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Gennaio 2013 n.14

Associazione Regionale Familiari per la Tutela della Salute Mentale

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Il gruppo di lavoratori dell’Associazione “Percorsi” (Associazione Regionale Familiari per la Tutela della Salute Mentale), sezione di Pescara, allestisce uno spazio autonomo di espressione e informazione. Questo mensile è il frutto di alcuni

contenuti della pagina web gestita dagli utenti/lavoratori: WWW.PERCORSI.ABRUZZO.IT/STRILLONE

Ogni membro della redazione cura, attraverso ricerche

ed articoli di caratura nazionale ed internazionale, una tra le varie aree tematiche: Ambiente, Arte, Attualità,

Benessere, Comportamento, Letteratura, Psicologia, Salute Mentale, Scienze, Sociale, Sport.

Inoltre sono attive diverse rubriche: “Lavori in corso”,“Il video del mese”, ”Il personaggio”, “L’angolo della poesia”

e “Il racconto del mese” .

Buona lettura…

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PSICOLOGIA CINZIA GENTILE

Creatività

La creatività ha preso il centro della scena in anni recenti, con una serie di libri, articoli e discorsi che decantano le virtù dell'immaginazione ed esortano i giovani ed i vecchi ad uscire ed esercitare il loro muscolo creativo. La creatività è stata identificata come il tratto di attitudine al comando più importante per il successo, che permette alle aziende di sollevarsi al di sopra di un ambiente sempre più complesso. “Il futuro appartiene ai creativi e a coloro che provano empatia e a coloro che producono significato" dichiara lo scrittore Daniel Pink. La creatività è anche importante per il nostro benessere emotivo, mentre cerchiamo la nostra strada in un mondo incerto e che cambia rapidamente. L'immaginazione aiuta la nostra capacità di rimanere elastici durante tempi difficili e stressanti, poiché le persone creative tendono ad essere più tolleranti all’ incertezza e più capaci di riprendersi dalle sconfitte. E tuttavia, malgrado la sua importanza crescente, la creatività soffre di una strana sorte di paradosso. Come sottolinea la psicologa Jennifer Mueller, la ricerca mostra che persino se le persone aspirano esplicitamente alla creatività e la appoggiano con forza come una fondamentale forza trainante di cambiamento positivo, respingono continuamente le idee creative in condizioni di incertezza. “Sembrerebbe che soffriamo di un pregiudizio contro la creatività, ma lo neghiamo, forse per quello che potrebbe dire di noi”. Perché il pregiudizio? "La creatività è fare qualcosa in un modo diverso da come l’hai fatta prima" - dice Beau Lotto, un neuroscienziato - un ibrido tra studio d'arte e laboratorio scientifico”. Da un punto di vista evolutivo, l'incertezza e’ considerata una cosa negativa. "I nostri cervelli così si sono evoluti per prendere l'incertezza e renderla certa." Dice Mueller: "Siamo intolleranti all'incertezza in generale. Più creativa è una cosa, più insolita è. E più insolita è, più grande l'incertezza che probabilmente avremo riguardo la sua fattibilità. " Queste associazioni negative tendono ad essere inconsce, come nel caso di dirigenti che richiedono la creatività, ma continuano a respingere le idee creative. In questo, tuttavia, si trova il dilemma: la creatività è ciò di cui abbiamo bisogno per aiutarci a superare momenti di grandissima incertezza e difficoltà. Ed è esattamente durante quei momenti, forse quando ne abbiamo più bisogno, che abbiamo meno probabilità di abbracciare la creatività. L'immaginazione ci spaventa perché richiede un'incursione nell'ignoto. "Ma è solo entrando in uno spazio di incertezza che possiamo fare qualcosa di nuovo" dice Lotto. Un'altra ragione per il pregiudizio contro la creatività può essere la percezione che qualcosa può essere o creativa o pratica, ma che molto più raramente può essere entrambe le cose. La discordanza creatività/praticità è stata analizzata anche dalla ricerca di Mueller, che ha analizzato due distinti ambiti mentali: quelli delle “persone perché" e quelli delle “persone come." Le persone concentrate sul "perché" tendono a concepire il mondo in modi più astratto. In generale, non tendono ad avere preoccupazioni di fattibilità. Quelli concentrati sul "come", tuttavia, sono così incentrati sulla fattibilità che è probabile che trascurino o mettano da parte le idee creative. La nostra ossessione nel

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cercare la certezza crea diversi problemi e il più importante è che la certezza non esiste. "La certezza è un'illusione! Un inganno!" dice Lotto. Inoltre più cerchiamo di creare strumenti per rendere la vita prevedibile più diminuiamo la capacità dei nostri cervelli capaci di affrontare l'inaspettato. "Stiamo perdendo la nostra capacità di elasticità." Richardson dice che alcune delle nostre migliori storie riguardano quelle volte in cui siamo stati obbligati a fare qualcosa e abbiamo dovuto usare l'ingegnosità per trovare una soluzione. Il futuro favorisce le persone flessibili. Diventare sereni con l'incertezza.

COMPORTAMENTO CINZIA GENTILE

I ragazzi e la crisi dell'amicizia I guai cominciano quando gli adolescenti si allontanano dalle relazioni

I nostri ragazzi affrontano una crisi nelle loro capacità relazionali, dicono gli esperti dell'area della psicologia degli adolescenti. E la posta in gioco è alta. La ricerca di Way collega amicizie intime e sane tra ragazzi con bassi indici di bullismo, migliore salute fisica, periodi di vita più lunghi, meno abuso di alcol e droghe e migliori prestazioni scolastiche. "Il problema non è come insegniamo ai nostri ragazzi ad avere relazioni" dice Way. "E' come insegniamo loro a restarvi attaccati. Come li aiutiamo a mantenere le amicizie che già

hanno fino all'età adulta?" E’ bene cominciare dando loro il via libera ad esprimere ciò che sentono. "I ragazzi hanno l'intero repertorio affettivo" dice lo psicologo infantile Michael Thompson “ma non sempre hanno il permesso di usarlo." I padri, dice. possono influire su questo. "Se i padri, soprattutto, enfatizzano troppa competitività e durezza" dice Thompson "e quel vecchio spauracchio americano, che è la fiducia in se stesso, allora un ragazzo è confuso: "Bene, dovrei avere fiducia in me stesso? Non

dovrei sentirmi così dipendente dai miei amici come mi sento nel mio cuore?" “Come gli uomini si relazionano ai loro figli spesso rinforza l'ipermascolinità" dice Way. "La vicinanza coi loro figli spesso comporta andare ad eventi sportivi e parlare di sport, che è fantastico. Ma non comporta necessariamente vicinanza emotiva, la condivisione delle loro esperienze emotive. "E' questo che facciamo ai nostri ragazzi. Li forziamo a non essere abbastanza umani, francamente, sopprimendo le loro emozioni." I padri, insieme alle madri, gli insegnanti, tutti noi, hanno una responsabilità di incoraggiare e stimolare la vicinanza e l'onestà emotiva nei nostri ragazzi. "E' possibile avere buone amicizie senza parlarne quanto le ragazze" dice Thompson con una risata. "Ma non si possono avere amicizie senza vulnerabilità. Si deve essere capaci di abbassare la guardia con qualcuno e si deve essere capaci di fidarsi che qualcuno si prenderà cura di te."

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STORIE PASQUALE TERRA

I miei 25 anni

Oggi è una giornata nuvolosa, il vento soffia fra i miei capelli che fino a venerdì se la memoria non mi inganna erano lunghi (si è proprio cosi adesso ricordo). Comunque a voi questo sicuramente non interessa!| Invece a me a questo ragazzo che sta crescendo sempre di più (lo sento dentro di me, dentro al mio cuore) interessa e come. Non vi voglio parlare di come ho passato tutti questi 25 anni, sarebbe assurdo parlarvi di tutta la mia vita. Vabbè ragazzi, lettori e lettrici dello Strillone, iniziamo a parlare, anzi a scrivere... Io sono nato all'ospedale civile a Pescara, i primi anni della mia vita li ho passati in via Cesare Battisti. Da piccolo non facevo altro che giocare a pallone con i miei amici sotto casa, quante partitelle ci siamo fatti!!! Sin da quando ero piccolino avevo nel cuore la musica. Le mie uniche passioni, quelle che provengono dal profondo dell'anima, sono la

musica e il teatro. Spero tanto che dalla scuola di teatro che io sto facendo con interesse e amore nasca un giorno l'attore, quel piccolo attore che c'è dentro di me e che ne deve fare ancora di strada... La voglia di fare teatro è nata naturalmente, in modo semplice e spontaneo, vedendo i film, la televisione. Sentivo dentro di me qualcosa di grande di enorme, guardavo gli attori e le attrici e mi brillavano gli occhi. I miei film preferiti sono i Pirati dei caraibi (tutta la saga) e, ovviamente, il mio idolo e anche il mio attore preferito è Jhonny Depp. Voglio ringraziare tutte le persone che mi hanno sostenuto in questi miei 25 anni,

la mia famiglia per prima, i miei amici, il Laboratorio Incontro, Percorsi, la Usl. Non voglio fare una classifica, voglio solo dirvi grazie per tutto quello che avete fatto per Pasquale qualsiasi cosa, da un abbraccio a una carezza. Grazie Chiara perchè sei stata la prima a incoraggiarmi a fare teatro, lo stesso vale per Fabio, per Francesca, per Beatrice, vi voglio un bene dell'anima. Grazie Mamma, grazie Papà, grazie Roberta e Francesco per voi non servono parole perché so che mi starete affianco per tutta la mia vita. E poi voglio ringraziare un persona a me troppo cara, mio cugino Marco che per me è come un fratello. Marco ti voglio un bene dell'anima. E adesso vi lascio amici, arrivederci al prossimo articolo vi stringo forte a tutti.

PENSIERI MARINA DI SANTO

Rompere gli schemi

Rompere gli schemi usuali di pensiero, di metodo e di azione. Abbandonare il certo per il nuovo, l’incerto. Tentare strade nuove. Dire cose nuove, senza nascondersi e facendo trapelare la parte migliore di se. Non chiudersi a nuove esperienze, a nuove persone. Confrontarsi, se se ne ha la fortuna, anche con psicologi e psicologhe. Io lo faccio da una vita, da quando ho cominciato a frequentare l’Associazione Percorsi, di cui faccio parte come lavoratrice.

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SCIENZE DOMENICO D’AMBROSIO

La vita vera

Quelli che da anni si sentono dare del “bamboccione” possono consolarsi: non è colpa loro se non sono ancora andati via di casa, non si sono sposati, non sono indipendenti economicamente e non sanno, o vogliono, prendere decisioni importanti. L’immaturità dipende dallo stato evolutivo del cervello e non da un’assenza innata di motivazioni. Secondo le ultime ricerche, l’organo più importante del corpo umano non raggiunge la maturità e la sua piena funzionalità al termine della pubertà, ma continua a evolversi fino circa il trentesimo anno di età. ” Il decennio tra i 20 e i 30 sta diventando un momento dedicato alla scoperta di se stessi” spiega il neuroscienziato Jay Giedd del National, le cui ricerche nelle immagini di migliaia di giovani cervelli hanno dato il via a queste conclusioni. Che il cervello rimanga incompiuto durante la prima età adulta “è la cosa migliore che sia mai capitata all’uomo” sostiene Giedd “perché aiuta ad adattarci ai cambiamenti ambientali e ci permette di conoscere il mondo in cui viviamo e quali sono i nostri talenti migliori”. Chi si sente dire “bamboccione!” ora può rispondere che non è colpa sua, ma dell’immaturità della parte anteriore del cervello, la corteccia prefrontale. “Essa è responsabile della pianificazione, della priorità e del controllo degli impulsi” conclude Giedd “purchè non diventi un alibi per bamboccioni pigri!”.

SALUTE GIANLUCA GALLO

Il Movimento contro l’Alzheimer

Il morbo di Alzheimer, così come altre forme di demenza, colpisce migliaia di persone ogni anno, un numero destinato a raddoppiare, dato il progressivo invecchiamento della popolazione. I farmaci esistenti sul mercato possono ritardare lo sviluppo del morbo, ma non eliminarlo la causa di fondo della malattia, ciò indica che l’ efficacia si esaurisce

rapidamente e il morbo il suo devastante corso. Medicine a parte, gli esperti segnalano diversi espedienti pratici per prevenire la malattia, da una alimentazione sana ed equilibrata ad un regolare esercizio mentale. Leggere, scrivere, disegnare, fare cruciverba, tutto pur di tenere attivo il cervello. Riguardo l’allenamento fisico non è neanche necessaria la palestra, basterebbe una passeggiata al giorno a ritmo

sostenuto per ottenere un effetto protettivo sul nostro cervello.

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L’Associazione Regionale dei Familiari per la Tutela della Salute Mentale “PERCORSI” è un sodalizio regionale, fondato nel 1994 con atto notarile e iscritta al Registro Regionale per le organizzazioni di Volontariato con Decreto del Presidente della Giunta Regionale, n° 712 del 15 novembre 1996. Essa realizza attività ed opere di grande supporto per centinaia di famiglie e loro familiari che credono nella riforma psichiatrica promossa dalla legge 180/78 e nella necessità di applicarla coerentemente. Sviluppa, nella direzione del “Progetto Obiettivo Salute Mentale”, progetti di assistenza ai soggetti affetti da sofferenza psichiatrica, di Auto Mutuo Aiuto per familiari, di Assistenza Riabilitativa Territoriale Integrata Sociosanitaria, di mediazione sociale al lavoro, di promozione culturale e di lotta allo stigma. Svolge, con il suo Centralino Sociale, attivo dal lunedì al venerdì dalle ore 09:00 alle 13:00, funzioni di ascolto, informazione, consulenza professionale e orientamento. L’Associazione PERCORSI aderisce a livello nazionale all’UNASaM, Unione Nazionale Associazioni per la Salute Mentale.

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IL FILM DEL MESE

L’Attimo fuggente- Impressioni sul film

L’attimo fuggente è un film che racconta di un istituto inglese dove esercita un professore fuori dai canoni ortodossi di quella scuola. Il professore è interpretato da un magnifico Robin Williams, che, dopo aver forgiato quelle giovani menti, si ritrova immischiato nel suicidio di un suo allievo. Il film finisce con una dimostrazione d’affetto di tutti i suoi alunni che cosi contribuiscono a discolpare il professore dell’incidente.- Gianluca Gallo

In una scuola un professore insegna oltre alla sua materia, come bisogna comportarsi nella vita. L’attimo fuggente, significa cogliere l’attimo, avere la prontezza, stare attenti agli imprevisti e superarli, avere gioia, allegria. L’attimo fuggente si può paragonare alla mia vita. A 51 anni, ho raggiunto il massimo, lavoro, casa, soldi, tranquillità, fede, superando molte difficoltà, molti imprevisti, come la morte delle persone care. Le difficoltà esistono ancora , bisogna stare attenti, ma io sono contento di me stesso.- Domenico D’Ambrosio L’insegnante, chiamato il Capitano, dirigeva la “banda “ scolastica con molto fervore e molto spirito d’iniziativa. Il professore, secondo me, ha operato al meglio sia come insegnante che come educatore e psicologo. La parte del film che mi è piaciuta di più è stata la parte finale, nel momento in cui gli alunni hanno risposto in maniera affettuosa ai solleciti del professore e hanno colto l’importanza del suo messaggio.- Mariagrazia Rinaldi Generazioni e generazioni di adolescenti hanno trovato geniale il film “L’attimo fuggente”. Il tema predominante è quello della poesia, che traspare non solo dal modo innovativo di insegnare di Robin Williams, che apre le porte delle liriche ai suoi studenti, o dalla ricostituita setta dei poeti estinti da parte dei ragazzi, ma anche dalla fotografia, dalla regia e dalla sceneggiatura. Molto probabilmente il film ha colto l’attimo fuggente che solo la poesia interpretare.- Gianluca Toro La scena del film che più mi ha colpito è stata quella di quel ragazzo che voleva fare teatro, ma era ostacolato dal padre che voleva che dedicasse tutto il tempo agli studi. Il padre del ragazzo era molto duro, rigido ed esigente e voleva che il figlio rigasse diritto. La scena che più mi ha scosso e fatto paura è stata quella in cui quel ragazzo si è suicidato sparandosi un colpo di pistola alla testa. Certamente, per compiere questo gesto estremo, questo ragazzo avrà dovuto avere molto coraggio, ma non penso sia stata la soluzione più giusta da prendere. Era giovane ed aveva tutta la vita davanti a sè e non avrebbe dovuto far soffrire i suoi genitori uccidendosi in quel modo così brutto e atroce. Anche perchè avrebbe dovuto capire che il padre si comportava così per il suo bene, perchè gli voleva bene e desiderava che il figlio seguisse i suoi consigli e i suoi propositi.- Nicola Scudieri Il film è stato molto bello. Mi sono piaciute molto le scene del gruppo notturno dei “poeti estinti” e poi quando il professore, che stava per essere cacciato dalla scuola, è stato salvato dai ragazzi che si sono alzati in piedi sopra ai banchi per difenderlo. Quello che non mi è piaciuto è stato quando il ragazzo si è suicidato per colpa del padre, che era un padre padrone. Flora Ginestra

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ATTUALITA’ DOMENICO D’AMBROSIO

Immigrati in Abruzzo

Nel periodo che va dal 2001 al 2010 gli stranieri in Abruzzo sono cresciuti del 274% mentre in Italia tale incremento è stato del 237%. Gli stranieri residenti in Abruzzo sono passati da 21.626 del 2001 a 80.897 del 2010. Questo movimento migratorio dall’estero è quello che,

negli anni 2000, ha permesso all’Italia e all’Abruzzo di tornare a crescere. La provincia che ha più stranieri è Teramo seguono l’Aquila, Chieti e Pescara. L’Abruzzo nel complesso è un’area caratterizzata da un insediamento di tipo stabile, con intere famiglie presenti sul territorio, matrimoni misti e seconde generazioni. La crisi degli ultimi anni ha spinto parte degli stranieri a lasciare l’Abruzzo in cerca di regioni più ricche, ma è anche cresciuto il numero di quelli che hanno avviato una loro attività economica. Nel complesso si tratta di una popolazione molto giovane, con il 78,5% di immigrati che hanno meno di 44 anni. La comunità straniera più numerosa e quella di romeni seguono gli albanesi, i marocchini, i cinesi, i macedoni e gli ucraini. In Abruzzo

nel 2011 risultano occupati complessivamente 73.393 cittadini stranieri. Più del 40% del totale è di sesso femminile. Gran parte degli stranieri ha trovato occupazione nel settore dei servizi, poi in quello industriale e infine nell’agricoltura. Secondo il Dossier della Caritas le imprese gestite da stranieri in Abruzzo sono ben 4633. Circa il 25% da donne, il 44% ha sede nel Tramano. La maggior parte delle aziende svolge attività di tipo artigianale. Liberamente Tratto da: www.ilcentro.it, www.abexpress.it/economia

INFANZIA STELLA CONVENTI

Nei suoi primi sei mesi di vita si gioca il futuro

Alcuni accorgimenti possono evitare al neonato, quando sarà grande, problemi di salute. Lo confermano tutti gli ultimi studi. “Piccoli errori nell’alimentazione nella vita del neonato o della madre in fase prenatale, possono compromettere il suo futuro da adulto, predisponendolo a obesità, diabete e malattie cardiovascolari. Uno stile di alimentazione materno con troppe calorie può causare un accumulo di tessuto adiposo nel feto”. Se invece l’apporto di carboidrati e proteine della madre e scarso, possono esserci ritardi nella fase di crescita del feto. Altre ricerche si sono concentrate sui primi 6 mesi del bambino: il latte materno riduce il rischio di obesità, ipercolesterolemia e diabete di tipo 2. Se la mamma non allatta, bisogna fare attenzione al tipo di latte artificiale, verificandone il

contenuto proteico.

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SCIENZE STELLA CONVENTI

Queste piante mangiano l’inquinamento delle nostre città

L’istituto di bio-meterologia (Ibimet) ha messo a punto un vero e proprio catalogo delle specie di piante più adatte ad assorbire gas serra e polveri sottili. Melo da fiore e biancospino hanno foglie capaci di catturarle, migliorando la qualità dell’aria; il carpino bianco assorbe bene la CO2, ma non le polveri sottili, perché le sue foglie sono lisce e senza peli. Ad accoppiare entrambe le caratteristiche, ossia grandi capacità di sequestrare sia gas serra e polveri sottili, sono il ginko biloba, il bagolaro, i tigli, l’orniello. La capacità di catturare le polveri inquinanti risiede in

due fattori: la grandezza degli stomi, le aperture che permettono gli scambi gassosi, e la presenza di cere e tricomi, cioè i peli. Il ginkgo biloba, per esempio grazie a una superficie ricca di cere di forma poliedrica assorbe una quantità di CO2 notevole in confronto ad altre specie ornamentali Bologna, in collaborazione con l’Ibimet, ha già promosso un progetto per piantare questi alberi. Si spera che altre città seguono l’esempio!

ATTUALITA’ STELLA CONVENTI

Arriva il chewingum biodegradabile Arriva il Rev7(Rev sta per “revolution”= rivoluzione), il chewingum evoluto messo a punto da un'azienda inglese, specializzata in polimeri. Cos'ha di speciale? E’ biodegradabile, composto da un polimero sintetico idrofilo, non adesivo e non resistente all'acqua (ideato

dall'università di Bristol);quindi non si incrosta e si stacca facilmente da qualsiasi superficie, tessuti compresi, soprattutto a contatto con l'acqua. Al posto degli zuccheri contiene sorbitolo e xilitolo. Americani e canadesi l'hanno già sperimentato da alcuni mesi, al gusto di menta e cannella, ora è in arrivo in Europa dopo essere stato approvato dall'Efsa, l'autorità europea per la sicurezza alimentare, che ha escluso il rischio di allergie. Basti pensare che solo a Roma, ogni giorno, vengono abbandonate nel centro storico 300 mila gomme da masticare e il comune spende 5 milioni di euro l'anno per ripulire strade e marciapiedi! La cosa migliore sarà sostituirli tutti con Rev 7 e con quelli della sua generazione.

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PSICOLOGIA MARIAGRAZIA RINALDI

INTELLIGENZA E LONGEVITA'

L'aspettativa di vita, cioè gli anni che una persona può sperare di vivere, è aumentata nel corso della storia: dai trent'anni, oggi l'uomo può aspirare ai cent'anni di vita. Sono state fatte varie ipotesi; dalla configurazione del DNA al condizionamento ambientale. John Locke effettuò una prima documentazione a carattere scientifico inerente il fenomeno, descrivendo il caso di una donna, Alice George, residente allora ad Oxford, che aveva superato i 108 anni di età e che presentava ottime condizioni di salute psicofisica. Un documento analizzava la famiglia di origine e le abitudini della signora Alice e da questo si è potuto capire quanto i comportamenti influenzino la qualità e la durata della vita. Studi svolti sui gemelli hanno mostrato che i geni hanno un ruolo di rilievo nel determinare il livello di intelligenza. Dopo numerose ricerche si è riscontrata una variante del gene F0X

o 3A comune in tutto il mondo nelle persone che vivono per 100 o più anni. Sempre in quegli anni (2008 - 2009) venne pubblicato un altro lavoro sulla longevità che considerava la struttura di personalità, piuttosto che il fattore genetico. Si suppose che specifici tratti di personalità incidono sull'invecchiamento. Precise abitudini di vita, quali una sana alimentazione, un'adeguata attività fisica ed un ambiente a basso livello di contaminazione, aiutano; coloro che vivono più a lungo sono piuttosto dinamici, amano uscire, stare in compagnia, esprimono capacità empatiche e cooperative, risultando meno nevrotici. Sembrerebbe proprio che gli individui estroversi e ben disposti alle amicizie, protesi verso gli altri, cooperanti, quindi orientati ad aiutare gli altri, in grado di raccogliere sufficienti risorse anche in tempi difficili, siano

i migliori candidati alla longevità a conferma della teoria evoluzionistica. Un altro elemento che pare incidere sulla longevità è la personalità materna. Pare che le mamme più irritabili, ansiose e/o depresse tendano di più a dare ai loro figli cattive abitudini alimentari, che, mantenute anche in età adulta, abbassano la possibilità di vivere una lunga vita. La longevità non è solo una questione di salute fisica ma anche, e soprattutto, mentale. Le persone che reagiscono meglio allo stress, che più di altri fattori pare incidere sull'invecchiamento, tendono a vivere più a lungo. Costarica, Loma, Linda, Sardegna, Okinawa, Ikaria sono le blue zones, dove si vive di più e bene: la famiglia è prioritaria, non si fuma, si cammina tanto e la dieta, si basa su frutta, verdura e cereali. L'Italia è il paese più "vecchio" d'Europa con un over sessantacinque ogni cinque persone. Oggi l'assistenza degli anziani è soprattutto a carico della famiglia. Il punto è come si fa ad invecchiare mantenendosi sani. L'invecchiamento è il maggiore fattore di rischio delle maggiori malattie croniche. “Il movimento giornaliero fatto di camminate e di faccende da sbrigare dentro e fuori casa, pasti moderati e variati preparati con cibi sani, non fumare, prendere farmaci solo se necessario - suggerisce Giuseppe Paolisso, presidente della Società italiana di gerontologia e geriatria (Sigg) - una certa tranquillità economica, la capacità di mantenere i vecchi legami affettivo - amicali e farne di nuovi, sono regole semplici che allontanano le cronicità e legano alla vita in maniera attiva". Recenti studi dimostrano che l'intelligenza di una persona può influire sulla durata della sua vita. Nel 1932 i ricercatori Whalley e Ian Deary analizzarono un campione di persone e scoprirono che la sopravvivenza era superiore tra coloro che avevano registrato un quoziente intellettivo elevato, rispetto ai meno dotati. (Teoria dell'intelligenza vivace).

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Jan Deary definì il legame tra intelligenza e longevità come l'INTEGRITA' DEL SISTEMA. Da più di un secolo gli psicologi si sono interrogati se l'intelligenza sia fatta di numerose abilità mentali indipendenti o sia invece una singola proprietà che ciascuno di noi ha in misura maggiore o minore. Si conoscono persone che sembrano avere contemporaneamente punti di forza, dal punto di vista cognitivo, ma anche punti deboli. Ci sono tre livelli di capacità in cui le persone possono differire: intelligenza generale, grandi aree di prestazione mentale, e abilità specifiche. Per quel che riguarda la salute l'aspetto importante dell'intelligenza è proprio la g: Il punteggio di g rimane stabile nel corso della vita e risulta anche un buon indicatore predittivo del successo dei singoli in molti campi, come il lavoro, l'istruzione, la vita sociale. Ultimamente, alcuni psicologi, si sono uniti ai medici epidemiologici nel ricercare di indicatori predittivi di salute, malattia e morte, usando spesso dati provenienti da studi sanitari effettuati su migliaia di individui nell'arco di parecchi anni. Effettuando test di intelligenza sui giovani, si è scoperto un nuovo indicatore predittivo della durata della vita dei singoli: più bassa è l'intelligenza di una persona, misurata secondo i test, e maggiore è il rischio di avere una vita breve, di andare incontro a disturbi sia fisici che mentali in tarda età e di morire a causa di malattie cardiovascolari, suicidio o incidente. La bassa intelligenza risulta più forte, come indicatore predittivo, di altri fattori di rischio, come obesità e ipertensione. Importanti sono anche lo status socioeconomico, il livello di istruzione e il lavoro. Dato che esistono svariati metodi per migliorare l'intelligenza in età giovanile, professionisti del settore sanitario e insegnanti potrebbero essere in grado di intervenire precocemente, e aiutare queste persone a prendere decisioni più adatte a promuovere la propria salute. Si potrebbe insegnare a tutti le tecniche per mantenere uno stile di vita sano ed evitare i fattori di stress per ridurre al minimo quell'accumulo di difetti cellulari che va a incidere sulla longevità e la funzionalità mentale a lungo termine. Liberamente tratto da: Mente e cervello- mensile di psicologia e neuroscienze; www.medicomadir.it; www.repubblica.it

TECNOLOGIA GIANLUCA GALLO

Computer e telefonini capiranno se siamo arrabbiati?

Si chiama “affective computing” la tecnologia che trasforma i nostri stati d’animo in informazioni comprensibili a pc e cellulari. Ormai computer e telefonini non hanno difficoltà a riconoscere quel che diciamo o i movimenti del nostro corpo. Ciò che ancora non capiscono è il nostro stato d’animo: se siamo tristi, felici, arrabbiati oppure ansiosi. Molto presto, però, le cose potranno cambiare grazie alle ricerche legate all’affective computing: la possibilità di tradurre in sequenze di bit le nostre emozioni per renderle interpretabili e comprensibili alle macchine. A un progetto del genere lavora il Mit di Boston, che sta elaborando un software in grado di tenere sotto controllo 24 punti del viso per codificare cosa stiamo provando momento dopo momento. Ed esperimenti analoghi sono in corso in tutto il mondo, dall’Università di Cambridge fino al Cairo. Le implicazioni pratiche sono numerose: lo Smartphone di un docente potrà monitorare la soglia di attenzione dei suoi studenti durante una lezione, mentre il navigatore saprà se siamo stressati e ci proporrà percorsi leggermente più lunghi però senza traffico. Per non parlare delle implicazioni in campo medico o investigativo. Il rovescio della medaglia è che di queste informazioni, se saranno disponibili in modo immediato, economico e diffuso, si potrebbe abusare per fini pubblicitari.

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COMPORTAMENTO DOMENICO D’AMBROSIO

L’importanza di essere onesti Il valore dell’onestà è il fondamento di ogni società, da quelle piccole degli indios che abitano la foresta amazzonica a quelle delle megalopoli in cui dominano i giganti della finanza. Porta alla fiducia negli altri, non solo negli affari, ma anche nei rapporti di coppia fra genitori e figli, fratelli, sorelle, amici e colleghi. L’onestà è fondamento del “contratto sociale” che caratterizza le comunità umane, un valore universale che gli esseri umani sono chiamati a rispettare in ogni tipo di società. Nel 2010, la Danimarca figura come il Paese più onesto, insieme con Singapore e Nuova Zelanda, l’Italia è al 67 posto, dopo il Ruanda e prima della Georgia. L’onestà non è scontata, ma va da sempre difesa in ogni società attraverso le leggi , le prescrizioni religiose e la riprovazione dei cittadini. Nell’antico Egitto, i disonesti potevano anche cavarsela in vita, ma non avrebbero superato la

“pesatura dell’anima”, una prova divina che decideva chi avrebbe proseguito la sua esistenza nell’aldilà. In Africa, anche oggi, la disonestà è scoraggiata dalla credenza in forze magiche punitive. Ma l’onestà e la fiducia reciproca non si mantengono solo grazie al deterrente delle punizioni umane o divine: la loro forza è che garantiscono grandi vantaggi. Per vivere ed avere successo in una struttura sociale, insomma, bisogna essere affidabili. La disonestà alla lunga non paga, almeno per la maggioranza dei “furbi”. La disonestà fa notizia, mentre dell’onestà, enormemente più diffusa, si parla poco

perché è la normalità il cemento del patto sociale. L’onestà è innata o viene appreso con la cultura e rispettato con il controllo sociale? Per scoprirlo, un gruppo di ricercatori diretto da Marco Piovesan, e Alessandro Bucciol, Università di Verona e di Amsterdam, hanno condotto un esperimento, cercando di valutare il livello di onestà in un gruppo di bambini posti in una situazione in cui era loro interesse mentire. I bambini dovevano lanciare una moneta con un lato bianco e uno nero, ed erano premiati solo quelli che dichiaravano di aver visto uscire il bianco. I bambini da 5 a 15 anni hanno mentito sistematicamente, l’85% ha dichiarato l’uscita del bianco, ovvero il 35% in più della probabilità statistica. I bambini mostrano una disonestà innata che può però essere contrastata, attraverso la vita di gruppo, l’esempio e il controllo sociale, spiega Bucciol. Nella specie umana la distinzione fra ciò che è innato e ciò che viene appreso appare sempre più sfumata, alla luce delle ultime ricerche. Onestà e fiducia negli altri sono valori universali, che si trovano all’interno di tutte le culture. Valori talmente radicati da essere stati rintracciati persino nelle nostre parenti scimmie. Anche in scimpanzé, bonobo e cebi cappuccini il gruppo sociale controlla i comportamenti egoistici e disonesti, premiando invece la fiducia reciproca e l’onestà, che sono adattamenti utili per tutti. Fra gli scimpanzé viene disapprovato il comportamento scorretto di un individuo che di cibo, la nasconde agli altri. Questo comportamento viene ricordato nel tempo. Ciò significa che gli scimpanzé sanno formulare una sorte di giudizio morale sui loro simili, isolando i disonesti. Chi bara nel dare e avere ha meno successo sociale. Se l’onestà premia il gruppo anche nelle nostre parenti scimmie, come il sentimento dell’amore premia la coppia umana, ci deve essere in noi un meccanismo che fa scegliere l’onestà invece della disonestà. Psicologicamente, questo meccanismo potrebbe rientrare nell’empatia (la capacità di mettersi nei panni degli altri). Fisiologicamente sono stati individuati con la risonanza magnetica alcuni cambiamenti nel cervello: atteggiamenti disonesti attivano, nelle persone testate, zone del cervello legate allo stress. Comportamenti onesti attivano altre parti del cervello legate al piacere. Conclusione: essere onesti fa bene alla società , ma anche a noi stessi.

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COMPORTAMENTO GIANLUCA GALLO

Perfezionisti si nasce, questione di dna

Valori e contesto sociale c’entrano, ma la mania per i dettagli è scritta nei geni. E non è affatto detto che faccia bene. Non sempre almeno. Se si è puntigliosi all’inverosimile, mai soddisfatti, o peggio si è solito alzarsi nel cuore della notte per rivedere l’ennesima volta la relazione per il capo, ripassare a memoria un passaggio considerato chiave, prendetevela con i vostri avi, perché perfezionisti si nasce. Questione di geni insomma. È quanto sostengono i ricercatori della Michigan State University, che hanno passato al setaccio 292 coppie di gemelli tra 12 e 24 anni: hanno scoperto che quelli monozigoti, e dunque in possesso di un corredo genetico identico al 100 per cento, se perfezionisti lo erano entrambi e con punteggi nei test assai simili. Quelli dizigoti, detti anche “gemelli falsi” perché con appena metà della mappa genetica coincidente, al pari dei fratelli nati in anni diversi, potevano invece essere l’uno perfezionista e l’altro meno o niente affatto, sebbene fossero cresciuti con valori ed educazione identici, alla base di tutto pare che ci siano proprio i geni. “Qualsiasi sia la causa, l’eccesso di perfezionismo non va bene, perché può provocare patologie tra le più diverse come ansia, depressione e persino disturbi alimentari”. Per uscirne bisogna allenarsi a commettere ogni giorno qualche piccolo errore. Cosi si vivrà meglio facendo decisamente meno fatica.

SALUTE STELLA CONVENTI

Lotta al cancro: usare i virus come truppe d’assalto Sotto la lente dei ricercatori ci sono due novità importanti: la prima riguarda la possibilità di utilizzare particolari virus per distruggere i tumori, la seconda mira a indurre al suicidio le cellule cancerose. I virus hanno la capacità di penetrare nelle cellule, moltiplicarsi al loro interno, ucciderle, uscire all’esterno e continuare a diffondersi: è quello che li rende capaci di causare infezioni micidiali. Ed è proprio per questo che si pensa di sfruttarli come truppe legionarie da scatenare contro le cellule tumorali. Il problema sta nel fare arrivare il minuscolo esercito proprio là dove deve combattere, cioè nel cuore tumorale. L’idea rivoluzionaria è utilizzare, come mezzo di trasporto, cellule del sistema immunitario che convergono verso i tessuti tumorali già danneggiati da chemio e radioterapia; se trasportassero i giusti virus potrebbero dare alle cellule malate il colpo di grazia. Per ora questa strategia ha dato eccellenti risultati sui topi, che sono totalmente guariti da tumori alla prostata. Il grande vantaggio di questo approccio è che potrebbe essere utilizzato per trattare molti tipi diversi di tumore,anche quelli più rari che mancano di terapie specifiche. La sperimentazione sugli esseri umani sta iniziando.

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Liberamente tratto da panorama

RICETTE FLORA GINESTRA

Lasagna Vegetariana

INGREDIENTI

AGLIO uno spicchio

BROCCOLI 150 gr

CAROTE 1

CIPOLLE 3

FUNGHI 250 gr

LASAGNE FRESCE 250 gr

MELAZANE 1

OLIO EXTRAVERGINE

PATATE 2 medie

PEPERONI ROSSI ½

PEPE MACINATO q b

POMODORINI PACHINO 150 gr

PORRI ½

SEDANO 1 costola

ZUCCHINE 1 media

BASCIANELLA

OLIO DI OLIVA EXTRAVERGINE 2 cucchiai

PARMIGGIANO REGGIANO 250

PREPARAZIONE Lavate e tagliate a pezzetti funghi e carote, zucchine, melanzane, sedano, peperone e patate. Schiacciate l’aglio, mettetelo in una padella fate rosolare i funghi e le zucchine. Lasciate rosolare a fuoco medio gli ingredienti, quindi aggiungete il sale quando sarà cotto ma ancora al dente, aggiungete 4 cucciai d olio, il cipollotto e il porro lasciate appassire a fuoco moderato almeno per 10 minuti, quindi aggiungere sedano , la carota, il peperone , le melanzane e le patate e i broccoli dopo averli tagliati a

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dadini in acqua bollente o brodo vegetale. Unite i funghi e le zucchine, aggiungete le altre verdure e i pomodorini a pezzetti Aggiungete gli ingredienti tra loro salate e spegnete il fuoco, preparate una pirofila rettangolare mettendo sul fondo un filo d’olio e di besciamella, appoggiate sul

fondo il primo strato di lasagna , quindi coprire con la besciamella ; mettere sopra le verdure sparse che cospargete di parmigiano e un pizzico di pepe macinato. Ripetere l’operazione fin quando non finiscono gli ingredienti FORNO 180 ° PER CIRCA UN ‘ORA

AMBIENTE NICOLA SCUDIERI

Inquinamento ambientale

L’inquinamento dell’aria, della terra e dell’acqua ha ormai coinvolto tutto il pianeta e se l’uomo non troverà presto qualche rimedio, le conseguenze saranno irreparabili. Foreste di alberi secolari abbattute nel giro di pochi anni, gigantesche ville costruite nelle insenature più belle, proprio in riva al mare, fiumi e laghi inquinati dalle deiezioni di animali allevati in scarse condizioni igieniche. Queste notizie risalgono ad oltre duemila anni fa. Sono testimonianze dei grandi autori classici. Plinio il Vecchio, ad esempio, metteva in guardia dai pericoli provocati dall’eccessivo sfruttamento delle miniere: si pensa spesso all’antichità come ad un’epoca in cui gli uomini erano in perfetta armonia con la natura, ma non era così. Solo le società che si basavano sulla caccia e sulla raccolta di erbe e frutti, simili a quelle che sopravvivono ancora nelle aree più isolate del

pianeta, non hanno danneggiato l’ambiente. In realtà, appena l’uomo abbandonò il nomadismo per creare civiltà sedentarie, la natura fu subito messa a dura prova. L’uomo ha iniziato ad incidere pesantemente sull’equilibrio del pianeta circa diecimila anni fa, nel Neolitico. A quel tempo, nel mondo c’erano appena quattro milioni di persone. Con la diffusione dell’agricoltura, però, la popolazione iniziò a crescere, raddoppiando ogni mille anni circa. Nel Medioevo, le attività

artigianali ebbero un grande incremento. Concerie, fonderie e vetrerie producevano fumi, odori, sostanze tossiche e avvelenavano aria ed acqua. I Romani estraevano ogni anno oltre ottantamila tonnellate di questo metallo e di queste, circa 400 mila finivano nelle miniere a cielo aperto. E’ stato possibile avere questi dati studiando il ghiaccio. La calotta antartica ha registrato ogni traccia d’inquinamento, anche quello di migliaia di anni fa.

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Oggi, tra le principali cause d’inquinamento ambientale ci sono: azioni illecite di organizzazioni criminali; operazioni di scarico di acque reflue e fanghi non conformi alle leggi derivanti da attività industriali; utilizzo improprio di impianti di trattamento e smaltimento dei rifiuti; abbandono indiscriminato di materiali non degradabili e nocivi. Negli ultimi anni l’Unione Europea ha sviluppato e promosso una strategia comunitaria al fine di ridurre gli effetti negativi sulla natura del ciclo dei rifiuti, indicando delle specifiche priorità d’intervento ad ampio raggio quali: sviluppare “tecnologie pulite” per risparmiare risorse, prevenire emissioni di biogas e riutilizzare gli scarti; ideare e mettere in commercio prodotti che diano un contributo minimo alla produzione di rifiuti e all’inquinamento; implementare le valutazioni d’impatto ambientale di ogni prodotto durante il suo intero ciclo vitale; promuovere accordi e programmi per prevenire e ridurre la quantità e pericolosità dei rifiuti; incentivare il riutilizzo, il reimpiego ed il riciclaggio dei rifiuti; sostenere il trattamento dei rifiuti volto alla produzione di energia. Riciclare e reimpiegare materiali quali carta, vetro, plastica e metalli comporta una significativa prevenzione del pericolo d’inquinamento poiché, innanzi tutto, si riducono i volumi di rifiuti da smaltire e, contestualmente, si avviano nei moderni impianti di raccolta in modo più idoneo a favorirne il recupero di materia. La flora e la fauna dei Parchi Naturali Protetti, le acque ed i microrganismi dei fiumi, la qualità e l’integrità delle coste pugliesi, costituiscono un patrimonio ambientale e paesaggistico inestimabile, da salvaguardare e difendere a tutti i livelli comunitari (enti pubblici, autorità specifiche, industrie e società civile) attraverso tutti gli atti e comportamenti più idonei a tale scopo. Liberamente tratto da: www.doc.studenti.it

EVENTI ASSOCIAZIONE PERCORSI

"Sport e solidarietà"

Grandissimo evento quello dello scorso 4 gennaio 2013 organizzato dal dott. Fabio

Fischietti, psicologo dell’Associazione Percorsi e dal consigliere del Comune di

Montesilvano Enea D’Alonzo: “Sport e solidarietà” partita amichevole di calcio a 5 che ha

visto scendere in campo la squadra dell’Associazione Percorsi ed una rappresentativa

dell’Amministrazione Comunale di Montesilvano, formata da consiglieri sia di maggioranza

che di minoranza, capitanati dal Sindaco. Sul campo la partita è terminata con un risultato

a sorpresa: 8-6 per la Percorsi, inizialmente sfavorita dai pronostici visto che la squadra

avversaria era quasi interamente formata da ex calciatori.

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Si e’cominciato con una bellissima foto di gruppo e, dopo il fischio dell’arbitro e gli applausi del folto pubblico (accorse più di 50 persone ad assistere alla partita), via all’agonismo sportivo: per i primi minuti le due squadre si studiano attentamente, ma è il Montesilvano a tenere il pallino del gioco provando diverse sortite offensive, a cui la Percorsi risponde benissimo con una difesa oculata. Dopo circa 10 minuti però la partita si sblocca a seguito di un’azione corale dei consiglieri comunali che infilano il nostro Antonio C sul secondo palo: 1-0. La Percorsi prova a reagire ma in avanti Antonio R e Pasquale non riescono a prendere le misure agli avversari i quali, con il passare dei minuti, vanno in gol altre due volte: 3-0 e partita finita? Assolutamente no! La Percorsi non è quella dell’anno scorso e lo dimostra la reazione sul campo, quando i ragazzi invece di scoraggiarsi hanno continuato a giocare come se il risultato fosse fermo sullo 0-0 e raggiungendo il meritato gol del 3-1 con uno strepitoso Antonio R, che si ripete poco più tardi dando così maggiore carica ai compagni: 3-2. I ragazzi ci credono e creano ancora diverse palle gol di cui due clamorose con Pasquale e Johnny, ma sulla base della regola non scritta del calcio, gol mangiato-gol subito, il Montesilvano cala il poker portandosi sul 4-2. In questa fase della partita i nostri ragazzi sbandano un po’ rischiando di capitolare una quinta volta, ma prima Antonio C con un bell’intervento (osannato dal pubblico) e poi il palo (due volte) ci mettono una pezza salvando il risultato, e favorendo il tentativo di rimonta della Percorsi, grazie anche al terzo gol della squadra messo a segno da Pasquale, proprio a ridosso della fine del primo tempo, che si chiude così con il parziale di 4-3 per il Comune di Montesilvano. Nel secondo tempo proprio i padroni di casa accusano un po’ di stanchezza e la Percorsi, più fresca atleticamente (si vede la mano del mister Luca) ne approfitta, andando in gol a raffica con un imprendibile Antonio R e Pasquale (2 volte), scavalcando così gli avversari e portandosi sul 4-6. Ma il Montesilvano non ci sta e si rifà sotto creando però parecchia confusione in attacco, sbagliando alcune facili occasioni da rete e facendosi ipnotizzare anche da due parate di Antonio C (una in tuffo miracolosa). Di tutta risposta però anche i nostri mancano occasioni da rete con l’immenso capitano Gabriele e la saetta Luisiano (fermato da un pregevole intervento del portiere avversario), ed il fatto di non riuscire a chiudere la contesa fa sì che il Montesilvano riesce a pareggiare con due bei gol: 6-6. Ma non è finita. Antonio R ha ancora molta benzina in corpo e con una splendida serpentina, dopo aver saltato gli avversari come birilli, porta di nuovo in vantaggio la sua squadra siglando il 4° gol personale (l’operatore Fabio a inizio partita gli aveva chiesto di fare tre gol, ma lui di tutta risposta ha pensato benissimo di segnarne 4, bagnando tra l’altro il suo esordio con una prestazione favolosa). Mancano pochi minuti al termine della gara e la Percorsi corre ancora sulle ali dell’entusiasmo alla ricerca del gol che chiuda definitivamente la gara, che arriva proprio allo scadere grazie a un bolide da fuori area del mister Luca. Prima di questo però ci aveva provato Nicola con un calcio di punizione di gran classe, fermato sulla linea da un difensore avversario, a portiere battuto. Risultato finale, Comune di Montesilvano-Percorsi= 6-8. Grande prova di carattere dei nostri ragazzi, che a fine partita raccolgono i complimenti oltre che degli avversari anche del presidente dell’Associazione Eugenio Di Caro. Ma la stagione calcistica è ancora lunga e Percorsi è decisa più che mai a raccogliere altre soddisfazioni dentro, ma soprattutto, fuori dal campo.

Il mio primo allenamento nella squadra di Percorsi

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Il mio primo giorno di allenamento di calcetto a 5 e’ stato bellissimo. Stavo senza preoccupazione, non davo retta alla mie psiche e mi impegnavo seriamente; mi impegnavo molto, sono stato felice e mi sono molto divertito. Fabio mi diceva “Marcalo stretto, vagli a dare fastidio, marcalo!!!”. E’ stata una esperienza positiva e mi sono molto divertito. Fabio mi ha fatto ricordare il calcetto della Free Time e quanto era bello giocare! Mentre facevo il calcetto mi sentivo molto contento… grazie mitico Fabio! Cristian Di Luca

L’ANGOLO DELLA POESIA LUCA SASSI

La Montagna

Le aquile volano nel cielo

e si sente molto gelo.

La montagna innevata

sovrasta la vallata.

Isolata è una casina

in cui sbocca una stradina.

Pieni di neve sono i pini

mentre fumano i camini.

La Margherita

Ecco la margherita,

simbolo di vita.

Ci fai “m'ama non m'ama”

sfogliando dei petali la trama.

La Luce e l'Ombra

La luce risplende

e l'ombra si stende.

La natura morta

ha una figura distorta

se la sua ombra guardi

con attenti sguardi.

La Pioggia a Pescara

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A Pescara scende la pioggia

e sull'asfalto si poggia,

la città s'allaga

e per essa la pioggia è piaga,

il traffico impazzisce

finchè di piovere non finisce.