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Piano Triennale dell’Offerta Formativa 2016/2019 Istituto Comprensivo Statale San Giovanni BoscoIsernia SOMMARIO Dal POF al PTOF: il senso di una evoluzione ............................................................................ 2 I registi ............................................................. 2 Gli attori .......................................................... 3 I contenuti formativi ..................................... 3 Le modalità di realizzazione ........................ 4 I tempi di attuazione ..................................... 4 Premesse e riferimenti normativi La “Buona Scuola”, approvata con la Legge N. 107 del 13 luglio 2015, rap- presenta il punto nodale di una riforma che afferma la centralità del ruolo, appunto, della Scuola nell’innalzare il livello delle conoscenze, abilità e com- petenze della cittadinanza, indispensabili per affrontare le sfide del futuro. L’istruzione e la ricerca sono, infatti, gli strumenti fondamentali per indivi- duare nuove soluzioni in grado di far ripartire l’economia e, secondo tale prospettiva, la Scuola è “la leva più efficace per tornare a crescere [...] (fornendo) al Paese [...] un meccanismo permanente di innovazione, sviluppo, e qualità della democrazia”. La molla principale, per innovare il sistema formativo, è, tuttavia, la piena valorizzazione dell’autonomia scolastica, che si esplicita nel Piano Triennale dell’Offerta Formativa, in sigla PTOF, carta d’identità della scuola, nella cui attuazione si concretizza il progetto formativo delle istituzioni scolastiche, come già previsto nell’art. 3 del d.P.R. 275/1999, rubricato “Regolamento sull’autonomia delle istituzioni scolastiche”, le quali ultime sono chiamate a predisporre, con la partecipazione di tutte le proprie componenti, il Piano dell’Offerta Formativa, oggi rideterminato in Piano Triennale. Quest’ultimo, infatti, rappresenta il documento fondamentale costitutivo dell’identità culturale e progettuale dell’istituzione scolastica, giacché defini- sce la progettazione curriculare, extra-curriculare, educativa e organizzativa, che le singole scuole adottano nell’ambito dell’autonomia. Esso è coerente con gli obiettivi generali ed educativi dei diversi tipi e indirizzi di studio, definiti a livello nazionale e, nel contempo, riflette le esigenze culturali, so- ciali ed economiche proprie della realtà locale di incidenza, tenendo, appunto, conto della programmazione territoriale dell’offerta formativa. Il PTOF è elaborato dal Collegio dei Docenti, sulla base degli indirizzi per le attività della scuola, nonché delle scelte di gestione e di amministrazione, determinati dal Dirigente Scolastico, per essere, poi, approvato dal Consiglio di Istituto Revisione A.S. 2017/2018

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Piano Triennale

dell’Offerta Formativa

2016/2019

Istituto Comprensivo Statale “San Giovanni Bosco” Isernia

SOMMARIO

Dal POF al PTOF: il senso di una evoluzione ............................................................................ 2

I registi ............................................................. 2

Gli attori .......................................................... 3

I contenuti formativi ..................................... 3

Le modalità di realizzazione ........................ 4

I tempi di attuazione ..................................... 4

Premesse e riferimenti normativi La “Buona Scuola”, approvata con la Legge N. 107 del 13 luglio 2015, rap-presenta il punto nodale di una riforma che afferma la centralità del ruolo, appunto, della Scuola nell’innalzare il livello delle conoscenze, abilità e com-petenze della cittadinanza, indispensabili per affrontare le sfide del futuro. L’istruzione e la ricerca sono, infatti, gli strumenti fondamentali per indivi-duare nuove soluzioni in grado di far ripartire l’economia e, secondo tale prospettiva, la Scuola è “la leva più efficace per tornare a crescere [...] (fornendo) al Paese [...] un meccanismo permanente di innovazione, sviluppo, e qualità della democrazia”. La molla principale, per innovare il sistema formativo, è, tuttavia, la piena valorizzazione dell’autonomia scolastica, che si esplicita nel Piano Triennale dell’Offerta Formativa, in sigla PTOF, carta d’identità della scuola, nella cui attuazione si concretizza il progetto formativo delle istituzioni scolastiche, come già previsto nell’art. 3 del d.P.R. 275/1999, rubricato “Regolamento sull’autonomia delle istituzioni scolastiche”, le quali ultime sono chiamate a predisporre, con la partecipazione di tutte le proprie componenti, il Piano dell’Offerta Formativa, oggi rideterminato in Piano Triennale. Quest’ultimo, infatti, rappresenta il documento fondamentale costitutivo dell’identità culturale e progettuale dell’istituzione scolastica, giacché defini-sce la progettazione curriculare, extra-curriculare, educativa e organizzativa, che le singole scuole adottano nell’ambito dell’autonomia. Esso è coerente con gli obiettivi generali ed educativi dei diversi tipi e indirizzi di studio, definiti a livello nazionale e, nel contempo, riflette le esigenze culturali, so-ciali ed economiche proprie della realtà locale di incidenza, tenendo, appunto, conto della programmazione territoriale dell’offerta formativa. Il PTOF è elaborato dal Collegio dei Docenti, sulla base degli indirizzi per le

attività della scuola, nonché delle scelte di gestione e di amministrazione,

determinati dal Dirigente Scolastico, per essere, poi, approvato dal Consiglio

di Istituto

Revisione A.S. 2017/2018

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Gli attori Tutta l’istituzione scolastica, nel suo complesso, è chiamata a realizzare i contenuti del Piano: infatti, come si legge nel comma 5, “i docenti dell’organico dell’autonomia concorrono alla realizzazione del Piano Triennale dell’Offerta Formativa con attività di insegnamento, di po-tenziamento, di sostegno, di organizzazione, di progettazione e di coordinamento”. Il quadro degli impegni è ampio e articolato: non si tratta solo di rea-lizzare il curricolo nazionale, ma di operare delle scelte, didattiche e metodologiche, che consentano miglioramenti rispetto alla situazione esistente. La comparazione tra i dati emersi dalla compilazione e analisi del Rap-porto di Autovalutazione e gli obiettivi previsti dal Piano stesso con-sente di definire due aspetti sui quali i docenti potranno impegnarsi: individuare gli spazi di miglioramento, riconoscendo i punti di criticità, che non hanno consentito il pieno raggiungimento degli obiettivi e, nel contempo, valorizzando i punti di forza, che hanno portato a buoni esiti; implementare l’offerta con ulteriori opportunità formative, utiliz-zando, tra le diverse possibilità, la flessibilità e l’apertura pomeridiana delle scuole. Questa azione è svolta in sinergia col Dirigente scolastico, che “può individuare, nell’ambito dell’organico dell’autonomia, fino al 10% di docenti che lo coadiuvano in attività di supporto organizzativo e didattico” (comma 83). La Legge fornisce, inoltre, indicazioni sulle aree cui riferirsi per intro-durre l’innovazione: oltre alla funzione del coordinamento didattico, svolta dal collaboratore del Dirigente Scolastico con funzioni vicarie, le aree, nelle quali risulta essere opportuno un potenziamento, riguarda-no le competenze digitali, i bisogni educativi speciali, il potenziamento di arte, musica e discipline motorie, dell’italiano per stranieri, nonché per tutte quelle attività che garantiscano la piena realizzazione del diritto allo studio.

Dal POF al PTOF: il senso di una evoluzione

Il Piano Triennale, introdotto dal comma 14 della succitata Legge, sostituisce, pertanto, il Piano dell’Offerta Formativa, in sigla POF, di durata annuale, ritenuto, ormai, riduttivo nel considerare le reali esigenze dell’istituzione scolastica. Nel POF, infatti, i bisogni globali della scuola erano parcellizzati in numerosi atti amministrativi—come, ad esempio, la determinazione dell’organico docenti—calcolati rigidamente, a prescindere dai contenuti dell’offerta formativa e svolti con tempi-stiche diverse, che rendevano, in talune circostanze, difficile una visione unitaria delle possibilità forma-tive da porre in essere. Lo stesso POF, talvolta, era costituito dalla somma di iniziative diverse, ciascu-na valida nella sua peculiarità, ma, sovente, nate dalla progettualità di un singolo docente e difficil-mente applicabili all’intero istituto scolastico. Il Piano Triennale cambia, invece, la prospettiva per due aspetti fondamentali: da una parte, con la triennalità, garantisce la continuità didattica, pur consentendo l’introduzione di modifiche annuali,

dall’altra affronta la scuola con una visione com-plessiva e fondata sulle reali esigenze del territorio. Il nuovo Piano, infatti, viene predisposto tenendo conto di quanto emerso dalle intese con le diverse realtà istituzionali, culturali, sociali ed economiche del contesto di operatività, oltre che dei pareri espressi dalle associazioni dei genitori, nel rispetto della libertà di insegnamento. Esso, quindi, indica il fabbisogno dei posti comuni e

di sostegno (in base al monte orario degli insegna-

menti e al numero degli alunni con disabilità), quel-

lo dei posti per il potenziamento dell’offerta forma-

tiva, quello dei posti del personale ATA, nonché

quello di attrezzature e infra-strutture materiali,

oltre ai piani di miglioramento dell’istituzione sco-

lastica, previsti dal d.P.R. n. 80/2013 (RAV) e le

azioni coerenti con le finalità, i principi e gli stru-

menti previsti dal Piano Nazionale per la Scuola

Digitale. (comma 57).

2

PTOF

Continuità

didattica

Visione comples-

siva dell’impresa

formativa

Rispondenza alle

esigenze del

territorio e

dell’utenza

I registi

La professionalità del personale scolastico è riconosciuta e valo-rizzata nell’ambito dello scenario configurato dal nuovo assetto normativo: laddove, prima, era il Consiglio di Istituto a definire le linee di indirizzo dell’istituzione scolastica, il comma 14 della Legge N. 107/2015 afferma, invece, che “Il piano è elaborato dal Collegio dei Docenti sulla base degli indirizzi per le attività della scuola e delle scelte di gestione e di amministrazione definiti dal Dirigente Scolastico”, per cui viene affermata la necessità di un alto di livello di specializzazione professionale, per delineare un piano progettuale coerente con le necessità e le risorse, affinché esso sia realizzabile concretamente. Il Piano, pertanto, viene, poi presentato al Consiglio di Istituto per l’approvazione. Occorre, a tal proposito, precisare che, rispet-to alle prassi stabilite dal precedente quadro legislativo, non si tratta di una diminutio del ruolo di tale organismo, che viene, infatti, consultato preliminarmente in sede di predisposizione delle linee fondamentali, alle quali il Collegio dei Docenti dovrà attenersi nella formulazione del Piano. Il comma 7, poi, della Legge vigente individua un ampio quadro di obiettivi che le istituzioni scolastiche possono inserire nel loro Piano e per la cui realizzazione si possono avvalere di un organi-co potenziato di docenti, da richiedere per attuare le attività pro-grammate. L’assegnazione del personale è fatta dagli Uffici Scola-stici Regionali, che determinano i posti in organico in misura corrispondente alle risorse finanziarie fissate, per tale scopo, nello stato di previsione del Ministero.

Dirigente

scolastico

Definizione

degli indirizzi

Collegio dei

docenti

Elaborazione

del PTOF

Consiglio di

Istituto

Approvazione

del PTOF

USR

Assegnazione

personale

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Contenuti formativi

Il comma 2 della Legge N. 107/2015 anticipa le linee fondanti su cui si devono arti-colare i contenuti del Piano Triennale e, in particolare, esplicita il riferimento al po-tenziamento dei saperi e delle competenze degli studenti, nonché l’apertura della comu-nità scolastica al territorio, con il pieno coinvolgimento delle istituzioni e delle realtà locali. Il nuovo curricolo deve essere aperto al futuro, ma non può trascurare le proprie radici: tradizione e innovazione pos-sono coesistere e, assieme, costituire un patrimonio di conoscenze, che arricchiscono di valore quanto si apprende. Questa strada si snoda attra-verso alcune tappe fondamen-tali e la Legge, nel comma 7, declina ben diciassette obietti-vi fondamentali - indicati con le lettere dalla a alla s - tra i quali ciascuna scuola indivi-duerà quelli necessari a ri-spondere alle esigenze del proprio territorio. Gli obiettivi sono riferibili a sette macro-aree: linguistica, scientifica, artistica, tecnico-operativa, motoria, integrazio-ne e individualizzazione, so-ciale e dell’orientamento.

In particolare, l’area linguistica (punti a, r) punta alla valorizzazione e potenziamento delle competenze linguistiche in italiano, in inglese e nelle altre lingue europee, da ottenersi utilizzando la metodologia CLIL (Content and Language Integrated Learning), attraverso l’insegnamento di una disciplina, per esempio, in lingua inglese, nonché all’alfabetizzazione e perfezionamento dell’italiano come seconda lingua, da perseguire attraverso corsi ad hoc, che la scuola organizzerà con la collaborazione degli enti locali e con il terzo settore. L’area scientifica (punti b, h) è orientata, invece, al potenziamento delle competenze matematico-logico-scientifiche, introducendo il coding (programmazione) in ogni clas-se, in modo che gli alunni “imparino a risolvere problemi complessi, applicando la logica del paradigma informatico, anche attraverso modalità ludiche (gamification)”. L’intendimento è di far acquisire agli alunni una consapevolezza digitale, attraverso l’utilizzo critico dei social media e degli strumenti accessibili in Rete, imparando a ge-stire la riservatezza e sicurezza in Internet. Al raggiungimento di tale obiettivo sono deputate le discipline di Tecnologia e Cittadinanza e Costituzione, all’interno di per-corsi allestiti anche trasferendo le “buone pratiche”, già sperimentate con successo, negli istituti scolastici dove ancora non sono presenti. Segue l’area artistica (punti c, f), per il potenziamento delle competenze nella pratica e cultura musicali, teatrali, artistiche. Attraverso queste discipline, anche mediante il ricorso agli strumenti digitali, si porta in classe la creatività, la capacità di “leggere e produrre bellezza”, la cui valorizzazione ci può permettere di mantenere una posizione di prestigio sul piano inter-nazionale. Per l’area tecnico-operativa (punto i) si guarderà, invece, al potenziamento delle attivi-tà laboratoriali e tecnico-operative, in un’ottica di individualizzazione dell’insegna-mento, mentre in quella motoria (punto g) si privilegerà lo sviluppo di comportamenti ispirati a uno stile di vita sano, sia per ciò che riguarda l’alimentazione, che per quanto concerne la pratica sportiva. Particolare rilevanza acquista, poi, l’area integrazione e individualizzazione (punti l, p, q), per la prevenzione e contrasto della dispersione scolastica e del fenomeno del bulli-smo, anche informatico, in collaborazione coi servizi socio-sanitari del territorio e con le associazioni di settore. Nell’ambito di tale dimensione percorsi formativi individua-lizzati e funzionali alla premialità e al riconoscimento del merito consentiranno di valorizzare le capacità e l’impegno degli studenti. Nell’area sociale (punti d, e, m) l’attenzione sarà appuntata sulla valorizzazione dell’e-ducazione inter-culturale, alla pace e ai valori della democrazia, nel rispetto delle diffe-renze, perché gli studenti siano cittadini attivi, rispettosi della legalità, consapevoli della sostenibilità ambientale e del valore dei beni comuni, artistici, storici e paesaggi-stici, in una scuola intesa come comunità attiva e aperta al territorio. Infine, sarà potenziata l’area dell’orientamento (punto s), con lo scopo precipuo di favorire, negli alunni, scelte consapevoli circa il loro futuro.

3

Macro-aree di progettazione dell’offerta formativa

Linguisti-

ca—

Potenzia-

mento

delle

competen-

ze lingui-

stiche in

italiano,

inglese e

altre

lingue

straniere

Scientifi-

ca—

Potenzia-

mento

delle

competen-

ze mate-

matico-

logico-

scientifi-

che

Artisti-

ca—

Potenzia-

mento de

delle

competen-

ze nella

pratica e

cultura

musicali,

teatrali e

artistiche

Tecnico-

operati-

va—

Potenzia-

mento

delle

attività

laborato-

riali e

tecnico-

operative

Motoria—

Sviluppo

di com-

portament

i per uno

stile di

vita sano

Integra-

zione e

individua-

lizzazione

— preven-

zione e

contrasto

della

dispersio-

ne scola-

stica e del

fenomeno

del bulli-

smo

Sociale—

Valorizza-

zione

dell’edu-

cazione

inter-

culturale,

alla pace a

alla demo-

crazia

Orienta-

mento—

promozio-

ne di

scelte

consape-

voli

MACRO AREE DI PROGETTAZIONE

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Le condizioni per raggiungere gli obiettivi che la Legge indica sono molteplici e, nell’ambito di tale varietà, la flessibilità non è solo una parola chiave per aprire la porta delle opportunità formative, ma una modalità operativa fondata sulla modificabilità e sulla adattabilità dei metodi alle mutevoli condizioni pre-senti. Nella scuola si aprono, infatti, nuovi scenari, che devono essere studiati, approfonditi, verificati e confrontati con i processi di valutazione dell’Istituto e con gli esiti degli studenti, in un percorso in cui la flessibilità, appunto, significa adeguamento continuo alle nuove esigenze che emergono progressivamente. È la sfida dell’autonomia, che la nostra Scuola ha, finora, sempre saputo affron-tare con professionalità e competenza.

Modalità di realizzazione Tempi di attuazione

Il PTOF deve essere redatto entro il mese di ottobre dell’anno scolastico precedente al triennio di riferimento e può essere rivisto annualmente. Il documento, nel rispetto delle diverse autonomie, ha una base comune per le scuole di tutt’Italia, sia nella sostanza, con l’assegnazione dell’organico neces-sario per realizzare il curricolo naziona-le, sia nella cornice, perché dovrà essere redatto secondo un modello unico, onde evitare difformità, agevolare le scuole nella redazione e costituire una guida di riferimento ai fini della completezza e leggibilità del documento stesso. Il Piano Triennale è pubblicato sul

Portale unico della scuola, per assicu-

rarne trasparenza e pubblicità, nonché

consentire una valutazione comparativa

tra le istituzioni scolastiche.

Flessibilità

Modificabilità

e adattabilità

dei metodi Adeguamento

continuo alle

esigenze

Il PTOF in sintesi...

PT

OF

Esplicita la progettazione curricolare, extra

-curricolare, educativa e organizzativa,

adottata nell’ambito dell’autonomia

È coerente con gli obiettivi generali del

curricolo nazionale, ma riflette, nel contem-

po, le esigenze del contesto locale

Risponde ai bisogni formativi degli alunni,

inserendo, trasversalmente, nella didattica

curricolare, temi di carattere sociale e civile

Pone, al centro, il successo formativo

dell’alunno, la didattica e il curricolo, in

tutte le sue dimensioni

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