Pannello 3 LA CHIESA DI SAN MICHELE AL MONTE BARRO …

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Pannello 3 LA CHIESA DI SAN MICHELE AL MONTE BARRO 2006 – PROGETTAZIONE DEL RESTAURO Al santo Michele, pesatore delle anime, è dedicata la chiesa e con lo stesso nome chiamiamo l’altura, balcone sulla città a mezza strada del monte Barro. La cima dei muri disegna nel cielo la pianta dell’edificio e consente di leggere, guardando in alto, la forma della navata e la sagoma delle cappelle e delle nicchie che la dilatano: un vero fiore barocco. Isolando uno spazio i muri lo hanno sottratto al mondo delle cose e dei pensieri troppo quotidiani. L’assenza della copertura ci offre un recinto coperto da un cielo, vivo e sempre mutevole, con un rapporto verticale inconsueto, spazio extra terrestre che comunica direttamente col cielo (Bruno Bianchi). San Michele al Monte Barro come nel San Galgano e nell’abbazia di Filattiera di Sorano e San Dalmazio, in Toscana, nel San Cassiano in Val Bregaglia e nella parrocchiale di Cerpiano di Marzabotto. Chiesa di San Galgano (1224-1288), restaurata e consolidata nel 1935. Nel priorato di Guisborough (Gran Bretagna) e nella cattedrale di Tartu (Estonia) il cielo entra anche dalle pareti, attraverso i grandi vuoti dei finestroni gotici. Priorato Agostiniano di Guisborough (Gran Bretagna). Cattedrale di Tartu (Estonia). Edificata dal XIII al XV secolo. La mancanza nel corso degli anni di ogni tipo di manutenzione e il dissesto completo della copertura avvenuto nel 1939, hanno definito il carattere presente dell’edificio: quello di rudere illustre, nel quale sono tuttavia presenti la ricerca volumetrica e tutti gli elementi caratterizzanti dell’architettura a cavallo fra il ‘600 e il ‘700. Lo stato di conservazione di quello che rimane prima dei lavori di restauro. Esterno. Interno. Il tessuto murario in pietra locale legata con malta magra con corsi in mattoni pieni e di tufo, nato per essere foderato all’interno e all’esterno da uno strato di intonaco, è scandito e arricchito dalle lesene esterne, a sottolineare con lastre di pietra squadrate di diverse dimensioni gli spigoli dell’edificio; le stesse lastre alternate, in serizzo e granito, formano uno zoccolo importante alla base dell’edificio. Il mattone è usato solo episodicamente e in particolare nella sagomatura grezza dei cornicioni. Obiettivi e metodologia dell’intervento. La scelta di conservare alla chiesa il suo carattere di recinto di uno spazio proiettato verso il cielo, indirizza l’intervento verso obiettivo primario: preservare fisicamente la struttura muraria operando il blocco di ogni infiltrazione meteorica sia sulle testate dei muri che sulla loro superficie. La copertura che, pur non appartenendo al progetto originale aveva tuttavia garantito fino al crollo del 1939 una certa protezione alle murature portanti, le ha lasciate completamente scoperte ed esposte quindi agli effetti dei cicli di gelo e disgelo, con conseguente logoramento e parziale disgregazione delle murature. Con Decreto del 13 giugno 2006 la Soprintendenza per i Beni Culturali e Paesaggistici della Lombardia dichiarava l’interesse storico-artistico di questo monumento dicendo che rappresenta una significativa testimonianza dei modi dell’architettura lombarda tardo barocca ed un consolidato punto di riferimento nel suggestivo contesto paesistico del Monte Barro. I lotti dei lavori sono stati: 1) Pulizia, restauro e consolidamento del monumento - Progettisti: Bruno Bianchi, Elena Bianchi, Virgilio Colombo – Coord. Sicurezza: Virgilio Colombo, Lorenzo Coss - Ditte: Agos SPA (Desio), Bolis Sergio (Calolziocorte), Green Paradise SRL (Orsenigo). Dicembre 2006 - Gennaio 2008. 2) Consolidamento della cripta - Progettisti: Bruno Bianchi, Elena Bianchi, Virgilio Colombo, - Coord. Sicurezza: Virgilio Colombo - Ditta Bolis Sergio (Calolziocorte). Giugno - Agosto 2008. 3) Formazione del piano interno con salvaguardia della cripta e finiture dell’intervento – Progettista Anselmo Gallucci – Ditta 3V (Cisano Bergamasco). Agosto - Settembre 2008. F.B. 2010

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Pannello 3

LA CHIESA DI SAN MICHELE AL MONTE BARRO

2006 – PROGETTAZIONE DEL RESTAURO

Al santo Michele, pesatore delle anime, è dedicata la chiesa e con lo stesso nome chiamiamo l’altura, balcone sulla città a mezza strada del monte Barro. La cima dei muri disegna nel cielo la pianta dell’edificio e consente di leggere, guardando in alto, la forma della navata e la sagoma delle cappelle e delle nicchie che la dilatano: un vero fiore barocco. Isolando uno spazio i muri lo hanno sottratto al mondo delle cose e dei pensieri troppo quotidiani.

L’assenza della copertura ci offre un recinto coperto da un cielo, vivo e sempre mutevole, con un rapporto verticale inconsueto, spazio extra terrestre

che comunica direttamente col cielo (Bruno Bianchi).

San Michele al Monte Barro come nel San Galgano e nell’abbazia di Filattiera di

Sorano e San Dalmazio, in Toscana, nel San Cassiano in Val Bregaglia e nella

parrocchiale di Cerpiano di Marzabotto.

Chiesa di San Galgano (1224-1288), restaurata e consolidata nel 1935.

Nel priorato di Guisborough (Gran Bretagna) e nella cattedrale di Tartu (Estonia) il cielo entra anche dalle pareti, attraverso i grandi

vuoti dei finestroni gotici.

Priorato Agostiniano di Guisborough (Gran Bretagna).

Cattedrale di Tartu (Estonia). Edificata dal XIII al XV secolo.

La mancanza nel corso degli anni di ogni tipo di manutenzione e il dissesto completo della copertura avvenuto nel 1939, hanno definito il carattere presente dell’edificio: quello di rudere illustre,

nel quale sono tuttavia presenti la ricerca volumetrica e tutti gli elementi caratterizzanti dell’architettura a cavallo fra il ‘600 e il ‘700.

Lo stato di conservazione di quello che rimane prima dei lavori di restauro.

Esterno.

Interno.

Il tessuto murario in pietra locale legata con malta magra con corsi in mattoni pieni e di tufo, nato per essere foderato all’interno e all’esterno da uno strato di intonaco, è scandito e arricchito dalle lesene esterne, a sottolineare con lastre di pietra squadrate di diverse dimensioni gli spigoli dell’edificio; le stesse lastre alternate, in serizzo e granito, formano uno zoccolo importante alla base dell’edificio. Il mattone è usato solo episodicamente e in particolare nella sagomatura grezza dei cornicioni.

Obiettivi e metodologia dell’intervento.

La scelta di conservare alla chiesa il suo carattere di recinto di uno spazio proiettato verso il cielo, indirizza l’intervento verso obiettivo primario: preservare fisicamente la struttura muraria operando il blocco di ogni infiltrazione meteorica sia sulle testate dei muri che sulla loro superficie. La copertura che, pur non appartenendo al progetto originale aveva tuttavia garantito fino al crollo del 1939 una certa protezione alle murature portanti, le ha lasciate completamente scoperte ed esposte quindi agli effetti dei cicli di gelo e disgelo, con conseguente logoramento e parziale disgregazione delle murature.

Con Decreto del 13 giugno

2006 la Soprintendenza per i Beni Culturali e Paesaggistici della Lombardia dichiarava

l’interesse storico-artistico di questo monumento dicendo

che rappresenta una significativa testimonianza dei

modi dell’architettura lombarda tardo barocca ed un

consolidato punto di riferimento nel suggestivo

contesto paesistico del Monte Barro.

I lotti dei lavori sono stati:

1) Pulizia, restauro e consolidamento del monumento - Progettisti: Bruno Bianchi, Elena Bianchi, Virgilio Colombo – Coord. Sicurezza: Virgilio Colombo, Lorenzo Coss - Ditte: Agos SPA (Desio), Bolis Sergio (Calolziocorte), Green Paradise SRL (Orsenigo). Dicembre 2006 - Gennaio 2008.

2) Consolidamento della cripta - Progettisti: Bruno Bianchi, Elena Bianchi, Virgilio Colombo, - Coord. Sicurezza: Virgilio Colombo - Ditta Bolis Sergio (Calolziocorte).

Giugno - Agosto 2008. 3) Formazione del piano interno con salvaguardia

della cripta e finiture dell’intervento – Progettista Anselmo Gallucci – Ditta 3V (Cisano Bergamasco).

Agosto - Settembre 2008. F.B. 2010