Patrizia Moschin Calvi - Teosofica · 2012. 4. 11. · Questo motivo iconografico viene spesso...

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L’archetipo dell’albero Patrizia Moschin Calvi

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  • L’archetipo dell’albero

    Patrizia Moschin Calvi

  • Definizione di albero quale si trova nell’enciclopedia:

    pianta a fusto e rami legnosi, capace di superare

    a completo sviluppo l'altezza di 3-5 m.

  • Simbolo di vita, a tutti i livelli, rappresenta il pilastro centrale, l’asse attorno

    a cui si organizza l’universo, naturale e soprannaturale, fisico e metafisico,

    quel Cosmo vivente che ininterrottamente si rigenera, agente privilegiato

    della comunicazione tra i tre mondi: gli abissi, la terra e il cielo.

  • Divinità associate alla fecondità, che spesso sono rappresentate

    in forma di albero o emergenti da alberi o collegate a essi.

  • La dea egizia Hathor, considerata anche la Signora

    del sicomoro del sud, che costituiva fonte di ristoro

    per i defunti.

  • Il simbolismo dell'albero è presente anche nei testi biblici (l'albero della conoscenza del

    bene e del male, l'albero della vita, nell'Eden); la tradizione e l'iconografia cristiana,

    inoltre, hanno spesso rappresentato la Croce come albero della vita,

    simbolo che ha avuto ampia diffusione nel periodo medievale.

    Mosaico del XII sec.

  • Mosaico absidale della chiesa di S. Clemente a Roma, sec. XII.

  • Leggenda di Barlaam, Benedetto Antelami, lunetta del Battistero di Parma, 1196 ca.

  • Questo motivo iconografico viene spesso legato a quello dell'albero genealogico

    o albero di Jesse che nella genealogia di Matteo rappresenta il lignaggio

    di Gesù mostrandone la discesa da Jesse, padre del re Davide.

    L’Albero di Jesse sull’altare di S. Leonardo nella Cattedrale di Venafro (Isernia).

  • È possibile pensare legittimamente che l’idea di concepire l’albero

    come immagine della vita sia nata dall’epoca in cui l’uomo ha compreso

    che le sue proprie radici si estendono al di là della realtà visibile e palpabile …

  • Non sapremo mai dove e quando

    l’immaginazione umana abbia piantato il più

    antico Albero della vita. La nascita dell’uomo

    religioso si perde nella notte dei tempi. È

    quindi certo che i testi su cui si basano le

    grandi religioni pongano un albero all’inizio

    della storia del genere umano, quando

    l’uomo incontra per la prima volta il mistero

    della creazione …

    M. Chagall, L’albero della vita, Sarrebourg (Francia), 1976.

  • Miniatura dell’inizio del XIII secolo, Oxford, Bodleian Library.

  • L’albero cosmico rappresentava il pilastro centrale,

    l'asse intorno al quale si organizzava l'universo.

  • "Nel più lontano passato, molto prima che l'uomo facesse la sua

    comparsa sulla terra, un albero gigantesco s'innalzava fino al cielo.

    Asse dell'universo, attraversava i tre mondi".

    Yggdrasill in un manoscritto islandese del XVII secolo

  • In lui il cosmo si rigenera in perpetuo. Fonte di ogni vita, l'albero dà riparo e

    nutrimento a migliaia di esseri. Tra le sue radici strisciano i serpenti, gli uccelli

    si posano sui suoi rami. Anche gli dei lo sceglievano per soggiornarvi.

  • Molto c'è ancora da dire intorno al frassino

    Yggdrasill. Dalle sue foglie scende l’idromele,

    nettare di vita, un'aquila è appollaiata sui rami

    dell'albero e possiede molta saggezza …

    … Quattro cerve, simbolo della morte e

    rigenerazione ciclica del mondo, saltano tra i

    rami del frassino e ne mordono le foglie

    acuminate.

    javascript:PrevFoto('http://www.bifrost.it/GERMANI/Immagini/Yggdrasill-2.JPG')

  • “Quindi parlò Gangleri: Dove si trova la residenza principale o più sacra per gli dèi?

    Rispose Hàr: Si trova presso il frassino di Yggdrasill. Là gli dèi devono tenere il loro

    consiglio ogni giorno. Quindi parlò Gangleri : Cosa c'è da dire di questo luogo?

    Allora disse Jafnhàr : il frassino è di tutti gli alberi il più grande e il migliore;

    i suoi rami si allungano per tutto il mondo, fin sopra il cielo”.

  • Presso i Celti abbondano esempi del culto degli alberi.

    Il luogo di culto era il nemeton, il bosco sacro.

  • Un melo fiorito

  • Erastus Salisbury Field, 1805-1900, The Garden of Eden, 1865

    “Il Signore Iddio fece spuntare dal suolo ogni sorta di alberi piacevoli all’aspetto

    e buoni da mangiare e l’albero della vita in mezzo al giardino …”

  • Tra i vari alberi piacevoli a vedersi, e buoni come fonte di cibo, che Dio aveva fatto

    spuntare nel giardino di Eden, anzi proprio in mezzo al giardino, c’era l’albero della vita.

  • Mangiando il frutto dell’albero della

    conoscenza del Bene e del Male, Adamo

    ed Eva hanno contravvenuto a un divieto

    formale, hanno voluto superare la

    condizione che Dio aveva previsto per loro.

    Albero della conoscenza dipinto da Lucas Cranach il vecchio

  • Allora il serpente disse alla donna:

    “No, voi non morrete, anzi Dio sa

    che il giorno in cui ne mangerete vi si

    apriranno gli occhi e sarete come

    Dio: conoscitori del bene e del male”.

    Botero, Adamo ed Eva

  • Dio cacciò dunque l’uomo e pose a oriente del giardino dell’Eden i cherubini.

  • Frederic Leighton, Il giardino delle Esperidi, 1892.

  • “Poi mi mostrò il fiume dell’acqua della vita, limpido come cristallo, che

    procedeva dal trono di Dio e dell’Agnello …” (Apocalisse 22,1-2).

  • L’Albero della Vita nell’affresco dell’abbazia di Sesto al Reghena.

    Cristo, il Nuovo Adamo, è crocifisso sul melograno, simbolo di vita e di fecondità.

  • Per tutto il Medioevo e in tutte le nazioni cristiane fu largamente diffusa una leggenda

    popolare che espone, con moltissimi particolari pittoreschi, il rapporto misterioso

    che unisce la Croce del Cristo all’Albero della Vita.

    Roma, San Giovanni in Laterano, abside, mosaico

  • L’arcangelo Michela

    L’arcangelo Michele.

  • Morte di Adamo, Piero Della Francesca in Storie della vera Croce, basilica di S.

    Francesco, Arezzo (1458-1459)

  • Mosè fa sgorgare l’acqua dalla roccia

  • Intraprendendo la costruzione del Tempio …

  • Al re rivelò la ragione del suo gesto: con quel legno, un giorno,

    sarebbe stata fatta la Croce del Salvatore degli uomini.

  • cedro cipresso palma ulivo

  • Golgotha

  • Quando l’imperatore Costantino riportò la vittoria, dopo aver scorto nel cielo una croce

    luminosa sotto la quale era scritto, a lettere d’oro : “In questo segno vincerai”, e si fu

    convertito, mandò a Gerusalemme la madre Elena affinché ritrovasse la Santa Croce.

  • Scoperta della vera croce, Giambattista Tiepolo

  • Reliquia della vera croce (Roma)

    http://4.bp.blogspot.com/-zuZA7rznYxQ/TZ71Sr1RQmI/AAAAAAAARY4/IzPs5j0dS7w/s1600/relic+of+the+true+cross+rome.JPG

  • Nel tredicesimo secolo san Bonaventura assimila

    in modo più diretto Croce di Cristo e Albero della

    Vita: “La Croce è un albero di bellezza; consacrato

    dal sangue di Cristo, è colmo di tutti i frutti”.

    Vittore Crivelli, L’albero della redenzione, 1490 ca.

    Parigi Musee Jacquemart-Andrè.

  • Simone dei Crocifissi, Sogno della Vergine,

    1350-55, Ferrara, Pinacoteca Nazionale.

  • Nell’immagine di Nicolas Froment Il roveto

    ardente, che si trova nella cattedrale di

    Aix en Provence, e fa parte di un trittico, si

    può vedere Mosè cui un angelo ingiunge di

    togliersi i calzari prima di avvicinarsi ad un

    enorme roveto in cima al quale troneggia

    Maria con il Bambino in braccio.

  • Nell’affresco di Melchior Steidl, nel santuario

    di Nostra Signora di Loreto che è a

    Schonenberg, possiamo vedere

    rappresentata l’Immacolata, con la corona di

    dodici stelle, che troneggia sul globo, mentre

    schiaccia il serpente, innalzata nella gloria.

  • L’albero rovesciato simboleggia la discesa del molteplice dall’Uno.

    Il simbolo può rappresentare anche il Sole che dispensa i suoi raggi alle creature.

    La radice è il principio della manifestazione, mentre i rami sono

    la manifestazione nel suo sviluppo.

  • Secondo il cristianesimo vi vengono espressi diversi aspetti importanti; anzitutto ci ricorda

    la parola di Gesù: "Io sono la vite, voi i tralci. Chi rimane in me e io in lui,

    fa molto frutto, perché senza di me non potete far nulla" (Gv 15,5).

  • L'albero è rovesciato perché ci ricorda che la nostra attività nel mondo

    deve avere le sue radici in cielo (baobab, detto anche albero rovesciato).

  • Per Eliade l’Albero Ashvattha della

    tradizione indiana è la

    manifestazione del Brahman nel

    Cosmo. Per altri studiosi l’albero

    rovesciato con radici e rami

    molteplici è il segno della

    coesistenza nell’archetipo dell’albero

    dello schema della reciprocità ciclica.

  • Platone avrebbe affermato che l'uomo è una pianta rovesciata,

    le sue radici si stendono verso il Cielo e i rami verso la Terra.

    Dracaena cinnabari (fam. Agave, o ombrello rovesciato)

  • La stessa tradizione si trova nella dottrina esoterica ebraica:

    ‘L'Albero di Vita si estende dall'alto verso il basso e il sole lo illumina interamente’.

  • Sempre secondo Eliade lo stesso avviene nella

    tradizione islamica dell‘Albero della vita o della felicità.

  • Così, all’inizio della loro esistenza comune,

    in qualità di glifo dell’Essere Immortale, l’Albero

    ed il Serpente erano veramente delle immagini

    divine. L’Albero era rovesciato e le sue radici

    prendevano origine in Cielo ed emanavano dalla

    Radice Senza-Radici dell’Essere Assoluto.

    L’albero di creazione, con le radici in cielo,

    R. Fludd, Utriusque Cosmi II, Francoforte, 1621.

  • Il suo tronco cresceva e si sviluppava attraversando i piani del Pleroma; esso proiettava i

    suoi rami rigogliosi in tutti i sensi, prima sul piano della materia appena differenziata, poi

    dall’alto al basso fino a toccare il piano terrestre.

    È perciò che l’Albero Ashvatta della Vita e dell’Essere, la cui distruzione conduce

    all’immortalità, è descritto nella Bhagavadgîtâ come avente le proprie radici in alto ed i

    517 rami in basso.

  • Le radici rappresentano l’Essere Supremo o la Causa Prima, il Logos,

    ma è necessario andare al di là di queste radici per unirsi con Krishna che,

    come dice Arjuna, è “più grande di Brahman, ed è la Causa Prima...

    l’indistruttibile, ciò che è, ciò che non è, e ciò che trascende entrambi.”

  • Sin dall’antichità la colonna vertebrale

    venne associata alla simbologia dell’Albero

    in cui scorre la linfa vitale.

    da Ermete Trismegisto, Corpus Hermeticum.

  • Ognuno di noi possiede questa bacchetta magica,

    canale in cui scorre l’energia vitale dell’essere umano …

  • La colonna vertebrale si prefigura quindi come Albero della Vita perché

    il suo fine ultimo e il suo vero utilizzo trascendono la dualità delle conoscenze umane.

  • Modello generale di neurone come albero

    rovesciato.

  • Miniatura custodita alla British Library di

    Londra, che rappresenta l’albero della vita

    custodito in paradiso e protetto da 4 cherubini

    con la lancia, come descritto nel Genesi.

  • In questo senso, tornò attuale il concetto dell'asse universale elaborato

    dalle antiche tradizioni precristiane: l'ideazione dell'albero cosmico,

    negli scritti del grande Origene, divenne figura dell'albero della vita …

  • La derivazione dell'uso moderno da queste tradizioni, tuttavia, non è stata provata con

    certezza anche se sembra che sia nata a Tallinn, in Estonia, nel 1441, quando fu eretto

    un grande abete nella piazza del Municipio, Raekoja Plats, attorno al quale

    giovani scapoli uomini e donne ballavano insieme alla ricerca dell'anima gemella.

  • Il teologo luterano Oscar Cullmann sostiene che

    l'albero di Natale accoglie, certamente, i miti

    dell'albero, simbolo del rinnovarsi della vita, delle

    antiche genti europee, ma direttamente esso trae

    la sua origine dagli alberi innalzati, e ornati di frutti

    e altri simboli cristiani, davanti alle cattedrali:

    durante queste cerimonie, quasi liturgiche, si

    mettevano in scena episodi biblici.

  • Successivamente gli alberi da frutto vennero

    sostituiti da abeti, poiché questi ultimi avevano

    una profonda valenza "magica" per

    il popolo. Avevano specialmente il dono di

    essere sempreverdi, dono che secondo la

    tradizione venne dato loro proprio dallo

    stesso Gesù, come ringraziamento per

    averlo protetto mentre era inseguito da nemici.

  • A riprova di questo sta anche la tradizione, introdotta durante il pontificato

    di Giovanni Paolo II, di allestire un grande albero di Natale nel luogo che

    è il cuore del cattolicesimo mondiale, piazza San Pietro a Roma.

  • L’archetipo dell’albero

    fine prima parte