Partecipazione Politica dei Cittadini Migranti in Germania

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Progetto cofinanziato da UNIONE EUROPEA IPPI (immigrati, partecipazione politica e integrazione) FEI-2012-Azione 8, PROG-104467 La partecipazione politica degli immigrati e/o dei cittadini di paesi terzi in Germania CJD Hamburg + Eutin (Germany) Ministero dell’Interno DIPARTIMENTO PER LE LIBERTA’ CIVILI E LIMMIGRAZIONE Fondo Europeo per l’Integrazione di Cittadini di Paesi Terzi 2007-2013

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Progetto cofinanziato da

UNIONEEUROPEA

IPPI (immigrati, partecipazione politica e integrazione)

FEI-2012-Azione 8, PROG-104467

La partecipazione politica degli immigrati e/o dei cittadini di paesi terzi in Germania

CJD Hamburg + Eutin (Germany)

Ministero dell’InternoDIPARTIMENTO PER LE LIBERTA’ CIVILI E LIMMIGRAZIONE

Fondo Europeo per l’Integrazione di Cittadini di Paesi Terzi 2007-2013

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Introduzione

L’immigrazione ha fortemente caratterizzato la recente storia tedesca: dai movimenti migratori postbellici, a quelli relazionati ad un mercato del lavoro in continua crescita ed espansione, dai movimenti migratori dei richiedenti asilo e rifugiati (più di 500.000 richieste tra gli anni ‘80 e ’90 del secolo scorso) a quelli innescati dalla riunificazione. Oggi la popolazione con un background migratorio, secondo i dati del Micro-Census 2011, ammonta a 16 milioni (su 81,8 milioni di abitanti): 7,2 milioni sono stranieri, 8,8 milioni sono cittadini tedeschi con un background migratorio. L’Europa è l’area dalla quale la maggior parte di essi proviene. Secondo i dati Eurostat 2012, sono 4,7 milioni i cittadini di paesi terzi.

Sebbene, dunque, da tempo la Germania rappresenti il più importante terminale migratorio, è solo con la nuova Legge sull’Immigrazione, del 2005, che essa riconosce ufficialmente di essere un paese di immigrazione e non più solo un paese capace di attrarre “guest workers” (Gastarbeiter). Ciò ha aperto tutta una serie di sfide a livello politico e amministrativo per accogliere e integrare la diversità. Molti sono i passi ancora da fare, come anche testimonia la sottorappresentazione degli individui con background migratorio nel Parlamento e all’interno dei partiti politici.

Prerequisiti legali e norme per l’accesso al sistema politico e ai partiti

Il sistema politico in Germania

La Germania è una repubblica federale parlamentare, composta da 16 stati federali (3 città stato - Berlino, Brema, Amburgo - e 13 stati a livello territoriale), ed organizzata in un sistema multipartitico, diviso in due fazioni - una liberale-conservatrice, l’altra di centro sinistra - e dominato da cinque partiti: l’Unione Cristiano-Democratici e l’Unione Cristiano Sociale (CDU/CSU), in Baviera; il Partito Liberal-Democratico (FDP); il Partito Socialdemocratico Tedesco (SPD); la Sinistra e i Verdi.

Prerequisiti legali per il voto e la naturalizzazione

A livello nazionale e regionale solo i cittadini tedeschi possono votare ed essere votati. Alle elezioni municipali e a quelle europee possono votare anche i comunitari. I cittadini di paesi terzi sono invece esclusi dal voto a qualunque livello, nonché dalla partecipazione al sistema politico1.

Ci sono comunque alcune possibilità per i cittadini di paesi terzi di prendere parte al processo decisionale politico attraverso:

1) Il Comitato Consultivo per la migrazione o l’integrazione degli stranieri: a livello locale, in molte municipalità, è prevista l’attivazione di tale Comitato. In alcuni casi gli stranieri nati in Germania possono votare e candidarsi; in altri casi i membri del Consiglio sono nominati dalla municipalità. I Consigli sono responsabili per tutte le questioni riguardanti gli abitanti con cittadinanza straniera o background migratorio così come di tutti gli aspetti relativi all’immigrazione, all’integrazione, alla coesione sociale. Il Consiglio può tuttavia presentare solo proposte e petizioni alla municipalità, che solo può prendere decisioni in merito.

2) Organizzazioni di immigrati: I cittadini di paesi terzi possono fondare le proprie organizzazioni in Germania e difendere attraverso di esse i propri interessi, in

1 Nel 1998 la coalizione al governo composta dai Socialdemocratici e dai Verdi cercò di far approvare una legge per il diritto di voto alle elezioni comunali per i cittadini di paesi terzi, che non raggiunse però i due terzi dei consensi all’interno del Parlamento necessari all’approvazione.

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particolare se raccolte in forme aggregative più ampie come la Società Federale delle Associazioni di Immigrati (BAGIV).

3) Iniziative Locali: varie sono le iniziative e campagne che vengono promosse a livello locale, regionale, nazionale e comunitario finalizzate a dare rappresentazione ai propri interessi e a influenzare l’opinione pubblica.

4) Partiti Politici: Quasi tutti i partiti politici permettono ai cittadini di paesi terzi di iscriversi e votare nei processi decisionali del partito e per i candidati.

L’unica maniera per partecipare alle elezioni per i cittadini di paesi terzi è quella di acquisire la cittadinanza. I prerequisiti per acquisire la cittadinanza sono regolati dalla Legge sulla Cittadinanza (Staatsangehörigkeitsgesetz). Per acquisire la cittadinanza uno straniero deve:

aver vissuto almeno otto anni in Germania; avere un permesso di residenza; non essere incorso in condanne penali; disporre di un alloggio; essere in grado di provvedere a sé stesso e ai suoi famigliari; rinunciare alla propria cittadinanza2; possedere un’adeguata conoscenza della lingua e del sistema sociale tedesco.

Prerequisiti legali per iscriversi a un partito politico

I prerequisiti per iscriversi a un partito politico sono definiti dagli statuti dei partiti. Per i Socialdemocratrici e la Sinistra l’affiliazione è possibile sin dai 14 anni, per CDU/CSU e per i Liberali a partire dai 16. In aggiunta, questi ultimi due partiti impediscono l’affiliazione a chi ha perso il diritto di elettorato attivo e passivo.

Rispetto ai cittadini di paesi terzi, le regole cambiano da partito a partito: i Socialdemocratici, la Sinistra e i Verdi non pongono alcuna condizione; CDU/CSU e i Liberali restringono l’accesso ad una piena partecipazione. I secondi richiedono che il cittadino di un paese terzo abbia vissuto almeno due anni in Germania e stabiliscono che l’iscrizione decada allorché questi tornino nel paese d’origine. Per i CDU/CSU il cittadino di un paese terzo deve dimostrare di aver vissuto almeno tre anni in Germania prima di iscriversi.

In aggiunta, CDU/CSU, i Socialdemocratici e la Sinistra hanno previsto una speciale affiliazione, cosiddetta da ospite (“guest memberships”), a persone che sono interessate a iscriversi al partito e che permette loro di prendere parte alle sue attività, di parlare, di presentare proposte e petizioni. Tale affiliazione è temporanea.

2 Ci sono alcune eccezioni a questa norma, come quelle che riguardano i cittadini comunitari o gli individui i cui paesi di origine consentono di mantenere la doppia cittadinanza. Tutti i partiti, eccetto la CDU/CSU, sono a favore della doppia cittadinanza.

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Attuale stato della rappresentanza nei maggiori partiti politici

Immigrati presenti in Parlamento come rappresentanti dei partiti

Nelle ultime tre decadi il numero dei parlamentari con background migratorio è aumentato. Nel 1990 erano solo 5 gli eletti con background migratorio nei Parlamenti federali, nel Parlamento nazionale e nel Parlamento europeo; nel 2011 erano 90.

Ci sono differenze significative in tal senso rispetto ai partiti politici: il centro-destra e i liberali, a differenza della sinistra e dei verdi, hanno poche persone con background migratorio tra i propri eletti.

Su 620 parlamentari, il Parlamento nazionale conta 20 membri con background migratorio.

Tavola 1: Membri immigrati dei partiti presenti nel Parlamento nazionale

Partito Membri immigrati rispetto al numero degli eletti per singolo partito presenti nel Parlamento

nazionale

Percentuale dei membri immigrati rispetto al totale dei membri del

proprio gruppo parlamentare

Verdi 6 su 68 8.8%

Sinistra 5 su 75 6.7%

FDP 4 su 93 4.3%

SPD 4 su 146 2.7%

CDU/CSU 1 su 237 0.4%

Fonte: CJD

Sebbene tutti gli eletti abbiano la cittadinanza tedesca, il background migratorio di 6 di loro è ascrivibile al centro o all’Europa dell’Est, 5 alla Turchia, 4 all’Iran, 3 all’India, 1 al Belgio e un altro alla Spagna.

Immigrati presenti nei parlamenti federali e municipali come rappresentanti dei partiti

Sulla base di uno studio realizzato dall’associazione CJD nei territori una volta ascrivibili alla Germania dell’Ovest e nelle cosiddette tre città-stato, è stata rilevata una grossa differenza tra le città – stato e gli stati federali per quanto riguarda il tasso relativo alla presenza di parlamentari con background migratorio, nel primo caso pari al 10,5%, nel secondo caso pari a circa il 2%.

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Tabella 2: Membri immigrati dei parlamenti federali

Stato federale Membri immigrati dei

parlamenti federali

(Landtag)

Percentuale

all’interno del

Landtag

Quota della popolazione nello stato federale

Ministri immigrati nei

governi federali

Germania dell’Ovest (stati federali): 21 con background migratorio su 1038 (2%)

Lower Saxony(SPD/Verdi, 2013)

7 su 137 5.1% 17.5% 0 su 9

Baden-Württemberg (Verdi/SPD, 2011)

4 su 138 2.9% 26.2% 1 su 13

Hesse

(CDU/FDP, 2009) 3 su 118 2.5% 25.3% 0 su 9

North Rhine-Westphalia (SPD/Verdi, 2012)

5 su 237 2.1% 24.2% 0 su 13

Schleswig-Holstein (SPD/Verdi/SSW, 2012)

1 su 69 1.4% 12.4% 0 su 8

Rhineland-Palatinate

(SPD/Verdi, 2011) 1 su101 1% 19.1% 0 su 11

Bavaria (CSU/FDP, 2008)

0 su 187 0% 19.7% 0 su 12

Saarland (CDU/SPD, 2012)

0 su 51 0% 18.1% 0 su 7

Città-stato (Germania dell’Ovest): 37 su 353 (10.5%)

Bremen (SPD/Verdi, 2011)

14 su 83 16.9% 28.2% 0 su 8

Berlin

(SPD/CDU, 2011) 14 su 149 9.4% 24.8% 1 su 10

Hamburg (CDU/GAL–Verdi, 2011)

9 su 121 7.4% 27% 0 su 11

Fonte: CJD

Nei nuovi Stati federali di quella che era una volta la Germania dell’Est, non ci sono ministri con background migratorio.

I politici di discendenza turca sono predominanti nei parlamenti federali; essi militano soprattutto nei Verdi e nei Socialdemocratici.

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Tavola 3: Politici con un background turco

Background turco Tasso di immigrati con background turco fra i

politici

Stati federali 12 su 21 57.1%

Città-stato 24 su 37 64.9 %

Fonte: CJD

Tavola 4: Membri dei parlamenti federali con background migratorio/ background turco

Partito Membri dei parlamenti federali con background migratorio

Con background turco

Germania dell’Ovest (stati federali)

Verdi 10 6

SPD 7 + 1 minstro dell’integrazione 4 + 1 ministro dell’integrazione

CDU 4 2

Città-stato (Germania dell’Ovest)

SPD 19 (incl. 1 ministro dell’integrazione) 14 (incl. 1 ministro dell’integrazione)

Verdi 10 6

Sinistra 4 4

Il Partito Pirata 1 0

Fonte: CJD

Le attuali tendenze sulla partecipazione dei cittadini di paesi terzi nei partiti politici

La diversità nei partiti politici

Gli approcci dei partiti alla diversità sono illustrati nella tabella 6.

Modelli

In ogni grande partito tedesco ci sono politici con background migratorio. Più il loro ruolo è predominante, più i media fanno convergere su di essi l’attenzione. Essi vengono presentati come modelli ben integrati e dediti alla società.

Percorsi di successo di politici immigrati nei partiti politici

Come i tedeschi, anche gli individui con background migratorio devono, nella maggior parte dei casi, seguire tutti i gradini della carriera politica.

Negli anni recenti sempre più giovani delegati con background migratorio sono entrati in parlamento, come, ad esempio, Aygül Özkan (CDU), che a 38 anni, nel 2010, fu nominato ministro per gli affari sociali in Bassa Sassonia; o Cem Özdemir, leader dei Verdi.

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Immigrati e cittadini di paesi terzi nella vita politica

Non ci sono dati ufficiali sul numero degli immigrati e dei cittadini di paesi terzi che prendono parte alla vita politica. Tuttavia molti partiti dispongono di statistiche sul background dei loro membri. CDU, SPD, FDP o i Verdi richiedono ai loro iscritti di registrare la propria cittadinanza e il luogo di nascita e pertanto questi partiti dispongono di un indicatore sul numero degli iscritti con background migratorio.

Ad esempio, alla data dicembre 2004, erano 6.755 gli iscritti al SPD che avevano una cittadinanza straniera (1% di tutti i membri). Nel 2011 SPD segnalava che il 14% dei membri del partito avevano un background migratorio (Spiegel Online, 2011a).

L’accesso degli immigrati e dei cittadini di paesi terzi ai partiti politici

Uno studio dell’Istituto Max Planck e della Fondazione Heinrich Böll ha analizzato le persone elette a livello municipale con background migratorio (Schönwälder et al., 2011). Tale studio ha rivelato che la maggior parte di essi era già impegnata e coinvolta in tal senso nel proprio paese d’origine o nei consigli municipali, in iniziative locali e nei sindacati, vere e proprie forma di socializzazione politica.

Anche le organizzazioni giovanili o le fondazioni possono svolgere questo ruolo mediatore o socializzatore. Ad esempio, l’Associazione Liberale Turco-Tedesca (Liberale Türkisch-Deutsche Vereinigung, LTD) è affiliata al FDP. Nell’Unione Cristiano-Democratica esiste il Forum Turco-Tedesco (Deutsch-Türkisches Forum, DTF), nonché due web sites per persone con background turco o per gli Spätaussiedler (persone che sono migrate principalmente dalla Russia/ex Unione Sovietica).

Percorsi di affiliazione degli immigrati e dei cittadini di paesi terzi ai partiti politici

Non si ritiene che siano previsti percorsi particolari di affiliazione per immigrati o cittadini di paesi terzi. Generalmente, chi vuole divenire membro di un partito presenta la propria candidatura e il ramo locale del partito decide se accettarla o no. E’ possibile, in ordine a conoscere il lavoro di un partito, affiliarsi come ospite.

I principali partiti dispongono di specifici programmi per promuovere l’affiliazione di nuovi e giovani iscritti.

Uno studio condotto dalla Fondazione Friedrich Ebert (FES, 2012) ha rilevato l’esistenza di barriere per le persone con background migratorio nell’accesso ai partiti politici, tra le quali venivano segnalate:

problemi linguistici; la mancanza della cittadinanza (dal momento che la cittadinanza tedesca è obbligatoria

per poter esercitare l’elettorato attivo e passivo); un più basso background socio-economico; scarsa famigliarità con le strutture interne del partito; discriminazione.

La partecipazione degli immigrati e dei cittadini di paesi terzi ai processi elettivi all’interno dei partiti politici

In uno studio della Fondazione Heinrich Böll, si evidenzia come essere un politico con background migratorio comporta allo stesso tempo vantaggi e svantaggi. Da un lato, può contribuire alla nomina in qualche ufficio del partito, nello spirito di apertura interculturale che sta contraddistinguendo la vita dei partiti politici (ad esempio, i Socialdemocratici hanno

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portato al 15% la quota delle persone con background migratorio da includere nel comitato esecutivo; la CDU ha nominato nel 2012 quattro affiliati con background migratorio nel comitato esecutivo). Dall’altro lato, le persone con background migratorio incorrono in episodi di discriminazione e razzismo o sono vittime di pregiudizi all’interno del proprio partito (in una sezione del partito a livello locale, alcuni membri del SPD si sono dimessi a seguito della nomina a vice presidente di una persona con background migratorio turco) (Schönwälder et al., 2011: 50-51; Süddeutsche.de, 2010b).

Il lavoro politico degli immigrati e dei cittadini di paesi terzi

Essi si dedicano a diversi settori del lavoro politico, sebbene un recente studio abbia dimostrato che sono elevate le possibilità di essere destinati, in virtù della propria origine, a lavorare su tematiche migratorie e integrazione (Schönwälder et al., 2011). Uno studio della Fondazione Friedrich Ebert (FES, 2012) è giunto alla conclusione che confinare l’attività partitica di un membro con background migratorio a queste tematiche rischia di costituire una barriera all’entrata nei partiti politici.

Motivazioni e obiettivi degli immigrati e dei cittadini di paesi terzi a lavorare nei partiti politici

In uno studio della Fondazione Heinrich Böll, sono state intervistate 30 persone con background migratorio sulle motivazioni che spingono alla militanza in un partito. Solo una minoranza metteva in relazione militanza e background migratorio. La maggior parte sottolineava piuttosto che la propria partecipazione non era stata motivata dalla volontà di promuovere i bisogni degli immigrati o di indurre cambiamenti nelle politiche di integrazione dei partiti, anzi evidenziava uno stretto rapporto tra queste tematiche e la ridotta possibilità di affermazione alle elezioni (Schönwälder et al., 2011: 41).

I principali motivi che spingono alla militanza politica consistevano invece nel poter influenzare la politica del partito, nell’occupare posti di responsabilità e nel piacere che dà il lavoro politico stesso.

I livelli del partito in cui sono presenti gli immigrati e i cittadini di paesi terzi

Le persone con background migratorio sono coinvolte a tutti i livelli politici: essi sono eletti nei parlamenti locali, regionali, nazionali ed anche a livello comunitario. Alcuni studi indicano che la loro quota è più significativa a livello locale e decresce a livello regionale e nazionale.

Una ricerca condotta da CJD sulla composizione dei comitati direttivi del partito a livello federale mostra che molto c’è da fare.

Tavola 5: Leader dei partiti con un background migratorio

Partito Membri totali Leader del partito con un background migratorio

Tasso percentuale

Verdi 59.074 2 su 19 10.5%

SPD 489.683 3 su 35 8.6%

CDU 489.896 5 su 63 7.9%

FDP 63.123 3 su 52 5.8%

Sinistra 69.458 2 su 44 4.5%

CSU 150.585 0 su 55 0 %

Fonte: CJD, su numeri pubblicati dai partiti

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Consapevolezza nei partiti e prospettive

I partiti stanno diventando sempre più consapevoli dell’importanza di tematiche quali immigrazione, integrazione e diversità nel sistema politico. Essi ritengono che queste tematiche sono importanti per il futuro dei partiti e vengono pertanto messe in atto azioni che favoriscano l’affiliazione di immigrati o di cittadini di paesi terzi, anche in qualità di votanti.

SPD, Verdi e sinistra sono da tempo sensibili alle sollecitazioni di tematiche migratorie e hanno adattato a ciò statuti, programmi e attività. La FDP e la CDU/CSU solo recentemente stanno cominciando a sensibilizzarsi sul tema. In tutti i partiti comunque è largamente diffusa la consapevolezza di un’apertura della propria struttura tale da allargare le maglie della partecipazione a persone con background migratorio, anche se l’impegno dei partiti sulla diversità molte volte sembra risentire solo del bisogno di attrarre votanti.

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APPENDICE

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Tavola 6: Immigrazione e integrazione: una panoramica nei programmi e nelle iniziative dei partiti

Partito Programma basilare Programma per le elezioni del 2009

Programma per le elezioni del 2013 Working Groups Alcuni esempi di Buone

Pratiche

Unione dei Cristiano-Democratici CDU)

Presenza di un sezione sulla “Germania come Paese di

integrazione”

Presenza di un sezione sul “diritto come strada per

l’integrazione”Non registrato

Forum Tedesco_Turco (Deutsch-Türkisches

Forum)

Gli immigrati nell’Unione (Migranten

in der Union – MiU)

Nomina di 4 membri con background migratorio nel

comitato esecutivo del partito (2012)

Unione dei Cristiano-Sociali (CSU)

Presenza di una sezione sulla “promozione della coesione, rafforzamento delle identità culturali e

supporto all’integrazione”

Vedere: CDU Non registrato - -

Socialdemocratici (SPD)

Presenza di un sezione sulla “gestione della diversità”

Presenza di un sezione su “la Germania ha bisogno

dell’immigrazione – l’immigrazione ha bisogno

di integrazione”

Gli immigrati sono un target group e materia di

molte sezioni, tra cui quella su “uguale

partecipazione – per una moderna politica di

integrazione”

Working groups a livello di struttura

statale del partito su “Immigrazione e

Diversità”

La quota di persone con background migratorio nel

comitato esecutivo del partito dovrebbe accrescersi sino al

15%

Partito Liberal- Democratico (FDP)

Presenza di un sezione su “Crescere insieme in una

società aperta”, definizione dell’approccio del partito

all’immigrazione e all’integrazione

Sezione sulle politiche di eguaglianza come modello

per l’integrazione

Presenza di un sezione sulla “promozione della tolleranza e del rispetto attraverso politiche della

diversità”

Presenza di un sezione su “Vivere la diversità – insieme in una società

aperta”

- -

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Partito Programma basilare Programma per le elezioni del 2009

Programma per le elezioni del 2013 Working Groups Alcuni esempi di Buone

Pratiche

Verdi (BÜNDNIS 90/ DIE GRÜNEN)

L’introduzione del Programma enfatizza il

concetto di eguaglianza e diversità

“La società dell’immigrazione“ come

uno dei progetti chiave del partito

Enfasi su “Politiche educative nella società

dell’immigrazione”

Il tema dell’immigrazione e dell’integrazione è presente nell’intero

programma (ad esempio, “l’integrazione attraverso la partecipazione sociale”

o “aprire i partiti agli immigrati” che enfatizza il

ruolo degli immigrati in tutta la società

Gli immigrati sono argomento e target

group in tutto il programma; una

specifica sezione su “naturalizzare le persone

– dall’integrazione all’inclusione”

Working groups a livello federale e

statale del partito: “Immigrazione come

rampa di lancio”

Programma per l’affiliazione di nuovi e giovani membri (sebbene non sia fatto

riferimento agli immigrati)

“Lettera Verde sull’iscritto con background migratorio” nella campagna elettorale del 2009 per attrarre questo specifico

gruppo di votanti3

Sotto lo slogan “Il cittadino potenziale – Per un nuovo contratto di integrazione”

(2006), i Verdi hanno fissato il loro approccio all’integrazione e definito quali obiettivi perseguire

riguardo gli immigrati e la

società ospite4

Sinistra (DIE LINKE)

Presenza di un sezione su “Immigrazione e

integrazione come questione sociale e democratica –

frontiere aperte per persone in stato di bisogno”

Fra gli altri, una sezione su “no all’esclusione – per

una politica di eguaglianza sociale”

Fra gli altri, una sezione su “Democrazia per tutti

coloro che vivono in Germania. Diritto

all’eguaglianza per gli immigrati”

Working group a livello di struttura federale del partito “Immigrazione,

Integrazione e Anti-Razzismo”

Working group “Minoranze etniche”

Appello del working group “Immigrazione, integrazione e

Anti-Razzismo” per “la promozione della presenza degli immigrati nelle liste del partiti

per le elezioni del 2013”5

Risoluzione del working group “Minoranze etniche” sulla

promozione delle minoranze nazionali in Germania, in

particolare rispetto alla loro

partecipazione politica6

3 http://www.gruene.de/partei/briefe/liebe-mitbuergerinnen-und-mitbuerger-mit-migrationshintergrund.html4 http://www.migration-boell.de/downloads/integration/Integrationsvertrag.pdf 5 http://www.die-linke.de/partei/zusammenschluesse/bagmigrationintegrationundantirassismus/ 6 http://www.die-linke.de/partei/zusammenschluesse/agethnischeminderheiten/

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