paul magazine Giulia Ginanni
-
Author
gcv2-2011-quasar-design-university -
Category
Documents
-
view
218 -
download
3
Embed Size (px)
description
Transcript of paul magazine Giulia Ginanni
-
Anno IV - n 0 - AprIle - GIuGno 2012poste ItAlIAne spA - spedIzIone InAbbonAmento postAle - d.l. 353/2003 (com. In l. 27/02/2004) Art.1 commA 1, lAtInA/Aut. n118/2008
perIodIco dIstretto 2080 r.I.
Rotary Magazine
> InterVIstA A lucA leonorI: GrIntA e cApAcIt dI proporsI
> InterVIstA AllArch.lorenzo sArtorellI: VIsIone, motIVAzIone ed educAzIone
> Il rotAry per I GIoVAnI: un ImpeGno sempre pI AttuAle
-
2
-
3PAUL
-
PAUL ROTARY MAGAZINE
-
Editoriale
SOMMARIO
6
23
Il Rotary per i giovani:un impegno sempre pi attuale
8
12
Intervista allArch.Lorenzo Sartorelli: visione, motivazione ed educazione
16
Il Governatore del Distretto Rotary 2080Silvio Piccioni: il Club al centro
20
29
32 Salvatore Accardo:
una vita per la musica
26
Periodico del Distretto 2080 R.I.Registrato al Tribunale di Latina il 7/8/08 al n903 del Registro della Stampa.Anno 4, numero 0Aprile-Giugno 2012
ProprietRaimondo Editori.
RedazionePiazza Cola di Rienzo, 69 Romae-mail: [email protected]
Edizione, impaginazione e distribuzioneRaimondo EditoriVia Tiziano 15 - LatinaT. 0773.558803 - mob.335.7050100DirezioneIgnazio [email protected]
Art DirectorClaudio RaimondoComitato di redazioneDomenico Apolloni, Giorgia Cingolani, Romano Dalla Chiesa, Stefania Del Gaizo, Massimo della Pena, Carlo Noto La Diega. Hanno collaborato: Salvatore Trapani, Eugenio Sassaresi.
FotografieClaudio Raimondo, fornite dagli uffici stampa, dalle persone intervistate.Foto di copertina: Claudio RaimondoLorella Cuccarini
pubblicit e marketingRaimondo Editori. 335.7050100
StampaMorconia Printing spaProgetto grafico di baseMaurizio Guerra
Questo numero di Paul, Rotary Magazine stato chiuso il 26/06/2012. Del contenuto degli articoli e degli annunci pubblicitari sono legalmente responsabili i singoli autori e committenti.
Intervista a Luca Leonori: Grinta e capacit di proporsi
Federico Capeci, espertoin comunicazione:comprendere per vincere
Iniziative dei Clubs.Rotary Club Viterbo Ciminia: adottiamo un Liceo
Fabrizio Bentivoglio:suggestionicinematografiche
-
6PAUL Editoriale
Una scelta per il futuro
I giovani di oggi che si applicano con qualit nella for-mazione scolastica prima, superiore e professionale poi, dovrebbero in teoria divenire la classe dirigente di domani. Saranno cio quelle persone, che potendosi definire leader in quanto altamente rappresentative di categorie professio-nali, imprenditoriali e del mondo del lavoro in generale, potranno andare a ricoprire le categorie rotariane. In poche parole dal momento che la nostra associazione sceglie i propri soci tra uomini e donne che siano leader nelle diverse posizioni sociali fondamentale che il Ro-tary guardi ai giovani ed alla loro formazione professionale con grande interesse. Linteresse non sta solo nel pensare ai giovani di oggi come a potenziali rotariani di domani ma soprattutto nellessere convinti che dare un contributo positivo affinch la nostra societ migliori non prescinda dallimpegno in favore della cultura, dei giovani e della loro formazione. E non a caso le linee guida del Rotary International puntano molto su tali argomenti. A questi temi abbiamo dedicato questo numero di Paul che con un taglio editoriale e contenutistico molto particolare e diverso da Voce del Rotary cercher di far perdonare la lunga assenza.Buona lettura!
-
7PAULEditoriale
Il futuro al centro
E un Paul diverso quello che state per leggere. Poggia le sue fondamenta su unidea di cui nei Club si parla spesso. Lidea che sia sempre pi urgente, importante e fonda-mentale applicare ed applicarsi affinch nella nostra so-ciet si creino le condizioni migliori possibili innanzitutto perch i giovani possano formarsi al meglio e poi affinch possano inserirsi nel mondo del lavoro in modo proficuo tanto da potersi fare strada e divenire successivamente dei leader. A chi non conosce a fondo il Rotary potrebbe sem-brare unidea strana. Eppure le linee guida, i principi ed i progetti del Rotary International con al centro i giovani stanno l a dimostrare che questa non solo unidea ma unazione portata avanti quotidianamente. Ed allora que-sto Paul presenta diversi punti di vista sullargomento nuo-ve generazioni (che certo non possono essere esaustivi), la formazione ed il lavoro. C innanzitutto un pezzo di con-testualizzazione con dati, statistiche ed i progetti rotariani. Poi la voce autorevole del nostro Governatore. Ci sono poi tre interviste rispettivamente ad un cacciatore di teste, ad un esperto dei new media, ad un formatore. A chiudere, il progetto di un Club Rotary altamente paradigmatico dellimpegno della nostra associazione nei confronti delle nuove generazioni.
PS a proposito di nuove generazioni..... il Direttore si scu-sa con i lettori per il ritardo di Paul dovuto tra le altre cose allarrivo ed alla difficolt di gestione di due figli....gemelli.....
-
PAUL Intervista
8
Grinta e capacit di proporsi.Sono queste le componenti che non devono mancare nei giovani che vogliono emergere nel mondo del lavoro.
Di Giorgia Cingolani
E il direttore didattico dellistituto Quasar di Roma, una struttura di ricerca e di formazione orientata allo studio ed alla progettazione dellambiente, degli oggetti e delle nuove forme comunicative. In poche parole lArchitetto Luca Leonori, docente universitario, tra gli interlocutori pi validi per capire in che direzione va la formazione pro-fessionale se vuole offrire ai giovani pi possibilit dinse-rimento nel mondo del lavoro. E ci soprattutto perch listituto che dirige forma quelli che in teoria sono i pro-fessionisti pi ricercati oggi dal mercato: grafici, designer, web designer, habitat designer, interior designer, esperti in ipergrafica etc.Professore, dopo tanti anni di insegnamento sia allUni-versit che nella struttura privata che dirige come ha visto cambiare i giovani ed cambiato il modo di insegnare?I giovani oggi sono chiamati a reagire in modo molto pronto ed energico perch a differenza di quanto avveni-va solo qualche anno fa la nostra societ in crisi e non mi riferisco solo ai problemi epocali di tipo economico.
-
PAUL
9
Intervista
Credo che si stia vivendo quasi un livello di oscurantismo del sapere, come fossimo tornati al medioevo. In tale contesto diventa fondamentale per i giovani ricercare, con tenacia e con forza, la migliore preparazione possibile per affrontare con pi armi possibile un mondo cos difficile e cos chiuso allinserimento professionale. Per quanto ri-guarda le modalit di insegnamento devo dire che almeno personalmente non ho apportato, in quasi trentanni di in-segnamento, grandi cambiamenti. Forse questa una mia lacuna ma il verificare quotidianamente linteressamento dei discenti alle lezioni svolte a braccio dimostra quanto sia importante arrivare ad intrigare e quasi a divertire , vo-glio dire che pu non cambiare lapproccio, limportante raggiungere lobiettivo di ottenere riscontro e feedback. Certo devo constatare come in questi ultimi anni i giovani mostrino una curiosit culturale minore rispetto a prima, credo per che questo vada attribuito ad una formazione scolastica sempre meno pi lacunosa.
Qual la qualit del materiale umano su cui vi trovate a lavorare e quali i limiti maggiori che i giovani profes-sionisti del futuro presentano?
PAUL
-
PAUL Intervista
Dipende molto dai diversi corsi cui i ragazzi si iscrivono. Quelli triennali presentano degli studenti molto interessati e motivati, quelli annuali un po meno, ma naturalmente questa come tutte le semplificazione presenta molti limiti. Quanto alle criticit credo che il problema maggiore legato alla possibilit di trovare unoccupazione sia dovuto a pro-blemi di linguaggio, di vocabolario, di capacit espressive, di errori di ortografia, tutto ci si nota molto, troppo direi.
Per citare un successo di Gianni Morandi, ed in tempi di festival di San Remo ci sta bene, Uno su mille ce la fa, cosha in pi degli altri quello che ce la fa?
Sicuramente la grinta, la tenacia, la volont di emerge-re che spesso spinge molti studenti, bravi e talentuosi, cui certo non manca la preparazione ad inventarsi nuovi modi di proporsi per emergere. A tal proposito potrei citare mol-ti casi di nostri studenti che hanno trovato presto la loro strada in autonomia magari associandosi con altri giovani e proponendosi con successo in questo duro mondo del la-voro. Ecco credo proprio che faccia la differenza la capacit
di proporsi, di presentarsi con abilit ed educazione, una capacit che comunque non pu superare il limite invalica-bile della mancanza di talento e di preparazione che quindi devono essere superate con attenzione e pervicacia grazie a scuole serie ed a percorsi formativi confacenti alle proprie caratteristiche ed alle possibilit di apprendimento .
10
-
12
PAUL Progetto Rotary
Il Rotary per i Giovani: un impegno sempre pi attuale.In una societ che investe sempre meno sulla formazione, sulla cultura e sui giovani in genere e che per ci appare sempre pi in declino il Rotary si distingue per i progetti in favore delle nuove generazione.
Quello che ci deve assillare come rilanciare lo sviluppo del nostro Paese: sviluppo produttivo, sviluppo delloccu-pazione, e soprattutto, prospettiva di valorizzazione delle personalit e dei talenti dei giovani, delle giovani generazio-ni. Questo deve essere il nostro assillo. E dobbiamo sapere che la cultura pu rappresentare un volano fondamentale per avviare una nuova prospettiva di sviluppo non solo in Italia ma anche, pi in generale, in Europa. Le parole del Capo dello Stato Giorgio Napolitano ben introducono al tema caro ai rotariani: i giovani, la loro formazione profes-sionale, lopportunit di metterli nelle condizioni migliori per emergere e per divenire il leader del futuro. Un tema cui il Rotary International dedica da sempre risorse, pro-grammi ed energie. Un contesto nel quale i club operano sul territorio con sensibilit e praticit. Si tratta del tema cui questo numero di Paul dedicato. Oggi lemergenza legata alle giovani generazioni sotto gli occhi di tutti, bastano pochi dati a ricordarne il fenomeno. A novem-bre scorso il tasso di disoccupazione giovanile balzato al 37,1%, il top dal 1992. Il tasso di disoccupazione nella fascia tra i 15 e i 24 anni, che misura l'incidenza dei disoc-cupati sul totale di quelli occupati o in cerca, quindi in aumento di 0,7 punti percentuali rispetto ad ottobre 2012 e di 5 punti percentuali nel confronto tendenziale (vale a dire rispetto a novembre 2011).LIstat che ha reso noti tali dati ha evidenziato come tra i 15-24enni le persone in cer-ca di lavoro siano 641mila e rappresentino il 10,6% della popolazione in questa fascia d'et. Il dato sulloccupazio-ne giovanile in qualche modo legato al fatto che lItalia, a differenza di quanto avvenuto ad esempio in Germania,
12
-
tra i profili professionali meglio retribuiti (1.625,00 euro medi) ed assunti a tempo indeterminato (95,7%) ci siano i medici (o professioni sanitarie), 10,7% delle assunzioni annue nelle imprese. Al secondo e terzo posto ci sono gli ingegneri ed i laureati in scienze economico statistiche. Eppure oggi in Italia tra i 25-34enni abbiamo solo il 20% dei laureati contro il 37% dei paesi Ocse. In pi i dician-novenni che si iscrivono alluniversit rappresentano solo il 29% dei coetanei. Nella speciale classifica dei paesi al mondo che presenta la pi alta percentuale di popolazione tra i 35 ed i 44 anni in possesso di almeno listruzione secondaria superiore lItalia occupa il 29 con un magro 57,1% dietro a paesi come la Polonia, lEstonia, il Cile o la Grecia. Ci la dice lunga sulla difficolt di reagire ad un declino che sembra legato a doppio filo con la preparazio-ne della giovent e lincapacit di uno stato di mettere in rilievo il patrimonio umano di cui dispone. Un patrimo-nio quello dei giovani su cui il Rotary International punta da sempre tanto vero che lAzione Nuove Generazioni la quinta via dazione del Rotary. Una delle direttrici in cui si sviluppano i programmi dellassociazione fondata da Paul Harrys nel 1905. Ogni anno grazie a questa azione migliaia di giovani di et compresa tra i 12 ed 30 anni possono vivere unesperienza incredibile nellambito di un programma studiato ed organizzato ad hoc per loro. Il Ro-taract e lInteract offrono ai giovani lopportunit di pre-stare il loro servizio nellambito della comunit in cui vi-vono o allestero. Con lo scambio giovani esplorano nuove culture, con i Ryla acquistano nuove doti che li aiuteranno ad avere successo come futuri leader della comunit. In pi il Rotary ha una lunga tradizione di promozione della comprensione internazionale attraverso listruzione, grazie ai programmi educativi.
in questi anni non ha pi investito nella formazione pro-fessionale e nelleducazione in generale. Non a caso i set-tori pi colpiti dalla riduzione di risorse sono stati proprio la cultura e la formazione. Eppure quando si chiede ad esperti di vari contesti cosa debbano fare i giovani per non trovarsi allinterno di quel brutto novero del 37,1% di di-soccupati la risposta sempre la stessa: formazione, forma-zione, formazione. Ed infatti i numeri dimostrano come chi si sia dotato di una preparazione di alto livello pi o meno specialistico trovi spesso lavoro e spessissimo anche a tempo indeterminato. Basti pensare che al numero uno
13
PAULProgetto Rotary
13
-
14
PAUL
Rotary ha toccato pi di 80 Paesi coinvolgendo decine di migliaia di giovani. Questanno sono 8.000 i ragazzi che stanno usufruendo di questo meraviglioso programma che li mette in condizione di imparare una nuova lingua e so-prattutto di entrare in contatto con nuove realt arricchen-do cos il patrimonio culturale, umano e professionale base per divenire uneccellenza.
Il RotaractE lassociazione di giovani tra i 18 ed i 30 anni dediti al volontariato e non solo. Ogni club sponsorizzato dal club Rotary. Nato nel 1968 oggi il Rotaract conta oltre 8.400 club presenti in 170 paesi per un totale di circa 200.000 soci. I soci rotariani del Club padrino sono di pungolo e stimolo per la formazione in ambito rotariano ma anche culturale e professionale per i giovani del Rotaract. Questi ragazzi hanno cos la possibilit di iniziare ad entrare in contatto con un mondo adulto fatto di eccellenze rappre-sentative del mondo lavorativo e professionale.
LInteract Vi aderiscono i giovani tra i 12 ed 18 anni, ogni club sponsorizzato da un Rotary che fornisce consulenza e su-pervisione, autonomo anche dal punto di vista finan-ziario. I soci provengono spesso da ununica scuola e pi scuole vicine. Ogni anno il club deve portare a termine almeno due progetti di servizio. Ladesione al club interact come a quello rotarat favorisce lo sviluppo delle capacit di leadership, il valore del service, il senso della respon-sabilit personale ed il valore del lavoro. Nel mondo ci sono 10.700 club diffusi in 109 Paesi cui aderiscono circa 200.000 ragazzi.
Lo scambio giovaniE attivo da oltre 75 anni a dimostrazione di come sin dagli albori il Rotary creda nella formazione in ottica interna-zionale dei giovani. In tanti anni lo scambio giovani del
Progetto Rotary
-
15
PAUL
Il Ryla Lacronimo sta per Youth Leadership Award. Il program-ma, organizzato dai Rotary Club, proprio per rispondere alle esigenze dei pi giovani, fornisce a ragazzi dai 14 ai 18 anni e a giovani tra i 19 ed i 30 anni la possibilit di sviluppare le qualit di leadership, il senso di responsabi-lit civica e la crescita personale. Si tratta di seminari di studio di durata variabile (1-3 giorni) in cui i giovani si trovano in una full immersion formativa nei pi svariati settori professionali e/o imprenditoriali. Il Rotary Interna-tional suggerisce ai Club di approfondire i seguenti temi: principi della leadership, letica della leadership, limpor-tanza della comunicazione, la risoluzione dei conflitti e la mediazione, il Rotary ed il suo operato.
Le borse di studioIl programma di borse di studio degli ambasciatori
iniziato nel 1947 e terminer proprio questanno per assu-mere una nuova veste. Da allora sono state assegnate borse di studio per un totale di 532 milioni di dollari che hanno messo nelle condizioni 41.000 uomini e donne di vive-re per un anno allestero unesperienza di studio e di vita estremamente formativa. Durante la permanenza alleste-ro i borsisti fungono da Ambasciatori per la pace nel Paese in cui si sono recati, fanno presentazioni che riguardano la propria cultura presso il Rotary club ospitante. Al loro rientro i borsisti condividono con i rotariani lesperienza vissuta che ha permesso loro di conoscere in modo appro-fondito la cultura del Paese che li ha ospitati.
Progetto Rotary
-
PAUL Intervista
16
I club al centroLattivit del Distretto anche in favore delle nuove generazioni passa per la valorizzazione delle azioni di ogni singolo Club. Lintervista al Governatore Silvio Piccioni.
Di Ignazio Raimondo
Il tema delle nuove generazioni, della formazione dei gio-vani, delle difficolt che gli stessi incontrano nellingresso nel mondo del lavoro sono al centro di questo numero di Paul. Sono temi che hanno visto molto impegnato il go-vernatore del Distretto Rotary 2080 Silvio Piccioni sia nel-la sua carriera lavorativa sia in quella rotariana. Un uomo sempre a stretto contatto con i giovani, conoscitore attento delle problematiche e dei programmi che il Rotary porta avanti per le nuove generazioni. Una voce autorevole che registriamo per fare il punto della situazione. Ma prima lintervista diventa loccasione per un piccolo bilancio di met anno.
Governatore sei ormai giunto oltre la met del man-dato, sei soddisfatto della situazione in cui versano i club del distretto e dello stato di attuazione del Tuo programma?
Direi senzaltro di si! Siamo in linea con gli obiettivi che mi ero dato, tutti hanno pari dignit ma ci su cui ho pun-tato far accrescere la consapevolezza di quanto il Rotary sia in grado di fare, aumentare la conoscenza delle risorse, dei programmi, delle energie di cui la nostra associazione ricca. Tale consapevolezza pu diventare sempre pi uno strumento formidabile per fare meglio perch sono con-vinto che il Rotary non voglia dire solo mettersi le mani in tasca ma mettere a disposizione del Club, degli altri, della comunit la propria professionalit e/o capacit professio-nali per realizzare progetti importanti.
-
PAUL
17
PAULIntervista
Parliamo delle nuove generazioni....
Attraverso i quattro programmi strutturati per i giovani, prepariamo la Nuova generazione di rotariani. La posi-zione del Distretto 2080 come numero di club Rotaract ed Interact di assoluto rilievo. Siamo leader nello scambio giovani. Per mantenere questa posizione necessaria una capillare azione nelle scuole utilizzando sia le conoscenze acquisite nel tempo, sia creandone di nuove. Le doman-de di partecipazione non vengono da sole, bisogna fare in modo che arrivino. E auspicabile che i club organizzino sempre pi Ryla e che il Distretto faccia altrettanto. Certa-mente accogliendo i giovani nei nostri seminari facciamo una cosa bellissima per la loro crescita e per migliorare le loro doti di leadership. I rotariani sono considerati leaders nelle loro professioni, nelle loro attivita umanitarie ecc. E questi futuri leaders che formiamo li dobbiamo perdere? Assolutamente no! I giovani che frequentano i nostri pro-grammi non debbono essere abbandonati, devono essere seguiti perch diventino presto non solo leader nella so-cieta ma perch raccolgano il testimone del Rotary. Per questo seguiamo molto i programmi Interact e Rotaract. A tal riguardo ricordo come tutti gli anni si celebrino la
Settimana Mondiale Interact e la Settimana Mondiale Ro-taract, rispettivamente a novembre e marzo, per celebrare le date di fondazione delle due associazioni. In queste oc-casioni i club Rotary ed i club giovanili da loro patrocinati dovrebbero unirsi in unattivita comune di servizio. Sareb-be veramente bello assistere ad una maggiore condivisione tra rotariani e rotaractiani di progetti e delle rispettive at-tivita. Dovremmo conoscere meglio i giovani, sapere cosa fanno e, soprattutto, ricordare che Ogni rotariano deve essere di esempio ai giovani.
A proprosito di Interact e Rotaract, c qualche aspetto nei club del distretto che andrebbe migliorato?
I club del nostro Distretto sono molto attivi e, in gene-re, vanno bene. Temo che in qualche caso, e mi riferisco ai Rotaract, ci sia una certa tendenza ad imitare un po troppo i club Rotary. Ho la sensazione che talvolta venga data molta importanza ai progetti nazionali e distrettuali ponendo i progetti di club, quelli per intenderci pi vicini ai territori ed alle comunita, in posizione meno preminen-te. Ecco credo che tutti i club dovrebbero lasciare un segno pi forte sul territorio in cui agiscono.
-
PAUL Intervista
Come stanno andando le visite ai Club che impressio-ne ne ricavi?
La bellezza della nostra associazione sta nella variet, nella peculiarit di ogni singolo club, nella diversit di approc-cio allazione rotariana quindi difficile fare comparazio-ni o tirare conclusioni. C chi si dedica maggiormente alle realt bisognose, chi di pi alle attivit conviviali, chi pensa di realizzare grandi cose, chi convinto di fare poco rende un grande servigio alla comunit.
Quale pensi sia larma migliore perch i club funzioni-no al massimo delle loro possibilit ed evitino luscita di soci?
E necessario che nei club ci sia unatmosfera di serenit e di affiatamento. Questo clima tra i soci vitale per sprigio-nare le energie migliori, un meccanismo cui pu contribu-ire ogni singolo socio conoscendo le proprie potenzialit come rotariano e quelle di tutti gli altri soci. Ecco a volte
manca proprio (come gi detto) la consapevolezza della forza della nostra associazione. Se questo messaggio arriva anche ai nuovi soci o a quelli magari stanchi diventa dif-ficile uscire da unorganizzazione cos importante che da un contributo fondamentale per la pace nel mondo.
Chiudiamo tornando ai giovani, quale credi debba es-sere la loro bussola per orientarsi al meglio nel mondo del lavoro e per trovare al pi presto la loro strada?
Sono convinto che debbano inseguire con tenacia ed abnegazione la miglior formazione possibile puntando in particolare a conseguire una specializzazione. In un mon-do che caratterizzato dalla suddivisione sempre pi parti-colare di funzioni e competenze fondamentale acquisire conoscenze pi che specifiche .
18
-
TooBe e la Fondazione Rotary
La maison Boccadamo attraverso il brand TooBe prosegue la sua mission in direzione dei meno fortunati sostenendo, insieme al Distretto 2080 del Rotary International, il progettoENDPOLIONOW.
Dopo ventanni d i duro lavoro, i l Rota r y ed i suoi pa r tner sono su l punto d i erad ica redef init ivamente la tenace ma lat t ia del la pol io, ma proprio adesso necessa r ia una for tespinta per raggiungere l obiet t ivo.
TooBe da r i l suo modesto contr ibuto a favore del le campagne d immunizza z ione dei Paesi in v ia d i sv i luppo, dove la pol io cont inua a pa ra l i zza re e infet ta re i bambini, pr ivandol i del loro futuro e aumentando le diff icolt delle loro famiglie.
Contribuisci anche tu a sostenere il progetto,visita il nostro sito www.boccadamo.com
-
PAUL Intervista
Visione, motivazione ed educazione.Sono queste alcune delle componenti pi importanti per avere chances nella ricerca di occupazione. Parola di cacciatore di teste.
Di Ignazio RaimondoFoto di Claudio Raimondo
20
HeadHunter, cacciatore di teste, selezionatore per conto delle aziende di uomini e donne cui offrire un posto di lavoro. E la specializzazione di Lorenzo Sartorelli partner dello studio Frezzaepartner. Il suo un punto di vista pri-vilegiato che getta una luce particolare su questo mondo utile soprattutto per i pi giovani...
In un mondo del lavoro che offre poche opportunit un privilegio poter raccogliere da chi di mestiere fa il cacciatore di teste per le aziende tentare di capire in quale direzione va il mondo del lavoro.Nella Sua professione di Head Hunter nel mondo della sanit e farmaceutica (ma non solo) quali ritiene siano i profili oggi pi richiesti dal mercato?
Il mondo delle aziende farmaceutiche in Italia sta attra-versando, in questi anni, una fase di profonda ristruttu-razione. Diversi fenomeni hanno ridotto i margini delle industrie farmaceutiche in modo significativo e hanno portato al drastico ridimensionamento di una professione, quella dellinformatore scientifico del farmaco dedicato ai medici di base (e delle relative strutture di capi area, sales mangers, ecc), che aveva dato lavoro a moltissimi laureati nelle discipline scientifiche. E rimasta in piedi la figura dellinformatore specialista, quello che si interfaccia con le specializzazioni ospedaliere con farmaci di origine biotec-nologica, figura basata su una profonda conoscenza del farmaco associata ad una capacit di costruire relazioni efficaci con gli utilizzatori ( di solito i primari ospedalieri) fino a diventare per loro un riferimento e un anello di collegamento con le strutture aziendali che possono for-nire consulenze specifiche.La regionalizzazione ha spinto molte aziende a creare la figura del market access, una professione nuova che deve facilitare lincontro da doman-
da regionale, legata alle scelte locali in termini di pron-tuari terapeutici, alle politiche di acquisto, ecc allofferta aziendale; una professione che non esisteva sino a qual-che anno fa e che si sta costruendo sulla base di esperienze precedenti anche eterogenee, che includono larea com-merciale, quella del regolatorio (linsieme di norme che regolano limmissione di un farmaco sul mercato) o quella delle relazioni pubbliche ma che relegano la competenza scientifica su un secondo piano Oltre alle figure di ver-tice, in questarea dellorganizzazione aziendale sono nate le posizioni, pi operative, dei regional area manager o dei key accounts, comunque sostanzialmente diverse da quelle degli informatori.Al di fuori del farmaceutico, per
-
PAUL
21
PAULIntervista
rispondere alla sua domanda, la mia impressione che ci si limiti a sostituire professionalit che lasciano lazienda ma dopo aver ben guardato se non vi siano candidati interni disponibili per competenze ed esperienza maturata; molte delle nuove professioni che si sono create con lavvento delle nuove tecnologie, penso a tutto ci che ruota intor-no al web, hanno finito per rappresentare unofferta di servizio esterno pi che funzioni inserite nelle struttu-re aziendali e quindi oggetto di ricerche da parte di head hunters. Un caso interessante invece quello dei Respon-sabili della comunicazione interna, figura affermatasi di recente nelle medie e grandi aziende, che si stanno un po inventando il loro lavoro. In questo caso le tecnologie met-tono a disposizione canali di comunicazione rapidissimi, di fatto senza limiti alla quantit di informazione distri-buibile, potenzialmente interattivi. Questi sistemi vanno a sostituire quello che in passato era un importante ruolo delegato ai capi a i vari livelli, con i vantaggi di cui dice-vo sopra, rapidit, quantit, uniformit, ma anche con leffetto di togliere loro la funzione di portavoce della societ nei confronti dei propri collaboratori. Direi che sul bilanciamento di questi equilibri si gioca lefficacia del Responsabile della comunicazione interna.
Una volta che un candidato risponda per conoscenze ed esperienze, preparazione etc cos che fa la differen-za, che fa vincere il posto ad un candidato piuttosto che ad un altro?
Direi prima di tutto, che dipende dal tipo di azienda in cui si deve inserire la persona e distinguerei tra aziende imprenditoriali private con un decision making di solito verticistico, ad aziende multinazionali, pi inclini alla ma-nagerialit e ad un decision making condiviso, ad aziende pubbliche dove sono presenti altri meccanismi operativi. Se restiamo nell campo delle aziende multinazionali, senzaltro le sue caratteristiche personali, in particolare le sue capacit di leadership da un lato e di saper lavorare in gruppo da un altro. Tra le capacit di leadership direi, con una frase che pu apparire banale, il sapere dove andare. In mercati in continuo cambiamento vi-tale guardare avanti, interpretare, dai segnali disponibili, come sar il futuro e preparare lorganizzazione a farvi fronte. Occorre poi saper comunicare questa visione e saper mobilitare le risorse verso gli obiettivi. Questi tre macro aspetti (visione, comunicazione e mobilitazione) sottintendono capacit manageriali di diverso tipo che si affinano con lesperienza, che fatta di tempo ma anche di contesti giustiin cui maturarle (non tutte le aziende sono uguali). Alla leadership si aggiunge per anche la capaci-t di lavorare con gli altri in modo efficace, considerando gli obiettivi aziendali come qualcosa da costruire insieme come somma degli obiettivi delle singole funzioni.
Quanto contano le esperienze pregresse, voglio dire ...le aziende oggi cercano maggiormente i giovani per la fa-cilit loro riservata di inserirsi contrattualmente o ha ancora il suo peso lesperienza?
Dipende molto dalle posizioni. In un mondo che cambia, talvolta lesperienza pregressa pu essere di ostacolo pi che di aiuto. Levoluzione delle tecnologie favorisce certa-mente i giovani, che sono nati e cresciuti con esse, rispetto a generazioni che fanno fatica a ragionare con riferimento ad un mondo digitale e interattivo. E un po la situazione dei politici tradizionali che devono confrontarsi con un M5S che semplicemente attraverso il web sembra aver messo insieme in poco tempo una percentuale significativa di elettoriTuttavia esistono ancora posizioni per le quali lesperienza imprescindibile: per tornare agli esempi del mondo farmaceutico, un informatore specialista deve aver accumulato nel tempo competenze e relazioni, chi si oc-cupa di tecnology transfer deve averlo fatto varie volte in precedenza e aver imparato a risolvere i problemi connessi, un responsabile dellamministrazione deve dimostrate di aver redatto bilanci, di conoscere gli aspetti fiscali, aver magari gestito ispezioni della guardia di finanza; chi responsabile delle Risorse Umane deve aver gestito
-
PAUL
22
riorganizzazioni, negoziazioni, le funzioni di formazione e sviluppo, quelle di compensation ecc.
Si parla spesso di internazionalizzazione e necessaria predisposizione alla dinamicit e flessibilit, quanto conta la conoscenza delle lingue straniere e magari le esperienze allestero.
Direi che la conoscenza della lingua inglese ormai un must, fatta forse eccezione per alcuni (non tutti) i mon-di del settore pubblico. La ovvia ragione sta nella globa-lizzazione dei mercati. Anche in una fase di crisi profonda dei mercati maturi come quelli europei, sopravvivono ( e anche bene) quelli che hanno un mercato internazionale e che compensano i down turn di unarea con le crescite di unaltra. Per internazionalizzarsi occorre quella dinamicit e flessibilit di cui mi chiedeva. Flessibilit che credo sia prima di tutto mentale: occorre prendere atto che le cul-ture non sono tutte uguali, occorre saperle capire e adat-tare ad esse il proprio ragionamento. Questo fatto segna il passaggio da esportatore di prodotto e cultura locale a
player internazionale e poi globale. Laltro aspetto della dinamicit e flessibilit legata allo spostamento fisico: laccettare di andare a vivere lontano dal luogo di origine in funzione del lavoro e della cresci-ta professionale. Su questo gli italiani (ma sono in buona compagnia) sono abbastanza restii e se accettano di spo-starsi lo fanno su base di pendolarismo ma evitando di spostare la famiglia. E questo, alla lunga, si rivela difficil-mente sostenibile.
Da ipotetico ma probabile piazzatore/collocatore di uomini e donne nel mercato del lavoro, quali crede sia-no le armi migliori che un giovane deve esibire in sede di colloquio...... e cosa deve necessariamente essere pre-sente nel suo C.V.
Tendenzialmente il nostro lavoro concentrato su posizio-ni organizzative di livello elevato, dirigenti, direttori o Am-ministratori Delegati per intenderci, in ambito di aziende multinazionali. Tuttavia, se dovessi dare un suggerimento ai giovani, in relazione al mondo che conosciamo meglio, direi loro che occorre dimostrino di aver guidato la loro crescita, stabilendosi un percorso e realizzandolo, facendo bene in quello in cui ci si cimentati: bene negli studi, tempi e votazioni; bene nello sport, o nelle attivit sociali, o nella musica se ha dedicato una parte importante del suo tempo a questa attivit. Buona conoscenza della lingua inglese. Iniziative per fare esperienze di lavoro durante gli studi attraverso gli stages.Capacit di risolvere problemi, di collaborare con altri, di avere iniziativa, di comprendere quello che sta accaden-do nel mondo, di essere propositivi, flessibili, curiosi, in certi casi innovativi e predisposti ad accettare e gestire il cambiamento, sono tutti aspetti che aiutano a dare di s una buona impressione. Last but non least, essere edu-cato.In fase di colloquio importante la capacit di co-municare, di raccontarsi in modo sintetico, rispondendo in modo onesto e trasparente (anche ammettendo alcune incompetenze: quello che conta la capacit di impara-re). Una cosa poi che molti giovani dimenticano di mo-strarsi interessato allazienda e al possibile lavoro offerto. Troppo spesso si comportano come allesame alluniversit per cui vado bene se rispondo bene. In sede di collo-quio si possono (e si devono ) fare domande sul contenuto di lavoro e sullazienda e per queste occorre prepararsi in anticipo (studiare il sito la prima cosa da fare) e la domanda sullo stipendio lultima da fare!
Intervista
-
PAUL
Comprendere per vincereCos come le aziende per vendere devono capire le esigenze del pub-blico, allo stesso modo i giovani per emergere devono capire chi sono e perseguire lobiettivo.
Di Ignazio Raimondo
23
Una lunga esperienza nel mondo delle ricerche di mercato poi il salto e la formazione continua nello specifico settore delle community sul web. Ci nel costante tentativo di comprendere le esigenze dei consumatori ed anticiparne le tendenze; il lavoro di Federico Capeci della 2 punto zero research. Ospite relatore ad una conviviale del Rotary Roma Est linterlocutore ideale per approfondire il mon-do di internet, le sue professioni, i suoi segreti.
Internet, il suo mondo soprattutto le sue communi-ty non hanno segreti per Lei, pu provare a spiegare (anche a chi sa poco del web) qual il suo mestiere e svelare il perch le community sul web rappresentino unoccasione per chi vuole conoscere e trarre beneficio da tale conoscenza?
Potrei definirmi un market researcher di nuova generazio-ne. Pi nel concreto, mi occupo di ricerche di mercato per il marketing e la comunicazione di impresa, utilizzando nuove tecniche e soprattutto gli strumenti digitali. Quin-di, in sostanza, se unazienda - o anche una persona mi contatta per comprendere come poter usare il web per capire il proprio consumatore, per comunicargli messag-gi rilevanti, o per dialogare con esso, farlo partecipare ai processi aziendali e, ovviamente, sviluppare il business. un nuovo modo di pensare al marketing e un nuovo pa-radigma di agire, che crea nuove professioni come la mia. Nei social network, nei blog, nei forum, nelle community, infatti, i consumatori non solo sono presenti, l pronti ad essere colpiti (come si diceva un tempo e ahim anco-ra oggi, spesso), ma sempre pi spesso sono disponibili ad una nuova relazione con ibrand, che parte dal voler con-tribuire in prima persona al dialogo, fino a creare anche prodotti insieme allaziende. Questo, come potete
Intervista
-
24
PAUL
capire, cambia di molto le regole del gioco e i parametri di relazione tra azienda e consumatore. Come si diventa esperti e professionisti di brand com-munity...?
Studiando molto, riferendosi ai contesti internazionali pi evoluti, e con tanta pratica, poich le cose cambiano in fretta e molto ancora da scrivere: modelli interpretativi e frames con cui muoversi non sono ancora tutti totalmente condivisi e cristallizzati. Per questo occorre provare e far tesoro delle esperienze, cercando di teorizzare ed astrarre i concetti di base per definire le regole di agire. Come e quanto cambiato il mercato dei consumato-ri e quindi del marketing/advertising negli ultimi 20 anni?
A dire il vero, secondo me, i consumatori e i mercati non sono cambiati pi di tanto. Hanno le loro necessit, i biso-gni da scoprire, le opportunit da scovare come tanti anni fa si vero, hanno pi devices in mano, sono pi infor-mati, pi istruiti, etc ma non mi dite che fare marketing nel Novecento era molto pi semplice. E vero, comun-que, che le modalit con cui ci si deve relazionare con loro sono cambiate: le attivit di marketing sono diventate pi frenetiche, veloci, complesse per la moltitudine di canali e strumenti che oggi abbiamo in mano.Forse, quindi, diventato pi difficile sapersi destreggiare tra le diverse possibilit di contatto e mktg offerte dal di-gitale. E diventato pi difficile conoscere di volta in volta uno strumento nuovo, diverso, evolutivo rispetto a pochis-simo tempo prima. Questo si. Per questo occorre studiare, approfondire, a volte sbagliare ma capire, innanzitutto, ruoli e plus degli strumenti.
Perch ha deciso di entrare in questo settore, c anche un motivo passionale?
Non saprei dirlo, sinceramente. Lavoravo per una grande azienda multinazionale e ad un certo punto il mio capo diede le dimissioni, pensando a me come sostituto. Pur-troppo i vertici invece ritennero che fossi troppo giovane per quel ruolo. Allora decisi di lasciare lazienda e di cer-care altre strade, forse pi idonee a me e alla mia voglia di fare, al di l dellet anagrafica di quel momento qui incontrai il web e iniziai la mia carriera in questo ambito, di certo molto poco formale e molto pi aperto allinno-vazione di altri. Una volta dentro, e superate le prime dif-
ficolt di dover inventare tutto da zero e di dover capire il glossario tecnico che mi mancava, ho trovato le soddisfa-zioni che cercavo, appassionandomi s ogni giorno di pi. La passione, per me, sinonimo di creativit, innovazione, scoperta a volte anche un po di rischio. Lascesa del pubblico fruitore della rete data per inar-restabile ? ..., un pubblico giovane ed in quanto tale dinamico e quindi interessante per chi?........ ricco?... Ovviamente si, anche se in Italia ci scontriamo con proble-mi molto gravi di diffusione strutturale della banda larga. Ancora met della popolazione italiana non connessa ad Internet: tra questi ci sono le generazioni pi senior, vero, ma anche le persone che non sono raggiunte dal segnale. Questo per me non accettabile e anche, ammetto, poco comprensibile. Anche il profilo sta cambiando molto ed vero che tutti i giovani sono oramai online, ma la fascia di et pi rappresentata nel web quella che ha tra i 35 e i 45 anni. Sono tante oggi le persone che si trovano in rete, non pi solo giovani, anche se sono loro a tirare le innovazioni,
24
Intervista
-
PAUL
spesso. Hanno un profilo pi alto dellaltra met della po-polazione off-line, sono molto interessanti per le aziende, anche se spesso difficili da soddisfare e poco fedeli. Cosa cambiato nel suo lavoro rispetto a dieci anni fa....
Tutto. Se prima dovevamo chiamare e chiedere alle per-sone di partecipare alle interviste, oggi molte delle infor-mazioni utili per capire i consumatori e le opportunit di comunicazione le troviamo in rete, disponibili nei forum, blog, social network. Le persone parlano di s online, rac-contando chi sono, cosa amano, cosa odiano, perch scel-gono un prodotto o di cosa sono insoddisfatti. Non dico che sia facile capire tutto questo, poich un conto leggere un post e riportarlo alle aziende, un altro conto capirne le motivazioni e darne una lettura approfondita e mirata. Per questo il vero grande cambiamento nel nostro la-voro: la ricerca si fa bottom-up. Ma c di pi: non solo osservazione, ma anche coinvolgimento: oggi si possono coinvolgere i consumatori e dare loro un ruolo attivo nei
processi di costruzione di marca e comunicazione. Non sono pi tutti solo soggetti passivi delle nostre comuni-cazioni e dei nostri prodotti, ma possono intervenire atti-vamente e aiutarci a creare cose insieme. Questa la vera rivoluzione del mio lavoro: avere a disposizione la voglia del consumatore di scrivere insieme i propri prodotti e co-municazioni, in modo che siano davvero attinenti ai suoi bisogni e desideri.
Quale consiglio darebbe ad un giovane perch possa al pi presto trovare unoccupazione?
La cosa pi importante che un giovane deve, a mio avvi-so, avere per fare qualsiasi cosa la consapevolezza. Sapere chi si , quali i propri valori e quali i punti di debolezza, in modo serio e sereno, cruciale per poter progettare il proprio futuro. E una volta capito se stesso, il consiglio migliore che posso dare : provaci! Anzi, non solo provaci, perch si pu sbagliare e si pu non raccogliere subito: provaci, riprovaci, credici. La strada per il successo oggi passa dallimprenditorialit, nello spirito, nella voglia di fare e di mettersi in gioco, anche se si dipendenti a tempo indeterminato, anche se il proprio capo pi anziano di due generazioni e far fatica a capire.
25
Intervista
-
26
PAUL
Adottiamo un liceoIl progetto del Rotary Club Viterbo Ciminia prevede una strettissima collaborazione con il liceo di Ronciglione, un esempio notevole di so-stegno sul territorio dei giovani.
Il sostegno alle nuove generazioni che il Rotary Club pu mettere in pratica pu assumere naturalmente molteplici sfaccettature. Ci dipende dalla sensibilit ed azione dei singoli soci del club, dallattivismo e capacit del grup-po dirigente del Club. Il progetto Adottiamo un liceo promosso dal Rotary Club Viterbo Ciminia, presieduto questanno da Giacomo Borgna altamente paradigmati-co di come sia bello fare Rotary. Pi che a lungo termine, potremmo considerarlo come un Progetto che guarda in avanti. E nato quasi per caso, dopo lincontro con gli Studenti del Liceo Meucci a Ronciglione. Il progetto che inizialmente ha avuto le mosse dallorganizzazione di un ryla diventato unattivit rotariana con vasta risonanza
nella Tuscia. Certo, lo stesso termine adottare abba-stanza impegnativo: per il Club, si traduce, semplicemen-te, nel diffondere i principi del Rotary in zona (quale mi-glior veicolo dei Giovani e delle rispettive Famiglie?), nel tracciare e sviluppare la quinta via dazione della nostra Associazione, quella, appunto, delle Nuove Generazioni. Un progetto importante in cui credere fermamente, per il futuro del Territorio, del Paese, del Mondo. Altrettanto necessario sostenere la positivit di una collaborazione con la Scuola per laspetto dei crediti formativi; il domani, per i ragazzi doggi, gi bussa alla porta e, presto, sar sulla scena: che non si perda non loccasione per aiutarli a pre-pararsi nel giusto modo!
26
Progetto Rotary
-
PAUL
Il progetto Adottiamo una scuola si articola su pi punti. Innanzitutto nellorganizzazione di un RYLA, acronimo che mette in piazza tutto il suo program-ma, dalla R di Rotary, allY di Youth (a testimonianza dellinteresse nei giovani), alla L di Leadership (idee e linee guida per essere protagonisti domani), allA di Awards (riconoscimento delle doti latenti o gi manifestate). un pilastro del Progetto stesso, da ri-petersi annualmente per dar modo alle idee lanciate di causare riflessioni costruttive. Poi nel determinare
la nascita di un INTERACT (in pratica scolastico), necessario per dar seguito, negli anni, allazione intra-presa (partendo dai giovanissimi). Da ultimo il pro-getto passa per il coinvolgimento dei giovani su LE-GALITA e CULTURA dellETICA (noto Progetto Distrettuale, con valenza sociale forte perch incide sul radicamento delleducazione civica). LINTERACT transiter attraverso lintesa con i genitori dei ragazzi e con la rappresentanza della stessa Scuola: esi-stono i contatti, il tema stato gi proposto e si nutre fi-
27
Progetto Rotary
-
PAUL
ducia per una prossima apertura del Club (come accadde lo scorso anno, dopo il RYLA, quando il Club Rotaract divent una realt).Il collegamento al Progetto Distrettuale LEGALITA e CULTURA dellETICA avverr con la partecipazione attiva degli stessi studenti: saranno chiamati a produrre un manifesto, un cortometraggio, una foto ma, anche a frequentare un forum/una conferenza, a svolgere un com-ponimento specifico.Nulla sar lasciato al caso, anche perch nel frattempo sono stati fatti i passi per un Global Grant (assieme a un Club della Turchia) per la dotazione di tavolette informa-tiche (tablet) agli studenti stessi ma, soprattutto, si deciso di sostenere economicamente un Giornalino del Liceo
(tiratura di tremila copie) per la diffusione di notizie ine-renti la vita scolastica e le attivit del Rotary. La vicinanza del Rotary Club Viterbo Ciminia ed i giovani ed in particolare il Liceo di Ronciglione testimoniata an-che dalla donazione avvenuta ultimamente e col concorso di due privati, di 25 PC. Il pi il Club ha favorito l'acqui-sto di magliette col logo del liceo e del RI che vengono date agli studenti e indossate in manifestazioni ufficiali (premi, sport ecc). Una collaborazione dunque costante segno evidente di quanto il Rotary molto praticamente e sul territorio riesca a fare per i giovani.
28
Progetto Rotary
-
29
PAUL
Suggestioni cinematografiche
Il film lo strumento per creare mondi, suscitare emozioni, comuni-care qualcosa di vero e di toccante. Lopinione di Fabrizio Bentivoglio in una rara intervista.
E uno degli attori pi importanti del panorama nazionale. I suoi ruoli da quelli pi scansonati a quelli pi dramma-tici sono contraddistinti da grande intensit ed allo stesso tempo da una straordinaria misura. Doti rare di immede-simazione e sensibilit hanno contraddistinto la carriera di Fabrizio Bentivoglio che in nome della vicinanza ad una delle mission del Rotary, sconfiggere la polio, ha rilasciato a Paul una rara intervista.Partiamo dalle due interpretazioni pi forti, pi toccanti, pi difficili....Direi che sopratutto, ma non perch io abbia preferenze tra i diversi ruoli che ho potuto interpretare, ci sono i ruoli di Giorgio Ambrosoli e di Piero Nava, due uomini veri del nostro passato e presente che hanno saputo portare fino in fondo le vere prerogative del dovere dellessere umano. Hanno pagato sulla propria pelle e quella dei loro familiari le scelte che hanno compiuto. Su entrambi ho potuto la-vorare grazie allaiuto, nel primo caso, della famiglia, e nel secondo caso, dello stesso Piero e forse anche per questo sono risultate interpretazioni convincenti.Attore, regista, sceneggiatore ed anche musicista, di cosa non riesce a fare a meno e perch ha deciso di dedicarsi a queste modalit espressive?In comune hanno la possibilit di suggestionare, di cre-are in qualche modo dei mondi diversi da quello reale nel quale siamo immersi ogni giorno. Possono giovarsi della fantasia, della poesia, della tensione volta a raccontare qualcosa di vero, di riconoscibile e di emozionante. Devo dire che non sempre ci si riesce; il tentativo spesso quello di trasformare parole in storie, ecco questa la scommes-sa. Una scommessa che non offre garanzie ma che implica una tensione nervosa, fisica direi che rende questo lavoro spossante e meraviglioso.
Di Ignazio Raimondo
Intervista
-
PAUL
So che sta girando un film con Antonio Albanese di cui per non pu anticipare nulla; quale progetto Le piace-rebbe realizzare prossimamente?
Credo che il giusto passaggio, per cos dire levoluzione del mio lavoro e della mia passione possa essere un film musicale in tutto e per tutto. Da sempre credo che la mu-sica abbia unimportanza fondamentale allinterno di un racconto, ed io non posso prescindere dalle note, la pri-ma suggestione che mi arriva, le note anticipano le im-magini, io scrivo, creo solo grazie alla musica, il primo elemento. Mi sento molto vicino in questo senso a Gabrie-le Salvatores che attribuisce una fondamentale importanza alle colonne sonore dei suoi film.
E reduce dallo straordinario successo televisivo della fiction Benvenuti a Tavola... come stato lavorare per la televisione e quale differenza sostanziale rispetto al cinema ed al teatro?
C un abbisso tra i due tipi di pubblico. Quello che ti viene a vedere a teatro o al cinema dinamico, deve com-piere un atto, un movimento, spinto dalla curiosit, dalla passione per un genere, per una storia, per dei personaggi; deve cio venire a cercarTi. Quello della TV invece sta l che ti aspetta seduto sul divano o in poltrona. Molto spes-so nella mia vita e per lo pi prima di questa fiction mi capitato di ascoltare amici o conoscenti che mi chiede-
30
Intervista
-
PAUL
vano ma quando Ti vediamo in Tv?. E devo dire che la popolarit che garantisce il piccolo schermo nettamente maggiore anche se devo dire strana.... quando mi fermano infatti mi chiedono come abbia imparato a cucinare cos bene...ed Io nella vita reale in cucina sono una frana...
Come si trovato nel ruolo del ristoratore milanese in-sidiato nella propria supremazia culinaria dal terrone Tirabassi?
E stato divertente, per la prima volta ho affrontato uno di quei ruoli che vengono tanto bene a Diego Abatantuo-no. Non mi ero mai confrontato con il ruolo dello spaval-do, di un moschettiere qual Conforti. Aldil di quella con la cucina, per me la sfida vera stata quella di essere divertente pur rappresentando uno stereotipo non proprio simpatico. A me chiedono spesso di rendere leggera la pesantezza, mentre in Benvenuti a tavola dovevo essere leggero e basta, il che una cosa difficile, niente affatto scontata. Il mio obiettivo, nei quattro mesi delle riprese, stato quello di divertirmi nonostante la fatica, e ci siamo riusciti: d'altronde, se non si diverte chi recita, impossi-bile che lo faccia chi guarda.
E considerato uno dei migliori attori italiani; a quale dei mostri sacri del nostro cinema si ispirato?
Sicuramente rappresentano per me dei maestri Vittorio De sica, Marcello Mastroianni, Romolo Valli, Gian Maria Volont e Bruno Gant. Con qualcuno di loro ho avuto anche la fortuna di lavorare ed l che impari, che cresci se sai rubare con gli occhi, assistere diventa unoccasione irripetibile fortemente ispirante per poi fare bene il pro-prio lavoro.
Cosa manca oggi al cinema italiano, come mai non pi allaltezza che solo fino a qualche anno fa gli veniva riconosciuta?
Credo sia necessario che ciascuno di noi e non solo nel nostro ambiente riacquisti fiducia, ottimismo. Questo che un messaggio che ci stato dato dal Presidente Na-politano anche lanalisi del perch le nostre storie cine-matografiche non funzionano pi. Credo infatti che sia impossibile trasfigurare la realt se ti ci approcci in modo insicuro, quasi pessimista, hai perso in partenza la possi-bilit di meravigliare e impressionare positivamente ed il cinema anche questo.
E anche un problema di linguaggio?
La lingua italiana splendida, ce ne dobbiamo riappro-priare in tutta la sua completezza, complessit ma anche qui come in tutto il resto ci vuole grande preparazione ed ottimismo per non correre il rischio di scivolare nel banale e nel triste.
Nellultimo periodo ci mancato, si dedicato alla famiglia?
In effetti come se lambito lavorativo si fosse natural-mente adattato alla famiglia. Voglio dire che ho potuto stare molto con i miei due figli una femmina di 5 anni ed un maschietto di tre ed ora c il terzo in arrivo! Credo sia fondamentale non far mancare laffetto e la presenza dei genitori ai figli soprattutto quando sono cos piccoli e poi sublime sentirsi crescere nel ruolo pi bello che c!
31
Intervista
-
PAUL Intervista
32
Una vita per la musicaUn magnifico concerto del maestro Salvatore ACCARDO organizza-to dal Rotary Club Appia Antica ha offerto a Paul loccasione per unintervista particolare.
Di Domenico Apolloni
Ho incontrato Salvatore Accardo allHotel Ambasciatori di Roma, la mattina presto, nel giorno del Concerto Luce per il Tempo, organizzato dal Rotary Club Roma Appia Antica (assieme ai propri Rotaract e Interact) con il FAI, per restaurare la Meridiana del Bianchini, nella Basilica Santa Maria degli Angeli (tanto cara agli Italiani). Il sole splendente dinizio marzo disponeva gi lanimo alla cor-tesia ma stato il fare simpatico del Maestro a decidere quale sarebbe stato il tema della nostra conversazione. Un modo di proporsi che appartiene a chi ha iniziato giova-
nissimo a darsi da fare (a quattro anni inizi col violino, a quindici prese il diploma superiore, a diciassette vinse a Genova il Premio Paganini (sotto la lanterna se ne ricor-deranno nel 2008, dopo cinquantanni, con la nomina a cittadino onorario), a chi ha negli occhi i colori del Gol-fo di Napoli, a chi ha la ventura dessere sempre giovane nellanimo.Accardo, una gloria del nostro Paese: ha suonato ovun-que, esibendo un repertorio incredibilmente vasto, con i suoi violini dal valore inestimabile (possiede anche un
-
PAUL
33
PAULIntervista
Guarneri del Ges, appartenuto allo stesso Paganini); , giustamente, stimato il pi grande violinista della sua ge-nerazione e dirige lOrchestra da Camera Italiana (O. C. I.) da lui stesso fondata una quindicina danni fa.Grande Ufficiale e Cavaliere di Gran Croce al merito della Repubblica, Salvatore Accardo ha messo un accento pre-zioso, con il Concerto in Santa Maria degli Angeli, sopra una delle Basiliche romane pi conosciute (progettata da un ottantenne Michelangelo e ripresa dal Vanvitelli) e su una Meridiana dal valore unico, artistico e scientifico.Alle mie domande, rivolte semplicemente al coetaneo, ol-tre che allArtista, cos ha risposto:
Maestro, lei ha iniziato giovanissimo, i giovani doggi sono interessati alla Musica Classica? Per interessarsi occorre conoscere; i giovani, specie i bam-bini, assorbono come spugne, hanno spazio per fare delle scelte ma soltanto dopo una conoscenza vasta della Musi-ca, in tutte le sue manifestazioni (non limitata a certi indi-rizzi); questa possibilit di conoscere ad ampio raggio, an-drebbe incoraggiata. Oggi c un problema di base: manca
leducazione musicale. Poi, la difficile situazione attuale presenta ostacoli allinteresse da parte dei giovani per la Musica Classica; i tagli finanziari si fanno sentire, specie quando colpiscono le piccole Istituzioni, quelle che in definitiva rappresentano la palestra per i giovani stessi (si comincia da quellenon dalla Scala o dal Teatro dellO-pera). Sono ottimista per il futuroma non tanto!
Preferisce suonare il violino o dirigere lorchestra?Non vedo distinzioni: far musica impegna, si suona ascol-tandosi ascolta suonando. Nel violino c la tua prova con te stesso, nellorchestra c la metafora della vita: ti ac-corgi quando finisce la tua libert, perch inizia quella de-gli altri. Entrambe le cose appagano, forse in egual misura.
Quanto conta, per lArtista, lemozione suscitata nel pubblico?Conta enormementedirei che questa emozione sia fon-damentale: tutto si fa insieme e la presenza attiva del pub-blico rende possibile e viva la recita, lesibizione, la prova con se stessi. Il pubblico fa parte di qualunque Concerto,
-
PAUL Intervista
34
Di Ignazio Raimondo
anzi il suo elemento essenziale. Succede anche per gli Attori; la differenza tra il Cinema e il Teatro questa: quando c il pubblico, tutto diventa diverso. Cambia la stessa performance dellArtista: davanti al pubblico nume-roso, si esalta ogni cosa.
Quanto vale lo stimolo di un Artista per un restauro importante (la Meridiana del Bianchini)?Moltoanche per attirare i giovani verso la bellezza, la
completezza dellArte. Questa universale e si sposa bene con se stessa: Arte con Arteun binomio vincente.
Ci conosce come Rotariani?Vi conoscoeccome! Ho tenuto altri Concerti nel Mondo sotto legida rotariana. Conosco la Vostra Associa-zione, i Progetti che porta avanti, la Vostra disponibilit. Sono contento di essere utile al Rotary.
Per finirequali interessi coltiva al di fuori della Mu-sica?Sono appassionato al Calcio ma anche al Cinema vintage (da buon partenopeo, mi piacciono i film di Tot); poi, leggo molto, specie in viaggio, quando posso stare solo con me stesso. La mia passione sono comunque le mie due figlie (gemelle) di quattro anni: con loro passo i migliori momenti della mia vita!