Pasqua 2008

of 28 /28
numero 1 – anno XXV AZIENDA PUBBLICA DI SERVIZI ALLA PERSONA “S. SPIRITO - FONDAZIONE MONTELIL PONTE Pasqua 2008

Embed Size (px)

description

M ONTEL P ERSONA A ZIENDA P UBBLICA DI S ERVIZI ALLA “S. S PIRITO - F ONDAZIONE ” numero 1 – anno XXV

Transcript of Pasqua 2008

  • numero 1 anno XXV

    AZI

    END

    A P

    UBB

    LICA

    DI S

    ERVI

    ZI A

    LLA P

    ERSO

    NA

    S.

    SPIR

    ITO -

    FO

    ND

    AZI

    ON

    E M

    ON

    TEL

    IL PONTE

    Pasqua 2008

  • CHE NOVIT! Dal 2008 il giornalino si presenta con un nuovo nome: Il Ponte. La necessit di cambiare la testata del periodico LEco della Casa di Riposo nasce dalla trasformazione in Azienda dellIPAB (vedi articolo del Direttore a pagina 3). In gennaio, il Comitato di redazione, preso atto di tale cambiamento, ha ritenuto opportuno modificarne il nome. Si ritenuto di scegliere il Concorso di idee quale mezzo per individuare il nome del periodico. Cogliamo loccasione per ringraziare, attraverso questo editoriale, quanti hanno aderito al concorso. Tra i possibili titoli proposti , con la collaborazione della Direzione, il Comitato Editoriale ha scelto: IL PONTE. Il Ponte. Quale anello di congiunzione tra le due strutture (Via Pive e Via Marconi), quale collegamento tra lAPSP e la comunit locale, quale collegamento tra gli Ospiti e i famigliari, Lo scopo. Strumento di informazione, di confronto e di dialogo. Gli articolisti. La collaborazione con i nostri articolisti continua con lentusiasmo di sempre. Il logo. Il ponte visto anche come metafora (da qui il logo che campeggia in testata). La grafica. stata pensata una nuova veste grafica per dare unimmagine di rinnovamento al periodico.

    Lasciamo a Voi la curiosit di sfogliare queste pagine e a tutti i lettori arrivi il nostro augurio per

    una felice Santa Pasqua

    Sommario

    La Casa informa

    Nel segno della continuit 3

    Breve storia della congregazione ... 4

    Saluti ed auguri 6

    Pasqua 10

    Le feste destan? Tutna corsa 11

    Saluti ed auguri 13

    Storia & storie

    Mestieri scomparsi 14

    Langolo della poesia 16

    dal Centro Diurno 17

    Gruppo lettura 21

    INFO dai nuclei di via Marconi 22

    Pensieri e riflessioni

    Esperienza alla Casa di Riposo ... 24

    Un orto sul nostro terrazzo 25

    La terapia del sorriso 26

    Concorso UPIPA 27

    I progetti

    Poesie 12

    La nostra storia 8

    Storia della Croce fatta dai bachi ... 18

    Chiesetta di S. Giorgio (Serso)

    di Francio Elena

    Pennarello 60x45

    Particolare

    Leditoriale di Cristina Bolgia e Silvano Brol

    Pagina 2 IL PONTE

  • La Casa informa

    PASQUA 2008

    Dal 1 gennaio di questanno ha preso avvio lattivit della nuova Azienda Pubblica di Servizi alla Persona nata dal riordino del-delle vecchie IPAB istituite dalla Legge Cri-spi del 1891. Tale nuova Azienda sar chia-mata nel prossimo futuro alla gestione dei servizi socio assistenziali e socio sanitari territoriali al fine di garantire la massima integrazione socio-sanitaria attraverso lerogazione di molteplici servizi a favore della comunit. Tale caratteristica risulta evidente fin da subito, non tanto per gli O-spiti della RSA, quanto per la Comunit Lo-cale in quanto oltre alla gi citata RSA, alla Casa di Soggiorno per autosufficienti, al Centro Diurno per anziani, ai pasti esterni si andr ad aggiungere fra qualche mese il ser-vizio di fisioterapia per utenti esterni. In questo modo lAPSP si porr come interlocu-tore principale nei confronti del governo provinciale per quanto riguarda lerogazione dei servizi alla persona. Questa fase di tran-sizione iniziata con il 1 gennaio 2008 a capo della quale stato posto un Commissario Straordinario nella persona dellarch. Mauri-zio Mattivi verr presto conclusa con linsediamento del nuovo Consiglio di Ammi-nistrazione. Recentemente il Sindaco di Per-gine dott. Renzo Anderle, chiamato dallo Statuto Aziendale alla designazione dei membri del Consiglio di Amministrazione, ha voluto confermare la fiducia e la stima nei confronti dei precedenti Amministratori chiamandoli a portare a termine il processo di trasformazione aziendale nonch i lavori precedentemente iniziati e oggi in fase di conclusione. I futuri amministratori Antonio Andreozzi, Marta Bernab, Marco Casagran-de, Rodolfo Franzoi, Maurizio Mattivi, Aldo Vicario e Giuseppe Zambotti avranno quindi

    lonere di far diventare sempre pi questa nostra Azienda quella Cittadella dellAnziano, gi pi volte evocata, quale polo multidisciplinare di servizi alla Comuni-t perginese e non solo. Se pur partendo da buoni livelli organizzativi, gestionali e di qualit, le sfide che ci attendono, ancorch difficili e impegnative, risultano stimolanti ed entusiasmanti. Questi primi mesi del 2008 hanno impegnato fortemente la Dire-zione e lAmministrazione dellAzienda nel mettere a punto tutti quegli atti necessari al buon funzionamento dellorganizzazione al fine di consentire al futuro Consiglio di Amministrazione di poter operare in piena autonomia decisionale ma nel rispetto delle Leggi e delle regole. Il cammino ormai ini-ziato ed gi tempo di prefigurare nuovi traguardi; nel corso del 2008 oltre alla gi citata attivazione del servizio riabilitativo per esterni, sar realizzato il sottopasso pe-donale di via Baratieri, che consentir il fu-turo collegamento delle tre strutture costi-tuenti lAPSP S. Spirito - Fondazione Mon-tel, sar rinnovato il servizio di Centro Di-urno per anziani nonch attivato quel nucle-o Alzheimer da molti auspicato e da tempo atteso. Nellaugurare il buon lavoro innanzi-tutto al neo costituito Consiglio di Ammini-strazione e a tutto il personale, mi si per-metta un ultimo saluto e ringraziamento al-le Reverende Suore Ancelle della Carit che dopo 120 anni di amoroso servizio presso la Casa di Riposo hanno deciso di lasciare que-sta Istituzione. Un augurio di serena Pasqua agli Ospiti, ai famigliari, a tutto il personale e ai numerosi volontari che frequentano

    Pagina 3

    NEL SEGNO DELLA CONTINUITA di Giovanni dott. Bertoldi

  • BREVE STORIA DELLA CONGREGAZIONE DELLE ANCELLE DELLA CARITA

    PRESSO LOSPEDALE RICOVERO S. SPIRITO A PERGINE VALSUGANA di Giovanni dott. Bertoldi

    stanze dei degenti, lECA si

    affidava a personale laico

    sotto la responsabilit della

    Madre Superiora.

    Il reparto maternit, a suo

    tempo ospitato presso la

    struttura di P.zza Gavazzi,

    era gestito dalle levatrici

    coadiuvate indirettamente

    dalla Suore.

    Il compenso giornaliero net-

    to era di L. 30 per la Supe-

    riora e L. 20 per le altre

    Suore.

    La seconda conven-

    zione risale al 1968, quando

    lOspedale Ricovero aveva

    sede presso il Palazzo Mon-

    tel (sede della Casa di Ripo-

    so fino al 1975). La stessa

    prevedeva la presenza di 1

    Madre Superiora quale Di-

    rettrice, 1 Madre Infermie-

    ra, 1 Madre Guardarobiera e

    1 Madre Cuciniera.

    Dal 1969 le Suore furono e-

    sonerate dallassistenza

    notturna che venne quindi

    assegnata a personale laico.

    Nel 1975 termina lattivit

    presso lasilo G.B. Chimelli.

    Fino al 1978 il numero delle

    La presenza delle

    Suore Ancelle della Carit a

    Pergine Valsugana inizia nel

    lontano 1881 presso lasilo

    infantile. Dal 1888 le Reve-

    rende Suore furono assegna-

    te allOspedale Ricovero di

    S. Spirito situato nella sede

    di P.zza Gavazzi (storica se-

    de della Casa di Riposo fino

    al 1962).

    La prima convenzione

    sottoscritta con le Ancelle

    della Carit di cui si ha me-

    moria risale al 1947; detta

    convenzione dettava le re-

    gole del servizio di assi-

    stenza a ricoverati e infer-

    mi dellOspedale Ricovero

    di S. Spirito allora ammini-

    strato dallECA (Ente Comu-

    nale di Assistenza).

    Da quegli anni alle Suore

    furono assegnati i compiti di

    assistenza nonch della ge-

    stione del servizio cucina e

    guardaroba con lausilio di

    personale laico subalterno.

    Per le rimanenti attivit

    quali la pulizia delle stovi-

    glie, dei pavimenti, della

    scale, dei vetri nonch delle

    religiose era di n. 5 Suore di

    cui 3 infermiere, che pass

    a n. 6 Suore di cui n. 4 in-

    fermiere.

    Successivamente la

    convenzione venne via via

    rinnovata e aggiornata fino

    ad arrivare ai giorni nostri.

    Oltre allattivit di assisten-

    za (accompagnamento, aiu-

    to nellassunzione del pasto,

    ascolto, ) e supporto infer-

    mieristico, le Suore hanno

    curato in modo particolare

    la sfera morale, etica e reli-

    giosa degli Ospiti, occupan-

    dosi anche della cura delle

    cappelle (S. Spirito di via

    Pive e S. Barbara di Via Mar-

    coni) e delle manifestazioni

    religiose.

    Si ricorda in modo particola-

    re lavvicendamento della

    Madre Superiora avvenuto

    nel 2006 quando Suor Erme-

    linda venne sostituita da

    Suor Antonia, lattuale Ma-

    dre Superiora.

    In questi ultimi anni, vuoi

    per motivi di salute vuoi per

    anzianit (ricordiamo Suor

    Pierina e Suor Santina), la

    Pagina 4 IL PONTE

  • Un'Ancella si , per cos dire, venduta alla carit,

    n pi le resta giurisdizione e padronanza di sorta sopra se stessa;

    di modo che giovent, sanit, agi, forze, sangue e vita,

    in una parola tutto l'esser suo a disposizione di questa virt;

    e se qualche cosa ancora le restasse a dare, di questa pure ne sarebbe arbitra la carit"

    (Costituzioni, 1872)

    lIstituzione per raggiunti

    limiti di et nonch per mo-

    tivi di salute.

    Si ricordano in particolare:

    Madre Luigina, Madre Er-

    melinda, Madre Antonia,

    Suor Carolina, Suor Serafi-

    na, Suor Innocenza, Suor

    Santina, Suor Adelina, Suor

    Piera, Suor Graziella, Suor

    Pierina.

    PASQUA 2008

    comunit delle Ancelle della

    Carit si via via sempre

    pi ridotta.

    Oggi le Reverende

    Suore sono rimaste in 3:

    Suor Adelina (3 piano Via

    Pive), presente dal marzo

    del 1995;

    Suor Graziella (2 piano Via

    Pive), presente dallottobre

    del 2003;

    Suor Antonia (Madre Supe-

    riora), presente dal settem-

    bre del 2006.

    Dopo 120 anni di pre-

    ziosa attivit allOspedale

    Ricovero di S. Spirito, poi

    trasformato in Casa di Ripo-

    so S. Spirito Fondazione

    Montel ed ora APSP, nonch

    allintera comunit pergine-

    se, le Reverende Suore An-

    celle della Carit di Brescia

    hanno deciso di lasciare

    LAmministrazione e la Direzione

    dellAPSP RSA di Pergine ringrazia la Congregazione delle Ancelle della Carit per lopera

    prestata e per il lungo cammino affrontato assieme a favore dei pi

    deboli e sofferenti.

    Pagina 5

  • Saluti ed auguri

    Rassegna stampa

    Abbiamo accolto con stupore e rammarico la notizia che le Suo-re della Casa dopo tanti anni ci lasciano. Tutti noi eravamo abituati alla Vostra rassicurante presenza quotidia-namente al fianco nostro e degli Ospiti. Ora con difficolt possiamo immaginare il vuoto che lascerete, la Vo-stra figura era un riferimento spirituale per gli Ospiti e per tutti noi. La Vostra attenzione oltre che nei confronti degli Ospiti era rivolta anche alla Casa per una migliore vivibilit e benessere per tutti. Non possiamo dimenticare limpegno e lentusiasmo trasmesso anche a tutti noi nella preparazione dei piani in occasione di particolari ricor-renze con addobbi e abbellimenti vari.

    Pagina 6 IL PONTE

    Ci sentiamo in dovere di ringraziare Sr. Adelina, Sr. Graziella, Sr. Pierina e Madre Antonia che per anni ci sono state al fianco sostenendo e guidando il nostro lavoro. Vi chiediamo scusa per le incomprensioni che ci possono essere state. Vi salutiamo augurandovi ancora tanti anni di serenit assicurandoVi che porteremo con noi il vostro ricordo.

    IL PERSONALE DIPENDENTE

  • E adesso canta, Ges non morto vivo, cantiamo assieme, risorto,

    alleluia, apriamo i nostri cuori vieni con noi a raccogliere i fiori,

    dipingiamo il mondo con larcobaleno seminiamo con fiducia il buon terreno, il nostro ricordo amica non si cancella grazie, dolce e indimenticabile sorella.

    O donna di bianco vestita che da Pergine sei partita,

    o Ancella della Carit che invochi la Trinit

    quanti fratelli hai consolato e tante lacrime asciugato,

    quante volte hai udito la voce e tu correvi accanto alla croce.

    Sei la sorella che vorremmo avere

    umile serva, senza il potere, come il Cristo nellultima cena

    davanti a s tanta pena i piedi hai lavato al fratello

    curvo, sotto il proprio fardello, una carezza sfiora il tuo viso Dio che di dona un sorriso.

    ANCELLE DELLA CARIT di Giorgio Oss Papot

    PASQUA 2008

    Alla cara Pergine Valsugana, Gravi motivi di salute mi hanno portato via da Pergine e dai Perginesi che ho conosciuto in Casa di Riposo che fuori da queste mura. Le manifestazioni di affetto che continuo a ricevere dopo oltre 15 mesi di lon-tananza mi inducono ad essere nella certezza che sto raccogliendo forse pi di quello che ho seminato, ma quel poco che ho fatto, spero di averlo eseguito co-me il comandamento del Signore insegna: Ama il prossimo tuo come te stes-so. Dalla mia speranza nel Padre, affinch faccia di me quello che giusto, invio grandi auguri per la Santa Pasqua imminente ed ancora cordiali ringrazia-menti e preghiere.

    Suor Pierina Bianchi

    Pagina 7

  • Nasce nel dicembre dellanno 1984 il primo

    giornalino della Casa di Riposo di Pergine.

    Ideato dagli Obiettori di coscienza con Anto-

    nio, primo animatore. Un regalo, speriamo utile

    , lo definirono loro, un giornalino scritto so-

    prattutto dagli Ospiti, per raccontare qualche vec-

    chia vicenda, recitare una poesia, lamentarsi per co-

    se che non vanno , per leggere, divertirsi,

    allinterno della Casa, ma anche fuori, nella comuni-

    t, presso i familiari, i parenti e gli amici.

    Pagina 8

    LA NOSTRA STORIA di Silvano Brol

    IL PONTE

    La Casa informa

  • PASQUA 2008

    Il nome, lEco della Casa di Riposo, stato pensato per evidenziare quanto detto sulle finalit del giornalino. Sono convinto, siano ancora attuali le motivazio-ni per continuare con que-sto strumento di comunica-zione.

    Al tempo non era fa-cile comporre le pagine del-la pubblicazione, dovevano essere battute a macchina e gli articoli incolonnati su grandi fogli, poi tagliati con pazienza e inserite le imma-gini, si componevano le va-rie pagine.

    Con luso del compu-ter si facilitata e semplifi-cata questa operazione, con maggior scelta grafica nella scrittura dei vari articoli. Si velocizzata la collocazione degli scritti sui fogli con pi scelte per l impaginazione.

    Il cambiamento organizzati-vo dellIstituzione ha rico-nosciuto nel giornalino uno strumento di informazione, e come tale, lEnte ha no-minato un Comitato reda-zionale composto da 4 per-sone della casa, che curano la pubblicazione del periodi-co. Negli ultimi anni, il settore dellassistenza pub-blica stato oggetto di at-tenzione da parte degli or-gani legislativi che, attra-verso provvedimenti statali, regionali e provinciali, han-no ridefinito i confini setto-riali ed i principi gestio-nali. La Legge 328/2000, del D.Lgs. 207/2005 istituisce le Aziende pubbliche di servizi alla persona nella nostra Re-gione. Questa ultima legge regionale prevede la tra-sformazione dellI.P.A.B. Casa di Riposo S. Spirito Fondazione Montel in A-zienda Pubblica di Servizi alla Persona (A.P.S.P.) e perci il nome lEco della Casa di Riposo doveva es-sere cambiato. Per questo la propo-sta di un Concorso di idee per la ricerca del nuovo no-me da dare al nostro perio-dico di informazione. E stato individuato e scelto

    tra i tanti, il nome Il Pon-te: questo rappresenta il collegamento tra lA.P.S.P. e la comunit locale, tra gli Ospiti e la Famiglia, tra il P e r s o n a l e e lAmministrazione. Il Ponte anche quale anel-lo di congiunzione tra le due strutture residenziali di via Pive e di via Marconi al fine di cooperare per il raggiun-gimento del benessere e della qualit della vita degli Ospiti, Famigliari, Persona-le, Volontari e

    SI CONTINUA

    Pagina 9

  • Pasqua

    PIU ALTA DI COSI di Carla

    Se vuoi vedere una buona annata, Natale asciutto e Pasqua bagnata. La Pasqua sar bianca quando il Natale stato verde.

    Pasqua venga alta o venga bassa, la vien con la foglia o con la frasca. Pasqua, voglia o non voglia non fu mai senza foglia.

    Tra Pasqua e Pasqua non vigilia fatta. Natale con i tuoi, pasqua con chi vuoi

    I PROVERBI

    Questanno la S. Pasqua arriva molto presto. Precisamente domenica 23 marzo. . . Noi siamo soli-ti associare la Pasqua alla primavera, al risveglio della natura dopo i rigori invernali. Sappiamo per che scandisce anche il calendario liturgico. Infatti partendo da questo giorno possiamo sapere quando ricorreranno lAscensione, la Pentecoste e il Corpus Domini. Forse non tutti conoscono il metodo di calcolo che determina la data di questa importante festivit. Per costoro vale la pena ricordare che si parte sem-pre dallequinozio di primavera, normalmente il 21 marzo. Dopo tale giorno si cerca la prima luna piena (la famosa luna di marzo) e si fa cadere la Pasqua alla domenica successiva. Questanno cade il 20 marzo gioved, nella notte tra il venerd 21 e il sabato 22, la luna si completa, e quindi domenica 23 fissata la festa della Pasqua! Quindi possiamo ben dire a ragione, che questanno la Pasqua alta, anzi altissima!

    Pagina 10 IL PONTE

  • Subit dopo quela dei zuchi (14 ottobre) su ai Tre castagni, en le botteghe i meteva for i Babi Natale de ciocolata e tuti i scafai i era za pieni de pandori e de panettoni; i mateloti no i capiva p gnent e noi grandi eren rabiosi. En le strade i scominziava a meter for le luminarie per far p bel el temp de Nadal, ma lera soli primi de novembre. Tute le vedrine le veniva vestide su coi anzoleti de seda, i alberei de plastica, i loli empizotadi, strisoni de lustrini eldoradi o arzentadi, file de lucete che neva e vegniva entr regipeti, stivai, naranzi, padele e zugatoi. El vecio platano, quel zo vizin a la ciesa dei Frati, quel nlumin per la prima volta lan pass per la Claudia Andreatti, la miss Italia perzenaitra, i la mpiz anca stan, ma massa prest! Coss che quel paneton celeste, come i l ciam qualchedun el n fat compagnia per en bel pz: fin al d de la Befana). La musichetta co le canzon del Bmbinel, dei pastori, de la nef e de la stela se la sentiva for per tut el centro storico fin al 6 de genar, da la matina bonora a la sera dopo not. Pens, cari voi tuti che st ledendo ste righe, che al 7 de genar eren za en carneval e mi gavevo ancor de tirar dent dal pontesel, le dase de pez co le balote rosse e tute le lucete che avevo tac su la ringhiera; l lassade l fin dopo la domenega 31de genar, quando che ghe st la sfilata de le mascherine de lOratori perch el feva massa fret e se nevo for me negavo su tuta per quel cit de pioza che veniva zo. Quando me son decisa a meter tut en de n sachet, eren za al mercol de le zendro (3 de febrar). Pens che ntant che scrivo sen za a la terza domenega de Quaresima, quei famosi 40 d, stan ciamadi: de la gioia, end che, oltra al desuni e a lastinenza, doveresen penserghe su a comportarne ben per arivar convinti e preparadi a la festa de la Pasqua, quando el Sioredio, come ogni an, el risorge da la so mort, per redimer i nossi decadi e per farne capir quant che el vol ben a tuti, per tuti i d de la nossa vita. Noi Perzenaitri, al d de la Pasqua gavressen lusanza de magnar i ovi: quei boidi e ncoloridi, ma anca quei de bombo e meio ancor quei de ciocolata, p bel se i grandi co la sorpresa dent e nfodrari con na carta piena de colori che agricola. Embn, dopo tut sta corsa de feste, mi sento de non comprar gnanca nof, ma de finir su tuti i vvanzaroti che gh ancora n de i cassettini de me c: Babi de ciocolata, toronzini, cioccolatini, zeltern e grostoi e son propri secura che con quei pochi schi che gira en le me scarsele en de sto temp de magra, la panza la gaver piena e dolza l stess ma en tochetin de colomba co le mandorle sora forsi .

    LE FESTE DE STAN? TUT NA CORSA di Gabriella Bonvecchio Beber

    PASQUA 2008 Pagina 11

  • MATTINO PASQUALE

    Benedette le campane che mi tengono al mattino

    compagnia, e la dolce Ave Maria

    che nellaria lenta squilla la tranquilla umile nota,

    che richiama e poi seffonde alla casa del Signore

    le velate donne brune, le velate donne bionde.

    Benedette le campane

    che ben sveglie ancor non sono, ma in loro tono

    gi mi dicon la parola che consola. Luce scialba

    le accompagna: luce dalba.

    DALL'UOVO DI PASQUA

    Dall'uovo di Pasqua uscito un pulcino di gesso arancione col becco turchino.

    Ha detto: "Vado, mi metto in viaggio

    e porto a tutti un grande messaggio".

    E volteggiando di qua e di l attraversando paesi e citt

    ha scritto sui muri, nel cielo e per terra:

    "Viva la pace, abbasso la guerra".

    Gianni Rodari

    Pagina 12 IL PONTE

    Cristo risorto. La Sua presenza si manifesta in ogni cosa vivente, in ogni insetto, in ogni foglia, nel canto degli uccelli. Cristo vivo. La Sua mano guida il meraviglioso risveglio della natura a primavera e riempie di gioia i nostri cuori. Perch tu possa continuare a crescere nella gioia e nella grazia di nostro Signore Buona Paqua

  • Saluti ed auguri

    I migliori auguri di

    Buona Pasqua a tutti dalle

    parrucchiere Patrizia e Catia

    PASQUA 2008

    CARI AMICI OSPITI

    La primavera sta arrivando e pure la Pasqua.

    Per loccasione vogliamo dirvi grazie, perch tutti i

    mercoled e venerd ci aspettate e ci accogliete con gioia

    per fare due passi e scambiare qualche parola come si fa

    tra amici, trascorrere un po del nostro tempo in vostra

    compagnia ci da gioia e arricchisce tutti noi.

    Dalle volontarie C.R.I.

    BUONA PASQUA

    Pagina 13

    Voglio scrivere una

    letterina al Giorgio per ringraziarlo

    perch mi ha insegnato a usare il computer perch non sono

    capace di spiegarmi e farmi capire. una cosa difficile,

    non pu capire nessuno se non lo prova.

    Rosina

  • Storia & storie

    MESTIERI SCOMPARSI di Leone Chillovi

    nube sovrastava una certa montagna era indice di peg-gioramento atmosferico. Si guardava poi il cielo al tra-monto: rosso di sera bel tem-po si spera, rosso di mattina la pioggia vicina. I cibi erano quelli tipici delle coltivazioni locali. Cibo di tutti i giorni era la trisa (farina gialla bollita con latte) e fregolotti. Ma che faceva da padrona era la polenta. Quella avanzata alla sera, veniva arrostita con le patate a colazione. Il pane era riservato ai siori. La carne si mangiava raramente (Pasqua, Natale, sagra e qual-che altra occasione). Molti artigiani sono scom-parsi. I mugnai non ci sono pi. A quei tempi la coltiva-zione del grano era molto e-stesa, specialmente nella u-bertosa pianura delle Paludi verso San Cristofo-ro. Per la biancheria cera la li-sciva trimestrale. Si bolliva lacqua nel paiolo. Si copriva il mastello contenente la biancheria con un lenzuolo

    colmo di cenere prelevata dal focolare. Si versava quindi lacqua bollente che usciva da foro in basso del mastello. Ogni cosa veniva sempre ac-curatamente riparata e non finiva nei rifiuti che incredi-bile, non esistevano affatto. Le scarpe al primo buco ve-nivano prontamente riparate dal calzolaio.

    Sessanta e pi anni fa, a par-tire dal 1945 inizia una lenta agonia fino allestinguersi di molti mestieri tipici delle no-stre valli, a seguito dellavvento dellindustria. Questa situazione ha, da un lato, portato il benessere, dallaltro ha provocato un depauperante esodo ed un pendolarismo verso le citt. Anche in Valsugana, come in tutte le valli Trentine, si assistito allabbandono di certi mestieri con conseguen-te perdita di un patrimonio economico ed anche cultura-le del quale bene ricordarsi. Gli anziani che vissero inte-gralmente i tempi e le vicen-de sotto descritte, ricorderan-no con piacere avvenimenti e circostanze che seguirono con vivo interesse, passione ed emozione. I giovani trove-ranno motivo di utile rifles-sione per le scelte che la vita allora proponeva. Il mondo contadino era rego-lato sui cicli della luna e del-le stagioni. Alla mancanza di bollettini meteo si supplicava come si poteva. Quando una

    I vestiti passavano da padre in figlio e dai fratelli maggio-ri a quelli minori. Giacche e cappotti, regolarmente rove-sciati, continuavano poi la loro vita sulle spalle dei ni-poti. Sarebbero passati per nuovi se non fosse stato per le asole occhieggianti su en-trambi i risvolti e il taschino passato a destra. Quando gli indumenti erano giunti ad un punto nel quale non era pi possibile indossarli, venivano utilizzati per le scarpe di

    Pagina 14 IL PONTE

  • stoffa. Cuciti a punti fitti co-stituivano la suola, la tomaia consisteva pure in un panno usato.

    di conserva) donde scendeva-no gocce dacqua a inumidire la lama da affilare. Coltelli, forbici, rasoi ed ogni altro oggetto da taglio ai quali da-va il filo per ripristinare la loro efficienza. Vi era poi lo spazzacamino che periodicamente passava a ripulire le canne fumarie. Dalle mie parti svolgeva que-sta attivit il buon Guido. Re-candosi nelle case di famiglie povere, ricche soltanto di fi-gli (che non ce la facevano a mettere insieme il pranzo con la cena) dopo aver eseguito a dovere il suo lavoro, alla ri-chiesta di quanto gli fosse dovuto, rispondeva: niente, niente pensate ai vostri bam-bini. Accarezzava il pi pic-colo di questi e salutandolo se ne andava. Certamente al-

    la sera, quando raccontava il fatto alla moglie Maria, ne riceveva il plauso e tutta la comprensione. Non ultimo di questi artigiani era il fabbro ferraio, che pro-duceva oggetti ornamentali accanto a molti strumenti uti-li. Si pu ben dire che lattuale civilt dei consumi stata preceduta dalla civilt delle riparazioni. Pensare a tutti questi mestieri quasi comple-tamente scomparsi, provoca una tenerezza ed una nostal-gia per un tempo di ristrettez-ze s, ma sicuramente pi fe-lice di quello di oggi. Ci si accontentava veramente di poco. Coloro che hanno vis-suto gli ultimi anni, li ricor-dano con affetto e ricono-scenza, irripetibili protagoni-sti nella vita quotidiana.

    Pagina 15 IL PONTE

    Accanto a queste situazioni, esisteva una miriade di arti-giani oggi purtroppo scom-parsi. Lombrellaio (quasi sempre del Varesotto) passava di ca-sa in casa per le riparazioni. Lo stagnaio, in genere della Val di Sole, si sedeva in un angolo della piazza. Riparava pentole e paioli applicando a questultimi lucenti tasselli di rame. In genere dal Primiero venivano i seggiolai (caregheti) per la riparazio-ne delle poltrone e seggiole spagliate. Altro artigiano iti-nerante era larrotino (moleta, quasi sempre Ren-dese) che arrivava spingendo il suo trabiccolo montato su una bici sulla quale era issata la mola sormontata da un ba-rattolo di latta (ex contenitore

  • Langolo della poesia

    CREDEVO di Tagore

    Credevo che il mio viaggio fosse giunto alla fine

    mancandomi oramai le forze.

    Credevo che la strada davanti a me fosse chiusa

    e le provviste esaurite.

    Credevo che fosse giunto il tempo di trovare riposo

    in una oscurit pregna di silenzio.

    Scopro invece che i tuoi progetti per me

    non sono finiti e quando le parole ormai vecchie.......

    muoiono sulle mie labbra,

    nuove melodie nascono dal cuore;

    e dove ho perduto le tracce dei vecchi sentieri

    un nuovo paese mi si apre con tutte le sue meraviglie.

    I VECCHI di Bruno dellOlio

    Andate a trovare i vecchi a mani vuote libere

    daccarezzarli. A loro bastano le briciole del pane e una parola buona

    che divoreranno sentendosi utili.

    Anche un fazzoletto piccolo pu bastare

    hanno il pianto senza lacrime appena restano soli.

    Fateli importanti per non far si che pensino

    desservi di peso. Andate a trovare i vecchi restate a parlare con loro lasciate che vi raccontino

    ancora quella fiaba Vogliate bene ai vecchi fateli morire damore.

    Pagina 16 IL PONTE

    Dai ricordi di Roat Severina (Ospite del 3 piano di Via Pive)

    S. Giuseppe vecchierello

    cosa avete nel cestello?

    Erba fresca, fresche viole,

    nidi di uccelli, niente sole!

    Nel cantuccio pi piccino

    c di neve un fiocchettino

    c un piatto di frittelle

    e altre cose belle!

    Se arriva primavera

    canta a noi una preghiera.

    La preghiera dellamore

    a Ges nostro Signore!!!!

  • dal Centro Diurno

    AMA LANZIANO di Anonimo

    Lascialo parlare perch nel suo passato ci sono tante cose vere.

    Lascialo andare

    tra i suoi vecchi amici , perch l che si sente rivivere.

    Lascialo vivere

    tra le cose che ha tanto amato, perch soffre sentendosi spiantato dalla propria vita.

    Lascialo salire

    nellauto di famiglia per una gita perch lanno prossimo avrai il rimorso se lui non ci sar pi.

    Lascialo pregare

    come vuole, perch lanziano uno che avverte lombra di Dio sulla strada che gli resta da compiere.

    Lascialo vincere

    nelle discussioni, perch ha bisogno di sentirsi sicuro di s.

    Lascialo gridare

    quando ha torto perch ha diritto alla comprensione.

    Lascialo invecchiare

    con lo stesso paziente amore con cui lasci crescere i tuoi bambini, perch tutto fa parte della natura.

    Lascialo morire

    tra braccia pietose, perch lamore dei fratelli sulla terra fa meglio presentire quello del Padre del Cielo.

    PASQUA 2008 Pagina 17

  • Storia & storie

    STORIA DELLA CROCE FATTA DAI BACHI DA SETA di Emma Martinelli

    Il paese di Caldonazzo era abitato da contadi-ni per lo pi piccoli proprietari terrieri che vi-vevano di agricoltura. Negli anni che seguiro-no la prima guerra mondiale, quando i profu-ghi ritornarono in paese, trovarono macerie e campi incolti e furono costretti a rimboccarsi le maniche per poter ricostruire le case e le cose perse negli anni della guerra. Fra i tanti lavori cera a quel tempo la bachicoltura che con grande fatica per un periodo di tempo (primavera - estate) permetteva di guadagnare qualche soldo che era una risorsa per le fami-glie. Nei campi cerano tanti gelsi che le loro foglie fornivano alimento per i bachi. I bachi si acquistavano piccolissimi, erano tenuti al caldo per la maturazione e, man mano che crescevano, mangiavano le foglie di gelso in quantit enorme. Lultimo periodo mangiava-no a furia, come si diceva in paese, diventan-do delle dimensioni di un dito mignolo. In o-gni casa cera una grande stanza adibita a questa cultura e tanti graticci, dette arele, sui quali si stendevano fino a quando andavano in letargo facendo il bozzolo. Quando erano ma-turi bisognava staccare i bozzoli dai rami, pu-lirli dai residui, e portarli belli puliti dentro lenzuola di iuta grezza alla filanda. L veniva-no pesati e pagati. Nel 1923 anche in casa mia si coltivavano i bachi da seta; quando venne il momento di staccare i bozzoli con laiuto di alcuni vicini di casa, mio padre si accorse di una lunga spelaia che foderava i legni delle

    arele e qualche ramo e che formava una croce grande circa come una porta. La stacc lentamente ed inve contro quei pochi bachi che non avevano fatto il loro dovere. Nel con-tempo dovette ammettere che quel lavoro era fatto con una precisione fantastica, non sba-gliando nemmeno un millimetro: la croce sembrava stampata! La parte inferiore finiva a punta rifinita attorno con una cimosa pi fitta che fungeva da orlo vivo, mentre al centro era gonfia come se fosse un cuscinetto. Consiglia-to dalla mia nonna e dalle zie avvolse la croce in un giornale e la conserv in casa. Ben pre-sto si sparse la voce ed i paesani incomincia-rono a venirla a vedere. AllAlbergo Aquila dOro era ospitato un villeggiante di Padova, molto distinto e religioso di nome Gino Osti. Quando lo venne a sapere volle vedere la cro-ce. Fu lui che la apprezz molto di pi dei miei familiari: li convinse a fare un quadro. Fu cucita sopra un velluto color bord ed in basso furono scritti da una parte la data del ritrovamento ed il nome della mia nonna e delle prozie, le sorelle Pola, e da unaltra un pensiero in rima: Da otto bachi fui tessuta di Ges parlo bench son muta. Fu costruita poi una cassa per contenerla e fu spedita a Padova presso un istituto di Bacologia dove fu studia-ta ed esaminata da una commissione di esperti che ammisero che al mondo non era mai suc-cesso un fatto simile. Dopo un mese fu resti-tuita alla nostra famiglia. Nel frattempo molta

    Pagina 18 IL PONTE

  • P.S.: Caso strano, chiamiamola coincidenza,

    la pi giovane delle quattro sorelle Po-la, abitanti nella casa dove i bachi da seta fecero la croce, si chiamava pro-prio Croce, un nome inconsueto. Pro-babilmente il mio bisnonno, dopo tre femmine si aspettava un maschio; certo rimase deluso. A noi pronipoti veniva naturale dire che la croce era della zia che ne porta-va il nome. Le zie erano molto devote.

    PASQUA 2008

    gente veniva a vederla da ogni parte; perfino un professore giapponese. Un fotografo del paese sfrutt loccasione facendo tante foto-grafie e vendendole con un notevole guada-gno; veniva soprannominato Gigi Maneta. A noi non ne venne nessun beneficio. Ci fu una volta che chiamarono la mia nonna nel nego-zio di manifatture del Sig. Brida, in piazza Municipio: l cera un signore che le fece la proposta di acquistare la croce per il compen-so di 10.000. Per quei tempi si trattava di una fortuna e noi eravamo molto poveri, cos pensavamo alla soluzione dei nostri problemi. Il signore diede otto giorni di tempo a mia nonna per persuaderci; mio padre sarebbe sta-to propenso nel venderla anche perch sareb-be stata custodita in un luogo pi decente. Ma i suoi familiari non ne vollero sapere. Per di pi in quei giorni la venne a vedere un sacer-dote dellIstria con degli studenti, e le consi-gli di tenerla nella nostra povera casa dal momento che Ges era nato in una stalla ed ha preferito manifestarsi in una catapecchia. Sfum cos loccasione di un guadagno. Pre-ferirono la povert. Dal momento che dopo la guerra la mia famiglia prefer passare al go-verno italiano, perse tutti i pochi risparmi che avevano in banca ed anche la pensione matu-rata con il lavoro nelle fabbriche tedesche. Io, crescendo, dovevo accompagnare i visitatori e fare da guida per diversi anni, finch un mio cugino che gestiva lAlbergo Monterovere fece la proposta a mio padre di darla a lui che lavrebbe esposta nella chiesetta di S. Rocco a

    Monterovere dove si trova tuttora. E vecchia e sciupata ma per la festa di S. Rocco in ago-sto attira ancora la curiosit della gente.

    Pagina 19

  • Langolo della poesia

    A VENEZIA di Dorigoni Massimo

    A Venezia,

    me pap con quel capl, el pareva n gondolier e me mama zighi e urli matelti ste chi fermi

    ma coss l tut sto gazr,

    po man man ne sen endiadi dent a lrba per sti vcoi ghra bn qualche talian

    ma saltava fr de spes omeneti zaldi e pcoi,

    i banchetti del merc

    ponti, archi, gondolete e mi amiro tut contnt i colombi che bombarda

    quatro siore n pc zivete

    en San Marc i bate i mri l za ora de magnar el prosac con i paneti na luganega de fieta e la bza per brindar.

    Quando torno n la laguna

    me rivedo matelot: el capl de me pap,

    sento i zghi de me mama en del cr me ven en grop.

    ALLEGORIA di Ines (Ospite del 4 piano di Via Pive)

    Ecco la brezza mattutina Disciogliere le ultime nebbie.

    La notte si spegne. A ponente

    Le cime dei monti ammantate di neve Risplendono dei raggi violetti

    Del sole nascente. Nel nuovo giorno che cosa

    Ci attende?

    NON DIRE MAI: MAI di Francesca e delle Ospiti del 3 piano di Via Pive

    Non dire mai: Io D invece: Noi

    Non dire mai: Mio D invece: Nostro

    Non dire mai: Tocca a lui D invece: Incomincio io

    Non dire mai: Non posso

    D invece: Eccomi

    Non dire mai: Vattene! D invece: Vieni!

    Non dire mai: Domani

    D invece: Oggi

    Non dire mai: Morte D invece: Vita

    Non dire mai: Mai.

    Pagina 20 IL PONTE

  • Gruppo lettura

    Il gruppo di lettura svolge la sua atti-

    vit due volte in settimana e noi tutti se-

    guiamo con interesse le vicende dei Roman-

    zi che ci vengono proposti dal lettore Renzo.

    Nell anno appena trascorso abbiamo

    letto :

    Quo vadis di Henryk Sienckiewicz Alba sulla Bernstol di Sandra Frizzera E il Signore le cre di James Herriot La tragedia di Mountheron di Frank Barret Historia Tridenti di Guido Bond Il Gabbiano Jonathan Livingstone di Bach

    Richard (rilettura)

    I Malavoglia (estratto) di G. Verga

    Non si effettua solo la lettura ma

    scambiamo le nostre opinioni a proposito di

    quanto viene letto e dei ricordi che vengono

    evocati favorendo i rapporti di amicizia all

    interno del Gruppo tanto che quando un no-

    stro compagno (Paolino Fontana) ci ha la-

    sciati per sempre, il dolore viene accentua-

    to dall assenza della sua carrozzina con la

    quale Egli si presentava sempre spontanea-

    mente perch interessato, attivo e proposi-

    tivo nei dibattiti.

    Ma bando alle malinconie e pensiamo

    invece al Futuro!

    Chi di noi abituato a pensare a questa pa-

    rola ed al suo valore! Quando avevamo vent

    anni. Eh! Allora si che si pensava al Futu-

    ro! Ora siamo abituati a considerare il

    presente, rifugiarci nei ricordi quali essi

    siano. Ma al Futuro perch non ci abituiamo

    a pensare che il Signore, nella sua infinita

    Sapienza ha dato valore solo alla parola FU-

    TURO?. Non esiste altro al mondo! Il passato

    . passato. Il presente esiste solo nell

    attimo in cui lo si vive ed gi passato

    anche lui. Quindi noi viviamo continuamente

    nel Futuro. Questa parola che noi abbiamo

    quasi levata dal nostro vocabolario deve in-

    vece essere sempre pi presente in noi per-

    ch il tempo che ci dato a disposizione dal

    Signore bene che lo si viva al meglio delle

    nostre possibilit.

    Quindi, animo! E pensiamo tranquilla-

    mente al domani ed anche al dopodomani

    . Essi sono nostri come sono dei nostri figli

    e dei nostri nipoti, magari non nella stessa

    misura, ma devono essere giorni pieni e vis-

    suti in pieno!

    Pagina 21 IL PONTE

  • Pagina 22 IL PONTE

    INFO dai nuclei: Via Marconi

  • Sabato 8 febbraio abbiamo avuto il piacere di ospitare il Coro Torre Franca Junior di

    Mattarello che ha solennizzato la S. Messa in Cappella e al termine, di questa, ci ha

    allietato con un breve concertino.

    Ne approfittiamo per ringraziarli di cuore e li invitiamo a tornare a trovarci.

    Domenica 9 febbraio un gruppo di Ospiti ha partecipato alla S. Messa nella Chiesa Parrocchiale,

    accompagnati dai famigliari, chi dagli Operatori di Animazione Silvano e Francesca e chi dai Volontari di

    Ospitalit Tridentina che ci hanno invitato a parteciparvi in occasione della Giornata Mondiale

    dellammalato.

    Alla prossima, e grazie di esservi ricordati di noi.

    Il 14 febbraio iniziata al nucleo del 1 Piano lattivit di Clown Terapia o Terapia del Sorriso svolta

    dallamico Mauro Lunelli. Luned 25 arrivato assieme ad altri due amici Clown per

    svolgere oltre allattivit individualizzata al nucleo, anche una piccola attivit di gruppo tra

    una tombola e laltra, nel soggiorno del secondo Piano, dove sono stati apprezzati anche

    dagli Ospiti degli altri nuclei. Che spettacolo e che allegria!!!

    Grazie per la vostra disponibilit cari amici Clown.

    Il 21 febbraio abbiamo ricevuto la visita dei ragazzi di una seconda classe della

    scuola media Ciro Andreatta di Pergine che sta perseguendo un progetto che

    si chiama: C un giardino nel mio cuore. Lidea quella di trovare un

    oggetto personale per condividerne il valore affettivo. Per questo, ventitr

    ragazzi sono venuti assieme alle due insegnanti per presentare liniziativa ad

    una quindicina dei nostri ospiti che a loro volta hanno portato una cosa di

    particolare ricordo per renderne partecipi i giovani presenti. Dopo un attimo di

    timidezza da entrambe le parti, il clima si sciolto e tutti si sono raccontati

    sempre bello quando qualcuno da fuori ci viene a visitare ma ancor pi gradita

    la presenza di ragazzi e bambini. Ora sappiamo che ci rivedremo presto perch

    abbiamo creato un progetto comune che ci legher un po di pi gli uni agli

    altri ma questo ve lo racconteremo la prossima volta

    Intanto salutiamo i nostri giovani amici con un arrivederci a presto.

    FEBBRAIO: UN MESE RICCO DI ATTIVIT ORDINARIE MA ANCHE PARTICOLARI

    PASQUA 2008 Pagina 23

  • Pensieri, riflessioni, ...

    ESPERIENZA ALLA CASA DI RIPOSO S. SPIRITO di Simoni Valentina

    Pergine, 29/01/08

    Iniziato lanno scolastico 2007-2008 ho pensato che intraprendere un breve percorso nellattivit di volontariato alla Casa di Riposo S. Spirito sarebbe stata unottima idea.

    Cos agli inizi di ottobre mi sono recata con mia madre in Casa di Riposo, chiedendo al-la disponibile animatrice Giovanna se sarebbe stato possibile recarmi la, come volontaria una volta alla settimana, il gioved per circa tre ore.

    Dopo la risposta affermativa ero davvero eccitata e molto felice di provare una nuova esperienza.

    Ho pensato che potevo essere utile sia per gli altri che per me. Cos, ogni gioved, per circa dodici gioved mi sono recata in Casa di Riposo a fare vo-

    lontariato. Le prime settimane, ho avuto la possibilit di presentarmi e conoscere molti Ospiti, tut-

    ti con un grande sorriso nel vedermi, ed io mi sentivo la nipote di tutti. Consigli, racconti passati (talvolta anche molto personali), gruppi discussione, lettura

    del giornale, laboratori manuali, attivit natalizie, attivit cinofila assistita, feste di com-pleanni, giochi dinterazione mi hanno aiutata a conoscere e a farmi conoscere bene da molti Ospiti e dagli Animatori.

    Questesperienza mi ha insegnato molto, davvero molto; penso che ogni persona dovreb-be dedicare un po del suo tempo ad unattivit di volontariato perch si riesce a far star be-ne gli altri ed a farci stare meglio con noi stessi.

    La Casa di Riposo, da me sempre vista come luogo spento e solitario tuttaltro; un centro di eventi molto sentiti e partecipati da tutti gli Ospiti.

    Sono molto dispiaciuta perch non continuer, almeno per il momento, il mio percorso di volontariato perch gli impegni scolastici, famigliari e lo stage formativo che dovr intra-prendere tra breve, occupano tutto il mio tempo.

    Per, prometto che verr a trovare gli Ospiti della Casa di Riposo perch oramai abbia-mo instaurato un buon rapporto (soprattutto con alcuni).

    Ringrazio per iscritto Giovanna, Giorgio e Silvano per la loro simpatia e disponibilit che continuamente hanno dimostrato nei miei confronti. GRAZIE DAVVERO

    La vostra volontaria Valentina

    Pagina 24 IL PONTE

  • Salve a tutti, siamo il gruppo Incontro di Via Marconi e vorremmo mettervi al corrente che questanno abbiamo deciso di fare un orto-giardino sulla terrazza del secondo Piano della nostra struttura. Lidea ci venuta durante i nostri momenti di confronto e discussione del marted pomeriggio. Al nostro primo incontro, di questanno, sfogliando il calendario stampato dallU.P.I.P.A (una cooperativa che rappresenta molte R.S.A. del Trentino), che presenta il lavoro svolto da molte Strutture per il concorso Orti e Giardini del 2006, al quale la R.S.A. Santo Spirito non ha partecipato, forse perch non ci eravamo appassionati al tema o forse non eravamo pronti ma ora lo siamo, e dopo tante esperienze e ricordi emersi, abbiamo deciso di realizzare un orto-giardino pensile dove seminare, piantare e trapiantare gli ortaggi e le piantine che pi ci piacerebbe coltivare e curare. Detto e fatto abbiamo chiesto lautorizzazione alla nostra economa per vedere se possiamo realizzarlo, oltre che strutturalmente anche economicamente e mentre iniziavamo il nostro lavoro di progettazione vero e proprio, arrivato tra noi, il signor Silvano, un volontario AVULS di Civezzano che si offerto di aiutarci nella messa in opera e nellattivit pratica dellorto (con un grande sospiro di sollievo per la nostra Animatrice Giovanna che non ha mai fatto lorto in vita sua). Dopo aver individuato il luogo e gli spazi da utilizzare, con il nostro manutentore, Claudio, abbiamo preso le misure per la struttura, e calcolato il numero di vasche e le dimensioni che dovranno avere per rispondere al nostro progetto, per poi fare dei preventivi ed infine realizzarlo. Abbiamo gi in mente come sar e che cosa coltiveremo In marzo, dopo S. Giuseppe, faremo unuscita con i pulmini della Casa per andare a comperare i nostri semi e piantine, cos inizieremo il lavoro pratico. Noi siamo fiduciosi che riusciremo a fare un buon lavoro, che sicuramente ci dar molte soddisfazioni permettendoci di provare sensazioni ed emozioni che ormai fanno parte solo dei nostri ricordi.

    Vi terremo informati, nel frattempo auguriamo a tutti Buona Pasqua.

    UN ORTO SUL NOSTRO TERRAZZO dal Gruppo Incontro

    Pagina 25

    I progetti

    IL PONTE

  • LA TERAPIA DEL SORRISO

    PASQUA 2008 Pagina 26

  • Per stimolare la narrazione,

    la rielaborazione e lesperienza diretta

    degli anziani rispetto al tema

    degli animali e luomo ed attraverso

    la memoria di aneddoti, storie, vicende, leggende

    e la loro rappresentazione

    Pagina 27

    Per il 2007 lUPIPA ha indetto il concorso per i residenti delle RSA trentine Amici animali nella memoria e nel quotidiano. Il concorso ci ha visti partecipare con una ricerca sullallevamento del baco da seta. Sul numero precedente abbiamo presentato la ricerca anche grazie allallestimento storico della stanza dellallevamento dei cavaleri. Il quadro raffigurante S. Antonio abate, protettore degli animali, stato il riconoscimento della partecipazione al concorso, gentilmente offerto dallAssessore regionale dott. Mario Magnani.

    AMICI ANIMALI NELLA MEMORIA E NEL QUOTIDIANO

    IL PONTE

    Entusiasti di questa esperienza, abbiamo gi dato ladesione per il Concorso 2009 dal titolo Memorie de morosi e storie de sposi.

    Il progetto prevede il recupero di ricordi, storie e aneddoti riferiti alla vita affettiva sentimentale di una volta.

    Il servizio Animazione fin dora invita chi interessato a partecipare alliniziativa.

  • COMITATO EDITORIALECOMITATO EDITORIALE: Cristina Bolgia, Silvano Brol, dott. Andrea Moser e Giuseppe Zambotti

    CURA REDAZIONALE, IMPOSTAZIONE GRAFICA E STAMPA: Cristina Bolgia e Silvano Brol

    IL PONTE

    DATA ORE SEDE EVENTO

    Gioved

    27 marzo 2008 15:30 via Marconi FESTA DEI COMPLEANNI

    Sabato

    29 marzo 2008 15:30 via Pive

    Trofeo Citt di Pergine a cura della Societ Pesistica Perginese

    Gioved

    17 aprile 2008 15:30 via Pive FESTA DEI COMPLEANNI

    Domenica

    20 aprile 2008 15:30 via Marconi

    La filodrammatica di Viarago presenta:LEI STADA GROSSA

    di Loredana Cont

    Gioved

    24 aprile 2008 15:30 via Marconi FESTA DEI COMPLEANNI

    Sabato

    3 maggio 2008 15:30 via Pive

    CONCERTO del Carro della Musica di Borgo Valsugana

    Calendario manifestazioni di primavera