PARCHEGGIO PLURIPIANO COPERTO PROGETTO ESECUTIVO

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POLITECNICO DI TORINO C.so Duca degli Abruzzi n. 24 – 10129 – TORINO POLITECNICO DI TORINO PROGETTO DI RADDOPPIO PARCHEGGIO PLURIPIANO COPERTO PROGETTO ESECUTIVO RESPONSABILE DEL PROCEDIMENTO PROF. ING. FRANCESCO OSSOLA STUDIO VALLE PROGETTAZIONI Roma PROGER S.p.A. INGEGNERIA PER IL TERRITORIO GRUPPO DI COORDINAMENTO PROF. ING. GILBERTO VALLE ARCH. EMANUELA VALLE ING. MARCO RASIMELLI PROGETTAZIONE STUDIO VALLE PROGETTAZIONI PROF. ING. GILBERTO VALLE RPA s.r.l. ING. DINO BONADIES ING. MARCO RASIMELLI ING. LUIGI SPINOZZI ING. LUCA BRAGETTA GEOM. CALO ROSI TIMBRI OGGETTO: RELAZIONE TECNICA E DI CALCOLO IMPIANTI TAV. M DATA 05.10.2006 REV. REV. REV. REV. FILE dcrj502a.doc PAG. 1 di 61

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POLITECNICO DI TORINO C.so Duca degl i Abruzzi n. 24 – 10129 – TORINO

POLITECNICO DI TORINO

PROGETTO DI RADDOPPIO

PARCHEGGIO PLURIPIANO COPERTO PROGETTO ESECUTIVO

RESPONSABILE DEL PROCEDIMENTO PROF. ING. FRANCESCO OSSOLA

STUDIO VALLE PROGETTAZIONI Roma

PROGER S.p.A. INGEGNERIA PER IL TERRITORIO

GRUPPO DI COORDINAMENTO

PROF. ING. GILBERTO VALLE ARCH. EMANUELA VALLE ING. MARCO RASIMELLI

PROGETTAZIONE STUDIO VALLE PROGETTAZIONI PROF. ING. GILBERTO VALLE RPA s.r.l. ING. DINO BONADIES ING. MARCO RASIMELLI ING. LUIGI SPINOZZI ING. LUCA BRAGETTA GEOM. CALO ROSI

TIMBRI

OGGETTO:

RELAZIONE TECNICA E DI CALCOLO IMPIANTI

TAV.

M DATA 05.10.2006

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I N D I C E

1. OGGETTO DELL’ INTERVENTO...............................................................4 1.1 Descrizione edificio .............................................................................. 4 2. LEGGI, NORME E REGOLAMENTI...........................................................5 3. OPERE DA REALIZZARE .........................................................................13 3.1 Impianti meccanici .............................................................................. 13 3.2 Impianti elettrici e speciali .................................................................. 14 4. IMPIANTI MECCANICI.............................................................................16 4.1 Sottostazione termica per l’approvvigionamento

e la distribuzione del fluido termovettore caldo a servizio dell’adiacente edificio manica da 24 mt................................ 16

4.2 Centrale idrica ..................................................................................... 17 4.3 Impianto idrico antincendio ................................................................ 20 4.4 Scarichi acque bianche, acque nere e reti

fognanti ............................................................................................... 22 4.5 Sistema centrale di supervisione e gestione

centralizzato ........................................................................................ 24 5. IMPIANTI ELETTRICI ...............................................................................27 5.1 Approvvigionamento elettrico ............................................................ 27 5.2 Allacciamento elettrico di media tensione.......................................... 27 5.3 Allacciamento telefonico .................................................................... 28 5.4 Distribuzione elettrica ......................................................................... 28 5.5 Gruppo elettrogeno di emergenza....................................................... 29 5.6 Criteri dimensionamento linee elettriche ............................................ 30 5.7 Impianti di illuminazione e F.M. ........................................................ 31 5.8 Impianto generale di terra ................................................................... 33 5.9 Impianto di protezione dalle scariche

atmosferiche ........................................................................................ 33 5.10 Impianti speciali ................................................................................. 34 6. ALLEGATI DI CALCOLO IMPIANTI MECCANICI ...............................37 6.1 Dimensionamento tubazioni circuito di

distribuzione fluido termovettore caldo .............................................. 37 6.2 Centrale idrica ..................................................................................... 40

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6.3 Criteri di dimensionamento dell’impianto ad idranti .................................................................................................. 40

6.4 Criteri di dimensionamento riserva idrica antincendio .......................................................................................... 50

6.5 Scarichi acque bianche, acque nere e reti fognanti ............................................................................................... 51

6.6 Calcolo dell’impianto di protezione dalle scariche atmosferiche.......................................................................... 55

6.7 Dimensionamento quadri e linee elettriche......................................... 61 6.8 Calcoli illuminotecnici........................................................................ 63

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1. OGGETTO DELL’ INTERVENTO

Il presente progetto prevede:

• la realizzazione di un parcheggio multipiano situato sul lato nord-ovest

della “manica da 24 mt”;

• opere di allacciamento e centrali tecnologiche a servizio dell’adiacente

edificio (Manica da 24 mt destinato al nuovo centro di ricerca);

• opere di viabilità e sistemazione esterna delle aree.

1.1 Descrizione edificio

L’edificio parcheggio, costituito da due piani fuori terra, prevede le seguenti

funzioni e destinazioni d’uso:

Piano terra

- area destinata a parcheggio (57 posti auto)

- area destinata ad ospitare le centrali tecnologiche, i locali tecnici ed i

magazzini a servizio dell’edificio manica da 24 e dyno: deposito oli, locali di

consegna energia elettrica in M.T. e locali misure; centrale idrica antincendio;

vasche di accumulo ricavate nei volumi interni delle rampe di accesso al

parcheggio; locale per l’alloggiamento del gruppo elettrogeno; centrale idrica

con serbatoi di riserva; locale per l’alloggiamento degli scambiatori di calore e

l’allacciamento alla rete di teleriscaldamento; depositi gas tecnici.

Piano primo

- area destinata a parcheggio (76 posti auto)

Piano copertura

- area destinata a parcheggio (83 posti auto)

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2. LEGGI, NORME E REGOLAMENTI

Note generali

Gli impianti dovranno essere realizzati in ogni loro parte e nel loro insieme in

conformità alle leggi, norme, prescrizioni, regolamentazioni e raccomandazioni

emanate dagli enti, agenti in campo nazionale e locale, preposti dalla legge al

controllo ed alla sorveglianza della regolarità della loro esecuzione.

In particolare dovrà essere rispettato quanto elencato alle voci seguenti.

Leggi e decreti

• DPR 27 aprile 1955 n.547: Norme per la prevenzione degli infortuni sul

lavoro.

• Legge 13 luglio 1966, n. 615: Provvedimenti contro l'inquinamento

atmosferico e successivi regolamenti di esecuzione.

• DM 1 dicembre 1975: Norme di sicurezza per apparecchi contenenti liquidi

caldi sotto pressione e successivi aggiornamenti.

• Legge n. 10 del 9 gennaio 1991: “Norme per l’attivazione del Piano

Energetico Nazionale”.

• D.M. 4.5.1996 n. 103 : “Regole tecniche di prevenzione incendio per impianti

a combustione gassoso”.

• Legge 5 marzo 1990 n.46: Norme per la sicurezza degli impianti.

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Norme UNI

• Norma UNI 6514: Corpi scaldanti alimentati ad acqua calda o a vapore bassa

pressione prova termica.

• Norma UNI 5364: Impianto di riscaldamento ad acqua calda. Regola per la

presentazione dell'offerta ed il collaudo.

• Norme UNI 7357-74: Impianto di riscaldamento ad acqua calda, regole per il

calcolo del fabbisogno termico per il riscaldamento degli edifici.

• Norma UNI 7940: Ventilconvettori - condizioni di prova e caratteristiche -

metodi di prova.

• Norma UNI 8062: Gruppi di termoventilazione - Caratteristiche e metodi di

prova.

• Norma UNI 8199: Misura in opera e valutazione del rumore prodotto negli

ambienti dagli impianti di riscaldamento, condizionamento e ventilazione.

Norme CEI

- CEIEN60059 Correnti nominali IEC

- CEI11-1 Impianti elettrici con tensione superiore a 1 kV in corrente alternata

- CEI11-1;V1 Impianti elettrici con tensione superiore a 1 kV in corrente

alternata

- CEI11-1;Ec Impianti elettrici con tensione superiore a 1 kV in corrente

alternata

- CEI11-1;V1/Ec Impianti elettrici con tensione superiore a 1 kV in corrente

alternata

- CEI11-17 Impianti di produzione, trasmissione e distribuzione di energia

elettrica - Linee in cavo

- CEI11-35 Guida all’esecuzione delle cabine elettriche d’utente

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- CEI11-37 Guida per l’esecuzione degli impianti di terra di stabilimenti

industriali per sistemi di I, II e III categoria

- CEI EN60439 Apparecchiature assiemate di protezione e di manovra per

bassa tensione (quadri BT)

Parte 1: Apparecchiature soggette a prove di tipo (AS) e apparecchiature

parzialmente soggette a prove di tipo (ANS)

- CEI EN60439- Apparecchiature assiemate di protezione e di manovra per

bassa tensione (quadri elettrici per bassa tensione)

Parte 2: Prescrizioni particolari per i condotti sbarre

- CEI EN60439-2/Ec Apparecchiature assiemate di protezione e di manovra per

bassa tensione (quadri elettrici per bassa tensione)

Parte 2: Prescrizioni particolari per i condotti sbarre

- CEIEN60439-3/A2 Apparecchiature assiemate di protezione e di manovra per

bassa tensione (quadri BT)

Parte 3: Prescrizioni particolari per apparecchiature assiemate di protezione e

di manovra destinate ad essere installate in luoghi dove personale non

addestrato ha accesso al loro uso

Quadri di distribuzione (ASD)

- CEIEN60439-Apparecchiature assiemate di protezione e di manovra per bassa

tensione (quadri BT)

Parte 3: Prescrizioni particolari per apparecchiature assiemate di protezione e

di manovra destinate ad essere installate in luoghi dove personale non

addestrato ha accesso al loro uso

Quadri di distribuzione (ASD)

- CEIEN60439-4/A2 Apparecchiature assiemate di protezione e di manovra per

bassa tensione (quadri BT)

Parte 4: Prescrizioni particolari per apparecchiature assiemate per cantiere

(ASC)

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- CEIEN60439-4 Apparecchiature assiemate di protezione e di manovra per

bassa tensione (quadri BT)

Parte 4: Prescrizioni particolari per apparecchiature assiemate per cantiere

(ASC)

- CEI17-43 Metodo per la determinazione delle sovratemperature, mediante

estrapolazione, per le apparecchiature assiemate di protezione e di manovra

per bassa tensione (quadri BT) non di serie (ANS)

- CEI17-70 Guida all'applicazione delle norme dei quadri di bassa tensione

- CEIEN50298 Involucri vuoti per apparecchiature assiemate di protezione e

manovra per bassa tensione

Prescrizioni generali

- CEI-UNEL35024/1 Cavi elettrici isolati con materiale elastomerico o

termoplastico per tensioni nominali non superiori a 1000 V in corrente

alternata e 1500 V in corrente continua

Portate di corrente in regime permanente per posa in aria

- CEI-UNEL35024/2 Cavi elettrici ad isolamento minerale per tensioni

nominali non superiori a 1000 V in corrente alternata e a 1500 V in corrente

continua.

Portate di corrente in regime permanente per posa in aria

- CEI-UNEL35024/1Ec Cavi elettrici isolati con materiale elastomerico o

termoplastico per tensioni nominali non superiori a 1000 V in corrente

alternata e a 1500 V in corrente continua.

Portate di corrente in regime permanente per posa in aria

- CEI-UNEL35011 Cavi per energia e segnalamento. Sigle di designazione

- CEI-UNEL35026 Cavi elettrici isolati con materiale elastomerico o

termoplastico per tensioni nominali di 1000 V incorrente alternata e 1500 V in

corrente continua. Portate di corrente in regime permanente per posa interrata

- CEI20-27 Cavi per energia e per segnalamento

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Sistema di designazione

- CEI20-27;V1 Cavi per energia e segnalamento

Sistema di designazione

- CEI20-65 Cavi elettrici isolati con materiale elastomerico, termoplastico e

isolante minerale per tensioni nominali non superiori a 1000 V in corrente

alternata e 1500 V in corrente continua.

Metodi di verifica termica (portata) per cavi raggruppati in fascio contenente

conduttori di sezione differente

- CEI23-51 Prescrizioni per la realizzazione, le verifiche e le prove dei quadri

di distribuzione per installazioni fisse per uso domestico e similare

- CEI23-51;V1 Prescrizioni per la realizzazione, le verifiche e le prove dei

quadri di distribuzione per installazioni fisse per uso domestico e similare

- CEI23-51;V3 Prescrizioni per la realizzazione, le verifiche e le prove dei

quadri di distribuzione per installazioni fisse per uso domestico e similare

- CEI23-73 Colonne e torrette a pavimento per installazioni elettriche

- CEIEN60079-10 Costruzioni elettriche per atmosfere esplosive per la

presenza di gas

Parte 10: Classificazione dei luoghi pericolosi

- CEIEN60079-14 Costruzioni elettriche per atmosfere esplosive per la

presenza di gas

Parte 14: Impianti elettrici nei luoghi con pericolo di esplosione per la

presenza di gas (diversi dalle miniere)

- CEIEN60079-17 Costruzioni elettriche per atmosfere esplosive per la

presenza di gas

Parte 17: Verifica e manutenzione degli impianti elettrici nei luoghi con

pericolo di esplosione per la presenza di gas (diversi dalle miniere)

- CEI31-35 Costruzioni elettriche per atmosfere potenzialmente esplosive per la

presenza di gas

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- Guida all'applicazione della Norma CEI EN 60079-10 (CEI 31-30)

Classificazione dei luoghi pericolosi

- CEI31-35/A Costruzioni elettriche per atmosfere potenzialmente esplosive per

la presenza di gas

- Guida all'applicazione della Norma CEI EN 60079-10 (CEI 31-30)

Classificazione dei luoghi pericolosi Esempi di applicazione

- CEI64-2/A; Ab Impianti elettrici nei luoghi con pericolo di esplosione

Appendici

- CEI64-2 Impianti elettrici nei luoghi con pericolo di esplosione

Prescrizioni specifiche per la presenza di polveri infiammabili e sostanze

esplosive

- CEI64-7 Impianti elettrici di illuminazione pubblica

- CEI64-8;V1 Impianti elettrici utilizzatori a tensione nominale non superiore a

1000 V in corrente alternata e a1500 V in corrente continua

- CEI64-8/1 Impianti elettrici utilizzatori a tensione nominale non superiore a

1000 V in corrente alternata e a1500 V in corrente continua

Parte 1: Oggetto, scopo e principi fondamentali

- CEI64-8/2 Impianti elettrici utilizzatori a tensione nominale non superiore a

1000 V in corrente alternata e a1500 V in corrente continua Parte 2:

Definizioni

- CEI64-8/3 Impianti elettrici utilizzatori a tensione nominale non superiore a

1000 V in corrente alternata e a1500 V in corrente continua Parte 3:

Caratteristiche generali

- CEI64-8/4 Impianti elettrici utilizzatori a tensione nominale non superiore a

1000 V in corrente alternata e a1500 V in corrente continua

Parte 4: Prescrizioni per la sicurezza

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- CEI64-8/5 Impianti elettrici utilizzatori a tensione nominale non superiore a

1000 V in corrente alternata e a1500 V in corrente continua Parte 5: Scelta ed

installazione dei componenti elettrici

- CEI64-8/6 Impianti elettrici utilizzatori a tensione nominale non superiore a

1000 V in corrente alternata e a1500 V in corrente continua

Parte 6: Verifiche

- CEI64-8/7 Impianti elettrici utilizzatori a tensione nominale non superiore a

1000 V in corrente alternata e a1500 V in corrente continua

Parte 7: Ambienti ed applicazioni particolari

- CEI64-8/7;V2 Impianti elettrici utilizzatori a tensione nominale non superiore

a 1000 V in corrente alternata e a1500 V in corrente continua

- CEI64-14 Guida alle verifiche degli impianti elettrici utilizzatori

- CEI64-14;V1 Guida alle verifiche degli impianti elettrici utilizzatori

- CEIR064-004 Impianti elettrici utilizzatori a tensione nominale non superiore

a 1000 V in corrente alternata e a1500 V in corrente continua

Protezione contro le interferenze elettromagnetiche (EMI) negli impianti

elettrici

- CEI64-17 Guida all'esecuzione degli impianti elettrici nei cantieri

- CEI64-17;Ec Guida all'esecuzione degli impianti elettrici nei cantieri

- CEI81-1 Protezione delle strutture contro i fulmini

- CEI81-3 Valori medi del numero dei fulmini a terra per anno e per chilometro

quadrato dei Comuni d’Italia, in ordine alfabetico

- CEI81-4 Protezione delle strutture contro i fulmini

Valutazione del rischio dovuto al fulmine

- CEI 81-4;V1 Protezione delle strutture contro i fulmini

Valutazione del rischio dovuto al fulmine

- CEI EN 50164-1 Componenti per la protezione contro i fulmini (LPC)

Parte 1: Prescrizioni per i componenti di connessione

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- CEI 100-7 Guida per l'applicazione delle norme riguardanti gli impianti di

distribuzione via cavo per segnali televisivi, sonori e servizi interattivi

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3. OPERE DA REALIZZARE

Il presente progetto, oltre agli impianti specificatamente riguardanti il parcheggio,

prevede una serie di opere e centrali al servizio dell’edificio “Manica da 24” e

precisamente:

3.1 Impianti meccanici

• opere di allacciamento impianto idrico-sanitario a servizio dell’adiacente

edificio “manica da 24 mt – laboratori di ricerca”

• allacciamento all’acquedotto cittadino;

• allacciamento impianto idrico-antincendio con idranti ad umido a servizio

dell’adiacente edificio “manica da 24 mt – laboratori di ricerca”;

• allacciamento impianti di spegnimento automatico a sprinklers a servizio

dell’adiacente edificio “manica da 24 mt – laboratori di ricerca”;

• opere necessarie per l’allacciamento alla rete di teleriscaldamento cittadino

(A.E.M.);

• sistema di telecontrollo centralizzato impianti tecnologici da interfacciare

all’unità centrale posizionata al piano terra della manica da 24 mt la cui

installazione è prevista con altro appalto;

• fognatura acque meteoriche e relativi allacciamenti alle reti comunali;

• fognatura acque nere vasca di separazione oli e relativi allacciamenti alle reti

comunali;

• centrale consegna teleriscaldamento e circuito primario di distribuzione fluido

termovettore caldo a servizio dell’adiacente edificio “manica da 24 mt”;

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• centrale idrica sanitaria al servizio dell’edificio “manica da 24 mt – laboratori

di ricerca”;

• centrale idrica antincendio al servizio di tutto il complesso parcheggio-manica

da 24 mt;

• impianto idrico-antincendio con idranti ad umido a servizio del parcheggio e

rete idranti esterna a servizio del complesso parcheggio-manica da 24 mt-

laboratori di ricerca.

3.2 Impianti elettrici e speciali

• opere per l’allacciamento elettrico di media tensione (da parte dell’Azienda

Municipalizzata A.E.M. di Torino) della cabina di trasformazione installata a

servizio della cabina di trasformazione M.T./B.T. alloggiata nell’adiacente

edificio Manica da 24 mt-laboratori di ricerca e realizzata con altro appalto;

• predisposizione delle opere necessarie (canalizzazioni interrate, pozzetti, ecc.)

per l’allacciamento telefonico dell’ edificio “Manica da 24 mt”;

• installazione di un gruppo elettrogeno per la produzione di energia elettrica di

emergenza, al servizio dell’adiacente edificio Manica da 24 mt;

• quadri generali di Bassa tensione e distribuzione elettrica primaria e

secondaria;

• impianti di illuminazione normale;

• impianio di illuminazione di sicurezza;

• impianto di terra e di equipotenzialità;

• impianto di rilevazione e segnalazione incendi;

• sistema di telecontrollo degli impianti tecnologici;

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• impianto TVCC per il controllo degli accessi carrabili e delle uscite di

sicurezza del parcheggio;

• sistema di barriere automatiche e relativo sistema di controllo e gestione degli

accessi carrabili del parcheggio;

• sistema di telecontrollo degli impianti elettrici e speciali con interfacciamento

al sistema di supervisione del Politecnico;

• impianto di illuminazione aree esterne.

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4. IMPIANTI MECCANICI

4.1 Sottostazione termica per l’approvvigionamento e la distribuzione del

fluido termovettore caldo a servizio dell’adiacente edificio manica da 24

mt

Il progetto prevede le opere necessarie per l’approvvigionamento e la

distribuzione del fluido termovettore caldo a servizio dell’adiacente edificio

Manica da 24 mt. Il fluido termovettore primario sarà fornito mediante

allacciamento alla rete di teleriscaldamento transitante nelle adiacenze dell’area

interessata dalla costruzione e gestita dall’Azienda Municipalizzata A.E.M.

La rete di teleriscaldamento prevede come fluido termovettore acqua calda a

125°C e quindi idonea ad alimentare gli impianti previsti in progetto che

richiedono temperature massime del fluido termovettore caldo non superiori ad

80°C.

Le opere previste sono:

Predisposizione di un apposito locale situato al piano terra ala est

dell’edificio “Parcheggio” destinato all’alloggiamento degli scambiatori e

delle apparecchiature A.E.M.;

Installazione di N.3 elettropompe di circolazione primaria di cui due in

funzionamento ed una di riserva;

Installazione di organi di intercettazione e regolazione;

Tubazioni e collettori;

Quadro elettrico di alimentazione e controllo;

Tubazioni per l’allacciamento, al livello del cunicolo interrato, alla linea

di distribuzione del fluido termovettore caldo, a servizio dell’edificio

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“Manica da 24”, opportunamente predisposte con altro appalto. Gli oneri

di collegamento delle linee sono previsti nel presente appalto.

Tutte le tubazioni delle reti di distribuzione fluidi termovettori caldi sono

realizzate in acciaio nero verniciato (UNI 8863 per diametri fino a DN80, UNI

7287 per diametri maggiori). Gli isolamenti sono previsti, per tubazioni fino a

DN50, con guaine flessibili a cellule chiuse aventi aventi spessore secondo Legge

10/91; per tubazioni oltre DN50 con coppelle di lana di vetro aventi spessore

secondo Legge 10/91. Il rivestimento è previsto con foglio di alluminio spessore

0,6-0,8 mm.

4.2 Centrale idrica

L’alimentazione idrica all’edificio è derivata dalla rete idrica cittadina. Detta

utenza provvede anche al reintegro delle due vasche di accumulo antincendio.

La centrale idrica è ubicata al livello terra e in essa sono installate le seguenti

apparecchiature:

- n. 2 serbatoi di accumulo acqua potabile in acciaio zincato con capacità

complessiva di 10 mc, in grado di assicurare l’alimentazione alle utenze

sanitarie per circa 24 ore in caso di disservizio nella rete idrica cittadina,

capacità unitaria: 5000 lt;

- gruppo di pressurizzazione idrico sanitario costituito da n. 3 elettropompe con

relative idrosfere e quadro elettrico di comando e controllo;

- gruppo di pressurizzazione acqua demineralizzata di alimento impianti di

umidificazione;

- sistemi di trattamento acqua;

- collettori di distribuzione acqua fredda sanitaria;

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- apparecchiature di trattamento acqua.

Per l’alimentazione delle diverse utenze idriche sono previsti i seguenti

trattamenti:

a) Linea di adduzione dall’acquedotto:

- filtrazione con filtri dissabbiatori a funzionamento automatico.

b) Linea di alimentazione umidificatori ad acqua (installati nelle unità di

trattamento aria).

Trattamenti previsti:

- declorazione con filtro chiarificatore automatico;

- primo stadio di dosaggio di prodotti stabilizzanti della durezza;

- demineralizzazione con impianto automatico ad “osmosi” inversa;

- serbatoio di accumulo (a pressione atomsoferica), acqua demineralizzata;

- stazione di dosaggio di prodotto con azione antincrostante, anticorrosivo e

biocida attiva contro diverse specie batteriche (compresa la legionella

pneumophila).

c) Linea di alimentazione torri evaporative:

Trattamenti previsti:

- addolcimento con addolcitore a doppia colonna e centralina elettronica;

- stazione di dosaggio di prodotto antincrostante ed anticorrosivo.

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Reti di distribuzione ed allacciamento

Sono previste le seguenti distribuzioni idriche:

• predisposizione di una linea di allacciamento all’acquedotto cittadino, in

PEad interrato DN160, tra la centrale idrica e via Pier Carlo Poggio;

• linea di reintegro serbatoi idrico antincendio derivata subito a valle del

contatore;

• linee di allacciamento alle utenze acqua potabile, acqua addolcita ed acqua

demineralizzata a servizio dell’edificio “Manica da 24m”, fino al punto,

opportunamente predisposto con altro appalto, al livello del cunicolo

interrato.

Tubazioni

Per la realizzazione delle reti idriche è previsto l’impiego delle seguenti tipologie

di tubazioni:

Reti acqua potabile

- Linee in locali tecnici, controsoffitti, cavedi, ecc.: tubazioni in acciaio tipo

Mannesman UNI 8863 – serie media – zincate (fino a diametri di 4”) secondo

UNI 5741 – giunzioni filettate;

Reti acqua addolcita

- Tubazioni in acciaio UNI 8863 con zincatura secondo UNI 5741 e giunti

filettati.

Reti acqua demineralizzata

- Tubazioni in acciaio inox Aisi 316 realizzate in conformità alle norme ASTM

312.

Per tutte le tubazioni di distribuzione acqua fredda (acqua potabile, acqua

demineralizzata, acqua addolcita di reintegro centrale acqua di torre) è previsto

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l’isolamento anticondensa, con guaina flessibile in gomma a cellule chiuse e

rivestimento di finitura esterna in lamierino di alluminio di spessore 0.6-0.8 mm.

4.3 Impianto idrico antincendio

L’impianto idrico antincendio prevede la realizzazione di una centrale di

pressurizzazione e di due serbatoi di accumulo dimensionati per alimentare:

• gli impianti di estinzione ad acqua (idranti e sprinkler) a servizio

dell’adiacente edificio manica da 24 mt;

• l’impianto di spegnimento (idranti UNI45) del parcheggio pluripiano;

• l’impianto di spegnimento con idranti UNI70 a servizio di tutte le aree

esterne.

Centrale di pressurizzazione

La centrale di pressurizzazione è costituita da:

• due motopompe antincendio, certificate FM UL, azionate da motore

diesel, ciascuna con portata nominale da 454 m3/h e corrispondente

prevalenza di 88 m c.a.

• una elettropompa pilota, certificata FM UL, che mantiene costantemente

l’impianto alla pressione nominale.

• due vasche di accumulo, appositamente ricavate nei volumi interni alle

due rampe di accesso ai piani superiori del parcheggio, con capacità

complessiva di 900 m3

Rete antincendio ad anello ed idranti UNI 70

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E’ prevista la realizzazione di una rete antincendio ad anello costituita da

tubazione in polietilene interrata perimetralmente all’edificio parcheggio ed agli

edifici manica da 24 mt-laboratori di ricerca.

Dalla rete ad anello sono derivate:

- le linee di alimentazione degli idranti UNI 45 dell’edificio parcheggio;

- la predisposizione degli stacchi per l’allacciamento delle linee di

alimentazione degli idranti UNI 45 al servizio degli edifici manica da 24 mt-

laboratori di ricerca;

- le linee di alimentazione degli idranti UNI 70 a protezione delle aree esterne.

Gli idranti UNI 70, installati perimetralmente a tutti gli edifici ad una

interdistanza non superiore a 60 mt, sono previsti di tipo “sottosuolo”

opportunamente segnalati.

Esternamente all’edificio parcheggio è prevista l’installazione del gruppo di

attacco (UNI 70) per la motopompa dei Vigili del Fuoco.

Tubazioni per impianti antincendio

È previsto l’impiego delle seguenti tubazioni:

− tubazioni in acciaio nero UNI 8863 SM (serie media) per diametri sino al DN

150

− tubazioni in acciaio nero UNI 6363 per diametri superiori

− tubazioni in polietilene ad alta densità secondo UNI 7611 PN16 per i tratti

interrati

Mezzi mobili di estinzione incendio

Il parcheggio è dotato di estintori con caratteristiche adeguate al carico di

incendio.

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Gli estintori saranno collocati principalmente in prossimità delle uscite di

sicurezza, nelle immediate vicinanze di aree a maggior pericolo e al loro interno,

in posizione visibile, facilmente accessibile e debitamente segnalata.

Gli agenti estinguenti saranno compatibili con le sostanze presenti e saranno del

tipo approvato dal Ministero dell’Interno ai sensi del D.M. 20 Dicembre 1982

(Gazzetta Ufficiale n. 19 del 20 Gennaio 1983) e successive modificazioni ed

integrazioni.

Il numero e la capacità estinguente degli estintori portatili da utilizzare saranno

valutati tenendo conto dei valori indicati nelle norme UNI.

4.4 Scarichi acque bianche, acque nere e reti fognanti

Tipologia degli scarichi

Il progetto prevede la realizzazione delle reti fognanti a servizio sia dell’edificio

parcheggio che dell’edificio manica da 24-laboratori di ricerca. Sono previste le

seguenti tipologie di scarico:

- acque nere provenienti dai servizi igienici;

- acque di drenaggio del parcheggio (rampe di accesso, copertura e piani

intermedi);

- acque bianche provenienti dal drenaggio delle acque meteoriche raccolte sulla

copertura degli edifici e nelle aree esterne pavimentate.

Tutti gli scarichi verranno raccolti con collettori separati (collettori acque bianche

e collettori acque nere) e convogliati nelle relative fognature, bianche e nere

comunali.

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Reti di scarico interne

Per quanto riguarda le acque nere, il progetto prevede il convogliamento alla

fognatura comunale degli scarichi provenienti da tutti i servizi igienici

dell’adiacente edificio manica da 24 mt-laboratori di ricerca.

Pertanto è prevista la realizzazione di appositi collettori acque nere con pozzetti di

collegamento delle linee opportunamente predisposte (con altro appalto)

perimetralmente all’edificio manica da 24 mt.

Per la raccolta e lo smaltimento delle acque bianche sono previsti:

• pozzetti di ispezione e convogliamento previsti alla base di ogni pluviale (per

gli edifici manica da 24 mt-laboratori di ricerca). I pluviali e le relative

tubazioni di collegamento ai pozzetti di ispezione sono opportunamenbte

predisposti con altro appalto;

• pozzetti di drenaggio con caditoie in ghisa, delle aree esterne;

• pilette di raccolta con griglie carrabili poste ai diversi piani del parcheggio;

• collettori di raccolta e convogliamento alle reti fognanti acque meteoriche

comunali;

• collettori fognanti che drenano il parcheggio pluripiano e che convogliano le

portate ad una vasca di sedimentazione e separazione oli.

Le acque nere verranno convogliate, mediante le apposite vasche di salto già

predisposte, ai collettori comunali esistenti su Via P.C. Boggio.

Per quanto attiene invece agli aspetti di separazione degli oli e di sedimentazione

di particolato solido e sabbie, le vasche di separazione e sedimentazione

funzionano idraulicamente in continuo.

Dal punto di vista costruttivo le vasche sono interrate, con pianta rettangolare. A

distanza di 100 cm dalla tubazione di arrivo è previsto un primo setto di calma

dotato di una soglia sfiorante, mentre una serie di luci di fondo consentono il

funzionamento continuo del sistema, garantendo il transito delle acque “pulite”

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raccolte sul fondo verso il terzo ed ultimo comparto di alimentazione della

tubazione di scarico al recettore.

Le sostanze inquinanti permangono confinate in condizioni di sicurezza

all’interno del bacino centrale (oli nella parte alta del comparto e particolato sul

fondo dello stesso), ma possono comunque essere spurgate durante le operazioni

di manutenzione con sistemi idonei attraverso i chiusini di accesso alla vasca. Il

dimensionamento della vasca è stato fatto sul volume di prima pioggia

immagazzinato dalle aree di pertinenza del parcheggio.

Il volume di prima pioggia da trattare risulta quindi per la vasca pari a:

Vpp= 5 mm x 3420 m2 = 17 m3

Per ulteriori dettagli tecnici si rimanda agli elaborati grafici allegati.

Le reti di scarico acque saranno così realizzate:

• reti interne: tubazioni in Pead UNI 8451 con giunti saldati;

• reti esterne: tubazioni in PVC SN4.

4.5 Sistema centrale di supervisione e gestione centralizzato

Il progetto prevede la realizzazione di un sistema centrale di controllo e

supervisione degli impianti meccanici, elettrici e di sicurezza (rilevazione fumi,

TV circuito chiuso).

Il sistema di supervisione verrà interfacciato ai sistemi centrali esistenti

nell’ambito degli edifici del Politecnico. In particolare, il sistema di telecontrollo

e supervisione delle centrali tecnologiche (idrica, antincendio, teleriscaldamento)

verrà interfacciato al sistema di supervisione degli edifici manica da 24 mt-

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laboratori di ricerca, mentre il sistema di telecontrolo e supervisione degli

impianti elettrici e speciali del parcheggio, verrà interfacciato al sistema di

supervisione esistente del Politecnico, la cui unità centrale di controllo e gestione

è posizionata in apposito locale al piano terra dell’esercizio denominato “Manica

di approdo” situato su Corso Castelfidardo.

Il sistema di supervisione sarà in grado di svolgere le seguenti funzioni principali:

a) segnalare tempestivamente agli operatori qualunque situazione di anomalia di

funzionamento degli impianti:

- situazioni di emergenza e/o disservizi che possono causare situazioni di

pericolo;

- allarme incendio;

- tentativi di effrazione;

b) effettuare manovre automatiche di messa in sicurezza di tutte le

apparecchiature tecnologiche (elettropompe, UPS, quadri elettrici, motori,

ecc.);

c) realizzare l’automazione degli impianti:

- regolazioni automatiche di temperatura.;

- avviamento/spegnimento, sequenze a tempo e ad evento degli impianti di

climatizzazione, riscaldamento e delle apparecchiature di centrali e

sottocentrali;

- accensione e spegnimento degli impianti di illuminazione secondo

programmi ottimizzati;

d) consentire il telecontrollo di tutte le apparecchiature di centrali e

sottocentrali, con acquisizione dello stato delle stesse e/o dei parametri

controllati;

e) facilitare le operazioni di gestione e manutenzione di tutte i componenti degli

impianti mediante la creazione di appositi archivi sui quali verranno

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registrati: ore di funzionamento, operazione di manutenzione ordinaria,

operazioni di manutenzione straordinaria, ecc.

f) essere predisposta e configurata per l’interfacciamento del sistema di

controllo accessi le cui apparecchiature sono escluse dalla fornitura.

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5. IMPIANTI ELETTRICI

5.1 Approvvigionamento elettrico

Le alimentazioni elettriche degli impianti realizzati nel presente appalto, sono

previste derivate dal quadro generale al servizio dell’adiacente edificio manica da

24 mt, posizionato nel locale cabina di trasformazione M.T./B.T. installata al

piano secondo.

In particolare sono previste le seguenti alimentazione:

• linea di alimentazione quadro generale centrali (Qcentr) V = 400 V, 3 F+N;

• linea di alimentazione quadro generale parcheggio (Qrim) V = 400 V, 3 F+N;

• linea di alimentazione centrale di pressurizzazione antincendio V = 400, 3

F+N

5.2 Allacciamento elettrico di media tensione

Il progetto prevede tutte le opere e le predisposizioni necessarie per

l’allacciamento di media tensione della cabina di trasformazione al servizio

dell’adiacente edificio Manica da 24 mt-laboratori di ricerca.

Le opere consistono in:

• predisposizione di canalizzazioni interrate e pozzetti rompitratta per

allacciamento linea di media tensione dell’ente distributore (A.E.M.);

• predisposizione ed approntamento (canalizzazioni, cunicoli, impianti di terra,

illuminazione, ecc.) dei locali consegna M.T., misure M.T., locale utenze;

• installazione dell’interruttore generale di M.T. con relativa cella e sistemi di

sezionamento generale comandato da apposito pulsante di sgancio;

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• linea di media tensione con canalizzazioni in parte predisposte ed in parte da

realizzare come indicato negli elaborati generali, tra interruttore generale e

quadro di media tensione (escluso dalla fornitura e predisposto con altro

appalto) installato nel locale cabina elettrica al piano secondo dell’adiacente

edificio Manica da 24 mt.

5.3 Allacciamento telefonico

Il progetto prevede la predisposizione delle opere necessarie per l’allacciamento

telefonico dell’edificio manica da 24 mt al punto di collegamento alla rete esterna

previsto su Via P.C. Boggio.

Le opere consistono in canalizzazioni interrate con pozzetti rompitratta,

forometrie e canalizzazioni posate a livello del cunicolo interrrato di collegamento

“parcheggio” – “manica da 24 mt”.

5.4 Distribuzione elettrica

La distribuzione elettrica di bassa tensione avviene a partire dai seguenti quadri

elettrici:

- quadro elettrico parcheggio (Qrim) che alimenta tutte le utenze elettriche al

servizio delle aree destinate a parcheggio e disposte su 3 livelli (piano terra,

primo, copertura);

- quadro elettrico centrali (Qcentr) dal quale sono derivate tutte le utenze delle

centrali tecnologiche previste al servizio dell’edificio manica da 24 mt-

laboratori di ricerca.

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5.5 Gruppo elettrogeno di emergenza

Il presente progetto prevede la realizzazione di un gruppo elettrogeno di

emergenza, di potenza pari a 200 KVA, a servizio delle utenze elettriche

privilegiate dell’edificio Manica da 24 mt. Il gruppo elettrogeno dovrà essere

posizionato nell’apposito locale ricavato nell’ambito delle centrali tecnologiche

sull’ala ovest del parcheggio (piano terra).

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5.6 Criteri dimensionamento linee elettriche

Per il dimensionamento delle linee dorsali di distribuzione, si sono utilizzati i

seguenti parametri:

− prese monofasi e trifasi per utenze particolari: per la potenza nominale

dell'utenza alimentata

− complessi presa nelle centrali tecniche interbloccate CEE: 5000 W

contemporaneità 40%

− complessi presa nelle centrali tecniche: per la potenza nominale delle

apparecchiature in esse installate, considerando la contemporaneità di

funzionamento delle macchine.

I conduttori sono dimensionati con i seguenti criteri:

− la massima caduta di tensione ammessa per le linee dorsali montanti è

dell'1,5%

− la massima caduta di tensione ammessa per le linee dal quadro generale di

bassa tensione (cabina di trasformazione) agli utilizzatori dovrà essere:

- per i circuiti luce minore 4%

- per i circuiti F.M. minore o uguale 6%

Le sezioni minime dei conduttori dovranno essere:

− ai punti luce ed ai punti di comando 1,5 mm²

− alle prese da 10/16A normali 2,5 mm²

− alle prese da 16A interbloccate 4 mm²

− conduttore di terra in dorsale 6 mm²

− collegamenti equipotenziali 6 mm²

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5.7 Impianti di illuminazione e F.M.

Norme di riferimento UNI EN 12464-1

Gli impianti di illuminazione dovranno assicurare le seguenti prestazioni:

Livelli di illuminamento

• parcheggio 60 lux

• locali tecnici e centrali 200 lux

• lilluminazione esterna 15 lux

Illuminazione di sicurezza

L’illuminazione di sicurezza è prevista indistintamente per i seguenti ambienti:

• uscite di sicurezza;

• corpi scale e vie di esodo in genere;

• in tutti i locali tecnici.

Per l’illuminazione di sicurezza è previsto l’impiego di apparecchi di

illuminazione equipaggiati con lampade fluorescenti ed installati (a secondo degli

ambienti ed esigenze) a soffitto, a parete (incassati e/o a vista) e a bandiera.

Nei percorsi di uscita (scale, porte, corridoi) l’impianto di illuminazione di

sicurezza è dimensionato per ottenere dei livelli di illuminamento (a livello del

pavimento) non inferiore a 10 lux.

L’alimentazione agli apparecchi è di tipo autonomo mediante un gruppo inverter-

batterie ermetiche in tampone in grado di assicurare una autonomia non inferiore

a 120 minuti.

In tutti gli ambienti (parcheggio, centrali tecnologiche, ecc.) è previsto l’impiego

di corpi illuminanti con lampade fluorescenti di tipo stagno (IP 65).

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Impianto di illuminazione esterna

L’impianto di illuminazione esterna è previsto per la viabilità di accesso agli

edifici parcheggio e Manica da 24 mt (ad uso uffici e laboratori). La tipologia

degli apparecchi di illuminazione è diversificata per l’illuminazione delle strade

carrabili e per l’illuminazione delle aree pedonali perimetrali agli edifici.

In particolare, per l’illuminazione stradale è previsto l’utilizzo di apparecchi in

alluminio con ottica schermata e lampade a ioduri metallici da 150 W installate su

pali in acciaio zincato aventi altezza fuori terra di 9 m; per l’illuminazione delle

aree pedonali invece è previsto l’utilizzo di un apparecchio con recuperatore di

flusso e lampada a ioduri metallici da 150 W installata su palo in alluminio

estruso rigato avente altezza fuori terra di 5 m. Il dimensionamento dell’impianto

è stato eseguito per garantire un livello di illuminamento pari a 15 lux.

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5.8 Impianto generale di terra

E’ prevista la realizzazione di un impianto di terra generale costituito da:

• dispersore ad anello interrato, perimetralmente all’edificio parcheggio,

realizzato in treccia di rame nudo sezione 95 mmq, interconnesso al

dispersore di terra al servizio dell’adiacente edificio manica da 24 mt-

laboratori di ricerca;

• collegamenti equipotenziali tra il dispersore di terra e gli elementi metallici

strutturali (tondini di ferro) di fondazione;

• collettori di terra e sistemi di collegamenti equipotenziali per assicurare la

connessione a terra di tutte le reti tecnologiche e masse estranee presenti.

5.9 Impianto di protezione dalle scariche atmosferiche

Per la valutazione del rischio derivante da fenomeni di scariche atmosferiche, è

stata effettuata una valutazione con procedura indicata dalla Norma CEI 81-A.

Dalla verifica, i cui calcoli sono riportatati nell’apposita relazione, si riscontra che

la struttura è autoprotetta centro le fulminazioni.

In tutti i casi, al fine di ridurre ulteriormente le probabilità di danno, sono state

previste delle misure integrative consistenti :

- collegamento al dispersore di terra degli elementi metallici strutturali di

fondazione dell’edificio;

- collegamento a terra di tutte le masse metalliche entrante nell’edificio;

- installazione di appositi scaricatori di tensione sulle linee elettriche interrate in

ingresso ed uscita dall’edificio

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5.10 Impianti speciali

Sono previsti i seguenti impianti speciali:

- impianto rilevazione e segnalazione incendi;

- impianto TVCC;

- sistema di barriere architettoniche e controllo accessi parcheggio.

Impianto rivelazione incendio

L’impianto previsto comprende:

- n. 1 centrale di rivelazione incendi parcheggio con display digitale installata

nel locale al piano terra della “Manica da 24 mt”.

- rete di rilevatori termovelocimetrici di fumo interattivi ed indirizzabili

installati nei piani del parcheggio;

- rete di rilevatori ottici di fumo e pulsanti manuali di segnalazione incendi

installati in tutti i locali tecnici e centrali al servizio dell’adiacente edificio

Manica da 24 mt. I rilevatori di fumo e pulsanti manuali installati nel

parcheggio saranno collegati all’apposita centrale di rilevazione incendi; i

rilevatori di fumo ed i pulsanti di segnalazione manuale installati nelle centrali

e nei locali tecnici dovranno essere interconnessi, mediante circuito dedicato

alla centrale di rilevazione incendio al servizio della Manica d 24 mt ed

installata (con altro appalto) al piano terra del suddetto edificio.

La centrale di rilevazione incendi del parcheggio dovrà essere interconnessa,

mediante apposito transceivers ethernet, alla centrale di rilevazione incendi

esistente e posizionata al piano terra dell’edificio denominato “Manica di

approdo”.

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Impianto TVCC

L’impianto è costituito da:

• n. 5 telecamere con obiettivo fisso a cristalli liquidi con alimentazione a 12V,

installate esternamente (in prossimità di tutti gli accessi carrabili e pedonali);

• custodie per l’installazione in ambiente esterno delle telecamere;

• n. 1 monitor a colori;

• n. 1 videoregistratore digitale di immagini bianco/nero e colore, con unità di

controllo a microprocessore;

• n. 1 armadio rack per alloggiamento apparecchiature;

• rete di cablaggio;

• interfacciamento al sistema di supervisione esistente del Politecnico mediante

il sistema di trasmissione ethernet previsto per l’interfacciamento tra gli

impianti speciali e di telecontrollo del parcheggio con sistemi di supervisione

esistenti del Politecnico ed installati al piano terra dell’edificio denominato

“Manica di approdo”.

Sistema di barriere automatiche e controllo accessi parcheggio

Il sistema di barriere automatiche e controllo accessi del parcheggio è costituito

essenzialmente da:

• stazione di supervisione comprendente p.c., tastiera, monitor, modem, da

installare al posto di controllo esistente al piano terra della Manica di

appoggio;

• n. 2 sistemi di barriere automatiche ciascuna comprendente: colonnina con

sistema di movimentazione elettromeccanica, fotocellule di sicurezza,

semaforo, impianto citofonico interconnesso con il punto remoto di controllo;

• n. 1 unità centrale di controllo accessi;

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• n. 2 unità di interfaccia locale per il collegamento ed il controllo di due lettori

badge ingressi-uscita;

• n. 2 lettori TAG attivi veicolari;

• fornitura di n. 300 (trecento) trasponder veicolari attivi di tipo dual band.

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6. ALLEGATI DI CALCOLO IMPIANTI MECCANICI

6.1 Dimensionamento tubazioni circuito di distribuzione fluido termovettore

caldo

Valutazione delle potenze necessarie per l’alimentazione degli impianti

dell’edificio Manica da 24

Fluido termovettore caldo

Si riportano di seguito i risultati riepilogativi dei calcoli già effettuati per la

progettazione dell’edificio Manica da 24:

A) Potenza termica per trasmissione (vedi elaborato B) 260 kW

Potenza per ventilazione (vedi elaborato B) 670 kW

Potenza totale dispersione in regime invernale 930 kW

B) Potenza termica recuperata nelle centrali di trattamento aria (rendimento

medio dei recuperatori pari al 50%) 130 kW

C) Potenza termica massima in funzionamento a regime 800 kW

D) Potenza termica massima in condizioni di messa a regime (maggiorazione

del 25%) 1.000 kW

E) Potenza termica per trattamento aria di combustione e climatizzazione

dyno 2.600 kW (da indicazioni del progettista degli impianti speciali)

F) Potenza termica massima richiesta 3.600 kW

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Dimensionamento tubazioni circuiti di distribuzione fluidi termovettori

Il dimensionamento delle tubazioni è stato effettuato in funzione del rispetto dei

seguenti parametri:

- velocità dell’acqua compresa tra 0,5÷2 m/sec

- perdite di carico continue comprese tra 10÷30 mm c.a./m.

Di seguito è esposto il calcolo delle perdite di carico dei circuiti idraulici

necessario per la determinazione della prevalenza delle pompe.

Il risultato del calcolo ha consentito di fissare la prevalenza delle suddette pompe,

i cui dati tecnici sono riportati negli altri elaborati di progetto.

Tali valori dovranno essere accuratamente verificati a cura dell’appaltatore dopo

la selezione delle apparecchiature.

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PROGETTO Politecnico di Torino - Cittadella Politecnica - Manica da CIRCUITO Primario Caldo (EP1-EP2-EP3) - Da Consegna AEM a Piano TRATT AB BC CD DE EF FG GH HI ILunghezza mand.+rit. (m) 260 DN 200 Portata (l/h) 155.000 ∆ p (mm 6 v 1,30 n. Curve 90° strette / ∆ punit n. Curve 90° normali / ∆punit 32 34 n. Curve 90° larghe / ∆ punit n. Curve U strette / ∆ p unit n. Curve U normali / ∆ p unit n. Curve U larghe / ∆ p unit n. Diram. a T sempl. ∆ punit n. Confl. a T sempl. ∆ punit n. Diram. a doppia T / ∆ punit n. Confl. a doppia T / ∆ punit n. Rastremazioni / ∆ p unit n. Allargamenti / ∆ p unit n. Valv. Ritegno / ∆ p unit 1 86 n. Valv. Farfalla / ∆ p unit 8 86 n. Filtri a Y / ∆ p unit 1 517 n. Valv. Sfera / ∆ p unit n. Saracinesche / ∆ p unit 1 52 n. Valv. 2 vie mot. / ∆ p unit n. Valv. 3 vie mot. / ∆ p unit n. Valv. 4 vie mot. / ∆ p unit n. Valv. Radiatore dir. / ∆punit n. Valv. Radiatore sq. / ∆punit n. Detentori diritti / ∆ p unit n. Detentori a sq. / ∆ p unit ∆ p Collettore Complanare∆ p Radiatore ∆ p Ventilconvettore ∆ p Trave calda-fredda ∆ p Batteria prerisc. ∆ p Batteria postrisc. ∆ p Batteria ∆ p 2.000 ∆ p Gruppo Frigo Totale Perdite di Carico Continue (mm 1.560 0 0 0 0 0 0 0 0

Totale Perdite di Carico Localizzate (mm c.a.) 4.446 0 0 0 0 0 0 0 0

TOTALE (mm c.a.) 6.006 0 0 0 0 0 0 0 0

PERDITA DI CARICO TOTALE CIRCUITO 6.006 mm 6,01 m

59 kP0,59 bar

N. ELETTROPOMPE NORMALMENTE IN 2POTENZA DI OGNI POMPA η = 70 1,81 kPOTENZA DELL'INVERTER (se previsto) 2,2 k

Nota : nei calcoli si considera la densità dell'acqua indipendente dalla temperatura e pari a 1.000 kg/ 3

CALCOLO DELLE PERDITE DI CARICO NELLE RETI DI DISTRIBUZIONE DEI FLUIDI

[ ]

3/ 1. .

/

3600 102

dm kga c mH

hlQ

kW H Q P

=

==

⋅ ⋅ ⋅ ⋅ =

γ

η γ

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6.2 Centrale idrica

Per il dimensionamento delle reti sopra citate (acqua potabile, acqua

demineralizzata, acqua addolcita di reintegro centrale acqua di torre) si rimanda

alla relazione tecnica e di calcolo (elaborato D1) e agli elaborati grafici specifici

relativi all’edificio “Manica da 24mt” .

6.3 Criteri di dimensionamento dell’impianto ad idranti

Il dimensionamento degli impianti antincendio viene realizzato in base ai criteri

seguenti.

Per il dimensionamento dell'impianto idranti interni si considera il funzionamento

contemporaneo di 6 idranti UNI 45 EN 671-2

n. 6 idranti contemporanei x 2 l/s = 12 l/s

La pressione da garantire al bocchello dell’idrante UNI 45 EN 671-2 è pari a 200

kPa con una portata corrispondente di 2 l/s

Per il dimensionamento dell'impianto idranti esterni si considera il funzionamento

contemporaneo di 4 idranti UNI 70

n. 4 idranti contemporanei x 3 l/s = 12 l/s

La pressione da garantire alla bocca dell’idrante UNI 70 è pari a 400 kPa con una

portata corrispondente di 3 l/s

Il funzionamento degli idranti interni ed esterni si considera contemporaneo:

Portata totale impianto idranti = 12 + 12 = 24 l/s

La riserva idrica a servizio dell’impianto ad idranti deve garantire un’autonomia

di un’ora, per cui si ottiene:

riserva idrica idranti = 24 x 3600 = 86.400 litri.

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L’alimentazione idrica dell’impianto sarà assicurata per un tempo non inferiore a

60 minuti.

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VERIFICA RETE IDRANTI EDIFICIO MANICA DA 24 mt

• Attività: uffici • N° colonne montanti in funzionamento contemporaneo: 2 • N° idranti per colonna montante in funzionamento contemporaneo: 2 • Portata idrante: 120 l/min • Prevalenza richiesta alla bocca dell’idrante: 0.2 MPa

Identificativo Portata

l/min

Diametro tubazioni

DN

Lunghezza equivalente

m

Perdita di carico

Pa/m

Pressione

Pa q 120

lungh.lineare 3.27 Pt 230000

lungh.equiv. 3 Pv 1 Q

DN 50 totale 6.27

281.337 Pn 1763.98

q

lungh.lineare 7.76

Pt 231763.98

lungh.equiv. 2.1 Pv 42668.32 2

Q 120

DN 80

totale 9.86

27.557

Pn 271.72

q 131.13

lungh.lineare 13.45

Pt 274704.02

lungh.equiv. 2.1

Pv 131929.48

3 Q 251.13

DN 80

totale 15.55

108.03

Pn 1679.96

q

lungh.lineare 69

Pt 408303.46

lungh.equiv. 9 Pv 4 Q 251.13

DN 100

totale 78

31.44

Pn 2452.32

q 253.2

lungh.lineare 93.43

Pt 410765.78

lungh.equiv. 9.6 Pv 43453.025

Q 504.33

DN 100

totale 103.03

114.21

Pn 11797.56

q

lungh.lineare 377

Pt 466016.36

lungh.equiv. 27.6 Pv 6

Q 504.33

DN140

totale 404.6

52.41

Pn 21204.21

q lungh.lineare

Pt 487220.57

lungh.equiv. Pv 7

Q 504.33

totale

Pn

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VERIFICA RETE IDRANTI ESTERNA

• N° idranti in funzionamento contemporaneo: 4 • Portata idrante: 300 l/min • Prevalenza richiesta alla bocca dell’idrante: 0.4 MPa

Identificativo Portata

l/min

Diametro tubazioni

DN

Lunghezza equivalente

m

Perdita di carico

Pa/m

Pressione

Pa q 300

lungh.lineare 46.2 Pt 430000

lungh.equiv. 13.2 Pv 1

Q DN 140

totale 59.4

20.047

Pn 1190.79

q 300.43

lungh.lineare 44.8

Pt 431190.79

lungh.equiv. Pv 2 Q 600.43

DN 140

totale 44.8

72.365

Pn 3241.96

q 301.55

lungh.lineare 43.8

Pt 434432.75

lungh.equiv. Pv 3 Q 901.98

DN 140

totale 43.8

153.634

Pn 6729.18

q 303.88

lungh.lineare 446.2

Pt 441161.93

lungh.equiv. 31.2 Pv 4

Q 1205.86

DN 140

totale 477.4

262.89

Pn 125503.4

q lungh.lineare Pt 566665.33

lungh.equiv. Pv 5 Q 1205.86

DN 140

totale

Pn

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VERIFICA RETE IDRANTI PARCHEGGIO MULTIPIANO

• Attività: autorimessa • N° colonne montanti in funzionamento contemporaneo: 2 • N° idranti per colonna montante in funzionamento contemporaneo: 3 • Portata idrante: 120 l/min • Prevalenza richiesta alla bocca dell’idrante: 0.2 MPa

Identificativo Portata

l/min

Diametro tubazioni

DN

Lunghezza equivalente

m

Perdita di carico

Pa/m

Pressione

Pa q 120

lungh.lineare 5.26 Pt 230000

lungh.equiv. 1.2 Pv 42235.271

Q DN 40

totale 6.46

650.823

Pn 4204.36

q 131.55

lungh.lineare 4.26

Pt 276439.63

lungh.equiv. Pv 42235.272 Q 251.55

DN 80

totale 4.26

108.370

Pn 461.66

q 141.34

lungh.lineare 14.53

Pt 319136.56

lungh.equiv. 4.2 Pv 12064.833

Q 392.89

DN 80

totale 18.73

235.740

Pn 4415.51

q

lungh.lineare 55.81 Pt 335616.9

lungh.equiv. Pv 4 Q 392.89

DN 140 totale 55.81

31.482 Pn 1757

q 393.92

lungh.lineare 528 Pt 337373.9

lungh.equiv. 31.2 Pv 5

Q 786.81 DN 140

totale 559.2

119.325

Pn 66726.78

q lungh.lineare

Pt 404100.68

lungh.equiv. Pv 6

Q 786.81

totale

Pn

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6.4 Criteri di dimensionamento riserva idrica antincendio

Dai calcoli precedentemente effettuati risulta una capacità di accumulo del

sistema antincendio pari a circa 300.000 litri cosi ripartita:

• Riserva idrica per impianto sprinkler a servizio dell’edifico Manica da 24

= 168.000 litri

• Riserva idrica per impianto idranti UNI 45 EN 671-2 = 43.200 litri

• Riserva idrica per impianto idranti UNI 70 = 43.200 litri

Tale valutazione, secondo le richieste della committenza, è stata poi raffrontata

con i criteri di calcolo riportati nella normativa NFPA 13 “Standard for the

installation of sprinkler systems (2002 Edition)” e gli standard interni GM che

prevedono una capacità di accumulo antincendio tale da consentire

l’alimentazione continua degli impianti per 2 ore.

Quest’ultimo criterio è risultato il più restrittivo, portando ad un volume totale di

accumulo necessario pari a 860 mc di acqua che deve poter essere completamente

reintegrato in non più di 8 ore.

Pertanto il presente progetto prevede la realizzazione di due serbatoi di accumulo

cilindrici verticali di uguale capacità. Tali serbatoi in cemento armato, entrambi

dotati di reintegro da parte dell’acquedotto cittadino, sono ricavati negli spazi

interni alle rampe di accesso ai piani superiori del parcheggio e presentano una

capacità totale di accumulo pari a circa 900.000 litri.

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6.5 Scarichi acque bianche, acque nere e reti fognanti

Calcolo e dimensionamento

Rete fognante esterna

La rete fognaria raccoglierà l'acqua proveniente dai pluviali dell'edificio e dalle

caditoie stradali disposte nell'area destinate a viabilità e parcheggi.

La superficie complessiva è di circa 19000 mq ed è stata suddivisa in comparti di

raccolta secondo lo schema seguente.

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Le acque pluviali e le acque di drenaggio delle strade verranno raccolte in un

collettore di acque bianche, ad esso confluiranno anche le acque meteoriche

provenienti dal parcheggio, previo trattamento di disoleazione.

Per la stima dell’altezza di pioggia affluente si adotta un’intensità di

precipitazione oraria pari a 67,6 mm1 avente tempo di ritorno di 100 anni e,

considerando le superfici impermeabili, si adotta convenzionalmente un

coefficiente di afflusso in fogna pari ad 1.0.

I nodi della fognatura acque bianche e pluviali sottendono i seguenti bacini:

1) Parcheggio (Comparto 1) = 3.420 mq Q1 = 67,6 x 3.420 = 64.2 l /sec 3.600 2) Viabilità 1 = 430 mq Q1 = 67,6 x 430 = 8,2 l/sec 3.600 3) Viabilità 4 = 710 mq Q1 = 67,6 x 710 = 13,5 l/sec 3.600 4) Edificio_A (Comparto 2) = 2237 mq Q1 = 67,6 x 2237 = 42,5 l/sec 3.600 5) Edificio_B e Viabilità 6 (Comparto 4) =6676 mq Q1 = 67,6 x 6676 = 126.8 l/sec 3.600 6) Viabilità/Parcheggio 2 e Viabilità 2 (Comparto 3) = 4190 mq Q1 = 67,6 x 4190 = 79,6 l/sec 3.600

1 Curve di possibilità climatica di tipo probabilistico per piogge di durata inferiore a un

giorno, relativamente al Piemonte e alla Valle d’Aosta. – L. Bufera e S. Sordo, Atti del XXI Convegno di Idraulica e Costruzioni Idrauliche; L’Aquila 1988.

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7) Viabilità 3 = 705 mq Q1 = 67,6 x 705 = 13,4 l/sec 3.600 8) Viabilità 5 = 670 mq Q1 = 67,6 x 670 = 12,7 l/sec 3.600

La pendenza dei collettori fognari è stata posta pari a 0,5%.

I comparti 2 e 3 si interconnetteranno nelle diverse fasi realizzative (vedi

planimetria di progetto) con un collettore esistente Dn 700 che drena l’area delle

ex- tornerie.

Il Comparto 4 invece confluirà nel medesimo collettore nel punto in ci esso

presenta un diametro Dn 1000.

Per il dimensionamento dei collettori si sono pertanto adottati i diametri indicati

nella tabella seguente, dove si riporta anche la pendenza i, il coefficiente di

riempimento di progetto, la portata e la superficie sottesa da ciascuno dei

collettori:

DN i h/D Q Sup. sottesa

mm m/km - l/s mq

1000 5.0 0.60 1139.0 60.650 800 5.0 0.60 816.7 43.490 630 5.0 0.60 431.9 23 000 500 5.0 0.60 233.2 12 400 400 5.0 0.60 128.6 6 800 315 5.0 0.70 107.2 4 520 250 5.0 0.70 57.9 2 440

Per quanto concerne invece il collettore esistente esso è in grado, nei diversi tratti,

di smaltire le seguenti portate:

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DN i h/D Q Sup. sottesa

mm m/km - l/s mq

1000 2.5 0.70 1004.0 53 450 700 3.0 0.70 552.0 29 400 500 3.0 0.70 225.0 11 981

Essendo l’area delle ex tornerie ed ex fucine di circa 22 000 mq la scelta

progettuale appare corretta.

Tutta la rete è stata prevista con tubazioni in PVC SN4 per fognature, pozzetti in

calcestruzzo prefabbricati o gettati in opera, con chiusino o griglia carrabile serie

D 400.

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6.6 Calcolo dell’impianto di protezione dalle scariche atmosferiche

Per la valutazione del rischio è stato seguito il metodo indicato nella norma CEI

81-4 fascicolo 2924 del dicembre del 1996 (Valutazione del rischio dovuto al

fulmine).

Si è valutato, come riportato nei successivi paragrafi, il rischio dovuto ai fulmini

diretti ed indiretti che interessano la struttura in funzione dei danni causati e

confrontando, per ogni tipo di rischio, quello dovuto al fulmine con il rischio

massimo tollerabile, indicato nell’art. F3 della Norma CEI 81-1.

Per l’edificio destinato ad uso civile (parcheggio, depositi, centrali tecnologiche)

sono stati presi in considerazione i seguenti tipi di rischio (art. 2.2 CEI 81-4):

• rischio di tipo 1 (perdite di vite umane);

• rischio di tipo 4 (perdite economiche).

Le componenti del rischio, relative al tipo di struttura, sono state desunte dalla

Tab. 1 della Norma CEI 81-4:

• rischio di tipo 1

per fulminazione diretta:

- componente H (tensioni di passo e di contatto all’esterno della struttura)

- componente A (incendi all’interno della struttura)

per fulminazione indiretta:

- componente C (incendi all’interno della struttura)

- le componenti D e G sovratensioni sugli impianti interni ed esterni (da

considerare nel caso di presenza di locali con pericolo di esplosione).

Sono invece da trascurare:

- la componente M, poiché la struttura non ha impianti interni sensibili.

• rischio di tipo 4

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per fulminazione diretta:

- componente D (sovratensione sugli impianti interni ed esterni)

- componente A (incendi all’interno della struttura)

per fulminazione indiretta:

- componente G (sovratensione sugli impianti interni)

- componente C (incendi all’interno della struttura)

- la componente M, poiché la struttura ha impianti interni sensibili.

Sono invece da trascurare:

- la componente H, perché da considerare solo per strutture di uso agricolo.

Dati generali

Località del complesso: Torino

Densità dei fulmini a terra per anno (CEI 81-3): Nt = 2,5 fulmini/anno kmq

Ubicazione della struttura: terreno pianeggiante

Resistività del suolo: ρ = 500 Ω m

Impianti esterni: linee telefoniche

in cavo interrato

n. 1 linea elettrica a 22 kV in

cavo interrato

Le linee telefoniche e le linee elettriche provengono da un altro edificio.

Dati per la valutazione del tipo di rischio e dell’entità del danno

Destinazione della struttura: immobile ad uso civile

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Tipo di rischio: rischio di tipo 1 – perdita di

vite umane rischio di tipo 4 – perdite economiche

Numero di persone e tempo di presenza nel luogo pericoloso:

no

Presenza di rischi particolari (tab. 12) assente

Numero elevato di presenze all’esterno per un elevato periodo di tempo:

si

Misure adottate per limitare le conseguenze dell’incendio (tab. 11):

estintori, idranti, vie di fuga, impianto di segnalazione manuale incendio

Valore del rischio tollerabile con riferimento: al rischio di tipo 1 (CEI 81-1 tab. F1) al rischio di tipo 4 (di progetto)

Ra = 10-5 Ra = 10-3

Dati per la valutazione della probabilità del danno

Caratteristiche e contenuto della struttura:

immobile ad uso civile (autorimessa, depositi, locali tecnici) con carico d’incendio > 45 kg/mq

Rischio di incendio (CEI 81-1 art. F.2.4):

elevato

Tipo di costruzione (tab. 5): pilastri in cemento armato spaziati di 6 ≤ d < 10

Tipo di rivestimento superficiale del terreno:

Terreno vegetale

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Tipo di corpi metallici esterni:

tubazione idrica metallica connessa direttamente al dispersore;

Tipo di impianti interni:

impianti di energia con condutture non schermate e impianti di segnalazione con cavi non schermati

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POLITECNICO DI TORINO PROGETTO DI RADDOPPIO

PARCHEGGIO PLURIPIANO COPERTO PROGETTO ESECUTIVO

Relazione tecnica e di calcolo impianti

dcrj502a

Data: Ottobre 2006

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Calcolo

Calcolo dell’aria di raccolta

L’area di raccolta A di una struttura isolata è l’area racchiusa tra la linea ottenuta

dall’intersezione con la superficie del terreno, considerata pianeggiante, con una

retta di pendenza 1:3 che tocca le parti superiori della struttura e ruota attorno ad

essa.

Area di raccolta (CEI 81-1 art. G.3.1):

Ad = C A (mq) A = area di raccolta della struttura isolata = 18.400 mq

Coefficiente ambientale C (CEI 81-1 tab. G.1):

C = 0.25 (struttura situata in un’area dove esistono altre strutture nel raggio di una distanza pari a tre volte l’altezza dell’edificio)

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PROTEZIONE DALLE SCARICHE ATMOSFERICHE TAB.INSERZIONE DATI

Societa A POLITECNICOvia Bcomune-provincia Cstabilimento di Dedificio. Erelazione n. PARCHEGGIO 1

1) Dati per la valutazione della frequenza di fulminazione1.1 ) Località della struttura 1.2 ) Densità di fulmini a terra per anno ( Nt ) 2,5 fulmini / anno km21.3 ) Ubicazione della struttura terreno pianeggiante1.4) Dimensioni della struttura :

- lunghezza ( m ) 168 nel caso di strutture adiacenti ( escluso - larghezza ( m ) 20,02 se a rischio di esplosione )le dimensioni - altezza ( m ) 13 da considerare sono definite da spazi - se struttura irregolare - area equivalente struttura isolata ( m2 ) d'aria o da compartimentazioni- se struttura irregolare - raggio equivalente ( m ) verticali REI 120

1.5 ) Dimensioni e localizzazione delle struttura vicine :- non esistono altre strutture nel raggio di 3 H se possibile farsi dare planimetria - esistono altre strutture piu basse nel raggio di 3 H con indicati i fabbricati posti ad una - esistono altre strutture di altezza uguale nel raggio di 3 H X distanza pari a 3 volte l'altezza del- isolata in cima ad una collina fabbricato in esame

1.6 ) Resistività del suolo ( ρ ) 500 Ω m - se non si sa assumere " 500 "1.7 ) Impianti esterni ( linee di energia e di telecomunicazione )

- linee ( completamente ) in aree urbane ad alta densita edilizia SI scrivere si o no- linea telefonica in cavo interrato ( m. ) ( 1 - 2 ) 1000 ( 1 ) se non si sa assumere " 1000 " da- linea telefonica aerea ( m. ) ( 1 - 2 ) considerare come limite massimo- linea telefonica : altezza dal suolo ( m ) ( 2 ) nel caso di linea proveniente senza- linea telefonica interrata proveniente da un'altra struttura ( m ) 45 diramazioni da un altra struttura - linea telefonica aerea proveniente da un'altra struttura ( m. ) adiacente di altezza h' ( ad esempio-h dal suolo della linea telef. proveniente da un'altra struttura( m ) da linea interna ad un immobile per- linea telefonica : altezza struttura di provenienza ( m ) 24 attivita produttive ), l'area di raccolta - linea telefonica : area equivalente struttura di provenienza ( km2 ) 0,007 Ac deve essere incrementata

- linea elettrica in cavo interrato ( m. ) ( 1 - 2 ) 1000 dell'area di raccolta A'd della- linea elettrica aerea ( m ) ( 1 - 2 ) struttura da cui proviene.- linea elettrica : altezza dal suolo ( m ) Per il calcolo di Ac la lunghezza- linea elettrica in alta tensione V > 1000 V ( m ) della linea da considerare - linea elettrica con trasformatore all'arrivo linea x deve essere assunta pari a- linea elettrica interrata proveniente da un'altra struttura ( m ) 45 L' = L - 3h'- linea elettrica aerea proveniente da un'altra struttura ( m ) ( gia' inserita in programma )-h dal suolo della linea elettr. proveniente da un'altra struttura( m )- linea elettrica : altezza struttura di provenienza ( m ) 24- linea elettrica : area equivalente struttura di provenienza ( km2 ) 0,007Tipo di impianti esterniCondutture telefoniche non schermate xCondutture telefoniche in cavo schermato o in canale metallicocontinuo ( 1 ) S ≤ 5 mm2 ( 1 ) = Schermo o canale metallico

Condutture telefoniche in cavo schermato o in canale metallico continuo( 1 ) 5 > S ≤ 10 mm2 di sezione S ( mm2 ) collegato a Condutture telefoniche in cavo schermato o in canale metallico continuo( 1 ) S > 10 mm2 terra ad entrambele estremità )Condutture telefoniche in fibra ottica senza conduttori metallici Condutture elettriche non schermate xCondutture elettriche in cavo schermato o in canale metallico continuo( 1 ) S ≤ 5 mm2Condutture elettriche in cavo schermato o in canale metallico continuo( 1 ) 5 > S ≤ 10 mm2Condutture elettriche in cavo schermato o in canale metallico continuo( 1 ) S > 10 mm2Tubazione idrica - collegata direttamente al dispersore NB : E' necessario scrivere in relazione che sono Tubazione gas - collegata direttamente al dispersore NB : messe o vanno sempre collegate a terra

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PROTEZIONE DALLE SCARICHE ATMOSFERICHE TAB.INSERZIONE DATI

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2 ) Dati per la valutazione del tipo di rischio e dell’entità del danno2.1 ) Destinazione della struttura

-Ospedale-Prigione-Albergo ( > 100 posti letto )-Albergo ( ≤ 100 posti letto )-Immobili per attività produttive-Immobile ad uso civile X-Edificio agricolo Nel caso di uso promiscuo delle -Immobile ad uso ufficio struttura i valori δ devono essere -Scuola valutati come media pesata per -Immobile per attività commerciali ( > 1500 m2 ) metro quadrato dei singoli valori-Immobile per attività commerciali ( ≤ 1500 m2 ) di δ-Locale di pubblico spettacolo ( > 250 posti )-Locale di pubblico spettacolo ( ≤ 250 posti )-Museo o galleria ( > 1500 m2 )

-Museo o galleria ( ≤ 1500 m2 )-Chiesa-Struttura metallica all'aperto all'apposita casella definire tipo di panico-Edifici di notevole altezza ( h > 60 m ) all'apposita casella definire tipo di attivita-Raffinerie Nel caso di uso promiscuo delle -Depositi e fabbriche di munizioni struttura i valori δ devono essere -Depositi e fabbriche di carburanti valutati come media pesata per -Impianti chimici metro quadrato dei singoli valori-Laboratori e impianti nucleari di δ-Laboratori e impianti biochimici

2.2 ) Rischio di tipo 4 - perdite economiche- valore annuo delle possibili perdite economiche (milioni ) da concordare con il proprietario della- valore totale della struttura e delle attivita connesse (in milioni ) 15000 struttura ( non obbligatorio ) .

2.3 ) Presenza di rischi particolari - Panico ridotto da definire solamente se si- Difficoltà di sfollamento tratta di strutture metalliche- Panico ( per gli altri tipi di strutture e' stato - Esplosione definito dalla norma ed inserito nel - Contaminazione programma )

2.4) Numero elevato di presenze all’esterno per un elevato periodo ditempo no scrivere si o no

2.5 ) Misure adottate per limitare le conseguenze dell’incendio :- Estintori x- Idranti x dati non necessari se si tratta di strutture- Impianti di segnalazione manuali x con pericolo di esplosione .- Impianti fissi di estinzione ad intervento manuale ( CLASSE " 0 " )- Vie di fuga x in quanto non riducono il valore del - Compartimento antincendio - 500 < S < 2000 m2 x rischio- Compartimento antincendio - S < 500 m2- Impianti di segnalazione automatici protetti contro le sovratensioni x- Impianti di estinzione ad intervento automatico- Tempo intervento VV. F . ( t < 10 min )

3) Dati per la valutazione della probabilità di danno

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3.1 ) Tipo di rivestimento superficiale del terreno con resistenza dicontatto ( kΩ ) :- < 1 - ( vegetale, cemento ) X- 1 ÷ 10 - ( marmo ,ecc. ) considerare quello posto entro una - 1 ÷ 100 - ( ghiaia ,ecc.) fascia di 5 m dal perimetro esterno- > 100 - ( asfalto , ecc.) della struttura.

3.2 ) Tipo di costruzioneMattoni, muratura, legno o materiali non conduttori tipo tradizionalePilastri in cemento armato o metallici spaziati di : - d ≥ 20 m in presenza di interdistanze diverse - 20 > d ≥ 10 m considerare l'interdistanza media. - 10 > d ≥ 6 m X - 6 > d ≥ 3 mFacciata metallica , o cemento armato, con finestre di superficiesuperiore al 20 % della facciataFacciata metallica , o cemento armato, con finestre di superficieinferiore al 20 % della facciata

3.3 ) Tipo impianti interni alla strutturaImpianti interni sensibiliCondutture non schermate XCondutture in cavo schermato o in canale metallico continuo ( 1 )S ≤ 5 mm2 ( 1 ) =Schermo o canale metallico Condutture in cavo schermato o in canale metallico continuo( 1 )5 < S ≤ 10 mm2 di sezione S ( mm2 ) collegato a Condutture in cavo schermato o in canale metallico continuo ( 1 )S > 10 mm2 terra ad entrambele estremità )

Condutture telefoniche in fibra ottica senza conduttori metallici

3.4 ) Servizi pubblici essenziali ( rischio di tipo 2 ) .Distribuzione gasDistribuzione acqua da definire solo per strutture con serviziRadio -TV essenzialiTelecomunicazioniDistribuzione energia elettrica

3.5 ) Caratteristiche e contenuto della strutturaRischio di esplosione vedi nota 1 )Rischio di incendio elevato ( oltre 45 kg/mq )Rischio di incendio ordinario x ( da 20 a 45 kg/mq )Rischio di incendio ridotto ( minore di 20 kg/mq )Rischio di incendio nullo

4) Misure di protezione adottateInstallazione di un LPS di efficienza E = % = inserire il valore ( 80 ,90 ,ecc.)Trasformatori di isolamento sulle apparecchiature interneSPD all’interno delle apparecchiature Trasformatori di isolamento all’arrivo lineaSPD all’arrivo linea X

NB: qualora ci si trovi in presenza di DEPOSITI con pericolo di esplosione e` necessario considerarli come depositi e fabbriche di munizioni a rischio di esplosione.

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Valut

1) PREMESSAPer abbassare i valori dei vari tipi di rischio è necessario intervenire sui rispettivi componenti .In particolare :

1.1) I fulmini sulla struttura possono generare :- compomente H : tensioni di contatto e di passo all’esterno della struttura - compomente A : incendi all’interno della struttura - compomente D : sovratensioni sugli impianti interni ed esterni

1.2) I fulmini a terra generano sovratensioni o colpiscono le linee entranti egenerano :- compomente G : incendi all'interno della struttura- compomente C : sovratensioni sugli impianti interni ed esterni

1.3) I fulmini in prossimità della struttura possono generare :- compomente M : sovratensioni sugli impianti interni

2) Protezione in casi particolari (Rd≤Ra e Ri≤Ra ma R > Ra)

Se risulta Rd ≤ Ra ed Ri ≤ Ra ma R > Ra la struttura non richiede alcuna specifica protezione contro le fulminazioni dirette od indirette.

Tuttavia, essendo R > Ra, è necessario adottare misure di protezione per ridurre una o più componenti di danno o adottare un LPS di livello di protezione IV per ridurre il rischio a valori R ≤ Ra.

Le misure di protezione da adottare nei diversi casi degli artt. 3.2 e 3.3(CEI 81-4 ) sono sintetizzate nella tabella sottoindicata.

La procedura per la scelta delle misure di protezione per ogni tipo di rischio è riportata nel diagramma di flusso di fig. 1.( CEI 81-4 )Per ogni tipo di rischio esistono più misure di protezione che, da sole od in combinazione fra loro, rendono R ≤ Ra per tutti i tipi di rischio.La soluzione da adottare va scelta fra queste ultime, tenendo conto degli aspetti tecnico-economici.

Altre misureProtezione LPS SPD Isolamento SPD e/o Antincendio Cambio Cambio

Caso non su del trasformatore caratteristiche caratteristiche richiesta impianti suolo di impianti impianti

esterni isolamento su interni esterniapparecchiature

3.2 R ≤ Ra X - - - - - - -

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Valut

3.3.1 Rd > Ra - x x ( 1 ) x ( 2 ) x ( 2 ) x ( 2 ) x ( 2 ) -3.3.2 R ≤ Ra - - x - x ( 3 ) x ( 3 ) x ( 4 ) x ( 3 )

Ri > Ra3.3.3 Rd ≤ Ra - x ( 5 ) x x x x - -

Ri ≤ RaR > Ra

( 1 ) - In alternativa all’LPS.( 2 ) - In alternativa o ad integrazione dell’LPS( 3 ) - Ad integrazione degli SPD su impianti esterni( 4 ) - Ad integrazione degli SPD su impianti interni.( 5 ) - Con livello di protezione IV.

Misure di protezione k Prot.Installazione di un LPS k 1 = 1-E 0Installazione di un LPS k 5 = 0,01 0Trasformatori di isolamento sulle apparecchiature interne k 2 = 0,1 0SPD all’interno delle apparecchiature k 3 = 0,01 0Trasformatori di isolamento all’arrivo linea k 4 = 0,1 0SPD all’arrivo linea k 5 = 0,01 X

E = efficienza dell’ LPS =

H = 0,00E+00A = 3,69E-08 R complessivo = 4,11E-08

RISCHIO 1 D = 0,00E+00 POSM = 0,00E+00 Ra = 1,0E-05G = 0,00E+00 (81-1-tab. F1 )C = 4,15E-09

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Valut

H = 0,00E+00A = 7,38E-08 R complessivo % = 1,33E-06

RISCHIO 4 D = 1,25E-06M = 0,00E+00 R complessivo ( Lire ) = 19911G = 0,00E+00C = 8,30E-09

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Analisi

Analisi del rischio 1

Se il rischio R è maggiore di Ra e occorre installare misure di protezione addizionalitenendo presente in quale percentuale concorrono le varie componenti

A formare il rischio di tipi 1,della struttura in esame , concorrono le componenti :

H 0,00%A 89,89%D 0,00%

M 0,00%G 0,00%C 10,11%

Analisi del rischio 4

La valutazione e' esclusivamente di ordine economico e pertanto e' necessario valutare le possibili perdite in relazione alle possibili spese da affrontare per le misure addizionali tenendo presente in quale percentuale concorrono le varie componenti

A formare il rischio di tipi 4 ,della struttura in esame , concorrono le componenti :

H 0,00%A 5,56%D 93,81%

M 0,00%G 0,00%C 0,63%

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R4

Perdite economiche ( rischio di tipo 4 ) ;

Le componenti di rischio di tipo 4 da valutare sono :

Per fulminazione diretta H noA siD si

Per fulminazione indiretta M noG siC si

essendo :

Rt = H il rischio imputabile alle tensioni di contatto e di passoRf = A + C il rischio imputabile all’incendioRo = D + M + G il rischio imputabile alle sovratensioni sugli impianti interni.

corrispondenti a :

H = Ft δt A = Fa δf D = Fdδo

M = Fmδο C = Fcδf G = Fgδo

essendo :

F la frequenza di danno δ il danno medio relativo alle varie componenti di rischio

per cui il calcolo delle componenti di rischio corrisponde a:

PER FULMINAZIONE DIRETTA

Componente H H = Ft δt

H = Nd × k1 × pt × δt

essendo:Nt = 2,5C = 0,25Ai = 0,02281Ad= 0,00570182Nd = 0,01425455k1 = 1Pt = 0,01δt = 0

quindi :

H = 0,0E+00

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R4

Componente A A = Fa δf

A = Nd × Pf × [ 1 - ( 1- k 1 × ps) × ( 1- k 5 × pe) ] × δf × kf × r

essendo:Nd = 0,01425Pf = 0,00100

k1 = 1,00

ps 0,08

pe= 0,8

k5 = 0,01

δf = 0,4

kf 0,148176r ( solo se in strutture con rischio di esplosione o contaminazione )

quindi :A = 7,4E-08

Componente D D = Fd δo

D = Nd × [ 1 - ( 1- k 1x k2 x k3 × ps x pi ) × ( 1- k 4x k5 × pe) ] × δο

essendo:

Nd = 0,01425k1= 1

k2= 1

k3= 1ps = 0,080pi = 1,000k4 = 1

k5 = 0,01pe = 0,80δo = 0,0010

quindi :D = 1,25E-06

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R4

PER FULMINAZIONE INDIRETTA

Componente C C = Fcδf

C = Nc × k5 × pe × Pf × δf × kf

essendo:Nt = 2,5Ac = 0,007Nc = 0,0175k5= 0,01pe= 0,80Pf= 0,001δf= 0,4kf= 0,148176r ( solo se in strutture con rischio di esplosione o contaminazione )

quindi :

C= 8,3E-09

Componente M M = Fm δo

M = Nt x Am x k1 x k2 x k3 x ps x pi

essendo:

Nt = 2,5Am = 0,962 ( area che circonda la struttura per un raggio di 500 m )k1 = 1,00

k2 = 1,00

k3 = 1,00ps = 0,08pi = 1δo = 0,0010

quindi :

M= 0,0E+00

Componente G G = Fg δo

G =[ Ng1( k2Xk3 ) x k4 x k5 × pe1] × δo + [ Ng2 ( k2Xk3 ) x k4 x k5 × pe2] × δo

essendo:

Nt = 2,5

Ag1 = 0

Ag2 = 0,0

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R4

k2 = 1,00

k3 = 1,00

k4 = 1,00

k5 = 0,01

pe1 = 0,80

pe2 = 0,80

δo= 0,001

quindi :

G= 0,0E+00

Calcolo del rischio con riferimento alla probabilità di fulminazione

Rischio per fulminazione diretta della struttura

Rd = A + D = 1,32E-06

Rischio per fulminazione indiretta della struttura

Ri = C + G + M = 8,30E-09

Rischio complessivo

R = Rd + Ri = 1,33E-06

Calcolo del rischio con riferimento alle cause di danno

Rischio per incendio

Rf = A + C = 8,21E-08

Rischio per sovratensioni

Ro = D + G + M = 1,25E-06

Rischio complessivo

R = Rf + Ro = 1,33E-06

Misure di protezione kInstallazione di un LPS k1 = 1-E

Installazione di un LPS k5 = 0,01

Trasformatori di isolamento sulle apparecchiature interne k2 = 0,1

SPD all’interno delle apparecchiature k3 = 0,01

Trasformatori di isolamento all’arrivo linea k4 = 0,1

SPD all’arrivo linea k5 = 0,01

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R4

E = efficienza dell’ LPS = 0

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R1

Perdita di vite umane ( rischio di tipo 1 ) ;

Le componenti di rischio di tipo 1da valutare sono : vedischeda

Per fulminazione diretta H 0 R1A se H + A + CA si +D + M + G se ospedaD no o luoghi con pericolo

Per fulminazione indiretta M no di esplosione e con pG no di impianti interni senC 0 + D + G come sopra m

senza impianti interni

essendo :

Rt = H il rischio imputabile alle tensioni di contatto e di passoRf = A + C il rischio imputabile all’incendioRo = D + M + G il rischio imputabile alle sovratensioni sugli impianti interni.

corrispondenti a :

H = Ft δt A = Fa δf D = Fdδo

M = Fmδο C = Fcδf G = Fgδo

essendo :

F la frequenza di danno δ il danno medio relativo alle varie componenti di rischio

per cui il calcolo delle componenti di rischio corrisponde a:

PER FULMINAZIONE DIRETTA

Componente H H = Ft δt

H = Nd × k1 × pt × δt

essendo:Nt = 2,5C = 0,25Ai = 0,02281 ( in km2 )Ad= 0,0057Nd = 0,01425k1 = 1,00pt = 0,01

δt = 0

quindi :

H = 0

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R1

Componente A A = Fa δf

A = Nd × Pf × [ 1 - ( 1- k 1 × ps ) × ( 1- k 5 × pe) ] × δf × kf × r

essendo:Nd = 0,01425Pf = 0,00100

K1 = 1,00ps 0,08pe= 0,80K5 = 0,01

δf = 0,100

K f = 0,14818r = 2

quindi :A = 3,7E-08

Componente D D = Fd δo

D = Nd × [ 1 - ( 1- k 1x k2 x k3 × ps x pi ) × ( 1- k 4x k5 × pe) ] × δο

essendo:

Nd = 0,01425k1= 1,00k2= 1,00k3= 1,00ps = 0,080pi = 1,000k4 = 1,0k5 = 0,01pe = 0,80δo = 0,0000

quindi :D = 0,0E+00

PER FULMINAZIONE INDIRETTA

Componente C C = Fcδf

C = Nc × k5 × pe × Pf × δf × kf × r

essendo:Nt = 2,5Ac = 0,007Nc = 0,0175k5= 0,01pe= 0,8

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R1

Pf= 0,001δf= 0,1kf= 0,14818r = 2

quindi :

C= 4,1E-09

Componente M M = Fm δo

M = Nt x Am x k1 x k2 x k3 x ps x pi

essendo:

Nt = 2,5Am = 0,962 in km2 ( area che circonda la struttura per un raggio di 500 m )k1 = 1,00k2 = 1,00k3 = 1,00ps = 0,08pi = 1δo = 0,0000

quindi :

M= 0,0E+00

Componente G G = Fg δo

G =[ Ng1( k2Xk3 ) x k4 x k5 × pe1] × δo + [ Ng2 ( k2Xk3 ) x k4 x k5 × pe2] × δo

essendo:

Nt = 2,5

Ag1 = 0

Ag2 = 0

k2 = 1,0

k3 = 1,00

k4 = 1,0

k5 = 0,01

pe1 = 0,80 (Linea elettrica )

pe2 = 0,80

δo= 0

quindi :

G= 0,0E+00

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R1

Calcolo del rischio con riferimento alla probabilità di fulminazione

Rischio per fulminazione diretta della struttura

Rd = H + A + D = 3,7E-08

Rischio per fulminazione indiretta della struttura

Ri = M + C + G = 4,1E-09

Rischio complessivo

R = Rd + Ri = 4,1E-08

essendo trascurabile Ri rispetto ad Rd

Calcolo del rischio con riferimento alle cause di danno

Rischio per tensioni di contatto e di passo

Rt = H = 0

Rischio per incendio

Rf = A + C = 4,1E-08

Rischio per sovratensioni

Ro = D + M + G = 0

Rischio complessivo

R = Rt + Rf + Ro = 4,1E-08

Valore del rischio tollerabile Ra = 5,0E-05

Misure di protezione kInstallazione di un LPS k1 = 1-E 0Installazione di un LPS k5 = 0,01 0Trasformatori di isolamento sulle apparecchiature interne k2 = 0,1 0SPD all’interno delle apparecchiature k3 = 0,01 0Trasformatori di isolamento all’arrivo linea k4 = 0,1 0SPD all’arrivo linea k5 = 0,01 X

E = efficienza dell’ LPS = 0

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Risultati della verifica

Dai calcoli risulta che l’edificio è autoprotetto. Comunque, al fine di ridurre

ulteriormente i rischi derivanti da scariche atmosferiche, il progetto prevede le

seguenti misure:

• dispersore di terra ad anello costituito da una treccia di rame nudo da 95 mm2

interrata disposta perimetralmente a tutto l’edificio;

• collegamento delle parti metalliche degli elementi strutturali dell’edificio

all’anello dispersore;

• sistema di collegamento equipotenziale di tutte le tubazioni metalliche delle

reti tecnologiche previste in progetto ( linee fluidi termovettori, circuito

antincendio, circuito idrico sanitario, ecc.);

• scaricatori di sovratensione all’arrivo delle linee elettriche di alimentazione

dell’edificio e nei quadri di distribuzione.

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6.7 Dimensionamento quadri e linee elettriche

Criteri di dimensionamento

I calcoli e le verifiche sono stati effettuati considerando i seguenti dati e

caratteristiche:

• fornitura elettrica in MT 20 kV con neutro isolato, 500 MVA,

• sistema di distribuzione TN-S;

• tensione di distribuzione 400 V + N, 50 Hz;

• massima caduta di tensione 4%;

• fattore di potenza linee di alimentazione degli impianti di illuminazione cosφ

= 0,9;

• fattore di potenza linee di alimentazione FM cosφ = 0,8

• fattore di potenza linee di alimentazione motori cosφ = 0,7

• fattore di contemporaneità ed utilizzazione

Tipo di carico Ku Kc

Illuminazione 1 0,9

FM 0,4 0,4

Apparecchiature informatiche 0,8 1

Impianti meccanici 0,8 1

Ogni linea è stata singolarmente analizzata e per ognuna è stata eseguita la

verifica della caduta di tensione e del sovraccarico e corto circuito nelle reali

condizioni di esercizio.

Per il dimensionamento della portata della conduttura, è stata generalmente

ipotizzata una posa in aria libera entro canalette o passerelle perforate e per tenere

conto del mutuo riscaldamento dovuto a più conduttori in parallelo o adiacenti, è

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Data: Ottobre 2006

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stato fissato un coefficiente di riduzione della portata dipendente dal numero dei

conduttori stessi e comunque non superiore a 0,8.

Di seguito sono riportate le schede di calcolo delle principali condutture.

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POLITECNICO DI TORINO PROGETTO DI RADDOPPIO

PARCHEGGIO PLURIPIANO COPERTO PROGETTO ESECUTIVO

Relazione tecnica e di calcolo impianti

dcrj502a

Data: Ottobre 2006

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6.8 Calcoli illuminotecnici

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Politecnico (Manica da 24) 23.10.2006

RedattoreTelefono

Faxe-Mail

Autorimessa P1 (n.19) / Riepilogo

20

20

20

20

20

30

3030

30

30

30

30

40

4040

40

40

4040

40

50 50 50

50

5050

50

50 50

50 50

7.60 m0.00 0.50 7.10

5.00 m

0.00

0.50

4.50

Altezza locale: 3.150 m, Altezza di montaggio: 3.150 m, Fattore di manutenzione: 0.80

Valori in Lux, Scala 1:64

Superficie ρ [%] Em [lx] Emin [lx] Emax [lx] Emin / Em

Superficie utile / 34 18 51 0.54Pavimento 20 31 15 51 0.49Soffitto 70 27 6.18 1639 0.23Pareti (4) 50 23 9.79 58 /

Superficie utile:Altezza: 0.000 mReticolo: 64 x 64 Punti Zona margine: 0.500 m

UGR Longitudinale- Trasversale verso l'asse lampadeParete sinistra 15 18

Parete inferiore 13 18(CIE, SHR = 0.25.)

Lista lampade

Potenza allacciata specifica: 0.95 W/m² = 2.82 W/m²/100 lx (Base: 38.00 m²)

No. Pezzo Denominazione (Fattore di correzione) Φ [lm] P [W]

1 1 1/36W T26 3350 36totale: 3350 36

Pagina 1

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Politecnico (Manica da 24) 23.10.2006

RedattoreTelefono

Faxe-Mail

Autorimessa P1 (n.18) / Riepilogo

40

5050

5050

5050

5050

50

50

50

5050

5050

50

5050

50 50

50

5050

50

50 50

50

5050

50 50

50

50

50 50505050

5050

5050

39.50 m0.00

7.80 m

0.00

Altezza locale: 3.150 m, Altezza di montaggio: 3.150 m, Fattore di manutenzione: 0.80

Valori in Lux, Scala 1:280

Superficie ρ [%] Em [lx] Emin [lx] Emax [lx] Emin / Em

Superficie utile / 49 33 60 0.67Pavimento 20 47 28 60 0.58Soffitto 70 32 9.94 1747 0.31Pareti (4) 50 33 19 42 /

Superficie utile:Altezza: 0.000 mReticolo: 128 x 128 Punti Zona margine: 0.500 m

Lista lampade

Potenza allacciata specifica: 1.05 W/m² = 2.15 W/m²/100 lx (Base: 308.10 m²)

No. Pezzo Denominazione (Fattore di correzione) Φ [lm] P [W]

1 9 1/36W T26 3350 36totale: 30150 324

Pagina 1

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Politecnico (Manica da 24) 23.10.2006

RedattoreTelefono

Faxe-Mail

Corridoio autorimessa P1 (n.17) / Riepilogo

50

6060

60

47.00 m0.00

5.80 m

0.00

Altezza locale: 3.150 m, Altezza di montaggio: 3.150 m, Fattore di manutenzione: 0.80

Valori in Lux, Scala 1:333

Superficie ρ [%] Em [lx] Emin [lx] Emax [lx] Emin / Em

Superficie utile / 64 44 70 0.68Pavimento 20 62 33 69 0.53Soffitto 50 52 4.16 1682 0.08Pareti (4) 0 55 18 93 /

Superficie utile:Altezza: 0.000 mReticolo: 128 x 64 Punti Zona margine: 0.500 m

Lista lampade

Potenza allacciata specifica: 2.38 W/m² = 3.70 W/m²/100 lx (Base: 272.60 m²)

No. Pezzo Denominazione (Fattore di correzione) Φ [lm] P [W]

1 18 1/36W T26 3350 36totale: 60300 648

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