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Phosphoricum acidum H3PO4

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Phosphoricum acidum

H3PO4

Poca cola…

L’uso di bevande carbonate potrebbe avere un effetto negativo sulla densità ossea, soprattutto per il contenuto di acido fosforico, quale si osserva nelle bibite a base di cola.

Questa osservazione è stata riportata al 25°Annual Meeting of the American Society for Bone and Mineral Research, con uno studio condotto su 1672 donne adulte e 1148 uomini adulti, tra il 1996 e il 2001.

Motivazioni di base

Da tempo si ipotizzava che l'acido fosforico accelerasse il deterioramento delle ossa, per la sua capacità di legare il calcio.

La cola, al contrario di molte altre bevande gasate, contiene acido fosforico (44-62 mg a lattina o bottiglietta di cola e 27-39 mg per le confezioni ipocaloriche)

Conduzione dello studio

La dieta di ciascun partecipante allo studio fu valutata con un questionario sulla frequenza dell'alimentazione, che chiedeva in modo specifico il numero di dosi consumate di cola e di altre bevande carbonate, differenziando fra bevande normali, senza caffeina e senza zucchero.

Per ogni partecipante furono presi in considerazione peso corporeo, altezza, età, livello di attività fisica, fumo, uso di alcolici, uso di farmaci per le ossa, uso di supplementi alimentari, quali calcio e/o vitamina D.

Per le donne fu considerato anche lo stato rispetto alla menopausa e l'uso di estrogeni

Valutazione dello studio

I ricercatori hanno trovato che le donne (non gli uomini), che bevono più di tre dosi di cola al giorno hanno una mineralizzazione delle ossa più bassa del 2,3-5,1%. nell'anca, rispetto a quelle che consumano meno di una dose/die.

Non c'è nessuna relazione significativa fra le bevande carbonate non di tipo 'cola' e la densità minerale delle ossa sia per gli uomini, sia per le donne.

Conclusioni?

Lo studio suggerisce che la cola, ma non le altre bevande carbonate, contribuisce ad abbassare la densità di minerali nelle ossa delle donne adulte.

Risultati simili sono ottenuti con le cole senza zucchero (diet) e senza caffeina.

Queste associazioni possono essere dovute solo al contenuto di acido fosforico della cola.

Altre osservazioni

In un altro interessante lavoro è stata dimostrata una correlazione tra consumo di acido fosforico, contenuto nelle bevande a base di cola e la ipocalcemia, nelle donne in menopausa.

Tale correlazione sembra essere diretta e non condizionata dalla menopausa stessa.

L’ipocalcemia è stata dimostrata anche nei bambini e sempre subordinata alla assunzione di acido fosforico

Osteoporosi

malattia dello scheletro, caratterizzata dalla compromissione della resistenza dell’osso

predispone il malato ad un aumento del rischio di fratture.

In generale

la malattia può essere silente, i fattori di rischio per ridotta massa ossea non sono sufficientemente sensibili per la diagnosi di osteoporosi o per la sua esclusione,è utile per quantificare meglio il rischio di frattura,è utile per valutare il decorso della malattia e la risposta ad un eventuale trattamento.

Metabolismo dell’osso

La formazione delle ossa è attuata dagli osteoblasti che

sintetizzano e depositano collageno nello spazio extracellulare

Le fibrille di collageno si allineano in maniera regolare e

formano una matrice organica nota come osteoide, all'

interno della quale il calcio viene depositato. Esso

contribuisce alla formazione e alla struttura delle ossa

aumentando resistenza e spessore.

Il 99% del Ca presente nell' organismo viene immagazinato

nelle ossa.

Vitamina D

La vitamina D è una vitamina liposolubile, sintetizata dall' organismo a

livello della pelle, partendo dal colesterolo, per azione della luce solare, alla

lunghezza d'onda di 290 – 310 nm nella regione U. V.

Per azione di questi raggi avviene il passaggio del colesterolo a colecalciferolo

, importante nel metabolismo del Ca.

La principale azione della vitamina D consiste nella stimolazione dell'

assorbimento del calcio dal lume intestinale, contro il gradiente di

concentrazione , cioè aumenta l' assorbimento del calcio da parte dell'

intestino; questo contribuisce ad aumentare ed a mantenere costante la

concentrazione plasmatica di calcio nelle ossa

Osso normale Osteoporosi

L’OSTEOPOROSI è una patologia multifattoriale, causata da una

patologica riduzione della massa ossea (componente minerale calcio +

osteoide) e da alterazioni microarchitetturali del tessuto osseo, che

diventa fragile e maggiormente esposto al rischio di frattura.

14

0 2010 60 805030 40 70

Fase di raggiungiment

o del picco

Fase di stabilità

Fase di perdita della massa ossea

Menopausa

Mas

sa o

ssea

Anni di età

Modificazione della massa ossea nel corso della vit a

Femmine

Maschi

FormazioneRiassorbimento

Colonna con grave osteoporosi

Colonna normale

Patogenesi

Al raggiungimento del picco della massa ossa (intorno ai 20 anni ) inizia il processo di rimodellamento che serve a:

Riparazione microdanni, mantenere la resistenza, rendere disponibile il calcio all' organismo a livelli costanti.

Questo processo è regolato principalmente dall'ormone paratiroideo e dalla vitamina D.

Esso consiste nella sostituzione dell' osso riassorbito con una pari quantità di osso neoformato.

A partire da una certa età questa sostituzione non è più bilanciata , e si ha prevalenza del riassorbimento osseo.

Patologie associate

Malattie endocrine

Malattie ematologiche

Malattie dell’apparato gastro-enterico

Malattie reumatiche

Malattie renali

Malattie endocrine

Ipogonadismo

Ipercortisolismo

Iperparatiroidismo

Ipertiroidismo

Iperprolattinemia

Diabete mellito tipo I

Acromegalia

Deficit GH

Malattie ematologiche

Malattie mielo e linfoproliferative

Mieloma multiplo

Mastocitosi sistemica

Talassemia

Malattie gastroenteriche

Malattie croniche epatiche

Morbo celiaco

Malattie infiammatorie croniche gastro-intestinali

Gastrectomia

Intolleranza al lattosio

Malassorbimento intestinale

Insufficienza pancreatica

Malattie reumatiche

Artrite reumatoide

LES

Spondilite anchilosante

Artrite psoriasica

Sclerodermia

Malattie renali

Ipercalciuria idiopatica renale

Acidosi tubulare renale

Insufficienza renale cronica

Altre malattie

Broncopneumopatia cronica ostruttiva

Anoressia e bulimia

Emocromatosi

Fibrosi cistica

Malattie metaboliche del collagene (osteogenesi imperfecta, omocistinuria, Ehlers-Danlos, Marfan, etc.)

Trapianto d’organo

Alcoolismo, fumo e tossicodipendenza

Farmaci: cortisonici, ciclosporina, diuretici dell’ansa, ormoni tiroidei, anticoagulanti, chemioterapici, anticonvulsivanti, agonisti e/o antagonisti del GnRH)

Immobilizzatione prolungata

Valutazione di laboratorio

VES

Emocromo completo

Protidemia frazionata

Calcemia

Fosforemia

Fosfatasi alcalina totale

Transaminasi

Creatininemia

Calciuria

Esami di II livello

TSH

Paratormone sierico

25-OH-vitamina D sierica

Cortisoluria/24 ore

Testosterone libero nei maschi

Elettroforesi proteine urinarie

Anticorpi anti-gliadina o anti-endomisio

Esami specifici per patologie associate

Marker specifico di turnover osseo

Valutazione delle fratture

La presenza di una frattura vertebrale anamnestica è un fattore di rischio per recidiva o fratture in altre sedi

Modeste riduzioni di altezza del corpo vertebrale o fratture di riscontro radiologico casuale hanno un impatto clinico in termini di dolore e disabilità

La presenza di una frattura vertebrale (o di femore) osteoporotica verificatasi in menopausa, documentata da un esame radiologico che evidenzi una riduzione di almeno 4 mm (15%) dell’altezza globale del corpo vertebrale, è ritenuta un’indicazione al trattamento farmacologico, prescrivibile a carico del Servizio Sanitario Nazionale perché ritenuto vantaggioso dal punto di vista farmaco-economico (nota 79/ CUF-Ministero della Sanità)

Valutazione nel tempo

METODICHE con CVs < 1 � DXA SPINA

1 anno

METODICHE con CVs = 1-2 � DXA FEMORE

1,5-2 anni

METODICHE con CVs > 2 � DENSITOMETRIE

PERIFERICHE a raggi X o ad US (polso,

calcagno, falangi)

> 2 anni

Densitometria

Sito di misurazione

Rischio relativo di Frattura

Polso Femore Vertebre

Radio prossimale

1.8 1.6 1.6

Collo femorale 1.6 2.6 1.9

Colonna lombare

1.6 1.3 2.0

DXA densitometria

T-score Diagnosi

> -1 NORMALE

-1 a –2.5 OSTEOPENIA

< -2.5 OSTEOPOROSI

< -2.5 con frattura osteporotica OSTEOPOROSI CONCLAMATA

Densitometria con tomografia

La tomografia computerizzata può essere impiegata in maniera quantitativa (Quantitative Computerized Tomography, QCT) per la misurazione della densità ossea vertebrale, implementando dei sistemi specifici di calibrazione in apparecchi standard .

Viene in questo modo misurata la densità della porzione centrale delle vertebre lombari, con alcuni vantaggi ed alcune limitazioni rispetto alla DXA.

Il principale vantaggio è costituito dall’evitare l’interferenza dei processi artrosici che possono causare una significativa sovrastima della densità ossea vertebrale misurata con metodo DXA

Densitometria a ultrasuoni

Da pochi anni sono stati introdotti metodi quantitativi di valutazione dell’osso basati sull’uso di ultrasuoni (Quantitative UltraSound, QUS), definiti ultrasonometrie ossee o osteosonometrie

I più diffusi misurano al calcagno od alle falangi delle mani la velocità di propagazione o l’attenuazione di frequenza degli ultrasuoni od altre caratteristiche della traccia ultrasonografica

Dolori da osteoporosi in H3PO4

718 Frantumazione degli arti, la mattina, alle braccia, alle gambe, alla nuca.

721 Come frantumato nelle anche, nelle braccia, nelle cosce e nella nuca, come dovuto a crescita, con singole fitte laceranti in tutte queste parti contemporaneamente, soprattutto quando sale le scale ed inizia a camminare

537 Sensazione sul lato del petto, come se le costole fossero rotte (Frz.).

Continua…

545 Dolore a intervalli, che tira in maniera veloce e preme alla regione lombare, per lo più in posizione seduta, meno quando cammina; scompare premendovi sopra, sedendosi e piegandosi (Frz.).

550 Nelle vertebre della schiena, tirare doloroso, come se fossero frantumate, per lo più in posizione seduta (Frz.).

551 Dolore lacerante nella schiena, di notte.

552Dolore afferrante nel centro della colonna vertebrale (Wsl.).

Finisce

590 Gli avambracci fanno male come se fossero frantumati, quando vengono poggiati sul tavolo (Frz.).

628 Dolore tensivo e da frantumazione nell’articolazione dell’anca, peggiore con il movimento.

630 Le gambe fanno male nelle cosce e nella parte inferiore, quando cammina come se fossero frantumate (Mr.).

642 Dolore da frantumazione nei muscoli della coscia.

643 Dolore da frantumazione trasversalmente al di sopra della parte centrale delle cosce, sembra che si rompano quando cammina, tanto che barcolla (Mr.).

L’acido fosforico per legge

L’acido fosforico, al pari di altri additivi, quali i polifosfati, è ammesso in numerose bevande, prime fra tutte il latte (DM n. 209 del 27/2/1996, che armonizza la legislazione dei singoli Stati membri).

Seguendo la numerazione della ComunitàEuropea, H3PO4 è denominato E338, mentre i polifosfati sono denominati, generalmente, E450-E451 e soprattutto E452, insieme a E543-E544-E545.

Classificazione numerica

E100-E199 (coloranti)

E200-E299 (conservanti)

E300-E399 (anti-ossidanti e regolatori di acidità)

E400-E499 (addensanti, stabilizzanti ed emulsionanti)

E500-E599 (regolatori di acidità e anti-agglomeranti)

E600-E699 (esaltatori di sapidità)

E900-E1999 (vari)

L’additivo E338, ossia l’acido fosforico, è considerato privo di tossicità

Tossicità di E338

In uno studio condotto su 72 persone esposte, i sintomi osservati erano: congiuntivite, lacrimazione, nausea, vomito e dispnea.

Sei di questi pazienti mostrarono un aumento momentaneo della lattico deidrogenasi.

Nonostante un quadro radiologico normale del torace, tutti ebbero una significativa alterazione della funzione polmonare, alla spirometria

Ingestione di E338

A seguito della ingestione di acido fosforico, si verifica una corrosione delle mucose di bocca ed esofago, irritazione della gola, con immediato dolore e disfagia, dolore epigastrico, associato a nausea e vomito di materiale necrotico (talvolta emorragia gastrica), collasso circolatorio, oliguria, polso rapido e debole, respirazione superficiale e morte (talvolta sopraggiunta per edema della glottide).

Sono anche descritte convulsioni, dolori addominali e diarrea, talvolta sanguinolenta.

Nei casi meno gravi si instaura tosse, che può persistere a lungo, soprattutto nei pazienti con disturbi respiratori precedenti.

Interferenza con il calcio

L’acido ortofosforico viene assorbito dal tratto gastro-intestinale, con un meccanismo a dispendio energetico, che è condizionato da numerosi fattori.

La vitamina D, ad esempio, stimola l’assorbimento della sostanza, la quale compete con il trasporto degli ioni calcio (ciò potrebbe contribuire a spiegare l’osteoporosi fra coloro che consumano cola addizionata ad acido fosforico).

Negli adulti sono assorbiti circa 2/3 dei fosfati ingeriti, i quali sono escreti quasi completamente mediante i reni.

Nei bambini, invece, le concentrazioni plasmatiche di acido fosforico sono maggiori e potrebbero spiegare la diminuzione della affinità dell’emoglobina per l’ossigeno, con conseguente anemia

Sali inorganici di H3PO4

I Sali inorganici dell’acido fosforico, dunque, sono molto usati come ingredienti/additivi degli alimenti. Sono stati condotti, nel tempo, diversi studi sulla tossicità acuta e cronica di queste sostanze ed è stata proposta una classificazione in quattro gruppi di sali: monovalenti; divalenti; sali di ammoniaca; sali di alluminio.

Tutte le quattro classi mostrerebbero, in una importante revisione della letteratura, una bassa tossicità per via orale, per inalazione e per contatto della pelle.

Tale tossicità è stata ampiamente dimostrata per un consumo di 70 mg/die per kg di peso corporeo

Riepilogo dei sintomi tossici di acido fosforico

congiuntivite, con lacrimazione

disfagia, epigastralgia, nausea e vomito

dolori addominali

diarrea

dispnea

dolori da osteoporosi

anemia

aumento transitorio di LDH per epatopatia

congiuntivite, con lacrimazione

176 Lacrimare di entrambi gli occhi (Htm.).

177 Un liquido corrosivo gli fuoriesce dagli occhi (dopo alcune ore).

Da vedere poi…

Disfagia: 301-305, 306-308

Epigastralgia: 326-333, 346-348

Dolori addominali: 363-364

Diarrea: 405-409

Nausea e vomito

339 Nausea che pare localizzata nel palato (Hrm.).

340 Stimolazione della nausea sul petto, con afflusso di liquido in bocca (Frz.).

341 Nausea che stimola il vomito, in regione gastrica (Tth.).

342 Fortemente tendente al vomito, di sera, è costretto a sdraiarsi.

343 Intensa nausea, tanto che lei dovette sdraiarsi (dopo il pasto), preceduta da un rigirare attorno allo stomaco (Fr. H.).

344 Vomitare i cibi, e poi vomitare quasi ogni ora, di giorno e di notte, fino al mattino (Fr. H.). 345 Vomito acido (Hg.).

Dispnea

500 Respirazione appesantita e ristretta, con piccole fitte tra le costole brevi, per lo più del lato sinistro (Htm.).

501 Gli odori gli rendono difficoltosa la respirazione.

502 Mancanza di fiato, quando si risveglia da un sonno mattutino che dura ½ ora, con calore e sudorazione sul corpo. 503 Fortemente intimorito sul petto.

Convulsioni

741 Una sorta di epilessia (immediatamente) (Fr. H.).

Sintomi di anemia

38 Mancanza di idee e debolezza di spirito; quando riflette, ha vertigini

39 Spirito indolente, apatico, privo di dinamismo, senza fantasia, non incline nei confronti dei lavori mentali, neanche di quelli piacevoli (Stf.).

40 Quando leggeva, gli venivano migliaia di altri pensieri in testa, non riusciva a comprendere, ciò che leggeva gli era oscuro e dimenticava subito tutto, con difficoltà a rendersi conto di ciò che conosceva da tempo

51 Debolezza della testa, la mattina, dopo alzato, come se dovesse barcollare.

732 Dimagrimento, con aspetto malaticcio, ed occhi incavati.

Sintomi di anemia

241 Pallore del viso (Fr. H.).

242 Pallore del viso, la mattina, subito dopo essersi alzati, con tendenza a tenere fisso lo sguardo (Br.).

243 Margini di colore blu attorno agli occhi (Hrm.).

244 Gli occhi sono circondati da un margine blu (Mr.).

245 Occhi incavati, opachi (Hrm.).

734 Corpo spossato, spirito oppresso (il 4° giorno).

aumento transitorio LDH, per epatopatia

180 Una macchia gialla nella parte bianca dell’occhio, verso l’angolo interno, ma più ancora verso la cornea, contemporaneamente visus offuscato, che scompare facendo dilatare la pupilla tenendovi davanti la mano (Mr.).

356 Sensazione di pesantezza del fegato.

357 Fitte nella regione epatica e splenica.

358 Dolore bruciante in un punto della regione epatica.

409 Evacuazioni diarroiche di colore bianco-grigiastro.

429 Urina più frequente, di colore scuro, che forma un nugolo (il 2° giorno) (Frz.).

In una lettera indirizzata a un medico di Lemberg, il dr. Schroeter, il 19 dicembre del 1831, dalla cittadina di Coethen, Hahnemann

racconta della sua esperienza nel trattamento del colera

“Si ha un’altra forma di colera, più difficile da guarire della tipica ed è quella, che si sviluppa lentamente e subentra alla colerina.

In effetti, si verifica che il miasma (capace di produrre nel suo focolaio un colera sempre mortale, quando è trattato dall’allopatia) non può più generare che sintomi isolati di questa malattia, allorché colpisce gli abitanti di un paese lontano, ove arriva solo dopo essersi rarefatto e indebolito.

Nei soggetti più robusti tali sintomi guariscono da soli, ma nelle persone deboli si trasformano in vomito, di solito seguito da diarrea indolente e molto debilitante, la quale (se non si arresta) èseguita, a sua volta, da spasmi tonici, delirio, fino alla morte. In queste malattie a decorso lento, non c’è alcuna indicazione alla canfora, la quale no fa che accelerare la morte del malato.

L’acido fosforico, al contrario, si mostra specifico, soprattutto se il malato soffre di borborigmi, accompagnati da una diarrea colliquativa (che indebolisce la forza vitale)”.

Niemeyer (1866)

La transizione dalle forme più leggere alle più gravi, viene costituita da quei casi, in cui si associa alla diarrea un vomito tumultuario e le cui evacuazioni dell’alvo pigliano un aspetto caratteristico, il quale diede loro il nome delle tenute scariche simili a brodo di riso, senza che però si sviluppino un notabile ispessimento del sangue ed una paresi del cuore, insomma quei sintomi dell’orrendo colera asfittico.

Questa forma ancora mite, la quale però sovente raggiunge un alto grado, fu detto forma eretistica del colera, ossia, colera piccolo, o colerino, onde distinguerlo per una parte dalla semplice diarrea colerica e per l’altra dal colera asfittico

Silvestrini (1940)

Qualche volta l’attacco brusco manca e la malattia che sembra in principio trascurabile va facendosi gradatamente sempre più grave.

Allora compaiono malessere, senso di stanchezza, dolori al bassoventre, borborigmi, qualche scarica diarroica biliosa. Questa diarrea si fa sempre più molesta, le scariche possono raggiungere il numero di 10-20 nelle 24 ore. Questa manifestazione colerica prende il nome di colerina. Le materie espulse perdono presto il colorito biliare, si fanno sierose, inodore, acquistano l’aspetto d’acqua di riso. Si aggiunge vomito, in principio di materie ingerite, poi di materiale biliare, poi di materiale risiforme. La lingua si fa arida, l’ammalato ha sete intensa e comincia ad accusare oppressione all’epigastrio, dolor di capo, disappetenza, nausea. Il polso si fa piccolo, la temperatura si abbassa, l’urina si fa scarsa, si produce sudore freddo e viscido.

Da questo stato si può passare alla fase algida e alla morte. Oppure può venire il periodo reattivo in modo rapido: i sintomi gravi scompaiono e l’infermo, in due o tre giorni, può dirsi completamente guarito

Carlinfanti (1951)

Altri pazienti possono avere una diarrea risiforme per 48 ore, ma senza anuria e crampi muscolari.

Sono i casi che vanno sotto il nome di colerina.

Questi pazienti possono in un secondo tempo andare incontro a sintomi acuti e anche gravi di colera

Vibrio cholerae

Batteri gram negativi, mobili per la presenza di 1 flagello, asporgeni, non

capsulati, aerobi e anaerobi facoltativi.

Vibrio cholerae: diversi sierogruppi.

Sierogruppo 01 3 tipi sierologici (Inaba, Ogawa, Hikojima)

Altri sierogruppi 02-0138 (casi sporadici di diarrea)

Sierogruppo 0139 Bengala

Vibrione

Fonte di infezione: uomo infetto

Periodo incubazione: 3- 4 giorni

Ingestione cibo e/o bevande contaminate (il convalescente elimina i batteri anche per 3-4 settimane dopo la guarigione clinica)

Capacità dei vibrioni di sopravvivere per lunghi periodi di tempo in presenza di elevato tenore di umidità

Clinica

Enterite caratterizzata da emissioni di grandi quantità di feci acquosa (acque di riso) fino a 14 litri al giorno

Disidratazione, squilibrio della bilancia elettrolitica (-K)

Shock emodinamico e morte

Meccanismo patogeno: produzione di esoenzimi, e produzione di enterotossina

La diarrea che si presenta acquosa compare in modo improvviso e molto intenso si accompagna a vomito.

Perdita di sali elettroliti e proteine.

La enterotossina del colera agisce sulle cellule dell'intestino (attivando l'enzima adenilato ciclasi)

Vibrio colera

A1

A2 B

B

BB

B

Membrana

A1

A2

Aumento attività adenil-ciclasica Aumento cAMP

Na H2O CL- K+ HCO3

Perdita di ioni

DIARREA

ganglioside

Conseguenze

La perdita di fluidi ed elettroliti porta a: disidratazione, anuria, acidosi e shock.

Le feci sono definite come aventi l'aspetto di acqua di riso in quanto contengono flocculi di muco e cellule epiteliali (ed anche vibrioni colerici in elevata quantità)

La perdita di potassio può determinare alterazioni della contrazione cardiaca.

Tossina del colera

GM1

ganglioside

Immunità anti-colera

Cellula

M

•M cellule – connessione trasistema immune dellemucose e quello sistemico

•Permettono la diffusioneagli enterociti

Cellula MCellula MCellula MCellula Menterociti

Riepilogo sintomi di colerina

Delirio: 32-35, cefalea: 76-77, 78-87, 88-92

Lingua e bocca secche: 284, 289, 297

Inappetenza: 322 Inappetenza (Hrm.).

Nausea: 339-343 e vomito: 344-345

Oppressione epigastrica: 346, 347, 348

Dolori addominali: 363, 364; borborigmi: 389-393

Diarrea debilitante: 405-409

Astenia: 739-740

Delirio

Lei danzò senza coscienza, in modo violento e selvaggia, per più giorni, senza coricarsi, fuorché di notte (Fr. H.).

Gli aggredisce l’intelletto (Fr. H.).

Non riesce a collegare correttamente i pensieri.

35 Non riesce a staccarsi da un pensiero, e quelli che a questo si collegano non gli vengono alla mente.

41 Allucinazione sensoriale, come se udisse il suono delle campane o vedesse muoversi delle cose alte accanto a lui, fuori del suo campo visivo (Frz.).

Nausea e vomito

339 Nausea che pare localizzata nel palato (Hrm.).

340 Stimolazione della nausea sul petto, con afflusso di liquido in bocca (Frz.).

341 Nausea che stimola il vomito, nella regione gastrica (Tth.).

342 Fortemente tendente al vomito, di sera, è costretto a sdraiarsi.

343 Intensa nausea, tanto che lei dovette sdraiarsi (dopo il pasto), preceduta da un rigirare attorno allo stomaco (Fr. H.).

344 Vomitare i cibi, e poi vomitare quasi ogni ora, di giorno e di notte, fino al mattino (Fr. H.).

345 Vomito acido (Hg.).

Borborigmi

389 Brontolio sonoro in tutto l’addome, soprattutto nell’epigastrio, solo in posizione sdraiata (Gtm.).

390 Brontolare e gorgogliare nella regione gastrica.

391 Brontolare e gorgogliare nella regione gastrica.

392 Gorgogliare sonoro nell’addome (Br.).

393 Gorgogliare intenso nel lato sinistro dell’addome.

394 Gorgogliare nell’addome, come di acqua (scrosciante), quando si piega in avanti o indietro, anche alla palpazione dell’addome.

Astenia

736 È più debole e spossato.

737 Talmente debole, la mattina dopo che si èalzata, e ha un aspetto pallido, tanto che deve coricarsi di nuovo per qualche tempo, poi sta bene.

738 Spossatezza in tutte le parti del corpo (Hrm.).

740 Spossatezza del corpo (Wsl.).

Hahnemann

La cosa migliore, per preparare questo farmaco da dinamizzare per l’uso omeopatico, èl’utilizzo di un gran di acido fosforico, che dapprima è stato sciolto e poi conservato asciutto in un barattolo chiuso.

L’acido fosforico può essere ottenuto sia scindendolo dal fosforo con l’acido nitrico, sia estraendolo dall’osso, nel modo che mostro qui di seguito e che è quello di cui mi servo io stesso.

Hahnemann

In una scodella di porcellana si metta 1 libbra di ossa triturate finemente e bruciate fino a che non divenga di colore bianco, ricoprendolo con 1 libbra di acido solforico (vetriolo) più forte, e questo composto dovràessere mescolato più volte nel corso di 24 ore con un tubo di vetro.

La poltiglia che si è venuta a formare in questo modo andrà mescolata e diluita con 2 libbre di acquavite forte o di rum, e il tutto verrà versato in un sacco di lino e pressato, ponendolo tra due assi lisce sulle quali verranno messi dei pesi.

Hahnemann

Ciò che rimane nel sacco può essere ulteriormente diluito con 2 libbre di acquavite forte, ed il liquido ottenuto può essere unito a quello della prima spremitura e viene lasciato a decantare coperto per alcuni giorni, in modo che la parte torbida possa sedimentare.

La parte chiara dell’estratto va fatta raddensare sul fuoco dopo averla messa in una scodella di porcellana riscaldata, e la si fa fondere a un calore rovente.

Hahnemann

L’acido solforico fuso deve avere il colore chiaro del cristallo. Quando è ancora caldo, va ridotto in frammenti e conservato in un barattolo ben chiuso, poiché a contatto con l’aria tende a dissolversi allo stato di un liquido denso (chiaro come l’acqua).

L’acido fosforico, per essere utilizzato, viene trattato allo stesso modo delle altre sostanze secche, frizionandolo con del lattosio, come è stato spiegato alla fine della prima parte di questo libro, per portarlo alla diluizione milionesima della polvere, e un gran di questa verrà dissolto e potenziato con successive succussioni.

Clinica accessoria di H.

mal di testa mattutino; i rumori e il parlato risultano insopportabili; croste sul dorso del naso; cattivo odore dal naso; bruciore nelle guance; brufoli al mento; brufoli attorno alla fronte ed al mento; bruciore nell’ipogastrio; minzione notturna; dolore al fegato, durante la mestruazione; ruvidezza della trachea; graffiare nella laringe, che stimola la tosse; brevità di respiro ed incapacità a parlare in maniera perdurante; debolezza del petto, causata dal parlare; eruzione cutanea con brufoli alle braccia; sudorazione dei piedi; lichen; calli; sudorazione notturna.

Hering curò…

incapacità ai lavori mentali, con forte malumore ed indolenza dello spirito e del corpo; pesantezza della testa, come se fossepiena d’acqua; infiammazione degli occhi, associata a bruciore; lacrimazione; sensibilità nei confronti della luce del sole; ingiallirsi dei denti; nausea perdurante il gola; dopo il pasto, come un ondeggiare dello stomaco verso l’alto e verso il basso; raschiare la gola dal muco denso; dolore rodente ai testicoli; tossicchiare muco, la mattina; evacuazioni frequenti; ulcere sanguigne sul gluteo e sotto le ascelle; tumefazione al gluteo; tumefazione al piede; dolore ai testicoli, quando vengono sfiorati; prurito dell’ulcerazione; ulcerazioni piatte, indolori, alla gamba, senza arrossamento, con superficie non piana e seghettata, e pus sporco; intensa stanchezza dopo aver camminato; urina di colore del latte.

Tristezza

Abbattimento (dopo 4 giorni).

Triste e piena di preoccupazioni, che si possa ammalare.

Irrequieta e piena di paura, che si possa ammalare.

5 Deve sempre rimuginare sulla sua malattia (Hg.).

Triste e preoccupato per il futuro (Gtm.).

Tendenza al pianto, come per nostalgia di casa (Tth.).

Triste, serio, scoraggiato, solo quando cammina all’aria aperta, quanto più cammina tanto più aumenta di intensità; a casa cessò progressivamente e lui divenne più allegro.

Paura

Timore ed irrequietezza attraverso tutto il corpo.

10 Forti timori; di pomeriggio è costretto a sdraiarsi (il 3° giorno).

Senso di paura, come se il petto fosse troppo stretto, con calura interna (dopo 8 ore) (Hrm.).

Irrequietezza interna gli impedisce di lavorare.

Eloquio e non

Concitazione mentre parla; non riesce a ricevere le cose abbastanza velocemente.

Fortemente irritato, lo spirito è oppresso, il corpo spossato.

15 Continuamente corrucciato, con mancanza di voglia di parlare.

Atteggiamento corrucciato in maniera silente (Hrm.).

Lui non parla volentieri, il parlare lo sfinisce (Stf.).

Ira

20 Insoddisfazione con sé stesso, si rimprovera (Lgh.).

Fortemente di malumore, adirato, irritato (Stf.).

Lui sembra fortemente di malumore e scontroso, tanto che ognuno gli chiede cosa gli manchi; non era però una persona malata (Stf.).

Testardo per ogni cosa.

Si adira facilmente e diviene facilmente irascibile.

25 Per ogni piccolo fastidio, è come fuori di sé e caldo.

Mentale

Lei danzò senza coscienza, in maniera violenta e selvaggia, per più giorni, senza coricarsi, fuorché di notte (Fr. H.).

Gli aggredisce l’intelletto (Fr. H.).

Non riesce a collegare correttamente i pensieri.

35 Non riesce a staccarsi da un pensiero, e quelli che a questo si collegano non gli vengono alla mente.

Mentale

Quando parla, non riesce a trovare le parole adatte (dopo 2 ore).

Non può rimanere da solo senza cadere in spensieratezza, e perdita di coscienza, la mattina (Frz.).

Mancanza di idee e debolezza di spirito; quando riflette, viene colto da vertigini (Hrm.).

Spirito indolente, apatico, privo di dinamismo, senza fantasia, non incline nei confronti dei lavori mentali, neanche di quelli piacevoli (Stf.).

Mentale

40 Quando leggeva, gli venivano migliaia di altri pensieri in testa, lui non riusciva a comprendere, ciò che leggeva gli era oscuro e dimenticava subito tutto, con difficoltà di rendersi conto di ciò che conosceva da lungo tempo (Mr.).

Allucinazione sensoriale, come se udisse il suono delle campane o vedesse muoversi delle cose alte accanto a lui, che si trovano al di fuori del suo campo visivo (Frz.).

Mentale

La sera in posizione seduta, vedeva tante cifre davanti agli occhi, contemporaneamente si sentiva stordito e male in testa, infine molto caldo.

Annebbiamento della testa (dopo 4 giorni).

Stordimento in testa, per 3 ore (Frz.).

45 Stordimento di tutta la testa (Hrm.).

Mentale

Stordimento della parte anteriore della testa, soprattutto delle cavità oculari (Gr.).

Stordimento della testa, come per un eccesso di rapporti sessuali, per 3 giorni (immediatamente).

Stordimento della testa, incapacità di pensare (Hg.).

Annebbiato in testa e negli arti, come dopo ebbrezza o come per non aver dormito a sufficienza (Frz.).

50 Testa annebbiata, di mattina, come se avesse tirato tardi o come in seguito a fantasticherie notturne.

Vertigini

53 Vertigini, verso sera, quando è eretto o cammina, barcolla come se fosse ebbro; per più sere.

56 Vertigini, la mattina, fin quasi a cadere, in posizione eretta.

58 Vertigini, la testa vuole piegarsi in avanti e indietro(immediatamente).

59 Vertigini quando si alza, dopo essere stato seduto a lungo.

60 Vertigini dopo aver letto.

61 Vertigini, la mattina, nel letto; quando chiudeva gli occhi, aveva la sensazione che i piedi si muovessero verso l’alto e che lui giungesse a stare sulla testa (Br.).

Cefalea

Mal di testa, subito la mattina, al risveglio, che scompare alzandosi.

Mal di testa nella fronte, quando si gira velocemente la testa, e quando poggia il piede con forza.

65 Mal di testa nell’occipite, che costringe a sdraiarsi.

Intensi dolori alla testa, che costringono a sdraiarsi, con rigiditàdella nuca.

Mal di testa perdurante (Hrm.).

Mal di testa causato dal minimo scuotimento o aumentato in maniera incredibile dal rumore (Hrm.).

Cefalea

Forte mal di testa al di sopra degli occhi, tanto che lei non riusciva ad aprirli.

70 Mal di testa, come se si fosse fatto male sollevando qualcosa, come una pesantezza all’interno.

Pesantezza della testa (Gtm.).

Forte pesantezza di tutta la testa, con pressione intensa, che si muove verso la bozza frontale sinistra (Htm.).

Pesantezza e pressione verso la parte anteriore nell’occipite, piegando in avanti la testa, scompare piegandola verso la parte posteriore (Htm.).

Cefalea e stordimento

76 Mal di testa stordente, quando di sera giunge nella stanza calda.

77 Mal di testa da stordimento, con ronzio in

testa, quando tossisce poi avverte un dolore, come se la testa volesse esplodere

Cefalea premente

78 Dolore premente nell’occipite destro, anche verso la parte anteriore, per tutto il giorno, aumentato premendo la testa e girandola (dopo 7 ore).

80 Pressione dolente nel lato destro dell’occipite, verso l’esterno (½ ora).

82 Dolore premente indistinto al di sopra delle cavità oculari, con fitte dietro le orecchie, di pomeriggio.

86 Pressione dura al di sopra della tempia sinistra, fin nell’occipite, associata a timore di muoversi (Mr.).

87 Pressione in testa, soprattutto quando sale le scale.

Cefalea premente

88 Pressione dura, quasi come frantumazione, nella fronte o nelle tempie, come sulla superficie del cervello, quando riflette, soprattutto di sera, ma che non impedisce di pensare.

89 Dolore premente intenso, estremamente duro, che sembra localizzato sulla superficie del cervello e nel periostio della parte del cranio sul quale sta giacendo, dopo mezzanotte, quando si sveglia, rimanendo sdraiato su quella parte aumenta fino a divenire insopportabile, e giacendo su un’altra parte, ricomincia in quel punto con identica violenza, mentre scompare sulla parte precedente.

91 Pressione in testa, come di un peso, che scende dall’alto verso il basso, o come se la testa fosse frantumata nella parte alta.

Cefalea premente

95 Dolore premente e pungente in tutte le parti del corpo, ad intervalli.

Pressione violenta nella tempia destra, verso la parte esterna (Htm.).

Una pressione irrigidente nelle ossa della scriminatura, più intensa durante il movimento (Hrm.).

Pressione nell’occipite, come se giacesse su qualcosa di duro (Mr.).

100 Pressione irrigidente e lacerare nel cervello, ora qua, ora là (Hrm.).

Cefalea premente

Una pressione lacerante in maniera irrigidente nell’occipite, aumentato dal rumore e dal minimo movimento (Hrm.).

Una pressione irrigidente nella tempia destra (Gr.).

Pressione irrigidente in e sulla tempia destra, piùintenso durante il movimento (Hrm.).

Dolore in tutto il cervello, come se venisse compresso (Gtm.).

105 Dolore, come se entrambe le ossa temporali venissero premute una contro l’altra con una pinza.

Cefalea

Tirare nella tempia sinistra e nella cartilagine anteriore dell’orecchio, che si trasforma in una pressione con il movimento (Hrm.).

Lacerare nella scriminatura e nell’occipite (Hrm.).

Lacerare nella tempia sinistra, fin nella fronte, piùintenso durante il movimento (Hrm.).

Fitte al di sopra dell’occhio sinistro, che si muovono in testa verso l’alto.

115 Fitta non acuminata che si muove verso l’esterno al centro della fronte (Gtm.).

Cefalea

Una fitta sorda, come di una freccia, parte dalla tempia destra e si muove in profondità nel cervello, ad intervalli frequenti (Gr.).

Fitta violenta nella tempia destra, fin nell’occhio (Mr.).

Fitta violenta nella tempia destra (Htm.).

Fitta con tirare sulla scriminatura, mitigata premendovi sopra (Wsl.).

120 Singoli colpi acuminati nella tempia destra (Htm.).

Cefalea

Singoli colpi in testa, come di un martello.

Tritare in testa, come con una scure (Staphis guarì.) (Hg.).

Mal di testa frizzante, la mattina quando si alza, fino a mezzogiorno.

Mal di testa bruciante, in alto nel cervello.

125 Scavare rigirante nell’occipite destro (Gtm.).

Scavare con pressione, nella tempia sinistra (Frz.).

Cefalea

Scavare in testa, come se venissero praticati dei fori attraverso la calotta cranica, soprattutto alla ritrosa (Fr.

H.).

Scuotimento doloroso in testa, quando cammina.

Ronzio in testa.

130 Dolore del cuoio capelluto, quando viene sfiorato, come se fosse escoriato, o come se i capelli venissero tirati.

Dolore indistinto sul cuoio capelluto (Gtm.).

Prurito in testa

Pressione e rodere sulla fronte, alla radice del naso (Frz.).

135 Rodere pruriginoso sulla fronte (Wsl.).

136 Prurito sul cuoio capelluto.

Occipite

Dolore da frantumazione all’occipite, nel punto in cui si innestano i muscoli della nuca (Frz.).

Dolore tirante nelle ossa dell’occipite, tutti i giorni.

Una fitta bruciante sulla testa (Frz.).

140 Una fitta acuta, che perdura a lungo, esternamente sulla corona, aggravata quando viene sfiorata.

Testa

Dolore bruciante sul lato destro del cuoio capelluto (Gtm.).

Dolore bruciante sulla cute della fronte sinistra (Gtm.).

Sensazione di calore al lato dell’osso frontale (Frz.).

Sensazione di freddo sul cuoio capelluto (Hrm.).

145 Rilevamento doloroso sulla cute della testa, con sensazione, come se lì venisse preso per i capelli; alla palpazione si ha un dolore da frantumazione.

Forte caduta dei capelli.

Pressione oculare

Dolore improvviso nell’occhio sinistro, come se in quel punto premesse un granello di sabbia o come se vi si trovasse un piccolo brufolo (Frz.).

150 Pressione alla palpebra inferiore sinistra (Hrm.).

Pressione alla palpebra destra e sensazione di pesantezza all’interno (Hrm.).

Intensa pressione sugli occhi, come quando si guarda lungo un oggetto, costringe a chiudere gli occhi (Htm.).

Pressione degli occhi, come se fossero troppo grandi, con impossibilità a muoverli, con immotilità degli stessi, come se non avesse dormito a sufficienza, e stordimento in testa (Mr.).

Pressione oculare

Pressione al di sotto della palpebra inferiore sinistra, che aumenta premendovi sopra e poi scompare subito .

155 Pressione in entrambi gli occhi, verso la parte posteriore (Hrm.).

Rigidità premente nel margine superiore sinistro della cavità oculare (Gr.).

Dolore, come se i bulbi oculari venissero premuti uno contro l’altro e in testa con violenza (Gr.).

Sensazione, come se gli occhi venissero premuti verso l’esterno, e da cui deriva un frequente ammiccare.

Pressione e altro

Prurito nell’occhio.

160 Prurito e pressione nell’occhio.

Fitta premente attraverso le palpebre, da un angolo verso l’altro, con fitte acuminate negli angoli e nel perimetro delle cavitàoculari (Wsl.).

Un dolore indistinto, ora pungente, ora bruciante, penetrò il bulbo oculare destro nell’angolo esterno, poi si presentò davanti all’occhio, come una lunga superficie innevata, sulla quale cadevano dei punti infuocati, e più tardi una superficie totalmente infuocata davanti agli occhi, sulla quale cadevano dei punti bianchi luminosi (Br.).

Occhi

Fitte veloci al di sotto della palpebra destra, come elettriche, in seguito dovette chiudere con forza gli occhi (Mr.).

Fitta acuminata nella parete ossea sottile della cavità oculare, verso la radice del naso (Mr.).

165 Freddo palpabile dei margini interni delle palpebre, quando chiude gli occhi (Htm.).

Bruciore

Bruciore negli occhi, con lacrime brucianti (Mr.).

Bruciore improvviso nell’occhio sinistro (Mr.).

Bruciore e pressione negli occhi; di sera lei non può guardare la luce.

Bruciore nei tegumenti degli occhi, per tutto il giorno, e prurito bruciante nell’angolo interno.

Bruciore

170 Bruciore al di sotto della palpebra superiore.

Bruciore nell’angolo oculare interno, per lo piùdi pomeriggio, come se vi penetrassero troppa aria e troppa luce; è meno intenso quando chiude gli occhi premendoli.

Bruciore corrosivo negli occhi, soprattutto di sera, alla luce.

Infiammazione

Infiammazione degli occhi ed un orzaiolo alla palpebra superiore.

Tumefazione ed arrossamento della palpebra inferiore (Lgh.).

175 Tumefazione dei tegumenti inferiori degli occhi e al di sotto delle palpebre (Mr.).

Infiammazione

Lacrimare di entrambi gli occhi (Htm.).

Un liquido corrosivo gli fuoriesce dagli occhi (dopo alcune ore).

Pus secco alle palpebre, la mattina, con sensazione screpolante quando deterge gli occhi.

Suppurazione che fa chiudere gli occhi.

Offuscamento

180 Una macchia gialla nella parte bianca dell’occhio, verso l’angolo interno, ma più ancora verso la cornea, contemporaneamente visus offuscato, che scompare facendo dilatare la pupilla tenendovi davanti la mano.

Aspetto vitreo di entrambi gli occhi, per lo più quando si guarda fisso davanti a sé (Br.).

Occhi opachi, vitrei (Tth.).

Occhi privi di lucentezza (Hrm.).

Occhi opachi, incavati (Hrm.).

Pupille

190 Pupille dilatate, per 6 ore (dopo 3 ore) (Mr.).

191 Pupille dilatate (Lgh. e Htm.) (dopo 1 ora).

192 Incredibile dilatazione della pupilla destra, tanto più quando sforzava gli occhi per vedere, e ancora dopo 7 giorni era di 4 volte più grande rispetto alla sinistra (immediatamente) (Br.).

193 Pupille fortemente dilatate (dopo 8 ore e ½) (Htm.).

Miopia

Miopia, quando cuce, legge o scrive ha come un velo davanti agli occhi; lei non riconosce le lettere; ma in lontananza le è tutto distinto e chiaro; se distoglie gli occhi per un attimo dal lavoro, riesce di nuovo a vedere meglio in vicinanza, ma la vista offuscata si ripresenta subito di nuovo quando legge, senza dolore degli occhi.

195 Lui vede meglio in lontananza (eff. di guarigione).

Miopia aumentata (Hg.).

Tutto ciò che si trova più distante di 6 passi gli pare avvolto nella nebbia (Hg.).

Offuscamento

Offuscamento degli occhi, con tremore davanti e pressione nell’angolo interno, quando guarda a lungo in un punto; dopo aver frizionato, si presentano le lacrime e scompare l’offuscamento.

Debolezza degli occhi, più di mattina che di pomeriggio; gli oggetti lontani erano come avvolti dalla nebbia, e divenivano più distinti solo sforzandosi di guardare; ogni oggetto vicino, alquanto chiaro però, lo abbagliava e gli causava pressione negli occhi, la stessa cosa capitava anche quando improvvisamente andava in un ambiente scuro.

Altro

200 Striscia nera davanti agli occhi; tergere non serve; ha l’impressione di dover guardare con la testa abbassata da sotto la fronte verso l’alto (Hg.).

Scintillio davanti agli occhi, mentre legge alla luce.

Orecchio

202 Dolore che tira in maniera spasmodica

nell’orecchio.

203 Dolore tirante spasmodico nell’orecchio destro (Htm.).

204 Tirare nel meato uditivo destro interno ed esterno (Hrm.).

205 Sottili fitte nel lobo auricolare destro (Wsl.).

Fitte

Una fitta quasi indolore nell’orecchio sinistro, che scomparve toccando all’interno (dopo 6 ore e ½) (Gtm.).

Fitte nelle orecchie, solo durante ogni tono musicale e suono di campana, addirittura anche per alcuni tipi di canto (Br.).

210 Fitte nell’orecchio, associate a dolore tirante nelle mascelle e nei denti.

Fitte

Fitte nelle orecchie, associate a dolore tirante nella guancia destra.

Una fitta sottile che dura a lungo, in profonditànell’orecchio destro.

Fitte brucianti nelle orecchie.

Fitte pruriginose nell’interno dell’orecchio destro, che permangono muovendo la mascella inferiore (dopo 27 ore) (Gtm.).

Orecchio

215 Prurito pungente al lobo auricolare destro (dopo 2 ore) (Frz.).

Tumefazione e calura di entrambe le orecchie, con bruciore e prurito.

Un grosso nodulo, posteriormente al lobo auricolare destro, che fa male soprattutto alla palpazione come se fosse escoriato.

Acufeni

Forte eco di ogni suono nell’orecchio (Hg.).

Continuo cantare davanti alle orecchie, più forte in posizione sdraiata.

220 Squillare davanti alle orecchie, come di campane (Mr.).

Squillare nell’orecchio sinistro, di notte.

Gridare nell’orecchio, quando ansima.

Acufeni

Ronzio nelle orecchie, tutti i giorni.

Ronzio davanti alle orecchie, a partire dalla sera, ma non giacendo nel letto, si presenta però di nuovo di mattina.

225 Frizzare davanti alle orecchie, soprattutto al destro (dopo 15 ore).

Frizzare davanti alle orecchie, associato ad ipoacusia.

Udito

Non riesce a sentire il suono di un orologio da tasca che è poco distante, lo avverte con più chiarezza a 3 spanne di distanza dall’orecchio, lì vicino sente solo un sibilo, nessun battito (Br.).

Riesce a percepire l’orologio da taschino, che prima avvertiva a 20 passi di distanza, solo a 10 passi (Br.).

I toni di tipo musicale gli risultano insopportabili per lungo tempo (Br.).

Naso

230 Olfatto estremamente sensibile.

La punta del naso prude, lui è costretto a grattare (Mr.).

Formicolio e bruciore sul naso.

Un piccolo brufolo sulla punta del naso, con pulsare all’interno e dolore alla palpazione.

Tumefazione del dorso del naso, con macchie rosse, che ora compaiono, ora scompaiono, anche al lato, e causano una sensazione tensiva (Mr.).

Naso

235 Crosta pruriginosa, in basso, al setto nasale.

Il muco è bloccato nel naso.

Dalle coane spesso proviene un muco amaro nel faringe e nella bocca.

Naso freddo (Hg.).

Secrezione di pus dal naso.

240 Sanguinamento del naso e frequente epistassi.

Aspetto

Pallore del viso (Fr. H.).

Pallore del viso, la mattina, subito dopo essersi alzati, con tendenza a tenere fisso lo sguardo (Br.).

Margini di colore blu attorno agli occhi (Hrm.).

Gli occhi sono circondati da un margine blu.

245 Occhi incavati, opachi (Hrm.).

Viso

Calore della metà del viso sulla quale lui non giaceva (Frz.).

Di frequente il viso ha un colore rosso scuro, per alcuni istanti, associato a calura fugace del viso.

Tensione della cute del viso, come se vi seccasse sopra dell’albume, con calura che si palpa esternamente sulla stessa.

Pizzicore e strisciare in viso, come di un insetto, e anche in altre parti (Hrm.).

Guancia

250 Tirare sottile, che scompare velocemente, attraverso la guancia sinistra, fin nell’orecchio (Wsl.).

Dolore bruciante nella cute della guancia, accanto all’angolo destro della bocca (Gtm.).

Dolore bruciante su un piccolo punto della guancia sinistra (Fr. H.).

Brufoli

254 Grossi brufoli da eruzione cutanea nel viso.

255 Brufoli rossi, più piccoli di una lenticchia, sulla guancia e sul naso, pieni di pus e che prudono soprattutto alla palpazione (Hrm.).

256 Un grosso brufolo, che anche alla palpazione causa un dolore da escoriazione, sulla fronte.

257 Piccole gibbosità sulla fronte.

Labbra

Nel labbro inferiore, intenso dolore bruciante, che perdura anche quando questo viene mosso (Gtm.).

Dolore bruciante al lato sinistro del labbro inferiore.

260 Fitta non acuminata e formicolio su un punto nella parte rossa del labbro (Frz.).

Labbro inferiore screpolato nella parte centrale.

Una lacerazione trasversale, come un taglio, sul lato destro del labbro superiore, con dolore da escoriazione soprattutto quando si muove il labbro, per più giorni.

Labbra

Brufoli che fanno male in maniera bruciante, sulla parte rossa di entrambe le labbra.

Parti incavate che si ulcerano sulla parte rossa di entrambe le labbra, con bruciore tensivo anche di per sé; su di esse si forma una pelle di colore scuro, che si toglie facilmente lavando dopo di ciò le labbra sanguinano e fanno male alla palpazione, come se fossero escoriate ed in maniera bruciante.

265 Eruzione cutanea al margine del labbro inferiore, in prossimità dell’angolo della bocca.

Eruzione cutanea di colore bruno-giallastro, con croste e purulenta, sul labbro inferiore, verso l’angolo della bocca, senza dolore, per 6 giorni (Fr. H.).

Mascellare

La mascella inferiore è dolorante anteriormente rispetto all’orecchio, come se venisse estirpata dall’articolazione, più intensamente quando mastica (Hrm.).

Dolore, come una fitta che preme largamente quando si sfiora la ghiandola al di sotto dell’angolo sinistro della mascella inferiore, associato a mal di gola interno.

Dolore tirante che preme in maniera sorda all’angolo destro della mascella inferiore (Gtm.).

Denti

270 Mal di denti, che causa un dolore molto intenso in un dente cavo, quando vi penetra qualcosa durante il pasto, scompare quando viene rimosso.

Dolore del dente del giudizio.

Lacerare sussultante nei denti molari dell’arcata superiore destra, senza rapporto con la masticazione.

Lacerare nei denti, fin nella testa, come se il dente venisse pressato verso l’esterno e spinto fuori, peggiora col calore del letto così come per tutto ciò che vi viene apposto di caldo o di freddo.

Denti

Dolori ai denti, scavanti e pungenti, che terminano con una tumefazione della guancia.

275 Sensazione di freddo, che è dolorosa la mattina, nelle radici, soprattutto dei denti molari, quando mastica qualche cosa; scompare dopo aver mangiato.

Vibrare nel dente cavo, come un bruciore vibrante.

Dolore bruciante negli incisivi, di notte.

I denti sono smussati, come per un acido corrosivo.

Intenso sanguinamento da un dente cariato.

Gengive

280 La gengiva interna è tumefatta ed èdolorante durante il pasto e alla palpazione.

281 Dolore da escoriazione di tutta la gengiva alla palpazione, con sanguinamento che si ha in seguito a frizione.

282 Sanguinamento della gengiva a ogni minimo sfioramento.

Secchezza

284 Intensa secchezza in bocca, di pomeriggio, con secrezione di molto muco insapore, appiccicoso, saponoso, che lui sputa di frequente (Stf.).

La lingua è totalmente secca (dopo 24 ore).

289 Sensazione di secchezza alla lingua ed al palato, senza sete (Frz.).

297 Il palato è secco, senza sete (Frz.).

Lingua

290 Fitte nella punta della lingua (Frz.).

Fitta pruriginosa sulla punta della lingua (Wsl.).

Dolore pungente nel lato destro della lingua (Gtm.).

Prurito sulla lingua, per più giorni.

Bruciore sulla lingua (immediatamente).

295 Bruciore su più punti della lingua, come di qualcosa di corrosivo (Wsl.).

Tumefazione della lingua, con dolore quando parla.

Palato

Bruciore nella parte posteriore al velo palatino, come se fosse infiammato e ferito (Frz.).

Escoriazione dolorosa al velo palatino, e sensazione in gola come se la carne fosse messa a vivo, soprattutto durante l’espirazione (Frz.).

300 Sensazione di tumefazione ed escoriazione alle coane (Frz.).

Gola

301 Disfagia durante la deglutizione in regione tiroidea.

302 Mal di gola, come se la carne fosse a vivo; ècostretta a vomitare le fa male parlando e deglutendo

303 Sensazione di escoriazione in gola, durante la deglutizione.

305 Graffiare in gola, quando deglutisce il pane.

306 Fitte in gola, quando deglutisce i cibi.

Gola

307 Fitta premente in gola, quando deglutisce la saliva.

308 Mal di gola sul lato sinistro, come un’ulcerazione, pulsante, tensivo, e come secco, all’infuori della deglutizione; il parlare gli causa fastidi e quando deglutisce avverte un dolore escoriante in maniera graffiante fin nelle orecchie, dove fa male ugualmente in maniera pungente e graffiante.

Infiammazione della parte interna della gola, con una piccola vescica, che fa male in maniera bruciante.

310 Lui non riusciva a deglutire bene, era come se dietro il palato si fosse chiuso qualcosa (Mr.).

Sapore

Sapore di marcio, insipido (Gtm.).

Continuo sapore acidulo in bocca (Wsl.).

Sapore di marcio, di fumo in bocca.

Sapore simile a erbe, la mattina, anche della colazione.

315 Il sapore del pane ingerito rimane a lungo, associato a un certo graffiare in gola.

Il sapore dei cibi, soprattutto del pane, rimane a lungo di mattina.

Sapore

Il pane nero lo ripugna, già quando lo guarda, e soprattutto a causa del suo odore acidulo, anche quando lo mangia, fin quasi a vomitare (Br.).

Il pane ha un sapore amaro di bile, mentre il gusto dei rimanenti cibi è corretto (Fr. H.).

Appetito e sete

Sete intensa (Fr. H.).

320 Desiderio che non si riesce quasi a placare, di latte freddo (Br.).

Intenso desiderio di bere birra, in seguito a dolori addominali, per tutto il giorno (Mr.).

Inappetenza (Hrm.).

Il bambino chiede sempre di mangiare, senza mangiare però molto ogni volta (Hg.).

Dispepsia

326 Dopo ogni pasto, pressione nello stomaco, come di un peso, con sonnolenza, tanto che lui non riesce per niente a lavorare.

327 Dopo il pasto (colazione), tale rilassamento che lei si accasciòe dovette essere portata nel letto.

328 Dopo aver mangiato e bevuto, pressione nello stomaco e intensa sonnolenza.

330 Dopo il pasto, stordimento della testa, per 2 ore.

331 Dopo il pasto si sente molto pieno, prova disagio e si sente intimorito.

332 Dopo il pasto, si sente subito molto pieno nell’addome, ma ha un appetito passabile.

Eruttazioni

Dopo il pasto, perdurante e frequente eruttazione d’aria, preceduta ogni volta da un gorgogliare nello stomaco (Tth.).

Frequente eruttazione d’aria (Wsl.).

335 Eruttazione incompleta, sgradevole (Frz.).

Eruttazione acidula, 1 ora dopo il pasto (Frz.).

Sensazione di acido nello stomaco (Hg.).

Eruttazione bruciante, acidula, non udibile e che non giunge fino in bocca (Br.).

Nausea

Nausea che pare localizzata nel palato (Hrm.).

340 Stimolazione della nausea sul petto, con afflusso di liquido in bocca (Frz.).

Nausea che stimola il vomito, nella regione gastrica (Tth.).

Fortemente tendente al vomito, di sera, è costretto a sdraiarsi.

Intensa nausea, tanto che lei dovette sdraiarsi (dopo il pasto), preceduta da un rigirare attorno allo stomaco.

Vomito

Vomitare i cibi, e poi vomitare quasi ogni ora, di giorno e di notte, fino al mattino (Fr. H.).

345 Vomito acido (Hg.).

Stomaco

346 Pressione allo stomaco, già prima e dopo il pasto, che peggiora con il movimento.

347 Dolore allo stomaco premente, ogni volta

che viene sfiorata la cavità cardiaca, lui non può chiudere strettamente i bottoni.

348 Fitta premente nella cavità cardiaca, come se qualcosa venisse estirpata (Hg.).

Stomaco

Fitte nella cavità cardiaca, e da lì un tirare nella schiena.

350 Sensazione di freddo nello stomaco.

Bruciore nello stomaco, al di sotto della cavitàcardiaca, che in seguito si muove verso sinistra (Mr.).

Ipocondri

Negli ipocondri, premere e pressione, associati a intensa paura, come se non dovesse rimanere in vita, per lo più in posizione eretta (Frz.).

Rigidità premente periodica, al di sotto delle costole brevi (Gr.).

Rigidità premente, dopo un moderato camminare, subito al di sopra del fegato, e che da là si muove nella regione umbilicale (Gr.).

355 Irrigidirsi negli ipocondri, verso il lato sinistro (Gr.).

Fegato

Sensazione di pesantezza del fegato.

Fitte nella regione epatica e splenica.

Dolore bruciante in un punto della regione epatica.

Meteorismo

Enfiagione dell’addome, rimossa del tutto con la fuoriuscita di un’unica flatulenza (Htm.).

360 L’addome è teso, con sensazione di pienezza, senza meteorismo (Tth.).

Dolore tensivo nell’epigastrio, che impediva quasi la respirazione (Gtm.).

Addome teso, con nausea.

Addome

363 Pressione su più parti nell’ipogastrio

(Hrm.).

364 Dolore addominale premente e afferrante, simile a una colica da meteorismo, quando cammina (all’aria aperta).

Addome

365 Dolore addominale irrigidente, la sera, quando passeggia.

366 Rigidità che preme con forza, perdurante, nella regione umbilicale (Gr.).

367 Rigidità periodica premente nell’ombelico (Gr.).

Addome

Contrazione degli intestini, la mattina, durante l’evacuazione, seguito da un bruciore nel retto.

Contrazione incredibile, afferrante, degli intestini da entrambe le parti della regione umbilicale (Htm.).

370 Agguantare e afferrare nella regione umbilicale, in posizione seduta (Mr.).

Afferrare tagliente nell’addome, come quando sopraggiunge diarrea, la sera, prima di andare a dormire (Frz.).

Addome

Dolore addominale tagliente mentre cammina (Frz.).

Dolore tagliente nell’addome e contemporaneamente una pressione che punge in maniera non acuminata nel coccige (Gtm.).

375 Dolore pungente tensivo in tutto il lato destro dell’addome e del petto, che quasi impediva di respirare (Gtm.).

Dolori addominali taglienti, con tirare nel bacino, di notte.

Addome

Fitte prementi non acuminate, ad intervalli, attorno alla regione umbilicale, e in molte altre parti del corpo e degli arti (Gr.).

Fitte sottili ad intervalli nell’addome, che risalgono verso la cavità cardiaca, soprattutto quando raddrizza il corpo, in posizione seduta (Wsl.).

Dolore addominale pungente, al di sotto dell’ultima costola sinistra, più intenso durante l’inspirazione.

380 Fitta scavante nella cute dell’epigastrio, che perdura durante l’inspirazione ed espirazione (Gtm.).

Addome

Fitte nella parte più bassa dell’addome, subito al di sopra del grembo, solo quando cambia la sua posizione, quando inizia a camminare o quando si è appena seduto.

Nei muscoli addominali del lato sinistro, fitte di spilli (Wsl.).

Bruciore e sensazione screpolante nella regione umbilicale, quando cammina all’aria aperta

Inguine

Nell’inguine sinistro, dolore tagliente (Gtm.).

385 Tumefazione delle ghiandole inguinali (Hg.).

Pressione verso l’esterno nell’inguine destro, come se stesse per formarsi un’ernia, quando cammina, è aumentato quando vi si preme sopra (Gtm.).

Singoli sussulti gorgoglianti nell’inguine destro.

Borborigmi

Brontolio sonoro in tutto l’addome, soprattutto nell’epigastrio, solo in posizione sdraiata (Gtm.).

390 Brontolare e gorgogliare nella regione gastrica (Htm.).

Brontolare e gorgogliare nella regione gastrica (Htm.).

Gorgogliare sonoro nell’addome (Br.).

Gorgogliare intenso nel lato sinistro dell’addome.

Gorgogliare nell’addome, come di acqua (scrosciante), quando si piega in avanti o indietro, anche alla palpazione dell’addome.

Stipsi

395 L’evacuazione avviene solo dopo 32 ore, dapprima dura, poi pastosa (Mr.).

396 Nessuna evacuazione, con tormento dovuto a meteorismo nell’addome, per 2 giorni (dopo 10 giorni).

397 Nessuna evacuazione, con addome fortemente gonfio.

Costipazione

400 Evacuazione dura (dopo 5 ore) (Gtm.).

Evacuazione dura, frammentata (Mr.).

Evacuazione molto dura e difficoltosa (dopo 30 ore) (Frz.).

Le feci fuoriescono con grande sforzo, anche se non sono dure.

Diarrea

405 Feci molli e frequenti (dopo 72 ore) (Br.).

406 Feci molli, ogni 2, 3 ore (dopo 24 ore) (Fr. H.).

407 Diarrea che non indebolisce.

408 Diarrea che si presenta per 4 volte, una volta ogni ¼ d’ora, associato a dolori addominali (Fr. H.).

409 Evacuazioni diarroiche di colore bianco-grigiastro.

Ano-retto

415 Lacerare nel retto e stimolo alla diarrea, senza evacuazione (Frz.).

Fitta pruriginosa nella regione esterna dell’ano (Gtm.).

Rodere pruriginoso al di sopra del retto, al coccige.

Prurito bruciante all’ano.

Minzione

420 Stimolo impellente ad urinare, con fuoriuscita di una scarsa quantità (da dopo ½ ora fino a 3 ore) (Lgh.).

Stimolo impellente ad urinare, circa 8 volte durante il giorno, di notte 2, 3 volte.

Stimolo impellente ad urinare e bruciore durante la minzione.

Stimolo nell’uretra e nel retto, come per un liquido corrosivo.

Urinare frequente (dopo 24 ore).

Pollachiuria

425 Flusso dell’urina, che causa un bruciore tagliente nell’uretra, e dolori spasmodici nella schiena.

Urinare abbondante e frequente, per più giorni (Hrm.).

Minzione più frequente ed abbondante durante gli ultimi giorni (Htm.).

Minzione più frequente di urina acquosa, che non riusciva quasi a trattenere (dopo 10, 14 ore) (Frz.).

Urina più frequente, di colore scuro, che forma un nugolo (il 2° giorno) (Frz.).

Urina

430 Urina chiara, di colore dell’acqua (Wsl.).

Urina chiara come l’acqua, che deposita un sedimento quando si fa riposare (Hg.).

Urina molto pallida, che forma immediatamente un nugolo denso e biancastro (Gr.).

Disuria

Durante la minzione, un bruciore, seguito da un aumento della secrezione della gonorrea.

Alla fine della minzione, sensazione, come se un peso che si trova nell’ipogastrio prema verso gli organi genitali (dopo ½ ora) (Gr.).

435 Intenso bruciore nell’uretra, che fa ritenere l’urina, e poi stimola sempre ad urinare di nuovo.

Bruciore, durante la minzione, e prima che l’acqua fuoriuscisse, un tagliare, associato ad uno stimolo inane.

Disuria

Tirare nell’uretra, fino all’ano.

Frequente sensazione nell’uretra, come se la carne fosse messa a vivo, a volte fitte all’interno.

Fitte nell’uretra, al di fuori della minzione (immediatamente).

Uretra

440 Formicolio nell’uretra, al di fuori della minzione.

Fitte dolorose al margine inferiore dell’uretra, al di fuori della minzione.

Legamento doloroso e spasmodico della vescica, senza stimolo ad urinare (Htm.).

Tumefazione dell’apertura dell’uretra.

Genitale maschile

Al pene, nella parte posteriore esterna, un prurito formicolante (Frz.).

445 Nel glande, sensazione di pesantezza, soprattutto durante la minzione (Hrm.).

Fitta sottile e pruriginosa al glande (Hrm.).

Fitta sottile alla punta del glande (Lgh.).

Tagliare bruciante nel glande, con dolore che preme verso la parte esterna, ad entrambi i lati del grembo.

Genitale maschile

Formicolio pruriginoso al frenulo.

450 Piccole vesciche accanto al frenulo, che prudono solo quando vi si preme sopra.

Piccole vesciche, che trasudano umidità, pruriginose al frenulo, che compaiono in seguito ad un formicolio in quel punto.

Ai condilomi, calura e bruciore.

Genitale maschile

Dolore da escoriazione ai condilomi, quando cammina e sta seduto.

Nei testicoli, screpolare tirante come da escoriazione.

455 Pressione in entrambi i testicoli, aumentato alla palpazione e camminando.

Lacerare bruciante nel testicolo sinistro e bruciore nella prostata, associate a frequenti erezioni (Frz.).

Genitale maschile

Prurito al sacco scrotale.

Al sacco scrotale, una fitta lunga e pruriginosa (Frz.).

Formicolio al sacco scrotale, come di formiche, che dopo aver grattato si trasforma in bruciore e dolore da escoriazione (Htm.).

460 Dolore da escoriazione al sacco scrotale (Frz.).

Genitale maschile

Tumefazione del sacco scrotale causato da infiammazione.

Tumefazione del testicolo sinistro (Hg.).

Durezza e tensione del dotto spermatico (H.).

Tumefazione del dotto spermatico, con stordimento della testa.

Genitale maschile

465 Piccoli brufoli rossi al sacco scrotale ed alla parte posteriore del pene, con sensazione di calura all’interno (Br.).

Caduta dei peli agli organi genitali (Br.).

Mancanza del desiderio sessuale.

Gonfiarsi del pene, per più minuti, senza alcuna causa (Htm.).

Tendenza a rigidità del pene, la mattina, in posizione eretta.

Genitale maschile

470 Erezione, la mattina, nel letto.

Intensa rigidità del pene, senza desiderio sessuale.

Eiaculazione, con stimolo premente ad evacuare (Hg.).

Polluzioni troppo frequenti.

Durante una debita eccitazione fisica e mentale per il coito e una capacità perdurante per il rapporto sessuale, nel momento del maggiore piacere il pene si abbassa fino a diventare flaccido, senza eiaculazione.

Genitale femminile

475 La mestruazione, che è venuta a mancare per più mesi, viene ripristinata con la luna piena.

Leucorrea, dopo la mestruazione, per alcuni giorni.

Forte leucorrea giallastra, con prurito, per 4, 5 giorni, alcuni giorni dopo la mestruazione.

Rinite

Naso secco (Hg.).

Febbre da raffreddore; gli fanno male tutti gli arti e non gli va di mangiare niente.

480 Raffreddore intenso, con bordi del naso rossi (Hg.).

Gola

Dolore contrattile, che contemporaneamente restringe la fossetta del giugulo, peggiora quando si piega il collo (Gtm.).

Ruvidezza in gola, che impedisce il parlare (Fr.

H.).

Forte raucedine.

Tosse

Stimolo spasmodico, che si presenta a volte, che però provoca soltanto un paio di fitte nel palato e nessuna tosse.

485 Stimolo a tossire, causato da solletico nella fossetta del giugulo.

Tosse, che sembra causata da un solletico fatto con piume, dal centro del petto fino alla laringe (Hg.).

Stimolo continuo a tossire.

Tosse, causata da un bruciore nel petto.

Tosse

Tosse intensa, che stimola il vomito, ma senza dolore (Fr. H.).

490 Tosse, con tendenza a vomitare.

Tosse, con vomito dei cibi.

Tosse secca, causata da un solletico, in profondità nel petto, subito al di sopra della cavità cardiaca; di sera, dopo essersi coricati, la tosse è nella fase più acuta (Fr. H.).

Tosse

493 Tosse con espettorato, in seguito a pienezza del petto, al risveglio.

494 Tosse molto intensa, con forte espettorato, per cui l’ipogastrio è dolorante.

495 Tosse, la mattina, con espettorato giallo.

496 Tosse, con espettorato dal sapore e

dall’odore simile ad erbe.

Disturbi con la tosse

Prima della tosse, grida in anticipo di avere dei dolori addominali.

Mal di testa, causato dalla tosse, come se il cranio dovesse esplodere.

Durante la tosse e la corizza, bruciore nel petto, che si muove in avanti nel collo, fin nella bocca, anche se lei non tossiva.

Dispnea

500 Respirazione appesantita e ristretta, con piccole fitte tra le costole brevi, per lo più del lato sinistro (Htm.).

Gli odori gli rendono difficoltosa la respirazione.

Mancanza di fiato, quando si risveglia da un sonno mattutino che dura ½ ora, con calura e sudorazione sul corpo.

Fortemente intimorito sul petto.

Oppressione toracica

Dolore al petto, come da spossatezza, o come per essere stato seduto a lungo, attraverso tutto il petto, viene ridotto dal camminare.

505 Dolore sulle costole inferiori destre, quando vi si preme sopra.

Oppressione al petto, di pomeriggio; faceva contrarre il petto, con fitte.

Oppressione dolorosa del petto, quando inizia a camminare (Stf.).

Oppressione toracica

Dolore del petto, come se fosse legato.

Crampo doloroso del petto e del diaframma, nella regione delle costole inferiori destre, che si presenta velocemente ed in maniera insperata, lei non può mettersi velocemente in posizione eretta, deve sedere totalmente piegata, e durante la respirazione avverte delle fitte in quel punto.

510 Pressione nel petto, per più ore (5°giorno).

Oppressione toracica

Pressione nel petto, verso lo stomaco, cosa che la rende oppressa.

Pressione sul petto, di notte, tanto che lui riesce a respirare solo con difficoltà (Hg.).

Intensa pressione su tutto il petto, che di notte risveglia dal sonno; si mosse verso l’addome e scomparve in seguito a fuoriuscita di flatulenze.

Pressione ed oppressione nella parte posteriore dello sterno, che rende difficoltoso l’inspirare (Frz.).

Pressione toracica

515 Dolore premente nella mammella sinistra, più intenso quando respira (Gtm.).

Pressione nel centro del petto, più intenso quando espira, come se volesse premere lo sterno verso l’esterno, aumenta di intensità premendo sopra lo sterno, piegandosi e tossendo (Gtm.).

Pressione irrigidente nel lato destro del petto, nella regione della settima costola (Gr.).

Pressione irrigidente ad intervalli, in prossimità dello sterno, attorno alla settima costola (Gr.).

Pressione toracica

Pressione irrigidente nella regione del capezzolo sinistro.

520 Pressione irrigidente anteriormente, in prossimitàdello sterno, al di sotto dell’ultima falsa costola destra (Hrm.).

Dolore irrigidente al di sotto della cavità ascellare destra, di fronte al capezzolo (Hrm.).

Dolore violento ed irrigidente nella regione cardiaca e che si muove verso lo sterno, ad intervalli, la sera quando cammina (Hg.).

Torace

Fitte nella costola inferiore destra, in posizione seduta, durante l’espirazione; scompare camminando.

525 Fitte sorde nel centro dello sterno (Gtm.).

Fitta sorda nel lato sinistro, tra la costola più inferiore e il bacino, attraverso tutta la cavità addominale, piùintenso durante l’inspirazione (Hrm.).

Fitte acute nella regione delle costole inferiori destre.

Fitta acuta nella parte superiore del petto, al di sotto del braccio destro, che per alcuni istanti rende difficoltosa la respirazione (Mr.).

Torace

Dolore scavante, non acuminato e perdurante, nel petto sinistro, più intenso durante l’inspirazione (Gtm.).

530 Afferrare scavante nella mammella sinistra, che perdura durante l’inspirazione (Gtm.).

Fitta afferrante in tutto il petto (Gtm.).

Bruciore

Dolore da escoriazione bruciante internamente alla costola destra (Frz.).

Bruciore esterno sul petto.

Bruciore sul petto (Fr. H.).

535 Dolore che taglia in maniera bruciante nella mammella sinistra, in posizione seduta, più intensa alla palpazione (Mr.).

Torace

Dolore formicolante nel petto, a riposo; quando si piega, quando lo palpa e ogni volta che si muove avverte un dolore sullo sterno.

Sensazione sul lato del petto, come se le costole fossero rotte (Frz.).

Pressione acuminata nella ghiandola sinistra del petto (Fr. H.).

Prurito rodente

Fitta pruriginosa, come di molte pulci, tra le due mammelle, per cui lei si risveglia a mezzanotte e a causa di questo non può négiacere tranquilla, né sedere, ma deve alzarsi ed andare in giro (Fr. H.).

540 Rodio pruriginoso sulle costole false destre, lui deve grattare (Hrm.).

Colonna bassa

Al coccige, una fitta pruriginosa (Gtm.).

Fitte sottili al coccige e sullo sterno (Wsl.).

Nella regione lombare, un dolore vivo, come un tirare e un premere, che a volte è lacerante, e si avverte chiaramente solo in posizione seduta (Frz.).

545 Dolore a intervalli, che tira in maniera veloce e preme alla regione lombare, per lo più in posizione seduta, meno quando cammina; scompare premendovi sopra, sedendosi e piegandosi (Frz.).

Lombare

Lacerare a intervalli nella regione lombare, dopo essersi alzati da una posizione piegata; stando eretti e fermi, tira tranquillamente in forma di sussulti (Frz.).

Dolore bruciante su una parte, subito al di sopra della regione lombare.

Una fitta intensa nella regione lombare, quando si rialza dopo essersi rannicchiato.

Schiena

Prurito e sudorazione nella schiena.

550 Nelle vertebre della schiena, tirare doloroso, come se fossero frantumate, per lo più in posizione seduta (Frz.).

Dolore lacerante nella schiena, di notte.

Dolore afferrante nel centro della colonna vertebrale (Wsl.).

Schiena

Una fitta nei lombi, quando solleva qualcosa, che perdura continuamente in posizione seduta, scomparve però immediatamente durante il movimento.

Fitte nella regione renale.

555 Piccole fitte intense e sussultanti nel centro della colonna vertebrale (Htm.).

Rodere pruriginoso attorno alle vertebre lombari e ad altre parti del tronco, ed anche alla coscia; lui ècostretto a grattare (Hrm.).

Eruzione

Piccoli brufoli rossi sulla schiena, sul petto e sul collo, soprattutto al di sopra delle scapole, visibili soprattutto di sera, meno di mattina, sensibili solo quando vengono frizionate o sfiorate dai vestiti, e perdurano per 14 giorni (Wsl.).

Eruzione cutanea sulle scapole, senza prurito, che sono doloranti solo alla palpazione.

Scapola

Sulla scapola sinistra, lacerare doloroso, in posizione seduta, quando il corpo èpiegato in avanti (Frz.).

560 Tirare fugace e pressione sulle ossa, simile a un rodere, sotto la punta della scapola (Frz.).

Nuca

Nella nuca, una pressione che tira in maniera pungente e che si muove verso l’occipite senza essere notato, e scompare in quel punto (Htm.).

Sensazione sussultante nella nuca, a riposo, ma ancora più frequente quando alza la testa (Br.).

Sensazione di rigidità nella nuca, a riposo, che scompare con il movimento (Htm.).

Dolore bruciante, da escoriazione, lateralmente alla nuca (Frz.).

Collo

565 Pressione al collo, nella parte anteriore e sui lati.

Dolore afferrante su una piccola parte del collo (Frz.).

Pressione dolorosa sul lato sinistro del collo, come se all’interno stesse per diventare maligno, ma che non peggiora né con la deglutizione né parlando (Frz.).

Tirare spasmodico nei muscoli del lato destro del collo, fino all’occhio, girando la testa.

570 Rigidità dolorosa dei muscoli del lato sinistro del collo, avverte una rigidità fin nella testa.

Spalla

Tumefazione delle ghiandole ascellari, che scomparve da sola.

Nell’articolazione della spalla, tirare e pulsare.

Dolore reumatico paralizzante nell’articolazione della spalla destra (Hg.).

Lacerare nell’ascella e nella mano sinistra.

575 Pressione irrigidente sul processo acromiale destro (Hrm.).

Ulcerazioni sanguigne sulla spalla destra (Hg.).

Al braccio, qua e là, e sulla spalla, bruciore come di carboni ardenti.

Braccio

Debolezza nel braccio, di mattina, tanto che tremava.

Il braccio (danneggiato) si irrigidisce e fa male ad ogni movimento; la mano diviene pesante come il piombo; nell’ulcerazione si avvertono punture e fitte, e nell’eminenza del pollice e nelle dita si avvertono lacerazioni e fitte; la mano avverte internamente un bruciore doloroso, e quando lascia pendere il braccio, il sangue si riversa improvvisamente nella mano.

580 Tirare, che scende in entrambe le braccia a partire dall’ascella.

Braccio

Una fitta pruriginosa al braccio, che non viene mitigata grattando (Gtm.).

Sussulti muscolari al braccio, che vengono eliminati col movimento (Gtm.).

Lacerare sussultante doloroso nelle braccia, nelle dita, e negli arti (Gr.).

Pressione paralizzante ed irrigidente alle braccia, aumentato alla palpazione (Hrm.).

585 Sensazione di freddo gelido al braccio destro (Mr.).

Tirare nel braccio, dal gomito verso la spalla.

Gomito

Nelle punte dei gomiti, sensazione bruciante.

Dolore dell’articolazione del gomito quando viene toccato.

Tagliare tirante nelle articolazioni del gomito della mano e posteriori delle dita.

Avambraccio

590 Gli avambracci fanno male come se fossero frantumati, quando vengono poggiati sul tavolo (Frz.).

Dolore irrigidente all’avambraccio, verso l’interno ed in basso (Hrm.).

Pesantezza dolorosa ed irrigidente nell’avambraccio destro (Htm.).

Scavare, che punge in maniera acuminata, al lato interno dell’avambraccio sinistro, in prossimità della piega del gomito, che si avverte in maniera peggiore a riposo (Gtm.).

Dolore paralizzante esternamente all’avambraccio, al di sotto del gomito, che però non impedisce il movimento del braccio.

Mano

595 Nell’articolazione della mano, sensazione di rigidità ed irrigidirsi, che aumenta con il movimento (Htm.).

Irrigidirsi afferrante tra le ossa del metacarpo destro, come se venissero incastrate insieme (Htm.).

Rotolare lacerante verso l’alto e verso il basso, a volte associato a fitte, nelle ossa delle mani, nelle dita e negli avambracci (Br.).

Dolore afferrante al di sopra dell’articolazione della mano destra (Wsl.).

Mano

Lacerare trasversalmente sull’articolazione della mano destra (Mr.).

600 Fitta lacerante nelle palmi delle mani (Htm.).

Aumentata calura in entrambi i palmi delle mani (Fr.

H.).

Tremore delle mani quando si scrive, con formicolio e prurito all’interno (Wsl.).

Prurito su entrambi i dorsi delle mani, che aumenta grattando.

Dita

605 Cute delle mani ruvida, rugosa, secca.

Fitte nelle articolazioni delle dita.

Lacerare nelle dita, soprattutto nelle articolazioni, con tensione durante il movimento, come se i tendini fossero troppo corti (Hrm.).

Lacerare intenso, che punge in maniera acuminata, nell’articolazione posteriore del dito medio destro (Htm.).

Dolore irrigidente nelle dita della mano sinistra, non in rapporto con il movimento (Gr.).

Dita

610 Tirare doloroso e premente al mignolo, soprattutto all’articolazione, che scompare piegando il dito verso la mano (Fr.).

Fitte non acuminate, a intervalli, nell’eminenza del pollice (Gr.).

Fitta sottile sul dorso del pollice destro, fin sotto l’unghia (Wsl.).

Dietro l’unghia del dito, infiammazione e suppurazione.

Dita

Prurito mordente al dito medio sinistro, che ricompare ben presto dopo aver grattato (Gr.).

615 Insensibilità di un lato dell’indice sinistro, durante il gelo, con delimitazione ben precisa (Frz.).

Intorpidirsi, freddo, colorito giallo e raggrinzirsi delle dita, con polso lento, molto piccolo, quasi palpabile (Mr.).

Insensibilità della punta delle dita.

Dita

Piccole vesciche infossate dure e pruriginose nell’eminenza del pollice (Hg.).

Macchie rosse, simili a brufoli, sul dorso delle dita, senza sensazione (Br.).

620 Vesciche rosse, grosse come la testa di uno spillo, su e tra le dita; senza sensazione, per 5 giorni, infine con un rigonfiamento bianco nel loro centro (dopo 11 giorni) (Br.).

Gluteo

Un’ulcerazione sanguigna sul gluteo.

Tirare di tipo rigido nel gluteo sinistro, quando cammina (Frz.).

Sussultare pruriginoso in entrambi i glutei (Gtm.).

Anca

625 L’articolazione dell’anca è dolorante quando cammina e quando viene toccata, come se fosse frantumata.

Dolore nell’articolazione dell’anca, quando si alza da una posizione seduta (Hg.).

Crampo nell’articolazione dell’anca, lacerare attraverso tutta la gamba, insopportabile quando mangia ed è seduto (Hg.).

Dolore tensivo e da frantumazione nell’articolazione dell’anca, peggiore con il movimento (Br.).

Pesantezza e paralisi nell’articolazione dell’anca, quando inizia a camminare dopo essere stato seduto; scompare dopo che la muove un po’ (Htm.).

Coscia

630 Le gambe fanno male nelle cosce e nella parte inferiore, quando cammina come se fossero frantumate (Mr.).

Lacerare nella gamba, a partire dalla coscia fin nell’alluce (Hg.).

Pesantezza, che diviene ben presto dolorosa, in tutte le articolazioni degli arti inferiori (Hg.).

Paralisi reumatica di tutta la gamba sinistra (Hg.).

Intorpidirsi delle gambe in posizione seduta.

Coscia

635 Pressione sorda alla coscia (Hrm.).

Dolore premente da rigidità nella coscia destra (Hrm.).

Lacerare in alto alla coscia, che sembra risalire dalla fossa poplitea (Frz.).

Pressione lacerante in alto, al lato esterno della coscia e contemporaneamente alla tibia (Frz.).

Sensazione bruciante nei muscoli posteriori della coscia, in posizione eretta, scompare quando cammina (Frz.).

Coscia

640 Fitte acute nelle cosce, durante il movimento, per lo piùquando si siede e quando si rialza dalla posizione seduta.

Dolore scavante, non acuminato, nella coscia sinistra, in prossimità dell’anello dell’addome, a riposo (Gtm.).

Dolore da frantumazione nei muscoli della coscia.

Dolore da frantumazione trasversalmente al di sopra della parte centrale delle cosce, sembra che si rompano quando cammina, tanto che barcolla (Mr.).

Cosce come abbattute, lei non riesce quasi a trascinarsi, piùintenso dopo che ha dormito

Coscia

Stanchezza ed irrequietezza timorosa nelle cosce, in posizione seduta, tanto che deve muovere continuamente i piedi (Mr.).

Pressione acuminata nei muscoli della coscia destra, fino al ginocchio (Wsl.).

Sussultare doloroso pulsante, dal centro della coscia fino al ginocchio (Wsl.).

Pressione alla coscia, per l’estensione di un palmo al di sopra di entrambe le ginocchia (Hrm.).

650 Rigidità premente al di sopra del ginocchio, esternamente alla coscia (Gr.).

Ginocchio

Nei tendini della fossa poplitea, dolore tensivo, peggiore con il movimento ed anche alla palpazione (Br.).

Tirare doloroso in profondità nel ginocchio sinistro e che scende verso la tibia, quando cammina, quando camminando il corpo è poggiato su questa gamba (Gr.).

Dolore pungente nella rotula destra, è peggiore durante il movimento (Gtm.).

Gamba

655 Una pressione nelle cosce al di sotto di entrambe le ginocchia (Hrm.).

Fitta non acuminata, irrigidente, subito al di sotto del ginocchio sinistro, ogni 5, 6 minuti, e che dura da 2 a 6 secondi (Gr.).

Tirare spasmodico nella gamba, anche di notte nel letto; il giorno prima lei dovette alzarsi e camminare, di notte dovette poggiare la gamba, ora qui, ora là.

Pulsare, che si può toccare, nella gamba sinistra, a riposo (Gtm.).

Gamba

Rodere pruriginoso alla gamba sinistra, dopo aver grattato, cosa alla quale stimola, si ripresenta ben presto più intenso (Hrm.).

660 Spossatezza nelle gambe, quando cammina (Mr.).

Formicolio alla gamba destra (Gr.).

Prurito alla tibia.

Dolore premente nella tibia destra, a riposo, che scompare camminando (Gtm.).

Gamba

Lacerare bruciante notturno nella tibia, dall’alto verso il basso (Hg.).

665 Fitta acuta nella parte inferiore della tibia (Lgh.).

Fitta tagliente nel polpaccio, che si muove verso il basso (Htm.).

Pizzicare spasmodico nel polpaccio sinistro, che cessa per qualche tempo dopo aver frizionato (Wsl.).

Piede

Nell’articolazione del piede, dolore sordo, paralizzante a riposo, con crocchiare all’interno durante il movimento (Gtm.).

Dolore nell’articolazione del piede, come se fosse slogata, anche la mattina, nel letto.

670 Dolori simili a crampi nei piedi, causati dal movimento (Hg.).

Dolore tensivo e pungente al malleolo interno destro, che risale fin verso la tibia.

Piede

Tensione ed intorpidirsi nella parte anteriore del piede destro e nelle dita, quando cammina (Gtm.).

Pressione irrigidente sulle piante dei piedi (Hrm.).

Fitte intense, simili a sussulti sulla pianta del piede destro (Htm.).

675 Pressione ad intervalli sulla pianta del piede sinistro, verso l’alluce (Hrm.).

Fitte nella pianta del piede e nel tallone, ed a riposo, pesantezza di piombo all’interno (Hg.).

Piede

I talloni e le eminenze delle dita dei piedi sono doloranti, come se fossero escoriate, quando si poggiano per camminare (Hg.).

Dolore da escoriazione sulla parte esterna del piede destro, la mattina.

Fitta bruciante nelle piante dei piedi, soprattutto di sera, la mattina si ha soltanto un bruciore all’interno.

680 Bruciore nei piedi e nelle piante dei piedi.

Piede

Bruciore nelle piante dei piedi e in testa (Hg.).

Calore bruciante delle piante dei piedi, con escoriazione tra le dita.

Freddo delle gambe, dai malleoli fino ai polpacci, perdurante.

Il piede sinistro è totalmente insensibile, privo di sensibilità e morto, solo quando cammina.

685 Intenso prurito al malleolo, grattando la parte si arrossa.

Piede

Prurito ai talloni.

Fitte laceranti nell’eminenza dell’alluce sinistro (Htm.).

Pressione irrigidente alle ultime due dita del piede destro (Hrm.).

Fitta scavante e perdurante nel mignolo del piede sinistro, a riposo e durante il movimento (Gtm.).

690 Tutte le dita dei piedi fanno male, come se fossero ulcerate (Hg.).

Piede

Un’unghia, che si è incarnita, causa infiammazione e dolore.

Tumefazione della nocca dell’alluce, con bruciore, battiti; alla palpazione avverte dei tagli come di coltello, per cui l’alluce sussulta, anche il timore di un avvicinamento o singhiozzare, stimola i dolori (Hg.).

Vesciche piene di liquido sull’eminenza dell’alluce (Hg.).

Fitte e bruciore nei calli, per 8 giorni.

Cute

695 Sente camminare su tutto il corpo, come

di formiche, con singole fitte sottili (Hrm. eWsl.).

696 Brulichio, come se camminassero delle formiche, ora qua, ora là (Gr.).

697 Formicolio pruriginoso sul corpo e sulle mani, di sera, dopo che si è coricato (Gr.).

Cute

Prurito, che si forma velocemente qua e là sul corpo, sulla schiena, alle braccia, alla regione pubica, ed anche sul cuoio capelluto, grattando viene cancellato solo per breve tempo (Stf.).

Prurito intenso, che brucia in maniera pungente, in più parti, dopo aver grattato si ha un bruciore moltiplicato e fitte, con rossore aumentato.

700 La cute gli fa male dappertutto, anche il rasare causa dolore (Hg.).

Cute

Macchie rosse agli arti superiori ed inferiori, che bruciano come il fuoco.

Aumentato rossore di tutto il corpo, con singole parti rosse e grosse sulle ascelle, senza sensazione, e striature rosse al di sopra delle rotule e dalle anche fino all’ombelico, contemporaneamente una forte sensibilità nei confronti dell’aria; il calore del letto procura sollievo (Wsl.).

Eruzione di piccoli noduli rossi, piatti, all’avambraccio e al collo, con alone rosso, che fanno male solo quando vengono palpati, come se fossero escoriati.

Cute

Erisipela a tutto il corpo, più bruciante che pruriginosa.

705 Piccole vesciche da Krätze al gluteo, all’eminenza dell’alluce e all’alluce (Hg.).

Parti escoriate alle dita dei piedi, agli inguini, al pube (Hg.).

Le ulcerazioni sono doloranti in maniera bruciante.

Generale

Ogni parte danneggiata fa male come se fosse escoriata.

Dolore screpolante nelle ferite, anche nelle ferite ossee.

710 Tutti i dolori causati dall’acido fosforico rimangono invariati a una pressione esterna (Gr.).

I dolori notturni si fanno mitigare con pressione (Hg.).

Lui è costretto a cambiare sempre posizione, perché i dolori sono minori durante il movimento che a riposo.

Il caffè sembrò creare fastidi; il rum no (Hg.).

Generale

Dolore sensibile, come raschiare con un coltello sul periostio di tutte le ossa (Mr.).

715 Tirare spasmodico in mani e piedi, simile ad intorpidimento, la sera e la mattina.

Intorpidimento delle braccia e delle gambe, di notte, tanto che deve far muovere gli arti da altre persone.

Formicolio da intorpidimento e mancanza di forza negli arti superiori ed inferiori.

Dolori

Frantumazione di tutti gli arti, la mattina, alle

braccia, alle gambe ed alla nuca.

Frantumazione delle mani e dei piedi, come se fossero paralizzati.

720 Come contratto negli arti (Fr. H.).

Come frantumato nelle anche, nelle braccia, nelle

cosce e nella nuca, come dovuto a crescita, con singole fitte laceranti in tutte queste parti contemporaneamente, soprattutto quando sale le scale ed inizia a camminare (Br.).

Irrequietezza

Sussulti ai muscoli, qua e là, soprattutto nelle gambe.

Come un agitarsi nel sangue.

Forte irrequietezza, un premere e uno spingere nel sangue, lui è come fuori di sé.

725 Di notte, irrequietezza nel corpo, con prurito negli angoli degli occhi, alle narici, nel viso e sul cuoio capelluto.

Quando parla molto, calore in testa con mani gelate.

Generale

Attacchi di sudorazione su tutto il corpo in posizione seduta.

Lui suda in maniera incontenibile quando cammina.

Molto sensibile nei confronti dell’aria aperta.

730 È molto abbattuto dal passeggiare, spossato e prostrato; a casa ha brividi di freddo (dopo 24 ore).

Debolezza

Quando cammina all’aria aperta, viene preso da intensa sudorazione su tutto il corpo, soprattutto agli organi genitali.

Dimagrimento, con aspetto malaticcio, ed occhi incavati.

Corpo appesantito, spirito inoperoso.

Corpo spossato, spirito oppresso (il 4° giorno).

Spossatezza

735 Lui crede di barcollare quando cammina (Fr. H.).

Dopo aver salito le scale, avverte debolezza, con dolore nella cavità cardiaca (Hg.).

È più debole e spossato.

Talmente debole, la mattina dopo che si è alzata, e ha un aspetto pallido, tanto che deve coricarsi di nuovo per qualche tempo, poi sta bene.

Spossatezza in tutte le parti del corpo (Hrm.).

740 Spossatezza del corpo (Wsl.).

Sonnolenza

Sbadigliare molto, durante il quale la saliva gli fuoriesce dalla bocca.

Continuo sbadigliare e stirare degli arti superiori, con sonnolenza (Htm.).

Forte sonnolenza e stanchezza durante il giorno, che scompare camminando; di notte, insonnia, calura e sudorazione, dalla sera fino a mezzanotte.

745 Sonnolenza, che gli chiude gli occhi, con sbadigli, per tutto il giorno, soprattutto anche di sera (Frz.).

Sonnolenza

Narcolessia, dopo il pranzo, si addormenta mentre sta parlando (Mr.).

Lui si addormenta in maniera irresistibile, mentre sta scrivendo, e dorme in maniera forte e profonda (Fr.

H.).

Di sera è assonnatoper tempo, e la mattina avverte una grande sonnolenza, per molto tempo.

La mattina non riesce a diventare vivace ed è molto assonnato.

Sonno

750 Lui si addormenta prima, come per spossatezza, e dorme più profondamente del solito.

Sonno diurno profondo, sonno notturno interrotto (Hg.).

Il sonno è talmente profondo, che di mattina non si riesce quasi a svegliare (Htm.).

Addormentarsi tardi, la sera (dopo 3 giorni).

Addormentarsi tardi, la sera, per alcune ore gli comparvero molte cifre davanti agli occhi, cosa che scomparve quando si mise in posizione eretta nel letto.

Risveglio

Risveglio timoroso.

Risveglio anticipato, di notte, e poi si addormenta di nuovo a fatica (Fr. H.).

760 La mattina nel letto, irrequietezza.

La mattina, quando si alza, è fortemente di malumore, spossato e assonnato.

Di mattina, pressione in testa e sapore amaro in bocca (il 5° giorno).

Dormiveglia

Nel dormiveglia, geme molto.

Nel dormiveglia, sussulta con le mani, e chiacchiera e si lamenta, tenendo gli occhi semichiusi.

765 Espressioni ora allegre, ora piangenti nel dormiveglia, mentre rigira gli occhi semiaperti.

Sonno

Cantare nel sonno (Hg.).

Di notte, nel sonno, si morde spesso la lingua (Hg.).

Di notte, eiaculazione senza erezione (la 1ªnotte).

Sogno

Sonno pieno di sogni, con erezioni.

770 Sogni eccitanti con eiaculazione (Gtm.).

Sogni in parte irati, in parte indifferenti; di mattina lui mette le braccia sotto la testa e queste poi gli si intorpidiscono (Frz.).

Sogni vivaci, come di giorno, di banchetti.

Sogno

Sogni, tutte le notti, di ciò che gli è successo per ultimo durante la sera.

Sogni bizzarri.

775 Sogni che causano irrequietezza.

Prima di mezzanotte, sogni piacevoli, dopo mezzanotte terribili, ma che si ricordano poco (Gtm.).

Sogno vivace, terrorizzante, ma che non si riesce a ricordare (Stf.).

Sogno

Sogni paurosi di morti, con paura al risveglio (Frz.).

Sogni pieni di liti e bisticci, notte irrequieta (Lgh.).

780 Frequente trasalire, di notte, come se lui cadesse da un’altura o nell’acqua (Lgh.).

Di notte, all’1, risveglio con pensieri foschi pieni di preoccupazione, con stato di coscienza abbastanza vigile, per 1 ora; in seguito, sopraggiunge di nuovo un sonno tranquillo fino alla mattina (Stf.).

Brivido

Attacchi di brividi, la sera, in seguito, di notte, sudorazione spossante (il 2° giorno).

Frequente sensazione di freddo su tutto il corpo, con brividi e palpitazioni.

Gelo, la sera, quando si corica e dopo il primo risveglio, calura su tutto il corpo, senza sete (dopo 12 ore).

785 Brividi di freddo, la mattina, con unghie bluastre, lacerare nelle articolazioni delle mani e debolezza paralizzante delle braccia.

Brivido

Gelo fino a tremare, la sera, la mattina poi calura al viso, secchezza in bocca, e mal di gola pungente durante la deglutizione.

Intensi brividi di gelo, dal pomeriggio fino alla sera, alle 10, poi calura secca, tanto intensa, che lui quasi perse i sensi.

Gelo su tutto il corpo, con tirare negli arti, la risveglia di sera, dopo 1 ora di sonno, tutte le notti, senza calura seguente.

Gelo e freddo che durano per ore, verso sera, senza sete e senza calura seguente.

Brivido e febbre

790 Alternarsi di brividi e calore, di sera.

Frequente alternarsi di gelo e calore, di sera; la calura secca al viso senza arrossamento, con gelo; quando scompare la calura, si ha un gelo ancora più intenso, su tutto l’addome viene ricoperto da una sensazione di freddo; di mattina suda copiosamente nel sonno notturno, cioè, quando si era addormentato di nuovo dopo essersi svegliato.

Freddo

Sensazione di gelo al viso, alle tempie, alla fronte, come per il soffio di un alito freddo, con sensazione di freddo nelle punte delle dita, che anche esternamente erano totalmente fredde (Stf.).

Brivido sull’ipogastrio, con punte delle dita fredde, per 2 ore, senza sete, per lo più quando entrava la minima corrente d’aria, senza calura seguente (Tth.).

Frequente sensazione di freddo alla guancia destra, con sensazione di calura della sinistra, senza che esternamente si senta una temperatura diversa (Br.).

Freddo

795 Sensazione di freddo, con brividi di gelo e freddo nell’addome (Hg.).

Brividi di freddo, anche quando cammina nella stanza calda (Stf.).

Gelo su tutto il corpo (Mr.).

Gelo per tutta la mattina, a sussulti, come brividi comuni, anche nella stanza, con mani bluastre e gelate e palato secco, senza particolare sete (Frz.).

Freddo

Brividi di freddo su tutto il corpo, con mani gelate, senza sete, (1 ora dopo il pasto); dopo 4 ore, aumentata calura, senza sete (Mr.).

800 Brividi di gelo, che scorrono su tutto il corpo, e durano qualche minuto, di quando in quando, senza calura, con calura che segue immediatamente e si alterna altrettanto velocemente a brividi di freddo (Gr.).

Polso

Polso irregolare, che di frequente salta 1 o 2 battiti (Wsl.).

Polso più pieno, con arterie delle tempie e vene delle mani gonfie (Wsl.).

Polso forte (Br.).

Febbre

Non riesce a sopportare il calore (Hg.).

805 Calore febbrile, senza sete, di giorno, dalle 11 fino alle 5 (Hg.).

Calore su tutto il corpo, di sera, seguita da notte irrequieta.

Calore secco quando va a dormire (il 4°giorno).

Febbre

Calore su tutta la testa, la sera, dopo che si è coricato, con piedi molto freddi e corpo caldo solo in maniera moderata (Htm.).

Calore nel viso, con sete, di pomeriggio, senza arrossamento (Frz.).

810 Intenso calore nel viso, di notte (Br.).

Calore interno, attraverso tutto il corpo, senza sete, che non si riesce a palpare all’esterno, e senza arrossamento delle guance, associato a respirazione profonda e timore.

Febbre

Calore sulle guance e calore fugace nella schiena, di sera, quando cammina all’aria aperta (Frz.).

Intenso calore e sudorazione su tutto il corpo, di giorno e di notte, con intenso desiderio di bere acqua.

Sudorazione

Forte sudorazione notturna, per 2 notti, a mezzanotte e in stato di veglia, che inizia alla testa ed è più forte sul petto.

815 Sudorazione mattutina, con sogni pesanti di morti e come se venisse cacciato.

Copiosa sudorazione mattutina.

Sudorazione per tutta la notte, con piedi e fronte calda (Hg.).

Sudorazione nella nuca, soprattutto durante il sonno diurno (Hg.).