piano di bonifica delle aree inquinate - Ambienteinliguria · interesse nazionale e, tra questi,...

96
3 REGIONE LIGURIA DIPARTIMENTO AMBIENTE E TERRITORIO Settore: Politiche e programmi ambientali PIANO DI BONIFICA DELLE AREE INQUINATE

Transcript of piano di bonifica delle aree inquinate - Ambienteinliguria · interesse nazionale e, tra questi,...

Page 1: piano di bonifica delle aree inquinate - Ambienteinliguria · interesse nazionale e, tra questi, sono comprese le aree di Cengio-Saliceto e Pitelli (La Spezia). Per tali aree sono

3

REGIONE LIGURIA

DIPARTIMENTO AMBIENTE ETERRITORIO

Settore: Politiche e programmi ambientali

PIANO DI BONIFICA

DELLE AREE

INQUINATE

Page 2: piano di bonifica delle aree inquinate - Ambienteinliguria · interesse nazionale e, tra questi, sono comprese le aree di Cengio-Saliceto e Pitelli (La Spezia). Per tali aree sono

4

INDICE

Pagina

1. PREMESSA: LA BONIFICA DEI SUOLI CONTAMINATI

2. INQUADRAMENTO NORMATIVO, SUCCESSIVI LIVELLI DI ATTUAZIONE E RACCORDOCON IL PIANO REGIONALE DI GESTIONE DEI RIFIUTI

3. STRUTTURA ED OBIETTIVI DEL PIANO

4. PROGRESSIONE DEL PIANO DI BONIFICA DELLE AREE CONTAMINATE SULTERRITORIO LIGURE

5. PRIORITA’ DI INTERVENTO DEI SITI DA BONIFICARE

6. GLI STRUMENTI E LE AZIONI

7. AZIONI DEL PIANO, GESTIONE DEL PIANO E RISULTATI ATTESI

ALLEGATO 1: MODELLO PER LA DEFINIZIONE DELLE PRIORITÀ DEGLI INTERVENTI DIBONIFICA

ALLEGATO 2: SCHEDE DESCRITTIVE E LOCALIZZAZIONE CARTOGRAFICA DEI SITICONTAMINATI CENSITI AL GENNAIO 1998

Page 3: piano di bonifica delle aree inquinate - Ambienteinliguria · interesse nazionale e, tra questi, sono comprese le aree di Cengio-Saliceto e Pitelli (La Spezia). Per tali aree sono

5

PIANO DI BONIFICA DELLE AREE INQUINATE

REGIONE LIGURIA

1. PREMESSA: LA BONIFICA DELLE AREE INQUINATE

1.1 Il problema relativo alla bonifica delle aree inquinate, emersa nei maggiori Paesiindustrializzati sin dalla fine degli anni ‘70, ha raggiunto oggi una dimensione rilevante anchenel nostro Paese ed in particolare in Liguria, sia a seguito di una sostanziale diversificazionedei principali flussi di materie prime, sia per l’entrata in vigore di una normativa specifica cheporta l’Italia a livello dei principali paesi industrializzati.

Le aree contaminate si possono comunque differenziare in differenti tipologie per ciascuna dellequali gli strumenti e le strategie di intervento sono specifiche.

Tra le principali si possono individuare:

• le aree produttive ancora con attività in atto

• le aree produttive dismesse

• le aree inquinate per sversamenti o discariche di rifiuti che comunque possono generareproblemi per l’ambiente o per la salute pubblica in quanto non realizzate con le specificherichieste dalla deliberazione interministeriale del 27/7/84.

Il Piano in questione ha come oggetto quest’ultima categoria sulla base della disponibilità di unaconoscenza approfondita delle varie situazioni.

Ci si riserva di integrare successivamente il Piano valutando le situazioni relative alle “AreeProduttive Dismesse” per le quali la Giunta regionale con deliberazione n. 3811/97 ha assuntoun provvedimento contenente le norme tecniche per gli interventi.

1.2 Il Decreto “Ronchi” n. 22 del 5 febbraio 1997, che recepisce le Direttive Europee sui rifiuti, suirifiuti pericolosi e sugli imballaggi, prevede l’attuazione di norme specifiche in materia dibonifiche.

Queste norme hanno come obiettivo la tutela della salute dell’uomo, dell’ecosistema e dell’ambiente nelsuo complesso, ponendo dei vincoli di garanzia per la corretta riuscita delle attività’ di ripristinodei siti contaminati.

L’obiettivo era anche quello di rimediare ad un vuoto normativo che, a livello nazionale, hacaratterizzato fino ad oggi questo settore.

Con la precedente legislazione si faceva riferimento al D.L. 31/8/87 n. 361 che imponeva alle Regionidi approvare i Piani per la bonifica delle aree contaminate.

Tuttavia solo otto Regioni hanno predisposto tali Piani ottemperando a quanto previsto dalla legge inoggetto.

Come risultato si e’ creata da un lato una disomogeneita’ di criteri fra le Regioni ottemperanti edall’altro una carenza normativa in quelle che non hanno predisposto tali Piani.

Questo verra’ superato dai Decreti attuativi previsti dallo stesso Decreto Legislativo n.22/1997. IlMinistero dell’Ambiente quindi provvedera’ alla stesura di apposite norme tecniche chedefiniranno i limiti di accettabilita’ della contaminazione dei suoli, gli standard di riferimento sul

Page 4: piano di bonifica delle aree inquinate - Ambienteinliguria · interesse nazionale e, tra questi, sono comprese le aree di Cengio-Saliceto e Pitelli (La Spezia). Per tali aree sono

6

prelievo e le metodologie di analisi e infine i criteri per la messa in sicurezza, la bonifica e ilripristino ambientale dei siti contaminati, oltre ai criteri per la redazione dei progetti di bonifica.

1.3 Nel frattempo pero’, in attesa di quanto sopra specificato, questa Regione, in funzionedell’esperienza fino ad oggi acquisita sugli interventi di bonifica, ha riscontrato con chiarezza lanecessita’ di dover:

• procedere comunque all’approvazione di un piano di bonifica con gli obiettivi espliciti di:

- definire e confrontare tra loro le situazioni e maggiore criticita’;

- passare da un sistema di intervento a sportello quale quello ereditato dalle legge regionale 37/88o da un sistema di emergenze, quale quello previsto dal Documento regionale di programma,a un sistema ragionato, scientifico, e di maggiore trasparenza.

• dettare dei criteri e standard di qualita’ dei terreni contaminati, per uniformare, secondo ununico indirizzo, le operazioni e gli interventi di bonifica sul territorio ligure.

1.4 In relazione a tale secondo tema la Giunta Regionale ha approvato con deliberazioneregionale n. 3811 del 3 ottobre 1997 le norme tecniche per interventi di bonifica in riferimentoalla conversione di aree dismesse pubblicato sul BURL N.44 Parte II del 29/10/97.

Con tale atto la Giunta regionale ha:

• Definito i limiti di accettabilita’ nei terreni oggetto di risanamento;

• Previsto il principio del triplo filtro;

• Fissato le concentrazioni limite e gli obiettivi di risanamento per le acque superficiali esotterranee;

• Redatto le linee guida per la stesura dei progetti di bonifica;

• Identificato le ipotesi di riuso dell’area al fine di definire gli obiettivi di bonifica;

• Fissato il programma di monitoraggio post bonifica;

• Fissato i campionamenti ed i criteri di valutazione degli stessi

1.5 Ritenendo superata la fase più critica relativa allo smaltimento incontrollato di rifiutiprovenienti da attività industriali, retaggio di culture e normative legate agli anni del primosviluppo industriale, l’evoluzione della pianificazione delle “bonifiche” dovrà, nel prossimofuturo, identificarsi, non più nell’intervento sul singolo sito, ma nella pianificazione delle areeda “riqualificare”.

La riqualificazione non dovrà pertanto individuare il singolo caso puntuale di inquinamentospecifico, ma un contesto territoriale più ampio che determini, per quanto possibile, ilraggiungimento dello stato pregresso del territorio, con eventuali, possibili miglioramenti,finalizzati ad una migliore fruizione antropica dell’area vasta.

Le zone che potranno essere interessate da azioni di riqualificazione possono identificarsi insettori territoriali degradati per interventi antropici di sfruttamento intensivo del territorio stessoo zone interessate da inquinamenti diffusi provenienti da numerose fonti puntuali anche dilimitata entità spesso insistenti su corpi idrici.

Page 5: piano di bonifica delle aree inquinate - Ambienteinliguria · interesse nazionale e, tra questi, sono comprese le aree di Cengio-Saliceto e Pitelli (La Spezia). Per tali aree sono

7

2. INQUADRAMENTO NORMATIVO, SUCCESSIVI LIVELLI DI ATTUAZIONE

E RACCORDO CON IL PIANO REGIONALE DI GESTIONE DEI RIFIUTI

2.1 Con il Decreto Legge (D.L.) 31 Agosto 1987, No. 361, convertito nella Legge (L.) 29 Ottobre1987, No. 441, è stato affidato alle regioni il compito di definire i piani regionali di bonifica esono stati stanziati i primi fondi per interventi urgenti.

In accordo alle indicazioni di tale legge è stata predisposta la prima stesura del Piano di Bonifica delleAree Inquinate della Regione Liguria (di seguito indicato come Piano del 1988), approvata dalConsiglio Regionale con Deliberazione No. 138 del 23 Novembre 1988.

Nuove norme in materia sono state emanate attraverso il Decreto del Ministero dell'Ambiente (D.M.) 16Maggio 1989 "Criteri e Linee Guida per l'Elaborazione e la Predisposizione, con Modalitàuniformi da Parte di tutte le Regioni e Province Autonome, dei Piani di Bonifica, nonchéDefinizione delle Modalità per l'Erogazione delle Risorse Finanziarie, di cui alla L. 29 Ottobre1987, No. 441, di Conversione del D.L. 31 Agosto 1987, No. 361, come Modificata dalla L. 9Novembre 1988, No. 475, di conversione del D.L. 9 Settembre 1988, No. 397".

La Regione Liguria in accordo a quanto previsto negli Articoli 2 e 4 del D.M. 16 Maggio 1989 avevainoltrato, in data 26 Giugno 1989, al Ministero dell'Ambiente istanza di contributo per larielaborazione e l'integrazione del precedente piano di bonifica delle aree inquinate.

Visto il Decreto del Ministero dell'Ambiente del 30 Dicembre 1989 pubblicato sulla Gazzetta UfficialeNo. 53 del 4 Marzo 1991, la Giunta Regionale, con Deliberazione No. 3402 del 18 Luglio 1991,ha conferito a D'Appolonia incarico per attività di supporto tecnico scientifico, finalizzateall'integrazione ed all'attualizzazione del piano di bonifica in precedenza predisposto.

Nell’ambito di tale incarico, nel Febbraio 1992 sono state concluse le attività relative alla definizione diun elenco di aree contaminate, aggiornate al Gennaio 1992.

Le risultanze di tali attività sono state presentate nel documento del Febbraio 1992 dal titolo"Elaborazione ed Integrazione, Piano di Bonifica delle Aree Inquinate della Regione Liguria,Censimento e Mappatura delle Aree Potenzialmente Inquinate".

In data 16 Novembre 1995, con Deliberazione No. 3805, la Regione Liguria, a seguito anche di Parereespresso dal Comitato Tecnico per l’Ambiente, ha approvato il documento finale,prescrivendone l'aggiornamento con riferimento alle situazioni emerse dopo il censimento giàsvolto.

In considerazione della significatività della evoluzione del ritrovamento di siti inquinati nel periodo dal1992 al 1996, la Regione Liguria ha affidato a D’Appolonia, con D.G.R. n.2050 del 21.06.1996,un nuovo incarico di aggiornamento del Piano delle Bonifiche, sulla base del quale è statoredatto il presente Piano.

Successivamente alla consegna del lavoro da parte della società D’Appolonia (maggio 1997), dallaStruttura Discariche e Bonifiche e Riqualificazione del Suolo e successivamente, dal 15/12/97dal Settore Politiche e Programmi Ambientali, sono giunte le integrazioni e gli aggiornamentidovuti sino alla data del 15/1/98.

2.2 Con l’entrata in vigore del Decreto Legislativo n.22/1997 ai sensi dell’art.22 comma 5 i PianiRegionali di Bonifica e Messa in Sicurezza delle Aree Inquinate diventano parte integrante delPiano Regionale di Gestione dei Rifiuti. Tuttavia all’art.19, in riferimento alle competenze dellaRegione il comma 1 lettere a) e c) stabilisce che i Piani Regionali di Bonifica e Messa inSicurezza delle Aree Inquinate possono essere elaborati, approvati ed aggiornatiautonomamente.

Page 6: piano di bonifica delle aree inquinate - Ambienteinliguria · interesse nazionale e, tra questi, sono comprese le aree di Cengio-Saliceto e Pitelli (La Spezia). Per tali aree sono

8

L’autonomia del Piano delle Bonifiche consente di poter disporre di un strumento più flessibile checonsente aggiornamenti nel caso in cui nuove situazioni di emergenza dovessero presentarsi.

L’integrazione tra i due piani si ha negli obiettivi e nell’individuazione degli strumenti relativi allaprevenzione ed al controllo. Tali indicazioni vengono qui evidenziate ma che dovranno esserecongrue con quelli del Piano di Gestione dei Rifiuti

2.3 Ai sensi del Decreto Legislativo n.22/1997 i Piani delle Bonifiche devono prevedere:

a) l’ordine di priorita’ degli interventi;

b) l’individuazione dei siti da bonificare e delle caratteristiche generali degli inquinamentipresenti;

c) le modalita’ degli interventi di bonifica e risanamento ambientale, che privileginoprioritariamente l’impiego di materiali provenienti da attivita’ di recupero di rifiuti urbani;

d) la stima degli oneri finanziari;

e) le modalita’ di smaltimento dei materiali da asportare.

Risulta per altro evidente che, per quanto riguarda i precedenti punti c,d ed e,

i contenuti relativi possono essere definiti solo quale conseguenza diretta di un progetto relativoalle opere di bonifica da effettuare sui siti individuati.

Pertanto nell’analisi contenuta nel presente Piano, esplicitata nelle schede allegate, si è fattoriferimento sia per la specificità delle operazioni tecniche di bonifica che per le stime di caratterefinanziario, ai dati disponibili in base alla documentazione progettuale fin qui prodotta.

2.4 Ulteriori disposizioni sono state introdotte con la recente legge 9/12/1998 n. 426 “Nuovi interventiin campo ambientale” che prevede, all’art. 1 comma 3, l’adozione di un programma nazionale dibonifica e ripristino ambientale dei siti inquinati.

Tale programma dovrà individuare gli interventi di interesse nazionale, gli interventi prioritari, isoggetti beneficiari, i criteri e le modalità di finanziamento.

Il successivo comma 4 individua già 14 aree dove effettuare i primi interventi di bonifica diinteresse nazionale e, tra questi, sono comprese le aree di Cengio-Saliceto e Pitelli (La Spezia).

Per tali aree sono in corso gli adempimenti da compiere, ai fini delle intese con il Ministerodell’Ambiente, per la perimetrazione delle aree interessate al predetto programma di bonifica eripristino ambientale.

La medesima legge (art. 4 commi 8,9,10,11,12) prevede anche i finanziamenti per l’attuazionedel piano di risanamento dell’area industriale e portuale di Genova.

Le azioni intraprese e da sviluppare da parte della Regione sono indicate al successivo punto4.4, mentre le cartografie sulle quali saranno individuate le aree interessate sono riportate negliallegati.

Page 7: piano di bonifica delle aree inquinate - Ambienteinliguria · interesse nazionale e, tra questi, sono comprese le aree di Cengio-Saliceto e Pitelli (La Spezia). Per tali aree sono

9

3. STRUTTURA ED OBIETTIVI DEL PIANO

3.1 Il piano si presenta come una fotografia delle conoscenze esistenti in un sistema in evoluzione.Infatti si tratta di un sistema di programmazione flessibile (a scorrimento), che varia almodificarsi delle situazioni ed all’acquisizione di nuove conoscenze non solo in relazione ai siticonosciuti, ma anche alla caratterizzazione degli impianti e degli effetti prodotti sull’ambiente esulla salute umana. Sarà cura della Regione e degli Enti locali preposti arricchire la conoscenzasulla possibile esistenza di nuovi siti potenzialmente inquinati e l’accertamento della migliorecaratterizzazione dei siti conosciuti mediante un’azione di ricerca costante.

Tuttavia appare utile fotografare, anche ai fini di una più corretta ed efficace programmazionedell’utilizzo delle risorse finanziarie, la situazione del problema dei siti inquinati, con particolareriferimento alle lettere a) e b) (individuazione e caratterizzazione dei siti e ordine di priorità degliinterventi).

Il presente Piano di bonifica contiene quindi l’aggiornamento al Gennaio 1998 del censimentodelle aree contaminate rinvenute sul territorio regionale.

Tale aggiornamento e’ stato effettuato mediante elaborazione di informazioni fornite dalleAmministrazioni Provinciali che hanno trasmesso le schede tecniche relative alle caratteristichedei nuovi siti inquinati individuati nel periodo 1992-1997.

Il Piano fornisce inoltre indicazioni preliminari sulla priorità degli interventi di bonifica per i siticontaminati censiti, derivanti dall’applicazione del modello di priorità sviluppato nell’ambito delleattività relative al Piano del 1992 che si allega in copia (vedi Allegato 1)

3.2 Il Piano delle Bonifiche quindi si pone questi obiettivi:

• la realizzazione di bonifiche o messa in sicurezza secondo le priorita’ individuate nel pianomedesimo;

• il risanamento delle zone contaminate

• sviluppo dell’attività di prevenzione

• la realizzazione di un sistema informativo sui siti contaminati.

• il miglioramento delle conoscenze territoriali e lo sviluppo della ricerca da parte delleAmministrazioni provinciali di eventuali nuovi siti contaminati con adeguamento a scorrimentodel piano regionale.

L’obiettivo dello stadio di risanamento e’ quello di bonificare il sito in modo che questo possaessere utilizzato per gli scopi previsti con un rischio minimo.

Il risanamento implica il trattamento o lo smaltimento dei terreni contaminati, delle acquesotterranee e superficiali e di altri materiali eventualmente presenti nel sito.

3.3 In particolare il Piano è così articolato:

• il Capitolo 4 richiama l’evoluzione delle conoscenze e delle situazionirelative alla bonifica dei siti inquinati dal 1988 (prima stesura delpiano di bonifica delle aree inquinate) al 1992 (aggiornamento delpiano) fino al 1997;

Page 8: piano di bonifica delle aree inquinate - Ambienteinliguria · interesse nazionale e, tra questi, sono comprese le aree di Cengio-Saliceto e Pitelli (La Spezia). Per tali aree sono

10

• il Capitolo 5 riporta la situazione al Gennaio 1998. In particolareviene aggiornata la situazione dei siti censiti nei precedenti piani evengono presentate le nuove segnalazioni;

• Il Capitolo 6 tratta i vari aspetti legati alla prevenzione ed alcontrollo, al reperimento delle risorse finanziarie, ed alle relativeazioni da porre in atto da parte dei vari soggetti coinvolti.

• il Capitolo 7 riporta le conclusioni.

4. PROGRESSIONE DEL PIANO DI BONIFICA DELLE AREECONTAMINATE SUL TERRITORIO LIGURE

4.1 Nel Luglio 1988 è stata predisposta la prima stesura del Piano di Bonifica delle Aree Inquinaterinvenute sul territorio regionale, nell’ambito del quale è stato presentato il primo censimento deisiti contaminati.

Come gia’ indicato nel Capitolo 2, nel 1992 si è provveduto al primo aggiornamento del piano dibonifica.

In tale occasione è stata aggiornata la situazione dei siti censiti nel 1988 implementando laprecedente “lista” con i nuovi siti individuati nel periodo tra il 1988 ed il 1992.

Si riporta pertanto in Tabella 1 l'elenco dei siti contaminati risultanti dal censimento del 1992.

TABELLA 1

SITI CENSITI AL GENNAIO 1992

Prov. Comune Localita’

SV Albisola Superiore RondaninSV Albisola Superiore CrovaroSV Andora Ex Centro FumecoSV Cairo Montenotte Ferrania, Fossa del CannoneSV Cairo Montenotte Aree Elettrosiderurgica Italiana,

Presso Arredi TecniciSV Cairo Montenotte Bugliola, Sud ElettrosiderurgicaSV Quiliano Strada Valleggia-TerminiSV Stella MenottiSV Tovo S. Giacomo ZerbettiSV Varazze Pero, ex Cromatura CheccucciGE Castiglione C. Ex Discarica FITGE Genova Ex Cava ConteGE Ronco Scrivia Isolabuona e Piani di Piazza TagliatiSP Follo Ditta Macine MineraliSP S. Stefano Magra Ex Discarica SICAM

Dalle informazioni desunte dalle schede conoscitive inviate a questa Regione dalle Province edalle informazioni assunte dalla Regione stessa, è emerso che numerosi siti tra quelli segnalatial ’92 e riportati in Tab. 1 sono ad oggi stati bonificati mediante interventi finanziari pubblici o dairesponsabili diretti dell’inquinamento.

Page 9: piano di bonifica delle aree inquinate - Ambienteinliguria · interesse nazionale e, tra questi, sono comprese le aree di Cengio-Saliceto e Pitelli (La Spezia). Per tali aree sono

11

Per quanto riguarda i siti bonificati con finanziamenti pubblici di seguito è riportata una brevesintesi, mentre in tab. 2 è riportato l’elenco completo dei siti bonificati.

COMUNE DI ANDORA

Nel comune di Andora fu individuata una zona detta area ex-Fumeco per la quale fu dichiaratolo stato di emergenza di rischio ambientale a causa del ritrovamento di sostanze tossico-nocive.

Come primo intervento è stato eseguito un lavoro di messa in sicurezza dell’area confezionandouna parte di materiale rinvenuto in 228 fusti e smaltiti con un contributo di lire 150.000.000concesso a favore del comune di Andora con delibera della Giunta Regionale n. 5734 del11/08/1994.

Successivamente sono stati confezionati altri 1565 fusti e 303 big-bags contenente il terrenoinquinato di scoticamento.

Al fine di poter smaltire i rimanenti rifiuti, in considerazione della criticità dell’area ai fini dellatutela dell’ambiente, e poter effettuare la bonifica definitiva del suddetto sito è stato concessoun ulteriore contributo di lire 1.218.798.000 sempre a favore del comune di Andora condeliberazione della Giunta Regionale n.4250 del 14/12/1995.

I lavori finanziati sono stati ultimati e collaudati con certificato di collaudo.

COMUNE DI VARAZZE

Nel comune di Varazze in località Pero, nei capannoni dell’ex cromatura Checcucci e 3c ubicatiin sponda destra del torrente Teiro, fu individuata la presenza di una notevole quantità disostanze tossico-nocive stoccate all’interno di serbatoi in precarie condizioni di mantenimento.

A seguito dell’istanza presentata dal comune di Varazze corredata degli atti progettuali perl’esecuzione dell’intervento di bonifica dell’area ex cromatura Checcucci e 3c fu concesso, condelibera della Giunta Regionale n. 6620 del 29/12/1988, un contributo di lire 267.821.400.

I lavori sono stati eseguiti e documentati dal certificato di regolare esecuzione.

COMUNE DI FOLLO

Nel comune di Follo in località Lagoscuro-Ghiaione, in sponda sinistra del fiume Vara fuindividuata una discarica abusiva di sostanze tossico-nocive ad una distanza minima di poco piùdi 10 metri dal pozzo di Montebello e di 200 metri dal campo acquifero nel comune di Bolano inlocalità Inchiostro.

A seguito dell’istanza presentata dal comune di Follo corredata degli atti progettuali perl’esecuzione dell’intervento di bonifica dell’area su menzionata fu concesso, con delibera dellaGiunta Regionale n. 2962 del 19/06/1991, un contributo di lire 798.000.000.I lavori sono stati eseguiti e documentati dal certificato di regolare esecuzione.

TABELLA 2

SITI BONIFICATI AL GENNAIO 1998

Prov. Comune Localita’ Situazione

SV Andora Ex Centro Fumeco Sito bonificatoSV Cairo Montenotte Ferrania, Fossa del Cannone Sito bonificatoSV Cairo Montenotte Bugliola, Sud Elettrosiderurgica Sito bonificatoSV Quiliano Strada Valleggia-Termini Sito bonificatoSV Varazze Pero, ex Cromatura Checcucci Sito bonificatoSP Follo Ditta Macine Minerali Sito bonificato

Page 10: piano di bonifica delle aree inquinate - Ambienteinliguria · interesse nazionale e, tra questi, sono comprese le aree di Cengio-Saliceto e Pitelli (La Spezia). Per tali aree sono

12

4.2 AGGIORNAMENTO AL GENNAIO 1998 DEL CENSIMENTO DELLE AREE

CONTAMINATE

Successivamente al censimento del’92 si e’ proceduto ad effettuare un nuovo aggiornamento

del “Piano” sino ad arrivare alla più recente lista di Tab.3.

Nell’ultimo aggiornamento di Piano sono state meglio definite le caratteristiche quali/quantitative

relative alla contaminazione di alcuni siti dove precedentemente erano in corso procedimenti da

parte della Magistratura (Andora, ex Centro Fumeco; Tovo S. Giacomo, Località Zerbetti)..

Fatti salvi i siti già precedentemente individuati o bonificati, la Regione ha interessato le

Provincie affinché comunicassero i nuovi siti di cui le stesse fossero venute a conoscenza dopo

il 1992.

Per l’integrazione e la stesura del nuovo Piano sono state pertanto acquisite le informazioni

fornite dalle Provincie, che hanno evidenziato le caratteristiche dei nuovi siti individuati dal 1992

al 1997 mediante la compilazione di specifiche schede.

TABELLA 3

NUOVI SITI CENSITI AL GENNAIO 1998

Prov. Comune Localita’

SV Borghetto Santo Spirito Pattarello, Cava Fazzari(messa in sicurezza temp.)

SV Cairo Montenotte MazzuccaSV Cairo Montenotte Farina, Area TecnoimmobiliareSV Cairo Montenotte Aneti, Santa MartaSV Vado Ligure San GenesioSV Cengio Pian RocchettaGE Sestri Levante LibiolaSP Arcola Ex Metalli e Derivati/CERMET

(messa in sicurezza temp.)

Page 11: piano di bonifica delle aree inquinate - Ambienteinliguria · interesse nazionale e, tra questi, sono comprese le aree di Cengio-Saliceto e Pitelli (La Spezia). Per tali aree sono

13

4.3 SITI OGGETTO DEL PIANO

I siti presenti sul territorio ligure che vanno quindi considerati ai fini dell’inserimento nel piano dibonifica risultano quelli di Tab.1 al netto dei siti bonificati di Tab. 2 e sommati a quelli di Tab. 3.Tali siti sono riportati in Tab.4.

TABELLA 4

SITI OGGETTO DEL PIANO

Prov. Comune Localita’

SV Albisola Sup.re CrovaroSV Albisola Sup.re RondaninSV Borghetto Santo

SpiritoPattarello, Cava Fazzari(messa in sicurezza temp.)

SV Cairo Montenotte Aneti, Santa MartaSV Cairo Montenotte Aree Elettrosiderurgica Italiana, Presso Arredi

TecniciSV Cairo Montenotte Farina, Area TecnoimmobiliareSV Cairo Montenotte MazzuccaSV Stella MenottiSV Tovo S. Giacomo ZerbettiSV Vado Ligure San GenesioSV Cengio Pian RocchettaGE Castiglione C. Ex Discarica FITGE Genova Ex Cava ConteGE Ronco Scrivia Isolabuona e Piani di Piazza TagliatiGE Sestri Levante LibiolaSP S. Stefano Magra Ex Discarica SICAMSP Arcola Ex Metalli e Derivati/CERMET

(messa in sicurezza temp.)

Per ciascun sito contaminato è stata eseguita una archiviazione informatizzata dei principali datidi interesse. In particolare sono state predisposte delle schede contenenti:

• informazioni relative al sito (riferimenti localizzativi, cartografia utilizzata, foto eseguite,accesso al sito, presenza di recinzione);

• informazioni relative alla tipologia dei rifiuti e alla natura delle attività industriali che hannointeressato il sito;

• informazioni relative all'estensione della contaminazione;

• informazioni relative allo stato di abbancamento dei rifiuti;

• informazioni di natura idrogeologica;

• informazioni di natura urbanistico-paesaggistica.

Page 12: piano di bonifica delle aree inquinate - Ambienteinliguria · interesse nazionale e, tra questi, sono comprese le aree di Cengio-Saliceto e Pitelli (La Spezia). Per tali aree sono

14

In allegato ad ogni scheda è riportato un estratto della Carta Tecnica Regionale in scala 1:5.000o 1:10.000 o un estratto delle Tavolette IGM in scala 1:25.000, dove è indicata l'ubicazione delsito.

4.4 ALTRI SITI REGIONALI DI IMPORTANZA RILEVANTE

Nello stesso periodo in cui si procedeva all’aggiornamento del Piano di bonifica dei siti inquinatinel territorio ligure, si sono verificate ulteriori evoluzioni relativamente ai siti di importanzarilevante sia per l’attenzione che i mezzi di informazione hanno posto, sia per il realeinquinamento dell’ambiente.

Il riferimento riguarda i siti di:

- stabilimento ACNA

- Zona Pitelli.

- Acciaierie di Cornigliano

- Stabilimento Stoppani SpA.

Per la gestione della problematica relativa all’ACNA è stato nominato un commissario ad actacon ordinanza del Ministero dell’Ambiente d’intesa con le Regioni Liguria e Piemonte che ha iprincipalmente i seguenti compiti:

- proporre una perimetrazione dell’area interessata alla bonifica;

- definire i parametri progettuali per la messa in sicurezza dei rifiuti nei lagunaggi;

- definire un piano di caratterizzazione delle aree con l’esecuzione del piano stesso per le areepubbliche e controllare quello effettuato sulle aree private;

- progettare il piano integrato degli interventi;

- eseguire gli interventi interessanti le aree pubbliche o di competenza della pubblicaamministrazione e controllare l’esecuzione degli interventi messi in atto dai privati;

- esercizio del potere sostitutivo nei confronti dei soggetti responsabili e di rivalsa, nonché delleazioni tecniche ed amministrative per il risarcimento del danno ambientale.

Pertanto i dati riportati nella scheda relativa sono parziali e saranno aggiornati in coerenza conle attività svolte dal Commissario.

Per la zona Pitelli è stato costituito, con deliberazione della Giunta regionale n.2211 del19/10/1998, un gruppo di lavoro tra Enti (Regione, Provincia, Comune, Arpal,) perl’individuazione ed il coordinamento degli interventi necessari alla sicurezza, alla salvaguardia erecupero ambientale della zona.

Sono da evidenziare alcune difficoltà oggettive di intervento poiché si deve tener conto chealcune aree sono ancora sotto sequestro da parte dell’autorità giudiziaria.

Sulla base delle conclusioni del Gruppo di lavoro citato si procederà con l’inserimento di unascheda dedicata.

Per l’Acciaierie di Cornigliano sono concluse (da parte della FILSE) indagini preliminari per laperimetrazione delle aree interessate ed è in via di completamento la caratterizzazione delsottosuolo e della falda in relazione ai parametri caratteristici delle produzioni.

Inoltre si stanno ultimando le attività di valutazione dei costi in relazione ai vincoli imposti conl’accordo di programma.

5. PRIORITA’ DI INTERVENTO DEI SITI DA BONIFICARE

Page 13: piano di bonifica delle aree inquinate - Ambienteinliguria · interesse nazionale e, tra questi, sono comprese le aree di Cengio-Saliceto e Pitelli (La Spezia). Per tali aree sono

15

La valutazione del rischio, una tecnica per valutare in termini quantitativi o qualitativi i rischiambientali, costituisce un utile strumento di supporto nello stilare le priorita’ e per guidare glisforzi di risanamento.

Nell’allegato 1 è presentato il modello per la valutazione delle priorità degli interventi di bonificaper i siti contaminati .

Nella pianificazione delle bonifiche uno dei punti chiave è rappresentato dalla selezione dellepriorità. I siti segnalati e sospetti possono essere in numero elevato o comunque tale che lerisorse finanziarie impegnabili non risultino sufficienti a risolvere tutte le situazioni. Diconseguenza il modello delle priorità consente, sulla base delle informazioni immediatamentedisponibili, di fornire un supporto nella scelta dei siti su cui eseguire indagini di dettaglio e su cuiavviare i risanamenti veri e propri.

Il sistema di classificazione che è stato utilizzato alla base del modello consiste in un'analisipreliminare di rischio. Il sistema predisposto è semplice e di facile e rapido utilizzo ed è statopreferito proprio per la sua rapidità e semplicità, a metodi più accurati che necessitano diinformazioni di dettaglio per quanto riguarda le caratteristiche del sito e la contaminazione inatto.

Indagini che competeranno comunque ai più dettagliati progetti definitivi da realizzarsisuccessivamente.

Per ciascun sito è stato valutato il fattore di rischio relativamente alle tre problematicheambientali, ritenute di importanza prevalente, ossia il rischio per l'utilizzo attuale del suolo e perla popolazione esposta, il rischio per la contaminazione della falda e il rischio per lacontaminazione delle acque superficiali.

La valutazione del rischio è stata basata sulle informazioni esistenti, sull'uso del sito precedentee attuale, sulla idrologia e idrogeologia locale e sulla generale conoscenza di altri siti oggetto dianaloghe attività inquinanti: ciò significa che non è stata eseguita nessuna indagine particolarema sono state organizzate, raccolte e utilizzate tutte le informazioni disponibili. Ciò hacomportato diverse disponibilità di documentazione, in termini di qualità e quantità, per i diversisiti in funzione delle attività di studio e analisi precedentemente condotte.

Bisogna sottolineare che il modello non intende fornire risposte assolute o definitive sul rischioassociato all’area contaminata, bensì deve intendersi come uno strumento di lavoro checonsente di mettere in conto i diversi aspetti caratteristici del sito contaminato e fornire unsupporto alle successive decisioni di intervento nel sito.

In particolare è opportuno osservare che tale punteggio non rappresenta una stima numericaassoluta del rischio, ma piuttosto un indice relativo di rischio che consente di confrontare i sitioggetto di smaltimento incontrollato di rifiuti sulla base di criteri uniformi e di definire quindi unaprima lista di priorità di intervento, dal momento che più questo valore è alto, maggiore è ilrischio e di conseguenza anche l'urgenza nell'intervento di risanamento.

Alcuni siti tra quelli elencati in Tab. 4 non sono stati oggetto di applicazione del modello dipriorita’ in quanto le aree contaminate sono risultate, alla data dell’aggiornamento, in corso dibonifica (Farina, Menotti e Zerbetti) e la messa in sicurezza temporanea risulta tale daescludere il rilascio, entro tempi brevi, di inquinanti nell’ambiente.(Borghetto S.S. Loc. Pattarello)

Il modello delle priorità contenuto nell’allegato 1 è stato applicato ai siti contaminati riportati nellaTabella 5 e nella quale viene altresi’ indicato il punteggio relativo:

TABELLA 5

TABELLA DI GRADAZIONE DEL RISCHIO DEI SITI

Page 14: piano di bonifica delle aree inquinate - Ambienteinliguria · interesse nazionale e, tra questi, sono comprese le aree di Cengio-Saliceto e Pitelli (La Spezia). Per tali aree sono

16

N. Prov. Comune Localita’ Punteggio

1 SP S. Stefano Magra Ex discarica Sicam 206,22 SV Cairo Montenotte Mazzucca 152,83 SV Cengio Pian Rocchetta 143,834 GE Ronco Scrivia Isolabuona e Piani di

Piazza Tagliati137,9

5 SP Arcola Ex Metalli e Derivati 99,26 SV Albisola S. Rondanin 92,37 SV Cairo Montenotte Aneti - S. Marta 87,58 GE Castiglione C. Ex discarica F.I.T. 74,69 SV Vado Ligure S.Genesio 73,6

10 SV Albisola S. Crovaro 71,611 SV Cairo Montenotte Elettrosiderurgica Arredi

Tec.61,2

12 GE Genova Ex Cava Conte 54,8

13 GE Sestri Levante Miniera di Libiola14 SP La Spezia Pitelli

Relativamente ai siti in Comune di Sestri Levante - Miniera di Libiola e in Comune della Spezia,

discarica di Pitelli, non sono stati forniti i punteggi relativi alla gradazione del rischio in quanto

non esistono, ad oggi, tutti gli elementi necessari per la valutazione dello stesso.

6. GLI STRUMENTI E LE AZIONI6.1 LA PREVENZIONE DELLA CONTAMINAZIONE

6.1.1 Il livello strategico

Una strategia di prevenzione rappresenta la prima linea di difesa.

Tale strategia deve basarsi sull’effettivo controllo e sulla gestione dei rifiuti solidi e dei rifiutipericolosi. La maggior parte degli esperti riconoscono che non esiste una soluzione unica alproblema dei rifiuti.

E’ necessario invece un approccio integrato che combini gli elementi di varie tecnologie. Lagestione integrata dei rifiuti solidi si basa su una filosofia complessiva che comprende, in ordinegerarchico, 4 elementi chiave:

1) Minimizzazione dei rifiuti, per ridurre la produzione di rifiuti solidi e pericolosi per quantopossibile;

2) Riciclaggio, per recuperare materie utili o combustibili dai rifiuti;

3) Trattamento, per distruggere e rendere innocui i rifiuti per mezzo di processi fisici, termici,chimici o biologici;

4) Smaltimento dei residui e dei rifiuti restanti con modalita’ che prevengano il rilascio disostanze pericolose per l’ambiente.

In tal senso le azioni da svolgersi comprendono:

Page 15: piano di bonifica delle aree inquinate - Ambienteinliguria · interesse nazionale e, tra questi, sono comprese le aree di Cengio-Saliceto e Pitelli (La Spezia). Per tali aree sono

17

• Promozione della ricerca di tecnologie produttive alternative “pulite” e riconversione degliimpianti di produzione esistenti, con l’impiego delle nuove tecnologie.

A tale proposito la diffusione della certificazione di qualità dei prodotti, dei processi produttivi edei bilanci potrebbe costituire un incentivo alla riconversione dei processi industriali conadozione di nuova tecnologia, ma anche un naturale controllo del destino dei rifiuti prodotti.

Lo strumento dei finanziamenti comunitari, ad esempio relativi all’Obiettivo 2, potrà facilitareulteriormente l’adeguamento e la riconversione delle imprese.

• Incentivazione di cicli produttivi che prevedano il riutilizzo dei rifiuti di lavorazione.

I rifiuti spesso costituiscono di per sé materie seconde utili ad altri processi produttivi: sarebbeutile fornire un servizio di mediazione tra possibili fornitore ed acquirente per favorire il mercatodelle stesse. Come già sperimentato, questo servizio potrebbe costituire una tipologia a séstante di impresa e quindi costituire anche una fonte di occupazione locale.

• Incentivazione del trattamento in situ e dello smaltimento finale in impianti specializzati.

Il trasporto di rifiuti pericolosi costituisce di per sé un elemento di rischio ambientale, quindi èimportante limitarlo al massimo. Situazione ideale è quella del possibile trattamento in situ deiresidui di lavorazione, ma qualora ciò non sia possibile è importante creare piattaforme ditrattamento distribuite in modo omogeneo rispetto alle aree produttive.

Ai fini dell’incentivazione del trattamento in situ è importante la promozione di nuove tecnologiefacilmente accessibili alle aziende perché contenute nei costi e nelle dimensioni.

La diffusione di sistemi di trattamento riduce inoltre il rischio legato ai processi di smaltimentofinale, nonché la necessità di grossi impianti specializzati.

Attori delle azioni previste nel paragrafo sono non solo la parte pubblica (Ministero, Regione) maanche lo stesso sistema delle imprese nell’ottica di corresponsabilizzazione che è alla basedelle politiche ambientali comunitarie. Di rilevanza sara’ il ruolo dei consorzi obbligatori e inprospettiva in attuazione del decreto legislativo 22/97 degli enti di gestione a livello provinciale.

6.1.2 Il Controllo

La realizzazione di programmi di controllo a livello nazionale o regionale, corredati con lenecessarie norme, regolamenti, ordinanze ed autorizzazioni costituisce il primo e principalepasso ai fini della prevenzione della cattiva gestione dei rifiuti solidi e pericolosi e, diconseguenza, della contaminazione dei terreni.

Vi sono molti buoni esempi di programmi di controllo efficaci nel mondo.

Nei Paesi dove questi programmi di controllo e le norme tecniche relative sono statepromulgate, si sono verificati degli evidenti miglioramenti nelle pratiche di gestione dei rifiuti. NeiPaesi in cui tali norme mancano, i rifiuti pericolosi sono spesso sotterrati indiscriminatamente osmaltiti insieme con i rifiuti urbani e sono stati riportati molti esempi di danni creati all’ambiente odi cittadini esposti a situazioni pericolose.

Nell’ambito regionale, per contrastare la proliferazione di discariche abusive di rifiuti pericolosioccorre prevedere, oltre ad un oculato controllo sul territorio, anche azioni specifiche a secondadella provenienza ligure e non ligure.

Infatti per i rifiuti di provenienza ligure, azioni di controllo e prevenzione direttamente sulleimprese che operano sul territorio risultano molto più efficaci degli strumenti di controllo generici.

A tal fine è importante giungere ad un utilizzo sistematico dei dati del catasto dei rifiuti e ad unaprevisione del quantitativo di rifiuto complessivo prodotto nell’anno, per tipologia.

Inoltre per rendere più efficace questo controllo potrebbe essere utile confrontare i quantitatividichiarati con il fatturato annuo dell’impresa, con altri dati di bilancio, mediante l’individuazionedi indici di natura economica. Questo metodo potrebbe costituire uno screening preliminare in

Page 16: piano di bonifica delle aree inquinate - Ambienteinliguria · interesse nazionale e, tra questi, sono comprese le aree di Cengio-Saliceto e Pitelli (La Spezia). Per tali aree sono

18

grado di evidenziare anomalie tra l’andamento della produzione ed il quantitativo di rifiutodichiarato, al fine di operare verifiche mirate in modo da ottimizzare le risorse da un lato edall’altro non assillare le imprese. E’ evidente che metodologie integrate di questo tipo devonoprevedere collaborazioni sempre più strette tra gli organismi di controllo operanti sul territorio.

Per il controllo sui rifiuti di importazione extra-regionale è importante prevedere accordi diprogramma e conferenze interregionali ai fini di individuare strategie comuni, forme dicollaborazione, modalità per lo scambio di informazioni.

Infine va realizzato un controllo costante sui siti indicati nel presente piano come su tutti quelliche verranno individuati e che verranno classificati con un punteggio superiore a 50. Il livello dicontrollo sara’ da correlarsi al livello del rischio espresso dal punteggio.

Tutte le attivita’ di controllo previste dal presente paragrafo saranno gestite da Arpal, attraversoun piano specifico da concordarsi con la Regione e le Provincie. Arpal produrra’ una relazioneperiodica sui controlli effettuati e sulla situazione dei siti, con la proposta di eventuali interventiurgenti.

6.1.3 L’informazione e la collaborazione con le imprese e la cittadinanza

L’aspetto della coscienza collettiva dei cittadini e la diffusione di una cultura ambientale potràcostituire il più efficace strumento per il futuro contenimento dei fenomeni di degradoambientale.

Rispetto al problema della prevenzione della contaminazione dei suoli si può iniziare ad agire inquesta direzione mediante alcune azioni di sensibilizzazione, informazione ed educazioneambientale.

I destinatari di tali azioni potranno essere:

personale delle pubbliche amministrazioni : verso questi soggetti si potrà lavorare mediante unprocesso di sensibilizzazione al problema, consulenza continua, fornitura di informazioni ed’altra parte con la richiesta di collaborazione e di dati territoriali in modo da costituireun’effettiva vigilanza diffusa su tutto il territorio.

In tal senso potranno essere coinvolti in questa operazione proprio gli operatori che piùdirettamente intervengono sul territorio (ad es. gli operai ed i tecnici comunali e delle comunitàmontane, addetti alle manutenzioni ed al servizio strade, etc.).

imprese: l’azione di informazione verso questi soggetti sarà mirata, oltre che allasensibilizzazione sui problemi ambientali, alla consulenza al fine di divulgare e sveltire leprocedure di trattamento e smaltimento, all’aggiornamento circa la normativa di riferimento e leopportunità di beneficiare di incentivi finanziari, nonché circa lo sviluppo di nuove tecnologie.

In tal senso potrà essere utile operare mediante la collaborazione con le associazioni dicategoria.

la cittadinanza: la sensibilizzazione della popolazione dovrà realizzarsi mediante lo sviluppo diun sistema informativo ambientale di facile accesso e lettura da cui si traggano informazionisullo stato dell’ambiente in modo trasparente e chiaro.

La comunicazione però dovrà aver cura di essere capillarmente diffusa sul territorio, anche esoprattutto nelle aree non urbanizzate, dove il controllo esercitato dai singoli cittadini può averemaggiore rilevanza e dove, per altro, è più facile che si verifichino i fenomeni in oggetto.

Particolare attenzione dovrà essere posta all’educazione ambientale da realizzarsi con le scuoledi ogni ordine e grado, consci dell’importanza di formare la coscienza del cittadino nelle nuovegenerazioni.

Attori di informazione ed educazione ambientale, saranno attraverso specifici programmi l’Arpale il Centro Regionale di Educazione Ambientale e le Aziende di Gestione, anche su imputprovenienti dalla Regione, Provincie e dai Comuni singoli e associati.

Page 17: piano di bonifica delle aree inquinate - Ambienteinliguria · interesse nazionale e, tra questi, sono comprese le aree di Cengio-Saliceto e Pitelli (La Spezia). Per tali aree sono

19

6.2 INTERVENTI DI RISANAMENTO: AZIONI, COMPETENZE E STRUMENTI FINANZIARI

6.2.1 Principi generali di intervento

Nel campo delle bonifiche due parametri importanti sono il livello di azione ed il livello dibonifica; il primo rappresenta il livello di contaminazione che qualifica un sito per il risanamento,mentre il livello di bonifica e’ l’obiettivo degli sforzi di risanamento; ne determina l’ampiezza, ilmomento in cui l’attivita’ di risanamento puo’ essere ritenuta conclusa e dipende anche dall’usofuturo del sito. Livelli piu’ stringenti possono per esempio essere scelti per aree destinate ad usiresidenziali.

La scelta dei livelli di intervento e quelli di bonifica sono probabilmente le due piu’ importantidecisioni politiche in un programma di risanamento, perche’ esse determinano il numero dei sitiinteressati ed il livello di bonifica richiesto.

Fino alla emanazione della normativa nazionale prevista dal decreto legislativo 22/97, appareopportuno seguire un approccio che prevede:

a) intervento in caso di inquinamento in atto o di rischio concreto e elevato di inquinamento,quale desumibile ad esempio da valori crescenti nel tempo di contaminazione delle acque, finoa giungere a valori prossimi ai valori soglia definiti dalla normativa vigente; l’interventofunzionale alla salvaguardia della salute pubblica può anche essere temporaneo in attesa diuna maggiore definizione progettuale o dei finanziamenti per la mesa in sicurezza definitiva odella bonifica.

b) in casi diversi da quelli suddetti il problema non va visto nei termini di soglia limite perintervento quanto di valutazioni costi/benefici e di qualita’ ambientale da conseguirsi in base allerisorse disponibili;

c) su tutti i siti individuati in tabella 5 andranno intraprese, ove ovviamente non già avvenuto, daparte dei comuni interessati attività volte all’accertamento delle responsabilità individuali e alleconseguenti azioni,

d) su tutti i siti individuati in tabella 5 andrà sviluppato un programma di monitoraggio dadefinire con Arpal.

6.2.2 Quadro normativo sulle competenze all’intervento e sui poteri sostitutivi della PubblicaAmministrazione.

Il principio “chi inquina paga”, rivolto ad introdurre una fattispecie di responsabilità specifica delsoggetto esercente un’attività che diventi causa diretta del danno arrecato all’ambiente, èampiamente consolidato nella legislazione italiana , la quale offre diversi esempi di norme rivoltea ribadire l’obbligo, per il soggetto responsabile della situazione di inquinamento, di risponderedelle spese necessarie a ripristinare il sito nello stato antecedente all’evento inquinante.

Fra i tanti esempi in materia, il riferimento principale va all’art.18 della l. 349/1986, che alcomma 1 precisa come “qualunque fatto doloso o colposo commesso in violazione didisposizioni di legge...... che comprometta l’ambiente.....obbliga l’autore del fatto al risarcimentonei confronti dello Stato” prevedendo la possibilità, per lo Stato e gli enti territoriali sui qualiincidano i beni oggetto del fatto lesivo, di promuovere una azione per il risarcimento del dannoambientale arrecato, il cui ammontare è determinato con riferimento al costo necessario per ilripristino, oltre al profitto conseguito dal trasgressore. Ma il principio viene ribadito e meglioarticolato nei due diversi obblighi cui è tenuto il responsabile, ovvero l’eventuale risarcimentodel danno ambientale, ma soprattutto l’esecuzione delle opere di bonifica prescritte dall’enteterritoriale, dall’art.3 comma 32 della L.549/1995 che attribuisce al responsabile

Page 18: piano di bonifica delle aree inquinate - Ambienteinliguria · interesse nazionale e, tra questi, sono comprese le aree di Cengio-Saliceto e Pitelli (La Spezia). Per tali aree sono

20

dell’inquinamento l’obbligo di farsi carico, anche in termini finanziari, del ripristino del sitoinquinato a seguito dell’esercizio di discarica abusiva, precisando come sia solidalmente tenutoal pagamento di tali oneri il proprietario dei terreni, in mancanza dell’utilizzatore. Altri esempiderivano dalla normativa in materia di inquinamento delle acque sotterranee da sostanzepericolose ( d.lgs.132/1992) e da quella relativa agli scarichi industriali di sostanze pericolosenel mare (d.lgs.133/1992) : anche in tali casi il responsabile del danno è tenuto ad eseguire aproprie spese le opere prescritte dall’ente territoriale (la Provincia) per il ripristino.

Anche nella normativa regionale vigente in materia di rifiuti (l.r. 11/1995), rientra oggi fra lefunzioni della Provincia la possibilità di imporre il ripristino dello stato dei luoghi al responsabiledel degrado, anche attraverso opere, impianti od infrastrutture necessarie per la sistemazionedelle aree, con conseguente possibilità, in caso di inadempienza del responsabile del degrado,di promuovere l’azione di risarcimento del danno ambientale ex art. 18 l. 349/1986 , rivolta adottenere il ripristino dello stato dei luoghi a spese del responsabile.

L’obbligo del responsabile dell’inquinamento di procedere a proprie spese agli interventi dimessa in sicurezza, di bonifica e di ripristino ambientale delle aree inquinate e dagli impianti daiquali deriva il pericolo di inquinamento è stato ribadito anche nel nuovo quadro legislativonazionale: l’art.17 c. 2 del d.lgs. 22/97 collega direttamente l’attivazione di tale obbligo allacircostanza che siano stati superati i limiti di accettabilità della contaminazione dei suoli, acquesuperficiali ed acque sotterranee o che sia stato determinato un pericolo concreto ed attuale disuperamento dei limiti medesimi (peraltro in attesa di determinazione sulla base degli emanandidecreti tecnici attuativi del d.lgs.22/97) Parimenti rimane accessibile lo strumento dell’azione perrisarcimento del danno ambientale di cui all’art.18 l.349/1986 , oggetto, fra l’altro, di un recentedisegno di legge volto ad accrescerne efficacia proprio in funzione del finanziamento delleattività dirette al ripristino ambientale.

L’articolo 17 del d. lgs.22/1997 stabilisce altresì che qualora i responsabili non provvedano onon siano individuabili, gli interventi di messa in sicurezza, bonifica e ripristino ambientale sonorealizzati d’ufficio dal Comune e, ove questo non provveda, dalla Regione, che si avvale anchedi altri enti pubblici. Con il d.lgs. 389/1997 è stato inserito all’art.17 il comma 6 bis che consentela possibilità , sulla base di apposita disposizione legislativa di finanziamento, di assistere concontributo pubblico una bonifica, qualora sussistano preminenti interessi pubblici connessi adesigenze di tutela della salute pubblica, dell’ambiente e dell’occupazione. Tale contributo nonpuò eccedere il 50% dei costi di bonifica.

A proposito dei limiti dell’intervento pubblico in materia, va precisato come l’autorizzazioneall’esercizio di una attività regolarmente rilasciata (ad es. per un impianto di smaltimento deirifiuti) non esonera il titolare da responsabilità sia per l’eventuale danno ambientale che per lenecessarie opere di bonifica, posto che l’attività deve sempre essere esercitata con le dovutegaranzie per la salute pubblica e l’ambiente.

Ma il tema dell’intervento d’ufficio da parte degli enti territoriali, a causa dell’inadempienza delresponsabile dell’inquinamento apre una ulteriore problematica, ovvero quella relativa alle azioniesperibili dalla P.A. al fine di rivalersi delle spese effettuate per le operazioni di bonifica.

Su questo aspetto , al di là degli strumenti generali forniti dalla disciplina civilistica in materia dirivalsa , la possibilità di dotare l’atto di esecutorietà immediata nei confronti del responsabilerichiede una esplicita previsione legislativa. Solo in casi eccezionali, infatti, la P.A. è legittimataa dotare un proprio provvedimento della clausola esecutiva di diritto comune (art.475 c.p.c.):nella normalità dei casi l’esecutorietà dell’atto deriva da un provvedimento dell’autoritàgiudiziaria che “vidima e rende esecutivo” l’ordine dell’autorità amministrativa. I casi in cui agliatti della P.A. viene attribuito il carattere dell’esecutorietà sono spesso collegati aprovvedimenti, la cui esecuzione immediata inerisca alla loro stessa funzionalità ( ciò vale,quindi, in particolare, per i provvedimenti di urgenza).

Page 19: piano di bonifica delle aree inquinate - Ambienteinliguria · interesse nazionale e, tra questi, sono comprese le aree di Cengio-Saliceto e Pitelli (La Spezia). Per tali aree sono

21

Un esempio di esecutorietà amministrativa in una materia collegata a quella ambientale ècostituito da quanto previsto dalla l.142/1990 art.38 c. 2 e 3, che in materia di igiene, sanitàedilizia e polizia locale configura un caso di esecuzione d’ufficio da parte del sindaco a spesedegli interessati in caso di loro inottemperanza all’ordinanza sindacale nel prevedere : “sel’ordinanza adottata ai sensi del comma 2 è rivolta a persone determinate e queste nonottemperano all’ordine impartito, il sindaco può provvedere d’ufficio a spese degli interessati,senza pregiudizio dell’azione penale per i reati in cui fossero incorsi” .” Questo strumento inlinea di principio potrebbe essere applicabile al tema delle bonifiche perlomeno nei casi in cuiricorra la necessità di “ prevenire ed eliminare gravi pericoli che minacciano l’incolumità deicittadini”. Altri casi analogamente risolvibili sono quelli previsti dal D.Lgs. 27 gennaio 1992, n.132 Attuazione della direttiva 80/68/CEE concernente la protezione delle acque sotterraneedall'inquinamento provocato da certe sostanze pericolose il cui art 19 prevede “ ..............chicon il proprio comportamento omissivo o commissivo in violazione delle disposizioni delpresente decreto provoca un danno alle acque, al suolo, al sottosuolo e alle altre risorseambientali è tenuto ad eseguire a proprie spese tutte le opere prescritte dalla competenteprovincia o regione, e dal Ministro dell'ambiente, in relazione alla rispettiva competenza, conprovvedimento motivato per eliminare il danno e prevenirne la futura insorgenza.

2. Ove il responsabile non provveda ad eseguire quanto prescrittogli entro il termine fissato nelprovvedimento di cui al comma 1, le opere saranno eseguite d'ufficio dalla Provincia conaddebito delle relative spese all'inadempiente.

3. E' fatto salvo il diritto ad ottenere il risarcimento del danno non eliminabile con l'esecuzionedelle prescrizioni di cui al comma 1”. , ed analogamente dall’art.14 del D.Lgs. 27 gennaio 1992,n. 133 Attuazione delle direttive 76/464/CEE, 82/176/CEE, 83/513/CEE, 84/156/CEE,84/491/CEE, 88/347/CEE e 90/415/CEE in materia di scarichi industriali di sostanze pericolosenelle acque .

Il legislatore statale in materia di bonifiche ha compiuto una scelta ulteriore : infatti all’art.17 deld.lgs.22/1997 viene configurato , in caso di esecuzione degli interventi di bonifica da parte delComune o della Regione, un onere reale sulle aree inquinate oggetto della bonifica, con vincolodi indicazione nel certificato di destinazione urbanistica, ed un privilegio speciale immobiliaresulle aree medesime , ai sensi dell’art. 2748 c.c. comma 2 , che assiste gli enti pubblici creditoria copertura delle spese effettuate per la messa in sicurezza, la bonifica ed il ripristinoambientale delle aree inquinate. Ciò evidentemente in relazione al fatto che l’immobile oggettodell’intervento costituisce una sicura garanzia su cui è facilmente operabile l’azione di rivalsa.

6.2.3 Risorse regionali per interventi di bonifica.

La Regione Liguria, con la legge regionale 21\97, “Disciplina del tributo speciale per il depositoin discarica dei rifiuti solidi”, ha istituito un apposito capitolo di bilancio, il 2065, che vienealimentato con il tributo per la messa in discarica dei rifiuti, e che può essere utilizzato tra l'altroper interventi di bonifica.

Il valore del gettito del tributo per la messa in discarica è intorno ai 20 miliardi di lire, il cui 18 %,è stato, ai sensi di legge, destinato per circa 3500 (3420) milioni al capitolo in discorso.

La ampia destinabilità, come previsto dalla norma nazionale, delle risorse a una pluralità didestinazioni (favorire la minor produzione di rifiuti, le attività di recupero delle materie prime e dienergia, con priorità per i soggetti che realizzano sistemi di smaltimento alternativi allediscariche, nonchè a realizzare la bonifica dei suoli inquinati, ivi comprese le aree industrialidismesse, il recupero delle aree degradate per l’avvio ed il finanziamento delle agenzie regionaliper l’ambiente) coniugata alla necessità di utilizzare tali risorse per i problemi indicati, conparticolare riferimento all'avvio dell'Arpal, e alla prospettiva di interventi quale risultante dal

Page 20: piano di bonifica delle aree inquinate - Ambienteinliguria · interesse nazionale e, tra questi, sono comprese le aree di Cengio-Saliceto e Pitelli (La Spezia). Per tali aree sono

22

presente piano delle bonifiche, consigliano un aumento, da prevedersi con legge regionale,della tassa.

Per quanto concerne l’utilizzo delle risorse regionali gia’ disponibili a bilancio verra’ data priorita’al completamento degli interventi regionali gia’ avviati (smaltimento dei materiali di localita’Pattarello in Borghetto S. Spirito e delle scorie piombose ex Metalli derivati di Arcola) eovviamente agli interventi per il risanamento dei siti di tabella 5, nell’ordine in essa indicatoanche in relazione alla pratica fattibilità ed efficacia dell’azione, e nel monitoraggio di tutti i sitiprevisti nella medesima tabella, con un programma da definirsi con Arpal.

Inoltre si dovrà tener conto dei numerosi siti utilizzati dai Comuni per lo smaltimento dei RifiutiSolidi Urbani negli anni passati prima dell’adozione del Piano di Organizzazione dei Servizi dismaltimento rifiuti e, in molti casi, prima dell’entrata in vigore del DPR 915/82.

Questi siti non presentano generalmente problemi di tipo igienico sanitario o di inquinamentispecifici in quanto sono attività concluse da molto tempo, potrebbero però richiedere interventidi riqualificazione ambientale che non sono proponibili come siti da indagare e inserire nellapianificazione delle bonifiche.

E’ opportuno però prevedere una possibilità di sostegno, da parte della Regione, ai Comuni cheritengono di dover intervenire per riqualificare tali siti e destinarli ad un utilizzo di pubblicointeresse.

6.3 RISORSE COMUNITARIE PER PREVENZIONE E RISANAMENTO

I programmi comunitari previsti per l’obiettivo 2 prevedono diverse azioni sia riguardo ilrecupero delle aree e la loro riqualificazione, sia riguardo la prevenzione e l’educazioneambientale:

Misura 5.1: Recupero di siti industriali dismessi, compresa l’eventuale bonifica degli stessi.

a) Aiuto al recupero dei siti ai fini della realizzazione di insediamenti di servizi di interessepubblico

b) Aiuto al recupero dei siti e al riutilizzo da parte delle piccole e medie imprese

In caso di soggetti pubblici il contributo è pari all’80% della spesa, per quanto riguarda soggettiprivati il contributo è pari al 25% della spesa ammissibile. Complessivamente le risorsecomunitarie disponibili ammontano a ca. 35 miliardi di lire.

Misura 5.2: Investimenti delle piccole e medie imprese a tutela dell’ambiente

Sono previsti, tra gli altri, interventi per ridurre la quantità e/o la pericolosità dei rifiuti prodotti

Il contributo è varia dal 25% al 40% della spesa ammissibile. Complessivamente le risorsecomunitarie disponibili ammontano a ca. 9 miliardi di lire.

Misura 5.3: Sviluppo dei controlli ambientali e banca dati regionali

Questo fondo sarà utilizzato in parte dalla Regione Liguria per la realizzazione della banca datidi tutti gli aspetti connessi alla situazione ambientale, parte di questo fondo sarà inveceutilizzato dall’ARPAL per il potenziamento delle attività di controllo.

Misura 5.4: Infrastrutture ambientali

L’accesso è consentito a enti pubblici e a società miste a maggioranza pubblicaprevalentemente per realizzare centri di conferimento e centri di stoccaggio e nobilitazione dirifiuti provenienti da attività produttive.

Il contributo è pari all’80% della spesa ammissibile. Complessivamente le risorse comunitariedisponibili ammontano a ca. 16 miliardi di lire.

Page 21: piano di bonifica delle aree inquinate - Ambienteinliguria · interesse nazionale e, tra questi, sono comprese le aree di Cengio-Saliceto e Pitelli (La Spezia). Per tali aree sono

23

Per quanto riguarda il programma 5b sono previste risorse per la realizzazione di infrastruttureambientali (circa 3 miliardi) con finalita’ analoghe a quelle delle misure 5.4 dell’obiettivo 2.

Page 22: piano di bonifica delle aree inquinate - Ambienteinliguria · interesse nazionale e, tra questi, sono comprese le aree di Cengio-Saliceto e Pitelli (La Spezia). Per tali aree sono

24

7. AZIONI DEL PIANO E RISULTATI ATTESINella seguente tabella 6 vengono riportate in sintesi le azioni previste dal piano con i

corrispondenti attuatori e le risorse che utilizzano.

TABELLA 6

AZIONI DEL PIANO

ATTIVITÀ COMPETENZE RISORSE AZIONIRisanamento Privati,

Enti Pubblici in difettoPrivateFondi regionali ex cap.2065:

1.500 ml/anno

Bonifica/Messa in sicurezza dei sitimaggiormente contaminati

Riduzione dellaproduzione di rifiuti

PrivatiAssociazionicategoriaRegione

Fondi comunitariObiettivo 2:

Intervento presso le associazioni dicategoria per la fruizione, da partedelle imprese, di finanziamentiagevolati per la riconversione el’ottimizzazione dei cicli produttivi

Controllo Arpal Risorse ordinarie ArpalEventuali integrazionidi Regione e Province

- utilizzo sistematico dei dati delcatasto dei rifiuti;- screening delle imprese ligurimediante indici economici sintetici;- accordi di programmainterregionali;- coordinamento tra tutti gli organismidi controllo del territorio.

Educazione edinformazione

CREAArpal

Regione e Provincecon i fondi perl’educazione el’informazioneambientale:

100 ml/anno

- sensibilizzazione ed informazionedella cittadinanza;- consulenza alle imprese ed aglioperatori della pubblicaamministrazione;- educazione ambientale a livelloscolastico.

Anagrafe edaggiornamento delpiano

Regione Ordinarie La Giunta Regionale provvede adistituire l’anagrafe e al suo periodicoaggiornamento;aggiornamento periodico dellatabella delle priorità

I risultati attesi del piano riguardano essenzialmente la piena e rapida realizzazione degliinterventi finanziati nonché un’efficace prevenzione al fine della non proliferazione di discaricheincontrollate e della non contaminazione dei suoli.

La Giunta seguira’, attraverso la struttura competente (attualmente individuata nel SettorePolitiche e Programmi Ambientali - Posizione Suolo) l’evoluzione del Piano con l’individuazionedegli interventi, il monitoraggio delle situazioni, il finanziamento delle attivita’ previste, il recuperodei finanziamenti relativi a interventi in danno.

La Giunta aggiornera’ con le metodologie indicate nel presente piano la tabella 5 per comeevolveranno a seguito delle azioni di bonifica e di nuovi siti contaminati che dovessero essereindividuati e comunque che dovranno essere inseriti.

Page 23: piano di bonifica delle aree inquinate - Ambienteinliguria · interesse nazionale e, tra questi, sono comprese le aree di Cengio-Saliceto e Pitelli (La Spezia). Per tali aree sono

25

FCAAxFCAA10103= REGIONE LIGURIA

DIPARTIMENTO AMBIENTE ETERRITORIO

Settore: Politiche e programmi ambientali

ALLEGATO 1

Modello per la definizione delle priorità degliinterventi di bonifica

Page 24: piano di bonifica delle aree inquinate - Ambienteinliguria · interesse nazionale e, tra questi, sono comprese le aree di Cengio-Saliceto e Pitelli (La Spezia). Per tali aree sono

26

ELABORAZIONE DEL MODELLO PER LA DEFINIZIONE DELLE PRIORITA' DEGLIINTERVENTI DI BONIFICA

Il Decreto Ministeriale 16 Maggio 1989, finalizzato alla pianificazione del risanamento delle areecontaminate, non definisce, se non in termini generici, che rimandano alla soggettiva valutazione degliesperti incaricati, i criteri di valutazione del rischio né in termini assoluti (quando un'area si deveconsiderare effettivamente contaminata e tale da necessitare interventi di risanamento), né in terminirelativi (con quali criteri gerarchizzare i vari siti).

Nella normativa nazionale, inoltre, non risultano definiti gli standard a cui dovrebbero sottostare ilprogetto e l'intervento di bonifica. Le esperienze finora episodicamente realizzate segnalano un'ampiadisomogeneità di criteri di valutazione e di determinazione degli obiettivi di risanamento (Bianchi eBrevi, 1991).

Nella pianificazione delle bonifiche uno dei punti chiave è rappresentato dalla selezione delle priorità. Isiti segnalati e sospetti possono essere in numero tale che le risorse finanziarie impegnabili nonrisultano sufficienti a risolvere tutte le situazioni. Di conseguenza occorre operare una selezione checonsenta di scegliere i siti su cui eseguire indagini di dettaglio e su cui avviare i risanamenti veri epropri.

Il sistema di classificazione che è stato utilizzato nel presente lavoro consiste in un'analisi preliminare dirischio ed è una elaborazione del metodo proposto da Boesen et al. (1991).

Il sistema predisposto è semplice e di facile e rapido utilizzo ed è stato preferito proprio per la suarapidità e semplicità, a metodi più accurati quali, ad esempio, l'Hazard Ranking System (HRS) propostoda Environmental Protection Agency (EPA) che necessita di informazioni di dettaglio per quantoriguarda le caratteristiche del sito e la contaminazione in atto.

Nel modello semplificato proposto il rischio è definito nel modo usuale:

rischio = probabilità x conseguenza (effetto)

Da tale prodotto si ottiene un punteggio che quantifica il rischio. E' opportuno osservare che talepunteggio non rappresenta una stima numerica assoluta del rischio, ma piuttosto un indice relativo dirischio che consente di confrontare i vari siti sulla base di criteri uniformi e di definire quindi una lista dipriorità di intervento, dal momento che più questo valore è alto, maggiore è il rischio e di conseguenzaanche l'urgenza nell'intervento di risanamento.

La valutazione del rischio è stata basata sulle informazioni esistenti, sull'uso del sito precedente eattuale, sulla idrologia e idrogeologia locale e sulla generale conoscenza di altri siti oggetto di analogheattività inquinanti: ciò significa che non è stata eseguita nessuna indagine particolare ma sono stateorganizzate, raccolte e utilizzate tutte le informazioni disponibili.

Ciò ha comportato diverse disponibilità di documentazione, in termini di qualità e quantità, per i diversisiti in funzione delle attività di studio e analisi precedentemente condotte.

Per ciascun sito è stato valutato il Fattore di Rischio relativamente alle tre problematiche ambientaliindicate nel seguito, ritenute di importanza prevalente:

o il rischio per l'utilizzo attuale del suolo e per la popolazione esposta;

o il rischio per la contaminazione della falda;

o il rischio per la contaminazione delle acque superficiali.

Il Fattore di Rischio per ciascuna componente ambientale è stato calcolato come prodotto del Fattore diProbabilità e del Fattore di Conseguenza.

Il Fattore di Probabilità, che può assumere un punteggio massimo pari a 10 (situazione più critica),quantifica la Probabilità di inquinamento della componente ambientale esaminata (suolo, acqueprofonde, acque superficiali).

Page 25: piano di bonifica delle aree inquinate - Ambienteinliguria · interesse nazionale e, tra questi, sono comprese le aree di Cengio-Saliceto e Pitelli (La Spezia). Per tali aree sono

27

Il Fattore di Conseguenza che, analogamente al Fattore di Probabilità può assumere un punteggiomassimo pari a 10 (situazione più critica), esprime la sensibilità del sito per quanto riguarda gli aspettirelativi alla vulnerabilità di suolo, acquiferi e corpi idrici.

Per ciascuna componente il Fattore di Rischio, valutato come prodotto del Fattore di Probabilità e delFattore di Conseguenza, può quindi assumere un punteggio massimo pari a 100 (situazione più critica);il rischio del sito, sempre in termini relativi di punteggio, viene valutato sommando i punteggi dei rischiassociati alle tre componenti.

Organizzando in ordine decrescente di punteggio i siti confrontati, risulta automaticamente definita lalista di priorità degli interventi.

Nei paragrafi seguenti vengono descritti in dettaglio i criteri che sono stati utilizzati per la valutazionedei Fattori di Probabilità e dei Fattori di Conseguenza per quanto riguarda la valutazione del rischio perl'utilizzo attuale del suolo e per la popolazione esposta (Paragrafo 2.1), per l'inquinamento delle acquedi falda (Paragrafo 2.2), per l'inquinamento delle acque superficiali (Paragrafo 2.3)

1 RISCHIO PER L'UTILIZZO ATTUALE DEL SUOLO E PER LA POPOLAZIONE ESPOSTA

La metodologia individuata per il calcolo del Fattore di Rischio per l'utilizzo attuale del suolo e per lapopolazione esposta è descritta nei paragrafi seguenti ed è riportata nella Scheda 1 di Appendice A.

1.1 Fattore di Probabilità per l'Utilizzo Attuale del Suolo e per la Popolazione Esposta (FPS)

Nella valutazione del rischio associato all'utilizzo attuale del suolo, il Fattore di Probabilità esprime lastima della probabilità di dispersione e di mobilizzazione degli inquinanti nel suolo e la stima dellaprobabilità che le sostanze in questione inducano effetti dannosi (tossici) sulla popolazione.

Per la valutazione del Fattore di Probabilità sono stati considerati i dati disponibili relativi a:

o dimensioni dell'area potenzialmente inquinata;

o dati fisici, chimici e tossicologici del rifiuto. I dati tossicologiciriguardano informazioni su effetti acuti, cronici e cancerogeni dellesostanze in questione;

o condizioni di abbancamento dei rifiuti, presenza o assenza di elementiquali barriere, pavimentazioni etc, che impediscano la migrazione degliinquinanti nel suolo e evitino contatti accidentali da parte dellapopolazione esposta.

La quantificazione del livello di probabilità è stata eseguita con particolare riferimento alla tossicità delrifiuto più che alle sue caratteristiche chimico-fisiche. Nella valutazione ha rivestito comunque notevoleimportanza la dimensione della discarica (un elevato quantitativo di rifiuti e/o terreni contaminatiaumenta la probabilità), le condizioni di abbancamento dei rifiuti e la presenza di sistemi dicontenimento (la mancanza di sistemi di protezione dei rifiuti , ad esempio rifiuti sparsi in aree scoperte,aumenta la probabilità).

La stima della probabilità è stata inoltre condotta tenendo in considerazione il livello di conoscenza perquanto riguarda la tipologia dei rifiuti, l'estensione dell'area interessata dalla contaminazione e laquantità di rifiuti e terreni contaminati.

Si è considerato che maggiore è il livello di conoscenza, maggiore è l'importanza del dato e quindi ilsuo peso nella stima della probabilità.

1.2 Fattore di Conseguenza per l'Utilizzo Attuale del Suolo e per la Popolazione Esposta (FCS)

Il Fattore di Conseguenza rappresenta la vulnerabilità del sito in funzione dell'attuale utilizzo del suolo edella popolazione esposta.

Page 26: piano di bonifica delle aree inquinate - Ambienteinliguria · interesse nazionale e, tra questi, sono comprese le aree di Cengio-Saliceto e Pitelli (La Spezia). Per tali aree sono

28

Si è ipotizzato che la sensibilità del sito (e quindi il punteggio del Fattore di Conseguenza) cresca aseconda che l'area circostante la discarica sia prevalentemente industriale, boschiva, prativa, agricola,residenziale.

La sensibilità del sito inoltre aumenta al diminuire della distanza dal nucleo abitativo più vicino eall'aumentare della popolazione abitante nel raggio di un chilometro dalla zona di sversamento.

1.3 Fattore di Rischio per l'Utilizzo Attuale del Suolo e per la Popolazione Esposta (FRS)

Il Fattore di Rischio FRS viene valutato come prodotto del Fattore di Probabilità FPS (Paragrafo 2.1.1)e del Fattore di Conseguenza FCS (Paragrafo 2.1.2)

2 RISCHIO PER L'INQUINAMENTO DELLA FALDA

La metodologia individuata per il calcolo del Fattore di Rischio per l'inquinamento della falda è riportatanella Scheda 2 di Appendice A ed è descritta nei paragrafi seguenti.

2.1 Fattore di Probabilità per l'Inquinamento della Falda (FPF)

Il Fattore di Probabilità esprime la stima della probabilità di inquinamento della falda in funzione dellaquantità di rifiuti, delle caratteristiche dei rifiuti, delle loro condizioni di abbancamento e dell'eventualepresenza di sistemi di contenimento.

Per tali aspetti valgono considerazioni analoghe a quelle relative alla valutazione del rischio per ilpresente utilizzo del suolo e per la popolazione esposta.

In particolare per quanto riguarda l'inquinamento della falda la scelta del livello di probabilità è stataeseguita con particolare riferimento alla solubilità in acqua e alla persistenza dell'inquinante.

La solubilità in acqua rappresenta sicuramente il parametro chimico-fisico che ha maggiore incidenzanella valutazione del rischio in relazione alle possibilità di contaminazione delle acque sotterranee,essendo evidentemente favorita la mobilità dei contaminanti per quei composti che presentano elevatasolubilità in acqua. A causa dei numerosi fattori che tale parametro controlla, la solubilità può essereinoltre usata come indice di altre proprietà dei composti esaminati.

Infatti sono soprattutto i contaminanti più solubili e persistenti che possono causare problemi; ciòsignifica che la presenza di agenti chimici quali solventi clorurati, alchilbenzeni e fenoli comporta unaumento del Fattore di Probabilità per la contaminazione della falda più di quanto possano fare i metallipesanti.

2.2 Fattore di Conseguenza per l'Inquinamento della Falda (FCF)

Il Fattore di Conseguenza rappresenta la vulnerabilità del sito in funzione delle caratteristicheidrogeologiche e della destinazione d'uso delle acque sotterranee.

La situazione idrogeologica del sito è stata valutata attraverso la permeabilità del terreno e laprofondità della falda rispetto al corpo rifiuti. La sensibilità del sito e quindi il punteggio del Fattore diConseguenza aumenta all'aumentare la permeabilità del terreno interessato dai rifiuti. Inoltre lasensibilità è maggiore nei casi in cui la falda sia a diretto contatto con il corpo rifiuti.

La valutazione del Fattore di Conseguenza è stata inoltre condotta con riferimento alla destinazioned'uso della risorsa (uso civile potabile, uso irriguo, uso industriale, nessun uso) in considerazione delfatto che sono richiesti diversi requisiti di qualità in funzione dell'utilizzo delle acque sotterranee.

L'esistenza, a distanza ravvicinata, di pozzi per il prelievo delle acque di falda in relazione alla direzionedi flusso della falda comporta un aumento della sensibilità.

Page 27: piano di bonifica delle aree inquinate - Ambienteinliguria · interesse nazionale e, tra questi, sono comprese le aree di Cengio-Saliceto e Pitelli (La Spezia). Per tali aree sono

29

2.3 Fattore di Rischio per l'Inquinamento della Falda (FRF)

Il Fattore di Rischio FRS viene valutato come prodotto del Fattore di Probabilità FPF (Paragrafo 2.2.1)e del Fattore di Conseguenza FCF (Paragrafo 2.2.2)

3 RISCHIO PER L'INQUINAMENTO DELLE ACQUE SUPERFICIALI

La metodologia individuata per il calcolo del Fattore di Rischio per l'inquinamento delle acquesuperficiali di Appendice A è descritta nei paragrafi seguenti ed è riportata in dettaglio nella Scheda 3.

3.1 Fattore di Probabilità per l'Inquinamento delle Acque Superficiali (FPA)

Il Fattore di Probabilità esprime la stima della probabilità di inquinamento delle acque superficiali infunzione della quantità di rifiuti, delle caratteristiche dei rifiuti e dell'andamento della superficietopografica della discarica.

I dati relativi alle caratteristiche dei rifiuti a cui si è fatto riferimento per la valutazione del rischio perl'inquinamento delle acque superficiali sono gli stessi considerati per la valutazione del rischio perl'inquinamento delle acque di falda. Il Fattore di Probabilità è stato inoltre valutato in funzionedell'andamento della superficie topografica del terreno interessato dai rifiuti e della presenza di barrieree ostacoli tra il corpo rifiuti e i corpi idrici superficiali.

3.2 Fattore di Conseguenza per l'Inquinamento delle Acque Superficiali (FCA)

Il Fattore di Conseguenza quantifica la vulnerabilità del sito in funzione delle caratteristiche idrologichee della destinazione d'uso delle acque superficiali.

La valutazione del Fattore di Conseguenza è stata condotta in funzione della distanza da corsi d'acquae da aree di possibile esondazione, e con riferimento alla destinazione d'uso del corpo idrico (nessunuso, uso industriale, uso irriguo, uso potabile).

3.3 Fattore di Rischio per l'Inquinamento delle Acque Superficiali (FRA)

Il Fattore di Rischio FRA viene valutato come prodotto del Fattore di Probabilità FPA (Paragrafo 2.3.1)e del Fattore di Conseguenza FCA (Paragrafo 2.3.2)

4 RISCHIO DI SITO

Il Fattore di Rischio di sito (RSITO) viene valutato come prodotto del Fattore di Rischio per il presenteutilizzo del suolo e per la popolazione esposta (FRS; Paragrafo 2.1), del Fattore di Rischio perl'inquinamento della falda (FRF; Paragrafo 2.2) e del Fattore di Rischio per l'inquinamento delle acquesuperficiali (FRA; Paragrafo 2.3).

Page 28: piano di bonifica delle aree inquinate - Ambienteinliguria · interesse nazionale e, tra questi, sono comprese le aree di Cengio-Saliceto e Pitelli (La Spezia). Per tali aree sono

30

APPENDICE A

ELABORATI STANDARDIZZATIPER IL CALCOLO DEI FATTORI DI RISCHIO

SCHEDA 1: CALCOLO DEL FATTORE DI RISCHIO PER L'UTILIZZO ATTUALE DEL SUOLOE PER LA POPOLAZIONE ESPOSTA

SCHEDA 2: CALCOLO DEL FATTORE DI RISCHIO PER L'INQUINAMENTO DELLA FALDA

SCHEDA 3: CALCOLO DEL FATTORE DI RISCHIO PER L'INQUINAMENTO DELLE ACQUESUPERFICIALI

Page 29: piano di bonifica delle aree inquinate - Ambienteinliguria · interesse nazionale e, tra questi, sono comprese le aree di Cengio-Saliceto e Pitelli (La Spezia). Per tali aree sono

31

SCHEDA 1

CALCOLO DEL FATTORE DI RISCHIOPER L'UTILIZZO ATTUALE DEL SUOLO

E PER LA POPOLAZIONE ESPOSTA

FATTORE DI PROBABILITA' FPS

1. Valutazione del punteggio FPS A associato alla dimensione dell'area potenzialmenteinteressata dai rifiuti:

FPS A

< 1000 m2 1

1000 ÷ 5000 m2 2

5000 ÷25000 m2 3

> 25000 m2 4

2.Valutazione del punteggio FPS B associato alla tossicità del rifiuto:

FPS B

Bassa 1

Media 2

Alta 3

3. Valutazione del punteggio FPS C associato alle condizioni di abbancamento dei rifiuti:

FPS C

- Rifiuti contenuti in vasche, fusti, serbatoi inbuone condizioni; presenza dipavimentazioni

0

- Discarica impermeabilizzata 0

- Rifiuti contenuti in vasche, fusti, serbatoideteriorati

1

- Rifiuti abbancati/sparsi in aree coperte 1

- Rifiuti abbancati/sparsi in aree scoperte 2

Page 30: piano di bonifica delle aree inquinate - Ambienteinliguria · interesse nazionale e, tra questi, sono comprese le aree di Cengio-Saliceto e Pitelli (La Spezia). Per tali aree sono

32

4.Valutazione del peso FPS P associato al grado di conoscenza:

Quantità di Rifiuti e Terreni Contaminati FPS PA

- Stima sulla base del solo esame visivo 0.6

- Valutazione a partire da informazionistoriche

0.8

- Disponibilità di indagini preliminari 1.0

Tipologia Rifiuti FPS PB

- Nessuna conoscenza circa la composizionedei rifiuti

0.4

- Conoscenza della tipologia dei rifiuti tramiteesame visivo

0.6

- Conoscenza della tipologia produttiva cheha originato il rifiuto

0.8

- Disponibilità di indagini preliminari erisultanze analitiche di campionamento

1.0

5.Valutazione del punteggio complessivo FPS del Fattore di Probabilità:

( )FPS13

FPS A FPS PA FPS B FPS PB FPS C10 10 10= × + × + (1.1)

dove FPS10 sono in punteggi normalizzati a 10, ossia:

FPSA x FPSA10104

= (1.2)

FPS B x FPS B10103

= (1.3)

FPSC x FPSC10102

= (1.4)

Page 31: piano di bonifica delle aree inquinate - Ambienteinliguria · interesse nazionale e, tra questi, sono comprese le aree di Cengio-Saliceto e Pitelli (La Spezia). Per tali aree sono

33

FATTORE DI CONSEGUENZA FCS

1. Valutazione del punteggio FCS A associato all'utilizzo del suolo nelle vicinanze delsito:

FCS A

-Zona industriale, cava in esercizio odismessa

1

-Prati, boschi 2

-Terreni agricoli 3

-Zona prevalentemente residenziale 4

2. Valutazione del punteggio FCS B associato alla distanza dal più vicino nucleoabitato:

FCS B> 2 km 11 ÷ 2 km 20.5 ÷ 1 km 3< 0.5 km 4

3. Valutazione del punteggio FCS C associato alla popolazione abitante nel raggio di1 km dal sito:

FCS C< 500 abitanti 1500 ÷ 1000 abitanti 2> 1000 abitanti 3

Page 32: piano di bonifica delle aree inquinate - Ambienteinliguria · interesse nazionale e, tra questi, sono comprese le aree di Cengio-Saliceto e Pitelli (La Spezia). Per tali aree sono

34

4.Valutazione del punteggio complessivo FCS del Fattore di Conseguenza

( )FCS FCS A FCS B FCS C= + +13 10 1010 (1.5)

dove FCS10 sono i punteggi normalizzati a 10, ossia:

FCSA x FCSA10104

= (1.6)

FCS B x FCS B10104

= (1.7)

FCSC x FCSC10103

= (1.8)

FATTORE DI RISCHIO FRS

1. Valutazione del punteggio FRS associato al Fattore di Rischio per l'utilizzo attuale delsuolo e per la popolazione esposta:

FRS FPS FCS= × (1.9)

Page 33: piano di bonifica delle aree inquinate - Ambienteinliguria · interesse nazionale e, tra questi, sono comprese le aree di Cengio-Saliceto e Pitelli (La Spezia). Per tali aree sono

35

SCHEDA 2

CALCOLO DEL FATTORE DI RISCHIOPER L'INQUINAMENTO DELLA FALDA

FATTORE DI PROBABILITA' FPF

1. Valutazione del punteggio FPF A associato al volume dei rifiuti e dei terreni contaminatipresenti al sito:

FPF A

< 1000 m3 1

1000 ÷ 5000 m3 2

5000 ÷ 25000 m3 3

> 25000 m3 4

2.Valutazione del punteggio FPF B associato alla solubilità del rifiuto:

FPF B

Bassa 1

Media 2

Alta 3

3. Valutazione del punteggio FPF C associato alle condizioni di abbancamento dei rifiuti:

FPF C

- Rifiuti contenuti in vasche, fusti, serbatoi inbuone condizioni; presenza dipavimentazioni

0

- Discarica impermeabilizzata 0

- Rifiuti contenuti in vasche, fusti, serbatoideteriorati

1

- Rifiuti abbancati/sparsi in aree coperte 1

- Rifiuti abbancati/sparsi in aree scoperte 2

Page 34: piano di bonifica delle aree inquinate - Ambienteinliguria · interesse nazionale e, tra questi, sono comprese le aree di Cengio-Saliceto e Pitelli (La Spezia). Per tali aree sono

36

4.Valutazione del peso FPF P associato al grado di conoscenza:

Quantità di Rifiuti e Terreni Contaminati FPF PA

- Stima sulla base del solo esame visivo 0.6

- Valutazione a partire da informazionistoriche

0.8

- Disponibilità di indagini preliminari 1.0

Tipologia Rifiuti FPF PB

- Nessuna conoscenza circa la composizionedei rifiuti

0.4

- Conoscenza della tipologia dei rifiuti tramiteesame visivo

0.6

- Conoscenza della tipologia produttiva cheha originato il rifiuto

0.8

- Disponibilità di indagini preliminari erisultanze analitiche di campionamento

1.0

5.Valutazione del punteggio complessivo FPF del Fattore di Probabilità:

( )FPF FPF A FPF PA FPF B FPF PB FPF C10 10 10= × + × +13

(2.1)

dove FPF10 sono in punteggi normalizzati a 10, ossia:

FPFA x FPFA10104

= (2.2)

FPF B x FPF B10103

= (2.3)

FPF C x FPF C10102

= (2.4)

Page 35: piano di bonifica delle aree inquinate - Ambienteinliguria · interesse nazionale e, tra questi, sono comprese le aree di Cengio-Saliceto e Pitelli (La Spezia). Per tali aree sono

37

FATTORE DI CONSEGUENZA FCF

1. Valutazione del punteggio FCF A associato alla permeabilità dei terreni su cui sono basatii rifiuti:

FCF A

- Strato di spessore significativo di terreno abassa permeabilità (argilla, argilla limosa,roccia poco fratturata)

1

- Terreno a permeabilità medio-bassa (limo,limo sabbioso, roccia mediamente fratturata)

2

- Terreno permeabile (sabbia, ghiaia, rocciamolto fratturata)

3

2. Valutazione del punteggio FCF B associato alla posizione della falda rispetto al corporifiuti:

FCF B

- Livello medio di falda al di sotto del fondodiscarica

1

- Livello medio di falda prossimo al fondodiscarica

2

- Livello medio di falda superiore al fondodiscarica

3

3. Valutazione del punteggio FCF C associato alla presenza di pozzi nella direzione dideflusso della falda:

FCF C

- Nessun pozzo 0

- Pozzi a distanza superiore a 2 km 1

- Pozzi a distanza compresa tra 1 e 2 km 2

- Pozzi a distanza inferiore a 1 km 3

Page 36: piano di bonifica delle aree inquinate - Ambienteinliguria · interesse nazionale e, tra questi, sono comprese le aree di Cengio-Saliceto e Pitelli (La Spezia). Per tali aree sono

38

4. Valutazione del punteggio FCF D associato all'utilizzo della risorsa:

FCF D

- Nessun uso 0

- Uso industriale o irriguo 1

- Uso potabile 2

5.Valutazione del punteggio complessivo FCF del Fattore di Conseguenza:

( )FCF FCF A FCF B FCF C FCF D10 10 10 10= + + +14

2.5)

dove FCF10 sono i punteggi normalizzati a 10, ossia:

FCFA x FCFA10103

= (2.6)

FCF B x FCF B10103

= (2.7)

FCFC x FCFC10103

= (2.8)

FCF D x FCF D10102

= (2.9)

FATTORE DI RISCHIO (FRF)

1. Valutazione del punteggio FRF associato al Fattore di Rischio per l'inquinamento dellafalda:

FRF FPF FCF= × (2.10)

Page 37: piano di bonifica delle aree inquinate - Ambienteinliguria · interesse nazionale e, tra questi, sono comprese le aree di Cengio-Saliceto e Pitelli (La Spezia). Per tali aree sono

39

SCHEDA 3

CALCOLO DEL FATTORE DI RISCHIOPER L'INQUINAMENTO DELLE ACQUE SUPERFICIALI

FATTORE DI PROBABILITA' FPA

1. Valutazione del punteggio FPA A associato al volume dei rifiuti e dei terreni contaminatipresenti al sito:

FPA A

< 1000 m3 1

1000 ÷ 5000 m3 2

5000 ÷ 25000 m3 3

> 25000 m3 4

2. Valutazione del punteggio FPA B associato alla solubilità del rifiuto:

FPA B

Bassa 1

Media 2

Alta 3

3. Valutazione del punteggio FPA C associato all'andamento della superficie topograficarispetto al corpo idrico e all'esistenza di barriere:

FPA C

- Presenza di barriere naturali/artificiali ingrado di evitare contatti tra il corso d'acquae il corpo idrico

0

- Esistenza di ostacoli in grado di ridurre oritardare i contatti tra il corso d'acqua e ilcorpo rifiuti

1

- Pendenza del corpo rifiuti verso il corsod'acqua o assenza di barriere

2

Page 38: piano di bonifica delle aree inquinate - Ambienteinliguria · interesse nazionale e, tra questi, sono comprese le aree di Cengio-Saliceto e Pitelli (La Spezia). Per tali aree sono

40

4. Valutazione del punteggio FPA P associato al grado di conoscenza:

Quantità di Rifiuti e Terreni Contaminati FPA PA

- Stima sulla base del solo esame visivo 0.6

- Valutazione a partire da informazionistoriche

0.8

- Disponibilità di indagini preliminari 1.0

Tipologia Rifiuti FPA PB

- Nessuna conoscenza circa la composizionedei rifiuti

0.4

- Conoscenza della tipologia dei rifiuti tramiteesame visivo

0.6

- Conoscenza della tipologia produttiva cheha originato il rifiuto

0.8

- Disponibilità di indagini preliminari erisultanze analitiche di campionamento

1.0

5. Valutazione del punteggio complessivo FPA del Fattore di Probabilità:

( )FPA FPA A FPA PA FPA B FPA PB FPAC= × + × +13 10 10 10 (3.1)

dove FPA10 sono i punteggi normalizzati a 10, ossia:

FPA A x FPA A10104

= (3.2)

FPA B x FPA B10103

= (3.3)

FPA C x FPA C10102

= (3.4)

Page 39: piano di bonifica delle aree inquinate - Ambienteinliguria · interesse nazionale e, tra questi, sono comprese le aree di Cengio-Saliceto e Pitelli (La Spezia). Per tali aree sono

41

FATTORE DI CONSEGUENZA FCA

1.Valutazione del punteggio FCA A associato alla presenza di corpi idrici:

FCA A

- Assenza di corpi idrici nell'intorno del sito 0

- Presenza di corpi idrici a distanza superiorea 500 metri

1

- Presenza di corpi idrici a distanza inferiore a500 metri

2

- Rifiuti ubicati in adiacenza ad un corsod'acqua, nel suo alveo o in zona diesondazione

3

2.Valutazione del punteggio FCA B associato all'uso della risorsa

FCA B

- Nessun uso 0

- Uso industriale o irriguo 1

- Uso potabile 2

3.Valutazione del punteggio complessivo FCA relativo al Fattore di Conseguenza:

( )FCA FCA A FCA B= +12 10 10 (3.5)

dove FCA10 sono i punteggi normalizzati a 10, ossia:

FCA A x FCA A10103

= (3.6)

FCA B x FCA B10102

= (3.7)

FATTORE DI RISCHIO FRA

1. Valutazione del punteggio FRA associato al Fattore di Rischio per l'inquinamento delleacque superficiali:

FRA FPA FCA= × (3.8)

Page 40: piano di bonifica delle aree inquinate - Ambienteinliguria · interesse nazionale e, tra questi, sono comprese le aree di Cengio-Saliceto e Pitelli (La Spezia). Per tali aree sono

42

REGIONE LIGURIA

DIPARTIMENTO AMBIENTE ETERRITORIO

Settore: Politiche e programmi ambientali

ALLEGATO 2

Schede descrittive, calcolo deipunteggi dei fattori di probabilità,

conseguenza e rischio elocalizzazione cartografica dei siti

contaminati censiti al gennaio 1998

Page 41: piano di bonifica delle aree inquinate - Ambienteinliguria · interesse nazionale e, tra questi, sono comprese le aree di Cengio-Saliceto e Pitelli (La Spezia). Per tali aree sono

43

COMUNE DI S. STEFANO MAGRA (SP)EX DISCARICA SICAM

INFORMAZIONI RELATIVE AL SITOComune: S. Stefano Magra (SP)

Località: Ex discarica SICAM

Cartografia: Estratto CTR 1:5.000, Elemento No. 248032 - Ceparana

Coordinate (Gauss-Boaga): 571850, 889865(punto circa baricentrico dell’area)

INFORMAZIONI RELATIVE ALLA TIPOLOGIA DEI RIFIUTIClassificazione e/o Descrizione: Presenza di rifiuti estremamente eterogenei,depositati in periodi diversi (presumibilmente ad iniziare dal 1980) di variaprovenienza: ceneri da combustione di carbon fossile, demolizioni navali, scoriedello stabilimento ex-Italpiombo (ora CERMET) di Arcola, ceneri da incenerimento dirifiuti solidi urbani. I rifiuti sono classificati come speciali e tossico nocivi

Tipologia delle attività industriali che hanno interessato il sito o che hannogenerato i rifiuti: Si veda il punto precedente.

INFORMAZIONI RELATIVE ALLA ESTENSIONE DELLACONTAMINAZIONE

Dimensione dell'area interessata dalla contaminazione: Circa 31.000 metriquadrati (circa 340 per 90 metri).

Quantità dei rifiuti: Sono stimati 29.000 metri cubi di rifiuti speciali e 27.000 metricubi di rifiuti tossico nocivi.

Volume di suolo contaminato: Si vedano i punti precedenti.

Page 42: piano di bonifica delle aree inquinate - Ambienteinliguria · interesse nazionale e, tra questi, sono comprese le aree di Cengio-Saliceto e Pitelli (La Spezia). Per tali aree sono

44

INFORMAZIONI RELATIVE ALLO STATO DI ABBANCAMENTO DEIRIFIUTI:

Quota del corpo rifiuti (rispetto al piano campagna): Nell'area di discarica al disotto di uno strato di terreno di riporto di spessore variabile tra 0.7 e 1.5 metri circa,giace uno strato di rifiuti di spessore variabile tra 3 e 4 metri.

Accesso al sito: strada sterrata liberamente percorribile

Presenza di recinzione: SI [ ] NO [X] PARZIALE [ ]

tipo: --

stato: --

Spessore medio dei rifiuti: Vedi punto precedente.

Copertura dei rifiuti: SI [ ] NO [ ] PARZIALE [X]

Materiale di copertura: Terreno

Rifiuti affioranti: SI [ ] NO [ ] PARZIALE [X]

Vegetazione sul corpo rifiuti: SI [X] NO [ ]

Segni di sofferenza della vegetazione: SI [ ] NO [X]

Fuoriuscita di percolato SI [ ] NO [X]

Ristagni d'acqua: SI [ ] NO [X]

INFORMAZIONI DI NATURA IDROGEOLOGICAAspetti geomorfologici: La discarica è ubicata nella piana alluvionale del FiumeMagra. I terreni sono costituiti da depositi alluvionali recenti composti da ciottoli,sabbie e limi.

Livelli e andamenti della falda: La falda freatica è poco profonda rispetto al pianocampagna, ha direzione di deflusso Nord-Est e Sud-Ovest e attraversa l'area quasiperpendicolarmente nel senso delle larghezza. Periodicamente la falda interessa ilcorpo dei rifiuti.

Idrografia superficiale: L'area di discarica è ubicata in sinistra idrografica delFiume Magra a 140 metri circa dallo stesso.

Page 43: piano di bonifica delle aree inquinate - Ambienteinliguria · interesse nazionale e, tra questi, sono comprese le aree di Cengio-Saliceto e Pitelli (La Spezia). Per tali aree sono

45

INFORMAZIONI DI NATURA URBANISTICO-PAESAGGISTICAUtilizzo attuale dell'area: In adiacenza alla discarica sono presenti campi coltivati(grano e erba medica nel 1994).

L’area ricade in zona soggetta a vincolo ambientale (D.M. 24 Aprile 1985, ParcoFluviale del magra istituito con L.R. 19 Novembre 1982, No. 43. Si veda la Carta deiVincoli Ambientali degli Studi Propedeutici al PTCP della Regione Liguria).

Densità abitativa nell'intorno del sito: Non sono presenti abitazioni nell'immediatointorno. Il centro abitato di S. Stefano magra è a circa 1.500 metri.

Eventuale degrado paesaggistico indotto: Le zone si presenta abbandonata enon curata. Le scorie e i rifiuti di varia natura sono visibili solo da distanzaravvicinata.

ATTIVITÀ DI BONIFICAFinanziamenti ----

Stato Attuale dell'Intervento di Bonifica Non è stata effettuata alcuna attività dibonifica o messa in sicurezza delle aree. La situazione attuale è sostanzialmenteinvariata rispetto a quella riscontrata nel 1988 e nel 1992 nel corso dei sopralluoghicondotti nell'ambito delle attività per la redazione del prima stesura e del primoaggiornamento del piano di bonifica delle aree contaminate della Regione Liguria.

Collaudo dell'Opera ----

Page 44: piano di bonifica delle aree inquinate - Ambienteinliguria · interesse nazionale e, tra questi, sono comprese le aree di Cengio-Saliceto e Pitelli (La Spezia). Per tali aree sono

46

PUNTEGGIO DEI FATTORI DI PROBABILITA’,CONSEGUENZA E RISCHIO

FATTORE PUNTI NOTEFPS A 4 Circa 35.000 mqFPS B 2 29.000 mc S, 24.300 mc T/N disc. 2B, 2.700 mc T/N disc. 2CFPS PA 1 AnalisiFPS PB 1 AnalisiFPS C 2 Rifiuti abbancati in aree scoperte

FPS 8,9 Calcolato come da Scheda 1 del manualeFCS A 3 Area golenale, coltivazioni nelle vicinanzeFCS B 2 Abitati di S. Stefano Magra e Ceperana a circa 1.5 kmFCS C 1 Nel raggio di 1 km dal sito, no. abitanti stimato <500

FCS 5,3 Calcolato come da Scheda 1 del manualeFRS 46,9 Calcolato come da Scheda 1 del manuale

FPF A 4 29.000 mc S, 24.300 mc T/N disc. 2B, 2.700 mc T/N disc. 2CFPF B 2 Eluato non in Tab. A L. 319/76FPF PA 1 AnalisiFPF PB 1 AnalisiFPF C 2 Rifiuti abbancati in aree scoperte

FPF 8,9 Calcolato come da Scheda 2 del manualeFCF A 3 Terreno alluvionale a pezzatura grossolana (sabbie e ghiaie)FCF B 2 Livello medio di falda prossimo a fondo discaricaFCF C 3 Pozzi ad uso irriguo a distanza <1 km, Rif. Baldini e Turba, 1986FCF D 1 Pozzi ad uso irriguo, Rif. Baldini e Turba, 1986

FCF 7,9 Calcolato come da Scheda 2 del manualeFRF 70,4 Calcolato come da Scheda 2 del manuale

FPA A 4 29.000 mc S, 24.300 mc T/N disc. 2B, 2.700 mc T/N disc. 2CFPA B 2 Eluato non in Tab. A L. 319/76FPA PA 1 AnalisiFPA PB 1 AnalisiFPA C 2 Assenza di barriere tra corso d'acqua e discarica

FPA 8,9 Calcolato come da Scheda 3 del manualeFCA A 3 Rifiuti ubicati in area golenaleFCA B 2 A valle del sito, prelievi da falda di subalveo ad uso potabile

FCA 10,0 Calcolato come da Scheda 3 del manualeFRA 88,9 Calcolato come da Scheda 3 del manuale

RSITO 206,2

Page 45: piano di bonifica delle aree inquinate - Ambienteinliguria · interesse nazionale e, tra questi, sono comprese le aree di Cengio-Saliceto e Pitelli (La Spezia). Per tali aree sono

47

COMUNE DI CAIRO MONTENOTTE (SV)LOCALITA’ MAZZUCCA

INFORMAZIONI RELATIVE AL SITOComune: Cairo Montenotte (SV)

Località: Mazzucca

Mappali 33 e 186, Foglio 67

Cartografia: Estratto CTR 1:5.000, Elemento No.228044, Cairo M.

Coordinate (Gauss-Boaga): 443040, 914730(punto circa baricentrico dell’area)

INFORMAZIONI RELATIVE ALLA TIPOLOGIA DEI RIFIUTIClassificazione e/o Descrizione: Nell'area di Mazzucca è presente un accumulo dirifiuti classificabili come rifiuti speciali e tossico-nocivi. I primi costituiscono la partebasale dell'accumulo e sono di deposito più antico, i secondi sono prevalenti nellaparte superiore dell'ammasso e si riferiscono ad uno smaltimento più recente (siveda il rapporto finale del gruppo di lavoro per il coordinamento delle azioni dimessa in sicurezza del sito).

Tipologia delle attività industriali che hanno interessato il sito o che hannogenerato i rifiuti: L’accertamento è in corso da parte dell’autorità giudiziaria.

INFORMAZIONI RELATIVE ALLA ESTENSIONE DELLACONTAMINAZIONE

Dimensione dell'area interessata dalla contaminazione: La discaricacomplessivamente interessa un'area di 30.000 metri quadrati.

Quantità dei rifiuti: È stimata la presenza di un accumulo di circa 70.000-80.000metri cubi di rifiuti classificabili come speciali e tossico-nocivi (si veda il rapportofinale del gruppo di lavoro per il coordinamento delle azioni di messa in sicurezzadel sito).

Volume di suolo contaminato: ----

Page 46: piano di bonifica delle aree inquinate - Ambienteinliguria · interesse nazionale e, tra questi, sono comprese le aree di Cengio-Saliceto e Pitelli (La Spezia). Per tali aree sono

48

INFORMAZIONI RELATIVE ALLO STATO DI ABBANCAMENTO DEIRIFIUTI

Quota del corpo rifiuti (rispetto al piano campagna): La discarica è costituita daun ammasso di rifiuti; per effetto della collocazione dei rifiuti la quota del terreno èaumentata di 7-8 metri nella zona di deposito degli stessi (si veda il rapporto finaledel gruppo di lavoro per il coordinamento delle azioni di messa in sicurezza del sito).

Accesso al sito: l'area è limitata a Sud dalla SP 36, che in tale tratto assume ilnome di Corso Stalingrado, e ad ovest dalla strada statale 29 del Colle di Cadibona.Tali strade consentono un facile accesso all'area.

Presenza di recinzione: SI [ ] NO [X] PARZIALE [ ]

tipo: --

stato: --

Spessore medio dei rifiuti: Lo spessore medio dei rifiuti risulta compreso tra circa 4e 6 metri.

Copertura dei rifiuti: SI [X] NO [ ]

Materiale di copertura: Il colmo dei rifiuti è stato ricoperto e parzialmenteregolarizzato con una coltre di detriti provenienti da scavi (si veda il rapporto finaledel gruppo di lavoro per il coordinamento delle azioni di messa in sicurezza del sito).

Rifiuti affioranti: SI [ ] NO [X]

Vegetazione sul corpo rifiuti: SI [X] NO [ ]

Segni di sofferenza della vegetazione:SI [ ] NO [X]

Fuoriuscita di percolato: SI [ ] NO [X]

Ristagni d'acqua: SI [X] NO [ ]

Page 47: piano di bonifica delle aree inquinate - Ambienteinliguria · interesse nazionale e, tra questi, sono comprese le aree di Cengio-Saliceto e Pitelli (La Spezia). Per tali aree sono

49

INFORMAZIONI DI NATURA IDROGEOLOGICAAspetti geomorfologici: La discarica è costituita da un ammasso di rifiutiappoggiato su un terrazzo alluvionale antico del Fiume Bormida di Spigno, rialzatodi qualche metro rispetto al letto del corso d'acqua. Per effetto della collocazionedei rifiuti, per la superficie occupata dagli stessi, la quota del terreno è aumentata di7-8 metri. L'ammasso, il cui colmo è stato ricoperto e parzialmente regolarizzato conuna coltre di detriti provenienti da scavi, è delimitato da scarpate che si immergonoin direzione della Bormida, giungendo sino nei pressi della sponda sinistra per untratto di circa 300 metri. In corrispondenza il fiume compie un ampio meandrosinistrorso, all'interno del quale è situato il terrazzo alluvionale, sulla cui spondaapicale è collocata la discarica. La geologia della zona è molto semplice: il terrazzoè definito da un modesto spessore, 4 metri, di deposito alluvionale antico (risalentecioè a quando la Bormida scorreva a quota maggiore) appoggiato sul substratocostituito da arenarie stratificate: queste affiorano in modo discontinuo ed incertolungo la sponda sinistra (in fase di deposito in ragione dell'andamento del meandro),mentre sono ben osservabili lungo la sponda destra, a profilo subverticale (inerosione) (si veda il rapporto finale del gruppo di lavoro per il coordinamento delleazioni di messa in sicurezza del sito).

Livelli e andamenti della falda:All'interno del deposito alluvionale costituito dasabbie e limi con prevalenti ghiaie verso la base è presente una falda idrica adandamento discontinuo (si veda il rapporto finale del gruppo di lavoro per ilcoordinamento delle azioni di messa in sicurezza del sito). Non esistono captazioniin uso per approvvigionamento potabile fino al confine della Liguria con il Piemonte.

Idrografia superficiale: La discarica è ubicata immediatamente a ridosso del FiumeBormida di Spigno, il quale forma un'ansa che delimita l'area lungo i lati Nord ed Est.

INFORMAZIONI DI NATURA URBANISTICO-PAESAGGISTICAUtilizzo attuale dell'area: Nessun utilizzo particolare.

Densità abitativa nell'intorno del sito: L'area è localizzata nella periferia Sud-Estdell'abitato di Cairo Montenotte, a distanza di circa 2 chilometri dall'abitato.

Eventuale degrado paesaggistico indotto: ----

Page 48: piano di bonifica delle aree inquinate - Ambienteinliguria · interesse nazionale e, tra questi, sono comprese le aree di Cengio-Saliceto e Pitelli (La Spezia). Per tali aree sono

50

ATTIVITÀ DI BONIFICAFinanziamenti Con Deliberazione della Giunta Comunale No. 700 dell’8 Settembre1994 il Comune di Cairo Montenotte ha richiesto un finanziamento di Lire50.000.000 ai sensi della L.R. 37/88 per l'esecuzione dei lavori per ulterioriaccertamenti nella discarica in Località Mazzucca. La Regione ha concesso ilfinanziamento con Deliberazione della Giunta No. 7569 del 27 Ottobre 1994.

Successivamente, con Deliberazione della Giunta Regionale No. 4467 del 28Dicembre 1995, è stato concesso al Comune di Cairo Montenotte (ProgrammaTriennale 1994-96) il contributo di Lire 35.000.000 per la redazione del progettodefinitivo per la messa in sicurezza della discarica secondo le indicazioni fornite dalgruppo di lavoro per il coordinamento delle azioni di messa in sicurezza del sito.

Con deliberazione n.4453 del 20 dicembre 1996 la Giunta regionale ha deliberato diconcedere il contributo di lire 2.703 milioni a favore del Comune di Cairo Montenotteper i lavori di messa in sicurezza della discarica sita in localita’ Mazzucca, il cuiterreno e’ di proprieta’ del Comune medesimo.

Successivamente con deliberazione n.4571 del 14/11/1997 ad oggetto: D.M.105 del22/9/95 “Aree critiche ad elevata concentrazione di attività industriali” sono staticoncessi ulteriori 4.321 milioni per un totale di 7.021.

Stato Attuale dell'Intervento di Bonifica Il progetto per la messa in sicurezza delladiscarica già approvato dalla Conferenza Servizi della Regione, è stato approvatodalla Provincia di Savona con Provvedimento dirigenziale n. 92830 del 2.12.1997.

Collaudo dell'Opera ----

Page 49: piano di bonifica delle aree inquinate - Ambienteinliguria · interesse nazionale e, tra questi, sono comprese le aree di Cengio-Saliceto e Pitelli (La Spezia). Per tali aree sono

51

PUNTEGGIO DEI FATTORI DI PROBABILITA’,CONSEGUENZA E RISCHIO

FATTORE PUNTI NOTE

FPS A 4 Estensione stimata circa 30.000 mqFPS B 3 Rifiuti speciali e T/N. Tossicità altaFPS PA 1 Disponibili indagini preliminariFPS PB 1 Disponibili indagini preliminariFPS C 2 Area scoperta

FPS 10,0 Calcolato come indicato in Scheda 1 del manualeFCS A 1 Zona industrialeFCS B 3 Abitato di Cairo a circa 1 Km dal sitoFCS C 1 Nel raggio di 1 km, no. abitanti stimati <500

FCS 4,4 Calcolato come indicato in Scheda 1 del manualeFRS 44,4 Calcolato come indicato in Scheda 1 del manuale

FPF A 4 Quantita' stimata pari a circa 70.000-80.000 metri cubiFPF B 3 Solubilità stimata: altaFPF PA 1 Disponibili indagini preliminariFPF PB 1 Disponibili indagini preliminariFPF C 2 Area scoperta

FPF 10,0 Calcolato come indicato in Scheda 2 del manualeFCF A 3 Terrazzo alluvionale anticoFCF B 2 Livello medio di falda prossima al corpo rifiutiFCF C 0 Non sono presenti pozziFCF D 0 Non sono presenti pozzi

FCF 4,2 Calcolato come indicato in Scheda 2 del manualeFRF 41,7 Calcolato come indicato in Scheda 2 del manuale

FPA A 4 Quantita' stimata pari a circa 70.000-80.000 metri cubiFPA B 2 Solubilità stimata: altaFPA PA 1 Disponibili indagini preliminariFPA PB 1 Disponibili indagini preliminariFPA C 2 Assenza di barriere

FPA 8,9 Calcolato come indicato in Scheda 3 del manualeFCA A 3 Area a ridosso dal F. Bormida di SpignoFCA B 1 Utilizzo industriale

FCA 7,5 Calcolato come indicato in Scheda 3 del manualeFRA 66,7 Calcolato come indicato in Scheda 3 del manuale

RSITO 152,8

Page 50: piano di bonifica delle aree inquinate - Ambienteinliguria · interesse nazionale e, tra questi, sono comprese le aree di Cengio-Saliceto e Pitelli (La Spezia). Per tali aree sono

52

COMUNE DI RONCO SCRIVIA (GE)LOCALITA' ISOLABUONA E PIANI DI PIAZZA TAGLIATI

INFORMAZIONI RELATIVE AL SITOComune: Ronco Scrivia (GE)

Località: Isolabuona e Piani di Piazza Tagliati

Cartografia: Estratto CTR 1:5.000, Elemento No. 213044, Borgo Fornari

Coordinate (Gauss-Boaga): 496585, 938245(punto circa baricentrico dell’area)

INFORMAZIONI RELATIVE ALLA TIPOLOGIA DEI RIFIUTIClassificazione e/o Descrizione: Melme acide risultanti dalla raffinazione di olilubrificanti.

Tipologia delle attività industriali che hanno interessato il sito o che hannogenerato i rifiuti: I rifiuti sono stati prodotti dalla ditta Icroma S.p.A. di Busalla cheeffettuava lavorazioni di raffinazione per il recupero di oli lubrificanti esausti. Leoperazioni allora effettuate consistevano essenzialmente in: disidratazione,distillazione, trattamento con acido solforico, decantazione. Alla fine del processone risultavano melme contenenti l'acido solforico utilizzato, e quindi fortementeacide, per un quantitativo pari al 20 per cento dell'olio trattato.

INFORMAZIONI RELATIVE ALLA ESTENSIONE DELLACONTAMINAZIONE

Dimensione dell'area interessata dalla contaminazione: Circa 11.000 metriquadrati nell'area in Località Isolabuona e circa 9.000 metri quadrati in Località Pianidi Piazza Tagliati.

Quantità dei rifiuti: In Località Isolabuona viene stimata la presenza di circa 22.000metri cubi di melme contenute nelle fosse.

In Località Piani di Piazza Tagliati viene stimata la presenza di circa 11.000 metricubi di melme contenute nelle fosse.

Volume di suolo contaminato: Nell'area in Località Isolabuona viene stimata lapresenza di circa 9.000 metri cubi di terreno contaminato dalle melme.

Page 51: piano di bonifica delle aree inquinate - Ambienteinliguria · interesse nazionale e, tra questi, sono comprese le aree di Cengio-Saliceto e Pitelli (La Spezia). Per tali aree sono

53

Nell'area in Località Piani di Piazza Tagliati viene stimata la presenza di circa 4.500metri cubi di terreno di riporto parzialmente interessato dalle melme e la presenza dicirca 3.000 metri cubi di terreno contaminato dalle melme.

INFORMAZIONI RELATIVE ALLO STATO DI ABBANCAMENTO DEIRIFIUTI

Quota del corpo rifiuti (rispetto al piano campagna): I rifiuti sono depositati infosse scavate da piano campagna. Parte delle melme sono straripate dalle fosseper eccessivo riempimento e per il peso di materiali sopra scaricati e ricoprono conspessore variabile il terreno circostante.

Accesso al sito: Strada statale 35 e strada sterrata liberamentepercorribile.

Presenza di recinzione SI [ ] NO [X] PARZIALE [ ]

tipo: --

stato: --

Spessore medio dei rifiuti: Qualche metro (nelle fosse). Più in dettaglio glispessori sono descritti nel progetto di messa in sicurezza e di bonifica.

Copertura dei rifiuti: SI [ ] NO [ ] PARZIALE [X]

Materiale di copertura: Terreno, inerti e resti di RSU scaricati soprale fosse.

Rifiuti affioranti: SI [X] NO [ ]

Vegetazione sul corpo rifiuti: SI [ ] NO [X]

Segni di sofferenza della vegetazione:SI [X] NO [ ]

Nelle zone interessate dello sversamento delle melme non si ha crescita divegetazione.

Fuoriuscita di percolato: SI [X] NO [ ]

Ristagni d'acqua: SI [X] NO [ ]

Page 52: piano di bonifica delle aree inquinate - Ambienteinliguria · interesse nazionale e, tra questi, sono comprese le aree di Cengio-Saliceto e Pitelli (La Spezia). Per tali aree sono

54

INFORMAZIONI DI NATURA IDROGEOLOGICAAspetti geomorfologici: L'area di discarica fa parte della zona golenale delTorrente Scrivia ed è disposta su un fronte parallelo al torrente. I terreni in sito sonoprevalentemente formati da ghiaie e ciottoli in matrice debolmente limosa connotevoli contenuti in sabbie fini.

Livelli e andamenti della falda: Considerando il carattere torrentizio dello Scrivia,con abbondanti piene con innalzamento del livello del pelo libero dell'acqua nellastagione invernale, il piede della discarica è soggetto al contatto diretto con le acquedella falda.

Idrografia superficiale: In sito sorge in adiacenza al Torrente Scrivia.

INFORMAZIONI DI NATURA URBANISTICO-PAESAGGISTICAUtilizzo attuale dell'area: Le aree di discarica interessano i terreni demanialinell'alveo del Torrente Scrivia.

Densità abitativa nell'intorno del sito: Nell'immediata adiacenza del sito non sonopresenti abitazioni. L'abitato di Isolabuona dista alcune centinaia di metri dal sitodenominato con lo stesso nome.

Eventuale degrado paesaggistico indotto: L'area della discarica è visibile dallaStrada Statale 35 e dall'Autostrada A7. L'impatto visivo è estremamente negativo: lapresenza delle melme condiziona e altera sensibilmente il paesaggio.

ATTIVITÀ DI BONIFICAFinanziamenti La Regione Liguria, con deliberazione della Giunta No. 5799 del 18Dicembre 1992, ha concesso al Comune di Ronco Scrivia un finanziamento di 1.8miliardi di Lire (IVA inclusa) ai sensi della L.R. 28/92.

Stato Attuale dell'Intervento di Bonifica La situazione attuale delle aree èsostanzialmente invariata rispetto a quella riscontrata nel 1988 e nel 1992 nel corsodei sopralluoghi condotti nell'ambito delle attività per la redazione del prima stesurae del primo aggiornamento del piano di bonifica delle aree contaminate dellaRegione Liguria.

Il Comune di Ronco Scrivia ha recentemente attivato le necessarie procedure perl’affidamento dei lavori di messa in sicurezza delle aree.

Collaudo dell'Opera ----

Page 53: piano di bonifica delle aree inquinate - Ambienteinliguria · interesse nazionale e, tra questi, sono comprese le aree di Cengio-Saliceto e Pitelli (La Spezia). Per tali aree sono

55

PUNTEGGIO DEI FATTORI DI PROBABILITA’,CONSEGUENZA E RISCHIO

FATTORE PUNTI NOTEFPS A 3 Circa 9.000 mq (D'Appolonia, 1993)FPS B 1 Melme acide classificate rifiuto specialeFPS PA 1 Rif. Castalia (1987); D'Appolonia (1993)FPS PB 1 Analisi USL 12 (1986), Castalia (1987), D'Appolonia (1993)FPS C 2 Rifiuti abbancati in aree scoperte

FPS 6,9 Calcolato come indicato in Scheda 1 del manualeFCS A 2 Area golenaleFCS B 4 Abitato di Isolabuona a distanza <0.5 km dal sitoFCS C 1 Nel raggio di 1 km dal sito, no. abitanti stimato <500

FCS 6,1 Calcolato come indicato in Scheda 1 del manualeFRS 42,4 Calcolato come indicato in Scheda 1 del manuale

FPF A 3 Circa 19.000 mc (D'Appolonia, 1993)FPF B 1 Eluato entro Tab. A, L. 319/76FPF PA 1 Rif. Castalia (1987); D'Appolonia (1993)FPF PB 1 Analisi USL 12 (1986), Castalia (1987), D'Appolonia (1993)FPF C 2 Rifiuti abbancati in aree scoperte

FPF 6,9 Calcolato come indicato in Scheda 2 del manualeFCF A 3 Terreni alluvionaliFCF B 2 Livello medio falda prossimo a fondo discaricaFCF C 1 Pozzi uso irriguo a distanza superiore a 2 kmFCF D 1 Pozzi uso irriguo a distanza superiore a 2 km

FCF 6,3 Calcolato come da Scheda 2 del manualeFRF 43,4 Calcolato come da Scheda 2 del manuale

FPA A 3 Circa 19.000 mc (D'Appolonia, 1993)FPA B 1 Eluato entro Tab. A, L. 319/76FPA PA 1 Rif. Castalia (1987); D'Appolonia (1993)FPA PB 1 Analisi USL 12 (1986), Castalia (1987), D'Appolonia (1993)FPA C 2 Assenza di barriere tra corpo rifiuti e torrente

FPA 6,9 Calcolato come da Scheda 3 del manualeFCA A 3 Discarica ubicata in area golenaleFCA B 1 Uso industriale

FCA 7,5 Calcolato come da Scheda 3 del manualeFRA 52,1 Calcolato come da Scheda 3 del manuale

RSITO 137,9

Page 54: piano di bonifica delle aree inquinate - Ambienteinliguria · interesse nazionale e, tra questi, sono comprese le aree di Cengio-Saliceto e Pitelli (La Spezia). Per tali aree sono

56

COMUNE DI CENGIO (SV)LOCALITA’ PIAN ROCCHETTA

INFORMAZIONI RELATIVE AL SITOComune: Cengio (SV)

Località: Pian Rocchetta

Cartografia: Estratto Tavoletta I.G.M. 1:25.000

Coordinate (Gauss-Boaga):(punto circa baricentrico dell’area)

INFORMAZIONI RELATIVE ALLA TIPOLOGIA DEI RIFIUTIClassificazione e/o Descrizione: La tipologia dei materiali e’ notevolmentevariabile ed eteropica in senso sia areale che verticale. Cio’ rende l’ammasso difatto indifferenziabile sa un punto di vista operativo, anche se puntualmente imateriali hanno livelli a maggiore o minore inquinamento e con differente natura ecaratteristiche merceologiche.

Tipologia delle attività industriali che hanno interessato il sito o che hannogenerato i rifiuti: i rifiuti presenti derivano dall’attività dell’industria chimica ACNA

INFORMAZIONI RELATIVE ALLA ESTENSIONE DELLACONTAMINAZIONE

Dimensione dell'area interessata dalla contaminazione: Da un punto di vistaidrogeologico il sito, pur non essendo il sicurezza verso recettori idrici, determinaattualmente un impatto complessivamente modesto sulle acque sotterranee esuperficiali.

Il substrato litoide rappresenta una protezione efficace verso una eventualecontaminazione di acquiferi profondi.

Quantità dei rifiuti: Il volume di materiale presente nel sito, qualora rimosso epertanto assimilato a rifiuto, ammonta a circa 130.000 m3. Tale stima si riduce acirca 100.000 m3 addizionando al solo volume di materiale di riporto i volumi dialluvioni contaminati, da rimuovere sulla base dei risultati di una analisi di rischio perla salute umana.

Volume di suolo contaminato:

Page 55: piano di bonifica delle aree inquinate - Ambienteinliguria · interesse nazionale e, tra questi, sono comprese le aree di Cengio-Saliceto e Pitelli (La Spezia). Per tali aree sono

57

INFORMAZIONI RELATIVE ALLO STATO DI ABBANCAMENTO DEIRIFIUTI:

Quota del corpo rifiuti (rispetto al piano campagna):

Accesso al sito:

Presenza di recinzione: SI [ ] NO [ ] PARZIALE [ ]

tipo: --

stato: --

Spessore medio dei rifiuti:

Copertura dei rifiuti: SI [x ] NO [ ]

Materiale di copertura:

Rifiuti affioranti: SI [ ] NO [x ]

Vegetazione sul corpo rifiuti: SI [x ] NO [ ]

Segni di sofferenza della vegetazione: SI [x ] NO [ ]

Fuoriuscita di percolato: SI [ ] NO [ ]

Ristagni d'acqua: SI [ ] NO [ ]

INFORMAZIONI DI NATURA IDROGEOLOGICAAspetti geomorfologici:

Livelli e andamenti della falda:

Idrografia superficiale:

INFORMAZIONI DI NATURA URBANISTICO-PAESAGGISTICAUtilizzo attuale dell'area: l’area non risulta ad oggi utilizzata

Densità abitativa nell'intorno del sito: il sito risulta in prossimità dell'ACNA

Eventuale degrado paesaggistico indotto:

Page 56: piano di bonifica delle aree inquinate - Ambienteinliguria · interesse nazionale e, tra questi, sono comprese le aree di Cengio-Saliceto e Pitelli (La Spezia). Per tali aree sono

58

ATTIVITÀ DI BONIFICAFinanziamenti dell’Acna come i rifiuti smaltiti. L’intervento sarebbe pertanto a totalecarico dell’Azienda.

Stato Attuale dell'Intervento di Bonifica E’ in corso presso il Ministerodell’Ambiente la Conferenza dei Servizi per l’approvazione del progetto di messa insicurezza.

Nel periodo gennaio-giugno 1997 il Consorzio Bonifiche Aree e Siti inquinati (B.A.S.I. ) ha effettuato uno studio di caratterizzazione ambientale del sito di PianRocchetta.

L’intervento di bonifica del sito si sviluppera’ attraverso una rimozione parziale divolumi esterni di rifiuti della zona a prevalenza di RSU, situata lungo il lato Nord-Ovest del meandro del fiume, per un volume di circa 15.000 m3 e dell’estremo lemboNord-Est dei rifiuti neri plastici, costituiti prevalentemente da gessi e ossidi, per circa5.000 m3.

Questi verranno parallelamente ricollocati all’interno del corpo principale dei rifiuti,disposto nel settore di bordatura a forma semicircolare da confinare.

Sara’ attuato il confinamento dell’area lungo l’intero perimetro contenente i rifiutimediante la realizzazione di un diaframma plastico impermeabile largo 60 cm,costituito da una miscela bentonitica con inglobato al centro un telo impermeabile inHDPE dello spessore di 2-2,5 mm., immorsato per 1,5-2 metri nel substratomarnoso-arenaceo impermeabile non alterato, posto a profondita’ variabile da 4 a 10metri.

Successivamente verra’ realizzata l’impermeabilizzazione superficiale dell’interaarea mediante la posa di un materassino bentonitico opportunamente ancorato aldiaframma perimetrale. Il bordo lato fiume dell’area cosi’ confinata sara’ protetto dauna scogliera di blocchi di grossa pezzatura o da gabbioni metallici.

A completamento dell’intervento verra’ realizzata la regimazione delle acquemeteoriche e il recupero finale a verde, con la stesa di terreno vegetale epiantumazione di specie erbacee ed arbustive tipiche della zona.

Collaudo dell'Opera: ---

Page 57: piano di bonifica delle aree inquinate - Ambienteinliguria · interesse nazionale e, tra questi, sono comprese le aree di Cengio-Saliceto e Pitelli (La Spezia). Per tali aree sono

59

PUNTEGGIO DEI FATTORI DI PROBABILITA’,CONSEGUENZA E RISCHIO

FATTORE PUNTI NOTEFPS A 3 Circa 20.000 mqFPS B 2 MediaFPS PA 1 AnalisiFPS PB 1 AnalisiFPS C 2 Rifiuti abbancati in aree scoperte

FPS 8,1 Calcolato come da Scheda 1 del manualeFCS A 2 Prati e boschiFCS B 2 Abitato di Cengio a circa 1.5 kmFCS C 2 Nel raggio di 1 Km. abitanti stimati tra 500 e 1000

FCS 5,6 Calcolato come da Scheda 1 del manualeFRS 44,7 Calcolato come da Scheda 1 del manuale

FPF A 4 ca. 100.000 mcFPF B 2 MediaFPF PA 1 AnalisiFPF PB 1 AnalisiFPF C 2 Rifiuti abbancati in aree scoperte

FPF 8,9 Calcolato come da Scheda 2 del manualeFCF A 3 Terreno alluvionale a pezzatura grossolana (sabbie e ghiaie)FCF B 2 Livello medio di falda prossimo a fondo discaricaFCF C 2 Pozzi ad uso irriguo a distanza >1 kmFCF D 1 Pozzi ad uso irriguo

FCF 7,1 Calcolato come da Scheda 2 del manualeFRF 63 Calcolato come da Scheda 2 del manuale

FPA A 4 20.000 mcFPA B 2 MediaFPA PA 1 AnalisiFPA PB 1 AnalisiFPA C 1 Presenza di barriere tra corso d'acqua e discarica

FPA 7,2 Calcolato come da Scheda 3 del manualeFCA A 3 Rifiuti ubicati in area golenaleFCA B 0 Nessun uso

FCA 5 Calcolato come da Scheda 3 del manualeFRA 36,1 Calcolato come da Scheda 3 del manuale

RSITO 143,8

Page 58: piano di bonifica delle aree inquinate - Ambienteinliguria · interesse nazionale e, tra questi, sono comprese le aree di Cengio-Saliceto e Pitelli (La Spezia). Per tali aree sono

60

COMUNE DI ALBISOLA SUPERIORE (SV)LOCALITA’ RONDANIN

(1) La presente scheda descrive la situazione del sito successiva al 1990, ossiadopo la conclusione delle attività di bonifica finanziate dalla Regione Liguria,per l'asporto dei rifiuti stoccati in sito.

INFORMAZIONI RELATIVE AL SITOComune Albisola Superiore (SV)

Località: Rondanin

Cartografia: Estratto CTR 1:5.000, elemento No. 229022 - Ellera

Coordinate (Gauss-Boaga): 458740, 911145(punto circa baricentrico dell’area)

INFORMAZIONI RELATIVE ALLA TIPOLOGIA DEI RIFIUTIClassificazione e/o Descrizione: Si tratta di terreno contaminato assimilabile arifiuto tossico e nocivo (per la presenza di piombo) e a rifiuto speciale.

Tipologia delle attività industriali che hanno interessato il sito o che hannogenerato i rifiuti: L'area era adibita a discarica abusiva di fusti contenenti vernici esolventi. I contenitori erano in parte rotti e avevano versato parte del contenuto, dinatura tossica e nociva, sul terreno. Nel corso di precedenti attività di bonifica i fustie una parte di terreno contaminato sono stati allontanati.

INFORMAZIONI RELATIVE ALLA ESTENSIONE DELLACONTAMINAZIONE

Dimensione dell'area interessata dalla contaminazione: Circa 1.000 metriquadrati

Quantità dei rifiuti: Vedere punto successivo.

Volume di suolo contaminato: Stimati circa 230 metri cubi di terreno assimilabile arifiuto tossico e nocivo e 1.400 metri cubi di terreno assimilabile a rifiuto speciale

Page 59: piano di bonifica delle aree inquinate - Ambienteinliguria · interesse nazionale e, tra questi, sono comprese le aree di Cengio-Saliceto e Pitelli (La Spezia). Per tali aree sono

61

INFORMAZIONI RELATIVE ALLO STATO DI ABBANCAMENTO DEIRIFIUTI

Quota del corpo rifiuti (rispetto al piano campagna): Da piano campagna.

Accesso al sito: mediante SP Albisola-Ellera-Stella e strada secondaria di accessoalla cava "Beata"

Presenza di recinzione SI [ ] NO [ ] PARZIALE [X]

tipo: sbarra all'imbocco della strada

stato: buono

Spessore medio dei rifiuti: Circa due metri.

Copertura dei rifiuti: SI [X] NO [ ] PARZIALE [X]

Materiale di copertura: Terreno di riporto. In alcune zone è stato asportato lo stratosuperiore di terreno contaminato nel corso delle precedenti attività di bonifica.

Rifiuti affioranti: SI [ ] NO [X]

Vegetazione sul corpo rifiuti: SI [ ] NO [X]

Segni di sofferenza della vegetazione: SI [ ] NO [X]

Fuoriuscita di percolato: SI [ ] NO [X]

Ristagni d'acqua: SI [ ] NO [X]

INFORMAZIONI DI NATURA IDROGEOLOGICAAspetti geomorfologici: L'area è ubicata in sponda destra del Torrente Sansobbia.La zona contaminata si sviluppa sul pendio ad una quota superiore di circa tre metria quella del greto e insiste su un lembo allungato di alluvioni recenti ulteriormenteampliato, in direzione dell'alveo, da una strada d'argine di riporto e su un pianosopraelevato rispetto alla strada di altri tre-quattro metri, rappresentato da unterrazzo orografico. La roccia in posto è costituita da gneiss intensamente fratturatiche rappresentano il substrato prevalente in tutta la zona. Le coltri di coperturasuperano generalmente il metro di spessore.

Livelli e andamenti della falda: Le acque piovane defluiscono direttamente insuperficie o impregnano temporaneamente le coltri superficiali formando una falda diridotte dimensioni.

Idrografia superficiale: L'idrografia di superficie costituita dal Torrente Sansobbia edal suo affluente destro Rio Restrengo che limitano a Nord-Est e Nord-Ovest l'areain questione. Il pozzo dell'acquedotto di Savona più vicino si trova all'altezzadell'abitato di Luceto, a due chilometri circa in linea d'aria a valle del sito. Nella

Page 60: piano di bonifica delle aree inquinate - Ambienteinliguria · interesse nazionale e, tra questi, sono comprese le aree di Cengio-Saliceto e Pitelli (La Spezia). Per tali aree sono

62

piccola piana, sulla sinistra del Torrente Sansobbia, in prossimità della confluenzacon il Rio Carpineto sono presenti alcuni pozzi ad uso irriguo.

INFORMAZIONI DI NATURA URBANISTICO-PAESAGGISTICAUtilizzo attuale dell'area: In adiacenza alla discarica è presente una cava attiva(cava "Beata" di proprietà dei Fratelli Pastorino). L'area circostante è interessata daboschi.

Densità abitativa nell'intorno del sito: Sono presenti abitazioni isolate a circa 200m dal sito.

Eventuale degrado paesaggistico indotto: L'area si presenta in condizioni diabbandono e con rada vegetazione.

ATTIVITÀ DI BONIFICAFinanziamenti La Regione Liguria, con Deliberazione No. 6621 del 29 Dicembre1988, ha concesso al Comune di Albisola Superiore, ai sensi della L.R. 37/88, ilcontributo di 335 Milioni di Lire (IVA esclusa), per la bonifica delle aree in LocalitàRondanin e in Località Pila. Nel Gennaio 1989 la Ditta Autotrasporti Peluffo eMarabotto, incaricata dal Comune di Albisola Superiore, ha dato inizioall'esecuzione dei lavori di bonifica. L'intervento di bonifica del sito in LocalitàRondanin è consistito nella rimozione e successivo smaltimento dei rifiuti rinvenuti enello scorticamento del terreno per una profondità di 50 centimetri sui crinali e di unmetro negli avvallamenti.

Resta comunque da completare l'intervento di bonifica per l'asportazione di rifiutispeciali e tossici nocivi ancora in sito, come indicato nei punti precedenti.

Stato Attuale dell'Intervento di Bonifica Si veda il punto precedente.

Collaudo dell'Opera Certificato di regolare esecuzione trasmesso alla RegioneLiguria con nota del 1 Giugno 1990 relativo ai lavori di cui al finanziamentoconcesso con Deliberazione No. 6621 del 29 Dicembre 1988.

Page 61: piano di bonifica delle aree inquinate - Ambienteinliguria · interesse nazionale e, tra questi, sono comprese le aree di Cengio-Saliceto e Pitelli (La Spezia). Per tali aree sono

63

PUNTEGGIO DEI FATTORI DI PROBABILITA’,CONSEGUENZA E RISCHIO

FATTORE PUNTI NOTEFPS A 1 Circa 100 mqFPS B 2 Stimati circa 230 mc di rifiuti T/N e 1400 mc di rifiuti specialiFPS PA 1 Comune di Albisola S. (1990); Servetto (1991); D'Appolonia (1994b)FPS PB 1 Analisi eseguite da USL 7 (1989 e 1991) e D'Appolonia (1994b)FPS C 2 Rifiuti abbancati in aree scoperte

FPS 6,4 Calcolato come indicato in Scheda 1 del manualeFCS A 1 La discarica è ubicata in prossimità della cava PastorinoFCS B 2 Gli abitati di Ellera e Carpineto distano circa 1.5 km dal sitoFCS C 1 Nel raggio di 1 km dal sito, no. Abitanti stimato <500

FCS 3,6 Calcolato come indicato in Scheda 1 del manualeFRS 23,1 Calcolato come indicato in Scheda 1 del manuale

FPF A 1 Stimati circa 230 mc di rifiuti t/n e 1400 mc di rifiuti specialiFPF B 2 Eluato fuori Tab. A, L. 319/76FPF PA 1 Comune di Albisola S. (1990); Servetto (1991); D'Appolonia (1994b)FPF PB 1 Analisi eseguite da USL 7 (1989 e 1991) e D'Appolonia (1994b)FPF C 2 Rifiuti abbancati in aree scoperte

FPF 6,4 Calcolato come da Scheda 2 del manualeFCF A 2 Substrato roccioso (gneiss mediam. fratturati) a circa 1-2 m da p. c.FCF B 1 Livello medio di falda inferiore a fondo discaricaFCF C 1 Pozzi di subalveo T. Sansobbia ubicati circa 5 km a valle del sitoFCF D 2 Uso potabile

FCF 5,8 Calcolato come da Scheda 2 del manualeFRF 37,3 Calcolato come da Scheda 2 del manuale

FPA A 1 Stimati circa 230 mc di rifiuti t/n e 1400 mc di rifiuti specialiFPA B 2 Eluato fuori Tab. A, L. 319/76FPA PA 1 Comune di Albisola S. (1990); Servetto (1991);FPA PB 1 Analisi eseguite da USL 7 (1989 e 1991) e D’AppoloniaFPA C 2 Assenza di barriere tra corpo rifiuti e torrente

FPA 6,4 Calcolato come in Scheda 3 del manualeFCA A 3 Discarica ubicata in prossimità del T. SansobbiaFCA B 0 Nessun utilizzo

FCA 5,0 Calcolato come da Scheda 3 del manualeFRA 31,9 Calcolato come da Scheda 3 del manuale

RSITO 92,3

Page 62: piano di bonifica delle aree inquinate - Ambienteinliguria · interesse nazionale e, tra questi, sono comprese le aree di Cengio-Saliceto e Pitelli (La Spezia). Per tali aree sono

64

COMUNE DI CAIRO MONTENOTTE (SV)LOCALITA’ ANETI

INFORMAZIONI RELATIVE AL SITOComune: Cairo Montenotte (SV)

Località: Aneti, Santa Marta (prossimità del cimitero)

Cartografia: Estratto CTR 1:10.000

Coordinate (Gauss-Boaga): 441965, 916910(punto circa baricentrico dell’area)

INFORMAZIONI RELATIVE ALLA TIPOLOGIA DEI RIFIUTIClassificazione e/o Descrizione: Sono stati rinvenuti: materiali e detriti variprovenienti dagli eventi alluvionali del Novembre 1994, accumulati in un’arearecintata, rifiuti classificati come tossico e nocivi (di colore scuro e consistenzapolverosa), rifiuti solidi urbani.

Tipologia delle attività industriali che hanno interessato il sito o che hannogenerato i rifiuti: L’origine dei rifiuti non è conosciuta.

INFORMAZIONI RELATIVE ALLA ESTENSIONE DELLACONTAMINAZIONE

Dimensione dell'area interessata dalla contaminazione: L’area interessataappare di limitata estensione areale e suddivisa, secondo il progetto preliminarepresentato dal Comune di Cairo Montenotte (Sicco, 1996), in quattro zonedenominate A, B, C e D, di cui 2.000-4.000 metri quadrati interessati da rifiuti tossiconocivi e 3.700-5.700 metri quadrati interessati da rifiuti assimilabili a RSU.

Quantità dei rifiuti: Secondo il progetto preliminare presentato dal Comune di CairoMontenotte, redatto dall’Ing. Sicco nell’Ottobre 1996, i rinvenimenti di rifiutoclassificato tossico e nocivo sono caratterizzati da una stratificazione dello spessorevariabile da 20 a 40 centimetri posta sotto una coltre di terreno di spessore variabileda 50 a 80 centimetri, per una volumetria variabile tra i 400 e gli 800 metri cubi. Lastima del volume complessivo dei rifiuti assimilabili a R.S.U. varia invece da 2.500 a2.360 metri cubi. Il materiale di risulta ammonta a 40.000 metri cubi.

Volume di suolo contaminato: Vedi punto precedente.

Page 63: piano di bonifica delle aree inquinate - Ambienteinliguria · interesse nazionale e, tra questi, sono comprese le aree di Cengio-Saliceto e Pitelli (La Spezia). Per tali aree sono

65

INFORMAZIONI RELATIVE ALLO STATO DI ABBANCAMENTO DEIRIFIUTI:

Quota del corpo rifiuti (rispetto al piano campagna): Nella zona A e C il rifiuto èstratificato al di sotto di una coltre di terreno di spessore variabile da 50 ad 80centimetri. Per la zona B, recintata e occupata in superficie dall’accumulo di rifiutiassimilabili a RSU, il progetto presentato dal Comune ipotizza al di sotto del piano dicampagna una stesa di rifiuti simile a quella delle zone A e C. Per la zona D irinvenimenti risultano sia stratificati, che “a sacche”, sempre ricoperti da terrenovegetale.

Accesso al sito: Il sito è agevolmente accessibile dalla adiacente via VittorioVeneto.

Presenza di recinzione: SI [X] NO [ ] PARZIALE [X]

tipo: recinzione di delimitazione del cantierepredisposto in occasione dei lavori diarginatura (nastro plastificato)

stato: buono

Spessore medio dei rifiuti: Da 20 a 40 centimetri per i rifiuti classificati cometossico nocivi. Per gli altri tipi di rifiuto vedere i punti precedenti.

Copertura dei rifiuti: SI [X] NO [ ]

Materiale di copertura: Terreno

Rifiuti affioranti: SI [ ] NO [X]

Vegetazione sul corpo rifiuti: SI [X] NO [ ]

Segni di sofferenza della vegetazione: SI [ ] NO [X]

Fuoriuscita di percolato: SI [ ] NO [X]

Ristagni d'acqua: SI [ ] NO [X]

INFORMAZIONI DI NATURA IDROGEOLOGICAAspetti geomorfologici: Le aree in oggetto sono situate sulle sponde dell’alveo delFiume Bormida.

Livelli e andamenti della falda: La falda è strettamente correlata all’andamento delFiume Bormida.

Idrografia superficiale: Caratterizzata dal Fiume Bormida che scorre nelleimmediate vicinanze del sito.

Page 64: piano di bonifica delle aree inquinate - Ambienteinliguria · interesse nazionale e, tra questi, sono comprese le aree di Cengio-Saliceto e Pitelli (La Spezia). Per tali aree sono

66

INFORMAZIONI DI NATURA URBANISTICO-PAESAGGISTICAUtilizzo attuale dell'area: ----

Densità abitativa nell'intorno del sito: Il sito si trova nel tratto del Fiume Bormidache attraversa il centro abitato di Cairo Montenotte.

Eventuale degrado paesaggistico indotto:----

ATTIVITÀ DI BONIFICAFinanziamenti Con delibera n. 4571 del 14/11/1997 ad oggetto: D.M. 105 del22/9/95 “Aree critiche ad elevata concentrazione di attività industriali” sono staticoncessi 850 milioni per la bonifica dell’area in argomento.

Essendo ad oggi sconosciuto l’esecutore dello smaltimento abusivo, si dovràcomunque promuovere azione di rivalsa nei confronti dei responsabili qualoraindividuati dall’Autorità giudiziaria.

Stato Attuale dell'Intervento di Bonifica ----

Collaudo dell'Opera ----

Page 65: piano di bonifica delle aree inquinate - Ambienteinliguria · interesse nazionale e, tra questi, sono comprese le aree di Cengio-Saliceto e Pitelli (La Spezia). Per tali aree sono

67

PUNTEGGIO DEI FATTORI DI PROBABILITA’,CONSEGUENZA E RISCHIO

FATTORE PUNTI NOTEFPS A 2 Estensione stimata T/N circa 2.000-4.000 mqFPS B 1 Tossicita' stimata bassaFPS PA 0,6 Stima sulla base del solo esame visivoFPS PB 0,6 Stima sulla base del solo esame visivoFPS C 2 Area scoperta

FPS 5,0 Calcolato come indicato in Scheda 1 del manualeFCS A 4 Zona residenzialeFCS B 4 Abitato di Cairo a meno di 500 m dal sitoFCS C 3 Nel raggio di 1 km, no. Abitanti stimati >1.000

FCS 10,0 Calcolato come indicato in Scheda 1 del manualeFRS 50,0 Calcolato come indicato in Scheda 1 del manuale

FPF A 1 Quantità stimata di T/N pari a circa 400-800 mcFPF B 1 Solubilità stimata: bassaFPF PA 0,6 Stima sulla base del solo esame visivoFPF PB 0,6 Stima sulla base del solo esame visivoFPF C 2 Area scoperta

FPF 4,5 Calcolato come indicato in Scheda 2 del manualeFCF A 3 Terreno alluvionaleFCF B 1 Livello medio di falda al di sotto del corpo rifiutiFCF C 0 Non sono presenti pozziFCF D 0 Non sono presenti pozzi

FCF 3,3 Calcolato come indicato in Scheda 2 del manualeFRF 15,0 Calcolato come indicato in Scheda 2 del manuale

FPA A 1 Quantità stimata di T/N pari a circa 400-800 mcFPA B 1 Solubilità stimata: bassaFPA PA 0,6 Stima sulla base del solo esame visivoFPA PB 0,6 Stima sulla base del solo esame visivoFPA C 2 Assenza di barriere

FPA 4,5 Calcolato come indicato in Scheda 3 del manualeFCA A 3 Area a ridosso dal F. BormidaFCA B 0 Nessun utilizzo

FCA 5,0 Calcolato come da Scheda 3 del manualeFRA 22,5 Calcolato come da Scheda 3 del manuale

RSITO 87,5

Page 66: piano di bonifica delle aree inquinate - Ambienteinliguria · interesse nazionale e, tra questi, sono comprese le aree di Cengio-Saliceto e Pitelli (La Spezia). Per tali aree sono

68

COMUNE DI ARCOLAEx METALLI E DERIVATI (CERMET)

INFORMAZIONI RELATIVE AL SITOComune: Arcola (SP)

Località: piazzale interno alla Ditta ex Metalli e Derivati(CERMET)

Cartografia: Estratto CTR 1:5.000

Coordinate (Gauss-Boaga): 573950, 885220(punto circa baricentrico dell’area)

INFORMAZIONI RELATIVE ALLA TIPOLOGIA DEI RIFIUTIClassificazione e/o Descrizione: Scorie piombose classificate come rifiuto tossicoe nocivo ai sensi del D.P.R. 915/82 o pericoloso ai sensi del D.L. 22/97. I rifiuti sipresentano come blocchi di varie dimensioni e polveri con contenuto di piombodell’1-4 per cento.

Tipologia delle attività industriali che hanno interessato il sito o che hannogenerato i rifiuti: Con deliberazione n. 4270 del 20.9.1991, la Giunta regionale haautorizzato la Metalli e Derivati S.p.a. di La Spezia, alla gestione dell’impianto distoccaggio provvisorio e scassettamento di batterie al piombo esauste prodotte daterzi, in Comune di Arcola.

Tali batterie venivano utilizzate, dopo lo scassettamento, come materia prima edavviate alla fusione per la produzione di piombo.

Il ciclo di lavorazione per il riutilizzo delle batterie, produceva, parallelamente, unaquantità di scorie recuperabili, stoccate temporaneamente sul piazzale della Ditta eper breve tempo utilizzate dalla Ditta stessa.

Dopo il fallimento della Metalli e Derivati, l’autorizzazione di cui sopra, è statatrasferita alla cooperativa CERMET di Arcola, che, comunque, non ha mai ripresol’attività fusoria dichiarando pertanto definitivamente fallita la Cooperativa.

Il cumulo di scorie piombose che rappresentavano pertanto i residui di lavorazione,dopo il fallimento della ex Metalli e Derivati ed il successivo fallimento dellaCERMET è da considerarsi come un cumulo di rifiuti tossici nocivi o megliopericolosi alla luce della più recente normativa.

Page 67: piano di bonifica delle aree inquinate - Ambienteinliguria · interesse nazionale e, tra questi, sono comprese le aree di Cengio-Saliceto e Pitelli (La Spezia). Per tali aree sono

69

INFORMAZIONI RELATIVE ALLA ESTENSIONE DELLACONTAMINAZIONE

Dimensione dell'area interessata dalla contaminazione: Prima della messa insicurezza temporanea, il suolo risultava costantemente soggetto ad una ricaduta diinquinanti, derivanti dai cumuli dei piazzali interni della ditta CERMET, per unaestensione di almeno 300 metri intorno allo stabilimento. Detto fenomeno provocaun arricchimento in metalli pesanti (Pb, Cd e As). Inoltre l’inquinamento del suolo,per la mobilità degli elementi in questione, causava alterazioni della qualità delleacque di falda esponendo a rischio sanitario la popolazione servita dall’acquedottoSAT.

Quantità dei rifiuti: Circa 20.000 tonnellate di scorie depositate nel piazzale internodello stabilimento.

Volume di suolo contaminato: Si vedano i punti precedenti.

INFORMAZIONI RELATIVE ALLO STATO DI ABBANCAMENTO DEIRIFIUTI:

Quota del corpo rifiuti (rispetto al piano campagna): Le scorie sono accatastatein cumuli ricoperti con teli in HDPE, sul piazzale interno dello stabilimento CERMET.Il cumulo di scorie è basato su di una pavimentazione in calcestruzzo di circa 25centimetri di spessore.

Accesso al sito: da strada statale 1 (Aurelia)

Presenza di recinzione: SI [X] NO [ ] PARZIALE [ ]

tipo: cancellata di recinzione dello stabilimento

stato: buono

Spessore medio dei rifiuti: ----

Copertura dei rifiuti: SI [X] NO [ ]

Materiale di copertura:I cumuli di scorie sono coperti con telo in HDPE ecordolatura di cemento lungo il perimetro.

Rifiuti affioranti: SI [ NO [X ]

Vegetazione sul corpo rifiuti: SI [ ] NO [X]

Segni di sofferenza della vegetazione: SI [ ] NO [X]

Fuoriuscita di percolato: SI [ ] NO [X]

Ristagni d'acqua: SI [ ] NO [X]

Page 68: piano di bonifica delle aree inquinate - Ambienteinliguria · interesse nazionale e, tra questi, sono comprese le aree di Cengio-Saliceto e Pitelli (La Spezia). Per tali aree sono

70

INFORMAZIONI DI NATURA IDROGEOLOGICAAspetti geomorfologici: Lo stabilimento si trova in sponda destra del fiume Magraed insiste sulla piana alluvionale dello stesso, a circa 600 metri dall’alveo.

Livelli e andamenti della falda: Da un rapporto del 6 Novembre 1996 della USL 5(Spezzino) si evince che l’acquifero è costituito da depositi alluvionali recenti, inprevalenza sabbie e ghiaie, che poggiano su di un subalveo impermeabile. Leacque sotterranee sono in diretta comunicazione con quelle che defluiscononell’alveo del Magra ed i livelli di falda sono strettamente collegati con quelli delfiume.

Gli Enti interessati hanno promosso una campagna di monitoraggio da realizzarsi daparte di A.R.P.A.L. che dovrà dettagliatamente identificare le caratteristicheidrogeologiche dell’area e, di conseguenza, l’andamento della falda con le suecaratteristiche qualitative.

Idrografia superficiale: Lo stabilimento sorge nella piana alluvionale del FiumeMagra a circa un chilometro dal fiume. A 300-400 metri di distanza sono presentidue pozzi dell’acquedotto comunale (SAT) che prelevano acqua a 30-35 metri diprofondità. Alcune case esterne alla recinzione dello stabilimento prelevano acquapotabile da pozzi artesiani e di circa 12 metri di profondità.

INFORMAZIONI DI NATURA URBANISTICO-PAESAGGISTICAUtilizzo attuale dell'area: La Metalli Derivati ha da tempo interrotto la produzione;ad essa è subentrata la CERMET che è fallita a sua volta non avendo potuto avviareil forno fusorio.

Densità abitativa nell'intorno del sito: Lo stabilimento CERMET si trova nella zonaindustriale di Arcola.

Eventuale degrado paesaggistico indotto: ----

Page 69: piano di bonifica delle aree inquinate - Ambienteinliguria · interesse nazionale e, tra questi, sono comprese le aree di Cengio-Saliceto e Pitelli (La Spezia). Per tali aree sono

71

ATTIVITÀ DI BONIFICAFinanziamenti

Per la prima messa in sicurezza temporanea l’intervento è stato di circa 200 Milonicon un intervento della Regione Liguria pari a 132.490.000.

L’intervento di bonifica, consistente nell’asportazione del cumulo, viene valutato incirca 5 Miliardi di lire.

In attesa di una più specifica definizione dei soggetti interessati all’operazione dibonifica considerato che l’intera operazione è soggetta a curatela da parte di unCuratore Fallimentare, la Regione Liguria, con deliberazione n. 5395 del 29.12.1997ha concesso il contributo di 1.000.000.000 a favore della Provincia della Spezia perlo smaltimento definitivo del cumulo di scorie

Stato Attuale dell'Intervento di Bonifica

Ad oggi il cumulo risulta messo in sicurezza temporanea in quanto è stato copertocon telo in HDPE dello spessore di 2mm al fine di evitare ogni emissione diffusa diparticelle

La copertura eviterà altresì che le acque di pioggia possano ulteriormente dilavare ilmateriale stoccato. Intorno al cumulo è stato disposto un sistema di contenimento dipossibili acque di piena del Fiume Magra mediante posa in opera di elementi incemento precompresso

Collaudo dell'Opera ----

Page 70: piano di bonifica delle aree inquinate - Ambienteinliguria · interesse nazionale e, tra questi, sono comprese le aree di Cengio-Saliceto e Pitelli (La Spezia). Per tali aree sono

72

PUNTEGGIO DEI FATTORI DI PROBABILITA’,CONSEGUENZA E RISCHIO

FATTORE PUNTI NOTEFPS A 1 Scorie accatastate nel piazzale dello stabilimentoFPS B 3 Inquinamento terreno e acque da metalli pesantiFPS PA 1 Disponibili riscontri analiticiFPS PB 1 Disponibili riscontri analiticiFPS C 0 Rifiuti coperti ed in presenza di pavimentazione

FPS 4,2 Calcolato come da Scheda 1 del manualeFCS A 2,5 Piana alluvionale del F. Magra, coltivazioni nelle vicinanzeFCS B 3 Abitati di Ressora e Cafaggio a meno di 1 Km dall'areaFCS C 2 Nel raggio di 1 km dal sito, no. abitanti stimato >500

FCS 6,8 Calcolato come da Scheda 1 del manualeFRS 28,4 Calcolato come da Scheda 1 del manuale

FPF A 3 14.000 tonnellate di scorie accatastate nel piazzaleFPF B 2 Trasporto delle polveri al terreno e alle acqueFPF PA 1 Disponibili riscontri analiticiFPF PB 1 Disponibili riscontri analiticiFPF C 0 Rifiuti abbancati in aree scoperte

FPF 4,7 Calcolato come da Scheda 2 del manualeFCF A 1 Terreno alluvionale a pezzatura grossolana (sabbie e ghiaie)FCF B 1 Livello medio di falda al di sotto dei rifiutiFCF C 3 Pozzi ad uso potabile a distanza <1 kmFCF D 2 Pozzi ad uso potabile

FCF 6,7 Calcolato come indicato in Scheda 2 del manualeFRF 31,5 Calcolato come da Scheda 2 del manuale

FPA A 3 14.000 tonnellate di scorie accatastate nel piazzaleFPA B 2 Trasporto delle polveri al terreno e alle acqueFPA PA 1 Disponibili riscontri analiticiFPA PB 1 Disponibili riscontri analiticiFPA C 0 Assenza di barriere tra corso d'acqua e discarica

FPA 4,7 Calcolato da in Scheda 3 del manualeFCA A 2 Distanza pari a circa 500 m dal F. MagraFCA B 2 Uso potabile

FCA 8,3 Calcolato come da Scheda 3 del manualeFRA 39,4 Calcolato come da Scheda 3 del manuale

RSITO 99,19

Page 71: piano di bonifica delle aree inquinate - Ambienteinliguria · interesse nazionale e, tra questi, sono comprese le aree di Cengio-Saliceto e Pitelli (La Spezia). Per tali aree sono

73

COMUNE DI CASTIGLIONE CHIAVARESE (GE)EX DISCARICA FIT

INFORMAZIONI RELATIVE AL SITOComune: Castiglione Chiavarese (GE)

Località: ex discarica FIT, Località Fontane

Cartografia: Estratto CTR 1:5.000

Coordinate (Gauss-Boaga): 538050, 900500(punto circa baricentrico dell’area)

INFORMAZIONI RELATIVE ALLA TIPOLOGIA DEI RIFIUTIClassificazione e/o Descrizione: Rifiuti costituiti da scarti di materiale refrattario escorie di fusione frantumate (provenienti dall'acciaieria di Riva Trigoso).

Rifiuti costituiti da fanghi provenienti dagli impianti che depurano le acque diraffreddamento dei macchinari e da ossidi di ferro residui di decantazione nelleacque medesime (provenienti dal tubificio di Sestri Levante).

Tipologia delle attività industriali che hanno interessato il sito o che hannogenerato i rifiuti: I rifiuti provengono dalle lavorazioni del tubificio di Sestri Levanteper la fabbricazione di tubi in acciaio senza saldatura in impianti di laminazione acaldo e a freddo e dell'acciaieria di Riva Trigoso per la produzione di acciaio fuso inforni elettrici.

INFORMAZIONI RELATIVE ALLA ESTENSIONE DELLACONTAMINAZIONE

Dimensione dell'area interessata dalla contaminazione: L'area occupata dalla exdiscarica è di circa 22.000 metri quadri.

Quantità dei rifiuti: Da definire.

Volume di suolo contaminato: Da definire.

Page 72: piano di bonifica delle aree inquinate - Ambienteinliguria · interesse nazionale e, tra questi, sono comprese le aree di Cengio-Saliceto e Pitelli (La Spezia). Per tali aree sono

74

INFORMAZIONI RELATIVE ALLO STATO DI ABBANCAMENTO DEIRIFIUTI:

I rifiuti venivano scaricati nella discarica con andamento costante per la formazionedi gradoni. Fanghi industriali essiccati venivano gettati nelle scarpate. Le scarpateformate dai rifiuti hanno pendenze variabili; la massima pendenza è di circa 40gradi.

Quota del corpo rifiuti (rispetto al piano campagna): ----

Accesso al sito: dalla strada statale Aurelia, al Km 465 + 551

Presenza di recinzione: SI [X] NO [ ] PARZIALE [ ]

tipo: cancello con lucchetto e recinzione

stato: la recinzione è in parte rotta

Spessore medio dei rifiuti: Da definire.

Copertura dei rifiuti: SI [ ] NO [ ] PARZIALE [X]

Materiale di copertura: Terreno vegetale

Rifiuti affioranti: SI [X] NO [ ]

Vegetazione sul corpo rifiuti: SI [X] NO [ ]

Segni di sofferenza della vegetazione: SI [ ] NO [X]

Fuoriuscita di percolato: SI [ ] NO [X]

Ristagni d'acqua: SI [ ] NO [X]

INFORMAZIONI DI NATURA IDROGEOLOGICAAspetti geomorfologici: La discarica occupa un terreno fortemente acclive nelbacino idrografico del Torrente Petronio, sottobacino del Rio Fontane.

Livelli e andamenti della falda: Da definire.

Idrografia superficiale: In prossimità dell'area ha origine il Rio Gavornie. Le acquesi scorrimento del bacino imbrifero a monte della discarica sono convogliate dacanalizzazioni artificiali (di cui peraltro è da valutare l'attuale funzionalità) fuori dallazona interessata da discarica. Nel corpo rifiuti sono evidenti solchi di ruscellamentodelle acque meteoriche.

Page 73: piano di bonifica delle aree inquinate - Ambienteinliguria · interesse nazionale e, tra questi, sono comprese le aree di Cengio-Saliceto e Pitelli (La Spezia). Per tali aree sono

75

INFORMAZIONI DI NATURA URBANISTICO-PAESAGGISTICAUtilizzo attuale dell'area: L'area circostante la discarica è interessata da boschi.

Densità abitativa nell'intorno del sito: Nell'intorno dell'area di discarica non sonopresenti abitazioni.

Eventuale degrado paesaggistico indotto: L'area si presenta in stato diabbandono. Nel piazzale antistante la proprietà sono stati scaricati abusivamenterifiuti urbani ingombranti.

ATTIVITÀ DI BONIFICAFinanziamenti ----

Stato Attuale dell'Intervento di Bonifica Non è stata effettuata alcuna attività dibonifica o messa in sicurezza dell’area. La situazione attuale è sostanzialmenteinvariata rispetto a quella riscontrata nel 1992 nel corso dei sopralluoghi condottinell'ambito delle attività per la redazione e del primo aggiornamento del piano dibonifica delle aree contaminate della Regione Liguria

Collaudo dell'Opera ------

.

Page 74: piano di bonifica delle aree inquinate - Ambienteinliguria · interesse nazionale e, tra questi, sono comprese le aree di Cengio-Saliceto e Pitelli (La Spezia). Per tali aree sono

76

PUNTEGGIO DEI FATTORI DI PROBABILITA’,CONSEGUENZA E RISCHIO

FATTORE PUNTI NOTEFPS A 3 Area occupata dalla discarica pari a circa 22.000 mqFPS B 1 Rifiuti specialiFPS PA 0,6 Stima quantità a partire da esame visivoFPS PB 0,8 Conoscenza tipologia rifiuti da attività produttiva che li ha originatiFPS C 2 Rifiuti abbancati in area scoperta

FPS 5,7 Calcolato come indicato in Scheda 1 del manualeFCS A 2 L'area circostante è prevalentemente interessata da boschiFCS B 1 Abitati di Moneglia e Casarza a d>2 km in linea d'aria dal sitoFCS C 1 Nel raggio di 1 km, no. Abitanti stimati <500

FCS 3,6 Calcolato come indicato in Scheda 1 del manualeFRS 20,7 Calcolato come indicato in Scheda 1 del manuale

FPF A 4 Quantità stimata >25.000 mcFPF B 1 Solubilità stimata: bassaFPF PA 0,6 Stima quantità a partire da esame visivoFPF PB 0,8 Conoscenza tipologia rifiuti da attività produttiva che li ha originatiFPF C 2 Rifiuti abbancati in area scoperta

FPF 6,2 Calcolato come indicato in Scheda 2 del manualeFCF A 1 Substrato roccioso al di sotto del corpo rifiutiFCF B 1 Livello medio di falda sotto il corpo rifiutiFCF C 1 Pozzi di subalveo T. Petronio a valle del sito, d>2 kmFCF D 2 Uso potabile

FCF 5,0 Calcolato come da Scheda 2 del manualeFRF 31,1 Calcolato come da Scheda 2 del manuale

FPA A 4 Quantità stimata >25.000 mcFPA B 1 Solubilità stimata: bassaFPA PA 0,6 Stima quantità a partire da esame visivoFPA PB 0,8 Conoscenza tipologia rifiuti da attività produttiva che li ha originatiFPA C 1 Esistenza di opere di convogliamento acque meteoriche

FPA 4,6 Calcolato come da Scheda 3 del manualeFCA A 3 Discarica ubicata in prossimità del R. Gavornie affluente del T.

PetronioFCA B 0 Nessun utilizzo

FCA 5,0 Calcolato come da Scheda 3 del manualeFRA 22,8 Calcolato come da Scheda 3 del manuale

RSITO 74,6

Page 75: piano di bonifica delle aree inquinate - Ambienteinliguria · interesse nazionale e, tra questi, sono comprese le aree di Cengio-Saliceto e Pitelli (La Spezia). Per tali aree sono

77

COMUNE DI VADO LIGURE (SV)LOCALITA’ SAN GENESIO

INFORMAZIONI RELATIVE AL SITOComune: Vado Ligure (SV)

Località: San Genesio, Casa Rossa

Mappali 185, 186, 187, 188, 394B, Foglio 40

Cartografia: Estratto CTR 1:5.000

Coordinate (Gauss-Boaga): 454490, 900315(punto circa baricentrico dell’area)

INFORMAZIONI RELATIVE ALLA TIPOLOGIA DEI RIFIUTIClassificazione e/o Descrizione: Vengono distinte 3 diverse aree di deposito deirifiuti. Nell'area A il materiale ha consistenza sabbiosa, con granulometria da fine amedia, di colore rosso scuro o nero, ed è presumibilmente costituito da ceneriderivanti dall'arrostimento di minerali metallici (pirite). Due campioni di materialeprelevati nell'area nel Marzo 1995 sono stati classificati come rifiuto tossico-nocivo.Nell'area B è presente materiale grossolano in blocchi molto compatti di colore neroe con superficie scabra classificabile come agglomerato di carbone ed idrocarburipesanti (bitume). Inoltre sono presenti accumuli di materiale incoerente di colorebianco, con granulometria molto fine, che potrebbe essere costituito da calcepresumibilmente residuo del carburo di calcio impiegato per la produzionedell'acetilene. Un campione prelevato nell'area nel Marzo 1995 è stato classificatocome assimilabile a rifiuto speciale. Nell'area C è presente un'area di superficie paria circa 100 metri quadrati dove sono depositati fanghi con fibre minerali contenuti inpiccoli sacchi parzialmente lacerati.

Tipologia delle attività industriali che hanno interessato il sito o che hannogenerato i rifiuti: Si veda il punto precedente.

Page 76: piano di bonifica delle aree inquinate - Ambienteinliguria · interesse nazionale e, tra questi, sono comprese le aree di Cengio-Saliceto e Pitelli (La Spezia). Per tali aree sono

78

INFORMAZIONI RELATIVE ALLA ESTENSIONE DELLACONTAMINAZIONE

Dimensione dell'area interessata dalla contaminazione: L'area di deposito deirifiuti occupa una superficie di circa 9.500 metri quadrati ed è distinta secondo treaccumuli, diversi tra loro per spessore del materiale depositato e tipologia del rifiuto,che interessano rispettivamente circa 6.000 metri quadrati (area A), circa 3.200 metriquadrati (area B) e circa 300 metri quadrati (area C)

Quantità dei rifiuti: La quantità di rifiuti depositata nell'area A risulta pari a circa3000 metri cubi, nell'area B pari a circa 6.400 metri cubi e nell'area C pari a circa110 metri cubi.

Volume di suolo contaminato: Si veda il punto precedente.

INFORMAZIONI RELATIVE ALLO STATO DI ABBANCAMENTO DEIRIFIUTI:

Spessore medio dei rifiuti: Lo spessore medio dei rifiuti risulta, nell'area A, pari acirca 0.5 metri, nell'area B, pari a circa 2 metri e, nell'area C, pari a circa 0.3 metri.Nell'area C sono inoltre depositati sacchi parzialmente lacerati di amianto.

Accesso al sito: da Via Montegrappa tra Località San Genesio e LocalitàForte San Elena

Presenza di recinzione: SI [ ] NO [X] PARZIALE [ ]

tipo: --

stato: --

Copertura dei rifiuti: SI [ ] NO [ ]

Materiale di copertura:

Rifiuti affioranti: SI [ ] NO [ ]

Vegetazione sul corpo rifiuti: SI [ ] NO [ ]

Segni di sofferenza della vegetazione: SI [ ] NO [ ]

Fuoriuscita di percolato: SI [ ] NO [ ]

Ristagni d'acqua: SI [ ] NO [ ]

Page 77: piano di bonifica delle aree inquinate - Ambienteinliguria · interesse nazionale e, tra questi, sono comprese le aree di Cengio-Saliceto e Pitelli (La Spezia). Per tali aree sono

79

INFORMAZIONI DI NATURA IDROGEOLOGICAAspetti geomorfologici: La zona della discarica è caratterizzata geologicamente daun substrato roccioso costituito da scisti appartenenti alla Formazione di Murialdo edegli Scisti di Gorra. La Formazione di Murialdo è rappresentato da filladi emicascisti carboniosi scuri, mineralizzati con lenti di quarzo rese sottili e contorte dalforte metamorfismo di pressione, che caratterizza tutta la zona. La Formazione degliScisti di Gorra è costituita da quarzoscisti, scisti quarzo-sericitici, cloritici, etc.

La zona dove sono stati depositati i rifiuti si sviluppa differentemente lungo i dueversanti. A Nord-Ovest del deposito, il fianco della discarica costituisce la partesommitale di un displuvio a bassa acclività che delimita un impluvio naturale ove siriversano le acque raccolte dal bacino a monte della discarica. Nel settore orientalela discarica si sviluppa con un andamento subpianeggiante.

Idrografia superficiale: A circa 200 metri dal sito scorre il Rio Calcinara, affluentedel Torrente Segno.

INFORMAZIONI DI NATURA URBANISTICO-PAESAGGISTICAUtilizzo attuale dell'area: L’area ricade in zona soggetta a vincolo ambientale (D.M.24 Aprile 1985, si veda la Carta dei Vincoli Ambientali degli Studi Propedeutici alPTCP della Regione Liguria).

Densità abitativa nell'intorno del sito: L’abitato di San Genesio dista circa 1chilometro dall’area.

ATTIVITÀ DI BONIFICAStato Attuale dell'Intervento di Bonifica Il Comune di Vado Ligure ha incaricato loStudio di Geologia Tecnica, Dott. Pino Carieri di redigere il progetto di bonifica.

Sempre da parte del Comune di Vado Ligure sono in corso gli accertamenti circa laproprietà dell’area.

Collaudo dell'Opera ----

Page 78: piano di bonifica delle aree inquinate - Ambienteinliguria · interesse nazionale e, tra questi, sono comprese le aree di Cengio-Saliceto e Pitelli (La Spezia). Per tali aree sono

80

PUNTEGGIO DEI FATTORI DI PROBABILITA’,CONSEGUENZA E RISCHIO

FATTORE PUNTI NOTEFPS A 1 Estensione stimata pari a circa 9.500 mqFPS B 3 Tossicità altaFPS PA 1 Disponibili indagini preliminariFPS PB 1 Disponibili indagini preliminariFPS C 2 Area scoperta

FPS 7,5 Calcolato come indicato in Scheda 1 del manualeFCS A 2 Zona boschiva soggetto a vincolo ambientaleFCS B 2 Abitato di San Genesio a circa 1 Km dall'areaFCS C 1 Nel raggio di 1 km, no. Abitanti stimati <500

FCS 4,4 Calcolato come indicato in Scheda 1 del manualeFRS 33,3 Calcolato come indicato in Scheda 1 del manuale

FPF A 3 Quantità stimata pari a circa 10.000 metri cubiFPF B 2 Solubilità stimata: mediaFPF PA 1 Disponibili indagini preliminariFPF PB 1 Disponibili indagini preliminariFPF C 2 Area scoperta

FPF 8,1 Calcolato come indicato in Scheda 2 del manualeFCF A 1 Substrato rocciosoFCF B 1 Livello medio di falda al di sotto del corpo rifiutiFCF C 0 Non sono presenti pozziFCF D 0 Non sono presenti pozzi

FCF 1,7 Calcolato come indicato in Scheda 2 del manualeFRF 13,4 Calcolato come indicato in Scheda 2 del manuale

FPA A 3 Quantità stimata pari a circa 10.000 metri cubiFPA B 2 Solubilità stimata: mediaFPA PA 1 Disponibili indagini preliminariFPA PB 1 Disponibili indagini preliminariFPA C 2 Assenza di barriere

FPA 8,1 Calcolato come indicato in Scheda 3 del manualeFCA A 2 Rio Calcinara a circa 150 m dal sitoFCA B 0 Nessun utilizzo

FCA 3,3 Calcolato come da Scheda 3 del manualeFRA 26,9 Calcolato come da Scheda 3 del manuale

RSITO 73,6

Page 79: piano di bonifica delle aree inquinate - Ambienteinliguria · interesse nazionale e, tra questi, sono comprese le aree di Cengio-Saliceto e Pitelli (La Spezia). Per tali aree sono

81

COMUNE DI ALBISOLA SUPERIORE (SV)LOCALITA’ CROVARO

INFORMAZIONI RELATIVE AL SITOComune: Albisola Superiore (SV)

Località: Crovaro - Capanna del Frate

Cartografia: Estratto CTR 1:5.000, Elemento 229022 - Ellera

Coordinate (Gauss-Boaga): 456805, 911425(punto circa baricentrico dell’area)

INFORMAZIONI RELATIVE ALLA TIPOLOGIA DEI RIFIUTIClassificazione e/o Descrizione: Non si conosce l'esatta tipologia dei rifiuti.Sembra siano stati messi a discarica materiali oleosi di caratteristiche simili a quelliscaricati nella discarica in Località Menotti, nel Comune di Stella (SV), classificaticome rifiuti speciali. Tale ipotesi, derivata dal fatto che lo scarico nei due siti è statoeseguito dalla stessa ditta, dovrà essere verificata.

Tipologia delle attività industriali che hanno interessato il sito o che hannogenerato i rifiuti: Le attività industriali che hanno generato i rifiuti devono essereaccertate. Lo scarico è stato effettuato negli anni '70 dalla ditta Petrone Carmelatitolare del "Servizio Ritiro Rifiuti Navi".

INFORMAZIONI RELATIVE ALLA ESTENSIONE DELLACONTAMINAZIONE

Dimensione dell'area interessata dalla contaminazione: Non si conoscel'estensione dell'area interessata dalla contaminazione. Può essere stimata, inprima approssimazione, un'estensione di 4.000-5.000 metri quadrati.

Quantità dei rifiuti: In prima apparizione si può stimare una operatività compresatra 1.000 e 5.000 metri cubi.

Volume di suolo contaminato: Da definire.

Page 80: piano di bonifica delle aree inquinate - Ambienteinliguria · interesse nazionale e, tra questi, sono comprese le aree di Cengio-Saliceto e Pitelli (La Spezia). Per tali aree sono

82

INFORMAZIONI RELATIVE ALLO STATO DI ABBANCAMENTO DEIRIFIUTI:

Quota del corpo rifiuti (rispetto al piano campagna): I rifiuti sono stati scaricati indue fosse precedentemente scavate a partire dal piano campagna.

Accesso al sito: Strada sterrata che da Passo del Piano di Grana (sopraAlbisola Marina) raggiunge Case del Crovaro

Presenza di recinzione: SI [ ] NO [ ] PARZIALE [X]

tipo: sbarra posta in prossimità dell'ingresso alsito

stato: buono

Spessore medio dei rifiuti: Da accertare (probabilmente alcuni metri).

Copertura dei rifiuti: SI [X] NO [ ]

Materiale di copertura:

Rifiuti affioranti: SI [ ] NO [X]

Vegetazione sul corpo rifiuti: SI [X] NO [ ]

Segni di sofferenza della vegetazione: SI [X] NO [ ]

Fuoriuscita di percolato: SI [ ] NO [X]

Ristagni d'acqua: SI [ ] NO [X]

INFORMAZIONI DI NATURA IDROGEOLOGICAAspetti geomorfologici: L'area di discarica interessa un pendio a media pendenza,dal quale sono stati ricavati due terrazzamenti.

Livelli e andamenti della falda: Da definire.

Idrografia superficiale: A valle del sito scorre il Rio Alfea affluente del RioRestrengo, a sua volta affluente del Torrente Sansobbia.

Page 81: piano di bonifica delle aree inquinate - Ambienteinliguria · interesse nazionale e, tra questi, sono comprese le aree di Cengio-Saliceto e Pitelli (La Spezia). Per tali aree sono

83

INFORMAZIONI DI NATURA URBANISTICO-PAESAGGISTICAUtilizzo attuale dell'area: L'area è ubicata in adiacenza alla ex discarica di rifiutisolidi urbani del Comune di Albisola Superiore, non più utilizzata dal 1986.

Densità abitativa nell'intorno del sito: L'area interessa una zona alquanto isolata.Le più vicine abitazioni (alcune case rurali) sono ubicate a diverse centinaia di metriin linea d'aria dal sito di discarica.

Eventuale degrado paesaggistico indotto: L'area si presenta in stato diabbandono; il segno più evidente di degrado è rappresentato dai rifiuti urbaniaffioranti in vari punti, probabilmente utilizzati per il parziale ricoprimento di unadelle due fosse.

ATTIVITÀ DI BONIFICAFinanziamenti ----

Stato Attuale dell'Intervento di Bonifica Non è stata effettuata alcuna attività dibonifica o messa in sicurezza delle aree. La situazione attuale è sostanzialmenteinvariata rispetto a quella riscontrata nel corso della stesura del piano del 1992 esuccessivamente in occasione della redazione del programma di bonifica a mediotermine delle aree potenzialmente contaminate nel 1994.

Collaudo dell'Opera ----

Page 82: piano di bonifica delle aree inquinate - Ambienteinliguria · interesse nazionale e, tra questi, sono comprese le aree di Cengio-Saliceto e Pitelli (La Spezia). Per tali aree sono

84

PUNTEGGIO DEI FATTORI DI PROBABILITA’,CONSEGUENZA E RISCHIO

FATTORE PUNTI NOTEFPS A 2 Stimata pari a 4.000-5.000 mqFPS B 2 Fanghi da sedimentazione del greggioFPS PA 0,6 Stima quantità a partire da esame visivoFPS PB 0,6 Conoscenza tipologia rifiuti tramite esame visivo e informazioni

storicheFPS C 2 Rifiuti abbancati in area scoperta

FPS 5,7 Calcolato come indicato in Scheda 1 del manualeFCS A 2 L'area circostante è prevalentemente interessata da boschiFCS B 2 L'abitato di Ellera dista circa 1.5 km in linea d'aria dal sitoFCS C 1 Nel raggio di 1 km, no. Abitanti stimati <500

FCS 4,4 Calcolato come indicato in Scheda 1 del manualeFRS 25,2 Calcolato come indicato in Scheda 1 del manuale

FPF A 2 Stimati tra 1.000-5.000 mc di rifiutiFPF B 2 Solubilità stimata: mediaFPF PA 0,6 Stima quantità a partire da esame visivoFPF PB 0,6 Conoscenza tipologia rifiuti tramite esame visivo e informazioni

storicheFPF C 2 Rifiuti abbancati in area scoperta

FPF 5,7 Calcolato come indicato in Scheda 2 del manualeFCF A 2 Terreni a permeabilita' medio bassaFCF B 1 Livello medio di falda sotto il corpo rifiutiFCF C 1 Pozzi di subalveo T. Sansobbia a valle del sito, d>2 kmFCF D 2 Uso potabile

FCF 5,8 Calcolato come da Scheda 2 del manualeFRF 33,1 Calcolato come da Scheda 2 del manuale

FPA A 2 Stimati tra 1.000-5.000 mc di rifiutiFPA B 2 Solubilità stimata: mediaFPA PA 0,6 Stima quantità a partire da esame visivoFPA PB 0,6 Conoscenza tipologia rifiuti tramite esame visivo e informazioni

storicheFPA C 1 Corpo rifiuti sopraelevato rispetto a Rio del Crovaro

FPA 4,0 Calcolato come da Scheda 3 del manualeFCA A 2 Discarica ubicata a monte del R. del Crovaro affluente del T.

SansobbiaFCA B 0 Nessun utilizzo

FCA 3,3 Calcolato come da Scheda 3 del manualeFRA 13,3 Calcolato come da Scheda 3 del manuale

RSITO 71,6

Page 83: piano di bonifica delle aree inquinate - Ambienteinliguria · interesse nazionale e, tra questi, sono comprese le aree di Cengio-Saliceto e Pitelli (La Spezia). Per tali aree sono

85

OMUNE DI CAIRO MONTENOTTE (SV)LOCALITA’ MAZZUCCA

AREE ELETTROSIDERURGICA ITALIANAPROSSIMITA’ ARREDI TECNICI

INFORMAZIONI RELATIVE AL SITOComune: Cairo Montenotte (SV)

Località: Mazzucca, Aree Elettrosiderurgica Italiana ,ex discaricadella Elettrosiderurgica e area a Nord della ditta FerraroArredi Tecnici

Cartografia: Estratto CTR 1:5.000, Elemento No. 228044 - Cairo M.

Coordinate (Gauss-Boaga): 443015, 915080(punto circa baricentrico dell’area)

INFORMAZIONI RELATIVE ALLA TIPOLOGIA DEI RIFIUTIClassificazione e/o Descrizione: In un rigagnolo in un'area (in precedenzainteressata da discarica) adiacente allo stabilimento della Elettrosiderurgica Italianaè stata rinvenuta una sostanza di colore bianco-azzurro e consistenza gelatinosa.Più a valle in un'area a ridosso della Ditta Ferrara Arredi Tecnici è stata rinvenuta lafuoriuscita, al di sotto di un cumulo di terreno, di acque contenenti una sostanzagelatinosa bianca e con forte odore di ammoniaca.

Tipologia delle attività industriali che hanno interessato il sito o che hannogenerato i rifiuti: Secondo le informazioni raccolte, l'area adiacente allostabilimento della Elettrosiderurgica Italiana è stata utilizzata in passato, dallastessa ditta quale discarica di polveri di pirite.

INFORMAZIONI RELATIVE ALLA ESTENSIONE DELLACONTAMINAZIONE

Dimensione dell'area interessata dalla contaminazione: Le informazioniattualmente disponibili non consentono di definire l'effettiva presenza e l'eventualeestensione della contaminazione.

Quantità dei rifiuti: Da definire l'effettiva presenza di rifiuti.

Page 84: piano di bonifica delle aree inquinate - Ambienteinliguria · interesse nazionale e, tra questi, sono comprese le aree di Cengio-Saliceto e Pitelli (La Spezia). Per tali aree sono

86

INFORMAZIONI RELATIVE ALLO STATO DI ABBANCAMENTO DEIRIFIUTI:

Le informazioni attualmente disponibili non consentono di definire l'effettivapresenza di rifiuti.

Quota del corpo rifiuti (rispetto al piano campagna): Da definire.

Accesso al sito: Corso Brigate Partigiane (in Cairo Montenotte) e stradasterrata

Presenza di recinzione: SI [ ] NO [X] PARZIALE [ ]

tipo: --

stato: --

Spessore medio dei rifiuti: Da definire.

Copertura dei rifiuti: SI [ ] NO [ ]

Materiale di copertura:

Rifiuti affioranti: SI [ ] NO [ ]

Vegetazione sul corpo rifiuti: SI [ ] NO [ ]

Segni di sofferenza della vegetazione: SI [ ] NO [ ]

Fuoriuscita di percolato: SI [ ] NO [ ]

Ristagni d'acqua: SI [ ] NO [ ]

INFORMAZIONI DI NATURA IDROGEOLOGICAAspetti geomorfologici: L'area interessa un versante vallivo a debole pendenza.

Livelli e andamenti della falda: Da definire.

Idrografia superficiale: A qualche centinaia di metri a valle della zona di discaricascorre il Fiume Bormida di Spigno.

Page 85: piano di bonifica delle aree inquinate - Ambienteinliguria · interesse nazionale e, tra questi, sono comprese le aree di Cengio-Saliceto e Pitelli (La Spezia). Per tali aree sono

87

INFORMAZIONI DI NATURA URBANISTICO-PAESAGGISTICAUtilizzo attuale dell'area: La zona circostante è interessata da insediamentiproduttivi. Le aree in esame sono adiacenti alla boscaglia.

Densità abitativa nell'intorno del sito: Nell'intorno dell'area sono presentiinsediamenti produttivi; l’abitato di Cairo Montenotte dista circa 1.5 chilometri.

Eventuale degrado paesaggistico indotto: A causa delle attività svolte, l'area dalpunto di vista paesaggistico si presenta alquanto degradata.

ATTIVITÀ DI BONIFICAFinanziamenti --

Stato Attuale dell'Intervento di Bonifica --

Non è stata effettuata alcuna attività di bonifica o messa in sicurezza dell’area. Lasituazione attuale è sostanzialmente invariata rispetto a quella riscontrata nel 1992nel corso dei sopralluoghi condotti nell'ambito delle attività per la redazione e delprimo aggiornamento del piano di bonifica delle aree contaminate della RegioneLiguria

Collaudo dell'Opera --

Page 86: piano di bonifica delle aree inquinate - Ambienteinliguria · interesse nazionale e, tra questi, sono comprese le aree di Cengio-Saliceto e Pitelli (La Spezia). Per tali aree sono

88

PUNTEGGIO DEI FATTORI DI PROBABILITA’,CONSEGUENZA E RISCHIO

FATTORE PUNTI NOTEFPS A 2 Estensione stimata 1.000-2.000 mqFPS B 2 Si ipotizzata tossicità media del rifiutoFPS PA 0,6 Stima quantità a partire da esame visivoFPS PB 0,4 Nessuna conoscenza circa la tipologia dei rifiutiFPS C 2 Area scoperta

FPS 5,2 Calcolato come indicato in Scheda 1 del manualeFCS A 1 In adiacenza al sito è presente lo stabilimento della

ElettrosiderurgicaFCS B 4 Abitato di Cairo a d<0.5 km dal sitoFCS C 2 Nel raggio di 1 km, no. Abitanti stimati >500

FCS 6,4 Calcolato come indicato in Scheda 1 del manualeFRS 33,4 Calcolato come indicato in Scheda 1 del manuale

FPF A 2 Quantità stimata circa 2.000 mcFPF B 1 Solubilità stimata: bassaFPF PA 0,6 Stima quantità a partire da esame visivoFPF PB 0,4 Nessuna conoscenza circa la tipologia dei rifiutiFPF C 2 Area scoperta

FPF 4,8 Calcolato come indicato in Scheda 2 del manualeFCF A 2 Terreni a permeabilita' medio bassaFCF B 1 Livello medio di falda sotto il corpo rifiutiFCF C 0 Non sono presenti pozziFCF D 0 Non sono presenti pozzi

FCF 2,5 Calcolato come indicato in Scheda 2 del manualeFRF 11,9 Calcolato come indicato in Scheda 2 del manuale

FPA A 2 Quantità stimata circa 2.000 mcFPA B 1 Solubilità stimata: bassaFPA PA 0,6 Stima quantità a partire da esame visivoFPA PB 0,4 Nessuna conoscenza circa la tipologia dei rifiutiFPA C 2 Assenza di barriere

FPA 4,8 Calcolato come indicato in Scheda 3 del manualeFCA A 2 Area a circa 200 m dal F. BormidaFCA B 0 Nessun utilizzo

FCA 3,3 Calcolato come da Scheda 3 del manualeFRA 15,9 Calcolato come da Scheda 3 del manuale

RSITO 61,2

Page 87: piano di bonifica delle aree inquinate - Ambienteinliguria · interesse nazionale e, tra questi, sono comprese le aree di Cengio-Saliceto e Pitelli (La Spezia). Per tali aree sono

89

COMUNE DI GENOVAEX CAVA CONTE

INFORMAZIONI RELATIVE AL SITOComune: Genova

Località: Ex cava Conte, Via Chiaravagna, Sestri Ponente

Cartografia: Estratto CTR 1:5.000,

Coordinate (Gauss-Boaga): 488350, 920555(punto circa baricentrico dell’area)

INFORMAZIONI RELATIVE ALLA TIPOLOGIA DEI RIFIUTIClassificazione e/o Descrizione: Non sono disponibili analisi, i rifiuti sono statidescritti dalla USL come "dolomite granulare e polvere da smaltimento fumi".

Tipologia delle attività industriali che hanno interessato il sito o che hannogenerato i rifiuti: Si ritiene che i rifiuti provengano da attività industriali connessealla lavorazione della dolomia. Proprietaria del sito è la Basital Refrattari BasiciS.p.A., Via Chiaravagna, 145, Sestri Ponente, (GE).

INFORMAZIONI RELATIVE ALLA ESTENSIONE DELLACONTAMINAZIONE

Dimensione dell'area interessata dalla contaminazione: I rifiuti occupano l'interacava.

Quantità dei rifiuti: Si possono stimare 10-12 mila metri cubi di materiale granularee circa 30 fusti (visibili) contenenti materiale bituminoso.

Volume di suolo contaminato: Da definire.

Page 88: piano di bonifica delle aree inquinate - Ambienteinliguria · interesse nazionale e, tra questi, sono comprese le aree di Cengio-Saliceto e Pitelli (La Spezia). Per tali aree sono

90

INFORMAZIONI RELATIVE ALLO STATO DI ABBANCAMENTO DEIRIFIUTI:

Quota del corpo rifiuti (rispetto al piano campagna): I rifiuti sono accumulatiall'interno della cava. Il corpo rifiuti forma alcuni piazzali, ubicati a differente quota,accessibili tramite piste.

Accesso al sito: strada sterrata privata che si diparte da Via Chiaravagna

Presenza di recinzione SI [ ] NO [ ] PARZIALE [X]

tipo: cancello che chiude la strada d'accesso

stato: buono

Spessore medio dei rifiuti: Da definire.

Copertura dei rifiuti: SI [ ] NO [X] PARZIALE [ ]

Materiale di copertura:

Rifiuti affioranti: SI [X] NO [ ]

Vegetazione sul corpo rifiuti: SI [ ] NO [X]

Segni di sofferenza della vegetazione: SI [ ] NO [X]

Fuoriuscita di percolato: SI [ ] NO [X]

Ristagni d'acqua: SI [ ] NO [X]

INFORMAZIONI DI NATURA IDROGEOLOGICAAspetti geomorfologici: La discarica interessa una cava di dolomia abbandonata.

Livelli e andamenti della falda: Da definire.

Idrografia superficiale: A valle della cava, ad un centinaio di metri di distanza,scorre il Rio Chiaravagna.

Page 89: piano di bonifica delle aree inquinate - Ambienteinliguria · interesse nazionale e, tra questi, sono comprese le aree di Cengio-Saliceto e Pitelli (La Spezia). Per tali aree sono

91

INFORMAZIONI DI NATURA URBANISTICO-PAESAGGISTICAUtilizzo attuale dell'area: Nell'intorno dell'area sono presenti numerosi insediamentiindustriali connessi all'estrazione e alla lavorazione della dolomia.

L’area interessata dallo smaltimento risulta comunque all’interno del Parco Urbanodel Monte Gazzo

Densità abitativa nell'intorno del sito: Nella zona, a poca distanza, sono presentiabitazioni e insediamenti produttivi. L’abitato di Sestri Ponente è a circa 1chilometro dal sito.

Eventuale degrado paesaggistico indotto: La discarica sorge in una zonaintensamente industrializzata e fortemente degradata.

ATTIVITÀ DI BONIFICAFinanziamenti ----

Stato Attuale dell'Intervento di Bonifica Non è stata effettuata alcuna attività dibonifica o messa in sicurezza dell'area. La situazione attuale è sostanzialmenteinvariata rispetto a quella riscontrata nel 1988 e nel 1992 nel corso dei sopralluoghicondotti nell'ambito delle attività per la redazione del prima stesura e del primoaggiornamento del piano di bonifica delle aree contaminate della Regione Liguria.

Collaudo dell'Opera ----

Page 90: piano di bonifica delle aree inquinate - Ambienteinliguria · interesse nazionale e, tra questi, sono comprese le aree di Cengio-Saliceto e Pitelli (La Spezia). Per tali aree sono

92

PUNTEGGIO DEI FATTORI DI PROBABILITA’,CONSEGUENZA E RISCHIO

FATTORE PUNTI NOTEFPS A 3 Si stima un'estensione di circa 20.000 mqFPS B 1 Dolomia granulare e polvere da smaltimento fumiFPS PA 0,6 Stima quantità a partire da esame visivoFPS PB 0,8 Rifiuti prodotti da attività di lavorazione della dolomiaFPS C 2 Rifiuti abbancati in una ex cava

FPS 5,7 Calcolato come da Scheda 1 del manualeFCS A 1 Trattasi di una cava dismessaFCS B 3 Abitato di Sestri Ponente a circa 1 km dal sitoFCS C 2 Nel raggio di 1 km dal sito, no. abitanti stimato >500

FCS 5,6 Calcolato come da Scheda 1 del manualeFRS 31,8 Calcolato come da Scheda 1 del manuale

FPF A 3 Si stimano 10.000-12.000 mcFPF B 1 La solubilità del rifiuto è ritenuta bassaFPF PA 0,6 Stima quantità a partire da esame visivoFPF PB 0,8 Rifiuti prodotti da attività di lavorazione della dolomiaFPF C 2 Rifiuti abbancati in una ex cava

FPF 5,7 Calcolato come da Scheda 2 del manualeFCF A 1 I rifiuti sono basati su rocciaFCF B 1 Livello medio di falda inferiore al fondo discaricaFCF C 0 Non sono presenti pozziFCF D 0 Non sono presenti pozzi

FCF 1,7 Calcolato come da Scheda 2, Appendice AFRF 9,5 Calcolato come indicato in Scheda 2, Appendice A

FPA A 3 Si stimano 10.000-12.000 mcFPA B 1 La solubilità del rifiuto è ritenuta bassaFPA PA 0,6 Stima quantità a partire da esame visivoFPA PB 0,8 Rifiuti prodotti da attività di lavorazione della dolomiaFPA C 1 Corpo rifiuti sopraelevato rispetto al corso d'acqua

FPA 4,1 Calcolato come da Scheda 3 del manualeFCA A 2 La discarica è ubicata a circa 100 m dal Rio ChiaravagnaFCA B 0 Nessun prelievo da acque superficiali

FCA 3,3 Calcolato come da Scheda 3 del manualeFRA 13,5 Calcolato come da Scheda 3 del manuale

RSITO 54,8

Page 91: piano di bonifica delle aree inquinate - Ambienteinliguria · interesse nazionale e, tra questi, sono comprese le aree di Cengio-Saliceto e Pitelli (La Spezia). Per tali aree sono

93

COMUNE DI CENGIO (SV)STABILIMENTO SOCIETA’ ORGANIC CHEMICALS

INFORMAZIONI RELATIVE AL SITOComune: Cengio (SV)Località: Stabilimento Organic Chemicals

La storia del sito ACNA e le dimensioni del problema ecologico creato nella valle delfiume Bormida, che ne fanno un esempio unico nel quadro dei siti industrialicontaminati italiani, suggeriscono che il processo di messa in sicurezza e di bonificaavra’ una scala di tempo dell’ordine della decina di anni.

Gli interventi di confinamento effettuati e le azioni di trattamento che si operano sulpercolato raccolto a monte del confinamento stesso sembrano indicare unatendenza alla diminuzione del tasso complessivo di inquinamento nell’acquifero delsito, che si raccoglie appunto nel percolato.

Nonostante tale evidenza non esistono dati specifici di contaminazione per ciascunadelle aree critiche che, valutati separatamente in relazione ai contenuti del suolo aivari livelli, possano permettere di misurare su base scientifica corretta l’effetto dellavaggio che gli inquinanti sembrano subire.

La mancanza di tali osservazioni di dettaglio oggi rende difficile stabilirescientificamente le previsioni in ordine alle diverse fasi della messa in sicurezza edella bonifica.

In secondo luogo, sulla scorta delle conclusioni della Commissione mista tecnico-scientifica nominata con Decreto del Ministro dell’Ambiente del 28 marzo 1997 perquanto riguarda i punti precedenti, e’ evidente come debbano essere mobilizzaticapitali ingenti e definite progettualmente in modo esecutivo le azioni, al fine dipervenire alla rimozione dei lagunaggi, indispensabile ed urgente azione daintraprendere.

La Commissione quindi ritiene che la messa in sicurezza e la bonifica del sito e dellesue pertinenze debba essere disegnata in modo “robusto” rispetto alle possibiliincertezze, non solo di conoscenza scientifica e tecnologica, ma anche di contenutotecnico e della progressione temporale delle azioni: componente essenziale delpiano di messa in sicurezza e bonifica e’ la costituzione nel sito di uno strumentoscientificamente e tecnologicamente affidabile e socialmente riconosciuto superpartes il quale provveda all’analisi chimica del suolo e sottosuolo del sito ed amonitorare in continuo il progresso conseguito nello stato del sito e delle suepertinenze, nonche’ i rilasci assentiti nelle acque e nell’aria e da ultimo gli effetti diincidenti che, per quanto tecnicamente resi meno probabili possibili, sono tuttavia daporsi in conto in particolare nelle fasi di movimentazione di materiali sensibili.

Page 92: piano di bonifica delle aree inquinate - Ambienteinliguria · interesse nazionale e, tra questi, sono comprese le aree di Cengio-Saliceto e Pitelli (La Spezia). Per tali aree sono

94

Di conseguenza le linee direttrici del piano di messa in sicurezza e di bonifica delsito dovrebbero essere articolate nel seguente modo:

- costituzione di un organismo tecnico di controllo super partes;

- piano di caratterizzazione chimica del suolo e sottosuolo dell’ACNA a cura deilaboratori dell’ARPA ligure e piemontese coordinati dall’ANPA e dalle Universita’Liguri e Piemontesi sulla scorta delle indicazioni del piano di bonifica datato Maggio1990;

- interruzione dell’alimentazione dei bacini di stoccaggio con reflui di ITACA;

- svuotamento dei lagoons;

- verifica dello stato della marna sottostante i lagoons e l’intero sito;

- misure ed azioni finalizzate a minimizzare la formazione di percolati;

- rifacimento della condotta di prelievo delle acque necessarie per le produzioni diOrganic Chemicals. Tale condotta dovra’ essere ispezionabile ed in superficie;

- riempimento dei lagoons piu’ interni con il materiale presente sulle rive del fiume(collinette) realizzando un arretramento dei materiali inquinanti ed un aumento dellasezione fluviale;

- tombamento nel sottosuolo del sito dei materiali che non interagiscono tra loro;

- azione continua di monitoraggio.

Page 93: piano di bonifica delle aree inquinate - Ambienteinliguria · interesse nazionale e, tra questi, sono comprese le aree di Cengio-Saliceto e Pitelli (La Spezia). Per tali aree sono

95

COMUNE DELLA SPEZIAArea vasta interessante la zona collinare a sud est del

comune della Spezia

INFORMAZIONI RELATIVE AL SITOComune: LA SPEZIALocalità: Zona di levanteCartografia: Estratto Tavoletta I.G.M. 1:25.000

INFORMAZIONI RELATIVE ALLA TIPOLOGIA DEI RIFIUTITipologia delle attività che hanno interessato l’area vasta:Nell’area collinare posta a sud est del comune della Spezia, di massima compresatra le frazioni di Pagliari, San Bartolomeo, Ruffino, Pitelli, Pian di Pitelli ed areaENEL, sono stati individuati, nel tempo, numerosi siti per lo smaltimento di rifiuti eprecisamente:• Discarica di categoria 2B in località Pitelli per rifiuti non tossici e nocivi della

potenzialità di 320.000 mc. in gestione alla Sistemi Ambientali attualmente sottosequestro;

• Discarica di categoria 2B in località Saturnia della D.R.I. Pagliari della potenzialitàdi 900.000 mc. per ceneri ENEL

• Discarica di prima categoria per R.S.U. in località Monte Montada attivata conordinanza del Sindaco della Spezia

• Discarica di prima categoria per R.S.U. in località Marina (o Vallegrande) attivatacon ordinanze del Sindaco della Spezia e del Presidente della Regione

• Discarica di prima categoria per R.S.U. in località Val di Bosca con progettoapprovato dalla Provincia della Spezia attualmente in corso di realizzazione.

• Inceneritori per rifiuti speciali e tossico nocivi ( n.2) presenti presso la discarica inlocalità Pitelli

Nell’area in argomento coesistono pertanto situazioni diversificate che dovrannoessere singolarmente governate all’interno di un Piano globale di riqualificazionedell’area vasta.Considerato che tra gli impianti presenti nell’area, alcune zone sottoposte ad oggi asequestro cautelare da parete della Magistratura, individuare precisamente le areeda sottoporre a bonifica può risultare ad oggi prematuro.Risulta comunque necessario avviare un processo di riqualificazione globaledell’area che attraverso il ridisegno di un nuovo possibile skyline dell’intera areaindividui i singoli interventi di riqualificazione.

Page 94: piano di bonifica delle aree inquinate - Ambienteinliguria · interesse nazionale e, tra questi, sono comprese le aree di Cengio-Saliceto e Pitelli (La Spezia). Per tali aree sono

96

COMUNE DI COGOLETOAREA VASTA RELATIVA ALLO STABILIMENTO

STOPPANI S.p.a

INFORMAZIONI RELATIVE AL SITOComune: Cogoleto GENOVALocalità: Foce Torrente LeroneCartografia: Estratto Tavoletta I.G.M. 1:25.000

INFORMAZIONI RELATIVE ALLA TIPOLOGIA DEI RIFIUTIClassificazione e/o Descrizione: inquinamento diffuso da cromo

Tipologia delle attività industriali che hanno interessato il sito o che hannogenerato i rifiuti: La produzione base dello stabilimento, che è in attività sin daiprimi anni del ‘900, è costituita dal bicromato di sodio, dal quale si ottengonoattraverso successivi stadi di lavorazione i seguenti altri derivati del cromo:

- acido cromico o anidride cromica per l’industria galvanotecnica e perl’impregnazione del legno

- salcromo o solfato basico di cromo per l’industria conciaria

Dal processo della produzione di bicromato di sodio si ottengono delle ganghe in cuiil cromo esavalente solubile può essere ancora presente.

Queste ganghe sono in parte riciclate, previo essiccamento, nel processo produttivomentre la parte restante viene oggi sottoposta ad opportuni processi di trattamentoche permettono di abbattere il contenuto in cromo esavalente entro il limite dei rifiutispeciali ai sensi del D.p.r. 915/82 (> a 100 p.p.m.) al fine di smaltirli nella discaricain località Cava Molinetto in attività dal giugno 1997

La quantità di cromo esavalente ancora presente nelle ganghe o terre esauste, èdiminuita nel tempo in funzione della migliore tecnologia adottata dalla Ditta epertanto in considerazione del fatto che la Ditta Stoppani è presente alla foce deltorrente Lerone sin dai primi anni del secolo, tutt’oggi sono presenti zonedirettamente interessate dallo stabilimento o limitrofe allo stesso, interessate daaccumuli di terre ancora contenenti cromo

Oltre alla presenza diffusa in terrapieni “storici” oggi in corso di bonifica mediante“lavaggio” con emungimento continuo della falda, fino al febbraio 1982 le terreesauste provenienti dal processo produttivo, dopo essere state sottoposte adepurazione e comunque ancora da considerarsi tossiche e nocive, venivanosmaltite direttamente sulla spiaggia antistante lo stabilimento su un’areaappositamente concessa a questo scopo dal demanio marittimo.

Page 95: piano di bonifica delle aree inquinate - Ambienteinliguria · interesse nazionale e, tra questi, sono comprese le aree di Cengio-Saliceto e Pitelli (La Spezia). Per tali aree sono

97

Successivamente al 1982 e prima del drastico abbattimento del tenore di cromo neirifiuti tale da trasformarli in rifiuti speciali smaltibili nella discarica del Molinettoprevio stoccaggio in Pian Masino, la Stoppani ha stoccato provvisoriamente i rifiutiancora tossici e nocivi in “contenitori” in HDPE anch’essi stoccati in Pian Masino ecomunque in corso di trattamento.

Tra i vari siti interessati dalla presenza di cromo, la spiaggia è oggi completamentebonificata grazie ad un intervento congiunto della Ditta e della CEE che attraversofinanziamenti del programma ENVIREG ha permesso la completa sostituzione delleterre esauste presenti sulla spiaggia con sabbia di cava inerte.

Il quadro completo dei processi di bonifica dell’area dovranno comunque meglioessere precisati all’interno di un Accordo di Programma da definirsi al più prestocongiuntamente tra Regione, Comune, Provincia e Soc. Stoppani.

Da quanto sopra emerge pertanto non un sito definito e specifico da bonificare omettere in sicurezza ma bensì "un'area vasta” che dovrà essere non solobonificata ma principalmente riqualificata anche alla luce delle più recentiiniziative congiunte di ridestinazione dell’attuale uso del suolo.

INFORMAZIONI RELATIVE ALLA ESTENSIONE DELLACONTAMINAZIONE

Dimensione dell'area interessata dalla contaminazione:inquinamento diffuso nell’area sottesa dalle pertinenze dello stabilimento.Quantità dei rifiuti:c.s.Volume di suolo contaminato:c.s.

INFORMAZIONI DI NATURA URBANISTICO-PAESAGGISTICAUtilizzo attuale dell'area: Stabilimento Stoppani e sue pertinenzeDensità abitativa nell'intorno del sito: Non presenti abitazioni nell’immediatointornoEventuale degrado paesaggistico indotto: Area industriale degradata

Page 96: piano di bonifica delle aree inquinate - Ambienteinliguria · interesse nazionale e, tra questi, sono comprese le aree di Cengio-Saliceto e Pitelli (La Spezia). Per tali aree sono

98

ATTIVITÀ DI BONIFICAFinanziamenti Relativamente a specifici interventi tra cui la bonifica della spiaggia èstato concesso su programma ENVIREG un cofinanziamento di 14.280.000 Miliardi(7.140.000.000 a carico Stoppani, 7.140.000.000 su fondo ENVIREG)

La Soc. Stoppani è comunque legata da precedenti accordi con Regione ad ulterioriinterventi di bonifica e riqualificazione per ulteriori 6.737.200.000 di lire per un costocomplessivo dell’opera di bonifica pari a £ 21.017.200.000

Stato Attuale dell'Intervento di Bonifica Al 31.12.1997 è stata bonificata laspiaggia mentre sono in corso attività di “lavaggio” del terrapieno su cui insiste lostabilimento mediante pompaggio della falda e depurazione delle acque emunte.

Collaudo dell'Opera E’ in corso (15.1.98) il collaudo della bonifica della spiaggia