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PROGAMMA ELETTORALE Più Castiglione Candidato sindaco Francesca Porfiri

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PROGAMMA ELETTORALE

Più Castiglione

Candidato sindaco Francesca Porfiri

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Programma amministrativo Più Castiglione – Francesca Porfiri Sindaco

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Dopo aver ascoltato persone, associazioni ed esperti abbiamo elaborato una sintesi delle esigenze raccolte

sul territorio. Il lavoro da fare è tanto e l'obbiettivo che ci poniamo è molto alto. Ci arriveremo un passo alla

volta, mettendo in campo piccole e grandi azioni.

“Il governo urbano è un compito complesso. Le decisioni del presente determinano il futuro delle prossime

generazioni. Per questo le città hanno un’importanza strategica politica e culturale e poiché, da sempre,

rappresentano il luogo dell’utopia e della novità della convivenza umana, possono divenire uno spazio di

sperimentazione per trasformare paure, fratture sociali e conflitti in opportunità generative di risposte, sia

locali che globali.” (Tratto dal Documento finale “Co-Governance: Mutual responsibility in cities today”).

Avendo scelto di declinare il programma attraverso degli obiettivi strategici caratterizzati da un più, nel

presente documento è possibile rintracciare alcune azioni sotto diversi capitoli. La ripetizione è voluta in

considerazione del fatto che alcune di queste rispondono a più obiettivi. L’elenco delle azioni è stato stilato

a partire da una cadenza temporale: a breve, medio e lungo termine. Nel breve termine sono state incluse

azioni che necessitano di un tempo di attuazione contenuto (1/2 anni dalla loro attivazione); nel medio

termine sono state incluse azioni che verranno attuate nell’arco dei 5 anni di mandato; nel lungo termine

azioni avviate nel mandato ma destinate ad essere completate oltre la scadenza dello stesso.

Più ricca

Una Castiglione più ricca è una Castiglione che sappia intercettare i bandi di finanziamento per poter

realizzare progettualità che abbiamo in mente. Un’amministrazione contemporanea deve saper governare

i progetti sin dal reperimento delle risorse. Se è vero che i comuni in generale hanno sempre maggiori

difficoltà dal punto di vista economico, è pur vero che la Comunità europea, la Regione e le fondazioni

erogano molteplici finanziamenti. Scrivere i bandi e rendicontare i finanziamenti ricevuti è un’operazione

complessa che noi sapremo gestire grazie alle competenze professionali dei componenti della nostra

squadra. Sarà nostra cura sviluppare all’interno della macchina amministrativa professionalità ad hoc, che

potranno anche essere spese a livello sovraccomunale, per il reperimento delle risorse necessarie al

raggiungimento dei nostri obbiettivi.

L’Italia è uno dei paesi europei che utilizza meno e peggio i fondi messi a disposizione dall’Unione Europea

ed è proprio in quel bacino che noi vogliamo attingere fondi.

Più ricca significa anche utilizzare bene le risorse che si hanno a disposizione e soprattutto essere capaci di

mettere in campo azioni a costo zero: sono quelle basate sulle relazioni, le più importanti e quelle più difficili

da concretizzare perché passano dalla conquista della fiducia dei cittadini.

Non da ultimo significa intercettare partner pubblici, privati e del terzo settore con cui condividere la

responsabilità, anche economica, della realizzazione e gestione dei progetti.

Azioni a breve termine:

- attivare uno staff tecnico per intercettare e usufruire dei bandi di finanziamento;

- intercettare partner pubblici, privati e del terzo settore per condividere economicamente progetti e

gestione di servizi;

- non sprecare risorse;

- redigere il regolamento per il baratto amministrativo, per facilitare il pagamento di tasse locali, multe e

altri debiti contratti con il Comune;

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- proporre manifestazioni di interesse per la gestione di spazi e attrezzature pubbliche o di interesse

pubblico;

- strutturare la Castiglione Olona Servizi nella gestione e valorizzazione del marketing territoriale, i cui

proventi possano produrre azioni virtuose di recupero del patrimonio immobiliare quale fonte di

ricchezza per l’intero territorio.

Azioni a medio termine

- attivare lo strumento dei fondi immobiliari ad apporto pubblico.

Più lungimirante

Vogliamo essere una amministrazione responsabile e quindi coraggiosa e prudente nello stesso tempo, che

faccia crescere il coinvolgimento delle persone, la loro progressiva inclusione e partecipazione. Che sappia

armonizzare le legittime aspirazioni dei singoli e dei gruppi tenendo il timone ben saldo sull'interesse della

cittadinanza. Che non abbia paura di proporre un futuro diverso dalla semplice riproposizione continua del

presente. Per fare questo intendiamo mettere alla base dell’amministrare la cosa pubblica, la relazione con

i cittadini, valorizzando la partecipazione attiva degli stessi.

Azioni a breve termine:

- promuovere un patto politico partecipativo che leghi con reciproca responsabilità il corpo elettorale e

i suoi rappresentanti eletti in un rapporto continuo di verifica e progettazione;

- trovare forme, linguaggi e strumenti di facilitazione e comunicazione (piattaforme accessibili, App, patti

di comunità, consulte, comitati di quartiere, sportelli informativi (farmacia comunale, centro anziani);

- realizzazione di un’interfaccia più efficace per la riscossione dei tributi, che riduca la possibilità di errore

e la paura di confrontarsi con la pubblica amministrazione, anche attraverso l’emissione di F24

precompilati per tutti gli utenti;

- progettare in forma partecipata spazi ed eventi;

- promuovere il territorio, il suo patrimonio culturale, storico e sociale attraverso una cabina di regia che

sia chiara e capace di conferire una precisa identità (brand “Castiglione Olona”;

- realizzare un piano integrato in cui tutte le forze che fanno parte del territorio si uniscano per dare un

soffio di innovazione alla valorizzazione del territorio stesso;

Azioni a medio termine

- stendere un Regolamento per la cura e rigenerazione dei beni comuni urbani;

- istituire un Info point quale punto di incontro e di ascolto delle necessità dei cittadini, in zona facilmente

raggiungibile e centrale (Monteruzzo), che sia anche un luogo di ritrovo, un luogo dello stare, dove

informarsi, incontrarsi e chiacchierare. Questo spazio può contribuire al presidio della struttura al di

fuori degli orari della COS.

Azioni a lungo termine

- dare un futuro al centro storico conferendogli il titolo della “città dei giovani”.

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Più attenta

Una società attenta ai bisogni dei suoi cittadini, capace di ascoltarne e interpretarne i bisogni è senza

dubbio una città che si interroga sull'idea e sull'applicazione del concetto di welfare. Cosa significa welfare?

Lo si può intendere nella sua accezione ampia e generale di benessere, di stare bene, per questo motivo

esso è di tutti e ci riguarda tutti. Il welfare non è al servizio di una sola fascia di popolazione limitata, è

qualcosa che appartiene ad ogni cittadino e spetta dunque ad ogni cittadino il dovere di costruirlo e il diritto

di fruirne. Se usciamo dalla logica individuale, il Welfare indica il benessere sociale che si misura in termini

di qualità della vita e della convivenza sociale di tutte le componenti di una comunità di persone.

La tutela delle fasce deboli è quindi soltanto una parte del welfare, il cui fine fondamentale è invece di

valutare l’insieme dei rapporti e la qualità dei processi di integrazione sociale che riguardano tutti i cittadini:

esercizio dei diritti civili e sociali, giustizia sociale, parità delle opportunità, consistenza e qualità delle

relazioni tra le persone, i gruppi sociali e le generazioni, valorizzazione delle risorse dei singoli cittadini.

Noi siamo quindi alla ricerca di una nuova strategia di intervento, che non ricada solo nell’ambito della

risposta al bisogno nella sua fase di emergenza, ma che miri a disegnare un ambiente sociale positivo quale

prima arma di prevenzione del disagio.

Si rileva infatti a tutt’oggi un impoverimento della vita di comunità, in cui prevale la richiesta di servizi e/o

contributi da parte degli utenti/cittadini, che risultano però puntuali e isolati: a fronte di un contatto nella

fase di emergenza deve a nostro avviso far seguito un’azione di mantenimento della relazione che sia

capace di trasmettere un progetto di vita e non in ottica puramente assistenziale tra l’ente e l’utente o il suo

nucleo familiare di riferimento. Non intendiamo a tal proposito favorire una prospettiva puramente

assistenziale, bensì lavorare sul consolidamento della relazione con scopo di monitoraggio della situazione

oggetto dell’intervento e di consolidamento del legame comunitario. Poi ci sono anche persone che neppure

arrivano a chiedere inoltrandosi in situazioni di disagio da cui è difficile poi uscire.

Una scelta importante, come risposta a questo impoverimento della vita relazionale, è quella di lavorare

alla generazione di spazi di aggregazione e urbani qualificanti, in grado di accogliere e sostenere le relazioni

sociali e le iterazioni informali tra le diverse componenti della comunità: bambini, giovani, adulti, anziani.

Spazi accessibili a tutti e forieri di positività per tutti, sia per coloro che si trovano in stato di fragilità sia per

coloro che invece potrebbero aiutare queste fragilità o semplicemente potrebbero costituire elemento

trainante verso un processo migliorativo. Valorizzazione che si rintraccia nel più viva, più accogliente, più

curata.

In questa ottica vogliamo valorizzare l’offerta dei servizi pubblici al di fuori delle competenze istituzionali

dell’ente. Si considera a questo proposito buona prassi ed elemento qualificante per i servizi sociali anche

lo spostamento di alcuni di essi in uno spazio neutro per toglierli dal contenitore identificato come

“assistenza” dell’ufficio comunale e portarli più vicino ad un contesto quotidiano.

Per questo occorre cominciare con un'analisi dei bisogni, che però sia fatta a partire, appunto, da ciò che

già esiste e dal patrimonio di conoscenza esistente, valorizzando le risorse già in gioco. In un secondo

momento occorrerà poi mettere in moto progetti di ricerca-azione per individuazione dei nuovi bisogni e di

nuovi strumenti per rispondervi.

L'attenzione all'individuazione dei bisogni dovrà essere continua e trasversale all'operatività del breve, del

medio e del lungo termine, attraverso la costruzione di tavoli di lavoro che coinvolgano degli osservatori

del territorio anche tramite l'attivazione di progetti all'avanguardia di welfare di comunità. La

partecipazione condivisa nella fase di individuazione dei bisogni avrà il valore di ricostruire il tessuto

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comunitario, sulla scia di esperienze di altri territori. In questo modo la collaborazione orizzontale tra

cittadini costruirà la rete e quella verticale con le istituzioni avvierà la fase di attivazione delle

professionalità e dei servizi.

Nondimeno, al lavoro sul territorio della città, si deve aggiungere il lavoro in concertazione con i comuni

limitrofi, nell'ottica di ottimizzazione delle risorse e dei progetti all'interno del piano di zona.

Siamo certi che il rafforzamento di questo tipo di capitale, che qualcuno definisce civico, sia innanzitutto

una pre-condizione per crescere e, conseguentemente, per sviluppare un sistema territoriale, caratterizzato

dalla creazione di “reti” e di legami aperti ed “inclusivi” e attenti alla dimensione personale e locale.

Una tematica a cui l’amministrazione comunale non può sottrarsi è quella del gioco d’azzardo che da

compulsivo sovente degenera in dipendenza patologica, avendo la responsabilità di limitare gli effetti

pregiudizievoli per la salute pubblica, risparmio familiare, serenità domestica, sicurezza urbana, decoro.

Uno dei progetti più importanti per dare risposte alla fragilità è senz’altro quello del cohousing

(coabitazione) sociale, da inserire all’interno della ex scuola Mazzini. Il progetto, rivolto a persone adulte

con disabilità, anziani soli o in coppia, persone singole e famiglie con difficoltà economica, nasce per

rispondere a diversi bisogni trasversali, di natura abitativa, sociale, relazionale ed economica, presenti in

ambito comunale.

Il progetto si pone come obiettivi il miglioramento della qualità di vita, la riduzione della marginalizzazione

sociale di cittadini fragili, la diminuzione dei costi pubblici a carico della comunità locale, evitando o

posticipando l’istituzionalizzazione di persone anziane e/o disabili, l’uscita dal percorso assistenziale di

famiglie con fragilità.

Il valore aggiunto di tale iniziativa sono le attività di mutuo aiuto e di messa a disposizione delle competenze

di ciascuno in una logica di reciprocità, oltre alla condivisione di beni e servizi (es. trasporto, spesa, ecc.).

Azioni a breve termine:

- analisi dell'esistente e delle risorse (soprattutto umane) impiegate per coinvolgerle nel processo di

analisi dei bisogni del territorio (assistenti sociali, piano di zona, associazioni es. Caritas);

- stesura e approvazione di un Regolamento sul contrasto all’azzardo;

- promozione di iniziative di informazione e di educazione rispetto al tema dell’azzardo, coinvolgendo le

associazioni e la scuola;

- riapertura ambulatorio infermieristico presente al centro anziani, per iniezioni, piccole medicazioni;

- sostegno alla riapertura ambulatorio medico a Gornate Superiore;

- attivazione di un servizio di consegna a domicilio dei farmaci rivolto ad anziani non autosufficienti e

privi di aiuto familiare;

- attivazione di un servizio di consegna a domicilio della spesa rivolto ad anziani non autosufficienti e

privi di aiuto familiare, in collaborazione con le strutture per disabili presenti sul territorio;

- inserimento di uno Sportello informativo sociale ad ampio spettro esterno all’edificio municipale, in

quanto quest’ultimo risulta fortemente identificato con la funzione assistenziale, a favore di spazi

riconosciuti più accoglienti e neutri quali la farmacia comunale e/o il centro anziani.

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Azioni a medio termine

- Coinvolgimento del privato sociale e di esperti della cooperazione sociale per introdurre sul territorio

elementi di animazione territoriale, quali progetti educativi e ricreativi rivolti alla fascia adolescenziale

e giovanile e progetti di attivazione di welfare di comunità.

- Valutare l’adesione a progetti attivi sul territorio in linea con il piano di zona (es. piattaforma on line di

accesso ai servizi)

- Istituzione di un tavolo di confronto tra educatori, operatori sociali e attori di animazione territoriale

(associazioni sportive, associazioni culturali, Caritas ) in collaborazione con il privato sociale per la

condivisione dei bisogni rilevati e la strutturazione di interventi

Azioni a lungo termine

- riqualificazione dello stabile della ex scuola Mazzini per l’inserimento di un cohousing sociale, in

partenariato, con spazi di interesse pubblico aperti alla cittadinanza (sala polivalente) e servizi di

medicina generale; vista la natura complessa del progetto, lo stesso richiede una progettazione a sé con

tempistiche proprie di divisione di obiettivi a breve, medio e lungo periodo.

Più produttiva

Una Castiglione Olona più produttiva è una città fiera e consapevole delle sue molteplici vocazioni: la sua

storia artigianale e manifatturiera, la sua anima commerciale e il suo potenziale turistico.

Occorre coinvolgere gli attori già presenti per sostenere la ricchezza esistente e al tempo stesso investire in

nuovi progetti che possano offrire un nuovo respiro alla città.

Vediamo in particolare nel nostro borgo antico un centro in cui le vocazioni si possono incontrare e far

fiorire.

La sua vicinanza con la storica Mazzucchelli e con una delle zone industriali della città suggerisce l'idea di

attivare un percorso formativo dalla materna fino agli Istituti Tecnici Superiori, aprendo un distaccamento

in loco e attivando laboratori gestiti in coworking (condivisione di un ambiente di lavoro), sul modello dei

faber lab e delle falegnamerie sociali, definibili come palestre per inventori, piccole botteghe che

producono oggetti grazie anche alle nuove tecnologie digitali. Il mercato di impiego dei prodotti potrebbe

essere quello della pubblica amministrazione, in quanto soggetto attento ed interessato ad investire in un

progetto sociale. Questo anche nel segno della valorizzazione di un percorso educativo 0-20. Nel breve

termine occorrerà iniziare a dotare l'area di copertura wifi gratuita, requisito essenziale per qualsiasi attività

produttiva e forte attrazione per l'utenza.

Riguardo l'anima commerciale, occorrerà reinventare fin da subito l'evento della Fiera del Cardinale,

sostituendolo con degli appuntamenti tematici, dilatati sul fine settimana, dall'organizzazione più

complessa, ma anche capaci di maggiore attrattività. Questo potrebbe essere da stimolo per l’inserimento

di temporary shop (negozi temporanei) ed eventi dedicati, attraverso anche il coinvolgimento delle attività

commerciali presenti sul territorio. Il centro storico, per la sua natura urbanistica, si presta alla realizzazione

di un “centro commerciale naturale” che privilegi il commercio di vicinato rispetto alla grande

distribuzione. Quest’ultimo aspetto interessa anche l’asse della statale varesina che necessita di innalzare

la qualità urbana e l’accessibilità (sia ciclopedonale che automobilistica, quest’ultima con la

razionalizzazione delle aree di sosta). La sostenibilità economica di tale approccio è data da un lato dal

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potenziamento dell’attrattività turistica e dall’altro dalla politica abitativa di attrarre nuovi residenti

all’interno del tessuto esistente. Tali azioni sono infatti funzionali alla creazione di un bacino di utenza

capace di sostenere il commercio. La certificazione di Città Slow si inserisce in questo contesto come valore

aggiuntivo di promozione di buone pratiche legate alla sostenibilità e alla qualità. Accanto agli eventi già in

essere, da sostenere, il Borgo sarà palcoscenico perfetto per un evento annuale di spessore culturale e di

un evento dedicato al benessere della persona.

Infine, in una progettazione di più lungo termine e a seguito di un'analisi delle necessità di consumo dei

cittadini, sarebbe auspicabile attivare un mercato contadino e un punto per la vendita di beni di prima

necessità, anche attingendo alle esperienze dei gruppi di acquisto presenti sul territorio e a piattaforme e

progetti di promozione di prodotti a chilometro zero, in modo da incentivare l'indotto locale. Dovranno

essere privilegiati esercizi commerciali improntati alla sostenibilità anche nell’ottica della riduzione dei

rifiuti alla fonte (negozi di sfusi).

L'ultima vocazione, quella turistica, è un potenziale ancora da esplorare in maniera efficace. Sarà di

fondamentale importanza lavorare per un coordinamento immediato dei diversi poli museali, di modo tale

che il turista, ma anche il cittadino castiglionese, possano fruire delle bellezze della città all'interno di un

sistema coerente ed organizzato, in grado di valorizzare davvero il patrimonio. Esso, infatti, dovrà essere

promosso tanto verso l'esterno, quanto verso gli abitanti stessi, che dovranno essere i primi ad amare e

curare le bellezze del proprio territorio.

Occorre proporsi con un progetto più lungimirante, sul quale, però, è necessario attivarsi nel breve termine,

ampliare il bacino dei turisti, aprendolo a diverse tipologie di turismo: camperisti, motociclisti, amanti del

turismo lento, amanti del turismo storico artistico, amanti del turismo ambientale, quelli interessati al

settore sportivo. Il turismo sportivo, con particolare focus su quello ciclo pedonale, particolarmente adatto

al nostro territorio, sarà infatti uno dei settori trainanti dell'economia del territorio, secondo le analisi della

Camera di Commercio e di un importante studio condotto recentemente sulla Provincia di Varese. Sarà

dunque il terreno più battuto per il rilancio del nostro territorio e la nostra città, attraversata dalla

ciclopedonale dell’Olona e dalla via Francisca – antico tracciato romano longobardo che da Costanza arriva

fino a Pavia, per poi collegarsi con la via Francigena -, non può restare indietro. Non dovrà poi essere

trascurato l’impegno a porsi come meta attrattiva per i circuiti turistici già esistenti ed oggi solo lambiti dal

territorio cittadino, proponendo Castiglione Olona come “la Toscana a mezz’ora da Milano”. L’offerta

turistica andrà articolata anche sull’arco temporale del fine settimana, per sfruttare a pieno le potenzialità

del territorio e soprattutto per avere una ricaduta economica sul sistema produttivo locale. Accanto ad una

cultura del benessere della persona, legata al turismo sportivo, è fondamentale ricordare ai castiglionesi la

bellezza di essere un punto di approdo di uno dei cammini più belli d'Italia.

L'accoglienza dei viandanti e dei camminatori è una dimensione umana di apertura all'altro che viene a

visitare e scoprire qualcosa di nostro, così come ben si sperimenta percorrendo i cammini più famosi come

la via Francigena e il Cammino di Santiago, dove ogni abitante di ogni piccolo paesino augura buon

cammino ai viandanti che incrocia. In questo la cittadinanza sarà parte attiva, coinvolta nel processo di

scoperta e apertura della propria terra. L'accoglienza è naturalmente anche un'enorme opportunità di

sviluppo economico. Sarà cura incentivare la nascita e il sostegno dell'indotto dell'accoglienza, che richiede

strutture ricettive diffuse, luoghi in cui ristorarsi e un agevole accesso al patrimonio artistico e culturale.

Le guide della via Francisca, sulle quali si lavorerà per essere presenti, dovranno descrivere Castiglione

come una città in grado di accogliere e narrare le sue bellezze.

Qui si apre la possibilità di creare una rete con attività agricole che non si collocano all’interno del centro

storico ma sono presenti nel territorio limitrofo.

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In generale su tutto il territorio comunale l’impegno dell’amministrazione deve essere inoltre quello di

sostenere le realtà locali, favorendo i negozi di vicinato rispetto alla grande distribuzione.

Servizi di consegna domiciliare della spesa agli anziani non autosufficienti, attingendo dagli esercizi

presenti sul territorio comunale, vanno sicuramente nel senso della valorizzazione delle realtà esistenti.

L’amministrazione dovrà inoltre farsi parte attiva nei tavoli istituzionali per il sostegno al lavoro, dialogando

con le associazioni di categoria, i sindacati, le università e gli altri enti proposti, oltre ad ascoltare le esigenze

delle realtà produttive presenti sul territorio.

Azioni a breve termine:

- riorganizzazione Fiera del Cardinale;

- ideazione di un piano di marketing che crei il brand (marchio) “Castiglione Olona” attraverso la

narrazione delle proprie specificità e qualità;

- coinvolgimento delle attività commerciali esistenti, anche attorno al brand;

- revisione contenuti sito e materiale informativo Città Slow;

- attivazione tavoli di confronto istituzionali per il sostegno al lavoro;

- ascolto realtà produttive locali;

- promozione di eventi;

- migliorare la copertura di rete internet del centro storico.

Azioni a medio termine

- implementazione albergo diffuso;

- progetto formativo legato alle aziende locali;

- immissione nel circuito turistico e commerciale di spazi pubblici per la valorizzazione degli stessi e del

progetto generale;

- promozione mercato dei prodotti locali;

- inserimento di Castiglione Olona nelle guide della via Francisca;

- realizzazione area sosta camper in zona in via Leonardo da Vinci;

- realizzazione area sosta motocicli con box attrezzati in zona Castello di Monteruzzo;

- implementazione e sostegno di attività economiche innovative come falegnameria sociale, faber lab,

spazi di coworking, apertura botteghe artigianato e arte.

Azioni a lungo termine

- stimolare l’implementazione di un centro commerciale naturale;

- sostenere l’implementazione di un Istituto Tecnico Superiore in collaborazione con le aziende locali;

- promuovere l’implementazione di residenze universitarie nei luoghi non occupati del centro storico

legate all’Università dell’Insubria;

- promuovere l’implementazione trasporto pubblico locale per il collegamento con l’università.

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Più Olona

Più Olona, perché? Più Plis, perché? Ma l'Olona non è già tutelato? Il Plis Rile Tenore Olona non garantisce

già a sufficienza la tutela della natura?

La nostra risposta è no. Nessun risultato è acquisito per sempre e poi, né l'Olona, né l'ambiente che lo

circonda possono essere considerati come oggetti fermi ed ingessati nelle tutele che già gli abbiamo

concesso. Il fiume e l'ambiente fluviale sono cose vive, che richiedono ogni giorno l'attenzione di chi gli sta

attorno. Allora, perché più Olona, perché più Plis Rile Tenore Olona?

La Castiglione Olona che conosciamo oggi è tutta protesa verso il caos della SP Varesina, che ne costituisce

la naturale appendice. La Castiglione Olona di cui tutti siamo innamorati nacque invece tutta protesa verso

le acque dell'Olona, era il fiume la sua naturale appendice. Più Olona significa rafforzare il peso che il centro

storico desideriamo che assuma nel futuro della nostra città.

Oggi l'Olona non è più quella corrente colorata e spesso maleodorante che alcuni di noi ricordano. Eppure,

ancora oggi le acque del fiume Olona si trovano in uno stato chimico ed ecologico scarso, ben distante dagli

standard europei. Più Olona significa consapevolezza che tanto è stato fatto, ma anche che tanto ancora si

deve fare, e tanto si deve spingere perché altri soggetti facciano.

L'Olona ha tante storie da raccontare. Storie di accampamenti longobardi, di monache, di macchine

idrauliche, di capitani di industria, storie di inondazioni e di ricostruzioni. Storie di colture, di vita e morte

di specie vegetali e animali. Più Olona significa promozione di un sapere diffuso su ciò che il fiume è stato

ed è, su ciò che ha portato e porta alle genti della valle. Significa anche valorizzazione dei segni di tutto ciò

che è stato, per una fruizione più consapevole di quello che oggi vediamo lungo le sponde.

L'Olona è un nastro azzurro e verde che procede senza interruzioni dalle montagne sopra Varese al centro

di Milano. Il tratto inciso che fronteggia il nostro borgo nasce alla piana di Lozza e prosegue inalterato fino

al centro di Castellanza, tutto con le stesse esigenze e con gli stessi problemi. Lungo questo nastro

verdeazzurro, scendendo dal borgo si trovano a pochi passi le gemme dei siti Unesco di Torba e Castelseprio

e del monastero di Cairate. Più Olona significa più connessione, significa impegno per la costruzione di un

peso politico più solido e possibilità di attingere a maggiori risorse.

L'Olona è anche il verde dei suoi fianchi vallivi, è la qualità dei suoi boschi, è la bellezza incontaminata delle

radure che circondano la valle. Lungo l'Olona ci sono tratti rimasti praticamente inalterati dalla preistoria

ai giorni nostri. Più Olona significa più opportunità per lo sviluppo di una rete qualificata di occasioni e di

mete per il tempo libero, da affiancare ai tesori del centro storico, per un'offerta più completa e più

accattivante.

L'Olona è poi la moltitudine di gente che nei giorni di festa affolla la pista ciclo-pedonale, è chi da sempre si

prende cura dei boschi, è chi nella natura attorno al fiume opera e ne trae fonte di reddito. l'Olona sono le

guardie ecologiche e le varie associazioni che da sempre ci richiamano alle esigenze del fiume, Più Olona

significa anche più società e più socialità, significa ascolto delle istanze di chi, senza aspettare le Istituzioni,

si è sempre impegnato per la difesa e la valorizzazione del fiume.

Fino ad oggi, se leggiamo con attenzione il nostro fiume possiamo farne cinque letture sovrapposte. La

prima lettura è quella pre-storica, quella che guarda la parte morfologica, geologica e naturalistica. Il

percorso che ci guiderà alla scoperta di questa lettura lo chiameremo, per comodità, percorso verde. La

seconda lettura che possiamo fare è quella della pagina altomedievale (percorso grigio), che si snoda fra i

siti di Torba, Castelseprio e Cairate. La terza (percorso oro) è quella delle tracce artistiche, che hanno il loro

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centro a Castiglione Olona. La quarta (percorso azzurro) è quella che ci racconta il primo sfruttamento della

forza motrice dell'acqua (siamo nel tardo cinquecento, quando nascono i mulini). La quinta (percorso

rosso) è quella dell'industrializzazione.

C’è però ancora una pagina che manca: è quella che deve essere ancora scritta, quella che è nostro obiettivo

contribuire con decisione a scrivere. Si tratta della pagina che riassume tutte le altre, e ne tramanda la

lettura alle generazioni future, per una fruizione consapevole e sostenibile delle tracce del passato,

attraverso le forme del turismo lento.

Tutto questo non è comunque possibile senza un fiume più pulito e senza un fiume più sicuro. Faremo

senz’altro nostri l’impegno a sostenere in ogni sede la causa del miglioramento dell'efficienza dei

depuratori e della razionalizzazione degli scarichi, e l’impegno quello volto al compimento delle opere

previste dalla pianificazione di bacino e volte a garantire la sicurezza idraulica delle strutture antropiche

esistenti nel fondovalle.

Azioni a breve termine:

- costruzione di un tavolo permanente con i comuni della valle, per la formulazione di una politica

unitaria in materia di sostenibilità e di formulazione dei calendari delle iniziative culturali;

- valorizzazione dell’esistente, per avvicinare le persone alla natura e alla storia della valle (con eventi e

visite assistite e animate al patrimonio naturale e artistico, agli impianti industriali superstiti e alle

installazioni abbandonate);

- ascolto di associazioni, industriali, operatori e pubbliche amministrazioni, per la composizione dei

rispettivi interessi nello scenario prefissato;

- coinvolgimento delle aziende nella promozione della propria storia industriale;

- realizzazione dei percorsi dei colori sopra citati per la fruizione della valle.

Azioni a medio termine

- avvio di studi settoriali, storico agrario forestale faunistico, o rivisitazione di quelli già esistenti, per

acquisire piena conoscenza delle potenzialità del territorio;

- avvio di un progetto di pianificazione di lungo termine, a livello di distretto, per la valutazione della

sostenibilità economica ed ambientale delle trasformazioni richieste, per il recupero delle strutture

storiche (ad esempio, dei mulini) e per la rifunzionalizzazione degli stabili industriali abbandonati per i

quali la semplice demolizione sarebbe troppo dispendiosa, il tutto secondo modalità in grado di attirare

investimenti;

- realizzazione di un bicipark nei pressi del casello per insegnare ai bambini la fruizione in sicurezza dei

boschi, all’interno di una progettualità di tipo educativo-sociale con il coinvolgimento di educatori di

strada (ciclofficina);

- valorizzazione dell’utilizzo sportivo del fiume attraverso la promozione dell’uso della canoa;

- dalla realizzazione di un primo centro di accoglienza turistica, sul territorio di Castiglione Olona, che

funga da interscambio modale (auto-bici) e da dispensatore di informazioni sulle mete e sugli eventi.

Azioni a lungo termine

- accompagnamento alla realizzazione delle prime trasformazioni (parcheggi per bici, percorsi pedonali

o cicloturistici dal fiume alle aree di interesse storico o naturale, approdi di ristoro, bici-grill o piccole

officine, strutture per il pernottamento) da realizzare nei volumi abbandonati lungo le rive del fiume;

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- inserimento del percorso dell'Olona, ormai attrezzato, nei circuiti turistici a più ampio raggio;

- progressiva animazione delle opere via via portate a compimento.

Più sostenibile

«Sostenibilità vuol dire ascoltare le ragioni della natura, le sue grandi leggi universali; permette alle culture

altre e diverse di avere le proprie nicchie, che il pensiero unico della così detta civiltà industriale e tecnocratica

occidentale cerca di cancellare; dare spazio e tempo a quei valori etici ed estetici che l’economia dominante,

che conosce il prezzo di tutto e il valore di niente, non prende in considerazione perché non quotabili in borsa

e non misurabili in termini di mercato». (Enrico Tiezzi, Nadia Marchettini, Che cos’è lo sviluppo sostenibile?)

«La comunità Europea promuoverà uno sviluppo sostenibile, armonioso ed equilibrato delle attività

economiche, un alto livello di occupazione e alto livello della sicurezza sociale, l’eguaglianza tra uomini e

donne, una crescita economica sostenibile, e non inflattiva, un alto grado di protezione e miglioramento della

qualità ambientale, la crescita degli standard e della qualità di vita, la solidarietà e la coesione sociale ed

economica...». (Trattato di Amsterdam, art. 2)

La Terra è un sistema unico e complesso, composto da numerose e differenti variabili tra loro fortemente

dipendenti. Un problema che affligge, apparentemente, un solo soggetto, in realtà fa parte ed interessa

l’intero sistema, dovendo perciò preoccupare ogni singolo individuo (È di tutti e per questo me ne prendo

cura).

La vita di ogni singolo organismo, identificabile, nel nostro caso, come cittadino o amministrazione

comunale, è parte di un meccanismo a grande scala che influenza, coinvolge e modifica il funzionamento

dell’intero sistema. È fondamentale perciò che l’azione del singolo sia da oggi rivolta alla sostenibilità e

all’agire positivo nei confronti del nostro pianeta; una sostenibilità multidisciplinare, ovvero, che coniuga

problematiche di carattere ambientale, economico e sociale.

Per questo motivo riteniamo che sviluppare progetti di sostenibilità non voglia dire solamente provvedere

a grandi investimenti e finanziamenti al fine di possedere tecnologie all’avanguardia che compensino gli

sbagli fino ad ora fatti.

Riteniamo invece che progettare la sostenibilità sia in primo luogo impegnarsi nel modificare, o meglio,

influenzare, il pensiero dei singoli cittadini, rendendoli attenti alle piccole azioni quotidiane e ponendoci

noi “futuri amministratori” da esempio. Modificare le abitudini certamente non è semplice, e nemmeno

immediato, ma è il primo passo verso la riuscita dei grandi progetti; in quanto la base culturale ne permette

la realizzazione e la persistenza nel tempo.

Siamo convinti che stimolare una maggiore partecipazione dei cittadini consentirà di individuare soluzioni

a fenomeni molto complessi e di educare gli attori a una maggiore attenzione stimolando una riflessione

individuale sulle conseguenze dei propri comportamenti e sviluppando la coscienza della dipendenza della

società dagli ecosistemi su cui poggia.

L’educazione alla sostenibilità è un processo che non può essere classificato nel breve o lungo termine ma

deve considerarsi un’azione persistente nel tempo. Proponiamo, per questo, alcune azioni divise in tre

categorie di sostenibilità, che possono essere messe in campo nel breve tempo.

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Azioni a breve termine:

- introduzione dei concetti di sostenibilità nella gestione della mensa scolastica privilegiando prodotti

locali ed/o biologici, educando le nuove generazione alla stagionalità degli alimenti e promuovendo

comportamenti sulla riduzione degli imballaggi;

- laboratori pratici per sensibilizzare al riciclo e riuso, nelle scuole ma non solo: botteghe, musei, spazi

pubblici e privati che si prestano a tale sensibilità;

- sostegno attivo all’orto scolastico e al frutteto didattico, attraverso anche il coinvolgimento di esperti

per accrescere la cultura del fare in ambito agricolo e la consapevolezza dei corretti stili di vita nella

crescita psico-fisica delle giovani generazioni, stimolando altresì lo scambio generazionale dei saperi;

- valorizzazione degli Orti urbani esistenti nel territorio comunale valorizzandone l’aspetto sociale:

promuovere appuntamenti su come coltivare e potare le piante, momenti di socialità e di condivisione

di prassi, pensando anche a forme di scambio e mercato contadino a km 0 (soprattutto nel tempo

maggio -ottobre)

- sostegno e valorizzazione ulteriore del Servizio Pedibus, anche attraverso la proposta di momenti di

consapevolezza legati al benessere psico-fisico delle giovani generazioni. Si precisa che il servizio vuol

essere un primo passo per indirizzare i bambini alla fruizione in autonomia del paese, senza essere

accompagnati dall’adulto.

Azioni a medio termine

- acquisizione di bici elettriche e auto per car-sharing;

- istituzione di una premiazione del cittadino che utilizzerà i mezzi sostenibili che saranno messi a

disposizione: nello specifico, ad ogni cittadino richiedente, il comune rilascerà una tessera sulla quale

verranno segnate le tempistiche di utilizzo dei mezzi; i tempi verranno poi tramutati in punti che

potranno essere utilizzati come sconti spesa;

- iniziative di sensibilizzazione dei commercianti alla sostenibilità: gli attori locali verranno coinvolti

all’interno di un processo che li sensibilizzerà alla riduzione dei rifiuti e dello spreco, all’utilizzo di

materiali riciclati, al riuso. Gli aderenti alle iniziative proposte verranno premiati attraverso sgravi o

certificazioni.

- istituzione di un centro del riuso;

- giardinaggio nelle aiuole comunali: con il coinvolgimento dei florovivaisti locali, il comune offrirà la

possibilità di attivare corsi di giardinaggio che avranno l’obiettivo finale di rendere più bella la città,

decorando ogni spazio verde con fantasia, al fine di sviluppare la sensibilità per gli spazi pubblici e

anche il reinserimento nel mondo del lavoro;

- interventi di rimozione dell’asfalto ove non funzionale alla sicurezza del traffico veicolare e pedonale;

- promuovere la piantumazione di piante pollinifere e nettarifere nei nostri boschi: azioni capaci di

coinvolgere l’intera cittadinanza in eventi o comportamenti individuali, allo scopo di piantare alberi o

piante pollinifere e nettarifere, partecipando anche ad iniziative già esistenti come il progetto apeRTO,

con il risultato di acquisire anche un aspetto colorato e fiorito.

Azioni a lungo termine

- miglioramento dell’efficienza energetica del patrimonio pubblico, dando seguito agli impegni già

sottoscritti in passato dalle Amministrazioni Comunali di Castiglione Olona con l’adesione al Patto dei

Sindaci e la formulazione del Piano di Azione per l’Energia Sostenibile, promuovendo e proponendo

iniziative analoghe anche per le proprietà private.

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Più viva

Una città più viva è decisamente anche una città più bella ma soprattutto più sicura, perché dove ci sono

eventi circolano molte persone e dove ci sono persone e gli spazi sono meglio vissuti, utilizzati si rischia

molto meno che gli stessi finiscano abbandonati, degradati e di conseguenza insicuri.

Castiglione è una città che merita un’amministrazione attenta, coinvolta seriamente a promuovere cultura,

arte, occasioni di incontro che coinvolgano sempre più i cittadini ma non solo, che siano di stimolo e

richiamo anche per chi ci vive accanto e per i turisti.

Partiamo da un passato prestigioso, dove una persona colta, influente, illuminata e sognatrice ha avuto il

coraggio di pensare in grande per il suo paese e ne ha fatto la prima città “ideale”: abbiamo bisogno di

ritrovare quello stesso coraggio per pensare ad una Castiglione più viva, con eventi all’altezza della sua

storia.

Siamo stati negli anni ‘70 precursori di un utilizzo creativo del nostro centro storico con la “Fiera del

Cardinale”, nel corso degli anni molti altri mercatini simili sono nati e cresciuti in provincia e noi piano piano

abbiamo perso smalto ed attrattiva, perché allora non ripensare al mercatino in chiave diversa, magari un

mercatino mensile “tematico”, ogni stagione ha i suoi frutti, ha le proprie specificità approfittiamone per

rilanciare coinvolgendo produttori locali, artigiani e cittadini “creativi”.

Abbiamo piazze e cortili da recuperare, da riscoprire, da reinventare ed aprire con eventi più frequenti e non

solo una volta all’anno, in collaborazione con le tante associazioni attive sul territorio, valorizzando come

amministrazione le specificità e le eccellenze in molti ambiti di cui disponiamo.

Abbiamo una meravigliosa realtà come il Castello del Monteruzzo con ampi spazi aperti, con un anfiteatro

naturale e allora perché non pensare di portare più musica a Castiglione, magari una 2 giorni estiva in

collaborazione con promoter che ci inseriscano nei circuiti di artisti italiani e non solo, la musica dal vivo, la

buona musica per avvicinare i giovani, per ritrovare anche gli adulti ed i meno giovani In collaborazione con

le realtà e i progetti culturali attivi sul territorio, da valorizzare e supportare come eccellenze locali;

Ma anche la piazza del centro storico utilizzando il dislivello dato dalla gradonata esistente per creare un

palco fisso che accolga piccoli gruppi che vogliono farsi conoscere, artisti singoli che riempiano di note le

serate estive. Un piccolo palco da cui possano anche partire proposte di lettura, di poesia con temi dedicati

a piccoli ascoltatori e futuri lettori ma anche a lettori già appassionati che hanno voglia di passare una

serata diversa, in compagnia, animando e rendendo vivo un borgo che merita più vita.

E poi lo sport che praticamente a costo zero potrebbe attraverso le varie associazioni sportive animare le

nostre strade, i nostri parchi con attività adatte ad ogni fascia d’età. Per castiglionesi più vivi e vitali, più

coinvolti e partecipativi, perché ci sono molti modi per essere una città più viva: dai gruppi di cammino, alla

ginnastica dolce all’aperto nel verde, ai tornei.

E non possiamo dimenticare l’arte legata al nostro territorio creando sinergie tra i nostri musei, creando

eventi e percorsi comuni, per adulti e piccini, che avvicinino chi vive a Castiglione oltre ai turisti ad un

patrimonio unico e troppo spesso “sottovalutato” se non addirittura pressoché dimenticato.

Azioni a breve termine:

- incentivare l’utilizzo ludico-ricreativo ed economico dei boschi per disincentivare usi scorretti o illegali

(droga, moto…);

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- riorganizzare la Fiera del Cardinale;

- coinvolgere i proprietari delle corti private per la realizzazione di eventi e installazioni;

- organizzare gruppi di cammino per fasce di età in collaborazione con le associazioni sportive e il servizio

della medicina sportiva dell'ATS dell'Insubria per la promozione di corretti stili di vita;

- coinvolgere le associazioni sportive, culturali e musicali nell’animazione di strade, piazze e aree verdi

pubbliche.

Azioni a medio termine

- valorizzare l’anfiteatro naturale del Monteruzzo come luogo per eventi;

- organizzare eventi programmati che coinvolgano gli spazi pubblici e semipubblici esistenti.

Azioni a lungo termine

- riqualificare lo stabile dell’ex cinema di via Mazzini per la realizzazione di uno spazio per musica e

spettacoli, con annesse sale prova.

Più divertente

Una città più divertente è una città che sappia reinventare gli spazi in chiave ludica. Capace di proporre

habitat quotidiani più belli e vitali, non solo in occasione di eventi e manifestazioni ma anche nella vita di

tutti i giorni. Divertire significa andare altrove, in un'altra direzione. Ovvero uscire dagli schemi per fare

qualcosa di diverso dal solito, che però, come fine ultimo, ci faccia stare bene, ci faccia, appunto, divertire.

Una Castiglione più divertente è una città che richiama i suoi cittadini a riappropriarsi dei suoi luoghi per

reinventarli e farli propri. Dei luoghi a misura di individuo, nei quali ci si possa riconoscere, ai quali si possa

offrire molto e ricevere altrettanto in cambio.

Una Castiglione più divertente è una città che si rende conto della bellezza naturale e artistica del territorio,

una città i cui cittadini vivono questa ricchezza come un'enorme fortuna ma anche come una responsabilità

di cura.

Una bellezza che si fa attore in tutte le progettazioni, diventa protagonista tanto nella quotidianità quanto

in occasione di eventi e manifestazioni. Momenti e luoghi che siano orgoglio e fonte di ricchezza per i

cittadini e, al tempo stesso, occasioni di condivisione con gli abitanti dei paesi e delle città che ci

circondano.

Una Castiglione più divertente è una città in grado di cogliere le potenzialità anche dei luoghi più nascosti e

sottovalutati. Piazze, strade e laboratori nascosti in spazi aperti ed edifici abbandonati, che aspettano che

qualcuno vada ad animarli.

L'amministrazione e i cittadini sono chiamati a collaborare in processi di sviluppo condiviso che partano

proprio dai desideri della cittadinanza, per rafforzare il sentimento di appartenenza e di affezione ai luoghi.

Per giocare non servono molte cose o grandi investimenti. Spesso basta spremere le meningi e usare la

fantasia per adattarsi al proprio ambiente ed essere felici. Un approccio ludico si sposa perfettamente con

un approccio low cost (a basso costo) che sappia stupire e divertire cittadini di tutte le età.

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Azioni a breve termine:

- proposte di nuovo arredo urbano;

- promozione della street art (arte di strada): anche attraverso il coinvolgimento dei licei artistici del

territorio, a cui saranno affidati luoghi oggi marginali e con poco carattere, al fine di rinnovarli con la

bellezza dell’arte;

- autocostruzione con i cittadini di arredi e attrezzature (ad esempio per la realizzazione di un’area cani,

di un parco presso la scuola materna, o per arricchire il “Bosco del domani”).

Azioni a medio termine

- promozione di case sull’albero e tende appese per la fruizione delle aree naturali;

- realizzazione di uno scivolo che unisce il Castello di Monteruzzo alla Corte del Doro.

Più biblioteca

La biblioteca è una risorsa fondamentale per il percorso formativo e per l'aggregazione dei cittadini di

Castiglione Olona e dei comuni limitrofi. La nostra biblioteca si colloca in un contesto interessante che è

quello del Castello di Monteruzzo, avvolta da un’area verde attrattiva e di pregio naturalistico che per noi

deve costituire una naturale estensione della biblioteca stessa. La struttura che la accoglie è molto ampia,

dotata di molteplici spazi, che necessitano però di una rifunzionalizzazione.

Abbiamo deciso di concretizzare il sogno dell'approfondimento culturale-formativo e della generazione di

relazioni, attraverso una progettazione condivisa con i giovani che parte dalla funzione e coinvolge l’intera

struttura della biblioteca. Il termine "biblioteca", per noi, non può essere letto solamente come "luogo dove

riporre dei libri", ma...

Biblioteca, per noi, deve essere:

1) PIU' APERTA

a) In senso stretto, per quanto riguarda i giorni della settimana e gli orari di apertura. La biblioteca è anche

e soprattutto il luogo dello studio individuale, il luogo dove ci si siede, si analizza, si sottolinea, si

schematizza, si ripete. I giovani castiglionesi (e non) dovranno poter studiare in un luogo che avrà orari più

flessibili ed estesi, fino ad avere aperture serali più adeguate alle loro esigenze formative.

b) In senso ampio, per quanto riguarda la relazione tra i giovani cittadini coinvolgendo anche i Comuni

limitrofi. La Biblioteca di Castiglione Olona dovrà poter essere un punto di riferimento per i ragazzi dell'area

Seprio-Olona, spesso indirizzati in altre località che impongono spostamenti non agevoli.

2) PIU' FUNZIONALIZZATA

Il Castello di Monteruzzo, struttura ospitante della biblioteca, ha al suo interno molteplici sale che si

dispongono su tre piani (solo due, attualmente, utilizzati). Ogni sala potrà avere la sua funzione, con:

- Spazi dedicati allo studio individuale

- Spazi dedicati allo studio di gruppo

- Spazi dedicati alla disposizione dei libri e dvd da prendere in prestito

- Spazi dedicati alle esigenze dei più piccoli

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- Spazi dedicati all'apprendimento multimediale

- Spazi dedicati, anche, al riposo ed alla pausa caffè per rigenerarsi dopo un'intensa attività di studio (es.

emeroteca, angolo ricreativo)

- Spazi per attività laboratoriali;

- Sedi per le associazioni in modo che possano contribuire a rendere viva e disponibile la struttura anche

ampliandone gli orari di utilizzo.

- Spazi per i corsi, promossi anche grazie al contributo delle associazioni;

- Spazi per appuntamenti culturali.

3) PIU' MULTIMEDIALE

Una biblioteca moderna dispone anche, e soprattutto, di strumenti multimediali adatti per

l'approfondimento, l'apprendimento e l'informazione. Per queste ragioni, la biblioteca sarà dotata di wi-fi

per essere sempre connessi, PC per essere sempre informati, lavagne multimediali per comprendere meglio

i contenuti.

4) PIU' AGGREGATIVA

Dove c'è cultura, c'è confronto. Dove c'è confronto, c'è relazione. Dove c'è relazione, c'è aggregazione. Noi

pensiamo che la biblioteca potrà diventare il luogo aggregativo per eccellenza, luogo in cui ritrovarsi per

rendere più piacevole e divertente la propria attività di studio e non; proprio per questo abbiamo pensato

alla costituzione di spazi dedicati al riposo ed alla pausa caffè.

5) PIU' VIVA

Dove, invece, c'è aggregazione, c'è soprattutto vita e movimento: la biblioteca dovrà essere centro di

conferenze, incontri, dibattiti, corsi. Abbiamo pensato di coinvolgere, nella gestione di questa "vita", alcune

associazioni del territorio con cui ci siamo confrontati e che si sono, sin da subito, rese disponibili. Tale

disponibilità si esprime nella collaborazione per le aperture che oggi vengono considerate "straordinarie"

e nella realizzazione di eventi. Per co-gestire una biblioteca "più viva" serve anche una base organizzativa;

proprio per questo, riteniamo che buona parte della biblioteca potrà essere utilizzata da quelle realtà

associative che avranno voglia di spendersi in questo progetto. Per rafforzare il senso di appartenenza al

progetto e facilitare l’utilizzo pensiamo che le associazioni possano trovare la propria sede all’interno della

struttura.

Come si realizza tutto questo? La biblioteca è già attrezzata per la sua funzione, gli interventi che abbiamo

in mente sono più organizzativi e gestionali e nello specifico:

Azioni a breve termine:

- riorganizzazione spaziale interna, utilizzando anche altri spazi rispetto agli attuali o semplicemente

definendo delle funzioni specifiche, anche attraverso l’uso degli arredi e di una apposita

comunicazione;

- estensione orari di apertura della biblioteca, anche attraverso il coinvolgimento di attori diversi;

- coinvolgimento di chi (associazioni e singoli cittadini) vuole co-progettare e far vivere un luogo così

importante per i cittadini castiglionesi e non;

- realizzazione di una connessione adeguata all’uso della biblioteca;

- book crossing (giralibro) nel parco del Castello e nel centro storico;

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- book sharing (condivisione di testi scolastici e non).

Azioni a medio termine

- valorizzazione dell’aspetto tecnologico.'

Più curata

L’Italia è un Paese straordinario e bellissimo, ma allo stesso tempo molto fragile. È fragile il paesaggio e

sono fragili le città, in particolare le periferie e i centri storici dove nessuno ha speso tempo e denaro per far

manutenzione. Ma è proprio in questi luoghi che si sviluppa la città del futuro, quella dove si concentra

l’energia umana e quella che lasceremo in eredità ai nostri figli. Noi crediamo che manutenere l’esistente

sia un grande progetto. C’è bisogno di una gigantesca opera di rammendo urbanistico e non di demolizioni,

ci vogliono delle idee. Le periferie e i centri storici sono la città del futuro, non fotogeniche d’accordo, anzi

spesso un deserto o un dormitorio, ma ricche di umanità e quindi il destino per una città più curata si gioca

qui. Spesso alla parola “centro storico” si associa il termine degrado. Noi vogliamo invertire la tendenza e

fare del centro storico il cuore pulsante della città. Per far questo dobbiamo definire una regia e un

marketing che consenta di intercettare attori che se ne vogliano prendere cura, proprio a partire

dall’utilizzo. Compito dell’amministrazione dovrà essere quello di facilitare e stimolare gli interventi, ma

anche di sostituirsi al privato qualora ve ne sia l’opportunità, per impedire la perdita di pezzi di patrimonio

(come ad esempio il Castelletto).

In generale per una città più curata bisogna investire in spazi verdi o attrezzati dove i bambini possono

giocare, in negozi e nei servizi essenziali come la pulizia delle strade e l‘incentivazione della rete dei

collegamenti fra periferia e centro, non bisogna rassegnarsi alla mediocrità, ma bisogna fertilizzare i luoghi

più degradati con strutture pubbliche.

Dal passato ci sono state consegnate delle città in cui emergono criticità, noi non vogliamo questo,

vogliamo suggerire idee per trasformare il nostro territorio più vivibile e curato, ma vogliamo che anche i

nostri concittadini siano propositivi. Vogliamo far scoccare in loro la scintilla del desiderio di partecipare

alla vita comune.

Pensiamo che il primo passo sia quello di cucire e non di costruire, perché diventa economicamente

insostenibile portare trasporti e servizi sempre più lontani. Oggi la crescita deve essere implosiva, anziché

esplosiva. Si devono completare le aree dismesse e rigenerare le zone disabitate e degradate: ne risulta

tantissimo spazio a disposizione. Parliamo d’intensificare la città, di costruire sul costruito.

Una città curata è dove in ogni zona si dorme, si lavora, si studia, ci si diverte e si fa la spesa. Servono funzioni

catalizzanti dove fecondare questo grande deserto affettivo. Costruire luoghi per le persone, punti

d’incontro, dove condividere esperienze e valori, dove si celebra un rito che si chiama urbanità.

Pensiamo che i paesi devono fare lo sforzo di pensare gli spazi senza auto, perché quelli per le auto esistono

già, sono gli spazi di condivisione che mancano, dove poter vivere il nostro paese così bello e ricco di storia.

Azioni a breve termine:

- redazione di un regolamento per l’erogazione di incentivi per il recupero del patrimonio esistente,

compresa la rigenerazione urbana;

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- sensibilizzazione della popolazione su nuove forme di abitare attraverso la promozione di incontri

pubblici e serate a tema;

- adeguamento e completamento arredo urbano, anche con soluzioni low-cost (basso costo);

- ripensamento della pianificazione urbanistica attraverso una variante del Piano di governo del

territorio (PGT), anche alla luce dell’adeguamento alla legge sul consumo di suolo che incentivi il riuso

del patrimonio esistente e la rigenerazione urbana;

- reperimento di una soluzione condivisa con la proprietà per la salvaguardia del Castelletto e immobili

in condizioni simili, attivandosi anche nel coinvolgimento di altri partner.

Azioni a medio termine

- manutenzione degli spazi pubblici;

- riqualificazione del parco antistante la scuola dell’infanzia;

- riqualificazione Piazza Repubblica e vie limitrofe.

Azioni a lungo termine

- riqualificazione e rifunzionalizzazione degli stabili comunali (ex Casa del Popolo, ex cinema, ala ex

Boban al Palazzo Branda);

- ampliamento della rete fognaria.

Più ciclabile

Ciclabilità urbana e cicloturismo sono enormi opportunità per il territorio e in questo ambito verranno

investite nei prossimi anni ingenti somme dal governo e dagli enti locali. Compito dell’amministrazione è

quello di intercettare tali opportunità.

Come previsto dalla Legge 2/2018 intendiamo, tra le prime azioni della nostra amministrazione, dotare il

comune di un biciplan. E’ uno strumento di pianificazione della ciclabilità che consente di ridurre il traffico

e l'inquinamento derivanti dall'uso eccessivo dell'automobile, oltre a promuovere corretti stili di vita.

Ripensare la città in chiave ciclabile vuol dire cambiare prospettiva nelle politiche territoriali. Solo la

condivisione della progettazione e la sperimentazione dal basso consentono di invertire l’attuale uso della

strada, basato quasi unicamente sugli spostamenti veicolari.

Intendiamo avvalerci dell’esperienza di buone pratiche che attraverso la dimostrazione sul posto, realizzata

con interventi a bassissimo costo, consentono di aumentare la sicurezza e la qualità della vita dei cittadini

ridisegnando lo spazio della strada.

Vogliamo inoltre sviluppare il cicloturismo come risorsa dello sviluppo sostenibile. Esso ha bisogno di spazi

sicuri, di un’offerta turistica dedicata e di una comunicazione che sappia narrare il territorio mettendone in

evidenza le qualità, soprattutto quelle apprezzabili da un turismo lento.

Castiglione Olona presenta già importanti segni storici, ambienti naturalistici di pregio e grande

suggestione, tutti ingredienti che risultano attrattivi per il turista contemporaneo. Il nostro impegno dovrà

essere convogliato nella promozione di Castiglione nella rete e di migliorare l’infrastruttura che deve essere

pensata per i diversi utenti: da chi vuole scoprire le meraviglie sotto casa a chi viaggia con la famiglia per

brevi e lunghe vacanze, a chi si dedica alle grandi percorrenze. Ad ognuno di questi attori dobbiamo offrire

servizi adeguati alle proprie aspettative, in modo da garantire un’esperienza di qualità per il tempo libero.

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Abbiamo già una vocazione ciclistica, se si considera la cronoscalata del Piccolo Stelvio e le gare ciclistiche

che ogni anno interessano il territorio. La presenza dei sentieri del Parco Rile Tenore Olona (RTO) arricchisce

ulteriormente l’offerta. Il completamento della pista ciclabile dell’Olona verso la Svizzera e verso la pista

ciclabile Venezia-Torino (Vento- Eurovelo 8) ormai in fase di realizzazione attraverso il Programma di

cooperazione Interreg V-A Italia-Svizzera 2014-2020 fa del cicloturismo una risorsa strategica e indiscussa

per la competitività del territorio.

In questo campo, l’amministrazione comunale deve porre particolare attenzione alla segnaletica per

convogliare i cicloturisti verso le nostre bellezze, al collegamento con il trasporto pubblico e l’intermodalità,

ai servizi di supporto e di accoglienza.

La progettazione e l’esecuzione dell’infrastruttura deve andare di pari passo con la creazione di un prodotto

che sappia mettere insieme tutti gli attori che dovranno venderlo e renderlo competitivo sul mercato.

L’approccio deve essere integrato per costruire una strategia convincente per attirare flussi turistici nel

territorio. La comunicazione della vision nei confronti del territorio e la promozione del prodotto verso il

grande pubblico sono i due aspetti finali sui quali occorre intervenire con efficacia. Per questo crediamo che

la Castiglione Olona Servizi (COS) possa essere lo strumento determinante nella realizzazione del progetto.

Non da ultimo riteniamo fondamentale che la pista ciclabile dell’Olona sia una grande infrastruttura per gli

spostamenti casa-lavoro e come tale vogliamo promuoverla.

Azioni a breve termine:

- stimolare l’integrazione dei servizi e prodotti di mobilità (noleggio bici, bici grill, ciclofficina, negozi

specializzati…);

- realizzare il biciplan in forma partecipata;

- promuovere la competitività del settore economico della mobilità urbana accelerando le opportunità

del mercato (stimolare e facilitare nuove opportunità lavorative nel settore);

- stimolare cambiamenti nei comportamenti con il coinvolgimento dei portatori d’interesse

(progettazione partecipata per la realizzazione di spazi sicuri per il ciclista e pedone, es. dehor attività

di somministrazione come rallentamento del traffico veicolare).

Azioni a medio termine

- aumentare la qualità della vita negli spazi urbani ripensando la mobilità urbana;

- promuovere, sostenere e facilitare interventi volti all’accoglienza turistica a ridosso della pista

ciclopedonale;

- stimolare e sostenere progetti di intermodalità;

- realizzare interventi di completamento della rete ciclopedonale esistente, a partire dalla connessione

di quello che già è esistente.

Azioni a lungo termine

- completare la rete ciclabile su tutto il territorio comunale.

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Più dinamica

Ci immaginiamo una Castiglione più dinamica partendo dallo sport.

Crediamo nel confronto costante con i dirigenti delle associazioni sportive già presenti sul territorio per

poter discutere eventuali opportunità e problematiche. L’aiuto che possiamo dare alle associazioni sportive

è la valorizzazione del loro impegno per allargare il bacino di utenza sul territorio. L’aiuto che vorremmo

ricevere è il rafforzamento delle relazioni sociali all’interno della comunità.

Sarebbe utile organizzare, almeno una volta l’anno, una giornata dedicata allo sport, con stand aperti fino

a sera chiudendo eventualmente la zona mercato. La manifestazione consente di mostrare ai cittadini le

opportunità offerte e di mettere in relazione fra loro le diverse realtà sportive.

Desideriamo poter utilizzare il centro sportivo di via De Gasperi adiacente alla scuola per avviare i ragazzi

alle pratiche sportive organizzate ma che sia disponibile anche al gioco autonomo. Un luogo in cui

organizzare momenti ricreativi a disposizione delle giovani generazioni: un luogo di incontro sano e

stimolante per tutti.

In quest’ottica risulta ancora più determinante avere una progettualità complessiva per l’area dell’ex

Speedway, attualmente utilizzata solo in maniera parziale e con ridotte relazioni con la cittadinanza. La

nostra idea è quella di garantirne un uso molteplice, legato a diverse discipline e attività in cui sicuramente

l’aspetto calcistico andrà ancora di più valorizzato, ma contornato da altre modalità di uso del tempo libero.

Intendiamo lo sport come uno strumento capace di contribuire a rendere più vitali gli spazi pubblici della

città e pertanto crediamo nel coinvolgimento delle associazioni sportive in questa politica di valorizzazione

territoriale. Chiederemo alle associazioni di occupare gli spazi pubblici, inusuali per la pratica sportiva,

uscendo dalle loro sedi abituali in una contaminazione tra atleti tesserati e non.

Non va dimenticato che Castiglione può offrire ampio spazio alle attività sportive all’area aperta lungo la

pista ciclabile e all’interno del Plis Rile Tenore Olona (RTO), all’interno di scenari di grande suggestione. Lo

sport sarà un motore importante per il turismo.

Il dinamismo che vogliamo coinvolgerà anche “gli amici a 4 zampe”, realizzando un’area dedicata a loro,

dove possano correre liberi e in sicurezza.

Riconosciamo che fra le associazioni sportive che operano sul territorio cittadino ci sono realtà di alto livello

che possono essere supportate nella gestione di eventi a carattere regionale, nazionale ed europeo con

momenti che diano lustro allo sport e all’intero territorio. La struttura che individuiamo per lo svolgimento

di questo compito è la Castiglione Olona Servizi (COS) che gestirà il marketing territoriale anche in questo

ambito.

Azioni a breve termine:

- istituire un tavolo di ascolto e sostegno rivolto alle associazioni sportive;

- definizione di un calendario condiviso per l’utilizzo di spazi pubblici insoliti per la proposta di attività

sportive ai non praticanti;

- realizzazione area cani in prossimità del Bosco di domani;

- organizzare la giornata dello sport;

- implementazione progetto “Palestra a cielo aperto”: iniziativa di ginnastica dedicata a persone over 50

nel verde cittadino (Parco del Monteruzzo, piana di Caronno Corbellaro), volta a favorire il concetto di

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salute come benessere psico-fisico e sociale. Un momento in cui non c'è limite di età e la cosa può

coinvolgere anche ospiti di case di cura e di centri diurni anziani.

Azioni a medio termine

- sviluppo di una progettualità complessiva su area sportiva di via De Gasperi ed ex Speedway;

- attuazione dei nuovi indirizzi gestionali concepiti per l’area sportiva di via De Gasperi;

- promozione di eventi sportivi a livello regionale, nazionale, europeo anche in grado di diventare

appuntamenti fissi nei vari calendari sportivi;

- intercettare, in chiave turistica, gli appassionati mossi dagli eventi sportivi già presenti sul territorio e

quelli che si proporranno;

- realizzazione di un bicipark per insegnare la pratica in sicurezza ai bambini.

Azioni a lungo termine

- ampliamento strutturale e funzionale del centro sportivo dell’ex Speedway in collaborazione con

partner privati.

Più accessibile

Le persone vivono in spazi progettati e costruiti per essere fruiti.

Perché sia davvero così, è necessario in primo luogo interessare e coinvolgere le associazioni dei portatori

d’interesse del nostro paese. Iniziare a creare un tavolo comune per individuare le parti di territorio da

analizzare e quindi fornire osservazioni, indicazioni e proposte, alla luce dei sopralluoghi effettuati lungo i

percorsi e le aree del nostro paese. Si tratta di individuare aree e percorsi maggiormente utilizzati e che

collegano i principali servizi del paese: la scuola primaria e dell'infanzia, la scuola secondaria, le poste, la

sede comunale, le piazze, il mercato, il centro storico, i parcheggi. I sopralluoghi possono diventare delle

“camminate partecipate”, per effettuare una valutazione delle criticità e fissare criteri e priorità da

trasmettere ai tecnici che dovranno rendere operative le soluzioni prospettate.

Il progetto può diventare in realtà un invito alla cittadinanza: ad individuare una barriera architettonica o

sensoriale e ad indicare chi ha la volontà di rimuoverla (persone, gruppi, classi, associazioni). Vengono

fornite tutte le conoscenze per chiedere la rimozione della barriera, e chi la adotta deve monitorare i lavori

di adeguamento.

«La partecipazione si conferma come un metodo operativo per avere una conoscenza precisa di chi abita e

dell’uso dei luoghi, come un’assunzione di responsabilità ̀nel passaggio dallo “io” individuale e soggettivo al

“noi” della comunità. Come un atto politico dal basso (darsi parola), ma può essere intesa anche come dono,

alla stessa stregua di quanto avvenuto in un caso di Imperia che una persona regala una bicicletta adattata

per disabili in sedia a rotelle. Il dono, in questi casi, non è gratuito né per chi lo fa né, soprattutto, per chi lo

riceve; obbliga l’altro ad interrogarsi, in quanto presuppone sempre un cambiamento di prospettiva, di

abitudini, di politiche» (Iginio Rossi, INU, coordinatore Progetto Paese Città accessibili a tutti).

Un altro elemento fondamentale è la formazione rivolta a tecnici e amministratori, coinvolgendo anche le

scuole, visto quello che può essere considerato il principale problema inerente la città inclusiva: la

mancanza di programmazione degli interventi. La formazione diffusa, infatti, favorirebbe, come minimo,

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un’applicazione corretta della normativa e, soprattutto, una migliore qualità progettuale delle soluzioni

oltre all'eliminazione di barriere culturali.

Per la nostra vocazione turistica è infine fondamentale anche il tema dell'accessibilità al patrimonio

culturale. Questo sia in riferimento alle barriere fisiche (gradini, porte, dislivelli), sia a quelle intangibili e

digitali, senso-percettive, cognitive, economiche o tecnologiche. Ad esempio, attraverso la realizzazione di

apparati informativi opportunamente predisposti e ad alto livello di comprensione. Per quanto concerne

l’accessibilità digitale, questa deve integrare usabilità e piacevolezza per i destinatari, attraverso le infinite

possibilità ̀offerte dal web e dalla tecnologia.

Azioni a breve termine:

- individuazione delle criticità, lungo i percorsi più utilizzati, attraverso il confronto con associazioni e

portatori d’interesse;

- formazione rivolta a tecnici e amministratori;

- promozione di momenti di confronto tra gli alunni delle scuole e atleti diversamente abili.

Azioni a medio termine

- realizzazione di un parco inclusivo per garantire il gioco in autonomia per tutti;

- redazione PEBA (Piano di eliminazione delle barriere architettoniche);

- sostegno alle famiglie, alunni e insegnanti coinvolti da BES, DSA, ADHD.

Più connessa

"La comunità matura con il dialogo" (proverbio africano)

La Castiglione Olona che abbiamo in mente (e soprattutto nel cuore) è la città del confronto, dell'apertura

e della condivisione; l'isolamento non porta ad altro che ad una forma di solitudine e indifferenza nei nostri

confronti e nei confronti della nostra Città: non ce lo possiamo permettere. Castiglione Olona, quindi, dovrà

sapere dialogare e fare rete: VERTICALMENTE, con i livelli di governo superiori e, ORIZZONTALMENTE, con i

comuni limitrofi, confinanti o corrispondenti per tradizione, cultura, storia. Il nostro territorio di riferimento

è da un lato area metropolitana di Milano e dall’altro il territorio svizzero. In questo contesto castiglione

Olona deve mettersi in rete offrendo la sua vocazione turistico-culturale, quale elemento determinante

nella competitività dei territori.

CONNESSIONE VERTICALE: L'azione progettuale parte dal coinvolgimento degli organi sovraordinati al

nostro Comune: Provincia di Varese, Regione Lombardia, Stato, Unione Europea verranno considerati parti

dialoganti e integranti del nostro modo d'agire avendo come faro di guida l'attuazione del principio della

prossimità amministrativa e sussidiarietà. Cercheremo di fare rete intercettando bandi, finanziamenti, aiuti

al fine di concretizzare quei sogni che sono funzionali e utili al bene comune e del Comune.

CONNESSIONE ORIZZONTALE: Il collegamento tra i diversi enti territoriali è l'obbiettivo primario. Tante

sono le idee, tante sono le proposte pragmatiche ma il punto di partenza è sicuramente questo: la coesione

territoriale. Riteniamo che la connessione orizzontale sia necessaria per tanti aspetti che riguardano

Castiglione Olona. Da un punto di vista infrastrutturale vorremmo rafforzare il dialogo con i comuni della

Valle Olona, soprattutto nello sviluppo sostenibile del territorio che per sua natura deve essere affrontato

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in una scala di area vasta. In questo scenario il fiume rappresenta per sua natura lo strumento di

connessione per eccellenza.

CONNESSIONE TRA LUOGHI: La connessione a cui presteremo attenzione deve riguardare anche le persone.

Le forme di trasporto pubblico e collettivo sono una nostra priorità. Coglieremo ogni opportunità che le

nuove forme di mobilità collettiva potranno offrirci per una connessione sostenibile del territorio comunale

con l’area metropolitana milanese e con le mete degli spostamenti pendolari di studenti e lavoratori.

Parallelamente, lavoreremo per inserire la nostra città nei percorsi della mobilità lenta, pedonale e ciclabile,

lungo le grandi vie europee che interessano il nostro territorio.

Azioni a breve termine:

- mantenere vivo il dialogo con i comuni limitrofi;

- avere un ruolo attivo nei tavoli istituzionali (enti, associazioni di categoria, ordini professionali…);

- garantire costante attenzione alle opportunità offerte dai Programmi Interreg e regionali;

- potenziamento della sentieristica, in tutte le sue forme (tenendo in considerazione la appena

ricostituita Via Francisca del Lucomagno) ma anche per una fruizione interna all’abitato.

Azioni a medio termine

- proposta di una rivisitazione dei percorsi del trasporto pubblico provinciale, per una connessione

diretta al polo universitario di Varese .

Più coordinata

A Castiglione Olona hanno sede 50 associazioni, il che denota voglia di fare e di impegnarsi, con volontà di

progettazione molto ampia, e che coinvolge, ovviamente, anche un numero ampio di persone. Queste

associazioni si possono grossomodo differenziare in tre settori: associazioni sportive, culturali e sociali. Tra

queste un ruolo di spicco, soprattutto in funzione della vocazione storico-artistica e turistica, è rivestito

dalla Pro Loco che merita il sostegno dell’amministrazione ma anche delle altre associazioni in modo da

massimizzare i risultati e non disperdere risorse.

Una problematica evidente, che diventa, in definitiva, un freno a tanta propositività, consiste nel fatto che,

mancando un coordinamento al vertice, spesso le azioni delle associazioni si sovrappongono, creando un

disagio dovuto all’accavallamento di iniziative o alla scarsa comunicazione delle stesse. L’amministrazione

deve porsi, quindi, come guida, riconoscendo l’autonomia ed il valore di ciascuna, senza prevaricare ma

coordinando ed individuando dei percorsi di impegno comune.

Si ricorda a questo proposito che secondo la riforma del terzo settore, le associazioni dovranno nascere per

rispondere a bisogni individuati sul territorio e non per soddisfare necessità solo interne all’associazione

stessa. Nell’ottica del riformatore, quindi, l’ente locale ha proprio il ruolo di coordinare e incentivare il terzo

settore in quest’ottica: quella di rispondere ai bisogni del territorio (in virtù anche del suo ruolo importante

nell’individuazione dei bisogni). Per questo motivo, solo gli Enti del Terzo Settore -ETS- (associazioni che si

adeguano/adegueranno alla riforma) potranno collaborare con il comune. In questo modo si dovrebbe anche

razionalizzare la presenza del terzo settore sul territorio, rendendolo più coordinato.

Ma l’impegno in direzione del migliore coordinamento non può arrestarsi qui, ma deve giungere ad

occuparsi dei settori ove l’azione pubblica si sovrappone all’azione volontaria dei soggetti privati. Ad

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esempio, nella gestione dell’offerta turistica cittadina, ove dovremo arrivare alla gestione unitaria dei

musei, da intraprendere anche attraverso l’unificazione degli orari, delle informazioni, della

comunicazione, della progettualità e ricerca museale fino alla proposizione di un curatore unico per i beni

della Parrocchia e quelli del Comune e nell’erogazione dei servizi all’utente. Uniformati questi aspetti si

potrà giungere alla definizione del biglietto unico.

La vera scommessa è la creazione e gestione di un vero e proprio marketing territoriale da intraprendersi

da parte della Castiglione Olona Servizi che dovrà coordinare, promuovere e gestire l’accoglienza per tutte

le strutture presenti sul territorio. Perché non si può fare turismo senza pianificare l’accoglienza e tutti i

servizi di cui i turisti necessitano, a partire dalle piccole attenzioni come la presenza di un bancomat in

centro storico o dei servizi igienici pubblici.

Più coordinata anche e soprattutto nell’offerta dei servizi sociali, ove ci proporremo come guida per le realtà

presenti sul territorio comunale ma anche esterne allo stesso e per le associazioni che operano nel

territorio, perché assumano tutti i requisiti necessari per interagire con l'ente pubblico, secondo i più

recenti dettati normativi.

Un tavolo di condivisione e confronto che risulta strategico è quello per un progetto educativo 0-20 in cui

coinvolgere tutti gli educatori chiamati: parrocchia, scuola, associazioni. Sguardo e saperi comuni, anche

con tagli peculiari, possono portare a risultati più efficaci.

In ambito scolastico, il contributo che vogliamo portare è quello di sostenere la qualità dell’insegnamento

proposto dall’Istituto comprensivo e dalle scuole paritetiche presenti sul territorio, realtà su cui contiamo

nel diffondere nelle giovani generazioni l’amore per il territorio, il rispetto per la comunità e il valore delle

istituzioni. Siamo pronti a condividere con queste realtà il dovere di saper interpretare i tempi e mettere a

disposizione tutti gli strumenti necessari per accogliere e stimolare all’apprendimento tutti gli studenti e le

loro famiglie.

Azioni a breve termine:

- incontro settoriale per conoscere le forze sul campo, le problematiche, le richieste delle associazioni (di

tipo tecnico, economico logistico);

- creazione di un database dove convogliare indirizzi e contatti per settore ed in generale;

- proposizione di un programma, da effettuare nell’autunno di ogni anno, allo scopo di guidare tutti gli

attori ad una collaborazione fatta di aiuto e scambio reciproco (senza escludere le iniziative

estemporanee e l’autonomia di ciascuna singola associazione);

- adozione “regolamento all’autorizzazione all’utilizzo di spazi comunali o all’occupazione di suolo

pubblico da parte di associazioni e organizzazioni che manifestano con espressioni e attività contrarie

ai principi statutari dell’ente, alle norme della legge repubblicana e in contrasto con la Costituzione.

Limitazione da adottare”;

- inserimento delle attività in un calendario da proporre online allo scopo di pubblicizzare le iniziative

stesse anche oltre i confini della città;

- istituzione di un tavolo di lavoro per il progetto educativo 0-20.

Azioni a medio termine

- redazione di un Regolamento per la gestione degli eventi e delle attività delle associazioni, anche ai fini

della pianificazione dell’impiego delle risorse disponibili;

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- sulla scorta del tavolo di lavoro progetto educativo 0-20, implementazione del Progetto Giovani (Bando

Libera-mente giovani) che parte con una ricerca/azione per capire i bisogni delle fasce giovanili (12-18

anni), delle relative famiglie e delle agenzie educative, più in generale di tutta la comunità. Obiettivo è

capire e condividere quale ruolo vogliamo che i giovani interpretino nella comunità per passare alla fase

progettuale vera e propria che propone agli adulti della città (comune, associazioni, parrocchia, scuola,

famiglie) di costruire un bando che verrà presentato ai ragazzi per raccogliere i progetti che in piccoli

gruppi vorranno realizzare nella Comunità con l'aiuto di un adulto scelto da loro (quindi persona di

fiducia);

- affiancamento agli enti del Terzo Settore, proponendo supporto formativo e normativo;

- coordinamento con la Parrocchia per la ricerca di sinergie nella gestione delle visite ai beni artistici di

rispettiva pertinenza (comunale e parrocchiale): gestione museale unica, comprensiva di biglietto

unico;

- realizzazione di un progetto di marketing territoriale da parte della Castiglione Olona Servizi;

- implementazione dei servizi di accoglienza di base per i turisti come bancomat e servizi igienici.

Più accogliente

Cosa vuol dire “più accogliente”?

Con accogliente, per definizione, si intende un luogo, un ambiente ospitale, confortevole, nel quale si sta

bene. Accogliente è una casa, una famiglia, degli amici, insomma, il focolare domestico.

Ma cos’è una città se non la versione più allargata di una famiglia, formata da tante case, abitate da molte

persone diverse tra loro?

Ecco, è qui che entra in gioco il “più accogliente.”

Una città accogliente è una città vivibile sotto ogni punto di vista, da quello relazionale con gli altri abitanti,

all’aspetto puramente estetico e ludico che gli spazi di un centro abitato possono offrire.

Un buon amministratore deve essere in grado di coinvolgere e attrarre sia i residenti, sia chi, invece, è solo

di passaggio. Per far ciò è necessario ricreare esattamente l’atmosfera domestica tra i cittadini, in modo

tale che tutti si sentano parte di un qualcosa. Il senso di comunità è fondamentale per il progresso di una

città, perché incrementa la cooperazione e, si sa, solo insieme si può andare veramente avanti. Oggi

purtroppo questi valori si stanno perdendo e il compito che la nostra amministrazione si vuole dare è

proprio quello di creare coesione fra le persone e incentivare l’aiuto reciproco. Le diversità, anche culturali,

possono riconoscersi e comporre luoghi di nuova accoglienza.

Un’altra idea ben più semplice e realizzabile in tempi brevi è la pedonalizzazione del centro storico.

Scendendo a piedi verso il borgo non solo si viene immersi nel pieno del Rinascimento fiorentino, ma si è

facilitati a vivere il paese a 360 gradi, entrando in diretto contatto con esso e con i suoi residenti.

Una volta giunti nel cuore di Castiglione Olona, però, è importante che “l’accogliente” si traduca anche e

soprattutto in servizi e spazi in grado di attrarre chi vi arriva, in modo tale che lo “sforzo” della camminata

venga ripagato con il piacere della meta.

Un progetto simile, ma pensato a medio o lungo termine, è la creazione di una piazza, simbolo per

eccellenza della vita collettiva. A Castiglione, purtroppo, quella che viene comunemente definita tale, in

realtà, non è altro che un posteggio di automobili. La mancanza di un luogo simbolico e di ritrovo ostacola

sicuramente la creazione di una comunità che si sente e si riconosce come tale, è necessario dunque

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intervenire nella creazione di uno spazio emblematico in cui i castiglionesi di tutte le età possano

riconoscersi e riunirsi.

Accogliente significa inoltre confortevole, intendendo con ciò prettamente la comodità che una città

dovrebbe offrire al proprio cittadino, misurata per ogni fascia di età. In una casa, infatti, si è circondati da

tutto ciò di cui si ha bisogno per vivere bene, sia fisicamente grazie al nutrimento e al riposo, che

psicologicamente ed emotivamente grazie al calore di una famiglia.

Perché non trasferire tutto ciò in una prospettiva più ampia come l’ambiente cittadino?

Il comfort di una città è misurabile non solo tramite i servizi offerti, ma anche tramite i luoghi che vengono

creati. Per poter far sentire veramente accolti i cittadini è necessario immaginare spazi adatti per ognuno

di loro, abbracciando ogni tipo di diversità esistente. Un esempio virtuoso pensato per i più piccoli è

sicuramente quello offerto dal comune di Malnate che, dal 2012, ha accolto il progetto “Città dei bambini”,

trasformando radicalmente il territorio a loro misura, garantendo in tal modo sicurezza e divertimento.

Alzando ulteriormente la fascia di età si potrebbe ripensare, inoltre, a riproporre l’apertura di un centro

d’aggregazione giovanile.

Per i più anziani, invece, pensiamo ad una rivitalizzazione del centro esistente, integrandolo con spazi per

l’infanzia in modo da ospitare i nonni assieme ai nipoti, in considerazione delle esigenze delle famiglie.

Più accogliente significa soprattutto ricevere dentro di sé e tenere al sicuro, perciò saremo sempre

disponibili ad accogliere le proposte e le idee di ciascuno di voi e a fare tesoro di ogni consiglio, col fine di

realizzare un progetto comune per tutti.

Azioni a breve termine:

- istituzione del Consiglio dei Bambini quale momento consultivo della Giunta comunale che sposa la

tesi del progetto internazionale “La città dei bambini” (promosso dall’Istituto di Scienze e Tecnologie

della Cognizione del CNR) per cui una città che cerca di essere adatta ai più piccoli è una città dove tutti

vivranno meglio.

Azioni a medio termine

- pedonalizzazione del centro storico, solo dopo aver creato le condizioni di sostenibilità economica per

i commercianti coinvolti. Questa azione andrà costruita in maniera condivisa con tutti gli attori convolti;

- ridisegno di piazza della Repubblica. Questa azione andrà costruita in forma di progettazione

partecipata con tutti gli attori convolti;

- la redazione del Piano di mobilità ciclistica, del Piano del superamento delle barriere architettoniche,

l’istituzione del welfare di comunità consentiranno di rendere Castiglione la “città delle bambine e dei

bambini”;

- implementazione di centro di aggregazione giovanile (ciclofficina )

- rivitalizzazione centro anziani, in abbinamento ad uno spazio per i nipoti;

- realizzazione servizi di base per l’accoglienza turistica:

Azioni a lungo termine

- realizzazione progetto per il cohousing (coabitazione) sociale.

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Chiudiamo il nostro documento con un capitolo sicuramente insolito per un programma elettorale,

ma che, nella nostra filosofia, risulta di fondamentale importanza, in quanto esprime a pieno la

narrazione che riteniamo essere strategica nella costruzione del marketing territoriale.

Più futuro

Castiglione Olona, giovedì 6 luglio 2034

Una delle cose più belle, quando è estate, è scendere la mattina presto dal centro storico al fiume, prima che i

caffè inizino a servire le colazioni ai turisti che pernottano nel borgo, prima che riaprano i negozi, prima che

dello stesso percorso, al contrario, prenda possesso il flusso dei visitatori che dal ponte dei Mulini risale verso

la Collegiata. La lentezza di questi momenti è la stessa che caratterizza ogni momento della giornata … è la

lenta attesa dei pescatori lungo il fiume, è il lento incedere di ciclisti e camminatori, è la calma di chi affronta

il cammino che sale al Battistero, è la lenta attenzione di chi si ferma dinanzi alle vetrine del centro. Ma alla

mattina presto c’è qualcosa di più, c’è la solitudine, quella che poi durante la giornata svanisce, e che lascia il

posto alle file davanti ai musei, alle chiacchiere ai tavolini dei caffè, alle voci dei gruppi di ragazzi che

affluiscono alla biblioteca in ogni stagione dell’anno, alle compagnie di giovani che la sera scendono al borgo,

al suono della musica nei locali ed agli eventi che la sera si susseguono nelle piazze e nelle corti.

Domenica si è chiuso il Palio, era l’edizione numero 59, l’anno prossimo arriveremo a 60. Le troupe televisive ci

hanno salutato, torneranno l’anno prossimo, ed al Monteruzzo, gli operai hanno quasi finito di smontare le

strutture mobili, ma tanto fra non molto dovranno rimettersi all’opera, per preparare il borgo per la maratona

dell’Olona, la “Stra-Olona”, e poi per gli eventi programmati per la vendemmia. E pensare che è bastato dare

quel piccolo aiuto iniziale al ripristino della vigna della Collegiata…

In soli quindici anni, Castiglione è enormemente cambiata. Quindici anni fa sembrava un paese

addormentato. Oggi è uno dei centri più vitali della provincia. Per prime, le scuole professionali volute con il

concorso dei nostri industriali hanno contribuito a riempire le case sfitte. Poi, altri giovani sono arrivati dopo

l’accordo con l’Università di Varese per l’alloggiamento degli studenti fuori sede. Così, i nostri abitanti hanno

scoperto una vocazione all’accoglienza che non sapevano neppure di avere. Da qui è nato l’albergo diffuso. E

non smette di stupirmi quanto questo luogo sia apprezzato dagli stranieri. È difficile che passi giorno senza

imbattersi nelle giacche variopinte dei ciclisti che dal nord Europa vogliono raggiungere Milano in bicicletta,

o nei gruppi di turisti coreani e giapponesi, o nell’aplomb degli uomini d’affari tedeschi, cinesi o americani in

visita alle nostre aziende.

Con la gente, anche i commercianti hanno ripreso coraggio. Ricordo i primi timidi tentativi di riaprire un locale

nel centro storico. E poi la bottega dei pesci con materiale di recupero e il laboratorio di falegnameria in piazza

… sembravano una pazzia. Oggi la sera è difficile trovare un tavolo libero, ed a quel primo laboratorio nato

un po’ per scommessa si sono affiancate le botteghe alimentari e gli atelier degli artisti.

Ormai anche i frutti del lavoro svolto sul PLIS cominciano a diventare evidenti. Gli operatori agricoli hanno

vinto la loro diffidenza, si sono sentiti sostenuti ed oggi una parte della zona commerciale di via Battisti è

diventata uno dei riferimenti provinciali per la spesa a km.zero. In questo, anche i gruppi di acquisto ci hanno

dato un grande aiuto, con il loro punto vendita itinerante fra il centro storico e la bottega di Gornate Superiore,

e con il loro magazzino di via Battisti.

Tanto resta da fare. Non siamo ancora riusciti a togliere il traffico veicolare di attraversamento da via Battisti,

recuperando così ad un unico ambiente urbano tutta l’area oltre la ex Statale. E non siamo neppure riusciti a

rendere il fiume balneabile (anche se per questo adesso manca davvero poco!) Però, qualcosa di importante

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è stato fatto. I castiglionesi sono riusciti a mettere a frutto le grandi potenzialità che quindici anni fa avevamo

indicato. Ed i primi a trarne vantaggio sono proprio loro.

Qualcuno ci diceva che eravamo dei sognatori, che ci mancava la concretezza… Oggi Castiglione Olona è un

paese attrattivo, i fondi stranieri fanno a gara per investire nel nostro Comune, le Aziende lavorano, assumono

e distribuiscono ricchezza. I nostri ragazzi possono progettare il loro futuro nella loro città, ed altri giovani

arrivano ogni anno da fuori a portare nuove energie e nuove idee.

Quindici anni fa, quando nel maggio 2019 tutto ha avuto inizio, ciò che volevamo era cercare una città più

lungimirante. Oggi possiamo dire che sì, l’abbiamo trovata.