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Regione Sicilia Azienda Sanitaria Provinciale Enna Servizio Prevenzione e Protezione _______________________________________________ PIANO DI EMERGENZA ED EVACUAZIONE Presidio Ospedaliero Chiello di Piazza Armerina PROCEDURE OPERATIVE 1. MEZZI DI COMUNICAZIONE A cura del Servizio Prevenzione e Protezione ASP ENNA

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Regione Sicilia Azienda Sanitaria Provinciale EnnaServizio Prevenzione e Protezione

_______________________________________________PIANO DI EMERGENZA ED EVACUAZIONE

Presidio Ospedaliero Chiello di Piazza ArmerinaPROCEDURE OPERATIVE

1. MEZZI DI COMUNICAZIONE

A cura del Servizio Prevenzione e Protezione ASP ENNA

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1.1 Telefono Interno Di EmergenzaTutto il personale è a conoscenza che, per ogni comunicazione di emergenza, è stata abilitata unalinea interna dedicata presso Il centralino.Per segnalare una Emergenza ed attivare le procedure previste dal presente piano occorre, daqualsiasi telefono interno, effettuare una chiamata al n° :

9

Il numero telefonico di emergenza è raggiungibile da cellulare o da linea esterna componendo iln° 0935 - 981111.Su questo numero è prevista la documentazione del traffico in entrata ed in uscita, conregistrazione degli orari e della durata delle telefonate.Nella comunicazione occorre precisare in modo chiaro e sintetico:

•La propria identità •La natura dell’emergenza •Il luogo in cui si è verificata la situazione d’emergenza •Una stima della situazione

Gli operatori della Portineria sono adeguatamente istruiti sulle azioni da mettere in atto e, daquesto momento in poi, spetta a loro il compito della gestione delle comunicazioni dell’emergenza.

1.2 Centralino (nelle ore notturne Pronto Soccorso): centrooperativoAl fine di garantire la possibilità di accesso e di intervento in tutti i locali dell’ospedale nei casi dinecessità o di emergenza, presso il Centralino del Presidio sono state raccolte e inserite in unaapposita cassetta a parete, le copie delle chiavi.L’identificazione delle chiavi avviene tramite portachiavi dotati di targhette per consentire unarapida rintracciabilità.Al personale del Centralino – Coordinamento Amministrativo DS En 1 è affidata la custodia e lacompilazione di un apposito registro di controllo per la presa e la riconsegna delle chiavi.I Responsabili di Servizio che hanno fatto sostituire serrature di locali del proprio servizio,hanno l’obbligo e la responsabilità di consegnare al Centralino copia delle chiavi in questione.Tutti i Reparti dotati di tastiera alfanumerica devono consentire all’inserimento di un secondocodice di accesso disposto dal coordinatore dell’emergenza (codice che sarà mantenuto segreto edutilizzato solo in caso di estrema necessità)Sempre all’interno del Centralino sono depositati ed accessibili i seguenti dati:

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- Planimetrie dell’intera struttura riportanti l’ubicazione delle vie di uscita, dei mezzi e degli impiantidi estinzione e dei locali a rischio specifico, gli schemi funzionali degli impianti tecnici conl’indicazione dei dispositivi di arresto.- Copia del Piano di Emergenza.- Le procedure operative per gli addetti alle comunicazioni di emergenza- I turni del personale addetto all’emergenza- Il registro delle chiamate di emergenza- Copia delle chiavi di tutti i locali dell’insediamento- Gli elenchi con i numeri telefonici di tutto il personale e dei numeri utili in caso di emergenza- L’elenco del personale costituente la squadra di pronto intervento, con i rispettivi numeri- Materiale di cancelleria (block-notes, matite, pennarelli colorati, gomme, penne, ecc.).

1.3 - Ufficio informazioni

In caso di emergenza verrà attivato un ufficio informazioni per i parenti e per i giornalisti pressol’attuale sede dell’URP oppure presso la sala riunioni sita al piano 0 della sede legale eamministrativa di Viale Diaz, 7/9 ad Enna.Le informazioni saranno date con una certa razionalità e tempismo onde evitare disordini.Verranno esposti gli elenchi di eventuali defunti e/o ospedalizzati.Verranno programmate conferenze stampa.Solo l’Unità di Crisi sarà autorizzata a fornire informazioni.

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1.4 Servizi Esterni da Allertare in Caso di Emergenza

CARABINIERI POLIZIA DI STATO

113 112

VIGILI DEL FUOCO EMERGENZA SANITARIA

115 118

COMUNE DI Enna PROTEZIONE CIVILE Centro Operativo Comunale

POLIZIA MUNICIPALECentrale Operativa 0935 - 298500935 -

ATO Idrico Enna ENEL SPASegnalazione guasti Segnalazione guasti

803 500

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TELEFONIASegnalazione guasti800 191 102

2. ATTORI DELL’EMERGENZA

2.1 COORDINATORE DELL’EMERGENZA

E’ sicuramente una delle figure più rilevanti ed il suo ruolo riveste un importanza fondamentale,strategica e decisionale per il superamento delle eventuali situazioni di criticità e per il correttosvolgimento delle procedure contemplate nel presente Piano di Emergenza ed Evacuazione.

Tale figura è individuata nel:Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione

Dott. Giuseppe DibilioIl Coordinatore dell’emergenza, in relazione all’evento o alla situazione che ha determinato lacriticità, è preposto alle seguenti funzioni:assume decisioni commisurate alla natura, entità ed evoluzione dell’evento impartisce ordini alpersonale incaricato della gestione dell’emergenza attiva e coordina le misure di pronto interventoper contrastare l’evento con le difese e le dotazioni disponibili, anche in relazione al grado diformazione ed addestramento del personale presente si relaziona immediatamente con laDirezione Sanitaria di Presidio convoca, in caso di necessità, l’Unità di Crisi

2.2 UNITA’ DI CRISI

Viene convocata dal Coordinatore dell’Emergenza in caso di necessità e la sua funzione è ilcoordinamento degli interventi necessari in funzione della natura dell’evento. L’individuazione dellefigure appartenenti all’Unità di Crisi è la seguente:

Direttore Generale Direttore Amministrativo Direttore Sanitario Direttore Sanitario di Presidio Ospedaliero Capo Servizi Infermieristici Direttore S.O.C. Anestesia/Rianimazione Coordinatore D.E.A.

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Direttore S.O.C. Medicina e Chirurgia d’Urgenza Direttore S.O.C. Chirurgia Generale Direttore S.O.C. Medicina Generale Direttore S.O.C. Servizi Tecnici Direttore S.O.C. Assistenza Farmaceutica Ospedaliera Direttore S.O.S. Ingegneria Clinica Direttore Dipartimento di Prevenzione Responsabile Servizio Prevenzione e Protezione

Il coordinamento dell’Unità rispetta l’ordine gerarchico.Viceversa nell’impossibilità di costituire interamente l’Unità, le prime figure che intervengono nellagestione dell’emergenza hanno la facoltà di prendere decisioni anche importanti nel contenimentodel danno.I compiti dell’Unità di Crisi sono:

allestire l’area di accettazione-ricezione dei pazienti mobilitare il personale dei reparti e richiamare in servizio il personale necessario predisporre le vie di accesso e tenere i rapporti con l’esterno (118, 115, Carabinieri, Polizia,

ecc.) coinvolgere eventualmente altri servizi (Economato, Personale, ecc.) modificare e/o variare il Piano in relazione alle situazioni contingenti, tutto in funzione della

gravità della situazione. disporre la richiesta d’intervento delle strutture esterne di soccorso impartire l’ordine di evacuazione, parziale o totale, dell’edificio coordinare il controllo delle presenze nel punto esterno di raccolta revocare, se del caso, lo stato di allarme.

La sede operativa dell’Unità di Crisi è identificata nella sala riunioni sita al pianoterreno del P.O. “Umberto I°” La sala stampa nella sala riunioni sita al 1° piano della sedelegale e amministrativa di viale DIAZ 7/9 ad Enna.L’ASP Enna, con Delibera n. del , ha istituito anche una Unità di Crisispecifica per rischio biologico, chimico-tossicologico e nucleare correlato ad eventualiattentati terroristici con il compito di predisporre qualsiasi misura ritenuta utile alla prevenzione ealla gestione del rischio. Risulta costituita da:

Direttore del Dipartimento di Prevenzione (con funzione di Presidente) Direttore S.O.C. Affari Generali (con funzioni di coordinatore) Direttore S.O.C. Direzione Sanitaria di Presidio Direttore S.O.C. Cure Primarie e Domiciliari Direttore DEA Direttore S.O.C. Laboratorio Analisi Direttore S.O.C. Anatomia Patologica Responsabile S.P.P.

2.3 SQUADRA DI PRONTO INTERVENTO (S.P.I.)

La sua funzione è l’intervento rapido nelle situazioni in cui è in gioco la sicurezza della strutturaospedaliera.I compiti principali a cui deve assolvere sono:

raggiungere rapidamente l’area interessata dall’evento contrastare l’evento con gli idranti, estintori e mezzi disponibili predisporre le attrezzature e i mezzi antincendio all’uso da parte delle squadre esterne di

soccorso collaborare con le squadre del VV.FF.

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COMPONENTI NOMINATIVODirettore Sanitario PODirettore Serv. Tecnici Ingegnere ClinicoS.P.P. Componenti Ditta di ManutenzioneLe modalità con cui la S.P.I. viene chiamata ad intervenire sono diverse in funzione dellapresenza del personale addetto e pertanto risulta:DI GIORNO

•Responsabile S.P.P. (Coordinatore Emergenza). Componenti Ditta di Manutenzione

DI NOTTE E FESTIVI Responsabile S.P.P. (Coordinatore Emergenza reperibile sempre) Componenti Ditta di Manutenzione

Inoltre circa 300 dipendenti dei seguenti Reparti:Accettazione, Anestesia, Cardiologia, Chirurgia, Camera Mortuaria, Direzione Sanitaria, Farmacia,Lab. Analisi, Medicina e Chirurgia d’Urgenza, Medicina, Nefrologia Dialisi, NPI, ORL, Ortopedia,Pediatria, Portineria, Radiologia, Sala Operatoria.hanno seguito uno specifico corso sulla prevenzione incendi della durata di 8 ore in conformità alDM 10/03/98

2.4 SQUADRA DI EVACUAZIONE PAZIENTI (S.E.P.)

La sua funzione è quella di porre in sicurezza, nel più breve tempo possibile, degenti, visitatori edoperatori presenti in ospedale.Tale squadra è virtuale, nel senso che non esiste in ospedale come tale, ma può essere formata dapersonale in servizio e non, nel caso sia necessario procedere ad una evacuazione immediata.I compiti principali che deve assolvere sono:1) recuperare e trasportare nel reparto interessato dall’evento materiale per l’evacuazione (teli,barelle impilabili, ecc.)2) trasportare i degenti non deambulanti ed accompagnare gli altri nei luoghi sicuri Risulta essere composta da:

• Medico della Direzione Sanitaria (che decide in merito alla composizione ed al numero deicomponenti della squadra in funzione della gravità dell’evento in corso)

• infermieri ed O.S.S. dei reparti di degenza/ambulatori • infermieri ed operatori sanitari del reparto in emergenza •medici dei reparti non coinvolti dall’evento • tecnici in servizio.

Presso il Centralino è presente l’elenco telefonico, completo e aggiornato, di tutto ilpersonale dipendente.

2.5 SQUADRA DI PRONTO SOCCORSO AZIENDALEIl D.M. 388/2003 ha previsto e definito l’organizzazione del pronto soccorso aziendale secondo unaclassificazione delle aziende in base alle dimensioni e alla tipologia di rischio, indicando inoltre leattrezzature minime di pronto soccorso e i contenuti minimi della formazione dei lavoratoridesignati al pronto soccorso.Considerando però:

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- il documento preliminare “Primi indirizzi applicativi” a cura del Comitato Tecnico delle Regioni eProvince Autonome del 10/01/05 che all’art. 3 “Requisiti e formazione degli addetti al prontosoccorso” prevede: “… non sono tenuti a svolgere la formazione tutte quelle aziende od unitàproduttive che indicano come addetto al servizio di pronto soccorso un medico o un infermiereprofessionale” ei lavoratori incaricati del primo soccorso aziendale sono stati individuati in tutto ilpersonale Medico e Infermieri Professionali presenti nelle varie sedi dell’A.S.P. Enna.Nei Servizi in cui non si dispone di un Medico e/o Infermiere Professionale, si dovrà fareriferimento al Servizio più vicino in cui sono presenti tali figure.Inoltre:- presso tutte le sedi extraospedaliere sono presenti cassette di primo soccorso e sugli automezziaziendali sono disponibili pacchetti di medicazione.- al piano terreno del presidio ospedaliero è presente il Pronto Soccorso a cui si dovrà fareriferimento in caso di infortunio o di malore dei dipendenti.Ad ogni buon conto, per completezza si riportano alcune norme comportamentali da tenere in casodi emergenze mediche che possano coinvolgere dipendenti, collaboratori e/o visitatori Se un visitatore, dipendente, collaboratore o persona a qualunque titolo presente inospedale venga coinvolto in un incidente o colto da maloreChiunque è tenuto a telefonare al numero telefonico interno:

9 (2723)oppure, se utilizza un cellulare, al numero :

0935 – 981111 (0935-981723) corrispondente al numero di Emergenza Sanitaria Interna del reparto Pronto Soccorso.

Interverrà immediatamente un Medico Pronto Soccorso che attuerà il BLS (Basic Life Support -supporto di base alle funzioni vitali), con l’ausilio dei carrelli di emergenza appositamente dislocatinei punti logistici indicati nella cartellonistica e nel P.E.La tecnica BLS, con la rianimazione cardiopolmonare e defibrillazione, può in molte circostanze,essere determinante per salvare la vita di un infortunatoIn ogni caso, fatta eccezione per i casi di imminente pericolo di vita, non cercate di aiutare lavittima, non spostatela e non datele nulla da bere.Soprattutto in caso di caduta, cercate di aiutarla (senza obbligarla) ad assumere la posizione, cheritiene più confortevole.Conversate il meno possibile, per non accrescere le condizioni di stress della vittima,contribuendo apeggiorare lo shock fisico e psichico ma limitatevi ad esprimere parole ed atteggiamenti di calma erassicurazione.Rassicurate la vittima dicendole che avete richiesto soccorso e che il medico sta arrivando.

3. PROCEDURE GENERALI D'INTERVENTO

Scopo dei presente capitolo è quello di predeterminare procedure di comportamento, sia per ilpersonale con un ruolo attivo nella gestione dell’emergenza, che per quello non esplicitamenteincaricato di particolari compiti e non direttamente coinvolto nella gestione dell’incidente, al finedi poter superare l’emergenza stessa senza panico, salvaguardando l’incolumità delle persone econtenendo i danni materiali.Con riferimento alle finalità previste nel piano si predispongono le seguenti procedure:

Incendio Presenza di squilibrato o malintenzionato Minaccia di attentato o presenza di una bomba

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Allagamento Terremoto, cedimenti strutturali, crolli Evacuazione

3.1 INCENDIO

1) Chiunque rilevi la presenza di un focolaio di incendio:

da l’allarme chiamando il n. 9Se è in grado, interviene operativamente con gli estintori sul focolaioInvita i visitatori presenti nell’area del focolaio a lasciare il reparto

2) Il Centralinista deve avvertire:il Coordinatore dell’emergenzagli addetti alla S.P.I./squadra di manutenzione

Se l’incendio NON E’ DOMABILE,SU ORDINE del Coordinatore dell’Emergenza, CHIAMA:

i VIGILI DEL FUOCO

115Fa aprire i cancelli per consentire l’ingresso dei mezzi di soccorsochiama il personale di area tecnica e sanitariaAvverte tutti i reparti dell’emergenza in corso (prima quelli adiacenti, sottostanti e sovrastanti)chiama i componenti dell’Unità di Crisiinoltra, ai reparti lo “STATO DI ALLERTA”

3) Il Coordinatore dell’Emergenza

Si relaziona con i componenti della S.P.I./squadra di manutenzione presenti, al fine di valutare lasituazione per concordare le azioni da mettere in atto rapidamente Coordina le azioni di primo intervento e ordina (se il caso lo richiede) l’evacuazione delle personenei locali interessatiOrdina l’intervento dei Vigili del FuocoRelaziona sulla situazione all’arrivo dei VV.FF.

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Se la situazione di gravità persiste, coinvolgendo l’attività sanitaria, convoca l’Unità di Crisi econsegna, al responsabile della stessa, la gestione dell’emergenza

4) Unità di Crisi

Inoltra ai reparti, se lo ritiene necessario, lo “STATO DI ALLERTA”; o l’ordine di “EVACUAZIONE”In caso di necessità, richiede ai responsabili medici, ed ai medici di reparto di organizzaredirettamente i soccorsi alle persone colpitePer incendi di grave entità può richiedere la sospensione delle accettazioni in pronto soccorsoVerifica il buon fine delle operazioni di evacuazione e in caso contrario, da indicazioni per la ricercadelle persone mancanti all’appelloRichiede l’assenso al responsabile Medico del reparto alla sospensione dell’erogazione dell’ossigenoe dei gas medicali; ricevuto l’assenso autorizza l’intercettazione da parte degli addetti dellamanutenzioneAd incendio spento, se possibile, autorizza il rientro dei pazienti e del personale evacuato, o la lororicollocazione presso altri reparti Redige il verbale di rapporto dell’intervento.5) Gli addetti alla S.P.I./squadra di manutenzione

Devono intervenire nell’area interessata con gli estintori e/o idrantiL’intervento con idranti deve essere autorizzato dal coordinatore dell’emergenza.Per intervenire con acqua si dovranno valutare tutte le problematiche relative: tipologia dei pazientipresenti, reparto, apparecchiature elettromedicali, sarà indiscutibile l’intervento con mezzi idrici serisulta indispensabile per la salvaguardia di vite umane;Prestare soccorso alle persone intrappolate o feriteAll’arrivo dei Vigili dal Fuoco, mettersi a completa disposizione e collaborare con loro.Restare a disposizione del Coordinatore dell'Emergenza.6) Gli addetti all’Evacuazione

Al ricevimento dell’ordine dal Coordinatore dell’Emergenza:Diffondono il messaggio di evacuazione parziale, di un singolo reparto o dell’area interessatadall’evento in oggetto, mantenendo l’ordine e adoperandosi per evitare panico;Allontanano i pazienti e le persone presenti seguendo i percorsi di esodo indicati nel piano dievacuazione

MODALITÀ D’USO DEGLI ESTINTORI(alcune nozioni pratiche)Per utilizzare l'estintore si deve:� strappare la spinetta di sicurezza dell'estintore liberando la leva per l'erogazione;� premere a fondo la leva di erogazione;� dirigere il getto dell’estintore alla base delle fiamme;� prolungare l’erogazione, anche se la fiamma è già spenta, fino a svuotamento completodell’estintore.� arieggiare il locale (quando possibile) aprendo le finestre per favorire l'eliminazione dei fumi;� abbandonare le stanze e richiudere le porte alle proprie spalle.

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1) Individuare l’estintore:

2) Prelevare l’estintore:

3) Impugnare la maniglia

4) Estrarre e sbloccare la leva di intercettazione della spina di sicurezza:

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in questa fase, si controllano i vari dispositivi di erogazione, tubo, lancia, attacco valvola-tubo esi procede a sfilare il sigillo di sicurezza.

N.B. Come si evince dall’immagine con la mano sinistra l’operatore afferra la leva fissa posta sottola leva di intercettazione, con la destra estrae la spina di sicurezza.

USO DELL'ESTINTORE

1) Fiamme e fumo rendono il fuoco difficile da spegnere, perciò bisogna porsi con il ventodietro le spalle e spegnere il fuoco dall'alto verso il basso.

NO SI2) Non spruzzare l'estintore inutilmente ma sempre dall'alto verso il basso.

NO SI

3) In un incendio di piccole dimensioni, non si deve vuotare completamente l’estintore ma bisognaspegnere il fuoco con spruzzi intervallati in modo da lasciare una rimanenza nell’estintore stesso

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per un’eventuale ripresa delle fiamme

NO SI

4) Un incendio di grande dimensione non va mai spento da soli, ma bisogna utilizzare piùestintori, uno per volta, attaccando le fiamme contemporaneamente da più parti

NO SI5) Olio e benzina accesi, situati in contenitori aperti, non vanno mai spenti usando l'estintoredall'alto, ma dirigendo in maniera morbida gli spruzzi in piano con la superficie dei contenitori

NO SI6) Una volta usato l'estintore, se è vuoto o a metà, non va mai riposto ma sempre sostituito con unoidentico pieno.

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NO SI3.2 Presenza di uno squilibrato o malintenzionatoNei locali a contatto con il pubblico, è possibile che malintenzionati, rapinatori, folli o persone chehanno particolari motivi di rancore verso l’attività svolta in Azienda, aggrediscano, spesso senzaalcun preavviso, personale dell’Azienda.Le aggressioni avvengono, di solito in modo repentino e senza preavviso per cui è necessariomantenere la calma e mettere in atto misure cautelative del tipo:� Se possibile, allontanarsi dall’aggressore senza raccogliere provocazioni e andare verso zone incui siano presenti altre persone oppure� Cercare di calmare l’aggressore con parole accomodanti, senza mettersi a discutere esoprattutto senza contestare le sue dichiarazioni� Rassicurarlo sul fatto che tutto si può accomodare ed informarlo che è già stata avvertita laDirezione, la quale sta arrivando per esaminare le sue ragioni.� Non cercare di intervenire direttamente, per evitare possibili pericolose reazioni� Cercare di far parlare l’aggressore, fino all’arrivo delle Forze dell’Ordine.In ogni caso1) Chiunque rilevi la presenza di uno squilibrato che possa essere pericoloso perl’incolumità delle persone presenti, o la presenza di un malvivente introdottosi a scopo di furto,rapina, danneggiamenti, deve in funzione della gravità del caso:richiedere direttamente l’intervento delle Forze dell'Ordineoppure

dare l’allarme chiamando il n. 9 (precisando se la chiamata alle Forze dell'Ordine è giàstata effettuata o meno

2) Il Centralinista deve (nel caso non sia già stata inviata la segnalazione alle Forzedell'Ordine)richiedere direttamente l’intervento di

CARABINIERI 112

POLIZIA DI STATO 113 avvertire il Coordinatore dell’Emergenza che provvederà in merito, e secondo la gravità delcaso, a dare corso a tutte le procedure di intervento e di emergenza che il caso necessita

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3.3 Minaccia di attentato o presenza di una bomba

Anche se la chiamata in genere viene filtrata dal centralino, chiunque può aver occasione diricevere una telefonata terroristica, nella quale si segnala la presenza di un ordigno o si minaccia didepositarlo in Azienda.Quando si riceve una minaccia di attentato e/o presenza di bomba occorre:� Ascoltare, essere calmi e cortesi.Non interrompere mai il chiamante ma cercare di raccogliere il maggior numero di informazioni utiliper la localizzazione dell’ordigno (ora prevista per lo scoppio, padiglione interessato, ecc.),tenendo l’interlocutore in linea per il maggior tempo possibile.� Richiamare l’attenzione di un collega o di un superiore mentre il chiamante è ancora il linea.� Al termine della telefonata, dopo aver diramato l’emergenza, soffermarsi a scrivere tutto ciò checi si ricorda della telefonata in modo da fornire una dettagliata relazione dell'evento ai responsabilidell’emergenza.� Le persone informate del fatto non devono rivelare ad altri la notizia, per evitare la diffusionedel panico.In ogni caso

Chiunque riceva una telefonata di questo tipo deve, in funzione della gravità del caso:richiedere direttamente l’intervento delle Forze dell'Ordine

CARABINIERI 112

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POLIZIA DI STATO 113

oppure

dare l’allarme chiamando il n. 9 (precisando se la chiamata alle Forze dell'Ordine è giàstata effettuata o meno)2) Il Centralinista deve (nel caso non sia già stata inviata la segnalazione alle Forzedell'Ordine) richiedere direttamente l’intervento di

CARABINIERI 112

POLIZIA DI STATO 113

avvertire il Coordinatore dell’Emergenzae su ordine di quest’ultimo:gli addetti alla S.P.I./squadra di manutenzionegli addetti all'evacuazione (S.E.P.)inoltrare ai reparti lo “STATO DI ALLERTA”In questo caso il Coordinatore dell’Emergenza si metterà a disposizione delle forze dell’ordineche daranno seguito alle disposizioni previste dalle procedure di emergenza e, conseguentemente,tutte le azioni previste mirate alla sicurezza ed alla salvaguardia delle persone e della struttura.

3.4 AllagamentoSono molteplici le sorgenti d’acqua che possono causare danni od incidenti, come:� Tracimazione dagli argini artificiali, o da fiumi in esondazione

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� Tubazioni che scoppiano� Scarichi di acqua piovana che si intasano� Temporali� Finestre infrante dalla grandine� Danneggiamenti accidentali dovuti alla rottura di tubazioniIn questi casi:� Rimanete calmi� Informate il vostro diretto superiore, il Direttore della SOC Servizi Tecnici e gli addetti allasquadra di manutenzione� Fornite informazioni sulla natura, sull’esatta ubicazione e soprattutto sull’ entità della perditad’acqua o caratteristiche dell’inondazione, indicandone la causa, se identificabile.� Usate estrema cautela se vi sono apparati elettrici o prese d’energia nelle immediate vicinanzedella zona allagata. Se vi sono rischi concreti evacuate l’area.� Se avete identificato con esattezza la causa della perdita e ritenete di poterla mettere sottocontrollo (ad esempio mediante la chiusura di una valvola a volantino o lo sblocco di unaconduttura intasata), intervenite, ma procedete sempre con estrema cautela.

1) Chiunque rilevi una perdita da impianti idrici o un allagamento deve:

Dare l’allarme al Centralino componendo il n° 9Avvertire il Dirigente e/o Preposto del reparto interessato o l'infermiere in turno Invitare, senecessario, i visitatori presenti nell’area a lasciare il reparto

2) Il Centralinista deve

Chiamare il Coordinatore dell’emergenzaChiamare gli addetti della squadra di manutenzioneSu espressa richiesta del Coordinatore dell’Emergenza:Chiamare gli addetti della S.P.I.Chiamare i VV.FF.Avvertire i Reparti/Servizi, adiacenti e sottostanti, dell’emergenza in corso

3) Il Coordinatore dell’Emergenza

Si relaziona con i componenti della S.P.I./squadra di manutenzione al fine di valutare le possibiliazioni per il superamento dell'emergenzaCoordina le azioni di primo intervento e ordina, se il caso lo richiede, l’evacuazione delle personedai locali interessatiRichiede agli addetti alla squadra di manutenzione, di verificare la necessità di interromperel'erogazione dell'energia elettrica nell'area colpita, per l'interessamento di impianti oapparecchiatureSe necessario richiede l’intervento VV.F. e relaziona sulla situazione al loro arrivo Autorizza il rientro dei degenti e del personale evacuatoRedige il rapporto di intervento.

4) Gli Addetti alla manutenzione/S.P.I. devono:Recarsi sul luogo dell’incidente per intercettare le eventuali perdite dagli impianti idrici Verificare lostato degli impianti elettrici e delle apparecchiature presenti in relazione alla presenza di acqua,relazionando al Coordinatore dell'Emergenza Chiedere, se necessario, l’intervento di altro personalereperibile

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Interrompere, se necessario e su indicazione del Coordinatore dell'Emergenza, l'erogazionedell'energia elettrica nella zona interessataCollaborare con il personale di reparto al ripristino delle condizioni di normalità

3.5 Terremoto, cedimenti strutturali, crolli

Le scosse sismiche, che accompagnano un terremoto, giungono per lo più inattese e non è notoalcun sistema di previsione dell’avvento di scosse sismiche.Non è pertanto possibile prendere precauzioni preliminari ma bisogna cercare di fronteggiarel’emergenza, non appena si verifica.Il terremoto di solito si manifesta con una o più scosse iniziali, anche molto violente, sussultorie odondulatorie; seguono alcuni momenti di inattività sismica cui succedono ulteriori scosse di intensitàinferiore che possono, tuttavia, essere più pericolose delle precedenti.In ogni caso un comportamento generale da tenere in caso di terremoto è:� Restare calmi, non spingere, non accalcarsi e evitare assolutamente la fuga disordinata.� Fare attenzione alla caduta di oggetti e allontanarsi da mobili non fissati al muro, da finestre,specchi, vetrine, lampadari, scaffali di libri, strumenti, apparati elettrici.� Coprire la testa con un cuscino od altro e prepararsi a fronteggiare la possibilità di ulterioriscosse.� Rifugiarsi sotto un tavolo, un sottoscala o nel vano di una porta che si apre in un muro maestro.� Aprire le porte e muoversi con estrema prudenza, saggiando il pavimento, le scale ed ipianerottoli, prima di avventurarvisi sopra.� Spostarsi lungo i muri, anche discendendo le scale (queste aree sono quelle strutturalmentepiù robuste)� Non usare gli ascensori e scendere le scale all’indietro facendo attenzione a non trasferire ilvostro peso su un gradino, se non avete incontrato un supporto sufficiente.� Controllare l’eventuale presenza di crepe tenendo presente che le crepe orizzontali sono piùpericolose di quelle verticali, perché indicano che le mura sono sollecitate verso l’esterno.� per quanto possibile, prima di allontanarsi, mettere in sicurezza le attrezzature o leapparecchiature, al fine di evitare ulteriori situazioni di rischio.� Allontanarsi dall'area colpita in maniera ordinata, utilizzando le vie di fuga e le uscite disicurezza ancora praticabili e recarsi in uno dei punti di raccolta individuati � Non spostare una persona traumatizzata, a meno che non sia in evidente pericolo di vita machiamare i soccorsi, segnalando con accuratezza la posizione della persona infortunata.La procedura di seguito riportata deve essere applicata al verificarsi di una calamità naturale qualeun terremoto, che si suppone di entità elevata dato che la Città di Enna è zona a rischio sismicorilevante.

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1) Il Personale che a seguito di un sisma rilevi danni a persone o a strutture deve:

Chiamare il n° 9 specificando la tipologia dei soccorsi necessariAvvertire il Preposto, al quale spetta la responsabilità di impedire a chiunque non sia impegnatonelle operazioni di soccorso, di avvicinarsi all’area interessata.Far mantenere la calma ai degenti e visitatori

2) Il Centralinista deve avvertire:il Coordinatore dell’emergenza specificando la tipologia di criticità in atto e, su espressarichiesta di quest’ultimo, avvisare:i Vigili del Fuocoi componenti dell'UNITA' DI CRISIgli addetti alla S.P.I./Squadra di manutenzionegli addetti all’evacuazione (S.E.P.)il Direttore della S.O.C. Servizi Tecnicila Centrale operativa della Protezione Civile e il Comune di Ennainoltrare a tutti i reparti, su richiesta dell’Unità di Crisi, lo “STATO DI ALLERTA”

3)Il Coordinatore dell’EmergenzaSi reca immediatamente nei reparti colpiti dal sisma e in collaborazione con i componentidell’UNITA’ DI CRISI:raccoglie informazioni dalla S.P.I./Squadra di manutenzione e valuta la situazione in particolare conil Direttore della S.O.C. Servizi Tecnicirichiede, in caso di necessità, all'Anestesista Rianimatore ed ai medici del reparto, di organizzaredirettamente i soccorsi alle persone colpite e l'eventuale trasferimento presso altri reparti oospedaliin caso di un numero elevato di ascensori bloccati con persone intrappolate, e/o in caso di pazienticritici, chiede l’intervento dei Vigili del Fuoco (già presenti nella struttura)

4)L’Unità di Crisiinoltra ai reparti, se lo ritiene necessario, lo “STATO DI ALLERTA”richiede, eventualmente, l'intervento della Protezione Civileordina, in caso di necessità, l’evacuazione totale o parziale tenendo conto della criticità dei pazienticoinvoltiverifica che l’evacuazione sia stata completata con esito positivo redige il rapporto di intervento.

5) Il Direttore della S.O.C. Servizi TecniciEffettua immediatamente un sopralluogo nei reparti colpiti dal sisma e si relaziona con icomponenti dell’Unità di Crisi.Verifica le condizioni di stabilità delle struttureValuta l'agibilità dei locali e la possibilità di permanenza negli stessiInforma il Coordinatore dell'Emergenza della situazione

6) Gli addetti alla S.P.I./Squadra di manutenzione :eseguono una prima verifica, in merito alle condizioni delle strutture, attrezzature e impianti

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controllano le condizioni degli impianti e dei dispositivi di sicurezza (impianto antincendio,illuminazione di sicurezza, saracinesche d’intercettazione flusso gas, pulsanti di blocco elettrico,ecc.)relazionano sui rilievi eseguiti all’Unità di Crisi, al Coordinatore dell'emergenza e al Direttore dellaS.O.C. Servizi TecniciIntercettano il flusso di gas metano della Cucina e del Laboratorio Analisi, operando manualmentesulle saracinesche esterne di intercettazioneIntercettano il flusso del gasolio della centrale di riscaldamento e produzione vapore di emergenzaIn caso di necessità e su indicazione del coordinatore dell'emergenza, tolgono corrente agliimpianti della zonaAd emergenza conclusa:Provvedono al ripristino degli impianti tecnologici, nonché delle normali condizioni di lavoro.

3.6 Evacuazione

Il piano di evacuazione rappresenta una parte importante dell’emergenza, in esso vengonoesplicitate le misure adottate (in fase preventiva e di progetto) e tutti i comportamenti da attuare(in fase di emergenza) per garantire la completa e sicura evacuazione delle persone Costituisce dunque il documento operativo che, evidenziando le situazioni di emergenza chepossono verificarsi nell'ospedale:- individua l'organizzazione interna e le procedure che devono essere attuate- indica le azioni da compiere- assegna i ruoli ed i compiti per consentire l'evacuazione rapida e ordinata, rispettando le priorità.L'evacuazione di un ospedale, per la particolare tipologia delle persone presenti (pazienti,personale e visitatori) richiede un notevole impegno organizzativoInoltre in una struttura in cui è presente un'alta densità di persone, molte delle quali nonautosufficienti e non deambulanti, il panico che si viene a creare può diventare una grave fonte dipericolo poichè non consente più il controllo della situazione, rendendo difficili eventuali operazionidi soccorso.Il panico può manifestarsi principalmente in due modi:

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� il coinvolgimento delle persone nell’ansia generale, con invocazione di aiuto, grida, atti didisperazione;� l’istinto all’autodifesa con tentativi di fuga che comportano l’esclusione degli altri, anche informe violente, con spinte, corse.Allo stesso tempo possono venire compromesse alcune funzioni comportamentali quali l’attenzione,il controllo dei movimenti, la facoltà di ragionamento. Ecco perché risulta importante la predisposizione di adeguate Procedure Operative chepreventivamente e dettagliatamente indichino le azioni da compiere nelle varie situazioni diemergenza.Di seguito quindi vengono sintetizzate le procedure operative da attuarsi in caso di Evacuazione

Modalità Operative:L’evacuazione può essere:� A) parziale (relativa al solo compartimento/reparto interessato dall’emergenza) ed esseresuddivisa, a sua volta, in:� orizzontale (dal compartimento/reparto interessato verso la zona “sicura” adiacente, situata alpiano)� verticale (dal compartimento/reparto interessato verso una zona “sicura” percorrendo le scale)oppure� B) totale (contemporanea di tutto l’edificio)

La decisione di porre in atto la procedura di EVACUAZIONE èaffidata all’Unità di Crisi.

Nei casi di grave emergenza (di fronte alla necessità di salvaguardare l'incolumità

delle persone senza la possibilità di attendere l'ordine dall’Unità di Crisi), la diffusione delMESSAGGIO DI EVACUAZIONE è autorizzata dal medico responsabile delreparto interessato dall'emergenza o dal caposalaAlla diffusione del MESSAGGIO DI EVACUAZIONE si dovranno attuare leazioni previste dalla presente procedura.L’evacuazione di emergenza viene messa in atto attraverso i percorsi di esodo segnalati sui Piani diEvacuazione affissi in tutti i reparti.Nel caso non fosse possibile operare un trasferimento di pazienti ricoverati in “area critica”sottoposti a "cure intensive" in altro reparto attrezzato, dovrà essere predisposto il trasferimentoverso altri Ospedali.

A) Evacuazione parziale verticale o orizzontale

1) L’Unità di Crisi deve:Valutare, congiuntamente al Coordinatore dell’ Emergenza, la gravità della situazione e se del caso,dare l’ordine di evacuazione.(La diffusione telefonica del messaggio può essere effettuata dal Centralinista, mentre ladiffusione a mezzo megafono- prelevabile dall’armadio antincendio- dalla S.P.I./S.E.P.)Fornire indicazioni relative al compartimento/edificio dove trasferire i pazienti dell’area interessatadall’emergenza.Dare ordine al fine di bloccare le accettazioni in Pronto Soccorso comunicando alla centraleoperativa del 118 la situazione.

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Verificare il procedere dell’operazione, attraverso le informazioni date dagli addetti all’evacuazione,soprattutto in merito alla situazione dei pazienti gravi.Ove mancassero persone all’appello, coordinare l’operazione di ricerca e soccorso con prioritàassoluta rispetto alle altre emergenze.Dare ordine di rientro ad emergenza finitaNel caso in cui l’emergenza dovesse riguardare:� Rianimazione� Camere operatorie� Unità Coronarica� Nefrologia/Dialisi� altre aree con pazienti criticideve, attraverso la collaborazione del Responsabile del Pronto Soccorso, richiedere la ricollocazionedei pazienti, mediante trasferimento agli ospedali più vicini adeguatamente attrezzati.

2) Il Centralinista deve:Diffondere il messaggio telefonico di emergenza come da disposizioni dettate dall’Unità diCrisi3) Gli addetti alla S.E.P in collaborazione con il personale medico e infermieristico delreparto interessato, senza diffondere panico, ma agendo celermente, devono:comunicare ai presenti l’ordine di lasciare le zone incidentate, collaborando con il personale sanitarioper l’evacuazione dei pazienti disporre il trasferimento e l’assistenza delle persone non in grado dimuoversi autonomamente, regolandosi per le modalità di trasporto in base al grado di autonomia diogni paziente occuparsi del trasferimento su barelle di pazienti che non possono muoversidiversamente. In caso di insufficienza delle barelle e carrozzine, adagiare i pazienti allettati sulenzuola o coperte stese al suolo, trascinando quindi il paziente lungo la via di esodo fare defluirecon calma ed ordine tutte le persone presenti, secondo i percorsi di esodo indicati nei Piani diEvacuazione affissi evitando di perdere tempo prezioso in operazioni di recupero di effetti personali odaltro attuare, dove possibile, una prima evacuazione orizzontale progressiva, trasferendo i degenti verso“spazi calmi” collocati sullo stesso piano ma sufficientemente lontani rispetto ai locali interessatidall’emergenza attuare, se necessaria, una seconda evacuazione verticale verso i luoghi sicuri uscendodai locali e dai reparti, controllare che, in caso di incendio, vengano richiuse tutte le porte (inparticolare quelle tagliafuoco) per rallentare la diffusione dei fumi e delle fiamme. raggiunti i luoghisicuri, che rappresentano i punti di raggruppamento delle persone evacuate, coadiuvare il Caposala ol’infermiere con funzioni di coordinamento in turno per l’effettuazione dell’appello.

4) Il Capo Sala (o infermiere con funzioni di coordinamento) in turno, deve:prelevare il registro di reparto, l’elenco nominativo dei degenti e le cartelle cliniche dei pazienti vigilareaffinchè i pazienti siano trasportati in modo corretto, tenendo conto del grado di autosufficienza diciascuno abbandonare per ultimo la zona di competenza verificando che non sia rimasto nessuno nei locali (specialmente nei servizi igienici e nelle aree chiuse o comunque non visibili dai corridoi)raggiungere le persone (degenti/personale) sfollate dalla propria area di competenza nei punti diconcentramento previsti, o segnalati dal Coordinatore dell’Emergenza avvertire l’Unità di Crisidell’avvenuto completamento del processo di evacuazione per l’area di propria competenza e/o del fattoche alcune persone manchino all’appello ad emergenza chiusa, coordinare le operazioni di rientronell’edificio, per quanto attiene il proprio reparto.

B) “Stato di Allerta” ed Evacuazione TotalePremessa:

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L’ Evacuazione Totale di un ospedale (pazienti, personale, visitatori) è causa di un eventogravissimo ed improvviso, rappresenta l’evoluzione negativa di una situazione di emergenza ed ilfallimento delle misure di prevenzione e di intervento.Il principale fattore che determina l’evacuazione totale dell’Ospedale è la:Gravità dell’eventoNonostante le misure messe in atto, queste non hanno sortito gli effetti previsti e la situazionedell’emergenza ha assunto una gravità tale che risulta impossibile far fronte ad essa con le forze econ i provvedimenti presi e pertanto l’evacuazione totale risulta l’unica soluzione possibileper la tutela e l’incolumità delle persone presenti nella struttura.Lo scenario ipotetico dell’Evacuazione Totale del Presidio Ospedaliero di Enna diventaestremamente difficile da immaginare dal punto di vista della prevenzione, dell’organizzazione edelle misure da mettere in atto per far fronte all’emergenza in corso.In ogni caso la struttura Ospedaliera e le persone che in essa operano, sono preparate eorganizzate per far fronte agli stadi comportamentali sopra citati e il presente Piano di Emergenzafornisce un contributo fondamentale perché consente di:

essere preparati a situazioni di pericolo stimolare la fiducia in se stessi indurre un sufficiente autocontrollo per attuare comportamenti razionali e corretti controllare la propria emozionalità e sapere reagire all’eccitazione collettiva.

L'evacuazione è sempre un'operazione che procura disagi e non è priva di rischi per cui, prima diemanare l'ordine di evacuazione, la situazione è stata ponderata opportunamente dall’Unità diCrisi, tenendo conto anche che le strutture edilizie dell’Azienda sono in grado di resistere al fuocoper alcune ore.

Misure organizzative preliminari1. Le cartelle cliniche dei degenti, come previsto dalle leggi vigenti in materia, sono aggiornate eriportano le terapie di ogni singolo paziente.Sono conservate in apposito schedario e sono trasportabili con facilità in caso di evacuazioneparziale e totale.2. L’elenco dei degenti del reparto viene costantemente aggiornato e tenuto a disposizione perpoter essere trasportato in caso di evacuazione.3. Il prelevamento delle cartelle cliniche e dell’elenco dei pazienti è affidato alla caposala (sepresente), all’infermiere coordinatore, o all’infermiere più anziano.(Queste assunzioni di responsabilità vanno inserite e precisate nei turni di servizio, peropportuna presa in carico delle persone designate)4. In caso di evacuazione è utile avere a disposizione il carrello di medicazione, il defibrillatore e imezzi di rianimazione (qualora esistono) in quanto potrebbero risultare indispensabili per ilsoccorso e la rianimazione dei pazienti.“Stato di Allerta”:Il presente Piano di Emergenza (qualora si debba arrivare ad una evacuazione totale) prevede, nel caso di:

� Incendio� Minaccia di attentato terroristico, presenza dibomba, ordigno� Sisma, cedimenti strutturalil’emanazione tramite l’Unità di Crisi, valutato il caso con il Coordinatore

dell’Emergenza, dello:“STATO DI ALLERTA”

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� Lo Stato di Allerta verrà comunicato anche al 118 che inoltrerà la fase di preallarmeai presidi ospedalieri limitrofi in modo da prevedere ed organizzare l’invio di ambulanze, soccorsi emateriali sanitari necessari e permettere il ricovero adeguato in strutture ospedaliere idoneeL’emanazione dello “stato di allerta” (diramato con molta professionalità in modo da non crearesituazioni di panico) risulta fondamentale per raggiungere due scopi importantissimi:� Far sì che il personale non venga colto impreparato ed abbia il tempo necessario per mettere inatto tutte le procedure necessarie per affrontare l’esodo e soprattutto per preparare i pazientispecie quelli con criticità e problemi nella deambulazione, con particolari patologie e/o collegati adapparecchiature elettromedicali indispensabili.� Permettere al personale di organizzarsi per il trasporto dei degenti non deambulanti preparandoil materiale a disposizione quali: barelle impilabili, teli, materassi, ecc.

Evacuazione Totale:� Nel caso in cui lo “STATO DI ALLERTA” venga annullato (su decisione dell’Unità di Crisi), ilpersonale e l’attività del reparto/servizio ritornano in modo graduale alla normalità.� Se invece, lo “STATO DI ALLERTA” si trasforma (su decisione dell’Unità di Crisi) in:

ORDINE DI EVACUAZIONE TOTALE� verrà attivata la Squadra Evacuazione Pazienti che agli ordini della caposala (sepresente) o del coordinatore infermieristico, procederà all’evacuazione totale.� la struttura dei soccorsi si dovrà integrare con il Piano di Emergenza previsto dalla ProtezioneCivile.� l’ordine di evacuazione verrà comunicato anche al 118 che inoltrerà la fase di preallarme aipresidi ospedalieri limitrofi in modo da prevedere ed organizzare l’invio di ambulanze, soccorsi emateriali sanitari necessari e permettere il ricovero adeguato in strutture ospedaliere idonee� verranno attuate tutte le misure previste nel piano di evacuazione (utilizzo dei percorsi di esodo,uscita dal complesso ospedaliero ed approdo nelle AREE PROTETTE DI ATTESA) individuatenel:1) Parcheggio antistante l’Ospedale

5. TRASPORTO DEL PAZIENTE IN EMERGENZAIl personale sanitario presente in ospedale è perfettamente formato ed informato e conosce tuttele tecniche corrette ed adeguate al trasporto dei pazienti presenti nel presidio, a titolo puramenteindicativo si descrivono alcune modalità di trasporto:5.1 Trasferimento letto/carrozzina (paziente non collaborante)Occorre ricordare che:• sono necessari almeno due operatori• la carrozzina deve avere i braccioli estraibili e lo schienale basso• il paziente non va afferrato sotto le ascelle• l’operatore deve evitare di flettere e/o ruotare la schienaIl trasferimento va diviso in tre fasi:1. mettere il paziente seduto sul letto:• gli operatori tengono i piedi distanti e gli arti flessi• appoggiano il dorso di una mano dietro la spalla del paziente• sollevano il paziente facendo forza sugli arti inferiori e sul braccio2. presa del paziente:• il primo operatore, con un ginocchio appoggiato sul letto, si pone alle spalle del paziente e loafferra abbracciandolo cioè infilando le proprie braccia sotto le ascelle del paziente in modo daafferrare gli avambracci conserti, effettua da solo una presa crociata• il secondo operatore posiziona la carrozzina accanto al letto3. trasferimento in carrozzina:

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• il primo operatore solleva il paziente facendo leva sul ginocchio appoggiato al letto per scaricareil carico del peso sollevato• il secondo operatore sostiene gli arti inferiori durante il trasferimento, afferrandoli sotto leginocchia: nell’atto di afferrare le gambe del paziente, l’operatore deve flettere le ginocchia e nonla schiena nel caso che il trasferimento sia dalla carrozzina al letto, la movimentazione delpaziente deve essere eseguita con analoga successione di movimenti, avendo l’accortezza diappoggiare sul letto prima i piedi e poi il resto del corpo del paziente.

5.2 trasferimento letto/barella (paziente non collaborante)Occorre ricordare che:• è preferibile utilizzare sempre gli idonei sollevatori meccanici ma anche in tal caso sono necessaridue operatori• se il trasferimento è manuale, sono necessari almeno tre operatori; un quarto operatore si rendenecessario per lo spostamento di accessori di assistenza (flebo, drenaggi ecc..)• la barella va posizionata con un angolo di 90° rispetto al letto e non parallela- trasferimento letto/barella con l’ausilio di sollevatori meccanici• il primo operatore fa ruotare il paziente sul fianco• il secondo operatore posiziona sopra il letto il piano del sollevatore• il primo operatore fa ruotare nuovamente il paziente in posizione supina sopra il piano delsollevatore- trasferimento letto/barella manualeil trasferimento va scomposto in due fasi:1. spostare il paziente sul bordo del letto:• due operatori si dispongono ai due lati del letto• entrambi appoggiano un ginocchio sul letto e afferrano il paziente a livello del bacino e dietro laspalla spostando il paziente sul bordo del letto2. sollevare e trasferire il paziente:• deve intervenire il terzo operatore• il primo operatore afferra il paziente attorno alle spalle e non sotto le ascelle • il secondo operatore afferra il paziente a livello del bacino• il terzo operatore afferra il paziente dietro le ginocchia: durante il sollevamento gli operatoridevono flettere le proprie ginocchia• il paziente viene trasferito e adagiato sulla barella: per questa ultima operazione occorre fletterele gambe- trasferimento tramite tavolose gli spazi sono inadatti al corretto posizionamento della barella, può essere utilizzata una tavoladi legno da interporre fra il letto e barella: essa consentirà agli operatori di trasferire il paziente,per trascinamento.

5.3 Tecniche di evacuazione della persona disabile1) Paziente collaborante ma non del tutto autosufficiente.Tecnica ad un soccorritore: lo si afferra al polso, facendosi passare il braccio sul collo, quindi,cingendogli la vita, lo si trasporta. rapidamente in zona di sicurezza. Questa tecnica può essereeffettuata anche da due soccorritori.2) Trasporto sul dorso con partenza dal letto (con 1 soccorritore)Facendo sedere il paziente sul bordo del letto con le gambe divaricate, il soccorritore gli si porràdavanti consentendogli di adagiarsi sul dorso. Quindi, afferratolo per le gambe, ci si allontanerà.In alternativa si può usare la tecnica a "sacco di farina" ove la presa si effettua frontalmente.3) Presa "a seggiolino" (con 2 soccorritori)Può essere effettuata solo da due soccorritori, che sostengono il paziente formando con le braccialo "schienale" e la base d'appoggio. In particolare la tecnica richiede che i soccorritori si afferrino

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reciprocamente e saldamente i polsi. Il paziente, se in grado, dovrà appoggiare le braccia sullespalle (attorno al collo) dei soccorritori.4) Presa di Rautek (con 2 soccorritori)Anche in questo caso il trasporto richiede due soccorritori, e prevede il trasporto del paziente noncollaborante.Mentre un soccorritore solleva le gambe del paziente l'altro lo afferra alle spalle facendogli passarele proprie braccia sotto le ascelle, e afferrandolo per gli avambracci si garantisce una presa piùefficace.5) Partenza dal letto con presa a pala (con 2 soccorritori)Paziente con trauma, non collaborante. I due soccorritori devono tenere allineata la colonnavertebrale.6) Trascinamento (con 1 soccorritore)Partendo dal letto, il soccorritore solleva il paziente posteriormente,. facendo passare le mani sottole ascelle e afferrandogli gli avambracci procede all'indietro. Questa tecnica è adatta per un rapidoallontanamento.7) Utilizzo di lenzuolo o coprilettoPer il trasporto di pazienti che presentano particolari problemi di peso, o nel caso di percorsilunghi, è indicato l'uso di lenzuola o copriletto (il secondo è più resistente). Questi presidi sonofacilmente reperibili, poiché si devono utilizzare gli stessi che si trovano sul letto della persona datrasportare.Procedimento: rimuovere il copriletto del paziente e posizionarlo per terra, a fianco al letto, quindisollevare il paziente e adagiarlo nel copriletto, avendo cura di chiudere questo dalla parte dei piedi,fatto ciò, guadagnare la più vicina zona di sicurezza.

8) Evacuazione con materassoTecnica particolarmente adatta con la presenza di scale o nel caso il paziente non sia trasportabilein diverso modo.Dopo aver posizionato il copriletto per terra, vi si adagiano sopra il materasso ed il paziente; sitrascina via il tutto facendo scivolare il copriletto.Giunti presso le scale, se il trasporto è effettuato da un soccorritore, questo si deve portare dallaparte dei piedi e cominciare là discesa controllando che il paziente non scivoli dal materasso.Se il trasporto è effettuato da due soccorritori sarà invece possibile controllare entrambe leestremità del materasso.

6. FORMAZIONE ED ADDESTRAMENTO DEL PERSONALE INCASO DI EMERGENZA6.1 ScopoIl presente capitolo ha l’obiettivo di dettagliare in modo preciso il tipo di formazione teorica epratica che viene fornita al personale per far fronte, nelle migliori condizioni possibili, alle situazionidi emergenza contemplate nel presente piano.6.2 ResponsabilitàIl responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione ha il compito di proporre i programmi diformazione ed informazione per il personale tecnico, sanitario ed amministrativo dell’ azienda, intema di prevenzione, lotta agli incendi e gestione delle emergenze.E’ compito del Direttore della S.O.C. Servizio Tecnico richiedere, per il personale tecnico addettoalla manutenzione degli impianti, l’erogazione di corsi di formazione ed addestramento pratico perla gestione in sicurezza degli impianti tecnologiciE’ affidata al Responsabile della S.O.S. Formazione inserire nei programmi di formazione Aziendali icorsi richiesti su temi specifici, per l’addestramento dei lavoratori, sui comportamenti da tenersi incondizione di emergenza, in relazione alle mansioni svolte.

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7. DOCUMENTAZIONEL’obiettivo di questo capitolo è quello di elencare la documentazione che accompagna il presentePiano di Emergenza e che è depositata presso la Portineria del Presidio Ospedaliero.Questa documentazione può rivestire una grande importanza nella gestione dell’emergenza perl’individuazione di eventuali criticità o guasti emersi, inoltre la consultazione da parte delle forzeEsterne intervenute (VV.F, Carabinieri, ecc.) permette di portare a loro conoscenza la realtàstrutturale ed impiantistica del complesso ospedaliero7.1 Elenco documentazione� Planimetrie generali di tutti i piani del P.O. comprensivi dei cortili interni dove sono indicate:� Attacco motopompa ausiliaria VV.F.� Idranti a colonna, sopra e sottosuolo attacco UNI 45-70� Naspi antincendio � Centrale e stoccaggio gas medicali� Centrale termica � Centrale di riserva pompaggio antincendio� Cabine elettriche e relativi schemi di distribuzione� Gruppi elettrogeni e di continuità� Modulo di rapporto intervento di emergenza.(La compilazione è a cura del Coordinatore dell’Emergenza)� Registro per le chiamate di emergenza pervenute al 9(La compilazione è a cura del Personale del Centralino)� Registro delle chiavi di tutti locali del P.O.(La compilazione è a cura del Personale della Centralino)Modulo di rapporto intervento Coordinatore EmergenzaCOORDINATORE EMERGENZA

Modulo Rapporto InterventoIn data………………... ............................... Il sottoscritto Dott. Dibilio GiuseppeIn qualità di Coordinatore dell’Emergenza del Presidio Ospedaliero Umberto I° di Ennarelaziona quanto segue in merito a :………………………………………………………………………………………………………..

.....……………………………………………………………………………………………………

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Firma…………………………………………………….

Allegato agli atti del S.P.P.

PRESIDIO OSPEDALIERO Chiello di Piazza ArmerinaPiano di Emergenza ed EvacuazioneTesti telefonate di allarmeper il Personale dipendenteQuesto capitolo riporta, sotto forma di schede, i testi delle telefonate di allarme chedevono essere utilizzati dal personale dei Reparti e Servizi dell’Ospedale Chiellonei casi di emergenza previsti e valutati dal presente Piano di Emergenza.I testi sono stati approntati per rendere immediatamente operativo il P.E. e pensatiper fornire una guida a chi deve effettuare una “telefonata di allarme” in quanto, in condizionidi particolare pericolo, stati apprensivi, confusione, ecc. è possibile incorrere in errori e/odimenticanze che possono diminuire o compromettere l’efficacia degli interventi in essere.Inoltre le schede, dovendo essere compilate dall’operatore addetto alle chiamate,costituiscono documentazione comprovante la correttezza delle operazioni svolte e la perfettaconoscenza del Piano di Emergenza ed Evacuazione e dei relativi protocolli comportamentali inesso contenuti.Copia del P.E, e dei testi telefonici è depositata presso ogni Reparto/Servizio conaccesso libero ad ogni operatore sanitario.

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Reparti ‐ scheda testo 1 : Incendio

Tipo di Emergenza: INCENDIODestinatario: CentralinoTELEFONATA DA EFFETTUARE DAL PERSONALEDIPENDENTE CHE RAVVISI UN PRINCIPIO DI INCENDIO

Reparto Destinatario 9Centralino

Data ………………………………....... Ora………………………….........1) Qui è il reparto di …………………………………………………………………………...............................2) Si è verificato un incendio presso la zona……………………………………………............................(indicare con precisione l’estensione dell’incendio)3) Al momento VI SONO/NON VI SONO persone da soccorrere……………………………………………Indicare con precisione:la presenza di persone ferite o intossicate ………………………………………………………….....se è già iniziata l’evacuazione dal reparto ……………………………………………………………..nome e cognome del chiamante ..................................................................n° di telefono da cui si effettua la chiamata ………………………………………………

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Firma……………………………………………….

Reparti ‐ scheda 3: presenza di squilibrato o malvivente

Tipo di Emergenza:PRESENZA DI SQUILIBRATO O MALVIVENTEDestinatario: Forze dell’Ordine e CentralinoTELEFONATA DA EFFETTUARE DAL PERSONALE DIPENDENTECHE RAVVISI LA PRESENZA DI UNO SQUILIBRATO OMALVIVENTEReparto Destinatario 112 - 113Qui è l’Ospedale Chiello,sito in Contrada Bellia a Piazza ArmerinaSono : Nome ……………………………………. Cognome ……………………………………Si richiede un Vostro Intervento Urgente per:□ Presenza di uno squilibrato che si ritiene possa essere pericoloso per l’incolumità dellepersone presenti, presso………………………………………………………………..........Note/precisazioni……………………………………………………………………………………□ Presenza di un malvivente introdottosi a scopo di rapina, furto, danneggiamenti presso………………………………………………………………………………………………………................................

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Note/precisazioni……………………………………………………………………………………

Reparti ‐ scheda 3: presenza di squilibrato o malvivente

Reparto Destinatario 9CentralinoSi segnala:□ Presenza di uno squilibrato che si ritiene possa essere pericoloso per l’incolumità dellepersone presenti, presso ………………………………………………………………………………………...........Note/precisazioni……………………………………………………………………………………..........................□ Presenza di un malvivente introdottosi a scopo di rapina, furto, danneggiamentipresso..........................................................……………………………………………………………………Note/precisazioni………………………………………………………………………………...............................□ E’ stata inoltrata la richiesta di intervento al 112 dell’Arma dei Carabinieri□ Non è’ stata inoltrata la richiesta di intervento al 112 dell’Arma dei Carabinierinome e cognome del chiamante ..............................................................n° di telefono da cui si effettua la chiamata ……………………………………………Data ……………………………… Firma…………………………………………….

Reparti – scheda 4: minaccia di attentato o presenza di una bomba

Tipo di Emergenza: MINACCIA DI ATTENTATO O PRESENZA DI UNABOMBADestinatario: Forze dell’Ordine e CentralinoTELEFONATA DA EFFETTUARE DAL PERSONALE DIPENDENTECHE RAVVISI MINACCIA DI ATTENTATO O PRESENZA DI UNABOMBAReparto DESTINATARIO 112Qui è l’Ospedale Chiello, sito in Contrada Bellia a Piazza ArmerinaSono : Nome ………………………………… Cognome ……………………………………Si richiede un Vostro Intervento Urgente per:

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□ Minaccia telefonica/altro nella quale si dichiara l’intenzione di compiere unattentato/sabotaggio/altro……………………………………………………………..............................Note/precisazioni……………………………………………………………………………………□ minaccia telefonica/altro nel quale si segnala la presenza di un ordigno/bomba presso…………………………………………………………………......................................................................note/precisazioni……………………………………………………………………………………

Reparto Destinatario 9CentralinoSi segnala:□ Minaccia telefonica/altro nel quale si dichiara l’intenzione di compiere unattentato/sabotaggio/altro…………………………………………………………………........................Note/precisazioni……………………………………………………………………………………□ minaccia telefonica/altro nel quale si segnala la presenza di un ordigno/bomba presso……………………………………………………………………...................................................................Note/precisazioni……………………………………………………………………………………□ E’ stata inoltrata la richiesta di intervento al 112 dell’Arma dei Carabinieri□ Non è’ stata inoltrata la richiesta di intervento al 112 dell’Arma dei Carabinierinome e cognome del chiamante...........................................................................................n° di telefono interno da cui si effettua la chiamata…………………………………………………………....Data……………………………................. Firma……………………………………………….............

PRESIDIO OSPEDALIERO ChielloPiano di Emergenza ed EvacuazionePROCEDUREper gli addetti al Centralino

L’ ALLARME viene notificato da: •QUALCUNO (paziente, visitatore, dipendente, rilevatori antincendio,

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ecc.) CHE HA RAVVISATO UN’EMERGENZA e immediatamente telefona

AL CENTRALINISTA componendo il 9IL CENTRALINISTA deve immediatamente avvertire:SE………DI GIORNO SE………DI NOTTE/FESTIVIAlmeno 2 componenti della S.P.I.

a seguire gli altri componenti(scheda n.2)che verificano l’entità dell’evento consultandosi con il Coordinatore dell’Emergenza1) i Vigili del Fuoco(scheda n.4)2) i reperibili dei ServiziTecnici/TBIe Squadra di Manutenzione(scheda n.2)se l’evento NON E’ DOMABILE dalla S.P.I.,il Coordinatore dell’Emergenza tramite il centralinista, fa avvertire i VV.F. (scheda n.4) econvocarel’Unità di Crisi (scheda n.1)Se l’evento RISULTA INDOMABILEl’Unità di Crisi decreta LO STATO DI ALLERTA e fa attivare dal Centralino le schede n.3 (medicidei reparti)e n. 5 (Squadra Evacuazione Pazienti)In seguito allo STATO DI ALLERTA, potrebbe essere necessaria l’EVACUAZIONEPARZIALE (uno o più reparti) o TOTALE (tutta la struttura) Vedi P.Evac.

PIANO DI EVACUAZIONE (P.Evac.)

L’ordine di EVACUAZIONE viene dato da: • UFFICIALE DEI VV.F oppure dall’UNITA’ DI CRISI AL CENTRALINISTA che

immediatamente lo inoltra a: •CAPO SALA O I.P. con funzioni di coordinamento del reparto interessato

dall’emergenza il quale provvederà, in collaborazione con il personale in servizio (I.P./O.S.S.,medici del reparto, ecc.), ad aiutare la SQUADRA DI EVACUAZIONE PAZIENTI (S.E.P.) neltrasferimento dei degenti

SE…L’EVENTO E’ CIRCOSCRITTO AD UN SOLO REPARTOSE…L’EVENTO E’ ESTESO A PIU’ REPARTI O ALL’ INTERA STRUTTURA

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Viene attivatal’EVACUAZIONE PARZIALE:- i componenti della S.E.P. provvedono a trasferire i degenti/visitatori del reparto coinvolto in unazona considerata sicura situata sullo stesso piano (es.: ala opposta del reparto, reparto attiguo) oin altri piani

Viene attivatal’EVACUAZIONE TOTALE:- i componenti della S.E.P. provvedono a trasferire i degenti/visitatori e il personale verso zone sicure situate all’esternodella struttura (Area Protetta d’Attesa - A.P.A. -): 1) parcheggio antistante l’ospedale2) zona antistante ingresso Ospedale(dove verrà installata la struttura mobile di soccorso sanitario 118 che servirà a categorizzare i degenti evacuati inmodo da poterli trasferire in ospedali vicini)

ALTRI COMPITI PER IL CENTRALINISTAOltre ad attenersi ai compiti espressamente previsti e ad attivare le specifiche schede richiestedal Piano di Emergenza o dal Piano di Evacuazione

IL CENTRALINISTA deve inoltre: •DECLINARE OGNI RICHIESTA TELEFONICA DI INFORMAZIONI DA PARTE DI ESTRANEI •FAR TENERE LIBERI GLI ACCESSI DEL P.O. PER I SOCCORSI E CHIUDERLI AGLI ESTRANEI •DISPORRE IL CONTROLLO SULL’USO DEGLI ASCENSORI •COMPILARE LA SCHEDA CON I NUMERI TELEFONICI DEL PERSONALE REPERIBILE PER IL

GIORNO SUCCESSIVODi seguito vengono esemplificati alcuni schemi di chiamata/ricezione da utilizzarsi in caso diemergenza:1) Se ricevo una segnalazione di allarme da un repartoCOSA DEVO CHIEDERE RISPOSTA

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1. Da quale Reparto chiama?2. Dov’è esattamente l’evento?3.Quanti pazienti sono ricoverati?4. Quanti sono autonomi?5. C’è qualcun altro?2) Comunicazione dell’allarme alle FORZE DELL’ORDINECARABINIERI POLIZIA DI STATO VIGILI DEL FUOCO EMERG. SANITARIA

112 113 115 118COSA DEVO DIRE:1. Sto telefonando dall’Ospedale di ………….…………………………………………………………2. C’è …………………………………………. nel Reparto di………………………………………………3. Si trova al …………… piano, lato………………….....................................................4. I pazienti coinvolti sono n°…………………………..5. Di questi n° ……………. non sono autosufficienti6. Ci sono n°………….. visitatori7. Stiamo attivando il Piano di Emergenza3) Comunicazione dell’allarme AI REPARTI(iniziando da quelli più vicini all’evento)COSA DEVO DIRE:1. ALLARME PER ……………………………………………………………………………………………2. L’evento è localizzato nel Reparto di ……………………………………………………………3. Mantenete la calma e tenetevi a disposizione4. E’ probabile che venga impartito lo “STATO DI ALLERTA” o che ci sia la necessitàdi una EVACUAZIONE (parziale o totale)5. Vi terremo informati

SCHEDA N°1:UNITA’ DI CRISIRUOLO N. TELEFONO HA RISPOSTOSI NODirettore Generale- Sostituti -Direttore Amministrativo- Sostituti -Direttore Sanitario- Sostituti -Direttore Sanitario di Presidio- Sostituti -Capo Servizi Infermieristici- Sostituti -

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Direttore SOC Anestesia/Rianimazione- Sostituti -Coordinatore D.E.A.- Sostituti -Direttore SOC Medicina e Chirurgia d’Urgenza- Sostituti -Direttore SOC Chirurgia generale- Sostituti -Direttore SOC Medicina generale- Sostituti -Direttore SOC Servizi Tecnici e Patrimoniale- Sostituti -Direttore SOC Farmacia ospedaliera- Sostituti -Direttore SOC T.B.I.- Sostituti -Responsabile S.P.P.- Sostituti -Direttore Dipartimento di Prevenzione- Sostituti -SCHEDA N°2:MEDICI ECAPO SALA DEI REPARTIRUOLO N. TELEFONO HA RISPOSTOSI NOMedico ChirurgiaCapo-Sala ChirurgiaMedico Anestesia

Medico OrtopediaCapo-Sala OrtopediaMedico RadiologiaCapo-Tecnico RadiologiaMedico Laboratorio AnalisiCapo-Tecnico Laboratorio AnalisiMedico Medicina e Chirurgia d’UrgenzaCapo-Sala Medicina e Chirurgia d’UrgenzaMedico Medicina generaleCapo-Sala Medicina generaleMedico Ostetricia/GinecologiaCapo-Sala Ostetricia/GinecologiaMedico Nefrologia/DialisiCapo-Sala Nefrologia/DialisiMedico PediatriaCapo-Sala PediatriaMedico Servizio TrasfusionaleCoordinatrice Servizio TrasfusionaleCapo-Sala S.O. ChirurgiaCapo-Sala S.O. OrtopediaCapo-Sala Poliambulatorio intraospedaliero

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SCHEDA N°3:FORZE DELL’ORDINERUOLO HA RISPOSTOSI NOVIGILI DEL FUOCO 115POLIZIA DI STATO 113CARABINIERI 112EMERGENZA SANITARIA 118

SCHEDA N°5:SQUADRA EVACUAZIONE PAZIENTI(S.E.P.)RUOLO HA RISPOSTOSI NOMedico Direzione Sanitaria (Responsabile)Infermieri/O.S.S. da ogni Reparto di degenzaInfermieri/O.S.S. del Reparto in emergenzaMedici dei Reparti non coinvolti dall’eventoTecnici in servizio

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