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Piano Annuale di Inclusione 2014/2015 ISTITUTO TECNICO COMMERCIALE E PER GEOMETRI ATERNO- MANTHONÈPETD07000X Indirizzi: Amministrazione,Finanza e Marketing Sistemi Informativi Aziendali Costruzione,Ambiente e Territorio Comunicazione e Marketing-Turismo- Relazioni Internazionali per il Marketing -- Corso serale studenti - lavoratori Progetto“Sirio” (AFM – SIA) Via Tiburtina valeria, 202 65129 PESCARA Tel. 085 4308332 / 085 4318880 Fax 085 4311576 e-mail: [email protected] [email protected] posta elettronica certificata: [email protected] Piano Annuale di Inclusione

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Piano Annuale di Inclusione 2014/2015

Una scuola inclusiva

L’ITCG “Aterno-Manthonè” è una comunità di insegnamento e di apprendimento in continuo scambio

formativo tra Dirigente, Docenti e Studenti, tesa a realizzare un modello educativo e scolastico “ polifonico”

per condurre ogni ragazzo verso la personale e piena realizzazione. Per questo vuol essere ogni giorno di

più una Comunità Inclusiva, che apprende mediante una riflessione critica sulla propria esperienza diretta

ed indiretta, lavorando in rapporto col territorio, secondo il principio di sussidiarietà, in collaborazione con

le famiglie e in rete con le altre istituzioni.

L’azione educativa e didattica dell’Istituto è decisamente volta a costruire luoghi di conoscenza, sviluppo

e socializzazione per tutti gli studenti adottando una didattica inclusiva per ciascun alunno, per non lasciare

indietro nessuno. L’inclusione scolastica, infatti, consente agli studenti di sviluppare a pieno le capacità,

abilità e potenzialità di ciascuno per essere protagonisti del processo positivo di inserimento attivo nella

vita di relazione-apprendimento legata a tutti gli ambienti in cui vive. La scuola, infatti, prendendo

coscienza dei problemi di ciascuno, diventa capace di costruire contesti in cui le persone possono muoversi,

relazionarsi, crescere, motivarsi, a prescindere da ciò che a loro manca ed in virtù di ciò che sono, sanno e

possono imparare.

I percorsi educativi e didattici, quindi, devono essere necessariamente espressione della ricerca flessibile

e personalizzata in modo da permettere a ciascun alunno, a partire dalla sua situazione di partenza, di

sviluppare la migliore competenza possibile. Il richiamo all’applicazione del principio della

personalizzazione dei piani di studio sancito nella legge 53/2003, nel quadro della scuola inclusiva, serve a

focalizzare la regola pedagogica e didattica dell’insegnare come ciascuno apprende, avvalendosi sia di

tecniche e di modalità consolidate nel tempo, sia delle possibilità offerte dalle nuove tecnologie che se

correttamente utilizzate, offrono grandi opportunità di insegnamento e di apprendimento.

La condizione degli alunni con disabilità certificata in base alla Legge 104/92, di quelli con Disturbi

Specifici di Apprendimento segnalati in base alla legge 170/2010, degli studenti di recente immigrazione

che non parlano l’italiano, dei ragazzi in condizione di disagio psicologico, affettivo, sociale, relazionale e

comportamentale, i cosiddetti BES, non va assolutamente considerata come una forma di identificazione e

di raggruppamento dei “ non adatti” o dei “ quasi adattabili” alle condizioni poste dal contesto scolastico.

In classe entra una cipolla

"I nostri studenti che "vanno male" (studenti ritenuti senza avvenire) non vengono mai soli a scuola.

In classe entra una cipolla: svariati strati di magone, paura, preoccupazione, rancore, rabbia, desideri

insoddisfatti, rinunce furibonde accumulati su un substrato di passato disonorevole, di presente minaccioso,

di futuro precluso. Guardateli, ecco che arrivano, il corpo in divenire e la famiglia nello zaino. La lezione può

cominciare solo dopo che hanno posato il fardello e pelato la cipolla. Difficile spiegarlo, ma spesso basta

solo uno sguardo, una frase benevola, la parola di un adulto, fiduciosa, chiara ed equilibrata per dissolvere

quei magoni, alleviare quegli animi, collocarli in un presente rigorosamente significativo.

Naturalmente il beneficio sarà provvisorio, la cipolla si ricomporrà all'uscita e forse domani bisognerà

ricominciare daccapo. Ma insegnare è proprio questo: ricominciare fino a scomparire come professori. Se

non riusciamo a collocare i nostri studenti nell'indicativo presente della nostra lezione, se il nostro sapere e il

piacere di servirsene non attecchiscono su quei ragazzini e quelle ragazzine, nel senso botanico, la loro

esistenza vacillerà sopra vuoti infiniti. Certo, non saremo gli unici a scavare quei cunicoli a non riuscire a

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colmarli, ma quelle donne e quegli uomini avranno comunque passato uno o più anni della loro giovinezza

seduti di fronte a noi. E non è poco un anno di scuola andato in malora: è l'eternità in un barattolo"

(Daniel Pennac, Diario di scuola)

E’ importante, inoltre, richiamare l’attenzione sul fatto che, se esistono didattiche riparative per

determinate specifiche difficoltà nell’apprendimento, non esistono soluzioni didattiche prestabilite per

agire di fronte ai molteplici disagi vissuti e manifestati dai nostri ragazzi. Per questo occorre che gli

insegnanti siano anche educatori, che entrino in rapporto con i loro allievi e sappiano accompagnarli anche

là dove il cammino si fa impervio e rischioso.

A Barbiana non passava giorno che non s’entrasse in problemi pedagogici. Ma non

con questo nome. Per noi avevano sempre il nome preciso di un ragazzo. Caso per caso,

ora per ora. […] Io vi pagherei a cottimo. Un tanto per ragazzo che impara tutte le materie. O meglio multa per ogni ragazzo che non ne impara una. Allora l’occhio vi

correrebbe sempre su Gianni. Non vi dareste pace, perché la scuola che perde Gianni non è degna di essere chiamata scuola. l’abbiamo visto anche noi che con loro la scuola diventa più difficile. Qualche volta viene la tentazione di levarseli di torno. Ma se si

perde uno di loro, la scuola non è più scuola. E’ un ospedale che cura i sani e respinge i malati.

(Lettera ad una professoressa. Don Milani 1967)

Il piano annuale di inclusione descrive come la scuola si organizza per non lasciare gli insegnanti

abbandonati a loro stessi. Infatti se è vero che il lavoro dell’ insegnante è un lavoro complesso, che chiede

al docente un continuo rinnovarsi, ripensarsi e aggiornarsi, al contempo è decisivo stringere patti/alleanze

educative con tutta la comunità educante e le agenzie del territorio perché rendere sostenibile il lavoro del

docente vuol dire rendere possibile il successo scolastico per ciascun alunno.

L’ITCG “Aterno-Manthonè” ha così impostato il proprio lavoro educativo e di conseguenza il proprio

assetto organizzativo puntando sulle seguenti priorità

un piano di formazione annuale finalizzato ad acquisire nuove competenze e nuove metodologie

per far fronte al disagio scolastico emergente.

una flessibilità organizzativa che consenta il lavoro in piccoli gruppi in contemporaneità per

recuperi e potenziamenti.

la creazione di una repository per la documentazione di materiali didattici semplificati e adeguati a

secondo delle necessità delle diverse discipline e situazioni educative.

la collaborazione con assistenti educativi e alla comunicazione che svolgono un prezioso ed efficace

supporto didattico

l’organizzazione di visite e attività che consentano la presenza di tutti gli allievi nessuno escluso

l’istituzione di uno sportello di supporto integrato con le professionalità sociosanitarie del territorio

per realizzare un sostegno individuale o a piccoli gruppi ad alunni, docenti e genitori.

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A. A. Rilevazione dei BES presenti: n°

1. Disabilità certificate (Legge 104/92 art. 3, commi 1 e 3)

Minorati vista _

Minorati udito _

Psicofisici 20

Sub TOTALE .1 20

2. Disturbi evolutivi specifici

DSA 8

ADHD/DOP _

Borderline cognitivo _

BES certificati 4

BES non certificati* 6

Sub TOTALE .2 18

3. BES: tipologie di svantaggio (indicare il disagio prevalente)

Socio-economico

Linguistico-culturale

Disagio comportamentale/relazionale

Altro

TOTALE GENERALE 38

% su popolazione scolastica

N° PEI redatti dai GLHO 20

N° di PDP redatti dai Consigli di classe in presenza di certificazione sanitaria 4

N° di PDP redatti dai Consigli di classe in assenza di certificazione sanitaria* 6 * In corso procedura protocollare di autorizzazione

B. Risorse professionali specifiche Prevalentemente utilizzate in… Sì/No

Insegnanti di sostegno

Attività individualizzate e di piccolo gruppo si

Attività laboratoriali integrate (classi aperte, laboratori protetti, ecc.) si

Assistenti alla comunicazione

Attività individualizzate e di piccolo gruppo si

Attività laboratoriali integrate (classi aperte,

laboratori protetti, ecc.) si

Funzioni strumentali / coordinamento si

Referenti di Istituto (disabilità, DSA, BES) si

Psicopedagogisti e affini esterni/interni si

Docenti tutor/mentor no

Altro:

C. Coinvolgimento docenti curricolari Attraverso… Sì/No

Parte I – Analisi dei punti di forza e di criticità

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Coordinatori di classe e simili

Partecipazione a GLI si

Rapporti con famiglie si

Tutoraggio alunni si

Progetti didattico-educativi a prevalente tematica inclusiva

si

Altro:

Docenti con specifica formazione

Partecipazione a GLI si

Rapporti con famiglie si

Tutoraggio alunni si

Progetti didattico-educativi a prevalente

tematica inclusiva si

Altro:

Altri docenti

Partecipazione a GLI si

Rapporti con famiglie si

Tutoraggio alunni si

Progetti didattico-educativi a prevalente tematica inclusiva

si

Altro:

D. Coinvolgimento personale ATA Assistenza alunni disabili si

Progetti di inclusione/laboratori integrati no

Altro:

E. Coinvolgimento famiglie

Informazione/formazione su genitorialità e psicopedagogia dell’età evolutiva

no

Coinvolgimento in progetti di inclusione si

Coinvolgimento in attività di promozione della comunità educante

si

F. Rapporti con servizi sociosanitari territoriali e istituzioni deputate alla sicurezza. Rapporti con CTS / CTI

Accordi di programma / protocolli di intesa

formalizzati sulla disabilità si

Accordi di programma / protocolli di intesa

formalizzati su disagio e simili si

Procedure condivise di intervento sulla disabilità

si

Procedure condivise di intervento su disagio

e simili si

Progetti territoriali integrati si

Progetti integrati a livello di singola scuola si

Rapporti con CTS / CTI si

Altro: SIGAD si

G. Rapporti con privato sociale e volontariato

Progetti territoriali integrati si

Progetti integrati a livello di singola scuola si

Progetti a livello di reti di scuole si

H. Formazione docenti

Strategie e metodologie educativo-didattiche / gestione della classe

si

Didattica speciale e progetti educativo-

didattici a prevalente tematica inclusiva si

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Didattica interculturale / italiano L2 si

Psicologia e psicopatologia dell’età evolutiva

(compresi DSA, ADHD, ecc.) sì

Progetti di formazione su specifiche

disabilità (autismo, ADHD, Dis. intellettive,

sensoriali…)

no

Altro: ICF - CY si

Sintesi dei punti di forza e di criticità rilevati*: 0 1 2 3 4

Aspetti organizzativi e gestionali coinvolti nel cambiamento inclusivo x

Possibilità di strutturare percorsi specifici di formazione e aggiornamento degli

insegnanti x

Adozione di strategie di valutazione coerenti con prassi inclusive; x

Organizzazione dei diversi tipi di sostegno presenti all’interno della scuola x

Organizzazione dei diversi tipi di sostegno presenti all’esterno della scuola, in

rapporto ai diversi servizi esistenti; x

Ruolo delle famiglie e della comunità nel dare supporto e nel partecipare alle

decisioni che riguardano l’organizzazione delle attività educative; x

Sviluppo di un curricolo attento alle diversità e alla promozione di percorsi formativi inclusivi;

x

Valorizzazione delle risorse esistenti x

Acquisizione e distribuzione di risorse aggiuntive utilizzabili per la realizzazione dei progetti di inclusione

x

Attenzione dedicata alle fasi di transizione che scandiscono l’ingresso nel sistema

scolastico, la continuità tra i diversi ordini di scuola e il successivo inserimento lavorativo.

x

Altro: Attenzione all’ultima fase dei segmenti formativi di orientamento in uscita in

collaborazione con Enti territoriali x

*Legenda: 0: per niente; 1: poco; 2: abbastanza; 3: molto; 4 moltissimo.

Adattato dagli indicatori UNESCO per la valutazione del grado di inclusività dei sistemi scolastici

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Parte II – Obiettivi di incremento dell’inclusività proposti per il

prossimo anno

Aspetti organizzativi e gestionali coinvolti nel cambiamento inclusivo (chi fa cosa, livelli di

responsabilità nelle pratiche di intervento, ecc.)

DIRIGENTE SCOLASTICO

Coordina il GLHI

Cura i contatti con l’ASL, le famiglie, le cooperative di AEC, il Comune

Individua criteri e procedure di utilizzo “funzionale” delle risorse professionali presenti,

privilegiando, rispetto a una logica quantitativa di distribuzione degli organici, una logica

“qualitativa”, sulla base di un progetto di inclusione condiviso con famiglie e servizi sociosanitari che recuperi l’aspetto “pedagogico” del percorso di apprendimento e l’ambito specifico di

competenza della scuola Partecipa ad accordi o intese con servizi sociosanitari territoriali (ASL, Servizi sociali e scolastici

comunali e provinciali, enti del privato sociale e del volontariato, Prefettura), finalizzati

all’integrazione dei servizi “alla persona” in ambito scolastico, con funzione preventiva e sussidiaria

COORDINATORI DI CLASSE

Segnalano la presenza di BES, DSA ed alunni stranieri al Referente per l’inclusione, ai docenti del

Sostegno, al CIC Presiedono i Consigli di classe per l’elaborazione dei PDP e dei percorsi individualizzati e

personalizzati a favore degli alunni DSA e delle altre tipologie di BES

Partecipano agli incontri del GLH Operativi per la revisione e l’aggiornamento dei PEI

CONSIGLI DI CLASSE

Rilevano i BES presenti nelle proprie classi e gli alunni stranieri

Elaborano i PDP e i percorsi individualizzati e personalizzati a favore degli alunni DSA e delle altre

tipologie di BES previa autorizzazione delle famiglie

Favoriscono l’accoglienza, l’inserimento e l’integrazione degli alunni stranieri, valorizzando la lingua

e la cultura del paese di origine

DOCENTI Realizzano l’impegno programmatico per l’inclusione da perseguire nel senso della trasversalità

negli ambiti dell’insegnamento curriculare

REFERENTE PER L’INCLUSIONE Disabilita’:

Coordina gli incontri dei GLH Operativi per la revisione e l’aggiornamento dei PEI

Promuove la partecipazione degli alunni DSA a tutte le iniziative all’interno e all’esterno della scuola

Fornisce le indicazioni per la redazione del PDP nell’ambito dei Consigli di classe per i DSA

Rileva i BES certificati e/o segnalati dai singoli CCdcc presenti nella scuola

Raccoglie e documenta gli interventi didattico-educativi posti in essere

Fornisce consulenza ai colleghi sulle strategie / metodologie di gestione delle classi

Supporta l’intera comunità educante nell’acquisire consapevolezza sulla centralità e sulla

trasversalità dei processi inclusivi in relazione alla qualità dei “risultati” educativi Partecipa agli incontri del Gruppo di lavoro per l’inclusione

Promuove l’impegno programmatico per l’inclusione collaborando all’organizzazione dei tempi e

degli spazi scolastici, delle relazioni tra docenti, alunni e famiglie

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Rileva, monitora e valuta il livello di inclusività della scuola utilizzando strumenti strutturati reperibili

in rete o concordati a livello territoriale o avvalendosi dell’approccio fondato sul modello ICF

dell’OMS e dei relativi concetti di “barriere e facilitatori”

Cura i rapporti con il CTS - Centro Territoriale di supporto

Raccoglie e coordina le proposte formulate dai singoli GLH Operativi, tradotte in PEI

GRUPPO DI LAVORO PER L’INCLUSIONE Elabora la proposta del Piano Annuale per l’inclusività riferito a tutti gli alunni BES

All’inizio dell’anno scolastico propone al Collegio dei Docenti la programmazione degli obiettivi e

delle attività del Piano Annuale per l’Inclusione

COLLEGIO DEI DOCENTI

Approva il P.A.I. ed a fine anno scolastico verifica i risultati del Piano annuale per l’Inclusività

FUNZIONE STRUMENTALE Revisione e aggiornamento del POF Aggiorna il POF indicando:

il concreto impegno programmatico per l’inclusione, basato su una attenta lettura del grado di inclusività della scuola e su obiettivi di miglioramento (trasversalità dell’insegnamento curriculare, gestione delle classi, organizzazione dei tempi e degli spazi scolastici, relazioni tra docenti, alunni e

famiglie)

i criteri e le procedure di utilizzo “funzionale” delle risorse professionali presenti

l’impegno a partecipare ad azioni di formazione e/o di prevenzione concordate a livello territoriale

Predispone la valutazione degli apprendimenti, gli interventi di recupero, di potenziamento e approfondimento in funzione dell’Inclusività

Attiva processi di condivisione valutativa in relazione all’Inclusività

FUNZIONE STRUMENTALE Interventi e servizi per gli ALUNNI e per le famiglie Promuove l’Inclusività nell’ambito dei rapporti con famiglie e alunni

FUNZIONE STRUMENTALE per l’ORIENTAMENTO Promuove l’Inclusività nell’ambito delle attività di Orientamento e Continuità

FUNZIONE STRUMENTALE PER L’INNOVAZIONE

Promuove l’uso di tecnologie informatiche a supporto dell’inclusione ( uso di pc, pc con sintesi

vocale, e-book, LIM) Coordina le attività di Formazione ed Aggiornamento relative ai BES ed ai DSA

DOCENTI SOSTEGNO Favoriscono l’inclusione, promuovendo:

la trasversalità negli ambiti dell’insegnamento curriculare

una didattica che prediliga l’utilizzo delle nuove tecnologie

una didattica che prediliga attività laboratoriali

una didattica che favorisca l’integrazione linguistica

Favoriscono l’integrazione, l’apprendimento, lo sviluppo della personalità, l’autonomia degli alunni

Piano Annuale di Inclusione 2014/2015 Possibilità di strutturare percorsi specifici di formazione e aggiornamento degli insegnanti

La scuola è all’interno di diverse reti di scuole anche con enti e centri esterni per poter realizzare

formazione specifica. Nel corrente anno scolastico saranno realizzati corsi sulle nuove tecnologie e sulle

nuove possibilità formative all’interno della rete “Piano Diffusione Digitale”, oltre ad un corso rivolto ai

docenti coordinatori delle classi ed ai consigli di classe in cui sono presenti alunni BES e DSA e

diversamente abili sui seguenti temi: DSA: CHI SONO E COME RICONOSCERLI. (Lettura di una diagnosi e

interpretazione dei dati per l’intervento didattico. La comunicazione con le famiglie degli alunni DSA e

stesura del Piano Didattico Personalizzato (PDP). I BES: CHI SONO E COME RICONOSCERLI. Le tre categorie di

Bisogno Educativo Speciale. Il ruolo della scuola: le funzioni dei cdc e del team dei docenti nell’individuazione dei BES

e nella stesura del PDP. LE STRATEGIE DIDATTICHE E IL SUCCESSO FORMATIVO PER ALUNNI DSA E BES. LE TECNICHE

COMUNICATIVE INCLUSIVE: L’USO DINAMICO DELL’ERRORE E LA GESTIONE INCLUSIVA DELLA CLASSE. STUDIO

CONCRETO DI CAS. La scuola ha particolare attenzione per le formazione relativa alla gestione della classe in

modo inclusivo e alle metodologie didattiche per difficoltà di apprendimento e alunni BES.

Adozione di strategie di valutazione coerenti con prassi inclusive;

I progetti volti al contenimento e riduzione della dispersione scolastica hanno spesso focalizzato

l’attenzione sull’accoglienza in ingresso, sull’integrazione di ordine socio-psicologico e sulle variabili

motivazionali degli studenti. Accanto alla spinta ri-motivazionale e di valorizzazione psicologica, si intende

prevedere e congegnare espliciti riferimenti al recupero di conoscenze e competenze collegate al curricolo

scolastico. Il collegamento e funzionalità dei progetti all’interno dei percorsi di studio è un elemento di

riflessione e complessità pertanto vengono predisposte indicazioni condivise di ricaduta valutativa del

progetto sull’attività curricolare. È molto importante sottolineare quest’aspetto per un vero percorso

inclusivo volto al combattere la dispersione scolastica, pertanto i consigli di classe/istituto indicheranno

specificamente come tener conto della valutazione delle attività extracurricolari (di progetto) per la

valutazione curricolare di fine quadrimestre o anno scolastico. I consigli di classe possono stabilire se il

valore della valutazione sarà distribuito per aree disciplinare, su singole discipline oltre che nell’ambito degli

obiettivi educativi rientranti nella valutazione del comportamento.

Nell’ambito degli incontri di Dipartimento, nei Consigli di classe e in particolare nei Consigli di classe

finalizzati alla realizzazione PEI, PDP e percorsi personalizzati a favore degli alunni con svantaggio socio-

economico, linguistico e culturale, e negli incontri GLH si concordano le strategie per la valutazione

coerente con prassi inclusive. Tali strategie non possono prescindere dal punto di partenza dell’alunno, dal

suo stile di apprendimento, dallo sviluppo della sua personalità e nel caso di alunni stranieri, dalle difficoltà

legate all’apprendimento della lingua italiana.

Organizzazione dei diversi tipi di sostegno presenti all’interno della scuola

Individuazione da parte del Dirigente di criteri e procedure di utilizzo “funzionale” delle risorse

professionali presenti, privilegiando, rispetto a una logica quantitativa di distribuzione degli organici, una logica “qualitativa”, sulla base di un progetto di inclusione condiviso con famiglie e servizi sociosanitari

che recuperi l’aspetto “pedagogico” del percorso di apprendimento e l’ambito specifico di competenza della scuola

Utilizzo di tecnologie per la didattica inclusiva: pc, anche con sintesi vocale e software dedicati, LIM

Utilizzo dei laboratori (multimediale, di fisica, di scienze)

Utilizzo di sussidi specifici offerti in comodato d’uso dal CTS della Provincia di Pescara

Piano Annuale di Inclusione 2014/2015 Organizzazione dei diversi tipi di sostegno presenti all’esterno della scuola, in rapporto ai

diversi servizi esistenti

All’interno della scuola sono presenti docenti di sostegno che svolgono il lavoro istituzionalmente previsto a

beneficio di tutti gli alunni e questo per rendere ancora più inclusivo il supporto specializzato che viene dato

all’alunno con disabilità. Collaborano poi nelle classi le assistenti educative specializzate che lavorano in

sinergia con i docenti curricolari ed i docenti di sostegno. La loro attività viene organizzata dal dirigente, in

sinergia con il referente per l’inclusione, secondo le esigenze della scuola, tenendo conto dell’impegno

lavorativo contrattualmente previsto.

Ruolo delle famiglie e della comunità nel dare supporto e nel partecipare alle decisioni che

riguardano l’organizzazione delle attività educative

Ai fini di una integrazione e valorizzazione delle risorse genitoriali nella vita scolastica, si provvederà ad

investire direttamente sulla loro partecipazione in progetti connessi a diverse problematiche scolastiche,

non ultima, quella legata alla dispersione. La partecipazione comunitaria rende, infatti, spesso possibile, la

moltiplicazione degli effetti e, di certo, una ricaduta più ampia delle azioni didattiche ed educative previste.

Coinvolgimento e partecipazione attiva delle famiglie e della comunità verranno infine utilizzate nel dare

supporto alle decisioni che riguardano l’organizzazione delle attività educative nei Consigli di classe, negli

incontri scuola-famiglia e nelle assemblee loro riservate.

Sviluppo di un curricolo attento alle diversità e alla promozione di percorsi formativi inclusivi

Negli incontri di Dipartimento e nei Consigli di classe vengono pianificati curricoli che favoriscano

l’inclusione. A tal fine viene favorita una didattica che privilegi l’uso di nuove tecnologie e attività di laboratorio.

Ciascun docente realizza l’impegno programmatico per l’inclusione da perseguire nel senso della

trasversalità negli ambiti dell’insegnamento curriculare ma soprattutto ciascun docente adegua la richiesta al bisogno educativo di ciascun alunno. Gli alunni in difficoltà e a rischio dispersione potranno seguire

percorsi in piccoli gruppi di recupero e consolidamento che saranno opportunamente valutati nei percorsi disciplinari previi accordi tra docenti.

Valorizzazione delle risorse esistenti, rapporti con il territorio e sinergie finalizzate

all’inclusione

Lo sportello di supporto integrato è un servizio gratuito offerto agli studenti e alle famiglie dalla Scuola.

I colloqui individuali e/o di gruppo con lo psicologo potranno consentire ai giovani (insegnati, genitori, operatori ecc..) di sperimentare una nuova ed efficace relazione con un soggetto adulto all’interno di un set protetto, che possa consentire loro di acquisire nuovi modelli comportamentale, che li aiuti e stimoli verso il raggiungimento di obiettivi finalizzati alla realizzazione personale, permettendo loro di acquisire un maggior senso di autostima e una più efficace inclusione. Inoltre, lo psicologo può interagire anche con il corpo docente, offrendosi come figura mediatrice con gli studenti e le famiglie promuovendo una proficua collaborazione. Importanti e fondamentali saranno anche le attività teorico-pratiche promosse dagli operatori della Croce Rossa Italiana. Obiettivi Generali

Prevenire il disagio

Informare, formare e sostenere

Obiettivi Specifici

sostenere le insegnati nel loro lavoro educativo

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aumentare lo scambio comunicativo e le relazioni positive all’interno del gruppo classe

aumentare la motivazione dei ragazzi allo studio ed all’apprendimento identificare le situazioni degli alunni più a rischio di sviluppo di disagio per poter mettere in atto

degli interventi personalizzati che coinvolgano anche la famiglia e/o il gruppo classe

SI realizzeranno corsi pomeridiani distinti per fasce di età e anche attività di supporto durante le lezioni curricolari.

Acquisizione e distribuzione di risorse aggiuntive utilizzabili per la realizzazione dei progetti di

inclusione

Supporto del CTS

Reti di scuole

Servizi sociosanitari territoriali

Associazioni di volontariato

Esperti esterni per la formazione e l’aggiornamento del personale

Attenzione dedicata alle fasi di transizione che scandiscono l’ingresso nel sistema scolastico, la

continuità tra i diversi ordini di scuola e il successivo inserimento lavorativo.

I docenti del Consiglio di Classe, coordinati dalla Funzione Strumentale dell’Orientamento “in entrata” dal

referente dell’inclusione e con l’aiuto della famiglia, stabiliranno proficui rapporti con i docenti della scuola

di provenienza dell’alunno al fine di redigere delle schede di presentazione dei ragazzi con particolari

bisogni educativi che aiutino a operare le scelte più adeguate per un proficuo percorso formativo.

Il Consiglio di Classe, supportati della Funzione Strumentale dell’Orientamento in “uscita” dal referente

dell’inclusione e con l’aiuto della famiglia, provvederanno ad organizzare una serie di attività miranti a

fornire ai ragazzi delle classi quinte un quadro d’insieme delle potenziali prospettive che il mondo del lavoro

e dello studio offrono sul territorio abruzzese, e più in generale, su tutto il territorio nazionale.

Deliberato dal Collegio dei Docenti in data 28/10/2014

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IL FLUSSO OPERATIVO PER UNA SCUOLA INCLUSIVA

Sul piano di una didattica inclusiva si conviene sulla validità del paradigma che fa riferimento non a una

“didattica speciale”, ma a una didattica nuova cioè flessibile/cooperativa/integrata, presupposto

indispensabile per una scuola che dall’integrazione approdi all’inclusione e per la valutazione dell’indice di

inclusività scolastica.

PREACCOGLIENZA

Entro le scadenze

fissate dal MIUR e

dall’istituto (in genere

febbraio –giugno, a.s.

precedente)

Nel caso di passaggio ad un successivo grado (ciclo d’istruzione o di

trasferimento ad altra Scuola), le Istituzioni scolastiche di provenienza e di

accoglienza organizzano:

Azioni di conoscenza/orientamento che possano coinvolgere alunni, genitori e docenti della scuola di provenienza

Scambi di informazioni tra i docenti delle Istituzioni scolastiche di provenienza e accoglienza

I genitori procedono all’iscrizione e alla consegna delle diagnosi

Entro Giugno a.s.

precedente

Il GLI

Effettua una ricognizione delle criticità e dei punti di forza degli interventi di inclusione dell’anno scolastico in corso

Elabora un’ipotesi sulle risorse strumentali didattiche e umane necessarie

Sulla base di quanto rilevato e delle ipotesi formulate in relazione alle risorse, elabora proposta di PAI da presentare al Collegio

Il Collegio dei Docenti delibera il PAI

Il dirigente scolastico trasmette il documento all’USR al GLIP, al GLIR e agli altri Enti e Istituzioni interessati a livello territoriale

Entro i termini definiti

dall’Istituto e

comunque entro il

termine dell’anno

scolastico

L’Istituto procede alla formazione delle classi ed in particolare all’inserimento

degli alunni con difficoltà di apprendimento o con disturbi evolutivi specifici e/o

in situazione di svantaggio socio-economico, linguistico e culturale, secondo i

criteri deliberati dal Consiglio di Istituto

ACCOGLIENZA

All’inizio dell’anno

scolastico

Il GLI rielabora il PAI, sulla base delle risorse effettivamente assegnate all’Istituto integrando il documento con obiettivi ed attività da realizzare

Il Dirigente Scolastico assegna alle classi le risorse di personale

Il Collegio dei Docenti approva il PAI integrandolo nel POF; precisa la mission inclusiva della Scuola, l’impegno a partecipare all’attività di formazione dedicate, i criteri e le procedure funzionali del personale

Il consiglio di classe prende in carico l’alunno e delega il Coordinatore, sentito il Dirigente ed il referente per l’inclusione, ad organizzare incontri con la famiglia e gli specialisti secondo quanto previsto dal protocollo di accoglienza.

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Il GLI, coordinato dal referente per l’inclusione, predispone il

calendario degli impegni, degli incontri con altri operatori scolastici

e con il CTS

Ottobre -Novembre Il Consiglio di classe

Elabora e delibera il PDP

Ne condivide le linee di indirizzo previa approvazione della famiglia Individua strategie, tempi e materiali per la realizzazione di una didattica inclusiva

AZIONI MIRATE ALL’INCLUSIONE

Nel corso dell’anno

scolastico

I docenti mettono in atto gli accorgimenti metodologici previsti nel PDP, le

attività di recupero, sostegno individualizzato, lavoro per piccoli gruppi,

coordinandosi durante le sedute del CdC con il referente per l’inclusione, con il

GLI, la famiglia e gli eventuali specialisti.

VERIFICHE E VALUTAZIONE FORMATIVA IN ITINERE

Il consiglio di classe

Determina criteri e strumenti per le verifiche e per la valutazione, avendo cura che siano coerenti con le linee di indirizzo del PDP (se redatto), e che la valutazione si caratterizzi come apprezzamento qualitativo più che quantitativo, formativo più che misurativo, inclusivo più che “speciale”. In tale ottica si pone la valutazione autentica che, nel solco degli assessments, si ponga l’obiettivo di verificare come lo studente traduce le sue conoscenze in prestazioni reali ed adeguate all’apprendimento. A questa è connesso l’utilizzo delle Rubriche, e degli strumenti che consentano di osservare e valutare le prestazioni in azione.

Propone: verifiche, prove strutturate, esercizi guidati, interrogazioni programmate, dilatazione dei tempi di esecuzione del compito, un numero minore di esercizi o di pagine da leggere e studiare, l’utilizzo di strumenti compensativi, materiali di studio semplificati e iconici, l’affiancamento di un tutor. Inoltre è possibile ricorrere a prove equipollenti, ovvero:

Prove diverse rispetto alla modalità di espressione/comunicazione (una prova scritta diventa orale e viceversa)

prove diverse rispetto alla loro struttura (item aperti diventano chiusi o a scelta multipla).

Prove diverse rispetto alla configurazione concettuale e grafica (mappe, tabelle, grafi)

Rispetto alla valutazione formativa in itinere si richiede una valutazione

personalizzata che valorizzi i progressi ottenuti e le competenze acquisite,

anche in relazione ai “livelli minimi attesi di competenza in uscita” (CM 8/2013)

VALUTAZIONE SOMMATIVA INTERMEDIA E FINALE - ESAME DI STATO - PROVE INVALSI

Durante l’anno e a

giugno-luglio

Il consiglio di classe, in sede di scrutini intermedi e finali, adotta criteri globali di

misurazione/valutazione che corrispondono ai profili valutativi espliciti nel PDP

e in particolare:

Piano Annuale di Inclusione 2014/2015

Adatta la scala numerica dei voti agli obiettivi prefissati per il singolo alunno;

Assegna i voti, tenendo conto dell’evoluzione degli apprendimenti, delle conoscenze e delle competenze, rispetto ai livelli di partenza e alla specifica tipologia dei dispositivi didattici usufruiti dall’alunno.

Per gli esami di stato conclusivi del 2° ciclo:

Il Consiglio di classe dà indicazioni alla Commissione attraverso il documento del 15 maggio, dove viene inserito il Piano Didattico Personalizzato o altra documentazione ai sensi dell'articolo 5 del decreto 5669 del 12 luglio 2011. Tale documentazione sarà alla base della predisposizione delle modalità di svolgimento delle prove scritte e orali. Ai candidati, inoltre, potrà essere concesso più tempo per lo svolgimento delle prove scritte.

Per l'accertamento delle competenze nella lingua straniera saranno adottati criteri valutativi attenti soprattutto al contenuto piuttosto che alla forma.

Nel caso in cui, solo per gli alunni DSA, è stato seguito un percorso didattico differenziato, con esonero dall'insegnamento della lingua straniera ed il CdC ha valutato con voti e crediti relativi a tale piano, si sosterranno prove differenziate, coerenti con il percorso svolto.

Per le situazioni di alunni con Bisogni Educativi Speciali individuati dai Consigli di Classe, ma non certificati, lo stesso CdC fornirà alla commissione le adeguate indicazioni per affrontare l'esame, indicando precisamente gli eventuali strumenti compensativi da adottare nello svolgimento delle prove scritte. La commissione dovrà tenere in considerazione le situazioni segnalate per i casi per i quali è stato redatto apposito PDP.

AUTOVALUTAZIONE DEL LIVELLO DI INCLUSIVITA’ SCOLASTICA

Mese di giugno Il Collegio Docenti, con riferimento alla programmazione sviluppata per i BES,

deve procedere a conclusione dell’anno scolastico, in modo ricorsivo, alla

verifica dei risultati raggiunti, in collaborazione sinergica con il GLI. Tale verifica,

che si connota come una vera e propria autovalutazione di Istituto, impegna la

scuola ad interrogarsi sul livello di inclusività delle sue azioni, con

l’individuazione di indicatori di qualità riferibili alle principali aree di

funzionamento scolastico , alle prassi didattiche, ai processi organizzativi, alle

relazioni interne, alle relazioni con le famiglie e il territorio, alle procedure di

valutazione e documentazione.

RETI DI SCUOLE

All’interno delle politiche per l’inclusione, la cooperazione tra scuole

(Regolamento sull’Autonomia DPR 275/99 art.7) costituisce un sostegno che

mette in sinergia risorse finanziarie e professionali, per affrontare sfide comuni.

PDP. Piano Didattico Personalizzato

Piano Annuale di Inclusione 2014/2015 Il PDP ha lo scopo di definire, monitorare e documentare, secondo un’elaborazione collegiale,

corresponsabile e partecipata, le strategie di intervento più idonee e i criteri di valutazione degli

apprendimenti. In questa nuova ottica, il PDP non può essere più inteso come mera esplicitazione di

strumenti compensativi e dispensativi per gli alunni con DSA ( CM. 8/2013)

AREA DI RIFERIMENTO DESCRITTORI INDICATORI

SEZIONE A (comune a tutti gli alunni con DSA e con BES di altra tipologia

Dati anagrafici e quadro essenziale di presentazione dell’alunno

Profilo socio-sanitario (da trascrivere) Relazione del Consiglio di classe Note sulla carriera scolastica e su condizioni ambientali, forniti dalla famiglia

SEZIONE B PARTE I (alunni con DSA)

Descrizione delle abilità e delle dinamiche relazionali

Diagnosi specialistica (da trascrivere Osservazione in classe effettuate dai docenti e riportate su griglie relative a lettura scrittura produzione comprensione osservazioni sui comportamenti e sulle abilità sociali

SEZIONE B PARTE II (alunni con altri bisogni non DSA)

Descrizione delle abilità e delle dinamiche relazionali

Documentazione già indicata nella sezione A informazione specifica ricavate dai suddetti documenti Descrizione delle abilità e dei comportamenti da parte dei docenti su apposite matrice osservative

SEZIONE C (comune a tutti gli alunni DSA e BES)

Osservazione di altri aspetti significativi - Patto educativo

Motivazione, accettazione regole Regolarità frequenza Strategie di studio Apprendimento di lingue straniere Interessi, punti di forza Accordo con la famiglia su attività di studio e scuola Strumenti da utilizzare nello studio domestico Interventi specifici

SEZIONE D (comune a tutti gli allievi con DSA e con BES di altra tipologia)

Interventi educativi e didattici

Strategie di personalizzazione/ individualizzazione ( misure dispensative e compensative) strategie di personalizzazione/ individuazione su base ICF

SEZIONE E (comune a tutti gli allievi con DSA e con BES di altra tipologia)

Quadro riassuntivo delle misure dispensative e compensative Verifica e valutazione

Strumenti dispensativi e compensativi Criteri per le verifiche e per la valutazione, formativa e sommativa

STRATEGIE DIDATTICHE INCLUSIVE : COME ADATTARE GLI OBIETTIVI

Il docente inclusivo da depositario di conoscenze che utilizza la trasmissione come modalità

prevalente/inclusiva a organizzatore e facilitare dei processi di apprendimento

Crea un clima inclusivo: accettazione e rispetto delle diversità

Piano Annuale di Inclusione 2014/2015

Organizza i contesti di apprendimento

Modifica le strategie in itinere

Sviluppa una didattica metacognitiva

Trova punti di contatto tra le programmazioni ( di classe e individualizzata)

Sviluppa un approccio cooperativo

Favorisce la creazione di reti relazionali ( famiglia, territorio, specialisti)

Per realizzare soluzioni operative in molti casi occorre adattare tecniche, materiali, contesti, relazioni per

realizzare la piena partecipazione e il massimo apprendimento possibile.

Si possono individuare cinque livelli di adattamento successivi:

Sostituzione: si sostituiscono alcuni elementi dell’input o dell’azione, non viene stravolto il senso

del compito né viene limitata la quantità e la qualità degli elementi contenuti in esso. L’obiettivo

non si semplifica, ma viene curata l’accessibilità dei codici linguistici.

Facilitazione: può riguardare sia i contesti di apprendimento (gli ambienti, gli strumenti, le modalità

di interazione), sia gli aspetti strutturali del compito (spazi e tempi), che il contenuto dell’attività. In

sostanza vengono aggiunte informazioni utili per svolgere il compito, senza ridurre né i contenuti

né gli obiettivi. E’ sufficiente utilizzare tecnologie più motivanti ( ad. esempio software didattici) e

contesti didattici fortemente interattivi e operativi ( tutoring, gruppi di apprendimento cooperativo,

laboratori, simulazioni).

Semplificazione: si semplifica l’obiettivo dell’attività. In particolare si agisce sulla:

Comprensione, cioè si interviene sul lessico per rendere più comprensibili le informazioni relative al

compito;

Elaborazione, cioè si interviene sulla complessità concettuale o si modifica la modalità di lavoro e/o

regole ( ad esempio si seguono le operazioni di calcolo utilizzando la calcolatrice e/o si modificano i

criteri di corretta esecuzione di un compito, consentendo più errori e imprecisioni)

Scomposizione nei nuclei fondanti: si realizza individuando all’interno del percorso curricolare gli

aspetti essenziali che possono essere tradotti in obiettivi significativi e accessibili per lo studente

con BES. Si sposta, quindi, l’attenzione dai singoli contenuti delle attività agli aspetti più generali,

connessi alle funzioni cognitive o alle competenze di autonomia personale e sociale che devono

essere acquisite nel corso della scuola.

In sintesi, nell’epistemologia di un sapere disciplinare, si identificano delle attività fondanti e

accessibili al livello di difficoltà individuato.

Partecipazione alla cultura del compito: in casi particolarmente gravi in cui non siano utilizzabili i

livelli precedenti, occorre individuare gli aspetti che consentono un avvicinamento concreto agli

aspetti emotivi e affettivi, una reale partecipazione alla tensione cognitiva e emotiva del gruppo. In

questo caso non si lavora sull’attività, ma sulla presenza e condivisione con la classe e la scuola. Si

cerca di trovare occasioni perché l’alunno sperimenti, anche se soltanto da spettatore, la cultura

del compito ( clima emotivo, la tensione cognitiva, i prodotti elaborati..)

INDICAZIONI PER UNA DIDATTICA INCLUSIVA

Piano Annuale di Inclusione 2014/2015

DIDATTICA INCLUSIVA

Azioni in classe

Cooperative learning

Madiatori didattici

Peer tutoring

Attività laboratoriali

Linguaggi multimediali

Semplificazione materiali di studio

Autovalutazione

Valutazione autentica

Uso di rubriche valutative

Approcci pedagogici Individualizzazione

Valorizzazione delle diversità

Personalizzazione

Sostegno relazionale

Accoglienza

Abilità sociali

Gratificazione

Clima di classe

Ascolto attivo

Punti di forza Punti di debolezza

Progettualità tra docenti

Condivisione dei saperi

Programmazioni concordate

Dipartimenti

Lavoro efficace sugli obiettivi trasversali

Potenziamento del valore formativo dell’interdisciplinarità

Aggiornamento non sistematico

Ridotta motivazione

Discontinuità