Parola di demone

10

description

Yvelard è una terra dal duplice volto. Alla bellezza dei suoi paesaggi e al fascino delle sue leggende, si contrappongono l’ostilità delle sue creature e la malvagità di blasfeme divinità. Anche Erghion Galonda, noto cacciatore di taglie del continente, è diviso dal dualismo tipico della sua razza: il suo sangue umano, mescolato a quello di antichi demoni del passato, lo pone infatti al crocevia di due mondi opposti e in collisione. Armato di impareggiabile mira e di un’inesauribile dose di cinismo, il “Flagello dei bardi”(così definito dispregiativamente dai cantori) sarà chiamato a risolvere un difficile caso ai confini della Reggenza, per conto della Santa Inquisizione. Una sola domanda agita la mente dei suoi mandanti: ci si può fidare della parola di un demone? Un romanzo fantasy molto originale in cui il protagonista, un "cattivo" con uno spiccato senso della giustizia, deve destreggiarsi in un mondo pieno di creature con poteri sovrumani, vizi e virtù tipicamente umani.

Transcript of Parola di demone

Page 1: Parola di demone
Page 2: Parola di demone

Parola di demone:umanistica 2 15/01/2014 13.14 Pagina 4

Page 3: Parola di demone

Savino Princigalli

Parola di demone

Parola di demone:umanistica 2 15/01/2014 13.14 Pagina 1

Page 4: Parola di demone

Copyright © 2014 - Tutti i diritti sono riservati per tutti i PaesiCasa Editrice AntipodesVia Toscana, 290144 [email protected]

ISBN: 978-88-96926-28-4

In copertina: illustrazione di Sonia Amendolare

Savino Princigalli, Parola di demone, Antipodes, Palermo 2014

Parola di demone:umanistica 2 15/01/2014 13.14 Pagina 2

Page 5: Parola di demone

Alla mia famiglia, per avermi donato valori che contano;ai miei amici, per avermi sorretto nel momento del bisogno;

a Sergio, per avermi dato un sogno che mai morirà;ad Antipodes, per averlo concretizzato.

Parola di demone:umanistica 2 15/01/2014 13.14 Pagina 3

Page 6: Parola di demone

Parola di demone:umanistica 2 15/01/2014 13.14 Pagina 4

Page 7: Parola di demone

1

Il mio nome è Erghion Galonda. Sono conosciuto in tantimodi ma qui a Yvelard mi chiamano il segugio, il mastinoo semplicemente il cacciatore. Banale, vero? Si direbbe

quasi che, ottuse da anni di guerre e dissidi, le menti di questegenti prive di fantasia si siano atrofizzate. Personalmente, prefe-risco il soprannome che mi è stato affibbiato tempo fa nel VecchioContinente, da dove provengo: flagello dei bardi.

È certamente un nomignolo curioso, non trovate? Ma, a scansodi equivoci, è bene precisare che io non passo il mio tempo aspaccare cetre, ghironde e flauti sulla testa dei cantori. È un tipodi flagello innocuo, quello che pratico. Il mio sollazzo, infatti, èimpedire che essi possano cantare di me quello che cantano pertanti altri eroi di questo infelice continente. Il paladino che scon-figge il demone con la sua spada benedetta, il drago impalato dallalancia dell’eroe, il non morto disintegrato dal prete della Luce:questi sono esempi di eventi degni d’esser cantati.

Ma con me, nulla di tutto ciò può avere effetto. E quando lapallottola della mia fedele compagna spappola impietosamente il

5

Parola di demone:umanistica 2 15/01/2014 13.14 Pagina 5

Page 8: Parola di demone

6

cranio dell’avversario, senza eroismo, senza alcuna ricercata sen-tenza di morte, senza enfasi nei toni, allora quello è il momentoin cui immagino il bardo intento a scrivere delle mie imprese:chiuso nel suo scrittoio, col volto annoiato, privo di orpelli nelleparole e seccato dalla mia mancanza di valore.

Vivo da svariati anni, tanto che ho deciso di non tenerne più ilconto. È probabilmente merito del mio retaggio non buono che,a quanto pare, preserva la mia sofferta esistenza oltre il dovuto.Ho detto sofferta e tendo a rimarcarlo. La vita di un metademone,come ci chiamano soprattutto gli umani, non è facile. Siamo unarazza in via d’estinzione e anzi, vista la maniera con la qualesiamo stati partoriti, forse non siamo nemmeno parte di una specie.

Ne so poco a riguardo e non credo si tratti di verità assodate.La storia della mia stirpe è stata infatti scritta dai vincitori, daglistessi maghi che prima ci hanno generato e dopo hanno preferitooccultare le parti scomode di quel misfatto. Ciò che mi è statodetto è che, secoli or sono, la magia evocatrice era ai suoi massimilivelli. Stregoni di ogni sorta erano in grado di evocare e control-lare simulacri di potenti creature dimoranti nel centro della terra,mostri privi di scrupoli, oscenità del tempo della Guerra degli Dei.Come ogni buona storia che vada a male, qualche imbecille privodi remore superò i limiti consentiti, creando un portale di colle-gamento tra questo mondo e il loro. Centinaia di demoni si river-sarono sulla terra insanguinata di Yvelard e solo grazie all’utilizzodello Specchio di Giada, un artefatto in grado di svelare la naturademoniaca, i maghi di Mytheria riuscirono a eliminare i posseduti.

Molti furono comunque i diavoli che si sollazzarono, nel sensocarnale del termine, con le creature di sesso opposto con cui riu-scirono a entrare in contatto, durante il loro limitato periodo dipermanenza. I metademoni partoriti da quegli osceni incroci fu-rono sterminati a vista e le fiamme dell’Inquisizione brillaronoardenti nell’oscurità della notte, portando con sé i lamenti degli

Parola di demone:umanistica 2 15/01/2014 13.14 Pagina 6

Page 9: Parola di demone

7

eretici e parimenti degli innocenti. Una strage priva di raziocinio,che avrebbe dovuto cancellare per sempre la piaga e che invecemise a nudo la spietatezza degli umani: ecco cosa fu la decantataCrociata dello Specchio. Ed è dai superstiti di quei miserabili espesso incestuosi rapporti che nasce la mia genia, un miscuglioimpuro che ci pone al crocevia di due razze. Il nostro sangue si èdiluito parecchio col passare dei secoli ma di tanto in tanto capitaancora che, da rapporti assolutamente sani, possa nascere unosgorbio come me, con un’insolita pelle bluastra, orecchie un po’allungate, occhi scarlatti e denti affilati come rasoi. È un po’ comese quella stilla corruttrice passi ancor oggi di generazione in ge-nerazione, di portatore in portatore, fino al punto in cui riesce afecondare una donna umana, distruggendola.

Mia madre è morta dopo avermi dato alla luce e s’è risparmiata,credo, un’ulteriore sofferenza dopo quella che deve averle causatola gestazione di un mostro. Mio padre era troppo incredulo percapire di aver avuto in dono dagli dei beffardi un metademone mabisogna dargli atto del fatto che, prima di aver tentato di fracas-sarmi la testa con un bastone, ha provato a crescermi e ad alle-varmi per ben sei anni, impazzendo infine dinanzi alla miaevidente diversità.

So cosa s’agita nelle vostre menti. Ho preso i vantaggi di en-trambe le razze? Non saprei. Certo è che qualche pregio, in effetti,ce l’ho. Posso vedere al buio come se fosse giorno. Non dormoquasi mai e, se proprio ne sento il bisogno, solitamente lo facciocon gli occhi spalancati. Le mie ossa sono più dure di quelleumane o chissà cosa ne sarebbe stato di me oggi, se non fosserostate resistenti come il ferro. Ma la cosa più incredibile di tutte èche ho una memoria gustativa e olfattiva superiore a quella diqualsiasi altra bestia in natura: quando sento un odore o un sa-pore, posso rintracciarne la provenienza nel raggio di migliaia dipassi e per mesi.

Parola di demone:umanistica 2 15/01/2014 13.14 Pagina 7

Page 10: Parola di demone

Come uso queste doti? Sarei potuto diventare il più grande ri-cercatore di burzocchi, un frutto rarissimo qui a Yvelard, che crescenel sottosuolo e che va a ruba al mercato di Peldvall. O il migliorcuoco nella storia dei cuochi. Ho scelto, invece, di diventare un si-cario, un cacciatore, un segugio, per l’appunto.

Quando mi chiedono il perchè della mia scelta, mi piace ri-spondere che mi guida un senso di colpa per la mia genia, un sensodi riscatto che mi porta a fare indistintamente del bene, per dimo-strare che i metademoni sono molto meno mostruosi degli umani.A volte, mi sono talmente immedesimato in questa teoria da es-sermene quasi convinto.

Ma la verità è ben diversa. E durante i periodi di magra, in cuinon v’è violenza o uccisione alcuna, sento improvvisamente crescerein me una pulsione, un desiderio di morte, di sangue e sofferenzaaltrui che mi è quasi impossibile reprimere e che scompare, maidefinitivamente, solo se ammazzo qualcuno.

Il confine tra demone e umano, come avrete intuito, è davveroirrisorio: al pari di quello che c’è tra bonta e ipocrisia.

8

Parola di demone:umanistica 2 15/01/2014 13.14 Pagina 8