Pianeta Acqua

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Mostra fotografica

Transcript of Pianeta Acqua

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Un ringraziamento particolare al Presidente della Provincia di Milano, On. Guido Podestà e a tutte le persone

che hanno collaborato, con grande impegno e sensibilità, alla buona riuscita della mostra fotografi ca “Pianeta acqua”.

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Ken Damy _6Mario Giacomelli _12

Mario Vidor _16Franco Fontana _24Marco Paoluzzo _30

Sommario

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Per sua tradizione l’acqua, nei suoi elementi più diversifi cati, è fi n dall’inizio del tempo la fonte di vita del pianeta.

Il nostro impegno è di sensibilizzare l’opinione pubblica sul valore del patrimonio idrico per preservare questa preziosa risorsa

per le generazioni a venire.

Ma l’acqua è anche bellezza che ha ispirato cinque grandi artisti che, con la mostra “Pianeta acqua”, hanno catturato la verità

delle situazioni, offrendo a noi tutti la possibilità di godere di questo incanto nella cornice di Palazzo Isimbardi, antica dimora amministrativa che da 150 anni opera

al fi anco del cittadino.

On. Guido Podestà Presidente della Provincia di Milano

Palazzo Isimbardi apre all’arte

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Amiacque, società a capitale pubblico che eroga il servizio idrico integrato nella provincia di Milano,

è lieta di promuovere la mostra fotografi ca “Pianeta acqua”, e di offrire ai suoi visitatori questo catalogo che documenta il viag-

gio di grandi artisti attraverso immagini suggestive che rendono omaggio al prezioso elemento.

La rassegna intende mettere in evidenza, in un breve ma intenso percorso, il valore assoluto del bene “acqua”

che racchiude in sé la memoria e il simbolismo che ha avuto da sempre per gli esseri umani,

e la cui importanza si coniuga indissolubilmente con la sua bellezza, che la rende, in molti luoghi, e per certi versi, inimitabile.

A noi tutti l’invito a intraprendere questo viaggio, tra paesaggi meravigliosi, dove l’arte di grandi fotografi

ci conduce e apre alla meditazione e alla prospettiva.

Graziano MusellaPresidente Amiacque

Un viaggio straordinario nel “Pianeta acqua”

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Mario Giacomelli il grande poeta dell’immagine, recentemente scomparso, è presente con due fotografi e tratte dalla serie: il mare dei miei racconti.

Le immagini, frutto della sovrapposizione di due diversi negativi fondono assieme nuvole burrascose e l’adorato mare della sua Senigallia che,

nonostante i riconoscimenti a livello internazionale lo richiamassero in tutto il mondo, non volle mai abbandonare.

Immagini forti, di grande contrasto in bianco e nero, tipico del suo modo di lavorare a confronto con 5 scatti al limite dell’astrazione di un altro grande

autore: l’inventore del colore italiano, il modenese Franco Fontana. Nelle immagini di Fontana la linea dell’orizzonte taglia in due il fotogramma

e il cielo sapientemente interpretato si specchia e specchia il mare. Tutto è acqua, tutto è vita.

Mario Vidor ci presenta sette immagini dell’Islanda: laghi, fi umi e cascate e mare, l’acqua che domina la natura con i suoi colori fortemente pittorici.

Un paese incontaminato interpretato anche dallo svizzero Marco Paoluzzo con due sapienti sculture di ghiaccio a ricordarci il ciclo della vita

di questo prezioso elemento.Ken Damy spazia dal Perù alla Cambogia, paesi lontani e ad altitudini diverse

dove l’acqua, come in vari paesi ancorati alla tradizione, segna il ciclo della vita. Ventuno immagini di grande formato per testimoniare come la fotografi a, con la sua capacità di congelare momenti decisivi, luci e ombre e frammenti di tempo,

possa produrre opere estetiche di facile lettura.

Una mostra a disposizione di tutti, senza orpelliintelletualistici per dire grazie a questo bene prezioso che la natura, nonostante le

violenze dell’uomo, continua da secoli a fornirci gratuitamente.

Pianeta acquaCinque fotografi per questa importante mostra dedicata all’acqua come

bene primario. Cinque diverse visioni del bene Acqua.

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Le immaginiMostra organizzata dal Museo Ken Damy di fotografi a di Brescia

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7Cambogia

KEN DAMY

Ken Damy è nato a Brescia nel 1949. Diplomato mae-stro d’arte nel 1968. Nel 1969 tiene la sua prima mostra personale a Brescia e inizia a insegnare decorazione pittorica all’istituto d’arte.Dal 1974 al 1990 fotografa per le gallerie di Piero Ca-vellini e Massimo Minini.Docente di fotografi a all’Accademia di Belle Arti di Urbino dal 1982 al 1991, a Bologna dal 1991 al ‘96, a Venezia nel 1997 e infi ne a Brera, a Milano, fi no al 2006.Direttore artistico e fondatore del Museo Ken Damy di fotografi a contemporanea dal 1974 (già Diaframma Brescia - Ken Damy Photogallery), ideatore e direttore artistico della Biennale Internazionale di fotografi a di Brescia (anteprima 2002).Fotografo e grafi co professionista specializzato in foto-grafi a d’arte per molti anni, si dedica dal 1990 solo alla fotografi a di ricerca, con particolare interesse per il nudo; lavora indistintamente a colori e in bianco e nero. Ha pubblicato più di venti libri e ha esposto in nume-rose gallerie italiane e straniere, in mostre personali e collettive. Ha presentato e organizzato criticamente più di cinquecento mostre di autori di valore interna-zionale.Ha collaborato per più di quindici anni con le riviste Zoom e Progresso Fotografi co.Ultimamente è impegnato nella didattica, organizzan-do seminari di nudo, ritratto, architettura e fotografi a di ricerca sperimentale.Ha realizzato più di trenta reportage prevalentemente a colori dedicati a: Vietnam, Cambogia, Messico, India, Cuba, Guatemala, Tibet, Marocco, Tunisia, Stati Uniti, Egitto, Nepal, Eritrea, che saranno raccolti e pubblicati in un libro dal titolo In qualche parte del mondo.

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Perù

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Cuba 1996

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Cuba

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Lago Titicaca, Perù

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MARIO GIACOMELLI

Mario Giacomelli è riconosciuto come uno dei più im-portanti protagonisti della fotografi a del ‘900.Nasce nel 1925 a Senigallia (AN).Nel 1934 inizia a dipingere e scrive poesie.Nel 1938 lavora come apprendista da un tipografo e in seguito diventerà il proprietario della tipografi a.Nel 1946, dopo la guerra, ricomincia a dipingere.Nel 1954 inizia a fotografare usando una Comet e installa il suo laboratorio per la stampa in bianco e nero. Nel ‘55 inizia il lavoro “Verrà la morte e avrà i tuoi occhi” e invia alcune immagini all’esposizione di Castelfranco Veneto e ottiene il primo premio venendo defi nito “Il nuovo uomo della fotografi a”.Nello stesso anno inizia una serie di fotografi e dal tema “Presa di coscienza della natura”.Nel ‘56 si unisce al circolo fotografi co “La Bussola” e nel 1957 soggiorna per qualche tempo a Scanno, un piccolo paese dell’Abruzzo, e fotografa la gente del paese, questa serie di fotografi e è diventata uno dei suoi lavori più conosciuti.Nel 1958 lavora al tema degli “Zingari”. Nel 1960 Lamberto Vitali lo presenta alla Triennale di Milano, inizia il lavoro “Un uomo, una donna, un amore”.Nel 1961 realizza le fotografi e di “Mattatoio”. Nel 1962 inizia il lavoro “Io non ho mani che mi acca-rezzino il viso”. Nel 1964 il Moma di New York acqui-sisce alcune sue fotografi e. Inizia il lavoro “La Buona Terra”.Dal ’67 al ’69 fa delle ricerche su “Taglio dell’albero”. Nel 1971 lavora a “Spoon river anthology”.Nel ’82 la Fabbri Editori pubblica una sua monografi a nella collezione “I Grandi fotografi ”.Muore nel 2000 a Senigallia.

Il mare dei miei racconti

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Il mare dei miei racconti

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17Islanda

MARIO VIDOR

Mario Vidor nasce nel 1948 a Farra di Soligo. Spinto da svariati interessi creativi, dopo essersi impe-gnato per qualche tempo nell’arte pittorica, si è cimen-tato nella fotografi a a partire dalla metà degli anni ottanta. Interessandosi, soprattutto inizialmente, alla ripresa paesaggistica, nel 1992 con il libro “Semplice-mente Italia”, un’opera dedicata al bel paese in tutte le sue sfumature, vince il Premio Bancarella a Pontremoli.Da quel momento seguiranno altri riconoscimenti, e i più importanti tra questi saranno il Premio “Carlo Goldoni” (1996) per la miglior fotografi a Veneta, il premio “Territorio Odissea 2000” a Macerata (1998) per il controverso libro “Le torri di Babele”, e il premio nella categoria “Fotografi a Creativa”, conferitogli a Orvieto nel marzo 2002 per il libro “Pagine Bianche”. La sua ricerca negli anni si è comunque ampliata ed evoluta, sviluppando una particolare attenzione per il linguaggio del corpo umano.Attraverso l’utilizzo del bianco e nero, di giochi di luci e ombre e di simmetrie compositive, ne ha studiato ed evidenziato i contorni e le forme, privilegiando maggiormente il legame tra uomo e donna, come accade nel libro “Double” (2004).Numerose sono state inoltre le sue mostre personali (oltre 250) in svariate città italiane ed estere; in parti-colare Frame O’ Rama, New York (USA); Bauhaus, Manheim (D); Il Diaframma e Sicof Cultura, Milano (I); musei croati di Labin, Fiume, Buzet, Rovigno e Zagabria; Fondazione Querini Stampalia, Venezia (I); Centro Internazionale di Arte Contemporanea, Pechino (CINA); Museo di Wagner, Bayreuth (D); musei ucraini di Vinnitsya, Tulchyn, Ladyzhyn; Istituto di Arte e Design Charles Scott Gallery Emilicars, Vancouver (CA) e ad Arles (F) in occasione del Mois de la Photo-graphie Galerie du Crédit Mutuel.Attualmente svariati sono i musei, sia in Italia che all’estero, che espongono permanentemente le sue opere.

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Islanda

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Islanda

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Islanda

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Lago di Bolsena

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Islanda

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Islanda

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FRANCO FONTANA

Franco Fontana è nato a Modena nel 1933.Negli anni ‘60 ha esordito come fotografo e negli anni ‘70 ha imposto al mondo della fotografi a di ricerca la sua personale visione del paesaggio.Il paesaggio di Fontana, urbano o naturale, è carico di valenze cromatiche intense, grazie all’uso di focali lun-ghe e sapienti saturazioni, e si trasforma in una sorta di segno grafi co quasi astratto, modulato in strisce di co-lori intensi; negli ultimi anni, il paesaggio viene anche manipolato ricorrendo alla tecnologia digitale.Nel 1976 l’artista ha tenuto la sua prima mostra impor-tante presso l’Istituto di Storia dell’Arte dell’Università di Parma e ha esposto anche a Brescia presso l’Aab, sede del Collettivo Fotografi da cui nascerà la Ken Damy Photogallery e in seguito il Museo Ken Damy di fotografi a contemporanea.Negli anni ‘80 ha presentato vari lavori nelle gallerie e istituzioni di tutto il mondo: “Paesaggio Urbano”, “Pre-senza assenza”, “Piscine”.Nel 1990 ha esposto “Il dare e l’avere” al Museo Ken Damy di fotografi a contemporanea. Nel 2006 ha presentato un’antologica (dal 1961 a oggi) al Museo Ken Damy e il lavoro “Asfalti” al Ken Damy Fine Art.Franco Fontana è uno tra i grandi fotografi italiani più conosciuti, ha esposto nei più rilevanti musei di tutto il mondo e ha partecipato a centinaia di mostre riceven-do decine di premi internazionali. Ha pubblicato numerosi libri, da “Skyline” del 1978 a “Franco Fontana - Retrospettiva” del 2003.Ha collaborato con grandi aziende per campagne pubblicitarie e le sue immagini sono state pubblicate da importanti giornali e riviste. Ha svolto e continua a svolgere un’intensa attività di-dattica, tenendo conferenze, workshop e avendo la di-rezione di numerosi eventi fotografi ci, tra cui il Toscana Foto Festival.

Comacchio

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Mare del nord

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Sunset, Mediterraneo, Italia

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Emilia, landscape

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Puglia, Baia delle Zagare

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31Islanda

MARCO PAOLUZZO

Marco Paoluzzo nasce a Biel, in Svizzera, nel 1949.Tra il 1977 e il 1980 frequenta la Scuola di Fotografi a di Vevey, nel ’81 si stabilisce nella città natale dove lavora come fotografo indipendente e dal 1982 al 1984 è di-rettore di Berner Photo-Galerie a Berna. Ha la sua prima mostra personale nel 1981 a Nidau, successivamente espone in gallerie e musei non solo in Svizzera ma in tutta Europa, Cina e Giappone.Realizza numerosi reportage di viaggio in Etiopia, Cuba, Cina, Stati Uniti e soprattutto ama il Nord Euro-pa: l’Irlanda e l’Islanda, paesi in cui torna molte volte. I suoi reportage sono stati quasi tutti pubblicati. Il pri-mo “Island” è del 1995 ne seguono oltre diciassette. Le sue fotografi e fanno parte delle collezioni di musei e gallerie svizzere ed estere.

32 Islanda

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Progetto grafi co e impaginazione: ap&b - MilanoRealizzazione: ap&b - Milano

Fotolito e stampa: La Serigrafi ca srl - Buccinasco (Milano)Monografi a fuori commercio edita da Amiacque srl nel novembre 2010

Tiratura: 2.000 copie

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