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Pensare il non-essere equivale a non

pensare: non è possibile pensare il

nulla

PARMENIDE

Il pensiero e il linguaggio affermano e

giudicano ciò che è: il pensiero pensa

l’essere delle cose

ESSERE

• Si occupa del problema della verità

• Cerca un metodo per distinguere il

vero dal falso

• Separa ciò che proviene dal pensiero

(verità) e ciò che proviene dai sensi

(apparenza)

• Nasce ad Elea (vicino a Paestum) La data non è

precisa (sembra intorno al 515 a. C)

• Si occupa di filosofia ed è un legislatore

• Scrive un poema in versi di cui ci rimangono

154 versi, conservati da Sesto Empirico (II sec D

C) e Simplicio (VI sec D C)

La filosofia diviene ONTOLOGIA, discorso

sull’essere, cioè dell’ente in generale

���� ������� ��� �� ���• Il poema consta di due parti e un proemio pervenuto integralmente: Parmenide ci

racconta di un viaggio che compie verso la casa di Dike (la Giustizia). La dea possiede

le chiavi della verità (aletheia) e insegna al filosofo come distinguere il vero dal falso.

Egli impara a distaccarsi dal mondo comune per comprendere l’esistenza del mondo

della verità, a cui solo il sapiente può pervenire.

• Il prologo spiega il metodo per arrivare alla verità e distingue l’������ (aletheia) dal ���� ������ (doxa)

• La prima parte presenta l’ontologia di Parmenide: la definizione dell’essere e delle sue

proprietà

• La seconda parte mostra la filosofia della natura (di cui abbiamo solo pochi frammenti)

NON ESSERE

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L’essere ha ��� �������� (verbo e sostantivo) che

Parmenide non distingue ma

fonde insieme: la sua

concezione dell’essere è

indeterminata

���� ��� : unisce come copula

il soggetto al predicato (es. la neve �bianca)

����� � � ���� ������ ����� �������� ��������� : l’essere è e il non essere non è ��� ����������

: l’essere è conoscibile solo attraverso il

pensiero. Solo ciò che è può essere pensato ��� ���������� : l’essere è il riferimento del discorso. Si può

dire solo di ciò che è.

���� ��� �: afferma l’esistenza

di una cosa (es. io sono = io

esisto). Essere come ENTE

PRIMATO DELLA CONOSCENZA RAZIONALE SU QUELLA SENSIBILE:

• La contrapposizione tra essere e non-essere corrisponde alla

contrapposizione tra �������� e �����.

• I sensi si limitano alla percezione di ciò che appare: le cose

mutano, mescolano essere e non-essere

• Il pensiero è in grado di cogliere l’essere in modo stabile e certo

METODO:

• Esiste un metodo per arrivare alla verità

• Con questo metodo possiamo conoscere

l’essere

• Il metodo insegna che è il pensiero che conosce

l’essere e non i sensi

• L’essere è conoscibile con il pensiero ed

esprimibile con il linguaggio

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ATTRIBUTI DELL’ESSERE:

1. È ingenerato e imperituro (se nascesse verrebbe dal nulla, se morisse tornerebbe al

nulla)

2. È nell’eterno presente ( il passato non è più, il futuro non è ancora)

3. È senza fine nel tempo (se finisse nel tempo diverrebbe nulla)

4. È immutabile (se mutasse sarebbe soggetto al divenire)

5. È intero, continuo e indivisibile (se fosse divisibile ci sarebbero parti confinanti con ciò

che non è, mentre l’essere è tutto)

6. È unico (se fosse molteplice ogni parte non sarebbe l’altra)

7. È immobile (se si muovesse, ci sarebbe un luogo dove non è ancora o non è più)

8. È definito, compiuto, rappresentabile come una sfera (per essere perfetto deve essere

definito. La sfera esclude ogni mancanza. Se fosse infinito sarebbe imperfetto)

L’ESSERE DIVENTA UNA REALTA’ ONTOLOGICA,

UNA SOSTANZA CON ATTRIBUTI

• �������� � � ��� � ��� ������

• �� ��� ������ ��� � � ��� � ������

II° PARTE DEL POEMA: IL MONDO DELLA NATURA

Il mondo sensibile è ���� ��������� ���������. Di esso non si può avere né vera

conoscenza, né una conoscenza totalmente falsa: si può avere solo una conoscenza ����������, credibile ma imperfetta.

LE TRE VIE:

1. L’essere è (verità)

2. L’essere non è (errore logico)

3. L’essere è e il non essere è (apparenza): si compie affidandosi ai

sensi e affermando che le cose sono e non sono, che si

trasformano (negazione del Divenire, critica ad Eraclito)