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Periodico di informazione Anno 7 - Numero 20 Settembre 2004 Associazione nazionale per la nautica da diporto - Sezione provinciale di Ancona Poste Italiane S.p.A. - Spedizione in abb. postale - 70% - DCB Ancona PALERMO-ANCONA CON BURRASCA IL GIRO D’ITALIA DEI VE..LISTI LE GARE DI VELA E DI PESCA CONVEGNO SUI PORTI TURISTICI NELLE MARCHE

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Periodico di informazioneAnno 7 - Numero 20

Settembre 2004

Associazione nazionale per la nautica da diporto - Sezione provinciale di Ancona

Poste Italiane S.p.A. - Spedizione in abb. postale - 70% - DCB Ancona

PALERMO-ANCONA CON BURRASCA

IL GIRO D’ITALIA DEI VE..LISTI

LE GARE DI VELA E DI PESCA

CONVEGNO SUI PORTI TURISTICINELLE MARCHE

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www.assonautica.an.itAnno 7 - Numero 20

Non facciamoci del male divagazioni di Gianfranco Iacobone

Presidente

C’è una leggenda che circola nel nostro ambiente diportistico (non credosia vera, lo dico subito): uno di noi, velista, sentiva strani rumori prove-nire da sotto la sua barca. Dopo un po’ di tempo il problema era diven-

tato per lui un’ossessione, doveva capire cos’era. Paga un tizio e lo manda sotto avedere: il tizio trova una bella piramide di bottiglie (vuote) che dal fondo andavaa toccare il bulbo e produceva un bel suono di campane ad ogni movimento dellabarca. Il nostro amico, sembra, si liberava dei vuoti che produceva a bordo (molti,a quanto pare) lasciandoli andare a mare, nella convinzione che tanto il mareingoia tutto e non ha fondo. Convinzione errata: il fondo era solo a mezzo metrodal bulbo, e le bottiglie non hanno gambe per camminare.È una buona metafora di quello che potrebbe succederci in Marina Dorica, seimportiamo all’interno di questo ambiente le abitudini del mondo “di fuori”. Unapremessa va fatta subito: le cattive abitudini, come quella di pensare che in casamia tutto deve essere ordinato e pulito, e fuori della porta non è affare mio, vannoabbandonate sia in Marina Dorica che nel resto del mondo; aggiungo: quasi tuttigià la pensano così, ma basta uno su cento per degradare un ambiente. E poi, avetenotato l’effetto emulazione? Provate a lasciare un sacchetto di spazzatura per stra-da e osservate quanto tempo passa prima che un altro sacchetto gli compaiaaccanto: uno statistico potrebbe calcolare in quanto tempo (poco) in quel puntonasce una discarica spontanea. Tanto, si dice, uno di più….. Quando tempo faqualcuno ha lasciato una batteria defunta davanti alla porta della sededell’Assonautica mi sono affrettato a portarla via personalmente, ma forse ho fattomale: se l’avessi lasciata lì magari in poco tempo mettevo insieme un certo valorea beneficio del Circolo. Perché per ragioni che un psicologo potrebbe studiare, ilpunto di raccolta autorizzato per qualcuno è meno attraente della “trasgressione”(che sia poca marmellata rubata da piccoli?).Non voglio annoiare con un elenco di cose che sanno tutti (i titolari di posto barcal’elenco se lo sono già visto recapitare a casa), ma alcune cose vanno dette: 1. una goccia di gasolio inquina un metro quadrato di mare, per cui massima atten-zione al momento del rifornimento, non avviare le pompe di sentina se ci sonoresidui, curare a fondo ogni perdita di gasolio a bordo (oltre tutto ne guadagna labarca), attenzione alle pompe che si avviano automaticamente (se un giorno la

n° 20

Assonautica Provincialedi AnconaSede legale:

60124 Ancona, Piazza XXIV Maggio n. 1,tel. 071/58.98.283

Base nautica e segreteria:60125 Ancona, via E. Mattei n. 42,

tel. e fax 071/20.74.731 - cell. 340/1422005

Editore: FRUITS S.r.l.Periodicità: trimestrale

Aut. Tribunale n. 8 del 25/2/1985Direttore responsabile:

Giovanni MaggiRedazione

R. Furia, G. Iacobone,C. Polacco

Amministrazione pubblicità:Segreteria [email protected]

Luogo e data pubblicazione:Ancona, settembre 2004Impaginazione e stampa:Aniballi Grafiche srl (An)

Stampato in 800 copie

Notizie Flash 3

Iniziative appena concluse 4

Le prossime iniziative 11

Giornata della sicurezza 12in mare 2004

Mission Impossible 13

Alla panna nello 14stretto di Messina

1

Mljet, rada di Polace.

questo periodico lo potete sfogliare anche suInternet all’interno del nostro sito

Aspettiamo una vostra foto per il prossimon° del giornale

segue a pag. 2

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barca si allaga di gasolio invece che di acqua?). Oltretutto questo tipo di inquinamento comporta la denunciaobbligatoria all’Autorità Marittima.2. I piazzali di Marina Dorica raccolgono l’acqua piova-na e la convogliano in mare dopo un passaggio in vasche

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Faro di Lastovo.

di decantazione: se si versano sostanze inquinanti neitombini dei piazzali prima si contaminano le vasche epoi il mare dentro il porto.3. I nostri figli avevano l’abitudine di andare in acquaanche dentro il porto: non è proprio il massimo in termi-ni di sicurezza, ma era un indicatore di qualità dell’ac-qua. Sarebbe bello se l’acqua si mantenesse come quel-la del mare aperto, per cui i servizi igienici di bordo nonsi devono usare in porto: è vero che mancano ancora iservizi del lato ovest, in attesa delle costruzioni, ma qual-che passo in più non è un prezzo esagerato.4. Le auto sono compagne necessarie ma fastidiose dellanostra vita (sto parlando solo di auto, non ci allarghia-mo...): in Marina Dorica ci sentiamo tutti nel giardino dicasa, grandi e bambini si preoccupano poco delle auto,e questo va bene solo se le auto vanno a 30 Km/h, altri-menti sono rischi grossi. E parcheggiare davanti ai can-celli dei pontili? Sappiamo tutti che quello spazio è riser-vato al carico e scarico (della nostra roba, non di quelladi non si sa chi), però….5. In mare, il limite di 3 nodi serve non solo a non fareonde ma anche a non fare collisioni; qui il discorso siallarga, soprattutto le imbarcazioni più piccole manovra-no senza regole. Dai canali laterali si deve uscire conattenzione, prendere subito il lato destro, non zigzagareo fare tagli in diagonale. D’inverno siamo quattro gatti amuoverci, ma in estate in certe ore si rischia davvero senon c’è rispetto delle regole.L’elenco potrebbe continuare a lungo, ma non così lavostra pazienza. Perciò concludo con un’altra nota dicostume. Negli Stati Uniti, e anche nel Nord-Europa,dinanzi ad una infrazione delle regole si viene ripresi dalprimo che passa, senza cattiveria ma con fermezza. Uncollega che era con me ha dovuto spegnere la sigarettanell’ascensore di un albergo per richiesta di un altro pas-seggero, senza drammi: se un comportamento mi dan-neggia lo faccio notare, semplicemente. Da noi no, leregole sembra che provengano sempre da un potereoppressivo, per cui eluderle è gesto che merita compli-cità. Sappiamo tutti che non è così, ma quanto tempoimpiegheremo ad esserne convinti?

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per i soci perché venga allegato ai documenti di bordo).Il problema è molto serio e le cronache di tutte le estatiparlano da sole. Unaspecifica ordinanzadella C.P. di Ancona, la26/2004 del 21 mag-gio, disciplina tutta lanavigazione sullanostra costa (il testointegrale è disponibilein sede) e agli art. 7 e 8precisa che il sub nondeve andare oltre i 50metri dal segnale(attenzione: può essereanche esposto sullabarca appoggio inveceche in mare) mentre leimbarcazioni devonotenersi a 100 metri, perdare 50 m. di fascia disicurezza, e procedere a bassa velocità.

> Assemblea ordinaria dei soci il 26novembreLa consueta Assemblea di fine anno, per l’approvazionedel bilancio preventivo e dei programmi di attività del2005, si terrà venerdì 26 novembre alle 21, non più nellasala dell’Autorità Portuale, ma presso la nostra sede inMarina Dorica. Invieremo per tempo regolare convoca-zione.

> Sito web Assonautica NazionaleIl sito Nazionale www.assonautica.it è stato completa-mente rinnovato, e contiene informazioni su tutte le 35sezioni provinciali; ogni sezione, quindi anche la nostra,ha una pagina riservata. Poi, attraverso i link con i siti dicui molte Sezioni si sono dotate, si può curiosare nelleattività delle altre Assonautiche sparse per l’Italia, alcunemolto attive, e constatare come il panorama Assonauticaè variegato e ricco di iniziative locali, oltre che naziona-li. Di particolare interesse è il servizio “l’esperto rispon-de”, che è a disposizione di tutti i Soci per domande ditipo tecnico e soprattutto normativo riguardanti il mondodella nautica. Le domande vanno indirizzate via e-mail [email protected] .

> Nostro equipaggio alla BarcolanaIl gruppo di prodi che l’anno scorso aveva portato ilnostro striscione alla Barcolana si è ricostituito, con qual-che variante, ed è pronto alla linea di partenza.Forniremo, tra le altre cose, un prosciutto per il necessa-rio sostentamento…Sul numero di dicembre la cronacadella spedizione.

3www.assonautica.an.itAnno 7 - Numero 20

> Incontro con il Comandante dellaGuardia CostieraIl 14 giugno 2004 una nostra delegazione (il PresidenteDr. Iacobone, il Vice-Presidente Cap. F. Pasqualini e ilSegretario Dr. Lappa) è stata ricevuta dal Comandantedella Guardia Costiera del Compartimento di Ancona, ilC.V. (CP) Sergio Tamantini. L’incontro, molto cordiale, ciha consentito di sottoporre al Comandante Tamantini lacomplessa e ricca realtà del diporto nautico anconetano,e di ricevere da parte sua la massima disponibilità a for-nire alle manifestazioni diportistiche, soprattutto veliche,la necessaria assistenza da parte della Guardia Costiera.Al momento dei saluti il Comandante ha voluto ricam-biare il nostro crest con quello della Guardia Costiera diAncona, che ora fa bella mostra di sé nella nostra sede.

> Convegno “Verso il Distretto del mare”Si è tenuto il 1° luglio, organizzato dalla Regione Mar-che, questo importante convegno che, a soli sette giornidal nostro sui porti turistici, ha riportato l’attenzione sullanautica da diporto nelle Marche, questa volta dal puntodi vista della cantieristica. Come diportisti siamo rasse-gnati allo strapotere dei cantieri francesi e tedeschi,soprattutto per la vela. Ma pochi sanno che per le grandistazze (mega yachts oltre i 25 metri) l’Italia è al primoposto nel mondo, e le Marche, nella fascia Pesaro-Ancona, vantano la maggiore concentrazione di Aziendee fatturato del Paese. In particolare Ancona negli ultimitre anni ha visto la riconversione dei cantieri contigui aMarina Dorica, con presenze (ISA-Rodriguez e Ferretti)che sono oggi leader mondiali. La stessa Fincantieri(della quale fanno parte gli storici Cantieri Navali diAncona) domina il mercato mondiale delle navi da cro-ciera con una quota del 46%. Tutto il settore poi, in unmomento critico come questo, vanta tassi di crescita“cinesi”, superiori al 10% annuo, con grandi ricadute intermini di posti di lavoro.Tutto questo ha fatto finalmente breccia nel cuore deinostri politici, che hanno abbracciato l’idea di creare unDistretto produttivo marchigiano dedicato al diportonautico: questo non può che avere ricadute positiveanche sui porti turistici e su tutti i servizi dedicati aldiporto, e si sposa bene con l’idea lanciata da noi diMarina Dorica di federare tutti i porti turistici delleMarche.

> Attenzione ai Sub!Il nostro socio Dr. Franco Profili ci chiede di ricordare atutti che l’incolumità e a volte la vita di chi pratica sportsubacquei è legata alla scrupolosa osservanza, da partedi tutti noi, della distanza di sicurezza (100 metri) dallaboa che segnala il sub in immersione. Ci ha chiesto dipubblicare questo bozzetto, che dovrebbe restare beneimpresso nella nostra memoria (lo abbiamo fotocopiato

FLASHNotizie Flash

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INIZIATIVE APPENA CONCLUSEINIZIATIVE APPENA CONCLUSEConvegno “Porti Turistici nelle Marche”di G. Iacobone

Il 24 giugno si è svolto, come previsto, l’evento piùqualificante del programma di celebrazioni delnostro trentennale. Nella splendida sala della

Loggia dei Mercanti, gioiello dell’architettura goticamessoci a disposizione dalla Camera di Commercio,e soprattutto parte della storia marinara di Ancona, sisono riuniti tutti i porti delle Marche. Una rappre-sentanza del diporto qualificata oltre le nostre aspet-tative: non solo amministratori pubblici e privatidelle varie realtà portuali, ma dirigenti dei variCircoli, esponenti delle attività economiche, espo-nenti politici attenti al diporto nautico come l’As-sessore Regionale al Turismo Rocchi, l’Assessore perle attività portuali del Comune di Ancona Pistelli,l’On. Galeazzi, Presidente di Marina Dorica. Il salu-to della Camera di Commercio è stato portato dalCav. Bedetti, Vice Presidente della Camera e SocioFondatore dell’Assonautica di Ancona; quellodell’Assonautica Nazionale dal Cav. Drudi,Presidente della Camera di Commercio di Pesaro edel Raggruppamento delle Assonautiche del-l’Adriatico, anche a nome del Dr. Pontel, PresidenteNazionale, che con molto rammarico è stato impos-sibilitato ad intervenire ma ha inviato una ricca rela-zione di apertura.Si è trattato di un pomeriggio intenso e pieno di dati,con planimetrie, grafici, filmati e progetti che si sonoavvicendati sullo schermo, ad illustrare la situazionepresente e i programmi di sviluppo dei vari porti, perquanto attiene al diporto nautico. Tutto il materiale,molto ricco, è stato da noi riunito in un CD affinchéquesto prezioso momento di sintesi, il primo che sirealizzava nelle Marche, non andasse disperso; la

L’apertura del convegno.

pubblicazione è in fase di realizzazione e sarà dispo-nibile per i Soci interessati.Quanto ad una sintesi dei contenuti, che come sem-pre non è facile, possiamo dire che le Marche, con4.300 posti barca, non sfigurano nel contestoAdriatico. Si tratta però in gran parte di posti di pic-cole dimensioni (quasi 2/3 sono sotto i 7,5 metri),mentre per posti medi e medio-grandi la richiestainevasa è grande in tutte le località costiere.Abbiamo ipotizzato una necessità immediata di1.000 posti solo per il presente, ma ben altre sono leesigenze per il futuro, se si vuole dare sviluppo allanautica, con l’importante indotto economico cheessa comporta.La messa a pieno regime dei porti di Fano e PortoSan Giorgio (le uniche due realtà private della nostraRegione) daranno un po’ di respiro, e un passo avan-ti si farà con l’ampliamento di Senigallia, e con l’at-tivazione della darsena diportistica di S. Benedetto.Importante ma un po’ lontano nel tempo è sembratoil progetto di Pesaro, di quasi 500 posti, mentre perNumana e Civitanova sarebbe già un buon risultatomettere in sicurezza e ottimizzare l’uso delle attualidarsene. Ancona attende la seconda darsena diMarina Dorica, che potrebbe essere realizzata intempi brevi se si sciogliessero i nodi dell’uscita stra-dale Nord della città, e del porto peschereccio.Infine Falconara ha presentato con molta convinzio-ne il suo progetto, che potrebbe dare una riqualifi-cazione all’area a SE della raffineria, con un impattopaesaggistico e ambientale che sembra sulla cartamodesto, e con la creazione di molti posti barca,soprattutto di medio-piccole dimensioni.L’ing. Occhipinti ha concluso portando il punto divista della Regione, che è competente sui porti; unavisione attenta e disponibile, oseremmo dire “dallaDurante i lavori del convegno.

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parte del diportista”, pur nei vincoli normativi edeconomici dai quali non si può prescindere.Il Convegno è stato anche l’occasione per lanciareun’idea nata all’interno di Marina Dorica: una sortadi “federazione” (il nome e la struttura verranno) deiporti turistici delle Marche, per parlare con una vocecomune, affrontare insieme i problemi e promuove-re unitariamente il “sistema” all’esterno: l’idea è sta-ta bene accolta, e lavoreremo per svilupparla.Ci eravamo dati l’obiettivo di aprire la questione deiporti turistici nella Regione, e di fornire una occa-sione a tutte le realtà per parlare di problemi e pro-getti. Ci pare che l’obiettivo sia stato centrato: lastampa ha prestato molta attenzione all’iniziativa, ei Politici si sono mostrati attenti e consapevoli dellericadute sociali e occupazionali della nautica.Personalmente, nel corso della discussione e senten-do le difficoltà oggettivamente gravi lamentate daalcuni dirigenti di associazioni diportistiche, non hopotuto fare a meno di riaffermare che i problemi cisono, è vero, ma i diportisti debbono anche impara-re ad andare d’accordo tra loro e cercare di “realiz-zare” con le loro forze, non aspettando solo inter-venti dall’alto.Chissà che quello che siamo riusciti a fare conMarina Dorica non possa diventare un “modelloAdriatico” da esportare?La giornata è stata conclusa dalla cena sociale pres-so il Passetto, e trovate qui sopra una foto con i SociFondatori presenti.

Corso meteo

Il corso meteo di primavera, tenuto dal Prof. Cap.Stefoni, si è concluso e il materiale presentato, rac-colto in un bellissimo CD, è in corso di distribu-

zione a tutti i partecipanti, ed è disponibile in sedeanche per qualche socio interessato al tema. Il corsosarà senz’altro ripetuto: gli interessati potranno infor-marsi presso la segreteria. Vittoria II durante la cattura.

III trofeo pesca d’altura AssonauticaAnconadi F. Fabretti

Sabato 28 Agosto nelle acque antistanti la costadi Ancona e Senigallia, si è disputato il terzoTrofeo Pesca d’Altura organizzato dall’As-

sonautica di Ancona. Alla partenza si sono ritrovatiben ventisei equipaggi appartenenti alle marinerie diAncona, Senigallia e Numana per confrontarsi e sfi-darsi nella cattura dell’ormai quasi introvabile TonnoRosso, vista la carenza di tale preda verificatasi inquesti ultimi anni nelle nostre acque.Il bel tempo ha contribuito alla buona riuscita dellamanifestazione. Purtroppo, per i motivi sopra espo-sti, ben pochi equipaggi hanno avuto l’opportunitàdi avere un incontro ravvicinato con il Tonno. Sola-mente tre sono state le allamate di cui solamente unaè andata a buon fine. Pertanto il Terzo Trofeo di Pe-sca d’Altura è stato vinto dall’equipaggio “VictoriaII” dell’armatore Bisciaio Giancarlo del club CentroNautico di Ancona, con una cattura di un tonno diben 147 kg. Le premiazioni della gara si sono svolte venerdì 3settembre, presso un ristorante della zona, dove sisono ritrovati per una cena all’insegna dell’amiciziae allegria gli equipaggi iscritti alla gara e le loro fami-glie: del resto, nonostante la competizione accesa ela consistenza dei premi, la manifestazione conservaintatto lo spirito sportivo, rinsalda l’amicizia tra icompetitori e rappresenta un’ottima occasione disocializzazione. Un particolare ringraziamento va agli sponsor, chehanno reso possibile la manifestazione. I principali:Banca di Ancona, che ha creduto fin dall’inizio inquesta manifestazione, Guerrini S.p.A., Tinti SicapS.p.A., Conero Caravan; e tutti gli altri, non menoimportanti per il successo dell’evento: NauticaCaniggia, Fishing Day, Nautica Tito, All Sport,

La cena con i Soci Fondatori.

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Crystal, Perticaroli Nautica, Conero Service, BluService, GMG-Vitali, Nautica Stefanelli, CenterService, Nautiservice Cagnoni, PCM Group,l’Associazione Pesca Sportivi.Il resoconto completo della gara con la galleria foto-grafica, si può leggere e vedere sul sito internet“www.biggame.it”.

Regata diPrimavera di Gianni Giombi

Quarta l’edizione, cambiata la formula maimmutato lo spirito: una regata alla portatasia dei principianti che dei “lupi”, diverten-

te per tutti e capace di portare in mare grandi nume-ri. 48 barche iscritte, per un percorso questa voltacomposito: il tradizionale triangolo con primo latodiretto a nord, per un totale di 11 miglia, da percor-rere a vele bianche.E per i più preparati (e lo scopo è proprio quello di

L’equipaggio vincente.

far aumentare di voltain volta gli equipaggipiù preparati) un ulte-riore giro a bastonedel lato lungo da farecon lo spi.Queste le intenzioni:poi, il giorno previsto,una bella mareggiatacon mare formato.Solo pochi sarebberostati disposti ad uscire.La settimana successi-va, sempre in lineacon questa primavera-estate perturbata,ancora vento e mare,ma più abbordabili:abbiamo dovuto an-nullare la parte con lospi, anche per consen-tire alla Giuria diprendere gli arrivi alriparo sul molo delporticciolo. Ma non èmancato il divertimen-to, e chi voleva ben figurare ha potuto farlo.Partenza di bolina con vento fresco da NNE, poi allargo un giro a NW con vento a calare, quindi unveloce traverso per il secondo lato, infine il terzo latodi poppa.Vincitori delle cinque classi sono stati: Classe A (finoa mt. 8,50) 1° classificato Noitre più due diA.D’Inverno – Classe B (fino a mt. 9,50) 1° classifi-cato Corallo di M.Mastantuono – Classe C (fino a mt.10,50) 1° classificato Maxy & Mark 3 di R.Pelliccia– Classe D (fino a mt. 12,50) 1° classificato e vinci-tore assoluto Zefira di A. Flotta – Classe E (oltre mt.12,50) 1° classificato Spera di Sole di M. Messersì.

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Cena insiemedi Stefano Rossini

Èstata veramente una serata piacevolissima quel-la svoltasi il 3 luglio presso Marina Dorica peri soci ed amici dell’Assonautica, in occasione

del trentennale della nostra associazione. Ci siamoritrovati in tanti per il solo piacere di stare insieme,di scambiare le nostre esperienze, non solo marina-re, durante un’ottima cena accompagnati da unagradevole musica.Nel corso del conviviale sono state ricordate tutte

quelle persone che hanno contribuito allo sviluppodel nostro circolo, dai Presidenti agli addetti ai pon-tili, con la consegna di crest e di un fantastico mazzodi fiori a colei che più di tutti rappresenta la nostrastoria ... indovinate chi è ...facile la risposta (Carla).

La cena.

Regata del Conero 2004

Una bella edizione questa del 12 settembre2004, la quinta; bella per tutta MarinaDorica, perché abbiamo finalmente abbattu-

to il muro delle 200 iscrizioni (202) con una parteci-pazione da fuori Ancona sempre più corposa e qua-lificata; bella per tutti i partecipanti, per il bel ventoche, nemmeno fosse stato chiamato, si è distesointenso e stabile su tutto il campo di regata pochiminuti dopo la partenza.

Regata del Conero 2004 - Foto V. Tiani.

Appuntamento in Adriatico 2004

Un evento estivo ormai tradizionale la tappaad Ancona (12 agosto) di questa bella mani-festazione diportistica che unisce le due

sponde dell’Adriatico.

Se il turismo nautico è anche cultura e conoscenzanon superficiale dei luoghi e delle persone, que-st’anno abbiamo voluto offrire addirittura un’antepri-ma ai nostri amici: Ancona ha ancora tante cose damostrare, anche a noi che ci viviamo, e tra queste lesue antiche vie sotterranee. Il Comune ha dedicatomolto impegno alla riscoperta di questa Ancona chesta sotto i nostri piedi, fatta di cisterne, acquedotti,percorsi di difesa, molti dei quali risalgono al medioevo o addirittura all’epoca greco-romana. IlConsigliere comunale Binci, che con entusiasmocura il progetto, ha guidato i nostri ospiti aiutato daesperti (archeologo e speleologo) alla scoperta, perora solo parziale, di questo mondo. In autunno i per-corsi saranno ampliati ed aperti al pubblico. Unapiacevole cena sotto i gazebo di Marina Dorica haconcluso la giornata.

E bella, infine, per noi dell’Assonautica perchéabbiamo vinto un premio significativo per chi, comenoi, fa della diffusione della vela un cavallo di bat-taglia: il premio “Generali” per il Circolo che haiscritto più barche alla regata: (trentanove). Risultatonon disgiunto da quello sportivo: secondo posto(dopo la Stamura, inprendibile) per il trofeo challen-ge a punti. Sei delle nostre barche sono andate “a

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8 www.assonautica.an.it Anno 7 - Numero 20

punti”: Diavolone di Sergio Belli secondo nella I clas-se; Maxy &Mark3 di Riccardo Pelliccia e OGM diTommaso Ronconi secondo e terzo nella IV classe;Shorty di Piergiorgio Sciaratta quinto nella VI classe;Pandemonio di Emanuele Falcioni terzo nella VIIclasse; Aicha di Carlo Cesina quarto nell’VIII classe.

Regata del Conero 2004 - Foto V. Tiani.

Cielo scuro - Foto V. Tiani.

Conerissimo!di Renato Casadei

Mi è stato chiesto dal nostro circolo di scrive-re un pezzo sul “Conerissimo”, la bellamanifestazione velica di giugno che tutti

conoscete e che curo da alcuni anni come SunshineSail. Anzitutto vorrei esprimere la mia soddisfazioneper il seguito delle manifestazioni del diporto ingenere. Alla Regata del Conero credemmo già dallaprime edizioni, quando ci fu affidato l’impegnativocompito della organizzazione generale. Pur esitandoa decollare come la manifestazione di respiro adria-tico a cui puntavamo, le duecento imbarcazioni par-tecipanti lo scorso 12 settembre sono da considera-re un successo locale importante. Le veleggiate avele bianche organizzate dalla Assonautica sono unaltro appuntamento il cui seguito cresce ogni anno.La sfilata della grande flotta davanti al Conero, chesi ripete ad inizio stagione con il Conerissimo e

verso la fine con la Regata del Conero, ci fa vivereuna grande emozione che immancabilmente si rin-nova. Emozione suscitata anche dalla cornice dellanostra costa, che grazie alla vivacità delle barcheche vi scorrono in regata cosi come nelle giornate incui è flagellata dalla burrasca, rivela un suo potenteed insolito fascino.La regataÈ proprio il fascino di un Conero particolare che una“bellissima” edizione di Conerissimo ha svelato que-st’anno: nebbia invernale, improvvise raffiche, freddoe intensi piovaschi. Credo però che molti, come noi,quel giorno non hanno subito le “intemperie” ma vis-suto per qualche ora la magica trasformazione dellapropria relazione con il tempo meteorologico.Questa è in effetti una delle esperienze più forti dellanavigazione, che avviene quando con un “prudentecoraggio” si avvicina il mare nelle sue più varie mani-festazioni. Incantati dalle intense suggestioni deglielementi e concentrati nell’impegno dell’affrontarle,dimentichiamo in un attimo i disagi dell’essere bagna-

Sotto la pioggia - Foto V. Tiani.

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ti fradici, infreddoliti e persino sfiniti e ci accorgiamomagari di non rimpiangere il pranzo domenicale o lapartita della pur amata squadra di calcio. È così che lapioggia non ci bagna, ma solo ci disturba: impeden-doci la vista della raffica, della boa, dell’avversario.Questa la grande occasione che ci è stata offertacome flotta anconetana dal Conerissimo 2004:andare un po’ oltre e scoprire l’“esserci”: in mezzo almare, fra le onde, fra gli elementi, con il nostro equi-paggio, con il nostro mezzo, qualunque sia, anchecon un tempo da lupi (..di mare…).Ancora quindi soddisfazione per noi organizzatori ecomplimenti sinceri per i nostri velisti, che credonoe fanno vivere le nostre proposte, sempre più consa-pevoli delle mille gioie che il mare può darci, all’an-cora nella quiete di una baia, ma almeno ogni tantoanche fra gli spruzzi dolci e salati di una “partita divela”, una regata, uniti dalla stessa passione. Il futuro. L’inizio della stagione diportistica, coinci-dente con le date di “Conerissimo” merita uno svi-luppo di questa bella festa di apertura: stiamo pro-gettando delle importanti novità, cercando di inter-pretare al meglio le varie esigenze della nostra varie-gata flotta. Il contributo di nuovi sponsor, che spe-riamo sempre di trovare per primi fra i veri appas-sionati di vela e fra gli operatori del settore, e cheinvitiamo a farsi avanti e ad aiutarci, è per questosempre molto atteso.La regata associata. “Tuttinvela”, la piacevole regataSenigallia-Ancona che precede di un w.e. il Cone-rissimo, ha un po’ sofferto anche quest’anno delleincertezze del pescaggio portuale di Senigallia. Dalprossimo anno il problema sarà superato e ci augu-riamo che l’impegno dagli amici della Lega Navaledi Senigallia avrà piena soddisfazione. Ve la ricor-diamo fin d’ora.I ringraziamenti La nostra riconoscenza come organizzatori, non èsempre dimostrabile immediatamente dopo la mani-festazione, per la fitta serie di situazioni da seguire eriordinare. Vogliamo esternarla sinceramente daqueste pagine. Va ancora una volta per primo a tuttigli sponsor che sostengono la crescita diConerissimo: Mondo Wind negozi e Teleconsultans,Tende Tendenze di Claudio e Teresa Zaccone,Marine Enterprise Project di Alberto Fiorenzi, FrancoSound, Esaleasing, Banca Popolare di Ancona, leAziende del gruppo Mauro, Timberland, PerticaroliShop di Stefano Perticaroli.Approfittiamo dell’occasione per ricordare la costan-te attenzione al diporto dell’amico Andrea Bellesi edelle aziende che amministra. Grazie alla sua fidu-cia, oltre alla ultima edizione di Conerissimo, fuanche possibile una importante prima edizione dellaRegata del Conero.

Bolina.

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A Marco Pecoraro, ex Assessore allo Sport va attri-buito lo stesso merito.Grazie a quelli che hanno seguito la manifestazionedai suoi esordi come Paolo Aniballi e Fausto Alba eche continuano ad appoggiarci, ai soci Assonauticacome Raniero e Sama che si sono offerti per l’ingra-to compito della assistenza a mare e alla efficientesegretaria del club. Grazie per la disponibilità dello staff degli ormeggia-tori del Marina e allo stesso Marina per le strutturemesse a disposizione. Grazie a quei club che si sono offerti di dare un realecontributo nello spirito della collaborazione delConsorzio, fra cui si è distinto quest’anno, con il loroPresidente Michele Covotta, il Club “Amici delmare”. Grazie al bravo giudice Gerardo Tricarico,efficiente in mare e a terra.Un grazie particolare allo staff Sunshine Sail, costi-tuito da giovani collaboratori, appassionati e validied anche a Croce Rossa, Vigili del Fuoco eProtezione civile, sempre presenti e indispensabili

Il Sindaco premia.

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discreti protettori delle nostre imprese marine. Unpiacere ed un onore è per noi che il nostro Sindaco,oltre a partecipare alle regate, sia sempre presentenella paziente distribuzione dei molti premi.L’appelloUn appello infine va fatto ai vari club: di migliorarela comune pianificazione del calendario regate, nel

RISPOSTA AL QUIZ DEL TRENTENNALE

La foto di copertina del fascicolo del trentennale? Ma è chiaro che è un’alba! Prima ditutto perché un tramonto sulla copertina di un anniversario avrebbe portato male, e poi

perché la terra che si vede all’orizzonte è la Croazia a metà traversata per Primosten. Sefosse un tramonto la costa italiana sarebbe una linea continua. A meno che non si fosse trat-tato del nostro Monte San Bartolo di Pesaro, che però ha un profilo diverso, come apparenei tramonti che si vedono a fine giugno da Marina Dorica.

rispetto delle priorità di date da assegnare alle mani-festazioni storiche. Non sarà infatti più spostata ladata del Conerissimo, in accordo con la presidenzaAssonautica, che da oltre 10 anni è prevista per laseconda domenica di giugno. Ci auguriamo peraltroche le sinergie fra manifestazioni vicine possanodare ancor più forza ai singoli eventi.

Tutti alla premiazione.

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LE PROSSIME INIZIATIVELE PROSSIME INIZIATIVETutti a Genova

Come ormai tradizione, tutti sul pullmanperché anche se non dobbiamo fare grandiacquisti, Genova è un appuntamento da

non perdere se non altro per il piacere di stareinsieme, conoscere navigatori famosi e vederecose curiose. La visita, come sempre, è fissata perla prima domenica di apertura, il 10 ottobre: par-tenza prima dell’alba (come una traversata) daMarina Dorica e ritorno a mezzanotte. Le preno-tazioni vanno fatte in segreteria entro sabato 2ottobre.Il nostro Socio “Conero Caravan” ci offre anche, alprezzo speciale di 220 euro tutto compreso, deicamper da sei posti per la visita del Salone (saba-to e domenica, con pernottamento in area di sostaprenotata): una opportunità interessante per chivolesse fare anche qualche sosta gradevole lungola strada (le stesse condizioni, su nostra richiesta,vengono estese da Conero Caravan anche a chivolesse andare a godersi la Barcolana da terra,anziché dal mare).E per i più comodi, una formula che fino a qual-che anno fa era la regola per un gruppetto di noi:partenza al pomeriggio, notte a Berceto, pocoprima del valico dell’autostrada della Cisa, tratto-ria Vittoria-da Rino (0525-64258), poche camereper dormire e cena di funghi memorabile. La mat-tina dopo (se non avete bevuto troppo) in due oresiete a Genova.

I nuovi corsi di autunno

Asettembre tutti a scuola, anche scuola dimare. Riprendiamo con i nuovi corsi: per lepatenti nautiche iniziamo a fine settembre,

per un training lungo e articolato che si conclu-derà con gli esami ai primi dell’anno nuovo; per lavela-base, il corso è già iniziato con 15 allievi, eprevede quattro lezioni teoriche ed otto uscite inmare. Il corso di vela-perfezionamento, che pre-vede otto uscite in mare, si estende a tutti i fine-settimana di novembre, dal 6 al 28.Le iscrizioni sono aperte, fino al numero massimodi allievi che si aggira sui 25 per le patenti, e 10-12 per il perfezionamento. Tutti i corsi sono riser-vati ai maggiorenni.

Le prossime regate

La Veleggiatad’autunno è allalinea di partenza

mentre stampiamoquesto giornale: è ilterzo appuntamentocon questa gara fami-liare, dopo i fasti dellaRegata del Conero. Laformula, già speri-mentata (ma non rea-lizzata per ragionimeteo) a primavera, èquella di un percorso comune a tutti a vele bian-che sull’abituale triangolo a coordinate fisse lungo11 miglia, seguito da un bastone con uso di spin-naker, per gli equipaggi che vogliono prolungarela sfida su un piano più agonistico. La data previ-sta è domenica 26 settembre, con eventuale recu-pero il 3 ottobre, anche per la cena.

Ma l’ultima nata e la più originale e festosadelle nostre manifestazioni veliche è laRegata di Natale: torna domenica 19

dicembre (recupero il 26), solo a vele bianche(magari di neve?) e ripeteremo l’iniziativa delloscorso anno di destinare il ricavato delle quote diiscrizione ad una iniziativa di beneficenza. Suquesta manifestazione ritorneremo nel prossimonumero del giornalino.

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Giornata della sicurezza in mare 2004del Cap. F. Pasqualini

Saletta gremita e molto interesse per un pomeriggio,quello del 24 aprile, di temi tecnici, anche se ognitanto alleggeriti da momenti di relax. La formula di

riunire intorno ad un tavolo diportisti ed esperti perapprofondire i temi della sicurezza è risultato valido, esoprattutto ci fa piacere che dai porti vicini (Numana eSenigallia) queste iniziative, che portiamo avanti da treanni, siano state recepite: stiamo collaborando per “espor-tare” la nostra esperienza a beneficio degli altri diportisti.Il C.F. (CP) Matteo Ortenzio ha in apertura illustrato lacomplessa catena di competenze che sta dietro un allar-me di soccorso alla Guardia Costiera emesso tramite il1530 telefonico o il VHF 16 o 70: si va da un livello mini-mo di assistenza radio, al dirottamento obbligato di unanave vicina (anche il diportista può essere obbligato alsoccorso), fino all’intervento sempre più impegnativo dimezzi navali ed aerei, con eventuale équipe sanitaria, tra-mite le centrali operative nazionali.Alcune indicazioni utili emerse sono state quella di conti-nuare a parlare al VHF quando si viene cercati, per favo-rire il “puntamento” goniometrico, e quella di non attiva-

Sama docet.

te vicino al fuoco, di impianti elettrici difettosi e trascura-ti e di recessi di sentina non puliti ed ispezionati. Per l’e-stinzione dell’incendio, ha spiegato che con i mezzi dibordo è possibile solo aggredire un principio di incendio,quindi agire rapidamente e sul punto di primo innesco,orientando bene la scarsa capacità dei nostri estintori (chesono a polvere e sarebbe meglio avessero capacità supe-riore a quella minima prescritta) verso la base della fiam-ma. In caso di perdita di controllo del fuoco, se in porto,bisogna portare la barca in acqua aperta ed affondarla,piuttosto che propagare il fuoco a molte altre barche,evento che ricade sotto la responsabilità personale del-l’armatore. In mare la chiamata di soccorso per incendiopassa sempre attraverso la G.C. anche se una erroneachiamata al 115 raggiunge comunque l’obiettivo.Il Dr. Enzo Frati, Responsabile dell’emergenza sanitariaper Ancona e territorio, ha spiegato come prevenire e trat-tare le patologie da freddo e da eccessiva esposizione alcalore, questa soprattutto molto comune a bordo in estatee che può diventare grave: soprattutto prevenire evitandoinutili esposizioni al sole ed assicurando all’organismoacqua e sali minerali.Ha poi illustrato il contenuto della cassetta medicinaliprevista dal D.M., integrandola con presidi e farmaci disemplice uso che, nella sua esperienza di medico maanche di diportista, possono risolvere la maggior partedelle piccole emergenze in grado di rovinare una crocie-ra (una copia di questo elenco “integrato”, con le indica-zioni d’uso, è disponibile in sede). Il Dr. Frati ed ilPresidente hanno infine annunciato che in autunnol’Assonautica organizzerà un corso completo sulle emer-genze sanitarie che possono verificarsi in mare e su comeaffrontarle a livello di primo intervento.L’Ing. Annalisa Gambini, della “Mauro S.r.L.”, ha infinedescritto le nuove zattere “ISO 9650” e la nuova normati-va (abbiamo riportato il suo intervento nello scorso nume-ro di questo periodico) e quindi tutti i partecipanti si sono

La zattera (g.c. Sorian).

re assolutamente razzi di segnalazione se non per soccor-so. Resta punto fermo che il soccorso di Guardia Costieraè destinato alla incolumità delle persone, per cui un gua-sto meccanico o altre avarie che non comportano rischiagli occupanti non autorizzano la chiamata né obbliganola G.C. all’intervento.Il Sig. Stefano Sama, Capo Squadra dei VV.FF., ha spiega-to come prevenire ed estinguere gli incendi, cercando dispezzare il “triangolo” tra combustibile, comburente (ossi-geno) e punto di accensione.Ha sottolineato, a livello di prevenzione, la pericolositàdei fornelli di bordo, delle bombolette del gas posiziona-

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trasferiti presso la “Sorian” per vedere dal vero tutto ilcontenuto delle zattere e per procedere all’attivazione didue di esse, osservarne l’apertura da vicino, studiarne lecaratteristiche una volta aperte ed avere risposte dal vivoalle molte domande che si pongono su come utilizzarequesto presidio, che bisognerebbe appunto conoscereprima dell’eventuale drammatico momento del suo uso.Un vivo ringraziamento va da parte dell’Assonautica aiquattro Relatori che si sono gentilmente dedicati a questolavoro di educazione alla sicurezza; lavoro che nonvogliamo far rimanere un episodio isolato, ma che ripete-remo, non solo a beneficio dei nostri Allievi dei corsipatente, che erano presenti, ma anche di tutti i diportistigià esperti.

Il contenuto della zattera (g.c. Sorian).

Ugo è uno di quei soci che pochi conoscono ma chetutti dovrebbero conoscere: è uno dei più “anziani”nell’Associazione, ma si vede poco perché è sem-

pre in giro per il mondo. Predilige le barche un po’ strane:dopo essersi costruito un Moana 29, da qualche anno ha untrimarano pieghevole, che sta al pontile W4. È lui che annifa è riuscito a portarci in casa Francesco Malingri e poiGiovanni Soldini. Esperto (per professione) in corrosionigalvaniche, ha concorso a fondare e gestire la mail-list diVe-Lista, che ha creato in Italia un pool di centinaia diappassionati di vela che si scambiano esperienze e consigliogni giorno, ma si incontrano anche in iniziative “reali”come questa. Il carattere un po’ visionario e ostinato di Ugosta tutto in questa sua ultima impresa qui raccontata, sulsuccesso della quale io non avrei speso una lira…. G.I.

Mission Impossible. Questo sembrava essere il leitmotivdella nostra avventura. Dico nostra, perché ovviamente nonmi sono mica mosso da solo. Solo per comodità proseguiròil racconto in prima persona, raccontandovi solo la miaparte della storia. Su Bolina di Ottobre ci sono altri reso-

Mission Impossibledi Ugo Marinelli

conti sulla nostra avventura.L’essermi messo in testa di organizzare una barca per il 16°GiroVela, sembrava davvero più un’avventura senza sensoche un vero impegno.E che dire degli amici? Chi con risolini di compatimento,chi con un “tu sei matto”, ogni giorno che passava sembra-va avvicinarsi sempre più il momento in cui avrei dovuto al-zare bandiera bianca e dire “ok, ho fallito”.A soli 3 mesi dalla partenza, ho presentato il progetto alnostro beneamato presidente, nonché facente parte dellaschiera dei miei amici, per un consiglio. Risposta:“Impossibile, non troverai mai uno Sponsor adeguato. Tiauguro di trovarlo, ma sinceramente, la cosa assomigliasolo a un bel sogno”.Durante un’incontro casuale, accenno la cosa (senza trop-

pa convinzione, a dire il vero) ad uno dei consiglieri delMarina Dorica che mi risponde “Certo che ci avevo pensa-to, ma ci vogliono troppi soldi e poi Ancona è refrattaria acerti argomenti”. Picche!Quando mancavano solo 2 mesi, si infilano una serie di coin-cidenze che ci portano a trovare lo sponsor. Ci pagherà labarca e un po’ di logistica, Il resto sarà tutto a nostro carico.Siamo al settimo cielo, andiamo da Cino Ricci a portargli lanovità. Non fa una piega, anzi, risponde “Ero sicuro che cisareste riusciti. Mo’ datevi da fare a trovare il nome per labarca. Serve un nome istituzionale, niente nomi di fantasia”.Mi ritrovo ora punto e accapo. Siccome non conosco nes-suno, non ho mai fatto vita mondana … politica men chemeno, andrà a finire che correremo col nome Città diBisceglie, me lo sento. Invece no, altra serie di coincidenze,un po’ di faccia tosta, ed oplà, grazie all’intercessione di unassessore (mai conosciuta prima) la nostra barca si chiameràAncona!Tramite la mailing-list VeLista di cui sono uno dei due fon-datori, raccogliamo le adesioni e formiamo i vari equipaggiLa barca.

Uno degli equipaggi.

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che si succederanno nel mese di regate. Alla fine del giro,un totale di 30 persone si saranno avvicendate a bordo conun solo chiaro ordine “Portate sino in fondo la barca senzache nessuno si faccia male. Questo è il risultato che sta piùa cuore al nostro Sponsor”.Lascio da parte un po’ di storia organizzativa per risponde-re alla domanda che molti di voi si staranno facendo“Chissà com’è Cino Ricci di persona?” Come lo vedete inTV! Sagace all’inverosimile, battutina pronta, mescolato aduna grossa capacità di mettere l’interlocutore a suo agio. Unvero volpone. 25 Giugno, partenza da Cagliari, comincianole danze. Ultima tappa, 25 Luglio a Trieste. Incrociare inbanchina gente come Pellaschier, Cian, Rizzi, ed accorger-si che ti salutano anche, non è emozione da poco.Incrociarli in mare invece è davvero avvilente. Una bellalezione di umiltà per tutti noi.Hanno sempre e dico sempre, qualche frazione di nodo piùdi te. Ad ogni virata guadagnano 30 metri. Non pensate chea bordo avessimo gente scarsa. La maggior parte dei nostripassa molto del tempo o in regata o in lunghi trasferimenti.Gente quadrata, abituata alla vita di bordo. Niente da fare,abbiamo fatto quasi sempre i fanalini di coda.“‘Sti qua sono “cablati”. All’inizio portano la barca al 98% delle sue possibilità come

“Sì, ce l’ho proprio fatta!!” mi ripeto mentalmente abordo di “Lady Violet”, una meravigliosa (de gusti-bus…) Alpa 34 che ho appena comperato. È il 22 apri-

le 2004 e mi trovo a Palermo, in un piccolo porticciolo in pienocentro. Ho due giorni pieni per sbrigare tutte le pratiche neces-sarie al passaggio di proprietà e prendere confidenza con labarca con l’aiuto del precedente proprietario, prima che arrivi la“ciurma” ingaggiata sui pontili dell’Assonautica per il viaggio ditrasferimento ad Ancona: Bibo, Ezio, Giancarlo, Mimmo eSimone.

Alla panna nello stretto di Messinadi Fausto Alba

te, dopo un’ora la portano al 98% e tu la porti all’90%,dopo 6 ore tu la porti al 60% e loro al 98%. Dopo 20 ore,sfinito, sei al 40% e loro viaggiano… al 100% per il rushfinale! Insomma, vanno da paura.A Trieste, seduti al bar del marina, mia figlia gioca con unbambino ed una bambina. Ad un certo punto arrivaPellaschier li chiama e se ne va. Le dico “giocavi con i figlidi Pellaschier !”.“Perché, non sono bambini anche loro?”. Gia, è vero. Chissà cosa mi aspettavo. Che giocassero solocon barche e polene invece che con macchinine e bambole?

Tutto è stato pianificato nel dettaglio: il noleggio di una spaziosaautovettura con la formula one way, l’acquisto e l’imballaggiodella cambusa, la scelta del vestiario e dell’attrezzatura necessa-ria ed il piano di navigazione. Quest’ultimo è molto semplice mamai sperimentato da nessun membro dell’equipaggio: si tratta diun “no stop” sulla rotta più breve con brevi soste solo per bunke-raggio. Pensiamo, in questo modo, che le 630 miglia circa cheseparano Palermo da Ancona possano essere coperte in pocomeno di 5 giorni.L’unica attenzione è rivolta al fatidico passaggio dello stretto diMessina e del golfo di Squillace. Tremendi racconti di pontileparlano di ore ed ore trascorse nello stretto lottando contro lacorrente e momenti di panico per il forte vento sottocosta o lemostruose onde al largo di Squillace capaci di affondare ancheun motopeschereccio. Il programma messo a punto prevede ilpassaggio dello stretto nell’intervallo di tempo governato dallacorrente discendente prevista nel giorno di transito (dati fornitigentilmente dalla Capitaneria di Porto di Messina) ed una rotta ilpiù al largo possibile del golfo di Squillace in una fascia dove,secondo alcuni articoli letti su Bolina, la navigazione può essereaccettabile anche per una piccola barca in cattive condizionimeteo. Ma torniamo a Palermo. Il giovedì pomeriggio, sotto unosplendido sole, concludo le operazioni notarili con il consuetobrindisi con Vincenzo che mi passa il testimone per la condu-zione di Lady Violet. L’appuntamento è per il venerdì pomerig-gio per fare una vera uscita in mare, provare tutte le attrezzatureed assimilare tutti quei piccoli segreti che ogni proprietario dibarca ha per mandare al meglio il proprio “tesoro”.Ho fatto i conti senza l’oste!! Venerdì inizia a piovere e nonsmetterà più fino a domenica mattina!!! Le uscite in mare sonosospese. Con la cerata utilizzo il tempo a disposizione per con-trollare tutte le attrezzature come meglio posso: manovre diIl grande equipaggio in relax.

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coperta, drizze, scotte, vele, olio motore, batterie, wc, VHF,mezzi di salvataggio, ecc… La barca sembra veramente in ordi-ne e pronta ad affrontare il viaggio. In questi momenti di solitu-dine mi assalgono timori e dubbi: ce la faremo a seguire il pro-gramma senza problemi? Arriveremo alla fine tutti insieme esempre amici? È da irresponsabile trascinare 5 persone in questaavventura senza aver prima provato e verificato tutto, TUTTO,TUTTO??I miei pensieri sono interrotti, non dalla pioggia insistente, ma daun clacson che suona: è arrivata la ciurma allegra, chiassosa,sboccacciata, simpatica come sempre e a bordo di una enormeauto caricata all’inverosimile di bagagli. Sempre sotto una piog-gia battente inizia il passamano per caricare la barca. Io stoall’interno (privilegio dell’armatore) per stivare, secondo unalogica ancor oggi sconosciuta, scatolame, pacchi di pasta, cartaigienica, zucchero, vino, calzini, nafta, olio, mutande, stivali,ecc…. Vincenzo ci dà una mano e vedo il suo stupore quandola montagna di scatole e borse è quasi del tutto scomparsa neigavoni della barca.Sono le 13 di sabato 24 aprile. C’è tempo per il pranzo, poi,entro le 16, bisogna salpare per arrivare domenica pomeriggioall’appuntamento con la corrente discendente dello stretto.E qui consumiamo il primo momento magico di quest’avventu-ra. Siamo in sette attorno al tavolo del quadrato di Lady Violet.Un gruppo eterogeneo per età, cultura, esperienze, formazioneprofessionale, ma tutti uniti da un’unica passione: la vela. Simangia (molto) Gateaux di riso e Tuma, delizie forniteci gentil-mente dalla signora Rosina, mamma di Bibo che abita ad Enna,si beve (troppo) e ognuno racconta qualche cosa di vissuto o diletto che possa dare un contributo alle conoscenze del gruppoutili al viaggio.Alle 16,30 si salpa. Il bollettino meteo è discreto: vento da nord-est, mare mosso, pioggia. A bordo si stabiliscono i turni: elasticidurante il giorno; rigidi durante la notte con tre ore a coppia apartire dalle 21,30-22,00 fino alle 6,00-7,00 del mattino succes-sivo. Domenica mattina inizia a rinforzare il vento: è da nord-est

sui 13 nodi. La veleggiata di bolina è meravigliosa con le Eoliein vista. Infiliamo lo stretto esattamente come previsto e il logsegna 7-7,5 nodi ma il GPS ne indica 9! La corrente sta facendoil suo mestiere! Intanto, a bordo, emergono in maniera naturalealcuni ruoli: Mimmo è comandante di diritto per la sua espe-rienza, Giancarlo è capocuoco e sfigatore ufficiale (ogni piccologuasto che prevede, si verifica puntualmente), Bibo è aiutocuoco e pescatore (sic!) ufficiale, Ezio è addetto alla sicurezza,mai ascoltato da alcuno, Simone è fotografo ufficiale, io sonomozzo e tuttofare (ancora privilegi dell’armatore). A questa velo-

Panni stesi dopo la bastonata.

cità lo stretto è superato in un pomeriggio appena e questo ci dàsicurezza per il prossimo appuntamento: Squillace.Nuovamente abbiamo fatto i conti senza l’oste!!Verso sera i bollettini meteo iniziano a dare avvisi di burrascaforza 8 su tutte le zone attorno a noi: tutti insieme pensiamo chei bollettini esagerano sempre e che poi, da veri navigatori, biso-gna abituarsi a navigare anche con tempo cattivo. Abbiamo peròsottovalutato la situazione e … tenuto spenti i telefonini altri-menti avremmo potuto raccogliere gli avvertimenti che tutti gliamici di Ancona stavano cercando di inviarci.È notte quando arriviamo a Capo Spartivento: abbiamo già unamano di terzaroli (tra poco prenderemo la seconda) ed il genoarullato a fiocco. Il cielo è illuminato dai lampi dei temporali checi circondano ed il mare sta ingrossando sempre più. Le ondesembrano colline nere che passano coprendo alla vista le lucidella costa lontana. Nonostante l’andatura di bolina stretta(ovviamente in queste condizioni il vento è sempre “sul naso”)la barca procede bene. Penso a Sparkmann & Stephen e alCantiere Alpa: hanno veramente fatto un buon lavoro.Mimmo ed io, in pozzetto, tentiamo di contare i “groppi” chepassano: a nove ci stanchiamo e ci concentriamo sulla naviga-zione sempre più impegnativa. Sottocoperta le cose vanno peg-gio: qualcuno soffre il mal di mare, qualcun altro viene sballot-tato a destra e sinistra urtando il tavolo (quasi divelto dai basa-menti) e quel che è peggio il paiolo è coperto di acqua con variecose che galleggiano: cuscini, scarpe, calzini, bicchieri, ecc…Realizzo così il primo lavoro da fare: sostituire le guarnizionidegli osteriggi e costruire un tappo amovibile per la presa d’ariain coperta.L’anemometro si fissa sui 40 nodi ma non disdegna toccate a 50;il mare, con i suoi frangenti, è impressionante, mai visto se nonnei documentari, e le onde sovrastano di molto la barca. Saranno4 metri, forse di più, forse di meno. Nessuno può dirlo ma lapaura (in seguito nessuno ammetterà di averla provata) e la diffi-coltà di movimento ci fanno dimenticare la macchina fotografi-ca per immortalare questi momenti di mare in burrasca.In questa situazione critica la natura ci offre uno spettacolo nellospettacolo unico: i delfini sbucano dal fianco delle onde e si tuf-fano nel loro cavo forse 2-3 metri più in basso. Iniziamo a pen-sare che non si può andare avanti soprattutto per il fatto chesiamo bagnati fradici. Neanche le cerate tengono più sotto que-sta pioggia “sparata” dal vento insieme agli spruzzi del mare aduna velocità tale da sembrare ghiaia.Dopo 12 ore di burrasca decidiamo di tentare l’ingresso al portodi Roccella Jonica che dalla carta sembra leggermente ridossato.Le ultime miglia sono terribili. Siamo costretti a tenere una boli-na larga e sembra che non si riesca ad avvicinarsi alla costa.Intanto il rumore del vento ed il fragore dei frangenti è assor-dante costringendoci ad urlare anche ad un metro di distanza.Verso le 11,00 siamo a circa un miglio dalla costa ma i frangen-ti alti come edifici di due piani nascondono alla vista l’ingresso

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del porto. Giancarlo chiama la Capitaneria al VHF per avereindicazioni utili. Nulla da fare!! Ci dicono che è troppo perico-loso entrare a causa di bassi fondali e ci consigliano di attende-re alla cappa il passaggio della burrasca. Ci sono anche tre moto-pescherecci di oltre 20 metri che attendono alla cappa e ci invi-tano, via radio, nelle loro vicinanze. La decisione è unanime:vento in poppa si torna indietro fino a Reggio Calabria.Purtroppo in circa 60 miglia non ci sono altri porti intermedi.Sulla nuova andatura le cose cambiano radicalmente. Se il timo-niere di turno è attento la barca procede dritta navigando comeuna petroliera carica a circa 10 nodi. Vado sottocoperta perrimediare i danni. Tolgo i residui delle etichette bagnate delloscatolame che, dopo essersi staccate vagano per la barca ed inta-sano la “succhiarola” della pompa di sentina e in pochi minutilibero la barca dalle decine di litri d’acqua che sono entrati daognidove. I calzini continuano a navigare sulpaiolo fino a quando li vedo volare fuoribor-do: qualcuno, ai limiti della tolleranza, haavuto il mio stesso pensiero e mi ha precedu-to. Si cercano vestiti asciutti da indossare epoco a poco la stanchezza assale tutti. Senzaaccorgermene mi addormento in cuccettafino a quando le urla di Mimmo mi chiama-no alle manovre: anche lui è stanco e giusta-mente vuole il cambio al timone.Stare al timone di Lady Violet, surfando suonde gigantesche a velocità superiori ai 9nodi è, a dir poco, entusiasmante. Sono pro-prio soddisfatto della barca e capisco perchéè tanto decantata in tutti gli articoli letti primadi deciderne l’acquisto.Superato Capo Spartivento, come per incan-to cade il vento e cala il mare (almeno in que-sto tratto di costa). Bisogna procedere a moto-re; ma questo subito dopo aver acceleratoinizia a perdere colpi. Il morale va a terra.Già vedo gli ammiccamenti della ciurma che sembrano dire: “…mi sembrava strano che in questa barca non ci fosse la fregatu-ra…!!”.L’amico e ottimo meccanico “Bubu” al telefono mi dice: “Vaisereno! Con mare mosso le impurità del gasolio finiscono nel fil-tro ostruendolo completamente. Basta sostituirlo.” E così è stato. A questo punto avviene una sorta di ammutinamento verso ilcomandante Mimmo, già contrariato perché alla richiesta dicarte nautiche scherzosamente gli porgo una cartina stradale: permaggiore sicurezza lui vorrebbe proseguire a vela, con vento inpoppa, fino al porto di Catania, circa 30 miglia a sud-ovest.Sostenuto da alcuni membri dell’equipaggio mi impadroniscodel timone, spengo il motore e, mentre Simone, Giancarlo eBibo manovrano le vele, mi infilo di bolina nello stretto diMessina. È ormai buio e guidati dal GPS facciamo diversi bordinello stretto con vento e corrente contrari ma la barca è veloce,stringe bene il vento e a mezzanotte entriamo con il motore zop-picante nel porto di Reggio Calabria. La stanchezza è tanta e lemanovre di attracco non sono semplicissime (è la prima voltache manovro in retromarcia questa barca) ma aiutati dagli uomi-ni del porto superiamo anche questa difficoltà senza troppi pro-blemi. Il giorno successivo è dedicato al relax, a sistemare labarca, ad asciugare i vestiti, a far compere e ad una interessan-tissima visita ai Bronzi di Riace che lascia tutti noi a bocca aper-ta di fronte alla bellezza di questi capolavori. Le due notti tra-scorse a Reggio ci restituiscono l’entusiasmo e le forze per pro-seguire il viaggio. La mattina è stupenda: finalmente un po’ disole, mare calmo e bollettini favorevoli con venti moderati di sci-rocco. Si salpa alle 6,00 ma appena fuori del porto suona il cica-lino dell’allarme motore: dallo scarico non esce più l’acqua del

raffreddamento!! Nella ciurma girano i soliti ammiccamenti. Perpaura che la corrente spinga la barca sugli scogli, mentre sosti-tuiamo la girante, issiamo le vele e nella brezza dello stretto cimettiamo alla “panna”: genoa a collo, randa e timone sottoven-to. Chissà se il nostro maestro di vela, prof. Fabio, approvereb-be? Mentre in due fanno la guardia in coperta, gli altri lavoranoalla sostituzione della girante, che non è proprio un lavoro sem-plicissimo, sia per la scomoda posizione della pompa che per lamancanza della guarnizione nella confezione del ricambio;siamo quindi costretti a costruirla ritagliandola dalla copertina diun depliant che si trova a bordo. L’operazione dura circa due orema alla fine riesce tutto perfettamente con Mimmo, al quale nelfrattempo è stato nuovamente riconosciuto il ruolo di coman-dante, che cerca di raddrizzare le ossa dopo essere stato inca-strato a viva forza in spazi adatti solo a contorsionisti, per rimon-

tare la pompa. Il resto del viaggio è solo …poesia! Una poesia molto particolareapprezzabile solo da orecchi ed occhi di chiama profondamente il mare, la natura, lebarche e l’amicizia che da esse deriva.Uno scirocco di 20 nodi ci accompagnaattraverso il golfo di Taranto, lungo il canaled’Otranto, fino al Gargano dove tutto si spe-gne lasciando il posto al fastidioso ma indi-spensabile rumore del motore che ci porterà,alle 3,00 di domenica 2 maggio, al pontiledell’Assonautica nel Marina Dorica.Le ore si susseguono con regolarità e tuttofunziona a meraviglia: la barca, con le ripa-razioni improvvisate, i compagni, con glischerzi chiassosi ed i silenzi, i turni nellelunghe ore notturne ed i pasti che sono statisempre consumati regolarmente e, cosamolto importante, caldi. Per questoGiancarlo e Bibo si sono rivelati una coppiaformidabile ai fornelli passando dalla prepa-

razione del pane tostato con burro e marmellata al mattino, aiprimi variamente elaborati, alle frittate, fino ad arrivare ad unastupenda pasta al forno per festeggiare l’ultimo giorno di naviga-zione di questo incredibile “gruppo”.La natura non ci ha mai lasciato incantandoci con i suoi spetta-coli, a volte tremendi a volte meravigliosi, come le decine edecine di delfini che ci hanno sempre accompagnato, sia dinotte che di giorno, giocando e saltando sotto la prua dellabarca. Anche l’incontro con un piccolo uccello verde dal beccolungo ed appuntito, atterrato in pozzetto, ha contribuito ad avvi-cinarci alla natura anche se il poveretto, evidentemente strema-to ed infreddolito, non è riuscito a superare la notte nonostantele cure amorevoli della ciurma, e, come tradizione vuole, è statosepolto in mare.Sono le 3,00 di domenica 2 maggio; il viaggio è finito e ci siamobuttati tutti nelle nostre cuccette per riposarci trascorrendo insie-me l’ultima notte prima di tornare alla vita di sempre.Mentalmente, mentre il cervello si annebbia, faccio un bilancioe cerco di tirare le conclusioni.È andato tutto bene: siamo riusciti a portare la barca ad Anconacon solo due giorni di ritardo, siamo rimasti uniti e non ci sonostati incidenti irreparabili. Da cosa può essere dipeso? Dalla qua-lità della barca? Dalla fortuna? Dalla capacità di ognuno di noi asvolgere ruoli difficili con saggezza e competenza?Si. Forse da questi fattori o da un mix di tutti o anche da altri cheadesso non riesco a vedere. Mentre mi sto addormentando, diuna cosa sono certo, parafrasando la massima degli amici dipontile: “la Barca è la Barca, ma la f….. è la f….!”, io che sonoun irriducibile navigatore solitario, penso: “la Barca è la Barcama l’Amicizia è l’Amicizia!”

L’armatore fiero del suo acquisto.

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