Piano di Sicurezza e Coordinamento - aleweb.biz · FASE 6 – Consolidamento di arco mediante...

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Piano di Sicurezza e Coordinamento (redatto ai sensi dell'art. 100 D.L.vo 81/08 come modificato dal D.L.vo 106/09) INDICE 1. IDENTIFICAZIONE E 1. IDENTIFICAZIONE E 1. IDENTIFICAZIONE E 1. IDENTIFICAZIONE E DESCRIZIONE DELLE O DESCRIZIONE DELLE O DESCRIZIONE DELLE O DESCRIZIONE DELLE OPERE PERE PERE PERE 3 1.1 INDIRIZZO DEL CANTIERE........................................................................................................ 3 1.2 DESCRIZIONE DEL CONTESTO IN CUI E’ COLLOCATA L’OPERA................................ 3 1.2.2 ANALISI DEL CONTESTO OSPEDALIERO E INTERAZIONI CON IL CANTIERE ..... 3 1.3 DESCRIZIONE DELL'OPERA E DEI LAVORI ......................................................................... 4 2. 2. 2. 2. INDIVIDUAZIONE DEI S INDIVIDUAZIONE DEI S INDIVIDUAZIONE DEI S INDIVIDUAZIONE DEI SOGGETTI INTERESSATI OGGETTI INTERESSATI OGGETTI INTERESSATI OGGETTI INTERESSATI 6 3.0 INDIVIDUAZIONE , 3.0 INDIVIDUAZIONE , 3.0 INDIVIDUAZIONE , 3.0 INDIVIDUAZIONE , ANALISI E VALUTAZIO ANALISI E VALUTAZIO ANALISI E VALUTAZIO ANALISI E VALUTAZIONE DEI RISCHI IN RIF NE DEI RISCHI IN RIF NE DEI RISCHI IN RIF NE DEI RISCHI IN RIFERIMENTO ALL’AREA, ERIMENTO ALL’AREA, ERIMENTO ALL’AREA, ERIMENTO ALL’AREA, ALL’ORGANIZZAZIONE E ALL’ORGANIZZAZIONE E ALL’ORGANIZZAZIONE E ALL’ORGANIZZAZIONE E ALLE LAVORAZIONI SP ALLE LAVORAZIONI SP ALLE LAVORAZIONI SP ALLE LAVORAZIONI SPECIFICHE DEL CANTIERE CIFICHE DEL CANTIERE CIFICHE DEL CANTIERE CIFICHE DEL CANTIERE. 8 3.1. RISCHI PRESENTI NELL’AMBIENTE CIRCOSTANTE ....................................................... 8 3.2 RISCHI TRASMESSI ALL’AMBIENTE CIRCOSTANTE........................................................ 8 4.0 VALUTAZIONE DEI 4.0 VALUTAZIONE DEI 4.0 VALUTAZIONE DEI 4.0 VALUTAZIONE DEI RISCHI, SCELTE PROGE RISCHI, SCELTE PROGE RISCHI, SCELTE PROGE RISCHI, SCELTE PROGETTUAL TTUAL TTUAL TTUALI E ORGANIZZATIVE , I E ORGANIZZATIVE , I E ORGANIZZATIVE , I E ORGANIZZATIVE , PROCEDURE, PROCEDURE, PROCEDURE, PROCEDURE, MISURE PREVENTIVE MISURE PREVENTIVE MISURE PREVENTIVE MISURE PREVENTIVE 10 10 10 10 4.1 CARATTERISTICHE DELL’AREA DI CANTIERE. .............................................................. 10 4.2 ORGANIZZAZIONE DEL CANTIERE...................................................................................... 10 4.3 LAVORAZIONI.............................................................................................................................. 16 5.0 PRESCRIZIONI OPE 5.0 PRESCRIZIONI OPE 5.0 PRESCRIZIONI OPE 5.0 PRESCRIZIONI OPERATIVE , MISURE PREV RATIVE , MISURE PREV RATIVE , MISURE PREV RATIVE , MISURE PREVENTIVE E PROTETTIVE ENTIVE E PROTETTIVE ENTIVE E PROTETTIVE ENTIVE E PROTETTIVE E DISPOSITIVI DI E DISPOSITIVI DI E DISPOSITIVI DI E DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUA PROTEZIONE INDIVIDUA PROTEZIONE INDIVIDUA PROTEZIONE INDIVIDUALE LE LE LE 22 22 22 22 5.1 RISCHI PER MACROFASI E PRESCRIZIONI OPERATIVE ............................................... 22 5.2 DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE..................................................................... 27 6.0 MISURE DI COORDI 6.0 MISURE DI COORDI 6.0 MISURE DI COORDI 6.0 MISURE DI COORDINAMENTO RELATIVE ALL NAMENTO RELATIVE ALL NAMENTO RELATIVE ALL NAMENTO RELATIVE ALL’USO COMUNE DI APPRE ’USO COMUNE DI APPRE ’USO COMUNE DI APPRE ’USO COMUNE DI APPRESTAMENTI , STAMENTI , STAMENTI , STAMENTI , ATTREZZATURE , INFRA ATTREZZATURE , INFRA ATTREZZATURE , INFRA ATTREZZATURE , INFRASTRUTTURE, MEZZI E S STRUTTURE, MEZZI E S STRUTTURE, MEZZI E S STRUTTURE, MEZZI E SERVIZI DI PROTEZIONE ERVIZI DI PROTEZIONE ERVIZI DI PROTEZIONE ERVIZI DI PROTEZIONE COLLETTIVA COLLETTIVA COLLETTIVA COLLETTIVA 29 29 29 29 6.1 ELENCO DELLE PRINCIPALI MACCHINE, DEGLI IMPIANTI E DELLE ATTREZZATURE PREVISTI IN CANTIERE ......................................................................... 29 6.2 INDICAZIONI DELLE MACCHINE E/O ATTREZZATURE E/O IMPIANTI COMUNEMENTE PREDISPOSTE DALL’IMPRESA PRINCIPALE .................................. 29 6.3 FORMAZIONE............................................................................................................................... 29 6.5 INFORMAZIONE .......................................................................................................................... 30

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Piano di Sicurezza e Coordinamento (redatto ai sensi dell'art. 100 D.L.vo 81/08 come modificato dal D.L.vo 106/09)

INDICE

1. IDENTIFICAZIONE E1. IDENTIFICAZIONE E1. IDENTIFICAZIONE E1. IDENTIFICAZIONE E DESCRIZIONE DELLE O DESCRIZIONE DELLE O DESCRIZIONE DELLE O DESCRIZIONE DELLE OPEREPEREPEREPERE 3333 1.1 INDIRIZZO DEL CANTIERE........................................................................................................ 3 1.2 DESCRIZIONE DEL CONTESTO IN CUI E’ COLLOCATA L’OPERA................................ 3 1.2.2 ANALISI DEL CONTESTO OSPEDALIERO E INTERAZIONI CON IL CANTIERE ..... 3 1.3 DESCRIZIONE DELL'OPERA E DEI LAVORI......................................................................... 4

2. 2. 2. 2. INDIVIDUAZIONE DEI SINDIVIDUAZIONE DEI SINDIVIDUAZIONE DEI SINDIVIDUAZIONE DEI SOGGETTI INTERESSATIOGGETTI INTERESSATIOGGETTI INTERESSATIOGGETTI INTERESSATI 6666

3.0 INDIVIDUAZIONE ,3.0 INDIVIDUAZIONE ,3.0 INDIVIDUAZIONE ,3.0 INDIVIDUAZIONE , ANALISI E VALUTAZIO ANALISI E VALUTAZIO ANALISI E VALUTAZIO ANALISI E VALUTAZIONE DEI RISCHI IN RIFNE DEI RISCHI IN RIFNE DEI RISCHI IN RIFNE DEI RISCHI IN RIFERIMENTO ALL’AREA, ERIMENTO ALL’AREA, ERIMENTO ALL’AREA, ERIMENTO ALL’AREA,

ALL’ORGANIZZAZIONE EALL’ORGANIZZAZIONE EALL’ORGANIZZAZIONE EALL’ORGANIZZAZIONE E ALLE LAVORAZIONI SP ALLE LAVORAZIONI SP ALLE LAVORAZIONI SP ALLE LAVORAZIONI SPEEEECIFICHE DEL CANTIERECIFICHE DEL CANTIERECIFICHE DEL CANTIERECIFICHE DEL CANTIERE.... 8888 3.1. RISCHI PRESENTI NELL’AMBIENTE CIRCOSTANTE ....................................................... 8 3.2 RISCHI TRASMESSI ALL’AMBIENTE CIRCOSTANTE........................................................ 8

4.0 VALUTAZIONE DEI 4.0 VALUTAZIONE DEI 4.0 VALUTAZIONE DEI 4.0 VALUTAZIONE DEI RISCHI, SCELTE PROGERISCHI, SCELTE PROGERISCHI, SCELTE PROGERISCHI, SCELTE PROGETTUALTTUALTTUALTTUALI E ORGANIZZATIVE , I E ORGANIZZATIVE , I E ORGANIZZATIVE , I E ORGANIZZATIVE , PROCEDURE, PROCEDURE, PROCEDURE, PROCEDURE,

MISURE PREVENTIVEMISURE PREVENTIVEMISURE PREVENTIVEMISURE PREVENTIVE 10101010 4.1 CARATTERISTICHE DELL’AREA DI CANTIERE. .............................................................. 10 4.2 ORGANIZZAZIONE DEL CANTIERE...................................................................................... 10 4.3 LAVORAZIONI.............................................................................................................................. 16

5.0 PRESCRIZIONI OPE5.0 PRESCRIZIONI OPE5.0 PRESCRIZIONI OPE5.0 PRESCRIZIONI OPERATIVE , MISURE PREVRATIVE , MISURE PREVRATIVE , MISURE PREVRATIVE , MISURE PREVENTIVE E PROTETTIVE ENTIVE E PROTETTIVE ENTIVE E PROTETTIVE ENTIVE E PROTETTIVE E DISPOSITIVI DI E DISPOSITIVI DI E DISPOSITIVI DI E DISPOSITIVI DI

PROTEZIONE INDIVIDUAPROTEZIONE INDIVIDUAPROTEZIONE INDIVIDUAPROTEZIONE INDIVIDUALELELELE 22222222 5.1 RISCHI PER MACROFASI E PRESCRIZIONI OPERATIVE............................................... 22 5.2 DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE..................................................................... 27

6.0 MISURE DI COORDI6.0 MISURE DI COORDI6.0 MISURE DI COORDI6.0 MISURE DI COORDINAMENTO RELATIVE ALLNAMENTO RELATIVE ALLNAMENTO RELATIVE ALLNAMENTO RELATIVE ALL’USO COMUNE DI APPRE’USO COMUNE DI APPRE’USO COMUNE DI APPRE’USO COMUNE DI APPRESTAMENTI , STAMENTI , STAMENTI , STAMENTI ,

ATTREZZATURE , INFRAATTREZZATURE , INFRAATTREZZATURE , INFRAATTREZZATURE , INFRASTRUTTURE, MEZZI E SSTRUTTURE, MEZZI E SSTRUTTURE, MEZZI E SSTRUTTURE, MEZZI E SERVIZI DI PROTEZIONEERVIZI DI PROTEZIONEERVIZI DI PROTEZIONEERVIZI DI PROTEZIONE COLLETTIVA COLLETTIVA COLLETTIVA COLLETTIVA 29292929 6.1 ELENCO DELLE PRINCIPALI MACCHINE, DEGLI IMPIANTI E DELLE

ATTREZZATURE PREVISTI IN CANTIERE......................................................................... 29 6.2 INDICAZIONI DELLE MACCHINE E/O ATTREZZATURE E/O IMPIANTI

COMUNEMENTE PREDISPOSTE DALL’IMPRESA PRINCIPALE .................................. 29 6.3 FORMAZIONE............................................................................................................................... 29 6.5 INFORMAZIONE .......................................................................................................................... 30

7.0 MODALITA’ ORGANI7.0 MODALITA’ ORGANI7.0 MODALITA’ ORGANI7.0 MODALITA’ ORGANIZZATIVE DELLA COOPERZZATIVE DELLA COOPERZZATIVE DELLA COOPERZZATIVE DELLA COOPERAZIONE E DEL COORDINAZIONE E DEL COORDINAZIONE E DEL COORDINAZIONE E DEL COORDINAMENTO ED AMENTO ED AMENTO ED AMENTO ED

INFORMAZIONE RECIPROINFORMAZIONE RECIPROINFORMAZIONE RECIPROINFORMAZIONE RECIPROCA TRA DATORI DI LAVCA TRA DATORI DI LAVCA TRA DATORI DI LAVCA TRA DATORI DI LAVORO E LAVORATORI AUTORO E LAVORATORI AUTORO E LAVORATORI AUTORO E LAVORATORI AUTONOMIONOMIONOMIONOMI 31313131

8.08.08.08.0 SCHEMI ORGANIZZATIV SCHEMI ORGANIZZATIV SCHEMI ORGANIZZATIV SCHEMI ORGANIZZATIVI DEL CANTIEREI DEL CANTIEREI DEL CANTIEREI DEL CANTIERE 36363636 8.1 LAY-OUT GENERALE................................................................................................................. 36 8.2 PRONTO SOCCORSO .................................................................................................................. 36 8.3 LOTTA ANTINCENDIO............................................................................................................... 36 8.4 PROCEDURA DI EMERGENZA ................................................................................................ 37 8.5 NUMERI DI EMERGENZA ......................................................................................................... 39

9.0 DURATA PREVISTA 9.0 DURATA PREVISTA 9.0 DURATA PREVISTA 9.0 DURATA PREVISTA DELLE LAVORAZIONI, FDELLE LAVORAZIONI, FDELLE LAVORAZIONI, FDELLE LAVORAZIONI, FASI DI LAVORO, CRONOASI DI LAVORO, CRONOASI DI LAVORO, CRONOASI DI LAVORO, CRONOPROGRAMMA DEI PROGRAMMA DEI PROGRAMMA DEI PROGRAMMA DEI

LAVORI, ENTITA’ PRESLAVORI, ENTITA’ PRESLAVORI, ENTITA’ PRESLAVORI, ENTITA’ PRESUNTA DEL CANTIERE ESUNTA DEL CANTIERE ESUNTA DEL CANTIERE ESUNTA DEL CANTIERE ESPRESSA IN UOMINI/GIOPRESSA IN UOMINI/GIOPRESSA IN UOMINI/GIOPRESSA IN UOMINI/GIORNORNORNORNO 41414141 9.1 DURATA PREVISTA .................................................................................................................... 41 9.2 INDIVIDUAZIONE DELLE LAVORAZIONI PRINCIPALI .................................................. 41 9.3 CRONOPROGRAMMA................................................................................................................ 42 9.4 INDIVIDUAZIONE DELLE SOVRAPPOSIZIONI................................................................... 42

10.0 STIMA DEI COSTI10.0 STIMA DEI COSTI10.0 STIMA DEI COSTI10.0 STIMA DEI COSTI DELLA SICUREZZA DELLA SICUREZZA DELLA SICUREZZA DELLA SICUREZZA 43434343 10.1 RIFERIMENTI E RIMANDI GENERALI................................................................................ 43

1. IDENTIFICAZIONE E DESCRIZIONE DELLE OPERE 1.1 INDIRIZZO DEL CANTIERE (D.Lgs. 81/08 ALLEGATO XV Punto 2.1.2 a,1)

PROGETTO: RESTAURO DELLA CHIESA DI SANTA MARIA DELLA MISERCORDIA MESSA IN SICUREZZA DEL CAMPANILE

INDIRIZZO VIA SANTA MARIA - CORREGGIO (RE)

1.2 DESCRIZIONE DEL CONTESTO IN CUI E’ COLLOCATA L’OPERA (D.Lgs. 81/08 ALLEGATO XV Punto 2.1.2 a,1)

1.2.2 ANALISI DEL CONTESTO E INTERAZIONI CON IL CANTIERE

L'analisi del contesto e delle caratteristiche del sito, permette la valutazione dei rischi potenziali,

insiti nelle aree d'intervento e che possono essere trasmessi dall'esterno all'interno del cantiere o

viceversa.

La Chiesa si trova nella zona a traffico limitato del centro storico di Correggio, all’intersezione tra

via Borgo Vecchio e via Santa Maria, l’ingresso avviene da un portico su via Santa Maria; in

adiacenza e nelle vicinanze della chiesa sono presenti attività commerciali e residenze che fruiscono

delle strade a contorno e del portico prospiciente l’ingresso.

La strada di fronte all’ingresso e le attività commerciali al contorno continueranno ad essere fruibili

dai cittadini. La strada d’ingresso funge inoltre da collegamento, attraverso un percorso coperto, tra

il centro storico e piazza Conciapelli. Si dovranno quindi individuare i percorsi dei mezzi e i tempi

di ingresso al cantiere in modo da limitare la presenza contemporanea di mezzi pesanti e di

autoveicoli privati nelle aree interessate dai lavori. Ove non fosse possibile evitare le interferenze

tra il traffico del cantiere e il traffico urbano, saranno effettuate le nomine di personale incaricato di

regolamentare le percorrenze nei momenti critici.

Al fine di evitare interferenze pericolose, si procederà, a redigere un regolamento sugli

approvvigionamenti che eviti la presenza di mezzi pesanti nelle ore di maggior presenza di persone

e traffico locale.

Il cantiere sarà allestito all’interno del cortile della chiesa e parte su via Borgo Vecchio a ridosso

L'area di allestimento del cantiere sarà delimitata da una recinzione di tipo prefabbricato in lamiera

posata su pali in legno o acciaio zincato infissi nel terreno o in appositi plinti in c.a.v.. Gli accessi al

cantiere sono individuabili dalle planimetrie allegate al piano di sicurezza.

L’accesso al cantiere sarà vietato alle persone non addette ai lavori; il divieto di accesso sarà

indicato dalla segnaletica conforme al D.L.gs. 81/08 titolo V, oltre ad essere vigilato dal personale

preposto.

Nell'esecuzione delle lavorazioni si dovranno utilizzare tutti gli accorgimenti idonei per la riduzione

della trasmissione dei rumori.

Durante lo svolgimento delle lavorazioni, si dovranno elaborare le opportune misure per

l'evacuazione in caso di emergenza del personale addetto al cantiere, conformemente al D.M.

10/03/98.

Dovrà essere interdetto il transito e la sosta nelle aree dove si svolgono le lavorazioni.

Dovranno essere utilizzati, dai lavoratori, idonei D.P.I. rispondenti alle normative vigenti (elmetto,

scarpe con puntale in acciaio e lamina antiforo, guanti in cuoio, occhiali o visiera, otoprotettori,

ecc.).

Nonostante gran parte degli impianti siano stati già sezionati a monte dell’area lavorativa si impone

una particolare attenzione prima di procedere a qualsiasi lavorazione, valutando attentamente le

condizioni degli eventuali impianti esistenti ancora attivi, a monte della zona oggetto di intervento,

onde evitare rischi di folgorazione degli addetti.

1.3 DESCRIZIONE DELL'OPERA E DEI LAVORI (D.Lgs. 81/08 ALLEGATO XV Punto 2.1.2 a,3)

Al fine di una corretta interpretazione del progetto si rimanda ad un’attenta lettura di

tutti i Documenti di progetto. Il Progetto per la messa in sicurezza del campanile si inserisce in un contesto globale di

ristrutturazione della Chiesa. In questo senso, la proposta offre le condizioni necessarie per

garantire la sicurezza delle parti a maggior rischio di crollo, in attesa di un più complessivo

intervento di recupero dello stabile.

L’intervento attuale prevede nello specifico, la cerchiatura mediante tubi innocenti del

campanile, la realizzazione di piani di lavoro a sbalzo a ridosso del campanile e la rimozione delle

campane.

I lavori saranno divisi nelle fasi seguenti:

FASE 1 – Allestimento cantiere ed opere provvisionali.

FASE 2 – Smontaggio e abbassamento a terra delle campane

FASE 3 – Ripassatura della copertura

FASE 4 – Posa di profili metallici per consolidamento campanile

FASE 5 – Consolidamento di volte a crociera

FASE 6 – Consolidamento di arco mediante catena in acciaio

Le opere da eseguire, possono essere sintetizzate nel seguente elenco OPERE PROVVISIONALI

Le opere provvisionali da realizzare prevedono la realizzazione di ponteggi e le cerchiature

del campanile

a. Realizzazione di ponteggio all’interno del cortile b. Realizzazione di andatoia sospesa per il raggiungimento del campanile c. Rimozione del vecchio ponteggio a ridosso del campanile d. Realizzazione della cerchiatura con tubi innocenti e. Posa di ponteggi a sbalzo ancorati alle murature del campanile

RIMOZIONE E MESSA A DIMORA DELLE CAMPANE.

Come precedentemente indicato si dovranno rimuovere le campane che a seguito della rottura dei

sostegni sono scivolate rimanendo incastrate tra la finestra del campanile e le travi in legno del

castello di ancoraggio delle stesse, in una posizione instabile e a rischio di caduta. La rimozione

sarà organizzata secondo le seguenti fasi

a. Rimozione delle campane mediante autogru b. Rimozione della struttura di sostegno

RIPASSATURA DELLA COPERTURA La fase prevede le seguenti lavorazioni

c. Rimozione e riposizionamento del manto di copertura d. Rimozione e riposizionamento dell’orditura principale e. Rimozione e riposizionamento dell’orditura secondaria f. Rimozione e riposizionamento dell’orditura minuta

POSA DI PROFILI METALLICI PER CONSOLIDAMENTO CAMPANILE La fase prevede le seguenti lavorazioni

a. Posa di angolari metallici verticali saldati in opera b. Posa di angolari metallici orizzontali saldati in opera c. Posa di angolari di irrigidimento

CONSOLIDAMENTO DI VOLTE A CROCIERA

a. Puntellamento all’intradosso b. Rimozione di rinfianco c. Sostituzione dei laterizi danneggiati d. Risarcitura lesioni e realizzazione di cappetta armata

CONSOLIDAMENTO DI ARCO MEDIANTE TIRANTE IN ACCIAIO a. Realizzazione di ponteggio esterno b. Realizzazione nicchie per piastre di ancoraggio c. Posa tiranti in acciaio e piastre d. Tirantatura della barra e. Chiusura nicchie

2. INDIVIDUAZIONE DEI SOGGETTI INTERESSATIINDIVIDUAZIONE DEI SOGGETTI INTERESSATIINDIVIDUAZIONE DEI SOGGETTI INTERESSATIINDIVIDUAZIONE DEI SOGGETTI INTERESSATI (D.Lgs. 81/08 ALLEGATO XV punto 2.1.2 b)

Ragione sociale

PARROCCHIA DEI SS QUIRINO E

MICHELE ARCANGELO

C.so Cavour 5

Correggio

Responsabile dei lavori Ing. Prandi Corrado

Indirizzo: Via Cavour, 20

Città 42015 Correggio

Telefono 0522.64.13.24

Fax 0522.64.28.14

PRINCIPALI FIGURE DI TECNICHE DI RIFERIMENTO

Progettista strutture Dott. Ing. Corrado Prandi

Indirizzo: Via Cavour, 20

Città: 42015 Correggio

Telefono Fax 0522.64.13.24 0522.64.28.14

e-mail [email protected]

Progettista architettonico Dott. Arch. Mauro Severi

Indirizzo: Via Luigi Sani, 13

Città: 42100 Reggio Emilia

Telefono Fax 0522.55.77.77

e-mail [email protected] Progettista Indirizzo:

Città:

Telefono Fax

e-mail

Coordinatore Sicurezza in fase di Progettazione - CSP

Dott. Ing. Italo Mazzola

Indirizzo: Via del Correggio, 4

Città: 42015 Correggio (RE)

Telefono Fax 0522.63.76.42 e-mail [email protected]

Direttore dei Lavori Dott. Ing. Corrado Prandi

Indirizzo: Via Cavour, 20

Città: 42015 Correggio

Telefono Fax 0522.64.13.24 0522.64.28.14 e-mail [email protected]

Coordinatore Sicurezza in fase di Esecuzione -

Dott. Ing. Italo Mazzola

Indirizzo: Via del Correggio, 4

Città: 42015 Correggio (RE)

Telefono Fax 0522.63.76.42 e-mail [email protected]

3.0 INDIVIDUAZIONE , ANALISI E VALUTAZIONE DEI RISCHI IN RIFERIMENTO ALL’AREA,

ALL’ORGANIZZAZIONE E ALLE LAVORAZIONI SPECIFICHE DEL CANTIERE. (D.Lgs. 81/08 come modificato dal D.L.vo 106/09 ALLEGATO XV Punti 2.1.2 c ; )

3.1. RISCHI PRESENTI NELL’AMBIENTE CIRCOSTANTE

Di seguito si evidenziano i rischi presenti nel sito in cui si andrà a realizzare l'opera e i relativi

provvedimenti da adottare ai fini della sicurezza:

I vincoli evidenziati per il cantiere, vista la tipologia delle strutture al contorno, meritano una

particolare attenzione dal punto di vista della sicurezza. Si rimanda alla fase esecutiva la

valutazione di ulteriori problematiche relative al sito. Si riportano nella tabella seguente alcune delle

problematiche da affrontare in fase di coordinamento in esecuzione

Vincoli Provvedimenti

Presenza di vetture

circolanti a ridosso

dell’area di cantiere

A ridosso dell’area di cantiere sono presenti le strade urbane a traffico limitato Via Santa Maria e Via Borgo Vecchio. L’uscita degli automezzi dalle aree di cantiere dovrà avvenire sempre in presenza di un moviere dotato di abbigliamento ad alta visibilità e paletta per la deviazione del traffico.

Presenza di pedoni a

ridosso dell’area di

cantiere

Il cantiere avrà uscita nel portico in via Santa Maria, si dovrà quindi procedere con particolare cautela nelle fasi di ingresso e uscita dal cantiere

interferenze con

cantieri limitrofi Non sono attualmente presenti altri cantieri nell’area di intervento

3.2 RISCHI TRASMESSI ALL’AMBIENTE CIRCOSTANTE

Attività commerciali

al contorno Si dovrà procedere con particolare cura alla esecuzione di lavorazioni che possano trasmettere rischi ai pedoni circolanti e ai negozi presenti, mediante organizzazione delle lavorazioni e delle opere provvisionali a protezione delle aree di interferenza tra il cantiere e i negozi.

Lavori in presenza di

traffico veicolare Su via Borgo Vecchio verranno delimitate le aree di intervento tramite recinzioni, opportune segnalazioni come previsto dal codice della strada e dal D.M. 10/07/2002

Saranno disciplinati gli accessi al cantiere con la definizione degli ingombri dei mezzi, delle velocità e delle aree di sosta. Oltre alla definizione di orari opportuni per il trasporto di le operazioni di rimozione della campana

L’ingresso e l’uscita dal cantiere dei mezzi e dei macchinari dovrà essere effettuata sempre alla presenza di un moviere dotato di paletta per il direzionamento del traffico e di abbigliamento ad alta visibilità

4.0 VALUTAZIONE DEI RISCHI, SCELTE PROGETTUALI E ORGANIZZATIVE , PROCEDURE,

MISURE PREVENTIVE (D.Lgs.81/ 08 ALLEGATO XV Punto 2.1.2, d)

4.1 CARATTERISTICHE DELL’AREA DI CANTIERE.

Linee aeree e condutture

sotterranee Le linee interrate, ove fossero presenti, sono rintracciabili nella documentazione

tecnica. In ogni caso, le linee dovranno essere totalmente individuate, chiaramente

segnalate e distinte per tipologia; nel caso vi fossero margini di incertezza sarà

onere dell’impresa appaltatrice predisporre tutte le indagini necessarie al fine di

individuare inequivocabilmente il tipo e la dislocazione delle linee presenti.

Lavori stradali Non si prevedono attualmente lavori stradali.

Rischio di annegamento Non sono presenti rischi di annegamento

4.2 ORGANIZZAZIONE DEL CANTIERE

Analogamente a tutte le attività edilizie, l’allestimento del cantiere deve essere eseguito tenendo nel

dovuto conto la legislazione e la normativa vigente; in particolare le principali Leggi che regolano

le fasi di allestimento, mantenimento e gestione dell’impianto di cantiere sono il D.L:gs. 81/08

come modificato dal D.L.vo 106/09 e il D.M. 37/08

Il progetto esecutivo relativo all’organizzazione dell’area di cantiere (lay-out) e delle installazioni

relative, deve essere realizzato nel rispetto degli elaborati grafici in allegato al presente piano e

successivamente concordato preventivamente con il Coordinatore per la sicurezza in fase di

esecuzione CSE, DL e le Autorità competenti.

In ogni caso devono essere rispettati i principi generali descritti di seguito.

I mezzi operativi e le attrezzature di cantiere devono operare esclusivamente all’interno del

cantiere; i mezzi di servizio possono sostare all’interno delle aree di cantiere destinate a parcheggio,

all’esterno del cantiere in aree destinate a parcheggio e comunque non creare intralcio e pericolo né

alla circolazione interna, né alla circolazione esterna dei cittadini.

In generale per tutti tipi di attività che dovranno svolgersi in cantiere o relativamente al cantiere, sarà cura e onere dell’impresa appaltatrice verificare norme, leggi e regolamenti e provvedere presso gli organi e le autorità competenti a richiedere gli eventuali permessi, provvedere alle necessarie procedure tecniche e quant’altro sia necessario per l’approntamento del cantiere e lo svolgimento delle attività, la delimitazione e la gestione dello stesso in tutte le sue fasi e sottofasi.

Deve essere apposto il cartello (o i cartelli), che qualifica il cantiere riportante le indicazioni relative

alle opere in corso, al committente, al progettista, al direttore dei lavori, all’impresa esecutrice, il

coordinatore in fase di progettazione e di realizzazione, ecc. previste in ottemperanza alla vigente

normativa. Tale cartello (o cartelli), sarà realizzato e posizionato secondo le indicazioni della

Committenza sia per quantità, dimensioni, grafica, materiali e supporti di sostegno. Sarà cura

dell’impresa appaltatrice il ripristino o il rifacimento nel caso venga/no danneggiati o subisca/no

usura o non sia/no più strutturalmente solidi nel corso del tempo.

Deve essere inoltre presente la segnaletica di salute e sicurezza sufficiente ad evitare comportamenti

scorretti o pericolosi da parte dei lavoratori o da terzi, come già indicato nel PSC.

Sin d’ora si segnala che:

- è fatto tassativo divieto a tutti i lavoratori e personale tecnico di bere alcolici e/o superalcolici

durante l’orario di lavoro compreso a colazione e ai pasti che precedono un turno di lavoro.

- dovrà essere sempre garantito un facile accesso ai diversi punti del cantiere in modo da facilitare

l’ingresso in cantiere e il raggiungimento del luogo interessato sia ad ambulanze che ai mezzi dei

vigili del fuoco.

E’ obbligatorio organizzare sia una sistematica pulizia delle aree esterne di pertinenza del cantiere e

ai suoi bordi. Tale organizzazione deve essere messa a punto all’inizio dei lavori e dimensionata

nelle varie fasi di lavoro a seconda delle attività svolte e della presenza di personale.

In ogni caso si devono rispettare le seguenti prescrizioni:

- pulizia interna ed esterna delle eventuali baracche (uffici, bagni, spogliatoi, depositi, …),

presenti sull'area di cantiere o di lavoro

- pulizia delle aree di lavoro e transito dell'area di lavoro

- pulizia ed eventuale ripristino delle aree di passaggio e transito anche esterno all'area di lavoro

ma predisposte per consentire il raggiungimento di zone altrimenti precluse dalla presenza del

cantiere.

- predisposizione di idonei contenitori per i rifiuti assimilabili agli urbani

- predisposizione di cassonetti o cassoni nel numero necessario per il deposito differenziato dei

prodotti di scarto o risultanti da demolizione del cantiere

- predisposizione delle aree di deposito dei rifiuti speciali non pericolosi ed organizzazione del

trasporto

- predisposizione di tutte le procedure e modalità operative relativamente alla presenza di rifiuti

speciali pericolosi ed organizzazione del trasporto

Gli eventuali ostacoli fissi e pericolosi conseguenti alle lavorazioni svolte o agli impianti presenti

devono essere adeguatamente protetti e segnalati.

E’ obbligatorio proteggere i diversi punti di pericolo quali:

- i lati prospettanti verso il vuoto (deve essere obbligatoriamente usata la cintura di sicurezza con

bretelle collegata a fune di trattenuta quando non sia possibile disporre di impalcati di protezione

o parapetti o durante la realizzazione degli stessi);

- le aree di lavoro di macchinari ed apparecchi vari

Si deve inoltre:

- impedire l’accesso sotto eventuali carichi sospesi e/o in prossimità di macchinari;

- accatastare in mucchi ordinati i vari materiali in deposito, evitarne la dispersione sul terreno.

Le modalità operative di organizzazione del cantiere, partendo dalle prescrizioni del presente

documento e correlate al numero di persone presenti in cantiere, dovranno essere contenute nel

Piano operativo di sicurezza redatto dall’impresa prima dell’inizio dei lavori.

RECINZIONE DEL CANTIERE, ACCESSI E SEGNALAZIONI

Recinzione Le aree di cantiere esterne, devono essere recintate con una struttura a rete metallica

(o tavolato ligneo ove il CSE lo riterrà necessario), di altezza non inferiore a 2 metri

dal piano di calpestio. Tale struttura sarà ricoperta sul lato esterno all’area di

cantiere da rete plastica rosso/arancione. Deve essere mantenuta in efficienza e

controllata per tutto il periodo di attività del cantiere. Se realizzata in materiale

metallico, qualora necessario, deve essere collegata elettricamente a terra, le calate

devono essere realizzate a distanza non superiore a 25 metri l’una dall’altra, previa

verifica con elettricista abilitato e relativa stesura di relazione tecnica. I piantoni di

sostegno potranno essere in metallo o in legno, solidamente infissi nel terreno;

potranno essere accettati, previa richiesta, pali infissi a basi zavorrate. In ogni caso

la recinzione dovrà resistere al carico del vento, a eventuali temporali - grandinate, e

ai carichi accidentali. I diversi elementi costituenti la recinzione dovranno essere

solidamente collegati e bloccati fra loro. La recinzione dovrà essere provvista di

illuminazione al fine di essere sempre chiaramente individuabile al calar del sole e

nelle ore notturne.

L’illuminazione della recinzione sarà costituita di lampade rosse dotate di

crepuscolare dislocate in ragione di una ogni cinque metri. Sui lati esterni della

recinzione dovrà essere apposta tutta la necessaria segnaletica di sicurezza.

Accessi I varchi di accesso pedonale alle aree di lavoro (larghezza minima 1,20 mt.) devono

essere realizzati come segnalati sulle planimetrie con il lay out di cantiere in allegato

al PSC. Tutti i cancelli pedonali dovranno essere dotati di chiusura (serratura o

lucchetto antiscasso).

Il varco di accesso per i mezzi di cantiere (larghezza minima 4,00 mt.) deve essere di

larghezza sufficiente a garantire l’accesso e manovra degli stessi.

Tutti i varchi devono essere sempre chiusi al fine di evitare l’ingresso di persone o

mezzi non autorizzati anche per semplici operazioni di manovra. In corrispondenza

agli stessi deve essere affissa in modo stabile l’idonea segnaletica di prescrizione,

obbligo e pericolo (obbligo uso d.p.i., vietato l’ingresso ai non autorizzati, vietato

l’ingresso ai pedoni (varco carrabile), attenzione mezzi operativi in movimento,

pericolo generico, limite di velocità, ecc.); durante la notte i varchi devono essere

chiaramente illuminati.

Durante i periodi di inattività i cancelli devono rimanere chiusi con lucchetti di alta

sicurezza antiscasso o serrature. Le modalità sulla consegna delle chiavi al personale

di cantiere, alla Committenza o altri referenti tecnici o autorità o enti che possano a

diritto poter richiedere la necessità di ingresso in cantiere per eventuali emergenze o

altre necessità, dovrà essere indicato in una apposita procedura redatta a carico

dell’impresa appaltatrice che dovrà essere approvata prima dell’inizio dei lavori da

Committenza, CSE e DL.

La consegna di ogni copia di chiavi dovrà essere formalizzata con la compilazione di

un apposito modulo scritto facente parte della procedura soprascritta.

In corrispondenza agli ingressi principali, devono essere esposti i nomi dei

responsabili di cantiere ed il loro recapito; questi devono essere in possesso delle

chiavi e deve essere garantita reperibilità continua di almeno uno di loro. I

nominativi di questo personale dovrà essere ufficialmente trasmesso anche alla

Committenza, Pronto Soccorso e Vigili del Fuoco o altre figure che vorrà indicare il

CSE.

Copia di tutte le chiavi dovrà essere comunque consegnata, sempre a mezzo

procedura sopradescritta, alla Committenza

Gli accessi dovranno essere muniti di dispositivi di chiusura.

Segnaletica Il Responsabile del cantiere dell’impresa appaltatrice deve far predisporre e

manutenere, nell’ambito del progetto di lay-out, secondo gli elaborati di dettaglio

prodotti e durante l’esecuzione dei lavori, l’allestimento della segnaletica di

sicurezza e salute sul lavoro in conformità alla legislazione e normativa vigente e al

Codice della Strada per quanto riguarda la segnaletica su via Borgo Vecchio.

La cartellonistica deve essere di dimensioni adeguate in base alla distanza dalla

quale deve essere letta e posta in modo stabile. Gli eventuali ostacoli fissi e

pericolosi, gli scavi, i dissesti del terreno, ecc. , conseguenti alle lavorazioni svolte o

agli impianti presenti devono essere adeguatamente protetti e segnalati. L’impresa

appaltatrice produrrà: la lista di tutte le segnalazioni, gli elaborati grafici di dettaglio

sul loro posizionamento , il documento di gestione, controllo sulla funzionalità e

manutenzione degli stessi. Tali documenti saranno da sottoporre preventivamente

all’accettazione da parte di CSE, Dl.

SERVIZI IGIENICO-ASSISTENZIALI

Docce - spogliatoi –

refettori – locali di riposo

E’ richiesta almeno la presenza di una baracca, di ricovero riscaldato, destinato a

servizi igienici dotato di water, bidet, lavandini e docce in numero e di dimensioni

adeguate ai lavoratori impegnati, acqua calda e fredda sia nel periodo estivo che nel

periodo invernale e di almeno un da destinarsi a spogliatoi.

L’area di ubicazione delle baracche dovrà essere lontana dalle aree operative ed in

prossimità dell’accesso pedonale; è possibile che con l’evolversi dei lavori si renda

necessario lo spostamento delle baracche più volte; nell’elaborato grafico in allegato

al PSC vengono indicate delle zone i cui si ritiene sia il miglior posizionamento;

l’impresa appaltatrice prima dell’inizio dei lavori dovrà dettagliare tale voce nel suo

POS e visualizzarla in planimetria di dettaglio da sottoporre all’approvazione di CSE

e DL. Sarà onere dell’impresa esecutrice procurare tutti i necessari permessi e

pagare eventuali oneri.

Gli apprestamenti possono essere realizzati con baracche monoblocco coibentate

metalliche o di legno di tipo fisso ovvero con altri elementi provvisionali.

Deve essere assicurata una scrupolosa pulizia dei servizi igienico assistenziali.

I locali destinati a spogliatoio devono avere una capacità sufficiente, illuminati, ben

difesi dalle intemperie, riscaldati durante la stagione fredda e muniti di sedili.

Gli spogliatoi devono essere dotati di attrezzature che consentono a ciascun

lavoratore di chiudere a chiave i propri indumenti durante il tempo di lavoro.

Gli armadi per gli indumenti da lavoro devono essere separati da quelli per gli

indumenti privati. Sarà a giudizio dell’Impresa organizzare un servizio esterno di

mensa affinché sia garantito ai lavoratori di consumare un pasto caldo.

L’allestimento dello spogliatoio può essere eseguito all’interno del locale di ricovero

o riposo, purché sia effettuata una separazione e siano rispettate sempre e comunque

la pulizia ed igiene del locale stesso. E’ vietato l’uso improprio dei locali sopra

trattati.

Uffici di cantiere – Locali

di deposito

Possono essere inoltre necessari più locali di deposito, per le apparecchiature di

cantiere, attrezzature, macchinari, sostanze e materiali di vario genere. L’impresa

appaltatrice prima dell’inizio dei lavori dovrà dettagliare tale voce nel suo POS e

visualizzarla in planimetria di dettaglio da sottoporre all’approvazione di CSE e DL.

Sarà onere dell’impresa esecutrice procurare tutti i necessari permessi e pagare

eventuali oneri.

Le caratteristiche costruttive sono in stretta relazione alla destinazione d’uso: fatto

salvo il rispetto delle specifiche norme vigenti in materia di sicurezza, prevenzione

incendi, antinquinamento, ecc. a cui possono essere soggetti materiali, sostanze,

macchinari, installazioni e quanto altro previsto nell’ambito del cantiere, in ogni

caso si deve:

mettere in atto ed installare un’adeguata segnaletica di sicurezza;

prendere opportune misure di custodia per materiali e sostanze pericolose (esplosive,

infiammabili, tossiche, nocive, ecc.);

prevedere un’ubicazione adeguata con distanze di sicurezza opportune in relazione

alla pericolosità; di quanto depositato, dare un’adeguata resistenza al fuoco alle

strutture portanti e di separazione dei locali quando necessario;

dare un’adeguata protezione dagli agenti atmosferici;

evitare rischi di spandimento e inquinamento del terreno circostante.

Sono stati previsti locali da destinarsi al deposito delle attrezzature. Tali locali

dovranno essere per tutta la durata dei lavori facilmente accessibili.

Sarà cura dell’impresa indicare ove saranno posizionati i mezzi di estinzione

incendio e i presidi necessari per il primo soccorso; anche in questo caso si prescrive

di organizzare il cantiere in modo che sia garantita la presenza di questi ultimi in

ogni area e in ogni zona di lavoro.

Viabilità principale di

cantiere

I percorsi interni dovranno essere chiaramente individuabili al fine di evitare

interferenze con le zone operative e quelle nelle quali dove si svolgono sollevamenti

o lavorazioni particolari.

I mezzi al momento dell’ingresso in cantiere dovranno segnalare la loro presenza;

solo in seguito al loro riconoscimento e accettazione potranno accedere alle aree di

cantiere o di lavoro, devono procedere a passo d’uomo e dovranno essere sempre

accompagnati da un preposto del cantiere; all’uscita vale la stessa procedura ed il

preposto oltre ad accompagnare il mezzo al cancello di uscita lo aiuterà ad effettuare

manovre.

Deve essere individuata e segnalata l’area riservata alla sosta dei mezzi operativi di

cantiere; gli autoveicoli devono sostare esclusivamente nelle aree che verranno loro

assegnate e preferibilmente lontano dalle zone di lavoro; tale aree verranno

individuate nelle planimetrie di dettaglio che redigerà l’impresa appaltatrice previa

accettazione del CSE. La viabilità e le aree di parcheggio vanno modificate in

relazione all’avanzamento dei lavori e alle variazioni del cantiere.

Impianti di alimentazione Sarà cura e onere dell’impresa appaltatrice richiedere tutti i necessari permessi e

produrre la necessaria documentazione. La realizzazione dell’impianto elettrico deve

essere preceduta dalla stesura degli schemi di distribuzione, delle linee e dei quadri.

L’impianto deve rispettare le prescrizioni particolari per le apparecchiature di

cantiere (CEI 17.13/4 e s.a.). L’esposizione agli agenti atmosferici, azioni

meccaniche ed altri eventi caratteristici delle aree di cantiere determinano la

necessità di rispondere a requisiti più restrittivi rispetto agli impianti ordinari. I

quadri devono essere situati in aree delimitate e protetti dagli agenti atmosferici.

Deve essere realizzato l’allacciamento alla rete fognaria dei servizi igienico

assistenziali presenti se ciò non sarà possibile si utilizzeranno bagni chimici

Impianti di terra e

protezione contro le

scariche atmosferiche

In cantiere le strutture metalliche avente massa tale da costituire elemento di

accumulo e dispersione per contatto di scariche elettriche, dovrà essere

opportunamente corredata di idonei elementi di dispersione. La necessità di tali

interventi e la valutazione di particolari situazioni in base alle normative tecniche

vigenti dovrà essere verificata, a cura e onere dell’impresa appaltatrice, da personale

abilitato che rilascerà le necessarie certificazioni.

In particolare: le baracche metalliche devono essere collegate a terra su almeno due

punti dispersori; i depositi di materiale facilmente infiammabile od esplodente

devono essere collegati a terra su almeno quattro punti dispersori e, ove nel caso,

essere provvisti di impianto di captazione.

L’impianto di messa a terra per la protezione contro le scariche atmosferiche deve

essere interconnesso con l’impianto per i collegamenti elettrici a terra e venire

quindi a costituire un unico impianto di dispersione. La sezione minima dei

conduttori di terra dovrà essere verificata ma sin d’ora si prescrive non sia inferiore

a 35 mmq.

In presenza di temporali, quando siano da temere scariche atmosferiche che possono

interessare il cantiere, devono essere tempestivamente sospese le lavorazioni che

espongono i lavoratori ai rischi conseguenti (Folgorazioni, cadute, cadute dall’alto,

…) in particolare: attività a contatto con grandi masse metalliche e con grandi masse

d’acqua.

Disposizioni per dare

attuazione all’art. 102

(consultazione dei

rappresentanti per la

sicurezza)

Le Imprese esecutrici dovranno consegnare ai RLS, nei tempi previsti dalla legge, il

presente PSC e il proprio POS, nonché le eventuali loro revisioni, affinché possano

avanzare delle proposte di modifica a maggior tutela dei lavoratori impegnati nel

cantiere. I POS delle singole imprese dovranno essere firmati per accettazione dai

RLS delle imprese medesime.

Disposizioni per dare

attuazione all’art. 92,

comma 1, lettera c

(organizzazione:

cooperazione,

coordinamento e

informazione tra datori di

lavoro e lavoratori

autonomi)

Durante i lavori saranno organizzati incontri di coordinamento periodici o

straordinari con il Coordinatore per la sicurezza, il Responsabile lavori, le diverse

Autorità competenti in relazione al tema dell’incontro, il Responsabile del cantiere

per l’impresa appaltatrice, il Capo cantiere, se necessario i responsabili di cantiere

per le varie sottoaree di cantiere ed i responsabili delle Imprese terze operanti ed i

lavoratori autonomi.

Modalità di accesso dei

mezzi di fornitura dei

Le ditte fornitrici dovranno concordare col capocantiere l’orario di ingresso e

dovranno essere attese al cancello ed accompagnate fino alla zona di stoccaggio.

materiali Sarà sempre cura del capocantiere (o di persona da lui incaricata) di verificare

l’uscita dei fornitori. La persona incaricata di accompagnare i fornitori dovrà

indossare abbigliamento ad alta visibilità e essere dotata di paletta per il controllo

del traffico veicolare.

Dislocazione degli impianti

di cantiere

Si rimanda al progetto dell’impresa affidataria la progettazione e la posa

dell’impianto di cantiere. Il quadro generale dovrà comunque posto in prossimità

della baracca ufficio e opportunamente segnalato. Da questo si dipartirà la rete di

collegamento ai sottoquadri.

Dislocazione zone carico

scarico

Le movimentazioni ed i trasporti all’interno delle aree di cantiere devono essere

eseguite con mezzi appropriati e di portata sufficiente; le aree di transito devono

essere individuate e ne deve essere verificata la portata per sopportare il passaggio

dei mezzi.

Prima dell’utilizzo, questi ultimi devono essere verificati ed inoltre deve essere

predisposto e rispettato un programma di manutenzione programmata.

Il movimento dei mezzi di trasporto deve avvenire con il carico in sicurezza

(adeguatamente rizzato, con sponde alzate) e a passo d’uomo. E’ vietato il trasporto

di persone sui cassoni dei mezzi, sui mezzi di sollevamento e sulle macchine

operatici.

Tutti i mezzi in ingresso al cantiere dovranno essere preventivamente accettati da un

preposto opportunamente istruito e accompagnati al punto di arrivo, il preposto

verificherà la compatibilità del percoso del mezzo con le portate massime

ammissibili delle diverse zone. In caso di incompatibilità il mezzo non sarà accettato

in cantiere.

A fine attività il preposto accompagnerà il mezzo all’uscita e sovrintenderà ad

eventuali manovre.

Gli autisti dei mezzi, una volta posizionati quest’ultimi dovranno essere

accompagnati da un preposto in luogo sicuro e lì attendere la fine della fase

lavorativa.

Attualmente si prevede che il carico e lo scarico dei materiali avverrà da via Borgo Vecchio. Sarà cura e onere dell’imprese richiedere tutte le autorizzazioni necessarie per l’accesso all’area di cantiere e al centro storico.

Zone di deposito

attrezzature e stoccaggio

materiali dei rifiuti

Le attività che hanno luogo nell’area di lavoro devono garantire il rispetto delle

portate indicate dal committente, l’impresa appaltatrice dovrà verificare ogni volta il

rispetto delle portate massime ammissibili depositando o stoccando di conseguenza.

Le aree di deposito materiali ed attrezzature di cantiere devono essere tali da non

costituire intralcio all’operatività di cantiere e alla viabilità. L’area di deposito deve

facilitare la ripresa del materiale e limitare le zone coinvolte durante le

movimentazioni. Nell’elaborato grafico in allegato al PSC vengo individuate di

massima delle zone da destinarsi a deposito all’interno delle aree di cantiere. Tale

individuazione potrà essere modificata e comunque, prevedibilmente si modificherà

nel corso del tempo (previa richiesta e accettazione preventiva di CSE e DL).

L’impresa appaltatrice produrrà elaborato grafico di dettaglio con chiara indicazione

sulle aree, materiali da depositare distinti per tipo, quantità e relativa valutazione del

rischio nonché procedure operative e mezzi e attrezzature necessari.

In generale, le aree di deposito devono essere tali da non costituire intralcio

all’operatività di cantiere e alla viabilità e i materiali depositati non devono essere

“pericolosi”. L’area di deposito deve facilitare la ripresa del materiale e limitare le

zone coinvolte durante le movimentazioni. Nelle operazioni di carico e scarico dovrà

essere sempre presente un preposto a coordinare l’attività.

Modalità di stoccaggio sostanze Le sostanze condotte all'interno del cantiere devono essere sempre stoccate in

contenitori sigillati (fusti, sacchi, ecc.) ove in maniera chiara ed inequivocabile ed in

lingua italiana deve essere indicato il nome della sostanza. In generale per tutte le

sostanze e in particolare nel caso di sostanza pericolosa, devono essere riportate le

informazioni prescritte dalla legge italiana. Il Coordinatore in fase di esecuzione può

fare evacuare tutti i materiali e sostanze che non sono stoccati in maniera corretta e

sicura per gli operatori o per le quali non sono state effettuate le prescrizioni di

legge. Lo stoccaggio deve essere autorizzato a cura e onere dell’impresa

appaltatrice, per quanto di competenza, dal Comune di Correggio e/o da altre

autorità o enti competenti in materia sotto la supervisone i CSE e DL.

Le aree di stoccaggio sono inizialmente individuate di massima negli elaborati

grafici allegati al PdS e devono essere individuate nel dettaglio e aggiornate

dall’impresa appaltatrice, previa produzione di specifici elaborati grafici ed

accettazione di parte di CSE e D.L. In ogni caso non devono mai essere stoccate

sostanze etichettate pericolose in quantità superiore alle necessità a breve termine (se

possibile si predilige lo stoccaggio riferito all’uso strettamente quotidiano). Le

sostanze infiammabili e/o esplosive devono essere stoccate in conformità alla

normativa in vigore in recinti appositamente predisposti a regola d'arte; non devono

mai essere stoccate tali sostanze in quantità superiore alle necessità a brevissimo

termine (stoccaggio riferito all’uso strettamente quotidiano). Se necessario sarà cura

dell’impresa appaltatrice la edazione di apposita Valutazione del Rischio e

Valutazione del rischio Incendio ed Esplosione (da integrarsi di volta in volta con

l’evolversi delle situazioni), redatta, timbrata e firmata da tecnico abilitato e

accettata dalle Autorità competenti, da sottoporre preventivamente al CSE e DL per

l’indispensabile accettazione.

Le bombole dei gas tecnici devono essere conservate in luoghi sicuri, sottoposte ad

attenta vigilanza da parte di un preposto opportunamente qualificato dell’impresa

appaltatrice, essere protette contro la cadute, possedere tutti i sistemi di sicurezza

previsti dalla normativa in vigore. Le bombole vuote devono essere chiaramente

distinte da quelle piene e riportate all’area di deposito all’uopo allestita alla fine del

turno di lavoro; tale area deve essere protetta dai raggi solari con una tettoia e

garantire comunque il non raggiungimento delle temperature limite.

Gestione dei rifiuti Per quanto riguarda la gestione dei rifiuti l’impresa assume la figura di soggetto

responsabile; nell’ambito dei lavori sarà sua cura e onere assicurare un’elevata

protezione dell’ambiente e di favorire le attività di raccolta differenziata, riciclaggio

e reimpiego in attuazione delle direttive CEE; inoltre dovrà tassativamente rispettare

tutte le modalità di smaltimento previste per legge in base al tipo di rifiuto prodotto.

Si ricorda che è tassativamente vietato bruciare qualsiasi materiale sia esso rifiuto o altro.

ZONE DI DEPOSITO MATERIALI CON PERICOLO D’INCENDIO O DI ESPLOSIONE

Rifornimento mezzi Non è previsto il rifornimento di mezzi e di autoveicoli operanti nel cantiere, non si prevede quindi l’installazione di serbatoi o depositi carburanti

4.3 LAVORAZIONI

Lavorazioni soggette a

rischio di investimento da

veicoli circolanti nell’area

di cantiere

I lavoratori presenti in cantiere nelle aree frequentate da mezzi operativi o da autoveicoli dovranno indossare indumenti ad alta visibilità Gli addetti all’indirizzamento dei mezzi all’interno del cantiere e alla collaborazione con gli autisti all’uscita dal cantiere su via Santa Maria e su via Borgo Vecchio dovranno indossare indumenti ad alta visibilità ed essere dotati di attrezzature per il controllo e la gestione del traffico veicolare. I conducenti dei mezzi di cantiere devono procedere sempre solo con sufficiente visibilità Saranno sempre accompagnati da un preposto. Qualora un mezzo sia obbligato a fare manovra senza avere visibilità, deve essere previsto il supporto di una persona a terra. Se necessario i mezzi saranno dotati di segnalatore acustico. Le aree di transito a ridosso del cantiere devono essere identificate; qualora utilizzate per altre operazioni deve essere predisposta idonea segnaletica Nelle operazioni all’interno del cantiere e nelle manovre di avvicinamento,

soprattutto se eseguite a marcia indietro dovranno essere attivati i segnalatori acustici del mezzo, un operatore a terra darà le opportune indicazioni rimanendo a opportuna distanza dal mezzo e lateralmente allo stesso.

Lavorazioni soggette

rischio di seppellimento

Non sono previste lavorazioni di scavo con rischio di seppellimento.

Lavorazioni soggette a

rischio di caduta dall’alto

Gran parte delle lavorazioni previste in cantiere espongono a rischio di caduta dall’alto. Per l’allestimento del ponteggio l’impresa dovrà redigere opportuno PIMUS e durante le fasi di montaggio e smontaggio gli operatori dovranno seguire le indicazioni in esso previste e dovranno utilizzare opportuni DPI anticaduta. Nella realizzazione delle andatoie sulla copertura, necessarie al raggiungimento del campanile, dovranno essere utilizzati dispositivi anticaduta opportunamente ancorati a parti stabili dell’edificio, potranno essere utilizzati golfari da ancorare al campanile stesso ai quali collegarsi mediante i DPI.

La ripassatura della copertura dovrà avvenire possibilmente dal basso tranne per la posa e la rimozione del manto che avverrà dall’alto, in tale fase si dovranno predisporre opportune opere provvisionali o utilizzare imbracature di sicurezza opportunamente ancorate all’edificio.

Le lavorazioni per il risanamento delle volte avverrà per le parti all’intradosso da piano di lavoro opportunamente allestito, per le parti superiori direttamente dall’estradosso della volta.

Lavorazioni soggette a

rischio di insalubrità

dell’aria nei lavori in

galleria

Non Previsti lavori in galleria

Lavorazioni soggette a

rischio di instabilità delle

pareti e della volta nei

lavori in galleria

Non Previsti lavori in galleria

Lavorazioni soggette a

rischio derivati da estese

demolizioni o

manutenzioni

Non sono presenti rischi legati ad estese demolizioni, è però presente il rischio di crollo delle volte durante le ristrutturazioni di queste. Al fine di evitare detti crolli si dovrà procedere prima di eseguire le lavorazioni ad opportuno puntellamento mediante centine e puntelli strutturali di sostegno.

Lavorazioni soggette

rischio di incendio o

esplosione connessi con

lavorazioni e materiali

pericolosi utilizzati in

cantiere

Non si prevedono lavori connessi a materiali pericolosi ma se dovessero

essere utilizzati, la ditta preposta a tale lavorazione descriverà nel proprio

POS le procedure necessarie

Lavorazioni soggette ai

rischi derivanti da sbalzi

eccessivi di temperatura

Gran parte dei lavori previsti nel cantiere si svolgono all’aperto e quindi

espongono i lavoratori alle condizioni meteorologiche presenti.

In caso di temperature basse o di temperature alte, oltre alla fornitura ai

lavoratori degli indumenti protettivi adeguati, il Capo Cantiere deve valutare le

condizioni di operatività ed eventualmente sospendere o creare una turnazione

per le lavorazioni la cui esecuzione potrebbe risultare poco sicura. Deve essere

comunque garantito un locale di riposo riscaldato.

Si ricorda che l’orario di lavoro ed eventuali turni dovranno essere proposti

preventivamente dall’impresa appaltatrice a CSE e DL per approvazione la

quale dovrà provvedere a richiedere tutti i necessari permessi alle Autorità

competenti.

In caso di vento di forte intensità devono essere sospesi i lavori in quota, i

sollevamenti.

Durante i mesi estivi le condizioni microclimatiche del cantiere sono

usualmente caratterizzate da temperature alte: in tal caso, oltre alla

disponibilità in cantiere di acqua potabile, sarà necessario verificare la

possibilità di proteggere dal sole i luoghi di lavoro fissi. Il Capo Cantiere deve

valutare le condizioni di operatività ed eventualmente sospendere o creare una

turnazione per le lavorazioni la cui esecuzione potrebbe risultare poco sicura.

Queste situazioni dovranno essere approfondite dall’impresa esecutrice ed

esplicitate e procedurate nel dettaglio da essa prodotto del piano di emergenza;

in questi casi interverrà la squadra di emergenza in

Lavorazioni soggette al

rischio di elettrocuzione

L’impianto di cantiere e le attrezzature elettriche ed il loro utilizzo devono

essere conformi alle normative vigenti; in caso di utilizzo da parte di lavoratori

terzi dell’impianto e di attrezzature di loro proprietà deve essere richiesto tale

rispetto (documento scritto). Gli impianti elettrici e di terra devono essere

controllati periodicamente da un tecnico abilitato che ne verifichi lo stato e

l’efficienza e promuova eventuali adeguamenti in base alle esigenze. E’

necessario inoltre far verificare l’efficienza dei collegamenti di alimentazione

degli utensili elettrici mobili e portatili.

Tali utensili possono essere utilizzati solo da personale addestrato e a

conoscenza dei possibili rischi durante l’uso. I lavoratori devono segnalare

immediatamente qualsiasi anomalia nel funzionamento o dello stato delle

attrezzature utilizzate. RIFERIMENTI LEGISLATIVI IN TEMA DI SICUREZZA D.LGS. 81/08

ALLEGATO V

5.16 Impianti macchine ed apparecchi elettrici

5.16.1 Le macchine e gli apparecchi elettrici devono portare l’indicazione della

tensione,dell’intensità e del tipo di corrente e delle altre eventuali caratteristiche costruttive

necessarie per l’uso.

5.16.2 Le macchine ed apparecchi elettrici mobili o portatili devono essere alimentati solo da

circuiti a bassa tensione Può derogarsi per gli apparecchi di sollevamento, per i mezzi di

trazione, per le cabine mobili di trasformazione e per quelle macchine ed apparecchi che, in

relazione al loro specifico impiego,

debbono necessariamente essere alimentati ad alta tensione.

5.16.3 Gli utensili elettrici portatili e le macchine e gli apparecchi mobili con motore elettrico

incorporato, alimentati a tensione superiore a 25 V verso terra se alternata ed a 50 V verso terra

se continua, devono avere l’involucro metallico collegato a terra. L’attacco del conduttore di

terra deve essere realizzato con spinotto ed alveolo supplementari facenti parte della presa di

corrente o con altro idoneo sistema di collegamento.

5.16.4 Gli utensili elettrici portatili e gli apparecchi elettrici mobili devono avere un isolamento

supplementare di sicurezza fra le parti interne in tensione e l’involucro metallico esterno.

ALLEGATO VI

6 Rischi per Energia elettrica

6.1 Tutte le attrezzature di lavoro debbono essere installate in modo da proteggere i lavoratori

esposti contro i rischi di un contatto diretto o indiretto con la corrente elettrica.

6.2 Apparecchi elettrici mobili e portatili

6.2.1. Per i lavori all’aperto, ferma restando l’osservanza di tutte le altre disposizioni del

presente decreto relativo agli utensili elettrici portatili, è vietato l’uso di utensili a tensione

superiore a 220 V verso terra.

6.2.2. Nei lavori in luoghi bagnati o molto umidi, e nei lavori a contatto od entro grandi masse

metalliche, è vietato l’uso di utensili elettrici portatili a tensione superiore a 50 V verso terra.

6.2.3. Se l’alimentazione degli utensili nelle condizioni previste dal presente punto è fornita da

una rete a bassa tensione attraverso un trasformatore, questo deve avere avvolgimenti, primario

e secondario, separati ed isolati tra loro e deve funzionare col punto mediano dell’avvolgimento

secondario collegato a terra.

Lavorazioni soggette al

rischio rumore

Le ditte che interverranno in cantiere devono essere in possesso del

“Documento di Valutazione del Rumore” secondo quanto previsto dal D. Lgs.

81/08 titolo VIII capo II Il documento dovrà prevedere la valutazione del

rumore per lavorazioni simili a quelle da svolgere in cantiere. Copia di tale

documento dovrà essere consegnata, su richiesta, all’inizio dei lavori al CSE.

Nel caso la ditta non sia in possesso di una valutazione del rischio attinente ai

lavori da svolgere presso il cantiere essa dovrà provvedere a specificare misure

e valutazioni durante l’esercizio del cantiere stesso. Copia di tale documento

dovrà, a richiesta, essere consegnato al CSE. Nel presente PSC, in accordo con

quanto previsto dall’art. 103 del D. Lgs. 81/08, l’esposizione quotidiana

personale dei lavoratori al rischio rumore,viene calcolata in fase preventiva

facendo riferimento ai tempi di esposizione e ai livelli di rumore standard

individuati da studi e misurazioni la cui validità è riconosciuta dalla

commissione prevenzione infortuni.

Di seguito sono riportate le schede di valutazione rischio rumore delle diverse

mansioni (gruppi omogenei) interessate allo svolgimento dei lavori nel cantiere

Lavorazioni soggette al

rischio dall’uso di sostanze

chimiche

Qualsiasi sostanza utilizzata all'interno del cantiere e in particolare quelle che

risultino etichettate pericolose, possono essere condotte all’interno dell’area di

cantiere esclusivamente se in possesso della relativa scheda di sicurezza.

Prima di condurre le sostanze all'interno del cantiere l'impresa deve essere a

conoscenza delle seguenti informazioni:

- nome sostanza

- tipo pericolosità (tossico, corrosiva, infiammabile, ecc.)

- frasi di rischio (R ed S) contenute nella scheda di sicurezza

- DPI necessari per la manipolazione

- interventi di pronto soccorso e di emergenza

- luogo di stoccaggio

- uso previsto

- quantità stoccate

- tipologia contenitore (bombola, sacco, ecc.)

Sarà cura dell’impresa appaltatrice dare le opportune istruzioni a tutti i

lavoratori nonché la verifica e l’adempimento delle norme e legislazioni vigenti

in materia per tutta la durata dei lavori e in particolare verificare

l’adempimento di tutte le imprese al D.Lgs. 25/2002 e al D.Lgs. 81/08 titolo IX

Tabella del rumore nell’industria edile e nel genio civile

Estratto tratto da Sicurezza sul lavoro

INSAI (Istituto nazionale svizzero assicurazioni infortuni)

Luogo, Reparto, Macchine Leq dBA

PREPARAZIONE MATERIALE SABBIA, GHIAIA, PIETRISCO, CALCESTRUZZO, RIVESTIMENTI Impianti di frantumazione \ 95-100

Vagliatura 95-100

Lavaggio 95-100

Locali comando 75-80

piccole betoniere 80-85

Impianti di betonaggio 80-85

Locali comando <80

Lavori di mina, martelli perforatori 105-110

EDILIZIA Lavori di casseratura 85-90

Seghe circolari 90-95

Pompe per calcestruzzo 90-95

Vibratori ad immersione 80-85

Vibratori esterni 95-100

Lavori da muratore (senza macchine) 80-85

Fresatrici portatili 100-105

Montaggio di elementi <80

APPARECCHI SPECIALI Martelli demolitori pneumatici 95-100

Martelli demolitori, pneumatici, insonorizzati, elettrici. 95-100

Frese per asfalto 90-95

Frese per calcestruzzo 95-100

Perforatrici a diamante 85-90

Apparecchi per la fusione del calcestruzzo 90-95

Risanamento di mediante getto d'acqua ad altissima pressione 100-105

Martelli perforatori su guide 105-110

Macchine pulisci tavole 80-85

Frese per muri 95-100

Motosega a catena a benzina 100-105

Motosega a catena elettrica 85-90

Martelli di saldatura pneumatici 100-105

Trapani a percussione elettrici 90-95

Battipali a caduta libera 85-90

Battipali con motore diesel 95-100

Battipali con martello pneumatico 105-110

Battipali con vibratori elettrici 85-90

Trivellatrici per pali 85-90

Trivellatrici per sondaggio 85-90

Livelli di rumore delle principali lavorazioni in edilizia (estratto tratto da una circolare ANCE)

LAVORAZIONE ESPOSIZIONE ADDETTO Leq dBa Lpeak

dBA

CARPENTERIA Casseratura (percussioni, taglio, ecc.)

Disarmo (caduta tavole, percuss., ecc.)

77.2

89.7

-

128.0

Montaggio e smontaggio ponteggi 65.6

INTONACI Muratori 69.0

PREPARAZIONI MALTE Operai comuni 78.7

TRASPORTO A MANO

MATERIALE

Operai comuni 70.0

SCARICO MACERIE Operai comuni 81.4

DEMOLIZIONE CON

MARTELLO PNEUMATICO

Operai comuni 105.0-

130.0

FONDO Preparazione materiali spostamenti fisiologico 64.0

5.0 PRESCRIZIONI OPERATIVE , MISURE PREVENTIVE E PROTETTIVE E DISPOSITIVI DI

PROTEZIONE INDIVIDUALE (D.Lgs. 8 1/2008 ALLEGATO XV punto. 2.1.2 lettera e)

5.1 RISCHI PER MACROFASI E PRESCRIZIONI OPERATIVE

Nelle tabelle seguenti sono rappresentati rischi specifici delle varie fasi principali nelle quali

è stato suddiviso il lavoro.

Tali elenchi sono indicativi e non esaustivi della valutazione dei rischi, che dovrà essere ripresa nello specifico nei POS delle singole imprese.

ALLESTIMENTO CANTIERE ED OPERE PROVVISIONALI. Il cantiere sarà suddiviso in due sottocantieri allestiti rispettivamente in via Borgo Vecchio e

all’interno del cortile della chiesa.

L’area su via Borgo Vecchio sarà recintata con rete metallica con sovrapposta rete arancione. La

recinzione su via Borgo Vecchi sarà finalizzata ad isolare l’area di intervento dalla strada e

all’eventuale posizionamento di eventuali auto cestelli o autogru necessari al raggiungimento del

campanile. All’interno del cortile verrà allestito un ponteggio a telai prefabbricati per il

raggiungimento della copertura. Oltre alle opere provvisionali necessarie al raggiungimento della

quota di lavoro, sarà necessario demolire il ponteggio esistente sul campanile, procedere ad

opportuna cerchiatura dello stesso mediante struttura in tubo e giunto e successivamente installare

un ponteggio a sbalzo da ancorare al campanile stesso. Si prevede la realizzazione di una passerella

sospesa sulla copertura che congiunga il campanile al ponteggio interno al cortile.

RISCHI PRESCRIZIONI OPERATIVE

Rischio di crollo della strutture durante le fasi di allestimento della passerella

Prima di procedere alla realizzazione della passerella si dovrà procedere ad un attento esame della copertura, verificandone la stabilità. Prima dell’allestimento della passerella, si dovrà procedere alla posa di un tavolato di distribuzione dei carichi sulla copertura, opportunamente appoggiato agli elementi sani della stessa onde evitare la caduta degli operatori. Il ponteggio realizzato all’interno del cortile, dovrà avere un parapetto terminale che superi di almeno 1,20 ml. la gronda. Gli operai addetti all’allestimento della passerella dovranno comunque essere imbracati e utilizzare ancoraggi che ne evitino la caduta. Si ipotizza l’uso di ancoraggi da installare sull’orditura principale o in alternativa golfari installati sui muri perimetrali del Campanile.

Rischio di caduta dall’alto degli operatori

L’impresa dovrà produrre opportuno PIMUS relativo all’allestimento dei ponteggi. La passerella realizzata in copertura dovrà essere munita di parapetto anticaduta avente altezza pari almeno a un metro e costituito da due correnti e tavola fermapiede.

Per l’allestimento dei ponteggi a sbalzo, ove possibile verrà utilizzato un auto cestello che verrà posizionato su via Borgo

Vecchi, le parti del campanile non raggiungibili con auto cestello, verranno realizzate solo dopo il posizionamento dei primi impalcati e il personale dovrà ancorarsi a golfari appositamente alloggiati sui muri del campanile.

Vista l’instabilità delle strutture, gli operai dovranno sempre eseguire le lavorazioni opportunamente imbracati e ancorati. L’impresa in collaborazione con il CSE procederà al calcolo del tirante d’aria onde utilizzare il sistema di trattenuta più idoneo.

Rischio di caduta di attrezzi dall’alto

Gli attrezzi di uso corrente dovranno essere dotati di cordino di ancoraggio all’abbigliamento della persona in modo da evitare la caduta degli stessi. In ogni caso, non dovranno essere presenti persone sotto la zona di lavoro. Dovrà quindi essere espressamente vietato il transito sotto le zone lavorative. In caso di presenza contemporanea di più imprese a livelli diversi, si procederà a delimitare l’area di lavoro superiore vietando il passaggio a chiunque in detta zona

SMONTAGGIO E ABBASSAMENTO A TERRA DELLE CAMPANE L’operazione prevede il fissaggio mediante fasce delle campane ad apparecchio di sollevamento da

posizionare su via Borgo Vecchio , l’estrazione dal campanile il successivo abbassamento a terra.

RISCHI PRESCRIZIONI OPERATIVE

Rischio di caduta dall’alto delle campane

Lo smontaggio delle campane dovrà avvenire utilizzando la autogru o autocestelli, le campane dovranno essere opportunamente agganciate con catene o fasce di opportune dimensioni ai ganci dell’autogru. I ganci e le catene, dovranno essere opportunamente dimensionati, onde evitare la rottura e la conseguente caduta delle campane.

Rischio di caduta di attrezzi dall’alto

Gli attrezzi di uso corrente dovranno essere dotati di cordino di ancoraggio all’abbigliamento dell’operatore in modo da evitare la caduta degli stessi. In ogni caso, non dovranno essere presenti persone sotto la zona di lavoro. Dovrà quindi essere espressamente vietato il transito sotto le zone lavorative. In caso di presenza contemporanea di più imprese a livelli diversi, si procederà a delimitare l’area di lavoro superiore mediante cavalletti e nastri bianco-rossi vietando il passaggio a chiunque in detta zona.

Rischio di caduta dall’alto

Le fasi di imbracatura delle campane, dovranno essere effettuate da personale opportunamente ancorato al campanile o mediante l’uso di opere provvisionali che permettano il raggiungimento della zona di lavoro. La rimozione della struttura di sostegno delle campane avverrà dal ponteggio esterno, il personale dovrà comunque essere ancorato a parti stabili dell’dificio o al ponteggio stesso.

Interferenze con altre lavorazioni

Durante la rimozione e l’abbassamento a terra delle campane, non dovranno essere eseguite altre lavorazioni nelle aree di cantiere a ridosso del campanile.

Dovranno inoltre essere dettagliate nel POS le modalità esecutive degli agganci, del sollevamento e del deposito a terra delle campane. Prima di procedere a tali lavorazioni sarà comunque compito dell’impresa prevedere un incontro di coordinamento con il CSE, onde definire , in funzione delle maestranze presenti e delle attrezzature utilizzate, procedure di dettaglio per la corretta esecuzione delle lavorazioni.

RIPASSATURA DELLA COPERTURA

La fase lavorativa prevede la rimozione delle tegole con la sostituzione di quelle ammalo rate, la

rimozione e sostituzione delle orditure principali, secondarie e minute e il rifacimento del manto di

copertura.

RISCHI PRESCRIZIONI OPERATIVE

Rischio di caduta dall’alto

Dovrà essere allestito un ponteggio per il raggiungimento della copertura, oltre alla realizzazione di un idoneo piano di lavoro opportunamente allestito sull’ultimo solaio dal quale si procederà alle lavorazioni di rimozione degli elementi della copertura. Il ponteggio dovrà essere opportunamente ancorato all’edificio e completo di parapetto oltre la linea di gronda avente altezza pari a ml. 1,20. Ove non fosse possibile procedere alle lavorazioni utilizzando il ponteggio e il piano di lavoro, gli addetti dovranno ancorarsi mediante imbracatura ancorata a fune di trattenuta fissata aparti stabili dell’edificio.

Rischio di caduta di attrezzi dall’alto

Gli attrezzi di uso corrente dovranno essere dotati di cordino di ancoraggio al cestello o all’abbigliamento della persona in modo da evitare la caduta degli stessi. In ogni caso, non dovranno essere presenti persone sotto la zona di lavoro. Dovrà quindi essere espressamente vietato il transito sotto le zone lavorative.

Caduta dall’alto dei materiali di risulta.

I materiali di risulta della demolizione del tetto dovranno essere abbassati a terra mediante montacarichi o gru oaltro apparecchio di sollevamento. Prima dell’abbassamento a terra dovranno essere opportunamente imbracati con fasce o catene di idonee dimensioni.

I coppi dovranno essere messi dentro opportuni cestoni predisposti nell’area di lavoro e quindi calati a terra mediante apparecchio di sollevamento.

Rischio di sganciamento degli elementi

Prima di effettuare i sollevamenti, dovrà essere verificata la integrità e la portata dei ganci e delle funi. Dovranno essere rispettati gli schemi di montaggio e di ancoraggio.

Sarà cura dell’impresa produrre un piano delle demolizioni dettagliando le modalita per l’esecuzione delle demolizioni e le procedure di sicurezza specifiche.

Sarà cura dell’impresa durante la ripassatura della copertura la posa di ponteggi interni o l’uso di trabattelli.

POSA DI PROFILI METALLICI PER CONSOLIDAMENTO CAMPANILE

La fase lavorativa prevede la posa profilati metallici ad L posati in verticale negli angoli interni del

campanile e la posa angolari metallici orizzontali ai vari piani, tali elementi orizzontali verranno

connessi alla muratura medianti elementi in acciaio saldati agli angolari. Gli elementi verticali

verranno poi controventati con tondini in acciaio incrociati. Le lavorazioni verranno eseguite piano

per piano e gli elementi verranno saldati in opera tra di loro.

RISCHI PRESCRIZIONI OPERATIVE

Diffusione di polveri e rumore

Al fine di evitare la diffusione di polveri, le lavorazioni di scasso per l’inserimento dei connettori verranno eseguite bagnando le strutture da demolire e le macerie da rimuovere.

Trasporto e scarico dei profilati in acciaio

Il materiale sarà scaricato su via Borgo Vecchio e in seguito portato all’interno del cortile mediante trans-pallet o muletti.

Rischio di caduta dall’alto

Tale rischio sarà presente nelle fasi di allestimento dei profilati metallici. Dovranno essere allestite opportune opere provvisionali all’interno del campanile, atte ad evitare la caduta dall’alto degli operatori. Ove le protezioni collettive non dovessero eliminare il rischio si procederà all’uso di imbracature di sicurezza collegate a parte stabile delle strutture in costruzione.

Presenza di gas durante le fasi di saldatura

Durante le fasi di saldatura all’interno del campanile dovrà essere previsto un idoneo sistema di aspirazione dei fumi e l’immissione di aria pulita.

CONSOLIDAMENTO DI VOLTE A CROCIERA

Il consolidamento delle volte a crociera sarà eseguito mediante la rimozione dei rinfianchi,

la sostituzione de mattoni danneggiati, la risarcitura delle lesioni e la realizzazione di cappa in calce

armata, opportunamente ancorata con connettori all’estradosso della volta. Tutte le lavorazioni

verranno eseguite dall’estradosso della volta.

RISCHI PRESCRIZIONI OPERATIVE

Rischio di caduta dall’alto

Prima di eseguire le lavorazioni sulle volte si procederà alla puntellazione all’intradosso mediante centinatura.

Caduta di materiali dall’alto

Durante l’esecuzione delle lavorazioni sulla volta non dovranno essere presenti persone al di sotto della stessa.

Presenza di polveri durante le demolizioni.

Durante la demolizione dei rinfianchi si dovrà procedere ad una attenta bagnatura delle macerie onde evitare una eccessiva diffusione delle polveri. Gli addetti a tali operazioni dovranno utilizzare mascherine antipolvere.

Sarà cura dell’impresa prevedere nel proprio POS specifiche procedure operative in funzione delle maestranze presenti, delle lavorazioni in corso e delle attrezzature utilizzate in cantiere.

CONSOLIDAMENTO ARCO MEDIANTE TIRANTE IN ACCIAIO

L’operazione prevede il consolidamento dell’arco a ridosso dell’altare maggiore mediante

l’inserimento di un tirante ancorato alle pareti portanti dell’arco stesso. Le lavorazioni da eseguire

consisteranno nello scasso per la realizzazione delle nicchie di ancoraggio della catena, nella

perforazione delle murature e inserimento del tirante, nella successiva posa elle piastre di

ancoraggio mediante inghisaggio delle stesse alla muratura, tirantatura della catena. Una volta

eseguita la tirantatura dell’acciaio si procederà al rivestimento della piastra di ancoraggio mediante

intonaco.

RISCHI PRESCRIZIONI OPERATIVE

Rischio di caduta dall’alto

Per eseguire le lavorazioni dovranno essere predisposti ponteggi per il raggiungimento della quota di lavoro

Rischio di caduta di materiali dall’alto

Si dovrà porre particolare attenzione nella fase di inghisaggio della piastra e di inserimento della catena, onde evitare la caduta delle stesse dal ponteggio.

Produzione di polveri Durante la realizzazione delle nicchie per la posa delle piastre e durante le operazioni di perforazione, si procederà alla bagnatura delle aree di intervento. La bagnatura dovrà essere effettuata avendo cura del’opera al contorno onde evitare macchie e scrostamenti degli intonaci interni.

Durante le fasi di spacco e perforazione gli addetti dovranno utilizzare opportune mascherine antipolvere.

Caduta di attrezzi dall’alto

Dovrà essere vietato il transito nelle aree di lavoro che dovranno essere recintate.

5.2 DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE.

I dispositivi di protezione individuale devono essere impiegati quando i rischi non possono essere

evitati o sufficientemente ridotti da misure tecniche di prevenzione, da mezzi di protezione

collettiva.

A tutto il personale di cantiere devono essere consegnati i dispositivi di protezione individuale quali

elmetto, scarpe e/o stivali, guanti, cuffie, tappi auricolari e tuta da lavoro e per specifiche attività

lavorative altri dispositivi di protezione individuale, cintura di sicurezza, maschere antipolvere,

giubbotti ad alta visibilità, ecc..

A tutto il personale non addetto ai lavori, ma in visita al cantiere, devono essere consegnati i

seguenti dispositivi di protezione individuale: elmetto, scarpe o stivali e nel caso, cuffie o tappi

auricolari, giubbotti ad alta visibilità, eventualmente maschere antipolvere, tuta da lavoro ecc.. Nel

caso il visitatore rifiuti di indossare i DPI prescritti e necessari gli sarà negato l’accesso al cantiere.

E’ cura e onere dell’impresa esecutrice provvedere ad avere un numero congruo di D.P.I. da

destinare ai visitatori; i visitatori saranno ammessi in cantiere solo ed esclusivamente se

accompagnati per tutto il tempo della visita, da un preposto dell’impresa appaltatrice

opportunamente istruito e ufficialmente delegato a questo scopo. E’ onere dell’impresa appaltatrice

redigere il registro dei visitatori del cantiere con indicato il nome, la data l’orario di ingresso,

l’orario di uscita e il motivo della vista. In generale e in considerazione della complessità del

cantiere l’elenco dei DPI soprascritti non è da considerarsi esaustivo e dovrà essere valutato in

dettaglio nel POS e verificato primo dell’inizio di ogni lavorazione.

All’inizio delle attività lavorative di cantiere e comunque ogni qual volta un nuovo lavoratore entra

nella organizzazione di cantiere il Responsabile dell’impresa appaltatrice o suo delegato

ufficialmente preposto a tale incarico quale ad esempio, il Capo Cantiere ha il compito di verificare

che al lavoratore siano stati consegnati tutti i necessari DPI e di informarlo relativamente alla

funzione di protezione a cui sono adibiti e sul modo corretto di indossarli e su come conservarli e

far la manutenzione. Si ricorda che tutti i DPI sono di uso esclusivamente personale e che se

danneggiati devono essere immediatamente sostituiti. Si elencano qui di seguito i principali.

Elmetto Protezione del capo contro oggetti che possono cadere dall'alto.

Scarpe e Stivali Protezione del piede. Le scarpe e gli stivali da indossare in cantiere hanno suola imperforabile ed

antisdrucciolevole e puntale rigido. Fatto salvo particolari lavorazioni che richiedano altri tipi di

calzari

Guanti Protezione della mano contro il rischio di punture, abrasione, escoriazione, scottatura o maneggio di

sostanze potenzialmente irritanti per la pelle. I guanti vanno scelti in base all’attività da svolgere.

Occhiali e schermi

Di vario tipo, a protezione degli occhi in tutti i casi in cui vi sia rischio di proiezione di scaglie,

faville, polvere intensa, liquidi irritanti, ecc... Particolare attenzione nella scelta nel caso di

operazioni di saldatura.

Otoprotettori A protezione dell'udito, obbligatori ogni qualvolta vi è esposizione personale al rumore superiore a

90 dBA, altamente consigliabili oltre 85 dBA.

Cinture e imbracature di sicurezza Devono essere usati in tutti i casi ove sussiste il rischio di caduta dall'alto (altezza maggiore di metri

2) Quando la cintura viene usata dopo un periodo di deposito in magazzino è necessaria una

ispezione sullo stato di conservazione.

Maschere ed autorespiratori Protezione per le vie respiratorie quando vi è polverosità pericolosa o emissioni di gas e vapori

dannosi, in particolare in ambienti ristretti e con poca ventilazione.

Sono da prevedere alcuni incontri di sensibilizzazione dei lavoratori in merito al corretto utilizzo dei

DPI.

6.0 MISURE DI COORDINAMENTO RELATIVE ALL’USO COMUNE DI APPRESTAMENTI ,

ATTREZZATURE , INFRASTRUTTURE, MEZZI E SERVIZI DI PROTEZIONE COLLETTIVA (D.Lgs. 8 1/2008 ALLEGATO XV punto. 2.1.2 lettera f); e punti 2.3.4 e 2.3.5)

6.1 ELENCO DELLE PRINCIPALI MACCHINE, DEGLI IMPIANTI E DELLE ATTREZZATURE PREVISTI IN CANTIERE In cantiere dovranno essere utilizzate esclusivamente macchine ed attrezzature conformi alle disposizioni normative

vigenti; a tal fine nella scelta e nell'installazione saranno rispettate da parte delle imprese le norme di sicurezza vigenti e

le norme di buona tecnica.

E’ compito dei referenti delle imprese esecutrici verificare che le macchine e le attrezzature siano mantenute in buono

stato dagli utilizzatori e che vengano eseguite, secondo i tempi previsti dalla normativa e dalla buona tecnica,le

manutenzioni ordinarie e straordinarie del caso, nonché che le stesse vengano regolarmente registrate sugli appositi

documenti.

Saranno da prediligere macchine silenziate e/o poco rumorose; nella scelta del posizionamento di macchine e/o

attrezzature fisse o semifisse oltre agli aspetti tecnico-esecutivi si dovrà tener conto anche degli aspetti di rumorosità

cercando il minor disturbo possibile.

Sarà compito delle imprese presenti in cantiere indicare nel proprio POS l'elenco delle macchine e delle attrezzature di

cui si prevede l'impiego.

Le imprese esecutrici dovranno conservare in cantiere a disposizione del CSE e degli organi ispettivi la documentazione

prevista per legge relativa alle macchine e attrezzature del cantiere.

Il presente elenco vuole essere soltanto una linea guida per la valutazione dei rischi connessi alle singole fasi. ATTREZZATURE

Attrezzi di uso corrente Ponteggio in tubo-giunto

Trapano Ponteggio a elementi pref.

Flessibile Ponte su cavalletti

Avvitatore elettrico Trabattello

Taglia piastrelle Scala singola e doppia

Sega circolare Funi e bilancini

Saldatrice elettrica Cestoni - Forche

Attrezzatura ossiacetilenica Secchione per cls.

Lampada portatile Cesta per movimentazione materiali

Martello demolitore elettrico Casseforme per getti in c.a.

Martello demolitore ad aria compressa Piegaferri e trancia

Gruppo elettrogeno silenziato Transpallets

Parapetti guardacorpo

MACCHINARI

Montacarichi Autogrù

Autocarri ribaltabili Carrello telescopico

Autocarro con gruetta Pinza Idraulica

IMPIANTI

Impianto elettrico di cantiere Impianto per confezionamento malte

Impianto di messa a terra Impianto idrico-sanitario

6.2 INDICAZIONI DELLE MACCHINE E/O ATTREZZATURE E/O IMPIANTI COMUNEMENTE PREDISPOSTE DALL’IMPRESA PRINCIPALE Si rimanda al Piano Operativo di Sicurezza dell’impresa principale.

6.3 FORMAZIONE Si rimanda al Piano Operativo di Sicurezza dell’impresa principale.

Il datore di lavoro, i dirigenti ed i preposti, nell'ambito delle rispettive attribuzioni e competenze all’interno

dell’impresa, assicurano che ciascun lavoratore riceva una formazione sufficiente ed adeguata in materia di sicurezza e

di salute, con particolare riferimento al proprio posto di lavoro e alle proprie mansioni.

La formazione dei lavoratori va ripetuta periodicamente in relazione all'evoluzione dei rischi ovvero all'insorgenza di

nuovi rischi; così come può essere per il cantiere in oggetto.

Il datore di lavoro assicura ai lavoratori una formazione adeguata riguardo a peso, centro di gravità o lato più pesante

del carico e modalità per una movimentazione corretta dei carichi.

Il datore di lavoro si assicura che:

1. I lavoratori incaricati di usare le attrezzature di lavoro ricevano una formazione adeguata sull'uso delle

attrezzature di lavoro;

2. I lavoratori incaricati dell'uso delle attrezzature (ad esempio gru) che richiedono conoscenze e responsabilità

particolari in relazione ai rischi specifici, ricevano un addestramento adeguato e specifico che li metta in grado

di usare tali attrezzature in modo idoneo e sicuro anche in relazione ai rischi causati ad altre persone.

Le esperienze di lavoro, le specifiche conoscenze della mansione dei singoli lavoratori, la loro formazione ed

informazione anche in sicurezza, sono gli elementi di valutazione da utilizzare per definire l'organigramma di cantiere.

Sarà cura dell’impresa appaltatrice (eventualmente in concerto con le ditte/imprese in subappalto) organizzare dei

momenti di informazione e formazione rivolti ai lavoratori prima dell’inizio di fasi particolarmente critiche,

specialistiche, rischiose con esportazione di rischi, complesse, …,

Si ricorda che con i nuovi disposti legislativi è necessaria la formazione specifica per RSPP aziendale e per le squadre

di montaggio e smontaggio ponteggi nonché l’abituale formazione: base a tutti i lavoratori, squadre primo soccorso,

squadre emergenza, RLS

6.5 INFORMAZIONE Il datore di lavoro provvede affinché ciascun lavoratore riceva un'adeguata informazione su:

1. I rischi per la sicurezza e la salute connessi all'attività dell'impresa in generale e sull’attività nel cantiere in

particolare;

2. Le misure e le attività di protezione e prevenzione adottate;

3. I rischi specifici cui è esposto in relazione all'attività svolta, le normative di sicurezza e le disposizioni aziendali in

materia;

4. I pericoli connessi all'uso delle sostanze e dei preparati pericolosi sulla base delle schede dei dati di sicurezza

previste dalla normativa vigente e dalle norme di buona tecnica;

5. Le procedure che riguardano l’emergenza in generale, il primo soccorso, il salvataggio, la lotta antincendio,

l'evacuazione dei lavoratori; si consiglia di effettuare delle simulazioni di situazioni emergenza e di evacuazione

durante il corso dei lavori.

6. Il responsabile del servizio di prevenzione e protezione ed il medico competente;

7. I nominativi dei lavoratori incaricati di applicare le misure di prevenzione incendi, evacuazione dei lavoratori,

prevenzione emergenza in generale, primo soccorso.

Il datore di lavoro assicura ai lavoratori un’informazione adeguata e informare riguardo a peso, centro di gravità o lato

più pesante del carico, e modalità per una movimentazione corretta dei carichi

Il datore di lavoro deve provvedere affinché per ogni attrezzatura di lavoro a disposizione, i lavoratori incaricati

dispongano (in modo comprensibile per i lavoratori interessati) di ogni informazione e di ogni istruzione d'uso

necessaria (in modo comprensibile per i lavoratori interessati) in rapporto:

a) alla sicurezza;

b) alle condizioni di impiego delle attrezzature anche sulla base delle conclusioni eventualmente tratte dalle

esperienze acquisite nella fase di utilizzazione delle attrezzature di lavoro;

c) alle situazioni anormali prevedibili.

Il personale di cantiere deve essere informato dei rischi specifici anche attraverso l'affissione, nelle specifiche aree di

lavoro, di cartelli indicanti le principali norme di sicurezza e igiene disposti con il seguente criterio:

- Tabelle di istruzione di uso delle macchine operatrici complesse (gru, cingolati, pale, etc.) posti in cabina o nelle

immediate vicinanze della postazione di lavoro;

- Cartelli indicatori di pericolo specifico e generico ("Caduta materiale dall'alto"; "Attenzione ai carichi sospesi"; etc.)

posizionati in luoghi visibili, ove risultino necessario;

- Cartelli indicatori di obbligo e divieto ("Usare il casco; "Non rimuovere i dispositivi di sicurezza"; etc.) posizionati

in luoghi visibili, ove risultino necessari;

- Cartelli di norme generali e ordini di servizio in prossimità dei locali adibiti a spogliatoio.

Prima e durante l’esecuzione dei lavori è necessario prevedere alcuni incontri informativi con i lavoratori ed i preposti

per l’informazione sui rischi del specifici del sito e la sensibilizzazione sul rispetto delle norme antinfortunistiche. In

caso di necessità saranno indetti dal Capo Cantiere incontri per l’illustrazione dei nuovi ordini di servizio di sicurezza.

Le modalità operative di informazione ai lavoratori dei rischi provenienti dall’ambito in cui è inserito il cantiere e le

norme ed i comportamenti da rispettare, dovranno essere contenute nel Piano operativo di sicurezza redatto

dall’impresa prima dell’inizio dei lavori.

7.0 MODALITA’ ORGANIZZATIVE DELLA COOPERAZIONE E DEL COORDINAMENTO ED

INFORMAZIONE RECIPROCA TRA DATORI DI LAVORO E LAVORATORI AUTONOMI (D.Lgs. 8 1/2008 ALLEGATO XV punto. 2.1.2 lettera g)

IMPRESE ESECUTRICI

Impresa esecutrice dei lavori:

Raggruppamento Temporaneo di Imprese Medici Edilizia S.a.s Corso Mazzini, 28 42015 Coreggio (RE)

IMPRESE SUBAPPALTATRICI

Impresa subappaltatrice:

PROCEDURE DI COORDINAMENTO (D.Lgs. 8 1/2008 art. 92 , comma 1 lettere a-b-c).

Il coordinamento delle attività specifiche deve avvenire necessariamente soprattutto in fase di esecuzione secondo le

attività in corso e le modalità operative di svolgimento. Le procedure di coordinamento definite in questo capitolo sono

parte integrante del Piano qui presentato; è fatto obbligo alle Imprese esecutrici assolvere a quanto stabilito in questa

sede. Il CSE può modificare, previa comunicazione alle parti, quanto qui riportato. Per tale motivo le situazioni

potenziali di rischio che necessitano di coordinamento in fase di realizzazione devono essere valutate dalle seguenti

figure:

- Responsabile dei Lavori

- Coordinatore della sicurezza in fase di esecuzione

- Tecnico Responsabile per l’impresa appaltatrice

- Capo Cantiere dell’impresa appaltatrice

- Responsabili delle Imprese terze operanti in cantiere

- Responsabili delle squadre di emergenza

Il Coordinatore in fase di esecuzione, nei limiti delle competenze previste dalla legge, deve, in relazione allo stato di

avanzamento dei lavori e alle attività in corso, predisporre il coordinamento delle diverse imprese al fine di limitare

l'esposizione ai pericoli dei lavoratori coinvolti.

Facendo riferimento all’elenco semplificato indicativo delle fasi lavorative principali e delle aree di lavoro interessate e

ricordando che il documento di riferimento rimane il cronoprogramma in allegato al PSC si prevede quanto segue.

a) Le riunioni di coordinamento sono parte integrante del presente piano e costituiscono fase fondamentale per assicurare l’applicazione delle disposizioni contenute nel presente piano.

b) La convocazione, la gestione e la presidenza delle riunioni è compito del CSE che ha facoltà di indire tale

procedimento ogni qualvolta ne ravvisi la necessità.

c) La convocazione alle riunioni di coordinamento può avvenire tramite semplice lettera, fax o comunicazione

verbale o telefonica. I convocati delle Imprese dal CSE sono obbligati a partecipare previa segnalazione al

Committente di inadempienze rispetto quanto previsto dal presente Piano.

In generale prima dell’inizio di tutte le fasi indicate nel cronoprogramma dovrà essere effettuata una azione di

Coordinamento volta al controllo ordinario, a individuare l’insorgere di problematiche non previste e alla consegna da

parte dell’impresa esecutrice degli aggiornamenti del POS o altri documenti (se necessario).

L’impresa appaltatrice segnalerà per iscritto ogni volta sia presente una sovrapposizione di più imprese al fine di

permette al coordinatore per l’esecuzione la necessità di indire una riunione di coordinamento.

Prima dell’inizio dei lavori, verrà indetta (su segnalazione scritta dell’impresa appaltatrice), una Riunione di Sicurezza e

Coordinamento alla presenza dell’impresa appaltatrice, delle altre ditte eventualmente già individuate, con gli specialisti

tecnici, i progettisti, DL; oggetto di tale riunione i POS delle imprese, la gestione delle emergenze e dei soccorsi i

necessari documenti tecnici, nonché le modalità definitive dell’accantieramento. Verrà presentata in una successiva

riunione, da effettuarsi prima dell’inizio lavori, l’organizzazione delle squadre di emergenza in generale, emergenza

antincendio, primo soccorso.

Prima dell’inizio di qualsiasi attività verrà indetta (su segnalazione scritta dell’impresa appaltatrice), una Riunione di

Sicurezza e Coordinamento alla presenza dell’impresa appaltatrice, delle altre ditte eventualmente già individuate, con i

progettisti, DL, RSPP Azienda ospedaliera, Committenza, …; dove l’impresa appaltatrice presenterà il dettaglio di tutti

i sistemi di sicurezza da prevedersi (riepilogando:

a) segnaletica fissa, luminosa, ecc.,

b) i tempi di realizzazione, le modalità di controllo e manutenzione degli stessi;

c) le procedure d’emergenza in caso di guasto o rottura degli stessi.

Quanto sopra dovrà essere accettato da tutti i presenti alla riunione

In particolare dovranno essere effettuate specifiche riunioni sia per quanto concerne la modifica della viabilità esterna e relativa segnaletica e barriere di protezione da installarsi ( guard-rail, new-jersey). Il Coordinatore potrà indire, oltre a quelle programmate, quante riunioni della sicurezza riterrà opportune in particolare

nel caso in cui tali riunioni dipendano da modifiche del programma lavori, situazioni di gravità e pericolo o da

mancanze rilevate sulle imprese.

Le Imprese partecipanti (principali e subappaltatrici) ed i lavoratori autonomi devono:

- partecipare alle riunioni indette dal CSE

- assolvere ai compiti di gestione diretta delle procedure di Piano qui indicate.

Il Responsabile tecnico per l’impresa esecutrice o il Capo Cantiere deve:

- comunicare lo stato di avanzamento dei lavori;

- comunicare le operazioni previste a medio e breve tempo che richiedono un’attività di coordinamento

- specifica indicando luogo, periodo e tipologia dell'attività;

- comunicare eventuali attività specifiche che possono presentare rischi particolari al fine di emettere specifici ordini

di servizio o di poter aggiornare il Piano di sicurezza e coordinamento o il Piano di sicurezza operativo;

- informare tutte le imprese subappaltatrici delle decisioni e degli ordini di servizio presi.

Il Coordinatore per l'esecuzione deve accertare, anche tramite dichiarazione, che:

- i Datori di Lavoro delle imprese esecutrici abbiano messo a disposizione dei rispettivi Rappresentanti dei Lavoratori

per la Sicurezza il presente Piano di Sicurezza e Coordinamento prima dell'inizio dei lavori;

- le eventuali osservazioni in merito, pervenute dai RLS, siano state trasmesse al Coordinatore;

- sia stata effettuata la riunione periodica di prevenzione e protezione dai rischi (D.Lgs. 81/08).

e che siano state fornite ai lavoratori impegnati nel cantiere le indicazioni relative:

- ai rischi specifici cui sono esposti in relazione all'attività svolta ed a lavorazioni limitrofe, le normative

- di sicurezza e le disposizioni in materia

- ai pericoli connessi all'eventuale utilizzo di sostanze pericolose

- alle misure e le attività di prevenzione adottate

- alle regole di circolazione e parcheggio all'interno del cantiere;

- alle procedure e l'organizzazione per il pronto soccorso, salvataggio, la lotta antincendio,evacuazione dei lavoratori

ed emergenza in generale.

- al “Piano di emergenza” composto da diversi sottopiani specifici e di dettaglio per i vari casi.

- agli ordini di servizio e le procedure di sicurezza

Le lavorazioni possono essere eseguite contemporaneamente e con sovrapposizione operativa solo in base al

programma predisposto; in ogni caso è necessario attivare preventivamente il coordinamento, la cooperazione e

l’informazione tra i soggetti coinvolti.

Le attività del Coordinatore in fase di esecuzione, le verifiche, le sospensioni dei lavori, le iniziative di prevenzione ad

integrazione e completamento dei piani di sicurezza saranno riportate su un registro di cantiere che deve essere

controfirmato dai soggetti coinvolti nell’attività.

Nell’impossibilità di adottare valide misure di sicurezza per rendere possibile lo svolgimento nella stessa area di

lavorazioni eventualmente interferenti, sarà il Capo Cantiere a stabilire, sulla base del Programma dei lavori esistente,

quale lavorazione deve essere sospesa per non pregiudicare l’incolumità dei lavoratori.

7.1 GESTIONE DEL PIANO DI SICUREZZA E COORDINAMENTO E DEI POS

Il presente documento, con i relativi allegati, rappresenta il Piano di Sicurezza e Coordinamento redatto ai

sensi dell'art. 100 del D.Lgs. 81/08 come modificato dal D.L.vo 106/09.

Il presente documento sarà successivamente, aggiornato ed eventualmente integrato dal Coordinatore in Fase di Esecuzione. Il piano collega le misure di prevenzione al processo lavorativo ai metodi di esecuzione delle opere in funzione dei

rischi conseguenti, coordina le diverse figure professionali operanti nello stesso cantiere e rappresenta anche un

strumento di formazione ed informazione degli addetti per la sicurezza, oltre ad avere funzioni operative.

Il Piano di Sicurezza e Coordinamento (PSC) è uno degli strumenti che forniscono indicazioni sulla sicurezza e igiene

dei luoghi di lavoro con riferimento specifico all'opera in realizzazione.

L’impresa incaricata deve valutare attentamente il contenuto del piano ed eventualmente può presentare, secondo i

termini stabiliti dalla legge, proposta di integrazione al presente Piano, ove ritenga di poter meglio garantire la sicurezza

nel cantiere sulla base della propria esperienza. In nessun caso, le eventuali integrazioni possono giustificare modifiche

o adeguamento dei prezzi pattuiti (art. 100 comma 5 D. Lgs. 81/08).

Il Piano di Sicurezza e Coordinamento (PSC) fa parte integrante del contratto d’appalto o di concessione; le gravi o

ripetute violazioni del Piano costituiscono causa di risoluzione del contratto.

Pur avendo cercato di inserire tutte le notazioni e prescrizioni del caso nei diversi punti del Piano di Sicurezza e

Coordinamento si ritiene necessario, vista la complessità dell’opera, sottolineare alcuni aspetti determinanti per il buon

funzionamento dei lavori e per la sicurezza del cantiere.

Qui di seguito si riportano solo le prescrizioni ritenute più significative; resta inteso che tutto quanto indicato nel

presente Piano di Sicurezza e Coordinamento dovrà essere rispettato.

Sarà sempre cura e onere dell’impresa appaltatrice:

- segnalare con congruo anticipo l’evolversi di situazioni complesse, o l’inizio di nuove fasi di lavoro in modo da

permettere e partecipare alle azioni di coordinamento e controllo.

- Partecipare e rispettare quanto deciso in tutte le riunioni di Coordinamento e in particolare agli incontri di dettaglio

operativo per le diverse fasi di lavoro.

- richiedere alle relative autorità competenti e ottenere le autorizzazioni, permessi e quant’altro necessario allo

svolgimento dell’attività, aggiornando costantemente il Coordinatore in fase di esecuzione (CSE), il Direttore dei

Lavori (DL) e l’Azienda Ospedaliera;

- Dovrà essere posta la massima attenzione nella scelta e installazione di tutti i sistemi di segnalazione e sicurezza

Tutti i sistemi di segnalazione e sicurezza dovranno essere prontamente aggiornati con l’evolversi dei lavori.

- Dovrà essere fatta la massima attenzione nel predisporre tutti i documenti di dettaglio relativi a possibili situazioni

di emergenza ed evacuazione.

- Gli oneri della sicurezza sono meglio descritti allo specifico allegato; leggendo il presente documento si individua

quanto prescritto e valutato indispensabile; si ribadisce che dal punto di vista contrattuale tutti gli oneri della

sicurezza si intendono completamente compresi e compensati nei prezzi a corpo a base d’appalto con la percentuale

individuata; non saranno ammesse quindi richieste di integrazione per questi motivi.

Obblighi di trasmissione art. 101 D.Lgs. 81/08

1. Il committente o il responsabile dei lavori trasmette il piano di sicurezza e di coordinamento a tutte le imprese

invitate a presentare offerte per l'esecuzione dei lavori. In caso di appalto di opera pubblica si considera trasmissione

la messa a disposizione del piano a tutti i concorrenti alla gara di appalto.

2. Prima dell'inizio dei lavori l'impresa affidataria trasmette il piano di cui al comma 1 alle imprese esecutrici e ai

lavoratori autonomi.

3. Prima dell'inizio dei rispettivi lavori ciascuna impresa esecutrice trasmette il proprio piano operativo di sicurezza

all’impresa affidataria, la quale, previa verifica della congruenza rispetto al proprio, lo trasmette al coordinatore per

l’esecuzione. I lavori hanno inizio dopo l’esito positivo delle suddette verifiche che sono effettuate tempestivamente

e comunque non oltre 15 giorni dall’avvenuta ricezione.

Nel caso si preveda il montaggio e lo smontaggio di ponteggi dovrà essere presentato anche il PIMUS. Fermo restando la validità del testo completo del D.L.vo 81/08 come modificato dal D.L.vo 106/09 , si riportano alcuni

stralci ritenuti particolarmente significativi: (fa fede il testo della legge così come pubblicato sulla gazzetta Ufficiale)

POS Definizione. Art.89 comma1 h ) : Piano operativo di sicurezza: il documento che il datore di lavoro dell'impresa esecutrice redige, in

riferimento al singolo cantiere interessato, ai sensi dell'articolo 17 comma 1, lettera a), i cui contenuti sono riportati nell’

ALLEGATO XV;

Obblighi di trasmissione. Art 101 comma 3 D.Lgs. 81/08

Prima dell'inizio dei rispettivi lavori ciascuna impresa esecutrice trasmette il proprio piano operativo di

sicurezza all’impresa affidataria, la quale, previa verifica della congruenza rispetto al proprio, lo trasmette al

coordinatore per l’esecuzione. I lavori hanno inizio dopo l’esito positivo delle suddette verifiche che sono effettuate

tempestivamente e comunque non oltre 15 giorni dall’avvenuta ricezione.

Contenuti minimi. Allegato XV punto 3.2.1

Il POS é redatto a cura di ciascun datore di lavoro delle imprese esecutrici, ai sensi dell’articolo 17 del

presente decreto, e successive modificazioni, in riferimento al singolo cantiere interessato; esso contiene

almeno i seguenti elementi:

a) i dati identificativi dell'impresa esecutrice, che comprendono:

1) il nominativo del datore di lavoro, gli indirizzi ed i riferimenti telefonici della sede legale e degli uffici di cantiere;

2) la specifica attività e le singole lavorazioni svolte in cantiere dall'impresa esecutrice e dai lavoratori autonomi

subaffidatari;

3) i nominativi degli addetti al pronto soccorso, antincendio ed evacuazione dei lavoratori e, comunque, alla gestione

delle emergenze in cantiere, del rappresentante dei lavoratori per la sicurezza, aziendale o territoriale, ove eletto o

designato;

4) il nominativo del medico competente ove previsto;

5) il nominativo del responsabile del servizio di prevenzione e protezione;

6) i nominativi del direttore tecnico di cantiere e del capocantiere;

7) il numero e le relative qualifiche dei lavoratori dipendenti dell'impresa esecutrice e dei lavoratori autonomi operanti

in cantiere per conto della stessa impresa;

b) le specifiche mansioni, inerenti la sicurezza, svolte in cantiere da ogni figura nominata allo scopo

dall'impresa esecutrice;

c) la descrizione dell'attività di cantiere, delle modalità organizzative e dei turni di lavoro;

d) l'elenco dei ponteggi, dei ponti su ruote a torre e di altre opere provvisionali di notevole importanza, delle macchine e

degli impianti utilizzati nel cantiere;

e) l'elenco delle sostanze e preparati pericolosi utilizzati nel cantiere con le relative schede di sicurezza;

f) l'esito del rapporto di valutazione del rumore;

g) l'individuazione delle misure preventive e protettive, integrative rispetto a quelle contenute nel PSC

quando previsto, adottate in relazione ai rischi connessi alle proprie lavorazioni in cantiere;

h) le procedure complementari e di dettaglio, richieste dal PSC quando previsto;

i) l'elenco dei dispositivi di protezione individuale forniti ai lavoratori occupati in cantiere;

l) la documentazione in merito all'informazione ed alla formazione fornite ai lavoratori occupati in cantiere

Inoltre per quanto riguarda il POS si ricorda che:

Per quanto concerne le singole fasi di lavorazione non prevedibili o suscettibili di sostanziali modifiche, le integrazioni

dovranno essere prodotte non appena definito l'intervento nel dettaglio e comunque prima dell'inizio dei lavori.

Sono a carico dell’impresa aggiudicataria gli incontri con le diverse autorità competenti, la redazione e stesura di

modelli, domande, autorizzazioni, relazioni, valutazioni, …, necessarie per il corretto svolgimento dell’intera attività nel

rispetto della legislazione vigente e delle problematiche specifiche del cantiere e sua ubicazione ( ad esempio in materia

di rifiuti, acustica, …).

Il Datore di Lavoro dell’impresa appaltatrice ha l’obbligo di dare, oltre al proprio POS, copia del Piano di Sicurezza e

Coordinamento aggiornato (anche solo per le parti di competenza) alle imprese subappaltatici, fornitori, noli, …;

corredato delle eventuali procedure od istruzioni di sicurezza del cantiere in essere.

Le Imprese subappaltatrici devono a loro volta realizzare i Piani Operativi di Sicurezza e consegnarne quattro copie

firmate, dal relativo Datore di Lavoro, in originale al Datore di Lavoro (ho chi da lui delegato) dell’impresa appaltatrice

che, dopo averne formalmente presa visione e accettato formalmente il documento controfirmandolo e allegando

comunicazione scritta in merito, consegnerà una copia al proprio Capo Cantiere prima dell'inizio dei lavori: una copia al

il Coordinatore in fase di esecuzione, una copia al Responsabile dei Lavori ed una copia sarà da conservare in cantiere a

disposizione delle autorità competenti e dei Rappresentanti dei Lavoratori.

Su richiesta scritta del Committente, del CSE o dell’impresa appaltatrice, prima dell’inizio dei lavori, potrà essere

concordato un diverso numero di copie da produrre. Nel caso in cui le procedure di gara od aggiudicazione permettano

il subappalto, e nel caso che le imprese partecipanti intendano avvalersi di questa possibilità, oltre a quanto stabilito di

Legge, le imprese devono :

- dare immediata comunicazione al Coordinatore della sicurezza in Fase Esecutiva delle Imprese subappaltatrici

incaricate, corredata dei nominativi del Responsabile di cantiere, Responsabile del Servizio di Prevenzione e

Protezione, Medico Competente, Addetti al Pronto Soccorso ed alle Emergenze, Rappresentante dei lavoratori;

- ricordare che ai fini della sicurezza e salute dei lavoratori, le imprese subappaltatrici sono equiparate all’impresa

principale e quindi devono assolvere tutti gli obblighi generali previsti e quelli particolari definiti in questo Piano;

- predisporre od aggiornare il diagramma dei lavori con tempi, modi, e riferimenti dei subappaltatori all’interno

dell’opera dell’impresa principale e del cantiere in generale. Tale diagramma aggiornato, completo di note

esplicative deve essere consegnato al coordinatore in fase di Esecuzione;

- ricordare alle imprese subappaltatrici che, in relazione al loro ruolo all’interno dell’opera in oggetto, devono

ottemperare a quanto stabilito dal presente Piano, dal Coordinatore in Fase Esecutiva e coordinare le proprie attività

con quelle presenti in cantiere.

Art.95 (misure generali di tutela):

1. I datori di lavoro delle imprese esecutrici, durante l'esecuzione dell'opera osservano le misure generali di tutela di cui

all'articolo 15 e curano, ciascuno per la parte di competenza, in particolare:

a) il mantenimento del cantiere in condizioni ordinate e di soddisfacente salubrità;

b) la scelta dell'ubicazione di posti di lavoro tenendo conto delle condizioni di accesso a tali posti, definendo vie o zone

di spostamento o di circolazione;

c) le condizioni di movimentazione dei vari materiali;

d) la manutenzione, il controllo prima dell'entrata in servizio e il controllo periodico degli impianti e dei dispositivi al

fine di eliminare i difetti che possono pregiudicare la sicurezza e la salute dei lavoratori;

e) la delimitazione e l'allestimento delle zone di stoccaggio e di deposito dei vari materiali, in particolare quando si

tratta di materie e di sostanze pericolose;

f) l'adeguamento, in funzione dell'evoluzione del cantiere, della durata effettiva da attribuire ai vari tipi di lavoro o fasi

di lavoro;

g) la cooperazione tra datori di lavoro e lavoratori autonomi;

h) le interazioni con le attività che avvengono sul luogo, all'interno o in prossimità del cantiere

ART. 96 - Obblighi dei datori di lavoro, dei dirigenti e dei preposti:

1. I datori di lavoro delle imprese affidatarie e delle imprese esecutrici, anche nel caso in cui nel cantiere

operi una unica impresa, anche familiare o con meno di dieci addetti:

a) adottano le misure conformi alle prescrizioni di cui all' ALLEGATO XIII;

b) predispongono l'accesso e la recinzione del cantiere con modalità chiaramente visibili e individuabili;

c) curano la disposizione o l’accatastamento di materiali o attrezzature in modo da evitarne il crollo o il

ribaltamento;

d) curano la protezione dei lavoratori contro le influenze atmosferiche che possono compromettere la loro

sicurezza e la loro salute;

e) curano le condizioni di rimozione dei materiali pericolosi, previo, se del caso, coordinamento con il

committente o il responsabile dei lavori;

f) curano che lo stoccaggio e l'evacuazione dei detriti e delle macerie avvengano correttamente;

g) redigono il piano operativo di sicurezza di cui all'articolo 89, comma 1, lettera h).

2. L'accettazione da parte di ciascun datore di lavoro delle imprese esecutrici del piano di sicurezza e di coordinamento

di cui all'articolo 100 e la redazione del piano operativo di sicurezza costituiscono, limitatamente al singolo cantiere

interessato, adempimento alle disposizioni di cui all'articolo 17 comma 1,

lettera a), all’articolo 18, comma 1, lettera z), e all’articolo 26, commi 1, lettera b), e 3.

ART. 97 - Obblighi del datore di lavoro dell’impresa affidataria:

1. Il datore di lavoro dell’impresa affidataria vigila sulla sicurezza dei lavori affidati e sull’applicazione delle

disposizioni e delle prescrizioni del piano di sicurezza e coordinamento.

2. Gli obblighi derivanti dall’articolo 26, fatte salve le disposizioni di cui all’articolo 96, comma 2, sono riferiti anche al

datore di lavoro dell’impresa affidataria. Per la verifica dell’idoneità tecnico professionale si fa riferimento alle

modalità di cui all’ ALLEGATO XVII.

3. Il datore di lavoro dell’impresa affidataria deve, inoltre:

a) coordinare gli interventi di cui agli articoli 95 e 96;

b) verificare la congruenza dei piani operativi di sicurezza (POS) delle imprese esecutrici rispetto al proprio, prima della

trasmissione dei suddetti piani operativi di sicurezza al coordinatore per l’esecuzione.

8.0 SCHEMI ORGANIZZATIVI DEL CANTIERE ( D.Lgs. 8 1/2008 ALLEGATO XV punto. 2.1.2. lettera h)

8.1 LAY-OUT GENERALE Si rimanda alla planimetria di cantiere.

Tali grafici verranno adeguatamente integrati e/o modificati in fase di esecuzione se necessario e su richiesta delle ditte

esecutrici dopo valutazione del CSE. Ogni modifica del cantiere in fase esecutiva è da ritenersi a carico delle ditte

esecutrici

8.2 PRONTO SOCCORSO Nell’area di lavoro dovranno essere presenti cassette di pronto soccorso e pacchetti di medicazione, adeguatamente

segnalati e mantenuti. Il contenuto può essere eventualmente integrato dal Medico Competente dell’Impresa in base alle

specifiche lavorazioni che saranno svolte dai lavoratori e dalle sostanze utilizzate e/o presenti; anche in base ai

contenuti di tutti i POS redatti dalle imprese o ditte presenti in cantiere eventualmente in concerto con i medici

competenti di suddette imprese o ditte. Copia delle schede di sicurezza dei materiali e delle sostanze pericolose presenti

in cantiere è conservata ed aggiornata, a cura dell’impresa appaltatrice, presso il presidio sanitario principale, che deve

essere adeguatamente segnalato e accessibile durante tutte le ore di apertura del cantiere.

In corrispondenza alla stessa vi deve essere l’elenco dei numeri di emergenza e deve essere presente un telefono

utilizzabile. L’elenco dei numeri di emergenze verrà posizionato in vari punti del cantiere; tutti i componenti della

squadra di primo soccorso dovranno essere dotati di mezzo di comunicazione (ricetrasmittente, telefono cellulare, ..)

funzionante in tutte le possibili condizioni operative.

E’ cura dell’Impresa la produzione di un documento di dettaglio relativo alla gestione completa del primo

soccorso.

PROCEDURA PROVVISORIA PRIMO SOCCORSO - SALVATAGGIO

In attesa di ricevere i documenti di dettaglio dall’impresa appaltatrice, prima dell’inizio dei lavori, le procedure di

pronto soccorso, nell’ambito delle specificità dei lavori e dell’area di cantiere cui si riferiscono, devono prevedere

almeno le seguenti indicazioni comportamentali:

• In caso di infortunio deve essere immediatamente avvertito il responsabile della squadra di primo soccorso,

dall’infortunato stesso o dai colleghi;

• Nel caso in cui il responsabile non sia presente o non sia immediatamente reperibile, si fanno intervenire gli addetti

facenti parte della squadra di pronto soccorso;

• Dovranno essere sempre facilmente raggiungibili i mezzi e le attrezzature necessarie per il primo soccorso.

• I lavoratori senza incarichi specifici non devono interferire od ostacolare le operazioni; In caso sia necessario

ricorrere al Pronto Intervento, il responsabile della squadra o uno degli addetti della squadra, telefoneranno

prontamente al 118, e forniranno indicazioni chiare sul luogo dell’evento (indirizzo del cantiere, riferimenti

logistici), il numero di telefono da dove si chiama, quante persone sono state coinvolte, la dinamica, le conseguenze

visibili sulle persone infortunate, ascoltare le istruzioni sul da farsi e provvedere, se necessario, affinché l’ambulanza

o gli infermieri al loro arrivo vengano accompagnati sul luogo dell’infortunio.

Nel caso il paziente non sia in grado di riprendere l’attività lavorativa dopo aver usufruito dell’assistenza di primo

soccorso, il suo responsabile provvede al suo allontanamento cantiere con mezzi appropriati.

8.3 LOTTA ANTINCENDIO In cantiere devono essere presenti mezzi di estinzione di tipo e in quantità sufficiente a coprire le esigenze determinate

dalle lavorazioni previste e dal deposito di sostanze infiammabili.

Devono essere sempre presenti degli addetti nominati alle emergenze in base alle esigenze e al piano di emergenza.

Per quanto riguarda l’emergenza in generale si prescrive che l’impresa appaltatrice dovrà verificare l’esistenza di

situazioni o fasi di lavoro che possano portare a possibili situazioni di emergenza non espressamente dovute al rischio

incendio quali ad esempio rischio esplosione, rischi biologici, … e predisporre di conseguenza un documento che

dettagli il tipo di emergenza, il tipo di rischio, l’organizzazione e le modalità per prevenire tali casi ed eventualmente

farne fronte. Tale documento dovrà essere approvato dal CSE, DL, Committenza ed eventuali altre autorità competenti.

Per eliminare o ridurre i rischi di incendio è necessario adottare le seguenti misure:

• Divieto assoluto di fumo se non in aree (non lavorative) individuate allo scopo secondo modalità già descritte.

• non saldare, smerigliare o utilizzare fiamme libere o fonti di calore qualora esista pericolo di incendio e di

esplosione per presenza di materiali, di gas, vapori e polveri facilmente infiammabili o esplosive e nel caso in cui la

presenza del vento possa essere causa dell’innesco in luoghi lontani dal luogo del lavoro;

• Le eventuali linee interrate che interferendo con i lavori possano produrre rischio dovranno essere sezionate con

interruzione dell’erogazione (a cura e onere dell’impresa appaltatrice previa accettazione di CSE, DL e altre autorità

competenti in materia)

• evitare il deposito in cantiere di liquidi infiammabili quali ad esempio i carburanti in condizioni non rispondenti alla

normativa;

• adottare schermi e ripari idonei, durante lavori di saldatura, smerigliatura e molatura, …, in vicinanza di materiali e

strutture infiammabili e comunque per quanto possibile evitare questa situazione;

• non causare spandimenti effettuando il travaso di liquidi infiammabili e se ciò dovesse accadere provvedere

immediatamente ad asciugarli;

• non esporre le bombole di gas combustibile e comburente a forti fonti di calore ed escludere nel modo più assoluto

l’uso di fiamme per individuare eventuali perdite;

• chiudere l’alimentazione elettrica degli impianti di cantiere durante le ore di inattività;

• tenere sempre in cantiere a portata di mano estintori di tipo adeguato alle sostanze eventualmente infiammabili;

• Organizzare un efficiente squadra di emergenza antincendio e di emergenza in generale che sia in grado di

intervenire immediatamente e garantire durante le ore di lavoro la possibilità di effettuare le chiamate di emergenza;

• facilitare, in caso di necessità, l’intervento dei Vigili del Fuoco;

• tutte le persone presenti in cantiere devono essere informate sul rischio di incendio e sulle norme comportamentali

di prevenzione e di comportamento in caso di incendio.

PROCEDURA PROVVISORIA ANTINCENDIO

n attesa di ricevere i documenti di dettaglio dall’impresa appaltatrice, prima dell’inizio dei lavori, le procedure di

antincendio, nell’ambito delle specificità dei lavori e dell’area di cantiere cui si riferiscono, devono prevedere le

seguenti indicazioni comportamentali:

Per incendi di modesta entità: • richiedere l’intervento degli addetti all’antincendio

• intervenire tempestivamente con gli estintori di tipo adeguato alle sostanze che hanno preso fuoco;

• a fuoco estinto controllare accuratamente l’avvenuto spegnimento totale delle braci.

Per incendi di vaste proporzioni : • dare il più celermente possibile l’allarme e fare allontanare tutte le persone accertandosi che tutte siano state

avvertite;

• richiedere l’intervento dei Vigili del Fuoco e degli addetti all’antincendio;

• allontanare dalla zona di incendio i materiali infiammabili se possibile.

Avvistamento di un incendio. • A fronte di eventuali incendi chiunque avverta indizi di fuoco deve far intervenire il responsabile della squadra

antincendio o se non presente o immediatamente raggiungibile un addetto all’antincendio che telefonerà ai Vigili del

Fuoco, specificando chiaramente :

• la natura dell’incendio (qualità e tipo del materiale incendiato) ;

• l’esatta ubicazione dell’incendio in modo da dare gli elementi necessari per giudicare se occorra o meno l’intervento

dei VV.FF.;

• Inoltre dovrà facilitare il transito dei mezzi antincendio ed impedire l’accesso al cantiere a persone estranee.

8.4 PROCEDURA DI EMERGENZA ORGANIZZAZIONE DELL’EMERGENZA Per organizzazione dell’emergenza si intende:

• La predisposizione di un documento di dettaglio “Piano di Emergenza” che contenga tutte le procedure, le

attrezzature e i mezzi, i D.P.I., le opere provvisionali, le segnalazioni fisse, amovibili, sonore, luminose, acustiche

…, e l’organizzazione, al fine di poter garantire un pronto intervento rapido, metodico e organizzato per tutta la

durata dei lavori, al verificarsi di una situazione di emergenza di qualsiasi tipo. Comprensivo delle modalità di

manutenzione di quanto installato e presente in cantiere, e delle procedure d’emergenza di secondo tipo cioè quella

derivante caso di guasto o rottura di tutti i sistemi di segnalazione e/o di sicurezza.

• L’aggiornamento e/o l’integrazione dello stesso ogni qualvolta si renda necessario;

• l’immediata divulgazione e l’approntamento di tutte le procedure in esso previste, con dovuto anticipo, sul cantiere,

a CSE, DL, Committenza e altre Autorità competenti.

• L’organizzazione dell’emergenza (anche di secondo tipo), la redazione documentale, l’approntamento e la gestione,

nonché il controllo, la manutenzione, la riparazione e la vigilanza sono onere dell’Impresa Aggiudicataria.

• Tutta la documentazione prodotta dovrà essere sottoposta a DL e CSE e alle Autorità competenti con congruo

anticipo, per l’indispensabile approvazione. In tale sede potranno essere richieste modifiche e/o integrazioni da

effettuarsi prima dell’inizio dei lavori.

• Per emergenza si intende: emergenza in generale, emergenza incendio, salvataggio, primo soccorso, evacuazione, e

quant’altro.

Requisiti minimi del “Piano di Emergenza”:

- La nomina delle squadre di emergenza completa dei nominativi delle persone facenti parte le squadre, copia dei loro

attestati di partecipazione a corsi specifici, documentazione che attesti la loro capacità di intervento. Gli addetti alle

squadre di emergenza saranno individuati in numero adeguato ai turni di lavoro, ai rischi valutati e opportunamente

formati e informati.

I lavoratori facenti parte delle squadre di emergenza dovranno essere dotati di mezzo di comunicazione al fine di poter

effettuare immediatamente le chiamate indicate nelle procedure.

Nomina e accettazioni degli stessi che per tutta la durata dei lavori dovranno indossare un “segno distintivo di

appartenenza a una particolare squadra di emergenza” (casco contrassegnato, indumenti particolari, …) tale da renderli

immediatamente riconoscibili in cantiere.

Nel caso si rendesse necessaria la sostituzione di un componente di tali squadre dovrà essere preventivamente

individuato il sostituto, che oltre ad avere i requisiti necessari sarà opportunamente istruito, verrà quindi data

comunicazione a tutte le squadre nonché al personale di cantiere e prontamente aggiornati i documenti relativi.

Ogni Squadra di intervento sarà composta da un Responsabile e da uno o più preposti; nelle procedure

dovrà essere indicata l’organizzazione delle diverse squadre e il coordinamento tra le stesse. Il responsabile di ogni

squadra dovrà garantire la perfetta efficienza dei mezzi e delle attrezzature necessarie per garantire l’intervento (ex.

Estintori, cassette pronto soccorso, …)

Qualora nell’ambito delle aree di cantiere previste operino più imprese, il piano dell’impresa esecutrice dovrà essere

integrato e coordinato con quelli delle realtà operanti; l’impresa appaltatrice dovrà dare copia a tutte le ditte presenti in

cantiere dei documenti di emergenza e pretendere che tutti i lavoratori siano messi al corrente dei contenuti. L’impresa

appaltatrice dovrà coinvolgere nelle simulazioni anche i lavoratori di tutte le ditte operanti in cantiere e dovrà

promuovere incontri di formazione e informazione con gli stessi.

Tutti i lavoratori devono essere a conoscenza dei nominativi degli addetti delle diverse squadre di

Emergenza I numeri utili nelle situazioni di emergenza devono essere visibili presso tutti i telefoni in cantiere e presso i

presidi sanitari e devono essere dislocati in vari punti del cantiere e di ciò deve essere informato tutto il personale

presente in cantiere.

Dovranno essere chiaramente visibili in cantiere i punti individuati come “punti di Raccolta” dei lavoratori in caso di

particolari emergenze o evacuazione.

- Redazione di “Piano di Emergenza di Dettaglio” specificatamente rivolto a tutte le lavorazioni che dovranno eseguirsi

in cantiere.

- Redazione di “Piano di Emergenza Generale” che contempli, oltre a quanto precedentemente indicato, tutte le possibili

situazioni di emergenza che possano venire a verificarsi nelle aree o nelle zone del cantiere o limitrofe ad esso, anche se

indipendenti dalle lavorazioni specifiche compreso il coordinamento con l’autorità competenti.

- Redazione di un “Piano di Emergenza Antincendio sia di dettaglio che generale” (come da notazioni

sopraindicate), con chiaro riferimento alla situazione specifica e analisi dettagliata dei prodotti, dei materiali, dei

combustibili, esplosivi, …, e quant’altro possa dar luogo a questo tipo di rischio e relative procedure di sicurezza e

operative compreso organizzazione di specifiche “Squadre di Intervento Emergenza Incendio”.

- Redazione di un “Piano di Emergenza Primo Soccorso sia di dettaglio che generale” (come da notazioni

sopraindicate), e relative procedure di sicurezza e operative compreso organizzazione di specifiche “Squadre di

Intervento Emergenza Primo Soccorso

- Redazione di un “Piano di Evacuazione” sia di dettaglio che generale” (come da notazioni sopraindicate), e relative

procedure di sicurezza e operative ove sia chiaramente indicata la modalità di evacuazione del cantiere, la messa in

sicurezza di impianti e attrezzature, il controllo nominale dei lavoratori evacuati, …

Sulle planimetrie, che l’Impresa Appaltatrice produrrà a corredo del “Piano di Emergenza”, e successivamente, in

cantiere, dovranno essere chiaramente indicati i diversi punti di raccolta dei lavoratori e il comportamento da tenere

anche da parte dei lavoratori non facenti parte delle Squadre di Intervento; i punti in cui saranno affissi i cartelli,

facilmente visibili con indicati i numeri di telefono da chiamare in caso di emergenza; i punti in cui saranno posizionate

i mezzi, le attrezzature, quant’altro predisposto per le situazioni di emergenza e la relativa segnaletica.

L’organizzazione dell’emergenza dovrà essere garantita e in piena efficienza per tutta la durata dei lavori; tutti i

lavoratori dovranno essere a conoscenza delle procedure di emergenza.

Si prescrive l’esecuzione di “Simulazioni di situazioni di emergenza”; sarà onere dell’Impresa aggiudicataria preparare

il calendario delle simulazioni, distinte per tipo di simulazione (Incidente, Incendio, Primo Soccorso, …), in base al

cronoprogramma dei lavori cioè al variare di situazioni rappresentative. Tale calendario sarà da sottoporre per

accettazione a D.L. e CSE; dovrà essere comunicata agli stessi, con congruo anticipo, la data in cui saranno effettuate

tali simulazioni.

GESTIONE DELLE INFORMAZIONI RELATIVE AGLI EVENTI INFORTUNISTICI, ALLE SITUAZIONI DI

EMERGENZA E AGLI INCIDENTI SENZA DANNI ALLA PERSONE

Fermo restando quanto previsto dalla legislazione vigente, qualora si verifichi un evento infortunistico, una situazione di emergenza o un incidente senza danni alle persone (siano essi lavoratori o cittadini) all'interno o all’esterno, del cantiere (se dovuto al cantiere-aree limitrofe o di interferenza), dopo l'avvio delle specifiche

procedure di emergenza, devono essere immediatamente informati il Coordinatore per la sicurezza in fase di esecuzione ed il responsabile dei Lavori. Il Responsabile del cantiere per l’impresa appaltatrice deve raccogliere tutte le informazioni necessarie alla

ricostruzione corretta dell'evento, anche con documentazione fotografica e redigere un resoconto scritto dell’accaduto

da inviare firmato in originale al CSE.

8.5 NUMERI DI EMERGENZA Ospedale e Pronto soccorso: Ospedale San Sebastiano Indirizzo: Via Circondaria

Città: Correggio

Telefono Fax 0522.630111

e-mail

Telefono emergenze sanitarie 118

Vigili del fuoco VV.FF. Reggio Emilia

Indirizzo: Via Canalina

Città: Reggio Emilia

Telefono Fax

e-mail

Telefono chiamate per

soccorso 115

Polizia Commissariato di P.S. Reggio Emilia

Indirizzo:

Città:

Telefono Fax

e-mail

Telefono emergenze 113

Carabinieri Stazione di Correggio

Indirizzo: Via Fosse Ardeatine, 3

Città: Correggio

Telefono Fax 0522/692230

e-mail

Telefono emergenze 112

Polizia municipale Polizia Municipale

Indirizzo: Corso Cavour, 24

Città: Correggio (RE)

Telefono Fax 0522/692637 0522/692578

e-mail

Azienda Unità sanitaria Locale

A.U.S.L. di Correggio

Indirizzo: Via Circondaria, 26

Città: Correggio

Telefono Fax 0522.630.111

e-mail

ARPA Sezione provinciale

Indirizzo: Via della Costituzione, 10

Città: Novellara

Telefono Fax 0522 662967

e-mail

SPSAL DI CORREGGIO Servizio Ispezione del Lavoro

Indirizzo: Piazza San Rocco

Città: Correggio

Telefono Fax

e-mail

INAIL Dipartimento di Reggio Emilia

Indirizzo: Via Monte Marmolada 5

Città: 42100 Reggio Emilia

Telefono Fax 0522 352111

e-mail

9.0 DURATA PREVISTA DELLE LAVORAZIONI, FASI DI LAVORO, CRONOPROGRAMMA DEI

LAVORI, ENTITA’ PRESUNTA DEL CANTIERE ESPRESSA IN UOMINI/GIORNO ( D.Lgs. 8 1/2008 ALLEGATO XV punto. 2.1.2. lettera i )

9.1 DURATA PREVISTA I lavori verranno eseguiti per stralci successivi per i quali si prevede una durata complessiva di 720 giorni circa. Il primo stralcio dei avori riguarderà la prima e la seconda fase per le quali si prevede una durata di 20 giorni circa.

9.2 INDIVIDUAZIONE DELLE LAVORAZIONI PRINCIPALI FASE 1 - OPERE PROVVISIONALI

a. Realizzazione di ponteggio all’interno del cortile b. Realizzazione di andatoia sospesa per il raggiungimento del campanile c. Rimozione del vecchio ponteggio a ridosso del campanile d. Realizzazione della cerchiatura con tubi innocenti e. Posa di ponteggi a sbalzo ancorati alle murature del campanile

FASE 2 - RIMOZIONE E MESSA A DIMORA DELLE CAMPANE.

a. Rimozione delle campane mediante autogru b. Rimozione della struttura di sostegno delle campane

FASE 3 - RIPASSATURA DELLA COPERTURA

a. Rimozione e riposizionamento del manto di copertura b. Rimozione e riposizionamento dell’orditura principale c. Rimozione e riposizionamento dell’orditura secondaria d. Rimozione e riposizionamento dell’orditura minuta

FASE 4 - POSA DI PROFILI METALLICI PER CONSOLIDAMENTO CAMPANILE

a. Posa di angolari metallici verticali saldati in opera b. Posa di angolari metallici orizzontali saldati in opera c. Posa di angolari di irrigidimento

FASE 5 - CONSOLIDAMENTO DI VOLTE A CROCIERA

a. Puntellamento all’intradosso b. Rimozione di rinfianco c. Sostituzione dei laterizi danneggiati d. Risarcitura lesioni e realizzazione di cappetta armata

FASE 6 - CONSOLIDAMENTO DI ARCO MEDIANTE TIRANTE IN ACCIAIO a. Realizzazione di ponteggio esterno b. Realizzazione nicchie per piastre di ancoraggio c. Posa tiranti in acciaio e piastre d. Tirantatura della barra e. Chiusura nicchie

9.3 CRONOPROGRAMMA Prima dell’inizio dei lavori, l’impresa appaltatrice dovrà presentare al CSE il proprio cronoprogramma di dettaglio dei lavori, partendo dai vincoli e prescrizioni previste dal presente PSC, in relazione alle tecniche ed alle esigenze specifiche dell’impresa. Sono, quindi, possibili differenti situazioni non previste nel PSC, che dovranno essere valutate dal CSE. Si rammenta l’obbligo delle Imprese esecutrici di confermare, prima della redazione del POS, quanto esposto nel PSC o di notificare immediatamente al CSE eventuali modifiche o diversità rispetto ai contenuti del PSC. Tali modifiche verranno accettate dal CSE solo se giustificate e se migliorative ai fini della sicurezza, e potranno pertanto essere riportate nel POS. Le richieste di modifica,successive all’inizio dei lavori, dovranno essere inoltrate, da parte della Impresa principale o da parte delle imprese subappaltatrici, prima dell’avvio delle fasi lavorative.

9.4 INDIVIDUAZIONE DELLE SOVRAPPOSIZIONI (D.Lgs. 81/08 ALLEGATO XV Punto 2.3. )

L’analisi del programma lavori permette di evidenziare le situazioni di maggior rischio del cantiere e definire le misure di prevenzione, di protezione e/o di coordinamento necessarie. Dall’analisi si evidenzia che sono previste le sovrapposizioni spaziali e temporali tra le singole lavorazioni nelle zone in cui si effettuano gli interventi durante le fasi di realizzazione delle finiture e degli impianti Di seguito sono indicate azioni, procedure e indicazioni generali atte a garantire la sicurezza della/e imprese impegnate nei lavori . . 1. divieto assoluto di transito, presenza e lavorazione fuori dall’area di propria pertinenza; 2. divieto assoluto di esecuzione di lavorazioni con possibilità di interferenza tra diverse ditte allo

stesso piano 3. In caso di presenza di piu imprese allo stesso piano verranno delimitate le aree di intervento con

recinzione realizzata con cavalletti. 4. Uso obbligatorio del casco in caso di presenza di carichi sospesi o di lavorazioni interferenti su

diversi livelli 5. informazione da parte dei propri lavoratori della presenza di altre squadre, dei limiti del loro

intervento e dei percorsi obbligati di accesso; 9.5 ENTITA’ DEL CANTIERE ESPRESSA IN UOMINI/GIORNO Il calcolo del valore uomini/giorno (u/g) è basato sull’inserimento di ipotesi di squadre tipo nelle singole fasi lavorative. La stima, così elaborata, individua il valore in 3.600 u/g La stima per l’esecuzione del primo stralcio individua il valore di 100 u/g

10.0 STIMA DEI COSTI DELLA SICUREZZA ( D.Lgs. 8 1/2008 ALLEGATO XV punto. 2.1.2. lettera l e 4)

10.1 RIFERIMENTI E RIMANDI GENERALI D.Lgs. 8 1/2008 ALLEGATO XV punto 4 4.1.1. Ove é prevista la redazione del PSC ai sensi del Titolo IV, Capo I, del presente decreto, nei costi della sicurezza vanno stimati, per tutta la durata delle lavorazioni previste nel cantiere, i costi: a) degli apprestamenti previsti nel PSC; b) delle misure preventive e protettive e dei dispositivi di protezione individuale eventualmente previsti nel PSC per lavorazioni interferenti; c) degli impianti di terra e di protezione contro le scariche atmosferiche, degli impianti antincendio, degli impianti di evacuazione fumi; d) dei mezzi e servizi di protezione collettiva; e) delle procedure contenute nel PSC e previste per specifici motivi di sicurezza; f) degli eventuali interventi finalizzati alla sicurezza e richiesti per lo sfasamento spaziale o temporale delle lavorazioni interferenti; g) delle misure di coordinamento relative all'uso comune di apprestamenti, attrezzature, infrastrutture, mezzi e servizi di protezione collettiva. 4.1.2. Per le opere rientranti nel campo di applicazione del D.Lgs. n. 163 del 12 aprile 2006 e successive modifiche e per le quali non é prevista la redazione del PSC ai sensi del Titolo IV Capo I,del presente decreto, le amministrazioni appaltanti, nei costi della sicurezza stimano, per tutta la durata delle lavorazioni previste nel cantiere, i costi delle misure preventive e protettive finalizzate alla sicurezza e salute dei lavoratori. 4.1.3. La stima dovrà essere congrua, analitica per voci singole, a corpo o a misura, riferita ad elenchi prezzi standard o specializzati, oppure basata su prezziari o listini ufficiali vigenti nell'area interessata, o sull'elenco prezzi delle misure di sicurezza del committente; nel caso in cui un elenco prezzi non sia applicabile o non disponibile, si farà riferimento ad analisi costi complete e desunte da indagini di mercato. Le singole voci dei costi della sicurezza vanno calcolate considerando il loro costo di utilizzo per il cantiere interessato che comprende, quando applicabile, la posa in opera ed il successivo smontaggio, l'eventuale manutenzione e l'ammortamento. 4.1.4. I costi della sicurezza così individuati, sono compresi nell'importo totale dei lavori, ed individuano la parte del costo dell'opera da non assoggettare a ribasso nelle offerte delle imprese esecutrici 4.1.5. Per la stima dei costi della sicurezza relativi a lavori che si rendono necessari a causa di varianti in corso d'opera previste dall'articolo 132 del D.Lgs. n. 163 del 12 aprile 2006 e successive modifiche, o dovuti alle variazioni previste dagli articoli 1659, 1660, 1661 e 1664, secondo comma, del codice civile, si applicano le disposizioni contenute nei punti 4.1.1, 4.1.2 e 4.1.3. I costi della sicurezza così individuati, sono compresi nell'importo totale della variante, ed individuano la parte del costo dell'opera da non assoggettare a ribasso. 4.1.6. Il direttore dei lavori liquida l'importo relativo ai costi della sicurezza previsti in base allo stato di avanzamento lavori, previa approvazione da parte del coordinatore per l'esecuzione dei lavori quando previsto.

11.0 DOCUMENTI INERENTI LA SICUREZZA E L’IGIENE DEL LAVORO Fermo restando l’obbligo di legge da parte del committente e/o responsabile dei lavori (art. 90 comma 9

D.Lgs. 81/08 come modificato dal D.L.vo 106/09 ) , si riporta a seguito l’elenco dei documenti da consegnare al

committente/responsabile lavori come previsto nell’ALLEGATO XVII D.Lgs. 81/08 come modificato dal D.L.vo

106/09..

Dei documenti sotto riportati si chiede di consegnare copia al CSE.

IDONEITÀ TECNICO PROFESSIONALE 1) Ai fini della verifica dell’idoneità tecnico professionale le imprese dovranno esibire al committente o al responsabile dei lavori almeno:

a) iscrizione alla camera di commercio, industria ed artigianato con oggetto sociale inerente alla tipologia

dell’appalto

b) documento di valutazione dei rischi di cui all’art. 17, primo comma, lettera a) o autocertificazione di cui

all’art. 29, quinto comma, del presente decreto legislativo

c) documento unico di regolarità contributiva di cui al Decreto Ministeriale 24 ottobre 2007.

d) dichiarazione di non essere oggetto di provvedimenti di sospensione o interdittivi di cui all’art. 14 del

decreto legislativo 106/09.

e) nomina del responsabile del servizio di prevenzione e protezione, degli incaricati dell’attuazione delle

misure di prevenzione incendi e lotta antincendio, di evacuazione, di primo soccorso e gestione

dell’emergenza, del medico competente quando necessario

f) nominativo (i) del (i) rappresentante (i) dei lavoratori per la sicurezza

g) attestati inerenti la formazione delle suddette figure e dei lavoratori prevista dal decreto legislativo 81/08

come modificato dal D.L.vo 106/09

h) elenco dei lavoratori e relativa idoneità sanitaria prevista decreto legislativo 81/08

2) I lavoratori autonomi dovranno esibire almeno: a) iscrizione alla camera di commercio, industria ed artigianato con oggetto sociale inerente alla tipologia

dell’appalto

b) specifica documentazione attestante la conformità alle disposizioni di cui al decreto legislativo 81/08 come

modificato dal D.L.vo 106/09 di macchine, attrezzature e opere provvisionali

c) elenco dei dispositivi di protezione individuali in dotazione

d) attestati inerenti la propria formazione e la relativa idoneità sanitaria previsti dal decreto legislativo 81/08

come modificato dal D.L.vo 106/09

e) documento unico di regolarità contributiva di cui al decreto ministeriale 24-10-2007

3) Nel caso di sub-appalto il datore di lavoro committente verifica l’idoneità tecnico-professionale dei subappaltatori con gli stessi criteri di cui al precedente punto 1.

STIMA DEI COSTI DELLA SICUREZZA ( D.Lgs. 8 1/2008 ALLEGATO XV punto. 2.1.2. lettera l e 4)

I lavori oggetti del primo stralcio sono per la gran parte costituiti da opere provvisionali che coincidono con gli

apprestamenti previsti nel PSC. Per tale motivo si omette l’analisi del costo dettagliato delle voci degli oneri della

sicurezza. Dall’analisi dei prezzi medi della provincia di Reggio Emilia si deduce che l’incidenza della sicurezza

sull’entità del lavoro corrisponde a circa il 5 % dell’ammontare dei lavori per un importo di circa € 300