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PERCORSO ARTISTICO MICHELANGELO BUONARROTI, UN ARTISTA TOTALE SCOPRI E IMPARA 14-19 anni main partner partner

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  • PERCORSO ARTISTICO MICHELANGELO BUONARROTI,

    UN ARTISTA TOTALE SCOPRI E IMPARA

    14-19 anni

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  • MICHELANGELO BUONARROTI, UN ARTISTA TOTALE | SCOPRI E IMPARA

    2Giudizio Universale, Michelangelo and the secrets of the Sistine Chapel

    CONOSCIAMO MICHELANGELO

    LE ORIGINI E LA FORMAZIONE

    MICHELANGELO PITTORE

    MICHELANGELO SCULTORE

    MICHELANGELO ARCHITETTO

    MICHELANGELO POETA

    PERCORSO ARTISTICO MICHELANGELO BUONARROTI,

    UN ARTISTA TOTALE

    IN QUESTO CAPITOLO

    SCOPRI E IMPARA

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    3Giudizio Universale, Michelangelo and the secrets of the Sistine Chapel

    Dallo show - Visual | © BWS

    Queste le parole dell’artista in Giudizio Universale, Michelangelo e i segreti della Cappella Sistina.Sta parlando della scultura, l’arte che prediligeva. Ma seppe trovare ed esprimere il suo genio anche nella pittura, nell’architettura e nella poesia, perché era un artista eclettico, impulsivo: un artista totale.

    ”“Io cerco la bellezza, la bellezza è tutto, è la mia ossessione.

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    4Giudizio Universale, Michelangelo and the secrets of the Sistine Chapel

    Michelangelo era un uomo di media statura con spalle larghe e fisico energico; la testa grossa, la fronte alta, i capelli neri e ricci, gli occhi piccoli e sporgenti. Lo sguardo tagliente rispecchiava la sua anima tormentata. Egli riusciva a trasferire tutta la sua complessità interiore nelle opere che, come spugne ne assorbivano i colori e le sfumature. Fu scultore, pittore, architetto e persino poeta. Un artista eclettico e totale, un

    genio che, grazie alla sua forza di volontà, riusciva a indirizzare la sua energia e la sua rabbia verso un unico fine: l’arte, la ricerca della bellezza e della perfezione.Di grandissima statura intellettuale e morale, egli era perfettamente consapevole del suo essere genio, e il genio non si rende suddito di nessuno. Per questo egli incarna perfettamente la figura dell’artista indipendente, che non si lega a Corti o Signori ma che opera in autonomia trasformando in arte la sua volontà.

    Daniele da Volterra, Ritratto di Michelangelo |

    CONOSCIAMO MICHELANGELO1

    http://www.ovo.com/michelangelo-buonarroti/https://www.metmuseum.org/art/collection/search/436771

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    5Giudizio Universale, Michelangelo and the secrets of the Sistine Chapel

    UN BRUTTO CARATTERE, UNA VITA SOLITARIA E TORMENTATARabbioso, scontroso e tormentato. Così era Michelangelo: lingua tagliente e risposta offensiva che non risparmiava nessuno. Non ebbe amici e seppur molto stimato come artista, veniva evitato dai suoi contemporanei che lo ritenevano un uomo odioso, avaro e superbo.Chiuso come in un guscio di rabbia, questo era ciò che lasciava apparire al mondo, incapace di mostrare la sua vera anima. Condusse quindi una vita solitaria e senza affetti, del resto l’unica sua vera compagna di vita fu l’arte, che non lasciava spazio per nessun altro. Visse quindi sempre in solitudine, in compagnia dei suoi pensieri turbolenti e delle sue ossessioni.Portava vestiti vecchi, con cui spesso dormiva. Mangiava poco e quel che gli capitava, a volte gli bastava una crosta di pane. Altri erano i suoi pensieri. Pur benestante, conduceva una vita modesta, quasi a vivere in miseria per paura della miseria stessa.Il Vasari, nelle Vite de’ più eccellenti pittori, scultori e architettori, narra delle sue notti insonni, in cui si alzava per lavorare al lume di una candela, che collocava su una specie di elmo di cartone sulla testa, in modo che la fiamma lo seguisse nei movimenti e gli lasciasse le mani libere.

    “... spesso la notte si levava, non potendo dormire, a lavorare con lo scarpello avendo fatto una celata di cartoni, e sopra il mezzo del capo teneva accesa la candela, la quale con questo modo rendeva lume dove egli lavorava senza impedimento delle mani… ”

    Il suo essere “geniale” e il suo brutto carattere lo fecero trovare spesso in situazioni spiacevoli.

    http://www.treccani.it/enciclopedia/giorgio-vasari/https://it.wikisource.org/wiki/Le_vite_de%27_più_eccellenti_pittori,_scultori_e_architettori_(1568)/Michelagnolo_Buonarruotihttps://it.wikisource.org/wiki/Le_vite_de%27_più_eccellenti_pittori,_scultori_e_architettori_(1568)/Michelagnolo_Buonarruoti

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    6Giudizio Universale, Michelangelo and the secrets of the Sistine Chapel

    Michelangelo, Giudizio Universale© Governatorato S.C.V. – Direzione dei Musei

    Sempre il Vasari, racconta l’aneddoto in cui il Torrigiano con un pugno gli ruppe il naso. Il gesto fu causato dalla gelosia dell’artista nel vedere che il giovane Michelangelo, non solo era particolarmente dotato e talentuoso, ma che stesse anche acquistando una crescente visibilità agli occhi di Lorenzo de Medici.Il caratteraccio di Michelangelo fornì al Torrigiano la scusa per sfogare la sua gelosia: i due stavano infatti lavorando insieme presso la chiesa di Santa Maria del Carmine, quando Michelangelo fece all’amico una delle sue critiche dai toni sprezzanti, alla quale il Torrigiano rispose sferrandogli un pugno e rompendogli il setto nasale.

    “Dicesi che il Torrigiano, contratta seco amicizia e scherzando, mosso da invidia di vederlo più onorato di lui e più valente nell’arte, con tanta fierezza gli percosse d’un pugno il naso, che rotto e stiacciatolo di mala sorte lo segnò per sempre”

    La storpiatura segnerà per sempre il volto del Buonarroti, come si può notare nei suoi autoritratti, tra i quali spicca per singolarità e pregio quello che appare nell’affresco del Giudizio Universale in cui Michelangelo dipinge se stesso come una pelle che pende dalle mani di San Bartolomeo, una figura quasi informe che lascia comunque percepire le sembianze dell’artista, compreso il naso rotto.

    http://www.treccani.it/enciclopedia/pietro-torrigiani/

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    7Giudizio Universale, Michelangelo and the secrets of the Sistine Chapel

    LE ORIGINI E LA FORMAZIONE

    Michelangelo Buonarroti (1475-1564) nasce il 6 marzo, secondogenito di cinque fratelli di una coppia fiorentina, Ludovico di Leonardo Buonarroti Simoni e Francesca di Neri del Miniato del Sera. Si erano trasferiti da poco a Caprese (in provincia di Arezzo) poiché il padre era stato nominato podestà dei castelli di Chiusi (nel Casentino) e Caprese (nella Val Tiberina). Non si trattava di un incarico prestigioso, ma Ludovico lo aveva accettato perché si trovava economicamente in difficoltà e aveva bisogno di arrotondare le scarse rendite di alcuni poderi che possedeva nei dintorni di Firenze.

    Non molto tempo dopo tutta la famiglia fece ritorno a Firenze, sulla collina di Settignano, una zona dove si estraeva la pietra serena e dove quindi molti facevano gli scalpellini. Anche la balia di Michelangelo apparteneva a una famiglia di scalpellini, come lui stesso amava ricordare per spiegare il motivo per cui preferiva la scultura alle altre arti.

    Michelangelo, rimasto orfano di madre a soli 6 anni, fu incoraggiato fin da giovanissimo da un pittore fiorentino (Francesco Granacci) a disegnare e, nonostante le resistenze del padre, nel 1487 riuscì a entrare come apprendista nella bottega di un artista fiorentino molto affermato: Domenico Ghirlandaio.

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    http://www.treccani.it/enciclopedia/podesta/http://www.arte.rai.it/articoli/“ghirlandaio-una-famiglia-di-pittori-del-rinascimento-tra-firenze-e-scandicci”/1756/default.aspx

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    8Giudizio Universale, Michelangelo and the secrets of the Sistine Chapel

    Due anni dopo Michelangelo cominciò a frequentare un’accademia di scultura (il giardino di San Marco) finanziata dal signore di Firenze Lorenzo il Magnifico, che poco dopo decise di accoglierlo come un figlio nella sua residenza.

    Il periodo trascorso alla Corte medicea (1490-1492) influenza profondamente il giovane artista. Ha occasione di conoscere i maggiori intellettuali dell’epoca, come Marsilio Ficino, Pico della Mirandola e Poliziano, si appassiona allo studio dell’antichità greca e alla fede nella bellezza esteriore come espressione di quella interiore. Per la corte medicea realizza le prime sculture (la Battaglia dei Centauri e la Madonna della Scala), e conosce i giovani Medici che diventeranno suoi

    committenti, come Giovanni (poi Papa Leone X) e Giulio (poi Papa Clemente VII).

    Dopo la morte di Lorenzo il Magnifico Michelangelo lascia la famiglia Medici e, ben presto, anche Firenze. Lorenzo il Magnifico era stato, oltre che un mecenate grandioso, un abilissimo uomo politico. Sotto la sua

    Michelangelo, Madonna della scala |

    Lapide del Giardino di San Marco | by Sailko

    http://www.raistoria.rai.it/articoli/lo-splendore-della-firenze-dei-medici/35084/default.aspxhttp://www.raistoria.rai.it/articoli/lo-splendore-della-firenze-dei-medici/35084/default.aspxhttps://www.youtube.com/watch?v=lbKUJ9zvAxohttps://www.youtube.com/watch?v=lbKUJ9zvAxohttp://www.ovo.com/lorenzo-de-medici/https://commons.wikimedia.org/wiki/File:Buonarotti-scala.jpghttps://creativecommons.org/licenses/by/3.0/https://commons.wikimedia.org/wiki/File:Palazzo_socci,_terrazza,_lapide_michelangelo.jpg

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    9Giudizio Universale, Michelangelo and the secrets of the Sistine Chapel

    Signoria era riuscito a far rispettare gli equilibri che erano stati raggiunti tra i vari stati della penisola italiana (pace di Lodi, 1454) e a garantire un lungo periodo di pace ininterrotta. Dopo la sua morte questo equilibrio si spezzò e la situazione italiana fu aggravata dalle mire espansionistiche del re di Francia Carlo VIII che scese in Italia con un potente esercito, deciso a conquistare il Regno di Napoli. Il figlio di Lorenzo, Piero de’ Medici, permise al sovrano francese di passare da Firenze all’insaputa della città, e fu per questo cacciato dai fiorentini che proclamarono la Repubblica.È in questo contesto che Michelangelo lascia Firenze e va prima a Venezia e poi a Bologna.

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    10Giudizio Universale, Michelangelo and the secrets of the Sistine Chapel

    MICHELANGELO SCULTORE

    Michelangelo per tutta la vita si considerò prima di tutto uno scultore, che scopre la forma già presente nel marmo, e che lavora “per via del levare” e non per “via del porre”, come accade, invece, nella pittura o nella modellazione dell’argilla e del bronzo. È lavorando per sottrazione che il marmo rivela la bellezza che in esso si cela.

    LE OPERE GIOVANILIMettendo a frutto lo studio delle sculture antiche fatte nel Giardino di San Marco, che gli aveva fatto acquisire un’ottima conoscenza dell’arte classica, Michelangelo a Bologna realizza alcune opere (San Petronio, San Pro colo e un Angelo per l’Arca di San Domenico), e nel 1496, tornato a Firenze, scolpisce un Cupido dormiente. La statua viene venduta a un cardinale romano (Raffaele Riario) come se fosse un reperto dell’antichità, a un prezzo molto più alto di quello pagato dall’intermediario a Michelangelo. Quando l’acquirente si accorge dell’inganno va su tutte le furie, ma è talmente incantato dalla fattura perfetta che invita Michelangelo a Roma per conoscerlo di persona.

    Dallo show - Bozzetto di Michelangelo | © Giovanna Buzzi

    Michelangelo, Angelo reggicandelabro |

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    https://it.wikipedia.org/wiki/File:Michelangelo,_arca_di_san_domenico,_angelo_reggicandela.jpg

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    11Giudizio Universale, Michelangelo and the secrets of the Sistine Chapel

    È così che il giovane scultore si trova per la prima volta nella città meta di tutti gli artisti dell’epoca. Michelangelo, libero da ogni incarico, può continuare il suo studio dell’arte ed esercitarsi con lo scalpello a superare, in bellezza e perfezione, gli antichi reperti di cui Roma è ricchissima. È in quel periodo che scolpisce un Bacco e che la sua fama si fa strada alla corte Papale.

    Così, nel 1498, Michelangelo ottiene la sua prima importante commissione da un cardinale per decorare una cappella della Basilica di San Pietro: si tratta della Pietà (1498-99), un gruppo scultoreo che rappresenta la Madonna con in grembo Cristo morto.

    Michelangelo, Bacco |

    Michelangelo, Pietà |

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    12Giudizio Universale, Michelangelo and the secrets of the Sistine Chapel

    IL DAVIDLa Pietà aumenta la fama dell’artista. Nel 1501 viene richiamato a Firenze dall’Opera del Duomo, un’associazione formata da amministratori, artisti e operai che gli commissiona una statua di David, l’eroe che nella Bibbia affronta il gigante Golia. Si trattava di un’impresa già tentata due volte (prima da Agostino di Duccio nel 1463-1464 e poi da Antonio Rossellino nel 1476) ma poi abbandonata, perché l’enorme blocco di marmo era fragile e di scarsa qualità. Per Michelangelo l’incarico rappresenta una vera e propria sfida.

    Giorgio Vasari nelle Vite de’ più eccellenti pittori, scultori e architettori racconta:

    “Correva l’anno 1501 quando l’Opera del Duomo incaricò Michelangelo di scolpire per un contrafforte della Cattedrale di Santa Maria del Fiore una statua che rappresentasse il profeta, mettendogli a disposizione un enorme blocco di marmo bianco che giaceva inutilizzato, ma già manomesso da altri artisti. Ecco, quindi, una grande sfida che sicuramente il nostro genio non poteva fare a meno di vincere; partendo in svantaggio,riuscì a far risuscitare uno che era morto”

    http://www.treccani.it/enciclopedia/davide-e-golia_%28Enciclopedia-dei-ragazzi%29/http://www.treccani.it/enciclopedia/giorgio-vasari/https://it.wikisource.org/wiki/Le_vite_de%27_più_eccellenti_pittori,_scultori_e_architettori_(1550)/Michelangelo_Bonarroti_Fiorentinohttps://it.wikisource.org/wiki/Le_vite_de%27_più_eccellenti_pittori,_scultori_e_architettori_(1550)/Michelangelo_Bonarroti_Fiorentino

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    13Giudizio Universale, Michelangelo and the secrets of the Sistine Chapel

    Rompere, cavare ciò che si nasconde all’interno. La forma nascosta nella forma visibile solo agli occhi interiori.È facile vederla, se non si usano gli occhi di fuori”

    “DALLO SHOW - LA FORMA NASCOSTA NELLA FORMA

    Dallo show - Studio video design | © Luke Halls Studio

    Così si apre Giudizio Universale, con le parole di Michelangelo in cerca della “bellezza” che si nasconde nelle cose, nel marmo, la bellezza che solo chi usa gli occhi dell’anima può cogliere e trasformare in un’opera che tutti possono vedere.

    Dallo show - Test Video Design - David | © Luke Halls Studio

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    14Giudizio Universale, Michelangelo and the secrets of the Sistine Chapel

    Michelangelo impiega 18 mesi a terminare l’opera, lavorando senza aiuti e nascosto dietro delle assi di legno. Raffigura David come un giovane con i muscoli contratti e l’espressione intensa, completamente nudo e armato solo di fionda e sasso. Non porta quindi la spada e la testa decapitata di Golia, che apparivano nelle raffigurazioni di Ghiberti, Donatello e Verrocchio: è armato solo di fede e intelletto. La statua imponente (è alta 5,17 metri incluso il basamento) rappresenta un prototipo di bellezza assoluta che, come ha scritto il Vasari:

    “ha tolto il grido a tutte le statue moderne e antiche o greche o latine che si fussero.”

    Nei primi mesi del 1504 l’opera era praticamente terminata: secondo il progetto iniziale, essa avrebbe dovuto essere collocata in un contrafforte della cattedrale. Ma l’opera finale era un capolavoro tale da meritare di più: fu così che per decidere una degna collocazione venne istituita una commissione, di cui faceva parte anche Leonardo da Vinci. Il luogo prescelto fu davanti al Palazzo della Signoria, anche detto Palazzo Vecchio, sede del potere civile. Qui il David poteva esprimere al meglio il suo valore simbolico di emblema della Repubblica.

    Oggi in Piazza della Signoria si può ammirare una copia realizzata nel 1910 da Luigi Arrighetti: l’originale venne trasferito nel 1873 all’interno della Galleria dell’Accademia.Ancora oggi il David è un emblema nel mondo non solo del Rinascimento, ma dell’Italia tutta.

    http://www.ovo.com/david-michelangelo/https://www.google.it/maps/@43.769355,11.2559333,3a,77.5y,257.97h,95.04t/data=!3m8!1e1!3m6!1sAF1QipOxHFq0HxW5U75Q0JAwQ4LFI-q817N_3nPXC8v2!2e10!3e11!6shttps:%2F%2Flh5.googleusercontent.com%2Fp%2FAF1QipOxHFq0HxW5U75Q0JAwQ4LFI-q817N_3nPXC8v2%3Dw203-h100-k-no-pi0-ya294.4201-ro-0-fo100!7i5376!8i2688

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    15Giudizio Universale, Michelangelo and the secrets of the Sistine Chapel

    LE OPERE DELLA MATURITÀMichelangelo continuò per tutta la vita a pensare a se stesso come a uno scultore, scolpendo blocchi di marmo, girandogli intorno, insistendo su alcune parti fino a svelarne la forma finita ma lasciandone altre scabre, a volte del tutto inglobate nel marmo. Gli anni della maturità sono caratterizzati proprio dal “non finito” che esprime l’insanabile contrasto dell’esistenza, la lotta tra l’ideale perfetto e la realtà terrena imperfetta, l’eterna tensione dello spirito a liberarsi dalla materia.

    Questo modo di lavorare è testimoniato dai Prigioni, un gruppo di sei statue che vennero eseguite dall’artista per il secondo progetto della tomba di Giulio II. Quattro di esse, datate 1525-1530, sono vistosamente “non finite” e sono conservate presso la Galleria dell’Accademia di Firenze, accanto al David.

    Michelangelo, Prigioni |

    Schiavo che si ridesta

    Schiavo detto Atlante Schiavo barbuto Schiavo giovane

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    16Giudizio Universale, Michelangelo and the secrets of the Sistine Chapel

    MICHELANGELO PITTORE

    Dopo la realizzazione del David la fama di Michelangelo si amplia e riceve nuove richieste da vari committenti. Dipinge anche un tondo per un ricco banchiere fiorentino, Agnolo Doni (tra il 1506 e il 1508). Il Tondo Doni rappresenta una Sacra famiglia, i colori sono squillanti e i corpi dei personaggi sembrano quasi scolpiti nel colore: per Michelangelo la migliore pittura è quella che maggiormente si avvicina al linguaggio della scultura, cioè quella che possiede il più elevato grado di plasticità.Si narra che al momento della consegna dell’opera Agnolo Doni ebbe da ridire sul prezzo chiesto da Michelangelo, che andò su tutte le furie e si riprese la tavola, dicendo che il prezzo era raddoppiato. L’episodio è interessante perché è il primo esempio di un artista che si ribella al suo committente. E ci fa anche capire che Michelangelo aveva un bel carattere irascibile.

    LA VOLTA DELLA CAPPELLA SISTINASiamo in piena Renovatio Urbis, il progetto con cui i Papi della prima metà del 500 restituirono a Roma gli antichi splendori, riaffermando il potere della Chiesa facendo realizzare capolavori come la Cappella Sistina. A tal proposito, nel 1505 Papa Giulio II della Rovere chiama Michelangelo a Roma e lo incarica di progettare il monumento funebre del Pontefice. Michelangelo è felice dell’incarico e si reca personalmente a Carrara per scegliere il marmo. Ma il Papa interrompe il progetto senza dare spiegazioni e chiede a Michelangelo di realizzare i nuovi affreschi della volta della Cappella Sistina, dato che, tra l’altro, la preesistente decorazione del soffitto (un cielo stellato) ha subito danni e crepe.

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    http://www.uffizi.org/it/opere/tondo-doni-di-michelangelo/

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    17Giudizio Universale, Michelangelo and the secrets of the Sistine Chapel

    Pare che a suggerire il nome di Michelangelo al Papa sia stato Bramante, che lavorava come architetto per Giulio II ed era invidioso dei successi dello scultore fiorentino. Facendolo cimentare in un affresco grandioso Bramante sperava di far precipitare il consenso di cui godeva Michelangelo presso la corte Papale. Michelangelo si arrabbia moltissimo per l’improvviso cambiamento di idea del Papa e se ne va sdegnato da Roma. La riconciliazione tra l’artista e il Pontefice avviene a Bologna e nel maggio del 1508 Michelangelo dà il via ai lavori, nell’incertezza di riuscire in un’impresa pittorica tanto impegnativa. Dopo circa quattro anni, il 31 ottobre 1512 la volta viene scoperta e una grandiosa composizione ha preso il posto del precedente cielo stellato: la Creazione.

    Michelangelo, Creazione degli astri e delle piante | © Governatorato S.C.V. – Direzione dei Musei

    Michelangelo, Creazione di Adamo© Governatorato S.C.V. – Direzione dei Musei

    Dallo show, Visual | © BWS La volta della Cappella Sistina affrescata da Michelangelo | © Governatorato S.C.V. – Direzione dei Musei

    http://www.ovo.com/bramante/

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    18Giudizio Universale, Michelangelo and the secrets of the Sistine Chapel

    Michelangelo, Il Giudizio Universale© Governatorato S.C.V. – Direzione dei Musei

    Dallo show - Studio video design © Luke Halls Studio

    IL GIUDIZIO UNIVERSALENel 1533 il Papa Clemente VII decide di modificare la Cappella Sistina e incarica il Buonarroti di affrescare l’intera parete dietro all’altare con un’immagine del Giudizio Universale. Il Papa muore poco dopo e i lavori avranno inizio sotto il suo successore Paolo III. È un avvio molto contrastato poiché Michelangelo, rifiutandosi di eseguire l’affresco a olio come era stato consigliato dal suo collega Sebastiano del Piombo, temporeggia. Nel 1534, dopo la morte del padre, si trasferisce definitivamente a Roma per iniziare i lavori del Giudizio nel 1536.

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    19Giudizio Universale, Michelangelo and the secrets of the Sistine Chapel

    MICHELANGELO ARCHITETTO

    Sempre nell’ambito del progetto della Renovatio Urbis, Michelangelo torna a Roma nel 1534 dove rimarrà fino alla sua morte nel 1564.

    Papa Paolo III Farnese, al pari dei suoi predecessori, fu un committente entusiasta di Michelangelo, così lo richiama per portare a termine il Giudizio Universale e lo nomina non solo pittore e scultore, ma anche architetto del Palazzo Vaticano. È nell’ultima parte della sua vita dunque che Michelangelo si dedica soprattutto all’attività di architetto. Non sono molti i disegni pervenuti dei suoi progetti, poiché egli, sempre spinto da un’incessante tensione alla bellezza e alla perfezione, alla fine della sua vita ne bruciò la gran parte, in modo da non non apparire se non perfetto (e forse anche per paura che i progetti venissero copiati).

    Nel 1538 Paolo III incarica Michelangelo di studiare la ristrutturazione della Piazza del Campidoglio, che avrebbe poi dovuto ospitare la statua equestre di Marco Aurelio.Michelangelo riprogetta completamente la

    piazza, ne ridisegna i particolari e l’orientamento, ne rovescia l’accesso facendola volgere non più verso il Foro Romano, bensì verso San Pietro, il centro religioso e anche politico della città.

    Piazza del Campidoglio, Roma Incisione di Étienne Dupérac, 1568 |

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    http://www.treccani.it/enciclopedia/paolo-iii-papa/https://www.google.it/maps/@41.8932367,12.4826967,3a,75y,18.1h,95.69t/data=!3m8!1e1!3m6!1sAF1QipOXkwY1E20Ol5yQF6bmt7tqhX3PZqr-LcuxMKgI!2e10!3e11!6shttps:%2F%2Flh5.googleusercontent.com%2Fp%2FAF1QipOXkwY1E20Ol5yQF6bmt7tqhX3PZqr-LcuxMKgI%3Dw203-h100-k-no-pi0.2745332-ya356.50955-ro-4.4916353-fo100!7i5376!8i2688https://commons.wikimedia.org/wiki/File:CampidoglioEng.jpg

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    20Giudizio Universale, Michelangelo and the secrets of the Sistine Chapel

    Il progetto mantiene, pur trasformandoli, i due palazzi esistenti, a cui se ne aggiunge un terzo sul fondo il Palazzo Senatorio, di cui modifica la facciata e a cui aggiunge nuovi elementi, come la torre, il cornicione e una doppia scalinata per accedere al nuovo ingresso rivolto verso San Pietro.Su un lato il palazzo dei Conservatori a cui aggiunge una facciata a portico e ulteriori elementi, come un cornicione balaustrato con delle statue.Sull’altro lato invece disegna un nuovo palazzo, simmetrico all’altro, Palazzo Nuovo.La forma trapezioidale della piazza è data dal convergere dei due palazzi laterali verso la scalinata di accesso del Palazzo Senatoriale al centro.

    Sempre di Michelangelo sono il progetto della scalinata della Cordonata e la balaustra da cui ci si affaccia alla sottostante piazza d’Aracoeli.

    I lavori di rifacimento della piazza vanno a rilento, tanto che Michelangelo non fa in tempo a vederla finita. L’anno della sua morte (1564) erano state portate a termine soltanto la doppia scalinata e due statue, mentre il Palazzo Nuovo non era neanche stato iniziato.I lavori, vengono poi portati a termine da Giacomo Della Porta, rispettando il progetto originale di Michelangelo.

    Tra il 1544 e il 1555 realizza la tomba di Giulio II, causa di dissensi e litigi in passato con lo stesso Papa. La sua destinazione viene mutata da San Pietro in Vaticano a San Pietro in Vincoli e per essa realizza i quattro Prigioni.

    https://www.google.it/maps/@41.8936807,12.4821391,3a,75y,113.88h,71.87t/data=!3m7!1e1!3m5!1s5U6U_NW67x5vxqrc1ShcCg!2e0!6s%2F%2Fgeo1.ggpht.com%2Fcbk%3Fpanoid%3D5U6U_NW67x5vxqrc1ShcCg%26output%3Dthumbnail%26cb_client%3Dmaps_sv.tactile.gps%26thumb%3D2%26w%3D203%26h%3D100%26yaw%3D95.23229%26pitch%3D0%26thumbfov%3D100!7i13312!8i6656

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    21Giudizio Universale, Michelangelo and the secrets of the Sistine Chapel

    Dallo show - Visual Piazza San Pietro | © BWS

    Lavora al progetto della Basilica di San Pietro dal 1546 al 1564. Essa oggi si presenta diversamente da come Michelangelo avrebbe voluto. Egli probabilmente voleva discostarsi dall’originario progetto del Sangallo, ritenendolo tra l’altro troppo costoso e tornando alla prima ispirazione di Bramante, ma con una concezione più

    vigorosa e semplificata. All’equilibrio rinascimentale egli contrappone la forza e la drammaticità che derivano dal suo genio. Demolisce parti fatte dai suoi predecessori, rafforza le strutture portanti a sostegno della cupola e semplifica lo spazio interno con una pianta a croce centrata su un quadrato. Così il fulcro centrale del nuovo progetto avrebbe dovuto essere la cupola. Alla morte di Michelangelo la cupola era ancora incompiuta e venne conclusa dal Della Porta.

    Sezione di San Pietro in Vaticano secondo il progetto attribuito a Michelangelo Incisione di ÉtienneDupérac |

    http://www.vatican.va/various/basiliche/san_pietro/it/basilica/cenni_storici.htmhttp://www.vatican.va/various/basiliche/san_pietro/vr_tour/index-it.htmlhttps://commons.wikimedia.org/wiki/File:Progetto_Michelangelo.jpg

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    22Giudizio Universale, Michelangelo and the secrets of the Sistine Chapel

    Tra il 1547 e il 1550 progetta il completamento della facciata del Palazzo Farnese rispettando il progetto del Sangallo ma modificando alcuni elementi che gli conferiscono un aspetto più monumentale, seppur plastico e dinamico. Ottiene questo effetto modificando la facciata e chiudendola con un gigantesco cornicione di 3,5 metri e inserendo al centro la loggia sovrastata da un grande stemma.

    Nel 1561, mentre stava lavorando anche alla fabbrica di San Pietro, gli viene dato da Papa Pio IV l’incarico per trasformare le Terme di Diocleziano in una Basilica Cristiana, Santa Maria degli Angeli.Michelangelo interviene in modo rispettoso dimostrando

    un atteggiamento moderno e non distruttivo nei confronti dei resti archeologici. Infatti, nonostante le consistenti modifiche settecentesche del Vanvitelli, basta entrarci per rendersi immediatamente conto delle idee geniali di Michelangelo nel gestire gli spazi limitandosi a delimitare con pochi setti murari le tre campate contigue, coperte a crociera; aggiunge poi due cappelle laterali quadrate e sposta l’altare sull’asse minore creando così un edificio ecclesiastico inconsueto per quegli anni, con una spazialità dilatata lateralmente anziché longitudinalmente.

    Tra il 1561 e il 1565 si dedica a Porta Pia, una delle sue ultime opere, il suo progetto di congedo e di revoca con il potere, realizzata con elementi architettonici ed una sintassi compositiva particolarmente innovativi.

    Santa Maria degli Angeli, Roma |

    https://www.google.it/maps/@41.8951771,12.4713662,3a,60y,225.64h,97t/data=!3m6!1e1!3m4!1sAXzbFrqZLfJC13y42rLqAA!2e0!7i13312!8i6656https://www.google.it/maps/@41.9086894,12.5004197,3a,60y,44.26h,90t/data=!3m6!1e1!3m4!1shl5iGDEYy0oHW10cR3CfGA!2e0!7i13312!8i6656https://commons.wikimedia.org/wiki/File:Santa_Maria_degli_Angeli_e_dei_Martiri,_Piazza_della_Repubblica_-_panoramio.jpg

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    23Giudizio Universale, Michelangelo and the secrets of the Sistine Chapel

    Secondo quanto riferisce il Vasari, Michelangelo presentò al Pontefice tre diversi progetti, «tutti stravaganti e bellissimi»; per questa ragione il papa optò più pragmaticamente per il più economico.

    “Ricercato a questo tempo Michelagnolo dal Papa per Porta Pia d’un disegno, ne fece tre tutti stravaganti e bellissimi che ’l Papa elesse per porre in opera quello di minore spesa”

    Anche in questa occasione Michelangelo non manca di mostrare il suo carattere

    provocatore e pungente. La porta doveva essere il traguardo prospettico della via Pia, e là dove il Papa si aspetta un arco trionfale, Michelangelo predilige una porta in cui, a guardare bene, non mancano elementi ironici e irrisori, come il piatto con il cencio a ricordare le umili origini di Pio IV il cui nonno era un barbiere.

    Porta Pia, Roma studio di Michelangelo |

    https://commons.wikimedia.org/wiki/File:Michelangelo,_Study_for_Porta_Pia.jpg

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    24Giudizio Universale, Michelangelo and the secrets of the Sistine Chapel

    MICHELANGELO POETA

    Certamente le liriche di Michelangelo rappresentano la sua opera minore. Tuttavia, molti critici (Contini, Girardi, Binni) riconoscono che alcune delle sue poesie raggiungono una notevole intensità espressiva. Il sonetto 151, che viene citato nello spettacolo Giudizio Universale, esprime ciò che per Michelangelo è l’artista.Questo sonetto è dedicato a Vittoria Colonna e fu composto tra il 1538 e il 1541.

    “Non ha l’ottimo artista alcun concettoc’un marmot solo in sè non circoscrivacol suo superchio, e solo a quello arrivala man che ubbidisce all’intelletto.Il mal ch’io fuggo, e ‘l ben ch’io mi prometto,in te, donna leggiadra, altera e diva,tal si nasconde; e perch’io più non viva,contraria ho l’arte al disiato effetto.

    Amor dunque non ha, nè tua beltateodurezza o fortuna o gran disdegnodel mio mal colpa, o mio destino o sorte;

    se dentro del tuo cor morte e pietateporti in un tempo, e che il mio basso ingegnonon sappia, ardendo, trarne altro che morte.”

    Girolamo Muziano, Ritratto di Vittoria colonna |

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    https://it.wikipedia.org/wiki/Vittoria_Colonnahttps://commons.wikimedia.org/wiki/File:Vittoria_Colonna_galeria_colonna,_rome.jpg