Palio di Romano 2013

giovedì 25 aprile ................ 11

venerdì 26 aprile ................ 15

sabato 27 aprile ................ 19

domenica 28 aprile ................ 25

mercoledì 1 maggio ............... 29

venerdì 3 maggio ............... 37

sabato 4 maggio............... 41

domenica 5 maggio ............... 45

FOTOCLUB ............................. 95

LA MOSTRA ............................. 97

MenU ............................. 99

LA SeRIOLA e’ GIOVAne ................... 101

ALBO D’ORO ............................. 106

Cà Cornaro .......................... 62

Carlessi-Pragalera .......................... 66

Farronati-Signori-Valle ........................ 70

Marchi .......................... 74

Molinetto .......................... 78

Zaghi .......................... 82

Torre .......................... 87

programma

contrade

Sabato 13 aprile ore 11.00. Presentazione pubblica del Palio di Romano presso la Casa delle Associazioni.Aperta a tutti.

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il saluto del

Stanchi dei soliti luoghi comuni? non esistono più le mezze stagioni?Poco male, tuffiamoci direttamente nell’estate senza passare per spolverini e giacche a vento, mettiamoci in mani-che corte a cavalcioni di una bicicletta e giriamo per la Romano d’ezzelino che non ti aspetti. Scoprirete gli Angoli Rustici con le mi-nuziose ricostruzioni storiche di vita passata; vedrete romanotti intenti nelle attività quotidiane di un tempo con abiti, strumenti, detti di una volta e potrete sorridere delle signore con le pesanti sottane comode per affrontare l’inverno quanto l’estate!

Avrete la possibilità di girare, osservare e imparare qualcosa su una vita contadina che, per quanto possa sembrarci lontana, rappresenta per i nostri nonni solo la loro giovinezza. Assisterete al tifo sfrenato e alle grida di sprono per l’ambito primo posto al Palio dei Mussi nello spettacolare Mussodromo; sarete spettatatori del Festival della Mu-sica dove i nostri ragazzi daranno il meglio di ognuno a suon di note.

Impossibile perdere questo meraviglioso tour per Romano nelle gior-nate che celebrano l’evento del Palio, ora inserito anche nell’albo re-gionale veneto delle rievocazioni storiche. Un grande onore volto a premiare non solo una manifestazione che ogni anno viene curata nei minimi dettagli per essere altresì un messaggio educativo alle nuove generazioni, ma anche un prestigioso riconoscimento ottenuto grazie alla proverbiale perseveranza di tutti i componenti della Seriola che hanno lavorato tanto perché questo titolo venisse conferito all’even-to.

Un ringraziamento speciale lo rivolgo ai miei concittadini che prepara-no anno dopo anno queste intense giornate con un lavoro impegnati-vo e lungo, rinnovandosi senza perdere mai un briciolo di entusiasmo, merito anche della capacità di coinvolgere i nostri giovani: protagoni-sti oggi, registi domani.Un applauso a tutti e un benvenuto a chi per la prima volta partecipa al Palio delle Contrade di Romano. Buon divertimento!

Il Vostro SindacoRossella Olivo

sindacoRomano d’Ezzelino

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il saluto del

A Romano d’ezzelino ogni anno si avverano i sogni. Avviene verso la fine di Aprile, in un’aria festosa e partecipata, in mezzo a sorriden-ti visi imperlati di sudore: sono gli Angoli Rustici. In cuor nostro li ri-teniamo la massima espressione dei sogni collettivi, condivisi tra contra-daioli, che diventano realtà nei cor-tili e nei portici di borgata. Oltretut-to il tema generale di quest’anno è ben azzeccato: “Sognar da Pisso-ta”. e come ogni sogno che si rispetti , c’è una smorfia, un numero ad esso collegato che i più maniacali giocano al lotto. Ma qui vien il bello, perché la Seriola, organizzatrice del Palio di Romano, reinterpreta a sua volta le smorfie degli Angoli Rustici nei simboli del più bel gioco veneto: la Pissota, la tombola figurata composta da 64 numeri e simboli. Così i temi proposti nelle contrade diventano figure a loro volta attraverso un gioco nel gioco, diventano figura nella figura come il teatro nel teatro del geniale Pirandello. Per conoscere tutti i numeri della tombola veneta ci son numerosi libri muniti di tabelle, come quello dei ristoratori bassanesi “Asparagi sotto i simboli del-la Pissota” curato da Flavio Baggio da cui abbiamo tratto immagini e brevi didascalie rimate. Al contempo, per noi della Seriola il ma-crotema “Sognar da Pissota” vuol esser motivo di valorizzazione di uno dei giochi a noi più caro. In attesa del 28 aprile, quando i sogni di contrada diventeranno re-altà, auguriamo a tutti buon lavoro, con un saluto in particolare ai diciottenni del 1995 e ai ragazzi organizzatori dell’evento musicale rivolto ai giovani musicisti romanesi “Mayday”. In ultimo diamo il benvenuto ai turisti declamando: el smerdacai, a culatona, el me-lon, el leon, el mondo e infine l’amor che tira. Cosa abbiam detto? Ma v’abbiamo dato i numeri!

Il Presidente Roberto Frison

presidenteAssociazione

Culturale Seriola

Roberto Frison7

Comune di Romano d’Ezzelino

Palio di Romano Associazione Culturale Seriola

Col Patrocinio e Collaborazione di:

con il Patrocinio di:

Riconoscimenti:Provincia di Vicenza

giovedì 25 aprile

ore 17.30: Apertura bètola esterna e “Tachemo coi SPRISS” ore 20.00: I nati dal 1960 al 1979 del comprensorio si incontrano nella locanda in piazza per rivivere assieme le emozioni d’un tempo attraverso una cena condita di aneddoti e sorprese varie.*

La bètola esterna sarà d’aiuto agli attardati.

Musica con i Bacco x Bacco.

Anni '60 e '70

*La serata è aperta a tutti, residenti e non residenti.Si consiglia la prenotazione della cena ENTRO E NON OLTRE MERCOLEDI’ 24 APRILE - il costo è di euro 15,00

Le prenotazioni possono essere fatte via email scrivendo a: [email protected]

oppure tramite facebook cercando:Anni ‘60 e ‘70 in festa al Palio di Ro-mano

nella serata all’arrivo sarete accolti dal-lo staff.

Omaggio della casa a coloro che porte-ranno SUSANNA, MUCCA CAROLINA o GEO & GEA.

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*per tutte le giornate, specialità spezzatino di musso e baccalà alla vicentina

venerdì 26 aprile

ore 17.30: Apertura bètola esterna e “Tachemo coi SPRISS”

ore 19.00: Apertura locanda in piazza* ore 21.30: Musica in piazza con un tributo ai nomadi con i 32° Parallelo

Serata Nomadi

Angoli Didattici per

in mattinata: Visita guidata delle scuole elementari presso gli ango-li-museali del TABACCO di contrà Cà Cornaro e della LANA di contrà Zaghi.

Scuole Elementari

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sabato 27 aprile


ore 19.00: Apertura locanda in piazza*

ore 20.00: INCONTRI CON L’AUTOREa cura di noi con Voi, pres-so Teatro Parrocchiale.

Don Giuseppe Stoppiglia presenta il suo ultimo li-bro PIAnTARe ALBeRI, COSTRUIRe ALTALene

ore 21.30: Intrattenimento musicale celtico con gli Uotisdis


Serata Celtica

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domenica 28 aprile23^ edizione degliAngoli

dalle ore 9.00 alle 13.00 dalle ore 14.30 alle 19.00

Lungo le vie fiorite del paese, addobbate con i colori di contra-da, sono visitabili gli angoli rustici (bus navetta gratuito). Si tratta di momenti di vita passata proposti nel loro habitat come vecchie case contadine, cortili e campi attraverso lavori e scenette che rappresentano un’opportunità per conoscere storia e tradizioni vissute.

Cà Cornaro: El Tabaco

Carlessi-Pragalera: I scarpari dei Carlessi

Farronati Signori-Valle:El Marcà

Marchi: Bes’cia che fogo

Molinetto: Scarpe larghe e goto pien...

Zaghi: A lana

dalle 09.00 alle 19.00:estemporanea dell’ezzelino Fotoclub “Inferno e Paradiso” presso gli Angoli Rustici.In piazza esposizione d’auto e bancarelle di Filo Filò.


dalle 13.00 alle 14.30: pausa Angoli Rustici escluso l’angolo “El Marcà“

ore 21.30. Musica liscio con Stefano e i NEVADA

Rustici


L’Associazione Lotta Contro l’Insufficienza Respiratoria, delegazione di Bassano del Grappa, ha promosso nella gior-nata degli Angoli Rustici una campagna di prevenzione effet-tuando gratuitamente la spirometria, un test eseguito da un’équipe medica per valutare la funzionalità polmonare.Presso il Centro Parrocchiale dalle 9:00 alle 12:30 e dalle 14.30 alle 18:30.

Sognar de P issota

In caso di maltempo la 23^ edizione degli angoli rustici viene rinviata a

mercoledì 1 maggio 2013

27


mercoledì 1 maggio

ore 15.00: Apertura bètola esterna

ore 15.00: Festival di musica rock con giovani band esclusivamente dal vivo.

***

Un’intera giornata dedicata alla buona musica suonata rigorosamente dal vivo dai migliori gruppi emergenti della scena locale.

Un festival all’insegna del divertimento che si prefigge di creare uno spazio per i giovani del nostro territorio dove possano esprimere al meglio il loro talento musi-cale.

Il “Mayday Festival” promuove e incentiva la conoscen-za e la consapevolezza artistica presente a Romano rico-noscendo i sani valori della musica, indipendentemente da capacità, età o gusti musicali.

MayDayFestival

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venerdì 3 maggioserata



ore 21.30: Musica con Piccola OrcheStra Vagante


Stra...vagante

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sabato 4 maggioss.messa e cena delle Contrade

ore 17.30: Apertura bètola esterna e Tachemo coi SPRISS”

ore 18.30: SS Messa in costume, con la collaborazione del Coro ezzelino e gli Sbandieratori degli ezzelini

ore 20.00: Cena delle contrade, aperta ai contradaioli, con la premiazione degli Angoli Rustici e del concorso dei Commercianti di Romano “Abbina la tua vetrina alla contrada”. Visita guidata al Museo Parrocchiale nella chiesa arcipretale di Romano

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ore 10.00, in piazza:Auto d’epoca con raduno delle FIAT 500 e moto VESPA.

ore 12.00:apertura locanda in piazza.*

ore 15.00 alle 16.00:Visita guidata al Museo Parroc-chiale nella chiesa arcipretale di Romano

ore 16.00: Sfilata storica delle contrade con mestieri e costumi d’e-poca assieme al Complesso Bandistico e agli Sbandiera-tori di Romano d’ezzelino.

Il corteo percorre via Zaghi, Dante, Roma e Bortoli con arrivo al mussodro-mo allestito nel campo da calcio in via Foscolo.

a seguire:Cerimoniale dei fantini e via al 43° Palio delle Contrade con la tradizionale corsa dei mussi

ore 20.30:Premiazioni del 43° Palio delle Contrade.

ore 21.30: musica con i ROVERSI


domenica 5 maggio43° Palio delle Contrade

In caso di maltempo il programma può subire variazioni dell’ultim’ora fina-lizzate allo svolgimento della corsa con gli asini.

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ore 20.00I nati dal 1960 al 1979 del comprensorio si incontrano nella locanda in piazza per [...] pag 11

Musica Bacco x Bacco

ore 21.30Musica in piazza con un tributo ai Nomadi con i 32° PARALLELO [...] pag 15

ore 21.30Intrattenimento musicale celtico con gli UOTISDIS[...] pag 19

Liscioore 21.30Musica liscio con Stefano e i NEVADA[...] pag 25

giovedì 25 aprile

venerdì 26 aprile

sabato 27 aprile

domenica 28 aprile

Anni '60 e '70

Serata Nomasdi

Serata Celtica

Serata Liscio

MayDay

ore 15.00Festival MayDay di musica rock con giovani band esclusivamente dal vivo.[...] pag 29

ore 21.30Serata con Piccola OrcheStra Vagante[...] pag 37

ore 20.00Serata CENA DELLE CONTRADE[...] pag 41

ore 21.30Serata italiana con i ROVERSI[...] pag 45

Festival

venerdì 3 maggio

sabato 4 maggio

domenica 5 maggio

mercoledì 1 maggio

Serata Stra..Vagante

SS.Messa cena Contrade

Contrade43°Palio delle

MayDay

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Cà Cornarocont

rà

el Tabaco

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Anche Romano ha scritto pagine di storia dell’ “erba regina”, paese di passaggio più che di produzione intensiva, accoglieva le vie di transito per i mercati del trevigiano e della sinistra Brenta, del tabacco di contrabbando, infatti, ai suoi confini verso la valla-ta era posta una caserma della Finansa.

Le cronache del tempo raccolgono i nomi di com-paesani coinvolti nella coltivazione e nel contrab-bando del tabacco, Contrà Cà Cornaro, dopo aver portato a termine una bella ricerca storica negli archivi di stato, propone la vita contadina dedica-ta alle fasi della coltura del tabacco e rappresenta anche la storia dei “nostri contrabbandieri” che, spesso, finivano nei piombi delle patrie galere. Uno straordinario spaccato di vita del tempo ci farà ri-vivere gioie e dolori dei nostri nonni e bisnonni.

Spesso i ragazzi pizzicati a contrabbandare scrivevano dai piombi in modo straziante per mantenere i rapporti con la famiglia: “Cari genitori, vengo a voi con queste due righe fandovi sapere quanto mi rincresce di non poter essere fra voi e minmagino il lavoro che avre-te special mente adesso che mi fate sapere che alevate due viteli, come mi troverei contento di poter lavorare con voi e andar a strame e legna come minmagino ne avrete bisogno in vece mi tocca passare i giorni in questi lugubri luoghi, basta, mi ralegro che mi resta ancora pochi mesi e venire a seguire ai tanti lavori, mi farete saper come sono gli afari e se siete venuti a casa colle bestie. Un abracio il vostro figlio.Casa Detenzione di Pesaro 7 febbraio 1897

Contrà Cà Cornaro vi aspetta per rivivere gioie e dolori della nostra terra, buona visita.

Sognar da Pissota 41, a cestaA cesta fata a man / no’ ga cerveo e testa / se liquido xè ‘l pien / gnente rento resta

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CarlessiPragalera

i Scarparidei Carlessi

cont

rà

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Nella fantastica cornice di Villa Chilesotti rivive un’arte che tanto ha caratterizzato il territorio e questa borga-ta, riscoprendo termini consegnati al dimenticatoio della mente, ma ancora custoditi gelosamente nello scrigno del cuore. Dalla sùbia, ago ricurvo affilatissimo per forare il curame (corame) per poi cucirlo, alle sedoe per cucir la soèa. (suola) Ricordate come si facevano i cordoni degli scarponi? Tanti fili fatti rotolare sul traverson (grembiule) appiccicati fra di loro con a pègoea (pece).

Certo però che se anziché scarponi c’erano le scar-pette da “messa prima”, altro che cordoni in spago, servivano quelli in pelle, e stringhe. E sempre par-lando di scarponi sapete come facevano a renderli impermeabili? Vesiga de mas-cio cucita tra fodera e tomaia (la parte superiore della scarpa). Ma che altri arnesi servivano per costruire una scarpa? Ol-tre a cortèi e pinse (coltelli e pinze) serviva la forma in legno per sagomare bene la tomaia, la forma era ovviamente fissata su di un ferro appoggiato a terra per andare bene a lavorare, el piantòn; davanti alla scarpa sempre un bel puntale per farla durare nel tempo e dietro, per tenere alta la pelle, un bel con-trafforte. E cosa spuntava uno ad uno dalle bocche dei scarpari (calzolai) per fissare la tomaia alla suo-la? Minuscoli chiodini chiamati semense. E per le riparazioni? Treppiede per battere i tac-chi e mastice per incollare. Quanti ricordi. E per far ridere e allietare la giornata ci saranno gli intra-montabili Nino e Maria con una nuova storia e una sorpresa: un passaggio di consegne. Per i contra-daioli di Carlessi e Pragalera gli “scarpari” rappre-sentano uno dei loro simboli più importanti: Mario dei moi, calzolaio di Romano, calzolaio di via Car-lessi. Oggi Mario, il vero scarparo dei Carlessi, non c’è più. Così i loro contradaioli han voluto ricorda-re con un sorriso nostalgico, il suo volto sorridente dietro la finestra della bottega ove “el scarparo” appoggiava sistematicamente la vecchia bicicletta. I scarpari dei Carlessi … ricordando un vecchio ami-co.

Sognar da Pissota 16, el tanburoCo’ pee de musso / el tanburo vien fato / e co’ quatro menade / ‘l gusto xe dato

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FarronatiSignoriValle

cont

rà

el Marcà 72

Protagonista nelle contrade Farronati, Valle, Signori è la piazza con il suo mercato settimanale.

Già all’alba si sentono voci lontane di persone e mercanti che, con le loro bancarelle colorate, risvegliano il paese.I mercanti sono personaggi un po’ particolari, estro-versi e coinvolgenti ma soprattutto convincenti nel-la promozione e vendita dei loro molteplici articoli.

Quello però che li contraddistingue nel loro lavoro è la grande allegria che riescono a tra-smettere alla gente ed ai passanti.

Tra i banchi e bancarelle si trovano artico-li e prodotti per tutti i gusti: frutta, verdu-ra, scampoli, caramelle, dolciumi, lana, libri, spezie e sementi, animali da cortile, ecc....

Ecco, come per incanto, oggi il mercato è in questa storica borgata, in una domenica che profuma di storia, in una domenica fatta di caldi colori, in una domenica che ascolta le voci lontane e oramai dimenticate di uomini e donne che hanno fatto la storia e che oggi ci fanno assaporare il gusto di tempi lontani.

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Sognar da Pissota 44, a freciaL’arco co’ a frecia /xè arma par oci boni / i forti la usava / xà indrio ani e ani

Marchicont

rà

Bes’cia che Fogo!

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Situazioni di vita contadina comuni a tutte le famiglie dalla fine dell’ottocento fino a quasi metà novecento dove i fabbisogni vitali di queste erano proprio alla base della sopravvivenza. Il procurarsi il cibo, il vestirsi, lo scaldarsi d’inverno, la religione ecc., erano tutti elementi comuni ed essenziali che facevano di ogni fami-glia un nucleo quasi autonomo. La presenza degli animali (mucche, capre, pecore, asini, galline, maiale ecc. ) erano una cosa normale fino agli anni sessanta, settanta. Il costruirsi gli attrezzi da lavoro era una prassi consolidata in tutti questi ambienti.

C’era sempre all’interno della fa-miglia chi si ingegnava un po’ di più di qualche altro e assolveva a questo importantissimo compito, salvo nei casi dove la complica-zione del lavoro non richiedesse l’intervento di qualche bravo ar-tigiano che risolveva il problema. L’angolo di Contrà Marchi tocca con mano certi tipi di lavorazioni che sicuramente molti di voi che state leggendo questo breve com-mento, non avete mai visto.

Certo che il progresso tecnologi-co ha cancellato del tutto o quasi acuni tipi di lavori e di situazioni ma sicuramente non dalla memo-ria di chi queste cose le ha vissute in prima persona, e non mille ma solamente cinquanta, sessanta anni fa.

L’argomento del fuoco è elemento fondamentale in questo quadro rievocativo, assieme alla presenza degli animali, altro elemento in-scindibile nella società contadina.

Ed attraverso questo valore d’insieme, non c’è pretesa di stupire nessuno, se non il far parte della propria storia locale, comprendendo e se possibile, facendo capire, da dove s’arriva, per sapere dove andare.

Sognar da Pissota 20, osso da mortoL’osso da morto / xe on stran bocon / bison’

dargheo al can / pa’ savèr se ‘l xe bon

35, lumeta longa‘A lumeta longa / co’ lumesin nea sima / xe amica fedel / senpre e pì de prima

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Molinettocont

rà

Scarpe larghe e goto pien...80

toi a vita come che a vien

A ben riflettere, si può bere il vino per cinque motivi:primo per far festa, poi per colmare la sete,

poi per evitare di avere sete dopo,poi per fare onore al buon vino e, infine, per ogni motivo.

Friedrich Rückert (1788 – 1866)

Il vino è la poesia della terra.

Mario Soldati (1906 – 1999)

Il lavoro fa i giorni prosperi, il vino fa le domeniche felici.Charles Baudelaire (1821 - 1867)

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Sognar da Pissota 3, a luna De note a luna / spassejia lusente / e ‘a invita a l’amor / anca a pora xente

45, folainpinciariSo’ ‘na sotospina de rovare / a folainpinciari pesta l’ua / trasformando i biondi graspi / in opara sua

Zaghicont

rà

A lana 84

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Sognar da Pissota 17, el canFedele xe el can / come on omo spesial /se te o vol par amico / no’ sta farghe del mal

Era l’anno 1640. Al di sopra di Ospedaletto andava pascolando alcune pecore un po-vero ragazzo, sordomuto dalla nascita, che però era molto intelli-gente, e si faceva capire benissimo dalla popolazione con certi suoi motti delle mani e della bocca. Il ragazzo sopportava pacificamente la sua disgrazia, neppur sognando che un giorno sarebbe guarito dalla sua infermità. Or ecco ciò che si racconta. Un giorno di estate il ragazzo si trovava al solito luogo del pascolo con le sue pecorelle, quando all’improvviso gli parve di vedere una viva luce venir verso di lui... Le pecore si sbandarono impaurite; ma lui non temette e guar-dò. E vide in mezzo ad una candida nube una giovane signora, av-volta in bianchi indumenti, la quale teneva nella sinistra una rocca da filare e che con la destra gli fece cenno di avvicinarsi. Il sordomu-to si levò il cappello e si accostò tutto rispettoso. La signora sorrise benevolmente al pastorello, gli mise la mano sul capo e disse: “Caro ragazzo mio! Tu eri sordomuto; ma ora tu devi sentire e parlare. Non sentisti quello che ho detto? Parla!”. E il ragazzo: “Sissignora - rispo-se con giubilo; - ho sentito e posso parlare. Ma chi siete voi e che cosa volete?”. “Io sono la Madonna, e sono venuta dal cielo per guarirti.

Lascia pure le tue pecore qui; esse andranno a casa da sole; tu corri al paese e dì alla gente che ti è apparsa la Madonna e che ti ha guarito. Qui poi edificherete una cappella in mio onore; e mi farete dipingere con la roc-ca che vedi in mia mano, simbolo del lavoro casalingo”. Detto ciò, la Madonna disparve, dopo di aver benedetto il pastorello. Il ragazzo, abbandonate le pecore, corse giù per il pendio, gridando: “La Madonna mi ha guari-to! La Madonna mi ha guarito!”. Figuarsi lo stupore di quei contadini!’ Tutti corsero a vedere e ad interroga-re il pastorello già sordomuto, che sentiva e parlava! Si gridò, naturalmente, al Miracolo!

non ha la forza morale ed oggettiva per proporsi al pubblico nel modo con cui si è sempre distinta. I contradaioli danno appuntamento alla prossima edizione attra-verso una lettera rivolta ai visitatori e alla comunità.

Una casa senza tettoCi sono giorni in cui ti senti vuoto, in cui sembra svanire il sapore della vita. Giorni in cui a fatica si trovano le pa-role per dare un senso a tutto questo. Ci si sente come un albero a cui hanno tagliato le radici, come un cielo privo di stelle, una casa senza tetto, un uomo senza Dio.Ci basterebbe un fazzoletto di terra, un prato fiorito, un pezzo di cielo con due uccellini che volano felici, il gorgo-glìo di un ruscello, per trasformare una giornata triste in un dì di festa.Il fulmine che a ciel sereno ci ha privato della “nostra casa”, ci ha scosso profondamente, ci ha privato dello scri-gno dove si conservano emozioni, sentimenti e ricordi.L’esserne privati è una ferita difficile da risanare spe-cialmente se, quando ti stai per rialzare, ti danneggiano ancora. Di fronte a tali avversità la contrada ha deciso di far silenzio, di ascoltare i suoni della natura, per riab-bracciare gli antichi sapori e ritrovare lo spirito che gui-dava i nostri avi. Un’interruzione dolorosa, dopo 10 anni di rievocazioni di successo, per gridare la nostra identità per rinforzare e rinsaldare un gruppo, per ricostruire un sogno. Contrà Torre non lascia ma rilancia e da appunta-mento a tutti i suoi affezionati visitatori per il prossimo anno dove, rievocando il nostro passato sapremo con voi e per voi costruire un nuovo ed interessantissimo Angolo Rustico.

Viva Contrà TorreArrivederci al 2014

A seguito dei ripetuti e ver-gognosi episodi vandalici che hanno danneggiato l’angolo rustico di Torre, la contrada

Sognar da Pissota Fieno, 47, el canpanilFalce, 54, el spacabore

Torrecont

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Mostra fotografica. Presso la Fornace Panizzon, per tutta la durata dell’evento, è visitabile la prestigiosa esposizione delle opere fotografiche dell’Ezzelino Fotoclub incentrate sugli Angoli Rustici degli anni precedenti.

Estempore “Inferno e Paradiso”. nella giornata degli Angoli Rustici, gli artisti del Fotoclub roma-nese si sbizzarriscono in fotogrammi alquanto originali, cercan-do sensazioni contrastanti di inferno e paradiso da riproporre l’anno prossimo in occasione del centenario del monumento dedicato a Dante Alighieri, eretto sul Col Bastia ed inaugurato il 21 aprile 1914.

Fonte:www.ezzelinofotoclub.it

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“GALLeRIA DeL MOTORISMO, MOBILITA’ e InGeGnO Vene-TO – GIAnnInO MARZOTTO”, unica ed incredibile, mette in

risalto il territorio e la nostra Regione, terra di primati, invenzioni, culla di scienziati e fonte di molteplici record scientifici, una terra operosa e dinamica che punta ancora oggi con le proprie eccellenze ad essere modello nel mondo. La rassegna racconta una storia che per secoli e decenni è stata ignorata, dimenticata, sminuita da tecnici, studiosi, amministratori e che questo Museo ha riportato nella giusta luce.Merita una visita per conoscere una piccola parte dei primati e dei primatisti che il Veneto può vantare da secoli, e sicuramente ogni vi-sitatore scoprirà qualcosa che non sapeva e qualcuno potrà vantarsi di appartenere proprio al Veneto. Si scoprirà così che la costruzio-ne in catena di montaggio l’applicò per primo l’Arsenale di Venezia sin dal 1104, anno della sua formazione, producendo sino a 250 navi all’anno. Così per la @ a commerciale, nata nelle lettere d’affari dei mercanti veneziani fra il ‘400 e ‘500, oppure le prime sospensioni al mondo del 1595, il Canale di Suez progettato da due ingegneri veneti al metà ‘800, il primo motore a benzina brevettato al mondo dal veronese enrico Bernardi il 22 agosto 1882 (Benz brevetterà il suo tre mesi dopo e Daimler un anno e mezzo dopo), la prima donna al mondo pilota in corsa nel 1899, il primo dirigibile italiano del 1905………con una carrellata continua di cimeli, sino a giungere ai giorni nostri con Federico Faggin che a metà anni ’70 inventa il microchip, una piccola “pulce” che oggi fa muovere tutto il mondo, e Massimo Marchio-ri che una dozzina d’anni fa elabora quello speciale algoritmo che permette la nascita di Google, il motore di ricerca oggi più usato al mondo, ecc. ec…

laMostra

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Proprio in questi giorni, nel libro delle firme del Museo dell’Automobile “Bonfanti-VIMAR” un visitatore ci ha lasciato questa frase: “Un Museo diverso ove la staticità dei mezzi esposti diventa movimento, in un rin-corrersi ed emozioni ….insomma un “pezzo” unico nella miriade di musei senz’anima”. Ci piace studiare, restaurare, conservare ma ci piace soprat-tutto stupire .Vi aspettiamo numerosi per raccontarvi una storia, la no-stra, di sicuro interesse.

Per ulteriori informazioni: Museo dell’Automobile “Bonfanti-VIMAR”ia Torino 1, 36060 Romano d’ezzelino (VI) tel. 0424/513746; tel. e fax 0424/513690e-mail: [email protected] web: www.museobonfanti.veneto

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Ogni sera potrete gustare presso la locanda del Palio di Romano in piazza:

Pasticcio di carneBigoli all’anitra, in salsa o al mussoBaccalà alla Vicentina Spezzatino di MussoBraciola CostineSalsiccie GallettoGrigliata MistaPiatto freddo: Porchetta, Sopressa,

Formaggi, Misto Porchetta e Sopressa

Panino:salsiccia, formaggio, sopressa o porchetta

Contorni: patate fritte, fagioli e polenta

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Il Palio di Romano è la manifestazione che da più di 40 anni richiama le contrade, le famiglie e tanti amici attorno ai temi delle antiche tradizioni della nostra terra.

Per noi del ’95, questo importante appuntamento è anche l’occasione che ci dà l’opportunità di ritrovarci, unirci e condividere momenti di festa e di impegno. Quest’anno il Palio chiama proprio noi, i ragazzi del ‘95, da poco maggiorenni, a noi l’impegno ad essere particolarmente attivi all’interno dei festeggiamenti, contribuendo a tenere vivo lo spirito ed a tramandare il ricordo delle nostre usanze.

Al Palio di Romano tutti saremo protagonisti: noi per primi che l’abbiamo vissuto sin da quando eravamo in fasce e siamo cresciuti a “pan e Palio” e, specialmen-te, coloro che non ne hanno mai preso parte viva, ma che nel Palio cercano storia, cultura, tradizioni, valori e identità.

Cercheremo anche qui di fare del nostro meglio, un gioco di squadra, quello che ci ha permesso di conqui-stare la cuccagna alla Candelora.

Buon Palio a tutti dalla classe 1995 di Romano!

Noi, classe del

La Seriolaè G i o v a n e e u n i s c e

Siamo squadranel e per il Palio

1995

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Ringraziamo tutti gli sponsor, i collaboratori, i fotografi, le Associazioni e i Volontari del Comune di Romano d’Ezzelino e tutti coloro che operano attivamente, in prima linea o dietro le quinte, per questo oramai consueto appuntamento annuale del “Palio di Romano”, rendendolo di anno in anno l’unico e vero momento di Tradizione e di Cultura Veneta.

Ass.ne Culturale Seriola107

albo

d 'Oro

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per tutta la durata della manifestazione in Fornace Panizzona cura del Club Artistico Romanese

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Palio di Romano 2013

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Transcript of Palio di Romano 2013