piano di miglioramento stesura definitiva - Romafilattiera84.gov.it/attachments/article/420/piano di...
Click here to load reader
Transcript of piano di miglioramento stesura definitiva - Romafilattiera84.gov.it/attachments/article/420/piano di...
1
MINISTERO DELL’ISTRUZIONE, DELL’UNIVERSITA’ E DELLA RICERCA
UFFICIO SCOLASTICO REGIONALE PER IL LAZIO I.C. “PIAZZA FILATTIERA 84”
Piazza Filattiera, 84 - 00139 ROMA - Tel./ 06/8102978- y06/88386385
C.M. RMIC8EG00Q – C.F. 97713420582
e-mail: [email protected] pec: [email protected]
Prot. 179 Roma 15/01/2016
PIANO DI MIGLIORAMENTO
2015-16
Chiuso e pubblicato il Rapporto di Autovalutazione (RAV), è iniziata per tutte le scuole la fase di
stesura e successiva attuazione del Piano di Miglioramento (PdM), previsto dal D. P. R. 28 marzo
2013, n.80.
Il miglioramento è da intendersi come un processo dinamico che, partendo dalle criticità evidenziate
nel RAV, pianifica e sviluppa le azioni necessarie al raggiungimento dei traguardi prefissati.
In questa ottica, il Piano di Miglioramento diventa parte integrante - comma 14 dell’art.1 L.
107\2015 - del Piano Triennale dell’Offerta Formativa (PTOF), documento costitutivo dell’identità
culturale e progettuale della scuola, che esplicita i vari aspetti della progettazione: curricolare,
extracurricolare, educativa e organizzativa.
RAV PdM PTOF
Gli attori coinvolti
• Il Dirigente scolastico, prof.ssa Simona Crea, responsabile della gestione del processo di
miglioramento.
• La Funzione strumentale per la valutazione e autovalutazione (RAV), prof.ssa Margherita
Cruciani.
• Il Nucleo interno di valutazione composto dai seguenti docenti:
Maria Cerasoli (scuola secondaria)
Alessandra De Rosa (scuola primaria)
Elisa Fiore (scuola primaria)
Maria Grimaldi (scuola dell’infanzia)
Lucia Lo Monaco (scuola secondaria)
Caterina Perri (scuola secondaria)
Tiziana Proietti (scuola primaria)
Maria Siniscalchi (scuola primaria).
• L’intera “comunità scolastica” coinvolta nelle varie fasi del processo, al fine di condividere
gli obiettivi e le modalità operative.
2
Nessi tra priorità, traguardi, aree e obiettivi di processo Il processo di autovalutazione ha evidenziato come priorità: 1) la riduzione della variabilità tra le
classi; 2) valutare meglio le competenze. Tali priorità dovranno consentire di raggiungere i
traguardi di lungo periodo prefissati: a) abbassare la percentuale di variabilità tra le classi della
primaria e della secondaria, tendendo a raggiungere la media nazionale; b) dotarsi di strumenti
efficaci per la valutazione delle competenze chiave e di Cittadinanza. Nel RAV sono stati definiti
anche gli obiettivi di processo funzionali al raggiungimento dei traguardi, che “articolano in forma
osservabile e\o misurabile i contenuti delle priorità e rappresentano le mete verso cui la scuola tende
nella sua azione di miglioramento”. Tabella 1: Relazione tra obiettivi di processo e priorità strategiche
Area di
processo
Obiettivi di processo
E’ connesso alle priorità
1 2
Migliorare il curricolo verticale di Italiano e di
Matematica già presente nell’Istituto.
X
X
Progettare verifiche per valutare le competenze
chiave e di Cittadinanza.
X
Curricolo
progettazione
e valutazione
Aumentare il numero di ore destinato alle riunioni
per dipartimento e la programmazione per classi
parallele.
X
X
Ambiente di
apprendimento
Inclusione e
differenziazione
Continuità e
orientamento
Orientamento
strategico e
organizzazione
della scuola
Realizzare percorsi di formazione e
autoformazione sulla didattica e sulla valutazione
per competenze.
X
X
Sviluppo e
valorizzazione
delle risorse
umane
Integrazione con
il territorio e
rapporti con le
famiglie
Come si evince dalla tabella, la scelta degli obiettivi di processo è corretta in quanto essi non sono
ridondanti, sono connessi tra loro e congruenti con le priorità dichiarate delle quali coprono tutti gli
3
aspetti. Inoltre, appaiono utili alla promozione di un processo innovativo e l’Istituto si trova nelle
condizioni per poterli attuare. Infine, è interessante considerare come il miglioramento del curricolo
verticale potrà avere anche una ricaduta positiva nell’area di processo relativa all’orientamento: le
competenze in uscita della scuola secondaria di primo grado potranno costituire, infatti, un raccordo
con quelle della prima classe della scuola superiore e, a tale scopo, sono stati già avviati attività e\o
progetti di continuità con gli Istituti limitrofi. Anche i corsi di formazione e autoformazione degli
insegnanti potranno avere una ricaduta positiva sulla condivisione scuola-famiglia delle strategie
adottate.
Scala di rilevanza degli obiettivi di processo Stabilito che nessun obiettivo di processo è impossibile da realizzare, ad ognuno di essi è attribuito un
valore di fattibilità e uno di impatto. La stima della fattibilità tiene conto delle risorse umane e
finanziarie a disposizione dell’Istituto; quella di impatto degli effetti che si presume possano avere le
azioni attivate per perseguire l’obiettivo. I punteggi da 1 a 5 corrispondono:
1 = nullo
2 = poco
3 = abbastanza
4 = molto
5 = del tutto
Il prodotto dei due valori determina la scala di rilevanza degli obiettivi di processo da attuare.
Tabella 2: Calcolo della necessità dell’intervento sulla base di fattibilità ed impatto
L’obiettivo numero 3 ha un basso indice di fattibilità in quanto potrebbero essere superate le ore di
funzione docente e non sono disponibili fondi per incrementarle.
Dalla tabella 2 risulta evidente che la formazione e l’autoformazione dei docenti è prioritaria sugli
altri obiettivi di processo in quanto è la condizione senza la quale non è possibile mettere in pratica il
curricolo verticale e progettare nuovi strumenti di verifica.
Obiettivi di processo elencati
Fattibilità (da 1 a 5)
Impatto (da 1 a 5)
Prodotto: valore che identifica la rilevanza dell’intervento
1
Migliorare il curricolo verticale di
Italiano e di Matematica già
presente nell’Istituto.
3
4
12
2
Progettare verifiche per valutare le competenze chiave e di Cittadinanza.
3
4
12
3
Aumentare il numero di ore destinato alle
riunioni per dipartimento e la
programmazione per classi parallele.
2
4
8
4
Realizzare percorsi di formazione e
autoformazione sulla didattica e sulla valutazione per
competenze.
4
5
20
4
Tabella 3: Risultati attesi e monitoraggio
Obiettivo di processo in via di
attuazione
Risultati attesi
Indicatori di
monitoraggio
Modalità di rilevazione
1
Realizzare percorsi di formazione e
autoformazione sulla didattica e sulla valutazione per
competenze.
Coinvolgere i docenti in un progetto di formazione interrogandosi su questioni cruciali come: - quali tipi di conoscenze e abilità sono imprescindibili nello sviluppo della competenza; - quali percorsi di insegnamento\ apprendimento sono più efficaci; - come valutare.
a) Avvenuta partecipazione del personale docente ai corsi organizzati con ricaduta sull’azione didattica quotidiana. b) Consolidamento degli scambi professionali tra primaria e secondaria, anche per gli alunni DSA e\o BES
I docenti del nucleo di valutazione, che seguiranno i corsi, rileveranno la presenza dei docenti ma, soprattutto, il grado di soddisfazione, in modo da far sì che i corsi siano rispondenti alle attese. Se sarà necessario, chiederanno ai relatori ulteriori chiarimenti o approfondimenti.
2
Migliorare il curricolo verticale di
Italiano e di Matematica già
presente nell’Istituto.
Stilare un curricolo secondo le competenze europee con particolare attenzione alle classi di raccordo, nel quale siano esplicitati: conoscenze, abilità, metodologie d’insegnamento e criteri di valutazione.
a) Partecipazione attiva dei docenti alle riunioni per dipartimento nelle quali verrà presentata la bozza del curricolo, stilata dal nucleo di valutazione, per le integrazioni e\o correzioni. b) Condivisione e attuazione del curricolo.
Incontri periodici di confronto tra i docenti delle discipline coinvolte, anche in piccoli gruppi.
3 Progettare verifiche
per valutare le competenze chiave e
di Cittadinanza.
Verificare le competenze definite nel curricolo verticale. Ridurre la percentuale di variabilità tra le classi nelle prove standardizzate.
Ottenere nelle prove standardizzate risultati medi superiori al 60% , con uno scarto che tenda a non superare il 5% tra classi con lo stesso background familiare e contesto scolastico.
Confronto dei risultati, soprattutto all’interno dei plessi con la stessa utenza e\o con lo stesso contesto (ad es. numero di alunni), alla fine del primo quadrimestre (se possibile) e al termine dell’anno scolastico.
4
Aumentare il numero di ore destinato alle
riunioni per dipartimento e la
programmazione per classi parallele.
Implementare la collaborazione tra i docenti per un’azione didattica più incisiva e condivisa.
Numero delle riunioni e dei docenti che vi partecipano; corrispondenza tra ordine del giorno e materiali prodotti.
I docenti del nucleo di valutazione coordineranno gli incontri, rilevandone l’esito.
5
Pianificazione operativa Il raggiungimento di ogni obiettivo di processo richiede, oltre alla realizzazione, la previsione
dettagliata di una serie di azioni tra loro connesse e interrelate. Nelle seguenti tabelle vengono
ipotizzati gli effetti positivi e negativi a medio e lungo termine.
Tabella 4: Realizzare percorsi di formazione e autoformazione sulla didattica e sulla valutazione per competenze
Azioni previste
Effetti positivi all’interno
della scuola a medio
termine
Effetti negativi
all’interno della scuola
a medio termine
Effetti positivi all’interno della scuola a lungo
termine
Effetti negativi
all’interno della
scuola a lungo
termine Corso con formatore qualificato sulla didattica e valutazione per competenze, rivolto ai docenti della media e a un piccolo gruppo di insegnanti della primaria.
Capire cosa sono le competenze, come formarle, come riconoscerle, come valutarle.
Difficoltà per singoli docenti a sperimentare e\o adottare la nuova didattica.
Possibilità di riutilizzare il documento tecnico conclusivo in forma di guida.
Non ipotizzabili.
Corsi con formatori esperti sulle competenze e sulla valorizzazione delle eccellenze, rivolti agli insegnanti della scuola primaria.
Adottare strategie didattiche per potenziare gli alunni più dotati.
Non ipotizzabili.
Condivisione degli strumenti operativi.
Non ipotizzabili.
Corso di autoformazione on line “Mathup” , organizzato dalla associazione “Mateinitaly”, sulla didattica laboratoriale che prevede, durante la prima fase, video-lezioni e interazioni sulla piattaforma con docente e tutor e, nella seconda fase, laboratori in classe.
Aumentare negli alunni la propensione e l’interesse verso la Matematica, seguendo un approccio didattico di tipo laboratoriale, che sostenga lo sviluppo di apprendimenti significativi.
Non ipotizzabili.
Possibilità di costruire un curricolo che consenta un apprendimento “a spirale”. Migliorare la acquisizione di competenze utili alla costruzione di adulti autonomi nei giudizi e consapevoli nelle scelte.
Non ipotizzabili.
Collaborazione con l’università Roma 3 per una ricerca sull’acquisizione del metodo di studio, da parte degli allievi con DSA e di tutti gli alunni della classe, che coinvolge le quinte della primaria e le prime medie. I risultati saranno messi a disposizione della scuola e contribuiranno a rendere più efficaci le strategie didattiche.
Apertura dell’Istituto a progetti di ricerca di Enti esterni e\o Università.
Non ipotizzabili.
Materiali e informazioni per favorire l’acquisizione di un valido metodo di studio.
Non ipotizzabili.
6
Si precisa che l’organizzazione di tutti i corsi è subordinata alla disponibilità di fondi della scuola per
la formazione.
Tabella 4a: Migliorare il curricolo verticale di Italiano e di Matematica già presente nell’Istituto.
Azioni previste
Effetti positivi
all’interno della scuola
a medio termine
Effetti negativi
all’interno della scuola
a medio termine
Effetti positivi all’interno della scuola a lungo
termine
Effetti negativi
all’interno della
scuola a lungo
termine
Stesura da parte del nucleo di valutazione di
una bozza del curricolo di Italiano e Matematica con particolare attenzione alle
classi di raccordo.
Momenti di incontro e
confronto tra docenti di
discipline e plessi diversi.
Non ipotizzabili.
Uniformità nell’azione didattica e
maggior consapevolezza.
Non ipotizzabili.
Revisione del curricolo durante il corso di
formazione sulla didattica e la valutazione per
competenze, chiedendo eventualmente la
consulenza del relatore.
Conferma da parte degli esperti del
lavoro svolto.
Non ipotizzabili.
Acquisizione di punti di
riferimento certi.
Non ipotizzabili.
Stesura definitiva e approvazione del curricolo in riunioni dipartimentali.
Acquisizione degli atti del documento.
Non ipotizzabili.
Maggiore condivisione tra
gli insegnanti della primaria e
secondaria.
Non ipotizzabili.
Applicazione del curricolo
Valutare meglio le competenze.
Difficoltà nella applicazione, soprattutto nella scuola media, legate all’utenza eterogenea, proveniente da diverse scuole limitrofe e non solo dalla primaria dell’Istituto comprensivo.
Riduzione della variabilità tra le classi.
Le stesse difficoltà ipotizzate per il medio termine, a meno che, allo scopo, non vengano create occasioni di confronto con i docenti delle altre scuole primarie.
7
Tabella 4b: Progettare verifiche per valutare le competenze chiave e di Cittadinanza.
Azioni previste
Effetti positivi
all’interno della scuola
a medio termine
Effetti negativi
all’interno della scuola a
medio termine
Effetti positivi
all’interno della scuola
a lungo termine
Effetti negativi
all’interno della scuola
a lungo termine
Progettazione prove (dopo il corso di aggiornamento e la stesura del curricolo).
Confronto fra gli
insegnanti.
Qualche resistenza da
parte di singoli docenti.
Creazione di un archivio
da consultare annualmente
dagli insegnanti interessati.
Non ipotizzabile.
Definire una griglia di correzione
Valutazione omogenea
Non ipotizzabili
Più oggettività
nella valutazione.
Eventualità di correggere la griglia, se
non risponde alle esigenze.
Somministrazione delle prove.
Verifica della fattibilità
Difficoltà di organizzazione
Sviluppo della capacità degli alunni a rispondere a
prove non tradizionali.
Non ipotizzabili.
Confronto dei risultati.
Opportunità di riflessione
comune e occasione
per introdurre eventuali
modifiche.
Non ipotizzabili.
Maggiore scambio e
supporto tra i docenti
nella valutazione
delle competenze.
Non ipotizzabili.
8
Tabella 4c: Aumentare il numero di ore destinato alle riunioni per dipartimento e la programmazione
per classi parallele.
Piano di miglioramento e innovazione
Le azioni previste nelle tabelle 4, 4a e 4b sono rapportabili ad una linea di tendenza che porta verso
l’innovazione, in connessione con il quadro definito dal comma 7 della legge 107\2015.
Tabella 5: Caratteri innovativi.
In un’ottica di innovazione, concorrono alla realizzazione degli obiettivi di processo anche i
seguenti progetti, inseriti nel POF 2015-16 e nel PTOF 2016-2019 ai quali si rimanda.
Azioni previste
Effetti positivi all’interno
della scuola a medio
termine
Effetti negativi
all’interno della scuola
a medio termine
Effetti positivi all’interno
della scuola a lungo termine
Effetti negativi
all’interno della
scuola a lungo
termine Riunione iniziale, prima dell’avvio dell’anno scolastico, per concordare la programmazione disciplinare per classi parallele. Due riunioni per elaborare e\o riesaminare progetti per classi parallele. Una riunione per definire le comuni prove di verifica. Per gli insegnanti non impegnati negli esami di Stato, incontri di approfondimento o, se necessario, di revisione del lavoro svolto.
Confronto, responsabilità, senso di appartenenza.
Incremento del lavoro collegiale e difficoltà nel retribuirlo adeguatamente in base al contratto vigente.
Valorizzazione della professionalità del corpo docente. Sviluppo delle capacità di progettare a lungo termine.
Non ipotizzabili.
Caratteri innovativi dell’obiettivo Connessione con il quadro di riferimento definito dal comma7
dell’art.1 della legge 107\2015 Realizzare percorsi di formazione e
autoformazione sulla didattica e sulla valutazione per competenze.
Campo di potenziamento 6; lettera a, b, i
Migliorare il curricolo verticale di Italiano e di Matematica già presente nell’Istituto.
Campo di potenziamento 2; lettera a. Campo di potenziamento 3; lettera b.
Progettare verifiche per valutare le competenze chiave e di Cittadinanza.
Campo di potenziamento1; lettere: d, e, l,
9
Campo di potenziamento 1:
• Star bene a scuola “l” (scuola primaria), POF.
• Educazione alla legalità “d”, “e”, “l” (scuola secondaria), PTOF.
• Ora tocca a noi…cittadini attivi “d”, “e”, “l”, ”i” (scuola infanzia, primaria e secondaria),
PTOF.
Campo di potenziamento 2:
• Progetto biblioteca “a”, “d”, “i” (scuola primaria e secondaria), POF e PTOF.
• Progetto Teatro “a”, “i” (scuola secondaria), POF e PTOF.
• Metodo di studio e comunicazione efficace “a”, “i” (scuola secondaria), PTOF.
Campo di potenziamento 3:
• Il nostro giardino: un’oasi naturale didattica “b”, “i” (scuola dell’infanzia, primaria e
secondaria), POF.
• La scuola delle Scienze “b”, “i” (scuola secondaria), PTOF.
• Geometria dinamica “b”, “i” (scuola secondaria), PTOF.
• Gioca con i numeri “b”, “i” (scuola primaria e secondaria), PTOF.
Impegno delle risorse umane Pianificate le azioni previste, si definiscono le risorse umane interne alla scuola e il loro impegno
anche in termini di costi, quando esso esula dalle normali funzioni di servizio e, quindi, ha un
impatto aggiuntivo di carattere finanziario.
Tabella 6: Impegno delle risorse umane interne.
Tabella 7: Risorse umane esterne e risorse strumentali.
Figure professionali
Tipologia di attività
Ore aggiuntive presunte
Costo previsto Fonte finanziaria
Dirigente scolastico
Coordinamento attivo.
Non calcolabile 0 0
Docenti: funzione
strumentale; membri del
nucleo interno di valutazione.
Stesura del PdM; monitoraggio e
valutazione.
Da definire a fine anno scolastico.
Da definire Fondi per funzioni
strumentali;
FIS
Personale ATA \\ \\ \\ \\
Tipologia di risorsa
Spesa prevista
Fonte finanziaria
Formatori: 60 ore aggiuntive previste
€ 4.000,00 da definire
Consulente per il miglioramento
\\
\\
Attrezzature: quelle presenti nella scuola
\\
\\
10
Come si può notare dalla tabella 7, l’Istituto non si è avvalso di un consulente esterno per il
miglioramento a causa della mancanza di fondi. Per quanto riguarda le attrezzature si stanno
utilizzando al momento quelle a disposizione della scuola: sale-laboratori, computer…
Tempistica delle attività
Definire in dettaglio i tempi di attuazione delle azioni è importante al momento della progettazione
ed è anche funzionale ai fini del monitoraggio nelle fasi successive.
I seguenti schemi, distinti per priorità, aree ed obiettivi di processo, potranno essere aggiornati in
qualsiasi momento e consentiranno di monitorare costantemente l’andamento del percorso di
miglioramento.
Legenda:
giallo = azione in corso, in linea con gli obiettivi previsti ma ancora non avviata o non conclusa;
verde = azione attuata come da obiettivi previsti;
Rosso = azione non svolta secondo quanto pianificato.
Area di processo: Sviluppo e valorizzazione delle risorse umane.
Obiettivo di processo: Realizzare percorsi di formazione e autoformazione sulla didattica e sulla
valutazione per competenze.
Priorità: 1 e 2
Pianificazione delle attività
Attività Sett. Ott. Nov. Dic. Gen. Feb. Mar. Apr. Mag. Giu. Corso docenti scuola media X
Corsi insegnanti scuola primaria X
Corso di autoformazione “Mathup” X
Ricerca Università Roma 3 X
Area di processo: Curricolo, progettazione e valutazione
Obiettivo di processo: Migliorare il curricolo verticale di Italiano e di Matematica già presente
nell’Istituto.
Priorità: 1 e 2.
Pianificazione delle attività Attività Sett. Ott. Nov. Dic. Gen Feb Mar Apr Mag Giu
Stesura bozza curricolo X Revisione con consulenza del formatore
X
Approvazione in riunioni dipartimentali
X
Applicazione del curricolo X (2016)
11
Area di processo: Curricolo, progettazione e valutazione
Obiettivo di processo: Progettare verifiche per valutare le competenze chiave e di Cittadinanza.
Priorità: 2.
Pianificazione delle attività
Attività Sett. Ott. Nov. Dic. Gen. Feb. Mar. Apr. Mag. Giu.
Progettazione prove X
Definizione griglia di valutazione X Somministrazione alle classi terze medie prova di Cittadinanza
X
Rilevazione e confronto dei risultati X
Area di processo: Curricolo, progettazione e valutazione
Obiettivo di processo: Aumentare il numero delle ore destinato alle riunioni per dipartimento e
alla programmazione per classi parallele.
Priorità: 1 e 2.
Pianificazione delle attività
Attività Sett. Ott. Nov. Dic. Gen. Feb. Mar. Apr. Mag. Giu. Riunione iniziale per la programmazione Disciplinare per classi parallele
X
Riunioni per riesame e/o elaborazione progetti
X X
Riunione per definire comuni prove di verifica
X
Incontri di approfondimento o revisione del lavoro svolto
X
Monitoraggio periodico del processo. Il monitoraggio del processo è diverso da quello degli esiti perché è finalizzato a rilevare se le
azioni previste si stanno attuando in modo efficace. La seguente tabella 8 verrà utilizzata, nelle date
prefissate, dal nucleo interno di valutazione per il monitoraggio - così come definito nella tabella 3,
p. 4 - e consentirà, se necessario, di rilevare le criticità nonché di apportare eventuali modifiche ad
alcuni aspetti del piano.
Tabella 8: Monitoraggio del processo.
Data di rilevazione
Indicatori di monitoraggio del processo
Strumenti di misurazione
Criticità rilevate
Progressi rilevati
Modifiche/necessità di aggiustamenti
Marzo 2016
Giugno 2016
12
Valutazione dei traguardi legati agli esiti. Alla fine dell’anno scolastico, per verificare se il piano ha prodotto gli effetti programmati, il nucleo
interno di valutazione accerterà se ci sono stati degli scostamenti rispetto ai traguardi descritti nella
sezione 5 del RAV, secondo la seguente tabella.
Tabella 9: Valutazione annuale dei traguardi.
Traguardo dalla sezione 5 del
RAV
Data rilevazione
Indicatori scelti
Risultati attesi
Risultati riscontrati
Differenza
Considerazioni critiche e
proposte di integrazione e/o modifica
Abbassare la percentuale di variabilità tra le classi della primaria e secondaria, tendendo a raggiungere la media nazionale.
Giugno 2016
Si rimanda
alla tabella 3
(p. 4)
Dotarsi di strumenti efficaci per la valutazione delle competenze chiave e di Cittadinanza.
Condivisione e diffusione del Piano Per fare in modo che il PdM produca i risultati attesi è fondamentale anche il coinvolgimento
dell’intera comunità scolastica. Uno dei fattori di successo, infatti, è da riscontrarsi nella
partecipazione di tutta la scuola alle azioni di miglioramento, nella condivisione a vari livelli della
direzione strategica adottata, nella consapevolezza del percorso intrapreso e dei risultati che esso
produrrà.
A tale scopo e per far sì che il PdM diventi un processo sul quale riflettere e da cui trarre buone
pratiche, in un’ottica di crescita della cultura del miglioramento continuo, si cercherà di perseguire
la sua più ampia diffusione.
Il Piano verrà presentato e illustrato dai componenti del Nucleo interno di valutazione in tutti i
momenti di condivisione interna:
• riunioni per classi parallele
• dipartimenti
• Consigli di classe
• Collegio docenti
• Consiglio di Istituto.
I docenti saranno coinvolti nelle vari fasi di attuazione:
• corsi di formazione e autoformazione
• approvazione del curricolo verticale di Italiano e Matematica
• somministrazioni delle prove di verifica per valutare le competenze chiave e di Cittadinanza
• incontri di confronto, approfondimento e\o revisione del lavoro svolto.
Per avviare anche processi di diffusione e trasparenza all’esterno dell’organizzazione scolastica, i
contenuti e i risultati del Piano saranno pubblicati sul sito dell’Istituto.
13
Il documento è stato redatto seguendo:
• le indicazioni della Direzione generale per gli ordinamenti scolastici e la valutazione del sistema nazionale di
istruzione del 1 Settembre 2015;
• il modello di PdM elaborato dall’Indire, pubblicato nell’area pubblica del sito, del quale sono state riprodotte
autonomamente le tabelle, modificandole e adattandole secondo specifiche esigenze.