PIANO DI TUTELA DELLE ACQUE - Regione Abruzzo...6.2.2 Acque dolci che richiedono protezione e...
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REGIONE ABRUZZO
DIREZIONE LAVORI PUBBLICI, SERVIZIO IDRICO INTEGRATO, GESTIONE INTEGRATA DEI BACINI
IDROGRAFICI, DIFESA DEL SUOLO E DELLA COSTA
SERVIZIO ACQUE E DEMANIO IDRICO
PIANO DI TUTELA DELLE ACQUE D.Lgs. 3 Aprile 2006, n. 152 e s.m.i.
ELABORATO N. TITOLO
R1.5
CODICE SCHEDA
AT-PE
CODICE DOCUMENTO
R G S 0 5
FILE
SCHEDA_MONOGRAFICA_ATERNO-PESCARA
RELAZIONE GENERALE – SEZIONE V
SCHEDE MONOGRAFICHE
BACINO DELL’ATERNO-PESCARA
PER LA REGIONE ABRUZZO
Servizio Acque e Demanio Idrico –Ufficio Qualità delle Acque
dott.sa Sabrina DI GIUSEPPE – Responsabile Ufficio Qualità Acque
dott.sa Tiziana DI LORENZO – Collaboratore
dott.sa Patrizia VIGNINI – Collaboratore
Ing. Pierluigi CAPUTI – Direttore Regionale
Ing. Bruno FABIOCCHI – Dirigente del Servizio
Prof. Roberto VOLPE – Consulente Esterno
PROGETTAZIONE Associazione Temporanea di Imprese (A.T.I.):
1 FEBBRAIO 2010 REVISIONE PER ADOZIONE Servizio Acque e Demanio Idrico Prof. P. B. Celico
0 APRILE 2008 EMISSIONE DEFINITIVA Geol. F. Di Girolamo; Ing. F. Tundo; Ing. V. Leva; Dott.ssa Sabrina Di Giuseppe; Dott.ssa Tiziana Di Lorenzo; Dott.ssa Patrizia Vignini; Ing. G. Venturini Prof. P. B. Celico
REV DATA MOTIVO REDATTO APPROVATO
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Bacino del Fiume Aterno-Pescara
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I
INDICE
PREMESSA
INTRODUZIONE
SEZ. 01: BACINO IDROGRAFICO DELL’ATERNO-PESCARA _____________________ 3
1 CARATTERIZZAZIONE DELL’AREA IDROGRAFICA E DEI RELATIVI CORPI IDRICI 4 1.1 Inquadramento amministrativo 4 1.2 Caratterizzazione fisiografica 7 1.3 Individuazione dei corpi idrici 7 1.3.1 Corpi idrici superficiali 7
1.3.1.1 Corsi d’acqua 8
1.3.1.1.1 Corsi d’acqua superficiali significativi 8
1.3.1.2 Laghi 8
1.3.1.2.1 Laghi significativi 8
1.3.1.3 Canali artificiali 8
1.3.1.3.1 Canali artificiali significativi 8
1.3.1.3.2 Canali artificiali di interesse 9
1.3.1.4 Acque marino-costiere significative 9 1.3.2 Corpi idrici sotterranei 9
1.3.2.1 Corpi idrici sotterranei significativi 9
1.3.2.2 Corpi idrici sotterranei di interesse 10 1.3.3 Corpi idrici a specifica destinazione funzionale 10
1.3.3.1 Acque destinate alla balneazione 10
1.3.3.2 Acque dolci che richiedono protezione e miglioramento per essere idonee alla vita dei pesci 11
1.3.3.3 Acque destinate alla vita dei molluschi 11
2 CARATTERIZZAZIONE GEOLOGICA ___________________________________ 12
3 CARATTERIZZAZIONE FAUNISTICA E VEGETAZIONALE ___________________ 13
4 AREE RICHIEDENTI SPECIFICHE MISURE DI PREVENZIONE DALL’INQUINAMENTO E DI RISANAMENTO ___________________________ 15
4.1 Aree sensibili 15 4.1.1 Scarichi di acque reflue urbane in corpi idrici ricadenti in aree sensibili 15
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II
4.2 Zone vulnerabili da nitrati di origine agricola 15 4.3 Altre aree richiedenti specifiche misure di prevenzione dall’inquinamento e di
risanamento 16 4.3.1 Aree ad elevata protezione 16 4.3.2 Aree di particolare valenza ecosistemica 18 4.3.3 Aree di particolare valenza geologico-paesaggistica 18
5 CARATTERIZZAZIONE DELL’USO AGRO-FORESTALE DEL SUOLO ____________ 19
6 CARATTERIZZAZIONE QUALITATIVA DEL BACINO DELL’ ATERNO-PESCARA ___ 20 6.1 Monitoraggio e classificazione delle acque superficiali 20 6.1.1 Corsi d’acqua 20
6.1.1.1 Risultati monitoraggio anno 2006 22 6.1.2 Canali artificiali 27 6.1.3 Acque marino-costiere 29 6.2 Monitoraggio e classificazione dei corpi idrici a specifica destinazione
funzionale 29 6.2.1 Acque destinate alla balneazione 29 6.2.2 Acque dolci che richiedono protezione e miglioramento per essere idonee alla vita dei pesci 29 6.2.3 Acque destinate alla vita dei molluschi 33 6.3 Pressioni antropiche esercitate sullo stato qualitativo delle acque 34 6.3.1 Agglomerati con carico generato maggiore di 2000 abitanti equivalenti 34 6.3.2 Depuratori a servizio di agglomerati con carichi generati maggiori di 2000 abitanti equivalenti. 35 6.3.3 Caratterizzazione delle pressioni derivanti da carichi antropici sullo stato qualitativo delle acque 37
6.3.3.1 Pressione antropica derivante da carico potenziale ed effettivo civile ed industriale 37
6.3.3.2 Pressione antropica derivante da carico zootecnico potenziale ed effettivo 38
6.3.3.3 Pressione antropica derivante da carico agricolo potenziale ed effettivo 41
7 CARATTERIZZAZIONE QUANTITATIVA DELL’ ATERNO-PESCARA ____________ 44 7.1 Identificazione Idrometri 44 7.1.1 Dati Idrometrici 45 7.2 Pressioni antropiche esercitate sullo stato quantitativo delle acque 46
8 ANALISI DELLE PRESSIONI ED ATTRIBUZIONE DELLO STATO DI QUALITÀ AMBIENTALE AL CORSO D’ACQUA ___________________________________ 48
SEZ. 02: SOTTOBACINO DEL FIUME VERA _________________________________ 58
1 CARATTERIZZAZIONE DELL’AREA IDROGRAFICA E DEI RELATIVI CORPI IDRICI 59 1.1 Inquadramento amministrativo 59 1.2 Caratterizzazione fisiografica 60 1.3 Individuazione dei corpi idrici 60 1.3.1 Corpi idrici superficiali 60
1.3.1.1 Corsi d’acqua 60
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III
1.3.1.1.1 Corsi d’acqua potenzialmente influenti sui corpi idrici significativi 60
1.3.1.2 Laghi 60
1.3.1.3 Canali artificiali 60 1.3.2 Corpi idrici sotterranei 61
1.3.2.1 Corpi idrici sotterranei significativi 61
1.3.2.2 Corpi idrici sotterranei di interesse 61 1.3.3 Corpi idrici a specifica destinazione funzionale 61
1.3.3.1 Acque dolci che richiedono protezione e miglioramento per essere idonee alla vita dei pesci 61
2 CARATTERIZZAZIONE GEOLOGICA ___________________________________ 63
3 CARATTERIZZAZIONE FAUNISTICA E VEGETAZIONALE ___________________ 64
4 AREE RICHIEDENTI SPECIFICHE MISURE DI PREVENZIONE DALL’INQUINAMENTO E DI RISANAMENTO ___________________________ 66
4.1 Aree sensibili 66 4.2 Zone vulnerabili da nitrati di origine agricola 66 4.3 Altre aree richiedenti specifiche misure di prevenzione dall’inquinamento e di
risanamento 67 4.3.1 Aree ad elevata protezione 67 4.3.2 Aree di particolare valenza ecosistemica 67 4.3.3 Aree di particolare valenza geologico-paesaggistica 67
5 CARATTERIZZAZIONE DELL’USO AGRO-FORESTALE DEL SUOLO ____________ 68
6 CARATTERIZZAZIONE QUALITATIVA DEL FIUME VERA____________________ 69 6.1 Monitoraggio e classificazione delle acque superficiali 69 6.1.1 Corsi d’acqua 69
6.1.1.1 Risultati monitoraggio anno 2006 70 6.2 Monitoraggio e classificazione dei corpi idrici a specifica destinazione
funzionale 71 6.2.1 Acque dolci che richiedono protezione e miglioramento per essere idonee alla vita dei pesci 71 6.3 Pressioni antropiche esercitate sullo stato qualitativo delle acque 72 6.3.1 Agglomerati con carico generato maggiore di 2000 abitanti equivalenti 72 6.3.2 Caratterizzazione delle pressioni derivanti da carichi antropici sullo stato qualitativo delle acque 72
6.3.2.1 Pressione antropica derivante da carico potenziale ed effettivo civile ed industriale 72
6.3.2.2 Pressione antropica derivante da carico zootecnico potenziale ed effettivo 73
6.3.2.3 Pressione antropica derivante da carico agricolo potenziale ed effettivo 73
7 CARATTERIZZAZIONE QUANTITATIVA DEL FIUME VERA __________________ 74 7.1 Identificazione Idrometri 74 7.2 Pressioni antropiche esercitate sullo stato quantitativo delle acque 74
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IV
8 ANALISI DELLE PRESSIONI ED ATTRIBUZIONE DELLO STATO DI QUALITÀ AMBIENTALE AL CORSO D’ACQUA ___________________________________ 75
SEZ. 03: SOTTOBACINO DEL TORRENTE RAIO ______________________________ 77
1 CARATTERIZZAZIONE DELL’AREA IDROGRAFICA E DEI RELATIVI CORPI IDRICI 78 1.1 Inquadramento amministrativo 78 1.2 Caratterizzazione fisiografica 79 1.3 Individuazione dei corpi idrici 79 1.3.1 Corpi idrici superficiali 79
1.3.1.1 Corsi d’acqua 79
1.3.1.1.1 Corsi d’acqua potenzialmente influenti sui corpi idrici significativi 79
1.3.1.2 Laghi 79
1.3.1.3 Canali artificiali 79 1.3.2 Corpi idrici sotterranei 80
1.3.2.1 Corpi idrici sotterranei significativi 80
1.3.2.2 Corpi idrici sotterranei di interesse 80 1.3.3 Corpi idrici a specifica destinazione funzionale 80
2 CARATTERIZZAZIONE GEOLOGICA ___________________________________ 81
3 CARATTERIZZAZIONE FAUNISTICA E VEGETAZIONALE ___________________ 82
4 AREE RICHIEDENTI SPECIFICHE MISURE DI PREVENZIONE DALL’INQUINAMENTO E DI RISANAMENTO ___________________________ 84
4.1 Aree sensibili 84 4.2 Zone vulnerabili da nitrati di origine agricola 84 4.3 Altre aree richiedenti specifiche misure di prevenzione dall’inquinamento e di
risanamento 84 4.3.1 Aree ad elevata protezione 84 4.3.2 Aree di particolare valenza ecosistemica 85 4.3.3 Aree di particolare valenza geologico-paesaggistica 85
5 CARATTERIZZAZIONE DELL’USO AGRO-FORESTALE DEL SUOLO ____________ 86
6 CARATTERIZZAZIONE QUALITATIVA DEL TORRENTE RAIO ________________ 87 6.1 Monitoraggio e classificazione delle acque superficiali 87 6.1.1 Corsi d’acqua 87
6.1.1.1 Risultati monitoraggio anno 2006 88 6.2 Pressioni antropiche esercitate sullo stato qualitativo delle acque 89 6.2.1 Agglomerati con carico generato maggiore di 2000 abitanti equivalenti 89 6.2.2 Caratterizzazione delle pressioni derivanti da carichi antropici sullo stato qualitativo delle acque 89
6.2.2.1 Pressione antropica derivante da carico potenziale ed effettivo civile ed industriale 89
6.2.2.2 Pressione antropica derivante da carico zootecnico potenziale ed effettivo 90
6.2.2.3 Pressione antropica derivante da carico agricolo potenziale ed effettivo 90
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7 CARATTERIZZAZIONE QUANTITATIVA DEL TORRENTE RAIO _______________ 91 7.1 Identificazione Idrometri 91 7.2 Pressioni antropiche esercitate sullo stato quantitativo delle acque 91
8 ANALISI DELLE PRESSIONI ED ATTRIBUZIONE DELLO STATO DI QUALITÀ AMBIENTALE AL CORSO D’ACQUA ___________________________________ 92
SEZ. 04 SOTTOBACINO DEL FIUME TIRINO ________________________________ 94
1 CARATTERIZZAZIONE DELL’AREA IDROGRAFICA E DEI RELATIVI CORPI IDRICI 95 1.1 Inquadramento amministrativo 95 1.2 Caratterizzazione fisiografica 96 1.3 Individuazione dei corpi idrici 96 1.3.1 Corpi idrici superficiali 96
1.3.1.1 Corsi d’acqua 96
1.3.1.1.1 Corsi d’acqua di interesse ambientale 96
1.3.1.2 Laghi 97
1.3.1.3 Canali artificiali 97
1.3.1.3.1 Canali artificiali significativi 97
1.3.1.3.2 Canali artificiali di interesse 97 1.3.2 Corpi idrici sotterranei 97
1.3.2.1 Corpi idrici sotterranei significativi 98
1.3.2.2 Corpi idrici sotterranei di interesse 98 1.3.3 Corpi idrici a specifica destinazione funzionale 98
1.3.3.1 Acque dolci che richiedono protezione e miglioramento per essere idonee alla vita dei pesci 98
2 CARATTERIZZAZIONE GEOLOGICA ___________________________________ 100
3 CARATTERIZZAZIONE FAUNISTICA E VEGETAZIONALE ___________________ 101
4 AREE RICHIEDENTI SPECIFICHE MISURE DI PREVENZIONE DALL’INQUINAMENTO E DI RISANAMENTO ___________________________ 103
4.1 Aree sensibili 103 4.2 Zone vulnerabili da nitrati di origine agricola 103 4.3 Altre aree richiedenti specifiche misure di prevenzione dall’inquinamento e di
risanamento 104 4.3.1 Aree ad elevata protezione 104 4.3.2 Aree di particolare valenza ecosistemica 104 4.3.3 Aree di particolare valenza geologico-paesaggistica 104
5 CARATTERIZZAZIONE DELL’USO AGRO-FORESTALE DEL SUOLO ____________ 105
6 CARATTERIZZAZIONE QUALITATIVA DEL FIUME TIRINO __________________ 106 6.1 Monitoraggio e classificazione delle acque superficiali 106 6.1.1 Corsi d’acqua 106
6.1.1.1 Risultati monitoraggio anno 2006 107 6.1.2 Canali artificiali 108
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6.2 Monitoraggio e classificazione dei corpi idrici a specifica destinazione funzionale 110
6.2.1 Acque dolci che richiedono protezione e miglioramento per essere idonee alla vita dei pesci 110 6.3 Pressioni antropiche esercitate sullo stato qualitativo delle acque 111 6.3.1 Agglomerati con carico generato maggiore di 2000 abitanti equivalenti 111 6.3.2 Depuratori a servizio di agglomerati con carichi generati maggiori di 2000 abitanti equivalenti. 112 6.3.3 Caratterizzazione delle pressioni derivanti da carichi antropici sullo stato qualitativo delle acque 113
6.3.3.1 Pressione antropica derivante da carico potenziale ed effettivo civile ed industriale 113
6.3.3.2 Pressione antropica derivante da carico zootecnico potenziale ed effettivo 114
6.3.3.3 Pressione antropica derivante da carico agricolo potenziale ed effettivo 114
7 CARATTERIZZAZIONE QUANTITATIVA DEL FIUME TIRINO_________________ 116 7.1 Identificazione Idrometri 116 7.1.1 Dati idrometrici 117 7.2 Pressioni antropiche esercitate sullo stato quantitativo delle acque 118
8 ANALISI DELLE PRESSIONI ED ATTRIBUZIONE DELLO STATO DI QUALITÀ AMBIENTALE AL CORSO D’ACQUA ___________________________________ 119
SEZ. 05: SOTTOBACINO DEL TORRENTE NORA______________________________ 121
1 CARATTERIZZAZIONE DELL’AREA IDROGRAFICA E DEI RELATIVI CORPI IDRICI 122 1.1 Inquadramento amministrativo 122 1.2 Caratterizzazione fisiografica 123 1.3 Individuazione dei corpi idrici 123 1.3.1 Corpi idrici superficiali 123
1.3.1.1 Corsi d’acqua 123
1.3.1.1.1 Corsi d’acqua di interesse ambientale 123
1.3.1.2 Laghi 124
1.3.1.3 Canali artificiali 124 1.3.2 Corpi idrici sotterranei 124
1.3.2.1 Corpi idrici sotterranei significativi 124
1.3.2.2 Corpi idrici sotterranei di interesse 124 1.3.3 Corpi idrici a specifica destinazione funzionale 125
1.3.3.1 Acque dolci che richiedono protezione e miglioramento per essere idonee alla vita dei pesci 125
2 CARATTERIZZAZIONE GEOLOGICA ___________________________________ 126
3 CARATTERIZZAZIONE FAUNISTICA E VEGETAZIONALE ___________________ 127
4 AREE RICHIEDENTI SPECIFICHE MISURE DI PREVENZIONE DALL’INQUINAMENTO E DI RISANAMENTO ___________________________ 129
4.1 Aree sensibili 129
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VII
4.2 Zone vulnerabili da nitrati di origine agricola 129 4.3 Altre aree richiedenti specifiche misure di prevenzione dall’inquinamento e di
risanamento 130 4.3.1 Aree ad elevata protezione 130 4.3.2 Aree di particolare valenza ecosistemica 130 4.3.3 Aree di particolare valenza geologico-paesaggistica 130
5 CARATTERIZZAZIONE DELL’USO AGRO-FORESTALE DEL SUOLO ____________ 131
6 CARATTERIZZAZIONE QUALITATIVA DEL TORRENTE NORA ________________ 132 6.1 Monitoraggio e classificazione delle acque superficiali 132 6.1.1 Corsi d’acqua 132
6.1.1.1 Risultati monitoraggio anno 2006 133 6.2 Monitoraggio e classificazione dei corpi idrici a specifica destinazione
funzionale 134 6.2.1 Acque dolci che richiedono protezione e miglioramento per essere idonee alla vita dei pesci 134 6.3 Pressioni antropiche esercitate sullo stato qualitativo delle acque 134 6.3.1 Agglomerati con carico generato maggiore di 2000 abitanti equivalenti 135 6.3.2 Caratterizzazione delle pressioni derivanti da carichi antropici sullo stato qualitativo delle acque 135
6.3.2.1 Pressione antropica derivante da carico potenziale ed effettivo civile ed industriale 135
6.3.2.2 Pressione antropica derivante da carico zootecnico potenziale ed effettivo 136
6.3.2.3 Pressione antropica derivante da carico agricolo potenziale ed effettivo 136
7 CARATTERIZZAZIONE QUANTITATIVA DEL TORRENTE NORA_______________ 138 7.1 Identificazione Idrometri 138 7.1.1 Dati Idrometrici 139 7.2 Pressioni antropiche esercitate sullo stato quantitativo delle acque 140
8 ANALISI DELLE PRESSIONI ED ATTRIBUZIONE DELLO STATO DI QUALITÀ AMBIENTALE AL CORSO D’ACQUA ___________________________________ 141
SEZ. 06: SOTTOBACINO DEL FIUME ORTA _________________________________ 143
1 CARATTERIZZAZIONE DELL’AREA IDROGRAFICA E DEI RELATIVI CORPI IDRICI 144 1.1 Inquadramento amministrativo 144 1.2 Caratterizzazione fisiografica 145 1.3 Individuazione dei corpi idrici 145 1.3.1 Corpi idrici superficiali 145
1.3.1.1 Corsi d’acqua 145
1.3.1.1.1 Corsi d’acqua di interesse ambientale 145
1.3.1.2 Laghi 146
1.3.1.3 Canali artificiali 146 1.3.2 Corpi idrici sotterranei 146
1.3.2.1 Corpi idrici sotterranei significativi 146
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VIII
1.3.2.2 Corpi idrici sotterranei di interesse 146 1.3.3 Corpi idrici a specifica destinazione funzionale 147
1.3.3.1 Acque dolci che richiedono protezione e miglioramento per essere idonee alla vita dei pesci 147
2 CARATTERIZZAZIONE GEOLOGICA ___________________________________ 148
3 CARATTERIZZAZIONE FAUNISTICA E VEGETAZIONALE ___________________ 149
4 AREE RICHIEDENTI SPECIFICHE MISURE DI PREVENZIONE DALL’INQUINAMENTO E DI RISANAMENTO ___________________________ 151
4.1 Aree sensibili 151 4.2 Zone vulnerabili da nitrati di origine agricola 151 4.3 Altre aree richiedenti specifiche misure di prevenzione dall’inquinamento e di
risanamento 152 4.3.1 Aree ad elevata protezione 152 4.3.2 Aree di particolare valenza ecosistemica 152 4.3.3 Aree di particolare valenza geologico-paesaggistica 152
5 CARATTERIZZAZIONE DELL’USO AGRO-FORESTALE DEL SUOLO ____________ 153
6 CARATTERIZZAZIONE QUALITATIVA DEL FIUME ORTA____________________ 154 6.1 Monitoraggio e classificazione delle acque superficiali 154 6.1.1 Corsi d’acqua 154
6.1.1.1 Risultati monitoraggio anno 2006 155 6.2 Monitoraggio e classificazione dei corpi idrici a specifica destinazione
funzionale 156 6.2.1 Acque dolci che richiedono protezione e miglioramento per essere idonee alla vita dei pesci 156 6.3 Pressioni antropiche esercitate sullo stato qualitativo delle acque 157 6.3.1 Agglomerati con carico generato maggiore di 2000 abitanti equivalenti. 157 6.3.2 Depuratori a servizio di agglomerati con carichi generati maggiori di 2000 abitanti equivalenti. 158 6.3.3 Caratterizzazione delle pressioni derivanti da carichi antropici sullo stato qualitativo delle acque 158
6.3.3.1 Pressione antropica derivante da carico potenziale ed effettivo civile ed industriale 159
6.3.3.2 Pressione antropica derivante da carico zootecnico potenziale ed effettivo 159
6.3.3.3 Pressione antropica derivante da carico agricolo potenziale ed effettivo 160
7 CARATTERIZZAZIONE QUANTITATIVA DEL FIUME ORTA __________________ 161 7.1 Identificazione Idrometri 161 7.1.1 Dati idrometrici 162 7.2 Pressioni antropiche esercitate sullo stato quantitativo delle acque 163
8 ANALISI DELLE PRESSIONI ED ATTRIBUZIONE DELLO STATO DI QUALITÀ AMBIENTALE AL CORSO D’ACQUA ___________________________________ 164
SEZ. 07: SOTTOBACINO DEL FIUME SAGITTARIO ___________________________ 167
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IX
1 CARATTERIZZAZIONE DELL’AREA IDROGRAFICA E DEI RELATIVI CORPI IDRICI 168 1.1 Inquadramento amministrativo 168 1.2 Caratterizzazione fisiografica 170 1.3 Individuazione dei corpi idrici 170 1.3.1 Corpi idrici superficiali 170
1.3.1.1 Corsi d’acqua 170
1.3.1.1.1 Corsi d’acqua superficiali significativi 170
1.3.1.2 Laghi 170
1.3.1.2.1 Laghi significativi 170
1.3.1.3 Canali artificiali 171 1.3.2 Corpi idrici sotterranei 171
1.3.2.1 Corpi idrici sotterranei significativi 171
1.3.2.2 Corpi idrici sotterranei di interesse 171 1.3.3 Corpi idrici a specifica destinazione funzionale 172
1.3.3.1 Acque dolci che richiedono protezione e miglioramento per essere idonee alla vita dei pesci 172
2 CARATTERIZZAZIONE GEOLOGICA ___________________________________ 173
3 CARATTERIZZAZIONE FAUNISTICA E VEGETAZIONALE ___________________ 174
4 AREE RICHIEDENTI SPECIFICHE MISURE DI PREVENZIONE DALL’INQUINAMENTO E DI RISANAMENTO ___________________________ 176
4.1 Aree sensibili 176 4.1.1 Scarichi di acque reflue urbane in corpi idrici ricadenti in aree sensibili 176 4.2 Zone vulnerabili da nitrati di origine agricola 176 4.3 Altre aree richiedenti specifiche misure di prevenzione dall’inquinamento e di
risanamento 177 4.3.1 Aree ad elevata protezione 177 4.3.2 Aree di particolare valenza ecosistemica 178 4.3.3 Aree di particolare valenza geologico-paesaggistica 178
5 CARATTERIZZAZIONE DELL’USO AGRO-FORESTALE DEL SUOLO ____________ 179
6 CARATTERIZZAZIONE QUALITATIVA DEL FIUME SAGITTARIO ______________ 180 6.1 Monitoraggio e classificazione delle acque superficiali 180 6.1.1 Corsi d’acqua 180
6.1.1.1 Risultati monitoraggio anno 2006 181 6.1.2 Laghi 182 6.2 Monitoraggio e classificazione dei corpi idrici a specifica destinazione
funzionale 184 6.2.1 Acque dolci che richiedono protezione e miglioramento per essere idonee alla vita dei pesci 184 6.3 Pressioni antropiche esercitate sullo stato qualitativo delle acque 186 6.3.1 Agglomerati con carico generato maggiore di 2000 abitanti equivalenti 186 6.3.2 Depuratori a servizio di agglomerati con carichi generati maggiori di 2000 abitanti equivalenti. 187
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X
6.3.3 Caratterizzazione delle pressioni derivanti da carichi antropici sullo stato qualitativo delle acque 187
6.3.3.1 Pressione antropica derivante da carico potenziale ed effettivo civile ed industriale 187
6.3.3.2 Pressione antropica derivante da carico zootecnico potenziale ed effettivo 188
6.3.3.3 Pressione antropica derivante da carico agricolo potenziale ed effettivo 189
7 CARATTERIZZAZIONE QUANTITATIVA DEL FIUME SAGITTARIO_____________ 191 7.1 Identificazione Idrometri 191 7.1.1 Dati Idrometrici 192 7.2 Pressioni antropiche esercitate sullo stato quantitativo delle acque 193
8 ANALISI DELLE PRESSIONI ED ATTRIBUZIONE DELLO STATO DI QUALITÀ AMBIENTALE AL CORSO D’ACQUA ___________________________________ 194
SEZ. 08: SOTTOBACINO DEL FIUME GIZIO_________________________________ 197
1 CARATTERIZZAZIONE DELL’AREA IDROGRAFICA E DEI RELATIVI CORPI IDRICI 198 1.1 Inquadramento amministrativo 198 1.2 Caratterizzazione fisiografica 199 1.3 Individuazione dei corpi idrici 199 1.3.1 Corpi idrici superficiali 199
1.3.1.1 Corsi d’acqua 199
1.3.1.1.1 Corsi d’acqua potenzialmente influenti sui corpi idrici significativi 199
1.3.1.2 Laghi 199
1.3.1.3 Canali artificiali 199 1.3.2 Corpi idrici sotterranei 200
1.3.2.1 Corpi idrici sotterranei significativi 200
1.3.2.2 Corpi idrici sotterranei di interesse 200 1.3.3 Corpi idrici a specifica destinazione funzionale 201
1.3.3.1 Acque dolci superficiali destinate alla produzione di acqua potabile 201
1.3.3.2 Acque dolci che richiedono protezione e miglioramento per essere idonee alla vita dei pesci 201
2 CARATTERIZZAZIONE GEOLOGICA ___________________________________ 202
3 CARATTERIZZAZIONE FAUNISTICA E VEGETAZIONALE ___________________ 203
4 AREE RICHIEDENTI SPECIFICHE MISURE DI PREVENZIONE DALL’INQUINAMENTO E DI RISANAMENTO ___________________________ 205
4.1 Aree sensibili 205 4.2 Zone vulnerabili da nitrati di origine agricola 205 4.3 Altre aree richiedenti specifiche misure di prevenzione dall’inquinamento e di
risanamento 206 4.3.1 Aree ad elevata protezione 206 4.3.2 Aree di particolare valenza ecosistemica 206 4.3.3 Aree di particolare valenza geologico-paesaggistica 206
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SCHEDA_MONOGRAFICA ATERNO-PESCARA
XI
5 CARATTERIZZAZIONE DELL’USO AGRO-FORESTALE DEL SUOLO ____________ 207
6 CARATTERIZZAZIONE QUALITATIVA DEL FIUME GIZIO ___________________ 208 6.1 Monitoraggio e classificazione delle acque superficiali 208 6.1.1 Corsi d’acqua 208
6.1.1.1 Risultati monitoraggio anno 2006 209 6.2 Pressioni antropiche esercitate sullo stato qualitativo delle acque 211 6.2.1 Agglomerati con carico generato maggiore di 2000 abitanti.equivalenti 211 6.2.2 Depuratori a servizio di agglomerati con carichi generati maggiori di 2000 abitanti equivalenti. 212 6.2.3 Caratterizzazione delle pressioni derivanti da carichi antropici sullo stato qualitativo delle acque 212
6.2.3.1 Pressione antropica derivante da carico potenziale ed effettivo civile ed industriale 212
6.2.3.2 Pressione antropica derivante da carico zootecnico potenziale ed effettivo 213
6.2.3.3 Pressione antropica derivante da carico agricolo potenziale ed effettivo 213
7 CARATTERIZZAZIONE QUANTITATIVA DEL FIUME GIZIO __________________ 215 7.1 Identificazione Idrometri 215 7.2 Pressioni antropiche esercitate sullo stato quantitativo delle acque 215
8 ANALISI DELLE PRESSIONI ED ATTRIBUZIONE DELLO STATO DI QUALITÀ AMBIENTALE AL CORSO D’ACQUA ___________________________________ 216
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XII
ELENCO ALLEGATI
Allegato 1 - Inquadramento Territoriale della Scheda dell’Aterno-Pescara
Allegato 2 - Carta dei Corpi Idrici Superficiali Significativi e di Interesse della Scheda
dell’ Aterno-Pescara
Allegato 3 - Carta dei Corpi Idrici Sotterranei Significativi e di Interesse della
Scheda dell’Aterno-Pescara
Allegato 4 - Carta litologica della Scheda dell’Aterno-Pescara
Allegato 5 - Carta delle Aree Protette presenti nella Scheda dell’Aterno-Pescara
Allegato 6 - Carta dell’Uso del Suolo della Scheda dell’Aterno-Pescara
Allegato 7 - Carta dei punti di monitoraggio quali-quantitativo dei corsi d’acqua
superficiali della Scheda dell’Aterno-Pescara
Allegato 8 - Carta delle acque idonee Vita dei Pesci della Scheda dell’Aterno-Pescara
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1
PREMESSA
La presente Scheda Monografica riporta la caratterizzazione del Bacino Idrografico dell’Aterno-Pescara.
In particolare vengono descritti il bacino del Fiume Aterno-Pescara e i suoi principali sottobacini:
Torrente Raio, Fiume Vera, Fiume Sagittario e Fiume Gizio, Fiume Tirino, Fiume Orta, Fiume
Nora. Inoltre sono stati inseriti eventuali dati di pressioni puntuali incidenti sui bacini idrografici
minori accorpati, nella cartografia allegata alla Legge Regionale n. 81 del 16/09/1998 (BURA
n.24 del 09/10/98), al bacino dell’Aterno-Pescara.
Il presente documento ha lo scopo di caratterizzare il bacino idrografico dal punto di vista quali-
quantitativo, al fine di evidenziarne le criticità.
Per una più agevole lettura dei contenuti i riferimenti ad altri documenti facenti parte del
presente Piano di Tutela delle Acque ed alla cartografia prodotta sono stati evidenziati,
rispettivamente, in riquadri a sfondo verde ed in riquadri a sfondo azzurro.
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2
INTRODUZIONE
Il Bacino dell’Aterno-Pescara costituisce un bacino regionale la cui Autorità di Bacino è stata
istituita con la Legge Regionale della Regione Abruzzo n. 81 del 16/09/1998.
Il Fiume Aterno è stato individuato come corso d’acqua significativo di secondo ordine1.
Il Fiume Pescara è stato individuato come corso d’acqua significativo di primo ordine2.
Il Torrente Raio ed il Fiume Vera sono corsi d’acqua potenzialmente influenti sull’asta principale
del Fiume Aterno-Pescara.
Il Fiume Sagittario è un corso d’acqua significativo di secondo ordine.
Il Fiume Gizio è un corso d’acqua potenzialmente influente sull’asta del Fiume Sagittario.
Il Fiume Tirino, il Fiume Orta e il Fiume Nora sono corsi d’acqua di interesse ambientale.
Di seguito si riporta la caratterizzazione dal punto di vista quali-quantitativo, del bacino e dei
suoi sottobacini, suddivisa in diverse sezioni:
- Sez. 01: Aterno-Pescara
- Sez. 02: Torrente Raio
- Sez. 03: Fiume Vera
- Sez. 04: Fiume Sagittario
- Sez. 05: Fiume Gizio
- Sez. 06: Fiume Tirino
- Sez. 07: Fiume Orta
- Sez. 08: Fiume Nora.
1 Sono corsi d’acqua superficiali significativi tutti i corsi d’acqua naturali di secondo ordine o superiore, il cui bacino imbrifero abbia superficie maggiore di 400 km2. 2 Sono corsi d’acqua superficiali significativi tutti i corsi d’acqua naturali di primo ordine (cioè quelli recapitanti direttamente in mare), il cui bacino imbrifero abbia superficie maggiore di 200 km2.
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3
SEZ. 01: BACINO IDROGRAFICO DELL’ATERNO-PESCARA
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4
1 CARATTERIZZAZIONE DELL’AREA IDROGRAFICA E DEI RELATIVI CORPI IDRICI
A seguire si riporta la caratterizzazione amministrativa e fisiografica del bacino idrografico
dell’Aterno-Pescara, sulla base della suddivisione dello stesso nelle sezioni alto, medio e basso
corso. Tale suddivisione rappresenta una mera schematizzazione del Bacino Aterno-Pescara.
Caratteristiche del bacino idrografico
Nome bacino Area totale (Km2) Sezione Area
(Km2)
Alto Corso* 1908,57
Medio Corso** 701,89 Aterno-Pescara 3147,77
Basso Corso*** 537,31
* Tale superficie è comprensiva dei bacini del Torrente Raio, Fiume Vera, del Fiume Gizio e del Fiume Sagittario ** Tale superficie è comprensiva dei bacini del Fiume Tirino e del Fiume Orta *** Tale superficie è comprensiva del bacino del Fiume Nora
1.1 Inquadramento amministrativo
Nelle tabelle seguenti vengono riportati i caratteri amministrativi del bacino in esame.
Nome bacino Province Numero ComuniArea del bacino ricadente nella Provincia (Km2)
% Area totale del bacino ricadente nella Provincia
Chieti 9 56,7 1,80
L’Aquila 69 2281,51 72,48
Pescara 40 809,55 25,72 Aterno-Pescara
Teramo 1 0,01 0,00
Comuni appartenenti al bacino idrografico
Sezione Comune Provincia Estensione sulla sezione del bacino (Km2)
ATO di appartenenza
Anversa degli Abruzzi AQ 32,14 1
Barete AQ 24,53 1
Barisciano AQ 76,98 1
Bisegna AQ 0,18 1
Bugnara AQ 25,02 1
Bussi Sul Tirino PE 25,83 1
Cagnano Amiterno AQ 60,82 1
Calascio AQ 27,57 1
Campo di Giove AQ 28,55 1
Campotosto AQ 0,05 1
Alt
o C
orso
Cansano AQ 37,46 1
La suddivisione del bacino idrografico nelle sezioni alto, medio e basso corso è riportata nell’Allegato 1 alla presente scheda “Inquadramento Territoriale della Scheda dell’Aterno-Pescara” in scala 1:250.000.
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Pescara
Aterno-Pescara
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5
Comuni appartenenti al bacino idrografico
Sezione Comune Provincia Estensione sulla sezione del bacino (Km2)
ATO di appartenenza
Capitignano AQ 26,38 1
Caporciano AQ 18,55 1
Carapelle Calvisio AQ 11,38 1
Carpineto della Nora PE 21,46 1
Castel Di Ieri AQ 18,81 1
Castel del Monte AQ 23,45 1
Calstelvecchio Calvisio AQ 12,91 1
Castelvecchio Subequo AQ 19,19 1
Celano AQ 0,36 1
Cocullo AQ 26,37 1
Fagnano Alto AQ 24,57 1
Fontecchio AQ 16,81 1
Fossa AQ 8,68 1
Gagliano Aterno AQ 27,88 1
Goriano Sicoli AQ 20,17 1
Introdacqua AQ 36,96 1
L’Aquila AQ 387,39 1
Lucoli AQ 94,52 1
Magliano de’ Marsi AQ 0,02 1
Massa d’Albe AQ 0,06 1
Montereale AQ 57,34 1
Ocre AQ 23,52 1
Ortona dei Marsi AQ 3,03 1
Ovindoli AQ 5,56 1
Pacentro AQ 68,23 1
Palena CH 0,69 4
Pescasseroli AQ 0,00 1
Pescocostanzo AQ 4,35 1
Pettorano sul Gizio AQ 62,61 1
Pietracamela TE 0,01 1
Pizzoli AQ 47,51 1
Poggio Picenze AQ 11,41 1
Prezza AQ 21,51 1
Raiano AQ 28,88 1
Rocca Di Cambio AQ 27,54 1
Rocca Di Mezzo AQ 80,44 1
Rocca Pia AQ 18,83 1
San Demetrio Ne’ Vestini AQ 16,44 1
San Pio delle Camere AQ 17,15 1
Sant’Eusanio Forconese AQ 7,92 1
Santo Stefano di Sessanio AQ 20,53 1
Scanno AQ 100,41 1
Scoppito AQ 42,84 1
Secinaro AQ 33,23 1
Sulmona AQ 57,64 1
Tione degli Abruzzi AQ 39,53 1
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6
Comuni appartenenti al bacino idrografico
Sezione Comune Provincia Estensione sulla sezione del bacino (Km2)
ATO di appartenenza
Torninparte AQ 50,02 1
Villalago AQ 33,04 1
Villa Santa Lucia degli Abruzzi AQ 21,47 1
Villa Sant’Angelo AQ 5,20 1
Acciano AQ 32,11 1
Alanno PE 32,39 2
Corfinio AQ 17,88 1
Molina Aterno AQ 12,17 1
Navelli AQ 41,86 1
Popoli PE 34,92 1
Prata D’Ansidonia AQ 19,59 1
Pratola Peligna AQ 28,60 1
San Benedetto in Perillis AQ 19,03 1
Turrivalignani PE 6,08 2
Alt
o C
orso
Med
io C
orso
Vittorito AQ 14,14 1
Bolognano PE 16,89 2
Castiglione A Casauria PE 16,51 2
Collepietro AQ 15,16 1
Fara S. Martino CH 0,07 4
Ofena AQ 26,21 1
Pescosansonesco PE 18,28 2
Roccacasale AQ 17,24 1
Salle PE 21,72 2
Sant'Eufemia a Maiella PE 39,96 2
Tocco Da Casauria PE 29,55 2
Med
io C
orso
Torre De’ Passeri PE 5,90 2
Capestrano AQ 43,50 1
Corvara AQ 13,69 1
Pietranico PE 14,71 2
San Valentino In Abruzzo Citeriore PE 16,33 2
Med
io C
orso
Bas
so C
orso
Scafa PE 10,30 2
Abbateggio PE 15,34 2
Brittoli PE 15,94 2
Bucchianico CH 1,49 4
Cappelle Sul Tavo PE 0,08 2
Caramanico Terme PE 84,86 2
Casalincontrada CH 11,72 4
Catignano PE 16,95 2
Cepagatti PE 30,69 2
Chieti CH 31,82 4
Civitaquana PE 21,79 2
Civitella Casanoca PE 21,91 2
Cugnoli PE 15,90 2
Lettomanoppello PE 15,01 2
Loreto Aprutino PE 9,84 2
Bas
so C
orso
Manoppello PE 39,10 2
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7
Comuni appartenenti al bacino idrografico
Sezione Comune Provincia Estensione sulla sezione del bacino (Km2)
ATO di appartenenza
Montebello di Bertona PE 0,04 2
Montesilvano PE 2,35 2
Moscufo PE 13,47 2
Nocciano PE 13,71 2
Pennapiedimonte CH 0,07 4
Pescara PE 7,97 2
Pianella PE 43,91 2
Pretoro CH 0,93 4
Roccamontepiano CH 0,24 4
Roccamorice PE 24,69 2
Rosciano PE 27,68 2
San Giovanni Teatino CH 9,60 4
Serramonacesca PE 7,99 2
Vicoli PE 9,29 2
Villa Celiera PE 10,24 2
Spoltore PE 36,59 2
1.2 Caratterizzazione fisiografica
Nella tabella seguente vengono indicate le caratteristiche fisiografiche del bacino idrografico
dell’ Aterno-Pescara.
1 Coordinate Gauss-Boaga, fuso Est.
1.3 Individuazione dei corpi idrici
Nei paragrafi seguenti vengono indicate le diverse tipologie di corpi idrici, suddivisi in
superficiali, sotterranei e a specifica destinazione funzionale individuati ai sensi del D.Lgs.
152/06, presenti nell’ambito del bacino idrografico dell’Aterno-Pescara ad esclusione dei
sottobacini trattati nelle sezioni a parte.
1.3.1 Corpi idrici superficiali
A seguire vengono descritti sinteticamente i corpi idrici superficiali, distinti in corsi d’acqua,
laghi, canali e acque marino-costiere.
Estensione latitudinale 1
(m) Estensione longitudinale 1
(m) Nome Area
(Km2) Perimetro
(Km) N min N max E min E max
Aterno-Pescara 3147,77 394,91 4630260 4715185 2364361 2456540
Per informazioni più dettagliate inerenti l’identificazione dei corpi idrici si rimanda alla Relazione Generale – Sezione III R 1.3 “Quadro Conoscitivo”.
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Pescara
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8
1.3.1.1 Corsi d’acqua
A seguire viene definita la tipologia del corso d’acqua in esame.
1.3.1.1.1 Corsi d’acqua superficiali significativi
Il Fiume Aterno costituisce un corso d’acqua significativo di secondo ordine3.
Il Fiume Pescara costituisce un corso d’acqua significativo di primo ordine4.
1.3.1.2 Laghi
A seguire vengono descritti i laghi significativi e non significativi.
1.3.1.2.1 Laghi significativi
Nell’ambito del bacino idrografico dell’Aterno-Pescara, ad esclusione dei sottobacini trattati nelle
sezioni a parte, è presente il Lago di Scanno, caratterizzato da uno specchio liquido pari a 0,8
km2. Il Lago di Scanno costituisce l’unico lago naturale significativo presente nel territorio
regionale.
1.3.1.3 Canali artificiali
A seguire vengono descritti i canali artificiali significativi e di interesse.
1.3.1.3.1 Canali artificiali significativi
La tabella seguente riporta i canali artificiali significativi.
Sezione Denominazione Località Comune ProvinciaCorpo Idrico
Derivato
Corpo Idrico
Recettore
Lunghezza(Km) Tipologia
Alto Corso
Canale Enel alla Centrale di Molina-
Aterno
Molina Aterno
Molina Aterno L'Aquila Aterno Aterno 3,1 Idroelettrico
Canale Enel a Bolognano
Colle Morto Bolognano Pescara Pescara Pescara 9,4 Idroelettrico
Medio Corso
Canale Enel ad Alanno1 Petricca Alanno Pescara Pescara Pescara 7,7 Idroelettrico
Basso Corso
Canale Enel ad Triano Triano Chieti Chieti Pescara Pescara 17,2 Idroelettrico
1 Il canale è inserito nel medio corso in quanto il corrispondente punto di monitoraggio ricade nella medesima sezione.
3 Sono corsi d’acqua superficiali significativi tutti i corsi d’acqua naturali di secondo ordine o superiore, il cui bacino imbrifero abbia superficie maggiore di 400 km2. 4 Sono corsi d’acqua superficiali significativi tutti i corsi d’acqua naturali di primo ordine (cioè quelli recapitanti direttamente in mare), il cui bacino imbrifero abbia superficie maggiore di 200 km2.
I corsi d’acqua superficiali significativi sono riportati nell’Allegato 2 alla presente scheda “Carta dei Corpi Idrici Superficiali Significativi e di Interesse della Scheda dell’Aterno-Pescara” in scala 1:250.000.
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Pescara
Aterno-Pescara
SCHEDA_MONOGRAFICA ATERNO-PESCARA
9
1.3.1.3.2 Canali artificiali di interesse
Non sono presenti canali artificiali di interesse.
1.3.1.4 Acque marino-costiere significative
Ai sensi del D.Lgs. 152/06, risultano significative le acque marino-costiere comprese entro la
distanza di 3000 m dalla costa ed entro la batimetria di 50 m.
1.3.2 Corpi idrici sotterranei
Nei paragrafi seguenti si riporta una sintetica descrizione dei corpi idrici sotterranei significativi
e di interesse.
1.3.2.1 Corpi idrici sotterranei significativi
Nelle tabelle a seguire vengono riportati i corpi idrici sotterranei significativi presenti nelle
successioni carbonatiche e fluvio-lacustri. Corpi idrici sotterranei significativi in successioni carbonatiche
Corpi idrici sotterranei principali Corpi idrici sotterranei secondari Sezione
Denominazione Sigla Litologia prevalente Denominazione Sigla Litologia
prevalente Monte Giano V-G-N (a) csm Monte Velino -
Monte Giano - Monte Nuria
V-G-N csm Monte Velino- Monte Nuria V-G-N (b) csm
Alto Corso Monte Marsicano MS c Monte Marsicano s.l. MS(a) c
Monti del Gran Sasso G-G(a) csm Alto Corso
Medio Corso
Monti del Gran Sasso-Monte Sirente
GS-S csm Monte Sirente s.l. G-G(b) csm
Monte Rotondo MR(a)1 csm Medio Corso Monte Morrone MR csm
Monte Morrone s.s. MR(a)2 csm Colle della Civita ML(a) cs
Basso Corso Monte della Maiella ML cs
Monte Acquaviva ML(b) cs Legenda: Litologia prevalente affiorante: c: calcari cs: calcari e calcari selciferi csm: calcari, calcari con selce e calcari marnosi.
I canali artificiali significativi sono riportati nell’Allegato 2 alla presente scheda “Carta dei Corpi Idrici Superficiali Significativi e di Interesse della Scheda dell’Aterno-Pescara” in scala 1:250.000.
Il limite delle acque marino-costiere significative è riportato nell’Allegato 2 alla presente scheda “Carta dei Corpi Idrici Superficiali Significativi e di Interesse della Scheda dell’Aterno-Pescara” in scala 1:250.000.
Lo studio idrogeologico di dettaglio del territorio abruzzese è riportato nell’Allegato Monografico A1.2 “Relazione Idrogeologica”.
La quantificazione delle risorse idriche disponibili è descritta nell’Allegato Monografico A1.3 “Bilancio Idrologico e Idrogeologico”.
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Pescara
Aterno-Pescara
SCHEDA_MONOGRAFICA ATERNO-PESCARA
10
Corpi idrici sotterranei significativi in successioni fluvio-lacustri
Sezione Denominazione Sigla Litologia prevalente
Alto Corso Piana dell’Alta Valle dell’Aterno AVA gla
Alto Corso Medio Corso Piana di Sulmona SU gla
Medio Corso Basso Corso Piana del Pescara PE gla
Legenda: Litologia prevalente affiorante: gla: ghiaie, limi e argille.
1.3.2.2 Corpi idrici sotterranei di interesse
Nella tabella seguente vengono riportati i corpi idrici sotterranei di interesse.
Corpi idrici sotterranei di interesse
Sezione Denominazione Sigla Litologia prevalente
Alto Corso Piana di Gagliano-Aterno GA gla
Legenda: Litologia prevalente affiorante: gla: ghiaie, limi e argille.
1.3.3 Corpi idrici a specifica destinazione funzionale
A seguire si riporta l’identificazione dei corpi idrici a specifica destinazione funzionale.
1.3.3.1 Acque destinate alla balneazione
Ai sensi del D.P.R. 470/1982, per acque di balneazione si intendono le acque dolci correnti o di
lago e le acque marine nelle quali la balneazione è espressamente autorizzata ovvero non
vietata. Per i risultati della classificazione delle acque destinate alla balneazione, relativa all’anno
2006, si rimanda al paragrafo 6.2.1.
I corpi idrici sotterrenei significativi sono riportati nell’Allegato 3 alla presente scheda “Carta dei Corpi Idrici Sotterranei Significativi e di Interesse della Scheda dell’Aterno-Pescara” in scala 1:250.000.
I corpi idrici sotterrenei di interesse sono riportati nell’Allegato 3 alla presente scheda “Carta dei Corpi Idrici Sotterranei Significativi e di Interesse della Scheda dell’Aterno-Pescara” in scala 1:250.000.
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Pescara
Aterno-Pescara
SCHEDA_MONOGRAFICA ATERNO-PESCARA
11
1.3.3.2 Acque dolci che richiedono protezione e miglioramento per essere idonee alla vita dei pesci
La designazione dei tratti fluviali individuati nel territorio del bacino idrografico dell’Aterno-
Pescara, ad esclusione dei sottobacini trattati nelle sezioni a parte, ad esclusione dei sottobacini
trattati nelle sezioni a parte, ai fini della classificazione delle acque dolci idonee alla vita dei
pesci, è avvenuta mediante le Deliberazioni di Giunta Regionale n. 3237 del 04/09/1996 e n.
1127 del 26/11/2001. I tratti designati ricadenti nei sottobacini del Vera, Raio, Tirino, Nora,
Orta, Sagittario e Gizio sono riportati nelle sezioni relative agli stessi. Per i risultati della
classificazione si rimanda al paragrafo 6.2.2.
Designazione delle acque dolci superficiali che richiedono protezione o miglioramento per essere destinate alla vita dei pesci Localizzazione
Sezione Corso d’acqua Inizio tratto considerato Fine tratto considerato
Data di designazione
Fiume Vetoio Sorgente, in uscita dal laghetto Prima della biforcazione del corso
d’acqua 04/09/1996
Ponte della S.S.5 Centrale ENEL 04/09/1996 In prossimità della strada
Raiano-Vittorito 1,5 km circa a monte del ponte 04/09/1996
Alto Corso Fiume
Aterno Tratto a valle 26/11/2001
Sorgenti All’interno della riserva regionale,
ponte sull’autostrada Pescara-Roma
04/09/1996 Medio Corso
Fiume Pescara
Tratto a valle 26/11/2001 Decontra, punto più a monte
della riserva regionale Decontra, punto più avalle della
riserva regionale 04/09/1996 Basso Corso
Fiume Lavino
Tratto a valle 26/11/2001
1.3.3.3 Acque destinate alla vita dei molluschi
La designazione delle acque prospicienti la costa, destinate alla vita dei molluschi, è avvenuta
mediante la Deliberazione di Giunta Regionale n. 3235 del 04/09/1996. La suddetta delibera
designa “tutte le acque antistanti la costa abruzzese come potenzialmente idonee
all’allevamento ed alla raccolta dei molluschi”; in particolare sono acque richiedenti
miglioramento tutte le acque marino-costiere comprese nella fascia che va da 500 m a Nord e
500 m a Sud della foce del Fiume Pescara e risultano acque richiedenti protezione tutte le
acque non comprese nella fascia suddetta. Per i risultati del monitoraggio e relativa
classificazione si rimanda al paragrafo 6.2.3.
L’ubicazione dei tratti designati è individuata nell’allegato cartografico “Carta dei tratti fluviali designati per il monitoraggio delle acque idonee alla Vita dei Pesci” in scala 1:250.000, Tavola 2-3a.
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Pescara
Aterno-Pescara
SCHEDA_MONOGRAFICA ATERNO-PESCARA
12
2 CARATTERIZZAZIONE GEOLOGICA
A seguire una breve descrizione delle caratteristiche geologico-strutturali del territorio relativo
bacino idrografico dell’Aterno-Pescara ad esclusione dei sottobacini trattati nelle sezioni a parte.
Alt
o C
orso
Nell’alto corso del bacino idrografico principale dell’Aterno-Pescara si trovano i depositi
della successione calcareo clastica in facies di scarpata-bacino prossimale di età
compresa tra il Lias medio e l’Oligocene; la sua parte più alta è interessata dalla
copertura di detriti di falda e depositi e coni colluviali, che cronologicamente sono
compresi tra il Pleistocene medio-superiore e l’Olocene. Questi ultimi, nella parte
situata più ad Est, vanno a ricoprire la successione dolomitica e calcareo dolomitica in
facies di paleopiattaforma carbonatica, che rappresenta il deposito più antico di questo
bacino (Trias superiore-Lias inferiore).
Ad Ovest di questa area, il tetto della successione calcareo clastica è interessato dalla
presenza di lembi di detriti di falda che si ritrovano anche al di sopra della successione
calcareo-clastica in facies di margine di piattaforma (Lias medio-Cretaceo superiore)
nella parte occidentale in prossimità dello spartiacque del bacino stesso.
Med
io C
orso
Nel medio corso del bacino idrografico in esame si nota la elevata presenza di depositi
alluvionali e deltizi dell’Olocene; tuttavia si riscontra una prevalenza di depositi della
successione calcareo e calcareo dolomitica in facies di piattaforma carbonatica di età
compresa tra il Lias medio ed il Miocene inferiore, al di sopra della quale si nota la
presenza di sedimenti pelitico-arenacei del Miocene superiore-Pliocene inferiore. Nella
parte occidentale di tale zona i detriti di falda e le coperture detritico colluviali
interessano sia il tetto delle marne argillose, marne e marne calcaree del Miocene
inferiore e della prima parte del Miocene superiore, che quello della alternanza pelitico-
arenacea. A Nord-Est di tale area sono presenti depositi lacustri argilloso-limoso-
sabbiosi del Plio-Pleistocene, che, nella parte sommitale, sono interessati da sedimenti
di travertino del Pleistocene.
Bas
so C
orso
Il basso corso del bacino è caratterizzato ancora dalla successione calcareo–clastica in
facies di scarpata–bacino prossimale, seguita da quella calcareo-silico-marnosa in facies
di bacino prossimale di età compresa tra il Lias medio e l’Oligocene. Un
sovrascorrimento, di vergenza Ovest-Est, mette a contatto i sedimenti della successione
calcareo-clastica in facies di margine di piattaforma con l’alternanza pelitico-arenacea.
Inoltre, si nota una maggiore presenza dei depositi lacustri argilloso-limoso-sabbiosi,
che al tetto sono ricoperti da depositi alluvionali e deltizi attuali.
Le caratteristiche litologiche del territorio appartenente al bacino idrografico principale del Fiume Aterno-Pescara sono riportate nell’Allegato 4 alla presente scheda “Carta litologica della Scheda dell’Aterno-Pescara” in scala 1:250.000.
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13
3 CARATTERIZZAZIONE FAUNISTICA E VEGETAZIONALE
Il bacino idrografico dell’Aterno-Pescara, ad esclusione dei sottobacini trattati nelle sezioni a
parte, comprende, all’interno del proprio territorio, una parte del Parco Nazionale del Gran
Sasso e una parte del Parco Nazionale della Maiella. La presenza dei due parchi, associata a
numerosi siti ritenuti d’importanza comunitaria (S.I.C.), evidenzia la notevole naturalità presente
all’interno del bacino. La presenza di mammiferi minacciati di estinzione, nonché la nidificazione
di alcuni rapaci diurni particolarmente significativi, evidenzia come il bacino interessato presenti
una complessa e ricca catena alimentare. La zona, inoltre, presenta una ricca e varia
entomofauna. Tra le specie più importanti e caratterizzanti il bacino idrografico ricordiamo:
Uccelli: Aythya nyroca, Alectoris graeca saxatilis, Anthus campestris, Apus melba, Aquila chrysaetos, Aythya ferina, Aythya fuligula, Bubo bubo, Caprimulgus europaeus, Dendrocopos leucotos, Emberiza hortulana, Falco biarmicus, Falco peregrinus, Ficedula albicollis, Fulica atra, Lanius collirio, Pullula arborea, Milvus migrans, Monticala saxatilis, Monticala solitarius, Montifringilla nivalis , Pernis apivorus, Petronia petronia, Podiceps cristatus, Prunella collaris, Pyrrhocorax graculus, Pyrrhocorax pyrrhocorax, Tichodroma muraria;
Mammiferi: Canis lupus, Rupicapra ornata, Ursus arctos, Lutra lutra, Felis silvestris, Microtus nivalis;
Anfibi e rettili: Vipera ursinii, Elaphe quatuorlineata, Bombina variegata, Salamandrina terdigitata, Triturus carnifex, Rana italica, Speleomantes italicus, Triturus italicus;
Pesci: Rutilus rubidio, Cobitis tenia, Salmo macrostigma , Barbus plebejus; Invertebrati: Aradus frigidus, Austropotamobius pallipes, Coenonympha tullia,
Eriogaster catax, Hipparchia semele, appenninigera, Ischnopterapion cognatum, Italopodisma costai, Meligethes caudatus, Meligethes oreophilus, Microplontus fairmairei, Mogulones venedicus, Mylabris flexuosa, Nebria orsinii orsinii, Obuchovia galloprovinciale, Otiorhynchus cribrirostris, Otiorhynchus ovatus, Pandoriana pandora, Parnassius apollo, Parnassius mnemosyne, Poecilimon superbus, Potamonectes sansi, Pseudochelidura orsinii, Pseudocleonus italicus, Stenobothrus apenninus.
La zona presenta una notevole ricchezza di habitat ed una ricca varietà di specie endemiche
proprie dell’Appennino centrale. Ricco è il mosaico vegetazionale con presenza di specie rare.
Gli habitat principali sono:
habitat di acqua dolce: oligomesotrofe calcaree, laghi eutofici naturali, fiumi alpini e
mediterranei a flusso permanente; lande alpine e boreali;
macchie e boscaglie sclerofille: formazioni a Juniperus communis, mattoral arborescenti di juniperus;
formazioni erbose: calcicole alpine e subalpine, secche e seminaturali, percorsi
substeppici di graminacee, praterie magre da fieno a bassa altitudine;
torbiere basse alcaline;
ghiaioni calcarei e scisto-calcarei montani e alpini, pareti rocciose calcaree con
vegetazione casmofitica;
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Aterno-Pescara
SCHEDA_MONOGRAFICA ATERNO-PESCARA
14
foreste di versanti, miste riparie di fiumi, faggete degli Appennini.
Tra le specie vegetali più significative ricordiamo: Androsace mathildae, Adonis distorta, Rosalia alpina, Austropotamobius pallipes, Melanargia arge, Acercampestre, Acer lobelii, Allium moschatum, Alyssum cuneifolium, Androsace vitaliana, Anemone narcissiflora, Arenaria bertolonii, Artemisia eriantha, Astrantia pauciflora, Betula pendula campanula fragilis, Carex acuta, Carex firma, Carex flacca, Carex flava, Carex rupestris, Centaurea rupestris, Centaurea tenoreana, Cerastium thomasii, Crepis pygmaea, Cymbalaria pallida, Cynoglossum apenninum, Dactylorhiza incarnata, Edraianthus graminifolius, Eleocharis uniglumis, Epipactis palustris, Epipactis purpurata, Epipogium aphyllum, Erodium alpinum, Gentiana lutea, Hypericum androsaemum, Leontopodium nivale, Ligusticum lucidum, Lilium croceum, Lilium martagon, Menyanthes trifoliata, Myosotis caespitosa, Orlaya daucorlaya, Oxytropis caputoi, Paeonia officinalis, Papaver degeni, Pinus mugo, Potamogeton gramineus, Potentilla apennina, Potentilla nitida, Ranunculus flammula, Ranunculus magellensis, Ranunculus seguieri, Salix apennina, Salix beviserrata, Saxifraga ampullacea, Saxifraga callosa, Saxifraga exarata, Saxifraga italica, Saxifraga latina, Silene parnassica, Sorbus chamaemespilus, Thlaspi stylosum, Tofieldia calyculata, Trisetum villosum, Trollius europaeus, Vaccinium myrtillus, Viola magellensis.
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4 AREE RICHIEDENTI SPECIFICHE MISURE DI PREVENZIONE DALL’INQUINAMENTO E DI RISANAMENTO
Di seguito vengono indicate le aree che richiedono specifiche misure di prevenzione e
risanamento individuate ai sensi del D.Lgs. 152/06, presenti nell’ambito del bacino idrografico
delll’Aterno-Pescara ad esclusione dei sottobacini trattati nelle sezioni a parte.
4.1 Aree sensibili
Ai sensi del D.Lgs. 152/06 (Articolo 91 e Allegato 6 alla Parte terza), sono state classificate
come aree sensibili i laghi e i rispettivi fiumi afferenti per un tratto di 10 Km riportati nella
tabella seguente.
4.1.1 Scarichi di acque reflue urbane in corpi idrici ricadenti in aree sensibili
Ai sensi del D.Lgs. 152/06 (Articolo 106 e Allegato 5 alla Parte terza) non sono stati individuati
scarichi di acque reflue urbane provenienti da agglomerati con oltre 10.000 a.e. che recapitano
in corpi idrici ricadenti in aree sensibili.
4.2 Zone vulnerabili da nitrati di origine agricola
Ai sensi del D.Lgs. 152/06 (Articolo 92 e Allegato 7/A alla Parte terza), nel territorio ricadente
nel bacino dell’Aterno-Pescara, ad esclusione dei sottobacini trattati nelle sezioni a parte, sono
state classificate come zone potenzialmente vulnerabili le aree riportate nella tabella seguente.
Sezione Aree sensibili
Alto Corso Lago di Scanno e T. Tasso
L’individuazione delle aree sensibili è riportata nell’allegato cartografico “Carta delle aree sensibili e bacini drenanti in aree sensibili” in scala 1:250.000, Tavola 5-1.
Sezione Zone potenzialmente vulnerabili Grado di Pericolosità Piana di Gagliano Aterno Pericolosità bassa Alto Corso
Piana dell’Alta Valle dell’Aterno Pericolosità media Alto
Corso Medio Corso Piana di Sulmona Pericolosità elevata
Medio Corso
Basso Corso Piana del Pescara Pericolosità bassa
L’individuazione delle zone vulnerabili è riportata nell’allegato cartografico “Prima individuazione delle Zone Vulnerabili da Nitrati di origine agricola (D.G.R. n.332 del 21 marzo 2005)” in scala 1:250.000, Tavola 5-2.
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16
4.3 Altre aree richiedenti specifiche misure di prevenzione dall’inquinamento e di risanamento
4.3.1 Aree ad elevata protezione
Di seguito si riportano le aree ad elevata protezione suddivise nelle sezioni alto, medio e basso
corso, presenti all’interno del bacino idrografico del Fiume Aterno-Pescara.
Sezione Tipologia Denominazione Superficie (Km2)
% rispetto alla
superficie dell’area
idrografica
Parco Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga 181,29 5,76
Parco P.R. del Velino - Sirente 333,55 10,60
Parco P. N. Maiella 142,90 4,54
Parco P. N. d'Abruzzo Lazio e Molise 9,10 0,29
Parco P.T.A. Sorgenti del Vera - -
Riserva Riserva naturale Regionale Gole di San Venanzio 11,07 0,35
Riserva Riserva naturale Monte Genzana e Alto Gizio 31,27 0,99
Riserva Riserva naturale Gole del Sagittario 3,55 0,11
S.I.C. Adiaccio della Chiesa - Valle Cupa 11,64 0,37
S.I.C. Altipiani e Lago di Campotosto 0,07 0,00
S.I.C. Altopiano delle Rocche 18,63 0,59
S.I.C. Anfiteatro di Campo Pericoli 0,00 0,00
S.I.C. Bosco di Cerasolo - M.Puzzillo 31,23 0,99
S.I.C. Campo Felice 12,02 0,38
S.I.C. Campo Imperatore e Monte Cristo 7,95 0,25
S.I.C. Chiarano - Sparvera 13,57 0,43
S.I.C. Crinale del M.Sirente 5,94 0,19
S.I.C. Doline di Ocre 5,26 0,17
S.I.C. Dorsale del Monte Franco a Passo Portella 33,46 1,06
S.I.C. Faggete del Versante settentrionale del Sirente 29,00 0,92
S.I.C. Faggete versante N/E Montagna Grande 20,47 0,65
S.I.C. Feudo Intramonti - M.Godi - Ferroio di Scanno 10,67 0,34
S.I.C. Fiume Vella - Passo San Leonardo 8,18 0,26
S.I.C. Fiumi Giardino - Sagittario - Aterno - Sorgenti de 1,87 0,06
S.I.C. Foreste demaniali La Fossa - M.Rotondo 0,64 0,02
S.I.C. Gole del Sagittario 15,13 0,48
S.I.C. Gole di San Venanzio 13,00 0,41
S.I.C. Lago di Scanno ed emissari 1,03 0,03
S.I.C. Macchialunga di Cagnano Amiterno - Piano Cascina e 32,04 1,02
S.I.C. Montagna del Morrone (M.Le Mucchia) 22,57 0,72
S.I.C. Monte Cagno - Monte Ocre 58,84 1,87
S.I.C. Monte Calvo 14,23 0,45
S.I.C. Monte di Pacentro - Monte Mileto 17,45 0,55
Alt
o C
orso
S.I.C. Monte Genzana 58,15 1,85
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Aterno-Pescara
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Sezione Tipologia Denominazione Superficie (Km2)
% rispetto alla
superficie dell’area
idrografica
S.I.C. Monte Marsicano e Terratta 17,05 0,54
S.I.C. Monte Rotella 13,32 0,42
S.I.C. Monte Tarý - Valle di Coccia 0,00 0,00
S.I.C. Murolungo - Vallone di Teve - M.Rozza 0,03 0,00
S.I.C. Passo Godi 1,80 0,06
S.I.C. Piani di Pezza e Colle dell'Orso 15,40 0,49
S.I.C. Piano carsico dell'Anatella e Prati di Rovere 2,90 0,09
S.I.C. Pizzalto - Bosco di S.Antonio 14,70 0,47
S.I.C. Porrara - Fiume Aventino 3,77 0,12
S.I.C. Prati del Sirente 3,02 0,10
S.I.C. Serra di Rocca Chiarano - M.Greco 3,75 0,12
S.I.C. Settori altitudinale della Maiella 9,43 0,30
S.I.C. Valle Cordora - Piano Iano 22,98 0,73
S.I.C. Valle Majelama e del Bicchero 0,02 0,00
Parco P.N. Gran Sasso e Monti della Laga 189,49 6,02
Parco P.R. del Velino - Sirente 3,78 0,12
Parco P.N. Majella 177,53 5,64
Riseva Orientata R.N.O. Monte Rotondo - -
Riseva Orientata R.N.O. Lama Bianca di S. Filomena a Maiella - -
Riseva Orientata R.N.O. dell'Ofento I e II - -
Riseva Orientata R.N.O. Piana Grande della Maiella - -
Riserva Riserva naturale Regionale Sorgenti del Pescara 0,25 0,01
S.I.C. Adiaccio della Chiesa - Valle Cupa 20,08 0,64
S.I.C. Campo Imperatore e Monte Cristo 10,21 0,32
S.I.C. Fiumi Giardino - Sagittario - Aterno - Sorgenti de 1,04 0,03
S.I.C. Foreste demaniali La Fossa - M.Rotondo 13,54 0,43
S.I.C. Gole di Popoli (Morrone) 10,03 0,32
S.I.C. Macchiozze di San Vito e Vallone San Giacomo (Cape 9,95 0,32
S.I.C. Montagna del Morrone (M.Le Mucchia) 16,39 0,52
S.I.C. Monte Bolza (Castel del Monte) 3,93 0,12
S.I.C. Monte di Pacentro - Monte Mileto 3,60 0,11
S.I.C. Monte Picca - Monte di Roccatagliata 17,66 0,56
S.I.C. Settori altitudinale della Maiella 7,92 0,25
S.I.C. Sorgenti e primo tratto del Fiume Tirino 1,95 0,06
S.I.C. Val Voltigno 0,45 0,01
S.I.C. Valle dell'Orfento e Valle dell'Orta 35,90 1,14
Med
io C
orso
S.I.C. Vallone di S.Spirito (Roccamorice) 0,75 0,02
Parco P.N. Gran Sasso e Monti della Laga 25,38 0,81
Parco P.N. Majella 51,27 1,63
Parco P.T.A. Sorgenti Sulfuree del Lavino - -
Parco P.T.A. di Vicoli - -
S.I.C. Fonte di Papa 8,07 0,26
S.I.C. Macchiozze di San Vito e Vallone San Giacomo (Cape 1,04 0,03
Bas
so C
orso
S.I.C. Rupe di Turrivalignani e Fiume Pescara 1,85 0,06
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Sezione Tipologia Denominazione Superficie (Km2)
% rispetto alla
superficie dell’area
idrografica
S.I.C. Settori altitudinale della Maiella 0,01 0,00
S.I.C. Val Voltigno 4,60 0,15
S.I.C. Valle d'Angri e Vallone d'Angora 0,20 0,01
S.I.C. Vallone di S.Spirito (Roccamorice) 12,84 0,41
4.3.2 Aree di particolare valenza ecosistemica
Nel bacino idrografico dell’Aterno-Pescara, ad esclusione dei sottobacini tarttati nelle sezioni a
parte, è stata individuata la seguente area di particolare valenza ecosistemica.
4.3.3 Aree di particolare valenza geologico-paesaggistica
Nel bacino idrografico dell’Aterno-Pescara, ad esclusione dei sottobacini tarttati nelle sezioni a
parte, sono state individuate le aree di particolare valenza geologico-paesaggistica, elencate
nella tabella seguente.
L’identificazione e l’ubicazione delle aree protette sono indicate nell’Allegato 5 alla presente scheda “Carta delle Aree Protette presenti nella Scheda dell’Aterno-Pescara” in scala 1:250.000.
Sezione Aree di particolare valenza ecosistemica Medio Corso Oasi del Lago Alanno-Piano d’Orta
Sezione Aree di particolare valenza geologico-paesaggistica Alto Corso Stiffe (AQ), per le cavità carsiche ed affioramento
Medio Corso Monte La Queglia (anticlinale tettonica, PE)
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Pescara
Aterno-Pescara
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5 CARATTERIZZAZIONE DELL’USO AGRO-FORESTALE DEL SUOLO
La tabella seguente riporta, per ogni classe di uso del suolo, la superficie in ettari e la
percentuale di superficie occupata nell’ambito del bacino idrografico dell’Aterno-Pescara.
Superficie Classi di uso del suolo1
(ha) (%)
Aree boscate 110312,69 35,0
Aree cespugliate 26767,17 8,5
Aree umide 4,90 0,0
Arre archeologiche 4,76 0,0
Colture cerealicole e vivai 67260,46 21,4
Colture ortive 19,21 0,0
Corsi d'acqua, canali e idrovie, bacini d'acqua 205,81 0,1
Frutteti, vigneti, uliveti 20769,83 6,6
Prato-pascolo 69439,17 22,1
Spiagge, dune, sabbie 4,16 0,0
Zone aperte a vegetazione rada o assente 8744,64 2,8
Zone estrattive, discariche e cantieri 639,27 0,2
Zone industriali, commerciali e reti di comunicazione 2900,25 0,9
Zone urbanizzate 7687,63 2,4 1Fonte: Corine Land Cover, 2000.
Le classi di utilizzo del suolo relativo alla porzione di territorio appartenente al bacino idrografico principale dell’Aterno-Pescara sono riportate nell’Allegato 6 alla presente scheda “Carta dell’Uso del Suolo della Scheda dell’Aterno-Pescara” in scala 1:250.000.
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6 CARATTERIZZAZIONE QUALITATIVA DEL BACINO DELL’ ATERNO-PESCARA
Nei paragrafi seguenti viene riportata la caratterizzazione qualitativa dei corpi idrici superficiali
monitorati, presenti nell’ambito del bacino idrografico dell’Aterno-Pescara ad esclusione dei
sottobacini trattati nelle sezioni a parte.
6.1 Monitoraggio e classificazione delle acque superficiali
6.1.1 Corsi d’acqua
Al fine di caratterizzare le condizioni di qualità del corso d’acqua in esame, sono stati considerati
i risultati del monitoraggio effettuato in n. 15 stazioni di prelievo ubicate lungo il corso
dell’Aterno-Pescara.
Stazioni di monitoraggio dell’ Aterno-Pescara
Sezione Codice stazione Comune Denominazione
Distanza dalla sorgente
(Km) R1307AT3 Montereale Marana centro abitato 11
R1307AT3bis Cagnano Località Tre Ponti, Marana 19
R1307AT8bis L’Aquila A valle Depuratore di Pile 34
R1307AT8 L’Aquila Incrocio SS 17 con SS 17 bis (ponte ferrovia) L’Aquila 39
R1307AT9 Villa Sant’Angelo
A monte di Villa Sant’Angelo, 10 m a monte del ponte sul Fiume Aterno 50
R1307AT12 Fontecchio A valle di Fontecchio, località Camponi 62
Alto Corso
R1307AT15 Molina Aterno Circa 500 m a valle della stazione di Molina 80
R1307AT18 Popoli Strada Popoli – Vittorito – 1 km a monte di Popoli 91
R1307PE20 Popoli Popoli, Sorgente Capo Pescara, dal ponte della SS 17 0,9 Medio Corso
R1307PE1 Popoli Popoli, 200 m a valle dello scarico Depuratore comunale 3,5
R1307PE24 Rosciano Rosciano, 50 m a valle del ponte della strada Manoppello – Stazione di Rosicano, sponda
dx 33,1
R1307PE25 Chieti Brecciarola, nei pressi del campo sportivo 39
R1307PE25A Chieti Cepagatti, 100 m a valle del ponte di Villanova 48,5
R1307PE25B S. Giovanni Teatino Santa Teresa 58
Basso Corso
R1307PE26 Pescara Pescara, 20 m a valle del ponte Villa Fabio, sponda sx 65,3
Il monitoraggio e la classificazione dello stato di qualità dell’Aterno-Pescara sono stati effettuati
ai sensi dell’Allegato 1 al D.Lgs. 152/99.
Nelle tabelle seguenti vengono riportati lo Stato Ecologico (SECA) e lo Stato Ambientale (SACA)
derivati dal monitoraggio effettuato nella fase conoscitiva (biennio 2000-2002) e nella fase a
L’ubicazione dei punti di monitoraggio qualitativo è riportata nell’Allegato 7 alla presente scheda “Carta dei punti di monitoraggio quali-quantitativo dei corsi d’acqua superficiali della Scheda dell’Aterno-Pescara” in scala 1:250.000.
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Scheda Monografica Bacino del Fiume Aterno-
Pescara
Aterno-Pescara
SCHEDA_MONOGRAFICA ATERNO-PESCARA 21
regime (I, II e III anno, rispettivamente 2003-2004, 2004-2005 e 2006). Nell’elaborazione dei
dati ai fini della determinazione del SECA e del SACA, nella fase a regime si è fatto riferimento
all’intervallo temporale maggio-aprile per i primi due anni di monitoraggio (2003-2004; 2004-
2005) e all’anno solare per il monitoraggio del 2006.
Stato Ecologico dei Corsi d'Acqua - SECA1 Prima
classificazione Monitoraggio a regime Sezione Comune Codice
stazione Fase conoscitiva: 2000-2002
I anno: 2003-2004
II anno: 2004-2005
III anno: 2006
Montereale R1307AT3 Classe 2 Classe 4 Classe 3 -
Cagnano R1307AT3bis - - - 2
L’Aquila R1307AT8bis - - - 3
L’Aquila R1307AT8 Classe 3 Classe 5 Classe 4 4 Villa
Sant’Angelo R1307AT9 - - Classe 4 3
Fontecchio R1307AT12 Classe 3 Classe 4 Classe 3 3
Alto Corso
Molina Aterno R1307AT15 - - Classe 3 3
Popoli R1307AT18 Classe 3 Classe 4 Classe 3 3
Popoli R1307PE20 Classe 2 Classe 2 Classe 2 2 Medio Corso
Popoli R1307PE1 - - - 2
Rosciano R1307PE24 Classe 2 Classe 2 Classe 3 3
Chieti R1307PE25 - - - 3
Chieti R1307PE25A - - - 3 S. Giovanni
Teatino R1307PE25B - - - n.c.
Basso Corso
Pescara R1307PE26 Classe 4 Classe 4 Classe 4 4 1 Si ricorda che lo stato ecologico (SECA) è ottenuto incrociando il dato risultante dai macrodescrittori (LIM) con il risultato dell’IBE, attribuendo alla sezione in esame (o al tratto da essa rappresentato) il risultato peggiore tra quelli derivanti dalle valutazioni relative ad IBE e macrodescrittori.
Stato Ambientale dei Corsi d'Acqua - SACA1
Prima classificazione Monitoraggio “a regime”
Sezione Comune Codice
stazione Fase conoscitiva: 2000-2002
I anno: 2003-2004
II anno: 2004-2005
III anno: 2006
Montereale R1307AT3 buono scadente sufficiente -
Cagnano R1307AT3bis - - - buono
L’Aquila R1307AT8bis - - - sufficiente
L’Aquila R1307AT8 sufficiente pessimo scadente scadente
Villa Sant’Angelo R1307AT9 - -- scadente sufficiente
Fontecchio R1307AT12 sufficiente scadente sufficiente sufficiente
Alto Corso
Molina Aterno R1307AT15 - - sufficiente sufficiente
Popoli R1307AT18 sufficiente scadente sufficiente sufficiente
Popoli R1307PE20 buono buono buono buono Medio Corso
Popoli R1307PE1 - - - buono
Rosciano R1307PE24 buono buono sufficiente sufficiente
Chieti R1307PE25 - - - sufficiente
Chieti R1307PE25A - - - sufficiente
S. Giovanni Teatino R1307PE25B - - - n.c.
Basso Corso
Pescara R1307PE26 scadente scadente scadente scadente 1 Si ricorda che lo stato ambientale (SACA) si ottiene combinando la classe SECA con lo stato chimico derivante dalla concentrazione di inquinanti riportati in Tabella 1 dell’Allegato 1 al D.Lgs. 152/99.
Lo stato ecologico dei corsi d’acqua relativo al III anno di monitoraggio a regime (2006) è riportato nell’elaborato cartografico “Carta dello Stato Ecologico dei Corpi Idrici Superficiali” in scala 1:250.000, Tavola 4-2.
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Pescara
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SCHEDA_MONOGRAFICA ATERNO-PESCARA 22
L’andamento del SACA segue quello relativo al SECA, in quanto la concentrazione degli
inquinanti chimici monitorati (Tabella 1 dell’Allegato 1 al D.Lgs. 152/99) risulta, in ogni caso e
per tutti i periodi in esame, sempre inferiore ai valori soglia, a meno della stazione R1307PE26,
in corrispondenza della quale, nel monitoraggio relativo alla fase conoscitiva (2000-2002), la
concentrazione dell’inquinante Cloroformio è risultata superiore al valore soglia fissato a 12 µg/l.
Per quanto riguarda lo stato di qualità ecologico ed ambientale il Fiume Aterno mostra delle
criticità nella maggior parte delle stazioni; in particolare, sono state ravvisate delle criticità nelle
stazioni R1307AT3 (“Scadente” nel I anno a regime), R1307AT8 (“Pessimo” nel I e “Scadente”
nel II e III anno a regime), R1307AT9 (“Scadente” nel II anno a regime), R1307AT12
(“Scadente” nel I anno a regime) e R1307AT18 (“Scadente” nel I anno a regime).
Il Fiume Pescara è caratterizzato da una buona qualità ecologica ed ambientale, ad eccezione
della stazione R1307PE26 a chiusura del bacino (“Scadente” in tutti gli anni di monitoraggio).
6.1.1.1 Risultati monitoraggio anno 2006
Si riportano, di seguito, il 75° percentile dei valori relativi all’indice L.I.M. (Livello di
Inquinamento da Macrodescrittori) e l’indice I.B.E. (Indice Biotico Esteso), per ognuna delle
stazioni prese in esame nel III anno di monitoraggio a regime (2006).
Stazione R1307AT3bis
2006 Unità di misura
75° percentile
Livello inquinamento
parametro Punteggio
100-O2(% sat) % 7 1 80 B.O.D.5 O2 mg/l 3 2 40 C.O.D. O2 mg/l 8 2 40 Azoto ammoniacale mg/l 0,1 2 40 Azoto nitrico mg/l 1,1 2 40 Fosforo totale mg/l 0,22 3 20 Escherichia coli UFC/100 ml 5250 4 10 SOMMA 270 LIM 2
***************************************************** Classe IBE II
Nella stazione R1307AT3bis i risultati, relativi alla campagna di monitoraggio 2006, evidenziano
una condizione di buona qualità ecologica rispetto all’obiettivo di qualità fissato per il 2016.
L’attribuzione della seconda classe SECA è determinata dal valore di entrambi gli indici.
Lo stato ambientale dei corsi d’acqua relativo al III anno di monitoraggio a regime (2006) è riportato nell’elaborato cartografico “Carta dello Stato Ambientale dei Corpi Idrici Superficiali” in scala 1:250.000, Tavola 4-3.
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Stazione R1307AT8bis
2006 Unità di misura
75° percentile
Livello inquinamento
parametro Punteggio
100-O2(% sat) % 14 2 40 B.O.D.5 O2 mg/l 8 3 20 C.O.D. O2 mg/l 15 3 20 Azoto ammoniacale mg/l 1,8 5 5 Azoto nitrico mg/l 2,1 3 20 Fosforo totale mg/l 0,40 4 10 Escherichia coli UFC/100 ml 126000 5 5 SOMMA 120 LIM 3
***************************************************** Classe IBE III
Nella stazione R1307AT8bis i risultati, relativi alla campagna di monitoraggio 2006, evidenziano
una condizione di moderata alterazione rispetto all’obiettivo di qualità fissato per il 2016.
L’attribuzione della terza classe SECA è determinata dal valore di entrambi gli indici.
Stazione R1307AT8
2006 Unità di misura
75° percentile
Livello inquinamento
parametro Punteggio
100-O2(% sat) % 19 2 40 B.O.D.5 O2 mg/l 8 4 10 C.O.D. O2 mg/l 25 4 10 Azoto ammoniacale mg/l 2,0 5 5 Azoto nitrico mg/l 2,0 3 20 Fosforo totale mg/l 0,50 4 10 Escherichia coli UFC/100 ml 115000 5 5 SOMMA 100 LIM 4
***************************************************** Classe IBE IV
Nella stazione R1307AT8 i risultati, relativi alla campagna di monitoraggio 2006, evidenziano
una condizione di forte alterazione rispetto all’obiettivo di qualità fissato per il 2016.
L’attribuzione della quarta classe SECA è determinata dal valore di entrambi gli indici.
Stazione R1307AT9
2006 Unità di misura
75° percentile
Livello inquinamento
parametro Punteggio
100-O2(% sat) % 9 1 80 B.O.D.5 O2 mg/l 6 3 20 C.O.D. O2 mg/l 14 3 20 Azoto ammoniacale mg/l 0,8 4 10 Azoto nitrico mg/l 2,2 3 20 Fosforo totale mg/l 0,40 4 10 Escherichia coli UFC/100 ml 4150 3 20 SOMMA 180 LIM 3
***************************************************** Classe IBE III
Nella stazione R1307AT9 i risultati, relativi alla campagna di monitoraggio 2006, evidenziano
una condizione di moderata alterazione rispetto all’obiettivo di qualità fissato per il 2016.
L’attribuzione della terza classe SECA è determinata dal valore di entrambi gli indici.
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Stazione R1307AT12
2006 Unità di misura
75° percentile
Livello inquinamento
parametro Punteggio
100-O2(% sat) % 11,5 2 40 B.O.D.5 O2 mg/l 5 3 20 C.O.D. O2 mg/l 11,5 3 20 Azoto ammoniacale mg/l 0,8 4 10 Azoto nitrico mg/l 2,1 3 20 Fosforo totale mg/l 0,40 4 10 Escherichia coli UFC/100 ml 5725 4 10 SOMMA 130 LIM 3
***************************************************** Classe IBE II
Nella stazione R1307AT12 i risultati, relativi alla campagna di monitoraggio 2006, evidenziano
una condizione di moderata alterazione rispetto all’obiettivo di qualità fissato per il 2016.
L’attribuzione della terza classe SECA è determinata dal valore dell’indice LIM.
Stazione R1307AT15
2006 Unità di misura
75° percentile
Livello inquinamento
parametro Punteggio
100-O2(% sat) % 6 1 80 B.O.D.5 O2 mg/l 5 3 20 C.O.D. O2 mg/l 13 3 20 Azoto ammoniacale mg/l 0,4 3 20 Azoto nitrico mg/l 1,8 3 20 Fosforo totale mg/l 0,30 4 10 Escherichia coli UFC/100 ml 2975 3 20 SOMMA 190 LIM 3
***************************************************** Classe IBE II
Nella stazione R1307AT15 i risultati, relativi alla campagna di monitoraggio 2006, evidenziano
una condizione di moderata alterazione rispetto all’obiettivo di qualità fissato per il 2016.
L’attribuzione della terza classe SECA è determinata dal valore dell’indice LIM.
Stazione R1307AT18
2006 Unità di misura
75° percentile
Livello inquinamento
parametro Punteggio
100-O2(% sat) % 16,5 2 40 B.O.D.5 O2 mg/l 4 2 40 C.O.D. O2 mg/l 9 2 40 Azoto ammoniacale mg/l 0,5 3 20 Azoto nitrico mg/l 1,3 2 40 Fosforo totale mg/l 0,20 3 20 Escherichia coli UFC/100 ml 7200 4 10 SOMMA 210 LIM 3
***************************************************** Classe IBE II
Nella stazione R1307AT18 i risultati, relativi alla campagna di monitoraggio 2006, evidenziano
una condizione di moderata alterazione rispetto all’obiettivo di qualità fissato per il 2016.
L’attribuzione della terza classe SECA è determinata dal valore dell’indice LIM.
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Pescara
Aterno-Pescara
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Stazione R1307PE20
2006 Unità di misura
75° percentile
Livello inquinamento
parametro Punteggio
100-O2(% sat) % 51 5 5 B.O.D.5 O2 mg/l 3,0 2 40 C.O.D. O2 mg/l 8 2 40 Azoto ammoniacale mg/l 0,13 3 20 Azoto nitrico mg/l 0,9 2 40 Fosforo totale mg/l 0,04 1 80 Escherichia coli UFC/100 ml 205 2 40 SOMMA 265 LIM 2
***************************************************** Classe IBE II
Nella stazione R1307PE20 i risultati, relativi alla campagna di monitoraggio 2006, evidenziano
una condizione di buona qualità ecologica rispetto all’obiettivo di qualità fissato per il 2016.
L’attribuzione della seconda classe SECA è determinata dal valore di entrambi gli indici.
Stazione R1307PE1
2006 Unità di misura
75° percentile
Livello inquinamento
parametro Punteggio
100-O2(% sat) % 37 4 10 B.O.D.5 O2 mg/l 2,0 1 80 C.O.D. O2 mg/l 6 2 40
Azoto ammoniacale mg/l 0,10 2 40 Azoto nitrico mg/l 1,2 2 40 Fosforo totale mg/l 0,14 2 40 Escherichia coli UFC/100 ml 14250 4 10
SOMMA 260 LIM 2
***************************************************** Classe IBE II
Nella stazione R1307PE1 i risultati, relativi alla campagna di monitoraggio 2006, evidenziano
una condizione di buona qualità ecologica rispetto all’obiettivo di qualità fissato per il 2016.
L’attribuzione della seconda classe SECA è determinata dal valore di entrambi gli indici.
Stazione R1307PE24
2006 Unità di misura
75° percentile
Livello inquinamento
parametro Punteggio
100-O2(% sat) % 29 3 20 B.O.D.5 O2 mg/l 1,0 1 80 C.O.D. O2 mg/l 3 1 80
Azoto ammoniacale mg/l 0,11 3 20 Azoto nitrico mg/l 1,2 2 40 Fosforo totale mg/l 0,07 2 40 Escherichia coli UFC/100 ml 2550 3 20
SOMMA 300 LIM 2
***************************************************** Classe IBE III
Nella stazione R1307PE24 i risultati, relativi alla campagna di monitoraggio 2006, evidenziano
una condizione di moderata alterazione rispetto all’obiettivo di qualità fissato per il 2016.
REGIONE ABRUZZO
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Pescara
Aterno-Pescara
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L’attribuzione della terza classe SECA è determinata dal valore dell’indice IBE.
Stazione R1307PE25
2006 Unità di misura
75° percentile
Livello inquinamento
parametro Punteggio
100-O2(% sat) % 30 3 20 B.O.D.5 O2 mg/l 2,0 1 80 C.O.D. O2 mg/l 5 2 40
Azoto ammoniacale mg/l 0,10 2 40 Azoto nitrico mg/l 1,7 3 20 Fosforo totale mg/l 0,10 2 40 Escherichia coli UFC/100 ml 4500 3 20
SOMMA 260 LIM 2
***************************************************** Classe IBE III
Nella stazione R1307PE25 i risultati, relativi alla campagna di monitoraggio 2006, evidenziano
una condizione di moderata alterazione rispetto all’obiettivo di qualità fissato per il 2016.
L’attribuzione della terza classe SECA è determinata dal valore dell’indice IBE.
Stazione R1307PE25A
2006 Unità di misura
75° percentile
Livello inquinamento
parametro Punteggio
100-O2(% sat) % 36 4 10 B.O.D.5 O2 mg/l 2,3 1 80 C.O.D. O2 mg/l 9 2 40
Azoto ammoniacale mg/l 0,30 3 20 Azoto nitrico mg/l 2,4 3 20 Fosforo totale mg/l 0,12 2 40 Escherichia coli UFC/100 ml 17000 4 10
SOMMA 220 LIM 3
***************************************************** Classe IBE III
Nella stazione R1307PE25A i risultati, relativi alla campagna di monitoraggio 2006, evidenziano
una condizione di moderata alterazione rispetto all’obiettivo di qualità fissato per il 2016.
L’attribuzione della terza classe SECA è determinata dal valore di entrambi gli indici.
Stazione R1307PE25B
2006 Unità di misura
75° percentile
Livello inquinamento
parametro Punteggio
100-O2(% sat) % 31 4 10 B.O.D.5 O2 mg/l 3,8 2 40 C.O.D. O2 mg/l 11 2 40
Azoto ammoniacale mg/l 0,18 3 20 Azoto nitrico mg/l 1,3 2 40 Fosforo totale mg/l 0,18 3 20 Escherichia coli UFC/100 ml 8750 4 10
SOMMA 180 LIM 3
***************************************************** Classe IBE n.c.
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Nella stazione R1307PE25B i risultati, relativi alla campagna di monitoraggio 2006, evidenziano
una condizione di moderata alterazione rispetto all’obiettivo di qualità fissato per il 2016.
L’attribuzione della terza classe SECA è determinata dal valore dell’indice LIM, dal momento che
non è stato possibile effettuare un campionamento biologico.
Stazione R1307PE26
2006 Unità di misura
75° percentile
Livello inquinamento
parametro Punteggio
100-O2(% sat) % 29 3 20 B.O.D.5 O2 mg/l 3,3 2 40 C.O.D. O2 mg/l 10 3 20
Azoto ammoniacale mg/l 0,40 3 20 Azoto nitrico mg/l 1,3 2 40 Fosforo totale mg/l 0,16 3 20 Escherichia coli UFC/100 ml 25250 5 5
SOMMA 165 LIM 3
***************************************************** Classe IBE IV
Nella stazione R1307PE26 i risultati, relativi alla campagna di monitoraggio 2006, evidenziano
una condizione di forte alterazione rispetto all’obiettivo di qualità fissato per il 2016.
L’attribuzione della quarta classe SECA è determinata dal valore dell’indice IBE.
6.1.2 Canali artificiali
Ai fini della caratterizzazione qualitativa dei canali artificiali, nei paragrafi seguenti sono riportati
i risultati derivati dal monitoraggio effettuato, nel corso degli anni 2004–2005, dei n. 3 canali
artificiali significativi presenti nel bacino idrografico principale dell’Aterno-Pescara. Per il calcolo
degli Indici di Qualità si fa riferimento, come previsto dall’Allegato 1 del D.Lgs 152/99, alla
Classe di Qualità relativa unicamente al Livello di Inquinamento da Macrodescrittori (L.I.M.).
Sezione Denominazione
canale Codice
stazione
Portata media
(m3/sec)
Punteggio LIM
Classe LIM
Stato di qualità
ambientale*
Alto Corso Canale Enel alla Centrale di Molina - Aterno R1307c00101 2.7 160 3 Sufficiente
Canale Enel a Bolognano R1307c00501 29.3 320 2 Buono Medio Corso
Canale Enel ad Alanno R1307c00601 38 310 2 Buono
Basso Corso Canale Enel a Triano R1307c00701 38 320 2 Buono
* Lo stato di qualità ambientale è determinato sulla base del Livelo di Inquinamento dei Macrodescrittori (LIM).
Si riporta di seguito il 75° percentile dei valori dei parametri relativi all’indice L.I.M. (Livello di
Inquinamento da Macrodescrittori) per ogni canale monitorato (biennio 2004-2005). 5
5 Fonte Relazione “Classificazione dei canali artificiali” ARTA Abruzzo- Regione Abruzzo.
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Scheda Monografica Bacino del Fiume Aterno-
Pescara
Aterno-Pescara
SCHEDA_MONOGRAFICA ATERNO-PESCARA 28
Stazione R1307c00101 - Canale Enel alla Centrale di Molina - Aterno 2006 Unità di misura 75° percentile Punteggio
100-O2 (% sat) 14,00 40 B.O.D.5 O2 mg/l 4,50 20 C.O.D. O2 mg/l 13,00 20 Azoto ammoniacale mg/l 0,20 20 Azoto nitrico mg/l 1,60 20 Fosforo totale mg/l 0,16 20 Escherichia coli UFC/100 ml 2200 20 SOMMA 160 LIM 3
Nel Canale Enel alla Centrale di Molina – Aterno (R1307c00101) i parametri relativi ai
macrodescrittori, che caratterizzano l’indice LIM, risultano appartenere ad una classe di qualità
“Sufficiente”; la lieve alterazione registrata trova riscontro nei valori di tutti i parametri
monitorati.
Stazione R1307c00501 - Canale Enel a Bolognano
2006 Unità di misura 75° percentile Punteggio
100-O2 (% sat) 29,25 20 B.O.D.5 O2 mg/l 1,00 80 C.O.D. O2 mg/l 2,50 80 Azoto ammoniacale mg/l 0,08 40 Azoto nitrico mg/l 1,40 40 Fosforo totale mg/l 0,09 40 Escherichia coli UFC/100 ml 2000 20 SOMMA 320 LIM 2
Stazione R1307c00601 - Canale Enel ad Alanno
2006 Unità di misura 75° percentile Punteggio 100-O2 (% sat) 32,00 10 B.O.D.5 O2 mg/l 1,50 80 C.O.D. O2 mg/l 3,63 80 Azoto ammoniacale mg/l 0,09 40 Azoto nitrico mg/l 1,43 40 Fosforo totale mg/l 0,12 40 Escherichia coli UFC/100 ml 2250 20 SOMMA 310 LIM 2
Stazione R1307c00701 - Canale Enel a Triano
2006 Unità di misura 75° percentile Punteggio
100-O2 (% sat) 25,50 20 B.O.D.5 O2 mg/l 1,25 80 C.O.D. O2 mg/l 3,38 80 Azoto ammoniacale mg/l 0,09 40 Azoto nitrico mg/l 1,30 40 Fosforo totale mg/l 0,12 40 Escherichia coli UFC/100 ml 3350 20 SOMMA 320 LIM 2
Negli altri tre canali artificiali significativi, monitorati nel Fiume Aterno, il Canale Enel a
Bolognano (R1307c00501), il Canale Enel ad Alanno (R1307c00601) ed il Canale Enel a Triano
(R1307c00701), l’analisi dei dati evidenzia un livello di inquinamento complessivo, ottenuto dalla
somma di tutti i parametri macrodescrittori che caratterizzano l’indice LIM, pari a “Buono”.
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Scheda Monografica Bacino del Fiume Aterno-
Pescara
Aterno-Pescara
SCHEDA_MONOGRAFICA ATERNO-PESCARA 29
6.1.3 Acque marino-costiere
Ai sensi del D.Lgs. 152/99, il monitoraggio e la classificazione delle acque marino costiere sono
stati effettuati sulla base dell’Indice di Trofia, con l’integrazione del giudizio evinto dalle analisi
compiute su sedimenti e biota.
La fascia costiera ricadente nell’inquadramento del bacino idrografico in esame comprende una
delle 4 aree di indagine monitorate nel periodo gennaio 2005 - marzo 2006.
I risultati relativi alle acque marino-costiere hanno evidenziato uno stato ambientale “Elevato”
(Figura 6.1). Stazione Pescara
0,0
0,5
1,0
1,5
2,0
2,5
3,0
3,5
4,0
gen-
05
feb-
05
mar
-05
apr-
05
mag
-05
giu-
05
lug-
05
ago-
05
set-
05
ott-
05
nov-
05
dic-
05
gen-
06
feb-
06
mar
-06
500m 1000m 3000m
Indice di Trofia: 2-4 l t
Stato Ambientale: elevato
Figura 6.1: Risultati dell’Indice Trofico Trix relativo alla Stazione Pescara
6.2 Monitoraggio e classificazione dei corpi idrici a specifica destinazione funzionale
6.2.1 Acque destinate alla balneazione
Sulla base della classificazione delle acque destinate alla balneazione relativa all’anno 2006, a
seguito del monitoraggio effettuato nel 2005, l’area ubicata in corrispondenza della foce del
Fiume Pescara è stata classificata zona temporaneamente e permanentemente non idonea alla
balneazione per inquinamento; la zona prospiciente il Porto di Pescara risulta non idonea alla
balneazione per motivi indipendenti dall’inquinamento. Le aree immediatamente a Nord e a Sud
di quelle sopra menzionate risultano idonee alla balneazione.
6.2.2 Acque dolci che richiedono protezione e miglioramento per essere idonee
alla vita dei pesci
Ai fini della caratterizzazione ambientale del corso d’acqua, nella tabella seguente sono indicati i
risultati della classificazione delle acque dolci idonee alla vita dei pesci effettuata dall’Istituto
L’identificazione delle acque destinate alla balneazione è riportata nell’allegato cartografico “Carta della classificazione delle Acque di Balneazione per l’anno 2006 (monitoraggio 2005)” in scala 1:250.000, Tavola 2-2.
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Scheda Monografica Bacino del Fiume Aterno-
Pescara
Aterno-Pescara
SCHEDA_MONOGRAFICA ATERNO-PESCARA 30
Zooprofilattico dell’Abruzzo e del Molise “G. Caporale”, a seguito della designazione dei tratti
fluviali, realizzata tramite la Deliberazione di Giunta Regionale n. 3237 del 04/09/1996.
Il monitoraggio dei tratti fluviali, realizzato ai sensi del D.Lgs. 130/92 e del D.Lgs. 152/99
(Allegato 2, Sezione B, Tabella 1/B), è stato effettuato, relativamente all’Aterno-Pescara, in
diversi momenti, nel 1996-1998, 2000-2001 e nel 2004-2005, come specificato nella tabella
seguente.
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COSTA
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Scheda Monografica Bacino del Fiume Aterno-Pescara
Fiume Aterno-Pescara
SCHEDA_MONOGRAFICA ATERNO-PESCARA 31
n.r.: non rilevato
Classificazione delle acque dolci superficiali idonee alla vita dei pesci
Localizzazione Monitoraggio 1996-1998
Monitoraggio 2000-2001
Monitoraggio 2004-2005
Sezione Corso d’acqua
Inizio tratto considerato Fine tratto considerato
Data di designazione Classificazione ai
sensi del D.Lgs. 130/92
Classificazione ai sensi del D.Lgs. 152/99
Fiume Vetoio Sorgente, in uscita dal laghetto Prima della biforcazione del corso
d’acqua 04/09/1996 acque ciprinicole n.r. non conformi
Ponte della S.S.5 Centrale ENEL 04/09/1996 non conformi n.r. n.r. Alto Corso
In prossimità della strada Raiano-Vittorito 1,5 km circa a monte del ponte 04/09/1996 non conformi n.r. n.r.
Alto Corso
Medio Corso
Fiume Aterno
Tratto a valle 26/11/2001 n.r. non conformi n.r.
Sorgenti All’interno della riserva regionale, ponte sull’autostrada Pescara-Roma 04/09/1996 non conformi n.r. acque ciprinicole
Medio Corso Fiume Pescara
Tratto a valle 26/11/2001 n.r. non conformi n.r.
Decontra, punto più a monte della riserva regionale
Decontra, punto più a valle della riserva regionale 04/09/1996 non conformi n.r. non conformi
Basso Corso Fiume Lavino
Tratto a valle 26/11/2001 n.r. acque salmonicole n.r.
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Scheda Monografica Bacino del Fiume Aterno-
Pescara
Fiume Aterno-Pescara
SCHEDA_MONOGRAFICA ATERNO-PESCARA 32
Relativamente al Fiume Vetoio il confronto fra i risultati dei successivi monitoraggi mostra un
peggioramento delle acque superficiali, che passano da ciprinicole (monitoraggio 1996-1998) a
non conformi (monitoraggio 2004-2005).
Rispetto alla classificazione effettuata nel 1996-1998, il monitoraggio 2004-2005 ha evidenziato
un miglioramento nel tratto a monte del Fiume Pescara, passando da “acque non conformi” a
“acque conformi alla vita dei pesci ciprinidi”.
Per quanto riguarda il tratto a monte Fiume Lavino, il monitoraggio 2004-2005 ha confermato la
non conformità rilevata nella prima classificazione.
Sulla base delle analisi compiute durante le diverse fasi di monitoraggio e relative ai parametri
previsti dalla normativa di cui sopra, si rileva quanto segue:
Fiume Pescara:
le acque prelevate in corrispondenza delle sorgenti, a seguito del monitoraggio
1996-1998, risultano non conformi alla vita dei pesci (ai sensi del D.Lgs. 130/92)
in quanto i valori del parametro Ossigeno disciolto superano i limiti stabiliti per le
acque ciprinicole;
il monitoraggio 2000-2001 effettuato nel tratto a valle ha evidenziato la non
conformità delle acque alla vita dei pesci in quanto i valori del parametro
Ossigeno disciolto superano quelli stabiliti dal D.Lgs. 152/99;
a seguito del monitoraggio 2004-2005, effettuato sulle acque delle sorgenti, i
valori relativi al parametro Ossigeno disciolto risultano superiori a quelli stabiliti
per le acque salmonicole, ma comunque compresi nei limiti previsti per le acque
ciprinicole.
Fiume Lavino:
le acque prelevate lungo il corso d’acqua, a seguito del monitoraggio effettuato
nel 1996-1998 e nel 2004-2005, risultano non conformi alla vita dei pesci (ai
sensi del D.Lgs. 130/92 e del D.Lgs. 152/99 rispettivamente) in quanto i valori del
parametro Ossigeno disciolto superano i limiti stabiliti per le acque ciprinicole;
il monitoraggio effettuato nel 2000-2001 in corrispondenza del tratto a monte del
Fiume Lavino ha evidenziato la conformità delle acque alla vita dei pesci
salmonidi.
Fiume Aterno:
le acque prelevate lungo il corso del Fiume Aterno, sia in prossimità di Vittorito
che di Molina, a seguito del monitoraggio 1996-1998, risultano non conformi alla
vita dei pesci (ai sensi del D.Lgs. 130/92) in quanto sono stati rilevati valori
superiori a quelli imperativi stabiliti per le acque salmonicole, ma compresi nei
limiti previsti per le acque ciprinicole per il parametro BOD5;
le acque prelevate nel tratto a valle del Fiume Aterno, a seguito del monitoraggio
2000-2001, risultano non conformi alla vita dei pesci (ai sensi del D.Lgs. 152/99)
in quanto sono stati rilevati valori superiori a quelli stabiliti dalla normativa di
riferimento per i parametri Ammoniaca non ionizzata e solidi sospesi.
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Pescara
Fiume Aterno-Pescara
SCHEDA_MONOGRAFICA ATERNO-PESCARA 33
Fiume Vetoio:
relativamente al monitoraggio 1996-1998, i valori del parametro Ossigeno
disciolto risultano superiori a quelli stabiliti per le acque salmonicole, ma compresi
nei limiti previsti per le acque ciprinicole.
il successivo monitoraggio effettuato nel 2004-2005, prima della biforcazione del
corso d’acqua, ha evidenziato valori superiori a quelli imperativi stabiliti per le
acque ciprinicole e quindi non conformi ai criteri di classificazione previsti dal
D.Lgs. 152/99.
6.2.3 Acque destinate alla vita dei molluschi
Sulla base del monitoraggio effettuato nel 2002-2003, le acque marino-costiere prospicienti il
bacino idrografico principale dell’Aterno-Pescara risultano richiedenti “miglioramento”.
L’identificazione delle acque dolci che richiedono protezione e miglioramento per essere idonee alla vita dei pesci è riportata nell’Allegato 8 alla presente scheda “Carta delle Acque idonee alla Vita dei Pesci della Scheda dell’Aterno-Pescara” in scala 1:250.000.
L’identificazione delle acque destinate alla vita dei molluschi è riportata nell’allegato cartografico “Carta della classificazione delle acque destinate alla Vita dei Molluschi” in scala 1:250.000, Tavola 2-1.
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SCHEDA_MONOGRAFICA ATERNO-PESCARA 34
6.3 Pressioni antropiche esercitate sullo stato qualitativo delle acque
Di seguito sono indicate le pressioni di origine antropica esercitate sullo stato qualitativo dei
corpi idrici presenti sul territorio del bacino idrografico dell’Aterno-Pescara.
6.3.1 Agglomerati con carico generato maggiore di 2000 abitanti equivalenti6
In questa sezione è presentata una preliminare ricognizione degli agglomerati, i cui reflui urbani
recapitano nel bacino dell’Aterno-Pescara, con carico generato superiore ai 2000 a.e. (Direttiva
91/271/CEE), effettuata sulla base dei dati forniti dagli Enti d’Ambito, ai fini dell’evasione degli
obblighi informativi (D.M. 18/09/02). Gli agglomerati appartenenti ai sottobacini del Fiume
Tirino, Fiume Orta, Fiume Sagittario e Fiume Gizio verranno descritti nelle sezioni relative ai
rispettivi corsi d’acqua.
La ricognizione è stata effettuata attraverso la compilazione del “Questionario 2007”,
predisposto dal Ministero dell’Ambiente.
Per ogni agglomerato sono stati individuati i comuni appartenenti allo stesso, i carichi generati,
la percentuale di carico generato collettato alla rete fognaria, la percentuale di carico
convogliato con IAS (sistemi individuali o altri sistemi adeguati, art. 3 comma 1 Dir.
91/271/CEE), la percentuale di carico né collettato alla rete fognaria né convogliato con IAS e i
dati relativi agli impianti di depurazione a servizio dello stesso, descritti nel paragrafo seguente.
Si ricorda che il carico generato da un agglomerato è il carico organico biodegradabile totale
prodotto in termini di abitanti equivalenti e deve tener conto della popolazione residente, della
popolazione fluttuante (periodo di punta) e degli a.e. industriali recapitanti in pubblica
fognatura. Gli agglomerati sono “conformi” alla direttiva 91/271/CEE qualora rispettino, sia dal
punto di vista dei sistemi di raccolta e collettamento, sia dal punto di vista impiantistico (ovvero:
dimensionamento dei depuratori e rispetto dei limiti di emissione della tabella 1 All. 5 parte III
del D.Lgs. 152/06 (aree normali) o della tabella 2 All. 5 parte III del D.Lgs. 152/06 (aree
sensibili)), le prescrizioni della direttiva stessa. I dati raccolti presso Enti d’Ambito e Gestori del
Servizio Idrico Integrato sono stati inviati, ai sensi della Direttiva 91/271/CE e del DM 18/09/02,
al Ministero dell’Ambiente, che ha provveduto all’inoltro degli stessi alla Commissione Europea.
Nella tabella che segue è riportato l’elenco degli agglomerati ricadenti nel bacino dell’Aterno-
Pescara, i comuni appartenenti agli stessi e i relativi carichi generati. Nel paragrafo successivo
sono descritti gli impianti a servizio di ciascun agglomerato.
6 Fonte:Enti d’Ambitoe Gestoridel Servizio Idrico Integrato ai sensi del D.M. 18/09/02 (Ottobre 2007).
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SCHEDA_MONOGRAFICA ATERNO-PESCARA 35
Codice agglomerato Agglomerato Comuni Carico Generato (a.e.)
6009 Alanno Scalo Alanno 2500 Cepagatti 6020 Cepagatti-Pianella Pianella
15700
6021 Chieti Chieti 73000
6068 Manoppello Capoluogo – Scalo – Ripa Corbara Manoppello 6400
Pescara San Giovanni Teatino 6036 Pescara – San Giovanni Teatino -
Spoltore Spoltore
150000
6052 Popoli Popoli 7500 6067 Scafa Scafa 4000 6059 Torre de’ Passeri Torre de’ Passeri 3500 6017 Bagno-Pianola L’Aquila 3800
Castelvecchio Subequo 6043 Castelvecchio Subequo-Castel di Ieri Castel di Ieri
2000
6090 L’Aquila L’Aquila 96000 6019 Monticchio L’Aquila 2000 6117 Fossa Fossa 3000
Pratola Peligna Raiano Prezza
Vittorito Corfinio
6047 Pratola Peligna- Raiano-Prezza-Vittorito-Corfinio-Roccacasale
Roccacasale
18700
6024 Cugnoli Cugnoli 2000 6118 Rocca di Mezzo Rocca di Mezzo n.p1. 6119 Pizzoli+frazioni Pizzoli 2900 6121 Barisciano Barisciano 2170 6116 San Demetrio né Vestini San Demetrio né Vestini 2670
n.p1 :dati non pervenuti
L’agglomerato Cepagatti-Pianella recapita in parte (impianto di depurazione “Ventignano”) nel
sottobacino del Torrente Nora, affluente del Pescara. L’analisi dei dati di questo agglomerato è
riportata nella presente sezione, essendo la maggiore quota dei carichi sversata direttamente
nel Fiume Pescara.
L’agglomerato Chieti appartiene al bacino idrografico principale dell’Aterno-Pescara ed al bacino
idrografico del Fiume Alento. L’analisi dei dati di questo agglomerato è riportata in questa
scheda monografica, essendo la maggiore quota dei carichi sversata nel bacino idrografico
dell’Aterno-Pescara.
6.3.2 Depuratori a servizio di agglomerati con carichi generati maggiori di 2000
abitanti equivalenti.7
I dati relativi ai depuratori a servizio degli agglomerati superiori a 2000 a.e. presenti sul bacino
idrografico principale dell’Aterno-Pescara sono mostrati nella tabella seguente. Per ogni
impianto viene elencata: la tipologia di trattamento, la capacità di progetto ed il corpo recettore.
Ai fini della compilazione del Questionario 2007, sono state raccolte per ciascun impianto anche
le informazioni relative ai carichi in ingresso all’impianto (a.e.), le coordinate di impianto e
scarico, la conformità rispetto ai limiti di emissione.
7 Fonte:Enti d’Ambitoe Gestoridel Servizio Idrico Integrato ai sensi del D.M. 18/09/02 (Ottobre 2007)
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Agglomerato Depuratori Trattamento Capacità di Progetto (a.e.) Corpo Recettore
Alanno Scalo Alanno Scalo -Secondario -Più avanzatoD 2500 Torrente Fossato Fiume
Pescara
Bucceri -Secondario -Più avanzatoD 1700 Fiume Pescara
Ventignano -Secondario -Più avanzatoD 2500 Torrente Nora affl. Fiume
Pescara
Fosso Del Lupo -Secondario -Più avanzatoD 3000 Torrente Fosso del Lupo
Fiume Pescara
Palumbo -Secondario -Più avanzatoD 1800 Fiume Pescara
Pianella Capoluogo -Secondario -Più avanzatoD 5000 Fosso Milone-Fiume
Pescara
Cepagatti-Pianella
Pianella Castellana -Secondario -Più avanzatoD 2000 Fosso affluente del Fiume
Pescara
S. Martino -Secondario -Più avanzatoD 140000 Fiume Pescara
Valle Para -Secondario 20000 Fosso Valle Para Fiume Alento
Chieti
Buonconsiglio -Secondario -Più avanzatoD 40000 Fiume Alento
Manoppello Capoluogo – Scalo – Ripa Corbara
Manoppello Capoluogo – Scalo – Ripa Corbara
-Secondario -Più avanzatoD 9000 Fiume Pescara
Pescara – San Giovanni Teatino - Spoltore Pescara via Raiale -Secondario
-Più avanzatoD 160000 Fiume Pescara
Popoli Popoli -Secondario -Più avanzatoD 7500 Fiume Pescara
Scafa Strada provinciale per Alanno
-Secondario -Più avanzatoD 4000 Fiume Pescara
Torre de’ Passeri Capoluogo -Secondario -Più avanzatoD 3500 Fiume Pescara
Bagno-Pianola Depuratore Bagno-Pianola
-Secondario -Più avanzatoD 7000 Fiume Aterno
Castelvecchio Subequo-Castel di Ieri Castelvecchio Subequo -Secondario
-Più avanzatoD 2000 Fosso del Scettro Affl. Fiume Aterno
Depuratore Ponte Rosarolo
-Secondario -Più avanzatoD 38000 Fiume Aterno
L’Aquila Depuratore Pile
-Secondario -Più avanzatoA,B,D
48000 Fiume Aterno
Monticchio Depuratore Monticchio -Secondario -Più avanzatoD 2000 Fiume Aterno
Fossa Depuratore Fossa -Secondario -Più avanzatoA,B 3000 Fiume Aterno
Pratola Peligna- Raiano-Prezza-Vittorito-Corfinio-Roccacasale Consorzio Ambiente -Secondario
-Più avanzatoD 28000 F.sso.Riaccio Fiume Aterno
Cugnoli Arcitelli -Secondario -Più avanzatoD 2000 Fosso Vallone Torrente
Cigno Affl. Fiume Pescara
Rocca di Mezzo Depuratore Rocca di Mezzo -SecondarioA,B 10000 Affluente del fiume
Aterno
Pizzoli + frazioni Depuratore Pizzoli - Loc.Scentelle
-Secondario -Più avanzatoD 6000 Fiume Aterno
Depuratore Barisciano -Secondario -Più avanzatoA,B 1500 Rio Valle dell’Inferno
Fiume Aterno Barisciano Depuratore Barisciano
frazioni -Secondario 600 Affluente Fiume Aterno
San Demetrio né Vestini Depuratore San Demetrio né Vestini
-Secondario -Più avanzatoA,B,D
2500 Fiume Aterno
A rimozione azoto; B rimozione fosforo; C raggi UV; D clorazione; E ozonizzazione;F filtri a sabbia; G micro-filtrazione; H altro trattamento più avanzato.
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6.3.3 Caratterizzazione delle pressioni derivanti da carichi antropici sullo stato
qualitativo delle acque
Nelle tabelle successive vengono riportate le stime relative ai carichi potenziali ed effettivi di
origine civile, industriale, zootecnica ed agricola, ovvero:
Carichi di origine civile ed industriale (COD, BOD5, Azoto e Fosforo);
Carichi di origine zootecnica (COD, BOD5, Azoto e Fosforo);
Carichi di origine agricola (Azoto e Fosforo).
Per ciò che concerne la metodologia adottata si rimanda alle procedure descritte nel capitolo 4
del “Quadro Conoscitivo”.
6.3.3.1 Pressione antropica derivante da carico potenziale ed effettivo civile ed
industriale
Come riportato nel Quadro Conoscitivo al paragrafo 4.2, la stima dei carichi potenziali ed
effettivi di origine civile ed industriale è stata effettuata prendendo in considerazione le
informazioni relative agli agglomerati superiori ai 2000 a.e. e ai restanti comuni non compresi
negli stessi.
La ricognizione degli agglomerati utilizzata come riferimento per tale valutazione è stata quella
effettuata nel 2004, ai sensi del D.M. 18/09/2002.
Le stime ottenute, sebbene non tengano conto dell’aggiornamento della ricognizione degli
agglomerati effettuata nel 2007 e riportata nel paragrafo 6.3.2, si ritengono significative per
un’indagine delle pressioni a scala di bacino.
Carichi potenziali (t/a) Carichi effettivi (t/a) Tipologia di carichi COD BOD5 N P COD BOD5 N P
Civili 11170,97 5585,49 1117,10 172,22 4980,40 2298,32 675,88 133,03
Industriali 11640,36 5820,18 249,50 20,79 4942,84 2260,50 151,24 16,01
Ai carichi industriali (potenziali ed effettivi) appena mostrati vanno sommati i rispettivi carichi
relativi alle industrie autorizzate allo scarico diretto in corpo idrico recettore. Si riconda che i
carichi industriali autorizzati allo scarico diretto sono definiti come i carichi inquinanti di
insediamenti produttivi che, non servendosi di alcun sistema depurativo consortile o comunale,
sono altresì dotati di impianti autonomi di trattamento e pertanto chiedono alle Province
autorizzate allo scarico diretto in corpo idrico superficiale. Tali industrie sono soggette al
rispetto delle concentrazioni limite riportate in Tabella 3 dell’Allegato 5 alla Parte Terza del
D.Lgs. 152/2006.
Carichi industrie autorizzate COD (t/a) BOD5 (t/a) N (t/a) P (t/a)
Potenziali 13583,67 6791,84 40,60 20,94
Effettivi 3169,52 792,38 32,48 16,75
I carichi relativi a tali industrie sono stati calcolati così come spiegato nel capitolo 4 del Quadro
Conoscitivo.
I carichi totali potenziali ed effettivi di origine civile ed industriale, che generano impatto sul
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bacino idrografico principale dell’Aterno-Pescara, sono riassunti nella seguente tabella.
Carichi potenziali (t/a) Carichi effettivi (t/a) Tipologia di carichi COD BOD5 N P COD BOD5 N P
Civili 11170,97 5585,49 1117,10 172,22 4980,40 2298,32 675,88 133,03 Industriali 25224,04 12612,02 290,10 41,73 8112,36 3052,88 183,72 32,77
6.3.3.2 Pressione antropica derivante da carico zootecnico potenziale ed effettivo
A partire dai dati relativi al numero dei capi forniti dall’ISTAT (5° Censimento Generale
dell’Agricoltura – 22 Ottobre 2000) sono stati calcolati i carichi zootecnici, potenziali ed effettivi,
per ciascun comune appartenente al bacino idrografico principale dell’Aterno-Pescara, in termini
di COD, BOD5, Azoto e Fosforo in tonnellate annue (tabella a seguire), secondo i coefficienti
indicati nei quaderni dell’IRSA (1991), come descritto nel capitolo 4 del Quadro Conoscitivo.
Carichi potenziali (t/anno)1
Carichi effettivi (t/anno)1 Sezione Comune
BOD5 COD N P BOD5 COD N P
ANVERSA DEGLI ABRUZZI 70,68 152,03 10,94 1,92 0,71 3,80 1,86 0,06 BARETE 81,33 174,93 19,10 3,06 0,81 4,37 2,60 0,07 BARISCIANO 118,94 255,80 29,68 4,54 1,19 6,40 4,04 0,11 BISEGNA 0,07 0,16 0,02 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 BUGNARA 94,28 202,81 14,05 2,32 0,94 5,07 2,39 0,07 CAGNANO AMITERNO 112,70 242,41 27,08 4,33 1,13 6,06 4,60 0,13 CAMPO DI GIOVE 65,77 141,48 9,26 1,51 0,66 3,54 1,26 0,04 CAMPOTOSTO 0,42 0,90 0,07 0,01 0,00 0,02 0,01 0,00 CANSANO 60,80 130,77 9,86 1,55 0,61 3,27 1,68 0,05 CAPITIGNANO 175,54 377,76 39,80 12,11 1,76 9,44 6,77 0,36 CARAMANICO TERME 0,03 0,06 0,01 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 CASTEL DI IERI 16,09 34,60 3,73 0,67 0,16 0,86 0,63 0,02 CASTELVECCHIO SUBEQUO 81,43 175,14 15,43 2,34 0,81 4,38 3,28 0,09 CELANO 1,18 2,54 0,27 0,04 0,01 0,06 0,02 0,00 COCULLO 42,88 92,20 12,43 1,81 0,43 2,31 2,11 0,05 FAGNANO ALTO 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 FONTECCHIO 4,79 10,31 0,75 0,19 0,05 0,26 0,13 0,01 FOSSA 41,83 89,96 13,18 1,98 0,42 2,25 1,43 0,04 GAGLIANO ATERNO 25,81 55,51 6,50 0,93 0,26 1,39 1,38 0,03 GORIANO SICOLI 74,60 160,45 14,41 2,26 0,75 4,01 2,45 0,07 INTRODACQUA 57,50 123,67 9,88 1,62 0,57 3,09 1,68 0,05 L'AQUILA 875,82 1883,69 214,41 32,98 8,76 47,09 36,45 0,99 LUCOLI 55,53 119,43 13,67 2,11 0,56 2,99 2,90 0,08 MAGLIANO DE' MARSI 0,09 0,20 0,02 0,00 0,00 0,01 0,00 0,00 MASSA D'ALBE 0,21 0,44 0,06 0,01 0,00 0,01 0,01 0,00 MONTEREALE 166,52 358,12 45,26 7,76 1,67 8,95 9,62 0,29 OCRE 78,41 168,61 22,23 3,23 0,78 4,22 4,72 0,12 ORTONA DEI MARSI 1,83 3,93 0,33 0,07 0,02 0,10 0,07 0,00 OVINDOLI 7,80 16,77 2,51 0,35 0,08 0,42 0,67 0,02 PACENTRO 26,78 57,61 4,15 0,67 0,27 1,44 0,70 0,02 PALENA 1,70 3,65 0,40 0,06 0,02 0,09 0,07 0,00
Alt
o C
orso
PESCASSEROLI 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00
REGIONE ABRUZZO
DIREZIONE LAVORI PUBBLICI, SERVIZIO IDRICO INTEGRATO, GESTIONE INTEGRATA DEI BACINI IDROGRAFICI, DIFESA DEL SUOLO E DELLA COSTA
SERVIZIO ACQUE E DEMANIO IDRICO
Scheda Monografica Bacino del Fiume Aterno-
Pescara
Aterno-Pescara
SCHEDA_MONOGRAFICA ATERNO-PESCARA 39
Carichi potenziali (t/anno)1
Carichi effettivi (t/anno)1 Sezione Comune
BOD5 COD N P BOD5 COD N P
PESCOCOSTANZO 18,16 39,06 5,33 0,74 0,18 0,98 0,91 0,02 PETTORANO SUL GIZIO 36,77 79,09 8,04 1,32 0,37 1,98 1,37 0,04 PIETRACAMELA 0,01 0,02 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 PIZZOLI 301,17 647,91 53,95 9,75 3,01 16,20 11,46 0,37 POGGIO PICENZE 5,21 11,22 0,99 0,25 0,05 0,28 0,21 0,01 PREZZA 30,06 64,66 5,14 0,89 0,30 1,62 0,87 0,03 RAIANO 202,05 434,99 35,98 8,96 2,02 10,87 3,91 0,17 ROCCA DI CAMBIO 26,02 55,96 8,77 1,23 0,26 1,40 1,86 0,05 ROCCA DI MEZZO 129,42 278,32 35,77 5,04 1,29 6,96 6,08 0,15 ROCCA PIA 23,36 50,23 5,80 0,83 0,23 1,26 0,99 0,02 SAN DEMETRIO NE' VESTINI 20,55 44,19 5,69 1,58 0,21 1,10 0,77 0,04 SANT'EUSANIO FORCONESE 33,49 72,02 9,62 1,48 0,33 1,80 1,31 0,04 SCANNO 129,02 277,50 25,25 3,89 1,29 6,94 5,37 0,15 SCOPPITO 99,47 213,91 32,04 4,64 0,99 5,35 5,45 0,14 SECINARO 20,03 43,08 5,59 0,80 0,20 1,08 1,19 0,03 SULMONA 86,77 186,60 24,77 3,84 0,87 4,66 3,37 0,09 TIONE DEGLI ABRUZZI 31,43 67,60 10,34 1,49 0,31 1,69 1,76 0,04 TORNIMPARTE 119,76 257,56 35,44 5,43 1,20 6,44 6,03 0,16 VILLA SANT'ANGELO 8,46 18,20 1,47 0,34 0,08 0,45 0,16 0,01 VILLALAGO 285,09 613,98 37,28 12,77 2,85 15,35 7,92 0,48 ACCIANO 7,57 16,28 1,30 0,26 0,08 0,41 0,22 0,01 ALANNO 204,31 439,38 59,95 8,73 2,04 10,98 12,74 0,33 CORFINIO 183,84 395,49 51,20 15,03 1,84 9,89 6,96 0,36 MOLINA ATERNO 9,26 19,91 3,14 0,43 0,09 0,50 0,53 0,01 NAVELLI 148,82 320,03 42,41 6,12 1,49 8,00 7,21 0,18 POPOLI 57,69 124,08 14,78 2,34 0,58 3,10 2,01 0,06 PRATA D'ANSIDONIA 39,45 84,85 11,90 1,92 0,39 2,12 1,62 0,05 PRATOLA PELIGNA 26,44 56,86 6,62 1,08 0,26 1,42 0,90 0,03 SAN BENEDETTO IN PERILLIS 6,74 14,49 0,95 0,17 0,07 0,36 0,16 0,00
Alt
o C
orso
Med
io C
orso
VITTORITO 9,24 19,87 2,47 0,48 0,09 0,50 0,42 0,01 BOLOGNANO 183,54 395,25 25,24 7,95 1,84 9,88 5,36 0,30 BRITTOLI 45,69 98,28 12,24 1,87 0,46 2,46 2,60 0,07 BUSSI SUL TIRINO 19,04 40,94 3,75 0,60 0,19 1,02 0,51 0,01 CALASCIO 26,59 57,21 3,71 0,61 0,27 1,43 0,63 0,02 CAPORCIANO 5,54 11,92 1,13 0,25 0,06 0,30 0,19 0,01 CARAPELLE CALVISIO 145,86 313,70 35,63 5,60 1,46 7,84 6,06 0,17 CASTEL DEL MONTE 107,23 230,65 14,97 2,44 1,07 5,77 2,54 0,07 CASTELVECCHIO CALVISIO 0,03 0,07 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 CASTIGLIONE A CASAURIA 35,28 75,88 11,06 1,67 0,35 1,90 2,35 0,06 COLLEPIETRO 10,63 22,86 1,84 0,33 0,11 0,57 0,31 0,01 FARA SAN MARTINO 0,03 0,07 0,01 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 OFENA 93,40 200,85 27,10 3,95 0,93 5,02 3,69 0,09 PESCOSANSONESCO 37,75 81,20 9,65 1,54 0,38 2,03 2,05 0,06 ROCCACASALE 13,32 28,65 2,05 0,39 0,13 0,72 0,35 0,01 SALLE 23,38 50,28 5,78 0,87 0,23 1,26 1,23 0,03 SAN PIO DELLE CAMERE 75,71 162,82 20,98 2,98 0,76 4,07 2,85 0,07
Med
io C
orso
SANT'EUFEMIA A MAIELLA 63,29 136,13 11,99 1,82 0,63 3,40 2,55 0,07
REGIONE ABRUZZO
DIREZIONE LAVORI PUBBLICI, SERVIZIO IDRICO INTEGRATO, GESTIONE INTEGRATA DEI BACINI IDROGRAFICI, DIFESA DEL SUOLO E DELLA COSTA
SERVIZIO ACQUE E DEMANIO IDRICO
Scheda Monografica Bacino del Fiume Aterno-
Pescara
Aterno-Pescara
SCHEDA_MONOGRAFICA ATERNO-PESCARA 40
Carichi potenziali (t/anno)1
Carichi effettivi (t/anno)1 Sezione Comune
BOD5 COD N P BOD5 COD N P
SANTO STEFANO DI SESSANIO 2,16 4,64 0,30 0,05 0,02 0,12 0,05 0,00 TOCCO DA CASAURIA 51,17 110,05 14,27 2,25 0,51 2,75 1,94 0,05 TORRE DE' PASSERI 5,66 12,17 1,52 0,26 0,06 0,30 0,32 0,01
VILLA SANTA LUCIA DEGLI ABRUZZI 20,01 43,03 4,39 0,65 0,20 1,08 0,75 0,02 ABBATEGGIO 40,84 87,84 10,58 1,60 0,41 2,20 1,80 0,05 CAPESTRANO 98,45 211,72 29,18 4,35 0,98 5,29 3,97 0,10 CORVARA 80,57 173,26 24,75 3,55 0,81 4,33 5,26 0,13 PIETRANICO 43,71 94,01 12,30 2,03 0,44 2,35 2,09 0,06 SAN VALENTINO IN ABRUZZO CITERIORE 51,98 111,80 14,66 2,44 0,52 2,80 2,49 0,07
SCAFA 25,38 54,59 7,78 1,16 0,25 1,36 1,06 0,03
Med
io C
orso
Bas
so C
orso
TURRIVALIGNANI 18,26 39,28 4,83 0,79 0,18 0,98 1,03 0,03 BUCCHIANICO 7,17 15,42 1,74 0,34 0,07 0,39 0,37 0,01 CAPPELLE SUL TAVO 0,14 0,30 0,03 0,01 0,00 0,01 0,01 0,00 CARAMANICO TERME 14,66 31,52 4,70 0,66 0,15 0,79 0,80 0,02 CARPINETO DELLA NORA 109,23 234,93 28,08 4,86 1,09 5,87 5,97 0,18 CASALINCONTRADA 62,49 134,54 10,31 2,74 0,62 3,36 2,19 0,10 CATIGNANO 98,67 212,23 25,64 4,21 0,99 5,31 5,45 0,16 CEPAGATTI 561,27 1208,04 113,44 27,88 5,61 30,20 12,34 0,54 CHIETI 74,77 160,87 18,42 3,64 0,75 4,02 2,51 0,09 CIVITAQUANA 163,99 352,70 49,18 9,00 1,64 8,82 6,69 0,22 CIVITELLA CASANOVA 106,70 229,50 29,80 4,74 1,07 5,74 6,33 0,18 CUGNOLI 98,96 212,83 28,82 4,32 0,99 5,32 3,92 0,10 LETTOMANOPPELLO 64,59 138,93 13,02 2,08 0,65 3,47 2,77 0,08 LORETO APRUTINO 245,93 529,51 40,10 11,44 2,46 13,24 5,45 0,27 MANOPPELLO 259,95 559,41 53,32 11,08 2,60 13,99 11,33 0,42 MONTEBELLO DI BERTONA 0,77 1,67 0,14 0,03 0,01 0,04 0,03 0,00 MONTESILVANO 2,84 6,11 0,54 0,13 0,03 0,15 0,06 0,00 MOSCUFO 621,95 1339,46 83,63 27,74 6,22 33,49 17,77 1,04 NOCCIANO 78,65 169,15 21,86 3,16 0,79 4,23 2,97 0,08 PENNAPIEDIMONTE 0,10 0,22 0,02 0,01 0,00 0,01 0,00 0,00 PESCARA 2,72 5,84 0,57 0,10 0,03 0,15 0,08 0,00 PIANELLA 359,73 773,79 99,54 18,16 3,60 19,34 21,15 0,68 PRETORO 2,08 4,46 0,35 0,07 0,02 0,11 0,06 0,00 ROCCAMONTEPIANO 0,86 1,85 0,25 0,04 0,01 0,05 0,05 0,00 ROCCAMORICE 47,07 101,24 8,79 1,52 0,47 2,53 1,49 0,05 ROSCIANO 326,37 702,23 80,87 16,30 3,26 17,56 11,00 0,39 SAN GIOVANNI TEATINO 23,40 50,39 3,47 1,05 0,23 1,26 0,47 0,03 SERRAMONACESCA 42,04 90,42 10,64 2,78 0,42 2,26 1,45 0,07 SPOLTORE 118,36 254,60 32,75 5,52 1,18 6,37 6,96 0,21 VICOLI 108,87 234,18 22,65 3,62 1,09 5,85 3,08 0,09
Bas
so C
orso
VILLA CELIERA 33,98 73,10 8,39 1,43 0,34 1,83 1,78 0,05
1I valori mostrati sono approssimati alla seconda cifra decimale.
REGIONE ABRUZZO
DIREZIONE LAVORI PUBBLICI, SERVIZIO IDRICO INTEGRATO, GESTIONE INTEGRATA DEI BACINI IDROGRAFICI, DIFESA DEL SUOLO E DELLA COSTA
SERVIZIO ACQUE E DEMANIO IDRICO
Scheda Monografica Bacino del Fiume Aterno-
Pescara
Aterno-Pescara
SCHEDA_MONOGRAFICA ATERNO-PESCARA 41
6.3.3.3 Pressione antropica derivante da carico agricolo potenziale ed effettivo
A partire dai dati relativi al tipo ed estensione delle colture presenti nei comuni appartenenti al
bacino idrografico principale dell’Aterno–Pescara (5° Censimento Generale dell’Agricoltura –
ISTAT, 22 Ottobre 2000) sono stati calcolati i carichi agricoli potenziali ed effettivi, per ciascun
comune, in termini di Azoto e Fosforo in tonnellate annue, come descritto nel capitolo 4 del
Quadro Conoscitivo.
Carichi potenziali1 Carichi effettivi2 Sezione Comune
N (t/a) P (t/a) N (t/a) P (t/a)
ANVERSA DEGLI ABRUZZI 19,20 6,69 3,84 0,20
BARETE 27,60 7,91 4,42 0,19
BARISCIANO 42,32 12,14 6,77 0,29
BISEGNA 0,01 0,01 0,00 0,00
BUGNARA 34,43 9,21 6,89 0,28
CAGNANO AMITERNO 45,11 11,66 9,02 0,35
CAMPO DI GIOVE 0,48 0,41 0,08 0,01
CAMPOTOSTO 0,00 0,00 0,00 0,00
CANSANO 11,13 2,98 2,23 0,09
CAPITIGNANO 11,79 3,98 2,36 0,12
CASTEL DI IERI 50,73 10,64 10,15 0,32
CASTELVECCHIO SUBEQUO 93,71 22,22 23,43 0,83
CELANO 1,09 0,41 0,11 0,01
COCULLO 2,78 1,06 0,56 0,03
FAGNANO ALTO 27,80 8,05 5,56 0,24
FONTECCHIO 18,03 5,71 3,61 0,17
FOSSA 29,91 9,06 3,83 0,17
GAGLIANO ATERNO 19,50 4,54 4,88 0,17
GORIANO SICOLI 21,12 5,24 4,22 0,16
INTRODACQUA 28,51 6,75 5,70 0,20
L'AQUILA 207,96 63,15 41,59 1,89
LUCOLI 2,49 1,51 0,62 0,06
MAGLIANO DE' MARSI 0,04 0,01 0,01 0,00
MASSA D'ALBE 0,08 0,03 0,01 0,00
MONTEREALE 42,97 13,57 10,74 0,51
OCRE 20,23 7,26 5,06 0,27
ORTONA DEI MARSI 1,19 0,34 0,30 0,01
OVINDOLI 1,07 0,37 0,33 0,02
PACENTRO 9,64 3,05 1,93 0,09
PALENA 0,05 0,02 0,01 0,00
PESCASSEROLI 0,00 0,00 0,00 0,00
PESCOCOSTANZO 0,34 0,18 0,07 0,01
PETTORANO SUL GIZIO 11,57 3,50 2,31 0,11
PIETRACAMELA 0,00 0,00 0,00 0,00
PIZZOLI 63,13 19,96 15,78 0,75
POGGIO PICENZE 38,48 10,24 6,16 0,25
PREZZA 41,22 10,99 8,24 0,33
RAIANO 56,31 15,58 7,21 0,30
Alt
o C
orso
ROCCA DI CAMBIO 3,07 2,14 0,77 0,08
REGIONE ABRUZZO
DIREZIONE LAVORI PUBBLICI, SERVIZIO IDRICO INTEGRATO, GESTIONE INTEGRATA DEI BACINI IDROGRAFICI, DIFESA DEL SUOLO E DELLA COSTA
SERVIZIO ACQUE E DEMANIO IDRICO
Scheda Monografica Bacino del Fiume Aterno-
Pescara
Aterno-Pescara
SCHEDA_MONOGRAFICA ATERNO-PESCARA 42
Carichi potenziali1 Carichi effettivi2 Sezione Comune
N (t/a) P (t/a) N (t/a) P (t/a)
ROCCA DI MEZZO 16,08 7,90 3,22 0,24
ROCCA PIA 24,26 11,67 4,85 0,35
SAN DEMETRIO NE' VESTINI 72,86 20,58 11,66 0,49
SANT'EUSANIO FORCONESE 24,75 8,56 3,96 0,21
SCANNO 5,76 2,96 1,44 0,11
SCOPPITO 20,07 6,43 4,01 0,19
SECINARO 40,76 9,26 10,19 0,35
SULMONA 112,04 31,44 17,93 0,75
TIONE DEGLI ABRUZZI 12,13 3,74 2,43 0,11
TORNIMPARTE 11,27 3,33 2,25 0,10
VILLA SANT'ANGELO 13,75 4,29 1,76 0,08
VILLALAGO 0,43 0,19 0,09 0,01
ACCIANO 7,35 2,08 1,47 0,06
ALANNO 200,55 56,75 50,14 2,13
CORFINIO 42,44 11,65 6,79 0,28
MOLINA ATERNO 9,11 2,16 1,82 0,06
NAVELLI 127,81 38,82 25,56 1,16
POPOLI 22,96 7,14 3,67 0,17
PRATA D'ANSIDONIA 88,56 24,56 14,17 0,59
PRATOLAPELIGNA 138,72 31,45 22,19 0,75
SAN BENEDETTO IN PERILLIS 11,77 3,15 2,35 0,09
Alt
o C
orso
Med
io C
orso
VITTORITO 59,87 14,52 11,97 0,44
BOLOGNANO 72,26 17,07 18,07 0,64
BRITTOLI 30,06 10,04 7,51 0,38
BUSSI SUL TIRINO 13,99 4,83 2,24 0,12
CALASCIO 4,98 1,53 1,00 0,05
CAPORCIANO 32,33 9,18 6,47 0,28
CARAPELLE CALVISIO 8,71 3,11 1,74 0,09
CASTEL DEL MONTE 6,91 2,37 1,38 0,07
CASTELVECCHIO CALVISIO 16,28 3,71 3,26 0,11
CASTIGLIONE A CASAURIA 43,41 13,51 10,85 0,51
COLLEPIETRO 28,27 7,30 5,65 0,22
FARA SAN MARTINO 0,02 0,01 0,01 0,00
OFENA 43,32 13,75 6,93 0,33
PESCOSANSONESCO 41,77 12,66 10,44 0,47
ROCCACASALE 17,30 5,62 3,46 0,17
SALLE 6,45 2,51 1,61 0,09
SAN PIO DELLE CAMERE 67,87 18,80 10,86 0,45
SANT'EUFEMIA A MAIELLA 0,86 0,53 0,21 0,02
SANTO STEFANO DI SESSANIO 5,21 1,50 1,04 0,05
TOCCO DA CASAURIA 71,73 23,06 11,48 0,55
TORRE DE' PASSERI 25,30 6,00 6,33 0,22
Med
io C
orso
VILLA SANTA LUCIA DEGLI ABRUZZI 9,71 3,11 1,94 0,09
ABBATEGGIO 17,00 5,94 3,40 0,18
CAPESTRANO 104,30 27,01 16,69 0,65
CORVARA 55,14 19,32 13,78 0,72
PIETRANICP 81,60 21,59 16,32 0,65
Med
io C
orso
Bas
so C
orso
SAN VALENTINO IN ABRUZZO CITERIORE 36,67 12,75 7,33 0,38
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Scheda Monografica Bacino del Fiume Aterno-
Pescara
Aterno-Pescara
SCHEDA_MONOGRAFICA ATERNO-PESCARA 43
Carichi potenziali1 Carichi effettivi2 Sezione Comune
N (t/a) P (t/a) N (t/a) P (t/a)
SCAFA 27,39 8,08 4,38 0,19
TURRIVALIGNANI 12,71 3,66 3,18 0,14
BUCCHIANICO 8,81 2,47 2,20 0,09
CAPPELLE SUL TAVO 0,37 0,11 0,09 0,00
CARAMANICO TERME 27,94 12,03 5,59 0,36
CARPINETO DELLA NORA 28,97 12,61 7,24 0,47
CASALINCONTRADA 86,86 21,79 21,71 0,82
CATIGNANO 118,29 33,98 29,57 1,27
CEPAGATTI 235,96 57,98 30,20 1,11
CHIETI 119,13 34,56 19,06 0,83
CIVITAQUANA 138,87 39,07 22,22 0,94
CIVITELLA CASANOVA 104,25 29,48 26,06 1,11
CUGNOLI 119,72 30,16 19,16 0,72
LETTOMANOPPELLO 14,63 5,11 3,66 0,19
LORETO APRUTINO 81,06 22,43 12,97 0,54
MANOPPELLO 190,67 54,25 47,67 2,03
MONTEBELLO DI BERTONA 0,14 0,05 0,04 0,00
MONTESILVANO 8,80 2,51 1,13 0,05
MOSCUFO 108,50 30,28 27,12 1,14
NOCCIANO 121,34 31,81 19,41 0,76
PENNAPIEDIMONTE 0,02 0,01 0,00 0,00
PESCARA 12,08 3,62 1,93 0,09
PIANELLA 385,46 106,30 96,36 3,99
PRETORO 0,39 0,13 0,08 0,00
ROCCAMONTEPIANO 0,69 0,23 0,17 0,01
ROCCAMORICE 8,10 5,45 1,62 0,16
ROSCIANO 190,40 52,59 30,46 1,26
SAN GIOVANNI TEATINO 29,55 8,19 4,73 0,20
SERRAMONACESCA 9,21 2,54 1,47 0,06
SPOLTORE 289,08 71,59 72,27 2,68
VICOLI 46,63 14,62 7,46 0,35
Bas
so C
orso
VILLA CELIERA 19,03 7,18 4,76 0,27
1 Carichi al lordo dei coefficienti di sversamento nelle acque superficiali (valori approssimati alla seconda cifra decimale). 2 Carichi al netto dei fattori correttivi: sversamento, precipitazione, permeabilità e pendenza (valori approssimati alla seconda cifra decimale).
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Pescara
Fiume Aterno-Pescara
SCHEDA_MONOGRAFICA ATERNO-PESCARA 44
7 CARATTERIZZAZIONE QUANTITATIVA DELL’ ATERNO-PESCARA
7.1 Identificazione Idrometri
Nella seguente tabella si riportano i dati relativi agli idrometri ricadenti nel bacino idrografico
principale dell’Aterno-Pescara. Gli idrometri ricadenti nei sottobacini del Fiume Tirino, Fiume
Orta, Fiume Sagittario e Fiume Gizio verranno descritti nelle sezioni relative ai rispettivi corsi
d’acqua.
Sezione Denominazione stazione
Id. stazione
Distanza foce (Km)
Periodo di Osservazione
N°Anni Misure
Ubicazione
Aterno a tre ponti 1063 77 1937 - 2002 38 Montereale
Aterno a L’Aquila 1064 52 1951 - 1998 24 L’Aquila Alt
o
Cor
so
Aterno a Molina 1065 15,4 1925 - 2002 57 Molina Aterno Aterno-Sagittario ad
Alloggiamento 860 53 1948 - 2001 37 Popoli
Pescara a Maraone 861 50 1924 - 1997 61 Popoli Med
io
Cor
so
Lavino a Scafa 1071 35 1926 - 1936 3 Scafa
Pescara a S.Teresa 1072 9 1922 - 2001 60 Spoltore
Bas
so
Cor
so
Pescara a Sambuceto 867 12 1921 - 1930 9 Sambuceto
L’ubicazione degli idrometri è riportata nell’Allegato 7 alla presente scheda “Carta dei punti di monitoraggio quali-quantitativo dei corsi d’acqua superficiali della Scheda dell’Aterno-Pescara” in scala 1:250.000.
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Fiume Aterno-Pescara
SCHEDA_MONOGRAFICA ATERNO-PESCARA 45
7.1.1 Dati Idrometrici
Nella seguente tabella si riportano i valori di portata media, mensili ed annuali, misurati per ciascuno degli 8 idrometri:
Q media_mensile = portata media mensile, corrispondente al valore medio delle portate mensili misurate per tutto il periodo di osservazione.
Q media_annua = portata media annua, corrispondente al valore medio delle portate annue misurate per tutto il periodo di osservazione.
Sezione Nome Idrometro Portata mensile
(m3/s) Gen Feb Mar Apr Mag Giu Lug Ago Set Ott Nov Dic
Portata annuale (m3/s)
Aterno a Tre Ponti Q media_mensile 1,425 2,130 1,972 1,625 1,167 0,561 0,226 0,136 0,200 0,304 0,927 1,506 Q media_annua 1,015
Aterno a L’Aquila Q media_mensile 4,919 7,134 6,230 4,750 2,969 1,911 1,481 1,436 1,783 2,046 4,384 6,678 Q media_annua 3,810 Alto
Corso
Aterno a Molina Q media_mensile 6,574 7,815 8,209 6,939 5,106 3,189 2,116 2,016 2,431 3,201 5,436 7,323 Q media_annua 5,029
Aterno-Sagittario ad Alloggiamento Q media_mensile 19,138 20,828 21,394 20,269 14,505 9,916 7,454 7,832 11,026 14,033 17,270 20,431 Q media_annua 15,341
Pescara a Maraone Q media_mensile 30,347 31,468 32,609 31,055 26,201 21,832 19,453 19,575 22,199 25,263 28,586 30,999 Q media_annua 26,632 Medio Corso
Lavino a Scafa Q media_mensile 2,862 3,723 3,464 3,783 2,611 1,355 1,031 0,925 0,946 1,350 2,437 2,375 Q media_annua 2,238
Pescara a S.Teresa Q media_mensile 57,710 59,729 60,134 60,736 50,601 42,504 36,862 36,248 40,514 45,151 52,339 56,849 Q media_annua 49,948 Basso Corso Pescara a Sambuceto Q media_mensile 56,204 56,879 59,599 58,565 47,643 39,034 36,720 35,300 38,196 42,852 49,318 57,430 Q media_annua 48,145
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Pescara
Aterno-Pescara
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7.2 Pressioni antropiche esercitate sullo stato quantitativo delle acque
Vengono definite le opere di derivazione insistenti sul bacino idrografico dell’Aterno-Pescara, al
fine di evidenziare criticità di tipo quantitativo.
Le utenze riportate sono quelle la cui portata derivata media annua supera i 100 l/s; la somma
delle portate delle utenze la cui portata derivata media annua è inferiore a 100 l/s non supera lo
0,6% del totale, per cui si è ritenuto, in questo caso, di non tenerne conto. Le utenze ricadenti
nei sottobacini del Fiume Tirino, Fiume Orta, Fiume Sagittario e Fiume Gizio verranno descritte
nelle sezioni relative ai rispettivi corsi d’acqua.
Sezione Pratica Ente Gestore Comune di Utenza
Corso d'acqua Utilizzo
Portata Media annua
derivata (l/s)
Tipo
AQ/D/1423 Consorzio di Bonifica Interno L’Aquila Fiume
Aterno Irriguo 850 Derivazione
AQ/D/1424 Consorzio di Bonifica Interno
Castelvecchio Subequo-
Molina Aterno
Fiume Aterno Idroelettrico 1080 Derivazione
AQ/D/1453 Di Fabio Dino ed Edda Fossa Fiume
Aterno Idroelettrico 240 Derivazione
AQ/D/1458 Gran Sasso Acqua S.p.A L'Aquila
Sorgente Gran Sasso
d'Italia
Consumo Umano 500 Derivazione
AQ/D/1472 Enel Green Power S.p.A. Molina Aterno Fiume
Aterno Idroelettrico 4100 Derivazione
AQ/D/1513 Consorzio di Bonifica Interno
Capitignano-Montereale,
Fiume Aterno - lago di
Campotosto
Idroelettrico 1078 Derivazione
AQ/D/1519 Pezzopane Tommaso L’Aquila Fiume
Aterno Idroelettrico 266,6 Derivazione
Alt
o C
orso
AQ/D/1621 HYDROWATT S.p.A.
San Demetrio Ne’ Vestini
Sorgente Stiffe Idroelettrico 150 Derivazione
PE/D/10 Comune di Popoli Popoli Torrente S.
Callisto Idroelettrico 2200 Derivazione
PE/D/110 ENEL
Produzione S.P.A.
Torre de Passeri
Fiume Pescara Idroelettrico 49200 Derivazione
PE/D/111 ENEL
Produzione S.P.A.
Popoli Fiume Pescara Idroelettrico 41700 Derivazione
PE/D/119 Di Cesare
Domenico & C. S.n.c.
Scafa Torrente Lavino Idroelettrico 1400 Derivazione
PE/D/121 Di Nicolantonio Sergio e Luigi Bolognano Fiume
Pescara Idroelettrico 1000 Derivazione
PE/D/21 Comune di Popoli Popoli Rio
Giardino Consumo Umano 300 Derivazione
PE/D/25 Comune di Popoli Popoli Torrente S.
Callisto Idroelettrico 1000 Derivazione
PE/D/36 S.I.A. Società Idroelettrica Aretina S.r.l.
Bussi sul Tirino-Popoli
Fiume Pescara Idroelettrico 21630 Derivazione
PE/D/59 Nuova Azzurro S.p.A. Popoli Fosso S.
Callisto Piscicoltura 1200 Derivazione
Med
io C
orso
PE/D/82
A.C.A. Azienda Comprensoriale Acquedottistica
S.p.A.
Abbateggio Sorgente La Morgia
Consumo Umano 145 Derivazione
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Pescara
Aterno-Pescara
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Sezione Pratica Ente Gestore Comune di Utenza
Corso d'acqua Utilizzo
Portata Media annua
derivata (l/s)
Tipo
PE/D/87
A.C.A. Azienda Comprensoriale Acquedottistica
S.p.A.
Popoli Sorgenti
Rio Giardino
Consumo Umano 1040 Derivazione
CH/D/130 ENEL
Produzione S.p.A.
Chieti Fiume Pescara Idroelettrico 46700 Derivazione
CH/D/205
Consorzio di Bonifica e
Irrigazione Val di Foro
Chieti Fiume Pescara Irriguo 200 Derivazione
PE/D/105 Kimberly - Clark Sud S.p.A. Alanno Fiume
Pescara Industriale 100 Derivazione
PE/D/2 Italcementi
Group - S.A.M.A. S.p.A.
Scafa Fiume Lavino Idroelettrico 1331 Derivazione
PE/D/22
Consorzio di Bonifica Centro - Bacino Saline-Pescara-Alento-
Foro
Manoppello Fiume Pescara
Consumo Umano 500 Derivazione
PE/D/32 Cartiere Burgo S.p.A.
Chieti-Manoppello
Fiume Pescara Industriale 400 Derivazione
PE/D/33 S.I.A. Società Idroelettrica Aretina S.r.l.
S.Giovanni Teatino- Cepagatti
Fiume Pescara Idroelettrico 4200 Derivazione
PE/D/39 Pucci Romeo Scafa Torrente Lavino Igienico 400 Derivazione
Bas
so C
orso
PE/D/54 Lega Navale Italiana Pescara Fiume
Pescara Lavaggio natanti- 150001 Derivazione
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Pescara
Aterno-Pescara
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8 ANALISI DELLE PRESSIONI ED ATTRIBUZIONE DELLO STATO DI QUALITÀ AMBIENTALE AL CORSO D’ACQUA
La seguente analisi ha la finalità di:
valutare le pressioni insistenti sul corso d’acqua considerato, dividendo lo stesso in tratti
in funzione dell’ubicazione delle stazioni di monitoraggio della qualità fluviale;
utilizzare tale valutazione delle pressioni per attribuire lo stato di qualità ambientale
all’intero corso d’acqua, passando così da una classificazione puntuale, in
corrispondenza di ciascuna stazione di monitoraggio, ad una classificazione per tratti.
Il risultato di tale analisi è riportato nella Figura 8.1 e descritto nell’analisi che segue.
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Aterno-Pescara
SCHEDA_MONOGRAFICA ATERNO-PESCARA 49
Figura 8 1: Stato Ambientale dell’Aterno-Pescara
!(
!(!(
!(
!(!(
!(
!(!(
!(
!(
!(
!(
!(
!(
#
#
R1307AT3bis
R1307AT8bisR1307AT8
R1307AT9
R1307AT12
R1307AT15
R1307AT18
R1307PE20R1307PE1
R1307PE22
R1307PE24
R1307PE25
R1307PE25A
R1307PE25B
R1307PE26
DepuratorePescara Via Raiale
T. Raio
F. Vera
DepuratorePonte Rosarolo
F. Sagittario
F. Gizio
F. Tirino
F. Orta
CagnanoAmiterno
Pizzoli
San Demetrio ne' Vestini
Fontecchio
CastelvecchioSubequo
Popoli
Bussi sul Tirino
Torre de' Passeri
Chieti
Pescara
Stato Ambientale dellStato Ambientale dell’’ AternoAterno –– Pescara (1:380000Pescara (1:380000))
:
.::Stato Ambientale ElevatoStato Ambientale Elevato
:Stato Ambientale Buono:Stato Ambientale Buono
:Stato Ambientale Sufficiente:Stato Ambientale Sufficiente
:Stato Ambientale Scadente :Stato Ambientale Scadente
:Stato Ambientale Pessimo:Stato Ambientale Pessimo
:Limiti di bacino idrografico:Limiti di bacino idrografico
:Limiti provinciali:Limiti provinciali
Stato Ambientale dellStato Ambientale dell’’ AternoAterno –– Pescara (1:380000Pescara (1:380000))
:
.Stato Ambientale dellStato Ambientale dell’’ AternoAterno –– Pescara (1:380000Pescara (1:380000))
:
.Stato Ambientale dellStato Ambientale dell’’ AternoAterno –– Pescara (1:380000Pescara (1:380000))
:
.::Stato Ambientale ElevatoStato Ambientale Elevato
:Stato Ambientale Buono:Stato Ambientale Buono
:Stato Ambientale Sufficiente:Stato Ambientale Sufficiente
:Stato Ambientale Scadente :Stato Ambientale Scadente
:Stato Ambientale Pessimo:Stato Ambientale Pessimo
:Limiti di bacino idrografico:Limiti di bacino idrografico
:Limiti provinciali:Limiti provinciali
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Pescara
Aterno-Pescara
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La seguente analisi è stata redatta sulla base dei dati disponibili censiti nell’ambito della
redazione del Piano di Tutela, così come descritti nelle Relazioni di Piano “Metodologia” e
“Quadro Conoscitivo”. Considerando la stima dei carichi inquinanti in termini di BOD5, COD,
Azoto e Fosforo, recapitanti in ciascun bacino idrografico, effettuata come descritto al capitolo 4
della Relazione “Quadro Conoscitivo”, il bacino del Fiume Aterno-Pescara risulta soggetto a
carichi effettivi per unità di superficie (t/anno/km2) di Azoto e Fosforo di varia origine al di sotto
della media regionale. Oltre il 50% dei carichi totali insistenti sull’intero bacino si concentra sul
basso corso del Fiume Pescara, in particolare nella porzione di bacino compresa tra le stazioni
R1307PE24 e R1307PE26.
L’Aterno-Pescara subisce una forte pressione dovuta alle numerose derivazioni a scopo irriguo
ed idroelettrico. Particolarmente significativi sono i prelievi a scopo idroelettrico sul Fiume
Pescara.
FIUME ATERNO
La stazione R1307AT3bis, ubicata nel comune di Cagnano Amiterno, è posta a circa 19 Km dalla
sorgente; nel tratto a monte della stazione risultano censiti circa 8 impianti minori di
depurazione di acque reflue urbane (con capacità di progetto e carico d’ingresso inferiore ai
2000 a.e.), tutti costituiti da fosse imhoff. Non sono stati attualmente censiti, nel tratto
considerato, agglomerati superiori ai 2000 a.e., né attività industriali che utilizzano sostanze
pericolose nel proprio ciclo produttivo. I carichi totali stimati di Azoto e Fosforo di origine
agricola, gravanti nella porzione di bacino a monte della stazione considerata, risultano inferiori
al 3% dei carichi totali insistenti sull’intero bacino, mentre i carichi di Azoto e Fosforo di origine
zootecnica si aggirano intorno al 10%. La porzione di bacino a monte della stazione verte in
condizioni di naturalità che trovano riscontro nello stato di qualità “Buono”, valutato sulla base
dei dati di monitoraggio dell’anno 2006, nonostante sia stato registrato un 4 livello di qualità per
i parametri Escherichia coli e Fosforo totale.
Il tratto compreso tra la prima e la seconda stazione (R1307AT8bis) ricade prevalentemente nel
comune de L’Aquila. I carichi stimati di Azoto e Fosforo di origine agricola e zootecnica, gravanti
nella porzione di bacino considerata, risultano leggermente incrementati rispetto a quelli
insistenti sul tratto precedente. Nel tratto considerato confluisce il Torrente Raio, caratterizzato,
nella stazione immediatamente a monte della confluenza con l’Aterno, da una qualità
ambientale “Scadente” (dati di monitoraggio 2006). Sono stati attualmente censiti 2 agglomerati
superiori ai 2000 a.e. i cui reflui recapitano nella porzione di bacino sottesa al tratto in esame,
Pizzoli e frazioni e L’Aquila. L’agglomerato de L’Aquila ha a servizio due impianti di depurazione
(Impianto di Pile e Impianto di Ponte Rosarolo), tuttavia, sul tratto considerato, insiste solo lo
scarico del depuratore di Pile. Sono stati censiti inoltre 4 impianti minori di depurazione di acque
reflue urbane (con capacità di progetto e carico d’ingresso inferiore ai 2000 a.e.), di cui uno
costituito da una fossa imhoff. Va sottolineato che sul sottobacino del Torrente Raio, che come
detto confluisce nel tratto di Aterno considerato, insistono comuni, quali ad esempio Scoppito e
Tornimparte, caratterizzati da una popolazione residente superiore ai 2000 a.e., i cui reflui
provenienti dalle varie frazioni risultano però attualmente collettati e trattati separatamente in
impianti minori per la maggior parte costituiti da fosse imhoff. In merito sono in corso due
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Pescara
Aterno-Pescara
SCHEDA_MONOGRAFICA ATERNO-PESCARA 51
interventi finanziati con fondi APQ (APQ 3-49 e APQ DK-03) finalizzati alla “Riunificazione degli
scarichi delle frazioni dei Comuni di Tornimparte e della delegazione di Sassa del Comune de
L’Aquila”. Sono state, inoltre, censite 2 attività industriali che utilizzano, nel loro ciclo produttivo,
sostanze pericolose, di cui: 1 del cemento, i cui reflui recapitano nel tratto considerato, ed 1
farmaceutica, i cui reflui recapitano nel Torrente Raio. Anche nel Depuratore di Pile scaricano
delle attività industriali potenzialmente fonti di sostanze pericolose. Dal punto di vista della
qualità ambientale, sulla base dei dati di monitoraggio dell’anno 2006, si osserva un
peggioramento rispetto alla stazione posta più a monte, registrato da entrambi gli indici
ambientali IBE (Indice Biotico Esteso) e LIM (Livello Inquinamento Macrodescrittori), che
descrivono un ambiente in classe di qualità “Sufficiente”. Dalle concentrazioni dei valori sia
chimici che batteriologici si evidenzia un inquinamento di tipo organico, in parte imputabile
probabilmente alla vicinanza del Depuratore Pile, posto circa a 1500 m a monte della stazione, e
in parte dovuto al carico organico portato dal Torrente Raio. A scopo cautelativo si ritiene
pertanto di dover estendere il giudizio di stato ambientale “Sufficiente” a monte della stazione
fino alla stazione precedente, la R1307AT3bis.
Il tratto compreso tra la seconda e la terza stazione (R1307AT8) ricade nel comune de L’Aquila
ed è lungo solo 3 km. I carichi di Azoto e Fosforo di origine agricola e zootecnica, gravanti nella
porzione di bacino considerata, non variano rispetto al tratto precedentemente indagato. In
questo tratto recapita lo scarico del secondo depuratore a servizio dell’agglomerato de L’Aquila,
il depuratore di Ponte Rosarolo. L'impianto è oggetto degli interventi di programmazione
ricompresi nel Decreto n. 13 del 21/12/2006, assunto dal Commissario delegato per
fronteggiare la crisi, di natura socio-economica-ambientale, determinatasi nell'asta fluviale del
bacino dell'Aterno. Non sono stati attualmente censiti impianti minori di depurazione di acque
reflue urbane (con capacità di progetto e carico d’ingresso inferiore ai 2000 a.e.), né attività
industriali che utilizzano sostanze pericolose nel loro ciclo produttivo recapitanti i propri reflui
nel tratto considerato. Dal punto di vista della qualità ambientale, sulla base dei dati di
monitoraggio dell’anno 2006, si osserva un ulteriore peggioramento dell’ecosistema rispetto alla
stazione precedente: lo stato ambientale risultante è pari a “Scadente”. Dalle concentrazioni dei
valori sia chimici che batteriologici si evidenzia un forte inquinamento di tipo organico con
elevate concentrazioni di Escherichia coli, imputabile alla vicinanza del Depuratore Ponte
Rosarolo, posto a circa 1500 m a monte della stazione. Nei periodi di magra (luglio-agosto), la
portata d’acqua scaricata dal depuratore diventa significativa rispetto alla portata del fiume,
misurata alla stazione R1307AT8. Si ritiene di poter estendere tale giudizio a monte della
stazione fino al suddetto depuratore. Al tratto compreso tra la stazione R1307AT8bis e il
depuratore di Ponte Rosarolo si ritiene di poter attribuire lo stato ambientale “Sufficiente”.
Il tratto compreso tra la terza e la quarta stazione (R1307AT9) ricade tra i comuni de L’Aquila e
di Villa S. Angelo. La lunghezza del tratto considerato è di circa 14 km. I carichi stimati di
origine agricola e zootecnica, incidenti sulla porzione di bacino sottesa al tratto considerato,
sono confrontabili con quelli insistenti sul tratto precedente, con un lieve incremento del carico
agricolo. Nel tratto considerato confluisce il Torrente Vera, caratterizzato, nella stazione
immediatamente precedente alla confluenza con l’Aterno, da una qualità “Buona”. Sono stati
attualmente censiti 5 agglomerati superiori ai 2000 a.e. i cui reflui recapitano nel tratto
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Pescara
Aterno-Pescara
SCHEDA_MONOGRAFICA ATERNO-PESCARA 52
considerato: Bagno-Pianola, Monticchio, Fossa, Barisciano e S. Demetrio ne’ Vestini. L’impianto
a servizio dell’agglomerato di S. Demetrio ne’ Vestini è oggetto degli interventi di
programmazione ricompresi nel Decreto n.13 del 21/12/2006, assunto dal Commissario
delegato per fronteggiare la crisi, di natura socio-economica-ambientale, determinatasi nell'asta
fluviale del bacino dell'Aterno. Nella porzione di bacino sottesa al tratto considerato, sono stati
censiti inoltre 9 impianti minori di depurazione di acque reflue urbane (con capacità di progetto
e carico d’ingresso inferiore ai 2000 a.e.). Si segnala la previsione di un intervento, finanziato
con fondi APQ (APQ 3-04), che prevede la “Realizzazione di un impianto depurativo a servizio
della zona est del Comune de L’Aquila: Paganica, Onna, Nucleo Industriale di Bazzano, San
Gregorio, Camarda e Assergi”. Risulta attualmente censita un’attività industriale, che utilizza
sostanze pericolose nel ciclo produttivo, destinata alla produzione di pesticidi e prodotti chimici
per l’agricoltura, i cui reflui recapitano nel tratto considerato. Anche nel Depuratore di Fossa
scarica un’attività industriale potenzialmente fonte di sostanze pericolose. Dai dati relativi al
monitoraggio delle acque superficiali dell’anno 2006, viene registrato, per la stazione R1307AT9,
posta a valle della porzione di bacino considerata, uno stato ambientale “Sufficiente”. Si
osserva, quindi, un recupero della qualità ecosistemica nel tratto considerato. A scopo
cautelativo si ritiene, tuttavia, di poter estendere il giudizio a monte per solo 1 km dalla stazione
R1307AT9 e di attribuire lo stato ambientale “Scadente” a monte del suddetto punto, fino alla
stazione R1307AT8. Per una più certa attribuzione dello stato ambientale al tratto considerato è
auspicabile l’introduzione di un’ulteriore stazione di monitoraggio tra le località di Monticchio e
Fossa.
Il tratto compreso tra la quarta e la quinta stazione (R1307AT12) ricade tra i comuni di Villa S.
Angelo e Fontecchio. I carichi stimati di origine agricola e zootecnica, incidenti sulla porzione di
bacino sottesa al tratto considerato, sono leggermente inferiori a quelli insistenti sul tratto
precedente. Nella porzione di bacino sottesa al tratto considerato risulta attualmente censito un
solo agglomerato superiore ai 2000 a.e., Rocca di Mezzo. L’agglomerato è oggetto
dell’intervento finanziato con fondi APQ (APQ 3-07), "Ristrutturazione impianti di depurazione
esistenti nel comune di Rocca di Mezzo e costruzione di impianti minori con collettori di
riunificazione". La potenzialità totale degli impianti, a intervento ultimato, sarà pari a 20000
a.e.. Nel tratto preso in considerazione, sono stati, inoltre, censiti 9 impianti minori di
depurazione di acque reflue urbane (con capacità di progetto e carico d’ingresso inferiore ai
2000 a.e.), di cui 1 fossa imhoff. Non risultano attualmente censite attività industriali che
utilizzano sostanze pericolose nel loro ciclo produttivo. Dai dati relativi al monitoraggio delle
acque superficiali dell’anno 2006 viene registrato, per la stazione R1307AT12, posta a valle della
porzione di bacino considerata, uno stato ambientale “Sufficiente”. Si osserva, quindi, il
mantenimento della qualità ecosistemica rilevata nella stazione precedente. A scopo cautelativo
si ritiene di poter estendere il giudizio anche a monte, fino alla stazione precedente
(R1307AT9).
Il tratto compreso tra la quinta e la sesta stazione (R1307AT15) ricade tra i comuni di
Fontecchio e Molina Aterno. I carichi stimati di origine agricola e zootecnica, gravanti nella
porzione di bacino considerata, sono confrontabili con quelli insistenti sul tratto
precedentemente indagato. Non risultano attualmente censiti agglomerati superiori ai 2000 a.e.
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Pescara
Aterno-Pescara
SCHEDA_MONOGRAFICA ATERNO-PESCARA 53
i cui carichi recapitano nel tratto considerato. Sono stati, inoltre, attualmente censiti 9 impianti
minori di depurazione di acque reflue urbane (con capacità di progetto e carico d’ingresso
inferiore ai 2000 a.e.) ma nessuna attività industriale che utilizzi sostanze pericolose nel proprio
ciclo produttivo. Dal punto di vista della qualità ambientale, sulla base dei dati di monitoraggio
dell’anno 2006, si osserva il permanere dello stato ambientale “Sufficiente”, con lieve recupero
dell’IBE. A scopo cautelativo, si ritiene di poter estendere tale giudizio a monte della stazione
fino alla stazione precedente (R1307AT12).
Il tratto compreso tra la sesta e la settima stazione (R1307AT18) ricade tra i comuni di Molina
Aterno e Popoli. I carichi stimati di origine agricola e zootecnica, gravanti nella porzione di
bacino considerata, sono solo leggermente superiori a quelli che insistono sul tratto precedente.
Nel tratto considerato confluisce il Fiume Sagittario, caratterizzato, nella stazione
immediatamente precedente alla confluenza con l’Aterno, da una qualità “Sufficiente”. Gli
agglomerati di Introdacqua, Scanno, Sulmona e Villalago, che recapitano sul Sagittario, nonché
quelli di Pacentro e Campo di Giove recapitanti nel Gizio, affluente del Sagittario, sono descritti
nella scheda monografica relativa al sottobacino del Sagittario. Nella porzione di bacino
compresa tra la sesta e la settima stazione (R1307AT18) sul Fiume Aterno, risultano
attualmente censiti 2 agglomerati superiori ai 2000 a.e. i cui carichi recapitano nel tratto
considerato: Castelvecchio Subequo-Castel di Ieri e Pratola Peligna-Raiano-Prezza-Vittorito.
Nella porzione di bacino sottesa al tratto considerato sono stati inoltre attualmente censiti circa
17 impianti minori di depurazione di acque reflue urbane (con capacità di progetto e carico
d’ingresso inferiore ai 2000 a.e.). Non risultano attualmente censite attività industriali che
utilizzano sostanze pericolose nel loro ciclo produttivo e che scaricano direttamente nel tratto
considerato, mentre nel depuratore di Pratola Peligna-Raiano-Prezza-Vittorito scaricano attività
industriali potenzialmente fonti di sostanze pericolose. Dal punto di vista della qualità
ambientale, sulla base dei dati di monitoraggio dell’anno 2006, si osserva il permanere dello
stato ambientale “Sufficiente”. Si ritiene, pertanto, di poter estendere tale giudizio a monte della
stazione fino alla stazione precedente, R1307AT15, e a valle, per circa 1 km, fino alla
confluenza con il Pescara.
PESCARA
La stazione R1307PE20, ubicata nel comune di Popoli, è posta a circa 1 km dalle sorgenti,
immediatamente a monte della confluenza con il fiume Aterno. Nel tratto posto a monte della
stazione non sono stati attualmente censiti impianti minori di depurazione di acque reflue
urbane (con capacità di progetto e carico d’ingresso inferiore ai 2000 a.e.) né attività industriali
che utilizzano sostanze pericolose nel proprio ciclo produttivo. I carichi totali stimati di azoto e
fosforo di varia origine, gravanti nella porzione di bacino ricadente tra le sorgenti del Pescara e
la stazione di monitoraggio considerata, sono molto limitati, pari a meno dell’1% dei carichi
totali insistenti sull’intero bacino. Lo stato di qualità della stazione è “Buono”, valutato sulla base
dei dati di monitoraggio dell’anno 2006. Si ritiene che tale giudizio possa essere esteso a monte
della stazione e a valle della stessa fino alla confluenza con il fiume Aterno.
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Scheda Monografica Bacino del Fiume Aterno-
Pescara
Aterno-Pescara
SCHEDA_MONOGRAFICA ATERNO-PESCARA 54
Il tratto compreso tra la prima e la seconda stazione (R1307PE1) ricade nel comune di Popoli. I
carichi stimati di origine agricola e zootecnica, incidenti sulla porzione di bacino sottesa al tratto
considerato, sono confrontabili con quelli insistenti sul tratto precedente. Nella porzione di
bacino considerata, confluisce il fiume Aterno, caratterizzato, nel tratto immediatamente
precedente alla confluenza, da una qualità “Sufficiente”. È stato attualmente censito un
agglomerato superiore a 2000 a.e., Popoli, i cui reflui recapitano nel tratto considerato. Nel
bacino sotteso al tratto preso in considerazione, è stato censito, inoltre, 1 impianto minore di
depurazione di acque reflue urbane (con capacità di progetto e carico d’ingresso inferiore ai
2000 a.e.), non risultano, invece, censite attività industriali che utilizzano sostanze pericolose
nel loro ciclo produttivo. Dai dati relativi al monitoraggio delle acque superficiali dell’anno 2006,
viene registrata, per la stazione R1307PE1 posta a valle della porzione di bacino considerata,
uno stato ambientale “Buono”. Si osserva, quindi, il permanere della qualità ecosistemica
rilevata nella stazione posta più a monte, nonostante l’apporto dell’Aterno che presenta, come
evidenziato, prima della confluenza, una qualità inferiore. Si ritiene, pertanto, di poter estendere
il giudizio anche a monte, fino a tale confluenza.
Il tratto compreso tra la seconda e la terza stazione (R1307PE22) ricade prevalentemente nel
comune di Castiglione a Casauria. I carichi stimati di azoto e fosforo di origine agricola e
zootecnica, incidenti nella porzione di bacino sottesa al tratto considerato, sono confrontabili
con quelli insistenti sul tratto precedente. Nella porzione di bacino considerata confluisce il
fiume Tirino, caratterizzato, nella stazione immediatamente a monte della confluenza con il
Pescara, da una qualità “Sufficiente”. L’ agglomerato di Bussi, che recapita sul Tirino e non
direttamente nel Pescara, è descritto nella sezione della scheda relativa al sottobacino del fiume
Tirino. Nella porzione di bacino sottesa a tale tratto è stato censito un impianto minore di
depurazione di acque reflue urbane (con capacità di progetto e carico d’ingresso inferiore ai
2000 a.e.), e 3 attività industriali che utilizzano sostanze pericolose nel loro ciclo produttivo, di
cui: 1 di produzione energetica e 2 di prodotti chimici. Nel tratto considerato, subito a valle della
confluenza con il Tirino è ubicata la prima presa dell’Enel che va ad alimentare la centrale
idroelettrica I salto del Pescara. Da qui in poi, fino al rilascio della centrale di Triano, il fiume
Pescara è fortemente sfruttato a scopo idroelettrico tramite 4 salti consecutivi. La portata
residua sul fiume è pertanto molto esigua. La stazione R1307PE22 è stata introdotta nel 2007
ed attualmente non si dispone di dati relativi alla qualità ambientale per l’anno 2006. A scopo
cautelativo, si ritiene di poter attribuire una qualità ambientale “Sufficiente” fino alla confluenza
con il fiume Tirino ed una qualità “Buona” dalla suddetta confluenza fino alla stazione
R1307PE1.
Il tratto compreso tra la terza e la quarta stazione (R1307PE24) ricade tra i comuni di
Castiglione a Casauria e Rosciano. I carichi stimati di origine agricola e zootecnica, incidenti
sulla porzione di bacino sottesa al tratto considerato, sono confrontabili con quelli insistenti sul
tratto precedente. Nella porzione di bacino considerata affluiscono anche i carichi del fiume Orta
e del fiume Lavino. L’Orta, nella stazione immediatamente precedente alla confluenza con il
Pescara, è caratterizzato da una qualità “Buona”, mentre il Lavino presenta una qualità
ambientale “Sufficiente”. L’ agglomerato di Caramanico Terme, che recapita sull’Orta e non
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Pescara
Aterno-Pescara
SCHEDA_MONOGRAFICA ATERNO-PESCARA 55
direttamente nel Pescara, è descritto nella sezione della scheda monografica relativa al
sottobacino del fiume Orta. Sono stati inoltre attualmente censiti 4 agglomerati superiori a
2000 a.e. i cui reflui recapitano nel tratto in esame: Torre de’ Passeri, Scafa e Alanno Scalo.
Nella porzione di bacino considerata, sono stati, inoltre, censiti circa 127 impianti minori di
depurazione di acque reflue urbane (con capacità di progetto e carico d’ingresso inferiore ai
2000 a.e.) evidenziando, pertanto, un’altissima densità di piccole fosse imhoff. Risultano
attualmente censite anche 2 attività industriali che utilizzano sostanze pericolose nel loro ciclo
produttivo, di cui: 1 di fabbricazione rimorchi ed 1 della carta. Anche nel depuratore di Alanno
Scalo recapitano attività industriali potenzialmente fonti di sostanze pericolose. Nel tratto
considerato continua l’intenso sfruttamento a scopo idroelettrico. Dai dati relativi al
monitoraggio delle acque superficiali dell’anno 2006, viene registrata, per la stazione
R1307PE24, posta a valle della porzione di bacino considerata, uno stato ambientale
“Sufficiente”. A scopo cautelativo si ritiene di dover estendere il giudizio anche a monte fino alla
stazione R1307PE22.
Il tratto compreso tra la quarta e la quinta stazione (R1307PE25) ricade tra i comuni di
Rosciano e Chieti. I carichi stimati di origine agricola e zootecnica, incidenti sulla porzione di
bacino sottesa al tratto considerato, sono del tutto confrontabili con quelli insistenti sul tratto
precedente. Sono stati attualmente censiti 2 agglomerati superiori a 2000 a.e.: Cugnoli e
Manoppello Capoluogo-Scalo-Ripa Corsara. Nel tratto di bacino preso in considerazione, sono
stati, inoltre, censiti circa 64 impianti minori di depurazione di acque reflue urbane (con capacità
di progetto e carico d’ingresso inferiore ai 2000 a.e.), la maggior parte costituiti da fosse imhoff.
Anche la porzione di bacino sottesa a tale tratto presenta pertanto un’altissima densità di
piccole fosse imhoff. Risultano attualmente censite anche 2 attività industriali che utilizzano
sostanza pericolose nel loro ciclo produttivo, i cui reflui recapitano nel tratto considerato, di cui:
1 della plastica ed 1 della gomma. Anche nel depuratore di Manoppello Capoluogo-Scalo-Ripa
Corbara scaricano attività industriali potenzialmente fonti di sostanze pericolose. Dai dati relativi
al monitoraggio delle acque superficiali dell’anno 2006, viene registrato, per la stazione
R1307PE25, posta a valle della porzione di bacino considerata, il permanere di uno stato
ambientale “Sufficiente”. A scopo cautelativo si ritiene di poter estendere il giudizio anche a
monte fino alla stazione R1307PE24.
Il tratto compreso tra la quinta e la sesta stazione (R1307PE25A) ricade nel comune di Chieti. I
carichi stimati di origine agricola e zootecnica, incidenti sulla porzione di bacino sottesa al tratto
considerato, sono incrementati rispetto a quelli insistenti sul tratto precedente. Nella porzione di
bacino sottesa a tale tratto affluiscono anche i carichi del torrente Nora, caratterizzato, nella
stazione immediatamente precedente alla confluenza con il Pescara, da una qualità
“Sufficiente”. E’ stato attualmente censito un agglomerato superiore a 2000 a.e., Cepagatti-
Pianella, i cui reflui recapitano in parte nel tratto considerato. L’agglomerato di Cepagatti-
Pianella, è servito da 6 impianti di depurazione (Bucceri, Ventignano, Fosso Del Lupo, Palombo,
Pianella Capoluogo, Pianella Castellana) due dei quali recapitano i propri reflui nel tratto
considerato. Nella porzione di bacino sottesa a tale tratto sono stati, inoltre, censiti circa 104
impianti minori di depurazione di acque reflue urbane (con capacità di progetto e carico
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Pescara
Aterno-Pescara
SCHEDA_MONOGRAFICA ATERNO-PESCARA 56
d’ingresso inferiore ai 2000 a.e.), la maggior parte costituiti da fosse imhoff. Anche in questa
porzione di bacino viene nuovamente registrata un’altissima densità di piccole fosse imhoff.
Risultano censite, inoltre, 2 attività industriali trattanti sostanze pericolose nel loro ciclo
produttivo, i cui reflui recapitano nel tratto considerato, di cui: 1 della plastica ed 1 della
gomma. Anche nel depuratore di Ventignano (Cepagatti-Pianella), scarica un’ attività industriale
potenzialmente fonte di sostanze pericolose. Dai dati relativi al monitoraggio delle acque
superficiali dell’anno 2006, viene registrato, per la stazione R1307PE25A, posta a valle della
porzione di bacino considerata, il permanere di uno stato ambientale “Sufficiente”. A scopo
cautelativo si ritiene di poter estendere il giudizio anche a monte fino alla stazione R1307PE25.
Il tratto compreso tra la sesta e la settima stazione (R1307PE25B) ricade tra i comuni di
Spoltore e S. Giovanni Teatino. I carichi stimati di origine agricola e zootecnica, incidenti sulla
porzione di bacino sottesa al tratto considerato, sono inferiori rispetto a quelli insistenti sul
tratto precedente. E’ stato attualmente censito un agglomerato superiore a 2000 a.e., Chieti, i
cui reflui recapitano in parte nel tratto considerato, servito da 3 impianti di depurazione (S.
Martino, Valle Para, e Buon Consiglio) di cui solo l’impianto di San Martino recapita nel tratto
considerato, mentre gli altri due insistono nel bacino dell’Alento. L’Ente d’Ambito competente, in
merito a tale agglomerato, ha indicato che è in corso di realizzazione un intervento, finanziato
con fondi APQ, (APQ 3-24) relativo a “Fognatura Chieti, collettori fognari di Brecciarola ed
adeguamento depuratore S. Martino”, che permetterà di incrementare la popolazione servita
dalla rete fognaria. Il completamento dei lavori è previsto per dicembre 2008. Nella porzione di
bacino sottesa a tale tratto recapitano inoltre 4 di 6 impianti di depurazione a servizio
dell’agglomerato di Cepagatti-Pianella. Sono stati inoltre censiti, nel tratto sotteso alla porzione
di bacino considerata, circa 6 impianti minori di depurazione di acque reflue urbane (con
capacità di progetto e carico d’ingresso inferiore ai 2000 a.e.), la maggior parte dei quali
costituiti da fosse imhoff. Risultano, inoltre, censite anche 4 attività industriali trattanti sostanze
pericolose nel loro ciclo produttivo, i cui reflui recapitano nel tratto considerato, di cui: 1
produzione di emulsioni di bitume e catrame, 2 colorifici ed 1 della plastica. Anche nel
depuratore di S.Martino (Chieti) scaricano attività industriali potenzialmente fonti di sostanze
pericolose. Nel tratto considerato avviene la restituzione dell’ultima centrale Enel, Triano, e
pertanto il fiume riprende una significativa portata d’acqua. In corrispondenza della stazione di
monitoraggio R1307PE25B, di recente inserimento nella rete di monitoraggio, non è stato
possibile effettuare, nel 2006, prelievi di macroinvertebrati per il monitoraggio biologico,
pertanto non sono definibili lo Stato Ecologico né quello Ambientale; il livello di inquinamento
espresso dai macrodescrittori (LIM) risulta pari a 3 e nessuno degli inquinanti chimici analizzati
supera, con il valore del 75° percentile, i valori soglia previsti dalla normativa vigente. A scopo
cautelativo, e per uniformità con le condizioni della stazione precedente, si ritiene di poter
attribuire un valore “Sufficiente” a tale stazione ed al tratto a monte fino alla stazione
R1307PE25A.
Il tratto compreso tra la settima ed ottava stazione (R1307PE26) ricade tra i comuni di Spoltore
e Pescara. I carichi stimati di origine agricola e zootecnica, incidenti sulla porzione di bacino
sottesa al tratto considerato, sono incrementati rispetto a quelli insistenti sul tratto precedente.
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L’agglomerato di Pescara-S. Giovanni Teatino-Spoltore è l’unico superiore ai 2000 a.e., e
recapita i propri reflui nel tratto considerato. Nell’impianto di Pescara Via Raiale recapitano
anche i reflui provenienti da attività industriali potenzialmente fonti di sostanze pericolose. Una
piccola parte del comune di Pescara fa parte dell’agglomerato “Montesilvano – Silvi- Città
Sant’Angelo – Pescara” che recapita i propri reflui nel fiume Saline. Non è stato attualmente
censito, nel tratto considerato, nessun impianto minore di depurazione di acque reflue urbane
(con capacità di progetto e carico d’ingresso inferiore ai 2000 a.e.), mentre risultano censite 4
attività industriali che utilizzano sostanze pericolose nel loro ciclo produttivo, di cui: 1
dell’alluminio, 1 della plastica, 1 di editoria, 1 di commercio combustibili, che scaricano i propri
reflui nel tratto in esame. Dai dati relativi al monitoraggio delle acque superficiali dell’anno
2006, viene registrato, per la stazione R1307PE26, posta a valle della porzione di bacino
considerata, un peggioramento dello stato ambientale che assume una qualità pari a
“Scadente”, dovuta principalmente alla qualità biologica. La pressione antropica nell’intorno
della stazione è elevata e si spinge fin lungo le rive che hanno quasi completamente perso la
fascia riparia. Il disturbo dell’ecosistema è aggravato dal passaggio di natanti, che rilasciano olio
e carburanti, e dall’ancoraggio degli stessi lungo le sponde. Le acque scorrono lente e laminari.
A scopo cautelativo, si ritiene di dover estendere il giudizio “Scadente” anche a monte, almeno
fino al depuratore di Via Raiale e a valle fino allo sbocco in mare. Al tratto compreso tra la
stazione R1307PE25B e il depuratore di Via Raiale si ritiene di poter attribuire lo Stato
Ambientale “Sufficiente”.
E’ importante segnalare che le attività di monitoraggio svolte sul fiume Pescara, hanno
evidenziato la presenza in corrispondenza di tutte le stazioni di monitoraggio, ad esclusione
della prima stazione R1307PE20, ubicata nel comune di Popoli e posta a circa 1 km dalle
sorgenti, di tracce di sostanze organiche clorurate, anche se in concentrazioni minori rispetto ai
valori soglia.
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SEZ. 02: SOTTOBACINO DEL FIUME VERA
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SCHEDA_MONOGRAFICA ATERNO-PESCARA 59
1 CARATTERIZZAZIONE DELL’AREA IDROGRAFICA E DEI RELATIVI CORPI IDRICI
A seguire si riporta la caratterizzazione amministrativa e fisiografica del sottobacino idrografico
del Fiume Vera.
Caratteristiche del sottobacino idrografico
Nome sottobacino Codice del corso d’acqua Area totale (Km2)
Fiume Vera R1307VE 137,89
1.1 Inquadramento amministrativo
Nelle tabelle seguenti vengono riportati i caratteri amministrativi del sottobacino in esame.
Nome sottobacino Province Numero Comuni
Area del bacino ricadente nella Provincia (Km2)
% Area totale del bacino ricadente nella Provincia
Fiume Vera L’Aquila 3 137,89 100
Comuni appartenenti al sottobacino idrografico
Comune Provincia Estensione sul sottobacino (Km2)
ATO di appartenenza
Barisciano AQ 1,99 1 L’Aquila AQ 135,88 1 Pietracamela AQ 0,01 3 Pizzoli AQ 0,01 1
La delimitazione del sottobacino idrografico del Fiume Vera è riportata nell’Allegato 1 alla presente scheda “Inquadramento Territoriale della Scheda dell’Aterno-Pescara” in scala 1:250.000.
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1.2 Caratterizzazione fisiografica
Nella tabella seguente vengono indicate le caratteristiche fisiografiche del sottobacino
idrografico del Fiume Vera.
Quota (m s.l.m.)
Estensione latitudinale*
(m)
Estensione longitudinale*
(m) Nome Area (Km2)
Perimetro (Km)
min med max N min N max E min E max
Fiume Vera 137,89 71 584 1253 2525 4687100 4703040 2386921 2404039
1 Coordinate Gauss-Boaga, fuso Est.
1.3 Individuazione dei corpi idrici
Nei paragrafi seguenti vengono indicate le diverse tipologie di corpi idrici, suddivisi in superficiali
e sotterranei, individuati ai sensi del D.Lgs. 152/06 nell’ambito del sottobacino idrografico del
Fiume Vera.
1.3.1 Corpi idrici superficiali
Nei paragrafi seguenti vengono descritti sinteticamente i corpi idrici superficiali presenti nel
territorio appartenente al sottobacino idrografico del Fiume Vera.
1.3.1.1 Corsi d’acqua
A seguire viene definita la tipologia del corso d’acqua in esame.
1.3.1.1.1 Corsi d’acqua potenzialmente influenti sui corpi idrici significativi
Il Fiume Vera costituisce un corso d’acqua potenzialmente influente sull’asta principale del
Fiume Aterno.
1.3.1.2 Laghi
Nell’ambito del bacino in esame non sono presenti laghi significativi.
1.3.1.3 Canali artificiali
Nell’ambito del bacino in esame non sono presenti canali artificiali significativi e di interesse.
Per informazioni più dettagliate inerenti l’identificazione dei corpi idrici si rimanda alla Relazione Generale - Sezione III R1.3 “Quadro Conoscitivo”.
I corsi d’acqua potenzialmente influenti sui corpi idrici significativi sono riportati nell’Allegato 2 alla presente scheda “Carta dei Corpi Idrici Superficiali Significativi e di Interesse della Scheda dell’Aterno-Pescara” in scala 1:250.000.
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1.3.2 Corpi idrici sotterranei
Nei paragrafi seguenti si riporta una sintetica descrizione dei corpi idrici sotterranei rientranti
nell’ambito del sottobacino idrografico del Fiume Vera.
Lo studio idrogeologico di dettaglio del territorio abruzzese è riportato nell’Allegato Monografico A1.2 “Relazione Idrogeologica”.
La quantificazione delle risorse idriche disponibili è descritta nell’Allegato Monografico A1.3 “Bilancio Idrologico e Idrogeologico”.
1.3.2.1 Corpi idrici sotterranei significativi
Nelle tabelle a seguire vengono riportati i corpi idrici sotterranei significativi presenti nelle
successioni carbonatiche e fluvio-lacustri.
Corpi idrici sotterranei significativi in successioni carbonatiche
Corpi idrici sotterranei principali Corpi idrici sotterranei secondari
Denominazione Sigla Litologia prevalente Denominazione Sigla Litologia
prevalente Monte del Gran Sasso GS-S(a) csm Monti del Gran Sasso-Monte Sirente GS-S csm
Monte Sirente s.l. GS-S(b) csm Legenda: Litologia prevalente affiorante: csm: calcari, calcari con selce e calcari marnosi.
Corpi idrici sotterranei significativi in successioni fluvio-lacustri
Denominazione Sigla Litologia prevalente
Piana dell’Alta Valle dell’Aterno AVA gla Legenda: Litologia prevalente affiorante: gla: ghiaie, limi e argille.
1.3.2.2 Corpi idrici sotterranei di interesse
Nell’ambito del bacino in esame non sono presenti corpi idrici sotterranei di interesse.
1.3.3 Corpi idrici a specifica destinazione funzionale
A seguire si riporta l’identificazione dei corpi idrici a specifica destinazione funzionale presenti
nel sottobacino idrografico del Fiume Vera.
1.3.3.1 Acque dolci che richiedono protezione e miglioramento per essere idonee alla vita dei pesci
La designazione dei tratti fluviali individuati nel territorio del sottobacino idrografico del Fiume
Vera, ai fini della classificazione delle acque dolci idonee alla vita dei pesci, è avvenuta mediante
I corpi idrici sotterrenei significativi sono riportati nell’Allegato 3 alla presente scheda “Carta dei Corpi Idrici Sotterranei Significativi e di Interesse della Scheda dell’Aterno-Pescara” in scala 1:250.000.
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la Deliberazione di Giunta Regionale n. 3237 del 04/09/1996. Per i risultati della classificazione
si rimanda al paragrafo 6.2.1.
Designazione delle acque dolci superficiali idonee alla vita dei pesci
Localizzazione Corso d’acqua
Inizio tratto considerato Fine tratto considerato
Data di designazione
Fiume Vera in prossimità delle sorgenti 500 m circa più a valle 04/09/1996
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2 CARATTERIZZAZIONE GEOLOGICA
La parte alta del sottobacino idrografico del Fiume Vera è costituita dalla successione calcareo-
clastica in facies di scarpata-bacino prossimale del Lias medio-Oligocene. Una faglia diretta
disloca e pone a contatto questi sedimenti con quelli della successione calcareo-silico-marnosa
in facies di bacino prossimale sempre della stessa epoca. Un altro disturbo tettonico dello stesso
genere interessa i calcari di scarpata e le marne argillose, marne e marne calcaree emipelagiche
del Miocene inferiore-Miocene superiore p.p.; un lembo di tali depositi si ritrova anche nella
parte rimanente dell’area fluviale, caratterizzata principalmente dalla alternanza pelitico-
arenacea del Messiniano-Pliocene inferiore, dai depositi lacustri argilloso-limoso-sabbiosi del
Plio-Pleistocene e dai detriti di falda e coperture detritico-colluviali del Quaternario.
Le caratteristiche litologiche del territorio appartenente al sottobacino del Fiume Vera sono riportate nell’Allegato 4 alla presente scheda “Carta litologica della Scheda dell’Aterno-Pescara” in scala 1:250.000.
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3 CARATTERIZZAZIONE FAUNISTICA E VEGETAZIONALE
Il Fiume Vera scorre all’interno del “Parco territoriale attrezzato delle Sorgenti del Fiume Vera”.
Il parco copre una superficie di 30 ettari nei pressi di Tempera, nel comune de l’Aquila. Nelle
limpide acque delle sorgenti del Vera è stato scoperto un nuovo Plecottero del genere
Tacniopteryx. Nel parco sono presenti Pioppi e Salici, con cespugli di Biancospino e Prugnolo.
Gli uccelli che si possono trovare sono la Ballerina Bianca, la Ballerina Gialla, il Rampichino, il
Pigliamosche e il Picchio Verde. Tra i mammiferi la Faina e la Volpe.
Tra le specie più importanti e caratterizzanti il bacino idrografico ricordiamo:
Uccelli: Aythya nyroca, Alectoris graeca saxatilis, Anthus campestris, Apus melba, Aquila chrysaetos, Aythya ferina, Aythya fuligula, Bubo bubo, Caprimulgus europaeus, Dendrocopos leucotos, Emberiza hortulana, Falco biarmicus, Falco peregrinus, Ficedula albicollis, Fulica atra, Lanius collirio, Lullula arborea, Milvus migrans, Monticala saxatilis, Monticala solitarius, Montifringilla nivalis, Pernis apivorus, Petronia petronia, Podiceps cristatus, Prunella collaris, Pyrrhocorax graculus, Pyrrhocorax pyrrhocorax, Tichodroma muraria;
Mammiferi: Canis lupus, Rupicapra ornata, Lutra lutra, Felis silvestris, Microtus nivalis; Anfibi e rettili: Vipera ursinii, Elaphe quatuorlineata, Bombina variegata, Salamandrina
terdigitata, Triturus carnifex, Rana italica, Speleomantes italicus, Triturus italicus; Pesci: Rutilus rubidio, Cobitis tenia, Salmo macrostigma , Barbus plebejus; Invertebrati: Aradus frigidus, Austropotamobius pallipes, Coenonympha tullia,
Eriogaster catax, Hipparchia semele, appenninigera, Ischnopterapion cognatum, Italopodisma costai, Meligethes caudatus, Meligethes oreophilus, Microplontus fairmairei, Mogulones venedicus, Mylabris flexuosa, Nebria orsinii orsinii, Obuchovia galloprovinciale, Otiorhynchus cribrirostris, Otiorhynchus ovatus, Pandoriana pandora, Parnassius apollo, Parnassius mnemosyne, Poecilimon superbus, Potamonectes sansi, Pseudochelidura orsinii, Pseudocleonus italicus, Stenobothrus apenninus.
La zona presenta una notevole ricchezza di habitat ed una ricca varietà di specie endemiche
proprie dell’Appennino centrale. Ricco è il mosaico vegetazionale con presenza di specie rare.
Gli habitat principali sono:
macchie e boscaglie sclerofille: formazioni a Juniperus communis; formazioni erbose: calcicole alpine e subalpine, secche e seminaturali, percorsi
substeppici di graminacee, praterie magre da fieno a bassa altitudine;
torbiere basse alcaline;
ghiaioni calcarei e scisto-calcarei montani;
foreste di versanti, miste riparie di fiumi, faggete degli Appennini.
Le principali specie vegetali che meritano menzione sono:
Androsace mathildae, Adonis distorta, Rosalia alpina, Austropotamobius pallipes, Melanargia arge, Acer campestre, Acer lobelii, Allium moschatum, Alyssum cuneifolium, Androsace vitaliana, Anemone narcissiflora, Arenaria bertolonii, Artemisia eriantha, Astrantia auciflora, Betulla pedula, Campanula fragilis, Carex acuta, Carex firma, Carex flacca, Carex rupestris,
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Centaurea rupestris, Centaurea tenoreana, Cerastium thomasii, Crepis pygmaea, Cymbalaria pallida, Cynoglossum apenninum, Dactylorhiza incarnata, Edraiathus graminifolius,Eleocharis uniglumis, Epipactis palustris, Epipactis purpurata, Epipogium aphyllum, Erodium alpinum, Gentiana lutea, Hypericum androsaemum, Leontopodium nivale, Ligusticum lucidum, Lilium croceum, Lilium martagon, Menyanthes trifoliata, Myosotis caespitosa, Orlaya daucorlaya, Oxytropis caputoi, Paeonia officinalis, Papaver degeni, Potamogeton gramineus, Potentilla apennina, Potentilla nitida, Ranunculus flammula, Ranunculus magellensis, Ranunculus seguieri, Salix apennina, Salix breviserrata, Saxifraga ampullacea, Saxifraga callosa, Saxifraga exarata, Saxifraga italica, Saxifraga latina, Silene parnassica, Sorbus chamaemespilus, Thlaspi stylosum, Tofieldia calyculata, Trisetum villosum, Trollius europaeus, Vaccinium myrtillus, Viola magellensis.
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4 AREE RICHIEDENTI SPECIFICHE MISURE DI PREVENZIONE DALL’INQUINAMENTO E DI RISANAMENTO
Di seguito vengono indicate le aree che richiedono specifiche misure di prevenzione e
risanamento, individuate ai sensi del D.Lgs. 152/06.
4.1 Aree sensibili
Ai sensi del D.Lgs. 152/06 (Articolo 91 e Allegato 6 alla Parte terza), all’interno del sottobacino
idrografico del Fiume Vera non sono state classificate aree sensibili.
4.2 Zone vulnerabili da nitrati di origine agricola
Ai sensi del D.Lgs. 152/06 (Articolo 92 e Allegato 7/A alla Parte terza), nel territorio relativo al
sottobacino del Fiume Vera sono state classificate come zone potenzialmente vulnerabili da
nitrati di origine agricola le seguenti aree:
Zone potenzialmente vulnerabili Grado di Pericolosità
Piana dell’Alta Valle dell’Aterno Pericolosità media
L’individuazione delle zone vulnerabili è riportata nell’allegato cartografico “Prima individuazione delle Zone Vulnerabili da Nitrati di origine agricola (D.G.R. n.332 del 21 marzo2005)” in scala 1:250.000, Tavola 5-2.
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4.3 Altre aree richiedenti specifiche misure di prevenzione dall’inquinamento e di risanamento
4.3.1 Aree ad elevata protezione
Di seguito si riportano le aree ad elevata protezione ricadenti nel territorio del sottobacino del
Fiume Vera.
*Alla scala della Cartografia tale area non risulta visibile
L’identificazione e l’ubicazione delle aree protette sono indicate nell’Allegato 5 alla presente scheda “Carta delle Aree Protette presenti nella Scheda dell’Aterno-Pescara” in scala 1:250.000
4.3.2 Aree di particolare valenza ecosistemica
Nel sottobacino idrografico del Fiume Vera non sono state individuate aree di particolare
valenza ecosistemica.
4.3.3 Aree di particolare valenza geologico-paesaggistica
Nel sottobacino idrografico del Fiume Vera non sono state individuate aree di particolare
valenza geologico-paesaggistica.
Tipologia Denominazione Superficie (Km2)
% rispetto alla superficie dell’area idrografica
Parco Parco Nazionale Gran Sasso - Monti della Laga 96,17 69,75 Parco P.T.A. Sorgenti del Vera - - S.I.C. Campo Imperatore e Monte Cristo 7,95 5,76 S.I.C. Dorsale del Monte Franco a Passo Portella 30,49 22,12 S.I.C. Anfiteatro di Campo Pericoli* 0,003 0,00
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5 CARATTERIZZAZIONE DELL’USO AGRO-FORESTALE DEL SUOLO
La tabella seguente riporta, per ogni classe di uso del suolo, la superficie in ettari e la
percentuale di superficie occupata nell’ambito del sottobacino idrografico del Fiume Vera.
Superficie Classi di uso del suolo1
(ha) (%)
Aree boscate 4015,10 29,12
Aree cespugliate 404,44 2,93
Colture cerealicole e vivai 1508,48 10,94
Frutteti, vigneti, uliveti 227,74 1,65
Prato-pascolo 6832,27 49,55
Zone aperte a vegetazione rada o assente 434,17 3,15
Zone estrattive, discariche e cantieri 40,03 0,29
Zone industriali, commerciali e reti di comunicazione 101,74 0,74
Zone urbanizzate 224,80 1,63 1Fonte: Corine Land Cover, 2000.
Le classi di utilizzo del suolo relativo alla porzione di territorio appartenente al sottobacino del Fiume Vera sono riportate nell’Allegato 6 alla presente scheda “Carta dell’Uso del Suolo della Scheda dell’Aterno-Pescara” in scala 1:250.000.
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6 CARATTERIZZAZIONE QUALITATIVA DEL FIUME VERA
6.1 Monitoraggio e classificazione delle acque superficiali
6.1.1 Corsi d’acqua
Al fine di caratterizzare le condizioni di qualità del corso d’acqua in esame, sono stati considerati
i risultati del monitoraggio qualitativo effettuato in n. 1 stazione di prelievo ubicata all’interno
del sottobacino del Fiume Vera.
Stazioni di monitoraggio sul Fiume Vera
Codice stazione Comune Denominazione Distanza dalla
sorgente (Km)
R1307VE34 L’Aquila Paganica (loc. Aquilentro dopo confluenza Raiale) 10
L’ubicazione dei punti di monitoraggio qualitativo è riportata nell’Allegato 7 alla presente scheda “Carta dei punti di monitoraggio quali-quantitativo dei corsi d’acqua superficiali della Scheda dell’Aterno-Pescara” in scala 1:250.000.
Il monitoraggio e la classificazione dello stato di qualità del Fiume Vera sono stati effettuati ai
sensi dell’Allegato 1 al D.Lgs. 152/99.
Nelle tabelle seguenti vengono riportati lo Stato Ecologico (SECA) e lo Stato Ambientale (SACA),
derivati dal monitoraggio effettuato nella fase conoscitiva (biennio 2000-2002) e nella fase a
regime (I, II e III anno, rispettivamente 2003-2004, 2004-2005 e 2006). Nell’elaborazione dei
dati ai fini della determinazione del SECA e del SACA, nella fase a regime si è fatto riferimento
all’intervallo temporale maggio-aprile per i primi due anni di monitoraggio (2003-2004; 2004-
2005) e all’anno solare per il monitoraggio del 2006.
Stato Ecologico dei Corsi d'Acqua – SECA1
Prima classificazione Monitoraggio “a regime” Codice stazione Comune Fase conoscitiva:
2000-2002 I anno: 2003-
2004 II anno:
2004-2005 III anno:
2006 R1307VE34 L’Aquila Classe 3 Classe 3 Classe 3 Classe 2
1 Si ricorda che lo stato ecologico (SECA) è ottenuto incrociando l’IBE con il LIM.
Stato Ambientale dei Corsi d'Acqua – SACA1
Prima classificazione Monitoraggio “a regime” Codice stazione Comune Fase conoscitiva:
2000-2002 I anno: 2003-
2004 II anno: 2004-
2005 III anno:
2006 R1307VE34 L’Aquila sufficiente sufficiente sufficiente buono
1 Si ricorda che lo stato ambientale (SACA) si ottiene combinando la classe SECA con lo stato chimico derivante dalla concentrazione di inquinanti riportati in Tabella 1 dell’Allegato 1 al D.Lgs. 152/99.
Lo stato ecologico dei corsi d’acqua relativo al III anno di monitoraggio a regime (2006) è riportato nell’allegato cartografico “Carta dello Stato Ecologico dei Corpi Idrici Superficiali”, in scala 1:250.000, Tavola 4-2.
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Lo stato ambientale dei corsi d’acqua relativo al III anno di monitoraggio a regime (2006) è riportato nell’elaborato cartografico “Carta dello Stato Ambientale dei Corpi Idrici Superficiali”, in scala 1:250.000, Tavola 4-3.
L’andamento del SACA segue quello relativo al SECA, in quanto la concentrazione degli
inquinanti chimici monitorati (Tabella 1 dell’Allegato 1 al D.Lgs. 152/99) risulta, in ogni caso e
per tutti i periodi in esame, sempre inferiore ai valori soglia.
Il monitoraggio del Fiume Vera, effettuato per la sola stazione R1307VE34, mostra una qualità
ecologica ed ambientale “Sufficiente”, nella fase conoscitiva e nei primi due anni di
monitoraggio a regime, e “Buona”, nel III anno di monitoraggio a regime.
6.1.1.1 Risultati monitoraggio anno 2006
Si riportano, di seguito, il 75° percentile dei valori relativi all’indice L.I.M. (Livello di
Inquinamento da Macrodescrittori) e l’indice I.B.E. (Indice Biotico Esteso), per la stazione presa
in esame, nel III anno di monitoraggio a regime (2006).
Stazione R1307VE34
2006 Unità di misura
75° percentile
Livello inquinamento
parametro Punteggio
100-O2(% sat) % 6,5 1 80 B.O.D.5 O2 mg/l 3 2 40 C.O.D. O2 mg/l 7 2 40 Azoto ammoniacale mg/l 0,2 3 20 Azoto nitrico mg/l 0,5 2 40 Fosforo totale mg/l 0,2 3 20 Escherichia coli UFC/100 ml 9050 4 10 SOMMA 250 LIM 2
***************************************************** Classe IBE II
Nella stazione R1307VE34 i risultati, relativi alla campagna di monitoraggio 2006, evidenziano
una condizione di buona qualità ecologica rispetto all’obiettivo di qualità fissato per il 2016.
L’attribuzione della seconda classe SECA è determinata dal valore di entrambi gli indici.
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6.2 Monitoraggio e classificazione dei corpi idrici a specifica destinazione funzionale
6.2.1 Acque dolci che richiedono protezione e miglioramento per essere idonee
alla vita dei pesci
Ai fini della caratterizzazione ambientale del corso d’acqua, nella tabella seguente sono indicati i
risultati della classificazione delle acque dolci idonee alla vita dei pesci effettuata dall’Istituto
Zooprofilattico dell’Abruzzo e del Molise “G. Caporale”, a seguito della designazione dei tratti
fluviali realizzata tramite la Deliberazione di Giunta Regionale n. 3237 del 04/09/1996. Il
monitoraggio dei tratti fluviali, realizzato ai sensi del D.Lgs. 130/92 e del D.Lgs. 152/99
(Allegato 2, Sezione B, Tabella 1/B), è stato effettuato, relativamente al Fiume Vera, in due
momenti, nel 1996-1998 e nel 2002-2003.
Classificazione delle acque dolci superficiali idonee alla vita dei pesci
Localizzazione Monitoraggio 1996-1998
Monitoraggio 2002-2003
Corso d’acqua Inizio tratto considerato
Fine tratto considerato
Data di designazione Classificazione
ai sensi del D.Lgs. 130/92
Classificazione ai sensi del
D.Lgs. 152/99
Fiume Vera in prossimità delle sorgenti
500 m circa più a valle 04/09/1996 acque
salmonicole n.r.
n.r.: non rilevato
Sulla base delle analisi compiute durante le diverse fasi di monitoraggio e relative ai parametri
previsti dalla normativa di cui sopra, le acque prelevate lungo il corso del Fiume Vera, in
prossimità delle sorgenti, a seguito dei monitoraggi 1996-1998 e 2004-2005, risultano conformi
alla vita dei pesci salmonidi (ai sensi del D.Lgs. 130/92) in quanto i valori dei parametri
monitorati sono inferiori ai limiti stabiliti dalla normativa per le acque salmonicole.
L’identificazione delle acque dolci che richiedono protezione e miglioramento per essere idonee alla vita dei pesci è riportata nell’Allegato 8 alla presente scheda “Carta delle Acque idonee alla Vita dei Pesci della Scheda dell’Aterno-Pescara” in scala 1:250.000.
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6.3 Pressioni antropiche esercitate sullo stato qualitativo delle acque
Di seguito sono indicate le pressioni di origine antropica esercitate sullo stato qualitativo dei
corpi idrici presenti sul territorio del sottobacino idrografico del Fiume Vera.
6.3.1 Agglomerati con carico generato maggiore di 2000 abitanti equivalenti8
Dai dati forniti dagli Enti d’Ambito e dai Gestori del Servizio Idrico Integrato, relativi alla
ricognizione degli agglomerati con carico generato superiore ai 2000 a.e. (Direttiva
91/271/CEE), effettuata ai fini dell’evasione degli obblighi informativi (D.M. 18/09/02), non
risultano agglomerati con carico generato superiore ai 2000 a.e. presenti nel sottobacino
idrografico del Fiume Vera.
6.3.2 Caratterizzazione delle pressioni derivanti da carichi antropici sullo stato
qualitativo delle acque
Nelle tabelle successive vengono riportate le stime relative ai carichi potenziali ed effettivi di
origine civile, industriale, zootecnica ed agricola, ovvero:
Carichi di origine civile ed industriale (COD, BOD5, Azoto e Fosforo); Carichi di origine zootecnica (COD, BOD5, Azoto e Fosforo)
Carichi di origine agricola (Azoto e Fosforo).
Per ciò che concerne la metodologia adottata si rimanda alle procedure descritte nel capitolo 4
del Quadro Conoscitivo.
6.3.2.1 Pressione antropica derivante da carico potenziale ed effettivo civile ed industriale
Come riportato nel Quadro Conoscitivo al paragrafo 4.2, la stima dei carichi potenziali ed
effettivi di origine civile ed industriale è stata effettuata prendendo in considerazione le
informazioni relative agli agglomerati superiori ai 2000 a.e. e ai restanti comuni non compresi
negli stessi.
La ricognizione degli agglomerati utilizzata come riferimento per tale valutazione è stata quella
effettuata nel 2004, ai sensi del D.M. 18/09/2002.
Le stime ottenute, sebbene non tengano conto dell’aggiornamento della ricognizione degli
agglomerati effettuata nel 2007 e riportata nel paragrafo 6.3.2, si ritengono significative per
un’indagine delle pressioni a scala di bacino.
Carichi potenziali prodotti (t/anno)
Carichi effettivi prodotti (t/anno)
Sottobacino Tipologia carichi
COD BOD5 N -
Azoto P -
Fosforo COD BOD5 N -
Azoto P -
Fosforo
Civile 2,27 1,13 0,23 0,03 1,88 0,94 0,21 0,03 Vera
Industriale 1,16 0,58 0,12 0,02 0,96 0,48 0,11 0,02
8 Fonte:Enti d’Ambitoe Gestoridel Servizio Idrico Integrato ai sensi del D.M. 18/09/02 (Ottobre 2007).
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Non risultano industrie autorizzate allo scarico diretto nel sottobacino del Fiume Vera. Si ricorda
che i carichi industriali autorizzati allo scarico diretto sono definiti come i carichi inquinanti di
insediamenti produttivi che, non servendosi di alcun sistema depurativo consortile o comunale,
sono altresì dotati di impianti autonomi di trattamento e pertanto chiedono alle Province
autorizzazione allo scarico diretto in corpo idrico superficiale. Tali industrie sono soggette al
rispetto delle concentrazioni limite riportate in Tabella 3 dell’Allegato 5 alla Parte Terza del
D.Lgs. 152/2006.
6.3.2.2 Pressione antropica derivante da carico zootecnico potenziale ed effettivo
A partire dai dati relativi al numero dei capi forniti dall’ISTAT (5° Censimento Generale
dell’Agricoltura – 22 Ottobre 2000) sono stati calcolati i carichi zootecnici, potenziali ed effettivi,
per ciascun comune appartenente al sottobacino idrografico del Fiume Vera, in termini di COD,
BOD5, Azoto e Fosforo in tonnellate annue, secondo i coefficienti indicati nei quaderni dell’IRSA
(1991), come descritto nel capitolo 4 del Quadro Conoscitivo.
Carichi potenziali1 Carichi effettivi2 Comune BOD5
(t/a) COD (t/a)
Azoto (t/a)
Fosforo (t/a)
BOD5 (t/a)
COD (t/a)
Azoto (t/a)
Fosforo (t/a)
Barisciano 3,07 6,61 0,77 0,12 0,03 0,17 0,10 0,00 L'Aquila 307,20 660,71 75,21 11,57 3,07 16,52 12,78 0,35
Pietracamela 0,01 0,02 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 Pizzoli 0,04 0,09 0,01 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00
Carichi zootecnici totali 310,32 667,43 75,98 11,69 3,10 16,69 12,89 0,35
1I valori mostrati sono approssimati alla seconda cifra decimale.
6.3.2.3 Pressione antropica derivante da carico agricolo potenziale ed effettivo
A partire dai dati relativi al tipo ed estensione delle colture presenti nei comuni appartenenti al
sottobacino idrografico del Fiume Vera (5° Censimento Generale dell’Agricoltura – ISTAT, 22
Ottobre 2000) sono stati calcolati i carichi agricoli potenziali ed effettivi, per ciascun comune, in
termini di Azoto e Fosforo in tonnellate annue, come descritto nel capitolo 4 del Quadro
Conoscitivo.
Carichi potenziali1 Carichi effettivi2 Comune Azoto
(t/a) Fosforo
(t/a) Azoto (t/a)
Fosforo (t/a)
Barisciano 1,09 0,31 0,17 0,01 L'Aquila 72,94 22,15 14,59 0,66
Pietracamela 0,00 0,00 0,00 0,00 Pizzoli 0,01 0,00 0,00 0,00
Carichi agricoli totali 74,04 22,47 14,77 0,67 1 Carichi al lordo dei coefficienti di sversamento nelle acque superficiali (valori approssimati alla seconda cifra decimale). 2 Carichi al netto dei fattori correttivi: sversamento, precipitazione, permeabilità e pendenza (valori approssimati alla seconda cifra decimale).
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7 CARATTERIZZAZIONE QUANTITATIVA DEL FIUME VERA
7.1 Identificazione Idrometri
Non vi sono idrometri ricadenti nel sottobacino idrografico del Fiume Vera.
7.2 Pressioni antropiche esercitate sullo stato quantitativo delle acque
Vengono definite le opere di derivazione insistenti sul sottobacino idrografico del Fiume Vera, al
fine di evidenziare criticità di tipo quantitativo.
Le utenze riportate sono quelle la cui portata derivata media annua supera i 100 l/s; la somma
delle portate relative alle utenze la cui portata derivata media annua è inferiore ai 100 l/s è pari
a circa 43 l/s e rappresenta il 2% circa del totale.
Pratica Ente Gestore Comune di Utenza
Corso d’acqua Utilizzo
Portata Media annua
derivata (l/s) Tipo
AQ/D/1389 Vicentini Alfonso L’Aquila Fiume Vera Piscicoltura 1200 Derivazione
AQ/D/1422
Consorzio di Bonifica interno -
Bacino Aterno Sagittario
L’Aquila Fiume Vera-
Torrente Raiale
Irriguo 1188 Derivazione
AQ/D/1456 Sorgenti delle Fontanelle L’Aquila Sorgente
Capo Vera Piscicoltura 200 Derivazione
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8 ANALISI DELLE PRESSIONI ED ATTRIBUZIONE DELLO STATO DI QUALITÀ AMBIENTALE AL CORSO D’ACQUA
La seguente analisi ha la finalità di:
valutare le pressioni insistenti sul corso d’acqua considerato, dividendo lo stesso in tratti
in funzione dell’ubicazione delle stazioni di monitoraggio della qualità fluviale;
utilizzare tale valutazione delle pressioni per attribuire lo stato di qualità ambientale
all’intero corso d’acqua, passando così da una classificazione puntuale, in
corrispondenza di ciascuna stazione di monitoraggio, ad una classificazione per tratti.
Il risultato di tale analisi è riportato nella Figura 8.1 e descritto nell’analisi che segue.
Figura 8 1: Stato Ambientale del Fiume Vera
La seguente analisi è stata redatta sulla base dei dati disponibili censiti nell’ambito della
redazione del Piano di Tutela, così come descritti nelle Relazioni di Piano “Metodologia” e
“Quadro Conoscitivo”. Considerando la stima dei carichi inquinanti in termini di BOD5, COD,
Azoto e Fosforo, recapitanti in ciascun bacino idrografico, effettuata come descritto al capitolo 4
della Relazione “Quadro Conoscitivo”, il bacino del Fiume Vera risulta soggetto a carichi effettivi
per unità di superficie (t/anno/km2) di Azoto e Fosforo di varia origine prossimi ai valori minimi
regionali.
La stazione R1307VE34, ubicata nel comune de L’Aquila, è situata a valle di Paganica, nei pressi
!(
R1307VE34
L'Aquila
Paganica-Tempera
T. Raiale
Aterno
Aterno
Stato Ambientale del Fiume Vera (1:170000Stato Ambientale del Fiume Vera (1:170000))
:
.::Stato Ambientale ElevatoStato Ambientale Elevato
:Stato Ambientale Buono:Stato Ambientale Buono
:Stato Ambientale Sufficiente:Stato Ambientale Sufficiente
:Stato Ambientale Scadente :Stato Ambientale Scadente
:Stato Ambientale Pessimo:Stato Ambientale Pessimo
:Limiti di bacino idrografico:Limiti di bacino idrografico
:Limiti provinciali:Limiti provinciali
Stato Ambientale del Fiume Vera (1:170000Stato Ambientale del Fiume Vera (1:170000))
:
.Stato Ambientale del Fiume Vera (1:170000Stato Ambientale del Fiume Vera (1:170000))
:
.Stato Ambientale del Fiume Vera (1:170000Stato Ambientale del Fiume Vera (1:170000))
:
.::Stato Ambientale ElevatoStato Ambientale Elevato
:Stato Ambientale Buono:Stato Ambientale Buono
:Stato Ambientale Sufficiente:Stato Ambientale Sufficiente
:Stato Ambientale Scadente :Stato Ambientale Scadente
:Stato Ambientale Pessimo:Stato Ambientale Pessimo
:Limiti di bacino idrografico:Limiti di bacino idrografico
:Limiti provinciali:Limiti provinciali
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della confluenza con il Torrente Raiale. I carichi stimati di Azoto e Fosforo di origine agricola e
zootecnica, insistenti sulla porzione di bacino sottesa al tratto in esame, risultano pari a circa
l’80% dei carichi totali insistenti su tutto il bacino. L’ambiente circostante è caratterizzato da
coltivi, che si spingono in prossimità degli argini e dai quali si dipartono diverse captazioni ad
uso irriguo. Nel tratto posto a monte della stazione insistono 2 impianti minori di depurazione di
acque reflue urbane (con capacità di progetto e carico d’ingresso inferiore ai 2000 a.e.).
Nell’intero sotto-bacino non sono stati attualmente censiti agglomerati superiori ai 2000 a.e. i
cui carichi recapitano nel tratto in esame, mentre a valle della stazione è stata rilevata
un’attività industriale di elettronica che utilizza sostanze pericolose nel proprio ciclo produttivo.
Relativamente al monitoraggio effettuato nel 2006, lo stato di qualità della stazione è ritenuto
pari a “Buono”. Si ritiene che tale giudizio possa essere esteso sia a monte che a valle della
stazione, fino alla confluenza con l’Aterno.
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SEZ. 03: SOTTOBACINO DEL TORRENTE RAIO
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1 CARATTERIZZAZIONE DELL’AREA IDROGRAFICA E DEI RELATIVI CORPI IDRICI
A seguire si riporta la caratterizzazione amministrativa e fisiografica del sottobacino idrografico
del Torrente Raio.
1.1 Inquadramento amministrativo
Nelle tabelle seguenti vengono riportati i caratteri amministrativi del sottobacino in esame.
Nome sottobacino Province Numero Comuni
Area del bacino ricadente nella Provincia (Km2)
% Area totale del bacino ricadente nella Provincia
Torrente Raio L’Aquila 8 260,36 100
Caratteristiche del sottobacino idrografico
Nome sottobacino Codice del corso d’acqua Area totale (Km2)
Torrente Raio R1307RA 260,36
La delimitazione del sottobacino idrografico del Torrente Raio è riportata nell’Allegato 1 alla presente scheda “Inquadramento Territoriale della Scheda dell’Aterno-Pescara” in scala 1:250.000.
Comuni appartenenti al sottobacino idrografico
Comune Provincia Estensione sul sottobacino (Km2)
ATO di appartenenza
L’Aquila AQ 67,80 1 Lucoli AQ 93,56 1 Magliano De’ Marsi AQ 0,003 1 Ocre AQ 0,01 1 Rocca Di Cambio AQ 6,83 1 Rocca Di Mezzo AQ 0,17 1 Scoppito AQ 41,96 1 Tornimparte AQ 50,02 1
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1.2 Caratterizzazione fisiografica
Nella tabella seguente vengono indicate le caratteristiche fisiografiche del sottobacino
idrografico del Torrente Raio.
Quota (m s.l.m.)
Estensione latitudinale*
(m)
Estensione longitudinale*
(m) Nome Area (Km2)
Perimetro (Km)
min med max N min N max E min E max
Torrente Raio 260,36 91 619 1239 2264 4670660 4694940 2369920 2394679
1 Coordinate Gauss-Boaga, fuso Est.
1.3 Individuazione dei corpi idrici
Nei paragrafi seguenti vengono indicate le diverse tipologie di corpi idrici, suddivisi in superficiali
e sotterranei, individuati ai sensi del D.Lgs. 152/06 nell’ambito del sottobacino idrografico del
Torrente Raio.
1.3.1 Corpi idrici superficiali
Nei paragrafi seguenti vengono descritti sinteticamente i corpi idrici superficiali presenti nel
territorio appartenente al sottobacino idrografico del Torrente Raio.
1.3.1.1 Corsi d’acqua
A seguire viene definita la tipologia del corso d’acqua in esame.
1.3.1.1.1 Corsi d’acqua potenzialmente influenti sui corpi idrici significativi
Il Torrente Raio costituisce un corso d’acqua potenzialmente influente sull’asta principale del
Fiume Aterno.
1.3.1.2 Laghi
Nell’ambito del sottobacino idrografico del Torrente Raio non sono presenti laghi, naturali o
artificiali, significativi.
1.3.1.3 Canali artificiali
Nell’ambito del sottobacino idrografico del Torrente Raio non sono presenti canali artificiali
significativi e di interesse.
Per informazioni più dettagliate inerenti l’identificazione dei corpi idrici si rimanda alla Relazione Generale - Sezione III R1.3 “Quadro Conoscitivo”.
I corsi d’acqua potenzialmente influenti sui corpi idrici significativi sono riportati nell’Allegato 2 alla presente scheda “Carta dei Corpi Idrici Superficiali Significativi e di Interesse della Scheda dell’Aterno-Pescara” in scala 1:250.000.
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1.3.2 Corpi idrici sotterranei
Nei paragrafi seguenti si riporta una sintetica descrizione dei corpi idrici sotterranei significativi e
di interesse rientranti nell’ambito del sottobacino idrografico del Torrente Raio.
Lo studio idrogeologico di dettaglio del territorio abruzzese è riportato nell’Allegato Monografico A1.2 “Relazione Idrogeologica”.
La quantificazione delle risorse idriche disponibili è descritta nell’Allegato Monografico A1.3 “Bilancio Idrologico e Idrogeologico”.
1.3.2.1 Corpi idrici sotterranei significativi
Nelle tabelle a seguire vengono riportati i corpi idrici sotterranei significativi presenti nelle
successioni carbonatiche e fluvio-lacustri.
Corpi idrici sotterranei significativi in successioni carbonatiche
Corpi idrici sotterranei principali Corpi idrici sotterranei secondari
Denominazione Sigla Litologia prevalente Denominazione Sigla Litologia
prevalente Monte Giano3 V-G-N(a) csm Monte Velino – Monte Giano – Monte
Nuria V-G-N csm Monte Velino – Monte Nuria3 V-G-N(b) csm
Legenda: Litologia prevalente affiorante: csm: calcari, calcari con selce e calcari marnosi
Corpi idrici sotterranei significativi in successioni fluvio-lacustri
Denominazione Sigla Litologia prevalente
Piana dell’Alta Valle dell’Aterno AVA gla Legenda: Litologia prevalente affiorante: gla: ghiaie, limi e argille.
1.3.2.2 Corpi idrici sotterranei di interesse
Nell’ambito del sottobacino idrografico del Torrente Raio non sono presenti corpi idrici
sotterranei di interesse.
1.3.3 Corpi idrici a specifica destinazione funzionale
All’interno del sottobacino idrografico del Torrente Raio non sono stati identificati corpi idrici a
specifica destinazione funzionale.
I corpi idrici sotterrenei significativi sono riportati nell’Allegato 3 alla presente scheda “Carta dei Corpi Idrici Sotterranei Significativi e di Interesse della Scheda dell’Aterno-Pescara” in scala 1:250.000.
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2 CARATTERIZZAZIONE GEOLOGICA
La parte alta del sottobacino idrografico del Torrente Raio è costituita dalla successione calcarea
e calcareo-dolomitica in facies di piattaforma carbonatica del Lias medio-Miocene inferiore. Una
faglia inversa disloca tali sedimenti e li mette a contatto con quelli calcareo-clastici di scarpata-
bacino prossimale del Lias medio-Oligocene; lo stesso avviene con un sovrascorrimento di
vergenza Sud Ovest-Nord Est. Inoltre, in successione stratigrafica si notano i calcari micritici
seguiti dalle marne argillose, marne e marne calcaree emipelagiche del Miocene inferiore-
Miocene superiore p.p., interessati anche da una faglia diretta, ed i sedimenti arenacei ed
arenaceo-pelitici del Messiniano. La parte bassa del sottobacino idrografico in esame è costituita
dai depositi lacustri argilloso-limoso sabbiosi del Pliocene-Pleistocene e da quelli alluvionali
attuali.
Le caratteristiche litologiche del territorio appartenente al sottobacino del Torrente Raio sono riportate nell’Allegato 4 alla presente scheda “Carta litologica della Scheda dell’Aterno-Pescara” in scala 1:250.000.
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3 CARATTERIZZAZIONE FAUNISTICA E VEGETAZIONALE
Una parte del sottobacino idrografico del Torrente Raio è compresa nell’area SIC “Bosco di
Cerasolo – M. Puzzillo”; questo evidenzia la notevole naturalità presente all’interno del bacino.
La presenza di mammiferi minacciati di estinzione, nonché la nidificazione di alcuni rapaci diurni
particolarmente significativi, evidenzia come il sottobacino interessato presenti una complessa e
ricca catena alimentare. La qualità ambientale del sito deriva dalla ricchezza degli habitat, tra
cui i meglio rappresentati sono i prioritari, e dalla presenza di mammiferi tipici dell’Appennino
Abruzzese (lupo, orso), che richiedono ampi spazi di elevata naturalità e che evidenziano
l’esistenza di reti trofiche complesse. Elevato è anche il valore scenico.
Tra le specie faunistiche più importanti che caratterizzano il bacino idrografico troviamo:
Uccelli: Aythya nyroca, Alectoris graeca saxatilis, Anthus campestris, Apus melba, Aquila chrysaetos, Aythya ferina, Aythya fuligula, Bubo bubo, Caprimulgus europaeus, Dendrocopos leucotos, Emberiza hortulana, Falco biarmicus, Falco peregrinus, Ficedula albicollis, Fulica atra, Lanius collirio, Lullula arborea, Milvus migrans, Monticala saxatilis, Monticala solitarius, Montifringilla nivalis, Pernis apivorus, Petronia petronia, Podiceps cristatus, Prunella collaris, Pyrrhocorax graculus, Pyrrhocorax pyrrhocorax, Tichodroma muraria;
Mammiferi: Canis lupus, Ursus arctos; Anfibi e rettili: Vipera ursinii, Elaphe quatuorlineata, Bombina variegata, Salamandrina
terdigitata, Triturus carnifex, Rana italica, Speleomantes italicus, Triturus italicus Pesci: Rutilus rubidio, Cobitis tenia, Salmo macrostigma , Barbus plebejus;
Invertebrati: Aradus frigidus, Austropotamobius pallipes, Coenonympha tullia, Eriogaster catax, Hipparchia semele, Ischnopterapion cognatum, Italopodisma costai, Meligethes caudatus, Meligethes oreophilus, Microplontus fairmairei, Mogulones venedicus, Mylabris flexuosa, Nebria orsinii orsinii, Obuchovia galloprovinciale, Otiorhynchus cribrirostris, Otiorhynchus ovatus, Pandoriana pandora, Parnassius apollo, Parnassius mnemosyne, Poecilimon superbus, Potamonectes sansi, Pseudochelidura orsinii, Pseudocleonus italicus, Stenobothrus apenninus.
La zona presenta una notevole ricchezza di habitat ed una ricca varietà di specie endemiche
proprie dell’Appennino centrale. Ricco è il mosaico vegetazionale con presenza di specie rare.
Gli habitat, i principali sono:
macchie e boscaglie sclerofille: formazioni a Juniperus communis; formazioni erbose: calcicole alpine e subalpine, secche e seminaturali, percorsi
substeppici di graminacee, praterie magre da fieno a bassa latitudine;
ghiaioni calcarei e scisto-calcarei montani e alpini, pareti rocciose calcaree con
vegetazione casmofitica;
foreste di versanti, miste riparie di fiumi, faggete degli Appennini.
Le principali specie vegetali che meritano menzione sono: Androsace mathildae, Adonis distorta, Rosalia alpina, Austropotamobius pallipes, Melanargia arge, Acer campestre, Acer lobelii, Allium moschatum, Alyssum cuneifolium, Androsace vitaliana, Anemone narcissiflora, Arenaria
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bertolonii, Artemisia eriantha, Astrantia auciflora, Betulla pedula, Campanula fragilis, Carex acuta, Carex firma, Carex flacca, Carex rupestris, Centaurea rupestris, Centaurea tenoreana, Cerastium thomasii, Crepis pygmaea, Cymbalaria pallida, Cynoglossum apenninum, Dactylorhiza incarnata, Edraiathus graminifolius,Eleocharis uniglumis, Epipactis palustris, Epipactis purpurata, Epipogium aphyllum, Erodium alpinum, Gentiana lutea, Hypericum androsaemum, Leontopodium nivale, Ligusticum lucidum, Lilium croceum, Lilium martagon, Menyanthes trifoliata, Myosotis caespitosa, Orlaya daucorlaya, Oxytropis caputoi, Paeonia officinalis, Papaver degeni, Potamogeton gramineus, Potentilla apennina, Potentilla nitida, Ranunculus flammula, Ranunculus magellensis, Ranunculus seguieri, Salix apennina, Salix breviserrata, Saxifraga ampullacea, Saxifraga callosa, Saxifraga exarata, Saxifraga italica Saxifraga latina, Silene parnassica, Sorbus chamaemespilus, Thlaspi stylosum, Tofieldia calyculata, Trisetum villosum, Trollius europaeus, Vaccinium myrtillus, Viola magellensis.
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4 AREE RICHIEDENTI SPECIFICHE MISURE DI PREVENZIONE DALL’INQUINAMENTO E DI RISANAMENTO
Di seguito vengono indicate le aree che richiedono specifiche misure di prevenzione e
risanamento, individuate ai sensi del D.Lgs. 152/06.
4.1 Aree sensibili
Ai sensi del D.Lgs. 152/06 (Articolo 91 e Allegato 6 alla Parte terza), all’interno del sottobacino
idrografico del Torrente Raio non sono state classificate aree sensibili.
4.2 Zone vulnerabili da nitrati di origine agricola
Ai sensi del D.Lgs. 152/06 (Articolo 92 e Allegato 7/A alla Parte terza), nel territorio ricadente
nel bacino idrografico del Torrente Raio, sono state classificate come zone potenzialmente
vulnerabili le aree riportate nella tabella seguente.
L’individuazione delle zone vulnerabili è riportata nell’allegato cartografico “Prima individuazione delle Zone Vulnerabili da Nitrati di origine agricola (D.G.R. n.332 del 21 marzo 2005)” in scala 1:250.000, Tavola 5-2.
4.3 Altre aree richiedenti specifiche misure di prevenzione dall’inquinamento e di risanamento
4.3.1 Aree ad elevata protezione
Di seguito si riportano le aree ad elevata protezione ricadenti nel territorio del sottobacino del
Torrente Raio.
*Alla scala della Cartografia tale area non risulta visibile
Zone potenzialmente vulnerabili Grado di Pericolosità
Piana dell’Alta Valle dell’Aterno Pericolosità media
Tipologia Denominazione Superficie (Km2)
% rispetto alla superficie dell’area idrografica
Parco Parco Regionale Sirente Velino 7,04 2,7 S.I.C. Bosco di Cerasolo – M. Puzzillo 26,80 10,29 S.I.C. Campo Felice 12,02 4,62 S.I.C. Monte Cagno – Monte Ocre 27,92 10,72 S.I.C. Monte Calvo 1,86 0,71 S.I.C. Murolungo - Vallone di Teve - M.Rozza* 0,01 0,00
L’identificazione e l’ubicazione delle aree protette sono indicate nell’Allegato 5 alla presente scheda “Carta delle Aree Protette presenti nella Scheda dell’Aterno-Pescara” in scala 1:250.000
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4.3.2 Aree di particolare valenza ecosistemica
Nel sottobacino idrografico del Torrente Raio non sono state individuate aree di particolare
valenza ecosistemica.
4.3.3 Aree di particolare valenza geologico-paesaggistica
Nel sottobacino idrografico del Torrente Raio non sono state individuate aree di particolare
valenza geologico-paesaggistica.
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5 CARATTERIZZAZIONE DELL’USO AGRO-FORESTALE DEL SUOLO
La tabella seguente riporta, per ogni classe di uso del suolo, la superficie in ettari e la
percentuale di superficie occupata nell’ambito del sottobacino idrografico del Torrente Raio.
Superficie Classi di uso del suolo1
(ha) (%)
Aree boscate 10301,87 39,58
Aree cespugliate 2039,08 7,83
Colture cerealicole e vivai 4028,33 15,48
Corsi d’acqua, canali e idrovie, bacini d’acqua 1,57 0,01
Frutteti, vigneti, uliveti 266,45 1,02
Prato-pascolo 7372,46 28,33
Zone aperte a vegetazione rada o assente 1168,58 4,49
Zone estrattive, discariche e cantieri 15,57 0,06
Zone industriali, commerciali e reti di comunicazione 189,60 0,73
Zone urbanizzate 642,51 2,47 1Fonte: Corine Land Cover, 2000.
Le classi di utilizzo del suolo relativo alla porzione di territorio appartenente al sottobacino del Torrente Raio sono riportate nell’Allegato 6 alla presente scheda “Carta dell’Uso del Suolo della Scheda dell’Aterno-Pescara” in scala 1:250.000.
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6 CARATTERIZZAZIONE QUALITATIVA DEL TORRENTE RAIO
6.1 Monitoraggio e classificazione delle acque superficiali
6.1.1 Corsi d’acqua
Al fine di caratterizzare le condizioni di qualità del corso d’acqua in esame, sono stati considerati
i risultati del monitoraggio qualitativo effettuato in n.1 stazione di prelievo ubicata all’interno del
sottobacino del Torrente Raio.
Stazioni di monitoraggio sul Torrente Raio
Codice stazione Comune Denominazione Distanza dalla sorgente (Km)
R1307RA29 L’Aquila Sassa Scalo (ponte sul fiume dopo p. livello) 15
L’ubicazione dei punti di monitoraggio qualitativo è riportata nell’Allegato 7 alla presente scheda “Carta dei punti di monitoraggio quali-quantitativo dei corsi d’acqua superficiali della Scheda dell’Aterno-Pescara” in scala 1:250.000.
Il monitoraggio e la classificazione dello stato di qualità del Torrente Raio sono stati effettuati ai
sensi dell’Allegato 1 al D.Lgs. 152/99.
Nelle tabelle seguenti vengono riportati lo Stato Ecologico (SECA) e lo Stato Ambientale (SACA),
derivati dal monitoraggio effettuato nella fase conoscitiva (biennio 2000-2002) e nella fase a
regime (I, II e III anno, rispettivamente 2003-2004, 2004-2005 e 2006). Nell’elaborazione dei
dati ai fini della determinazione del SECA e del SACA, nella fase a regime si è fatto riferimento
all’intervallo temporale maggio-aprile per i primi due anni di monitoraggio (2003-2004; 2004-
2005) e all’anno solare per il monitoraggio del 2006.
Stato Ecologico dei Corsi d'Acqua – SECA1
Prima classificazione Monitoraggio “a regime” Codice stazione Comune Fase conoscitiva:
2000-2002 I anno: 2003-
2004 II anno:
2004-2005 III anno:
2006 R1307RA29 L’Aquila Classe 4 Classe 4 Classe 4 Classe 4
1 Si ricorda che lo stato ecologico (SECA) è ottenuto incrociando l’IBE con il LIM.
Stato Ambientale dei Corsi d'Acqua – SACA1
Prima classificazione Monitoraggio “a regime” Codice stazione Comune Fase conoscitiva:
2000-2002 I anno: 2003-
2004 II anno: 2004-
2005 III anno:
2006 R1307RA29 L’Aquila scadente scadente scadente scadente
1 Si ricorda che lo stato ambientale (SACA) si ottiene combinando la classe SECA con lo stato chimico derivante dalla concentrazione di inquinanti riportati in Tabella 1 dell’Allegato 1 al D.Lgs. 152/99.
Lo stato ecologico dei corsi d’acqua relativo al III anno di monitoraggio a regime (2006) è riportato nell’allegato cartografico “Carta dello Stato Ecologico dei Corpi Idrici Superficiali”, in scala 1:250.000, Tavola 4-2.
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Lo stato ambientale dei corsi d’acqua relativo al III anno di monitoraggio a regime (2006) è riportato nell’elaborato cartografico “Carta dello Stato Ambientale dei Corpi Idrici Superficiali”, in scala 1:250.000, Tavola 4-3.
L’andamento del SACA segue quello relativo al SECA, in quanto la concentrazione degli
inquinanti chimici monitorati (Tabella 1 dell’Allegato 1 al D.Lgs. 152/99) risulta, in ogni caso e
per tutti i periodi in esame, sempre inferiore ai valori soglia.
Il monitoraggio del Torrente Raio, effettuato per la sola stazione R1307RA29, mostra una
qualità ecologica ed ambientale “Scadente”, sia nella fase conoscitiva che nel periodo di
monitoraggio a regime .
6.1.1.1 Risultati monitoraggio anno 2006
Si riportano, di seguito, il 75° percentile dei valori relativi all’indice L.I.M. (Livello di
Inquinamento da Macrodescrittori) e l’indice I.B.E. (Indice Biotico Esteso), per la stazione presa
in esame, nel III anno di monitoraggio a regime (2006).
Stazione R1307RA29
2006 Unità di misura
75° percentile
Livello inquinamento
parametro Punteggio
100-O2(% sat) % 48 4 10 B.O.D.5 O2 mg/l 9 4 10 C.O.D. O2 mg/l 22 4 10 Azoto ammoniacale mg/l 4,9 5 5 Azoto nitrico mg/l 1,1 2 40 Fosforo totale mg/l 0,40 4 10 Escherichia coli UFC/100 ml 52000 5 5 SOMMA 90 LIM 4
***************************************************** Classe IBE III
Nella stazione R1307RA29 i risultati, relativi alla campagna di monitoraggio 2006, evidenziano
una condizione di forte alterazione rispetto all’obiettivo di qualità fissato per il 2016.
L’attribuzione della quarta classe SECA è determinata dal valore dell’indice LIM.
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6.2 Pressioni antropiche esercitate sullo stato qualitativo delle acque
Di seguito sono indicate le pressioni di origine antropica esercitate sullo stato qualitativo dei corpi
idrici presenti sul territorio del sottobacino idrografico del Torrente Raio.
6.2.1 Agglomerati con carico generato maggiore di 2000 abitanti equivalenti9
Dai dati forniti dagli Enti d’Ambito e dai Gestori del Servizio Idrico Integrato, relativi alla ricognizione
degli agglomerati con carico generato superiore ai 2000 a.e. (Direttiva 91/271/CEE), effettuata ai
fini dell’evasione degli obblighi informativi (D.M. 18/09/02), non risultano, nel sottobacino
idrografico del Torrente Raio, agglomerati con carico generato maggiore di 2000 a.e..
6.2.2 Caratterizzazione delle pressioni derivanti da carichi antropici sullo stato
qualitativo delle acque
Nelle tabelle successive vengono riportate le stime relative ai carichi potenziali ed effettivi di origine
civile, industriale, zootecnica ed agricola, ovvero:
- Carichi di origine civile ed industriale (COD, BOD5, Azoto e Fosforo); - Carichi di origine zootecnica (COD, BOD5, Azoto e Fosforo);
- Carichi di origine agricola (Azoto e Fosforo).
Per ciò che concerne la metodologia adottata si rimanda alle procedure descritte nel capitolo 4 del
Quadro Conoscitivo.
6.2.2.1 Pressione antropica derivante da carico potenziale ed effettivo civile ed
industriale
Come riportato nel Quadro Conoscitivo al paragrafo 4.2, la stima dei carichi potenziali ed effettivi di
origine civile ed industriale è stata effettuata prendendo in considerazione le informazioni relative
agli agglomerati superiori ai 2000 a.e. e ai restanti comuni non compresi negli stessi.
La ricognizione degli agglomerati utilizzata come riferimento per tale valutazione è stata quella
effettuata nel 2004, ai sensi del D.M. 18/09/2002.
Le stime ottenute, sebbene non tengano conto dell’aggiornamento della ricognizione degli
agglomerati effettuata nel 2007 e riportata nel paragrafo 6.3.2, si ritengono significative per
un’indagine delle pressioni a scala di bacino.
Carichi potenziali prodotti (t/anno)
Carichi effettivi prodotti (t/anno)
Sottobacino Tipologia carichi
COD BOD5 N - Azoto P - Fosforo COD BOD5 N -
Azoto P -
Fosforo
Civile 138,78 69,39 13,88 2,14 115,19 57,59 13,14 1,99 RAIO
Industriale 49,71 24,86 4,97 0,77 41,26 20,63 4,71 0,71
Non risultano industrie autorizzate allo scarico diretto nel sottobacino del Torrente Raio. Si ricorda
che i carichi industriali autorizzati allo scarico diretto sono definiti come i carichi inquinanti di
9 Fonte:Enti d’Ambitoe Gestoridel Servizio Idrico Integrato ai sensi del D.M. 18/09/02 (Ottobre 2007).
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insediamenti produttivi che, non servendosi di alcun sistema depurativo consortile o comunale,
sono altresì dotati di impianti autonomi di trattamento e pertanto chiedono alle Province
autorizzazione allo scarico diretto in corpo idrico superficiale. Tali industrie sono soggette al rispetto
delle concentrazioni limite riportate in Tabella 3 dell’Allegato 5 alla Parte Terza del D.Lgs. 152/2006.
6.2.2.2 Pressione antropica derivante da carico zootecnico potenziale ed effettivo
A partire dai dati relativi al numero dei capi forniti dall’ISTAT (5° Censimento Generale
dell’Agricoltura – 22 Ottobre 2000) sono stati calcolati i carichi zootecnici, potenziali ed effettivi, per
ciascun comune appartenente al sottobacino idrografico del Torrente Raio, in termini di COD, BOD5,
Azoto e Fosforo in tonnellate annue, secondo i coefficienti indicati nei quaderni dell’IRSA (1991),
come descritto nel capitolo 4 del Quadro Conoscitivo.
Carichi potenziali1 Carichi effettivi1 Comune BOD5
(t/a) COD (t/a)
Azoto (t/a)
Fosforo (t/a)
BOD5 (t/a)
COD (t/a)
Azoto (t/a)
Fosforo (t/a)
L'Aquila 153,28 329,68 37,53 5,77 1,53 8,24 6,38 0,17 Lucoli 54,97 118,22 13,53 2,09 0,55 2,96 2,87 0,08 Magliano dei Marsi 0,01 0,03 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 Ocre 0,04 0,08 0,01 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 Rocca di Cambio 6,45 13,87 2,17 0,31 0,06 0,35 0,46 0,01 Rocca di Mezzo 0,27 0,59 0,08 0,01 0,00 0,01 0,01 0,00 Scoppito 97,43 209,53 31,38 4,54 0,97 5,24 5,34 0,14 Tornimparte 119,76 257,56 35,44 5,43 1,20 6,44 6,03 0,16 Carichi zootecnici totali 432,22 929,56 120,15 18,16 4,32 23,24 21,09 0,56
1I valori mostrati sono approssimati alla seconda cifra decimale.
6.2.2.3 Pressione antropica derivante da carico agricolo potenziale ed effettivo
A partire dai dati relativi al tipo ed estensione delle colture presenti nei comuni appartenenti al
sottobacino idrografico del Torrente Raio (5° Censimento Generale dell’Agricoltura – ISTAT, 22
Ottobre 2000) sono stati calcolati i carichi agricoli potenziali ed effettivi, per ciascun comune, in
termini di Azoto e Fosforo in tonnellate annue, come descritto nel capitolo 4 del Quadro
Conoscitivo.
Carichi potenziali1 Carichi effettivi1 Comune Azoto
(t/a) Fosforo
(t/a) Azoto (t/a)
Fosforo (t/a)
L'Aquila 36,40 11,05 7,28 0,33 Lucoli 2,47 1,50 0,62 0,06 Magliano dei Marsi 0,01 0,00 0,00 0,00 Ocre 0,01 0,00 0,00 0,00 Rocca di Cambio 0,76 0,53 0,19 0,02 Rocca di Mezzo 0,03 0,02 0,01 0,00 Scoppito 19,66 6,30 3,93 0,19 Tornimparte 11,27 3,33 2,25 0,10 Carichi agricoli totali 70,60 22,73 14,28 0,70 1 Carichi al lordo dei coefficienti di sversamento nelle acque superficiali (valori approssimati alla seconda cifra decimale). 2 Carichi al netto dei fattori correttivi: sversamento, precipitazione, permeabilità e pendenza (valori approssimati alla seconda cifra decimale).
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7 CARATTERIZZAZIONE QUANTITATIVA DEL TORRENTE RAIO
7.1 Identificazione Idrometri
Non vi sono idrometri ricadenti nel sottobacino idrografico del Torrente Raio.
7.2 Pressioni antropiche esercitate sullo stato quantitativo delle acque
Vengono indicate nel presente paragrafo le opere di derivazione insistenti sul sottobacino
idrografico del Torrente Raio, al fine di evidenziare criticità di tipo quantitativo.
Le utenze riportate sono quelle la cui portata derivata media annua supera i 100 l/s; non risultano,
nel sottobacino considerato, utenze la cui portata derivata sia superiore ai 100 l/s.
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8 ANALISI DELLE PRESSIONI ED ATTRIBUZIONE DELLO STATO DI QUALITÀ AMBIENTALE AL CORSO D’ACQUA
La seguente analisi ha la finalità di:
valutare le pressioni insistenti sul corso d’acqua considerato, dividendo lo stesso in tratti in
funzione dell’ubicazione delle stazioni di monitoraggio della qualità fluviale;
utilizzare tale valutazione delle pressioni per attribuire lo stato di qualità ambientale
all’intero corso d’acqua, passando così da una classificazione puntuale, in corrispondenza di
ciascuna stazione di monitoraggio, ad una classificazione per tratti.
Il risultato di tale analisi è riportato nella Figura 8.1 e descritto nell’analisi che segue.
Figura 8 1: Stato Ambientale del Torrente Raio
!(R1307RA29
Sassa
L'Aquila
Aterno
Stato Ambientale del Torrente Stato Ambientale del Torrente RaioRaio (1:210000(1:210000))
:
.::Stato Ambientale ElevatoStato Ambientale Elevato
:Stato Ambientale Buono:Stato Ambientale Buono
:Stato Ambientale Sufficiente:Stato Ambientale Sufficiente
:Stato Ambientale Scadente :Stato Ambientale Scadente
:Stato Ambientale Pessimo:Stato Ambientale Pessimo
:Limiti di bacino idrografico:Limiti di bacino idrografico
:Limiti provinciali:Limiti provinciali
Stato Ambientale del Torrente Stato Ambientale del Torrente RaioRaio (1:210000(1:210000))
:
.Stato Ambientale del Torrente Stato Ambientale del Torrente RaioRaio (1:210000(1:210000))
:
.Stato Ambientale del Torrente Stato Ambientale del Torrente RaioRaio (1:210000(1:210000))
:
.::Stato Ambientale ElevatoStato Ambientale Elevato
:Stato Ambientale Buono:Stato Ambientale Buono
:Stato Ambientale Sufficiente:Stato Ambientale Sufficiente
:Stato Ambientale Scadente :Stato Ambientale Scadente
:Stato Ambientale Pessimo:Stato Ambientale Pessimo
:Limiti di bacino idrografico:Limiti di bacino idrografico
:Limiti provinciali:Limiti provinciali
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La seguente analisi è stata redatta sulla base dei dati disponibili censiti nell’ambito della redazione
del Piano di Tutela, così come descritti nelle Relazioni di Piano “Metodologia” e “Quadro
Conoscitivo”. Considerando la stima dei carichi inquinanti in termini di BOD5, COD, Azoto e Fosforo,
recapitanti in ciascun bacino idrografico, effettuata come descritto al capitolo 4 della Relazione
“Quadro Conoscitivo”, il bacino del Torrente Raio risulta soggetto a carichi effettivi per unità di
superficie (t/anno/km2) di Azoto e Fosforo di varia origine prossimi ai valori minimi regionali.
La stazione R1307RA29, ubicata nel comune de L’Aquila, è situata a poca distanza dall’abitato di
Sassa Scalo. Nell’intero bacino non sono stati censiti agglomerati superiori ai 2000 a.e., mentre a
monte della stazione è stata rilevata un’attività industriale farmaceutica che utilizza sostanze
pericolose nel ciclo produttivo e i cui scarichi recapitano nel tratto considerato. Va sottolineato che
sul bacino del Raio insistono comuni, quali ad esempio Scoppito e Tornimparte, caratterizzati da
una popolazione residente superiore ai 2000 a.e., i cui reflui provenienti dalle varie frazioni risultano
però attualmente collettati e trattati separatamente in impianti minori, per la maggior parte
costituiti da fosse imhoff. In merito sono in corso due interventi finanziati con fondi APQ (APQ 3-49
e APQ DK-03) finalizzati alla “Riunificazione degli scarichi delle frazioni dei Comuni di Tornimparte e
della delegazione di Sassa del Comune de L’Aquila”. La stazione mostra uno stato ambientale
“Scadente”, in riferimento al monitoraggio effettuato nel 2006. Tale realtà, evidente anche negli
anni precedenti, è determinata probabilmente dagli scarichi presenti lungo il tratto indagato. La
situazione è aggravata dalla scarsa portata del torrente, rimasto pressoché in secca dall’inizio
dell’estate 2005. A scopo cautelativo, si ritiene necessario estendere tale giudizio sia a monte che a
valle della stazione, fino alla confluenza con l’Aterno.
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SEZ. 04 SOTTOBACINO DEL FIUME TIRINO
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1 CARATTERIZZAZIONE DELL’AREA IDROGRAFICA E DEI RELATIVI CORPI IDRICI
A seguire si riporta la caratterizzazione amministrativa e fisiografica del sottobacino idrografico
del Fiume Tirino.
1.1 Inquadramento amministrativo
Nelle tabelle seguenti vengono riportati i caratteri amministrativi del sottobacino in esame.
Nome sottobacino Province Numero Comuni
Area del bacino ricadente nella Provincia (Km2)
% Area totale del bacino ricadente nella Provincia
L’Aquila 21 344,70 93,3 Fiume Tirino
Pescara 6 24,73 6,7
Caratteristiche del sottobacino idrografico
Nome sottobacino Codice del corso d’acqua Area totale (Km2)
Fiume Tirino R1307TI 369,47
La delimitazione del sottobacino idrografico del Fiume Tirino è riportata nell’Allegato 1 alla presente scheda “Inquadramento Territoriale della Scheda dell’Aterno-Pescara” in scala 1:250.000.
Comuni appartenenti al sottobacino idrografico
Comune Provincia Estensione sul sottobacino (Km2)
ATO di appartenenza
Acciano AQ 3,02 1 Barisciano AQ 40,72 1 Brittoli PE 0,01 2 Bussi Sul Tirino PE 23,38 2 Calascio AQ 27,57 1 Capestrano AQ 42,36 1 Caporciano AQ 18,51 1 Carapelle Calvisio AQ 11,38 1 Carpineto Della Nora PE 0,38 2 Castel del Monte AQ 23,45 1 Castelvecchio Calvisio AQ 12,91 1 Castiglione A Casauria PE 0,01 2 Collepietro AQ 15,09 1 Corvara AQ 0,04 2 Fagnano Alto AQ 0,25 1 Fontecchio AQ 0,13 1 L’Aquila AQ 1,52 1 Navelli AQ 41,74 1 Ofena AQ 26,21 1 Pescosansonesco PE 0,50 2 Popoli PE 0,45 2 Prata D’Ansidonia AQ 15,68 1 San Benedetto In Perillis AQ 4,74 1 San Pio Delle Camere AQ 17,15 1 Santo Stefano Di Sessanio AQ 20,53 1 Tione Degli Abruzzi AQ 0,26 1 Villa Santa Lucia Degli Abruzzi AQ 21,45 1
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1.2 Caratterizzazione fisiografica
Nella tabella seguente vengono indicate le caratteristiche fisiografiche del sottobacino
idrografico del Fiume Tirino.
Quota (m s.l.m.)
Estensione latitudinale*
(m)
Estensione longitudinale*
(m) Nome Area (Km2)
Perimetro (Km)
min med max N min N max E min E max
Fiume Tirino 369,43 95 235 942 1921 4671260 4696444 2401841 2426500
1 Coordinate Gauss-Boaga, fuso Est.
1.3 Individuazione dei corpi idrici
Nei paragrafi seguenti vengono indicate le diverse tipologie di corpi idrici, suddivisi in superficiali
e sotterranei, individuati ai sensi del D.Lgs. 152/06 nell’ambito del sottobacino idrografico del
Fiume Tirino.
1.3.1 Corpi idrici superficiali
Nei paragrafi seguenti vengono descritti sinteticamente i corpi idrici superficiali presenti nel
territorio appartenente al sottobacino idrografico del Fiume Tirino.
1.3.1.1 Corsi d’acqua
A seguire viene definita la tipologia del corso d’acqua in esame.
1.3.1.1.1 Corsi d’acqua di interesse ambientale
Il Fiume Tirino costituisce un corso d’acqua di interesse ambientale.
Per informazioni più dettagliate inerenti l’identificazione dei corpi idrici si rimanda alla Relazione Generale - Sezione III R1.3 “Quadro Conoscitivo”.
Corso d’acqua d’interesse ambientale
Codice corso d’acqua
Elementi di interesse
ambientale
Recapito del corso d’Acqua
Superficie bacino
(km2)
Autorità di bacino
Fiume Tirino R1307TI
S.I.C.: “Val Voltino”, “Sorgenti e primo tratto del Fiume Tirino”, “Monte Bolza”, “Monte Picca- Monte di Roccatagliata”, “Macchiozze di San Vito e Vallone di San Giacomo”, “Campo Imperatore e Monte Cristo”; P.R.: “Sirente-Velino”; P.N.: Gran Sasso-Monti della Laga
Fiume Pescara 369 Autorità dei
Bacini Regionali Abruzzesi
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1.3.1.2 Laghi
Nell’ambito del sottobacino idrografico del Fiume Tirino non sono presenti laghi, artificiali o
naturali, significativi.
1.3.1.3 Canali artificiali
A seguire vengono descritti i canali artificiali, significativi e di interesse, individuati nell’ambito
del bacino in esame.
1.3.1.3.1 Canali artificiali significativi
La tabella seguente riporta i canali artificiali significativi presenti nel territorio del sottobacino
idrografico del Fiume Tirino.
Denominazione Località Comune Provincia Corpo Idrico
Derivato
Corpo Idrico
Recettore
Lunghezza (Km) Tipologia
Canale “Nuovo Azzurro” sul Fiume Tirino
Valle Cupa Bussi sul Tirino Pescara Tirino Tirino 0,8 Piscicoltura
Canale Soc. Ausimont Bussi Officine
Bussi sul Tirino Pescara Tirino Tirino 2,6 Industriale
1.3.1.3.2 Canali artificiali di interesse
Nell’ambito del sottobacino idrografico del Fiume Tirino non sono presenti canali artificiali di
interesse.
1.3.2 Corpi idrici sotterranei
Nei paragrafi seguenti si riporta una sintetica descrizione dei corpi idrici sotterranei significativi
e di interesse rientranti nell’ambito del sottobacino idrografico del Fiume Tirino.
I corsi d’acqua di interesse ambientale sono riportati nell’Allegato 2 alla presente scheda “Carta dei Corpi Idrici Superficiali Significativi e di Interesse della Scheda dell’Aterno-Pescara” in scala 1:250.000.
I canali artificiali significativi sono riportati nell’Allegato 2 alla presente scheda “Carta dei Corpi Idrici Superficiali Significativi e di Interesse della Scheda dell’Aterno-Pescara” in scala 1:250.000.
Lo studio idrogeologico di dettaglio del territorio abruzzese è riportato nell’Allegato Monografico A1.2 “Relazione Idrogeologica”.
La quantificazione delle risorse idriche disponibili è descritta nell’Allegato Monografico A1.3 “Bilancio Idrologico e Idrogeologico”.
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1.3.2.1 Corpi idrici sotterranei significativi
Nelle tabelle a seguire vengono riportati i corpi idrici sotterranei significativi presenti nelle
successioni carbonatiche e fluvio-lacustri.
Corpi idrici sotterranei significativi in successioni carbonatiche
Corpi idrici sotterranei principali Corpi idrici sotterranei secondari
Denominazione Sigla Litologia prevalente Denominazione Sigla Litologia
prevalente Monti del Gran Sasso GS-S(a) csm
Monti del Gran Sasso-Monte Sirente GS-S csm Monte Sirente s.l. GS-S(b) csm
Monte Morrone MR csm Monte Rotondo MR(a)1 csm Legenda: Litologia prevalente affiorante: csm: calcari, calcari con selce e calcari marnosi.
Corpi idrici sotterranei significativi in successioni fluvio-lacustri
Denominazione Sigla Litologia prevalente
Piana del Tirino TIR gla Piana dell’Alta Valle dell’Aterno AVA gla
Legenda: Litologia prevalente affiorante: gla: ghiaie, limi e argille.
1.3.2.2 Corpi idrici sotterranei di interesse
Nella tabella seguente vengono riportati i corpi idrici sotterranei di interesse.
Corpi idrici sotterranei di interesse in successioni fluvio-lacustri
Denominazione Sigla Litologia prevalente Piana di Navelli NAV gla
Legenda: Litologia prevalente affiorante: gla: ghiaie, limi e argille.
1.3.3 Corpi idrici a specifica destinazione funzionale
All’interno del sottobacino idrografico del Fiume Tirino sono stati identificati i seguenti corpi
idrici a specifica destinazione funzionale.
1.3.3.1 Acque dolci che richiedono protezione e miglioramento per essere idonee
I corpi idrici sotterrenei significativi sono riportati nell’Allegato 3 alla presente scheda “Carta dei Corpi Idrici Sotterranei Significativi e di Interesse della Scheda dell’Aterno-Pescara” in scala 1:250.000.
I corpi idrici sotterrenei di interesse sono riportati nell’Allegato 3 alla presente scheda “Carta dei Corpi Idrici Sotterranei Significativi e di Interesse della Scheda dell’Aterno-Pescara” in scala 1:250.000.
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alla vita dei pesci
La designazione dei tratti fluviali individuati nel territorio del sottobacino idrografico del Fiume
Tirino, ai fini della classificazione delle acque dolci idonee alla vita dei pesci, è avvenuta
mediante le Deliberazioni di Giunta Regionale n. 3237 del 04/09/1996 e n. 1127 del
26/11/2001. Per i risultati della classificazione si rimanda al paragrafo 6.2.2.
Designazione delle acque dolci superficiali che richiedono protezione o miglioramento per essere destinate alla vita dei pesci
Localizzazione Corso d’acqua
Inizio tratto considerato Fine tratto considerato Data di designazione
Capo d’Acqua In prossimità della chiesa di San Pietro ad Oratorum 04/09/1996
Fiume Tirino Tratto a valle 26/11/2001
L’ubicazione dei tratti designati è individuata nell’allegato cartografico “Carta dei tratti fluviali designati per il monitoraggio delle acque idonee alla Vita dei Pesci” in scala 1:250.000, Tavola 2-3a.
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2 CARATTERIZZAZIONE GEOLOGICA
La maggior parte del sottobacino idrografico del Fiume Tirino è costituita dalla successione
calcareo-clastica in facies di margine di piattaforma del Lias medio-Cretaceo superiore, che,
nell’area meridionale, una faglia inversa pone a contatto con quella di facies di scarpata-bacino
prossimale sempre della stessa epoca. Tale situazione si ritrova anche nella zona settentrionale
del sottobacino, mentre ad Est una faglia diretta disloca la successione dolomitica e calcareo-
dolomitica in facies di paleopiattaforma carbonatica del Trias superiore-Lias inferiore, seguita da
quella calcareo silico-marnosa di bacino prossimale del Lias medio-Oligocene e dai sedimenti
trasgressivi dell’alternanza argilloso-arenacea del Messiniano. Infine, c’è da ricordare la
presenza, in tutta l’area, dei depositi lacustri argilloso-limoso-sabbiosi del Plio-Pleistocene, dei
travertini, dei detriti di falda e delle alluvioni del Quaternario.
Le caratteristiche litologiche del territorio appartenente al sottobacino del Fiume Tirino sono riportate nell’Allegato 4 alla presente scheda “Carta litologica della Scheda dell’Aterno-Pescara” in scala 1:250.000.
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3 CARATTERIZZAZIONE FAUNISTICA E VEGETAZIONALE
Il Fiume Tirino scorre all’interno dell’area SIC “Sorgenti e primo tratto del Fiume Tirino”, che
presenta una eccellente qualità ambientale. La presenza di popolazioni di specie di mammiferi,
uccelli, anfibi e rettili testimonia la diversificazione delle unità ecosistematiche e la complessità
del sito. Oltre al valore naturalistico scientifico, l'alto pregio intrinseco del sito è determinato dal
valore culturale ed estetico. Tra le specie faunistiche più importanti, che caratterizzano il
sottobacino idrografico in esame, troviamo:
Uccelli: Emberiza hortulana, Caprimulgus europaeus, Falco peregrinus, Falco biarmicus, Pullula arborea, Lanius collirio, Anthus campestris Apus melba, Petronia petronia;
Mammiferi: Lutra lutra, Canis lupus, Ursus arctos, Rupicapra ornata, Rhinolophus ferrum-equinum, Rhinolophus hipposideros, Myotis blythii, Miniopterus schreibersi, Hystrix cristata;
Anfibi e rettili: Elaphe quatuorlineata, Triturus carnifex; Pesci: Salmo Macrostigma, Rutilus rubidio, Lampetra planeri; Invertebrati: Brenthis hecate, Acallorneuma reitteri, Alaocyba marcuzzii, Amara
samnitica, Asiorestia peirolerii melanotho, Austropotamobius pallipes, Bagous biimpressus, Carabus alysidotus, Carabus cavernosus variolatus, Ceutorhynchus osellai, Coenagrion mercuriale, Coenonympha tullia, Cryptocephalus paganensis , Elytrodon italicus, Halesus appenninus, Hesperocorixa parallela, Hipparchia semele appenninigera, Licinus italicus, Liparus interruptus, Melanargia arge, Mesagroicus occipitalis, Nanophyes nigritarsis, Neoplinthus tigratus, ongitarsus springeri, Otiorhynchus porcellus, Pandoriana pandora, Paracinema tricolor bisignata, Percus dejeani robustus, Potamon fluviatile, Potamonectes sansi, Rosalia alpina, Synapion falzonii, Trachysoma alpinum italocentral, Troglorhynchus microphthalmus, Zabrus costai.
Il Fiume Tirino, con i suoi rami sorgentiferi, ospita varie comunità di idrofite; lungo le rive sono
insediati densi saliceti a Salix cinerea, costituenti un'associazione unica nella regione. L’ambito
vegetazionale Fiume Tirino presenta un’ampia varietà di habitat, indice di complessità e varietà
dell’ecosistema; accanto alle specie tipiche dei rilievi appenninici si individuano specie rare e
endemiche. La rarità di tipologie di vegetazione, di endemismi dell'Appennino, le singolarità
geologiche, la presenza di zone umide determinano eterogeneità e unicità sia a livello
paesaggistico che a livello naturalistico.
Gli habitat caratterizzanti il territorio sono vari; tra i principali ricordiamo:
formazioni erbose naturali e innaturali: formazioni erbose calcicole alpine e subalpine;
percorsi substeppici di graminacee;
torbiere basse: sorgenti pietrificate con formazione di travertino; torbiere basse
alcaline;
foreste: foreste di versanti, ghiaioni e valloni del Tilio-Acerion; foreste miste riparie a
Quercus robur, Ulmus laevis e Ulmus minor, Fraxinus excelsior; faggete degli Appennini
con Taxus e Ilex; Salix alba e Populus alba.
Le principali specie vegetali che meritano menzione sono:
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Ajuga tenoriiI, Brassica gravinae, Caltha palustris, Carex lepidocarpa, Eleocharis quinqueflora, Epipactis palustri, Epipogium aphyllum, Equisetum fluviatile, Festuca bosniaca, Gimnocarpium robertianum, Iris foetidissima, Isatis allionii, Lavatera punctata, Leontopodium nivale, Manitisalca salmantica, Moneses uniflora, Myosotis scorpioides, Parnassia palustris, Pinguicula longiflolia, Pinus mugo, Pinus nigra, Poligala chamaebuxus, Potamogeton lucens, Pseudorchis albida, Ranunculus lateriflorus, Ranunculus magellensis, Ruscus hypoglossum, Salicornia patula, Saxifraga italica, Scutellaria alpina, Sesel tommasinii, Thalictrum simplex, Traunsteinera globosa, Trisetum villosum, Utricularia minor, Valeriana saliunca, Acer campestre, Acer lobelii, Achillea barrelieri, Achillea tenorii grande, Allium moschatum, Allium phthioticum, Allium saxatile, Allium schoenoprasum, Alyssum cuneifolium, Anemone narcissflora, Anthemis montana, Artemisia eriantha, asphodelus aestivus, Aster alpinus, Astragalus australis, Astragalus vesicarius, Astranita pauciflora, Athamanta sicula, Aubrieta columnae, Betulla pendula, Bromus benekenii, Campanula fragilis, Cardopatum corymbosum, Carex acuta, Carex acutiformis, Carex brachystachys, Carex buxbaumii, Carex capillaris, Carex disticha, Carex elata, Carex flava, Carex fusca, Carex mucronata, Carex panacea, Carex panicolata, Carex vesicaria, Carum carvi, Catananche lutea, Centaurea rupestris, Centaurea tenoreana, Cerastium cerastioides, Cerastium thomasii, Ceratapion beceri R D, Cerinthe auriculata, Cirsium oleraceum, Cirsium palustre, Coronilla valentina, Crepis pygmaea, Cymbalaria pallida, Cynara cardunculus, Cactylorhiza incarnata, Epilobium palustre, Epipactis palustris, Epipactis purpurata, Erinus alpinus, eriophorum latifolium, Erodium alpinum, Euphorbia gasparrinii, Euphrasia minima, Festuca drymeja, fraxinus oxycarpa, Valium palustre, genziana lutea, geranium macrorrhizum, Geum rivale, Groenlandia densa, Iberis saxtilis, Iris marsica, Iris pseudacorus, Satis allionii, Juniperus oxycedrus, Junperus sabina, Jurinea mollis, Lathyrus odoratus, Lathyrus pannonicus, Laurus nobilis, Leucanthemum ceratophylloides, Leucanthemum tridactylites, Lilium bulbiferum, Lilium croceum, Lilium martagon,Loncera nigra, Lysimachia nummularia, Lysimachia vulgaris, Menyanthes trifoliata, Mercurialis ovata, Nigritella widderi, Ononis cristata, Ophioglossum vulgatum, Ophrys bombylifora, Ophrys insectifera, Ophrys lutea, Ophrys scolopax, Orchis spitzelii, Abies Alba Miller, Paeonia officinalis, Papaver degeni, Potamogeton polygonifolius, Potentilla apennina, Ptrollius europaeus, Parola chlorantha, Quercus robur, Ranunculus marsicus, Ranunculus seguirei, Ranunculus serpens, Salix apennina, Salix breviserrata, Salix cinerea, Salix pentandra, Saxifraga callosa, Saxifraga exarata, Saxifraga gabella, Saxifraga porophylla, Saxifraga sedoides, Scabiosa holosericea, Scabiosa silenifolia, Scleranthus uncinatus, Secale montanum, Senecio samniticus, Serapias parviflora, Silene bellidifolia, Silene parnassica, Silene vallesia, Soldanella minima, Sorbus chamaemespilus, Steptopus amplexifolius, Taraxacum glaciale, Taxus baccata, Thalictrum foetidum, Thlaspi stylosum, Typha minima, Vaccinium myrtillus, Veronica prostrata, Viburnum opulus, Viola magellensis.
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4 AREE RICHIEDENTI SPECIFICHE MISURE DI PREVENZIONE DALL’INQUINAMENTO E DI RISANAMENTO
Di seguito vengono indicate le aree che richiedono specifiche misure di prevenzione e
risanamento, individuate ai sensi del D.Lgs. 152/06.
4.1 Aree sensibili
Ai sensi del D.Lgs. 152/06 (Articolo 91 e Allegato 6 alla Parte terza), all’interno del sottobacino
idrografico del Fiume Tirino non sono state classificate aree sensibili.
4.2 Zone vulnerabili da nitrati di origine agricola
Ai sensi del D.Lgs. 152/06 (Articolo 92 e Allegato 7/A alla Parte terza), nel territorio ricadente
nel sottobacino idrografico del Fiume Tirino sono state classificate come zone potenzialmente
vulnerabili le aree riportate nella tabella seguente.
Zone potenzialmente vulnerabili Grado di Pericolosità
Piana del Tirino Pericolosità bassa
Piana dell’Alta Valle dell’Aterno Pericolosità media
L’individuazione delle aree sensibili è riportata nell’allegato cartografico “Prima individuazione delle Zone Vulnerabili da Nitrati di origine agricola (D.G.R. n.332 del 21 marzo 2005)” in scala 1:250.000, Tavola 5-2.
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4.3 Altre aree richiedenti specifiche misure di prevenzione dall’inquinamento e di risanamento
4.3.1 Aree ad elevata protezione
Di seguito si riportano le aree ad elevata protezione ricadenti nel territorio del sottobacino del
Fiume Tirino.
L’identificazione e l’ubicazione delle aree protette sono indicate nell’Allegato 5 alla presente scheda “Carta delle Aree Protette presenti nella Scheda dell’Aterno-Pescara” in scala 1:250.000
4.3.2 Aree di particolare valenza ecosistemica
Nel sottobacino idrografico del Fiume Tirino non sono state individuate aree di particolare
valenza ecosistemica.
4.3.3 Aree di particolare valenza geologico-paesaggistica
Nel sottobacino idrografico del Fiume Tirino non sono state individuate aree di particolare
valenza geologico-paesaggistica.
Tipologia Denominazione Superficie (Km2)
% rispetto alla superficie dell’area idrografica
Parco P. N. Gran Sasso Monti della Laga 173,98 47,09 Parco P. R. Sirente Velino 3,72 1,01 S.I.C. Campo Imperatore e Monte Cristo 10,21 2,76 S.I.C. Macchiozze di San Vito e Vallone San Giacomo 9,95 2,69 S.I.C. Monte Bolza (Castel del Monte) 3,93 1,06 S.I.C. Monte Picca - Monte di Roccatagliata 8,10 2,19 S.I.C. Sorgenti e primo tratto del Fiume Tirino 1,95 0,53 S.I.C. Val Voltigno 0,45 0,12
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5 CARATTERIZZAZIONE DELL’USO AGRO-FORESTALE DEL SUOLO
La tabella seguente riporta, per ogni classe di uso del suolo, la superficie in ettari e la
percentuale di superficie occupata nell’ambito del sottobacino idrografico del Fiume Tirino.
Superficie Classi di uso del suolo1
(ha) (%)
Aree boscate 11303,80 30,59
Aree cespugliate 3611,59 9,78
Colture cerealicole e vivai 7271,38 19,68
Corsi d’acqua, canali e idrovie, bacini d’acqua 13,64 0,04
Frutteti, vigneti, uliveti 1428 3,87
Prato-pascolo 12288,42 33,26
Zone aperte a vegetazione rada o assente 510,81 1,38
Zone estrattive, discariche e cantieri 38,52 0,10
Zone industriali, commerciali e reti di comunicazione 105,13 0,28
Zone urbanizzate 375,69 1,02 1 Fonte: Corine Land Cover, 2000.
Le classi di utilizzo del suolo relativo alla porzione di territorio appartenente al sottobacino del Fiume Tirino sono riportate nell’Allegato 6 alla presente scheda “Carta dell’Uso del Suolo della Scheda dell’Aterno-Pescara” in scala 1:250.000.
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6 CARATTERIZZAZIONE QUALITATIVA DEL FIUME TIRINO
6.1 Monitoraggio e classificazione delle acque superficiali
6.1.1 Corsi d’acqua
Al fine di caratterizzare le condizioni di qualità del corso d’acqua in esame, sono stati considerati
i risultati del monitoraggio qualitativo effettuato in n. 2 stazioni di prelievo, ubicate all’interno
del sottobacino del Fiume Tirino.
Stazioni di monitoraggio sul Fiume Tirino
Codice stazione Comune Denominazione Distanza dalla sorgente (Km)
R1307TI1 Capestrano Capestrano, in prossimità di S. Pietro ad Oratorium 5,5
R1307TI53 Bussi Bussi, a valle del ponticello della Chiesa, sponda dx 12
L’ubicazione dei punti di monitoraggio qualitativo è riportata nell’Allegato 7 alla presente scheda “Carta dei punti di monitoraggio quali-quantitativo dei corsi d’acqua superficiali della Scheda dell’Aterno-Pescara” in scala 1:250.000.
Il monitoraggio e la classificazione dello stato di qualità del Fiume Tirino sono stati effettuati ai
sensi dell’Allegato 1 al D.Lgs. 152/99.
Nelle tabelle seguenti vengono riportati lo Stato Ecologico (SECA) e lo Stato Ambientale (SACA),
derivati dal monitoraggio effettuato nella fase conoscitiva (biennio 2000-2002) e nella fase a
regime (I, II e III anno, rispettivamente 2003-2004, 2004-2005 e 2006). Nell’elaborazione dei
dati ai fini della determinazione del SECA e del SACA, nella fase a regime si è fatto riferimento
all’intervallo temporale maggio-aprile per i primi due anni di monitoraggio (2003-2004; 2004-
2005) e all’anno solare per il monitoraggio del 2006.
Stato Ecologico dei Corsi d'Acqua – SECA1
Prima classificazione Monitoraggio “a regime” Codice stazione Comune Fase conoscitiva:
2000-2002 I anno: 2003-
2004 II anno:
2004-2005 III anno:
2006 R1307TI1 Capestrano - - - Classe 2
R1307TI53 Bussi Classe 2 Classe 2 Classe 2 Classe 3 1 Si ricorda che lo stato ecologico (SECA) è ottenuto incrociando l’IBE con il LIM.
Lo stato ecologico dei corsi d’acqua relativo al III anno di monitoraggio a regime (2006) è riportato nell’allegato cartografico “Carta dello Stato Ecologico dei Corpi Idrici Superficiali”, in scala 1:250.000, Tavola 4-2.
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Stato Ambientale dei Corsi d'Acqua – SACA1
Prima classificazione Monitoraggio “a regime” Codice stazione Comune Fase conoscitiva:
2000-2002 I anno: 2003-
2004 II anno:
2004-2005 III anno:
2006 R1307TI1 Capestrano - - - buono
R1307TI53 Bussi buono buono buono sufficiente 1 Si ricorda che lo stato ambientale (SACA) si ottiene combinando la classe SECA con lo stato chimico derivante dalla concentrazione di inquinanti riportati in Tabella 1 dell’Allegato 1 al D.Lgs. 152/99.
Lo stato ambientale dei corsi d’acqua relativo al III anno di monitoraggio a regime (2006) è riportato nell’elaborato cartografico “Carta dello Stato Ambientale dei Corpi Idrici Superficiali”, in scala 1:250.000, Tavola 4-3.
L’andamento del SACA segue quello relativo al SECA, in quanto la concentrazione degli
inquinanti chimici monitorati (Tabella 1 dell’Allegato 1 al D.Lgs. 152/99) risulta, in ogni caso e
per tutti i periodi in esame, sempre inferiore ai valori soglia.
Per quanto riguarda lo stato di qualità ecologico ed ambientale del Fiume Tirino, nelle stazioni
esaminate non sono state ravvisate criticità: la qualità ambientale è “Buona” o “Sufficiente” in
tutti gli anni di monitoraggio.
6.1.1.1 Risultati monitoraggio anno 2006
Si riportano, di seguito, il 75° percentile dei valori relativi all’indice L.I.M. (Livello di
Inquinamento da Macrodescrittori) e l’indice I.B.E. (Indice Biotico Esteso), per ognuna delle
stazioni prese in esame nel III anno di monitoraggio a regime (2006).
Stazione R1307TI1
2006 Unità di misura
75° percentile
Livello inquinamento
parametro Punteggio
100-O2(% sat) % 28 3 20 B.O.D.5 O2 mg/l 1,3 1 80 C.O.D. O2 mg/l 3 1 80 Azoto ammoniacale mg/l 0,10 2 40 Azoto nitrico mg/l 1,0 2 40 Fosforo totale mg/l 0,04 1 80 Escherichia coli UFC/100 ml 280 2 40 SOMMA 380 LIM 2
***************************************************** Classe IBE II
Nella stazione R1307TI1 i risultati, relativi alla campagna di monitoraggio 2006, evidenziano una
condizione di buona qualità ecologica rispetto all’obiettivo di qualità fissato per il 2016.
L’attribuzione della seconda classe SECA è determinata dal valore di entrambi gli indici.
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Stazione R1307TI53
2006 Unità di misura
75° percentile
Livello inquinamento
parametro Punteggio
100-O2(% sat) % 36 4 10 B.O.D.5 O2 mg/l 1,0 1 80 C.O.D. O2 mg/l 4 1 80 Azoto ammoniacale mg/l 0,15 3 20 Azoto nitrico mg/l 1,0 2 40 Fosforo totale mg/l 0,065 1 80 Escherichia coli UFC/100 ml 40 1 80 SOMMA 390 LIM 2
***************************************************** Classe IBE III
Nella stazione R1307TI53 i risultati, relativi alla campagna di monitoraggio 2006, evidenziano
una condizione di moderata alterazione rispetto all’obiettivo di qualità fissato per il 2016.
L’attribuzione della terza classe SECA è determinata dal valore dell’indice IBE.
6.1.2 Canali artificiali
Ai fini della caratterizzazione qualitativa dei canali artificiali, nei paragrafi seguenti sono riportati
i risultati derivati dal monitoraggio effettuato, nel corso degli anni 2004 – 2005, dei n. 2 canali
artificiali significativi presenti nel sottobacino idrografico del Fiume Tirino. Per il calcolo degli
Indici di Qualità si fa riferimento, come previsto dall’Allegato 1 del D.Lgs 152/99, alla Classe di
Qualità relativa unicamente al Livello di Inquinamento da Macrodescrittori (L.I.M.).
Denominazione canale Codice stazione
Portata media
(m3/sec) Punteggio LIM Classe LIM Stato di qualità
ambientale*
Canale “Nuovo Azzurro” sul Fiume Tirino
R1307c00301 3,5 270 2 Buono
Canale Soc. Ausimont R1307c00401 n.r. 300 2 Buono
* Lo stato di qualità ambientale è determinato sulla base del Livelo di Inquinamento dei Macrodescrittori (LIM). n.r.: non rilevabile a causa delle caratteristiche strutturali del canale.
Si riporta di seguito il 75° percentile dei valori dei parametri relativi all’indice L.I.M. (Livello di
Inquinamento da Macrodescrittori) per ogni canale monitorato (biennio 2004-2005). 10
Stazione R1307c00301 - Canale “Nuovo Azzurro” sul Fiume Tirino
2006 Unità di misura
75° percentile Punteggio
100-O2 (% sat) 31,50 10 B.O.D.5 O2 mg/l 3,25 40 C.O.D. O2 mg/l 5,25 40
Azoto ammoniacale mg/l 0,22 20 Azoto nitrico mg/l 1,15 40 Fosforo totale mg/l 0,09 40 Escherichia coli UFC/100 ml 23 80
SOMMA 270 LIM 2
10 Fonte Relazione “Classificazione dei canali artificiali” ARTA Abruzzo- Regione Abruzzo.
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Stazione R1307c00401 - Canale Soc. Ausimont
2006 Unità di misura
75° percentile
Punteggio
100-O2 (% sat) 29,50 20 B.O.D.5 O2 mg/l 1,00 80 C.O.D. O2 mg/l 3,13 80
Azoto ammoniacale mg/l 0,19 20 Azoto nitrico mg/l 1,18 40 Fosforo totale mg/l 0,08 40 Escherichia coli UFC/100 ml 1275 20
SOMMA 300 LIM 2
Nei due canali artificiali significativi, monitorati nel Fiume Tirino, l’analisi dei dati evidenzia un
livello di inquinamento complessivo, ottenuto dalla somma di tutti i parametri macrodescrittori
che caratterizzano l’indice LIM, pari a “Buono”.
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6.2 Monitoraggio e classificazione dei corpi idrici a specifica destinazione funzionale
6.2.1 Acque dolci che richiedono protezione e miglioramento per essere idonee
alla vita dei pesci
Ai fini della caratterizzazione ambientale del corso d’acqua, nella tabella seguente sono indicati i
risultati della classificazione delle acque dolci idonee alla vita dei pesci effettuata dall’Istituto
Zooprofilattico dell’Abruzzo e del Molise “G. Caporale”, a seguito della designazione dei tratti
fluviali, realizzata tramite la Deliberazione di Giunta Regionale n. 3237 del 04/09/1996.
Il monitoraggio dei tratti fluviali, realizzato ai sensi del D.Lgs. 130/92 e del D.Lgs. 152/99
(Allegato 2, Sezione B, Tabella 1/B), è stato effettuato, relativamente al Fiume Tirino, in due
momenti, nel 1996-1998 e nel 2002-2003.
n.r.: non rilevato
Sulla base delle analisi compiute durante le diverse fasi di monitoraggio e relative ai parametri
previsti dalla normativa di cui sopra, le acque prelevate lungo il corso del Fiume Tirino, a
seguito dei monitoraggi 1996-1998 e 2004-2005, risultano conformi alla vita dei pesci salmonidi
(ai sensi del D.Lgs. 130/92) in quanto i valori dei parametri monitorati sono inferiori ai limiti
stabiliti dalla normativa per le acque salmonicole.
L’identificazione delle acque dolci che richiedono protezione e miglioramento per essere idonee alla vita dei pesci è riportata nell’ Allegato 8 alla presente scheda “Carta delle Acque idonee alla Vita dei Pesci della Scheda dell’Aterno-Pescara” in scala 1:250.000.
Classificazione delle acque dolci superficiali idonee alla vita dei pesci
Localizzazione Monitoraggio 1996-1998
Monitoraggio 2000-2001
Monitoraggio 2004-2005
Corso d’acqua Inizio tratto
considerato Fine tratto
considerato
Data di designazione Classificazione
ai sensi del D.Lgs. 130/92
Classificazione ai sensi del D.Lgs.
152/99
Classificazione ai sensi del
D.Lgs. 152/99
Capo d’Acqua
In prossimità della chiesa di San Pietro ad
Oratorum
04/09/1996 acque salmonicole n.r. acque
salmonicole Fiume Tirino
Tratto a valle 26/11/2001 n.r. acque ciprinicole n.r.
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DIREZIONE LAVORI PUBBLICI, SERVIZIO IDRICO INTEGRATO, GESTIONE INTEGRATA DEI BACINI IDROGRAFICI, DIFESA DEL SUOLO E DELLA COSTA
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6.3 Pressioni antropiche esercitate sullo stato qualitativo delle acque
Di seguito sono indicate le pressioni di origine antropica esercitate sullo stato qualitativo dei
corpi idrici presenti sul territorio del sottobacino idrografico del Fiume Tirino.
6.3.1 Agglomerati con carico generato maggiore di 2000 abitanti equivalenti11
In questa sezione è presentata una preliminare ricognizione degli agglomerati, i cui reflui urbani
recapitano nel bacino del Fiume Tirino, con carico generato superiore ai 2000 a.e. (Direttiva
91/271/CEE), effettuata sulla base dei dati forniti dagli Enti d’Ambito, ai fini dell’evasione degli
obblighi informativi (D.M. 18/09/02).
La ricognizione è stata effettuata attraverso la compilazione del “Questionario 2007”,
predisposto dal Ministero dell’Ambiente.
Per ogni agglomerato sono stati individuati i comuni appartenenti allo stesso, i carichi generati,
la percentuale di carico generato collettato alla rete fognaria, la percentuale di carico
convogliato con IAS (sistemi individuali o altri sistemi adeguati, art. 3 comma 1 Dir.
91/271/CEE), la percentuale di carico né collettato alla rete fognaria né convogliato con IAS e i
dati relativi agli impianti di depurazione a servizio dello stesso, descritti nel paragrafo seguente.
Si ricorda che il carico generato da un agglomerato è il carico organico biodegradabile totale
prodotto in termini di abitanti equivalenti e deve tener conto della popolazione residente, della
popolazione fluttuante (periodo di punta) e degli a.e. industriali recapitanti in pubblica
fognatura. Gli agglomerati sono “conformi” alla direttiva 91/271/CEE qualora rispettino, sia dal
punto di vista dei sistemi di raccolta e collettamento, sia dal punto di vista impiantistico (ovvero:
dimensionamento dei depuratori e rispetto dei limiti di emissione della tabella 1 All. 5 parte III
del D.Lgs. 152/06 (aree normali) o della tabella 2 All. 5 parte III del D.Lgs. 152/06 (aree
sensibili)), le prescrizioni della direttiva stessa. I dati raccolti presso Enti d’Ambito e Gestori del
Servizio Idrico Integrato sono stati inviati, ai sensi della Direttiva 91/271/CE e del DM 18/09/02,
al Ministero dell’Ambiente, che ha provveduto all’inoltro degli stessi alla Commissione Europea.
Nella tabella che segue è riportato l’elenco degli agglomerati ricadenti nel sottobacino del Fiume
Tirino, i comuni appartenenti agli stessi e i relativi carichi generati. Nel paragrafo successivo
sono descritti gli impianti a servizio di ciascun agglomerato.
Codice agglomerato Agglomerato Comuni Carico Generato (a.e.)
6039 Bussi sul Tirino Bussi sul Tirino 5000
11 Fonte:Enti d’Ambito e Gestoridel Servizio Idrico Integrato ai sensi del D.M. 18/09/02 (Ottobre 2007).
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6.3.2 Depuratori a servizio di agglomerati con carichi generati maggiori di 2000
abitanti equivalenti.12
I dati relativi ai depuratori a servizio degli agglomerati superiori ai 2000 a.e. presenti sul bacino
idrografico principale del Fiume Tirino sono mostrati nella tabella seguente. Per ogni impianto
viene elencata: la tipologia di trattamento, la capacità di progetto ed il corpo recettore.
Ai fini della compilazione del Questionario 2007, sono state raccolte per ciascun impianto anche
le informazioni relative ai carichi in ingresso all’impianto (a.e.), le coordinate di impianto e
scarico, la conformità rispetto ai limiti di emissione.
Agglomerato Depuratori Trattamento Capacità di Progetto (a.e.) Corpo Recettore
Bussi sul Tirino Alvenisio n.p. 5000 F.Tirino
A rimozione azoto; B rimozione fosforo; C raggi UV; D clorazione; E ozonizzazione;F filtri a sabbia;
G micro-filtrazione; H altro trattamento più avanzato.
n.p. =dato non pervenuto
.
12 Fonte:Enti d’Ambito e Gestoridel Servizio Idrico Integrato ai sensi del D.M. 18/09/02 (Ottobre 2007).
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6.3.3 Caratterizzazione delle pressioni derivanti da carichi antropici sullo stato
qualitativo delle acque
Nelle tabelle successive vengono riportate le stime relative ai carichi potenziali ed effettivi di
origine civile, industriale, zootecnica ed agricola, ovvero:
- Carichi di origine civile ed industriale (COD, BOD5, Azoto e Fosforo);
- Carichi di origine zootecnica (COD, BOD5, Azoto e Fosforo);
- Carichi di origine agricola (Azoto e Fosforo).
Per ciò che concerne la metodologia adottata si rimanda alle procedure descritte nel capitolo 4
del “Quadro Conoscitivo”.
6.3.3.1 Pressione antropica derivante da carico potenziale ed effettivo civile ed
industriale
Come riportato nel Quadro Conoscitivo al paragrafo 4.2, la stima dei carichi potenziali ed
effettivi di origine civile ed industriale è stata effettuata prendendo in considerazione le
informazioni relative agli agglomerati superiori ai 2000 a.e. e ai restanti comuni non compresi
negli stessi.
La ricognizione degli agglomerati utilizzata come riferimento per tale valutazione è stata quella
effettuata nel 2004, ai sensi del D.M. 18/09/2002.
Le stime ottenute, sebbene non tengano conto dell’aggiornamento della ricognizione degli
agglomerati effettuata nel 2007 e riportata nel paragrafo 6.3.2, si ritengono significative per
un’indagine delle pressioni a scala di bacino.
Carichi potenziali prodotti Carichi effettivi prodotti
(t/anno) (t/anno) Sottobacino Tipologia carichi
COD BOD5 N -
Azoto P -
Fosforo COD BOD5 N -
Azoto P -
Fosforo
Civile 417,03 208,52 41,70 6,43 238,20 114,31 32,65 5,32 Tirino Industriale 279,01 139,50 16,64 2,57 190,08 93,20 15,47 2,36
Ai carichi industriali (potenziali ed effettivi) appena mostrati vanno sommati i rispettivi carichi
relativi alle industrie autorizzate allo scarico diretto in corpo idrico recettore. Si ricorda che i carichi industriali autorizzati allo scarico diretto sono definiti come i carichi inquinanti di
insediamenti produttivi che, non servendosi di alcun sistema depurativo consortile o comunale,
sono altresì dotati di impianti autonomi di trattamento e, pertanto, chiedono alle Province
autorizzazione allo scarico diretto in corpo idrico superficiale. Tali industrie sono soggette al
rispetto delle concentrazioni limite riportate nella Tabella 3 dell’Allegato 5 alla Parte terza del
D.Lgs. 152/2006.
I carichi relativi a tali industrie sono stati calcolati così come spiegato nel capitolo 4 del Quadro
Conoscitivo.
Carichi industrie autorizzate1 COD (t/a)
BOD5
(t/a) Azoto (t/a)
Fosforo (t/a)
Potenziali 1,75 0,88 0,20 0,00
effettivi 0,41 0,10 0,16 0,00
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1I valori mostrati sono approssimati alla seconda cifra decimale
I carichi totali potenziali ed effettivi di origine civile ed industriale, che generano impatto sul
sottobacino idrografico del Fiume Tirino, sono riassunti nella seguente tabella.
Carichi complessivi1 Tipologia COD (t/a)
BOD5
(t/a) Azoto (t/a)
Fosforo (t/a)
civile 417,03 208,52 41,70 6,43 potenziali
industriale 280,76 140,38 16,84 2,57
civile 238,20 114,31 32,65 5,32 effettivi
industriale 190,49 93,30 15,63 2,36 1I valori mostrati sono approssimati alla seconda cifra decimale.
6.3.3.2 Pressione antropica derivante da carico zootecnico potenziale ed effettivo
A partire dai dati relativi al numero dei capi forniti dall’ISTAT (5° Censimento Generale
dell’Agricoltura – 22 Ottobre 2000) sono stati calcolati i carichi zootecnici, potenziali ed effettivi,
per ciascun comune appartenente al sottobacino idrografico del Fiume Tirino, in termini di COD,
BOD5, Azoto e Fosforo in tonnellate annue, secondo i coefficienti indicati nei quaderni dell’IRSA
(1991), come descritto nel capitolo 4 del Quadro Conoscitivo.
Carichi potenziali1 Carichi effettivi1 Comune BOD5
(t/a) COD (t/a)
Azoto (t/a)
Fosforo (t/a)
BOD5 (t/a)
COD (t/a)
Azoto (t/a)
Fosforo (t/a)
Acciano 0,71 1,53 0,12 0,02 0,01 0,04 0,02 0,00 Barisciano 62,92 135,31 15,70 2,40 0,63 3,38 2,13 0,06
Brittoli 0,03 0,07 0,01 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 Bussi sul Tirino 17,23 37,06 3,40 0,55 0,17 0,93 0,46 0,01
Calascio 26,59 57,21 3,71 0,61 0,27 1,43 0,63 0,02 Capestrano 95,86 206,16 28,41 4,23 0,96 5,15 3,86 0,10 Caporciano 5,53 11,89 1,13 0,25 0,06 0,30 0,19 0,01
Carapelle Calvisio 145,86 313,70 35,63 5,60 1,46 7,84 6,06 0,17 Carpineto della Nora 1,93 4,15 0,50 0,09 0,02 0,10 0,11 0,00
Castel del Monte 107,23 230,65 14,97 2,44 1,07 5,77 2,54 0,07 Castelvecchio Calvisio 0,03 0,07 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 Castiglione a Casauria 0,03 0,06 0,01 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00
Collepietro 10,58 22,75 1,83 0,33 0,11 0,57 0,31 0,01 Corvara 0,25 0,53 0,08 0,01 0,00 0,01 0,02 0,00
Fagnano Alto 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 Fontecchio 0,04 0,08 0,01 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00
L'Aquila 3,43 7,37 0,84 0,13 0,03 0,18 0,14 0,00 Navelli 148,40 319,13 42,29 6,10 1,48 7,98 7,19 0,18 Ofena 93,40 200,85 27,10 3,95 0,93 5,02 3,69 0,09
Pescosansonesco 1,02 2,20 0,26 0,04 0,01 0,06 0,06 0,00 Popoli 0,75 1,61 0,19 0,03 0,01 0,04 0,03 0,00
Prata D'Ansidonia 31,57 67,90 9,52 1,54 0,32 1,70 1,29 0,04 San Benedetto in Perillis 1,68 3,61 0,24 0,04 0,02 0,09 0,04 0,00
San Pio delle Camere 75,71 162,82 20,98 2,98 0,76 4,07 2,85 0,07 Santo Stefano di Sessanio 2,16 4,64 0,30 0,05 0,02 0,12 0,05 0,00
Tione degli Abruzzi 0,21 0,45 0,07 0,01 0,00 0,01 0,01 0,00 Villa Santa Lucia degli Abruzzi 20,00 43,01 4,39 0,65 0,20 1,08 0,75 0,02
Carichi zootecnici totali 853,13 1834,81 211,67 32,07 8,53 45,87 32,44 0,87 1I valori mostrati sono approssimati alla seconda cifra decimale.
6.3.3.3 Pressione antropica derivante da carico agricolo potenziale ed effettivo
A partire dai dati relativi al tipo ed estensione delle colture presenti nei comuni appartenenti al
sottobacino idrografico del Fiume Tirino (5° Censimento Generale dell’Agricoltura – ISTAT, 22
Ottobre 2000) sono stati calcolati i carichi agricoli potenziali ed effettivi, per ciascun comune, in
termini di Azoto e Fosforo in tonnellate annue, come descritto nel capitolo 4 del Quadro
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Conoscitivo.
Carichi potenziali1 Carichi effettivi1 Comune Azoto
(t/a) Fosforo
(t/a) Azoto (t/a)
Fosforo (t/a)
Acciano 0,69 0,20 0,14 0,01 Barisciano 22,39 6,42 3,58 0,15
Brittoli 0,02 0,01 0,01 0,00 Bussi sul Tirino 12,66 4,37 2,03 0,10
Calascio 4,98 1,53 1,00 0,05 Capestrano 101,56 26,30 16,25 0,63 Caporciano 32,25 9,16 6,45 0,27
Carapelle Calvisio 8,71 3,11 1,74 0,09 Carpineto della Nora 0,51 0,22 0,13 0,01
Castel del Monte 6,91 2,37 1,38 0,07 Castelvecchio Calvisio 16,28 3,71 3,26 0,11 Castiglione a Casauria 0,03 0,01 0,01 0,00
Collepietro 28,14 7,27 5,63 0,22 Corvara 0,17 0,06 0,04 0,00
Fagnano Alto 0,29 0,08 0,06 0,00 Fontecchio 0,14 0,05 0,03 0,00
L'Aquila 0,81 0,25 0,16 0,01 Navelli 127,45 38,71 25,49 1,16 Ofena 43,32 13,75 6,93 0,33
Pescosansonesco 1,13 0,34 0,28 0,01 Popoli 0,30 0,09 0,05 0,00
Prata D'Ansidonia 70,87 19,65 11,34 0,47 San Benedetto in Perillis 2,93 0,78 0,59 0,02
San Pio delle Camere 67,87 18,80 10,86 0,45 Santo Stefano di Sessanio 5,21 1,50 1,04 0,05
Tione degli Abruzzi 0,08 0,02 0,02 0,00 Villa Santa Lucia degli Abruzzi 9,70 3,11 1,94 0,09
Carichi agricoli totali 565,41 161,89 100,42 4,33 1 Carichi al lordo dei coefficienti di sversamento nelle acque superficiali (valori approssimati alla seconda cifra decimale). 2 Carichi al netto dei fattori correttivi: sversamento, precipitazione, permeabilità e pendenza (valori approssimati alla seconda cifra decimale).
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7 CARATTERIZZAZIONE QUANTITATIVA DEL FIUME TIRINO
7.1 Identificazione Idrometri
Nella seguente tabella si riportano i dati relativi agli idrometri ricadenti nel sottobacino
idrografico del Fiume Tirino.
Denominazione stazione
Id. stazione
Distanza foce (Km) Periodo di Osservazione
N° Anni Misure
Ubicazione
Tirino a Bussi Scalo 862 2,4 1937 1 Bussi sul Tirino
Tirino a Madonnina 1070 4 1937 - 1999 27 Bussi sul Tirino
L’ubicazione degli idrometri è riportata nell’Allegato 7 alla presente scheda “Carta dei punti di monitoraggio quali-quantitativo dei corsi d’acqua superficiali della Scheda dell’Aterno-Pescara” in scala 1:250.000.
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7.1.1 Dati idrometrici
Nella seguente tabella si riportano i valori di portata media, mensili ed annuali, misurati per ciascuno dei 2 idrometri:
Q media_mensile = portata media mensile, corrispondente al valore medio delle portate mensili misurate per tutto il periodo di osservazione.
Q media_annua = portata media annua, corrispondente al valore medio delle portate annue misurate per tutto il periodo di osservazione.
Nome Idrometro Portata mensile
(m3/s) Gen Feb Mar Apr Mag Giu Lug Ago Set Ott Nov Dic
Portata annuale (m3/s)
Tirino a Bussi Scalo Q media_mensile 17,897 17,996 17,884 18,360 18,100 17,720 17,619 17,697 17,687 17,132 17,113 17,468 Q media_annua 1,31
Tirino a Madonnina Q media_mensile 7,328 7,319 7,294 7,305 7,251 7,210 7,181 7,142 7,223 7,219 7,366 7,348 Q media_annua 0,82
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7.2 Pressioni antropiche esercitate sullo stato quantitativo delle acque
Vengono riportate nel presente paragrafo le opere di derivazione insistenti sul sottobacino
idrografico del Fiume Tirino, al fine di evidenziare criticità di tipo quantitativo.
Le utenze riportate sono quelle la cui portata derivata media annua supera i 100 l/s; non
risultano censite comunque utenze con portata derivata inferiore ai 100 l/s.
Pratica Ente Gestore Comune di Utenza
Corso d'acqua Utilizzo
Portata Media annua
derivata (l/s)
Tipo
AQ/D/1388 Nuova Azzurro S.p.A. Capestrano Fiume Tirino Piscicoltura 3820 Derivazione
PE/D/106 Nuova Azzurro S.p.A. Bussi sul Tirino Fiume Tirino Piscicoltura 5000 Derivazione
PE/D/107 Di Carlo Mariano Bussi sul Tirino Fiume Tirino Pescicoltura 210 Derivazione
PE/D/89 Bussi
Termoelettrica S.p.A.
Bussi sul Tirino Fiume Tirino Industriale 3500 Derivazione
PE/D/90 Solvay Chimica Bussi S.p.A. Bussi sul Tirino Fiume Tirino Idroelettrico 8000 Derivazione
PE/D/91
Solvay Chimica Bussi S.p.A. e Bussi
Termoelettrica S.p.A.
Bussi sul Tirino Fiume Tirino Industriale 170 Derivazione
PE/D/92 Solvay Chimica Bussi S.p.A. Bussi sul Tirino Fiume Tirino Idroelettrico 8500 Derivazione
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8 ANALISI DELLE PRESSIONI ED ATTRIBUZIONE DELLO STATO DI QUALITÀ AMBIENTALE AL CORSO D’ACQUA
La seguente analisi ha la finalità di:
valutare le pressioni insistenti sul corso d’acqua considerato, dividendo lo stesso in tratti
in funzione dell’ubicazione delle stazioni di monitoraggio della qualità fluviale;
utilizzare tale valutazione delle pressioni per attribuire lo stato di qualità ambientale
all’intero corso d’acqua, passando così da una classificazione puntuale, in
corrispondenza di ciascuna stazione di monitoraggio, ad una classificazione per tratti.
Il risultato di tale analisi è riportato nella Figura 8.1 e descritto nell’analisi che segue.
Figura 8 1: Stato Ambientale del Fiume Tirino
La seguente analisi è stata redatta sulla base dei dati disponibili censiti nell’ambito della
redazione del Piano di Tutela, così come descritti nelle Relazioni di Piano “Metodologia” e
“Quadro Conoscitivo”. Considerando la stima dei carichi inquinanti in termini di BOD5, COD,
Azoto e Fosforo, recapitanti in ciascun bacino idrografico, effettuata come descritto al capitolo 4
della Relazione “Quadro Conoscitivo”, il bacino del Fiume Tirino risulta soggetto a carichi
effettivi per unità di superficie (t/anno/km2) di Azoto e Fosforo di varia origine prossimi ai valori
!(
!(
R1307TI1
R1307TI53
Capestrano
Popoli
BussiOfficine
Aterno
Pescara
Stato Ambientale del Fiume Tirino (1:230000Stato Ambientale del Fiume Tirino (1:230000))
:
.::Stato Ambientale ElevatoStato Ambientale Elevato
:Stato Ambientale Buono:Stato Ambientale Buono
:Stato Ambientale Sufficiente:Stato Ambientale Sufficiente
:Stato Ambientale Scadente :Stato Ambientale Scadente
:Stato Ambientale Pessimo:Stato Ambientale Pessimo
:Limiti di bacino idrografico:Limiti di bacino idrografico
:Limiti provinciali:Limiti provinciali
Stato Ambientale del Fiume Tirino (1:230000Stato Ambientale del Fiume Tirino (1:230000))
:
.Stato Ambientale del Fiume Tirino (1:230000Stato Ambientale del Fiume Tirino (1:230000))
:
.Stato Ambientale del Fiume Tirino (1:230000Stato Ambientale del Fiume Tirino (1:230000))
:
.::Stato Ambientale ElevatoStato Ambientale Elevato
:Stato Ambientale Buono:Stato Ambientale Buono
:Stato Ambientale Sufficiente:Stato Ambientale Sufficiente
:Stato Ambientale Scadente :Stato Ambientale Scadente
:Stato Ambientale Pessimo:Stato Ambientale Pessimo
:Limiti di bacino idrografico:Limiti di bacino idrografico
:Limiti provinciali:Limiti provinciali
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minimi regionali.
Il Fiume Tirino subisce una pressione significativa dovuta alle derivazioni per scopi irrigui,
idroelettrici e per la pescicoltura.
La prima stazione R1307TI1, ubicata a Capestrano, è situata a 5,5 km dalle sorgenti. I carichi
stimati di origine agricola e zootecnica, insistenti su questo primo tratto, risultano di inferiori al
5% dei carichi totali gravanti sull’intero bacino. Nella porzione di bacino sotteso al tratto
considerato non insistono, in base al censimento effettuato, impianti di depurazione di acque
reflue urbane con capacità di progetto e carico d’ingresso inferiore ai 2000 a.e., né agglomerati
superiori ai 2000 a.e. e tanto meno scarichi di attività industriali che utilizzano sostanze
pericolose nel ciclo produttivo. Relativamente al monitoraggio effettuato nel 2006, lo stato di
qualità della stazione è ritenuto pari a “Buono”. Sono state tuttavia rilevate tracce di sostanze
organiche clorurate e metalli pesanti, sebbene al di sotto dei valori soglia. Si ritiene che il
giudizio di qualità possa essere esteso anche a monte della stazione.
Il tratto compreso tra la prima stazione e la seconda stazione (R1307TI53) ricade nei comuni di
Capestrano e Bussi. I carichi stimati di varia origine che insistono su questo tratto sono di gran
lunga superiori a quelli che insistono sul primo e sull’ultimo tratto (dalla stazione R1307TI53 alla
confluenza con il Pescara). Nella porzione di bacino sotteso al tratto considerato, insiste, in base
al censimento effettuato, un solo impianto minore di depurazione di acque reflue urbane (con
capacità di progetto e carico d’ingresso inferiore ai 2000 a.e.). Nella porzione di bacino
investigata non sono stati attualmente censiti agglomerati superiori ai 2000 a.e., né scarichi di
attività industriali che utilizzano sostanze pericolose nel ciclo produttivo i cui reflui recapitano
nel tratto in esame. Relativamente al monitoraggio effettuato nel 2006, lo stato di qualità della
stazione è ritenuto pari a “Sufficiente”. Sono state inoltre rilevate tracce di sostanze organiche
clorurate e metalli pesanti, sebbene al di sotto dei valori soglia. Si ritiene che tale giudizio non
sia pienamente rappresentativo dello stato di qualità a monte della stazione, vista la bassa
pressione antropica che caratterizza tale tratto. Pertanto, a scopo cautelativo, si ritiene di
estendere il giudizio “Sufficiente” a monte della stazione, fino a metà della distanza che separa
la prima stazione dall’ultima. A monte del suddetto punto, e fino alla stazione R1307TI1, si
ritiene possa essere attribuito un giudizio ambientale pari a “Buono”. Il giudizio di stato
ambientale “Sufficiente” va, invece, sicuramente esteso all’ultimo tratto di fiume, nel quale
insistono i carichi generati dall’agglomerato di Bussi, superiore ai 2000 a.e.. In base al
censimento effettuato, sull’ultimo tratto prima della confluenza insistono anche 3 industrie di
prodotti chimici che utilizzano sostanze pericolose nel ciclo produttivo.
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SEZ. 05: SOTTOBACINO DEL TORRENTE NORA
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1 CARATTERIZZAZIONE DELL’AREA IDROGRAFICA E DEI RELATIVI CORPI IDRICI
A seguire si riporta la caratterizzazione amministrativa e fisiografica del sottobacino idrografico
del Torrente Nora.
1.1 Inquadramento amministrativo
Nelle tabelle seguenti vengono riportati i caratteri amministrativi del sottobacino in esame.
Province Numero Comuni
Area del bacino ricadente nella Provincia (Km2)
% Area totale del bacino ricadente nella Provincia
Pescara 13 163,63 99,99
L’Aquila 2 0,01 0,01
Chieti 1 0,00 0,00
Caratteristiche del sottobacino idrografico
Nome sottobacino Codice del corso d’acqua Area totale (Km2)
Torrente Nora R1307NO 137,66
La delimitazione del sottobacino idrografico del Torrente Nora è riportata nell’Allegato 1 alla presente scheda “Inquadramento Territoriale della Scheda dell’Aterno-Pescara” in scala 1:250.000.
Comuni appartenenti al sottobacino idrografico
Comune Provincia Estensione sul sottobacino (Km2)
ATO di appartenenza
Brittoli PE 4,40 2 Capestrano AQ 0,0003 1 Carpineto della Nora PE 21,08 2 Catignano PE 13,29 2 Cepagatti PE 5,90 2 Chieti CH 0,0001 4 Civitaquana PE 14,62 2 Civitella Casanova PE 21,91 2 Loreto Aprutino PE 8,99 2 Montebello di Bertona PE 0,04 2 Nocciano PE 7,28 2 Pianella PE 10,84 2 Rosciano PE 9,75 2 Vicoli PE 9,29 2 Villa Celiera PE 10,24 2 Villa Santa Lucia degli Abruzzi AQ 0,01 1
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1.2 Caratterizzazione fisiografica
Nella tabella seguente vengono indicate le caratteristiche fisiografiche del sottobacino
idrografico del Torrente Nora.
Quota (m s.l.m.)
Estensione latitudinale*
(m)
Estensione longitudinale*
(m) Nome Area (Km2)
Perimetro (Km)
min med max N min N max E min E max
Torrente Nora 137,66 78 24 493 1786 4684420 4694843 2421820 2447940
1 Coordinate Gauss-Boaga, fuso Est.
1.3 Individuazione dei corpi idrici
Nei paragrafi seguenti vengono indicate le diverse tipologie di corpi idrici, suddivisi in superficiali
e sotterranei, individuati ai sensi del D.Lgs. 152/06 nell’ambito del sottobacino idrografico del
Torrente Nora.
Per informazioni più dettagliate inerenti l’identificazione dei corpi idrici si rimanda alla Relazione Generale - Sezione III R 1.3 “Quadro Conoscitivo”.
1.3.1 Corpi idrici superficiali
Nei paragrafi seguenti vengono descritti sinteticamente i corpi idrici superficiali presenti nel
territorio appartenente al sottobacino idrografico del Torrente Nora.
1.3.1.1 Corsi d’acqua
A seguire viene definita la tipologia del corso d’acqua in esame.
1.3.1.1.1 Corsi d’acqua di interesse ambientale
Il Torrente Nora costituisce un corso d’acqua di interesse ambientale.
Corso d’acqua
d’interesse ambientale
Codice corso
d’acqua Elementi di interesse ambientale
Recapito del corso d’Acqua
Superficie bacino
(km2)
Autorità di bacino
Torrente Nora R1307NO
S.I.C.: “Valle D’Angri e Vallone d’Angora”, “Val Voltino”; P.N.: Gran Sasso-Monti della Laga; P.T.A. di Vicoli;
Fiume Pescara 138
Autorità dei Bacini Regionali
Abruzzesi
I corsi d’acqua di interesse ambientale sono riportati nell’Allegato 2 alla presente scheda “Carta dei Corpi Idrici Superficiali Significativi e di Interesse della Scheda dell’Aterno-Pescara” in scala 1:250.000.
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1.3.1.2 Laghi
Nell’ambito del sottobacino idrografico del Torrente Nora non sono presenti laghi, naturali o
artificiali, significativi.
1.3.1.3 Canali artificiali
Nell’ambito del sottobacino idrografico del Torrente Nora non sono presenti canali artificiali
significativi e di interesse.
1.3.2 Corpi idrici sotterranei
Nei paragrafi seguenti si riporta una sintetica descrizione dei corpi idrici sotterranei significativi e
di interesse rientranti nell’ambito del sottobacino idrografico del Torrente Nora.
Lo studio idrogeologico di dettaglio del territorio abruzzese è riportato nell’Allegato Monografico A1.2 “Relazione Idrogeologica”.
La quantificazione delle risorse idriche disponibili è descritta nell’Allegato Monografico A1.3 “Bilancio Idrologico e Idrogeologico”.
1.3.2.1 Corpi idrici sotterranei significativi
Nelle tabelle a seguire vengono riportati i corpi idrici sotterranei significativi presenti nelle
successioni carbonatiche e fluvio-lacustri.
Corpi idrici sotterranei significativi in successioni carbonatiche
Corpi idrici sotterranei principali Corpi idrici sotterranei secondari
Denominazione Sigla Litologia prevalente Denominazione Sigla Litologia
prevalente Monti del Gran Sasso-Monte Sirente GS-S csm Monti del Gran Sasso GS-S(a) csm
Legenda: Litologia prevalente affiorante: csm: calcari, calcari con selce e calcari marnosi.
Corpi idrici sotterranei significativi in successioni fluvio-lacustri
Denominazione Sigla Litologia prevalente
Piana del Pescara PE gla Legenda: Litologia prevalente affiorante: gla: ghiaie, limi e argille.
1.3.2.2 Corpi idrici sotterranei di interesse
Nell’ambito del sottobacino idrografico del Torrente Nora non sono presenti corpi idrici
sotterranei di interesse.
I corpi idrici sotterrenei significativi sono riportati nell’Allegato 3 alla presente scheda “Carta dei Corpi Idrici Sotterranei Significativi e di Interesse della Scheda dell’Aterno-Pescara” in scala 1:250.000.
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1.3.3 Corpi idrici a specifica destinazione funzionale
All’interno del sottobacino idrografico del Torrente Nora sono stati identificati i seguenti corpi
idrici a specifica destinazione funzionale.
1.3.3.1 Acque dolci che richiedono protezione e miglioramento per essere idonee alla vita dei pesci
La designazione dei tratti fluviali individuati nel territorio del sottobacino idrografico del Torrente
Nora ai fini della classificazione delle acque dolci idonee alla vita dei pesci è avvenuta mediante
le Deliberazioni di Giunta Regionale n. 3237 del 04/09/1996 e n. 1127 del 26/11/2001. Per i
risultati della classificazione si rimanda al paragrafo 6.2.2.
Designazione delle acque dolci superficiali che richiedono protezione o miglioramento per essere destinate alla vita dei pesci
Localizzazione Corso d’acqua
Inizio tratto considerato Fine tratto considerato Data di designazione
Ponte della strada Vicoli-Civitella Casanova
Ponte della strada Catignano-Penne 04/09/1996
Torrente Nora Tratto a valle 26/11/2001
L’ubicazione dei tratti designati è individuata nell’allegato cartografico “Carta dei tratti fluviali designati per il monitoraggio delle acque idonee alla Vita dei Pesci” in scala 1:250.000, Tavola 2-3a.
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2 CARATTERIZZAZIONE GEOLOGICA
La parte alta del sottobacino idrografico del Torrente Nora è costituita dall’associazione
arenacea ed arenaceo-pelitica del Messiniano, sovrascorsa da Ovest verso Est sui depositi
marnosi del Miocene inferiore-Miocene superiore p.p.. Una serie di sovrascorrimenti, sempre
con vergenza Ovest-Est, mette a contatto dapprima questi depositi clastici con i sedimenti
dell’alternanza pelitico-arenacea del Miocene superiore-Pliocene inferiore, poi questi ultimi con
le marne emipelagiche del Pliocene inferiore, che ricoprono l’associazione di sedimenti clastici
del Messiniano. Tali litologie si ritrovano anche nella parte media del sottobacino, di nuovo
sovrascorsa su depositi torbiditici arenacea-argillosi sempre della stessa epoca. Un ulteriore
sovrascorrimento, sempre con la medesima vergenza, pone a contatto tali depositi con le argille
marnose grigio-azzurre del Pliocene medio-superiore. La parte restante dell’area esaminata è
caratterizzata dai depositi di argille grigio-azzurre di piattaforma con sottili orizzonti sabbioso-
conglomeratici del Pliocene superiore. Questi, in parte, vengono mascherati dai depositi
alluvionali terrazzati di epoca compresa tra il Pleistocene e l’Olocene. Per concludere, in tutta
l’area presa in esame si notano depositi alluvionali e deltizi attuali.
Le caratteristiche litologiche del territorio appartenente al sottobacino del Torrente Nora sono riportate nell’Allegato 4 alla presente scheda “Carta litologica della Scheda dell’Aterno-Pescara” in scala 1:250.000.
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3 CARATTERIZZAZIONE FAUNISTICA E VEGETAZIONALE
Lungo il Torrente Nora è possibile osservare il Picchio verde, il Picchio rosso maggiore, molte
specie di Cince e la Poiana. Tra i mammiferi più attivi ci sono il Tasso e la Volpe. Tra le specie
faunistiche più importanti, che caratterizzano il bacino idrografico, troviamo:
Uccelli: Ixobrychus minutus, Alcedo atthis, Calandrella brachydactyla, Buteo buteo, Parus montanus, Parus cristatus, Parus ater, Parus major, Parus caeruleus, Parus palustris, Picoides major, Picus viridis;
Mammiferi: Meles meles, Vulpes vulpes; Anfibi e rettili: Elaphe quatuorlineata, Bombina variegata, Salamandrina terdigitata,
Triturus carnifex; Pesci: Salmo macrostigma, Rutilus rubilio, Barbus plebejus, Lampetra planeri,
Butomus umbellatus, Carex acutiformis, Carex elata, Carex riparia, Myosotis scorpioides, Myriophyllum spicatum, Utricularia vulgaris;
Invertebrati: Osmoderma eremita, Coenagrion mercuriale, Allogamus ausoniae, Apion frumentarium, Bagous lutulentus, Cordulegaster boltoni, Halesus appenninus, Hypera contaminata, Lucanus tetraodon, Meira straneoi, Neoplinthus tigratus, Ptilophorus dufouri, Raymondionymus marqueti, Saga pedo, Thamiocolus kraatzi.
L’ambito vegetazionale del Torrente Nora presenta un’ampia varietà di habitat, indice di
complessità e varietà dell’ecosistema; accanto alle specie tipiche dei rilievi appenninici si
individuano specie rare ed endemiche. La rarità di tipologie di vegetazione, di endemismi
dell'Appennino, le singolarità geologiche, la presenza di zone umide determinano eterogeneità e
unicità, sia a livello paesaggistico che a livello naturalistico.
Gli habitat caratterizzanti il territorio sono vari; tra i principali ricordiamo:
macchie e boscaglie sclerofille: formazioni a Juniperus communis; formazioni erbose naturali e innaturali: formazioni erbose calcicole alpine e subalpine;
percorsi substeppici di graminacee;
torbiere basse: sorgenti pietrificate con formazione di travertino; torbiere basse
alcaline;
foreste: foreste di versanti, ghiaioni e valloni del Tilio-Acerion; foreste miste riparie a
Quercus pubescens, Quercus cerris, Ulmus laevis e Ulmus minor, Fraxinus excelsior; faggete degli Appennini con Taxus e Quercus ilex; Salix alba e Populus alba.
Le principali specie vegetali che meritano menzione sono:
Ajuga tenorii, Brassica gravinae, Caltha palustris, Carex lepidocarpa, Eleocharis quinqueflora, Epipactis palustri, Epipogium aphyllum, Equisetum fluviatile, Festuca bosniaca, Gimnocarpium robertianum, Iris foetidissima, Isatis allionii, Lavatera punctata, Leontopodium nivale,Manitisalca salmantica, Moneses uniflora, Myosotis scorpioides, Parnassia palustris, Pinguicula longiflolia, Pinus mugo, Pinus nigra, Poligala chamaebuxus, Potamogeton lucens, Pseudorchis albida, Ranunculus lateriflorus, Ranunculus magellensis, Ruscus hypoglossum, Salicornia patula, Saxifraga italica, Scutellaria alpina, Sesel tommasinii, Thalictrum simplex, Traunsteinera globosa Trisetum villosum, Utricularia minor, Valeriana saliunca, Acer campestre, Acer lobelii, Achillea
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barrelieri, Achillea tenorii grande, Allium moschatum, Allium phthioticum, Allium saxatile, Allium schoenoprasum, Alyssum cuneifolium, Anemone narcissflora, Anthemis montana, Artemisia eriantha, , asphodelus aestivus, Aster alpinus, Astragalus australis, Astragalus vesicarius, Astranita pauciflora, Athamanta sicula, Aubrieta columnae, Betulla pendula, Bromus benekenii, Campanula fragilis, Cardopatum corymbosum, Carex acuta, Carex acutiformis, Carex brachystachys, Carex buxbaumii, Carex capillaris, Carex disticha, Carex elata, Carex flava, Carex fusca, Carex mucronata, Carex panacea, Carex panicolata, Carex vesicaria, Carum carvi, Catananche lutea, Centaurea rupestris, Centaurea tenoreana, Cerastium cerastioides, Cerastium thomasii, Ceratapion beceri R D, Cerinthe auriculata, Cirsium oleraceum, Cirsium palustre, Coronilla valentina, Crepis pygmaea, Cymbalaria pallida, Cynara cardunculus, Cactylorhiza incarnata, Epilobium palustre, Epipactis palustris, Epipactis purpurata, Erinus alpinus, eriophorum latifolium, Erodium alpinum, Euphorbia gasparrinii, Euphrasia minima, Festuca drymeja, fraxinus oxycarpa, Valium palustre, genziana lutea, geranium macrorrhizum, Geum rivale, Groenlandia densa, Iberis saxtilis, Iris marsica, Iris pseudacorus, Satis allionii, Juniperus oxycedrus, Junperus sabina, Jurinea mollis, Lathyrus odoratus, Lathyrus pannonicus, Laurus nobilis, Leucanthemum ceratophylloides, Leucanthemum tridactylites, Lilium bulbiferum, Lilium croceum, Lilium martagon,Loncera nigra, Lysimachia nummularia, Lysimachia vulgaris, Menyanthes trifoliata, Mercurialis ovata, Nigritella widderi, Ononis cristata, Ophioglossum vulgatum, Ophrys bombylifora, Ophrys insectifera, Ophrys lutea, Ophrys scolopax, Orchis spitzelii, Abies Alba Miller, Paeonia officinalis, Papaver degeni, Potamogeton polygonifolius, Potentilla apennina, Ptrollius europaeus, Parola chlorantha, Quercus robur, Ranunculus marsicus, Ranunculus seguirei, Ranunculus serpens, Salix apennina, Salix breviserrata, Salix cinerea, salix pentandra, Saxifraga callosa, Saxifraga exarata, Saxifraga gabella, Saxifraga porophylla, Saxifraga sedoides, Scabiosa holosericea, Scabiosa silenifolia, Scleranthus uncinatus, Secale montanum, Senecio samniticus, Serapias parviflora, Silene bellidifolia, Silene parnassica, Silene vallesia, Soldanella minima, Sorbus chamaemespilus, Steptopus amplexifolius, Taraxacum glaciale, Taxus baccata, Thalictrum foetidum, Thlaspi stylosum, Typha minima, Vaccinium myrtillus, Veronica prostrata, Viburnum opulus, Viola magellensis.
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4 AREE RICHIEDENTI SPECIFICHE MISURE DI PREVENZIONE DALL’INQUINAMENTO E DI RISANAMENTO
Di seguito vengono indicate le aree che richiedono specifiche misure di prevenzione e
risanamento, individuate ai sensi del D.Lgs. 152/06.
4.1 Aree sensibili
Ai sensi del D.Lgs. 152/06 (Articolo 91 e Allegato 6 alla Parte terza), all’interno del sottobacino
idrografico del Torrente Nora non sono state classificate aree sensibili.
4.2 Zone vulnerabili da nitrati di origine agricola
Ai sensi del D.Lgs. 152/06 (Articolo 92 e Allegato 7/A alla Parte terza), nel territorio ricadente
nel sottobacino del Torrente Nora sono state classificate come zone potenzialmente vulnerabili
le aree riportate nella tabella seguente.
L’individuazione delle zone vulnerabili è riportata nell’allegato cartografico “Prima individuazione delle Zone Vulnerabili da Nitrati di origine agricola (D.G.R. n.332 del 21 marzo 2005)” in scala 1:250.000, Tavola 5-2.
Sezione Zone potenzialmente vulnerabili Grado di Pericolosità
Basso Corso Piana del Pescara Pericolosità bassa
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4.3 Altre aree richiedenti specifiche misure di prevenzione dall’inquinamento e di risanamento
4.3.1 Aree ad elevata protezione
Di seguito si riportano le aree ad elevata protezione ricadenti nel territorio del sottobacino del
Torrente Nora.
L’identificazione e l’ubicazione delle aree protette sono indicate nell’Allegato 5 alla presente scheda “Carta delle Aree Protette presenti nella Scheda dell’Aterno-Pescara” in scala 1:250.000
4.3.2 Aree di particolare valenza ecosistemica
Nel sottobacino idrografico del Torrente Nora non sono state individuate aree di particolare
valenza ecosistemica.
4.3.3 Aree di particolare valenza geologico-paesaggistica
Nel sottobacino idrografico del Torrente Nora non sono state individuate aree di particolare
valenza geologico-paesaggistica.
Tipologia Denominazione Superficie (Km2)
% rispetto alla superficie dell’area idrografica
Parco P.N. Gran Sasso e Monti della Laga 22,78 16,55
Parco P.T.A. di Vicoli - - S.I.C. Valle d'Angri e Vallone d'Angora 0,20 0,14 S.I.C. Val Voltigno 4,60 3,34
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5 CARATTERIZZAZIONE DELL’USO AGRO-FORESTALE DEL SUOLO
La tabella seguente riporta, per ogni classe di uso del suolo, la superficie in ettari e la
percentuale di superficie occupata nell’ambito del sottobacino idrografico del Torrente Nora.
Superficie Classi di uso del suolo1
(ha) (%)
Aree boscate 3065,34 22,27 Aree cespugliate 506,10 3,68 Colture cerealicole e vivai 5028,94 36,53 Corsi d’acqua, canali e idrovie, bacini d’acqua 1,95 0,01 Frutteti, vigneti, uliveti 3746,50 27,22 Prato-pascolo 741,52 5,39 Zone aperte a vegetazione rada o assente 199,06 1,45 Zone estrattive, discariche e cantieri 28,28 0,21 Zone industriali, commerciali e reti di comunicazione 68,40 0,50 Zone urbanizzate 380,21 2,76 1Fonte: Corine Land Cover, 2000.
Le classi di utilizzo del suolo relativo alla porzione di territorio appartenente al sottobacino del Torrente Nora sono riportate nell’Allegato 6 alla presente scheda “Carta dell’Uso del Suolo della Scheda dell’Aterno-Pescara” in scala 1:250.000.
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6 CARATTERIZZAZIONE QUALITATIVA DEL TORRENTE NORA
6.1 Monitoraggio e classificazione delle acque superficiali
6.1.1 Corsi d’acqua
Al fine di caratterizzare le condizioni di qualità del corso d’acqua in esame, sono stati considerati
i risultati del monitoraggio qualitativo effettuato in n. 2 stazioni di prelievo ubicate all’interno del
sottobacino del Torrente Nora.
Stazioni di monitoraggio sul Torrente Nora
Codice stazione Comune Denominazione Distanza dalla
sorgente (Km)
R1307NO64 Carpineto della Nora
Carpineto della Nora, stradina 50 m a monte della chiesa, sponda sx 2,7
R1307NO68 Cepagatti Cepagatti, loc. Vallemare, 100 m a monte del ponte di Villanova 29,7
L’ubicazione dei punti di monitoraggio qualitativo è riportata nell’Allegato 7 alla presente scheda “Carta dei punti di monitoraggio quali-quantitativo dei corsi d’acqua superficiali della Scheda dell’Aterno-Pescara” in scala 1:250.000.
Il monitoraggio e la classificazione dello stato di qualità del Torrente Nora sono stati effettuati ai
sensi dell’Allegato 1 al D.Lgs. 152/99.
Nelle tabelle seguenti vengono riportati lo Stato Ecologico (SECA) e lo Stato Ambientale (SACA),
derivati dal monitoraggio effettuato nella fase conoscitiva (biennio 2000-2002) e nella fase a
regime (I, II e III anno, rispettivamente 2003-2004, 2004-2005 e 2006). Nell’elaborazione dei
dati ai fini della determinazione del SECA e del SACA, nella fase a regime si è fatto riferimento
all’intervallo temporale maggio-aprile per i primi due anni di monitoraggio (2003-2004; 2004-
2005) e all’anno solare per il monitoraggio del 2006.
Stato Ecologico dei Corsi d'Acqua – SECA1
Prima classificazione Monitoraggio “a regime” Codice stazione Comune Fase conoscitiva:
2000-2002 I anno: 2003-
2004 II anno:
2004-2005 III anno:
2006
R1307NO64 Carpineto della Nora Classe 2 Classe 2 Classe 2 Classe 2
R1307NO68 Cepagatti Classe 2 Classe 3 Classe 3 Classe 3 1 Si ricorda che lo stato ecologico (SECA) è ottenuto incrociando l’IBE con il LIM.
Lo stato ecologico dei corsi d’acqua relativo al III anno di monitoraggio a regime (2006) è riportato nell’allegato cartografico “Carta dello Stato Ecologico dei Corpi Idrici Superficiali”, in scala 1:250.000, Tavola 4-2.
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Stato Ambientale dei Corsi d'Acqua – SACA1
Prima classificazione Monitoraggio “a regime” Codice stazione Comune Fase conoscitiva:
2000-2002 I anno: 2003-
2004 II anno: 2004-
2005 III anno:
2006
R1307NO64 Carpineto della Nora buono buono buono buono
R1307NO68 Cepagatti buono sufficiente sufficiente sufficiente 1 Si ricorda che lo stato ambientale (SACA) si ottiene combinando la classe SECA con lo stato chimico derivante dalla
concentrazione di inquinanti riportati in Tabella 1 dell’Allegato 1 al D.Lgs. 152/99.
Lo stato ambientale dei corsi d’acqua relativo al III anno di monitoraggio a regime (2006) è riportato nell’elaborato cartografico “Carta dello Stato Ambientale dei Corpi Idrici Superficiali”, in scala 1:250.000, Tavola 4-3.
L’andamento del SACA segue quello relativo al SECA, in quanto la concentrazione degli
inquinanti chimici monitorati (Tabella 1 dell’Allegato 1 al D.Lgs. 152/99) risulta, in ogni caso e
per tutti i periodi in esame, sempre inferiore ai valori soglia.
Per quanto riguarda lo stato di qualità ecologico ed ambientale del Torrente Nora, non sono
state ravvisate particolari criticità nelle stazioni esaminate: la qualità ambientale è “Buona” o
“Sufficiente” in tutti gli anni di monitoraggio.
6.1.1.1 Risultati monitoraggio anno 2006
Si riportano, di seguito, il 75° percentile dei valori relativi all’indice L.I.M. (Livello di
Inquinamento da Macrodescrittori) e l’indice I.B.E. (Indice Biotico Esteso), per ognuna delle
stazioni prese in esame nel III anno di monitoraggio a regime (2006).
Stazione R1307NO64
2006 Unità di misura
75° percentile
Livello inquinamento
parametro Punteggio
100-O2(% sat) % 28 3 20 B.O.D.5 O2 mg/l 1,0 1 80 C.O.D. O2 mg/l 3 1 80 Azoto ammoniacale mg/l 0,03 1 80 Azoto nitrico mg/l 0,4 2 40 Fosforo totale mg/l 0,04 1 80 Escherichia coli UFC/100 ml 2023 3 20 SOMMA 400 LIM 2
***************************************************** Classe IBE I
Nella stazione R1307NO64 i risultati, relativi alla campagna di monitoraggio 2006, evidenziano
una condizione di buona qualità ecologica rispetto all’obiettivo di qualità fissato per il 2016.
L’attribuzione della seconda classe SECA è determinata dal valore dell’indice LIM.
Stazione R1307NO68
2006 Unità di misura
75° percentile
Livello inquinamento
parametro Punteggio
100-O2(% sat) % 29 3 20 B.O.D.5 O2 mg/l 2,5 2 40 C.O.D. O2 mg/l 7 2 40 Azoto ammoniacale mg/l 0,20 3 20 Azoto nitrico mg/l 4,5 3 20 Fosforo totale mg/l 0,16 3 20
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Stazione R1307NO68
Escherichia coli UFC/100 ml 15500 4 10 SOMMA 170 LIM 3
***************************************************** Classe IBE III
Nella stazione R1307NO68 i risultati, relativi alla campagna di monitoraggio 2006, evidenziano
una condizione di moderata alterazione rispetto all’obiettivo di qualità fissato per il 2016.
L’attribuzione della terza classe SECA è determinata dal valore di entrambi gli indici.
6.2 Monitoraggio e classificazione dei corpi idrici a specifica destinazione funzionale
6.2.1 Acque dolci che richiedono protezione e miglioramento per essere idonee
alla vita dei pesci
Ai fini della caratterizzazione ambientale del corso d’acqua, nella tabella seguente sono indicati i
risultati della classificazione delle acque dolci idonee alla vita dei pesci effettuata dall’Istituto
Zooprofilattico dell’Abruzzo e del Molise “G. Caporale”, a seguito della designazione dei tratti
fluviali realizzata tramite la Deliberazione di Giunta Regionale n. 3237 del 04/09/1996. Il
monitoraggio dei tratti fluviali, realizzato ai sensi del D.Lgs. 130/92 e del D.Lgs. 152/99
(Allegato 2, Sezione B, Tabella 1/B), è stato effettuato, relativamente al Torrente Nora, in due
momenti, nel 1996-1998 e nel 2000-2001.
Classificazione delle acque dolci superficiali idonee alla vita dei pesci
Localizzazione Monitoraggio 1996-1998
Monitoraggio 2000-2001
Corso d’acqua Inizio tratto
considerato Fine tratto
considerato
Data di designazione Classificazione ai sensi
del D.Lgs. 130/92 Classificazione ai sensi
del D.Lgs. 152/99
ponte della strada Vicoli-
Civitella Casanova
ponte della strada
Catignano-Penne
04/09/1996 non conformi n.r. Torrente
Nora
tratto a valle 26/11/2001 n.r non conformi
n.r.: non rilevato
Il monitoraggio effettuato lungo il Torrente Nora nel 1996-1998 e 2000-2001 ha evidenziato la
non conformità delle acque alla vita dei pesci in quanto i valori del parametro solidi sospesi
superano quelli stabiliti dal D.Lgs. 152/99 per le acque ciprinicole.
L’identificazione delle acque dolci che richiedono protezione e miglioramento per essere idonee alla vita dei pesci è riportata nell’Allegato 8 alla presente scheda “Carta delle Acque idonee alla Vita dei Pesci della Scheda dell’Aterno-Pescara” in scala 1:250.000.
6.3 Pressioni antropiche esercitate sullo stato qualitativo delle acque
Di seguito sono indicate le pressioni di origine antropica esercitate sullo stato qualitativo dei
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SCHEDA_MONOGRAFICA ATERNO-PESCARA 135
corpi idrici presenti sul territorio del sottobacino idrografico del Torrente Nora.
6.3.1 Agglomerati con carico generato maggiore di 2000 abitanti equivalenti13
L’agglomerato Cepagatti–Pianella recapita in parte i propri carichi, attraverso il depuratore
Ventignano, nel sottobacino del Torrente Nora. L’analisi dei dati di questo agglomerato è
riportata in questa scheda monografica nella sezione relativa all’Aterno-Pescara, essendo la
maggiore quota dei carichi sversata direttamente nel Fiume Pescara.
6.3.2 Caratterizzazione delle pressioni derivanti da carichi antropici sullo stato
qualitativo delle acque
Nelle tabelle successive vengono riportate le stime relative ai carichi potenziali ed effettivi di
origine civile, industriale, zootecnica ed agricola, ovvero:
- Carichi di origine civile ed industriale (COD, BOD5, Azoto e Fosforo);
- Carichi di origine zootecnica (COD, BOD5, Azoto e Fosforo);
- Carichi di origine agricola (Azoto e Fosforo).
Per ciò che concerne la metodologia adottata si rimanda alle procedure descritte nel capitolo 4
del Quadro Conoscitivo.
6.3.2.1 Pressione antropica derivante da carico potenziale ed effettivo civile ed
industriale
Come riportato nel Quadro Conoscitivo al paragrafo 4.2, la stima dei carichi potenziali ed
effettivi di origine civile ed industriale è stata effettuata prendendo in considerazione le
informazioni relative agli agglomerati superiori ai 2000 a.e. e ai restanti comuni non compresi
negli stessi.
La ricognizione degli agglomerati utilizzata come riferimento per tale valutazione è stata quella
effettuata nel 2004, ai sensi del D.M. 18/09/2002.
Le stime ottenute, sebbene non tengano conto dell’aggiornamento della ricognizione degli
agglomerati effettuata nel 2007 e riportata nel paragrafo 6.3.2, si ritengono significative per
un’indagine delle pressioni a scala di bacino.
Carichi potenziali prodotti Carichi effettivi prodotti
(t/anno) (t/anno) Sottobacino Tipologia carichi
BOD5 COD N - Azoto
P - Fosforo BOD5 COD N - Azoto P -
Fosforo
Civile 326,66 163,33 32,67 5,04 225,66 110,70 28,43 4,42 Nora Industriale 245,20 122,60 8,33 0,38 150,06 72,56 6,45 0,32
Non risultano industrie autorizzate allo scarico diretto nel sottobacino del Torrente Nora. Si
riconda che i carichi industriali autorizzati allo scarico diretto sono definiti come i carichi
inquinanti di insediamenti produttivi che, non servendosi di alcun sistema depurativo consortile
o comunale, sono altresì dotati di impianti autonomi di trattamento e pertanto chiedono alle
13 Fonte:Enti d’Ambitoe Gestoridel Servizio Idrico Integrato ai sensi del D.M. 18/09/02 (Ottobre 2007).
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SCHEDA_MONOGRAFICA ATERNO-PESCARA 136
Province autorizzazione allo scarico diretto in corpo idrico superficiale. Tali industrie sono
soggette al rispetto delle concentrazioni limite riportate in Tabella 3 dell’Allegato 5 alla Parte
Terza del D.Lgs. 152/2006.
6.3.2.2 Pressione antropica derivante da carico zootecnico potenziale ed effettivo
A partire dai dati relativi al numero dei capi forniti dall’ISTAT (5° Censimento Generale
dell’Agricoltura – 22 Ottobre 2000) sono stati calcolati i carichi zootecnici, potenziali ed effettivi,
per ciascun comune appartenente al sottobacino idrografico del Torrente Nora, in termini di
COD, BOD5, Azoto e Fosforo in tonnellate annue (tabella a seguire), secondo i coefficienti
indicati nei quaderni dell’IRSA (1991), come descritto nel capitolo 4 del Quadro Conoscitivo.
Carichi potenziali1 Carichi effettivi1 Comune BOD5
(t/a) COD (t/a)
Azoto (t/a)
Fosforo (t/a)
BOD5 (t/a)
COD (t/a)
Azoto (t/a)
Fosforo (t/a)
Brittoli 12,63 27,15 3,38 0,52 0,13 0,68 0,72 0,02 Capestrano 0 0 0 0 0 0 0 0
Carpineto della Nora 107,3 230,78 27,59 4,78 1,07 5,77 5,86 0,18 Civitaquana 110,07 236,74 33,01 6,04 1,1 5,92 4,49 0,14
Civitella Casanova 106,7 229,5 29,8 4,74 1,07 5,74 6,33 0,18 Loreto Aprutino 224,83 484,08 36,66 10,46 2,25 12,1 4,99 0,25
Montebello di Bertona 0,77 1,67 0,14 0,03 0,01 0,04 0,03 0 Nocciano 41,75 89,77 11,6 1,67 0,41 2,25 1,58 0,04 Pianella 88,83 191,07 24,58 4,48 0,88 4,77 5,22 0,17 Vicoli 108,87 234,18 22,65 3,62 1,09 5,85 3,08 0,09
Villa Celiera 33,98 73,1 8,39 1,43 0,34 1,83 1,78 0,05 Villa Santa Lucia degli
Abruzzi 0,01 0,02 0 0 0 0 0 0
Catignano 6,55 14,08 1,7 0,28 0,07 0,35 0,36 0,01 Cepagatti 107,96 232,37 21,82 5,36 1,08 5,81 2,37 0,1
Chieti 0 0 0 0 0 0 0 0 Rosciano 115,02 247,49 28,5 5,75 1,15 6,19 3,88 0,14
Carichi zootecnici totali 1136,09 2444,32 268,23 52,19 11,36 61,11 44,6 1,49
1I valori mostrati sono approssimati alla seconda cifra decimale.
6.3.2.3 Pressione antropica derivante da carico agricolo potenziale ed effettivo
A partire dai dati relativi al tipo ed estensione delle colture presenti nei comuni appartenenti al
sottobacino idrografico del Torrente Nora (5° Censimento Generale dell’Agricoltura – ISTAT, 22
Ottobre 2000) sono stati calcolati i carichi agricoli potenziali ed effettivi, per ciascun comune, in
termini di Azoto e Fosforo in tonnellate annue, come descritto nel capitolo 4 del Quadro
Conoscitivo. Carichi potenziali1 Carichi effettivi2
Comune Azoto (t/a)
Fosforo (t/a)
Azoto (t/a)
Fosforo (t/a)
Brittoli 8,3 2,77 2,08 0,1 Capestrano 0 0 0 0
Carpineto della Nora 28,46 12,39 7,11 0,46 Catignano 92,74 26,64 23,18 0,99
Civitaquana 93,21 26,23 14,91 0,63 Civitella Casanova 104,25 29,48 26,06 1,11 Loreto Aprutino 74,11 20,5 11,86 0,49
Montebello di Bertona 0,14 0,05 0,04 0 Nocciano 64,4 16,89 10,3 0,4 Pianella 95,18 26,25 23,8 0,99 Vicoli 46,63 14,62 7,46 0,35
Villa Celiera 19,03 7,18 4,76 0,27
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Carichi potenziali1 Carichi effettivi2 Comune Azoto
(t/a) Fosforo
(t/a) Azoto (t/a)
Fosforo (t/a)
Villa Santa Lucia degli Abruzzi 0,01 0 0 0 Cepagatti 45,39 11,15 5,81 0,21
Chieti 0 0 0 0 Rosciano 67,1 18,53 10,74 0,44
Carichi agricolii totali 738,95 212,69 148,11 6,47 1 Carichi al lordo dei coefficienti di sversamento nelle acque superficiali (valori approssimati alla seconda cifra decimale). 2 Carichi al netto dei fattori correttivi: sversamento, precipitazione, permeabilità e pendenza (valori approssimati alla
seconda cifra decimale).
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7 CARATTERIZZAZIONE QUANTITATIVA DEL TORRENTE NORA
7.1 Identificazione Idrometri
Nella seguente tabella si riportano i dati relativi agli idrometri ricadenti nel sottobacino
idrografico del Torrente Nora.
Denominazione stazione
Id. stazione
Distanza foce (Km) Periodo di Osservazione
N° Anni Misure
Ubicazione
Nora a Cepagatti 866 7,5 1937 - 1938 2 Cepagatti
L’ubicazione degli idrometri è riportata nell’Allegato 7 alla presente scheda “Carta dei punti di monitoraggio quali-quantitativo dei corsi d’acqua superficiali della Scheda dell’Aterno-Pescara” in scala 1:250.000.
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7.1.1 Dati Idrometrici
Nella seguente tabella si riportano i valori di portata media, mensili ed annuali, misurati per ciascuno idrometro:
Q media_mensile = portata media mensile, corrispondente al valore medio delle portate mensili misurate per tutto il periodo di osservazione.
Q media_annua = portata media annua, corrispondente al valore medio delle portate annue misurate per tutto il periodo di osservazione.
Nome Idrometro Portata mensile
(m3/s) Gen Feb Mar Apr Mag Giu Lug Ago Set Ott Nov Dic
Portata annuale (m3/s)
Nora a Cepagatti Q media_mensile 1,933 4,391 1,667 1,956 1,685 0,508 0,379 0,395 0,173 0,450 1,387 3,292 Q media_annua 1,518
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7.2 Pressioni antropiche esercitate sullo stato quantitativo delle acque
Vengono indicate nel presente paragrafo le opere di derivazione insistenti nel sottobacino
idrografico del Torrente Nora al fine di evidenziare criticità di tipo quantitativo.
Le utenze riportate sono quelle la cui portata derivata media annua supera i 100 l/s; Non
risultano, nel sottobacino considerato, utenze la cui portata derivata sia superiore ai 100 l/s.
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8 ANALISI DELLE PRESSIONI ED ATTRIBUZIONE DELLO STATO DI QUALITÀ AMBIENTALE AL CORSO D’ACQUA
La seguente analisi ha la finalità di:
valutare le pressioni insistenti sul corso d’acqua considerato, dividendo lo stesso in tratti
in funzione dell’ubicazione delle stazioni di monitoraggio della qualità fluviale;
utilizzare tale valutazione delle pressioni per attribuire lo stato di qualità ambientale
all’intero corso d’acqua, passando così da una classificazione puntuale, in
corrispondenza di ciascuna stazione di monitoraggio, ad una classificazione per tratti.
Il risultato di tale analisi è riportato nella Figura 8.1 e descritto nell’analisi che segue.
Figura 8.1: Stato Ambientale del Torrente Nora
La seguente analisi è stata redatta sulla base dei dati disponibili censiti nell’ambito della
redazione del Piano di Tutela, così come descritti nelle Relazioni di Piano “Metodologia” e
“Quadro Conoscitivo”. Considerando la stima dei carichi inquinanti in termini di BOD5, COD,
!(!(
Fiume Pescara
Fara
R1307NO64R1307NO68
Cepagatti
Pescara
Stato Ambientale del Torrente Nora (1:230000Stato Ambientale del Torrente Nora (1:230000))
:
.::Stato Ambientale ElevatoStato Ambientale Elevato
:Stato Ambientale Buono:Stato Ambientale Buono
:Stato Ambientale Sufficiente:Stato Ambientale Sufficiente
:Stato Ambientale Scadente :Stato Ambientale Scadente
:Stato Ambientale Pessimo:Stato Ambientale Pessimo
:Limiti di bacino idrografico:Limiti di bacino idrografico
:Limiti provinciali:Limiti provinciali
Stato Ambientale del Torrente Nora (1:230000Stato Ambientale del Torrente Nora (1:230000))
:
.Stato Ambientale del Torrente Nora (1:230000Stato Ambientale del Torrente Nora (1:230000))
:
.Stato Ambientale del Torrente Nora (1:230000Stato Ambientale del Torrente Nora (1:230000))
:
.::Stato Ambientale ElevatoStato Ambientale Elevato
:Stato Ambientale Buono:Stato Ambientale Buono
:Stato Ambientale Sufficiente:Stato Ambientale Sufficiente
:Stato Ambientale Scadente :Stato Ambientale Scadente
:Stato Ambientale Pessimo:Stato Ambientale Pessimo
:Limiti di bacino idrografico:Limiti di bacino idrografico
:Limiti provinciali:Limiti provinciali
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SCHEDA_MONOGRAFICA ATERNO-PESCARA 142
Azoto e Fosforo, recapitanti in ciascun bacino idrografico, effettuata come descritto al capitolo 4
della Relazione “Quadro Conoscitivo”, il bacino del Torrente Nora risulta soggetto a carichi
effettivi per unità di superficie (t/anno/km2) di Azoto e Fosforo di varia origine inferiori alla
media regionale, ad eccezione dell’Azoto di origine zootecnica, i cui valori sono prossimi alla
media regionale.
La stazione R1307NO64, ubicata nel comune di Carpineto, è posta a meno di 3 km dalla
sorgente. I carichi totali di Azoto e Fosforo di origine agricola e zootecnica, gravanti nella
porzione di bacino a monte della stazione considerata, risultano inferiori al 20% dei carichi totali
insistenti sull’intero bacino. Nel tratto posto a monte della stazione risultano censite solo 2 fosse
imhoff per la depurazione delle acque reflue urbane. Non sono stati attualmente censiti
agglomerati superiori ai 2000 a.e. i cui carichi recapitano nel tratto in esame, né scarichi di
attività industriali che utilizzano sostanze pericolose nel ciclo produttivo. La porzione di bacino a
monte della stazione verte in condizioni di elevata naturalità, che trovano riscontro nello stato di
qualità “Buono”, valutato sulla base dei dati di monitoraggio dell’anno 2006. Si ritiene di poter
estendere tale giudizio anche a monte della stazione, fino alla sorgente.
Il tratto compreso tra la prima e la seconda stazione (R1307NO68) ricade tra i comuni di
Carpineto e Cepagatti. I carichi stimati di Azoto e Fosforo di origine agricola e zootecnica,
gravanti nella porzione di bacino considerata, risultano incrementati rispetto a quelli insistenti
sul tratto precedente e rappresentano circa l’80% dei carichi totali insistenti sull’intero bacino.
L’agglomerato di Cepagatti è l’unico superiore ai 2000 a.e. i cui carichi recapitano, in parte, nel
tratto investigato. Nella porzione di bacino sotteso al tratto considerato scarica solo 1
(l’impianto di depurazione Ventignano) dei 5 depuratori a servizio di tale agglomerato. Sono
stati, inoltre, censiti circa 98 impianti minori di depurazione di acque reflue urbane (con capacità
di progetto e carico d’ingresso inferiore ai 2000 a.e.), la maggior parte dei quali costituiti da
fosse imhoff. Non sono state censite attività industriali che utilizzano sostanze pericolose nel
loro ciclo produttivo e i cui scarichi recapitano nel tratto in esame. Dal punto di vista della
qualità ambientale, sulla base dei dati di monitoraggio dell’anno 2006, si osserva un
peggioramento, rispetto alla stazione precedente, registrato da entrambi gli indici ambientali
IBE (Indice Biotico Esteso) e LIM (Livello Inquinamento Macrodescrittori), che descrivono un
ambiente in classe di qualità “Sufficiente”. A scopo cautelativo, e vista l’incidenza sul tratto delle
numerose fosse imhoff, si ritiene di dover estendere il giudizio di stato ambientale “Sufficiente”
anche a monte, fino alla stazione R1307NO64. Si ritiene, inoltre, che lo stato ambientale
“Sufficiente” possa essere esteso fino alla confluenza del Nora con il Fiume Pescara.
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SEZ. 06: SOTTOBACINO DEL FIUME ORTA
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SCHEDA_MONOGRAFICA ATERNO-PESCARA 144
1 CARATTERIZZAZIONE DELL’AREA IDROGRAFICA E DEI RELATIVI CORPI IDRICI
A seguire si riporta la caratterizzazione amministrativa e fisiografica del sottobacino idrografico
del Fiume Orta.
1.1 Inquadramento amministrativo
Nelle tabelle seguenti vengono riportati i caratteri amministrativi del sottobacino in esame.
Nome sottobacino Province Numero Comuni
Area del bacino ricadente nella Provincia (Km2)
% Area totale del bacino ricadente nella Provincia
L’Aquila 4 3,09 1,89
Pescara 8 160,34 98,03 Fiume Orta
Chieti 2 0,13 0,08
Caratteristiche del sottobacino idrografico
Nome sottobacino Codice del corso d’acqua Area totale (Km2)
Fiume Orta R1307OR 163,56
La delimitazione del sottobacino idrografico del Fiume Orta è riportata nell’Allegato 1 alla presente scheda “Inquadramento Territoriale della Scheda dell’Aterno-Pescara” in scala 1:250.000.
Comuni appartenenti al sottobacino idrografico
Comune Provincia Estensione sul sottobacino (Km2)
ATO di appartenenza
Abbateggio PE 1,63 2 Bolognano PE 8,09 2 Caramanico Terme PE 74,97 2 Fara San Martino CH 0,07 4 Pacentro AQ 2,85 1 Pennapiedimonte CH 0,06 4 Pratola Peligna AQ 0,09 1 Roccacasale AQ 0,02 1 Salle PE 21,48 2 San Valentino In Abruzzo Citeriore PE 11,39 2 Sant'Eufemia a Maiella PE 39,90 2 Scafa PE 0,44 2 Sulmona AQ 0,13 1 Tocco Da Casauria PE 2,44 2
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SCHEDA_MONOGRAFICA ATERNO-PESCARA 145
1.2 Caratterizzazione fisiografica
Nella tabella seguente vengono indicate le caratteristiche fisiografiche del sottobacino
idrografico del Fiume Orta.
1 Coordinate Gauss-Boaga, fuso Est.
1.3 Individuazione dei corpi idrici
Nei paragrafi seguenti vengono indicate le diverse tipologie di corpi idrici, suddivisi in superficiali
e sotterranei, individuati ai sensi del D.Lgs. 152/06 nell’ambito del sottobacino idrografico del
Fiume Orta.
Per informazioni più dettagliate inerenti l’identificazione dei corpi idrici si rimanda alla Relazione Generale - Sezione III R1.3 “Quadro Conoscitivo”.
1.3.1 Corpi idrici superficiali
A seguire vengono descritti sinteticamente i corpi idrici superficiali, presenti nel territorio
appartenente al sottobacino idrografico del Fiume Orta.
1.3.1.1 Corsi d’acqua
A seguire viene definita la tipologia del corso d’acqua in esame.
1.3.1.1.1 Corsi d’acqua di interesse ambientale
Il Fiume Orta costituisce un corso d’acqua di interesse ambientale.
Corso d’acqua
d’interesse ambientale
Codice corso
d’acqua Elementi di interesse ambientale
Recapito del corso d’Acqua
Superficie bacino
(km2)
Autorità di bacino
Fiume Orta R1307OR
S.I.C.: “Addiaccio della Chiesa - Valle Cupa”, “Valle dell’Orfento e Valle dell’Orta”; R.N.O.: “dell’Orfento I e II”, “Piana Grande della Majella”, “Lama Bianca di S.Eufemia a Majella”; M. Le Macchie
Fiume Pescara 164
Autorità dei Bacini Regionali
Abruzzesi
Quota (m s.l.m.)
Estensione latitudinale*
(m)
Estensione longitudinale*
(m) Nome Area (Km2)
Perimetro (Km)
min
med
max
N
min
N
max
E
min
E m
ax
Fiume Orta 163,57 71 128 1070 2777 4657673 4679078 2429483 2446958
I corsi d’acqua di interesse ambientale sono riportati nell’Allegato 2 alla presente scheda “Carta dei Corpi Idrici Superficiali Significativi e di Interesse della Scheda dell’Aterno-Pescara” in scala 1:250.000.
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1.3.1.2 Laghi
Nell’ambito del sottobacino idrografico del Fiume Orta non sono presenti laghi, naturali o
artificiali, significativi .
1.3.1.3 Canali artificiali
Nell’ambito del sottobacino idrografico del Fiume Orta non sono presenti canali artificiali
significativi e di interesse.
1.3.2 Corpi idrici sotterranei
Nei paragrafi seguenti si riporta una sintetica descrizione dei corpi idrici sotterranei significativi e
di interesse rientranti nell’ambito del sottobacino idrografico del Fiume Orta.
Lo studio idrogeologico di dettaglio del territorio abruzzese è riportato nell’Allegato Monografico A1.2 “Relazione Idrogeologica”.
La quantificazione delle risorse idriche disponibili è descritta nell’Allegato Monografico A1.3 “Bilancio Idrologico e Idrogeologico”.
1.3.2.1 Corpi idrici sotterranei significativi
Nelle tabelle a seguire vengono riportati i corpi idrici sotterranei significativi presenti nelle
successioni carbonatiche e fluvio-lacustri.
Corpi idrici sotterranei significativi in successioni carbonatiche
Corpi idrici sotterranei principali Corpi idrici sotterranei secondari
Denominazione Sigla Litologia prevalente Denominazione Sigla Litologia
prevalente Colle della Civita ML(a) cs Monte della Maiella ML cs Monte Acquaviva ML(b) cs Monte Rotondo MR(a)1 csm Monte Morrone MR csm
Monte Morrone s.s. MR(a)2 csm Legenda: Litologia prevalente affiorante: cs: calcari e calcari selciferi. csm: calcari, calcari con selce, marne.
Corpi idrici sotterranei significativi in successioni fluvio-lacustri
Denominazione Sigla Litologia prevalente
Piana del Pescara PE gla Legenda: Litologia prevalente affiorante: gla: ghiaie, limi e argille.
1.3.2.2 Corpi idrici sotterranei di interesse
Nell’ambito del sottobacino idrografico del Fiume Orta non sono presenti corpi idrici sotterranei
di interesse.
I corpi idrici sotterrenei significativi sono riportati nell’Allegato 3 alla presente scheda “Carta dei Corpi Idrici Sotterranei Significativi e di Interesse della Scheda dell’Aterno-Pescara” in scala 1:250.000.
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1.3.3 Corpi idrici a specifica destinazione funzionale
All’interno del sottobacino idrografico del Fiume Orta sono stati identificati i seguenti corpi idrici
a specifica destinazione funzionale.
1.3.3.1 Acque dolci che richiedono protezione e miglioramento per essere idonee alla vita dei pesci
La designazione dei tratti fluviali individuati nel territorio del sottobacino idrografico del Fiume
Orta ai fini della classificazione delle acque dolci idonee alla vita dei pesci è avvenuta mediante
le Deliberazioni di Giunta Regionale n. 3237 del 04/09/1996 e n. 1127 del 26/11/2001. Per i
risultati della classificazione si rimanda al paragrafo 6.2.2.
Designazione delle acque dolci superficiali che richiedono protezione o miglioramento per essere destinate alla vita dei pesci
Localizzazione Corso d’acqua
Inizio tratto considerato Fine tratto considerato Data di designazione
Ponte della strada che da Passo S. Leonardo va verso S:Eufemia
Ponte prima di entrare a S. Vittorino 04/09/1996
Fiume Orta Tratto a valle 26/11/2001
L’ubicazione dei tratti designati è individuata nell’allegato cartografico “Carta dei tratti fluviali designati per il monitoraggio delle acque idonee alla Vita dei Pesci” in scala 1:250.000, Tavola 2-3a.
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2 CARATTERIZZAZIONE GEOLOGICA
La parte alta del sottobacino idrografico del Fiume Orta è costituita dalla successione calcarea e
calcareo-dolomitica in facies di piattaforma del Lias medio-Miocene inferiore, il cui tetto è
ricoperto, in trasgressione, dall’alternanza pelitico-arenacea del Messiniano (Miocene superiore)-
Pliocene inferiore. Questa, in parte, è sovrascorsa, da Ovest verso Est, sui sedimenti bituminosi
del Miocene superiore. Nella zona ubicata più ad Est, al di sopra delle rocce carbonatiche, si
trovano quelle della successione calcareo-clastica in facies di scarpata-bacino prossimale del
Lias medio-Oligocene. In tutta questa area si ritrovano detriti di falda del Quaternario. Il resto
del sottobacino imbrifero è caratterizzato da alternanze di marne bituminose nerastre
appartenenti alla Formazione Gessoso-Solfifera del Messiniano, ricoperte in parte dai depositi
alluvionali attuali.
Le caratteristiche litologiche del territorio appartenente al sottobacino del Fiume Orta sono riportate nell’Allegato 4 alla presente scheda “Carta litologica della Scheda dell’Aterno-Pescara” in scala 1:250.000.
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3 CARATTERIZZAZIONE FAUNISTICA E VEGETAZIONALE
Il Fiume Orta scorre all’interno dell’area SIC “Valle dell’Ofento e Valle dell’Orta”, che presenta
una eccellente qualità ambientale. La presenza di popolazioni di specie di mammiferi, uccelli,
anfibi e rettili testimonia la diversificazione delle unità ecosistematiche e la complessità del sito.
Oltre al valore naturalistico scientifico, l’alto pregio intrinseco del sito è determinato dal valore
culturale ed estetico. Tra le specie faunistiche più importanti che caratterizzano il sottobacino
idrografico troviamo:
Uccelli: Emberiza hortulana, Caprimulgus europaeus, Falco peregrinus, Falco biarmicus, Pullula arborea, Lanius collirio, Anthus campestris Apus melba, Petronia petronia;
Mammiferi: Lutra lutra, Canis lupus, Ursus arctos, Rupicapra ornata, Rhinolophus ferrum-equinum, Rhinolophus hipposideros, Myotis blythii, Miniopterus schreibersi, Hystrix cristata;
Anfibi e rettili: Elaphe quatuorlineata, Bombina variegata, Salamandrina terdigitata Triturus carnifex;
Pesci: Rutilus rubilio, Barbus plebejus, Artemisia eriantha, Asphodeline liburnica, Asphodelus aestivus Biarum tenuifolium, Brenthis Daphne.
L’ambito vegetazionale del Fiume Orta presenta un’ampia varietà di habitat, indice di
complessità e varietà dell’ecosistema; accanto alle specie tipiche dei rilievi appenninici si
individuano specie rare e endemiche.
La rarità di tipologie di vegetazione, di endemismi dell’Appennino, le singolarità geologiche, la
presenza di zone umide determinano eterogeneità e unicità sia a livello paesaggistico che a
livello naturalistico.
Gli habitat caratterizzanti il territorio sono vari, tra i principali ricordiamo:
macchie e boscaglie sclerofille: formazioni a Juniperus communis; formazioni erbose naturali e innaturali: formazioni erbose calcicole alpine e subalpine;
percorsi substeppici di graminacee;
torbiere basse: sorgenti pietrificate con formazione di travertino; torbiere basse
alcaline;
habitat rocciosi e grotte: ghiaioni calcarei e scisto calcarei montani e alpini; ghiaioni del
mediterraneo occidentale e termofili; pareti rocciose con vegetazione casmofitica;
foreste: foreste di versanti, ghiaioni e valloni del Tilio-Acerion; foreste miste riparie a
Quercus robur, Ulmus laevis e Ulmus minor, Fraxinus excelsior; faggete degli Appennini
con Taxus e Ilex; Salix alba e Populus alba.
Le principali specie vegetali che meritano menzione sono:
Ajuga tenoriiI, Brassica gravinae, Caltha palustris, Carex lepidocarpa, Eleocharis quinqueflora, Epipactis palustri, Epipogium aphyllum, Equisetum fluviatile, Festuca bosniaca, Gimnocarpium robertianum, Iris foetidissima, Isatis allionii, Lavatera punctata, Leontopodium nivale, Manitisalca salmantica, Moneses uniflora, Myosotis scorpioides, Parnassia palustris, Pinguicula longiflolia, Pinus mugo, Pinus nigra, Poligala chamaebuxus, Potamogeton lucens, Pseudorchis albida, Ranunculus lateriflorus, Ranunculus magellensis, Ruscus hypoglossum, Salicornia patula,
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SCHEDA_MONOGRAFICA ATERNO-PESCARA 150
Saxifraga italica, Scutellaria alpina, Sesel tommasinii, Thalictrum simplex, Traunsteinera globosa, Trisetum villosum, Utricularia minor, Valeriana saliunca, Acer campestre, Acer lobelii, Achillea barrelieri, Achillea tenorii grande, Allium moschatum, Allium phthioticum, Allium saxatile, Allium schoenoprasum, Alyssum cuneifolium, Anemone narcissflora, Anthemis montana, Artemisia eriantha, , asphodelus aestivus, Aster alpinus, Astragalus australis, Astragalus vesicarius, Astranita pauciflora, Athamanta sicula, Aubrieta columnae, Betulla pendula, Bromus benekenii, Campanula fragilis, Cardopatum corymbosum, Carex acuta, Carex acutiformis, Carex brachystachys, Carex buxbaumii, Carex capillaris, Carex disticha, Carex elata, Carex flava, Carex fusca, Carex mucronata, Carex panacea, Carex panicolata, Carex vesicaria, Carum carvi, Catananche lutea, Centaurea rupestris, Centaurea tenoreana, Cerastium cerastioides, Cerastium thomasii, Ceratapion beceri R D, Cerinthe auriculata, Cirsium oleraceum, Cirsium palustre, Coronilla valentina, Crepis pygmaea, Cymbalaria pallida, Cynara cardunculus, Cactylorhiza incarnata, Epilobium palustre, Epipactis palustris, Epipactis purpurata, Erinus alpinus, Eriophorum latifolium, Erodium alpinum, Euphorbia gasparrinii, Euphrasia minima, Festuca drymeja, Fraxinus oxycarpa, Valium palustre, Genziana lutea, Geranium macrorrhizum, Geum rivale, Groenlandia densa, Iberis saxtilis, Iris marsica, Iris pseudacorus, Satis allionii, Juniperus oxycedrus, Junperus sabina, Jurinea mollis, Lathyrus odoratus, Lathyrus pannonicus, Laurus nobilis, Leucanthemum ceratophylloides, Leucanthemum tridactylites, Lilium bulbiferum, Lilium croceum, Lilium martagon, Loncera nigra, Lysimachia nummularia, Lysimachia vulgaris, Menyanthes trifoliata, Mercurialis ovata, Nigritella widderi, Ononis cristata, Ophioglossum vulgatum, Ophrys bombylifora, Ophrys insectifera, Ophrys lutea, Ophrys scolopax, Orchis spitzelii, Abies alba miller, Paeonia officinalis, Papaver degeni, Potamogeton polygonifolius, Potentilla apennina, Ptrollius europaeus, Parola chlorantha, Quercus robur, Ranunculus marsicus, Ranunculus seguirei, Ranunculus serpens, Salix apennina, Salix breviserrata, Salix cinerea, salix pentandra, Saxifraga callosa, Saxifraga exarata, Saxifraga gabella, Saxifraga porophylla, Saxifraga sedoides, Scabiosa holosericea, Scabiosa silenifolia, Scleranthus uncinatus, Secale montanum, Senecio samniticus, serapias parviflora, Silene bellidifolia, Silene parnassica, Silene vallesia, Soldanella minima, Sorbus chamaemespilus, Steptopus amplexifolius, Taraxacum glaciale, Taxus baccata, Thalictrum foetidum, Thlaspi stylosum, Typha minima, Vaccinium myrtillus, Veronica prostrata, Viburnum opulus, Viola magellensis.
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4 AREE RICHIEDENTI SPECIFICHE MISURE DI PREVENZIONE DALL’INQUINAMENTO E DI RISANAMENTO
Di seguito vengono indicate le aree che richiedono specifiche misure di prevenzione e
risanamento, individuate ai sensi del D.Lgs. 152/06.
4.1 Aree sensibili
Ai sensi del D.Lgs. 152/06 (Articolo 91 e Allegato 6 alla Parte terza), all’interno del sottobacino
idrografico del Fiume Orta non sono state classificate aree sensibili.
4.2 Zone vulnerabili da nitrati di origine agricola
Ai sensi del D.Lgs. 152/06 (Articolo 92 e Allegato 7/A alla Parte terza), nel territorio ricadente
nel bacino del Fiume Orta sono state classificate come zone potenzialmente vulnerabili le aree
riportate nella tabella seguente.
L’individuazione delle zone vulnerabili è riportata nell’allegato cartografico “Prima individuazione delle Zone Vulnerabili da Nitrati di origine agricola (D.G.R. n.332 del 21 marzo 2005)” in scala 1:250.000, Tavola 5-2.
Zone potenzialmente vulnerabili Grado di Pericolosità
Piana del Pescara Pericolosità bassa
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4.3 Altre aree richiedenti specifiche misure di prevenzione dall’inquinamento e di risanamento
4.3.1 Aree ad elevata protezione
Di seguito si riportano le aree ad elevata protezione ricadenti nel territorio del sottobacino del
Fiume Orta.
L’identificazione e l’ubicazione delle aree protette sono indicate nell’Allegato 5 alla presente scheda “Carta delle Aree Protette presenti nella Scheda dell’Aterno-Pescara” in scala 1:250.000
4.3.2 Aree di particolare valenza ecosistemica
Nel bacino idrografico principale del Fiume Orta è stata individuata la seguente area di
particolare valenza ecosistemica:
4.3.3 Aree di particolare valenza geologico-paesaggistica
Nel sottobacino idrografico del Fiume Orta sono presenti le aree di particolare valenza
geologico-paesagistica elencate nella tabella a seguire.
Tipologia Denominazione Superficie (Km2)
% rispetto alla superficie dell’area idrografica
Parco Parco Nazionale della Majella 145,40 88,89 Riserva
Orientata R.N.O. Lama Bianca di S. Filomena a Maiella - -
Riserva Orientata R.N.O. dell'Ofento I e II - -
Riserva Orientata R.N.O. Piana Grande della Maiella - -
S.I.C. Adiaccio della Chiesa - Valle Cupa 20,08 12,27 S.I.C. Foreste demaniali La Fossa - M.Rotondo 4,33 2,65 S.I.C. Montagna del Morrone (M.Le Mucchia) 16,39 10,02 S.I.C. Monte di Pacentro - Monte Mileto 3,60 2,20 S.I.C. Settori altitudinale della Maiella 7,92 4,84 S.I.C. Valle dell'Orfento e Valle dell'Orta 35,90 21,95 S.I.C. Vallone di S.Spirito (Roccamorice) 0,75 0,46
Aree di particolare valenza ecosistemica Oasi del Lago Alanno-Piano d’Orta
Aree di particolare valenza geologico-paesaggistica Fondo Femmina Morta (AQ)
Caramanico (Valle dell’Orta, PE)
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5 CARATTERIZZAZIONE DELL’USO AGRO-FORESTALE DEL SUOLO
La tabella seguente riporta, per ogni classe di uso del suolo, la superficie in ettari e la
percentuale di superficie occupata nell’ambito del sottobacino idrografico del Fiume Orta.
Superficie Classi di uso del suolo1
(ha) (%)
Aree boscate 6400,91 39,13 Aree cespugliate 2023,91 12,37 Arre archeologiche 1638,34 10,02 Colture cerealicole e vivai 6,21 0,04 Corsi d'acqua, canali e idrovie, bacini d'acqua 202,79 1,24 Frutteti, vigneti, uliveti 4756,51 29,08 Prato-pascolo 1110,80 6,79 Spiagge, dune, sabbie 43,06 0,26 Zone aperte a vegetazione rada o assente 22,23 0,14 Zone estrattive, discariche e cantieri 152,06 0,93 Zone industriali, commerciali e reti di comunicazione 6400,91 39,13 Zone urbanizzate 2023,91 12,37 1Fonte: Corine Land Cover, 2000.
Le classi di utilizzo del suolo relativo alla porzione di territorio appartenente al sottobacino del Fiume Orta sono riportate nell’Allegato 6 alla presente scheda “Carta dell’Uso del Suolo della Scheda dell’Aterno-Pescara” in scala 1:250.000.
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6 CARATTERIZZAZIONE QUALITATIVA DEL FIUME ORTA
6.1 Monitoraggio e classificazione delle acque superficiali
6.1.1 Corsi d’acqua
Al fine di caratterizzare le condizioni di qualità del corso d’acqua in esame, sono stati considerati
i risultati del monitoraggio qualitativo effettuato in n. 3 stazioni di prelievo ubicate all’interno del
sottobacino del Fiume Orta.
Stazioni di monitoraggio sul Fiume Orta
Codice stazione Comune Denominazione Distanza dalla
sorgente (Km)
R1307OR55 S.Eufemia Roccacaramanico, 20 m a monte del ponticello, sponda sx 2,7
R1307OR57 Caramanico Terme Caramanico Terme, stradina a valle dell’ex convento, 100 m dopo il ponticello 11,3
R1307OR60 Bolognano Piano d’Orta, 50 m a valle del ponte sulla S.S. 5, sponda sx 26,7
L’ubicazione dei punti di monitoraggio qualitativo è riportata nell’Allegato 7 alla presente scheda “Carta dei punti di monitoraggio quali-quantitativo dei corsi d’acqua superficiali della Scheda dell’Aterno-Pescara” in scala 1:250.000.
Il monitoraggio e la classificazione dello stato di qualità del Fiume Orta sono stati effettuati ai
sensi dell’Allegato 1 al D.Lgs. 152/99.
Nelle tabelle seguenti vengono riportati lo Stato Ecologico (SECA) e lo Stato Ambientale (SACA),
derivati dal monitoraggio effettuato nella fase conoscitiva (biennio 2000-2002) e nella fase a
regime (I, II e III anno, rispettivamente 2003-2004, 2004-2005 e 2006). Nell’elaborazione dei
dati ai fini della determinazione del SECA e del SACA, nella fase a regime si è fatto riferimento
all’intervallo temporale maggio-aprile per i primi due anni di monitoraggio (2003-2004; 2004-
2005) e all’anno solare per il monitoraggio del 2006.
Stato Ecologico dei Corsi d'Acqua – SECA1
Prima classificazione Monitoraggio “a regime” Codice stazione Comune Fase conoscitiva:
2000-2002 I anno: 2003-
2004 II anno: 2004-
2005 III anno:
2006 R1307OR55 S.Eufemia Classe 2 Classe 2 Classe 2 Classe 2
R1307OR57 Caramanico Terme Classe 2 Classe 2 Classe 2 Classe 3
R1307OR60 Bolognano Classe 2 Classe 2 Classe 2 Classe 2 1 Si ricorda che lo stato ecologico (SECA) è ottenuto incrociando l’IBE con il LIM.
Lo stato ecologico dei corsi d’acqua relativo al III anno di monitoraggio a regime (2006) è riportato nell’allegato cartografico “Carta dello Stato Ecologico dei Corpi Idrici Superficiali” in scala 1:250.000, Tavola 4-2.
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SERVIZIO ACQUE E DEMANIO IDRICO
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Stato Ambientale dei Corsi d'Acqua – SACA1
Prima classificazione Monitoraggio “a regime” Codice stazione Comune Fase conoscitiva:
2000-2002 I anno: 2003-
2004 II anno: 2004-
2005 III anno:
2006
R1307OR55 S.Eufemia buono buono buono buono
R1307OR57 Caramanico Terme buono buono buono sufficiente
R1307OR60 Bolognano buono buono buono buono 1 Si ricorda che lo stato ambientale (SACA) si ottiene combinando la classe SECA con lo stato chimico derivante dalla concentrazione di inquinanti riportati in Tabella 1 dell’Allegato 1 al D.Lgs. 152/99.
Lo stato ambientale dei corsi d’acqua relativo al III anno di monitoraggio a regime (2006) è riportato nell’elaborato cartografico “Carta dello Stato Ambientale dei Corpi Idrici Superficiali” in scala 1:250.000, Tavola 4-3.
L’andamento del SACA segue quello relativo al SECA, in quanto la concentrazione degli
inquinanti chimici monitorati (Tabella 1 dell’Allegato 1 al D.Lgs. 152/99) risulta, in ogni caso e
per tutti i periodi in esame, sempre inferiore ai valori soglia.
Il monitoraggio del Fiume Orta mostra una qualità ecologica ed ambientale “Buona” per tutto il
periodo monitorato, ad eccezione della stazione R1307OR57 che è caratterizzata da un SECA
“Sufficiente” nel III anno di monitoraggio a regime.
6.1.1.1 Risultati monitoraggio anno 2006
Si riportano, di seguito, il 75° percentile dei valori relativi all’indice L.I.M. (Livello di
Inquinamento da Macrodescrittori) ed l’indice I.B.E. (Indice Biotico Esteso), per ognuna delle
stazioni prese in esame nel III anno di monitoraggio a regime (2006).
Stazione R1307OR55
2006 Unità di misura
75° percentile
Livello inquinamento
parametro Punteggio
100-O2(% sat) % 29 3 20 B.O.D.5 O2 mg/l 1,5 1 80 C.O.D. O2 mg/l 4 1 80
Azoto ammoniacale mg/l 0,02 1 80 Azoto nitrico mg/l 0,2 1 80 Fosforo totale mg/l 0,10 2 40 Escherichia coli UFC/100 ml 14 1 80
SOMMA 460 LIM 2
***************************************************** Classe IBE II
Nella stazione R1307OR55 i risultati, relativi alla campagna di monitoraggio 2006, evidenziano
una condizione di buona qualità ecologica rispetto all’obiettivo di qualità fissato per il 2016.
L’attribuzione della seconda classe SECA è determinata dal valore di entrambi gli indici.
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Stazione R1307OR57
2006 Unità di misura
75° percentile
Livello inquinamento
parametro Punteggio
100-O2(% sat) % 24 3 20 B.O.D.5 O2 mg/l 1,0 1 80 C.O.D. O2 mg/l 3 1 80
Azoto ammoniacale mg/l 0,05 2 40 Azoto nitrico mg/l 0,4 2 40 Fosforo totale mg/l 0,24 3 20 Escherichia coli UFC/100 ml 1400 3 20
SOMMA 300 LIM 2
***************************************************** Classe IBE III
Nella stazione R1307OR57 i risultati, relativi alla campagna di monitoraggio 2006, evidenziano
una condizione di moderata alterazione rispetto all’obiettivo di qualità fissato per il 2016.
L’attribuzione della terza classe SECA è determinata dal valore dell’indice IBE.
Stazione R1307OR60
2006 Unità di misura
75° percentile
Livello inquinamento
parametro Punteggio
100-O2(% sat) % 23 3 20 B.O.D.5 O2 mg/l 1,0 1 80 C.O.D. O2 mg/l 3 1 80
Azoto ammoniacale mg/l 0,09 2 40 Azoto nitrico mg/l 0,4 2 40 Fosforo totale mg/l 0,16 3 20 Escherichia coli UFC/100 ml 6500 4 10
SOMMA 290 LIM 2
***************************************************** Classe IBE II
Nella stazione R1307OR60 i risultati, relativi alla campagna di monitoraggio 2006, evidenziano
una condizione di buona qualità ecologica rispetto all’obiettivo di qualità fissato per il 2016.
L’attribuzione della seconda classe SECA è determinata dal valore di entrambi gli indici.
6.2 Monitoraggio e classificazione dei corpi idrici a specifica destinazione funzionale
6.2.1 Acque dolci che richiedono protezione e miglioramento per essere idonee
alla vita dei pesci
Ai fini della caratterizzazione ambientale del corso d’acqua, nella tabella seguente sono indicati i
risultati della classificazione delle acque dolci idonee alla vita dei pesci effettuata dall’Istituto
Zooprofilattico dell’Abruzzo e del Molise “G. Caporale”, a seguito della designazione dei tratti
fluviali realizzata tramite la Deliberazione di Giunta Regionale n. 3237 del 04/09/1996. Il
monitoraggio dei tratti fluviali, realizzato ai sensi del D.Lgs. 130/92 e del D.Lgs. 152/99
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(Allegato 2, Sezione B, Tabella 1/B), è stato effettuato, relativamente al Fiume Orta, in tre
momenti, nel 1996-1998, nel 2000-2001 e nel 2004-2005.
Classificazione delle acque dolci superficiali idonee alla vita dei pesci
Localizzazione Monitoraggio 1996-1998
Monitoraggio 2000-2001
Monitoraggio 2004-2005
Corso d’acqua Inizio tratto
considerato Fine tratto
considerato
Data di designazione Classificazione
ai sensi del D.Lgs. 130/92
Classificazione ai sensi del D.Lgs. 152/99
Ponte della strada che da
Passo S. Leonardo va
verso S:Eufemia
Ponte prima di entrare a S.
Vittorino 04/09/1996 acque
salmonicole n.r. acque salmonicole Fiume
Orta tratto a valle 26/11/2001 n.r non conforme n.r.
n.r.: non rilevato
Nel tratto considerato, i monitoraggi effettuati nel 1996-1998 e nel 2004-2005, hanno
evidenziato la conformità di tutti i parametri alla vita dei pesci salmonidi e ciprinidi.
Nel monitoraggio 2000-2001, eseguito sul tratto a valle del Fiume Orta, si sono
riscontrati valori superiori a quelli stabiliti per le acque ciprinicole relativamente al
parametro solidi sospesi.
6.3 Pressioni antropiche esercitate sullo stato qualitativo delle acque
Di seguito sono indicate le pressioni di origine antropica esercitate sullo stato qualitativo dei
corpi idrici presenti sul territorio del sottobacino idrografico del Fiume Orta.
6.3.1 Agglomerati con carico generato maggiore di 2000 abitanti equivalenti.14
In questa sezione è presentata una preliminare ricognizione degli agglomerati, i cui reflui urbani
recapitano nel bacino del Fiume Orta, con carico generato superiore ai 2000 a.e. (Direttiva
91/271/CEE), effettuata sulla base dei dati forniti dagli Enti d’Ambito, ai fini dell’evasione degli
obblighi informativi (D.M. 18/09/02).
La ricognizione è stata effettuata attraverso la compilazione del “Questionario 2007”,
predisposto dal Ministero dell’Ambiente.
Per ogni agglomerato sono stati individuati i comuni appartenenti allo stesso, i carichi generati,
la percentuale di carico generato collettato alla rete fognaria, la percentuale di carico
convogliato con IAS (sistemi individuali o altri sistemi adeguati, art. 3 comma 1 Dir.
91/271/CEE), la percentuale di carico né collettato alla rete fognaria né convogliato con IAS e i
dati relativi agli impianti di depurazione a servizio dello stesso, descritti nel paragrafo seguente.
14 Fonte:Enti d’Ambito e Gestori del Servizio Idrico Integrato ai sensi del D.M. 18/09/02 (Ottobre2007).
L’identificazione delle acque dolci che richiedono protezione e miglioramento per essere idonee alla vita dei pesci è riportata nell’Allegato 8 alla presente scheda “Carta delle Acque idonee
alla Vita dei Pesci della Scheda dell’Aterno-Pescara” in scala 1:250.000.
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SCHEDA_MONOGRAFICA ATERNO-PESCARA 158
Si ricorda che il carico generato da un agglomerato è il carico organico biodegradabile totale
prodotto in termini di abitanti equivalenti e deve tener conto della popolazione residente, della
popolazione fluttuante (periodo di punta) e degli a.e. industriali recapitanti in pubblica
fognatura. Gli agglomerati sono “conformi” alla direttiva 91/271/CEE qualora rispettino, sia dal
punto di vista dei sistemi di raccolta e collettamento, sia dal punto di vista impiantistico (ovvero:
dimensionamento dei depuratori e rispetto dei limiti di emissione della tabella 1 All. 5 parte III
del D.Lgs. 152/06 (aree normali) o della tabella 2 All. 5 parte III del D.Lgs. 152/06 (aree
sensibili)), le prescrizioni della direttiva stessa. I dati raccolti presso Enti d’Ambito e Gestori del
Servizio Idrico Integrato sono stati inviati, ai sensi della Direttiva 91/271/CE e del DM 18/09/02,
al Ministero dell’Ambiente, che ha provveduto all’inoltro degli stessi alla Commissione Europea.
Nella tabella che segue è riportato l’elenco degli agglomerati ricadenti nel sottobacino dell’Orta,
i comuni appartenenti agli stessi e i relativi carichi generati. Nel paragrafo successivo sono
descritti gli impianti a servizio di ciascun agglomerato.
Codice agglomerato Agglomerato Comuni Carico Generato (a.e.)
6076 Caramanico Terme Caramanico Terme 3500
6.3.2 Depuratori a servizio di agglomerati con carichi generati maggiori di 2000
abitanti equivalenti.15
I dati relativi ai depuratori a servizio degli agglomerati superiori ai 2000 a.e. presenti sul bacino
idrografico principale del Fiume Orta sono mostrati nella tabella seguente. Per ogni impianto
viene elencata: la tipologia di trattamento, la capacità di progetto ed il corpo recettore.
Ai fini della compilazione del Questionario 2007, sono state raccolte per ciascun impianto anche
le informazioni relative ai carichi in ingresso all’impianto (a.e.), le coordinate di impianto e
scarico, la conformità rispetto ai limiti di emissione.
Agglomerato Depuratori Trattamento Capacità di Progetto (a.e.) Corpo Recettore
Caramanico Terme Caramanico Capoluogo
-Secondario -Più avanzatoD
4000 F.Orfento-
Affluente Fiume Orta
A rimozione azoto; B rimozione fosforo; C raggi UV; D clorazione; E ozonizzazione;F filtri a sabbia;
G micro-filtrazione; H altro trattamento più avanzato.
6.3.3 Caratterizzazione delle pressioni derivanti da carichi antropici sullo stato
qualitativo delle acque
Nelle tabelle successive vengono riportate le stime relative ai carichi potenziali ed effettivi di
origine civile, industriale, zootecnica ed agricola, ovvero:
15 Fonte:Enti d’Ambito e Gestori del Servizio Idrico Integrato ai sensi del D.M. 18/09/02 (Ottobre2007)
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- Carichi di origine civile ed industriale (COD, BOD5, Azoto e Fosforo); - Carichi di origine zootecnica (COD, BOD5, Azoto e Fosforo);
- Carichi di origine agricola (Azoto e Fosforo).
Per ciò che concerne la metodologia adottata si rimanda alle procedure descritte nel capitolo 4
del Quadro Conoscitivo.
6.3.3.1 Pressione antropica derivante da carico potenziale ed effettivo civile ed
industriale
Come riportato nel Quadro Conoscitivo al paragrafo 4.2, la stima dei carichi potenziali ed
effettivi di origine civile ed industriale è stata effettuata prendendo in considerazione le
informazioni relative agli agglomerati superiori ai 2000 a.e. e ai restanti comuni non compresi
negli stessi.
La ricognizione degli agglomerati utilizzata come riferimento per tale valutazione è stata quella
effettuata nel 2004, ai sensi del D.M. 18/09/2002.
Le stime ottenute, sebbene non tengano conto dell’aggiornamento della ricognizione degli
agglomerati effettuata nel 2007 e riportata nel paragrafo 6.3.2, si ritengono significative per
un’indagine delle pressioni a scala di bacino.
Carichi potenziali prodotti (t/anno)
Carichi effettivi prodotti (t/anno) Sottobacino Tipologia
carichi COD BOD5
N - Azoto
P - Fosforo COD BOD5
N - Azoto P - Fosforo
Civile 108,45 54,22 10,84 1,67 58,23 27,61 7,68 1,35 Orta Industriale 62,53 31,27 0,62 0,10 47,28 23,39 0,51 0,09
Non risultano industrie autorizzate allo scarico diretto nel sottobacino del Fiume Orta. Si ricorda
che i carichi industriali autorizzati allo scarico diretto sono definiti come i carichi inquinanti di
insediamenti produttivi che, non servendosi di alcun sistema depurativo consortile o comunale,
sono altresì dotati di impianti autonomi di trattamento e pertanto chiedono alle Province
autorizzazione allo scarico diretto in corpo idrico superficiale. Tali industrie sono soggette al
rispetto delle concentrazioni limite riportate in Tabella 3 dell’Allegato 5 alla Parte Terza del
D.Lgs. 152/2006.
6.3.3.2 Pressione antropica derivante da carico zootecnico potenziale ed effettivo
A partire dai dati relativi al numero dei capi forniti dall’ISTAT (5° Censimento Generale
dell’Agricoltura – 22 Ottobre 2000) sono stati calcolati i carichi zootecnici, potenziali ed effettivi,
per ciascun comune appartenente al sottobacino idrografico del Fiume Orta, in termini di COD,
BOD5, Azoto e Fosforo in tonnellate annue, secondo i coefficienti indicati nei quaderni dell’IRSA
(1991), come descritto nel capitolo 4 del Quadro Conoscitivo.
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Carichi potenziali1 Carichi effettivi2 Comune BOD5
(t/a) COD (t/a)
Azoto (t/a)
Fosforo (t/a)
BOD5 (t/a)
COD (t/a)
Azoto (t/a)
Fosforo (t/a)
Abbateggio 4,33 9,31 1,12 0,17 0,04 0,23 0,19 0,01 Bolognano 87,93 189,37 12,09 3,81 0,88 4,73 2,57 0,14 Caramanico
Terme 13,01 27,99 4,18 0,58 0,13 0,70 0,71 0,02
Fara San Martino 0,03 0,07 0,01 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 Pacentro 1,12 2,41 0,17 0,03 0,01 0,06 0,03 0,00
Pennapiedimonte 0,09 0,20 0,02 0,01 0,00 0,00 0,00 0,00 Pratola Peligna 0,08 0,18 0,02 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 Roccacasale 0,02 0,03 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00
Salle 23,13 49,74 5,72 0,86 0,23 1,24 1,22 0,03 San Valentino 36,25 77,97 10,23 1,70 0,36 1,95 1,74 0,05 Sant'Eufemia a
Maiella 63,21 135,95 11,98 1,82 0,63 3,40 2,55 0,07
Scafa 1,08 2,33 0,33 0,05 0,01 0,06 0,05 0,00 Sulmona 0,20 0,44 0,06 0,01 0,00 0,01 0,01 0,00
Tocco a Casauria 4,22 9,07 1,18 0,19 0,04 0,23 0,16 0,00 Carichi
zootecnici totali
234,71 505,05 47,10 9,22 2,35 12,63 9,22 0,32
1I valori mostrati sono approssimati alla seconda cifra decimale.
6.3.3.3 Pressione antropica derivante da carico agricolo potenziale ed effettivo
A partire dai dati relativi al tipo ed estensione delle colture presenti nei comuni appartenenti al
sottobacino idrografico del Fiume Orta (5° Censimento Generale dell’Agricoltura – ISTAT, 22
Ottobre 2000) sono stati calcolati i carichi agricoli potenziali ed effettivi, per ciascun comune, in
termini di Azoto e Fosforo in tonnellate annue, come descritto nel capitolo 4 del Quadro
Conoscitivo.
Carichi potenziali1 Carichi effettivi2 Comune Azoto
(t/a) Fosforo
(t/a) Azoto (t/a)
Fosforo (t/a)
Abbateggio 1,80 0,63 0,36 0,02 Bolognano 34,62 8,18 8,66 0,31
Caramanico Terme 24,76 10,66 4,95 0,32 Fara San Martino 0,02 0,01 0,01 0,00
Pacentro 0,40 0,13 0,08 0,00 Pennapiedimonte 0,02 0,01 0,00 0,00 Pratola Peligna 0,44 0,10 0,07 0,00 Roccacasale 0,02 0,01 0,00 0,00
Salle 6,39 2,48 1,60 0,09 San Valentino 25,57 8,89 5,11 0,27
Sant'Eufemia a Maiella 0,86 0,53 0,21 0,02 Scafa 1,17 0,34 0,19 0,01
Sulmona 0,26 0,07 0,04 0,00 Tocco a Casauria 5,91 1,90 0,95 0,05
Carichi agricoli totali 102,23 33,93 22,23 1,09 1 Carichi al lordo dei coefficienti di sversamento nelle acque superficiali (valori approssimati alla seconda cifra decimale). 2 Carichi al netto dei fattori correttivi: sversamento, precipitazione, permeabilità e pendenza (valori approssimati alla seconda cifra decimale).
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7 CARATTERIZZAZIONE QUANTITATIVA DEL FIUME ORTA
7.1 Identificazione Idrometri
Nella seguente tabella si riportano i dati relativi agli idrometri ricadenti nel sottobacino
idrografico del Fiume Orta.
Denominazione stazione
Id. stazione
Distanza foce (Km) Periodo di Osservazione
N° Anni Misure
Ubicazione
Orta a Bolognano 863 7 1927 - 1942 14 Bolognano
L’ubicazione degli idrometri è riportata nell’Allegato 7 alla presente scheda “Carta dei punti di monitoraggio quali-quantitativo dei corsi d’acqua superficiali della Scheda dell’Aterno-Pescara” in scala 1:250.000.
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7.1.1 Dati idrometrici
Nella seguente tabella si riportano i valori di portata media, mensili ed annuali, misurati per ciascun idrometro:
Q media_mensile = portata media mensile, corrispondente al valore medio delle portate mensili misurate per tutto il periodo di osservazione.
Q media_annua = portata media annua, corrispondente al valore medio delle portate annue misurate per tutto il periodo di osservazione.
Nome Idrometro Portata mensile
(m3/s) Gen Feb Mar Apr Mag Giu Lug Ago Set Ott Nov Dic
Portata annuale (m3/s)
Orta a Bolognano Q media_mensile 4,699 6,349 5,843 5,986 3,704 2,843 0,956 0,624 0,883 2,436 3,631 4,673 Q
media_annua 3,552
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7.2 Pressioni antropiche esercitate sullo stato quantitativo delle acque
Vengono decscritte nel presente paragrafo le opere di derivazione insistenti sul sottobacino
idrografico del Fiume Orta, al fine di evidenziare criticità di tipo quantitativo.
Le utenze riportate sono quelle la cui portata derivata media annua supera i 100 l/s; la somma
delle portate delle utenze la cui portata derivata media annua è inferiore ai 100 l/s non supera
lo 0,2% del totale, per cui si è ritenuto, in questo caso, di non tenerne conto.
Pratica Ente Gestore Comune di Utenza
Corso d'acqua Utilizzo
Portata Media annua
derivata (l/s)
Tipo
PE/D/117
Società Elettrica Musellarese di
Emilio Sarra & C. S.n.c.
Bolognano Fiume Orta Idroelettrico 500 Derivazione
PE/D/37 S.I.A. Società Idroelettrica Aretina S.r.l.
Caramanico Terme Fiume Orta Idroelettrico 640 Derivazione
PE/D/44 ENEL Produzione S.P.A. Bolognano Fiume Orta Idroelettrico 41200 Derivazione
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8 ANALISI DELLE PRESSIONI ED ATTRIBUZIONE DELLO STATO DI QUALITÀ AMBIENTALE AL CORSO D’ACQUA
La seguente analisi ha la finalità di:
valutare le pressioni insistenti sul corso d’acqua considerato, dividendo lo stesso in tratti
in funzione dell’ubicazione delle stazioni di monitoraggio della qualità fluviale;
utilizzare tale valutazione delle pressioni per attribuire lo stato di qualità ambientale
all’intero corso d’acqua, passando così da una classificazione puntuale, in
corrispondenza di ciascuna stazione di monitoraggio, ad una classificazione per tratti.
Il risultato di tale analisi è riportato nella Figura 8.1 e descritto nell’analisi che segue.
Figura 8 1: Stato Ambientale del Fiume Orta
La seguente analisi è stata redatta sulla base dei dati disponibili censiti nell’ambito della
redazione del Piano di Tutela, così come descritti nelle Relazioni di Piano “Metodologia” e
“Quadro Conoscitivo”. Considerando la stima dei carichi inquinanti in termini di BOD5, COD,
Azoto e Fosforo, recapitanti in ciascun bacino idrografico, effettuata come descritto al capitolo 4
della Relazione “Quadro Conoscitivo”, il bacino del Fiume Orta risulta soggetto a carichi effettivi
!(
!(
!(
R1307OR55
R1307OR57
R1307OR60
Sant'Eufenia a Maiella
CaramanicoTerme
Torre de' Passeri
Scafa
Pescara
Stato Ambientale del Fiume Stato Ambientale del Fiume OrtaOrta (1:200000(1:200000))
:
.::Stato Ambientale ElevatoStato Ambientale Elevato
:Stato Ambientale Buono:Stato Ambientale Buono
:Stato Ambientale Sufficiente:Stato Ambientale Sufficiente
:Stato Ambientale Scadente :Stato Ambientale Scadente
:Stato Ambientale Pessimo:Stato Ambientale Pessimo
:Limiti di bacino idrografico:Limiti di bacino idrografico
:Limiti provinciali:Limiti provinciali
Stato Ambientale del Fiume Stato Ambientale del Fiume OrtaOrta (1:200000(1:200000))
:
.Stato Ambientale del Fiume Stato Ambientale del Fiume OrtaOrta (1:200000(1:200000))
:
.Stato Ambientale del Fiume Stato Ambientale del Fiume OrtaOrta (1:200000(1:200000))
:
.::Stato Ambientale ElevatoStato Ambientale Elevato
:Stato Ambientale Buono:Stato Ambientale Buono
:Stato Ambientale Sufficiente:Stato Ambientale Sufficiente
:Stato Ambientale Scadente :Stato Ambientale Scadente
:Stato Ambientale Pessimo:Stato Ambientale Pessimo
:Limiti di bacino idrografico:Limiti di bacino idrografico
:Limiti provinciali:Limiti provinciali
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per unità di superficie (t/anno/km2) di Azoto e Fosforo di varia origine inferiori alla media
regionale.
La stazione R1307OR55, ubicata nel comune di Santa Eufemia, è posta a meno di 3 km dalla
sorgente. I carichi stimati di Azoto e Fosforo di origine agricola, gravanti nella porzione di
bacino a monte della stazione considerata, risultano inferiori al 3% dei carichi totali insistenti
sull’intero bacino, mentre il Fosforo e l’Azoto di origine zootecnica corrispondono a circa il 35%.
Non sono stati attualmente censiti agglomerati superiori ai 2000 a.e. i cui carichi recapitano nel
tratto in esame, né impianti minori di depurazione di acque reflue urbane (con capacità di
progetto e carico d’ingresso inferiore ai 2000 a.e.) e tanto meno scarichi di attività industriali
che utilizzano sostanze pericolose nel ciclo produttivo. La porzione di bacino a monte della
stazione verte in condizioni di naturalità, che trovano riscontro nello stato di qualità “Buono”,
valutato sulla base dei dati di monitoraggio dell’anno 2006. Si ritiene di poter estendere tale
giudizio anche a monte della stazione R1307OR55, fino alle sorgenti.
Il tratto compreso tra la prima e la seconda stazione (R1307OR57) ricade prevalentemente nel
comune di Caramanico Terme. I carichi stimati di Azoto e Fosforo di origine zootecnica, gravanti
nella porzione di bacino considerata, risultano diminuiti rispetto a quelli insistenti sul tratto
precedente; rimangono invariati quelli di origine agricola. Non sono stati censiti agglomerati
superiori ai 2000 a.e., i cui reflui recapitano nel tratto in esame. Sono stati, invece, censiti 5
impianti minori di depurazione di acque reflue urbane (con capacità di progetto e carico
d’ingresso inferiore ai 2000 a.e.), tutti costituiti da fosse imhoff, ma non sono stati rilevati
scarichi di attività industriali che utilizzano sostanze pericolose nel ciclo produttivo. Dal punto di
vista della qualità ambientale, sulla base dei dati di monitoraggio dell’anno 2006, si osserva un
peggioramento, rispetto alla stazione precedente, registrato dall’indice IBE (Indice Biotico
Esteso), che descrive un ambiente in classe di qualità “Sufficiente”. Sono state inoltre rilevate
tracce di sostanze organiche clorurate e metalli pesanti, sebbene al di sotto dei valori soglia. A
scopo cautelativo, si ritiene di poter estendere il giudizio di stato ambientale “Sufficiente” a
monte della stazione fino alla stazione precedente, la R130OR55.
Il tratto compreso tra la seconda e la terza stazione (R1307OR60) ricade tra i comuni di
Caramanico e Bolognano. I carichi stimati di Azoto e Fosforo di origine agricola, gravanti nella
porzione di bacino considerata, risultano incrementati rispetto al tratto precedentemente
indagato, mentre rimangono invariati i carichi di origine zootecnica. Nel tratto considerato
affluiscono anche i carichi del Fiume Orfento (per l’ubicazione della stazione di monitoraggio
R1307OF3 si rimanda alla cartografia allegata alla scheda), dove recapita il depuratore a
servizio dell’agglomerato di Caramanico Terme, superiore ai 2000 a.e.. L’Orfento, nella stazione
immediatamente precedente alla confluenza con l’Orta, è caratterizzato da una qualità
ambientale “Buona”. Sono stati, inoltre, attualmente censiti 26 impianti minori di depurazione di
acque reflue urbane (con capacità di progetto e carico d’ingresso inferiore ai 2000 a.e.), tutti
costituiti da fosse imhoff. Non sono stati rilevati scarichi di attività industriali che utilizzano
sostanze pericolose nel ciclo produttivo. Dal punto di vista della qualità ambientale, sulla base
dei dati di monitoraggio dell’anno 2006, si osserva un recupero dell’ecosistema rispetto alla
condizione riscontrata nella stazione precedente: lo stato ambientale risultante è pari a
“Buono”. Sono state tuttavia rilevate tracce di sostanze organiche clorurate e metalli pesanti,
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sebbene al di sotto dei valori soglia. Si ritiene di poter estendere il giudizio di “Buono” stato
ambientale anche a monte, fino alla stazione R1307OR57, e a valle, nel breve tratto che separa
l’Orta dall’Aterno.
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SEZ. 07: SOTTOBACINO DEL FIUME SAGITTARIO
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1 CARATTERIZZAZIONE DELL’AREA IDROGRAFICA E DEI RELATIVI CORPI IDRICI
A seguire si riporta la caratterizzazione amministrativa e fisiografica del sottobacino idrografico
del Fiume Sagittario.
Caratteristiche del sottobacino idrografico
Nome sottobacino Codice del corso d’acqua Area totale (Km2)
Fiume Sagittario R1307SA 612,90
1.1 Inquadramento amministrativo
Nelle tabelle seguenti vengono riportati i caratteri amministrativi del sottobacino in esame.
Nome sottobacino Province Numero Comuni
Area del bacino ricadente nella Provincia (Km2)
% Area totale del bacino ricadente nella Provincia
L’Aquila 23 611,74 99,8
Pescara 4 0,48 0,1 Fiume Sagittario
Chieti 1 0,69 0,1
Comuni appartenenti al sottobacino idrografico
Comune Provincia Estensione sul sottobacino (Km2) ATO di appartenenza
Anversa degli Abruzzi AQ 32,14 1 Bisegna AQ 0,18 1 Bugnara AQ 25,02 1
Campo di Giove AQ 28,55 1 Cansano AQ 37,46 1
Caramanico Terme PE 0,16 2 Castel di Ieri AQ 0,01 1
Cocullo AQ 18,19 1 Corfinio AQ 7,60 1
Goriano Sicoli AQ 0,15 1 Introdacqua AQ 36,96 1
Ortona Dei Marsi AQ 2,65 1 Pacentro AQ 65,38 1 Palena CH 0,69 4
Pescasseroli AQ 0,00 1 Pescocostanzo AQ 4,35 1
Pettorano Sul Gizio AQ 62,61 1 Popoli PE 0,19 2
Pratola Peligna AQ 28,51 1 Prezza AQ 21,50 1 Raiano AQ 17,31 1
Rocca Pia AQ 18,83 1 Roccacasale AQ 13,37 1
Salle PE 0,07 2
La delimitazione del sottobacino idrografico del Fiume Sagittario è riportata nell’Allegato 1 alla presente scheda “Inquadramento Territoriale della Scheda dell’Aterno-Pescara” in scala 1:250.000.
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Comuni appartenenti al sottobacino idrografico
Comune Provincia Estensione sul sottobacino (Km2) ATO di appartenenza
Sant’Eufemia a Maiella PE 0,06 2 Scanno AQ 100,41 1 Sulmona AQ 57,51 1 Villalago AQ 33,04 1
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1.2 Caratterizzazione fisiografica
Nella tabella seguente vengono indicate le caratteristiche fisiografiche del sottobacino
idrografico del Fiume Sagittario.
Estensione latitudinale (m)
Estensione longitudinale (m)
Nome Area
(Km2) Perimetro
(Km)
N
min
N
max
E
min
E m
ax
Fiume Sagittario 612,90 149,45 4630260 4667461 2416837 2445213
1 Coordinate Gauss-Boaga, fuso Est.
1.3 Individuazione dei corpi idrici
Nei paragrafi seguenti vengono indicate le diverse tipologie di corpi idrici, suddivisi in superficiali
e sotterranei, individuati ai sensi del D.Lgs. 152/06 nell’ambito del sottobacino idrografico del
Fiume Sagittario.
Per informazioni più dettagliate inerenti l’identificazione dei corpi idrici si rimanda alla Relazione Generale - Sezione III R1.3 “Quadro Conoscitivo”.
1.3.1 Corpi idrici superficiali
Nei paragrafi seguenti vengono descritti sinteticamente i corpi idrici superficiali presenti nel
territorio appartenente al sottobacino idrografico del Fiume Sagittario.
1.3.1.1 Corsi d’acqua
A seguire viene definita la tipologia del corso d’acqua in esame.
1.3.1.1.1 Corsi d’acqua superficiali significativi
Il Fiume Sagittario costituisce un corso d’acqua significativo.
1.3.1.2 Laghi
A seguire vengono descritti i laghi significativi individuati nell’ambito del bacino in esame.
1.3.1.2.1 Laghi significativi
Nell’ambito del sottobacino idrografico del Fiume Sagittario è presente il Lago di Scanno, che
costituisce l’unico lago naturale significativo presente nel territorio regionale, caratterizzato da
uno specchio liquido pari a 0,8 km2.
I corsi d’acqua superficiali significativi sono riportati nell’Allegato 2 alla presente scheda “Carta dei Corpi Idrici Superficiali Significativi e di Interesse della Scheda dell’Aterno-Pescara” in scala 1:250.000.
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1.3.1.3 Canali artificiali
Nell’ambito del sottobacino idrografico del Fiume Sagittario non sono presenti canali artificiali
significativi e di interesse.
1.3.2 Corpi idrici sotterranei
Nei paragrafi seguenti si riporta una sintetica descrizione dei corpi idrici sotterranei significativi
e di interesse rientranti nell’ambito del sottobacino idrografico del Fiume Sagittario.
Lo studio idrogeologico di dettaglio del territorio abruzzese è riportato nell’Allegato Monografico A1.2 “Relazione Idrogeologica”.
La quantificazione delle risorse idriche disponibili è descritta nell’Allegato Monografico A1.3 “Bilancio Idrologico e Idrogeologico”.
1.3.2.1 Corpi idrici sotterranei significativi
Nelle tabelle a seguire vengono riportati i corpi idrici sotterranei significativi presenti nelle
successioni carbonatiche e fluvio-lacustri.
Corpi idrici sotterranei significativi in successioni carbonatiche
Corpi idrici sotterranei principali Corpi idrici sotterranei secondari
Denominazione Sigla Litologia prevalente Denominazione Sigla Litologia
prevalente
Monte Genzana - Monte Greco G-G csm Monte Genzana s.l. G-G(a) csm
Monte Marsicano s.l. MS(a) c Monte Marsicano MS c
Monte Godi s.l. MS(b) c
Monti del Gran Sasso - Monte Sirente GS-S csm Monte Sirente GS-S(b) csm
Monte Morrone MR csm Monte Morrone s.s. MR(a)2 csm
Legenda: Litologia prevalente affiorante: csm: calcari, calcari con selce e calcari marnosi. c: calcari.
Corpi idrici sotterranei significativi in successioni fluvio-lacustri
Denominazione Sigla Litologia prevalente
Piana di Sulmona SU gla Legenda: Litologia prevalente affiorante: gla: ghiaie, limi e argille.
1.3.2.2 Corpi idrici sotterranei di interesse
Nell’ambito del sottobacino idrografico del Fiume Sagittario sono presenti i corpi idrici
sotterranei di interesse elencati nella seguente tabella.
I corpi idrici sotterrenei significativi sono riportati nell’Allegato 3 alla presente scheda “Carta dei Corpi Idrici Sotterranei Significativi e di Interesse della Scheda dell’Aterno-Pescara” in scala 1:250.000.
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Corpi idrici sotterranei di interesse in successioni fluvio-lacustri
Corso d’acqua Denominazione Sigla Litologia prevalente
Fiume Sagittario Piana di Gagliano-Aterno GA gla
Legenda: Litologia prevalente affiorante: gla: ghiaie, limi e argille.
1.3.3 Corpi idrici a specifica destinazione funzionale
All’interno del sottobacino idrografico del Fiume Sagittario sono stati identificati i seguenti corpi
idrici a specifica destinazione funzionale.
1.3.3.1 Acque dolci che richiedono protezione e miglioramento per essere idonee alla vita dei pesci
La designazione dei tratti fluviali individuati nel territorio del sottobacino idrografico del Fiume
Sagittario, ai fini della classificazione delle acque dolci idonee alla vita dei pesci, è avvenuta
mediante la Deliberazione di Giunta Regionale n. 3237 del 04/09/1996. Per i risultati della
classificazione si rimanda al paragrafo 6.2.2.
Designazione delle acque dolci superficiali che richiedono protezione o miglioramento per essere destinate alla vita dei pesci
Localizzazione Corso d’acqua
Inizio tratto considerato Fine tratto considerato Data di designazione
Ponte della S.P. Pratola Peligna-Sulmona
Ponte della strada che dalla S.S. 17 porta al casello
dell’autostrada Pescara-Roma 04/09/1996
Fiume Sagittario Alla fine della strada sbarrata che
scende al fiume dopo la prima casa del paese
Ponte sul lago vicino all’eremo di San Domenico 04/09/1996
I corpi idrici sotterrenei di interesse sono riportati nell’Allegato 3 alla presente scheda “Carta dei Corpi Idrici Sotterranei Significativi e di Interesse della Scheda dell’Aterno-Pescara” in scala 1:250.000.
L’ubicazione dei tratti designati è individuata nell’allegato cartografico “Carta dei tratti fluviali designati per il monitoraggio delle acque idonee alla Vita dei Pesci” in scala 1:250.000, Tavola 2-3a.
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2 CARATTERIZZAZIONE GEOLOGICA
La parte alta del sottobacino idrografico del Fiume Sagittario è caratterizzata dalla successione
calcareo-clastica in facies di piattaforma carbonatica del Lias medio-Cretaceo superiore, che un
sovrascorrimento di vergenza Ovest-Est mette a contatto con l’alternanza pelitico-arenacea del
Messiniano-Pliocene inferiore. Un altro contatto tettonico di questo tipo, ma con vergenza
opposta, coinvolge tali sedimenti con quelli della successione calcarea e calcareo-dolomitica in
facies di piattaforma del Lias medio-Miocene inferiore. Il tetto di questi ultimi è ricoperto dalla
successione calcareo-silico-marnosa in facies di bacino prossimale del Lias medio-Oligocene,
che, nell’area più ad Est, è sostituita da quella calcareo-clastica in facies di scarpata-bacino
prossimale sempre della stessa epoca. Il resto del sottobacino è quasi totalmente caratterizzato
da depositi lacustri argilloso-limoso-sabbiosi del Pliocene-Pleistocene; solo nella zona posta più
ad Est, una faglia di tipo inverso pone a contatto tali sedimenti con quelli della successione
calcarea e calcareo-dolomitica, in facies di piattaforma carbonatica, del Lias medio.
Inoltre, c'è da aggiungere la presenza dei detriti di falda e coperture detritico-colluviali del
Pleistocene medio superiore-Olocene. Nell’area posta più ad Ovest si notano i sedimenti della
successione calcareo-clastica in facies di scarpata-bacino prossimale del Lias medio-Oligocene,
ricoperti, in trasgressione, da quelli pelitico-arenacei del Miocene superiore-Pliocene inferiore.
Sempre in questa zona un sovrascorrimento, di vergenza Ovest-Est, mette a contatto, almeno
in parte, un lembo della associazione pelitica e pelitico arenacea del Messiniano (Miocene
superiore) con i depositi continentali prima menzionati. Al di sopra di questi si trovano le
alluvioni recenti del corso d’acqua analizzato.
Le caratteristiche litologiche del territorio appartenente al sottobacino del Fiume Sagittario sono riportate nell’Allegato 4 alla presente scheda “Carta litologica della Scheda dell’Aterno-Pescara” in scala 1:250.000.
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3 CARATTERIZZAZIONE FAUNISTICA E VEGETAZIONALE
Tra le specie faunistiche più importanti, che caratterizzano il sottobacino idrografico del Fiume
Sagittario, troviamo:
Uccelli: Aquila chrysaetos, Falco peregrinus, Alectoris graeca saxatilis, Pyrrhocorax pyrrhocorax, Pernis apivorus, Bubo bubo, Caprimulgus europaeus, Lullula arborea, Anthus campestris,Dendrocopos leucotos, Ficedula albicollis, Lanius collurio, Monticola saxatilis, Tichodroma muraria, Prunella collaris, Pyrrhocorax graculus;
Mammiferi: Canus lupus, Ursus arctos; Anfibi e rettili: Elaphe quatuorlineata, Bombina variegata, Salamandrina terdigitata; Pesci:Salmo macrostigma; Invertebrati: Brenthis hecate, Acallorneuma reitteri, Alaocyba marcuzzii, Amara
samnitica, Asiorestia peirolerii melanotho, Austropotamobius pallipes, Bagous biimpressus, Carabus alysidotus, Carabus cavernosus variolatus, Ceutorhynchus osellai, Coenagrion mercuriale, Coenonympha tullia, Cryptocephalus paganensis, Elytrodon italicus, Halesus appenninus, Hesperocorixa parallela, Hipparchia semele appenninigera, Licinus italicus, Liparus interruptus, Melanargia arge, Mesagroicus occipitalis, Nanophyes nigritarsis, Neoplinthus tigratus, Ongitarsus springeri, Otiorhynchus porcellus, Pandoriana pandora, Paracinema tricolor bisignata, Percus dejeani robustus, Potamon fluviatile, Potamonectes sansi, Rosalia alpina, Synapion falzonii, Trachysoma alpinum italocentral, Troglorhynchus microphthalmus, Zabrus costai.
L’ambito vegetazionale del Fiume Sagittario presenta un’ampia varietà di habitat indice di
complessità e varietà dell’ecosistema; accanto alle specie tipiche dei rilievi appenninici si
individuano specie rare ed endemiche. La rarità di tipologie di vegetazione, di endemismi
dell'Appennino, le singolarità geologiche, la presenza di zone umide determinano eterogeneità e
unicità, sia a livello paesaggistico che a livello naturalistico.
Gli habitat caratterizzanti il territorio sono vari; tra i principali ricordiamo:
macchie e boscaglie sclerofille: formazioni a Juniperus communis; formazioni erbose naturali e innaturali: formazioni erbose calcicole alpine e subalpine;
percorsi substeppici di graminacee;
torbiere basse: sorgenti pietrificate con formazione di travertino; torbiere basse alcaline;
habitat rocciosi e grotte: ghiaioni calcarei e scisto-calcarei montani e alpini; ghiaioni del
Mediterraneo occidentale e termofili; pareti rocciose con vegetazione casmofitica;
foreste: foreste di versanti, ghiaioni e valloni del Tilio-Acerion; foreste miste riparie a
Quercus robur, Ulmus laevis e Ulmus minor, Fraxinus excelsior; faggete degli Appennini
con Taxus e Ilex; Salix alba e Populus alba.
Le principali specie vegetali che meritano menzione sono:
Ajuga tenoriiI, Brassica gravinae, Caltha palustris, Carex lepidocarpa, Eleocharis quinqueflora, Epipactis palustri, Epipogium aphyllum, Equisetum fluviatile, Festuca bosniaca, Gimnocarpium robertianum, Iris foetidissima, Isatis allionii, Lavatera punctata, Leontopodium nivale, Manitisalca salmantica, Moneses uniflora, Myosotis scorpioides, Parnassia palustris, Pinguicula longiflolia, Pinus mugo, Pinus nigra, Poligala chamaebuxus, Potamogeton lucens, Pseudorchis
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SCHEDA_MONOGRAFICA ATERNO-PESCARA 175
albida, Ranunculus lateriflorus, Ranunculus magellensis, Ruscus hypoglossum, Salicornia patula, Saxifraga italica, Scutellaria alpina, Sesel tommasinii, Thalictrum simplex, Traunsteinera globosa, Trisetum villosum, Utricularia minor, Valeriana saliunca, Acer campestre, Acer lobelii, Achillea barrelieri, Achillea tenorii grande, Allium moschatum, Allium phthioticum, Allium saxatile, Allium schoenoprasum, Alyssum cuneifolium, Anemone narcissflora, Anthemis montana, Artemisia eriantha, , asphodelus aestivus, Aster alpinus, Astragalus australis, Astragalus vesicarius, Astranita pauciflora, Athamanta sicula, Aubrieta columnae, Betulla pendula, Bromus benekenii, Campanula fragilis, Cardopatum corymbosum, Carex acuta, Carex acutiformis, Carex brachystachys, Carex buxbaumii, Carex capillaris, Carex disticha, Carex elata, Carex flava, Carex fusca, Carex mucronata, Carex panacea, Carex panicolata, Carex vesicaria, Carum carvi, Catananche lutea, Centaurea rupestris, Centaurea tenoreana, Cerastium cerastioides, Cerastium thomasii, Ceratapion beceri R D, Cerinthe auriculata, Cirsium oleraceum,Cirsium palustre, Coronilla valentina, Crepis pygmaea, Cymbalaria pallida, Cynara cardunculus, Cactylorhiza incarnata, Epilobium palustre, Epipactis palustris, Epipactis purpurata, Erinus alpinus, Eriophorum latifolium, Erodium alpinum, Euphorbia gasparrinii, Euphrasia minima, Festuca drymeja, Fraxinus oxycarpa, Valium palustre, Genziana lutea, Geranium macrorrhizum, Geum rivale, Groenlandia densa, Iberis saxtilis, Iris marsica, Iris pseudacorus, Satis allionii, Juniperus oxycedrus, Junperus sabina, Jurinea mollis, Lathyrus odoratus, Lathyrus pannonicus, Laurus nobilis, Leucanthemum ceratophylloides, Leucanthemum tridactylites, Lilium bulbiferum, Lilium croceum, Lilium martagon,Loncera nigra, Lysimachia nummularia, Lysimachia vulgaris, Menyanthes trifoliata, Mercurialis ovata, Nigritella widderi, Ononis cristata, Ophioglossum vulgatum, Ophrys bombylifora, Ophrys insectifera, Ophrys lutea, Ophrys scolopax, Orchis spitzelii, Abies alba miller, Paeonia officinalis, Papaver degeni, Potamogeton polygonifolius, Potentilla apennina, Ptrollius europaeus, Parola chlorantha, Quercus robur, Ranunculus marsicus, Ranunculus seguirei, Ranunculus serpens, Salix apennina, Salix breviserrata, Salix cinerea, salix pentandra,Saxifraga callosa, Saxifraga exarata, Saxifraga gabella, Saxifraga porophylla, Saxifraga sedoides, Scabiosa holosericea, Scabiosa silenifolia, Scleranthusuncinatus, Secale montanum, Senecio samniticus, serapias parviflora, Silene bellidifolia, Silene parnassica, Silene vallesia, Soldanella minima, Sorbus chamaemespilus, Steptopus amplexifolius, Taraxacum glaciale, Taxus baccata, Thalictrum foetidum, Thlaspi stylosum, Typha minima, Vaccinium myrtillus, Veronica prostrata, Viburnum opulus, Viola magellensis.
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4 AREE RICHIEDENTI SPECIFICHE MISURE DI PREVENZIONE DALL’INQUINAMENTO E DI RISANAMENTO
Di seguito vengono indicate le aree che richiedono specifiche misure di prevenzione e
risanamento, individuate ai sensi del D.Lgs. 152/06.
4.1 Aree sensibili
Ai sensi del D.Lgs. 152/06 (Articolo 91 e Allegato 6 alla Parte terza), all’interno del sottobacino
idrografico del Fiume Sagittario sono stati classificati come aree sensibili il Lago di Scanno e il
Torrente Tasso per un tratto di 10 km.
4.1.1 Scarichi di acque reflue urbane in corpi idrici ricadenti in aree sensibili
Ai sensi del D.Lgs. 152/06 (Articolo 106 e Allegato 5 alla Parte terza), nel territorio ricadente nel
sottobacino idrografico del Fiume Sagittario non sono stati individuati scarichi di acque reflue
urbane provenienti da agglomerati con carico generato superiorie ai 10.000 a.e., che recapitano
in corpi idrici classificati come aree sensibili o in bacini drenanti in aree sensibili.
4.2 Zone vulnerabili da nitrati di origine agricola
Ai sensi del D.Lgs. 152/06 (Articolo 92 e Allegato 7/A alla Parte terza), nel territorio ricadente
nel bacino del Fiume Sagittario sono state classificate come zone potenzialmente vulnerabili le
aree riportate nella tabella seguente.
L’individuazione delle zone vulnerabili è riportata nell’allegato cartografico “Prima individuazione delle Zone Vulnerabili da Nitrati di origine agricola (D.G.R. n.332 del 21 marzo 2005)” in scala 1:250.000, Tavola 5-2.
Zone potenzialmente vulnerabili Grado di Pericolosità
Piana di Sulmona Pericolosità elevata
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4.3 Altre aree richiedenti specifiche misure di prevenzione dall’inquinamento e di risanamento
4.3.1 Aree ad elevata protezione
Di seguito si riportano le aree ad elevata protezione ricadenti nel territorio del sottobacino del
Fiume Sagittario.
Tipologia Denominazione Superficie (Km2)% rispetto alla superficie
dell’area idrografica
Parco P. R. Sirente Velino 1,75 0,29
Parco P. N. Maiella 142,9 23,31
Parco P. N. d'Abruzzo Lazio e Molise 9,1 1,48
Riserva naturale Riserva naturale Gole di S. Venanzio 0,64 0,1
Riserva naturale Riserva naturale Gole del Sagittario 3,55 0,58
Riserva naturale Riserva naturale Monte Genzana e Alto Gizio 31,27 5,1
S.I.C. Adiaccio della Chiesa - Valle Cupa 11,64 1,9
S.I.C. Chiarano - Sparvera 13,57 2,21
S.I.C. Faggete versante N/E Montagna Grande 20,47 3,34
S.I.C. Feudo Intramonti - M.Godi - Ferroio di
Scanno 10,67 1,74
S.I.C. Fiumi Giardino - Sagittario - Aterno -
Sorgenti de 1,23 0,2
S.I.C. Foreste demaniali La Fossa - M.Rotondo 0,64 0,1
S.I.C. Gole del Sagittario 15,13 2,47
S.I.C. Gole di San Venanzio 0,001 0
S.I.C. Lago di Scanno ed emissari 1,03 0,17
S.I.C. Montagna del Morrone (M.Le Mucchia) 22,57 3,68
S.I.C. Monte di Pacentro - Monte Mileto 17,45 2,85
S.I.C. Monte Genzana 58,15 9,49
S.I.C. Monte Rotella 1,32 2,17
S.I.C. Monte Marsicano e Terratta 17,05 2,78
S.I.C. Passo Godi 1,8 0,29
S.I.C. Pizzalto - Bosco di S.Antonio 14,7 2,4
S.I.C. Porrara - Fiume Aventino 3,77 0,61
S.I.C. Serra di Rocca Chiarano - M.Greco 3,75 1,04
S.I.C. Settori altitudinale della Maiella 9,43 1,54
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L’identificazione e l’ubicazione delle aree protette sono indicate nell’Allegato 5 alla presente scheda “Carta delle Aree Protette presenti nella Scheda dell’Aterno-Pescara” in scala 1:250.000
4.3.2 Aree di particolare valenza ecosistemica
Nel sottobacino idrografico del Fiume Sagittario non sono state individuate aree di particolare
valenza ecosistemica.
4.3.3 Aree di particolare valenza geologico-paesaggistica
Nel sottobacino idrografico del Fiume Sagittario sono state individuate le seguenti aree di
particolare valenza geologico-paesaggistica.
Aree di particolare valenza geologico-paesaggistica Anversa degli Abruzzi (AQ), per i calanchi
Frattura (Lago di Scanno, AQ)
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5 CARATTERIZZAZIONE DELL’USO AGRO-FORESTALE DEL SUOLO
La tabella seguente riporta, per ogni classe di uso del suolo, la superficie in ettari e la
percentuale di superficie occupata nell’ambito del sottobacino idrografico del Fiume Sagittario.
Superficie Classi di uso del suolo1
(ha) (%)
Aree boscate 24602,80 40,14%
Aree cespugliate 8380,17 13,67%
Colture cerealicole e vivai 8878,15 14,49%
Colture ortive 2,03 0,00%
Corsi d’acqua, canali e idrovie, bacini d’acqua 100,94 0,16%
Frutteti, vigneti, uliveti 1680,95 2,74%
Prato-pascolo 13625,46 22,23%
Zone aperte a vegetazione rada o assente 2614,61 4,27%
Zone estrattive, discariche e cantieri 127,54 0,21%
Zone industriali, commerciali e reti di comunicazione 451,22 0,74%
Zone urbanizzate 826,49 1,35%
1Fonte: Corine Land Cover, 2000.
Le classi di utilizzo del suolo relativo alla porzione di territorio appartenente al sottobacino del Fiume Sagittario sono riportate nell’Allegato 6 alla presente scheda “Carta dell’Uso del Suolo della Scheda dell’Aterno-Pescara” in scala 1:250.000.
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6 CARATTERIZZAZIONE QUALITATIVA DEL FIUME SAGITTARIO
6.1 Monitoraggio e classificazione delle acque superficiali
Nei paragrafi seguenti viene riportata la caratterizzazione qualitativa dei corpi idrici superficiali
monitorati, appartenenti al territorio del bacino in esame.
6.1.1 Corsi d’acqua
Al fine di caratterizzare le condizioni di qualità del corso d’acqua in esame, sono stati considerati
i risultati del monitoraggio qualitativo effettuato in n. 3 stazioni di prelievo ubicate all’interno del
sottobacino idrografico del Fiume Sagittario.
Stazioni di monitoraggio sul Fiume Sagittario
Codice stazione Comune Denominazione Distanza dalla
sorgente (Km)
R1307SA36 Anversa degli Abruzzi
Anversa, 1 km a valle centrale ENEL (prima della stazione FFSS) 11,5
R1307SA40 Roccacasale Corfinio, capo canale 29
R1307SA40bis Corfinio Corfinio (loc. Ceselunghe ponte sul fiume) 32
L’ubicazione dei punti di monitoraggio qualitativo è riportata nell’Allegato 7 alla presente scheda “Carta dei punti di monitoraggio quali-quantitativo dei corsi d’acqua superficiali della Scheda dell’Aterno-Pescara” in scala 1:250.000.
Il monitoraggio e la classificazione dello stato di qualità del Fiume Sagittario sono stati effettuati
ai sensi dell’Allegato 1 al D.Lgs. 152/99.
Nelle tabelle seguenti vengono riportati lo Stato Ecologico (SECA) e lo Stato Ambientale (SACA),
derivati dal monitoraggio effettuato nella fase conoscitiva (biennio 2000-2002) e nella fase a
regime (I, II e III anno, rispettivamente 2003-2004, 2004-2005 e 2006). Nell’elaborazione dei
dati ai fini della determinazione del SECA e del SACA, nella fase a regime si è fatto riferimento
all’intervallo temporale maggio-aprile per i primi due anni di monitoraggio (2003-2004; 2004-
2005) e all’anno solare per il monitoraggio del 2006.
Stato Ecologico dei Corsi d'Acqua – SECA1
Prima classificazione Monitoraggio “a regime” Codice stazione Comune Fase conoscitiva:
2000-2002 I anno: 2003-
2004 II anno: 2004-
2005 III anno:
2006
R1307SA36 Anversa degli Abruzzi Classe 3 Classe 3 Classe 2 Classe 2
R1307SA40 Roccacasale - - - Classe 3
R1307SA40bis Corfinio Classe 3 Classe 4 Classe 4 Classe 3 1 Si ricorda che lo stato ecologico (SECA) è ottenuto incrociando l’IBE con il LIM.
Lo stato ecologico dei corsi d’acqua relativo al III anno di monitoraggio a regime (2006) è riportato nell’allegato cartografico “Carta dello Stato Ecologico dei Corpi Idrici Superficiali” in scala 1:250.000, Tavola 4-2.
REGIONE ABRUZZO
DIREZIONE LAVORI PUBBLICI, SERVIZIO IDRICO INTEGRATO, GESTIONE INTEGRATA DEI BACINI IDROGRAFICI, DIFESA DEL SUOLO E DELLA COSTA
SERVIZIO ACQUE E DEMANIO IDRICO
Scheda Monografica Bacino del Fiume Aterno-
Pescara
Fiume Sagittario
SCHEDA_MONOGRAFICA ATERNO-PESCARA 181
Stato Ambientale dei Corsi d'Acqua – SACA1
Prima classificazione Monitoraggio “a regime” Codice stazione Comune Fase conoscitiva:
2000-2002 I anno: 2003-
2004 II anno: 2004-
2005 III anno:
2006
R1307SA36 Anversa degli Abruzzi sufficiente sufficiente non definibile buono
R1307SA40 Roccacasale - - - sufficiente
R1307SA40bis Corfinio sufficiente scadente scadente sufficiente 1 Si ricorda che lo stato ambientale (SACA) si ottiene combinando la classe SECA con lo stato chimico derivante dalla concentrazione di inquinanti riportati in Tabella 1 dell’Allegato 1 al D.Lgs. 152/99.
Lo stato ambientale dei corsi d’acqua relativo al III anno di monitoraggio a regime (2006) è riportato nell’elaborato cartografico “Carta dello Stato Ambientale dei Corpi Idrici Superficiali” in scala 1:250.000, Tavola 4-3.
L’andamento del SACA segue quello relativo al SECA, in quanto la concentrazione degli
inquinanti chimici monitorati (Tabella 1 dell’Allegato 1 al D.Lgs. 152/99) risulta, in ogni caso e
per tutti i periodi in esame, sempre inferiore ai valori soglia.
Per quanto riguarda lo stato di qualità ecologico ed ambientale del Fiume Sagittario, sono state
ravvisate delle criticità nella stazione R1307SA40bis (I e II anno a regime). Le restanti stazioni
sono caratterizzate da una qualità ambientale “Buona” o “Sufficiente” in tutti gli anni di
monitoraggio. Il giudizio SACA non è risultato definibile per la stazione R1307SA36 nel II anno
di monitoraggio “a regime”: le portate elevate non hanno consentito di effettuare il
campionamento IBE.
6.1.1.1 Risultati monitoraggio anno 2006
Si riportano, di seguito, il 75° percentile dei valori relativi all’indice L.I.M. (Livello di
Inquinamento da Macrodescrittori) ed l’indice I.B.E. (Indice Biotico Esteso), per ognuna delle
stazioni prese in esame nel III anno di monitoraggio a regime (2006).
Stazione R1307SA36
2006 Unità di misura
75° percentile
Livello inquinamento
parametro Punteggio
100-O2(% sat) % 9,5 1 80 B.O.D.5 O2 mg/l 3 2 40 C.O.D. O2 mg/l 7 2 40
Azoto ammoniacale mg/l 0,1 3 20 Azoto nitrico mg/l 0,3 2 40 Fosforo totale mg/l 0,15 2 40 Escherichia coli UFC/100 ml 325 2 40
SOMMA 300 LIM 2
***************************************************** Classe IBE II
Nella stazione R1307SA36 i risultati, relativi alla campagna di monitoraggio 2006, evidenziano
una condizione di buona qualità ecologica rispetto all’obiettivo di qualità fissato per il 2016.
L’attribuzione della seconda classe SECA è determinata dal valore di entrambi gli indici.
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Fiume Sagittario
SCHEDA_MONOGRAFICA ATERNO-PESCARA 182
Stazione R1307SA40
2006 Unità di misura
75° percentile
Livello inquinamento
parametro Punteggio
100-O2(% sat) % 9 1 80 B.O.D.5 O2 mg/l 6 3 20 C.O.D. O2 mg/l 13 3 20
Azoto ammoniacale mg/l 0,5 3 20 Azoto nitrico mg/l 1,5 2 40 Fosforo totale mg/l 0,20 3 20 Escherichia coli UFC/100 ml 11500 4 10
SOMMA 210 LIM 3
***************************************************** Classe IBE II
Nella stazione R1307SA40 i risultati, relativi alla campagna di monitoraggio 2006, evidenziano
una condizione di moderata alterazione rispetto all’obiettivo di qualità fissato per il 2016.
L’attribuzione della terza classe SECA è determinata dal valore dell’indice LIM.
Stazione R1307SA40bis
2006 Unità di misura
75° percentile
Livello inquinamento
parametro Punteggio
100-O2(% sat) % 8 1 80 B.O.D.5 O2 mg/l 4 2 40 C.O.D. O2 mg/l 8 2 40
Azoto ammoniacale mg/l 0,2 3 20 Azoto nitrico mg/l 1,2 2 40 Fosforo totale mg/l 0,20 3 20 Escherichia coli UFC/100 ml 9000 4 10
SOMMA 250 LIM 2
***************************************************** Classe IBE III
Nella stazione R1307SA40bis i risultati, relativi alla campagna di monitoraggio 2006, evidenziano
una condizione di moderata alterazione rispetto all’obiettivo di qualità fissato per il 2016.
L’attribuzione della terza classe SECA è determinata dal valore dell’indice IBE.
6.1.2 Laghi
Il monitoraggio e la classificazione dello stato di qualità dei laghi artificiali significativi presenti
nel bacino idrografico principale del Fiume Sagittario sono stati effettuati ai sensi del D.Lgs.
152/99.
Le rilevazioni effettuate sullo stato trofico nella fase conoscitiva e a regime (I, II e III anno di
monitoraggio) sono riportate nella seguente tabella.
Valori di trofia (TSI) Lago Fase conoscitiva I anno a regime II anno a regime III anno a regime
2001 2002 2003 2004 2006 Scanno Mesotrofia Mesotrofia Mesotrofia Mesotrofia Oligotrofia
Nelle tabelle seguenti vengono riportati lo Stato Ecologico (SEL) e lo Stato Ambientale (SAL),
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Fiume Sagittario
SCHEDA_MONOGRAFICA ATERNO-PESCARA 183
derivati dal monitoraggio effettuato nella fase conoscitiva (2000-2002) e nella fase a regime (I,
II e III anno, rispettivamente 2003-2004, 2004-2005, 2006).
L’andamento del SAL segue quello relativo al SEL in quanto la concentrazione degli inquinanti
chimici è sempre al di sotto del valore soglia.
Stato Ecologico dei Laghi – SEL Prima classificazione Monitoraggio “a regime”
Lago Codice stazione Fase conoscitiva:
2000-2002 I anno:
2003-2004 II anno:
2004-2005 III anno:
2006 Scanno 13CS Classe 5 Classe 3 Classe 3 Classe 4
La classificazione dello stato ecologico dei laghi è riportata nell’allegato cartografico “Carta dello Stato Ecologico dei Corpi Idrici Superficiali Significativi” in scala 1:250.000, Tavola 4-2.
Stato Ambientale dei Laghi - SAL1
Prima classificazione Monitoraggio “a regime” Lago Codice
stazione Fase conoscitiva: 2000-2002
I anno: 2003-2004
II anno: 2004-2005
III anno: 2006
Scanno 13CS Pessimo Scadente Sufficiente Scadente 1 Si ricorda che lo stato ambientale (SAL) combina la classe del SEL con lo stato chimico derivante dalla concentrazione di inquinanti riportati in Tabella 1 dell’Allegato 1 al D.Lgs. 152/99
Rispetto alla fase conoscitiva, si registra un miglioramento dello stato di qualità dei laghi nel
monitoraggio a regime effettuato nei primi due anni (2003-04 e 2004-05). Nel III anno di
monitoraggio a regime (2006), lo stato di qualità peggiora rispetto all’anno precedente,
passando da SAL “Sufficiente” a “Scadente”.
Nelle Tabelle seguenti sono riportati i risultati del III anno di monitoraggio “a regime” (2006),
relativi ai parametri macrodescrittori che definiscono i Livelli LIM116. Come previsto dal D.Lgs
152/99 e s.m.i. per il monitoraggio dei corpi lacustri, nel periodo gennaio-dicembre 2006 sono
stati presi in considerazione i due periodi semestrali di massimo rimescolamento e di massima
stratificazione. I campioni sono stati prelevati in un’unica stazione approssimativamente al
centro del lago e lungo la colonna con le seguenti modalità: un campione in superficie, uno a
metà della colonna d’acqua ed uno sul fondo. Ai fini della valutazione si considera la media
aritmetica dei dati disponibili nel periodo di misura.
16 Fonte: ARTA – Qualità delle acque superficiali della Regione Abruzzo, Rapporto 2006.
La classificazione dello stato ambientale dei laghi è riportata nell’allegato cartografico “Carta dello Stato Ambientale dei Corpi Idrici Superficiali Significativi” in scala 1:250.000, Tavola 4-3.
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SCHEDA_MONOGRAFICA ATERNO-PESCARA 184
Lago di Scanno
Il valore massimo riscontrato di Fosforo totale risulta particolarmente alto. Nessun valore degli
Inquinanti Chimici (tab.1 All.1 D.Lgs 152/99 e s.m.i.) supera, con il dato del 75° percentile, il
valore soglia predefinito; la classe ambientale, pertanto, si attesta su un valore “Scadente”.
6.2 Monitoraggio e classificazione dei corpi idrici a specifica destinazione funzionale
6.2.1 Acque dolci che richiedono protezione e miglioramento per essere idonee
alla vita dei pesci
Ai fini della caratterizzazione ambientale del corso d’acqua, nella tabella seguente sono indicati i
risultati della classificazione delle acque dolci idonee alla vita dei pesci effettuata dall’Istituto
Zooprofilattico dell’Abruzzo e del Molise “G. Caporale”, a seguito della designazione dei tratti
fluviali realizzata tramite la Deliberazione di Giunta Regionale n. 3237 del 04/09/1996.
Il monitoraggio dei tratti fluviali, realizzato ai sensi del D.Lgs. 130/92 (Allegato 2, Sezione B,
Tabella 1/B), è stato effettuato nel biennio 1996-1998.
PARAMETRI I semestre II semestre
DATA 29/03/2006 05/09/2006
Trasparenza (m) (valore minimo) 2,5 3,6
Clorofilla “a” (μg/l) (valore massimo) 15 <1
Ossigeno ipolimnico (%di saturazione; valore
minimo nel periodo di massima
stratificazione)
72
Ossigeno (a 0 m) (%di saturazione nel periodo
di massima circolazione) 102
Fosforo totale (P μg/l) (valore a 0 m nel periodo di
massima circolazione)
60
Fosforo totale (P μg/l) valore massimo riscontrato 110
PARAMETRI LIVELLO
Trasparenza 2 Clorofilla “a” 4
Ossigeno 2 Fosforo totale 5
Somma dei singoli punteggi 13
STATO ECOLOGICO
(S.E.L.)
STATO CHIMICO
(Tab 1 All.1 Dlg 152/99)
STATO AMBIENTALE
(S.A.L.)
Classe 4 <Valore Soglia
Scadente
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Classificazione delle acque dolci superficiali idonee alla vita dei pesci
Localizzazione Monitoraggio 1996-1998
Corso d’acqua Inizio tratto considerato
Fine tratto considerato
Data di designazione Classificazione ai sensi del
D.Lgs. 130/92
Ponte della S.P. Pratola Peligna-Sulmona
Ponte della strada che dalla S.S. 17 porta al casello dell’autostrada Pescara-Roma
04/09/1996 non conformi
Fiume Sagittario Alla fine della strada
sbarrata che scende al fiume dopo la prima casa
del paese
Ponte sul lago vicino all’eremo di San
Domenico 04/09/1996 non conformi
Sulla base dei risultati, le acque prelevate lungo il corso del Fiume Sagittario risultano non
conformi alla vita dei pesci (ai sensi del D.Lgs. 130/92) in quanto i valori dei parametri
Ammoniaca totale e Ammoniaca non ionizzata risultano superiori ai limiti stabiliti dalla normativa
per le acque ciprinicole.
L’identificazione delle acque dolci che richiedono protezione e miglioramento per essere idonee alla vita dei pesci è riportata nell’Allegato 8 alla presente scheda “Carta delle Acque idonee alla Vita dei Pesci della Scheda dell’Aterno-Pescara” in scala 1:250.000.
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6.3 Pressioni antropiche esercitate sullo stato qualitativo delle acque
Di seguito sono indicate le pressioni di origine antropica esercitate sullo stato qualitativo dei
corpi idrici presenti sul territorio del sottobacino idrografico del Fiume Sagittario.
6.3.1 Agglomerati con carico generato maggiore di 2000 abitanti equivalenti17
In questa sezione è presentata una preliminare ricognizione degli agglomerati, i cui reflui urbani
recapitano nel bacino del Fiume Sagittario, con carico generato superiore ai 2000 a.e. (Direttiva
91/271/CEE), effettuata sulla base dei dati forniti dagli Enti d’Ambito, ai fini dell’evasione degli
obblighi informativi (D.M. 18/09/02).
La ricognizione è stata effettuata attraverso la compilazione del “Questionario 2007”,
predisposto dal Ministero dell’Ambiente.
Per ogni agglomerato sono stati individuati i comuni appartenenti allo stesso, i carichi generati,
la percentuale di carico generato collettato alla rete fognaria, la percentuale di carico
convogliato con IAS (sistemi individuali o altri sistemi adeguati, art. 3 comma 1 Dir.
91/271/CEE), la percentuale di carico né collettato alla rete fognaria né convogliato con IAS e i
dati relativi agli impianti di depurazione a servizio dello stesso, descritti nel paragrafo seguente.
Si ricorda che il carico generato da un agglomerato è il carico organico biodegradabile totale
prodotto in termini di abitanti equivalenti e deve tener conto della popolazione residente, della
popolazione fluttuante (periodo di punta) e degli a.e. industriali recapitanti in pubblica
fognatura. Gli agglomerati sono “conformi” alla direttiva 91/271/CEE qualora rispettino, sia dal
punto di vista dei sistemi di raccolta e collettamento, sia dal punto di vista impiantistico (ovvero:
dimensionamento dei depuratori e rispetto dei limiti di emissione della tabella 1 All. 5 parte III
del D.Lgs. 152/06 (aree normali) o della tabella 2 All. 5 parte III del D.Lgs. 152/06 (aree
sensibili)), le prescrizioni della direttiva stessa. I dati raccolti presso Enti d’Ambito e Gestori del
Servizio Idrico Integrato sono stati inviati, ai sensi della Direttiva 91/271/CE e del DM 18/09/02,
al Ministero dell’Ambiente, che ha provveduto all’inoltro degli stessi alla Commissione Europea.
Nella tabella che segue è riportato l’elenco degli agglomerati ricadenti nel sottobacino del
Sagittario, i comuni appartenenti agli stessi e i relativi carichi generati. Nel paragrafo successivo
sono descritti gli impianti a servizio di ciascun agglomerato.
Codice agglomerato Agglomerato Comuni Carico Generato (a.e.)
6087 Introdacqua Introdacqua 3747
6051 Scanno Scanno 8000
Sulmona
Introdacqua 6046 Sulmona
Pettorano sul Gizio
35000
6083 Villalago Villalago 4500
17 Fonte:Enti d’Ambito e Gestori del Servizio Idrico Integrato ai sensi del D.M. 18/09/02 (Ottobre2007).
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SCHEDA_MONOGRAFICA ATERNO-PESCARA 187
6.3.2 Depuratori a servizio di agglomerati con carichi generati maggiori di 2000
abitanti equivalenti.18
I dati relativi ai depuratori a servizio degli agglomerati superiori ai 2000 a.e. presenti sul bacino
idrografico del Fiume Sagittario sono mostrati nella tabella seguente. Per ogni impianto viene
elencata: la tipologia di trattamento, la capacità di progetto ed il corpo recettore.
Ai fini della compilazione del Questionario 2007, sono state raccolte per ciascun impianto anche
le informazioni relative ai carichi in ingresso all’impianto (a.e.), le coordinate di impianto e
scarico, la conformità rispetto ai limiti di emissione.
Agglomerato Depuratori Trattamento Capacità di Progetto (a.e.) Corpo Recettore
Introdacqua Introdacqua -Secondario -Più avanzatoD 1200 Canale
Affluente Fiume Sagittario
Scanno Scanno -Secondario -Più avanzatoD 8000 Fiume Tasso affluente
Fiume Sagittario Imp. Di Depurazione Consortile - S. Rufina
-Secondario -Più avanzatoD 35000 Fiume Sagittario
Sulmona Ponte la Torre -Secondario
-Più avanzatoD 2000 Fiume Sagittario
Villalago Villalago -Secondario -Più avanzatoD 4500 Fiume Sagittario
A rimozione azoto; B rimozione fosforo; C raggi UV; D clorazione; E ozonizzazione;F filtri a sabbia;
G micro-filtrazione; H altro trattamento più avanzato.
6.3.3 Caratterizzazione delle pressioni derivanti da carichi antropici sullo stato
qualitativo delle acque
Nelle tabelle successive vengono riportate le stime relative ai carichi potenziali ed effettivi di
origine civile, industriale, zootecnica ed agricola, ovvero:
- Carichi di origine civile ed industriale (COD, BOD5, Azoto e Fosforo); - Carichi di origine zootecnica (COD, BOD5, Azoto e Fosforo);
- Carichi di origine agricola (Azoto e Fosforo).
Per ciò che concerne la metodologia adottata si rimanda alle procedure descritte nel capitolo 4
del Quadro Conoscitivo.
6.3.3.1 Pressione antropica derivante da carico potenziale ed effettivo civile ed
industriale
Come riportato nel Quadro Conoscitivo al paragrafo 4.2, la stima dei carichi potenziali ed
effettivi di origine civile ed industriale è stata effettuata prendendo in considerazione le
informazioni relative agli agglomerati superiori ai 2000 a.e. e ai restanti comuni non compresi
negli stessi.
18 Fonte:Enti d’Ambito e Gestori del Servizio Idrico Integrato ai sensi del D.M. 18/09/02 (Ottobre2007).
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La ricognizione degli agglomerati utilizzata come riferimento per tale valutazione è stata quella
effettuata nel 2004, ai sensi del D.M. 18/09/2002.
Le stime ottenute, sebbene non tengano conto dell’aggiornamento della ricognizione degli
agglomerati effettuata nel 2007 e riportata nel paragrafo 6.3.2, si ritengono significative per
un’indagine delle pressioni a scala di bacino.
Non risultano industrie autorizzate allo scarico diretto nel sottobacino del Fiume Sagittario. Si
riconda che i carichi industriali autorizzati allo scarico diretto sono definiti come i carichi
inquinanti di insediamenti produttivi che, non servendosi di alcun sistema depurativo consortile
o comunale, sono altresì dotati di impianti autonomi di trattamento e pertanto chiedono alle
Province autorizzazione allo scarico diretto in corpo idrico superficiale. Tali industrie sono
soggette al rispetto delle concentrazioni limite riportate in Tabella 3 dell’Allegato 5 alla Parte
Terza del D.Lgs. 152/2006.
6.3.3.2 Pressione antropica derivante da carico zootecnico potenziale ed effettivo
A partire dai dati relativi al numero dei capi forniti dall’ISTAT (5° Censimento Generale
dell’Agricoltura – 22 Ottobre 2000) sono stati calcolati i carichi zootecnici, potenziali ed effettivi,
per ciascun comune appartenente al sottobacino idrografico del Fiume Sagittario, in termini di
COD, BOD5, Azoto e Fosforo in tonnellate annue, secondo i coefficienti indicati nei quaderni
dell’IRSA (1991), come descritto nel capitolo 4 del Quadro Conoscitivo.
Carichi potenziali (t/anno) Carichi effettivi (t/anno) Comune
BOD5 COD AZOTO FOSFORO BOD5 COD AZOTO FOSFORO
ANVERSA DEGLI ABRUZZI 70,68 152,03 10,94 1,92 0,71 3,80 1,86 0,06
BISEGNA 0,07 0,16 0,02 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00
BUGNARA 94,28 202,81 14,05 2,32 0,94 5,07 2,39 0,07
CAMPO DI GIOVE 65,77 141,48 9,26 1,51 0,66 3,54 1,26 0,04
CANSANO 60,80 130,77 9,86 1,55 0,61 3,27 1,68 0,05
CARAMANICO TERME 0,03 0,06 0,01 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00
CASTEL DI IERI 0,00 0,01 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00
COCULLO 29,58 63,60 8,57 1,25 0,30 1,59 1,46 0,04
CORFINIO 78,15 168,13 21,77 6,39 0,78 4,20 2,96 0,15
GORIANO SICOLI 0,55 1,19 0,11 0,02 0,01 0,03 0,02 0,00
INTRODACQUA 57,50 123,67 9,88 1,62 0,57 3,09 1,68 0,05
ORTONA DEI MARSI 1,60 3,43 0,29 0,06 0,02 0,09 0,06 0,00
PACENTRO 25,66 55,20 3,97 0,64 0,26 1,38 0,68 0,02
PALENA 1,70 3,65 0,40 0,06 0,02 0,09 0,07 0,00
PESCASSEROLI 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00
PESCOCOSTANZO 18,16 39,06 5,33 0,74 0,18 0,98 0,91 0,02
PETTORANO SUL GIZIO 36,77 79,09 8,04 1,32 0,37 1,98 1,37 0,04
POPOLI 0,32 0,69 0,08 0,01 0,00 0,02 0,01 0,00
PRATOLA PELIGNA 26,35 56,68 6,60 1,08 0,26 1,42 0,90 0,03
Carichi potenziali prodotti (t/anno)
Carichi effettivi prodotti (t/anno) Bacino Tipologia
di carichiBOD5 COD N - Azoto P - Fosforo BOD5 COD N - Azoto P - Fosforo
Civili 923,47 1846,93 184,69 28,47 351,41 772,38 110,50 22,31 Sagittario Industriali 570,80 1141,59 10,77 1,76 166,02 381,84 4,84 1,35
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Carichi potenziali (t/anno) Carichi effettivi (t/anno) Comune
BOD5 COD AZOTO FOSFORO BOD5 COD AZOTO FOSFORO
PREZZA 30,05 64,63 5,13 0,89 0,30 1,62 0,87 0,03
RAIANO 121,07 260,65 21,56 5,37 1,21 6,52 2,35 0,10
ROCCA PIA 23,36 50,23 5,80 0,83 0,23 1,26 0,99 0,02
ROCCACASALE 10,33 22,22 1,59 0,30 0,10 0,56 0,27 0,01
SALLE 0,07 0,16 0,02 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00
SANT'EUFEMIA A MAIELLA 0,09 0,19 0,02 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00
SCANNO 129,02 277,50 25,25 3,89 1,29 6,94 5,37 0,15
SULMONA 86,56 186,16 24,71 3,83 0,87 4,65 3,36 0,09
VILLALAGO 285,09 613,98 37,28 12,77 2,85 15,35 7,92 0,48
Carichi zootecnici totali 1253,63 2697,45 230,53 48,37 12,54 67,44 38,42 1,44 1I valori mostrati sono approssimati alla seconda cifra decimale.
6.3.3.3 Pressione antropica derivante da carico agricolo potenziale ed effettivo
A partire dai dati relativi al tipo ed estensione delle colture presenti nei comuni appartenenti al
sottobacino idrografico del Fiume Sagittario (5° Censimento Generale dell’Agricoltura – ISTAT,
22 Ottobre 2000) sono stati calcolati i carichi agricoli potenziali ed effettivi, per ciascun comune,
in termini di Azoto e Fosforo in tonnellate annue, come descritto nel capitolo 4 del Quadro
Conoscitivo.
Carichi potenziali Carichi effettivi Comune
AZOTO (t/anno) FOSFORO (t/anno) AZOTO (t/anno) FOSFORO (t/anno)
ANVERSA DEGLI ABRUZZI 19,20 6,69 3,84 0,20
BISEGNA 0,01 0,01 0,00 0,00
BUGNARA 34,43 9,21 6,89 0,28
CAMPO DI GIOVE 0,48 0,41 0,08 0,01
CANSANO 11,13 2,98 2,23 0,09
CARAMANICO TERME 0,05 0,02 0,01 0,00
CASTEL DI IERI 0,01 0,00 0,00 0,00
COCULLO 1,92 0,73 0,38 0,02
CORFINIO 18,04 4,95 2,89 0,12
GORIANO SICOLI 0,16 0,04 0,03 0,00
INTRODACQUA 28,51 6,75 5,70 0,20
ORTONA DEI MARSI 1,04 0,30 0,26 0,01
PACENTRO 9,24 2,92 1,85 0,09
PALENA 0,05 0,02 0,01 0,00
PESCASSEROLI 0,00 0,00 0,00 0,00
PESCOCOSTANZO 0,34 0,18 0,07 0,01
PETTORANO SUL GIZIO 11,57 3,50 2,31 0,11
POPOLI 0,13 0,04 0,02 0,00
PRATOLA PELIGNA 138,28 31,36 22,13 0,75
PREZZA 41,20 10,98 8,24 0,33
RAIANO 33,74 9,33 4,32 0,18
ROCCA PIA 24,26 11,67 4,85 0,35
ROCCACASALE 13,41 4,36 2,68 0,13
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SCHEDA_MONOGRAFICA ATERNO-PESCARA 190
Carichi potenziali Carichi effettivi Comune
AZOTO (t/anno) FOSFORO (t/anno) AZOTO (t/anno) FOSFORO (t/anno)
SALLE 0,02 0,01 0,01 0,00
SANT'EUFEMIA A MAIELLA 0,00 0,00 0,00 0,00
SCANNO 5,76 2,96 1,44 0,11
SULMONA 111,78 31,36 17,88 0,75
VILLALAGO 0,43 0,19 0,09 0,01
Carichi agricoli totali 505,20 140,95 88,20 3,74 1 Carichi al lordo dei coefficienti di sversamento nelle acque superficiali (valori approssimati alla seconda cifra decimale). 2 Carichi al netto dei fattori correttivi: sversamento, precipitazione, permeabilità e pendenza (valori approssimati alla seconda cifra decimale).
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7 CARATTERIZZAZIONE QUANTITATIVA DEL FIUME SAGITTARIO
7.1 Identificazione Idrometri
Nella seguente tabella si riportano i dati relativi agli idrometri ricadenti nel sottobacino
idrografico del Fiume Sagittario.
Denominazione stazione
Id. stazione
Distanza foce (Km) Periodo di Osservazione
N°Anni Misure
Ubicazione
Sagittario a Capo Canale 1069 5,5 1927 - 2001 55 Corfinio
Sagittario a Villalago 1068 31 1932 - 1994 43 Villalago
Tasso a Scanno 1066 35 1929 - 1958 18 Scanno
L’ubicazione degli idrometri è riportata nell’Allegato 7 alla presente scheda “Carta dei punti di monitoraggio quali-quantitativo dei corsi d’acqua superficiali della Scheda dell’Aterno-Pescara” in scala 1:250.000.
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7.1.1 Dati Idrometrici
Nella seguente tabella si riportano i valori di portata media, mensili ed annuali, misurati per ciascuno dei 3 idrometri:
Q media_mensile = portata media mensile, corrispondente al valore medio delle portate mensili misurate per tutto il periodo di osservazione.
Q media_annua = portata media annua, corrispondente al valore medio delle portate annue misurate per tutto il periodo di osservazione.
Nome Idrometro Portata mensile
(m3/s) Gen Feb Mar Apr Mag Giu Lug Ago Set Ott Nov Dic
Portata annuale (m3/s)
Sagittario a Capo Canale Q media_mensile 8,139 8,060 8,646 8,929 7,043 4,943 3,532 3,640 5,455 7,205 7,922 8,389 Q media_annua 6,825
Sagittario a Villalago Q media_mensile 1,478 1,395 1,540 1,639 1,511 1,352 1,221 1,085 1,017 1,006 1,170 1,400 Q media_annua 1,318
Tasso a Scanno Q media_mensile 0,788 0,944 1,085 1,107 0,897 0,634 0,449 0,401 0,359 0,392 0,647 0,657 Q media_annua 0,697
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7.2 Pressioni antropiche esercitate sullo stato quantitativo delle acque
Vengono riportate nel presente paragrafo le opere di derivazione insistenti sul sottobacino
idrografico del Fiume Sagittario, al fine di evidenziare criticità di tipo quantitativo.
Le utenze riportate sono quelle la cui portata derivata media annua supera i 100 l/s; la somma
delle portate delle utenze la cui portata derivata media annua è inferiore ai 100 l/s non supera
lo 0,7% del totale, per cui si è ritenuto, in questo caso, di non tenerne conto.
Pratica Ente Gestore Comune di Utenza
Corso d'acqua Utilizzo
Portata Media annua
derivata (l/s)
Tipo
AQ/D/1300 Enel Green Power S.p.A. Villalago Fiume
Sagittario Idroelettrico 3583 Derivazione
AQ/D/1395 Comune di Corfinio Corfinio Fiume Sagittario Idroelettrico 1125 Derivazione
AQ/D/1425
Consorzio di Bonifica Interno -
Bacino Aterno Sagittario
Anversa degli Abruzzi - Prezza - Pratola Peligna
- Sulmona
Fiume Sagittario Irriguo 1759 Derivazione
AQ/D/1426 Comune di Villalago Villalago Fiume Sagittario Idroelettrico 1326 Derivazione
AQ/D/1447 FAVA S.p.A. Anversa degli Abruzzi
Fiume Sagittario Idroelettrico 6750 Derivazione
AQ/D/1473 Enel Green Power S.p.A.
Anversa degli Abruzzi Idroelettrico 1500 Derivazione
AQ/D/1504 Cooperativa
Elettrica Peligna a r.l.
Pratola Peligna Vallone della
Fonte e Velletta
Idroelettrico 500 Derivazione
AQ/D/1549 Cartiera del Mare S.p.a
Sulmona, loc. S. Rufino
Fiume Sagittario Industriale 500 Derivazione
AQ/D/16
Consorzio di Bonifica Interno -
Bacino Aterno Sagittario
Anversa degli Abruzzi
Fiume Sagittario Irriguo 1200 Derivazione
AQ/D/1604 Consorzio di
Bonifica Canale Corfinio
Pratola Peligna Sorgente Acque Chiare Irriguo 180 Derivazione
AQ/D/1608 Comune di Roccacasale Roccacasale Fiume Velletta Idroelettrico 800 Derivazione
AQ/D/1609 Comune di Pratola Peligna Pratola Peligna Fiume
Sagittario Irriguo 150 Derivazione
AQ/D/1610 Comune di Pratola Peligna Pratola Peligna Torrente Rio Irriguo 800 Derivazione
AQ/D/1611 Comune di Pratola Peligna Pratola Peligna Torrente
Velletta Irriguo 650 Derivazione
AQ/D/1612 Comune di Pratola Peligna Pratola Peligna Sorgente
Acque Chiare Irriguo 200 Derivazione
AQ/D/1613 Comune di Pratola Peligna Pratola Peligna Canale S.
Liberata Irriguo 150 Derivazione
AQ/D/1614 Comune di Pratola Peligna Pratola Peligna Canale
Ceserano Irriguo 150 Derivazione
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SCHEDA_MONOGRAFICA ATERNO-PESCARA 194
8 ANALISI DELLE PRESSIONI ED ATTRIBUZIONE DELLO STATO DI QUALITÀ AMBIENTALE AL CORSO D’ACQUA
La seguente analisi ha la finalità di:
valutare le pressioni insistenti sul corso d’acqua considerato, dividendo lo stesso in tratti
in funzione dell’ubicazione delle stazioni di monitoraggio della qualità fluviale;
utilizzare tale valutazione delle pressioni per attribuire lo stato di qualità ambientale
all’intero corso d’acqua, passando così da una classificazione puntuale, in
corrispondenza di ciascuna stazione di monitoraggio, ad una classificazione per tratti.
Il risultato di tale analisi è riportato nella Figura 8.1 e descritto nell’analisi che segue.
Figura 8 1: Stato Ambientale del Fiume Sagittario
La seguente analisi è stata redatta sulla base dei dati disponibili censiti nell’ambito della
redazione del Piano di Tutela, così come descritti nelle Relazioni di Piano “Metodologia” e
“Quadro Conoscitivo”. Considerando la stima dei carichi inquinanti in termini di BOD5, COD,
!(
!(
!(
#*
R1307SA36
Impianto Ponte la Torre
FiumeGizio
R1307SA40
R1307SA40bis
FiumeAterno
Anversa degli
Abruzzi
Sulmona
Corfinio
Stato Ambientale del Fiume Sagittario (1:240000Stato Ambientale del Fiume Sagittario (1:240000))
:
.::Stato Ambientale ElevatoStato Ambientale Elevato
:Stato Ambientale Buono:Stato Ambientale Buono
:Stato Ambientale Sufficiente:Stato Ambientale Sufficiente
:Stato Ambientale Scadente :Stato Ambientale Scadente
:Stato Ambientale Pessimo:Stato Ambientale Pessimo
:Limiti di bacino idrografico:Limiti di bacino idrografico
:Limiti provinciali:Limiti provinciali
Stato Ambientale del Fiume Sagittario (1:240000Stato Ambientale del Fiume Sagittario (1:240000))
:
.Stato Ambientale del Fiume Sagittario (1:240000Stato Ambientale del Fiume Sagittario (1:240000))
:
.Stato Ambientale del Fiume Sagittario (1:240000Stato Ambientale del Fiume Sagittario (1:240000))
:
.::Stato Ambientale ElevatoStato Ambientale Elevato
:Stato Ambientale Buono:Stato Ambientale Buono
:Stato Ambientale Sufficiente:Stato Ambientale Sufficiente
:Stato Ambientale Scadente :Stato Ambientale Scadente
:Stato Ambientale Pessimo:Stato Ambientale Pessimo
:Limiti di bacino idrografico:Limiti di bacino idrografico
:Limiti provinciali:Limiti provinciali
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SCHEDA_MONOGRAFICA ATERNO-PESCARA 195
Azoto e Fosforo, recapitanti in ciascun bacino idrografico, effettuata come descritto al capitolo 4
della Relazione “Quadro Conoscitivo”, il bacino del Fiume Sagittario risulta soggetto a carichi
effettivi per unità di superficie (t/anno/km2) di Azoto e Fosforo di varia origine inferiori alla
media regionale.
Nel bacino del Sagittario è stata individuata ai sensi del comma 1 lettera a) art. 91 D.Lgs.
152/2006 e dell'allegato 619, 1 zona sensibile, costituita dal Lago di Scanno più un tratto di 10
Km del Torrente Tasso ad esso afferente.
Il Sagittario subisce una significativa pressione dovuta alle derivazioni a scopi idroelettrici, irrigui
ed industriali.
La prima stazione, R1307SA36, è ubicata nel comune di Anversa degli Abruzzi, a circa 12 km
dalla sorgente. I carichi totali di Azoto e Fosforo di origine agricola e zootecnica, gravanti nella
porzione di bacino a monte della stazione considerata, corrispondono a circa il 30% dei carichi
totali insistenti sull’intero bacino. Nel tratto considerato confluisce il Torrente Tasso,
caratterizzato, nella stazione immediatamente precedente alla confluenza con il Sagittario, da
una qualità “Buona”. Sono stati attualmente censiti 2 agglomerati superiori ai 2000 a.e. i cui
carichi recapitano nel tratto in esame: Scanno e Villalago. Non sono stati censiti impianti minori
di depurazione di acque reflue urbane (con capacità di progetto e carico d’ingresso inferiore ai
2000 a.e.). Non stati attualmente rilevati scarichi di attività industriali che utilizzano sostanze
pericolose nel proprio ciclo produttivo. Dal punto di vista della qualità ambientale, sulla base dei
dati di monitoraggio dell’anno 2006, si osserva una qualità “Buona”, registrata da entrambi gli
indici ambientali IBE (Indice Biotico Esteso) e LIM (Livello Inquinamento Macrodescrittori). Si
ritiene di poter estendere tale giudizio anche a monte della stazione, fino alle sorgenti. Nel
calcolo del SECA, il valore dell’IBE è riferito ad una sola misura, effettuata nel mese di agosto
2006, quando è stato sospeso il rilascio della centrale ENEL di Anversa a causa della siccità
estiva. Negli ultimi mesi del 2006 è stato riscontrato un problema alla centrale ENEL di Villalago,
con conseguente svuotamento del lago ed ripristino di portate significative nel Fiume Sagittario.
Il tratto compreso tra la prima e la seconda stazione (R1307SA40) ricade tra i comuni di
Anversa e Corfinio. I carichi stimati di Azoto e Fosforo di origine agricola e zootecnica, gravanti
nella porzione di bacino considerata, risultano incrementati rispetto a quelli insistenti sul tratto
precedente. Nel tratto considerato affluiscono anche i carichi del Fiume Gizio, caratterizzato,
nella stazione immediatamente precedente alla confluenza con il Sagittario, da una qualità
ambientale “Sufficiente”. Sono stati attualmente censiti 2 agglomerati superiori ai 2000 a.e. i cui
carichi recapitano nel tratto in esame: Introdacqua e Sulmona. In merito all’agglomerato di
Introdacqua, l’Ente d’Ambito ha indicato che è prevista la dismissione dell’impianto ed il
collettamento del carico generato da tale agglomerato al depuratore di Sulmona Ponte la Torre,
il quale subirà un intervento di ampliamento ed adeguamento. Sono stati censiti inoltre 8
impianti minori di depurazione di acque reflue urbane. Non sono state censite attività industriali
che utilizzano sostanze pericolose nel ciclo produttivo e i cui scarichi recapitano nel tratto
considerato. Dal punto di vista della qualità ambientale, sulla base dei dati di monitoraggio
19 Ai sensi del comma 1 lettera a) art.91 D.Lgs. 152/2006 e dell'allegato 6, sono sensibili i laghi sotto i 1000 mslm aventi una superficie di almeno 0,3 km2 più i 10km di tratto di fiume afferente agli stessi.
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dell’anno 2006, si osserva un peggioramento rispetto alla stazione precedente, registrato da
entrambi gli indici ambientali IBE (Indice Biotico Esteso) e LIM (Livello Inquinamento
Macrodescrittori), che descrivono un ambiente in classe di qualità “Sufficiente”. A scopo
cautelativo si ritiene di poter estendere il giudizio a monte, fino al depuratore Ponte la Torre. A
monte di tale depuratore, fino alla stazione R1307SA36, si ritiene possa invece essere attribuita
una classe di qualità pari a “Buona”.
Il tratto compreso tra la seconda e la terza stazione (R1307SA40bis), lungo solo 3 km, ricade
nel comune di Corfinio. I carichi stimati di Azoto e Fosforo di origine agricola e zootecnica,
gravanti nella porzione di bacino considerata, risultano inferiori al tratto precedentemente
investigato. Non sono stati attualmente censiti agglomerati superiori ai 2000 a.e. i cui reflui
recapitano nel tratto in esame, né impianti minori di depurazione di acque reflue urbane (con
capacità di progetto e carico d’ingresso inferiore ai 2000 a.e.) e tanto meno attività industriali
che utilizzano sostanze pericolose nel loro ciclo produttivo. Dal punto di vista della qualità
ambientale, sulla base dei dati di monitoraggio dell’anno 2006, si osserva il mantenimento
rispetto alla stazione precedente della qualità ambientale “Sufficiente”. Si ritiene, pertanto, di
poter estendere tale giudizio a monte, fino alla stazione precedente, e a valle, fino alla
confluenza con l’Aterno.
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SEZ. 08: SOTTOBACINO DEL FIUME GIZIO
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1 CARATTERIZZAZIONE DELL’AREA IDROGRAFICA E DEI RELATIVI CORPI IDRICI
A seguire si riporta la caratterizzazione amministrativa e fisiografica del sottobacino idrografico
del Fiume Gizio.
1.1 Inquadramento amministrativo
Nelle tabelle seguenti vengono riportati i caratteri amministrativi del sottobacino in esame.
Nome sottobacino Province Numero Comuni
Area del bacino ricadente nella Provincia (Km2)
% Area totale del bacino ricadente nella Provincia
L’Aquila 11 262,09 99,74
Pescara 1 0,01 0,00 Fiume Gizio
Chieti 1 0,69 0,26
Caratteristiche del sottobacino idrografico
Nome sottobacino Codice del corso d’acqua Area totale (Km2)
Fiume Gizio R1307GI 253,5
La delimitazione del sottobacino idrografico del Fiume Gizio è riportata nell’Allegato 1 alla presente scheda “Inquadramento Territoriale della Scheda dell’Aterno-Pescara” in scala 1:250.000.
Comuni appartenenti al sottobacino idrografico
Comune Provincia Estensione sul sottobacino (Km2)
ATO di appartenenza
Bugnara AQ 0,03 1
Campo Di Giove AQ 28,55 1
Cansano AQ 37,46 1
Introdacqua AQ 31,71 1
Pacentro AQ 50,81 1
Palena CH 0,69 4
Pescocostanzo AQ 4,35 1
Pettorano sul Gizio AQ 62,42 1
Pratola Peligna AQ 9,25 1
Rocca Pia AQ 18,83 3
Sant’Eufemia a Maiella PE 0,01 2
Scanno AQ 0,28 1
Sulmona AQ 18,40 1
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1.2 Caratterizzazione fisiografica
Nella tabella seguente vengono indicate le caratteristiche fisiografiche del sottobacino
idrografico del Fiume Gizio.
Quota (m s.l.m.)
Estensione latitudinale*
(m)
Estensione longitudinale*
(m) Nome Area (Km2)
Perimetro (Km)
min
med
max
N
min
N
max
E
min
E m
ax
Fiume Gizio 253,53 86 324 1171 2622 4639201 4659580 2425491 2445221
1 Coordinate Gauss-Boaga, fuso Est.
1.3 Individuazione dei corpi idrici
Nei paragrafi seguenti vengono indicate le diverse tipologie di corpi idrici, suddivisi in superficiali
e sotterranei, individuati ai sensi del D.Lgs. 152/06 nell’ambito del sottobacino idrografico del
Fiume Gizio.
Per informazioni più dettagliate inerenti l’identificazione dei corpi idrici si rimanda alla Relazione Generale - Sezione III R1.3 “Quadro Conoscitivo”.
1.3.1 Corpi idrici superficiali
Nei paragrafi seguenti vengono descritti sinteticamente i corpi idrici superficiali presenti nel
territorio appartenente al sottobacino idrografico del Fiume Gizio.
1.3.1.1 Corsi d’acqua
A seguire viene definita la tipologia del corso d’acqua in esame.
1.3.1.1.1 Corsi d’acqua potenzialmente influenti sui corpi idrici significativi
Il Fiume Gizio costituisce un corso d’acqua potenzialmente influente sull’asta del Fiume
Sagittario.
1.3.1.2 Laghi
Nell’ambito del sottobacino idrografico del Fiume Gizio non sono presenti laghi, naturali o
artificiali, significativi.
1.3.1.3 Canali artificiali
Nell’ambito del sottobacino idrografico del Fiume Gizio non sono presenti canali artificiali
I corsi d’acqua potenzialmente influenti sui corpi idrici significativi sono riportati nell’Allegato 2 alla presente scheda “Carta dei Corpi Idrici Superficiali Significativi e di Interesse della Scheda dell’Aterno-Pescara” in scala 1:250.000.
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SCHEDA_MONOGRAFICA ATERNO-PESCARA 200
significativi e di interesse.
1.3.2 Corpi idrici sotterranei
Nei paragrafi seguenti si riporta una sintetica descrizione dei corpi idrici sotterranei significativi e
di interesse rientranti nell’ambito del sottobacino idrografico del Fiume Gizio.
Lo studio idrogeologico di dettaglio del territorio abruzzese è riportato nell’Allegato Monografico A1.2 “Relazione Idrogeologica”.
La quantificazione delle risorse idriche disponibili è descritta nell’Allegato Monografico A1.3 “Bilancio Idrologico e Idrogeologico”.
1.3.2.1 Corpi idrici sotterranei significativi
Nelle tabelle a seguire vengono riportati i corpi idrici sotterranei significativi presenti nelle
successioni carbonatiche e fluvio-lacustri.
Corpi idrici sotterranei significativi in successioni carbonatiche
Corpi idrici sotterranei principali Corpi idrici sotterranei secondari
Denominazione Sigla Litologia prevalente Denominazione Sigla Litologia
prevalente Monte della Maiella ML cs Monte Acquaviva ML(b) cs
Cresta di Pietra Maggiore RT(a) cm
Monte Rotella RT cm Monte Rotella s.s. – Monte Arazzecca RT(b) cm
Monte Morrone MR csm Monte Morrone s.s. MR(a)2 csm
Settore settentrionale PR(a)1 cm Monte Porrara PR cm
Monte Porrara s.s. PR(a)2 cm Monte Genzana – Monte Greco G-G csm Monte Genzana s.l. G-G(a) csm
Legenda: Litologia prevalente affiorante: cs: calcari e calcari selciferi. csm: calcari, calcari con selce, marne. cm: calcari e calcari marnosi.
Corpi idrici sotterranei significativi in successioni fluvio-lacustri
Denominazione Sigla Litologia prevalente
Piana di Sulmona SU gla Legenda: Litologia prevalente affiorante: gla: ghiaie, limi e argille.
1.3.2.2 Corpi idrici sotterranei di interesse
Nell’ambito del sottobacino idrografico del Fiume Gizio non sono presenti corpi idrici sotterranei
di interesse.
I corpi idrici sotterrenei significativi sono riportati nell’Allegato 3 alla presente scheda “Carta dei Corpi Idrici Sotterranei Significativi e di Interesse della Scheda dell’Aterno-Pescara” in scala 1:250.000.
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1.3.3 Corpi idrici a specifica destinazione funzionale
All’interno del sottobacino idrografico del Fiume Gizio non sono stati identificati corpi idrici a
specifica destinazione funzionale.
1.3.3.1 Acque dolci superficiali destinate alla produzione di acqua potabile
Nell’ambito del sottobacino idrografico del Fiume Gizio la Regione Abruzzo non ha designato
acque superficiali per il consumo umano.
1.3.3.2 Acque dolci che richiedono protezione e miglioramento per essere idonee alla vita dei pesci
Nell’ambito del sottobacino idrografico del Fiume Gizio la Regione Abruzzo non ha designato
tratti fluviali ai fini della classificazione delle acque dolci idonee alla vita dei pesci.
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2 CARATTERIZZAZIONE GEOLOGICA
La parte alta del sottobacino idrografico del Fiume Gizio è costituita ad Ovest dalla successione
calcareo–clastica in facies di scarpata–bacino prossimale del Lias medio–Oligocene ricoperta da
quella calcareo–silico–marnosa di bacino prossimale sempre della stessa epoca. Qui una serie di
faglie dirette mette a contatto questi due tipi di rocce e i calcari di bacino con i depositi
trasgressivi argilloso-arenacei del Messiniano. Un altro disturbo tettonico di tale tipo disloca
anche l’alternanza pelitico-arenacea del Messiniano–Pliocene inferiore, che è trasgressiva sulla
successione calcareo–clastica di margine di piattaforma del Lias medio–Oligocene. Nella parte
bassa dell’area imbrifera si nota un sovrascorrimento di vergenza Ovest–Est, che interessa, in
parte, l’associazione pelitica e pelitico-arenacea del Messiniano ed i depositi lacustri argilloso–
limoso–sabbiosi del Pliocene–Pleistocene. Infine, da ricordare i detriti di falda, le coperture
detritico–colluviali del Pleistocene medio superiore–Olocene ed i depositi alluvionali attuali.
Le caratteristiche litologiche del territorio appartenente al sottobacino del Fiume Gizio sono riportate nell’Allegato 4 alla presente scheda “Carta litologica della Scheda dell’Aterno-Pescara” in scala 1:250.000.
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3 CARATTERIZZAZIONE FAUNISTICA E VEGETAZIONALE
Il Fiume Gizio, ingrossato dal Torrente Vella, nasce nella Riserva Naturale Regionale di “Monte
Genzana ed Alto Gizio”, estendendosi in ambienti naturali assai diversi, che custodiscono un
elevato patrimonio floristico e faunistico. Nel sistema delle aree protette della Regione Abruzzo,
la Riserva riveste una grande importanza, in quanto si pone come corridoio di collegamento per
gli scambi faunistici tra il Parco Nazionale d’Abruzzo e il Parco Nazionale della Maiella. La
vegetazione si presenta con boschi misti a dominanza di roverella e carpini neri del piano
collinare, oltre che faggete, spesso accompagnate da tassi e aceri, del piano montano. Nella
Riserva sono presenti quasi tutti i mammiferi della fauna appenninica: daini, caprioli, cervi,
nonché le due specie indicate di interesse comunitario: l’orso e il lupo. Tra gli uccelli troviamo
aquile e falchi. Tra le specie faunistiche più importanti che caratterizzano la zona troviamo:
Uccelli: Falco peregrinus, Alectoris graeca saxatilis, Pyrrhocorax pyrrhocorax, Lullula arborea, Anthus campestris, Lanius collurio, Monticola saxatilis;
Mammiferi: Canus lupus, Ursus arctos, Felis silvestris; Anfibi e rettili: Elaphe quatuorlineata, Triturus carnifex.
L’ambito vegetazionale del Fiume Gizio presenta un’ampia varietà di habitat indice di
complessità e varietà dell’ecosistema; accanto alle specie tipiche dei rilievi appenninici si
individuano specie rare ed endemiche. La rarità di tipologie di vegetazione, di endemismi
dell'Appennino, le singolarità geologiche, la presenza di zone umide determinano eterogeneità e
unicità sia a livello paesaggistico che a livello naturalistico.
Gli habitat caratterizzanti il territorio sono vari; tra i principali ricordiamo:
macchie e boscaglie sclerofille: formazioni a Juniperus communis; formazioni erbose naturali e innaturali: formazioni erbose calcicole alpine e
subalpine;percorsi substeppici di graminacee;
torbiere basse: sorgenti pietrificate con formazione di travertino; torbiere basse
alcaline;
foreste: foreste di versanti, ghiaioni e valloni del Tilio-Acerion; foreste miste riparie a
Quercus pubescens, Quercus cerris, Ulmus laevis e Ulmus minor, Fraxinus excelsior; faggete degli Appennini con Taxus e Quercus ilex; Salix alba e Populus alba.
Le principali specie vegetali, che meritano menzione, sono:
Ajuga tenoriiI, Brassica gravinae, Caltha palustris, Carex lepidocarpa, Eleocharis quinqueflora, Epipactis palustri, Epipogium aphyllum, Equisetum fluviatile, Festuca bosniaca, Gimnocarpium robertianum, Iris foetidissima, Isatis allionii, Lavatera punctata, Leontopodium nivale, Manitisalca salmantica, Moneses uniflora, Myosotis scorpioides, Parnassia palustris, Pinguicula longiflolia, Pinus mugo, Pinus nigra, Poligala chamaebuxus, Potamogeton lucens, Pseudorchis albida, Ranunculus lateriflorus, Ranunculus magellensis, Ruscus hypoglossum, Salicornia patula, Saxifraga italica, Scutellaria alpina, Sesel tommasinii, Thalictrum simplex, Traunsteinera globosa, Trisetum villosum, Utricularia minor, Valeriana saliunca, Acer campestre, Acer lobelii, Achillea barrelieri, Achillea tenorii grande, Allium moschatum, Allium phthioticum, Allium saxatile, Allium schoenoprasum, Alyssum cuneifolium, Anemone narcissflora, Anthemis
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montana, Artemisia eriantha, asphodelus aestivus, Aster alpinus, Astragalus australis, Astragalus vesicarius, Astranita pauciflora, Athamanta sicula, Aubrieta columnae, Betulla pendula, Bromus benekenii, Campanula fragilis, Cardopatum corymbosum, Carex acuta, Carex acutiformis, Carex brachystachys, Carex buxbaumii, Carex capillaris, Carex disticha, Carex elata, Carex flava, Carex fusca, Carex mucronata, Carex panacea, Carex panicolata, Carex vesicaria, Carum carvi, Catananche lutea, Centaurea rupestris, Centaurea tenoreana, Cerastium cerastioides, Cerastium thomasii, Ceratapion beceri R D, Cerinthe auriculata, Cirsium oleraceum, Cirsium palustre, Coronilla valentina, Crepis pygmaea, Cymbalaria pallida, Cynara cardunculus, Cactylorhiza incarnata, Epilobium palustre, Epipactis palustris, Epipactis purpurata, Erinus alpinus, eriophorum latifolium, Erodium alpinum, Euphorbia gasparrinii, Euphrasia minima, Festuca drymeja, fraxinus oxycarpa, Valium palustre, genziana lutea, geranium macrorrhizum, Geum rivale, Groenlandia densa, Iberis saxtilis, Iris marsica, Iris pseudacorus, Satis allionii, Juniperus oxycedrus, Junperus sabina, Jurinea mollis, Lathyrus odoratus, Lathyrus pannonicus, Laurus nobilis, Leucanthemum ceratophylloides, Leucanthemum tridactylites, Lilium bulbiferum, Lilium croceum, Lilium martagon,Loncera nigra, Lysimachia nummularia, Lysimachia vulgaris, Menyanthes trifoliata, Mercurialis ovata, Nigritella widderi, Ononis cristata, Ophioglossum vulgatum, Ophrys bombylifora.
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4 AREE RICHIEDENTI SPECIFICHE MISURE DI PREVENZIONE DALL’INQUINAMENTO E DI RISANAMENTO
Di seguito vengono indicate le aree che richiedono specifiche misure di prevenzione e
risanamento, individuate ai sensi del D.Lgs. 152/06.
4.1 Aree sensibili
Ai sensi del D.Lgs. 152/06 (Articolo 91 e Allegato 6 alla Parte terza), all’interno del sottobacino
idrografico del Fiume Gizio non sono state classificate aree sensibili.
4.2 Zone vulnerabili da nitrati di origine agricola
Ai sensi del D.Lgs. 152/06 (Articolo 92 e Allegato 7/A alla Parte terza), nel territorio ricadente
nel bacino del Fiume Gizio sono state classificate come zone potenzialmente vulnerabili le aree
riportate nella tabella seguente.
L’individuazione delle zone vulnerabili è riportata nell’allegato cartografico “Prima individuazione delle Zone Vulnerabili da Nitrati di origine agricola (D.G.R. n.332 del 21 marzo 2005)” in scala 1:250.000, Tavola 5-2.
Zone potenzialmente vulnerabili Grado di Pericolosità
Piana di Sulmona Pericolosità elevata
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4.3 Altre aree richiedenti specifiche misure di prevenzione dall’inquinamento e di risanamento
4.3.1 Aree ad elevata protezione
Di seguito si riportano le aree ad elevata protezione ricadenti nel territorio del sottobacino del
Fiume Gizio.
*Alla scala della Cartografia tale area non risulta visibile
L’identificazione e l’ubicazione delle aree protette sono indicate nell’Allegato 5 alla presente scheda “Carta delle Aree Protette presenti nella Scheda dell’Aterno-Pescara” in scala 1:250.000
4.3.2 Aree di particolare valenza ecosistemica
Nel sottobacino idrografico del Fiume Gizio non sono state individuate aree di particolare
valenza ecosistemica.
4.3.3 Aree di particolare valenza geologico-paesaggistica
Nel sottobacino idrografico del Fiume Gizio è presente la seguente area di valenza geologico-
paesaggistica.
Tipologia Denominazione Superficie (Km2)
% rispetto alla superficie dell’area idrografica
Parco Parco Nazionale della Majella 102,85 40,57 Riserva Naturale Monte Genzana e Alto Gizio 31,02 12,24
S.I.C. Adiaccio della Chiesa - Valle Cupa 11,64 4,59 S.I.C. Fiume Vella - Passo San Leonardo 8,18 3,22 S.I.C. Monte di Pacentro - Monte Mileto 5,94 2,34 S.I.C. Monte Genzana 42,64 16,82 S.I.C. Monte Rotella 13,32 5,25 S.I.C. Monte Tarý - Valle di Coccia* 0,001 0,00 S.I.C. Pizzalto - Bosco di S.Antonio 14,70 5,80 S.I.C. Porrara - Fiume Aventino 3,77 1,49 S.I.C. Settori altitudinali della Maiella 9,43 3,72
Aree di particolare valenza geologico-paesaggistica
Quarto del Barone – S. Chiara (AQ), per le formazioni miste alluvio-carsiche
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5 CARATTERIZZAZIONE DELL’USO AGRO-FORESTALE DEL SUOLO
La tabella seguente riporta, per ogni classe di uso del suolo, la superficie in ettari e la
percentuale di superficie occupata nell’ambito del sottobacino idrografico del Fiume Gizio.
Superficie Classi di uso del suolo1
(ha) (%)
Aree boscate 12664,65 49,95 Aree cespugliate 3412,87 13,46 Colture cerealicole e vivai 2468,03 9,73 Frutteti, vigneti, uliveti 429,31 1,69 Prato-pascolo 5087,97 20,07 Zone aperte a vegetazione rada o assente 858,87 3,39 Zone estrattive, discariche e cantieri 26,15 0,10 Zone industriali, commerciali e reti di comunicazione 61,75 0,24 Zone urbanizzate 343,24 1,35 1Fonte: Corine Land Cover, 2000.
Le classi di utilizzo del suolo relativo alla porzione di territorio appartenente al sottobacino del Fiume Gizio sono riportate nell’Allegato 6 alla presente scheda “Carta dell’Uso del Suolo della Scheda dell’Aterno-Pescara” in scala 1:250.000.
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6 CARATTERIZZAZIONE QUALITATIVA DEL FIUME GIZIO
6.1 Monitoraggio e classificazione delle acque superficiali
6.1.1 Corsi d’acqua
Al fine di caratterizzare le condizioni di qualità del corso d’acqua in esame, sono stati considerati
i risultati del monitoraggio qualitativo effettuato in n. 2 stazioni di prelievo ubicate all’interno del
sottobacino del Fiume Gizio.
Stazioni di monitoraggio sul Fiume Gizio
Codice stazione Comune Denominazione Distanza dalla
sorgente (Km)
R1307GI44 Pettorano Pettorano (ponte dopo Caserma CC) 12,5
R1307GI45 Sulmona stazione di Sulmona 24
L’ubicazione dei punti di monitoraggio qualitativo è riportata nell’Allegato 7 alla presente scheda “Carta dei punti di monitoraggio quali-quantitativo dei corsi d’acqua superficiali della Scheda dell’Aterno-Pescara” in scala 1:250.000.
Il monitoraggio e la classificazione dello stato di qualità del Fiume Gizio sono stati effettuati ai
sensi dell’Allegato 1 al D.Lgs. 152/99.
Nelle tabelle seguenti vengono riportati lo Stato Ecologico (SECA) e lo Stato Ambientale (SACA),
derivati dal monitoraggio effettuato nella fase conoscitiva (biennio 2000-2002) e nella fase a
regime (I, II e III anno, rispettivamente 2003-2004, 2004-2005 e 2006). Nell’elaborazione dei
dati ai fini della determinazione del SECA e del SACA, nella fase a regime si è fatto riferimento
all’intervallo temporale maggio-aprile per i primi due anni di monitoraggio (2003-2004; 2004-
2005) e all’anno solare per il monitoraggio del 2006.
Stato Ecologico dei Corsi d'Acqua – SECA1
Prima classificazione Monitoraggio “a regime” Codice stazione Comune Fase conoscitiva:
2000-2002 I anno: 2003-
2004 II anno: 2004-
2005 III anno:
2006 R1307GI44 Pettorano Classe 1 Classe 2 Classe 2 Classe 2
R1307GI45 Sulmona Classe 4 Classe 4 Classe 4 Classe 3 1 Si ricorda che lo stato ecologico (SECA) è ottenuto incrociando l’IBE con il LIM.
Lo stato ecologico dei corsi d’acqua relativo al III anno di monitoraggio a regime (2006) è riportato nell’allegato cartografico “Carta dello Stato Ecologico dei Corpi Idrici Superficiali” in scala 1:250.000, Tavola 4-2.
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Stato Ambientale dei Corsi d'Acqua – SACA1
Prima classificazione Monitoraggio “a regime” Codice stazione Comune Fase conoscitiva:
2000-2002 I anno: 2003-
2004 II anno: 2004-
2005 III anno:
2006 R1307GI44 Pettorano elevato buono buono buono
R1307GI45 Sulmona scadente scadente scadente sufficiente 1 Si ricorda che lo stato ambientale (SACA) si ottiene combinando la classe SECA con lo stato chimico derivante dalla concentrazione di inquinanti riportati in Tabella 1 dell’Allegato 1 al D.Lgs. 152/99.
Lo stato ambientale dei corsi d’acqua relativo al III anno di monitoraggio a regime (2006) è riportato nell’elaborato cartografico “Carta dello Stato Ambientale dei Corpi Idrici Superficiali” in scala 1:250.000, Tavola 4-3.
L’andamento del SACA segue quello relativo al SECA, in quanto la concentrazione degli
inquinanti chimici monitorati (Tabella 1 dell’Allegato 1 al D.Lgs. 152/99) risulta, in ogni caso e
per tutti i periodi in esame, sempre inferiore ai valori soglia.
Il monitoraggio del Fiume Gizio mostra, per la stazione R1307GI45 posizionata a chiusura del
sottobacino, uno stato ambientale “Scadente”, sia nella fase conoscitiva che nel I e II anno di
monitoraggio “a regime”. La stazione recupera nel III anno di monitoraggio a regime e assume
uno stato di qualità “Sufficiente”. La stazione R1307GI44 è, invece, caratterizzata da uno stato
ambientale “Elevato” nella fase conoscitiva e “Buono” nella fase a regime.
6.1.1.1 Risultati monitoraggio anno 2006
Si riportano, di seguito, il 75° percentile dei valori relativi all’indice L.I.M. (Livello di
Inquinamento da Macrodescrittori) ed l’indice I.B.E. (Indice Biotico Esteso), per ognuna delle
stazioni prese in esame nel III anno di monitoraggio a regime (2006).
Stazione R1307GI44
2006 Unità di misura
75° percentile
Livello inquinamento
parametro Punteggio
100-O2(% sat) % 7 1 80 B.O.D.5 O2 mg/l 4 2 40 C.O.D. O2 mg/l 6 2 40
Azoto ammoniacale mg/l 0,2 3 20 Azoto nitrico mg/l 0,6 2 40 Fosforo totale mg/l 0,17 3 20 Escherichia coli UFC/100 ml 20 1 80
SOMMA 320 LIM 2
***************************************************** Classe IBE I
Nella stazione R1307GI44 i risultati, relativi alla campagna di monitoraggio 2006, evidenziano
una condizione di buona qualità ecologica rispetto all’obiettivo di qualità fissato per il 2016.
L’attribuzione della seconda classe SECA è determinata dal valore dell’indice LIM; il valore della
classe IBE è indicativo di una qualità biologica “Elevata”.
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Stazione R1307GI45
2006 Unità di misura
75° percentile
Livello inquinamento
parametro Punteggio
100-O2(% sat) % 6 1 80 B.O.D.5 O2 mg/l 6 3 20 C.O.D. O2 mg/l 12 3 20
Azoto ammoniacale mg/l 0,3 3 20 Azoto nitrico mg/l 0,9 2 40 Fosforo totale mg/l 0,20 2 40 Escherichia coli UFC/100 ml 42500 5 5
SOMMA 225 LIM 3
***************************************************** Classe IBE III
Nella stazione R1307GI45 i risultati, relativi alla campagna di monitoraggio 2006, evidenziano
una condizione di moderata alterazione rispetto all’obiettivo di qualità fissato per il 2016.
L’attribuzione della terza classe SECA è determinata dal valore di entrambi gli indici.
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6.2 Pressioni antropiche esercitate sullo stato qualitativo delle acque
Di seguito sono indicate le pressioni di origine antropica esercitate sullo stato qualitativo dei
corpi idrici presenti sul territorio del sottobacino idrografico del Fiume Gizio.
6.2.1 Agglomerati con carico generato maggiore di 2000 abitanti.equivalenti20
In questa sezione è presentata una preliminare ricognizione degli agglomerati, i cui reflui urbani
recapitano nel bacino del Fiume Gizio, con carico generato superiore ai 2000 a.e. (Direttiva
91/271/CEE), effettuata sulla base dei dati forniti dagli Enti d’Ambito, ai fini dell’evasione degli
obblighi informativi (D.M. 18/09/02).
La ricognizione è stata effettuata attraverso la compilazione del “Questionario 2007”,
predisposto dal Ministero dell’Ambiente.
Per ogni agglomerato sono stati individuati i comuni appartenenti allo stesso, i carichi generati,
la percentuale di carico generato collettato alla rete fognaria, la percentuale di carico
convogliato con IAS (sistemi individuali o altri sistemi adeguati, art. 3 comma 1 Dir.
91/271/CEE), la percentuale di carico né collettato alla rete fognaria né convogliato con IAS e i
dati relativi agli impianti di depurazione a servizio dello stesso, descritti nel paragrafo seguente.
Si ricorda che il carico generato da un agglomerato è il carico organico biodegradabile totale
prodotto in termini di abitanti equivalenti e deve tener conto della popolazione residente, della
popolazione fluttuante (periodo di punta) e degli a.e. industriali recapitanti in pubblica
fognatura. Gli agglomerati sono “conformi” alla direttiva 91/271/CEE qualora rispettino, sia dal
punto di vista dei sistemi di raccolta e collettamento, sia dal punto di vista impiantistico (ovvero:
dimensionamento dei depuratori e rispetto dei limiti di emissione della tabella 1 All. 5 parte III
del D.Lgs. 152/06 (aree normali) o della tabella 2 All. 5 parte III del D.Lgs. 152/06 (aree
sensibili)), le prescrizioni della direttiva stessa. I dati raccolti presso Enti d’Ambito e Gestori del
Servizio Idrico Integrato sono stati inviati, ai sensi della Direttiva 91/271/CE e del DM 18/09/02,
al Ministero dell’Ambiente, che ha provveduto all’inoltro degli stessi alla Commissione Europea.
Nella tabella che segue è riportato l’elenco degli agglomerati ricadenti nel sottobacino del Gizio,
i comuni appartenenti agli stessi e i relativi carichi generati. Nel paragrafo successivo sono
descritti gli impianti a servizio di ciascun agglomerato.
Codice agglomerato Agglomerato Comuni Carico Generato (a.e.)
6084 Campo di Giove Campo di Giove 7200
6034 Pacentro Pacentro 3000
20 Fonte:Enti d’Ambito e Gestori del Servizio Idrico Integrato ai sensi del D.M. 18/09/02 (Ottobre2007).
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6.2.2 Depuratori a servizio di agglomerati con carichi generati maggiori di 2000
abitanti equivalenti.21
I dati relativi ai depuratori a servizio degli agglomerati superiori ai 2000 a.e. presenti sul bacino
idrografico principale del Fiume Gizio sono mostrati nella tabella seguente. Per ogni impianto
viene elencata: la tipologia di trattamento, la capacità di progetto ed il corpo recettore.
Ai fini della compilazione del Questionario 2007, sono state raccolte per ciascun impianto anche
le informazioni relative ai carichi in ingresso all’impianto (a.e.), le coordinate di impianto e
scarico, la conformità rispetto ai limiti di emissione.
Agglomerato Depuratori Trattamento Capacità di Progetto (a.e.) Corpo Recettore
Campo di Giove Est-S.Antonino
-Secondario -Più avanzatoD
4000 Rio Fossato Affluente Fiume Gizio Campo di
Giove Campo di Giove Ovest- Valle
di Canna
-Secondario -Più avanzatoD
3200 Rio Fossato Affluente Fiume Gizio
Pacentro Imp.S.Pietro
-Secondario -Più avanzatoD
3000 F.Vella affluente Fiume Gizio
A rimozione azoto; B rimozione fosforo; C raggi UV; D clorazione; E ozonizzazione;F filtri a sabbia;
G micro-filtrazione; H altro trattamento più avanzato.
6.2.3 Caratterizzazione delle pressioni derivanti da carichi antropici sullo stato
qualitativo delle acque
Nelle tabelle successive vengono riportate le stime relative ai carichi potenziali ed effettivi di
origine civile, industriale, zootecnica ed agricola, ovvero:
- Carichi di origine civile ed industriale (COD, BOD5, Azoto e Fosforo); - Carichi di origine zootecnica (COD, BOD5, Azoto e Fosforo);
- Carichi di origine agricola (Azoto e Fosforo).
Per ciò che concerne la metodologia adottata si rimanda alle procedure descritte nel capitolo 4
del Quadro Conoscitivo.
6.2.3.1 Pressione antropica derivante da carico potenziale ed effettivo civile ed
industriale
Come riportato nel Quadro Conoscitivo al paragrafo 4.2, la stima dei carichi potenziali ed
effettivi di origine civile ed industriale è stata effettuata prendendo in considerazione le
informazioni relative agli agglomerati superiori ai 2000 a.e. e ai restanti comuni non compresi
negli stessi.
La ricognizione degli agglomerati utilizzata come riferimento per tale valutazione è stata quella
effettuata nel 2004, ai sensi del D.M. 18/09/2002.
21 Fonte:Enti d’Ambito e Gestori del Servizio Idrico Integrato ai sensi del D.M. 18/09/02 (Ottobre2007).
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Le stime ottenute, sebbene non tengano conto dell’aggiornamento della ricognizione degli
agglomerati effettuata nel 2007 e riportata nel paragrafo 6.3.2, si ritengono significative per
un’indagine delle pressioni a scala di bacino.
Carichi potenziali prodotti (t/anno)
Carichi effettivi prodotti (t/anno) Sottobacino Tipologia
carichi COD BOD5
N - Azoto
P - Fosforo COD BOD5
N - Azoto
P - Fosforo
Civile 413,83 206,91 41,38 6,38 256,39 123,02 31,15 5,37 GIZIO Industriale 97,94 48,97 0,26 0,15 58,44 27,93 0,17 0,13
Non risultano industrie autorizzate allo scarico diretto nel sottobacino del Fiume Gizio. Si riconda
che i carichi industriali autorizzati allo scarico diretto sono definiti come i carichi inquinanti di
insediamenti produttivi che, non servendosi di alcun sistema depurativo consortile o comunale,
sono altresì dotati di impianti autonomi di trattamento e pertanto chiedono alle Province
autorizzazione allo scarico diretto in corpo idrico superficiale. Tali industrie sono soggette al
rispetto delle concentrazioni limite riportate in Tabella 3 dell’Allegato 5 alla Parte Terza del
D.Lgs. 152/2006.
6.2.3.2 Pressione antropica derivante da carico zootecnico potenziale ed effettivo
A partire dai dati relativi al numero dei capi forniti dall’ISTAT (5° Censimento Generale
dell’Agricoltura – 22 Ottobre 2000) sono stati calcolati i carichi zootecnici, potenziali ed effettivi,
per ciascun comune appartenente al sottobacino idrografico del Fiume Gizio, in termini di COD,
BOD5, Azoto e Fosforo in tonnellate annue, secondo i coefficienti indicati nei quaderni dell’IRSA
(1991), come descritto nel capitolo 4 del Quadro Conoscitivo.
Carichi potenziali1 Carichi effettivi2 Comune BOD5
(t/a) COD (t/a)
Azoto (t/a)
Fosforo (t/a)
BOD5 (t/a)
COD (t/a)
Azoto (t/a)
Fosforo (t/a)
Bugnara 0,11 0,23 0,02 0,00 0,00 0,01 0,00 0,00 Campo di Giove 65,77 141,48 9,26 1,51 0,66 3,54 1,26 0,04 Cansano 60,80 130,77 9,86 1,55 0,61 3,27 1,68 0,05 Introdacqua 49,33 106,10 8,47 1,39 0,49 2,65 1,44 0,04 Pacentro 19,94 42,90 3,09 0,50 0,20 1,07 0,52 0,01 Palena 1,70 3,65 0,40 0,06 0,02 0,09 0,07 0,00 Pescocostanzo 18,16 39,06 5,33 0,74 0,18 0,98 0,91 0,02 Pettorano sul Gizio 36,65 78,84 8,02 1,31 0,37 1,97 1,36 0,04 Popoli 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 Pratola Peligna 23,36 50,23 5,80 0,83 0,23 1,26 0,99 0,02 Prezza 0,01 0,03 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 Raiano 0,36 0,78 0,07 0,01 0,00 0,02 0,02 0,00 Rocca Pia 27,69 59,54 7,90 1,23 0,28 1,49 1,07 0,03 Carichi zootecnici totali 303,89 653,62 58,23 9,12 3,04 16,34 9,32 0,26 1I valori mostrati sono approssimati alla seconda cifra decimale.
6.2.3.3 Pressione antropica derivante da carico agricolo potenziale ed effettivo
A partire dai dati relativi al tipo ed estensione delle colture presenti nei comuni appartenenti al
sottobacino idrografico del Fiume Gizio (5° Censimento Generale dell’Agricoltura – ISTAT, 22
Ottobre 2000) sono stati calcolati i carichi agricoli potenziali ed effettivi, per ciascun comune, in
termini di Azoto e Fosforo in tonnellate annue, come descritto nel capitolo 4 del Quadro
Conoscitivo.
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Pescara
Fiume Gizio
SCHEDA_MONOGRAFICA ATERNO-PESCARA 214
Carichi potenziali1 Carichi effettivi2 Comune Azoto
(t/a) Fosforo
(t/a) Azoto (t/a)
Fosforo (t/a)
Bugnara 0,04 0,01 0,01 0,00 Campo di Giove 0,48 0,41 0,08 0,01
Cansano 11,13 2,98 2,23 0,09 Introdacqua 24,46 5,79 4,89 0,17
Pacentro 7,18 2,27 1,44 0,07 Palena 0,05 0,02 0,01 0,00
Pescocostanzo 0,34 0,18 0,07 0,01 Pettorano sul Gizio 11,53 3,49 2,31 0,10
Popoli 0,00 0,00 0,00 0,00 Pratola Peligna 24,26 11,67 4,85 0,35
Prezza 0,00 0,00 0,00 0,00 Raiano 0,02 0,01 0,00 0,00
Rocca Pia 35,75 10,03 5,72 0,24 Carichi agricoli totali 115,24 36,85 21,60 1,04
1 Carichi al lordo dei coefficienti di sversamento nelle acque superficiali (valori approssimati alla seconda cifra decimale). 2 Carichi al netto dei fattori correttivi: sversamento, precipitazione, permeabilità e pendenza (valori approssimati alla seconda cifra decimale).
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7 CARATTERIZZAZIONE QUANTITATIVA DEL FIUME GIZIO
7.1 Identificazione Idrometri
Non vi sono idrometri ricadenti nel sottobacino idrografico del Fiume Gizio.
7.2 Pressioni antropiche esercitate sullo stato quantitativo delle acque
Vengono riportate nel presente paragrafo tutte le opere di derivazione insistenti sul sottobacino
idrografico del Fiume Gizio, al fine di evidenziare criticità di tipo quantitativo.
Le utenze riportate sono quelle la cui portata derivata media annua supera i 100 l/s; la somma
delle portate delle utenze la cui portata derivata media annua è inferiore ai 100 l/s non supera
lo 0,9% del totale, per cui si è ritenuto, in questo caso, di non tenerne conto.
Pratica Ente Gestore Comune di Utenza
Corso d'acqua Utilizzo
Portata Media annua
derivata (l/s)
Tipo
AQ/D/1400 Comune di Pacentro Pacentro T.Vella Irriguo 200 Derivazione
AQ/D/1401 Comune di Pettorano sul Gizio
Pettorano sul Gizio Fiume Gizio Irriguo 1048 Derivazione
AQ/D/1412
Consorzio per il Nucleo di Sviluppo
Industriale di Sulmona
Sulmona Fiume Gizio Industriale 300 Derivazione
AQ/D/1417
Consorzio di Bonifica Interno -
Bacino Aterno Sagittario
Capestrano, Ofena
Sorgenti Capodacqua e
Il Lago Idroelettrico 5000 Derivazione
AQ/D/1421
Consorzio Acquedottistico
Valle Peligna - Alto Sangro
Pettorano sul Gizio Fiume Gizio Consumo
umano 300 Derivazione
AQ/D/1446 Consorzio di bonofica
Pettorano sul Gizio Fiume Gizio Irriguo 1500 Derivazione
AQ/D/1471 Enel Green Power S.p.A.
Pettorano sul Gizio Fiume Gizio Idroelettrico 800 Derivazione
AQ/D/1494 Enel Green Power S.p.A.
Pettorano sul Gizio Fiume Gizio Idroelettrico 3750 Derivazione
AQ/D/1514 LILLI S.r.l. Pettorano sul Gizio Fiume Gizio Piscicoltura 500 Derivazione
AQ/D/1607 Leombruni Ilario Pratola Peligna T.Vella Idroelettrico 500 Derivazione
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8 ANALISI DELLE PRESSIONI ED ATTRIBUZIONE DELLO STATO DI QUALITÀ AMBIENTALE AL CORSO D’ACQUA
La seguente analisi ha la finalità di:
valutare le pressioni insistenti sul corso d’acqua considerato, dividendo lo stesso in tratti
in funzione dell’ubicazione delle stazioni di monitoraggio della qualità fluviale;
utilizzare tale valutazione delle pressioni per attribuire lo stato di qualità ambientale
all’intero corso d’acqua, passando così da una classificazione puntuale, in
corrispondenza di ciascuna stazione di monitoraggio, ad una classificazione per tratti.
Il risultato di tale analisi è riportato nella Figura 8.1 e descritto nell’analisi che segue.
Figura 8.1: Stato Ambientale del Fiume Gizio
La seguente analisi è stata redatta sulla base dei dati disponibili censiti nell’ambito della
redazione del Piano di Tutela, così come descritti nelle Relazioni di Piano “Metodologia” e
“Quadro Conoscitivo”. Considerando la stima dei carichi inquinanti in termini di BOD5, COD,
Azoto e Fosforo, recapitanti in ciascun bacino idrografico, effettuata come descritto al capitolo 4
della Relazione “Quadro Conoscitivo”, il bacino del Fiume Gizio risulta soggetto a carichi effettivi
!(
!(
R1307GI44
R1307GI45
Sagittario
Vella
Pettorano sul Gizio
Sulmona
Stato Ambientale del Fiume Gizio (1:230000)Stato Ambientale del Fiume Gizio (1:230000)
:
.::Stato Ambientale ElevatoStato Ambientale Elevato
:Stato Ambientale Buono:Stato Ambientale Buono
:Stato Ambientale Sufficiente:Stato Ambientale Sufficiente
:Stato Ambientale Scadente :Stato Ambientale Scadente
:Stato Ambientale Pessimo:Stato Ambientale Pessimo
:Limiti di bacino idrografico:Limiti di bacino idrografico
:Limiti provinciali:Limiti provinciali
Stato Ambientale del Fiume Gizio (1:230000)Stato Ambientale del Fiume Gizio (1:230000)
:
.Stato Ambientale del Fiume Gizio (1:230000)Stato Ambientale del Fiume Gizio (1:230000)
:
.Stato Ambientale del Fiume Gizio (1:230000)Stato Ambientale del Fiume Gizio (1:230000)
:
.::Stato Ambientale ElevatoStato Ambientale Elevato
:Stato Ambientale Buono:Stato Ambientale Buono
:Stato Ambientale Sufficiente:Stato Ambientale Sufficiente
:Stato Ambientale Scadente :Stato Ambientale Scadente
:Stato Ambientale Pessimo:Stato Ambientale Pessimo
:Limiti di bacino idrografico:Limiti di bacino idrografico
:Limiti provinciali:Limiti provinciali
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SCHEDA_MONOGRAFICA ATERNO-PESCARA 217
per unità di superficie (t/anno/km2) di Azoto e Fosforo di varia origine inferiori alla media
regionale.
Il fFume Gizio subisce una significativa pressione dovuta alle numerose derivazioni a scopi
irrigui, potabili e idroelettrici.
La stazione R1307GI44, ubicata nel comune di Pettorano sul Gizio, è posta a circa 13 Km dalla
sorgente. I carichi stimati di Azoto e Fosforo di origine agricola e zootecnica, gravanti nella
porzione di bacino a monte della stazione considerata, risultano inferiori al 5% dei carichi totali
insistenti sull’intero bacino. Nel tratto posto a monte della stazione insiste 1 impianto minore di
depurazione di acque reflue urbane (con capacità di progetto e carico d’ingresso inferiore ai
2000 a.e.). Non sono stati attualmente censiti agglomerati superiori ai 2000 a.e. i cui carichi
recapitano nel tratto in esame, né scarichi di attività industriali che utilizzano sostanze
pericolose nel ciclo produttivo. La porzione di bacino a monte della stazione verte in condizioni
di naturalità, che trovano riscontro nello stato di qualità “Buono”, valutato sulla base dei dati di
monitoraggio dell’anno 2006. Si ritiene che tale giudizio possa essere esteso anche a monte,
fino alle sorgenti.
Il tratto compreso tra la prima e la seconda stazione (R1307GI45) ricade tra i comuni di
Pettorano sul Gizio e Sulmona. I carichi stimati di Azoto e Fosforo di origine agricola e
zootecnica, gravanti nella porzione di bacino considerata, risultano incrementati rispetto a quelli
insistenti sul tratto precedente e rappresentano più del 60% dei carichi totali insistenti
sull’intero bacino. Nel tratto considerato affluisce il Fiume Vella, nel quale recapitano i carichi di
2 agglomerati superiori ai 2000 a.e., Campo di Giove e Pacentro. Nella porzione di bacino
sottesa al tratto in esame, sono stati censiti 2 impianti minori di depurazione di acque reflue
urbane (con capacità di progetto e carico d’ingresso inferiore ai 2000 a.e.), ma non sono stati
rilevati scarichi di attività industriali che utilizzano sostanze pericolose nel ciclo produttivo. Dal
punto di vista della qualità ambientale, sulla base dei dati di monitoraggio dell’anno 2006, si
osserva un peggioramento, rispetto alla stazione precedente, registrato da entrambi gli indici
ambientali IBE (Indice Biotico Esteso) e LIM (Livello Inquinamento Macrodescrittori) che
descrivono un ambiente in classe di qualità “Sufficiente”. Dalle concentrazioni dei valori sia
chimici che batteriologici si evidenzia un inquinamento di tipo organico. A scopo cautelativo si
ritiene pertanto di dover estendere il giudizio di stato ambientale “Sufficiente” a monte della
stazione fino alla confluenza con il Fiume Vella e di attribuire lo stato di qualità “Buono” a monte
della suddetta confluenza fino alla stazione R1307GI44. Si ritiene che lo stato ambientale
“Sufficiente” possa essere esteso anche a valle della stazione R1307GI45 fino alla confluenza
con il Fiume Sagittario.