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Piano Strutturale Comunale Quadro conoscitivo Adozione Delibera di C.C. n. 157 del 16/07/2007 Approvazione Delibera di C.C. n. 133 del 14/07/2008 Sindaco Sergio Gaetano Cofferati Assessore Urbanistica, Pianificazione territoriale, Casa Virginio Merola Direttore Settore Territorio e Urbanistica Giacomo Capuzzimati Responsabile gruppo di progettazione Francesco Evangelisti Consulente generale Patrizia Gabellini

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Piano Strutturale ComunaleQuadro conoscitivo

AdozioneDelibera di C.C. n. 157 del 16/07/2007

ApprovazioneDelibera di C.C. n. 133 del 14/07/2008

SindacoSergio Gaetano Cofferati

Assessore Urbanistica, Pianificazione territoriale, CasaVirginio Merola

Direttore Settore Territorio e UrbanisticaGiacomo Capuzzimati

Responsabile gruppo di progettazioneFrancesco Evangelisti

Consulente generalePatrizia Gabellini

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Copertine.qxp 11/09/2008 13.33 Pagina 9

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COMUNE DI BOLOGNA / PIANO STRUTTURALE COMUNALE / 2007

SindacoSergio Gaetano Cofferati

Assessore Urbanistica, Pianificazione territoriale, Casa Virginio Merola

Coordinamento GeneraleGiacomo Capuzzimati, Direttore Operativo e Direttore Settore Territorio eUrbanistica

Consulenza scientifica generale Patrizia Gabellini, Politecnico di Milano con la collaborazione di Giovanni Ginocchini e Bertrando Bonfantini

Gruppo di progettazione del PscMauro Bertocchi, Vice Direttore Settore Territorio e UrbanisticaNadia Cattoli, Dirigente U.I. Giuridico-AmministrativaFrancesco Evangelisti, Dirigente U.I. Pianificazione Urbanistica e U.I. Pro-grammi Urbani Complessi (Responsabile del gruppo di progettazione)Giovanni Fini, Dirigente U.I. Qualità AmbientaleChiara Manaresi, Pianificazione UrbanisticaAndrea Minghetti, Dirigente U.I. Sistema Informativo Territoriale

CollaborazioniGianluigi Bovini, Direttore Settore Programmazione, controlli e statisticaCleto Carlini, Direttore Settore Mobilità urbanaRoberto Diolaiti, Direttore Settore Ambiente e verde urbanoMaria Adele Mimmi, Direttore Settore Politiche abitativeLuciana Africani, Paola Africani, Chiara Agostini, Enzo Aldrovandi, TizianaAlessi, Anna Maria Balletti, Inti Bertocchi, Claudio Bolzon, Franco Chia-rini, Francesca Chieregato, Isabella Cremonini, Claudia Dall'Olio, Lara DalPozzo, Fabrizio Dell'Atti, Zita D'Orio, Marco Farina, Elena Ferrari, AlbertoFiori, Maria Grazia Fini, Silvia Frontini, Marco Gattei, Alessandro Gatti, Cri-stina Gentile, Sandra Gnerucci, Stefania Gualandi, Luca Lorenzini, GabriellaMarra, Andrea Mazzetti, Cristina Meloni, Marika Milani, Nicola Montanari,Mauro Muzzi, Stefania Naldi, Elisa Paselli, Ivan Passuti, Simona Pettaz-zoni, Massimo Poggiali, Laura Pollacci, Marco Pollacci, Alice Prospero,Manuela Ratta, Cecilia Rondinini, Gabriella Santoro, Irene Sensi, NelvisSovilla, Ernesto Tassillo, Francesco Tutino, Silvia Vassura, Valeria Villani,Giuseppina Zambelli

ContributiValutazione ambientale strategica Simona Tondelli, Alma Mater Studio-rum - Università di BolognaPerequazione urbanistica Ezio Micelli (responsabile scientifico) e Anto-nella Faggiani, Mesa s.r.l.

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Politiche della casa Antonio Tosi e Gabriele Rabaiotti, Politecnico di MilanoAnalisi del sistema economico bolognese Giulio Chiodini, PromoBologna- Agenzia di marketing territoriale e sviluppo economico localeEsplorazioni progettuali sulla collina C. Llop (responsabile scientifico), stu-dio Jornet Llop Pastor, Tasca StudioEsplorazioni progettuali su ambiti oggetto di trasformazione, convenzionicon le Università di Bologna (prof. A. Dell'Acqua, V. Degli Esposti e A. R.Ferrante), Parma (prof. C. Quintelli), Trieste (prof. G. Corbellini con Tascastudio e Antonio Ravalli).Campagna fotografica per il monitoraggio delle trasformazioni della Cittàdella Ferrovia Francesco JodiceProgettazione del verde Mino Petazzini, Teresa Guerra, Ivan Bisetti, Fon-dazione Villa GhigiIndagine edifici contemporanei di valore architettonico Federica Legnani

Rappresentazione e grafica del Piano Caterina Gfeller, Marina La Palombara

Si ringrazia per il contributo Giuseppe Campos Venuti

L'elaborazione del Piano Strutturale Comunale ha beneficiatodel contributo della Fondazione Cassa di Risparmio in Bologna.

COMUNE DI BOLOGNA / PIANO STRUTTURALE COMUNALE / 2007

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COMUNE DI BOLOGNA / PIANO STRUTTURALE COMUNALE / 2007QUADRO CONOSCITIVO / INDICE

Indice

Premessa

APopolazione

Popolazione residentePopolazione non abitualmente dimorantePopolazione residente per classi d'etàIndice di vecchiaiaStranieri residentiSaldo naturaleSaldo migratorioSaldo totale della popolazione residenteFamiglie per numero di componenti

BSistema economico

PIL pro-capiteNumero di unità localiNumero di impreseNumero di addetti delle unità localiOccupati per settoreTassi di occupazione e disoccupazioneFieraStazione ferroviaria centraleAeroportoCentro AgroalimentareInterportoCentergrossPolo sanitarioUniversitàCulturaTurismo

CServizi alle persone

Verde pubblico e spazi apertiAttrezzatureCommercio diffuso

A

A 1A 2A 3A 4A 5A 6A 7A 8A 9

B

B 1B 2B 3B 4B 5B 6B 7B 8B 9B10B 1 1B12B13B14B15B16

C

C 1C 2C 3

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DDimensione urbana

Estensione del territorio urbanizzatoEstensione del territorio da urbanizzareTrasformazione del territorio urbanizzato

EPatrimonio abitativo

AbitazioniSuperficie media delle abitazioni occupate da residentiAbitazioni progettate, iniziate e ultimateAlloggi Psc programmatiValori immobiliariAlloggi esistenti di edilizia socialeNuovi alloggi di edilizia sociale

FAmbiente

AriaInquinantiRumoreRumore notturno in area urbanaResidenti esposti al rumoreAcquaInquinamentoCapacità residua del depuratoreConsumo acquedottistico totaleReti separateAcque bianche laminateSuolo e sottosuoloPermeabilitàIndice di ripristino morfologico/estrazione IRESuperficie siti contaminatiSuperficie aree attività estrattive attiveEnergiaConsumi energetici per settore

D

D 1D 2D 3

E

E 1E 2E 3E 4E 5E 6E 7

F

F 1

F 2F 3

F 4F 5F 6F 7F 8

F 9F10F 1 1F 12

F13

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Consumi energetici per vettoreEmissioni climalteranti totaliRifiutiRaccolta differenziataElettromagnetismoAbitanti in fasce di rispetto di elettrodottiConsumo elettricoInterramento di elettrodotti

GPaesaggio

Aree protetteRete ecologica

HMobilità

SpostamentiMotorizzazioneTrafficoTrasporto pubblicoLunghezza reti ciclabiliParcheggiPercorsi ciclabili dentro-fuori tangenzialeSpazi pedonali sulla via EmiliaPercorsi ciclo-pedonali in collinaCollegamenti coi poli funzionali

IGovernance

Iniziative di collaborazione interistituzionalePercorsi di partecipazioneConcorsi di progettazione

F14F15

F16

F17F18F19

G

G 1G 2

H

H 1H 2H 3H 4H 5H 6H 7H 8H 9H10

I

I 1I 2I 3

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COMUNE DI BOLOGNA / PIANO STRUTTURALE COMUNALE / 2007QUADRO CONOSCITIVO / PREMESSA

Premessa

Il Quadro conoscitivo, quale elemento costitutivo del Psc, provvede, comeindicato dall'art.4 della Lr 20/2000, alla organica rappresentazione e va-lutazione dello stato del territorio e dei processi evolutivi che lo caratte-rizzano e costituisce riferimento necessario per la definizione degliobiettivi e dei contenuti del Piano, per la Valutazione della sostenibilitàambientale e territoriale del Psc e per il monitoraggio della sua attuazione.Il Quadro conoscitivo è quindi la memoria del "processo di pianificazione"previsto dall'art. 3 della Legge, costituita da una raccolta di informazionistrutturata e relazionata agli obiettivi della pianificazione.Benché l'insieme delle informazioni debba essere considerato unitaria-mente, è utile scomporlo a seconda dei momenti in cui è stato prodotto,in questa fase iniziale del processo di pianificazione ex Lr 20/200 per il Co-mune di Bologna.Il Quadro conoscitivo è stato per la prima volta costituito e organizzato nel2003 e raccolto in cinque volumi per la presentazione in occasione del-l'apertura della Conferenza di pianificazione. Queste informazioni sonostate poi strutturate in un unico database consultabile via web, che le or-dina e raccoglie tutte.Nell'aprile del 2005 si è proceduto ad un aggiornamento di alcune delle in-formazioni e alla predisposizione di una sintesi interpretativa-valutativafinalizzata alla redazione del nuovo Documento preliminare.L'insieme di queste elaborazioni può essere considerato il Quadro cono-scitivo del Documento preliminare, quello sul quale si è registrata la con-divisione dei soggetti partecipanti alla Conferenza di pianificazione.Con la redazione del Piano alcuni degli "elementi" costituitivi del Quadroconoscitivo sono entrati a far parte del Psc, come il sistema delle tutele(opportunamente "interpretato"), altri non sono più utili (come lo statodella pianificazione).Considerando che ci si appresta ad approvare il Psc, si è proceduto ad unanuova strutturazione delle informazioni finalizzate a supportare la Valuta-zione della sostenibilità ambientale e territoriale e a costituire l'avvio (iltempo " ") per il monitoraggio della sua attuazione.In questo fascicolo è quindi contenuta una raccolta di informazioni, cheoggi costituisce il Quadro conoscitivo del Psc.Il Quadro conoscitivo descrive le caratteristiche del territorio comunalecon riferimento ai seguenti "insiemi": - popolazione;- sistema economico;- servizi alle persone;- dimensione urbana;- patrimonio abitativo;- ambiente;- paesaggio;

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- mobilità;- governance.Sono stati selezionati gli indicatori ritenuti utili per descrivere lo stato e letendenze evolutive con riferimento sia alle caratteristiche del territorio co-munale, sia agli effetti attesi dall'attuazione del Psc.Per questo motivo, gli indicatori si suddividono in indicatori di contesto eindicatori di attuazione del Psc.Gli indicatori di contesto sono dei parametri che descrivono lo stato delterritorio caratterizzando lo "scenario di riferimento" rispetto a cui il Pscsi trova ad operare. Fanno riferimento a quelle variabili le cui modifiche,seppure non possano essere controllate in modo diretto dalle azioni dipiano, di queste risentono o, al contrario, le determinano, in quanto rap-presentative di uno stato del territorio, del sistema socio-economico edell'ambiente da cui non si può prescindere per l'attuazione del Psc.A questi appartengono tutti i parametri relativi a popolazione, servizi, eco-nomia, ma anche parametri di tipo ambientale come, ad esempio, le con-centrazioni di inquinanti in atmosfera le cui variazioni, se non possonoessere imputate in modo diretto alle azioni del Psc (il livello di inquina-mento da Pm10, ad esempio, dipende anche da contributi di sorgenti chesi trovano al di fuori del territorio comunale e quindi non controllabili dalPsc, da azioni intraprese ad altre scale, ma anche dalle condizioni meteo-rologiche, fisiche e morfologiche dei siti, ecc.), devono essere comunqueconsiderate per la determinazione della qualità complessiva del territorioe come tali possono influenzare o condizionare l'attuazione del Psc.Per quanto possibile, sono stati selezionati indicatori già monitorati nelComune di Bologna, con l'obiettivo di ridurre ridondanze e di favorire si-nergie tra i diversi campi di utilizzo: la prospettiva più utile sembra esserequella di un sistema di monitoraggio diffuso, nel quale ogni Settore del-l'Amministrazione monitora dati di contesto e efficacia delle politiche, ren-dendo pubblicamente disponibili i risultati del monitoraggio; gli altriSettori possono così tenere conto di una descrizione competente del ter-ritorio senza dover ripetere raccolte di dati, ma semplicemente operandola propria sintesi orientata a ideare proprie politiche.Gli indicatori di attuazione del Psc sono invece parametri che misurano inmodo diretto le strategie, le politiche e le azioni del Psc. Sono mutuatidagli obiettivi strutturali e strategici assunti nella Relazione, agli orienta-menti strategici contenuti nelle Figure della ristrutturazione, alle strategieper la Qualità relative ai sistemi infrastrutturale, delle attrezzature e spazicollettivi, delle dotazioni ecologiche e ambientali. Permettendo di garan-tire la coerenza del percorso di pianificazione, essi consentiranno di veri-ficare il raggiungimento dei target prestabiliti e quindi di misurarel'efficacia diretta delle azioni del Psc attraverso il monitoraggio della suaattuazione. Per ciascun indicatore, è stata predisposta una scheda descrittiva checontiene le seguenti informazioni:" Descrizione dell'indicatore. Definizione del parametro identificato, com-

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presa la sua unità di misura." Tipo di indicatore. Classifica i parametri in "indicatori di contesto" e "in-dicatori di attuazione"." Valore dell'indicatore. Nel Quadro conoscitivo, si tratta della misura del-l'indicatore riferita allo stato attuale, ossia al tempo t0, che fa riferimentoal valore più aggiornato disponibile (nella maggior parte dei casi, il tempot0 coincide con l'anno 2006; in altri casi, esso si riferisce al 2005 o, incaso di dati ricavati dai censimenti, al 2001). Il valore assunto dagli indi-catori nel Quadro conoscitivo costituisce anche il riferimento per la Valsatin itinere ed è quindi da intendersi come l'aggiornamento al tempo t0 degliindicatori del monitoraggio, rispetto al quale saranno effettuate le valuta-zioni.- Andamento storico. Riporta il trend storico per il parametro considerato,permettendo quindi di evincerne l'evoluzione nel tempo e quindi di me-glio interpretare, sia le caratteristiche del territorio che - durante la fasedi monitoraggio - l'efficacia delle politiche e azioni che il Psc mette in atto.- Elaborazione dei dati. Identifica l'Ufficio o l'Ente preposto all'elabora-zione e all'aggiornamento del dato. Viene indicata la frequenza di aggior-namento del dato solo se diversa da quella annuale.- Fonte dei dati. Fa riferimento all'Ufficio o all'Ente che dispone del datooriginale da cui è stato estratta l'informazione; può coincidere o meno conquelli deputati all'elaborazione del dato. La distinzione è utile per l'orga-nizzazione futura delle attività di aggiornamento dei dati misurati.- Approfondimenti. Rimanda ad eventuali documenti o siti internet in cuiè possibile trovare ulteriori informazioni connesse a quella fornita dall'in-dicatore in oggetto. Fondamentale è il rimando ad alti rapporti o docu-menti elaborati dall'Amministrazione comunale che consente, oltreall'eventuale approfondimento dell'argomento, anche la coerenza dei datie la non duplicazione delle fonti.Rispetto a queste indicazioni, nel caso degli indicatori di attuazione delPsc, si aggiungono anche altre informazioni che chiariscono i criteri ri-spetto ai quali questi indicatori sono stati selezionati per monitorare queifenomeni che si ritiene siano sensibili rispetto alle scelte del Psc e ne de-terminano i target:- Obiettivo di riferimento. Si tratta dell'esplicitazione degli obiettivi strut-turali e strategici cui l'indicatore fa riferimento.- Rilevanza per le strategie e le politiche del PSC. Proprio per la funzionedi controllo degli effetti delle scelte del Psc sul territorio e sulle sue dina-miche evolutive, è indispensabile esplicitare a quali orientamenti strategicidelle Sette Città, strategie dei Sistemi delle infrastrutture per la mobilità,delle attrezzature e gli spazi collettivi, delle dotazioni ecologiche e am-bientali, prestazioni di Ambito, azioni descritte per le Situazioni il para-metro in oggetto fa riferimento.- Target. Consiste nella traduzione in termini numerici dell'obiettivo cuil'indicatore fa riferimento, definito sia per il tempo TPsc (2023) che pereventuali scansioni temporali intermedie a cadenza triennale finalizzatealle valutazioni che saranno oggetto dei rapporti di monitoraggio.

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APOPOLAZIONE

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A

COMUNE DI BOLOGNA / PIANO STRUTTURALE COMUNALE / 2007QUADRO CONOSCITIVO / A - POPOLAZIONE

Popolazione

Dopo un trend negativo, anche molto marcato, iniziato nel 1974 e protrat-tosi fino al 2003, da alcuni anni la popolazione di Bologna si può consi-derare pressoché stabile; in particolare, al 31 dicembre 2007 si contavanoin anagrafe 372.256 residenti. A questi devono essere aggiunte quasi60.000 persone che sono presenti in modo sistematico in città (di cuiquasi 40.000 sono studenti universitari fuori sede). Inoltre, possiamo sti-mare in circa 100.000 persone quelle che giornalmente vengono nel ca-poluogo per studiare, lavorare o per altri motivi (turismo, acquisti,spettacoli, ecc.), facendo di Bologna nella realtà una città "vissuta" ognigiorno da oltre 500.000 persone.L'attuale fase demografica è caratterizzata da alcuni fattori significativisui quali vale la pena soffermarsi e che potremmo così riassumere: - progressiva ripresa delle nascite, con un forte aumento della presenza dibambini stranieri;- forte intensificazione dei flussi migratori, con conseguente accelerazionedel ricambio sociale;- costante allungamento della vita media (attualmente a Bologna 78,7anni per gli uomini e 83,5 per le donne), cui non può che seguire una cre-scita del numero degli anziani, in un contesto già presente di forte invec-chiamento della popolazione;- ulteriore diminuzione della dimensione media delle famiglie, già molto ri-dotta.

Iniziando dalla dinamica naturale, vale la pena notare come nel 2007 lenascite si siano mantenute al di sopra delle 3.000 unità (per la precisione3.013 bambini nati), ritornando allo stesso livello di circa 30 anni fa. Pereffetto della progressiva crescita della natalità (quasi il 17% in più negliultimi dieci anni), migliora il saldo naturale (cioè il divario tra le nascite eil numero dei decessi), nel 2007 pari a -1.754 unità, rispetto a valori posi-zionati intorno a -2.600 unità alla metà degli anni Novanta.Vale la pena altresì sottolineare come ben 567 neonati siano di naziona-lità straniera (il 18,8% del totale).All'aumento della natalità fa seguito il progressivo incremento della popo-lazione giovanile: negli ultimi 10 anni il numero dei residenti in età com-presa tra 0 e 14 anni, attualmente pari a 38.992, è aumentato del 17,1%con evidenti conseguenze per l'amministrazione comunale sulla necessitàdi approntare servizi, in particolare prescolastici e scolastici, per tale fasciadi popolazione. In virtù della dinamica migratoria e dell'andamento dellafecondità, il numero dei giovani fino a 14 anni è con ogni probabilità desti-nato ad aumentare ulteriormente, in particolar modo per i prossimi diecianni; a questo proposito, è possibile consultare i risultati delle elabora-zioni previsive sull'andamento della popolazione del Comune di Bologna (eanche del territorio provinciale) nei prossimi 15 anni secondo diverse ipo-tesi, recentemente diffuse sotto il titolo di "Scenari demografici 2006-2021" e consultabili sul sito internet del Settore Programmazione,Controlli e Statistica all'indirizzo:

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COMUNE DI BOLOGNA / PIANO STRUTTURALE COMUNALE / 2007QUADRO CONOSCITIVO / A - POPOLAZIONE

http://www.comune.bologna.it/iperbole/piancont/scenari20062021/index_scenari.html. Incrementi di portata non sottovalutabile dovrebbero riguar-dare anche le fasce di età immediatamente successive a quella appenaesaminata, vale a dire quelle che rappresentano l'utenza potenziale dellescuole secondarie di secondo grado, per le quali si era assistito ad un de-clino fino a pochi anni fa.

Il deficit naturale è, ormai da anni, almeno in parte compensato dall'am-montare ampiamente positivo del saldo migratorio, con valori attivi par-ticolarmente accentuati nei confronti dell'Italia meridionale e dei paesiesteri. Il saldo migratorio è stato pari nel 2007 a 984 unità e deriva dal-l'iscrizione di 14.448 nuovi residenti nella nostra città e dalla cancellazionedi altri 13.464. Si tratta di una dinamica particolarmente intensa: ognimese, infatti, sono stati mediamente circa 1.200 i nuovi cittadini bolo-gnesi, mentre oltre 1.100 hanno in media abbandonato la città. Partico-lare rilievo assume, non solo numericamente, la presenza tra gli immigratidi persone di cittadinanza straniera: a Bologna essi sono 33.602 al 31 di-cembre 2007 (erano meno di 11.000 dieci anni fa) e costituiscono il 9%della popolazione di Bologna. Tra gli stranieri residenti le donne sono lamaggioranza, come pure i giovani (l'80% ha meno di 45 anni). Le nazio-nalità più rappresentate risultano le Filippine, la Romania e il Marocco. Ul-teriori elementi di approfondita conoscenza sono desumibili consultandolo studio "Cittadini stranieri a Bologna" sul sito internet del Settore Pro-grammazione, Controlli e Statistica del Comune all'indirizzo:http://www.comune.bologna.it/bologna/piancont/Stranieri/indice_Stra-nieri_DS.htm, studio nel quale vengono fornite schede tematiche ampia-mente articolate per ciascuna delle prime 15 nazionalità straniere piùrappresentate a Bologna.

Il terzo elemento sul quale vale la pena soffermarsi, seppur brevemente,è il persistere del processo di invecchiamento della popolazione, anche secon modalità differenti rispetto a quanto accaduto nella nostra città con-siderando un orizzonte temporale di lungo periodo. Mentre infatti è per ilmomento esaurita la crescita del numero di anziani in età compresa tra 65e 79 anni (oggettivamente meno problematica), continua ad essere inespansione il numero dei cosiddetti grandi anziani, quelli cioè con 80 annie oltre. Attualmente a Bologna risiedono più di 100.000 persone con piùdi 65 anni, di cui circa 33.000 ultraottantenni (dieci anni fa erano quasi7.000 in meno). L'aumento del numero di grandi anziani tra i residenti èun altro dei fenomeni del quale è possibile, con relativa sicurezza, preve-dere il proseguimento nei prossimi anni: anche in questo caso si rimandaallo studio "Scenari demografici 2006-2021" per apprezzarne dimensionie sviluppo.Il contemporaneo aumento della popolazione giovanile mitiga in qualchemodo il processo di invecchiamento della popolazione nel suo complessocome è testimoniato, ad esempio, dalla riduzione dell'indice di vecchiaia,che misura il rapporto tra persone sopra i 65 anni e giovani al di sotto dei15 anni e che oggi si attesta a Bologna su di un valore di 258 anziani ogni100 giovani, contro i 298 di dieci anni fa.

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COMUNE DI BOLOGNA / PIANO STRUTTURALE COMUNALE / 2007QUADRO CONOSCITIVO / A - POPOLAZIONE

L'ultimo punto alla nostra attenzione riguarda andamento e tipologia dellefamiglie. Un'analisi di lungo periodo rivela come nella nostra città si sia as-sistito, a fronte della riduzione del numero dei residenti, ad una fortissimacrescita del numero di nuclei familiari, che si spiega evidentemente con lamarcata riduzione del numero medio dei componenti di ciascuna famiglia.A fine 2007 le famiglie di residenti risultavano a Bologna 194.708, conuna prevalenza di nuclei unipersonali (92.644, pari al 47,6% delle famigliebolognesi) e una dimensione media familiare veramente bassa e pari a1,89 componenti. Tuttavia le risultanze anagrafiche tendono talvolta a ma-scherare l'effettiva situazione familiare, in particolare per quei segmentidella popolazione in cui la presenza di famiglie unipersonali e di coabita-zioni, anche fittizie, può risultare significativa. Considerando infatti alposto della famiglia anagrafica il cosiddetto "ménage", vale a dire l'in-sieme delle persone che condividono la stessa abitazione e che apparten-gono ad una sola famiglia o a più famiglie coabitanti, alcuni parametri siridimensionano almeno parzialmente. I ménages al 31 dicembre 2007sfioravano infatti i 178.350, dunque oltre l'8% in meno rispetto al datodelle famiglie anagrafiche, il numero medio di persone che vivono effetti-vamente nello stesso alloggio sale a 2,07, mentre le persone sole (che noncoabitano cioè con altri nuclei familiari) sono circa 70.000, dunque quasiun quarto in meno rispetto al totale delle famiglie unipersonali anagrafi-che, rappresentando il 39,3% dei ménages residenti in città. Quasi un mé-nage su tre è costituito da due persone (32,1%), mentre le coabitazioni ditre persone che vivono nello stesso alloggio sono il 16,8% del totale.

Si segnala infine che, periodicamente, sul sito internet del Settore Pro-grammazione, Controlli e Statistica (http://www.comune.bologna.it/iper-bole/piancont/index.html) vengono diffuse note sulle "Tendenzedemografiche a Bologna", che permettono di seguire in maniera conti-nuativa e aggiornata le dinamiche congiunturali relative alla popolazionecittadina.

ALLEGATI: - Scenari demografici 2003-2018 - Scenari demografici 2006-2021 - Trasformazioni delle famiglie e del patrimonio abitativo (1951-2001 +tendenze)

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QUADRO CONOSCITIVO / A - POPOLAZIONE

Popolazione residente

DESCRIZIONE DELL'INDICATOREResidenti registrati all'anagrafe al 31 dicembre di ogni anno [Numero]

TIPO DELL'INDICATOREIndicatore di contesto

VALORE DELL'INDICATOREResidenti al 31 dicembre 2007: 372.256

ELABORAZIONE DEI DATIComune di Bologna Settore Programmazione, Controlli e StatisticaElaborazione disponibile mensilmente

FONTE DEI DATIAnagrafe del Comune di Bologna

APPROFONDIMENTIhttp://www.comune.bologna.it/iperbole/piancont/http://www.comune.bologna.it/iperbole/piancont/menustu_pop.htm

ANDAMENTO STORICO

COMUNE DI BOLOGNA / PIANO STRUTTURALE COMUNALE / 2007

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QUADRO CONOSCITIVO / A - POPOLAZIONE

Popolazione non abitualmente dimorante

DESCRIZIONE DELL'INDICATOREPersone che vivono temporaneamente o sono occasionalmente presenti nel comune, ma che dimorano abitualmente altrove (studenti e lavoratori fuori sede, turisti, ricoverati negli ospedali per trattamenti medici di breve durata, stranieri temporaneamente presenti nei centri di accoglienza per immigrati, ecc.) [Numero]

TIPO DELL'INDICATOREIndicatore di contesto

VALORE DELL'INDICATOREPopolazione non abitualmente dimorante al censimento 2001: 56.182 (di cui 4.868 turisti e 51.314 altro)

ELABORAZIONE DEI DATIComune di Bologna Settore Programmazione, Controlli e StatisticaElaborazione disponibile con cadenza decennale (Censimento Generale della Popolazione)

FONTE DEI DATIIstat Censimento Generale della Popolazione

APPROFONDIMENTIhttp://www.comune.bologna.it/iperbole/piancont/http://www.comune.bologna.it/iperbole/piancont/mencensi.htm http://dawinci.istat.it/pophttp://censimenti.istat.it/html/pop_home.asp

ANDAMENTO STORICONon disponibile per modifica nella metodologia di rilevazione

COMUNE DI BOLOGNA / PIANO STRUTTURALE COMUNALE / 2007

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QUADRO CONOSCITIVO / A - POPOLAZIONE

Popolazione residente per classi d'età

DESCRIZIONE DELL'INDICATOREResidenti per grandi classi di età registrati all'anagrafe al 31 dicembre di ogni anno [Numero]

TIPO DELL'INDICATOREIndicatore di contesto

VALORE DELL'INDICATORE

ELABORAZIONE DEI DATIComune di Bologna Settore Programmazione, Controlli e StatisticaElaborazione disponibile mensilmente

FONTE DEI DATIAnagrafe del Comune di Bologna

APPROFONDIMENTIhttp://www.comune.bologna.it/iperbole/piancont/http://www.comune.bologna.it/iperbole/piancont/menustu_pop.htm

ANDAMENTO STORICO

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QUADRO CONOSCITIVO / A - POPOLAZIONE

Indice di vecchiaia

DESCRIZIONE DELL'INDICATORERapporto tra popolazione anziana (65 anni e più) e popolazione in età giovanile (0-14 anni) al 31 dicembre di ogni anno [anziani/100 giovani]

TIPO DELL'INDICATOREIndicatore di contesto

VALORE DELL'INDICATOREIndice di vecchiaia al 31 dicembre 2007 : 258

ELABORAZIONE DEI DATIComune di Bologna Settore Programmazione, Controlli e StatisticaElaborazione disponibile mensilmente

FONTE DEI DATIAnagrafe del Comune di Bologna

APPROFONDIMENTIhttp://www.comune.bologna.it/iperbole/piancont/http://www.comune.bologna.it/iperbole/piancont/menustu_pop.htm

ANDAMENTO STORICO

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QUADRO CONOSCITIVO / A - POPOLAZIONE

Stranieri residenti

DESCRIZIONE DELL'INDICATOREStranieri residenti al 31 dicembre di ogni anno [Numero]

TIPO DELL'INDICATOREIndicatore di contesto

VALORE DELL'INDICATOREStranieri residenti al 31 dicembre 2006: 33.602

ELABORAZIONE DEI DATIComune di Bologna Settore Programmazione, Controlli e StatisticaElaborazione disponibile mensilmente

FONTE DEI DATIAnagrafe del Comune di Bologna

APPROFONDIMENTIhttp://www.comune.bologna.it/iperbole/piancont/http://www.comune.bologna.it/iperbole/piancont/Stranieri/indice_Stranieri_DS.htm

ANDAMENTO STORICO

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QUADRO CONOSCITIVO / A - POPOLAZIONE

Saldo naturale

DESCRIZIONE DELL'INDICATOREDifferenza tra il numero di nati residenti e il numero di morti residenti di ogni anno [Numero]

TIPO DELL'INDICATOREIndicatore di contesto

VALORE DELL'INDICATORESaldo nel 2006: -1.754

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FONTE DEI DATIAnagrafe del Comune di Bologna

APPROFONDIMENTIhttp://www.comune.bologna.it/iperbole/piancont/http://www.comune.bologna.it/iperbole/piancont/menustu_pop.htm

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QUADRO CONOSCITIVO / A - POPOLAZIONE

Saldo migratorio

DESCRIZIONE DELL'INDICATOREDifferenza tra il numero di iscritti in anagrafe e il numero di cancellati dall'anagrafe di ogni anno [Numero]

TIPO DELL'INDICATOREIndicatore di contesto

VALORE DELL'INDICATORESaldo nel 2007: 984

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FONTE DEI DATIAnagrafe del Comune di Bologna

APPROFONDIMENTIhttp://www.comune.bologna.it/iperbole/piancont/http://www.comune.bologna.it/iperbole/piancont/menustu_pop.htm

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QUADRO CONOSCITIVO / A - POPOLAZIONE

Saldo totale della popolazione residente

DESCRIZIONE DELL'INDICATOREDifferenza tra il numero dei residenti di ogni anno ed il numero dei residenti dell'anno precedente [Numero]Corrisponde alla somma del saldo naturale e del saldo migratorio

TIPO DELL'INDICATOREIndicatore di contesto

VALORE DELL'INDICATORESaldo al 31 dicembre 2007:- 770

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FONTE DEI DATIAnagrafe del Comune di Bologna

APPROFONDIMENTIhttp://www.comune.bologna.it/iperbole/piancont/http://www.comune.bologna.it/iperbole/piancont/menustu_pop.htm

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QUADRO CONOSCITIVO / A - POPOLAZIONE

Famiglie per numero di componenti

DESCRIZIONE DELL'INDICATOREFamiglie residenti classificate secondo il numero di componenti al 31 dicembre di ogni anno [Numero]

TIPO DELL'INDICATOREIndicatore di contesto

VALORE DELL'INDICATOREFamiglie residenti al 31 dicembre 2007: 194.708Numero medio di componenti per famiglia al 31 dicembre 2007: 1,89

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FONTE DEI DATIAnagrafe del Comune di Bologna

APPROFONDIMENTIhttp://www.comune.bologna.it/iperbole/piancont/http://www.comune.bologna.it/iperbole/piancont/menustu_pop.htm

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BSISTEMA ECONOMICO

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Sistema economico

La struttura del sistema economico localeIl territorio bolognese si conferma come una delle aree maggiormente pro-duttive d'Italia, facendo registrare nel 2006 un Pil pro-capite pari a 34.715Euro; dato superiore al valore medio regionale (30.655 Euro) ed al datomedio nazionale (25.109 Euro). Nella graduatoria delle provincie italiane inbase al Pil pro-capite (anno 2006), Bologna si colloca al secondo postoalle spalle di Milano, migliorando nella classifica di una posizione rispettoall'anno precedente.Il Pil totale a prezzi correnti dell'economia bolognese, nel 2006, ammon-tava a 32.816,4 milioni di Euro, pari al 25% del valore complessivo del-l'Emilia Romagna. Il Valore Aggiunto generato dall'economia bolognese nel 2006, è stato di29.398,7 milioni di Euro, pari al 27,3% del totale regionale.L'elevata incidenza sulla ricchezza prodotta a livello regionale, evidenzia ilruolo di "baricentro economico" svolto dalla provincia di Bologna nel si-stema produttivo emiliano - romagnolo.Il Valore Aggiunto nella provincia di Bologna è originato per il 67,9% dalsettore dei servizi (20.024 milioni di Euro), per il 25,9% dal settore ma-nifatturiero (7.483 milioni di Euro), per il 4,8% dalle costruzioni (1.522,8milioni di Euro) e per l'1,4% dall'agricoltura (368,1 milioni di Euro). Con-frontando questi dati con gli stessi riguardanti la media nazionale, emergeun peso di maggior rilievo del settore industriale rispetto ai servizi nellacomposizione del valore aggiunto della provincia di Bologna. Nel 2006, ilsettore manifatturiero in Italia pesava il 20,7% del valore aggiunto, men-tre i servizi il 71,1%. Inoltre, occorre considerare l'effetto moltiplicatore cheil settore manifatturiero produce nel territorio bolognese. Molte attivitàterziarie sono costituite da servizi di base od avanzati per le imprese in-dustriali, così come alcune attività agricole fanno parte della filiera agroin-dustriale locale. Il manifatturiero, settore nel quale Bologna esprimestoricamente una forte vocazione, continua a svolgere, quindi, una fun-zione di perno per l'economia locale.Il Valore Aggiunto nel periodo che va dal 2000 al 2006, ha registrato unincremento del 18,3%. Tale crescita è stata sostenuta principalmente dalleesportazioni del manifatturiero (il cui ammontare è pari al 33,8% del va-lore aggiunto), mentre la domanda interna è stata trainata soprattuttodal comparto delle costruzioni.Analizzando il trend per singolo settore, sempre nel periodo 2000 - 2006,emerge che il valore aggiunto dell'industria manifatturiera, è cresciuto del15,3%. La maggiore pressione competitiva internazionale, scaturita daiprocessi di globalizzazione in atto e dall'emergere di nuovi paesi produt-tori, ha visto reagire le imprese manifatturiere bolognesi attraverso il man-tenimento di elevati livelli di produttività. Quest'ultima è incrementata nelmanifatturiero in misura maggiore che nel settore dei servizi e delle co-

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struzioni, grazie alla crescita delle attività a maggior valore aggiunto e adalto tasso tecnologico. A conferma di queste evidenze vi è il dato che laprovincia di Bologna si conferma la prima in Italia per numero di brevettiregistrati.La crescita del valore aggiunto nel settore dei servizi (+18,4%) si è invececontraddistinta per livelli di produttività inferiori (caratteristica, questa ul-tima che si riscontra anche su scala nazionale). Se da un lato l'aumentodel valore aggiunto nei servizi è stato sospinto dal forte sviluppo dei set-tori del cosiddetto "terziario avanzato" (servizi finanziari ed assicurativi,servizi della conoscenza, servizi operativi), dall'altro si è anche assistito aduna crescita nei settori dei servizi alla persona, che risultano a minor va-lore aggiunto e labour intensive. Queste dinamiche hanno negli ultimi annideterminato un rallentamento complessivo della crescita della produttivitànel territorio provinciale, fattore che rappresenta una delle principali criti-cità economiche di sistema.Il sistema economico bolognese è caratterizzato da elevati tassi di occu-pazione della popolazione ed un elevato tasso di imprenditorialità (un im-presa ogni 10 abitanti) che garantiscono un benessere maggiormentediffuso rispetto al resto del paese. Nel 2004 il reddito disponibile pro-ca-pite nella provincia di Bologna è stato pari a 20.819 Euro, uno dei più altiin Italia, contro un valor medio nazionale di 16.075 Euro.L'economia bolognese è caratterizzata da un'elevata specializzazione set-toriale, dalla presenza di gruppi industriali locali, di importanti multina-zionali e da una fitta rete di fornitori qualificati. Il sistema industrialebolognese si distingue per la presenza di alcuni clusters che accanto allatradizionale attività produttiva, hanno sviluppato nel corso del tempo ser-vizi specializzati, centri di ricerca e trasferimento tecnologico e attività diexpo. I settori maggiormente radicati e consolidati nell'area bolognesesono la motoristica, le macchine automatiche, l'elettronica, l'agroalimen-tare, la moda. Nel territorio, inoltre, sono presenti alcune vocazioni produt-tive emergenti quali il "terziario avanzato", l'"industria della salute", lalogistica, le produzioni legate ai settori cinematografico, multimediale emusicale.

Le impreseA fine 2007 nel Comune di Bologna erano attive 32.624 imprese; numeroche è cresciuto del 1,7%, nel periodo compreso tra il 2000 ed il 2007. Ilsaldo tra imprese iscritte e cancellate all'anagrafe delle imprese, nel 2007,è stato negativo (- 203 imprese). Nel 2007, le imprese attive operavano per il 76% nel settore dei servizi(24.788), per il 21% nell'industria (6.865) e per il 2,8% nell'agricoltura(904). Rispetto al 2000 risulta in calo il numero di imprese operanti nelmanifatturiero, nell'agricoltura e nel commercio; aumentano, invece, quelleoperanti nel settore edile e nelle attività di intermediazione immobiliare,noleggio, informatica, ricerca. Cresce quindi anche il numero di impreseche appartiene al così detto "terziario avanzato". Il numero di unità locali delle imprese attive nel comune di Bologna, se-

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condo i dati più recenti (che risalgono al 2006), ammontava a 40.518. L'analisi delle forme giuridiche evidenzia che tra le imprese operanti nelComune di Bologna vi sono: 8.709 società di capitali (26,7%), 7.096 so-cietà di persone (21,8%), 15.846 ditte individuali (48,6%), 973 "altreforme" - società cooperative, consorzi, società consortili, ecc… - (3,0%).Dal 2000 al 2007 sono cresciute notevolmente le società di capitale(+29,4%) e le società cooperative, consorzi, ecc… (+15,8%), mentre sonocalate le società di persone (-8,5%) e le ditte individuali (+15,8%).Nella provincia di Bologna, nel 2007, erano attive 88.049 imprese. Sem-pre nello stesso anno il saldo tra iscrizioni e cancellazioni è stato negativo(-345 unità). Rispetto al 2000 il numero di imprese attive è cresciuto del3,4%. Il numero di unità locali nella provincia di Bologna, nel 2006, am-montava a 106.564.Le imprese operanti nel comune di Bologna (32.624) costituiscono,quindi, il 37,1% del totale delle imprese attive nella provincia di Bologna. Le unità locali presenti nel comune di Bologna (40.158) sono quindi il 38%del totale provinciale.

L'occupazione e l'offerta di lavoroNel 2007, gli occupati nella provincia di Bologna erano 445.000, di cui:8.000 nel settore agricolo (1,8%), 155.000 nell'industria (34,8%), e282.000 nei servizi e nel commercio (63,4%). Rispetto al dato comples-sivo del 2006 emerge una diminuzione di 5.000 unità. Analizzando la va-riazione per singolo settore si riscontra che, rispetto al 2006, vi è stato unaumento di 7.000 unità nell'industria, ed un calo di 4.000 nell'agricolturae di 8.000 nel terziario. I 445.000 occupati provinciali si suddividono in: 332.000 lavoratori di-pendenti (+7.000 unità rispetto al 2006) e 113.000 lavoratori autonomi (-12.000 unità rispetto al 2006). L'occupazione a Bologna si caratterizza,quindi, per la presenza di quasi 75 dipendenti ogni 100 lavoratori. Nell'in-dustria la quota di lavoratori dipendenti (79,9%) è superiore rispetto aiservizi (73%) ed all'agricoltura (54,5%).Bologna, nel 2007, con un tasso di occupazione della popolazione pari al71,5%, si conferma al primo posto (davanti a Milano e Firenze) nella gra-duatoria tra le province italiane il cui capoluogo al censimento 2001 avevaoltre 250.000 abitanti. Bologna, è prima tra le grandi province italianeanche per tasso di occupazione della popolazione femminile (65%), men-tre è seconda alle spalle di Verona per quello maschile (78%). Il livello dioccupazione femminile a Bologna, risulta ampiamente superiore sia aldato nazionale (46,9%) sia all'obiettivo europeo fissato dalla strategia diLisbona per il 2010. Il tasso di occupazione totale (71,5%) risulta in leggera flessione, rispettoal valore massimo registrato nel 2006 (72,4%). L'analoga tendenza dilieve diminuzione tra il 2006 ed il 2007 è stata registrata per la nostraprovincia anche dal tasso di occupazione maschile (dal 78,6% al 78%) eda quello femminile (dal 66,1% al 65%). Il tasso di occupazione totale bo-

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lognese, riferito al 2007, è comunque superiore a quello medio regionale(70,3% nel 2007) e nazionale (58,7%). A fronte di questi elevati tassi di occupazione si mantiene particolarmentecontenuta la disoccupazione, che negli ultimi anni ha mantenuto livelli ditipo frizionale, ovvero fisiologici rispetto al sistema economico. Nel 2007, Bologna registra il tasso di disoccupazione più basso (2,5%)tra le grandi province italiane (seguita da Venezia, Verona e Firenze). Il va-lore è in calo rispetto sia a quello del 2006 (2,9%) che al minimo rag-giunto nel 2005 (2,7%). Inoltre, il tasso di disoccupazione bologneserisulta inferiore a quello regionale (2,9% nel 2007) e nazionale (6,1% nel2007). Bologna, si colloca al primo posto tra le grandi città italiane anchenelle graduatorie per genere: il tasso di disoccupazione maschile è al 2%,quello femminile al 3,1%.

L'internazionalizzazione del sistema produttivo Nel 2007 le esportazioni bolognesi sono cresciute, raggiungendo gli 11 mi-liardi di Euro e facendo registrare un aumento del 12,5% rispetto all'annoprecedente. Il valore delle importazioni è stato di 6,4 miliardi di Euro, an-ch'esse in aumento rispetto al 2006 (+11,6%). La bilancia dei pagamentiha registrato un saldo positivo di 4,6 miliardi di Euro.La forte competitività delle esportazioni delle imprese bolognesi sui mer-cati esteri è confermata dalla tenuta strutturale nei mercati dove mag-giore è la concorrenza, vale a dire nell'Unione Europea a 27 e nell'Americadel Nord (aree dove è destinato circa il 65% del valore dei beni esportatinel 2007). Le esportazioni verso gli Stati Uniti hanno risentito, in parte,dell'indebolimento del dollaro e della crisi economica in atto nel paese;nonostante ciò gli USA rimangono uno dei principali mercati di sbocco deiprodotti bolognesi. Crescono, inoltre, in maniera sostenuta le esportazioniverso alcune economie emergenti, come la Federazione Russa (+21,6%) ela Cina (+28,9%). Ciò evidenzia da un lato la capacità delle imprese localidi adattarsi al mutare del contesto internazionale seguendo l'evoluzionedei mercati, dall'altro rende però necessario avere sul proprio territorio unsistema logistico efficace per raggiungere i mercati di sbocco. Il maggiore contributo alle esportazioni bolognesi proviene dal settore me-talmeccanico (il 75% del totale) in particolare dai comparti delle macchineed apparecchi meccanici, e dalle macchine ed apparecchiature elettriche,elettroniche ed ottiche. Il 64% dell'export bolognese è costituito da beniad alto contenuto tecnologico (la media italiana è del 41%).Il 62,9% delle importazioni provinciali, nel 2007, proveniva da paesi del-l'Unione Europea dell'area Euro, quindi da zone in cui non è possibile trarrevantaggio dal valore della moneta; indice, questo, della forte specializza-zione dei beni richiesti. Inoltre, l'import dai paesi asiatici costituisce menodel 15% dei beni in entrata. Per quanto riguarda l'apertura del sistema produttivo agli investitori stra-nieri si segnala che, gli investimenti esteri nel 2005 hanno coinvolto 204imprese bolognesi. Sempre lo stesso anno, erano 600 le imprese esterepartecipate da aziende bolognesi. Il sistema produttivo locale presenta,

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quindi, una maggior propensione all'internazionalizzazione verso l'estero.

Le attività e i settori più significativi

Il Centro FieristicoIl quartiere fieristico di Bologna, ubicato a nord - est del centro urbano,ospita ogni anno eventi espositivi di rilevanza nazionale ed internazionaleche fanno affluire a Bologna un elevato numero di visitatori. Nel 2006, sisono tenute 26 manifestazioni specializzate, articolate in sei settori mer-ceologici (edilizia, mondo della pelle, cultura, benessere e bellezza, beni eservizi, auto e tecnologia), tra le quali vi sono fiere leader internazionali nelrispettivo comparto.Il centro fieristico si estende su un'area di 375.000 mq; la superficie espo-sitiva coperta ammonta a 180.000 mq, e quella scoperta ad 80.000 mq.Le aree dedicate ai servizi sono pari a 35.000 mq ed i posti auto disponi-bili sono 10.700. Nel 2006, la superficie netta impiegata per eventi fieri-stici, ammontava ad oltre 1.200.000 mq. Sempre nel 2006, i visitatorisono stati oltre 1.200.000 e gli espositori 20.200. L'Accordo territoriale, già siglato nel 2002 dall'Ente Fiere Internazionali diBologna con il Comune e la Provincia di Bologna, è teso a migliorare lefunzionalità del Polo.I progetti di sviluppo del quartiere fieristico riguardano principalmentel'ampliamento della superficie espositiva, mediante l'edificazione di unnuovo padiglione di 20.000 mq, e la realizzazione di strutture di servizio,tra cui un nuovo parcheggio multipiano da 5.000 posti auto ed un nuovoalbergo. Il parcheggio fungerà da area di scambio con la rete pubblica me-tropolitana, garantendo il collegamento diretto e immediato con la sta-zione ferroviaria Centrale di Bologna, con il centro storico e con tutti iservizi della città. A ciò va aggiunto il completamento, a Dicembre 2006,del nuovo casello autostradale "Bologna-Fiera" che ha notevolmente mi-gliorato l'accessibilità dell'area, poiché garantisce l'ingresso diretto allaFiera senza interferire con la viabilità urbana.

Nodo infrastrutturaleIl territorio bolognese è collocato geograficamente in una posizione di cro-cevia tra il Nord dell'Italia ed il Mezzogiorno, e tra l'Europa centro - setten-trionale e la Penisola. L'area bolognese per questo motivo, è attraversatada consistenti flussi di traffico, sia di merci che di passeggeri. Al con-tempo, in virtù di un dinamico e sviluppato tessuto socio-economico,l'area bolognese costituisce un polo dal quale si originano intensi flussi dibeni e persone. Da qui un accentuato sviluppo delle vie di comunicazionee la presenza sul territorio di infrastrutture, che connettono la città alleprincipali destinazioni europee, e che risultano fondamentali per il sistemanazionale dei trasporti, all'interno del quale Bologna si configura come

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uno dei nodi principali della viabilità autostradale e ferroviaria. A Bologna convergono alcune tra le maggiori arterie autostradali e bencinque linee ferroviarie che fanno della città il fulcro delle comunicazioni trail Settentrione ed il Mezzogiorno. L'area bolognese, inoltre, è attraversata dal Corridoio Transeuropeo I Pa-lermo - Berlino, uno dei grandi corridoi intermodali sopranazionali indivi-duati dall'Unione Europea, che ridefiniranno la struttura dei traffici e degliscambi nella nuova Europa allargata.La rete delle infrastrutture locali comprende due importanti nodi, la sta-zione ferroviaria di Bologna Centrale e l'aeroporto "G.Marconi", in cui siattesta una qualificata offerta di servizi di trasporto locale, nazionale edinternazionale. La stazione ferroviaria di Bologna Centrale, occupa un'area di 170.000mq, all'interno della quale sono presenti 45.600 mq di edifici di servizio.Nel 2006, vi sono transitati mediamente ogni giorno 240 treni a lungapercorrenza e 800 treni del trasporto regionale e metropolitano, con untraffico giornaliero di passeggeri pari a circa 80.000 unità. Il completa-mento dell'attraversamento urbano dei treni alta velocità e il ripristino deiservizi regionali e metropolitani porteranno a 180.000 i passeggeri in tran-sito per giorno. Per reggere il nuovo carico promuovendo un significativoprogramma di riqualificazione urbana, il 18 luglio 2006 gli enti locali bo-lognesi e il gruppo FS hanno sottoscritto un Accordo territoriale che co-stituisce l'intesa per la realizzazione del progetto. Obiettivo strategico è lacreazione di una nuova centralità metropolitana, luogo di eccellenza e di ri-cucitura delle diverse parti di città che vi sono addossate. Per questo si èdeciso di attribuire all'area una significativa capacità edificatoria(120.000mq si Su), con un completo mix di funzioni urbane e con il rad-doppio dei servizi di stazione.A 6 km dal centro cittadino sorge l'aeroporto "G. Marconi", il terzo aero-porto intercontinentale in Italia, ed il principale scalo della Regione EmiliaRomagna. Il "Marconi" rappresenta per il territorio, sia un'infrastrutturastrategica in grado di garantire l'accessibilità internazionale dell'area bo-lognese, sia una rilevante attività economica che concentra importanti vo-lumi di investimenti e genera un'ampia domanda di lavoro, di beni e diservizi.L'aeroporto Guglielmo Marconi, con una pista di 2.800 x 45 m, 22 gatedi imbarco, 74 banchi per check - in, 4.500 posti auto, nel corso del 2007ha gestito un traffico di 4,3 milioni di passeggeri (+ 9% rispetto al 2006)e 16.881 tonnellate di merci, ospitando quasi 66.700 aeromobili sulla suapista. Il fatturato della Società che gestisce lo scalo, nel 2006 è stato dioltre 52 milioni di euro, gli investimenti sono pari a 12 milioni di euro el'utile netto prodotto è di oltre 2,7 milioni di euro.Nella primavera 2008 gli enti locali bolognesi e Sab hanno sottoscrittoun Accordo territoriale che definisce e regola le trasformazioni future delpolo funzionale, con una particolare attenzione all'accessibilità pubblica eprivata, alle condizioni ambientali e di sicurezza dell'aeroporto e del suo in-torno.

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Come previsto nel piano industriale 2008 - 2012 - 2022, presentato dallaSocietà gestore, L'Aeroporto G. Marconi sarà oggetto nei prossimi anni diinterventi volti a potenziare significativamente l'infrastruttura. Medianteun volume di investimenti stimato in oltre 200 mln di euro nei prossimicinque anni, che raggiungerà i 650 mln di euro nel 2022, l'AeroportoG.Marconi mira a portare la capacità finale a 10 mln di passeggeri l'anno,consolidando il traffico business e puntando su un deciso sviluppo deltraffico low cost.

Piattaforma logisticaLa presenza di importanti infrastrutture di trasporto, di piattaforme de-dicate alla ricezione ed allo smistamento delle merci, e di imprese specia-lizzate nella movimentazione e nello stoccaggio dei beni, nonché unaposizione geografica vantaggiosa, conferiscono all'area bolognese unaspiccata vocazione logistica. I poli logistici di maggiore rilevanza presenti nel territorio bolognese sono:l'Interporto di Bologna, il Centergross, il Centro Agroalimentare di Bolo-gna (CAAB), l'aeroporto "G.Marconi" (per quel che riguarda le merci cheusano il vettore aereo) e lo Scalo merci di Imola. L'Interporto di Bologna, è una infrastruttura di scambio per trasporti in-termodali, che costituisce il nodo di riferimento del trasporto e dello smi-stamento delle merci all'interno del territorio provinciale. Direttamentecollegato all'autostrada A13 Bologna-Padova ed alla rete ferroviaria na-zionale, l'Interporto si estende su una superficie di oltre 2.000.000 mq (dicui 350.000 coperti) sulla quale transitano quotidianamente circa 5.000automezzi pesanti. La struttura, tra le principali piattaforme logistiche inEuropa, é attraversata da 20 km di binari, per un'estensione di oltre650.000 mq di aree ferroviarie. All'interno dell'Interporto operano 100imprese di trasporto nazionali ed internazionali. Nei prossimi anni è in pro-gramma un ampliamento delle strutture per ulteriori 2.270.000 mq, dicui fino a 1.000.000 mq coperti, che saranno destinati prevalentementea magazzini e ribalte gomma-gomma. È, inoltre, previsto l'ampliamentodei terminal ferroviari e della piattaforma di interscambio modale, al finedi cogliere le nuove opportunità offerte dall'alta velocità. Nel corso del2007, il volume di merci transitate attraverso l'Interporto è stato di4.825.000 tonnellate, di cui 2.600.000 su gomma e 2.225.000 medianteferrovia.Il Centro Agroalimentare di Bologna (CAAB), nel 2006 ha movimentatoprodotti ortofrutticoli per oltre 290.000 tonnellate, per il 78% di prove-nienza nazionale e serve una rete di 90 produttori. La vasta area entro la quale si trova il CAAB si estende tra lo scalo merciferroviario, la via San Donato e il confine comunale è molto differenziataal suo interno e per le relazioni che intrattiene con i territori circostanti: lefunzioni di carattere commerciale e direzionale hanno via via preso il so-pravvento su quelle produttive originariamente previste, configurando un"polo funzionale" riconosciuto dal Ptcp. In relazione alla dimensione e allamultifunzionalità, il Psc individua diverse strategie per le trasformazioni,

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definite tramite l'Accordo Territoriale tra gli enti locali siglato nella prima-vera del 2008.Il Centergross, uno dei maggiori distretti commerciali d'Europa, si estendesu una superficie di 1 milione di mq. All'interno dell'area del Centergrosssono presenti oltre 600 operatori del commercio all'ingrosso che realiz-zano un fatturato globale annuo di oltre 5 miliardi di euro. Gli addetti al-l'interno del distretto ammontano a circa 6.000 unità

Polo sanitario Bologna è inserita all'interno del Servizio Sanitario dell'Emilia Romagna,uno dei sistemi sanitari regionali più efficienti in Italia. Il Polo sanitariobolognese, è caratterizzato dall'erogazione di servizi sanitari altamentequalificati, dalla compresenza di presidi ospedalieri pubblici e di privatoaccreditato, e da una buona capacità attrattiva di pazienti provenienti daaltre regioni italiane. Per quanto riguarda la città di Bologna, il polo sani-tario pubblico è costituito dall'AUSL di Bologna Città, dall'Azienda Ospe-daliero - Universitaria Policlinico "Sant' Orsola - Malpighi" e dagli IstitutiOrtopedici Rizzoli (I.R.C.C.S.). Nel 2005, l'offerta complessiva di postiletto ordinari ed in day hospital, nelle strutture pubbliche presenti nel ter-ritorio cittadino, ammontava ad un totale di 3.915. Sempre nel 2005, ilpersonale dipendente delle Aziende ed Istituti sanitari pubblici del Comunedi Bologna era costituito da circa 15.000 addetti. La rete dei servizi sani-tari e sociali rappresenta uno dei cardini dello sviluppo economico e dellaqualità della vita nella città, ed al contempo una fonte rilevante di occupa-zione per il territorio.

Città universitariaBologna è caratterizzata da un efficiente sistema della formazione che lacolloca ai vertici delle classifiche nazionali per tasso di scolarizzazione dellapopolazione. All'interno di questo sistema assume un ruolo di rilievol'Alma Mater Studiorum, la più antica università del mondo occidentale.Nel 2007, l'Università di Bologna, ha registrato 93.000 iscrizioni, di cui72.500 studenti iscritti presso la sede di Bologna, e 20.500 nei 4 polidella Romagna che rientrano all'interno della struttura multi-campus del-l'Ateneo bolognese. L'Università di Bologna si caratterizza per una quali-ficata offerta formativa, articolata in 456 corsi di laurea (di cui 318 sitengono a Bologna), 122 tra master e scuole di specializzazione e 37 corsidi alta formazione. A fine 2006, il personale docente ammontava ad oltre3.200 unità e quello non docente a 2.900 addetti.L'Alma Mater, già da alcuni anni, si colloca al primo posto a livello nazio-nale ed al secondo posto a livello europeo, per numero di studenti parte-cipanti a programmi di scambio internazionali. Durante l'anno accademico2006/2007, gli studenti stranieri che hanno frequentato l'Ateneo bolo-gnese hanno superato la soglia delle 7.000 unità. Inoltre, la presenza aBologna della John Hopkins University, di sedi di altri atenei statunitensi,del China College e del Collegio di Spagna, aumenta ulteriormente il nu-mero di studenti esteri presenti in città.

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L'Università di Bologna ricopre un ruolo di rilievo all'interno dell'econo-mia cittadina e di tutto il territorio bolognese, sia per l'elevato numero dioccupati nei suoi dipartimenti e nelle sue strutture, che per le attività di-rettamente coinvolte nella fornitura di beni e servizi agli studenti, nonchéper il vasto indotto generato dal polo universitario. La presenza dell'Ate-neo, inoltre, garantisce alle imprese del territorio una costante offerta dipersonale qualificato, ed al contempo fornisce un impulso all'innovazionedel sistema produttivo locale, per via delle attività di ricerca e trasferi-mento tecnologico che esso svolge. Nel corso del 2007, le attività di ri-cerca dell'Università di Bologna hanno prodotto 74 brevetti. Accantoall'Alma Mater sono presenti, a Bologna, importanti istituti e centri di ri-cerca quali il CNR, l'INAF, l'ENEA ed il CINECA, che generano Knowledgespillovers nel territorio ed attirano studenti, ricercatori e docenti da tuttoil mondo.Nel Luglio 2002 il Comune di Bologna e l'Università degli Studi di Bolo-gna hanno sottoscritto un Protocollo d'intesa che prevede un programmadi decentramento di alcune sedi universitarie della città storica, realiz-zando nuovi poli integrati nella periferia della città, con l'obiettivo di dif-fondere sul territorio la qualità del centro, diminuendo al contempo lapressione sulla città storica.Tra i progetti di sviluppo futuro dell'Università figurano: l'edificazione dinuove strutture per 45.000 mq nel nuovo insediamento Bertalia - Lazza-retto, nella quale confluirà la Facoltà di Ingegneria, e la realizzazione nel-l'area del Navile di un nuovo polo universitario che comprenderà i nuovidipartimenti di Chimica ed Astronomia, l'Osservatorio Astronomico, il di-partimento di Farmacia e del Corso di laurea in Biotecnologie.

Luogo di produzione e consumo culturaleBologna presenta una forte identità culturale, sulla quale nel corso deltempo hanno influito la presenza di Istituzioni prestigiose (accademie,musei, teatri, biblioteche), i numerosi eventi culturali che permeano la vitadella città tutto l'anno, e l'Università con la sua naturale vocazione allatrasmissione dei saperi. Inoltre, vi è un forte legame tra la città ed il set-tore cinema, per via del ricco patrimonio di produzioni cinematograficherealizzate a Bologna dal dopoguerra ad oggi da importanti registi italianie stranieri, nonché per la presenza della Cineteca di Bologna e di due FilmCommission. A fronte della sua radicata tradizione musicale in continuaevoluzione, nel 2006 Bologna ha ricevuto dall'UNESCO il riconoscimentodi "Città creativa della musica". I 52 musei cittadini (21 artistici, 17 scientifici, 13 storici e antropologici, 1archeologico), nel 2005, hanno registrato oltre 240.000 visitatori per lesole collezioni permanenti.Le 35 biblioteche (di cui 13 di informazione generale e 22 specializzate), nel2005, hanno registrato quasi 1,7 milioni di utenti. I 440 spettacoli teatrali tenutisi in città, nel 2005, hanno visto la presenzadi 427.000 spettatori.A Bologna è forte la propensione ai consumi culturali della popolazione;

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quasi il 60% dei cittadini di Bologna si dichiara un consumatore culturaleanche se con diversi gradi di partecipazione.In un simile ambiente si sviluppano imprese legate alla produzione cultu-rale e multimediale: oltre 160 imprese sono oggi attive in questo settore.

Meta turistica Bologna, grazie al suo rilevante patrimonio artistico e culturale, attrae ognianno numerosi turisti provenienti da tutto il mondo. Sulle presenze turi-stiche influiscono notevolmente anche le manifestazioni fieristiche, con-gressuali, artistiche e sportive che si tengono in città e nel territorioprovinciale.Nel 2005 gli arrivi nel settore alberghiero e extralberghiero sono stati circa788.000, di cui il 33% provenienti dall'estero. Le presenza nel 2005 sonostate oltre 1,8 milioni, di cui il 38% di persone straniere.Di pari passo con l'aumento degli arrivi e delle presenze anche la capacitàricettiva della città, rappresentata dal numero di posti letto, è aumentatasignificativamente negli ultimi anni superando nel 2006 le 76.000 unità.In particolare gli alberghi interessati da un aumento di capacità ricettivasono stati quelli di categoria medio-alta (3 e 4 stelle).

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QUADRO CONOSCITIVO / B - SISTEMA ECONOMICO

PIL pro-capite

DESCRIZIONE DELL'INDICATOREProdotto Interno Lordo pro-capite nella provincia di Bologna [euro]

TIPO DELL'INDICATOREIndicatore di contesto

VALORE DELL'INDICATOREPil pro-capite nel 2007: 35.156,0 euro

ANDAMENTO STORICO

COMUNE DI BOLOGNA / PIANO STRUTTURALE COMUNALE / 2007

ELABORAZIONE DEI DATIComune di Bologna Settore Territorio e Urbanistica U.I. Ufficio di Piano

FONTE DEI DATIIstat Ufficio Statistica Camera di Commercio di Bologna

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QUADRO CONOSCITIVO / B - SISTEMA ECONOMICO

Numero di unità locali

DESCRIZIONE DELL'INDICATOREUnità locali di impresa o di istituzione dell'industria, del commercio e di altri servizi alla data del Censimento Generale dell'Industria e dei Servizi. [Numero]Si intende per unità locale il luogo fisico nel quale un'unità giuridico - economica (impresa, istituzione) esercita una o più attività economiche

TIPO DELL'INDICATOREIndicatore di contesto

VALORE DELL'INDICATORE

COMUNE DI BOLOGNA / PIANO STRUTTURALE COMUNALE / 2007

ELABORAZIONE DEI DATIComune di Bologna Settore Programmazione, Controlli e StatisticaElaborazione disponibile con cadenza decennale (Censimento Generale dell'Industria e dei Servizi)

FONTE DEI DATIIstat Censimento Generale dell'Industria e dei Servizi

APPROFONDIMENTIhttp://www.comune.bologna.it/iperbole/piancont/http://www.comune.bologna.it/iperbole/piancont/mencensi.htmhttp://censimenti.istat.it/html/ind_home.asp

ANDAMENTO STORICO

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QUADRO CONOSCITIVO / B - SISTEMA ECONOMICO

Numero di imprese

DESCRIZIONE DELL'INDICATORE- Iscrizioni: imprese iscritte al Registro Imprese nel corso di ogni anno [Numero]- Cancellazioni: imprese cancellate dal Registro Imprese nel corso di ogni anno [Numero]- Differenza (Iscrizioni-cancellazioni) [Numero]- Imprese attive a fine periodo: imprese attive secondo il Registro Imprese a fine di ogni anno [Numero]- Unità locali di imprese attive a fine periodo: unità locali attive secondo il Registro Imprese a fine di ogni anno [Numero]

TIPO DELL'INDICATOREIndicatore di contesto

VALORE DELL'INDICATOREIscrizioni nel 2007: 2.969Cancellazioni nel 2007: 3.172Differenza (iscrizioni-cancellazioni) nel 2007: -203Imprese attive a fine 2007: 32.624Unità locali di imprese attive a fine 2007: 38.225

ANDAMENTO STORICO

COMUNE DI BOLOGNA / PIANO STRUTTURALE COMUNALE / 2007

ELABORAZIONE DEI DATIComune di Bologna Settore Programmazione, Controlli e Statistica

FONTE DEI DATIC.C.I.A.A. di Bologna Infocamere Registro Imprese

APPROFONDIMENTIhttp://www.comune.bologna.it/iperbole/piancont/http://www.comune.bologna.it/iperbole/piancont/dati_statistici/Indici/Economia/index.htmhttp://www.bo.camcom.it/

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QUADRO CONOSCITIVO / B - SISTEMA ECONOMICO

Numero di addetti delle unità locali

DESCRIZIONE DELL'INDICATOREPersone occupate come lavoratori indipendenti o dipendenti nelle unità locali di impresa o di istituzione dell'industria, del commercio e di altri servizi alla data del Censimento Generale dell'Industria e dei Servizi [Numero]

TIPO DELL'INDICATOREIndicatore di contesto

VALORE DELL'INDICATORE

COMUNE DI BOLOGNA / PIANO STRUTTURALE COMUNALE / 2007

ANDAMENTO STORICO

ELABORAZIONE DEI DATIComune di Bologna Settore Programmazione, Controlli e StatisticaElaborazione disponibile con cadenza decennale (Censimento Generale dell'Industria e dei Servizi)

FONTE DEI DATIIstat Censimento Generale dell'Industria e dei Servizi

APPROFONDIMENTIhttp://www.comune.bologna.it/iperbole/piancont/http://www.comune.bologna.it/iperbole/piancont/mencensi.htmhttp://censimenti.istat.it/html/ind_home.asp

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QUADRO CONOSCITIVO / B - SISTEMA ECONOMICO

Occupati per settore

DESCRIZIONE DELL'INDICATOREPersone di età maggiore di 15 anni che dichiarano di possedere un'occupazione [Numero in migliaia]Il dato è disponibile a livello provinciale

TIPO DELL'INDICATOREIndicatore di contesto

VALORE DELL'INDICATORE

COMUNE DI BOLOGNA / PIANO STRUTTURALE COMUNALE / 2007

ANDAMENTO STORICO

ELABORAZIONE DEI DATIComune di Bologna Settore Territorio e Urbanistica U.I. Ufficio di Piano

FONTE DEI DATIComune di Bologna Settore Programmazione, Controlli e StatisticaIstat

APPROFONDIMENTIhttp://www.comune.bologna.it/iperbole/piancont/http://www.comune.bologna.it/iperbole/piancont/rpp2007_2009/Allegato1.pdfhttp://www.comune.bologna.it/iperbole/piancont/dati_tendenze/Indici/Lavoro/index.htmhttp://www.provincia.bologna.it/programmazione/statistica/stat_1.htm

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Tassi di occupazione e disoccupazione

DESCRIZIONE DELL'INDICATORE- Forza lavoro per sesso [Numero in migliaia]- Occupati per sesso [Numero in migliaia] - In cerca di occupazione [Numero in migliaia]- Tasso di occupazione: è il rapporto tra occupati e popolazione in età lavorativa [%]- Tassi di disoccupazione: è il rapporto tra le persone in cerca di occupazione e le forze di lavoro [%]Il dato è disponibile a livello provinciale

TIPO DELL'INDICATOREIndicatore di contesto

VALORE DELL'INDICATORE

ANDAMENTO STORICO

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ELABORAZIONE DEI DATIComune di Bologna Settore Territorio e Urbanistica U.I. Ufficio di Piano

FONTE DEI DATIComune di Bologna Settore Programmazione, Controlli e StatisticaIstat

APPROFONDIMENTIhttp://www.comune.bologna.it/iperbole/piancont/http://www.comune.bologna.it/iperbole/piancont/rpp2007_2009/Allegato1.pdfhttp://www.provincia.bologna.it/programmazione/statistica/stat_1.htm

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QUADRO CONOSCITIVO / B - SISTEMA ECONOMICO

Fiera

DESCRIZIONE DELL'INDICATORE- Superficie del quartiere fieristico [mq]- Superficie espositiva: distinta in coperta ed esterna [mq]- Superficie netta impiegata: si intende la somma delle superfici espositive utilizzate nel corso dell'anno per le diverse fiere [mq]- Superficie per servizi [mq]- Posti parcheggio [Numero]- Espositori [Numero]- Visitatori professionali all'anno [Numero]

TIPO DELL'INDICATOREIndicatore di contesto

VALORE DELL'INDICATORESuperficie al 2007: 375.000 mq Superficie espositiva al 2006: coperta 180.000 mq, esterna 80.000 mqSuperficie netta impiegata al 2006: 1.232.967 mq Superficie per servizi al 2006: 35.000 mqPosti parcheggio al 2006: 10.700 Espositori al 2006: 20.211Visitatori professionali al 2006: 1.287.083

ELABORAZIONE DEI DATIPromoBologna Agenzia per la promozione economica e il marketing territoriale di Bologna e provincia

FONTE DEI DATIBologna Fiere

APPROFONDIMENTIhttp://www.promobologna.it/http://www.bolognafiere.it/bof_index.asp?m=73&l=1&ma=108

ANDAMENTO STORICO

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QUADRO CONOSCITIVO / B - SISTEMA ECONOMICO

Stazione ferroviaria centrale

DESCRIZIONE DELL'INDICATORE- Treni a lunga percorrenza [Numero/giorno]- Treni del trasporto regionale [Numero/giorno]- Traffico passeggeri al giorno [Numero] - Superficie [mq] - Fabbricati [mq]

TIPO DELL'INDICATOREIndicatore di contesto

VALORE DELL'INDICATORETreni a lunga percorrenza nel 2006: 240Treni del trasporto regionale nel 2006: 800Traffico passeggeri al giorno nel 2006: 80.000Superficie nel 2006: 170.000 Fabbricati nel 2006: 45.600

ELABORAZIONE DEI DATIComune di Bologna Settore Territorio e Urbanistica

FONTE DEI DATIProvincia di Bologna Piano della Mobilità ProvincialeGrandi Stazioni Spa

APPROFONDIMENTIhttp://www.provincia.bologna.it/pmp/www.grandistazioni.it

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QUADRO CONOSCITIVO / B - SISTEMA ECONOMICO

Aeroporto

DESCRIZIONE DELL'INDICATORE- Traffico passeggeri [Numero/anno] - Traffico merci [t/anno] - Traffico aeromobili [Numero/anno] - Aerostazione: - Aree di Imbarco [Numero] - Gate [Numero] - Aree Check-in [Numero] - Banchi Check-in [Numero] - Nastri Trasportatori Riconsegna Bagagli [Numero]- Pista [m] - Apertura [h] - Parcheggi [mq, Numero posti auto]- Fatturato [milioni di euro/anno] - Investimenti [milioni di euro/anno] - Utile netto [milioni di euro/anno]

TIPO DELL'INDICATOREIndicatore di contesto

VALORE DELL'INDICATORETraffico passeggeri nel 2007: 4.361.951Traffico merci nel 2007: 16.881 t/annoTraffico aeromobili nel 2007: 66.698Aerostazione: - Aree di Imbarco: 1 - Gate: 22- Aree Check-in: 3 - Banchi Check-in: 74- Nastri Trasportatori Riconsegna Bagagli: 9Pista: 2.800 x 45 mApertura: 24 hParcheggi:- Superficie Totale: 98.400 mq- n. Posti Auto: 4.500Fatturato nel 2007: 55,8 milioni di euroInvestimenti nel 2006: 11,974 milioni di euroUtile netto nel 2007: SI,5 milioni di euro

ELABORAZIONE DEI DATIComune di Bologna Settore Territorio e Urbanistica

FONTE DEI DATIAeroporto di Bologna

APPROFONDIMENTIwww.bologna-airport.it

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QUADRO CONOSCITIVO / B - SISTEMA ECONOMICO

Centro Agroalimentare

DESCRIZIONE DELL'INDICATORE- Fatturato annuo [euro]- Prodotti ortofrutticoli movimentati [t/anno]- Produttori [Numero]

TIPO DELL'INDICATOREIndicatore di contesto

VALORE DELL'INDICATOREFatturato annuo nel 2006: 329.798.000 euroProdotti ortofrutticoli movimentati nel 2006: - provenienza nazionale: 228.077 t/anno- provenienza estera: 65.238 t/anno- totale: 293.315 t/annoProduttori nel 2006: 90 (di cui Associati=1, Grossisti=32, Singoli=57)

ELABORAZIONE DEI DATIComune di Bologna Settore Territorio e Urbanistica

FONTE DEI DATICAAB Mercati Srl

APPROFONDIMENTIhttp://www.caab.it/ita/default.htm

ANDAMENTO STORICO

COMUNE DI BOLOGNA / PIANO STRUTTURALE COMUNALE / 2007

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QUADRO CONOSCITIVO / B - SISTEMA ECONOMICO

Interporto

DESCRIZIONE DELL'INDICATORE- Volume di merci transitate [t/anno]- Traffico su gomma [t/anno]- Traffico su ferro [t/anno]

TIPO DELL'INDICATOREIndicatore di contesto

VALORE DELL'INDICATOREVolume merci transitate nel 2007: 4.825.000 t/annoTraffico complessivo su gomma nel 2007: 2.600.000 t/annoTraffico complessivo merci per ferrovia nel 2007: 2.225.000 t/anno

ELABORAZIONE DEI DATIPromoBologna Agenzia per la promozione economica e il marketing territoriale di Bologna e provincia

FONTE DEI DATIInterporto Bologna Spa

APPROFONDIMENTIhttp://www.promobologna.it/

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B11

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QUADRO CONOSCITIVO / B - SISTEMA ECONOMICO

Centergross

DESCRIZIONE DELL'INDICATORE- Superficie utilizzata [mq]- Operatori [Numero]- Impiegati nel distretto [Numero]- Volume totale di affari all'anno [euro]

TIPO DELL'INDICATOREIndicatore di contesto

VALORE DELL'INDICATOREArea complessiva nel 2006: 1.000.000 mqNumero di operatori nel 2006: circa 600Numero di impiegati nel distretto nel 2006: 6000 Volume complessivo di affari nel 2006: oltre 5 miliardi di euro

ELABORAZIONE DEI DATIComune di Bologna Settore Territorio e Urbanistica

FONTE DEI DATICentergross Srl

APPROFONDIMENTIhttp://www.centergross.com/chisiamo/numeri.asp

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QUADRO CONOSCITIVO / B - SISTEMA ECONOMICO

Polo sanitario

DESCRIZIONE DELL'INDICATORE- Posti letto ordinari e day hospital [Numero]- Personale dipendente dalle Aziende e Istituti sanitari pubblici del Comune di Bologna [Numero]

TIPO DELL'INDICATOREIndicatore di contesto

VALORE DELL'INDICATOREPosti letto ordinari e day hospital nel 2007 (esclusa emodialisi):- Asl Bologna (Presidio unico): 1.859- Azienda Ospedaliera S. Orsola Malpighi: 1.730- Istituti Ortopedici Rizzoli: 315- Totale: 3.915

COMUNE DI BOLOGNA / PIANO STRUTTURALE COMUNALE / 2007

ANDAMENTO STORICOPosti letto ordinari e day hospital nel 2006 (esclusa emodialisi):- Asl Bologna (Presidio unico): 1.889- Azienda Ospedaliera S. Orsola Malpighi: 1.714- Istituti Ortopedici Rizzoli: 312- Totale: 3.981

ELABORAZIONE DEI DATIComune di Bologna Settore Territorio e Urbanistica U.I. Ufficio di Piano

FONTE DEI DATIMinistero della Sanità Agenzia Sanitaria RegionaleRegione Emilia Romagna Assessorato Politiche per la Salute

APPROFONDIMENTIhttp://www.regione.emilia-romagna.it/sas/flussimin/posti_letto/indexhttp://www.saluter.it/wcm/saluter/sanitaer/assessorato.htm

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QUADRO CONOSCITIVO / B - SISTEMA ECONOMICO

Università

DESCRIZIONE DELL'INDICATORE- Studenti iscritti e immatricolati [Numero]- Corsi di laurea e diploma, master e scuole di specializzazione e corsi di alta formazione [Numero]- Personale docente (professori di prima e seconda fascia, ricercatori) e non docente (lettori a contratto, collaboratori linguistici, tecnici-amministrativi a tempo determinato e indeterminato, dirigenti) [Numero]

TIPO DELL'INDICATOREIndicatore di contesto

VALORE DELL'INDICATOREPersonale docente al 31 dicembre 2006: 3.262Personale non docente al 31dicembre 2006: 2.892Totale: 6.154

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ANDAMENTO STORICO

ELABORAZIONE DEI DATIComune di Bologna Settore Territorio e Urbanistica U.I. Ufficio di Piano

FONTE DEI DATIAlma Mater Studiorum Università di Bologna

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QUADRO CONOSCITIVO / B - SISTEMA ECONOMICO

Cultura

DESCRIZIONE DELL'INDICATOREMusei: - Musei distinti per categoria [Numero]- Visitatori all'anno delle collezioni permanenti [Numero]Biblioteche:- Biblioteche distinte per tipologia [Numero]- Utenti all'anno [Numero]Teatri:- Spettacoli all'anno [Numero]- Spettatori all'anno [Numero]

TIPO DELL'INDICATOREIndicatore di contesto

VALORE DELL'INDICATOREMusei nel 2005: 52 (di cui 21 artistici, 1 archeologico, 13 storici e antropologici, 17 scientifici)Visitatori collezioni permanenti nel 2005: 241.579Biblioteche nel 2005: 35 ( di cui 13 di informazione generale e 22 specializzate compresdi anche i 9 spazi lettura gestiti dal Settore Istruzione)Utenti biblioteche nel 2005: 1.691.155Spettacoli nei teatri nel 2005: 440Spettatori dei teatri nel 2005: 427.667

ELABORAZIONE DEI DATIComune di Bologna Settore Territorio e Urbanistica U.I. Ufficio di Piano

FONTE DEI DATIBilancio sociale edizione 2006 del Comune di Bologna

APPROFONDIMENTIhttp://www.comune.bologna.it/comune/bilancio-sociale.php

ANDAMENTO STORICO

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QUADRO CONOSCITIVO / B - SISTEMA ECONOMICO

Turismo

DESCRIZIONE DELL'INDICATORE- Arrivi nel settore alberghiero ed extralberghiero: considera il numero di volte che un cliente chiede alloggio nell'esercizio per pernottarvi almeno una notte [Numero]- Arrivi stranieri sul totale degli arrivi [%]- Presenza nel settore alberghiero ed extraalberghiero: considera il numero di notti trascorse dai clienti negli esercizi ricettivi [Numero]- Presenze straniere sul torale delle presenze [%]

TIPO DELL'INDICATOREIndicatore di contesto

VALORE DELL'INDICATOREArrivi nel settore alberghiero nel 2007: 760.750Arrivi nel settore extralberghiero nel 2007: 60.013Totale arrivi nel 2007: 820.763Percentuale arrivi stranieri sul totale: 38,57%Presenze nel settore alberghiero nel 2007: 1.510.279Presenze nel settore extralberghiero nel 2007: 196.457Totale presenze nel 2007: 1.706.736Percentuale presenze straniere sul totale: 40,64%

ELABORAZIONE DEI DATIComune di Bologna Settore Territorio e Urbanistica U.I. Ufficio di Piano

FONTE DEI DATIProvincia di Bologna Servizio Turismo Ufficio StatisticaI dati vengono comunicati mensilmente all'Ufficio Statistica dagli esercizi ricettivi e inviati all'Istat e alla Regione Emilia Romagna

APPROFONDIMENTIhttp://www2.provincia.bologna.it/internet/movtur.nsf/home?OpenPage

ANDAMENTO STORICO

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CSERVIZI ALLE PERSONE

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Servizi alle persone

Il Piano strutturale considera rilevante il contributo all'abitabilità della cittàdi Bologna fornito dall'insieme delle attrezzature e degli spazi di uso pub-blico, siano esse di proprietà pubblica, di interesse pubblico, di proprietàprivata e uso pubblico.Attraverso le Sette Città e le schede di Situazione il piano seleziona luo-ghi e azioni strategiche per la trasformazione futura della città. L'ottica se-lettiva influisce fortemente sul progetto per le dotazioni pubbliche per lequali il piano stabilisce criteri di priorità.La legge regionale urbanistica 20/2000 richiede una dotazione minimapro capite di aree pubbliche per attrezzature e spazi collettivi, oltre allearee destinate alla viabilità, riferite al dimensionamento complessivo degliinsediamenti esistenti e previsti dalla pianificazione comunale.La verifica del fabbisogno è contenuta nella Valutazione di sostenibilitàambientale e territoriale (Valsat) e tiene conto degli abitanti residenti, deinon abitualmente dimoranti (ovvero coloro che, pur non essendo residenti,sono domiciliati o vivono occasionalmente a Bologna), della popolazionependolare che entra in città per motivi di studio e lavoro, della popola-zione che entra per fruire di servizi collettivi o di poli funzionali e dei turi-sti. Si tratta di un fabbisogno articolato e complesso cui deve fare fronteuna dotazione complessiva di servizi altrettanto articolata.Sulla base di quanto specificato nell'art.10.5 del Ptcp la dotazione obiet-tivo è articolata nei seguenti valori minimi:- 30 mq per ogni residente (anche nel territorio rurale)- 15 mq per ogni abitante che entra quotidianamente per motivi di studioo lavoro- 20 mq per ogni abitante presente stagionalmente o periodicamente inrelazione alla fruizione turistica -climatica.Per realizzare il bilancio complessivo le attrezzature sono state suddivisein tre macro categorie: - verde e spazio aperto (verde pubblico in contesto urbano, centri sportivi,spazi di libera fruizione per usi pubblici collettivi) - parcheggi (parcheggi pubblici diversi da quelli al diretto servizio dell'in-sediamento)- attrezzature collettive (istruzione, assistenza, servizi sociali e igienicosanitari, pubblica amministrazione, sicurezza pubblica e protezione civile,attività culturali, sociali e politiche, luoghi di culto e impianti sportivi)Tutti i bilanci sono stati condotti escludendo le aree destinate ad attrez-zature ricadenti, secondo la classificazione acustica del territorio comu-nale, in classe IV e nelle fasce di rispetto degli elettrodotti, salvo che sianodestinate a parcheggi.Le attrezzature di rilevanza sovracomunale (ospedali, università, par-cheggi a servizio specifico di grandi attrezzature di carattere sovracomu-nale, parchi pubblici collocati in contesto extraurbano) sono stateconteggiate solo in relazione al valore complessivo di cittadini residenti e

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COMUNE DI BOLOGNA / PIANO STRUTTURALE COMUNALE / 2007QUADRO CONOSCITIVO / C - SERVIZI ALLE PERSONE

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city users (bilancio urbano) non oggetto del presente monitoraggio. Sono escluse dal bilancio tutte le aree di proprietà privata.

Per quanto riguarda le politiche di settore, anche con riferimento alla do-tazione di nuove attrezzature sul territorio e alle prestazioni attese, il Pscrimanda al Bilancio sociale del Comune e ad altri strumenti si settore. Per le politiche sociali (Responsabilità familiari e capacità genitoriali, di-ritti dei bambini e degli adolescenti, Immigrazione, asilo, lotta alla tratta,contrasto alla povertà, promozione del benessere dei giovani, prevenzionedel consumo/abuso di sostanze e reinserimento di soggetti dipendenti emultiproblematici, politiche a favore degli anziani e dei disabili) esiste unPiano di Zona (approvazione del Programma Attuativo 2008 del Pianosociale di zona 2005-2007, P.G. N. 66653/2008). La Legge QuadroN.328/2000 individua i Piani di Zona come strumento per favorire il rior-dino, il potenziamento, la messa in rete di interventi e servizi; lo stessoPiano, di validità triennale, deve essere considerato strumento strategicoper governare le politiche sociali. La Regione Emilia Romagna, con delibe-razione dell'Assemblea legislativa n. 144/2007, considera il 2008 comeanno di transizione ovvero come quarta annualità del Piano di Zona 2005-2007. Per le politiche educative e scolastiche (servizi prima infanzia, scuole in-fanzia, scuole primarie e secondarie di primo grado) si rimanda al PianoRegolatore educativo e scolastico del 2008.Il Psc introduce indicatori relativi alla consistenza delle dotazioni, verificatesuccessivamente alla loro realizzazione, come elemento di monitoraggiodello stato di avanzamento del Piano. Gli indicatori introdotti in questafase rappresentano la consistenza e tipologia delle dotazioni al tempo t0.

Gli indicatori individuati per il monitoraggio del Psc sono articolati comesegue:Per quanto riguarda il verde pubblico e gli spazi aperti l'indicatore misurala dotazione in relazione al numero di abitanti residenti e non abitualmentedimoranti, eccetto i turisti, non tiene conto pertanto della popolazioneche entra in città per motivi di studio e lavoro e per fruire di servizi collet-tivi o di poli funzionali. Allo stato attuale la dotazione di verde pubblico ri-sulta di 17,2 mq/ab.Anche per le attrezzature pubbliche l'indicatore misura la dotazione in re-lazione al numero di abitanti residenti e non abitualmente dimoranti, ec-cetto i turisti, non tiene conto pertanto della popolazione che entra in cittàper motivi di studio e lavoro e per fruire di servizi collettivi o di poli fun-zionali. Ad oggi si registra una dotazione di attrezzature di 6,9 mq/ab.Ultimo indicatore selezionato, tra i diversi possibili, quello del commerciodiffuso. Il commercio è considerato dal Piano un elemento di qualifica-zione soprattutto quando, convergendo su alcune direttrici, contribuiscea generare mixité funzionale e forme di centralità lineari (definite dal piano"strade centralità") in parti di città prevalentemente residenziali. In questo caso l'indicatore misura dunque la quantità di esercizi commer-

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COMUNE DI BOLOGNA / PIANO STRUTTURALE COMUNALE / 2007QUADRO CONOSCITIVO / C - SERVIZI ALLE PERSONE

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COMUNE DI BOLOGNA / PIANO STRUTTURALE COMUNALE / 2007QUADRO CONOSCITIVO / B - SISTEMA ECONOMICO

ciali in funzione lungo le direttrici individuate progettualmente nelleschede di Situazione. Il dato odierno è di 7,22 esercizi su 100 metri distrade centralità esistenti e 6,51 esercizi su 100 metri di strade centralitàdi progetto.

ALLEGATI:Tavole tematiche delle Attrezzature e spazi collettivi:- Centri e impianti sportivi- Scuole- Sedi per attività culturali, sociali e politiche- Attrezzature socio sanitarie e ospedali- Sedi per amministrazione, sicurezza e protezione civile- Spazi per il culto- Sedi universitarie

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COMUNE DI BOLOGNA / PIANO STRUTTURALE COMUNALE / 2007QUADRO CONOSCITIVO / B - SISTEMA ECONOMICO

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QUADRO CONOSCITIVO / C - SERVIZI ALLE PERSONE

Verde pubblico e spazi aperti

DESCRIZIONE DELL'INDICATOREDotazione di verde pubblico e spazi aperti procapite sul territorio comunale calcolata come metri quadri di verde pubblico e spazi aperti sul totale della popolazione residente e non abitualmente dimorante (eccetto i turisti) (mq/ab)

TIPO DELL'INDICATOREIndicatore di attuazione del Psc

VALORE DELL'INDICATOREVerde pubblico e spazi aperti al 2008: 17,2 mq/ab

ELABORAZIONE DEI DATIComune di Bologna Settore Territorio e Urbanistica U.I. Ufficio di Piano e U.I. Sistema Informativo Territoriale (Sit)

FONTE DEI DATIComune di Bologna Settore Territorio e Urbanistica U.I. Sistema Informativo Territoriale (Sit)

COMUNE DI BOLOGNA / PIANO STRUTTURALE COMUNALE / 2007

OBIETTIVO DI RIFERIMENTOPerseguimento dell'idonea disponibilità di attrezzature e spazi collettivi

RILEVANZA PER LE STRATEGIE E LE POLITICHE DEL PSCCittà della Ferrovia: trasformazione dell'area militare Prati di Caprara in un parco di grande rilevanza per il sistema ecologico urbanoCittà della Tangenziale: qualificazione degli insediamenti esistenti attraverso la tutela e fruizione "leggera" delle aree agricole di pianura; riprogettazione della fascia boscata come insieme di spazi aperti piantumati che rendano compatibile la mitigazione degli impatti ambientali con la fruizione e l'attraversamentoCittà del Reno: conquistare il rapporto col fiume attraverso la sistemazione di un parco metropolitanoCittà del Savena: inclusione degli spazi verdi esistenti in un grande, articolato sistema ecologicamente qualificatoCittà della Collina: creazione di un mosaico di ambienti ecologici, agricoli e periurbani disponibili a diverse pratiche d'uso degli abitanti metropolitani; trasformazione delle attrezzature già previste e quelle che si prevederanno in un vero e proprio sistemaSistema attrezzature e spazi collettivi: garantire la disponibilità di spazi e attrezzature nelle quantità e posizioni necessarie

TARGETAnno 2023:20,8 mq/ab

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QUADRO CONOSCITIVO / C - SERVIZI ALLE PERSONE

Attrezzature

DESCRIZIONE DELL'INDICATOREDotazione procapite di attrezzature di proprietà e uso pubblico calcolata comeMetri quadri di superficie fondiaria di attrezzature sul totale della popolazione residente e popolazione non abitualmente dimorante (eccetto i turisti)[mq/ab]

TIPO DELL'INDICATOREIndicatore di attuazione del Psc

VALORE DELL'INDICATOREAttrezzature di proprietà e uso pubblico nel 2008: 6,9 mq/ab

ELABORAZIONE DEI DATIComune di Bologna Settore Territorio e Urbanistica U.I. Ufficio di Piano e U.I. Sistema Informativo Territoriale (Sit)

FONTE DEI DATIComune di Bologna Settore Territorio e Urbanistica U.I. Sistema Informativo Territoriale (Sit)

ANDAMENTO STORICONon disponibile

COMUNE DI BOLOGNA / PIANO STRUTTURALE COMUNALE / 2007

OBIETTIVO DI RIFERIMENTOPerseguimento dell'idonea disponibilità di attrezzature e spazi collettivi

RILEVANZA PER LE STRATEGIE E LE POLITICHE DEL PSCCittà del Reno: conquistare il rapporto col fiume attraverso la sistemazione di un parco metropolitano dove siano gradevoli e rigeneranti pratiche sportive e soste pigreCittà del Savena: integrazione dei servizi e spazi pubblici dei nuovi insediamenti residenziali con quelli esistenti Sistema della città pubblica: garantire la disponibilità di spazi e attrezzature nelle quantità e posizioni necessarie

TARGETAnno 2023:7,9 mq/ab

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QUADRO CONOSCITIVO / C - SERVIZI ALLE PERSONE

Commercio diffuso

DESCRIZIONE DELL'INDICATOREDotazione di esercizi commerciali di vicinato (<250 mq) sull'insieme delle strade "centralità" individuate nelle schede normative di situazione. Numero di esercizi commerciali di vicinato ogni 100 metri di strade centralità

TIPO DELL'INDICATOREIndicatore di attuazione del Psc

VALORE DELL'INDICATORECommercio di vicinato sulle strade centralità esistenti al 2006: 7,22Commercio di vicinato sulle strade centralità di progetto al 2006: 6,51

ELABORAZIONE DEI DATIComune di Bologna Settore Territorio e Urbanistica

FONTE DEI DATIComune di Bologna Settore Attività Produttive e CommercialiComune di Bologna Settore Sistemi Informativi e Telematici U.I. Servizi alla CittàComune di Bologna Settore Territorio e Urbanistica U.I. Sistema Informativo Territoriale (Sit)

ANDAMENTO STORICONon disponibile

COMUNE DI BOLOGNA / PIANO STRUTTURALE COMUNALE / 2007

OBIETTIVO DI RIFERIMENTOAbitare la città di città

RILEVANZA PER LE STRATEGIE E LE POLITICHE DEL PSCCittà della via Emilia Levante - Città della via Emilia Ponente: attenzione ai cambi delle destinazioni d'uso e ai progetti di recupero, promuovendo la permanenza o il ritorno di attività economiche e di servizio adeguate al carattere della strada

TARGETAnno 2023:in aumento

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DDIMENSIONE URBANA

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Dimensione urbana

La dimensione urbana, intesa come estensione della città costruita in re-lazione con il territorio rurale periurbano viene rappresentata da due indi-catori che tentano di esprimere attraverso numeri e coefficienti una letturacomplessa e multidimensionale:

Il primo indicatore è quello che misura l'estensione della città intesa comeoccupazione di territorio con strade, case, attrezzature urbane e loro areedi pertinenza, ovvero il territorio via via sottratto ad usi agricoli o alla suacondizione naturale.Se fino all'inizio del secolo scorso la estensione della città poteva essereconsiderata coincidere con l'area compresa entro le mura, che per seicentoanni hanno rappresentato il confine tra urbano e non urbano, dal 1889,anno di approvazione del primo grande piano di ampliamento della città,e ancora di più, simbolicamente, dal 1900 con la demolizione delle mura,il confine della città si può considerare come la linea che lega assiemetutte le aree urbanizzate con continuità, a partire dal centro costituito dal-l'antica città murata.La città antica murata misura un'estensione di 425 ettari mentre la esten-sione della città prevista dal Piano del 1889 misura 450 ettari.A partire dal 1951 è possibile misurare con precisione questo processo cheporta dai 1.587 ettari nel 1951 ai 4.774 ettari nel 2003.Il dato rappresenta diverse realtà, cambia il modo di abitare e la città si di-versifica al suo interno ospitando funzioni e attività nuove: inizia la disper-sione della popolazione in nuclei familiari sempre più piccoli, si realizzanoestese aree per la produzione (Roveri), dedicate al terziario (si pensi allafiera di Bologna) e nuove infrastrutture (l'aeroporto). La fase di grande eveloce espansione della città comincia a rallentare all'inizio degli anni '90,con l'affermarsi di nuove politiche rivolte a qualificare diversamente l'usodel suolo in un processo di sempre minore consumo di territorio rurale afronte di una ristrutturazione interna della città.Se dal dal 1981 al 1989 si rileva un incremento del territorio urbanizzato dicirca 562 ettari con una media di circa 70 ettari l'anno (confrontabile conla media di 68 ettari l'anno del decennio 1971-1981), nei 14 anni dal 1989al 2003 il consumo medio annuo è calato a una media di circa 19 ettaril'anno, con un consumo di 272 ettari nei 14 anni.Nel progetto del Psc il territorio urbanizzabile (quello che verrà occupatodai sei ambiti per i nuovi insediamenti) nei prossimi 15 anni è pari a circa337 ettari che porterebbe a un consumo medio annuo di circa 22 ettari.

Il secondo indicatore misura l'estensione del territorio da urbanizzare, ecostituisce un indicatore da aggiornare periodicamente per monitorarel'effettivo andamento della realizzazione delle previsioni del Psc.

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COMUNE DI BOLOGNA / PIANO STRUTTURALE COMUNALE / 2007QUADRO CONOSCITIVO / D - DIMENSIONE URBANA

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Il terzo indicatore misura la trasformazione delle aree del territorio urba-nizzato poiché calcola la superficie delle aree inserite nei Poc, dunque sog-gette a trasformazione urbana (come da art.1.5. del Ptcp vigente),corrispondenti agli Ambiti di riqualificazione, di sostituzione, ma ancheagli interventi di qualificazione diffusa all'interno del tessuto urbano con-solidato. L'indicatore inoltre controlla il rapporto fra la superficie delle areedel territorio urbanizzato inserite nei Poc, e la superficie complessiva delterritorio urbanizzato. L'indicatore quindi persegue l'obiettivo del conte-nimento del suolo attraverso il monitoraggio di tutte le operazioni di tra-sformazione urbana.Risulta così interessante il confronto fra l'indice delle trasformazioni delterritorio urbanizzato e l'estensione del territorio da urbanizzare per ana-lizzare l'effettivo consumo di suolo pesato sull'entità complessiva delletrasformazioni.

La dimensione urbana può anche essere intesa in termini più qualitativiche quantitativi, con una lettura morfologica dei tessuti urbani, della sto-ria della loro formazione e modificazione nel tempo. Questa lettura, con-tenuta nel Quadro conoscitivo del Documento preliminare di Piano cui sirimanda per completezza, supporta l'interpretazione dei tessuti urbani divalore storico, architettonico e documentale e ha portato a stabilire il si-stema delle tutele e l'individuazione degli ambiti del territorio urbano.Nella fase di aggiornamento del Quadro conoscitivo, i cui esiti sono alle-gati al documento presente, è stata effettuata una ricerca finalizzata arintracciare gli edifici del patrimonio architettonico contemporaneo di ri-conosciuto valore.

ALLEGATI:- Indagine edifici contemporanei di valore architettonico- Approfondimento edifici di interesse storico architettonico

COMUNE DI BOLOGNA / PIANO STRUTTURALE COMUNALE / 2007QUADRO CONOSCITIVO / D - DIMENSIONE URBANA

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QUADRO CONOSCITIVO / D - DIMENSIONE URBANA

Estensione del territorio urbanizzato

DESCRIZIONE DELL'INDICATORESuperficie del Territorio urbano strutturato (Ambiti storici, Ambiti pianificati consolidati, Ambiti in via di consolidamento, Ambiti consolidati di qualificazione diffusa, Ambiti da riqualificare) e di parte del Territorio urbano da strutturare (Ambiti in trasformazione, Ambiti di sostituzione) [ha]Corrisponde al Territorio urbanizzato (TU) di cui all'art. 1.5 del Ptcp vigente

TIPO DELL'INDICATOREIndicatore di attuazione del Psc

VALORE DELL'INDICATORETerritorio urbanizzato al 2006: 6.543 ha

ELABORAZIONE DEI DATIComune di Bologna Settore Territorio e Urbanistica U.I. Programmi Urbani Complessi, U.I. Sistema Informativo Territoriale (Sit) e U.I Ufficio di Piano

FONTE DEI DATIComune di Bologna Settore Territorio e Urbanistica U.I. Sistema Informativo Territoriale (Sit) e U.I Ufficio di Piano

APPROFONDIMENTIhttp://urp2.comune.bologna.it/QuadroConoscitivo/quadroconoscitivopub.nsf/PerChiave/F378FF8E41368FE2C1256FDA004D6905?OpenDocument

ANDAMENTO STORICO

COMUNE DI BOLOGNA / PIANO STRUTTURALE COMUNALE / 2007

OBIETTIVO DI RIFERIMENTOBologna sostenibile: contenere il consumo di suolo

RILEVANZA PER LE STRATEGIE E LE POLITICHE DEL PSCIl contenimento del consumo di suolo si ottiene promuovendo lo sviluppo urbano con interventi di riqualificazione e sostituzione di parti del territorio già urbanizzato e limitando l'espansione sul territorio rurale

TARGETAnno 2023:6.543 ha D1

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QUADRO CONOSCITIVO / D - DIMENSIONE URBANA

Estensione del territorio da urbanizzare

DESCRIZIONE DELL'INDICATORE- Superficie urbanizzabile inserita nei Poc della parte del Territorio urbano da strutturare che realizza nuovo consumo di suolo, costituita dagli Ambiti per i nuovi insediamenti (corrispondente al Territorio in corso di urbanizzazione programmata TPU del Ptcp vigente) [ha]- Rapporto tra la superficie urbanizzabile inserita nei Poc e la superficie complessivamente destinata ad essere urbanizzata (corrispondente al Territorio a destinazione urbana potenziale TDU del Ptcp vigente) [ha/ha]

TIPO DELL'INDICATOREIndicatore di attuazione del Psc

VALORE DELL'INDICATORESuperficie urbanizzabile inserita nei Poc al 2008: 0 haSuperficie urbanizzabile inserita nei Poc al 2008 / superficie urbanizzabile per il Psc: 0 ha/ha

ELABORAZIONE DEI DATIComune di Bologna Settore Territorio e Urbanistica U.I. Programmi Urbani Complessi, U.I. Sistema Informativo Territoriale (Sit) e U.I. Ufficio di Piano

FONTE DEI DATIComune di Bologna Settore Territorio e Urbanistica U.I. Sistema Informativo Territoriale (Sit)

COMUNE DI BOLOGNA / PIANO STRUTTURALE COMUNALE / 2007

OBIETTIVO DI RIFERIMENTORealizzazione delle previsioni del Psc per quanto riguarda l'estensione della città

RILEVANZA PER LE STRATEGIE E LE POLITICHE DEL PSCL'indicatore misura la corrispondenza tra la previsione del Psc e la sua attuazione, nel tempo, per quanto riguarda l'estensione del territorio urbanizzato (cfr. indicatore D1). Descrive la progressiva attuazione delle trasformazioni espansive contenute nelle strategie della Città del Savena e della Tangenziale

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QUADRO CONOSCITIVO / D - DIMENSIONE URBANA

Trasformazione del territorio urbanizzato

DESCRIZIONE DELL'INDICATORE- Superficie delle aree del territorio già urbanizzato che sono inserite nei Poc, dunque soggette a trasformazione urbana (come da art.1.5. del Ptcp vigente), corrispondenti agli Ambiti di riqualificazione, di sostituzione, ma anche agli interventi di qualificazione diffusa all'interno del tessuto urbano consolidato (ha)- Rapporto fra la superficie delle aree del territorio già urbanizzato che sono inserite nei Poc, dunque soggette a trasformazione, e la superficie complessiva del territorio urbanizzato (ha/ha)

TIPO DELL'INDICATOREIndicatore di attuazione del Psc

VALORE DELL'INDICATORESuperficie territorio urbanizzato inserita nei Poc al 2008: 0 haSuperficie territorio urbanizzato inserita nei Poc al 2008 / superficie territorio urbanizzato per il Psc: 0 ha/ha

ELABORAZIONE DEI DATIComune di Bologna Settore Territorio e Urbanistica U.I. Programmi Urbani Complessi e U.I. Ufficio di Piano

FONTE DEI DATIComune di Bologna Settore Territorio e Urbanistica U.I. Sistema Informativo Territoriale (Sit)

COMUNE DI BOLOGNA / PIANO STRUTTURALE COMUNALE / 2007

OBIETTIVO DI RIFERIMENTOBologna sostenibile: contenere il consumo di suolo

RILEVANZA PER LE STRATEGIE E LE POLITICHE DEL PSCIl contenimento del consumo di suolo si ottiene promuovendo lo sviluppo urbano con interventi di riqualificazione e sostituzione di parti del territorio già urbanizzato e limitando l'espansione sul territorio rurale

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EPATRIMONIO ABITATIVO

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COMUNE DI BOLOGNA / PIANO STRUTTURALE COMUNALE / 2007QUADRO CONOSCITIVO / E - PATRIMONIO ABITATIVO

Patrimonio abitativo

L'indicatore "abitazioni" aggrega tre tipologie di dati che permettono diesprimere alcune considerazioni generali sul patrimonio abitativo nel Co-mune. Nel 2001, anno dell'ultimo censimento, sono state contate a Bolo-gna 194.862 abitazioni, oltre 4.500 in più rispetto al 1991 (+ 2,4%). Ilsegmento largamente prevalente del patrimonio abitativo è rappresen-tato naturalmente dagli alloggi occupati da residenti. Nel 2001 questierano 173.388, oltre 4.800 in più rispetto al 1991 (+2,8%). Nello stessoperiodo il numero delle famiglie residenti ha conosciuto un incremento diquasi 6.500 unità (da 171.233 a 177.680), pari al 3,8%. Non c'è dubbioche l'incremento registrato nei nuclei familiari abbia influito in modo de-cisivo sull'evoluzione dello stock abitativo. I dati censuari permettono di analizzare molte caratteristiche di sicuro in-teresse sia relativamente alle abitazioni sia ai loro occupanti; in questasede ci limiteremo ad evidenziarne i principali aspetti, rimandando per ul-teriori dettagli a tutto il patrimonio informativo disponibile sui censimentinel sito internet del Settore Programmazione, Controlli e Statistica all'in-dirizzo http://www.comune.bologna.it/iperbole/piancont/mencensi.htm eall'allegato "Edilizia residenziale, densità demografica e variazioni territo-riali della popolazione a Bologna".

In primo luogo è possibile ricavare interessanti informazioni analizzandoil titolo di godimento dell'abitazione: a Bologna già nel 2001 la quota di al-loggi in proprietà aveva raggiunto il 65% del totale e si può ragionevol-mente supporre che tale percentuale sia ulteriormente cresciuta negli annisuccessivi. A titolo di confronto, si pensi che nel 1971 la quota di alloggi inproprietà era ancora nettamente minoritaria (33% del totale) ed era salitaal 44% nel 1981 e al 59% nel 1991: in soli trenta anni la percentuale di fa-miglie proprietarie dell'alloggio è quindi raddoppiata.

Il censimento permette anche di conoscere la dimensione delle abitazioniesistenti (secondo degli indicatori di contesto), in particolare quelle occu-pate da famiglie residenti, in termini di superficie netta disponibile e dinumero di stanze. A Bologna nel 2001 la superficie media delle abitazionioccupate è risultata di circa 84,80 mq e il numero medio di stanze di 3,68.Rispetto al 1991 la superficie media delle abitazioni è leggermente aumen-tata (mediamente quasi due metri quadrati in più). Data la contempora-nea riduzione della dimensione media familiare verificata nel nostrocomune, si è dunque assistito, da un censimento a quello successivo, adun deciso miglioramento dei parametri che misurano il grado di affolla-mento delle abitazioni. A Bologna nel 2001 ogni persona residente avevaa disposizione oltre 40 metri quadri di superficie, cinque in più rispetto adieci anni prima e addirittura il 50% di spazio in più rispetto al censimentodel 1971.

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Per completare il quadro del patrimonio abitativo è necessario esaminareil segmento rappresentato dalle abitazioni che al censimento 2001 risul-tavano non occupate da residenti, vale a dire effettivamente vuote oppureoccupate, ma da persone che avevano mantenuto la residenza in altro co-mune.Nel 2001 le abitazioni non occupate da residenti erano 21.474, in leggerariduzione rispetto a dieci anni prima. Naturalmente nella nostra città lamaggior parte di questi alloggi (che si può stimare pari a circa due terzi,in termini assoluti circa 14.500 appartamenti) è destinata a soddisfare leesigenze abitative della numerosa popolazione presente e in particolaremodo degli studenti universitari fuori sede; la restante quota (pari a circa7.000 alloggi) si può stimare che risulti inutilizzata in modo sistematicoo momentaneo per motivi vari (es. abitazioni sfitte o tenute a disposi-zione del proprietario, abitazioni in attesa di essere vendute, abitazioni incondizioni di pessima conservazione, ecc.). Bologna destina quindi il 7%circa del proprio patrimonio abitativo esclusivamente alle esigenze di al-loggio della popolazione presente, mentre un'ulteriore quota del 3-4% ri-sulta completamente non utilizzata per motivi vari in precedenza ricordati.

Il censimento 2001 ci ha fornito una fotografia molto dettagliata del pa-trimonio edilizio esistente a quella data. Per tentarne un aggiornamento,è necessario ricorrere ai dati forniti dalla rilevazione corrente sull'attivitàedilizia, che permette di conoscere il numero delle abitazioni progettate,iniziate e ultimate (terzo indicatore di contesto) ogni anno. Anche in que-sto caso, il Quadro conoscitivo è costituito dalle elaborazioni del SettoreProgrammazione, Controlli e Statistica del Comune, che mantiene aggior-nati i dati e ne propone sintesi interpretative, come le note annuali su "Edi-lizia residenziale, densità demografica e variazioni territoriali dellapopolazione a Bologna", particolarmente utili per aggiornarsi sulla evolu-zione del patrimonio abitativo.A Bologna tra il 2002 e il 2007 sono stati progettati quasi 4.400 alloggie iniziati poco meno di 4.500, mentre sono stati ultimati circa 4.650 al-loggi.Sommando al dato rilevato al censimento 2001 (quasi 194.900) il numerodelle abitazioni ultimate nel periodo seguente, si ottiene approssimativa-mente la consistenza dello stock degli alloggi aggiornata a fine 2007, pocosotto alle 200.000 unità.Tra le nuove abitazioni che vengono a incrementare il patrimonio residen-ziale comunale si affermano standard dimensionali via via più ridotti: nel2007 il numero medio di stanze per abitazione è pari a 2,9. La superficiemedia abitabile è oggi scesa a 61,9 metri quadrati per abitazione.

Un indicatore finalizzato a verificare l'attuazione del piano riguarda inveceil numero delle nuove abitazioni realizzato a partire dalla data di approva-zione del Psc negli ambiti per i nuovi insediamenti, di sostituzione e da ri-qualificare; in questo caso si tratta di monitorare la "velocità"

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COMUNE DI BOLOGNA / PIANO STRUTTURALE COMUNALE / 2007QUADRO CONOSCITIVO / E - PATRIMONIO ABITATIVO

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nell'attuazione del Piano, verificando quanti degli alloggi previsti (8.000come definiti dall'Accordo di pianificazione) vengono programmati me-diante inserimento nel Piano operativo nell'unità di tempo considerata.

Un indicatore di contesto particolarmente interessante per registrare letrasformazioni del patrimonio abitativo è quello relativo al valore di que-sto patrimonio, valore variabile in relazione a ragioni di mercato locale esovralocale e che risente anche delle previsioni urbanistiche e delle loroattuazioni. L'indicatore registra il prezzo di vendita delle nuove abitazionie i canoni medi di locazione nelle diverse zone della città.

Due ulteriori indicatori sono invece finalizzati a descrivere il patrimonio diedilizia sociale attuale e la sua evoluzione in seguito all'attuazione del Psc:si tratta della misura della dotazione attuale di edilizia sociale della cittàe della misurazione dell'attuazione del Psc in quanto a realizzazione dinuovi alloggi sociali. In merito a questo tema è bene precisare che la de-finizione di edilizia sociale non è univocamente riconosciuta e condivisa.Con riferimento alla vigente normativa europea, si considera edilizia so-ciale, l'insieme del patrimonio edilizio finalizzato a fornire alloggi a citta-dini svantaggiati o gruppi sociali più svantaggiati, che non sono in gradodi trovare un alloggio a condizioni di mercato a causa di limiti a livello disolvibilità. Con riferimento alla situazione locale, rappresentata dai lavoridel Comitato Interistituzionale per l'elaborazione dei Psc nella Provinciadi Bologna e dell'Inu - sez. Emilia-Romagna ("L'edilizia residenziale so-ciale nel Progetto di legge di revisione della Lr 20/2000", aprile 2007),possono essere considerati come "edilizia sociale" gli "alloggi in locazionepermanente (o di durata almeno trentennale) di proprietà pubblica o pri-vata a canone concordato, calmierato o sociale con procedure di accessoregolate attraverso bandi ad evidenza pubblica che prevedano anche con-dizioni di durata della locazione". Nel caso di Bologna si ritiene opportunoutilizzare indicatori aggiuntivi che riguardano comunque tipologie di abi-tazioni che ricadono nella definizione europea. In particolare vengono mi-surati il numero complessivo di alloggi esistenti o previsti di proprietàcomunale in locazione permanente a canone sociale (Erp), di proprietàAcer Bologna in locazione permanente a canone calmierato, di proprietàcooperativa indivisa in locazione permanente (anche in questo caso a ca-none calmierato) e anche gli alloggi di proprietà privata a canone concor-dato: in questo modo si risponde in maniera ampia alle diverse risposterispetto alla domanda di edilizia sociale generalmente intesa.

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COMUNE DI BOLOGNA / PIANO STRUTTURALE COMUNALE / 2007QUADRO CONOSCITIVO / E - PATRIMONIO ABITATIVO

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ALLEGATI:

- Edilizia residenziale, densità demografica e variazioni territoriali della po-polazione a Bologna - Fabbisogno abitativo e offerta abitativa sociale nel comune di Bologna - Edilizia Residenziale Pubblica

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QUADRO CONOSCITIVO / E - PATRIMONIO ABITATIVO

Abitazioni

DESCRIZIONE DELL'INDICATORE- Abitazioni in complesso da Censimento Generale delle Abitazioni [Numero]- Abitazioni occupate da residenti da Censimento Generale delle Abitazioni [Numero]- Abitazioni occupate da residenti in proprietà da Censimento Generale delle Abitazioni [Numero]

TIPO DELL'INDICATOREIndicatore di contesto

VALORE DELL'INDICATOREAbitazioni in complesso al Censimento 2001: 194.862Abitazioni occupate da persone residenti al Censimento 2001: 173.388Abitazioni occupate da residenti in proprietà al Censimento 2001: 112.612

ELABORAZIONE DEI DATIComune di Bologna Settore Programmazione, Controlli e StatisticaElaborazione disponibile con cadenza decennale (Censimento Generale delle Abitazioni)

FONTE DEI DATIIstat, Censimento Generale delle Abitazioni

APPROFONDIMENTIhttp://www.comune.bologna.it/iperbole/piancont/http://www.comune.bologna.it/iperbole/piancont/mencensi.htmhttp://dawinci.istat.it/daWinci/jsp/MD/dawinciMD.jsp

ANDAMENTO STORICO

COMUNE DI BOLOGNA / PIANO STRUTTURALE COMUNALE / 2007

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QUADRO CONOSCITIVO / E - PATRIMONIO ABITATIVO

Superficie media delle abitazioni occupate da residenti

DESCRIZIONE DELL'INDICATORESuperficie media (utile) delle abitazioni occupate da residenti al Censimento Generale delle Abitazioni [mq]

TIPO DELL'INDICATOREIndicatore di contesto

VALORE DELL'INDICATORESu media abitazioni occupate da residenti al Censimento 2001: 84,80 mq

ELABORAZIONE DEI DATIComune di Bologna Settore Programmazione, Controlli e StatisticaElaborazione disponibile con cadenza decennale (Censimento Generale delle Abitazioni)

FONTE DEI DATIIstat Censimento Generale delle Abitazioni

APPROFONDIMENTIhttp://www.comune.bologna.it/iperbole/piancont/http://www.comune.bologna.it/iperbole/piancont/mencensi.htmhttp://dawinci.istat.it/daWinci/jsp/MD/dawinciMD.jsp

ANDAMENTO STORICO

COMUNE DI BOLOGNA / PIANO STRUTTURALE COMUNALE / 2007

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QUADRO CONOSCITIVO / E - PATRIMONIO ABITATIVO

Abitazioni progettate, iniziate e ultimate

DESCRIZIONE DELL'INDICATORE- Abitazioni progettate ogni anno: quelle per le quali si è ottenuto il permesso di costruire o non è stata respinta la Dia [Numero], [mq Su abitabile],[Numero medio di stanze], [mq superficie media abitabile]- Abitazioni iniziate di ogni anno: quelle per le quali è stata presentata all'Amministrazione Comunale la comunicazione di inizio lavori o in seguito a verifiche d'ufficio Numero], [mq Su abitabile],[Numero medio di stanze], [mq superficie media abitabile]- Abitazioni ultimate ogni anno: quelle per le quali è stata presentata all'Amministrazione Comunale la comunicazione di fine lavori di un'opera rilevata come progettata o in seguito a verifiche d'ufficio [Numero], [mq Su abitabile],[Numero medio di stanze], [mq superficie media abitabile]

TIPO DELL'INDICATOREIndicatore di contesto

VALORE DELL'INDICATORE

COMUNE DI BOLOGNA / PIANO STRUTTURALE COMUNALE / 2007

ANDAMENTO STORICO

ELABORAZIONE DEI DATIComune di Bologna Settore Programmazione, Controlli e Statistica

FONTE DEI DATIComune di Bologna Settore Programmazione, Controlli e StatisticaComune di Bologna Settore Territorio e Urbanistica U.I. Edilizia e U.I. Interventi Urbanistici

APPROFONDIMENTIhttp://www.comune.bologna.it/iperbole/piancont/http://www.comune.bologna.it/iperbole/piancont/menustu_abi.htm

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QUADRO CONOSCITIVO / E - PATRIMONIO ABITATIVO

Alloggi Psc programmati

DESCRIZIONE DELL'INDICATOREPer "alloggio" si intende una abitazione la cui dimensione è stata convenzionalmente definita in sede di Accordo di pianificazione per il Psc in 75 mq di Su, ovvero 112,5 mq di Sul. L'indicatore riguarda la verifica dell'attuazione del Psc attraverso i Poc e quindi rappresenta l'evoluzione di questo parametro convenzionale e astratto (nel Territorio rurale e nel caso di Ambiti consolidati di qualificazione diffusa, si considerano solo gli interventi con Sul>2000mq). Nuovi alloggi la cui attuazione è consentita dal/dai Poc vigenti alla data della verifica:- Alloggi programmati in valore assoluto [Numero]- Alloggi programmati / 8.000 [Numero]- Alloggi programmati nel territorio urbano/alloggi programmati [Numero]- Alloggi programmati negli ambiti consolidati di qualificazione diffusa/alloggi programmati [Numero]- Alloggi programmati nel territorio rurale/alloggi programmati [Numero]

TIPO DELL'INDICATOREIndicatore di attuazione del Psc

VALORE DELL'INDICATOREAlloggi programmati in valore assoluto al 2007: 0Alloggi programmati al 2007/ 8.000: SI

ELABORAZIONE DEI DATIComune di Bologna Settore Territorio e Urbanistica

FONTE DEI DATIComune di Bologna Settore Territorio e Urbanistica

ANDAMENTO STORICODa monitorare dal momento dell'avvio dell'attuaizone, anche con riferimento ai target stabiliti

COMUNE DI BOLOGNA / PIANO STRUTTURALE COMUNALE / 2007

OBIETTIVO DI RIFERIMENTOAbitare la città di cittàRipopolare Bologna: 8.000 nuovi alloggi

RILEVANZA PER LE STRATEGIE E LE POLITICHE DEL PSCL'obiettivo di realizzare i nuovi alloggi riguarda diverse strategie e diversi ambiti del territorio: in particolare la città del Savena e della Tangenziale per i nuovi insediamenti, città della Ferrovia e del Reno per la riqualificazione urbana

TARGETAnno 2023:A.p. in valore assoluto: 2.700 A.p/8.000: 0,34

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QUADRO CONOSCITIVO / E - PATRIMONIO ABITATIVO

Valori immobiliari

DESCRIZIONE DELL'INDICATORE- Prezzi delle abitazioni nuove per ubicazione [euro/mq]- Canoni medi per ubicazione [euro/mq]

TIPO DELL'INDICATOREIndicatore di attuazione del Psc

VALORE DELL'INDICATORE

COMUNE DI BOLOGNA / PIANO STRUTTURALE COMUNALE / 2007

ELABORAZIONE DEI DATIComune di Bologna Settore Territorio e Urbanistica

FONTE DEI DATIAgenzia del TerritorioConsulente ImmobiliareNomisma Osservatorio del Mercato Immobiliare

ANDAMENTO STORICO

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QUADRO CONOSCITIVO / E - PATRIMONIO ABITATIVO

Alloggi esistenti di edilizia sociale

DESCRIZIONE DELL'INDICATORE- Alloggi di proprietà comunale in locazione permanente a canone sociale (Erp) [Numero]- Alloggi di proprietà Acer Bologna in locazione permanente a canone calmierato [Numero]- Alloggi di proprietà cooperativa indivisa in locazione permanente a canone calmierato [Numero]- Alloggi di proprietà privata a canone concordato [Numero]

TIPO DELL'INDICATOREIndicatore di contesto

VALORE DELL'INDICATOREAlloggi di proprietà comunale in locazione permanente a canone sociale (Erp) nel 2006: 10.742Alloggi di proprietà Acer Bologna in locazione permanente a canone calmierato nel 2006: 500Alloggi di proprietà cooperativa indivisa in locazione permanente a canone calmierato nel 2006: 2.500Alloggi di proprietà privata a canone concordato nel 2005: 6.008

ELABORAZIONE DEI DATIComune di Bologna Settore Territorio e Urbanistica U.I. Programmi Urbani Complessi Ufficio Progetto Casa

FONTE DEI DATIAgenzia del TerritorioConsulente ImmobiliareNomisma Osservatorio del Mercato Immobiliare

COMUNE DI BOLOGNA / PIANO STRUTTURALE COMUNALE / 2007

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QUADRO CONOSCITIVO / E - PATRIMONIO ABITATIVO

Nuovi alloggi di edilizia sociale

DESCRIZIONE DELL'INDICATORENuovi alloggi convenzionali (cfr indicatore E4) completati:- Alloggi di proprietà comunale in locazione permanente a canone sociale (Erp) [Numero]- Alloggi in locazione permanente (o di durata almeno trentennale) a canone calmierato [Numero]- Alloggi di proprietà cooperativa indivisa in locazione permanente a canone calmierato [Numero]

TIPO DELL'INDICATOREIndicatore di attuazione del Psc

VALORE DELL'INDICATORE- Alloggi di proprietà comunale in locazione permanente a canone sociale (Erp) nel 2007: 0- Alloggi in locazione permanente (o di durata almeno trentennale) a canone calmierato nel 2007: 0- Alloggi di proprietà cooperativa indivisa in locazione permanente a canone calmierato nel 2007: 0

ELABORAZIONE DEI DATIComune di Bologna Settore Territorio e Urbanistica U.I. Programmi Urbani Complessi Ufficio Progetto Casa

FONTE DEI DATIComune di Bologna Settore Territorio e Urbanistica U.I. Programmi Urbani Complessi Ufficio Progetto Casa

COMUNE DI BOLOGNA / PIANO STRUTTURALE COMUNALE / 2007

OBIETTIVO DI RIFERIMENTOAbitare la città di città: housing sociale mirato e articolatoRipopolare Bologna: 2.000 nuovi alloggi per dare risposta alle nuove forme del disagio abitativo

RILEVANZA PER LE STRATEGIE E LE POLITICHE DEL PSCSe si considera l'edilizia sociale come dotazione territoriale questo indicatore rileva per le politiche di sistema delle "attrezzature e spazi collettivi". Può anche essere considerato un indicatore dell'efficacia del sistema di perequazione del piano

TARGETAnno 2023: Totale nuovi alloggi di edilizia sociale: 2.000

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FAMBIENTE

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Ambiente

Il Quadro conoscitivo del sistema ambientale del territorio bolognese èstato costruito a partire dalle esperienze compiute negli anni passati dal-l'Amministrazione comunale con la redazione dei due Rapporti sullo statodell'ambiente nell'ambito del processo di Agenda 21 locale e, dal 2001, dalbilancio ambientale del Comune, denominato ecoBudget. Il bilancio am-bientale, concepito ad imitazione del bilancio finanziario, è lo strumentoutilizzato dal Consiglio comunale per pianificare di anno in anno azioni estabilire i target da raggiungere nel breve e nel medio termine. La dispo-nibilità di questi strumenti di monitoraggio ambientale ha permesso ditracciare un quadro significativo del trend storico dei principali indicatorie di fissare i target sulla base delle azioni indicate dagli strumenti setto-riali di pianificazione ambientale o direttamente riferendosi ai limiti impo-sti dalla normativa vigente.Gli indicatori considerati si riferiscono a tutte la componenti ambientali(aria, rumore, acqua, suolo e sottosuolo, energia, elettromagnetismo e ri-fiuti) e sono stati selezionati in modo da descrivere, in modo il più possi-bile sintetico, sia le caratteristiche dell'ambiente urbano, sia letrasformazioni che ci si attende dall'attuazione delle azioni, politiche estrategie del Psc.Per quanto riguarda la componente aria, il piano di settore di riferimentoè il Piano di gestione della qualità dell'aria adottato della Provincia di Bo-logna nel 2006. L'indicatore individuato per il monitoraggio del Psc (Con-centrazione di inquinanti) descrive la qualità dell'aria nel territoriocomunale facendo riferimento alla centralina di S. Felice, che può conside-rarsi rappresentativa della qualità dell'aria in ambito urbano. Si tratta di unindicatore di contesto, in quanto il livello di inquinamento dell'aria dipendeanche da contributi di sorgenti che si trovano al di fuori del territorio co-munale e quindi non controllabili dal Psc, da azioni intraprese ad altrescale, ma anche dalle condizioni meteorologiche, fisiche e morfologichedei siti, ecc. Tuttavia, si ritiene che il suo monitoraggio sia significativoper la valutazione in itinere del Psc, in quanto fornisce indicazioni indi-spensabili per la determinazione della qualità complessiva del territorio,che possono influenzare o condizionare l'attuazione del piano.Dai dati monitorati, e dall'andamento storico, risulta una situazione criticaper quanto riguarda le concentrazioni di PM10 e NOx; si è infatti registratoun aumento del valore medio annuo di entrambi gli inquinanti. I valorimedi annui del benzene sono in diminuzione, anche se si mantengono aldi sopra del valore limite di 5 ?g/mc che entrerà progressivamente in vi-gore al 2010. nel complesso, l'indicatore testimonia della situazione di cri-ticità in cui si trova sia il territorio comunale, che l'intero bacino padano,dovuta principalmente al contributo del settore trasporti che il Psc si ponel'obiettivo di contenere attraverso politiche di gestione della mobilità e dirafforzamento delle infrastrutture di trasporto pubblico. Proprio per que-

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sto motivo, la valutazione della componente aria è strettamente legataagli indicatori che descrivono gli effetti delle politiche del Psc sul sistemamobilità (si veda il capitolo H del Quadro conoscitivo).L'analisi effettuata sull'ambiente urbano ha evidenziato come l'inquina-mento acustico sia determinato dai diversi sistemi infrastrutturali pre-senti sul territorio dove oltre alla viabilità stradale, che presenta situazionidi criticità lungo il sistema tangenziale-autostrada, gli assi di scorrimentoe il centro storico, sono presenti anche infrastrutture ferroviarie e l'aero-porto. Per quanto riguarda il rumore, sono stati individuati due indicatori.Il primo (rumore notturno in area urbana) è un indicatore di contesto chefornisce indicazioni relativamente alla media dei livelli di rumore notturniregistrati in area urbana dalle centraline di monitoraggio della rete comu-nale; i valori si mantengono costantemente al di sopra del limite di IVclasse acustica (55 dB(A)), che il Psc assume come obiettivo di qualitàper tutto il territorio comunale. Il secondo indicatore (residenti esposti arumore) ha lo scopo di verificare l'efficacia dell'obiettivo di contenimentodel rumore entro i limiti che garantiscano la salubrità dell'ambiente e ilbenessere di chi abita e fruisce la città.L'obiettivo del mantenimento e miglioramento delle risorse idriche si de-clina attraverso politiche volte alla riduzione dei consumi idrici, alla ridu-zione degli elementi di rischio idraulico, alla riduzione dell'impatto dei refluisul sistema naturale e alla riqualificazione della valenza naturale dei si-stemi idrici. Il Piano di settore di riferimento è il Piano di tutela delle acquedella Regione Emilia-Romagna ed i corsi d'acqua valutati sono quelli indi-viduati nel reticolo idrografico, principale e minore, così come rappresen-tato nella tavola allegata, dove sono riportati, oltre ai corsi d'acqua piùrilevanti - Fiume Reno, torrente Savena, torrente Lavino - gli altri torrenti,Aposa e Ravone, i rii collinari e la rete di canali di bonifica e/o irrigui dellapianura, comprensiva di canali e scoli artificiali. Per monitorare la qualitàe quantità della risorsa acqua sono stati quindi selezionati 5 indicatori. Laqualità dei principali corsi d'acqua del territorio comunale è scadente (in-dicatore F4: Inquinamento), mostrando un peggioramento dei corsi d'ac-qua superficiali a valle dell'attraversamento della zona altamenteurbanizzata, con un peggioramento assai sensibile per il Canale Navile avalle dello scarico del depuratore. Inoltre, relativamente al rischio idraulico, si è rilevato uno stato di soffe-renza del sistema di scolo superficiale sia naturale che artificiale, localiz-zato in particolare in pianura, e anche a carico del reticolo minore con rischidi allagamento. Si ritiene pertanto necessaria l'adozione di azioni voltealla riduzione dell'impatto dei reflui sul sistema naturale (adozione di retiseparate, gestione della prima pioggia, gestione dei reflui non collettati,valorizzazione dei tratti di rete fognaria bianca) e la riqualificazione dellavalenza naturale dei corpi idrici. In particolare, l'efficacia delle azioni pro-mosse in questo campo dal Psc viene monitorata attraverso la misuradella percentuale di aree del territorio comunale servite da reti separate e,l'obiettivo della riduzione del rischio idraulico, viene monitorata attraverso

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la misura della quantità di acque bianche laminate in corpo idrico super-ficiale. A ciò si collega anche la necessità di garantire la capacità del de-puratore di depurare i reflui collettati, che deve essere verificata anche conriferimento alle espansioni insediative sia del Comune di Bologna, chedegli altri Comuni serviti dal medesimo impianto. Parallelamente al settore fognario e depurativo, anche il settore acque-dottistico risulta fortemente connotato da un contesto di "area vasta", inquanto sono evidenti le opportunità e le necessità di collegamenti ed in-tegrazioni. Il fabbisogno idropotabile, attualmente soddisfatto tramite laderivazione di acqua dal sottosuolo (opere di captazione da acque pro-fonde per 51,1 mil mc/anno, riferito al 2006) e dalla superficie (derivazionedal Torrente Setta per 38,2 mil mc/anno, riferito al 2006) è un altro temadi fondamentale importanza per avere riscontro della disponibilità dellarisorsa idrica e viene infatti monitorato attraverso la misura del consumoacquedottistico totale (indicatore F6), al fine di valutare l'efficacia delleazioni di risparmio dell'acqua e di riuso di acque meno pregiate.In riferimento alle risorse del "Suolo e sottosuolo", le attività estrattiverappresentano la risposta al fabbisogno di materie prime che l'ammini-strazione provinciale registra sul territorio di competenza, costituite per ilterritorio comunale, da inerti pregiati, ghiaie e sabbie alluvionali (edilizia),e da argille (laterizi). Le aree estrattive attualmente ricoprono una super-ficie pari a 14,8 ettari e costituiscono il recapito finale delle terre prove-nienti dagli scavi relativi a interventi edilizi ed infrastrutturali in atto nelterritorio. La fase di ripristino morfologico delle cave prevede il conferi-mento di terre, destinate al tombamento degli invasi, in modo "control-lato", ossia tramite preventivo accertamento qualitativo dei materiali.Sulla base dei dati relativi ai volumi estratti e a quelli destinati ad attivitàdi ripristino di aree morfologicamente degradate, denominato indice ri-pristino morfologico/estrazione IRE, costituito dal rapporto fra il volume dimateriali prodotti dagli scavi e sterri realizzati nell'ambito di interventi edi-lizi ed infrastrutturali in atto nel territorio e riutilizzati come terre e rocceda scavo in attività di ripristino morfologico, e il volume di inerti (ghiaia,sabbia e argille) estratti per rispondere ai fabbisogni e all'esigenze di ma-terie prime delle opere edilizie ed infrastrutturali. Questo fornisce indica-zioni in merito alla gestione dei materiali del sottosuolo nonché al gradodi ripristino morfologico degli invasi di cava realizzati nella fase di reperi-mento ed estrazione di materie prime.La qualità dei suoli è ovviamente legata alla presenza di siti potenzial-mente contaminati o contaminati, con procedimenti di bonifica conclusi oin corso (come riportati nei Vincoli della Carta Unica). Nel 60% dei casi lacontaminazione ha interessato solo il suolo, per il restante 40% anche leacque sotterranee.Per quanto attiene al rischio idrogeologico e quindi il dissesto dell'areacollinare, è stata elaborata una specifica cartografia dell'inventario del dis-sesto aggiornata al 2006 (tavola allegata). Tali elaborazioni relative al ri-schio idrogeologico mostrano come la zona collinare di Bologna siasuddivisibile in due porzione distinte: la prima settentrionale caratterizzata

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da buona stabilità mentre quella meridionale presenta un grado di frano-sità più elevato.Tali caratteristiche sono dovute sia a fattori intrinsechi e fissi non modi-ficabili, quali la costituzione geologica e la configurazione topografica (cioèla pendenza del terreno) e sia da fattori variabili nel tempo, quali le con-dizioni climatiche e la copertura vegetale. Le formazioni geologiche esi-stenti a Nord sono caratterizzate dalla presenza di litotipi resistenti,mentre a Sud affiorano terreni prevalentemente costituiti da ammassi ar-gillosi di varia natura e provenienza, che sono coinvolti in dissesti frequentied estesi e quindi da considerarsi ad alto rischio idrogeologico. Si tratta diterreni praticamente impermeabili e pertanto le acque meteoriche, de-fluendo quasi completamente in superficie, hanno un elevata capacità ero-siva determinando tra l'altro la formazione di estese aree calanchive.In riferimento ai contenuti normativi del PTCP le zone in dissesto indivi-duate rappresentano zone ad elevato grado di pericolosità da frana, e daassoggettarsi ai vincoli previsti dall'art. 6.3 "Aree a rischio da frana peri-metrate e zonizzate" (Zona 1); mentre per le aree potenzialmente instabilii vincoli di riferimento risultano quelli previsti dall'art. 6.4 "Aree di possi-bile evoluzione del dissesto" (Zona 2). A livello comunale sono state effet-tuate analisi svolte a scala di maggior dettaglio, confrontando lacartografia elaborata e l'inventario del dissesto regionale (tavola allegata),ed è stato individuato un numero più elevato di dissesti di dimensionimedio-piccole, mentre quelli a maggiore sviluppo risultano coerenti e neè stata precisata la perimetrazione.Per le aree in dissesto sono stati individuati i corpi di frana e classificatisulla base dello stato di attività, suddividendoli in frane attive, con formee dimensioni articolate, e frane quiescenti. In termini numerici si sono in-dividuate nell'area collinare 449 frane attive, di cui 141 ricomprese all'in-terno delle zone calanchive e 70 frane di neoformazione verificatisi nelperiodo Marzo - Aprile 2004. Queste frane attive occupano una superfi-cie complessiva di circa 2,85 Km2, mentre le frane quiescenti sono risul-tate pari a 270 per una superficie pari a circa 3,80 Km2. Nel complessole frane attive e quiescenti si estendono per circa 6,65 Km2, pari al 18.8%del territorio collinare (circa 35.3 Km2).Relativamente alle aree di potenziale instabilità ed evoluzione del dissesto,sono state analizzate le zone del territorio collinare che presentano, percaratteristiche intrinseche, una forte propensione al dissesto e quindi apericolosità elevata, comprendendo le aree con depositi di versante insenso lato, aree calanchive, aree caratterizzate da "creep" e aree boscate. Relativamente alla verifica dello stato di pericolosità (tavola allegata) e ri-schio da frana (tavola allegata), ai sensi del comma 2 dell'art. 6.8 "Ele-menti a rischio da frana da sottoporre a verifica nelle UnitàIdromorfologiche Elementari R1, R2, R3 ed R4" delle NTA del PTCP, i Co-muni sono tenuti a svolgere tale verifica sia nelle U.I.E. classificate a ri-schio da frana moderato (R1) e rischio medio (R2) che nelle porzioni diU.I.E. classificate a rischio elevato (R3) e molto elevato (R4) non inclusenelle perimetrazioni delle aree a rischio di frana perimetrate e zonizzate. E'

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stato determinato, per le U.I.E. del comune di Bologna, l'indice di disse-sto e sono state definite 4 classi di pericolosità, utilizzate per fornire i va-lori di rischio delle U.I.E.. Nel territorio collinare bolognese sono staterilevate alcune U.I.E. a rischio molto elevato che, in quanto tali, sono statesottoposte a specifici approfondimenti, adottando la metodologia per laverifica della pericolosità e del rischio proposta dall'Autorità di BacinoReno (AdB). E' stata proposta la modifica di 2 schede di zonizzazione, de-nominate A1 "Cà Bruciata e Cà di Bolino" e A2 "Castell'Arienti", già appro-vate dall'AdB ma incongruenti con le evidenze geomorfologiche rilevate.Inoltre sono state effettuate le analisi di rischio relative ad alcune U.I.E.,su specifica istanza di privati, per l'esecuzione di interventi previsti dalP.R.G. vigente. Il quadro complessivo del dissesto idrogeologico dell'areacollinare del Comune di Bologna e dei relativi rischi, non ha evidenziatoparticolari situazioni di rischio. In relazione al tema della vulnerabilità degli acquiferi, è stato effettuato unaggiornamento al 2006, relativamente ad aree che sono da ritenere inconnessione con gli acquiferi dell'alta pianura, producendo il risultato della"Carta della vulnerabilità", riportato nella tavola allegata (H).Per monitorare l'impermeabilizzazione nelle zone ad alta vulnerabilità degliacquiferi, è stata scelta la percentuale della superficie impermeabilizzatarispetto al totale della superficie delle aree ad elevata vulnerabilità degliacquiferi, pari al 54,3% nel 2003. Si tratta di un indicatore del grado di ef-ficacia delle azioni previste dal Psc per il miglioramento e mantenimentodella permeabilità, al fine di contenere l'alterazione delle caratteristichequalitative del suolo e lo scorrimento superficiale delle acque, che può fa-vorire la contaminazione da parte di sostanze chimiche oltre che evidentiproblemi sul controllo delle acque superficiali, in particolare in occasionedi fenomeni di pioggia particolarmente intensi.Al fine di dotare il PSC di uno strumento per la riduzione e prevenzione delrischio sismico, sono stati elaborati approfondimenti riferiti al territoriocollinare (relazione e tavole allegate). E' stata redatta la cartografia rela-tiva alla pericolosità sismica del territorio, fornendo il dettaglio degli ele-menti che possono determinare effetti di sito, a seguito di un eventosismico ed è stata prodotta una zonizzazione finalizzata ad individuare isettori del territorio sui quali devono essere previsti in fase di redazione delPOC, nel caso di interventi di nuova edificazione e riqualificazione, speci-fiche analisi sul rischio sismico secondo i gradi di approfondimento pre-visti dalla delibera del Regione Emilia-Romagna n. 112/2007.Per quanto riguarda il tema del contenimento dei consumi energetici edella riduzione delle emissioni climalteranti, l'Amministrazione ha recen-temente elaborato il nuovo Programma energetico comunale che aggiornail bilancio energetico e delle emissioni di CO2. Dal 1990 al 2004 si è regi-strato un costante incremento dei consumi energetici bolognesi e delleemissioni climalteranti e gli studi condotti hanno consentito la disaggre-gazione dei consumi per settori di attività, quali residenziale, terziario, at-tività produttive e trasporti (indicatore F10), e per vettori energeticiutilizzati, ad esempio gas metano, gasolio, olio combustibile, benzine,

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energia elettrica, ecc. (indicatore F11). La voce di maggior peso nei con-sumi energetici è quella del gas metano, anche se la maggiore crescita re-lativa è data dai consumi elettrici del settore civile (residenziale e terziario),che sono aumentati di ben il 20% tra il 1997 e il 2004. I consumi energe-tici per settore mostrano che il settore civile è quello che maggiormenteincide sul territorio comunale, e risulta quindi quello su cui si concentranomaggiormente gli sforzi del Psc, in particolare per contenimento dell'im-patto degli ambiti di riqualificazione, di nuova urbanizzazione e in trasfor-mazione previste attraverso la corretta localizzazione dei nuoviinsediamenti, la corretta progettazione architettonica dei nuovi edifici el'adozione di impianti ad alta efficienza e ad energie rinnovabili. Il Psc pre-figura inoltre una serie di interventi sull'esistente che saranno disciplinatidal Rue.Parallelamente, le emissioni climalteranti, che causano l'effetto serra, sonointerpretate attraverso l'equivalente di anidride carbonica (CO2 equ.), checonsidera il contributo aggregato, mediante opportuni coefficienti, dei sin-goli "gas serra". L'andamento dell'emissione di tali gas, corrispondente al-l'andamento dei consumi energetici, depurati dai fattori climatici, mostrauna crescita costante. Dal 1990 al 2002 la crescita complessiva è stata del13%, maggiore del corrispondente indice nazionale, pari al 9%. Se da unlato, grazie alla diffusione del metano per il riscaldamento invernale ed aquella del fluido termovettore , si riduce il consumo di alcuni combustibilia più alto contenuto di carbonio (olio combustibile e gasolio), dall'altrolato cresce costantemente il consumo di tutti gli altri vettori, in particolarequello di energia elettrica : nel 2003 l'elettricità consumata a nel Comunedi Bologna ha raggiunto un valore pari a 1,7 TWh, con un incremento del6,7% rispetto al 2002. Per verificare la riduzione delle emissioni climalte-ranti, direttamente connesse con le azioni previste per la riduzione deiconsumi energetici in ambito urbano promosse dal Psc, e dal Rue, preve-dendo interventi edilizi nuovi o di trasformazione capaci di minimizzare ilfabbisogno energetico, si fa riferimento all'indicatore F12.Nell'ambito degli interventi diretti al risparmio energetico, derivati dall'in-cremento del rendimento nella produzione di energia, si colloca l'esten-sione della rete di teleriscaldamento urbano. L'uso del teleriscaldamentocomporta una maggiore efficienza nella produzione di calore per il riscal-damento e, soprattutto, la possibilità di sfruttare processi efficienti di pro-duzione di energia, come la produzione combinata di elettricità e calore(cogenerazione) o il calore residuo di processi industriali. La superficieservita dalla rete di teleriscaldamento ammontava nel 1995 a 3.567.000m2 (23.000 abitanti serviti), mentre nel 2003 superava i 7.200.000 m2(oltre 32.000 gli abitanti serviti oltre a grandi strutture come il CAAB eparte della zona universitaria, superando i 2 milioni di metri cubi serviti nelsolo settore terziario). L'allargamento della rete verso nuovi insediamenticontribuisce a ridurre i consumi di combustibili fossili.Il tema dei rifiuti non è di diretta competenza del Psc, ma viene più pro-priamente trattato dagli strumenti di pianificazione di settore (Piano pro-vinciale di gestione dei rifiuti); si ritiene tuttavia utile monitorare la raccolta

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differenziata, che l'Amministrazione dovrà gestire attraverso la riorganiz-zazione e l'integrazione delle stazioni ecologiche attrezzate. Il trend dellapercentuale di raccolta differenziata rispetto al totale dei rifiuti prodotti èin constante aumento e ha raggiunto nel 2006 il 30,9%, indicazione po-sitiva anche se ancora distante dall'obiettivo di legge del 35%.Infine, per ciò che riguarda l'inquinamento elettromagnetico, l'ambienteurbano è particolarmente interessato dalle installazioni di SRB (campielettromagnetici ad alta frequenza) e dalle linee di trasmissione e distri-buzione dell'energia elettrica (campi elettromagnetici a bassa frequenza).Per le prime sono state condotte misure e monitoraggi che hanno mo-strato, in prossimità degli edifici, livelli di esposizione ai CEM largamenteinferiori ai limiti di legge. Relativamente alla rete elettrica, costituita daglielettrodotti AT e MT sia aerei che interrati , la percentuale di linee MT cherisultano interrate è molto elevata (89% del totale delle linee MT), al con-trario, la percentuale di elettrodotti AT interrati (15% sul totale degli elet-trodotti AT) è sensibilmente inferiore, ma la loro estensione èprincipalmente all'esterno dei centri urbani. Considerando le aree residen-ziali nel territorio comunale, il 44% dei tratti di elettrodotti presenti in taliaree è interrato e le politiche del PSC si pongono l'obiettivo di aumentaretale valore fino a raggiungere il 75%. Considerando poi il numero di resi-denti che vivono in prossimità delle linee elettriche, il 2,10% della popola-zione residente è potenzialmente esposta a valori di induzione magneticasuperiore al valore pari a 0,2 microTesla (obiettivo di qualità), mentre si re-gistra un'esposizione del 0,96% della popolazione residente a valori di in-duzione magnetica superiore a 0,5 microTesla (valore di cautela),percentuale in calo rispetto al 2000; tuttavia, l'incremento dei consumidi energia elettrica segnala una necessità di porre attenzione al rischio diaumento della popolazione esposta in quanto, a seconda della correntetrasportata negli elettrodotti, cambia il valore del campo magnetico.

ALLEGATI :

- Relazione geologica - Inventario del dissesto- Integrazioni al Sistema naturale e ambientale- Elaborato tecnico Rischio di incidenti rilevanti- Rischio Sismico - Relazione esplicativa- Classificazione acustica del territorio

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QUADRO CONOSCITIVO / F - AMBIENTE

Aria - Inquinanti

DESCRIZIONE DELL'INDICATORE- PM10: valore medio annuo misurato nella centralina di S. Felice [microgr/mc]- NO2: valore medio annuo misurato nella centralina di S. Felice [microgr/mc]- Benzene: media mobile delle medie giornaliere misurate nei tre analizzatori installati nelle cabine di monitoraggio e dai sei campionatori passivi settimanali collocati in postazioni dislocate sul territorio comunale [microgr/mc]

TIPO DELL'INDICATOREIndicatore di contesto

VALORE DELL'INDICATOREConcentrazione media al 2006 di PM10: 45Concentrazione media al 2006 di NO2: 71Concentrazione media al 2006 di Benzene: 7

ANDAMENTO STORICO

COMUNE DI BOLOGNA / PIANO STRUTTURALE COMUNALE / 2007

ELABORAZIONE DEI DATIComune di Bologna Settore Ambiente e Verde Urbano U.I. Qualità Ambientale

FONTE DEI DATIARPA Sezione Provinciale BolognaBilancio Ambientale del Comune di Bologna EcoBudgetRelazione annuale della qualità dell'aria del Comune di Bologna

APPROFONDIMENTIhttp://service.arpa.emr.it/qualita-aria-2005/bollettino.aspx?prov=bohttp://www.comune.bologna.it/comune/bilancio-sociale-ambientale.phphttp://www.comune.bologna.it/iperbole/unamb/aria/raqa.htm

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QUADRO CONOSCITIVO / F - AMBIENTE

Rumore - Rumore notturno in area urbana

DESCRIZIONE DELL'INDICATOREMedia annuale dei livelli di rumore notturno rilevati nelle tre centraline fisse della rete di monitoraggio del rumore da traffico urbano: Ospedale Malpighi, zona Fiera e via San Felice [dB(A)]

TIPO DELL'INDICATOREIndicatore di contesto

VALORE DELL'INDICATORELivello di rumore notturni al 2005: 66,5 (valore del 2006 non ancora disponibile)

ANDAMENTO STORICO

COMUNE DI BOLOGNA / PIANO STRUTTURALE COMUNALE / 2007

ELABORAZIONE DEI DATIComune di Bologna Settore Ambiente e Verde Urbano U.I. Qualità Ambientale

FONTE DEI DATIARPA Sezione Provinciale BolognaBilancio Ambientale del Comune di Bologna EcoBudgetRelazione annuale della qualità dell'aria del Comune di Bologna

APPROFONDIMENTIhttp://service.arpa.emr.it/qualita-aria-2005/bollettino.aspx?prov=bohttp://www.comune.bologna.it/comune/bilancio-sociale-ambientale.phphttp://www.comune.bologna.it/iperbole/unamb/aria/raqa.htm

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QUADRO CONOSCITIVO / F - AMBIENTE

Rumore - Residenti esposti al rumore

DESCRIZIONE DELL'INDICATOREResidenti in aree caratterizzate da livelli di pressione sonora eccedenti i limiti della IV classe acustica nel periodo diurno (6-22) o nel periodo notturno (22-6) o in entrambi [Numero]Dato desunto sulla base di simulazione modellistica

TIPO DELL'INDICATOREIndicatore di attuazione del Psc

VALORE DELL'INDICATOREResidenti esposti al 1999: 200.290

ELABORAZIONE DEI DATIComune di Bologna Settore Ambiente e Verde Urbano U.I. Qualità Ambientale

FONTE DEI DATIZonizzazione Acustica del Comune di Bologna

APPROFONDIMENTIhttp://www.comune.bologna.it/iperbole/unamb/rumore/zonizzazione.htm

ANDAMENTO STORICONon disponibile

COMUNE DI BOLOGNA / PIANO STRUTTURALE COMUNALE / 2007

OBIETTIVO DI RIFERIMENTOContenimento del rumore entro limiti che garantiscano la salubrità dell'ambiente e il benessere di chi abita e fruisce la città

RILEVANZA PER LE STRATEGIE E LE POLITICHE DEL PSCAbitare la città di città: mettere in campo una serie di azioni tese a rendere la città sostenibileCittà della tangenziale: ridurre l'impatto delle principali infrastrutture di trasporto sulle residenze e sugli spazi aperti della cittàCittà della via Emilia Levante - Città della via Emilia Ponente: migliorare la vivibilità urbana e rafforzare il legame tra le strade e il territorio

TARGETAnno 2023:0

F3

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QUADRO CONOSCITIVO / F - AMBIENTE

Acqua - Inquinamento

DESCRIZIONE DELL'INDICATORELivello di inquinamento dei principali corsi d'acqua del territorio comunale: Reno, Savena, Navile [classificazione LIM - Livello Inquinamento Macrodescrittori]

TIPO DELL'INDICATOREIndicatore di contesto

VALORE DELL'INDICATORELivello di inquinamento al 2006: scadente

ELABORAZIONE DEI DATIComune di Bologna Settore Ambiente e Verde Urbano U.I. Controllo Ambientale

FONTE DEI DATIARPA Sezione Provinciale BolognaProvincia di Bologna

APPROFONDIMENTIhttp://www.arpa.emr.it/pubblicazioni/bologna/notizie_345.asp http://www.provincia.bologna.it/ambiente/acqua.html

ANDAMENTO STORICOLivello di inquinamento al 2005: scadente

COMUNE DI BOLOGNA / PIANO STRUTTURALE COMUNALE / 2007

F4

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QUADRO CONOSCITIVO / F - AMBIENTE

Acqua - Capacità residua del depuratore

DESCRIZIONE DELL'INDICATORECapacità dell'impianto di depurazione di depurare i reflui collettati [AE serviti/AE di progetto]

TIPO DELL'INDICATOREIndicatore di contesto

VALORE DELL'INDICATORECapacità residua al 2006: 650.000 AE/900.000 AE

ELABORAZIONE DEI DATIComune di Bologna Settore Ambiente e Verde Urbano U.I. Controllo Ambientale

FONTE DEI DATIATO5Hera Bologna

APPROFONDIMENTIhttp://www.ato-bo.it/web/it/servizi/idrico_integrato.htmlhttp://www.gruppohera.it/acqua/?sub=143&id=4

ANDAMENTO STORICOCapacità residua al 2003: 500.000 AE/900.000 AE

COMUNE DI BOLOGNA / PIANO STRUTTURALE COMUNALE / 2007

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QUADRO CONOSCITIVO / F - AMBIENTE

Acqua - Consumo acquedottistico totale

DESCRIZIONE DELL'INDICATOREConsumo acquedottistico totale annuo [milioni di mc/anno]

TIPO DELL'INDICATOREIndicatore di attuazione del Psc

VALORE DELL'INDICATOREConsumo acquedottistico totale al 2006: 34,5 milioni di mc/anno

ELABORAZIONE DEI DATIComune di Bologna Settore Ambiente e Verde Urbano U.I. Controllo Ambientale

FONTE DEI DATIComune di Bologna Settore Programmazione, Controlli e StatisticaHera Bologna

ANDAMENTO STORICO

COMUNE DI BOLOGNA / PIANO STRUTTURALE COMUNALE / 2007

OBIETTIVO DI RIFERIMENTORiduzione dei consumi idrici

RILEVANZA PER LE STRATEGIE E LE POLITICHE DEL PSCNegli interventi edilizi residenziali, promozione dell'impiego di tecnologie per il risparmio idricoNegli ambiti specializzati per le attività produttive e nei poli funzionali, promozione risparmio, riciclo e riuso in uscita per usi qualitativamente meno esigenti e realizzazione di reti duali di adduzione

TARGETAnno 2023:32,5 milioni di mc/anno

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QUADRO CONOSCITIVO / F - AMBIENTE

Acqua - Reti separate

DESCRIZIONE DELL'INDICATORERapporto tra aree servite da reti separate sul totale delle aree urbanizzate [%]

TIPO DELL'INDICATOREIndicatore di attuazione del Psc

VALORE DELL'INDICATOREReti separate al 2005: 3%

ELABORAZIONE DEI DATIComune di Bologna Settore Ambiente e Verde Urbano U.I. Controllo Ambientale

FONTE DEI DATIComune di Bologna Settore Ambiente e Verde Urbano Comune di Bologna Settore Lavori PubbliciHera Bologna

ANDAMENTO STORICONon disponibile

COMUNE DI BOLOGNA / PIANO STRUTTURALE COMUNALE / 2007

OBIETTIVO DI RIFERIMENTOMiglioramento della qualità delle acque superficiali

RILEVANZA PER LE STRATEGIE E LE POLITICHE DEL PSCPerseguimento della separazione delle acque meteoriche di dilavamento (o "acque bianche") dalle acque reflue di scarico, tramite una rete di deflusso separata

TARGETAnno 2023:20%

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QUADRO CONOSCITIVO / F - AMBIENTE

Acqua - Acque bianche laminate

DESCRIZIONE DELL'INDICATOREPercentuale tra acque bianche laminate rilasciate in corpo idrico superficiale e il totale delle acque laminate calcolata sugli ambiti di nuovo insediamento e gli ambiti di riqualificazione[mq laminati e rilasciati in corpo idrico / totali mq laminati]

TIPO DELL'INDICATOREIndicatore di attuazione del Psc

VALORE DELL'INDICATOREAcque bianche laminate al 2007: 0 %

ELABORAZIONE DEI DATIComune di Bologna Settore Ambiente e Verde Urbano U.I. Controllo Ambientale

FONTE DEI DATIComune di Bologna Settore Ambiente e Verde Urbano Comune di Bologna Settore Lavori PubbliciHera Bologna

ANDAMENTO STORICONon disponibile

COMUNE DI BOLOGNA / PIANO STRUTTURALE COMUNALE / 2007

OBIETTIVO DI RIFERIMENTOTutela corpi idrici superficiali e tutela del rischio idraulico

RILEVANZA PER LE STRATEGIE E LE POLITICHE DEL PSCSistema ambiente: laminazione delle acque bianche in corpo idrico superficiale al fine del contenimento del rischio idraulico

TARGETAnno 2023:- 95-75% per gli ambiti di nuovo insediamento- 75-50% per gli ambiti di riqualificazione

F8

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QUADRO CONOSCITIVO / F - AMBIENTE

Suolo e sottosuolo - Permeabilità

DESCRIZIONE DELL'INDICATORERapporto tra la superficie relativa all'area urbanizzata e la superficie complessiva nell'area ad alta ed elevata vulnerabilità degli acquiferi [%]

TIPO DELL'INDICATOREIndicatore di attuazione del Psc

VALORE DELL'INDICATOREPermeabilità nel 2003: 54,3 %

ELABORAZIONE DEI DATIComune di Bologna Settore Ambiente e Verde Urbano U.I. Qualità Ambientale

FONTE DEI DATIComune di Bologna Settore Territorio e Urbanistica U.I. Ufficio di Piano

APPROFONDIMENTIhttp://urp2.comune.bologna.it/QuadroConoscitivo/quadroconoscitivopub.nsf/PerChiave/F378FF8E41368FE2C1256FDA004D6905?OpenDocument

ANDAMENTO STORICO

COMUNE DI BOLOGNA / PIANO STRUTTURALE COMUNALE / 2007

OBIETTIVO DI RIFERIMENTOMantenere e migliorare la permeabilità del suolo, mantenere la capacità di ricarica della falda e rispettare le zone di protezione delle risorse idriche sotterranee

RILEVANZA PER LE STRATEGIE E LE POLITICHE DEL PSCSistema ambiente: consentire il processo naturale di rigenerazione delle risorse ambientali fondamentali, fra le quali il suoloCittà del Savena: i nuovi insediamenti residenziali dovranno caratterizzarsi per l'elevata qualità ecologica e morfologica e ciò si traduce anche nel mantenimento di una adeguata quota di superficie permeabile di suoliCittà del Reno: il parco fluviale, infrastruttura ambientale portante di questa Città, assicura il mantenimento di un'adeguata permeabilità del suolo, e la riqualificazione prevista in alcune aree permette il recupero di permeabilità con spazi da destinare a verde

TARGETAnno 2023:57, 7%

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QUADRO CONOSCITIVO / F - AMBIENTE

Suolo e sottosuolo - Indice di ripristino morfologico/estrazione IRE

DESCRIZIONE DELL'INDICATOREIndice dato dal rapporto fra A e B:A. il volume di materiali prodotti dagli scavi e sterri, realizzati nell'ambito di interventi edilizi ed infrastrutturali in atto nel territorio, e riutilizzati come terre e rocce da scavo in attività di ripristino morfologico;B. il volume di inerti (ghiaia, sabbia e argille) estratti per rispondere ai fabbisogni e alle esigenze di materie prime degli interventi edilizi ed infrastrutturali

TIPO DELL'INDICATOREIndicatore di attuazione del Psc

ELABORAZIONE DEI DATIComune di Bologna Settore Ambiente e Verde Urbano U.I. Qualità Ambientale Ufficio Suolo e Attività estrattive

FONTE DEI DATIEsercenti attività estrattive, Comune di Bologna Settore Ambiente e Verde Urbano Settore Territorio e Urbanistica Settore Mobilità urbana, Settore Lavori Pubblici

ANDAMENTO STORICO

COMUNE DI BOLOGNA / PIANO STRUTTURALE COMUNALE / 2007

OBIETTIVO DI RIFERIMENTOMiglioramento dell'uso del suolo attraverso la verifica della gestione dei materiali del sottosuolo e il riscontro del grado di ripristino morfologico degli invasi di cava

RILEVANZA PER LE STRATEGIE E LE POLITICHE DEL PSCRiduzione dell'uso dei materiali del sottosuolo e promozione del ripristino morfologico degli invasi di cava realizzati nella fase di reperimento ed estrazione di materie prime.

TARGETAnno 2023:0,7<Ire<2

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QUADRO CONOSCITIVO / F - AMBIENTE

Suolo e sottosuolo - Superficie siti contaminati

DESCRIZIONE DELL'INDICATORESuperficie delle aree [mq] dei :A. siti potenzialmente contaminatiB. siti con bonifica in corso di progettazione/esecuzioneC. siti con procedimento di bonifica concluso

TIPO DELL'INDICATOREIndicatore di contesto

ELABORAZIONE DEI DATIComune di Bologna Settore Ambiente e Verde Urbano U.I. Qualità Ambientale Ufficio Suolo e Attività estrattive

FONTE DEI DATIComune di Bologna Settore Ambiente e Verde Urbano

ANDAMENTO STORICO

COMUNE DI BOLOGNA / PIANO STRUTTURALE COMUNALE / 2007

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QUADRO CONOSCITIVO / F - AMBIENTE

Suolo e sottosuolo - Superficie aree attività estrattive attive

DESCRIZIONE DELL'INDICATORESuperficie [mq] delle aree destinate ad attività estrattive, per il reperimento di inerti pregiati per l'edilizia (ghiaie e sabbie alluvionali) e di argille destinate alla produzione di laterizi, dallo strumento di pianificazione di settore.

TIPO DELL'INDICATOREIndicatore di contesto

ELABORAZIONE DEI DATIComune di Bologna Settore Ambiente e Verde Urbano U.I. Qualità Ambientale Ufficio Suolo e Attività estrattive

FONTE DEI DATIComune di Bologna Settore Ambiente e Verde Urbano

COMUNE DI BOLOGNA / PIANO STRUTTURALE COMUNALE / 2007

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QUADRO CONOSCITIVO / F - AMBIENTE

Energia - Consumi energetici per settore

DESCRIZIONE DELL'INDICATOREConsumi energetici per settore tradotti in termini di tonnellate equivalenti di petrolio [tep]

TIPO DELL'INDICATOREIndicatore di attuazione del Psc

VALORE DELL'INDICATOREConsumo nel settore residenziale nel 2004: 298.071 tepConsumo nel settore terziario nel 2004: 186.897 tep Consumo nel settore dell'industria e dell'agricoltura nel 2004: 95.507 tep Consumo nel settore dei trasporti nel 2004: 229.363 tep

ANDAMENTO STORICO

COMUNE DI BOLOGNA / PIANO STRUTTURALE COMUNALE / 2007

OBIETTIVO DI RIFERIMENTORiduzione delle emissioni climalteranti dovute ai mezzi di trasporto, al riscaldamento degli edifici e a tutti gli usi energetici

RILEVANZA PER LE STRATEGIE E LE POLITICHE DEL PSCSistema ambiente: le trasformazioni del Psc tenderanno a ridurre l'esposizione dei cittadini all'inquinamento atmosferico adottando criteri sperimentati e riferendosi ai buoni esempi internazionali di progettazione, urbana ed edilizia, sostenibile

ELABORAZIONE DEI DATIComune di Bologna Settore Ambiente e Verde Urbano U.I. Qualità Ambientale

FONTE DEI DATIProgramma Energetico Comunale Pec

APPROFONDIMENTIhttp://www.comune.bologna.it/iperbole/unamb/energia/pec2007.htm

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QUADRO CONOSCITIVO / F - AMBIENTE

Energia - Consumi energetici per vettore

DESCRIZIONE DELL'INDICATOREConsumi dei diversi vettori energetici tradotti in termini di tonnellate equivalenti di petrolio [tep]

TIPO DELL'INDICATOREIndicatore di attuazione del Psc

VALORE DELL'INDICATORE

COMUNE DI BOLOGNA / PIANO STRUTTURALE COMUNALE / 2007

OBIETTIVO DI RIFERIMENTORiduzione dei consumi di energia primaria da fonti fossili grazie ad azioni di risparmio energetico e di incremento dei consumi di energie da fonti rinnovabili

RILEVANZA PER LE STRATEGIE E LE POLITICHE DEL PSCSistema ambiente: le trasformazioni del Psc tenderanno a ridurre il fabbisogno finale di energia fossile e a favorire lo sfruttamento delle energie rinnovabili disponibili localmente a partire da quello indotti dal settore civile negli ambiti di riqualificazione, di trasformazione e di nuovo insediamento

ELABORAZIONE DEI DATIComune di Bologna Settore Ambiente e Verde Urbano U.I. Qualità Ambientale

FONTE DEI DATIProgramma Energetico Comunale (Pec)

APPROFONDIMENTIhttp://www.comune.bologna.it/iperbole/unamb/energia/pec2007.htm

ANDAMENTO STORICO

TARGETAnno 2023: 193.362 tep

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QUADRO CONOSCITIVO / F - AMBIENTE

Energia - Emissioni climalteranti totali

DESCRIZIONE DELL'INDICATOREEmissione di gas serra equivalente [t/anno di CO2 Equ.]

TIPO DELL'INDICATOREIndicatore di attuazione del Psc

VALORE DELL'INDICATOREEmissioni nel 2004: 2.718.000 t/anno di CO2 Equ.

ELABORAZIONE DEI DATIComune di Bologna Settore Ambiente e Verde Urbano U.I. Qualità Ambientale

FONTE DEI DATIProgramma Energetico Comunale Pec

APPROFONDIMENTIhttp://www.comune.bologna.it/iperbole/unamb/energia/pec2007.htm

ANDAMENTO STORICO

COMUNE DI BOLOGNA / PIANO STRUTTURALE COMUNALE / 2007

OBIETTIVO DI RIFERIMENTORiduzione delle emissioni climalteranti dovute ai mezzi di trasporto, al riscaldamento degli edifici e a tutti gli usi energetici

RILEVANZA PER LE STRATEGIE E LE POLITICHE DEL PSCContenimento della crescita delle emissioni climalteranti negli ambiti di nuovo insediamento e di riqualificazione previsti dal Psc

TARGETAnno 2023:22,1% rispetto al 2004

F15

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QUADRO CONOSCITIVO / F - AMBIENTE

Rifiuti - Raccolta differenziata

DESCRIZIONE DELL'INDICATOREPercentuale di raccolta differenziata sul totale dei rifiuti prodotti. (Non si considera la quantità raccolta tramite lo spazzamento delle strade) [%]

TIPO DELL'INDICATOREIndicatore di contesto

VALORE DELL'INDICATORERaccolta nel 2006: 30,9

ELABORAZIONE DEI DATIComune di Bologna Settore Ambiente e Verde Urbano U.I. Qualità Ambientale

FONTE DEI DATIHera BolognaBilancio Ambientale del Comune di Bologna EcoBudget

APPROFONDIMENTIhttp://www.comune.bologna.it/comune/bilancio-sociale-ambientale.php

ANDAMENTO STORICO

COMUNE DI BOLOGNA / PIANO STRUTTURALE COMUNALE / 2007

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QUADRO CONOSCITIVO / F - AMBIENTE

Elettromagnetismo - Abitanti in fasce di rispetto di elettrodotti

DESCRIZIONE DELL'INDICATOREAbitanti all'interno delle fasce di rispetto di 0,5 microT rispetto alla popolazione residente sul territorio comunale e negli ambiti di nuovo insediamento e di riqualificazione [‹]

TIPO DELL'INDICATOREIndicatore di attuazione del Psc

VALORE DELL'INDICATOREAbitanti al 2006: 9,6% sul territorio comunale n.d. negli ambiti di nuovo insediamento e di riqualificazione

ELABORAZIONE DEI DATIComune di Bologna Settore Ambiente e Verde Urbano U.I. Controllo Ambientale

FONTE DEI DATIComune di Bologna Settore Territorio e Urbanistica U.I. Sistema Informativo Territoriale (Sit)Catasto Provinciale degli elettrodottiArpa Emilia Romagna

ANDAMENTO STORICOAbitanti al 2000: 10,7% sul territorio comunale n.d. negli ambiti di nuovo insediamento e di riqualificazione

COMUNE DI BOLOGNA / PIANO STRUTTURALE COMUNALE / 2007

OBIETTIVO DI RIFERIMENTOContenimento delle esposizioni a inquinamento elettromagnetico

RILEVANZA PER LE STRATEGIE E LE POLITICHE DEL PSCSistema ambiente: bonificare alcuni tratti di linee per la distribuzione dell'energia ad alta tensione tramite interramento, laddove si intersechi il tessuto urbano e/o di allontanare gli insediamenti delle stesse, garantendo un'opportuna distanza

TARGETAnno 2023:- 5% sul territorio comunale- 0% negli ambiti di nuovo insediamento e di riqualificazione

0

0

0

0

F17

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QUADRO CONOSCITIVO / F - AMBIENTE

Elettromagnetismo - Consumo elettrico

DESCRIZIONE DELL'INDICATOREConsumo elettrico totale: a seconda della corrente trasportata negli elettrodotti cambia infatti il valore del campo magnetico e, di conseguenza, (vedi indicatore F14) si modifica il numero di abitanti potenzialmente residenti nelle fasce di rispetto di 0,5 microTesla [MWh]

TIPO DELL'INDICATOREIndicatore di contesto

VALORE DELL'INDICATOREConsumo nel 2006: 1.760.515 MWh

ELABORAZIONE DEI DATIComune di Bologna Settore Ambiente e Verde Urbano U.I. Controllo Ambientale

FONTE DEI DATIComune di Bologna Settore Programmazione Controlli e Statistica

ANDAMENTO STORICO

COMUNE DI BOLOGNA / PIANO STRUTTURALE COMUNALE / 2007

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QUADRO CONOSCITIVO / F - AMBIENTE

Elettromagnetismo - Interramento di elettrodotti

DESCRIZIONE DELL'INDICATORETratti di elettrodotti AT interrati (risanati) sul totale di elettrodotti AT presenti in aree residenziali, calcolato sull'intero territorio comunale e sugli ambiti di nuovo insediamento [%]

TIPO DELL'INDICATOREIndicatore di attuazione del Psc

VALORE DELL'INDICATORE44% sul totale residenziale nel 20070% negli ambiti di nuovo insediamento nel 2007

ELABORAZIONE DEI DATIComune di Bologna Settore Ambiente e Verde Urbano U.I. Controllo Ambientale

FONTE DEI DATIComune di Bologna Settore Territorio e Urbanistica U.I. Sistema Informativo Territoriale (Sit)Catasto Provinciale degli elettrodottiArpa Emilia Romagna

ANDAMENTO STORICONon disponibile

COMUNE DI BOLOGNA / PIANO STRUTTURALE COMUNALE / 2007

OBIETTIVO DI RIFERIMENTOContenimento delle esposizioni a inquinamento elettromagnetico

RILEVANZA PER LE STRATEGIE E LE POLITICHE DEL PSCSistema ambiente: bonificare alcuni tratti di linee per la distribuzione dell'energia ad alta tensione tramite interramento, laddove si intersechi il tessuto urbano e/o di allontanare gli insediamenti delle stesse, garantendo un'opportuna distanza

TARGETAnno 2023:- 75% delle zone residenziali cittadine- 90% delle zone residenziali di nuovo insediamento e di riqualificazione

F19

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GPAESAGGIO

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Paesaggio

Gli elementi naturali e gli spazi aperti rurali e urbani segnano la qualitàambientale e l'identità della città: la fascia collinare dei primi rilievi appen-ninici che si alza a ridosso della città storica, con i suoi avamposti vicinis-simi ai viali di circonvallazione, il Reno e il Savena che segnano anche iconfini amministrativi occidentale e orientale, la campagna aperta sullapianura e disegnata dallo storico reticolo dei canali, dei corsi d'acqua mi-nori e dei fossi.A questa notevole diversità del territorio corrisponde una particolare ric-chezza di ambienti naturali, seminaturali e antropici, tutti degni di inte-resse per politiche di pianificazione e gestione territoriale orientate agarantirne la salvaguardia, la valorizzazione, il ripristino o la riqualifica-zione.

Il settore collinare, che rappresenta il 28% della superficie totale, graziealle norme di tutela stabilite nei decenni passati è oggi uno spazio di rile-vante pregio paesaggistico e ambientale, oltre che un prezioso serbatoiodi biodiversità.

Nel territorio di pianura l'espansione della città e la meccanizzazione agri-cola hanno indotto grandi trasformazioni nel paesaggio vegetale, con ungraduale impoverimento delle aree rurali per quanto riguarda gli elementinaturali, gli assetti tradizionali legati al caratteristico "paesaggio dellapiantata" e la rete idrica minore di fossi e scoline.I contesti ambientali di rilievo della pianura, costituiti da aree rurali periur-bane che mantengono caratteri di pregio, soprattutto a ovest e a nord-est, rappresentano un insostituibile serbatoio di biodiversità e le basi perla creazione di una efficace rete ecologica in pianura. I due contesti (Situa-zioni, nel linguaggio del Psc) più importanti per qualità ed estensione, ri-spettivamente denominati "La campagna di Olmetola, Rigosa e BorgoPanigale" e "La campagna di Calamosco e Villola", coincidono in largaparte con i "cunei agricoli" già da tempo individuati nella pianificazionebolognese come oggetto di tutela, per garantire discontinuità tra le diret-trici storiche dello sviluppo urbano, mantenendo un potenziale di rigene-razione ecologica vicino alla città.

Gli ambiti fluviali del Reno, e del Savena, con le loro fasce boscate, si di-stinguono dal restante paesaggio vegetale, confermandosi direttrici privi-legiate dal punto di vista naturalistico ed ecologico (corridoi ecologiciterritoriali).

Gli studi sull'evoluzione del sistema del verde bolognese ("Il Sistema delverde della città di Bologna", 2003, si trova negli Allegati), riconoscendole potenzialità e le opportunità, così come le criticità legate sia alle lacune

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del patrimonio esistente sia ai processi di sviluppo della città, hanno per-messo di costruire un disegno finalizzato a rafforzare in misura rilevantela struttura della rete ecologica del territorio, applicando alla scala locale-nell'ambito più strettamente urbano e periurbano - i principi e gli obiet-tivi che muovono le politiche della pianificazione territoriale espresse dalPTCP. La rete ecologica comunale si pone in dialogo con il progetto di reteprovinciale presente nel PTCP, senza mai perdere di vista il maggior gradodi dettaglio richiesto alla scala locale nella segnalazione di singoli elementie nella definizione degli areali.Così come la collina di Bologna rappresenta un grande serbatoio di biodi-versità e offre sicuramente il più rilevante contributo alla rete ecologicaprovinciale, specie nel suo ruolo di ponte ecologico tra le valli del Reno edel Savena, in pianura e in ambito urbano è necessario indirizzare azionistrategiche per il recupero dei collegamenti indispensabili all'efficienzadella rete ecologica, sfruttando ipotesi di espansione del sistema del verdedi Bologna, con impianti e arricchimenti vegetali in chiave naturalistica diaree pubbliche di riconosciuta o potenziale valenza ecologica. Ugualmentesono stati individuati come elementi strategici per l'ampliamento e com-pletamento della rete ecologica urbana quelle presenze di vegetazione esuoli permeabili che lo Studio sopra citato e la tavola " Sintesi Rete Eco-logica-Sistema del Verde" (allegata) definiscono "inserti verdi".

Relativamente alle prospettive di tutela e valorizzazione paesaggistica delterritorio, il Psc prevede una significativa estensione delle aree protette,includendo al loro interno contesti storicamente interessati da progetti divalorizzazione, come l'ipotesi di istituzione di una riserva naturale (o di un"paesaggio naturale protetto", categoria prevista dalla Legge regionale)nel settore collinare intorno al Parco Villa Ghigi, e altri contesti il cui pre-gio naturalistico è stato riconosciuto recentemente, come quello delle areeumide del Rosario o dei territori collinari adiacenti al fiume Reno, princi-pale contributo bolognese alla Riserva naturale, istituita dalla RegioneEmilia-Romagna, del Contrafforte Pliocenico. Una altra ipotesi di sviluppodel sistema delle aree protette è la proposta della Provincia di Bologna fi-nalizzata all'istituzione del 'Paesaggio naturale e seminaturale protetto'"BOSCHI DI SAN LUCA E DESTRA RENO", la cui perimetrazione fa at-tualmente riferimento in via provvisoria alla perimetrazione del sito dellaRete Natura 2000 IT4050029 'BOSCHI DI SAN LUCA E DESTRA RENO'.Si è ritenuto pertanto opportuno prevedere l'indicatore G1 relativo alle areeprotette che misura le parti di territorio comunale interessate, a vario ti-tolo, dal sistema regionale delle aree protette. L'indicatore mette in evi-denza le aree di maggiore valore naturalistico di Bologna.

Relativamente alle prospettive di realizzare interventi per la tutela, il recu-pero e la valorizzazione di aree di particolare interesse per la struttura eco-logica urbana, anche di rilievo metropolitano, traducendo le strategie delle7 Città, è stato introdotto l'indicatore G2 che individua le aree oggetto difinanziamenti a seguito della presentazione dei Progetti di tutela, recu-

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pero e valorizzazione e quantifica la realizzazione all'interno della rete eco-logica secondaria dei corridoi ecologici locali.

ALLEGATI :

- La copertura vegetale del territorio comunale- Bilancio delle trasformazioni territoriali e del paesaggio 1954-2001 - Il sistema del verde della città di Bologna- Le reti ecologiche- Sintesi Rete ecologica/Sistema del verde- Documento di indirizzo per gli spazi verdi non urbani- Il lungo Navile- Un nuovo assetto per la collina di Bologna- Proposta per la collina del territorio bolognese

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Aree protette

DESCRIZIONE DELL'INDICATORESuperficie interessata dall'estensione di aree protette del sistema regionale [mq]

TIPO DELL'INDICATOREIndicatore di attuazione del Psc

VALORE DELL'INDICATOREAree protette al 2007: 7.388.871 mq

ELABORAZIONE DEI DATIComune di Bologna Settore Ambiente e Verde Urbano U.I. Qualità Ambientale

FONTE DEI DATIComune di Bologna Settore Territorio e Urbanistica U.I. Sistema Informativo Territoriale (Sit)Schede Rete Natura 2000

APPROFONDIMENTIhttp://www.regione.emilia-romagna.it/natura2000/province/bo.html

ANDAMENTO STORICOAree protette al 1988: 1.577.381 mq (istituzione del Parco dei gessi Bolognesi e Calanchi dell'Abbadessa- L.R. 11/88)

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OBIETTIVO DI RIFERIMENTOValorizzazione e tutela degli habitat naturali e del paesaggio, attraverso l'integrazione nel sistema metropolitano del verde urbano, del sistema dei parchi e delle aree protette e la valorizzazione delle reti ecologiche di connessione, fra le quali spiccano i corridoi fluviali: promuovere e incrementare la biodiversità, conservare e valorizzare il patrimonio naturale variamente caratterizzato, estendere e connettere le dotazioni ecologiche

RILEVANZA PER LE STRATEGIE E LE POLITICHE DEL PSCSistema Ambiente: rafforzare i capisaldi del sistema ecologico locale e metropolitanoCittà del Reno, Città del Savena: tutela, valorizzazione e rafforzamento degli ecosistemi fluvialiCittà della Collina: rafforzamento degli ecosistemi collinari e miglioramento della loro fruibilità anche attraverso l'istituzione di riserve naturali

TARGETAnno 2023: 13.799.127 mq

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Rete ecologica

DESCRIZIONE DELL'INDICATORE-Progetti di tutela, recupero e valorizzazione finanziati [Nome]-Lunghezza dei corridoi ecologici locali della rete ecologica secondaria [m]

TIPO DELL'INDICATOREIndicatore di attuazione del Psc

VALORE DELL'INDICATORE-Progetti di tutela, recupero e valorizzazione finanziati al 2007: Villa Bernaroli-Lunghezza dei corridoi ecologici locali della rete ecologica secondaria: 87.690 m

ELABORAZIONE DEI DATIComune di Bologna Settore Territorio e Urbanistica U.I. Unità Pianificazione Urbanistica

FONTE DEI DATIComune di Bologna Settore Territorio e Urbanistica U.I. Unità Pianificazione Urbanistica

ANDAMENTO STORICONon disponibile

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OBIETTIVO DI RIFERIMENTOValorizzazione e tutela degli habitat naturali e del paesaggio, attraverso l'integrazione nel sistema metropolitano del verde urbano, del sistema dei parchi e delle aree protette e la valorizzazione delle reti ecologiche di connessione, fra le quali spiccano i corridoi fluviali: assicurare il consolidamento e il potenziamento del sistema interconnesso, in grado di salvaguardare e migliorare la diversità biologica, recuperando connessioni importanti

RILEVANZA PER LE STRATEGIE E LE POLITICHE DEL PSCSistema Ambiente: l'aumento delle dotazioni ecologiche e lo sviluppo della rete ecologica, che trova cardine nel sistema del verde pubblico, permette di salvaguardare e migliorare la diversità biologica e la naturalità degli spazi aperti del territorio comunale

TARGETanno 2023:Progetti di tutela, recupero e valorizzazione finanziati: Parco Lungo Reno, Parco Lungo Savena, Parco del Canale Navile, Prati di Caprara, Laghetti del Rosario, Villa Bernaroli, Parco dell'acquedotto, Ex vivaio comunale,Parco Nord, Scandellara, Corridoio Roveri, Ronzano, San Michele in Bosco, Vecchia tramvia per Malalbergo.Lunghezza dei corridoi ecologici locali della rete ecologica secondari: 159.020 m

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HMOBILITÀ

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Mobilità

La città di Bologna è oggi interessata da una intensa attività di program-mazione e progettazione per la realizzazione di numerose opere infrastrut-turali che, quando portate a compimento, rappresenteranno un nuovoquadro infrastrutturale ormai imprescindibile per risolvere i maggiori pro-blemi che affliggono il sistema della mobilità.Il completo compimento del nuovo quadro infrastrutturale, tuttavia, hainevitabilmente dei tempi lunghi, e quindi il Comune di Bologna ha profusoil massimo sforzo per predisporre efficaci interventi di governo della mo-bilità e introdurre da subito quegli elementi di correzione che consentanodi migliorare la mobilità nella città, l'aria che viene respirata tutti i giorni,la sicurezza degli utenti della strada e, in definitiva, la qualità della vita deicittadini nel suo complesso: tale sforzo ha prodotto un importante risul-tato quando, nel mese di giugno 2007, il Consiglio Comunale ha approvatoil nuovo Piano Generale del Traffico Urbano - PGTU 2006.I risultati delle attività svolte nell'ambito della redazione del Piano e i datiraccolti, insieme alle altre analisi e agli studi completati nell'ultimo pe-riodo, hanno permesso di disporre di ulteriori informazioni che consen-tono un aggiornamento e consolidamento delle conoscenze relative alquadro conoscitivo della mobilità della città di Bologna.Prima di fornire un quadro generale dell'offerta e della domanda di tra-sporto, è certamente utile una sintesi conoscitiva dei flussi di traffico aBologna (per i dettagli si faccia comunque riferimento al nuovo PGTU2006).Considerando i circa 2.000.000 di spostamenti che interessano il territo-rio comunale in un giorno lavorativo medio, essi possono essere somma-riamente suddivisi in spostamenti interni (circa la metà del totale hannoorigine e destinazione all'interno del territorio comunale), di attraversa-mento (circa un quarto del totale hanno origine e destinazione esterne alComune di Bologna) e di scambio (per il restante quarto del totale, aventiorigine nel Comune di Bologna e destinazione all'esterno, o viceversa). Letipologie di spostamento hanno caratteristiche modali ben distinte: l'uti-lizzo dell'auto predomina per gli spostamenti di attraversamento (circa il90%) e di scambio (circa il 70%); l'impatto complessivo degli spostamentiin auto, considerando insieme quelli interni e di scambio, è nell'ordine del50%.Se si considerano i soli spostamenti interni, l'uso dell'automobile scendein favore del bus, delle due ruote e degli spostamenti a piedi, pur restandola principale modalità di trasporto. Una stima dei modi di trasporto utiliz-zati considerando le diverse tipologie di mezzi disponibili (la cosiddetta"ripartizione modale") vede infatti predominare l'auto, utilizzata comeconducente nel 28,4% dei casi e come passeggero nel 7,2%, a seguire iltrasporto pubblico con il 25,6%, la modalità pedonale con il 21,3%, i mo-toveicoli con il 10,6% e la bicicletta con il 6,9%.

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La rete stradaleIl territorio comunale ha una superficie di 140,85 kmq (che rapportati ai372.256 abitanti del 31/12/07 forniscono una densità abitativa di 2.643ab/kmq).Al 2007 la superficie territoriale del Comune di Bologna avente per desti-nazione d'uso le infrastrutture e le attrezzature di interesse generale è di39,50 kmq (28,0% del totale) ed in particolare la distribuzione delle stradeè di 12,16 kmq (8,6%); i parcheggi sono pari a 0,43 kmq (0,3%); reti, zonee stazioni ferroviarie a 5,00 kmq (3,6%) e le attrezzature aeroportualicomprendono 2,46 kmq (1,8%).L'estensione della rete viaria costituente il grafo comunale principale mi-sura circa 840 chilometri. Considerando la lunghezza di una sola semi-carreggiata, al 31/12/07 le strade classificate come comunali misurano 687km e quelle provinciali 10 km, mentre la tangenziale misura 22,8 km el'autostrada 28,2 km; per il resto si tratta di strade private o non definite.Il sistema autostradale di Bologna è certamente uno dei principali snodiautostradali della rete nazionale. Al nodo di Bologna confluiscono la A1(direzione nord: Milano, direzione sud, Firenze, Roma e Napoli), la A13 (di-rezione Ferrara-Padova) e la A14 (direzione Rimini-Ancona o Ravenna).Nel territorio comunale l'infrastruttura autostradale è realizzata all'internodella Tangenziale di Bologna, che pertanto ne costituisce per un lungotratto la complanare.In attesa del nuovo Passante autostradale che allontanerà dal confine ur-bano una quota rilevante del traffico di attraversamento della città, si sot-tolineano il recente completamento dei lavori per la realizzazione dellaterza corsia dinamica lungo il tratto bolognese dell'autostrada A14 (operainaugurata nel gennaio 2008), il completamento degli interventi collegatiriguardanti la realizzazione del nuovo Casello Fiera (terminato alla fine del2006), e i lavori di rifunzionalizzazione degli svincoli della tangenziale, incorso di ultimazione, che ridurranno il traffico lungo il sistema compla-nare e permetteranno di assorbire, con maggiore fluidità e con minori im-patti per la città (anche a livello di inquinamento atmosferico), flussicomplessivi dell'ordine dei 230.000 veicoli/giorno.Da rilevazioni sui valori di traffico lungo un tratto intermedio del sistemacomplanare realizzate nell'ambito dei progetti per la realizzazione delnuovo casello Fiera è emerso che nel 2005, cioè prima dell'inizio dei lavori,si registrava un elevato indice di congestione, con bassi livelli di servizio suentrambe le arterie, ma principalmente sul sistema della tangenziale, convalori intorno ai 103.000 veicoli/giorno complessivi nelle due direzioni sul-l'autostrada e 134.000 veicoli/giorno complessivi nelle due direzioni sullatangenziale.Nel corso del 2007, con l'apertura del Casello Fiera, i valori si sono inver-titi alleggerendo il sistema tangenziale (108.000 veicoli/giorno comples-sivi nelle due direzioni) a scapito dell'autostrada (120.000 veicoli/giornocomplessivi nelle due direzioni), con la previsione al 2020, senza ulterioriinterventi, di arrivare ad una situazione di quasi completa congestione,

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con tempi di percorrenza elevati e velocità medie estremamente basse perentrambe le arterie (in questo contesto va vista la successiva realizzazionedella terza corsia dinamica e le attese rispetto alla futura realizzazione delPassante Nord).La rete principale urbana è funzionalmente scomponibile in due catego-rie: sistemi viari orbitali concentrici e sistemi viari radiali. Nella rete stra-dale urbana di Bologna i sistemi orbitali, caratterizzati da una prevalentefunzione di supporto alla circolazione dei veicoli privati, sono identificabiliin:- la tangenziale ed i suoi svincoli;- l'asse dell'89 e gli itinerari ausiliari;- i viali di circonvallazione.I sistemi radiali sono funzionalmente classificabili in tre tipologie:- assi a prevalente funzione di supporto alla circolazione privata (fannoparte di questa categoria: le tre penetrazioni da Nord: V. Colombo - M.Polo - Zanardi; V. Ferrarese - Stalingrado; V. S. Donato - Europa - Fiera -A. Moro; la penetrazione da Est, V. Roma - Ortolani - Orti - Dagnini - Mez-zofanti - Murri; la penetrazione da Ovest, De Gasperi - Togliatti - Gandhi- Tolmino - Sabotino - Saffi);- assi a prevalente funzione di supporto al servizio di trasporto pubblico(sono identificabili in questo ruolo gli assi viari paralleli alle penetrazionisopra elencate: V. Corticella/Matteotti a Nord; V. Emilia Levante/Mazziniad Est; V. M. E. Lepido/Emilia Ponente/Saffi ad Ovest);- assi in cui non sono separabili le due funzioni (si tratta delle penetra-zioni storiche non dotate di viabilità "sussidiaria" parallela: V. A. Costa; V.Saragozza; V. Toscana; V. Massarenti; V. S. Donato).La rete viaria locale comprende le strade minori: strade locali di collega-mento con la rete viaria principale, strade di distribuzione interna, straderesidenziali-parcheggio.

Organizzazione della circolazioneLa valutazione complessiva ed urbanistica del ruolo svolto dalle direttricidi penetrazione e dagli anelli di distribuzione rappresenta la base per unaclassificazione viaria nel territorio urbano di Bologna:- la rete primaria comprende i tracciati autostradali e la tangenziale;- la rete principale disegna la maglia della grande viabilità, quindi le prin-cipali direttrici di penetrazione, che raccordano i sistemi deputati ai movi-menti orbitali (Tangenziale, asse dell'89 e circonvallazione storica) e lacirconvallazione stessa;- la rete secondaria distribuisce gli spostamenti all'interno della città, ser-vendo il movimento di penetrazione dalla rete principale verso la rete lo-cale;- la rete locale serve la mobilità locale all'interno delle "Isole ambientali".Il passaggio tra l'ambito urbano e quello extraurbano è sancito dalla deli-mitazione di centro abitato.La zona a traffico limitato (ZTL), che coincide per la gran parte con il cen-

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tro storico di Bologna, è una delle più grandi di Europa e si stima che nel-l'area di circa 3,2 kmq risiedano circa 45.000 persone (53.157 sono i resi-denti nel centro storico nel 2007).Il provvedimento istitutivo della ZTL risale al 1989 e nel 2004 ne è stataapprovata la nuova delimitazione.In corrispondenza di 10 varchi di accesso al centro è stata installata unarete di telecamere per il controllo degli accessi; il sistema, denominatoSIRIO, è entrato in funzione il 28 febbraio 2005, ed è in grado di leggerele targhe dei veicoli, confrontarle con una banca dati delle autorizzazionie generare sanzioni amministrative per chi entra sprovvisto del permesso.Il sistema consente di realizzare politiche di limitazione degli accessi a zoneparticolarmente sensibili dal punto di vista monumentale e della viabilità,cercando di ottimizzare la regolarità del trasporto pubblico.All'interno della ZTL è attiva la cosiddetta area "T", situata nel cuore delcentro storico di Bologna (via Rizzoli, via Ugo Bassi e via Indipendenza) inuna zona di grande interesse turistico e monumentale, da tutelare mag-giormente anche allo scopo di evitarne l'utilizzo per l'attraversamento delcentro storico e dunque caratterizzata da ulteriori restrizioni alla circola-zione privata. Gli accessi a tale area sono controllati attraverso una rete ditelecamere attiva 24 ore al giorno nell'ambito del sistema di telecontrollodenominato RITA.Le attuali zone pedonali sono prevalentemente aree all'interno della Z.T.L.per le quali sono state adottate misure particolarmente severe di limita-zione del traffico veicolare. Oltre alle aree pedonali, un sistema di controlloautomatizzato mediante fittoni telecomandati regola gli accessi in alcunezone del centro storico bolognese (aree "Quadrilatero", "ex GhettoEbraico", "Altabella", "S. Stefano", "Montegrappa", "Pratello", "Fale-gnami", "Moline") in cui le condizioni di accesso alle proprietà e la rile-vante presenza di attività commerciali non consentono la completachiusura al transito degli autoveicoli, pur essendo per vocazione aree pe-donali. L'obiettivo del sistema è di controllare l'accesso in zone che sonoparticolarmente colpite da fenomeni di sosta abusiva specialmente lanotte, pur presentando già un regime di "strade a circolazione limitata",regolamentando nel contempo l'accesso per carico e scarico, che rimanelimitato ad alcune fasce orarie.Nel mese di maggio 2008 è stata attuata la "Fase 1" della ciclopedonaliz-zazione della Zona Universitaria, formata dalle aree Belle Arti e Belmeloroposte rispettivamente a nord e a sud della via Zamboni, per ora esclusa dalprovvedimento, per un totale di circa 50 ettari. L'accesso veicolare (mo-toveicoli compresi) è telecontrollato 24 ore su 24 e consentito solo agliautorizzati.

In generale, i criteri che regolano il programma di pedonalizzazione riguar-dano tre differenti gradi di delimitazione:- zona delimitata da fittoni mobili;- zona pedonale delimitata da sola segnaletica verticale;- aree a traffico pedonale privilegiato.

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Il Comune di Bologna gestisce attualmente 236 impianti semaforici che rego-lano 328 intersezioni. Già 135 di questi, pari a circa il 60%, sono connessi ad unaCentrale di controllo: sono i cosiddetti semafori "intelligenti" centralizzati, carat-terizzati da una durata dei cicli semaforici, cioè i tempi di verde e di rosso, chevaria in tempo reale in funzione dell'intensità del traffico rilevata da appositi sen-sori a spira posti nella pavimentazione stradale, con conseguente sensibile mi-glioramento della circolazione veicolare comprovata da una riduzione significativadel tempo perso dai veicoli privati e pubblici durante i loro spostamenti all'in-terno dell'area controllata.Relativamente all'aumento della sicurezza nelle intersezioni stradali e ad un mi-glior scorrimento del traffico, è prevista la trasformazione di numerosi incrociattraverso la realizzazione di nuove rotatorie nell'ambito del "Programma rota-torie": a fine 2006, delle 55 rotatorie esistenti ben 26 erano state realizzate neiprecedenti 3 anni, mentre 14 erano di imminente realizzazione, 17 inserite nelprogramma dei LL.PP., 25 previste come opere sostitutive di passaggi a livello,connesse a interventi per la realizzazione dell'Alta Velocità, inserite nei Piani Par-ticolareggiati di attuazione del P.R.G. o di altri Piani attuativi.

Analisi della congestione sulla rete e tendenzeL'analisi della situazione di servizio sulla rete stradale nella situazione attuale, vaaffrontata ricordando che il rapporto F/C (Flusso/Capacità) sugli archi, rappre-sentato dal modello, non descrive il livello di congestione effettivo degli itinerari,che viene invece determinato anche dalla capacità dei nodi, rispetto ai quali ilmodello semplifica la descrizione della realtà con l'introduzione di "impedenze dinodo". Si deve quindi estendere il risultato dell'assegnazione ad una analisi di si-stema, considerando l'effetto prodotto da un ramo in crisi sull'intero itinerariocostituito da una successione di rami (strade) e nodi (intersezioni) e non solo at-traverso il rapporto F/C.L'esame dei risultati ottenuti dalla simulazione dello scenario attuale, tenendoconto di quanto specificato in premessa, conduce alle seguenti considerazioni: - il sistema della Tangenziale, fortemente congestionato per la funzione che que-sto svolge sul territorio, presenta per l'intero tratto compreso tra il ramo verde(Borgo Panigale) sino allo svincolo di viale Vighi (n° 12), livelli di saturazioneprossimi all'unità e comunque superiori all'80% della propria capacità massima(gli interventi di potenziamento e riqualificazione della Tangenziale collegati allarealizzazione della terza corsia dinamica autostradale vedranno la loro conclu-sione entro il 2008, e al momento della stesura del presente documento nonsono disponibili dati riguardo i miglioramenti attesi);- su tutte le radiali, in ingresso e in uscita, si evidenziano tratti con rapportiflusso-capacità che superano il limite di saturazione desiderabile per questestrade; sugli itinerari Andrea Costa, Togliatti - Sabotino, Saffi, Zanardi, Stalin-grado, Europa, Massarenti, Emilia Ponente, Ortolani - Orti, Murri -Toscana si evi-denziano tratti con situazioni di criticità che, per alcuni di questi, si estendonoall'intero sviluppo del percorso;- il principale sistema di penetrazione nel quadrante sud-ovest della città, l'AsseAttrezzato, risulta prossimo alla saturazione, in particolare in prossimità dell'in-

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tersezione con la via Emilia Ponente. A Levante, tranne viale Vighi-Cavinail cui funzionamento instabile è generato dalla ridotta capacità in rapportoall'elevato carico presente sulla rotatoria dei "decorati al Valor Militare",tutti gli altri sistemi radiali e trasversali, a cavallo della linea ferroviariaBologna-Ancona, nonché quelli più a ridosso della città che collegano lazona Murri con la zona S. Donato, presentano condizioni di criticità, taleda condizionare in maniera evidente il sistema di ingresso-uscita dellacittà lato levante;- il percorso anulare intermedio, l'Asse dell'89, risulta anch'esso interes-sato da fenomeni importanti di presaturazione;- i viali esterni risultano, soprattutto nella parte sud, sottoposti ad unapressione elevata; ciò provoca nella porzione compresa tra porta Sara-gozza e porta S.Stefano il deterioramento delle condizioni di fluidità rile-vandosi rapporti F/C prossimi se non superiori all'80%. Anche nella parteprospiciente la Stazione Centrale i valori di saturazione raggiungonol'80%. Sui viali interni, invece, valori prossimi alla saturazione si ritrovanoin corrispondenza della porta S. Donato, di porta Mascarella e di portaSaffi;- all'interno della cerchia dei viali si evidenziano flussi veicolari elevati in viaIrnerio, via San Felice, via S. Vitale e Strada Maggiore, denotando da unaparte un uso importante dei percorsi di accesso al centro fuori ZTL e de-stinato alle aree di parcheggio interne al Centro (piazza 8 Agosto e viaRiva Reno), dall'altra una elevata movimentazione di ingresso e di uscitaprodotti dai residenti e dagli autorizzati;- rispetto la rete locale, invece, non si evidenziano effetti di congestionediffusi, tranne che su elementi di rete che fungono da alternative ai per-corsi di attraversamento prioritari;- all'esterno dell'anello della tangenziale gli indicatori evidenziano feno-meni di crisi su parte della rete provinciale verso la città: la Bazzanese, laPersicetana, la S. Donato, la via Emilia e la via Toscana mostrano valori delrapporto F/C oltre la soglia dell'equilibrio stabile, raggiungendo valori pros-simi al 90% soprattutto nelle direttrici del quadrante di ponente.Il risultato dell'analisi mette dunque in evidenza per l'ora di punta del mat-tino, una situazione caratterizzata da un carico veicolare considerevole chein particolare sui percorsi principali della rete urbana mostra livelli di sa-turazione che costituiscono un elemento fortemente condizionante il fun-zionamento della rete. Volendo rapportare tale risultato all'andamentomedio del traffico nel giorno feriale tipo, (cfr. distribuzione oraria del traf-fico) possiamo affermare che tale livello di saturazione si riproduce in ma-niera esattamente identica, se non maggiore, nelle ore pomeridiane-seraliin cui il livello di traffico è pari o di poco superiore al livello di traffico delmattino.I dati rilevati negli ultimi anni mostrano tendenze che, se confermate, po-trebbero far concludere che i comportamenti di viaggio dei cittadini bolo-gnesi siano in parte cambiati indirizzandosi verso mezzi alternativiall'autovettura.L'andamento del traffico nell'area urbana di Bologna, analizzato sulla base

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dei dati desunti dal sistema di monitoraggio in continuo costituito dallespire semaforiche poste ai cordoni interno ed esterno sulle principali ra-diali di penetrazione, mostra infatti un leggero ma sostanziale e costantecalo del numero di veicoli in transito (ad esclusione di moto e ciclomotori)di circa il 7,7% tra il 1999 ed il 2006.Per quanto concerne l'andamento del flusso dei veicoli motorizzati (adesclusione dei mezzi a due ruote) ai varchi d'accesso alla ZTL, l'effetto delsistema di telecontrollo degli accessi con sanzionamento automatico, at-tivo dal 2005, è evidente: al 2008 vi è stato un netto decremento nella fa-scia oraria di interdizione, rispetto al 2004 (ultimo anno senza Sirio), deiflussi "entranti" in ZTL (-22,8% nel giorno feriale medio del mese diaprile). Per quanto riguarda il totale giornaliero, analogamente alla fasciaoraria di interdizione, si è avuto un calo del 26,2% degli accessi registratinel 2008 rispetto al 2004 (nel giorno feriale medio di aprile).Infine, per quanto riguarda il monitoraggio mediante le misurazioni effet-tuate per valutare gli accessi nella cosiddetta area "T" (controllata dai var-chi del sistema di telecontrollo Rita), si è avuta una riduzione del trafficodi attraversamento di questa importante zona del centro storico pari acirca -30%.Interessante in questo senso è anche l'analisi dell'andamento del tasso dimotorizzazione delle autovetture, che indica il numero di veicoli ogni 100abitanti: in particolare, sulla base delle statistiche di fonte ACI è possibilefornire un quadro sintetico circa il livello di motorizzazione considerandola popolazione residente nel Comune di Bologna e nella Provincia di Bolo-gna e, per differenza, nei comuni della Provincia escluso il comune capo-luogo. Premettendo che il dato consente solo una parzialecaratterizzazione dei fenomeni di mobilità relativamente alla componentestatica, emerge comunque evidente un aumento pressoché costante neldecennio 1981-1991 con il raggiungimento di quello che potrebbe rappre-sentare un limite di saturazione tra il 1992 e il 1993 al valore di circa 62auto ogni 100 residenti; successivamente, al netto di alcune oscillazionidi carattere strutturale legate anche al mercato dell'auto, si assiste ad unastabilizzazione del dato relativo a tutti i comuni della provincia esclusoBologna attorno alle 62 autovetture circolanti ogni 100 abitanti. Viceversail dato relativo al Comune di Bologna, su cui ha influito maggiormenteanche l'istituzione del Piano Sosta, è caratterizzato da una diminuzionefino al 1997, quindi da una stabilizzazione sul valore di 57 autovetture ogni100 abitanti cui è seguita un'ulteriore decisa diminuzione fino al valore re-gistrato nel 2006 di 54 autovetture ogni 100 abitanti (ultimo dato dispo-nibile).Il contenimento del tasso di motorizzazione risulta di fondamentale im-portanza poiché valori sempre più alti sono connessi, oltre che ad un au-mento progressivo dell'inquinamento (con i sistemi di alimentazioneattualmente utilizzati), anche alla congestione della rete stradale e ad unaltro problema di fondo che è l'occupazione progressiva di spazi pubblicialtrimenti dedicati alle persone o ad altri usi. Si consideri che anche se infuturo i veicoli privati fossero tutti alimentati da carburanti a emissione

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nulla, risolto il problema dell'inquinamento sarebbe comunque da affron-tare quello del superamento del limite fisico dello spazio a disposizione.La contrazione della motorizzazione delle autovetture nel Comune di Bo-logna ha tuttavia avuto come contraltare un aumento del traffico moto-ciclistico e una larga diffusione dei veicoli motorizzati a due ruote, comemostrato dalla forte crescita del tasso di motorizzazione dei motocicli re-gistrata nel territorio comunale: nel periodo 1996-2006 il tasso è pratica-mente raddoppiato passando da poco più di 6 motocicli ogni 100 abitantia quasi 13; l'andamento della curva è simile anche per l'insieme degli altricomuni della Provincia escluso Bologna anche se la crescita è più limitata.Questo fenomeno si registra in particolare nel centro storico, come con-fermato da indagini ad hoc dalle quali è emerso l'aumento dell'uso deimotoveicoli (in particolare dei motocicli), che rappresentano circa il 40%dei veicoli motorizzati in accesso alla ZTL.Il parco complessivo dei motoveicoli nel 2003 era costituito da 134.754unità, di cui 91.478 ciclomotori e 43.276 motocicli (fonte Apat 2005). Daindagini specifiche risulta che negli ultimi anni si è verificata la tendenzaad un maggiore utilizzo di motocicli (da fonte ACI risultavano aumentatia 47.907 nel 2006) rispetto ai ciclomotori.In ultima analisi si può affermare che, se i dati registrati negli ultimi anniverranno confermati anche in seguito, mentre nel territorio provinciale latendenza in atto sembra in linea con una crescita dell'uso dell'autovettura(sebbene si sia in mancanza di completezza di dati storici per valutare de-finitivamente questo aspetto), in generale nell'area interna al Comunenegli ultimi anni si è assistito ad un traffico di autoveicoli in calo e, con-temporaneamente, ad un aumento dell'uso dei mezzi a due ruote e, comesi vedrà in seguito, del trasporto pubblico locale, modalità che tendono asostituire in ambito urbano l'auto a causa dei problemi di congestione edelle sempre più restrittive limitazioni alla circolazione e alla sosta.

Regolamentazione della sosta e offerta di parcheggi in cittàLa città di Bologna è caratterizzata da un impianto territoriale che risalea periodi storici antecedenti l'era della motorizzazione di massa e chequindi per sua natura risulta privo delle caratteristiche idonee ad una pienafruibilità degli spazi per la sosta. La città presenta una particolare scarsitàdi suolo dedicato alla sosta per la presenza di strade molto strette e per ivari conflitti con la circolazione, gli altri usi ed il progressivo aumento delledimensioni dei veicoli.Questo naturalmente vale soprattutto per il centro storico e coinvolge lecorone semicentrali, a causa del fenomeno di sovraccarico dovuto allasosta parassita generato dalla scarsità di offerta del centro storico. Si as-siste pertanto ad una continua e costante erosione della disponibilità deglispazi dedicati alla sosta che deve essere contrastata mediante regolamen-tazione e tariffazione. In questo senso, a partire dal 1996 sino ad oggi,Bologna è stata fra le prime città in Italia a praticare misure di controllodella domanda di sosta, mettendo a sistema in modo unitario il Piano

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Sosta ed il Piano dei Parcheggi ed adottando una politica di "messa inrete", sviluppo e rilancio del "sistema parcheggi".Infine, le aree periferiche assumono il profilo di localizzazioni ideali per lefunzioni di interscambio "mezzo privato - trasporto pubblico locale", at-traverso la realizzazione di appositi parcheggi.Per quanto concerne l'offerta complessiva sul territorio comunale, al31/12/07 è stimata in circa 67.000 posti auto (p.a.) di cui 35.323 stalli re-golamentati collocati su strada (53% dell'offerta), 11.856 collocati in par-cheggi (18% dell'offerta), e circa 20.000 in autorimesse private (29%dell'offerta; non è disponibile il dato esatto al 2007).L'offerta di sosta su strada è regolamentata in modo diverso a secondache sia contenuta nel centro storico (diviso in "settori"), nella corona se-micentrale (divisa in "zone") o nelle zone appartenenti alla corona perife-rica definite "di frangia" (area creata a seguito delle disfunzioni evidenziateai margini delle zone a sosta controllata, nonché sulla base di richiestepervenute da parte di cittadini residenti).Nell'ambito del "Piano Straordinario per la qualità dell'aria e la mobilitàsostenibile" ,e come confermato successivamente dal nuovo PGTU 2006,è stata realizzata l'espansione della copertura territoriale del Piano Sostanella Zona Ovest. In particolare, anche al fine di aumentare il coefficientedi riempimento dei parcheggi Prati di Caprara, dell'area Stadio Dall'Ara edel Certosa Nord, è stata ampliata la Zona F per circa 1.970 nuovi stalli apagamento, ed è stata successivamente estesa anche la Zona E, creandocirca 3.000 nuovi posti auto.La nuova perimetrazione si attesta su evidenti cesure urbane, come la cin-tura ferroviaria e i corsi d'acqua: si rende pertanto meno evidente l'effettodomino nelle zone di frangia. Nelle indicazioni del nuovo PGTU si è inol-tre cercato di evitare l'utilizzo della "tecnica delle strisce bianche", ovverodi riservare suolo pubblico ad uso esclusivo dei residenti, fatto salvo nellesituazioni assolutamente particolari. Infatti la scelta di riservare piazzoledi sosta destinate solo ai residenti non sempre permette la sosta con-nessa alle funzioni di carico/scarico e alla distribuzione dei servizi (instal-latori, manutentori,…). Per tali motivazioni sono da intendersi superateesperienze come quelle dell'area pedecollinare e della Dozza in cui si eraprevista una sosta dedicata esclusivamente ai residenti.Nel corso del 2005/2006, infine, sono stati approvati i seguenti provve-dimenti:- l'istituzione di una tariffa speciale da applicare nella Cerchia del Mille enelle aree ambientalmente sensibili del Centro storico, al fine di evitare lasosta lunga e favorire una maggiore rotazione;- la revisione delle tariffe e delle norme del Piano Sosta, mediante l'inse-rimento di nuovi titoli di sosta (l'abbonamento giornaliero), la previsionedi tariffe scontate per i veicoli alimentati a gas metano o GPL e di tariffeprogressive laddove ciò risulti essere necessario.Pur in presenza di una evidente sproporzione fra la domanda e l'offerta disosta, il piano della sosta su strada attualmente in vigore ha fornito ri-sultati sostanzialmente positivi, sia sull'utilizzo del trasporto pubblico sia

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in termini di riduzione del tempo medio di sosta delle autovetture: durantei primi mesi di applicazione del nuovo piano tariffario, nelle aree a rota-zione del Centro storico è passato da 1h 28' ad 1h 11', comportando l'au-mento da una media di 8 auto al giorno per piazzola a circa 10.L'offerta di posti auto per sosta regolamentata, aggiornata al 2007, vedepresenti nel centro storico circa un terzo dei complessivi 35.323 stalli,mentre i restanti due terzi si trovano nella corona semicentrale. A paga-mento sono 29.061 posti auto, mentre 3.837 sono riservati ai residenti e2.425 ad altri destinatari (es.: disabili o servizi di carico/scarico merci).Esaminando i dati complessivi sulle strutture dedicate a parcheggio, araso ed in struttura (di interscambio, "parcheggi pubblici" propriamentedetti) a seguito delle ultime realizzazioni (nel 2001 è stato aperto il par-cheggio sotterraneo di Piazza VIII Agosto, nel 2002 è stato inaugurato ilparcheggio in struttura adiacente il Policlinico Sant'Orsola, nel 2000 èstato aperto il parcheggio pubblico di interscambio Ghisello), si può ri-scontrare che mentre il trend di crescita tra il 1999 ed il 2000 è stato li-mitato (+1%) un incremento significativo si è rilevato negli anni successivi(del 14% tra il 2000 e il 2001 e del 6% tra il 2001 e il 2002) ma, dato si-curamente più rilevante, si è misurato un incremento di posti auto dispo-nibili nei parcheggi in struttura dai 1.701 del 1999 ai 3.526 del 2002raddoppiando, in questo modo, la disponibilità di p.a. in questa categoria. Sono inoltre in fase di realizzazione/implementazione i seguenti nuovi par-cheggi in struttura: Ex Manifattura Tabacchi , Michelino, Nigrisoli, Car-racci, Salesiani.Risulta dunque evidente come, in un contesto di aumento costante dell'of-ferta, la regolamentazione della sosta in zone sempre più esterne e la di-sponibilità di posti auto nei parcheggi in sede propria abbianocostantemente risposto ad una evidente impossibilità di incrementare si-gnificativamente il numero di p.a. nel centro storico.La forte crescita dei motoveicoli registrata negli ultimi anni nel territoriobolognese ha imposto di adottare misure che ne regolino la sosta. La ri-posta messa in atto ha comportato che il numero degli stalli riservati amotocicli e ciclomotori sia cresciuto dai 4.373 del 1999 ai 7.054 del 2005e dai 682 del 1999 ai 2.364 del 2005 rispettivamente in centro storico enella corona semicentrale.Considerando centro storico e corona semicentrale, complessivamente, èriscontrabile nel 2005 un incremento di circa 4.400 posti moto (+87% ri-spetto ai 5.055 del 1999).

Trasporto collettivoConsiderando l'intervallo degli anni 1991-2006, la domanda di trasportopubblico è stata caratterizzata da un forte calo dei passeggeri (-13,6% ser-vizio urbano, -21,4% servizio extraurbano). Tuttavia è opportuno eviden-ziare come in ambito urbano si possa registrare una decisa

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controtendenza: dopo un costante calo dal 1993 al 1998, negli anni suc-cessivi si è infatti registrata una lenta ma costante ripresa. Il dato relativoal servizio urbano del Comune di Bologna riferito al 2006 è di 92.779.413passeggeri, con un aumento rispetto al 1998 dell'8,6%, pari a 7.312.382passeggeri, e questo nonostante una diminuzione della popolazione resi-dente di circa il 2,4%.Le stime relative ai primi dati disponibili per il 2007 mostrano un accele-razione di questa tendenza positiva per il trasporto pubblico: dai circa 47,5milioni di viaggiatori trasportati nei primi sei mesi del 2006 si è passatiinfatti a più di 50,1 milioni di viaggiatori trasportati nei primi sei mesi del2007.Riguardo la lunghezza della rete ATC si osserva negli ultimi 15 anni un evi-dente innalzamento del livello di estensione di quella urbana che è passatadai 354 km nel 1991 ai 563 km nel 2006; al contrario, per quanto riguardail servizio extraurbano, nello stesso arco temporale si osserva una sostan-ziale riduzione dell'estensione della rete che passa da 3.895 a 3.415 km.Ciò è dovuto, in parte, all'istituzione dell'Area Urbana nei comuni di Imolae Porretta Terme, che ha influenzato la distribuzione all'interno delle duecategorie del parametro qui analizzato. Il servizio urbano di Bologna nel2006 era caratterizzato da una lunghezza di esercizio di 478 km (+29% ri-spetto alla configurazione del 1991). Quanto a quella extraurbana, analiz-zando il periodo successivo alle modifiche sopra menzionate (dal 1996 al2006), si rileva che l'estensione della rete è cresciuta del 3,7%.L'offerta di trasporto pubblico viene misurata attraverso l'indicatore vet-ture per chilometri (vett*km), ovvero il numero totale di km percorsi dallaintera flotta in un anno. Dal 1991, con 18 milioni di vett*km, il servizio com-plessivo in ambito urbano, dopo una diminuzione iniziale, ha registratouna ripresa negli anni successivi, caratterizzata da un incremento dal 1999al 2002 che ha portato l'offerta a 19 milioni di vetture per km (+9% ri-spetto al 1996), valore attorno al quale è oscillata fino al 2006. Il serviziourbano di Bologna nel 2006 è stato caratterizzato da una percorrenzacomplessiva di 18,2 milioni di vett*km.Invece per il servizio extraurbano complessivo, che nel 1991 era di 18,4Mvett*km, si registra una serie di oscillazioni con un minimo nel 1997 (16,9Mvett*km) ed una progressiva leggera crescita fino al 2003 (17,7Mvett*km), valore attorno al quale è oscillato fino ai 17,5 Mvett*km del2006.Per quanto riguarda l'estensione delle corsie protette per mezzi pubblici,questa ha raggiunto il livello massimo nel 1994 (con circa 50 km), men-tre si è ridotta significativamente tra il 1997 e il 1998, stabilizzandosi in-torno a 42 km di rete; le corsie riservate per il trasporto pubblico sonoequamente distribuite fra esclusivamente dedicate e corsie affiancate aquelle del trasporto privato.Il sistema di telecontrollo RITA prevede il ricorso a telecamere per la sor-veglianza elettronica di alcuni percorsi particolarmente importanti per iltrasporto pubblico. Le telecamere controllano i percorsi tutti i giorni, 24ore su 24, rilevando il passaggio di tutti i veicoli e sanzionando quelli non

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autorizzati. Attualmente i percorsi controllati sono 9, più i 3 varchi a pro-tezione della cosiddetta area "T".E' attualmente in corso un importante progetto, impostato dal nuovoPGTU 2006, volto a potenziare e rendere maggiormente competitivo iltrasporto pubblico di linea su gomma: tra gli interventi previsti assumonoparticolare rilevanza lo sviluppo della filoviarizzazione (a partire da alcunedelle principali linee portanti) e l'estensione della priorità semaforica, le-gata al telecontrollo della flotta autobus su tutti gli assi d'ingresso al Cen-tro storico.A livello urbano sono inoltre in corso di progettazione grandi opere infra-strutturali per il trasporto di massa, che certamente indurranno un ulte-riore mutamento nella scelta del mezzo di trasporto da parte di una quotarilevante di popolazione a favore del trasporto pubblico collettivo e a disca-pito del veicolo privato, con conseguente riduzione dei veicoli in circola-zione nella città e dunque delle emissioni inquinanti prodotte.L'infrastruttura portante del sistema è rappresentata dalla metrotranvia,con l'obiettivo di dare risposte alla domanda esistente e di supportarenuove previsioni insediative. La linea 1 del sistema, idoneo sia al tracciatoin galleria con sede totalmente propria sia al tracciato in superficie consede parzialmente propria, con tratti di uso promiscuo, collegherà la Fieracon la Stazione centrale FS, l'Ospedale Maggiore, il Quartiere Borgo Pa-nigale, con diramazione Ospedale Maggiore/Prati di Caprara - Lazzarettoe prolungamento sul lato opposto verso il CAAB.Poiché il nuovo tracciato previsto per la metrotranvia avrebbe coinciso inparte con il tracciato approvato per il filobus a via guidata (TPGV), in par-ticolare per quanto riguarda la parte che va dal centro storico a Borgo Pa-nigale, si è rivisto il tracciato ovest del sistema a filovia guidata, nellaporzione compresa fra l'incrocio di via San Felice - via Riva Reno ed il ter-minale di Borgo Panigale (diramazione per via Battindarno compresa). I la-vori di realizzazione del TPGV, iniziati nel corso del 2007 nel Comune diSan Lazzaro, interesseranno il territorio di Bologna per circa 2/3 anni.Infine, nell'ottica di un'integrazione dei servizi di trasporto rapido di massae in considerazione dei programmi di potenziamento infrastrutturale del-l'Aeroporto Marconi di Bologna e di completamento del sistema ferrovia-rio Alta Velocità e del nuovo nodo ferroviario bolognese, che ne sarà snodofondamentale, è in fase di progettazione un collegamento Stazione - Ae-rostazione in grado di rendere l'Aeroporto di Bologna appetibile ad un ba-cino di utenza superiore. Per tale collegamento si prevede la realizzazionedi una navetta automatica su gomma a sviluppo quasi interamente su via-dotto, con un servizio che verrà organizzato con convogli a lunghezza mo-dulare, frequenze e tempi di percorrenza inferiori a 10 minuti e un'unicafermata intermedia al fine di garantire da un lato flessibilità e dall'altrovelocità del servizio.

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Rete ciclabileLa rete ciclabile bolognese è stata oggetto negli ultimi anni di importantiinterventi per estenderne l'estensione e migliorarne la qualità. A fine 2007l'estensione della rete è di 104 km complessivi (74 km di piste in sede pro-pria, corsie ciclabili, piste contigue a percorsi pedonali in ogni caso sem-pre con fondo asfaltato/cementato, 26 km di percorsi naturalistici, es.vialetti in terra battuta, e 4 km di corsie preferenziali bus aperte al tran-sito ciclabile), rispetto ai 92 km del 2006 e ai 77 km del 2004. La rete ci-clabile è articolata sostanzialmente lungo i seguenti assi principali:- Radiale Ovest (Centro - Casalecchio);- Radiale Est (Centro - San Lazzaro; "intermedia est", in corso di realizza-zione);- Radiale Nord (Centro - Corticella; Centro - Arcoveggio);- Radiale Fiera (Centro - Quartiere Fieristico - Parco Nord).Va ricordato che negli ultimi anni l'Amministrazione Comunale ha perse-guito una costante applicazione della Legge 366/98, che prevede l'ob-bligo a tutti gli enti proprietari delle strade di realizzare piste ciclabiliadiacenti alle sedi stradali, ogniqualvolta si tratti di una nuova costruzioneo di manutenzione straordinaria di una sede stradale esistente.L'implementazione della rete del SFM ha consentito inoltre la creazione diun insieme di percorsi ciclo-pedonali posti in prossimità delle nuove sta-zioni del Servizio, contribuendo alla crescita complessiva della rete cicla-bile.Infine, l'inserimento sistematico dei percorsi ciclabili nei progetti di PianiParticolareggiati - con la destinazione ad essi di parte degli oneri di urba-nizzazione - ed in altri interventi di riqualificazione urbana - in primo luogoi Programmi Integrati - ha consentito di realizzare un insieme di nuovi ramiche necessitano di un'azione di interconnessione e collegamento alla reteciclabile principale, al fine di giungere ad una completa fruibilità da partedell'utenza.In fase di attuazione del Psc verranno monitorati gli interventi volti all'in-cremento sia della lunghezza complessiva della rete ciclabile, sia delle per-centuali di piste realizzate in sede protetta/riservata sugli itinerari dicollegamento tra i nuovi interventi e il centro storico.

Trasporto ferroviarioNel bacino metropolitano bolognese ci sono otto corridoi ferroviari radiali.Sulle otto linee ferroviarie (sei gestite da FS e due da FER) che convergonosulla stazione centrale di Bologna, da tutte le direzioni circolano oltre aitreni nazionali anche quelli regionali, in parte con interesse metropolitano.La rete potenzialmente interessata dal servizio metropolitano è lunga circa280 chilometri, con un raggio medio dalla stazione centrale di circa 25-30chilometri, percorribile in 30-45 minuti.La città di Bologna è interessata dalla realizzazione della linea dell'AltaVelocità Milano-Bologna-Firenze, con la presenza di una coppia di binaridedicati lungo tutto il Nodo di Bologna, parte in galleria e parte in super-

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ficie, e con numerosi interventi d'adeguamento delle linee esistenti sia infase di costruzione sia in esercizio. Chiave di volta di tutto il progetto è larealizzazione di una stazione interrata riservata ai treni a lunga percor-renza con due binari passanti centrali e due precedenze esterne. Essa sisitua in corrispondenza dell'attuale piazzale della Stazione Centrale nel-l'area attualmente occupata dagli ultimi cinque binari, dal lato di via Car-racci.Disimpegnando l'impianto di superficie dal traffico dei treni a lunga per-correnza, se ne aumenterà la potenzialità permettendo la circolazione deinuovi traffici SFM e SFR previsti dagli strumenti di pianificazione regionali,provinciali e comunali. Il Servizio Ferroviario Metropolitano (SFM) rappresenta un importanteprogetto di riequilibrio e di governo della mobilità e dei trasporti del ba-cino bolognese, attraverso la valorizzazione della rete ferroviaria esistente.L'obiettivo è la creazione di un sistema di trasporto pubblico su rotaia cheserva sia per gli spostamenti pendolari fra la città di Bologna e la provin-cia, che per una parte dei movimenti interni a Bologna.L'efficienza del SFM è ottenuta attraverso il potenziamento della rete fer-roviaria che, attraverso i nuovi binari dell'Alta Velocità, consentirà di usarela ferrovia anche per gli spostamenti a breve percorrenza.Il cardine del progetto è la riorganizzazione del trasporto ferroviario me-tropolitano attraverso un servizio cadenzato (a regime, ogni 15 minuti inprossimità del nodo di Bologna e sulle direttrici forti, mentre sarà di 30 e60 minuti, con intensificazione nelle ore di punta, fuori dall'area urbana,in funzione della distanza dal capoluogo e dei flussi di domanda presentisulle direttrici). L'orario di servizio coprirà tutte le necessità di movimentodegli utenti, tra cui il pendolarismo lavorativo o scolastico, gli spostamentilegati al tempo libero e ad esigenze varie, e coprirà l'intervallo dalle ore6.00 alle ore 24.00. Nei giorni non lavorativi e nelle ore serali, il serviziosi ridurrà, per le linee a più bassa frequentazione, basato su un nuovo e piùcapillare sistema di stazioni e fermate lungo le direttrici ferroviarie esi-stenti. L'attrattività del SFM deriva dalla sua totale indipendenza dal sistemastradale, che renderà più facili e rapide le entrate alla città dalla periferiae dalle zone suburbane. Nella realizzazione dell'SFM, inoltre, si provvederà a garantire la connes-sione ciclabile delle fermate nel quadro di completamento della rete dipiste ciclabili comunali.

Trasporto merciNel 2004 è stata condotta un'indagine che ha approfondito il tema del ri-fornimento merci in Z.T.L con riferimento alle sei filiere di maggiore inte-resse (Tradizionale Freschi; Tradizionale Secchi; Tradizionale Surgelati; Nonfood; Capi appesi; Ho.Re.Ca.), mentre nel mese di marzo 2006 è stato ap-provato il "Piano per la raccolta e la distribuzione delle merci in città" che

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ha affrontato la criticità rappresentata dai veicoli commerciali nella ZTL:il Piano prevede l'attuazione di misure volte alla razionalizzazione ed otti-mizzazione del sistema di distribuzione, fra cui la differenziazione dellemodalità di accesso al cuore della città in funzione del livello di emissioniinquinanti del parco veicolare e l'attivazione di sistemi tecnologici per fa-vorire l'aggregazione/razionalizzazione delle operazioni di consegna e diprenotazione delle piazzole di carico/scarico merci e la migrazione verso iltrasporto conto terzi.Considerando gli effetti sui diversi aspetti organizzativi delle categoriecoinvolte, il Piano è stato strutturato in modo da avere un approccio gra-duale per fasi attuative successive, propedeutiche alla realizzazione defi-nitiva dello stesso: l'attuazione della prima fase ha visto lo snellimentodelle procedure di rilascio dei contrassegni, l'introduzione di politiche dipricing e la modifica delle regole di accesso (è prossima l'istituzione difasce orarie di accesso alla ZTL, in analogia a quanto già avviene per l'area"T"), allo scopo di creare condizioni privilegiate per il trasporto conto/terzie per i veicoli eco-compatibili e di contrastare l'uso improprio dei permessi;la seconda fase riguarda la realizzazione di un transit point tecnologico("Van sharing"), da sperimentare inizialmente in un'area specifica dellaZTL, accompagnato dallo sviluppo di una piattaforma tecnologica per lagestione delle consegne (prenotazione piazzole, percorsi da seguire,orari,…).Dal mese di agosto 2006 i contrassegni operativi, rilasciati per consentirel'accesso dei veicoli merci nella ZTL, precedentemente rilasciati gratuita-mente e senza scadenza agli aventi diritto, sono soggetti ad una tariffaannuale in funzione dell'ecocompatibilità del veicolo e con una validitàbiennale.E' stata inoltre introdotta la possibilità di utilizzare dei ticket di accesso allaZTL a pagamento (in sostituzione del precedente permesso di 96 ore ri-lasciato senza limitazioni), indirizzati a chi, non raggiungendo i requisitiper ottenere il contrassegno di accesso in ZTL, si trova occasionalmentea dover accedere alla Zona a Traffico Limitato; i ticket sono soggetti ad al-cune limitazioni nel numero necessarie a non incrementare eccessiva-mente gli accessi alla ZTL (l'utilizzo dei ticket comunque si attesta oggiintorno alle 100 unità al giorno) e costituiscono in sostanza un importanteelemento di flessibilità nella gestione degli accessi al centro di Bologna.La razionalizzazione dei permessi operativi attraverso l'introduzione distrumenti di pricing ha consentito di ridurre i permessi operativi del 27%(con riduzione dei veicoli con permesso "operativo" del 28%), riducendodel 10% il numero complessivo dei permessi concessi per l'accesso allaZTL.L'attuazione della prima parte del Piano Merci ha indubbiamente avutoeffetti anche sulla composizione veicolare della flotta dei veicoli operativi,se si considera che per la prima volta nel 2006 si ha una crescita dei vei-coli alimentati a metano o GPL (dal 3,0% al 4,2%) e questa tendenza siregistra soprattutto sui veicoli più recenti (es. gli EURO 4 a metano sonoil 13% del totale degli euro 4).

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IncidentalitàConformemente ai contenuti del Piano Nazionale della Sicurezza Stradaleistituito nel 1999 (che indica, tra le altre cose, una serie di azione priorita-rie per contrastare il fenomeno dell'incidentalità che si manifesta a mas-simo rischio nelle aree urbane e centrare l'obiettivo, fissato a livellocomunitario, di ridurre del 50% i morti e i feriti per incidente stradale entroil 2010) e alle disposizioni contenute nella successiva circolare ministe-riale del 2001, il nuovo PGTU 2006 è integrato da uno specifico Piano Di-rettore della Sicurezza Stradale Urbana (PSSU). Il PSSU (cui si rimandaper informazioni dettagliate), oltre a definire obiettivi intermedi, interventie azioni di contrasto dell'incidentalità finalizzate al raggiungimento del-l'obiettivo finale fissato al 2010, presenta anche una esauriente ricostru-zione del quadro conoscitivo riferito all'inizio del 2004 (ultimi datielaborati ufficialmente) che consente di inquadrare il fenomeno dell'inci-dentalità a Bologna.In estrema sintesi, i dati rilevati mostrano come, considerando i valori as-soluti, nell'ambito del territorio comunale l'incidentalità urbana sia di granlunga il fenomeno di maggiore rilievo (considerando il solo numero di in-cidenti stradali avvenuti nel periodo 2002-2004, sul totale di 8.344 il 91%è avvenuto in ambito urbano mentre il restante 9% si è distribuito tra au-tostrada, tangenziale, strade extraurbane e strade provinciali/statali).Nel 2004 sul territorio comunale si sono registrati 2765 incidenti, chehanno provocato 3538 feriti e 32 morti. Nella sola viabilità urbana gli in-cidenti sono stati 2505, con 3122 feriti (336 pedoni e 163 ciclisti) e 22morti (5 pedoni e 5 ciclisti). Il costo sociale dell'incidentalità urbana a Bo-logna è stato stimato intorno ai 260 milioni di euro.Da segnalare in particolare l'elevato contributo che la mortalità pedonaleoffre alla mortalità complessiva. Un bilancio particolarmente gravoso si èavuto nel 2003, quando 16 morti sui 35 totali erano pedoni, ma nell'interotriennio 2002-2004 gli investimenti di pedoni hanno rappresentato il12,6% (955) del totale degli incidenti con lesionati e hanno prodotto benil 31,3% (27) dei morti. Considerando tutto il periodo 1997-2004 si puòosservare come gli incidenti con pedoni coinvolti siano stati il 12% del to-tale e abbiano prodotto il 37% dei morti e il 10% dei feriti (si consideri co-munque che la mortalità pedonale mostra un andamentofondamentalmente indipendente dal numero di incidenti a dimostrazionedella particolarmente elevata casualità di tale esito per gli incidenti checoinvolgono pedoni). Considerando ancora il triennio 2002-2004, il 29%(278) degli investimenti di pedone sono avvenuti in centro storico e sonostati dovuti per il 37% ad autovetture e per il 53% a ciclomotori/motoci-cli; di questi il 42% (118) sono avvenuti in ZTL e sono stati dovuti per il64% a ciclomotori/motocicli; all'interno della zona "T", è avvenuto il 10%(27) degli investimenti di pedone e sono stati dovuti per il 89% a ciclomo-tori/motocicli. Emerge evidente una particolarmente elevata conflittualità fra pedoni edue ruote a motore (riguardo quest'ultima modalità di trasporto, si sot-tolinea come nel periodo 2002-2004 un terzo dei veicoli coinvolti in inci-

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denti erano due ruote a motore e hanno realizzato il 45% dei feriti com-plessivi, a fronte di una quota modale molto inferiore).Andando ad analizzare le tendenze, appare evidente una diminuzione di in-cidenti e feriti che decorre dal 1999, mentre altrettanto non può dirsi perl'andamento dei morti, che risulta in crescita dal 2000 al 2003 e registraun brusco abbattimento nel 2004.Si registra inoltre un progressivo aumento del numero di incidenti che ve-dono coinvolti pedoni o ciclisti. Rispetto al triennio precedente, infine, nel triennio 2002-2004 in ambitourbano il numero di morti è aumentato del 7,5%, mentre il numero di fe-riti è diminuito del 4,9%.E' quindi evidente come la severità degli obiettivi posti per il 2010 richiedail massimo sforzo per contrastare il fenomeno dell'incidentalità stradale.Evitando interventi a pioggia dispersi sul territorio è bene invece che talesforzo sia guidato da una attenta pianificazione perché l'azione sia effi-cace, come evidenziato da alcuni dati relativi agli interventi di ingegneriadel traffico realizzati nel triennio 2002-2004 dal Comune di Bologna alloscopo di aumentare la sicurezza stradale: nel complesso degli ambiti og-getto di tali interventi si sono osservate riduzioni del numero di incidenti(-33%), dei feriti (-33%) e dei morti (-100%) rispetto alla situazione pre-intervento.Gli interventi infrastrutturali o di gestione del traffico in corrispondenza deipunti neri individuati contribuiscono, su base annua, per circa il 51% e 53%alla riduzione rispettivamente del numero di feriti e di incidenti; i dati mo-strano come l'individuazione sulla base di pianificazione specifica degli in-terventi da attuare ha garantito una potenziale efficacia sulla riduzionedegli incidenti che è 10 volte superiore a quella propria degli interventi at-tuati a seguito di segnalazioni pervenute al Settore Mobilità Urbana.A questo scopo il PSSU ha individuato una serie di "punti neri" nei qualisi è registrato il maggior numero di incidenti gravosi e sui quali intervenirein via prioritaria.Tali punti neri si concentrano fondamentalmente nella zona centrale dellacittà (e in particolare sui viali di circonvallazione) e nella zona semicen-trale (fra i viali di circonvallazione e la linea ferroviaria di cintura), se siconsidera che in ognuna di tali localizzazioni si sono registrati da 19 a 37incidenti con lesionati nel triennio 2002-2004 (dei quali da 3 a 5 per ognilocalizzazione ha visto coinvolti pedoni o ciclisti; l'incidentalità ciclo-pe-donale non presenta tuttavia pochi punti di particolare concentrazione maè piuttosto un fenomeno prevalentemente "diffuso").La maggior parte dei punti neri è inoltre localizzata in corrispondenza diintersezioni (un solo punto nero riferito al 2004 è costituito da un arcostradale), in particolare quelle semaforizzate.

ALLEGATI:

- Sintesi del Piano Generale del Traffico Urbano - Azioni del PGTU 2006

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Spostamenti

DESCRIZIONE DELL'INDICATORESpostamenti interni al comune, di scambio con i comuni della provincia e di attraversamento totali [spostamenti/giorno] e per tipologia di mezzo utilizzato [%] alla data del Censimento Generale della Popolazione

TIPO DELL'INDICATOREIndicatore di contesto

VALORE DELL'INDICATORE

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ANDAMENTO STORICO

ELABORAZIONE DEI DATIComune di Bologna Settore Mobilità UrbanaElaborazione disponibile con cadenza decennale (Censimento Generale della Popolazione)

FONTE DEI DATIIstat Censimento Generale della PopolazionePiano Generale del Traffico Urbano (Pgtu)

APPROFONDIMENTIhttp://dawinci.istat.it/pophttp://urp.comune.bologna.it/Mobilita/Mobilita.nsf/7b56d201002c688cc1256dc200330cef/a33e0e4cde75f94dc1257242005c39a2?OpenDocument

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QUADRO CONOSCITIVO / H - MOBILITA'

Motorizzazione

DESCRIZIONE DELL'INDICATORETasso di motorizzazione privata [Numero di autovetture per 100 abitanti]

TIPO DELL'INDICATOREIndicatore di contesto

VALORE DELL'INDICATORETasso Bologna al 2006: 54,0 autovetture/100 abitantiTasso Provincia di Bologna al 2005: 58,6 autovetture/100 abitanti

ELABORAZIONE DEI DATIComune di Bologna Settore Mobilità Urbana

FONTE DEI DATIComune di Bologna Settore Programmazione, Controlli e StatisticaACI

APPROFONDIMENTIhttp://www.comune.bologna.it/iperbole/piancont/dati_statistici/Indici/Trasporti/index.htm

ANDAMENTO STORICO

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Traffico

DESCRIZIONE DELL'INDICATOREFlussi di traffico reali intercettati su un numero di sezioni campione in prossimità delle aree di intervento[veicoli totali per sezioni significative relativi all'ora di punta][veicoli totali per sezioni significative relativi al totale giornaliero]

TIPO DELL'INDICATOREIndicatore di contesto

VALORE DELL'INDICATORE

COMUNE DI BOLOGNA / PIANO STRUTTURALE COMUNALE / 2007

ELABORAZIONE DEI DATIComune di Bologna Settore Mobilità Urbana

FONTE DEI DATIComune di Bologna Settore Mobilità Urbana

ANDAMENTO STORICO

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Trasporto pubblico

DESCRIZIONE DELL'INDICATORE- Utenza potenziale all'attuale rete di Tpl: popolazione residente distante meno di 200 m in linea d'aria dalle fermate [Numero]- Utenza effettiva: passeggeri al giorno [Numero]- Rapporto tra utenza potenziale e utenza giornaliera effettiva [Numero]- Passeggeri trasportati per corsa: rapporto tra passeggeri giornalieri trasportati e numero di corse giornaliere [Numero]

TIPO DELL'INDICATOREIndicatore di contesto

VALORE DELL'INDICATORE

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ELABORAZIONE DEI DATIComune di Bologna Settore Mobilità Urbana

FONTE DEI DATIComune di Bologna Settore Mobilità Urbana

ANDAMENTO STORICONon disponibile

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QUADRO CONOSCITIVO / H - MOBILITA'

Lunghezza reti ciclabili

DESCRIZIONE DELL'INDICATORELunghezza della rete ciclabile comunale [km]

TIPO DELL'INDICATOREIndicatore di attuazione del Psc

VALORE DELL'INDICATOREPercorsi ciclabili al 2007: 74 kmPercorsi naturalistici al 2007: 26 kmAltri percorsi: 4 km

ANDAMENTO STORICO

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OBIETTIVO DI RIFERIMENTOPerseguimento dell'efficacia e dell'adeguatezza del sistema della mobilità, anche in relazione all'incremento dell'intermodalità, all'aumento dell'accessibilità della città pubblica, all'integrazione dei diversi sistemi di trasporto

RILEVANZA PER LE STRATEGIE E LE POLITICHE DEL PSCSistema delle Infrastrutture per la mobilità: promozione e diffusione di usi alternativi all'auto privata. La rete strutturale delle piste ciclabili ha l'obiettivo di formare un sistema di collegamenti continuo, sicuro e ben riconoscibile, integrato con altre forme di mobilità

ELABORAZIONE DEI DATIComune di Bologna Settore Mobilità Urbana

FONTE DEI DATIComune di Bologna Settore Mobilità UrbanaComune di Bologna Settore Territorio e Urbanistica U.I. Sistema Informativo Territoriale (Sit)

TARGETanno 2023:Percorsi ciclabili e naturalistici al 2023: 350 Km

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QUADRO CONOSCITIVO / H - MOBILITA'

Parcheggi

DESCRIZIONE DELL'INDICATOREDotazione di parcheggi pubblici procapite sul territorio comunaleMetri quadri di parcheggi esistenti sul totale degli abitanti residenti e non abitualmente dimoranti (eccetto i turisti) [mq/ab]

TIPO DELL'INDICATOREIndicatore di attuazione del Psc

VALORE DELL'INDICATOREDotazione di parcheggi al 2007: 1,52 mq/ab

ELABORAZIONE DEI DATIComune di Bologna Settore Territorio e Urbanistica U.I. Sistema Informativo Territoriale (Sit) e U.I. Ufficio di Piano

FONTE DEI DATIComune di Bologna Settore Territorio e Urbanistica

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OBIETTIVO DI RIFERIMENTOPerseguimento dell'efficacia e dell'adeguatezza del sistema della mobilità, anche in relazione all'incremento dell'intermodalità, all'aumento dell'accessibilità della città pubblica, all'integrazione dei diversi sistemi di trasporto

RILEVANZA PER LE STRATEGIE E LE POLITICHE DEL PSCCittà della Via Emilia Levante - Città della via Emilia Ponenete: ricerca di spazi per parcheggi allo scopo di riassorbire parte della sosta su stradaSistema della Mobilità: riduzione dell'occupazione delle sedi stradali mediante la realizzazione di parcheggi che assicurino adeguato sostegno all'interscambio e alla sosta dei residenti, in particolare lungo le direttrici del trasporto pubblico

TARGETAnno 2023: 3,2 mq/ab

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Percorsi ciclabili dentro-fuori tangenziale

DESCRIZIONE DELL'INDICATORELunghezza dei collegamenti ciclabili in sede propria o protetta tra il centro storico e gli insediamenti:- La Noce- Corticella- Pilastro- Via Larga/Croce del Biacco[km], [% di collegamenti ciclabili su intero percorso]

TIPO DELL'INDICATOREIndicatore di attuazione del Psc

VALORE DELL'INDICATORE

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OBIETTIVO DI RIFERIMENTOPerseguimento dell'efficacia e dell'adeguatezza del sistema della mobilità, anche in relazione all'incremento dell'intermodalità, all'aumento dell'accessibilità della città pubblica, all'integrazione dei diversi sistemi di trasporto

RILEVANZA PER LE STRATEGIE E LE POLITICHE DEL PSCAbitare la città di città … Città della Tangenziale: efficacia dei collegamenti tra gli insediamenti presenti oltre la tangenziale e il centro storico; moltiplicazione delle relazioni tra luoghi di nuova urbanizzazione e luoghi da riqualificareSistema delle Infrastrutture per la mobilità: promozione e diffusione di usi alternativi all'auto privata

ELABORAZIONE DEI DATIComune di Bologna Settore Mobilità Urbana

FONTE DEI DATIComune di Bologna Settore Territorio e Urbanistica U.I. Sistema Informativo Territoriale (Sit)

ANDAMENTO STORICONon disponibile

TARGETanno 2023:Lunghezza dei collegamenti ciclabili in sede propria o protetta tra il centro storico e gli insediamenti di:La Noce: 6,7 KmCorticella: 6 KmPilastro: 5,8 KmVia Larga/Croce del Biacco: 6,5 Km

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QUADRO CONOSCITIVO / H - MOBILITA'

Spazi pedonali sulla via Emilia

DESCRIZIONE DELL'INDICATORERidefinizione degli spazi stradali lungo la via Emilia attraverso il recupero di spazi a favore della pedonabilità [mq di area recuperata per la pedonalità]

TIPO DELL'INDICATOREIndicatore di attuazione del Psc

VALORE DELL'INDICATOREArea recuperata per la pedonalità al 2007: 0 mq

ELABORAZIONE DEI DATIComune di Bologna Settore Mobilità Urbana

FONTE DEI DATIComune di Bologna Settore Territorio e Urbanistica U.I. Sistema Informativo Territoriale (Sit)

ANDAMENTO STORICONon disponibile

COMUNE DI BOLOGNA / PIANO STRUTTURALE COMUNALE / 2007

OBIETTIVO DI RIFERIMENTOPerseguimento dell'efficacia e dell'adeguatezza del sistema della mobilità, anche in relazione all'incremento dell'intermodalità, all'aumento dell'accessibilità della città pubblica, all'integrazione dei diversi sistemi di trasporto

RILEVANZA PER LE STRATEGIE E LE POLITICHE DEL PSCAbitare la città di città … Città della Via Emilia Ponente - Città della Via Emilia Levante: progettazione dello spazio pubblico considerando le pratiche ricorrenti (muoversi a piedi, muoversi in bicicletta, fermarsi, entrare e uscire da case e uffici, fare acquisti,ƒ)Sistema delle attrezzature e spazi collettivi: garantire la disponibilità di spazi e attrezzature nelle quantità e posizioni necessarie, anche attraverso la creazione di connessioni ciclabili e pedonali volte a favorire usi integrati

TARGETAnno 2023:5.000 mq

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Percorsi ciclo-pedonali in collina

DESCRIZIONE DELL'INDICATORELunghezza dei percorsi ciclo-pedonali all'interno delle situazioni della Città della collina [km]

TIPO DELL'INDICATOREIndicatore di attuazione del Psc

VALORE DELL'INDICATORE

COMUNE DI BOLOGNA / PIANO STRUTTURALE COMUNALE / 2007

OBIETTIVO DI RIFERIMENTOPerseguimento dell'efficacia e dell'adeguatezza del sistema della mobilità, anche in relazione all'incremento dell'intermodalità, all'aumento dell'accessibilità della città pubblica, all'integrazione dei diversi sistemi di trasporto

RILEVANZA PER LE STRATEGIE E LE POLITICHE DEL PSCCittà della Collina: garantire la percorribilità profonda della collina, attraverso la realizzazione di un sistema di porti e approdi

ELABORAZIONE DEI DATIComune di Bologna Settore Territorio e Urbanistica U.I. Sistema Informativo Territoriale (Sit)

FONTE DEI DATIComune di Bologna Settore Territorio e Urbanistica U.I. Sistema Informativo Territoriale (Sit)

ANDAMENTO STORICONon disponibile

TARGETanno 2023:Collina del Reno: 7,3 KmPedecollina: 34 KmCollina Urbana: 31,3 KmCollina dei Calanchi: 11 Km

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QUADRO CONOSCITIVO / H - MOBILITA'

Collegamenti coi poli funzionali

DESCRIZIONE DELL'INDICATORETempo medio e frequenza di collegamento con sistemi di trasporto pubblico tra i poli funzionali:- aeroporto-stazione- stazione-fiera district- aeroporto-fiera district- stazione-centro agroalimentare- aeroporto-centro agroalimentare- stazione-università (sede Lazzaretto, sede Navile, sede Agraria CAAB, sede via del Terrapieno, sede in centro, sede viale Risorgimento)Tempo medio [min]Frequenza [cadenzamento orario]

TIPO DELL'INDICATOREIndicatore di attuazione del Psc

VALORE DELL'INDICATORE

COMUNE DI BOLOGNA / PIANO STRUTTURALE COMUNALE / 2007

OBIETTIVO DI RIFERIMENTOPerseguimento dell'efficacia e dell'adeguatezza del sistema della mobilità, anche in relazione all'incremento dell'intermodalità, all'aumento dell'accessibilità della città pubblica, all'integrazione dei diversi sistemi di trasporto

RILEVANZA PER LE STRATEGIE E LE POLITICHE DEL PSCBologna città europea - Città della Ferrovia: efficacia dei collegamenti tra le porte di accesso internazionali e nazionali della città e i suoi principali attrattoriSistema delle infrastrutture per la mobilità: promozione e diffusione dell'uso del mezzo pubblico

ANDAMENTO STORICONon disponibile

TARGETAnno 2023:Tempo medio di collegamento con sistemi di trasporto pubblico tra i poli funzionali:- aeroporto-stazione: 10 min- stazione-fiera district: 8 min- aeroporto-fiera district: 18 min- stazione-centro agroalimentare: 12 min- aeroporto-centro agroalimentare: 22 min- stazione-università (sede Lazzaretto, sede Navile, sede Agraria CAAB, sede via del Terrapieno, sede in centro, sede viale Risorgimento): 5 minFrequenza media di collegamento con sistemi di trasporto pubblico tra i poli funzionali:- aeroporto-stazione: 10 min- stazione-fiera district: 2 min- aeroporto-fiera district: un cambio- stazione-centro agroalimentare: 2 min- aeroporto-centro agroalimentare: un cambio- stazione-università (sede Lazzaretto, sede Navile, sede Agraria CAAB, sede via del Terrapieno, sede in centro, sede viale Risorgimento): 10 min

ELABORAZIONE DEI DATIComune di Bologna Settore Mobilità Urbana

FONTE DEI DATIAtc Bologna

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IGOVERNANCE

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Governance

Governance è un termine oggi piuttosto utilizzato; una definizione appro-priata per quello che interessa questo documento riferisce il termine alla"capacità di mettere insieme vari interessi, attori e organizzazioni, e diesprimerli in una località dando in tal modo forma agli interessi locali, alleorganizzazioni, ai gruppi sociali, sviluppando strategie più o meno unifi-cate in relazione con il mercato, lo Stato, le altre città e livelli di governo"(Le Galès P. e Lequesne C., Les paradoxe des régions en Europe, 1997,Paris, La Découverte). La possibilità di misurare questa capacità è interes-sante per osservare quanto l'attuazione del Psc sarà in grado di "mettereassieme" pezzi di società e parti di città.Sono diverse le forme di governance che sono state praticate nella fase dipredisposizione del Psc.Importante è l'esperienza del Comitato interistituzionale per l'elaborazionedei Psc in forma associata, nato nel gennaio 2005 su mandato della Con-ferenza metropolitana dei Sindaci dell'area bolognese come forma volon-taria di confronto fra amministrazioni su temi rilevanti per la pianificazioneterritoriale. Il Comitato ha l'obiettivo di coordinare le diverse esperienzedi pianificazione avviate nella realtà metropolitana di Bologna, anche aseguito dell'approvazione del Piano Territoriale di Coordinamento dellaProvincia di Bologna. Il Comitato interistituzionale, composto da rappre-sentanti politici della Provincia, delle Associazioni/Unioni di Comuni e deiComuni a queste non aderenti tra cui il Comune di Bologna, è stato af-fiancato per la parte operativa da un Comitato di coordinamento tecnicochiamato a promuovere metodologie di analisi comuni e a confrontarsi suitemi fondamentali degli strumenti urbanistici. I vari gruppi di lavoro delComitato tecnico hanno approfondito le tematiche del dimensionamento,delle previsioni insediative e di servizio; della perequazione territoriale e ur-banistica; delle infrastrutture, trasporti e mobilità; dei poli funzionali e areeproduttive; degli spazi verdi non urbani e del regolamento urbanistico ededilizio metropolitano.Altre forme di governance, oltre al Comitato interistituzionale, sono quelledel Forum "Bologna. Città che cambia", all'interno del quale si è sviluppatala discussione cittadina sulla formazione del Piano, oppure i laboratori diurbanistica partecipata che hanno fornito importanti elementi di carat-tere progettuale per la definizione delle strategie del Psc.Il Forum, nelle diverse forme che ha assunto durante il processo di piani-ficazione, ha svolto il ruolo di strumento di consultazione, coinvolgendouna alto numero di associazioni e portatori di interesse cittadini. Tramitei laboratori il sistema di governance ha coinvolto anche le associazioni diterritorio e i singoli cittadini interessati ad esprimersi in merito alle trasfor-mazioni dei propri luoghi di vita quotidiana.

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COMUNE DI BOLOGNA / PIANO STRUTTURALE COMUNALE / 2007QUADRO CONOSCITIVO / I - GOVERNANCE

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Le attività del Forum e dei laboratori sono state accompagnate da cam-pagne di interviste, mostre nelle sedi dei quartieri e ripetuti incontri con gliamministratori locali . Sin dalla fase di indagine e di costruzione del qua-dro conoscitivo le metodologie hanno sempre tenuto conto della necessitàdi legare il processo di definizione dei bisogni e delle criticità del territo-rio, e più in generale il processo di conoscenza del territorio, alla visione deicittadini, della pluralità associativa e delle istituzioni locali con l'obiettivodi riportare al meglio, seppure attraverso il filtro di elaborazioni e valuta-zioni tecniche, la visione che il territorio ha di se'.

Anche se indicatori di carattere numerico possono non essere consideratirilevanti per osservare politiche di questo tipo, riteniamo che sia comun-que utile, dall'approvazione del nuovo Psc in poi, continuare a misurarel'impegno su questo tipo di attività, sempre con l'obiettivo di valutare l'ef-ficacia delle politiche di piano.Sono stati quindi individuati tre indicatori che descrivono diversi ambitisu cui lavorare ad una forma di governo allargata, integrata con l'azione disoggetti esterni all'Amministrazione.Un primo indicatore misura il numero degli incontri di carattere tecnicotra Bologna e altri enti locali, finalizzati alla discussione di politiche urba-nistiche di carattere generale. Si tratta, in particolare, della partecipazionedel Comune al Comitato interistituzionale sopra citato. L'indicatore puòessere misurato a partire dall'inizio del 2005, momento di costituzionedel Comitato.Un secondo indicatore intende monitorare l'impegno dell'Amministrazionenell'avviare e seguire processi di carattere partecipativo, con il confrontodiretto con i cittadini. In questo caso è interessante vedere quanti sono iprocessi via via avviati e quale impegno venga richiesto nella gestione diquesti percorsi. Anche in questo caso l'indicatore può essere misurato apartire dall'inizio del 2005.L'ultimo indicatore è quello che meno si identifica con il tema della go-vernance, anche se, guardandolo più da lontano, è possibile considerare ilconcorso di progettazione come un modo di allargare la discussione sullaqualità urbana a un numero più vasto di progettisti e, se il concorso vieneassociato a iniziative di carattere informativo e partecipativo, come è ac-caduto negli ultimi anni, di estendere ai cittadini la medesima forma di"allargamento".

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COMUNE DI BOLOGNA / PIANO STRUTTURALE COMUNALE / 2007QUADRO CONOSCITIVO / I - GOVERNANCE

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QUADRO CONOSCITIVO / I - GOVERNANCE

Iniziative di collaborazione interistituzionale

DESCRIZIONE DELL'INDICATORERiunioni (o altre inizative diversamente nominate) cui partecipano i tecnici comunali su argomenti inerenti il governo del territorio [Numero]Trattandosi di un indicatore qualitativo ma per il quale l'aspetto qualitativo è rilevante (ad esempio per quanto riguarda l'importanza degli oggetti di discussione) il rilievo dei dati può opportunamente tenere in conto degli argomenti oggetto di discussione

TIPO DELL'INDICATOREIndicatore di attuazione del Psc

VALORE DELL'INDICATORERiunioni del comitato tecnico interistituzionale cui hanno partecipato tecnici comunali, dal 2005 al 2007: 50 circaRiunioni dirette con altri Comuni per il confronto su scelte di pianificazione di interesse sovralocale, dal 2005: 50 circa

ELABORAZIONE DEI DATIComune di Bologna Settore Territorio e Urbanistica

FONTE DEI DATIComune di Bologna Settore Territorio e Urbanistica

APPROFONDIMENTIhttp://www.atlante.provincia.bologna.it/governance.htm

COMUNE DI BOLOGNA / PIANO STRUTTURALE COMUNALE / 2007

OBIETTIVO DI RIFERIMENTOEfficacia del piano: attuazione condivisa delle scelte di Piano

RILEVANZA PER LE STRATEGIE E LE POLITICHE DEL PSCTutte le strategie del Piano possono beneficiare di un'attuazione sostenuta da iniziative di collaborazione interistituzionale, e in particolare quelle della Città della ferrovia e delle quattro Città metropolitane (Tangenziale, Reno, Savena, Collina)

TARGETAnno 2023:in aumento

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QUADRO CONOSCITIVO / I - GOVERNANCE

Percorsi di partecipazione

DESCRIZIONE DELL'INDICATORE- Percorsi partecipativi attivati [Numero]- Riunioni in qualsiasi modo nominate all'interno di ciascun progetto [Numero]

TIPO DELL'INDICATOREIndicatore di attuazione del Psc

VALORE DELL'INDICATOREPercorsi partecipativi: 7 (Forum Psc, Mercato, Via Larga, Parco San Donnino, Villa Bernaroli, Croce del Biacco, Bolognina)Riuninoni: 280 circa

ELABORAZIONE DEI DATIComune di Bologna Settore Territorio e Urbanistica

FONTE DEI DATIComune di Bologna Settore Territorio e Urbanistica

APPROFONDIMENTIhttp://www.comune.bologna.it/partecipazione/index.php

COMUNE DI BOLOGNA / PIANO STRUTTURALE COMUNALE / 2007

OBIETTIVO DI RIFERIMENTOEfficacia del piano: attuazione condivisa delle scelte di Piano

RILEVANZA PER LE STRATEGIE E LE POLITICHE DEL PSCTutte le scelte di Piano possono beneficiare, in termini di efficacia, dallo svolgimento di percorsi partecipativi per migliorare gli esiti delle trasformazioni, quindi tutte le Città del Psc potranno utilmente essere interpretate attraverso lo svolgimento di iniziative di questo tipo. Per quanto riguarda le strategie del Piano per la qualità diffusa, i percorsi partecipativi potranno innestarsi in maniera interessante sul livello delle "situazioni"

TARGETAnno 2023:in aumento

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QUADRO CONOSCITIVO / I - GOVERNANCE

Concorsi di progettazione

DESCRIZIONE DELL'INDICATOREIncarichi pubblici affidati tramite concorso di progettazione sul totale degli incarichi affidati [Numero]

TIPO DELL'INDICATOREIndicatore di attuazione del Psc

VALORE DELL'INDICATOREIncarichi pubblici: 0

COMUNE DI BOLOGNA / PIANO STRUTTURALE COMUNALE / 2007

OBIETTIVO DI RIFERIMENTOMigliorare la qualità architettonica e urbanistica degli interventi.

RILEVANZA PER LE STRATEGIE E LE POLITICHE DEL PSCL'obiettivo è da perseguire in tutte le Città.

ELABORAZIONE DEI DATIComune di Bologna Settori Territorio e Urbanistica e Lavori Pubblici

TARGETAnno 2023: in aumento

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