PIANO ANNUALE PER L’INCLUSIVITA' 2018-19 I.C. CASTEL … · delle competenze bel primo ciclo ed...
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PIANO ANNUALE PER L’INCLUSIVITA' 2018-19
I.C. CASTEL MELLA
NORMATIVA DI RIFERIMENTO:
DIRITTO ALLO STUDIO
Art.3 Costituzione della Repubblica Italiana;
CENTRALITA’ DELLA PERSONA
L.53/2003;
Decreto Legislativo n.59 del 2004.
DISABILITA’ E DISTURBI SPECIFICI DI APPRENDIMENTO
L.104/1992;
Nota MIUR n.4274 del 04/ Agosto 2009 - Linee guida sull’integrazione scolastica degli alunni
con disabilità.
L.170 del 08 Ottobre 2010 - Nuove norme in materia di disturbi specifici di apprendimento in ambito scolastico; Decreto Ministeriale 5669 del 12 luglio 2011 - Linee guida disturbi specifici di apprendimento;
Decreto legislativo n.62 del 13 Aprile 2017 - Norme in materia di valutazione e certificazione delle competenze bel primo ciclo ed esami di stato – art.11 valutazione delle alunne e degli a lunni con disabilità e disturbi specifici di apprendimento;
Decreto Legislativo n.66 del 13 Aprile 2017 - Norme per la promozione dell’inclusione scolastica degli alunni con disabilità.
BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI Direttiva Ministeriale del 27 Dicembre 2012 - Strumenti d’intervento per alunni con Bisogni
Educativi Speciali e organizzazione territoriale per l’inclusione scolastica. Indicazioni
operative;
Nota MIUR del 22 Dicembre 2013 - Strumenti d’intervento per gli alunni con Bisogni
Educativi Speciali anno scolastico 2013-14 – Chiarimenti;
Circolare 3587 del 03 Giugno 2014 - Esame di stato conclusivo del primo ciclo di istruzione.
INTERCULTURA
CM del 1 marzo 2006 - Linee guida per l’accoglienza e l’integrazione degli alunni stranieri.
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PREMESSA
“In una scuola più rispondente alle attuali necessità, il concetto di inclusione (sentirci parte di un
gruppo che ci riconosce, ci rispetta, ci stima e ci vuole bene) chiama in causa quello di “speciale
normalità”, che comprende sia la normalità intesa come il bisogno di essere come gli altri, sia la
specialità intesa come accoglimento dei bisogni speciali propri di ciascun ragazzo” (Janes, 2001).
Ciò che fa prendere coscienza ancor più di quanto tutti siamo così meravigliosamente unici è
l’entrare in relazione con l’altro, in contatto con un’altra identità, cioè con qualcuno che è diverso
da me. E’ solo attraverso questo gesto che si può diventare più ricchi dell’alterità riconosciuta! E’
solo se si riesce a percepire la “differenza” come valore, come risorsa, un diritto che l’incontro con
l’altro può essere in certi casi anche scontro, ma mai discriminazione! A tal riguardo, la
Costituzione Italiana, con l’Art. 3, si pone in difesa della libertà e dell’uguaglianza dei cittadini tutti
per promuoverne il pieno sviluppo e l’effettiva partecipazione all’organizzazione politica,
economica e sociale del Paese.
La scuola italiana è oggi inserita in uno scenario che la vede alle prese con il dato della sempre più
diffusa “regola” dell’eterogeneità delle classi: alunni disabili certificati, con disturbi specifici
dell’apprendimento, con situazioni familiari tragiche alle spalle, disturbi emozionali o
psicopatologie, con comportamenti problematici e devianti! Ma ciò non può e non deve
rappresentare un limite o un ostacolo al “Diritto all’istruzione e alla formazione”, garantito dalla
nostra Costituzione.
Il sistema scolastico italiano, da più di trent’anni ormai, da quando, con la legge n. 517/1977 si è
dato avvio all’integrazione scolastica, si muove verso la progettazione e la realizzazione di
interventi di educazione, formazione e istruzione mirati allo sviluppo della persona umana,
adeguati ai diversi contesti, alla domanda delle famiglie e alle caratteristiche specifiche dei
soggetti coinvolti, al fine di garantire loro il successo formativo.
LA NOZIONE DI INCLUSIONE
Il 27 dicembre 2012 è stata emanata dal Ministro Profumo la direttiva “Strumenti di intervento per
gli alunni con bisogni educativi speciali e organizzazione territoriale per l’inclusione scolastica“, che
delinea e precisa la strategia inclusiva della scuola italiana e che si inserisce in modo significativo
sul percorso di inclusione scolastica e di realizzazione del diritto all’apprendimento per tutti gli
alunni e per tutti gli studenti in situazione di difficoltà, onde evitare il verificarsi di abbandoni,
ripetenze fino ad arrivare al fenomeno della dispersione scolastica. Si tratta di concepire una
scuola Inclusiva, una scuola per tutti e per ciascuno, dove non si assicura un posto in classe, ma si
persegue una missione in cui si accentua l’opportunità allo studio di tutti gli alunni che devono
essere parte a tutti gli effetti della scuola, con compagni della stessa età, con le stesse possibilità
di accedere ai vari percorsi di studio. Essere inclusivi richiede uno sforzo continuo ed è un
processo che richiede il supporto di tutti gli interessati.
“Inclusione” si distingue da “integrazione” per il suo grado di pervasività.
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L’integrazione consiste nel fornire alle persone l’aiuto ad hoc necessario per accedere a quello che
per gli altri corrisponde alla “normalità”. L’integrazione investe prioritariamente sul soggetto in
difficoltà e molto meno sul contesto.
L’inclusione è un processo continuo che non vuol dire assicurare un posto in classe ma richiede
uno sforzo costante che assicuri una partecipazione attiva dell’alunno nell’ambito pedagogico e
sociale. Una scuola inclusiva è una scuola diversa che impara da se stessa e promuove il
cambiamento e lo sviluppo.
IL BISOGNO EDUCATIVO SPECIALE
Il concetto di Bisogni Educativi Speciali (BES) si basa su una visione globale della persona che si
accompagna efficacemente a quella del modello ICF della classificazione internazionale del
funzionamento, disabilità e salute (International Classification of Functioning, disability and health)
fondata sul profilo di funzionamento e sull’analisi del contesto, come definito dall’Organizzazione
Mondiale della Sanità (OMS, 2001). La nozione di BES descrive situazioni in cui lo studente
manifesta una compromissione nella capacità di apprendimento e di sviluppo armonico, dovute a
condizioni di difficoltà di varia natura, a livello organico, familiare e sociale.
L’area dei Bisogni Educativi Speciali, conosciuta in Europa come Special Educational Needs,
rappresenta quell’area dello svantaggio scolastico che comprende tre grandi sotto-categorie:
quella della disabilità; quella dei disturbi evolutivi specifici; quella dello svantaggio socio-economico, linguistico, culturale.
I BES possono essere permanenti, oppure verificarsi in periodi circoscritti nella vita dell’alunno, in
quanto le cause che li generano possono anche avere origine fisica, biologica, fisiologica,
psicologica o sociale. Quindi, è necessario prestare maggiore attenzione in classe e cercare di
individuare tutti quegli alunni che necessitano di un’attenzione speciale supportando il loro
percorso educativo e formativo, attivando strategie didattiche rispondenti al loro funzionamento.
La scuola, dopo aver esaminato eventuali certificazioni o dopo aver individuato, sulla base di
attente considerazioni didattiche e psicopedagogiche, gli allievi con BES, può avvalersi di misure
educative attraverso la predisposizione di un piano didattico individualizzato e personalizzato,
l’utilizzo di strumenti compensativi nonché di adeguate forme di verifica e di valutazione. Per poter
gestire la classe in modo da permettere le integrazioni delle diverse esigenze personali, occorrono
dei prerequisiti, delle condizioni essenziali:
• credere nell’inclusione; • supportare il ruolo dell’insegnante di sostegno; • favorire il lavoro unitario di team e la costruzione di reti di collaborazione/alleanza tra le
pubbliche istituzioni; • collaborare attivamente con il dirigente scolastico; • consolidare l’intenzionalità educativa;
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• migliorare attraverso attività di aggiornamento le competenze sulle questioni pedagogiche speciali.
Nella scuola inclusiva si deve sapere in anticipo cosa fare quando c’è un alunno con BES. E’ necessario che il team docente/consiglio di classe conosca le tipologie di BES, le risorse
disponibili e le strategie necessarie per operare con buona speranza di successo. Il processo inclusivo può essere formalizzato nello schema seguente:
ALUNNO CON BES
VERIFICHE RILEVAZIONE
DELLE
DIFFICOLTA’
PDP / AZIONI / RISORSE
RI-PROGETTAZIONE
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FINALITA’ E PRINCIPI INCLUSIVI
Favorire l’inclusione nel contesto scolastico Sostenere lo sviluppo di tutti gli aspetti della personalità dell’alunno Incoraggiare la fiducia in sé, l’autostima e il senso di autoefficacia Aumentare il livello di inclusione della scuola Rispettare i diversi tempi di apprendimento degli alunni Consentire il raggiungimento del successo formativo rimuovendo gli ostacoli culturali,
psicologici, economici, sociali e linguistici Conoscere gli stili di apprendimento e gli stili cognitivi degli alunni:
STILI DI APPRENDIMENTO STILI COGNITIVI
VISIVO-VERBALE GLOBALE/ANALITICO
VISIVO- NON VERBALE VERBALE/VISUALE
UDITIVO SISTEMATICO/INTUITIVO
CINESTETICO IMPULSIVO/RIFLESSIVO DIPENDENTE DAL CAMPO/INDIPENDENTE DAL CAMPO
CONVERGENTE/DIVERGENTE
COME RAGGIUNGERE GLI OBIETTIVI
Migliorando l’organizzazione; Ricercando nuove risorse fisiche ed economiche ; Cooperando e collaborando con le famiglie e il territorio; Ideando progetti inclusivi. Utilizzando strumenti compensativi, misure dispensative, tempi aggiuntivi e criteri di
valutazione che tengano conto delle particolari esigenze degli alunni con BES; Utilizzando una didattica inclusiva promuovendo il lavoro di gruppo, a coppie, il tutoring,
l’apprendimento cooperativo. CHI SI FA CARICO DEGLI ALUNNI CON BES
Tutti gli insegnanti del Consiglio di Classe o del Team docenti, il Dirigente Scolastico, il DSGA e il
personale ATA, i collaboratori scolastici, la Famiglia, l’Ente Territoriale, le Strutture Sanitarie, le
Organizzazioni Territoriali ognuno secondo il proprio ambito di intervento ma attraverso una
collaborazione attiva e sinergica.
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LA SITUAZIONE ATTUALE
ANALISI DEI PUNTI DI FORZA E CRITICITA’
RILEVAZIONI BES
Negli ultimi anni scolastici sono state effettuate le seguenti rilevazioni di alunni con BES, che hanno coinvolto tutte le scuole dell’Istituto:
1. A.S. 2011/2012: Scuola Primaria F. De André: rilevazione delle situazioni di disagio tramite un questionario consegnato a tutti gli insegnanti della scuola.
2. A.S. 2012/2013: Scuola dell’Infanzia sede di via Cortivazzo e di Onzato: rilevazione delle situazioni di disagio tramite un questionario consegnato a tutti gli insegnanti delle due scuole.
3. A.S. 2013/2014: Scuola Secondaria di primo grado G. Leopardi: rilevazione della presenza di alunni con Bisogni Educativi Speciali tramite un questionario consegnato a tutti gli insegnanti della scuola.
4. A.S. 2014/2015: rilevazione effettuata nei singoli team di insegnanti e nei Consigli di Classe.
5. A.S. 2015/2016: rilevazione effettuata dai componenti della Commissione per l’Inclusione tramite Segreteria e confronto con i colleghi.
6. A.S. 2016/2017: rilevazione effettuata dai componenti della Commissione per l’Inclusione tramite segreteria e confronto con i colleghi
7. A.S. 2017/2018: rilevazione effettuata dai componenti della Commissione per l’Inclusione tramite Segreteria e confronto con i colleghi
I dati rilevati sono poi stati elaborati e sintetizzati in grafici e tabelle ed è stata avviata una
riflessione critica sui risultati di tali rilevazioni.
RISORSE PROFESSIONALI SPECIFICHE
Tutti i docenti e gli operatori che partecipano, a vario titolo e con diversi ruoli, ai lavori proposti dal
PAI, costituiscono, insieme con il Dirigente Scolastico, l’équipe della scuola che si occupa di
inclusione. I docenti membri del Gruppo di lavoro per l’Inclusione avranno il compito di
sensibilizzare e stimolare il Collegio Docenti sulle varie tematiche, relazionando e diffondendo
strumenti, dati e risultati.
RISORSE PROFESSIONALI DELL'ISTITUTO
Dirigente Scolastico, Funzione Strumentale divisa in due aree (H/altri BES).
GR.IN composto da (un insegnante della scuola secondaria di primo grado, una in rappresentanza
della scuola primaria, le due F.S. di cui una in rappresentanza della scuola dell'infanzia).
GLI composto da (Dirigente Scolastico, rappresentanza dei genitori degli alunni con certificazione,
responsabile per l'inclusione d'Istituto, un insegnante per ogni ordine scolastico, un rappresentante
dell'ATS, la responsabile dei servizi sociali per l'Ente Locale, coordinatrice degli assistenti per le
autonomie).
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ALTRE RISORSE PROFESSIONALI
Assistenti per l’autonomia, specialisti socio-sanitari, mediatori linguistici, educatori esterni e
responsabile dei servizi sociali dell’Ente Locale.
ATTIVITA' DELL'ISTITUTO FINALIZZATE ALL'INCLUSIONE
Durante l'anno scolastico vengono programmati degli incontri in cui le varie figure professionali
dell'istituto, dopo aver rilevato i bisogni educativi e didattici, condividono e progettano attività volte
a migliorare l'inclusione scolastica:
Gruppo per l’Inclusione GLI (due incontri annuali)
Si riunisce per coordinare le attività previste dal PAI, provvedere agli aspetti organizzativi a
seguito delle rilevazioni effettuate, presentare i nuovi progetti e le attività programmate per
il nuovo anno scolastico.
Gruppo di lavoro Intercultura:
Propone attività e spunti di riflessione legate a specifiche tematiche (Giornata contro ogni
forma di razzismo, Giornata della memoria, Giornata della terra).
Dipartimento di sostegno (due/tre incontri annuali).
Programma attività in chiave inclusiva, volte a migliorare la qualità della vita scolastica degli
alunni con certificazione e non, attraverso la realizzazione di progetti specifici: aula delle
autonomie, interventi assistiti con animali, progetto orto.
Incontri con specialisti e con operatori per l’autonomia:
Ogni anno si organizzano diversi incontri, a seconda delle necessità, per condividere,
monitorare e verificare i percorsi didattici concordati.
Incontro con i genitori degli alunni con certificazione legge 104, 170 e altri BES:
Annualmente si organizza un incontro informativo per esplicitare i nuovi aggiornamenti
della normativa vigente e le attività inclusive proposte dall'Istituto.
Riunioni delle Funzioni Strumentali H e altri Bes
Durante tutto l'arco dell'anno scolastico, si effettuano periodici incontri per monitorare e
rilevare situazioni di bisogni educativi speciali.
GR.IN (Gruppo Inclusione)
L'azione del gruppo inclusione offre spunti di riflessione su specifiche tematiche inerenti
l'inclusione scolastica, propone percorsi laboratoriali e didattici volti ad accrescere la
consapevolezza e la sensibilità dei ragazzi nei confronti dei compagni speciali.
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PROCEDURE E DOCUMENTI UTILIZZATI PER MIGLIORARE L'INCLUSIONE
L'Istituto dispone di diversi documenti a cui i docenti fanno riferimento per poter effettuare
rilevazioni e/o segnalazioni per iter di nuove certificazioni e di modelli per progettare percorsi
educativi e didattici specifici:
Vademecum DSA;
Procedure per richiesta di certificazioni DSA (relazione degli insegnanti su modello libero
alla famiglia);
Modello PDP;
Modello per osservazione e conduzione colloqui con famiglie di alunni con disagio;
Modulo di segnalazione per richiesta di certificazioni disabilità;
Modello PEI;
Controllo scadenza delle certificazioni agli atti della scuola;
Modello relazione finale attività di sostegno e griglie di osservazione;
Modello Biografia Linguistica;
Protocollo di accoglienza per i bambini stranieri.
COINVOLGIMENTO DOCENTI CURRICOLARI
Promuovere una riflessione sul tema dell’inclusione.
COINVOLGIMENTO PERSONALE ATA
Tutti gli operatori scolastici hanno un ruolo nel rendere una scuola più inclusiva.
COINVOLGIMENTO FAMIGLIE
Promuovere alcuni incontri durante l’anno, coinvolgendo tutti i genitori degli alunni con bes, per
illustrare le iniziative legate al tema dell’inclusione e per una rendicontazione finale.
RAPPORTI CON SERVIZI TERRITORIALI, CTS E CTI
Mantenere costanti rapporti con i Centri Territoriali di Supporto e con i Centri Territoriali per
l’Inclusione. Il nostro Istituto appartiene ad una rete di scuole facenti capo all’ IC OVEST 1 di
Brescia, ambito territoriale 6.
RAPPORTI COL PRIVATO SOCIALE
Sono presenti sul territorio diverse associazioni di genitori che interagiscono con l’Istituzione
scolastica con varie iniziative.
Nell’anno scolastico 2017-18, l’Istituto Comprensivo, in collaborazione con il Punto Famiglia ACLI
organizza un corso di alfabetizzazione diurno e serale per i genitori degli alunni non italofoni.
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L'associazione Alpini sede di Castel Mella effettua diversi incontri per la realizzazione di progetti
inclusivi. Alcune associazioni sportive collaborano con la scuola e svolgono attività di supporto ai
docenti di educazione fisica: ANFFAS baskin e Rugby Oltremella
RAPPORTI CON GLI ENTI LOCALI
Il Comune di Castel Mella fornisce diversi servizi integrativi all’Offerta Formativa della scuola, nello
specifico il settore dei servizi sociali offre fattiva collaborazione e assistenza sempre rispondenti
alle necessità del nostro istituto, non solo sotto l’aspetto educativo ma anche per le attività di
pre/dopo-scuola e, avvalendosi di diverse cooperative, gestisce la preparazione e la
somministrazione dei pasti nel servizio mensa scolastica. Nel corso degli anni si è giunti ad un
ottimo livello di collaborazione anche con la Biblioteca Comunale. Gli alunni di tutte le classi della
scuola primaria e secondaria si recano periodicamente in biblioteca per svolgere attività di
animazione alla lettura. Queste azioni vanno a sostegno delle attività inclusive che sostengono il
principio “si impara dal compagno più che dall’insegnante: Mai da soli, sempre insieme!”
AZIONI CONSOLIDATE DEL NOSTRO ISTITUTO
☐ E' maturata una maggiore consapevolezza dei docenti della necessità di una formazione permanente, che consenta di crescere professionalmente, per utilizzare nuove metodologie e strategie didattiche più aderenti ai bisogni formativi di tutti gli alunni, ma in particolare degli alunni con Bisogno Educativi Speciali.
☐ E’ attivo, ormai da anni, uno sportello di ascolto per studenti della scuola secondaria di
primo grado, gestito da un’insegnante con competenze specifiche, per una/due ore a settimana.
☐ Realizzazione della settimana dedicata ai bisogni educativi speciali, che coinvolge tutti i
plessi dell’IC per sensibilizzare gli insegnanti e gli alunni sui temi della diversità, con il coinvolgimento di alcune associazioni del territorio.
☐ Gruppo di lavoro permanente sulla disabilità e sui BES (GRIN).
☐ GLI d’Istituto
☐ Coordinamento attivo tra la funzione strumentale sui DSA/BES e la funzione strumentale H.
☐ Organizzazione di incontri informativi dedicati ai genitori.
☐ “Life skills Training Program” prevenzione all’uso e abuso di sostanze. Programma
improntato alle esperienze del life-skills-training con l'obiettivo di promuovere processi di responsabilizzazione verso la propria salute attraverso l'uso di tecniche didattiche attive.
☐ Realizzazione progetti inclusivi volti agli alunni con certificazione e non: Progetto di
inclusione ed integrazione con l’aiuto degli animali per la scuola dell’infanzia e la scuola secondaria
☐ Attività laboratoriali specifiche in chiave inclusiva: aula delle autonomie, progetto orto.
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AZIONI DA MIGLIORARE NEL NOSTRO ISTITUTO
☐ Occorre incrementare lo scambio in rete delle attività del nostro Istituto con altri contesti educativi.
☐ Proporre un continuo aggiornamento dei docenti sulle strategie di didattica inclusiva.
☐ Occorre operare maggior coinvolgimento di tutti i docenti alle attività predisposte dal GRIN
☐ Occorre incrementare il numero di docenti in grado di utilizzare le nuove tecnologie come
strumenti compensativi.
STATISTICHE PREVISIONE ANNO SCOLASTICO 2018/2019
Situazione alunni con certificazione legge 104/92
Alunni Infanzia Primaria Secondaria Totale
A.S. 2016-17 3 9 10 22
A.S. 2017-18 3 15 8 26
A.S.2018-19 6 13 9 28
Situazione alunni BES e DSA con certificazione legge 170/2010
A.S. 2017/2018
Infanzia Primaria Secondaria Totale
Alunni BES 0 17 18 35
Alunni DSA 0 3 12 15
OBIETTIVI DI INCREMENTO DELL’INCLUSIVITA’ PER IL PROSSIMO ANNO SCOLASTICO
1. Promuovere attività di screening finalizzate alla rilevazione dei pre-requisiti di sviluppo per
individuare gli alunni con possibili disturbi specifici di apprendimento 2. Promuovere incontri per i genitori in merito alla normativa di riferimento e alle attività
inclusive proposte dall'istituto. 3. Promuovere progetti volti alla formazione dei docenti in chiave inclusiva. 4. Compartecipare ai progetti di prevenzione e risoluzione del disagio in rete con altri enti. 5. Collaborare con i consulenti esterni attraverso l’attività di mediazione scuola-famiglia, per
un’adeguata presa in carico delle situazioni di difficoltà. 6. Istituire uno sportello di ascolto per insegnanti e genitori degli alunni che frequentano la
nostra scuola. 7. Individuare momenti all'interno dei consigli di classe, interclasse e intersezione da dedicare
all'organizzazione delle attività inclusive (aggiornamento, attività specifiche, PEI, PdP....)
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FORMAZIONE E AGGIORNAMENTO
Attualmente nella scuola si parla molto di inclusione, perciò è legittimo chiedersi quali siano i
requisiti richiesti ad un docente. Certamente ci vuole una capacità di relazione empatica, di ascolto
attivo, di valorizzazione delle abilità diverse e di quelle residue, a cui si aggiunge la capacità di
coinvolgere la classe come gruppo; serve anche un pensiero che sappia andare oltre le disabilità e
si sforzi di essere creativo sempre, per adattarsi non solo ad alunni con bisogni educativi speciali,
ma a vere e proprie persone speciali, ossia dotate di un’umanità ricca e talvolta complessa. Un
insegnante però non può essere un esperto di tutte le questioni relative all’integrazione scolastica
e all’inclusione. Quindi, per far sì che un docente diventi “inclusivo” non ci si può affidare
all’improvvisazione: sono necessari formazione e aggiornamento. Per il prossimo anno la scuola si
propone di mettere in campo competenze personali dei docenti del nostro Istituto, nell’ambito della
didattica inclusiva. Si tratterebbe di condividere, anche attraverso canali virtuali, come la bacheca
docenti del registro elettronico, alcune esperienze o buone pratiche sperimentate da colleghi, che
hanno portato a un miglioramento nella vita relazionale e nell’apprendimento all’interno delle
classi.
STRATEGIE DI VALUTAZIONE COERENTI CON PRASSI INCLUSIVE
La valutazione è parte essenziale della funzione docente. La valutazione si fonda sulla
convinzione che l’apprendimento scolastico non si dimostra nell’accumulo di nozioni, ma nella
capacità di generalizzare, di trasferire e di utilizzare la conoscenza acquisita in contesti reali. Ciò è
particolarmente vero per gli alunni con BES. Utilizzando PEI e PDP, la valutazione sarà adeguata
al percorso personale.
ORGANIZZAZIONE DI SOSTEGNO INTERNO
Alla base del piano organizzativo deve esistere un modello di flessibilità che deve vedere inclusi
soprattutto i docenti di sostegno. In questo caso l’utilizzo del Cooperative-Learning in specifico o
altre metodologie d’inclusione determinerà una soluzione d’interventi adeguati per l’inclusione degli
alunni in difficoltà.
L’insegnante di sostegno, in coordinamento con i docenti curriculari, svolgerà interventi
metodologici specifici atti a determinare un’ampia collaborazione sia sul piano cognitivo che
relazionale. Importante sono i progetti che possano prevedere laboratori dove il gruppo classe si
possa suddividere in gruppi o in piccoli gruppi dove l’insegnante di sostegno e l’insegnante
curriculare possano favorire interventi di recupero o di approfondimento.
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ORGANIZZAZIONE TIPI SOSTEGNO ESTERNO
La scuola si propone di effettuare consultazioni informativo-gestionali con CTS e CTI in seguito
alle quali saranno utilizzate le eventuali risorse messe a disposizione.
Inoltre s’intende collaborare con le figure degli assistenti educativi quali valido supporto a tutte le
attività finalizzate all’inclusione.
RUOLO DELLA FAMIGLIA
a) Coinvolgimento in progetti di inclusione; b) Coinvolgimento in attività di promozione della comunità educante; c) Informazione/formazione su temi legati alla genitorialità e alla psicopedagogia
dell’età evolutiva. Va evidenziato il ruolo centrale della famiglia e della comunità nel dare supporto e nel partecipare
alle decisioni che riguardano l’organizzazione delle attività educative.
Altro passaggio indispensabile nel rapporto con la famiglia sarà la compilazione del PDP e del PEI,
da parte del Consiglio di classe o del Team docenti, che verrà condiviso con la famiglia per una
efficace e reciproca responsabilità nella gestione del percorso personalizzato dell’alunno.
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CURRICOLO INCLUSIVO
La realizzazione di un curricolo inclusivo prevede attività di accoglienza di studenti con BES all’inizio
del percorso scolastico, di studenti con BES in corso d’anno ed il passaggio di informazioni da un
ordine di scuola all’altro.
a) Risorse disponibili - insegnanti di sostegno - organico del potenziato - eventuali ore a disposizione - risorse professionali esterne messe a disposizione dagli Enti Locali e dal MIUR - risorse professionali volontarie messe a disposizione dal territorio - risorse economiche dell’Istituto.
b) Obiettivi dei docenti - facilitare l’apprendimento del linguaggio auspicando la presenza nel gruppo-classe del docente
facilitatore, durante il tempo scuola, con uso di tecnologie motivanti (LIM; software) e contesti didattici interattivi (cooperative learning, tutoring, laboratori,…);
- rilevare i bisogni specifici di apprendimento; - semplificare il curricolo modificando il lessico, riducendo i concetti ed i criteri di esecuzione del
compito; - usare un altro codice, altre modalità per raggiungere l’obiettivo; - scomporre in nuclei fondanti delle discipline (concetti) e identificare le attività (strumentalità di base,
lettura e scrittura funzionale, matematica pratica,…); - individuare le modalità di semplificazione o facilitazione linguistica per ogni disciplina.
c) Attività da condurre con la classe - attività adattata rispetto al compito comune (in classe) - attività differenziata con materiale predisposto (in classe) - affiancamento / guida nell’attività comune (in classe)- attività di approfondimento / recupero a gruppi dentro la classe o per classi parallele - attività di approfondimento / recupero individuale - tutoraggio tra pari (in classe o fuori) - lavori di gruppo tra pari in classe - attività di piccolo gruppo fuori dalla classe - affiancamento / guida nell’attività individuale fuori dalla classe e nello studio - attività individuale autonoma- laboratori specifici
d) Contenuti - comuni - alternativi - ridotti - facilitati
e) Spazi - organizzazione dello spazio aula - attività da svolgere in ambienti diversi dall’aula - spazi attrezzati f) Tempi - tempi aggiuntivi per l’esecuzione delle attività
g) Materiali/strumenti - materiale predisposto, concreto, visivo, vocale, sonoro, musicale - testi adattati, testi specifici, calcolatrice, formulari ….- mappe, video, lavagna interattiva, computer, ausili
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h) Risultati attesi - comportamenti osservabili che testimoniano il grado di raggiungimento dell’obiettivo
i) Verifiche - comuni - comuni graduate - adattate - differenziate sulla base del PEI e PDP proposte in classe per ogni singola disciplina - differenziate sulla base del PEI e PDP concordate e proposte dagli insegnanti
Vale la pena di ricordare che una scuola inclusiva diventa una vera comunità di apprendimento e di
costruzione sociale della conoscenza, quando, da un lato, impedisce che la disabilità e la diversità si
trasformino in ostacoli per chi è differente, dall’altro, permette a chi può beneficiare in pieno delle
risorse che la diversità offre, di valorizzare la persona nella sua umanità.
RISORSE AGGIUNTIVE PER PROGETTAZIONI INCLUSIVE Al fine di rendere più incisive le azioni didattiche ed educative del nostro istituto, vengono impiegate le
seguenti risorse:
Risorse materiali: laboratori (teatrali, artistici, musicali, ludico-manuali: ceramica, cucina), palestre,
attrezzature informatiche - software didattici.
Risorse umane: psicologi, pedagogisti, educatori, animatori, assistenti igienico-sanitari, docenti
specializzati in attività ludico-formative-laboratoriali-relazionali e operatori per l’assistenza specialistica
per alunni con disabilità e mediatori linguistici.
ATTENZIONE, ACCOGLIENZA, CONTINUITÀ E ORIENTAMENTO
Grande attenzione sarà dedicata alle fasi di transizione che scandiscono l’ingresso nel sistema
scolastico, la continuità tra i diversi ordini di scuola e il successivo inserimento lavorativo.
Notevole importanza nella nostra scuola, viene data all'accoglienza: per i futuri nostri alunni vengono
realizzati progetti di continuità, così che già dal secondo quadrimestre della classe quinta primaria, in
accordo con le famiglie e gli insegnanti, essi possano vivere alcuni momenti di Scuola Secondaria di
Primo Grado. In questo modo i ragazzi hanno la possibilità di conoscere il nuovo ambiente e potranno
vivere con minore ansia il passaggio fra i due ordini di scuola.
La continuità verticale non riguarda in modo esclusivo gli alunni disabili, e non afferisce soltanto alla
responsabilità della scuola secondaria di II grado, ma chiama in causa tutti gli ordini e gradi di scuola
che devono imparare ad agire in modo sinergico e coordinato per assicurare il raggiungimento del
maggior numero di obiettivi possibili per ciascun alunno.
Castel Mella, 23/06/2018
Il Dirigente scolastico Alberto Martinuz (documento firmato digitalmente)