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RISCHIO CLIN Piano PREMESSA La Direzione Aziendale ha affidato a Tecnico Patrimoniale e UOC DAPS La logica alla base di tale attività c componenti aziendali, ognuna nell puntuale inquadramento della prob logica di integrazione delle diverse “ Il Gruppo di Lavoro ha preso atto d Risk Management e in particolare 2017 ( gli allegati sono agli atti della Il Gruppo di Lavoro ha individuat valutazione del rischio e conseguen Fattore legato alla complessità del p ambientale / strutturale, Fattore attre A tali variabili è stato attribuito riportato: 1. Fattore legato alla complessità 2. Fattore legato al personale di a 3. Fattore ambientale / struttural 4. Fattore attrezzature e ausili - p 5. Fattore legato alla aderenza all AZIENDA Via del Te PEC RE Tel. 07462796 Funzionario Resp NICO E SICUREZZA DEL PAZ o di prevenzione delle cadute alle strutture: UOSD Risk Management, UOS S la definizione di un piano di prevenzione per congiunta è quella di una visione sistemica l’ambito delle proprie funzioni possa forni blematica e alla identificazione dei consegu “sicurezze aziendali”. della attività di reportistica e di analisi effettua i dati del corrente anno (Allegato n.1 Anali a UOSD Risk Management)). to le strutture in cui in prima battuta, focal ntemente ha deciso di prendere in considerazi paziente e sua fragilità, Fattore legato al perso rezzature e ausili e Fattore legato alla aderenz un peso in percentuale nella graduazione de à del paziente e sua fragilità – peso 40%; assistenza – peso 30%; le - peso 10%; peso 10%; le procedure - peso 10%; UNITA SANITARIA LOCALE RIETI erminillo, 42 –02100 RIETI – Tel. 07462781 C: [email protected] C.F. e P.I. 00821180577 UOSD Risk Management e Qualità ESPONSABILE: Dr.ssa Manuela Serva 616 Fax 0746279631 – e-mail:[email protected] ponsabile per quanto comunicato: Dr.ssa Manuela Serva 1 ZIENTE S Ingegneria Clinica, UOC r le cadute. dei rischi dove le diverse ire un utile contributo al uenti correttivi secondo la ata negli anni dalla UOSD isi delle cadute Reporting alizzare l’attenzione per la ione una serie di variabili: onale di assistenza, Fattore za alle procedure. el rischio come di seguito

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RISCHIO CLINICO E SICUREZZA DEL PAZIENTEPiano di prevenzione delle cadute

PREMESSA La Direzione Aziendale ha affidato alle strutture: UOSD Risk ManaTecnico Patrimoniale e UOC DAPS La logica alla base di tale attività congiunta è quella di una visione sistemica dei rischi dove le diverse componenti aziendali, ognuna nell’ambito delle proprie funzioni possa fornire un utile contributo puntuale inquadramento della problematica e alla identificazlogica di integrazione delle diverse “sicurezze aziendali” Il Gruppo di Lavoro ha preso atto della attività di reportistica e di analisi effettuata negli anni dalla UOSD Risk Management e in particolare i dati del2017 ( gli allegati sono agli atti della UOSD Risk Management)Il Gruppo di Lavoro ha individuato le strutture in cui in prima battutavalutazione del rischio e conseguentemente ha deciso di prendere in considerazione una serie di variabiliFattore legato alla complessità del paziente e sua fragilità, Fattore legato al personale di assistenza, Fattore ambientale / strutturale, Fattore attrezzature e ausili e Fattore legato alla aderenza alle procedure. A tali variabili è stato attribuito riportato:

1. Fattore legato alla complessità de

2. Fattore legato al personale di assistenza

3. Fattore ambientale / strutturale

4. Fattore attrezzature e ausili - peso 10%;

5. Fattore legato alla aderenza alle procedure

AZIENDA UNITA SANITARIA LOCALE RIETIVia del Terminillo, 42

– PEC:

RESPONSABILE: Dr.ssa Manuela SeTel. 0746279616 Fax 0746279631

Funzionario Respons

RISCHIO CLINICO E SICUREZZA DEL PAZIENTEPiano di prevenzione delle cadute

La Direzione Aziendale ha affidato alle strutture: UOSD Risk Management, UOS Ingegneria Clinica,e UOC DAPS la definizione di un piano di prevenzione per le cadute.

base di tale attività congiunta è quella di una visione sistemica dei rischi dove le diverse ognuna nell’ambito delle proprie funzioni possa fornire un utile contributo

puntuale inquadramento della problematica e alla identificazione dei conseguenti correttivi secondo la logica di integrazione delle diverse “sicurezze aziendali”.

Il Gruppo di Lavoro ha preso atto della attività di reportistica e di analisi effettuata negli anni dalla UOSD Risk Management e in particolare i dati del corrente anno (Allegato n.1 Analisi delle cadute Reporting

( gli allegati sono agli atti della UOSD Risk Management)). Il Gruppo di Lavoro ha individuato le strutture in cui in prima battuta, focalizzare l’attenzione per la valutazione del rischio e conseguentemente ha deciso di prendere in considerazione una serie di variabili

omplessità del paziente e sua fragilità, Fattore legato al personale di assistenza, Fattore ientale / strutturale, Fattore attrezzature e ausili e Fattore legato alla aderenza alle procedure.

un peso in percentuale nella graduazione del rischio come di seguito

omplessità del paziente e sua fragilità – peso 40%;

Fattore legato al personale di assistenza – peso 30%;

Fattore ambientale / strutturale - peso 10%;

peso 10%;

derenza alle procedure - peso 10%;

AZIENDA UNITA SANITARIA LOCALE RIETI Via del Terminillo, 42 –02100 RIETI – Tel. 07462781

PEC: [email protected]. e P.I. 00821180577

UOSD Risk Management e Qualità RESPONSABILE: Dr.ssa Manuela Serva

Tel. 0746279616 Fax 0746279631 – e-mail:[email protected] Funzionario Responsabile per quanto comunicato: Dr.ssa Manuela Serva

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RISCHIO CLINICO E SICUREZZA DEL PAZIENTE

gement, UOS Ingegneria Clinica, UOC la definizione di un piano di prevenzione per le cadute.

base di tale attività congiunta è quella di una visione sistemica dei rischi dove le diverse ognuna nell’ambito delle proprie funzioni possa fornire un utile contributo al

ne dei conseguenti correttivi secondo la

Il Gruppo di Lavoro ha preso atto della attività di reportistica e di analisi effettuata negli anni dalla UOSD Analisi delle cadute Reporting

focalizzare l’attenzione per la valutazione del rischio e conseguentemente ha deciso di prendere in considerazione una serie di variabili :

omplessità del paziente e sua fragilità, Fattore legato al personale di assistenza, Fattore ientale / strutturale, Fattore attrezzature e ausili e Fattore legato alla aderenza alle procedure.

un peso in percentuale nella graduazione del rischio come di seguito

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Sulla scorta di quanto sopra è stata definita la seguente matrice per la valutazione del rischio.

Pesi/Incidenza

Strutture

Att

rezz

atur

e

Str

uttu

re

Per

sona

le

Paz

ient

e

Pro

cedu

re

10% 10% 30% 40% 10%

SPDC

MALATTIE INFETTIVE

MEDFAST

MEDINEF

GERIMED

DEG INF

WEEK

CARDIOLOGIA

ORTOPEDIA

LONG SURGERY

OSTETRICIA

Le strutture coinvolte hanno elaborato il dato per quanto di pertinenza come di seguito dettagliato nella seguente relazione. Il dato rilevato, dalle singole strutture, viene integrato al fine di elaborare proposte di miglioramento che potranno e dovranno essere strutturate in obiettivi concreti e raggiungibili da condividere successivamente con la Direzione Strategica Aziendale.

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1 - VALUTAZIONE DELLA VARIABILE: COMPLESSITÀ DEL P AZIENTE E SUA FRAGILITÀ – PESO 40% Tale variabile viene valutata dalla UOSD Risk Management Il parametro per la valutazione del rischio è stato individuato nell’età del paziente, relativamente all’età minore o maggiore di 65 anni. La tipologia di paziente, in relazione alla sua fragilità e quindi alla maggiore “predisposizione al rischio caduta”, andrebbe valutata nel complesso di polipatologie che più di altre possono incidere sul rischio (stati di anemizzazione, patologie cardioipertensive, ipotensioni arteriose, gravi insufficienze respiratorie). In questa fase dell’analisi non avendo a disposizione dati riferiti a tali aspetti e su cui invece potrebbe essere ipotizzata una attività di reportistica in collaborazione con il Sistema Informativo Aziendale utile per una più puntuale mappatura del paziente fragile e finalizzata quindi anche al miglioramento di livelli di assistenza e di clinica. In questa fase si è ritenuto comunque utile focalizzare l’attenzione alla fragilità del paziente presumendo che il fattore età (ultrasessantacinquenne) diventa comunque un fattore incrementale di rischio in virtù di polipatologie presumibilmente presenti in tale fascia di età. In ragione di quanto sopra sono state richieste alla UOSD ACESIS i dati relativi ai ricoveri (Allegato n. 2 ( gli allegati sono agli atti della UOSD Risk Management)) con la rilevazione della media dei pazienti ultrasessantacinquenni nelle UU.OO. interessate nel periodo Gennaio / Ottobre 2017. Evidenziate le percentuali, sono state definite le fasce di rischio stabilendo che:

- una media di pazienti ricoverati con età maggiore o uguale a 65 minore del 60% determina un indice di RISCHIO BASSO,

- una media di pazienti ricoverati con età maggiore o uguale a 65 compresi tra il 60% e il 70% determina un indice di RISCHIO MEDIO;

- una media di pazienti ricoverati con età maggiore o uguale a 65 maggiore del 70% determina un indice di RISCHIO ALTO;

Una considerazione a parte e condivisa dal Gruppo di Lavoro è stata quella alla UOC Servizio di Diagnosi e Cura (SPDC) in cui viene assimilato il fattore età come maggiore di 65 anni alla tipologia di paziente che, seppure largamente rappresentato nella fascia minore di anni 65, viene equiparata a struttura a RISCHIO più alto (GERIMED) in quanto tali pazienti, per le patologie da cui sono affetti e per i farmaci assunti si configurano come pazienti ad elevato rischio caduta. Tale dato è confermato dalla elaborazione effettuata dalla UOSD Risk Management che rappresentando il numero delle cadute nell’anno in relazione ai ricoveri effettuati vede proprio al primo posto la struttura SPDC.

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Nella tabella seguente e relativo grafico viene esplicitata la rappdistinti per età.

Strutture > = 65 ANNI

SPDC 10%

MALATTIE INFETTIVE 43%

MEDFAST 68%

MEDINEF 82%

GERIMED 93%

DEG

INFERMIERISTICA 82%

WEEK 61%

CARDIOLOGIA 75%

ORTOPEDIA 58%

LONG SURGERY 69%

OSTETRICIA 3%

Classificazione Rischio delle UO individuate

da 70% a 100% ALTO RISCHIO

da 60 % a 70 % MEDIO RISCHIO

meno di 60% BASSO RISCHIO

DDD

0%

20%

40%

60%

80%

100%

10%

43%

68%

Media pazienti età > = 65 ANNI

Nella tabella seguente e relativo grafico viene esplicitata la rappresentazione percentuale dei ricoveri

> = 65 ANNI < 65 ANNI

90%

57%

32%

18%

7%

8%

39%

25%

42%

31%

97%

delle UO individuate

ALTO RISCHIO

MEDIO RISCHIO

BASSO RISCHIO

82%93%

82%61%

75%58%

69%

Media pazienti età > = 65 ANNI

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resentazione percentuale dei ricoveri

69%

3%

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* dato riferito alle valutazioni di cui sopra

ALTO RISCHIO

*

RISCHIO UU.OO.

MEDIO RISCHIO

BASSO RISCHIO

5

BASSO RISCHIO

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2 - VALUTAZIONE DELLA VARIABILE: FATTORE LEGATO AL PERSONALE DI ASSISTENZA – PESO 30% Tale variabile viene valutata dalla UOC DAPS

Rischio cadute: analisi del problema.

Le cadute dei pazienti nelle strutture sanitarie rientrano tra gli eventi avversi più frequenti e possono determinare conseguenze immediate o tardive anche gravi, fino a condurre, in alcuni casi, alla morte del paziente. Lo scopo del lavoro effettuato è quello di valutare il rischio cadute attraverso l’ identificazione dei fattori determinanti legati all’assistenza. Il fine dell’indagine effettuata è quello di fornire strumenti di miglioramento della governance delle risorse umane, individuando indicatori di rischio in grado di condizionare le politiche quali-quantitative nelle scelte legate all’allocazione del personale.

L’ analisi è stata condotta in 11 Strutture di degenza medica e chirurgica dell’Ospedale di Rieti, di seguito elencate: 1. GERIMED 2. MEDINEF 3. MEDICINA FAST 4. MALATTIE INFETTIVE 5. CARDIOLOGIA 6. SPDC 7. DEGENZA INFERMIERISTICA 8. OSTETRICIA/GINECOLOGIA 9. ORTOPEDIA/TRAUMATOLOGIA 10. LONG SURGERY 11. WEEK SURGERY

l’analisi ha preso in considerazione criteri considerati fondamentali per il mantenimento di standard assistenziali elevati: 1) Competenze del personale infermieristico e di supporto; 2) Standard di personale necessario a garantire una dotazione organica ottimale.

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Dall’ analisi effettuata nelle 10 Strutture sopraelencate è stato calcolato il rischio cadute dei pazientattraverso la comparazione dei due criteri e suddiviso in:RISCHIO BASSO

RISCHIO MEDIO

RISCHIO ALTO

il risultato finale rappresenta una valutazione integrata della Struttura presa in esame, in relazione ai diversi parametri considerati:

Criteri utilizzati per il calcolo delle competenze Per competenza si intende il risultato di un processo di crescita professionale e personale che si acquisisce nel tempo ( esperienza lavorativa). Sono stati individuati dei periodi di riferimento per l’ anzianità

< 1 anno Tra 1 e 5 anni >5 anni questo ha consentito di suddividere la popolazione infermieristica e del personale di supporto, di ogni struttura, in funzione dell’età di servizio.La percentuale espressa da ogni gruppo di dipendl’utilizzo di coefficienti che ne hanno corretto il peso in maniera proporzionale rispetto alla fascia di anzianità di servizio:

0,8 se anzianità < di 1 anno; 0,9 se anzianità tra 1 e 5 anni; 1 se anzian

In riferimento all’indicatore di cui sopra, dal calcolo effettuato, è risultato che le strutture di degenza medica, ovvero la GERIMED e l’ UOC MALATTIE INFETTIVE, hanno rischio medio, in relazione alle cadute pazienti, per quello che riguinvece, sono a rischio basso.

Dall’ analisi effettuata nelle 10 Strutture sopraelencate è stato calcolato il rischio cadute dei pazientattraverso la comparazione dei due criteri e suddiviso in:

il risultato finale rappresenta una valutazione integrata della Struttura presa in esame, in relazione ai diversi

utilizzati per il calcolo delle competenze

Per competenza si intende il risultato di un processo di crescita professionale e personale che si acquisisce

Sono stati individuati dei periodi di riferimento per l’ anzianità che sono;

< 1 anno Tra 1 e 5 anni >5 anni

questo ha consentito di suddividere la popolazione infermieristica e del personale di supporto, di ogni struttura, in funzione dell’età di servizio. La percentuale espressa da ogni gruppo di dipendenti è stata successivamente modificata attraverso l’utilizzo di coefficienti che ne hanno corretto il peso in maniera proporzionale rispetto alla fascia di

0,8 se anzianità < di 1 anno; 0,9 se anzianità tra 1 e 5 anni; 1 se anzian

In riferimento all’indicatore di cui sopra, dal calcolo effettuato, è risultato che le strutture di degenza medica, ovvero la GERIMED e l’ UOC MALATTIE INFETTIVE, hanno rischio medio, in relazione alle cadute pazienti, per quello che riguarda le competenze infermieristiche, rispetto alle altre 8 Strutture che,

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Dall’ analisi effettuata nelle 10 Strutture sopraelencate è stato calcolato il rischio cadute dei pazienti

il risultato finale rappresenta una valutazione integrata della Struttura presa in esame, in relazione ai diversi

Per competenza si intende il risultato di un processo di crescita professionale e personale che si acquisisce

questo ha consentito di suddividere la popolazione infermieristica e del personale di supporto, di ogni

enti è stata successivamente modificata attraverso l’utilizzo di coefficienti che ne hanno corretto il peso in maniera proporzionale rispetto alla fascia di

0,8 se anzianità < di 1 anno; 0,9 se anzianità tra 1 e 5 anni; 1 se anzianità < di 5 anni

In riferimento all’indicatore di cui sopra, dal calcolo effettuato, è risultato che le strutture di degenza medica, ovvero la GERIMED e l’ UOC MALATTIE INFETTIVE, hanno rischio medio, in relazione alle

arda le competenze infermieristiche, rispetto alle altre 8 Strutture che,

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Per quanto riguarda gli operatori di supporto, invece, dal risultato ottenuto si evince rischio medio per l’ UOC MALATTIE INFETTIVE E OSTETRICIA/GINECOGERIMED, CARDIOLOGIA E SPDC, dovuto alla carenza di personale ausiliario nelle strutture stesse. Le restanti 4 Unità Operative hanno riportato rischio basso di caduta dei pazienti.

Nelle successive tabelle vengono riportati

RISCHIO CADUTE IN RELAZIONE ALL’ESPERIENZA/COMPETENZE INFERMIERISTICHE RISCHIO

Per quanto riguarda gli operatori di supporto, invece, dal risultato ottenuto si evince rischio medio per l’ UOC MALATTIE INFETTIVE E OSTETRICIA/GINECOLOGIA, alto STRUTTURA MEDINEF, GERIMED, CARDIOLOGIA E SPDC, dovuto alla carenza di personale ausiliario nelle strutture stesse. Le restanti 4 Unità Operative hanno riportato rischio basso di caduta dei pazienti.

Nelle successive tabelle vengono riportati i risultati inerenti la valutazione delle competenze.

RISCHIO CADUTE IN RELAZIONE ALL’ESPERIENZA/COMPETENZE INFERMIERISTICHE RISCHIO

CADUTE

8

Per quanto riguarda gli operatori di supporto, invece, dal risultato ottenuto si evince rischio medio per l’ LOGIA, alto STRUTTURA MEDINEF,

GERIMED, CARDIOLOGIA E SPDC, dovuto alla carenza di personale ausiliario nelle strutture stesse. Le

i risultati inerenti la valutazione delle competenze.

RISCHIO CADUTE IN RELAZIONE ALL’ESPERIENZA/COMPETENZE INFERMIERISTICHE RISCHIO

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RISCHIO CADUTE IN RELAZIONE ALL’ESPERIENZA/COMPETENZE PERSONALE DI SUPPORTO

Criteri utilizzati per la determinazione degli standard di personale. Per la valutazione dello standard di personale sono state prese in considerazioni variabili relative ai volumi di attività delle singole strutture, l’Indice Standard Organizzativo, rilevato attraverso unaindicazioni fornite dalla Regione Lazio, le ore totali di presenza del personale.A tal fine sono stati presi a riferimento elaborati già prodotti dal altre Aziende Sanitarie Regionali.Nelle tabelle successive vengono evidenziati i risultati supporto per ciascuna struttura presa in esame.

RISCHIO CADUTE IN RELAZIONE ALL’ESPERIENZA/COMPETENZE PERSONALE DI SUPPORTO

per la determinazione degli standard di personale.

Per la valutazione dello standard di personale sono state prese in considerazioni variabili relative ai volumi di attività delle singole strutture, l’Indice Standard Organizzativo, rilevato attraverso unaindicazioni fornite dalla Regione Lazio, le ore totali di presenza del personale. A tal fine sono stati presi a riferimento elaborati già prodotti dal altre Aziende Sanitarie Regionali.Nelle tabelle successive vengono evidenziati i risultati legati al fabbisogno di personale infermieristico e di supporto per ciascuna struttura presa in esame.

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RISCHIO CADUTE IN RELAZIONE ALL’ESPERIENZA/COMPETENZE PERSONALE DI SUPPORTO

Per la valutazione dello standard di personale sono state prese in considerazioni variabili relative ai volumi di attività delle singole strutture, l’Indice Standard Organizzativo, rilevato attraverso una stima dalle

A tal fine sono stati presi a riferimento elaborati già prodotti dal altre Aziende Sanitarie Regionali. legati al fabbisogno di personale infermieristico e di

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N.B. Le tabelle utilizzate per il calcolo degli standard di personale infermieristico e di supporto sono state estrapolate da

organica a tendere” della ex ASL Roma H, resa nota con atto delib.D.G. n.907 del 30,12,2015

N.B. Le tabelle utilizzate per il calcolo degli standard di personale infermieristico e di supporto sono state estrapolate dal dal

organica a tendere” della ex ASL Roma H, resa nota con atto delib.D.G. n.907 del 30,12,2015

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l dal documento aziendale “Dotazione

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FABBISOGNO PERSONALE INFERMIERISTICO STRUTTURE DEGE NZA

Esempio : GERIMED (Tot PL 48 x tasso occupazionale

giornaliere 8 x anno 365gg:standard ore annue 1454 = 20.61) Fabbisogno Infermieri Stimato = 21 Unità.

FABBISOGNO PERSONALE INFERMIERISTICO STRUTTURE DEGE NZA

Esempio : GERIMED (Tot PL 48 x tasso occupazionale 0.93%xcoeff.rischio basso 0.23x presenze

giornaliere 8 x anno 365gg:standard ore annue 1454 = 20.61) Fabbisogno Infermieri Stimato = 21 Unità.

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FABBISOGNO PERSONALE INFERMIERISTICO STRUTTURE DEGE NZA

0.93%xcoeff.rischio basso 0.23x presenze

giornaliere 8 x anno 365gg:standard ore annue 1454 = 20.61) Fabbisogno Infermieri Stimato = 21 Unità.

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Per quanto riguarda l’ UOC SPDC, il coefficiente (1) di complessità assistenziale di riferimento, corrisponde al valore tra l’alta complessità (0.53) e l’assistenza intensiva (2). Il valore convenzionalmente adottato è pari a 1, come da standard nazionale utilizzato per il calcolo del fabbisogno di personale infermieristico nelle strutture di degenza di Diagnosi e

FABBISOGNO PERSONALE DI SUPPORTO STRUTTURE DEGENZA

Esempio : GERIMED (Tot PL 48 x tasso occupazionale 0.93%xcoeff.rischio basso 0.18x presenze giornaliere 6 x anno 365gg:standard ore annue 1454 = 12,10) Fabbisogno OSS Stimato = 12 Unità Di seguito riportiamo le tabelle di valutazione totale, dell’analisi svolta attraverso i 2 indicatori utilizzati e analiticamente descritti, per la valutazione del rischio cadute/Struttura distinto per profilo professionale

Per quanto riguarda l’ UOC SPDC, il coefficiente (1) di complessità assistenziale di riferimento, l valore tra l’alta complessità (0.53) e l’assistenza intensiva (2).

Il valore convenzionalmente adottato è pari a 1, come da standard nazionale utilizzato per il calcolo del fabbisogno di personale infermieristico nelle strutture di degenza di Diagnosi e Cura.

FABBISOGNO PERSONALE DI SUPPORTO STRUTTURE DEGENZA

Esempio : GERIMED (Tot PL 48 x tasso occupazionale 0.93%xcoeff.rischio basso 0.18x presenze giornaliere 6 x anno 365gg:standard ore annue 1454 = 12,10) Fabbisogno OSS Stimato = 12 Unità

seguito riportiamo le tabelle di valutazione totale, dell’analisi svolta attraverso i 2 indicatori utilizzati e analiticamente descritti, per la valutazione del rischio cadute/Struttura distinto per profilo professionale

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Per quanto riguarda l’ UOC SPDC, il coefficiente (1) di complessità assistenziale di riferimento,

Il valore convenzionalmente adottato è pari a 1, come da standard nazionale utilizzato per il calcolo del Cura.

FABBISOGNO PERSONALE DI SUPPORTO STRUTTURE DEGENZA

Esempio : GERIMED (Tot PL 48 x tasso occupazionale 0.93%xcoeff.rischio basso 0.18x presenze giornaliere 6 x anno 365gg:standard ore annue 1454 = 12,10) Fabbisogno OSS Stimato = 12 Unità

seguito riportiamo le tabelle di valutazione totale, dell’analisi svolta attraverso i 2 indicatori utilizzati e analiticamente descritti, per la valutazione del rischio cadute/Struttura distinto per profilo professionale

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Nella tabella seguente, i risultati del rischio cadute in relazione alla qualità dell’assistenza erogatarisultati del rischio cadute in relazione alla qualità dell’assistenza erogata

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risultati del rischio cadute in relazione alla qualità dell’assistenza erogata

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Conclusioni Il risultato ottenuto dall’analisi effettuata e riferita allo standard di personale di supporto ha evidenziato , nella nostra Azienda, la necessità, principalmensupporto all’assistenza. Il personale di supporto, rappresenta dunque una figura fondamentale, necessaria per coadiuvare l’ infermiere nello svolgimento delle attività legate all’assistenza, attraversomigliorino la qualità, indipendentemente dalla complessità assistenziale legata alla patologia.Dallo studio sono altresì emerse ulteriori criticità soprattutto in relazione alla gestione e allocazione del personale neoassunto, in considerazione dello skill mix presente nelle Strutture dell’ospedale di Rieti, che dovranno inevitabilmente spingere alla realizzazione di piani di miglioramento finalizzati alla riduzione dei rischi appena descritti. In conclusione, la rilevazione ha fatto emergere differenze, in alcuni casi significative, legate alle caratteristiche quali-quantitative presenti in tutte le Strutture prese in esame.In particolare è stata rivelata un'importante associazione tra le cadute verificatesi nelle Struttospedaliere con ed i rischi assistenziali connessi alle medesime degenze.Tale importante rilievo sarà sicuramente oggetto di ulteriori approfondimenti da parte del Dipartimento delle Professioni Sanitarie.

Il risultato ottenuto dall’analisi effettuata e riferita allo standard di personale di supporto ha evidenziato , nella nostra Azienda, la necessità, principalmente, di investire risorse relativamente al personale di

Il personale di supporto, rappresenta dunque una figura fondamentale, necessaria per coadiuvare l’ infermiere nello svolgimento delle attività legate all’assistenza, attraverso l’attivazione di processi che ne migliorino la qualità, indipendentemente dalla complessità assistenziale legata alla patologia.Dallo studio sono altresì emerse ulteriori criticità soprattutto in relazione alla gestione e allocazione del

unto, in considerazione dello skill mix presente nelle Strutture dell’ospedale di Rieti, che dovranno inevitabilmente spingere alla realizzazione di piani di miglioramento finalizzati alla riduzione dei

one ha fatto emergere differenze, in alcuni casi significative, legate alle quantitative presenti in tutte le Strutture prese in esame.

In particolare è stata rivelata un'importante associazione tra le cadute verificatesi nelle Struttospedaliere con ed i rischi assistenziali connessi alle medesime degenze. Tale importante rilievo sarà sicuramente oggetto di ulteriori approfondimenti da parte del Dipartimento

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Il risultato ottenuto dall’analisi effettuata e riferita allo standard di personale di supporto ha evidenziato , te, di investire risorse relativamente al personale di

Il personale di supporto, rappresenta dunque una figura fondamentale, necessaria per coadiuvare l’ l’attivazione di processi che ne

migliorino la qualità, indipendentemente dalla complessità assistenziale legata alla patologia. Dallo studio sono altresì emerse ulteriori criticità soprattutto in relazione alla gestione e allocazione del

unto, in considerazione dello skill mix presente nelle Strutture dell’ospedale di Rieti, che dovranno inevitabilmente spingere alla realizzazione di piani di miglioramento finalizzati alla riduzione dei

one ha fatto emergere differenze, in alcuni casi significative, legate alle

In particolare è stata rivelata un'importante associazione tra le cadute verificatesi nelle Strutture

Tale importante rilievo sarà sicuramente oggetto di ulteriori approfondimenti da parte del Dipartimento

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3 - VALUTAZIONE DELLA VARIABILE: FATTORE AMBIENTAL E / STRUTTURALE – PESO 10% Tale variabile viene valutata dalla UOC Tecnico Patrimoniale ANALISI DELLO STATO DI FATTO Una percentuale di cadute è senz’altro da attribuire a fattori strutturali / ambientali intrinseci al complesso ospedaliero. La maggior parte delle cadute avvengono nella camera di degenza nel salire e nello scendere dal letto, nel percorso dalla camera al bagno e in bagno durante l’igiene personale. I reparti che sono stati esaminati vanno da ambienti vetusti a reparti recentemente ristrutturati. Nelle strutture più vecchie ovviamente si possono osservare i problemi maggiori: - assenza di bagno in camera con la conseguenza che il paziente deve effettuare un percorso più lungo per

raggiungere i servizi igienici che in genere sono collocati all’estremità dei reparti;

- pavimenti e scale scivolosi a causa del consumo e assenza di soluzioni antiscivolo;

- illuminazione carente in alcune aree;

- bagni senza supporti per sollevarsi dal WC o per fare la doccia;

- mancanza di corrimano fissi che accompagnano il paziente durante il movimento.

Nelle strutture recentemente ristrutturate sono state eliminate numerose criticità presenti in quelle più vecchie, la più importante è quella legata alla riduzione del percorso camera / bagno in quanto sono stati previsti servizi igienici all’interno della stanza di degenza. Dall’analisi effettuata comunque sono emerse alcune criticità che di seguito vengono riportate: - illuminazione carente in alcune aree;

- bagni senza supporti per sollevarsi dal WC o per fare la doccia;

- mancanza di corrimano fissi che accompagnano il paziente durante il movimento.

La rilevazione dello stato di adeguatezza dell’unità operativa ospedaliera, rispetto il rischio caduta, è stato effettuato attraverso la compilazione di una check - list che riporta tutta una serie di indicatori, in numero pari a 86, che valutano sia gli ambienti interni al reparto (stanze di degenza, corridoi, servizi), che quelli immediatamente esterni (atri, scale, ecc.). Tali indicatori riguardano l’adeguatezza dimensionale dei vari ambienti, lo stato delle pavimentazioni, la sufficiente illuminazione sia naturale che artificiale, la presenza di ausili per il sostegno nei bagni e corridoi, ecc.. Di seguito viene riportata le check – list relativa alla singola unità operativa.

UNITA' OPERATIVA: SPAZI COMUNI ESTERNI ALL' UO/SERVIZIO PAVIMENTI assenza pavimenti scivolosi assenza dislivelli assenza ostacoli presenza cartello di pericolo durante lavaggio pavimenti CORRIDOI presenza corrimano illuminazione diurna idonea illuminazione notturna idonea

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assenza di ostacoli larghezza che permetta di muoversi agevolmente SCALE presenza corrimano su almeno un lato gradini dotati di anti scivolo SPAZI COMUNI INTERNI ALL'UO/SERVIZIO PAVIMENTI assenza pavimenti scivolosi assenza dislivelli assenza ostacoli presenza cartello di pericolo durante lavaggio pavimenti CORRIDOI presenza corrimano illuminazione diurna idonea illuminazione notturna idonea assenza di ostacoli larghezza che permetta di muoversi agevolmente BAGNI dimensione minima rispettata apertura porta sufficiente pavimento non scivoloso interruttori accessibili interruttori visibili al buio illuminazione diurna adeguata illuminazione notturna adeguata doccia vasca doccia/vasca con dotazione di ausili (maniglie) campanelli di chiamata raggiungibili doccia/vasca e dai sanitari tappetini antiscivolo specchi accessibili a chi è seduto water adattabili in altezza (o con ausili inseribili) alza water e maniglioni ribaltabili doccetta inserita sul davanti del water rubinetti con leve lunghe accessibili con carrozzina larghezza porte adeguata assenza ingombri non rimovibili spazio libero adeguato per all'utilizzo di sollevatore/ausili per igiene altezza wc da un lato wc spazio libero STANZE DI DEGENZA CAMERE DI DEGENZA dimensione minima rispettata apertura porta verso l'esterno veneziane/tende

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interruttori visibili al buio luci personali sulla testata del letto interruttori accessibili illuminazione diurna idonea illuminazione notturna sufficiente luci notturne percorso camera-bagno lo spazio tra i letti, o tra letto sufficiente lo spazio in fondo al letto sufficiente assenza di ingombri non rimovibili larghezza porta idonea spazio tra letto e pavimento sufficiente mobilio stabile e ordinato assenza di tappeti pavimenti asciutti e senza cera assenza di spigoli sporgenti assenza di fili elettrici mal posizionati presenza maniglioni che servono per deambulazione paziente BAGNI dimensione minima rispettata apertura porta sufficiente pavimento non scivoloso interno camera interruttori accessibili interruttori visibili al buio illuminazione diurna adeguata illuminazione notturna adeguata doccia vasca doccia/vasca con dotazione di ausili (maniglie) campanelli di chiamata raggiungibili doccia/vasca e dai sanitari tappetini antiscivolo specchi accessibili a chi è seduto water adattabili in altezza (o con ausili inseribili) alza water e maniglioni ribaltabili doccetta inserita sul davanti del water rubinetti con leve lunghe accessibili con carrozzina larghezza porte adeguata assenza ingombri non rimovibili spazio libero adeguato per all'utilizzo di sollevatore/ausili per igiene da un lato wc spazio libero

Una volta terminata la fase ricognitiva, relativa ad ogni unità operativa analizzata, si è cercato di pesare ciascun elemento della check – list (indicatore) in modo da valutare numericamente lo stato di adeguatezza del singolo reparto ospedaliero. E’ stato pertanto introdotto un parametro, chiamato “indice di adeguatezza strutturale” IAS, individuato per ogni singola unità operativa, che può assumere un valore compreso tra zero a cento.

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La determinazione di tale indice è stata effettuata sommando i singoli punteggi attribuiti a tutti gli indicatori della check – list, opportunamente aggregati, e andando successivamente a valutare il punteggio complessivo totalizzato. Su un punteggio massimo di 100 punti totalizzabili per ogni unità operativa si è stabilito di attribuire un valore massimo pari a 20 per gli spazi comuni esterni all’unità operativa, uno pari a 40 per gli spazi comuni interni alla u.o. e uno pari 40 punti per le stanze di degenza. La determinazione di tale indice IAS, ci consente di valutare l’adeguatezza della singola unità operativa (reparto) rispetto il rischio “cadute”, nel modo seguente:

IAS ≥ 80 ≤ 100

L'unità operativa è OTTIMAMENTE ADEGATA in quanto presenta pavimentazioni non scivolose, assenza di dislivelli, illuminazione adeguata sia notturna che diurna, sufficiente dotazione di ausili per il sostegno lungo i percorsi, dimensioni strutturali adeguate, bagno all'interno della camera di degenza con dotazione sufficiente di ausili per il sostegno o con bagno esterno alla degenza ma raggiungibile attraverso un percorso perfettamente sicuro per il paziente (ausili per il sostegno lungo tutto il tratto di percorrenza, illuminazione perfetta sia diurna che notturna, pavimentazioni nuove con un sufficiente coefficiente di attrito, ecc.)

IAS ≥ 40 < 80

L'unità operativa è MEDIAMENTE ADEGUATA in quanto presenta pavimentazione non scivolosa, assenza di dislivelli, illuminazione adeguata, scarsa dotazione di ausili per il sostegno lungo i percorsi, dimensioni strutturali adeguate, presenta bagni sia all'interno della camera di degenza che all’esterno con insufficienti ausili per il sostegno

IAS ≥ 0 < 40

L'unità operativa è ad SCARSAMENTE ADEGUATA in quanto presenta pavimentazione scivolosa ed a tratti ammalorata, con presenza anche di dislivelli, illuminazione sufficientemente adeguata, assenza di dotazione di ausili per il sostegno, dimensioni strutturali al limite dei minimi previsti dalle norme, priva di bagni interni alla degenza, presenza di bagni comuni da adeguare dimensionalmente e privi di ausili per il sostegno

I risultati dell’indagine effettuata vengono sintetizzati nella tabella e grafico che seguono. Nella sezione “ALLEGATI” ( gli allegati sono agli atti della UOSD Risk Management) vengono riportate tutte le schede di dettaglio relative ad ogni singola unità operativa.

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19

CA

RD

IOLO

GIA

DE

GE

NZ

A

INF

ER

MIE

RIS

TIC

A

GE

.RI.M

ED

LON

G S

UR

GE

RY

MA

LAT

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IN

FE

TT

IVE

ME

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INA

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ST

ME

.DI.N

E.F

OR

TO

PE

DIA

-

TR

AU

MA

TO

LOG

IA

OS

TE

TR

ICIA

/ G

INE

CO

LOG

IA

SP

DC

WE

EK

SU

RG

ER

Y

SPAZI COMUNI ESTERNI ALL' UO/SERVIZIO

16,00 16,00 16,00 16,00 18,00 16,00 16,00 16,00 16,00 16,00 16,00

SPAZI COMUNI INTERNI

ALL'UO/SERVIZIO 31,04 34,38 31,71 31,04 28,54 31,71 31,71 31,04 31,71 31,04 31,71

STANZE DI DEGENZA

29,26 29,26 20,00 20,00 29,26 20,00 20,00 29,26 20,00 20,00 29,26

Indice di adeguatezza strutturale IAS

76,30 79,63 67,71 67,04 75,80 67,71 67,71 76,30 67,71 67,04 76,97

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20

DETERMINAZIOENE DEL FATTORE DI RISCHIO AMBIENTALE / STRUTTURALE Determinato l’indice di adeguatezza strutturale I AS è ora possibile calcolare il “Fattore di Rischio Cadute (FRS)” legato alle caratteristiche ambientali e strutturali intrinseche alla singola unità operativa nel modo seguente: FRS = 100 - IAS.

Per valori del Fattore di rischio (FRS) compresi tra 0 e 20 si avrà un basso rischio di caduta, per valori maggiori di 20 e minori/uguali a 60 si avrà un medio rischio di caduta, per valori maggiori di 60 fino a 100, un alto rischio di caduta. Nella tabella seguente viene riportato il valore Fattore di rischio (FRS) per ciascuna unità operativa:

0

10

20

30

40

50

60

70

80

90

100

Indice di adeguatezza strutturale IAS

SPAZI COMUNI ESTERNI ALL' UO/SERVIZIO SPAZI COMUNI INTERNI ALL'UO/SERVIZIO

STANZE DI DEGENZA

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UNITA' OPERATIVA

CARDIOLOGIA

DEGENZA INFERMIERISTICA

GE.RI.MED

LONG SURGERY

MALATTIE INFETTIVE

MEDICINA FAST

ME.DI.NE.F

ORTOPEDIA - TRAUMATOLOGIA

OSTETRICIA – GINECOLOGIA

SPDC

WEEK SURGERY

ANALISI DEI RISULTATI E MISURE DI ADEGUAMENTO Dall’analisi emerge che tutte le unità operative esaminate possiedono un indice di adeguatezza strutturale con punteggio variabile tra 67 e 80 pertanto possono essere classificate come “MEDIAMENTE ADEGUATE” dal punto di vista strutturale aventi pertanto un“MEDIO”..

0,00

10,00

20,00

30,00

40,00

50,00

60,00

70,00

80,00

90,00

100,00

CA

RD

IOLO

GIA

DE

GE

NZ

A

INF

ER

MIE

RIS

TIC

A

GE

.RI.

ME

D

LON

G S

UR

GE

RY

Fattore di rischio (F

UNITA' OPERATIVA Fattore di rischio (FRS)

Entità del rischio

23,70 Medio rischio di caduta

DEGENZA INFERMIERISTICA 20,37 Medio rischio di caduta

32,29 Medio rischio di caduta

32,96 Medio rischio di caduta

24,20 Medio rischio di caduta

32,29 Medio rischio di caduta

32,29 Medio rischio di caduta

TRAUMATOLOGIA 23,70 Medio

GINECOLOGIA 32,29 Medio rischio di caduta

32,96 Medio rischio di caduta

23,03 Medio rischio di caduta

ANALISI DEI RISULTATI E MISURE DI ADEGUAMENTO

Dall’analisi emerge che tutte le unità operative esaminate possiedono un indice di adeguatezza strutturale con punteggio variabile tra 67 e 80 pertanto possono essere classificate come “MEDIAMENTE ADEGUATE” dal punto di vista strutturale aventi pertanto un livello di rischio cadute che può considerarsi

LON

G S

UR

GE

RY

MA

LAT

TIE

IN

FE

TT

IVE

ME

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FA

ST

ME

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NE

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DIA

-

TR

AU

MA

TO

LOG

IA

OS

TE

TR

ICIA

-

GIN

EC

OLO

GIA

Fattore di rischio (FRS)

21

Entità del rischio

Medio rischio di caduta

Medio rischio di caduta

Medio rischio di caduta

Medio rischio di caduta

Medio rischio di caduta

Medio rischio di caduta

Medio rischio di caduta

Medio rischio di caduta

Medio rischio di caduta

Medio rischio di caduta

Medio rischio di caduta

Dall’analisi emerge che tutte le unità operative esaminate possiedono un indice di adeguatezza strutturale con punteggio variabile tra 67 e 80 pertanto possono essere classificate come “MEDIAMENTE

livello di rischio cadute che può considerarsi

SP

DC

WE

EK

SU

RG

ER

Y

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Si devono però fare considerazioni diverse per reparti ormai vetusti (GE.RI.MED, LONG SURGERY, MEDICINA FAST, ME.DI.NE.F, OSTETRICIA - GINECOLOGIA, SPDC) rispetto a quelli di recente ristrutturazione (CARDIOLOGIA, DEGENZA NFERMIERISTICA, MALATTIE INFETTIVE, ORTOPEDIA – TRAUMATOLOGIA, WEEK SURGERY). Nella tabella che segue vengono riportati gli interventi necessari affinché le unità operative “più datate” possano raggiungere un “OTTIMO” livello di adeguatezza:

UNITA' OPERATIVA INTERVENTI DI ADEGUAMENTO

GE.RI.MED, LONG SURGERY, MEDICINA FAST,

ME.DI.NE.F, OSTETRICIA/GINECOLOGIA,

SPDC

SPAZI COMUNI ESTERNI ALL' UO/SERVIZIO

Rifacimento delle pavimentazioni

Installazione di corrimano

gradini delle scale dotati di anti scivolo

SPAZI COMUNI INTERNI ALL'UO/SERVIZIO

PAVIMENTI

Rifacimento delle pavimentazioni

CORRIDOI

presenza corrimano

ILLUMINAZIONE

rivisitazione illuminazione artificiale

BAGNI

adeguamento dimensionale di tutti i bagni in modo da ottenere la totale fruibilità

rifacimento delle pavimentazioni

interruttori visibili al buio

rivisitazione illuminazione artificiale

tappetini antiscivolo

campanelli di chiamata raggiungibili doccia/vasca e dai sanitari

doccia/vasca/water con dotazione di ausili (maniglie)

STANZE DI DEGENZA

CAMERE DI DEGENZA

interruttori visibili al buio

rivisitazione illuminazione artificiale

luci notturne percorso camera-bagno

presenza maniglioni che servono per deambulazione paziente

Mentre nei restanti reparti di recente ristrutturazione (CARDIOLOGIA, DEGENZA NFERMIERISTICA, MALATTIE INFETTIVE, ORTOPEDIA – TRAUMATOLOGIA, WEEK SURGERY) per ottenere un raggiungere un “OTTIMO” livello di adeguatezza, pertanto un basso rischio di caduta, è sufficiente dotare i bagni interni alle camere di degenza di opportuni ausili per il sostegno.

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23

4 - VALUTAZIONE DELLA VARIABILE: FATTORE AMBIENTAL E / STRUTTURALE – PESO 10% Tale variabile viene valutata dalla UO Ingegneria Clinica ANALISI DELLO STATO DI FATTO

A partire dalle statistiche sulle sedi aziendali coinvolte nei casi di caduta di pazienti, il gruppo di lavoro, appositamente costituito, ha scelto di considerare prioritarie le seguenti aree/reparti: Medifast, Week 1 e 2, Long Surgery, Medinef, Gerimed, Ostetricia e Ginecologia, Malattie Infettive, Cardiologia, Ortopedia e Traumatologia, Degenza Infermieristica e SPDC. L’ingegneria Clinica, quindi, ha raccolto i dati relativi allo stato di efficienza e funzionalità dei letti di degenza, delle carrozzine e dei deambulatori, presenti nelle suddette aree/reparti.

Per ciascuno dei tre contributori sopraelencati (letti, carrozzine e deambulatori), sono stati acquisiti dati relativi a differenti elementi che potrebbero avere un’incidenza sul verificarsi o meno di cadute di pazienti. Di seguito si riportano gli elementi esaminati, al fine di ricavare un valore numerico da assegnare alle attrezzature, relativamente al Rischio Sanitario Cadute dei Pazienti. 1. Relativamente al contributore “letti” , per ciascuna delle aree/reparti esaminati, sono stati analizzati i seguenti

elementi: o Numero di letti in dotazione al reparto; o Presenza / assenza sponde; o Funzionalità del sistema frenante; o Regolabilità o meno del letto in altezza; o Altre criticità.

2. Relativamente al contributore “carrozzine”, per ciascuna delle aree/reparti esaminati, sono stati analizzati i seguenti elementi:

o Numero dei deambulatori carrozzine in dotazione al reparto; o Presenza/assenza di criticità nelle parti meccaniche; o Funzionalità del sistema frenante; o Efficienza delle quattro ruote.

3. Relativamente al contributore “deambulatori”, per ciascuna delle aree/reparti esaminati, sono stati analizzati i seguenti elementi:

o Numero dei deambulatori carrozzine in dotazione al reparto; o Presenza/assenza di criticità nelle parti meccaniche; o Efficienza delle quattro ruote.

Analizzando i dati raccolti sono state calcolate le incidenze percentuali di ciascun elemento dei tre contributori presi in esame, attribuendo un peso numerico a ciascuna delle incidenze percentuali così ricavate.

CONTRIBUTORE LETTI % QTY PESO ASSEGNATO

TOT. LETTI I TUTTI I REPARTI ESAMINATI: 255

TOT LETTI SENZA SPONDE: 39,61% 74 0,2

TOT LETTI CON GUASTI AL FRENO: 34,90% 83 0,3

TOT NON REGOLABILI IN ALTEZZA; 69,41% 177 0,5

TOT ALTRE CRITICITA': 6,67% 17

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CONTRIBUTORE CARROZZINE

TOT CARROZZINE

CARROZZINE CON FRENO ROTTO

CARROZZINE PROBLEMI MECCANICI

CARROZZINE PROBLEMI RUOTE

CONTRIBUTORE DEAMBULATORI

TOT. DEAMBULATORI

DEAMBULATORI PROBLEMI MECCANICI

DEAMBULATORI PROBLEMI RUOTE

In questo modo, ipotizzando una incidenza lineare, si è prodotti, il valore assoluto del Rischio Cadute dei Pazienti per ciascuno dei tre contributori presi in esame.Incidenze percentuali di ciascun elemento del Contributore Letti:

Incidenze percentuali di ciascun elemento del Contributore Carrrozzine

Incidenze percentuali di ciascun elemento del Contributore Deambulatori:

0%

20%

40%

60%

80%

TOT LETTI SENZA

SPONDE:

TOT LETTI CON GUASTI AL

0%

20%

40%

60%

CARROZZINE CON FRENO ROTTO

0%5%

10%15%20%25%30%35%40%45%50%

DEAMBULATORI PROBLEMI MECCANICI

% QTY PESO ASSEGNATO

47

12,77% 6

48,94% 23

6,38% 3

% Q.TA PESO ASSEGNATO

18

33% 6

0 0

In questo modo, ipotizzando una incidenza lineare, si è potuto calcolare, con una semplice somma di prodotti, il valore assoluto del Rischio Cadute dei Pazienti per ciascuno dei tre contributori presi in esame.Incidenze percentuali di ciascun elemento del Contributore Letti:

elemento del Contributore Carrrozzine:

Incidenze percentuali di ciascun elemento del Contributore Deambulatori:

TOT LETTI CON GUASTI AL

FRENO:

TOT NON REGOLABILI IN

ALTEZZA;

TOT ALTRE CRITICITA':

CARROZZINE PROBLEMI

MECCANICI

CARROZZINE PROBLEMI RUOTE

DEAMBULATORI PROBLEMI MECCANICI DEAMBULATORI PROBLEMI RUOTE

24

PESO ASSEGNATO

0,3

0,2

0,5

PESO ASSEGNATO

0,4

0,6

potuto calcolare, con una semplice somma di prodotti, il valore assoluto del Rischio Cadute dei Pazienti per ciascuno dei tre contributori presi in esame.

TOT ALTRE CRITICITA':

CARROZZINE PROBLEMI RUOTE

DEAMBULATORI PROBLEMI RUOTE

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25

In totale analogia a quanto sopra riportato e sulla base della medesima ipotesi di linearità, sono stati assegnati dei coefficienti di ponderazione ai tre contributori, sopra indicati (letti, carrozzine e deambulatori).

FATTORE DI RISCHIO PESO ASSEGNATO

Rischio cadute per letto non funzionale 0,8

Rischio cadute per carrozzine non funzionale 0,1

Rischio cadute per deambulatori non funzionale 0,1

Infine, sono stati proposti tre range, in funzione dei quali è stato possibile assegnare un valore al Rischio Sanitario relativo alle Cadute dei Pazienti, derivante dall’uso delle attrezzature esaminate, per ciascuna delle aree/reparti presi in esami: Rischio Sanitario Elevato, Rischio Sanitario Medio o Rischio Sanitario Basso:

Rischio Sanitario Basso Il Rischio Sanitario è definito BASSO se il valore calcolato è minore o uguale a 0,29

Rischio Sanitario Medio Il Rischio Sanitario è definito MEDIO se il valore calcolato è maggiore di 0,29 e minore o uguale a 0,45

Rischio Sanitario Elevato Il Rischio Sanitario è definito ALTO se il valore calcolato è maggiore di 0,45

Ai valori ricavati, come sopra dettagliato, è stato assegnato un coefficiente moltiplicativo che il gruppo di lavoro ha fissato pari al 10% sul totale dei contributori, in modo da inserire le attrezzature nella formula per il calcolo complessivo del Rischio Sanitario Cadute dei Pazienti nella ASL di Rieti. Per quanto riguarda l’incidenza delle cadute sui reparti esaminati, essa risulta come sotto illustrata:

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Si allega il report auto esplicativo ( gli allegati sono agli atti della UOSD Risk Management)sulla base dei dati raccolti e con la metodic

CONCLUSIONI La U.O. propone di adottare le seguenti misure:1. Procedere alla sostituzione dei letti ospedalieri in uso nelle UO considerate a maggior rischio con altri dotati di

tutte le moderne caratteristiche tecniche e funzionali;2. Procedere alla sostituzione e/o alla manutenzione degli ausili e delle attrezzature prese in esame (carrozzine,

comode e barelle).

0%

10%

20%

30%

40%

50%

60%

70%

80%

90%

100%

auto esplicativo ( gli allegati sono agli atti della UOSD Risk Management)on la metodica sopra illustrata.

propone di adottare le seguenti misure: Procedere alla sostituzione dei letti ospedalieri in uso nelle UO considerate a maggior rischio con altri dotati di tutte le moderne caratteristiche tecniche e funzionali; Procedere alla sostituzione e/o alla manutenzione degli ausili e delle attrezzature prese in esame (carrozzine,

26

auto esplicativo ( gli allegati sono agli atti della UOSD Risk Management) ottenuto

Procedere alla sostituzione dei letti ospedalieri in uso nelle UO considerate a maggior rischio con altri dotati di

Procedere alla sostituzione e/o alla manutenzione degli ausili e delle attrezzature prese in esame (carrozzine,

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27

5 - VALUTAZIONE DELLA VARIABILE: FATTORE LEGATO AL LA ADERENZA ALLE – PESO 10% Tale variabile viene valutata dalla UOSD Risk Management Relativamente alla analisi del parametro per la valutazione del rischio, per la sua pesatura, è stata individuata la presenza in cartella clinica della Scala di Conley, scala utilizzata e prevista nel periodo di controllo del campione di Cartelle Cliniche e in applicazione della Procedura Aziendale del 30/06/2015, vigente in quel periodo, che prevedeva la applicazione di tale scala per la valutazione del rischio caduta del paziente Il campione esaminato di n. 158 cartelle cliniche riferite al periodo Gennaio – Maggio 2017 e applicato alle sottostanti strutture :

Strutture

SPDC

MALATTIE INFETTIVE

MEDFAST

MEDINEF

GERIMED

DEG

INFERMIERISTICA

WEEK Surgery

CARDIOLOGIA

ORTOPEDIA

LONG SURGERY

OSTETRICIA

Dall’analisi del campione di cartelle cliniche è emerso che la scala di Conley era stata applicata secondo le percentuali sotto riportate:

Applicazione scala di Conley all’ingresso del paziente nelle U.O.

Cardiologia GERIMED MEDINEF Malatt

Inf Med Fast

SPDC Ortopedia Ostetricia Week Sgy

Long Sgy

Degenza Inf

SI 100% 97% 93% 100% 100% 78% 76% 100% 90% 90% 100%

NO 0% 3% 7% 0% 0% 22% 24% 0% 10% 10% 0%

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La percentuale di non applicazione della scala di Cprocedura, elemento che implementa il un valore incrementante il rischio pari al 10% nella sottostante tabellapercentuale di non aderenza si aggrega il valore numerico che verrà riportato all’interno della matrice ultima di rischio predefinito come di seguito indicato

Strutture

Pro

ced

ure

Pro

ced

ure

SPDC 22 2,20

MALATTIE INFETTIVE 0 0,00

MEDFAST 0 0,00

MEDINEF 7 0,70

GERIMED 3 0,30

DEG INF 0 0,00

WEEK 10 1,00

CARDIOLOGIA 0 0,00

ORTOPEDIA 24 2,40

LONG SURGERY 10 1,00

OSTETRICIA 0 0,00

0%

10%

20%

30%

40%

50%

60%

70%

80%

90%

100%

Ca

rdio

log

ia

GE

RIM

ED

ME

DIN

EF

Ma

latt

In

f

Applicazione scala di Conley all'ingresso del paziente nelle U.O.

100% 97%93%

100%

0% 3%7%

on applicazione della scala di Conley è espressione della elemento che implementa il rischio considerando che a tali valori percentuali viene assegnato

un valore incrementante il rischio pari al 10% nella sottostante tabella, per ogni strutturarenza si aggrega il valore numerico che verrà riportato all’interno della matrice

come di seguito indicato.

Me

d F

ast

SP

DC

Ort

op

ed

ia

Ost

etr

icia

We

ek

Sg

y

Lon

g S

gy

Applicazione scala di Conley all'ingresso del paziente nelle U.O.

100% 100%

78% 76%

100%

90% 90%

0% 0%

22%24%

0%

10% 10%

28

espressione della “non aderenza” alla considerando che a tali valori percentuali viene assegnato

per ogni struttura. A fronte della renza si aggrega il valore numerico che verrà riportato all’interno della matrice

De

ge

nza

In

f

100%

10%

0%

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29

CONCLUSIONI A sintesi delle valutazioni effettuate dalle diverse strutture relativamente a tutte le variabili di rischio considerate ed espresse in forma percentuale come predefinito dal Gruppo di Lavoro si riporta in forma tabellare il dato conclusivo come di seguito esplicitato in Tabella A

TABELLA A Risultati Indagine

Pesi/Incidenza

Strutture

Att

rezz

atu

re

Str

utt

ure

Pe

rso

na

le

Pa

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TO

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LE

10% 10% 30% 40% 10%

SPDC 53,35 32,96 85 93 22

5,34 3,30 25,50 37,20 2,20 73,53

MALATTIE INFETTIVE 41,68 24,20 65 43 0

4,17 2,42 19,50 17,20 0,00 43,29

MEDFAST 42,00 32,29 30 68 0

4,20 3,23 9,00 27,20 0,00 43,63

MEDINEF 85,38 32,29 85 82 7

8,54 3,23 25,50 32,80 0,70 70,77

GERIMED 68,93 32,29 85 93 3

6,89 3,23 25,50 37,20 0,30 73,12

DEG INF 58,40 20,37 65 82 0

5,84 2,04 19,50 32,80 0,00 60,18

WEEK 31,83 23,03 85 61 10

3,18 2,30 25,50 24,40 1,00 56,39

CARDIOLOGIA 7,50 23,70 85 75 0

0,75 2,37 25,50 30,00 0,00 58,62

ORTOPEDIA 1,27 23,70 30 58 24

0,13 2,37 9,00 23,20 2,40 37,10

LONG SURGERY 12,06 32,96 85 69 10

1,21 3,30 25,50 27,60 1,00 58,60

OSTETRICIA 61,00 32,29 65 3 0

6,10 3,23 19,50 1,20 0,00 30,03 Come si evince dalla lettura del dato si possono stratificare tre fasce di rischio : BASSO – MEDIO e ALTO RISCHIO che vengono così considerate:

• minore di 40 BASSO RISCHIO

• da 40 a 70 MEDIO RISCHIO

• oltre 70 ALTO RISCHIO .

Page 30: PIANO DI PREVENZIONE DELLE CADUTE - asl.ri.it DI PREVENZIONE... · Il valore convenzionalmente adottato è pari a 1, come da standard nazionale utilizzato per il calcolo del fabbisogno

30

Sulla scorta di tale suddivisione si riportano nella successiva Tabella B le strutture secondo la classificazione del rischio.

Fascia di rischio Tipo Rischio Strutture

Minore di 40 BASSO RISCHIO UOC Ortopedia UOC Ostetricia

da 40 a 70 MEDIO RISCHIO

UOC Malattie Infettive - UOC MEDFAST - UOC Degenza

Infermieristica- UOC WEEK Surgery - UOC Long Surgery e

UOC Cardiologia

oltre 70 ALTO RISCHIO UOC SPDC - UOC GERIMED - e UOC MEDINEF

TABELLA B

Come atteso le strutture ad ALTO RISCHIO sono quelle di SPDC – MEDINEF e GERIMED, quelle a BASSO RISCHIO Ortopedia e Ostetricia, tutte le altre si collocano nella fascia di MEDIO RISCHIO. Sulla scorta di tale valutazione verranno implementate linee di attività coerenti con le criticità rilevate e finalizzate alla gestione delle stesse.