Parlare è un bisognoascoltare è un'arte.(Goethe) · sole tramontò il cielo si tinse...

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Classe 4°A Primaria –Scarperia La comunicazione espressiva Mi percepisco e mi esprimo Conosciamoci: io e gli altri Noi e il nostro gruppo Parlare è un bisogno...ascoltare è un'arte.(Goethe)

Transcript of Parlare è un bisognoascoltare è un'arte.(Goethe) · sole tramontò il cielo si tinse...

Classe 4°A Primaria –Scarperia

La comunicazione espressiva

Mi percepisco e mi esprimo

Conosciamoci: io e gli altri

Noi e il nostro gruppo

Parlare è un bisogno...ascoltare è

un'arte.(Goethe)

PREMESSA

L’ipotesi di un progetto per un intervento specifico,mirato all’educazione

affettiva, è nato in seguito all’osservazione del comportamento degli alunni

nel contesto scolastico. Da un’indagine conoscitiva sono emersi in modo

evidente, comportamenti degli alunni che richiamavano l’attenzione sulla

dimensione relazionale e sulla necessità di individuare risposte congruenti

con i bisogni espressi dai bambini. Lo scopo di questo lavoro è quello di

promuovere una crescita ed una maturazione sociale affettiva attraverso una

progressiva sensibilizzazione degli stessi alunni all’incontro con i sentimenti e

le emozioni in un clima di fiducia e di rispetto all’interno del gruppo classe,

dove ciascuno può sentirsi sicuro di esprimersi, di ascoltare e di essere

ascoltato. Quest’anno scolastico, nella classe quarta A della scuola primaria

del plesso di Scarperia l’intenzione dell’insegnante è stata quella di

sensibilizzare e far conoscere la necessità di apprendere,per una crescita

personale in autonomia e responsabilità verso se stesso e gli altri,a prestare

attenzione, cogliere,saper esprimere sentimenti ed emozioni e stati d’animo.

Come si è svolto il lavoroLa prima fase di questo lavoro ha coinvolto tutti i bambininella riflessione su cosa vorrebbero fare o fannoquando,durante la giornata,accade qualcosa di negativo evogliono “consolarsi”. Durante la discussione in classe,confrontandosi tra di loro, è emerso che le affinità sonomolteplici. Abbiamo cosi scoperto che fa benefantasticare,andare in luoghi piacevoli, prepararsi una dolcecioccolata calda, ascoltare musica,cucinare,ecc.. Larappresentazione grafica è stata prodotta all’interno della“VALIGETTA DEL PRONTO SOCCORSO”. Oltre al disegno,ognuno di loro ha scritto una “lista” di quello che poi haprodotto. Il nostro motto è stato: “ci piace troppo coccolarci!”

La valigetta del pronto soccorso

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La seconda fase ha visto coinvolti i bambini in una

attenta riflessione sulle qualità che apprezzano di

sé. E’ stato chiesto loro di disegnare nella

“GALLERIA DELLE QUALITA’”le cose che

realmente piacciono di se stessi, di cui essere fieri e

che meritano di essere “incorniciate” . Non è stato

facile metterli di fronte a ciò che realmente sanno

fare; qualche bambino all’inizio ha avuto un po’ di

difficoltà ma alla fine ci è riuscito…

La galleria delle mie qualità

La terza fase si è svolta attraverso la descrizione e la realizzazione

della “PAURA”. La discussione è nata dalla domanda:”come

rappresenteresti il tuo viso quando ha paura?” “Di cosa realmente hai

paura?” Ho portato i bambini davanti ad uno specchio facendo far

loro l’espressione che assumono quando hanno paura. In un primo

momento non riuscivano a fare altro che sorridere e ridere di loro

stessi: lo specchio,mettersi a nudo, spesso non viene preso sul

serio,soprattutto da bambini di 9/10 anni. Abbiamo impiegato

parecchio tempo affinché tutti potessero “specchiarsi” e vedersi

realmente quando si spaventano. Dopo di che ognuno di loro lo ha

rappresentato e insieme abbiamo allestito un cartellone con i visi di

tutti.

Il mio viso quando ho paura

LA RAPRESENTAZIONE GRAFICA DELL’OPERA”L’URLO “DI MUNCH

La quarta e ultima fase è stata dedicata ad un primo approccio di

“studio” di un autore e poiché la paura è stato uno degli oggetti del

nostro percorso,ho presentato ai bambini l’opera “l’urlo di Munch”.

Prima di spiegare ciò che rappresenta ho voluto che ognuno di loro

cercasse di capirne il significato. Sono emerse tante considerazioni.

Alcuni bambini mi hanno detto:”maestra, rappresenta un urlo di gioia

davanti allo spettacolo della natura(il tramonto); altri invece:

“rappresenta un uomo impaurito che è inseguito dai due uomini

“scuri” dietro di lui…”Insomma, le spiegazioni sono state molto

interessanti ma la cosa che mi ha più colpito è stata la loro

concentrazione in quello che stavano guardando. A questo punto ho

letto loro le parole che Munch ha scritto nel suo diario a proposito di

questa sua opera.

Munch scrive:

“ Camminavo lungo la strada con due amici quando ilsole tramontò il cielo si tinse all’improvviso di rossosangue mi fermai, mi appoggiai stanco morto a unrecinto sul fiordo nerazzurro e sulla città c’eranosangue e lingue di fuoco i miei amici continuavano acamminare e io tremavo ancora di paura e sentivo cheun grande urlo infinito pervadeva la natura.”

Le reazioni dei bambini dopo la lettura del

diario di Munch..Nel momento in cui ho letto e spiegato quello che

realmente l’autore voleva esprimere attraverso la sua

opera, molti bambini hanno fatto un passo

indietro,ripensando a ciò che avevano pensato e detto.

Il significato è apparso più chiaro e nitido e questo li ha

facilitati per il disegno e così ho chiesto loro di

rappresentarlo graficamente. Nonostante le difficoltà,

si sono impegnati tutti nel svolgere il lavoro richiesto.

DISEGNI DEI BAMBINI

IL SIGNIFICATO DI QUESTO PERCORSOQuesta esperienza si è rivolta ad uno “stato “di benessere

emotivo nel quale il bambino è in grado di sfruttare le

proprie capacità cognitive-emozionali per rispondere alla

vita di ogni giorno,per conoscere se stesso e gli altri,per

cercare di adattarsi ai propri conflitti interiori e alle

condizioni esterne. La conoscenza delle proprie emozioni è

una competenza fondamentale per gestire al meglio le

situazioni della vita.

Considerazioni finali.Nel lavoro affrontato sono emersi tanti aspetti neibambini che,nella vita normale, in classe, difficilmentesi notano. Gli alunni, anche quelli più timidi,hannofatto valere le proprie ragioni;è stato molto interessanteascoltare le loro discussioni,io mi sono limitata aguidarli. Durante il lavoro di rappresentazione graficasono stati “accompagnati”da colonne sonore rilassantiin modo da renderli tranquilli e sereni durantel’esecuzione dei loro disegni.

Ialeggio Debora