PIANO TRIENNALE DI PREVENZIONE DELLA CORRUZIONE 2015 … · 2015-02-04 · PIANO TRIENNALE DI...

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AUTORITÁ DI BACINO DELLA BASILICATA PIANO TRIENNALE DI P REVENZIONE D ELLA C ORRUZIONE 2015-2017 Il Responsabile della Prevenzione della corruzione ARCH. MARINELLA GERARDI Il Segretario Generale ING. ANTONIO ANATRONE Approvato con determina dirigenziale n. 80D/2015/D.14 del 30/1/2015 www.adb.basilicata.it

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AU T O RI T Á DI BACI N O DE LLA BASI LICAT A

P I A N O T R I ENN A L E D I P R E V EN Z I ON E DE L L A C O R R U Z IO NE

2 0 1 5 - 2 0 1 7

I l R es p ons a bi le de l l a P r e v enz io ne

de l l a c or r uz ion e

A R CH . MA R IN EL LA G ER A R D I

I l S egr et ar i o Ge ner al e

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Ap p r ov at o c on det er m in a dir ig en z i al e

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Indice

1. Premessa

2. Riferimenti normativi

3. L’Autorità di Bacino: ambito normativo di riferimento, mandato istituzionale e mission,

struttura organizzativa

4. Mappatura dei procedimenti

4.1 Analisi delle attività, eventi rischiosi e misure da adottare

5. Le misure di prevenzione del PTTC dell’Autorità di Bacino

5.1 Le misure obbligatorie

5.2 Le misure di prevenzione ulteriori discendenti da atti organizzativi interni e

derivanti dalle specificità dell’Ente

6. Riepilogo delle azioni per l’attuazione delle misure di prevenzione e programmazione

temporale

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1. Premessa

Il Piano Triennale di Prevenzione della Corruzione (PTPC) rappresenta il documento

fondamentale dell’Ente per la definizione della strategia di prevenzione della corruzione nello

svolgimento delle attività di competenza.

Il Piano è un documento di natura programmatica che comprende tutte le misure di prevenzione

obbligatorie per legge ed eventuali ulteriori misure adeguate alle specificità dell’Ente.

Il presente PTPC dell’Autorità di Bacino della Basilicata riguarda il triennio 2015-2017 e

costituisce il primo aggiornamento del Piano vigente, approvato con determina dirigenziale

n.80D/2014/D.016 del 30/1/2014.

Le principali misure attuate nel corso dell’anno 2014 sono state la formazione di tutto il

personale sui temi della prevenzione della corruzione e della trasparenza e integrità,

l’approvazione e la diffusione del Codice di comportamento dei dipendenti, l’introduzione di

nuove modalità per l’autorizzazione allo svolgimento di incarichi extraistituzionali.

Nell’attuazione del PTPC hanno costituito fattori positivi la proficua collaborazione del

Responsabile della prevenzione della corruzione sia con il Segretario Generale, sia con il

Responsabile della Trasparenza, con i quali sono state condivise le azioni e le misure intraprese,

nonché il supporto dei funzionari che, soprattutto a seguito delle attività formative svolte, ha

condiviso l’importanza delle tematiche contenute nel Piano.

Tuttavia il livello di attuazione del PTPC vigente può ritenersi parzialmente soddisfacente

avendo inizialmente scontato l'assenza nell'Ente di uno specifico know-how e la diffusa scarsa

conoscenza dei temi corruzione e trasparenza.

La Relazione annuale redatta dal Responsabile della Prevenzione della Corruzione nel mese di

dicembre 2014, ai sensi dell’art. 1 comma 14 della legge n. 190/2012 e dal Piano Nazionale

Anticorruzione (paragrafo 3.1.1., p.30), riguardante l’efficacia delle misure di prevenzione

definite dal Piano di prevenzione della corruzione 2014-2016, ha evidenziato che alcune misure

del PTPC vigente si sono rivelate troppo generiche, non specificamente calibrate sulla struttura

organizzativa e funzionale dell'AdB.

Sulla base dell’esperienza maturata nel corso di un anno con il presente aggiornamento ci si

pone l’obiettivo fondamentale di implementare le misure anticorruzione già intraprese ma anche

di introdurne di nuove, rendendole sempre più confacenti alle attività svolte dall’Ente.

2. Riferimenti normativi

La legge 6 novembre 2012, n. 190 “Disposizioni per la prevenzione e la repressione della

corruzione e dell’illegalità nella pubblica amministrazione” costituisce il primo provvedimento

organico in materia di prevenzione e repressione della corruzione. Essa ha la finalità di

rafforzare l’efficacia delle misure di contrasto al fenomeno corruttivo, uniformando

l’ordinamento giuridico italiano agli strumenti sovranazionali, fra i quali la Convenzione

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dell’Organizzazione delle Nazioni Unite, adottata dall’Assemblea Generale dell’O.N.U. il 31

ottobre 2003 e ratificata dall’Italia con la legge 3 agosto 2009 n.116.

Alla legge 190/2012 sono seguiti altri provvedimenti importanti che hanno ampliato il quadro

normativo iniziale. In particolare ci si riferisce al Decreto del Presidente della Repubblica 16

aprile 2013, n.62 di approvazione del Codice di comportamento dei dipendenti pubblici, il

Decreto Legislativo 14 marzo 2013, n.33 che rappresenta il riordino della disciplina in materia

di obblighi di pubblicità, trasparenza e diffusione delle informazioni da parte delle P.A., il

Decreto Legislativo 8 aprile 2013, n.39, recante disposizioni in materia di inconferibilità e

incompatibilità di incarichi presso le P.A..

La Circolare n.1 del 25 gennaio 2013 del Dipartimento della Funzione Pubblica chiarisce il

concetto di corruzione, da intendersi come comprensivo delle situazioni in cui si riscontri

l’abuso, da parte di un soggetto, del potere a lui affidato al fine di ottenere vantaggi privati.

Le situazioni di corruzione rilevanti sono quindi più ampie della fattispecie penalistica e

comprendono, oltre che l’intera gamma dei delitti contro la P.A. disciplinati dal Codice Penale,

anche le situazioni in cui si evidenzi un malfunzionamento dell’amministrazione a causa

dell’uso delle funzioni attribuite a fini privati.

Con delibera 11 settembre 2013, n.72 l’Autorità Nazionale Anticorruzione (ANAC ex CIVIT)

ha approvato il Piano Nazionale di Prevenzione della Corruzione che costituisce il riferimento

principale per l’elaborazione dei Piani di ciascuna amministrazione.

Tali Piani devono rispondere alle seguenti esigenze:

� individuare le attività nell'ambito delle quali è più elevato il rischio di corruzione;

� prevedere meccanismi di formazione, attuazione e controllo delle decisioni idonei a prevenire

il rischio di corruzione;

� prevedere obblighi di informazione nei confronti del responsabile chiamato a vigilare sul

funzionamento e sull'osservanza del piano;

� monitorare il rispetto dei termini, previsti dalla legge o dai regolamenti, per la conclusione dei

procedimenti;

� monitorare i rapporti tra l'amministrazione e i soggetti che con la stessa stipulano contratti, che

sono interessati a procedimenti di autorizzazione, concessione o erogazione di vantaggi

economici di qualunque genere, anche verificando eventuali relazioni di parentela o affinità

sussistenti tra i titolari, gli amministratori, i soci e i dipendenti degli stessi soggetti e i dirigenti

e i dipendenti dell'amministrazione;

� individuare specifici obblighi di trasparenza ulteriori rispetto a quelli previsti dalle

disposizioni di legge.

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3. L’Autorità di Bacino: ambito normativo di rifer imento, mandato istituzionale e

mission, struttura organizzativa

L’Autorità di Bacino della Basilicata è una struttura di rilievo interregionale istituita con L.R

n.2/2001, in attuazione della L.183/89 in materia di difesa del suolo.

La legge 183, successivamente sostituita dai contenuti della Parte III del D.Lgs 152/2006, ha

introdotto un profondo processo di riordino in materia, basato sulla suddivisione del territorio in

bacini idrografici, dotati di Autorità di Governo (Autorità di Bacino) con il compito di svolgere

attività conoscitiva, pianificatoria e gestionale necessaria al raggiungimento degli obiettivi di

difesa del suolo e gestione razionale delle risorse idriche.

Secondo quanto previsto dalla legge il principale strumento per i fini suddetti è il Piano di

Bacino caratterizzato come piano territoriale di settore, con valenza conoscitiva e pianificatoria-

programmatica, da redigere anche mediante stralci relativi a specifici settori territoriali o a

particolari tematismi.

Il quadro legislativo in tema di difesa del suolo e delle risorse idriche è stato, negli ultimi anni,

fortemente modificato a seguito dell’approvazione delle Direttive 2000/60/CE in materia di

acque e 2007/60/CE in materia di rischio alluvioni, recepite in Italia rispettivamente con il

D.Lgs 152/2006 e con il D.Lgs 49/2010 ma non ancora completamente attuate. Uno dei

principali elementi della riforma è rappresentato dalla suddivisione del territorio nazionale in

otto macrodistretti che accorpano i bacini idrografici individuati dalla L.183/89, con la

conseguente soppressione delle Autorità di Bacino e l’istituzione delle Autorità di Bacino

Distrettuali aventi il compito di redigere il Piano di Bacino Distrettuale.

La mancata istituzione dei macrodistretti secondo i tempi previsti ha determinato,

successivamente all’approvazione del d.lgs.152/2006, momenti di incertezza, rendendo

necessaria, da parte del legislatore, l’emanazione di decreti correttivi che hanno confermato la

piena validità e l’efficacia dei piani e dei programmi redatti dalle Autorità di Bacino che

operano in forza della L.183/89.

Pertanto, anche in ottemperanza alla legge che l’ha istituita, la L.R.2/2001, l’AdB della

Basilicata continua pienamente a svolgere i compiti e ad assolvere alle funzioni ad essa

attribuite.

Il principale strumento di pianificazione di bacino redatto dall’AdB è il Piano Stralcio per

l’Assetto Idrogeologico (PAI), approvato nella prima stesura nel dicembre 2001, che negli anni

successivi è stato più volte aggiornato. Il PAI attualmente vigente è stato approvato dal

Comitato Istituzionale il 17 novembre 2014.

Il mandato istituzionale, la mission, la struttura organizzativa e la delimitazione territoriale

dell’AdB trovano la ragion d’essere nel complesso quadro normativo suesposto in materia di

difesa del suolo e di gestione razionale delle risorse idriche.

La mission si esplica attraverso molteplici attività: attività conoscitive delle caratteristiche

fisiche del territorio e delle componenti generali del rischio idrogeologico e idraulico (dissesti

sui versanti, esondazioni dei corsi d’acqua, mareggiate, erosione delle coste); redazione di piani

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e programmi di interventi per la difesa dai rischi delle popolazioni, delle attività economiche,

dei beni storici, culturali e ambientali; attività conoscitive e di approfondimento sulle

problematiche del deficit idrico e della siccità; redazione di programmi per l’uso razionale delle

risorse idriche. Riguardo a queste ultime l’Autorità di Bacino svolge le funzioni di struttura

tecnica di supporto per l’attuazione dell’Accordo di Programma sottoscritto dalle Regioni

Basilicata e Puglia e lo Stato, finalizzato a regolamentare la programmazione e gestione delle

risorse idriche condivise tra le due Regioni.

Dal punto di vista organizzativo e funzionale l'AdB è composta dai seguenti organi: il Comitato

Istituzionale (organo di indirizzo politico), il Comitato Tecnico (organo consultivo del C.I.), il

Segretario Generale e la Segreteria Tecnica Operativa (STO).

La STO è strutturata secondo 5 uffici, all’interno dei quali presta servizio personale

amministrativo e tecnico, quest’ultimo con carattere di alta specializzazione.

Nella tabella e nel grafico che seguono sono riportati i dati di sintesi riguardanti il personale

dell’AdB e l’articolazione degli uffici, secondo quanto disposto dalla Determinazione

Dirigenziale n.8002/2013/D.71 del 15/04/2013 “Presa d’atto della circolare n.0805/8002 del

09/04/2013 sulla riorganizzazione degli uffici”.

Unità di Personale

Qualifica Numero

Segretario Generale 1

Dirigenti 1

Categoria D 15

Categoria C 7

Categoria B 1

Totale 25

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4. Mappatura dei procedimenti

Il fattore principale per una azione adeguata di prevenzione della corruzione è la

realizzazione di una oggettiva analisi e valutazione dei rischi a partire dalla mappatura

dei procedimenti e delle attività ad essi relative, che l’Ente svolge nell’assolvimento del

proprio mandato istituzionale e della mission.

Nella tabella seguente sono riportati i più importanti procedimenti di competenza

dell’AdB svolti nell’ambito dei 5 uffici, le normative ai quali essi fanno riferimento e i tempi

assegnati per il loro espletamento.

Alla mappatura dei procedimenti è seguita l’analisi di tutte le attività attraverso le quali ciascun

procedimento si esplica e la valutazione della rischiosità associata ad ognuna di esse.

Procedimenti Principali riferimenti normativi

Atto finale Termine per

la conclusione

Ufficio

Pareri sui Piani territoriali, urbanistici e di settore

art. 4 bis delle Norme tecniche di attuazione P.A.I.

Determinazione Dirigenziale

60 gg. dalla data di presentazione dell’istanza

Segreteria Generale

Pareri in qualità di soggetto con competenza ambientale (VAS, VIA, Programmi Rgionali)

Norme tecniche di attuazione P.A.I.

Parere Termini di legge

Segreteria Generale

Selezione pubblica per l’acquisizione di personale

D.Lgs 165/2001, art. 35 – D.P.R. 487/1994

Determinazione Dirigenziale di approvazione graduatoria

6 mesi dalla data di effettuazione delle prove scritte ( art. 11, c. 5 DPR 487/94)

Affari Generali ed Organizzativi

Affidamento di lavori, servizi e forniture

Norme nazionali vigenti Regolamento AdB

Determinazione dirigenziale di affidamento

Termini di legge

Affari Generali ed Organizzativi

Pareri di compatibilità idrogeologica

art. 18 delle Norme tecniche di attuazione P.A.I.

Determinazione Dirigenziale

60 gg. dalla data di presentazione dell’istanza

Gestione dei Rischi

Pareri su interventi su aree ricadenti su cavità sotterranee

art. 33 delle Norme tecniche di attuazione P.A.I.

Determinazione Dirigenziale

60 gg. dalla data di presentazione dell’istanza

Gestione dei Rischi

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Pareri preliminari/definitivi per la realizzazione di opere di interesse pubblico su aree ricadenti su cavità sotterranee

art. 33 Norme tecniche di attuazione P.A.I.

Determinazione Dirigenziale

30 gg./60gg. dalla data di presentazione dell’istanza

Gestione dei Rischi

Riclassificazioni degli areali a rischio R3 e R4

art. 16 e 17 delle Norme tecniche di attuazione P.A.I.

Proposta di Delibera del Comitato Istituzionale

Prima seduta utile del Comitato Istituzionale

Gestione dei Rischi

Pareri preliminari/definitivi per la realizzazione di opere di interesse pubblico interessanti le aree di versante

art. 22 Norme tecniche di attuazione P.A.I.

Determinazione Dirigenziale

30gg. /60gg. dalla data di presentazione dell’istanza

Gestione dei Rischi

Pareri preliminari/definitivi per la realizzazione di opere di interesse pubblico interessanti le fasce fluviali

art. 10 Norme tecniche di attuazione P.A.I.

Determinazione Dirigenziale

30gg./60gg. dalla data di presentazione dell’istanza

Gestione dei Rischi

Classificazione di aree soggette a verifica idrogeologica (ASV)

art. 21 Norme tecniche di attuazione P.A.I.

Determinazione Dirigenziale

60 gg. dalla data di presentazione dell’istanza

Gestione dei Rischi

Richiesta di modifica delle aree di pertinenza fluviale

art. 11 Norme tecniche di attuazione P.A.I.

Proposta di Delibera del Comitato Istituzionale

60 gg. dalla data di presentazione dell’istanza

Gestione dei Rischi

Aggiornamento del PAI su iniziativa della STO

Art.25 Norme Tecniche di attuazione del PAI

Proposta di Delibera del Comitato Istituzionale

Prima seduta utile del Comitato Istituzionale

Studi e Pianificazione

Aggiornamento del PAI a seguito di segnalazioni

art. 25 comma 1 delle Norme tecniche di attuazione P.A.I.

Proposta di Delibera del Comitato Istituzionale

Prima seduta utile del Comitato Istituzionale

Gestione dei Rischi

Concessioni di derivazione e licenze di attingi mento di acque pubbliche

art. 30 comma 1 delle Norme tecniche di attuazione P.A.I.

Parere Termini di legge

Gestione dei Rischi

Gestione della cartografia regionale

L.R. 14 marzo 1994, n. 17

Cessione a titolo oneroso di Cartografia

5 gg Sistemi Informativi

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4.1 Analisi delle attività, eventi rischiosi e misure da adottare

Alla mappatura dei procedimenti è seguita l’analisi e la valutazione:

- di tutte le attività di cui ciascun procedimento si compone;

- degli eventi rischiosi associabili alle attività;

- del grado di rischiosità (rating);

- delle misure da intraprendere.

Il grado di rischiosità è stato determinato attraverso l’analisi di due dimensioni: probabilità e

impatto, secondo la metodologia indicata dal Piano Nazionale Anticorruzione nell’allegato 5.

Gli indici di valutazione utilizzati riguardanti la probabilità sono stati:

- discrezionalità;

- rilevanza esterna;

- complessità del processo;

- valore economico;

- frazionabilità del processo;

- controlli;

gli indici riguardanti l’impatto sono stati i seguenti:

- impatto organizzativo;

- impatto economico;

- impatto reputazionale;

- impatto organizzativo, economico e sull’immagine.

Per ciascuna attività, dalla valutazione combinata della probabilità e dell’impatto, è stato

determinato il grado di rischio suddiviso secondo quattro classi:

trascurabile

medio

rilevante

critico

Il presente PTPC si pone la finalità di individuare adeguate misure di prevenzione per tutte le

attività con rischio che va da medio a critico, escludendo le attività con rischio trascurabile.

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Procedimenti Attività Personale coinvolto

Evento rischioso

Rating Misura di prevenzione

1 Pareri di cui agli articoli 4bis, 10, 11, 16, 17, 18, 21, 22, 30 c.4, 33 delle Norme di Attuazione del PAI

1.1 Attribuzione dell’istanza all’istruttore da parte del dirigente/responsabile P.O.

Dirigente/ Responsabile P.O.

Abuso nella scelta del funzionario istruttore

Medio

Rotazione nell’attribuzione dell’istanza al funzionario istruttore

Attribuzione impropria di priorità temporale

Medio

Rispetto dell’ordine cronologico di arrivo delle istanze nell’avvio delle attività istruttorie

1.2 Istruttoria e valutazione dell’istanza in conformità alle NdA del PAI

Funzionario istruttore

Valutazione non oggettiva dell’istanza

Critico

Valutazione dell’istruttoria effettuata dal singolo funzionario da parte di una Commissione tecnica di più componenti

1.3 Sopralluogo sulle aree interessate dall’istanza

Dirigente/ Responsabile P.O./ Funzionari istruttori

Valutazione non oggettiva delle condizioni delle aree

Critico

Ciascun sopralluogo deve essere effettuato con la compresenza di almeno due funzionari tecnici

1.4 Rilascio del parere da parte della commissione

Dirigente/ Responsabile P.O./ Funzionari istruttori

Valutazione finale dell’istanza non oggettiva

Rilev.

Lavori della Commissione validi con la presenza di tutti i componenti

Procedimenti Attività Personale

coinvolto Evento rischioso

Rating Misura di prevenzione

2 Pareri in qualità di soggetto con competenze ambientali (VAS, VIA, Programmi Regionali)

2.1 Avvio dell’istruttoria da parte del funzionario incaricato

Dirigente/ Funzionario incaricato

Attribuzione impropria di priorità temporale

Medio

Rispetto dell’ordine cronologico di arrivo delle istanze nell’avvio delle attività istruttorie

2.2 Istruttoria e valutazione dell’istanza

Funzionario istruttore

Valutazione non oggettiva dell’istanza

Rilev.

Valutazioni effettuate mediante gruppo di lavoro di funzionari formalmente costituito

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Procedimenti Attività Personale coinvolto

Evento rischioso

Rating Misura di prevenzione

3 Aggiornamento del PAI per iniziativa della STO (art.25 della NdA del PAI)

3.1 Selezione dei comuni per i quali effettuare l’aggiornamento

Dirigente/ Responsabile P.O.

Attribuzione impropria di priorità temporale

Rilev.

Definizione dei criteri per la selezione dei comuni da sottoporre ad aggiornamento

3.2 Raccolta dati e fonti cartografiche, fotointerpretazione, perimetrazione nuovi areali a rischio

Responsabile P.O./ Funzionari istruttori

Valutazioni tecniche non oggettive

Critico

Valutazioni effettuate mediante gruppo di lavoro di funzionari formalmente costituito

3.3 Sopralluogo sui territori dei comuni oggetto dell’aggiornamento

Responsabile P.O./Funzionari Istruttori

Valutazione non oggettiva delle condizioni delle aree indagate

Critico

Ciascun sopralluogo deve essere effettuato con la compresenza di almeno due funzionari

3.4 Esame delle osservazioni riguardanti l’aggiornamento del PAI ed elaborazione di controdeduzioni

Responsabile P.O./Funzionari Istruttori

Valutazione tecnica non oggettiva

Rilev.

Valutazioni effettuate mediante gruppo di lavoro di funzionari formalmente costituito

Procedimenti Attività Personale

coinvolto Evento rischioso

Rating Misura di prevenzione

4 Aggiornamento del PAI a seguito di segnalazioni da parte di Enti o privati (art.25 della NdA del PAI)

4.1 Attribuzione delle segnalazioni agli istruttori da parte del dirigente/responsabile P.O.

Dirigente/ Responsabile P.O.

Abuso nella scelta dell’istruttore

Medio

Rotazione nell’attribuzione delle segnalazioni

Attribuzione impropria di priorità temporale

Medio

Rispetto dell’ordine cronologico di arrivo delle istanze

4.2 Istruttoria e valutazione delle segnalazioni in conformità alle NdA del PAI

Funzionario istruttore

Valutazione non oggettiva dell’istanza

Critico

Valutazione dell’istruttoria effettuata dal singolo funzionario da parte di una Commissione tecnica di più componenti , valida con la presenza di tutti i componenti

4.3 Sopralluogo sulle aree interessate dall’istanza

Dirigente/ Responsabile P.O./ Funzionari istruttori

Valutazione non oggettiva delle condizioni delle aree

Critico

Ciascun sopralluogo deve essere effettuato con la compresenza di almeno due funzionari tecnici

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Procedimenti Attività Personale coinvolto

Evento rischioso

Rating Misura di prevenzione

5 Rilascio di concessioni di derivazione e licenze di attingimento di acque pubbliche (art.30 della NdA del PAI)

5.1 Attribuzione dell’istanza al funzionario istruttore da parte del dirigente/responsa-bile P.O.

Dirigente/ Responsabile P.O.

Abuso nella scelta del funzionario istruttore

Medio

Rotazione nell’attribuzione dell’istanza al funzionario istruttore

Attribuzione impropria di priorità temporale

Medio

Rispetto dell’ordine cronologico di arrivo delle istanze

5.2 Istruttoria e valutazione dell’istanza

Funzionario istruttore

Valutazione non oggettiva dell’istanza

Critico

Valutazione dell’istruttoria effettuata dal singolo funzionario da parte di una Commissione tecnica di più componenti

Procedimenti Attività Personale

coinvolto Evento rischioso

Rating Misura di prevenzione

6 Evasione di richieste di cartografia (L.R.2/2001)

6.1 Presa in carico della richiesta

Funzionario incaricato

Attribuzione impropria di priorità temporale

Medio

Rispetto dell’ordine cronologico di arrivo delle istanze

6.2 Evasione della richiesta

Funzionario incaricato

Indebita appropriazione dei versamenti

Medio

Archiviazione ricevute dei versamenti effettuati unitamente alle richieste

Procedimenti Attività Personale

coinvolto Evento rischioso

Rating Misura di prevenzione

7 Affidamento di lavori, servizi e forniture

7.1 Acquisizione di beni di consumo al di sotto delle soglie minime di legge

Funzionario incaricato

Abuso nella scelta dei fornitori

Rilev.

Creazione di una lista di fornitori da utilizzare a rotazione

7.2 Acquisizione di beni e di servizi al di sotto delle soglie minime di legge

Funzionario incaricato

Abuso nella scelta dei fornitori

Rilev.

Svolgimento di indagini di mercato al fine di individuare l’offerta più conveniente Creazione di una griglia per la valutazione delle offerte

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7.3 Affidamento di lavori, servizi e forniture al di sopra delle soglie minime di legge

Dirigente/ RUP

Inadeguata divulgazione dei bandi di gara

Critico

Massima divulgazione dei bandi con modalità aggiuntive rispetto a quelle già previste dalla normativa

Disomogeneità nel controllo del possesso dei requisiti dichiarati

Creazione di griglia per la valutazione delle offerte

7.4 Emissione dei mandati di pagamento ai fornitori

Dirigente/ Funzionario incaricato

Attribuzione impropria di priorità temporale

Rilev.

Rispetto dell’ordine cronologico di presentazione delle fatture

7.5 Nomina dei RUP e delle Commissioni di gara

Dirigente

Determinazione di ruoli di “privilegio” consolidati

Rilev.

Meccanismi di rotazione nella nomina dei RUP e delle Commissioni

Procedimenti Attività Personale coinvolto

Evento rischioso

Rating Misura di prevenzione

8 Selezioni pubbliche di personale/progressioni di carriera

8.1 Acquisizione di personale e progressioni di carriera

Dirigente/ Funzionario incaricato

Previsione di requisiti di accesso personalizzati ed insufficienza di meccanismi oggettivi e trasparenti idonei a verificare il possesso dei requisiti

Rilev.

Creazione di requisiti di accesso chiari e oggettivi e massima divulgazione degli stessi a mezzo web

Dirigente/ Funzionario incaricato

Abuso nella scelta della Commissione al fine di favorire alcuni candidati

Critico

Massima trasparenza e divulgazione dei provvedimenti di nomina della Commissione

Dirigente/ Funzionario incaricato

Disomogeneità nel controllo del possesso dei requisiti dichiarati

Rilev.

Creazione di supporti operativi per l’effettuazione dei controlli dei requisiti

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13

Disomogeneità nelle valutazioni durante la selezione

Critico

Creazione di griglie per la valutazione dei candidati e ricorso a criteri statistici casuali nella scelta dei temi e delle domande d’esame

5. Le misure di prevenzione del PTPC dell’Autorità di Bacino

La normativa vigente e il Piano Nazionale Anticorruzione prevedono che l’Ente individui

adeguate misure atte a prevenire il verificarsi di fenomeni corruttivi all’interno della propria

struttura.

Tali misure si distinguono in:

- obbligatorie, derivanti direttamente dalle disposizioni normative nazionali, da prevedere

necessariamente all’interno del PTPC;

- ulteriori, non derivanti cioè dalle disposizioni normative nazionali ma che discendono

dall’analisi specifica dei procedimenti e attività dell’Ente, idonee a contrastare il rischio di

corruzione riferito a tali attività. Le misure ulteriori diventano comunque obbligatorie nel

momento in cui vengono inserite nel PTPC.

5.1 Le misure obbligatorie

Trasparenza

Le misure dell’AdB in tema di trasparenza sono contenute nel Piano Triennale per la

trasparenza e l’Integrità (PTTI), approvato in prima stesura il 31 gennaio 2014, e discendono dal

D.Lgs. n.33/2013.

Fra i principali strumenti per il perseguimento degli obiettivi di trasparenza e integrità vi è il sito

web istituzionale che, anche in recepimento dei contenuti del PTTI, è stato, a partire dal 2014,

notevolmente implementato.

I set di dati pubblicati nella sezione Amministrazione Trasparente dovranno essere sempre più

completi e costantemente aggiornati; le informazioni diffuse mediante il sito dovranno essere

comunicate, compatibilmente con la complessità delle tematiche oggetto della mission

dell’Ente, mediante un linguaggio chiaro e comprensibile non solo agli esperti in materia ma

anche ai cittadini.

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14

Codice di comportamento del personale

Con determinazione n. 8002/2014/D.135 del 17/11/2014 l’Autorità di Bacino ha approvato il

Codice di comportamento dei dipendenti, ai sensi dell’articolo 54 comma 5 del decreto

legislativo 30 marzo 2001, n. 165 recante “Norme generali sull’ordinamento del lavoro alle

dipendenze delle amministrazioni pubbliche”, integrando i contenuti del Regolamento adottato

con D.P.R. 16 aprile 2013, n. 62, rendendoli confacenti alle specificità dell’Ente.

Il Codice dell’AdB contiene disposizioni tese a regolare il comportamento dei dipendenti, sia

nello svolgimento delle attività di servizio sia delle attività di carattere privato che possono

influire, anche in maniera potenziale, sull’imparzialità e la terzietà necessarie per chi ricopre

ruoli nell’ambito di uffici pubblici, in particolar modo per chi riveste ruoli dirigenziali o

comunque apicali.

Il testo si applica oltre che ai dipendenti, ai soggetti che hanno con l’Ente rapporti di

collaborazione, consulenza o incarico a qualsiasi titolo conferiti, nonché ai collaboratori di

imprese fornitrici di beni o servizi.

Qualora emergesse la necessità di apportare modifiche o integrazioni al Codice di

comportamento vigente dovrà essere espletata la procedura aperta di partecipazione, già seguita

per l’approvazione del Codice medesimo.

Rotazione del personale

La rotazione del personale è una misura idonea ad evitare il consolidarsi di posizioni di

“privilegio” nella gestione di alcune attività, legate alla circostanza per la quale un dipendente si

occupi per lungo tempo dello stesso tipo di procedura e si interfacci sempre con gli stessi utenti.

All’interno della struttura dell’AdB la misura della rotazione del personale risulta di difficile

applicazione in quanto le attività di competenza dell’Ente vengono svolte prevalentemente da

personale tecnico altamente specializzato.

Il Segretario Generale valuterà, in raccordo con il Dirigente dell’ufficio e con il Responsabile

della Prevenzione della Corruzione, la possibilità di adottare misure di rotazione del personale

negli ambiti lavorativi che lo consentano.

Astensione in caso di conflitti di interessi

Il Codice di comportamento dei dipendenti dell’AdB, in recepimento del D.Lgs.165/2001,

disciplina, all’articolo 7, l’obbligo di astensione in caso di conflitti di interessi, individuando i

comportamenti da seguire e le conseguenze scaturenti dalla sua violazione.

Il tema, unitamente ad altri temi sensibili trattati nel Codice, dovrà, nel corso del 2015, essere

oggetto di attività divulgative ulteriori rispetto a quelle formative già svolte nel 2014.

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Svolgimento incarichi di ufficio e attività e incarichi extra-istituzionali

Ai sensi della legislazione vigente in materia, con particolare riguardo all’art.53 del

D.Lgs. 165/2001 recante “Norme generali sull'ordinamento del lavoro alle dipendenze

delle amministrazioni pubbliche” come modificato dalla legge 190/2012, al D.P.R. 16

aprile 2013 n. 62 recante “Codice di comportamento dei dipendenti pubblici, a norma

dell'articolo 54 del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165” e al Codice di

comportamento dei dipendenti dell’Autorità di Bacino vigente, nel corso dell’anno 2014

l’Ente ha modificato le modalità di richiesta/rilascio di autorizzazione allo svolgimento

di incarichi extraistituzionali attraverso l’introduzione di nuova specifica modulistica.

Le nuove modalità, approvate nel mese di dicembre 2014, dovranno essere, nel corso

del 2015 pienamente attuate.

Conferimento incarichi dirigenziali e incompatibilità specifiche per posizioni dirigenziali

I temi sono trattati nell’articolo 13 del Codice di comportamento dell’AdB e in ogni

caso nella normativa vigente, in particolare nel D.Lgs. 39/2013.

In caso di conferimento di incarichi dirigenziali l’Amministrazione dovrà verificare la

insussistenza di eventuali condizioni ostative e incompatibilità, accertando tale

condizione mediante dichiarazione sostitutiva di certificazione resa dall’interessato nei

termini e alle condizioni dell’art. 46 del D.P.R. n. 445 del 2000, pubblicata sul sito web

istituzionale.

Svolgimento di attività successiva alla cessazione del rapporto di lavoro

Ai fini dell’applicazione delle norme riguardanti le attività successive alla cessazione del

rapporto di lavoro, contenute nell’art.53 del D.Lgs.165/2001, nei nuovi contratti di

assunzione del personale dovrà essere introdotta la clausola che prevede il divieto di

prestare attività lavorativa per i tre anni successivi alla cessazione del rapporto nei

confronti dei destinatari di provvedimenti adottati o di contratti conclusi nell’Ente con

l’apporto decisionale del dipendente.

Per quanto attiene ai bandi di gara deve essere inserita la condizione soggettiva di non

aver concluso contratti di lavoro subordinato o autonomo e comunque di non avere

attribuito incarichi ad ex dipendenti che hanno esercitato poteri autorizzativi o negoziali

per conto dell’Ente nei loro confronti per il triennio successivo alla cessazione del

rapporto.

Nei confronti dei soggetti per i quali sia emersa la situazione di cui al punto precedente

dovrà essere disposta l’esclusione dalle procedure di affidamento.

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Tali obblighi riguardano in particolare l’Ufficio Affari Generali ed Organizzativi

competente all’espletamento delle gare, alla redazione dei contratti e all’espletamento

delle procedure per l’assunzione di nuovo personale.

Formazione di commissioni, assegnazioni agli uffici e conferimento di incarichi in

caso di condanna penale per delitti contro la pubblica amministrazione

L’Amministrazione è tenuta a verificare la sussistenza di eventuali precedenti penali a

carico dei dipendenti e/o dei soggetti cui intendono conferire incarichi: all’atto della

formazione delle commissioni di gara o di commissioni di concorso; all’atto del

conferimento degli incarichi dirigenziali e degli altri incarichi previsti dall’art. 3 del

d.lgs. n. 39 del 2013; all’atto dell’assegnazione di dipendenti agli uffici che presentano

le caratteristiche indicate dall’art. 35 bis del d.lgs. n. 165 del 2001.

Alla verifica della sussistenza di quanto sopra conseguirà quanto previsto dagli articoli

17 e 18 del D.Lgs. 39/2013.

Tutela del dipendente che effettua segnalazioni di illeciti (whistleblower)

L’AdB dovrà dotarsi di una procedura specifica per assicurare la tutela del dipendente

che effettua segnalazioni di illecito, il cosiddetto whistleblower, secondo quanto

previsto dall’art. 54 bis del d.lgs. n. 165 del 2001 e dell’articolo 8 del Codice di

comportamento del personale.

La procedura dovrà essere caratterizzata da tutti gli accorgimenti tecnici affinchè il

dipendente possa effettuare segnalazioni in modo anonimo e la cui gestione deve essere

affidata a un ristrettissimo numero di persone.

Dovrà essere predisposto un modello, da mettere a disposizione del personale,

attraverso il quale poter acquisire le informazioni utili ad individuare gli autori della

condotta illecita e le circostanze del fatto.

La violazione degli obblighi di riservatezza da parte di coloro che ricevono o vengono a

conoscenza della segnalazione comporteranno le sanzioni disciplinari previste dalla

normativa vigente.

Il tema dei diritti e degli obblighi di denuncia degli illeciti e della tutela dei denuncianti,

sarà oggetto di attività di sensibilizzazione del personale ulteriore rispetto alle attività

formative già svolte nel 2014.

A tal fine l’Ente pubblicherà sul sito web degli avvisi che informeranno i dipendenti

sull’importanza del tema.

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Formazione

Nel corso dell’anno 2014 l’AdB ha attuato un percorso formativo per tutto il personale,

che si è esplicato attraverso due giornate di attività in house con la presenza di un

esperto di settore. Tale iniziativa ha avuto la finalità di sensibilizzare tutti i dipendenti

sui temi della corruzione e della trasparenza, sia attraverso l’illustrazione del quadro

normativo, sia attraverso momenti di dibattito e confronto con l’esperto al quale ciascun

ha potuto porre domande, dubbi e perplessità.

Il percorso formativo ha compreso anche lo svolgimento di attività laboratoriali, i cui

esiti sono stati tenuti in debito conto nell’elaborazione del presente aggiornamento del

PTPC.

Nel corso dell’anno 2015 l’Ente proseguirà nelle azioni di formazione, divulgazione e

sensibilizzazione di tutto il personale su eventuali aggiornamenti o evoluzioni

normative, anche mediante iniziative online, quali la partecipazione ai seminari in

modalità webinar del Formez.

I fabbisogni formativi dei funzionari che svolgono attività a maggior rischio saranno

individuati dal Responsabile della Prevenzione in raccordo con i Funzionari stessi, i

Dirigenti e il Segretario Generale e saranno inseriti, per quanto possibile, all’interno del

Piano Triennale della Formazione dell’AdB.

Obblighi di osservanza negli affidamenti

L’AdB, in attuazione dell’articolo 1 c.17 della L.190/2012, inserirà negli avvisi, nei

bandi di gara, nelle lettere di invito e nei contratti anche l’obbligo di osservanza dei

contenuti del Codice di comportamento e del PTPC, il cui mancato rispetto da luogo ad

esclusione dalle gare o a risoluzione dei contratti.

Azioni di sensibilizzazione e rapporto con la società civile

Attraverso il sito web l’AdB darà adeguata diffusione della strategia di prevenzione dei

fenomeni corruttivi e delle misure previste dal PTPC.

Per una comunicazione quanto più efficace possibile dovrà essere, inoltre, valorizzato il

ruolo dell’URP, che dovrà operare come interfaccia comunicativa interno-esterno.

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5.2 Le misure di prevenzione ulteriori discendenti da atti organizzativi interni e

derivanti dalle specifiche attività svolte dall’Ente

Dalla mappatura dei procedimenti e dall’analisi delle attività e degli eventi rischiosi che le

caratterizzano, riportati al paragrafo 4, discendono le cosiddette misure di prevenzioni ulteriori,

che integrano quelle obbligatorie previste dalla legislazione nazionale. Le misure ulteriori sono

particolarmente importanti in quanto tengono conto delle specificità dell’Ente.

Grazie al contributo dei funzionari, in particolare di quello dato durante le attività laboratoriali

che si sono svolte nel mese di giugno 2014 nell’ambito del percorso formativo attuato dall’Ente,

sono state progettate le modalità esecutive considerate più idonee ad attuare e rendere efficaci le

misure per prevenire il verificarsi di qualsiasi ipotetico evento rischioso.

Per ciascuna misura sono stati, inoltre, individuati gli Uffici ai quali spetta l’azione o il

provvedimento necessari ad attuarla.

Gli indicatori di monitoraggio elaborati, riportati nella tabella che segue, sono quelli sui quali si

baserà la verifica sullo stato di attuazione del Piano, che costituirà i contenuti della Relazione

annuale curata dal Responsabile della Prevenzione della Corruzione.

Il Piano delle Performance dell’AdB deve includere fra gli obiettivi assegnati agli uffici e al

personale, quelli connessi all’attuazione delle misure per la prevenzione della corruzione

previste dal presente PTPC e all’attuazione delle misure per la trasparenza e l’integrità previste

dal PTTI.

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Procedimento 1 - Pareri di cui agli articoli 4bis, 10, 11, 16, 17, 18, 21, 22, 30 c.4, 33 delle Norme di Attuazione del PAI Attività Tempi Ufficio

responsabile

Misura Modalità esecutiva Indicatore monitoraggio

1.1 Attribuzione dell’istanza al funzionario istruttore da parte del dirigente/respon-sabile P.O.

31/3/15

Gestione dei rischi Segreteria Generale

1.1.1 Rotazione nell’attribuzione dell’istanza al funzionario istruttore

Provvedimento dirigenziale rivolto ai funzionari

% di rotazione dei funzionari nell’assegnazione delle istanze

1.1.2 Rispetto dell’ordine cronologico di arrivo delle istanze nell’avvio delle attività istruttorie

% di istanze per le quali è stato rispettato l’ordine cronologico

1.2 Istruttoria e valutazione dell’istanza in conformità alle NdA del PAI

31/3/15

Segreteria Generale

1.2.1 Valutazione dell’istruttoria, effettuata dal singolo funzionario, da parte di una Commissione tecnica di più componenti

Provvedimenti dirigenziali di costituzione delle Commissioni Tecniche per la valutazione (ove non presenti)

Avvenuta costituzione delle Commissioni Tecniche

1.3 Sopralluogo sulle aree interessate dall’istanza

31/3/15

Gestione dei rischi Segreteria Generale

1.3.1 Ciascun sopralluogo deve essere effettuato con la compresenza di almeno due funzionari tecnici

Provvedimento dirigenziale rivolto ai funzionari

% di sopralluoghi effettuati con la presenza di almeno due tecnici

1.4 Rilascio del parere da parte della Commissione Tecnica

31/3/15

Segreteria Generale

1.4.1 Lavori della Commissione validi con la presenza di tutti i componenti

Adeguati provvedimenti dirigenziali di costituzione delle Commissioni Tecniche per l’istruttoria e la valutazione delle istanze (o verifica di quelli in essere)

% di sedute di Commissioni Tecniche tenutesi con la presenza di tutti i componenti

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Procedimento 2 - Pareri in qualità di soggetto con competenze ambientali (VAS, VIA, Programmi Regionali) Attività Tempi Ufficio

responsabile

Misura Modalità esecutiva Indicatore monitoraggio

2.1 Avvio dell’istruttoria da parte del funzionario incaricato

31/5/15

Segreteria Generale

2.1.1 Rispetto dell’ordine cronologico di arrivo delle istanze nell’avvio delle attività istruttorie

Provvedimento dirigenziale rivolto ai funzionari

% di istanze per le quali è stato rispettato l’ordine cronologico

2.2 Istruttoria e valutazione dell’istanza

31/5/15

Segreteria Generale

2.2.1 Valutazioni effettuate mediante gruppo di lavoro di funzionari formalmente costituito

Provvedimento dirigenziale di costituzione di gruppo di lavoro di funzionari tecnici per lo svolgimento delle attività

n. pareri redatti secondo la modalità indicata

Procedimento 3 - Aggiornamento del PAI per iniziativa della Segreteria Tecnico-Operativa (art.25 della NdA del PAI) Attività Tempi Ufficio

responsabile

Misura Modalità esecutiva Indicatore monitoraggio

3.1 Selezione dei comuni per i quali effettuare l’aggiornamento

31/3/15

Studi e Pianifica-zione

3.1.1 Definizione dei criteri di priorità nella selezione dei comuni da sottoporre ad aggiornamento

Provvedimento dirigenziale

% di Comuni aggiornati secondo i criteri definiti

3.2 Raccolta dati e fonti cartografiche, fotointerpreta- zione, perimetrazione nuovi areali a rischio

31/3/15

Segreteria Generale

3.2.1 Valutazioni effettuate mediante gruppo di lavoro di funzionari formalmente costituito

Provvedimento dirigenziale di costituzione di gruppo di lavoro di funzionari tecnici per lo svolgimento delle attività

% di Comuni per i quali le attività sono state effettuate mediante gruppo di lavoro

3.3 Sopralluogo sui territori dei comuni oggetto dell’aggiorna-mento

31/3/15

Studi e Pianifica-zione Segreteria Generale

3.3.1 Ciascun sopralluogo deve essere effettuato con la compresenza di almeno due funzionari tecnici

Provvedimento dirigenziale rivolto ai funzionari

% di sopralluoghi effettuati con la presenza di almeno due tecnici

3.4 Esame delle osservazioni riguardanti l’aggiornamento del PAI ed elaborazione di controdeduzioni

31/3/15

Segreteria Generale

3.4.1 Valutazioni effettuate mediante gruppo di lavoro di funzionari formalmente costituito

Provvedimento dirigenziale di costituzione di gruppo di lavoro di funzionari tecnici per lo svolgimento delle attività

% di osservazioni controdedotte mediante gruppo di lavoro

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Procedimento 4 - Aggiornamento del PAI a seguito di segnalazioni da parte di Enti o privati (art.25 della NdA del PAI) Attività Tempi Ufficio

responsabile

Misura Modalità esecutiva Indicatore monitoraggio

4.1 Attribuzione delle segnalazioni ai funzionari istruttori da parte del dirigente/respon-sabile P.O.

31/3/15

Gestione dei rischi Segreteria Generale

4.1.1 Rotazione nell’attribuzione delle segnalazioni

Provvedimento dirigenziale rivolto ai funzionari

% di rotazione dei funzionari nell’assegnazione delle istanze

4.1.2 Rispetto dell’ordine cronologico di arrivo delle istanze nell’avvio delle attività istruttorie

% di istanze per le quali è stato rispettato l’ordine cronologico

4.2 Istruttoria e valutazione delle segnalazioni in conformità alle NdA del PAI

31/3/15

Segreteria Generale

4.2.1 Valutazione dell’istruttoria delle segnalazioni provenienti da Enti o privati, effettuata dal singolo funzionario, da parte di una Commissione tecnica di più componenti valida con la presenza di tutti i componenti

Provvedimento dirigenziale di costituzione della Commissione Tecnica per la valutazione (ove non presente o inadeguato)

Avvenuta costituzione della Commissione Tecnica

4.3 Sopralluogo sulle aree interessate dall’istanza

31/3/15

Gestione dei rischi Segreteria Generale

4.3.1 Ciascun sopralluogo deve essere effettuato con la compresenza di almeno due funzionari tecnici

Provvedimento dirigenziale rivolto ai funzionari

% di sopralluoghi effettuati con la presenza di almeno due tecnici

4.4 Esame delle osservazioni riguardanti le segnalazioni da parte di Enti o privati ed elaborazione di controdeduzioni

31/3/15

Segreteria Generale

4.4.1 Valutazioni effettuate mediante la Commissione Tecnica

Provvedimento dirigenziale di costituzione della Commissione Tecnica per la valutazione

% di osservazioni controdedotte mediante Commissione

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Procedimento 5 - Rilascio di concessioni di derivazione e licenze di attingimento di acque pubbliche (art.30 della NdA del PAI) Attività Tempi Ufficio

responsabile

Misura Modalità esecutiva Indicatore monitoraggio

5.1 Attribuzione dell’istanza al funzionario istruttore da parte del dirigente/respon-sabile P.O.

28/2/15

Gestione dei rischi Segreteria Generale

5.1.1 Rotazione nell’attribuzione dell’istanza al funzionario istruttore

Provvedimento dirigenziale rivolto ai funzionari

% di rotazione dei funzionari nell’assegnazione delle istanze

5.1.2 Rispetto dell’ordine cronologico di arrivo delle istanze nell’avvio delle attività istruttorie

% di istanze per le quali è stato rispettato l’ordine cronologico

5.2 Istruttoria e valutazione dell’istanza

28/2/15

Segreteria Generale

5.2.1 Valutazione dell’istruttoria, effettuata dal singolo funzionario, da parte di una Commissione tecnica di più componenti

Adeguato provvedimento dirigenziale di costituzione di Commissione Tecnica per l’istruttoria e la valutazione delle istanze

% di sedute di Commissioni Tecniche tenutesi con la presenza di tutti i componenti

Procedimento 6 - Evasione di richieste di cartografia (L.R.2/2001) Attività Tempi Ufficio

responsabile

Misura Modalità esecutiva Indicatore monitoraggio

6.1 Presa in carico della richiesta di cartografia

28/2/15

Sistemi Informativi

6.1.1 Rispetto dell’ordine cronologico di arrivo delle richieste

Registrazione informatica delle istanze secondo l’ordine cronologico di arrivo

% di richieste per le quali è stato rispettato l’ordine cronologico

6.2 Evasione della richiesta

28/2/15

Sistemi Informativi

6.1.2 Archiviazione ricevute dei versamenti effettuati unitamente alle richieste

Catalogazione sistematica delle richieste unitamente alle ricevute cartacee dei pagamenti e aggiornamento del registro

Report annuale delle richieste di cartografia evase

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Procedimento 7 - Affidamento di lavori, servizi e forniture Attività Tempi Ufficio

responsabile

Misura Modalità esecutiva Indicatore monitoraggio

7.1 Acquisizione di beni di consumo al di sotto delle soglie minime di legge

31/5/15

Affari Generali

7.1.1 Creazione di una lista di fornitori da utilizzare a rotazione

Provvedimento dirigenziale per la creazione della lista e per l’indicazione delle modalità di utilizzo

% di fornitori utilizzati da parte degli uffici compresi nelle liste

7.2 Acquisizione di beni e di servizi al di sotto delle soglie minime di legge

31/5/15

Segreteria Generale

7.2.1 Svolgimento di indagini di mercato al fine di individuare l’offerta più conveniente e creazione di griglia di valutazione delle offerte

Provvedimento dirigenziale di indirizzo

% di beni e servizi acquisiti a seguito di indagine di mercato

7.3 Affidamento di lavori, servizi e forniture al di sopra delle soglie minime di legge

31/5/15

Segreteria Generale

7.3.1 Massima divulgazione dei bandi con modalità aggiuntive rispetto a quelle già previste dalla normativa e creazione di griglia per la valutazione delle offerte nell’espletamento della gara

Provvedimento dirigenziale rivolto ai funzionari interessati

% di bandi pubblicizzati con modalità aggiuntive

7.4 Emissione dei mandati di pagamento ai fornitori

31/5/15

Affari Generali

7.4.1 Rispetto dell’ordine cronologico di presentazione delle fatture

Provvedimento dirigenziale rivolto ai funzionari interessati

% di mandati di pagamento emessi secondo l’ordine cronologico

7.5 Nomina dei RUP e delle Commissioni di gara

31/5/15

Segreteria Generale

7.5.1 Meccanismi di rotazione nella nomina dei RUP e delle Commissioni

Provvedimento dirigenziale di indirizzo

% di rotazione dei funzionari nominati RUP o componenti di commissioni di gara

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Procedimento 8 - Selezioni pubbliche di personale Attività Tempi Ufficio

responsabile

Misura Modalità esecutiva Indicatore monitoraggio

8.1 Acquisizione di personale e progressioni di carriera

Preventi-vamente ad ogni concorso/progres-sione

Segreteria Generale Affari Generali

8.1.1 Creazione di requisiti di accesso chiari e oggettivi e massima divulgazione degli stessi a mezzo web

Adeguato provvedimento dirigenziale per la creazione dei requisiti e tempestiva pubblicazione e divulgazione degli stessi

n. giorni entro i quali sono pubblicati i provvedimenti sul sito web

Preventi- vamente ad ogni concorso/progres-sione

Affari Generali

8.1.2 Massima trasparenza e divulgazione dei provvedimenti di nomina delle Commissioni

Provvedimento dirigenziale per la tempestiva pubblicazione e divulgazione dei provvedimenti di nomina delle Commissioni

n. giorni entro i quali sono pubblicati i provvedimenti sul sito web

Preventi-vamente ad ogni concorso/progres-sione

Affari Generali

8.1.3 Creazione di supporti operativi per l’effettuazione dei controlli dei requisiti

Provvedimento dirigenziale rivolto ai funzionari interessati

% di concorsi/ progressioni espletate mediante supporti operativi

Preventi-vamente ad ogni concorso/progres-sione

Affari Generali

8.1.4 Creazione di griglie per la valutazione dei candidati e ricorso a criteri statistici casuali nella scelta dei temi e delle domande d’esame

Provvedimento dirigenziale rivolto ai funzionari interessati

% di concorsi/ progressioni espletate mediante le modalità indicate

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6. Riepilogo delle azioni per l’attuazione delle misure di prevenzione e programmazione

temporale

Misura Azione Data

5.1.1 Rotazione nell’attribuzione dell’istanza di concessioni di derivazione e licenze di attingimento di acque pubbliche al funzionario istruttore

Provvedimento dirigenziale rivolto ai funzionari

entro il 28/2/2015

5.1.2 Rispetto dell’ordine cronologico di arrivo delle istanze di concessioni di derivazione e licenze di attingimento di acque pubbliche, nell’avvio delle attività istruttorie

entro il 28/2/2015

5.2.1 Valutazione dell’istruttoria delle istanze, effettuata dal singolo funzionario, da parte di una Commissione tecnica di più componenti

Adeguato provvedimento dirigenziale di costituzione di Commissione Tecnica per l’istruttoria e la valutazione delle istanze

entro il 28/2/2015

6.1.1 Rispetto dell’ordine cronologico di arrivo delle richieste di cartografia

Registrazione informatica delle istanze secondo l’ordine cronologico di arrivo

entro il 28/2/2015

6.1.2 Archiviazione ricevute dei versamenti effettuati unitamente alle richieste di cartografia

Catalogazione delle richieste unitamente alle ricevute cartacee dei pagamenti e aggiornamento del registro

entro il 28/2/2015

1.1.1 Rotazione nell’attribuzione dell’istanza di parere al funzionario istruttore

Provvedimento dirigenziale rivolto ai funzionari

entro il 31/3/2015 1.1.2

Rispetto dell’ordine cronologico di arrivo delle istanze di parere nell’avvio delle attività istruttorie 1.2.1 Valutazione dell’istruttoria, effettuata dal singolo funzionario, da parte di una Commissione tecnica di più componenti

Provvedimenti dirigenziali di costituzione delle Commissioni Tecniche per la valutazione (ove non presenti)

entro il 31/3/2015

1.3.1 Ciascun sopralluogo deve essere effettuato con la compresenza di almeno due funzionari tecnici

Provvedimento dirigenziale rivolto ai funzionari

entro il 31/3/2015

1.4.1 Lavori della Commissione validi con la presenza di tutti i componenti

Adeguati provvedimenti dirigenziale di costituzione delle Commissioni Tecniche per l’istruttoria e la valutazione delle istanze (o verifica di quelli esistenti)

entro il 31/3/2015

3.1.1 Definizione dei criteri per la selezione dei comuni da sottoporre ad aggiornamento del PAI su iniziativa della STO

Provvedimento dirigenziale per la definizione dei criteri

entro il 31/3/2015

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3.2.1 Valutazioni dei dati che concorrono alla perimetrazione delle aree e alla attribuzione del rischio effettuate mediante gruppo di lavoro di funzionari formalmente costituito

Provvedimento dirigenziale di costituzione di gruppo di lavoro di funzionari tecnici per lo svolgimento delle attività

entro il 31/3/2015

3.3.1 Ciascun sopralluogo deve essere effettuato con la compresenza di almeno due funzionari tecnici

Provvedimento dirigenziale rivolto ai funzionari

entro il 31/3/2015

3.4.1 Valutazioni delle osservazioni al PAI ed elaborazione delle controdeduzioni effettuate mediante gruppo di lavoro

Provvedimento dirigenziale di costituzione di gruppo di lavoro di funzionari tecnici per lo svolgimento delle attività

entro il 31/3/2015

4.1.1 Rotazione nell’attribuzione delle segnalazioni provenienti da Enti o privati da inserire nell’aggiornamento del PAI

Provvedimento dirigenziale rivolto ai funzionari

entro il 31/3/2015 4.1.2

Rispetto dell’ordine cronologico di arrivo delle segnalazioni nell’avvio delle attività istruttorie 4.2.1 Valutazione dell’istruttoria delle segnalazioni provenienti da Enti o privati, effettuata dal singolo funzionario, da parte di una Commissione tecnica di più componenti valida con la presenza di tutti i componenti

Provvedimento dirigenziale di costituzione delle Commissioni Tecniche (ove non presente o inadeguato)

entro il 31/3/2015

4.3.1 Ciascun sopralluogo deve essere effettuato con la compresenza di almeno due funzionari tecnici

Provvedimento dirigenziale rivolto ai funzionari

entro il 31/3/2015

4.4.1 Valutazioni delle osservazioni e controdeduzioni relative alle segnalazioni effettuate mediante Commissione Tecnica

Provvedimento dirigenziale di costituzione della Commissione Tecnica per la valutazione

entro il 31/3/2015

2.1.1 Rispetto dell’ordine cronologico di arrivo delle istanze di parere ambientale (VIA, VAS) nell’avvio delle attività istruttorie

Provvedimento dirigenziale rivolto ai funzionari

entro il 31/5/2015

2.2.1 Valutazioni effettuate mediante gruppo di lavoro di funzionari formalmente costituito

Provvedimento dirigenziale di costituzione di gruppo di lavoro di funzionari tecnici per lo svolgimento delle attività

entro il 31/5/2015

7.1.1 Creazione di una lista di fornitori da utilizzare a rotazione per l’acquisizione di beni di consumo

Provvedimento dirigenziale per la creazione della lista e per l’indicazione delle modalità di utilizzo

entro il 31/5/2015

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7.2.1 Svolgimento di indagini di mercato al fine di individuare l’offerta più conveniente per l’acquisizione di beni e servizi al di sotto delle soglie di legge

Provvedimento dirigenziale di indirizzo

entro il 31/5/2015

7.3.1 Massima divulgazione dei bandi di gara con modalità aggiuntive rispetto a quelle già previste dalla normativa e creazione di griglie per la valutazione delle offerte nell’espletamento delle gare

Provvedimento dirigenziale rivolto ai funzionari interessati

entro il 31/5/2015

7.4.1 Rispetto dell’ordine cronologico di presentazione delle fatture dei fornitori

Provvedimento dirigenziale rivolto ai funzionari

entro il 31/5/2015

7.5.1 Meccanismi di rotazione nella nomina dei RUP e delle Commissioni di gara

Provvedimento dirigenziale di indirizzo

entro il 31/5/2015

8.1.1 Creazione di requisiti di accesso chiari e oggettivi e massima divulgazione degli stessi a mezzo web per il reclutamento di personale

Adeguato provvedimento dirigenziale per la creazione dei requisiti e tempestiva pubblicazione e divulgazione degli stessi

Preventivamente ad ogni concorso/progressione

8.1.2 Massima trasparenza e divulgazione dei provvedimenti di nomina delle Commissioni di esame per il reclutamento del personale

Provvedimento dirigenziale per la tempestiva pubblicazione e divulgazione dei provvedimenti di nomina delle Commissioni

Preventivamente ad ogni concorso/progressione

8.1.3

Creazione di supporti operativi per l’effettuazione dei controlli dei requisiti

Provvedimento dirigenziale rivolto ai funzionari interessati

Preventivamente ad ogni concorso/progressione

8.1.4

Creazione di griglie per la valutazione dei candidati e ricorso a criteri statistici casuali nella scelta dei temi e delle domande d’esame

Provvedimento dirigenziale rivolto ai funzionari interessati

Preventivamente ad ogni concorso/progressione

Misure per la trasparenza

Aggiornamento tempestivo della sezione Amministrazione Trasparente del sito web istituzionale e pubblicazione di set di dati in formato aperto sui temi di competenza dell’Ente

nel corso del 2015

Misure per l’ “Astensione in caso di conflitti di interessi”

Attività divulgative rivolte ai dipendenti

nel corso del 2015

Misure per lo “Svolgimento incarichi di ufficio e attività e incarichi extraistituzionali”

Attuazione delle nuove modalità autorizzative

nel corso del 2015

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Misure per il “Conferimento incarichi dirigenziali e incompatibilità specifiche per posizioni dirigenziali”

Attuazione delle modalità di conferimento incarichi

nel corso del 2015

Misure per la tutela dei dipendenti che effettuano segnalazioni di illeciti (whistleblowing)

Attivazione di procedura anonima di segnalazione di illeciti

entro il 30/6/2015

Misure per la “Formazione”

Attività di formazione, divulgazione, sensibilizzazione del personale su eventuali aggiornamenti o evoluzioni normative, anche mediante iniziative online

nel corso del 2015

Misure per gli “Obblighi di osservanza negli affidamenti”

Adeguamento della modulistica dell’Ente alle misure di prevenzione della corruzione: bandi di gara, avvisi, lettere di invito, contratti di forniture, contratti di assunzione

entro il 30/3/2015

Misure per la “Sensibilizzazione e rapporto con la società civile”

Diffusione mediante il sito web delle misure di prevenzione della corruzione adottate dall’Ente e valorizzazione del ruolo dell’URP

nel corso del 2015

Attivazione di focus group con l Segretario Generale, i Dirigenti e i Responsabili della prevenzione della corruzione e della trasparenza

Convocazione di almeno un incontro

entro il 31/12/2015

Redazione della Relazione annuale 2015 del Responsabile della Prevenzione della corruzione

Pubblicazione della Relazione sul sito web

entro il 31/12/2015

Aggiornamento PTPC 2016-2018

Elaborazione dell’aggiornamento

entro il 31/1/2016

Redazione della Relazione annuale 2016 del Responsabile della Prevenzione della corruzione

Pubblicazione della Relazione sul sito web

entro il 31/12/2016

Aggiornamento PTPC 2017-2019

Elaborazione dell’aggiornamento

entro il 31/1/2017

Redazione della Relazione annuale 2017 del Responsabile della Prevenzione della corruzione

Pubblicazione della Relazione sul sito web

entro il 31/12/2017