PETER EISENMAN E LE TRASFORMAZIONI...
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PETER EISENMAN E LE PETER EISENMAN E LE
TRASFORMAZIONI GEOMETRICHETRASFORMAZIONI GEOMETRICHE
Politecnico di Milano – Facoltà di Architettura e Società
Corso di laurea in Scienze dell’Architettura
A . A . 2007/2008
23 Settembre 2008
Docenti di riferimento:
Prof.ssa Elena Marchetti
Prof.ssa Cinzia Talamo
Studente:
Alessandra Brizzolari 205650
OBIETTIVOOBIETTIVO
METODOMETODO
ESITOESITO
� Analisi della poetica progettuale di Peter Eisenman, in particolare
dei temi e dei cambiamenti che ne hanno contraddistinto l’evoluzione
� Uso delle trasformazioni geometriche per interpretare tali opere
� Esame delle opere di Peter Eisenman
� Interpretazione del processo di progettazione delle opere analizzate
quale risultato di una serie di trasformazioni affini di figure semplici,
come il quadrato
� Studio delle trasformazioni, con particolare riferimento alle
affinità
� Proporre una traduzione di alcune delle opere di Peter Eisenman
attraverso il filtro interpretativo della matematica, per mezzo delle
trasformazioni geometriche
La ricerca di una architettura
concettuale:
il periodo delle Houses
House I, 1967-68 House III, 1969-71
Diagrammi trasformazionali di House II,
1970
House X, 1975-78House VI, 1972-75
Dal cubo alla El-Shape
House 11a, 1978 Fin d’Ou T Hou S, 1985
House El Even Odd,
1978
Residenze sociali IBA,
1983-85
Wexner Center, 1983-89
B
E
T
W
E
E
N
Il Blurring,
il Folding
e il suolo come oggetto
B
L
U
R
R
I
N
G
B
L
U
R
R
I
N
G
F
O
L
D
I
N
G
Casa Guardiola, 1988 Arnoff Center, 1986-99
Convention Center,
1990-93
Max Reinhardt Haus,
1992
Città della cultura, 2006Memoriale ebrei, 2005
SUOLO COME OGGETTO
x
y
z
LE TRASFORMAZIONI GEOMETRICHE LE TRASFORMAZIONI GEOMETRICHE
LE AFFINITALE AFFINITA’’
DEL PIANODEL PIANO
Le trasformazioni operano sulle figure geometriche, mantenendo oppure cambiando le loro
caratteristiche.
� Corrispondenze fra punti del piano che possono oppure no mantenere
determinate proprietà; in particolare quelle che ci interessa richiamare sono le
isometrie (traslazioni, rotazioni, riflessioni), le quali conservano distanze ed angoli,
e le trasformazioni di scala (scaling, omotetie), che mantengono i parallelismi
� Le coordinate cartesiane dei punti del piano vengono associate a vettori di
coordinate omogenee
dove
�Le affinità si rappresentano attraverso particolari matrici:
Q
O
Nella trasformazione al finito si
sceglie u=1 per poter ottenere le
coordinate cartesiane X e Y
La matrice B è legata a rotazioni,
riflessioni e cambiamenti di scala;
il vettore t alla traslazione
Per ottenere il generico vettore trasformato p’, si moltiplica la matrice A per il vettore p
dove
E LA LORO RAPPRESENTAZIONE ALGEBRICAE LA LORO RAPPRESENTAZIONE ALGEBRICA
OMOTETIAOMOTETIA
F B
G E
Ox
Ox
TRASLAZIONETRASLAZIONE ROTAZIONEROTAZIONERIFLESSIONERIFLESSIONER
appre
senta
zion
e
geo
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gra
mm
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i
Eis
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an
Ris
pet
tiv
a
mat
rice
Rea
lizz
azio
ne
Quadrato scalato in rapporto
2/3 con quello di partenza.
Ox
Ox
Dalle trasformazioni semplici alla complessità: all’oggetto di partenza si applicano più
trasformazioni, mantenendo ad ogni passaggio la trasformazione precedente movimento
COMPOSIZIONE DI TRASFORMAZIONI COMPOSIZIONE DI TRASFORMAZIONI secondo una sequenza
Se l’ordine della sequenza viene cambiato si giunge ad un esito differente
Casa Guardiola, 1988
DAL BIDIMENSIONALE AL TRIDIMENSIONALE: DAL BIDIMENSIONALE AL TRIDIMENSIONALE:
LA LA ELEL--SHAPESHAPE NELLO SPAZIONELLO SPAZIO
La forma ad L corrisponde nello spazio ad un cubo, al quale è stato sottratto un altro
cubo di spigolo minore; anche per le trasformazioni nello spazio tridimensionale, esiste
la corrispondente rappresentazione algebrica attraverso il linguaggio matriciale.
Rappresentazione geometrica
�Le affinità nello spazio tridimensionale sono rappresentate dalla seguente matrice:
dove
Realizzazioni
Casa Guardiola, 1988Fin d’Ou T Hou S, 1985
La matrice B è legata a rotazioni,
riflessioni e cambiamenti di scala;
il vettore t alla traslazione
Per ottenere il generico vettore trasformato p’, si moltiplica la matrice A per il vettore p
dove
IL PROCESSO ITERATIVO IN IL PROCESSO ITERATIVO IN HOUSE EL EVEN ODDHOUSE EL EVEN ODD
Dall’osservazione dei diagrammi trasformazionali relativi al progetto di House El Even Odd,
si può dedurre che le piante e i prospetti sono il risultato di un processo iterativo:
O xA AO E
F
x xAO
Il procedimento potrebbe proseguire all’infinito, generando rettangoli la cui area risulta
O A x
Successivamente, la figura ottenuta dal processo
iterativo subisce una trasformazione di TAGLIOTAGLIO,
la cui rappresentazione matriciale è:
oppure
«[…]. Forma, funzione e tecnica costituiscono infatti le componenti attorno a cui si struttura la poietica del progettista. La tecnica costituisce a questo livello il substrato normativo che disciplina, e rende quindi possibile, il formarsi dell’idea progettuale[…]. La tecnica, proprio nel suo essere vincolo normativo, è uno degli elementi che strutturano l’atto creativo. Èun’irrinunciabile “condizione di pensabilità” dell’oggetto architettonico. È un “a priori”imprescindibile.»
G. Nardi, Le tecnologie del progetto, in “Poiesis. L’informatica nel progetto euristico”, CittàStudi, Milano, 1993
La matematica diventa un efficace strumento per comprendere, un valore
aggiunto anche nella fase del progetto euristico