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1 PIANO INTEGRATO LOCALE DI PROMOZIONE DELLA SALUTE ANNO 2018 AGENZIA DI TUTELA DELLA SALUTE (ATS) DELLA CITTA’METROPOLITANA DI MILANO Sede Legale: Corso Italia, 19 - 20122 Milano

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PIANO INTEGRATO LOCALE DI PROMOZIONE DELLA SALUTE

ANNO 2018

AGENZIA DI TUTELA DELLA SALUTE (ATS) DELLA CITTA’METROPOLITANA DI MILANO Sede Legale: Corso Italia, 19 - 20122 Milano

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1 – ANALISI DI CONTESTO 1a CONTESTO TERRITORIALE pag 4 1b COMPETENZE PROFESSIONALI E DOTAZIONE ORGANICA pag 14 1c PROCESSI LOCALI pag 16 1d COMUNICAZIONE pag 23 1e FORMAZIONE INTERNA pag 25 2 – PROGRAMMI E INTERVENTI pag 26

2a PROGRAMMA LOCALE 1 PROMOZIONE DI STILI VITA FAVOREVOLI ALLA SALUTE

E PREVENZIONE FATTORI DI RISCHIO COMPORTAMENTALI NEGLI AMBIENTI DI LAVORO pag 27

2b PROGRAMMA LOCALE 2 PREVENZIONE FATTORI DI RISCHIO COMPORTAMENTALI

NEI CONTESTI SCOLASTICI pag 28

2c PROGRAMMA LOCALE 3 PREVENZIONE FATTORI DI RISCHIO COMPORTAMENTALI NELLE COMUNITÀ LOCALI pag 30

2d PROGRAMMA LOCALE 4 PREVENZIONE DI STILI DI VITA FAVOREVOLI ALLA

SALUTE NEI PRIMI 1000 GIORNI DI VITA LOCALI pag 32

2e PROGRAMMA LOCALE 5 PROMOZIONE DI STILI VITA FAVOREVOLI

ALLA SALUTE E PREVENZIONE FATTORI DI RISCHIO COMPORTAMENTALI PROMOSSI

NEL SETTING SANITARIO IN SINERGIA CON GLI EROGATORI pag 34 3 – RISORSE ECONOMICHE pag 36 4 – ALLEGATI pag 38

1) Baby pit stop

2) Lettura e salute

3) Progetto MiBFN

4) Alimenta la salute

5) Food game

6) Gruppi di cammino

SOMMARIO

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7) Latte materno al nido

8) Piedi bus

9) Salute e lavoro e Team Awareness

10) Amici di zampa

11) Culle e cucce

12) Conosciamoci, itinerari di salute

13) Educapari

14) In amore non rischiare

15) Life Skills Training

16) Unplugged

17) SOCIAL MI

18) Le scuole che promuovono salute

19) Prevenzione violenza di genere

20) Area carcere

21) Storie di infortuni

22) Pillole di educazione sanitaria

23) Rete WHP

24) Rete SPS e formazione docenti

25) C’era una volta

26) Lupus in fabula

27) Gruppi di cammino dedicati

28) Councelling per la riduzione del fumo di tabacco

29) NETYXIT

30) Crescere in un mondo digitale

31) Contrasto allo spreco alimentare

Si ringraziano per la collaborazione le ASST del territorio di ATS, gli Uffici Scolastici di Milano e Lodi, gli operatori delle UOC del Dipartimento di Igiene e Prevenzione Sanitaria, del Dipartimento della Programmazione per l’Integrazione delle Prestazioni Socio Sanitarie con quelle Sociali, del Dipartimento Veterinario e del Dipartimento di Cure Primarie.

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IL TERRITORIO E LA POPOLAZIONE

Demografia Generale La ATS Milano Città Metropolitana è composta da 195 comuni e organizzata in 8 ASST. Il confronto dei principali indici demografici tra distretti, rispetto alla Lombardia e all’Italia mostra una sostanziale omogeneità. Le piramidi d'età illustrate di seguito sono la rappresentazione grafica della composizione per classi di età dei due generi nella popolazione. La piramide relativa alla ATS è sostanzialmente sovrapponibile a quella della popolazione lombarda, considerando che la popolazione della ATS rappresenta il 34% della popolazione della Lombardia.

Tabella 1: Piramidi di età

ATS Metropolitana (1/1/2017) Lombardia (1/1/2017) Italia (1/1/2017)

Per approfondimenti e per analisi le analisi di andamento temporale si rimanda al portale sullo stato di salute della ATS sviluppato dalla UOC Unità di Epidemiologia disponibile al seguente link https://portale.ats-milano.it/hp.php e di cui viene riportata la pagina sulla demografia della ATS.

160000 110000 60000 10000 40000 90000 140000

0-4

5-9

10-14

15-19

20-24

25-29

30-34

35-39

40-44

45-49

50-54

55-59

60-64

65-69

70-74

75-59

80-84

85+

Donne Uomini

430000 230000 30000 170000 370000

0-4

5-9

10-14

15-19

20-24

25-29

30-34

35-39

40-44

45-49

50-54

55-59

60-64

65-69

70-74

75-59

80-84

85+

Donne Uomini

2500000 1500000 500000 500000 1500000 2500000

0-4

5-9

10-14

15-19

20-24

25-29

30-34

35-39

40-44

45-49

50-54

55-59

60-64

65-69

70-74

75-59

80-84

85+

Donne Uomini

1 - ANALISI DI CONTESTO

1 A – CONTESTO TERRITORIALE ATSMILANO CITTÀ METROPOLITANA

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Confronto dei principali indici demografici per Distretto

Al fine di permettere il confronto dell’andamento dei principali indici demografici con il resto della

Lombardia e con l’Italia viene utilizzata l’ultima popolazione di riferimento pubblicata dall’ISTAT. La

popolazione definita da ISTAT rappresenta la popolazione residente al 1° gennaio 2017, ottenuta attraverso

le anagrafi comunali, e stimata come bilancio medio a livello annuale considerando i nuovi ingressi - per

immigrazione e nascita - e le uscite - per emigrazione e decesso. Questa differisce numericamente dalla

popolazione degli assistiti che non è una popolazione media, ma bensì l’immagine istantanea della

popolazione attiva. Inoltre, la popolazione fornita dall'ISTAT è influenzata dal censimento 2011 con effetti

di riduzione della popolazione totale (come accade anche per i dati regionali e nazionali). La popolazione

degli assistiti rappresenta la popolazione di interesse quando l’attenzione si focalizza sui consumi sanitari.

Gli indicatori demografici riportati nella tabella successiva si riferiscono alla popolazione ISTAT al fine anche

di facilitare possibili confronti.

Cit

tà d

i Mila

no

No

rd M

ilan

o

Rh

od

en

se

Ove

st M

ilan

ese

Me

legn

ano

Lod

i

ATS

Residenti 1.351.565 270.359 484.449 470.120 635.375 236.674 3.447.542

0-14 anni 13,8% 13,5% 13,9% 14,3% 15,0% 14,0% 13,8%

15-64 anni 63,8% 62,0% 64,0% 64,1% 64,4% 64,7% 63,8%

≥ 65 anni 22,4% 24,5% 22,2% 21,7% 20,6% 21,3% 22,4%

Indice di vecchiaia 178.8 181.6 160.0 151.7 136.9 151.5 162,2

Indice di dipendenza degli anziani 36.7% 39.5 34.7 33.8 31.9 32.9 35,1

indice di dipendenza strutturale 57.2% 61.2 56.3 56.1 55.2 54.6 56,7

Indice di natalità 8,3 7.9 7.9 8.1 8.5 8.3 8,2

Indice di mortalità* 10.1 9.1 7.7 8.0 8.1 9.4 8,9

Indice di ricambio della popolazione attiva 127,6 130,7 128,4 134,9 119,9 131,2 127,7

Indice di carico di figli per donna feconda 9,7 10,2 9,9 10,3 10,5 10,0 10,0 *Anno 2017

L’indice di vecchiaia, che rappresenta il grado di invecchiamento di una popolazione definito come il

rapporto tra il numero degli ultrasessantacinquenni ed il numero dei giovani fino ai 14 anni, mostra una

notevole eterogeneità con ASST che evidenziano anche valori di oltre 180 anziani ogni 100 giovani. Anche

l’indice di dipendenza strutturale, che rappresenta il carico sociale ed economico della popolazione non

attiva (0-14 anni e 65 anni ed oltre) su quella attiva (15-64 anni) e l’indice di ricambio della popolazione

attiva, che rappresenta il rapporto percentuale tra la fascia di popolazione che sta per andare in pensione

(60-64 anni) e quella che sta per entrare nel mondo del lavoro (15-19 anni), mostrano una eterogeneità

spaziale a livello delle varie ASST.

L’indice di dipendenza degli anziani, che rappresenta il numero di individui non autonomi per ragioni

demografiche (età>=65) ogni 100 individui potenzialmente indipendenti (età 15-64), essendo fortemente

dipendente dalla composizione demografica mostra una variabilità analoga a quella degli indici sopra

riportati che sostanzialmente dipendono dalla rilevanza delle classi di età degli anziani della popolazione

analizzata.

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Gli indicatori demografici relativi al carico di figli per donna feconda (rapporto tra il numero dei bambini

fino a 4 anni ed il numero di donne in età feconda (15-49 anni) che stima il carico dei figli in età prescolare

per le mamme lavoratrici) e l’indice di natalità (che rappresenta il numero medio di nascite in un anno ogni

mille abitanti) mostrano una variabilità più contenuta.

Infine, l’indice di mortalità – che rappresenta il numero medio di decessi in un anno ogni mille abitanti –

evidenzia una sostanziale stabilità.

La tabella seguente mostra la distribuzione per ASST e classe di età della popolazione assistita/residente

immigrata. È evidente la concentrazione della popolazione nelle età giovani e la presenza di una

eterogeneità tra le varie ASST.

FBF SACCO

NIGUARDA SS PAOLO E CARLO

OVEST Milano

RHODENSE Melegnano NORD Milano

Lodi Totale

<=44 N 116.462 31.359 58.735 31.783 31.953 58.306 34.688 25.294 388.580

% 68,0 71,8 67,0 73,0 72,1 72,2 73,6 77,1 70,5

45-64 N 46.914 10.770 24.164 10.007 10.787 19.365 10.939 6.453 139.399

% 27,4 24,7 27,5 23,0 24,3 24,0 23,2 19,7 25,3

65-74 N 5.289 1.046 2.958 1.180 1.089 2.019 971 747 15.299

% 3,1 2,4 3,4 2,7 2,5 2,5 2,1 2,3 2,8

75-84 N 1.653 302 1.122 409 367 764 355 237 5.209

% 1,0 0,7 1,3 0,9 0,8 0,9 0,8 0,7 0,9

85-oltre N 1.038 172 750 172 129 325 153 65 2.804

% 0,6 0,4 0,9 0,4 0,3 0,4 0,3 0,2 0,5

Totale 171.356 43.649 87.729 43.551 44.325 80.779 47.106 32.796 551.291

I COMPORTAMENTI CHE INFLUENZANO LA SALUTE

Alla base delle principali patologie croniche vi sono diversi determinanti di salute modificabili che possono

influenzare negativamente lo stato di salute di un individuo e della popolazione. I dati di seguito

rappresentati si riferiscono principalmente al territorio dell’area di Milano, ma sono da considerarsi , alla

luce della numerosità del campione, rappresentativi di tutto il territorio della ATS Città metropolitana di

Milano-

.Istruzione Milano si colloca tra i comuni con la più alta percentuale di diplomati (74,3%), superiore alla

media nazionale (57,6%) e a quella provinciale (67,2%) e regionale (59,7%). Il 43,1% dei 30-34enni (47,9%

femmine e 38,1% maschi) possiede un titolo di studio universitario, dato molto superiore rispetto a quello

regionale (24,4%) e nazionale (23,2%).

Le donne sono più scolarizzate degli uomini (3 punti percentuali in più), fenomeno che si evidenzia in

misura simile in tutti gli ambiti territoriali considerati. I giovani con la licenza media inferiore e già usciti dal

sistema formativo sono il 14,3% dei 18-24enni, valore inferiore a quello provinciale (15,9%), regionale

(18,2%) e nazionale (18,1%). I “Neet”, ovvero le persone non impegnate nello studio né nel lavoro o nella

formazione, rappresentano il 14,2%, valore non troppo dissimile da quelli provinciale e regionale e inferiore

a quello nazionale (22,5%).

Consumo di tabacco Fumare durante la gravidanza aumenta il rischio di basso peso alla nascita,

prematurità, mortalità perinatale e aumenta il rischio di SIDS. Successivamente se il bambino è esposto al

fumo di tabacco è a maggior rischio di infezioni respiratorie ricorrenti e asma. Alla data dell’intervista il

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12,4% delle madri fuma e il 6,3% ha fumato in gravidanza. Le mamme che fumano in gravidanza più

frequentemente sono di istruzione bassa, non occupate, con difficoltà economiche e di cittadinanza

italiana. Nel 26,5% dei casi fuma un genitore e nel 8,9 % dei casi fumano ambedue. La prevalenza di

fumatrici tra le madri che allattano non è molto diversa dalla prevalenza di fumatrici in gravidanza.

Consumo di bevande alcoliche L’assunzione di alcol in gravidanza e in allattamento può provocare danni

permanenti alla salute del bambino. La raccomandazione rivolta alle donne, già da quando programmano

una gravidanza e finchè allattano al seno, è quella di non assumere alcol neanche in modiche quantità. Se la

mamma ha bevuto, anche se poco, è consigliato distanziare la poppata di almeno due ore. Il 19,1% delle

gravide nel campione indagato riporta di aver assunto bevande alcooliche 1-2 volte al mese, il 5,8% 3-4

volte al mese e il 3,7% più di due volte alla settimana. Il bingedrinking in gravidanza, corrispondente

all’assunzione di 4 o più unità di bevande alcoliche in un’unica occasione con una frequenza di almeno una

volta al mese, è stato riportato da circa il 3,7% delle madri. La percentuale di madri che in allattamento

assumono alcol è pari al 41,0% e rappresenta la percentuale più alta tra i Distretti considerati. Il livello di

alcol in gravidanza è associato positivamente con livello di istruzione più alta, occupazione materna,

cittadinanza italiana, età materna più avanzata e partecipazione ad un corso di accompagnamento alla

nascita.

Allattamento materno Evidenze degli effetti benefici dell’allattamento al seno sia per la mamma che per

il bambino sono ampiamente documentate e quindi si è concordi nel raccomandare di allattare in modo

esclusivo al seno fino ai 6 mesi compiuti di età del bambino e di continuare ad allattare fino ai due anni di

età e oltre, se desiderato. La relativa bassa adesione a questa indicazione ribadisce l’importanza di

un’azione continua di protezione, promozione e sostegno dell’allattamento al seno. La tipologia di

allattamento al seno relativa a bambini di 4 -5 mesi di età compiuta (fascia di età suggerita dall’OMS per

una stima approssimativa dell’allattamento al seno esclusivo al seno fino a 6 mesi), è pari al 28,7% a fronte

di un allattamento al seno totale nel 63% dei bambini. La prevalenza grezza di allattamento al seno

esclusivo nei bambini con meno di 6 mesi è pari al 39,7%. A 12-15 mesi il 33,6% dei bambini è ancora

allattato al seno. Risultano allattati al seno con maggiore frequenza i bambini di mamme più istruite, non

fumatrici, pluripare, occupate e che hanno partecipato ad un corso di accompagnamento alla nascita.

Riguardo ai Sistemi di Sorveglianza di popolazione, i dati riportati di seguito si riferiscono per OKkio alla

SALUTE all’anno 2016, per il sistema PASSI al periodo 2012-2015 e per PASSI d’Argento all’anno 2012. Nello

specifico:

- OKkio alla Salute è un sistema di sorveglianza sul sovrappeso e l’obesità nei bambini delle classi terze delle

scuole primarie (8-9 anni) e i fattori di rischio correlati,

- PASSI si caratterizza come una sorveglianza in sanità pubblica che raccoglie, in continuo e attraverso

indagini campionarie, informazioni dalla popolazione italiana adulta (18-69 anni) sugli stili di vita e fattori di

rischio comportamentali connessi all’insorgenza delle malattie croniche non trasmissibili

- PASSI D’ARGENTO è un sistema di sorveglianza che fornisce informazioni sulle condizioni di salute,

abitudini e stili di vita della popolazione con 65 e più anni del nostro Paese, e completa il quadro offerto

dalla sorveglianza Passi sulla popolazione con 18-69 anni

I dati dello studio HBSC (Health Behaviour in School-aged Children), promosso dall’OMS, sullo stato di

salute e sugli stili di vita dei giovani sono disponibili, per il livello regionale, al seguente link:

http://www.hbsc.unito.it/it/index.php/pubblicazioni/report-regionali/report-regionale-lombardia.html

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Nutrizione e attività fisica In Italia, come nella gran parte dei Paesi a medio e alto reddito, l’eccesso

ponderale rappresenta uno dei principali fattori che sostengono l’aumento delle malattie croniche non

trasmissibili: per questo si stanno compiendo molti sforzi per monitorare l’andamento dell’eccesso

ponderale nei bambini, negli adulti e negli anziani. Nel campione indagato nel territorio della Regione

Lombardia il 25% dei bambini è in eccesso ponderale (di cui 19.2% sovrappeso e 5.6% obeso).

Confrontando i dati regionali delle prevalenze di sovrappeso e obesità, si osserva un chiaro gradiente Nord-

Sud, a sfavore delle regioni meridionali. La nostra regione si colloca a livello intermedio, con valori di

sovrappeso e obesità leggermente inferiori di quelli nazionali. La proporzione di individui in eccesso

ponderale aumenta con il progredire dell’età (36% degli adulti e 48% degli anziani), ma si mantiene a livelli

inferiori rispetto alla media nazionale.

Stato nutrizionale: sistemi di sorveglianza a confronto

Secondo i dati PASSI, le persone in eccesso ponderale non hanno l’esatta consapevolezza della propria

condizione: il 39% di chi è in sovrappeso percepisce il proprio peso come più o meno giusto. Avere questa

informazione è particolarmente importante in quanto le persone in sovrappeso che dichiarano che il loro

peso è “troppo alto” hanno più probabilità di adottare una dieta correttiva rispetto a quelle che ritengono

che il loro peso sia più o meno giusto. Queste persone, inoltre, non ricevono sempre consigli dai medici e

dagli operatori sanitari cui si rivolgono per migliorare la propria condizione, cioè ridurre l’apporto calorico e

aumentare l’attività fisica.

Inattività fisica: sistemi di sorveglianza a confronto

0% 20% 40% 60% 80% 100%

PASSI d'Argento

PASSI

Okkio alla SALUTE

3%

6%

1%

49%

59%

74%

36%

28%

19%

12%

8%

6%

sottopeso normopeso sovrappeso obesi

0% 20% 40% 60% 80% 100%

PASSI d'Argento

PASSI

Okkio alla SALUTE

20%

20%

16%

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˄ La percentuale di individui fisicamente inattivi per il sistema PASSI d’Argento viene calcolata mediante

punteggio PASE (Physical Activity Score in Elderly); anziani inattivi = PASE < 25° percentile.

L’attività fisica praticata regolarmente svolge un ruolo di primaria importanza nella prevenzione di malattie

cardiovascolari, diabete, ipertensione e obesità; al contrario, uno stile di vita sedentario contribuisce allo

sviluppo di diverse patologie croniche, in particolare quelle cardiovascolari: per le cardiopatie ischemiche,

ad esempio, si stima che l’eccesso di rischio attribuibile alla sedentarietà e i conseguenti costi sociali siano

maggiori di quelli singolarmente attribuibili a fumo, ipertensione e obesità. Secondo i dati PASSI e PASSI

d’Argento, un quinto della popolazione adulta e anziana è totalmente sedentaria. La sedentarietà aumenta

con l’età ed è più diffusa nelle persone con basso livello d’istruzione e in condizioni di difficoltà

economiche. Lo stile di vita sedentario si associa spesso ad altre condizioni di rischio; in particolare,

secondo i dati PASSI, è risultato sedentario il 32.83% delle persone depresse, il 21.72% degli ipertesi, il

23.35% delle persone in eccesso ponderale e il 22.55% dei fumatori. Per quanto riguarda la situazione

nutrizionale nell’età evolutiva, i dati regionali del sistema di sorveglianza OKkio alla SALUTE evidenziano

che, complessivamente, un bambino su quattro è in eccesso ponderale, senza differenze statisticamente

significative tra femmine e maschi. Valori più elevati di sovrappeso o obesità si sono riscontrati quando la

madre ha una bassa scolarità. L’indagine ha evidenziato che spesso i genitori non hanno una percezione del

reale stato nutrizionale del proprio figlio: il 50% delle madri di bambini sovrappeso e il 10% delle madri di

bambini obesi ritiene che il proprio figlio sia normopeso o sottopeso. Questa mancanza di consapevolezza

limita la probabilità di successo degli interventi di prevenzione.

I dati del sistema OKkio alla SALUTE evidenziano una costante diffusione tra i bambini di abitudini

alimentari scorrette (tra cui merenda abbondante, eccessivo consumo di bevande zuccherate e/o gassate e

scarso consumo di frutta e verdura) e di attività sedentarie come il trascorrere molto tempo a guardare la

televisione e a giocare con i videogiochi invece di dedicarsi ad altre attività più salutari, come i giochi di

movimento, lo sport o attività relazionali con i coetanei. Anche per tale aspetto manca una reale

consapevolezza dei genitori che tendono, da un lato, a sottostimare i consumi alimentari del proprio figlio

e, dall’altro, a sovrastimarne i livelli di attività fisica.

I cambiamenti salutari adottati in famiglia.

Nel questionario rivolto ai genitori, al fine di approfondire la propensione alla prevenzione, nel 2016 sono

state introdotte nuove domande relative all’uso abituale di comportamenti salutari adottati in famiglia

legati all’alimentazione. In Lombardia i comportamenti salutari più frequentemente adottati sono risultati:

la riduzione del consumo di cibi pronti o in scatola (66%), l’aumento del consumo di verdura e ortaggi (66%)

e l’inserimento della frutta come spuntino. Alla domanda sull’utilizzo del sale iodato, il 55% dei rispondenti

dichiara di usarlo sempre (VS dato nazionale: 53%).

Consumo di tabacco Il fumo di tabacco è tra i principali fattori di rischio per l’insorgenza di numerose

patologie cronico-degenerative e si stima che fra i 70 e gli 80 mila decessi all’anno in Italia siano attribuibili

all’abitudine al fumo con oltre un milione di anni di vita potenziale persi. Negli ultimi 40 anni la percentuale

di fumatori negli uomini si è progressivamente ridotta, mentre è cresciuta tra le donne, fino a raggiungere

in alcune Regioni valori paragonabili nei due sessi, ed è in aumento la percentuale di giovani che fumano.

Nel territorio ATS si stima che i fumatori siano circa un terzo degli adulti tra 18 e 69 anni (27.8%), in linea

con il dato regionale. L’abitudine al fumo appare più frequente negli uomini (29% contro 26.7%), nelle classi

d’età più giovani (39.4% nella classe 18-24 anni e 30.5% in quella 25-34 anni), nelle persone con livello di

istruzione medio-basso e con molte difficoltà economiche.

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Tabagismo Rilevazione 2012 – 2015 valori espressi in percentuale su un campione della città di Milano.

°Fumatore: soggetto che dichiara di aver fumato più di 100 sigarette nella sua vita e attualmente fuma tutti

i giorni o qualche giorno, oppure soggetto che attualmente non fuma, ma ha smesso da meno di 6 mesi.

Il 51.1% degli intervistati ha riferito che un medico o un operatore sanitario ha indagato le proprie abitudini

al fumo, mentre il 50.51% ha riferito di aver ricevuto l’invito a smettere di fumare o a ridurre il numero di

sigarette fumate da parte di un medico o un operatore sanitario. La massima parte degli ex fumatori

(95.32%) ha dichiarato di aver smesso di fumare da sola, nonostante la diffusione dei Centri antifumo e il

valido aiuto che potrebbe fornire il Medico di Famiglia. Dai dati raccolti con PASSI d’Argento risulta che le

persone con 65 anni e più che fumano sono l’11%; di questi, circa il 61% sono forti fumatori in quanto

fumano più di 10 sigarette al giorno. La maggior parte dei fumatori ultra65enni (85%) ha dichiarato di avere

ricevuto il consiglio di smettere di fumare da parte di un medico o un altro operatore sanitario.

Risultati del sondaggio tra i dipendenti di ATS Città Metropolitana di Milano sul fumo di sigaretta effettuato in occasione della Giornata Mondiale senza tabacco L’ATS di Milano, in occasione della Giornata Mondiale senza tabacco che si celebra il 31 maggio in tutto il mondo, si è attivata con campagne di informazione e sensibilizzazione riguardo alle problematiche connesse al consumo di tabacco. In occasione di tale giornata sono state messe in campo iniziative rivolte sia al pubblico esterno sia a dipendenti ATS attraverso postazioni informative, diffusione di materiale divulgativo, misurazione del monossido di carbonio espirato, aree dedicate sul sito internet aziendale, ecc. Inoltre, l’Ufficio Medico Competente, in collaborazione con l’Ufficio Comunicazione, ha realizzato e promosso una survey rivolta a tutti i lavoratori dell’ATS. L’indagine, totalmente anonima e su base volontaria, non ha valore statistico ma solo di sensibilizzazione dei lavoratori nei riguardi delle tematiche sul fumo. Come promesso nell’invito alla compilazione del questionario, desideriamo dare una sorta di “restituzione” dei principali risultati emersi. Tra i lavoratori di ATS che hanno scelto di dare il proprio contributo (oltre 700 su circa 3000 dipendenti) risulta fumatore solo il 14% dei lavoratori. Pur non essendo dati comparabili dal punto di vista scientifico si evidenzia come l’ultima indagine DOXA per conto dell’Istituto Superiore di Sanità nel 2015 ha rilevato una distribuzione percentuale di fumatori nella popolazione nazionale del al 20,8%: È plausibile ipotizzare che tale differenza sia ascrivibile alla maggiore sensibilità dei nostri dipendenti che operano quotidianamente in ambito di sanità pubblica. Oltre a ciò si sottolinea che tra i rispondenti prevalgono quelle caratteristiche e quei fattori meno frequentemente associati al tabagismo quali, ad

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esempio, il sesso femminile (72%), l’età compresa tra 50 e 69 anni (61%) e il titolo di studio elevato (57% laureati).Complesivamente, sul totale dei fumatori, il 61% ha riferito di fumare da oltre 20 anni, di questi il 35% da più di 30. I forti fumatori (> 20 sigarette/die) costituiscono poco più del 11%.Il grado di dipendenza da tabacco e la reale motivazione a smettere di fumare sono stati indagati, rispettivamente, attraverso l’utilizzo dei questionari di Fagerström e Marino. In generale è stato osservato un basso livello di dipendenza, con picchi soprattutto nei forti fumatori e tra coloro che fumano da più tempo; il livello di motivazione a smettere di fumare è risultato complessivamente basso (meno del 40% dei fumatori si è dichiarato molto o estremamente motivato). Tra le motivazioni a smettere prevale la paura di ammalarsi (circa il 66%) seguita da ragioni di natura prettamente economica (30%). Quasi il 30% perché percepisce che la propria salute ne sta soffrendo. Solo il 20% dei casi desidera smettere di fumare perché spinto dagli altri (familiari, amici o colleghi). Infine, altro dato su cui riflettere è che la maggioranza dei fumatori (circa due su tre) ha dichiarato di non nutrire grandi speranze riguardo alla possibilità di riuscire a smettere di fumare. Abuso di alcol Il problema alcol rimane attualmente sottostimato, nonostante l’enorme impatto sulla

salute pubblica per i rischi connessi ad un suo uso eccessivo. PASSI misura il consumo di alcol in unità

alcoliche standardizzate (UA). L’UA corrisponde a 12 grammi di alcol puro (etanolo), quantità

approssimativamente contenuta in una lattina di birra (330 ml), un bicchiere di vino (125 ml) o un

bicchierino di liquore (40 ml), alle gradazioni tipiche di queste bevande.Nelperiodo 2012-15 il 23.75% degli

adulti intervistati è classificabile come consumatore di alcol a maggior rischio (percentuale più elevata

rispetto alla media nazionale) perché consumatore fuori pasto e/o consumatore binge e/o consumatore

abituale elevatoº. Il consumo a maggior rischio, così come il consumo binge, è più frequente tra i giovani di

età 18-34 (in modo particolare 18-24enni), tra gli uomini e le persone con livello di istruzione medio-alto.

Fattori influenti il maggior consumo di alcol

valori espressi in percentuale su campione della città di Milanorilevazione 2012 – 2015

0 20 40 60

18-24

25-34

35-49

50-69

57

35

19

15

età

età

0 10 20 30

maschi

femmine

28

20

sesso

sesso

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ºPASSI monitora diversi aspetti del consumo a maggior rischio mediante indicatori specifici: consumo abituale elevato: per gli uomini, più di 2 UA medie giornaliere, corrispondenti a più di60 unità alcoliche negli ultimi 30 giorni, e per le donne, più di 1 unità alcolica media giornaliera, corrispondente a più di 30 unità alcoliche negli ultimi 30 giorni; consumo binge: consumo, almeno una volta negli ultimi 30 giorni, di 5 o più (per gli uomini) o 4 o più (per le donne) unità alcoliche in una singola occasione; consumo esclusivamente o prevalentemente fuori pasto.

Secondo i dati PASSI poche persone con consumi a maggior rischio riferiscono di aver ricevuto dal proprio

medico il consiglio di moderare il consumo.

Secondo i dati PASSI d’Argento il 54% degli ultra65enni intervistati consuma alcolici; considerando le fasce

d’età, la percentuale dei consumatori di alcolici passa dal 60% nella classe d’età 65-74 anni al 47% in quella

delle persone con più di 75 anni. Il consumo di alcolici è maggiore negli uomini rispetto alle donne (67% vs

45%). Il 20% degli ultra65enni che consumano alcolici può essere considerato un bevitore a rischio in

quanto consuma più di una unità alcolica al giorno. Solo il 7% dei consumatori di alcol a rischio ha ricevuto il

consiglio di smettere di bere da parte di un medico o un altro operatore sanitario.

Rischio cardiovascolare Le malattie cardiovascolari comprendono un ventaglio di patologie gravi e diffuse

(le più frequenti sono infarto miocardico e ictus cerebrale), che rappresentano la prima causa di morte nel

mondo occidentale: in Italia provocano oltre il 40% di tutti i decessi.I fattori di rischio modificabili per le

malattie cardiovascolari sono numerosi: ipertensione arteriosa, fumo di tabacco, ipercolesterolemia,

diabete, sovrappeso/obesità, sedentarietà, dieta.Oltre agli stili di vita, rivestono un ruolo rilevante nella

genesi delle malattie cardiovascolari altri fattori come depressione, basso livello socioeconomico,

condizioni di stress cronico legate a marginalità e isolamento sociale.

Secondo i dati PASSI, l’86.16% degli intervistati ha riferito almeno una misurazione dellapressione arteriosa

negli ultimi 2 anni e tra questi si stima che una persona su cinque sia ipertesa (19%). L’81.72% degli

0 20 40 60

bassa

alta

25

51

istruzione

istruzione

0 10 20 30

molte

qualche

nessuna

24

20

27

difficoltà economiche

difficoltà economiche

21 22 23 24

italiana

straniera

24

22

cittadinanza

cittadinanza

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intervistati ha effettuato almeno una volta nella vita la misurazione della colesterolemia, di questi il 29% ha

avuto diagnosi di ipercolesterolemia e il 19.83% delle persone con elevati livelli di colesterolo nel sangue ha

riferito di essere in trattamento farmacologico.

Dai dati raccolti con PASSI d’Argento risulta che il 64% degli ultra65enni riferisce di essere affetto da

ipertensione arteriosa; tale patologia è più frequente nei soggetti con più di 75 anni, con livello di

istruzione basso e nelle persone a rischio disabilità e con disabilità. Inoltre il 57% degli ultra65enni è affetto

da almeno una patologia cronica, soprattutto patologie cardiache (31%), diabete (17%), tumori (15%) e

malattie respiratorie (14%).

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1 B - COMPETENZE PROFESSIONALI E DOTAZIONE ORGANICA

La recente applicazione del Piano Organizzativo aziendale ha visto, in armonia con le indicazioni regionali

l’attivazione all’interno del Dipartimento di Igiene e Prevenzione Sanitaria della Struttura Complessa (UOC)

di Promozione della Salute, a sua volta articolata in unità strutturali semplici (UOS) di cui tre a valenza

territoriale ( MI – MI EST – MI OVEST) e una trasversale denominata “Prevenzione specifica”.

In particolare, fermo restando il concetto di piena integrazione tra strutture, compete alla sfera di

intervento della UOS Prevenzione Specifica l’ attuazione di programmi, progetti e interventi di prevenzione

selettiva rivolti alla collettività e alle comunità (con particolare riferimento ai contesti caratterizzati da

specifiche caratteristiche di fragilità /vulnerabilità/rischio) e alle UOS territoriali afferiscono, in raccordo con

altre strutture dipartimentali, attività volte ad assicurare i LEA attraverso interventi di promozione della

salute e prevenzione di fattori di rischio comportamentali (tabagismo, sedentarietà,scorretta

alimentazione,ecc.) nei contesti collettivi e di comunità .

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La dotazione organica provvisoria nella more della prevista di integrazione/ sostituzione di alcune figure

professionali carenti in alcuni ambiti territoriali è sinteticamente richiamata nella successiva tabella :

Qualifica

UOC

UOS MI

UOS MI EST

UOS MI OVEST

UOS PREV SPECIFICA

Res.le Struttura 1 1 1 1 1

Medico 1 + 1MS 1+2 MS (1) 1 (1)

Collaboratore

Sanitario – Ass. San.

10 7 (2) 5 (1)

Collaboratore

Sanitario – Ed. prof.

7

Psicologo 1 2

Amministrativo 1 (1) (1) 2 (1)

Assistente sociale 1 1

( - ) da acquisire

MS medico dei servizi

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1 C – PROCESSI LOCALI

La prevenzione delle malattie croniche è fondamentale sia improntata a criteri di sostenibilità organizzativa

oltre che economica così da garantire continuità e coerenza all’azione, intersettorialità per riconoscere ed

attivare il ruolo dei diversi soggetti “sociali” che concorrono a vario titolo al processo di salute, equità

attraverso una strategia caratterizzata dalla capacità di orientare l’offerta generale a specifiche fasce di

soggetti/gruppi di popolazione maggiormente esposti a fattori di rischio comportamentali e più resistenti a

cambiamenti in relazione a fattori socioeconomici di fragilità.

Le attività di prevenzione sono in particolar modo di rilevante importanza per gli utenticlassificati a livello 4

e 5 della piramide di prevalenza della cronicità. In particolare si trattadi utenti non ancora “cronici”, che

utilizzano i servizi sanitari e sociosanitari in modosporadico per i quali il punto di attenzionemaggiore è

quello di riuscire a gestire a monte una eventuale insorgenza di una malattiacronica.

La l.r. 23 individua nell’area della Promozione della Salute e della prevenzione dei fattori di rischio

comportamentali una delle funzioni più rilevanti per la tutela della salute della popolazione, affidando alla

ATS specifiche funzioni di:

• Governance della programmazione integrata locale degli interventi/programmi definiti a livello

regionale e/o individuati come prioritari localmente, affiancando all’erogazione diretta di interventi

uno specifico lavoro di connessione fra i diversi settori sanitari impegnati sul campo (in primis le

ASST), oltre che di indirizzo, di sviluppo di partnership e reti utili al coinvolgimento e orientamento

del maggior numero possibile di soggetti – istituzionali e non – verso azioni e interventi sempre più

diffusi, appropriati e per questo di impatto nel miglioramento delle condizioni di salute della

popolazione di riferimento;

• Raccordo e attivazione dei settori non sanitari, in modo da garantire – nello spirito della Carta di

Ottawa “salute per tutti e tutti per la salute” l’apporto di tutti gli attori sociali nella promozione

della salute della popolazione

• Raccordo con sistema sociale, in modo da favorire, in una logica di equity, non solo il pieno

coinvolgimento dei Comuni nelle politiche e nei programmi di settore, ma anche l’attenzione

mirata ai soggetti più fragili e/o vulnerabili

• Sostenere e diffondere l’adesione ai Programmi regionali afferenti a network OMS (es. Rete SHE,

WHP ecc.), favorendo l’affermarsi a livello territoriale di programmi e azioni non solo appropriate e

sostenibli ma anche di grande impatto

• Attuazione e declinazione a livello territoriale di Piani nazionali di settore, con particolare

riferimento a tematiche specifiche o a campagne/azioni di rilievo, che necessitino il raccordo e il

coordinamento su larga scala e la contemporanea declinazione a livello locale, nel rispetto delle

peculiarità/specificità del contesto territoriale.

E’ in questa ottica che si colloca l’azione di ATS di promozione e sostegno delle Reti a livello territoriale

nonché quella di costruzione e rafforzamento di partnership intersettoriali utili al perseguimento degli

obiettivi di salute della popolazione che le sono affidati.

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Nel territorio dell’ATS di Milano sono attive collaborazioni con Reti intersettoriali regionali. In particolare:

Scuole che Promuovono Salute - SPS

In continuità con quanto avviato negli anni precedenti, prosegue la consolidata collaborazione con l'Ufficio

Scolastico per la Lombardia, con il quale continuano ad essere organizzati incontri finalizzati allo scambio di

conoscenze e pratiche tra Scuola e Servizi con l’obiettivo di mettere in rete conoscenze, esperienze e

risorse per sostenere e rafforzare il ruolo della prevenzione nelle scuole del territorio. Considerando che

attualmente le scuole afferenti all'intero territorio dell'ATS fanno capo a due differenti uffici (Milano e Lodi)

si è ritenuto opportuno prevedere percorsi integrati tra i due Uffici Scolatici e ATS allo scopo di condividere

obiettivi e strumenti atti a supportare ed implementare la rete SPS.

Aziende che Promuovono Salute – WHP

Anche nel caso di questa Rete, ATS ha impostato un percorso di lavoro unitario, così da garantire processi e

azioni coerenti sull’intero territorio, salvaguardando peraltro la declinazione locale delle collaborazioni

attivate. Ciò sta permettendo di rinforzare le interazioni locali, con il coinvolgimento di un numero sempre

maggiore di Aziende in collegamento con i Servizi dei territori più vicini, e parallelamente lo scambio, la

valorizzazione e la “messa a sistema” delle migliori prassi messe in atto a livello di ATS, a tutto vantaggio del

rafforzamento del processo complessivo di implementazione di questa strategica area di collaborazione

intersettoriale. In quest’ottica vanno e andranno estendendosi a tutto il territorio di riferimento gli Accordi

e i Protocolli (ad es. Assolombarda) nati localmente negli anni passati.

Accanto al continuo incremento delle adesioni a livello territoriale, l’approccio strategico adottato

favorisce, in un’ottica di marketing sociale, la visibilità e l’impatto anche in termini di comunicazione di

quanto realizzato nei diversi contesti e il progressivo rafforzamento di un approccio orientato alla salute e

al benessere nel setting lavorativo.

Rete Conciliazione vita-lavoro

Le Linee Guida regionali per le politiche di conciliazione famiglia-lavoro (DGR n. 5969 del 12/12/2016)

indicano il valore strategico per l’attuazione di progetti di conciliazione della Rete territoriale che, con

l’attuazione della l.r. 23/2015, ha valenza sull’intero territorio di ATS unificando le preesistenti reti locali.

La Rete di ATS della città’ Metropolitana di Milano comprende un numero elevato di soggetti aderenti (alla

data del 31.01.2018 n. 360 pubblici e privati, che rappresentano tutte le componenti del mondo del lavoro,

della produzione e dei servizi, stakeholders delle attivita’ di conciliazione sia in ambito aziendale che dei

servizi di welfare. Le linee d’indirizzo sulla conciliazione, approvate da ATS Milano con Delibera n. 206 del

27/2/2017, per la progettazione di attivita’ di conciliazione propongono anche azioni di conciliazione in

sinergia al programma WHP e il Piano territoriale di conciliazione 2017-2018 in corso di realizzazione

prevede l'attuazione di iniziative volte a favorire il collegamento tra le due reti territoriali ( Rete Territoriale

Conciliazione Vita- lavoro e rete WHP ). In particolare il progetto promosso da una Alleanza Locale prevede

azioni di diffusione della conoscenza del sistema WHP alle aziende aderenti al progetto ed alle nuove realtà

organizzative che intendono farne parte, oltre alla realizzazione di “ buone pratiche “ WHP. Similari azioni di

diffusione della rete WHP sono promosse anche da altre alleanze locali facenti parti del Piano Territoriale

che prevedono azioni progettuali da realizzarsi in sinergia con aziende aderenti alla rete WHP.Le Alleanze

locali di conciliazione costituiscono quindi interlocutori preferenziali per l’attuazione di attivita’ e servizi di

conciliazione che condividono la finalita’ di promuovere il benessere individuale e familiare attraverso la

facilitazione di un equilibrio tra impegni di vita, di cura, educativi e di assistenza, e le attivita’ di lavoro. Il

Piano territoriale, coordinato da ATS, nell’ambito delle azioni di sistema promuoverà la diffusione e messa

in rete e conoscenzadelle azioni sviluppate dai singoli progetti realizzati dalle 6 Alleanze Locali, attraverso

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attività seminariali e di formazione,anche al fine di promuove sinergie con la rete territoriale conciliazione

vita-lavoro e la Rete WHP.

Comunità Amiche dei Bambini per l’allattamento al seno

Rete attivata all’interno del percorso di riconoscimento UNICEF per la protezione, promozione e sostegno

dell’allattamento materno e il sostegno della genitorialità. Tale rete prevede l’applicazione degli Standard

delle Buone Pratiche UNICEF Italia a livello territoriale. Con il Centro Antiveleni di Bergamo, l’ATS Bergamo,

l’IRCSS Fondazione Policlinico, Associazione Chimica Farmaceutica Lombarda fra Titolari di Farmacia, ATS

Milano ha condiviso un percorso per dare risposte ai quesiti più comuni delle mamme in tema di

allattamento, diffondere corrette informazioni in tema di farmaci in allattamento e promuovere

contemporaneamente la donazione del latte materno alle 3 Banche del Latte, presenti a Milano. Nel corso

del 2016, in accordo con UNICEF e RL, si è condiviso un confronto attivo con altre ATS lombarde, che

avevano in atto il percorso UNICEF (ATS Bergamo, ATS della Montagna, ATS della Val Padana, ATS Pavia,

ATS della Brianza) per valutare le modalità di applicazione delle fasi di valutazione UNICEF alla luce dei

nuovi scenari organizzativi.

Rete locale prevenzione dipendenze da sostanze e comportamenti

Il consumo di cannabis è estremamente diffuso fra la popolazione under 24 anni residente nella ATS di

Milano. Con un esordio precoce, già attorno ai 13 anni, si stima che oltre il 30% dei giovani fra 14 e 24 anni

abbia fumato, almeno una volta negli ultimi 12 mesi, hascisc e/o marjuana. Il comportamento è talmente

diffuso fra i giovani che viene considerato quasi una abitudine “normale” della quale si possono

sottovalutare i rischi sia psicofisici che legali. L’associazione del consumo di cannabis con l’alcol e il tabacco

rappresenta uno dei più gravi rischi per la salute nei giovani.

Fra i giovani in questa fascia d’età è molto comune la sperimentazione di nuove sostanze come la ketamina,

le varie derivazioni della amfetamine (ecstasy etc) e i cannabinoidi sintetici (spice) sempre mischiate con

alcol. Ma anche “vecchie” sostanze vengono sperimentate seppur con modalità diverse rispetto a mode

precedenti, ad esempio l’eroina fumata o alcuni acidi lisergici ricavati da misture di erbe e funghi sono

sperimentati da circa l’1-2% dei giovani under 24 anni. Superati i 24 anni, il consumo di cannabis tende

gradualmente a diminuire mentre diventano più evidenti consumi di sostanze psicoattive ancora più

pericolose come la cocaina (sia sniffata che fumata sottoforma di crack). Recenti ricerche sulla popolazione

residente in Milano stimano attorno al 3% la popolazione fra i 24 ed i 34 anni, che consuma almeno una

volta all’anno cocaina.

Il consumo di sostanze psicoattive è quindi estremamente generalizzato e chi lo sperimenta tende a

sottovalutare o addirittura ignorare i rischi sanitari e sociali a cui può andare incontro. Nello stesso tempo,

è talmente diffuso nella popolazione “normale” che non esistono cause specifiche o fattori predisponenti

che possono accendere una lampadina per identificare, in questa gran massa di consumatori, il

consumatore a rischio di sviluppare una patologia. Anzi gli stessi elementi che posso essere protettivi per

un individuo posso essere fattori di rischio per altri. Quindi un focus ed una attenzione particolare per

queste giovani fasce d’età sembra essere essenziale per la tutela della salute.

L’ottica strategica (ruolo di indirizzo e di governance della ATS) è quella di rafforzare quanto più possibile lo

sviluppo di azioni sinergiche e coordinate da parte del più ampio ventaglio di soggetti promotori, in linea

con quanto previsto a livello di letteratura e indirizzi nazionali e regionali, allo scopo di favorire il

miglioramento della qualità delle progettazioni messe in campo così come l’impatto e la ricaduta

preventiva, evitando inutili “frammentazioni” organizzative e/o “tematiche”. In questo senso, l’attenzione

ai nuovi fenomeni “emergenti” (Gioco d’Azzardo Patologico – GAP, dipendenza da internet ecc.), e i relativi

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piani di intervento mirato, sarà inserita all’interno di un approccio sistematico stabile e sostenibile al di là

delle diverse contingenze.

In considerazione del nuovo assetto organizzativo del SSR, inoltre, accanto al rafforzamento delle

collaborazioni già in atto (con Enti locali, Prefettura, Forze dell’ordine, Privato sociale, Associazionismo del

terzo e quarto settore), sarà indispensabile avviare percorsi di lavoro con i diversi erogatori attivi nel campo

della presa in carico individuale (ASST e Accreditati), per dare concretezza all’affermazione dell’auspicato

modello di “presa in carico globale” delle persone, all’interno dei più ampi processi di “governo della

domanda” e di “governo dell’offerta” (un approfondimento specifico delle linee di intervento ipotizzate è

più ampiamente presentato nel Capitolo dedicato alla “Promozione gli stili di vita favorevoli alla salute e

prevenzione dei fattori di rischio comportamentali promossi nel setting sanitario in sinergia con gli

Erogatori”). In questa logica di impulso alla costruzione e allo sviluppo di partnership territoriali si colloca

l’azione di raccordo e di collegamento con il sistema sociosanitario che ATS, per il tramite della UOC

Promozione della Salute, garantisce nei confronti dei Comuni e delle reti territoriali (che vedono coinvolti

complessivamente oltre 150 organizzazioni ed enti attivi localmente) attivate nell’ambito dei Progetti per lo

sviluppo e il consolidamento di azioni di contrasto al gioco d’azzardo patologico - L.r. 8/2013 - promossi e

finanziati dalla D.G. Territorio, urbanistica, difesa del suolo e Città Metropolitana (D.d.u.o. 7 marzo 2017 - n.

2379):

Progetto “Get Lucky” - Capofila Comune di Castano Primo

Progetto “#gioco@perdere”- Capofila Comune di Cesano Boscone

Progetto “Cinisello No Slot” - Capofila Comune di Cinisello Balsamo

Progetto “Per gioco – un azzardo che costa 2.1” - Capofila Comune di Cologno Monzese

Progetto “E’ tutto un bluff! Non farti confondere contrasta la ludopatia insieme a noi! - Capofila Comune di Corbetta

Progetto “+ responsabilità – Azzardo” - Capofila Comune di Lodi

Progetto “Control + Alt + Gap” - Capofila Comune di Melzo

Progetto “No Slot – Accoglie e Orienta” - Capofila Comune di Milano

Progetto “No Slot – Ascolta” - Capofila Comune di Milano

Progetto “No Slot - Per i Giovani Cittadini, Famiglie e Servizi” - Capofila Comune di Milano

Progetto “No Slot – Ricerca” - Capofila Comune di Milano

Progetto “”Non t’azzardare” - Capofila Comune di Peschiera Borromeo

Progetto “Comunità in gioco” - Capofila Comune di Rosate

Progetto “Scommetti che smetto?” - Capofila Comune di Rozzano

Progetto “A che gioco giochiamo?” - Capofila Comune di Sesto San Giovanni

Progetto “Le regole del gioco” - Capofila Comune di Trezzo d’Adda

Progetto “Mi azzardo solo con le note” - Capofila Comune di Vimodrone Inoltre, nel corso del 2018, ATS promuoverà l’attuazione – all’interno della più ampia programmazione

regionale e secondo quegli indirizzi – di Piani e Programmi integrati e intersettoriali:

del Piano territoriale per il contrasto al gioco d’azzardo di cui Decreto del Ministero della Salute 6

ottobre 2016

dell’Accordo territoriale per la declinazione operativa a livello locale del Protocollo tra Regione Lombardia, Prefettura – Ufficio Territoriale del Governo di Milano - Ufficio Scolastico Regionale della Lombardia finalizzato allo sviluppo e al consolidamento di buone prassi per la piena applicazione in ambito scolastico del T.U. delle leggi in materia di tossicodipendenze – D.P.R. 309/90 (approvato con la DGR X/5288 del 13.06.16) – nel territorio di competenza della Prefettura di Milano

dell’Accordo territoriale per la declinazione operativa a livello locale del Protocollo tra Regione Lombardia, Prefettura – Ufficio Territoriale del Governo di Milano - Ufficio Scolastico Regionale della Lombardia finalizzato allo sviluppo e al consolidamento di buone prassi per la piena

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applicazione in ambito scolastico del T.U. delle leggi in materia di tossicodipendenze – D.P.R. 309/90 (approvato con la DGR X/5288 del 13.06.16) – nel territorio di competenza della Prefettura di Lodi

Reti interistituzionali antiviolenza La violenza nei confronti delle donne è un fenomeno che riguarda

tutti i Paesi ed è trasversale tutte le condizioni sociologiche, indipendente dalla classe sociale, dal livello di

istruzione e di reddito, dalla nazionalità, dalla religione, dalla sessualità, dall’età e dall’etnia. Dagli studi

emerge che il 43.6% delle donne (quasi 9 milioni), tra i 14 e i 65 anni ha subito almeno una forma di

molestia nella propria vita (il 10,6% ha subito violenze sessuali prima dei 16 anni) e di queste, poco più di 3

milioni sono state molestate nell’ultimo triennio. Nello stesso periodo, le donne che hanno subito qualche

forma di ricatto di natura sessuale sul luogo di lavoro, sono più di 167.000.Nel corso della propria vita, oltre

un milione di donne ha dovuto subire ricatti sessuali per mantenere il posto di lavoro, per essere assunta o

per ottenere progressioni di carriera. Dalla fine degli anni ‘90 ad oggi, le molestie sessuali nel loro

complesso sono diminuite, mentre i ricatti sessuali sul luogo di lavoro sono rimasti sostanzialmente stabili.

Le donne molestate sul luogo di lavoro, subiscono la violenza o il ricatto quotidianamente e dalla stessa

persona, ciononostante l’80% delle donne non si confida con nessuno sul luogo di lavoro e praticamente

nessuna denuncia la violenza.

A commettere le violenze nella vita privata, sono i partner, attuali o ex. Considerato il totale delle violenze

subite da donne con figli, è aumentata la percentuale di figli che hanno assistito a episodi di violenza sulla

propria madre: nella rilevazione del 2006 erano il 60,3% e nel 2014 il 65,2%. “Le donne separate o

divorziate hanno subito violenze fisiche o sessuali in misura maggiore rispetto alle altre (51,4% contro il

31,5%). Critica anche la situazione delle donne con problemi di salute o di disabilità, il cui rischio di subire

violenze fisiche o sessuali è doppio rispetto alle altre donne (10% contro il 4,7%).Negli otto anni trascorsi

dall’indagine del 2006 è aumentata la capacità delle donne di uscire dalle relazioni violente o di

prevenirle.”). Le donne che cercano si rivolgono prevalentemente a servizi specializzati, centri antiviolenza,

sportelli (dal 2,4% al 4,9%). Le violenze sono più gravi, aumentano quelle che hanno causato ferite (dal

26,3% al 40,2% da parte del partner) e aumenta anche il numero delle donne che hanno temuto per la

propria vita (dal 18,8% al 34,5%). Fonte: Piano quadriennale regionale per le politiche di parità e di

prevenzione e contrasto alla violenza contro le donne 2015-2018

Le Reti interistituzionali antiviolenza istituite ai sensi delle DGR 861/2013, 1962/2014 e 5878/2016,

attualmente presenti ed attive sul territorio metropolitano sono 8, coinvolgono tutti i Comuni di ATS Città

Metropolitana. Hanno per capofila i comuni di: Cerro Maggiore, Lodi, Milano, Cinisello Balsamo, Rozzano,

Rho, Melzo, San Donato Milanese e sono composte da diversi attori previsti dalla normativa, ovvero Enti

Locali, Sistema Sanitario, Centri Antiviolenza e Forze dell’ordine, case rifugio, associazioni del terzo settore.

Le azioni delle reti interistituzionali, si collocano all’interno di quanto stabilito dal “Piano quadriennale

regionale per le politiche di parità e di prevenzione e contrasto alla violenza contro le donne” del 2015 e

richiamano le politiche di parità; perseguono due obiettivi fondamentali: la prevenzione del fenomeno della

violenza maschile contro le donne e l’accoglienza, il sostegno e la protezione delle donne che hanno subito

violenza per accompagnarle in un percorso di autonomia. Le attività di prevenzione e promozione del

benessere che le reti devono mettere in atto si integrano con il PIL in diversi ambiti, tanto che sono già

stati sperimentati con successo, in alcune realtà, percorsi di attivazione dei facilitatori all’interno del

programma WHP, che è possibile estendere ad altre realtà lavorative, nonché iniziative rivolte alla

popolazione scolastica di educazione all’affettività ed al rispetto di genere.

Bullismo e cyber bullismo Riferendosi ai dati contenuti nel HealthBehaviour in School-AgedChildren (2015

– Ministero della Salute), si può notare come, dal 2010 al 2014 tra i bambini di 11 anni, si sia registrato un

aumento generalizzato del bullismo, che è passato dal 20.7% al 25.7% tra i maschi e dal 9.2% al 17.3% tra le

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femmine. Il fatto più allarmante, tuttavia, è che il bullismo è un fenomeno il più delle volte nascosto agli

adulti, dando così vita a situazioni spesso al limite dell’inverosimile. In Lombardia secondo i dati del

Rapporto Censis sulla situazione sociale del Paese/2016 il bullismo e cyberbullismo è un’emergenza che si

stima abbia già toccato 71 mila ragazzi tra i 15 e i 24 anni e che, vede il 52,7% degli 11-17enni nel corso

dell’anno vittima di comportamenti offensivi, non riguardosi o violenti da parte dei coetanei. La

percentuale sale al 55,6% tra le femmine e al 53,3% tra i ragazzi più giovani, di 11-13 anni. Ma è in internet

che il bullismo trova ormai terreno fertile, secondo il 76,6% del campione.

Safer Internet Center (Generazioni Connesse, Piano Nazionale per la Prevenzione del bullismo e

cyberbullismo, 2016-2017): 3312 ragazzi, 12% ha subito prepotenze on-line da qualche volta a molto

spesso, 12% si è comportato da cyber bullo almeno qualche volta negli ultimi 2-3 mesi, 37% ha assistito a

cyberbullismo da qualche volta a molto spesso negli ultimi 3 mesi.

L’informazione e la promozione della salute per lo sviluppo di relazioni affettive e sessuali che

promuovano l’equilibrio e la parità nelle relazioni di genere. La consapevolezza socio-affettiva-relazionale

per condividere la propria intimità sessuale in un rapporto, richiede un tempo che la ponga in sincronia con

i processi di maturazione psico-fisica e sociale che caratterizzano il naturale processo di maturazione

sessuale e affettiva. Favorire questa consapevolezza , anche attraverso attività che sappiano integrare

informazioni e sviluppo di una capacità di autoriflessione e interiorizzazione dei processi e dei cambiamenti

della crescita, rappresentano opportunità che favoriscano scelte, decisioni e comportamenti di salute e

benessere psico-fisico e relazionale . Opportunità che si propongano non solo di contenere , ridurre ,

limitare , affrontare, rispondere a situazioni disfunzionali, di disagio, inadeguatezza ed emergenze (IVG

Minorenni, gravidanze precoci in adolescenza, Infezioni Sessualmente Trasmissibili ) ma svolgano una

funzione proattiva di sviluppo di competenze e conoscenze che orientino anche in campo relazionale e

della sessualità scelte e comportamenti di salute e benessere.

La proposta di questa “attenzione” è fondata non solo su una lettura esperienziale delle attività svolte

sinora a contatto con tanti adolescenti e giovani ma altresì dai risultati di indagini e ricerche sull’argomento.

L’indagine HBSCD del 2014 (già citata in altre parti di questo documento) ha fatto emerge come circa un

quarto dei quindicenni dichiari di aver avuto rapporti sessuali completi e come, in generale e soprattutto

L’indagine HBSC-Italia 2014 rientra nel progetto “Sistema di indagini sui rischi comportamentali in età 6-17 anni”, promosso dal Ministero della Salute/CCM (cap. 4393/2013-CCM).

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nelle Regioni del Centro-Sud, siano i maschi a riferire, più delle coetanee femmine, di aver vissuto tale

esperienza. A livello nazionale il 28% dei maschi di 15 anni dichiara di aver avuto un rapporto sessuale

completo, mentre tra le femmine è del 21%. Nella nostra regione la differenza tra ragazzi e ragazze si

inverte 21% le ragazze e 16% i ragazzi

“La letteratura mette in evidenza come quanto più precoce sia l’età in cui è vissuta tale esperienza,

soprattutto se non accompagnata dall’utilizzo corretto di metodi contraccettivi efficaci, tanto maggiore

risulti il rischio di conseguenze dannose per la salute e, in generale, per l’esistenza futura dei ragazzi che

non sono però, a quest’età, sufficientemente ‘attrezzati’ per affrontarle. Di qui la necessità di lavorare,

come per gli altri comportamenti a rischio, sulla consapevolezza degli adolescenti nei confronti di un

aspetto tanto importante e delicato della loro vita presente e futura, affinché siano in grado di affrontarlo

liberi da condizionamenti e pressioni esterne” e soprattutto in sicurezza grazie ad una corretta conoscenza

dei metodi contraccettivi.Dai dati di attività a cura della UOC Unità di Epidemiologia ( novembre 2017)

emerge che nei Consultori Familiari (pubblici e privati) presenti sul territorio della ATS, gli utenti della classe

di età 4-18 anni, maggiormente coinvolta su tale tematica, sono mediamente tra il 5 e il 6 % del totale degli

utenti, come indicato in tabella.

Percentuale di utenti della classe di età 14-18 sul totale degli utenti che si rivolgono ai Consultori familiari

DISTRETTI

Consultori Milano Lodi Melegnano

Martesana

Nord Milano Ovest

Milano

Rhodense

2016 2015 2016 2015 2016 2015 2016 2015 2016 2015 2016 2015

pubblici 5.5 6.1 3.1 4.9 6.3 6.3 6.5 7.7 5.3 5.9 7.9 8.9

Privati 4.5 4.3 6.8 7.4 4.2 3.6 4.9 5.0 4.2 5.0 4.0 3.6

TOTALE 5.3 5.6 5.8 6.4 5.4 5.1 5.9 6.7 5.1 5.8 6.6 7.3

Un’attenzione quindi ad una maggiore integrazione tra interventi di promozione alla salute realizzati nelle

scuole e accesso ai servizi da parte di questo target specifico deve essere un focus al quale prestare

particolare attenzione.

ACCORDI DI COLLABORAZIONE ATTIVI

ATS è coinvolta in molteplici accordi di collaborazione con stakeholder chiave ed istituzionali finalizzati a

sviluppare/promuovere programmi/interventi di promozione della salute e prevenzione dei fattori di

rischio comportamentali, che vedono coinvolti Enti locali, il Terzo e Quarto settore e il mondo delle Imprese

con l’intento di favorire sinergie all’interno di tutto il territorio, condividere strategie, reperire e ottimizzare

risorse. In questo contesto assume particolare rilevanza l’accordo quadro, con le ASST presenti sul

territorio della ATS al fine di disciplinare i rapporti e ottimizzare le risorse in merito alle attività di

promozione della salute e prevenzione di fattori di rischio comportamentali in attuazione di quanto

previsto dall’art. 4 bis della L.R. 11.08.2015 n.23. Il documento rappresenta un atto di indirizzo di

carattere generale e prevede , nella fase operativa, l’attivazione di un tavolo di lavoro,coordinato

da ATS, ATS che veda rappresentati i diversi servizi di ASST coinvolti al fine di garantire una

condivisa definizione del PIL 2018 e il coordinamento ed il monitoraggio integrato degli interventi.

Sempre con ASST e Uffici Scolastici territoriali è stato siglato, in armonia con il modello di derivazione

regionale, un protocollo per la corretta gestione della “Somministrazione dei farmaci a Scuola” attivo dal

2108, su tutto il territorio ATS.

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1 D – COMUNICAZIONE

1) Marketing in materia di Promozione della Salute

Nel corso del 2016 si sono avviate e consolidate una serie di sinergie tra Servizi deputati alla promozione

della salute e l’Ufficio Comunicazione. Tale collaborazione ha dato esito all'elaborazione di una strategia

condivisa e a numerose pubblicazioni di materiale informativo e promozionale per i molteplici interventi

previsti nel PIL, sia via Web che attraverso la Stampa locale o la diffusione di stampati autoprodotti o

acquisiti: manifesti per le scuole in rete SpS, linee guida per la ristorazione scolastica e i nidi, volantini per

Piedibus, manuale di cucina salutare per gruppi scout, materiale per l’organizzazione dei gruppi di

cammino, volantini di eventi vari di promozione della salute, opuscoli “Nutrire la mente dei nostri bambini”.

Accanto alle tradizionali attività di educazione alla salute e comunicazione sociale, il 2016 ha visto la

conferma dell’utilità di strumenti di marketing sociale per meglio veicolare gli obiettivi aziendali riferiti al

benessere e promozione della salute. Il marketing sociale, infatti, favorisce l’adozione di sani stili di vita e si

inserisce tra le modalità efficaci di promozione della salute, proponendo ai cittadini di acquisire abilità e

competenze per scegliere in modo libero e consapevole cosa è bene per la propria salute, coerentemente

con gli obiettivi indicati dalla Carta di Ottawa. Un intervento di marketing sociale darà buoni risultati, per

quanto riguarda la modifica di comportamenti, solo se inserito in una più ampia strategia di politiche

integrate, nei vari ambiti che possono interessare la vita quotidiana (economia, lavoro, ambiente,

urbanistica, istruzione, cultura, …) e di utilizzo coordinato degli strumenti disponibili, in un approccio di

carattere informativo - educativo, ma anche normativo, economico e tecnologico.

Risulta pertanto strategico promuovere e consolidare le sinergie organizzative ed operative, già in atto, con

l’area della Comunicazione Aziendale, inserendo tra gli obiettivi del Piano di Comunicazione Aziendale, le

azioni di marketing sociale più rilevanti e significative, per la promozione del benessere nella popolazione di

riferimento. Il sito www.netyx.it, dedicato attualmente all’informazione qualificata e all’orientamento sui

temi della salute rivolto ai giovani 14-24 anni, è tra gli strumenti attualmente in corso di revisione e

sviluppo per promuovere la salute attraverso ICT (Information Communication Technology).

Le pagine facebook dedicate ai progetti (Gruppi di Cammino, Scuola che promuove salute, You Can e

Educazione tra Pari) si sono rivelate utili per stimolare la partecipazione e l’interazione con specifici gruppi

di interesse, per la divulgazione di informazioni per la promozione della salute e per la diffusione di eventi

specifici, convegni e incontri. I Social Network costituiscono uno strumento ad alto potenziale d’impatto e

tra questi è in fase di revisione l’esperienza relativa al softwaresviluppato ad hoc “Training and food game 4

all”. All’interno del nuovo sito aziendale è in corso di implementazione un settore dedicato alla

promozione della salute con attivazione di uno specifico gruppo di lavoro con funzioni di gestione e

aggiornamento del sito d’intesa con la Direzione UOC e l’ufficio Comunicazione aziendale.

2) SOCIAL MI

La promozione della salute mediante i social network ha come obiettivo informare i giovani e promuovere l’adozione di comportamenti salutari, utilizzando il principale strumento comunicativo ed interattivo delle generazioni dell’ era digitale. Si tratta inoltre di promuovere competenze utili allo sviluppo della cittadinanza digitale, intendendo la capacità di un individuo di partecipare alla società online e di assumere le attitudini e le abilità per tutelare la salute e il benessere all’interno del più ampio quadro della Cittadinanza. La cittadinanza digitale è un'estensione della cittadinanza "tradizionale" dovuta

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all'ampliamento dei mezzi a disposizione del cittadino per l'esercizio di alcuni suoi diritti, dei suoi doveri e dell’assunzione delle sue responsabilità a partire dai temi di salute. SocialMi è un network che connette tra loro i giovani che partecipano ai Programmi di Educazione tra Pari di Ats Milano Città Metropolitana. L’Educazione tra Pari è una metodologia attraverso la quale ragazzi opportunamente formati svolgono attività informative e di sensibilizzazione dirette ai pari, cioè persone simili quanto a età e condizione di vita. Ats Milano Città Metropolitana propone vari programmi per la formazione degli Educatori tra Pari, accomunati dalla dimensione ludica e creativa dell’ apprendimento, dal protagonismo dei ragazzi e dall’attivazione di strategie partecipative. L’adesione delle scuole secondarie di secondo grado ai programmi di Educazione tra Pari consente l’iscrizione dei ragazzi a SocialMi. I programmi intendono promuovere un pensiero critico volto alla salute nei temi di sessualità, affettività, relazioni, alimentazione, consumo critico, utilizzo corretto degli strumenti digitali, uso/abuso di sostanze psicoattive e dipendenze comportamentali come il gioco d’azzardo patologico, contrasto alla violenza di genere. In questa prospettiva SocialMi si configura come risorsa per l’Educazione tra Pari in grado di integrare tematiche di salute nel contesto digitale. In SocialMI si costruisce il proprio profilo personale e si aderisce ad una squadra, ad un gruppo o a un laboratorio, ciascuno dei quali è abbinato ad una scuola. Anche se si partecipa ad un solo programma, è possibile interagire e vedere le attività che vengono svolte in tutto il social attraverso la bacheca comune.

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Attraverso gli eventi formativi interni è stato assicurato nel corso del 2017 il percorso di crescita

professionale di tutto il personale dedicato alla promozione della salute, valorizzando le esperienze

lavorative realizzate sul campo e garantendo la massima coerenza degli eventi agli obiettivi formativi di

interesse regionale e agli obiettivi di interesse aziendale. Si è posto particolare rilievo ai processi di

conoscenza e di integrazione interna tra le diverse aree territoriali, le diverse esperienze e professionalità,

valorizzandone la pluralità ma ricercando modelli condivisi e sostenibili nella nuova cornice organizzativa.

Nel 2018 si garantirà la prosecuzione di questo processo di integrazione e di condivisione delle conoscenze

anche tendendo conto dei bisogni espressi dagli operatori in tema di necessità di aggiornamento.

Nello specifico, oltre alla prosecuzione di corsi di derivazione regionale (Unplugged, Life Skills,Gap) rivolti a

personale ATS e ASST, e ad eventuali eventi formativi puntuali realizzati con la modalità del gruppo di

miglioramento,sono previsti due eventi formativi rivolti a tutto il personale UOC di cui uno sulla conoscenza

ed applicazione dei principi della qualità nella attività quotidiana e uno incentrato sulle modalità di

rilevazione e analisi dei dati, in un ottica di miglioramento continuo del processo.

L’indirizzo formativo di ciascun operatore potrà essere influenzato anche dall’analisi delle tre macroaree e

dai bisogni emergenti secondo la logica di equità d’offerta da parte di ATS.

In termini di innovazione dal 2018 verranno realizzate e promosse sia a personale ATS sia esterno coinvolto

in percorsi di promozione salute alcune FAD specifiche in materia di

• Alcool e lavoro

• Corretti stili di vita

• Postura videoterminale

• Cyberbullismo

• Alimentazione in gravidanza

1 E – FORMAZIONE

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2 - PROGRAMMI E INTERVENTI Anche nel 2018 proseguirà lo sviluppo degli interventi nei setting luoghi di lavoro, scuola, comunità locali, ambienti sanitari e sociosanitari, con l’obiettivo generale di promuovere il potenziamento dei fattori di protezione e l’adozione competente e consapevole (empowerment) di comportamenti salutari nella popolazione giovanile e adulta ed in specifici target, perseguendo la diffusione di azioni finalizzate a

• Ridurre il numero dei fumatori ed estendere la tutela dal fumo passivo, • Ridurre il consumo di alcol a rischio • Ridurre il consumo eccessivo di sale (nella cornice generale di “sana alimentazione”)

• Aumentare il consumo di frutta e verdura (nella cornice generale di “sana alimentazione”) • Aumentare attività fisica delle popolazioni: generale, con fattori di rischio/patologie croniche,

ultra64enne, prevenire le dipendenze. • Aumentare nella popolazione generale e a rischio, nei genitori, nei care giver, nel volontariato, nei

soggetti titolari di policy di settore, ecc., la conoscenza e la consapevolezza dei rischi legati a fattori comportamentali/ambientali e delle misure di prevenzione attuabili.

• Migliorare nei diversi gruppi professionali (Infermieri, Ostetriche, A.S., Educatori professionali, Psicologici, Case e Care manager, MMG, PLS, Medici competenti, ecc.) la conoscenza dei fenomeni e le competenze nelle azioni di prevenzione/promozione salute da sviluppare nei diversi setting socio-sanitari.

Di seguito sono descritti i cinque Programmi Locali, coerentemente a quanto previsto dal PRP 2015-2018. Per ognuno nell’area allegati del documento sono declinati,attraverso specifiche schede,i progetti/interventi pianificati per l’anno2018 Obiettivo primario sarà la progressiva estensione in termini di equità all’intero territorio degli interventi più rilevanti rispetto ai risultati attesi. Sarà infatti prioritaria la mappatura del territorio, articolata sulle tre aree che caratterizzano la UOC Promozione della Salute, Milano, Milano EST e Milano Ovest, al fine di individuare i territori più critici, rispetto ai quali investire in formazione degli operatori o in collaborazioni con le ASST. La problematica correlata all’estensione territoriale di ATS Milano Città Metropolitana ha un forte impatto rispetto alla possibilità di raggiungere l’intera popolazione, anche in base alle pregresse scelte operative effettuate dalle precedenti ASL, oggi confluite in ATS. Gli interventi potranno avere carattere pluriennale sia per quanto riguarda il loro completo sviluppo sia per il raggiungimento di alcuni obiettivi. Alla realizzazione dei progetti contenuti in questo documento concorrono, oltre a soggetti esterni, i Distretti e i diversi Sevizi e Dipartimenti dell’ATS, tra i quali si ricerca la massima collaborazione/condivisione. Si porta quindi a un maggior grado di compimento, non solo sul piano formale, la dovuta integrazione tra diverse competenze e aree professionali, derivanti per lo più dall’area della Prevenzione Sanitaria, Dipendenze, Famiglia e Età Evolutiva, Cure Primarie. Particolare rilevanza avrà la collaborazione/integrazione con le ASST, che in fase di istituzione hanno visto afferire in modo più o meno uniforme personale consultoriale e delle dipendenze formato su programmi Life Skills e Unplugged. Tale collaborazione è regolamentata da uno specifico accordo biennale tra ATS e tutte le ASST. La collaborazione/integrazione tra servizi interni e risorse esterne è stata realizzata anche in fase di stesura del presente documento che ha visto la costituzione di un tavolo di lavoro allargato al quale sono rappresentate tutte le ASST, il Dipartimento Veterinario, i Servizi Igiene degli Alimenti, il Dipartimento PIPS, gli Uffici scolastici di Milano e di Lodi e i dirigenti della UOC Promozione della Salute. Gli indicatori proposti descrivono un modello di valutazione non vincolante, che può essere adattato in corso d’attuazione dei progetti, in base alla reperibilità dei dati, alle risorse disponibili e alle richieste di rendicontazione interne ed esterne. Specificatamente nelle schede progetto non viene riportato il numero di utenti e di comunità/collettività raggiungibili in quanto, come sopra riportato, l’impegno sarà di intercettare il maggior numero possibile di soggetti, nel rispetto degli indicatori regionali di performance, subordinato all’ottimizzazione delle risorse disponibili, soprattutto in termini di formazione Il periodico monitoraggio degli interventi è demandato al gruppo di lavoro allargato con cadenza quadrimestrale.

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2 A - PROGRAMMA LOCALE 1 PROMOZIONE DI STILI VITA FAVOREVOLI ALLA SALUTE E PREVENZIONE FATTORI DI RISCHIO

COMPORTAMENTALI NEGLI AMBIENTI DI LAVORO

Breve descrizione. L’ambiente di lavoro rappresenta un setting privilegiato per l’attuazione di interventi

volti a favorire la salute nella popolazione adulta, sia perché le persone vi trascorrono gran parte della

propria giornata, sia perché consente di raggiungere la popolazione di adulti “sani” che, più difficilmente

sono raggiunti da parte del medico di medicina generale. In coerenza con tale principio la Regione

Lombardia ha sviluppato, da alcuni anni, il programma “Aziende che promuovono salute – rete WHP

Lombardia”, previsto nell’ambito del Piano Regionale della Prevenzione 2015-2018. L’idea centrale è che

un’azienda che promuove salute si impegna a costruire, attraverso un processo partecipato, un contesto

che favorisca l’adozione di comportamenti e scelte positive per la salute, nel proprio interesse e

nell’interesse dei lavoratori e della comunità. Il programma prevede l’attivazione di processi e interventi

tesi a sostenere i principali fattori che contribuiscono a rendere il luogo di lavoro un ambiente “favorevole

alla salute”, attraverso la realizzazione di modifiche organizzative e ambientali. Tali modifiche, attuate

secondo logiche di sostenibilità per le specifiche realtà, devono essere orientate a incrementare le

opportunità di adozione di scelte comportamentali salutari e a ridurre i comportamenti a rischio, in tema

di alimentazione, attività fisica, tabagismo, alcol e dipendenze. La Rete WHP (WorkplacesHealth

Promotion) Lombardia stimola, con il supporto e il contributo delle ATS, le aziende pubbliche e private a

garantire il benessere dei propri dipendenti con vantaggi per la salute e la qualità di vita dei lavoratori e

dell’azienda stessa. Inoltre collabora con le reti di conciliazione vita-lavoro nate per promuovere l’adozione

da parte delle aziende di percorsi di responsabilità sociale. Particolare rilievo ha la ricaduta sulle mense;

nel 2017 su 90 aziende dotate di mensa, ben 87 risultano aver adottato un menù sano, in particolare è

presente l’offerta gratuita della frutta in ogni pasto. Le aziende aderenti sono 133, con il coinvolgimento

di quasi 70.000 lavoratori.

Obiettivo generale del programma è promuovere cambiamenti organizzativi e ambientali nei luoghi di

lavoro al fine di incrementare determinanti di salute e ridurre fattori di rischio.

Obiettivi specifici locali sono:

• Mantenere e consolidare il Gruppo di Lavoro intersettoriale di ATS, per la programmazione, il

monitoraggio e la valutazione degli interventi del Programma 1

• Incrementare, in armonia con gli obiettivi generali del programma, il numero di aziende iscritte alla

rete e il numero di soggetti coinvolti anche attraverso il coinvolgimento dei Distretti ATS

• Promuovere il potenziamento dei fattori di protezione e l’adozione di comportamenti sani nella

popolazione adulta.

• In riferimento al contrasto delle dipendenze, proseguirà lo sviluppo degli interventi, con l’obiettivo

generale di promuovere il potenziamento dei fattori di protezione (life skills) e l’adozione competente

e consapevole (empowerment) di comportamenti salutari nella popolazione giovanile e

adultaaumentando la percezione del rischio e l’empowerment degli individui.

• Promuovere processi di comunicazione e condivisione delle buone pratiche

Indicatori: Indicatori di performance stabiliti dalla Regione

Descrizione risorse professionali e tecniche ATS coinvolte: il programma, per i suoi forti connotati di

trasversalità prevede nella fase di realizzazione il contributo di personale afferente a più Servizi dell’area

Prevenzione Medica, dell’area Dipendenze e Famiglia. Particolare importanza la

collaborazione/integrazione con le ASST, in particolare con la rete delle dipendenze.

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2 B - PROGRAMMA LOCALE 2

PROMOZIONE DI STILI VITA FAVOREVOLI ALLA SALUTE PREVENZIONE FATTORI DI RISCHIO COMPORTAMENTALI NEI CONTESTI SCOLASTICI

Breve descrizioneUna Scuola che Promuove la Salute (SpS) è un programma orientato a principi di equità, sostenibilità, appartenenza, autonomia e democrazia, ha come obiettivo generale lo sviluppo di politiche scolastiche per la salute, il miglioramento dell’ambiente fisico e sociale, lo sviluppo delle competenze individuali e l’integrazione con la famiglia, la comunità e i servizi sanitari. Questo modello, come proposto dalla Rete Europea Schools for Health in Europe (SHE) è stato pienamente adottato dalla Rete lombarda, nata nel 2012 da una stretta collaborazione tra Ufficio Scolastico Regionale e Regione Lombardia. Dal 2012 il programma SpS vede impegnati sia i servizi sociosanitari che i servizi scolastici in uno sforzo costante di collaborazione e corresponsabilità per il suo sviluppo rivolto al miglioramento del benessere della intera comunità scolastica. Gli Istituti Comprensivi Statali (ICS) presenti sul territorio ATS sono 239, con 849 scuole dell’infanzia (347 statali e 502 non statali), 624 scuole primarie (525 statali e 99 paritarie), 355 scuole secondarie di 1°grado (283 statali e 72 paritarie). Le scuole superiori sono 327: 58 Istituti Professionali, 101 Istituti Tecnici, 17 Magistrali, 148 Licei, 2 Convitti e 1 Educandato. I Centri per la formazione professionale (CFP) sono 61. Il dato riferito all’adesione alla rete SPS nel 2017 non è attualmente disponibile in quanto ancora in fase di elaborazione da parte dell’Ufficio Scolastico. Aderendo alla Rete SpS le scuole si impegnano a descrivere il proprio profilo di salute, a realizzare azioni migliorative e consolidare buone pratiche. L’impegno dell’ATS si concretizza nel collaborare alla diffusione della filosofia, delle linee guida e del modello SpS a tutte le scuole per favorirne l’adesione alla rete, sostenere le scuole nella formazione specifica e nello sviluppo del percorso, dare visibilità alle esperienze e buone pratiche e favorirne la condivisione. Gli interventi e le collaborazioni con ATS vengono comunque garantiti anche a tutte le scuole non aderenti alla rete. Nel contesto scolastico trovano piena applicazione i programmi regionali LIFE SKILLS PROGRAM e UNPLUGGED, rispettivamente rivolti alla secondaria di primo grado e alla secondaria di secondo grado. ATS ha inoltre avviato un progetto rivolto alle scuole superiori di PEER EDUCATION che ha lo specifico scopo di far emergere nel contesto scolastico ed in particolare fra gli studenti soggetti che facciano da promotori di comportamenti sani e corretti stili di vita. In base alla domanda espressa verranno comunque garantiti anche interventi in scuole che non avessero aderito ai programmi regionali. Gli interventi sono rivolti alla popolazione in età scolare, riconosce quindi la Scuola come interlocutore privilegiato attraverso la formazione e supporto dei docenti, titolari dei necessari strumenti di comunicazione e formazione dei ragazzi. Particolare attenzione verrà posta alle sovrapposizioni di interventi dovute alla presenza di attori non istituzionali che molto spesso approcciano la scuola in modo non coordinato. Tale obiettivo dovrà essere perseguito con il coinvolgimento e la collaborazione degli Uffici Scolastici, soprattutto in fase di programmazione.

Obiettivi

• Mantenere il Gruppo di Lavoro intersettoriale di ATS, per la programmazione, il monitoraggio e la valutazione dei progetti/interventi del Programma Locale 2.

• Sostenere processi di rete e promuovere l’adesione delle scuole alla Rete regionale SPS (quale strumento di diffusione del modello di approccio integrato e stabilizzazione dei cambiamenti organizzativi)

• Sviluppare programmi regionali e locali di formazione degli Insegnanti

• Rendere disponibili alle scuole SpS dati epidemiologici (Okkio, HBSC, ecc.) per la costruzione del profilo salute

• Condividere con le scuole in rete indicatori di risultato e azioni di miglioramento efficaci e sostenibili per

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la pianificazione di strategie e cambiamenti attuabili nella scuola

• Promuovere cambiamenti organizzativi nelle scuole al fine di incrementare determinanti di salute e ridurre fattori di rischio

• Promuovere nelle scuole non ancora aderenti i programmi Life Skills e Unplugged

• Utilizzare le esperienze in corso sui social media e network e estenderle a tutto l’ambito ATS

Indicatori:

• Indicatori di performance individuati dalla Regione

Descrizione risorse professionali e tecniche ATS coinvolte:

• Il programma, per i suoi forti connotati di trasversalità prevede nella fase di realizzazione il contributo di personale afferente a diversi Servizi dell’area sanitaria e socio-sanitaria, con esperienze professionali e competenze importanti, in grado di garantire un apporto interdisciplinare e di colloquiare con interlocutori e partner qualificati, interni ed esterni al sistema sanitario. Le figure professionali presenti sono costituite da: medici con vari titoli di specializzazione, assistenti sanitari, dietisti, fisioterapisti, infermieri, veterinari, assistenti sociali, psicologi, educatori professionali, amministrativi.

Particolare importanza la collaborazione/integrazione con le ASST, soprattutto con la rete consultoriale e delle dipendenze.

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2 C - PROGRAMMA LOCALE 3

PROMOZIONE DI STILI VITA FAVOREVOLI ALLA SALUTE PREVENZIONE FATTORI DI RISCHIO COMPORTAMENTALI NELLE COMUNITÀ LOCALI

Breve descrizione Tutta la letteratura è concorde nel sostenere che i programmi di promozione della salute hanno un maggiore successo se sono integrati nella vita quotidiana delle comunità, basati sulle tradizioni locali e condotti da membri della comunità stessa. Pertanto, perché i programmi di intervento siano sostenibili nel lungo periodo devono prevedere la strutturazione di “coalizioni efficaci” e il radicamento in uno specifico contesto territoriale, in modo da leggere i modo contestuale fragilità, vulnerabilità e fattori di rischio in esso presenti ma anche, e soprattutto, valorizzare le risorse individuali e sociali presenti. Ciò permette, inoltre, maggior aderenza al contesto di quanto si implementa, maggiori e più significative ricadute, migliori risultati in termini di processo, impatto, efficacia, equità nell’individuazione delle priorità e nell’utilizzo delle risorse. Programmare e progettare sotto questa luce, costringe e al contempo permette di prefigurare scenari operativi e porsi obiettivi con orizzonti di tempo di medio e lungo periodo, superando la logica della progettazione estemporanea e dell’intervento spot. Questa strategia, confermata nei documenti programmatici OMS di “Salute 2020”, dall’”Agenda UN 2030 per lo Sviluppo Sostenibile”, dal programma nazionale “Guadagnare salute - rendere facili scelte salutari” (DPCM maggio 2007) e nel PRP 2015 –2018, pone quali temi centrali la salute e la qualità della vita da perseguire tramite la costruzione di forti sinergie tra il sistema sanitario e gli altri stakeholder chiave ed istituzionali (Sistema regionale, Enti locali, Imprese, Associazioni, Enti no profit, Università, Parti sociali, Fondazioni ecc.) e l’implementazione di processi di empowerment che vedano la partecipazione attiva dei cittadini singoli o organizzati. Una comunità “sana” e orientata al superamento delle diseguaglianze e al miglioramento del benessere è in grado di sostenere i processi di salute individuali delle persone appartenenti alla comunità stessa. Coerentemente con queste premesse, i programmi e gli interventi promossi a livello territoriale rivolti alla comunità punteranno al coinvolgimento nelle loro varie fasi di tutti i diversi portatori di interesse, la valorizzazione delle risorse già presenti nei contesti, la valorizzazione del capitale sociale rappresentato da organizzazioni e relazioni fra i diversi attori, il perseguimento della costruzione di reti, partnership e alleanze intersettoriali in grado di rispondere ai bisogni di salute individuati a livello locale (“profilo di salute della comunità”). L’approccio di Comunità, inteso come strategia di riferimento, unito al consolidamento del modello organizzativo adottato da ATS nel campo della Promozione della salute, si tradurrà in specifici percorsi di lavoro, articolati nei diversi contesti, che troveranno nel “locale” il luogo di declinazione e contestualizzazione di quanto programmato a livello di ATS, oltre che di sintesi delle diverse linee di azione preventive messe in campo dai diversi settori del SSR sul versante collettivo (Dipartimenti ATS) e su quello individuale (ASST), coerentemente con quanto previsto in campo Sociosanitario dalle DGR X/6164 del 30.01.17 e X/6551 del 04.05.17 in tema di governo della domanda e dell’offerta di salute nell’ottica della presa in carico globale dei bisogni della persona, e in campo Sociale (con un’attenzione specifica ai Piani di Zona, che la DGR X/7631 del 28.12.17 “Approvazione del documento “Linee di indirizzo per la programmazione sociale a livello locale 2018-2020”, prevede siano integrati con questo stesso PIL). Anche l’attuazione delle Azioni di Inclusione sociale promosse nell’ambito del POR 2013-2020, con particolare riferimento alla riduzione dei rischi e danni connessi all’uso di sostanze, offrirà una importante occasione per sperimentare a livello territoriale e organizzativo i principi di integrazione fra sistema sociosanitario e sociale in ottica preventiva. Parallelamente, sarà curata in modo particolare la valorizzazione delle esperienze locali più significative, promuovendo occasioni di conoscenza, confronto e scambio, in grado di influenzare e migliorare “dal basso”la programmazione nel suo complesso. A partire dai percorsi intersettoriali (Reti, Alleanze, Accordi, Protocolli ecc.) già in atto (Conciliazione dei tempi lavorativi con le esigenze familiari; Contrasto alle Violenze di genere; Prevenzione delle dipendenze e contrasto al gioco d’azzardo ecc.), si punterà al consolidamento di una visione della promozione della salute e della prevenzione dei fattori di rischio comportamentali fondata sul pieno coinvolgimento di tutte le risorse in campo a partire dai Distretti.

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ATS, attraverso il dispiegamento di azioni coerenti con questi principi a tutti i livelli della propria azione di governance (Piani e Programmi, Cabine di Regia, Tavoli ecc.) – perseguirà nel concreto l’affermarsi di questa visione, fondata strategicamente su criteri di appropriatezza, impatto, sostenibilità ed equità. Come da indicazioni regionali saranno poste in essere azioni per incrementare le opportunità per la pratica dell’attività e dell’esercizio fisico nella popolazione generale e in target specifici. Si punterà all’incremento della diffusione di Gruppi di Cammino per popolazione con fattori di rischio e/o malattie croniche, popolazione over 64, con particolare attenzione all’ingaggio di fasce di popolazione con fragilità sociale ed obiettivi di ’“invecchiamento attivo e in buona salute ”. La visione strategica sopra evidenziata permetterà di cogliere le opportunità che ciascuna di queste linee di azione permette di raggiungere al di là dei propri obiettivi specifici (ad es. l’esperienza dei gruppi di cammino rivolti alla popolazione anziana permette di aumentare la rete delle conoscenze delle persone coinvolte, superando l’isolamento sociale che caratterizza in molti casi questa popolazione; d’altro canto, le iniziative di promozione sociale e/o di aggregazione previste nei Piani di Zona a favore delle fasce giovanili della popolazione possono rappresentare importantissime occasioni di promozione della salute e di prevenzione; operare in modo intersettoriale e integrato nel campo dell’inclusione sociale di specifiche fasce marginali della popolazione, permette di ottenere guadagni di salute ingenti in quella stessa popolazione target). In base agli indirizzi che Regione andrà a elaborare, verrà definita una rete territoriale di offerta di esercizio fisico (protocolli di Attività Fisica Adattata - AFA, Esercizio Fisico Adattato EFA, validati e standardizzati per gruppi omogenei) per le persone con fattori di rischio intermedi (ipertensione, glicemia elevata, dislipidemie, obesità/sovrappeso) e patologie croniche, attivati da soggetti sul territorio da soggetti idonei (pubblici e privati). Analogamente, saranno declinati a livello locale, in stretta collaborazione con gli Enti locali e gli attori sociali del territorio, le priorità e gli obiettivi del Piano Regionale di contrasto al Gioco d’Azzardo Patologico (GAP).

Obiettivi

• Rilanciare il Gruppo di Lavoro intersettoriale di ATS, già avviato nel 2016, per la programmazione, il monitoraggio e la valutazione dei progetti/interventi del Programma Locale 3, prevedendo il pieno coinvolgimento del Dipartimento PIPSS ATS.

• Sviluppare sinergia con i Comuni e le Associazioni al fine di incrementare determinanti di salute e ridurre fattori di rischio nella popolazione attraverso un programma d’azione per la riduzione del rischio da dipendenza e per favorire le capacità personali.

• Sperimentare in almeno 1 Ambito territoriale un percorso di integrazione fra i programmi PIL e quanto previsto nel corrispondente Piano di Zona.

• Sostenere processi di rete finalizzati alla stabilizzazione dei cambiamenti organizzativi ed allo sviluppo di empowerment e capacity building in tema di salute degli EELL e degli altri soggetti responsabili di azioni/politiche (Commercio, Ristorazione Pubblica, Trasporti, ecc.)

• Promuovere l’attività motoria nella comunità

• Sostenere con azioni di supporto il programma regionale “Con meno sale nel pane, c’è più gusto e guadagni salute”

Indicatori: indicatori di performance stabiliti dalla Regione Descrizione risorse professionali e tecniche ATS coinvolte Il programma, per i suoi forti connotati di trasversalità prevede nella fase di realizzazione il contributo di personale afferente a tutti i Dipartimenti ATS, nonché di figure individuate ad hoc dalle Direzioni SocioSanitarie delle ASST nell’ambito dell’Accordo di collaborazione sottoscritto.

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2 D - PROGRAMMA LOCALE 4

PROMOZIONE DI STILI DI VITA FAVOREVOLI ALLA SALUTE NEI PRIMI 1000 GIORNI DI VITA

Breve descrizione La promozione della salute nei primi 1000 giorni inizia con l’adozione di stili di vita salutari in fase preconcezionale, prosegue durante il periodo della gravidanza, passa per un programma di protezione, promozione e sostegno dell’allattamento al seno e di una corretta alimentazione complementare, per poi proseguire nella fase della prima infanzia. I primi 1000 giorni sono una “finestra di opportunità” per attivare buone pratiche che sostengano la salute del bambino e dell’adulto di domani, secondo una visione olistica e bio-psicosociale che tiene conto di tutte le sfere di influenze e dei determinanti della salute in ambito materno-infantile, che preveda il coinvolgimento dei genitori. Il programma “Promozione di stili di vita favorevoli alla salute nei primi 1000 giorni di vita” deve puntare allo sviluppo di una forte relazione organizzativa e culturale tra le diverse componenti del “percorso nascita”, con un approccio multi professionale orientato ad un modello di comunicazione teso a rendere i genitori sempre più competenti e consapevoli nelle scelte della salute, in una pianificazione efficace anche in situazioni di disagio sociale e fragilità, con l’obiettivo di contrastare le disuguaglianze di salute. I consultori familiari possono rappresentare l’unità d’offerta che promuove la salute della famiglia e dei suoi componenti e si pone come strumento di prevenzione universale, in stretta integrazione con le altre articolazioni del welfare e la medicina di famiglia. I consultori offrono un percorso di presa in carico alla donna e alla coppia, garantiscono un prezioso sostegno sociosanitario, psicologico e sociale, finalizzato alla tutela della salute della futura mamma, del bambino e alla cura delle relazioni precoci genitoriali. In fase di programmazione è necessaria una stretta integrazione tra ATS e ASST come previsto dall’accordo quadro per l’anno 2017-2018. A livello del percorso nascita deve essere promosso e sostenuto l’allattamento al seno, sia nelle maternità, sia a livello territoriale dando attuazione alle buone pratiche secondo le indicazioni OMS-UNICEF. Anche nel 2018 dovrà proseguire la diffusione dei punti allattamento (Baby Pit Stop, BPS) con il coinvolgimento delle farmacie del territorio, dei Comuni , del settore del commercio e, se possibile, della rete WHP per quanto riguarda il sostegno dell’allattamento al rientro al lavoro. Una tematica che necessita di particolare attenzione è rappresentata dalla promozione della lettura ai bambini in età prescolare, infatti l’attitudine alla lettura riveste particolare importanza nello sviluppo di competenze linguistiche e abilità cognitive. Saranno pertanto da promuovere anche attraverso i Distretti ATS, collaborazioni con le biblioteche, i Pediatri di famiglia e i nidi per la promozione della lettura alle neo mamme, promuovendo Baby Pit Stop nelle biblioteche e nei musei. Per quanto riguarda gli asili nido sarà favorito l’allattamento materno mediante momenti di formazione del personale addetto all’assistenza, in modo integrato con la rete consultoriale, oltre al monitoraggio delle tabelle dietetiche per i bambini svezzati, in stretta collaborazione con i SIA.

OBIETTIVI

• Promuovere il rafforzamento delle capacità genitoriali, lo sviluppo delle potenzialità evolutive del bambino, l’assunzione di comportamenti e abitudini di vita protettivi e salutari (vedi obiettivi specifici dei programmi nazionali Genitori più, 1000 giorni, Nutrire le Menti, ecc..), con particolare attenzione alle fasce deboli;

• Incrementare la pratica dell’allattamento materno esclusivo fino al sesto mese (180 giorni di vita) e l’avvio di una corretta alimentazione complementare;

• Aumentare le competenze genitoriali in termini di comportamenti corretti rispetto ai fattori di rischio in gravidanza e nel periodo perinatale;

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• Promuovere una corretta alimentazione in gravidanza e nel puerperio, nonché nelle comunità frequentate dal bambino nella prima infanzia;

• Promuovere la disassuefazione al fumo di sigarette, particolarmente durante la gravidanza, e mantenere la cessazione dopo il parto e l’astensione dal consumo di alcool in gravidanza e in allattamento;

• Favorire e creare opportunità per il sostegno della lettura già a partire del primo anno di vita;

• Favorire lo sviluppo di reti e collaborazioni multidisciplinari, con particolare attenzioni alle comunità frequentate dai bambini di età inferiore ai 3 anni.

• Favorire la diffusione ai genitori dei nuovi nati di materiale conoscitivo quale l’opuscolo informativo “Nutrire le menti dei nostri bambini” e il corrispondente opuscolo per operatori con evidenze scientifiche e note bibliografiche per operatori, sensibilizzandoli con momenti di aggiornamento dedicati.

Indicatori:

• Presenza di accordi di collaborazione con le associazioni di pediatri • Presenza di accordi con erogatori per sviluppo programmi promozione allattamento al seno • Attività formativa per/con pediatri • Attività di formazione/informazione dei genitori

• Attività formativa operatori (ostetriche) • Presenza accordi collaborazione con biblioteche/associazioni: “Nati per Leggere” e “Baby Pit Stop”

• Presenza di attività peer to peer tra genitori

Descrizione risorse professionali e tecniche ATS coinvolte. Il programma, per i suoi forti connotati di trasversalità prevede nella fase di realizzazione il contributo di personale afferente a più Servizi dell’area materno infantile: Pediatri di Famiglia, Punti Nascita, Consultori, Biblioteche, Enti Locali.

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2 E - PROGRAMMA LOCALE 5

PROMOZIONE DI STILI VITA FAVOREVOLI ALLA SALUTE E PREVENZIONE FATTORI DI RISCHIO COMPORTAMENTALI PROMOSSI NEL SETTING SANITARIO IN SINERGIA CON GLI EROGATORI

Breve descrizione Tutti i più recenti documenti d’indirizzo nazionali (Piano Nazionale Prevenzione 2014-18; Piano Nazionale Cronicità) e regionali (Piano Regionale Prevenzione, Piano Regionale Cronicità, DGR DGR X/6164 del 30.01.17 in tema di governo della domanda e dell’offerta di salute nell’ottica della presa in carico globale dei bisogni della personae DGR X/6551 del 04.05.17 “Governo della domanda: avvio della presa in carico di pazienti cronici e fragili, determinazioni in attuazione dell'art. 9 della legge n. 23/2015 pongono particolare attenzione all’individuazione di processi integrati di intervento finalizzati alla prevenzione individuale delle malattie croniche non trasmissibili (MCNT) fondati su principi di equità, appropriatezza e sostenibilità. La letteratura evidenzia come la prevenzione dei fattori di rischio comportamentali e intermedi può essere perseguita mediante la loro diagnosi precoce, la modificazione degli stili di vita e l’attivazione di interventi trasversali, ovvero con la piena integrazione tra sociosanitario e sociale. D’altro canto anche sul versante sociale l’ATS è chiamata a svolgere un preciso ruolo di regia su molte attività di carattere sociale, sia per rispondere a bisogni che sono contemporaneamente sociosanitari e sociali, sia per prevenire l’evoluzione della fragilità sociale in fragilità sociosanitaria e/o sanitaria o ancora per la indispensabilità di promuovere sinergie ed integrazione delle professionalità e delle competenze al fine di realizzare un piano assistenziale adeguato e corrispondente ai bisogni della persona. In linea generale si tratta di tutte le funzioni che necessitano di una presa in carico integrata rispondendo a situazioni di vulnerabilità e fragilità. In questa direzione, la DGR X/7631 del 28.12.17, all’interno delle Linee di indirizzo per la programmazione sociale a livello locale 2018-2020, ha previsto che i Piani di Zona debbano integrarsi con quelli del PIL. Sul versante della prevenzione nella presa in carico individuale, nelle attività di competenza dell’ASST, infatti, trovano collocazione le funzioni che rispondono a bisogni di persone vulnerabili, a rischio di fragilità sociosanitaria o sanitaria e che quindi necessitano di una presa in carico integrata comportante la valutazione degli aspetti sociali, sanitari e sociosanitari che tenga conto dei risvolti di fragilità e vulnerabilità della famiglia, necessita anche di interventi di tipo sociale, al fine di contrastare l’aggravamento e/o la cronicizzazione dei sintomi. Lo sviluppo di concreti percorsi di integrazione fra quanto programmato/promosso/implementato sul versante della promozione della salute e della prevenzione dei fattori di rischio comportamentali nei setting di comunità (in capo alla ATS), i programmi e gli interventi di prevenzione nella presa in carico individuale (che vedono l’ASST quale attore principale) e le azioni per il contrasto/presa in carico tempestiva delle situazioni di vulnerabilità/fragilità sociale delle persone e delle famiglie (messe in campo dagli Enti Locali all’interno della programmazione di Zona in stretta collaborazione con i Distretti ATS), deve trovare forme organizzative, riferimenti territoriali e strumenti metodologici utili alla sintesi e alla lettura delle informazioni, in grado di evitare duplicazioni di interventi, promuovendo la razionalizzazione delle risorse in campo (professionali e finanziarie), e soprattutto garantendo fattivamente la presa in carico globale ed unitaria della persona e della sua famiglia. Sia che ci si riferisca alle fasce in buona salute sia in relazione a quelle già in carico al sistema, occorre avviare percorsi innovativi di welfare di comunità, che vedano tutti gli attori del SSR in campo per definire processi e programmi di intervento in grado di promuovere e sostenere il capitale di salute presente a livello comunitario e familiare. Proprio la famiglia, infatti, sia in condizioni di “normalità” sia nei momenti di difficoltà/bisogno, riveste un ruolo strategico come attore e risorsa del nuovo welfare di comunità, a maggior ragione nella prospettiva della promozione della salute e della prevenzione. In questo senso diversi provvedimenti regionali (ad esempio la D.G.R. 856/2013, la D.G.R. 740/2013, la D.G.R. 4155/2015), approcciando il tema della disabilità, della fragilità e della vulnerabilità, hanno come obiettivo prioritario l’adeguamento del sistema sociosanitario alle nuove complessità emergenti, perché sappia fornire risposte

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innovative, flessibili e appropriate alle persone fragili, in molti casi non prese in carico dalla tradizionale rete dei servizi. La oggettiva limitatezza delle risorse disponibili, d’altro canto, ne impone un utilizzo fondato su principi di Equità. Si tratta di un principio già affermato in diverse altre parti di questo documenti, che a maggior ragione vale in questo contesto visto il rilievo che la letteratura sottolinea sulle conseguenze in termini di salute e aspettativa di vita che le disguaglianze sociali rivestono nei contesti economicamente più evoluti, come il nostro. Diviene, dunque, strategico allineare i percorsi di lettura e interpretazione della realtà territoriale in termini di domanda, e prima ancora bisogni di salute (centrale in questo la costruzione di “profili di salute” evoluti) dei diversi segmenti della popolazione, con un attento e puntuale lavoro di programmazione integrata fra tutti gli attori del sociosanitario (ATS, ASST, Erogatori accreditati ecc.) e del sociale (Enti locali, Terzo e Quarto settore), di individuazione delle priorità nell’allocazione delle risorse a favore di programmi e di interventi efficaci e sostenibili, e nell’individuazione accurata e mirata dei target specifici in modo da garantire il maggior impatto a quanto realizzato e il miglior guadagno di salute per la popolazione. In questo senso, è strategico individuare modi e forme per valorizzare anche in tema di promozione della salute e di prevenzione il ruolo della Cabina di Regia ATS - ASST – Comuni, cui spetta raccordare le necessità dell’integrazione e del funzionamento della rete socio-sanitaria con quella sociale. La promozione di un modello di erogazione integrata dei servizi (sanitari e socio-sanitari) consente di affrontare la cronicità secondo una visione sistemica capace di ricomporre l’attuale frammentazione dei servizi forniti al malato in una programmazione unitaria e integrata, orientata al successo di prevenzione e cura delle condizioni croniche attraverso gli strumenti del self management e dell’empowerment del paziente. In attuazione dei principi della l.r. 23/15, il modello organizzativo promosso da Regione Lombardia prevede che l’attività di Prevenzione sia agita a livello territoriale con la governanceda parte di ATS sia nell’offerta di sanità pubblica (offerta a popolazione target di prestazioni di prevenzione primaria e secondaria quali ad esempio screening oncologici e vaccinazioni) sia nei percorsi di presa in carico delle persone e delle famiglie con diverse forme di cronicità, fragilità e vulnerabilità. A livello territoriale è condizione necessaria che si sviluppino processi integrati di lettura dei bisogni della popolazione, di individuazione delle priorità in termini di prevenzione per l’attuazione di interventi e azioni mirate rispetto ai diversi target di popolazione. I programmi e gli interventi di promozione della salute e di prevenzione dei fattori di rischio comportamentali, richiedono di: 1) Costruire e rafforzare linee d’interazione e di integrazione programmatoria e operativa internamente

all’Agenzia al fine di rendere sinergici indirizzi e azioni di tutti i Dipartimenti e le Strutture che hanno ruolo nell’indirizzo e nel consolidamento di strategie preventive rivolte alla popolazione (in particolare: Dipartimento di Igiene e Prevenzione Sanitaria (DIPS), Dipartimento per l’Integrazione PIPPS e Dipartimento Cure Primarie)

2) Definire strumenti di governance condivisa e integrata ATS-ASST (ed Erogatori accreditati) finalizzati alla Prevenzione nell’ambito della presa in carico individuale così come alla continuità e sviluppo dei programmi di promozione della salute e di prevenzione rivolti alla collettività

3) Valorizzare gli strumenti già previsti dalla regolazione dei rapporti tra ATS e enti erogatori per la formalizzazione e la messa a sistema dei percorsi di integrazione individuati, coerentemente con le Regole di sistema e le innovazioni derivanti dall’attuazione del cd governo della domanda e dell’offerta.

Obiettivi • Implementare l’offerta di approccio comportamentale (counselling) alle persone con fattori di rischio

per MCNT nell’ambito delle attività di sistema per la presa in carico delle persone con malattie croniche in stadio iniziale, non complicate, mediante interventi di prevenzione primaria e secondaria;

• Rafforzare in termini preventivi i percorsi di presa in carico individuale Attraverso la verifica sul campo di modelli integrati di collaborazione ATS-ASST nelle aree consultoriali, della salute mentale e delle dipendenze;

• Definire e attuare programmi formativi integrati rivolti agli operatori sociosanitari di ATS, ASST e

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Accreditati;

• Predisporre materiale informativo

Indicatori • N. erogatori coinvolti per ASST / Totale erogatori per ASST • N. accordi formalizzati con erogatori / Totale erogatori • N. di consultori, centri vaccinali, che erogano counseling motivazionale breve a persone con fattori di

rischio per MCNT / N. totale consultori, centri vaccinali • Attività formativa condivisa con erogatori • N. MMG coinvolti / N. MMG del territorio • N. PdF coinvolti / N. PdF del territorio

• N. Radiologie di screening, UO Pneumologia, Medicina Interna, Cardiologia che erogano counseling motivazionale breve / N. totale Radiologie di screening, UO Pneumologia, Medicina Interna, Cardiologia

Descrizione risorse professionali e tecniche ATS coinvolte: Il personale dell’ATS interessato afferisce al Dipartimento Prevenzione per supporto o implementazione degli interventi, la creazione della rete, l’inserimento di contenuti specifici; al Dipartimento PIPPS per il rapporto con le ASST per il coordinamento con i servizi erogativi e i contenuti dell’integrazione sociosanitaria; al Dipartimento Cure Primarie per i rapporti con i medici dell’assistenza primaria; al Dipartimento PAPPS per quanto riguarda la negoziazione contrattuale. E' inoltre necessario il coinvolgimento di riferimenti afferenti alla Direzione Sanitaria e Socio-sanitaria per quanto riguarda l’elaborazione di strategie interistituzionali e i rapporti tra i vertici aziendali.

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3 - RISORSE ECONOMICHE

La D.G.R. Regione Lombardia n. 7600 del 20/12/2018 “Determinazioni in ordine alla gestione del servizio sociosanitario per l’esercizio 2018”, nell’allegato – Regole di Gestione del Servizio Socio Sanitario 2018” - al capitolo3.18.13 “ Valorizzazioni economiche area prevenzione ” è stata confermata, a favore della ATS della Città Metropolitana di Milano, In continuità con i precedenti anni per l’attività - beni e servizi - dei Piani Integrati Locali (in particolare marketing sociale, comunicazione, collaborazioni intersettoriali) l’assegnazione della somma di euro 140.000,00. Coerentemente con la declinazione di questi Obiettivi nei diversi Programmi Locali del PIL, viene programmato il seguente piano di utilizzo, che potrà subire revisioni o variazioni in base a priorità e opportunità: Reti territoriali integrate: € 60.000 (attivazione di consulenze) Programma Locale 1/2/3/4/5: € 60.000 (eventi, stampati, testi, attrezzature, materiale di consumo, etc.) Formazione Integrata: € 20.000 (corsi, convegni, sussidi didattici, etc.)

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Si precisa che le schede allegate non sono esaustive di tutti gli interventi che verranno realizzati nel corso

del 2018 in considerazione di eventuali richieste di intervento/collaborazione che potranno essere

espresse nel corso dell’anno.

ALLEGATI

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Progetto

PL 1 ambienti di lavoro

PL 2 contesti scolastici

PL 3 comunità locali

Pl 4 1000 giorni di vita

Pl 5 setting sanitario

Baby Pit Stop

Letture e Salute

Progetto MBN

Alimentare la salute

Food game

Gruppi di cammino

Latte materno al nido

Piedibus

Salute e Lavoro e Team Awareness

Amici di zampa

Culle e Cucce

Conosciamoci itinerari di prevenzione

Educapari

In amore non rischiare

Life Skills Program

Unplugged

SocialMI

Scuola che promuove salute (attività fisca)

Prevenzione Violenza di genere

Area Carcere

Storie infortuni

Pillole di Educazione Sanitaria

WHP

Rete SPS e formazione docenti

C’era una volta

Lupus in fabula

Gruppi di cammino dedicati

Counselling tabagismo

NETYX

Crescere nel mondo digitale

Contrasto allo spreco alimentare

FORMAZIONE A DISTANZA

Alcool e lavoro

Corretti stili di vita

Postura a videoterminale

Cyberbullismo

Alimentazione e gravidanza

programma locale principale di riferimento programmi locali correlati

TABELLA SINOTTICA PROGETTI

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1 - Scheda progetto Promozione Salute

Programma locale 4

TITOLO DEL PROGETTO

BABY PIT STOP: COME FAVORIRE L’ALLATTAMENTO ANCHE FUORI CASA

Referente

Servizio UOC Percorsi Integrati per il ciclo di vita familiare

Riferimenti Tel. mail

Soggetti esterni ATS coinvolti (ASST,USR, ECC)

Comitato UNICEF di Milano

Comitato UNICEF di Lodi

ASST

Modalità promotore progettazionerealizzazione valutazione

Dipartimenti ATS coinvolti

DIP.DIPS DIP. PAPPS DIP. PIPSS DIP. VETERINARIO DIP. CURE PRIMARIE

UOC ATS UOC Percorsi Integrati per il Ciclo di vita familiare

Modalità promotore progettazione realizzazione valutazione

Copertura territoriale intero territorio ATS macroarea territoriale :

Tipologia progetto informativa formativa organizzativa

Temi di salute

Tema di salute prevalente (scelta singola)

accesso ai servizi per la salute alimentazione allattamento al seno ambienti di vita attività fisica consumi/comportamenti a rischio cultura della donazione diseguaglianze empowerment igiene personale

incidenti intercultura LifeSkills Partecipazione Politiche per la salute Salute e Sicurezza sul lavoro Salute mentale/benessere psicofisico Screening Sessualità Vaccinazioni Affettività Violenza di genere Corretto utilizzo dei social

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Destinatari

operatori (Specificare)……………………………………………………………………………………………… minori ( specificare età) giovani adulti anziani lavoratori popolazione generale disabili patologie specifiche genitori insegnanti ……………………………………………………………………………………………………………………………………

Setting

luoghi del tempo libero luoghi per attività sportive ambienti di lavoro ambiente scolastico ambienti di vita servizi sanitari luoghi informali comunità servizi socio sanitari ………………………………………………………………………………………………………………………………………

ABSTRACT Sezione 1: Obiettivo Generale

Spesso la donna che allatta trova difficoltà a mantenere una vita di relazione al di fuori dell’ambiente domestico, in quanto condizionata dai ritmi di allattamento. Questa situazione in parte superabile se la mamma avesse a disposizione luoghi accoglienti e accessibili dove allattare il proprio figlio quando si trova fuori casa. Per favorire la pratica ed il mantenimento dell’allattamento materno esclusivo fino al sesto mese, risulta importante proseguire con la realizzazione di spazi dedicati all’allattamento (Baby pit stop) attraverso il coinvolgimento delle farmacie, dei centri commerciali, dei Comuni e dei luoghi ad elevato accesso. Nel corso del 2018 dovrà proseguire la definizione e la condivisione i criteri per diffondere in modo omogeneo a livello di ATS le modalità per allestire un Baby Pit Stop (BPS), in linea con il Protocollo d’intesa di Regione Lombardia con il Comitato UNICEF e Nati per leggere.

ABSTRACT Sezione 2 : Analisi di contesto

Attualmente sono 144 i BPS sul territorio dell’ATS: 88 BPS (di cui 32 presso le farmacie) a Milano città e 56 BPS ( di cui 15 presso le farmacie) nei Comuni fuori Milano.

ABSTRACT Sezione 3: Metodi Strumenti e Azioni

Campagne di rilancio ( es. Settimana Mondiale dell’allattamento, o “Mamma che latte”) presso istituzioni (centri vaccinali, punti nascita, biblioteche, ecc.) o altri spazi a pubblico accesso (negozi, centri commerciali, musei, farmacia, ecc.) e luoghi di lavoro (in linea con il Programma “Luoghi di lavoro che Promuovono Salute”). Previa identificazione di un referente locale ATS in grado di attivare una o la rete locale, l’azione prevalente consisterà nel sensibilizzare potenziali interessati all’iniziativa.

ABSTRACT Sezione 4 : Sistemi di valutazione (Indicatori)

Presenza elenco BPS sul sito ATS e periodico aggiornamento N. BPS 2018 > N. BPS 2017

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2 - Scheda progetto Promozione Salute

TITOLO DEL PROGETTO

LETTURA E SALUTE: UN PROGETTO INTEGRATO TRA BIBLIOTECHE E CONSULTORI FAMILIARI

Referente

Servizio UOC Percorsi Integrati per il ciclo di vita familiare

Riferimenti Mail

Soggetti esterni ATS coinvolti (ASST,USR, ECC)

ASST FBF Sacco (Referente – Raffaella Querci)

ASST GOM Niguarda (Referente – Laura Roncoroni)

ASST Santi Paolo Carlo (Referente – Giulia Bellettini)

ASST Nord Milano ( Referente – Baccilieri Caterina)

IRCCS Fondazione Policlinico ( Referente – Giuliana Mioli)

ASST Melegnano Martesana (Referente - Antonella Monteleone)

ASST OVEST Milanese (Referente – Susanna Fedele)

ASST Rhodense (Referente – Davide Cravero)

ASST Lodi (Referente – Barbara Grecchi)

COMUNI Settore BIBLIOTECHE Milano, Sesto S Giovanni, Cinisello B.mo

Modalità promotore progettazione realizzazione valutazione

Dipartimenti ATS coinvolti

DIP.DIPS DIP. PAPPS DIP. PIPSS DIP. VETERINARIO DIP. CURE PRIMARIE

UOC ATS UOC Percorsi Integrati per il ciclo di vita familiare

Modalità promotore progettazione realizzazione valutazione

Copertura territoriale intero territorio ATS macro area territoriale

Tipologia progetto informativa formativa organizzativa

Temi di salute

Tema di salute prevalente (scelta singola)

accesso ai servizi per la salute alimentazione allattamento al seno ambienti di vita attività fisica consumi/comportamenti a rischio cultura della donazione diseguaglianze empowerment igiene personale

incidenti intercultura LifeSkills Partecipazione Politiche per la salute Salute e Sicurezza sul lavoro Salute mentale/benessere psicofisico Screening Sessualità Vaccinazioni Affettività Violenza di genere Corretto utilizzo dei social

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Destinatari

operatori (Specificare) socio sanitari, educatori – bibliotecari – pediatri di famiglia minori ( specificare età) 0-6 anni giovani adulti anziani lavoratori popolazione generale disabili patologie specifiche genitori insegnanti

Setting

luoghi del tempo libero luoghi per attività sportive ambienti di lavoro ambiente scolastico ambienti di vita servizi sanitari luoghi informali comunità servizi socio sanitari ………………………………………………………………………………………………………………………………………

ABSTRACT Sezione1 : Obiettivo Generale

Nati per leggere (NPL), una delle otto azioni promosse dal programma Genitori più, promuove la lettura ad alta voce ai bambini a partire dai primi mesi di vita. È dimostrato che un processo costante di alfabetizzazione consente a ogni individuo di sviluppare abilità cognitive e sociali che lo rendono capace di accedere, comprendere e utilizzare le informazioni in modo consapevole e di essere in prima persona responsabile del mantenimento del proprio stato di salute, processo definito con una terminologia usata a livello internazionale health literacy. Genitori più é un programma nazionale di promozione della salute nei primi anni di vita e di valorizzazione delle competenze dei genitori, in modo che siano maggiormente consapevoli delle loro risorse e siano i principali attori nel quotidiano impegno per lo sviluppo in salute dei loro figli. La lettura ad alta voce è un potente strumento di facilitazione della relazione mamma bambino. Per amplificare l’impatto dei singoli interventi di promozione della lettura ad alta voce è necessario e strategico integrare le competenze dei professionisti socio sanitari e dei bibliotecari che promuovono le buone pratiche e la lettura ad alta voce, nonché le risorse dei servizi presenti sul territorio dell’ATS Città Metropolitana di Milano (biblioteche, consultori familiari, pediatri di famiglia).

ABSTRACT Sezione2 : Analisi di contesto

“Lettura e Salute” nasce nel 2013 e si fonda su un’originale sinergia tra consultori e biblioteche per promuovere la lettura fin dai primi mesi, a partire da evidenze scientifiche che mostrano come la familiarità con i libri incrementi salute, benessere, empowerment dei genitori e accesso ai servizi. Il Progetto si fonda su un’originale sinergia tra consultori e biblioteche per promuovere la lettura fin dai primi mesi, a partire da evidenze scientifiche che mostrano come la familiarità con i libri incrementi salute, benessere, empowerment dei genitori e accesso ai servizi. Nei Comuni di Milano, Sesto e Cinisello nel 2017 su questo programma Lettura e Salute erano attivi in 11 biblioteche e 11 consultori. Il progetto è particolarmente attivo su aree con rilevante presenza multiculturale, permette di abbattere le barriere e facilita una buona integrazione.

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ABSTRACT Sezione 3 : Metodi Strumenti e Azioni

Questi gli obiettivi del progetto:

1. integrare le risorse e le competenze degli operatori dei Consultori Familiari e dei Servizi bibliotecari sul comune terreno dell'educazione alla lettura ad alta voce, della promozione di migliori stili di vita e del sostegno delle competenze genitoriali;

2. raggiungere famiglie che abitualmente non raggiungono questi servizi, includendo famiglie disagiate o straniere;

3. favorire la diffusione agli operatori dell’ opuscolo per operatori “Nutrire la mente dei nostri bambini: evidenze scientifiche e note bibliografiche per operatori” e dell’opuscolo informativo “Nutrire la mente dei nostri bambini”, in modo da utilizzare strumenti comuni validati.

ABSTRACT Sezione 4 : Sistemi di valutazione (Indicatori)

N. strutture coinvolte 2018 ≥ N° strutture coinvolte 2017 (Mappatura per territorio) N Biblioteche coinvolte nel 2018 >2017 (Mappatura per territorio) N° interventi di sensibilizzazione verso altri attori (es. Pediatri di famiglia, nidi),attraverso la diffusione agli operatori dell’ opuscolo per operatori “Nutrire la mente dei nostri bambini: evidenze scientifiche e note bibliografiche per operatori” e dell’opuscolo informativo “Nutrire la mente dei nostri bambini” Diffusione opuscolo informativo “Nutrire le menti dei nostri bambini” e il corrispondente opuscolo per operatori

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3 - Scheda progetto Promozione Salute

TITOLO DEL PROGETTO

MILAN BREASTFEEDING NETWORK: una rete di professionisti e mamme per l’allattamento

Referente

Servizio UOC Percorsi Integrati per il ciclo di vita familiare

Riferimenti mail

Soggetti esterni ATS coinvolti (ASST,USR, ECC)

ASST del territorio della ATS Città Metropolitana di Milano UNICEF Comitato di Milano

Modalità promotore progettazione realizzazione valutazione

Dipartimenti ATS coinvolti

DIP.DIPS DIP. PAPPS DIP. PIPSS DIP. VETERINARIO DIP. CURE PRIMARIE

UOC ATS UOC Percorsi Integrati per il ciclo di vita familiare

Modalità promotore progettazione realizzazione valutazione

Copertura territoriale intero territorio ATS macro area territoriale : INTERAZIENDALE 100% territorio ATS Città Metropolitana Milano

Tipologia progetto informativa formativa organizzativa

Temi di salute

Tema di salute prevalente (scelta singola)

accesso ai servizi per la salute alimentazione allattamento al seno ambienti di vita attività fisica consumi/comportamenti a rischio cultura della donazione diseguaglianze empowerment igiene personale

incidenti intercultura LifeSkills Partecipazione Politiche per la salute Salute e Sicurezza sul lavoro Salute mentale/benessere psicofisico Screening Sessualità Vaccinazioni Affettività Violenza di genere Corretto utilizzo dei social

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Destinatari

operatori (Specificare) operatori sanitari (tutte le professioni operanti sul percorso nascita), sociosanitari, pediatri di famiglia, medici di medicina generale, operatori dei servizi per la famiglia, l’infanzia e l’età evolutiva, mamme minori ( specificare età) giovani adulti anziani lavoratori popolazione generale disabili patologie specifiche genitori insegnanti ……………………………………………………………………………………………………………………………………

Setting

luoghi del tempo libero luoghi per attività sportive ambienti di lavoro ambiente scolastico ambienti di vita servizi sanitari luoghi informali comunità servizi socio sanitari ………………………………………………………………………………………………………………………………………

ABSTRACT Sezione1 : Obiettivo Generale

Il Milan Breastfeeding Network (MiBFN) è un gruppo multidisciplinare di operatori appartenenti all’area materno infantile del territorio di ATS CM di Milano, attivi sul percorso nascita e formati sull’allattamento al seno. Il mandato del MiBFN è quello di identificare modelli formativi e pratiche basate sulle prove di efficacia in modo che ogni madre e ogni bambino possano ricevere un’assistenza coerente con linee guida e standard OMS UNICEF nei punti nascita, nei consultori familiari e a livello della medicina e pediatria di famiglia, in un’ottica di continuità tra ospedale e territorio. Questa rete di professionisti sarà progressivamente estesa nel 2018 a tutto il territorio ATS, a partire dell’avvio di una formazione di base per i futuri formatori. A questa formazione di professionisti, si affianca, la formazione di mamme peer counsellor, sviluppata in accordo con il Comitato UNICEF di Milano. Queste mamme, che hanno allattato un bambino per almeno un anno, seguono un corso teorico-pratico per sostenere le gravide e le madri nell’allattamento e sono coinvolte nelle iniziative sviluppate da ATS Milano in accordo con le ASST, diffondono la conoscenza del numero verde allattamento ATS e del numero verde del Centro Antiveleni di Bergamo, si raccordano con i professionisti dell’ASST e verificano i Baby Pit Stop rispetto ai requisiti richiesti promuovendone la diffusione. L’obiettivo ultimo è quello di creare una rete di protezione, promozione e sostegno della genitorialità, dell’allattamento materno e di corretti stili di vita e di raccogliere dati in merito ai determinanti della salute in ambito materno infantile.

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ABSTRACT Sezione2 : Analisi di contesto

In coerenza con quanto previsto dalla L.R. 23/2015 “Evoluzione del sistema socio sanitario lombardo: modifiche al Titolo I e II della L.R. 30 dicembre 2009 n. 33”, il MiBFN promuove il «prendersi cura», assicurando l’integrazione sul territorio tra tutti gli attori impegnati nella promozione, protezione e sostegno dell’allattamento e seguendo la diade mamma-bambino durante i primi mille giorni di vita del bambino. Inoltre, attraverso l’articolata proposta di formazione interaziendale (promozione delle buone pratiche), multi-professionale (rappresentatività di tutte le figure presenti nel percorso nascita), trasversale (all’interno della rete dell’offerta sia pubblico che privato accreditato), pre-service (nei Corsi di laurea in medicina e professioni sanitarie), in service (Corsi 20 ore OMS UNICEF), continua (che si attua partendo dalla condivisione dei casi, aggiornando la pratica clinica alle evidenze scientifiche e sviluppando specifici PDTA) e che coinvolge anche il volontariato, e mamme esperte in allattamento, il MiBFN potrebbe presidiare l’integrazione tra servizi per la presa in carico della diade mamma-bambino in tutta la rete dei servizi sanitari e socio-sanitari per garantire la continuità assistenziale su tematiche quali, ad esempio, la depressione post parto, gli screening neonatali e il sostegno alla genitorialità.

ABSTRACT Sezione3 : Metodi Strumenti e Azioni

Verrà organizzata da ATS una formazione rivolta a medici, infermieri, ostetriche, di tutte le ASST e IRCCS che hanno

al loro interno un Punto nascita, oltre i consultori familiari. Tale formazione ha l’obiettivo di fornire ai partecipanti

la metodologia, i materiali e la letteratura scientifica per erogare, all’interno della propria organizzazione, il corso

delle 20 ore e altra formazione inerente all’allattamento e all’alimentazione nei 1000 giorni di vita e applicare le

Buone Pratiche promosse da OMS e UNICEF.

ABSTRACT Sezione 4 : Sistemi di valutazione (Indicatori)

N. operatori formati con specifico corso formatori anno 2018 > anno 2017

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4 - Scheda progetto Promozione Salute

Programma locale 1-2-3

TITOLO DEL PROGETTO

ALIMENTA LA SALUTE

Referente

Servizio

UOC IAN MILANO OVEST

Riferimenti

mail:

Soggetti esterni ATS coinvolti (ASST,USR, ECC)

Dipartimenti ATS coinvolti

DIP.DIPS DIP. PAPPS DIP. PIPSS DIP. VETERINARIO DIP. CURE PRIMARIE

UOC ATS UOCIAN Milano UOCIAN Milano Ovest UOCIAN Milano Est

Modalità promotore progettazione realizzazione valutazione

Copertura territoriale intero territorio ATS macroarea territoriale :

Tipologia progetto

informativa formativa organizzativa

Temi di salute

Tema di salute prevalente (scelta singola)

accesso ai servizi per la salute alimentazione allattamento al seno ambienti di vita attività fisica consumi/comportamenti a rischio cultura della donazione diseguaglianze empowerment igiene personale

incidenti intercultura LifeSkills Partecipazione Politiche per la salute Salute e Sicurezza sul lavoro Salute mentale/benessere psicofisico Screening Sessualità Vaccinazioni Affettività Violenza di genere Corretto utilizzo dei social

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Destinatari

operatori (Specificare)……………………………………………………………………………………………… minori ( specificare età) giovani adulti anziani lavoratori popolazione generale disabili patologie specifiche genitori insegnanti ……………………………………………………………………………………………………………………………………

Setting

luoghi del tempo libero luoghi per attività sportive ambienti di lavoro ambiente scolastico ambienti di vita servizi sanitari luoghi informali comunità servizi socio sanitari ………………………………………………………………………………………………………………………………………

ABSTRACT Sezione 1 : Obiettivo Generale

Promuovere una sana alimentazione nei vari contesti collettivi di comunità con l’obiettivo di sensibilizzare e facilitare

nella popolazione/gruppi target scelte alimentari salutari, migliorando le conoscenze/competenze.

Promuovere il consumo di alimenti con riconosciute proprietà preventive nella popolazione in generale,

raggiungendo i cittadini nei vari contesti abitualmente frequentati (luogo di lavoro, ristorazione collettiva, ambienti

di vita).

ABSTRACT Sezione 2 : Analisi di contesto

L’alimentazione ha un impatto considerevole sulla salute di una popolazione: scelte alimentari più equilibrate sono

essenziali per proteggere la propria salute e per prevenire obesità e sovrappeso, che sono fattori di rischio per le

principali malattie croniche non trasmissibili. Mangiare sano vuol dire imparare a conoscere gli alimenti e fare delle

scelte più coerenti e consapevoli.

Le principali azioni, per prevenire l’obesità e promuovere sani stili di vita , sono rivolte a monitorare, favorire e

migliorare le conoscenze dei principi di una corretta alimentazione e i benefici di una costante attività fisica, e a

facilitare nel cittadino l’adozione consapevole di comportamenti favorevoli alla salute.

Partendo dal presupposto che lo stesso adulto frequenta luoghi diversi in base al ruolo che ricopre, sono stati

individuati interventi di promozione alla sana alimentazione da diffondere in differenti setting, quali l'ambiente di

lavoro, l'ambiente scolastico e l'ambiente di vita.

Il cittadino in quanto lavoratore può essere raggiungibile direttamente nella mensa aziendale come nei punti di

ristoro pubblici, collocati nelle vicinanze del proprio ufficio; il cittadino in quanto genitore può essere coinvolto nelle

problematiche inerenti ai menu scolastici dal Comune di residenza oppure può essere coinvolto da attività specifiche

promosse direttamente dalla scuola del figlio/a. In ultimo, il cittadino può essere raggiungibile da messaggi di salute

nelle farmacie di zona e negli studi del medico di famiglia.

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ABSTRACT Sezione 3 : Metodi Strumenti e Azioni

AZIONI:

➢ Monitorare nel settore della ristorazione pubblica e collettiva sull’utilizzo di sale iodato nelle preparazioni e la

sua messa a disposizione dei consumatori al fine di ridurre i disordini da carenza iodica (intesa Stato Regioni

2009) e l’offerta di pane a ridotto contenuto di sale.

➢ Promuovere FAD su stili di vita in aziende aderenti e non alla rete WHP.

➢ Supporto alle azioni previste dalle buone pratiche in tema di carretta alimentazione nelle aziende della rete

WHP.

➢ Attività di comunicazione/sensibilizzazione in tema di corretta alimentazione nella popolazione in generale e

gruppi target (incontri, corsi FAD, distribuzione di materiali informativi).

➢ Supporto al programma regionale: “Con meno sale nel pane c’è più gusto…e guadagni salute” attraverso la

distribuzione nelle farmacie, negli studi dei MMG e nelle scuole aderenti al programma FOOD GAME del

pieghevole sul sale.

➢ Far conoscere le finalità del programma FOOD GAME ai genitori dei ragazzi dalle scuole secondarie del territorio

coinvolte nel programma di promozione alla sana alimentazione.

ABSTRACT Sezione 4 : Sistemi di valutazione (Indicatori)

Indicatori di Performance Regionali

➢ N° incontri effettuati / n° incontri programmati e/o richiesti

➢ N° soggetti raggiunti con incontri

➢ N° panificatori aderenti al programma regionale “con meno sale nel pane…” 2018 / 2017

➢ N° ristorazioni pubbliche con pane a ridotto contenuto di sale (da capitolato) / N° tot ristorazioni

➢ pubbliche del territorio

➢ N° ristorazioni pubbliche con sale iodato (in sostituzione) / N° tot ristorazioni pubbliche del territorio

➢ N° ristorazioni collettive con pane a ridotto contenuto di sale) / N° tot ristorazioni collettive del territorio

➢ N° ristorazioni collettive con sale iodato (in sostituzione) / N° tot ristorazioni collettive del territorio

➢ N° ristorazioni collettive con proposte di menu orientato a scelte salutari/ n. tot ristorazioni

collettive del territorio

➢ n° informative/ liberatorie di adesione al programma FOOD GAME dei genitori acquisite / n° ragazzi aderenti

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5 - Scheda progetto Promozione Salute

Programma locale 2

TITOLO DEL PROGETTO

FOOD GAME

Referente

Servizio UOC IAN MILANO EST

Riferimenti mail:

Soggetti esterni ATS coinvolti (ASST,USR, ECC)

Scuole secondarie di secondo grado

Dipartimenti ATS coinvolti

DIP.DIPS DIP. PAPPS DIP. PIPSS DIP. VETERINARIO DIP. CURE PRIMARIE

UOC ATS UOCIAN Milano UOCIAN Milano Ovest UOCIAN Milano EST UOC Promozione Salute

Modalità promotore progettazione realizzazione valutazione

Copertura territoriale intero territorio ATS macroarea territoriale :

Tipologia progetto informativa formativa organizzativa

Temi di salute

Tema di salute prevalente (scelta singola)

accesso ai servizi per la salute alimentazione allattamento al seno ambienti di vita attività fisica consumi/comportamenti a rischio cultura della donazione diseguaglianze empowerment igiene personale

incidenti intercultura LifeSkills Partecipazione Politiche per la salute Salute e Sicurezza sul lavoro Salute mentale/benessere psicofisico Screening Sessualità Vaccinazioni Affettività Violenza di genere Corretto utilizzo dei social

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Destinatari

operatori (Specificare) minori ( specificare età) giovani adulti anziani lavoratori popolazione generale disabili patologie specifiche genitori insegnanti ……………………………………………………………………………………………………………………………………

Setting

luoghi del tempo libero luoghi per attività sportive ambienti di lavoro ambiente scolastico ambienti di vita servizi sanitari luoghi informali comunità servizi socio sanitari ………………………………………………………………………………………………………………………………………

ABSTRACT Sezione 1 : Obiettivo Generale

Sensibilizzare i giovani su argomenti di salute come sana alimentazione, sui vantaggi di una vita attiva e la

sostenibilità negli aspetti correlati alle scelte alimentari.

Accompagnare i ragazzi in un percorso di ricerca documentale, critica e promuovere l’ideazione e la realizzazione di

azioni concrete sui temi di salute

ABSTRACT

Sezione 2 : Analisi di contesto

I ragazzi nell’età adolescenziale (14-18 anni) frequentemente fanno pasti fuori casa in luoghi a basso costo come fast

food o paninoteche o se rientrano a casa dopo scuola consumano facilmente prodotti di produzione industriale per

prepararsi un pasto veloce. La frequentazione di fast food è stata ampiamente riconosciuta a livello scientifico tra i

fattori correlati al sovrappeso e obesità; per tanto UOC IAN vuole intervenire nel decrementare queste abitudini. Per

comunicare con l’età target e per raggiungere i ragazzi con messaggi di promozione alla sana alimentazione non si

può prescindere dall’uso delle nuove tecnologie. A questo scopo è stato implementato un programma già esistente

che è stato inserito in un applicazione digitale dell’ATS specifica per adolescenti e multi tematica. In ultimo il setting

prevalente di applicazione del programma è stato individuato come quello scolastico; in questo ambiente si

realizzano la maggior parte delle azioni del progetto sia con gli operatori ATS che azioni concrete sui temi di salute

progettate dai ragazzi. Questo è il luogo più adatto alla realizzazione del progetto dato che le azioni con la

componente sociale come i fruit day, murales, le giornate di sensibilizzazione, vedono coinvolti gli altri studenti.

Quindi la valenza educativa e il ruolo dei peer è amplificato.

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ABSTRACT

Sezione 3 : Metodi Strumenti e Azioni

Il programma si concretizza come un gioco, un gioco a squadre e mette i rete tutte le scuole che vi aderiscono. La

rete tra le scuole è resa possibile dall’ausilio del socialnetwork SocialMI dove gli studenti, i docenti e gli operatori ATS

possono accedervi da qualsiasi PC, tablet o smartphone.

SI tratta di un programma triennale con assunzione di ruoli differenti nel corso degli anni da parte degli studenti. Nel

primo anno i ragazzi fanno parte direttamente delle squadre, nel secondo anno avranno un ruolo di facilitatori per la

realizzazione di azioni concrete da parte dei nuovi partecipanti e occuperanno un ruolo attivo negli eventi ad inizio e

fine gioco. Nel terzo anno gli studenti potranno valutare delle tappe.

Nello specifico dalla prima adesione al programma, viene organizzato un primo momento in plenaria con tutti gli

studenti e docenti coinvolti con la finalità di condividere la struttura del gioco e far incontrare reciprocamente le

persone.

Ogni studente compila un questionario sugli stili di vita ad inizio del programma e lo stesso viene ripetuto a

conclusione.

In fase iniziale le squadre sono invitate a registrarsi sul social ed a consultare il materiale sul tema propedeutico ad

un test iniziale. Tutto il materiale si trova raccolto sul social network, che ha un ruolo di baricentro nel programma

essendo il luogo virtuale dove i ragazzi possono documentarsi, richiedere supporto, confrontarsi tra di loro e

pubblicare i proprio elaborati sia sotto forma di foto, video che documentazione scritta.

Ad ogni elaborato prodotto le squadre ricevono una valutazione espressa in punteggio dai referenti ATS e a fine

percorso all’interno di un evento finale vengono svelate le squadre che hanno accumulato maggior punteggio e

vengono condivisi i lavori di tutti. Il programma è formulato in modo da poter rientrare nel percorso di Alternanza

Scuola Lavoro personalizzato della scuola superiore.

Per un maggior dettaglio del programma si rimanda al libretto aziendale “Food Game”.

ABSTRACT

Sezione 4 : Sistemi di valutazione (Indicatori)

Indicatori desumibili dal confronto delle informazioni riportate nel questionario sugli stili di vita:

• % miglioramento relativo al consumo di frutta/e verdura

• % miglioramento relativo al consumo di legumi come fonte proteica

• % miglioramento relativo alla consapevolezza relazione tra stile alimentare- inquinamento

ambientale

• % di ragazzi che a fine percorso dichiara di aver migliorato le proprie scelte in ambito di

movimento/sport

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6 - Scheda progetto Promozione Salute

Programma locale 3

TITOLO DEL PROGETTO

GRUPPI DI CAMMINO – Promozione dell’attività motoria

Responsabile

Servizio UOC Promozione Salute

Riferimenti mail

Soggetti esterni ATS coinvolti (ASST,USR, ECC)

• Associazioni di volontariato del territorio

• Amministrazioni Comunali del territorio ATS Milano Città Metropolitana

Modalità promotore x progettazione x realizzazione x valutazione

Dipartimenti ATS coinvolti

DIP.DIPS DIP. PAPPS DIP. PIPSS DIP. VETERINARIO x DIP. CURE PRIMARIE

UOC ATS UOC IAN

Copertura territoriale intero territorio ATS macroarea territoriale :

Tipologia progetto informativa formativa x organizzativa

Temi di salute

Tema di salute prevalente (scelta singola)

accesso ai servizi per la salute alimentazione allattamento al seno ambienti di vita attività fisica consumi/comportamenti a rischio cultura della donazione diseguaglianze empowerment igiene personale

incidenti intercultura LifeSkills Partecipazione Politiche per la salute Salute e Sicurezza sul lavoro Salute mentale/benessere psicofisico Screening Sessualità Vaccinazioni

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Destinatari

operatori (Specificare)……………………………………………………………………………………………… minori ( specificare età) giovani adulti anziani lavoratori popolazione generale disabili patologie specifiche ……………………………………………………………………………………………………………………………………

Setting

luoghi del tempo libero luoghi per attività sportive ambienti di lavoro ambiente scolastico ambienti di vita servizi sanitari luoghi informali comunità

ABSTRACT Sezione1 : Obiettivo Generale

Contribuire alla prevenzione delle cronicità, promuovere la cultura di uno stile di vita attivo e sostenere contestualmente fattori di salute psico-sociali individuali e collettivi. Prevenire le malattie croniche mediante la promozione dell’attività motoria nell’utenza fragile (CDD,CSE). Favorire l'adesione ai Gruppi di Cammino territoriali di pazienti diabetici e cardiopatici seguiti dalle Aziende Ospedaliere del territorio

ABSTRACT Sezione2 : Analisi di contesto

L'ATS è impegnata da anni in interventi di promozione sui corretti stili di vita e sull'attivazione di iniziative, basate su evidenze scientifiche, per aumentare l'attività fisica e costruire/modificare comportamenti finalizzati al benessere della comunità. I Gruppi di cammino rappresentano una opportunità organizzata per aumentare il livello di attività fisica nella popolazione (indicazioni OMS), contrastare la sedentarietà e contestualmente prevenire malattie croniche Secondo i dati PASSI e PASSI d’Argento, a Milano un quinto della popolazione adulta e anziana è totalmente sedentaria. La sedentarietà aumenta con l’età ed è più diffusa nelle persone con basso livello d’istruzione e in condizioni di difficoltà economiche. In particolare, secondo i dati PASSI, è risultato sedentario il 31% delle persone depresse, il 22% degli ipertesi, il 25% delle persone in eccesso ponderale e il 24% dei fumatori. Risulta pertanto prioritario attivare e mantenere iniziative finalizzate a favorire la pratica di regolare attività fisica per tutta la popolazione, e in particolare della fascia di età > 65 anni, che rappresenta per l’ATS Milano Città Metropolitana il 22.1% del totale ( circa 750.000 soggetti ). Fondamentale l'attivazione di collaborazioni con gli Enti locali e tutti gli stakeholder chiave e istituzionali dei 195 Comuni e delle 9 ASST del territorio. Nel 2017 il numero dei partecipanti ultra 65 anni è stato di 6744, I comuni con i gruppi di cammino attivi sono 105 sui comuni totali ATS di 195 pari al 53,8%. Il numero dei GDC totali è di 158 a fronte di 120 GDC attivi nel 2016.

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ABSTRACT Sezione3 : Metodi Strumenti e Azioni

I Gruppi di Cammino (GDC) sono gruppi di persone, in particolare ultrasessantacinquenni che si ritrovano regolarmente, almeno due/tre volte la settimana, per camminare insieme, guidati da walking leader appositamente formati ed individuati tra figure volontarie. I partecipanti ai GDC possono essere “reclutati” con diverse modalità:

• adesione spontanea a seguito di pubblicizzazione dell’iniziativa da parte dei soggetti promotori e/o partner (Comuni, ATS, ASST, MMG, Associazioni, ecc.)

• attraverso l’invio mirato da parte di MMG e/o di reparti ospedalieri/ambulatori specialistici in caso di presenza di fattori di rischio o nell’ambito di percorsi strutturati di presa in carico integrata di pazienti con cronicità e/o problematiche psico-sociali.

1. Per l’avvio /diffusione di GDC l’ATS utilizza la strategia dell’attivazione di comunità che comporta collaborazione con Enti Locali, Soggetti no profit, ASST, altre strutture ospedaliere e socio assistenziali, MMG, altri soggetti della comunità locale (Università, ecc.). Inoltre fornisce consulenza sugli aspetti organizzativi necessari alla organizzazione e gestione, e supporto tecnico per la formazione dei walking leader.

2. Promuove processi di comunicazione e di rete per diffondere e dare sostenibilità ai GDC e raccoglie i dati relativi alla loro diffusione sul territorio di competenza.

Nel 2018 potrà essere promossa “l’attività fisica assistita” presso le strutture presenti sul territorio (palestre…) che, saranno individuate in base ai parametri regionali che verranno stabiliti nel corso dell’anno. Considerata la tipologia di soggetti partecipanti ai gruppi di cammino, vista la diffusione nella popolazione anziana del gioco d’azzardo, nel corso del 2018 verrà sperimentata la possibilità di utilizzare i gruppi di cammino come setting per interventi formativi/informativi su tale tematica.

ABSTRACT Sezione4 : Sistemi di valutazione (Indicatori)

Indicatori di performance stabiliti dalla regione

• n. Comuni con GDC/n. totale di Comuni della ATS

• n. partecipanti età > ai 65 anni/popolazione residente > 65 anni

n. GDC anno in esame/n. GDC anno precedente

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7 - Scheda progetto Promozione Salute

Programma locale 4

TITOLO DEL PROGETTO

LATTE DI MAMMA: AL NIDO COME A CASA

Responsabile

Servizio UOC Promozione della Salute

Riferimenti mail

Soggetti esterni ATS coinvolti (ASST,USR, ECC)

Enti locali: progettazione - realizzazione Asili-Nido pubblici e privati del territorio: realizzazione ASST consultori: informazione/formazione

Modalità promotore progettazione realizzazione valutazione

Dipartimenti ATS coinvolti

DIP.DIPS DIP. PAPPS DIP. PIPSS DIP. VETERINARIO DIP. CURE PRIMARIE

UOC ATS SIAN UOC Percorsi Integrati per il ciclo di vita familiare

Copertura territoriale

Tipologia progetto informativa formativa organizzativa

Temi di salute

Tema di salute prevalente (scelta singola)

accesso ai servizi per la salute alimentazione allattamento al seno ambienti di vita attività fisica consumi/comportamenti a rischio cultura della donazione diseguaglianze empowerment igiene personale

incidenti intercultura LifeSkills Partecipazione Politiche per la salute Salute e Sicurezza sul lavoro Salute mentale/benessere psicofisico Screening Sessualità Vaccinazioni

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Destinatari

operatori (Specificare): educatrici dei Nidi pubblici e Privati del territorio (destinatario primario) minori ( specificare età) giovani adulti anziani lavoratori popolazione generale disabili patologie specifiche genitori dei bambini che frequentano i nidi pubblici e privati del territorio (destinatari secondari)

Setting

luoghi del tempo libero luoghi per attività sportive ambienti di lavoro ambiente scolastico ambienti di vita servizi sanitari luoghi informali comunità

ABSTRACT Sezione1 : Obiettivo Generale

Obiettivo generale Promozione dell’allattamento al seno Obiettivi specifici:

- fornire alle educatrici informazioni relative ai vantaggi dell’allattamento materno - fornire alle educatrici informazioni su come la mamma possa raccogliere il proprio latte per offrirlo in un

momento successivo al bimbo - fornire alle educatrici informazioni su come il latte materno raccolto possa essere somministrato ai bimbi

durante la frequenza all’asilo-nido - fornire alle educatrici informazioni sulla corretta conservazione del latte materno

ABSTRACT Sezione2 : Analisi di contesto

L’Organizzazione Mondiale della Sanità ritiene che l’allattamento al seno materno, nel primo anno di vita, sia uno dei determinanti più importanti per la salute e il benessere del bambino. Nonostante i vantaggi e le raccomandazioni di allattare esclusivamente al seno nei primi sei mesi di vita, in Italia resta bassa la percentuale di donne che allattano al seno spesso a causa di una scarsa informazione e di un basso sostegno da parte della comunità sociale alla madre e alle sue esigenze. Una soluzione percorribile è la costruzione di una rete di sostegno attorno alla mamma e al bambino, che incoraggi la pratica dell’allattamento al seno. Spesso una causa dell’interruzione dell’allattamento al seno è rappresentata dalla ripresa lavorativa e dall’inserimento al nido del bambino: da qui l’importanza di interventi informativi/formativi allo scopo di aumentare le conoscenze e le competenze del personale educativo e di assistenza al fine di promuovere e sostenere l’allattamento materno, garantendo la sua prosecuzione presso gli asili nido.

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ABSTRACT Sezione3 : Metodi Strumenti e Azioni

Metodi Indagine conoscitiva tramite scheda di rilevazione per nidi pubblici e privati Lezioni frontali con il supporto di video-presentazione, materiale informativo cartaceo e questionari di apprendimento e di gradimento Strumenti Schede di rilevazione, materiale informativo, presentazioni in PP, questionari di apprendimento e di gradimento. Azioni

1. Mappatura dei nidi pubblici e privati del territorio 2. Predisposizione informativa rivolta ai Nidi pubblici (tramite enti locali) e privati (tramite responsabili) del

territorio in merito alla iniziativa. 3. Somministrazione di scheda di rilevazione finalizzata a - individuare le realtà del territorio che si siano già confrontate con la pratica

dell’allattamento con latte materno - conoscere quale sia stata la fonte delle informazioni a cui esse abbiano attinto per dare una risposta al

bisogno emerso - conoscere come l’abbiano affrontato, conteggiando il numero delle strutture che si siano già dotate di

protocollo 4. Predisposizione del materiale di supporto per gli interventi informativi- formativi (materiale informativo,

presentazione in PP, questionari di gradimento e di apprendimento) 5. Stima del numero dei partecipanti prevista 6. Definizione del numero degli incontri informativi necessari per raggiungere tutti i destinatari ed

organizzazione del calendario 7. Effettuazione degli incontri informativi- formativi 8. Verifica dell’apprendimento e del gradimento 9. Verifica a distanza di tempo ----- del numero di strutture che si sono dotate di regolamento interno

recependo il protocollo ATS 10. Coinvolgimento consultori

ABSTRACT Sezione4 : Sistemi di valutazione (Indicatori)

N Nidi del territorio/ N Nidi che rispondono all’indagine conoscitiva N nidi che esprimono interesse alla proposta formativa- informativa /N nidi che partecipano ad essa N nidi che partecipano alla proposta formativa- informativa / N nidi che dopo un tempo ----attivano il protocollo inserendo le raccomandazioni ATS nel loro regolamento

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8 - Scheda progetto Promozione Salute

Progetto locale 2

TITOLO DEL PROGETTO

PIEDIBUS

Responsabile

Servizio UOC Promozione Salute

Riferimenti mail

Soggetti esterni ATS coinvolti (ASST,USR, ECC)

Amministrazione Locale Associazioni del territorio Scuola Primaria

Modalità promozione progettazione realizzazione valutazione

Dipartimenti ATS coinvolti

DIP.DIPS DIP.PAPPS DIP.PIPSS DIP.VETERINARIO DIP. CURE PRIMARIE

UOC ATS

Copertura territoriale intero territorio ATS macroarea territoriale :

Tipologia progetto informativa formativa organizzativa

Temi di salute

Tema di salute prevalente (scelta singola)

accesso ai servizi per la salute alimentazione allattamento al seno ambienti di vita attività fisica consumi/comportamenti a rischio cultura della donazione diseguaglianze empowerment igiene personale

incidenti intercultura LifeSkills Partecipazione Politiche per la salute Salute e Sicurezza sul lavoro Salute mentale/benessere psicofisico Screening Sessualità Vaccinazioni

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Destinatari

operatori (Specificare)……………………………………………………………………………………………… minori ( 6-10 anni) giovani adulti anziani lavoratori popolazione generale disabili patologie specifiche ……………………………………………………………………………………………………………………………………

Setting

luoghi del tempo libero luoghi per attività sportive ambienti di lavoro ambiente scolastico ambienti di vita servizi sanitari luoghi informali comunità

ABSTRACT Sezione1 : Obiettivo Generale

Contrastare la sedentarietà e promuovere la cultura di uno stile di vita attivo per sostenere fattori di salute psico-sociali individuali e collettivi.

ABSTRACT Sezione2 : Analisi di contesto

I PEDIBUS rappresentano una opportunità organizzata per aumentare il livello di attività fisica e il piacere di muoversi a piedi nel contesto cittadino per gli alunni delle scuole primarie, con lo scopo di migliorare gli stili di vita. Il Piedibus trova origine nelle linee direttive e negli obiettivi indicati nel Progetto “Città sane” presentato a Ottawa nel 1986 dall’OMS. E’ diffuso in Italia e organizzato secondo la strategia dell’ ”attivazione di comunità” che prevede la co-progettazione tra Comuni, ATS, associazioni di volontariato, comitati dei genitori, scuole. Il Pedibus prevede di attivare dei percorsi guidati da casa scuola e viceversa, attraverso l'impegno degli Enti Locali, di volontari, genitori, nonni e consiste in un impegno condiviso dai vari attori coinvolti, articolato in azioni sinergiche, che possono variare nei diversi contesti. Il Piedibus ha visto una progressiva estensione sul territorio dell’ATS, coinvolgendo 133/547 plessi scolastici. Nel 2017:

• i Plessi della scuola primaria con Pedibus sono: 133 pari al 21,63%

• bambini da 6 a 10 anni partecipanti sono: 6113 pari al 3,7 %

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ABSTRACT Sezione3 : Metodi Strumenti e Azioni

Il Pedibus consiste nella trasformazione del tragitto da scuola a casa, normalmente percorso in autobus o in auto, in percorso pedonale. I bambini raggiungono a piedi il punto raccolta più vicino a casa e da lì la scuola, accompagnati da volontari adulti e percorrendo un itinerario prefissato e dotato di “fermate”. Per l’avvio e diffusione di Piedibus ATS, tramite la strategia dell’attivazione di comunità,

1. realizza collaborazioni con Scuole e Enti Locali, Soggetti no profit o altri soggetti della comunità locale; 2. fornisce consulenza sugli aspetti organizzativi necessari alla organizzazione e gestione, ed eventuale

supporto tecnico in particolare in riferimento alla formazione di volontari , 3. promuove processi di comunicazione e di rete per diffondere e dare sostenibilità alle pratiche, raccoglie i

dati relativi alla loro diffusione sul territorio di competenza. I soggetti esterni all’ATS coinvolti nell’attivazione dei pedibus (scuola, associazione di genitori, ente locale, associazioni di volontariato) possono autonomamente deciderne sia l’attivazione che l’eventuale sospensione per mancata adesione da parte della comunità.

ABSTRACT Sezione4 : Sistemi di valutazione (Indicatori)

Indicatori di performance stabiliti dalla regione

• n. Plessi scuola primaria con Pedibus/n. totale Plessi scuola primaria territorio ATS Indicatore: copertura popolazione target

• bambini da 6 a 10 anni partecipanti/bambini da 6 a 10 anni territorio ATS

• scuole primarie della Rete SPS con PEDIBUS/n. totale scuole primarie aderenti alla Rete SPS

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9 - Scheda progetto Promozione Salute

Progetto locale 1 - 5

TITOLO DEL PROGETTO

PROGETTO SALUTE E LAVORO E TEAM AWARENESS: non solo dipendenze

Responsabile

Servizio UOC Promozione della Salute - UOC Promozione Sociosanitaria e Sociale Integrata

Riferimenti mail

Soggetti esterni ATS coinvolti (ASST,USR, ECC)

ASST, Aziende , Organizzazioni sindacali, Associazioni datoriali

Modalità promotore progettazione realizzazione valutazione

Dipartimenti ATS coinvolti

DIP.DIPS DIP. PAPPS DIP. PIPSS DIP. VETERINARIO DIP. CURE PRIMARIE

UOC ATS

Copertura territoriale intero territorio ATS macroarea territoriale :

Tipologia progetto informativa X formativa X organizzativa

Temi di salute

Tema di salute prevalente (scelta singola)

accesso ai servizi per la salute alimentazione allattamento al seno ambienti di vita attività fisica consumi/comportamenti a rischio cultura della donazione diseguaglianze empowerment igiene personale

incidenti intercultura LifeSkills Partecipazione Politiche per la salute Salute e Sicurezza sul lavoro Salute mentale/benessere psicofisico Screening Sessualità Vaccinazioni

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Destinatari

operatori (Specificare)……………………………………………………………………………………………… minori ( specificare età) giovani adulti anziani lavoratori popolazione generale disabili patologie specifiche ……………………………………………………………………………………………………………………………………

Setting

luoghi del tempo libero luoghi per attività sportive ambienti di lavoro ambiente scolastico ambienti di vita servizi sanitari luoghi informali comunità

ABSTRACT Sezione1 : Obiettivo Generale

• Implementazione della sperimentazione Salute e Lavoro avviata nel 2017 sull’utilizzo di moltiplicatori per il contrasto alla violenza di genere nei contesti lavorativi.

• Prosecuzione della sperimentazione e adattamento del programma evidence-based “Team Awareness Training for Workplace Substance Abuse Prevention”, al fine di contrastare la diffusione dei comportamenti d’abuso attraverso l’aumento della coesione dei gruppi di lavoro (squadre, reparti, team, equipe ecc.) come fattore di protezione che stimola risposte proattive in caso di situazioni problematiche, e di ridurre la tolleranza disfunzionale (clima favorevole) rispetto al consumo di alcol e droga e al GAP.

Gli obiettivi sono di potenziare i fattori di protezione presenti nel contesto lavorativo e ridurre i fattori di rischio attraverso un cambiamento culturale: attraverso cioè la modifica dei significati che ai comportamenti lesivi di se’ e/o degli altri, vengono attribuiti nei contesti di riferimento. Tale modifica dovrebbe coinvolgere l’insieme dell’organizzazione, i diversi ruoli e le figure professionali presenti.

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ABSTRACT Sezione2 : Analisi di contesto

La sperimentazione Salute e lavoro nell’anno 2017 ha coinvolto due aziende di media dimensione, entrambe appartenenti alla rete WHP .Presupposto teorico della sperimentazione è che vi sia un gruppo stabile di moltiplicatori dell’azione preventiva. Gli interventi in azienda sono stati preceduti da due incontri di formazione, rivolti al personale ASST coinvolto (individuato per le specifiche competenze di cui era già in possesso e per l’afferenza territoriale), sulle strategie e sulle metodologie utili allo sviluppo e al supporto delle figure di moltiplicatori. I professionisti delle tre equipe ATS-ASST costituite a livello territoriale, hanno poi operato in modo integrato approntando una metodologia comune, con un approccio compiutamente multidisciplinare e integrato fra servizi. Sono stati realizzati 3 interventi, di due ore ciascuno, che hanno interessato complessivamente circa 70 persone. Dall’esperienza sul campo sono emerse le seguenti considerazioni utili per la riprogrammazione:

• Ai fini dell’efficacia dell’intervento è importante che sia trasmesso il messaggio che bisogna andare oltre le apparenze, leggere i segnali di un eventuale disagio ed essere in grado di dare indicazioni utili sui servizi

• Risulta importante insistere sui tipi di violenza per superare lo stereotipo dell’aggressione fisica come unica forma di violenza.

• Molto utile e apprezzato, l’affondo sulla responsabilità genitoriale nella prevenzione.

• Utile un secondo incontro di feed back. Il programma “Team Awareness”, d’altro canto, si è collocato all’interno delle azioni finalizzate al rafforzamento delle strategie preventive della ATS (Uos Prevenzione specifica) nel campo della prevenzione e della promozione del benessere nei contesti lavorativi, mediante l’individuazione e l’adattamento di interventi evidence based al nostro contesto socio-culturale e organizzativo. Ad oggi ATS, in collaborazione con gli Autori del programma, è giunta a una prima versione di “Team Awareness”, spendibile all’interno delle diverse tipologie di contesti organizzativi e lavorativi del territorio, con particolare riferimento a quelli di medio-grandi dimensioni, ovvero quelli in cui l’organizzazione del lavoro prevede team e squadre di lavoratori coordinate da figure intermedie di responsabilità/coordinamento/supervisione operativa.

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ABSTRACT Sezione3 : Metodi Strumenti e Azioni

Metodologia: moltiplicatori ruolo e funzioni Il “moltiplicatore” è un lavoratore in grado di fornire una serie di indicazioni utili ad una persona/collega che manifesta un comportamento problematico. E’ una persona che vive all'interno di un contesto lavorativo e che ha una vicinanza effettiva ad altri lavoratori e lavoratrici e che, grazie a questa vicinanza, può essere sia “sensore” di eventuali situazioni di disagio che “primo contatto” nel caso di richieste esplicite di aiuto. Possiede, dopo essere stato formato, una serie di informazioni utili e di contatti con il mondo dei servizi socio-sanitari e sanitari che può fornire ai colleghi nel momento del bisogno. Contribuisce con il suo operato al cambiamento culturale rispetto alla prevenzione attraverso campagna di sensibilizzazione organizzate con il supporto del progetto. Alla luce della valutazione di quanto sperimentato nel 2017, con l’obiettivo di rendere maggiormente efficace l’intervento, così come richiesto in modo esplicito dalle aziende, si ritiene importante poter articolare il programma Salute e Lavoro in un intervento di due ore e 30 minuti e un ulteriore incontro di feed back . Strumenti: slide articolate e riviste a seguito della sperimentazione con contenuti informativi e formativi sulle diverse tematiche, materiale video. Al fine di implementare il programma nell’intera ATS, è necessario poter condividere, tramite un percorso di formazione sul campo che veda coinvolti gli operatori dei diversi ambiti territoriali, la metodologia, gli strumenti e gli indicatori di valutazione della sperimentazione, cosi da poter mettere a fattor comune le diverse conoscenze e maturare una base comune di partenza. I destin-attori della formazione sul campo dovrebbero essere operatori delle Uos afferenti alla UOC Promozione della Salute , del Dip. PIPS e delle reti antiviolenza. Questa attivazione, renderebbe tangibile l’integrazione tra le diversi reti (Whp, Anti-Violenza, Dipendenze, Conciliazione) Per quanto riguarda, nello specifico, il programma “Team Awareness”, il percorso concluso nel 2017 di primo adattamento di tutto il materiale didattico e dei sussidi utili all’implementazione delle attività/attivazioni in esso previste, permette alla ATS di poter avviare concretamente la sperimentazione a livello territoriale – in contesti che dovranno essere definiti all’interno della più complessiva azione di costruzione e sviluppo di partnership operative con i diversi attori del mondo del lavoro (Aziende, associazioni datoriali, Sindacati ecc.). I percorsi che prenderanno avvio vedranno attivamente coinvolti non solo gli operatori ATS della UOC Promozione della Salute, ma anche quelli di altre UOC e Dipartimenti ATS, nonché tutte le diverse figure a vario titolo rilevanti che saranno individuate all’interno dei diversi contesti. Parallelamente, al fine di promuovere una “nuova” visione integrata deli concetti di promozione della salute, prevenzione e sicurezza dei lavoratori e nei luoghi di lavoro saranno riprese e rinforzate le collaborazioni già sperimentate in passato con il Centro di Cultura della Prevenzione (CCP), promosso dal Comune di Milano, ATS, Ispettorato del Lavoro, INAIL, Vigili del Fuoco e parti sociali. Questi processi sinergici, che vedranno il pieno coinvolgimento degli operatori ATS, permetteranno l’ ulteriore definizione di moduli e strumenti adattati alle diverse tipologie di luoghi di lavoro a cui il programma si riferisce sia dal punto di vista delle dimensioni (grandi-medie-piccole aziende, imprese artigiane ecc.) sia da quello dei settori merceologici. Particolare attenzione sarà inoltre rivolta a differenziare e specificare/mirare la declinazione del programma , sia sotto il profilo dell’equity sia sotto quello degli specifici fattori di rischio (ad es. in relazione al gioco d’azzardo patologico nelle diverse categorie di lavoratori ma anche nei diversi setting in cui concretamente si lavora) che caratterizzano i diversi contesti lavorativi e le diverse realtà locali in cui si articola

ABSTRACT Sezione 4 : Sistemi di valutazione (Indicatori)

Salute e Lavoro Aumento del numero di aziende coinvolte n. aziende coinvolte nel 2018/n. aziende coinvolte nel 2017 ˃ 1 (si punta ad almeno 4 aziende della rete WHP). Team Awareness Avvio di almeno 1 percorso di formazione sul campo rivolto a Operatori ATS e RLS in collaborazione con Centro Cultura della Prevenzione del Comune di Milano Avvio di almeno 1 percorso di implementazione del programma in un contesto lavorativo Integrazione/specificazione dei contenuti e degli strumenti mirati alla prevenzione dei rischi in tema di GAP (Gioco d’Azzardo Patologico)

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10 - Scheda progetto Promozione Salute

Programma locale 2

TITOLO DEL PROGETTO

AMICI DI ZAMPA

Responsabile

Servizio Dipartimento Veterianrio

Riferimenti mail

Soggetti esterni ATS coinvolti (ASST,USR, ECC)

REGIONE LOMBARDIA UFFICIO SCOLASTICO TERRITORIALE

Modalità promotore progettazione realizzazione valutazione

Dipartimenti ATS coinvolti

DIP.DIPS DIP. PAPPS DIP. PIPSS DIP. VETERINARIO DIP. CURE PRIMARIE

UOC ATS IU V SSA SIAPZ

Copertura territoriale intero territorio ATS macroarea territoriale :

Tipologia progetto informativa formativa xorganizzativa

Temi di salute

Tema di salute prevalente (scelta singola)

accesso ai servizi per la salute alimentazione allattamento al seno ambienti di vita attività fisica consumi/comportamenti a rischio cultura della donazione diseguaglianze empowerment igiene personale

incidenti intercultura LifeSkills Partecipazione Politiche per la salute Salute e Sicurezza sul lavoro Salute mentale/benessere psicofisico Screening Sessualità Vaccinazioni

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Destinatari

operatori ……insegnanti…………………… minori 6-14 ANNI giovani adulti anziani lavoratori popolazione generale disabili patologie specifiche

Setting

luoghi del tempo libero luoghi per attività sportive ambienti di lavoro ambiente scolastico ambienti di vita servizi sanitari luoghi informali comunità

ABSTRACT Sezione1 : Obiettivo Generale

Il progetto AMICI DI ZAMPA intende promuovere una corretta e serena convivenza con gli animali favorendo la prevenzione di incidenti legati al contatto e alla coabitazione con i cani, sviluppando negli studenti delle scuole primarie e secondarie di primo grado, lo sviluppo di empatia, della gestione dello stress e stimolando l’adozione del senso di responsabilità civica.

ABSTRACT Sezione2 : Analisi di contesto

La società moderna ha modificato profondamente il rapporto ancestrale tra uomo e animali che si era costituito nei secoli. L’allontanamento dal contesto rurale ha ridotto le possibilità dell’ uomo di sperimentare e conoscere la natura e i tratti della diversità animale; i dati statistici, allo stesso tempo, mostrano che in regione Lombardia, in una famiglia su due, vive un animale domestico. L’aumento dei casi di morsicature – che coinvolgono soprattutto i bambini più piccoli che interagiscono in modo errato con il proprio animale – e l’aumento dei casi di maltrattamento e di abbandono dei cani, porta a riflettere sulla necessità di insegnare ai bambini e ai ragazzi come porsi nei confronti degli animali in modo da riconoscerne e rispettarne i diritti.

ABSTRACT Sezione3 : Metodi Strumenti e Azioni

Realizzazione del progetto all’interno delle scuole aderenti con interventi formativi nei confronti degli insegnanti delle scuole primarie e secondarie di primo grado e utilizzo di materiale didattico appositamente realizzato da Regione Lombardia (manuale per l’insegnante – scuola primaria – secondaria di primo grado e DVD –scuola primaria – scuola secondaria di primo grado)

ABSTRACT Sezione 4 : Sistemi di valutazione (Indicatori)

Numero di scuole all’interno delle quali verrà svolta il progetto/ numero di scuole con iscrizione confermata al progetto

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11 - Scheda progetto Promozione Salute

Programma locale 2 - 3

TITOLO DEL PROGETTO

CULLE & CUCCE: cani e bambini sotto lo stesso tetto

Responsabile

Servizio Dipartimento Veterinario

Riferimenti mail

Soggetti esterni ATS coinvolti (ASST,USR, ECC)

ASST

Modalità promotore progettazione realizzazione valutazione

Dipartimenti ATS coinvolti

DIP.DIPS DIP. PAPPS DIP. PIPSS x DIP. VETERINARIO DIP. CURE PRIMARIE

UOC ATS IUV SSA SIAPZ

Copertura territoriale intero territorio ATS macroarea territoriale :

Tipologia progetto informativa x formativa xorganizzativa

Temi di salute

Tema di salute prevalente (scelta singola)

accesso ai servizi per la salute alimentazione allattamento al seno ambienti di vita attività fisica consumi/comportamenti a rischio cultura della donazione diseguaglianze empowerment igiene personale

incidenti intercultura LifeSkills Partecipazione Politiche per la salute Salute e Sicurezza sul lavoro Salute mentale/benessere psicofisico Screening Sessualità Vaccinazioni

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Destinatari

operatori (Specificare)……………………………………………………………………………………………… minori ( specificare età) BAMBINI Età PRESCOLARE giovani adulti anziani lavoratori popolazione generale disabili patologie specifiche genitori (pre parto/ primi anni di vita) con riflesso su bambini età prescolare

Setting

luoghi del tempo libero luoghi per attività sportive ambienti di lavoro ambiente scolastico ambienti di vita servizi sanitari luoghi informali comunità

ABSTRACT Sezione1 : Obiettivo Generale

Numerosi studi indicano che il rapporto di un bambino con un cane aiuta a svilupparne l’apprendimento psico-motorio e la capacità di relazione (capacità di prendersi cura e accettazione dell’altro); altresì, la maggior parte dei bambini prova un’attrazione innata verso gli animali. Tuttavia, questa convivenza non è esente da rischi e pericoli. Le pagine di cronaca ospitano frequentemente titoli relativi a casi di incidenti da morsicatura da cani: un bambino può essere particolarmente vulnerabile di fronte ad un animale in quanto percepito spesso incapace di comprenderne il linguaggio e di interagire di conseguenza. Con questo progetto si intende raggiungere in modo capillare sia i futuri genitori, nel periodo di gravidanza, sia i genitori di bambini in età prescolastica (0-6), utilizzando le strutture dei consultori familiari presenti nel territorio sia gli studi dei Pediatri di famiglia per diffondere messaggi educativi in grado di aumentare la conoscenza sul corretto rapporto uomo-animale, in modo particolare quello tra i bambini e i cani.

ABSTRACT Sezione2 : Analisi di contesto

La società moderna ha modificato profondamente il rapporto ancestrale tra uomo e animali che si era costituito nei secoli. L’allontanamento dal contesto rurale ha ridotto le possibilità dell’ uomo di sperimentare e conoscere la natura e i tratti della diversità animale; i dati statistici, allo stesso tempo, mostrano che in regione Lombardia, in una famiglia su due, vive un animale domestico. Le evidenze mostrano che il maggior numero di morsicature nei confronti dei bambini avviene ad opera di un cane conosciuto, in genere quello di famiglia, e nei primi anni di età di vita.

ABSTRACT Sezione3 : Metodi Strumenti e Azioni

Distribuzione presso i consultori famigliari e gli ambulatori dei medici pediatri di famiglia, non raggiunti nel 2017 di un opuscolo appositamente realizzato e di una locandina manifesto Realizzazione di un convegno destinato ai medici pediatri di famiglia avente come tema l’approfondimento delle tematiche connesse al progetto.

ABSTRACT Sezione 4 : Sistemi di valutazione (Indicatori)

Realizzazione del convegno

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12 - Scheda progetto Promozione Salute

Programma locale 5

TITOLO DEL PROGETTO

CONOSCIAMOCI: ITINERARI DI PREVENZIONE

Referente

Servizio COORDINAMENTO AZIENDALE PROMOZIONE SALUTE - WHP & HPH - ASST Lodi

Riferimenti mail

Soggetti esterni ATS coinvolti (ASST,USR, ECC)

Ufficio Scolastico di Lodi, in fase di realizzazione

Modalità promotore progettazione realizzazione valutazione

Dipartimenti ATS coinvolti

DIP.DIPS DIP. PAPPS DIP. PIPSS DIP. VETERINARIO DIP. CURE PRIMARIE

UOC ATS

Modalità promotore progettazione realizzazione valutazione

Copertura territoriale intero territorio ATS macroarea territoriale : ASST LODI

Tipologia progetto informativa formativa organizzativa

Temi di salute

Tema di salute prevalente (scelta singola)

accesso ai servizi per la salute alimentazione allattamento al seno ambienti di vita attività fisica consumi/comportamenti a rischio cultura della donazione diseguaglianze empowerment igiene personale

incidenti intercultura LifeSkills Partecipazione Politiche per la salute Salute e Sicurezza sul lavoro Salute mentale/benessere psicofisico Screening Sessualità Vaccinazioni Affettività Violenza di genere Corretto utilizzo dei social

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Destinatari

operatori……. insegnanti minori ( specificare età) giovani adulti anziani lavoratori popolazione generale disabili patologie specifiche genitori insegnanti ……………………………………………………………………………………………………………………………………

Setting

luoghi del tempo libero luoghi per attività sportive ambienti di lavoro ambiente scolastico ambienti di vita servizi sanitari luoghi informali comunità servizi socio sanitari ………………………………………………………………………………………………………………………………………

ABSTRACT Sezione1 : Obiettivo Generale

L’obiettivo generale è: - Coinvolgere le scuole secondarie di 2° grado in percorsi formativi/informativi finalizzati a conoscere

l'organizzazione e il funzionamento del sistema sanitario regionale e delle loro aziende di riferimento, promuovendo in particolare i nuovi servizi per il cittadino introdotti in ottica di “Sanità km zero”.

- presentare l’ASST di Lodi illustrandone i servizi attivi, il sito internet e i servizi specifici per i giovani.

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ABSTRACT Sezione2 : Analisi di contesto

L’ASST di Lodi copre un bacino d’utenza di n. 61 comuni che fanno riferimento ai quattro distretti di Lodi, Codogno, Casalpusterlengo e Sant’Angelo Lodigiano + il comune di San Colombano al Lambro; è attualmente articolata in 4 presidi, ognuno dei quali è composto da una struttura ospedaliera e da poliambulatori territoriali. In questo contesto troviamo, per interesse del presente progetto:

▪ N. 3 punti di Breast Unit (Lodi, Sant’Angelo Lodigiano e Codogno) dove è attivo un PDTA dedicato alle Donne affette dal Tumore al Seno. In provincia di Lodi sono segnalati 104 nuovi casi annui ogni 100.000 abitanti a fronte di un'incidenza media nazionale di 85 nuovi casi annui ogni 100.000 abitanti. La Breast Unit lavora in sinergia con il servizio di screening per la prevenzione e di diagnosi precoce dei tumori della mammella.

▪ N. 3 punti (Lodi, Sant’Angelo Lodigiano e Codogno)per l’accesso al servizio di screening (Pap-test) ▪ N. 3 punti SerT (Lodi, Sant’Angelo Lodigiano e Casalpusterlengo) ▪ N. 3 punti di Consultorio (Lodi, Sant’Angelo Lodigiano e Codogno) ▪ Area Salute Mentale: n. 3 Centri Psicosociali (Lodi, Sant’Angelo Lodigiano e Casalpusterlengo)

n. 2 Centri Diurni (Lodi e Casalpusterlengo) n. 1 Comunità Riabilitativa ad Alta Assistenza (Lodi) n. 1 Semiresidenzialità Cra (Lodi) n. 1 Servizio Psichiatrico Diagnosi e Cura (Codogno) n. 1 Residenze Leggere San Fiorano n. 1 Servizio di Psicologia Clinica (Lodi, Sant’Angelo Lodigiano, Codogno e Casalpusterlengo)

▪ N. 1 Coordinamento Attività di Prelievo Organi e Tessuti Nel territorio di Lodi (Lodi, Sant’Angelo Lodigiano, Codogno e Casalpusterlengo) ci sono n. 14 Scuole Secondarie di secondo grado, all’interno delle quali sono presenti i Referenti dell’Educazione alla Salute. A Lodi è sito l’ Ufficio Scolastico Territoriale.

La scelta di impegnarci, ancora una volta per i giovani, è dettato dal fatto che la nostra azienda vuole tenersi allineata alle politiche del Comune di Lodi che lo vede, secondo un’indagine condotta in Lombardia nel 2016, e presentata a Milano come il comune che ha come primo riferimento per il 48% gli under 35. I giovani 'millenials, età compresa tra i 16 e i 35 anni, sono stati oggetto di un'accurata analisi, “Rapporto Giovani”, in Lombardia, guidata dal demografo dell'Università Cattolica di Milano Alessandro Rosina.

ABSTRACT Sezione3 : Metodi Strumenti e Azioni

Il presente progetto verrà articolato in due moduli: PRIMO MODULO: che prevede momenti formativi/informativi rivolti ai docenti al fine di favorire la condivisione dei contenuti e di consentire l’avvio di percorsi integrati coerenti con il modello Lombardo della Scuola che Promuove salute, in un’ottica di efficacia, equità e sostenibilità. SECONDO MODULO:

▪ destinato agli/alle studenti: organizzazione di una lezione di due ore. La prima parte, condotta da un referente dell’ASST di Lodi, si concentra sulla presentazione dell’ASST di Lodi illustrandone i servizi attivi, il sito internet, i servizi specifici per i giovani e sull’incontro con i vari professionisti che si possono trovare nel panorama sanitario in una prospettiva di orientamento.

▪ La seconda parte è dedicata ad una visita guidata dell’ASST. ▪ Organizzazione nella propria scuola da parte degli/delle studenti di un Open Day, con relativo materiale

informativo, al fine di diffondere i contenuti appresi ai pari. Durata complessiva del progetto (Cronoprogramma)

▪ FASE 1 Definizione del proposta progettuale ▪ FASE 2 Contatto delle scuole e presentazione del progetto ▪ FASE 3 Avvio del programma nell’a.s. 2018/2019 ▪ FASE 4 Monitoraggio del programma nel corso del suo svolgimento ▪ FASE 5 Conclusione del programma e confronto con i docenti formati per una restituzione ▪ FASE 6 Aggiustamento del programma i relazione al feed back avuto dalla scuola

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ABSTRACT Sezione4 : Sistemi di valutazione (Indicatori)

1. Trattandosi di un progetto pilota si ritiene opportuno nel corso dell’anno scolastico 2018/2019 sperimentare l’iniziativa con un numero limitato di scuole (max 2)

2. Elaborazione del progetto e del cronogramma entro il 30 maggio 2018 3. Invio proposta, presentazione del progetto, individuazioni delle scuole in cui attuarlo, raccolta delle

adesioni e pianificazione degli interventi formativi/informativi e di sensibilizzazione degli insegnati entro il 30 settembre 2018

4. Numero di insegnanti coinvolti nel corso 5. Numero di alunni coinvolti nel corso dell’anno scolastico 2018/2019.

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13 - Scheda progetto Promozione Salute

Programma locale 2

TITOLO DEL PROGETTO

EDUCAZIONE TRA PARI: 1) Programma EDUCAPARI 2) Empowered Peer Education per costruire salute nella comunità scolastica e con il territorio.

Referente

Servizio UOC Promozione salute e UOC PICVF

Riferimenti mail

Soggetti esterni ATS coinvolti (ASST,USR, ECC)

Scuola USR, ASST , Terzo e quarto settore, Enti Locali, Associazioni

Modalità promotore progettazione realizzazione X valutazione

Dipartimenti ATS coinvolti

DIP.IPS DIP. PAPPS X DIP. PIPSS DIP. VETERINARIO DIP. CURE PRIMARIE

UOC ATS PICVF PS – UOS Milano Ovest

Modalità promotore progettazione realizzazione valutazione

Copertura territoriale intero territorio ATS macroarea territoriale :

Tipologia progetto informativa formativa organizzativa

Temi di salute

Tema di salute prevalente (scelta singola)

accesso ai servizi per la salute alimentazione allattamento al seno ambienti di vita attività fisica consumi/comportamenti a rischio cultura della donazione diseguaglianze empowerment igiene personale

incidenti intercultura LifeSkills Partecipazione Politiche per la salute Salute e Sicurezza sul lavoro Salute mentale/benessere psicofisico Screening Sessualità Vaccinazioni Affettività Violenza di genere Corretto utilizzo dei social

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Destinatari

operatori (Specificare)……………………………………………………………………………………………… minori ( specificare età) 14-18 Studenti Scuole Secondarie di Secondo Grado giovani adulti anziani lavoratori popolazione generale disabili patologie specifiche genitori insegnanti ……………………………………………………………………………………………………………………………………

Setting

luoghi del tempo libero luoghi per attività sportive ambienti di lavoro ambiente scolastico ambienti di vita servizi sanitari luoghi informali comunità servizi socio sanitari ………………………………………………………………………………………………………………………………………

ABSTRACT Sezione1 : Obiettivo Generale

1) Il programma EducaPari presenta come obiettivi generali: ➢ Lo sviluppo di abilità (skills) trasversali a tematiche di salute, in particolare:

• comunicazione efficace

• problem solving;

• autostima;

• senso critico;

• ascolto, confronto e dialogo. Le principali tematiche di salute sono:

✓ la promozione delle relazioni positive ed il contrasto al bullismo, al cyberbullismo, all’ omofobia, al razzismo ed alla violenza di genere;

✓ lo sviluppo di una sessualità consapevole; ✓ la prevenzione delle Infezioni Sessualmente Trasmesse (IST); ✓ la prevenzione delle dipendenze (alcol, sostanze, gioco d’azzardo); ✓ la promozione del benessere digitale. ➢ L’aumento della conoscenza dei Servizi Socio-Sanitari Territoriali (Consultori, SERT, Noa, Centri MTS). ➢ A livello organizzativo, l’implementazione del programma in maniera organica e coerente sull’intero

territorio dell’ATS. 2) Il programma Empowered Peer Education presenta come obiettivi generali: ➢ Approntare un modello di sistema educativo flessibile e partecipato, al fine di riattivare interesse e

prospettive progettuali nei ragazzi dentro e fuori la Scuola, ed accompagnare gli interlocutori territoriali ad un ruolo attivo nella comunità educante.

➢ Promuovere empowerment a livello: - Individuale: gli studenti acquisiscono competenze, accrescono la capacità di controllare

attivamente la propria vita e sviluppano la consapevolezza critica del loro ambiente sociale, politico e culturale.

- Organizzativo: il sistema scuola è coinvolto attivamente, gli studenti, i docenti ed i genitori si responsabilizzano ed esercitano un’influenza sui rappresentanti eletti e sui servizi erogati.

- Di comunità: i cittadini si attivano nei confronti dei servizi e sviluppano la capacità di incidere sui possibili cambiamenti.

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ABSTRACT Sezione2 : Analisi di contesto

1) Il bullismo, il cyberbullismo, le gravidanze precoci e la diffusione dell’infezione da HIV/IST rappresentano

fenomeni rilevanti in particolare nelle scuole secondarie di secondo grado. Parallelamente l’abuso di sostanze (tabacco, alcol e droghe) è da considerarsi tra i maggiori rischi di salute nella popolazione giovanile.

L’Educazione tra Pari come metodo di promozione della salute si basa su alcuni assunti descritti in letteratura:

• la credibilità percepita dei pari;

• la possibilità di identificazione da parte del gruppo target;

• la maggiore libertà nel trattare argomenti delicati;

• l’utilizzo di canali comunicativi già attivi ed efficaci. Un altro elemento vantaggioso è il rapporto costo-efficacia favorevole. Nell’ambito territoriale di Milano e di Milano Ovest (comuni di Sesto San Giovanni, Cinisello Balsamo, Castano Primo, Magenta, Legnano, Arese) tale intervento viene promosso da oltre 10 anni. I destinatari finali sono gli studenti delle classi prime e seconde delle Scuole Secondarie di secondo grado aderenti al programma, i destinatari intermedi sono gli educatori tra pari selezionati tra gli studenti, a partire dalle classi terze. A partire dalle richieste di attivazione dell’intervento di Educapari raccolte nell’a.s. 2017/2018, si prevede di attivare il programma nell’ambito territoriale di Milano Est in alcune scuole dei Comuni di San Giuliano, M. San Donato M., Cernusco sul N., Melegnano e Melzo. Nell’ambito territoriale di Milano Ovest si amplierà l’intervento anche al Comune di Inveruno 2) Empowered Peer Education si discosta sensibilmente dalle applicazioni pure della peer education, rappresentando un’evoluzione originale dei percorsi di peer tutoring e counselling. Tale modello attribuisce ai ragazzi il ruolo di attori primari nella promozione della salute, promuovendo lo sviluppo di cooperazione e competenze trasversali alle macro-aree del saper essere, del sapere, del saper fare, del saper sperare. Inoltre il modello considera la scuola come un sistema vivo e dinamico, parte integrante del territorio al quale appartiene. Pertanto, la conoscenza del territorio/del contesto sociale ed il lavoro dinamico dei soggetti che a diverso titolo collaborano al progetto sono gli elementi fondamentali nella pianificazione dell’intervento. Questa strategia educativa è attiva nel territorio del Castanese dal 2008 all’interno della scuola secondaria di secondo grado. I ragazzi dell’istituto hanno utilizzato l’edificio scolastico nel pomeriggio dapprima come punto di incontro per un focus sul progetto peer specifico “Torno-Lab”, successivamente come luogo di aggregazione ed elaborazione di iniziative:CreaTTorno Quest’attività si è realizzata sia spontaneamente sia promossa dagli operatori del servizio sanitario e della coop Albatros convenzionata. In un momento successivo, gli stessi operatori hanno “destrutturato” la formazione peer del mattino, riservando al pomeriggio la trattazione di temi di salute quali le dipendenze, le relazioni, la violenza di genere, le malattie a trasmissione sessuale. Si è creato dunque un “ponte” con i servizi socio-sanitari, in un contesto territoriale carente di servizi stessi (ad esempio del servizio Dipendenze). E’ avvenuto un passaggio culturale che ha modificato il ruolo degli adulti, da esperti a facilitatori di processi, e degli adolescenti, da destinatari/formati sulla conduzione ad ideatori e realizzatori autonomi delle proprie iniziative. La dirigenza scolastica ha messo a disposizione dei ragazzi e del comitato genitori ambienti risanati, strutturati ad hoc. Si è dunque realizzata un’alleanza educativa fra scuola, ragazzi, genitori ed operatori. La scuola è divenuta un luogo di aggregazione spontaneo, fucina di idee ed iniziative sperimentali che coinvolgono l’intero contesto territoriale.

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ABSTRACT Sezione3 : Metodi Strumenti e Azioni

1) Il Programma EDUCAPARI prende avvio con l’individuazione e la nomina dei Pari, che stipulano un “Patto” di

impegno con gli operatori ATS. Il ciclo triennale di formazione si articola in tre fasi:

1. Fase di avvio Prevede un impegno di circa 20 ore scolastiche, distribuite in cinque mattinate. Vengono trattati temi relativi alle relazioni, al bullismo e al cyberbullismo e vengono fornite informazioni di base sui Servizi territoriali ATS e sulle modalità di accesso.

2. Fase di stabilizzazione L’impegno è analogo alla prima fase. Vengono stimolate le conoscenze sui temi della sessualità (contraccezione, prevenzione HIV/MTS) e delle dipendenze (alcol, tabacco, sostanze stupefacenti, gioco d’azzardo patologico).

3. Fase conclusiva Sono previste due mattinate di lavoro per il ripasso ed il consolidamento delle conoscenze apprese. Inoltre i Pari che concludono il ciclo triennale affiancano gli operatori nella selezione dei nuovi Pari.

Gli Educatori Tra Pari, in coppia o in terzetti, realizzano incontri di una/due ore nelle classi prime (fase di avvio) e seconde (fase di stabilizzazione e conclusione) . Vengono stimolati confronti e discussioni, sperimentando metodologie attive apprese durante la formazione. A conclusione dell’anno scolastico, è prevista la realizzazione di un evento cittadino, momento pubblico in cui gli Educatori Tra Pari di tutte le scuole coinvolte, gli insegnanti e gli operatori restituiscono alla cittadinanza quanto realizzato dal programma e condividono messaggi di salute. L’evento viene documentato con foto, filmati e post pubblicati sui canali social del Programma, che permettono un’ampia diffusione e promozione delle attività. Nell’anno scolastico 2018/2019 gli Eventi saranno itineranti e coinvolgeranno ogni territorio comunale secondo una pianificazione che terrà in considerazione le giornate della salute (AIDS, Fumo, Violenza di Genere, Movimento, Bullismo…) A Milano si terrà come consuetudine l’Evento finale di chiusura dell’anno scolastico con il coinvolgimento di tutti gli EP ATS. Educapari sui social: oltre alla FanPage “Educatori tra pari ATS Città Metropolitana di Milano” su Facebook e ai gruppi WhatsApp per i singoli gruppi scolastici di educatori tra pari, Educapari sarà attivo in SocialMI per realizzare una comunità di Educatori tra Pari, secondo il programma di sviluppo di SocialMI Alla scuola è richiesto il supporto nel garantire lo svolgimento, la continuità e il monitoraggio del programma. Il lavoro svolto dai Pari è valorizzato tramite l’attribuzione di crediti formativi ed il riconoscimento come ore di Alternanza Scuola-Lavoro garantita dalla scuola. L’implementazione del programma nel corso del 2018 prevede:

➢ Informazione e formazione delle scuole del territorio di Milano Est e Milano Ovest, affinchè possano pianificare l’attività in riferimento all’anno scolastico 2018-2019 e avviarlo a partire da gennaio 2019;

➢ Formazione del personale di ATS Milano Est e Milano Ovest, relativa alle azioni progettuali elencate in precedenza;

➢ Attivazione di collaborazioni con le ASST, che forniranno le risorse necessarie alla realizzazione dell’intervento nei relativi ambiti territoriali;

➢ Verifica della possibilità di integrare le risorse anche coinvolgendo il terzo settore, sulla base dell’esperienza di Milano Ovest;

➢ Attuazione coerente ed organica del progetto su tutto il territorio, garantendo la prosecuzione dell’attività all’interno delle scuole aderenti al progetto relativo all’anno scolastico 2017-2018.

2) Il Programma Empowered Peer Education si articola attraverso varie attività, volte a promuovere il benessere scolastico, le relazioni, l’aggancio di studenti con difficoltà scolastiche, l’integrazione delle diverse abilità e delle diverse identità culturali.

In particolare: ➢ Laboratori tematici sulla promozione della salute, gestiti da operatori formati ➢ Laboratori musicali e teatrali ➢ Progetto “biblioteca” ➢ Cineforum ➢ Giardino alchemico ➢ Percorsi complementari di orientamento, ri-orientamento, motivazione scolastica e lavorativa, sia individuali

che di gruppo.

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ABSTRACT Sezione4 : Sistemi di valutazione (Indicatori)

La valutazione di processo prevede come indicatori: 1) Per il programma Educapari

• Numero di interventi di Educazione tra Pari implementati a livello territoriale;

• Numero totale di scuole aderenti al programma;

• Numero di scuole che completano il ciclo triennale/ numero totale di scuole aderenti al programma > 90%;

• Numero complessivo di Educatori tra Pari formati;

• Numero complessivo di studenti coinvolti dal programma;

• Partecipazione delle scuole aderenti all’evento finale > 90%;

• Partecipazione degli Educatori tra Pari all’evento finale > 80%;

• Numero di CFP (Istituti Professionali) aderenti al programma.

• 2) Per il programma Empowered Peer Education

• Numero di eventi promossi nella scuola di Castano Primo e nel contesto territoriale Castanese

• Esportazione del modello in almeno un territorio dell’ATS. o Razionale: il modello di Empowered Peer Education viene individuato come intervento

maggiormente efficace nei territori non metropolitani, dove le opportunità educative sono scarsamente rappresentate, ed il setting scolastico rappresenta in tal senso una risorsa fondamentale.

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14 - Scheda progetto Promozione Salute

Programma locale 2

TITOLO DEL PROGETTO

IN AMORE… NON RISCHIARE.

Referente

Servizio U.O.C. Promozione della Salute

Riferimenti mail

Soggetti esterni ATS coinvolti (ASST,USR, ECC)

Scuole secondarie di secondo grado, classi terze e quarte

Modalità promotore progettazione realizzazione valutazione

Dipartimenti ATS coinvolti

DIP.DIPS DIP. PAPPS DIP. PIPSS DIP. VETERINARIO DIP. CURE PRIMARIE

UOC ATS Promozione della Salute UOC MTS Milano Città(*)

Modalità promotore(*) progettazione(*)realizzazione valutazione

Copertura territoriale intero territorio ATS macroarea territoriale :

Tipologia progetto informativa formativa organizzativa

Temi di salute

Tema di salute prevalente (scelta singola)

accesso ai servizi per la salute alimentazione allattamento al seno ambienti di vita attività fisica consumi/comportamenti a rischio cultura della donazione diseguaglianze empowerment igiene personale

incidenti intercultura LifeSkills Partecipazione Politiche per la salute Salute e Sicurezza sul lavoro Salute mentale/benessere psicofisico Screening Sessualità Vaccinazioni Affettività Violenza di genere Corretto utilizzo dei social

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Destinatari

operatori (Specificare)……………………………………………………………………………………………… minori: 16 – 17 anni giovani adulti anziani lavoratori popolazione generale disabili patologie specifiche genitori insegnanti ……………………………………………………………………………………………………………………………………

Setting

luoghi del tempo libero luoghi per attività sportive ambienti di lavoro ambiente scolastico ambienti di vita servizi sanitari luoghi informali comunità servizi socio sanitari ………………………………………………………………………………………………………………………………………

ABSTRACT Sezione1 : Obiettivo Generale

L’ obiettivo generale del progetto è la prevenzione dell’infezione da HIV o di altre Infezioni Sessualmente Trasmesse (IST). Gli obiettivi specifici sono:

• Fornire agli adolescenti conoscenze basate sulle evidenze scientifiche: i dati epidemiologici, le modalità di trasmissione, la protezione dal contagio, i Centri di riferimento presenti nel territorio per la consulenza, la diagnosi e la terapia

• Sviluppare una sessualità consapevole e sicura nella popolazione giovanile, attraverso la ricerca e la scelta di soluzioni e strategie preventive

• Favorire l’acquisizione di competenze ed abilità comportamentali volte a prevenire le IST

• Promuovere la interazione e la partecipazione.

ABSTRACT Sezione2 : Analisi di contesto

Le Infezioni Sessualmente Trasmesse (IST) rappresentano un rilevante problema di salute a livello globale (un milione di nuovi casi al giorno secondo OMS). Nel 2016 sono state segnalate in Italia 3.451 nuove diagnosi di infezione da HIV, pari a 5,7 nuovi casi per 100.00 residenti; la Lombardia rappresenta la terza regione per incidenza (6,7 per 100.00 abitanti). In Italia circa l’85% dei casi di HIV è attribuibile alla modalità di trasmissione sessuale dove la fascia d’età maggiormente a rischio risulta essere quella compresa tra i 15 e i 29 anni; ciò a causa della carenza di informazioni puntuali e validate sulle IST e sulle corrette modalità di prevenzione. La letteratura scientifica individua gli interventi formativi di gruppo diretti agli adolescenti come strumenti efficaci a ridurre il rischio contrarre le IST. In particolare, nell’anno scolastico 2016/2017 sono stati realizzati interventi sul tema in 9 Istituti Secondari di secondo grado. Sono state coinvolte in totale 64 classi e 1390 alunni;prima e dopo la conduzione degli interventi, si è evidenziato un miglioramento complessivo delle conoscenze sul tema (dal 75,81% al 95,76% di risposte corrette). Nel contempo gli studenti hanno espresso un notevole gradimento per tale attività, considerata decisamente utile dal 95,30% dei partecipanti. Il progetto viene confermato per il 2018, introducendo una nuova modalità di realizzazione.

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ABSTRACT Sezione3 : Metodi Strumenti e Azioni

La proposta di progetto si articola in due fasi:

• La prima fase prevede il coinvolgimento della Scuola, nello specifico del Referente alla Salute e di un docente o Coordinatore per ciascuna delle classi del terzo anno. Per ciascuna classe si chiede all’insegnante di somministrare un questionario anonimo ed individuale. La compilazione del questionario avviene attraverso la ricerca delle risposte corrette relative ai temi proposti consultando il sito “SMARTSEX” dell’ATS Città Metropolitana di Milano (www.smartsex.eu). A tale scopo è necessario che il gruppo classe disponga di connessione Internet. L’offerta digitale di “SMARTSEX”, è accessibile pubblicamente tramite il sito ATS e viene qui intesa come valida risorsa per la conoscenza del fenomeno delle IST. Il tempo previsto per la compilazione partecipata è compreso tra una e due ore. I questionari compilati sono destinati agli operatori ATS.

• La seconda fase prevede, dopo alcuni giorni, un incontro di due ore condotto dagli operatori ATS, per: 1. Verificare e consolidare le conoscenze ritenute fondamentali:

o HIV/AIDS quale malattia infettiva, contagiosa, non ereditaria, curabile ma non guaribile o Modalità di trasmissione o Sieropositività: stato di malattia non visibile, contagioso, asintomatico, diagnosi, test HIV o Profilattico come unico presidio utile a prevenire l’infezione da HIV e IST; istruzioni sul

corretto utilizzo o Altre Infezioni Sessualmente Trasmesse (IST)

2. Attivare una discussione partecipata attraverso tecniche di conduzione di gruppo, per promuovere

l’adozione di strategie atte a ridurre il rischio di contrarre una IST. Al termine dell’incontro verranno messi a disposizione degli studenti alcuni campioni di preservativi. E’ in corso di valutazione la possibilità di implementare il progetto utilizzando la piattaforma digitale “SocialMI”, attualmente in uso per altri interventi di promozione della salute (Netyx, Food Game, EducaPari). In questo caso, verranno analizzate le opportunità offerte dalla piattaforma e sviluppate metodologie utili alla prevenzione di HIV/IST.

ABSTRACT Sezione4 : Sistemi di valutazione (Indicatori)

La natura sperimentale dell’intervento, basata sulla ricerca collaborativa delle informazioni, in rete (web), da parte degli studenti, prevede la valutazione della situazione iniziale delle conoscenze e delle attitudini attraverso la somministrazione di un questionario. Inoltre vengono individuati come indicatori di processo:

o Il numero di Istituti Secondari aderenti, per ciascun ambito territoriale o Il numero di classi coinvolte/ numero totale classi terze (quarte) o Il numero di alunni partecipanti

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15 - Scheda progetto Promozione Salute

Programma locale 2

TITOLO DEL PROGETTO

LIFESKILLS TRAINING LOMBARDIA (LST)

Responsabile

Servizio UOC Promozione della Salute

Riferimenti mail

Soggetti esterni ATS coinvolti (ASST,USR, ECC)

Il programma è promosso e monitorato dal Coordinamento Regionale LST, che si occupa anche della sua valutazione. Il programma è inserito tra le azioni consigliate da USR tramite la rete delle Scuole che Promuovo Salute. Concorrono alla realizzazione i docenti di tutti gli IC coinvolti. Per la realizzazione del programma è previsto il coinvolgimento di personale ASST, area Consultoriale, formato dal Coordinamento Regionale LST.

Modalità promotore progettazione realizzazione valutazione

Dipartimenti ATS coinvolti

DIP.DIPS DIP. PAPPS DIP. PIPSS DIP. VETERINARIO DIP. CURE PRIMARIE

UOC ATS UOC Promozione Salute

Copertura territoriale intero territorio ATS macroarea territoriale :

Tipologia progetto informativa formativa organizzativa

Temi di salute

Tema di salute prevalente (scelta singola)

accesso ai servizi per la salute alimentazione allattamento al seno ambienti di vita attività fisica consumi/comportamenti a rischio cultura della donazione diseguaglianze empowerment igiene personale

incidenti intercultura LifeSkills Partecipazione Politiche per la salute Salute e Sicurezza sul lavoro Salute mentale/benessere psicofisico Screening Sessualità Vaccinazioni

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Destinatari

operatori minori (specificare età) 11-13 aa e 9 anni per LST Primaria giovani adulti anziani lavoratori popolazione generale disabili patologie specifiche ……………………………………………………………………………………………………………………………………

Setting

luoghi del tempo libero luoghi per attività sportive ambienti di lavoro ambiente scolastico ambienti di vita servizi sanitari luoghi informali comunità

ABSTRACT Sezione1 : Obiettivo Generale

Il LifeSkills Training middle school (LST) è un programma preventivo evidence based in grado di prevenire e ridurre a lungo termine il rischio di uso di alcol, tabacco, droghe e comportamenti violenti attraverso l’incremento di abilità personali (es. problem-solving, decision-making), abilità sociali (es. assertività, capacità di rifiuto) e abilità di resistenza sociale (es. pensiero critico rispetto alle credenze normative sulla diffusione del consumo di sostanze). L’edizione italiana del LST è frutto dell’adattamento al contesto italiano del programma originale (Botvin et al. , USA) curato Regione Lombardia/ATS di Milano in collaborazione con gli Autori.

ABSTRACT Sezione2 : Analisi di contesto

LST utilizza una strategia educativo-promozionale e si focalizza sul rinforzo delle capacità di resistenza all'adozione di comportamenti a rischio all’interno di un modello più generale di incremento delle abilità personali e sociali legate alla promozione della salute. Il programma si sviluppa nell’arco dell’intero ciclo scolastico triennale. Per la scuola secondaria di secondo grado il programma è costituito da un primo anno di livello “base” e un secondo e un terzo “di rinforzo”. Le attività in classe sono condotte da insegnanti appositamente formati. Nell’anno scolastico 2017/18 il numero degli IC aderenti al programma è aumentato rispetto al precedente anno scolastico (da 16,8% a 18,6% di copertura sul totale degli istituti presenti sul territorio di ATS Milano Città Metropolitana). Nel anno scolastico 2016/17 circa 450 docenti formati all’utilizzo del programma hanno lavorato in LST 49 Istituti Comprensivi del territorio di ATS Milano Città metropolitana, coinvolgendo 9350 studenti sui tre livelli. I cambiamenti organizzativi legati alla riforma sanitaria in atto hanno comportato un lieve ritardo operativo nell’avvio dei programmi in alcuni territori (le scuole aderenti al programma sono seguite da alcuni anni da un gruppo di operatori abilitati dal coordinamento regionale, alcuni dei quali assegnati alle ASST). Nel corso del 2018 sarà ulteriormente rinforzato il carattere di intersettorialità del programma rispetto alle diverse tematiche di salute, attraverso un maggior coinvolgimento operativo di professionisti provenienti da altri Servizi, in linea con le richieste della Rete Regionale SPS. Il gruppo di lavoro regionale sull’estensione di LST ha avviato nell’ anno scolastico in corso il progetto di adattamento del programma alla scuola primaria, una prima edizione sperimentale di LST Primary, proposta e realizzata in alcuni Istituti Comprensivi del territorio.

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ABSTRACT Sezione3 : Metodi Strumenti e Azioni

Il LST utilizza un approccio educativo-promozionale e prevede come elemento chiave il coinvolgimento degli insegnanti e della scuola. Lavorare con le figure educative di riferimento rientra in una logica di intervento che mira a agire sul contesto di vita degli studenti affinché funga da fattore protettivo e faciliti l’adozione di comportamenti salutari. Il programma, che è triennale e rivolto alle classi prime, seconde e terze delle scuole secondarie di I grado, prevede un processo a cascata che coinvolge gli operatori delle ATS e delle ASST abilitati dal Coordinamento Regionale del Programma, i dirigenti scolastici, gli insegnanti, altri attori della scuola e gli studenti. La realizzazione/implementazione del programma prevede le seguenti attività: ▪ Coinvolgimento del Dirigente Scolastico e formalizzazione dell’adesione al programma, presentazione del

programma agli Organi collegiali della scuola, genitori, ecc. ▪ Formazione dei docenti (un percorso triennale che abilita gradualmente alla realizzazione dei 3 livelli del

programma) da parte di operatori ATS o ASST a loro volta appositamente formati dal soggetto accreditato ▪ Realizzazione in classe da parte dei docenti delle attività educative e sessioni di rinforzo, con il supporto dello

specifico kit didattico ▪ Sessioni di accompagnamento e supporto metodologico ai docenti (3-4 all'anno) ▪ Attività di monitoraggio e di valutazione

ABSTRACT Sezione4 : Sistemi di valutazione (Indicatori)

Impatto Indicatore: copertura scuole target Formula: n. istituti comprensivi (IC) partecipanti/ n. IC del territorio ATS Indicatore: copertura target Formula: n. studenti coinvolti nel programma, negli IC partecipanti/n. totale studenti degli IC partecipanti Appropriatezza Indicatore: completezza nella realizzazione del programma Formula: n. classi che concludono correttamente lo specifico livello/n. classi aderenti al programma Indicatore: diffusione programma LST negli IC aderenti alla Rete SPS Formula: n. IC della Rete SPS con LST/n. totale IC aderenti alla Rete sul territorio ATS Sostenibilità Indicatore: continuità nello sviluppo del programma Formula: n. IC che proseguono nell'attuazione del programma dopo la conclusione del primo triennio/ n. IC istituti comprensivi che hanno concluso il primo triennio Indicatore: grado di attivazione dei docenti formati Formula: n. docenti formati coinvolti nel programma negli IC in cui lo si realizza /n. totale docenti degli IC aderenti al programma

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16 - Scheda progetto Promozione Salute

Programma locale 2

TITOLO DEL PROGETTO

UNPLUGGED LOMBARDIA

Responsabile

Servizio UOC Promozione della Salute

Riferimenti mail

Soggetti esterni ATS coinvolti (ASST,USR, ECC)

Il programma è promosso da DG Welfare di Regione Lombardia e monitorato dal Coordinamento Regionale Unplugged Lombardia, che si occupa anche della sua valutazione. Il programma è inserito tra le azioni consigliate da USR tramite la Rete delle Scuole che Promuovo Salute. Concorrono alla realizzazione i docenti di tutti gli IS coinvolti. Per la realizzazione del programma è previsto il coinvolgimento di personale ASST, area Consultoriale, formato dal Coordinamento Regionale Unplugged Lombardia, in collaborazione con DORS di Regione Piemonte. ASST

Modalità promotore progettazione realizzazione valutazione

Dipartimenti ATS coinvolti

DIP.DIPS DIP. PAPPS DIP. PIPSS DIP. VETERINARIO DIP. CURE PRIMARIE

UOC ATS UOC Promozione Salute

Copertura territoriale intero territorio ATS macroarea territoriale :

Tipologia progetto informativa formativa organizzativa

Temi di salute

Tema di salute prevalente (scelta singola)

accesso ai servizi per la salute alimentazione allattamento al seno ambienti di vita attività fisica consumi/comportamenti a rischio cultura della donazione diseguaglianze empowerment igiene personale

incidenti intercultura LifeSkills Partecipazione Politiche per la salute Salute e Sicurezza sul lavoro Salute mentale/benessere psicofisico Screening Sessualità Vaccinazioni

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Destinatari

operatori (Specificare) minori ( specificare età) 14-15 aa giovani adulti anziani lavoratori popolazione generale disabili patologie specifiche ……………………………………………………………………………………………………………………………………

Setting

luoghi del tempo libero luoghi per attività sportive ambienti di lavoro ambiente scolastico ambienti di vita servizi sanitari luoghi informali comunità

ABSTRACT Sezione1 : Obiettivo Generale

Unplugged è un programma preventivo evidence based in grado di ritardare o prevenire la sperimentazione delle sostanze psicoattive e di migliorare il benessere e la salute psicosociale dei ragazzi. Il programma mira a: Favorire lo sviluppo ed il consolidamento delle competenze interpersonali; Sviluppare e potenziare le abilità intrapersonali;

• Correggere le errate convinzioni dei ragazzi sulla diffusione e l’accettazione dell’uso di sostanze psicoattive, nonché sugli interessi legati alla loro commercializzazione;

• Migliorare le conoscenze sui rischi dell’uso di tabacco, alcol e sostanze psicoattive

• Sviluppare un atteggiamento non favorevole alle sostanze.

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ABSTRACT Sezione2 : Analisi di contesto

Unplugged si fonda sul modello dell’Influenza Sociale e dell’Educazione Normativa e si basa sull’approccio educativo-promozionale basato sulle life-skills. In Italia Unplugged è coordinato dall’A.S.L. TO1 ed è stato sperimentato e valutato dall’Osservatorio Epidemiologico delle Dipendenze della Regione Piemonte in collaborazione con le Università di Torino e del Piemonte Orientale. Il programma si rivolge agli studenti del II e III anno delle scuole secondarie di I grado e del I anno delle scuole secondarie di II grado. In Lombardia è rivolto agli studenti delle classi prime delle scuole secondarie di II grado. Il programma è annuale e prevede un processo a cascata che coinvolge gli operatori delle ATS, i dirigenti scolastici, gli insegnanti, altri attori della scuola e gli studenti. Unplugged si configura, per le sue specifiche caratteristiche (durata annuale, target di riferimento studenti di I superiore), come un intervento percepito dalla dirigenza scolastica come intervento “a tema”/“opzionale” rispetto ad altre proposte preventive anche non-sanitarie in atto nelle scuole stesse (accoglienza, contrasto all’abbandono scolastico, prevenzione del disagio, bullismo ecc.) e/o esclusivamente e spiccatamente mirato a contesti particolarmente problematici dal punto di vista della presenza di condizioni di disagio, di problematiche di consumo e/o di abuso di sostanze. Proprio per questo, l’indicazione regionale è di proporre il programma anche ai Corsi di Formazione Professionale, quale occasione preventiva ed educativa di rinforzo ai dispositivi di tutoraggio e di progetto educativo individualizzato solitamente presenti in questi corsi. Questa specifica attenzione intende fornire uno strumento di rinforzo e aumento di abilità protettive per la salute ad una fascia di studenti particolarmente fragili. Le attività si svolgono a scuola, durante l’orario scolastico e sono condotte da insegnanti appositamente formati. Nel corso del 2016/17 il programma Unplugged è stato realizzato in 21 Istituti Superiori del territorio, dove 147 docenti hanno proposto le 12 unità di lavoro a circa 4200 studenti. Nell’anno scolastico 2017/18 il numero delle scuole aderenti al programma è stato in flessione rispetto agli aa.ss. precedenti (da 21,5% a 15,7% di copertura sul totale degli istituti presenti sul territorio di ATS Milano Città Metropolitana), anche in considerazione del fatto che i cambiamenti organizzativi legati alla applicazione del modello organizzativo ex l.r. 23/15 hanno comportato un lieve ritardo operativo nell’avvio dei programmi in alcuni territori (le scuole aderenti al programma sono seguite da alcuni anni da un gruppo di operatori abilitati dal coordinamento regionale, alcuni dei quali assegnati alle ASST). Una considerazione specifica merita l’analisi della ricaduta del programma nel territorio della città di Milano, ove si registra il coinvolgimento di un numero ridotto di istituti in valore assoluto e per di più instabile (ogni anno si verifica un costante “ricambio” fra gli istituti aderenti): ciò è riconducibile certamente alla concomitante presenza dell’offerta da parte di ATS del programma “Educazione tra pari”, che vede stabilmente e attivamente coinvolti i docenti e gli studenti di circa 35 istituti del medesimo grado. Nella logica di migliorare l’impatto del programma sulla popolazione scolastica milanese, a partire dall’a.s. 2018/19, si prevede – anche nella logica di attuare il Protocollo regionale per la piena attuazione nel setting scolastico di quanto previsto dal DPR 309/90 - la possibilità di proporre il programma quale “integrazione mirata” di quello di “Educazione tra Pari” negli istituti storicamente coinvolti che manifestassero particolari criticità. Parallelamente, sarà rafforzata la proposta mirata del programma alle Scuole ad indirizzo professionale.

ABSTRACT Sezione3 : Metodi Strumenti e Azioni

La realizzazione/implementazione del programma prevede le seguenti attività:

• Coinvolgimento del Dirigente Scolastico e formalizzazione dell’adesione al programma

• Presentazione del programma agli Organi collegiali della scuola, genitori, ecc.

• Formazione dei docenti (corso di 20 ore, tenuto da operatori ATS o AAST appositamente formati da EU-Dap Faculty.

• Realizzazione in classe, da parte dell’insegnante, delle 12 unità didattiche (1h/ud), applicando metodologie interattive (role playing, brain storming, ecc.) e con il supporto dello specifico kit didattico

• Supporto ai docenti e partecipazione alle periodiche sessioni di aggiornamento (booster) per i formatori.

• Attività di monitoraggio e di valutazione

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ABSTRACT Sezione4 : Sistemi di valutazione (Indicatori)

Impatto Indicatore: copertura scuole target Formula: n. Scuole Secondarie di II° (CFP+IS) aderenti/ n. Scuole Secondarie di II° (CFP+IS) del territorio ATS Indicatore: copertura target Formula: n. studenti coinvolti nel programma nelle Scuole Secondarie di II° (CFP+IS) in cui si realizza il programma /n. totale studenti Scuole Secondarie di II° (CFP+IS) in cui si realizza il programma Appropriatezza Indicatore: completezza nello sviluppo del programma Formula: n. classi che concludono correttamente il programma/n. classi aderenti al programma Indicatore: copertura target specifici Formula: n. Centri Formazione Professionale (CFP) aderenti/n. CFP del territorio ATS Indicatore: diffusione del programma nelle Scuole Secondarie di II° aderenti alla Rete SPS Formula: n. SS II° aderenti alla Rete SPS con attivo il programma/n. totale SS II° aderenti alla Rete sul territorio ATS Sostenibilità Indicatore: scuole che mantengono l’attuazione del programma negli anni Formula: n. SS II° (CFP+IS) che hanno attuato il programma nell’A.S. osservato e nei due A.S. precedenti/ n. SSII° (CFP+IS) che hanno attuato il programma nei due A.S. precedenti quello osservato Indicatore: grado di attivazione dei docenti formati Formula: n. docenti formati coinvolti nel programma nelle SS II° in cui si realizza il programma/n. totale docenti delle SS II° partecipanti al programma

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17 - Scheda progetto Promozione Salute

Programma locale 2

TITOLO DEL PROGETTO

SOCIALMI: un social network per promuovere sani stili di vita

Referente

Servizio UOC PICVF

Riferimenti mail

Soggetti esterni ATS coinvolti (ASST,USR, ECC)

Scuole superiori di secondo grado, Ufficio scolastico e ASST

Modalità promotore progettazione realizzazione valutazione

Dipartimenti ATS coinvolti

DIP. IPS DIP. PAPPS DIP. PIPSS DIP. VETERINARIO DIP. CURE PRIMARIE

UOC ATS UOC PS UOC Salute e Ambiente UOC PICVF UOS Comunicazione, URP e Ufficio Stampa UOC IAN UOC Programmazione e Coordinamento Attività di Igiene e Prevenzione Sanitaria

Modalità promotore progettazione realizzazione valutazione

Copertura territoriale intero territorio ATS macroarea territoriale :

Tipologia progetto informativa formativa organizzativa

Temi di salute

Tema di salute prevalente (scelta singola)

accesso ai servizi per la salute alimentazione allattamento al seno ambienti di vita attività fisica consumi/comportamenti a rischio cultura della donazione diseguaglianze empowerment igiene personale

incidenti intercultura LifeSkills Partecipazione Politiche per la salute Salute e Sicurezza sul lavoro Salute mentale/benessere psicofisico Screening Sessualità Vaccinazioni Affettività Violenza di genere Corretto utilizzo dei social

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Destinatari

operatori (Specificare)……………………………………………………………………………………………… minori ( specificare età) 14-18 ragazze e ragazzi scuola secondarie di secondo grado giovani adulti anziani lavoratori popolazione generale disabili patologie specifiche genitori insegnanti ……………………………………………………………………………………………………………………………………

Setting

luoghi del tempo libero luoghi per attività sportive ambienti di lavoro ambiente scolastico ambienti di vita servizi sanitari luoghi informali comunità servizi socio sanitari RETE WEB

ABSTRACT Sezione1 : Obiettivo Generale

SocialMI è un social network di Ats Milano Città Metropolitana rivolto agli studenti delle scuole secondarie di secondo grado del territorio dell’Ats. Si qualifica come un servizio che ha come finalità lo sviluppo di temi di Promozione alla Salute, Benessere Digitale e di Educazione alla Cittadinanza Attiva e a quella Digitale Gli obiettivi generali riguardo SocialMi per il 2018 sono:

1. Ampliare gli ambienti del social attraverso l’inserimento di tutti i programmi rivolti alle scuole secondarie di secondo grado, rispettandone la specificità e l’originalità;

2. Promuovere l’interazione tra i ragazzi in maniera trasversale ai programmi tramite l’utilizzo della bacheca comune;

3. Ampliare i contenuti del social estendendoli al benessere digitale ed ai temi generali di salute e sicurezza; 4. Svilupparne la versione responsive per renderlo fruibile anche tramite smartphone. 5. Realizzare un Gruppo di Miglioramento per qualificare il gruppo redazionale e di gestione dedicato a

SocialMi

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ABSTRACT Sezione2 : Analisi di contesto

La promozione della salute mediante i social network ha come obiettivo informare i giovani e promuovere l’adozione di comportamenti salutari, utilizzando il principale strumento comunicativo ed interattivo delle generazioni dell’ era digitale. Si tratta inoltre di promuovere competenze utili allo sviluppo della cittadinanza digitale, intendendo la capacità di un individuo di partecipare alla società online e di assumere le attitudini e le abilità per tutelare la salute e il benessere all’interno del più ampio quadro della Cittadinanza. La cittadinanza digitale è un'estensione della cittadinanza "tradizionale" dovuta all'ampliamento dei mezzi a disposizione del cittadino per l'esercizio di alcuni suoi diritti, dei suoi doveri e dell’assunzione delle sue responsabilità a partire dai temi di salute. SocialMi è un network che connette tra loro i giovani che partecipano ai Programmi di Educazione tra Pari di Ats Milano Città Metropolitana. L’Educazione tra Pari è una metodologia attraverso la quale ragazzi opportunamente formati svolgono attività informative e di sensibilizzazione dirette ai pari, cioè persone simili quanto a età e condizione di vita. Ats Milano Città Metropolitana propone vari programmi per la formazione degli Educatori tra Pari, accomunati dalla dimensione ludica e creativa dell’ apprendimento, dal protagonismo dei ragazzi e dall’attivazione di strategie partecipative. L’adesione delle scuole secondarie di secondo grado ai programmi di Educazione tra Pari consente l’iscrizione dei ragazzi a SocialMi. I programmi intendono promuovere un pensiero critico volto alla salute nei temi di sessualità, affettività, relazioni, alimentazione, consumo critico, utilizzo corretto degli strumenti digitali, uso/abuso di sostanze psicoattive e dipendenze comportamentali come il gioco d’azzardo patologico, contrasto alla violenza di genere. In questa prospettiva SocialMi si configura come risorsa per l’Educazione tra Pari in grado di integrare tematiche di salute nel contesto digitale. In SocialMI si costruisce il proprio profilo personale e si aderisce ad una squadra, ad un gruppo o a un laboratorio, ciascuno dei quali è abbinato ad una scuola. Anche se si partecipa ad un solo programma, è possibile interagire e vedere le attività che vengono svolte in tutto il social attraverso la bacheca comune.

ABSTRACT Sezione3 : Metodi Strumenti e Azioni

Al fine di rendere SocialMI strumento di integrazione tra tematiche di salute e modalità digitali, vengono pianificate le seguenti attività:

• Predisporre un’ AREA EVENTI comune, nella quale viene data visibilità agli eventi organizzati nei vari programmi ed ai principali avvenimenti riportati dal web sui temi specifici di SocialMI;

• Favorire la pubblicazione di contenuti all’interno della bacheca comune, che verrà intesa come momento formativo per l’Educazione tra Pari in un’ottica di integrazione dei contenuti dei diversi programmi;

• Creare una community docenti nella quale gli insegnanti potranno riportare esperienze, punti di forza e criticità individuati nelle varie attività di SocialMI, condividendo nel contempo materiale informativo per un aggiornamento continuo sui temi della promozione della salute nelle scuole, in un’ottica di Educazione tra Pari.

• Introdurre in un’area specifica contenuti aggiuntivi ai programmi di Educazione tra Pari, relativi al benessere digitale ed ai temi generali di salute e sicurezza;

• Elaborare il piano di sviluppo della versione mobile del social, che dovrà essere disponibile ad accogliere i contenuti riferiti all’anno accademico 2018/2019.

ABSTRACT Sezione4 : Sistemi di valutazione (Indicatori)

La valutazione avverrà sulla base dei seguenti indicatori di esito:

• Numero di contenuti realizzati dai ragazzi pubblicati sulla ambiente social;

• Numero di interazioni di commenti per ciascun contenuto condiviso in ambiente social;

• Numero di utenti iscritti

• Sviluppo di versione responsive per smartphone entro il termine dell’anno 2018.

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18 - Scheda progetto Promozione Salute

Programma locale 2

TITOLO DEL PROGETTO

Progetto “LE SCUOLE CHE PROMUOVONO SALUTE” - Rete di Milano e Lodi- a.s. 2017/18 L’ATTIVITÀ FISICA e il rapporto fra benessere e sviluppo delle capacità cognitive.

Referente

Servizio Ufficio Scolastico Provincia di Milano

Riferimenti mail

Soggetti esterni ATS coinvolti (ASST,USR, ECC)

UST Milano- IC Ilaria Alpi – capofila Rete SPS Milano

Modalità promotore progettazione realizzazione valutazione

Dipartimenti ATS coinvolti

DIP.DIPS DIP. PAPPS DIP. PIPSS DIP. VETERINARIO DIP. CURE PRIMARIE

UOC ATS

Modalità promotore progettazione x realizzazione valutazione

Copertura territoriale intero territorio ATS macroarea territoriale :

Tipologia progetto informativa formativa organizzativa

Temi di salute

Tema di salute prevalente (scelta singola)

accesso ai servizi per la salute alimentazione allattamento al seno ambienti di vita attività fisica consumi/comportamenti a rischio cultura della donazione diseguaglianze empowerment igiene personale

incidenti intercultura LifeSkills Partecipazione Politiche per la salute Salute e Sicurezza sul lavoro Salute mentale/benessere psicofisico Screening Sessualità Vaccinazioni Affettività Violenza di genere Corretto utilizzo dei social

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Destinatari

operatori (Specificare)……………………………………………………………………………………………… minori ( specificare età) giovani adulti anziani lavoratori popolazione generale disabili patologie specifiche genitori insegnanti ……………………………………………………………………………………………………………………………………

Setting

luoghi del tempo libero luoghi per attività sportive ambienti di lavoro ambiente scolastico ambienti di vita servizi sanitari luoghi informali comunità servizi socio sanitari ………………………………………………………………………………………………………………………………………

ABSTRACT Sezione1 : Obiettivo Generale

Finalità del percorso è un progressivo coinvolgimento dei docenti più esperti e motivati nella funzione di supporto e formazione rivolta ai colleghi, nella logica di promuovere un “passaggio del testimone” che permetta effettivamente di affermare che la salute si promuove e costruisce nella normalità e nei contesti di vita delle persone e delle comunità.

ABSTRACT Sezione2 : Analisi di contesto

Le evidenze indicano che: → le iniziative di attività fisica nelle scuole sono più efficaci se adottano un approccio globale; ad esempio lo sviluppo di competenze, la creazione e il mantenimento di un ambiente fisico e di risorse adatte, l’appoggio a politiche di sostegno che permettono a tutti gli studenti di partecipare; → un’attività fisica giornaliera svolta a scuola aumenta la motivazione degli alunni e ha effetti molto positivi sullo sviluppo cognitivo, sebbene tolga un po’ di tempo da dedicare alle attività cognitive; → esiste una correlazione diretta tra lo svolgere attività fisica a scuola e successivamente nell’età adulta; → gli studenti ottengono più benefici dall’attività fisica se hanno l’opportunità di svolgerla in modo regolare durante le ore scolastiche; → se gli studenti collaborano con il personale scolastico nel decidere che tipo di attività fisica svolgere - che potrebbe comprendere altre attività non viste come sport, come per esempio la danza - sono più invogliati a parteciparvi;

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ABSTRACT Sezione4 : Sistemi di valutazione (Indicatori)

N° docenti partecipanti N° Unità formative realizzate nelle scuole

ABSTRACT Sezione3 : Metodi Strumenti e Azioni

Si intende organizzare un percorso con la seguente struttura che ricalca, il più possibile, lo schema proposto in Unità Formative (25 ore) all’interno del Piano Nazionale di Formazione docenti. PRIMO INCONTRO - N° 2 Convegni iniziali (5 ore ciascuno) aperti a tutti: Tema: Rapporto tra benessere e sviluppo delle capacità cognitive e delle competenze di cittadinanza in relazione all’età evolutiva Seminario A) per docenti di scuola materna e primaria – Seminario B) per docenti di scuole media e superiori – SECONDO INCONTRO N° 1 convegno per tutti i docenti ( 3 ore aperti a tutti) Tema: Il ruolo dei docenti per costruire sinergie virtuose Nei convegni dovranno essere messi in evidenza tutte le componenti che devono essere prese in carico dalla scuola per creare situazioni di benessere.

Rapporto fra corpo e benessere Rapporto fra emotività, metodi di apprendimento e benessere Rapporto fra benessere e sviluppo delle capacità cognitive. Come può essere utile al benessere lavorare per competenze

TERZO INCONTRO - N° 4 workshop paralleli per docenti con impegno adesione ( 4 ore) max 30 partecipanti Temi da sviluppare - Mindfullness – rilassamento – Bodyscan - Lavoro sui rapporti spazio temporali nel gioco - La relazione attraverso il movimento - Comunicazione e sport, tra esercizi e allena-menti N° 10 ore di approfondimento bibliografico- predisposizione Unità Formativa di Apprendimento da proporre in classe QUARTO INCONTRO - Restituzione in intergruppo dell’esperienza o di Unità Formative significative (3 ore aperti a tutti)

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19 - Scheda progetto Promozione Salute

Programma locale 5

TITOLO DEL PROGETTO

PREVENZIONE VIOLENZA DI GENERE

Referente

Servizio UOC Promozione Sociosanitaria e Sociale Integrata

Riferimenti mail

Soggetti esterni ATS coinvolti (ASST,USR, ECC)

ASST, Reti per il contrasto alla violenza di genere

Modalità promotore progettazione realizzazione valutazione

Dipartimenti ATS coinvolti

DIP.DIPS DIP. PAPPSDIP. PIPSS DIP. VETERINARIO DIP. CURE PRIMARIE

UOC ATS

Modalità promotore progettazione realizzazione valutazione

Copertura territoriale intero territorio ATS macroarea territoriale :

Tipologia progetto informativa formativa organizzativa

Temi di salute

Tema di salute prevalente (scelta singola)

accesso ai servizi per la salute alimentazione allattamento al seno ambienti di vita attività fisica consumi/comportamenti a rischio cultura della donazione diseguaglianze empowerment igiene personale

incidenti intercultura LifeSkills Partecipazione Politiche per la salute Salute e Sicurezza sul lavoro Salute mentale/benessere psicofisico Screening Sessualità Vaccinazioni Affettività Violenza di genere Corretto utilizzo dei social

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Destinatari

operatori (Specificare)……………………….. …………………………………… minori ( specificare età) giovani adulti anziani lavoratori popolazione generale disabili patologie specifiche genitori insegnanti ……………………………………………………………………………………………………………………………………

Setting

luoghi del tempo libero luoghi per attività sportive ambienti di lavoro ambiente scolastico ambienti di vita servizi sanitari luoghi informali comunità servizi socio sanitari ………………………………………………………………………………………………………………………………………

ABSTRACT Sezione1 : Obiettivo Generale

Implementare le sinergie e l’omogeneità di intervento nella prevenzione della violenza di genere. Promuovere attività di prevenzione , che incrementino le informazioni sui servizi e modalità di emersione dalla spirale della violenza domestica. Promuovere attività che incidano sui determinanti culturali all’ origine dell’asimmetria di aspettative relative ai generi, in particolare con i target di popolazione in fase di formazione.

ABSTRACT Sezione2 : Analisi di contesto

Il fenomeno della violenza di genere, non è certamente nuovo e presenta una prevalenza sulla popolazione italiana notevole, come dimostrato dalle rilevazioni ISTAT del 2004 e 2015. http://www.istat.it/it/violenza-sulle-donne Si manifesta con livelli e tipologie diverse e la letteratura ci indica che i determinanti sono diversi : culturali, economici, personali e relazionali. www.eige.europa.eu Diverse sono le esperienze di prevenzione attivate a livello internazionale e nazionale, così come i target di riferimento . http://apps.who.int/violence-info/ Il piano regionale quadriennale di prevenzione e contrasto alla violenza contro le donne 2015-18 , pone la prevenzione come uno degli obiettivi prioritari . A livello locale nel territorio di ATS, con il 2017 si è completato il processo di costituzione delle reti per il contrasto alla violenza di genere con l’attivazione delle ultime 3 con capofila i comuni di Rho, San Donato Milanese e Melzo ,che si aggiungono alle 5 già presenti : Milano, Cerro Maggiore, Cinisello Balsamo, Rozzano e Lodi. Attualmente tutti i 195 comuni, l’ ATS Milano, le ASST, le forze dell’ordine, magistratura, privato sociale, sono impegnati in programmi per il contrasto alla violenza di genere e alla prevenzione della stessa.

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ABSTRACT Sezione3 : Metodi Strumenti e Azioni

1) Attivazione di momenti di confronto tra i referenti delle 8 reti per il contrasto alla violenza di genere e gli

operatori che si occupano di promozione della salute, al fine di omogeneizzare e integrare gli interventi. 2) Utilizzo di strumenti di comunicazione basati sui social network, per la diffusione di informazioni corrette su

atteggiamenti, segnali sui prodromi di violenze relazionali, informazioni sui servizi territoriali disponibili (centri anti violenza) . In particolare la piattaforma NETYX , già attiva negli ambiti dell’ affettività e sessualità degli adolescenti.

3) Attività di coordinamento e confronto tra gli enti che si occupano di prevenzione primaria, secondaria e terziaria con gli uomini maltrattanti.

4) Attività di formazione di moltiplicatori in ambito lavorativo. 5) Integrazione con i programmi di prevenzione che si realizzano nell’ambito scolastico al fine di:

• contribuire alla formazione dei docenti attraverso l’organizzazione di incontri e laboratori orientati allo sviluppo di competenze, utilizzando tecniche interattive per lo sviluppo di conoscenze aggiornate , di consapevolezza critica e di azioni di miglioramento efficaci e sostenibili.

• Contribuire alla formazione specifica degli studenti della scuola secondaria di secondo grado tramite l’educazione tra pari.

ABSTRACT Sezione4 : Sistemi di valutazione (Indicatori)

1) Numero incontri di integrazione tra reti e operatori ATS. Mappatura degli interventi effettuati, programmati

e dei finanziamenti disponibili, per poterli orientare secondo programmi validati alla popolazione giovanile e adulta

2) Apertura di una sezione su NETYX dedicata al tema della prevenzione della violenza di genere 3) Numero di incontri con gli enti che si occupano di maltrattanti . 4) almeno 4 aziende aderenti a WHP in cui applicare la metodologia dei moltiplicatori nel territorio di ATS 5) Inserimento negli interventi effettuati nelle scuole superiori ( peer education ) della tematica della violenza

di genere

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20 - Scheda progetto Promozione Salute

Programma locale 5

TITOLO DEL PROGETTO

PREVENZIONE DIPENDENZE E PROMOZIONE DELLA SALUTE - AREA CARCERE

Responsabile

Servizio UOC Promozione della Salute

Riferimenti mail

Soggetti esterni ATS coinvolti (ASST,USR, ECC)

ASST Santi Paolo e Carlo

Modalità promotore progettazione realizzazione valutazione

Dipartimenti ATS coinvolti

DIP.DIPS DIP. PAPPS DIP. PIPSS DIP. VETERINARIO DIP. CURE PRIMARIE

UOC ATS promozione della salute

Copertura territoriale intero territorio ATS macroarea territoriale :

Tipologia progetto informativa formativa organizzativa

Temi di salute

Tema di salute prevalente (scelta singola)

accesso ai servizi per la salute alimentazione allattamento al seno ambienti di vita attività fisica consumi/comportamenti a rischio cultura della donazione diseguaglianze empowerment igiene personale

incidenti intercultura LifeSkills Partecipazione Politiche per la salute Salute e Sicurezza sul lavoro Salute mentale/benessere psicofisico Screening Sessualità Vaccinazioni

Destinatari

operatori (Specificare)……………………………………………………………………………………………… minori ( specificare età) giovani adulti anziani lavoratori popolazione generale disabili patologie specifiche Detenuti

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Setting

luoghi del tempo libero luoghi per attività sportive ambienti di lavoro ambiente scolastico ambienti di vita servizi sanitari luoghi informali comunità (Carcere)

ABSTRACT Sezione1 : Obiettivo Generale

Promuovere salute e prevenire i comportamenti a rischio nella popolazione carceraria concorre alla piena affermazione del diritto alla salute, e della sua tutela, costituzionalmente sancito per ogni individuo, quale interesse non solo per la persona ma per la collettività. In generale, si tratta di realizzare interventi di prevenzione selettiva. Da una parte, in particolare con i detenuti aventi pregressi di dipendenza, il lavoro preventivo ha l’obiettivo di valorizzare l’esperienza di allontanamento dal consumo (astinenza) e di rinforzare l’autostima, al fine di assumere comportamenti auto tutelanti dal rischio di ricaduta. Dall’altra, intende potenziare risorse e capacità (skill) che contribuiscano ad accrescere nei detenuti una maggiore consapevolezza del ruolo genitoriale, reale o potenziale, affinché la valenza preventiva agita nel lavoro educativo abbia ricadute sui soggetti (figli, ma non solo) all’esterno del carcere.

ABSTRACT Sezione2 : Analisi di contesto

Il lavoro preventivo che si realizza nell’ambito carcerario tiene conto, ove possibile, delle specificità del contesto (es. casa circondariale o casa di reclusione, caratteristiche del reparto), dello stato di esecuzione della pena detentiva (es. lunga carcerazione, pena alternativa) e della forte componente di stranieri presenti sul totale della popolazione carceraria. In generale, l’attività di prevenzione selettiva si rivolge a soggetti detenuti con certificazione di dipendenza da alcol e sostanze stupefacenti. Considerando gli specifici fattori di rischio e l’attualità – anche alla luce dei dati epidemiologici disponibili relativamente a questo specifico target – le attività preventive mirano anche a ridurre la predisposizione all’instaurarsi di condizioni di GAP. In continuità con quanto realizzato negli anni scorsi, il programma sarà attuato – contestualizzandolo – sia all’interno della Casa circondariale San Vittore - Francesco Di Cataldo sia nella Casa di Reclusione di Opera, inserendosi nella programmazione delle attività dei rispetti Reparti di Trattamento Avanzato “La Nave” e “La Vela”, grazie agli accordi collaborazione in fieri con ASST santi Paolo e Carlo. A partire dall’esperienza maturata in questi anni, e considerano l’importanza di sviluppare quanto più possibile interazioni e integrazioni fra i contenuti dei programmi preventivi realizzati all’interno dei contesti carcerari e la dimensione territoriale, oltre che per rinforzare la gamma di attenzione preventive rivolte a soggetti particolarmente a rischio, nel corso del 2018 saranno valutate le possibilità di sviluppo di ulteriori attività – “generare patrimonio” – che possano vedere quali destinatari finali i figli dei detenuti presso il Reparto “La Vela” del Carcere di Opera. L’ipotesi da verificare sul campo è quella di articolare percorso di gruppo rivolti a padri detenuti che sviluppi e migliori le competenze utili al rafforzamento del proprio ruolo genitoriale; parallelamente il progetto prevede una attività – svolta sul territorio in setting da individuare – per accogliere e sostenere le madri dei figli dei detenuti. Per le sue peculiarità, questa attività dovrà necessariamente vedere la collaborazione integrata fra la UOS Prevenzione specifica e i Servizi Dipendenze territoriali della ASST Santi Paolo e Carlo. Analogamente, con un’attenzione specifica in termini di equity, in accorso con il DAP e con la UOC Area Penale e Carceri della ASST Santi Paolo e Carlo, nel corso dell’anno saranno revisionate ed eventualmente rilanciate le linee di attività ricomprese nel programma “Salute dentro e fuori”, che negli anni scorsi hanno visto coinvolta i giovani detenuti del Carcere C. Beccaria di Milano, nonché il programma formativo rivolto a operatori e volontari “Pro-skill”, volto a promuovere le abilità personali, sociali e organizzative nei giovani-adulti in condizioni di svantaggio e vulnerabilità sociale.

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ABSTRACT Sezione3 : Metodi Strumenti e Azioni

Attività: Videobox Videobox è un’attività di prevenzione selettiva, che si rivolge a soggetti con certificazione di dipendenza da alcol e sostanze stupefacenti, detenuti presso la casa circondariale S. Vittore di Milano nel reparto maschile di trattamento avanzato “La Nave” e – da febbraio 2017 – presso la casa di reclusione di Opera. L’attività si propone di favorire il mantenimento dell’astinenza rispetto all’uso di sostanze e contrastare il rischio di recidiva; ridurre il rischio dell’instaurarsi di ulteriori comportamenti di abuso, anche durante la reclusione, che possono indurre auto-esclusione, emarginazione, pensieri “fissi”, da cui conseguono atteggiamenti di chiusura (ad esempio rifiuto o scarsa partecipazione alle proposte riabilitative), acuita dall’esperienza detentiva. Videobox prevede un lavoro sull’evoluzione del pensiero, o meglio delle sue forme affettive (e non logiche, razionali, cognitive, né simboliche): si lavora per il passaggio dal pensiero fisso (immobile, coatto, ripetitivo, compulsivo) a quello generativo (da cosa nasce cosa), incentivando la fiducia in se stessi, aumentando la capacità di accesso alle sensazioni positive (per uscire dalla percezione di impossibilità di alternative) e di tolleranza delle situazioni frustranti, senza il ricorso alle “droghe”, per un più soddisfacente stile di vita nel tessuto sociale di appartenenza. Strumento principe dell’intervento di rispecchiamento è la ripresa video dei pensieri spontanei e la loro successiva re-visione e analisi effettuata con il sostegno di Educatori Professionali della UOS Prevenzione Specifica. Si svolge attraverso incontri individuali (da un minimo di 5 a un massimo di 10). Attività: percorsi di gruppo “Deserto e desertificazione” È un’attività con finalità preventivo-educative che si rivolge a gruppi composti da circa 10 soggetti con certificazione di dipendenza, detenuti presso la Casa di Reclusione di Opera nel reparto maschile di trattamento avanzato “La Vela”. Questa attività, condotta dagli Educatori Professionali della UOS Prevenzione Specifica, si prefigge di valorizzare l’esperienza di astinenza e di tutelare dal rischio di ricaduta (obiettivo generale. Fa riferimento alla PsicoPedagogia Generativa (di matrice bioniana) e utilizza il lavoro di gruppo in una prospettiva progettuale di cambiamento e arricchimento dal punto di vista emozionale, affettivo e relazionale. Lo strumento principe dell’attività- “deserto e desertificazione”- è un audiovisivo con immagini del deserto. Non è il racconto di un viaggio, ma uno spazio aperto, che stimola l’immaginazione in contrapposizione alla chiusura del pensiero che spesso caratterizza la detenzione. L’obiettivo è quello di prevenire i disturbi del pensare, attraverso il racconto, o la rappresentazione delle storie soggettive e dei miti personali. In un contenitore regolato/strutturato e attraverso una relazione adeguata si facilita un contenimento delle ansie. Lo sviluppo della storia, in 4 incontri, permette di rendere evidenti i cambiamenti che avvengono nella relazione e nei singoli stessi. Attività: percorsi di gruppo “Essere generato e generare” E’ un’attività di prevenzione selettiva rivolta a un gruppo di circa 12-13 soggetti con certificazione di dipendenza, detenuti presso la Casa di Reclusione di Opera nel reparto maschile di trattamento avanzato “La Vela”. Questa attività, condotta dagli Educatori Professionali della UOS Prevenzione Specifica, si prefigge di valorizzare l’esperienza di astinenza e di tutelare dal rischio di ricaduta (obiettivo generale) Nello specifico, intende potenziare nei detenuti risorse che rinforzino una maggiore consapevolezza del proprio ruolo paterno, reale o ipotetico, proponendo riflessioni sulla potenza del pensiero e sulla funzione genitoriale. Rispetto alla funzione genitoriale del detenuto ci sono responsabilità che non possono essere sospese: può accadere che anche i figli subiscano un “vissuto sospeso”, determinato dall’allontanamento e dalla perdita della libertà dei padri, e che non siano adeguatamente accompagnati nel processo di cambiamento che, di fatto, si è avviato nel piano di realtà. Alla luce di queste considerazioni risulta evidente l’importanza della valenza preventiva agita nel lavoro educativo, sia con il detenuto che con i suoi figli. Il lavoro di gruppo, che si svolge in 4 incontri, propone strumenti educativi in una prospettiva progettuale di cambiamento e arricchimento dal punto di vista emozionale, affettivo e relazionale.

ABSTRACT Sezione4 : Sistemi di valutazione (Indicatori)

Videobox n. Incontri individuali totali n. Partecipanti all’attività n. partecipanti che concludono il programma di attività/n. partecipanti che avviano il programma Incontri di gruppo presso “la Vela” n. gruppi avviati nel 2018/n. gruppi realizzati nel 2017 n. partecipanti n. partecipanti che concludono il programma di attività/n. partecipanti che avviano il programma

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21 - Scheda progetto Promozione Salute

Programma locale 1-2-3

TITOLO DEL PROGETTO STORIE DI INFORTUNIO Dall’inchiesta alla storia: costruzione di un repertorio di storie di infortunio sul lavoro. La narrazione come occasione di rafforzamento delle competenze e di sviluppo della sensibilità comunitaria in tema di prevenzione e sicurezza

Responsabile

Servizio PSAL – UOC Promozione della Salute

Riferimenti mail

Soggetti esterni ATS coinvolti (ASST,USR, ECC)

Dors

Modalità promotore progettazione realizzazione valutazione

Dipartimenti ATS coinvolti

DIP.DIPS DIP. PAPPS DIP. PIPSS DIP. VETERINARIO DIP. CURE PRIMARIE

UOC ATS PSAL UOC PROMOZIONE SALUTE

Copertura territoriale intero territorio ATS macroarea territoriale :

Tipologia progetto informativa formativa organizzativa

Temi di salute

Tema di salute prevalente (scelta singola)

accesso ai servizi per la salute alimentazione allattamento al seno ambienti di vita attività fisica consumi/comportamenti a rischio cultura della donazione diseguaglianze empowerment igiene personale

incidenti intercultura LifeSkills Partecipazione Politiche per la salute Salute e Sicurezza sul lavoro Salute mentale/benessere psicofisico Screening Sessualità Vaccinazioni

Destinatari

operatori (Specificare) TECNICI DELLA PREVENZIONE minori ( specificare età) – 15-17 giovani adulti anziani lavoratori popolazione generale disabili patologie specifiche

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Setting

luoghi del tempo libero luoghi per attività sportive ambienti di lavoro ambiente scolastico ambienti di vita servizi sanitari luoghi informali comunità

ABSTRACT Sezione1 : Obiettivo Generale

L’obiettivo generale del programma è la prevenzione degli infortuni e la promozione della salute nei luoghi di lavoro attraverso l’approccio narrativo. Per raggiungere questo obiettivo ci si prefigge di: - valorizzare il patrimonio esperienziale dei Tecnici PSAL coinvolti per il loro lavoro in situazioni di incidente

umanizzando l’utilizzo della reportistica formale in uso - favorire, attraverso un percorso collettivo, la prima emersione e elaborazione dei contenuti emotivi connessi alla

gestione delle fasi di istruttoria formale degli infortuni e degli infortuni mortali (funzione catartica) - aumentare le conoscenze sul tema dei rischi nei contesti lavorativi e sull’importanza del rispetto della normativa

attraverso specifiche azioni divulgative - porre attenzione alle condizioni organizzative e agli atteggiamenti personali che possono favorire/ostacolare

l’adozione di comportamenti protettivi

ABSTRACT Sezione2 : Analisi di contesto

Dati Nel 2016 in Lombardia, sono state registrate 116.709 denunce di infortunio, di cui 95.545 in occasione di lavoro e 21.164 avvenuti in itinere. Gli infortuni sul lavoro hanno causato 1.904.118 giornate di inabilità. I casi di infortunio con esito mortale denunciati nel 2016 sono stati 136 (pari al 12% circa dei 1.130 riscontrati a livello nazionale)*. Anche se da un punto di vista strettamente statistico questi dati fanno registrare una flessione rispetto agli anni precedenti, il loro numero resta inaccettabilmente elevato e devono essere compiuti tutti gli sforzi possibili per ridurre il trend, mettendo in atto misure capaci di prevenire costi sanitari, sociali e umani.

Risorse in campo È indispensabile investire su tutte le forze disponibili sia potenziando gli strumenti a disposizione dei professionisti che si occupano della prevenzione degli incidenti sia coinvolgendo tutti gli stakeholder formali e informali (per esempio educatori pari nelle scuole, docenti referenti, operatori educativi e culturali attivi sul territorio e all’interno dei percorsi “Scuola Sicura” e "Alternanza scuola-lavoro….in salute” promossi da ATS in tutto il suo territorio, studenti dei corsi di laurea interni all’ATS), che possono agire per favorire l’adozione di comportamenti protettivi. Altra risorsa su cui il programma può contare è l’attività del Centro di Cultura della Prevenzione (CCP), promosso dal Comune di Milano, ATS, Ispettorato del Lavoro, INAIL, Vigili del Fuoco e parti sociali

Esperienze pregresse di successo In questo sfondo si colloca l’avvio e la realizzazione, del progetto “Storie di infortunio” che ha visto coinvolti all’interno di una specifica “comunità di pratica ” Tecnici e dirigenti PSAL” che ha portato alla pubblicazione sul sito www.dors.it di 11 storie lombarde (delle 54 presenti) di cui 5 curate in modo particolare da operatori della ATS di Milano.

Collaborazioni La collaborazione tra UOC Prevenzione e Sicurezza negli Ambienti di Lavoro e la UOC Promozione della Salute della ATS di Milano rappresenta un’occasione per potenziare ulteriormente l’esperienza positiva già maturata in questi anni nel contesto lombardo e milanese e per consolidare sinergie/integrazioni tra professionisti del settore sanitario e quelli di area socio-sanitaria. * Inail: rapporto annuale regionale 2016. Dicembre 2017 - https://www.inail.it/cs/internet/comunicazione/pubblicazioni/rapporti-e-relazioni-inail/rapp-lombardia-2016.html

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ABSTRACT Sezione3 : Metodi Strumenti e Azioni

Metodo L’approccio basato sullo studio di caso, che trasforma le dinamiche infortunistiche in “storie” narrate dagli operatori che hanno svolto l’indagine, può favorire un maggior coinvolgimento di operatori e lavoratori, aumentando la comprensione dei fattori che hanno indotto il realizzarsi o il permanere di una situazione di rischio e la formulazione e condivisione di soluzioni preventive generalizzabili. La conoscenza delle dinamiche infortunistiche non è infatti sufficiente per comprendere aspetti di contesto che possono concorrere a generare l’infortunio e per fornire indicazioni adeguate a chi si occupa di prevenzione. Gli esiti positivi del programma già sperimentato, sostengono l’opportunità di avviare la collaborazione tra la UOC Promozione della Salute e la UOC Prevenzione e Sicurezza negli Ambienti di Lavoro di ATS Milano per consolidare sinergie fra professionisti del settore sanitario e quelli di area socio-sanitaria e per integrare il percorso di narrazione con quello delle diverse reti dei “moltiplicatori dell’azione preventiva” già ingaggiati in diversi setting a livello metropolitano (educatori pari nelle scuole, docenti referenti, operatori educativi e culturali attivi sul territorio ecc.) e all’interno dei percorsi “Scuola Sicura” e "Alternanza scuola-lavoro….in salute” promossi da ATS in tutto il suo territorio. Il percorso andrà anche ad arricchire il programma di attività del Centro di Cultura della Prevenzione (CCP), promosso dal Comune di Milano, ATS, Ispettorato del Lavoro, INAIL, Vigili del Fuoco e parti sociali. Strumenti e azioni Costituzione di un gruppo di lavoro composto da Operatori delle UOC PSAL e UOC Promozione della Salute Organizzazione di: - seminari e incontri per aiutare gli operatori a individuare gli infortuni da narrare, adottare modalità di scrittura

efficaci, identificare elementi chiave nella ricostruzione dell’infortunio - sessioni di lavoro individuale o in gruppo per la stesura del testo - incontri di condivisione dello scritto e di validazione delle indicazioni per la prevenzione proposte dagli autori

(comunità di pratica) Stesura, raccolta e disseminazione sul web di un repertorio di storie di infortunio. Utilizzo del materiale prodotto e del processo stesso di elaborazione quali oggetto di lavoro: - nell’ambito della conduzione dei Corsi di Laurea “Tecniche della Prevenzione nell’ambiente e nei luoghi di

lavoro” e “Assistenza Sanitaria” gestiti dalla ATS di Milano - all’interno delle esperienze di alternanza scuola lavoro (studenti scuole secondarie di II grado) - nella formazione degli RLS e dei lavoratori.

ABSTRACT Sezione4 : Sistemi di valutazione (Indicatori)

Nel 2018 il programma “Storie di infortunio” sarà gestito autonomamente dalla ATS di Milano (fino al 2017 si era invece appoggiata al DORS che ha promosso il programma stesso). Indicatori di processo della comunità di pratica N. di incontri di gruppo per la validazione delle buone pratiche N. di Tecnici della Prevenzione coinvolti/N. di Tecnici della Prevenzione N. di storie scritte nel 2018/N. di storie scritte nel 2017 N. di storie validate e mandate al DORS per la pubblicazione Indicatori delle azioni divulgative Realizzazione di almeno 1 sessione di sensibilizzazione/coinvolgimento attivo degli Operatori ATS formatori degli Educatori tra Pari nelle Scuole secondarie di secondo grado Realizzazione di almeno 1 laboratorio/sessione formativa nell’ambito dei Corsi di Laurea “Tecniche della Prevenzione nell’ambiente e nei luoghi di lavoro” e “Assistenza Sanitaria” Avvio di un percorso di formazione sul campo in collaborazione con il CCP rivolto a Operatori PSAL + Operatori Promozione della Salute + RLS (Casa degli RLS)

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22 - Scheda progetto Promozione Salute

Programma locale 3

TITOLO DEL PROGETTO

PILLOLE DI EDUCAZIONE SANITARIA per Cittadini-Assistiti

Referente

Servizio UOS Appropriatezza nelle Cure Primarie

Riferimenti mail

Soggetti esterni ATS coinvolti (ASST,USR, ECC)

Associazioni di Tutela dei Consumatori (ACU-Associazione Consumatori Utenti; Altroconsumo; ....)

Modalità promotore progettazione realizzazione valutazione

Dipartimenti ATS coinvolti

DIP.DIPS DIP. PAPPS DIP. PIPSS DIP. VETERINARIO DIP. CURE PRIMARIE

UOC ATS

Modalità promotore progettazione realizzazione valutazione

Copertura territoriale intero territorio ATS macroarea territoriale :

Tipologia progetto informativa formativa organizzativa

Temi di salute

Tema di salute prevalente (scelta singola)

accesso ai servizi per la salute alimentazione allattamento al seno ambienti di vita attività fisica consumi/comportamenti a rischio cultura della donazione diseguaglianze empowerment igiene personale

incidenti intercultura LifeSkills Partecipazione Politiche per la salute Salute e Sicurezza sul lavoro Salute mentale/benessere psicofisico Screening Sessualità Vaccinazioni Affettività Violenza di genere Corretto utilizzo dei social

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Destinatari

operatori (Specificare)…MMG, come supporto al counselling per gli assistiti……………… minori ( specificare età) giovani adulti anziani lavoratori popolazione generale disabili patologie specifiche genitori insegnanti ……………………………………………………………………………………………………………………………………

Setting

luoghi del tempo libero luoghi per attività sportive ambienti di lavoro ambiente scolastico ambienti di vita servizi sanitari luoghi informali comunità servizi socio sanitari ………………………………………………………………………………………………………………………………………

ABSTRACT Sezione1 : Obiettivo Generale

Diffusione di informazioni indipendenti da interessi commerciali in tema di promozione della salute e appropriato uso di farmaci, tecnologie diagnostiche e di dispositivi sanitari selezionati. L’obiettivo è di migliorare le competenze personali e professionali di operatori sanitari, MMG e, per loro tramite, dei loro assistiti, promuovendo la cultura dell’attenzione alle prove di efficacia e al rapporto costi-efficacia degli interventi, e concorrendo così a contrastare il disease mongering e l’abuso tecnologico

ABSTRACT Sezione2 : Analisi di contesto

L’educazione alla salute, pur formalmente considerata essenziale nei diversi livelli di assistenza sanitaria, è spesso trattata come residuale e/o trascurata da MMG e specialisti. Inoltre è spesso basata su informazioni diffuse da produttori di tecnologie sanitarie, percorsa da conflitti di interesse con i fini primari di un SSN e veicolata senza rielaborazioni attraverso le articolazioni del SSN (studi medici, farmacie,... nonché dai media). Per ovviare all’insufficiente diffusione di informazioni qualificate, libere da conflitti di interesse e con il punto di vista di un SSN universalistico e impegnato nell’empowerment degli assistiti, si è da anni attivata la diffusione di apposite schede di educazione sanitaria ai MMG e loro assistiti, periodicamente e in occasioni particolari

ABSTRACT Sezione3 : Metodi Strumenti e Azioni

Invio a MMG dell’ATS –tramite i Distretti ex ASL- e disponibilità sul sito aziendale di schede divulgative (Pillole di ES), consistenti in monografie su temi di grande rilievo e prevalenza nelle cure primarie, aggiornate e con raccomandazioni incisive, basate su revisione critica della letteratura scientifica

ABSTRACT Sezione4 : Sistemi di valutazione (Indicatori)

Pillole di ES programmate=10 / Pillole di ES realizzate=almeno 6 nell’anno Destinatari (MMG) programmati =2.200 / Destinatari raggiunti (MMG) =almeno 2.000

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23 - Scheda progetto Promozione Salute

Programma locale 1

TITOLO DEL PROGETTO

RETE DEI LUOGHI DI LAVORO CHE PROMUOVONO SALUTE ( WHP ) NELLA ATS CITTÀ METROPOLITANA DI MILANO

Responsabile

Servizio UOC Promozione della Salute

Riferimenti mail

Soggetti esterni ATS coinvolti (ASST,USR, ECC)

Aziende, ASST, Comuni, Uffici di Piano,Confindustria Assolombarda, Ass. Sodalitas, Organizzazioni Sindacali.

Modalità promotore progettazione realizzazione valutazione

Dipartimenti ATS coinvolti

DIP.DIPS DIP. PAPPS DIP. PIPSS DIP. VETERINARIO DIP. CURE PRIMARIE

UOC ATS Promozione della Salute

Copertura territoriale intero territorio ATS macroarea territoriale :

Tipologia progetto X informativa formativa organizzativa

Temi di salute

Tema di salute prevalente (scelta singola)

accesso ai servizi per la salute alimentazione allattamento al seno ambienti di vita attività fisica consumi/comportamenti a rischio cultura della donazione diseguaglianze empowerment igiene personale

incidenti intercultura LifeSkills Partecipazione Politiche per la salute Salute e Sicurezza sul lavoro Salute mentale/benessere psicofisico Screening Sessualità Vaccinazioni

Destinatari

operatori (Specificare)……………………………………………………………………………………………… minori ( specificare età) giovani adulti anziani lavoratori popolazione generale disabili patologie specifiche ……………………………………………………………………………………………………………………………………

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Setting

luoghi del tempo libero luoghi per attività sportive ambienti di lavoro ambiente scolastico ambienti di vita servizi sanitari luoghi informali comunità

ABSTRACT Sezione1 : Obiettivo Generale

L’ambiente di lavoro rappresenta un setting privilegiato per l’attuazione di interventi volti a favorire la salute nella popolazione adulta, sia perché le persone vi trascorrono gran parte della propria giornata, sia perché consente di raggiungere la popolazione di adulti “sani” che, più difficilmente hanno contatti con il SSN. L’OMS ha codificato un modello generale di intervento nel documento: ” Healthy workplaces : a model for action”; l’idea centrale è che un’azienda che promuove salute si impegna a costruire, attraverso un processo partecipato, un contesto che favorisca l’adozione di comportamenti e scelte positive per la salute, nel proprio interesse e nell’interesse dei lavoratori e della comunità. In coerenza con tale principio la Regione Lombardia ha sviluppato, da alcuni anni, il programma “Aziende che promuovono salute – rete WHP Lombardia”, previsto nel Piano Regionale Prevenzione 2014-2018. Il programma prevede l’attivazione di processi e interventi tesi a sostenere i principali fattori che contribuiscono a rendere il luogo di lavoro un ambiente “favorevole alla salute”, attraverso la realizzazione di modifiche organizzative e ambientali. Tali modifiche, attuate secondo logiche di sostenibilità per le specifiche realtà, devono essere orientate a incrementare le opportunità di adozione di scelte comportamentali salutari e a ridurre i comportamenti a rischio, in tema di alimentazione, attività fisica, tabagismo, alcol e dipendenze. Obiettivo generale del programma è promuovere cambiamenti organizzativi e ambientali nei luoghi di lavoro al fine di incrementare determinanti di salute e ridurre fattori di rischio. La Rete WHP (Workplaces Health Promotion) Lombardia stimola, con il supporto e il contributo delle ATS, le aziende pubbliche e private a garantire il benessere dei propri dipendenti con vantaggi per la salute e la qualità di vita dei lavoratori e dell’azienda stessa. Inoltre collabora con le reti di conciliazione vita-lavoro nate per promuovere l’adozione da parte delle aziende di percorsi di responsabilità sociale. Obiettivi specifici locali sono:

• consolidare il Gruppo di Lavoro di ATS, già avviato nel 2016, per la programmazione, il monitoraggio e la valutazione degli interventi del Programma 1

• Incrementare, in armonia con gli obiettivi generali del programma, il numero di aziende iscritte alla rete e il numero di soggetti coinvolti

• Promuovere il potenziamento dei fattori di protezione e l’adozione di comportamenti sani nella popolazione adulta:

• introdurre, nella metodologia già adottata dal gruppo di lavoro, il questionario per i lavoratori che ha come obiettivi conoscere la diffusione di alcuni fattori di rischio per la salute e, somministandolo all’inizio e al terzo anno, verificare i cambiamenti nel tempo

• Promuovere processi di comunicazione e condivisione delle buone pratiche per diffondere e dare sostenibilità alla rete

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ABSTRACT Sezione2 : Analisi di contesto

Nel 2017 sono 133 i siti aziendali iscritti alla rete WHP dell’ATS di Milano, con il coinvolgimento di circa 70.000 lavoratori .

Il 2017 si è caratterizzato come anno di transizione: sia i cambiamenti organizzativi interni dell’ATS che le nuove procedure regionali della piattaforma non hanno facilitato la fase di pubblicizzazione/ aggancio delle nuove aziende. Nonostante ciò vi è stato un incremento delle nuove iscrizioni. ( 27 nuovi siti ) Il programma è sempre più conosciuto e riconosciuto anche a livello internazionale, ragion per cui soprattutto le aziende di medio/ grande dimensioni lo implementano per sistematizzare con buone pratiche quanto già realizzano. Inoltre le reti di collaborazione , lo sviluppo di nuove alleanze con soggetti che, in relazione alla propria mission, possono supportare in un’ottica di parternariato il programma (vedi protocollo con Confindustria e l’integrazione del programma “Aziende che Promuovono salute – Rete WHP” con le alleanze territoriali di conciliazione vita lavoro) promuovono e incentivano l’adesione. Analogamente per la rete Conciliazione e Lavoro per l’area di Nord Milano ( Sesto San Giovanni )

ABSTRACT Sezione3 : Metodi Strumenti e Azioni

Gli operatori ATS hanno un ruolo attivo di riferimento e sostegno per lo sviluppo e il supporto alle buone pratiche, alla rendicontazione e alla valutazione. Per ogni azienda che aderisce al programma sono previsti: incontri di informazione e formazione con direzione e dipendenti sul programma e sulle aree tematiche, ma anche supporto metodologico alla fase di avvio del programma e di pianificazione delle buone pratiche. Quest’anno il gruppo di lavoro si doterà di un questionario per i lavoratori (indagine qualitativa) da somministrare sia nelle prime fasi dopo l’iscrizione quindi al primo anno sia al terzo anno. Il questionario permetterà una fotografia puntuale della percezione dello stato di salute dei lavoratori e la diffusione di alcuni fattori di rischio per la salute. Con la somministrazione al terzo anno è possibile verificare i cambiamenti nel tempo e valutare il gradimento del progetto. Per poter facilitare le aziende i lavoratori potranno compilare il questionario on- line su piattaforma dell’ATS . Con questo strumento , oltre alla compilazione del profilo di salute che è predisposto dalla direzione aziendale , si raggiunge anche la dimensione del singolo lavoratore . La restituzione di entrambe le fotografie è un momento fondamentale del programma , segna il passaggio da dato ad informazione. E’ in questa fase che tutti i rappresentanti dell’azienda prendono atto della visione che i lavoratori hanno riguardo alla salute, ai fattori di rischio e a quelli di protezione presenti nel loro contesto e possono , guidati dagli operatori ATS quali azioni, buone pratiche mettere in atto

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ABSTRACT Sezione4 : Sistemi di valutazione (Indicatori)

Indicatori di Performance Cruscotto di indicatori definito dalla tabella II della nota regionale n. aziende aderenti 2017/ n. aziende aderenti 2018 n. lavoratori coinvolti 2017/ n. lavoratori coinvolti 2018 G1.2016.4073/2016 e indicatori sentinella del PRP 2015 –2018 Programma P1 “Reti per la promozione della salute negli ambienti di lavoro

n° aziende aderenti programma WHP 2017/ n° aziende aderenti programma WHP 2018 n° operatori coinvolti nel programma WHP 2017/ n° operatori coinvolti nel programma WHP 2018 n° aziende WHP 2018 con pratiche raccomandate su alimentazione/ n° aziende WHP 2018 con pratiche

raccomandate su alimentazione n° aziende WHP 2017 con pratiche raccomandate su attività fisica / n° aziende WHP 2018 con pratiche

raccomandate su attività fisica n° aziende WHP 2017 con pratiche raccomandate su tabagismo/ n° aziende WHP 2018 con pratiche raccomandate

su tabagismo n° aziende WHP 2017 con pratiche raccomandate su alcool/ n° aziende WHP 2018 con pratiche raccomandate su

alcool n° mense aziendali con pane a ridotto contenuto di sale (da capitolato)/ n° mense aziendali del territorio n° mense aziendali con sale iodato /n° mense aziendali del territorio n° mense aziendali con capitolato e menù orientato a scelte salutari n°

n. questionari compilati/ numero lavoratori n. incontri di supporto alle aziende n. azioni di comunicazione a sostegno della rete WHP

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24 - Scheda progetto Promozione Salute

Programma locale 2

TITOLO DEL PROGETTO

UNA SCUOLA CHE PROMUOVE SALUTE

Responsabile

Servizio UOC Promozione Salute

Riferimenti mail

Soggetti esterni ATS coinvolti (ASST,USR, ECC)

USR, Comuni, Scuole, Rete Regionale

Modalità promotore progettazione realizzazione valutazione

Dipartimenti ATS coinvolti

DIP.DIPS DIP. PAPPS DIP. PIPSS DIP. VETERINARIO DIP. CURE PRIMARIE

UOC ATS

Copertura territoriale intero territorio ATS macroarea territoriale :

Tipologia progetto informativa formativa organizzativa

Temi di salute

Tema di salute prevalente (scelta singola)

accesso ai servizi per la salute alimentazione allattamento al seno ambienti di vita attività fisica consumi/comportamenti a rischio cultura della donazione diseguaglianze empowerment igiene personale

incidenti intercultura LifeSkills Partecipazione Politiche per la salute Salute e Sicurezza sul lavoro Salute mentale/benessere psicofisico Screening Sessualità Vaccinazioni

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Destinatari

operatori scolastici…………………………………………… minori ( 3-18) giovani adulti anziani lavoratori popolazione generale disabili patologie specifiche ……………………………………………………………………………………………………………………………………

Setting

luoghi del tempo libero luoghi per attività sportive ambienti di lavoro ambiente scolastico ambienti di vita servizi sanitari luoghi informali comunità

ABSTRACT Sezione1 : Obiettivo Generale

Una Scuola che Promuove la Salute (SpS) è un programma condiviso con 50 Paesi Europei, orientato a principi di equità, sostenibilità, appartenenza, autonomia e democrazia, che utilizza un approccio olistico e partecipativo rispettoso di valori e credenze. Obiettivo generale del programma è lo sviluppo di politiche scolastiche per la salute, il miglioramento dell’ambiente fisico e sociale, lo sviluppo delle competenze individuali e l’integrazione con la famiglia, la comunità e i servizi sanitari. ATS di Milano collabora da anni con gli Uffici Scolastici e le Scuole del proprio territorio allo sviluppo del programma SpS, svolgendo un ruolo di orientamento, monitoraggio e consulenza scientifico-metodologica nel processo di miglioramento, contribuendo alla formazione dei docenti e alla individuazione di buone pratiche. ATS è inoltre attivamente impegnata nel coinvolgere un numero sempre maggiore di Istituti nella Rete SPS.

ABSTRACT Sezione2 : Analisi di contesto

I dati di contesto sugli stili di vita sono forniti dai sistemi di sorveglianza in atto: Okkio alla salute e HBSC presenti nel capitolo del PIL “I comportamenti che influenzano la salute”. Sul territorio di ATS Milano, all’inizio dell’anno scolastico 2016/17, hanno aderito alla Rete SpS Lombarda 71 Istituti Comprensivi Statali (30%) con 102 scuole dell’infanzia (29%) , 138 scuole primarie (26%) e 74 scuole secondarie di 1° grado (26%). Inoltre hanno aderito 8 scuole dell’infanzia non statali (1,6%) e 73 scuole superiori (22%). La stima in termini di impatto è di oltre 101.500 studenti su una popolazione studentesca di 508.211. Di fronte ad un buon risultato di adesione al programma si pongono due necessità:

- monitorare i risultati del programma attraverso lo strumento “Profilo di salute” - incrementare il numero di scuole che adottano il programma.

Il profilo di salute è lo strumento che definisce piani di miglioramento per lo sviluppo di competenze individuali, la qualificazione dell’ambiente sociale, il miglioramento dell’ambiente strutturale e organizzativo e il rafforzamento della collaborazione con la comunità locale. Il monitoraggio del profilo di salute rappresenta un’opportunità importante per orientare le azioni di promozione della salute. Nel 2017 ATS ha analizzato il profilo di salute di un campione di 106 scuole che hanno aderito al modello SpS, così ripartite: 17 Istituti Comprensivi, con 35 scuole dell’infanzia, 46 scuole primarie, 18 secondarie di 1° grado , 6 secondarie di 2° grado e 1 scuola dell’infanzia paritaria. Dai dati raccolti emergono alcune criticità segnalate dalle scuole che dichiarano quanto segue: il 12 % dichiara una situazione critica nell’utilizzo di metodi educativi attivi che sviluppano le life skill e l’empowerment; il 21% rileva criticità per la formazione continua del personale, il 13% non promuove il modello SpS, né coinvolge la comunità scolastica; il 21% ritiene che gli spazi della scuola non siano adeguati e rileva che l’attività fisica è limitata alle iniziative curricolari; il 9% dichiara di non aver definito un piano per favorire una sana alimentazione e non ha avviato un confronto con le famiglie; il 25% delle scuole non pianifica con le famiglie strategie e cambiamenti per diventare una SpS; il 56% delle scuole non pianifica con ATS strategie e cambiamenti per diventare una SpS, né condivide azioni di miglioramento efficaci e sostenibili.

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ABSTRACT Sezione3 : Metodi Strumenti e Azioni

Obiettivi specifici, metodi e azioni:

Promuovere il modello SpS a tutte le scuole del territorio: tutte le scuole di Milano e Lodi verranno invitate ad aderire alla Rete SpS tramite mail al Dirigente Scolastico. I Dirigenti che mostreranno interesse verranno contattati individualmente da operatori della Promozione della Salute. Alle scuole che non aderiscono alla Rete verrà proposto il modello SpS in ogni occasione di incontro con dirigenti e docenti.

Favorire la realizzazione di una SpS: Le scuole che aderiranno alla Rete verranno supportate nello sviluppo del percorso SpS con metodiche concordate con le scuole:

Consulenza: gli operatori della Promozione della Salute la forniscono a dirigenti, referenti per la salute, docenti, gruppi di lavoro o commissioni, con indicazioni per orientare gli interventi verso azioni prioritarie di miglioramento per la salute e il benessere di tutti secondo le linee guida SpS;

Formazione docenti: Offerta di 2 corsi accreditati di 25 ore ciascuno inseriti nella programmazione di tutti i poli formativi degli ambiti territoriali della provincia di Milano e Lodi: “Scuola che promuove salute e buone pratiche: dalle parole ai fatti” orientato alla pianificazione di un curriculum educativo, alla attuazione di strategie, buone pratiche e opportunità proprie di una SpS, utilizzando tecniche interattive per lo sviluppo di conoscenze aggiornate e di azioni di miglioramento efficaci e sostenibili; “Il profilo di salute per una scuola che promuove salute” orientato all’analisi dei bisogni, alla valutazione del contesto, al monitoraggio e valutazione del programma SpS; Offerta di corsi di “LST” e “Unplugged” per lo sviluppo dei programmi regionali;

Offerta di corsi brevi su tematiche diverse (stili di vita, ambiente, sicurezza, ecc.)

Favorire la realizzazione di buone pratiche: vengono proposte alcune buone pratiche già sperimentate o innovative: Scuola libera dal fumo (attraverso la costruzione di una policy d’istituto); Piedibus; 1,2,3 Stella, Giornate Internazionali.

Monitorare attraverso la raccolta dei profili di salute le azioni e i miglioramenti attuati dalle scuole.

Condividere le esperienze positive/buone pratiche delle scuole e celebrare i risultati attraverso l’organizzazione di uno o più eventi pubblici. Questi eventi rappresentano un’opportunità per valorizzare il lavoro delle scuole e dare visibilità alle attività della Rete, nello stesso tempo forniscono motivazioni, sensibilizzando le scuole che ancora non ne fanno parte.

Strumenti:

Diffusione di report (Okkio, HBSC, altro) e di materiale promozionale utile a veicolare contenuti, suggerimenti, approfondimenti su tematiche di salute.

Divulgazione di informazioni ed esperienze attraverso i social (pagina face book) sfruttandone l’effetto virale.

I database utilizzati sono:

Banca dati per le iscrizioni delle scuole alla Rete SpS Lombarda (fonte Ufficio Scolastico Regionale)

Banca dati delle diverse tipologie di Scuole presenti nella provincia di Milano e Lodi (fonte Regione)

Raccolta e analisi dei profili di salute (fonte Scuole)

Raccolta di dati sui Pedibus operanti nei comuni delle province di Milano e Lodi (fonte Comuni e Scuole)

Database della popolazione residente nei comuni delle province di Milano e Lodi (fonte ISTAT)

Dati sui capitolati per la ristorazione scolastica (fonte UOC SIAN)

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ABSTRACT Sezione4 : Sistemi di valutazione (Indicatori)

Indicatori: n. Scuole aderenti alla Rete Sps al 15 settembre 2018 /n. Scuole aderenti al 15 settembre 2017; n. Scuole che condividono il profilo di salute con ATS sviluppando percorsi in co-progettazione; n. Istituti Comprensivi aderenti /n. IC presenti sul territorio ATS; n. Scuole Superiori aderenti /n. Scuole presenti sul territorio ATS; n. studenti 6 – 13 anni coinvolti/popolazione 6-13 anni (dati Istat); n. studenti 14 – 18 anni coinvolti/popolazione 14-18 anni (dati Istat); n. Scuole con policy formalizzate su fumo di tabacco n. Plessi Scuola Primaria con Pedibus/n. totale plessi scuola primaria del territorio n. studenti 6-10aa che partecipano al Pedibus/n. totale studenti 6-10aa del territorio n. Scuole con mensa con pane a basso contenuto di sale/n. istituti scolastici sps con mensa del territorio n. Scuole con mensa con sale iodato (da capitolato)/n. istituti scolastici sps con mensa del territorio n. Scuole con mensa con menù orientato a scelte salutari/ n. istituti scolastici con mensa del territorio n. Scuole Primarie che propongono “stabilmente” spuntino salutare/tot. scuole primarie n. Scuole con capitolato vending orientato a scelte salutari/su totale IS con vending

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25 - Scheda progetto Promozione Salute

Programma locale 2

TITOLO DEL PROGETTO

C’ERA UNA VOLTA...E VISSERO FELICI E CONTENTI. Percorso formativo rivolto al corpo docente

Referente

Servizio Il Cerchio ASST Rhodense

Riferimenti mail

Soggetti esterni ATS coinvolti (ASST,USR, ECC)

Asst Rhodense

Modalità promotore progettazione realizzazione X valutazione

Dipartimenti ATS coinvolti

DIP.DIPS DIP. PAPPS DIP. PIPSS DIP. VETERINARIO DIP. CURE PRIMARIE

UOC ATS

Modalità promotore progettazione realizzazione valutazione

Copertura territoriale intero territorio ATS macroarea territoriale : Asst Rhodense – Asst Ovest Milano

Tipologia progetto informativa formativa organizzativa

Temi di salute

Tema di salute prevalente (scelta singola)

accesso ai servizi per la salute alimentazione allattamento al seno ambienti di vita attività fisica consumi/comportamenti a rischio cultura della donazione diseguaglianze empowerment igiene personale

incidenti intercultura LifeSkills Partecipazione Politiche per la salute Salute e Sicurezza sul lavoro Salute mentale/benessere psicofisico Screening Sessualità Vaccinazioni Affettività Violenza di genere Corretto utilizzo dei social

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Destinatari

operatori (Specificare)……………………………………………………………………………………………… minori ( specificare età) giovani adulti anziani lavoratori popolazione generale disabili patologie specifiche genitori insegnanti ……………………………………………………………………………………………………………………………………

Setting

luoghi del tempo libero luoghi per attività sportive ambienti di lavoro ambiente scolastico ambienti di vita servizi sanitari luoghi informali comunità servizi socio sanitari ………………………………………………………………………………………………………………………………………

ABSTRACT Sezione1 : Obiettivo Generale

Il progetto offre, attraverso questo percorso formativo rivolto agli insegnanti, gli strumenti per utilizzare le fiabe per affrontare con i propri alunni temi delicati (diverse tipologie di famiglie, separazione, adozione e affido) al fine di aiutare questi ultimi ad avvicinarsi a particolari problematiche, in un ottica di promozione della cultura del Ben Trattamento dei bambini.

ABSTRACT Sezione2 : Analisi di contesto

All’interno del contesto scolastico la fiaba può far bene ai bambini e può essere utile agli adulti, perché diviene uno strumento per parlare ai piccoli di temi importanti, e a volte un po’ difficili, con le parole giuste. Una fiaba può raccontare cose importanti e difficili con parole leggere, infatti riveste un’importanza fondamentale nella vita dei bimbi: il racconto li accompagna all'ascolto di quello che gli accade dentro e può contribuire a favorire la loro crescita armonica.

ABSTRACT Sezione3 : Metodi Strumenti e Azioni

Il corso è articolato su quattro incontri ed è condotto con metodologia laboratoriale ed esperienziale. Strumenti utilizzati: lezioni frontali, confronti di gruppo, slide, questionari e libri.

ABSTRACT Sezione4 : Sistemi di valutazione (Indicatori)

Questionario apprendimento e gradimento

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26 - Scheda progetto Promozione Salute

Programma locale 2

TITOLO DEL PROGETTO

LUPUS IN FABULA, PREVENIRE L’ABUSO SUI MINORI. Percorso formativo rivolto al corpo docente

Referente

Servizio Il Cerchio ASST Rhodense

Riferimenti mail

Soggetti esterni ATS coinvolti (ASST,USR, ECC)

Asst Rhodense

Modalità promotore progettazione realizzazione valutazione

Dipartimenti ATS coinvolti

DIP.DIPS DIP. PAPPS DIP. PIPSS DIP. VETERINARIO DIP. CURE PRIMARIE

UOC ATS

Modalità promotore progettazione realizzazione valutazione

Copertura territoriale intero territorio ATS macroarea territoriale : Asst Rhodense – Asst Ovest Milano

Tipologia progetto informativa formativa organizzativa

Temi di salute

Tema di salute prevalente (scelta singola)

accesso ai servizi per la salute alimentazione allattamento al seno ambienti di vita attività fisica consumi/comportamenti a rischio cultura della donazione diseguaglianze empowerment igiene personale

incidenti intercultura LifeSkills Partecipazione Politiche per la salute Salute e Sicurezza sul lavoro Salute mentale/benessere psicofisico Screening Sessualità Vaccinazioni Affettività Violenza di genere Corretto utilizzo dei social

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Destinatari

operatori (Specificare)……………………………………………………………………………………………… minori ( specificare età) giovani adulti anziani lavoratori popolazione generale disabili patologie specifiche genitori insegnanti ……………………………………………………………………………………………………………………………………

Setting

luoghi del tempo libero luoghi per attività sportive ambienti di lavoro ambiente scolastico ambienti di vita servizi sanitari luoghi informali comunità servizi socio sanitari ………………………………………………………………………………………………………………………………………

ABSTRACT Sezione1 : Obiettivo Generale

Gli operatori, tramite il presente percorso si prefiggono di offrire ai docenti: - basi teorico- pratiche in materia; - proposte operative e strumenti per attivare un progetto di comunicazione sociale che porti i destinatari a condividere un linguaggio comune relativo alla suddetta tematica, quale premessa per un'efficace azione di prevenzione del maltrattamento e all'abuso ai danni di minori; - indicazioni e riflessioni rispetto alla tematica ed alle buone prassi di intervento in caso di sospetto; - la possibilità di accedere ad una supervisione su situazioni particolari.

ABSTRACT Sezione2 : Analisi di contesto

“Lupus in Fabula” è un progetto che, attraverso interventi indirizzati ai diversi attori che compongono la realtà scolastica (insegnanti e alunni), promuove la cultura del Ben-Trattamento e dei Diritti dell'Infanzia. Gli operatori, tramite percorso di formazione rivolto ai docenti promuovono l’attivazione di interventi diversificati volti ad aiutare le diverse tipologie di destinatari a condividere un linguaggio comune, quale premessa per un'efficace azione di prevenzione del maltrattamento e all'abuso ai danni di minori.

ABSTRACT Sezione3 : Metodi Strumenti e Azioni

Il corso è articolato su tre incontri e si avvale di una metodologia basata sul metodo esperienziale, sulla presentazione di strumenti diversificati pensati per i diversi destinatari secondari (bambini e genitori degli stessi), su lezioni frontali e sulla supervisione di casi.

ABSTRACT Sezione4 : Sistemi di valutazione (Indicatori)

Questionario apprendimento e gradimento

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27 - Scheda progetto Promozione Salute

Programma locale 3

TITOLO DEL PROGETTO

GRUPPI DI CAMMINO DEDICATI – Integrazione Ospedale –Territorio per la Promozione dell’attività motoria

Responsabile

Servizio UOC Promozione Salute

Riferimenti mail

Soggetti esterni ATS coinvolti (ASST,USR, ECC)

• Associazioni di volontariato del territorio

• ASST

• Gruppi di Cammino ATS

• Amministrazioni Comunali del territorio ATS Milano Città Metropolitana

Modalità promotore x progettazione x realizzazione x valutazione

Dipartimenti ATS coinvolti

DIP.DIPS DIP. PAPPS DIP. PIPSS DIP. VETERINARIO DIP. CURE PRIMARIE

UOC ATS Promozione della Salute

Copertura territoriale intero territorio ATS macroarea territoriale

Tipologia progetto informativa formativa organizzativa

Temi di salute

Tema di salute prevalente (scelta singola)

accesso ai servizi per la salute alimentazione allattamento al seno ambienti di vita attività fisica consumi/comportamenti a rischio cultura della donazione diseguaglianze empowerment igiene personale

incidenti intercultura LifeSkills Partecipazione Politiche per la salute Salute e Sicurezza sul lavoro Salute mentale/benessere psicofisico Screening Sessualità Vaccinazioni

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Destinatari

operatori (Specificare)……………………………………………………………………………………………… minori ( specificare età) giovani adulti anziani lavoratori popolazione generale disabili patologie specifiche ……………………………………………………………………………………………………………………………………

Setting

luoghi del tempo libero luoghi per attività sportive ambienti di lavoro ambiente scolastico ambienti di vita ambienti sanitari luoghi informali comunità

ABSTRACT Sezione1 : Obiettivo Generale

Favorire la promozione dell’attività motoria e il reinserimento sociale di pazienti affetti da patologie croniche, tramite la frequenza nei Gruppi di Cammino del territorio ATS

ABSTRACT Sezione2 : Analisi di contesto

le attuali conoscenze scientifiche hanno dimostrato che l’incidenza di molte patologie è legata a stili di vita che andrebbero modificati: in tale ambito l’attività fisica svolge un ruolo fondamentale. La quantità di attività fisica “raccomandabile” varia a seconda delle condizioni generali di salute e dell’età, sulla base delle evidenze scientifiche, sono state selezionate alcune tipologie di intervento: campagne di promozione dell’uso delle scale, attivazione e gestione di gruppi di cammino e Pedibus. Si tratta di iniziative semplici dal punto di vista organizzativo, adatte al coinvolgimento di ampie fasce di popolazione che offrendo l’opportunità di prevenire le malattie croniche attivano contemporaneamente strumenti di integrazione sociale. Regione Lombardia, nell’ambito della prevenzione delle malattie croniche, adotta strategie integrate, multicomponente e intersettoriali, mediate interventi di promozione di stili di vita e ambienti favorevoli alla salute fondati su evidenze di efficacia teorica e pratica ed è interesse di Regione Lombardia sviluppare sinergie e collaborazione per il conseguimento degli obiettivi di salute previsti dal Piano Regionale della Prevenzione, tra i quali l’incremento di stili di vita e ambienti favorevoli alla salute, a beneficio di tutta la popolazione. Inoltre l’evidenza documentata nella DGR del 20/12/2017 n. 7600 “DETERMINAZIONI IN ORDINE ALLA GESTIONE DEL SERVIZIO SOCIO SANITARIO REGIONALE PER L’ESERCIZIO 2018”, nello specifico dove si evidenzia che “Per la cronicità di tipo sociosanitario, data la complessità dei bisogni di queste persone, è necessario sviluppare una nuova modalità di presa in carico integrata che garantisca da un lato una continuità di assistenza tra servizi territoriali e servizi specialistici ospedalieri e, dall’altro percorsi di cura o di accesso ai servizi sanitari e sociosanitari in quale modo “priviliegiati”. L’approccio a queste tematiche ha visto negli anni la costituzione di una rete tra Attori sanitari (Ats, Ospedali, Medicina di base) e non (enti locali, aziende, associazioni…) per attuare interventi di promozione della salute. Questa integrazione favorisce l’integrazione del soggetto fragile nella comunità. I gruppi di cammino rappresentano una importante occasione di avvicinamento del paziente fragile alle attività di promozione della salute. Un diverso livello di fragilità è rappresentato dai pazienti diabetici, cardiologici o con BPCO lieve per i quali la partecipazione a gruppi di cammino può essere intesa come parte della terapia Attualmente sul territorio dell’ATS sono attivi gruppi di cammino dedicati con l’ASST Ovest Milano, con l’ASST Santi Paolo e Carlo e con la Clinica san Carlo di Paderno Dugnano

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ABSTRACT Sezione3 : Metodi Strumenti e Azioni

• Condivisione obiettivo ATS/ASST.

• Incontri di informazione/formazione ai Walking Leader dei gruppi cammino coinvolti ed interessati all’inserimento dei pazienti individuati dagli specialisti ospedalieri.

• Percorso formativo ai WL per presa in carico del paziente individuato.

• Prescrizione ai pz individuati di frequenza ai GC di riferimento.

• Stesura Protocollo d’Intesa per la regolamentazione della collaborazione integrata H/T ASST e ATS Milano Città Metropolitana per l’invio/inserimento dei pazienti pluripatologici (diabetici, cardiopatici, BPCO lievi,…) ai/nei Gruppi di Cammino dell’ATS Milano Città .

ABSTRACT Sezione4 : Sistemi di valutazione (Indicatori)

• Stesura Protocollo d’Intesa per la regolamentazione della collaborazione integrata H/T ASST e ATS Milano Città Metropolitana

• Costituzione di almeno un nuovo gruppo avvio dell’attività

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28 - Scheda progetto Promozione Salute

Programma locale 3

TITOLO DEL PROGETTO

COUNSELING MOTIVAZIONALE PER LA CESSAZIONE DELL’ABITUDINE TABAGICA

Referente

Servizio Tutte le ASST del Territorio della ATS Milano Città Metropolitana

Riferimenti mail

Soggetti esterni ATS coinvolti (ASST,USR, ECC)

ASST tutte UUOOCC Pneumologia, Medicina, Radiologia

Modalità promotore progettazione realizzazione valutazione

Dipartimenti ATS coinvolti

DIP.DIPS DIP. PAPPS DIP. PIPSS DIP. VETERINARIO DIP. CURE PRIMARIE

UOC ATS Promozione salute

Modalità promotore progettazione realizzazione valutazione

Copertura territoriale intero territorio ATS macroarea territoriale :

Tipologia progetto informativa formativa organizzativa

Temi di salute

Tema di salute prevalente (scelta singola)

accesso ai servizi per la salute alimentazione allattamento al seno ambienti di vita attività fisica consumi/comportamenti a rischio cultura della donazione diseguaglianze empowerment igiene personale

incidenti intercultura LifeSkills Partecipazione Politiche per la salute Salute e Sicurezza sul lavoro Salute mentale/benessere psicofisico Screening Sessualità Vaccinazioni Affettività Violenza di genere Corretto utilizzo dei social

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Destinatari

operatori (Specificare): minori ( specificare età)fascia 0-3 anni giovani adulti anziani lavoratori popolazione generale disabili patologie specifiche genitori insegnanti ……………………………………………………………………………………………………………………………………

Setting

luoghi del tempo libero luoghi per attività sportive ambienti di lavoro ambiente scolastico ambienti di vita servizi sanitari luoghi informali comunità servizi socio sanitari ………………………………………………………………………………………………………………………………………

ABSTRACT Sezione1 : Obiettivo Generale

promozione di stili di vita sani e cessazione dell’abitudine tabagica (in particolare per la popolazione femminile) attraverso l’attivazione evidence based di counselling motivazionale breve nel setting sanitario in contesti opportunistici quali percorsai di screening oncologico e percorso nascita

ABSTRACT Sezione2 : Analisi di contesto

La dipendenza tabagica trova elevata diffusione in entrambi i sessi con progressivo aumento in quello femminile pertanto il contatto occasionale con il SSN rappresenta un’ottima opportunità per promuovere il cambiamento.

ABSTRACT Sezione3 : Metodi Strumenti e Azioni

Somministrazione del councelling motivazionale breve ai soggetti che si rivolgono agli ambulatori di pneumologia, medicina, radiologia ( in corso di screening ), gastroenterologia ( in corso di screening )

ABSTRACT Sezione4 : Sistemi di valutazione (Indicatori)

Numero di soggetti informati su numero soggetti presentati in ambulatorio

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29 - Scheda progetto Promozione Salute

Programma locale 2

TITOLO DEL PROGETTO

NETYX.IT: il consultorio in rete con gli adolescenti. Informazione per la promozione del benessere sessuale, affettivo e relazionale e orientamento ai servizi.

Referente

Servizio UOC PICVF - UOS genitorialità età evolutiva

Riferimenti mail

Soggetti esterni ATS coinvolti (ASST,USR, ECC)

ASST - consultori familiari e consultori adolescenti, Scuole, Reti territoriali

Modalità promotore progettazione realizzazione valutazione

Dipartimenti ATS coinvolti

DIP. PIPS DIP. PAPPS DIP. PIPSS DIP. VETERINARIO DIP. CURE PRIMARIE

UOC ATS UOC PS UOC Salute e Ambiente UOC PICVF UOS Comunicazione, URP e Ufficio Stampa UOC IAN UOC Programmazione e Coordinamento Attività di Igiene e Prevenzione Sanitaria

Modalità promotore progettazione realizzazione valutazione

Copertura territoriale intero territorio ATS macroarea territoriale :

Tipologia progetto informativa formativa organizzativa

Temi di salute

Tema di salute prevalente (scelta singola)

accesso ai servizi per la salute alimentazione allattamento al seno ambienti di vita attività fisica consumi/comportamenti a rischio cultura della donazione diseguaglianze empowerment igiene personale

incidenti intercultura LifeSkills Partecipazione Politiche per la salute Salute e Sicurezza sul lavoro Salute mentale/benessere psicofisico Screening Sessualità Vaccinazioni Affettività Violenza di genere Corretto utilizzo dei social

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Destinatari

operatori (Specificare) operatori dei Consultori familiari e consultori adolescenti minori ( specificare età) 13-18 ragazze e ragazzi giovani adulti anziani lavoratori popolazione generale disabili patologie specifiche genitori insegnanti ……………………………………………………………………………………………………………………………………

Setting

luoghi del tempo libero luoghi per attività sportive ambienti di lavoro ambiente scolastico ambienti di vita servizi sanitari luoghi informali comunità servizi socio sanitari RETE WEB

ABSTRACT Sezione1 : Obiettivo Generale

NETYX.IT è uno strumento di marketing sociale per la salute, un portale web di ATS rivolto ai giovani per l’informazione qualificata e contemporanea sui temi della sessualità e dell’affettività e per l’orientamentio ai servizi per gli adolescenti.

Costituisce una risorsa per lo sviluppo di diversi interventi e programmi di promozione della salute nei servizi, nelle scuole e nei diversi contesti di vita.

Gli obiettivi generali del piano di sviluppo 2018 di NETYX.IT sono: 6. Condividere e mettere a disposizione lo strumento con la rete delle ASST della ATS ed in particolare i

Consultori familiari e adolescenti 7. Estendere la diffusione attiva del portale a tutte le scuole del territorio metropolitano attraverso i siti web

scolastici per tutte le componenti scolastiche (programma #scuolanetyx - Stare bene a scuola) 8. Consolidare la collaborazione con altri programmi di promozione della salute nella scuola secondaria di

secondo grado di ATS (portale SocialMi e programma NETYX-LAB (BLOG@salute scuolanetyx) 9. Realizzare uno spazio dedicato al tema della Violenza di genere nelle relazioni tra i giovani per la diffusione

di informazioni corrette su atteggiamenti, segnali sui prodromi di violenze relazionali, informazioni sui servizi territoriali disponibili (Reti Territoriali Antiviolenza) (il programma Violenza di genere).

10. Aggiornare e implementare contenuti informativi: redazione web diffusa ASST /ATS .

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ABSTRACT Sezione2 : Analisi di contesto

La comunicazione e l’educazione sanitaria Internet costituiscono un processo bidirezionale ad alta interattività che incontra in maniera efficace le esigenze informative dei giovani caratterizzato dall’ ascolto diretto e diffuso e coglie le loro aspettative e priorità. Amplifica la diffusione di messaggi corretti di prevenzione per la promozione del benessere e della salute. L’utilizzo dei Social media aumenta la capacità di cogliere le richieste dei giovani e di fornire risposte personalizzate. Internet inoltre consente di agevolare l’accesso dei giovani, preadolescenti e adolescenti, alle informazioni e alla rete dei servizi. NETYX.IT è un servizio di comunicazione, condivisione. Costituisce un potenziamento dell’attività di Informazione e orientamento ai Servizi per la promozione della salute e la prevenzione sulle tematiche dell’affettività e della sessualità, del benessere individuale e relazionale, rivolta agli adolescenti attraverso il sito web www.netyx.it e le pagine social “Netyx social” (Facebook, Twitter, Instagram, Whatsup). Netyx promuove inoltre il dialogo tra i diversi soggetti che si occupano di promozione della salute in adolescenza con una particolare attenzione alla rete dei servizi Consultoriali, agli istituti scolastici ma anche a soggetti del terzo settore e servizi (rete antiviolenza)

ABSTRACT Sezione3 : Metodi Strumenti e Azioni

Al fine di potenziare NETYX.IT come strumento di marketing sociale per la salute rivolto agli adolescenti, le loro famiglie e i loro educatori, vengono pianificate le seguenti attività:

• Avvio di tavolo di lavoro ATS/ASST per la condivisione dello strumento e l’attivazione di una redazione web condivisa e diffusa.

• Aggiornamento della mappa dei Consultori con geolocalizzazione con tutti i CF anche privati accreditati;

• Creare una community operatori dei Consultori nella quale gli operatori potranno riportare esperienze, punti di forza e criticità individuati nel loro lavoro con i ragazzi, condividendo nel contempo materiale informativo per un aggiornamento continuo sui temi della promozione della salute e prevenzione individuale in adolescenza, in un’ottica di risposta appropriata ai bisogni di salute emergenti.

• Aggiornamento e implementazione delle pagine del sito

• Ampliamento della Community delle scuole netyx

• Aggiornamento della sezione #scuolanetyx e dell’AREA BLOG@salute per la diffusione dell’utilizzo di NETYX.IT nelle scuole

• Creazione di una sezione dedicata al tema del contrasto della violenza contro le donne e la violenza nelle relazioni tra giovani

• Revisione e aggiornamento della parte grafica.

ABSTRACT Sezione4 : Sistemi di valutazione (Indicatori)

La valutazione avverrà sulla base dei seguenti indicatori di esito:

• Estensione della partecipazione alla redazione web - tutte le ASST % - avvio gruppo di lavoro

• Creazione della community dei CF

• Estenzione mappa con geolocalizzazione CF delle ASST coinvolte

• Estensione alle scuole di tutta l’area metropolitana % ampliamento della Community delle scuole netyx (Invito);

• Creazione dell’AREA BLOG@salute nella sezione scuola di NETYX.IT

• Aggiornamento del programma NETYX-Lab per SocialMI (BLOG@salute scuolanetyx)

• Numero di revisioni e aggiornamenti tematici;

• Creazione nuova sezione dedicata alla violenza di genere

• Revisione grafica 2018.

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30 - Scheda progetto Promozione Salute

Programma locale 2

TITOLO DEL PROGETTO

CRESCERE IN UN MONDO DIGITALE: riduzione dei rischi fisici e relazionali per favorire l’utilizzo corretto delle tecnologie digitali e promuovere la Cittadinanza Digitale

Referente

Servizio UOC Percorsi Integrati per il Ciclo di vita familiare, UOC Salute ambiente

Riferimenti mail

Soggetti esterni ATS coinvolti (ASST,USR, ECC)

ASST FBF Sacco

ASST GOM Niguarda

ASST Santi Paolo Carlo

ASST Nord Milano

IRCCS Fondazione Policlinico

AAST Melegnano Martesana

ASST OVEST Milanese

ASST Rhodense

ASST Lodi

USR (ambiti di competenza Milano e Lodi)

Modalità promotore progettazione realizzazione valutazione

Dipartimenti ATS coinvolti

DIP. IPS DIP. PAPPS DIP. PIPSS DIP. VETERINARIO DIP. CURE PRIMARIE UOS Comunicazione URP Uff. Stampa

UOC ATS UOC Percorsi Integrati per il Ciclo di vita familiare UOC Salute ambiente UOC Promozione Salute

Modalità promotore progettazione realizzazione valutazione

Copertura territoriale intero territorio ATS macroarea territoriale

Tipologia progetto informativa formativa organizzativa

Temi di salute

Tema di salute prevalente (scelta singola)

accesso ai servizi per la salute alimentazione allattamento al seno ambienti di vita attività fisica consumi/comportamenti a rischio cultura della donazione diseguaglianze empowerment (sostegno alla genitorialità) igiene personale incidenti

intercultura LifeSkills Partecipazione Politiche per la salute Salute e Sicurezza sul lavoro Salute mentale/benessere psicofisico Screening Sessualità Vaccinazioni Affettività Violenza di genere Corretto utilizzo dei social

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Destinatari

operatori (Specificare)……………………………………………………………………………………………… minori ( 0-18 anni) giovani adulti anziani lavoratori popolazione generale disabili patologie specifiche genitori insegnanti ……………………………………………………………………………………………………………………………………

Setting

luoghi del tempo libero luoghi per attività sportive ambienti di lavoro ambiente scolastico ambienti di vita servizi sanitari luoghi informali comunità servizi socio sanitari ………………………………………………………………………………………………………………………………………

ABSTRACT Sezione1 : Obiettivo Generale

La progettualità volta alla prevenzione e al contrasto del Cyberbullismo, è finalizzata a promuovere un insieme di azioni educative e formative volte ad assicurare l’acquisizione e lo sviluppo di competenze trasversali, sociali, civiche e azioni specifiche per un uso consapevole del linguaggio e per la diffusione della cultura del rispetto, coinvolgendo in primis i genitori sin dai primi anni di vita. Gli obiettivi generali del progetto sono:

• Favorire la consapevolezza dei possibili rischi fisici legati ad un uso scorretto dei telefoni cellulari: o Radiofrequenze o Salute degli occhi, sindrome da stress ripetitivo, posture scorrette, ergonomia, ecc.

• Favorire la consapevolezza dei possibili rischi relazionali: cyberbullismo, sexting, grooming e dipendenza psicologica, legati ad uso improprio dei dispositivi digitali, di Information and Communications Technology (ICT) e dei social media;

• Descrivere i Comportamenti di Cautela per tutti i tipi di rischio e le competenze per la Cittadinanza Digitale, educando ad un uso corretto dei dispositivi elettronici;

• Favorire l’alleanza Scuola/Famiglia per realizzare il Patto di corresponsabilità Educativa.

• Favorire la realizzazione di e-safety policy che comprendano tematiche relative alla salute, al benessere digitale, con particolare attenzione ai rischi da radiofrequenze;

• Favorire policy di contrasto al cyberbullismo connesse alle e-safety policy.

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ABSTRACT Sezione2 : Analisi di contesto

Le tecnologie audiovisive, e in particolare quelle digitali, ricoprono un ruolo sempre più importante nella vita degli adulti ma anche in quella dei bambini e ragazzi. Le evidenze sui rischi derivanti da un uso eccessivo e/o scorretto delle tecnologie si sono consolidate. Un intervento precoce, orientato verso un uso consapevole, è fondamentale al fine di cogliere tutte le opportunità che le nuove tecnologie possono offrire, ma anche per impedire che possano avere effetti negativi per lo sviluppo cognitivo, emotivo e sociale, dei minori. Al tema dei rischi fisici si associano le problematiche relazionali riguardanti un uso aggressivo o vessatorio della comunicazione sui social (bullismo, cyberbullismo, sexting). Gli ultimi approcci riguardanti questa tematica individuano programmi di contrasto basati sull’integrazione di “policy” scolastiche strutturate e regole familiari di utilizzo delle tecnologie digitali. L’impegno congiunto di scuola e famiglia realizza un programma di Educazione alla Cittadinanza Digitale, basato su un uso consapevole e responsabile della rete, che preveda la creazione di spazi, momenti ed opportunità per la creazione di buone pratiche condivise dalla rete delle Scuole che Promuovono Salute (SPS). Incrociando quindi i Comportamenti di Cautela con l’Educazione alla Cittadinanza Digitale, è possibile stabilire una traccia che definisce un utilizzo appropriato delle tecnologie digitali, della rete e dei social.

ABSTRACT Sezione3 : Metodi Strumenti e Azioni

Favorire la diffusione presso i consultori (negli incontri di gruppo con i genitori), nidi dell’infanzia, di materiale informativo per i genitori già predisposto da ATS): “Nutrire la mente dei nostri bambini-sezione le nuove tecnologie” e campagna “usa il cellulare in modo più sicuro”

a partire dal materiale a disposizione, elaborarne di specifici per il target (0-18) con un focus sul rafforzamento delle competenze genitoriali con l’intento di intercettare il maggior numero possibile di soggetti ;

divulgazione iniziative formative/informative sul tema;

promozione di momenti informativi e formativi rivolti agli insegnanti referenti per il contrasto al Cyberbullismo e agli animatori digitali, prevedendo l’organizzazione di laboratori della durata di tre ore circa, prevedendo la distribuzione di materiale informativo prodotto da ATS e l’indicazione di siti utili a formulare successive proposte didattiche.

ABSTRACT Sezione4 : Sistemi di valutazione (Indicatori)

N operatori che hanno partecipato ad un momento di formazione specifico

Predisposizione di un volantino

Numero totale di scuole che realizzano e-safety policy su salute e benessere digitale, con particolare attenzione ai rischi da radiofrequenze;

Numero totale di scuole che realizzano policy di contrasto al cyberbullismo.

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31 - Scheda progetto Promozione Salute

Programma locale 3

TITOLO DEL PROGETTO

GLI ALIMENTI DI ORIGINE ANIMALE, LA SICUREZZA ALIMENTARE, LA LOTTA ALLO SPRECO.

Responsabile

Servizio Dipartimento Veterinario e Sicurezza Alimenti di Origine Animale Distretto Veterinario Ovest Milanese

Riferimenti mail:

Soggetti esterni ATS coinvolti (ASST,USR, ECC)

Banco Alimentare – Possibile coinvolgimento jn quanto ha dimostrato interesse per l’iniziativa.

Modalità promotore progettazione realizzazione valutazione

Dipartimenti ATS coinvolti

DIP.DIPS DIP. PAPPS DIP. PIPSS X DIP. VETERINARIO DIP. CURE PRIMARIE

UOC ATS DV OVEST MILANESE UOC IAN

Copertura territoriale intero territorio ATS macroarea territoriale: Distretto Veterinario Ovest Milanese

Tipologia progetto informativa formativa organizzativa

Temi di salute

Tema di salute prevalente (scelta singola)

accesso ai servizi per la salute alimentazione allattamento al seno ambienti di vita attività fisica consumi/comportamenti a rischio cultura della donazione diseguaglianze empowerment igiene personale

incidenti intercultura LifeSkills Partecipazione Politiche per la salute Salute e Sicurezza sul lavoro Salute mentale/benessere psicofisico Screening Sessualità Vaccinazioni

Destinatari

operatori: insegnanti della scuola secondaria di primo grado minori: alunni della scuola secondaria di primo grado giovani adulti anziani lavoratori popolazione generale disabili patologie specifiche

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Setting

luoghi del tempo libero luoghi per attività sportive ambienti di lavoro ambiente scolastico ambienti di vita servizi sanitari luoghi informali comunità

ABSTRACT Sezione1 : Obiettivo Generale

L’aumentata attenzione sui temi della sicurezza e dello spreco alimentare manifestatasi negli ultimi anni, anche per l’importante interessamento degli organi di informazione, ha prodotto nei consumatori la consapevolezza della necessità di assicurare elevati livelli di salubrità nelle varie fasi di produzione, distribuzione e consumo dei beni alimentari. Tale consapevolezza, per trasformarsi in comportamenti virtuosi anche per i consumatori, necessita di ulteriori informazioni in grado di porre gli stessi nelle condizioni di operare le migliori “scelte” nell’ambito dell’offerta alimentare. Per favorire tali informazioni, il Ministero della Salute e l’Istituto Zooprofilattico Sperimentale della Lombardia e dell’Emilia Romagna (IZSLER) hanno recentemente realizzato un progetto editoriale che vuole permettere all’utente finale di disporre delle nozioni essenziali inerenti la sicurezza degli alimenti di origine animale, sia delle istituzioni che, a vario titolo, vigilano sulla corretta applicazione delle norme vigenti da parte degli operatori del settore alimentare. Per quanto concerne la lotta allo spreco il Banco Alimentare svolge da diversi anni un ruolo fondamentale assieme ad altre associazioni caritative. Ancora oggi il quantitativo di cibo “sprecato” è considerevole, in tutte le fasi della filiera di produzione e commercializzazione, ma anche a livello di ristorazione e in ambito domestico. Pertanto l’iniziativa ha un duplice obiettivo: fornire nozioni, in particolare di carattere igienico sanitario, nel settore della sicurezza alimentare dei prodotti di origine animale e, in modo trasversale a tutti gli alimenti, fornire una conoscenza delle iniziative attuate di lotta allo spreco, dei benefici conseguenti per la collettività e in particolare per i più bisognosi, e corrette indicazioni per la gestione del cibo anche in ambito domestico.

ABSTRACT Sezione2 : Analisi di contesto

Le norme prevedono che in tutta la catena che va “dal campo alla tavola”, e quindi dalla produzione alla trasformazione, distribuzione e somministrazione degli alimenti, sia garantito il rispetto di una serie di misure atte a ridurre i rischi e che preservano la qualità del cibo garantendo al tempo stesso la salute dei consumatori. Per questa finalità sia il settore produttivo che le autorità mettono in atto una serie di controlli sugli alimenti, avvalendosi di tecniche di analisi sempre più evolute, utili anche a svelare eventuali adulterazioni che possono risultare dannose. In questo quadro generale i consumatori giocano un ruolo fondamentale, anche riguardo allo spreco, innanzitutto attraverso l’attenzione a comportamenti scorretti di operatori del settore o alla presenza in commercio di prodotti non regolari sul piano dell’etichettatura e della conservazione. Essi inoltre contribuiscono a mantenere sicuri dal punto di vista igienico gli alimenti nell’ultima fase della loro gestione, quella domestica. L’iniziativa è rivolta agli studenti delle scuole medie, e alle loro famiglie, che adeguatamente informati, potranno apprezzare più compiutamente le azioni che sono messe in atto per far arrivare sulla nostra tavola cibo sicuro dal punto di vista igienico e della composizione, e vi concorrerà anche personalmente, con procedure corrette di conservazione e manipolazione, evitando in tal modo anche lo spreco. Trattandosi del primo anno di attuazione, l’iniziativa viene proposta come sperimentazione in ambito distrettuale (DV Ovest Milanese) per una eventuale successiva estensione all’ambito ATS.

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ABSTRACT Sezione3 : Metodi Strumenti e Azioni

- Sperimentazione in alcune scuole del Distretto Veterinario Ovest Milanese - Incontro con insegnanti per illustrare gli opuscoli “Ecco perché mangi sicuro” e le iniziative di lotta allo spreco:

docenti veterinari e medici ATS, Banco Alimentare. Durata prevista dell’incontro circa 3 ore. - Predisposizione di questionario per valutazione pre e post iniziativa - Lavoro in classe con gruppi di riferimento per ciascuna filiera - Valutazione finale con test di apprendimento - Incontro conclusivo per valutazione comune attività svolta e suggerimenti per migliorare la proposta ed

eventualmente estensione a ATS. Durata prevista dell’incontro circa 2 ore.

ABSTRACT Sezione4 : Sistemi di valutazione (Indicatori)

- Questionario di valutazione pre e post iniziativa - Questionario di gradimento