PERIODICO QUADRIMESTRALE DELLA SEZIONE A.N.A ......5 alpini nel 40º della battaglia, che oggi...

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1 ANNO 58 - N. 1 MARZO 2018 PERIODICO QUADRIMESTRALE DELLA SEZIONE A.N.A. DI BRESCIA Fondato nel 1961 - copie stampate 13.500 - in omaggio ai soci poste italiane s.p.a. - Spedizione in abbonamento postale - D.L. 353/2003 (conv. L. 27/2/2004) art. 1 comma 2, DCB Brescia Nikolajewka, 75 anni dopo il “cerchio spezzato”

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    ANNO 58 - N. 1

    MARZO 2018

    PERIODICO QUADRIMESTRALE DELLA SEZIONE A.N.A. DI BRESCIAFondato nel 1961 - copie stampate 13.500 - in omaggio ai soci

    poste italiane s.p.a. - Spedizione in abbonamento postale - D.L. 353/2003 (conv. L. 27/2/2004) art. 1 comma 2, DCB Brescia

    Nikolajewka, 75 anni dopo

    il “cerchio spezzato”

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    ASSOCIAZIONE NAZIONALE ALPINI

    Sezione di Brescia

    e-mail: [email protected]

    Direttore Editoriale: Gian Battista Turrini

    Direttore Responsabile: Massimo Cortesi

    Comitato di Redazione: Franco Richiedei, Giuseppe Lamberti

    Hanno collaborato: Piero Cravotti, Battista Ravelli, Ferruccio Casali, Enzo Rizzi, Domenico Castelnovo

    Per le fotografie si ringraziano: Giuseppe Valetti, Foto Digital Bertazzoli, New Eden Group, Luca Geronutti

    Autorizzazione del Tribunale di Brescia n. 15/2012 del 19/07/2012

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    Abbonamento: 10,00 euro all’anno

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    Appuntamenti nazionali

    Appuntamenti sezionaliAPRILE

    7, Marcheno: Trofeo Panazzagara di corsa in montagna

    8, Lumezzane: 95° di Fondazione dei treGruppi S.Apollonio, Pievee S. Sebastiano

    12, sede sezione Consiglio direttivo15, Trenzano: 50° di Fondazione17, sede sezione: S. Messa in suffragio degli

    Alpini Andati Avanti nelcorso dell’utlimo anno

    21, Calcinato: Trofeo Pezzi - gara di MTB22, Calvisano: 70° di Fondazione29, Marcheno: 80° di Fondazione

    MAGGIO3, sede Sezione: Consiglio direttivo6, Dello: 45° di Fondazione19, Gardone V.T. Trofeo Lantieri - gara di tiro

    a segno20, Villa Carcina: 85° di Fondazione27, Cellatica: 90° di Fondazione

    GIUGNO2-3 ADUNATA SEZIONALE A CALCINATO

    6, Lumezzane P: Inizio torneo di calcio10, Collebeato: 90° di Fondazione14, sede Sezione: Consiglio direttivo17, Carpenedolo: 80° di Fondazione24, Bovegno: 90° di Fondazione

    LUGLIO1, Polaveno: 80° di Fondazione7, Lumezzane P. Finali torneo di calcio8, Adro: 95° di Fondazione15, Villaggio Sereno: 41° di Fondazione21, Irma Consiglio direttivo22, Irma: Gara di marcia di regolarità

    in montagna29, Brione: 40° di Fondazione

    MAGGIO11-13, Trento: ADUNATA NAZIONALE

    27, Milano: Assemblea dei DelegatiGIUGNO

    7-10, Bassano del Grappa: Alpiniadi estive

    Salò: nuovo PresidenteSergio Poinelli è il nuovo Presidentedella Sezione ANA Salò-Montesuello:eletto dall’ultima assemblea dei De-legati succede a Romano Micoli, chelascia la carica dopo nove anni. A luii migliori auguri di buon lavoro dallanostra Sezione

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    LA PAROLA AL PRESIDENTE

    Avanti tutti insieme

    Il Presidente Turrini con l’Alpino Alessandro Pezzotti, suo ex collega di lavoro e

    storico segretario del gruppo di Torbiato, colpito dalla SLA. Con loro anche il figlio

    Marco, attuale segretario. Alessandro, nonostante l’infermità, mantiene la carica di

    consigliere, coadiuvato dal figlio e dai suoi Alpini. E’ sempre informato su tutto

    quanto succede e anche se non può parlare nè uscire di casa ha ancora voce in

    capitolo sull'andamento della vita di Gruppo.

    Archiviata, non senza ramma-rico per come si sono svolti i fatti, labocciatura delle Sezioni Bresciane afavore di Rimini quale candidata del2° raggruppamento per l’AdunataNazionale del 2020, apprestiamoci ariprendere il cammino con la stessadeterminazione che ha caratterizzatoil nostro “modus operandi” di questiultimi anni.

    Ringraziando per la quasi una-nime fiducia che il CDS mi ha volutorinnovare, non posso fare a meno disottolineare il clima distensivo respi-rato durante la recente Assemblea deiDelegati che ha riconfermato 8 Con-siglieri uscenti e ratificato un rientro,a copertura del posto lasciato vacan-te (per scelta personale) da BattistaRavelli. Permettetemi di esprimere al-l’ex Vicario il mio più vivo apprezza-mento e la gratitudine di tutti noi per ilsuo impegno in tanti anni di servizioche, sono certo, continuerà anche sen-za la carica. Un esempio che, mi au-guro, possa essere imitato per favori-re il ricambio, quando si presenteràl’opportunità. Naturalmente, per rin-novare servono candidati che, in que-sta tornata, non ci sono stati. E’ tem-po di pensare ad un impegno più con-

    sapevole e responsabile soprattutto daparte di alcuni giovani, già inseriti nel-l’ambiente alpino, che hanno raggiun-to abbondantemente la maturità. Nonmi riferisco solo ai vertici sezionali, maanche e soprattutto ai Gruppi.

    Partecipando all’assemblea diuna nostra consorella, ho appreso che,nel 2017, si è verificato un cambio alvertice per un terzo dei gruppi, piùdella metà dei quali ha elettoCapogruppo alpini di età compresa trai 35 e i 50 anni. Una bella scossa rivi-talizzante! E’ evidente che i cambi de-vono essere programmati, preparatie assistiti. Non si possono mandareallo sbaraglio giovani digiuni di vita as-sociativa e ignari di storia e tradizionialpine. Il Capogruppo uscente deveessere l’angelo custode (invisibile) delsubentrante, a disposizione senza in-terferire direttamente, o contrastarlo,nel suo lavoro che potrebbe seguireuna metodologia diversa dal suo pre-decessore, purchè condivisa esupportata dal Consiglio e in linea conle direttive sezionali e associative.Regole che vanno lette, imparate eapplicate. Solo così la nostra ammira-ta e, a volte, invidiata Associazioned’Arma potrà continuare ad avere un

    futuro. Come ho espresso nella rela-zione morale, possiamo anche averedivergenze di opinione e possiamo di-scutere sulle modalità di gestire la vitaassociativa, ma è necessario metterein secondo piano le situazioni che cidividono e valorizzare di più il lavoroche ci unisce. Con questo spirito, ri-prendiamo il cammino gratificati dal-l’esaltante successo del 75° anniver-sario della battaglia di Nikolajewka(che vivrà una importante appendicea settembre in Russia con l’inaugura-zione del “Ponte dell’Amicizia” e lafirma del Patto di Fratellanza) e con ilrammarico di aver perso l’opportuni-tà di celebrare il nostro centenario conl’Adunata Nazionale.

    Trasformiamo questa delusio-ne in opportunità: far slittare di unanno questo grande impegno, ci con-sentirà di dedicarci di più e meglio ainostri progetti già in programma: Scuo-la Nikolajewka, Cantiere Maniva, 80°della Casa di Irma, 40° del BivaccoBaroni, Ponte dell’Amicizia. Per unpaio d’anni basta e avanza. Tra qual-che giorno inizieranno le manifesta-zioni per celebrare gli anniversari deinostri Gruppi: un’opportunità di incon-trarci, spesso e volentieri, in prepara-zione degli eventi più attesi comel’adunata di Trento, la sezionale diCalcinato e il raduno di raggruppa-mento a Mariano Comense.

    Ci divide da tutto ciò una im-portante pausa spirituale da trascor-rere in famiglia e nelle nostre comu-nità religiose, motivo di ulteriore rifles-sione sul nostro modo di essere Alpini

    BUONA PASQUA a tutti !!!Gian Battista Turrini

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    75° DI NIKOLAJEWKA

    Non potevamo chiedere di piùper il 75° anniversario della Battagliadi Nikolajewka. Una stupenda gior-nata di sole ed una partecipazioneimponente. I numeri sono eloquenti:41 i Vessilli sezionali dietro il Labaronazionale, seguiti dai gagliardetti di ol-tre 320 Gruppi e da quasi diecimilaPenne Nere.

    Brescia ha assolto ancorasplendidamente all’onere-onore di or-ganizzare la manifestazione naziona-le che ogni anno (ogni 5 in forma so-lenne), ricorda l’epico tragico scontrodel 26 gennaio 1943 che permise agliAlpini di sfondare l’accerchiamentorusso e “tornare a baita”.

    La sfilata del 28 gennaio è sta-ta il coronamento di tante iniziativeche hanno interessato Brescia per duesettimane, attirando centinaia e centi-naia di visitatori. Una ricca mostra sto-rica, “Albania, Grecia e Russia: gliAlpini in guerra”, allestita nell’Ex Ca-

    vallerizza dalla Commissione cultura-le della Sezione di Brescia, Commis-sione che, con l’Associazione ArtistiBresciani, ha promosso un’altra mo-stra, “Il cerchio spezzato”, nella anti-ca pieve di Urago Mella. Un centina-io di quadri e sculture ispiratidall’epopea alpina in Russia.

    E proprio in quell’ambito è sta-to presentato il volume «Fausto Gam-ba, la breve vita di un eroe», curatoda Sergio Boem e Davide Forlani:Gamba, sottotenente alpino caduto sulDon, fu decorato di Medaglia d’Oroal Valor Militare, ma di lui si era quasipersa memoria; grazie alle lettere cu-stodite da un nipote si è potuto rico-struirne la splendida vicenda.

    Anche lo spettacolo ha avutola sua parte: giovedì 25, infatti, in unesaurito Teatro Grande, si è esibita la“Compagnia di Stato di danza deicosacchi di Russia”, invitati dalla Se-zione di Brescia: due ore e mezzo di

    danze e canzoni scatenate, con splen-didi costumi e sfoggio di doti acroba-tiche del corpo di ballo.

    Per il 75º di Nikolajewka ab-biamo anche ospitato Associazioni dirievocazione storica, che hanno rico-struito un campo italiano in Russia nel1942: oltre cento i figuranti, con divi-se ed armi (inerti) dell’epoca, sia ita-liane sia russe. Alcuni rievocatori han-no anche dormito nell’accampamen-to, sul terreno di Campo Marte, ex sta-dio militare, ora del Comune e, nel-l’occasione, intitolato a Fausto “Sam”Quilleri, politico bresciano, ufficialealpino a Nikolajewka prima e parti-giano poi.

    La “parte alpina” ha avuto unruolo rilevante: a cominciare sabato27 dalla deposizione di corone di fioria tutti i monumenti ai Caduti brescianidi ogni tempo; quindi la tradizionalecerimonia alla Scuola Nikolajewka,“monumento vivente” costruito dagli

    Una splendida giornata alpina v

    Onori al Labaro Nazionale in Piazza Arnaldo: a scortarlo c’erano il Gen. Federico Bonato e il Presidente SebastianoFavero

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    alpini nel 40º della battaglia, che oggiassiste 120 disabili e, come sappiamo,ha da poco iniziato i lavori per rad-doppiare la struttura. Poi l’onore ai Ca-duti al Sacrario nel cimitero cittadino.Il pomeriggio, una prima sfilata, colLabaro, ha portato gli Alpini in Piazzadella Loggia per ascoltare il sindaco,dott. Emilio Del Bono, che ha ringra-ziato le Penne Nere definite“costruttrici di pace e testimoni di so-lidarietà”.

    Poi, dopo la Messa in Cattedra-le, celebrata dal Vescovo emerito,Monsignor Luciano Monari, il momen-to più significativo: la presentazionein Municipio del Patto di fratellanzatra le genti bresciane e quelle russe diLivenka (Nikolajewka), che a settem-bre sarà firmato là, in occasione del-l’inaugurazione del Ponte dell’Amici-zia.

    Le firme preliminari in calce alla“promessa di Patto” sono state quelledel Presidente nazionale, SebastianoFavero e del Presidente della nostraSezione, Gian Battista Turrini; per lacittà ha firmato il sindaco Del Bono,mentre la delegazione russa era com-posta da Vladimir Prikhotko, vice go-vernatore di Birjuc, capoluogo delKrasnogovardejskij, a cui fa riferimen-to Livenka, accompagnato dal col.Sergej Chukhrov, addetto militare del-l’Ambasciata russa a Roma e dal col.Dmitri Stoliarov, suo collaboratore, daanni amico degli Alpini bresciani.

    Infine, domenica 28, la grandesfilata, in una splendida giornata di sole,dei cui numeri abbiamo detto: unagrande prova di “alpinità” che ha col-pito persino il generale FedericoBonato, alla sua ultima uscita in vestedi comandante delle Truppe Alpine,perché destinato ad un altro incarico.A lui sono andati il riconoscente gra-zie del nostro Presidente nazionale edil lungo applauso degli Alpini e dellafolla che gremiva Piazza Vittoria.

    Massimo CortesiIl Presidente Turrini saluta al termine della sfilata il Gen. Federico Bonato

    Reduci in Piazza Vittoria: da sin. Bettinsoli, Dal Dosso, Viviani, Mora e Seminario

    Erano oltre 320 i gagliardetti dei Gruppi che hanno sfilato nelle vie di Brescia

    na vissuta tra orgoglio e ricordo

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    75° DI NIKOLAJEWKA

    Gli artisti rendono omaggio alla eGrazie alla collaborazione tra gli

    amici della Pieve di Urago Mella e laSezione ANA di Brescia, sabato 20gennaio alle ore 17,30 si è potuta inau-gurare una mostra di artisti brescianie presentare un libro nel ricordo diquanti nell’adempimento del propriodovere non tornarono dalla terra diRussia. Il taglio del nastro, da partedel Vicepresidente vicario Ravelli conil consigliere regionale Sala e RobertoPaderno presidente dell’associazio-ne Amici della Pieve, è avvenuto allapresenza di numerose autorità egagliardetti alpini. Dopo l’introduzio-ne da parte di Paderno, in una salagremita di gente, la professoressaMarta Mai ha presentato la mostra daltitolo “Nikolajewka, il cerchio spezza-to” trovando, grazie alla sua compe-tenza, un filo conduttore per la letturadelle opere eseguite da pittori e scul-tori bresciani. Hanno esposto le loroopere 33 pittori e 10 scultori includen-do nomi di rilievo del panorama arti-stico bresciano. Durante la pausa trai due eventi, il pubblico ha avuto mododi visionare le numerose opere espo-ste esternando commenti di ammira-

    zione per la qualità delle stesse. Daevidenziare la donazione da parte diPierluigi Concheri e Katia Sellini diuna loro opera che troverà la sua na-turale collocazione in quel monumen-to vivente che è la ScuolaNikolajewka.

    In seguito a circostanze fortui-te che il destino qualche volta ci ri-serva, si è venuti a conoscenza del-l’esistenza di un nipote della MOVM

    Fausto Gamba avendo così la possi-bilità di contattarlo. Francesco Gam-ba, questo è il nome dell’unico nipoteancora esistente, dopo un primoscambio di idee con Davide Forlanied un incontro con la presidenza e icomponenti della commissione cultu-ra della Sezione ANA Brescia, hamesso a disposizione la corrisponden-za di Fausto custodita amorevolmen-te per tanti anni. L’idea era di riuscire

    A sinistra, una delle opere esposte alla Pieve di Urago Mella, e, a destra, Sergio Boem e Davide Forlani col libro su Gamba

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    a scrivere un libro su questa Meda-glia d’Oro bresciana, della quale pocoo nulla si sa, da presentare nella ri-correnza del 75° della battaglia diNikolajewka. In primis DavideForlani, Sergio Boem e la commis-sione tutta si sono impegnati a stu-diare, confrontare e cercare fotogra-fie per potere scrivere e illustrare que-sto libro. Dall’incrocio con altre te-stimonianze di chi fu al suo fianco in

    battaglia, si è potuto dar vita a un libroche riempie un vuoto nella nostra me-moria. Quasi al termine di tutto que-sto lavoro si è venuti a conoscenza del-l’esistenza di ancora una persona aFoggia che aveva conosciuto Fausto.Si tratta del colonnello degli Alpini inpensione Giovanni Corvino, amico ecollega di Fausto,che l’aveva vistopure ferito. Non potendolo averecome ospite, vista l’avanzata età, ci si

    è attivati riuscendo ad ottenere un’in-tervista proiettata poi durante la pre-sentazione del libro. Con l’introduzio-ne di Massimo Cortesi e un breve di-scorso del nipote Francesco Gambaè iniziata la presentazione del libro daparte degli autori Boem e Forlani, adun attento pubblico. Molte e belle emo-zioni quelle che si sono lette sul voltodei presenti in particolar modo quellodella nipote della MO Gnutti... impa-gabili....

    Un altro momento carico di si-gnificato e fortemente voluto si è avu-to durante la consegna di una copiadel libro da parte del Gamba ai figli. IlCoro Alpino Palazzolese sottolinea-va tutto questo con brani alpini.La manifestazione alla Pieve è termi-nata con Sergio e Davide impegnati ascrivere dediche sui numerosi libri ac-quistati dai presenti a dimostrazioneche questo lavoro è stato gradito. Laserata si è conclusa in una sala mes-sa a disposizione dall’oratorio dove ilGruppo Alpini di Fiumicello ha offertoun rinfresco.

    Roberto Rossi

    A sinistra, una delle sculture della rassegna e, a destra, un momento dell’introduzione della serata ad Urago Mella

    lla epopea del “Cerchio spezzato”

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    75° DI NIKOLAJEWKA

    Eravamo in cerca di unalocation che ci aiutasse a raggiungereil nostro obiettivo, cioè quello di pro-porre ai visitatori un percorso idealenel quale con illustrazioni, foto e re-perti si potesse riproporre il camminoche ha visto protagonisti tanti soldatidurante l’ultimo conflitto mondiale e atal proposito l’amministrazione Comu-nale di Brescia ci ha gentilmente mes-so a disposizione la Sala della Caval-lerizza di via Cairoli,9. L’edificio (exChiesa di Sant’Antonio Abate) dal-l’aprile del ‘46 ha ospitato la sede del-la Società Sportiva Equestre presie-duta dal Conte Alessandro Bettoni; piùtardi e fino al ‘67 è stata Scuola Co-munale di Equitazione, quindi sededove si tenevano convegni e mostreper poi essere utilizzata fino a pocotempo fa come sala di lettura comu-nale.

    Le sue notevoli dimensioni cihanno permesso di creare questo per-corso ideale che dalle vicende delfronte Greco Albanese ci ha condottoverso la drammatica ritirata di Rus-sia.

    Un cammino che per i prota-gonisti sappiamo è stato lungo e fati-coso, pieno di insidie, sofferenze, de-lusioni e che purtroppo per tanti di loronon ha portato al raggiungimento del-la meta finale, cioè il “ritorno a baita”.

    Nella Mostra. inaugurata nellamattinata di sabato 13 gennaio e chiu-sa al pubblico domenica 28, si sonopotute apprezzare immagini significa-tive nella loro cruda realtà, che,unitamente ai reperti esposti e ad unaefficace descrizione storica dei fatti,tramite i Roll – Up, hanno aiutato ivisitatori (oltre mille) a comprendereappieno la situazione drammatica incui si sono trovati coloro che hannovissuto quei tragici eventi.

    Buon successo anche per labancarella del libro che ci ha confer-mato quanto interesse susciti ancoraoggi la nostra storia; anche le proie-

    Gli Alpini in guerra, dalla Grecia al

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    **Mio padre era tra loro, é ritor-

    nato congelato, e di tutto ciò non

    raccontò nulla a noi, chiudeva gli

    occhi e in silenzio piangeva. G.L. B.

    **Il nonno dal ’15 al ’18

    sull’Adamello. Il papà in Albania,

    poi in Russia era nel 5° Reggimen-

    to Alpini dell’Edolo nella

    Tridentina, coinvolto nella batta-

    glia di Nikolajewka. Sempre gran-

    de emozione in queste ricorrenze.

    M. L. M.

    **Se tutto ciò avesse insegnatoqualche cosa!!! Gloria e Onore ai

    Caduti!. L.

    ** Una bella mostra che ricorda

    le gesta dei nostri Alpini attraver-

    so documentazione fotografica det-

    tagliata ed esauriente. Avanti così!

    V.P.

    **Decisamente una interessantissi-

    ma mostra che mi ha aiutato a co-

    noscere meglio la storia della riti-

    rata in Russia delle truppe italia-

    ne, e quella personale di mio pa-

    dre. Un sincero”grazie” alla Sezio-

    ne ANA di Brescia. Una lezione

    sempre attuale. N. A.

    **S. L. figlio del Reduce di Gre-

    cia, Albania e Russia S.G. classe

    1917 Battaglione Vestone condu-

    cente della mula Berca reduce

    della Battaglia di Nikolajewka.

    S. L. L.

    **Bellissima mostra con foto che

    non avevo mai visto e uniformi che

    pensavo di non vedere mai da vi-

    cino. Argomento che mi è sempre

    interessato approfondire in quan-

    to mio nonno, seppur non Alpino,

    partecipò alla Campagna di Rus-

    sia. Mostra che spero possa esse-

    re visitata dalle “nuove genera-

    zioni”, per non dimenticare il sa-

    crificio degli Alpini. M. N.

    **A G.S. Reduce del Don. A te, chegrazie alla tua “pellaccia dura”

    sei tornato vivo. Alla tua scorza

    devo il mio essere qui oggi. Gra-

    zie per avermi insegnato a non

    mollare, a sperare, a guardare in

    alto e avanti, sempre, nonostante

    tutto. Grazie nonno. A. S.

    ** Mostra bella, interessante e

    toccante, Onore agli Alpini, orgo-

    glioso di voi.

    Fare memoria!!! Pace. T. B.

    zioni sul tema, proposte nello spaziodell’abside, sono state molto apprez-zate.

    Molto significativi inoltre i varicommenti che moltissimi visitatorihanno voluto scrivere sull’apposito li-bro. Ne riportiamo alcuni nel riqua-dro colorato.

    Ferruccio Casali

    ia alla Russia

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    75° DI NIKOLAJEWKA

    Da alcuni anni la nostra Sezio-ne ha deciso di arricchire le comme-morazioni della battaglia diNikolajewka pubblicando dei libri chetramandino il ricordo di Alpini brescianicombattenti in terra di Russia.

    Nel 2017 è stata narrata la vi-cenda di un reduce, Rino Dal Dosso,tornato a baita, nel libro “Una StoriaAlpina”, mentre quest’anno si è volu-ta celebrare la figura della Medagliad’Oro al Valor Militare alla memoriaFausto Gamba con il volume “La bre-ve vita di un eroe”.

    Fausto Gamba è sempre rima-sto un eroe poco conosciuto dal gran-de pubblico e tale sarebbe rimasto seDavide Forlani non avesse, con ca-parbietà, scoperto durante le sue ri-cerche che a Brescia dimoravanoancora numerosi suoi parenti che han-no conservato con orgoglio e devo-zione lettere, fotografie ed il diario delloro congiunto.

    La Commissione Cultura hacosì deciso di ricordarlo con la stesu-ra di un libro, affidato all’opera sapien-te di Sergio Boem e Davide Forlani,strutturato in due parti che si interse-cano abilmente. Sergio Boem ha sa-puto narrare la vita del giovane Fau-sto seguendone, attraverso la propo-sizione di alcune lettere, la vita giova-nile, la maturazione, i desideri, gli amorie la volontà di essere utile a quel gran-de ideale che è la Patria, volendolaservire nel miglior corpo militare, gliAlpini.

    Da questi stralci traspare l’or-goglio di indossare il cappello con lapenna e l’onore di vedersi aggregato,lui ed il “Val Cismon”, dal 7° Reggi-mento della “Pusteria” al 9° Reggi-mento della “Julia”. Confessa anchel’imbarazzo di ricevere, lui che non c’èstato, l’affetto dell’intera comunità diUdine alla loro “Julia” ed ai reducidella Grecia.

    Commoventi sono poi gli scrittiai genitori in cui, già in Russia conscio

    Un bel libro per Fausto Gambadell’inutilità di quella guerra,minimizzerà i pericoli.

    Sarà invece meno diplomaticocon Tide (al secolo Aristide Fortina diRezzato), il giovane cugino del cuore,a cui rivelerà anche la delusione perla caduta degli ideali nati e coltivatidal fascismo.

    Struggente la lettera con cui ri-vela al papà la natura della ferita, mi-tigandola con la bugia di una probabi-le futura guarigione e ripristino dellefunzioni ora paralizzate.

    Davide Forlani, nell’ideale se-

    conda parte, ha saputo inquadrare labreve vita militare di Fausto Gambanella grande tragedia della Campagnadi Russia, ben sviluppando la parteci-pazione italiana. La sua ricerca hasaputo spezzettare la tragedia dellosfondamento del fronte italiano, pro-vocato con l’operazione “PiccoloSaturno” dall’Armata Rossa, con imovimenti delle singole compagniealpine portate a costruire un “muro diprotezione” contro il dilagare dei re-parti sovietici.

    Grazie a testimonianze diretteè stato in grado di ricostruire l’operadi comando di Fausto Gamba e gli at-timi dei suoi ferimenti, il doloroso tra-

    sporto all’ospedale da campo ed i suc-cessivi calvari.

    Il libro è poi completato dal pa-rere del dottor Carlo Arrigo, profes-sionista della medicina d’urgenza, nel-l’interpretazione delle ferite di FaustoGamba e della probabile evoluzione delquadro clinico.

    L’eclettico DomenicoCastelnovo ha scovato quello che for-se è l’ultimo testimone oculare deicombattimenti di cui fu protagonistaFausto Gamba, l’allora sottotenenteGiovanni Corvino, che ha rilasciatouna preziosa testimonianza.

    Fausto Gamba è morto il 28gennaio 1943 all’ospedale militare diDnjepropetrowsk dove è rimasto se-polto per 55 anni fino alla traslazionenel tempio di Cargnacco, a fianco dialtri Caduti della “Julia” in terra diRussia.

    Fausto Gamba, una delle 7Medaglie d’Oro che fregiano il ves-sillo della Sezione A.N.A. di Brescia,non ha partecipato alla tragica epopeadella ritirata sfociata nello sfondamen-to finale a Nikolajewka, le ferite glielohanno impedito, ma non di meno il suosacrificio e la sua figura ben si affian-cano idealmente alla dolorosa provache hanno vissuto migliaia di Alpini.

    Un’ultima annotazione: allapresentazione del libro, tenutasi il 20gennaio nella Pieve di Urago Mella,si è svolto un ideale passaggio di con-segne tra il nipote di Fausto, France-sco Gamba, ed i tre giovani nipoti del-la nobile schiatta Gamba-Gnutti, chehanno ricevuto a mo’ di lascito il librocon le gesta del loro eroico avo.

    Il libro, prezioso contributo alricordo di Fausto Gamba, si può tro-vare in vendita alla bancarella del li-bro nella sede della Sezione a Bre-scia.

    Giuseppe Vezzoli

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    75° DI NIKOLAJEWKA

    Da “Va l’alpin” a “Ta-pum”, da“Al comando dei nostri ufficiali” a“Joska la rossa”: le più famose cantelegate alla storia ed alle tradizioni de-gli Alpini sono risuonate sotto le voltedella Basilica dei Santi Faustino eGiovita nel ricordo dei Caduti e deiDispersi sul fronte russo 75 anni fa.

    La serata di sabato 13 genna-io, infatti, ha visto riuniti i cori BrigataTridentina in congedo,“Vallecamonica” ed “Alte Cime” perdare vita ad un concerto interamentededicato ai canti alpini e della monta-gna, melodie che se da una parte han-no accompagnato il passo dei nostriveci sui ghiacciai dell’Adamello, suisentieri fangosi della Grecia e sullepiste della steppa innevata, dall’altrahanno contribuito a perpetuarne lamemoria tra le nuove generazioni diAlpini.

    Ad aprire lo spettacolo, in unaBasilica gremita fino all’inverosimileed alla presenza dei rappresentanti ditutte e tre le Sezioni bresciane, sonostati i componenti del Coro della Bri-gata Tridentina in congedo che, direttidal maestro Roberto Micheletti, han-no eseguito brani cari a tutte le PenneNere come “Era una notte che piove-va”, “L’ultima notte degli alpini” e lacommovente “Io resto qui”. Al termi-ne della loro esibizione i coristi hannovoluto, poi, rendere omaggio al redu-ce Rino Dal Dosso, presente alla se-rata in prima fila.

    Subito dopo è toccato al Coro“Vallecamonica”, guidato dal maestroFrancesco Ghezza, far ritornare conla memoria gli spettatori ai tempi tra-gici della guerra con cante quali “Tiricordi la sera dei baci”, “Monte Ca-nino” e “Da Udin siam partiti”.

    Il testimone dell’ultima frazio-ne di questa impegnativa staffettacanora è quindi passato al Coro “AlteCime” della nostra Sezione che, sottola direzione del maestro GianmarioGerardi, ha proposto alcune delle me-lodie più conosciute degli Alpini, da

    “La mia bela la mi aspeta” a “IlGolico”.

    Questa splendida serata dedi-cata al canto alpino ed al ricordo, dopola scambio di doni tra i rappresentantidei tre cori, si è quindi conclusa contutti i coristi riuniti insieme ad intona-

    re prima la toccante “Voci diNikolajewka”, esecuzione diretta daGhezza, poi la melanconica “Beniacalastoria” con la direzione di Gerardied infine la struggente “Signore delleCime” con la guida di Micheletti.

    Giuseppe Lamberti

    Dall’alto: il Coro della Brigata Tridentina in congedo; il Coro ANA di Valle

    Camonica ed, infine, il Coro ANA della Sezione di Brescia “Alte Cime”

    Voci di tre cori in S. Faustino

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    75° DI NIKOLAJEWKA

    Molte le emozioni suscitate dalpassaggio dei rievocatori storici chesono giunti a Brescia per le celebra-zioni solenni del 75° di Nikolajewka.Sorpresa, curiosità, ammirazione so-prattutto per chi assisteva alla sfilataal di là dalle transenne ma anche percoloro che portano la penna sul cap-pello e forse diverse tra loro, solo perl’intensità. Quelle pesanti divise infatti,erano quelle dei padri e portate conorgoglio da molti Alpini dei vari gruppistorici, hanno fatto correre il pensierodi tutti a dei tempi apparentementeantichi, in cui i nostri ragazzi partironoper i fronti della guerra europea.

    Da Trieste come da Cuneo eda molti altre città, per l’occasionesolenne, sono accorsi a Brescia unnumero considerevole di appassionaticon le loro divise, spesso originali, do-tate di zaini e borracce, lunghi sci e

    gloriosi moschetti 1891, accuratamentecustoditi per le grandi occasioni. Labandiera di un gruppo piemontese conlo scudo sabaudo, domenica 28 gen-naio, anticipava la marcia di Fanti eAlpini, rappresentanti dei molti repar-ti dai nomi gloriosi e delle specialitàche con quelle armi e dotazioni furo-no testimoni del sacrificio di tanti.

    Inutile dire che la loro marciaha suscitato l’ammirazione e lo stu-pore di molti in città, grandi e piccini,grazie anche ad una impeccabile re-gia, che ha visto sfilare con onore nellestrade del centro, gli Alpini come lecrocerossine del Regio Esercito, unammirato reparto di rievocatori con ledivise dell’Armata Rossa, come glisciatori del “Cervino”. Una lunga co-lonna a cui faceva eco il passo pe-sante scandito dagli scarponi chiodatie preceduta ai lati dai Carabinieri Re-

    ali in tenuta da campagna, propriocome era un tempo.

    Possiamo ben dire che insiemea loro ha sfilato, in quei momenti, lastoria eroica ma anche sofferta diquesto nostro Paese.

    Non sono certo frequenti in Ita-lia, le manifestazioni in cui si possonoammirare oltre 70 rievocatori che in-dossano le divise italiane della Secon-da Guerra Mondiale ed era anche benrappresentato quel giorno l’impegnodegli Alpini della terra bresciana, conil plotone di “Avanti Brixia” che a lun-go si era prodigato nei giorni prece-denti, per l’organizzazione dell’even-to.

    Quella sfilata dei rievocatoristorici a Brescia insomma è una “pri-ma” degna della celebrazione solen-ne di quest’anno e che ha ben mo-strato oltretutto, l’organizzazione del-

    Un angolo dell’accampamento allestito dai rievocatori storici sul terreno dell’ex stadio militare intitolato a Sam Quilleri

    Grazie ai rievocatori tornano a vi

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    la Sezione Ana di Brescia, che, graziealla collaborazione della Commissio-ne cultura e alla Presidenza, ha bengestito l’accoglienza e dato ospitalitàa quei gruppi nelle due giornate bre-sciane. Meritevole di nota, anche lafattiva collaborazione della Pc provin-ciale che ha allestito unatensostruttura, gestendo in modo mi-rabile gli ospiti, nonchè la gradita di-sponibilità della Polgai di Brescia, cheha messo a disposizione i suoi localiper l’alloggio di tutti. Non è mancatoanche l’impegno dell’Amministrazio-ne comunale, che ha concesso l’uti-lizzo dell’antico Campo Marte, oggiSam Quilleri, per dare sede e inizio alraduno delle divise storiche.

    Diverse tende, allestimenti emezzi miltari dell’epoca infatti, eranoqui radunati per la gioia del pubblico,tutti messi a disposizione da diversiappassionati collezionisti e associazionistoriche della provincia, tra i tanti“Cenni storici” e il referente di “AvantiBrixia” Mirko Marini . Un campo che,nelle due giornate delle celebrazioni,ha visto uno afflusso continuo di visi-tatori e curiosi tra cui, non attesi, dueReduci alpini; passo stentato ma men-te salda, si aggiravano tra le tende, itavoli-mensa e ai camion, che benavevano visto in azione 75 anni orsono.Molte le loro emozioni suscitate daisidecar come dai telefoni da campo,dalle dotazioni che loro stessi aveva-no utilizzato su quel fronte lontano, di-versi i racconti sofferti evocati dalledomande dei curiosi. Poi, il plotone deirievocatori russi che stava svolgendol’addestramento formale sulla pista, havoluto sfilare davanti a quei due glo-riosi Reduci alpini del fronte russo1943. Quelle figure così anziane ecariche di ricordi, si sono irrigidite nelsaluto ricevendo l’omaggio di quel re-parto e il presentat’arm a loro dedi-cato ha scatenato in tutti i fortunatipresenti una tempesta di emozioni dif-ficili da descrivere ma di una intensità

    senza pari. I nostri gloriosi veci in se-guito hanno chiesto se potevano ve-dere da vicino, toccare, valutare, queimateriali che indossavano i loro obbli-gati nemici. Momenti e scambi di opi-nioni, ricordi e memorie, sensazioni edemozioni che in un attimo solo hannoripagato gli organizzatori presenti del-le lunghe fatiche delle settimane pre-cedenti.

    I commenti successivi deirievocatori rientrati alle loro sedi sonostati lusinghieri e grati ai bresciani per

    l’accoglienza della città e alla Sezio-ne, per la sua ammirata organizzazio-ne, una bandiera tenuta alta in primis,da Fausto Cazzanelli della Commis-sione cultura, che ha assoltominuziosamente il compito difficile edingrato, della pianificazione e ospitali-tà alberghiera dei tanti partecipanti eper il quale tutti noi rievocatori, senti-tamente lo ringraziamo.

    Daniele Barbieri

    Sopra, alcune armi originali (inertizzate) e, sotto, i “Russi” che sfilano in centro

    a vivere le immagini della storia

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    Nel fitto programma delle ma-nifestazioni del 75° anniversario dellabattaglia di Nikolajewka, quest’annocommemorato in forma solenne, nonpotevano non trovare spazio gli incon-tri degli Alpini della nostra Sezione congli alunni degli istituti scolastici citta-dini “Giovanni Pascoli”, “DivisioneTridentina” e Liceo Classico “CesareArici”, mantenendo così una consue-tudine ormai consolidata.

    Il 20 gennaio, grazie all’impe-gno degli Alpini del Gruppo Volta Bre-sciana, abbiamo incontrato gli alunnidel corso C della scuola secondaria“Pascoli”.

    Si è parlato della costituzionedel Corpo degli Alpini, del loro impie-go nei teatri di guerra, soprattutto nel-le Campagne di Grecia-Albania e diRussia e dei gesti di riappacificazionecon i cittadini dov’era posto il Coman-do del Corpo d’Armata Alpino.

    Era presente il reduce Rino DalDosso, del Btg.Verona, che ha rispo-sto in modo compiuto alle molte do-mande che gli sono state rivolte.

    Conclusa la parte storica inaula, l’incontro è poi proseguito al mo-numento delle “Penne Mozze”, eret-to nel 1973 dagli Alpini del Gruppo Vol-ta Bresciana e posto nel giardino del-la scuola: alzabandiera, deposizione diun serto di fiori, brevi discorsi dellaVicedirigente prof.ssa Maddalena Pa-squali Coluzzi e del Vicepresidente vi-cario Battista Ravelli, rivolti soprattuttoagli alunni. Presenti numerosigagliardetti, cittadini e Alpini.

    Medesimo programma allascuola media “Divisione Tridentina”,il 23 gennaio,presenti il Presidente del-la Sezione Gian Battista Turrini,ilvicepresidente Claudio Turati, tre clas-si di terza media: alzabandiera, depo-sizione di un serto di fiori al monumen-to dedicato alla “Divisione Tridentina”,discorso di benvenuto dellaVicedirigente prof.ssa De Ninis e in-contro con il Reduce Rino Dal Dos-

    A scuola con gli Alpini

    so. Due giorni dopo, al teatro Grande,gli alunni della scuola avrebbero ese-guito, all’inizio dello spettacolo “ICosacchi di Russia”, la canzone “L’ul-tima notte” e, con il coro cosacco, “Va

    l’alpin”. Il 26 gennaio, anniversariodella battaglia di Nikolajewka,ci sia-mo recati all’Istituto “Cesare Arici”

    in un momento dell “Ariciana”, seriearticolata di approfondimenti e dibat-titi organizzati dai docenti e dagli stu-denti, per trattare il tema: “La ritiratadi Russia: quadro storico e testimo-nianze”.

    Del nostro intervento dà noti-zia nella pagina successiva lo studen-te Riccardo Pozzi del Liceo “CesareArici”.

    Filippo Martinazzi

    Marcello Gallo

    75° DI NIKOLAJEWKA

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    Il 26 gennaio all’Istituto Cesa-re Arici di Brescia si è svolta una as-semblea degli studenti per la comme-morazione della battaglia diNikolajewka. Sono intervenuti gli Al-pini Marcello Gallo, Filippo Martinazzi,Gian Enrico Manzoni e l’ex alunno del-l’Istituto e Reduce Angelo Viviani(nella foto), che ha arricchito la con-ferenza con la sua testimonianza.

    Dopo l’introduzione del prof.Manzoni, Marcello Gallo si è occupa-to della ricostruzione storica della pri-ma parte della Seconda guerra mon-diale, focalizzando l’attenzione suimesi immediatamente precedenti l’av-vio dell’operazione Barbarossa in Rus-sia. Sono quindi state analizzate le cau-se della decisione di avviare una cam-pagna militare che solo in seguito sidimostrò fallimentare. Il relatore ha il-lustrato il numero delle forze messein campo dall’Italia soffermandosi suibattaglioni alpini dell’Armir sul Don.

    E’ stato descritto anche l’equi-paggiamento del soldato italiano e, conl’aiuto del racconto del ReduceViviani, sono state sottolineate le spro-porzioni di vestiario e armamento tragli italiani e i tedeschi. I primi poteva-no contare su scarponi leggeri, di qua-lità scadente e non adatti al clima rus-so. Inoltre le giacche, come ha ricor-dato il Reduce ariciano con un sorrisoabbozzato, erano prodotte con il tes-suto autarchico, che, appena bagna-to, iniziava a sfaldarsi. I soldati delTerzo Reich invece erano dotati delmigliore equipaggiamento possibile,addirittura superiore a quello russo. Itedeschi avevano anche una capacitàdi fuoco ben superiore a quella italia-na. Dopo questa introduzione storica,Filippo Martinazzi ha descritto il lun-go ed estenuante ritorno in patria deiresti della Divisione Tridentina, che du-rante la ritirata riuscì a sfondare il 26gennaio del ’43 la linee difensiva rus-sa a Nikolajewka e ad aprire la stra-da verso casa. Gli alpini, ultimi a rice-

    vere l’ordine di ritirata dal Don, ini-ziarono il ripiegamento potendo con-tare solo sui viveri che riuscirono aportare con sé e pochissime munizio-ni. La fila di Alpini si estendeva perdecine di chilometri nella steppainnevata e solo pochi, ancora in forzee armati, conducevano la schiera reg-gendo agli attacchi nemici. Quelli chesi lasciavano cadere, sfiniti, nella neve,non erano più in grado di rialzarsi, cosìmoltissimi morirono assiderati dalmomento che non erano ovviamentepresenti mezzi di soccorso.

    L’operazione russa PiccoloSaturno prevedeva l’accerchiamentodella Divisione alpina. Ciò costringe-va i nostri battaglioni a combattere peraprirsi un varco verso il piccolo pae-se di Nikolajewka.

    A questo punto il racconto del-la cruenta battaglia è stata lasciataalla lettura, affidata agli studenti AnnaMontini e Riccardo Pozzi, di un pas-so tratto da “Centomila gavette dighiaccio” di Giulio Bedeschi. Poi èstato mostrato il bilancio della sangui-nosa battaglia che costò più di tremi-la vite in un solo giorno, tra cui anchequella del generale Giulio Martinat,sacrificatosi durante la carica per su-

    perare il blocco nemico. Sono seguiteanche altre letture tratte da due capi-saldi della letteratura alpina come “Ilsergente nella neve” di Mario RigoniStern e “Ritorno” di Nelson Cenci, ri-spettivamente consegnati alle vocidegli studenti Giaele Ronchi, AntonioFranchi, Aurora Zambelli e AgneseTomaselli. I testi sono stati commen-tati da tutti gli alpini presenti, che han-no anche risposto a domande del pub-blico.

    Da ultimo, l’antico aricianoAngelo Viviani ha raccontato i mesidi guerra passati in Russia, ricordan-do anche quando, prima della guerra,si trovava sul lago di Garda, ignaro delfatto che solo due anni dopo sarebbestato chiamato alle armi.

    I ricordi si sono susseguiti, maquello su cui il Reduce si è soffermatomaggiormente è stato l’incontro inun’isba con una donna russa e i suoidue bambini piccoli. La donna, affe-zionatasi all’Alpino, gli regalò uncolbacco per ripararsi dal rigido inver-no russo che poteva raggiungere an-che i 40° sotto zero. Questo copricapoaddirittura gli salvò la vita, quando,ferito durante la ritirata, venne rico-nosciuto proprio grazie a tale indumen-to: fu aiutato e portato in salvo da unsuo amico. Il medesimo colbacco èstato indossato dal Reduce quasi cen-tenario per tutta la durata dell’incon-tro.

    L’assemblea si è conclusa conla proiezione di una serie di fotografieportate da Angelo Viviani, tra le qualialcune erano state scattate propriosotto i portici dell’Istituto Cesare Ariciquando lui frequentava le elementari.Spiccavano anche le immagini scat-tate durante la spedizione russa conalcuni suoi amici, tra i quali però sololui riuscì a salvarsi. Al termine di unlungo applauso della platea sono statescattate foto con tutti gli Alpini.

    Riccardo Pozzi

    Classe V

    Liceo classico Cesare Arici

    75° DI NIKOLAJEWKA

    Viviani affascina gli studenti

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    Ricorderò per tutta la vital’esperienza del gennaio 2018. E’ sta-to uno slancio inaspettato che a no-vembre mi ha spinto ad aderire a quel-la proposta ambiziosa, finita sotto imiei occhi, navigando nei meandri diinternet: ripercorrere a piedi l’itinera-rio della Divisione Alpina Tridentinagli stessi giorni di 75 anni prima. Ininverno, nella neve.

    Alla fine l’ho fatto senza pen-sarci. Nel 2013 ero stato già in queiluoghi con i miei genitori: un viaggiotoccante. Ma è stato un anno primache incominciai ad interessarmi a quel-la parte di storia mai raccontata: mibastò assistere nel mio paese alla con-segna di un piastrino militare reperitoin Russia al commosso figlio del di-sperso, che non aveva mai visto il pa-dre. Oggi so che quel disperso era unbersagliere della “Celere”, allora erasolo un soldato e i luoghi da cui pro-venivano i piastrini erano solo Russia.Oggi quei posti hanno un nome preci-so, si collocano in un contesto logico-storico che conosco.

    Ho voluto così anche io comin-

    Trecentomila passi nella steppa p

    ciare a cercare, sondare a fondo percapire, sapere anche quale fosse sta-ta la sorte di uno zio di mio padre,scomparso nel nulla nell’inverno del1943, che aveva lasciato come unicoricordo di sé solo un nome: Tarcisio;nome poi attribuito qualche anno dopoproprio a mio padre. Un destino tre-mendo quello di Tarcisio, come miglia-ia e migliaia di altri soldati. Si è apertocosì un mondo. Associazioni di fami-liari, letture, studi, pagine facebook, fo-tografie, fogli matricolari, siti internete banche dati di ricerca, mappe diospedali e cimiteri militari. Mi sono ri-cordato di essere un Alpino: horispolverato il mio cappello della Scuo-la Militare Alpina di Aosta e, dopoessermi iscritto al Gruppo di Calcinato,non me ne sono più separato.

    A dicembre, ho potuto per laprima volta incontrare a Milano i mieicompagni di viaggio: dieci, da tutto ilNord Italia, da Treviso a Torino, tracui anche il bresciano RobertoBettinsoli, del Gruppo di Marmentino,con cui instaurerò subito un rapportodi complicità.

    Partiti poi il 18 gennaio perMosca, siamo arrivati il 20 sul Don,da dove è iniziata la “nostra ritirata”con una prima tappa da Belogorye aPodgornoje, 30 km di marcia. Le tem-perature non sono più quelle del 1942-43. Oggi arrivano al massimo a meno22. La differenza a volte la fa il ven-to, che spazza e spezza, ma l’affiata-mento ed i moderni capi di abbiglia-mento sportivo, senza considerare iviveri, hanno alleviato le sofferenze.

    Secondo giorno: da Podgornojea Postojaly passando per Opyt. In queiluoghi mi sono tornate alla mente mol-te storie lette, mi ricordo del tenenteGiobatta Danda che tutta la notte del21 dovette stare a Opyt sdraiato nellaneve coi suoi Alpini, nel disperato ten-tativo di tenere calda una mitragliatri-ce, per coprire la ritirata del suoVestone e della Tridentina.

    Il giorno seguente partiamo allavolta di Novo Karcowka, altri 23 km.Il paesaggio ci ripaga delle ridotte co-modità cui siamo sottoposti. L’orizzon-te bianco sconfinato si confonde conil cielo monogrigio e spesso non se ne

    Alcuni dei protagonisti della marcia sulle tracce della Tridentina davanti alla meta: il sottopasso della ferrovia di Nikolajewka

    75° DI NIKOLAJEWKA

  • 17

    vede il distacco. Le balche in lonta-nanza non consentono di fornire det-tagli tali da stimarne la distanza: si hala sensazione di non avanzare mai. Laneve caduta abbondante nei due gior-ni precedenti ci impone di alternarci abattere il sentiero nei tratti “fuoripista”.Dieci minuti ciascuno, poi si passa incoda fino al proprio successivo turno,come quando i ciclisti in gruppo si al-ternano a tagliare il vento ai compa-gni.

    Pernottiamo una voltain un alberghetto, altre voltein stanze attigue a chiese,messe a disposizione da pretiortodossi. Si dorme nei nostrisacchi a pelo. Una notte al-loggiamo in una vera isba, diproprietà di una vedova suisessantacinque anni che sem-bra davvero uscita da un librodi Rigoni Stern. Accompagna-ta dal suo gatto nero, possia-mo solo cercare di comunica-re con lei a gesti mentre ci cu-cina una zuppa di rape rosse.Quella notte dormirò sdraiatosotto il tavolo della tappezza-ta cucina.

    Le tappe dei giorni se-guenti sono Scheljiakino eWarwarowka dove non man-chiamo di commemorare il sa-crificio del Morbegno. Il 25 ar-riviamo a Nikitovka, paese at-tiguo ad Arnautovo. Luoghisacri ai battaglioni Alpini e ai gruppi diartiglieria, lì vennero decimati. Comenon pensare al Gruppo Bergamo e agliAlpini del Tirano che tra il 25 e 26 gen-naio 1943 vennero martoriati in que-ste balche?

    Il 26 gennaio finalmente partia-mo da Nikitovka alla volta diNikolajewka, oggi Livenka. Solo 16km. Passiamo Arnautovo di buon pas-so e poi alcune balche, fino ad arriva-re finalmente all’agognata meta: ilsottopasso della ferrovia di

    Nikolajewka. Gli ultimi metri che ciseparano dal manufatto li percorria-mo correndo, nonostante la neve alta.Possiamo appendere i nostrigagliardetti al muro in mattoni del ter-rapieno che costituisce il traguardo fi-nale, il monumento ai nostri morti inRussia più importante e conosciuto.Non mancano le preghiere, le lacri-me. Ancora i muri del sottopasso sonoincrespati dai colpi che ricevettero

    nella strenua difesa del paese da par-te delle mitragliatrici dell’esercito rus-so. Si dice che l’uscita del tunnel ver-so l’abitato fosse intasata di soldatiitaliani caduti nel disperato tentativodi passare. Quanta sofferenza! Unabattaglia vinta dalla moltitudine disbandati sospinti dalla disperazione.Dopo quell’ostacolo ci furono ancoratormentate giornate di gelo e centi-naia di km di marcia, ma il nemiconon cercò più di accerchiare laTridentina, come aveva fatto sino al

    26 gennaio del 1943. Poveri giovani!Più di una volta mi ritrovo a pensareche, se non avessero avuto vent’anni,da quell’inferno di gelo e disperazionenon ne sarebbe uscito vivo uno.

    Per noi invece è il momento ditornare a casa…, veloci senza aspet-tare altro, raggiungiamo coi mezzi lastazione di Rossosch. Finalmente dor-miremo in un letto: quello caldo delvagone letto che ci riporta a Mosca

    ninnandoci di tanto in tanto. An-cora dobbiamo smaltire l’emo-zione che siamo già in Italia.

    In Italia, grazie alla ecodata da giornali e tv, ricevo mol-tissime chiamate e mail di pa-renti di soldati dispersi. Qualcu-no mi esprime la solidarietà peril viaggio, altri ancora mi chie-dono notizie dei loro cari. Pur-troppo non so darne, ma mi sen-to grato per l’attenzione che ri-cevo e per il fatto che quei ra-gazzi non sono stati dimenticati:di questo vorrei ringraziare tutti.Nulla mi impedirà di ricordareper sempre questi fratelli sfor-tunati, in nulla diversi da me, senon per anagrafe.

    Vorrei con tutto me stes-so che il loro sacrificio non fos-se vano. Non penso che l’uomosaprà vivere in pace fino a quan-do non riuscirà a mettere sem-pre sopra ogni cosa il rispetto perla dignità dell’essere umano,

    cancellando definitivamente ogni pre-giudizio, ogni barriera, ogni confine,ogni odio, ogni cieco orgoglio, la cuipermanenza non consentirà mail’estinzione dei conflitti fra i popoli.

    Fratelli miei sfortunati rimastinella gelida steppa dopo un martiriofatto di ghiaccio e stenti di ogni gene-re, giovani strappati alla vostra terra ealle vostre famiglie mai stanche di cre-dere nel vostro ritorno, io vi abbracciotutti!

    Christian Abate

    pa per raggiungere Nikolajewka

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    Ritornare nei luoghi della tragi-ca ritirata del gennaio 1943 per ricor-dare tutti i Caduti della campagna diRussia: in questo modo alcuni Alpinihanno deciso di commemorare l’an-niversario della battaglia diNikolajewka a 75 anni da quelle tra-giche giornate.

    Tra i componenti di questa“spedizione” lungo i sentieri innevatidel ricordo c’erano anche due PenneNere bresciane, Christian Abate delGruppo di Calcinato (che ha scrittol’articolo riportato alle due pagine pre-cedenti) e Roberto Bettinsoli diMarmentino, che ha voluto condivide-re questa indimenticabile e toccanteesperienza con tutti noi. Ecco la suatestimonianza:

    “Mi chiamo Roberto Bettinsolie faccio parte del Gruppo Alpini diMarmentino. Sono nipote di un redu-ce di Russia, Antonio Bettinsoli clas-se 1917, della 45ª batteria, andatoavanti nel 2000.

    Quest’anno, in occasione del75° anniversario della battaglia diNikolajewka, ho voluto ripercorrere apiedi, con altri dieci compagni, un trat-to di quella ritirata. Siamo partiti daRossosch e, dopo aver camminato pernove giorni e circa 180 chilometri,abbiamo raggiunto Nikolajewka.

    Calpestando quella neve, ascol-tando la voce del silenzio, facendoscorrere lo sguardo tra le balche finoall’orizzonte infinito, resistendo al fred-do ed al vento pungente, mi è sem-brato per un attimo di ricordare tuttiquei poveri ragazzi che hanno vissutole atrocità della guerra.

    Ringrazio i miei compagni diviaggio che hanno condiviso con mequeste forti emozioni e con i quali ènata un’amicizia rinsaldata dall’averfatto gruppo in ogni situazione. Un rin-graziamento particolare va all’organiz-zatore, Danilo Dolcini, che ha resopossibile quest’esperienza.”

    Sopra, gli Onori al cippo dell’ANA che ricorda i Caduti di Nikolajewka e, sotto,

    Roberto Bettinsoli in posa soddisfatto a fianco dello storico sottopasso

    75° DI NIKOLAJEWKA

    Da Marmentino al sottopasso

  • 19

    75° DI NIKOLAJEWKA

    I Cosacchi, che spettacoloMusica, balli, canti, acrobazie

    e splendidi costumi: sono stati gli in-gredienti di un evento indimenticabileche ha rinsaldato ancora di più i lega-mi tra la terra bresciana e quella rus-sa. Stiamo parlando dello spettacolomesso in scena dai Cosacchi dello“The State Dance Theatre” il 25 gen-naio a Brescia, in un Teatro Grandegremito in ogni ordine di posti.

    L’ensemble russo, in occasio-ne del 75° anniversario della batta-glia di Nikolajewka, ha infatti portatonella nostra città una vera e propriarappresentazione dell’anima e dellastoria russe, una rappresentazione cheha strappato agli spettatori ripetutiapplausi a scena aperta.

    Ad aprire questa splendida se-rata sono stati gli studenti della scuo-la media “Tridentina” eseguendomagistralmente la canzone “L’ultimanotte” e, insieme al coro cosacco, lacanta “Va l’alpin”. Subito dopo si èentrati nel vivo dello spettacolo conun vorticoso alternarsi di danze, cantie musiche che non hanno lasciato unattimo di respiro sia agli artisti che aglispettatori.

    Balli tipici della tradizionecosacca, che raccontano di un popo-lo duro, attaccato alla propria terra,alle proprie origini ed alle proprie tra-dizioni; costumi ricercati e fedelmen-te riprodotti, danze al suono di spadescintillanti, tristi e malinconiche rap-presentazioni di addii tra soldati e leloro morose. Poi l’immancabile rap-presentazione a sfondo militare contanto di bandiera rossa sulla quale fa-ceva capolino la falce e il martello, aricordare il recente passato della re-gione che oggi si chiama Kazakistan(da cui l’italiano “cosacco”).

    Anche nel canto le voci solisteed il gruppo canoro hanno saputo tra-smettere al pubblico vere emozioni,passando dai brani tradizionali risa-lenti anche alle guerre napoleonichea quelli popolari, dall’italianissima

    Funiculì-funicula alle struggenti melo-die russe. Un’annotazione a parte me-ritano i duetti con la balalaika,magistralmente eseguiti, che hannoproposto ad un ritmo vertiginoso cantidel tempo di guerra e famose compo-sizioni.

    Lo spettacolo, durato quasi treore, è stato intervallato da un breveintervento del Presidente Turrini cheha elogiato il lavoro del segretario Pie-ro Cravotti, che si è prodigato per riu-scire a portare a Brescia il corpo diballo russo. Dopo i saluti del direttore

    artistico del balletto che ha ringrazia-to gli Alpini bresciani, e a nome delCoro dell’Armata Russa ha ricambia-to il dono del Coro Alte Cime, il cuiPresidente Gianpietro Zilberti ha rin-graziato a sua volta. Alla fine dellaseconda parte, la serata è terminatacon il lunghissimo applauso tributatoagli eccezionali artisti del corpo di ballorusso.

    Giuseppe Lamberti

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    NUOVA SCUOLA NIKOLAJEWKA

    Il cantiere avanza rapidamente

    La posa della prima pietra il 26 novembre 2017, al centro i Presidenti Anelli e Cortesi, col Sindaco Emilio Del Bono

    Il Presidente Favero firma la pergamena che è stata inserita nella prima pietra

    I lavori procedono molto rapi-damente: i locali seminterrati e lasoletta del piano terra ai primi di feb-braio erano già stati edificati. Se nonci saranno imprevisti, la Nuova Scuo-la Nikolajewka dovrebbe essere pron-ta per la primavera del 2019.

    La posa della prima pietra, av-venuta il 26 novembre scorso, è statal’auspicio migliore per questa nuovagrande opera che garantirà ai 120disabili ospiti della struttura una acco-glienza e dei servizi decisamente al-l’avanguardia, realizzando al tempostesso notevoli risparmi energetici ealleviando il lavoro degli oltre 100 ope-ratori specializzati impegnati quotidia-namente. Naturalmente l’aiuto di tuttiè ancora necessario: l’impegno finan-ziario, infatti, resta davvero gravoso.

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    Adunata sezionale a Calcinato

    SABATO 14 APRILEOre 8.30 Esercitazione del Nucleo P.C.

    SABATO 21 APRILEOre 14.30 Centro Sportivo “V. Bianchi” in via

    Stazione 69:Gara sezionale di Mountain Bike - Trofeo

    “Franco Pezzi a.m.”

    VENERDI 18 MAGGIOOre 11.00 Sala Consigliare della Sede Sezionale ANA:

    Conferenza Stampa di presentazione

    dell’Adunata Sezionale 2018

    SABATO 19 MAGGIOOre 9.30 Casa della Carità di via Garibaldi n. 119:

    Inaugurazione mostra sezionale con mate-

    riale del Museo Storico dell’ANA di Brescia

    ed esposizione dei lavori delle Scuole Ma-

    terne, Primarie e Medie del territorio

    Ore 11.00 Deposizione serti di fiori ai Monumenticittadini di Calcinato

    Ore 20.45 Chiesa parrocchiale di Calcinatello:Concerto del Coro “Carmines Cantores” e

    della compagnia “La Pieve di Erbusco” “La

    guerra dei poveri” canti e lettere di soldati

    calcinatesi ai fronte

    Ore 22.00 Fiaccolata al Monumento dell’Alpino Pa-dre Marcolini

    SABATO 26 MAGGIOOre 21,00 Piazza Repubblica di Calcinato, Istituto Com-

    prensivo di Calcinato, Scuola primaria:classi 4°A di Ponte S. Marco, 5°A di

    Calcinato, Scuola Media classe 3°C, pre-

    sentano lo Spettacolo teatrale “Ti scrivo dal

    Fronte”

    MERCOLEDI 30 MAGGIOOre 21.00 Cimitero di Calcinato:

    Santa Messa in suffragio di tutti i Caduti e

    degli Alpini Andati Avanti

    SABATO 2 GIUGNOOre 16.00 Oratorio Calcinatello:

    Alzabandiera e Onore ai CadutiOre 17.00 Piazza Repubblica a Calcinato

    ammassamento

    PROGRAMMA PROVVISORIO

    Ore 17.15 Onore ai CadutiOre 17.30 Municipio di Calcinato:

    Incontro con l’Amministrazione Comu-

    nale

    Ore 20.45 Chiesa Parrocchiale di Ponte San Marco:Concerto del Coro Alte Cime e presen-

    tazione ufficiale della nuova incisione

    DOMENICA 3 GIUGNOOre 8.00 Centro sportivo “Vincenzo Bianchi” di via

    Stazione 69: AmmassamentoOre 9. 15: Inizio sfilataOre 10.30 Chiesa Parrocchiale di San Vincenzo in

    Calcinato: S. MessaOre 12.30 Ristorante “Sullivan” di Ponte S. Marco,

    via Statale n. 135: pranzoOre 16.30 Passaggio della stecca

    Ammainabandiera

    PER INFO E PRENOTAZIONI328 4788639 Camossi - 329 5454164 Corsini333 8478181 Bocchio - 335 472455 Agosti

    www.alpinicalcinato.it

    IL 2 E 3 GIUGNO

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    Trofeo Padre OTTORINO MARCOLINIVALPALOT - 20 GENNAIO 2018

    CAMPIONATO SEZIONALE DI SLALOM GIGANTE

    Classifica generale

    1 Veneziani Ivan Nuvolera2 Rambaldini Insen S. Colombano3 Colombini Cesare Pontoglio4 Buffoli Angelo Iseo5 Dalaidi Roberto S. Colombano6 Gerardini Adelmo S. Colombano7 Nicolini Cristian S. Colombano8 Fausti Mario Marcheno9 Sedaboni Giorgio Tav.-Cimmo10 Carlig Antonio S. Colombano

    Classifica categoria C10

    1 Ambrosi Giovanni Tav.-Cimmo2 Amadini Lorenzo Bovegno3 De Gasperi Onorato Gardone V.T.

    1 Fausti Mario Marcheno2 Sedaboni Giorgio Tav.-Cimmo3 Malgaritta Giuseppe Collio V.T.5 Poli Mario Concesio6 Ghibelli Danilo Gardone V.T

    Classifica categoria C8-C7

    Classifica categoria B61 Gerardini Adelmo S. Colombano2 Carlig Antonio S. Colombano3 Damiani Mauro Pezzaze4 Cremini Renato Marcheno5 Lecchi Gianbattista Cologne6 Piardi Giorgio Pezzaze

    Classifica categoria B51 Colombini Cesare Pontoglio2 Marangoni Fabio Nuvolera3 Beltramelli GiovitaChiesanuova4 Cabona Sandro Gardone V.T.5 Belleri Paride Marcheno

    Classifica categoria B41 Buffoli Angelo Iseo2 Dalaidi Roberto S. Colombano3 Elli Roberto Rovato4 Tavelli William S. Colombano5 Petroni Luigi Vill. Sereno6 Frattini Daniele Chiesanuova

    Classifica categoria A3

    1 Veneziani Ivan Nuvolera2 Rambaldini Insen S. Colombano3 Nicolini Cristian S. Colombano4 Lazzari Pietro Collio V.T.5 Ferlinghetti Marco Concesio

    Classifica categoria A2

    1 Balduchelli Marco Pezzaze2 Mazzoldi Ivan Collio V.T.3 Zancarli Andrea Nuvolera4 Pizzamiglio Daniel San Paolo

    Classifica Gruppi

    1 San Colombano2 Marcheno3 Collio V.t.4 Pezzaze5 Nuvolera6 Concesio7 Tavernole-Cimmo8 Pontoglio9 Iseo10 Rovato11 Chiesanuova12 Gardone V.t.13 San Paolo14 Villaggio Sereno15 Torbole Casaglia16 Gussago17 Bovegno18 Cologne

    Gli atleti della Sezione di Brescia al Campionato nazionale di sci di fondo a Pragelato disputatosi lo scorso 18 febbraio

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    Trofeo Gen. ROMOLO RAGNOLIGAVER - 11 GENNAIO 2018

    CAMPIONATO SEZIONALE DI SCI DI FONDO

    Classifica assoluta

    1 RAMBALDINI INSEN S. COLOMBANO2 CERONI DAMIANO MOLINETTO3 BELTRAMELLI GIOVITA CHIESANUOVA4 PEZZOLA MICHELE MOMPIANO5 TAVELLI MICHELE S. COLOMBANO6 TAVELLI WILLIAM S. COLOMBANO7 FOGLIATA LUCA CHIESANUOVA8 PEDRETTI IGNAZIO BOTTICINO SERA9 GHISLA ALESSIO GARDONE V. T,10 DALAIDI ROBERTO S. COLOMBANO

    Classifica Gruppi1 SAN COLOMBANO2 CHIESANUOVA3 MOLINETTO4 GARDONE V.T.

    MARCHENO6 MOMPIANO7 BOTTICINO SERA8 SAREZZO9 GUSSAGO10 CONCESIO11 PONTE ZANANO12 COLLIO V.T.

    Classifica Cat. A

    1 RAMBALDINI INSEN S.COLOMBANO2 CERONI DAMIANO MOLINETTO3 PEZZOLA MICHELE MOMPIANO4 TAVELLI MICHELE S. COLOMBANO5 TAVELLI WILLIAM S. COLOMBANO6 GHISLA ALESSIO GARDONE V.T.7 OTELLI CLAUDIO SAREZZO8 RICHIEDEI FRANCO CHIESANUOVA9 COPETA ALEX GUSSAGO10FERRARI CARLO GARDONE V.T.

    1 BELTRAMELLI GIOVITA CHIESANUOVA2 FOGLIATA LUCA CHIESANUOVA3 DALAIDI ROBERTO S. COLOMBANO4 BOTTI MAURO MARCHENO5 SBERNA ANGELO MOLINETTO6 CARLIG ANTONIO S. COLOMBANO7 BELLERI PARIDE MARCHENO8 CABONA ALESSANDRO GARDONE V.T.

    Classifica Cat. B1 PEDRETTI IGNAZIO BOTTICINO SERA2 GATTA FAUSTINO CONCESIO3 MONTINI EZIO PONTE ZANANO

    Classifica Cat. C

    Fotografie delle due gare sullaneve disputatesi quest’anno; purtrop-po la gara di scialpinismo programma-ta per il 10 marzo in Pezzeda non si èdisputata per le avverse condizioni me-teo.

    Nella foto a sinistra una fasedella gara di slalom, disputata in not-

    turna in Val palot. A destra lapartenza del trofeo “RomoloRagnoli”, per la gara sezio-nale di sci di fondo, che que-st’anno ha visto un promet-tente aumento della parteci-

    pazione: sono stati ben 26 gli Alpiniche si sono presentati alla linea di par-tenza sul bell’anello della piana delGaver.

    Entrambe le gare si sono con-cluse con un ottimo momento convi-viale all’insegna dell’allegria, dei can-ti alpini e dello sport. Soprattutto la

    gara di sci di fondo ha dato un ottimorisultato visto che già da diversi anni ilnumero degli atleti partecipanti nonsuperava le 18 unità; 26 alpini iscrittisono senz’altro un buon risultato chefa tirare un sospiro di sollievo per untrofeo che sembrava riscuotere pocointeresse e che invece quest’anno(complice, probabilmente, le eccellenticondizioni meteorlogiche,e l’ottima eabbondante neve) ha regalato allaCommissione sportiva sezionale unabella soddisfazione.

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    Il peregri-nare tra i Gruppi della

    Sezione intravede il traguar-do. Questa volta ci siamo dedicati

    ad un Gruppo di pianura,Roccafranca, tra i più giovani del Bre-sciano e ad uno della città, tra i piùantichi, quello della Volta.

    ROCCAFRANCA Cinqueanni “giusti” di vita al momento dellanostra visita: la fondazione del sodali-zio con la penna nera, infatti risale almarzo del 2013. Alcuni alpini diRoccafranca si trovavano già neiGruppi vicini di Rudiano ed Orzinuovi,anzi, qualcuno era pure tra i fondatori.Ma era un peccato che un paese diquattromila anime non avesse il suoGruppo: così una quindicina di alpinihanno dato vita al sodalizio, andandoad occupare per i primi diciotto mesiun locale dell’Oratorio.

    Adesso i soci sono ventidue: unbel progresso, ma si spera in un in-cremento, visto che gli abitanti diRoccafranca che hanno fatto la najanegli alpini sono un centinaio. Sicura-mente un bel passo avanti è stato fat-to con l’acquisizione della nuova sede,ovvero la ex sede Acli in piazzale Vo-lontari del soccorso, vicino al 118. Unasede comunale, in concessione perquarant’anni, che gli alpini hanno si-stemato efficacemente e che ora liospita comodamente. I numeri non

    grandissimi delle fila del Gruppo fan-no sì che non ci sia una serata fissa diapertura: la sede, però, entra in fun-zione tutte le volte che è necessario.(Tra l’altro, in una vetrina della sede isoci più assidui lasciano in deposito iloro cappelli).

    Oggi il Gruppo ha come capoTiziano Lorenzi; il vice è DinoCoccaglio; il segretario Ivan Gazzeraed il tesoriere Flavio Ferraresi. L’al-fiere viene scelto al bisogno.

    Il Gruppo è ovviamente impe-gnato in attività legate al territorio,come il Natale (con tanto di “Babbo”)negli asili di Roccafranca e Ludrianoper dei regalini ai piccoli, o il vin bruléfuori dalle chiese la Notte di Natale,oppure la tombolata in sede con gli

    anziani il lunedì pomeriggio, oppureancora un aiuto al Comune per la pu-lizia delle aree dell’Oglio e di quellelimitrofe.

    Proprio con la cultura e lescuole c’è un rapporto piuttosto stret-to: nel 205 e nel 2017 sono state orga-nizzate mostre nella chiesetta diRoccafranca e nell’Oratorio diLudriano sulla Grande Guerra; i col-laborazione con altri sodalizi sono stateraccolte fotografie e lettere di gentedel paese che combatté nel 15/18,materiale oggetto di una ricerca sutestimonianze locali anche da partedegli studenti. Tra gli obiettivi prossi-mi c’è l’iniziativa per gestire insiemeai ragazzi delle medie un piccolo par-co in paese: giochi da sistemare, puli-zia generale, erba da tagliare, ecc., conle penne nere in veste di istruttori etutor. Per novembre, in occasione delcentenario della Vittoria, sono allo stu-dio nuove iniziative.

    Altro obiettivo a breve termineè la sistemazione dell’are verde al-l’esterno della sede, con posa in ope-ra del pennone per la bandiera e diuna recinzione all’interno della qualerealizzare il monumento all’alpino, ilcui basamento in roccia è già in loco.Un Gruppo giovane, dunque, ma chenon se ne sta certo con le mani inmano.

    Roccafranca e la Volta: e

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    Visti da vicino

    di Massim

    o Cortesi

    PROSSIME VISITE

    VILLAGGIO PREALPINO

    E URAGO D’OGLIO

    VOLTA BRESCIANA Quiandiamo decisamente alle ricerca del-le radici della storia della Sezione diBrescia. Il Gruppo cittadino della Volta,infatti, è stato fondato il 24 maggio del1935. E se questa data giova certo alsuo blasone, non altrettanto si può diredell’anagrafe dei soci, che oggi sonomediamente piuttosto anzianotti.

    Comunque il numero degliiscritti rimane cospicuo: le penne nere,infatti, oggi sono in 69 e dal 2009 pos-sono contare su locali comunali, nontroppo ampi ma funzionali allo scopo,che si trovano all’interno del plessoscolastico della scuola elementare“Ugolini”, in via Repubblica Argenti-na. Anticamente le penne nere utiliz-zavano un locale in via Belvedere,mentre dal ’65 al 2009 si erano ap-poggiati alla Trattoria L’Alpino (unnome, un destino, evidentemente) divia Duca degli Abruzzi. Tra l’altro, latrattoria in questione era dotata di gio-chi di bocce e questo facilitava l’or-ganizzazione proprio di gare di bocce.

    La sede della Volta è sempreaperta il giovedì sera: comunque, quan-do è necessario gli alpini possono uti-lizzare anche l’ampio salone adiacen-te del Centro anziani (cosa che av-viene regolarmente in occasione del-la giornata del tesseramento e dell’an-nuale spiedo, preparato a novembrein coincidenza con la commemorazio-ne dei Caduti). La sede oggi custodi-

    sce anche il vessillo dell’Associazio-ne Combattenti e Reduci e quello de-gli Artiglieri del quartiere, ormai esau-ritesi negli anni.

    Da pochi mesi il capo Gruppoè Giancarlo Marino, che può contare

    su due vice, Daniele Silvestri e Rena-to Cartapani; il segretario è GianluigiRossetti; il tesoriere GiovanniMaffioli; gli alfieri sono Germano Bo-lognesi, Luigi Favalli e Guido Palmieri.Lo storico “capo” Fausto Usanza, ri-masto in carica per ben 39 anni, man-tiene adesso la carica di Capo gruppoonorario.

    I “nostri” portano avanti un rap-porto molto stretto con le scuole, coni cui studenti curano un bell’orto di-dattico e festeggiano assieme la finedell’anno scolastico. Sempre nell’areadella scuola è stato piantato, nel 2012,

    l’albero di kakiproveniente da unatalea dell’unica pianta so-pravvissuta a Nagasaki, a pe-renne ricordo della tragedia del-l’esplosione atomica.

    Le penne nere, poi, curano lospazio verde davanti alla sede e quel-lo intorno al Monumento ai Caduti nelcimitero della Volta, come pure cura-no il Monumento alle penne mozzepresso la scuola “Pascoli” in via Re-pubblica Argentina, luogo tradizional-mente “impegnato” con le celebrazio-ni per Nikolajewka. Inoltre, sin daitempi del devastante terremoto del1976, il Gruppo è felicementegemellato con quello friulano diVenzone, un gemellaggio basato surapporti personali davvero stretti.

    Mentre tutti ricordano ancoracon piacere le iniziative degli anni scor-si, come la bella gara di marcia inmontagna o un’epica Brescia-Irma inbicicletta con ben settanta iscritti, tragli obiettivi prossimi-venturi c’è unagita di gruppo, magari sui luoghi dellaGrande Guerra: ci si sta lavorando.Ma siamo sicuri che gli alpini del Grup-po della Volta non hanno certo inten-zione di fermarsi.

    a: esordienti e “antichi”

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    Rinnovati otto membri del CdSNella fredda mattina del 4

    marzo, con ancora tanta neve ad im-biancare il paesaggio, si è tenuta l’As-semblea Ordinaria dei Delegati, perrinnovare il mandato a 7 consiglierioltre ad eleggerne uno nuovo.

    La mattinata si è aperta comedi consueto con l’alzabandiera e laMessa celebrata dal Maggiore Rev.Lorenzo Cottali. Alle 9 sono iniziati ilavori con la nomina di Davide Forlania Presidente e di Armando Bocchicome segretario. Forlani ha premes-so che l’Assemblea avrebbe seguitorigidamente e pedestremente il pro-tocollo formale, per non incorrere indubbi di legittimità da parte di qual-che zelante Alpino. Pertanto il Presi-dente ha messo in votazione la pro-posta di dare per letto il verbale dellaassemblea 2017. L’Assemblea ha vo-tato all’unanimità positivamente. Dopoaver ringraziato i Presidenti delle Se-zioni consorelle Salò e Valle Camonicaper la loro presenza, nonché il Consi-gliere nazionale di riferimento Lucia-no Zanelli e dopo aver confermatol’incarico di scrutatori ad AngiolinoSalvalai, Luigi Spada e Giuliano Bè, ilPresidente Turrini ha conferito il di-stintivo d’oro a Battista Ravelli per ilsuo pluriennale impegno al Serviziodella Sezione di Brescia, che quest’an-no ha deciso di lasciare l’incarico diVicepresidente, dimettendosi ancheda consigliere: con un lungo e com-mosso applauso i 428 delegati presentihanno ringraziato Battista Ravelli peril suo impegno, la sua dedizione comecoordinatore della Protezione Civile,responsabile della sede,vicepresidente, consigliere. É statoconferito anche un riconoscimentocome Capogruppo di lungo corso peri 25 anni alla guida dei rispettivi Gruppia Franco Pagnoni (Passirano) e adAmelio Bertussi (Cesovo), purtrop-po assente per motivi di salute.

    La parola è passata quindi aGianfranco Tavolazzi, rappresentan-

    te della commissione sportiva per lepremiazione dei Trofei Gelmi e Bajetti-Panazza. Sono stati premiati nel Gelmi(le migliori prestazioni degli atleti): 1. Marcheno (punti 1430) 2. Chiesanuova (punti 1378) 3. Pezzaze (punti 1144)

    Invece nel Bajetti-Panazza (trofeo chepremia la partecipazione alle gare)sono stati premiati: 1. Chiesanuova (punti 2761) 2. Pezzaze (punti 2273) 3. Marcheno (punti 2144)

    Gianfranco Tavolazzi ha ringra-ziato quindi Marziano Bregoli eAmerigo Zani per il loro servizio della

    Commissione sportiva, che hanno dopotanti anni hanno deciso di mettere lozaino a terra.

    Ha quindi preso la parola il Pre-sidente della Sezione Gian BattistaTurrini che ha iniziato la lettura dellarelazione morale del 2017, approvataall’unanimità dall’Assemblea.

    Anche i bilanci preventivo econsuntivo sono stati approvati quasiall’unanimità con un solo astenuto.Dopo il saluto della nuova ispettricedel Corpo delle Crocerossine di Bre-scia, dei Presidenti Mario Sala (ValleCamonica) e Romano Micoli (MonteSuello), e del Consigliere LucianoZanelli, che hanno rimarcato il disap-punto per la mancata assegnazione aBrescia della Adunata Nazionale del2020, soprattutto in merito al metododi votazione (segreto) e contro unacandidata (Sezione Bolognese

    Romagnola, città di Rimini) che nonha messo sul piatto nulla se non unaeccezionale ricettività ed una super-ba copertura finanziaria. Del tutto as-senti i motivi legati alle tradizioni alpi-ne della città, alle attività della Sezio-ne Romagnola, alla cultura alpina, al-l’attaccamento della popolazione alcorpo degli Alpini; nemmeno conside-rati aspetti non secondari quali la sto-ria della città in rapporto agli Alpini(si pensi solo a Nikolajewka) alla ec-cezionale viabilità, alla nota capacitàorganizzativa della nostra Sezione, chesolo poche settimane fa ha dato pro-va di grande unità, competenza e pre-parazione con l’organizzazione del 75°di Nikolajewka. Comunque tant’è; ciriproveremo nel 2021.

    L’Assemblea si è chiusa con lanomina dei 26 delegati che si reche-ranno a Milano per l’annuale Assem-blea Nazionale nel mese di maggio, econ tre brevi interventi: GiancarloBuizza (Libro verde) ha lamentato chea scadenza ormai superata mancanoall’appello per la compilazione dell’im-portante bilancio sociale della Asso-ciazione Nazionale Alpini ancora ben62 gruppi della nostra Sezione: un datovergognoso! Il secondo intervento diMassimo Cortesi (Presidente dellaScuola Nikolajewka) che ha aggior-nato sull’andamento dei lavori di am-pliamento dell’edificio. L’ultimo inter-vento è stato un veloce promemoriadi Angelo Lorenzini (VillaggioPrealpino) che ha ricordato il prossi-mo 14 aprile l’inaugurazione della nuo-va sede del Gruppo.

    La mattinata si è conclusa conl’Ammainabandiera nel piazzale anti-stante la Scuola e con il ritorno a casadelle oltre 400 Penne Nere convenu-te.

    ASSEMBLEA DEI DELEGATI

    SUL NOSTRO SITOWWW.ANABRESCIA.IT

    SI TROVA IL NUOVOORGANIGRAMMADELLA SEZIONE

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    Sig. Presidente dell’Assemblea, caris-simi Delegati, graditissimi Ospiti,innanzi tutto permettetemi di rivolge-re un saluto di benvenuto a tutti voi,ma in particolare al nostro Consiglie-re Nazionale di riferimento LucianoZanelli che ci onora della sua presen-za e al Maggiore Don Lorenzo Cottali,cappellano, non più delle TT. AA., madella GdF. che, nel tempo libero, nonmanca mai alle nostre manifestazioni,portando orgogliosamente il suo cap-pello alpino con la penna bianca. Uncaloroso abbraccio ai rappresentantidelle sezioniconsorelle: RomanoMicoli, presidenteuscente dellaMontesuello Salò eMario Sala, Presi-dente della sezioneVallecamonica chesono qui a testimo-niare il forte lega-me che unisce tuttigli alpini della terrabresciana.La presenza di DonLorenzo, però, misuggerisce di rivol-gere un pensiero eun saluto anche ainostri militari in armi, dai Comandantiagli Ufficiali, fino all’ultimo soldato,soprattutto a quelli impegnati nellevarie missioni e alle loro famiglie.In rappresentanza della FondazioneNikolajewka è con noi il presidenteMassimo Cortesi (anche nostro Con-sigliere) che ci ragguaglierà sullo sta-to di salute del nostro monumento vi-vente e sui lavori di ampliamento, masoprattutto ci ricorderà quanto sia sem-pre nel cuore della comunità brescia-na e in particolare di noi alpini che loabbiamo costruito.Come lo scorso anno, anche oggi ab-biamo la soddisfazione di dare il ben-venuto al Delegato di un nuovo grup-po: quello di Coniolo, 161° nato della

    nostra Sezione. Non posso esimermidal salutare e ringraziare per la dispo-nibilità il Presidente emerito DavideForlani che avete investito del delica-to incarico di presiedere questa as-semblea. Manca, credo, per la primavolta negli ultimi 50 anni, l’altro Pre-sidente Emerito, Sandro Rossi. Comemolti di voi sapranno, Sandro è statocolpito, poco prima di Natale, da unictus che gli aveva paralizzato il brac-cio destro e compromessa la capaci-tà di dialogo. Dopo un paio di mesi diospedale per seguire la terapia

    riabilitativa e l’opportuna convale-scenza, oggi sta molto meglio: ha ri-preso l’uso del braccio e riesce a par-lare quasi correttamente. Il costantemiglioramento fa sperare in unrecupero completo. Ieri l’ho sentitoal telefono e mi ha incaricato di por-tarvi il suo cordiale saluto. Telefona-tegli qualche volta, ha bisogno di sen-tirsi circondato dall’affetto dei suoialpini.Analogamente, non possiamo fare ameno di notare l’assenza dei nostriReduci. Ne abbiamo visti alcuni, pocopiù di un mese fa, per la circostanzaspeciale del 75° di Nikolajewka, masono sempre meno. Dedichiamo unaffettuoso abbraccio ideale agli ultimi

    nostri reduci ancora viventi. D’altraparte la legge naturale non consenteeccezioni e, uno dopo l’altro, se nestanno andando tutti; uno proprio que-sta settimana.Vi invito ad alzarvi per rendere omag-gio al Vessillo Sezionale, alle Meda-glie d’Oro che vi sono appuntate, aipersonaggi che rappresentano e, conloro, a tutti i Caduti della nostra sto-ria. Un pensiero, inoltre, per tutti i no-stri soci che, nel corso del 2017, sono“andati avanti” tra i quali mi correl’obbligo di ricordare i reduci: Carlo

    Barbieri (Erbusco1921), GiacomoVavassori (Pilzone1922), SilvioPasolini (Sarezzo1923) Luigi Fra-cassi (Caprianod.C. 1923), Ange-lo Vivenzi( M a r m e n t i n o1923), DanteM a r t i n a(Monterotondo1924), Arturo Ven-tura (Travagliato1923), OviglioG h i d i n i(Lumezzane SS

    1923).Tra gli altri Franco Bellina capogruppodi S. Giovanni Polaveno, Enzo Busseniindimenticato segretario di Ghedi,Silvano Parma socio fondatore e al-fiere storico del gruppo Lamarmora,Cesare Ponzoni, socio fondatore delgruppo Villaggio Sereno, AlbertoCominardi, vicecapogruppo del Vil-laggio Prealpino/Stocchetta, BrunoAbalotti per 30 anni alfiere di Paitonee instancabile lavoratore alla SedeSezionale e a Irma, Luigi Zatti (Ros-so – Villa Carcina) scultore del legno,autore dei totem presenti nel giardinodi Irma, Walter Platto (Bagnolo M.)già Capogruppo e promotore della P.C., già Consigliere Sezionale, già Pre-

    LA RELAZIONE MORALE

    “Un 2017 intenso e proficuo”

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    sidente della Fondazione Nikolajewkaed anche Sindaco di Bagnolo.Per particolari meriti acquisiti operan-do all’interno dei rispettivi Gruppi osemplicemente per la giovane età,permettetemi di citare i nomi di Al-berto Spada (Responsabile Sportivo diConcesio, 1979), Davide Mussinelli,promotore del gruppo giovani diCogozzo (1979) Graziano Archetti(Monteisola, 1976) e Gabriele Paglia(Torbole Casaglia, 1977). In totale gliAlpini andati avanti nel corso dell’an-no sono stati 172: a tutti loro va il no-stro deferente pensiero e la nostrariconoscenza per quanto hanno sapu-to dare alla nostraSezione.Cari delegati,eccoci qui comeogni anno a rileg-gere il diario del-l’anno passato, afare l’analisi di ciòche abbiamo fattoe a proporre alcu-ni progetti da rea-lizzare nel corren-te 2018.Grazie di cuore peressere presenti an-che oggi così nu-merosi; significache abbiamo tutti acuore la vita asso-ciativa Dobbiamo essere tutti consa-pevoli che questo è l’appuntamentopiù importante e fondamentale: sia peril Consiglio Direttivo Sezionale (chevedo presente quasi al completo) cheper i rappresentanti dei Gruppi, perconfrontarci e proiettarci in questo2018 con la carica e lo spirito giustoper affrontare gli importanti impegniistituzionali e i pressanti e onerosi pro-getti che abbiamo già messo in calen-dario. Ribadisco la necessità di esse-re più che mai uniti, di collaborare tradi noi e di impegnarci per manteneresaldo quel vincolo di amicizia, natodurante il servizio alla patria (che fa-rebbe tanto bene anche ai nostri gio-vani di oggi) e proseguito nella vita

    civile calzando il cappello alpino , cherende unica una Associazione d’armacome la nostra.Ne abbiamo avuto dimostrazione inoccasione del 75° anniversario diNikolajewka dove un vero e propriogioco di squadra ha fornito risultatidavvero di rilievo, in certi casi mi az-zardo a dire esaltanti.Anche se si tratta di una manifesta-zione che ha avuto l’epilogo nel 2018,gran parte del lavoro di preparazioneè stato impostato l’anno scorso e perquesto credo di avere diritto di parlar-ne a pieno titolo. Se gli elogi e gli ap-prezzamenti li ho raccolti soprattutto

    io, il merito va suddiviso fra tutti quantihanno contribuito, in qualsiasi modo,al successo di questo evento: dai mieicollaboratori ai capigruppo, agli alpiniche si sono impegnati e sacrificati perrendere efficiente la macchinaorganizzativa. Grazie anche agli enti,alle organizzazioni e alle istituzioni chehanno collaborato con noi, magari ini-zialmente con qualche titubanza, mapoi con grande sinergia quando han-no capito cosa sono veramente gli al-pini.Certo non potranno sentirne l’orgogliocoloro che di voi sono stati in dispartea guardare, perché se andiamo aspulciare nei conti che, alla fine, sia-mo riusciti a far quadrare, c’è stata

    più generosità dagli sponsor piuttostoche da molti gruppi alpini, i quali, evi-dentemente, non hanno creduto nellabontà del progetto proposto. Fortuna-tamente abbiamo molti estimatori an-che all’esterno del nostro ambiente.La gente ci ammira e ci sostiene pro-prio per il nostro modo di essere di-versi dagli altri, Per questo dobbiamoonorare il cappello che portiamo edessere degni dei nostri veci che, aduno ad uno, se ne stanno andando. Cercando di essere fedele allo spiri-to che proprio i nostri veci ci hannotrasmesso, il CDS, che vive in questoperiodo una certa stabilità, dopo lo

    stravolgimento deiprecedenti 3 anni,ha affrontato il2017 impegnando-si, con la vostracollaborazione, inuna serie di mani-festazioni ed attivi-tà che spesso cihanno visti prota-gonisti.Ma prima lasciate-mi rivolgere unsentito ringrazia-mento per la colla-borazione, la dispo-nibilità, la pazienzae l’impegno dimo-strato in questi

    anni di presenza e di lavoro, alVicepresidente Vicario BattistaRavelli, che, per scelta personale, la-scia l’incarico per fare posto ad altriche abbiano voglia di impegnarsi perla Sezione. Sono certo che continue-rà a fornire il suo contributo anche infuturo, indipendentemente dalla cari-ca. Insieme a lui ringrazio anche tuttigli altri: Vicepresidenti, Consiglieri eCollaboratori, Membri di commissioniper il lavoro, spesso oscuro e poco gra-tificante, al servizio della famiglia al-pina.Il CDS si è riunito 11 volte; 9 in sede,una, come da tradizione, nel mese diluglio, a Irma e un’altra volta fuoricasa, nella sede del gruppo di

    LA RELAZIONE MORALE

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    Casaglia. Ricordo che è possibile chie-dere, da parte dei gruppi, di poter ospi-tare la riunione del Consiglio. Chi fos-se interessato ne faccia richiesta. fre-quenti anche le riunioni di zona (inmedia 3-4 all’anno per ogni zona)strumenti indispensabili di collegamen-to tra il CDS e i Gruppi. Il nostro Ves-sillo, oltre a tutte le nostre manifesta-zioni più importanti, è stato presentealle esequie dei reduci e di chi ha ri-coperto cariche di rilievo, secondoregolamento. Molte anche le uscite intrasferta, come avviene da qualchetempo, impegno a volte pesante, mache ci ha ripagato con la soddisfazio-ne di contare nu-merose, crescentipresenze alle no-stre cerimonie piùimportanti chesono iniziate con il

    74° di

    Nikolajewka

    Sabato 28 genna-io 2017 è statocelebrato il 74° diNikolajewka e lagiornata a ricordodei Caduti dellacampagna di Rus-sia e di tutti i Ca-duti della secondaguerra mondiale,manifestazione a carattere Nazionaleche la nostra Associazione ha asse-gnato alla Sezione di Brescia ormaida tempo.La cerimonia ha avuto inizio, comeormai da consuetudine, alla scuolaNikolajewka con l’alzabandiera el’Onore ai Caduti. Presente il nostroPresidente Sebastiano Favero, unadelegazione dell’Ambasciata Russa inItalia, il Sindaco di Brescia Emilio DelBono e il Comandante della DivisioneTridentina Generale MarcelloBellacicco .Nel piazzale davanti alla scuola eraschierato un picchetto in armi del 5°Reggimento Alpini e la fanfara ValChiese; oltre alla presenza di 30 Ves-

    silli Sezionali e ben 200 Gagliardetti,facevano corona molte Autorità con-venute.Ancora una volta la fortuna ci ha per-messo di avere la presenza di qual-che reduce e poter ascoltare dalla vivavoce di Ugo Balzari, uno di loro, ildramma della campagna di Russia .Con il saluto del Presidente Faveroterminava la cerimonia alla ScuolaNikolajewka.Le manifestazioni si sono poi sposta-te in Piazza Loggia dove i convenutihanno ricevuto l’abbraccio e l’omag-gio della Città, dopo la deposizionedella corona dall’alloro ai Caduti, por-

    tava il Saluto delle truppe Alpine ilGenerale Bellacicco; il Sindaco diBrescia salutava i convenuti dandoappuntamento al prossimo anno inoccasione della celebrazione solennedel 75°.Al termine dei saluti con una magnifi-ca presenza di Alpini, si sfilava versola Cattedrale per la Santa Messa insuffragio dei Caduti, celebrata dalVescovo Emerito di Brescia Mons.Bruno Foresti con i Cappellani Milita-ri; al termine un apprezzato carosellodella fanfara Val Chiese in piazzaPaolo VI concludeva le manifesta-zioni ufficiali, mentre la serata prose-guiva in sede sezionale per il momen-to culturale e, poi, alla scuola

    Nikolajewka per la tradizionale cena.

    Adunata Nazionale a Treviso

    L’adunata del Piave è stata organiz-zata dalle Sezioni Trevigiane:Conegliano, Valdobbiadene, VittorioVeneto, e Treviso.Ottima adunata organizzata con tanteattività culturali e rievocative nel cen-tenario della grande guerra, e con unaesercitazione della protezione civilenazionale a favore della città.Ottimo è stato il blocco dei trabiccolie degli ambulanti abusivi in centro,dentro le mura; interessanti le esibi-zioni dei cori e fanfare nelle vie e piaz-

    ze della città (can-tiamo sotto le stel-le) iniziativa cheaveva lo scopo diintrattenere e viva-cizzare il centrocoinvolgendo, in se-rena allegria, citta-dinanza ed Alpini.Venerdì 12,Alzabandiera eOnore ai Caduti incontemporanea in 4luoghi diversi di si-gnificativa impor-tanza come iSacrari di CimaGrappa, Montello,Moriago della bat-

    taglia (isola dei Morti), Fagarè e inpiazza di Treviso. Il nostro Vessillo èstato presente a tutte le cerimonie. Nel pomeriggio arrivo della Bandie-ra di Guerra, organizzazione dei tem-pi piuttosto lunghi, alfieri che eranopresenti in area ammassamento dalleore 16 (come da programma) e iniziosfilata con oltre una ora di ritardosull’orario previsto (ore 19), nutrita lapresenza dei nostri gagliardetti e alpi-ni, anche se con qualche mugugno peril ritardo.Sabato 13, la nostra cerimonia Sezio-nale, accompagnata dalla banda diGemona e, con oltre 100 Gagliardettidella nostra Sezione, abbiamo resoomaggio ai Caduti della città di

    LA RELAZIONE MORALE

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    Treviso, il Presidente Turrini accom-pagnato dai Presidenti Emeriti Rossie Forlani, con Don Lorenzo e l’As-sessore comunale della città di Bre-scia Muchetti, hanno deposto una co-rona al monumento della Vittoria.Moltissimi gli alpini Bresciani che han-no partecipato a questa cerimonia or-mai entrata come parte integrantedella manifestazione Nazionale.Domenica 14, dopo la messa celebra-ta da Don Lorenzo nella chiesa di SanFrancesco, in quasi perfetto orario,iniziava la sfilata per la nostra Sezio-ne. 156 Gagliardetti presenti (nuovorecord) accompa-gnavano il VessilloSezionale scortatodal PresidenteTurrini e dal Coman-dante delle TruppeAlpine Generale Fe-derico Bonato che,per la seconda volta,ci onora della suapresenza. La parte-cipazione della Se-zione in numeri: 25consiglieri, 33 col-laboratori, ospiti emilitari, 57 Sindacipiù il coro Alte Cimee il Gruppo Sportivo,176 musicanti checomponevano i 4 corpi musicali chehanno accompagnato la nostra sfilataper un totale di circa 3100 persone chesono transitate sotto la tribuna d’ono-re.Ritengo che anche a Treviso la no-stra Sezione abbia fatto un’ottima fi-gura, anche nel comportamento civilee responsabile, nell’occasione di unagrande Adunata. Purtroppo, nota ne-gativa, i numerosi furti perpetrati adanno degli Alpini hanno interessatoanche nostri gruppi.Un grazie a tutti i partecipanti e unarrivederci a Trento 2018.

    Adunata Sezionale a Cogozzo

    Gli eventi cosiddetti “di avvicinamen-to” sono partiti da lontano con varie

    attività, sia culturali che sportive e conuna esercitazione di protezione civile;la giornata del sabato antecedente èstata dedicata a tutti i Monumenti deiCaduti presenti nel Comune di VillaCarcina, non prima, però, di aver com-piuto il gesto che da il via a tutte lenostre manifestazioni: l’alzabandiera,avvenuto nella sede del gruppo. A se-guire, veniva dedicata agli Alpini lapiazzetta antistante, con loscoprimento di una targa dedicatoria.Il secondo momento importante dellagiornata prevedeva l’inaugurazione diun Monumento agli Alpini, collocato a

    valorizzare uno spazio residuale, con-cesso dall’Amministrazione Comuna-le, lungo via della Repubblica; loscoprimento del manufatto e la bene-dizione del parroco di Villa, DonVerzini, ha regalato a tutta la cittadi-nanza un bel Monumento dedicato agliAlpini.Dopo una lunga giornata, a sera, ci haaccolto, nella sala consigliare del Co-mune, l’amministrazione al completo,con il Sindaco Giraudini, che ha por-tato il saluto di tutti i cittadini di VillaCarcina. Al termine, dopo il consuetoscambio di omaggi, si andava a con-cludere la giornata nella chiesa Par-rocchiale di Cogozzo per assistere alconcerto del coro Alte Cime della no-stra Sezione.

    Domenica 4 giugno, giornata conclu-siva; senza santi in paradiso che po-tessero fare cambiare il tempo, pare-va di esserci calati in un altro mondo:cielo grigio e acqua imminente, nientea che vedere con il giorno prima console molto caldo che a fatto sudare ipartecipanti alle varie cerimonie. Lapioggia non si è fatta attendere, a buonora gli Alpini erano presenti nel cam-po sportivo dell’oratorio di Villa, chigià equipaggiato per il cattivo tempo,ma purtroppo molti non lo erano e, pernon rinunciare alla sfilata, si sono fattiuna doccia fuori programma.

    Con la presenzadi 14 Vessilli Se-zionali e 158gagliardetti, inperfetto orarioiniziava la sfilata;scortavano ilVessillo il Presi-dente SezionaleTurrini e il Con-sigliere Naziona-le LucianoZanelli, seguitidal consiglio Se-zionale, dal co-mandante deiCarabinieri diGardone Capi-tano Iapichino,

    dal consigliere regionale Fabio Rolfie dal Presidente della Comunità Mon-tana Massimo Ottelli con un discretonumero di Sindaci della Valle.Con il passo scandito da quattro fan-