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Caronia Comune di PIANO REGOLATORE GENERALE Variante Generale Prof. ing. arch. Giuseppe Trombino Progetto PRG: Arch. Antonio Calderaio Studio agricolo forestale: Studio geologico: Relazione Tav. 1 Ing. Paolo Folisi, U. T. C. Consulenza progetto PRG: Valutazione Ambientale Strategica: Studio di Incidenza Ambientale: Dr. agr. Felice Genovese Dr. agr. Felice Genovese 'U JHRO 1LFROz 5XQGR

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CaroniaComune di

PIANO REGOLATORE GENERALEVariante Generale

Prof. ing. arch. Giuseppe Trombino

Progetto PRG:

Arch. Antonio Calderaio

Studio agricolo forestale:

Studio geologico:

RelazioneTav. 1

Ing. Paolo Folisi, U. T. C.

Consulenza progetto PRG:

Valutazione Ambientale Strategica:

Studio di Incidenza Ambientale: Dr. agr. Felice Genovese

Dr. agr. Felice Genovese

Dr. geol. Nicolò Rundo

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COMUNE DI CARONIA Città metropolitana di Messina

PIANO REGOLATORE GENERALEVARIANTE GENERALE

1. RELAZIONE

2016

Progetto PRG Ufficio Tecnico Comunale (Ing. Paolo Folisi)

Consulenza progetto PRG Prof. ing. arch. Giuseppe TrombinoVAS Arch. Antonio Calderaio

Studio di Incidenza Ambientale Dr. Felice GenoveseStudio agricolo forestale Dr. Felice Genovese

Studio geologico Dr. Nicolò Rundo

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IndicePREMESSA

1. RIFERIMENTI DEL PIANO1.1 - Le Direttive consiliari 1.2 - Le indicazioni contenute nello studio agricolo-forestale del territorio 1.3 - Le indicazioni contenute nello studio geologico del territorio 1.4 - Rapporto ambientale della VAS

2. ANALISI DELLO STATO ATTUALE2.1. Il territorio2.2. La storia2.3 Caratteri naturalistici del territorio2.4 Acque2.5 Aria e cambiamenti climatici2.6 Paesaggio2.7 Beni culturali archeologici, storico-architettonici ed etnoantropologici2. 8 Ambiente urbano e socioeconomico2. 8 Ambiente urbano e socioeconomico2. 9 Mobilità e trasporti2.10 Energia

3. ANALISI DELLO STATO DI DIRITTO3.1 La pianificazione sovraordinata3.2 I vincoli urbanistico-territoriali3.3 Le previsioni del PRG vigente

4. VALUTAZIONE DEI FABBISOGNI E DIMENSIONAMENTO DEL PIANO 4.1 Dimensionamento residenziale4.2 Dimensionamento attività produttive

5. CRITERI GENERALI DI PROGETTAZIONE ED OBIETTIVI DEL PIANO5.1 Gli obiettivi generali del progetto di PRG5.2 Le invarianti strutturali

6. IL PROGETTO DI PRG6.1 Il Centro Storico e gli ambiti di interesse ambientale6.2 Gli ambiti di edilizia residenziale esistente e di completamento6.3 Le nuove aree residenziali per i fabbisogni primari6.4 Le aree residenziali stagionali e turistico ricettive6.5 Le aree per le attività produttive6.6. Infrastrutture e servizi generali6.7 Le aree agricole6.8 Le aree protette di interesse naturalistico e le aree di interesse geologico6.9 La viabilità6.10 Le previsioni relative alla programmazione commerciale6.11 Prescrizioni particolari

7. DATI DIMENSIONALI DEL PIANO7.1 Il comparto residenziale 7.2 I comparti produttivi7.3 Verifica degli standard

8. FASI DI ATTUAZIONE DEL PRG

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PREMESSA

Nelle pagine che seguono sono riportati i risultati degli studi analitici e progettuali svoltidallo scrivente progettista Responsabile dell’Ufficio di piano ing. Paolo Folisi, con laconsulenza del prof. ing. arch. Giuseppe Trombino, per la definizione del progettodella Variante generale del PRG di Caronia (di seguito PRG), giusto incarico conferitodalla Amministrazione.Il piano costituisce la revisione generale del PRG approvato nel 1999, finalizzata allariapposizione dei vincoli espropriativi non più agenti per il trascorso periodo di validità,ma, come si specificherà meglio in seguito, sottopone le previsioni del PRG ad uncomplessivo ristudio per adeguarle alle mutate situazioni dello stato di fatto e di diritto.

Il progetto si avvale degli studi di settore predisposti dalla Amministrazione comunale eprecisamente dello studio agricolo-forestale del territorio redatto dall'agronomo dott.Felice Genovese e dello studio di incidenza ambientale per le aree di Natura 2000redatto dallo stesso professionista, nonché dello studio geologico generale redatto daldott. Nicolò Rundo.Il progetto di PRG è corredato dal Rapporto ambientale della VAS redatto dall’arch.Antonio Calderaio.Per la definizione del presente PRG ci si è riferiti alle Direttive generali per la revisionedel PRG approvate dal Consiglio Comunale con delibera n. 06 del 18.03.2013, nonchéalle indicazioni contenute nella Delibera n. 1 del 18/09/2015, con la quale ilCommissario ad acta, nominato in sostituzione del Consiglio comunale, ha espresso leproprie determinazioni sullo schema di massima del Piano.

Per la visualizzazione delle analisi e del progetto lo scrivente ufficio si è avvalso dellecartografie aerofotogrammetriche vettoriali alla scala 1:2.000 del centro urbano ed allascala 1:10.000 del territorio comunale (CTR), realizzate dalla Regione Sicilianarispettivamente nel 2003 e nel 2005 e fornite alla Amministrazione comunale. Tali cartografie sono state aggiornate all’attualità avvalendosi delle fotografie aereedisponibili.Il progetto del PRG risulta composto complessivamente dai seguenti elaborati:

1 Relazione 2 Inquadramento territoriale varie scale3 A, B, C, D Il territorio comunale. Stato di fatto scala 1:10.0004 A, B, C, D Il territorio comunale. Vincoli normativi scala 1:10.0005 A, B, C, D Il territorio comunale. Vincoli ambientali scala 1:10.0006 A, B, C, D Il territorio comunale. Stato di diritto scala 1:10.0007 A, B, C, D, E, F, G Le aree urbane. Stato di fatto scala 1:2.0008 A, B, C, D, E, F, G Le aree urbane. Viincoli territoriali scala 1:2.0009 A, B, C, D, E, F, G Le aree urbane. Stato di diritto scala 1:2.00010 A, B, C, D Il territorio comunale. Progetto di piano scala 1:10.00011 A, B, C, D, E, F, G Le aree urbane. Zonizzazione scala 1:2.00012 Norme Tecniche di attuazione

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1. - RIFERIMENTI DEL PIANO

Elementi fondamentali e condizionanti, sia pur in diverso modo, delle scelte contenutenello schema di massima della Variante generale del PRG sono state: le direttive formulate dal Consiglio comunale; le indicazioni contenute nella delibera di approvazione dello schema di massima del

piano; le indicazioni relative alla suscettività di utilizzazione del suolo ed al sistema dei

vincoli boschivi contenute nello studio agricolo-forestale del territorio; le risultanze dello studio geologico; le indicazioni derivanti dallo studio di incidenza relativamente alle aree SIC e ZPS

presenti nel territorio comunale; le indicazioni emerse attraverso la valutazione degli effetti del piano nel Rapporto

Preliminare Ambientale della VAS; le prescrizioni e le direttive contenute nei piani sovraordinati. Si è pure evidentemente tenuto conto del fatto che una parte consistente del territoriocomunale è interessato dal Parco dei Nebrodi, regolamentato da una specifica normativa(Piano Territoriale di Coordinamento del Parco)..L'esposizione dei contenuti del Piano è pertanto preceduta da un capitolo nel quale sonoriassunte le indicazioni derivanti dai riferimenti sopra elencati.

1.1 - Le Direttive consiliari

In ossequio al disposto del comma 7, art. 3, legge reg. 30 aprile 1991, n. 15, il Consigliocomunale con atto deliberativo n. 06 del 18.03.2013, ha adottato le direttive generali daosservarsi per la revisione del PRG. Nel documento di Direttive viene prima analizzato il territorio dal punto di vistaurbanistico, sociale ed economico, poi vengono date le seguenti indicazioni specifiche:Infrastrutture e servizi generali. Occorre prevedere le seguenti strutture:- area destinata ad eliporto;- sede del Parco dei Nebrodi a Marina di Caronia;- Caserma dei Carabinieri a Caronia;- Guardia medica a Caronia;- casa di riposo o centro diurno a Caronia;- Autoparco in luogo del Mattatoio;- Oleoteca in luogo della prevista sede del Parco dei Nebrodi;- ampliamento cimitero centro lato nord est in sostituzione dell’ampliamento previstonel PRG vigente;- ampliamento del cimitero della frazione Marina e area a parcheggio;- ampliamento dell’impianto sportivo del centro, inserendo una pista di atletica;- prevedere un’area a Marina dove ubicare impianti sportivi possibilmente in C/daSugherita;- prevedere un’area da destinare a galoppatoio;- prevedere un’area da destinare a campo da golf;- prevedere lungo la viabilità provinciale e comunale area attrezzate per la esposizione evendita di prodotti agro-alimentare.

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Nella redazione del nuovo piano dovrà, caso per caso, valutarsi con la massimaattenzione l’opportunità di riconfermare dei vincoli espropriativi, che dovrà comunquein linea di principio ammettersi soltanto nel caso di comprovata necessità.C/da Torre del LauroLe zone stralciate di Torre del Lauro, vista l’attuale condizione di integrità paesaggisticadelle aree interessate, non devono essere riproposte. La viabilità di nuova previsione delvigente PRG non va confermata a meno dei tratti assolutamente indispensabili agarantire l’accessibilità alle nuove aree. Nell’area urbanizzata entro la fascia dei 150metri dalla battigia, pur non prevedendo nessuna integrazione volumetrica, dovràprevedersi una classificazione di zona che consenta la realizzazione delle indispensabiliinfrastrutture e attrezzature per la fruizione del mare.Va prevista una più idonea localizzazione dell’impianto di depurazione. Va potenziatala struttura esistente (aviopista).C/da Pantano Verificare il perimetro dell’area archeologica riconducendolo a quello definito con ildecreto di apposizione del vincolo.C/da Sugherita PianaBisognerà valutare l’opportunità di prevedere nuove destinazioni edificatorie ricettive inrelazione allo stato delle opere di urbanizzazione, alla presenza di colture di pregio etenendo conto dei benefici sociali che lo sviluppo turistico della zona potrà apportare.Va previsto il collegamento, mediante idonea infrastruttura, tra la C/da Piana e la C/daSuggerita, in continuazione della viabilità esistente.C/da CannetoValutare la possibilità di prevedere modesti ampliamenti dell’abitato esistente e un sitoper l’impianto di depurazione a servizio dell’abitato.C/da RicchiòCome per la frazione Canneto prevedere modesti ampliamenti dell’abitato esistente nelrispetto dei vincoli esistenti.C/da BuzzaAnalizzare la consistenza degli insediamenti della fascia costiera, allo scopo diverificare la possibilità di enucleare zone territoriale omogenee B o C.Prevedere un’area da destinare a insediamenti produttivi.Valutare la possibilità di individuare anche un’area da destinare a insediamentiproduttivi in aggiunta all’area C/da Buzza, che tenga conto degli insediamenti esistenti ecompatibilmente con i vincoli ambientali dell’area.

Inoltre nella delibera viene dato atto della presentazione da parte di due consiglieri delleseguenti altre proposte:- eseguire uno studio dettagliato del centro storico, che dia la possibilità di interveniredirettamente sugli immobili esistenti anche con interventi trasformativi diristrutturazione e ampliamento volumetrico;- limitare il piano particolareggiato a rioni omogenei e non all’intera zona storica perconsentire anche ai privati la eventuale realizzazione del P.P. (Piano particolareggiato);- anziché potenziale l’Aviopista a Torre del Lauro, si propone di prevederne una altranella zona Piana Canneto e non di interesse privato, ma di interesse pubblico;- prevedere un’area mercatale e un’area commerciale;- prevedere un piccolo porticciolo turistico;- prevedere parcheggi a Canneto;

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- ampliare la strada tra Piazza Roma e via Idria attraverso la demolizione di unfabbricato esistente;- prevedere una strada di collegamento Sugherita-Piana-Canneto;- prevedere aree di sosta camper;- verificare l’effettiva necessità di aree PEEP;- elevare da 0,07 a 0,30 l’indice di edificabilità per i fabbricati rurali;- prevedere la apertura dello svincolo autostradale di Caronia;- prevedere lungo tutta la viabilità extra urbana aree attrezzate per l’esposizione evendita di prodotti agro-alimentari, nonché locali per il ristoro e l’assistenza veicolare;- tenere conto della vocazione silvo-pastorale ed agricola del territorio.

1.2 - Le indicazioni contenute nella delibera di approvazione dello schema dimassima del pianoIn ossequio al disposto del comma 7, art. 3, legge reg. 30 aprile 1991, n. 15, ilCommissario ad acta, nominato con D.A ARTA n. 332 del 13/07/2015 in sostituzionedel Consiglio comunale (dichiaratosi incompatibile con Delibera n. 32 del 06/07/2015),ha espresso le proprie determinazioni sullo schema di massima del Piano, con Deliberan. 1 del 18/09/2015.Con tale atto il Commissario, nell’approvare lo schema di massima del Piano, hademandato al procedimento di Valutazione Ambientale Strategica annesso al progettodefinito di PRG, la valutazione della sostenibilità dell’impatto paesaggistico edambientale delle zone turistiche previste nelle località San Teodoro, Pantano-Sugheritae Piana.

1.3 - Le indicazioni contenute nello studio agricolo-forestale del territorio

Obiettivo dello Studio agroforestale è quello di fornire gli strumenti atti a verificare lacompatibilità delle scelte urbanistiche da assumere all’interno del PRG con le realtàagricole, esistenti o potenziali, e con il patrimonio boschivo comunale.Per raggiungere tale obiettivo lo studio ha analizzato da un punto di vista agro-economico l’intero territorio comunale ed in particolare le aree di intervento previste dalP.R.G. vigente. Tale analisi ha permesso di individuare, come richiesto dalla L.R. n°15del 30/04/91: le zone interessate da colture specializzate le aree irrigue le infrastrutture a supporto delle attività agricole.Inoltre, interpretando lo spirito della legge medesima, lo studio ha cercato dievidenziare sia la redditività degli attuali ordinamenti colturali che le potenzialità e levalenze dei terreni considerati, in un ampio contesto di condizioni pedo-climatiche,sociali ed economiche.Le colture specializzate presenti nel territorio in esame sono solamente gli agrumi el’olivo. L’agrumicoltura versa ormai in uno stato di crisi e di abbandono preoccupante,conseguenza della grave crisi di mercato del settore e dalle patologie che colpiscono lacoltivazione agrumicola, motivi che rendono attualmente poco redditizio questoindirizzo colturale. Una ulteriore conferma viene dalla presenza di appezzamenti in statodi semi abbandono, con potature e lavorazioni trascurate ed in alcuni casi con fortiattacchi parassitari non contrastati e conseguente forte deperimento delle piante. Si tratta

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comunque di colture specializzate, irrigue che insistono spesso su aree interessate dagliinterventi previsti dal P.R.G. La presenza di olivo in coltura specializzata è stata riscontrata prevalentemente nellezone pianeggianti, anche se risente fortemente della polverizzazione della proprietà edelle condizioni morfologiche del territorio. Si deve attribuire inoltre la dovutaimportanza alla presenza abbastanza diffusa di tale specie, non in coltura specializzata,nelle aree caratterizzate dalla coltura consociata agrumi-olivo, poiché essa rappresentaun valido elemento di difesa del suolo e di caratterizzazione paesaggistica. Le aree irrigue riguardano esclusivamente gli agrumi o le colture consociate agrumi-olivo, ove si pratica la tradizionale irrigazione a conca, mentre non esistono impiantid’irrigazione specializzati.Le formazioni forestali esistenti coprono superfici di ampia estensione e costituisconoun buon nucleo di diffusione per l’utilizzazione del suolo che aderisce sia alle necessitàdi difesa dal dissesto idro-geologico che alla aumentata sensibilità per l’ambiente.Le infrastrutture a supporto dell’agricoltura sono limitate ai fabbricati ruralidestinati al deposito di macchine ed attrezzi. In porzioni di territorio non interessate dalP.R.G. si sono riscontrati alcuni ricoveri zootecnici. L’unico altro elemento che puòessere interpretato come infrastruttura a supporto delle attività agricole è rappresentatodalle strade di penetrazione agricola, piuttosto carenti e talvolta in condizioni di quasiimpraticabilità.

1.4 - Le indicazioni contenute nello studio geologico del territorio

Lo studio è stato redatto, dal geol. dott. Nicolò Rundo, in conformità alla “CircolareARTA n. 3”. del 20/06/2014, pubblicata sulla gazzetta ufficiale della Regione Sicilia indata 11/07/2014. Tale circolare, per gli strumenti urbanistici generali prevede una primafase denominata “preliminare” con la redazione di elaborati cartografici in scala1:10.000, finalizzata alla definizione di un inquadramento generale delle caratteristichedei terreni e delle pericolosità geologiche presenti sul territorio di riferimento, ed unasuccessiva fase nella quale, relativamente alle aree di trasformazione urbanistica,vengono fornite indicazioni di intervento specifiche.Gli studi geologici condotti identificano le situazioni locali che presentano livelli dipericolosità geologica tali da poter influenzare, in modo significativo, le scelte deglistrumenti urbanistici e prescrivono accorgimenti tecnici atti a non determinare oaggravare condizioni di pericolosità. La finalità principale è quindi quella di evitare chele nuove urbanizzazioni vadano ad aggravare le condizioni geologiche che determinanoevoluzioni morfologiche incompatibili con gli usi antropici.Per l’utilizzazione delle aree in funzione delle loro caratteristiche di stabilità, inrelazione sia alla pericolosità sia al rischio idrogeologico, lo studio fa espressamenteriferimento alla cartografia tematica ed alle correlate norme di attuazione del PianoStralcio per l’Assetto Idrogeologico della Regione Sicilia che censisce diverse areeinstabili nel territorio comunale.Per quanto riguarda l’analisi della presenza di rischi naturali nel territorio comunale,oltre a quello idrogeologico, idraulico e sismico, viene condotto un dettagliato studio divulnerabilità intrinseca degli acquiferi all’inquinamento, soprattutto in quello presentenel fondovalle del torrente Caronia e lungo la relativa piana costiera. In queste areeinfatti sono presenti alcuni pozzi che alimentano l’acquedotto comunale e nelle stessearee si trovano elementi di rischio quali reti fognarie, depuratore e cimitero.

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Le risorse idriche, non particolarmente abbondanti nel territorio di Caronia, sono unodei principali elementi da salvaguardare e gestire con estrema cautela. In ultimo, lo studio evidenzia come il territorio di Caronia, oltre ad essere ricco di valoriarcheologici e paesaggistici, gode della presenza di una singolarità geologica di assolutorilievo, costituita dall’Area di Pizzo Cilona, unica nel suo genere per presenza di roccecalcaree di età eocenica.

1.5 - Rapporto ambientale della VAS

Come prescritto dal D.L.vo n. 152/2006 e smi la formulazione del progetto di PRG èaccompagnata dallo studio dei possibili effetti ambientali delle previsioni in essocontenute e dalla valutazione delle alternative di progetto.La Valutazione Ambientale Strategica non è stata considerata una verifica a posterioridelle decisioni progettuali, come purtroppo ancora è considerata da taluni burocrati,bensì come un essenziale strumento metodologico progettuale offerto al progettista perverificare che gli impatti delle azioni progettate rispondano agli obiettivi di sostenibilitàgenerali definiti da leggi, piani e programmi di soggetti esterni e particolari, definitidalla amministrazione locale.Il percorso di valutazione è stato avviato con la pubblicazione, avvenuta il 1/07/2013, diun Rapporto preliminare sui possibili effetti ambientali del piano. Sul documento posto in consultazione hanno espresso proprie valutazioni solamente duedei numerosi soggetti consultati; precisamente l’Azienda Foresta demaniali dellaRegione siciliana, che ha suggerito di limitare il nuovo consumo di suolo, e l’ARPA diMessina, che ha suggerito di integrare il Rapporto ambientale definitivo con ulterioridati riguardanti la qualità delle acque marine e sotterranee, le infrastrutture turistiche, lapresenza di discariche e siti contaminati, le attività industriali presenti. Di tali indicazioni si è tenuto debito conto sia nella redazione del Rapporto Ambientaleche del progetto di PRG.

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2. ANALISI DELLO STATO ATTUALE

Il progetto di PRG si basa sulla analisi e interpretazione delle diverse componenti chedefiniscono il territorio di progetto; tali studi, insieme agli ulteriori contributi derivantidagli studi di settore descritti nel precedente capitolo, hanno consentito di definire unquadro conoscitivo sufficientemente articolato ed approfondito, sul quale fondare lescelte del piano.Il quadro conoscitivo, di seguito sinteticamente illustrato, trova più puntualespecificazione negli elaborati cartografici del PRG (elaborati nn. 3 e 7 alla scalarispettivamente1:10.000 e 1:2000).

2.1. Il territorio

Il centro abitato di Caronia sorge sulla sommità di basse colline costituenti le estremepropaggini dei monti Nebrodi, che si allungano morbide e verdi verso la stretta fasciacostiera, contornate da terrazze e declivi ricoperti di ulivi e bassi alberi di agrumi checostituiscono un preludio alla fittissima vegetazione boschiva che, alle spalle del paese,ricopre la parte collinare e montuosa del territorio.Il territorio comunale, estendendosi per una superficie complessiva di 226 chilometriquadrati, risulta essere il più vasto della provincia di Messina ed il terzo, perestensione, dell’intera isola.

Il territorio di Caronia nel comprensorio dei Monti Nebrodi

Il territorio occupa la parte nord-occidentale dei monti Nebrodi che, frapponendosi tra imonti Peloritani e le Madonie, costituiscono la parte mediana della catena dei montisettentrionali dell’Appennino siciliano. Dal punto di vista geologico i monti Nebrodi rappresentano, come ormai accettato dallamaggior parte degli studiosi, la continuazione dei rilievi del Maghreb che arrivano adintersecarsi nella zona di Sant’Agata di Militello con il complesso dell’Arco Calabro-Peloritano.

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Nel territorio dei Nebrosi si individuano quattro principali unità stratigrafico-strutturali:Unità del Monte Soro, del monte Pomiere, di Troina e di Nicosia. Le sequenze di questeunità sono quasi interamente torbiditiche con caratteristiche da pre-flysch a flysch amaturità variabile, il quale costituisce l’ossatura dei monti Nebrodi, compreso tra ilCretacico ed il Miocene inferiore. Le principali differenze consistono nella natura degliapporti torbiditici che variano dal quarzoso-feldspatico-micacea di monte Soro allacarbonatica di monte Pomiere per finire alla argilloso-siltosa di Troina e Nicosia. Dalpunto di vista geologico il substrato fa parte di una formazione costituita da unastratificazione di rocce argilloso-arenace, con successioni sedimentarie appartenenti adiversi periodi, con facies che si presentano sovrapposte, traslate o compenetratedeterminando un effetto caotico. L’evoluzione geomorfologica di tali aree in base alla morfologia dei rilievi ed al reticoloidrografico ci permette di effettuare una valutazione evolutiva dell’area e forniscono unquadro generale dei fenomeni di erosione e dissesto idrogeologico. L’evoluzionedell’area in esame è condizionata dalla composizione delle rocce in prevalenza clastichepseudocoerenti o incoerenti le quali sono soggette ad una azione disgregatrice checomporta forme diffuse di dissesto idrogeologico. I dissesti sono legati principalmenteal deflusso “selvaggio” delle acque favorito dalla acclività dei terreni e dellacomposizione di tipo argilloso, combinato con le irregolari precipitazioni e in alcunezone dalla scarsità di copertura vegetale. Il Piano per l’assetto idrogeologico, che offre una lettura completa del territorio perquanto attiene le problematiche geomorfologiche ed idrauliche, individua e cataloganumerosi dissesti nel territorio comunale.Il territorio comunale di Caronia rientra in sei bacini idrografici, all’interno dei qualisono stati censiti diversi dissesti di cui gran parte attivi e rappresentati da processi dierosione accelerata e franosità diffusa, appartenenti a 5 diverse classi di pericolosità e 4classi di rischio, precisamente:- n. 0 aree a pericolosità molto elevata (P4) per un’estensione di ha 00,00;- n. 8 aree a pericolosità elevata (P3) per un’estensione di ha 29,08;- n. 90 aree a pericolosità medio (P2) per un’estensione di ha 1.010,47;- n. 36 aree a pericolosità moderata (P1) per un’estensione di ha 816,01;- n. 1 area a pericolosità moderata (P0) per un’estensione di ha 8,98;- n.10 aree e rischio molto elevato (R4) per un’estensione di ha 3,27;- n. 15 aree e rischio elevato (R3) per un’estensione di ha 5,87;- n. 120 aree e rischio medio (R2) per un’estensione di ha 11,31;- n. 98 aree e rischio moderato (R1) per un’estensione di ha 15,53.La notevole estensione del territorio, la diversa natura dei terreni e la destinazione d’usodel territorio possono essere considerati direttamente responsabili della diversaconcentrazione e tipologia dei fenomeni franosi presenti. I fenomeni di franosità sonodiffusi su tutto il territorio e sono per la maggior parte rappresentati da dissesti dovuti aderosione accelerata, da scorrimento e di tipo complesso. Uno dei fenomeni di crollo importante è quello a nord del belvedere Santuzza, doveelementi lapidei minacciano la S.S 113. Inoltre altre aree sono state interessate dafenomeni franosi come l’area nella zona di località Lineri e Ricchiò. Inoltre sono statecensite altre aree interessate da fenomeni franosi che interessano il centro abitato come:in via Telegrafo, in via Umberto, in località Giumentaro, sul versante orientale inlocalità Cinquegrana-Canale e sulla strada provinciale 168 per Capizzi.

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La costaIl comune di Caronia possiede circa venti chilometri di costa, circondata da rigogliosigiardini e da un’ampia fascia di macchia mediterranea. Vi sorgono alcune borgatemarinare, oggi centri balneari rinomati, Torre del Lauro, Marina di Caronia, Canneto. Marina di Caronia, chiamata semplicemente Marina, è una frazione di circa 2000abitanti. E’ considerata la porta sul mare dei Nebrodi. Recenti ritrovamenti archeologicihanno stabilito la presenza in questa area di insediamenti umani risalenti al IV millennioa.C. Nel 1700 la costa fu poi stabilmente abitata dapprima dai contadini, forse al seguitodella famiglia Pignatelli, successivamente da famiglie dedite alla pesca. Canneto, altra frazione di Caronia, ospita 180 abitanti. La frazione si estende lungo lacosta tirrenica, fra Marina di Caronia (a 5 km est) e Santo Stefano di Camastra (a 5 kmovest), e sorge lungo la strada Statale 113 “Settentrionale Sicula” Messina-Palermo-Trapani. La frazione di Torre del Lauro infine dista 10,13 km dal centro urbano di Caronia; sorgea 37 m sul livello del mare e vi risiedono stabilmente pochissimi abitanti.

Veduta di un tratto di spiaggia a Caronia Marina, ampliata attraverso la costruzione recente difrangiflutti.

I boschiCaronia, come già detto, è attualmente il comune più boscato della Sicilia ed uno dei piùverdi d’Italia. Nel suo territorio si trovano ancora formazioni vegetali di grandissimovalore naturalistico che si succedono per tutto il territorio, ma in maniera talvoltadiscontinua, dal livello del mare fino alle vette più alte (oltre 1500 metri). La speciearborea più interessante è senza dubbio quella del taxus baccata, una specie relitta diorigine terziaria che si concentra quasi esclusivamente a Caronia. Lunghe fiumare e piccoli specchi d’acqua, quale il lago Zilio, punteggiano il territorio.Il patrimonio boschivo del comune è accessibile attraverso un fitto reticolo di stradine,percorribili per lo più a piedi. Da tali percorsi si può giungere all’antica Abbazia di San

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Pancrazio, un monastero basiliano del VIII secolo e alla casina di Pietratagliata, unaresidenza nobiliare dei primi del ‘900.

Il territorio di Caronia secondo il Catasto borbonico

2.2. La storia

Il primo nucleo abitativo della città di Caronia si fa risalire intorno all’VIII secolo a.C.,ad opera di coloni greci, e prese il nome di Kalè Akte e cioè “bella costa”. Il toponimo Kalé Akté compare per la prima volta in Erodoto ed è riferito alle vicendestoriche dei primi anni del V secolo a.C., quando Zancle invitò i Samii a fondare una

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loro città sulla costa tirrenica, esortazione che tuttavia non ebbe seguito. È un dato difatto che esso costituisce uno dei pochi riferimenti topografici noti per quell’epoca nelcomprensorio dei Nebrodi e in genere per il tratto di costa compreso tra Himera e Mylai.Il racconto di Erodoto, peraltro, attesta il toponimo in due momenti diversi, all’inizio eintorno alla metà di quel secolo, inducendo a ritenere come esistente un abitato sia all’epoca in cui scrisse lo storico,quindi dopo la fondazione di Ducezio, sia prima, seppurenon in forma di polis, come peraltro hanno confermato le recenti ricerche archeologiche.Lo studio di una città antica inizia sempre dall’esame delle fonti storiche disponibili. Sitratta di quel corpus di riferimenti letterari, di iscrizioni riportanti il nome della città oaltre informazioni ad essa collegate e, naturalmente, di emissioni monetali che indichinopossibilmente il nome stesso del centro. A questi si aggiungono anche altretestimonianze indirette ed epigrafi dal contenuto più disparato in grado di comprovarel’esistenza stessa della città e delle sue pertinenze. Per Kalé Akté abbiamo una notizia molto importante, che solo poche città antichehanno tramandato ai posteri: la data di fondazione. Tuttavia, per il periodo che va dal440 a.C. (data della morte di Ducezio) fino alla prima metà del I secolo a.C., mancanodel tutto riferimenti letterari alla città, segno evidente del fatto che essa non fudirettamente coinvolta nelle vicende che interessarono l’isola in quell’arco di tempo, maanche, probabilmente, di una limitata autonomia politica. D’altra parte, è solo dallametà circa del III secolo a.C. che possediamo riferimenti epigrafici dell’esistenza delloStato calactino (bolli su mattoni di un acquedotto pubblico in c.da Samperi eun’iscrizione con il riferimento al senato tradotta a più riprese da Manganaro eBattistoni). Ed è solo dalla fine di quel secolo che la città inizia a battere monetapropria. Tutto ciò induce a ritenere che una fase di concreto sviluppo si sia avviata soloa partire dalla seconda metà del III secolo a.C., raggiungendo il culmine nel corso del Isecolo a.C. A partire da questa data, anche favorita da nuove strategie politiche edeconomiche che coinvolsero la Sicilia, Calacte compare sempre, anche come semplicetoponimo, segno che la decadenza che progressivamente caratterizza la Sicilia romananon ne compromette il ruolo di rilievo nel complesso dei centri abitati isolani. Non va trascurato il fatto che un riferimento alla città, anche come luogo di una certavitalità culturale per l’età tardo ellenistica e il primo Impero, è contenuto in testi di variAutori che citano importanti personaggi letterari di quell’epoca, nativi della città(Sileno, Cecilio, Demetrio, Talete).E’ proprio l’esiguità di riferimenti epigrafici nel sito uno degli ostacoli ad una correttainterpretazione dello status della città nei vari secoli, dovuto ad una scarsa attenzione alrecupero di queste preziose testimonianze nei decenni passati e ad una mancanza disistematicità nelle ricerche archeologiche sinora svolte. Ad oggi, sono pochi irinvenimenti opportunamente editi: il cosiddetto cippo latino di Quinto Cecilio,purtroppo quasi del tutto illeggibile; alcuni bolli con testi di non sempliceinterpretazione; il citato Decreto di 15 righe tradotto da Manganaro e Battistoni. Si conoscono 5 serie monetali emesse dalla zecca calactina. Tradizionalmente assegnateal periodo di conquista della Sicilia ad opera dei Romani, oggi si tende a riferire questemonete, come quelle delle vicine città di Apollonia e Amestratos, ad un epoca di pocopiù tarda (dagli ultimi decenni del III alla prima metà del II secolo a.C.). La lorocircolazione sembra essersi prolungata fino alla fine dell’ età repubblicana. Esemplari dizecca calactina sono stati recuperati fuori dal territorio in questione.Notizie più certe sulle sue origini fanno riferimento al secolo successivo. Secondo lostorico Diodoro Siculo, infatti, la fondazione di Calacte, su presistenti insediamentirisalirebbe al 447 a.C. ad opera di Ducezio, re dei siculi, di ritorno dall’esilio di Corinto.

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Quanto detto trova una conferma nei ritrovamenti in contrada Telegrafo delle muraperimetrali della originaria città di Calacte, costruite con mattoni in terracotta e pietrasquadrata.

Immagine aerea dell’area urbana con individuazione delle aree di abitato (in rosso) e dinecropoli (in giallo).[da Francesco Collura, Kalé Akté - Calacte. Una città greco-romana dellaSicilia settentrionale (VI secolo a.C. - V secolo d.C.). Lo stato delle conoscenze ed alcune noteinedite, Aprile 2012, web].

Calacte dovette rivestire grande importanza sia in epoca ellenistica che romana. Siattribuiscono alla città origini storicamente ed economicamente importanti, in quantoessa stessa fu sede di zecca nell’età romana, e quindi batteva moneta propria. Nei secolisuccessivi la città è citata in tutti i trattati geografici del tempo, dall’ItinerariumAntonini , alla Geographia di Guidone, risalente al IX secolo.Al XII risale l’opera più importante per la storia del paese, che intanto ha assunto ilnome arabo di Al Quarunia, il castello normanno. Gli strumenti necessari alla datazionedell’importante monumento ce li fornisce il geografo musulmano Edrisi, che nel 1554finisce di comporre quello che dai contemporanei poi venne denominato Il trattato di

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Ruggero. A quanto scrive Edrisi il castello era già esistente nel 1154 alla morte di ReRuggero II. Allo stesso periodo si fanno risalire la chiesa di San Nicolò e quella dellaSS. Annunziata a Caronia Marina, di cui venne trovata traccia in un documentoecclesiastico del 1178. Dopo il dominio normanno la città seguì la sorte di gran partedei feudi siciliani .Fondamentale nella storia di Caronia è stato il passaggio di una importante famiglia cona capo Ettore Pignatelli, il quale possedette gran parte del territorio della città, sino apochi decenni fa. Nell’immediato dopoguerra, infatti, a seguito di dure lotte, oltretremila ettari dei latifondi Pignatelli vennero divisi ed assegnati ai contadini.Le tracce dell’antichità di Caronia sono da rintracciare tra i ruderi del Ponte Aurelio,nelle opere scultoree, nell’architettura della Chiesa madre, nella topografia dei vicoli,nell’Arco e nelle due Torri Medievali.

2.3 Caratteri naturalistici del territorio

Caronia è caratterizzata da un vastissimo patrimonio boschivo che la colloca tra imaggiori punti di riferimento del Parco dei Nebrodi e dell’’intera isola. La suaposizione è senza dubbio suggestiva, potendosi ammirare da essa un ampio e splendidoarco di costa tirrenica da Capo d’Orlando a Cefalù. La veduta delle isole Eolie completal’incantevole scenario paesaggistico. La presenza di diverse aree di protezione naturalistica e del Parco dei Nebrodiqualificano il territorio di Caronia come uno dei più interessanti della regione Siciliasotto il profilo naturalistico. Caronia è il comune più verde della Sicilia ed uno deicomuni più verdi d’Italia. Nel suo territorio sono localizzate numerose aree protette alivello regionale e comunitario e precisamente una ZPS, sei SIC e una parte consistentedel territorio del Parco dei Nebrodi:

Cod sito Nome sito Comuni interessati Area (ha)ITA030043 (ZPS) Monti Nebrodi 70.278,62ITA030014 (SIC) Pizzo Fau, m.

Pomiere, pizzo Bidi eSerra della Testa

Caronia, Cesarò, Capizzi 8.326,93

ITA030015 (SIC) Valle del F. Caroniae lago Zilio

Caronia, Mistretta 876,04

ITA030016 (SIC) Pizzo della Battaglia Caronia 826,48ITA030017 (SIC) Vallone Laccaretta e

Urio QuattrocchiCaronia, Mistretta 3.543,62

ITA030018 (SIC) Pizzo Michele Caronia 2.269,49ITA030039 (SIC) Monte Pelato Caronia, Cesarò, Capizzi,

Cerami3.766,22

La ZPS ITA030043 Monti Nebrodi ha una estensione di 70.278,62 ha e ricade in varicomuni della provincia di Messina e Catania. Il sito si estende in un territorio moltovasto interessando due provincie e comprendendo quasi per intero il territorio occupatodal parco dei Nebrodi. La catena dei Nebrodi occupa la parte intermedia, tra i Peloritanie le Madonie, che rappresentano l’appendice meridionale degli appennini. Si tratta di un’area con quote che vanno dal livello del mare fino ad arrivare a 1950 mrappresentati da Monte Soro. Geologicamente l’area è caratterizzata da substrati silicei

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con rari affioramenti cartonatici mesozoici che hanno la massima rappresentazione nelleRocche del Crasto a ridosso del comune di Alcara li Fusi. L’area in esame vieneconsiderata il polmone verde della Sicilia in quanto ricca di vegetazione forestale, conboschi molto estesi e formazioni composte da specie rare se non uniche nell’interaregione. Le formazioni nella parte a quote sopra i 1300-1400 metri si trovano leformazioni di faggete termofile ricche di Agrifoglio. A quote inferiori sono presentiformazioni di Cerri, mentre nelle aree al di sotto dei 900-1000 metri sono presentisugherete, leccete e boschi misti a dominanza di Quercus congesta. Più localizzate leformazioni relitte di tasso e agrifoglio. Sono pure rappresentati i pascoli nelle partipianeggianti o quasi, le parti più scoscese sono interessate da bassi cespuglietti. Diparticolare interesse è la vegetazione idrofila localizzata nelle depressioni umide edattorno ai laghetti montani di cui il più importante è il lago Biviere di Cesarò, che ospitaspecie tipiche dell’ambiente eurosiberiano. I Nebrodi rivestono un grande interessenaturalistico e conservano ambienti di rilevanza naturalistica di grande importanza. Lapresenza di habitat diversi e ben conservati rappresentano la memoria storica della faunaesistente nell’isola. Molto importante la presenza di specie a rischio estinzione tra lequali si trovano: il Gatto Selvatico, la Martorana e molti grandi rapaci che nei Nebroditrovano il loro habit naturale.

Il SIC ITA030014 Pizzo Fau, m. Pomiere, pizzo Bidi e Serra della Testa ha unaestensione di 8.326,93 ha e ricade nei comuni di Caronia, Cesarò e Capizzi. Sito dinotevole importanza e interesse paesaggistico, faunistico e geobotanico. Si tratta diun’area montana compresa a quote fra 700 e circa 1.700m, interessata da substratisilicei. Sono presenti estese e ben conservate foreste inframezzate da piccole areelacustri e palustri e la presenza di vegetazione peculiare e specie rare. Il mosaicoambientale è caratterizzato da una forte integrazione di diversi habitat ad elevatanaturalità le quote più alte sono coperte da faggete termofile oceaniche frammiste aquercus petraea ssp. austrotyrrhenica, nelle parti di suolo più fresco ed umido. I versantisettrentrionali, interessati per la maggior parte dell’anno da nebbie, sono dominatidall’agrifoglio e dal tasso. A quote più basse, in genere meno di 1.400 1.300 m, sonopresenti boschi di cerro che ricoprono superfici estese. A quote inferiori ai 1.000m sitrovano: sul versante settentrionale boschi sempreverdi di quercus suber; il versantemeridionale, invece, è ricoperto da boschi di quercus congesta. Il degradarsi dei boschilascia il posto a boscaglie di arbusti spinosi e nelle aree di maggiore erosione questeultime vengomno sostituite da pascoli mesofici ricchi di piccole camefite. La ricchezzadegli habitat con la presenza di estese foreste garantisce la presenza di una fauna riccadi specie endemiche rare. In alcuni tratti pianeggianti e depressi il ristagno dell’acquapermette lòa formazione di piccoli bacini palustri. Particolarmente interessante rivestel’erpetofauna e la fauna invertebrata, soprattutto, quella paludicola con specie rarespesso al loro limite meridionale del loro areale, e quindi di notevoleinteressebiogeografico.

Il SIC ITA030015 Valle del F. Caronia e lago Zilio ha un’estensione di 876,04 ha ericade nei comuni di Caronia e Mistretta. Si tratta di un sito di notevole interessefloristico e faunistico con la presenza di estesi boschi di sughereti e querceti. Interessa laparte nord-occidentale del parco dei Nebrodi con boschi che si sviluppano in modocontinuativo dall’area costiera spingendosi nel fondovalle del torrente Caronia edinoltrandosi lungo le pendici del monte Trefinaidie monte Madonna fino a circa 1.000metri di quota. Complessivamente il paesaggio vegetale è caratterizzato da ampie

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estensioni boschive e da boscaglie , segnate da incendi che detrminano lo sviluppo diformazioni secondari. La parte occupata da colture è dominata principalmante da olivetie nella parte prossima alla fiumara da agrumeti. Interessante la fauna, soprattutto quellainvertebrata, con specie endemiche, molte localizzate nella fiumara Caronia.

Il SIC ITA030016 Pizzo della Battaglia ha un’estensione di 826,48 ha e ricade perintero nel comune di Caronia. Si tratta di un’area compresa tra i 600 e 1.250metri circa.Nella parte più elevata i boschi sono costituiti principalmente da cerrete. A quoteinferiori troviamo nella parte settentrionale boschi sempreverdi a Quercus suber oQuercus gussonei, con lembi di boschi di Quercusilex. In alcuni tratti pianeggianti edepressi il ristagno dell’acqua permette lòa formazione di piccoli bacini palustri, chefavoriscono la presenza di vegetazione igrofila ad elofite ed bidrofila sommersa e lapresenza di fauna legata a questi ambienti. Il sito è di notevole interesse paesaggistico enaturalistico con specie segnalate in sicilia solo per ques’area. Di notevole interesseerpetofauna.

Il SIC ITA030017 Vallone Laccaretta e Urio Quattrocchi ha un’estensione di 3.543,62ha e ricade nei comuni di Caronia e Mistretta. Il sito di notevole interesse paesaggisticonaturalistico ricade quasi per intero all’interno del parco dei Nebrodi. Interessa le areeinterne del territorio comunale a confine con il comune di Ristretta, su cui ricade permaggior parte. La presenza di due importanti zone umide rivestono un’importanza dinotevole interesse. Il laghetto Urio Quattrocchi è localizzato sul versante nord di monteCastelli a circa 1.030metri di quota, mentre il secondo, rappresentato dal laghetto Ziliosi trova localizzato a nord del monte Madonna della Neve a circa 1.060 metri di altezza.L’area è caratterizzata da un paesaggio vegetale coperto da boschi di Faggio (Aquifolio-Fago cyilvaticae sigmetum), sostituito da un paesaggio con estensioni di boschi diCerro. efanno del sito un’importante area di interesse e a quota

Il SIC ITA030018 Pizzo Michele ha un’estensione di 2.269,49 ha e ricade per intero nelcomune di Caronia. L’area interessata da rilievi e valli con quote tra i 250 e 950 metri.La vegetazione forestale è rappresentata soprattutto da sugherete e querceti di Quercusgussonei. Le formazioni di cisteti e macchia termofila sono molto frequenti, mentrenelle zone a ridosso dei corsi d’acqua sono frequenti formazioni idrofili legnosi ederbacee. Molto interessante sotto l’apetto faunistico e l’erpetofauna e la presenza di unaricca ed articolata artoprodofauna.

Il SIC ITA030039 Monte Pelato ha un’estensione di 3.766,22 ha e ricade nei comuni diCaronia, Cesarò, Capizzi e Cerami. Si tratta di un’area montana compresa tra le quotetra 900 e 1600 metri interessando aree con substrati silicei. Alle quote più alte sonopresenti soprattutto faggete termofile oceaniche con una ricca presenza di agrifoglio. Aquote più basse sono presenti boschi di cerro. Nelle aree interessate da fenomeni dierosioni sono presenti formazioni di boscaglie mesofiche con la presenza di arbustispinosi. In alcuni tratti pianeggianti e depressi il ristagno dell’acqua permette lòaformazione di piccoli bacini palustri, che favoriscono la presenza di vegetazione igrofilaad elofite ed bidrofila sommersa e la presenza di fauna legata a questi ambienti.. L’areariveste un’importanza rilevante dal punto di vista naturalistico per la presenza di benconservate foreste di faggio e di numerose aree palustri e lacustri con corsi d’acqua benconservati. Molto ricca e variegata è la presenza di fauna invertebrata e la presenza dierpetofauna e specie legate alla presenza delle aree lacustri.

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Determinante per Caronia è la appartenenza al Parco dei Nebrodi che occupa circa 86%del territorio comunale; infatti, il parco si estende per una superficie pari a 85.859,32 hadi cui 19.515,37 ha, pari al 27,73% insistono nel territorio comunale. Il Parco deiNebrodi rappresenta uno strumento di valorizzazione e conservazione degli habitatpresenti e delle biodiversità, ed è suddiviso in 4 zone: la zona A, di riserva integrale,con limitazioni sulle attività; la zona B di riserva generale; la zona C di protezione incui sono consentite azioni per la valorizzazione turistica di fruizione del parco; la zonaD, di controllo o di preparco che funge da cuscinetto tra le aree non protette e le aree divalenza naturalistica.I cambiamenti climatici associati alla presenza di una forte antropizzazione, che tendetrasformare i terreni sono le principali minacce per il mantenimento degli habitat. Importante dal punto di vista economico sono le coltivazioni agricole presenti sulterritorio, anche se, soprattutto nella zona costiera la presenza di colture agrumicoleassieme all’antropizzazione del territorio, ha determinato negli anni un impatto negativosugli habitat naturali presenti.

2.4 Acque

Il territorio di Caronia è caratterizzato da un reticolo idrografico vasto e complesso,dovuto sia alla natura del terreno che alla vastità del territorio. Sono presenti alcunicorsi d’acqua di maggiore importanza e numerosi valloni più o meno importantiaffiancati ad altri di minore importanza.Corsi d’acqua importanti sono il fiume Caronia che lambisce il centro urbano nella parteovest del territorio comunale e il torrente Furiano che segna il confine comunale con iterritori di Acquedolci e San Fratello. Il bacino imbrifero del torrente Caronia ècaratterizzato da una forma rettangolare con una foce a delta nella parte iniziale, mentrepoi si biforca nella parte alta con la funzione di raccogliere le acque dei valloni presentia destra e sinistra. Il fiume Furiano che segna il confine con il comune di Acquedolci eSan Fratello, raccoglie le acque di molti piccoli affluenti tra cui i principali sono: ilTorrente Caprino e il Torrente S. Fratello a destra e il Torrente S. Barbaro che nellaparte finale assume il nome di Torrente Nicoletta. Fra i torrenti di minore importanzapresenti sul territorio comunale si ricordano il Torrente Canneto nella parte ovestmentre nella parte centrale il Torrente del Buzzo e il vallone S. Giorgio. Nel territorio comunale esiste, ed è attualmente in esercizio, un impianto sanitario dipretrattamento, ubicato accanto alla S.S.113, che sversa nel Torrente Caronia prima disfociare nel mar Tirreno. Nel territorio comunale sono presenti alcune vasche di accumulo per le acquemeteroriche, realizzate da privati per la conduzione dei fondi agricoli, inoltre sonopresenti molte sorgenti di acqua. Le risorse idriche captate lungo le fiumare e nella piana costiera sono in gran parteutilizzate per scopi irrigui e potabili e captate tramite pozzi a grande diametro o piùfrequentemente perforati. Essi non raggiungono quasi mai il substrato sottostante ilmaterasso alluvionale. Le portate di questi pozzi variano generalmente da qualche l/s adalcune decine di l/s. Ai pozzi agricoli si aggiungono quelli utilizzati perl'approvvigionamento idropotabile di alcuni centri abitati.

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2.5 Aria e cambiamenti climatici

All’interno del territorio comunale, non esistono, elementi che possano comprometterein maniera sensibile la salubrità dell’aria. L’attraversamento delle principali vie dicollegamento tra la parte orientale e la parte occidentale e la presenza di alcune areeinteressate da insediamenti artigianali, non interessano il centro urbano e dunque nonrappresentano un fattore di inquinamento sensibile per la popolazione residente. Discorso diverso va fatto per l’agglomerato urbano di Caronia Marina, che è inveceattraversato dalla ferrovia e lambito dalla S.S.113Un ruolo fondamentale viene comunque esercitato dalla vaste aree boscate che tendonoa mitigare i fattori negativi di inquinamento dell’aria. Le caratteristiche climatiche del territorio di Caronia possono essere descritte, conbuona approssimazione, riferendosi ai dati raccolti dalle stazioni pluviometrichepresenti nell’area. I dati che coprono un arco temporale significativo, sono abbastanza significativi econsentono di poter affermare che il territorio di Caronia rientra, dal punto di vistatermico, all’interno dell’area con clima termomediterraneo, con una temperatura mediaannua di circa 16 °C. Il regime termometrico nel territorio di Caronia come in tutta lafascia costiera tirrenica è influenzato dall’altitudine, con valori più alte nella partecostiera raggiungendo valori molto bassi nella parte montana. L’andamento dellatemperatura risulta essere inversamente proporzionale alle precipitazioni infatti nelperiodo più piovoso, tra ottobre e dicembre si hanno temperature medie che scendonointorno ai 9°C per raggiungere i 25°C in agosto. La temperatura media nella costa siaggira intorno ai 17-18°C mentre per scendere a 10-13°C in montagna. L’escursionetermica raggiunge i 15°C in montagna mentre sulla costa, per l’azione mitigatrice delmare, scende a 13°C. La presenza del mare ha effetti anche sui valori estremi, infattimentre i valori medi delle temperature minime sulla costa sono di circa 9°C e valoridelle massime che raggiungono i 33°C, in montagna si attestano a circa 5°C, con valorimassimi che raramente raggiungono i 30°C a quote superiori ai 700 metri.I dati sulle precipitazioni assumono un notevole significato in quando la scarsità globaledelle piogge e la loro concentrazione nel periodo autunno-inverno determinano dellecondizioni sfavorevoli per un buon esercizio dell’ attività agricola. Le precipitazionidella provincia di messina sono superiori rispetto alla media regionale raggiungendo ilvalore di 808 mm, con valori che salgono a circa 1400 mm nelle zone di alta montagna.Nel comune di Caronia le precipitazioni sono concentrate nel periodo autunno-verninoper il 70% circa, con il 22% delle precipitazioni nel periodo primaverile ed unapercentuale pari all’8% in estate, come riporta la tabella con le precipitazioni registratenel periodo di osservazione dal 1965 al 1994 nelle stazioni di Caronia e San Fratello.

Mese G F M A M G L A S O N D AnnoCaronia 84 79 68 57 38 13 8 26 42 76 68 79 638SanFratello

111 110 86 84 41 27 15 25 55 106 100 116 876

Media 97,5 94,5 77 70,5 39,5 20 11,5 25,5 48,5 91 84 97,5 757

I giorni piovosi sono concentrati pure nello stesso periodo, ovvero, in autunno 35 giornied inverno 38 giorni, 26 giorni in primavera e solo 9 giorni in estate. Le precipitazioni medie annue concentrate in pochi mesi fanno si che si verifichinofenomeni di ruscellamento superficiale. L’evaporazione sempre modesta nei mesi freddi

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è pure modesta nei terreni di natura calcareo-dolomitica a causa dell’elevatapermeabilità che ne favorisce l’infiltrazione. La ricarica degli acquiferi avviene nelperiodo più piovoso da ottobre ad aprile, mentre nel periodo estivo, con lunghi periodidi siccità, si ha un deficit di umidità, soprattutto negli strati superficiali del terreno. Il territorio di Caronia per la sua orografia è esposto ai venti provenienti da nord,ponente e gregale, mentre rimane protetto dai venti provenienti dai quadrantimeridionali dalla catena montuosa dei Nebrodi, anche se l’effetto dello scirocco neimesi estivi si fa comunque sentire.

2.6 Paesaggio

Il territorio di Caronia si colloca nella parte settentrionale dell’isola, al centro tra le cittàdi Palermo e Messina, estendendosi per quasi 228 kmq, con una notevole varietà dipaesaggi dovuta all’estensione del territorio.In linea generale, procedendo dalla costa verso l’interno si possono distinguere trefasce, con orientamento est-ovest, la prima costiera con andamento pianneggiante, lafascia intermedia di tipo collinare e la fascia montana che occupa una parte notevole delterritorio. La fascia costiera con andamento pianeggiante si presenta con una spianatatra le foci dei torrenti che sfociano a mare. Questa parte di territorio è occupata per lopiù da colture di tipo agrumicolo intervallate da frutteti; la parte centrale della costarisulta urbanizzata in alcune parti in modo intensivo come testimonia la presenza dellafrazione di Marina di Caronia, Torre del Lauro e Canneto. La fascia intermedia chefunge da raccordo tra la fascia costiera e quella montana, piuttosto stretta, è interessatada un sistema collinare tipico della fascia costiera tirrenica, caratterizzata da acclivitàvariabili e solcata dalle fiumare con andamento veloce, che alternano vallate epromontori a volte contrassegnate da rotture di pendenza notevoli. Infine, la fasciamontana che interessa gran parte del territorio comunale è caratterizzata da un estesoreticolo idrografico con versanti ad elevata acclività ed accentuati fenomeni erosivi. Le due fiumare presenti, con carattere torrentizio, tipico esempio di “fiumara siciliana”,presenti nella fascia tirrenica, segnano il territorio con andamento a pettineperpendicolare alla costa. Sono caratterizzati da ridotta lunghezza con pendenze elevatenella parte iniziale e relativamente basse nella parte finale, formate da foci molto ampiee apparentemente sproporzionate a testimonianza delle piene impetuose, dove un tempovenivano coltivati agrumi mentre oggi risultano sempre più urbanizzati. Il paesaggio haun andamento prevalentemente collinare, con forme arrotondate e cime che arrivano asuperare i 1.500 m.s.l. nella parte più interna. Il centro urbano si trova a circa 300 metrisul livello del mare su un colle affacciato sull’omonima fiumara. Il territorio offre un paesaggio tipico delle fasce costiere tirreniche, con centri abitati ingenere arroccate su alture, immerse in campagne abitate e coltivate in gran parte daagrumeti e frutteti nella parte più pianeggiante che lasciano spazio agli uliveti nellaparte collinare mentre, la parte più alta del territorio comunale è occupato per lamaggior parte da boschi. Inoltre il territorio comunale è attraversato dall’autostrada A20Messina-Palermo, dalla ferroviaria e dalla statale che creano come una barriera tra lafascia costiera e la parte interna del territorio. Nel territorio di Caronia si riscontranoalcune caratteristiche, come: la forte antropizzazione del territorio prossimo alla costa,la presenza di contrade sparse nel territorio, la presenza di attività di tipo artigianaleconcentrate prevalentemente sulla costa e nelle vallate, mentre la parte più interna ilterritorio è coperto da boschi.

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Nel territorio di Caronia si possono distinguere tre diverse unità di paesaggio:- il paesaggio antropizzato urbano che comprende il centro urbano e il la contrada diMarina di Caronia, sorto come borgo marinaro e oggi più dedita al turismo. il paesaggio antropizzato intensivo, che interessa la parte del territorio comunalecomprendente alcune contrade ubicate in prossimità della S.S. 113 e della costa.- il paesaggio antropizzato agrario non intensivo, comprendente le aree collinari con lapresenza di edifici sparsi a servizio dell’agricoltura.il paesaggio poco o per nulla antropizzato che interessa la parte più interna del territoriocomprendente buona parte delle aree rientranti nel parco dei Nebrodi.

2.7 Beni culturali archeologici, storico-architettonici ed etnoantropologici

Carta dei principali rinvenimenti nella collina di Caronia. In rosso le strutture (muri, cisterne,piani stradali, ecc.) messe in luce da saggi di scavo; in arancio, strutture e rinvenimenti daricognizioni; da op.cit.

Il castello, posto nella parte alta del centro abitato, domina la cittadina con le sue formesquadrate e la sua imponenza. Si tratta di un complesso fortificato con pianta

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approssimativamente triangolare al cui interno si trovano il palazzo ed altri edifici. Vi siaccede dalla parte orientale attraverso un portale in stile rinascimentale. Annessa allostesso castello c’è una cappella normanna a tre navate. Nell’area urbana sono numerosi altri edifici di rilevante valore storico architettonicooltre alla chiesa Madre dedicata a S. Nicolò la Chiesa di san Biagio, la Chiesa di SanFrancesco inizialmente cappella del convento dei frati minori osservanti, distrutto nel1848, la Chiesa della Madonna Annunziata nella frazione di Marina di Caronia edificataper volontà della regina Costanza nel XII sec.. Anche il territorio presenta testimonianze di una storia antica, rappresentate damanufatti di interesse storico architettonico ed importanti resti archeologici. Tra questiultimi un posto di assoluto rilievo assumono la cisterna romana sita in contrada Palme ei resti di un insediamento urbano e di una necropoli in contrada Pantano, in prossimitàdi quello che dovette essere il porto di Caronia ed i resti di mura urbane in località SottoSan Francesco.Numerose le ville signorili, disseminate nel territorio ma soprattutto in prossimità dellaStrada Statale, tutte già censite e sottoposte a tutela dal PRG vigente.

2. 8 Ambiente urbano e socioeconomico

La popolazione di Caronia ha avuto una costante crescita fino all’inizio del sec XIX,attestandosi sulle 5.500 unità e raggiungendo il suo massimo storico nel 1951 con 6.328abitanti residenti. Dal 1951 la popolazione ha subito una lenta e graduale diminuzione, che ha portato ilComune a perdere complessivamente circa 3.000 abitanti, attestandosi al valore di 3.463abitanti nell’ultimo censimento.

Andamento della popolazione dal 1861 al 20111

anni nati morti iscritti cancellati Popolazioneal 31 dicembre

Famiglie al 31 dicembre

1999 31 49 46 110 3852 16462000 37 54 65 68 3832 16492001 57 57 40 98 3592 16252002 28 38 55 58 3579 16322003 33 41 58 56 3573 16452004 26 52 50 42 3555 1645

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2005 36 36 62 68 3549 15992006 22 39 75 52 3555 16012007 30 45 62 57 3545 16132008 22 47 74 94 3500 16012009 31 57 67 78 3463 16142010 38 54 51 72 3426 16172011 35 54 84 56 3435 1626

Contabilità anagrafica relativa all’ultimo decennio

Il patrimonio edilizio invece ha avuto un incremento continuo dal 1951 ad oggi,passando dai 1.633 alloggi iniziali ai 2.303 del 2001. Il miglioramento delle condizioni economiche ed il conseguente miglioramento dellecondizioni abitative è alla base dell’abbassamento dell’indice di affollamento abitativo,

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infatti, mentre le abitazioni passano da 1.633 nel 1951 a 2.303 nel 2001, i vani nellostesso periodo si triplicano passando dai 3.099 del 1951 a circa 10.000 del 2001.Contemporaneamente si ha una diminuzione delle famiglie presenti, sintomo dellariduzione del numero di componenti. Nello stesso periodo, dopo aver soddisfatto ilbisogno primario si è passati alla realizzazione delle seconde case, infatti dopo il 1971sia le abitazioni che i vani non occupati si sono più che triplicati passando a fronte di unmodesto incremento dei vani e delle abitazioni occupate. Altro fattore che testimonia il miglioramento delle condizioni economiche è dato dalnumero dei vani per abitazione, infatti, nel periodo 1951 il rapporto supera di poco ilrapporto di due vani ogni abitazione, mentre, nei decenni successivi passa a quasicinque vani per abitazione.

Popolazione Alloggi occupati Alloggi non occupati Alloggi in complesso

Anno Abitanti Famiglie Abitazioni Vani Abitazioni Vani Abitazioni Vani1951 6328 1558 1342 2729 140 370 1663 3099

1961 5692 1548 1497 3094 222 502 1719 3596

1971 5029 1488 1437 4201 269 677 1706 4878

1981 4186 1463 1422 5036 329 1031 1751 6067

1991 4116 1521 1516 6096 1083 3510 2599 9606

2001 3555 1493 1493 5211 810 2545 2303 7756

2011 3435 1626 8636Popolazione ed abitazioni (Censimenti della popolazione e delle abitazioni- ISTAT)

Per quanto concerne la distribuzione della popolazione nel territorio comunale i datievidenziano un trasferimento della popolazione residente verso i nuclei costieri(soprattutto Marina), anche se di intensità ancora piuttosto limitata, ed una inesorabileperdita di popolazione del centro (- 500 abitanti in 20 anni).

Località Popolazione residente Famiglie residenti AbitazioniAnni 1991 2011 1991 2011 1991 2011

Canneto 151 154 51 63 79 78Caronia 2681 2124 990 906 1429 1272Marina di Caronia 847 897 336 385 613 553Ricchio' 103 91 29 40 31 59Torre del Lauro 7 7 3 5 183 153Case Sparse 327 316 112 117 264 195Distribuzione della popolazione nel territorio comunale (ISTAT 2011)

Edifici per epoca di costruzione

SezioneCensimento

primadel 1919

tra il1919 edil 1945

tra il1946 edil 1960

tra il1961 edil 1970

tra il1971 edil 1980

tra il1981 edil 1990

tra il1991 edil 2000

tra il2001 edil 2005

dopo il2005

1 25 52 31 17 5 2 0 0 12 63 145 60 20 3 1 2 1 13 19 91 99 31 12 9 6 8 04 111 0 1 305 3 0 0 2 18

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5 6 0 7 89 19 6 1 2 66 4 8 13 29 15 6 2 2 27 33 16 70 59 27 32 16 19 188 0 0 3 5 7 6 10 4 0

tot 261 312 284 555 91 62 37 38 46Edifici per epoca di costruzione (ISTAT 2011)

2.9 Mobilità e trasporti

La viabilità all’interno del centro urbano presenta dei problemi legati alla ridottasezione delle strade non sempre adatte ad accogliere il traffico veicolare. In alcuni casila pedonalizzazione di alcune vie è quasi obbligatoria per via della ridotta sezione o perla pendenza eccessiva che determina la presenza di scalinate.La parte costiera invece non presenta problemi legati alla viabilità, sia per la presenzadella S.S. 113 e di una arteria che attraversa la frazione quasi parallelamente alla statale.Una limitazione è rappresentata dalla presenza della ferrovia che richiede dei passaggi alivello. Il traffico veicolare lungo la costa non presenta particolari problematiche,neanche nel periodo estivo con l’aumentare del traffico legato alla stagione balneare. Diversa la situazione della viabilità presente sul territorio, attraversato dalla stradastatale n 113 e della A20 che consentono dei collegamenti abbastanza veloci sia con ilcapoluogo di regione che con il capoluogo di provincia. Sul territorio sono presentimolte strade di penetrazione agricola e interpoderali, in genere in cattivo stato dimanutenzione, in maggior parte a servizio dell’attività agricola che garantiscono ilcollegamento con le frazioni e le case sparse nel territorio.

2.10 Energia

Nel comune di Caronia il fabbisogno di energia elettrica viene soddisfatto tramite la reteelettrica tradizionale. Infatti non esistono sul territorio comunale impianti fotovoltaici,geotecnica o eolici. Una limitazione all’installazione di impianti da fonti rinnovabilideriva dalle limitazioni imposte dal Piano Energetico Ambientale Regionale che ritienele aree protette non idonee all’installazione di tali impianti.Sono presenti però tralicci e cavi per il trasporto di energia elettrica tradizionale, checostituiscono elementi di talora grave disturbo visivo.

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3. ANALISI DELLO STATO DI DIRITTO

Nella progettazione del piano, oltre che dello stato di fatto sin qui descritto, è necessariotener conto del fatto che le sue previsioni verranno ad incidere su un territorio il cuistato di diritto è stato precisamente definito dal previgente PRG, del quale il nuovopiano costituisce variante generale, e da un insieme di strumenti di pianificazionesovralocale, quali Le Linee guida del Piano Territoriale Paesistico, il Piano per l’AssettoIdrogeologico, il Piano Territoriale Provinciale ed altri piani di settore e da programmidi sviluppo (PIT, Piano strategico).Il progetto di revisione del PRG vigente deve anche tener conto di un quadrovincolistico che proprio in ragione della particolare e straordinaria valenza ambientaledel contesto, risulta particolarmente severo.Nel seguito si riporta dunque la descrizione dello stato di diritto del territorio comunale.L’analisi ha riguardato il sistema dei vincoli agenti sul territorio nonché le previsionidegli strumenti di pianificazione sovraordinati e locali.I risultati di tale analisi, di seguito sinteticamente illustrati, trovano più puntualespecificazione negli elaborati cartografici del PRG.

3.1 La pianificazione sovraordinata e i vincoli urbanistico-territoriali

Le previsioni del Piano Regolatore, secondo le disposizioni legislative contenute nellalegge fondamentale ed in successive disposizioni regionali, dovrebbero trovare il loronecessario inquadramento urbanistico in un insieme di strumenti di scalasovracomunale, quali il Piano urbanistico regionale ed i Piani Territoriali provinciali,oltre ad una serie di piani di settore quali i piani paesistici, i piani di bacino e molti altri.In realtà lo stato della pianificazione sovracomunale in Sicilia è pesantementedeficitario dal momento che solo alcuni degli strumenti sopraelencati sono riuscitisinora a pervenire ad una compiuta codificazione normativa. Di seguito si riporta unasintetica descrizione dei Piani sovraordinati approvati o in corso di approvazione.

1) Linee guida del Piano Territoriale Paesistico Regionale (P.T.P.R.) approvate conD.A. 21 maggio 1999 n. 6080; in esse sono stabiliti i criteri e vengono forniti gliindirizzi progettuali generali per la redazione da parte delle Sovrintendenze ai BeniCulturali ed Ambientali dei relativi Piani Paesaggistici d’Ambito.Nel territorio di Caronia vengono censiti i seguenti beni paesaggistici:Sottosistema insediativo – Centri e nuclei storici:- Centro storico urbano di origine feudale- Borgo marina di CaroniaSottosistema insediativo – Beni isolati: - chiesa l’Annunziata - cimitero - villa Mancuso- caserma Maglia- castello di Marescotto - trappeto Marchina - trappeto Trappetazzo- mulino ad acqua Nuovo- mulino ad acqua Carmine

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- fontana Ficuzza- abbeveratoio di Lavanghi- abbeveratoio Pagano- abbeveratoio S. Cono- abbeveratoio Cucco.Sottosistema insediativo – Paesaggio percettivo – Tratti panoramici:Strada Provinciale n. 168 Caronia-Capizzi

2) Piano d’Ambito 8 della catena settentrionale dei Monti Nebrodi, già redatto,consultato da parte dei comuni interessati, controdedotto ed attualmente in fase diadozione. In esso sono indicati i criteri da seguire nella individuazione dei centri storicie nella individuazione dei beni da tutelare e viene proposta una classificazione delterritorio oggetto di tutela secondo tre differenti livelli I regimi di tutela sono finalizzatiad assicurare un controllo delle attività che possono comportare un impatto sulpaesaggio e sui beni culturali.

3) Piano Stralcio per l’Assetto Idrogeologico (P.A.I.). Il comune di Caronia èinteressato, per via della sua rilevante estensione territoriale, da ben sei Piani stralcio dibacino:019 Bacino Idrografico del Torrente Furiano e area tra il bacino del Torrente Inganno eil bacino del Torrente Furiano, approvato con D.P.R.S. n. 534 del 20/09/2006;020 Area Territoriale tra il bacino del Torrente Furiano e il bacino del Torrente Caronia,approvato con D.P.R.S. n. 85 del 27/03/2007 e modificato con D.P.R.S. n. 105 del29/05/2012;021 Bacino Idrografico del Torrente Caronia, approvato con D.P.R.S. n. 85 del27/03/2007;022 Area Territoriale tra il Bacino del Torrente Caronia e il bacino del Torrente di SantoStefano, approvato con D.P.R.S. n. 232 del 04/06/2007;023 Bacino Idrografico del torrente di Santo Stefano e area tra Torrente di SantoStefano e Torrente di Tusa, approvato con D.P.R.S. n. 232 del 04/06/2007;094 Bacino Idrografico del Fiume Simeto, approvato con D.P.R.S. n. 238 del20/09/2006.In tali piani sono localizzate numerose aree di pericolosità e rischio geomorfologico edidrogeologico, localizzate, a macchia di leopardo, in tutto il territorio comunale; per taliaree viene stabilito, nelle norme di attuazione del piano, un regime vincolisticoproporzionato alla gravità dei dissesti censiti. Il territorio comunale a ridosso dell’area costiera ricade all’interno dell’UnitàFisiografica n. 19 Porto di Cefalù-Capo d’Orlando il cui piano è stato approvato conD.P.R.S. n. 169 del 13/04/2006.

4) Piani regionali dei materiali da cava e dei materiali lapidei di pregio, cd Pianocave, approvato nel 2016 ed in corso di pubblicazione. Nel territorio di Caronia nonvengono mappate cave.

5) Piano Territoriale Provinciale, in cui la provincia potrà inserire delle previsionivincolanti per la successiva pianificazione comunale. Di tale Piano è stato approvato,alcuni anni fa, lo schema di massima.Il Piano propone un disegno di Piano soprattutto in termini macroinfrastrutturali,fondato su una riqualificazione della trama costiera, il potenziamento e la

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razionalizzazione degli attraversamenti intervallivi e la riappropriazione del patrimoniofisico-naturale della regione Nebroidea.

6) Piano territoriale di coordinamento del Parco dei Nebrodi, adottato e non ancoradefinitivamente approvato. Le aree ricadenti nel Parco interessano l’86,15% delterritorio comunale e sono articolate in quattro zone A, B, C e D diversamente normatee nelle quali operano particolari divieti e limitazioni, finalizzati alla tutelavalorizzazione e conservazione delle risorse presenti in ciascun ambito..In particolare, per il territorio di Caronia, le Norme di Attuazione del piano prescrivono:- Obiettivi generali. Valorizzare il patrimonio elencale, l’aspetto panoramico, laprossimità con aree boscate (querce e tassi); arginare la crescita del sistema insediativodiffuso che si configura come minaccia alla zona B di Parco immediatamente a ridossodel sistema insediativo.- Direttive e criteri. E’ uno dei comuni che ha, eccezion fatta per la fascia costiera, quasitutto il territorio dentro il Parco. Le indicazioni da dare possono riferirsi a quella partedi territorio che si trova tra il centro abitato e il confine del Parco: è un’area chepresenta una certa urbanizzazione che dovrebbe essere contenuta e regolata dallapianificazione di livello locale.

7) Piani di gestione delle aree comprese nella rete Natura 2000, tutti già approvati. Ilterritorio di Caronia è interessato, come detto, da una Zona di Protezione Speciale (ZPS)denominata Monti Nebrodi (ITA030043) e da sei diversi Siti di Interesse Comunitario(SIC) denominati:1. Pizzo Fau, m. Pomiere, pizzo Bidi e serra della testa (ITA030014);2. Valle del F. Caronia e lago Zilio (ITA030015);3. Pizzo della Battaglia (ITA030016);4. Vallone Laccaretta e Urio Quattrocchi (ITA030017);5. Pizzo Michele (ITA030018).6. Monte Pelato (ITA030039).

8) Piano Forestale regionale. Il Piano, approvato con D.P.R.S 10 Aprile 2012,contiene l’inventario regionale della Regione siciliana. In esso sono mappate, e censiteper tipologia, le aree boscate e le altre aree di interesse forestale. A tali perimetrazioni,assai diverse e più ampie di quelle contenute nello studio agricolo forestale di supportoal PRG vigente, fa riferimento l’Assessorato regionale ai Beni culturali sia per quantoconcerne l’individuazione delle aree soggette a tutela paesaggistica in applicazione delvigente Codice dei Beni culturali, sia per la formazione dei piani paesaggisticid’Ambito.

Infine va ricordato che il Comune è stato interessato, direttamente o indirettamente, davari strumenti di programmazione negoziata e di pianificazione strategica, generalmenteprivi di cogenza giuridica., quali il PIT e il PRUSST. Occorre tener conto, inoltre, delleprevisioni programmatiche del Piano strategico dei Nebrodi e della programmazioneattualmente in corso attraverso i PIST. Va poi tenuto debito conto del fatto che ilcomune di Caronia aderisce alla rete “Nebrodi Città Aperta”, avente un proprioConsiglio Territoriale. Ed infine si deve tenere conto delle opere pubbliche, approvate oin itinere, progettate da altri enti quali: Regione Siciliana, Provincia, Anas, Ferrovie,…..

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3.2. Sistema dei vincoli territoriali

In aggiunta ai vincoli di cui si è sin qui detto, derivanti da strumenti di pianificazionelocale e sovraordinata, agiscono sul territorio comunale altri vincoli discendenti danorme legislative o regolamentari, di seguito descritti.Tutti i vincoli sopra elencati sono visualizzati, come già detto, negli elaboraticartografici allegati al piano.

1) Vincolo paesaggistico. Nel territorio comunale ricadono numerose aree sottoposte avincolo paesaggistico, sia per effetto di legge (Decreto Legislativo 22 gennaio 2004, n.42, Codice dei beni Culturali e del Paesaggio) in quanto interessate da fiumi e torrenti,ovvero da ritrovamenti archeologici, ma anche in forza di specifici Decreti regionali.Nell’ambito urbano e nel territorio extraurbano, oltre agli edifici pubblici e religiosivincolati ope legis, risultano vincolati, per il loro interesse storico, architettonico oetnoantropologico vari altri edifici.Per effetto di tali vincoli l'esecuzione di tutti gli interventi previsti dal PRG nelle areesottoposte a vincolo è subordinata alla acquisizione dello specifico nulla osta da partedella Soprintendenza ai Beni Culturali ed Ambientali, che lo rilascia nel rispetto delleindicazioni normative contenute nel piano paesaggistico.

2) Vincolo di interesse storico e archeologico. Numerosi sono i beni culturali presentinel territorio di Caronia, alcuni dei quali sottoposti a vincoli specifici. Nelle parti diterritorio soggette a tali vincoli e sui beni isolati si applicano le disposizioni di cui alvigente Codice dei BB.CC.AA.I principali vincoli riguardano le aree archeologiche di contrada Pantano, assoggettate avincolo con D.A. 1515 del 20/07/1988, ampliato con D.D.S. 10824 del 30/11/2006 esuccessivamente ridotto con D.D.S. n. 133 del 04/11/2011 e parzialmente espropriatecon D.D.S. 7279 del 18/09/2008; una area in località Sotto San Francesco, sottoposta avincolo con D.D.S. 7607 del 25/10/2002 e l’area della Cisterna romana di contrada Con un Decreto di vincolo del 1913 è stata vincolata l’area del Castello.

3) Fasce di rispetto stradali e autostradali. Nelle aree contermini alle strade pubblicheesterne al centro abitato si applicano fasce di arretramento delle costruzioni stabilite dalRegolamento di attuazione del Codice della strada approvato con D.P.R. 26 aprile 1993,n.147 e succ. mod. A tal fine l'Amministrazione comunale, a seguito della approvazionedel Piano, dovrà procedere alla riperimetrazione del centro abitato, facendo coinciderequest’ultimo con il perimetro esterno delle aree classificate zone A, B, C, D, F e servizi.

4) Fascia di rispetto cimiteriale. In forza del testo unico sulle leggi sanitarie e smi, èstabilita una fascia di rispetto attorno al muro perimetrale dei cimiteri; in tale fasciasono consentite, oltre alle attività agricole, le opere direttamente connesse allafunzionalità del servizio pubblico, quali strade veicolari e pedonali, attrezzaturetecnologiche di supporto, allacciamenti alle reti, parcheggi, sistemazioni a verde.All'interno della fascia di rispetto cimiteriale, per gli edifici esistenti sono consentiti, inconformità a quanto previsto dall’art. 28 della L. 166/2002, interventi di recuperoovvero interventi funzionali all'utilizzo dell'edificio stesso, tra cui l'ampliamento nellapercentuale massima del 10 per cento e i cambi di destinazione d'uso, oltre agliinterventi di manutenzione, restauro e ristrutturazione.

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5) Fascia di rispetto dei depuratori. In applicazione della L.R. 27/1997, entro unraggio di m. 100 attorno ai depuratori, è vietata qualsivoglia attività edilizia.

6) Vincolo sismico. L’intero territorio rientra nel vincolo sismico imposto con L.64/1974 e smi; Caronia ricade nella zona sismica 2 (zona con pericolosità sismicamedia, dove possono verificarsi terremoti forti), per effetto di tale vincolo tutte lecostruzioni di qualsiasi tipo e natura, al fine di garantire la sicurezza della popolazione,dovranno rispettare le specifiche norme tecniche vigenti e la loro realizzazione èsubordinata alla acquisizione dello specifico parere di competenza del genio civile diMessina.

7) Vincolo idrogeologico. Una parte consistente del territorio comunale è gravato dalvincolo idrogeologico ai sensi del R.D.L. 30 dicembre 1923 n.3267. Sono sottoposti a“vincolo per scopi idrogeologici” “i terreni di qualsiasi natura e destinazione che, pereffetto di forme di utilizzazione contrastanti con le norme di cui agli articoli 7, 8 e 9,possono con danno pubblico subire denudazioni, perdere la stabilità o turbare il regimedelle acque”.In tali ambiti tutte le attività di trasformazione, di qualsiasi tipo e natura, sonoassoggettate alle procedure autorizzative specificate di recente con D.A.R.T.A. 17 aprile2012.

8) Vincolo di elettrodotti. Ai lati delle linee aeree esterne esistenti aventi tensionenominale superiore a 132 KV, al fine di limitare l'esposizione ai campi elettrici emagnetici negli insediamenti abitativi, in attuazione del D.P.C.M. 23 aprile 1992 e succ.mod., va prevista una fascia di arretramento delle costruzioni adibite ad abitazione onelle quali comunque si svolgano attività che comportano tempi di permanenzaprolungati, di ampiezza pari a quella stabilita, per ciascuna tensione nominale, dallanorma soprarichiamata.

9) Vincolo di tutela degli acquiferi. Nel territorio comunale sono presenti alcuni pozzie sorgenti le cui acque sono destinate al consumo umano, esattamente localizzati nellostudio geologico; attorno a ciascun pozzo e sorgente, sensi del D.L.vo 152/2006 e s.m.i,va prevista una fascia di tutela assoluta di m.10, da recintare opportunamente, ed unaulteriore fascia di rispetto, di m. 200 di raggio, nella quale sono vietate le attivitàelencate nella norma sopracitata. Potranno ulteriormente essere adottate dall'Autoritàcomunale, con apposita Ordinanza, misure per tutelare adeguatamente i bacini imbriferie le aree di ricarica delle falde, prevedendo zone di protezione.

10) Vincolo di acquedotto, oleodotto, gasdotto. Ai lati delle condutture in pressioneche attraversano il territorio comunale è istituita una fascia di protezione di larghezzaminima di m.1,50 per parte dall'asse della tubazione; sono fatte salve eventuali maggioridistanze imposte dall'Ente gestore all'atto della realizzazione. In tali fasce è vietataqualsiasi costruzione ed il terreno potrà essere destinato a strada o a giardino con divietodi aratura, di stazzo di bestiame, di piantagioni arboree di alto fusto e di concimazioni.

11) Vincolo fluviale. Le costruzioni di qualsiasi tipo e natura, ad eccezione di quellefinalizzate alla sistemazione idraulica e di quelle destinate all'attraversamento carrabilee ferroviario, devono arretrarsi dal limite esterno degli argini dei fiumi, torrenti,incisioni naturali, canali e fossi nei quali scorrano, anche con regime stagionale, acque

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pubbliche, delle quantità stabilite dagli artt. 93 e segg. del R.D. n. 523 del 25.07.1904.In particolare è fatto divieto, ai sensi dell'art. 96, pto f), di effettuare piantagioni emovimenti di terra a distanza inferiore a m. 4 dal piede degli argini, sponde e difese deicorsi d'acqua, nonchè realizzare scavi e costruzioni edilizie a distanza inferiore a m. 10.

12) Beni confiscati. Nelle aree ed immobili sottoposti a sequestro o confisca inapplicazione della legislazione nazionale vigente si applicano le disposizioni e ledestinazioni d’uso specificatamente indicate per ciascun bene nel relativo decreto diconfisca.

13) Vincolo boschivo. Attorno ai boschi ed alle fasce riparali, come identificate nellostudio agricolo forestale di supporto al PRG, è stabilita una fascia di rispetto,visualizzata negli elaborati di piano, all’interno della quale si applicano le disposizionicontenute nell'art. 10, 8° c. della L.R. 16/1996 e succ. mod. Occorre poi tener conto,anche se nello specifico del territorio di Caronia tale disposizione non ha particolarerilievo, che la Legge Quadro in materia di incendi boschivi L. n. 353/2000, impone ildivieto assoluto alla mutazione della destinazione nelle superfici percorse da incendi.Riguardo alle aree boscate va puntualizzato che le perimetrazioni riportate nello studioagricolo forestale non coincidono esattamente, discostandosene talvolta in manierasignificativa, con le perimetrazioni contenute nelle cartografie del Sistema InformativoForestale della Regione siciliana di recente pubblicate.

Un riferimento da tenere in considerazione è pure costituito dalla Carta della sensibilitàalla desertificazione, approvata con D.A. n 53 del 11/04/2011 (GURS n° 23 del 27maggio 2011), nella quale sono indicati, per la verità ad una scala (1.250.000) pocoutilizzabile a fini urbanistici, gli ambiti territoriali di particolare criticità.

3.3 Le previsioni del PRG vigente

Il P.R.G. vigente, progettato dall’arch. Pasquale La Spina e dall’ing. GiuseppeCaruso, ed approvato con stralci con D.A. n. 312 del 20/08/1999, ha suddiviso ilterritorio comunale nelle seguenti zone territoriali omogenee:Zona A1 - Centro storico: Area comprendente l'abitato di Caronia centro, nonché estese

porzioni della Frazione di Caronia Marina. Gli interventi di demolizione ericostruzione, nuove costruzioni, ampliamenti e sopraelevazioni sono subordinati alleprevisioni del P.P. prescritto per l'intera area o del Piano di Recupero, esteso all’interoisolato.

Zona A2 - Immobili di interesse storico e/o monumentale e/o ambientale: Comprende gliimmobili indicati nelle tavole di azionamento del PRG con numerazione progressiva.In tale zona sonno ammessi interventi edilizi attraverso appositi piani di recuperoanche di iniziativa privata.

Zona B1 - Centro abitato con caratteristiche di pregio architettonico ambientaleZona B2 - Aree costruite e di completamentoZona C0 - Zone di espansione in corso di attuazione. Sono quelle parti di territorio già

definite con i piani particolareggiati o di lottizzazione in attuazione al precedentestrumento urbanistico, in corso di esecuzione.

Zona C1 - Zona di espansione del centro urbano oltre 500 m dalla linea di battigiaZona C2 - Zone di espansione del centro urbano entro 500 m dalla linea di battigia

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Zona CT0Zona DO - Insediamenti artigianali industriali esistenti: Aree interessate da strumenti diattuazione in funzione della previsione del precedente strumento urbanistico. Zona E - Zona agricola. Zona SP1 - Servizi esistenti o in attuazione e di previsione: urbanizzazione secondariedestinate ad attrezzature per l'istruzione e di interesse comune;Zona SP2 - Verde pubblico attrezzatoZona SP3 - Verde pubblico attrezzato sportivoZona SP4 - Verde pubblico di quartiere. P - Parcheggi pubblici.Zona F - Attrezzature ed impianti di interesse generale (Aree cimiteriali)Relativamente agli standard il Piano è stato dimensionato per una popolazionecomplessiva di 5.444 abitanti con un incremento teorico nel ventennio di 1.069 abitanti.Il fabbisogno volumetrico complessivo di nuova realizzazione è stimato in mc. 309.933da realizzare nelle zone C e nelle aree libere delle zone B, mentre per la ricettivitàturistica era stato ipotizzato un fabbisogno per complessivi mc. 249.646; tale stima però,a seguito della non condivisione di alcune zone C da parte dell’ARTA, non corrispondeal reale dimensionamento del piano. In conformità a quanto prescritto dall’ARTA con il Decreto di approvazione,l’Amministrazione comunale, nel 2001, ha avviato le procedure per il ristudio dellezone stralciate (zone Ct1, Ct2, Ct3, Di, Eitr e F5) affidando l’incarico di progettazioneall’arch. G. Piscitello, ma tale progetto non è mai giunto alla approvazione.Durante il periodo di validità del P.R.G è stata apportata una variante urbanisticaordinaria al vigente P.R.G. per la trasformazione di una parte della zona SP3 (verdepubblico attrezzato sportivo) di contrada Trapesi in zona D1 (aree per lo sviluppoartigianale ed industriale) su porzione di superficie dell’appezzamento di terrenocomunale, individuato al foglio di mappa n 21 particella n 402, approvata con Decreto n223 del 28.09.2012 dell’Assessorato Territorio ed Ambiente – Dipartimento RegionaleUrbanistica.Un’altra variante, riguardante il cambio di destinazione da zona SP3 a SP1 (poloscolastico) di un’area sita in contrada Trapesi, è stata approvata dall’ARTA con D. Dir.n 4 del 18/03/2013.

L’attuazione del piano.Le previsioni del Piano Regolatore Generale hanno avuto attuazione in maniera nonomogenea e discontinua; più precisamente si evidenziano le seguenti problematiche perciascuna zona territoriale omogenea: Zona A – centro storico. La perimetrazione, come riportata nella tavole B7 del P.R.G.,include anche parte della maglia urbana di nuovo impianto e numerosi fabbricatidestinati a civile abitazione di recentissima costruzione; tale inclusione ha determinatonumerosi problemi nella regolamentazione degli interventi edilizia ammissibili.Zone B1 – Centro abitato; Zona B2 Centro abitato – aree costruite e di completamento. Per le zone prima citate si rappresenta che le aree risultano oggi sature pertanto si rendenecessario che vengano classificate nuove aree di completamento urbano.Zona D0 – Aree artigianali ed industriali. Allo stato attuale risultano sature pertanto sirende necessario reperire ulteriori aree edificabiliZona A – centro storico – Frazione di Caronia Marina. La perimetrazione, comeriportata nella tavole B4- B5-B6 del P.R.G., interessa la maglia urbana sottostante la viaCaracciolo e via B.Brin, con inseriti fabbricati destinati a civile abitazione di poca

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rilevanza sotto il profilo storico, pertanto, al fine di regolamentare l’attivitàedilizia,occorre indicare nella tavola della rielaborazione i fabbricati che nella fattispecierivestono particolare pregio storico escludendo tassativamente i fabbricati che nonpresentano interesse storico.Zone B1 – Centro abitato; Zona B2 Centro abitato – aree costruite e di completamentodella Frazione Marina di Caronia. Tali aree risultano oggi sature pertanto si rendenecessario che vengano classificate nuove aree di completamento urbano.Zona D – Aree artigianali ed industriali. Allo stato attuale risulta individuata un’area inlocalità S.Anna destinata per lo volgimento delle attività prima citate, ormai satura. Siprecisa che il Consiglio Comunale con delibera n. 44 del 06.08.2002 avente per oggetto:Riproposizione del Piano di Urbanistica Commerciale ha approvato una varianteriguardante la zona D, che però non è stata sottoposta all’approvazione degli organiregionali competenti.Zone C. In tali zone risultano ad oggi approvati i seguenti piani di lottizzazioneconvenzionati:Purpura – contrada Torre del Lauro- convenzione stipulata in data 27.10.1988. L’area

interessata dell’edificazione risulta classificata urbanisticamente in zona Cto5 –areeturistiche in corso di attuazione.Cooperativa Olivicola Caronese – convenzione integrativa stipulata in data

21.03.1992 – oggi F.lli Camano e Scurria Nino. L’area interessata dall’edificazionerisulta classificata urbanisticamente in zona Do- Insediamenti artigianali –industrialiesistenti. Florena -Località S.Teodoro convezione stipulata in data 25.06.1992.L’area interessata

dell’edificazione risulta classificata urbanisticamente in zona Cto2 - aree turistiche incorso di attuazione.Latteri – Località S. Teodoro convenzione stipulata in data 25.06.1991. L’area

interessata dell’edificazione risulta classificata urbanisticamente in zona Cto1- areeturistiche in corso di attuazione.Cuffari Antonino, Giuseppe, Biagio Alberto, variante al piano di lottizzazione in C.da

Lineri convenzione integrativa stipulata in data 26.09.1992. –L’area interessatadell’edificazione risulta classificata urbanisticamente in zona Co3 – e porzione in zonaCo2 – area di espansione in corso di attuazione. Si da atto che parte dell’area propostadalla Lottizzazione rientra nella perimetrazione del movimento franoso del 01.03.2010.Carlozzo- Località Piana –convenzione stipulata in data 06.10.1993.L’area interessata

dell’edificazione risulta classificata urbanisticamente in zona Cto4 - aree turistiche incorso di attuazione.Di Dino Maria Giovanna – convenzione stipulata in data 12.10.2000.L’area interessata

dell’edificazione risulta classificata urbanisticamente in zona C1 – aree di espansione.Spitaleri e C- Località S.Anna. – convezione stipulata in data 11.07.1985. L’area

interessata dell’edificazione risulta classificata urbanisticamente in zona C01 - zone diespansione in corso di attuazione.AMAD +6 C.da Pantano Sugherita. – convenzione stipulata in data 29.05.2006. L’area

interessata dell’edificazione risulta classificata urbanisticamente in zona Ct1 (exCto3). Marinaro- Todaro C.da Lineri- convenzione stipulata in data 31.02.2000.L’areainteressata dell’edificazione risulta classificata urbanisticamente in zona C1 - zone diespansione. .Si da atto che l’area proposta dalla Lottizzazione rientra nellaperimetrazione del movimento franoso del 01.03.2010.Giletto Avv.to Salvatore C.da Lineri- convenzione stipulata in data 20.11.2000. L’area

interessata dell’edificazione risulta classificata urbanisticamente in zona Co4 - Ara di

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espansione in corso di attuazione. Si da atto che l’area proposta dalla Lottizzazionerientra nella perimetrazione del movimento franoso del 1.03.2010.

Risultano approvati dal Consiglio Comunale i seguenti altri piani:a) Lupinello Francesco Paolo – Progetto per la costruzione di n. 20 alloggi di ediliziaconvenzionata-agevolata, ai sensi della Legge n. 457/78 e LL.RR. n. 22/85 e 57/84, inc.da Lineri. L’area interessata dell’edificazione risulta classificata urbanisticamente inzona Co2 - zone di espansione in corso di attuazione. L’area in questione è stataassegnata con delibera di Consiglio Comunale n. 68 del 10.06.1989 b) Marinaro – Merlino- contrada S. Giuseppe- approvato con delibera di ConsiglioComunale n.5 del 01.02.2008. L’area interessata dell’edificazione risulta classificataurbanisticamente in zona C2 – aree di espansione.c) Settineri – contrada Torre del Lauro – approvato con delibera di Consiglio Comunalen.28 del 31.03.1993. L’area interessata dell’edificazione risulta classificataurbanisticamente in zona Cto6 – aree turistiche in corso di attuazioneRisultano presentati i seguenti piani di lottizzazione tutt’oggi in attesa di integrazionidocumentali.a) AMAD +6 variante piano di lottizzazione – da approvare in Consiglio Comunale-l’area interessata dell’edificazione risulta classificata urbanisticamente in zona Ct1(exCto3 –aree turistiche in corso di attuazione.b) Latteri – contrada S. Teodoro – da approvare il Consiglio Comunale - l’areainteressata dell’edificazione risulta classificata urbanisticamente in zona Cto1 –areeturistiche in corso di attuazione.

Abusivismo edilizio: Come risulta dagli atti dell'Osservatorio regionale le istanze disanatoria presentate nel comune di Caronia sono n. 848 (n. 454 ai sensi della L. 47/1985e della L.R. 37/1985; n. 315 ai sensi della L. 724/94; n. 79 ai sensi della L. 326/2003). Sono state rilasciate circa n 1.150 concessioni edilizie in sanatoria.I dati soprariportati mostrano che l’abusivismo edilizio, presente soprattutto nell’areacostiera, tuttavia non ha determinato fenomeni patologici di particolare complessità.

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4. VALUTAZIONE DEI FABBISOGNI E DIMENSIONAMENTO DEL PIANO

La valutazione dei fabbisogni rappresenta, nel processo di costruzione di uno strumentourbanistico, il momento di passaggio da una fase analitica ad una fase più spiccatamenteprogettuale. Per giungervi è necessario partire da una interpretazione critica dei datianalitici che descrivono i diversi aspetti della realtà urbana. Tra questi, certamenteimportanti sono quelli che si riferiscono alla condizione abitativa esistente ed ai processidi trasformazione demografica: compito primario del Piano è infatti, da un lato quello digarantire la migliore utilizzazione del patrimonio edilizio esistente, dall’altro dideterminare la condizioni per il soddisfacimento dei bisogni residenziali cheemergeranno in un arco di tempo di riferimento, che nel presente piano è stato fissato indieci anni.

4.1 Dimensionamento residenzialeOperativamente si suole distinguere il fabbisogno abitativo primario in due componenti:il fabbisogno pregresso ed il fabbisogno futuro. Il primo può essere determinato in relazione alla presenza di: a) nuclei familiari in condizione di sovraffollamento abitativo b) nuclei familiari coabitantiIl secondo può essere determinato prendendo in esame: a) la formazione di nuovi nuclei familiari per matrimonio b) il frazionamento di nuclei familiari esistenti c) l’immigrazione di nuclei familiari.Per la valutazione del fabbisogno pregresso è necessario procedere al calcolo del deficitabitativo, cioè del numero delle abitazioni occorrenti per portare, ad una data diriferimento, la totalità delle famiglie residenti ad una condizione abitativa considerataottimale. Si intendono condizioni ottimali quelle nelle quali l’indice di affollamentoabitativo, espresso in abitanti /vani, è inferiore all’unità e l’indice di coabitazione,espresso in numero di famiglie/abitazioni occupate, è pari ad 1.Nel caso di Caronia i valori che si riferiscono alla condizione abitativa, riportati nelleseguenti tabelle con riferimento alle sezioni di censimento, non evidenziano particolarielementi di criticità; dai dati riportati di seguito si nota come soltanto in alcune sezionidel centro storico al 2011 sono presenti casi di coabitazione (2 in complesso) mentreinvece l’indice di affollamento in tutti gli anni considerati si mantieneconsiderevolmente al di sotto della unità in tutte le sezioni. Pertanto il fabbisognopregresso può essere considerato inesistente.

Anni Numero famiglie AbitantiN. sezione 1981 1991 2001 2011 1981 1991 2001 2011

1 266 195 184 168 709 482 403 3352 239 256 219 184 670 634 474 3793 279 284 252 254 798 777 581 5354 258 255 251 242 801 788 666 5765 348 113 148 175 983 297 374 4016 73 51 63 69 225 151 154 1617 223 237 303 550 523 6148 32 40 64 110 91 14410 112 327

Totale 1463 1521 1394 1459 4186 4116 3266 3145Famiglie e popolazione per sezioni di censimento (Dati ISTAT rielaborati)

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sezioneFamiglie residenti Abitazioni occupate Indice di coabitazione

1981 1991 2001 2011 1981 1991 2001 2011 1981 1991 2001 20111 266 195 184 168 260 193 184 168 1,02 1,01 1,00 1,002 239 256 219 184 227 256 219 182 1,05 1,00 1,00 1,013 279 284 252 254 268 284 252 253 1,04 1,00 1,00 1,004 258 255 251 242 257 255 251 241 1,00 1,00 1,00 1,005 348 113 148 175 340 113 148 173 1,02 1,00 1,00 1,016 73 51 63 69 70 51 63 66 1,04 1,00 1,00 1,057 223 237 303 220 237 302 1,01 1,00 1,008 32 40 64 32 40 64 1,00 1,00 1,00

10 112 112 1,00Totale 1463 1521 1394 1459 1422 1516 1394 1449 1,03 1,00 1,00 1,01

Indice di coabitazione per sezioni di censimento (Dati ISTAT rielaborati)

Anni 1981 1991 2001

Sezioni

indiceaffollamento

(ab./vani)

taglio abit.occup.

(vani/abitaz.)

indiceaffollamento

(ab./vani)

taglio abit.occup.

(vani/abitaz.)

indiceaffollamento

(ab./vani)

taglio abit.occup.

(vani/abitaz.)1 0,86 3,18 0,62 4,06 0,57 3,832 0,80 3,69 0,68 3,64 0,55 3,903 0,89 3,36 0,74 3,68 0,62 3,734 0,86 3,63 0,73 4,25 0,70 3,815 0,77 3,74 0,62 4,27 0,63 3,996 0,84 3,83 0,68 4,37 0,53 4,597 0,60 4,17 0,55 3,998 0,73 4,69 0,57 4,0310 0,68 4,27

Condizione abitativa per sezioni di censimento. Indice di affollamento e taglio medio (DatiISTAT rielaborati)

Anni 1981 1991 2001 2011

Sezioni

composizione familiare (pop./fam.)

indice di non utilizzazione (ab. non occ./tot.)

composizione familiare (pop./fam.)

indice di non utilizzazione (ab. non occ./tot.)

composizione familiare (pop./fam.)

indice di non utilizzazione (ab. non occ./tot.)

composizione familiare (pop./fam.)

indice di non utilizzazione (ab. non occ./tot.)

1 2,67 18% 2,47 30% 2,19 0,35 1,99 0,452 2,80 25% 2,48 31% 2,16 0,30 2,06 0,503 2,86 15% 2,74 30% 2,31 0,26 2,11 0,354 3,10 13% 3,09 33% 2,65 0,24 2,38 0,435 2,82 25% 2,63 29% 2,53 0,15 2,29 0,246 3,08 1% 2,96 35% 2,44 0,19 2,33 0,517 2,47 51% 2,21 0,37 2,03 0,458 3,44 85% 2,28 0,32 2,25 0,00

10 2,92 58%Condizione abitativa per sezioni di censimento. Composizione familiare e indice di nonoccupazione alloggi (Dati ISTAT rielaborati)

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Sezioni Abitazioni totaleNumero Stanze

1981 1991 2001 2011 1981 1991 20011 318 277 284 308 964 1050 9612 302 369 315 363 1099 1257 12063 314 404 342 390 1039 1361 11744 295 379 331 426 1062 1451 12285 451 160 175 228 1631 701 6896 71 79 78 135 272 322 4037 453 378 551 1756 14228 214 59 64 571 23710 264 1137

Totale 1751 2599 1962 2465 6067 9606 7320Abitazioni e vani in complesso per sezioni di censimento. (Dati ISTAT rielaborati)

Sezioni Abitazioni occupateNumero Stanze

1981 1991 2001 2011 1981 1991 20011 260 193 184 168 827 783 7052 227 256 219 182 838 933 8553 268 284 252 253 900 1044 9414 257 255 251 241 933 1085 9575 340 113 148 173 1270 482 5916 70 51 63 66 268 223 2897 220 237 302 918 9468 32 40 64 150 161

10 112 478Totale 1422 1516 1394 1449 5036 6096 5445

Abitazioni e vani occupati per sezioni di censimento. (Dati ISTAT rielaborati)

Sezioni Abitazioni non occupateNumero Stanze

1981 1991 2001 2011 1981 1991 20011 58 84 100 140 137 267 2562 75 113 96 181 261 324 3513 46 120 90 137 139 317 2334 38 124 80 185 129 366 2715 111 47 26 55 361 219 986 1 28 15 69 4 99 1147 233 141 249 838 4768 182 19 0 421 76

10 152 659Totale 329 1083 567 1016 1031 3510 1875

Abitazioni e vani non occupati per sezioni di censimento. (Dati ISTAT rielaborati)

Per calcolare invece il fabbisogno futuro occorre fare una analisi di tendenza, partendodalle serie storiche dei dati della contabilità anagrafica: popolazione totale, nati, morti,emigrati e immigrati (riportati di seguito).

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Al fine di prevedere l’andamento delle variabili demografiche nei prossimi dieci annisono stati dapprima ottenuti, tramite le curve di regressione, i valori in estrapolazione diciascuna delle seguenti variabili: nati, morti, emigrati ed immigrati.

anni nati morti iscritti cancellati popolazione famiglie

1999 31 49 46 110 3.852 1.6462000 37 54 65 68 3.832 1.6492001 57 57 40 98 3.592 1.6252002 28 38 55 58 3.579 1.6322003 33 41 58 56 3.573 1.6452004 26 52 50 42 3.555 1.6452005 36 36 62 68 3.549 1.5992006 22 39 75 52 3.555 1.6012007 30 45 62 57 3.545 1.6132008 22 47 74 94 3.500 1.6012009 31 57 67 78 3.463 1.6142010 38 54 51 72 3.426 1.6172011 35 54 84 56 3.459 1.6262012 25 54 58 52 3.448 1.6542013 30 43 60 69 3.459 1.6222014 27 50 70 58 3.419 1.641

2015 27 50 71 57 3.405 1.6462016 26 50 72 55 3.391 1.6512017 25 50 74 54 3.377 1.6552018 25 50 75 52 3.363 1.6602019 24 51 76 51 3.349 1.6652020 24 51 77 50 3.335 1.6702021 23 51 78 48 3.322 1.6752022 22 51 80 47 3.308 1.6802023 22 51 81 46 3.294 1.6852024 21 51 82 44 3.280 1.6902025 21 52 83 43 3.266 1.694

Proiezioni demografiche al 2025

I risultati sono riportati nella stessa Tabella, dove è ricostruito dal 2015 al 2025 ilmovimento della popolazione simulando la classica contabilità demograficadell'anagrafe comunale. Si sono calcolati pertanto, anno per anno, i saldi naturali emigratori partendo dal 2014 e sommandoli al valore della popolazione all'annoprecedente. L’esame dei dati che si riferiscono al movimento anagrafico della popolazione negliultimi quindici anni nel comune di Caronia evidenzia un lento ma costante regressodella popolazione, dovuto al netto prevalere delle morti sulle nascite, non bilanciato dalpur positivo saldo migratorio.Se si ipotizza che le variabili demografiche delle nascite e delle morti continuino nelfuturo a seguire lo stesso andamento che hanno avuto negli ultimi anni e che accada

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altrettanto per la variabile emigrazione, si arriva a prevedere una popolazione diriferimento per la Variante pari a 3.300 abitanti circa al 2025, riuniti in 1.694 famiglie.Un ruolo fondamentale in tale recupero demografico potranno avere evidentementeanche le scelte urbanistiche: se il nuovo piano, attraverso la identificazione e lavalorizzazione delle risorse naturali e culturali presenti nel territorio e la previsione diaree nelle quali le attività produttive possano espandersi, riuscirà a liberare le energieoggi latenti, potrà anche determinarsi una inversione di tendenza nell’andamento dellapopolazione.Per quanto attiene il dimensionamento delle aree residenziali occorre poi valutare ifabbisogni pregressi e futuri nello stesso arco decennnale di riferimento.In sede di prima approssimazione e salvo ulteriori approfondimenti, si può ritenere cheil fabbisogno pregresso, determinato dalla domanda di sostituzione, dal degrado edilizioe/o dal sovraffollamento abitativo, sarà assorbito dal riuso del patrimonio edilizioesistente e dunque il suo contributo può ritenersi nullo.Per quanto concerne il fabbisogno futuro, il trend relativo alla formazione di nuovinuclei familiari, valutato attraverso il numero delle famiglie, porta a calcolare in circa50 il numero della nuove famiglie che si istituiranno da qui al 2025; dovendo assicuraread ognuna di esse un alloggio, considerando che le abitazioni esistenti che verranno reselibere dovranno servire per compensare il fabbisogno pregresso, si può ipotizzare didover realizzare nello stesso arco temporale un uguale numero di alloggi.Considerando che ogni alloggio è costituito da un volume medio di 500 mc., inclusispazi accessori e condominiali e servizi standard, si può conclusivamente fissare in25.000 mc. il dimensionamento residenziale primario del piano.

4.2 Dimensionamento attività produttive

Il dimensionamento degli spazi da destinare nel PRG alle attività produttive è unaoperazione progettuale che presenta sempre notevole complessità: per pervenire ad uncorretto dimensionamento è necessario infatti prevedere come si evolveranno nell'arcotemporale di validità del Piano i fabbisogni in ciascuno dei settori produttivi, quali ilturismo, il commercio, l'artigianato, l'industria, il terziario direzionale. Perchè taleprevisione possa risultare in qualche modo realistica occorrerebbe però ancorarla a suavolta a programmi di politica economica che, con riferimento a ciascun settoreeconomico, traccino precise linee programmatiche entro le quali i vari interventiterritoriali dovranno collocarsi. Solo correlando le ipotesi di pianificazione territoriale ascelte di programmazione politica ed economica si può infatti garantire alle prime unaprobabilità di applicazione. (Cfr. Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestalidell’ Atlante Nazionale del Territorio Rurale, Dossier del Sistema Locale di CARONIAProvincia di Messina Comuni di: Caronia, San Fratello, 2011).In mancanza di un programma economico regionale vincolante e di quadri strategici cheassegnino precisi obiettivi ad ogni settore economico, le previsioni di fabbisogno, pernon risultare velleitarie, non possono che ricavarsi dai trend che alcune variabilisignificative hanno avuto in un congruo arco temporale. A livello aggregato le variabili che forniscono una sintetica descrizione dellaconsistenza dei vari comparti economici sono quelle che si riferiscono al numero delleunità locali e degli addetti operanti nei vari rami di attività economica. Entrambe le variabili considerate, pur con i limiti derivanti dalla indisponibilità di datirecenti, mostrano chiaramente una situazione economica che ha avuto una fase di

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espansione sino al 1981 per poi subire nel decennio successivo un consistenteridimensionamento, parzialmente recuperato nel decennio successivo.

Tabella - Censimenti ISTAT 1971 - 2011 – Dati relativi alle unità locali ed agli addetti

Anno numero unità locali addetti alle unità locali1971 212 3461981 211 3901991 225 4692001 194 5512011 201 534

Per una stima (per la verità assai approssimata) dei fabbisogni ci si può riferireall’andamento, negli anni dal 1961 al 2001, del numero delle unità locali e degli addettioperanti nel territorio comunale e considerando gli incrementi prevedibili sino al 2025.La disponibilità di un numero assai limitato di valori per ciascuna variabile(corrispondenti ai censimenti) non consente di far ricorso ad analisi statistiche ditendenza; sono state pertanto effettuate delle stime empiriche basate su alcuneragionevoli ipotesi di sviluppo.Tali stime prudenzialmente portano a ritenere che il numero degli addetti al 2025,superando la fase recessiva attuale, possa raggiungere il valore di 580 addetti incomplesso nelle unità locali. Assumendo una superficie convenzionale lorda per addettopari a mq. 350 si avrà pertanto la necessità di reperire aree per attività produttive pari a(580x350=) 20 ettari circa.Su questi dati può essere dimensionato il piano, salve ulteriori verifiche che potrannofarsi in sede di prima revisione del piano.

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5. CRITERI GENERALI DI PROGETTAZIONE ED OBIETTIVI DEL PIANO

5.1 Gli obiettivi generali del progetto di PRG

Gli obiettivi generali che devono sovraintendere alla formazione del nuovo PRGpossono riassumersi in alcune indicazioni, inerenti prevalentemente la tutela e l'uso delsuolo e del patrimonio ambientale nel suo complesso, già chiaramente enunciate nelleDirettive approvate dal Consiglio Comunale.A tale scopo, i principi pianificatori di carattere generale hanno posto come centrale ilproblema del raggiungimento dell'equilibrio territoriale, inteso come rapporto ottimalefra sistema ambientale a prevalente valenza naturalistica e sistema ambientale aprevalente carattere antropico e del mantenimento nel tempo di tale equilibrio.La tutela del territorio e dell’ambiente, inteso come risorsa e non come vincolo, lavalorizzazione del patrimonio culturale, urbanistico, architettonico e monumentale, lasalvaguardia e il mantenimento dei valori sociali ed etnologici della popolazione, latutela delle peculiarità del Centro Storico, sono tutti elementi imprescindibili, tenutifermi e presenti nella progettazione del nuovo PRG.Il fabbisogno edilizio, articolato in abitativo, di servizi, produttivo-artigianale,commerciale e terziario, deve rispondere ed integrare i bisogni dimostrati, pregressi,attuali e futuri della popolazione, in modo che lo sviluppo assicuri la vivibilità,compatibilmente con le fondamentali esigenze di tutela ambientale. Anche in questocaso andranno definiti i rapporti con gli altri Enti, in modo da allargare le iniziative disviluppo all’intero comprensorio nel quale è inserito Caronia.Le finalità e gli obiettivi fondamentali del nuovo PRG sono, pertanto, quelli di conferirequalità al processo di sviluppo urbanistico del centro, considerato come elemento di unarete territoriale di centri, attraverso un’azione di tutela e valorizzazione delle risorseambientali, umane ed economiche esistenti.A tali principi ha tenuto fede la redazione del progetto di seguito illustrato.Per quanto concerne il contenuto tecnico-normativo del PRG si è tenuto conto dellanecessità di limitare il più possibile la previsione di vincoli preordinati allaespropriazione, atteso che essi decadono dopo appena cinque anni dalla approvazionedel Piano, rinviandone la previsione a piani esecutivi di iniziativa pubblica o, piùopportunamente, di iniziativa privata.Se a questo si aggiunge il fatto che con la sentenza 348/07 della Corte Costituzionale econ la successiva ratifica operata dalla finanziaria 2008, l’indennizzo nellaespropriazione per pubblica utilità è stato quasi raddoppiato, commisurandolo al valoredi mercato del bene da espropriare, ci si rende conto facilmente di quantoprofondamente sia mutato il ruolo del piano urbanistico e quanto poco producente possaormai ritenersi la consolidata pratica della apposizione, attraverso il PRG, di vincoliespropriativi.Al nuovo PRG pertanto verrà assegnato il carattere di strumento di regolamentazionegenerale dell'uso del suolo da porre in essere attraverso una macrozonazione funzionalee la codificazione di norme attuative, che lascino i necessari gradi di libertà agliinterventi successivi.Tale impostazione è infatti quella che consente di minimizzare i vincoli diretti sulleproprietà, rinviandoli per quanto possibile alla fase attuativa, ed evitando così lacompleta perdita di validità del Piano dopo appena cinque anni dalla sua approvazione;

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è quella che minimizza la necessità di far ricorso a varianti ogni qual volta (cioè quasisempre) il progetto esecutivo di un intervento pubblico o privato non corrispondaesattamente, per ragioni tecnico-progettuali o per sopravvenute esigenze funzionali, aldisegno del PRG; è quella che consente comunque alla collettività di avere regoleassolutamente certe, semplici e facilmente comprensibili.

5.2 Le invarianti strutturali

Sono state considerati elementi invarianti nella progettazione del nuovo PRG una seriedi indicazioni progettuali derivanti da varie fonti normative sia regionali che statali, checompongono un quadro vincolistico da recepire integralmente nel nuovo PRG.Le principali di tali norme sono:- la legge 431/1985 come riscritta nel Codice dei Beni Culturali, attraverso la quale sono

dichiarate di interesse paesaggistico alcune parti del territorio comunale. In particolare,oltre al vincolo della legge cd "Galasso" che riguarda i corsi d’acqua ed i boschi,buona parte del territorio comunale risulta sottoposta a vincolo paesaggistico, sia perla presenza diffusa di aree boscate sia per la destinazione a Parco regionale. Nellapianificazione di tali ambiti il PRG a tenuto conto della necessità di noncompromettere il valore ambientale e paesistico con previsioni lesive dei caratteripropri di ciascun sito. Vanno anche tenuti presenti i vincoli apposti con specificidecreti dell’Assessorato competente.

- le leggi che fissano distanze minime delle costruzioni a protezione di infrastrutturepubbliche, quali le strade, la ferrovia, il depuratore, il cimitero.

- la legge n. 16/1996, come modificata dalla L.R. 13/1999 e successivamente dalla L.R.6/2001, che stabilisce limiti di edificazione nei boschi e nelle relative fasce di rispetto.

- il vincolo sismico, che determina limitazioni nella attività edilizia;- i vincoli e le prescrizioni derivanti dai Piani stralcio di bacino per l’Assetto

Idrogeologico; in particolare nella redazione del nuovo piano è stato fatto strettoriferimento alle indicazioni normative relative alle aree di diverso grado dipericolosità, che per i livelli più alti (P3 e P4) vietano qualsiasi destinazioneurbanistica.

- le limitazioni derivanti dall’art. 15 della L.R. 78/1976, riguardanti le fasce di mt 150,500 e 1000 dalla battigia;

- il vincolo idrogeologico ex R.D. 3267/1923, gravante su buona parte del territoriocomunale;

- il vincolo relativo alle eventuali aree percorse dal fuoco ai sensi dell’art.10, comma 2della L. 21.11. 2000, n. 353.

Elementi invarianti nella progettazione del PRG devono essere considerati pure leindicazioni vincolistiche derivanti degli studi propedeutici di settore, geologico edagricolo-forestale.Nel primo studio, come già detto nel capitolo 1, sono esattamente indicate e perimetratele aree soggette a dissesti di natura geologica o idraulica o interessate da formazionitettoniche o da rischio sismico in genere, nelle quali non potranno essere ammessenuove attività edilizie, nonché le aree nelle quali le nuove costruzioni potranno essereeseguite solo osservando particolari cautele. Alla luce di tale mappatura sono statesottoposte a verifica le previsioni del PRG vigente, non riconfermandole nel caso diincompatibilità.

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Nello studio agricolo-forestale, oltre ad essere indicate ed esattamente perimetrate learee boscate e le aree di macchia e vegetazione ripariale ai sensi della L.R. 16/1996 edel D.P.R.S. del giugno 2000, ai fini dell’applicazione del vincolo sopra ricordato, sonostate pure essere individuate le aree agricole interessate da colture specializzate o dotatedi particolari infrastrutture. Per tali ambiti, ancorché già destinati ad altre utilizzazioninel vigente PRG, il nuovo P.R.G. non ha previsto, a meno di comprovate ed ineludibilinecessità, destinazioni diverse da quelle agricole.

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6. IL PROGETTO DI MASSIMA DEL NUOVO PIANO

La progettazione del nuovo piano ha preso l’avvio operando una verifica delleprevisioni dello strumento urbanistico vigente alla luce dei principi e degli invariantienunciati nel capitolo precedente.Si è pertanto proceduto preliminarmente a valutare, per ciascuna previsione urbanistica,la coerenza con gli obiettivi fissati per il nuovo piano e con il sistema degli invarianti.Il criterio seguito nella redazione del progetto del nuovo piano è stato pertanto quello difare puntuale riferimento alle indicazioni impartite con le Direttive, nonché a quellecontenute nella delibera di approvazione dello schema di massima del piano,evidenziando caso per caso, le modalità del loro recepimento nel progetto di piano e leeventuali criticità connesse a tale recepimento.Di seguito sono descritte per ciascun ambito tematico e territoriale le previsioni delloschema di massima.

6.1 Il Centro Storico e gli ambiti di interesse ambientaleCome esplicitamente richiesto nelle Direttive, nel nuovo PRG sono state sottoposte averifica le perimetrazioni delle zone A contenute nel PRG vigente sia per quanto attienel’area urbana che la frazione di Marina.Al riguardo occorre preliminarmente evidenziare che le zone A, così come definite nellanormativa vigente, non sono solamente quelle che comprendono edifici di interessestorico artistico, ma anche quelle nelle quali si riscontra un tessuto urbanistico che,benché alterato nelle sue componenti edilizie, manifesta tuttavia un interessepaesaggistico ed ambientale. Ne deriva che anche edifici privi di carattere storico edaddirittura di recente costruzione devono essere ricompresi nella zona A, laddove ilcontesto urbano che li contiene presenti caratteri di interesse ambientale.Ciò posto, si evidenzia ulteriormente che le perimetrazioni delle zone A riportate nelPRG vigente, sia di Marina che di Caronia centro, sono frutto di una ben precisavalutazione operata dal CRU in sede di esame della proposta di Piano adottata condelibera commissariale n. 14 del 20 aprile 1996.In particolare nel voto CRU n. 80 dell'11 febbraio 1999, con riferimento alla frazione diMarina, si legge: “Si rileva che questa frazione riveste particolare valenzastoricoambientale in quanto caratterizzata da un tessuto urbano costituito da ediliziaminore tradizionale inserita in un contesto paesistico-ambientale ancora integro. Diconseguenza, al fine della tutela e conservazione dell'impianto tipologico, si prescrivedi enucleare una zona omogenea A1 - centro storico, che comprende l'abitato storicodella frazione Marina, dal limite della zona archeologica vincolata sino all'edificiostorico individuato con il numero 27 e delimitata a sud dalla strada a valle dellaferrovia”.Analoghe considerazioni sono svolte nel parere del CRU per la perimetrazione dellaZona A urbana, che viene pure ampliata rispetto a quella proposta nel piano adottato.Alla luce delle circostanze sin qui evidenziate si ritiene tecnicamente improponibile unaperimetrazione delle zone A che si discosti significativamente da quelle contenute nelPRG vigente.Tuttavia, per rispondere alle indicazioni consiliari, e ferme restando le valutazioni chel’organo consiliare potrà fare in sede di adozione del piano, è stata operata una attentavalutazione delle perimetrazioni vigenti, che ha consentito di introdurre alcune misuratemodifiche, che hanno riguardato la estremità occidentale dell’abitato di Marina, e laestremità meridionale del centro urbano.

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La prima area, costituita da un tessuto urbano su impianto ortogonale di recenteformazione ed occupato da edifici in gran parte di nuova costruzione, si ritiene che nondebba farsi rientrare nella perimetrazione della zona A dal momento che presenta unassetto morfologico assolutamente estraneo a quello della adiacente borgata marinarache si è sviluppata invece linearmente lungo la viabilità territoriale esistente.Analogamente a Caronia si ritiene di poter escludere dalla perimetrazione del centrostorico i tessuti esistenti attorno alla via Umbria che con ogni evidenza presentanocaratteri non riferibili alla organizzazione urbanistica propria dell’impianto urbanostorico.Per quanto attiene la regolamentazione della attività edilizia nell’ambito delle aree diinteresse storico, artistico ed ambientale si ritiene, in considerazione del basso valorestorico ed artistico di molti degli edifici in esse contenuti, che debbano ammettersi tuttigli interventi edilizi conservativi atti a migliorare le caratteristiche di abitabilità ecomfort delle costruzioni, ivi compresi gli interventi di ristrutturazione edilizia, nonchémodesti ampliamenti delle superfici e dei volumi esistenti, nel rispetto delle disposizioninormative vigenti.Gli interventi più marcatamente trasformativi invece dovranno essere puntualmentedefiniti attraverso uno studio urbanistico di dettaglio, che faccia emergere il valore diciascuno degli elementi edilizi che lo compongono ed in relazione ad esso definisca lemodalità di intervento più opportune. Tale studio, compatibilmente con le risorsedisponibili, dovrà essere redatto, nel rispetto delle indicazioni contenute nella CircolareARTA n. 3/2000, sia ricorrendo allo Studio di dettaglio in Variante ex Circolare n.3/000 ARTA, ovvero anche attraverso Piani di recupero di iniziativa pubblica o privata.Indicazioni operative potranno pure derivare dallo Studio con effetti costitutivi previstodall’art. 2 della L.R. 13/2015.

6.2 Gli ambiti di edilizia residenziale esistente e di completamentoRientrano in tali ambiti le parti urbanizzate del territorio prive di interesse storico, cheallo stato attuale risultano totalmente o parzialmente edificate, e che sono destinate adattività residenziali o che dovranno essere destinate alla realizzazione di nuovi edificiresidenziali e dei servizi pubblici e di interesse pubblico oggi mancanti.Rientrano in tali ambiti anche alcune altre zone del centro urbano che nel previdentePRG erano classificate zone C, che sono state interessate in questi anni da una attivitàedilizia che ne consente oggi la assimilazione alle aree urbane esistenti.La normativa di intervento in tali ambiti ricalca, per quanto attiene indici e parametri, lanormativa del PRG vigente, con le differenze in esso stabilite per ciascuna zona esottozona.Per quanto concerne i servizi di standard, sono identificati nel nuovo piano solo quellistrettamente necessari per rispettare le prescrizioni del D.I. 02/04/1968 e nella misuraminima prescritta, rinviando la loro enucleazione, ove possibile e consentito, ai pianiesecutivi del PRG.

6.3 Le nuove aree residenziali per i fabbisogni primariDalla analisi di fabbisogno riportata nel capitolo 4 della presente relazione, si evincecon chiarezza che la più gran parte dei fabbisogni primari che emergeranno a Caronianei prossimi anni potrà essere garantita attraverso il recupero e la migliore utilizzazionedel patrimonio edilizio esistente.Il modesto fabbisogno residuo, stimato nel presente piano in poche decine di alloggi,potrà essere garantito attraverso la enucleazione di nuovi circoscritti ambiti, che sono

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stati individuati nello schema di massima, in parte nella località Marina e in parte nelcentro urbano.Si specifica al riguardo che non è stato possibile confermare nel nuovo piano le aree diespansione previste in località Lineri ed in genere tutte quelle previste a montedell’abitato in quanto incompatibili con il quadro vincolistico oggi vigente e specificatonello studio geologico.Relativamente alla indicazione, contenuta nelle Direttive, di prevedere aree per laedilizia residenziale pubblica si sottolinea che tali aree, per i comuni non obbligati allaredazione dei Piani di edilizia economica e popolare, quale è Caronia, dovranno essereindividuate, in base alle più recenti disposizioni legislative vigenti nella Regionesiciliana, preferenzialmente nelle zone A del PRG, ovvero in qualsiasi compartoall’interno delle zone B e C del PRG, attraverso Programmi costruttivi o anche Piani diLottizzazione che dovranno essere approvati dal Consiglio comunale.Alla luce di tali considerazioni si ritiene di non dover localizzare nel nuovo PRG areespecificatamente destinate ad edilizia residenziale pubblica, che dovrebbero per altroessere sottoposte, se di proprietà privata, a vincolo di espropriazione per pubblica utilità.

6.4 Le aree residenziali stagionali e turistico ricettiveIl PRG del 1999, concepito secondo una logica, imperante nel secolo scorso, cheportava a considerare la attività edilizia come principale motore dello sviluppoeconomico di un centro, prevedeva numerose ed estesissime aree destinate ad ediliziastagionale e turistico-ricettiva. Molte di tali previsioni non sono state condivise in sededi esame ed approvazione del piano da parte degli organi regionali e, come già detto,sono state stralciate.Altre di queste aree sono state invece condivise e normate nel PRG come zone Cturistiche, ma tali previsioni, pur essendo state seguite in molti casi da iniziative dipianificazione attuativa, non hanno trovato ad oggi concreta attuazione.Relativamente a tali previsioni urbanistiche nelle Direttive si da mandato di valutare lapossibilità di non riproporle nel caso in cui gli interventi configurino un impattopaesaggistico ritenuto contrastante con gli obiettivi strategici che il nuovo piano sipropone e non rientranti dunque nella logica dello sviluppo sostenibile.Per quanto attiene le zone CT del PRG si è proceduto pertanto ad una puntuale epreliminare verifica dell’esistenza di eventuali condizioni ostative che potrebberoimpedire la loro riconferma nel nuovo piano.Da tale verifica è emerso che tutte le zone Ct0 previste in località Torre del Lauroappaiono incompatibili con il quadro vincolistico esistente per la presenza di areeboscate e della relativa fascia di rispetto inedificabile ovvero per la esistenza di gravicriticità geologiche.Le zone CT localizzate nelle località San Teodoro, Pantano-Sugherita e Pianainteressano invece ambiti territoriali di rilevate interesse paesaggistico ma non risultanointeressate da vincoli di inedificabilità assoluta né le relative previsioni risultanocontrastanti con le indicazioni emerse dallo studio geologico e dallo studio agricoloforestale.Si rappresenta al riguardo che, pur essendo tutte le aree sopra specificate interessate dapiani di lottizzazione, solo l’area di contrada Pantano- Sugherita può avvalersi di unaconvenzione ancora in corso di validità.Lo studio effettuato per il Rapporto Ambientale della VAS ha evidenziato chiaramentecome tali iniziative lottizzatorie si pongano in insanabile contrasto con il principio dellaconservazione dei suoli agricoli e della tutela dei valori paesaggistici, dal momento che

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riguardano terreni quasi completamente liberi da costruzioni e dunque potenzialmenteidonei all’uso agricolo, siti in punti di altissimo valore panoramico e, per quanto attieneSan Teodoro, difficilmente accessibili da viabilità esistente.Quest’ultima caratteristica in particolare si ritiene particolarmente negativa dalmomento che la realizzazione di nuova viabilità comporta impatti assai più estesi edinaccettabili rispetto alla stessa urbanizzazione dell’area, tanto più in terreni dallecaratteristiche orografiche assai complesse.Per tali ragioni si ritiene che esse non possano trovare conferma nel nuovo piano, fattisalvi i diritti edificatori già consolidati.Viceversa si ritiene che debbano prevedersi in sostituzione, per l’auspicabile sviluppoturistico del territorio, zone localizzate in contesti agricoli già compromessi daedificazione e serviti da viabilità esistente.In ossequio a tali principi è stata localizzata una stretta fascia di edilizia stagionale,classificata zona CT, immediatamente a monte della Strada Statale, in corrispondenzadell’abitato di Marina.Un discorso a parte va fatto per la zona CR prevista in contrada Piana, che è finalizzataa riordinare un territorio, ancora in parte agricolo e di elevato pregio ambientale, mabrutalizzato da interventi edilizi incongrui che hanno determinato una situazione digrave degrado urbanistico. Per tale zona è stata studiata una regolamentazione flessibileche favorisce la sostituzione edilizia, attraverso la concessione di incrementi volumetricifinalizzati alla realizzazione di complessi turistico alberghieri.

6.5 Le aree per le attività produttiveNel vigente PRG non sono previste aree produttive di significativa dimensione. Siritiene però che tale comparto meriti, così come quelli dell’edilizia, del turismo e dellaagricoltura, una specifica attenzione nel nuovo piano.Nelle Direttive viene dato mandato di prevedere una nuova area per insediamentiproduttivi in contrada Buzza ed altre aree per tener conto degli insediamenti esistenti nelterritorio comunale; si chiede pure di regolamentare adeguatamente il settore delcommercio, specificatamente per quanto attiene la localizzazione delle medie strutture edel mercato periodico.Alla luce di tali indicazioni è stata enucleata nel nuovo piano una nuova grande area dadestinare ad attività produttive, anche di carattere commerciale, sita tra le localitàChiappe e Buzza. All’interno di tale area ricadono alcuni fabbricati industriali esistenti.Anche la localizzazione di tale zona, denominata D2, risponde alla logica enunciata aproposito delle zone turistiche, ovvero quella di saturare aree agricole già compromessedalla presenza di fabbricati e immediatamente contigue a viabilità esistente di grandecomunicazione. Altri due ambiti per attività produttive, di assai più ridotta dimensione, sono statelocalizzate in prossimità della Stazione ferroviaria e in località Piana. In entrambi i casisi tratta di zone sature in quanto già occupate da edilizia produttiva esistente.

6.6. Infrastrutture e servizi generaliNelle Direttive viene indicata la necessità di prevedere nel nuovo piano le seguentiinfrastrutture:1) Eliporto;2) Sede del Parco dei Nebrodi a Marina di Caronia;3) Caserma dei Carabinieri a Caronia;4) Guardia medica a Caronia;

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5) Casa di riposo o centro diurno a Caronia;6) Autoparco in luogo del Mattatoio;7) Oleoteca in luogo della prevista sede del Parco dei Nebrodi;8) Ampliamento cimitero centro lato nord est in sostituzione dell’ampliamentoprevisto nel PRG vigente;9) Ampliamento del cimitero della frazione Marina e area a parcheggio;10) Ampliamento dell’impianto sportivo del centro, inserendo una pista di atletica;11) Impianti sportivi a Marina possibilmente in C/da Sugherita;12) Area da destinare a galoppatoio;13) Area da destinare a campo da golf;14) Aree attrezzate per la esposizione e vendita di prodotti agro-alimentare15) Impianti di depurazione a Torre del Lauro e Canneto16) Attrezzature per la fruizione del mare17) Potenziamento Aviopista in località Torre del Lauro.Tali attrezzature, laddove possibile in relazione al quadro vincolistico e ambientale,sono state inserite nelle previsioni del nuovo piano; in particolare:- è stata potenziata la Aviopista esistente in località Torre del Lauro attraverso laprevisione, in una area ad essa adiacente ma esterna al limite dei 150 m. dalla battigia,di una area da destinare alla realizzazione delle indispensabili strutture a corredo esupporto della attività di volo;- è stato previsto un nucleo di attrezzature in prossimità della Stazione ferroviaria, nelquale oltre alla sede del Parco, già progettata, potranno essere inserite una nuovaCaserma dei Carabinieri e un eliporto;- è stato previsto l’ampliamento del cimitero di Caronia, in conformità al progettoesistente, e del cimitero di Marina;- è stata prevista la localizzazione lungo la via Marina, a Caronia, della casa di riposo ecentro diurno;- è stata proposta una localizzazione di massima dei nuovi depuratori, fermo restandoche la loro definitiva localizzazione dovrà essere stabilita in sede di redazione delPARF;- è stata prevista la localizzazione a Caronia dell’Oleoteca in conformità al progetto giàredatto;- è stata prevista la destinazione ad autoparco dell’area dell’ex mattatoio;- è stata ampliata l’area destinata ad attrezzature sportive sita a Caronia;- è stata localizzata in località Suvarita, come indicato, una nuova area per attrezzaturesportive; in tale area però potrà solo prevedersi la realizzazione di infrastrutture per losport all’aria aperta, senza volume, vista la delicata condizione idrogeologica dell’area;- è stata prevista la localizzazione di strutture dirette alla fruizione del mare nelle partipiù significative della fascia costiera;- è stata prevista la realizzazione di un parco naturalistico attrezzato per il bird watchingin località Pantano;Non sono state localizzate, in quanto potranno trovare una localizzazione ottimale nellezone C e D del Parco, le attrezzature turistiche quali il galoppatoio, il campo da golf e learee attrezzate per la vendita di prodotti locali.Infine anche se non espressamente indicato nelle Direttive è stata attribuita una specificae pertinente destinazione all’area che ospita attualmente l’Istituto agrario in localitàPiana.

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6.7 Le aree agricole

Gli approfondimenti analitici svolti all’interno dello studio geologico e dello studioagricolo-forestale hanno consentito di mettere a fuoco, nell’ambito del territorioagricolo, diverse criticità ambientali nonché la presenza di importanti risorserappresentate da aree di elevato valore naturalistico ed aree di considerevole interesseagricolo.Il nuovo quadro conoscitivo porta dunque ad introdurre nella normativa d’uso delterritorio agricolo una differenziazione, non presente nel vigente PRG, che consente didisciplinare l’attività edilizia in coerenza con le caratteristiche ambientali delle diverseparti del territorio agricolo.Nel PRG in particolare è stata proposta una differenziazione tra le parti del territorioagricolo prive di interesse naturalistico o paesaggistico, nelle quali può continuare adapplicarsi la normativa edilizia attualmente vigente, e le restanti parti, nelle qualil’elevato interesse paesaggistico e la presenza di vincoli normativi di varia natura o dispecifiche prescrizioni contenute nello studio geologico o nello studio agricolo-forestale, impongono una più restrittiva disciplina della attività edilizia.

6.8 Le aree protette di interesse naturalistico e le aree di interesse geologico

La maggior parte delle aree di pregio naturalistico del territorio di Caronia sono sottrattealla competenza del PRG in quanto ricadono nel Parco dei Nebrodi e dovranno quinditrovare regolamentazione nel Piano Territoriale di Coordinamento del Parco,attualmente in corso di approvazione. Nel piano sono invece inserite previsioni atte a salvaguardare le aree di interessenaturalistico esterne al parco, tra queste le numerose aree interessate dalla presenza diboschi, macchia e vegetazione ripariale, così come individuate nello studio agricoloforestale di supporto al Piano.Per quanto concerne la enucleazione delle aree di interesse archeologico si è fattoinvece riferimento ai Decreti di vincolo oggi vigenti. In particolare per quanto attieneall’area di interesse archeologico sita nella località Pantano, oltre ai Decreti vigenti, si èfatto riferimento alla nota n. 1363 del 13/05/1997, con la quale la competenteSoprintendenza da conto di alcuni saggi di scavo eseguiti in terreni privati da parte deglistessi proprietari, consentendone in parte la edificazione.

6.9 La viabilità

Coerentemente con l’approccio non invasivo e di basso impatto che caratterizza ilnuovo piano, sono state ridotte all’essenziale tutte le previsioni riguardanti la viabilitàurbana ed eliminate quasi completamente le previsioni di nuova viabilità extraurbana.Nel nuovo piano non sono state dunque riproposte la più gran parte delle (numerose)previsioni di nuova viabilità contenute nel PRG vigente. Tali previsioni infatti, oltre adessere in molti casi fortemente impattanti, definiscono vincoli espropriatividifficilmente attuabili nell’arco dei 5 anni di validità dei vincoli stessi.Si è ritenuto più producente invece inserire, all’interno dell’apparato normativo delPiano, disposizioni che consentano alla Amministrazione di procedere direttamente alla

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approvazione dei progetti stradali, da chiunque redatti, purchè all’interno del territorioagricolo.

6.10 Le previsioni relative alla programmazione commerciale

In adeguamento a quanto prescritto dalla L.R. 28/1999 e smi il nuovo PRG si fa caricodi programmare le attività commerciali nell’ambito del territorio comunale.A questo tema è interamente dedicato il Titolo V delle NTA del Piano. In particolare èprevisto che nell’ambito delle zone a prevalente destinazione d’uso residenziale èconsentita la localizzazione di esercizi di vicinato, mercati coperti, centri commercialilocali urbani e di medie strutture di vendita, nel rispetto degli indici e dei parametrifissati per ciascuna zona nello strumento urbanistico e di quanto specificato negliarticoli del citato Titolo.Nelle zone D è consentito l’insediamento di medie strutture, nonché di centricommerciali, nel rispetto degli indici e dei parametri fissati nello strumento urbanisticovigente.Al di fuori delle zone sopra indicate non sono consentiti insediamenti stabili di esercizicommerciali al dettaglio. Sono fatte comunque salve le disposizioni riguardanti l’attivitàagrituristica, in base alle quali può essere svolta attività di vendita di prodotti, alimentarie non, nell’ambito di aziende agrituristiche. Per quanto riguarda le esigenze del commercio ambulante, potranno essere soddisfatte,come già avviene, nell’ambito dell’area destinata a parcheggio a valle del centro,attraverso la realizzazione di mercati periodici.

6.11 Prescrizioni particolari

Al fine di ridurre i prevedibili impatti determinati dalle previsioni del piano e digarantire la conservazione degli habitat, all’interno dei siti di Natura 2000 e delle zonedi maggior pregio ambientale, sono dettate, nelle Norme di attuazione del nuovo piano,una serie di prescrizioni mitigative che garantiscono il mantenimento dell’attualeequilibrio ambientale.In tutte le parti del territorio comunale la edificazione è poi subordinata alle specificheprescrizioni contenute nello studio geologico di supporto al piano.

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7. DATI DIMENSIONALI DEL PIANO

Nelle pagine seguenti sono riportati, in distinte Tabelle, i principali dati metrici edimensionali relativi a ciascuna delle zone territoriali omogenee definite nella variantedel Prg.In particolare nella prima tabella sono riportati i dati metrici relativi al compartoresidenziale, nelle altre i dati relativi ai servizi ed alle attrezzature esistenti e previsti.

7.1 Il comparto residenziale

Come si è detto la Variante generale è progettata per una popolazione residente stabiledi 3.300 abitanti al 2025. A questa occorre però aggiungere una ulteriore popolazioneresidente fluttuante che, sommata alla popolazione stabile, non considerandoevidentemente i picchi di popolazione dei mesi estivi, porterà la popolazione residenteal valore che non dovrebbe superare i 5.000 abitanti. Tale limite, comunque inferiore aquello ipotizzato nel PRG vigente, si ritiene necessario per garantire il mantenimento diun equilibrio ambientale accettabile e per non snaturare il contesto urbanistico diCaronia. Per soddisfare le esigenze di tale popolazione, oltre a procedere al recupero delpatrimonio edilizio esistente attualmente inutilizzato, occorrerà realizzare una ulteriorenuova volumetria residenziale, che è stata quantificata in 25.000 mc.Tale nuovo volume, come si evince dalla Tabella, potrà essere realizzato per una parte,valutata in 14.000 mc., all’interno delle zone di completamento del centro urbano (zoneB), per una ulteriore aliquota, pari a 11.000 mc. circa, nelle zone C1 di espansioneurbana.

Tabella – Dati metrici e di dimensionamento delle zone residenziali

Zon

e te

rrit

oria

liO

mog

enee

Superficiterritoriali

(Ha)

Volumetria residenziale(mc)

Vol

. Pro

cap

ite

(mc/

ab)

Fat

tore

di u

tili

zzaz

zion

e Capacitàinsediativa

teorica(ab)

totale esistente previstaA1, A2 186,00 558.000 558.000 200 0,7 1.953B 237,00 724.000 711.000 14.000 200 0,8 2.900C1 11,00 11.000 11.000 100 110Totali 434 1.293.000 1.269.000 25.000 4.963

Per una corretta interpretazione dei dati riportati nell’ultima tabella va tenuto presenteche, ai fini della verifica della capacità insediativa del nuovo Piano, si è assunto unvalore medio di cubatura procapite diverso da quello (80-100 mc/ab) che prescrive,“salvo diversa dimostrazione”, il D.M. 2/4/1968.Da tempo, infatti, si è constatato come lo standard di 80-100 mc/ab sia, almeno nellenostre realtà territoriali, assolutamente sottostimato. Nei piccoli comuni siciliani

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soprattutto, dove la casa tende a svolgere funzioni sostitutive degli spazi pubblici e sicarica di significati psicologici, sociali, economici, culturali che trascendono il puro esemplice ruolo funzionale di riparo, lo standard medio supera, spesso di gran lunga, ilvalore indicato dalla norma.Chi si costruisce la casa, infatti, per una serie di ragioni tende a dimensionarla inmaniera decisamente sovrabbondante rispetto agli standard sopra indicati: nella casa,pensata anche per le future esigenze dei figli, è talvolta contenuto un magazzino-deposito di attrezzi e di prodotti agricoli, così come il garage (per altro la dimensionedell’area da vincolare a parcheggio è variata in conseguenza della L. 122/1990 e già talecircostanza comporta automaticamente un adeguamento del rapporto di cubatura adabitante rispetto al valore di 100 mc/ab, che risale al 1968).Si è ritenuto, dunque, di assumere per quanto riguarda la valutazione della capacitàinsediativa nelle zone A e B il valore di 200 mc/ab. All’interno di tali valori devonodistinguersi 80-100 mc per la residenza e gli spazi accessori, 55-65 mc per deposito-garage e 15 mc per i servizi della residenza indicati dall’art. 3 del D.M. 2.4.1968. Per quanto riguarda la capacità insediativa delle zone C, considerato che tali zone sonodestinate ad ospitare edilizia residenziale di nuovo impianto si è applicato, ai soli finidella verifica di dimensionamento e fermo restando quanto previsto per i Piani diLottizzazione nelle N. di A., uno standard di 100 mc. pro capite.Ai fine della determinazione della capacità insediativa teorica si è poi applicato unfattore di riduzione pari al 70 % del totale delle abitazioni nelle zone A (ipotizzandodunque che il 30% del patrimonio edilizio esistente in tali zone venga destinato a case dinon residenti) e dell’80% nelle zone B.

7.2 I comparti produttivi

Per tener conto delle differenti necessità emerse nei diversi comparti produttivi sonostati previsti nella Variante generale vari nuclei di insediamenti produttivi tra lorodiversificati e dislocati in diverse parti del territorio comunale. Le superfici destinate alle attività produttive, il cui dimensionamento complessivo èstato stimato in 20 ettari circa, sono state suddivise in diverse zone omogenee, la piùconsistente delle quali, pari a 15 ettari circa, è ubicata in contrada Chiappe ed èdestinata alla realizzazione di nuovi complessi produttivi. Le altre, già interessate dainsediamenti produttivi di vario tipo, sono dislocate in vari nuclei nel territoriocomunale.A queste si aggiungono le aree specificatamente destinate alle attività turistiche,classificate come sottozone C2 (a Marina), C0, CT0, CT, complessivamente estese 500ettari circa.

Tabella – Dati dimensionali del piano

Zone id Superficie (mq)A1 Centro 1 136.622

136.622

A2 Marina 1 49.38049.380

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A3 1 1.265A3 2 4.812A3 3 848A3 4 2.304A3 5 1.860A3 6 1.028A3 7 1.628A3 8 501A3 9 4.213A3 10 4.916A3 11 4.412A3 12 943A3 13 1.909A3 14 783A3 15 912A3 16 5.503A3 17 3.373A3 18 5.279

46.489

B1 1 1.224B1 2 287B1 3 225B1 4 644B1 5 479B1 6 607B1 7 618B1 8 1.528B1 9 2.437B1 10 5.196B1 11 2.257B1 12 3.925B1 13 2.449B1 14 2.913B1 15 3.023B1 16 3.298B1 17 10.324

41.434

B2 1 6.332B2 2 22.045B2 3 1.760B2 4 989B2 5 10.785B2 6 1.214B2 7 1.384B2 8 7.309B2 9 16.949

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B2 10 4.608B2 11 11.335B2 12 3.723B2 13 391B2 14 1.355B2 15 2.354B2 16 279B2 17 5.353B2 18 5.500B2 19 892B2 20 6.002B2 21 3.539B2 22 2.144B2 23 4.274B2 24 4.974B2 25 4.844B2 26 5.019B2 27 7.760B2 28 1.315B2 29 15.098B2 30 16.338B2 31 6.436B2 32 13.153

195.453

C01 1 49844984

C06 1 46.08946.089

C1 1 4.221C1 2 4.681C1 3 2.020

10.922

C2 1 9.378C2 2 13.102C2 3 2.202C2 4 12.516C2 5 26.267

63.465

CT 1 26.288CT 2 41.834CT 3 26.355CT 4 11.184

105.661

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CT0 1 265.114CT0 2 11.661

276.775

D1 1 4.236D1 2 17.585D1 3 1.189D1 4 19.181

42.191

D2 1 35.121D2 2 71.035D2 3 42.480

148.636

7.3 Verifica degli standard

Nelle tabelle riportate nelle pagine seguenti sono sintetizzate le previsioni della Variantegenerale del PRG relative alle attrezzature residenziali di interesse locale, di cui all’art.3 del D.M. 2.04.1968.Le tipologie dei servizi indicate nelle tabelle sono identificate con sigle che tengonoconto della ripartizione operata dal D.M.1444/1968, e che coincidono con quelleutilizzate nella legenda dell’elaborato di progetto; precisamente:S – Attrezzature scolasticheIC – Attrezzature di interesse collettivoV1 – Verde urbano, V2 – Verde attrezzatoP – ParcheggiTra gli standard non sono state conteggiate le aree verdi di rispetto stradale.La verifica degli standard è condotta con riferimento ad una popolazione prevista di5.000 abitanti, dei quali 3.300 abitanti residenti e i restanti residenti occasionali,assumendo come valore di riferimento 12 mq/ab + 6 mq/ab = 18 mq/ab per tener contodei particolari connotati ambientali del territorio e della caratteristica di centro turisticobalneare che connota l’abitato. Lo standard raggiunto è pari a 18,35 mq per abitante; tale quantità risulta di pocosuperiore al minimo assunto come standard. Va evidenziato tuttavia come nella progettazione del piano non sia stato possibilerispettare la ripartizione stabilita, con valore tuttavia non vincolante, nello stessoarticolo; lo standard che si discosta maggiormente da quello indicato nel Decreto siriferisce alle attrezzature scolastiche (3,39 mq/ab a fronte dei 4,0 mq/ab di normastabiliti). Si sottolinea tuttavia che se calcoliamo lo standard con riferimento alla solapopolazione residente lo standard assume il valore di 5,13mq/ab, ampiamente superioreal minimo di legge.Per altro deve pure evidenziarsi che non esiste ad oggi un deficit di aule e pertanto nonsi appalesa comunque necessaria, almeno in un futuro prossimo, la realizzazione dinuovi edifici scolastici.

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Tabella – Standard urbanistici

Tipologiaattrezzatura Num Mq Mq Totale

Standard

esistenti previste Mq/abIC 1 3.612

Totale IC 3.612 3.612IC1 1 235IC1 2 481IC1 3 139IC1 4 1.064IC1 5 439

Totale IC2 2.358 2.358IC2 1 309 309IC3 1 190IC3 2 1051IC3 3 225

Totale IC3 1.466 1.466Totale IC 7.745 1,55

P 1 263P 2 337P 3 137P 4 143P 5 251P 6 349P 7 2.567P 8 856P 9 98P 10 297P 11 497P 12 480P 13 563P 14 698P 15 1.335P 16 342P 17 454

Totale P 7.381 2.286 9.667 1,93

S1 1 1.753 S2 1 1.010

S2-S3 1 14.181Totale S 2.763 14.181 16.944 3,39

V1 1 2.202V1 2 2.121V1 3 3.807V1 4 617V1 5 6.208V1 6 472V1 7 2.306V1 8 1.921V1 9 8.107

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Totale V1 11.805 15.956 27.761V2 1 3.098V2 2 14.166V2 3 4.615

Totale V2 21.879 21.879Totale V 49.640 9.93

Totale standard 91.741 18,35

Tabella – Attrezzature di interesse generale

Tipo N. Mq. esistenti Mq. previsti Superficie totale (mq)

F1 1 5.240

F1 2 998F1 3 2.885F1 4 1.736

8.125 2.734 10.859

F2 1 4.338F2 2 3.932F2 3 2.862F2 4 44F2 5 653F2 6 765

5.147 7.447 12.594

F3 1 1.514 1.514 1.514

F4 1 3.276 3.276 3.276

F5 1 1.811F5 2 635

635 1.811 2.446

F6 1 4.962 4.962 4.962

F7 1 3.558 3.558 3.558

F8 1 199 199

F9 1 32.151 32.151

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F10 1 24.640 2 23.590 2.900

51.130

F11 1 130.373 130.373

F12 1 66.093 66.093 66.093

8. FASI DI ATTUAZIONE DEL PRG

Data la impostazione di sostanziale continuità con le previsioni del previgente piano, èchiaro che nei primi anni di attuazione del nuovo piano dovranno completarsi le operepubbliche in via di esecuzione e già programmate in base al previgente Piano edovranno portarsi a compimento le iniziative edificatorie private oggetto di concessionigià rilasciate o comprese nelle lottizzazioni in corso di validità. Tra le altre iniziative che dovranno assumersi nei primi anni successivi allaapprovazione del PRG assumono rilevanza quelle che comportano ricaduteoccupazionali e tra queste soprattutto quelle connesse alla realizzazione delleattrezzature turistiche e delle attività produttive.