Perché hanno luogo le disuguaglianze di opportunità in ambito … · Basil Bernstein (1961, 1975)...

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Perché hanno luogo le disuguaglianze di opportunità in ambito educativo?

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Perché hanno luogo le disuguaglianze di opportunità

in ambito educativo?

Spiegare la variabilitànei test OCSE-Pisa

non più di 10% della variabilità � dovuto a differenze tra paesi

35% circa � dovuto a differenze tra scuole(soprattutto in paesi con scuola fortemente

stratificata: Germania, Italia, Svizzera)Più del 50% � dovuto a caratteristiche

individuali degli studenti (genere, “etnia”, contesto socioeconomico di residenza, classe sociale)

Spiegare la variabilitànei test OCSE-Pisa

non più di 10% della variabilità � dovuto a differenze tra paesi

35% circa � dovuto a differenze tra scuole(soprattutto in paesi con scuola fortemente

stratificata: Germania, Italia, Svizzera)Più del 50% � dovuto a caratteristiche

individuali degli studenti (genere, “etnia”, contesto socioeconomico di residenza, classe sociale)

Spiegare la variabilità: le classi sociali

Don Lorenzo Milani

“È solo la lingua che rende uguali. Uguale è chi sa esprimersi e intendere l’espressione altrui.”

caratteristiche diverse del linguaggio: linguistica e

sociolinguistica

Sociolinguistica

William Labov-Excuse me, where are women’s shoes?

- Fourth Floor.

-Excuse me?

- Excuse me, what floor is this?

- Fourth Floor.

- Excuse me?7

Basil Bernstein (1924-2000)

Materiali da chiedere alla docente:Basil Bernstein “Classi sociali e sviluppo linguistico: una teoria dell’apprendimento sociale” in: Cerquetti (a cura di) Sociologia dell’Educazione,Milano: Franco Angeli

Fac

olta

tivo

Basil Bernstein

1961“Social Class and Linguistic Development: A theory of

Social Learning”In: Halsey, A.H., Floud J. & Anderson, C.A. (1961)

Education, Economy and Society, New York, Free Press, pp. 288-314

1975Class, Codes and Control, London, Routledge & Kegan

Paul, vol.III

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I due codici

Codice elaborato

• indica tutti i riferimenti in modo esteso

• fa ampio uso di riempitivi• è completo per permettere di

comprendere, • si usa quando non ci sono

conoscenze di sfondo condivise• con chi non si è mai incontrato

prima, sicuramente si utilizza• è autonomo, completo, pieno di

dettaglio• tipico di un sistema a “ruoli aperti”

Codice ristretto

• molte conoscenze sono condivise e date per già note

• indica solo ciò che il contesto giànon dice

• è economico e ricco, dice molto con poco, usa parole come indici, che rimandano al non detto

• è tipico degli scambi familiari e tra amici

• crea un senso appartenenza allo stesso gruppo, di inclusione

• implica che le relazioni siano tra “insider”

• tipico di un sistema a “ruoli-chiusi”

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Esistono due tipi di codice: il codice ristretto e il codice elaborato.Non si distinguono sulla base di un vocabolario più o meno ampio: non è questo il punto.

“Vorrei che tu non facessi tanto chiasso, caro.”

“Piantala!”

Basil Bernstein (1961, 1975)Quando le agenzie di socializzazione (famiglia, gruppo dei

pari, lavoro) sono ben definite e strutturate � ricorrono al codice ristretto.

Quando le agenzie di socializzazione sono malleabili �usano il codice elaborato.

“The orientation towards these codes may begoverned entirely by the form of the social relation, or more generally by the quality ofthe social structure” (Bernestein 1971: 1359)

Le società che danno valore all’individualità, alla sua libertà e quindi versatilità usano il codice elaborato.

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I due codici

Codice elaborato

• sviluppo dell’individualità• elaborazione emozionale

tramite il linguaggio• frena comportamento

impulsivo• graduazione fine dei significati• intensifica la consapevolezza

delle distinzioni• orienta verso rapporti di

ricerca, di indagine• dal significato delle parole,

l’attenzione del bambino si sposta gradualmente verso le relazioni fra oggetti e negli oggetti

• concettualizzazione raffinata

Codice ristretto

• esercizio dell’autorità meno coerente

• rapporto con madre diretto, non mediato dal linguaggio

• affettività non differenziata, non favorisce la differenziazione

• linguaggio in cui i significati sono impliciti

• basso livello di concettualizzazione• si sottovaluta la causalità• disinteresse per i processi con cui

si arriva a risultati• disattenzione per rapporti

complessi

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Esistono due tipi di codice: il codice ristretto e il codice elaborato.Non si distinguono sulla base di un vocabolario più o meno ampio: non è questo il punto.

I due codici

“Il bambino lanciò la palla contro la finestra, e la finestra si ruppe”

“La lanciò e si ruppe”

Esempi dall’inglese:“you know,”“you know what I mean,““right?”“don’t you think?”

Basil Bernstein

• “Clearly one code is not better thananother; each possesses its ownaesthetic, its own possibilities. Society, however, may place different values on the orders of experience elicited, maintained and progressivelystrengthened through the different codingsystems” (Bernstein 1971: 135).

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Basil Bernstein (1961, 1975)

La classe media accede ad entrambi i codici.La classe operaia solo al codice ristretto.

Per la classe operaia, non solo il sistema di ruoli, ma anche i valori rinforzano il codice ristretto.

La classe media è più mobile geograficamente, socialmente, culturalmente.

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Bernstein spiega così…

… la correlazione tra classe sociale e riuscita scolastica

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Tutta l’istruzione scolastica si basa SOLO sul codice linguistico elaborato.

Bernstein può essere l’anello di congiunzione per spiegare…

… la correlazione tra i risultati scolastici oggettivi e appartenenza di censo.

Erickson, F. (1975) “Gatekeeping and the MeltingPot” in Harvard Educational Review, 45, pp. 44-70.

Di Maggio, P.J. e Mohr, J. (1985) “Cultural Capital, Educational Attainment and Marital Selection” in American Journal of Sociology, 9, pp. 1231-1261.

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Ambedue questi risultati sono mediati da competenze linguistiche diversificate.

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Spiegazione di Bernstein delle disuguaglianze di opportunità in

ambito educativo

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Esercitazione

Individua il codice (elaborato o ristretto) di queste frasi.

Indovina il libro da cui le frasi sono tratte.

Indovina il libro da cui le frasi sono tratte.

-Sempre a dire sempiezzi! sempre a fare il teatrino!- Pagliacci! Farabutti! Pagliacciate!- Dov’è la madre? Avete preso la madre?- Non capisco come mai Mary sia tanto amica di Petrolini. Non capisco come mai si diverta tanto a sentire Petrolini.- Che asina! Lo sai che ho da fare. Non ho tempo da perdere come voialtri. E poi non t’ho mica sposato per tenerti compagnia!- Un Barabba!- Vedi che te lo dicevo, Beppino. Vedi che Alberto i suoi amici se li sceglie sempre bene. Sono sempre più bravi e più seri di lui.

Sociolinguistica e bambini

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Il modello dei bambini sono gli altri bambini della stessa etào poco più grandi.

Se questi altri bambini parlano diversamente dai propri genitori, il bambino in questione parlerà piuttosto come i pari che come il genitore.

Hockett ha parlato di “selezione per età”: le parole vengono scelte e adoperate da individui di una certa età, i quali poi, crescendo, smettono di servirsene.

I bambini piccoli sono estremamente conservatori (al contrario degli adolescenti!) ciò che più gli interessa èessere uguali ai bambini più grandi.

Un altro elemento di questa conservazione, sta nel fatto che la lingua dei bambini delle elementari è piena di forme arcaiche che venivano usate dai loro coetanei secoli fa – come nelle conte, nelle canzoncine per saltare, le filastrocche, i nomi per i giochi da cortile.

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Hockett, C.-F. (1950) “Age-Grading and Linguistic Continuity”, in Language, 26, pp. 449-459.

Richard Hudson (1980) Sociolinguistica, Il Mulino, Bologna, pp. 22-23.

E’ stato anche documentato che i bambini neri americani usano forme arcaiche che facevano parte del creolo, cioè della prima contaminazione del parlare degli schiavi neri con l’inglese americano. Dillard, J.-L. (1971) “The Creolist and the Study of Negro Non-Standard

Dialects in the Continental United States”, in Hymes (1971) Pidginization and Creolization of Language, Cambridge, CambridgeUniversity Press, pp. 393-408.

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I bambini piccoli sanno recitare una gamma di ruoli, facendo scelte linguistiche appropriate al ruolo. I bambini possono “fare il medico”, “fare il cow boy”, “fare il neonato”.

Quando i bambini fanno “il neonato”, cioèassumono il ruolo di neonato, parlano come un neonato, non si tratta di un residuo della prima infanzia, ma di una crescente consapevolezza sociale di come si comportano gli altri. Una prova di ciò è il fatto che man mano che crescono, i bambini fanno il neonato sempre meglio.

Barko Gleason, J. (1973) “Code Switching in Children’s language” in T.E. Moore, Cognitive Development and the Acquisition of Language. London, Academic Press, pp. 159-167. 26

Un esperimento è stato fatto con bambini dai 3 ai 5 anni.

Sono stati registrati mentre parlavano a diversi tipi di ascoltatori: adulti, pari, bambini piccoli e bambole (bambole tipo neonato).

Il loro modo di parlare era diverso. Parlando con gli adulti e i pari era più complesso che parlando con i bambini piccoli e con le bambole, quando veniva semplificato.

Il tipo di discorso rivolto alle bambole era simile a quello rivolto al bambino piccolo, e questo mostra che non è necessaria la risposta che si riceve dall’interlocutore (perché come è ovvio le bambole non rispondevano) per cambiare il registro del discorso.

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Sachs, J. Devin, J. (1976) “Young Children’s use of Age-Appropriate SpeechStyles in Social Interaction and Role-Playing”, Journal of Child Language, 3, pp. 81-98.