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Codice elaborato Scala Data File Il Progettista Comune di San Bonifacio Comune di Arcole Comune di Pressana Comune di ZŽǀĞƌĞĚŽ Ěŝ 'Ƶă Comune di Veronella Comune di Cologna Veneta Comune di Zimella PERCORSI NATURALISTICI INTEGRATI ALL'INTERNO DEI COMUNI ADERENTI AL "PROGETTO INTEGRATO D'AREA RURALE DEL K>K'E^ PROGETTO ESECUTIVO (CUP: E21B12000300002) Il Responsabile Unico del Procedimento Dot. For. Federico Carollo EPC - European Project Consulting - S.r.l. Via Prati 11 - 36031 Dueville (Vi) Italia Tel. 0444 169000 Fax. 0444 169099 Part. IVA: 03697280273 Cod. Fisc.: 03697280273 Arch. Simone Malgarise Comune di Cologna Veneta - Stazione appaltante Piazza Capitaniato 1 - 37044 Cologna Veneta (VR) Tel. 0442 413511 Fax 0442 410811 Part. IVA: 00234140234 Cod.Fisc.: 00234140234

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Codice elaborato

Scala

Data

File

Il Progettista

Comune diSan Bonifacio

Comune diArcole

Comune diPressana

Comune diRoveredo di Guà

Comune diVeronella

Comune diCologna Veneta

Comune diZimella

PERCORSI NATURALISTICI INTEGRATI ALL'INTERNO DEI COMUNIADERENTI AL "PROGETTO INTEGRATO D'AREA RURALE DEL

COLOGNESE”

PROGETTO ESECUTIVO(CUP: E21B12000300002)

Il Responsabile Unico del ProcedimentoDot. For. Federico Carollo

EPC - European Project Consulting - S.r.l.

Via Prati 11 - 36031 Dueville (Vi) Italia

Tel. 0444 169000 Fax. 0444 169099

Part. IVA: 03697280273

Cod. Fisc.: 03697280273

Arch. Simone Malgarise

Comune di Cologna Veneta - Stazione appaltante

Piazza Capitaniato 1 - 37044 Cologna Veneta (VR)

Tel. 0442 413511 Fax 0442 410811

Part. IVA: 00234140234

Cod.Fisc.: 00234140234

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149_PE_R09_00.DOCX I

INDICE

INTRODUZIONE ...................................................................................................................................... 1

1. DESCRIZIONE DEL PROGETTO ......................................................................................................... 2

2. PIANO DI MANUTENZIONE ............................................................................................................. 6

2.1 MANUTENZIONE DELLE PAVIMENTAZIONI ............................................................................................... 6

2.1.1 Diserbo .................................................................................................................................. 6

2.1.2 Mantenimento dell’ uniformità ed integrità della superficie ................................................ 6

2.2 MANUTENZIONE DELLE STRUTTURE E DELLE PAVIMENTAZIONI IN LEGNO ....................................................... 6

2.2.1 Sorveglianza e manutenzione ............................................................................................... 6

2.2.2 Documentazione ................................................................................................................... 7

2.2.3 Sorveglianza.......................................................................................................................... 7

2.2.4 Accertamento di attacchi fungini e del marciume ................................................................ 8

2.2.5 Trattamento preventivo e curativo del marciume ................................................................ 9

2.3 MANUTENZIONE DELLA SEGNALETICA .................................................................................................. 10

2.4 MANUTENZIONE DEGLI ELEMENTI ELETTRICI .......................................................................................... 10

3. PROGRAMMA DI MANUTENZIONE ............................................................................................... 11

3.1 PAVIMENTAZIONE ............................................................................................................................ 11

3.2 STRUTTURE E PAVIMENTAZIONI IN LEGNO ............................................................................................. 11

3.3 SEGNALETICA .................................................................................................................................. 11

3.4 ELEMENTI ELETTRICI ......................................................................................................................... 11

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INTRODUZIONE

Il piano di manutenzione è il documento complementare al progetto esecutivo che prevede,

pianifica e programma, tenendo conto degli elaborati progettuali esecutivi effettivamente

realizzati, l’attività di manutenzione dell’intervento al fine di mantenerne nel tempo la

funzionalità, le caratteristiche di qualità, l’efficienza ed il valore economico.

Esso è costituito dai seguenti documenti operativi:

a. il manuale d'uso;

b. il manuale di manutenzione;

c. il programma di manutenzione.

Il manuale d'uso si riferisce all'uso delle parti significative del bene e contiene l’insieme delle

informazioni atte a permettere all’utente di conoscere le modalità per la migliore utilizzazione del

bene, nonché tutti gli elementi necessari per limitare quanto più possibile i danni derivanti da

un’utilizzazione impropria, per consentire di eseguire tutte le operazioni atte alla sua

conservazione che non richiedono conoscenze specialistiche e per riconoscere tempestivamente

fenomeni di deterioramento anomalo al fine di sollecitare interventi specialistici.

Il manuale di manutenzione si riferisce alla manutenzione delle parti significative del bene; esso

fornisce, in relazione alle diverse unità tecnologiche, alle caratteristiche dei materiali o dei

componenti interessati, le indicazioni necessarie per la corretta manutenzione nonché per il

ricorso ai centri di assistenza o di servizio.

Il programma di manutenzione si realizza, a cadenze prefissate temporalmente o altrimenti

prefissate, al fine di una corretta gestione del bene e delle sue parti nel corso degli anni. Esso si

articola in tre sottoprogrammi:

1. il sottoprogramma delle prestazioni;

2. il sottoprogramma dei controlli;

3. il sottoprogramma degli interventi di manutenzione.

In conformità di quanto disposto all’articolo 15, comma 4, del D.P.R. 207/2010 il programma di

manutenzione, il manuale d'uso ed il manuale di manutenzione redatti in fase di progettazione, in

considerazione delle scelte effettuate dall’esecutore in sede di realizzazione dei lavori e delle

eventuali varianti approvate dal direttore dei lavori, che ne ha verificato validità e rispondenza

alle prescrizioni contrattuali, sono sottoposte a cura del direttore dei lavori medesimo al

necessario aggiornamento, al fine di rendere disponibili, all’atto della consegna delle opere

ultimate, tutte le informazioni necessarie sulle modalità per la relativa manutenzione e gestione

di tutte le sue parti, delle attrezzature e degli impianti.

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1. DESCRIZIONE DEL PROGETTO

Il progetto prevede la realizzazione di un itinerario ciclo-pedonale, con una lunghezza

complessiva di quasi 40 km, con funzione di collegamento tra i comuni di Roveredo di Guà,

Pressana, Cologna Veneta, Veronella, Arcole, San Bonifacio e Zimella.

Nello specifico, l’itinerario non richiede la realizzazione ex novo di un apposito e corrispondente

tracciato atto a collegare gli elementi di interesse, in quanto si snoda sia lungo gli argini dei corsi

d’acqua presenti sul territorio (Guà, Fratta, Alpone) sia sulla viabilità secondaria ed interpoderale.

In questo modo gli interventi da effettuarsi riguardano, oltre alla segnalazione dell’itinerario

mediante apposita cartellonistica, la sola sistemazione del piano di calpestio, andando a crearne

uno stabile nei tratti non pavimentati (argini e capezzagne) e sistemando quelli esistenti.

Figura 1-1. Itinerario (in verde) su foto aerea (fuori scala)

Il tracciato si snoda come illustrato in. Figura 1-1, suddividendosi in due categorie:

tratti interessati da interventi: 10.454 m;

tratti esenti da lavorazioni: 29.395 m.

Gli interventi previsti hanno lo scopo di creare una finitura superficiale uniforme in stabilizzato,

garantendo al contempo una portanza tale da sopportare il transito sporadico di mezzi pesanti

(mezzi agricoli, di manutenzione arginale,…). Di conseguenza le lavorazioni variano a seconda

della pavimentazione esistente: va evidenziato che pur variando le stesse, mantengono nella

maggior parte dei casi la medesima finitura superficiale (e pertanto un omogenea superficie). I

casi sono i seguenti:

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sezione tipo A: in questo caso la lavorazione prevede uno scavo di sbancamento fino alla

profondità di 40 cm. Viene poi realizzata una massicciata stradale mediante la stesa di

pietrisco con finitura di uno strato di stabilizzato frantumato (con relativa sagomatura del

piano e cilindratura) per uno spessore finale di 40 cm, secondo la seguente composizione

(spessori intesi per materiale rullato e costipato): strato inferiore cm 15 con pezzatura 30/70

mm; strato intermedio inferiore cm 10 con pezzatura 15/30 mm; strato intermedio superiore

cm 10 con pezzatura 7/15 mm; strato di finitura cm 5 con pezzatura 0/30 mm. La pendenza

trasversale finale sarà a dorso di mulo.

sezione tipo B: prevede lo scavo di sbancamento fino alla profondità di 35 cm e relativa

compattazione del piano di posa. Viene poi realizzata una massicciata stradale mediante la

stesa di pietrisco con finitura di uno strato di stabilizzato frantumato (con relativa sagomatura

del piano e cilindratura) per uno spessore finale di 35 cm, secondo la seguente composizione

(spessori intesi per materiale rullato e costipato): strato inferiore cm 15 con pezzatura 30/70

mm; strato intermedio inferiore cm 7,5 con pezzatura 15/30 mm; strato intermedio superiore

cm 7,5 con pezzatura 7/15 mm; strato di finitura cm 5 con pezzatura 0/30 mm. La pendenza

trasversale finale sarà a dorso di mulo.

Sezione tipo C: prevede la rigenerazione della superfice stradale in stabilizzato, mediante la

macinatura del materiale esistente e la successiva riposa. Tutta l’attività comprende una

risagomatura e riprofilatura della sezione secondo le pendenze indicate nelle tavole

progettuali.

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Sezione tipo D: la lavorazione, prevista in sommità arginale a Cologna Veneta e nelle rampe di

accesso agli argini nello stesso Comune, prevede lo scavo di sbancamento fino alla profondità

di 35 cm e relativa compattazione del piano di posa, con la successiva stesa di un geotessuto

dal peso minimo di 200 g/mq. Viene poi realizzata una fondazione stradale dello spessore di

30 cm e la successiva posa di misto granulare stabilizzato per uno spessore di 5 cm. La finitura

superficiale avviene con un conglomerato bituminoso con bitume trasparente (per migliorare

l’inserimento paesaggistico del tratto)dello spessore di 5cm. La pendenza trasversale finale

sarà a dorso di mulo.

Sezione tipo E: la lavorazione prevede lo scavo di sbancamento fino alla profondità di 20 cm e

relativa compattazione del piano di posa, con la successiva stesa di un geotessuto dal peso

minimo di 200 g/mq. Viene poi realizzata una fondazione stradale dello spessore di 15 cm e la

successiva posa di misto granulare stabilizzato per uno spessore di 5 cm. La pendenza

trasversale finale sarà a dorso di mulo.

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Esiste poi una sezione tipologica apposita per la Strada Romana in comune di Veronella. Tale

tipologia riprende la sezione tipo B, allargando però la sede stradale (portandola a 5,5 m) e

creando una sede propria dell’itinerario a monte della strada stessa, separandola mediante un

cordolo.

Esiste infine una sezione tipo per la sistemazione della rampa di accesso all’argine da via Ponte

sinistra a Roveredo di Guà. La lavorazione prevede uno scavo di sbancamento preventivo per la

preparazione del piano di posa. Su una fondazione in magrone verranno posizionati i due cordoli

in cls prefabbricati (sez. 12/15 cm, h. 30 cm), per il contenimento dei successivi strati: fondazione

stradale (spessore 10 cm), massetto con rete elettrosaldata (spessore 15 cm), asfalto per

marciapiedi (spessore 5 cm). La pendenza trasversale sarà del 2% verso valle. Completeranno la

lavorazione la posa della segnaletica orizzontale e una staccionata verso valle.

Per tutte le lavorazioni sopra esposte ed a seconda dei risultati delle analisi del terreno, è stata

prevista preventivamente nel computo metrico una voce di trasporto del materiale di risulta nei

luoghi individuati dalle singole Amministrazioni, che verranno indicati dal Direttore dei Lavori.

Queste lavorazioni appena elencate sono necessarie alla realizzazione dell’itinerario ciclo-

pedonale. A ciò si aggiungono alcuni interventi collaterali, con lo scopo di valorizzare l’itinerario

stesso. Nello specifico si andranno a posare i cartelli indicatori nei punti necessari.

Per un maggior dettaglio si rimanda agli elaborati di progetto, facenti parte integrante al presente

Piano di Manutenzione.

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2. PIANO DI MANUTENZIONE

2.1 Manutenzione delle pavimentazioni

2.1.1 Diserbo

La lavorazione consiste nell’eliminazione di tutta la vegetazione erbacea e arbustiva cresciuta

spontaneamente sulle superfici pavimentate, alla base degli edifici e dove se ne presenti la

necessità, ai fini di una completa pulizia e di un perfetto stato di decoro.

Per motivi igienico-sanitari l’impiego di prodotti chimici in ambito urbano deve essere sempre

limitato ai casi di effettiva necessità. Si richiede pertanto di ridurre al minimo l’uso di erbicidi

integrando possibilmente il controllo delle malerbe ricorrendo a metodi non chimici e/o manuali

Lo schema generico di controllo delle malerbe prevede:

a) primo trattamento in primavera (aprile) con diserbante sistemico a base di glifosate, glifosate

trimesio o glufosinate ammonio

a. secondo trattamento estivo, se necessario, con glifosate, glifosate trimesio o

glufosinate ammonio

Nell’esecuzione dell’intervento dovranno essere rispettate le norme in materia di sicurezza e

igiene pubblica.

2.1.2 Mantenimento dell’ uniformità ed integrità della superficie

Le pavimentazioni in stabilizzato dovranno risultare costantemente integre ed omogenee per

natura e aspetto superficiale.

Ogni avvallamento, buca, asperità, dovrà essere prontamente sistemata e livellata restituendo

continuità e omogeneità alla superficie. Le tecniche da adottare risultano quelle proprie della

buona regola d’arte così dicasi per il materiale utilizzato.

2.2 Manutenzione delle strutture e delle pavimentazioni in legno

Sono tutte strutture in legno e proprio per questo motivo è necessario prevedere una revisione

periodica per eliminare i danni causati nel tempo dagli eventi atmosferici e garantire la loro

durata nel tempo. Fra le operazioni previste, la carteggiatura delle superfici, la stuccatura delle

eventuali fessure con resine sigillanti, il trattamento delle parti in legno con vernice protettiva.

Le pavimentazioni dei ponti e delle passerelle in legno dovranno risultare costantemente integre.

Ogni avvallamento, apertura, asperità, rottura dovrà essere prontamente sistemata e livellata

restituendo continuità e omogeneità alla superficie. Le tecniche da adottare risultano quelle

proprie della buona regola d’arte così dicasi per il materiale utilizzato.

2.2.1 Sorveglianza e manutenzione

Solamente una sorveglianza regolare e una manutenzione adeguata garantiscono la sicurezza e la

fruibilità permanente dei sentieri e dei relativi manufatti.

Le cause principali dei lavori di manutenzione e di ripristino delle costruzioni in legno per i sentieri

sono:

a) il marciume

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a. la corrosione degli elementi di metallo

b. i danni dovuti ad eventi naturali (scoscendimenti, erosione delle fondazioni, pressione

del terreno e della neve, gelo, caduta di alberi o di sassi, ecc.)

c. i danni legati all’uomo (utilizzazione, usura, vandalismo)

d. una diminuita praticabilità, in particolare piani di transito sdrucciolevoli

e. la degradazione estetica (p. es. vernice che si stacca)

Onde garantire un’esecuzione ottimale, la sorveglianza e la manutenzione esigono una

preparazione minuziosa e uno svolgimento sistematico. Di preferenza verranno affidati

all’esecutore dell’opera, ma ciò è raramente possibile. Per assicurare la continuità della

manutenzione s’impone pertanto l’allestimento di una cronaca dei lavori per ogni manufatto. In

molti casi risulta indicato procedere simultaneamente alla sorveglianza e manutenzione, ciò che

permette di eseguire anche lavori di pulizia, sovente indispensabili per la sorveglianza. I lavori di

ripristino si distinguono dalla manutenzione corrente per la maggiore ampiezza dell’intervento

che necessita di determinati preparativi.

2.2.2 Documentazione

La documentazione relativa alla sorveglianza e alla manutenzione dovrebbe contenere gli

elementi seguenti:

a) Importanti informazioni in merito alla costruzione (p.es. condizioni geotecniche, dispositivi di

costruzione invisibili, elementi delicati)

a. programma di sorveglianza

b. programma di manutenzione

c. annotazioni e schizzi delle osservazioni principali effettuate durante la sorveglianza e

la manutenzione

d. schizzi delle riparazioni e osservazioni in merito

In merito ai punti a) ed e) non si rendono necessari ulteriori dettagli. Occorre però segnalare che

l’esperienza dimostra come questa documentazione venga sovente trascurata, ostacolando

notevolmente la ricostruzione successiva di importanti informazioni e constatazioni. Accanto ai

principali documenti sulla costruzione e sui relativi appunti si fa sempre più strada l’uso della

documentazione fotografica quale mezzo ausiliario di notevole utilità.

2.2.3 Sorveglianza

Il programma di sorveglianza indica ciò che si deve controllare, quando, dove e con quale

frequenza. La frequenza dei controlli dipende dalle condizioni locali e deve essere dunque fissata

dai collaboratori con buona conoscenza di quest’ultime.

Una o due ispezioni annuali saranno normalmente sufficienti per controllare il percorso: la prima

dovrebbe aver luogo nel corso della primavera, la seconda verso la fine della stagione estiva.

Durante quest’ultima devono essere raccolte tutte le informazioni necessarie allo studio delle

misure di ripristino più importanti e potrà quindi essere allestito già nel corso dell’inverno. Le

costruzioni particolarmente esposte e soggette con ogni probabilità a danneggiamenti o avarie,

p.es. a causa di precipitazioni abbondanti, esigono delle ispezioni supplementari.

Nell’ambito della sorveglianza occorre distinguere fra i danni e difetti direttamente riscontrabili

(p.es. solidità dei parapetti) e quelli che necessitano un’ispezione dettagliata. Per constatare le

condizioni di ponti o passerelle, in particolare la presenza di danni da marciume, bisogna

prevedere un lasso di tempo sufficiente. I ponti in legno e altre strutture portanti praticabili che

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non presentano dei sintomi visibili di invecchiamento e d’avaria dovrebbero essere ispezionati

ogni due anni circa. L’ispezione di costruzioni che manifestano evidenti segni d’usura deve invece

aver luogo annualmente. Per le strutture portanti di grandi dimensioni , il cui cedimento

comporterebbe delle gravi conseguenze, si dovrà allestire un programma di sorveglianza

dettagliato. Per ciò che concerne le costruzioni in legno conterrà per esempio gli aspetti seguenti:

a) marciume

b) solidità dei parapetti

c) danni esterni (anche d’origine meccanica)

d) rischio d’oscillazione

e) deformazioni/spostamenti dell’intera struttura o di singoli elementi

f) aggiustamento dei collegamenti e degli elementi di fissaggio

g) corrosione di elementi di fissaggio in metallo

h) sporcizia, accumuli di terra, foglie, ecc.

i) rugosità del piano di transito

j) trattamenti di superficie degli elementi in legno

k) cambiamenti d’utilizzazione

Dei rilievi sistematici dovrebbero evitare che durante i controlli venga tralasciato qualche

dettaglio importante.

A questo scopo possono servire di promemoria, delle tabelle, dei verbali prestampati,

combinazioni di promemoria e schede di registrazione, ecc. Di grande utilità può essere la

combinazione dei programmi di sorveglianza e di manutenzione, ossia di prevedere la

registrazione dei dati relativi ai controlli e alla manutenzione sulle medesime schede. In questo

modo si può verificare sistematicamente l’effetto delle misure di manutenzione.

2.2.4 Accertamento di attacchi fungini e del marciume

Il marciume (ossia la decomposizione del legno tramite l’azione dei funghi) può compromettere

considerevolmente la portata di una struttura portante. Sebbene sia inizialmente difficile

identificarlo, è importante accertarne i danni e adottare delle opportune misure curative nel più

breve lasso di tempo possibile.

In effetti, nel caso di forte calore e di un’umidità costantemente elevata simili danni possono

propagarsi rapidamente nel legname da costruzione comunemente usato alle nostre latitudini.

In principio, si deve temere un’infezione crittogamica ovunque le precipitazioni, le acque di

superficie o l’umidità del suolo rischiano di provocare un’umidificazione intensa e di lunga durata.

Determinati elementi in legno sono particolarmente esposti e devono perciò essere controllati

con cautela:

a) elementi di costruzioni esposti al marciume

b) elementi in contatto col suolo, la zona di transizione suolo/aria risulta particolarmente

delicata

c) elementi orizzontali, in particolare quelli di grosse dimensioni, con delle fenditure sul lato

superiore dove l’acqua può ristagnare estremità non protette in quanto l’acqua penetra

relativamente in fretta nel legno delle parti finali

d) zone di contatto tra gli elementi, specialmente nei giunti e nei collegamenti, dove l’acqua può

penetrare per capillarità e ristagnare attorno ai chiodi, bulloni, caviglie, ecc, lungo i quali

l’acqua può infiltrarsi.

Le accumulazioni d’ acqua non dipendono unicamente dagli apporti, ma anche dalla rapidità

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dell’essicamento.

Nei luoghi secchi ed arieggiati (p.es. in luoghi rocciosi) essa è nettamente più elevata rispetto ai

posti umidi, ombreggiati, mal arieggiati e con molta vegetazione.

Qui di seguito sono elencati i sintomi indicanti un’umidità elevata del legno e di conseguenza

pericolo di marcescenza:

a) colorazione scura, dovuta alla proliferazione di muffe grigio-scure

b) alterazione del colore di elementi di fissaggio dovuta alla corrosione

c) sviluppo di muschi e licheni

d) crescita di erbe e altre piante, legata di regola all’accumulo di detriti sulla costruzione

e) segni di gonfiamento del legno

f) superficie morbida

g) apparizione d’acqua in superficie conficcando un oggetto appuntito (punta del coltello,

chiodo)

Lo sviluppo dei funghi è possibile solo a partire dal punto di saturazione delle fibre, che si situa a

seconda dell’essenza tra il 27% e 34% d’umidità del legno. Delle misurazioni di tassi d’umidità

superiori al 23% indicano un grave rischio di marcescenza, poiché è poco probabile che la

misurazione è avvenuta nel punto più umido. L’umidità del legno si può determinare facilmente

con l’ausilio di un igrometro elettrico.

Siccome le zone esposte a un’umidità elevata hanno di regola un’estensione limitata risulta

importante individuarle e determinarne il tenore in acqua. Gli igrometri muniti di lunghi elettrodi

sono maggiormente indicati in quanto permettono una misurazione ad una profondità maggiore.

I piccoli lavori di manutenzione corrente concernono innanzitutto i punti seguenti:

a) eseguire la pulizia degli accumuli di terra, fogliame, ecc, che possono comportare delle

conseguenze dannose (p.es. rendere sdrucciolevole il piano di transito, accumulazione

d’umidità nelle adiacenze delle parti in legno e di elementi di fissaggio in metallo)

b) stringere gli elementi di fissaggio allentati

c) rimettere in buono stato il piano di transito, eliminare le asperità, rinnovare le misure atte a

rendere meno sdrucciolevole il piano di transito rinnovare i trattamenti antiruggine

d) sostituire i pezzi difettosi di piccole dimensioni

e) rinnovare i trattamenti di superficie del legno

f) rimettere al loro posto gli elementi di costruzioni deformati o spostati, pulire e migliorare i

drenaggi per assicurare un’evacuazione ottimale delle acque piovane e di superficie.

2.2.5 Trattamento preventivo e curativo del marciume

In caso di pericolo d’attacchi fungini e del marciume s’impongono le misure seguenti:

a) Nei luoghi permanentemente molto umidi:

a. sopprimere se possibile gli apporti d’acqua

b. favorire l’essicamento

c. posare delle cartucce al boro a titolo di protezione chimica del legno

b) In caso di leggero marciume: vedi a)

c) In caso di intenso marciume nei punti critici:

a. sbarrare la costruzione

b. sostituire gli elementi imputriditi, di preferenza con legname impregnato o resistente

al marciume

c. migliorare la concezione e la struttura degli elementi difettosi (cfr. a).

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2.3 Manutenzione della segnaletica

La manutenzione della segnaletica verticale ed orizzontale è in parte collegata alla manutenzione

delle pavimentazioni stradali infatti ad ogni intervento di rifacimento delle pavimentazioni seguirà

il rifacimento della relativa segnaletica orizzontale, mentre la verticale dovrà, oltre alla ordinaria

manutenzione, segnalare mediante nuove installazioni ogni variazione che sarà eventualmente

apportata alla viabilità.

2.4 Manutenzione degli elementi elettrici

Tipo di controllo:

a) Vanno verificate le giunzioni dei cavi nei pozzetti a base palo;

b) va verificata l’integrità e la corretta inclinazione dei pali e della base di fondazione con

riferimento agli eventi massimi di sollecitazione in caso di urto;

c) vanno verificate le giunzioni e le apparecchiature elettriche relative ai corpi illuminanti.

d) va periodicamente verificata la funzionalità dei corpi illuminanti e delle lampade e praticata la

pulizia della coppa trasparente di protezione; tutti i corpi illuminanti devono accendersi

istantaneamente.

e) prova di tutte le protezioni differenziali. Eventuali apparecchi difettosi dovranno essere

sostituiti con altri di identiche caratteristiche.

f) verifica dell'integrità degli apparecchi di comando (quadri e fotocellule) e della rispondenza

dei valori delle protezioni (classe di isolamento 2) a quelle di progetto; delle condutture

elettriche, nonché della perfetta chiusura stagna di derivazioni ed apparecchi. Eventuali

apparecchi difettosi dovranno essere sostituiti con altri di identiche caratteristiche

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3. PROGRAMMA DI MANUTENZIONE

3.1 Pavimentazione

INTERVENTI MANUTENTIVI FREQUENZA

sorveglianza sistematica necessaria per

individuare gli interventi manutentivi che si

rendessero necessari

Annuale

Manutenzione del piano viabile All’occorrenza

3.2 Strutture e pavimentazioni in legno

INTERVENTI MANUTENTIVI FREQUENZA

sorveglianza sistematica necessaria per

individuare gli interventi manutentivi che si

rendessero necessari

Semestrale

distinguere fra i danni e difetti direttamente

riscontrabili (p. es. solidità dei parapetti) Semestrale

Sostituzione delle parti ammalorate con

legname impregnato o resistente al marciume

ed in questa occasione Migliorare la concezione

e la struttura degli elementi difettosi

All’occorrenza

3.3 Segnaletica

INTERVENTI MANUTENTIVI FREQUENZA

Riscontro visivo dello stato della segnaletica

verticale con sostituzione o ripristino

immediato di quella eventualmente

danneggiata.

Annuale

Controllo dei parametri di visibilità e

rifrangenza Annuale

Rifacimento/adeguamento della segnaletica

orizzontale Biennale

3.4 Elementi elettrici

INTERVENTI MANUTENTIVI FREQUENZA

Sorveglianza sistematica dell'efficienza dei

corpi illuminanti, necessaria per individuare gli

interventi manutentivi che si rendessero

necessari.

Bimestrale

Verifica dei dispositivi di protezione da contatti

elettrici diretti ed indiretti Annuale

Verifica dell'efficienza dell'impianto di messa a

terra Annuale

Verifica di tutte le connessioni elettriche Annuale

Sostituzione delle lampade non funzionanti All’occorrenza

Verifica della stabilità degli elementi di

sostegno Annuale

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Ricerca e riparazioni guasti su linee, quadri

elettrici, ecc.; All’occorrenza

Sostituzione dei chiusini dei pozzetti di se rotti

o mancanti All’occorrenza