PERIODICO TRIMESTRALE D’INFORMAZIONE DELL’AZIENDA … · 2010. 3. 10. · ce, la telecamera e...

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- Chirurgia della mano: scambi scientifici con le Università di Genova e Pavia . . . . . . . . . . . . . . . . . . .5 -L’obbligo del consenso all’atto medico . . . . . . . . . . .8 - Come aiutare i bambini ad un corretto linguaggio .10 - Novità positive nell’accoglienza al Pronto Soccorso del “S. Paolo” . . . . . . . . . . . . .12 - Invito allo “sballo test” rivolto ai giovani discotecari 14 - 2001: bilancio consuntivo con i fiocchi quello della nostra A.S.L. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .16 - Le modalità per la fornitura gratuita dei prodotti sanitari . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .19 - Lavori edilizi in corso sul territorio dell’A.S.L. n. 2 Savonese . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .20 - Ospedale di Albenga: valutazioni positive dopo un anno di direzione gestionale . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .22 -L’impegno della nostra A.S.L. in difesa dei bambini brasiliani . . . . . . . . . . . . . . .24 -L’esperienza in un ospedale africano dell’Uganda . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .26 - Note di storia del vecchio “S. Paolo” . . . . . . . . . . .27 - I Convegni: - “Gestione del paziente con epilessia” . . . . . . . . . . .4 - “La medicina palliativa e la valorizzazione del rapporto medico-paziente” . . . . . . . . . . . . . . .13 Un aiuto insperato per gli esami endoscopici dell’in- testino tenue è arrivato da una ditta di Israele che ha messo in commercio un si- stema rivoluzionario costi- tuito da una capsula delle dimensioni di cm. 2,7 x 1,1 che viene deglutita dal pa- ziente e non è più ovvia- mente recuperabile. Dotata di due sorgenti di luce e di una videocamera, invia ad un computer 50mi- la immagini della parte fi- nora inaccessibile dell’inte- stino tenue: otto metri di percorso fra il duodeno e il colon. Il “S. Paolo” è fra i primi 25 in Italia a dotarsi di questa tecnica. Ristorante “S. Paolo” Scegliere fra diversi menù pensando al cuore Il servizio deriva da un accordo fra A.S.L. n. 2 del Savonese e Istituto alberghiero di Celle che prepara anche i dolci per i bimbi ospiti a pediatria e chirurgia pediatrica (Articolo di Ubaldo Fracassi a pagina 2) All’U.O. Medicina 2 del “S. Paolo” a Savona una video capsula da 500 euro per esplorare bene l’intestino tenue Savona è all’avanguardia in Italia (Articolo di Giorgio Menardo a pagina 3) A Urologia pediatrica Oltre cinquecento interventi di correzione dell’ipospadia da parte di un’equipe savonese aggiornata in aiuto dei bambini (Articolo di Giuseppe Romagnoli e Fabio Faranda a pagina 6) Pazienti a pr azienti a pr anzo nella sala di Car anzo nella sala di Car diolo diolo gia. gia. PERIODICO TRIMESTRALE D’INFORMAZIONE DELL’AZIENDA SANITARIA LOCALE N. 2 SAVONESE Anno IV - N. 1 - Marzo 2003 - Aut. tribunale di Savona n. 919 del 28.03.2000 - Sped. in abb. postale Art. 2 comma 20/c L. 662/96 - Fil. di Savona GLI ARTICOLI ALL’INTERNO AI LETTORI A causa delle nuove norme che disciplinano i costi di spedizione postale, “Sanità Notizie” verrà distribuita prevalentemente presso le Unità Operative dei dipendenti dell’A.S.L. n. 2 del Savonese, gli Studi di medicina generale e dei pediatri e le Farmacie di tutta la provincia di Savona.

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- Chirurgia della mano: scambi scientifici con le

Università di Genova e Pavia . . . . . . . . . . . . . . . . . . .5

- L’obbligo del consenso all’atto medico . . . . . . . . . . .8

- Come aiutare i bambini ad un corretto linguaggio .10

- Novità positive nell’accoglienza

al Pronto Soccorso del “S. Paolo” . . . . . . . . . . . . .12

- Invito allo “sballo test” rivolto ai giovani discotecari 14

- 2001: bilancio consuntivo con i fiocchi

quello della nostra A.S.L. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .16

- Le modalità per la fornitura gratuita

dei prodotti sanitari . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .19

- Lavori edilizi in corso sul territorio

dell’A.S.L. n. 2 Savonese . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .20

- Ospedale di Albenga:

valutazioni positive dopo un anno

di direzione gestionale . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .22

- L’impegno della nostra A.S.L.

in difesa dei bambini brasiliani . . . . . . . . . . . . . . .24

- L’esperienza in un ospedale africano

dell’Uganda . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .26

- Note di storia del vecchio “S. Paolo” . . . . . . . . . . .27

- I Convegni:

- “Gestione del paziente con epilessia” . . . . . . . . . . .4

- “La medicina palliativa e la valorizzazione

del rapporto medico-paziente” . . . . . . . . . . . . . . .13

Un aiuto insperato per gliesami endoscopici dell’in-testino tenue è arrivato dauna ditta di Israele che hamesso in commercio un si-stema rivoluzionario costi-tuito da una capsula delledimensioni di cm. 2,7 x 1,1che viene deglutita dal pa-ziente e non è più ovvia-mente recuperabile.Dotata di due sorgenti diluce e di una videocamera,invia ad un computer 50mi-la immagini della parte fi-nora inaccessibile dell’inte-stino tenue: otto metri dipercorso fra il duodeno e ilcolon. Il “S. Paolo” è fra iprimi 25 in Italia a dotarsidi questa tecnica.

Ristorante “S. Paolo”Scegliere fra diversi

menù pensando al cuoreIl servizio deriva da un accordo fra A.S.L. n. 2

del Savonese e Istituto alberghiero di Celleche prepara anche i dolci per i bimbi

ospiti a pediatria e chirurgia pediatrica

(Articolo di Ubaldo Fracassi a pagina 2)

All’U.O. Medicina 2del “S. Paolo” a

Savona una videocapsula da 500 europer esplorare bene

l’intestino tenue

Savona èall’avanguardia

in Italia(Articolo di Giorgio Menardo

a pagina 3)

A Urologia pediatrica

Oltre cinquecentointerventi

di correzionedell’ipospadia da

parte di un’equipesavonese

aggiornata in aiutodei bambini

(Articolo di Giuseppe Romagnolie Fabio Faranda a pagina 6)

PPazienti a prazienti a pranzo nella sala di Caranzo nella sala di Cardiolodiologia.gia.

PERIODICO TRIMESTRALE D’INFORMAZIONE DELL’AZIENDA SANITARIA LOCALE N. 2 SAVONESEAnno IV - N. 1 - Marzo 2003 - Aut. tribunale di Savona n. 919 del 28.03.2000 - Sped. in abb. postale Art. 2 comma 20/c L. 662/96 - Fil. di Savona

GLI ARTICOLI ALL’INTERNO AI LETTORIA causa delle nuove

norme che disciplinano icosti di spedizione postale,

“Sanità Notizie”verrà distribuita

prevalentemente presso le Unità Operative dei

dipendenti dell’A.S.L. n. 2del Savonese, gli Studi

di medicina generale e deipediatri e le Farmacie

di tutta la provincia di Savona.

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Prestazioni mediche qualificate ma anche unaottima situazione alberghiera con grossa atten-zione alla qualità di vita dei pazienti ricoverati:il binomio vincente dell’ospedale pubblico delfuturo.Dall’11 marzo 2003 la Scuola Alberghiera diCelle Ligure ha iniziato ad occuparsi della “ri-storazione” degli ammalati ricoverati nellaCardiologia dell’Ospedale San Paolo di SAvo-na. Primo caso in Italia di questa qualificatacollaborazione.Tale iniziativa, il cui costo per singolo pastonon supera quello che attualmente l’ASL 2stanzia per i pazienti ricoverati, prevede unafase iniziale di 6 mesi così articolata:i ragazzi dell’alberghiero servono (con la lorodivisa), a pranzo e a cena, le pietanze scelte daipazienti su un menù prestabilito;i medici ella cardiologia, coadiuvati dalle dieti-ste della ASL 2, insegnano come fare preven-zione cardiovascolare con il cibo. A tal propo-sito sono previste alcune ore di insegnamentopresso la Scuola Alberghiera;i ragazzi preparano nei giorni festivi o in occa-sioni di compleanni e onomastici dolci per ibambini ricoverati in pediatria e chirurgia pe-diatrica;è previsto inoltre che durante questa esperien-za, la collaborazione tra i cardiologi e gli allie-vi dell’alberghiero, si concretizzi con la pubbli-cazione di specifiche ricette per il “cuore”.In pratica, nel rispetto della competenza e crea-tività, i ragazzi dell’alberghiero coadiuvati daChef professionisti, creano e servono pasti sia

dietetici che a basso contenuto di grassi, appli-cando tutti gli insegnamenti utili per prevenirele malattie cardiovascolari.Tale iniziativa, insegna inoltre ai pazienti rico-verati che si può mangiare bene seguendo del-le regole dietetiche per prevenire le malattie dicuore.Dal punto di vista didattico i ragazzi della scuo-la imparano a cucinare in maniera finalizzataalla prevenzione del rischio cardiovascolare,sia dei soggetti ad alto rischio, sia per quelli giàcolpiti da infarto o angina pectoris. Tale espe-rienza prevede un arricchimento dal punto divista umano - per il contatto con persone chesoffrono - e da quello professionale perché po-tranno applicare queste conoscenze nei risto-ranti in cui andranno a lavorare, fornendo unservizio diversificato ed altamente qualificatoper i numerosi pazienti che soffrono di malattiecardiovascolari.Effettuare esperienze di formazione all’internodi un reparto ospedaliero che, purtroppo, ha co-me connotazione preminente quella legata aldisagio e alla sofferenza, rappresenta inoltre unmomento di presa di coscienza e di riflessionesui valori della vita quotidiana e sull’importan-za della solidarietà contribuendo, più di tantaattività didattica, alla crescita umana e socialedeglia llievi e dei formatori come professionistie come esseri umani.Tale iniziativa è stata portata a termine graziealla stretta collaborazione tra l’ASL 2 Savone-se nella persona del primario dott. P. Bellotti,Direttore della U.O. Cardiologia, ed il Presi-

dente dell’Unione provinciale Albergatori diSavona M. Parodi, i Direttore dell’Unione In-dustriali dott. L. Pasquale ed il Direttore delCentro di Formazione Turistico Alberghiera“Miretti” di Celle Ligure, Prof. Giuseppe Val-lerga.

Collaborazione tra il “S. Paolo” di Savonae l’Istituto alberghiero di Celle

A pranzo e a cena facendoprevenzione cardiovascolarecon il consiglio dei medici

I pazienti ospedalizzati compiono le loro sceltegastronomiche su un menù prestabilito a costo invariato

Ubaldo FracassiDirettore generale dell’A.S.L. n. 2 del Savonese

2 SNRistorazione ospedaliera

A PRANZOPasta alla crudaiola

(pasta, olio crudo, pomodoro, basilico, aglio, peperoncino)Pasta alla boscaiola

(pasta, funghi, pomodoro, aglio, prezzemolo, olio)Consommè con pastina - per UTIC

Pomodori ripieni di riso(pomodori, riso, aglio, basilico, dadolata di verdure)

Involtini di maiale magro all’ortolana(maiale magro, pomodoro fresco, salvia)

Alici gratinateZucchine ripiene

(zucchine ripiene, cotte al forno,con vellutata di pomodoro al basilico)

Frutta cotta - per UTIC

A CENAPasta con melanzane

(pasta, olio extravergine, melanzane, basilico, aglio)Pasta con calamari

(calamari, salvia, aglio, peperoncino, scorza di limone, olioextravergine)

Crema di asparagi - per UTICCarpaccio di tacchino con salsa al radicchio rosso

Filetti di merlano all’acqua pazza(filetti di pesce, pomodoro, aglio, basilico, olio, peperoncino)

Ricotta con maggiorana, insalatina di campo e nociFrutta cotta - per UTIC

Il Direttore Generale U. Fracassi, il Direttore GestionaleR. Bellasio e l’assessore provinciale D. Ramello.

Le dietiste Laura Starnini e Laura Ebli.Sopra: docenti e studenti dell’Istituto di Celle.

In primo piano, Massimo Parodi,Presidente Unione provinciale Albergatori.

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SN 3Il progresso della gastroenterologia

Il progresso della ga-stroenterologia, cioèdi quella parte dellamedicina interna chesi occupa delle ma-lattie dell’apparatodigerente è statoscandito dalle tappedella endoscopia di-gestiva.Fino a tutti gli anni60 la esplorazioneendoscopica si limi-tava alla rettoscopiaeffettuata con un tu-bo di metallo chepermetteva nei casipiù fortunati di “ve-dere” gli ultimi 30cm dell’intestino edall’esofagoscopio ri-gido che consentivadi esplorare l’esofa-go ma solo in aneste-sia generale e quasiesclusivamente perrimuovere corpi estranei.I fibroscopi flessibili entrarono nellapratica clinica nei primi anni 70 renden-do possibile l’eplorazione di esofago,stomaco e duodeno dall’alto , mentre dalbasso con i colonscopi flessibili fummoin grado di esplorare tutto il colon peruna lunghezza di circa 2 metri.Migliorando gli apparecchi l’endoscopiadigestiva da diagnostica divenne ancheoperativa, con la possibilità di fare bio-psie, cioè prendere piccoli pezzi di tes-suto da studiare al microscopio , e difermare la maggior parte delle emorra-gie iniettando nelle vene sanguinatiagenti sclerosanti, o legando i vasi, in se-guito si passò al trattamento delle ulce-re sanguinanti sempre iniettando sostan-ze in grado di fermare le emorragie. Inendoscopia si possono asportare i polipi,realizzando la pro-filassi dei tumoridel colon, e si pos-sono raggiungereanche le vie biliaried operare sul cole-doco estraendo cal-coli, introducendoprotesi per risolverel’ittero.Nonostante questiformidabili progres-si degli ultimitrent’anni rimaneva-no però inesplorabi-li endoscopicamentecirca gli 8 metri diintestino tenue chevanno dal duodenoal colon e che sonosede di varie patolo-gie studiabili fino adue anni fa solo me-

diante radiografie con pasto di bario.Per colmare questa lacuna una dittaisraeliana ha messo a punto, dopo moltistudi, un sistema rivoluzionario: una ca-psula delle dimensioni di mm 27 x 11 (come una pillola di antibiotico) contie-ne al suo interno: due sorgenti di luceper illuminare la scena da riprendere,una telecamera, che scatta due foto-grammi al secondo,una radio che tra-smette queste immagini all’esterno e duebatterie per alimentare le sorgenti di lu-ce, la telecamera e la radio per un perio-di di 8 ore.Sul corpo del paziente vengono posizio-nati dei sensori ( molto simili agli elet-trodi dell’elettrocardiogramma) che cap-tano i segnali trasmessi dalla radio dellacapsula e li convogliano ad un registrato-

re appeso alla cinturadel paziente.Durante il suo viag-gio all’interno del-l’intestino la capsulariprende 50.000 im-magini che vengonotrasmesse al registra-tore esterno quindi,finito l’esame, river-sate su un computer,sul quale il medicovedrà poi un film dicirca due ore indivi-duando le eventualip a t o l o g i epresenti.Durante l’e-same, che si svolgeambulatorialmente,senza bisogno di ri-covero, il pazientepuò passeggiare an-dare in auto, mangia-re, fare cioè tuttoquello che farebbenormalmente se non

stesse eseguendo l’esame.Lo studio dell’intestino tenue con la vi-deo capsula è indicato :-nei sanguinamenti occulti-nella angiodisplasia, cioè quando sonopresenti malformazioni dei vasi che san-guinano nell’intestino.-nella malattia celiaca-nei malassorbimenti di altra origine-nei polipi e nei tumori del tenue.-nella malattia di CrohnL’uso della video capsula ha delle con-troindicazioni e non deve essere usata:-se ci sono stenosi, cioè restringimentiintestinali perché potrebbe bloccarsi a li-vello della strettoia e richiedere un inter-vento chirurgico per recuperarla,- nei portatori di pacemaker cardiaci,- nelle gravide,- nei diabetici.

La capsula ha dei li-miti: non sostituisce,almeno per ora, né lagastroscopia né lacolonscopia e nonconsente, sempre perora, di fare prelievibioptici.Prima di far ingerirela capsula ad un pa-ziente è necessarioescludere ostruzionial transito è quindinecessario far ese-guire uno studio ra-diologico con bariodell’intestino tenue,secondo alcunee lineguida americane sa-rebbe anche suffi-ciente una ecografiadelle anse intestinalisenza studio radiolo-

Un sistema rivoluzionario per l’endoscopia senza tubi

Con la videocapsula oraè possibile esplorare gliotto metri di intestino

tenue che vannodal duodeno al colon

Giorgio MenardoDirettore U.O. Medicina II – Ospedale “S. Paolo” di Savona

Apparato Gastroenterico

Intestino tenue

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4 SN

gico con bario.Rispetto a tutti gli altri sistemi questo èil primo esame endoscopico che può es-sere fatto senza introdurre tubi, cavi elet-trici, fibre ottiche all’interno del pazien-te, ma che procede con la peristalsi,come il cibo, in maniera estremamentenaturale.Il costo di una capsula (monouso) è dicirca 500 euro ai quali si aggiungono icosti per l’ammortamento della restanteattrezzatura che costa circa 35.000 euro(i costi sono a totale carico dell’ASL eper il momento non vi è ticket non es-sendo ancora stato stabilito dalle autoritàsanitarie centrali).Il nostro ospedale ha acquistato questaapparecchiatura circa un anno fa ed ed èstato tra i primi 25 a dotarsene in Italia,mettendo i Savonesi in grado di usufrui-re tempestivamente di uno degli stru-menti diagnostici più avanzati esistential mondo.

Key

1. Cupoletta trasp.2. Obiettivo3. LEDs illuminazione4. Telecamera CMOS5. Batterie6. Trasmittente7. Antenna

peso: 3.7 gr

Composizione schematica della capsulaM2ATM

25 46

27 mm

11 m

m

5

3

3

7 1

mm 27

mm

11

Programma

08.30Registrazione dei partecipanti e pre Test;09.00-09.30Saluto ai partecipanti da parte delDirettore generale dell’ASL 2 Savonesee del Presidente dell’Ordine dei Medicidella Provincia di Savona;Introduzione al Convegno.A. Leonardi (Savona)

09.30-11.00L’età PediatricaModeratoriS. Francione (Milano),A. Ferrari (Savona);Convulsioni febbrili e non.N. Villeneuve (Marsiglia);Epilessie parziali idiopatiche a puntecentro-temporali.C. Dravet (Marsiglia);Aspetti medico-sociali nell’adolescentecon epilessia.G. Daquin (Marsiglia);Epilessia e Malattie Metaboliche.E. Veneselli (Genova).

11.00-11.30Coffee Break

11.30-13.00L’età adultaModeratoriC. Dravet (Marsiglia),E. Veneselli (Genova);Epilessia nelle Malattie Internistiche.A. Primavera (Genova);Epilessia e maternità.G. Regesta (Genova);Epilessia e Depressione.C. Albano (Genova);Epilessia ed età senile.M. Manzino (Genova).

13.00-14.30Colazione di lavoro

14.30-16.00Il Paziente FarmacoresistenteModeratoriG. Regesta (Genova);A. Leonardi (Genova);Meccanismi di farmacoresistenza.A. Seitun (Genova);Indicazioni alla Chirurgia: metodi,strategie, risultati.S. Francione (Milano);Neuroimaging nei pazienti con epilessia.P. Vitali (Genova),E. Maccagnano (Milano);Paziente non operabile.P. Tanganelli (Genova).

16.00-16.30Coffee Break

16.30-18.15Tavola Rotonda organizzata dallaL.I.C.E. per discussione di casi cliniciproblematici.Organizzatore e moderatore,R. Gaggero (Genova).

18.15-18.30Test di valutazione e chiusura delconvegno

InformazioniIl corso è gratuito. Per ragioniorganizzative è necessario confermarela propria partecipazione entro il 15marzo 2003 mediante e-mail o fax allasegreteria.

Segreteria scientificaA. Ferrari, Ospedale San PaoloA. Leonardi, U.O. NeurologiaM. Manzino, tel. 019.8404 282fax 019. 8404 961e-mail: [email protected]

DIVISIONEDI NEUROLOGIA

GESTIONEDEL PAZIENTECON EPILESSIA

approcciomedico e chirurgico

convegno accreditatoE.C.M.

Organizzatodalla U.O. di Neurologia

Ospedale “S.Paolo”Asl 2 Savonese

12 Aprile 2003Sala della Sibilla

Fortezza del PriamarSavona

Con il patrocinio di:S.I.N.S.N.O.

L.I.C.E. Sezione LiguriaOrdine dei Medici

della Provincia di Savona

Il progresso della gastroenterologia

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L’anno 2003 si apre con un nuovoe più stretto rapporto tra il CentroRegionale di Chirurgia della manodel nostro Ospedale e le struttureUniversitarie. Il Dott. M.I. Rossel-lo ha infatti ricevuto dall’Univer-sità di Genova l’incarico di Do-cenza in Traumatologia dellamano presso il Dipartimento diScienze Motorie, diretto dal Prof.Franchin, di recente subentrato alProf. Francesco Pipino. Il primoatto di collaborazione con l’Uni-versità di Genova si è concretizza-to con una convenzione grazie al-la quale i medici specializzandi inOrtopedia e in Chirurgia Plasticapotranno usufruire dell’esperienzae delle strutture del Centro di Sa-vona per affinare le proprie cono-scenze in materia di Chirurgia del-la mano; uguale convenzione è invia di rinnovamento con la Catte-dra di Ortopedia dell’Università diPavia, storicamente legata al Cen-tro savonese fin dagli anni ’60,quando il compianto Prof. AldoScalfi venne chiamato a dirigerela Divisione di Chirurgia del no-stro Ospedale. I primi frutti di questo rapporto sisono già raccolti: la Dott.ssa Ste-fania Briano, specializzanda dellaScuola di Ortopedia dell’Univer-sità di Genova, ha vinto una Borsadi studio indetta per l’anno 2003dalla Società Italiana di Ortopediae Traumatologia per un lavoro diricerca su “I risultati a lungo ter-mine nei reimpianti di segmenti diarto superiore”, elaborato in basealla casistica del Centro savonese;inviato dalla Scuola di specialitàin Chirurgia plastica frequenta orail reparto il Dott. AlessandroGualdi, appena rientrato da unostage di un anno presso l’Istitutodi Chirurgia plastica dell’Univer-sità di Helsinki; inoltre è in arrivodall’Università di Pavia laDott.ssa Spingardi, specializzandain Ortopedia, non appena avrà ter-minato uno stage semestrale pres-so il prestigioso “Institut française

de Chirurgie de la main” di Parigidiretto dal Prof. Alain Gilbert, conil quale, grazie all’opera del Prof.Gianni Camera e della Dott.ssaMargherita Costa, coadiuvati dalProf. Renzo Mantero e dal neoProf. Mario Igor Rossello, il Cen-tro savonese collabora per la ste-sura di un testo in lingua inglesesulle malformazioni congenitedella mano di prossima pubblica-zione.Nel mese di giugno, inoltre, sisvolgerà il tradizionale Corso Pro-

pedeutico di Chirurgia della Ma-no, giunto ormai alla 22° edizio-ne, che vedrà come sempre coin-volta l’Università di Genova e laSocietà Italiana di Chirurgia dellaMano. Il Corso, presieduto dalProf. Franchin, diretto dal Prof.Mantero insieme con il Prof. Ros-sello e coordinato dal Dott. Gio-vanni Priano, avrà inizio domeni-ca 8 con la consueta giornatainaugurale al Palazzo della Sibil-la, sul Priamar, per proseguire fi-no a sabato 14 con le lezioni teori-co-pratiche destinate ai medici eai fisioterapisti ai primi approccicon la disciplina.Il Corso si avvarrà come sempredella presenza, in qualità di do-centi, di prestigiose figure delmondo della chirurgia della manocome Dominique Thomas, di Gre-noble, caposcuola dei terapistidella mano francesi. Già numero-se sono le adesioni al Corso, chenella passata edizione raggiunse ilrecord storico di 108 iscritti e peril quale il Ministero della salutericonobbe ben 39 crediti formati-vi.

Intensi scambiscientifici

con Genovae Pavia

Al dott. M.I. Rossellol’Università ligure haconferito la Docenza

in Traumatologiadella mano presso

il Dipartimentodi Scienze motorie.In preparazione il

22° Corso propedeuticodi chirurgia e

riabilitazione della mano.

Giampiero Storti

UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI GENOVAFACOLTÀ DI MEDICINA E CHIRURGIA

Lectures are held Italian, but interpretationfacilities will be provided for people wishing to put questions in Englishand other European languages.

SOCIETÀITALIANA DICHIRURGIADELLA MANO

FONDAZIONESAVONESE

PER GLI STUDISULLA MANO

SN 5Rapporto Ospedale “S. Paolo” - Università

Nella foto, M.I. Rossello.

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SN6 Considerazioni chirurgiche sull’ipospadia

Si definisce ipo-spadia lo sboccoanomalo del mea-to uretrale in unpunto qualsiasi delrafe penieno, dallafossetta navicolareal perineo. Più ilmeato è prossima-le, più è probabiletrovare una “re-curvatio” ventraleche può interessa-re tutto il pene oparte di esso.La classificazionedell’ipospadia èbasata sulla posi-zione del meato,ma vedremo chenon sempre que-sto è vero, perché,se è presente una“recurvatio”, lasua correzionepuò far si che ilmeato si venga atrovare in posizio-ne più prossimale, così come un’u-retra sottile, membranosa, può do-ver essere aperta fino a trovare untessuto sano, circondato dal suo cor-po spongioso, e anche in questo ca-so un’ipospadia apparentemente di-stale può richiedere la ricostruzionedi un tratto molto lungo.Una classificazione più generale ri-conosce tre tipi fondamentali: ante-riori,medie e posteriori. Ciascuna asua volta può essere suddivisa in va-ri tipi a seconda dei rapporti anato-mici con le strutture contigue (Foto1).L’incidenza è molto alta, ed è statacalcolata in 1 su 200 – 300 nati vivi.La frequenza diminuisce proporzio-nalmente dalle forme più distali aquelle prossimali, passando dal50% delle anteriori al 20% delle po-steriori, mentre è proporzionale allagravità della lesione la frequenzadelle malformazioni associate; lepiù comuni sono il testicolo ritenutoe l’ernia inguinale.Se sono presenti anomalie associatecome l’ano imperforato o il mielo-meningocele è indicato uno scree-ning urologico, in quanto l’inciden-za di malformazioni urinarie inquesti casi è molto elevata.Nelle forme gravi di ipospadia asso-ciate a criptorchidismo deve inoltreessere esclusa la possibilità di uno

stato intersessuale come la sindro-me adreno-genitale,la disgenesiagonadica mista, lo pseudoermafro-ditismo maschile e l’ermafroditi-smo.Dal punto di vista anatomico è ca-ratteristico l’aspetto a mantello delprepuzio (Foto 2 ), a causa dellamancata fusione ventrale, tranneche nella rara variante con mega-meato a prepuzio intatto, in cui lamalformazione diviene evidente so-

lo dopo la retra-zione del prepu-zio.L’incurvamentocui si è fatto cen-no è un’entità an-cora non bencompresa dalpunto di vistaeziopatogenetico,e può essere do-vuto a tessuto fi-broso (chordee),a disproporzionecorporo-caverno-sa, a brevità delpiatto uretrale.Anche la sua cor-rezione deve per-tanto individuar-ne la causa, il cheavviene sempreintraoperatoria-mente, dopo averliberato i tessutied effettuato untest di erezione.Il meato uretrale

appare talvolta puntiforme e stenoti-co, e questo può richiedere un inter-vento precoce di meatoplastica perallargare l’orifizio e permettere unmitto senza ostacoli.Il trattamento chirurgico dell’ipo-spadia è una sfida notevole a causadella difficoltà di scelta dell’inter-vento ottimale e del comunque ele-vato numero di complicanze atutt’oggi segnalate nelle varie casi-stiche della letteratura mondiale.Sono state descritte più di 200 tec-niche chirurgiche diverse, il che ladice lunga sulla non ottimale effica-cia di ciascuna di esse. E’ importan-te quindi aver dimestichezza con uncerto numero di queste, in modo dautilizzare quella ottimale per cia-scun tipo di ipospadia da trattare, eottenere quindi da ciascuna i mi-gliori risultati. Quello che è certo èche non esiste una sola tecnica sicu-ra che possa essere applicata in tuttii casi. Per quanto riguarda l’età in cui ef-fettuare l’intervento abbiamo osser-vato che mediamente il periodo otti-male è intorno all’anno di vita,anche se la situazione anatomica oproblemi associati possono far slit-tare l’epoca dell’intervento.E’ in tutti i casi auspicabile risolve-re il problema prima che il bambinoinizi ad avere una vita di relazione e

Al “S. Paolo” oltre 500 interventi su questa patologia

Per correggere le malformazionicongenite dell’uretra dei bambiniè bene intervenire nei primi dodici

mesi dalla nascitaIl programma di trattamento preventivo personalizzato

dell’ambulatorio di urologia pediatrica di Savona

Giuseppe RomagnoliDirettore U.O. Chirurgia, Urologia ed Andrologia Pediatrica

Ospedale “San Paolo” – Savona

Fabio FarandaDirigente Medico U.O. Chirurgia, Urologia ed Andrologia Pediatrica

Ospedale “San Paolo” - Savona

Foto 1

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SN 7Considerazioni chirurgiche sull’ipospadia

di socializzazione, per evitare i pro-blemi psicologiciche questa patolo-gia implica e percui vengono trat-tate anche le for-me più lievi, chealtrimenti noncomporterebberoproblemi di ordinefunzionale. Nellavalutazione deitempi vanno tenutiin considerazioneanche quelli legatial trattamento del-le eventuali possi-bili complicanze,che generalmentesi attuano ad al-meno sei mesi didistanza dall’in-tervento principale.Le tecniche chirurgiche possonoessere effettuate in uno o due tempi,riservando questi ultimi alle formemolto gravi o ai reinterventi nei ca-si di deiscenza completa o dopo ri-petuti interventi. I tessuti utilizzati per confezionarela neouretra possono essere quellilocali, tubulizzando il piatto uretra-le come nell’intervento di Snod-grass, ribaltando un lembo di cute abase parameatale come nell’inter-vento di Mathieu, utilizzando il fo-glietto interno del prepuzio per rica-vare un lembo peduncolato cheviene ruotato anteriormente e appli-cato come “on lay” o tubulizzato,come proposto da Duckett, oppurepossono essere prelevati da altra se-de. La mucosa buccale del labbroinferiore o della guancia può essereuna valida alternativa nei casi in cuii tessuti locali non sono utilizzabili,e può essere usata come “on lay”,tubulizzata, o applicata come inne-sto per ricostituire un nuovo piattouretrale, e poi tubularizzata succes-sivamente in un secondo tempochirurgico. La mucosa vescicale non deve esse-re utilizzata fino al meato uretraleesterno, perché la sua esposizioneall’aria comporta una retrazione e diconseguenza una stenosi del meato. Nel 1988 presso la nostra Divisioneè stato utilizzato per la prima voltaal mondo un epitelio uretrale colti-vato “in vitro” per la costruzionedella neouretra. I risultati di questa

ricerca e dell’applicazione clinicasono stati pubblicati nel 1990 sulNew England Journal of Medicine enel 1993 sul Journal of Urology. Ilgruppo della Harvard University diBoston, con cui esiste un rapportodi collaborazione, ha successiva-mente ripreso e portato avanti glistudi di ingegneria tissutale, che of-frono una valida alternativa nellasostituzione di organi. Viene spesso indotta una stimola-zione ormonale con testosteronesomministrato un mese prima del-l’intervento, non tanto per aumenta-re le dimensioni dei tessuti su cui sideve intervenire, quanto per miglio-rarne la vascolarizzazione, e questorisulta particolarmente utile quandosi utilizzano dei lembi peduncolati.L’intervento viene sempre eseguitocon una magnificazione ottica di 2 –3 X, allo scopo di ottenere la massi-

ma precisionenelle suture conl’utilizzo di filimolto sottili (6 e7/0).Dopo l’interventole urine vengonodrenate attraversoun catetere ure-trale che funzionaanche da stent eche viene lasciatoin sito dai 6 ai 15giorni a secondadei casi. Durantequesto periodo ilpaziente vienesottoposto a tera-pia antibiotica dicopertura e, senecessario, a tera-pia con Ossibuti-nina per preveni-

re spasmi vescicali.Alla rimozione del catetere si puòavere una prima valutazione del ri-sultato, ma è necessario attendereancora diversi giorni per escluderela comparsa di complicanze, nor-malmente costituite da stenosi o fi-stolizzazione.Un intervento chirurgico corretta-mente eseguito consente un risulta-to ottimale sia dal punto di vistafunzionale che dal punto di vistaestetico, senza esiti anche tardivi dalpunto di vista psicologico, e con una“restituito ad integrum” del pazien-te ad una vita normale.Presso la nostra U.O. sono stati ese-guiti a tutt’oggi oltre 500 interventidi correzione dell’ipospadia seguen-do sempre le tecniche più recenti sucui viene svolto un costante aggior-namento da parte della nostra equipe.Il nostro Ambulatorio, attivo mar-tedì, mercoledì e venerdì mattina suprenotazione telefonica o attraversoil C.U.P.A., è aperto ai pazienti af-fetti da questa patologia per esserevalutati e avviati ad un programmadi trattamento che viene individuatoper ogni singolo caso.Siamo inoltre a disposizione di tuttii Pediatri e Medici del Territorio perogni tipo di spiegazione inerentequesto argomento che riguarda, co-me abbiamo avuto modo di sottoli-neare, una malformazione moltofrequente e molto impegnativa dalpunto di vista delle scelte chirurgi-che e dell’applicazione delle tecni-che ottimali.

Foto 2 - L’ipospadia è una malformazione con-genita dell’uretra maschile, caratterizzata daincompleto sviluppo della sua parte inferiore eanomala posizione del meato (orifizio).

U.O. DI CHIRURGIA E UROLOGIA PEDIATRICAOSPEDALE SAN PAOLO – SAVONA

Direttore: Prof. G. ROMAGNOLI

Dirigenti Medici: Dr. F. FARANDA

Dr. V. BARBIERI

Dr. G. SICIGNANO

Dr. A. LANGONE

Caposala: Sig.ra A. TRAVERSO

Segreteria: Sig.ra M. FERRARO

Telefono: 0198404900Fax: 0198404902

E-mail: [email protected]@interfree.it

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8 SNRapporti paziente-medico

1. Fonti di riferimento. L’obbligo del con-senso all’atto medico trova i suoi principifondamentali dell’art. 32 della Costituzionee nell’art. 33 della LEgge 23 dicembre 1978,n. 833 nonché, sotto il profilo deontologico,per la professione medica, negli artt. 30-35del Codice di deontologia approvato dalConsiglio Nazionale della FNOMCEO il 2-3 ottobre del 1998 e nel capo II della Con-venzione sui Diritti dell’uomo e sulla bio-medica approvata ad Oviedo il 4 aprile 1997e ratificata con Legge 28.03.2001, n. 145.2. Principi basilari. Il consenso all’atto me-dico deve essere espresso:a) dal paziente destinatario dell’atto medico;b) sulla base di una preventiva informazionefornita dal medico.

3. L’informazione nel contesto dell’attomedico.L’informazione è da considerare sempre par-te integrante del progetto terapeutico-assi-stenziale e non un semplice atto dovuto, fi-nalizzato esclusivamente alla espressione,da parte del paziente, di un consenso contin-gente.Va tenuto presente che il paziente, in quantotitolare del diritto all’informazione, puòconsapevolmente manifestare la volontà dinon essere informato o di essere informatoin parte, volontà che il medico ha l’onere dirispettare, dandone atto nella documentazio-ne relativa all’atto medico.L’informazione spetta al medico curante del-la Unità operativa ospedaliera e/o territoria-le e dei Servizi ambulatoriali e non può es-sere delegata al personale infermieristico etecnico.

Per le prestazioni di routine è sufficiente cheil medico fornisca al paziente una succintainformazione sul tipo di patologia e sulla te-rapia praticabile; per le prestazioni diagno-stiche-strumentali - in particolare per quelleinvasive, che comportano un determinato ri-schio - e per gli atti chirurgici sia ordinari siain regime di Day-Surgery, l’informazione dadare deve non essere quella comune, bensìconcretarsi in una approfondita e dettagliatadescrizione della malattia e della cura far-macologica praticabile, nonché delle terapiealternative e delle conseguenze possibili eprobabili che possono derivare dall’attivitàterapeutica, il tutto facendo uso di linguag-gio semplice chiaro e comprensibile.In sintesi:- l’informazione non deve, necessariamen-

te, approfondirsi nelle questioni di strettapertinenza tecnica;- la documentata volontà del paziente di nonessere informato o di delegare ad altrol’informazione deve essere rispettata;- le informazioni riguardanti prognosi gravio infauste o tali da poter procurare sofferen-za alla persona, devono essere fornite conprudenza usando terminologie non trauma-tizzanti e senza escludere elementi di spe-ranza;- ogni ulteriore richiesta di informazione delpaziente deve essere soddisfatta.Consenso: lo strumento più valido che lapersona umana possiede per difendere, nel-l’ambito delle prestazioni sanitarie, “i beniassoluti della vita, della salute e dell’inte-grità psico-fisica” considerati essenziali, na-turali e assoluti, è il “consenso”.Il consenso - da quale si può prescindere so-

lo se il paziente non è in condizioni di com-prendere (stato di shock, coma, ecc.) e con-temporaneamente versi in grave pericolo divita (art. 54 del Codice Penale), tanto da ren-dere improcrastinabile il trattamento - rendelegittimo l’operato del medico, che incorre-rebbe altrimenti nelle sanzioni previste perchi commette i reati di lesione personale, diviolenza privata o di soppressione della co-scienza e della volontà (art. 728 C.P.).L’espressione del consenso compete esclusi-vamente al paziente destinatario dell’attomedico; può essere destinatario della infor-mazione il congiunto, previa autorizzazionedel paziente.In ogni caso, dinanzi a esplicito rifiuto di unpaziente capace di intendere e di volere, ilmedico deve desistere da qualsiasi atto dia-gnostico e curativo, non essendo consentitoalcun trattamento medico contro la volontàdel diretto interessato.Sulla formulazione scritta del consenso, nonesiste a oggi una normativa di legge per cuiil consenso debba essere espresso per iscrit-to, tranne che per le trasfusioni di sangue eemoderivati, per quanto previsto dalla Leggesulla privacy e sulla sperimentazione dei far-maci. E’ bene, però, che ciò sia fatto periscritto, come prova certa dell’avvenutainformazione.4. Consenso del legale rappresentante. Neicasi di soggetti minori di diciotto anni, inter-detti o inabilitati, il consenso all’atto medicodeve essere espresso dal legale rappresen-tante o da chi esercita la patria potestà.Nel caso di opposizione da parte del legalerappresentante al trattamento medico, neces-sario ed indifferibile, il medico è tenuto adinformare l’Autorità Giudiziaria competenteed a porre in essere quanto necessario presalvare la vita e l’incolumità del paziente.Fin qui i concetti generali e le considera-zioni medico-legali sul tema del ConsensoInformato.Ma se volessimo entrare nello specifico, co-me è fatto un modulo di consenso informatoe cosa contiene?Presentiamo di seguito il modulo di consensoinformato predisposto per l’esecuzione di unesame endoscopico abbastanza frequente,l’esame retto - colonscopico, in maniera ta-le che un po’ tutti possano conoscere, capiree familiarizzarsi con detta pratica endoscopi-ca. Infatti riteniamo che solo attraversoun’informazione presentataci in manierachiara e comprensibile dall’operatore chirur-go, in questo caso dall’endoscopista, è possi-bile saperne di più sulla tecnica, esserne piùcoinvolto, in maniera tale da poter esprimeresuccessivamente un valido consenso o in al-ternativa un rifiuto all’esame.Nel caso di un esame endoscopico l’informa-zione deve essere completa, esauriente ecomprensibile; ogni definizione va attenta-mente espressa e ogni dubbio del paziente vasoddisfatto. Se del caso si può invitare il pa-ziente a ripetere per sommi capi quello che hacapito, ricercando quell’allenaza terapeuticatra il paziente e l’operatore endoscopista.

L’obbligo del consenso all’atto medico nell’art. 32della Costituzione, nella Legge n. 833 del 23.12.1978

e nel Codice deontologico

Per difendere i beni assoluti della vita, dellasalute e dell’integrità psico-fisica, il paziente

deve approvare le prestazioni sanitarieMa di fronte ad un esplicito rifiuto del malato, ogni attodiagnostico e curativo deve essere sospeso o interrotto.La procedura concreta per l’esame retto-colonscopico.

Michele GiuglianoDirigente Medico Direzione Sanitaria.

Hugo MartinesDirigente Medico Medicina II - Endoscopista.

Elmo FanciulliDirigente Medico Medicina II - Endoscopista.

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SN 9Rapporti paziente-medico

Che cosa è la colonscopia?

La colonscopia è una tecnica che permette al medico di guardare

nel grosso intestino per vedere se esiste qualche lesione che possa

causare i vostri disturbi. Permette anche di ottenere in modo sem-

plice ed indolore dei campioni di tessuto da esaminare. L’endosco-

pio è un tubo flessibile del diametro di 9-10 mm. con una luce al

suo termine, che verrà fatto passare attraverso il canale anale nel

colon per esplorarlo.

E’ dolorosa?

La colonscopia di solito è più fastidiosa che dolorosa. Qualora tut-

tavia il dolore fosse forte (per le curve dell’intestino o per le cica-

trici da precedenti operazioni) possono essere somministrati dei far-

maci per meglio tollerare l’esame.

Cosa fare prima dell’esame?

Dovete scrupolosamente eseguire la preparazione che vi è stata in-

dicata affinché il vostro intestino sia perfettamente pulito; in questo

modo l’esame sarà più facile e i risultati saranno più attendibili.

Se la pulizia non sarà sufficiente l’esame sarà rinviato e occorrerà

ripetere la preparazione in modo più scrupoloso.

Come si svolge l’esame?

Dopo aver tolto le scarpe, gonna, pantaloni e slip, verrete fatti ac-

comodare su un lettino sul fianco sinistro e quindi l’esame avrà ini-

zio, preceduto da una esplorazione rettale. Attraverso il canale ana-

le verrà introdotto lo strumento che verrà fatto proseguire, se

possibile e necessario, fino alla fine del colon. Le possibilità di suc-

cesso dipendono dalle condizioni di pulizia, dalla conformazione

del vostro intestino e dalla vostra collaborazione.

Verrà immessa dell’aria onde distendere le pareti e avere una visio-

ne migliore e ciò potrà provocarvi qualche fastidio costituito dalla

sensazione di dovervi “scaricare” o “sentire la pancia gonfia”.

Informate il personale presente dei vostri problemi e verrete aiutati

a risolverli.

L’esame durerà alcuni minuti e lo strumento sarà tolto. Globalmen-

te, la percentuale di complicanze in corso di endoscopia solo dia-

gnostica è inferiore al 4 per mille.

La polipectomia

Dirante l’esame è possibile incontrare dei polipi. Si tratta di protu-

beranze rivolte verso l’interno dell’intestino che hanno la tendenza

ad aumentar di volume con il passare del tempo. Essi possono an-

che dare origine ad alcune complicanze quali sanguinamento,

ostruzione intestinale, ma soprattutto, in alcuni casi, possono tra-

sformarsi in tumore maligno.

E’ per questo che è necessario togliere i polipi e ciò può essere fat-

to attraverso la colonscopia, per cui qualora durante l’esame se ne

trovasse uno, esso verrà asportato. Questa procedura non comporta

dolore.

Possono essere sottoposti a polipectomia endoscopica tutti i pa-

zienti che presentino polipi voluminosi, non siano portatori di Pa-

ce-maker ed abbiano una coagulazione normale.

La polipectomia è dolorosa?

La polipectomia non è una procedura pericolosa: occorre però con-

siderare che si tratta di un vero e proprio intervento chirurgico e,

come tale, comporta dei rischi. Infatti sono possibili complicanze

in circa l’1% dei casi.

Tali complicanze sono:

- emorragia in genere; è autolimitata ma necessita, per prudenza, di

un ricovero ospedaliero di osservazione e, raramente, di un inter-

vento chirurgico per arrestarla;

- perforazione; è la complicanza più grave e necessita sempre di un

intervento chirurgico.

1) Il paziente è portatore di Pace-Maker

2) Il paziente assume farmaci che alterano la coagulazione

_______________________

(firma del Medico)

CONSENSO INFORMATO

Io sottoscritto dichiaro di aver compreso tutto quanto riportato so-

pra e di evere avuto spiegazioni esaurienti. Consento pertanto ad

eseguire la colonscopia e l’eventuale polipectomia.

________________________

(firma del Paziente)

__________________________

(firma del Medico Endoscopista)

Savona, __________________

N.B.: I pazienti che eseguiranno l’esame in narcosi dovranno esse-

re accompagnati e non potranno guidare autoveicoli per 24 ore.

Portare eventuali esami precedenti e/o radiografie (clisma a doppio

contrasto). Per eventuali chiarimenti e/o informazioni il numero di

telefono dell’Ambulatorio è il seguente: 019-8404224.

Ospedale “S. Paolo” di Savona - U.O. Medicina Generale II

SCHEDACONSENSO INFORMATO PER RETTO-COLONSCOPIA

Note informative per il paziente

SI NO

SI NO

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10 SNServizio di logopedia

È il caso di dire “la logope-dista, questa sconosciu-ta!”?Infatti molte persone anco-ra oggi non sanno di checosa si occupa la logopedi-sta. Precisiamo subito, nondi piedi, ma bensi letteral-mente del “insegnamentodel linguaggio”.In questo breve specchiettocerchiamo di fare un po’ dieducazione sanitaria spie-gando appunto in quale etàe per quali motivo gli uten-ti si rivolgono sempre piùnumerosi al servizio di Lo-gopedia.Il servizio di logopedia,operante nell’unità operati-va di recupero e rieduca-zione funzionale, è presen-te nei tre poli riabilitativiospedalieri siti presso l’O-spedale di Albenga, LungoCenta Croce Bianca (tel.0182 542286), l’Ospedaledi Savona (tel. 0198404957) e presso l’Ospe-dale di Cairo (tel. 0195009324).Nelle sedi di Savona e Cai-ro vengono trattati i pazien-ti adulti con problemi divoce, di linguaggio sia inregime ambulatoriale sia didegenza ospedaliera.Presso la sede di Albenga,non essendo in servizionessuna logopedista nell’u-nità operativa territorialepediatrica, da diversi annisi interviene su patologieriguardanti pazienti in etàevolutiva e adulta.Per ciò che riguarda gli in-terventi in pediatria lamaggior richiesta avvieneper disturbi fonologici dellinguaggio. Cosa significaciò?Molto spesso il linguaggionei bambini anche senzaalcun problema organiconon evolve in maniera fi-siologica e permane unacomunicazione verbale ri-dotta o la permanenza di

suoni articolati in manieraanomala. Questi problemivanno valutati e risolti pri-ma dell’ingresso alla scuo-la elementare onde evitare,

come spesso capita, proble-mi di lettura e scrittura. Aproposito di ciò sono statisensibilizzati con una lette-ra i pediatri affinché ci se-

gnalino precocemente ipiccoli pazienti che entro iquattro anni e mezzo nonstrutturano un linguaggiosia a livello fonemico chelivello morfo-sintatticocioè hanno difficoltà acomporre una frase com-pleta in maniera corretta.Infatti purtroppo sono incontinuo aumento i disturbidi letto-scrittura che ci ven-gono segnalati dai genitori,dai medici curanti e dagliinsegnanti: nell’anno 2002sono stati effettuati 151training rieducativi a bam-bini dai 7 ai 10 anni.È in progetto per l’anno2003, in vista dell’ampia-mento di organico del Ser-vizio territoriale, la possi-bilità di effettuare un testsui “prerequisiti della Let-to-scrittura” che permette-rebbe di individuare in etàprescolare i bambini conogni probabilità avrannodifficoltà nell’apprendi-mento scolastico.Ciò faciliterebbe il nostrointervento dandoci la pos-sibilità di pianificare mag-giormente il lavoro riedu-

L’impegno degli ospedali di AlbengaSavona e Cairo per il recupero e la

rieducazione funzionale ad un correttolinguaggio e l’intervento sui disturbi di

letto-scrittura dei bambiniVito De Giglio

Direttore U.O. Recupero e Riabilitazione funzionale Albenga-Savona-Cairo

Antonella PaneroLogopedista coordinatrice U.O. R.R.F.

Raffaela RollaLogopedista U.O. R.R.F. - Albenga

CHI È LA LOGOPEDISTA?

COSA FA?

Terapia Diretta Terapia Indiretta

DOVE?

COME?

COME SI ACCEDE AL U.O.:

L’operatore sanitario che si occupa dell’abilitazione e riabilitazionedella comunicazione nei bambini, adulti e anziani.

Esegue valutazioni e terapia per problemidi parola, linguaggio, voce e fluenza.

Valutazione delle funzioni linguistiche:

� Con impegnativa mutualistica del medico Curante del pediatra� Pazienti ricoverati in ospedale

� Segnalazione di altri servizi o operatori

�Ospedale

�Ambulatori

�Individuali

�Gruppi

�Programmi

�Consigli

�Colloqui

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SN 11Servizio di logopedia

cativo. L’intervento logopedico af-fianca anche il lavoro degliOrtodonzisti: infatti sem-pre più spesso il medicospecialista ci invia pazienticon dismorfismi dentaliderivanti da disturbi delladeglutizione .Per risolvere questi è ne-cessario associare una rie-ducazione motoria dellamuscolatura preposta alladeglutizione e modificarel’atteggiamento posturalelinguale.Infatti solo la correzioneortodontica con apparecchinon risolve da sola il pro-blema malocclusivo.Al fine di ciò essendo altoil numero di piccoli pazien-ti in lista d’attesa per que-sta problema, la terapia av-viene in piccoli gruppi,anche al fine di svolgere inconcomitanza alla corre-zione ortodontica l’inter-vento logopedico. Nell’età adulta oltre ai pa-zienti che vengono ricove-rati presso i Reparti di Me-dicina e Chirurgia delnostro nosocomio e chevengono valutati per pro-blemi di linguaggio conse-guenti ad accidenti cere-brali (ictus, emorragie) oper problemi di deglutizio-ne (per interventi O.R.L. oproblemi geriatrici) vengo-no trattati problemi di voce(disfonie ) soprattutto inpersone che usano la vocecome strumento principaleper svolgere la loro attivitàlavorativa.La terapia si avvale di mo-derne apparecchiature co-me il Visualizzatore dellaVoce, in dotazione sia nel-l’ambulatorio di Albengache a Savona, e permette dieffettuare una valutazioneobiettiva della tonalità, ilvolume e la respirazioneche il paziente usa quando“fona” ed è quindi un vali-

do ausilio per l’inquadra-mento del caso e la conse-guente terapia .Oltre al paziente disfonicoadulto spesso interveniamosu pazienti detti “piccoliurlatori” cioè bambini chespesso abusano della vocedurante il gioco o a scuola.Presso la sede di Albenga e

Savona, e più recentementepresso l’Ospedale di Cairo,si svolge due volte alla set-timana una “scuola” perpazienti che hanno subitol’asportazione totale dellalaringe (laringectomizzati)che devono imparare a par-lare con una nuova vocedetta “voce esofagea”.

Questa scuola è la primasorta in Italia strutturatacon interventi multidisci-plinari cioè di tutti gli ope-ratori: fisiatra, fisioterapi-sta, logopedista, maestrolaringectomizzato e consu-lente psicologo.Nel 1997 venne pubblicatoun “breviario” di esercizida parte dell’ASL 2 Savo-nese scritto da noi operato-ri e tuttora in uso durante laterapia.Questi pazienti sono statioperati presso i vari Ospe-dali limitrofi e spesso acce-dono a tale scuola pazienti“stagionali” cioè che tra-scorrono lunghi periodi,soprattutto in inverno, inLiguria dove il clima è piùmite e più vivibile rispettoad altre regioni del nord.Prossimamente con la ria-pertura delle sale operato-rie, presso la clinica Salus,il lavoro in collaborazionecon gli ORL sarà ancora inaumento.Dalla nostra variabile atti-vità si comprende facilmen-te che essendo il nostro unServizio Intradipartimenta-le, la nostra attività spaziadall’età adulta a quella pe-diatrica interagendo con di-verse specializzazione sianell’ambito della medicinaPediatrica che adulta e quin-di Neurologica, O.R.L., Ge-riatrica comportando cosìuna grande mole di lavoro.Nell’anno passato sono sta-te effettuate, solo nella sededi Albenga, più di 4000 pre-stazioni ambulatoriale eospedaliere.Il nostro intento è quello disensibilizzare l’utenza sul-l’importanza dell’inter-vento logopedico precocenell’ambito dell’età pedia-trica e di non arrendersi difronte ai problemi di lin-guaggio, che inficiano laqualità della vita di moltepersone adulte.

LOGOPEDIA

adulto�

bambino�

� laringectomiaparzialee totale

� disfagia

� disfonia

� afasia e traumacranico

� ritardodel linguaggio

� dislessia

� balbuzie

� disfonia edeglutizioneatipica

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Al Pronto Soccorso dell’o-spedale S. Paolo di Savonala funzione di triage infer-mieristico, cioè quella atti-vità volta alla selezione eregolamentazione degli ac-cessi dei pazienti in base allivello di urgenza, è statasvolta per anni da un opera-tore che, attraverso un ve-tro (triage di bancone), col-loquiava con i pazienti.Tale procedura sanitariaoggi non è più soddisfacen-te, sia perché il numero de-gli accessi al Pronto Soc-corso è in continuoaumento, sia perché è pocorispettosa della privacy esoggetta ad una elevata per-centuale di errore. Il lavorodell’infermiere professio-nale triageur è oggi semprepiù convulso e lo espone arischi di errore. Pertanto èstato deciso di avviare l’or-ganizzazione di un verotriage di valutazione che èdiventato pienamente ope-rativo alla fine del 2002. Da un punto di vista logi-stico è stato individuato unlocale adiacente a quellodove si svolge la registra-zione anagrafica, ove poterattuare una valutazionepreliminare del paziente

che giunge in Pronto Soc-corso specie nei momentidi affollamento. Il locale èparticolarmente idoneo inquanto ha un accesso sullasala di attesa e si affacciaanche sullo spazio antistan-te la sala di visita. L’I.P.triageur può così accoglieresia pazienti deambulanti,sia occuparsi di quelli cheaccedono barellati tramiteambulanza. Il compito del

12 SNNovità nell’accesso al Pronto Soccorso del “S. Paolo”

Cambia il ruolo dell’operatoreche stava dietro il vetro del bancone

Pronto un locale per la valutazione preliminaredel paziente deambulante o barellato da partedi un infermiere professionale “triageur” con

compiti di prima accoglienza e assistenzaRoberto Lerza

Direttore U.O. Pronto Soccorso

Guglielmo LagorioCapo Sala f.f. U.O. Pronto Soccorso

TABELLA CODICE COLOREE DESCRIZIONE

ROSSO Emergenza.Pericolo di vita immediato.(Non c è attesa).

GIALLO Urgenza indifferibile.Pericolo di vita potenziale.(Non c’è attesa compatibilmentecon altre emergenze in atto).

VERDE Urgenza differibile.(Assistenza dopo i casi più urgenti).

BIANCO Pazienti ambulatoriali.(Assistenza dopo i casi più urgenti).

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personale addetto al triageè principalmente quellodella attribuzione del codi-ce-colore di gravità (rosso,giallo, verde, bianco) cheperò non sarà più determi-nato attraverso un vetroma con una diretta valuta-zione del paziente e compi-lazione di una scheda mol-to elementare ove sarannoindicate brevi note anamne-stiche (valutazione sogget-tiva), i parametri vitali e idiretti riferimenti alla pato-logia in atto (valutazioneobiettiva), il relativo codi-ce-colore. Il triageur quindiè colui che instaura il primocontatto con il paziente, de-termina il grado di prioritàdell’intervento e inoltresorveglia la sala d’attesaavendo costantemente sottocontrollo la situazione; puòinoltre intervenire anchecon quei temporanei presiditerapeutici (es. borsa dighiaccio, immobilizzazionedi un arto) che possono al-leviare la sofferenza duran-te l’attesa. Anche dopo l’at-tribuzione del codice iltriageur sorveglia ed even-tualmente rivaluta i pazien-ti.Per quanto riguarda la for-mazione, nel nostro prontosoccorso lavorano già alcu-ni infermieri certificati daspecifici corsi di triage. Ènostra intenzione estenderequesta formazione al re-stante personale e program-mare da un lato protocolliidonei ad affrontare le pato-logie più frequenti e dal-l’altro periodici controllidella qualità del triage spe-cie per quanto riguarda lasottostima (undertriage) ela sovrastima (overtriage)della gravità dei pazienti.Riteniamo che l’avvio diquesta procedura possa co-stituire oltre che un notevo-le miglioramento qualitati-vo del servizio offertoall’utenza, un fondamenta-le elemento di motivazionedel personale che lavora alpronto soccorso.

SN 13Il Convegno del 17 maggio a Savona

ore 8.30Registrazione dei partecipantiore 8.45Somministrazione pre-testore 9.00Saluto delle autoritàAvv. Ubaldo FracassiDirettore Generale A.S.L. n° 2 “Savonese”Dr. Renato GiustoPresidente Ordine dei Medici, Chirurghi edOdontoiatri della Provincia di SavonaDr. Carlo RuggeriSindaco Comune di Savona

Moderatori:Dr. Sebastiano Gandolfo Dr. Aldo Pastoreore 9.15Medicina palliativa: perché il Parere di unComitato Etico?Prof.ssa Mariella Lombardi RicciPresidente Comitato Etico A.S.L. n° 2 “Sa-vonese”ore 10.00Qualità della vita e qualità delle cureDr. Carlo PeruselliResponsabile dell’U.O. Cure Palliative ASLdi Biella;segretario EACP (Associazione EuropeaCure Palliative)membro Comitato didattico SIMPA (ScuolaItaliana Medicina Palliativa);coordinatore commissione regionalePiemonte per le cure palliativeore 10.45Intervalloore 11.00L’equipe di cure palliative: modelli di inte-grazioneA.F.D. Cesarina PrandiA.S.L. Torino IXore 11.30Di fronte alla malattia avanzata: il vissutodell’operatore e la relazione con il pazienteDr.ssa Silvia Di LeoServizio di Psicologia Istituto Nazionaleper la Ricerca sul Cancro - Genova

ore 12.00Dibattitoore 13.00Rinfresco

ore 14.00Tavola rotonda: “Che fare? La medicinapalliativa nella realtà savonese”Moderatori:Dr. Franco BecchinoDr. Paolo Viglierchio

Partecipano:Dr. Fulvio BremaDirettore U.O. Oncologia A.S.L. n° 2 “Sa-vonese”Dr. Federico CorteseMedico responsabile dell’Hospice “IstitutoRossello”Dr. Domenico GianpietruzziPresidente dell’Associazione “SavonaInsie-me”Dr. Maurizio ModenesiResponsabile U.O. AnzianiSig.ra Liliana PeluffoCoordinatore infermieristico U.O. Oncolo-gia A.S.L. n° 2 “Savonese”Dr. Enrico TassinariMedico di Medicina GeneraleDr. Massimo VecchiettiDirettore D.E.A. A.S.L. n° 2 “Savonese”

Conducono:Carlo PeruselliCesarina Prandiore 16.00Dibattitoore 17.00Chiusura del convegnoDr. Franco VairoDirettore Sanitario A.S.L. n° 2 “Savonese”ore 17.15Somministrazione post-testPer informazioni e iscrizioni:Esprit congressi e formazioneVia XX Settembre 5/3Tel. e fax: 010/561712 cell. 335/5669794fax: 010 / 5969910

COMITATO ETICO

Fortezza del Priamar“Sala della Sibilla” - C.so Mazzini - Savona

17 maggio 2003

LA MEDICINA PALLIATIVA E LA VALORIZZAZIONEDEL RAPPORTO MEDICO-PAZIENTE

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14 SNProgetto di informazione e prevenzione dell’uso di stupefacenti

Marijuana, hashish, anfetamine,cocaina, allucinogeni, eroina, ec-stasy… sono molte le sostanzestupefacenti che, leggere o pesan-ti, naturali o sintetiche, offronopiacere e sollievo a coloro che nefanno uso. Ogni sostanza è legataad una specifica cultura, ad ela-borati riferimenti esistenziali,modi di essere ed esprimersi, per-cezioni della vita e del mondo. Inrelazione ad esse nascono gruppiche, intorno ad un comportamen-to di consumo, creano codici, ge-nerano linguaggi, selezionanoadepti.Nel nostro paese la presenza disostanze definite droghe di sinte-si (fra le quali la più conosciuta èl’ecstasy) si sta manifestando inmodo sempre più influente ed ob-bliga a ridefinire obiettivi, meto-di, strumenti degli interventi pre-ventivi e di soccorso. I primi studilasciano emergere una realtà mol-to più variegata di quanto ci si po-tesse immaginare; infatti gli inte-ressati al fenomeno non sonosolamente i giovani legati ad unacultura dell’emarginazione maanche soggetti socialmente inte-grati, come ad esempio studenti elavoratori che appartengono a fa-miglie “non problematiche”.

A tal fine un gruppo di operatoridel Ser.T. (Servizio Tossicodipen-denze) della A.S.L. n.2 Savonese(psicologi, infermieri ed assisten-ti sociali), che si occupa del feno-meno “nuovi stili di abuso” hacreato un progetto di interventodenominato “Ecstasy 2000” tesoa comprendere il processo della

diffusione delle nuove sostanze,dei comportamenti ad esse colle-gati e a fornire informazioni nondistorte sulla fenomenologia inquestione. Abbiamo rilevato l’im-portanza di creare un nuovo stilecomunicativo che coinvolga i ra-gazzi nel loro habitat notturno na-turale (pub, birrerie, centri di ag-

L’impegno di un gruppo di operatoridel servizio tossicodipendenze (psicologi, infermieri

e assistenti sociali) dell’A.S.L. n. 2 del Savonese

Lo “sballo test”è un gioco cui sono invitatii giovani che frequentano

i locali pre-discotecadella provincia

durante serate/eventoMaura Chiarlone

Dirigente Psicologo - Ser.T. Savona

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SN 15Progetto di informazione e prevenzione dell’uso di stupefacenti

gregazione in genere), il tutto at-traverso un approccio ludico edinformale. In una prima fase del progetto ab-biamo identificato alcuni locali diritrovo prediscoteca e, grazie an-che alla collaborazione dei gesto-ri, abbiamo organizzato delle se-rate/evento in cui è stato propostoun gioco da noi ideato, lo Sballo-test: il gioco, liberamente ispiratoal Sette e mezzo, presenta quaran-ta carte “regolari” e cinque carte“ecstasy”; pescando queste ultimeil ragazzo, che ha sballato, per ri-tornare in gioco deve attingere trecarte da un mazzo speciale ove,come nella vita reale, potrà imbat-tersi in varie sostanze stupefacen-ti o eventi ad esse collegati (adesempio rapporti sessuali a ri-schio, incidenti stradali, segnala-zioni alle autorità ecc.). Il giocatore potrà, pescando daquesto mazzo speciale la carta“Jolly” ed attraverso una dichiara-zione al gruppo, rientrare in gio-co. Il gruppo dovrà decidere seaccettare o meno il rientro del gio-

catore che ha sballato. Compitodell’operatore sarà allora solleci-tare una discussione sulla validitàdi certi proponimenti e fornireinformazioni sui problemi in cuisi potrebbe incorrere facendo usodi sostanze. Coloro che vincono ilgioco (facendo “sette e mezzo” oraggiungendo un punteggio eleva-to) vengono omaggiati di un gad-get originale (maglietta, top, por-tachiavi) e per tutti c’è lapossibilità di ricevere materialeinformativo e preservativi. Suogni gadget è impresso il nostrologo “Me gusta la pasta”, coniatorifacendosi al testo di un famosacanzone di Manu Chao “Me gustala maria, me gustas tu”. Abbiamocosì voluto giocare sul doppiosenso della parola “pasta” che nellinguaggio giovanile indica la pa-sticca di ecstasy. Per evitare equi-voci, al centro del logo abbiamodisegnato un appetitoso pasticci-no alla crema: il messaggio sottin-teso è “Ci sono tanti tipi di pa-sta… puoi scegliere!”.Usando tale modalità comunicati-

va verbale e visiva di tipo sedutti-vo, il nostro intento è quello diposter avvicinare i ragazzi supe-rando le loro naturali difese e pro-ponendo una figura di esperto cheusa il loro stesso linguaggio. Nelcorso delle serate il “dibattito”sull’uso delle cosiddette nuovedroghe non è limitato al momentodel gioco Sballotest: nel localeviene infatti allestito un “puntoinformativo” attivo nell’arco del-l’intero evento, a cui i ragazzipossono rivolgersi per chiariredubbi e per attingere a materialeinformativo. Il successo di questa iniziativa,che si è svolta nel corso dell’anno2002, ci ha portato a ripetere l’e-sperienza proponendo il secondoSballotest Tour con dieci serateprogrammate nei locali liguri. L’appuntamento con i ragazzi neivari locali è alle 22.30, nelle orecioè che precedono l’entrata indiscoteca e in cui, secondo le ri-cerche, vengono assunte le “pa-sticche” per caricarsi di energia alfine di affrontare la nottata.

PROGETTOECSTASY

2000Gruppo di lavoro

Maura Chiarlonedirigente psicologa, Ser.T Asl 2 Savona;

Mauro Selisdirigente psicologo, Ser.T Asl 2 Savona;

Deborah GandiniEd. professionale, Ser.T Asl 2 Savona;

Elisabetta GranelliI.P. Ser.T Asl 2 Albenga;

Barbara Castiglionepsicologa borsista, Progetto Ecstasy 2000;

Elisabetta Giribaldipsicologa volontaria, Progetto Ecstasy 2000;

Valentina Giustapsicologa volontaria Progetto Ecstasy 2000.

PROSSIMIAPPUNTAMENTI

Sballotestdalle ore 22,30

La GhirondaCELLE LIGURE

Sabato 22 marzo 2003

La Corte dei BaroniCARCARE

Sabato 12 aprile 2003

PiladeFINALE LIGURE

Sabato 24 maggio 2003

BaquitoFINALE LIGURE

Sabato 14 giugno 2003

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QUADRO DIRIFERIMENTO:L’Azienda Sanitaria Locale n. 2 “Sa-vonese” ha assicurato nel corso del-l’esercizio 2001, l’erogazione deiservizi relativi ai livelli essenziali diassistenza (prevenzione, distrettualeed ospedaliera) nel territorio di pro-pria competenza, coincidente conquello della Provincia di Savona; gliassistiti residenti nei comuni dellaProvincia stessa, alla data del31.12.2001, risultano essere280.858, ai quali sono state garanti-te le prestazioni sanitarie, svolte siain forma diretta, attraverso il funzio-namento dei propri presidi, sia ospe-dalieri che territoriali, sia mediantel’utilizzo di strutture accreditate peril ricovero e la riabilitazione di an-ziani portatori di handicap fisici opsichici e tossicodipendenti; a talistrutture, anche se principalmenteper casistica altamente specialistica,si è fatto ricorso altresì per l’assi-stenza ospedaliera.

L’assistenza ospedaliera in forma di-retta è stata erogata tramite i tre pre-sidi ASL di Savona (Osp. S. Paolo),Albenga (Osp. S.M. Misericordia) eCairo M. (Osp. S. Giuseppe).

L’Azienda conta, al 31.12.2001,3.058 dipendenti distribuiti tra lefunzioni di supporto tecnico, logisti-

co ed amministrativo e quelle di di-retta erogazione dell’assistenza sa-nitaria nelle sue diverse componen-ti; i principali servizi di tipo“alberghiero” (ristorazione, lavan-deria, guardaroba, pulizia) sono ero-gati in appalto da aziende esternespecializzate.

ANDAMENTOGESTIONALE:L’andamento dei principali indicato-ri di attività pone l’accento sull’au-mento del numero di interventi chi-rurgici, valutato al + 11.5% rispettoall’esercizio 2000; un tale risultato èstato raggiunto grazie alla combina-zione di diversi fattori: notevole au-mento delle sedute operatorie, avvioancorché parziale, dell’attività inter-ventistica in giornata (day-surgery eone-day surgery), diminuzione delleliste e dei relativi tempi di attesa.La rete dell’emergenza integrataospedale-territorio è garantita dalDEA di 1° livello; nelle strutture agestione diretta ASL 2 sono interes-sate le 3 sedi di Pronto Soccorso,l’U.T.I.C., la Terapia Intensiva diRianimazione, le Automedicali checoprono 24 ore su 24 il territorio de-gli Ambiti sanitari 1 e 2 (Albenga-nese e Finalese), 3 (Bormide), 4 (Sa-vonese). L’integrazione degliinterventi in “rete” ha reso possibilela c.d. “distrettualizzazione dell’e-

mergenza” che si estende anche alD.E.A. di 2° livello dell’Osp. S. Co-rona di Pietra Ligure.L’attività residenziale, semi-resi-denziale e diurna di assistenza ria-bilitativa per anziani, portatori dihandicap fisico e psichico e tossico-dipendenti è svolta sia in forma di-retta attraverso proprie strutture do-tate complessivamente di oltre 200posti letto, sia attraverso convenzio-ni con strutture “accreditate”.Completano il quadro dell’attivitàdell’Azienda i Presidi per l’Assi-stenza Ambulatoriale ubicati sulterritorio, i Servizi di Medicina dibase, Farmaceutica, le StruttureConsultoriali, il Servizio Tossicodi-pendenti ed i Servizi di Prevenzione(Igiene, Veterinaria, Prevenzione eSicurezza Ambienti di Lavoro).Le attività sopra descritte hanno as-sorbito nell’anno 2001 risorse dipoco inferiori ai 600 miliardi di lire,in larga misura provenienti da tra-sferimenti di quote del Fondo Sani-tario Regionale da parte della Re-gione Liguria.Il miglioramento del saldo econo-mico dell’Azienda, passato da unaperdita di circa 4.721.000 € nel2000 ad un utile di 25.204 € nell’e-sercizio 2001 è stato possibile gra-zie ad una profonda azione di risa-namento dei conti: nel 2001 è statoraggiunto il pareggio di bilancio agaranzia dei livelli essenziali di as-

Si è chiuso in attivo rispetto al 2000ed è stato recentemente approvato dalla Regione Liguria

L’assistenza sanitaria sul territorio e inospedale ai 280.858 residenti della provincia

di Savona è stata assicurata dai 3.058dipendenti della nostra Azienda con un costo

di quasi seicento miliardi di vecchie lireIn evidenza l’impegno per investimenti in grandi opere edili e strutturali

e in apparecchiature tecnico-scientifiche e sanitarie

Claudio BalbiDirettore Dipartimento Economico Finanziario

SN16 Bilancio consuntivo 2001 dell’A.S.L. n. 2 del Savonese

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SN 17Bilancio consuntivo 2001 dell’A.S.L. n. 2 del Savonese

(valori in Euro) (valori in Euro)

ANNO 2000 ANNO 2001

ATTIVOA) IMMOBILIZZAZIONI 77.157.314 81.717.959 B) ATTIVO CIRCOLANTEScorte 2.526.503 2.639.350 Crediti 78.596.264 56.623.273 Disponibilità liquide 6.506.128 26.209.859 Totale ATTIVO CIRCOLANTE (B) 87.628.896 85.472.482 C) RATEI E RISCONTI 2.099 193.414 D) CONTI D'ORDINE 5.302.647 5.302.647 ATTIVO GESTIONE LIQUIDATORIA 2.562.690 135.860

TOTALE ATTIVO 172.653.646 172.822.362

PASSIVO A) PATRIMONIO NETTO 93.151.824 89.335.016 Utile/Perdita di esercizio 4.721.066- 25.204 TOTALE PATRIMONIO NETTO 88.430.758 89.360.220 B) FONDI PER RISCHI ED ONERI - 95.171 C) PREMIO DI OPEROSITA' SUMAI 1.063.196 1.145.059 D) DEBITI 75.293.170 76.783.405 E) RATEI E RISCONTI 1.185 - F) CONTI D'ORDINE 5.302.647 5.302.647 PASSIVO GESTIONE LIQUIDATORIA 2.562.690 135.860

TOTALE PASSIVO NETTO 172.653.646 172.822.362

(valori in Euro) (valori in Euro)

ANNO 2000 ANNO 2001

A) VALORE DELLA PRODUZIONE1. Contributi c/esercizio 253.023.446 352.300.699 2. Proventi e ricavi d'esercizio 6.369.189 113.022.407 3. Concorsi, recuperi, rimborsi per attività tipiche 729.500 1.458.571 4. Compartecipazioni alla spesa per prestazioni sanitar 4.385.141 4.748.194 5. Costi capitalizzati 5.379.373 6.527.253

TOTALE VALORE DELLA PRODUZIONE 269.886.650 478.057.124 B) COSTI DELLA PRODUZIONE1. Acquisti di esercizio 27.007.806 26.833.676 2. Acquisti si servizi 119.328.072 315.168.513 3. Godimento beni di terzi 1.479.059 1.699.115 4. Personale 107.648.428 112.176.732 5. Spese amministrative generali 6.277.146 6.504.557 6. Ammortamenti e svalutazioni 4.136.401 4.413.822 7. Accantonamenti tipici dell'esercizio 486.962 2.206.028 8. Oneri diversi di gestione 7.991.709 8.263.220

TOTALE COSTI DELLA PRODUZIONE 274.355.584 477.265.663 Differenza valori e costi della produzione (A-B) 4.468.934- 791.461 C) PROVENTI E ONERI FINANZIARI 195.556- 278.814- D) PROVENTI E ONERI STRAORDINARI 70.954 358.260- Risultato prima delle imposte (A-B+C+D) 4.593.536- 154.386 E) IMPOSTE E TASSE 127.529- 129.182-

UTILE DI ESERCIZIO 4.721.066- 25.204

CONTO ECONOMICO

AZIENDA SANITARIA LOCALE N. 2 SAVONESEREGIONE LIGURIA

Bilancio di Esercizio anno 2001

STATO PATRIMONIALE

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18 SNBilancio consuntivo 2001 dell’A.S.L. n. 2 del Savonese

sistenza erogati come sopra descrit-to.In particolare le risorse disponibilisono state così impiegate:

Livello territoriale L. 294.213.507.210

Livello ospedaliero L. 285.562.821.946

per un totale di L. 579.776.329.156

PROGRAMMAZIONE ECONTROLLO:Nel contesto dell’andamento gene-

rale della gestione è stato adottatol’atto di programmazione strategica“Piano Aziendale Triennale2001÷2003 adozione degli indirizzigestionali per l’esercizio 2001”,con il quale sono definiti, in confor-mità al Budget generale aziendale,gli obiettivi strategici pluriennali edannuali riguardanti le diverse areegestionali (attività generali, assi-stenza ospedaliera, attività distret-tuali e prevenzione).

OSPEDALI AGESTIONE DIRETTA:Particolare attenzione è stata riser-

vata alla ottimizzazione dell’offertadei servizi ospedalieri. Nonostanteil grande incremento di risorse de-stinato nel 2001 a questa funzione,si sono contabilizzati in totale ricaviper prestazioni rese pari a127.621.180 € e costi di acquisizio-ne dei diversi fattori produttivi paria 125.468.970 €.Ciò ha portato ad un saldo comples-sivo positivo della funzione di2.222.210 € che sono stati reinvesti-ti sul territorio con l’incrementodelle A.D.I. e l’aumento dei postiletto convenzionati per anziani.

CONCLUSIONI:Appare evidente che lo sforzo in-trapreso di migliorare i servizi of-ferti sia qualitativamente che quan-titativamente si è pienamenteconciliato con l’obiettivo primariodel pareggio di bilancio: apparepertanto di primaria importanzaessere riusciti a garantire l’eroga-zione dei servizi richiesti senza unulteriore aggravio di ticket e dirittivari per il cittadino.

NUOVE INIZIATIVELe principali iniziative che rappresentano ulteriori sviluppi di attività già esisten-ti sono così sintetizzabili:• Avvio delle sedute operatorie in regime di Day-surgery e one-day surgery (chi-

rurgia in giornata).• Attivazione di un ambulatorio filtro presso il Pronto Soccorso dell’Ospedale S.

Paolo di Savona, con la collaborazione dei Medici di Medicina Generale.• Implementazione dei servizi offerti dalla divisione di riabilitazione e recupero

funzionale dell’Ospedale di Cairo M. con l’avvio di ulteriori 4 letti di Day-Ho-spital e l’apertura all’esterno degli ambulatori di fisiatria.

• Predisposizione dello “Studio di fattibilità” per la progettazione del nuovoospedale di Albenga previsto sulle aree della ex-caserma Turinetto.

• Rinnovo dei locali e trasferimento presso la nuova sede del Pronto Soccorsodell’Ospedale S.M. Misericordia di Albenga.

• Riduzione delle liste di attesa di tutte le specialità ambulatoriali al di sotto dei30 giorni, nell’ambito del “Progetto abbattimento liste”.

• Avvio della sperimentazione del Budget dei Medici di Medicina Generale le-gato alla quota capitaria (consumi di servizi diagnostici, di ricoveri ambulato-riali, farmaceutici).

• Consolidamento ed incremento dei servizi sanitari e socio-sanitari territoriali,in particolare:- Assistenza domiciliare per minori e disabili;- Aumento del numero di prestazioni di Assistenza Domiciliare Integrata;- Miglioramento dell’offerta dei servizi residenziali per anziani (R.S.A. e

R.P.);- Apertura nuovi centri diurni per malati di Alzheimer e potenziamento del

Centro diurno per l’accoglienza dei giovani nell’ambito 4;- Avvio del Servizio di prevenzione dell’abuso alcoolico nella popolazione

giovanile;• Ampliamento quali-quantitativo dei servizi offerti dal Dipartimento di preven-

zione.

INVESTIMENTI IN GRANDI OPEREEDILI E STRUTTURALI

• Lavori per rinnovo locali Terapia Intensiva Osp. S. Paolo – Sv ed attivazione dinuovi 6 posti letto di post-intensiva:INVESTIMENTO £. 300 milioni

• Ristrutturazione locali R.S.A. di Alassio (40 p.l.):INVESTIMENTO £. 1.000 milioni

• Ristrutturazione e messa a norma Padiglione Astengo Osp. S. Paolo Valloria (SV):INVESTIMENTO £. 400 milioni

• Lavori di consolidamento locali Osp. Albenga:INVESTIMENTO £. 500 milioni

INVESTIMENTI INAPPARECCHIATURE

TECNICO-SCIENTIFICHESANITARIE

• Apparecchiature varie per aneste-sia e rianimazione:INVESTIMENTO £. 900 milioni

• Apparecchiature diverse per labo-ratorio:INVESTIMENTO £. 500 milioni

• Apparecchiature diverse per fisiot.e riabiliazione:INVESTIMENTO £. 200 milioni

• Apparecchiature diverse per dia-gnostica-immagini:INVESTIMENTO £. 1.200 milioni

• Apparecchiature diverse per chi-rurgia:INVESTIMENTO £. 200 milioni

• Apparecchiature diverse per otori-nolaringoiatria:INVESTIMENTO £. 420 milioni

• Apparecchiature diverse per neu-rologia:INVESTIMENTO £. 265 milioni

• Sostituzione tecnologie obsolete-radiologia:INVESTIMENTO £. 250 milioni

• Apparecchiature radioterapia: INVESTIMENTO £. 1.000 milioni

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SN 19Assistenza sanitaria integrativa diretta

L’assistenza sanitaria integrativa èrivolta a tutti i cittadini affetti da deter-minate patologie per le quali necessita-no particolari prodotti: presidi per in-continenza e ritenzione urinaria,presidi per colo-ileo-urostomie, sirin-ghe e diagnostici per diabetici, ossige-no liquido, alimenti per nutrizione ar-tificiale, alimenti dietoterapici perinsufficienza renale cronica, morboceliaco, fibrosi cistica del pancreas ealtre patologie metaboliche.A chi rivolgersi e come ottenere lafornitura gratuita dei prodotti? Ilcittadino avente diritto dovrà presen-tare al Servizio competente dell’ASL(Unità Operativa Medicina di Base eSpecialistica o Dipartimento Assisten-za Socio Sanitaria e Riabilitazione), laproposta redatta da un medico specia-lista ospedaliero o convenzionato cheha avuto in cura l’utente e quindi re-sponsabile del trattamento terapeuti-co.La prescrizione dovrà essere corredata

da specifiche relazioni sanitarie che lospecialista riterrà opportune per mette-re in evidenza le necessità della perso-na che ha in cura.La proposta specialistica deve riporta-re l’indicazione qualitativa e quantita-tiva di materiale sanitario, dispositivimedici o alimenti dietoterapici neces-sari e la durata del periodo di tratta-mento.La prescrizione specialistica verrà va-lutata e autorizzata dal Servizio com-petente dell’ASL; in mancanza di taleautorizzazione non è possibile accede-re alla distribuzione.Dove ritirare? Il Servizio di riferi-mento per la fornitura del materiale sa-nitario è la Unità Operativa Farma-ceutica Territoriale della ASL2Savonese che riceve le richieste pre-ventivamente autorizzate e provvedealla distribuzione diretta all’utentepresso uno dei centri di distribuzioneo, per alcuni prodotti, presso il domi-cilio dell’utente.

Norme di riferimento. Le leggi na-zionali e regionali e le disposizioniaziendali, che regolamentano l’Assi-stenza Sanitaria Integrativa sono le se-guenti:

• D.M. n° 332 del 27/08/99 e succes-siva modifica D.M. n°321 del09/08/2001 (“Regolamento recantenorme per le prestazioni di assi-stenza protesica erogabili nell’am-bito del SSN: modalità di erogazio-ne e tariffe”);

• Legge n.115 del 16/03/1987 (“Di-sposizioni per la prevenzione e cu-ra del diabete mellito”);

• D.M. del 08/06/01 (“Assistenza sa-nitaria integrativa relativa a prodot-ti destinati ad una alimentazioneparticolare) e Delibera Regionalen.1698 del 16/05/97 (“ Assistenzasanitaria integrativa a soggetti af-fetti da malattia celiaca: indicazio-ni operative”)

La distribuzione diretta attraversol’assistenza farmaceutica territorialeoffre importanti vantaggi sia ai cittadi-ni utenti, sia all’Azienda Sanitaria:

� Minori spostamenti per l’assistitograzie alla possibilità di ritirare iprodotti di cui ha diritto nel puntodi distribuzione più vicino alla pro-pria residenza o, per alcuni prodot-ti, di riceverli direttamente al domi-cilio;

� Informazione obiettiva e aggiorna-ta all’utente sul corretto utilizzo deiprodotti;

� Recepimento dei reali bisogni assi-stenziali tramite il costante contattoutente/azienda sanitaria;

� Raccolta diretta ed elaborazione didati farmacoepidemiologici e far-macoeconomici;

� La distribuzione diretta, infine,permette di razionalizzare la spesafarmaceutica territoriale rendendodisponibili le risorse economicheper altri interventi sanitari sulla po-polazione senza modificare i livellidi assistenza farmaceutica.

Nei prossimi numeri di Sanità Notiziededicheremo uno spazio per ciascunatipologia di prodotti: presidi per incon-tinenti, presidi per colo-ileo-urosto-mizzati, materiale per medicazione, si-ringhe e diagnostici per diabetici,prodotti dietetici per la nutrizione en-trale e artificiale a domicilio, ossige-noterapia domiciliare.

Ecco le modalità perottenere la fornituragratuita dei prodotti

G.L. FiginiDirettore U.O Farmaceutica Territoriale A.S.L 2 Savonese

M. BesseroDirigente Farmacista U.O Farmaceutica Territoriale A.S.L 2 Savonese

E. FarullaFarmacista U.O. Farmaceutica Territoriale A.S.L. 2 Savonese

U.O. Farmaceutica TerritorialeVia Collodi, 13 - 17100 Savona

Tel. 019 8405750 - Fax 019 8405792

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20 SNRistrutturazioni edilizie nell’A.S.L. n. 2 del Savonese

LAVORIIN CORSO

Cesare BranchettiDirettore

Dipartimento TecnologicoASL n. 2 del Savonese

Carlo BuscagliaDirettore U.O. Gestione

impianti e apparecchiatureASL n. 2 del Savonese

Padiglione Vigiola Ospedale “S. Paolo”di Savona. Ristrutturazione facciate ecopertura;Progetto e Direzione Lavori:Dipartimento Tecnologico ASL 2;Importo Lavori: € 200.000;Fine lavori prevista: Aprile 2003.

Sede U.O. Veterinario (interno area p. Amburgo, ex macello comunale -Savona): Ristrutturazione completa.Progetto e direzione lavori:Dipartimento Tecnologico ASL 2;Importo lavori: € 417.830;Fine lavori prevista: ottobre 2003.

Ospedale “San Paolo” - SavonaAdeguamento e messa a norma cameredi degenza - monoblocco.Progetto e direzione lavori:Dipartimento tecnologico ASL 2;Importo lavori: € 1.023.029,75;Fine lavori: dicembre 2003.

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SN 21Ristrutturazioni edilizie nell’A.S.L. n. 2 del Savonese

Presidio Poliambulatoriale di ViaCollodi 13, Savona:Ristrutturazione Facciate e copertura.Progetto e Direzione lavori:Dipartimento Tecnologico ASL 2.Importo Lavori: € 454.696,53;Fine lavori: Giugno 2003.

RSA Santuario di Savona.Ristrutturazione Completa.Direzione Lavori: Dip. Tecn. ASL 2.Importo lavori: € 3.907.258,39;Fine lavori: Giugno 2004.

Ospedale “S. Paolo” di SavonaPadiglione Astengo:Ristruttrazione e messa a norma.Progetto e Direzione lavori: Dip.Tecnologico ASL 2;Importo lavori: € 1.786.339,14;Fine lavori: Settembre 2003.

Come è noto da alcune settimanel’Ingegner Carlo Buscaglia, direttoredell’U.O. Gestione impianti e apparec-

chiature è ricoverato in gravissime condi-zioni presso il reparto di rianimazione del-l’ospedale S. Paolo di Savona. Con questa

notizia vogliamo significare la partecipa-zione di tutti i colleghi esprimendo a Lui eai suoi familiari la nostra solidarietà.

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22 SNAlbenga: primo bilancio dopo un anno di direzione gestionale

E’ trascorso un anno da quando, approva-to dall’Atto di Autonomia Aziendale ilDirettore Generale della ASL 2 ha proce-duto alla nomina del Direttore Gestionaledi Presidio, figura innovativa, nello spiri-to del Piano Sanitario Regionale per pro-cedere nella direzione della separazionedelle funzioni tra Ospedale e territorio.In questo anno con una vincente sinergiatra i vertici aziendali, il personale medico,il personale sanitario, le U.O. Tecniche edamministrative siamo riusciti a far com-piere all’Ospedale S.M. di Misericordiadi Albenga passi da gigante per irportarloall’efficienza, funzionalità ed economi-cità che sono necessari alla popolazionedel Comprensorio Ingauno, nell’attesadell’entrata in funzione del nuovo Ospe-dale in regione Ledoga.E’ terminata la ricostruzione del tetto ed ilrestauro della facciata che riportano ilvecchio convento cinquecentesco attualesede dell’Ospedale di Albenga agli anti-chi splendori con una spesa dioltre1.500.000 , soldi ben spesi in quanto ta-le investimento verrà integralmente ricu-perato con la vendita di questo bene perfinanziare la costruzione del NuovoOspedale.In tal modo, a breve, l’Ospedale riacqui-sterà così gli spazi necessari ad avere pie-na funzionalità per tutte le Unità Operati-ve ed i Servizi oltre a tornare ad essere ungioiello architettonico di uno dei più beiCentri Storici della Liguria e, permettete-mi un po’ di campanilismo, d’Italia.Come previsto sta terminando la messa inopera di due modernissime sale operato-rie componibili, nonché di lacune cameredi degenza dotate di ogni comfort per po-ter svolgere all’interno dell’Ospedalel’attività libero professionale, ed anche inquesto caso il finanziamento verrà quasicompletamente recuperato in quanto almomento del trasferimento nel nuovoOspedale le sale operatorie potranno es-sere colà rimontate.E’ stata effettuata, in questo anno, proprionelle more del restauro ora terminata, unaoperazione che ha portato, ad acquisire,con un contratto di affitto di beni e servi-zi, Villa Salus, una clinica privata a pochipassi dall’Ospedale ove si sono potute in-sediare le divisioni di ORL ed OFT edampliare le sedute operatorie, che hannoportato in due mesi di utilizzo una cadutadelle liste di attesa per effettuare l’inter-vento di cataratta a 3 mesi (a inizio 2002era 8 mesi) e prevediamo che al momen-to in cui l’articolo andrà in stampa il tem-po di attesa sarà azzerato (credo unico ca-so in tutta la Liguria).Sono stati nominati TUTTI i Direttori diU.O. che negli anni erano stati mano amano tolti da Albenga per accorparli conquelli di Savona.In particolare sono stati nominati il Diret-tore Sanitario Dr. Vincenzo Furfaro, il Di-rettore dell’U.O. Anestesia Dr. GiorgioBarbino, il Direttore dell’U.O. RadiologiaDr. Orlandi, il Direttore dell’U.O. Otori-nolaringoiatria Dr. Marino Peirano, il Re-

sponsabile del P.S. Dr. Giancarlo Abregal,ed è stato espletato l’11 marzo il concor-so per il Direttore dell’U.O. Oculistica esiamo in attesa delle decisioni del Diret-tore Generale.Presso la Divisione Medica sono stati in-stallati tre monitor multifunzionali piùdue in telemetria per poter seguire malaticomplessi venendo a costituire un’area adalta intensità di cura che così buoni fruttiha dato presso l’Ospedale di Savona.Con l’acquisizione di un modernissimoecodoppler la Divisione di Medicina haripreso l’esecuzione di un esame che l’a-veva vista, agli albori di questa tecnica,all’avanguardia e che in seguito per mio-pi politiche di bilancio era stata costrettaad abbandonare costringendo i pazienti arecarsi i altri ospedali.

Per il comfort dei pazienti in alcune dellesezioni di degenza sono stati installati te-levisori in tutte le stanze e nel corso del-l’anno verà esteso questo servizio in tuttele camere di degenza così come è attivo,presso il DH medico, sempre nell’otticadi migliorare il comfort dei pazienti, unimpianto di filodiffusione musicale, chedovrebbe alleviare i pazienti che là devo-no soggiornare per terapie giornaliere, avolte anche pesanti, il fastidio e la noia diun prolungato soggiorno a letto.E’ operante ormai da molti mesi unaguardia anestesiologica sulle 24 ore chepermette una assistenza continua specia-lizzata a malati critici permettendo di trat-tenere presso il nostro nosocomio patolo-gie di maggiore complessità.Allo scopo di migliorare il servizio nel-

In attesa del nuovo ospedale in regione Ledoga per il quale iComuni di Albenga, Alassio e Cisano sul Neva hanno già

approvato le varianti ai rispettivi strumenti urbanistici

Ristrutturata l’antica sedeora funzionale alle esigenzedi tutte le Unità operative e dei servizi, nominati tutti i

direttori, miglioratoil comfort dei pazienti

Teresiano De FranceschiDirettore gestionale dell’Ospedale di Albenga

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SN 23Albenga: primo bilancio dopo un anno di direzione gestionale

l’area di emergenza e aumentare la com-plessità dei casi trattati nel nostro Ospe-dale è attiva una guardia tecnica sulle 24ore nel laboratorio di analisi ed i radiolo-gia in modo di fornire al Pronto Soccorsoed ai reparti di degenza risposte diagno-stiche in tempo reale.Con la collaborazione dei Servizi Territo-riali abbiamo la presenza quotidiana delneurologo in Oepedale cosa che ci per-mette di ridurre in modo sensibile i tra-sferimenti per consulenza in altri nosoco-mi.E’ stato totalmente ristrutturato il vecchioPronto Soccorso ove nei prossimi giorniverrà sistemato il 118 permettendo diavere una maggiore integrazione tra i ser-vizi di emergenza territoriali ed ospeda-lieri.Con l’opera del personale interno e la su-pervisione dell’U.O. Tecnica aziendale èstata completamente ristrutturata la Car-diologia, restauro che ha incontrato l’am-mirazione ed il compiacimento dell’As-sessore Regionale alla Sanità e chepermetterà un migliore utilizzo delle mo-dernissime apparecchiature di cui è statadotata comprese quelle per l’esecuzionedei Tilt Test ed i controlli dei pace makerche prima costringevano i pazienti a viag-gi presso altri nosocomi.Come avete potuto leggere in altri artico-li il Day Surgery del nostro ospedale è ef-ficientissimo ed ormai interventi che untempo richiedevano lunghe e fastidiosedegenze si risolvono nell’arco di pocheore, cosicché interventi di ernia, varici, edanche colecistectomie divengono per labravura dei colleghi chirurghi, e l’effi-cienza di gestione del Day Surgery, pocopiù che fastidiose formalità. E’ talmentealto il grado di organizzazione che unodei medici che in esso opera fa parte del-la commissione regionale che organizza eregolamenta tale attività.

La Radiologia è stata dotata di due mo-dernissimi tavoli radiografici completa-mente digitali di cui uno dedicato per ot-timizzare i tempi ed i percorsi per ipazienti afferenti al Pronto Soccorso,nonché di un nuovo ecografo per ridurre itempi di attesa dei pazienti. E’ necessarioanche segnalare che con un encomiabilesforzo di tutto il personale il servizio TAC

è stato finalmente esteso, nelle ore diur-ne, anche al Pronto Soccorso.A proposito del Pronto Soccorso l’utiliz-zo dei nuovi locali, la nuova sistemazionedell’Ambulatorio per le patologie minoriall’interno dell’area critica ha comportatoun aumento degli accessi arrivati nel2002 a oltre 32.000 (sic!) che testimonia-no quale sia l’impatto e l’amore della po-polazione del Comprensorio per l’Ospe-dale S.M. di Misericordia di Albenga.Durante quest’anno anche le procedureper la costruzione del nuovo ospedalehanno fatto passi da gigante. I ConsigliComunali di Albenga, Alassio e Cisanosul Neva hanno approvato le varianti ai ri-spettivi piani regolatori utili a valorizzareal massimo i beni dell’ASL necessari alfinanziamento del Nuovo Ospedale; ilComune di Albenga ha acquistato dal de-manio militare la parte di area da ag-giungere a quella di sua proprietà su cuiverrà costruito l’Ospedale, in regione Le-doga; l’ASL e il Comune hanno stipulatouna convenzione per la cessione in dirittodi superficie dell’area in questione; ilprogetto definitivo è terminato e a giorni,al termine della Conferenza dei serviziche si sta svolgendo in Regione, verrà ri-lasciato il titolo edilizio (quella che è co-munemente chiamata concessione edili-zia) che permetterà all’ASL di indire lagara europea per la costruzione dopodi-ché pochi mesi per il progetto esecutivo epoi, finalmente, vedremo sorgere il Nuo-vo Ospedale di Albenga.Per il futuro e fino al trasferimento nellanuova sede verranno ulteriormente poten-ziati tutti i servizi ad oggi in essere e so-no in progetto attività dipartimentali cheporteranno nel nostro ospedale nuove at-tività specialistiche in modo di completa-re la rosa dei servizi che sono necessariad un ospedale con una intensa valenzaterritoriale come il nostro.

Tabella Realizzazioni 2002Sistemazione tetto e facciata ala storica

due sale operatorie nuove

4 camere per intramoenia

nomina dei direttori U.O.

Direttore Sanitario

Radiologo

Anestesista

Otorinolaringoiatra

Oculista

Responsabile P.S.

Letti monitorizzati in medicina

TV nelle camere

Guardia anestesiologica h 24

ristrutturazione cardiologica

Tilt Test

Controllo Pacemaker

118 in Ospedale

Tavolo radiografico digitaleed ecografo dedicato al PS

Ambulatorio per le patologie minori in PS

Day Surgery centralizzato

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24 SNLe relazioni internazionali dell’A.S.L. n. 2 del Savonese

Nel 2001 ha avutoinizio il progettotriennale di coope-razione internazio-nale in Brasile chevede l’impegno delDipartimento diAssistenza SocioSanitaria e Riabili-tazione ed al qualepartecipo in qualitàdi cooperante re-sponsabile tecnicodel progetto.Il progetto, deno-minato: “C A S AL A R” - Protezio-ne in forma di ac-coglienza, orienta-mento e appoggiosocio-famigliare indifesa dei diritti deibambini/adolescen-ti vittime di violen-ze o di gravi ina-d e m p i e n z efamigliari e recupero dell’istituto dellafamiglia, ha ricevuto l’approvazione efinanziamento dall’Unione Europea inqualità di progetto pilota.Questo progetto ha l’obiettivo di mi-gliorare la qualità dell’attività della Ca-sa Lar perché passi da una fase, prov-visoria parzialmente organizzata aduna fase caratterizzata da una metodo-logia di lavoro strutturata in manierastabile, efficiente, efficace, attraversola formazione e qualificazione di ope-ratori locali. Il raggiungimento degli obiettivi delprogetto permetterà di promuoverloanche presso altre Prefetture e pubbli-che Istituzioni. Il progetto Casa Lar si localizza in unquartiere popolare della città di NovaVenécia - ES. (Brasile); in prossimitàdel centro della città e di facile accessoalle scuole pubbliche, al centro sanita-rio, servito di acqua, luce, telefono e ri-sanamento di base.A partire dal 2001 il progetto ha inizia-to l’implementazione di un programmadi qualità a garanzia di unintervento integrale e per-sonalizzato su ciascunbambino e nucleo fami-gliare multiproblematico,creando un gruppo interdi-sciplinare costituito dai va-ri rappresentanti del servi-zio pubblico e privato:Gruppo di lavoro integra-to.

Dalla metodologia messa a punto nesono derivati vantaggi quali:• massima attenzione verso i bisognidell’utenza (i bambini),• efficacia dell’intervento prestato,• efficienza del sistema che presta ilservizio,• conservazione dell’esperienza acqui-sita dalla struttura,• operatori preparati ed aggiornati,• trasparenza nelle attività svolte e nelservizio prestato.Tra gli obiettivi principali del progetto,che mi impegnano in prima persona,c’è la formazione del personale localeche prevede il coinvolgimento delleIstituzioni locali quali i Comuni, i Tri-bunali per i Minorenni e il Servizio sa-nitario locale.Il progetto, rivolto essenzialmente allatutela dell’infanzia e al miglioramentodella qualità della vita in seno alla fa-miglia, vede coinvolti in tal senso nonsolo il bambino ma la famiglia interainserita nel tessuto sociale; ed è proprioin questa direzione che il programma

del progetto sta svi-luppando positiva-mente iniziative ri-volte allaformazione, avvia-mento al lavoro egenerazione di ren-dita delle mamme(PRO.CA.RE. –Programma di ca-pacitazione e ri-scatto sociale). Nell’attività dellacasa lar la pluralitàdegli interventi pre-visti sui minori ac-colti, il coinvolgi-mento di personaleoperante in diversicomparti (Tribuna-le, Servizi Sociali,Sanità, Volontaria-to, ecc..), l’utilizzodi strumenti e ser-vizi di rete, il ri-spetto di leggi e re-

golamenti di settore rendononecessaria l’istituzione di regole e pro-cedure che possano garantire nel tem-po un servizio di attendimento ai bam-bini corretto e completo, e unmiglioramento continuo del servizioprestato.Elementi essenziali di un sistema qua-lità sono:• la definizione della “mission” e di

una appropriata conseguente politica,• l’organizzazione di una idonea strut-

tura di servizio,• la definizione dei processi operativi,• la definizione degli obiettivi e la pia-

nificazione delle attività,• la disponibilità delle risorse necessa-

rie,• il controllo delle attività,• la gestione della documentazione.L’inserimento di un Sistema Qualità al-l’interno di una struttura “aperta” qualeè quella della casa lar richiede un gran-de impegno da parte di tutti gli attoricoinvolti nel servizio di attendamentoai bambini. Il successo di tale progetto

dipende prima di tutto dal-l’amore e dalla disponibi-lità presente in ognuno dinoi, coinvolti più o meno inuna azione dove l’obiettivoprincipale è dare una op-portunità di vita a chi sfor-tunatamente non ne ha avu-te.Nel riquadro, alcuni datistatistici sull’attività svolta:

Entra nel terzo anno di attività la cooperazione con la città diNova Venécia in Brasile

Il nostro impegno totalea difesa dei bambini

vittime di gravi violenzeo di inadempienze familiari

Tra gli obiettivi la formazione del personale localee il coinvolgimento dei Soggetti istituzionali

Maria Pia EspositoDirigente psicologo – ASL n. 2 del Savonese

Nucleo Operativo Consultoriale Ambito 1 AlbengaDipartimento Assistenza Socio Sanitaria e Riabilitazione

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Nel 2002 sono passati per la Casa Lar 70 bambini come segue:Destinazione Totale Reintegrazione famigliare 61 Adozione nazionale 5 Adozione internazionale 2 Affido provvisorio - Tutela -

Alcuni tra i dati più significativi che evidenziano i risultati raggiunti col nuovo modello di la-voro proposto sono legati all’attendimento integrale ai bambini (PPA):

Destinazione Totale Ricoveri ospedalieri/giorni di degenza 8/38 Visite medico-specialistiche 160 Interventi psico-pedagogici 195 Esami di laboratorio 171Ricreazione, sport, eventi culturali, ecc.. 132Colloqui psicologici, visite domiciliari, studi sociali 121 Interventi di emergenza 22Piani personalizzati di intervento (PPA) 48Incamminamento all’insegnamento pedagogico- scolastico 58

SN 25Le relazioni internazionali dell’A.S.L. n. 2 del Savonese

Col terzo ed ultimo anno di progetto siprevede la conclusione delle attività conla pubblicazione di un testo relativo airisultati e agli obiettivi raggiunti, chesarà diffuso sia in Brasile che in Italia e

con la realizzazione di un seminario di-vulgativo in Brasile. L’autore ringraziaper la sensibilità dimostrata sia dalla Di-rezione Generale dell’ASL, sia dal Di-rettore del Dipartimento di Assistenza

Socio Sanitaria e Riabilitazione direttodalla dottoressa Paola Pregliasco, chehanno contribuito con la loro disponibi-lità alla realizzazione del progetto dicooperazione internazionale.

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Tra il 15 novembre 2001 ed il 14 no-vembre 2002 sono stato coinvolto in unprogramma di cooperazione internazio-nale nel nord dell’Uganda presso l’o-spedale St. Mary’s di Lacor (Gulu). Alcuni dei lettori, probabilmente, ri-corderanno questo ospedale per esserestato il punto di riferimento ugandese(tra l’ottobre del 2000 ed il febbraio del2001) durante un’epidemia di virusEbola. Dei trecento, circa, casi trattatinei 5 mesi di epidemia, 85 sono stati idecessi tra cui 14 tra il personale del-l’Ospedale e precisamente 3 allievi in-fermieri, 7 infermieri, 3 aiuto infermie-ri ed 1 medico.L’attività dell’ospedale, notissimo inAfrica per la qualità dei servizi erogati,si rivolge ad un bacino d’utenza di cir-ca un milione di persone e si concretiz-za in 26 mila ricoveri l’anno e 250 mi-la contatti (visite ambulatoriali, dayhospital ecc). Sono presenti i repartibase (medicina, chirurgia, traumatolo-gia, pediatria, T.B.C., malnutriti, pron-to soccorso, unità di cure intensive) perun totale di 475 letti (con un tasso d’oc-cupazione del 115%) ed i servizi essen-ziali (laboratorio, farmacia, radiologia,ecografia, endoscopia, blocco operato-rio, centrale di sterilizzazione, lavande-ria). Dato l’alto tasso di fertilità, il re-parto che più lavora è, ovviamente, lapediatria seguito a ruota dalla medicinae chirurgia. Un discorso particolaremerita il reparto malnutriti: da quandola ribellione al governo centrale si è in-tensificata (febbraio 2001), e con essagli assalti alla popolazione residentenei vari distretti, l’economia locale (ba-sata principalmente sull’agricoltura di

sussistenza) è crollata e l’occupazionedei 45 posti letto del reparto si è stabi-lizzata sul 210%. Le patologie più rap-presentate sono l’AIDS, la malaria, leaffezioni delle vie respiratorie e la chi-rurgia di guerra in tutte le classi d’età. L’ospedale, fondato nel 1960 dal Dr.Piero Corti, è diretto da un consigliod’amministrazione tra i cui componen-ti siede, di diritto, il direttore del dipar-timento infermieristico; è sostenutodalla Fondazione Piero Corti (per il60% del totale dei costi), dal Governougandese (20%) ed il contributo direttodei pazienti (20%). Il bilancio annuocomplessivo e di 1,6 milioni di dollari. Durante la mia permanenza sono statoattivamente coinvolto, in qualità di

“Consultant Principal Nursing Officer”nella riorganizzazione del dipartimentoinfermieristico dell’ospedale, nell’in-segnamento ai 152 allievi della localescuola di nursing e nella pianificazionedei corsi d’aggiornamento per il perso-nale infermieristico. Miei collaboratoriprincipali sono stati la “matron” dell’o-spedale (termine anglosassone ormaidesueto che indica il Direttore del Di-partimento infermieristico degli ospe-dali del “terzo mondo”), la direttricedella scuola e le “in-charge” (Capo Sa-la) dei vari reparti e/o servizi. La miapresenza si è concretizzata, per quantoattiene la riorganizzazione dell’assi-stenza, nell’adozione di un nuovo sche-ma di turnazione (il vecchio “3 – 1”) in

Riflessioni dopo il ritorno in Italia da una esperienzasanitaria al “St. Mary’s” di Lacor in Uganda

L’ospedale africano già al centrodi un’epidemia di virus “Ebola”

ha un bacino di utenzadi un milione di persone

Giancarlo RodinoI.I.D. Operatore Professionale Sanitario Esperto

Dipartimento Assistenza Socio Sanitaria e Riabilitazionedell’A.S.L. n. 2 del Savonese

26 SNCooperazione internazionale

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SN 27

sostituzione dello schema sino ad allo-ra in uso e che prevedeva sei lavoratividiurni ed un riposo, 7 notturni smonto edue riposi; creazione di protocolli rela-tivi allo smaltimento dei rifiuti taglien-ti e preparazione dei relativi contenito-ri rigidi utilizzando materiale direcupero; abolizione del sistema di“sterilizzazione” mediante bollitura edintroduzione del metodo a secco per glistrumenti di medicazione; istituzionedi una “reparto scuola” nel reparto dimedicina (la sezione femminile); in-centivazione dell’uso di materiale mo-nouso; introduzione di un sistema (arti-gianale ma funzionale comeconfermano i risultati dei test micro-biologici) di disinfezione delle padellee pappagalli; progettazione, costruzio-ne ed utilizzo di solleva malati a barel-la; acquisto di barelle a cucchiaio e for-mazione del personale al loro uso.Rispetto all’attività didattica l’inter-vento formativo è stato mirato alla for-mazione “on job” di tre Clinical in-structors, cui compito è quello diseguire gli allievi in tirocinio e facilita-re l’inserimento di nuovi infermieri inreparto; introduzione del processo dinursing, a livello teorico, presso lascuola infermieri; elaborazione, realiz-zazione ed implementazione di un mo-dello di cartella infermieristica nel re-parto scuola esteso all’intero reparto dimedicina ed in corso d’adozione in chi-rurgia al momento della mia partenza;training all’uso della cartella del perso-nale dei citati reparti. Con la collabora-zione attiva delle Capo Sala, sono statiprogettati due corsi d’aggiornamentoper il personale infermieristico l’unorelativo alle tecniche di prelievo, con-servazione, trasporto e registrazionedegli esami di laboratorio, l’altro diBasic Life Support, ad entrambe hannopartecipato tutti gli infermieri in servi-zio. In collaborazione con la Matron edue Capo Sala, sono state preparate duerelazioni presentate a congressi inter-nazionali relative, rispettivamente, al-l’esperienza maturata durante il “perio-do Ebola” e di presentazione delprotocollo e dei materiali usati per losmaltimento dei taglienti.Un sentito grazie all’Azienda che mi hapermesso questa esperienza, all’Asso-ciazione Italiana di Solidarietà tra i Po-poli (AISPO) la O.N.G. che mi ha scel-to per questo impegnativo compito, aicolleghi italiani (un chirurgo, un far-macista ed un biologo) che hanno lavo-rato con me ed a Voi lettori per la cor-tese attenzione.

Note di storia ospedaliera

Talvolta mi sono state chieste notizie sullostato e sul contenuto dei sotterranei o cantinedell’edificio del San Paolo di Corso Italia.Non esistono sotterranei nella vecchia sedeper il semplice motivo che sarebbero pieni diacqua cosa che di fatto succede negli unicipiccoli locali sotterranei, praticamente nonutilizzati, situati sotto la sede dell’ex cucinaprospiciente via Giacchero, puntualmente al-lagati non appena nel Letimbro scorre unapur minima quantità d’acqua.Questa caratteristica ricchezza d’acqua delsottosuolo ben la conosceva il Consiglio Co-munale quando nel “Programma per la co-struzione di un nuovo ospedale nella città diSavona”, inviato agli Ingegneri e Architettiche concorrevano per l’assegnazione del pro-getto scrisse: “L’acqua si avrà dai pozzi, chepotranno essere praticati ovunque si ricono-scerà più conveniente, e saranno segnati sulprogetto attesochè la località presenta facilemezzo di praticarne in ogni sua parte.”Il problema dell’acqua del sottosuolo (la fal-da acquifera si trova a 2 metri di profondità)si presentò immediatamente ai costruttoridell’edificio che lo risolsero, come appren-diamo dall’ottima relazione di M. Levi e G.Simoncelli i, con le fondamenta poggianti sucirca 3.800 pali di ontano.Seguendo le indicazioni dell’Amministrazio-ne comunale furono così costruiti più pozzinei quattro cortili che oltre a servire per l’irri-gazione del terreno servivano ovviamente peril rifornimento di acqua delle corsie, della cu-cina e della lavanderia. I due cortili di sud equello di nord-ovest erano coltivati ad arance-to e la vendita delle arance era uno dei cespitidel San Paolo tanto che in quarant’anni solodue volte risulta che non trovandoli a venderel’Amministrazione, decise di donarne unaparte alle suore e una parte ai ricoverati del-l’Ospedale e dell’Ospizio del Santuario.Il rifornimento di acqua causò un primo pro-blema a due anni dall’inaugurazione ma poi

di essa, tranne che di quella piovana che fil-trava dai tetti, non si parlò più fino al 3 Giu-gno del 1890 quando il Presidente comunicòalla Commissione Amministratrice: “che nelprossimo mese di Ottobre a cura della So-cietà Galoupin dicesi che verrà messa in atti-vità l’acqua potabile pel servizio della città eche sarebbe conveniente e utile adottarla.Propone qualora la Commissione intendafarne uso, di incaricare qualche membro del-la Commissione di studiare un progetto di im-pianto e canalizzazione per la distribuzioneinterna. La Commissione sentita l’esposizio-ne e proposta del Presidente, fatte le oppor-tune considerazioni sulla utilità di avere nel-lo stabilimento l’acqua potabile delibera diadottarla in servizio dello stabilimento ed in-carica i membri sig. Cacciò [ ingegnere ], de-legato ai lavori, e Meirocco [medico], dele-gato per l’Ospedale, di studiare un relativoprogetto d’impianto e distribuzione.” Non risulta, dalla documentazione successivain nostro possesso, che la Commissione abbiamai concluso i suoi lavori ma fortunatamente,come molte volte sarebbe avvenuto i seguito,San Paolo in persona offrì un aiuto insperato.Esattamente un anno dopo, infatti, (16 Giu-gno 1891) la Società Anonima Acquedotto diSavona comunicava al Presidente dell’Ospe-dale che “unanimemente animata dal deside-rio di contribuire al benessere di questo ospe-dale ha deliberato di concedereall’Amministrazione dell’Ospedale Civico diSan Paolo l’acqua di cui essa avrà bisognosenza limitazione di quantità al prezzo di cen-tesimi quindici per metro cubo [ circa 1.200lire attuali mentre per i privati il costo era di25 centesimi al m3 ] assumendo a carico del-la società le spese tutte occorrenti per la de-viazione e diramazione dell’acqua potabileall’interno dell’ospedale cioè collari e valvo-la di presa, tubi, rubinetti d’arresto, contato-re e un rubinetto di presa per ogni piano convaschetta e relativi tubi di scarico.” L’Ammi-

L’ospedale “S. Paolo” di Savonapoggia le sue fondamenta su circa 3.800 pali di ontano

poiché “galleggia” sulla falda acquifera sottostante

Nel 1890 furono costruitiquattro pozzi per rifornire

d’acqua le corsie,la cucina e la lavanderia

G.B. Ghigliazza

Page 28: PERIODICO TRIMESTRALE D’INFORMAZIONE DELL’AZIENDA … · 2010. 3. 10. · ce, la telecamera e la radio per un perio-di di 8 ore. Sul corpo del paziente vengono posizio-nati dei

28 SNNote di storia ospedaliera

nistrazione ovviamente accettò non senzaaver prima considerato che “l’acqua che siconsuma nello stabilimento nella quantità acalcolo di tre metri cubi, viene giornalmenteattinta dai pozzi a mezzo di pompe aspiranti-prementi assai faticose per le quali è necessa-ria l’opera di inservienti o di un uomo con laspesa approssimativa di Lit. 700 annue, e cheinvece provvedendosi l’Ospedale a mezzo del-l’Impresa dell’acqua potabile alle offertecondizioni la stessa quantità di tre metri cubid’acqua al giorno al prezzo di cent. 15 a M.c.la spesa si ridurrebbe a sole 164,25 circa an-nue, per cui, anche duplicandosi il consumocon vantaggio dell’igiene la spesa resterebbeancora al di sotto della metà di quella attua-le, e si potrebbe anche profittarne per serviziodi lavanderia delle biancherie.” Il Presidenteringraziò pertanto la Soc. Acquedotto per le

concesse facilitazioni e inviò la delibera alMunicipio, quale proprietario del fabbricato,per la necessaria approvazioneLe considerazioni e le previsioni degli Am-ministratori del San Paolo, di cui non si hanotizia abbiano mai frequentato corsi di me-nagement alla Bocconi, risultarono tuttaviaper cinque anni in linea con le previsioni poi-chè effettivamente tanti ne occorsero perchéil consumo di acqua raddoppiasse, A dieci an-ni dall’impianto il consumo era quadruplica-to, ma, essendo rimasto invariato il costo am3, l’Amministrazione rimase in pari con lespese del 1890. Il consumo del 1900 fu,infat-ti, di 5.230 m3 con una spesa di lire 744,30.Ci vollero altri 100 anni per raddoppiare ulte-riormente il consumo pro capite di acqua; nel1900 i ricoverati al San Paolo furono poco piùdi 1.000 con un consumo medio pro capite di

5,23 mc3 mentre nel 2.001 i ricoverati furonocirca 24.000 con un consumo globale di262.389 mc3 e di 10,93 mc3 pro capite.Una quindicina d’anni dopo l’Ufficiale sani-tario del Comune di Savona in una sua rela-zione sull’impiego dell’acqua potabile nelComune evidenziava il notevole migliora-mento della situazione igienica globale delComune di Savona con una notevole diminu-zione delle malattie infettive e diffusive dellapopolazione. In effetti, fu dall’inizio del seco-lo XX, come abbiamo già avuto modo di af-fermare, che il San Paolo diede iniziò a unsuo progressivo e rapido miglioramento checoincise, se non fu addirittura da esso pro-mosso, con il miglioramento di tutta la sanitàsavonese.1 M. Levi - G. Simoncelli, “Relazione storico-artisti-ca sull’Ospedale Civico San Paolo, 1991.

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Savona - Ospedale S. Paoloinizi ’900