Partecipazione politica immigrati in irlanda

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Progetto cofinanziato da UNIONE EUROPEA IPPI (immigrati, partecipazione politica e integrazione) FEI-2012-Azione 8, PROG-104467 La partecipazione politica degli immigrati e/o dei cittadini di paesi terzi in Irlanda VERSIONE SINTETICA Ministero dell’Interno DIPARTIMENTO PER LE LIBERTA’ CIVILI E LIMMIGRAZIONE Fondo Europeo per l’Integrazione di Cittadini di Paesi Terzi 2007-2013

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Progetto cofinanziato da

UNIONEEUROPEA

IPPI (immigrati, partecipazione politica e integrazione)

FEI-2012-Azione 8, PROG-104467

La partecipazione politica degli immigrati e/o dei cittadini di paesi terzi in Irlanda

VERSIONE SINTETICA

Ministero dell’InternoDIPARTIMENTO PER LE LIBERTA’ CIVILI E LIMMIGRAZIONE

Fondo Europeo per l’Integrazione di Cittadini di Paesi Terzi 2007-2013

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Composizione della popolazione non comunitaria

Dal 2002 al 2011 la popolazione dei nati all’estero è passata dal 10% al 17%.1 All’interno della quota di coloro che sono nati al di fuori dell’UE, il gruppo più rappresentato è costituito dagli asiatici, seguiti dagli africani, dagli americani e dagli europei.

Flussi migratori in Irlanda, 2000-2012 2

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Non-EU

EU10/12

EU 13

UK

Irish

Thou

san

ds

A causa della recessione, i flussi migratori sono diminuiti mentre simultaneamente molti non irlandesi e irlandesi hanno lasciato il paese nel 2008-2010. I numeri relativi all’emigrazione e all’immigrazione mostrano che la popolazione non europea è stata più stabile di quella europea. A parte una leggera decrescita nel 2010, i flussi di non europei sono continuati a crescere nel 2011 e nel 2012.

L’emigrazione dall’Irlanda, 2006-2012 3

1 I nati all’estero includono i cittadini non irlandesi (95.3%) così come gli irlandesi nati all’estero che hanno acquisito la cittadinanza per nascita da genitori irlandesi o per naturalizzazione.

2 Monitor Annuale sull’Integrazione 2012.

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2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012

Non-EU

EU 12

EU 13

UK

Irish

Thou

sand

s

E’ interessante notare la differenza tra il luogo di nascita e la cittadinanza: il numero di coloro che sono nati al di fuori dell’UE supera il numero di coloro che non sono cittadini dell’UE di 534923 unità. Ciò può essere di gran lunga ascritto al numero di coloro che hanno una doppia cittadinanza e che dovrebbero essere classificati come Irlandesi.

Non-EU Europe 16307 10.3% Non-EU Europe 22,427 10.6%

Africa 41642 26.4% Africa 54,919 25.9%

Asian 65579 41.6% Asia 79,021 37.3%

Americas 24884 15.8% Americas 47,116 22.3%

Australia and NZ 4243 2.7% Australia & NZ 8016 3.8%

Other 4098 2.6% Other 177 0.1%

Total 156,753 Total 211,676

Nationality Birthplace

Non-EU born people & non-EU nationals in Ireland, 2011

La tabella sottostante mostra le 20 cittadinanze numericamente più grandi, incluse quelle con doppia cittadinanza, il cui numero è certo significativo. Un grande numero di coloro che possiedono la doppia cittadinanza è nato in Irlanda e probabilmente l’ha acquisita per nascita, anche se la maggior parte di coloro che hanno la doppia cittadinanza risulta nato fuori dall’Irlanda e acquisito pertanto la cittadinanza per naturalizzazione.

3 Monitor Annuale sull’Integrazione 2012.

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Nat.groups

Irish-African/ Asian/ Austr/ NZ Nigeria India

Irish-American Philippines

Numbers 17,726 17,642 16,986 14,699 12,791

Share of Irish born 39.6% 5.1% 5.5% 34.6% 2.9%

Nat.groups USA China Brazil PakistanSouth Africa

Numbers 11,015 10,896 8,704 6,847 4,872

Share of Irish born 4.4% 4.0% 1.4% 3.6% 2.9%

Nat.groups Russia Ukraine Malaysia Moldova Australia

Numbers 3,896 3,343 3,295 2,881 2,849

Share of Irish born 5.0% 3.2% 5.0% 3.3% 5.0%

Nat.groups Mauritius Canada Bangladesh Congo Zimbabwe

Numbers 2,844 2,384 2,319 1,770 1,537Share of Irish born 3.80% 4.20% 2.20% 3.70% 2.50%

Top 20 non-EU nationality groups in Ireland including large dual nationality groups, 2011

Status and background dei cittadini non UE

Molti cittadini non comunitari sono arrivati in Irlanda tra il 2000 e il 2008. Tuttavia, dopo l’entrata di nuovi paesi nell’UE e dopo pertanto che molti di coloro che erano già presenti in Irlanda erano divenuti cittadini comunitari, il tasso di immigrati comunitari presenti in Irlanda si accrebbe notevolmente fra il 2004 e il 2008, tanto che sul totale degli immigrati tale popolazione arrivò a pesare per circa i due terzi. Le restrizioni all’ingresso per i non UE datano al 2004. Inoltre, è stato introdotto anche il test del mercato del lavoro 4. La Green Card per lavoratori non UE altamente qualificati è divenuta nel 2007 Green Card per lavoratori non UE altamente qualificati in occupazioni strategiche. Nel 2003 furono circa 47000 i permessi rilasciati (sia nuovi che rinnovi) mentre nel 2008 furono meno di 14.000 (8000 i nuovi permessi, 2000 circa in meno del 2004). Nel 2009 il sistema dei permessi per lavoro registrò un ulteriore giro di vite e nel 2012 furono solo 4000 i permessi per lavoro rilasciati.

Alla metà degli anni ’90 furono mediamente per anno circa 500 le richieste di asilo. Nel 2002 raggiunsero la cifra di 11.634. Dopo tale data le richieste decrebbero vertiginosamente sino a raggiungere la cifra di 1290 nel 2011.

4 I posti liberi devono essere pubblicizzati per 4 settimane sul sito della National Employment Authority (FÁS) website e

sui giornali e si deve dimostrare che nessun cittadino comunitario sia stato trovato per riempire quel posto. 3____________________________________________IPPI (Immigrati, partecipazione politica e integrazione)

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Residency permission issued

Total 141,816 134,152 133,232 128,104

Family reasons 16,896 12% 17,266 12% 20,085 14% 29,693 21%

Education reasons 37,936 27% 35,304 25% 36,798 26% 35,493 25%Renumarated reasons (Employment) 49,504 35% 40,421 29% 33,682 24% 21,906 15%

Refugee status No data No data 3,119 2% 2,288 2%

Other 37,480 26% 41,161 29% 39,513 28% 38,724 27%

2008 2009 2010 2011

Non-EU groups as per reasons for registration, 2008-2011 (Annual Integration Monitors 2010-2012)

Profili socio-economico-culturali della popolazione non UE

Gli immigrati non UE mostrano un elevato livello di istruzione, in parte spiegabile per la capacità che ha avuto il paese di attrarre lavoratori altamente qualificati.

Total Irish Non-EU

Not stated 3.6% 8.7%

Those without second level exam 34.7% 11.4%

Upper secondary (Leaving Cert.) 20.3% 15.9%

Those with post-second level certificate (e.g trades) 17.6% 20.0%

Third level degrees and above 23.8% 44.0%

Total of those whose full time-education ceased 100.0% 100%

Education attainment among those who have completed their education, 2011

Per quanto riguarda il background religioso, si veda la tabella seguente.

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Other EU27 excl. Irish

European Irish

Roman Catholic 13.60% 23.50% 29.60% 55.10% 60.50% 89.80%

Church of Ireland, England, 6.60% 2.40%

Anglican, Episcopalian

Muslim (Islamic) 12.60% 21.10% 23.40% 0.70% 0.60% 0.50%

Orthodox (Greek, Coptic, Russian) 54.60% 2.00% 3.50% 0.60% 5.80% 0.20%

Other Christian religion, n.e.s. 1.80% 13.20% 3.90% 5.30% 1.40% 0.60%

Presbyterian 0.40% 4.20% 0.50% 3.00% 1.30% 0.40%

Apostolic or Pentecostal 0.20% 12.00% 0.60% 0.70% 0.60% 0.10%

Other stated religions 3.80% 11.90% 19.20% 11.60% 4.80% 0.90%

No religion/not stated 11.90% 5.90% 18.00% 20.50% 18.40% 5.20%

Total (%) 100.00% 100.00% 100.00% 100.00% 100.00% 100.00%

Total (000s) 16,307 41,642 65,579 24,884 386,764 3,927,143

Source: EMN Ireland based on Census 2011

2.50%1.10% 6.20% 1.20%

Population Usually Resident and Present in the State by Nationality and Religion, 2011

African Asian American

Consigli locali; Parlamento nazionale

Fino a pochissimo tempo fa il governo locale era così composto: 79 consigli comunali, 29 consigli di contea, 5 consigli cittadini, 5 consigli distrettuali. Il Governo è attualmente in procinto di riconfigurare la suddivisione amministrativa e di accorpare le differenti istanze territoriali in distretti municipali e di ridurre pertanto i seggi dei consigli.

Il parlamento nazionale consiste di una Camera e di un Senato, le cui funzioni sono regolate dalla Costituzione. I 165 membri della camera sono eletti, quelli del Senato selezionati attraverso varie modalità 5. La principale coalizione sostenitrice dell’attuale governo ha manifestato l’intenzione di abolire il Senato (Irish Independent, 26 December 2012).

Sistema elettorale

In Irlanda esiste un comune sistema di voto per le elezioni locali e quelle nazionali (un sistema che permette cioè il trasferimento del voto al singolo candidato). Tale sistema è concepito per assicurare una rappresentanza proporzionale chiedendo all’elettore di indicare il candidato. Inizialmente il voto è abbinato al candidato prescelto, dopo che si è verificato se il candidato è stato eletto o no, i voti a questi attribuiti o i

5 43 senatori sono eletti dai membri dei consigli e del parlamento, 11 sono nominati dal Primo Ministro, 6 dalle Università, per un totale di 60 membri. Le Leggi devono essere approvate da entrambe le Camere, ma il Senato ha più un potere dilazionatorio che di veto.

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voti non attribuiti vengono trasferiti sulla base delle preferenze indicate. L’obiettivo è quello di raggiungere una rappresentanza la più proporzionale possibile riducendo la dispersione o lo spreco dei voti utilizzando le seconde, terze e ulteriori preferenze di voto (laddove tale criterio sia applicabile) 6. Esso permette inoltre agli elettori di votare per candidati individuali piuttosto che per le liste chiuse dei partiti utilizzando collegi elettorali multi-posto. Ciò determina una competizione non solo fra i partiti ma anche all’interno dei partiti dal momento che i candidati competono per i posti da occupare nelle liste dei vari collegi elettorali (si veda ad esempio, Mutsawaribo, 2012).

A livello locale il numero dei candidati che si presentano è di circa tre volte il numero dei seggi (si veda Mutsawaribo, 2009), e la competizione per essere eletti è leggermente più marcata a livello nazionale. La differenza più rimarchevole fra le elezioni locali e nazionali per i candidati immigrati è che nelle seconde il partito tende a nominare candidati autoctoni.

Il diritto di voto

Diritti dei vari gruppiIn Irlanda ogni residente ha diritto di voto e di candidatura, secondo quanto stabilito dall’Electoral Act del 1992. Il diritto di voto per i non Irlandesi fu introdotto nel 1963, quello di potersi candidare alle elezioni risale al 1974. L’Irlanda ha a questo riguardo uno dei più alti punteggi nel MIPEX.

Ci sono quattro categorie di votanti:

I local voters: questo gruppo include i cittadini non EU.

Gli European voters: questo gruppo include i cittadini EU che possono votare sia livello locale che europeo.

I Dail voters: questo gruppo che include i cittadini UK che possono votare per il parlamento, per le elezioni locali e per quelle europee

I presidential voters: questo gruppo include i cittadini irlandesi che possono votare nei referendum, per le elezioni presidenziali, parlamentari, locali e europee.

La registrazione dei votanti

Al fine di prendere parte alle elezioni, ogni persona deve iscriversi al registro elettorale a partire dai 18 anni.

Secondo quanto riportato in un’indagine sul registro di voto di quattro città campione, dove risiedono molti cittadini non comunitari, il tasso dei non comunitari iscritti nel registro di voto oscilla tra il 20% e il 40% di tutti i non comunitari residenti.

6 Questi i passaggi di una competizione elettorale:

1. Ogni candidato che ha raggiunto o superato il quorum viene dichiarato eletto. 2. Se un candidato ha ottenuto più voti di quelli previsti dal quorum, il surplus è trasferito a un altro

candidato. 3. Se nessuno raggiunge il quorum, il candidato con il minor numero di voti è eliminato e i suoi voti

sono trasferiti.4. Questo processo si ripete fino a che si individua un candidato eletto per ogni seggio o restano

tanti seggi quanti sono i candidati restanti.6____________________________________________IPPI (Immigrati, partecipazione politica e integrazione)

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Voter registration among non-EU nationals in selected cities

Local authority areas

Non-EU nationals registered to vote*

Total number of non-EU nationals

Estimated share of registered voters among all non-EU nationals**

Dublin City 8608 37024 23.2%

Galway City 1777 4867 36.5%

Cork City 1316 4316 30.5%

Limerick City 733 1875 39.1%

Prima delle elezioni del 2009, alcuni consigli municipali e ONG diedero vita a una campagna di sensibilizzazione invitando i cittadini non comunitari a iscriversi nei registri di voto. Anche l’Ufficio per l’integrazione dei Migranti diede vita ad una serie di iniziative sul territorio, così come alcuni partiti e associazioni di volontariato. Il risultato fu che nei dieci più grandi consigli municipali di cinque aree metropolitane si registrò un incremento di 12471 cittadini non comunitari che portò gli elettori non comunitari a 38774 alle elezioni del 2009.

I cittadini non comunitari che hanno acquisito la cittadinanza possono votare alle elezioni nazionali. Il loro numero è aumentato sensibilmente dal 2005. Fra il 2005 e il 2011 più di 34.000 cittadini non EEA hanno acquisito la cittadinanza.

Citizenship acquisitions, 2005-2011 (Department of Justice)

Year Number of citizenship acquisitions

Top countries*

2005-2009**

20,000 Nigeria Congo Pakistan Romania Angola

2010 4,969 Nigeria Philippines India Pakistan South Africa

2011 9529 Nigeria Philippines India South Africa

China

2012 25000*** Philippines Nigeria India Bangladesh Ukraine

*Number of naturalisations by EU nationals is small and do not feature in figures

** Include post-nuptial citizenships in 2005

***Approximate figures quoted in Parliamentary Question, 22 January 2013

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Il Voto

Secondo alcuni il sistema elettorale potrebbe essere difficoltoso da comprendere e talvolta la stessa lista elettorale potrebbe essere non usuale per gli immigrati (Dobbs, 2009). Pertanto sarebbe il sistema elettorale complicato a scoraggiare gli immigrati dal prendere parte al voto. Non a caso le campagne informative tendono non solo a incoraggiare gli immigrati a iscrivesi al registro ma anche a spiegare il processo elettorale e il ruolo dei consigli eletti.

Una recente indagine sui cittadini naturalizzati ha mostrato una loro generale tendenza e interesse a prendere parte al voto (Immigrant Council, 2013).

Candidati ed eletti

Fino a poco tempo fa i seggi disponibili alle elezioni locali erano 1627 su 268 circoscrizioni elettorali. Nel 2004 i candidati eletti come indipendenti furono 2: Rotimi Adebari, che in seguito divenne sindaco di Portlaoise, e Taiwo Matthews. Nel 2009 su un totale di 45 candidati non Irlandesi 10 si sono presentati nelle liste del Fianna Fail, 8 nelle liste del Fine Gael e dei Verdi, 4 nelle liste dei Laburisti, e 15 come indipendenti. 17 di questi candidati erano Nigeriani, 9 Polacchi e il resto di vari paesi tra cui non comunitari. 4 di questi 45 candidati non Irlandesi furono eletti (circa il 10%, tasso più basso rispetto a quello dei candidati Irlandesi, pari a uno su tre) (Mutwarasibo, 2009).

Due cittadini naturalizzati furono eletti al Parlamento Irlandese, che si compone di 166 seggi alla Camera e di 60 al Senato. Moosagee Bhamjee, sudafricano, fu eletto alla Camera fra il 1992 e il 1997 e Katherine Zappone, statunitense, fu nominata senatrice dal Primo Ministro nel 2011. Nel recente passato, tre candidati di origine ebraica (seconde e terze generazioni) furono eletti alla Camera e uno di questi, Alan Shatter, è attualmente Ministro della Giustizia ed è membro della Camera.

Partiti politici in Irlanda

Quattro sono i partiti storici, Fianna Fail, Fine Gael, il Partito Laburista e il Sinn Fein, e accanto a essi anche nuove formazioni politiche come i verdi. Fianna Fail e Fine Gael sono stati i due più grossi partiti, sebbene alle elezioni del 2011 Fianna Fail è stato scavalcato dal Partito Laburista. L’attuale governo è composto da una coalizione formata dal Fianna Gael e dal Partito Laburista.

Fine Gael è un partito di centro destra, il partito che ad oggi ha più consensi in Irlanda. Il suo leader, Enda Kenny, ricopre la carica di Primo Ministro. Fine Gael nacque l’8 Settembre 1933 dalla fusione di tre partiti (Cumann na nGaedheal, the National Centre Party and the National Guard). Fine Gael si rappresenta come "partito progressista di centro ", moderato sulle tematiche sociali ma conservatore su quelle economiche. E’ a favore dell’Unione Europea.

Fianna Fáil – The Republican Party, più comunemente consociuto come Fianna Fáil, è un partito di centro-destra, repubblicano e conservatore, fondato il 23 Marzo 1926. Storicamente, Fianna Fáil è considerate più a sinistra del Fine Gael, in considerazione della sua opposizione al Trattato Anglo-Irlandese del 1921. Fianna Fail è descritto come un partito populista. Dal 9 marzo 1932, data in cui ricevette per la prima volta l’incarico di governo, al 2011, anno in cui fu superato dal Partito Laburista, il Fianna Fáil è stato al potere per 61 anni su 79.

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Il Partito Laburista è un partito socialdemocratico fondato nel 1912. E’ stato al governo sei volte in coalizione con il Fine Gael e altri piccoli partiti e una volta anche con il Fianna Fáil. Dal 9 marzo 2011 è al governo insieme al Fine Gael.

Sinn Féin (Noi stessi) è il partito repubblicano irlandese, il più vecchio partito, fondato nel 1905 da Arthur Griffith con l’obiettivo di riunire insieme differenti gruppi nazionalisti. Durante la Guerra Civile (1922-1923) Sinn Féin si spaccò dando vita ad un partito che più tardi divenne il Fine Gael e perse ulteriori sostenitori quando un altro gruppo fondò il Fianna Fail. Il partito è attualmente associato al repubblicanesimo violento dell’Irlanda del Nord. In seguito al processo di pace, il partito divenne più competitivo nelle elezioni, sia in Irlanda sia in Irlanda del Nord, dove è attualmente al governo. Repubblicanesimo, cattolicesimo conservatore e posizioni di sinistra compongono l’ideologia del Sinn Féin.

Il Partito dei Verdi fu fondato nel 1981 come Partito Ecologista e nel 1987 prese l’attuale nome. Pace, democrazia, giustizia sociale, protezione dell’ambiente e utilizzo di risorse naturali sostenibili sono i principi ispiratori del partito. Nel 2007, i Verdi entrarono a far parte del Governo con il Fianna Fáil e i Democratici Progressisti, da cui uscirono il 23 gennaio del 2011. Il Partito ha perso tutti i suoi seggi nelle elezioni del 2011, essendo considerato da molti elettori responsabile con il Fianna Fail della crisi finanziaria.

Discorsi pubblici sull’integrazione e l’immigrazione

Il tema dell’immigrazione, sebbene venga riconosciuto ad esso una crescente importanza, non trova adeguato sostegno da parte dei deputati, in parte anche per il timore di un impatto negativo sull’elettorato. Certo è che la mancanza di un dibattito è indicatore dell’assenza di una politica coordinata di integrazione. Nel 2008 il Governo ha prodotto un proprio documento sull’integrazione, Migration Nation, individuando alcune aree chiave. Alcuni servizi pubblici hanno adottato una propria strategia interculturale, che contengono obiettivi strategici pur in presenza di risorse limitate, in particolare dopo la crisi, per garantire l’implementazione di azioni concrete.

Il governo eletto nel 2011 ha deciso di concentrare i propri sforzi sulla cittadinanza, agendo per la diminuzione dei tempi di attesa e aumentando il numero di domande approvate. Attraverso il neo Ufficio per la promozione dell’Integrazione degli Immigrati, ha sponsorizzato e finanziato eventi interculturali, anche con l’obiettivo di contrastare insorgenti fenomeni di discriminazione.

Approccio dei partiti politici all’immigrazione e all’integrazione

Fine Gael

Fine Gael sembra voler approcciare il fenomeno migratorio nella sua globalità, ovvero come un’area di immigrazione e di integrazione, giustizia e controllo, percorsi di cittadinanza. In relazione a queste aree, il partito ritiene che l’immigrazione deve essere efficacemente e fermamente controllata e che il tema dell’integrazione e della diversità deve essere gestito a livello di governo. Nel governo si è impegnato a rendere più semplici i percorsi per la richiesta di cittadinanza ed ha promesso l’introduzione di una nuova Legge sull’Immigrazione.

Il Partito Laburista

Come scritto nel manifesto pubblicato nel 2011, il Partito sebbene riconosca la necessità di controllare e regolare i flussi migratori, individua tra i propri obiettivi la messa a punto di una legislazione organica e di un sistema amministrativo trasparente ed efficiente e si impegna a “promuovere politiche per integrare i

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gruppi etnici minoritari, a favorire l’inclusione sociale, l’eguaglianza, la diversità e la partecipazione degli immigrati alla vita economica, sociale, politica e culturale”.

Fianna Fail

Fianna Fail attribuisce alla Legge sull’Immigrazione, la residenza e la protezione un ruolo centrale nello snellimento dei processi migratori, nella razionalizzazione delle pratiche sull’asilo e nella riduzione dell’immigrazione illegale. Tale legge, che non giunse ad essere approvata a causa del recente mutamento nel quadro parlamentare, è stata comunque criticata da numerose ONG che hanno proposto numerosi emendamenti.

Sinn Fein

L’approccio del Sinn Fein all’immigrazione e all’integrazione è strettamente vincolato alle sue politiche sull’eguaglianza e sull’antirazzismo. Viene dal partito posta particolare enfasi sui diritti degli immigrati e sulla lotta al razzismo attraverso l’educazione, il dialogo, il rafforzamento della legislazione.

I Verdi

Il Partito individuò nel 2011 alcune priorità rispetto all’integrazione, in particolare sul versante linguistico, interculturale, sulla lotta al razzismo e alla xenofobia. Dopo la sconfitta elettorale del 2011 e la perdita di tutti i seggi, il partito sta concentrando tutti gli sforzi nella ricostruzione dei rapporti con la base e sembra non esprimere forti prese di posizione sull’integrazione o sull’immigrazione.

Razzismo e partiti politiciIl Protocollo su elezioni non razziste ha giocato un ruolo importante dal 2011 sulla scena politica irlandese. Tutti i maggiori partiti si sono impegnati a condurre la campagna per le elezioni libere da odio e pregiudizi sul terreno della razza, colore, cittadinanza o origine etnica e credo religioso. Nonostante ciò alcuni politici hanno rilasciato in più occasioni commenti e dichiarazioni di stampo razzista.

Politiche di affiliazioneI partiti politici in Irlanda sono aperti a qualunque persona residente e molti di loro non prevedono specifiche misure rispetto ai non Irlandesi. Tuttavia, Verdi e Partito Laburista dedicano particolare attenzione ai bisogni particolari dei soggetti migranti. La Costituzione del Partito dei Verdi riconosce legittimità all’affiliazione di membri non irlandesi, mentre il Partito Laburista dedica particolare attenzione ai gruppi a rischio di emarginazione e attraverso il settore Pari Opportunità e molteplici specifiche attività informative e di sensibilizzazione si impegna a promuovere l’affiliazione in questi gruppi marginalizzati.

Misure specifiche nel 2009Fanning et al hanno condotto una dettagliata indagine sul rapporti tra partiti politici e immigrazione nel 2007 e nel 2009 (Fanning et al, 2007 and 2009). Se nel 2007 era prevalente una tendenza a differire azioni sul diritto di voto alle elezioni parlamentari, nel 2009, anche con l’obiettivo di attrarre voti, tutti i partiti hanno mutato prospettiva. Questi i principali approcci osservati:

1. Il Partito Laburista ha enfatizzato l’importanza, in nome dell’eguaglianza, di incoraggiare gli immigrati a entrare nel partito, anche ricorrendo ad un’intensa attività propagandistica e di intervento/supporto nelle comunità. Il partito ha inoltre pubblicato linee guida per i suoi membri su un approccio equo alla diversità.

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Alle elezioni locali del 2009, il Partito Laburista ha presentato nelle proprie liste 4 candidati immigrati, provenienti rispettivamente dalla Polonia, dalla Moldova, dall’Olanda e dalla Colombia.

2. Il Partito dei Verdi ha sostenuto l’apertura e l’accessibilità alle strutture del partito da parte degli immigrati. Nel 2009 alle elezioni locali ha presentato nelle proprie liste 5 candidati immigrati (tre dei quali provenienti dalla Nigeria, dallo Zimbabwe e dalla Russia).

3. Sinn Fein ha prevalentemente supportato iniziative locali incentrate sul rispetto dei diritti e su campagne propagandistiche presso le comunità immigrate.

4. Sia il Fianna Fail che il Fine Gael hanno reclutato delle figure di integrazione per condurre campagna coordinate al fine di raggiungere gli immigrati. Fianna Fail ha anche dato vita a una Strategia per l’Integrazione. Il loro target principale è stata la comunità polacca, sviluppando anche uno specifico website. Tuttavia, l’Ufficio Integrazione del Fianna Fail ha cercato di stabilire relazioni anche con altre comunità. Rispetto ai candidati, cinque erano polacchi, due nigeriani, uno pakistano, russo e lituano. Per quanto riguarda il Fine Gael, quattro erano nigeriani, due polacchi e uno lettone.

Nonostante questi sforzi, permane l’assenza di un monitoraggio sulle presenze. I partiti sembrano essere incapaci di quantificarlo, non essendo previste specifiche modalità di registrazione.

2011Le elezioni del 2011, conseguenti allo scioglimento del Parlamento, hanno portato i partiti a concentrare la propria campagna elettorale sulla crisi e a trascurare le tematiche migratorie. Il Consiglio degli Immigrati è stato critico nei riguardi di questa posizione, in particolare del fatto che a essere ignorati sono stati anche gli immigrati naturalizzati.

Opening Power to DiversityOpening Power to Diversity è un progetto finanziato dal Fondo Europeo per l’Integrazione e gestito dal Crosscare Migrant Project che prevede per i cittadini non UE che partecipano al progetto un periodo di sei mesi di affiancamento a un deputato con l’obiettivo di seguirne l’iter lavorativo (meeting, stesura dei documenti, incontri con la stampa, interlocuzione con l’elettorato, lavori amministrativi). L’obiettivo è quello di offrire agli immigrati che lo desiderano opportunità di apprendimento sulla vita politica ed elettorale, esponendo allo stesso tempo il sistema politico al contatto con la diversità.

Le attività nei partiti politiciL’uso diffuso di realizzare campagne elettorali porta a porta ha riscontrato sorpresa negli immigrati, talvolta contrarietà, con conseguenze negative sulla percezione/rappresentazione dei candidati, dei partiti e delle pratiche politiche (Fanning et al, 2009; Boyle, 2012).

Organizzazioni cannibaliDobbs ha esaminato il ruolo delle campagne di sensibilizzazione sul voto come mezzo per incrementare la partecipazione politica degli immigrati, notando che tali campagne non sono state capaci in realtà di costruire stabili ponti tra le comunità immigrate e i partiti politici. L’autrice sottolinea poi che esistono alcune barriere informali che frenano la militanza e le candidature all’interno dei partiti come ad esempio l’affiliazione in alcune organizzazioni sportive, religiose, sindacali, denominate feeder organizations, le quali se da un lato permettono di sviluppare legami sociali dall’altro lato dispongono di un potenziale limitato nel costruire ponti con organizzazioni politiche (Dobbs, 2009).

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La Mobilizzazione dei votanti immigrati (non-EU) Molti politici locali vedono la politica svolta a livello locale come trampolino di lancio per quella nazionale; per cui potrebbero non trovare particolari incentivi nello stabilire relazioni con gli immigrati non UE che non possono votare alle elezioni nazionali (Dobbs, 2009). Tuttavia molti partiti hanno compiuto sforzi per avvicinarsi agli immigrati e alle loro organizzazioni, in particolare alla comunità polacca, anche se ancora non viene attribuita la giusta importanza al nuovo crescente elettorato di naturalizzati (Fanning at al., 2009).

E quanto sia importante l’uso di campagne mirate per incrementare il numero dei votanti immigrati, lo dimostra il fatto che alle elezioni del 2009 sono state 12741 le nuove iscrizioni al registro elettorale da parte degli immigrati, che hanno portato il numero totale degli iscritti in quell’anno nelle più grandi aree urbane a 38,774 (New Communities Partnership, 2009).

Supporti alla rappresentazione dei politici migrantiI media tendono a mettere in luce due aspetti dei candidati non irlandesi nell’arena politica: il primo, legato alla loro differenza e scarsa famigliarità rispetto al panorama politico e all’elettorato irlandese, ovvero la loro capacità di interpretare i bisogni della popolazione. Il secondo è legato alla necessità di riconoscere il fatto che in una società con una crescente diversità culturale, sia strategicamente importante promuovere la partecipazione della diversità entro i partiti politici. Sussiste tuttavia un paradosso all’interno delle rappresentazioni promosse dai media: questi ultimi riconoscono l’importanza dei candidati di promuovere campagne che rappresentino complessivamente le comunità, piuttosto che gli interessi ristretti delle comunità minoritarie. Allo stesso tempo però identificano e distinguono tali candidati in base a ciò che li differenzia: etnia, nazionalità o status e ad associare il candidato con i problemi legati all’immigrazione e integrazione.

Connessioni familiari

In Irlanda i legami familiari sono stati determinanti per quanto riguarda la partecipazione politica. In primo luogo, le famiglie tendevano a dare sostegno agli stessi partiti di generazione in generazione. Gli irlandesi in generale nelle loro scelte sembrano essere spinti quindi prevalentemente con la familiarità dei simboli e dei nomi, sconosciuti invece ai nuovi arrivati. Ci sono comunque segnali che la fedeltà ai partiti politici sia comunque decrescendo. Questo è più evidente soprattutto per quanto concerne la rappresentanza a livello locale, oltre che nazionale. La politica locale infatti può essere ancora fondamentalmente influenzata dalla politica locale. Spesso, a causa della natura del sistema elettorale e la storia del sistema politico irlandese, ampie reti sociali locali sono stati un fattore chiave nella maniera in cui un particolare partito ha deciso di mettere dei candidati sulla scheda elettorale (Dobbs , 2009; p.21). Gli immigrati come nuovi arrivati incontrano diverse difficoltà nel caso della costruzione personale di una loro rete locale e nel caso dello sviluppo di un loro personale profilo politico. La creazione di reti locali e l'accettazione infatti possono essere un processo lento. Boyle sottolinea che i candidati migranti fossero relativamente sicuri circa la loro capacità di sviluppare una conoscenza locale stabilendo rapporti con le comunità locali. Nel mettersi in gioco, molti candidati africani hanno evidenziato il loro "localismo" e la loro realizzazione nella comunità. Non rinunciando però ad instaurare relazioni e collaborazioni con organizzazioni irlandesi e affiliazioni con i membri irlandesi del partito (o anche i leader) (Boyle, 2012). Dal momento che nelle elezioni locali e nazionali, le questioni locali sono discusse e la forza delle reti locali e la loro popolarità influenza le possibilità dei candidati di essere eletti, la strategia di sottolineare il proprio attivismo locale potrebbe favorire i candidati migranti nelle loro campagne

L'approccio di partito

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Anche se il sistema elettorale irlandese favorisce gli individui, il ruolo dei partiti resta importante. Nel caso dei candidati migranti respinti, è probabile che molti di essi abbiano trasferito i loro voti all’interno dell’area elettorale del partito di cui fanno parte. Ciò se da una parte risulta essere positivo per il bacino elettorale dei partiti, dall’altro è sconfortante per i candidati migranti. Questo caratterizza sia le elezioni nazionali che locali. A livello nazionale i nuovi arrivati, che siano cittadini autoctoni o migranti, dovrebbero competere nel tentativo di ricevere nomination dai partiti politici. Senza il supporto però dei leaders del partito, è improbabile i candidati migranti che rappresentano le parti si accresca nel prossimo futuro. Nelle elezioni del 2011 i partiti hanno comunque mostrato poca inclinazione a concentrarsi su potenziali candidati migranti. Mentre l'introduzione di quote ha favorito candidate donne. Anche per ciò che concerne le elezioni locali, i migranti hanno bisogno per candidarsi di essere iscritti ai partiti e di essere nominati per rappresentare le aree urbane dove vivono loro e i loro concittadini (Fanning et al. 2009).

Servizi centralizzati e sistema politico

In Irlanda l’erogazione dei servizi è centralizzata e le amministrazioni locali (Comuni) hanno i poteri più limitati rispetto ai loro omologhi continentali. L’immigrazione, l’istruzione, la sanità e il lavoro sono settori del governo centrale e delle sue istituzioni. Per gli immigrati potrebbe non essere motivante in tal caso partecipare alla vita politica locale, se candidandosi non possono influenzare le loro aree di interesse. Tuttavia, i candidati migranti che hanno partecipato alle elezioni locali del 2009 ancora ritengono che essere

eletti in consiglio comunale ha dato loro il potere sufficiente per avere un impatto sulle questioni locali.

Status di migrante

È una condizione sociale e giuridica che coinvolge direttamente i cittadini extracomunitari e tocca direttamente la loro capacità e ambizione di partecipare alla politica. Fino a poco tempo fa questi ultimi dovevano rinnovarlo annualmente, soltanto dal 2009 ricevono un permesso di due anni che sarà seguito da un permesso di tre; i migranti possono infine richiedere la residenza a lungo termine dopo che il loro permesso di soggiorno ha raggiunto i cinque anni di durata. I loro familiari devono separatamente soddisfare i requisiti di residenza e, anche per ciò che riguarda la emissione di residenza a lungo termine , non saranno esenti dall’obbligo di possedere un permesso di lavoro. Recentemente però il Ministro della Giustizia ha apportato diversi miglioramenti: ha accelerato il procedimento di acquisizione del permesso e incluso diritti più favorevoli. Per quanto concerne la partecipazione politica dei cittadini extracomunitari si presume che essi non potranno esercitarla fino a quando non abbiano ricevuto la cittadinanza. Come evidenzia Fanning nella sua ricerca (Fanning et al, 2009) la partecipazione politica, acquista un maggior interesse e rilevanza per il cittadino proveniente da paesi terzi soprattutto quando questi ha raggiunto a tutti gli effetti la cittadinanza. Tuttavia dei candidati africani, nelle ultime elezioni locali, hanno dimostrato che non necessariamente occorre possedere la residenza per candidarsi e partecipare politicamente.

La motivazione per il coinvolgimento

Boyle e Fanning hanno studiato le motivazioni dei candidati migranti in corsa alle elezioni locali nel 2009. Generalmente le motivazioni possono coincidere, nello specifico si possono evidenziare delle differenze specifiche in particolare per i candidati di origine africana. Nonostante ciò essi hanno evidenziato come la loro militanza politica veniva vista comunque in continuazione con il loro attivismo nelle aree e comunità da cui essi provenivano. Boyle sottolinea che molti motivi sono collegate alla promozione dei diritti universali dell’uomo in riferimento ai contesti locali e lavorativi. Fanning (2009), intervistando candidati immigrati per le elezioni locali, ha scoperto che per molti candidati stranieri partecipare politicamente ha rappresentato un modo per superare le differenze e l’alienazione. Inizialmente questi si sono concentrati prevalentemente sulle

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tematiche legate al mondo dell’immigrazione. Una volta risolte tale questioni a livello politico e sociale, essi hanno deciso di ampliare maggiormente i loro interessi e rivolgere la loro attenzione a tematiche riguardanti la società irlandese nel suo complesso (trasporto, salute etc.).

I modelli di ruolo

Le interviste con i candidati migranti effettuate da Boyle rivelano alcuni modelli di riferimento nel partecipare politicamente. Un certo numero di candidati africani ha citato Barack Obama in tal senso, pensandolo come qualcuno che ha unito l'attivismo della comunità con una visione ampia rivolta a tutti i gruppi della società. Questo spiega in parte ad esempio affrontare le preoccupazioni della comunità sia stato al centro delle loro motivazioni politiche (Boyle, 2012).

Prima delle elezioni locali del 2009 quattordici candidati migranti sono stati ospitati dal relatore del Parlamento (Ceann Comhairle) e dall'allora Ministro per l'Integrazione. L'evento ha rappresentato un modo per evidenziare nella società irlandese l’importanza di un coinvolgimento attivo della comunità migrante nella vita politica irlandese. Si cercava in tal senso di contribuire a rappresentare i candidati come modelli di ruolo e incoraggiare gli altri nuovi arrivati ad entrare nella vita politica (MacCormaic, 2009). In precedenza, il neo eletto sindaco Adebari, arrivato dalla Nigeria, è stato ospitato in un ricevimento dal Presidente nel 2007 ( Ceann Comhairle ) ( Fanning et al , 2009) .Probabilmente il signor Adebari è uno dei pochi rappresentanti degli immigrati eletti che ha ricevuto un riconoscimento mediatico.. La sua carriera parte da rifugiato, residente socialmente attivo, fino a rappresentante eletto e titolare di una carica pubblica.

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