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Questa sono io quando avevodieci anni. Era il 1980.

E questa è una foto di classe. Io sono seduta all'estre-ma sinistra, perciò non mi si vede. Da sinistra a destra: Golnaz, Mahshid, Narine, Minna.

Nel 1979 c'è stata una rivoluzione che poihanno chiamato "la rivoluzione islamica".

Poi venne il 1980: il primo anno in cui nElle scuole il foulard diventò obbligatorio.

Fa troppo caldo! Esecuzione per

la libertà!

uuH! Sono il mostro delle

tenebre!

Prima midovrai bacia-

re i piedi.

Ridammi il mio foulard!

Uh! Uh! Uh!

Prendi, figlia mia.

iill ffoouullaarrdd

Ma a noi non piaceva molto portare il foulard, soprattutto perché non ne capivamo il motivo.

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Anche perché soltanto un anno prima, nel 1979, frequentavamo una scuola francese e laica,

dove eravamo in una classe mista, maschi e femmine insieme,

finché,improvvisamente, nel 1980...

Tutte le scuole bilingue devono chiudere i battenti.

Esse sono il simbolo delcapitalismo mondiale...

Bravo! Che saggezza!

della decadenza.*

Ci siamo ritrovate velate, e separate dai nostri compagni.

Ed eccoci qua.

*Questa viene chiamata "Rivoluzione culturale".

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In tutte le strade, c'erano manifestazioni anti e pro-foulard.

Mia madre fu immortalata da un reporter tedesco durante una di quelle manifestazioni.

Io ero molto fiera di lei. La sua foto fece il giro di tutta Europa.

E anche su una rivista del nostropaese. Mia madre aveva paura.

Ma hai visto? Non è così grave,

tesoro.

Si tinse i capelli. E per molto... ...tempo portò gli occhiali neri.

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Io non avevo le idee molto chiare riguardo al fou-lard. Ero molto credente, ma i miei genitori e io eravamo piuttosto moderni e progressisti.

Io ero nata con la religione.

A sei anni ero sicura di essere l'ultimo dei profeti. Allora mancavano pochi anni alla rivoluzione.

Prima di me, ce n'era stato qualcun altro.

Vieni, Marji! aiutami ad alzarmi.

Non preoccupar- ti. Presto starai

meglio! Vedrai.

Volevo essere un profeta... perché mio padre aveva una cadillac...

Io sono l'ul-tima.

Una donna?

perché la nostradomesticanon poteva mangiare con noi,

e soprattutto perché a mianonna facevano sempre male leginocchia.

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Come tutti i miei predecessori,anch'io avevo il mio libro sacro.

Le prime tre regole erano di Zarathustra. Lui era stato il profeta più importante del mio paese prima dell'invasione araba.

Bisognerà fondare tutto su queste tre regole:buona condotta,buone parole,buone azioni.

Volevo anche che si celebrassero le feste zoroastriane, come la festa del fuoco,

seguita dal Norduz, il capodanno persiano, che si festeggia il 21 marzo, il primo giorno di primavera.

Solo la nonna era al corrente del mio libro.... regola n°6: tutti devono

avere un'automobile,

regola n°7: tutte le domestiche de-vono mangiare insieme ai loro padroni,

regola n°8: nessuna vecchiet-ta deve più soffrire.

Se fosse così, iosarei la tua prima

discepola.

Davvero?

Ma di' un po', come potresti fare in modo che le vecchiette

non soffrano?

Beh, è sem-plice, sarebbe

vietato.

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Dio, concedimi ancoraun po' di tempo. Nonsono ancora pronta.

Ma sì, luce celeste! Tu sei la mia

prescelta, la mia ultima e migliore

prescelta.

La sera parlavo a lungo con Dio.

A parte mia nonna, io ero evidentementel'unica a dare retta alle mie parole.

E tu cosa farai da grande?

Voglio fareil profeta.

è pazza...

I miei genitori furono convocati.

Vostra figlia ha deiproblemi. Dice che vuole

essere un profeta! E allora?

Questo nonvi preoccupa?

NNoo! affatto!

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I miei genitori, però, comincia-rono a ripensarci su.

Dimmi, pic-cola mia.

Che farai dagrande?

profeta...

Farò il medico. Brava, teso-ro, brava.

Mi sentivo in colpa verso Dio.

Dunque è vero? vuoi fare il medico? E io che m'ero illuso...

Volevo essere al tempo stesso la giustizia, l'amore e la collera divina.

Ma no, faròil profeta. Ma

loro non lo devo-no sapere.

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LA BIcIcLETTALa mia fede a volte vacillava.

Nell'anno della rivoluzione, il 1979, bisognava agire. Perciò per un po'misi da parte il mio destino di profeta.

Oggi mi chiamo Che Guevara.

La rivoluzione è come una bicicletta. Quando le

ruote non girano più, finisce per cadere.

Manifestavamo nel cortile di casa.

Abbasso il re!Abbasso il re!

Quella fu la rivoluzione nel mio paese.

Ben detto!

Io sono Fidel. E io, voglio essere Trotskij.

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"2500 anni di tirannide e di sottomissione" come diceva mio padre.

"La rivoluzione ha infine svegliato il popolo dopo un lungo sonno durato 2500 anni."

Prima i nostri imperatori,

Poi l'invasione araba dell'ovest

seguita dall'invasione mongola dell'est,

e infine l'imperialismo moderno.

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Per svegliarmi, mi comprarono dei libri.

Sapevo tutto sui bambini palestinesi,

su Fidel Castro,

sui rivoluzionari del mio paese...sui piccoli vietnamiti uccisi dagli americani,

Ma la mia lettura preferita era un libro a fumetti intitolato: "Il materialismo dialettico”.z

Vi si vedevano Marx e Cartesio.

Il mondo materiale non esiste, non è che un riflesso della no-stra immaginazione. Ma guarda un po'!

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Allora questa pietra che ho in mano, tu la vedi ma non

esiste perché si trova solonella tua immaginazione.

Ahi, ahi, che fai, Karl, mi rompi

la testa!

Era divertente constatare come

Dio e Marx si assomigliassero.

Forse Marx era un po' più riccio.

Malgrado tutto, Dio veniva a trovarmi di tanto in tanto.

Allora, non vuoi più fare il profeta?

Parliamo d'altro,va bene?

Trovi davvero che io assomigli a Marx?

Ho detto, parliamod'altro!

Domani farà bello.

esatto.

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Farà 27 gradi all'ombra...

Shh! Sta' zittoun attimo!

Stasera hanno brucia-to il cinema Rex.

Oh, mio Dio!

Qualche minuto prima dell'in- cendio, le porte erano state bloccate con le catene.

La polizia era sul posto. Hanno vietato alla gente di aiutare le vittime.

Poi li hanno presi a manganellate.

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I pompieri arrivarono con quaranta minuti di ritardo.

La B.B.C. disse che si contarono oltre quattrocento morti. Il regime dello scià sosteneva che fossero statii fanatici religiosi a provocare l'incendio, ma il popolo sapeva bene che il vero responsabile era lo scià!!!

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Domani ci sarà una manifestazione...

Naturalmente! Non si può passar sopra a fatti del

genere!

Ci voglio an-dare anch'io.

Non ti sembra che

somigli a Che Guevara?

Anzi, forse starò anche meglio nei panni

di Fidel Castro!

Ma dove sei ? uh uh??

Domani voglio venire con voi!

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Ma dove?

Beh, a manife-stare per la

strada! Mi sono stufata di farlo

in giardino.

è molto pericoloso, sparano alla gente!

Perché una rivoluzione riesca, bisogna che tutto

il popolo partecipi. Tu parteciperai più tardi...

Sì, certo! Quando sa-rà finita...

Dio santo!

Mamma, per piacere!

Dio: ma dove sei?

Da brava, adesso va’ a

dormire.

Per piacere per piacereper piacere per...

Ma quella sera, Lui non si fece vivo...

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