Paradigma della razionalità assoluta Progettazione ... ruolo... · Modello delle 4C (Butera): ......

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Paradigma della razionalità assoluta Progettazione onnipotente Progettazione onnipotente Modello organizzativo : scuola/macchina Perseguire obiettivi stabili nel tempo Specificare compiti e mansioni Pianificare sequenze di lavoro e controllare le Pianificare sequenze di lavoro e controllare le procedure P ti di f P ti di d bl Punti di forza Ricerca della stabilità Punti di debolezza Logica sequenziale causa/effetto stabilità • Organigramma efficiente causa/effetto Difficoltà a fronteggiare efficiente Controllo dei processi fronteggiare l’imprevisto Concezione processi • Standardizzazione dei prodotti Concezione difensiva del sistema scuola

Transcript of Paradigma della razionalità assoluta Progettazione ... ruolo... · Modello delle 4C (Butera): ......

Paradigma della razionalità assolutaProgettazione onnipotenteProgettazione onnipotenteModello organizzativo : scuola/macchina

Perseguire obiettivi stabili nel tempoSpecificare compiti e mansioniPianificare sequenze di lavoro e controllare le Pianificare sequenze di lavoro e controllare le procedure

P ti di f P ti di d b lPunti di forza• Ricerca della

stabilità

Punti di debolezza• Logica sequenziale

causa/effettostabilità• Organigramma

efficiente

causa/effetto• Difficoltà a

fronteggiare efficiente• Controllo dei

processi

fronteggiare l’imprevisto

• Concezione processi• Standardizzazione

dei prodotti

Concezione difensiva del sistema scuola

Modello sistemico: Teoria dei Sistemi (Leavitt)Scuola organismo: sistema aperto

Visione olisticaAmbiente /organizzazione funzionaleC t i d ll’ bi t t it Co-costruzione dell’ambiente tramite

processodecisionaledecisionaleMigliorismo evoluzionista

Punti di forza Punti di debolezzaPunti di forza• Flessibilità al

bi t

Punti di debolezza• Sottovalutazione

di id l i cambiamento• Cooperazione

di: idee, valori, simboli.

• Decisionalità nella scelta della strategia di base

Il paradigma della razionalità limitata (Simon)g ( )

• La progettazione e l’esecuzione sono la risultante di un processo complesso di decisioni tutte limitatamente razionalilimitatamente razionali

• La decisione è l’elemento fondamentale della conoscenza organizzativaconoscenza organizzativa

• Il processo decisionale come mediazione dei conflitticonflitti

• La vita, la struttura, i rapporti int./est. Dell’organizzazione sono:Dell’organizzazione sono:

- costruzioni simboliche- interpretazioni del flusso dell’esperienza

Revisione del paradigma razionalistaRevisione del paradigma razionalistaprogettazione impossibile (March, Olsen)

• Anarchie organizzate

• “cestino dei rifiuti” – processo decisionale

• Ambiguità negli obiettivi, nelle metodologie e nelle tecnologie

• Casualità e individualismo

• Legami inesistenti

Paradigma della progettazione possibile

• L’organizzazione è una confederazione di soggetti

• “Legami deboli”

• Individuazione delle intersezioni tra i sottosistemi

• Riconoscimento delle diversità come risorse

Sistema organizzativo della g

scuola

SOTTOSISTEMI

AmministrativoDidattico Gestionale di supporto

F tt i i t l tiFattori interrelati

ProfessionaleGerarchico Comunicativo Tecnologico

Legami

Forti Deboli

Criteri di: Criteri di:

Linearità

Consequenzialità

Flessibilità

Integrazione

Coerenza interna Contestualità

Applicabilità A li bilitàApplicabilità

Programmazione Valutazione

Applicabilità

Progettualità Ricerca SperimentazioneDisciplinare Consigli di Classe

Progettualità Ricerca Sperimentazione

Razionalità RazionalitàRazionalità assoluta

Razionalitàlimitata

Informazione L’informazione è disponibile comunque ed in

L’informazione è fornita da diverse fonti che ne detengono i vari spezzoni; comunque ed in

qualsiasi momento

detengono i vari spezzoni; non la si può ottenere immediatamente né integralmente, ma in g ,sequenze temporali e in quantità frazionate

Definizione La definizione Al di là di una definizione Definizione degli obiettivi

La definizione degli obiettivi è preliminare ad ogni azione e

Al di là di una definizione molto generale, gli obiettivi hanno contorni sfumati e, soprattutto, og a o e e

rimane un dato non modificabile

s u at e, sop attutto,possono essere modificati in corso d’opera

Esame delle soluzioni

Le soluzioni sono definite esclusivamente in

Le soluzioni individuate sono funzione di programmi

funzione dell’obiettivo. Tutte le soluzioni possibili sono esaminate simultaneamente e prima

elaborati in anticipo; esse sono successivamente rianalizzate sia in funzione di considerazioni esterne al simultaneamente e prima

della decisioneconsiderazioni esterne al problema, sia nel caso di necessità di elaborare nuove decisioni

Decisione E’ simile ad un’analisi costi – benefici che ha

E’ simile ad un gioco politico in cui ogni scelta possibile,

come punto di riferimento principale gli obiettivi definiti in anticipo

nelle condizioni date, è rapportata a ipotesi di massimizzazione dei vantaggivantaggi

Esecuzione I compiti di esecuzione si conformano

I compiti di esecuzione hanno la possibilità di fruire

uniformemente e senza possibili scarti alla decisione assunta

di larghi margini di manovra e seguono strategie di adattamento alla situazione modificando, se necessario, modificando, se necessario, il corso delle azioni

Paradigma della progettazione possibileParadigma della progettazione possibileParadigma della progettazione possibileParadigma della progettazione possibileCultura organizzativa (Schein)Cultura organizzativa (Schein)

••IdeeIdee

••ValoriValori

••TecnologiaTecnologia

••Apprendimento Apprendimento organizzativoorganizzativoorganizzativoorganizzativo

L’ORGANIZZAZIONE SCOLASTICA

Modello delle 4C (Butera):• Cooperazione intrinseca (complementarietà • Cooperazione intrinseca (complementarietà

reciproca)

• Comunicazione estesa(veicolazione di informazioni, ma anche di

idee, valori, simboli)idee, valori, simboli)

• Conoscenza condivisa(conoscenze delle persone e conoscenze

delle organizzazioni)

• Comunità professionale(Rigore deontologico, co-costruzione di ( g g ,

valori e simboli, senso di appartenenza, continuare ad imparare a imparare)

Vecchie e nuove concezioniVecchie e nuove concezioniDimensioni Vecchie concezioni Nuove concezioniI fini le organizzazioni sono

costrutti per raggiungere determinati

le organizzazioni sono arene politiche, dove i singoli attori giocano sulla base dei gg g

fini;l’ orientamento finalistico è in grado di

grapporti di potere, mediando tra i diversi interessi e cercando di unificare i g

spiegare strutture e comportamenti organizzativi

comportamenti

La razionalità

è la razionalità assoluta che governa i comportamenti

È la razionalità limitata che deve orientare l’organizzazione tenendo co po ta e t

organizzativi una volta che sono stati identificati con

o ga a o e te e doconto della coesistenza, in un’azione progettuale, di una pluralità di logiche

chiarezza i fini/obiettivi p gintersoggettive di azione non valide universalmente ma rilevabili empiricamente.

Segue…

…segue

L’ambiente

L’ambiente è il contesto che, offrendo risorse,

E’ il processo decisionale che delinea l’ambiente. Il nte che, offrendo risorse,

condiziona tutte le organizzazioni intese come sistemi aperti. Il successo

che delinea l ambiente. Il concetto di ambiente è sostituito da quello di rete, che enfatizza i processi di p

dipende dalla capacità di lettura dei bisogni dell’ambiente la capacità

pscambio

strategica dell'organizzazione di scegliere le proprie linee di azione, modifica l'ambiente.

Le Le organizzazioni sono L’organizzazione è la strutture organizz

gstate analizzate nelle loro articolazioni strutturali interne o

grisultante di una molteplicità di processi che, di volta in volta,

ative interorganizzative. L'organizzazione è una pluralità di strutture

possono assumere diverse configurazioni strutturali. Segue…

…segue

Il tempo tradizionalmente le teorie organizzative cercavano di

oggi si dà più importanza al passato rapportato al presente Il tempo è una cercavano di

prescrivere il futuro, trascurando il fatto che le organizzazioni

presente. Il tempo è una variabile organizzativa, diventa elemento essenziale non solo nelle mappe che le organizzazioni

sono portatrici di cultura, tradizioni, esperienze, routine

non solo nelle mappe cognitive individuali e organizzative. La diversità nelle percezioni del tempo esperienze, routine

che non possono non influenzare processi e strutture

nelle percezioni del tempo rappresenta un elemento di differenziazione nella elaborazione delle strategie. p

attualig

La natura del fenomeno

Il funzionamento delle organizzazioni

i nuovi costrutti teorici, l'apprendimento fenomeno

organizzativodelle organizzazioni si può spiegare con poche variabili generali e con

l apprendimento organizzativo, il reticolo, rendono impossibile lo sforzo di ricercare spiegazioni

Segue…

grelazioni lineari causa/effetto.

p guniversali e globali, peraltro incompatibili con il paradigma dominante della

…segue

L i t di Si i d La metodologia di analisi

ricerca esasperata di misurazioni quantitative ( il numero degli addetti e dei livelli gerarchici il

Si vanno imponendo le analisi qualitative, riprendendo la vecchia tradizione degli studi analisi e dei livelli gerarchici, il

grado di decentramento, la struttura di autorità) anche in assenza di una

tradizione degli studi di caso, degli approcci fenomenologici ed etnoantropologicianche in assenza di una

precisa definizione, su basi teoriche, di quanto si va misurando e del

etnoantropologici

si va misurando e del significato che tali misurazioni assumono.

La rivisitazione/costruzione del P.O.Fin una fase di cambiamentin una fase di cambiament

Idee - guida:• produrre apprendimento, produrre apprendimento,

autoapprendimento, interdipendenza tra i membri di interdipendenza tra i membri di un’organizzazione

• promuovere specializzazioni e nel contempo ottimizzare la psocializzazione delle conoscenze e delle informazionidelle informazioni.

Punti di forza:Punti di forza:

• Una tale concezione dell’organizzazione poggia sui seguenti punti di forza:

• sollecita una forte identificazione in valori comuni• attrezza le organizzazioni a gestire problemi incerti

e complessi• induce a sviluppare il processo decisionale

collegiale• favorisce una riconfigurazione di atteggiamenti

( t i b lt ità ll b i • ( autonomia vs subalternità, collaborazione vs competizione)

• produce una diffusione di leadershipdà i ifi t il tt li i i • dà significato e rilevanza a concettualizzazioni, credenze e simboli.

P nti di criticità e di rischio i • Punti di criticità e di rischio connessi :• i possibili sconfinamenti di competenze e

responsabilitàresponsabilità• la difficile gestione dei conflitti• il cambiamento culturale e non solo

t i h è ll b d l bi ttecnico che è alla base del cambiamento• la consapevolezza che l’interpretazione

della realtà è filtrata attraverso le idee, i ,valori, le visioni della scuola, i simboli connessi

• cambiamento organizzativo = • cambiamento organizzativo = cambiamento culturale, che s’incardini su idee, atteggiamenti e valori.

Ridisegnare il POF: requisitin'organi a ione progett ale atti a e responsabile• un'organizzazione progettuale attiva e responsabile,

• un'organizzazione duttile dell'orario scolastico da ripensare per moduli d'intervento per moduli d'intervento,

• un'organizzazione laboratoriale ricca e pervasiva,

• un'organizzazione della formazione continua del personale nelle sue varie componenti,

• un'organizzazione comunicativa snella che si che renda fluido il passaggio di informazioni sul macrosistema e sul microsistema didattico metodologico ed organizzativo microsistema didattico, metodologico ed organizzativo,

• un'organizzazione documentaria del lavoro svolto,

• un'organizzazione di monitoraggio e di valutazione che permetta un'azione di riflessione e di valorizzazione dell'attivitàdell attività.

Le azioni

• Nell’azione di riscrittura del POF, possono ravvisarsi dei focus attorno cui svolgere un'azione di progettualità:

• la ridefinizione della vision e della mission culturale e sociale,

• progettazione di un sistema di coerenze interne

• l’identificazione del nucleo orario obbligatorio e di quello opzionale sulla base dell'organico d'istituto,

• la costruzione del curricolo conforme allo spirito delle Indicazioni Nazionali,

• l'inglobamento delle microprogettualità dentro la cornice delle scelte di fondo.,

Att f d ti d ll' i tt l• Atto fondativo dell'azione progettuale:• la capacità di narrazione autobiografica cognitiva della

scuola.

L’aggiornamento del P.O.F. d l Rifdopo la Riforma

• Il P.O.F. è il piano delle offerte formative che i t i i d i i i di si tengono insieme secondo principi di

coesione e coerenza interna rispetto alle finalità fondamentali della scuola finalità fondamentali della scuola dell’autonomia ( orientamento, lotta alla dispersione, integrazione, continuità), e alle Indicazioni Nazionali (curricolo per le Indicazioni Nazionali (curricolo per le competenze cognitive e di cittadinanza).

• E’ la formalizzazione dell’impegno strategico della scuola per il miglioramento dell’offerta f ti t it l’i di id i formativa tramite l’individuazione e pubblicizzazione di indicatori di qualità.

Quale P.O.F. dopo la Riforma• E’ il documento che attesta l’identità culturale

e progettuale della scuola attraverso l’esplicitazione di :p• scelte formative di fondo: profilo di cittadinanza;• scelte didattiche (individuazione delle discipline

obbligatorie e delle attività laboratoriali facoltative e gopzionali, presentazione/qualificazione dei processi didattici, delle metodologie, dell’organizzazione didattica tesa a costruire ambienti di apprendimento e un sistema di relazioni volti al perseguimento del e un sistema di relazioni volti al perseguimento del successo scolastico);

• scelte organizzative informate a indicatori di :• flessibilità di tempi gruppi spazi piani di studio ( • flessibilità di tempi, gruppi, spazi, piani di studio (

quale flessibilità per quali risultati attesi);• integrazione tra, saperi, culture, tecnologie, saperi

scolastici ed extrascolastici, attraverso scolastici ed extrascolastici, attraverso l’identificazione di aree di intersezione, di trasversalità, multidisciplinarità, interculturalità

• responsabilità e rendicontabilità nei confronti dei prisultati/prodotti/ standard programmati.

L’aggiornamento del P.O.F. d l Rifdopo la Riforma

• E’ il documento che dichiara e valorizza l’importanza e le finalità delle attività di collaborazione/interazione fra scuola e mondo del collaborazione/interazione fra scuola e mondo del lavoro, dell’associazionismo, del volontariato, dei genitori.

• E’ il documento che rende trasparenti le regole del funzionamento e della gestione.

• E’ il documento che per le diverse funzioni strumentali che fanno parte dell’organigramma indica: attori, competenze, responsabilità, tempi e , p , p , pstrumenti per il monitoraggio e la valutazione dei risultati ipotizzati.

I presupposti deontologici e culturali per la riscrittura del P.O.F.

• Una riflessione critica sulle attività formative, organizzative svolte negli anni precedenti.organizzative svolte negli anni precedenti.

• L’intenzione di rendere trasparente e leggibile ciò che la scuola fa, come lo fa e perché lo fa.

• La disponibilità ad assumere responsabilità in ordine ai risultati.L di i i d li tti f d t li • La condivisione degli aspetti fondamentali della mission e della vision della scuola.

• Il desiderio di dare risposte attendibili ai • Il desiderio di dare risposte attendibili ai bisogni/problemi rilevati nel territorio.

• L’approccio proattivo al cambiamento.

I presupposti organizzativi e finanziari per la riscrittura del P O Fper la riscrittura del P.O.F.

• Per predisporre la pianificazione del POF nella sua traduzione operativa per l’a.s in corso, occorre:

• - predisporre gli indirizzi del Consiglio d’istituto,• rilevare le risorse umane e finanziarie disponibili• - rilevare le risorse umane e finanziarie disponibili• - stabilire un calendario delle operazioni necessarie

per passare dalla progettazione didattica alla programmazione finanziaria.

• Il DS indica sin dall’inizio l’ordine di grandezza degli • Il DS indica sin dall’inizio l’ordine di grandezza degli investimenti possibili che saranno poi sanciti dal programma annuale del successivo esercizio fi i ifinanziario

I presupposti organizzativi e finanziari per la riscrittura del P.O.F.

• La pianificazione annuale del POF è intimamente raccordata • La pianificazione annuale del POF è intimamente raccordata con il programma annuale che ne traduce in termini finanziari le strategie progettuali, realizzando la corrispondenza tra progettazione didattica e programmazione finanziaria.progettazione didattica e programmazione finanziaria.

• Azioni:• - valutazione di massima delle risorse disponibili, come da

verifica al programma annuale del 30 giugno (budget ordinario –fondo di riserva – maggiori entrate);

• - contrattazione d’istituto e definizione delle quote destinarte al personale docente e ata;

• definizione dell’architettura della pinificazione annuale del POF;• - definizione e attivazione di tutte le forme di delega individuale

e/o articolazione degli organi collegiali (commissioni, figure di sistema..) che garantiscono il coordinamento organizzativo) g g

Consiglio di istituto (luogo delle scelte di fondo):)

• Esplicita gli indirizzi generali per le attività della scuola e le scelte di fondo di gestione e della scuola e le scelte di fondo di gestione e di amministrazione della scuola;

• adotta i documenti rappresentativi dell'identità della scuola (Carta dei servizi, P.O.F.) e le decisioni operate dai docenti sul piano pedagogico - organizzativo; piano pedagogico - organizzativo;

• suggerisce forme di coinvolgimento delle famiglie e del territorio;

• delibera l'impiego delle risorse a sostegno della progettualità; d lib ll d ti i d ll i • delibera sulla destinazione delle risorse finanziarie comprese le risorse aggiuntive provenienti da convenzioni, accordi di provenienti da convenzioni, accordi di programma e/o collaborazioni con il territorio.

Consiglio d’istituto

• All’inizio dell’a.s. gli OO.CC. della scuola devono programmare all’interno del piano

l d ll’ ff t f ti it i t i annuale dell’offerta formativa: criteri, tempi, modalità per l’attuazione degli interventi didattici finalizzati al recupero e al sostegno didattici finalizzati al recupero e al sostegno degli apprendimenti (D.M. n° 80/2007 – O.M. n°92/07).

• Il C.d.Istituto fornisce indicazioni – nell’ambito delle competenze riguardo l’impiego delle risorse economiche e l’adeguamento del

l d i d ll’ i l ti ll calendario e dell’orario scolastico alle condizioni ambientali – indicazioni organizzative per la realizzazione di corsi di organizzative per la realizzazione di corsi di recupero, attività di sostegno, sportello didattico….

Collegio (luogo della curricolarità):Collegio (luogo della curricolarità):

• In relazione alla normativa e fatte salve le competenze proprie del Dirigente scolastico: del Dirigente scolastico:

• Formula proposte alternative e/o integrative rispetto a quelle contenute negli atti d’indirizzo del Ds e/o del Consiglio d’Istituto e riguardanti criteri generali per scelte di fondo

d ti did tti h i tieducative, didattiche, organizzative.• Individua e seleziona i criteri in base ai quali scegliere le

attività relative al P.O.F. coerenti con i bisogni del contesto sociale e delle finalità istituzionali;sociale e delle finalità istituzionali;

• Tramite proprie articolazioni interne elabora e delibera la struttura del POF, conformemente agli atti d’indirizzo del Consiglio d’IstitutoA l t ti h i l i tt li i li ti • Assume le aree tematiche e i nuclei concettuali implicati dalle Indicazioni Nazionali , e elabora criteri e modalità per la costruzione di un curricolo per le competenze

• Assume diverse ipotesi di flessibilità curricolare in relazione Assume diverse ipotesi di flessibilità curricolare in relazione alle indicazioni normative vigenti e in fieri previste dalla riforma (rapporto tra discipline obbligatorie, attività integrative, opzionali, facoltative).

Collegio docenti (luogo della curricolarità):Si articola in dipartimenti gruppi di lavoro Si articola in dipartimenti, gruppi di lavoro,

commissioni al fine di: • raccogliere e interpretare i bisogni

f ti i d li l i formativi degli alunni; • progettare situazioni formative coerenti

con le scelte di fondo del POF e con lo spirito delle Indicazioni nazionali.

• individuare tempi scuola, flessibili in risposta a bisogni i diversificati risposta a bisogni i diversificati.

Propone l'utilizzo del fondo di istituto e/o di paltre risorse (L. 440) come strumenti di sostegno all'attuazione della progettazione didattica.p g

• Assume come vincolanti per i consigli di classe le programmazioni dei gruppi e dei classe le programmazioni dei gruppi e dei dipartimenti disciplinari.

Collegio (luogo della curricolaritàg ( g

• Fissa criteri per l'apertura di classi e per la costituzione di gruppi orizzontali per la costituzione di gruppi orizzontali e/o verticali diversi dalla classe.

• Fissa i criteri e i vincoli per la • Fissa i criteri e i vincoli per la stesura/revisione periodica dei tempi didattici e del conseguente orario. didattici e del conseguente orario.

• Indica priorità nell'uso delle risorse interne (laboratori, tecnologie interne (laboratori, tecnologie multimediali, orario palestra ecc.).

• Individua le sinergie con il territorio. Individua le sinergie con il territorio. • Sceglie attività integrative opzionali e

facoltative a forte tasso di orientatività facoltative a forte tasso di orientatività e indica i criteri organizzativi .

Collegio• All’inizio dell’a.s. gli OO.CC. della scuola

devono programmare all’interno del piano annuale dell’offerta formativa: criteri tempi annuale dell’offerta formativa: criteri, tempi, modalità per l’attuazione degli interventi didattici finalizzati al recupero e al sostegno p gdegli apprendimenti (D.M. n° 80/2007 – O.M. n°92/07).

• Il Collegio definisce i criteri didattico metodologici ed in particolare i modelli

d i i i f if i tpedagogici a cui fare riferimento

I it i l’ tili i d l l • I criteri per l’utilizzazione del personale docente e ata da impiegare nelle attività di sostegno e recupero sono definiti in sede di sostegno e recupero sono definiti in sede di contrattazione d’istituto

Il POF e i regolamenti allegati• Il POF può avere come corollario un complesso di regole

espresse in veri e propri Regolamenti e criteri d’istituto•• Esempi:• Critero organizzativi per le attività didattiche:

i i i d li t d ti• -iscrizione degli studenti,• Formazione classi, assegnazione docenti alle classi,• Calendarizzazione attività curricolari e integrative.g

• Modalità di programmazione e di coordinamento dell’attività didattica:dell attività didattica:

• Attività di programmazione e di verifica,• Coordinamento delle attività di programmazione,

à• Documentazione delle attività di programmazione

Regolamenti e criteri d’istituto• Criteri e modalità di intervento a favore di alunni disabili e/o a

rischio di marginalità:• Modalità organizzative e programmatorie degli interventi di g p g g

sostegno,• Criteri di valutazione degli alunni disabili e/o stranieri,• Criteri per l’attribuzione del credito scolasticoe formativo• Criteri per l attribuzione del credito scolasticoe formativo

• Criteri per l’organizzazione delle verifiche e la valutazione degli di tiapprendimenti;

• Criteri e modalità di organizzazione degli interventi didattici compensativi ed integrativi

• Criteri e modalità per lo svolgimento dei rapporti con le Criteri e modalità per lo svolgimento dei rapporti con le famiglie

Piano annuale delle attività

• Il Piano annuale delle attività (PAA) è il contenitore dettagliato di tutte le attività che la scuola intende mettere in atto per realizzare il POF

• Il PAA esplicita gli impegni vincolanti (chi fa che cosa) e i p g p g ( )conseguenti riferimenti organizzativi.

• L’organizzazione didattica funzionale alla realizzazione del POF • L organizzazione didattica funzionale alla realizzazione del POF, sulla base dei criteri generali fissati dal C.d.Ist., si articola nelle attività annuali individuate dal Collegio ed adottate dal C.d. Ist.C.d. Ist.

• Attività di arricchimento e personalizzazione dell’offerta formativaformativa,

Piano annuale delle attivitàA) Attività di arricchimento e personalizzazione dell’offerta formativa:• Supporto didattico individualizzato (sportello didattico, corsi di recupero,

LARSA)• Percorsi formativi integrati (stage alternanza scuola lavoro prog • Percorsi formativi integrati (stage, alternanza scuola –lavoro, prog.

Leonardo)• Progetti in collaborazione con enti, associazioni

B)Interventi e servizi per gli studentiAttività di accoglienza, orientamento, ed. alla salute

C) Attività collegiali e funzionali all’insegnamentoAttività del collegio, dei C.d.classeSvolgimento degli scrutini ed esamiRapporti con le famiglie e studenti

D) Piano annuale di aggiornamento e formazione del personaleIniziative interne in reteIniziative interne, in reteDocumentazione e valutazione

E) Formalizzazione degli incarichi e ruoli e il computo delle spese previste per E) Formalizzazione degli incarichi e ruoli e il computo delle spese previste per la realizzazione

Dipartimenti disciplinari (luogo della di i li ità)disciplinarità):

• Individuano i saperi e gli standard di apprendimento per ogni disciplina obbligatoria e per le attività integrative, g p g ,opzionali, facoltative coinvolte nel progetto.

• Garantiscono la congruità degli standard Garantiscono la congruità degli standard d’apprendimento attivati dalle situazioni formative ipotizzate con quelli propri dei saperi disciplinarisaperi disciplinari.

• Propongono a livello organizzativo la presenza, nell' orario degli alunni, di

i i (di il i i ti i sessioni (di rilancio, ri – motivazione, alimentazione culturale, di sintesi...) da dedicare al recupero, consolidamento,

t i t i t ti i potenziamento, sistematizzazione e integrazione dei saperi.

Dipartimenti disciplinari (luogo della disciplinarità)disciplinarità):

• Propongono e applicano criteri di coerenza interna per p g pp pla selezione di situazioni formative, di contenuti disciplinari e metodologie funzionali alla realizzazione delle Indicazioni nazionali.

• Ricercano criteri per ordinare, sistematizzare, correlare e rendere coerenti i processi di progettazione realizzazione valutazioneprogettazione, realizzazione, valutazione

• Propongono criteri per l'utilizzo ottimale dei docenti e dei loro apporti specifici dei loro apporti specifici.

• Individuano possibili tipologie di prove di verifica e valutazione per l'accertamento dei saperi disciplinari valutazione per l accertamento dei saperi disciplinari coerenti con gli esiti formativi (controllo dei processi, verifica dei prodotti, verifica/valutazione degli apprendimenti previsti).

4. Consiglio di classe (luogo della pluri/interdisciplinarità trasversalità)pluri/interdisciplinarità – trasversalità)

• Assume il POF , operando scelte organizzative e didattiche coerenti con le finalità formative approvate dal Collegio; pp g ;

• Progetta percorsi formativi coerenti con le deliberazioni del Collegio e dei Dipartimenti disciplinari adattandoli alla tipologia dell'utenza e al disegno complessivo del ciclo di studi; g p ;

• identifica al proprio interno ruoli e funzioni differenziati per l' operatività dei docenti;

• individua conoscenze, abilità e competenze trasversali comuni a tutte le discipline

i di id d t d l i t t i ti fi li ti • individua procedure, metodologie, strategie, momenti finalizzati all'integrazione di linguaggi e codici;

• individua percorsi pluri/interdisciplinari e procede alla differenziazione f / / fdei ruoli dei docenti in rapporto a fasi/segmenti/moduli formativi;

• condivide strumenti, condizioni, criteri per la verifica degli standard di apprendimento di fasi/segmenti/moduli intermedi e finali del pp gpercorso/progetto;

4. Consiglio di classe (luogo della pluri/interdisciplinarità – trasversalità)

• Delibera sull’adesione a attività interne ed • Delibera sull adesione a attività interne ed esterne che prevedono la collaborazione con : volontariato, enti, associazioni, mondo del lavoro mondo del lavoro,....

• Esplicita i vincoli e i criteri per la scelta delle attività opzionali da parte degli

l ialunni.• Individua criteri spazi e tempi di

monitoraggio/autovalutazione dei risultati ggformativi.

• Esplicita i bisogni di sviluppo professionale dei docenti connessi alla gestione delle dei docenti connessi alla gestione delle innovazioni introdotte e/o alle competenze richieste per la gestione del progetto. I di d lità l d t i • Indica modalità per la documentazione delle attività didattiche anche ai fini della trasparenza.

4. Consiglio di classe (luogo della pluri/interdisciplinarità – trasversalità)

• designa i docenti "responsabili" per ciascuna situazione formativa fase/segmento /modulo del percorso/progetto;

• concorda le modalità di integrazione con gli apporti • concorda le modalità di integrazione con gli apporti offerti dal territorio;

• definisce le finalità e le caratteristiche d'uso dei "prodotti" conclusivi delle situazioni formative; p ;

• fornisce criteri ed elabora strumenti per facilitare negli alunni l'autovalutazione;

• formalizza il contratto formativo e media con le famiglie e gli alunni le scelte opzionali e facoltative; gli alunni le scelte opzionali e facoltative;

• ricerca e attiva risorse nel rispetto dei criteri fissati dal Collegio;

• esplicita le metodologie didattiche e lo spazio da esplicita le metodologie didattiche e lo spazio da assegnare alle tecnologie multimediali; ;

• fornisce indicazioni, sulla base delle situazioni formative e dei bisogni di approfondimento I recupero I sviluppo degli alunni per l'organizzazione di classi aperte e per la degli alunni, per l organizzazione di classi aperte e per la "scomposizione" della classe in gruppi (es. di livelli, di interesse, ecc.).

Competenze e funzioni degli OO.CC.

• Collegio: ruolo tecnico professionale

• Consiglio: ruolo di indirizzo e di controllo

• Il Dirigente scolastico: ruolo gestionale

I d ti h il it l bilità d ll • . I docenti hanno il compito e la responsabilità della progettazione e della attuazione del processo di insegnamento apprendimento

• . I DSGA assume funzioni di direzione dei servizi di segreteria nel quadro dell’unità di conduzione affidata al dirigente scolasticodirigente scolastico

• . Il personale della scuola, i genitori e gli alunni partecipano al processo di attuazione e sviluppo partecipano al processo di attuazione e sviluppo dell’autonomia assumendo le rispettive responsabilità

Le funzioni e i poteri del DS (art. 25 del d.lgs 165/01 c 2 ) nel rispetto delle competenze 165/01 c. 2.) nel rispetto delle competenze

degli organi collegialiAutonomi poteri:• di direzione (potere di iniziativa –

organizzativa – direttiva)• di coordinamento• di valorizzazione delle risorse umane.• organizza l'attività scolastica secondo g

criteri di efficienza e di efficacia• ha la legale rappresentanza dell’IS;g pp ;• e' responsabile della gestione delle

risorse finanziarie e strumentalie dei risultati del servizio;

Le funzioni e i poteri del DS (art 25 del d lgs Le funzioni e i poteri del DS (art. 25 del d.lgs 165/01

• il DS promuove interventi per assicurare la qualità dei processi assicurare la qualità dei processi formativi e la collaborazione delle risorse del territorio.

• La funzione del DS non si limita alla sfera gestionale amministrativa ma acquista valenza pedagogica e acquista valenza pedagogica e didattica.

• E’ responsabile dei risultati e del E responsabile dei risultati e del diritto all’apprendimento di ciascun allievo.

DS (art 25 del D Lgs 165/2001 art 3 del DPR DS (art.25 del D.Lgs. 165/2001 - art. 3 del DPR n.275/99)

• Garantisce il funzionamento generale dell'unità scolastica, nella sua autonomia funzionale entro il scolastica, nella sua autonomia funzionale entro il sistema di istruzionee formazione

• Promuove e sviluppa l'autonomia sul piano Promuove e sviluppa l autonomia sul piano gestionale e didattico,

• promuove l'esercizio dei diritti costituzionalmente tutelati:

diritto all'apprendimento degli alunni, la libertà di insegnamento dei docenti, la libertà di scelta educativa da parte delle la libertà di scelta educativa da parte delle

famiglie.

Dirigente scolastico:Dirigente scolastico:

• Dirigente scolastico:• Assume la leadership educazionale per promuovere

la progettazione di un curricolo innovativo; • individua strategie, tempi e modalità di

presentazione, contesti di discussione, elaborazione dell' innovazione progettuale centrata elaborazione dell' innovazione progettuale centrata sulla costruzione di un curricolo per le competenze

• individua collaboratori cui delegare compiti specifici; specifici;

• verifica con i collaboratori la compatibilità delle iniziative da attivare con le strutture esistenti, le risorse e gli strumenti disponibili, ecc.; g p , ;

• promuove progettualità, programmazione e organizzazione delle attività inerenti la progettazione ai vari livelli;

Dirigente scolastico:• negozia con i docenti le ipotesi di realizzazione in rapporto ai vincoli e

ottimizza le risorse (competenze, tempi, finanziamenti, strumenti, spazi e collaborazioni interne ed esterne) legittimate dalla normativa;

• stipula convenzioni, accordi di programma, contratti con Enti e istituzioni interessati e coinvolti nel progetto;

• organizza la documentazione dei processi e dei prodotti; organizza la documentazione dei processi e dei prodotti; • cura direttamente o indirettamente l'informazione periodica degli organi

collegiali, dell'utenza, del territorio;

• promuove la selezione delle richieste e le proposte del territorio in termini • promuove la selezione delle richieste e le proposte del territorio in termini di commessa funzionale all'assunzione di "compiti di realtà e problemi reali connessi a prestazioni autentiche”;

ti l’ it i tà l t t l i t d li tti • garantisce l’unitarietà, la tenuta e la coerenza interna degli aspetti formativi del POF attraverso l'organizzazione e il coordinamento del Collegio docenti in gruppi di lavoro e commissioni;

i d d i i lt ti f ti i tti d d lità t i t ti • risponde dei risultati formativi attivando modalità, tempi, strumenti, procedure di controllo e monitoraggio degli esiti in itinere e finali e della ricaduta del progetto sull’apprendimento degli allievi;

La gestione unitaria dell’I.S.

• La gestione unitaria dell’I.S. autonoma si materializza attraverso i seguenti atti

• ADOZIONE DELLA CARTA DEI SERVIZI

• ADOZIONE DEL REGOLAMENTO DIISTITUTO• ISTITUTO

• ADOZIONE DEL PATTO DI • ADOZIONE DEL PATTO DI CORRESPONSABILITA’/REGOLAMENTO DISCIPLINARE DEGLI ALUNNI

• ADOZIONE DEL PROGRAMMA ANNUALE

• ADOZIONE DEL POF

Il potere di gestione unitaria e funzione di indirizzo

Il dirigente scolastico è il garante del successo formativo degli allievi

f i di i di ifunzione di indirizzo

PROMOZIONE CONTROLLO COORDINAMENTO

Il potere di indirizzo del dirigente scolastico

Azioni:Orientamento• orientare e dirigere in modo sistemico e coerente la

propria attività e l’attività di altri soggetti verso il conseguimento di del successo formativo degli allievi

Promozione• Avanzare proposte innovative ed esercitare funzione di p p

stimolo verso il miglioramento continuo

Coordinamento• Assegnare compiti ed interfacciare con altri soggetti

dell’Ist. Scol. titolari di altre funzioni attraverso un’azione cooperativa di efficace empowerment

Controllo• Condividere strumenti e modalità di supervisione,

monitoraggio, auto/eterovalutazione sui risultati da conseguire

• Il Ds orienta l’azione del Consiglio d.Istituto tramite un atto di indirizzo che tenga gconto dei risultati precedenti, dell’evoluzione del contesto dell evoluzione del contesto operativo scolastico, dei mutamento organizzativi mutamento organizzativi.

• Il C.d. Istituto invia un atto d’indirizzo contenente le scelte di fondo del POF al Collegio.g

• Il DPR 275/99 prevede la t t li i d li bi tti i contestualizzazione degli obiettivi

nazionali dell’istruzione e ne affida l’ i l C ll il’azione al Collegio.

• Il Collegio elabora il P.O.F.• Il C.d. I. adotta il POF, rileva la

conformità degli impegni alle scelte g p gdi fondo e può rinviarlo al Collegio per ulteriori elaborazioni p

Ds, C.di Istituto, Ds, C.di Istituto, Collegio

• La funzione di indirizzo svolta dal DS nei confronti del C.di Istituto e da questo nei qconfronti del Collegio non solo è giuridicamente rilevante, ma è è giuridicamente rilevante, ma è funzione necessaria e logicamente prioritaria rispetto logicamente prioritaria rispetto ad ogni altra

Rapporto tra organi di indirizzo e organi di attuazione

• Gli organi non aventi funzioni d’indirizzo (Collegio- Dip disc -C d classe) sono in (Collegio- Dip.disc.-C.d.classe) sono in situazione soggettiva di obbligo da attuare: non possono non attenersi alle plinee di indirizzo del C.di Ist.

• La situazione soggettiva dell’organo che non esercita funzione d’indirizzo non comporta una posizione di sottoordinazione: nell’istituzione scolastica si può avere una struttura di equiordinazione tra organo di indirizzo e organo di attuazioneorgano di attuazione

Funzione d’indirizzo e t tà di ttipotestà direttiva.

• La funzione d’indirizzo non coincide con la potestà direttiva.

• La potestà direttiva implica un rapporto di sopraordinazione rapporto di sopraordinazione consistente in un rapporto di

hi di di igerarchia e di direzione

Le relazioni interorganiche Le relazioni interorganiche nell’Ist. Scolastica

• Le relazioni interorganiche nell’Ist. Scol. prevedono solo equiordinazione tra il DS e gli q gOO.CC. (C.d. I., Collegio, Dipartimenti disciplinari, C.d. Dipartimenti disciplinari, C.d. classe).

• Il C.d. Ist. verifica, entro il 30 giugno le disponibilità finanziarie e giugno, le disponibilità finanziarie e lo stato di attuazione del programma sulla base di una relazione sulla base di una relazione predisposta dal DS e di un rendiconto amministrativo contabile predisposto dal DSGA e sulla base dei suddetti documenti può

t difi h apportare modifiche con deliberazione motivata al programma

• Il DS esercita nei confronti del C.d.I. e del Collegio e di altri OO.CC. il potere di pcoordinamento inteso come sintesi di interventi ricorrenti, sintesi di interventi ricorrenti, olistici, sistemici fra le azioni di progettazione programmazione progettazione, programmazione, controllo.

• Il potere di gestione unitaria proprio del DS comporta la sostituzione di rapporti ppgerarchici con rapporti di coordinamento con i vari coordinamento con i vari soggetti collegiali coinvolti nella progettazione didatticanella progettazione didattica.

• Il collegio elabora eventuali difi h l POF ( t 3 DPR 275/99) modifiche al POF (art. 3 DPR 275/99),

definisce il piano annuale delle tti ità d i d ti (A t 28 attività dei docenti (Art. 28 comma

4, CCNL 29/11/07), fissa i criteri per l t i i d i d ti ll la partecipazione dei docenti alle attività collegiali dei C.d. Cl /i t l ( t 29 3 Classe/interclasse (art. 29, comma 3, lettera b CCNL 29/11/2007)

• Il collegio formula proposte al c.d.I per la regolazione delle attività didattiche dei docenti costituenti ampliamento dell’offerta formativa (Art. 32 dell offerta formativa (Art. 32 CCNL 2007)

Ruoli e funzioni del C. d’ Istituto nell’autonomia didattica, organizzativa e finanziaria

SCOLASTICODETTA INDIRIZZI GENERALI PER

ESPRIME CRITERI GENERALIPROGRAMMAZIONE EDUCATIVA EORGANIZZAZIONE SERVIZI

ACCETTA E RIFIUTA LEGATI, EREDITA’, DONAZIONIPARTECIPAZIONE FONDAZIONIGENERALI PER

LE ATTIVITA’PER IL POF

ORGANIZZAZIONE SERVIZISCOLASTICI definisce criteri per(CLASSI, DOCENTI, ORARIO,ANDAMENTO

FONDAZIONIACCENSIONE MUTUI E CONTRATTIPLURIENNALI

APPROVA IL PROGRAMMAANNUALE

ANDAMENTO DIDATTICOORGANIZZATIVOE GENERALE)ESPRIME CRITERI PER ALCUNE

ALIENAZIONE, TRAFERIMENTOCOSTITUZIONE , ACQUISTOIMMOBILIATTIVITA’ NEGOZIALI DEL DS

ADOTTA POFADOTTA CARTA DEI SERVIZIREGOLAMENTO ISTITUTO

IMMOBILIADESIONE RETI E CONSORZIUTILIZZAZIONE OPERE DI

REGOLAMENTO ISTITUTO,ADATTA CALENDARIOSCOLASTICO

INGEGNOINDIVIDUA EVENTUALE LIMITESPESA (ART 34 D I 44/2001)SPESA (ART. 34 D.I. 44/2001)

Ruoli e funzioni del Collegio nell’autonomia didattica, organizzativa e finanziaria

Programmazion Organizzazione GestFinanz

ELABORA GESTISCE E VALUTA IL POF

APPROVA IL PIANO

DELIBERA L’ASSETTO ORGANIZZATIVO E LE ARTICOLAZIONI DEL COLLEGIO

FORMULA PROPOSTE RELATIVE AAPPROVA IL PIANO DELLE ATTIVITA’

VALUTA

FORMULA PROPOSTE RELATIVE A:FORMAZIONE CLASSIASSEGNAZIONE DOCENTIFORMULAZIONE ORARIO

PERIODICAMENTEL’ ANDAMENTO DID. DISC.

FORMULAZIONE ORARIODIVISIONE ANNO SCOLASTICO

ADOTTA LIBRI DI TESTOSCEGLIE SUSSIDI

INDIVIDUA FUNZIONI STRUMENTALIELEGGE RAPPRESENTANTI INELEGGE RAPPRESENTANTI INSENO AGLI OOCC

VALUTA PERIODICAMENTEVALUTA PERIODICAMENTEL’ ANDAMENTO DID. DISC.

Ruoli e funzioni del DS nell’autonomia didattica, organizzativa e finanziariafinanziaria

Programmazione Organizzazione Gestione Finanziaria

PREDISPONE COORDINA E FACILITA

ESERCITA IL POTERE DI

HA LA RESPONSABILITA’ DELLA GESTIONE DELLE

L’ESPLETAMENTO DEGLI ATTI NECESSARI PER L’ELABORAZIONE EL’APPROVAZIONE DEL

COORDINAMENTO

E’ TITOLARE DELLE

RISORSE FINANZIARIE E STRUMENTALI EDEI RISULTATI DEL SERVIZIOL’APPROVAZIONE DEL

POF

PREDISPONE IL

RELAZIONISINDACALI

SERVIZIO

GESTISCE IL PROGRAMMAPREDISPONE IL

PROGRAMMAANNUALE

PROGRAMMAANNUALE

SVOLGE ATTIVITA’ SVOLGE ATTIVITA’ NEGOZIALE

RUOLO DEL DIRIGENTE NELLA PROGETTUALITA’

Fase del progetto: Impostazione• Analizza il contesto • Circoscrive l’area problematica • Formula ipotesi sui possibili criteri per la

focalizzazione dei problemi afferenti all’areafocalizzazione dei problemi afferenti all area• Ipotizza l’individuazione di uno o più problemi• Analizza la sostenibilità finanziaria ed il rapporto

costi/benefici dei problemi presi in considerazionecosti/benefici dei problemi presi in considerazione• Orienta e indirizza nella individuazione dei criteri e

delle modalità di scelta delle ipotesi problema• Cura che i criteri di scelta del problema da affrontare

siano coerenti con:• -scelte di fondo (finalità, assi metodologico-culturali)( , g )• - le indagini conoscitive e di analisi dei bisogni

effettuali e/o potenziali condotti dalla scuola (analisi dell’esistente e sensate rappresentazioni)pp )

• - le offerte formative provenienti da agenzie esterne inserite nel sistema formativo integrato

RUOLO DEL DIRIGENTE NELLA PROGETTUALITA’

Fase del progetto:Analisi di fattibilità

• Promuove e coordina una ricognizione sulla :• presenza di risorse professionali interne e/o

esterne essenziali alla sua realizzazione;• disponibilità di risorse finanziarie/temporali

compatibili con l’espletamento delle fasi di progettazione realizzazione monitoraggio progettazione, realizzazione, monitoraggio, valutazione, documentazione.

• Coordina il processo di analisi riguardo a: • fruibilità di risorse strutturali/strumentali • fruibilità di risorse strutturali/strumentali

necessarie e possibili anche sotto forma di contributi volontari e/o sponsorizzazioni.

• Ricerca il consenso e la condivisione degli Organi • Ricerca il consenso e la condivisione degli Organi collegiali e degli utenti.

• Ricerca la compartecipazione ad aspetti e momenti dell'attività da parte di genitorip g

RUOLO DEL DIRIGENTE NELLA PROGETTUALITA’PROGETTUALITA

Fase del progetto:Prefigurazione di prodotti e risultati da conseguireg

• Stimola la cultura del prodottoI d li tt i d l tt fi • Induce gli attori del progetto a prefigurare prodotti intermedi e finali concreti

• Sollecita l’adozione di indicatori di • Sollecita l’adozione di indicatori di processo e di prodotto

RUOLO DEL DIRIGENTE NELLA PROGETTUALITA’PROGETTUALITA

Fase del progetto:La valutazione preventiva dell’impattop

• Cerca di prevedere con i membri del progetto l’impatto del progetto:patto de p ogetto

• Come verrà accolto dai membri dell’organizzazione scuola, come sarà percepito,

li tt t à i li à • quali attese scatenerà o viceversa se raccoglierà diffidenza, ostilità, opposizione.

• saranno subito chiari gli obiettivi, saranno ritenuti g ,validi e congruenti con il curricolo o del tutto inutili e marginali.

• l’innovazione sarà percepita come una ricerca di • l’innovazione sarà percepita come una ricerca di sviluppo o come manifestazione di nuovismopedagogico fine a se stesso e inerte.

• Cerca di organizzare contromisure in caso di impatto negativo

• Cerca di assumere un atteggiamento di

RUOLO DEL DIRIGENTE NELLA PROGETTUALITA’Fase del progetto:La valutazione dei rischi

I d l l i i hi i ll di i d l • Induce a calcolare i rischi connessi alla dimensione del progetto:

• costo di sviluppo troppo elevato (costruzione + avvio);• tempo di sviluppo eccessivo;• tempo di sviluppo eccessivo;• impegno in termini di rapporto tempo/persona;• dimensioni tecniche (molteplicità di ruoli, funzioni,

competenze e responsabilità e rapporti comunicativo –p p pprelazionali);

• dimensioni gestionali (numero elevato di committenti, interlocutori, attori; eterogeneità dei destinatari; sviluppo orizzontale o verticale in relazione a ordini di scuole e clasorizzontale o verticale in relazione a ordini di scuole e clascoinvolte )

• Calcola i rischi connessi alla innovazione tecnica e/o tecnologica del progetto

• Ammonisce sull’importanza dell’affidabilità dell’ hardwaredel software

• Opera affinché sia chiaro il grado di autonomia operativa ddocenti partecipantidocenti partecipanti,

• Si adopera affinché siano messi a punto:• la strutturabilità e sincronizzazione dei flussi informativi e

dei moduli didattici,,• l’integrazione di diversi linguaggi, diverse discipline, divers

metodologie e tecniche,• l’ unitarietà dei criteri di misurazione dei risultati e dei

prodotti

RUOLO DEL DIRIGENTE NELLA PROGETTUALITA’

Fase del progetto:La pianificazione 1

• Sollecita e sovrintende alla messa a punto delle attività (le cose da fare), delle azioni e procedure di lavoro per ciascuno dei seguenti ambiti:

• - didattica e ricerca in aula, negli altri spazi scolastici, nel territorio,,

• - supporto organizzativo – logistico delle risorse strumentali e strutturali.

• Formalizza il supporto amministrativo per gli Formalizza il supporto amministrativo per gli adempimenti burocratici, stipula di contratti e convenzioni, definizione di protocolli d’intesa con i soggetti esterni, gestione del budget.soggetti esterni, gestione del budget.

• Raccomnanda e sollecita la presentazione di strumenti riguardanti:

• la regolazione del flusso comunicativo informativo;• - la regolazione del flusso comunicativo – informativo;• - la documentazione;• Il monitoraggio in itinere;

RUOLO DEL DIRIGENTE NELLA PROGETTUALITA’

Fase del progetto:La pianificazione 2p g p• Fa predisporre una rappresentazione formale recante: chi fa, che

cosa, come, quando.• Chi fa: Fa predisporre l’organigramma e fa definire, per ciascuno dei

partecipanti: funzioni competenze responsabilitàpartecipanti: funzioni, competenze, responsabilità.

• Che cosa: Dà disposizioni affinché vengano esplicitati prodotti intermedi corrispondenti alle varie fasi del progetto

• Come:- Evidenziare le interrelazioni e le interdipendenze tra le varie attività,

affinchè ogni partecipante al progetto sappia a chi è collegato sia in g p p p g pp gentrata che in uscita

- Individuare le attività critiche per il completamento del progetto.

- Quando:- Quando:- Determinare la quantità minima di tempo necessaria per completare

il progetto di massima- Definire date per eventuali slittamenti di fasi

RUOLO DEL DIRIGENTE NELLA PROGETTUALITA’

Fase del progetto:La pianificazione 3Fase del progetto:La pianificazione 3• Coinvolge l’Ente locale nella individuazione e

condivisione dei bisogni/problemi da affrontare.• Dà indicazioni ai docenti e offre modelli e strumenti Dà indicazioni ai docenti e offre modelli e strumenti

per la definizione del piano di lavoro, mirato a:• Specificare i bisogni/problemi,• Individuare gli obiettivi generali e specifici,Individuare gli obiettivi generali e specifici,• Definire una struttura di attività coerente con gli

obiettivi prefissat, i processi di sviluppo e i prodotti individuati,,

• Definire un calendario di ore lavorative, distinte in ore di insegnamento e ore di coordinamento,

• Suddividere il processo in fasi e indicare per ciascuna p pil momento di inizio e di conclusione,

• Realizzare un programma logico di interconnessione tra le attività considerate,

• Prendere in considerazione eventuali slittamenti di tempi, soprattutto delle attività a più alto tasso di criticitàAll i tti ità l i d ll • Allocare su ciascuna attività, le risorse delle disponibilità, esperienze, motivazioni, comportamenti.

RUOLO DEL DIRIGENTE NELLA PROGETTUALITA’

Fase del progetto:La gestione 1p g g• Concorda con l’Ente locale sull’opportunità di utilizzare

strumenti di controllo condivisi.

• Dà indicazione all’Equipe di progetto, fornisce materiali, strumenti per il controllo sull’andamento del progetto.progetto.

• Raccomanda l’osservazione diretta dell’andamento dei lavori, tramite colloqui, interviste, focus group con i lavori, tramite colloqui, interviste, focus group con i docenti partecipanti al progetto.

• Sollecita l’uso di reporting:Sollecita l uso di reporting:- sui risultati anche parziali,- sul rispetto dei tempi pro capitesul rapporto costi/benefici- sul rapporto costi/benefici

- sulle risorse impegnate

I d ll’ tili di di i di b d- Induce all’utilizzo di un diario di bordo

RUOLO DEL DIRIGENTE NELLA PROGETTUALITA’

Fase del progetto:La valutazione

• Sollecita e fornisce l’adozione di i di t iindicatori:

- del processo decisionale- del processo comunicativo- di flessibilità- di integrazione