Per le giovani coppie il matrimonio a Cava è sempre cattolico · 2010. 10. 19. · la figura di...

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Fatti accaduti rimozione dei sanpiet rini dalle strade, tutti contro la decisione della Giunta Galdi e la soprintendenza dovrà esprimere il suo parere - Festa della madonna dell’ olm o , problemi con gli ambulanti provocano il rimpasto fra gli assessori - Situazione di crisi a villa alb a , i lavoratori da mesi senza stipendio - Premio di giornalismo dell’Assostampa, con michele santoro a discutere sui problemi della stampa libera - Proposta per il sacrario militare al cimitero - col senno di.. ade sso ”, campagna di informazione e sensibilizzazione a favore della prevenzione - i dati raccolti dalla curia vescovile sui matri- moni con rito cattolico celebrati a Cava dimo- strano che nell’ultimo triennio non vi è sta- ta nessuna flessione per questo tipo di ceri- monia. infatti, dal 2008 al 2010 la media è pressoché inalterata, con 236 unioni reli- giose nel 2008, 239 nel 2009 e 204 nei pri- mi nove mesi di quest’anno. i cavesi, quin- di, continuano a preferire il matrimonio reli- gioso a quello civile. Se risulta quindi costante la propensione al sacramento, è cambiata invece la preferenza nella scel- ta della chiesa. Dalla sua riapertura la basi- lica di San Francesco e Sant’Antonio è di gran lunga la preferita fra le giovani cop- pie. e’ passata dalle 21 celebrazioni nel 2008 alle 84 del 2009, nell’anno della sua riapertura. Sono poi già 63 nei primi mesi del 2010. Rispetto a San Francesco, la metà dei riti si è registrato al Duomo, con 85 nel triennio. Segue il Purgatorio con 67 cele- brazioni. la frazione dove ci si sposa di più è Santa lucia (57 in tre anni). A PAG. 3 Come nascono le nuove famiglie Per le giovani coppie il matrimonio a Cava è sempre cattolico San Francesco torna ad essere la chiesa preferita Piazza Duomo, la piazza principale di Cava, il cosiddetto “salotto buono” della città, versa in una condizione molto vicina al degrado. e’ la denuncia del parroco, don Rossario Sessa, che in particolare pone in evidenza come la mattina il sagrato del- la basilica è ridotto ad un ricettacolo di rifiu- ti di cibi, bottiglie e lattine abbandonati di notte. Anche il portale e le mura della chie- sa sono sottoposti ai maltrattamenti di colo- ro che si divertono ad imbrattare con scrit- te spesso anche volgari realizzate con pen- narelli o bombolette spray. infine, è ormai costume consolidato dedicarsi al partitel- le di pallone senza curarsi dei passanti. A PAG. 5 cavese Aquilotti avanti con affanno Squadra in zona retrocessione e società in cerca di un assetto A PAG. 8 podistica san lorenzo Vittoria a un keniano L’impegno della Minetti A PAG. 8 In nome dell’Unità enrico passaro e così il consiglio comunale di Cava, come hanno fatto e faranno altre assemblee cit- tadine della provincia, ha votato a favore della costituzione della nuo- va regione Principato di Salerno. la notizia è di quelle che, in tempi nor- mali, provoca scalpore. in quest’epo- ca di equilibri alterati e di dibattito politico sopra le righe rientra quasi nella routine. Siccome non ci rassegniamo all’attuale irrazionale esaltazione populista, vorremmo che, almeno in questo spazio, sia consentita una pacata riflessione. Dunque, i buoni motivi per far nascere una nuova regione sono abbastanza chiari. ne elenchiamo qualcuno: risorse economiche sacri- ficate soprattutto agli interessi di napoli e del napoletano; investimenti e interventi di carattere sociale con- centrati nella stessa area; problemi endemici partenopei, quasi irrisol- vibili (malavita organizzata, gestio- ne dei rifiuti, disagi metropolitani), che incidono negativamente sulle prospettive di sviluppo di altre zone; squilibrio elettorale ed eccessivo peso della classe politica parteno- pea; posti di potere monopolizzati; scarso interesse per le realtà rura- li, contadine ed artigiane; e così via. il Salernitano è un’area molto estesa (5.000 chilometri quadrati), con un bacino di oltre un milione di abitanti distribuiti in 158 comuni. e’ più grande del Molise ed ha più abi- tanti sia dell’umbria che della Basilicata. Tanti buoni motivi che stanno inducendo gli esponenti di quasi tutti i partiti della provincia, in maniera trasversale, a schierarsi a favore del distacco. la scelta, di tut- ti, è ispirata (legittimamente) a moti- vi di interesse di parte, economico e politico. Patrizia Reso, in altra parte del gior- nale ha espresso il suo sbigottimento per il fatto che sia stato riesumato il termine “Principato”, espressione desueta in una realtà repubblicana. A questo punto si potrebbe pensa- re di risuscitare anche il Marchesato di Verona, il Ducato di Spoleto, il Principato di Capua, il Ducato di Parma e Piacenza e, perché no, l’emirato di Sicilia. Chissà che qual- cun altro non si stia già muovendo in tal senso da quelle parti. ConTinuA A PAG. 2 Se questa è una piazza principale! Degrado e sporcizia nel “salotto buono” e il Duomo è imbrattato di scritte comune Il consiglio comunale vota per il Principato A PAG. 2 proposte Casa da gioco in città? No, grazie! A PAG. 2 delibera di giunta Importi salatissimi per la consultazione di atti A PAG. 5 parco naturale Diecimare sempre più abbandonato a se stesso A PAG. 5 1943 - sbarco a salerno Operazione Avalanche il bombardiere precipitato A PAG. 6 primo piano Cava convegno Prevenire le malattie neo plastiche Il 13 novembre torna il “Premio Di Domenico” A PAG. 4 prossimamente Cava primo piano copia gratuita Anno XX - Numero 6 o ttobre 2010 MenSile www.panoramatirreno.it [email protected] Direzione-Redazione-Amministrazione: Via luigi Angeloni, 60 • 00149 - Roma Sped. abb. postale - Gruppo 2° B - 70% Taxe perçue - Tassa riscossa SA Associazione Associazione Mani Amiche Mani Amiche 84013 Cava de' Tirreni (Sa) Corso Giuseppe Mazzini, 124 Tel/Fax 089-444222 email: [email protected] email: [email protected] Codice Fiscale 9503192 065 5 c/c Postale n. 18778845 Ci sono bambini che, una volta nella vita, vorrebbero poter rubare della marmellata. Ma sono nati in Paesi dove la terra non produce quasi nulla. Dove le “case” sono baracche. Dove si va a dormire a stomaco vuoto. Si lavora anziché andare a scuola e si muore per un banale morbillo. Eppure un destino diverso è possibile. Dipende anche da te. Con l’adozione a distanza di ActionAid International e 82 centesimi al giorno puoi trasformare la vita di un bambino e della sua comunità: dall’estrema povertà a un futuro di dignità e diritti. E - perché no - con della marmellata da rubare! “È IMPOSSIBILE CHE LA MARMELLATA L’ABBIA RUBATA IO!” Eyevine/ActionAid IlDuomo di Cava viene di frequente imbrattato nelle ore notturne, questa è la denuncia del parroco L’allenatore della Cavese Marco Rossi

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Fattiaccaduti

rimozione dei sanpietrinidalle strade, tutti contro ladecisione della Giunta Galdi e la soprintendenzadovràesprimere il suo parere - Festa della madonnadell’ olmo, problemi con gli ambulanti provocano ilrimpasto fra gli assessori - Situazione di crisi a villaalba, i lavoratori da mesi senza stipendio -

Premio di giornalismo dell’Assostampa, con michelesantoroa discutere sui problemi della stampa libera-

Proposta per il sacrario militareal cimitero - “colsenno di.. adesso”, campagna di informazione esensibilizzazione a favore della prevenzione -

i dati raccolti dalla curia vescovile sui matri-moni con rito cattolico celebrati a Cava dimo-strano che nell’ultimo triennio non vi è sta-ta nessuna flessione per questo tipo di ceri-monia. infatti, dal 2008 al 2010 la mediaè pressoché inalterata, con 236 unioni reli-giose nel 2008, 239 nel 2009 e 204 nei pri-mi nove mesi di quest’anno. i cavesi, quin-di, continuano a preferire il matrimonio reli-gioso a quello civile. Se risulta quindicostante la propensione al sacramento, ècambiata invece la preferenza nella scel-

ta della chiesa. Dalla sua riapertura la basi-lica di San Francesco e Sant’Antonio è digran lunga la preferita fra le giovani cop-pie. e’ passata dalle 21 celebrazioni nel2008 alle 84 del 2009, nell’anno della suariapertura. Sono poi già 63 nei primi mesidel 2010. Rispetto a San Francesco, la metàdei riti si è registrato al Duomo, con 85 neltriennio. Segue il Purgatorio con 67 cele-brazioni. la frazione dove ci si sposa dipiù è Santa lucia (57 in tre anni).

A PAG. 3

Come nascono le nuove famiglie

Per le giovani coppie il matrimonio a Cavaè sempre cattolico

San Francesco torna ad essere la chiesa preferita

Piazza Duomo, la piazza principale diCava, il cosiddetto “salotto buono” dellacittà, versa in una condizione molto vicinaal degrado. e’ la denuncia del parroco, donRossario Sessa, che in particolare ponein evidenza come la mattina il sagrato del-la basilica è ridotto ad un ricettacolo di rifiu-ti di cibi, bottiglie e lattine abbandonati dinotte. Anche il portale e le mura della chie-sa sono sottoposti ai maltrattamenti di colo-ro che si divertono ad imbrattare con scrit-te spesso anche volgari realizzate con pen-narelli o bombolette spray. infine, è ormaicostume consolidato dedicarsi al partitel-le di pallone senza curarsi dei passanti.

A PAG. 5

cavese

Aquilotti avanti con affannoSquadra in zona retrocessione e società in cerca di un assetto

A PAG. 8

podistica san lorenzo

Vittoria a un kenianoL’impegno della Minetti

A PAG. 8

In nomedell’Unità

enrico passaro

ecosì il consiglio comunale diCava, come hanno fatto efaranno altre assemblee cit-

tadine della provincia, ha votato afavore della costituzione della nuo-va regione Principato di Salerno. lanotizia è di quelle che, in tempi nor-mali, provoca scalpore. in quest’epo-ca di equilibri alterati e di dibattitopolitico sopra le righe rientra quasinella routine.

Siccome non ci rassegniamoall’attuale irrazionale esaltazionepopulista, vorremmo che, almeno inquesto spazio, sia consentita unapacata riflessione.

Dunque, i buoni motivi per farnascere una nuova regione sonoabbastanza chiari. ne elenchiamoqualcuno: risorse economiche sacri-ficate soprattutto agli interessi dinapoli e del napoletano; investimentie interventi di carattere sociale con-centrati nella stessa area; problemiendemici partenopei, quasi irrisol-vibili (malavita organizzata, gestio-ne dei rifiuti, disagi metropolitani),che incidono negativamente sulleprospettive di sviluppo di altre zone;squilibrio elettorale ed eccessivopeso della classe politica parteno-pea; posti di potere monopolizzati;scarso interesse per le realtà rura-li, contadine ed artigiane; e così via.

il Salernitano è un’area moltoestesa (5.000 chilometri quadrati),con un bacino di oltre un milione diabitanti distribuiti in 158 comuni. e’più grande del Molise ed ha più abi-tanti sia dell’umbria che dellaBasilicata. Tanti buoni motivi chestanno inducendo gli esponenti diquasi tutti i partiti della provincia, inmaniera trasversale, a schierarsi afavore del distacco. la scelta, di tut-ti, è ispirata (legittimamente) a moti-vi di interesse di parte, economicoe politico.

Patrizia Reso, in altra parte del gior-nale ha espresso il suo sbigottimentoper il fatto che sia stato riesumatoil termine “Principato”, espressionedesueta in una realtà repubblicana.A questo punto si potrebbe pensa-re di risuscitare anche il Marchesatodi Verona, il Ducato di Spoleto, ilPrincipato di Capua, il Ducato diParma e Piacenza e, perché no,l’emirato di Sicilia. Chissà che qual-cun altro non si stia già muovendoin tal senso da quelle parti.

ConTinuA A PAG. 2

Se questa è una piazza principale!Degrado e sporcizia nel “salotto buono” e il Duomo è imbrattato di scritte

comuneIl consiglio comunale vota per il Principato

A PAG. 2

proposteCasa da gioco in città?

No, grazie!A PAG. 2

delibera di giuntaImporti salatissimi

per la consultazione di attiA PAG. 5

parco naturaleDiecimare sempre piùabbandonato a se stesso

A PAG. 5

1943 - sbarco a salernoOperazione Avalanche

il bombardiere precipitatoA PAG. 6

primo piano Cava

convegnoPrevenire le malattie neo plastiche

Il 13 novembre torna il “Premio Di Domenico”

A PAG. 4

prossimamente Cava primo piano

copia gratuitaAnno XX - Numero 6ottobre 2010

MenSile

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c/c Postale n. 18778845

Ci sono bambini che, una volta nella vita, vorrebbero poter rubare della marmellata. Ma sono nati in Paesi dove la terra non produce quasi nulla. Dove le “case” sono baracche. Dove si va a dormire a stomaco vuoto. Si lavora anziché andare a scuola e si muore per un banale morbillo. Eppure un destino diverso è possibile. Dipende anche da te.Con l’adozione a distanza di ActionAid International e 82 centesimi al giorno puoi trasformare la vita di un bambino e della sua comunità: dall’estrema povertà a un futuro di dignità e diritti. E - perché no - con della marmellata da rubare!

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IlDuomo di Cava viene difrequente imbrattato nelleore notturne, questa è ladenuncia del parroco

L’allenatore della Cavese Marco Rossi

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patrizia resonon credevo alle mie orecchie

e ai miei occhi! N’est pas pos-sible che nel 2010 si usi la paro-la “principato”!

Tutti i consiglieri, nessunoescluso, si sono dovuti arram-picare sugli specchi per discu-tere il tema all’ordine del gior-no. e’ semplicemente anacroni-stico! Ci saranno anche dellemotivazioni polit iche (!) maabbiate pazienza, parlare di prin-cipato oggi equivale ad annul-

lare secoli di storia... D’altron-de non mi dovrei meravigliarepiù di tanto se considero che il25 aprile scorso la stessa com-pagine ha osannato solo la for-ce americana per la liberazioned’italia dal fascismo!

Ho subito associato il tutto aduna storiella del fumetto Topolino(confesso: circola ancora incasa!) che vede Paperone pro-digarsi alla ricerca di una leggeper evitare di versare inique tas-se al comune di Paperopoli. latrova! Si tratta di emigrare oltreconfine, quindi aggira il proble-ma creando seduta stante unnuovo principato, ops, impero,quello di Paperonia circoscrittoalla sua collina con deposito!Segue una serie di vicende cheinducono l’avarastro a ritornaresui suoi passi senza perdere lafaccia.

la figura di Paperone è emble-metica: rispecchia in pieno l’egoi-smo, l’avidità, il senso del pos-seso e del profitto, che oggiimperano un po’ ovunque.

e noi? non troviamo niente dimeglio da fare che proporre distaccarci da napoli e Caserta(che ottenebrano la grandeur ela finesse del salernitano!) conla costituzione del principato...Veramente non ho parole! Credoche la proposta del principato siasolo una scusa per non mette-

re in luce i nostri limiti, le inca-pacità gestionali ed ammini-strative, le scarse competenzeanche politiche. Di fatto se cosìdovesse essere, cioè aspirareal principato per non sottostarecome sudditi al napolicentrismo,in primis dovrebbero essere tut-ti gli eletti alla Regione del saler-nitano a dimettersi, dopo di cheproseguire alla volta dell’auto-nomia! Affrancarsi da napoli eCaserta... Che confusione enor-me!

e’, una scelta populista, per-ché fa leva sul malessere deipopoli, su ciò che disgrega e nonsu ciò che unisce! Così si acqui-stano consenso e condivisione.e invece dovremmo unire le for-ze per far emergere quanto dipositivo possediamo. C’è chiinneggia al principato di Salerno,chi alla nuova lucania, chi alSannio civile... ma siamo sem-pre noi! Così si sposta l’atten-zione da quelli che sono i verilimiti della nostra società, ini-ziando da noi stessi e dal nostroopportunismo più becero! nonsi possono affrontare le questionipensando ognuno al proprio uti-le! nel napoletano c’è tanta bel-la gente che non può essereabbandonata a se stessa! Famolta più presa nell’opinionepubbl ica “ l ’affrancarsi” che“l’impegnarsi”!

Tra alti e bassi, cominciano a

delinearsi alcuni punti criticidella gestione Galdi: ammi-

nistrare una città come Cava, diquesti tempi, non è certamente faci-le!

Abbiamo assistito alle ormaiconsuete (quanto stantie) polemi-che sulle bancarelle e sulla lorocollocazione durante la festa patro-nale. Da osservatore esterno potreisbagliare, però direi che qualcheproblema è stato sottovalutato. Leproteste degli ambulanti per unadestinazione non gradita eranoprevedibili, non posso pensareche gli assessori sfiduciati e poiricollocati in altro ruolo abbiano sba-gliato (se lo hanno fatto) da soli e,comunque, non vorrei rivederequanto già è avvenuto nel recen-te passato: un continuo valzer del-le persone e delle deleghe. Se ilprimo cittadino di turno si dimostraincerto sulla qualità di gente chelui stesso ha scelto, significa chepecca lui stesso, quantomeno nel-la valutazione di chi si circonda…Aspettiamo, comunque, il tempoè sovrano. Se il fatto rimane occa-sionale, significa che si è trattatodi un possibile e circoscritto inci-dente di percorso. In caso contra-rio, vorrà dire che la storia si ripe-te!...

Opportuna, invece, è la rifles-sione sullo stato della villa comu-nale del centro, sulle gravi respon-sabilità di chi impose la scelta dipavimentarla con il tufo e di colo-ro che ne condivisero il misfatto.Non credo che sarebbe statonecessario interpellare dei luminari,per capire che si trattava di uno

spreco di denaro pubblico, di unobbrobrio in termini di risultati pra-tici. Ora, speriamo bene. Una vol-ta ultimati i lavori, ci auguriamo cheil primo cittadino decida di affidar-ne la sorveglianza a qualche vigi-lante della sosta, per garantiresicurezza alle persone ed impedi-re episodi di nuovo degrado. Stessodiscorso, ovviamente, per i giar-dini di via Veneto e Viale Marconi.

Per chiudere il discorso sullapavimentazione, osserviamo inol-tre che se la colpa – come sem-b ra – è impu tab i l e a l l aSoprintendenza, possiamo megliocapire il consenso espresso dallastessa ai frullatori lungo il corso.In un recente viaggio abbiamovisto, lungo i portici e nelle piazzedi Padova, gli stessi lampioni a lucegialla che si stanno eliminando nelnostro centro storico. Se nella cittàveneta, così ricca di storia e di tra-dizioni se li mantengono in uso, cisarà più di un motivo!...

Un’altra mossa azzardata cisembra quella di cancellare l’ipo-tesi di realizzare un teatro a piaz-za Amabile. Ci auguriamo cheGaldi ci ripensi. Se Cava devedotarsi di una struttura del gene-re, questa deve realizzarsi al cen-tro. Una localizzazione perifericanon avrebbe senso. Se è vero cheil piano di costruzione è già coper-to da finanziamento, sarebbe unpeccato perdere i fondi. L’alterna-tiva dell’albergo per disabili, fran-camente, ci sembra un non sen-so. Cava non è Lourdes. Per esse-re veramente civili, devono esse-re le stesse strutture esistenti a ren-dersi idonee ad ospitare i diver-

samente abili. Del resto, se man-tenere un teatro costa, non cre-diamo che un albergo non com-porti anche spese maggiori…

Dulcis in fondo, esprimiamo ilnostro plauso a coloro i quali han-no organizzato il concerto di AngeloBranduardi. E’ stata un’occasionedi grande spettacolo e di civiltà vera-mente straordinario!

Confessiamo, invece, dolorosostupore per l’idea di realizzare uncasinò a Cava. A costo di sembrarebigotti, ma non ce ne frega più ditanto, affermiamo la nostra profon-da contrarietà. La città non ha biso-gno di quel tipo di turismo che unacasa da gioco potrebbe favorire.Se così fosse, si potrebbe pensa-re anche di promuovere dei quar-tieri a luci rosse, magari di creareuna piccola Olanda, rinunciandoper sempre al sogno di tornare pic-cola Svizzera…

A parte gli scherzi, pensiamocibene prima di imbarcarci in scel-te che potrebbero comportare solobenefici effimeri, attirando un tipodi ospiti quanto meno poco desi-derabili.

Positiva, chiudiamo con unanota di ottimismo, la messa in ope-ra delle nuove aiuole in prossimitàdella cattedrale. Si tratta di unabella realtà che necessita di sor-veglianza rigorosa. Purtroppo, ivandali e gli imbecilli sono sem-pre in agguato, ma non dobbiamorassegnarci a perdere le cose bel-le: la gente e soprattutto le nuovegenerazioni vanno educate adapprezzare e difendere quel chedi buono si realizza tra le nostrestrade.

Tutti (o quasi) d’accordo: si va verso il Principato di Salerno

Il consiglio comunale aderisce alla proposta di creare la nuova regione

Casa da gioco? Meglio di noI primi punti critici della gestione Galdi

Prevenzione“Col senno

di …Adesso”“Col Senno di.. Adesso” è unacampagna di informazione-sensibilizzazione a favore dellaprevenzione per offrire alledonne di ogni età del nostroterritorio una risposta piùconvincente ed efficace alproblema del carcinomamammario. il 18 settembre,presso i locali e gli spaziantistanti la Parrocchia S.Maria del Rovo di Cava, sonostate effettuate visite senologi-che gratuite a tutte le personeinteressate che hanno volutorispondere all’appello. l’intentodi questa giornata informativaè stato quello di superare lebarriere fisiche e concettualiche impediscono ad alcunedonne di accettare l’idea di unavisita preventiva al seno perpaura o per vergogna. A tale scopo è necessariaun’intensa “comunicazionedonna a donna”. Altro aspetto importantedell’iniziativa è il supportopsicologico e morale allepersone colpite dal male, per lequali spesso ci si limita all’inter-vento chirurgico e alla sommini-strazione di farmaci tralascian-do i momenti di “ascolto” e di“sostegno”. l’incontro “Col Senno di...Adesso” è stato organizzatodall’ Associazione CavAttiva, incollaborazione con l’A.S.Me, illaboratorio Biocava, la parroc-chia di S. Maria del Rovo e laCRi, con il patrocinio delComune.

- - -

Il casco?Optional inutilee ingombrante

Silenzio e caldo nella contro-ra estiva: per strada passaun’auto della vigilanza pubblica.Silenziosa. Sono almeno in tre,dato che è chiaramente visibileun gomito che fuoriesce dalfinestrino posteriore. i vigiliurbani, inosservati, nonostantel’ora, pattugliano la città.ultimamente si sono inaspriti icontrolli, un po’ per “prevenzio-ne”, un po’ perché le casse delcomune languono.

Subito dopo, un vociare, unrombo strozzato di motorini.Quattro, no cinque motocicli,forse uno è un 125, zigzaganolungo l’asfalto. Di tanto in tantol’uno sorpassa l’altro. Suognuno due ragazzi. Quindidieci ragazzi in cerca ancheloro di frescura.

Solo uno indossa il casco,ma a mo’ di foulard: allacciatoalla gola e pendente sullespalle. Che sfortuna questiragazzi - penso - hannoincappato in un’auto dei vigiliurbani! Con mio stupore lapattuglia continua ad andareper la sua strada e non accen-na a fermarsi (rallentare nonpuò poiché l’andatura è già dacrociera) per ostruire in qualchemodo il passaggio ai motocicli.

Continuo ad osservare:alcuni ragazzi parlano affidandoun poco le parole al vento. unpaio hanno la testa completa-mente rasa: sembra che sia lamoda di quest’anno.

Arrivano in fondo all’incrocioquasi affiancando la pattuglia.Svoltano, indisturbati, a destra.

p.r.

i Fatti in breve

attualità & opinioniOttobre 2010

in questo spazio vorremmo permetterci di esprimeredelle perplessità anche sull’aspetto dell’opportu-nità economica e sociale della divisione in Campania.

e lo facciamo in nome di un interesse generale cheoggi si vuole rendere sempre più anacronistico. laCampania intende separars i a causa del“napolicentrismo”. lo invoca l’Avellinese e ilBeneventano; sta muovendo i suoi passi, come abbia-mo visto, il Salernitano. Gli argomenti sono moltosimili a quelli che sostengono il “Roma ladrona” del-la criticatissima lega nord: non vogliamo che i nostrisoldi vengano spesi (sperperati, se volete) per ali-mentare i vizi, i difetti, le lacune degli altri. e nellealtre regioni c’è allo stesso modo un “Milanocentrismo”,come un “Palermocentrismo” o un “Firenzecentrismo”,che alimentano le lamentele delle altre periferie geo-grafiche. Vale per la provincia di Salerno come perquella di Rieti, per il Bellunese come per la Romagna,per il Salento come per alcune zone del Piemonte.la storia patria ha già testimoniato di altri casi ecla-tanti di separati in casa: Reggio Calabria e Catanzaro(ricordate i fatti del 1970?), Bolzano e Trento, l’Aquilae Pescara.

insomma, su un territorio tutto sommato abbastanzaconcentrato come quello italiano, le antiche diversitàe gli egoismi, in questa fase della storia, tendono a

muovere verso la rottura e non verso la conciliazio-ne. oggi più che mai. Si sa che le soluzioni potreb-bero essere trovate in un nuovo, serio impegno peruna sana amministrazione, per oculate e condivisepolitiche di sviluppo, per affrontare sul serio, ad esem-pio dalle nostre parti, il problema rifiuti o la lotta allacriminalità. Soluzioni che recherebbero benefici mol-tiplicati per l’intera comunità regionale e nazionale.Si sa, ma si preferiscono le scorciatoie. e allora nonresterebbe che dividersi. e in ciò neanche la sinistrariesce a proporre soluzioni alternative, basate sullasolidarietà, la cooperazione e l’integrazione. Questopotrebbe e dovrebbe essere il messaggio di una sini-stra progressista. Diceva Tony Blair in una recenteintervista televisiva: «la sinistra italiana dovrebbeimparare a puntare sulla politica», il che significa,sulle idee. Ma, per il momento, niente da fare, si con-tinua inseguire la destra sugli stessi triti argomenti:liberismo, sicurezza del cittadino, immigrazione.

e allora andiamo avanti così. intanto il Cilento e ilVallo di Diano mostrano già insofferenza verso il“Salernocentrismo”; Santa lucia è intollerante ver-so il “Cavacentrismo” e anch’io, quasi quasi, vorreistaccarmi dal mio condominio per l’eccessivo “inqui-lino-del-terzo-piano-centrismo”. Viva l’italia unita!

enrico passaro

dalla prima pagina

In nome dell’Unità evviva il separatismo

la penso così

Chi di sampietrino ferisce...mario avagliano

Chi di sampietrino ferisce, di sampietrino perisce...Parafrasando il vecchio detto popolare, la giunta Galdirischia di uscire “ammaccata” dal dibattito che si è

scatenato in città dopo la singolare decisione di vendere icubetti di porfido che abbelliscono la pavimentazione dialcune zone storiche della nostra città. Galdi & Co. hannofatto il miracolo di mettere tutti d’accordo sì, ma control’amministrazione: commercianti, utenti, associazioniculturali, italia nostra, ambientalisti, comuni cittadini, militantidi destra e di sinistra. in più, il piano di rimozione deisampietrini è partito subito col piede sbagliato, senza leautorizzazioni della Soprintendenza e creando caos altraffico cittadino. il neonato comitato per la difesa dellepavimentazioni in pietra ha avuto buon gioco ad attaccare ilsindaco. Caro Marco, forse era meglio non scagliare ilsampietrino...

AncheCavaNotizie

nell’Assostampa Aumentano le adesioni di testa-

te locali all’Associazione GiornalistiCava de’ Tirreni-Costa d’Amalfi“ luc i o Ba rone ” . AncheCavanotizie, Vietrinotizie enoceranotizie, le tre testate cura-te dall’ottimo Gerardo Ardito, cherisultano essere tra l’altro i gior-nali più diffusi sul territorio graziea una distribuzione capillare, han-no aderito, portando a 20 i gior-nali che fanno parte della grande“famiglia” dell’Associazione.

Così il Presidente Antonio DiGiovanni ha commentato il fatto:«Sono convinto che solo unendole forze e confrontandosi sulle pro-blematiche comuni del giornali-smo e dei suoi aspetti economi-ci, professionali e legali, è possi-bile far sentire il proprio peso el’indipendenza ideologica. Conl’adesione di queste ultime testa-te disponiamo di un bacino di uten-za mensile, tra giornali cartaceied on-line, di circa 100.000 letto-ri. Questo dà la dimensione diquanta informazione si produca,molte volte con costi elevati e sot-to forma di vo lontar ia to».

Direttore responsabile enrico passaro

Direttore editorialebiagio angrisaniCapo redattore

Franco romanelliRedazione

a. mongiello, p. reso, p.v. roma

Reg. Trib. Salerno n. 789 del 5.12.1990

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Cava de’ Tirreni (Sa)Questo numero è stato chiuso

in redazione il 18 ottobre 2010Web

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Centro di Riabilitazione ambulatoriale e diurno per le patologie neuropsicomotorie

e del linguaggio in età evolutiva

CAVA De' TiRReni 84013 (SA), Via Marghieri, 20 - loc. RotoloTel: 089/441.094 - Fax: 089/463.799 - e-mail: [email protected]

Il Centro dell'Associazione "La Nostra Famiglia" di Cava de' Tirreni operadal 1976 presso la "Villa Ricciardi" a Rotolo. Accoglie famiglie che richiedonoun aiuto specialistico per i loro bambini o ragazzi in difficoltà in età evolutiva(da 0 a 18 anni). Il Centro si occupa di prevenzione, diagnosi, cura,riabilitazione funzionale neuromotoria e neuropsichica dell’età evolutiva;dell’inserimento sociale e scolastico di bambini affetti da disabilità fisiche opsico-mentali. Particolare attenzione viene rivolta alle paralisi cerebraliinfantili, alle disabilità neuro- visive, ai ritardi intellettivi (con le diverseimplicazioni della comorbilità relativa agli aspetti motori, cognitivi, dellinguaggio e del comportamento). La struttura è aperta dal lunedì al venerdìdalle 8.00 alle 18.30; il sabato dalle ore 8.30 alle ore 12.30.

conto corrente postalen.16940223

oppure bonifico bancario sul c/c iBAn iT 28 n

0306951271000000765157intestati all’Associazione

“la nostra Famiglia” indicando la causale:

AMiCo della RiCeRCA

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Ottobre 2010 3

patrizia reso

Anche quest’anno la festa della Madonna dell’olmoè arrivata puntuale come sempre.

Sia il programma religioso che quello civile nonhanno deluso le aspettative dei fedeli.

il lauto finanziamento concesso dal comune, hapermesso al Comitato per i festeggiamenti, coordi-nato dal “sempreverde” avv. Armando lamberti, dialternare alle celebrazioni eucaristiche e ai momen-ti di raccoglimento di preghiera, manifestazioni cano-re e musicali di qualità. A queste ultime si è aggiun-ta anche la testimonianza di fede di personaggi delmondo dello spettacolo: Claudia Koll è stata ancheinsignita del Premio alla Solidarietà per il suo pro-digarsi per il prossimo, in particolare per i bambiniin difficoltà: meritevole esempio da imitare, in rela-zione all’ambiente, considerato da sempre “frivolo”,da cui proviene. inoltre in apertura dei festeggiamentiè stata presentata la nuova guida alla visita dellabasilica, “Guida illustrata e commentata” di donGiuseppe lando, che consente al cavese e al fore-stiero di penetrare nei segreti artistici e storici della“Madonna dell’olmo”.

Meno pregevole è stato l’operato dell’ammini-strazione comunale che da tempo avrebbe dovutoorganizzarsi per quest’occasione, in previsione del-la partecipazione dei numerosi venditori ambulantiche arrivano a frotte ogni anno.

la copiosa pioggia che ha investito il territorio èstata impietosa durante i primi due giorni calenda-rizzati.

e proprio sotto questa abbondante pioggia si èconsumata la rivolta degli ambulanti: il 9 sera, giàcupa per questioni climatiche, la città è parsa sottoassedio. Per il corso pochissimi i passanti, che han-no privilegiato rimanere a casa al riparo. lungo lastrada dispiegamento di auto delle forze dell’ordinemesse di traverso, a sirene spente e con i lampeg-gianti in funzione. i secolari portici totalmente gre-miti di extracomunitari e di operatori della pubblicasicurezza alla ricerca di un minimo riparo dall’inces-sante acquazzone.

Tutti dai volti visibilmente tirati. un extracomuni-tario incrocia il mio sguardo interrogativo e, con mol-ta naturalezza, tira fuori dalla tasca una ricevuta e

me la mostra. era una ricevuta della tassa di 83€versata all’ufficio Tosap per occupazione di suolopubblico e per stare in regola durante la vendita deipropri prodotti lungo il corso. in un italiano piuttostosciolto mi spiega che «abbiamo pagato per stare colproprio banco in piazza, ed ora ci vogliono sposta-re là fuori» ed indica con la mano verso il nord.

la baraonda che si è creata ha indotto il sindacoad un rimpasto della Giunta per la mal gestione deglieventi.

Al malumore che si è diffuso tra gli ambulanti si èunito anche quello dei commercianti tradizionali del-la città.

Si potrebbe obiettare che hanno una certa ten-denza a lamentarsi, però questa volta bisogna con-siderarne seriamente le motivazioni. la giornata dell’8ha visto tutti gli esercizi commerciali chiusi. C’è sta-ta un’ordinanza del sindaco? un commerciante, dicui tutelo l’identità, mi ha spiegato che in effetti sonostati sottoposti ad un vero e proprio ricatto: chi aves-se contravvenuto le disposizioni pervenute oralmenteavrebbe ricevuto 1.500€ di multa: «Siamo tornatial tempo delle ronde, perché due vigili accompagnatidall’assessore giravano per controllare che non cifossero negozi aperti».

infine ho raccolto anche una lamentela di un cit-tadino, sempre in relazione alla gestione della sicu-rezza pubblica.

l’episodio si è consumato sempre la sera del 9.era da poco terminata la celebrazione della mes-

sa dedicata ai disabili e ai malati presso la basilica

della Madonna dell’olmo. Scrosciava acqua in modosmisurato, ciononostante molti infermi, aiutati dai pro-pri familiari, non hanno perso quest’occasione. unasignora, novantenne, non in grado di deambulareautonomamente per una grave forma di poliartrosi,con difficoltà visive poiché vede male con un soloocchio, accetta con piacere un passaggio in auto daun conoscente per rientrare alla propria abitazionesita al termine del porticato che dà sulla piazza di S.Francesco. Sale in auto all’altezza del chiostro del-la basilica, sorretta dalla figlia e dalla nuora. in defi-nitiva il tratto è breve, per un comune cittadino auto-nomo e giovane.

Arrivata in prossimità della farmacia Viola-Penza,l’auto viene fermata dai vigili di turno, tre. non puòproseguire oltre. l’autista spiega che si tratta di pochimetri, poiché deve arrivare fino al primo portone, giu-sto per evitare di lasciare la signora in questione sot-to l’abbondante pioggia. non c’è stata alcuna pos-sibilità d’appello: la signora è stata costretta a scen-dere dall’auto e, sempre sorretta da nuora e figlia,ha raggiunto il portone bagnandosi tutta, anche per-ché quei pochi passi che la separavano dall’abita-zione si sono ulteriormente moltiplicati a causa del-la pedana posta davanti al bar, che non le ha nep-pure permesso di raggiungere prima il portico perripararsi. «e pensare che avevo partecipato alla mes-sa del malato», giustamente ha osservato.

in alcuni casi il buonsenso dovrebbe indurci a unpo’ di elasticità, specie se non rechi danno a nes-suno.

Festa patronale, buone iniziative ma caos amministrativoI problemi con gli ambulanti hanno provocato il rimpasto di giunta. Il bell’esempio di Claudia Koll e il troppo zelo di alcuni vigili

Francesco romanelliChi ha detto che ci si sposa di meno in

chiesa? Dai dati forniti dalla Curia risulta,infatti, che il numero dei matrimoni religiosiin città è rimasto pressoché inalteratonegli ultimi tre anni: 236 nel 2008, 239 nel2009 e 204 quest’anno. l’ultimo dato,naturalmente, è destinato ad aumentarein quanto mancano più di tre mesi alla fine.ottobre e dicembre sono molto gettonatiper chi decide di fare il fatidico passo. inquesto lasso di tempo ci sarà certamenteun “recupero” ed il numero delle cerimo-nie nuziali quasi sicuramente sarà in lineacon quello degli anni precedenti. A spo-sarsi in città, naturalmente, non sono solocoppie cavesi; sono in molti, infatti, ancheda città vicine che scelgono le chiese del-la città per alcune loro peculiarità (bellez-za architettonica e ubicazione in luoghiappartati). Dalla classifica dei luoghi sacripreferiti dagli sposi per il “giorno più bel-lo” stilata dalla Curia emergono alcune curio-sità. la chiesa con un numero più alto dimatrimoni celebrati è quella del Santuariodi San Francesco e Sant’Antonio di Piazzanicotera. un vero e proprio crescendo negliultimi anni: nel 2008 solo 21 matrimoni, 84nel 2009 (l’anno della riapertura) e 63 nel2010.

in buona posizione anche la chiesa delPurgatorio (67 matrimoni negli ultimi treanni, 21 solo quest’anno). A scegliere ilduomo, ubicato nel cuore della città, sonostate solo 23 coppie nel 2010, ma nel trien-nio è al secondo posto con 85 celebra-zioni. nella Basilica Pontificia della Madonnadell’olmo, Patrona della città, si sono con-tratti solo 8 matrimoni in questo anno (17nel 2008 e 16 lo scorso anno), superatadalla chiesa di Santa lucia, la più popo-losa frazione della città (57 nel triennio).A Pregiato sono stati celebrati 17 matri-moni nel 2010 e nove nella chiesa diSant’Arcangelo, mentre a Passiano nellaChiesa del Santissimo Salvatore si è pas-sati dai 20 del 2008 ai 3 di quest’anno.nella parrocchia di San lorenzo ne sonostati celebrati 15 nel 2008, 11 nel 2009 e12 quest’anno.

nelle ultime posizioni di questa partico-lare classifica ancora provvisoria sono lechiese di S.Gabriele, di San Giuseppe alPozzo e di Santa Maria del Rovo (2 matri-moni nel 2010). Fanalino di coda la chie-sa di Rotolo con una sola cerimonia.

Questa “graduatoria” riguarda soltantole chiese di Cava che fanno parte delladiocesi Cava-Amalfi; non sono compresequindi le chiese che appartengono alla dio-cesi dell’abbazia Benedettina dellaSantissima Trinità.

Costante negli ultimi anni il numero delle cerimonie in chiesa. Dopo la riapertura la basilica diSan Francesco e Sant’Antonio torna ad essere la più gettonata dalle giovani coppie

I matrimoni religiosi sono sempre i più graditiA Cava il rito cattolico non dà segnali di crisi

Dai dati fornitidalla Curiarisulta che ilnumero deimatrimonireligiosicelebrati aCava de’Tirreni èrisultatocostante negliultimi treanni: 236 nel2008, 239 nel2009 e 204 neiprimi novemesi diquest’anno. Asposarsi nellechiese dellacittàmetelliananon sonosolo coppiecavesi, maanche moltiprovenientidai centrivicini

primo piano

12357101012151821212534383941

5767

85chiese 2008 2009 2010 totale

San Francesco 21 84 63 168

Duomo 34 28 23 85

Purgatorio 26 20 21 67

Santa lucia 25 20 12 57

Madonna dell'olmo 17 16 8 41

Pregiato 14 8 17 39

San lorenzo 15 11 12 38

Passiano 20 11 3 34

Sant'Anna 14 7 4 25

San Pietro 10 8 3 21

Sant'Arcangelo 7 5 9 21

Annunziata 9 3 6 18

Santa Maria del Rovo 10 3 2 15

San Vito 4 5 3 12

Sant'Alfonso 2 4 4 10

San Giuseppe al Pozzo 5 3 2 10

Croce 2 2 3 7

Marini 1 1 3 5

Dupino 0 0 3 3

San Gabriele 0 0 2 2

Rotolo 0 0 1 1

Castagneto 0 0 0 0

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Anche quest ’anno anovembre, precisamente ilgiorno 13, alle ore 18,00, sisvolge la manifestazionelegata al Premio “Guido DiDomenico”, presso i localidel Club universi tar ioCavese di Cava de’ Tirreni.il tema del convegno in pro-gramma è: “La malattia neo-plastica: uno stile di vita?Importanza della comuni-cazione medico-paziente”.

i relatori sono MassimoFederico, ordinario dioncologia medica delPoliclinico di Modena e

Presidente dell’AssociazioneAngela Serra per la ricercasul Cancro, Sylvie Menard,Direttore dell’unità operativade l D ipa r t imen to d ioncologia Sperimentaledell’istituto nazionale per loStudio e la Cura dei Tumoridi Milano, ed Giulio Tarro,Primario emerito dell’ospe-dale Cotugno di napoli, pro-f esso re d i V i r o l og i aoncologica.

il moderatore è AlfonsoMaria D’Arco, Direttore delD ipa r t imen to d ioncoematologia presso

l’Azienda Sanitaria Salerno,Presidio ospedaliero dinocera inferiore-Pagani.

Come per la precedenteedizione, la serata si con-clude con un buffet a temap repa ra to dag l i che fdell’i.P.S.A.R. “RobertoVirtuoso”.

i LIONS partecipanoall’organizzazione, offrendouna borsa di studio e un mee-ting collegato, nell’ambitodella serata. Anche laFondazione Antonio DellaMonica è molto vicina agliorganizzatori e contribuisce

con un proprio sostegnoeconomico.

Per la manifestazione èstato richiesto, anche que-st’anno, il patrocinio, peral-tro già concesso alle passateedizioni, della RegioneCampania, della Provincia diSalerno, del Comune di Cavade’ Tirreni, dell’universitàdegli Studi di Salerno,dell’ordine dei Medici-Chirurghi e degli odontoiatridella provincia di Salerno edel l ’Azienda Sani tar iaSalerno.

Perché si è ritenuto importanteistituire un premio per sensibi-lizzare sulla prevenzione?«È facile, anzi, meglio, inutile,chiudere la stalla quando i buoisono fuggiti. e’ doveroso, specieper un operatore del settore, faredi tutto perché ci sia una maggio-re conoscenza e coscienza sullostile di vita da condurre per tenta-re di evitare l’incontro con la malat-tia neoplastica».Quanto possono stile di vita ecomunicazione medico-pazientesalvare o preservare vite umane?«Tantissimo. la comunicazione èla base del rapporto tra medico epaziente, il ponte lungo il quale viag-giano le emozioni, le sensazioni,il senso di fiducia che sono allabase della motivazione, da partedel paziente, ad affrontare un cam-mino non sempre semplice».

Cava è sensibile a questi argo-menti oppure la malattia è sen-tita ancora come un tabù?«Risposta più che ovvia, purtrop-po. la nostra manifestazione hamodo di conti-nuare a viveregrazie alla sen-sibilità, intelli-genza e dispo-n i b i l i t à d ip o c h i s s i m i .Tanti, invece,hanno, con estrema semplicità,mostrato tutto il loro disinteresse».Perché è intitolato a Guido DiDomenico?«Guido era un giovane padre didue splendidi figli, Giacomo eCarlo, marito devoto di Margheritaquando, a 44 anni, se ne è anda-to per un cancro. Ha lasciato, intutti quelli che lo hanno conosciu-

to, il ricordo di una serenità, anchedurante i momenti duri della malat-tia, difficile da comprendere da unosservatore superficiale. la fede,che lo ha accompagnato, sempre,

lo ha reso dispo-nibile verso glialtri al punto daessere chiama-to a ricoprirel ’ i n ca r i co d iresponsabi ledella pastorale

per il lavoro dell’Arcidiocesi diCava-Amalfi. Per queste sempliciragioni la sua morte non poteva,non doveva essere inutile; la carasorella aveva vinto una volta edera già troppo. e’ strano. Quandoun evento come questo ti tocca,puoi avere due tipi di reazioni anti-tetiche: o ti incazzi con il mondointero o ti rendi conto che puoi con-

dividere con altri e per gli altri il tuodolore, quasi a sublimarlo , da unlato, ed esorcizzarlo, dall’altro.Tutto questo, penso, possa vale-re anche per le famiglie di FrancoGiullini e Amedeo Strumolo, per-sone che, come Guido, hannolasciato, in tutti coloro che hannoavuto il piacere di conoscerli, nonun ricordo ma una “AFFeRMA-Zione” del loro vivere. Questefamiglie hanno sposato dal primomomento lo spirito del comitato edi suoi intenti e, dalla prima edizio-ne del premio, sponsorizzano,ognuna, una borsa di studio».Quante sono e a chi sono rivol-t e l e borse d i s tud io d iquest’anno?«Abbiamo iniziato con tre, quindi4, quest’anno, probabilmente, 5.Sono rivolte ad alunni dell’istitutoAlberghiero per poter diffonderequanto più possibile l’idea della pre-venzione non attraverso altre medi-cine, ma, semplicemente, con unostile di vita più corretto, special-mente dal punto di vista alimen-tare».

Nel Paese dove l’evasione fiscaleimpera al punto tale che gli econo-misti si impegnano al massimo per

ricercarne le cause, costruendo tesi assur-de cui appellarsi per coinvolgere “l’aso-cialità dei ricchi”; nel Paese in cui i geni-tori sorridono se i propri bambini pren-dono a parolacce (il minimo!) i vu’ cum-pra’ sui litorali; nel Paese in cui si dà cit-tadinanza, libertà di parola e d’azione aduna forza politica irrispettosa dello Stato,xenofoba, priva di alcun senso dell’istitu-zione… si resta letteralmente senza paro-le quando hai l’occasione d’incontrare unsemplice venditore ambulante, extraco-munitario, che ha lasciato mogli e figli in una terramartoriata non solo dalle calamità naturali ma ancheda un pensiero nefasto dell’uomo, rilasciarti una rice-vuta fiscale per l’acquisto di un paio d’orecchini delvalore di 5€! E’ successo. E’ successo a me, alla miafamiglia di stringere la mano a Hassan come segnodi gratitudine e di rispetto per l’azione compiuta, inun caldo pomeriggio d’agosto, tra una rinfrescata edun’altra nelle limpide acque cilentane. In quell’istan-te, credetemi, lo spasmodico desiderio di portare

Hassan in un’aula magna di una delle tan-te accademie d’Italia oppure a Montecitorioper consentirgli di dare una lezione di civiltà,d’integrazione, di senso dello Stato ad unaplatea immensa, è stato enorme! Non hopotuto non pensare ai tanti professionisti(avvocati, medici, architetti) che rilascia-no fatture solo su richiesta oppure nel nume-ro minimo a garanzia della necessaria edimpellente dichiarazione di reddito; o aitanti commercianti che, dopo aver fattouna lauta spesa, con voce tenera ti sus-surrano la fatidica domanda “posso bat-tere qualcosa in meno?” e tu non hai il“coraggio” di spocchiare un netto NO; ho

pensato ancora ai nostri politici, ai tanti scandali perconcussione, corruzione, abuso d’ufficio… Ho pen-sato “la civiltà può esistere!”, la fa ognuno di noi, conle sue scelte quotidiane, con l’onestà, con la coe-renza. Lo scontrino fiscale ricevuto non solo l’ho digi-talizzato per pubblicarlo come “prova” dell’episodioper i numerosi tommasei, ma l’ho posto in una cor-nice ed appeso al muro come souvenir delle mie vacan-ze estive. Unico souvenir.

patrizia reso

Il 13 novembre al Club Universitario Cavese

Premio “Guido Di Domenico”, l’importanza della comunicazione medico-paziente

lezione di civiltà

Scontrino fiscale di 5 euro rilasciato da Hassan,extracomunitario ambulante che rispetta le norme

Un Comitato per sensibilizzare sulla prevenzione

delle malattieneoplastiche

il comitato per il premio“Guido Di Domenico” si ècostituito, spontaneamente, nel2006 e, in collaborazione con“Associazione Angela Serra perla ricerca sul cancro - sez. diSalerno luana Basile”, perse-gue l’intento di sensibilizzare icittadini di Cava de’ Tirreni allaprevenzione della malattianeoplastica con l’organizzazio-ne di manifestazioni scientifico-culturali aventi, come filoconduttore, lo “stile di vita”.

nel 2007, il Comitato per ilpremio “Guido Di Domenico” haistituito una borsa di studioindirizzata ad alunni dellascuola media superiore.

nel novembre 2008 e 2009sono state consegnate ottoborse di studio ad altrettantialunni dell’istituto Alberghieroi.P.S.A.R. “Roberto Virtuoso” diSalerno che hanno frequentatouno stage formativo di unasettimana presso le cucine delDipartimento di MedicinaPreventiva e Predittivadell’istituto Tumori di Milano,diretto dal prof. Franco Berrino,accompagnati da un loroinsegnante-tutor.

i Fatti in breve

un tempo, quan-do rientravi aCava dopo un

periodo d’assenza, lacittà aveva delle pecu-liarità che ti permette-vano di raggiungere lapropria abitazioneanche ad occhi chiusi.

innanzi tutto ti veni-va incontro un caldoprofumo di pane appe-na sfornato che sidiffondeva per tutta lacittà dai numerosi for-ni dislocati sul territo-rio. immediatamenteprendevano corpoimmagini di lavoratoriinfarinati e avvolti neiloro grembiulini bianchi lunghi fino ai piedi, dai visigocciolanti sudore in pieno inverno… figuriamocid’estate! Questi forni erano l’esultanza dei bambini:l’acquisto del pane quotidiano da parte delle mas-saie rappresentava l’occasione per accedere allepiccole gioie del palato di allora. le trecce cosparsedi granelli di zucchero, oppure le brioche caso maida accompagnare con un po’ di fresco gelato.

un altro odore caratteristico e penetrante che sispargeva a metà mattinata era quello del caffé tosta-to… Si insinuava nei più reconditi spazi!

Poi c’era quello della fermentazione del tabacco…odori che parlavano di una città laboriosa e riccadella sua operosità artigianale e piccolo industriale,a dispetto dello scippo operato decenni prima dellepiccole e familiari fabbrichette di seta sparse qua elà, con l’allevamento casalingo del baco.

C’erano anche dei suoni che scandivano la gior-nata: la roca tufa della Manifattura Tabacchi, che fun-geva da richiamo per la turnazione degli operai, maanche per altre categorie, tipo quella degli studentiche la utilizzavano al posto dei cicalini del cellulare

di oggi per raggiunge-re la scuola, a piedi, daovunque, rinunciandoa volte anche al mez-zo pubblico per copri-re grandi distanze,come il mio compa-gno Gennaro che arri-vava ogni giorno daDragonea attraverso isentieri erbosi dellenos t r e co l l i ne .

oppure le sirened e l l ’ A g e n z i aColtivazione Tabacchie della Di Mauro…

oggi Cava cosa tioffre, come si presen-ta? un frastuono terri-bile ha trasformato

l’amena e sorridente località turistica in un brutta copiadi una qualsiasi città, dove si consuma più di quan-to si produce.

Auto che sfrecciano per le vie cittadine con gli ste-rei a tutto volume da far rimbombare i muri e vibra-re i vetri dei balconi; locali diurni e notturni con musi-che che impazzano impedendo qualsiasi tipo di comu-nicazione, se non urli; operatori ecologici che sadi-camente usano nelle primissime ore della mattinatai tubi ventilatori per accorpare il consumismo dellanotte; altri operatori ecologici (avranno partecipatoad un corso di sadismo spicciolo tutti!) che travasa-no, sempre nelle primissime ore della mattinata, mon-tagne di bottiglie di vetro facendoti “scanda’” nel let-to. Beninteso nulla contro i lavoratori e l’ottempe-ranza al lavoro, che però potrebbe essere program-mato diversamente.

infine, per concludere la giornata, fuochi d’artificioa profusione! un’inflazione pirotecnica che ha fattoperdere anche il gusto di assistere all’assalto delCastello!

p.r.

cartolina 2010Cava città di rumori, anzi di frastuono

Che fine hanno fatto i suoi antichi sapori?

attualitàOttobre 2010

Intervista al portavoce del premio, Maurizio Di Domenico“Prevenire, prima che fuggano i buoi”

“Conoscenza e coscienza sullo stile di vita per evitare la malattia neoplastica”

Guido, Franco Giullini,Amedeo Strumolo e tanti altri: il senso

della loro vita

Gli allievi dell'Istituto Alberghiero"Roberto Virtuoso" di Salernonell’edizione del 2008. Sopra,l’immagine ufficiale del Premio. Afianco, Maurizio Di Domenico

L’Opera pia “Mons. Filippo Genovese” promuovedue iniziative di sostegno allo studio per studentiresidenti nella frazione San Pietro, consistenti in bor-se di studio e in un concorso a premi.

Le borse di studio sono destinate a due studentidelle scuole medie inferiori, due delle superiori edue dell’Università che siano in regola con il loropercorso formativo e abbiano riportato risultati posi-tivi. Le domande dovranno pervenire entro e nonoltre il 30 novembre prossimo al parroco della fra-zione o all’Opera Pia (l.go Genovese, 14 – S. Pietrodi Cava).

“Aiutare il prossimo per costruire futuro” è lo slo-gan dell’altra iniziativa riservata agli alunni delle scuo-le primaria e media inferiore di San Pietro e che pre-vede elaborati singoli (disegni, collages, temi, mani-festi, spot pubblicitari) da consegnare entro il 15novembre in parrocchia. Ai venti vincitori sarà dona-to un buono da € 50,00 da spendere in materialedidattico. La consegna delle borse di studio e deipremi del concorso avverrà nel mese di dicembrein concomitanza con l’anniversario della morte dimons. Filippo Genovese nel corso di una manife-stazione incentrata sulle nuove forme di povertà.

Borse di studio e concorso a premi per gli studenti di San Pietro

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Ottobre 2010 5

Francesco romanelli

una vera e propria tassa sullatrasparenza degli atti comunali, cosìMario Farano della sezione cave-se “Futuro e libertà per l’italia” defi-nisce la delibera di giunta dello scor-so 19 agosto inerente “i diritti diricerca, visura e costi di riprodu-zione degli atti amministrativi”.Sono stati, infatti, stabiliti i nuoviimporti da riconoscere all’ente perrichiedere la documentazione edi diritti connessi (euro 60 per pra-tiche con anzianità oltre i dieci anni,euro 30 oltre i tre anni ed euro 10per le più recenti).

Secondo Farano per l’esositàdelle spese, data anche l’attualecrisi congiunturale, il cittadinosarebbe limitato nel richiederedocumentazione all’ente e tutto ciòprovocherebbe una riduzione degli

spazi di trasparenza con violazio-ne del comma 1 dell’articolo 1 del-la legge 7 agosto 1990 (la famo-sa 241) che stabilisce: “l’attivitàamministrativa persegue i fini deter-minati dalla legge ed è retta da cri-teri di economicità, di efficacia, dipubb l ic i tà e t rasparenza” .

Per questi motivi, nei giorni scor-si l’esponente di “Futuro e libertàper l’italia, ha rimesso una missi-va al sindaco, al presidente del con-siglio comunale, al segretariodell’ente, al prefetto, al ministro perla pubblica amministrazione ed allacommissione per l’accesso ai docu-menti presso la Presidenza delConsiglio dei Ministri, nella qualechiede di revocare l’atto da pocoapprovato. la richiesta, molto cir-costanziata, con riferimenti a leg-gi in materia, eluderebbe anche lo

stesso regolamento comunale.«Bisogna riconoscere all’ente -continua Farano - solo il rimborso

delle spese di copiatura degli attie non altri oneri quali i diritti di visu-ra o ricerca né quelli addizionali

sulle spese di copiatura. A dire ilvero -conclude Farano - per per-mettere l’accesso di tutti i cittadi-ni agli atti del comune ci si aspet-tava una riduzione delle tariffe chetenessero conto dei soli costi dicarta ed inchiostro e non notevo-li aumenti».

Sulla stessa lunghezza d’ondal’ex sindaco luigi Gravagnuoloche sarcasticamente chiede: «Manon doveva essere un’ammini-s t r az i one t r aspa ren te?» .

l’amministrazione comunalespiega che gli aumenti sono statideterminati «a fronte delle muta-te esigenze normative e questoservizio assume rilevanza strate-gica specialmente nell’ambito del-le singole procedure edilizie gene-rando un notevole carico di lavo-ro per g l i u ff ic i prepost i» .

niente di nuovo, purtroppo. Dallo scorsomese di aprile tutte le attività del Parconaturale Diecimare ricadente nel territoriodella città metelliana sono sospese a cau-sa della scadenza nel 2008 della conven-zione tra il WWF ed il comune per la gestio-ne dell’area verde. Continua ad annunciarloil cartello sistemato all’entrata della zonaprotetta. Fino allo scorso mese di aprile ivolontari avevano assicurato la vigilanza,le visite guidate per i bambini e la promo-zione turistica solo grazie ai fondi del WWF.Sono trascorsi circa quattro mesi ma anco-ra tutto tace. Per sbloccare la situazione eper continuare ad operare nel parco c’è biso-gno di fondi. Gli ambientalisti attendono damolto tempo ormai una chiamata dell’asses-sore regionale all’ambiente. i volontari fan-no sapere che attualmente “il parco non èchiuso ma è abbandonato a sé stesso per-ché in pratica non è gestito”.

le attività, anche se a rilento come sem-pre per scarsità di fondi, vanno avanti sullato di Mercato San Severino. i volontari delWWF hanno costruito un sentiero che da

Acquarola va al Convento di S. elia ed aSpiano che può essere percorribile anchea cavallo. Qui nei giorni scorsi sono ripre-si i corsi di formazione professionale per leGuardie Ambientali Provinciali organizzatidalla Provincia di Salerno, con l’obiettivo ditutelare e promuovere l’ambiente, rivolti aivolontari provenienti dal comprensorio del-la Valle dell’irno e dell’Agro nocerino-Sarnese.

e’ stata anche liberata di recente unapoiana che, nelle settimane scorse, era sta-ta ritrovata da alcuni volontari con un’alaspezzata. Tra mille difficoltà si cerca di tira-re avanti, ma ogni intervento, purtropporischia di essere vanificato perché si ope-ra sempre tra incertezze e precarietà.Secondo il WWF oltre ai fondi è essenzia-le anche una classe dirigente che “credanello sviluppo sostenibile del territorio”. ilparco che prende il nome dalla piana diDiecimare, una località occupata da un casta-gneto secolare, è stato istituito con leggeRegionale n. 45 del 1980 sul versante deicomuni di Cava e Baronissi. Grazie all’azio-

ne di valorizzazione e promozione svoltadal WWF, con il supporto del comune metel-liano e della regione, il Parco naturale diDiecimare in pochi anni è divenuto meta dicirca diecimila visitatori l’anno. Al suo inter-

no sono stati costruiti una rete di sentieri,un percorso didattico e un’area faunistica.Al momento l’ingresso attivo è solo quellodal lato del Comune di Mercato San Severino.

F.r.

Delibera di giunta che fa discutere

Quanto è caro l’accesso agli atti al Comune di CavaFissati importi salatissimi per la consultazione dei documenti amministrativi. Alla faccia della trasparenza…

Nessuna iniziativa dell’assessore regionale all’ambienteDiecimare abbandonato a se stessoMancano i fondi per la gestione nella parte di territorio cavese.

Continuano le attività sul lato di Mercato San Severino

Torneo Fresa,premio

imbarazzanteil Torneo Fresa, nei ricordi di varie

generazioni di cavesi, rientra traquelli che erano considerati gliavvenimenti più goliardici delle atti-vità del Club universitario Cavese.era un torneo estivo, precursoredel moderno calcetto, giocato sul-la pista del circolo della villa comu-nale, in cui le squadre, oltre a mani-festare un sano agonismo, improv-visavano scenografie e costumio si truccavano per donare ancheun po’ di divertimento giocoso aglialtri soci e al resto del numerosopubblico.

Recentemente è ripresa questagradevole tradizione, ma que-st’estate è accaduto qualcosache lascia molto perplessi. Ci èstato comunicato in maniera allar-mata da alcuni genitori di ragaz-zi minorenni partecipanti agliincontri di calcetto, che ai vinci-tori è stato consegnato come pre-mio un coltellino a serramanico,molto simile alla cosiddetta “mol-letta”. Cioè, sostanzialmente,un’arma, uno strumento di offe-sa. non è stata un’idea brillantequella dell’organizzatore, realiz-zata con eccessiva leggerezza esicuramente sfuggita al controllopreventivo dei responsabili delCuC. Per il futuro sarà opportu-na una maggiore cautela per evi-tare che si ripetano simili stupi-daggini.

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Situazione di crisi allaSilba SpA

le organizzazioni sindacali delgruppo Silba SpA (Villa Alba, VillaSilvia e Montesano) hanno espo-sto denuncia presso l’ispettoratoprovinciale del lavoro nei confrontidel gruppo, per inadempienzadegli accordi sindacali sottoscrit-ti: erogazione degli stipendi, paga-mento degli straordinari e carichidi lavoro. i lavoratori del gruppoSilba sono ancora in attesa del-lo stipendio di luglio. A Villa Alba,inoltre, le strutture non sono sta-te ancora adeguate secondo glistandard previsti per ottenerel’accreditamento della RSA, pre-visto per fine anno.

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Dove collocareil Sacrario

Militareil Comitato per il Sacrario

Militare guidato dal neo presidenteDaniele Fasano ha richiestoall’amministrazione comunale dicollocare il monumentale SacrarioMilitare nella chiesa del cimitero,che ha guadagnato spazio gra-zie al recente ampiamentodell’area cimiteriale. Secondo icomponenti del Comitato, la chie-sa potrebbe continuare ad esse-re utilizzata sia come luogo di cul-to che come monumentale tem-pio di memoria. il sindaco MarcoGaldi, da parte sua, si è impegnatoa verificare tale possibilità.

il Sacrario cavese, dove il 2novembre si celebrerà una mes-sa, custodisce i resti di ben 105caduti. Secondo Daniele Fasano,«il Sacrario ha un grande valoreeducativo. e’ necessario coinvol-gere le nuove generazioni affin-ché, attraverso delle visite e mini-lezioni esplicative, possano cono-scere la nostra storia e riappro-priarsi della memoria».

i Fatti in breve

ospese le attività dal lato cavese del Parco Diecimare dopo la scadenza della convenzione col WWF

Don Rosario Sessa ha denunciato con vigore gli attac-chi vandalici che si compiono ai danni del Duomo dellacittà. Scritte senza senso, frasi volgari e anche blasfemeinsozzano quasi totalmente la facciata esterna più bassadel luogo sacro che si affaccia sulla piazza principale. nonviene neanche risparmiato il bel portale, coperto di frasiinsulse scritte con pennarelli bianchi, per farle maggior-mente risaltare. imbrattate con bombolette spray anche lepareti esterne di largo Bonifacio.

«Purtroppo c’è difficoltà a colloquiare con le nuove gene-

razioni - afferma - e non è facile far capire come è impor-tante preservare i luoghi sacri ed i monumenti. Ci vorreb-be una maggiore vigilanza ed un polso più fermo per tute-lare le bellezze del centro storico».

il sagrato è diventato un vero e proprio campo di calcio.Frotte di ragazzi giocano a pallone tra l’indifferenza di tut-ti. «C’è il rischio per qualcuno, specialmente i più anziani,di essere colpiti da pallonate. ed addirittura c’è gente cheva ad orinare persino dietro il portone del seminario». Ancoracontinua la denuncia di don Rosario: «ogni mattina tro-

viamo a terra ogni sorta di rifiuti. Di notte, infatti, viene con-sumato di tutto».

la sua denuncia è condivisa naturalmente da molti par-rocchiani e cittadini cavesi: «io raccolgo la sofferenza ditanta gente che si lamenta per questo stato di fatto e che,come me, non ne può più per colpa di questi “scostumati,screanzati e violenti».

una grande maggioranza di cittadini civile ed operosachiede soltanto di essere ascoltata.

F.r.

Denuncia di don Rosario Sessa, parroco della cattedraleDegrado, vandalismo e sporcizia nella piazza principale

Il sagrato del duomo è diventato campo di calcio e ricettacolo di immondizie

attualità

Don Rosario Sessa (sopra) hadenunciato la sporcizia e ildegrado in pieno centro:Imbrattati muri e portale delDuomo di Cava

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Da quasi settant’anni le tracce della battaglia diSalerno ci rammentano l’evento che ebbe come sce-nario Salerno e la sua provincia nel settembre del1943. Basta alzare lo sguardo alle alture che cir-condano la città per scorgere i bunker costruiti giàprima del 1940 con l’obiettivo illusorio di contrasta-re un’invasione dal mare. Tante volte nei campi onegli scavi per la costruzione di edifici si rinvengo-no ordigni esplosivi e munizioni che riportano con lamente a quello che accadde durante lo sbarco del‘43 e alla battaglia successiva.

Purtroppo, con il passare degli anni, la memoria ditale evento tende a sbiadirsi. le giovani generazio-ni spesso ignorano che lo sbarco di Salerno segnòuna svolta nella storia della seconda guerra mon-diale e fu la più grande operazione anfibia del con-flitto, seconda per imponenza soltanto allo sbarco innormandia. Per ovviare a ciò chi scrive insieme adaltri appassionati collabora con l’Associazione Salerno1943. nello statuto dell’associazione viene chiara-mente indicato che uno dei suoi obiettivi è preser-vare la memoria di tale evento e del periodo dellaguerra nel salernitano, raccogliendo testimonianze,reperti, scritti e quant’altro possa contribuire a farconoscere questa pagina della nostra storia recen-te.

nel corso del tempo abbiamo raccolto una gran-de quantità di testimonianze riuscendo persino a rico-struire le storia di alcuni soldati che combatterononel salernitano. Come spiega luigi Fortunato, attua-le presidente dell’Associazione: “il nostro scopo èquello di dare vita a una esposizione permanente diquanto abbiamo recuperato in questi anni permet-tendo a storici e appassionati ma anche a tutti gliinteressati di poter beneficiare del frutto del nostroduro lavoro di ricerca. Al momento chi volesse infor-marsi sulle nostre attività può visitare il sito www.asso-ciazionesalerno1943.it “.

Per avere un’idea di cosa significhi ricostruire lastoria di quel periodo basti pensare al tempo e allerisorse che sono necessarie per individuare le loca-lità in cui caddero gli aerei che parteciparono allabattaglia di Salerno o durante la seconda guerra mon-diale. l’Associazione Salerno 1943 si propone anchequesto ambizioso obiettivo. Finora abbiamo indivi-duato ben 9 siti, nei dintorni di Salerno e Avellino, incui precipitarono aerei. Sono stati ritrovati e identi-ficati, infatti, i luoghi in cui precipitarono 3 aerei tede-schi (1 Focke Wulf 190, 1 Dornier Do217 e un Junkers87 Stuka) 3 inglesi (1 Spitfire, 1 Seafire e 1 Wellington)e 3 americani (1 B-17 Fortezza Volante, 1 A-26 invadere 1 C-47 Dakota). nella maggior parte dei casi sitratta di luoghi di difficile accesso, in impervie zonemontuose. Quasi nulla è rimasto degli aerei precipi-tati dato che essi furono nell’immediato dopoguerrasmembrati e portati a valle per essere venduti comerottami. Si tenga presente che l’alluminio di cui era-no fatti era un metallo prezioso in quegli anni in cuil’italia usciva dissanguata e impoverita dalla guer-ra. eppure dai pochi e piccoli frammenti che è sta-to possibile recuperare mediante l’ausilio di metal

detector si è riusciti a ricostruire la storia di alcuniaerei e dei loro equipaggi.

Ad esempio, alcuni mesi fa mi giunse notizia di unaereo schiantatosi sul costone roccioso di una mon-tagna a circa 30 km a sud di Salerno. insieme a luigiFortunato, Daniele Gioiello, Francesco De Cesare,Matteo Ragone e Pasquale Capozzolo abbiamo orga-nizzato un’escursione per cercare di identificare ilpunto d’impatto.

Grazie alle precise indicazioni ricevute da una per-sona anziana del posto ci siamo inerpicati per lo sco-sceso pendio della montagna raggiungendone la cre-sta dopo oltre 1 ora. Fin da subito sono stati rinve-nuti frammenti d’alluminio, tipica testimonianza di undisastro aereo. una volta esaminati con attenzioneci siamo resi conto che mancavano i frammenti dilamiera in alluminio che di solito componevano il rive-stimento della fusoliera di molti aerei mentre eranopresenti un gran numero di pezzi di tubolari. Da essiabbiamo compreso che si trattava di un Wellington,bombardiere inglese bimotore con 5 uomini di equi-paggio.

A tal proposito Francesco De Cesare spiega: “ilWellington era un bombardiere unico nel suo gene-re. era infatti realizzato con una struttura geodeticafatta di tubolari di alluminio intrecciati fra di loro comeun canestro mentre il rivestimento della fusoliera erarealizzato con della semplice tela. Benché più costo-so come procedimento costruttivo esso garantiva alvelivolo una maggiore resistenza al fuoco nemico.non sono poche le foto in cui sono ritratti questi bom-bardieri che sono riusciti a ritornare alla base nono-stante grossi squarci alla struttura provocati dallacontraerea o dai caccia nemici”.

inoltre, il ritrovamento della matricola di un moto-re Hercules XVi n. SS14146 dava ottime speranzedi identificare lo specifico aereo in quanto nei rap-porti relativi agli abbattimenti di aerei statunitensi sonoquasi sempre presenti anche i numeri matricolari deimotori. ed invece, ho appreso che la stragrande mag-gioranza dei rapporti riguardanti gli aerei inglesi nonriportano le matricole dei motori. A complicare la ricer-ca mancava la data esatta dell’impatto. A quel pun-to mi è venuto in aiuto lo storico inglese Mark evansdal quale ho saputo che nel cimitero militare di Salernosono sepolti gli equipaggi di 8 Wellington precipita-ti nei dintorni. Se da un lato questo ha aumentato ilnumero delle possibilità dall’altro mi ha fornito le datedegli abbattimenti. Tre date sono state scartate inquanto i bossoli ritrovati erano stati prodotti dopo talidate o perchè erano riferite a Wellington che mon-tavano un motore differente dall’Hercules.

Con queste date ho contattato l’ufficio storico del-la RAF in inghilterra per chiedere di verificare se frai report di Wellington abbattuti nelle date in mio pos-sesso ve ne fosse uno con quel numero di matrico-la relativo al motore. Come temevo la risposta è sta-ta nagativa in quanto nei 5 report era citato solo ilnumero di un motore che non corrispondeva alla nostramatricola. la gentile signora che mi ha risposto si èpresa però la briga di riportarmi anche i posti dove

gli aerei erano caduti ed uno era esattamente quel-lo da noi esplorato!

Daniele Gioiello spiega: “Abbiamo così appresoche la notte del 21 aprile 1944 il Wellington ln385,appartenente al 150° Squadrone della RAF di basead Amendola in Puglia, era partito per un bombar-damento su Porto Santo Stefano in Toscana. Di ritor-no dall’operazione, nei pressi della costa salernita-na, il bombardiere dovette subire un attacco aereo,prova ne sono il gran numero di bossoli esplosi danoi ritrovati. Alle ore 23.23 il report afferma che ven-ne udita una richiesta di QMD proveniente dall’aereoln385. essa fu udita di nuovo debolmente alle 01.06del 22 aprile dopo di che si perse il contatto radio”.

Quello che è potuto accadere non ci è ancora notonei dettagli. Posso solo fare delle supposizioni:Forse l’aereo era stato colpito sulla via del ritorno edera in avaria? oppure ad essere stati colpiti furonoi piloti (essi infatti risultano deceduti il giorno 21\04mentre il resto dell’equipaggio risulta caduto il 22\04)e gli altri uomini cercavano di rientrare alla base?ulteriori ricerche in corso dovrebbero far luce sullaloro vicenda. Per il momento ho scoperto che l’aereoda noi identificato, l’ln385, è stato utilizzato dallaTrumpeter, un produttore di modellini aerei, per ripro-durre in scala un bombardiere Wellington. Di solitole scelte della casa modellistiche di dare una certamatricola ai loro modellini ricadono su aerei che han-no partecipato a importanti azioni. Speriamo perciòdi riuscire a ricostruirne l’attività.

Ma chi era lo sfortunato equipaggio di quest’aereo?ecco i loro nomi: Tenente A. d. W. nussey pilota;

Secondo Tenente D. G. Webster navigatore; SergenteBernard Alan lincoln puntatore; Sergente John Greenradioperatore e mitragliere; Sergente Frank Banksmitragliere. il pilota aveva solo 19 anni! Gli altri mem-bri dell’equipaggio non superavano i 23 anni. il tenen-te nussey e il tenente Webster erano sudafricani,mentre gli altri erano inglesi. Come capitava spes-so per molti equipaggi della RAF, vi era una buonapercentuale di uomini provenienti da altre nazionidel Commonwealth. in questo caso 2 sudafricani e3 inglesi ma altri equipaggi avevano aviatori neoze-landesi, australiani, etc.

le loro tombe si trovano nel cimitero di guerra situa-to ai margini della strada statale 18 che da Salernoporta a Battipaglia insieme a quelle di altri 1.842 cadu-ti del Commonwealth. una breve visita a questo sacra-rio potrebbe aiutare molti a riflettere su quanto tra-gica e insensata sia la guerra e, ricordandone le cau-se, a evitare di commettere gli stessi errori che die-dero il via al più sanguinoso conflitto della storia uma-na di cui l’operazione Avalanche fu un significativoepisodio.

matteo [email protected]

Anniversario del 9 settembre 1943: Operazione Avalanche, lo sbarcoRicostruita dall’Associazione Salerno 1943 la storia di un bombardiere inglese precipitato nel Salernitano

patrizia reso

Sarà stata la clemenza del tem-po, sarà stata l’ottima organizza-zione, sarà stato il travolgente rit-mare della tarantella o il porsi inmodo semplice di Santoro, ma èstata proprio una bella serata!

il comune di Vietri, in collabo-razione con l’assostampa Cava-Costa d’Amalfi “lucio Barone”, haofferto all’affollata platea del pic-colo anfiteatro della Villa comunalela possibilità per alcune ore di met-tersi in discussione attraverso leparole di Michele Santoro.

l’incontro col giornalista è sta-to introdotto dapprima da un’eccel-lente performance di musica popo-lare del gruppo MusicaStoria, quin-di dall’intervento di saluto del sin-daco Francesco Benincasa, cheha invitato la platea ad un minutodi silenzio per i terribili lutti che han-no investito il nostro territorionell’ultima settimana: il truce assas-sinio di Angelo Vassallo; il disa-stroso diluvio di Atrani con la scom-parsa della giovane Grazia Manzi;l’ennesima morte bianca che ha

falciato tre operai di Casoria. “i nuo-vi eroi”, così li ha definiti Benincasa,eroi perché sono morti per perse-guire i loro semplici ideali: chi perdifendere la propria terra dallaspeculazione cementizia; chi, purpossedendo una laurea in econo-mia, ha accettato un lavoro umi-le per non pesare sui propri geni-tori; chi infine, semplicemente perlavorare, per ottemperare aquell’impegno quotidiano assun-to prima con se stesso e poi conla società. Dopo di che ha illu-strato la scelta di indire un premioper la libera e corretta informazionee per questa prima edizione è sta-to chiamato appunto Santoro, perla carriera in generale e per la tra-smissione “Rai per una notte” inparticolare: «l’amministrazione hadeciso di investire fondi ed ener-gie in tre settori: turismo, cerami-ca, cultura, perché siamo convin-ti che insieme alla crescita eco-nomica sia necessaria anche la cre-scita culturale del la cit tà».

Quindi Santoro. il giornalistasalernitano della Rai, epurato, rein-

tegrato e censurato per le sue tra-smissioni non omologate al siste-ma in vigore, non ha fatto altro chedare voce autorevole ai pensieriche ogni cittadino in cuor suo ela-bora.

il vuoto informativo che ci cir-conda è il prodotto del vuoto poli-tico. una succinta storia dell’infor-mazione televisiva, dalla nascitadella prima rete sotto monopolioindiscusso della Rai, con obiettividi crescita ed alfabetizzazione del-la popolazione, alla deriva edoni-stica del duopolio degli ultimi lustridi secolo, al subentrare del terzopolo televisivo che ha aperto unospiraglio per un ritorno al vero gior-nalismo d’informazione.

l’informazione dei giornalistiche non si sottomettono al feuda-tario di turno, sia esso il politico,l’editore o l’azionista, viene imme-diatamente etichettata come diparte avversa e contraria all’opi-nione comune. Con un aneddoto,relativo al periodo della trasmis-sione sul razzismo diffuso nella cittàdi Verona, Santoro ha evidenzia-

to questa anomalia che ha presopiede in italia. Stava percorrendoi corridoi del Palazzo di Giustiziaper raggiungere l’Aula in cui avreb-be dovuto rispondere sulla que-rela avanzatagli dal sindaco dellacittà per aver alterato la realtà deifatti, anche a nome di tutti i vero-nesi, dichiarati in disaccordo conle sue tesi, quando fu fermato daun uomo “con un paio di scarpe,una rossa e una bianca, che loosannò perché finalmente qual-cuno aveva detto la verità sul for-te clima xenofobo che si respira-va a Verona”, così pure fece l’uscie-re, e poi un impiegato… Quandoil giudice chiese spiegazioni dellesue affermazioni giornalistiche,appellandosi alle parole del sin-daco che andavano massificandola popolazione, Santoro osservòche lo stesso primo cittadino daquel momento avrebbe dovutocorreggersi, dato che la sua tra-smissione non era piaciuta a tuttitranne a uno, il signore dalle scar-pe una bianca e una rossa.

Finché dunque ci sarà anche una

sola persona che la pensa in mododiverso è giusto che ci sia alme-no una fonte giornalistica chemanifesti quel modo di pensare.

la diffusione di un pensierodiverso permette la crescita di unpaese, cosa che non è avvenutapiù in italia dal momento in cui èsubentrato il secondo polo d’infor-mazione, il quale, piuttosto che sti-molare la concorrenza in terminidi notizie, ha determinato solo laconcorrenza in termini economi-ci, risolta attraverso il rincorrersidi trasmissioni pattumiera per il pri-mato auditel, finalizzato solo agliintroiti pubblicitari.

le contraddizioni ed i malesse-ri dell’informazione sono tanti e perbuona parte dovuti all’asservi-mento degli operatori del settore,ma anche prodotto dei numerosiconflitti d’interesse che ingessa-no la nostra società; dai vari comi-tati di controllo, che dovrebberoessere tutti super partes ed inve-ce rappresentano la parte gover-nativa; dall’incapacità di un’oppo-sizione che si affanna a cercareun leader senza spiegare Cosa pro-pone questo leader; dalla perditadi dignità del lavoro, che «è con-siderato una variabile da metteresotto i piedi facilmente».

Premio giornalistico a Vietri sul Mare Con Michele Santoro carrellata sui mali del giornalismo

Serata di riflessione e discussione organizzata dall’Assostampa “Lucio Barone”

attualitàOttobre 2010

In alto: i ricercatori Francesco De Cesare, PasqualeCapozzolo, Daniele Gioiello, Luigi Fortunato e Matteo

Ragone.A fianco: un bombardiere Wellington in azione.

Per qualsiasi informazione scrivi al Servizio Sostenitori:

[email protected] chiama lo 06 48070075

Dal 1919 lotta per i diritti dei bambini

e per migliorare le loro condizioni di vita

Page 7: Per le giovani coppie il matrimonio a Cava è sempre cattolico · 2010. 10. 19. · la figura di Paperone è emble - metica: rispecchia in pieno laegoi-smo, laavidità, il senso del

Ottobre 2010 7

Di fronte al dilagante fenomeno della disaffezione alla lettura, l’associazioneculturale “la Rosa di Gerico” ha realizzato un progetto finalizzato proprio allaconoscenza del libro come strumento per aiutarci a crescere e a formarci. lalettura animata di un libro selezionato al momento dagli organizzatori, “Abbaiarestanca” di Daniel Pennac, ha lo scopo di suscitare quelle emozioni che dovreb-bero indurre il ragazzo a leggere, secondo le tesi più attuali dei pedagogisti.

Perché il libro e non il computer? nessuna preclusione ad un sano e conte-nuto uso del navigare in rete, che se ben utilizzato è effettivamente una fine-stra aperta sul mondo. l’uso del pc non dovrebbe a sua volta precludere unabuona e rilassante lettura, considerando anche i vantaggi che presenta: un librosi può leggere anche quando non c’è corrente oppure se finisce l’inchiostro neltoner. un libro può accompagnarci più facilmente durante un viaggio o un’atte-sa. un libro è uno strumento di cultura e informazione più economico e alla por-tata di tutti rispetto ad un portatile oppure ad un iPad. Di vari formati, lo si puòportare anche in tasca senza correre il rischio che si scarichi. non produce alcunsuono, ma può aiutarti ad immaginare tutti i suoni che desideri…

Sono diversi e numerosi i vantaggi per accostarci ad una buona lettura. Qualcunopotrebbe obiettare che leggere richiede impegno: anche l’uso del pc ci impe-gna mentalmente: un semplice giochino, per passare al livello successivo, puòrichiedere anche una maggiore concentrazione.

Dunque la Rosa di Gerico per tutti questi motivi ha organizzato, con la col-laborazione del Piano di Zona S3 e la Biblioteca Comunale “A. Avallone” que-sto nuovo genere di manifestazione culturale. il progetto “un libro per amico” èstato realizzato anche grazie alla preziosa ed immediata condivisione del pro-fessore Franco Bruno Vitolo, che ha coinvolto in quest’avventura alcuni deiragazzi che hanno dato vita al laboratorio teatrale del liceo scientifico “A.Genoino”,“Assurdo & Basta”, diretto dal maestro Giuseppe Basta: ester Cantoro, Annalisalambiase, Gennaro nenna, Gianluca Pisapia e Giuseppe Salsano.

Subito disponibile al coinvolgimento per la realizzazione del progetto anchela professoressa Rosa Cuccurullo che ha guidato l’elaborazione grafica dellalettura animata: i ragazzi stimolati, dall’appassionante lettura, sono stati invita-ti a dare un volto ai vari personaggi. ne è nato un gioco di curve e colori nelquale i giovani “spettatori” hanno dedicato impegno dando risultati inaspettati.

l’autore prescelto per intraprendere quest’iniziativa, Daniel Pennac, profes-sore e scrittore francese, da sempre è impegnato perché sbocci in ognuno l’inna-moramento per la lettura. i suoi numerosi libri, sia per adulti che per bambini,hanno un denominatore comune, la vivacità del susseguirsi delle storie incen-

trate su valori fondamentali del nostro esistere: amicizia, amore, rispetto, fra-tellanza. lo stesso Pennac è dell’avviso che non si può costringere nessuno aduna lettura obbligata, ma lo si deve coinvolgere attraverso le emozioni che unlibro può suscitare, tant’è che è anche autore del sempre più affermato deca-logo per leggere, in cui ha riassunto i diritti del lettore, che altro non è che unbrano tratto dal suo “Come un romanzo”, pubblicato dalla Feltrinelli nel ’99.

Riceviamo e volentieri pubblichia-mo.

I problemi veri sono il rispetto e il sen-so civico di questo Paese.

L’aver letto l’accorato allarme dellostimato Livio Trapanese - che condivi-do - per il crescente degrado del sim-bolo più importante della nostra ama-ta città, mi ha suggerito alcune osser-vazioni che vogliono andare oltre “lasperanza” ed essere di stimolo a quan-ti possono in concreto fare qualcosa,ovvero ciascuno di noi.

Tralasciando che i problemi di edu-cazione civica investono il Paese nelsuo complesso, gli imprenditori “d’oltrevalle”, purtroppo, non sono gli uniciresponsabili del peggioramento dellecondizioni di decoro e igiene del cen-tro storico. Molti cittadini cavesi non sonoda meno. Quanti siamo a tenerci in tasca

i rifiuti prodotti fino ad arrivare al primocestino? Troppo pochi, caro Livio. Noieravamo noti anche come “la Bolognadel sud”? Ad inizio estate ero a Bolognaper lavoro e andando in un locale delcentro fui garbatamente invitato a nonuscire dal locale né con il bicchiere ené con la bottiglia perché un’ordinan-za contro l’imbrattamento lo vietava:tutti la rispettavano senza bisogno delvigile di ronda.

Il cambio di orari per il deposito deirifiuti e la tua proposta di ordinanza sul-la pulizia da parte dei commercianti del-le aree di portico di loro pertinenza sonobuone indicazioni, ma senza chi le rispet-ta e chi le fa rispettare, sono carta strac-cia. Peraltro, a titolo esemplificativo, nonmi risulta che venga rispettata nemmenol’ordinanza 267 del 28/07/09 in mate-ria di prevenzione e repressione dei

rumori molesti, specie in zona PiazzaSan Francesco (fuochi d’artificio, musi-ca e megafoni ad ogni ora anche del-la notte, ecc.), nonostante la presen-za di un ospedale a pochi metri: se per-fino le istituzioni religiose, seppur conintenti lodevoli e condivisi, non sono ingrado con il loro esempio pratico di inse-gnare il rispetto per gli altri, per la comu-nità nella quale si vive, affidarsi alla “spe-ranza” che i cittadini conservino un postonel loro cuore per il decoro cittadino èprobabilmente una vana illusione,un’aspettativa destinata ad essere delu-sa.

Nonostante il disincanto sopra espo-sto vorrei comunque unirmi a LivioTrapanese nel percorrere una stradavirtuosa, che parta da noi comuni cit-tadini, accogliendo l’invito civico alla tute-la del decoro del nostro centro storico

e di Cava nel suo insieme. Vorrei far-lo soprattutto con il comportamento edil buon esempio quotidiano, predican-do e razzolando bene (utile esercizioper le giovani generazioni) e in attesache i proclami degli assessori compe-ten t i vengano t r as fo rma t i daquest’Amministrazione in fatti concre-ti.

La Cava Civile non potrà che seguir-ci su questa strada.

marco ascoli

Iniziativa dell’associazione culturale “La Rosa di Gerico”

Tutti i buoni motivi per dedicarsi a una buona letturaPer riavvicinare i giovani alla letteratura: “Un libro per amico” e un laboratorio teatrale

Lettera su degrado dei portici di Cava

Nel numero precedente abbiamo

parlato, da uno spunto offertocida Stephen Hawking, della pos-

sibilità che le particelle che mediano lagravità, i cosiddetti “gravitoni”, siano digran lunga più veloci della soglia, defi-nita insuperabile da Albert Einstein, del-la velocità della luce. La teoria della“gravità quantistica” in effetti indaga sutale modello di comportamento dell’uni-verso, anche nell’analisi della suaespansione. In sostanza, lo stato quan-tistico è una rete di interconnessionifluttuanti, che includono di “default” lanostra esistenza. Quando perciò sia-mo alla ricerca di possibili variabili chegiustifichino bizzarrie del comporta-mento sub atomico, a seguito delle ricer-che condotte dal celebre fisico R.Feynman, giungiamo alla soluzione disovrapporre diversi e determinati “sta-ti quantistici” in modo tale da rivelarciil numero delle possibilità che un feno-meno può rivestire nel suo comporta-mento stravagante. La “dimensionespettrale” che descrive come gli ogget-ti si espandano in un mezzo in funzio-ne del tempo, può rendere l’idea di come

l’universo possa assumere moltepli-ci dimensioni.

In foto abbiamo un esempio che ripro-duce la diffusione di una goccia diinchiostro nel mezzo più usuale ecomune che conosciamo, l’acqua, e,sebbene il fotogramma congeli l’istan-te dell’espansione, si possono facil-mente percepire le molteplici dimen-sioni che l’inchiostro assume nel cor-so della sua diffusione. Ciò che risal-ta particolarmente da questo esperi-mento, è che il numero di dimensio-ni dipende dalla scala. Ogni dimen-sione cioè si riproduce in modelli frat-tali, ed hanno quindi lo stesso aspet-to in qualsiasi scala di grandezza sia-no esse analizzate. L’universo, peranalogia, potrebbe essere un grandegrappolo d’uva, ove ogni chicco futu-ro non è altro che la riproduzione inscala di quello precedente già esi-stente. A volte mi assale il terrore diessere un misero insetto nella gran-de e variegata struttura dello spazio.(Per approfondimenti si consulti la rivi-sta “Le Scienze” Sett. 2008).

mario r. zampella

la Foto

Poco più o meno di un insetto

cultura & società

Tenere a bada i rumoriarmando Ferraioli

il laboratorio di Acusticae Vibrazione dell’istitutoGiordano, che omologa

le caratteristiche dei mate-riali e/o delle apparec-chiature per tutto quantoconcerne l’acustica e levibrazioni e quant’altro, haprodotto una enormequantità di dati sperimen-tali su svariate tipologie dimateriali provenienti dalsettore delle costruzionicivili.

i due autori del testo, responsabili tecnici del labo-ratorio, hanno pensato di redigere questo volumeche riporta in maniera sintetica la sistemazione ana-litica e completa del grosso archivio di informazio-ni, per portare a conoscenza i dati prestazionali deimateriali e i loro criteri di scelta, ricavati direttamentedalle misure sperimentali effettuate.

il testo è stato organizzato partendo da una bre-ve sintesi introduttiva sui concetti generali ed unasuccessiva focalizzazione sui dati sperimentali, uti-lizzando in modo particolare la comunicazione visi-va attraverso numerose immagini e fotografie illu-strative.

Gli autori pertanto, dopo aver introdotto i princi-pi di base dell’acustica, del potere fonoassorben-te, del tempo di riverbero, dell’assorbimento acu-stico, della resistenza al flusso, della potenza sono-ra, passano in rassegna la particolareggiata rumo-rosità degli impianti, il rumore di calpestio e la rigi-dità dinamica, la progettazione delle facciate, le par-tizioni interne, l’incertezza delle misure di acusticaedilizia e la nuova norma sulla classificazione acu-stica degli edifici.

Gli autori hanno posto particolare attenzione nel-le tipologie costruttive spesso sottovalutate dallaletteratura tecnica quali serramenti monoblocco adue o più ante, cassonetti, porte in legno, porte blin-date per esterno, soglie parafreddo, materiali resi-lienti multistrato per sottopavimentazioni, ecc., men-tre per i componenti delle facciate esterne degli edi-fici è stata effettuata l’analisi dei punti di conver-genza e le criticità tra isolamento acustico e termi-co

R. Baruffa – A. Bruschiacustica nei componenti ediliziDario Flaccovio editore (Palermo) 2010288 pagine • € 38.00

scaFFale

lettere in redazione

Decalogo del Lettore di Daniel Pennac:I. il diritto di non leggere;II. di saltare le pagine;III. di non finire un libro;IV. di rileggere;V. di leggere qualsiasi cosa;VI. di leggere senza regole;VII. di leggere ovunque;VIII. di spizzicare;IX. di leggere a voce alta;X. di tacere.

Lectura Dantismetelliana

E’ stata avvia-ta la trentasette-sima edizionede l l a lec tu raDantis Metelliana,fondata dall’indi-menticabile PadreAttilio Mellone, eattualmente diret-ta da un Comitatogu ida to da lPresidente FabioDa ino t t i , da lDirettore PaoloGravagnuolo eda l D i r e t t o reonorario AgnelloBaldi. le letturesono previste dimartedi alle ore18 nell’aula con-siliare del Palazzodi Città fino al 23n o v e m b r e .

Questo il calendario:19 ottobre: Paradiso, canto XV. Relatore, prof.Raffaele Giglio (docente di Letteratura Italiana pres-so l’università di Napoli)26 ottobre: Paradiso, canto XVI. Relatore, prof.eugenio Ragni (docente di Letteratura Italiana pres-so l’Università di Roma)9 novembre: Paradiso, canto XVII. Relatore, prof.Vincenzo Placella (docente di Letteratura Italiana pres-so l’Istituto di Studi orientali di Napoli)16 novembre: Dante, gli ebrei, gli arabi. Relatore,prof. Agnello Baldi (Ispettore MIUR)23 novembre: Paradiso, canto XVIII. Relatore, prof.Alberto Bertoni (docente di Letteratura Italiana pres-so l’Università di Genova).

Padre Attilio Mellone, fondatore eartefice della Lectura DantisMetelliana, giunta alla 37ª edizione

Page 8: Per le giovani coppie il matrimonio a Cava è sempre cattolico · 2010. 10. 19. · la figura di Paperone è emble - metica: rispecchia in pieno laegoi-smo, laavidità, il senso del

Ottobre 2010

sport

periodico di attualitàcostume & …

7ª giornata - 03/10/10cavese-siracusa 3-1

CAVeSe (4-3-3): Pane 6; Ciano M. 6,5Cipriani 6 Troise 6,5 Carbonaro 6 (15' stCitro 6); Alfano 6 Di napoli 6,5 Bacchiocchi6; Schetter 7 (38' Zampa sv) Turienzo 6Ciano 8 (28'st Sifonetti 6) C. A disp.:Botticella, Pagano, Sirignano, Santaniello.All. Rossi.SiRACuSA (4-2-3-1): Baiocco 6; Strigari5,5 Moi 5 ignoffo 5,5 Capocchiano 5,5;Spinelli 5,5 Mancosu 5,5 (16' st Giurdanella6); Bufalino 6,5 (28'st Cosa sv) Abate 5(11' st Bongiovanni 5,5) Mancino 6,5; DeAngelis 5. A disp. Fornoni, Petta, lucenti,De Silvestro. All ugolotti.ARBiTRo: Pasqua di Tivoli. Guardalinee:lattanzi e De Troia.MARCAToRi: 8' pt Turienzo (C), 11' ptMancino (S), 42' pt Di napoli (C), 10' stCiano (C).AMMoniTi: Schetter (C) Turienzo (C)Ciano C. (C) Moi (S) Capocchiano (S)Spinelli (S).noTe: Spettatori 1543 per un incasso dieuro 16995. Angoli 6- 4 per la Cavese.Rec.: pt 2', st 4'. Al 47' st. espulso l'alle-natore cavese per aver allontanato il pal-lone uscito dal terreno di gioco. Schetterha calciato fuori un calcio di rigore.

- - -8ª giornata - 10/10/10

pisa-cavese 1-0PiSA (4-3-3): lanni 6,5; Ton 6,5, Calori 7,5,Bizzotto 7, Gimmelli 6; obodo 6, Passiglia7, Favasuli 5 (13' st ilari 6); Tabbiani 7 (29'st Miani 6), Mosciaro 6,5 (34' st Scampini6), Carparelli 6,5. A disp.: Adornato, Cossu,Gagliardi, Reccolani. All.: Cuoghi.CAVeSe (4-3-3): Pane 6; M. Ciano 6,Troise 6,5, Cipriani 6,5, Serignano 5,5;Bacchiocchi 6 (42' st Citro sv), Alfano 6,Di napoli 6 (34' st Santaniello sv); Schetter

6 (6' st Sifonetti 5,5), Turienzo 6, C. Ciano7. A disp.: Botticella, Pagano, Quadrini,Siano. All.: M. Rossi.ARBiTRo: Sguizzato di Verona.Guardalinee: Raimondi e oliveri.MARCAToRi: 33' st Mosciaro.eSPulSi: 48' st Turienzo (C) per proteste.AMMoniTi: M. Ciano, Troise, Di napolie Citro (C); Calori (P).noTe: spettatori 4.962 (incasso noncomunicato). Minuto di raccoglimentoper i quattro soldati uccisi in Afghanistane Pisa con il lutto al braccio per ricorda-re l'alpino Francesco Vannozzi. Angoli:5-3 per la Cavese. Recuperi: pt 1'; st 4'.

- - -9ª giornata - 17/10/10

barletta-cavese 3-3BARleTTA (4-3-3): Dossena 6; Galeoto4,5 lucioni 6 Anselmi 5 Frezza 5; Guerri6 (29' st infantino 5) Rajcic 5,5 D'Allocco6 (24' st Agnelli 5,5); Simoncelli 6 Margiotta5 Bellomo 6 (33' st Carbonaro 5). A disp.:Tesoniero, ischia, Perico, Caccavallo.All.: Sciannimanico.CAVeSe (4-3-3): Pane 7; M. Ciano 7Cipriani 6,5 Troise 5,5 Bacchiocchi 6,5;Alfano 6,5 Di napoli 6,5 (20' st Zampa6)Citro 6 (13' st Pagano 6); Bernardo 6,5C. Ciano 7 Sifonetti 6 (13' st Schetter 6,5).A disp.: Botticella, Quadrini, Siano,Santaniello. All.: Rossi.ARBiTRo: Rocca di Vibo Valentia.Guardalinee: Dioletta e Del Bianco.MARCAToRi: 32' pt Guerri (B), 27' stSchetter (C), 37' st C. Ciano (C), 41' st lucioni(B), 49' st lucioni (B), 50' st C. Ciano (C).AMMoniTi: Troise (C), Citro (C), Bernardo(C). eSPulSi: al 10' st Troise (C) persomma di ammonizioni.noTe: Spettatori 2.300 circa di cui uncentinaio della Cavese. Angoli: 5 - 3 perla Cavese. Rec.: pt 3', st 6'.

tabellini Così a ottobre

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8

adriano mongiello

Per molti di quelli che mi leggono, lasoluzione “raffazzonata” per far fronte allependenze economiche, per poter acce-dere all’iscrizione al campionato di legaPro, non è sembrata la migliore. Perché?Partecipare ad un torneo, più ricco di sof-ferenze che di soddisfazioni, con il gros-so interrogativo di non essere in condi-zione di garantire stipendi e quant’altro,non avere una squadra coperta in tutti iruoli, sarà motivo di orgoglio per la tifo-seria, da sentirsi non inferiore a piazzeviciniore, ma potrebbe, in caso di fallitoobiettivo della salvezza, che sembra il tra-guardo da raggiungere, determinare unostop a qualsiasi altra velleità.

l’esempio fornito da altri ambienti che,invece, hanno ricominciato dal campio-nato inferiore e con la possibilità di orga-nizzare assetto societario, settore giova-nile, e prima squadra, senza ingaggifaraonici, non sarebbe stato da sottova-lutare. l’Avellino, che si avvale, oggi,dell’apporto del mai dimenticato diretto-re generale Dioniso, che tanti successiha garantito nel suo lungo periodo metel-liano, sta risalendo la china, ora è inSeconda Divisione, con propositi di fareil salto in Prima, ed ha dovuto pazienta-re solo due anni, ma con la garanzia dipoter migliorare e senza doversi sobbar-care particolari “collette” o farsi carico diprestiti di calciatori da parte di altre società,

senza poter contare su un parco atleti diproprietà.

in avvio di campionato, la Cavese hamolto stentato a trovare una vittoria sulcampo (alla settima giornata contro ilSiracusa in casa), ha dimostrato, questosì, di avere una buona organizzazione digioco.

Conta su un allenatore, dal non brillantecurriculum, che ha profuso impegno e unacerta sagacia tattica. Ha messo in mostra

un attaccante che “vede la porta”, Ciano,gioiellino del vivaio napoli, anch’egli in pre-stito (!) e dispone, ahimè, di una retro-guardia che ha sempre preso gol, trannenel derby di nocera e contro la Ternana.Quel che preoccupa maggiormente,comunque, è proprio la confusione socie-taria: dirigenti che si parlano addosso, alcu-ni preparano la valigia e lasciano alla stam-pa dichiarazioni “pericolose”, ma poco chia-re, cariche onorarie che significano nien-

te nell’economia, quella vera, nessunpunto di riferimento per i calciatori, tifosiin subbuglio, azionisti (chiamiamoli così,coloro che hanno messo mano alla tascaper resuscitare la moribonda Cavese) chehanno invocato, tramite la componentepolitica (assessore allo sport e Sindaco)e a fatica hanno ottenuto, di entrare conun loro rappresentante (Francesco Bove)nella già menzionata assise di Via Balzico,insomma un caos nel caos.

Salvarsi dal fallimento, per poi ricade-re nell’errore dell’approssimazione hapoco senso, soprattutto nell’ambito dellalogica: è anche vero che le scadenze delcalcio non offrono tempo per riflessioni eper oculatezza sui passi da compiere, maè altrettanto chiaro che la città offre pochispunti di speranza che si possa trovarechi vorrà prendersi la briga di “sopporta-re” l’onere e l’onore della società blu fon-sè.

Buona organizzazione di gioco e allenatore capace, ma scarsi risultati e confusione societaria

Cavese, le controindicazioni dell’operazione salvataggioAver evitato il fallimento per ricadere nella totale approssimazione rischia di portare solo caos

10ª giornata24/10/10

cavese-lucchese

11ª giornata31/10/10

virtus lanciano-cavese

12ª giornata07/11/10

cavese-viareggio

13ª giornata14/11/10

benevento-cavese

14ª giornata24/11/10

cavese-atletico roma

15ª giornata28/11/10

Juve stabia-cavese

stadio Prossimi incontri

Continua il predominio degli stranieri alla “Podistica Sanlorenzo”. Come era nelle previsioni è stato il favoritissimo kenia-no Josphat Kimutai Koech a vincere con il tempo di 23 minutie 22 secondi. Ha pre-ceduto di un nulla(quattro secondi) ilm a r o c c h i n oAbdelekrim Kabbouri.Al terzo posto si è clas-s i f i ca to l ’ i t a l i anoCristian Gaeta (23minuti e quarantaduesecondi) del grupposportivo “Smedar”dell’esercito.

Palma De leo, del“Violet ta Club” d ilamezia Terme, si èaggiudicata la garafemmini le; piazzad’onore per FedericaProietti del G. S. Scavo2000” di Roma”, terzoposto per Fausta Bianco (classe 65) del G.S.Alter locorotondo.

una marea di gente ha accolto i 192 partecipanti alla qua-rantonovesima edizione della “Podistica San lorenzo” che si èsvolta nella omonima frazione della città metelliana. nonostanteil tempo incerto alla gara hanno assistito due ali di folla festan-ti per tutto il percorso.

Ha partecipato all’edizione di quest’anno (km.7,8 su asfaltoe pavè) anche la cantante Annalisa Minetti, ipovedente, che ègiunta a metà classifica. «Tornerò l’anno prossimo perché il per-corso mi è piaciuto. non vedo con gli occhi - ha affermato - macon il cuore. Ho sentito l’affetto della gente per tutto il percor-so. Sono molto impegnata nel sociale e da sempre mi sforzo di

essere vicina a chi vive quotidianamente il disagio. ognuno puòottenere quello che desidera. Basta volerlo. l’unica barriera chepuò essere di ostacolo alle cose che noi desideriamo è l’igno-

ranza». Con lei hagareggiato MicheleAgostinoni, entrambidel Circolo sportivoVilla Spada di Romadel Comando Centrologistico della Guardiadi Finanza.

la partenza è statadata alle 17 in puntodall’assessore comu-nale allo sport CarmineAdinolfi. Prima del viaha voluto porgere isaluti a tutti i parteci-panti a mezzo telefo-no lo “storico” presi-dente del GruppoSpo r t i vo “Ma r i oC a n o n i c o - S a n

lorenzo”, Antonio Ragone, che unitamente alla sezione cave-se del Centro Sportivo italiano organizza la manifestazione. il“presidentissimo”, infatti, da alcuni giorni è ricoverato in ospe-dale e per la prima volta, da quando regge le sorti del sodali-zio sportivo di San lorenzo, non è stato presente alla parten-za della sua “creatura”.

la gara riservata agli studenti è stata vinta da Dario Cicalesein seconda e terza posizione Alessandro Ruocco ed ericaSorrentino. Tris della società sportiva “isaura Valle dell’irno” nel-la gara allievi. Vincenzo Albano del 94 sul gradino più alto delpodio, al secondo e terzo posto Giuseppe napoli e PasqualePecoraro.

Quarantanovesima edizione della Podistica San Lorenzo su stradaIl keniano Koech, quasi sprint col marocchino KabbouriL’impegno della cantante Annalisa Minetti e il saluto telefonico del “presidentissimo”

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