PAROLA DI DIO e dalla Vita Mese di OTTOBRE 2008 · donde venisse il richiamo del profumo, ma si...
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Pensieri, spunti, riflessioni dalla
PAROLA DI DIO e dalla Vita
Mese di OTTOBRE 2008
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Cuore divino di Gesù, io ti offro per mezzo del Cuore Immacolato di Maria, madre della Chiesa, in unione al Sacrificio eucaristico, le preghiere e le azioni, le gioie e le sofferenze di questo giorno: in riparazione dei peccati, per la salvezza di tutti gli uomini, nella grazia dello Spirito Santo, a gloria del divin Padre.
In particolare:
Perché il Sinodo dei Vescovi aiuti i pastori e i teologi, i
catechisti e gli animatori, che sono impegnati nel servizio della Parola di Dio, a trasmettere con coraggio le verità della fede in
comunione con tutta la Chiesa.
Perché in questo mese dedicato alla missioni, attraverso l‟attività di animazione delle Pontificie Opere Missionarie e
degli altri organismi, ogni Comunità cristiana senta la necessità di partecipare alla missione universale della Chiesa
con la preghiera, il sacrificio e l‟aiuto concreto..
Perché valutiamo positivamente la crescita della presenza femminile nella società come “segno dei tempi”, e siano vinte
le resistenza che si oppongono al raggiungimento della effettiva uguaglianza fra uomini e donne.
Cuore di Gesù, dona ai sacerdoti dei paesi di missione la forza per essere fedeli alla loro vocazione di rinuncia e sacrificio..
Stampato in proprio
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OTTOBRE 2008 MERCOLEDI’ 1 OTTOBRE
Una scheggia di preghiera:
GGRRAAZZIIEE DDEEII TTUUOOII DDOONNII QQUUOOTTIIDDIIAANNII,, OO SSIIGGNNOORREE..
Tra i santi ricordati oggi: Santa Teresa di Gesù Bambino;
San Remigio.
Hanno detto: La lingua del malefico è simile al morso di un serpente.
(Sant‟Antonio Abate)
Saggezza popolare: Quando è finita la raccolta dei datteri ciascuno
ha da ridire sulla palma. (Pr. Arabo)
Un aneddoto: S. Teresa di Gesù Bambino un giorno se ne stava
seduta nel giardino del monastero di Lisieux. Benché molto ammalata,
meditava profondamente l‟amore di Dio. Ad un tratto le venne vicino
una chioccia, che cercava qua e là insetti per i suoi numerosi e allegri
pulcini. Che cura premurosa e materna tra i molti cip cip! La santa
pensò allora all‟amore di Dio e iniziò mentalmente la recita del “Padre
nostro”. Le due prime parole: „Padre nostro‟, le fecero scoppiare nel
cuore un‟immensa commozione, tale che non riuscì più a proseguire. E
pianse di gioia. Una consorella, vedendola in pianto, le chiese: Suor
Teresa, cosa succede? Lei rispose additando la chioccia, che allegra
chiamava i pulcini: Questa gallina mi ha fatto pensare al salmo che
dice: “Dio mi custodisce, come la pupilla degli occhi, mi protegge sotto
le sue ali!” (Sal. 17,8). Di fronte a tanta tenerezza di Dio nei nostri
riguardi, come non commuoversi? Che bella, sorella, la preghiera che
spesso recitiamo: “Pietà di me, o Dio; vicino a te, come uccellino, mi
rifugio; mi riparo all‟ombra delle tue ali, finché passi la tentazione!”
(Sal. 57,2).
Parola di Dio Nella festa di santa Teresina: Is. 66,10-14; Sal 130;
Mt 18,1-4
Dal libro del profeta Isaia 66, 10-14
Rallegratevi con Gerusalemme, esultate per essa quanti la amate. Sfavillate di gioia con essa voi tutti che avete partecipato al suo lutto. Così succhierete al suo petto e vi sazierete delle sue consolazioni; succhierete, deliziandovi, all'abbondanza del suo seno. Poiché così dice il Signore: "Ecco io farò scorrere verso di essa, come un fiume, la prosperità; come un torrente in piena la ricchezza dei popoli; i suoi bimbi saranno portati in braccio, sulle ginocchia saranno accarezzati. Come una madre consola un figlio così io vi consolerò; in Gerusalemme sarete consolati. Voi lo vedrete e gioirà il vostro cuore, le vostre ossa saranno
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rigogliose come erba fresca. LLAA MMAANNOO DDEELL SSIIGGNNOORREE SSII FFAARRÀÀ MMAANNIIFFEESSTTAA AAII SSUUOOII SSEERRVVII". Parola di Dio
Una ragazza morta a ventiquattro anni diventa dopo neppure
cinquant'anni modello di tutta la Chiesa. Quanto spesso Gesù dimostra
che i pensieri di Dio non sono i nostri pensieri, né le sue vie le nostre
vie. I nostri pensieri vengono dall'orgoglio, quelli di Dio dall'umiltà; le
nostre vie sono tutte uno sforzo per essere grandi, quelle di Dio si
percorrono solo diventando piccoli. Teresa aveva grandi ambizioni,
grandi aspirazioni: voleva essere contemplativa e attiva, apostolo,
dottore, missionario e martire, e scrive che una sola forma di martirio
le sembrava poco e le desiderava tutte... il Signore le fece capire che
c'è una sola strada per piacergli: farsi umili e piccoli, amarlo con la
semplicità, la fiducia e l'abbandono di un bimbo verso il padre da cui si
sa amato. Così questa giovanissima donna ravvivò nella Chiesa il più
puro spirito evangelico ricordando una verità essenziale: prima di dare
a Dio è necessario ricevere. Noi abbiamo la tendenza a guardare
sempre a quello che diamo; Teresa ha capito che Dio è amore sempre
pronto a dare e che tutto riceviamo da lui. Chi vuol mettere la propria
generosità prima della misericordia, prima dell'amore misericordioso di
Dio, è un superbo; chi riceve quello che Dio gli dà con la semplicità di
un bambino arriva alla santità: è contento di non saper far nulla e
riceve tutto da Dio. È un atteggiamento spirituale che è anch'esso dono
di Dio ed è tutt'altro che passività. Teresa fece di sé un'offerta eroica e
visse nella malattia e nella prova dello spirito con l'energia e la forza di
un gigante: la forza di Dio si manifestava nella sua debolezza, che ella
abbandonava fiduciosamente nelle mani divine. Riuscì così in modo
meraviglioso a trasformare la croce in amore, una croce pesante, se
ella stessa dirà alla fine della sua vita che non credeva fosse possibile
soffrire tanto. Impariamo questa grande lezione di fiducia, di
piccolezza, di gioia e preghiamo Teresa che ci aiuti a camminare come
lei nella povertà di spirito e nell'umiltà del cuore. Saremo come lei
inondati da un fiume di pace.
GIOVEDI’ 2 OTTOBRE
Una scheggia di preghiera:
AANNGGEELLOO MMIIOO CCUUSSTTOODDEE,, GGRRAAZZIIEE DDII TTUUTTTTOO CCIIOO'' CCHHEE HHAAII FFAATTTTOO
EE FFAAII PPEERR MMEE..
Tra i santi ricordati oggi: Santi Angeli custodi; San Teofilo;
San Gerino.
Hanno detto: È proprio della religione non costringere ma persuadere.
(Sant‟Atanasio)
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Saggezza popolare: Chi guarda tutte le nuvole non parte mai.
Un aneddoto: Un eremita si recò un giorno a visitare un convento.
Mentre l‟abate lo accompagnava in giro, l‟eremita continuava ad
esprimere la sua meraviglia nel vedere i monaci intenti ai vari lavori
manuali. “Perché mai si danno così da fare per occupazioni terrene?
Gesù non ha forse lodato Maria, che si è fermata ad ascoltarlo, e
ripreso Marta, che si preoccupava troppo per l‟andamento della casa?”
L‟abate non rispose nulla; alla fine della visita, si limitò a condurre
l‟eremita in una cella perché potesse pregare e stare in silenzio. Verso
le tre del pomeriggio, l‟eremita, che cominciava ad avere fame, uscì
dalla cella; trovato l‟abate, gli chiese se quello fosse giorno di digiuno
per i monaci. “No rispose l‟abate, Hanno già mangiato tutti.” “Ma...
Come mai non mi avete chiamato?”. “Beh, a dire il vero, abbiamo
pensato che, Siccome hai scelto la parte migliore, come Maria, ti
sarebbe bastato il cibo spirituale.”
Parola di Dio: Es. 23,20-23; Sal. 90; Mt. 18,1-5.10
Dal libro dell’Esodo 23, 20-23
Così dice il Signore: "Ecco, io mando UUNN AANNGGEELLOO DDAAVVAANNTTII AA TTEE per custodirti sul cammino e per farti entrare nel luogo che ho preparato. AABBBBII RRIISSPPEETTTTOO DDEELLLLAA SSUUAA PPRREESSEENNZZAA,, AASSCCOOLLTTAA LLAA SSUUAA VVOOCCEE EE NNOONN RRIIBBEELLLLAARRTTII AA LLUUII; egli infatti non perdonerebbe la vostra trasgressione, perché il mio nome è in lui. Se tu ascolti la sua voce e fai quanto ti dirò, io sarò il nemico dei tuoi nemici e l'avversario dei tuoi avversari. Quando il mio angelo camminerà alla tua testa e ti farà entrare nella terra promessa". Parola di Dio
In questi tempi, molte persone si appassionano al culto degli angeli:
bisogna però prestare molta attenzione perché talvolta si tratta di
forme di culto che, pur mostrando apparenze di fede, celano
un‟essenza di superstizioni pagane. La Chiesa ci insegna che Dio nella
sua bontà ha voluto darci degli amici che ci vogliono bene e che hanno
l‟incarico di condurci a Lui, si tratta degli angeli custodi che ci sono
sempre accanto per aiutarci, se glielo permettiamo, a farci percepire la
voce di Dio, ad aprirci alla sua grazia ma, come dice il versetto che
meditiamo oggi, noi dobbiamo accoglierli. L‟angelo custode conosce
Dio, lo vede continuamente faccia a faccia; allo stesso modo conosce
anche noi, le nostre sofferenze, le nostre angosce, i nostri difetti ma
anche le nostre virtù e qualità e vuole ed opera per la nostra
santificazione, perché ci manteniamo sempre nella grazia di Dio. Tante
sono le voci che si affollano al nostro orecchio interiore suggerendoci di
cercare gratificazioni effimere nei beni terreni. In questa confusione di
voci ce n‟è però sempre una, quasi un sussurro, che è l‟unica a cui si
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dovrebbe dare ascolto: la voce della nostra coscienza e a questo scopo
ci serve l‟aiuto del nostro angelo custode, per rammentarci
costantemente la volontà di Dio. Questa voce non così difficile
distinguerla dalle altre: è quella che talvolta ci invita a fare ciò che, al
momento, ci appare più difficile, quella che disturba il nostro orgoglio
ma che ci conduce alla vera felicità, alla vera pace interiore.
VENERDI’ 3 OTTOBRE
Una scheggia di preghiera:
AACCCCOOGGLLIIMMII CCOOMMEE UUNN BBIIMMBBOO CCHHEE HHAA BBIISSOOGGNNOO DDII TTUUTTTTOO..
Tra i santi ricordati oggi: San Gerardo; Sant‟Adalgotto.
Hanno detto: Chi cerca la pace ricerca Cristo, poiché egli è la pace.
(San Basilio di Cesarea)
Saggezza popolare: Gli alberi che sono molestati dai venti si radicano
e crescono di più.
Un aneddoto: Gli indù raccontano una strana leggenda. La leggenda
del capriolo delle montagne.
Tanti anni fa, c‟era un capriolo che sentiva continuamente nelle narici
un fragrante profumo di muschio. Saliva le verdi pendici dei monti e
sentiva quel profumo stupendo, penetrante, dolcissimo. Sfrecciava
nella foresta, e quel profumo era nell‟aria, tutt‟intorno a lui. Il capriolo
non riusciva a capire da dove provenisse quel profumo che tanto lo
turbava. Era come il richiamo di un flauto a cui non si può resistere.
Perciò il capriolo prese a correre di bosco in bosco alla ricerca della
fonte di quello straordinario e conturbante profumo. Quella ricerca
divenne la sua ossessione. Il povero animale non badava più né a
mangiare, né a bere, né a dormire, né a nient‟altro. Esso non sapeva
donde venisse il richiamo del profumo, ma si sentiva costretto a
inseguirlo attraverso burroni, foreste e colline, finché affamato,
esausto, stanco morto, andò avanti a casaccio, scivolò da una roccia e
cadde ferendosi mortalmente. Le sue ferite erano dolorose e profonde.
Il capriolo si leccò il petto sanguinante e, in quel momento, scoprì la
cosa più incredibile. Il profumo, quel profumo che lo aveva sconvolto,
era proprio lì, attaccato al suo corpo, nella speciale “sacca” porta
muschio che hanno tutti i caprioli della sua specie. Il povero animale
respirò profondamente il profumo, ma era troppo tardi...
Parola di Dio: Gb. 38,1.12-21. 40,3-5; Sal. 138; Lc. 10,13-16
Dal libro di Giobbe 38, 1. 12-21; 39, 33-35
Il Signore rispose a Giobbe di mezzo al turbine: Da quando vivi, hai mai comandato al mattino e assegnato il posto all'aurora, perché essa afferri
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i lembi della terra e ne scuota i malvagi? Si trasforma come creta da sigillo e si colora come un vestito. E' sottratta ai malvagi la loro luce ed è spezzato il braccio che si alza a colpire. Sei mai giunto alle sorgenti del mare e nel fondo dell'abisso hai tu passeggiato? Ti sono state indicate le porte della morte e hai visto le porte dell'ombra funerea? Hai tu considerato le distese della terra? Dillo, se sai tutto questo! Per quale via si va dove abita la luce e dove hanno dimora le tenebre perché tu le conduca al loro dominio o almeno tu sappia avviarle verso la loro casa? Certo, tu lo sai, perché allora eri nato e il numero dei tuoi giorni è assai grande! Giobbe rivolto al Signore disse: EECCCCOO,, SSOONNOO BBEENN MMEESSCCHHIINNOO:: CCHHEE TTII PPOOSSSSOO RRIISSPPOONNDDEERREE?? MMII MMEETTTTOO LLAA MMAANNOO SSUULLLLAA BBOOCCCCAA.. HHOO PPAARRLLAATTOO UUNNAA VVOOLLTTAA,, MMAA NNOONN RREEPPLLIICCHHEERRÒÒ. ho parlato due volte, ma non continuerò. Parola di Dio
Questa antica storia di Giobbe che ha sapore di favola è piana di
significati ed emblematica per la nostra vita. Giobbe sa di non aver
commesso il male per essere condannato da Dio a subire i tormenti che
sta passando, e si ribella. Tutto quello che gli sta succedendo è
contrario alla sua fede religiosa, alla sua visione di Dio e della vita. Ed
ecco, spronato anche dagli „amici‟, si mette a giudicare Dio. Come è
simile a noi! Quante volte davanti alla sofferenza e alle prove per noi e
per gli altri abbiamo gridato: “Non è giusto!”, e dopo questo grido ci
siamo chiesti: “Perché il Signore non interviene?”, e poi siamo andati
ancor oltre fino a giungere alla soglia della bestemmia: “Ma se Dio è un
Padre buono, come si sta dimostrando Padre in questa situazione, Lui
che può tutto!” Dio con pazienza risponde a Giobbe con degli esempi:
poi tu comandare all‟aurora? Puoi comandare alla morte, sei padrone
della luce e delle tenebre?... E Giobbe capisce… di essere piccolo.
Qualcuno potrebbe dire: “Ma questo è il ragionamento del padrone che
zittisce il suo servo con il suo potere!”. Io invece credo che sia la bontà
di Dio che ci aiuta a riflettere: “Chi sono io, piccola creatura da dettare
legge al mio Dio? Se Lui permette certe cose, un motivo ci sarà, se la
sua volontà di Padre non può essere cattiva nei miei confronti, vuol dire
che anche quello che io non capisco ha un senso”. L‟atteggiamento più
giusto e bello è allora quello del bambino che tace, che magari piange e
fa le bizze ma che alla fine si fida delle mani della mamma che magari
gli danno la medicina amara ma che serve per la guarigione.
SABATO 4 OTTOBRE
Una scheggia di preghiera:
SSEEII TTUU,, SSIIGGNNOORREE,, LL’’UUNNIICCOO MMIIOO BBEENNEE..
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Tra i santi ricordati oggi: San Francesco d‟Assisi patrono d‟Italia;
San Petronio.
Hanno detto: Un‟opera buona annunciata a squilli di tromba non serve
a nulla. (San Basilio di Cesarea)
Saggezza popolare: Non è sempre savio chi non sa esser qualche
volta pazzo.
Un aneddoto: Un giorno, uscendo dal convento, san Francesco
incontrò frate Ginepro. Era un frate semplice e buono e san Francesco
gli voleva molto bene. Incontrandolo gli disse: “Frate Ginepro, vieni,
andiamo a predicare”. “Padre mio” rispose, “sai bene che ho poca
istruzione. Come potrei parlare alla gente?”. Ma poiché san Francesco
insisteva, frate Ginepro acconsentì. Girarono per tutta la città,
pregando in silenzio per tutti coloro che lavoravano nelle botteghe e
negli orti. Sorrisero ai bambini, specialmente a quelli più poveri.
Scambiarono qualche parola con i più anziani. Accarezzarono i malati.
Aiutarono una donna a portare un pesante recipiente pieno d‟acqua.
Dopo aver attraversato più volte tutta la città, san Francesco disse:
“Frate Ginepro, è ora di tornare al convento.” “E la nostra
predica?”. “L‟abbiamo fatta... L‟abbiamo fatta” rispose sorridendo il
santo.
Parola di Dio: Gal. 6,14-18; Sal. 15; Mt. 11,25-30
Vangelo Mt 11, 25-30
In quel tempo, Gesù disse: "Ti benedico, o Padre, Signore del cielo e della terra, perché HHAAII TTEENNUUTTOO NNAASSCCOOSSTTEE QQUUEESSTTEE CCOOSSEE AAII SSAAPPIIEENNTTII EE AAGGLLII IINNTTEELLLLIIGGEENNTTII EE LLEE HHAAII RRIIVVEELLAATTEE AAII PPIICCCCOOLLII. Sì, o Padre, perché così è piaciuto a te. Tutto mi è stato dato dal Padre mio; nessuno conosce il Figlio se non il Padre, e nessuno conosce il Padre se non il Figlio e colui al quale il Figlio lo voglia rivelare. Venite a me, voi tutti, che siete affaticati e oppressi, e io vi ristorerò. Prendete il mio giogo sopra di voi e imparate da me, che sono mite e umile di cuore, e troverete ristoro per le vostre anime. Il mio giogo infatti è dolce e il mio carico leggero". Parola del Signore
Le parole di Gesù e la festa di oggi ci richiamano ancora una volta al
valore dell‟umiltà, della piccolezza, che più che essere rinuncia a
qualcosa è gioia di sapersi amati, è il riconoscere la propria debolezza
creaturale ma supportata della grazia divina. Così ha sperimentato
Francesco nella sua vita accogliendo la rivelazione di Gesù con cuore
semplice, come quello di un bambino. Volle sempre rimanere
“piccolo” davanti a Dio, il più piccolo di tutti, per amore di Dio. Rinunciò
addirittura al sacerdozio perché non se ne sentiva degno. Le stimmate
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che ricevette nel suo ultimo periodo di vita furono il segno esteriore del
suo profondissimo rapporto interiore con Gesù. Per Francesco le parole:
“il mio giogo è dolce e il mio carico leggero”, sono divenute una realtà
vissuta. Tutta la vita di Francesco fu una lode al Signore per tutto il
Creato. Di questo a noi resta, ad esempio, quel bellissimo „Cantico delle
Creature‟ nel quale si riflette l‟anima di questo servo del Signore
capace, in umiltà di gioire con Dio e con il mondo da Lui creato.
Dobbiamo riscoprire la semplicità: se ad esempio oggi, invece di
brontolare per ciò che non abbiamo sapessimo gioire di tutti i doni che
Dio ci fa, non vivremmo meglio?
DOMENICA 5 OTTOBRE
XXVII DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO ANNO A
Una scheggia di preghiera:
TTUU SSEEII LLAA VVIITTEE EE NNOOII TTRRAALLCCII..
FFAA’’ CCHHEE SSIIAAMMOO SSEEMMPPRREE UUNNIITTII AA TTEE..
Tra i santi ricordati oggi: San Gallo d‟Aosta; Santa Giustina; Santa
Maria Faustina Kowalska.
Hanno detto: Lascia ai tuoi figli un buon ricordo piuttosto che molto
denaro.(San Basilio di Cesarea)
Saggezza popolare: Chi dice tutto e niente serba, può andar con
l'altre bestie a pascer erba.
Un aneddoto: Ad Antiochia viveva un uomo ricchissimo che pregava
Dio tutti i giorni perché sollevasse i poveri dall‟indigenza. Saputo ciò,
abbà Macario gli fece pervenire questa missiva: “Vorrei molto
possedere tutto il tuo denaro”. Stupito, il ricco gli inviò un messo per
chiedergli che cosa ne avrebbe fatto. Abbè Macario disse: “Di‟ al tuo
padrone che esaudirei subito le sue preghiere".
Parola di Dio: Is. 5,1-7; Sal. 79; Fil. 4,6-9; Mt. 21,33-43
Dal Vangelo secondo Matteo 21, 33-43
In quel tempo, Gesù disse ai principi dei sacerdoti e agli anziani del popolo: "Ascoltate un'altra parabola: C'era un padrone che piantò una vigna e la circondò con una siepe, vi scavò un frantoio, vi costruì una torre, poi l'affidò a dei vignaioli e se ne andò. QQUUAANNDDOO FFUU IILL TTEEMMPPOO DDEEII FFRRUUTTTTII,, MMAANNDDÒÒ II SSUUOOII SSEERRVVII DDAA QQUUEEII VVIIGGNNAAIIOOLLII a ritirare il raccolto. Ma quei vignaioli presero i servi e uno lo bastonarono, l'altro lo uccisero, l'altro lo lapidarono. Di nuovo mandò altri servi più numerosi dei primi, ma quelli si comportarono nello stesso modo. Da ultimo mandò loro il proprio figlio dicendo: Avranno rispetto
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di mio figlio! Ma quei vignaioli, visto il figlio, dissero tra sé: Costui è l'erede; venite, uccidiamolo, e avremo noi l'eredità. E, presolo, lo cacciarono fuori della vigna e l'uccisero. Quando dunque verrà il padrone della vigna che farà a quei vignaioli?". Gli rispondono: "Farà morire miseramente quei malvagi e darà la vigna ad altri vignaioli che gli consegneranno i frutti a suo tempo". E Gesù disse loro: "Non avete mai letto nelle Scritture: La pietra che i costruttori hanno scartata è diventata testata d'angolo; dal Signore è stato fatto questo ed è mirabile agli occhi nostri? Perciò io vi dico: vi sarà tolto il regno di Dio e sarà dato a un popolo che lo farà fruttificare". Parola del Signore
Questa domenica con la parabola della vigna Gesù ci invita a fare una
riflessione sul tempo e sui doni che Dio ci ha concesso nell'arco della
nostra vita. A volte ci rendiamo meglio conto, dal tempo che passa, che
la nostra vita invecchia con noi e, quando vogliamo verificare i frutti
che abbiamo dato per il bene del mondo, della Chiesa e delle anime,
riscontriamo solo risultati molto esigui. Cosa è successo? Abbiamo
sfruttato con intelligenza e buona volontà i talenti ricevuti? O abbiamo
vissuto come una "vigna" distratta, senza renderci conto che la nostra
missione era di produrre uve dolci? O abbiamo vissuto come i vignaioli,
che pensavano più a se stessi che all'amore del padrone della vigna? Il
tempo continua a passare, ma finché c'è vita, c'è speranza di
conversione, di trasformazione. Non aspettiamo domani per fare questa
scoperta. Rendiamoci conto che Dio si aspetta molto da noi. Siamo la
sua vigna, la sua vigna preferita, ed Egli si rallegra ed è glorificato,
quando noi produciamo molto frutto. I frutti sono in relazione con la
docilità all'azione di Dio. Orbene, per dar frutto è necessario esser docili
al piano di Dio. Ognuno di noi ha la sua propria vocazione, ed è stato
messo in un posto ben preciso nella Chiesa. Ognuno, dunque, ha una
missione personale ed intrasferibile. Non possiamo svolgerla in un
modo qualsiasi o secondo il nostro capriccio. Il successo della fecondità
spirituale affonda le sue radici nell'obbedienza al progetto di Dio, come
si vede dalle vite dei santi. Il segreto sta nell'identificarsi con Cristo
ubbidiente, che soffre e offre la sua vita in riscatto per la salvezza degli
uomini. La fecondità spirituale passa sempre attraverso la croce e il
dolore. Chiunque voglia essere fecondo fuggendo da questa legge di
salvezza, sbaglierà sempre, e un giorno resterà amaramente deluso.
"Senza effusione di sangue non c'è redenzione".
LUNEDI’ 6 OTTOBRE
Una scheggia di preghiera:
SSIIGGNNOORREE,, OOGGNNII TTUUOO FFIIGGLLIIOO EE’’ MMIIOO FFRRAATTEELLLLOO!!
Tra i santi ricordati oggi: San Bruno; Santa Alberta.
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Hanno detto: L‟uomo non ha nulla di così tipico di Dio come il fare del
bene (San Gregorio di Nazianzo)
Saggezza popolare: Dove regna la pace regna Dio, e dove non c'è
pace governa il diavolo.
Un aneddoto: Un giovane chiese al suo maestro spirituale quanto e
come dovesse pregare per riuscire gradito a Dio. L‟anziano saggio
sorrise, e iniziò col raccontare una storia. “Un contadino ricchissimo, al
momento della morte, si sentì chiedere dai figli quali mezzi avesse
impiegato per racimolare una così grande fortuna. Desideroso che i figli
fossero zelanti nel lavoro, l‟uomo rispose: “C‟è un giorno dell‟anno nel
quale, se ci si è impegnati a fondo nel proprio lavoro, si diventa ricchi.
E‟ inutile tuttavia cercare di scoprire quale sia quello specifico giorno.
Non siate dunque pigri, e lavorate sodo tutti i giorni dell‟anno nel
timore che quel giorno benedetto giunga senza che voi siate al lavoro.
Le prove e la fatica di tutto l‟anno andrebbero perdute... Così è della
preghiera, ragazzo mio -proseguì il maestro - Dio ci visita quando vuole
e il momento della sua visita è assolutamente imprevedibile. Egli non
ha soste nel suo amore per noi, Il nostro grazie dev‟essere continuo, la
nostra adorazione ininterrotta, il nostro “sì” costante. Vivere nella
preghiera tutta la vita è come immergerci nel cuore di Dio senza
uscirne mai”.
Parola di Dio: Gal. 1,6-12; Sal. 110; Lc. 10,25-37
Dal Vangelo secondo Luca 10, 25-37
In quel tempo, un dottore della legge si alzò per metterlo alla prova: "Maestro, che devo fare per ereditare la vita eterna?". Gesù gli disse: "Che cosa sta scritto nella Legge? Che cosa vi leggi?". Costui rispose: "Amerai il Signore Dio tuo con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima, con tutta la tua forza e con tutta la tua mente e il prossimo tuo come te stesso". E Gesù: "Hai risposto bene; fà questo e vivrai". Ma quegli, volendo giustificarsi, disse a Gesù: ""EE CCHHII ÈÈ IILL MMIIOO PPRROOSSSSIIMMOO??"". Gesù riprese: "Un uomo scendeva da Gerusalemme a Gerico e incappò nei briganti che lo spogliarono, lo percossero e poi se ne andarono, lasciandolo mezzo morto. Per caso, un sacerdote scendeva per quella medesima strada e quando lo vide passò oltre dall'altra parte. Anche un levita, giunto in quel luogo, lo vide e passò oltre. Invece un Samaritano, che era in viaggio, passandogli accanto lo vide e n'ebbe compassione. Gli si fece vicino, gli fasciò le ferite, versandovi olio e vino; poi, caricatolo sopra il suo giumento, lo portò a una locanda e si prese cura di lui. Il giorno seguente, estrasse due denari e li diede all' albergatore, dicendo: Abbi cura di lui e ciò che spenderai in più, te lo rifonderò al mio ritorno. Chi di questi tre ti sembra sia stato il prossimo di colui che è incappato
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nei briganti?". Quegli rispose: "Chi ha avuto compassione di lui". Gesù gli disse: "Và e anche tu fa lo stesso". Parola del Signore
Siamo proprio sicuri di sapere chi sia il nostro prossimo e di sapere
come farci prossimo agli altri? Spesso noi pensiamo che prossimo siano
le persone a noi più vicine, e fin qui va bene ma anche tra i “vicini”
cominciamo a distinguere: c‟è un prossimo che è buono, che la pensa
come noi, che è rispettoso, che è pronto a contraccambiare… con questi
si può andare d‟accordo, si può anche essere generosi… ma è anche
nostro prossimo quel nostro parente che ha litigato con noi per quella
eredità, quel vicino di casa che è irrispettoso, quello straniero che
“invade” il nostro territorio, che ci sta imponendo la sua musica, che
già solo per la sua lingua sembra sempre arrabbiato con tutti e non è
mai contento di nulla? Gesù, davanti alla domanda del dottore della
legge racconta la parabola del buon samaritano. Parla di un uomo che,
incappato nei briganti, ha bisogno di aiuto. Non ci dice se fosse buono o
cattivo, se fosse meritevole o meno di aiuto, se fosse simpatico o
antipatico, bianco o nero, ebreo o infedele. La voce di Dio parla anche a
noi e ci chiama a farci prossimi di chiunque. Non è sempre facile
mettere al primo posto il fratello: lo è di più se pensiamo ai poveri e ai
malati di paesi lontani, lo è di meno quando è maggiore lo sforzo di
carità per “farci prossimo” di chi vive in “prossimità” del nostro
orgoglio. Poiché ne conosciamo meglio i difetti, fatichiamo a
riconoscere nel loro sguardo quello di Cristo. Eppure è proprio questo
che ci chiede il Signore.
MARTEDI’ 7 OTTOBRE
Una scheggia di preghiera:
RREESSTTAA CCOONN MMEE SSIIGGNNOORREE,, IINN OOGGNNII AATTTTIIMMOO DDII VVIITTAA..
Tra i santi ricordati oggi: Sant‟ Adalgiso;
Beata Vergine del Santo Rosario.
Hanno detto: Niente è piccolo di ciò che si offre a Dio anche se fosse
minimo. (San Gregorio di Nazianzo)
Saggezza popolare: L'orgoglio unito a molte virtù le uccide tutte.
Un aneddoto: In un ospedale, una religiosa aveva curato con infinita
dolcezza e pazienza un malato incredulo senza tuttavia mai parlargli del
Cristo. Ora, al momento di uscire dall'ospedale, quest‟uomo, guarito,
disse alla suora: “Sorella, lei non mi ha mai parlato di Dio. Ma ha fatto
di più: me l‟ha fatto vedere”.
Parola di Dio: Gal. 1,13-24; Sal. 138; Lc. 10,38-42
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Dal Vangelo secondo Luca 10, 38-42.
In quel tempo, Gesù entrò in un villaggio e una donna, di nome Marta, lo accolse nella sua casa. Essa aveva una sorella, di nome Maria, la quale, sedutasi ai piedi di Gesù, ascoltava la sua parola; Marta invece era tutta presa dai molti servizi. Pertanto, fattasi avanti, disse: "Signore, non ti curi che mia sorella mi ha lasciata sola a servire? Dille dunque che mi aiuti". Ma Gesù le rispose: ""MMAARRTTAA,, MMAARRTTAA,, TTUU TTII PPRREEOOCCCCUUPPII EE TTII AAGGIITTII PPEERR MMOOLLTTEE CCOOSSEE,, ma una sola è la cosa di cui c'è bisogno. Maria si è scelta la parte migliore, che non le sarà tolta". Parola del Signore
L‟aneddoto di oggi ci aiuta a comprendere ancora meglio il Vangelo che
meditiamo: quella suora che ha assistito il malato con amore e
dedizione, è stata una donna del fare, ma il suo fare era ispirato
dell‟amore e dalla fede. Gesù non rimprovera Marta per il suo fare, le
dice solo di non lasciarsi prendere dall‟affanno, dal non mettersi al
centro al punto di volere che la sorella sia come lei, da non accorgersi
dell‟Ospite presente in casa sua. Se si vive con Gesù nel cuore è Lui
stesso ad ispirare il nostro agire. Analizziamo un giorno qualsiasi della
nostra vita e chiediamoci non solo quanto tempo dedichiamo alla
preghiera, ma anche se Gesù sia presente nel nostro agire; ad
esempio, quando svolgo un compito qualsiasi, chiedo aiuto al Signore o
lo faccio da solo? Quando mi trovo davanti ad una difficoltà rivolgo il
pensiero a Cristo o mi limito ad impegnarmi di più? Se si presenta una
tentazione, lotto da solo o cerco l‟aiuto della grazia di Dio?
MERCOLEDI’ 8 OTTOBRE
Una scheggia di preghiera:
PPAADDRREE…… PPAAPPAA’’……PPAADDRREE NNOOSSTTRROO
Tra i santi ricordati oggi: Sant‟Ugo Canefri; Santa Eusebia.
Hanno detto: C‟è un solo tribunale al quale non possiamo sfuggire,
quello che sta dentro e che portiamo in noi stessi; solo a quello
dobbiamo guardare e procedere per la via diritta (San Gregorio di
Nazianzo)
Saggezza popolare: La terra promessa è sempre dall‟altra parte del
deserto. (Prov. Ebraico)
Un aneddoto: La discepola stava organizzando il suo banchetto
nuziale e dichiarò che per amore dei poveri avrebbe indotto la famiglia
ad andare contro le convenzioni facendo sedere gli ospiti poveri a
capotavola e quelli ricchi presso la porta. Guardò negli occhi il maestro
aspettando la sua approvazione. Il maestro si fermò a riflettere; poi
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disse: “Sarebbe quanto mai inopportuno, mia cara. Nessuno si
godrebbe le nozze. La tua famiglia sarebbe imbarazzata, i tuoi ospiti
ricchi offesi e i tuoi ospiti poveri affamati perché sarebbero troppo
impacciati a capotavola per mangiare a sazietà”.
Parola di Dio: Gal. 2,1-2.7-14; Sal. 116; Lc. 11,1-4
Dal Vangelo secondo Luca 11, 1-4
Un giorno Gesù si trovava in un luogo a pregare e quando ebbe finito uno dei discepoli gli disse: "Signore, insegnaci a pregare, come anche Giovanni ha insegnato ai suoi discepoli". Ed egli disse loro: ""QQUUAANNDDOO PPRREEGGAATTEE,, DDIITTEE:: PPAADDRREE,, sia santificato il tuo nome, venga il tuo regno; dacci ogni giorno il nostro pane quotidiano, e perdonaci i nostri peccati, perché anche noi perdoniamo ad ogni nostro debitore, e non ci indurre in tentazione". Parola del Signore
L‟atteggiamento della preghiera deve essere quello del figlio nei
confronti del Padre.
Noi siamo creature, quindi piccoli, poveri, peccatori, ma siamo figli
amati di Colui che non solo è Signore e Creatore e Giudice, ma
soprattutto Padre Misericordioso, Padre che ama, Padre che desidera
vederci crescere, che vuole farci scoprire la profondità del suo cuore.
Sono convinto che se noi dedicassimo, prima di pregare, due minuti di
orologio a renderci conto di essere figli che si rivolgono al Padre, non
avremmo più tante distrazioni o problemi sul cosa dire nella preghiera.
Se Dio è davvero il mio e il nostro Padre buono, cambiano tante cose
nel mio modo di vivere la religiosità. Non è più la paura di un inferno a
guidare le mie scelte, ma è la gioia di poter vivere sereno in famiglia
con Lui che mi spinge a mettere in pratica le sue indicazioni per il mio
bene e per quello dei fratelli. Che “Dio mi veda” in ogni istante della
mia vita, non diventa la presenza asfissiante del Giudice pronto a
condannarmi ma la serena compagnia di Colui che vuole solo e sempre
il mio vero bene. La presenza del male, di ogni male, non è più la
punizione per le mie malefatte o l‟angoscia che il male abbia il
sopravvento sul bene, con Dio il male è vincibile, Gesù ha già
trasformato la croce in salvezza. Se Dio è il Padre di Gesù e il Padre
mio, cambia anche il mio atteggiamento verso il prossimo: gli altri non
sono solo i miei concorrenti, sono figli di Dio come me, sono miei
fratelli e se è vero che anche tra fratelli ci possono essere
incomprensioni, lotte, sotterfugi, tra essi non dovrebbe mai venire a
mancare quel legame che li fa sentire parte di un Uno. Come è bello al
mattino, quando comincia il dono di una nuova giornata poterci
ricordare queste cose recitando la preghiera di Gesù: è aprire il tempo
ad una presenza amica con la quale camminare per tutto lo svolgersi
della giornata.
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GIOVEDI’ 9 OTTOBRE
Una scheggia di preghiera:
NNEELL NNOOMMEE DDII GGEESSUU’’ BBUUSSSSOO AALLLLAA TTUUAA PPOORRTTAA,, OO PPAADDRREE..
Tra i santi ricordati oggi: Santi Dionigi e compagni;
San Giovanni Leonardi.
Hanno detto: Sono colpe uguali la prontezza al male e l‟indugio al
bene. (San Gregorio di Nazianzo)
Saggezza popolare: Ciò che si ha per natura, sino alla fossa dura.
Un aneddoto: Gionata Swift, dopo aver pernottato in un‟osteria, aveva
chiesto, al mattino, al suo domestico, gli stivali e se li era visti portare
ancora coperti di polvere. “Come mai non li avete puliti?”, aveva
chiesto. “Ho pensato che era inutile”, aveva risposto il domestico,
“tanto, dopo pochi chilometri di viaggio si impolverano di nuovo!”.
“Giusto, ma ora va‟ a preparare i cavalli per la partenza!”. Poco dopo i
cavalli scalpitano fuori della scuderia ed anche Swift era in pieno
assetto di viaggio. “Ma non possiamo partire senza colazione!”, osservò
il servo. “È inutile!”, risposte Swift, “tanto, dopo pochi chilometri di
viaggio, avresti fame di nuovo!”
Parola di Dio: Gal. 3,1-5; Cantico da Lc. 1,69-75; Lc. 11,5-13
Dal Vangelo secondo Luca 11, 5-13
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: "Se uno di voi ha un amico e va da lui a mezzanotte a dirgli: Amico, prestami tre pani, perché è giunto da me un amico da un viaggio e non ho nulla da mettergli davanti; e se quegli dall'interno gli risponde: Non m'importunare, la porta è gia chiusa e i miei bambini sono a letto con me, non posso alzarmi per darteli; vi dico che, se anche non si alzerà a darglieli per amicizia, si alzerà a dargliene quanti gliene occorrono almeno per la sua insistenza. Ebbene io vi dico: CCHHIIEEDDEETTEE EE VVII SSAARRÀÀ DDAATTOO, cercate e troverete, bussate e vi sarà aperto. Perché chi chiede ottiene, chi cerca trova, e a chi bussa sarà aperto. Quale padre tra voi, se il figlio gli chiede un pane, gli darà una pietra? O se gli chiede un pesce, gli darà al posto del pesce una serpe? O se gli chiede un uovo, gli darà uno scorpione? Se dunque voi, che siete cattivi, sapete dare cose buone ai vostri figli, quanto più il Padre vostro celeste darà lo Spirito Santo a coloro che glielo chiedono!". Parola del Signore
Dopo aver insegnato il Padre nostro, Gesù spiega ancora e ci fa
comprendere come pregare. Prima di tutto non ci si limita a ripetere
espressioni rituali. Ma si dialoga con Dio, dunque non ci si può stancare
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di pregare. Perché poi sia efficace la preghiera deve essere costante.
Gesù riprenderà con parabole ed esempi questo aspetto. Ma perché
insistere tanto se Dio sa già quello di cui abbiamo bisogno e se nella
sua bontà di Padre non può darci che quello che è giusto e quello che fa
il nostro bene? Gesù ci invita all‟insistenza non tanto per vincere la
sordità di Dio quanto perché la nostra fede proprio nel chiedere si
purifichi e ci aiuti ad accogliere con amore ciò che Dio vorrà darmi. “Io
chiedo e richiedo perché so che tu o Dio puoi tutto, e anche una mia
richiesta sbagliata puoi tradurla in grazia. Ma in ogni caso poco per
volta mi rendo conto che alla fine tu mi darai quello che è giusto in quel
momento”.
VENERDI’ 10 OTTOBRE
Una scheggia di preghiera:
SSOOLLOO TTUU,, SSIIGGNNOORREE,, PPUUOOII VVIINNCCEERREE II MMIIEEII MMAALLII..
Tra i santi ricordati oggi: San Francesco Borgia; San Bassiano.
Hanno detto: Non considerare salvezza il salvarsi da solo. (San
Gregorio di Nazianzo)
Saggezza popolare: Ogni mosca ha la sua ombra.
Un aneddoto: Quando avevo circa quindici anni si è verificato nella
mia vita un avvenimento particolarmente importante: l‟incontro con un
amico protestante, apprendista meccanico, che abitava nella stessa
casa in cui abitavo io. Tra gli altri egli leggeva i libri di Victor Hugo e
Pascal, per ricuperare gli studi che aveva interrotto contro la volontà di
suo padre. Un giorno mi domandò: “Conosci il discorso della
montagna?”. E io, tutto confuso, gli risposi di no. In effetti lo avevo
sentito leggere in Chiesa, con quel tono che usano spesso i preti per
leggere il Vangelo: mi era entrato in un orecchio, per uscire dall‟altro.
Allora quel ragazzo mi lesse il discorso della montagna con un accento
così penetrante, così personale, così convinto che ne rimasi sconvolto.
Il Vangelo divenne per me la voce di Qualcuno, la voce di un amico e
mi colpì come una confidenza personale, che si rivolgeva alla parte più
intima di me stesso. (M. ZUNDEL)
Parola di Dio: Gal. 3,7-14; Sal. 110; Lc. 11,15-26
Dal Vangelo secondo Luca 11, 15-26
In quel tempo, dopo che Gesù ebbe scacciato un demonio, alcuni dissero: "E' in nome di Beelzebùl, capo dei demòni, che egli scaccia i demòni". Altri poi, per metterlo alla prova, gli domandavano un segno dal cielo. Egli, conoscendo i loro pensieri, disse: "Ogni regno diviso in se stesso va in rovina e una casa cade sull'altra. Ora, se anche satana è diviso in se
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stesso, come potrà stare in piedi il suo regno? Voi dite che io scaccio i demòni in nome di Beelzebùl. Ma se io scaccio i demòni in nome di Beelzebùl, i vostri discepoli in nome di chi li scacciano? Perciò essi stessi saranno i vostri giudici. Se invece io scaccio i demòni con il dito di Dio, è dunque giunto a voi il regno di Dio. Quando un uomo forte, bene armato, fa la guardia al suo palazzo, tutti i suoi beni stanno al sicuro. Ma se arriva uno più forte di lui e lo vince, gli strappa via l'armatura nella quale confidava e ne distribuisce il bottino. CCHHII NNOONN ÈÈ CCOONN MMEE,, ÈÈ CCOONNTTRROO DDII MMEE;; EE CCHHII NNOONN RRAACCCCOOGGLLIIEE CCOONN MMEE,, DDIISSPPEERRDDEE.. Quando lo spirito immondo esce dall'uomo, si aggira per luoghi aridi in cerca di riposo e, non trovandone, dice: Ritornerò nella mia casa da cui sono uscito. Venuto, la trova spazzata e adorna. Allora va, prende con sé altri sette spiriti peggiori di lui ed essi entrano e vi alloggiano e la condizione finale di quell'uomo diventa peggiore della prima". Parola del Signore
Gesù è molto deciso nel dirci le cose. Il suo però non è il parlare di un
integralista becero, ma di un amico che ci mette davanti alla realtà:
nella vita c‟è lotta aperta tra il Regno della luce e quello delle tenebre e
Satana, proprio perché già sconfitto da Cristo si dà da fare con
intelligenza con noi. Da soli non possiamo proprio pensare di farcela,
ma con Cristo sì. Il diavolo, la tentazione, il male provano ad insediarsi
in casa nostra in molti modi diversi attraverso ideologie permissive,
attraverso l‟orgoglio che ci fa sentire intelligenti e forti, attraverso la
negazione del peccato, attraverso i mille compromessi quotidiani, e
provate a pensare se molte volte noi non ci caschiamo quando ad
esempio diciamo di amare Dio ma Lui deve stare fuori dai nostri affari
economici perché “lì è un altro mondo”, diciamo di amare il prossimo,
ma amiamo solo “quello buono” e i “cattivi” vadano pure a quel paese,
quando diciamo di perdonare ma poi sotto sotto pensiamo che la pena
di morte per qualcuno ci sta proprio bene! Il diavolo, il male, il peccato
tendono a dividerci da Dio, dal prossimo, da noi stessi ma l‟unico modo
per vincerli è proprio quello di fidarci di Dio, di lasciare a lui la guida
della nostra vita. E quali sono i mezzi per fare questo? Sembrano mezzi
„superati‟ ma invece sono essenziali: i sacramenti, la parola di Dio, la
preghiera, la crescita nella vita di grazia, la penitenza.
SABATO 11 OTTOBRE
Una scheggia di preghiera:
CCHHEE IIOO VVIIVVAA NNEELLLLAA TTUUAA VVOOLLOONNTTAA'' BBEENNEEFFIICCAA,, OO SSIIGGNNOORREE
Tra i santi ricordati oggi: Santa Placida; Sant‟Alessandro Sauli.
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Hanno detto: Decidi con Dio e non fallirai la meta necessaria.
(San Gregorio di Nazianzo)
Saggezza popolare: La minaccia del pericolo di domani non turbi il
tuo sonno di oggi.
Un aneddoto: Un giorno, dalle mura della città, verso il tramonto, si
videro alla linea dell‟orizzonte due persone che si abbracciavano.
— Sono un papà e una mamma, pensò una bambina innocente.
— Sono due amici che si incontrano dopo molti anni, pensò un uomo
solo.
— Sono due amanti, pensò un uomo dal cuore torbido.
— Sono due mercanti che hanno concluso un buon affare, pensò un
uomo avido di denaro.
— E‟ un padre felice che abbraccia un figlio di ritorno dalla guerra,
pensò una donna dall‟anima
tenera.
— E‟ una figlia che abbraccia il padre di ritorno da un viaggio, pensò
un uomo addolorato per la
morte della sua bambina.
— Sono due innamorati, pensò una ragazza che sognava l‟amore.
— Sono due uomini che lottano all‟ultimo sangue, pensò un assassino.
— Sono due...
Gli occhi dipendono dal “cuore”, ma la realtà ci sarà svelata solo allora.
Parola di Dio: Gal. 3,22-29; Sal. 104; Lc. 11,27-28
Dal Vangelo secondo Luca 11, 27-28
In quel tempo, mentre Gesù stava parlando, una donna alzò la voce di mezzo alla folla e disse: ""BBEEAATTOO IILL VVEENNTTRREE CCHHEE TTII HHAA PPOORRTTAATTOO EE IILL SSEENNOO DDAA CCUUII HHAAII PPRREESSOO IILL LLAATTTTEE!!"".. Ma egli disse: "Beati piuttosto coloro che ascoltano la parola di Dio e la osservano!". Parola del Signore
Una donna, con semplicità, ammirata dalla figura di Gesù, forse con un
po' d'invidia dice: "Beata, fortunata tua madre ad avere un figlio così!”.
Gesù le risponde: "La fortuna non è avere un 'figlio bravo", è essere
fedeli a Dio!". Infatti chissà se quella stessa voce avrebbe ancora
chiamato Maria beata quando Gesù è stato arrestato e condannato
come impostore e bestemmiatore? Chissà se ai piedi della croce si
sarebbe sentita la stessa voce dirle: “Beata Te che sei la madre del
condannato a morte!” La tua vita di madre, di padre, di educatore può
anche essere un insuccesso e ne puoi essere dispiaciuto, ma se sei
stato fedele a Dio e al tuo compito, tu per Dio puoi essere davvero
beato. Secondo il Vangelo non si è beati perché le cose vanno bene,
perché economicamente non abbiamo grossi fastidi, perché mio figlio
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non è un drogato o un perdigiorno, perché i miei hanno fatto carriera…
ma si può essere beati sempre se si cerca la volontà di Dio, se Dio è il
nostro fine, la nostra unica "ricompensa". Maria è beata non tanto
perché è la Madre di Dio, e per questo Dio l‟ha colmata di ogni dono,
Maria è beata anche ai piedi della croce quando il suo „figlio buono‟
verrà considerato un pubblico bestemmiatore e ucciso con la massima
ignominia, perché sia quando ha detto il suo sì all‟angelo, sia ai piedi
della croce, in mezzo alla sofferenza, cerca solo e sempre la volontà di
Dio. Ecco allora perché la stessa “beatitudine” di Maria può applicarsi a
noi in ogni circostanza della nostra vita. Siamo davvero fortunati se
Dio, trovandoci disponibili, in ogni momento può operare in noi!
DOMENICA 12 OTTOBRE
XXVIII DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO ANNO A
Una scheggia di preghiera:
RRIINNNNOOVVAA IINN MMEE,, SSIIGGNNOORREE,, LLAA GGRRAAZZIIAA DDEELL BBAATTTTEESSIIMMOO..
Tra i santi ricordati oggi: San Serafino; Sant‟Edisto.
Hanno detto: La prima tra le cose belle…è di possedere sempre Dio e
di diventare un possesso di Dio mediante il rapporto familiare con lui e
l‟elevazione verso di lui. (San Gregorio di Nazianzo)
Saggezza popolare: La minaccia del pericolo di domani non turbi il
tuo sonno di oggi.
Un aneddoto: L‟imperatore Napoleone organizzò a Parigi un magnifico
ricevimento. Portò nella grande sala anche il suo piccolo figlio. Ma
questi non prestava attenzione ai quadri stupendi sulle pareti, né ai
tavoli apparecchiati con raffinata ricchezza, né ai vestiti elegantissimi
dei principi, dei conti e delle loro mogli. Attraverso la finestra guardava
la strada. Napoleone, osservando il figlio, gli chiese: “Che cosa è che ti
manca? Desideri forse qualcosa di più?” Continuando a guardare
attraverso la finestra i bambini che giocavano per strada, nella sabbia e
nel fango, il figlio rispose: “Vorrei andare a giocare con loro”.
Parola di Dio: Is. 25,6-10; Sal. 22; Fil. 4,12-14.19-20; Mt. 22,1-14
Dal Vangelo secondo Matteo 22, 1-14
In quel tempo, rispondendo Gesù riprese a parlar in parabole ai principi dei sacerdoti e agli anziani del popolo e disse: "Il regno dei cieli è simile a un re che fece un banchetto di nozze per suo figlio. Egli mandò i suoi servi a chiamare gli invitati alle nozze, ma questi non vollero venire. Di nuovo mandò altri servi a dire: Ecco ho preparato il mio pranzo; i miei buoi e i miei animali ingrassati sono gia macellati e tutto è pronto; venite alle
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nozze. Ma costoro non se ne curarono e andarono chi al proprio campo, chi ai propri affari; altri poi presero i suoi servi, li insultarono e li uccisero. Allora il re si indignò e, mandate le sue truppe, uccise quegli assassini e diede alle fiamme la loro città. Poi disse ai suoi servi: Il banchetto nuziale è pronto, ma gli invitati non ne erano degni; andate ora ai crocicchi delle strade e tutti quelli che troverete, chiamateli alle nozze. Usciti nelle strade, quei servi raccolsero quanti ne trovarono, buoni e cattivi, e la sala si riempì di commensali. Il re entrò per vedere i commensali e, scorto un tale che non indossava l'abito nuziale, gli disse:: AAMMIICCOO,, CCOOMMEE HHAAII PPOOTTUUTTOO EENNTTRRAARREE QQUUII SSEENNZZ''AABBIITTOO NNUUZZIIAALLEE?? Ed egli ammutolì. Allora il re ordinò ai servi: Legatelo mani e piedi e gettatelo fuori nelle tenebre; là sarà pianto e stridore di denti. Perché molti sono chiamati, ma pochi eletti". Parola del Signore
Dio le studia proprio tutte pur di far comunione con noi, Se nelle
domeniche precedenti abbiamo preso coscienza di essere la sua vigna
curata ed amata, in questa domenica ci ricorda di aver preparato un
banchetto per noi: la festa di nozze tra suo Figlio e la nostra umanità.
La festa però viene guastata dalla presenza di un invitato il quale non
porta l'abito di circostanza e viene cacciato via dal re. Ragioniamo: se
sono invitato ad un matrimonio, l'abito è importante, e ci sto attento a
cosa metto. E' un segno di rispetto per gli sposi e dimostra che mi
sento gratificato e onorato da quest'invito. Se mi presento in bermuda
e canottiera, lo sposo capirà che non ci sono venuto volentieri e
potrebbe dirmi: "Se non volevi venire me lo potevi dire, qui sei come
una nota stonata e mi rovini la festa". Davanti a Dio si tratta di
rivestire l'anima decentemente! Come posso fare? Penso che è
impossibile. Al cospetto di Dio mi sento nudo e carente. L'unica veste
possibile è quella tunica bianca che ricevo con il battesimo, e che non
poso procurarmi da me. Posso solo presentarmi alle porte del
banchetto e chiederla umilmente. Perciò anche all'inizio della messa
facciamo l'atto penitenziale, e ancora prima d'accostarci alla comunione
ripetiamo: "Signore non sono degno."
LUNEDI’ 13 OTTOBRE
Una scheggia di preghiera:
LLIIBBEERRAACCII AANNCCOORRAA EE SSEEMMPPRREE DDAA OOGGNNII MMAALLEE..
Tra i santi ricordati oggi: Sant‟Edoardo.
Hanno detto: È una medicina efficace, quando soffriamo, ricordarci di
Dio e delle speranze ultraterrene…non angustiamoci nei nostri pensieri
e non lasciamoci coprire dal dolore come da una nube.(S. Gregorio di
Nazianzo)
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Saggezza popolare: Senza umanità non vi è né virtù, né vero
coraggio, né gloria durevole.
Un aneddoto: All‟economo che gli faceva notare di non avere più una
lira per le spese tanto ordinarie che straordinarie, san Vincenzo de‟
Paoli, con viso sereno, rispose: “Che bella notizia! Sia lodato Iddio! E‟
arrivato il momento di mostrare la nostra fiducia nella Provvidenza. I
tesori della bontà di Dio sono infiniti, e la nostra mancanza di fiducia lo
disonora”.
Parola di Dio: Gal. 4,22-24.26-27.31-5,1; Sal 112; Lc. 11,29-32
Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Galati 4,22-24. 26-27.31 - 5, 1
Fratelli, sta scritto che Abramo ebbe due figli, uno dalla schiava e uno dalla donna libera. Ma quello dalla schiava è nato secondo la carne; quello dalla donna libera, in virtù della promessa. Ora, tali cose sono dette per allegoria: le due donne infatti rappresentano le due Alleanze; una, quella del monte Sinai, che genera nella schiavitù, rappresentata da Agar Invece la Gerusalemme di lassù è libera ed è la nostra madre. Sta scritto infatti: Rallègrati, sterile, che non partorisci, grida nell'allegria tu che non conosci i dolori del parto, perché molti sono i figli dell'abbandonata, più di quelli della donna che ha marito. E come allora colui che era nato secondo la carne perseguitava quello nato secondo lo spirito, così accade anche ora. Però, che cosa dice la Scrittura? Manda via la schiava e suo figlio, perché il figlio della schiava non avrà eredità col figlio della donna libera. Così, fratelli, noi non siamo figli di una schiava, ma di una donna libera. CCRRIISSTTOO CCII HHAA LLIIBBEERRAATTII PPEERRCCHHÉÉ RREESSTTAASSSSIIMMOO LLIIBBEERRII;; SSTTAATTEE DDUUNNQQUUEE SSAALLDDII EE NNOONN LLAASSCCIIAATTEEVVII IIMMPPOORRRREE DDII NNUUOOVVOO IILL GGIIOOGGOO DDEELLLLAA SSCCHHIIAAVVIITTÙÙ.. Parola di Dio
“Ho capito che cosa vuoi dire liberazione quando dopo tre mesi di
angosce il medico mi ha guardata negli occhi e mi ha detto: “Ci siamo
sbagliati, lei non ha un cancro” - mi raccontava una signora. Forse noi
non comprendiamo più bene che cosa significhi: Gesù con la sua croce
mi ha liberato. Ma significa proprio questo: ero perso, non c‟era
possibilità di arrivare a Dio; tramite Gesù sono diventato figlio di Dio,
non sono più schiavo, sono guarito nel suo sangue. Ma il giogo della
schiavitù, dell‟egoismo, delle ricchezze, è sempre lì pronto a
ripiombarci sulle spalle: c‟è sempre qualcuno o qualcosa pronto a farci
diventare schiavi. San Paolo ci invita a stare attenti: se hai
sperimentato la gioia di essere figlio perché vuoi di nuovo diventare
schiavo?
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MARTEDI’ 14 OTTOBRE
Una scheggia di preghiera:
LLAA TTUUAA GGRRAAZZIIAA AAGGIISSCCAA NNEELL MMIIOO CCUUOORREE EE LLOO PPUURRIIFFIICCHHII..
Tra i santi ricordati oggi: San Callisto; San Gaudenzio.
Hanno detto: Quando hai il morale a terra, ricorda che sei stato
plasmato creatura di Cristo. (San Gregorio di Nazianzo)
Saggezza popolare: Quando ubbidisci ai tuoi superiori, ammaestri i
tuoi inferiori.
Un aneddoto: Maestro - chiese un giorno un discepolo a uno yogi -
perché mai procedo così lentamente sulla via della perfezione, pur
desiderandola vivamente?”. “Perché non sai vigilare. Così non riesci
mai a vedere il sole che sorge. C‟era una volta un uomo che desiderava
molto assistere a uno spettacolo teatrale. Arrivò con grande anticipo
portando con sé una coperta. Nella lunga attesa si avvolse nella
coperta e si addormentò. Quando si ridestò lo spettacolo era finito. Così
all‟uomo non restò che arrotolarsi la coperta e tornarsene a casa.
Parola di Dio: Gal. 5,1-6; Sal. 118; Lc. 11,37-41
Dal Vangelo secondo Luca 11, 37-41
In quel tempo, dopo che Gesù ebbe finito di parlare, un fariseo lo invitò a pranzo. Egli entrò e si mise a tavola. Il fariseo si meravigliò che non avesse fatto le abluzioni prima del pranzo. Allora il Signore gli disse: "Voi farisei purificate l'esterno della coppa e del piatto, ma il vostro interno è pieno di rapina e di iniquità. Stolti! Colui che ha fatto l'esterno non ha forse fatto anche l'interno? PPIIUUTTTTOOSSTTOO DDAATTEE IINN EELLEEMMOOSSIINNAA QQUUEELL CCHHEE CC''ÈÈ DDEENNTTRROO,, EEDD EECCCCOO,, TTUUTTTTOO PPEERR VVOOII SSAARRÀÀ MMOONNDDOO"".. Parola del Signore
Gesù invita il fariseo osservante, che però lo aveva subito giudicato, a
non fermarsi alle esteriorità, ma ad imparare ad andare al nocciolo
delle cose e credo che in fondo gli dica più o meno così: “Quando uno
sta morendo dalla fame, guarda al piatto oppure a ciò che vi è dentro?
Quando uno bussa alla tua porta per chiederti aiuto bada alle belle
parole che tu puoi dirgli o a ciò che concretamente tu puoi fare per lui?
La Chiesa mostra il suo vero volto perché tanti cristiani parlano o
perché qualcuno si sforza di fare le stesse scelte che Gesù ha fatto?”.
La purezza di cuore non è legata alle esteriorità formali della legge,
anche se queste potrebbero essere di aiuto, ma è legata al dare agli
altri ciò che vi è dentro. Dio non si lascia ingannare dalle apparenze e
dalle maschere che noi mettiamo per apparire più buoni di quello che
siamo. Gesù in pratica ci dice: “Liberatevi dalla preoccupazione di voler
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apparire perfetti, dalla tentazione del voler raggiungere le vette di una
virtù disincarnata, e rendetevi disponibili con semplicità, all‟incontro
con ogni persona; liberatevi dalla religiosità della fredda osservanza, da
quella della paura e lasciate che il vostro cuore ripieno di Dio debordi e
vi conduca per strade nuove con la fantasia dello Spirito Santo che
abita in voi. Cercate la giustizia e l‟amore, siate umili, non cercate le
vanità del mondo abbiate invece un cuore compassionevole e
misericordioso e soprattutto non giudicate i vostri simili: solo Dio
conosce le intenzioni più profonde”.
MERCOLEDI’ 15 OTTOBRE
Una scheggia di preghiera:
VVIIEENNII SSPPIIRRIITTOO SSAANNTTOO,,
PPOORRTTAA AA CCOOMMPPIIMMEENNTTOO LL’’OOPPEERRAA DDII DDIIOO..
Tra i santi ricordati oggi: Santa Teresa di Gesù;
Santa Aurelia di Strasburgo
Hanno detto: Il cumulo dei tuoi peccati non vince la moltitudine delle
misericordie di Dio; le tue ferite non vincono l‟abilità del sommo
medico. (Cirillo di Gerusalemme)
Saggezza popolare: I titoli sono ora così comuni che per distinguersi
è meglio non averne.
Un aneddoto: Teresa d‟Avila diceva „maliziosamente‟: “Teresa da sola,
può far niente; Teresa e la grazia di Dio possono far molto; ma Teresa
la grazia di Dio e i soldi... possono far tutto”. Un giorno, mentre Teresa
scendeva le scale del monastero si trovò di fronte ad un bambino.
Subito gli chiese: “Come ti chiami, piccolino?”. “E tu - risponde il
fanciullo - come ti chiami?”. “lo - riprende lei - sono Teresa di Gesù”.
“Ebbene io - conclude il bambino - sono Gesù di Teresa”.
Parola di Dio: Gal. 5,18-25; Sal. 1; Lc. 11,42-46
Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Galati 5, 18-25
Fratelli, se vi lasciate guidare dallo Spirito, non siete più sotto la legge. Del resto le opere della carne sono ben note: fornicazione, impurità, libertinaggio, idolatria, stregonerie, inimicizie, discordia, gelosia, dissensi, divisioni, fazioni, invidie, ubriachezze, orge e cose del genere; circa queste cose vi preavviso, come gia ho detto, che chi le compie non erediterà il regno di Dio. IILL FFRRUUTTTTOO DDEELLLLOO SSPPIIRRIITTOO IINNVVEECCEE ÈÈ AAMMOORREE,, GGIIOOIIAA,, PPAACCEE,, PPAAZZIIEENNZZAA,, BBEENNEEVVOOLLEENNZZAA,, BBOONNTTÀÀ,, FFEEDDEELLTTÀÀ,, MMIITTEEZZZZAA,, DDOOMMIINNIIOO DDII SSÉÉ;; contro queste cose non c'è legge. Ora quelli che sono di Cristo Gesù hanno crocifisso la loro carne
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con le sue passioni e i suoi desideri. Se pertanto viviamo dello Spirito, camminiamo anche secondo lo Spirito. Parola di Dio
Proviamo ad esaminare qualcuno dei frutti dello Spirito che Paolo ci
indica oggi: Amore, gioia, pace: chi si fida di Dio e lascia operare il suo
Spirito in se stesso non ha più paura. Non c‟è paura di un Dio terribile
che condanna, non c‟è paura delle prove della vita e del male perché
Dio è più forte di ogni male, non c‟è paura degli uomini perché con Io
Spirito riesco a vederli fratelli, e se non c‟è la paura, c‟è l‟amore, la
tristezza se ne va perché ci si sente amati, la pace può esserci nel
cuore addirittura all‟interno di un lager. Pazienza, benevolenza,
mitezza, dominio di sé. Tutti doni che aiutano a vivere l‟attesa del
compimento definitivo del Regno di Dio, Lo Spirito mi dà la pazienza:
so di avere una meta per cui vale la pena di aver costanza nelle av-
versità. Nasce la benevolenza verso gli altri: sono tutti fratelli per cui
Gesù ha versato il suo sangue come per me; divento mite perché so di
non essere io a dover giudicare e reggere il mondo, riesco addirittura a
dominare me stesso perché non mi appartengo più, sono già di Dio.
GIOVEDI’ 16 OTTOBRE
Una scheggia di preghiera:
SSIIGGNNOORREE HHAAII RRAAGGIIOONNEE:: HHOO BBIISSOOGGNNOO DDII TTEE PPEERR CCAAMMMMIINNAARREE
AANNCCOORRAA..
Tra i santi ricordati oggi: Santa Edvige;
Santa Margherita Maria Alacoque.
Hanno detto: Facendo tutto nella luce, diventiamo luce noi stessi,
risplendendo anche agli altri, come è proprio della luce. (Gregorio di
Nissa)
Saggezza popolare: Chi ha per letto la terra, deve coprirsi col cielo.
Un aneddoto: Venuto ad ammalarsi gravemente, un vecchio cinese
mandò a chiamare tre medici. Il primo gli disse: “La vostra malattia
dipende dal vostro modo di vivere. Astenetevi dal troppo cibo e dai
piaceri sensuali. Sebbene il caso sia grave, penso di potervi guarire”. E
il vecchio disse: “E‟ un medico qualunque, mandatelo via”. “Il vostro
organismo”, sentenziò il secondo, “è affetto da tare che vi furono
trasmesse per ereditarietà. Non è assolutamente possibile curarlo”. E il
vecchio disse: “Questo è un buon medico. Dategli da mangiare “O
guarirete o morirete”, disse il terzo medico. “Cercate di non desiderare
né questo né quello. Ciò che a voi sembra un male, può essere un
bene”. “Ecco un medico che la sa lunga”, dichiarò l‟ammalato. E lo
licenziò con regali grandiosi.
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Parola di Dio: Ef. 1,1-10; Sal. 97; Lc. 11,47-54
Dal Vangelo secondo Luca 11, 47-54
In quel tempo, il Signore disse: "Guai a voi, che costruite i sepolcri dei profeti, e i vostri padri li hanno uccisi. Così voi date testimonianza e approvazione alle opere dei vostri padri: essi li uccisero e voi costruite loro i sepolcri. Per questo la sapienza di Dio ha detto: Manderò a loro profeti e apostoli ed essi li uccideranno e perseguiteranno; perché sia chiesto conto a questa generazione del sangue di tutti i profeti, versato fin dall'inizio del mondo, dal sangue di Abele fino al sangue di Zaccaria, che fu ucciso tra l'altare e il santuario. Sì, vi dico, ne sarà chiesto conto a questa generazione. GGUUAAII AA VVOOII,, dottori della legge, CCHHEE AAVVEETTEE TTOOLLTTOO LLAA CCHHIIAAVVEE DDEELLLLAA SSCCIIEENNZZAA.. VVOOII NNOONN SSIIEETTEE EENNTTRRAATTII,, EE AA QQUUEELLLLII CCHHEE VVOOLLEEVVAANNOO EENNTTRRAARREE LL''AAVVEETTEE IIMMPPEEDDIITTOO"".. Quando fu uscito di là, gli scribi e i farisei cominciarono a trattarlo ostilmente e a farlo parlare su molti argomenti, tendendogli insidie, per sorprenderlo in qualche parola uscita dalla sua stessa bocca. Parola del Signore
I “Guai!” che Gesù ha detto riguardano solo scribi e dottori della legge
di allora, riguardano gli ipocriti di ogni tempo o riguardano anche me?
Proviamo a tradurli:
“Guai a voi che pensate di vivere nella migliore delle società e ve la
prendete con il passato vedendo in esso solo errori e colpe che
giustificano certi vostri atteggiamenti odierni. Guai chi pensa che la
colpa sia sempre degli altri e non si accorge che enumerando le colpe
altrui dice le proprie. Guai a te per tutte le volte che non hai saputo
cogliere il bene che ti era testimoniato, guai a te che, facendoti forte
della tua cultura, hai fatto tacere chi con umiltà manifestava il Vangelo.
Guai a te che hai le mani sporche di denaro e ti dici per la povertà
evangelica, guai a te che hai costruito i tuoi averi non “con le tue mani”
ma con il sudore e le lacrime di tanti, guai a te che approfitti della
religione e del religioso per farti i tuoi affari. Guai a te quando pensi di
sapere tutto, di avere una risposta a tutti gli interrogativi della vita e
imponi agli altri te stesso impedendo loro di arrivare dove Dio voleva
portarli, ti sei messo al posto di Dio e non sai trovare la strada per te e
la impedisci ai fratelli…”. E i “Guai!” potrebbero continuare a lungo e
nessuno di noi può dire che in qualche modo queste parole non li
riguardino. Davanti a questo si aprono due strade: quella di far finta di
niente dicendo: “In fondo ce ne sono tanti peggio di me” oppure quella
del riconoscere con verità le nostre povertà e mancanze per cercare,
con l‟aiuto di Dio, di ripartire ancora una volta.
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VENERDI’ 17 OTTOBRE
Una scheggia di preghiera:
CCHHII SSOONNOO IIOO,, SSIIGGNNOORREE,, SSEE TTUU NNOONN MMII SSOOSSTTIIEENNII??
Tra i santi ricordati oggi: Sant‟Ignazio di Antiochia.
Hanno detto: Non cercare di discolparti dei tuoi difetti, cerca piuttosto
di emendarti. (S. G. Bosco)
Saggezza popolare: Chi tardi va al mercato torna a mani vuote.
Un aneddoto: Un uomo si recò da Buddha con in mano un‟offerta
floreale. Buddha alzò lo sguardo verso di lui e disse: “Mettilo giù!” Egli
non riusciva a credere che gli fosse stato chiesto di posare i fiori, ma
poi pensò che molto probabilmente l‟invito si riferiva ai fiori che teneva
nella mano sinistra poiché offrire qualche cosa con la sinistra era
considerato maleducato e di cattivo auspicio. Così lasciò andare i fiori
che aveva nella mano destra. Ma Buddha disse ancora: “Mettilo giù!”
Questa volta egli posò tutti i fiori e restò a mani vuote di fronte a
Buddha, il quale ripeté ancora con un sorriso: “Mettilo giù!” L‟uomo,
assai perplesso, domandò: “Che cos‟è che devo mettere giù?” “Non i
fiori, figlio mio, ma chi li ha portati”, fu la risposta di Buddha.
Parola di Dio: Ef 1,11-14; Sal. 32; Lc. 12,1-7
Dal Vangelo secondo Luca 12, 1-7.
In quel tempo, radunatesi migliaia di persone che si calpestavano a vicenda, Gesù cominciò a dire anzitutto ai discepoli: ""GGUUAARRDDAATTEEVVII DDAALL LLIIEEVVIITTOO DDEEII FFAARRIISSEEII,, CCHHEE ÈÈ LL''IIPPOOCCRRIISSIIAA.. Non c'è nulla di nascosto che non sarà svelato, né di segreto che non sarà conosciuto. Pertanto ciò che avrete detto nelle tenebre, sarà udito in piena luce; e ciò che avrete detto all'orecchio nelle stanze più interne, sarà annunziato sui tetti. A voi miei amici, dico: Non temete coloro che uccidono il corpo e dopo non possono far più nulla. Vi mostrerò invece chi dovete temere: temete Colui che, dopo aver ucciso, ha il potere di gettare nella Geenna. Sì, ve lo dico, temete Costui. Cinque passeri non si vendono forse per due soldi? Eppure nemmeno uno di essi è dimenticato davanti a Dio. Anche i capelli del vostro capo sono tutti contati. Non temete, voi valete più di molti passeri". Parola del Signore
Sono proprio affermazioni come questa che fanno pendere su Gesù la
condanna a morte come eretico, anarchico, irrispettoso dei valori
religiosi. Non dimentichiamo che i farisei erano veramente i notabili di
quel tempo... osservanti minuziosi della Legge... culturalmente
preparati, esperti in questioni religiose. Gesù, non rimprovera loro
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queste qualità. Ma non può sopportare il loro orgoglio, il disprezzo per i
piccoli, per questa folla che “non sa bene il catechismo”, che non ha
capito le teorie complicate e gli obblighi numerosi e complessi di coloro
che si reputano i “dirigenti” del popolo. Il grande pericolo, il “cattivo
lievito” di tutti coloro che pretendono di dirigere e consigliare gli altri è
l‟ipocrisia, è il presumere di essere diversi da ciò che si è, è
rappresentarsi secondo i modelli in voga nel proprio ambiente, è
approfittare delle debolezze altrui e del proprio ruolo specialmente se è
religioso, per emergere. Anche a noi, Gesù dice: “Guardati da ogni
piccola ipocrisia: è un lievito che cresce; guardati da vivere secondo
schemi preconfezionati e slogan; guardati dallo spirito di sufficienza
orgogliosa; fai bene attenzione a te stesso quando pensi di essere
perfetto e detentore della verità.
SABATO 18 OTTOBRE
Una scheggia di preghiera:
SSIIGGNNOORREE,, DDAA SSOOLLOO SSOONNOO NNUULLLLAA.. CCOONN TTEE TTUUTTTTOO PPOOSSSSOO..
Tra i santi ricordati oggi: San Luca; San Giusto di Susa.
Hanno detto: Tutto appartiene a Dio. Nulla, assolutamente nulla in
questo mondo è nostro. E allora perché avere paura? (Gandhi)
Saggezza popolare: Dove il cattivo è meglio, il meglio è nulla.
Un aneddoto: Tre saggi decisero di intraprendere un viaggio poiché,
anche se nel loro paese erano considerati sapienti, erano abbastanza
umili da sperare che viaggiare avrebbe aperto le loro menti. Avevano
appena attraversato il confine di un paese limitrofo, quando videro da
lontano un grattacielo. Si chiesero che cosa mai potesse essere un
oggetto tanto enorme. La soluzione più ovvia sarebbe stata quella di
andare a vedere di persona, ma ciò avrebbe potuto essere pericoloso:
se fosse scoppiato appena si fossero avvicinati? In ogni caso era più
saggio stabilire prima di che cosa si trattava. Furono avanzate,
esaminate e confutate, in base all‟esperienza passata di ognuno di essi,
numerose teorie. Alla fine fu stabilito, sempre sulla scorta delle loro
conoscenze precedenti che erano assai vaste, che l‟oggetto in
questione, qualsiasi cosa rappresentasse, poteva essere stato collocato
lì se non da un gigante. Da tutto ciò trassero la conclusione che
sarebbe stato più prudente stare alla larga da quel paese. Così
ritornarono in patria con un elemento nuovo da aggiungere al loro
corredo di esperienze.
Parola di Dio: 2Tim. 4,10-17; Sal. 144; Lc. 10,1-9
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Dalla seconda lettera a Timoteo 4, 10-17
Carissimo, Dema mi ha abbandonato avendo preferito il secolo presente ed è partito per Tessalonica; Crescente è andato in Galazia, Tito in Dalmazia. Solo Luca è con me. Prendi Marco e portalo con te, perché mi sarà utile per il ministero. Ho inviato Tìchico a Efeso. Venendo, portami il mantello che ho lasciato a Troade in casa di Carpo e anche i libri, soprattutto le pergamene. Alessandro, il ramaio, mi ha procurato molti mali. Il Signore gli renderà secondo le sue opere; guardatene anche tu, perché è stato un accanito avversario della nostra predicazione. Nella mia prima difesa in tribunale nessuno mi ha assistito; tutti mi hanno abbandonato. Non se ne tenga conto contro di loro. IILL SSIIGGNNOORREE PPEERRÒÒ MMII ÈÈ SSTTAATTOO VVIICCIINNOO EE MMII HHAA DDAATTOO FFOORRZZAA,, PPEERRCCHHÉÉ PPEERR MMIIOO MMEEZZZZOO SSII CCOOMMPPIISSSSEE LLAA PPRROOCCLLAAMMAAZZIIOONNEE DDEELL MMEESSSSAAGGGGIIOO e potessero sentirlo tutti i Gentili. Parola di Dio
Paolo, in questa sua confessione all‟amico Timoteo, sembra guardare
con meraviglia alla sua vita. Scopre la propria miseria, ma scopre
anche l‟opera di Dio in lui: non e certo per propria forza che è riuscito a
fare tanti viaggi, ad affrontare tante persecuzioni, a fondare tante
comunità... E‟ Dio che lo ha accompagnato, guidato, protetto, che ha
fatto sì che attraverso la sua persona la grazia arrivasse a tanti cuori.
Lui, Paolo, ha fatto una cosa sola: si è affidato, „consegnato‟ a Dio, e
Dio ha operato. La stessa cosa la può dire san Luca che festeggiamo
oggi. Anche lui per ispirazione ha scritto il suo magnifico Vangelo che ci
presenta in particolare la misericordia di Gesù, ha narrato gli atti degli
apostoli, è stato di sostegno all‟opera di Paolo, ma tutto questo è
riuscito a farlo per la sua fede in Gesù. Quando ci si fida di Dio, quando
si conta poco su noi e tanto su Lui, Dio riesce a fare “cose grandi”
nonostante la nostra pochezza. Se la Chiesa, i cristiani si fidassero di
più di Dio che delle proprie opere, quanto sarebbe più avanti il Regno di
Dio!
DOMENICA 19 OTTOBRE
XXIX DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO ANNO A
Una scheggia di preghiera:
DDOONNAACCII,, SSIIGGNNOORREE,, DDII EESSSSEERREE CCRRIISSTTIIAANNII SSEECCOONNDDOO LLAA TTUUAA
PPAARROOLLAA..
Tra i santi ricordati oggi: San Paolo della Croce; Santa Laura.
Hanno detto: Il perdono è una cosa buffa: riscalda il cuore e raffredda
il rimorso. (Mckenzie)
Saggezza popolare: La gente triste nuoce più a se stessa che agli altri.
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Un aneddoto: Sono stato colpito dal rituale dei funerali
dell‟imperatrice Zita. Arrivando alla chiesa dei cappuccini, a Vienna, un
cerimoniere bussò alla porta del tempio. “Chi è?”, domandò un frate. E
la risposta fu: “Zita, Imperatrice d‟Austria, regina di Ungheria…” e
proseguì con i tantissimi altri titoli di nobiltà. “Non la conosciamo”,
disse di dentro il religioso. Allora riprende il cerimoniere: “È Zita, una
umile peccatrice, che domanda un pezzo di terra dove essere sepolta”.
E allora si aprì la porta. Così, approssimativamente, ma la sostanza è
formidabile. Dinanzi a Dio, ciò che conta è l‟umiltà, il riconoscere che
abbiamo ricevuto tutto da lui e che soltanto nella sua misericordia
possiamo trovare accoglienza. (J. A. MEDLNA ESTEVEZ, Il cammino
della salvezza)
Parola di Dio: Is. 45,1.4-6; Sal. 95; 1Ts.1,1-5; Mt. 22,15-21
Dal Vangelo secondo Matteo 22, 15-21
In quel tempo, i farisei, avendo udito che Gesù aveva ridotto al silenzio i sadducei, ritiratisi, tennero consiglio per vedere di coglierlo in fallo nei suoi discorsi. Mandarono dunque a lui i propri discepoli, con gli erodiani, a dirgli: "Maestro, sappiamo che sei veritiero e insegni la via di Dio secondo verità e non hai soggezione di nessuno perché non guardi in faccia ad alcuno. Dicci dunque il tuo parere: E` lecito o no pagare il tributo a Cesare?". Ma Gesù, conoscendo la loro malizia, rispose: "Ipocriti, perché mi tentate? Mostratemi la moneta del tributo". Ed essi gli presentarono un denaro. Egli domandò loro: "Di chi è questa immagine e l'iscrizione?". Gli risposero: "Di Cesare". Allora disse loro: ""RREENNDDEETTEE DDUUNNQQUUEE AA CCEESSAARREE QQUUEELLLLOO CCHHEE ÈÈ DDII CCEESSAARREE EE AA DDIIOO QQUUEELLLLOO CCHHEE ÈÈ DDII DDIIOO"".
Parola del Signore
Il cristianesimo è da vivere nella realtà quotidiana e Gesù nel corso
della sua vita terrena non ha mai predicato di non aver cura delle cose
di questo mondo. Egli stesso ha voluto conoscere ogni genere di
persone, e osservava i suoi doveri di cittadino. Anche noi dunque
dobbiamo “essere di Cristo” ma a beneficio del prossimo: sinceri,
onesti, preoccupati di quel che ci circonda, impegnati a fare il bene in
ogni circostanza. Quando gli presentano la moneta, Gesù non compie
gesti di disprezzo, ma la considera in funzione della sua utilità, come
segno del nostro legame reale con la società in cui viviamo. Essere un
buon cittadino significa rispettare quel che le autorità stabiliscono,
purché ciò non sia contro la legge di Dio. Anzi, siamo chiamati a
migliorare, secondo le nostre possibilità, tutto ciò che può portare ad
una società più giusta e solidale. Tutto nella nostra vita appartiene a
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Dio: come possiamo riservarci frammenti di cose in cui Egli non sia
presente?
LUNEDI’ 20 OTTOBRE
Una scheggia di preghiera:
GGRRAAZZIIEE SSIIGGNNOORREE PPEERR LL’’AABBBBOONNDDAANNZZAA DDEEII TTUUOOII DDOONNII..
Tra i santi ricordati oggi: Sant‟Irene; San Leopardo di Osimo.
Hanno detto: La fede non è solo un sentimento, ma è una ferrea
volontà di verità.(Raissa Maritain)
Saggezza popolare: Letizia grande e gran malinconia, confinano
ambedue con la pazzia.
Un aneddoto: Un Dottore della Legge osservava lo spettacolo della
piazza del mercato formicolante di gente. Improvvisamente gli apparve il
profeta Elia. Il Dottore della Legge approfittò dell‟occasione e chiese al
profeta: “Illumina la mia ignoranza: c‟è qualcuno di questi mercanti che
entrerà nel futuro Regno di Dio?”. “Nessuno, proprio nessuno!”, rispose il
Profeta, scrollando il capo. In quel momento arrivarono sulla piazza del
mercato due uomini. Si misero a fare giochi di abilità, scherzi e buffonate
per attirare la gente. Intorno a loro si formò un cerchio di grandi e piccoli
che si divertivano e battevano le mani ridendo. Il profeta Elia esclamò:
“Questi certamente entreranno nel futuro Regno di Dio!”. Il Dottore della
Legge andò a parlare ai due pagliacci. “Che cosa vendete?” chiese.
Risposero: “Anche se spesso il nostro cuore è triste, vogliamo vendere a
tutti la gioia di vivere”
Parola di Dio: Ef. 2,1-10; Sal. 99; Lc. 12,13-21
Dal Vangelo secondo Luca 12, 13-21
In quel tempo, uno della folla gli disse:"Maestro, dì a mio fratello che divida con me l'eredità". Ma egli rispose: "O uomo, chi mi ha costituito giudice o mediatore sopra di voi?". E disse loro: "Guardatevi e tenetevi lontano da ogni cupidigia, perché AANNCCHHEE SSEE UUNNOO ÈÈ NNEELLLL''AABBBBOONNDDAANNZZAA LLAA SSUUAA VVIITTAA NNOONN DDIIPPEENNDDEE DDAAII SSUUOOII BBEENNII"".. Disse poi una parabola: "La campagna di un uomo ricco aveva dato un buon raccolto. Egli ragionava tra sé: Che farò, poiché non ho dove riporre i miei raccolti? E disse: Farò così: demolirò i miei magazzini e ne costruirò di più grandi e vi raccoglierò tutto il grano e i miei beni. Poi dirò a me stesso: Anima mia, hai a disposizione molti beni, per molti anni; riposati, mangia, bevi e datti alla gioia. Ma Dio gli disse: Stolto, questa notte stessa ti sarà richiesta la tua vita. E quello che hai preparato di chi
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sarà? Così è di chi accumula tesori per sé, e non arricchisce davanti a Dio". Parola del Signore
La cupidigia è il desiderio smodato di possedere, di possedere sempre
di più. Gesù ha sott'occhio anzitutto i ricchi. Ma egli non li condanna
perché sono ricchi. Li avverte piuttosto che la ricchezza può far loro
perdere il senso della realtà. I ricchi, infatti, sono sempre esposti alla
tentazione di appoggiare la propria fiducia sui tesori accumulati, fino a
far loro pensare che, accrescendo i beni materiali, possono star
tranquilli per la loro esistenza. Gesù, con queste parole, ha di mira
anche chi, pur non essendo ricco, tende ad assicurare la propria
esistenza mediante il possesso e l'accaparramento. Gesù lo ammonisce
perché, così facendo, si mette in un atteggiamento opposto a quello
insegnato da lui nel Vangelo. Egli vuole che gli uomini conducano una
vita simile a quella di Dio. E Dio è “Colui che è” ed il suo essere è
Amore. Gesù vuole che il vivere degli uomini sia pur esso amore. E poi
questo insegnamento ci aiuta anche a gustare sul serio la vita; essa ci
sembrerà bella soltanto quando smetteremo di desiderarne una
migliore e quando avremo imparato a goderla così com‟è. La smania di
possedere sempre di più, inculcataci con tanta scaltrezza dal mondo
consumistico moderno, è in realtà un virus che ci toglie il piacere di
accontentarci di quanto abbiamo. Un uomo non guadagna mai
abbastanza, una donna non è mai abbastanza bella, gli abiti non sono
mai abbastanza alla moda, la casa non è mai abbastanza arredata, quel
che mangiamo non è mai abbastanza gustoso. Ma la salvezza sta nel
saper dire a un certo punto: “Basta! Quel che ho è sufficiente e quel
che ne faccio dipende solo da me”.
MARTEDI’ 21 OTTOBRE
Una scheggia di preghiera:
AANNGGEELLOO MMIIOO CCUUSSTTOODDEE FFAAII EEMMEERRGGEERREE DDAA MMEE IILL BBEENNEE..
Tra i santi ricordati oggi: San Gaspare del bufalo; Santa Celina.
Hanno detto: Dipende da ogni uomo se riempie i granai della propria
vita di frumento o solo di paglia.(Blsha Johann Andreas)
Saggezza popolare: La morte, non perdona al forte.
Un aneddoto: UN RICORDO PERSONALE.
Certe immagini ti rimangono fisse nella vita. Ricordo un fatto della mia
infanzia che poi ho sempre associato all‟immagine del buon pastore che
porta sulle sue spalle la pecorella ritrovata. Bambino di tre o quattro
anni camminavo con mio padre e con un contadino nostro amico in
mezzo ad un campo di mais. Improvvisamente vidi il contadino infilare
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la sua roncola in un piccolo fosso e ritirarla con una biscia che, gettata
a terra, si affrettò a decapitare. Mi irrigidii. La paura, il terrore mi
avevano immobilizzato. Gridavo. Le mie mani si erano attaccate ai
vestiti di mio padre. Allora lui mi prese in braccio, cercò di calmarmi
con pochi risultati e poi mi disse: “Adesso hai le gambe dure, hai paura
di mettere i piedi a terra. Ti metto sulle mie spalle. Cammino io per te.
E tu non guardare più in giù, a terra, ma guarda in alto, verso l‟azzurro
del cielo”. Se hai sbagliato, se il terrore è entrato in te, se ti accorgi di
essere immobilizzato, lasciati prendere in braccio da Gesù, il buon
Pastore. Lui è venuto non per sgridarti, ma per prenderti in braccio e
per farti vedere dall‟alto, dove le cose si vedono diversamente e dove
soprattutto i tuoi occhi possono confondersi con il cielo
Parola di Dio: Ef. 2,12-22; Sal. 84; Lc. 12,35-38
Dalla lettera di san Paolo apostolo agli Efesini 2, 12-22
Fratelli, ricordatevi che in quel tempo eravate senza Cristo, esclusi dalla cittadinanza d'Israele, estranei ai patti della promessa, senza speranza e senza Dio in questo mondo. Ora invece, in Cristo Gesù, voi che un tempo eravate i lontani siete diventati i vicini grazie al sangue di Cristo. Egli infatti è la nostra pace, colui che ha fatto dei due un popolo solo, abbattendo il muro di separazione che era frammezzo, cioè l'inimicizia, annullando, per mezzo della sua carne, la legge fatta di prescrizioni e di decreti, per creare in se stesso, dei due, un solo uomo nuovo, facendo la pace, e per riconciliare tutti e due con Dio in un solo corpo, per mezzo della croce, distruggendo in se stesso l'inimicizia. Egli è venuto perciò ad annunziare pace a voi che eravate lontani e pace a coloro che erano vicini. Per mezzo di lui possiamo presentarci, gli uni e gli altri, al Padre in un solo Spirito. Così dunque voi non siete più stranieri né ospiti, MMAA SSIIEETTEE CCOONNCCIITTTTAADDIINNII DDEEII SSAANNTTII EE FFAAMMIILLIIAARRII DDII DDIIOO,, edificati sopra il fondamento degli apostoli e dei profeti, e avendo come pietra angolare lo stesso Cristo Gesù. In lui ogni costruzione cresce ben ordinata per essere tempio santo nel Signore; in lui anche voi insieme con gli altri venite edificati per diventare dimora di Dio per mezzo dello Spirito. Parola di Dio
Abituati a sentire e a vedere al telegiornale una lunga serie di notizie
negative (omicidi, ingiustizie, stupri, violenze, rapine, guerre…), siamo
portati ad avere una visione molto pessimistica nei confronti dell‟uomo
ed, in molti casi si è portati a considerare l‟uomo come la bestia più
feroce che ci sia. Ma proviamo anche a ricordarci l‟altra faccia della
medaglia: l‟uomo con Gesù, Figlio di Dio, è diventato familiare di Dio, è
partecipe della santità di Dio, è cittadino della terra e cittadino del
cielo, è fratello di chi ha manifestato la santità di Dio nella sua vita ed
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ora la glorifica nella visione eterna. Provate a pensare: io sono
concittadino di personaggi come di Francesco e di Domenico, di Padre
Pio e di Madre Teresa di Calcutta, sono fratello dei martiri, partecipe del
loro bene, unito alla loro lode, chiamato a magnificare anch‟io,
attraverso i doni che la bontà di Dio mi ha dato, la santità del Creatore.
Davanti a me, come ad ogni uomo sulla terra, si presentano due
strade: posso far emergere il diavolo, il male che c‟è in me che
manifesta l‟egoismo, la divisione da Dio, la cattiveria, oppure
l‟angelo che lascia spazio alla giustizia, all‟amore, alla santità di Dio. E
non devo aspettare qualche grande occasione per manifestare questa
scelta. Oggi le mie scelte danno spazio o alla santità di Dio, o al male e
al diavolo.
MERCOLEDI’ 22 OTTOBRE
Una scheggia di preghiera:
SSIIII SSEEMMPPRREE EE SSOOLLOO TTUU,, GGEESSUU’’,, LLAA MMEETTAA DDEELLLLAA MMIIAA VVIITTAA..
Tra i santi ricordati oggi: San Filippo di Eraclea;
San Donato di Fiesole.
Hanno detto: La vita consta essenzialmente di fede e pazienza. Chi
possiede queste due virtù arriverà a una meta meravigliosa. (Tevel von
Rudolf)
Saggezza popolare: Bisogna seminare con la mano e non col sacco.
Un aneddoto: Un uomo s‟imbatté un giorno in una volpe con sole tre
zampe. Curioso di sapere come potesse mantenersi in vita, decise di
spiarla. Ad un tratto vide arrivare un leone che teneva nelle fauci un
pezzo di carne. Il leone ne mangiò un po‟ e, sazio, lasciò il resto. La
volpe ne approfittò per fare il suo pasto. L‟uomo, osservata la scena,
concluse:“Mi comporterò come la volpe; la Provvidenza di certo aiuterà
anche me!”. Si accinse ad aspettare, ma nell‟attesa diventava sempre
più debole. All‟improvviso gli sembrò di sentire una voce che gli diceva:
“Non comportarti come una volpe storpia! Sii invece un leone che è in
grado di procurarsi qualcosa per sé e di lasciarne anche per gli altri.”
Parola di Dio: Ef. 3,2-12; Cantico da Is. 12,2-6; Lc. 12,39-48
Dal Vangelo secondo Luca 12, 39-48
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: "Sappiate bene questo: se il padrone di casa sapesse a che ora viene il ladro, non si lascerebbe scassinare la casa. AANNCCHHEE VVOOII TTEENNEETTEEVVII PPRROONNTTII,, PPEERRCCHHÉÉ IILL FFIIGGLLIIOO DDEELLLL''UUOOMMOO VVEERRRRÀÀ NNEELLLL''OORRAA CCHHEE NNOONN PPEENNSSAATTEE"".. Allora Pietro disse: "Signore, questa parabola la dici per noi o anche per tutti?". Il Signore rispose: "Qual è dunque l'amministratore fedele e
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saggio, che il Signore porrà a capo della sua servitù, per distribuire a tempo debito la razione di cibo? Beato quel servo che il padrone, arrivando, troverà al suo lavoro. In verità vi dico, lo metterà a capo di tutti i suoi averi. Ma se quel servo dicesse in cuor suo: Il padrone tarda a venire, e cominciasse a percuotere i servi e le serve, a mangiare, a bere e a ubriacarsi, il padrone di quel servo arriverà nel giorno in cui meno se l'aspetta e in un'ora che non sa, e lo punirà con rigore assegnandogli il posto fra gli infedeli. Il servo che, conoscendo la volontà del padrone, non avrà disposto o agito secondo la sua volontà, riceverà molte percosse; quello invece che, non conoscendola, avrà fatto cose meritevoli di percosse, ne riceverà poche. A chiunque fu dato molto, molto sarà chiesto; a chi fu affidato molto, sarà richiesto molto di più". Parola del Signore
L‟invito alla vigilanza che Gesù ci rivolge non è per farci vivere nella
paura del giudizio finale, ma per aiutare a toglierci le maschere, ad
essere sinceri e veritieri con noi stessi e con gli altri. Sovente la nostra
vita è stata paragonata a un viaggio in treno che, lanciato a grande
velocità, procede attraverso città e campagne e qualche volta si infila in
gallerie più o meno lunghe. Noi siamo dunque in viaggio. Forse siamo
passati sotto più di una galleria oscura: un lutto, un incidente, una
malattia, una delusione. Il treno ha appena rallentato la sua corsa ma
poi ha ripreso la sua andatura normale. Abbiamo ritrovato giorni
soleggiati, pianure verdeggianti. Ma ricordiamo, questo treno ha una
meta, un capolinea. Lì dobbiamo arrivare. Noi non sappiamo quanto
duri ancora il viaggio ma la meta ci attende. Accettare Gesù Salvatore
è riconoscere la meta ed è arrivarci in qualunque momento sapendo
che non ci deluderà.
GIOVEDI’ 23 OTTOBRE
Una scheggia di preghiera:
DDEELLLLAA TTUUAA GGRRAAZZIIAA EE’’ PPIIEENNAA LLAA MMIIAA VVIITTAA..
Tra i santi ricordati oggi: San Giovanni da Capestrano;
Santa Caterina di Bosnia.
Hanno detto: L'Eucaristia è un nutrimento che ha un dolce sapore.
Appiana le difficoltà, guarisce le nostre malattie, scaccia la tentazione,
viene in aiuto ai nostri sforzi e conferma nella speranza. (Baudoin De
Ford)
Saggezza popolare: Quel che s'impara con fatica, non si dimentica
facilmente.
Un aneddoto: “Non riesco a capire”, diceva una signora ad un
credente, “come sia possibile che una persona che si sia sforzata di
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vivere onestamente e religiosamente, non entri più facilmente nel cielo
di un‟altra dalla vita e condotta sregolate. Come può la Bibbia dire che
non c‟è distinzione?”. Il credente rispose: “Cercherò di spiegarglielo con
un paragone. Tutti e due desideriamo visitare un museo. L‟ingresso
costa cinque euro. Lei ha solo due euro ed io non ho denaro con me.
Chi di noi ha il diritto di visitare il museo?”. “Nessuno di noi”. “E‟ giusto.
Non c‟è dunque alcuna differenza fra noi. L‟uomo onorevole e religioso,
benché la sua situazione sia molto meno triste di quella di un uomo
depravato, non può da solo arrivare comunque all‟altezza della gloria e
della santità di Dio. Per il primo, come pure per il secondo, un‟altra
persona deve pagare, e anche a questo punto non c‟è differenza fra i
due. Gesù è colui che dando la sua vita dà a tutti la possibilità, se
sappiamo coglierla di avere la salvezza eterna”.
Parola di Dio: Ef. 3,14-21; sal. 32; Lc. 12,49-53
Dalla lettera di san Paolo apostolo agli Efesini 3, 14-21
Fratelli, io piego le ginocchia davanti al Padre, dal quale ogni paternità nei cieli e sulla terra prende nome, perché vi conceda, secondo la ricchezza della sua gloria, di essere potentemente rafforzati dal suo Spirito nell'uomo interiore. Che il Cristo abiti per la fede nei vostri cuori e così, radicati e fondati nella carità, siate in grado di comprendere con tutti i santi quale sia l'ampiezza, la lunghezza, l'altezza e la profondità, e conoscere l'amore di Cristo che sorpassa ogni conoscenza, perché siate ricolmi di tutta la pienezza di Dio. AA CCOOLLUUII CCHHEE IINN TTUUTTTTOO HHAA PPOOTTEERREE DDII FFAARREE MMOOLLTTOO PPIIÙÙ DDII QQUUAANNTTOO PPOOSSSSIIAAMMOO DDOOMMAANNDDAARREE OO PPEENNSSAARREE, secondo la potenza che gia opera in noi, a lui la gloria nella Chiesa e in Cristo Gesù per tutte le generazioni, nei secoli dei secoli! Amen. Parola di Dio
Paolo ci ricorda che Gesù ha il potere di fare molto di più di quanto noi
possiamo pensare o domandare. Proviamo ad esaminare quali sono
abitualmente le richieste delle nostre preghiere: chiediamo salute,
guarigioni, soluzioni di problemi piccoli e grandi per noi, per i parenti,
gli amici, chiediamo pace per il mondo, chiediamo fede, speranza...
Certamente sono richieste lecite ed importanti ma Gesù vuole darci di
più. Gesù vuole darci se stesso. Dio vuole donarsi a noi nella sua
pienezza, con la sua forza, il suo perdono, le sue grazie che sorpassano
ogni tipo di nostra richiesta. La preghiera è il luogo privilegiato di
questa donazione e l‟Eucaristia è il segno concreto di questa
comunione. Noi dovremmo imparare solo ad accogliere, adorare,
ringraziare. Il resto lo fa Lui e lo fa bene, meglio di noi.
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VENERDI’ 24 OTTOBRE
Una scheggia di preghiera:
SSIIGGNNOORREE,, CCHHII DDAAVVVVEERROO TTII CCEERRCCAA VVEEDDRRAA’’ LLAA TTUUAA SSAALLVVEEZZZZAA..
Tra i santi ricordati oggi: Sant‟Antonio Maria Claret;
Santi Gilberto, Petronilla e Ponzia.
Hanno detto: Non è vero cha abbiamo poco tempo, abbiamo troppo
tempo che non utilizziamo. (Seneca)
Saggezza popolare: Troppa familiarità genera disprezzo.
Un aneddoto: Sai chi ha revocato il decreto celeste che doveva
scatenare una catastrofe sul nostro popolo? domandò il Baal-Shem a
Rabbi Nahman di Horodenko. Te lo dirò io. Né tu né io, né i sapienti né
i grandi capi spirituali. Le nostre litanie, i nostri digiuni non hanno
avuto nessun effetto. E‟ una donna, una donna del popolo che ci ha
salvati. Ed ecco come. E‟ venuta alla sinagoga e si è messa a piangere
cantilenando: “Signore dell‟universo, non sei forse nostro Padre?
Perché non ascolti i tuoi figli che ti implorano? Vedi, io sono madre. Ho
cinque bambini. E quando li vedo versare una lacrima, mi si spezza il
cuore. Ma tu, Padre, hai molti figli. Tutti gli uomini sono figli tuoi. E
tutti piangono. Anche se il tuo cuore è di pietra, come puoi restare
indifferente?”. E Dio le ha dato ragione. (E. Wiesel, Celebrazioni
hassidiche)
Parola di Dio: Ef. 4,1-6; Sal. 23; Lc. 12,54-59
Dal Vangelo secondo Luca 12, 54-59
In quel tempo, Gesù diceva alle folle: "Quando vedete una nuvola salire da ponente, subito dite: Viene la pioggia, e così accade. E quando soffia lo scirocco, dite: Ci sarà caldo, e così accade. Ipocriti! SSAAPPEETTEE GGIIUUDDIICCAARREE LL''AASSPPEETTTTOO DDEELLLLAA TTEERRRRAA EE DDEELL CCIIEELLOO,, CCOOMMEE MMAAII QQUUEESSTTOO TTEEMMPPOO NNOONN SSAAPPEETTEE GGIIUUDDIICCAARRLLOO?? E perché non giudicate da voi stessi ciò che è giusto? Quando vai con il tuo avversario davanti al magistrato, lungo la strada procura di accordarti con lui, perché non ti trascini davanti al giudice e il giudice ti consegni all'esecutore e questi ti getti in prigione. Ti assicuro, non ne uscirai finché non avrai pagato fino all'ultimo spicciolo". Parola del Signore
Gesù ci invita ad interpretare il nostro tempo, a osare giudicare ciò che
è giusto perché sa che quando ci lanciamo in questa ricerca della
verità, se lo facciamo con purezza di intenti, giungiamo a trovarla.
Abbiamo l‟esempio di tanti uomini e donne che hanno trovato Dio
perché l‟hanno cercato davvero, come sant‟Agostino che non smise di
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cercarlo finché lo trovò. Dio ci rispetta nella nostra libertà, ama farsi
cercare e farsi trovare. Ma noi cerchiamo davvero Dio? Lo cerchiamo
nei libri ma anche tra gli uomini e le donne che ci stanno accanto;
proviamo a vedere la sua presenza gloriosa nella natura ma sappiamo
abbassarci alle cose piccole, perché lì particolarmente Lui si manifesta?
In realtà è semplice, basta liberarsi dalla benda che copre i nostri occhi,
azzardarci ad andargli incontro, spogliarci di ogni vano pregiudizio, ed
essere costanti.
SABATO 25 OTTOBRE
Una scheggia di preghiera:
GGRRAAZZIIEE DDEEII DDOONNII CCHHEE HHAAII DDAATTOO AAII NNOOSSTTRRII FFRRAATTEELLLLII..
Tra i santi ricordati oggi: Santa Daria, San Bonifacio I.
Hanno detto: La dolcezza è un segno della presenza dello Spirito
Santo, è uno dei suoi frutti più gradevoli. (Coulin)
Saggezza popolare: Chi vuole sul serio qualcosa trova una strada, gli
altri una scusa. (Proverbio Africano)
Un aneddoto: Due amici, mentre sedevano sulla soglia di casa,
udirono dire che in un certo stagno c‟era abbondanza di grossi pesci. Il
primo si mise in agitazione: cercò di informarsi se la notizia era vera,
poi di parlare con i singoli pescatori e infine di conoscere i diversi tipi di
esca usati. Il secondo afferrò subito una canna, prese qualche insetto
cammin facendo e corse allo stagno dove buttò la lenza. Quando il
primo arrivò, il secondo aveva già il secchio colmo di grossi pesci. A lui
non restarono che i pochi pesciolini rimasti.
Parola di Dio: Ef. 4,7-16; Sal. 121; Lc. 13,1-9
Dalla lettura di san Paolo apostolo agli Efesini 4, 7-16
Fratelli,, AA CCIIAASSCCUUNNOO DDII NNOOII ÈÈ SSTTAATTAA DDAATTAA LLAA GGRRAAZZIIAA SSEECCOONNDDOO LLAA MMIISSUURRAA DDEELL DDOONNOO DDII CCRRIISSTTOO. Per questo sta scritto: Ascendendo in cielo ha portato con sé prigionieri, ha distribuito doni agli uomini. Ma che significa la parola "ascese", se non che prima era disceso quaggiù sulla terra? Colui che discese è lo stesso che anche ascese al di sopra di tutti i cieli, per riempire tutte le cose. E' lui che ha stabilito alcuni come apostoli, altri come profeti, altri come evangelisti, altri come pastori e maestri, per rendere idonei i fratelli a compiere il ministero, al fine di edificare il corpo di Cristo, finché arriviamo tutti all'unità della fede e della conoscenza del Figlio di Dio, allo stato di uomo perfetto, nella misura che conviene alla piena maturità di Cristo. Questo affinché non siamo più come fanciulli sballottati dalle onde e portati qua
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e là da qualsiasi vento di dottrina, secondo l'inganno degli uomini, con quella loro astuzia che tende a trarre nell'errore. Al contrario, vivendo secondo la verità nella carità, cerchiamo di crescere in ogni cosa verso di lui, che è il capo, Cristo, dal quale tutto il corpo, ben compaginato e connesso, mediante la collaborazione di ogni giuntura, secondo l'energia propria di ogni membro, riceve forza per crescere in modo da edificare se stesso nella carità. Parola di Dio
San Paolo, in prigione, esorta la comunità di Efeso all'unità in quanto
uno solo è il Signore, Padre di tutti e una sola dev'essere la comunità
dei suoi figli. Però, se siamo chiamati all'unità, noi siamo amati
individualmente dal Signore e ciascuno di noi ha ricevuto doni
particolari da Lui. Mi chiedo allora: perché nelle nostre comunità
nascono le gelosie e le discordie? Se tu hai il dono del saper
comunicare attraverso la parola i doni di Dio, perché dovrei esserne
geloso e invidioso? Dovrei invece esserne felice perché alcuni fratelli,
attraverso questo tuo dono possono giungere a Gesù. Posso essere
geloso dell'opera dei missionari, o devo solo essere riconoscente a Dio
che fa nascere ancora queste vocazioni e a chi risponde a queste
chiamate? Anche tu hai dei doni; Dio ti ha amato personalmente ed ha
dato a te qualche dono che non ha dato a nessun altro e che può
essere usato per il bene comune: Sarà la simpatia? L'attenzione ai
malati? Il servizio ai più piccoli? La pazienza? Il saper accettare? Il
saper rendere gioiose le persone che incontri? Prova ad esaminarti
senza false umiltà e scopri questi doni e come puoi manifestarli.
DOMENICA 26 OTTOBRE
XXX DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO ANNO A
Una scheggia di preghiera:
TTII AAMMOO,, SSIIGGNNOORREE,, MMIIAA FFOORRZZAA..
Tra i santi ricordati oggi: San Floro; Sant‟Evaristo.
Hanno detto: La felicità non va inseguita, ma è un fiore da cogliere
ogni giorno, perché essa è sempre intorno a te. Basta accorgersene.
(Sergio Bambaren)
Saggezza popolare: Senza volontà non c'è lavoro vantaggioso.
Un aneddoto: Un muratore aveva un fratello violinista di grande
talento e molto famoso. Gli capitò di conversare con l‟impresario per il
quale lavorava. “Deve essere piacevole avere un fratello così famoso”,
disse l‟impresario. Ma poi, per non urtare la sensibilità del muratore,
aggiunse: “Certo dobbiamo accettare che il talento non è distribuito in
maniera uguale, anche nella stessa famiglia”. “E vero”, rispose il
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muratore. “Mio fratello non conosce neppure le regole più semplici del
costruire, ma è meraviglioso che egli possa pagare chi gli costruisce la
casa”.
Parola di Dio: Es. 22,21-27; Sal. 17; 1Ts. 1,5-10; Mt. 22,34-40
Dal Vangelo secondo Matteo 22, 34-40
In quel tempo, i farisei, udito che egli aveva chiuso la bocca ai sadducei, si riunirono insieme e uno di loro, un dottore della legge, lo interrogò per metterlo alla prova: ""MMAAEESSTTRROO,, QQUUAALL ÈÈ IILL PPIIÙÙ GGRRAANNDDEE CCOOMMAANNDDAAMMEENNTTOO DDEELLLLAA LLEEGGGGEE??"". Gli rispose: "Amerai il Signore Dio tuo con tutto il cuore, con tutta la tua anima e con tutta la tua mente. Questo è il più grande e il primo dei comandamenti. E il secondo è simile al primo: Amerai il prossimo tuo come te stesso. Da questi due comandamenti dipendono tutta la Legge e i Profeti". Parola del Signore
In mezzo alle vicissitudini della vita, l'uomo si domanda spesso: cos'è
che dà unità alla mia vita? Tra tutti i diversi precetti che devo
osservare, qual è il più importante? Cos'è che deve fondare la base
delle mie certezze e del mio agire? Cos'è che resta immutabile,
attraverso il continuo fluire del tempo e il mutare delle persone? Nel
Vangelo di oggi troviamo la risposta, tratta dall'Antico Testamento e
confermata da Cristo: il primo di tutti i comandamenti e di tutti i doveri
che un uomo deve osservare è quello di "amare Dio con tutto il cuore,
con tutta l'anima e con tutta la mente". Fin dalla sua nascita, l'uomo è
invitato al dialogo con Dio. Egli esiste solo e semplicemente per l'amore
di Dio che lo ha creato, ed è l'amore di Dio che lo conserva. Dobbiamo,
dunque, amare Dio con tutto il cuore, perché Egli è buono, e immensa
è la sua misericordia. Egli è il datore di beni. Egli è colui che ci ha
inseriti nell'esistenza per amore, e ci ha redenti per amore. Egli è colui
che, di fronte al peccato del mondo e dell'uomo, non si pente della
propria creazione, ma offre all'uomo un mezzo mirabile di redenzione
nel Figlio suo. L'amore per Dio, al di sopra di tutte le cose, è ciò che dà
stabilità alla nostra vita, ci libera dai peccati più maligni come
l'incredulità, la superbia, la disperazione, la ribellione contro Dio. Gesù,
però, conferma che l'amore per Dio non può essere disgiunto
dall'amore al prossimo. Non possiamo amare Dio, che non vediamo, se
non sappiamo amare il nostro prossimo, tutti coloro che accompagnano
la nostra esistenza. Sarebbe un inganno o una simulazione pretendere
di amare Dio e, allo stesso tempo, disinteressarci dei nostri fratelli.
Invece, l'amore per Dio divampa, il più delle volte, quando lo spirito
umano - sincero - si trova ad affrontare la sofferenza e le necessità
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degli altri. Così, quanto più amiamo il nostro prossimo, meglio vediamo
Dio nel nostro intimo.
LUNEDI’ 27 OTTOBRE
Una scheggia di preghiera:
IILL TTUUOO AAMMOORREE MMII CCOOLLMMAA DDII GGIIOOIIAA..
Tra i santi ricordati oggi: San Ciriaco; San Frumenzio.
Hanno detto: Siamo in questo mondo come in una nebbia; ma la fede
è il vento che dissipa questa nebbia e fa splendere un bel sole. (Santo
Curato d‟Ars)
Saggezza popolare: Chi vuole accendere un fuoco, trova facilmente
un fiammifero.
Un aneddoto: Un califfo di Bagdad, chiamato Al-Mamun, possedeva
uno splendido cavallo arabo. Un tale di nome Omah voleva a tutti i
costi comprare quel cavallo e offrì in cambio molti cammelli, ma Al-
Mamun non intendeva separarsi dall‟animale. Omah ne fu così irritato
che decise di procurarsi il cavallo con l‟imbroglio. Sapendo che Al-
Mamun avrebbe percorso una certa strada si travestì da mendicante, si
sdraiò sul ciglio della strada e si finse malato. Al-Mamun era un uomo
dal cuore tenero, perciò quando vide il povero ne provò compassione,
smontò da cavallo e si offrì di portarlo in un caravanserraglio. “Ahimè!”,
si lamentò il mendicante, “non tocco cibo da giorni e non ho la forza di
rialzarmi”. Allora Al-Mamun lo issò delicatamente sui cavallo ed era
pronto a salire a sua volta, quando il finto povero lanciò la bestia al
galoppo, seguito dal califfo appiedato, che gli gridava di fermarsi.
Omah, giunto a distanza di sicurezza dal suo inseguitore, si fermò e si
voltò indietro. “Hai rubato il mio cavallo”, gridò Al-Mamun. “Devo farti
una richiesta”. “Quale?”, fece Omah di rimando. “Che tu non dica a
nessuno come sei venuto in possesso del cavallo”. “Perché?” “Perché se
si sparge la voce del tuo trucco, un giorno può accadere che una
persona che sta male sul serio giaccia sul ciglio della strada e la gente
gli passi vicino senza fermarsi ad aiutarla”.
Parola di Dio: Ef. 4,32-5,8; Sal. 1; Lc. 13,10-17
Dal Vangelo secondo Luca 13, 10-17
In quel tempo, Gesù stava insegnando in una sinagoga il giorno di sabato. C'era là una donna che aveva da diciotto anni uno spirito che la teneva inferma; era curva e non poteva drizzarsi in nessun modo. Gesù la vide, la chiamò a sé e le disse: "Donna, sei libera dalla tua infermità", e le impose le mani. Subito quella si raddrizzò e glorificava Dio. Ma il capo della sinagoga, sdegnato perché Gesù aveva operato quella guarigione di
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sabato, rivolgendosi alla folla disse: ""CCII SSOONNOO SSEEII GGIIOORRNNII IINN CCUUII SSII DDEEVVEE LLAAVVOORRAARREE;; IINN QQUUEELLLLII DDUUNNQQUUEE VVEENNIITTEE AA FFAARRVVII CCUURRAARREE EE NNOONN IINN GGIIOORRNNOO DDII SSAABBAATTOO"".. Il Signore replicò: "Ipocriti, non scioglie forse, di sabato, ciascuno di voi il bue o l'asino dalla mangiatoia, per condurlo ad abbeverarsi? E questa figlia di Abramo, che satana ha tenuto legata diciotto anni, non doveva essere sciolta da questo legame in giorno di sabato?". Quando egli diceva queste cose, tutti i suoi avversari si vergognavano, mentre la folla intera esultava per tutte le meraviglie da lui compiute. Parola del Signore
Ancora una volta San Luca ci mette davanti ad un miracolo di Gesù
compiuto in giorno di sabato. E l‟epilogo del racconto porta a due
atteggiamenti diametralmente opposti: scandalo da parte del capo
della sinagoga che, insieme ai ben pensanti ebrei, pensa alla guarigione
come ad un “lavoro”, quindi un‟offesa a Dio e alla legge del sabato, e
gioia e glorificazione di Dio da parte della donna guarita e della folla.
Due mentalità opposte anche oggi. Ci sono gli integralisti religiosi che
per mantenere leggi e tradizioni sono disposti ad ammazzare il
prossimo. Ci sono certi „pii‟ che pur di fare tante Comunioni (quasi che
Gesù lo si misurasse a peso) sono disposti a lasciare a casa, solo, per
una domenica, un malato. Ci sono cristiani, e tra questi anche molti
preti, bacchettoni che sembrano quasi godere al vedere peccato e male
dappertutto e che sono sempre pronti moraleggiare su tutto (forse un
po‟ meno su se stessi). E‟ tutta gente gioiosa, questa? Dio è glorificato
da preghiere dette a macchinetta, da Comunioni a ripetizione, da
accaparramenti di indulgenze per comprarsi il paradiso, da centimetri di
stoffa in più o in meno su una gonna? Questi uomini sono stati liberati
dal Vangelo di Gesù o sono schiavi di norme e di tradizioni di uomini?
D‟altra parte ci sono uomini che aspettano con gioia la domenica come
giorno di festa, di riposo, di preghiera, come occasione per stare più
insieme, per andare a trovare un anziano, gente che desidera sentire la
Parola di Dio ma che sa leggere anche la Parola che Dio scrive nel
quotidiano della loro vita, gente che canta volentieri in chiesa ma che
sa glorificare Dio davanti ad ogni suo dono fatto a loro o ai fratelli,
gente che sa anche fare dei sacrifici per andare a Messa, ma che per
amore di un fratello è disposta anche a “perdere Messa”. Gente che
non è pura, perfetta ma che cerca di amare e che vede Gesù come Dio,
ma anche come Amico. Il Gesù liberatore lo trovi con questi o con
quelli?
MARTEDI’ 28 OTTOBRE
Una scheggia di preghiera:
SSIIGGNNOORREE,, BBEENNEEDDIICCII LL’’OOPPEERRAA
DDEEII TTUUOOII CCOONNSSAACCRRAATTII EE SSAANNTTIIFFIICCAALLII..
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Tra i santi ricordati oggi: Santi Simone e Giuda; San Ferruccio.
Hanno detto: La paura mi fa indietreggiare; con l'amore non soltanto
vado avanti, ma volo!(Santa Teresa del Bambini Gesù)
Saggezza popolare: Vizio non punito, cresce all'infinito.
Un aneddoto: Spesso, anche nel cammino della vita spirituale ci
fermiamo alle esteriorità. Anche in questo abbiamo bisogno di
purificare il nostro „tempio‟. A un giovane che, sul finire di un corso
d‟esercizi spirituali, gli domandava quale mortificazione dovesse
imporsi, padre Gemelli - il fondatore dell‟Università Cattolica - rispose:
“Niente: la vita!”. A una ragazza che gli aveva chiesto la parola d‟ordine
per l‟anno accademico incipiente, rispose: “Faccia il suo dovere”. L‟altra
che si aspettava qualcosa di più, mormorò: “Mi pare di farlo”. E padre
Gemelli pronto: “Lo faccia meglio”.
Parola di Dio: Ef. 2,19-22; Sal. 18; Lc. 6,12-16
Dal Vangelo secondo Luca 6, 12-16
Avvenne che in quei giorni GGEESSÙÙ SSEE NNEE AANNDDÒÒ SSUULLLLAA MMOONNTTAAGGNNAA AA PPRREEGGAARREE EE PPAASSSSÒÒ LLAA NNOOTTTTEE IINN OORRAAZZIIOONNEE.. Quando fu giorno, chiamò a sé i suoi discepoli e ne scelse dodici, ai quali diede il nome di apostoli: Simone, che chiamò anche Pietro, Andrea suo fratello, Giacomo, Giovanni, Filippo, Bartolomeo, Matteo, Tommaso, Giacomo d'Alfeo, Simone soprannominato Zelota, Giuda di Giacomo e Giuda Iscariota, che fu il traditore. Parola del Signore
Oggi, nella festa di due apostoli, vediamo nel Vangelo come Gesù abbia
sentito il bisogno di pregare tutta una notte prima di chiamare i dodici.
Questo prima di tutto ci dice che la vocazione di coloro che guideranno
la Chiesa è importante per Dio. Gesù prega per scegliere gli apostoli
ma anche perché essi possano corrispondere per tutta la vita al
progetto che il Padre ha su di loro. Guardando a Gesù che prega per gli
apostoli,poi, non possiamo non sentire l‟obbligo morale che noi
abbiamo di pregare per i nostri Vescovi, per i sacerdoti e per tutti i
consacrati. Ci può venire in aiuto il pensiero del Santo Curato d‟Ars che
diceva: “Un sacerdote santo sarà fonte di santità per tutto il popolo a
lui affidato”. Preghiamo dunque per i nostri sacerdoti, affidiamoli alla
Madonna, rendiamoci disponibili perché magari liberati da pesi che i
laici possono benissimo portare, possano a loro volta crescere nella
preghiera e nella santità.
MERCOLEDI’ 29 OTTOBRE
Una scheggia di preghiera:
LLAA TTUUAA MMIISSEERRIICCOORRDDIIAA CCII PPEERRDDOONNII EE NNOOII SSAARREEMMOO SSAALLVVII..
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Tra i santi ricordati oggi: Santa Ermelinda; Sant‟Abramo di Rostov.
Hanno detto: Dio è qui ora, accanto a noi. Possiamo vederlo in questa
nebbia, in questo suolo, in questi abiti, in queste scarpe. I suoi angeli
vegliano quando noi dormiamo e ci aiutano quando lavoriamo. Per
ritrovare Dio, basta guardarsi intorno. (Paulo Coelho)
Saggezza popolare: Vincere se stesso è il modo sicuro per non essere
vinto da altri. Sapersi dominare è il mezzo più sicuro per non essere
dominati. (Proverbio Cinese)
Un aneddoto: Al tempo degli emiri Kabil, viveva nei Tempio di Galad
un Grande Sacerdote in fama di santità. Egli teneva cerimonie sontuose
e ogni giorno cambiava sontuosi paramenti e splendide vesti. Si diceva
che fosse uomo di grandissima fede, ma poiché non pronunziava mai
parola nessuno riusciva a capire dove mai questa sua fede fosse
nascosta e come si potesse capirne l‟essenza. In una freddissima
giornata d‟inverno, mentre il Tempio era gremito di pellegrini, una voce
si alzò dalla folla:“Grande Sacerdote, mostraci dov‟è la vera fede”. Il
Grande Sacerdote si tolse la corona d‟oro dal capo. Poi depose il
mantello di broccato e d‟argento, poi la tunica di lino orlata d‟oro e poi
tutte le sottotuniche e le sottovesti frangiate, fino ai calzari tempestati
di lapislazzuli. “La fede non è lì”, disse indicando il mucchio di vesti
preziose gettato in un angolo. “La fede è qui”, e facendo un passo in
avanti, nudo come era, fra lo stupore silenzioso dei presenti, rabbrividì.
Parola di Dio: Ef. 6,1-9; Sal. 144; Lc. 13,22-30
Dal Vangelo secondo Luca 13, 22-30
In quel tempo, Gesù passava per città e villaggi, insegnando, mentre camminava verso Gerusalemme. Un tale gli chiese: "Signore, sono pochi quelli che si salvano?". Rispose: ""SSFFOORRZZAATTEEVVII DDII EENNTTRRAARREE PPEERR LLAA PPOORRTTAA SSTTRREETTTTAA,, perché molti, vi dico, cercheranno di entrarvi, ma non ci riusciranno. Quando il padrone di casa si alzerà e chiuderà la porta, rimasti fuori, comincerete a bussare alla porta, dicendo: Signore, aprici. Ma egli vi risponderà: Non vi conosco, non so di dove siete. Allora comincerete a dire: Abbiamo mangiato e bevuto in tua presenza e tu hai insegnato nelle nostre piazze. Ma egli dichiarerà: Vi dico che non so di dove siete. Allontanatevi da me voi tutti operatori d'iniquità! Là ci sarà pianto e stridore di denti quando vedrete Abramo, Isacco e Giacobbe e tutti i profeti nel regno di Dio e voi cacciati fuori. Verranno da oriente e da occidente, da settentrione e da mezzogiorno e siederanno a mensa nel regno di Dio. Ed ecco, ci sono alcuni tra gli ultimi che saranno primi e alcuni tra i primi che saranno ultimi". Parola del Signore
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Questa porta stretta non è necessariamente simbolo delle più disumane
fatiche o delle penitenze più laceranti. La porta stretta può voler dire
numerose cose, ad esempio, una condotta di vita più modesta, una
generosità maggiore, una disponibilità a spendersi per gli altri. Vuol
dire non aspettarsi, per il fatto che si è cristiani, una via comoda, un
arco di trionfo. In fondo, la porta stretta non è altro che la croce
attraverso cui è passato Gesù e il più delle volte questa croce la trovi
nelle piccole cose quotidiane. Non è forse vero che a volte ci è ben
difficile fare un lavoro poco gratificante, come magari spazzare la casa
senza che nessuno ci dica neanche “grazie”, e farlo con il sorriso sulle
labbra o accettare umilmente quello che il Signore ci mette davanti,
giorno per giorno, riconoscendo la nostra mediocrità e affidandoci
semplicemente a Lui, senza pretese? Gesù, infatti, insiste ancora
proprio su questi atteggiamenti che fondano poi il nostro essere
vigilanti, cioè l‟essere sempre pronti a rendere conto della speranza che
Gesù stesso ha seminato in noi, ben consci che non serviranno scuse,
che non ci sarà da accampare diritti. Non basterà pensare di essere
stati familiari di Gesù, non basterà dire: “Ma io sono andato a Messa
tutte le domeniche”; guai a trasformare la nostra esperienza ecclesiale
in biglietto di prenotazione per il paradiso. Ci verrà chiesto che cosa
abbiamo fatto per gli altri, quale è l‟atteggiamento di fondo che
abbiamo assunto nella nostra vita. Troppe volte, l‟abitudine, la
ripetitività, la ritualità, ci hanno portato ad addormentare la nostra
fede. Ci ricordiamo di essere cristiani a momenti. Teniamo la nostra
fede in un cassetto e siamo disponibili a tirarla fuori in certe occasioni
solenni, o come pronto soccorso in momenti di particolare difficoltà, ma
essa stenta ad entrare nella vita e nelle scelte quotidiane. E poi Gesù,
in un altro brano dice di essere Lui la porta dell‟ovile. Gesù è la porta
stretta in quanto Lui si è abbassato fino alla morte di croce. Il nostro
diventare piccoli, l‟accettare di aver bisogno di Lui per salvarci ci
permette di entrare, attraverso Lui, tra le braccia della misericordia del
Padre.
GIOVEDI’ 30 OTTOBRE
Una scheggia di preghiera:
SSIIGGNNOORREE CCHHEE DDOONNOO PPRREEZZIIOOSSOO IILL TTEEMMPPOO::
CCHHEE IIOO LLOO VVIIVVAA CCOONN TTEE CCHHEE SSEEII LL’’EETTEERRNNIITTAA''..
Tra i santi ricordati oggi: Sant‟Alfonso Rodriguez;
San Germano di Capua.
Hanno detto: La terra è la tua nave, non la tua dimora.
(Sant‟Agostino)
Saggezza popolare: Donare è seminare la vita. (Proverbio Macua)
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Un aneddoto: Un pomeriggio del gennaio 1931, in una piccola città del
Giappone, una bambina poveramente vestita si avvicinò all‟entrata
della prigione e porse un pacco al sovrintendente. “Dai questo a
qualche condannato”, disse. E se ne andò. Era un pacco con una Bibbia
e dei libri religiosi con una consolante lettera, che terminava “.. agli
occhi di Dio anche un criminale è suo figliolo” ed era firmata: „Una
scolaretta‟. Il sovrintendente diede il pacco ad un uomo che era
condannato a morte, per un gravissimo delitto. Il carcerato, Sakuiche
Yamada, rimase profondamente commosso e scrisse alla bambina una
lettera nella quale tra l‟altro diceva: “Io, perverso criminale, avevo una
grande paura della morte, che devo affrontare fra non molto. Ora il mio
timore si è dileguato... Quanto è grande la misericordia di Dio per me
peccatore!... Dio ti benedica!".
Parola di Dio: Ef. 6,10-20; Sal. 143; Lc. 13,31-35
Dalla lettera di san Paolo apostolo agli Efesini 6, 10-20
Fratelli, AATTTTIINNGGEETTEE FFOORRZZAA NNEELL SSIIGGNNOORREE EE NNEELL VVIIGGOORREE DDEELLLLAA SSUUAA PPOOTTEENNZZAA.. Rivestitevi dell'armatura di Dio, per poter resistere alle insidie del diavolo. La nostra battaglia infatti non è contro creature fatte di sangue e di carne, ma contro Principati e le Potestà, contro i dominatori di questo mondo di tenebra, contro gli spiriti del male che abitano nelle regioni celesti. Prendete perciò l'armatura di Dio, perché possiate resistere nel giorno malvagio e restare in piedi dopo aver superato tutte le prove. State dunque ben fermi, cinti i fianchi con la verità, rivestiti con la corazza della giustizia, e avendo come calzatura ai piedi lo zelo per propagare il Vangelo della pace. Tenete sempre in mano lo scudo della fede, con il quale potrete spegnere tutti i dardi infuocati del maligno; prendete anche l'elmo della salvezza e la spada dello Spirito, cioè la parola di Dio. Pregate inoltre incessantemente con ogni sorta di preghiere e di suppliche nello Spirito, vigilando a questo scopo con ogni perseveranza e pregando per tutti i santi, e anche per me, perché quando apro la bocca mi sia data una parola franca, per far conoscere il mistero del Vangelo, del quale sono ambasciatore in catene, e io possa annunziarlo con franchezza come è mio dovere. Parola di Dio
Vi offro oggi una riflessione di cui non ho più ritrovato l‟autore, ma che
penso dovrebbe essere importante per ciascuno.
Se spingi la tua macchina a forte velocità, logorerai il motore. Se vivi
continuamente sotto pressione, il tuo corpo e il tuo spirito si
consumeranno troppo presto. Se continui a correre, non incontrerai più
nessuno e, ciò che è più grave, non incontrerai più te stesso. Se vuoi
afferrare quello che di più profondo è in te, occorre che tu sappia
fermarti. Se mangi in piedi, digerisci male. Siediti. Se pensi correndo,
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rifletti male. Calmati. Non attendere che Dio ti fermi per prendere
coscienza che tu esisti. Sarebbe troppo tardi e non ne saresti più
degno. Se ti fermi, è per prendere coscienza di te, riunire tutte le forze,
riordinarle e dirigerle, al fine di impegnarti tutto intero nella tua vita.
Accettare di fermarsi, è accettare di guardare se stesso, e accettare di
guardarsi, è già impegnarsi, perché è far penetrare lo spirito
nell‟interno della propria casa. Non ti riconoscerai né ti comprenderai
appieno se non nella luce di Dio. Quando dai appuntamento a te stesso,
tu dai contemporaneamente un appuntamento al Signore. Nel corso
delle tue giornate, cogli tutte le occasioni che la vita ti offre per
riafferrarti e comunicare con Dio: l‟attesa dell‟autobus, il motore della
macchina che si scalda prima di mettersi in marcia, il rosso del
semaforo per strada... Non “sprecare il tempo”: per breve che sia, è un
dono della Provvidenza; il Signore vi è presente. Egli t‟invita alla
riflessione e alla decisione per diventare più buono!
VENERDI’ 31 OTTOBRE
Una scheggia di preghiera:
PPOOSSSSAA AAVVEERR OOCCCCHHII,, OO GGEESSUU’’,, PPEERR IINNCCOONNTTRRAARRTTII VVIIVVOO,, OOGGGGII..
Tra i santi ricordati oggi: San Quintino; San Volfango.
Hanno detto: Ci sono delle cose graziose, eleganti, sontuose,
avvenenti, ma finché non parlano all'immaginazione non sono ancora
belle. (R.W. Emerson)
Saggezza popolare: La vita è un dono di Dio, ma una vita felice è
frutto di saggezza. (Prov. Greco)
Un aneddoto: IL PICCOLO CECILIO. L‟allora arcivescovo di Milano, card.
Carlo Maria Martini, ha iniziato la Causa di Canonizzazione di un cappuccino
morto a 96 anni: fra‟ Cecilio Cortinovis, che ha passato la vita a dare la
minestra ai poveri nel convento dei Cappuccini di Viale Piave a Milano.
Cecilio non aveva studio né cultura, non ha mai occupato posti di
responsabilità, non ha fatto nulla che potesse interessare i giornali o la
televisione. Ha sempre e solo aiutato i poveri, dando loro da mangiare,
vestendoli, curandoli, amandoli. I poveri della città, i barboni, i
terzomondiali, gli sbandati, gli ex carcerati, i marginali, tutta gente che
consideriamo i rifiuti della società.
Uno potrebbe pensare: persona insignificante, non influente nella società. Eppure, fra‟ Cecilio ha toccato il cuore di moltissima gente a Milano, che
venivano a trovarlo, a chiedergli una preghiera ed un consiglio. Quel frate
che parlava metà in italiano e metà in bergamasco, sapeva farsi ascoltare
anche da professori universitari, professionisti, studenti, gente del popolo.
Perché? Perché aveva Dio con sé, faceva tutto per amore di Dio. Nel suo
diario trovo scritto: “Non ho mai chiesto al Signore di darmi questo o
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quest‟altro: gli ho sempre chiesto di fare la sua volontà”. (P. GHEDDO,
Gesù su Rai Uno).
Parola di Dio: Fil. 1,1-11; Sal. 110; Lc. 14,1-6
Dal Vangelo secondo Luca 14, 1-6
UUNN SSAABBAATTOO GGEESSÙÙ EERRAA EENNTTRRAATTOO IINN CCAASSAA DDII UUNNOO DDEEII CCAAPPII DDEEII FFAARRIISSEEII PPEERR PPRRAANNZZAARREE EE LLAA GGEENNTTEE SSTTAAVVAA AADD OOSSSSEERRVVAARRLLOO.. Davanti a lui stava un idropico. Rivolgendosi ai dottori della legge e ai farisei, Gesù disse: "E' lecito o no curare di sabato?". Ma essi tacquero. Egli lo prese per mano, lo guarì e lo congedò. Poi disse: "Chi di voi, se un asino o un bue gli cade nel pozzo, non lo tirerà subito fuori in giorno di sabato?". E non potevano rispondere nulla a queste parole. Parola del Signore
La curiosità spesso ci rende spettatori e poi da spettatori diventiamo
facilmente giudici. E‟ comodo, in fondo, starsene in poltrona a vedere
come le cose stanno andando per poi poter dare giudizi che non ci
coinvolgono personalmente. Se vogliamo aver fede però questo non è
possibile: non serve osservare Gesù, bisogna incontrarlo. Non basta
sapere che cosa dice, bisogna vivere il suo insegnamento. Non serve
dare facili giudizi, bisogna sporcarci le mani. Gesù non sa che farsene
delle più alte teologie se non coinvolgono la vita, dei facili
sentimentalismi se non portano all‟amore. Oggi Gesù si è invitato
ospite in casa tua: non offrirgli i migliori manicaretti per poi solo
osservare ciò che farà o non farà, ciò che dirà o non dirà; aprigli il
cuore, incontralo, lasciati coinvolgere: Lui cerca solo questo tuo
abbandono per rivelarsi completamente ai tuoi occhi.
Riflessioni di don Franco Locci
Che si possono trovare anche in internet al seguente sito:
http://spazioinwind.libero.it/schegge
L‟ e-mail di posta elettronica con cui poter comunicare è:
Oppure si può scrivere al seguente indirizzo:
Don Franco Locci Via S. Lorenzo 9/5 10060 NONE (TO)
Stampato in proprio dalla Comunità “Piccola Betania”
Via Pasquero, 8 12080 Vicoforte Fiamenga CN
Tel. 0174/563075 fax 0174/569030 e-mail: [email protected]