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MASSIMO CENTINI S -Hertogenbosch. La sua città, dove pratica- mente trascorse tutta la sua esistenza – e che per una singolare legge del contrappasso non ha neppure una delle sue opere –, fino all’8 maggio, al Noordbrabants Museum, ospita la grande mostra Hieronymus Bosch, Visioni di un genio. Bosch (1453–1516) è per certi aspetti misterioso: la sua biografia, le scelte tematiche di una parte rilevante della sua opera, oltre all’impostazione formale che trasversalmente ne caratterizza la poetica, convi- vono in una sorta di osmosi paradossale, ancora non chiarita nelle sue fitte trame. Figlio del religio- sissimo Brabante, è contrassegnato dallo stridore prodotto dal contrastato tra l’assolutezza dell’Arte e le contingenze biografiche. Il pittore ha riversato nelle sue opere un dolore, una tragedia che non sembrerebbero averne però travolto la vita, quella di un buon cattolico, agiato, tutto casa, bottega e confraternita di Nostra Signora, di cui fu uno dei principali e tra i più munifici esponenti. Eppure in numerose delle sue opere certe (ventiquattro) e in quelle attribuite, vi è un brulicante universo di mo- struosità, di soggetti e ambienti che hanno fatto spendere fiumi di inchiostro per sorreggere corre- lazioni con il satanismo, l’alchimia, la magia nera MARIA LUISA TIBONE A l terzo piano del nuovo Museo una grande sala, dedicata alla memoria di Khaled al Asaad, l’eroico diret- tore degli scavi di Pal- mira, offre al pubblico la rassegna Il Nilo a Pompei , curata dagli egittologi Alessia Fassone e Federico Poole, in dialogo con il direttore Christian Greco. È la prima parte di un grande progetto che vedrà dal 16 aprile a Pompei un nuovo allestimento nella Palestra Grande con sette sta- tue di Sekhmet e il Tutmosi I assiso, che per la prima volta escono da Torino. Il terzo evento sarà al Museo Archeologico di Napoli, dove dal 28 giugno la visione di un insieme di culti giunti dall’Egitto precederà la riapertura delle sale l’8 ottobre con i più di mille og- getti delle collezioni egizie, appunto. Sempre a Torino, sette aree tematiche rileggono il culto di Iside in affre- schi e statue che da Pompei a Benevento ne mostrano l’avvenuta ellenizzazione: alla dea si accosta la divi- nità maschile, Osiride (Osir Api, ovvero Serapide) di ENZO P APA L a grande mostra Matisse e il suo tempo compen- dia mezzo secolo di sto- ria dell’arte europea, imperniata sul perso- naggio Matisse, forse il primo e il più eclettico artista della modernità. Al Polo Reale, che ospita la rassegna, Henri Matisse è affiancato e messo a confronto con i grandi nomi dei suoi contemporanei, in un contraltare di analogie e di opposizioni, le quali offrono al visitatore una panoramica ghiotta di arte, di cultura e di espressione artistica ele- vata e pregnante. Matisse pittore (e anche “modellatore”) ha per- corso tutta la prima metà del se- colo XX, giacché prima del 1900 viveva da impiegato, bazzicava in diversi atelier parigini, frequen- tava scuole d’arte, guar- dava con interesse a Ver- meer, Fragonard, Chardin, Corot e, disce- polo di Moreau, prati- cava una pittura a toni insaturi pesanti, epigona di tutti e di nessuno. Dopo un viaggio in Bre- tagna, influenzato dagli ultimi impressionisti, a fine secolo schiariva e saturava la sua tavo- lozza, liberandosi anche dalla precettistica d’arte, aggregandosi agli amici pittori con cui nel 1905 entrerà al Salon d’Au- tomne, in una sala a margine, dov’era espo- sta anche un’opera in bronzo di Donatello. Il critico Vauxcelles, già recensore di Van Gogh, com- mentò con la celebre frase “Do- PERIODICO DI CULTURA E INFORMAZIONE Fondato da Carlo Accossato nel 1994 I.P. COURRIER DES ARTS € 3,50 Anno XXII - n° 4 - Venerdì 18 Marzo 2016 Direzione e Redazione: p.za Zara, 3 10133 Torino Tel. 011 6312666 - fax 011 6317243 - cell. 335 8231672 email: [email protected] - [email protected] - sito-web: www.corrieredellarte.it Art. 2 c. 2 Lg. 662/96 - Pubblicità inferiore al 45% - Spedizione in abbonamento postale dell’ ARTE CORRIERE continua a pag. 2 Henri Matisse (1917–1941), “Intérieur à la boîte à violon” (“Interno con custodia di violino”), 1918-19, olio su tela 73x60 cm., Collezione L.P. Bliss, MoMA, New York Museo Thyssen-Bornemisza, Madrid © Succ. H. Matisse Qui a lato statua dell’imperatore Domiziano raffigurato come Faraone reperto proveniente dal Museo del Sannio foto © MdS/FMAET Torino, Polo Reale, Palazzo Chiablese Matisse e l’arte senza regole All’Egizio di Torino poi a Napoli e Pompei I Romani col Nilo in giardino continua a pag. 2 Noordbrabants Museum – ’s-Hertogenbosch (Paesi Bassi) Hieronymus Bosch il visionario Nell’immagine a sinistra Hieronymus Bosch (’s-Hertogenbosch, 1453–1516) “Giardino delle delizie” (o “Il Millennio”), 1480-90 ca. trittico, olio su tavola 220x389 cm. © Museo del Prado, Madrid Il Corriere dell’Arte è su facebook con più di 7.000 contatti da tutto il mondo e on line con oltre 500 vis no continua a pag. 2

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Page 1: PERIODICO DI CULTURA E INFORMAZIONE I.P. Fondato da Carlo … · 2018-01-17 · lazioni con il satanismo, l’alchimia, la magia nera MARIA LUISA TIBONE Al terzo piano del nuovo Museo

MASSIMO CENTINI

S-Hertogenbosch. La sua città, dove pratica-mente trascorse tutta la sua esistenza – e cheper una singolare legge del contrappasso non

ha neppure una delle sue opere –, fino all’8 maggio,al Noordbrabants Museum, ospita la grande mostra

Hieronymus Bosch, Visioni di un genio. Bosch(1453–1516) è per certi aspetti misterioso: la suabiografia, le scelte tematiche di una parte rilevantedella sua opera, oltre all’impostazione formale chetrasversalmente ne caratterizza la poetica, convi-vono in una sorta di osmosi paradossale, ancoranon chiarita nelle sue fitte trame. Figlio del religio-

sissimo Brabante, è contrassegnato dallo stridoreprodotto dal contrastato tra l’assolutezza dell’Artee le contingenze biografiche. Il pittore ha riversatonelle sue opere un dolore, una tragedia che nonsembrerebbero averne però travolto la vita, quelladi un buon cattolico, agiato, tutto casa, bottega econfraternita di Nostra Signora, di cui fu uno deiprincipali e tra i più munifici esponenti. Eppure innumerose delle sue opere certe (ventiquattro) e inquelle attribuite, vi è un brulicante universo di mo-struosità, di soggetti e ambienti che hanno fattospendere fiumi di inchiostro per sorreggere corre-lazioni con il satanismo, l’alchimia, la magia nera

MARIA LUISA TIBONE

Al terzo piano delnuovo Museo una

grande sala, dedicata allamemoria di Khaled alAsaad, l’eroico diret-tore degli scavi di Pal-mira, offre al pubblico la

rassegna Il Nilo a Pompei, curata dagli egittologiAlessia Fassone e Federico Poole, in dialogo con ildirettore Christian Greco. È la prima parte di ungrande progetto che vedrà dal 16 aprile a Pompei unnuovo allestimento nella Palestra Grande con sette sta-tue di Sekhmet e il Tutmosi I assiso, che per la primavolta escono da Torino. Il terzo evento sarà al MuseoArcheologico di Napoli, dove dal 28 giugno la visionedi un insieme di culti giunti dall’Egitto precederà lariapertura delle sale l’8 ottobre con i più di mille og-getti delle collezioni egizie, appunto. Sempre a Torino,sette aree tematiche rileggono il culto di Iside in affre-schi e statue che da Pompei a Benevento ne mostranol’avvenuta ellenizzazione: alla dea si accosta la divi-nità maschile, Osiride (Osir Api, ovvero Serapide) di

ENZO PAPA

La grande mostraMatisse e il suotempo compen-

dia mezzo secolo di sto-ria dell’arte europea,imperniata sul perso-naggio Matisse, forse ilprimo e il più ecletticoartista della modernità.Al Polo Reale, cheospita la rassegna, HenriMatisse è affiancato emesso a confronto con igrandi nomi dei suoicontemporanei, in uncontraltare di analogie edi opposizioni, le qualioffrono al visitatore unapanoramica ghiotta diarte, di cultura e diespressione artistica ele-vata e pregnante. Matisse pittore(e anche “modellatore”) ha per-corso tutta la prima metà del se-

colo XX, giacché prima del 1900viveva da impiegato, bazzicava indiversi atelier parigini, frequen-

tava scuole d’arte, guar-dava con interesse a Ver-meer, Fragonard,Chardin, Corot e, disce-polo di Moreau, prati-cava una pittura a toniinsaturi pesanti, epigonadi tutti e di nessuno.Dopo un viaggio in Bre-tagna, influenzato dagliultimi impressionisti, afine secolo schiariva esaturava la sua tavo-lozza, liberandosi anchedalla precettistica d’arte,aggregandosi agli amicipittori con cui nel 1905entrerà al Salon d’Au-tomne, in una sala amargine, dov’era espo-sta anche un’opera inbronzo di Donatello. Ilcritico Vauxcelles, già

recensore di Van Gogh, com-mentò con la celebre frase “Do-

P E R I O D I C O D I C U L T U R A E I N F O R M A Z I O N EFondato da Carlo Accossato nel 1994

I.P.

C O U R R I E R D E S A R T S

€ 3,50Anno XXII - n° 4 - Venerdì 18 Marzo 2016Direzione e Redazione: p.za Zara, 3 – 10133 TorinoTel. 011 6312666 - fax 011 6317243 - cell. 335 8231672email: [email protected] - [email protected] - sito-web: www.corrieredellarte.itArt. 2 c. 2 Lg. 662/96 - Pubblicità inferiore al 45% - Spedizione in abbonamento postale

dell’ARTECORRIERE

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Henri Matisse (1917–1941), “Intérieur à la boîte à violon”(“Interno con custodia di violino”), 1918-19, olio su tela

73x60 cm., Collezione L.P. Bliss, MoMA, New YorkMuseo Thyssen-Bornemisza, Madrid © Succ. H. Matisse

Qui a latostatua dell’imperatore Domiziano

raffigurato come Faraonereperto proveniente

dal Museo del Sanniofoto © MdS/FMAET

Torino, Polo Reale, Palazzo Chiablese

Matisse e l’arte senza regoleAll’Egizio di Torinopoi a Napoli e PompeiI Romanicol Niloin giardino

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Noordbrabants Museum – ’s-Hertogenbosch (Paesi Bassi)Hieronymus Bosch il visionario

Nell’immagine a sinistraHieronymus Bosch (’s-Hertogenbosch, 1453–1516)“Giardino delle delizie” (o “Il Millennio”), 1480-90 ca.trittico, olio su tavola 220x389 cm.© Museo del Prado, Madrid

Il Corriere dell’Arte è su facebook con più di 7.000 contatti da tutto il mondo e on line con oltre 500 vis no

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18 Marzo 2016Pagina 2dell’ARTECORRIEREC O U R R I E R D E S A R T S

e l’eresia. Egli era un visionario: certosarebbe molto interessante riuscire arisalire all’origine di queste visioni:psicotiche? Indotte da prodotti alluci-nogeni? Ergotismo? Qualunque sia laloro origine è certo che hanno fatto dilui un surrealista ante litteram. Sulpiano stilistico, ebbe un ruolo predo-minante, verrebbe da pensare, la suacompetenza di miniaturista, ma suquello delle scelte tematiche il di-scorso si complica. Quali ancoraggitrovare per l’universo dipinto del Trit-tico delle delizie, nelle Tentazioni onella Barca dei pazzi, o ancora nelCarro del fieno, in cui la tragedia simaschera con l’ironia? La sconcer-tante dialettica che si sorregge sul-l’inestinta lotta tra il bene e il male, siconforma con l’ausilio di un apparatosimbolico infinito proveniente dai be-stiari, dagli erbari, dalle raccolte diminerali e fossili, dalle mostruositàinglobate nel linguaggio figurativoche dal mondo antico giungono allaminiatura medievale, appunto, tro-

vando la propria apoteosi nella scul-tura romanico-gotica. Il ricorso almostruoso non cede all’orrorifico diun Grünewald, ma viene controbi-lanciato dalla continua presenza dellabellezza, anche quando è ambigua,mascherata e con il ruolo di adulareattraverso le illusioni offerte dallatentazione. Senza dubbio Bosch hainfluenzato numerosi artisti a lui vi-cini nel tempo, ma poi, via via, l’ecodella sua creatività, come ambrosia,ha alimentato la fantasia di pittori chenon hanno saputo sottrarsi al fascinodell’artista di ’s-Hertogenbosch. Ilretaggio di Hieronymus è evidente,citando i più noti, in Pieter Bruegelil Vecchio, in Giuseppe Arcimboldoe poi avanti fino ai surrealisti.

Het Noordbrabants MuseumVerwersstraat 4’s-Hertogenbosch (Paesi Bassi)“Hieronymus BoschVisioni di un genio”RetrospettivaFino all’8 maggioInfo: 0031 73 6877877www.hetnoordbrabantsmuseum.nl

segue dalla prima paginaHieronymus Bosch il visionario

tel. 091 6190928

cui è moglie fedele. Madre di Horus,lo allatta: ecco dunque l’immagine cheprecede di tanti secoli la Vergine cri-stiana. Iside, inoltre, è regina; qui nonpuò mancare il ricordo di Cleopatra, lacui morte è raffigurata da un bel qua-dro del Ghisenti (1878-79), giunto dalMuseo di Santa Giulia a Brescia. Vi-vacissimo è il racconto che un’infinitàdi statue e statuette propongono. Traesse anche l’ex-voto con rilievo delleorecchie, dal Museo dei Campi Fle-grei, che è messo a confronto conun’analoga raffigurazione da Deir -el-Medina, che lo precede di più di milleanni. Tre sale, dedicate alle immaginidi case pompeiane, raffigurano Il Niloin giardino; stupende le pitture del tri-clinio, dalla Casa del Bracciale d’Oroa Pompei: attestano la moda egizia –che divenne anche mania – in età el-lenistica. Dedicate allo svago e allameditazione dei temi religiosi sono lesculture della casa di Octavius Quar-tio, un tempo collocate lungo un ca-nale. L’ultima presenza in mostra è di

ambito piemontese: Monteu da Po, apoca distanza dal capoluogo subal-pino, ha restituito un Iseo con raffina-tissimi bronzi decorativi, conservati alMuseo di Antichità. Presentarli inquesta mostra, ha il senso di un invitoa ricercare, anche fuori degli spazi el-lenistici più tradizionali, la presenzadi motivi egizi sempre affascinanti.Museo delle Antichità Egiziedi TorinoVia Accademia d. Scienze 6 – Torino“Il Nilo a Pompei”Mostra di archeologiaFino al 4 settembreInfo: 011 5617776www.museoegizio.it

segue dalla prima paginaI Romani col Nilo in giardino

natello chez les fauves” (Donatello tra le belve),donde l’appellativo appunto di “Fauves” al gruppoche ebbe come caposcuola il trentaseienne Matisse.Da qui cominciava il percorso professionale e cul-turale di un artista perennemente insicuro, basculanteall’interno e all’esterno delle Avanguardie (storiche),ignorando poi tutti gli “ismi” del Novecento, pur es-sendone fortemente attratto, dall’Espressionismo inrapido divenire, all’Astrattismo, fino al Surrealismo,tanto che, nei profondi dubbi, egli ripeteva a se stessoche “l’artista deve decidersi se essere un decorativoo un espressionista”. E infatti egli è artista che moltosi esprime attraverso l’ornamento, che non è maigratuito, ma finalizzato ad una resa della luce attra-

verso il colorismo, visualizzatore di emozioni con-trastanti e spesso conflittuali. Matisse ha percorsotrasversalmente le correnti e i movimenti artistici pa-rigini ed europei, emulo di tutti i suoi contemporanei,escluso Picasso e i Cubisti, che erano i suoi antago-nisti diretti, quali esponenti di una pittura ancora og-gettuale, di forme multifacciali, percepibili esezionali. Matisse era suggestionato da ogni novitàche si affacciava nel panorama artistico della fecondastagione parigina, è stato catturato dagli artisti cheda tutta Europa confluivano alla Mecca dell’Arte e,proprio per queste ragioni, l’Artista è forse il piùeclettico pittore del Novecento, amato, inviso e cri-ticato, stimato e apprezzato, ma ugualmente derisoe contestato. E forse in ciò è il grande merito di Ma-tisse, nell’aver coagulato e catalizzato tutti gli stili, i

modi e le mode (africane, orientali) e anche le ma-niere dell’arte generata nella prima metà del SecoloBreve. Il merito grande e incontestabile di Matisse(e dei Fauves, di cui fu caposcuola riconosciuto) èl’aver aperto a ventaglio illimitato, egli inconsape-vole, le infinite vie possibili all’espressione artistica,di là di ogni accademismo, di ogni dibattito teoricoe sclerotizzante, fuori da schematismi, regole, prin-cipi, insegnamenti, indirizzi. L’arte moderna è anar-chica e, per paradosso, Matisse fu il suo Patriarca.

Polo Reale di Torino - Palazzo ChiableseP.ta Reale / p.za S. Giovanni 2 – Torino“Matisse e il suo tempo” RetrospettivaFino al 15 maggioInfo: 011 5220421 - www.piemonte.beniculturali.it

segue dalla prima paginaMatisse e l’arte senza regole

Una sfinge alata protegge il FaraoneMuseo Egizio, Torino, foto © FMAET

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dell’ARTECORRIERE C O U R R I E R D E S A R T S

Pagina 318 Marzo 2016

FABRIZIO FLORIAN

Indiscusso protagonista dell’Artedel Novecento, Mario Merz haavuto, insieme alla moglie Ma-

risa, un rapporto non occasionalecon la Città Eterna, rapporto ora de-scritto, con luci e ombre, dalla mo-stra che si svolge al Macro, curata daClaudio Crescentini, CostantinoD’Orazio e Federica Pirani e pro-mossa da Roma Capitale - Sovrin-tendenza Capitolina ai Beni

Culturali in collaborazione con laFondazione Merz di Torino. Durantela loro carriera, che nasce all’internodell’esperienza dell’Arte Povera, iMerz non hanno mai separato la vitaquotidiana dalla creazione artistica,all’insegna di un connubio alimen-tato da una strettissima relazione eun continuo scambio intellettuale,pur nella distinzione netta dell’ap-porto individuale di ciascuno deidue, che ha permesso la nascita di al-cune realizzazioni a quattro mani.

L’allestimento impostato al Macroha il pregio, anche grazie alle straor-dinarie testimonianze fotografiche diClaudio Abate, di ripercorrere l’av-ventura della coppia di autori, che, apartire dagli Anni Sessanta, su invitodi Fabio Sargentini e della GalleriaL’Attico, si affacciarono sulla scenaromana, appunto. Significativo inquesto senso l’orizzonte creativo diMarisa, con i suoi delicati ricami infilo di rame, le sculture e le installa-zioni, come le famose fontane, foglidi piombo modellati in cui vengonoinseriti dei motorini elettrici che pro-ducono uno zampillo e dove tro-viamo all’interno o un violino dicera, o - come nel caso di questaesposizione - una rosa del deserto

che rinverdisce acontatto con l’ac-qua. Un’esteticamolto discreta e“leggera”, che inalcuni casi sembragirare a vuoto, senon quando, allafragilità un po’evanescente diMarisa, si affianca

la forza espressiva di Mario, che,con il suo gesto potente, dialogacon le piccole opere in cera dellamoglie. Notevole poi la spirale chelo stesso Mario Merz progetta nel2003 per i Fori Imperiali e cheviene esposta per la prima volta inquella collocazione verticale per cuiera stata originariamente pensata,mentre decisamente trascurabili ciappaiono i lavori su carta di Marisa.

MACROMuseo d’Arte ContemporaneaRomaVia Nizza 128 – RomaMarisa e Mario Merz“Sto in quella curva di quella montagnache vedo riflessain questo lago di vetroAl tavolo di Mario”Fino al 12 giugnoInfo: 06 0608www.museomacro.org

CHIARA GALLO

Èaperta al pubblico sino al 2maggio la mostra fotogra-fica Fashion, inaugurata a

Palazzo Madama lo scorso feb-braio e dedicata alla moda (lo sug-gerisce il titolo), “a 360 gradi”,come suol dirsi. Frutto della colla-borazione con la redazione di Na-tional Geographic, la raccoltapresenta una sessantina di scatti digrandi fotoreporter del settore, chenel corso della loro carriera hannodocumentato “mode e modi”, cioèusi e costumi, non solo nel vestia-rio, di civiltà differenti. Ciò che in-dossiamo ci identifica, ci fa sentireparte di un gruppo o, al contrario,ci contraddistingue: è attorno aquesta idea che intende esprimersil’esposizione. Una nozione che vaal di là della sfera sociale e poli-tica, che si estende alle popola-

zioni di tutto il globo. Troviamocosì unite da un unico fil rouge im-magini di spose indiane, geishe,modelle europee, donne e uominidi ogni paese e cultura. Un’analisiapprofondita all’interno della di-mensione del colore, dello stile edella moda, appunto, concetti ap-parentemente effimeri e tuttaviaeterni. Una realtà che si svelascatto dopo scatto, posa dopo posa.La collettiva iconica di PalazzoMadama offre nuovi spunti di ri-flessione su ciò che genericamentesi etichetta proprio come fashion eche spesso viene relegato erronea-mente ad un solo settore. Vedere lefoto di professionisti del calibro diWilliam Albert Allard, AlexanderGraham Bell, Jodi Cobb, RobinHammond, David Alan Harvey,Chris Johns, Ed Kashi, Luis Mar-den, Steve Raymer, Reza, JosephRock, Eliza Scidmore, Stephanie

Sinclair, Tino Soriano, Cary Wo-linski e tanti altri (in tutto, trenta-sei autori) significa compiere unviaggio prospettico, affascinantee complesso, attorno alla sferadell’abbigliamento, della sartoria,delle tradizioni e dell’ornamentoquali tratti distintivi delle diversesocietà del pianeta. Significa rivi-vere le splendide sfaccettaturedel Mondo intero in pochi istanti.

Palazzo MadamaMuseo Civico d’Arte AnticaCorte medievaleP.za Castello – Torino“FashionModa e stile negli scattidi National Geographic”Mostra fotografica collettivaFino al 2 maggioInfo: 011 4433501www.palazzomadamatorino.it

“Fashion” a Palazzo Madama in Torino

I molti volti della moda

Marisa e Mario Merz alla Galleria MaraCoccia, Roma, 1968, foto di Claudio Abate© l’artista/Coccia/MACRO;nell’immagine a sinistra, l’installazione“Un segno nel Foro di Cesare”, 2003di Mario Merz, foto di Claudio Abate© l'artista/MACRO

Luis Marden, Una ragazza indossa un originale cappello di paglia intrecciata, tipicodel Texas, USA, 1939, fotocolor kodachrome © National Geographic / Palazzo Madama

MACRO

I Merz a Roma

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Pagina 4dell’ARTECORRIEREC O U R R I E R D E S A R T S

18 Marzo 2016

Iquadri di RaffaellaBrusaglino – espostipresso la Galleria

“Arte per Voi” di Avi-gliana fino al 28 marzo –contengono le tre dimen-sioni del realismo, delsogno e dell’ipermateria:non quella di tutti i giorni,ma quella spalmata sullaparete in un’invasione diquinte pittoriche e doratureargentate da paraventogiapponese.“La realtà –spiega il critico d’arte Alberto Salza –è qui antica come un evo medio; e stanelle forme umane: lisce, glabre, inarti scollegati, schiene ricurve comecatenarie, dita allungate, guance dipesca, nasini e boccucce, mai carica-tura”. “Il sogno – aggiunge – è affi-dato all’acqua, il liquido dell’occhioche vede al di là della parete, oppurea forme invadenti di una specie dipesce metastorico, in fase di evolu-zione sotto chissà quali forze innatu-rali, le quali talvolta appaiono comeun albero rovescio che ha radici nelcielo o sotto forma di chele di cancro”.E aggiunge: “Su tutto interviene lamateria delle quinte, calde di tavo-lozza cromatica (mai un fucsia o unverde acido), le quali spaccano i duemondi affastellati in geometrie sfran-giate; d’altra parte, la funzione prima-

ria di ogni artista è ricreareun ordine dal caos”. “Nelledonne ritratte dalla Brusa-glino, – sottolinea ancora

Salza – si avverte un certo disturbo:molte sembrano in attesa di un evento,altre paiono subvocalizzare una frasedi preoccupazione: ‘Ma chi c’è mai,laggiù? Chi?’”. “Nessuna parla,poche agiscono, tutte guardano, –conclude – ma non guardano te: sonoocchi, spesso cerulei e vetrosi come siconfà ai volti rinascimentali, che sivolgono verso una dimensione difemme savant, da cui siamo esclusi;voi, che contemplate la parete, pensatea occhi di bambini autistici, mai vòltiverso chi sta innanzi; oppure allosguardo delle donne vissute, quelle chesanno ciò che nessuno chiede loro”.

Galleria ‘Arte per Voi’Associazione CulturaleP.za Conte Rosso 3 – Avigliana (To)“Materia prima”Dipinti di Raffaella BrusaglinoFino al 28 marzoInfo: 011 9369179www.artepervoi.it

I naugura il 19 marzo, pressole sale della GalleriaPorta Ferrata di Avigliana

(To), la mostra Segni e coloridella mia anima, Personale diTiziana Pisano. Visibili alpubblico sino al 10 aprile leopere dell’artista, che “ci con-ducono in un universo di im-magini sospese, che sembranouscire da una dimensione disogno, – come spiega lo storicodell’arte Fabrizio Fantino – mache tuttavia ci offrono fram-menti di realtà autentica; sonovolti, mani e corpi che svelanol’essenza più profonda dell’es-

sere umano, mostrandoci lasua interiorità”. “A tracciareil percorso di questa ricerca èsoprattutto la luce, – prosegueFantino – protagonista indi-scussa delle composizioni dellaPisano: una luce simbolica chedefinisce i soggetti e gioca conessi, una luce che muta e sitrasforma per effetto dei mate-riali eterogenei impiegatidall’artista, che vanno dal ce-mento agli stracci alle foglieincollate e dipinte; altrettantopeculiare è la scelta da partedell’artista di invadere con isuoi colori smaltati e le sueconcrezioni materiche anche lecornici, che in questo modonon delimitano, non chiudono,ma anzi amplificano il sensodelle composizioni pittoriche”.E conclude: “Porsi di frontealle creazioni di Tiziana Pi-sano ci porta inevitabilmentea interrogarci su noi stessi,nel tentativo di svelare i se-greti più reconditi delle tramedella nostra esistenza” . (c.s.)

Galleria Porta FerrataVia Porta Ferrata 7 – Avigliana (To)“Segni e coloridella mia anima”Dipinti e disegnidi Tiziana PisanoDal 19 marzo al 10 aprileInfo: 011 9369179www.artepervoi.it

Galleria ‘Arte per Voi’ – Avigliana (To)Raffaella Brusaglino

guardando dentro la materia

Raffaella Brusaglino, “Volo”, 2015tecnica mista su tavola, 54x73cm. © l’artista/ApV

Tiziana Pisano, “La collana di perle”, 2009acrilico su tela, 110x65 cm.© l’artista/PortaFerrata/ApV

Galleria ‘Porta Ferrata’ – Avigliana (To)Nell’anima luminosadella pittura di Tiziana Pisano

Si è conclusa lo scorso 15 marzo, con lusin-ghiero successo di pubblico e critica, lacollettiva di artisti contemporanei, dedicata

a “rose e fiori”, allestita nelle sale della Galleria“Arte Città Amica”. L’esposizione ha coinvoltodieci pittori, che hanno affrontato tematiche estili ispirati all’astrattismo, al realismo e al figu-rativo. Hanno partecipato: Enrica Berardi, cheha presentato suggestive immagini naturali sa-pientemente eseguite ad acquerello; AdrianaCernei, dalla tratto delicato ed emozionale, maanche realistico, intenso e deciso; Anna Cervel-lera, con una tecnica di straordinario impatto co-loristico-luministico ed efficace resa dellapennellata; Maria Lilla Cimini, interprete com-

pleta, ispirata e di forte carattere espressivo, traverismo ed informale; Alfredo De Leonardis,schivo e misterioso quanto poetico, con gli in-confondibili scorci metafisici dei suoi quadri dalvigoroso impatto cromatico; Elsa De Mattei, lacui stesura appare di limpida e chiara lettura, in-sieme dolce e vivace; Elda Lazzaretto, dal no-

tevole talento compositivo, d’indubbia padro-nanza della tavolozza, in tutti i suoi toni e sfuma-ture; Gabriella Lucatello, eclettica cultrice diun certo tipo di gradevole, amabile decorativi-smo floreale; Fujii Nobue, “la signora dei fiori”,appunto, caratterizzata da una rara sensibilità,intimamente influenzata dalle origini orientali;Maria Teresa Spinnler, dalle opere evocative,immaginifiche, ricche di sentimento auten-tico; Loredana Zucca, dall’inesauribile venacreativa, fantasiosa e sognante. (c.s./c.p./e.l.)

Galleria ‘Arte Città Amica’Centro Artistico CulturaleVia Rubiana 15 – Torino“Vetrina d’Arte (Rose e fiori)”CollettivaMostra conclusa il 15 marzoInfo: 011 7717471www.artecittaamica.it

Dieci autori “in vetrina” alla Galleria ‘Arte Città Amica’ di Torino

Se son tutte rose e fiori...

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VIRGINIA COLACINO

L’Inquisizione non è temasemplice, poiché costitui-

sce uno tra gli ambiti più dibat-tuti e divulgati nell’ambito dellastoria e della storia della cultura.Infatti, Inquisizione, stregoneriaed eresia molto spesso si amal-gamano in un tessuto spugnosoche ha la prerogativa di assor-bire elementi extrastorici, desti-nasti a sfalsare l’effettiva entitàdei fatti. Si tratta di un corpusdi esperienze che coinvolgonodiversi ambiti della storia dellaciviltà, però, tale complesso, èstato anche facile preda per ilmito e la leggenda, prima, inrelazione alla grande paura deldiavolo posta trasversalmentenella società; poi, soprattuttoattraverso l’enfatizzazione ro-mantica, adagiatasi superfi-cialmente su tutta una serie difenomenologie osservate con

la volontà di confermare de-duttivamente ipotesi spessolontane dalla realtà. MassimoCentini affronta il tema con pe-rizia ed equilibrio nel recentevolume E venne l’Inquisi-zione… Eresie, culti demoniacie magia. Un libro avvincenteche non concede nulla alla fan-tasia e al romanticismo, ma sisforza di documentare con fonti

storiche i vari argomenti trattati.L’autore ci dimostra che la ri-cerca condotta con onestà in-tellettuale può contribuire ascandagliare angoli meno notidella storia della repressionedell’eresia e della stregoneria,o quantomeno a guardare daaltre angolazioni alcuni deigrandi temi che appassionanogli studiosi e i lettori. Nume-rosi i temi trattati nel libro checoinvolgono teologia, giuri-sprudenza, psicologia e antro-pologia, ma anche magia epratiche pagane. Completa ilvolume un’ampia appendiceche si sofferma sulla fortuna in-contrata dalla strega nell’arte,nel cinema e nella letteratura.

E venne l’Inquisizione…Eresie, culti demoniacie magiaYume Edizionipagg. 288; euro 15,00

Pagina 518 Marzo 2016

dell’ARTECORRIERE C O U R R I E R D E S A R T S

L’Inquisizione secondo Massimo Centini

CHIARA GALLO

Dopo il successo dell’esposizione sul Tibet aPalazzo Lascaris, sede del Consiglio Regio-

nale del Piemonte, continuano le iniziative dedi-cate alla figura di Lorenzo Alessandri. A fare dacornice alla mostra Le visioni di Alessandri è laGalleria Narciso di Torino, che già negli annipassati ha ospitato numerose importanti esposi-zioni: sino al 30 aprile prossimo, saranno visibilicirca quaranta opere dell’ormai scomparso mae-stro del surrealismo sabaudo, fondatore della cor-rente Surfanta. Presente all’inaugurazione ancheil critico Vittorio Sgarbi al quale abbiamo chiesto: In base a quali motivazioni lei è giunto a definireLorenzo Alessandri il primo surrealista italiano?Più che il primo, è stato certo il più compiuto. Il sur-realismo italiano di base non esiste; vi è stato un per-corso carsico, che ha portato all’affermazione dei piùnoti, come De Chirico e Savinio, e in un secondotempo appaiono nomi quali Clerici, Carlo Guarienti,Colombotto Rosso, ma è sempre stato altalenante. Ar-tisti del sogno, che in Italia hanno avuto vita difficile,perché da un lato si muoveva la corrente realista, rap-presentata da Longhi, il quale indicava nel realismola sopravvivenza dei valori di Caravaggio, e dall’altravi era Venturi che sosteneva l’opposto astrattismo:due correnti che non lasciavano spazio al surrealismo.In questa cornice si posiziona Lorenzo Alessan-dri, il quale ha saputo mantenere e portare avantila sua filosofia artistica così onirica e fantastica.

Perché rispetto ad altri artisti non ha avutoun maggior riconoscimento?Nel dopoguerra il filone surrealista venne som-merso, ma non è che non ci fosse. Quando incoscienza dei due fronti principali, realismo eastrattismo, nasce Surfanta, esso rappresentail tentativo di far emergere un surrealismo chetuttavia rimane sconfitto. A quel punto alcuniartisti abbandonano, altri come Vedova e Gut-tuso continuano, seguendo un percorso diversoe trovando quindi notorietà e riconoscimento.Alessandri, invece, mantiene questo presidiosurrealista a Torino, restando indifferente allafama, ma portando avanti con persistenza e te-nacia quegli ideali tipici del movimento.Curatrice della mostra è la biografa ufficiale di Lo-renzo Alessandri, Concetta Leto, la quale ci ha cosìillustrato le tre opere più rappresentative, presenti inesposizione: “Prima di tutto il suo quadro simbolo,Una farfalla, che ho volutamente scelto, che rappre-senta l’essenza dell’arte di Alessandri: la visione delmaestro, ovvero gli infelici che sognano la bellezza;in questo suo dipinto riesce in modo straordinario amettere insieme la capacità pittorica e la propen-sione al sogno. Camera n. 16, appartenente inveceal ciclo delle Camere dell’Hotel Surfanta, raffigurabene ciò che Alessandri ha inseguito per tutta la suaesistenza, cioè la pittura come mezzo di elevazionespirituale: Gesù solitario dopo l’ultima cena cheguarda mestamente verso il mantello di Giuda Esca-riota; egli è stato uno dei pochi autori contempora-

nei a cogliere questo momento della vita di Cristo.Infine, Sogno di Ciska Oro, che ricorda l’amoredel maestro per la pittura fiamminga, unito ad unelegante precisione tecnica: soggetto principaledella tavoletta è la celebrazione della bellezzafemminile, la quale non è mai corrotta dallestrane e maligne creature che la circondano”.

Galleria Narcisodi Elio PinottiniP.za Carlo Felice 18 – Torino “Le visioni di Alessandri”Fino al 30 aprile - Info: 011 543125

Lorenzo Alessandri alla Galleria Narciso – Torino

Le visioni del Re Delirio

EDITORIA

È mancata nei giorni scorsi l’artista Luciana Bey.Una delle più rappresentative acquerelliste del ter-ritorio, Bey ha a lungo insegnato all’UNI3, con-ducendo le allieve lungo un percorso pittoricocaratterizzato da un profondo amore per la naturae l’ambiente. La sua pittura ci ha sempre coinvoltoper quel suo tocco sensibile e poetico e per la suagrande maestria nelle scelte dei colori e dellecomposizioni. Ci mancherà un’amica, una crea-trice di grande valenza, una maestra che attraversoil dialogo con gli allievi ha costruito indelebil-mente la propria dimensione umana e artistica.

È mancata la pittrice Luciana BeyLuciana Bey con Beny Giansiracusa, l’artista che, con la moglie,le è stato sempre molto vicino

© Archivio d’Arte Alessandri / Galleria Narciso

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18 Marzo 2016Pagina 6dell’ARTECORRIEREC O U R R I E R D E S A R T S

MASSIMO CENTINI

Libero da ogni impo-sizione aprioristica,Andrea Marcellino,

neofita dell’arte – affermainfatti di aver iniziato a di-segnare l’anno scorso,dopo essere stato colpitoda una sorta di empatia alcospetto di un mazzo diortensie secche – proponein questa sua personaleuna rassegna di volti cheraccoglie sotto un unico ti-tolo: Momenti di Essere.Si tratta di un corpus diopere contrassegnate daun notevole uso del co-lore, che si fa materia e sistruttura con forza nel mo-dellare le fisionomie disoggetti tratti dalla realtàe trascritti attraverso unverbo creativo che – pos-siamo immaginare – è an-cora travolto da tutta unaserie di sconvolgimentideterminati dalla ricercadi un indirizzo poeticopreciso. Marcellino com-pie un lavoro calatonell’osservazione delleimplicazioni antropologi-che che sono diretta conse-guenza dell’enfatizzazionedi alcuni tratti e formescaturite dalla morfologiadi visi usati come stru-mento dialettico per quelvalore intrinseco che è ti-pico del ritratto. Un valoreche qui lascia a latere certiluoghi comuni per i qualiil volto, appunto, a unaprima valutazione superfi-ciale, sembrerebbe costi-tuire la nostra partesociale, mentre il corpoquella naturale: una dico-tomia che di fatto ogginon è così nitida, a diffe-renza del passato. Mentrel’evoluzione ha sperimen-tato sui lineamenti degliuomini la sua capacità diprodurre diversità, gli uo-mini stessi, da parte loro,hanno fatto di tutto pertrasformare la parte più vi-

sibile e pubblica del lorocorpo in strumento di co-municazione: sulla morfo-logia naturalmenteespressa essi hanno impa-rato a modulare smorfieed espressioni forzate,hanno ispessito il bozzolodella spontaneità della fi-sionomia con cosmetici,pitture, tatuaggi, per giun-gere poi a innescare unprocesso metamorfico conle maschere e avanti sinoalla chirurgia plastica.Marcellino sembra giocarecon gli status quo della fi-siognomica e, tra appa-rente accettazione delleregole dell’apparire e de-siderio di ridisegnarne lasegnica, compie un lavorointeressante sul ritratto.Gettando le basi per unprogetto di crescita e dielaborazione di un iti-nerario poetico definito.

Galleria TeArtAssociazioneArtistico-culturaleVia Giotto 14 – TorinoAndrea Marcellino“Momenti di Essere”Mostra personaleFino al 19 marzoInfo: 011 6966422

ANDREA DOMENICO TARICCO

L’ultima sezione inumanistica diRinascenza Contemporaneatocca una tematica essenziale

che induce dall’oggettività ai gradipiù intimi del soggetto creatore: L’Es,ovvero la voce della natura dell’animoumano che spinge verso pulsioni ses-suali (Eros) e distruttive (Thanatos).L’istinto puro in cui spinte indetermi-nate ed incontrollabili governano lostato del soggetto pensante, nono-stante i gradi coscienti dell’Io e quellisub-coscienti del Super-Io atti al con-trollo. Secondo queste premesse, assi-

stiamo al lavoro di sei artisticontemporanei che mettono in campoi diversi gradi dell’istinto, apppunto:Gabriele Marchesi, ad esempio,parte da un tipo di figurazione pura,per mezzo della quale esalta la formacon la lucentezza dei colori, delle tintee del chiaroscuro; Maria Pia Con-tento, invece, inizia dal senso classicodi una posa, idealizzata sino a scom-porne la struttura portante in slanci ef-fimeri della sua liberazione; il giovaneVictor Manole decide di superarequeste barriere formali dinamizzan-dole proprio con una cromia dilatataai margini del pop, in cui la visioneoggettivante vuole autocelebrarsi inqualcosa di nuovo; da qui esordisce illavoro di Elena Izzo: le sue visioni

religiose di Madonne, angeli e santiinnalzano ciò che è umano in alcunchédi mistico, fino all’iconizzazione purache perde di vista la realtà di riferi-mento. Da questo momento in poipossiamo entrare negli universi ca-povolti attuati dall’estro di TizianoCalcari: la rappresentatività dell’or-dinario diviene solo un punto di rife-rimento marginale per superare lasimbologia e sprofonda nei limitidell’umano; ecco poi dimensioni in-time di Mario Salvo, ove prendonocorpo le nostre malinconie, passionio desideri inespressi, mediante pae-saggi intimi ed introspettivi, attra-

verso la dinamicapura dei colori,delle atmosfere edelle passioni radi-calizzate in puristati d’animo. Gliartisti con i loro la-vori, in esposizionefino al 31 maggioprossimo, espri-mono il comune de-siderio di valicare –proprio mediante lafigurazione – l’og-gettività, così comei dati del mondoconcreto, un con-fine logico dettatodall’Io così comedal Super-Io, e cer-care in profondità lapropria coscienza.Questi autori-vi-sionari stimolano

in noi la voglia di comunicare almondo un modo di essere: una sortadi viaggio siderale che cominciadalle regioni incognite dell’animasino al desiderio universale di giun-gere alla piena liberazione dellospirito dalle costrizioni della carne.

GalleriaRinascenza ContemporaneaAssociazione CulturaleVia Palermo 140 – Pescara“Le vie dell’EsL’istintivismo creativo”Mostra collettivaDal 31 marzo al 31 maggioInfo: 328 6979208rinascenzacontemporanea@gmail.comrinascenzacontemporanea.jimdo.com

Alla Galleria TeArt di Torino

Andrea Marcellinol’altra faccia dell’essere

Andrea Marcellino, “Charlotte”olio su masonite, 40x30 cm.© l’artista/TeArt

Gabriele Marchesi, “L’immortalità della bellezza”, 2012pastelli e foglia-oro su tavola © l’artista/RinascenzaContemporanea

Collettiva alla Galleria Rinascenza Contemporanea in Pescara

L’Es e l’istinto nell’espressionedell’interiore creatività soggettiva

RinascenzaContemporanea

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Pagina 7dell’ARTECORRIERE C O U R R I E R D E S A R T S

18 Marzo 2016

La mostra collettiva Sette Artistiper l’Associazione RaVi, inau-

gurata il 26 febbraio, in considera-zione del notevole successo dipubblico e critica è poi stata protrattafino a domenica 13 marzo. ricor-

diamo che l’evento si è connotato conuna importante motivazione benefica,volta a favore delle donne operate ditumore al seno. Per l’occasione cia-scun artista ha donato una sua operache può essere acquistata presso l’As-sociazione RaVi stessa, contribuendocosì ad appoggiare l’iniziativa. Nel-l’immagine qui a sinistra è ripro-dotto il quadro di Anna Borgarelli.

Palazzo LomelliniArte ContemporaneaComune di CarmagnolaP.za S. AgostinoCarmagnola (To)Sette Artisti per l’Associaizone RaViMostra collettivaConclusa il 13 marzoInfo: 011 9724238www.palazzolomellini.orgwww.associazioneravi.itAnna BorgarelliInfo: 329 3276323www.corrieredellarteartisti.it

Palazzo Lomellini – Carmagnola (To)Èstata prorogata la mostra collettivaSette Artisti per l’Associazione RaVi

Anna Borgarelli, “Ortensia e trasparenzequadro nel quadro”, acquerello © l’artista/RaVi

PIETro PANACCI

Lo scorso 4 febbraio presso la Cameradei Deputati, Sala del refettorio, in viadel Seminario, 76 a roma, in occasione

del Concorso Internazionale “Comunicarel’Europa 2016”, è stato consegnato all’artistainformale Martino Bissacco il Premio alla Car-riera, anche in seguito al grande successo dipubblico e critica ottenuto dopo la sua parteci-pazione ad una mostra di recente allestital’Expo milanese. Durante la manifestazioneromana, alla quale han preso parte come ospitid’eccezione l’on. Cosimo Maria Ferri, sottose-gretario alla Giustizia, e il giornalista GiovanniMasotti, sono state presentate 18 opere unichedell’artista fotografa e grafica romana PaolaBiadetti, unitamente ai lavori grafici e pittoricidi Stefania Gagliardi, Piergiorgio Maiorini,Vittoria Palazzolo e Massimo Zavoli, oltre aquelli dello stesso Bissacco. Le opere di Mar-tino Bissacco sono altresì visibili fino al 3aprile presso la Torino Art Gallery di PalazzoBiraghi di Vische in via Vanchiglia, 6 nel ca-poluogo piemontese: l’esposizione intitolataInformale e oltre mette in luce l’uso originaledi materiali inusuali, quali plastica, calze dinylon, elastici mescolati alla tela attraversol’uso di tecniche miste particolari, in un giocoche calibra energie e cromatismi preziosi, in-dagando lo spazio con spirito ludico che non acaso si pone al di là della figurazione tradizio-

nale. “I dipinti di Martino Bissacco – spiega ilcritico d’arte Baltasar Gracián – sembrano rea-lizzati da una passione immensa, perchè tra-boccano di colore e gioia, come se Martinofosse la passione fatta persona, come se vo-lesse trasmetterla a tutti coloro che osservanoi suoi lavori, come se volesse urlare al mondo

intero la sua gioia di vivere, come se volessetrasfondere il suo spirito gioioso a tutti noi;parrebbe esistere una sola chiave di lettura:l’emozione, l’emozione che si esprime in ognisingola goccia di colore, colore che inebria,travolge, ammicca e anima come una sambatutte le sue opere”. “Io, nel guardare i suoi la-vori, – prosegue invece il critico roberto Gi-rardi – mi sento felice e mi ricordo di esistere,sembrerà banale ma a volte ci dimentichiamodella semplicità delle cose e di quanto siabello viverle; disse Rose Kennedy che ‘gli uc-celli cantano dopo una tempesta, perché l’uomo non riesce a sentirsi libero di gioiredella luce del sole che gli rimane’: facciamoallora introspezione e lasciamo spazio allenostre emozioni ogni volta che osserviamo unsuo dipinto, non pensiamo di non riuscire acapirlo, ma lasciamo che sia lui a guidarci permano nel suo magico mondo colorato, faccia-moci abbracciare dai suoi colori così come lolasciamo fare ai caldi raggi del sole, libe-riamo le nostre emozioni, perché non vannoné capite né interpretate, ma solo vissute”.

TAG - Torino Art GalleryPalazzo Birago di VischeVia Vanchiglia 6 – Torino“Informale e oltre”Mostra personale di Martino BissaccoFino al 3 aprileInfo: 338 3333397 - www.torinoartgallery.com

Martino Bissacco, “Verde” © l’artista/TAG

Personale alla Torino Art Gallery e cerimonia alla Sala Refettorio della Camera dei Deputati in Roma

A Martino Bissacco il premio alla carriera

Antida Tàmmaro fa parte delGruppo d’Arte “Via Perrona”,

diretto dal maestro Marco Piva, che neha assunto la guida dopo la scomparsadel maestro Albano. Lo studio, che fuappunto di Sergio Albano, nonché diTerzolo e di Umberto Mastroianni, sitrova a Torino, proprio in via Perrona,al civico 4, ed è aperto il martedì e il sa-bato, dalle 9 alle 12, il mercoledì e ilvenerdì, dalle 15 alle 18 (il riferimentotelefonico è 393 8499778). Il dipintoStrega bambina è un acrilico su faesitedel 2014 ed è stato in esposizione finoal 17 marzo, alla mostratenutasi presso il Chio-stro dell’Annunziata divia Po 45 a Torino; allacollettiva hanno parteci-pato venti artisti che ope-rano nell’atelier. Nelquadro è raffigurata labimba-donna-strega, inabbagliante rosso scar-latto, che si trova im-mersa in un ambientesurreale, circondata da

una sorta di velo di lingue di fiamma:quasi ignara o indifferente, la fan-ciulla sta immobile a fissare il cuorevulcanico incandescente che emergedal terreno illuminando il suo voltoe riverberandosi sulle ali trasparentiche la innalzano metafisicamente.Elementi compositivi questi ispiratialla poesia di Erica Jong da cui ètratto il titolo: “[…] Volevo che tunascessi donna / anche se sappiamoche le nostre figlie / nascono solo /per bruciare / come l’albero fatale”.

(Andrea Domenico Taricco)

Antida TÀMMAROcell. 331 3450332

Antida Tàmmaro, “Strega bambina”, 2014, acrilico su faesite© l’artista

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ALESSANDRO MORMILE

Non si sa quale sia la reale etàdi Placido Domingo, ma isettantacinque anni, quelli

dichiarati come ufficiali, sono giàcompiuti e coronano una carriera dicantante che ha il carisma dell’ecce-zionalità, sia per l’eterogenea vastitàdel repertorio, sia per la volontà dipassare, nella parabola finale del suopercorso artistico, dalla corda di te-nore a quella di baritono. In quest’ul-tima veste, Domingo si è avvicinatoa diversi ruoli baritonali verdiani, frai quali il Doge Francesco Foscari ne Idue Foscari che il Teatro alla Scala hamesso in scena per lui in un nuovo al-lestimento. Non si può nascondereche, dinanzi a certe frasi, l’“immor-tale” Placido, convinto di non dovermai porre la parola fine ad una car-riera che ha già l’alone della leg-genda, riesca ancora a sferrare la

zampata leonina che lo fa essere sem-pre e comunque, ad onta dell’inevita-bile affaticamento vocale, padronedella scena come oggi pochi sannoessere. Resta da chiedersi se questacoda di carriera sia vera gloria o, piùsemplicemente, celebrazione di sestesso e della sua immagine di can-tante al quale il pubblico perdonacomprensibilmente tutto. Alla fine sifinisce per ammirarlo senza porsi tantidubbi, certi di trovarsi dinanzi ad uno

degli ultimi grandi divi della scena li-rica mondiale, che sopravvive, con unvelo di inevitabile malinconia, allasua stessa arte. Al suo fianco la com-pagnia di canto vede imporsi France-sco Meli (Jacopo Foscari), tenorelirico della voce bellissima e dal fra-seggio superlativo, e Anna Pirozzi(Lucrezia Contarini), soprano italianofra i più interessanti oggi in circola-zione ad onta di qualche incertezzanel settore acuto. Sul podio dell’or-

chestra scaligera c’è l’ispirata bac-chetta di Michele Mariotti, originaleperché regala un Verdi giovanile“nuovo”, consapevole della lezionebelcantistica ottocentesca ben coniu-gata con il più scontato trasporto dellatipica retorica risorgimentale ver-diana. Lo spettacolo di Alvis Herma-nis è colmo di citazioni pittorichecolte nella profusione di sipari e fon-dali a proiezioni illuminati dal chia-rore di luci giallognole, con la scenaspesso invasa da statue di leoni diSan Marco e da mimi che si muo-vono come burattini. Il tutto offrel’immagine di una Venezia dogaleche pare uscita da un opuscolo pub-blicitario turistico, senza quei chiaro-scuri che dovrebbero invece darel’immagine delle buie stanze cospi-ratorie del potere nella Serenissimadi metà Quattrocento. Applausi,qualche dissenso alla prima, ma en-nesima consacrazione per Domingo.

Pagina 8 18 Marzo 2016

dell’ARTECORRIEREC O U R R I E R D E S A R T S

MANUELAMARASCIO

La 88ª edizione della cerimoniadegli Oscar, svoltasi la nottedello scorso 28 febbraio, ha

fatto tirare un liberatorio sospiro di sol-lievo a tanti rimasti in stato di trepi-dante attesa: in primo luogo, tutti gliammiratori di Leonardo DiCaprio, cheda tempo rincorreva la statuetta, ed orafinalmente salito sul palco a riceveregli onori per l’agognato titolo di mi-glior attore protagonista, in Revenantdi Alejandro González Iñárritu; maanche gli estimatori di un’autenticaopera d’arte tutta italiana, nata dal-l’animo di un genio ormai leggenda-rio, la musica del maestro EnnioMorricone, che a 87 anni ha ottenutol’ambita statuetta per la miglior co-lonna sonora, per The Hateful EightdiTarantino. Son stati loro a regalare imomenti più emozionanti della serata,festeggiando ognuno a modo suo ilmomento tanto atteso: l’abbraccio traDiCaprio e Kate Winslet, sua grandeamica e sostenitrice dai tempi di Tita-nic, e il discorso colmo di gratitudinedi Morricone, che, dedicando il pre-mio alla moglie, ha dichiarato che nonesiste grande musica senza un grandefilm, omaggiando Tarantino e tutto ilsuo team. Il miglior film è Spotlight,diretto da Tom McCarthy, storia dellasquadra di agguerriti giornalisti inve-

stigativi del Boston Globe che nel2002 portò alla luce numerosi episodidi abusi sessuali a danni di minori,compiuti da oltre settanta sacerdoti lo-cali, tutti sistematicamente copertidalla Chiesa (un’inchiesta che si ag-

giudicò il Premio Pulitzer). La pelli-cola ripercorre le tappe di un caso cheha fatto la storia del giornalismo emarchiato per sempre una delle tantepagine nere nella storia di simili cri-mini, per i quali oggi di nuovo si

chiede un intervento mirato,come con l’appello rivolto diret-tamente al Papa dal produttoreMichael Sugar: “È ora di pro-teggere i bambini e restaurare lafede!”. Miglior attrice protago-nista è Brie Larson, per Room,storia di una ragazza rapita e se-gregata in una stanza, e costretta

a crescervi suo figlio fino al mo-mento della fuga e al ritorno ad unavita normale. Miglior regista è, per ilsecondo anno consecutivo, AlejandroGonzález Iñárritu, che nel 2015trionfò col suo bellissimo Birdman.

Si è conclusa il 13 marzo al TeatroGioiello la pièce Ti amo o qualcosadel genere, con Roberto Ciufoli, GaiaDe Laurentiis, Francesca Nunzi eDiego Ruiz: dopo Se mi lasci nonvale, Finché mamma non ci separi eIl matrimonio può attendere, unanuova commedia di Ruiz che indaga irapporti di coppia, qui messi a duraprova. Lunedì 14 al Gioiello è stato ri-proposto Caveman, l’uomo delle ca-verne, con Maurizio Colombi: celebremonologo sul rapporto uomo-donna,nato negli USA, poi esportato nelMondo, dal 2013 viene presentato inItalia nella versione di Colombi, quiaccompagnato dalla band DavideMagnabosco e i Jaia. Da venerdì 18 adomenica 20 marzo, sempre al Gio-

iello, torna il trio composto da CorinneCléry, Barbara Bouchet e Iva Zanic-chi, con Tre donne in cerca di guai, unlibero adattamento della commediafrancese Les Amazones di Jean MarieChevret: le donne sono protagonisteindiscusse di una storia che puntasull’ottimismo nel vivere un nuovopresente dopo le delusioni del passato.All’Erba si è conclusa il 13 marzo Ilcapo dei miei sogni di Sara Palma eDaniele Benedetti (1° premio al Con-corso “Una commedia in cerca di au-tori”): un’azienda in crisi, in cuiapproda un nuovo manager tagliatoredi teste che dovrà vedersela con ungruppo di impiegati da costringere, inmodo creativo e originale, a seguireuna strada diversa da quella percorsa

sino a quel momento. Da martedì 15a domenica 20 marzo l’Erba ospiteràCancun, con Mariangela D’Abbrac-cio, Blas Roca Rey, Giancarlo Ratti eNicoletta Della Corte: una surreale ri-flessione sui desideri inconfessabilidell’amore coniugale, con protagoni-ste due ventennali coppie di amici invacanza a Cancun, appunto; un’operaironica e non banale firmata dall’abilepenna del catalano Jordi Galceràn. Ilcartellone del Teatro Stabile presentaNon ti pago, diretto da Luca De Fi-lippo, al Carignano fino al 20 marzo:una delle tante esilaranti commediedi Eduardo, tutta giocata sulla super-stizione e il sogno di grandi vincite allotto.Al Gobetti dal 15 al 20 marzova in scena Euridice e Orfeo di Va-leria Parrella, autrice che da tempoalterna teatro e narrativa. (ma. ma.)

Spettacoli

Teatro, a marzo è tempo di commedie

Una scena dei “Foscari” di Verdi alla Scala, foto Brescia e Amisano © Teatro alla Scala

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Il carismatico tenore iberico ultrasettantenne affronta l’opera di Giuseppe Verdi al Teatro alla Scala

L’inossidabile Placido Domingo per I due Foscari

Oscar 2016: la notte di DiCaprio e Morricone

Leonardo DiCaprio ed Ennio Morricone ricevono iil Premio Oscar, foto di Chris Pizzello © Invision/AP

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Pagina 9dell’ARTECORRIERE C O U R R I E R D E S A R T S

DAL NOSTRO CORRISPONDENTEMAURO LUCENTINI

Non è solo un trasloco, è ancheun esame di coscienza quelloche è avvenuto, sta avve-

nendo e, a quanto pare, avverrà conl’inaugurazione del nuovo museo chesta per aprirsi al pubblico su MadisonAvenue all’altezza della 75ma strada.Mi riferisco naturalmente al cosid-detto Met Breuer, l’edificio occupatoper cinquantadue anni dal WhitneyMuseum, da questi abbandonatoqualche mese fa e di cui si è astuta-mente impossessato il venerabile Me-tropolitan per istallarci le suecollezioni di arte moderna e contem-poranea (mentre il Whitney stesso,com’è noto, si è trasferito – ufficial-mente per ragioni di spazio ma pureper motivazioni commerciali concer-nenti discutibili rapporti con le galle-rie d’avanguardia e il sempre piùstratosferico valore dell’Arte contem-poranea, appunto – in un gigantescoedificio creato da Renzo Piano nelquartiere di Chelsea, dove è situataoggi la maggior parte delle suddettegallerie). Ho parlato di esame di co-scienza: innanzitutto, per quanto ri-guarda l’edificio di Marcel Breuer,quella specie di immensa, massicciacasamatta di granito scuro, che oc-chieggia isolata e sospettosa, nellaparte più movimentata di MadisonAvenue, attraverso oculi trapezoidalisimili a quelli di un bunker. Chi c’eraall’apertura nel 1966 ricorderà la de-risione con cui fu accolta quella co-struzione dalla maggior parte deicritici americani. Adesso, quasi dauna settimana all’altra, se ne parlacome di uno degli edifici più “iconici”dell’architettura americana, esem-plare di una nuova corrente “brutali-sta” servita di ispirazione per interesuccessive generazioni di architetti,incluso lo stesso Renzo Piano. Ma èanche un esame di coscienza relativoa quali debbano essere i valori vera-mente essenziali di un museo d’artemoderna, valori che, come ha pro-messo il direttore del succitato Metro-politan, lo stimatissimo Thomas P.Campbell, in una conferenza stampache ha tenuto davanti a una straripantefolla di autorità, giornalisti e artisti, sa-ranno espressi in ciò che d’ora in poitroverà luogo tra le pareti del nuovosito espositivo. La medesima assicu-razione ha dato la successiva oratrice,

Sheena Wagstaff, chairwoman delModern and Contemporary Art De-partment, che ha definito “esilarante”il momento attuale nella vita del Met.I buoni propositi sono certamente benesemplificati nelle mostre e nelle altreattività con cui il neonato Met Breuersta per rivelarsi al pubblico. Su duepiani del palazzo si sta aprendo unarassegna intitolata Unfinished,Thoughts Left Visible, ossia “idee nonfinite ma lasciate in vista”: sono operein parte tratte dalle collezioni perma-nenti del Metropolitan, parecchiedelle quali raramente erano stateesposte nella sede principale dellaFifth Avenue, e in parte pervenute inprestito da altre istituzioni museali alivello mondiale. Il tutto per ricoprireun arco di almeno sei secoli di storia.Ecco quindi dipinti, sculture e infinepezzi di installazioni, che hanno qualecomun denominatore quello di nonesser stati terminati, o per ragioni pra-tiche, o intenzionalmente, come gestoespressivo: da un’abbozzata ma stu-penda testa femminile di Leonardo daVinci – la cosiddetta Scapigliata – ainnumerevoli tele incompiute diRembrandt, Turner, Cézanne, Rodin,Picasso, Cy Twombly, sino a spetta-colosi contrasti tra materiali e oggettidella realtà quotidiana, in lavori di Ja-nine Antoni, Lygia Clark, JacksonPollock, Robert Rauschenberg emolti altri, per un totale di quasi due-cento esemplari. Tutto ciò allo scopodi sollecitare risposte a questi interro-gativi: quand’è che un’opera d’arte sipuò dire veramente “compiuta”? chelatitudine ha l’autore nel decideredove fermarsi? in quali periodi del-l’Arte tale argomento è stato sollevatopiù deliberatamente? Nelle intenzionidi Campbell e dei suoi collaboratori,è questo il tipo di ricerca “tematica”cui si inspireranno altre future mostrenelle nuove aree a disposizione delmuseo. Ma l’innovazione stimolatagiusto dall’accresciuta disponibilità di

spazio non si esaurisce a questo puntoe si rivolge ad altri soggetti creativi, inogni parte del mondo, con una sensi-bilità geografica dettata anche dal mo-mento attuale. Così, ad un diversopiano del Breuer appare in questomomento una retrospettiva su Na-sreen Mohamedi, l’artista indiana chenel corso di una breve esistenza(1937–1990) ha esplorato le possibi-lità espressive di una coniugazione tragli arabeschi elaborati da una pecu-liare tradizione etnica e le geometriesu cui si articola molto dell’astratti-

smo occidentale. In un ambiente alpianterreno si terranno invece quoti-dianamente, dal 18 al 30 marzo, con-certi di un complesso diretto dalgiovane jazzista e musicista elettro-nico statunitense Vijai Iyer, incomin-ciando da A Cosmic Rhythm withEach Stroke, mentre a fine mese avràluogo la prima mondiale del KlangdiStockhausen. Insomma, un bel viag-gio di iniziative e di idee, da quandoil Metropolitan Museum, nemmenotanti decenni fa, rimandava al mittentele opere degli artisti moderni perchéin contrasto con la missione classi-cista propugnata dai suoi fondatori.

The Met BreuerMadison Ave. 945 – New York (NY)“Unfinished:Thoughts Left Visible”RetrospettivaDal 18 marzo al 4 settembreInfo: 001 212 7311675www.metmuseum.org

In un’America piena di interrogativi e problemi, stanno riscuotendo il maggiorsuccesso soggetti cinematografici basati sulle gravi questioni del momentoe le previsioni dell’industria di Hollywood sono che continueranno a primeg-giare fino ad almeno tutte le festività pasquali. Il primo è Spotlight, diretto daTom McCarthy, per la Open Road, a cui è andato a fine febbraio l’Oscar per ilmiglior film dell’anno e che a tutta la settimana iniziale di marzo ha recuperatoe superato l’intero costo di realizzazione; pellicola di genere documentaristico,ricapitola la tragedia degli abusi su minorenni da parte di preti cattolici negliStati Uniti e uno dei produttori, Michael Sugar, accettando il premio dell’Aca-demy, ha rivolto un appello molto diretto al vertice del Vaticano: “Papa Fran-cesco, è tempo di proteggere i bambini!”. Un altro di cui ancora si parla assaiè The Revenant, che ha procurato al protagonista Leonardo DiCaprio l’Oscarcome miglior attore e a Iñárritu quello per la regia. Rivolgendosi al pubblico,lo stesso DiCaprio ha sottolineato la minaccia del cambiamento climatico pla-netario, che – ha detto – “è un fatto concreto, un fatto che si sta già verificando”.Dal lato finanziario, il trionfo di questo periodo è però andato ad un cartoneanimato della Disney, Zootopia, che dietro una facciata di commedia leggeraallude al problema del razzismo, anche se riferito a cerbiatti e coniglietti: nelprimo week-end di questo mese, ha battuto tutti i record della sua categoria,incassando quasi 74 milioni di dollari (il precedente primato, conquistato daFrozen nel 2013, aveva di poco superato i 67 milioni), e recuperando così intre sere la metà delle spese. Secondo, nel medesimo fine-settimana, è arrivatoLondon has fallen, finanziato da indipendenti e distribuito da Focus Featu-res; la piazza d’onore è toccata invece a Deadpool della 20th Century Fox.[Fonte dati sugli incassi nelle sale dei cinema americani: Agenzia Rentrak ©]

18 Marzo 2016

Box OfficeUSA, da “Spotlight” fino a “Zootopia”Temi caldi per pellicole sensibili

CINEMA

I protagonisti di “Spotlight” di McCarthy, premio Oscar 2016 sia al regista sia al filmfoto © aut./OpenRoad

NEWYORK NEWYORK

foto © aut.

Nel Breuer, l’edificio sulla Madison, lasciato libero dal Whitney Museum

Una seconda sede per il Metropolitan

Il Met Breuer in Madison Avenue a New Yorkspazio in cui dal 18 marzo sarà esposta anchela “Scapigliata”di Leonardo, foto © aut./Met

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Pagina 10 18 Marzo 2016

dell’ARTECORRIEREC O U R R I E R D E S A R T S Segnalazioni

TORINO e PIEMONTE in ITALIAVernissage“Da Poussinagli ImpressionistiTre secoli di pittura francesedall’Ermitage”Palazzo MadamaMuseo Civico d’Arte AnticaP.za Castello – TorinoFino all’11 aprileInfo: 011 4433501www.palazzomadamatorino.itUna straordinaria selezione di oltre70 opere dalle collezioni del pre-stigioso Museo dell’Ermitage di SanPietroburgo, per una mostra che il-lustra la storia della pittura francesedal 1600 alla fine dell'800, dal-l’avvento delle accademie sino allanuova libertà della pittura en pleinair degli impressionisti. (c.s./c.p.)

“Il Drago e il Fiore d’Oro”Potere e magia nei tappetidella Cina imperialeMAOMuseo d’Arte OrientalePalazzo MazzonisVia S. Domenico 11 – TorinoFino al 28 marzoInfo: 011 4436927www.maotorino.it

Ezio Gribaudo“La figura a nudoOpere dal 1951 al 2015”Pinacotecadell’Accademia Albertinadi Belle ArtiVia Accademia Albertina 8 – TorinoDal 18 marzo al 17 aprileInfo: 011 0897370www.pinacotecalbertina.itLa mostra affronta uno specificotema della produzione dell’ecletticoartista torinese, importante ma finoad oggi non sufficientemente ap-profondito, quello, per l’appunto,del nudo, di cui l’autore fornisce una

originale interpre-tazione. (c.s.)

“A Trilogy”Marianne HeierAlberto PeolaArtecontemporaneaVia della Rocca 29 – TorinoFino al 25 marzoInfo: 011 8124460 albertopeola.com

Elisa Bertaglia“Brutal Imagination”Weber & WeberArte ContemporaneaVia S. Tommaso 7 – TorinoFino al 26 marzoInfo: 011 19500694www.galleriaweber.it

Michael AckermanPHOS - Centro Polifunzionaleper la Fotografiae le Arti Visivediretto da Enzo ObisoVia Vico 1 – TorinoFino al 31 marzoInfo: 011 7604867www.phosfotografia.comMostra personale, a cura di ClaudioComposti e MC2 Gallery, di unodegli autori più interessanti della fo-tografia internazionale. (c.s./e.l.)

“Mood in the MoodUmore nell’umore”Mostra collettivaCSA Farm GalleryVia Vanchiglia 36 (i.c.) – TorinoFino al 26 marzoInfo: 339 7796065www.cosmoshopart.itA cura di Rosy Togaci Gaudiano

“È vento di streghe”Manifestazione itineranteMuseo Casa del Conte VerdeVia Piol 8 – Rivoli (To)Dal 10 giugno al 10 luglioInfo: 011 9563020www.comune.rivoli.to.it

“Il SimbolismoArte in Europadalla Belle Époquealla Grande Guerra”Palazzo RealeP.za Duomo 12 – MilanoFino al 5 giugnoInfo: 02 54911www.palazzorealemilano.itA confronto circa 150 opere, tra di-pinti, sculture e grafiche, che rappre-sentano uno dei versanti piùinteressanti della produzione artisticadella corrente simbolista. (c.s./e.l.)

Gualtiero Mocenni“Dalla figurazioneall’astrazione(1952-1965)”Associazione CulturaleRenzo CortinaVia Mac Mahon 14/7 – MilanoDal 29 marzo al 9 aprileInfo: 02 33607236 www.cortinaarte.itA cura di Simone Becke Stefano CortinaPiccola antologica dell’opera pitto-rica del pittore e scultore GualtieroMocenni (Pola, 1935), sessant’annid’intensa carriera artistica. (c.s.)

“Picassocapolavori incisorie litografici”Deodato ArteVia S. Marta 6 – MilanoFino al 30 marzoInfo: 02 80886294www.deodato-arte.it

Andrew Moore“Dirt Meridian”Spazio DamianiVia dello Scalo 3/2 – BolognaFino al 22 luglioInfo: 051 4380747www.damianieditore.comPrima personale italiana di Moore.

“‘Fece di scolturadi legname e colorì’La scultura del Quattrocentoin legno dipinto”Galleria degli UffiziP.le degli Uffizi 6 – FirenzeDal 21 marzo al 28 agostoInfo: 055 2388651

“Da Kandinsky a PollockLa grande Artedei Guggenheim”Palazzo StrozziP.za Strozzi – FirenzeDal 19 marzo al 24 luglioInfo: 055 2645155www.palazzostrozzi.org

Tony Lewis“Alms comity and plunder”Museo Marino MariniP.za S. Pancrazio – FirenzeFino al 23 aprileInfo: 055 219432www.museomarinomarini.it

“Gillo DorflesEssere nel Tempo”MACROMuseo d’Arte Contemporaneadi RomaVia Nizza 138 – RomaFino al 30 marzoInfo: 06 671070400www.museomacro.org

“Sound and Silliness”di Jimmie DurhamMAXXI - Museo Nazionaledelle Arti del XXI SecoloVia Reni 16 – RomaFino al 24 aprileInfo: 06 3201954www.fondazionemaxxi.it

Jasmine PignatelliSpazio MenexaVia di Montoro 3 – RomaFino al 7 aprile

Direttore EditorialePietro PanacciDirettore ResponsabileVirginia ColacinoCaporedattoreChiara PittavinoComitato EditorialeGiorgio Barberis, Rolando Bellini,Massimo Boccaletti, Franco Caresio,Angelo Caroli, Claudia Cassio,Massimo Centini, Fernanda De Bernardi,Marilina Di Cataldo,Gian Giorgio Massara,Alessandro Mormile, Massimo Olivetti,Enzo Papa, Lorenzo Reggiani,Gianfranco Schialvino,Maria Luisa TiboneCorrispondente da New YorkMauro [email protected] da BerlinoSabatino Cersosimo

Hanno collaboratoF. Florian, C. Gallo, E.S. LaterzaM. Marascio, C. Pittavino,A.D. Taricco, D. TauroRealizzazione grafica internaa cura di E.S. LaterzaFotografo ufficialeAntonio AttiniRedazioni distaccateMilano Rosa CarnevaleTel. 339 1746312Roma e Napoli Fabrizio FlorianTel. 388 9426443Palermo Caterina RandazzoTel. 334 1022647Concessionaria di PubblicitàinternaStampa e distribuzioneEditService S.r.l.Str. Piossasco 43/U – Volvera (To)Editore Corriere dell’ArteAssociazione Culturale Arte GiovaniP.IVA 06956300013Aut. Trib. Torino n. 4818 del 28/07/1995

AbbonamentiAnnuale:euro 60,00 per l’Italia;euro 120,00 per l’esteroArretrati: euro 5,00 a copia

pagam. tramite c.c.postale n. 45958055pagam. con bonifico bancario - cod. IBAN:IT83Z0760101000000045958055intestato a / beneficiario:Associazione Culturale Arte Giovani

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formato tabloid

Venerdì 18 marzo - ore 18,00Galleria Accademia

Via Accademia Albertina 3/e – TorinoP. Gilardi, M. Lodola, U. NespoloA. Perilli, M. Pistoletto, M. Rotella

Sabato 19 marzo - ore 16,00Galleria ‘Arte per Voi’

p/so Galleria Porta FerrataVia Porta Ferrata 7 – Avigliana (To)“Segni e colori della mia anima”Dipinti e disegni di Tiziana PisanoGiovedì 31 marzo - ore 18,00

Galleria Rinascenza ContemporaneaAssociazione CulturaleVia Palermo 140 – Pescara

“Le vie dell’Es. L’istintivismo creativo”Mostra collettiva

Venerdì 1° aprile - ore 18,00Galleria ‘Arte Città Amica’Centro Artistico CulturaleVia Rubiana 15 – Torino“Fantasia nell’Arte”Sette mini-personali

Sabato 9 aprile - ore 18,00Circolo degli Artisti di TorinoPalazzo Graneri della RocciaVia Bogino 9 – Torino

Personale di Rosetta Vercellotti

Str. Piossasco 43/U – Volvera (To)

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Pagina 11dell’ARTECORRIERE C O U R R I E R D E S A R T SGallerie

ACCADEMIA GalleriaVia Accademia Albertina 3/e – TorinoTel. 011 885408Email: [email protected]: 10,00-12,30/16,00-19,30;chiuso lunedìDal 18/3 al 13/4P. Gilardi, M. Lodola, U. Nespolo, A. Perilli,M. Pistoletto, M. Rotella

ARTE CITTÀ AMICACentro Artistico CulturaleVia Rubiana 15 – TorinoTel. 011 7717471 - Fax 011 7768845Email: [email protected]: lun. - sab.16,00-19,00; dom. chiusoDal 1° al 15/4“Fantasia nell’Arte” Mini-personalidi G. Actis, E. Carluccio, G. Farell,L. Francone, A. Rossotto, G. Sannazzaro

ARTE PER VOI Associazione CulturaleP.za Conte Rosso 3 – Avigliana (To)Luigi Castagna - Tel. 011 9369179Cell. 339 2523791Email: [email protected] Cusino - Tel. 011 9369179Cell. 339 5059793Email: [email protected]: sab. - dom. 15,00-19,00Fino al 28/3“Materia prima”Dipinti di Raffaella BrusaglinoDal 19/3 al 10/4“Segni e colori della mia anima”Dipinti e disegni di Tiziana Pisanop/so Galleria Porta Ferrata(via Porta Ferrata 7 – Avigliana)

CIRCOLO DEGLI ARTISTI DI TORINOPalazzo Graneri della RocciaVia Bogino 9 – Torinoscala B destra - 1° piano (digitare 4444+ )Tel./fax 011 8128718Email: segreteriacircoloartisti@yahoo.itwww.circolodegliartistitorino.itOrario: lun. - ven. 15,30-19,30Tutti i lunedì mattina, dalle 9,00 alle 13,00,il secondo e l’ultimo mercoledì del mese,dalle 19,30 alle 23,00Scuola libera di nudo(prenotazione obbligatoria)Dal 9 al 22/4Personale di Rosetta VercellottiIl 3/4 presenti a Benevagiennacon la mostra Impressioni e trasparenze

LA LANTERNA Galleriadi Maristella SANDANODirettore Artistico: Livio PezzatoVia S. Croce 7/c – Moncalieri (To)Tel. 011 644480 - Fax 011 6892962Email: [email protected]: mart. - sab. 15,30-18,30A. Arcidiacono, S. Attisani, A. Cannata,V. Cavalleri, E. Colombotto Rosso,D. De Agostini, G. De Agostini, A. De Rosa,L. Garelli, E. Gribaudo, S. Lake, E. Longo,S. Manfredi, G. Manzone, L. Mottura,D. Pasquero, G. Peiretti, G. Pezzato, L. Pezzato,C. Pirotti, G. Righini, T. Russo, L. Sabatino,G. Sesia della Merla, G. Valeriotiinoltre pittori ucraini, naïf croatigrafica nazionale ed internazionale

LA LUNA Art GalleryVia Roma 92 – Borgo San Dalmazzo (Cn)Cell. 339 7108501Email: [email protected]: ven. 16,00-19,00;sab. 10,30-13,00/16,00-19,00;dom. 10,30-12,00

LUNA ART COLLECTIONSpazio espositivoVia Nazionale 73/1 – Cambiano (To)Tel./Fax 011 9492688Email: [email protected]: lun. - ven. 8,30-17,30;sab. 8,30-17,30 (previa telefonata)In permanenza serigrafie d’artea tiratura limitatadi Coco Cano, Francesco Casorati,Isidoro Cottino, Theo Gallino, Franco Negro,Ugo Nespolo, Ernesto Oldenburg,John Picking, Marco Puerari,Giorgio Ramella, Maurizio Rivetti,Francesco Tabusso, Silvio Vigliaturo

RINASCENZA CONTEMPORANEAAssociazione CulturaleVia Palermo 140 – PescaraCell. 328 6979208Email:rinascenzacontemporanea@gmail.comwww.rinascenzacontemporanea.jimdo.comOrario: mar. - sab. (su appuntamento)Fino al 28/3“Oniricon. New Visual”Mostra personale di Giuseppina FreniDal 31/3 al 31/5“Le vie dell’Es. L’istintivismo creativo”Mostra collettiva

SENESI ArteVia S. Andrea 44 – Savigliano (Cn)Orario: mar. - sab.9,30-12,30 /15,30-19,30Tel. 0172 712922Email: [email protected]

SILVY BASSANESE Arte ContemporaneaVia Galileo Galilei 45 – BiellaTel./Fax 015 355414Email: [email protected]: mart. - ven. 16,30-19,30;sab. e festivi su appuntamento

STORELLO Galleria d’ArteVia del Pino 54 – Pinerolo (To)Tel. 0121 76235Orario: mart. - sab. 9,00-12,15/15,30-19,00;lun. e dom. chiusoIn permanenza opere di Avataneo, Carena,Coco Cano, Faccincani, Fresu, Garis,Luzzati, Massucco, Musante

TEART Associazione Artistico-culturaleVia Giotto 14 – TorinoTel. 011 6966422Email: [email protected]: mart. - sab.17,00-19,00Fino al 19/3Andrea Marcellino “Momenti di Essere”Mostra personaleIl 21, 22 e 23/3“Vintage” Esposizione e scambiodi oggetti ed abiti dei Soci

TINBER Art Gallery @ PragelatoVia Albergian 20 - Souchères HautesPragelato (To)Tel. 0122 78461Email: [email protected]: sab. e dom. 10,00-12,30/15,30-19,00Opere di Tino Aime, Jean-François Béné,Andrea Berlinghieri, Gianni Bertola,Fulvio Borgogno, Flaviana Chiarotto,Enrico Challier, Dino Damiani,Pierflavio Gallina, Lia Laterza,Claudio Malacarne, Vinicio Perugia,Elena Piacentini, Mariangela Redolfini,Sergio Saccomandi, Luciano Spessot

M.ro Raul VIGLIONEStudio - Galleria - Mostra CulturaleVia Servais 56 – TorinoTel. 011 798238 - Cell. 335 5707705Email: [email protected]

AVERSA GalleriaDipinti dell’800 e del Primo ’900Via Cavour 13 (int. cortile) – TorinoTel. 011 532662Email: [email protected]: mart. - sab. 10,00-12,15/15,30-19,00

DELLA ROCCA Casa d’AsteVia della Rocca 33 – TorinoTel. 011 8123070/888226 - Fax 011 836244Email: [email protected]

LUIGI CARETTO Galleriadal 1911 Dipinti AntichiVia Maria Vittoria 10 – TorinoTel. 011 537274Email: [email protected]: mart. - sab. 9,45-12,30/15,45-19,30

SANT’AGOSTINO Casa d’Astea Torino dal 1969C.so Tassoni 56 – TorinoTel. 011 4377770 - Fax 011 4377577www.santagostinoaste.itOrario: mart. - sab. 9,30-12,30/15,30-19,30

A.L.P.G.A.M.C.

Arte Antica

BIASUTTI & BIASUTTI Galleria d’ArteVia Bonafous 7/1 – TorinoTel. 011 8173511www.biasuttiebiasutti.comOrario: mart. - sab.10,00-12,30/15,30-19,30

LA TESORIERA Centro ArteC.so Francia 268 – TorinoTel. 011 7792147www.tesoriera.comOrario: mart. - sab. 10,00-13,00/16,00-20,00;lunedì e festivi chiuso (o su appuntamento)

18 Marzo 2016

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