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NUMERO UNICO NUMERO UNICO NUMERO UNICO NUMERO UNICO MAG MAG MAG MAG. / GIU. . / GIU. . / GIU. . / GIU. - PERIODICO DI COMUNICAZIONE INTERNA DELL’ASSOCIAZIONE CULTURALE PERIODICO DI COMUNICAZIONE INTERNA DELL’ASSOCIAZIONE CULTURALE PERIODICO DI COMUNICAZIONE INTERNA DELL’ASSOCIAZIONE CULTURALE PERIODICO DI COMUNICAZIONE INTERNA DELL’ASSOCIAZIONE CULTURALE - NUMERO DISPONIBILE ON-LINE SUL SITO: www.associazionevallemaio.it www.associazionevallemaio.it www.associazionevallemaio.it www.associazionevallemaio.it N. 05 / 2011 N. 05 / 2011 N. 05 / 2011 N. 05 / 2011 dal 1981 ( E. P. V.) E D I Z I O N E P R O S P E T T I V A V A L L E F R E D D A NA INFO E CONTATTI: e-mail: [email protected] web: www.associazionevallemaio.it P R O S P E T T I V A P R O S P E T T I V A P R O S P E T T I V A P R O S P E T T I V A V A L L E F R E D D A N A V A L L E F R E D D A N A V A L L E F R E D D A N A V A L L E F R E D D A N A n. 0 n. 0 n. 0 n. 05 anno anno anno anno 2 01 1 2 01 1 2 01 1 2 01 1 NUOVA EDIZIONE ANNO I V X X X I I La targa riporta: L’AMMINISTRAZIONE COMUNALE DI CORENO AU- SONIO A RICORDO DELLA CONQUISTA DEL MONTE MAIO DEL 13 MAGGIO 1944 E IN COMMEMORAZIO- NE DEI 150 ANNI DELL’UNITA’ D’ITALIA. CORENO AUSONIO 14 MAGGIO 2011. IL SINDACO Domecio Corte. UN RINGRAZIAMENTO AL COMPAESANO SALVATORE COSTANZO E ALL’ASSOCIAZIONE CULTURALE “Giudice Giovanni da Vallefredda” DI VALLEMAIO (FR)

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NUMERO UNICO NUMERO UNICO NUMERO UNICO NUMERO UNICO MAGMAGMAGMAG. / GIU. . / GIU. . / GIU. . / GIU. ---- PERIODICO DI COMUNICAZIONE INTERNA DELL’ASSOCIAZIONE CULTURALE PERIODICO DI COMUNICAZIONE INTERNA DELL’ASSOCIAZIONE CULTURALE PERIODICO DI COMUNICAZIONE INTERNA DELL’ASSOCIAZIONE CULTURALE PERIODICO DI COMUNICAZIONE INTERNA DELL’ASSOCIAZIONE CULTURALE -

NUMERO DISPONIBILE ON-LINE SUL SITO: www.associazionevallemaio.itwww.associazionevallemaio.itwww.associazionevallemaio.itwww.associazionevallemaio.it

N. 05 / 2011 N. 05 / 2011 N. 05 / 2011 N. 05 / 2011

dal 1981

( E. P. V.) E D I Z I O N E P R O S P E T T I V A V A L L E F R E D D A NA

INFO E CONTATTI: e-mail: [email protected] web: www.associazionevallemaio.it

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NUOVA EDIZIONE ANNO I V N° X X X I I

La targa riporta: L’AMMINISTRAZIONE COMUNALE DI CORENO AU-SONIO A RICORDO DELLA CONQUISTA DEL MONTE MAIO DEL 13 MAGGIO 1944 E IN COMMEMORAZIO-NE DEI 150 ANNI DELL’UNITA’ D’ITALIA. CORENO AUSONIO 14 MAGGIO 2011. IL SINDACO Domecio Corte. UN RINGRAZIAMENTO AL COMPAESANO SALVATORE COSTANZO E ALL’ASSOCIAZIONE CULTURALE “Giudice Giovanni da Vallefredda” DI VALLEMAIO (FR)

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SECONDA SECONDA GUERRAGUERRA MONDIALEMONDIALE: “14 maggio 1944, per non dimenticare” .- IL TRICOLORE ISSATO SUL MONTE MAIO

FATE RIVIVERE I LUOGHI DI

VALLEMAIO CON LE VOSTRE

VECCHIE FOTOGRAFIE

VOLETE CHE IL VOSTRO ARTICOLO, POESIA, ANNUNCIO, RACCONTO VENGA PUBBLICATO SUL PROSSIMO NUMERO? SCRIVETECI: [email protected] oppure [email protected] - ASSOCIAZIONE CULTURALE - VIA ROMA N. 2 - 03040 VALLEMAIO

SOMMARIO n. 05/2011

ATTIVITAATTIVITA’ ’ 3

NOTIZIE STORICHE SU VALLEMAIO 4

NOTARELLE VALLEFREDDANE 5

DALLA STAMPA LOCALE 6

INFO TURISTICHE INFO TURISTICHE INFO TURISTICHE 10

NOTIZIE UTILI … RICORDI 14

ANZIANO E SOCIETA’ ANZIANO E SOCIETA’ 11

L’OZIO E’ IL PADRE DEI VIZI 13

L’ANGOLO DELLA POESIA PROVERBI DEL MESE 12

LIBRI E TEMPO LIBERO 9

I GIOVANI E IL MONDO DELLA SCUOLA 8

VITA AMMINISTRATIVA VITA AMMINISTRATIVA 7

- INFO E FOTO SU VALLEMAIO; ANNUNCI PUBBLICITARI

VISITATE IL SITOVISITATE IL SITOVISITATE IL SITO 16

L’ECCIDIO NAZISTA DEL “PASTINOVECCHIO”. 09 MAGGIO 1944

di Giancarlo Fargnoli

FEDE, ARTE, STORIA 15

-- IL PARTIGIANO … ALIAS “T13” IL PARTIGIANO … ALIAS “T13”

• REGIONE: IL PRESIDENTE ABBRUZZESE ... • PROVINCIA: AVVISO PUBBLICO • Comune: VENDITA CAPPELLE

VITA DEL SERVO DI DIO DON CESARE DE MAGISTRIS (XII PARTE)

09 maggio 2011, commemorato L’ECCIDIO DEL PASTINOVECCHIO DEL 09 MAGGIO 1944

- foto di Vallemaio

- NOTIZIE INPS

- PENSIONI: “I NUMERI DELL’INPS” ... - L’ULTIMO ANZIANO.

-POESIA: -POESIE DI DOMENICO RUSCETTA

UNA TESTIMONIANZA DI VIRTÙ CIVICHE PER VALLEMAIO

67° ANNIVERSARIO DELLA GUERRA

I LIBRI SULLA STORIA DI VALLEMAIO

BARZELLETTE, E … ALTRO

vecchie fotografie ricevute ( si ringraziano gli interessati)

Un angolo di Vallemaio, non più esistente

Foto archivio © Bruno Fargnoli

IMMAGINI VECCHIE E NUOVE UN SENTIMENTO DI APPARTENENZA. LE VECCHIE FOTO, IN QUESTO SPAZIO, POSSONO ESSERE CONDIVISE DA TUTTI E

DOCUMENTARE UNA REALTA’ LOCALE. TUTTI SONO INVITATI A FORNIRE MATERIALE DI OGNI GENERE, RACCONTARE STORIE DEL NOSTRO PAESE.

ARCHIVIO © BRUNO FARGNOLI DA VALLEMAIO – FOTO di RIZZO RITA

T E S S E R A M E N T O 2 0 1 1 T E S S E R A M E N T O 2 0 1 1 T E S S E R A M E N T O 2 0 1 1 T E S S E R A M E N T O 2 0 1 1 T E S S E R A M E N T O 2 0 1 1 T E S S E R A M E N T O 2 0 1 1 T E S S E R A M E N T O 2 0 1 1 T E S S E R A M E N T O 2 0 1 1 T E S S E R A M E N T O 2 0 1 1 T E S S E R A M E N T O 2 0 1 1 T E S S E R A M E N T O 2 0 1 1 T E S S E R A M E N T O 2 0 1 1

LE NUOVE ISCRIZIONI SONO ANCORA AMMESSE

IL CONSIGLIO DIRETTIVO DELL’ASSOCIAZIONE

CULTURALE “GIUDICI GIOVANNI DA VALLEFREDDA”

con sede in Vallemaio (03040) provincia di Frosinone, in via Roma n. 2 ,- telefono

0776 957122 -

HA DELIBERATO L’AVVIO DELLE NUOVE

ISCRIZIONI A SOCIO, PER IL CORRENTE ANNO

2 0 1 1 .

Le iscrizioni sono ammesse anche on-line (invieremo a casa la tessera)

PER CONTATTI:

www.associazionevallemaio.it E-mail : [email protected]

tel 0776-957129

E-mail : [email protected] cell. 328-6871012

[email protected] oppure [email protected]

IN PRIMA PAGINA: ALTARE DELLA PATRIA, ROMA - FOTO AUGURI DI PASQUA, COPYRIGHT ATTILIO ROMANO E BRUNO FARGNOLI

INVIATECI LE VOSTRE

VECCHIE FOTOGRAFIE

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3 05050505-2011 E. P. V. Info e contatti: E-MAIL : [email protected] WEB: www.associazionevallemaio.it

G e o metra B r u n o F a r g n o l i G e o metra B r u n o F a r g n o l i G e o metra B r u n o F a r g n o l i G e o metra B r u n o F a r g n o l i

Studio tecnico Studio tecnico Studio tecnico Studio tecnico P.zza SS. Annunziata, P.zza SS. Annunziata, P.zza SS. Annunziata, P.zza SS. Annunziata, 11

Vallemaio (Fr) Vallemaio (Fr) Vallemaio (Fr) Vallemaio (Fr)

Insieme per far fronte Insieme per far fronte Insieme per far fronte Insieme per far fronte

ai nuovi bisogni socialiai nuovi bisogni socialiai nuovi bisogni socialiai nuovi bisogni sociali • GESTIONE DEI SERVIZI SOCIO-SANITARI ED

EDUCATIVI DI BASE CON ASSISTENZA DOMICI-LIARE ED INFERMIERISTICA, ANCHE IN CON-VENZIONE CON ENTI PUBBLICI;

• L’ORGANIZZAZIONE E LA REALIZZAZIONE DI PROGETTI PER LA GESTIONE DI SERVIZI PER ENTI PUBBLICI E PRIVATI;

• SVOLGIMENTO DI ATTIVITA’ DIVERSE FINALIZ-ZATE ALL’INSERIMENTO LAVORATIVO DI PER-SONE SVANTAGGIATE NEL CAMPO DEI SERVI-ZI PUBBLICI E PRIVATI;

• LA REALIZZAZIONE DI PROGETTI E GESTIONE DI LAVORI VARI ED OPERE GENERALI NEL CAMPO PUBBLICO E PRIVATO;

• ATTIVITA’ DI TRASPORTO SCOLASTICO E MENSA SCOLASTICA IN CONVENZIONE CON ENTI PUBBLICI;

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SOCIETA’ COOPERATIVA SOCIALE “F U T U R E”SOCIETA’ COOPERATIVA SOCIALE “F U T U R E”SOCIETA’ COOPERATIVA SOCIALE “F U T U R E”SOCIETA’ COOPERATIVA SOCIALE “F U T U R E”

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LUNEDÌ 9 MAGGIO LA COMUNITÀ DI VALLEMAIO HA RICORDATO L'ECCI-

DIO DI UNDICI ABITANTI DELLA LOCA-LITÀ PASTINOVECCHIO CHE FURONO UCCISI BARBARAMENTE DAI NAZISTI IL 9 MAGGIO DEL 1944. E' il 67° anniversario di uno degli episodi più drammatici che si verificarono sul territorio durante la

Seconda Guerra Mondiale. Castrichino Giacinta, Castrichino Mariantonia, Castrichino Maria T., Crispino Maria T., D’Alessan-dro Gennaro, D’Alessandro Giuseppa, D’Alessandro Salvatore, De Bellis Emilio, Fargnoli Arcangelo, Dr. Fargnoli Domenico e Fiorino M. Carmina: questi i nomi delle vittime che quel giorno caddero sotto i colpi delle mitragliatrici tedesche. Il ricordo di quella tragica giornata rivive ogni anno nel ricordo dei parenti e dei cittadini di Valle-maio con una cerimonia curata dall’Amministrazio-ne comunale. La commemorazione dei caduti ha avuto luogo alle 09:45 con il raduno in località Pastinovecchio. Alle 10:00 il parroco, don Alessandro Gabor, ha ce-lebrato la Santa Messa nel corso della quale è stata deposta una corona di fiori al Monumento dei Cadu-ti. Alla cerimonia hanno partecipato gli amministra-tori del Comune di Vallemaio con il rispettivo gon-falone, gli alunni della quarta ele-mentare della scuola “Di Mam-bro” di Vallemaio e i parenti delle vittime, tra cui l’Avv. Giancarlo Fargnoli. Antonio Catese

Ricoveri e postazioni sul monte Cerasola. 03/2011

L’altopiano di Vallaurea, sullo sfondo Monte Feuci e Monte Maio, sulle carte militari la zona viene indicata come Masseria Ruggiero. Foto da Monte Cerasola, 2011. © Bruno Fargnoli

Monumento ai cadu-ti del 09 maggio 1944 – località Pasti-novecchio di Val-lemaio .- Foto, anno 2011. © Bruno Fargnoli

© Foto:12-.3-2011, i luo-ghi dell’ulti-ma battaglia del maggio 1944; posta-zioni e reper-ti di guerra su Monte Cerasola Copyright Bruno Fargnoli

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NOTIZIE STORICHE

SU VALLEMAIO A cura di © Bruno Fargnoli - tel. fax 0776957122 -

E mail [email protected] Segue da numero precedente

05050505-2011 E. P. V. Info e contatti: E-MAIL : [email protected] WEB: www.associazionevallemaio.it

SECONDA GUERRA MONDIALE LE BATTAGLIE PER LA CONQUISTA DI MONTE MAIO Questa volta diamo spazio alla cerimonia, dell’alzabandiera del tricolore italiano e della bandiera della Pace, a ricordo della conquista del Monte Maio, durante il secondo conflitto mondiale, del 13 maggio 1944 e in commemorazione dei 150 anni dell’unità d’Italia, svoltasi sulla vetta del monte Maio, a quota 940, sabato

14-05-2011: “ 14 maggio 1944, per non dimenticare ”. Iniziativa avviata da Salvatore Costanzo di Coreno Ausonio e dall’Associazione Culturale “Giudice Giovanni da Vallefredda” rappresentata da Bruno Fargnoli , con la collaborazione dei co-muni di Coreno Ausonio e di Vallemaio.

LA BANDIERA SU MONTE MAIO Un pensiero veramente bello quello di mettere il nostro amato tricolore sul Monte Maio, per ricordare qualcosa di molto importante e significati-vo che tanti anziani ricordano. Ma questo significativo evento è stato voluto anche da persone giovani e ciò sta a significare che determinate cose stanno nel cuore di tutti e questa è una cosa davvero bella. Siamo partiti di buon’ora, amici di Vallemaio, insieme alle Autorità del paese poi, nel luogo dell’appuntamento, ci siamo incontrati con un bel gruppo di Coreno Ausonio, ai responsabili del Comune e agli ideatori della collocazione della bandiera, in collaborazione col caro amico Bruno Fargnoli e il nostro Sindaco Fabio Merucci. Dopo circa un’ora siamo arrivati sul Monte Maio coi nostri zainetti sulle spalle. Il nostro Comune ha portato la Bandiera italiana (mt. 3,00x4,50) men-tre quello di Coreno Ausonio una targa e la bandiera della Pace. L’amico Salvatore Costanzo, insieme ad altri amici, aveva già pianta-to la lunga asta bianca di circa sette metri e si sono inoltre prodigati an-che nel collocare alla base dell’asta la targa ricordo dell’avvenuto evento bellico della seconda guerra mondiale e della liberazione del Monte Maio dai tedeschi da parte delle forze marocchine. Quando si è spiegata la grossa bandiera e la si è legata al piccolo ca-vetto per alzarla in cima, giovani e meno giovani hanno intonato “Fratelli d’Italia”: a me personalmente, proprio in quell’istante, è venuto un nodo alla gola, specialmente quando la bandiera, con un colpo di vento, si è dispiegata in tutta la sua grandezza e nei suoi splendidi colori. Dopo le foto di rito si è mangiato qualcosa tutti insieme, cibo buono e molto speciale, soprattutto si è bevuto un buon bicchiere di vino bianco offertoci gentilmente dall’amico Pontarelli Salvino e che i nostri cari amici di Coreno Ausonio hanno molto apprezzato. Credo che questi piacevoli incontri con i nostri, diciamo così, “vicini di casa”, si dovrebbero fare più spesso per fraternizzare e tenerci ancora di più uniti nell’amicizia e nel ricordo di una pagina dolorosa della storia delle nostre zone: occasioni che possono e devono dare ai giovani monito per vivere in un futuro di pace. Non resta che ringraziare gli organizzatori, i comuni di Vallemaio e Coreno Ausonio e in particolare Salvatore Costanzo e Bruno Fargnoli che hanno dato la possibilità di ricordare che sul Monte Maio, a quota 940, il generale francese A. Juin nel pomeriggio del 13 maggio 1944, fece issare una grande bandiera francese che voleva fosse visibile da tutte le parti a

dimostrare la vittoria del Corpo di Spedizione Francese e che la linea Gustav era stata sfondata. (Antonio Messore e a cura di FRG BNG; le foto di Pontarelli Alessandro e Bruno Fargnoli.)

STORIE E TRADIZIONI DI VALLEMAIO (VALLEFREDDA)

I lettori interessati possono fare riferimento anche alle due cartine inedite n. 11 e 4 già pubblicate sul libro: Vallemaio nella II guerra mondiale, A. D. De Magistris ( a cura di ), Circolo Arci Associazione Culturale “ Giudice Giovanni da Vallefredda” di Vallemaio (Fr), Ed. Prospettiva Vallefreddana, 2004, pagg. 96 illustr. b./n. f.to cm 17x24. Le nostre montagne furono sottoposte ad un audace assalto del Corpo di Spedizione Francese, con conseguente conquista del Monte Maio -settore chiave della linea difensiva Gustav- avvenuta solo dopo aspri combattimenti e che determi-narono un costo altissimo in vite umane.

Il contingente francese si era spinto fino alle sponde del fiume Garigliano dove, nell’arco dei secoli, si consumarono grandi battaglie ed importanti eventi; in questa zona del settore Sud della linea Gustav, che si estendeva da Santa Maria Infante a Rocca D’Evandro, con quartier generale in Sessa Aurunca, le truppe fran-cesi andarono in sostituzione delle forze britanniche che, nel mese di febbraio del ’44, conquistarono la cima del monte Ornito; ma dopo un’aspra resistenza furono costretti a battere in ritirata.

Dall’autunno ‘43 alla primavera–estate del ‘44 i civili delle nostre contrade furono coinvolti dalla guerra e soffrirono soprusi, aggressioni e ogni atrocità da parte delle truppe alleate e dall’ingiustificata repressione nazista.

La cerimonia della bandiera vuole essere una speranza e monito per le

generazioni future affinché esse imparino a non dimenticare e a dire sempre no alla

guerra. (Bruno Fargnoli).- Cfr. “Montecassino”, Bohmler R. , pag. 342; “ La

visuale che gli osservatori dell’artiglieria tedesca godevano sul campo di battaglia ai

due lati di quei fiumi era così perfetta che erano in grado di controllare ogni tentativo

di attraversamento; Il Majo dal rilievo in gradini, dai versanti asimmetrici, più radi ad

est, e dai numerosi piccoli cammini; Il terreno offre dunque al difensore delle ottime

possibilità, anche con effettivi ridotti. In compenso, per l'attaccante le difficoltà sem-

brano insormontabili.” Cfr. Vallemaio nella II guerra mondiale, A. D. De Magi-

stris ( a cura di ), - L’ATTACCO DEL 13 MAGGIO . Nel pomeriggio del 12 maggio il Gen.le Juin arrivò sull’Ornito. Ordinò che l’attacco fosse ripreso il giorno dopo alle 4 del mattino , preceduto , questa volta, da una forte preparazione di artiglieria sulle prime linee nemiche. Il 13 maggio , alle ore 3 e 45, gli avamposti francesi, costituiti da 18 Gruppi di Artiglieria, aprirono il fuoco contemporaneamente sulle prime linee nemiche. Per circa ¾ d’ora fu uno spettacolo allucinante. Verso le ore 4 del mattino iniziò l’attacco con il III/5° R.T.M. e 11ª compagnia del 4° R.T.M., oltre all’appoggio della batteria di mortai da 81 del III/4° R.T.M. che sarà molto efficace sul Girofano. Al levare del giorno il Cerasola venne occupato . L’avanzata proseguì in direzione del Girofano, ma l’11ª Compagnia del 5° R.T.M. venne presto fermata dai tiri dei mortai che causarono molteplici vittime, tra le quali il Capitano Belzunce che guidava la Compagnia. Il Tenente Ribot, che aveva preso il comando delle due Unità, ordinò di resistere ed installarsi davanti al Girofano che venne bombardato dai mortai del III/ 4° R.T.M. Alle 10 e 45 il Colonnello Bridot diede l’ordine al Capo del Battaglione Daillier di prendere il Girofano. Questi raggruppò il 3° Battaglione ( il 2° Battaglione già occupava il Cerasola ) e riunì “ all’osservatorio dell’albero a Y ” il Tenente Pfister, coman-dante della 9ª Compagnia e il Tenente Verhaegne che prese il comando della 10 ª Compagnia. Davanti a loro apparve, in tutta la sua massa, il temibile Girofano, bom-bardato ed assaltato fin dalle ore 4 del mattino e che resistette ancora. Verso la Sx si potevano vedere le quote 709 e 739 che si intravedevano tra il fumo delle esplo-sioni. Il comandante Daillier precisò che il Battaglione era stato incaricato di far cadere la posizione del Girofano, poi di proseguire verso quota 709 e verso il monte Agrifoglio; infine, di impadronirsi del paese di Vallemaio, punto importante del dispositivo tedesco. L’attacco iniziò alle ore 14,00 in collegamento con il III/ 5° R.T.M., dopo una preparazione d’artiglieria e di mortai sulle pendici nord del Girofa-no. Le Compagnie del 4° R.T.M. avanzarono nella valle e sui pendii sud di quota 709, ma vennero rapidamente fermate da armi automatiche. Nel frattempo l’ufficiale

Koeberle, posizionato a quota 633, riconobbe un camminamento verso il colle tra quota 709 e 638, sentiero che passava attraverso un campo di mine e che gli era stato indicato da un prigioniero tedesco.

Continua a pag. 13

Foto, anno 1945- © B. Fargnoli

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5 05050505-2011 E. P. V. Info e contatti: E-MAIL : [email protected] WEB: www.associazionevallemaio.it

L’ A N G O L O D E L L ’ E S P E R T OL’ A N G O L O D E L L ’ E S P E R T OL’ A N G O L O D E L L ’ E S P E R T OL’ A N G O L O D E L L ’ E S P E R T O

DETRAZIONI FISCALI

DEL 55% SI PARTE!

È operativo dal 18 marzo 2011, a cura dell’Unità Efficienza Energetica dell’ENEA, l’applicativo per la raccolta delle dichiarazioni relative alle detrazioni fiscali 55% per l'anno 2011. Per ulteriori informazioni potete consultare i numeri precedenti di “Prospettiva Vallefreddana”, disponibili anche on-line sul sito www.associazionevallemaio.it e, rivolgervi ai geometri: Bruno Fargnoli Emilio Di Ionna presso lo studio tecnico in piazza SS. An-nunziata n. 11 a Vallemaio. A CURA DI EMILIO GEOM. DI IONNA

per contatti: tel e fax . 0776957122- [email protected].

PER OGNI ESIGENZA LEGALE, L’AVVOCATO RISPONDE. AVVOCATO DOTT. ALESSANDRO CALDARONI

E-MAIL: [email protected] VIA ROMA N. 2 - 03040 VALLEMAIO FR -

L’ECCIDIO NAZISTA DI “PASTINOVECCHIO”. 9 MAGGIO 1944. UNA TESTIMONIANZA DI VIRTÙ CIVICHE PER VALLEMAIO.

Anche quest’anno nella soleggiata mattina del 9 maggio ha

avuto luogo la cerimonia di ricordo degli incolpevoli vallefreddani, brutalmente trucidati negli stessi giorno ed ora del 1944 da reparti del SS inquadrati nelle forze militari tedesche, prossime alla fuga per la rottura del vicinissimo fronte di Montecassino.

Come al solito si è svolta in contrada Pastinovecchio luogo del martiorologio, dinanzi alla volutamente grezza stele di pietra bianca locale, su cui sono scolpiti i nomi delle 11 vittime della ferocia nazista: accosto sventolava su un alto pennone il tricolore italiano. Il monumen-to inaugurato il 9 maggio 1998 sotto la sindacatura di Alessandro De Bellis con il dichiarato obiettivo di evitare “una cancellazione consape-vole di uno spiacevole ricordo”, ha visto un confortevole concorso di folla, tra cui diversi discendenti dei trucidati e una intera classe di alun-ni delle scuole elementari del paese, condotta dalla maestra Francesca Caruso. Quest’anno i bambini hanno voluto dare un concreto contribu-to alla cerimonia, facendo leggere una loro ricerca storica sull’evento, tratta dai ricordi della novantatreenne Messore Pasqualina, testimone oculare del tremendo eccidio e bisnonna vivente dell’alunno Rocco Di Mambro. Dopo la celebrazione della messa da parte di don Alessandro Gabor che ha avuto sentiti accenti improntati a valori patriottici e mo-rali, il sindaco Fabio Merucci ha tenuto una breve allocuzione con lettura della ricerca storica degli scolari.

Infine l’avvocato Giancarlo Fargnoli, figlio del dottore Do-menico Fargnoli, parlando in nome di tutti gli altri familiari dei caduti, nel rivendicare l’indissolubile appartenenza a quell’evento, ha succin-tamente illustrato il contributo sociale e morale fornito dagli assassinati con il loro comportamento, monito ed esempio per i loro discendenti e la cittadinanza tutta. Ha anche chiarito che il ricordo delle loro virtù civiche certamente è stato per gli interessati un saldo punto di riferi-mento per non cedere nei momenti di sconforto e per superare le vicis-situdini della vita.

Dunque, quella chiara mattina del 9/5/1944 una squadra di militari tedeschi, quasi certamente appartenenti a reparti SS, composta da più elementi, raggiunse a piedi l’impervia e decentrata frazione di Pastinovecchio ove erano sfollate molte famiglie di Vallemaio, costret-te ad abbandonare il paese sia a causa dei bombardamenti aerei degli Alleati sia per l’ordine dato dall’esercito tedesco che non voleva che la popolazione civile fosse di intralcio alle operazioni militari in quella che era zona di combattimento. Il reparto risalendo il pendio, privo di strada carrabile, fu visto da alcuni contadini che diedero l’allarme: probabilmente ciò salvò la vita a numerosi altri concittadini che si die-dero alla fuga nelle boscose alture circostanti. Giunti ad un casolare, alcuni elementi rastrellarono e ammassarono 14 persone -1 neonato, 2 bambine, 3 adolescenti, 6 donne e 2 uomini- in una stanza che chiusero a chiave, urlando che “erano spie e ladri di materassi” (deposizione di Luigia Castrichino del 9/11/2004 al sostituto procuratore della repub-blica di Cassino, dott. Taviano). Quindi mitragliarono da una delle finestre ad altezza d’uomo, i reclusi e lanciarono sui superstiti bombe a mano.

Morirono: Castrichino Giacinta di anni 5, Castrichino Maria Antonia di anni 31, Castrischino Maria Teresa di mesi 3, Crispino Ma-

ria Teresa di anni 39, D’Alessandro Gennaro di anni 41, D’Alessandro Giuseppa di anni 64, D’Alessandro Salvatore di anni 13, De Bellis Emilio di anni 18, Fiorino Maria Carmina di anni 53. Fargnoli Arcan-gelo di anni 46, che non visto era riuscito ad evadere dalla stanza attra-verso una finestra, fu ucciso a colpi di mitra dai tedeschi in quanto, nel cadere dal varco, che in quel punto era rialzato rispetto al sottostante terreno scosceso, si era infortunato ad una gamba, rimando immobiliz-zato (dichiarazioni della figlia Civita Fargnoli, teste oculare nascosta nel vicino bosco, del 16/11/2004 al sostituto procuratore della repub-blica di Cassino, dott. Taviano). Riuscirono a scampare perché riparati dai corpi dei feriti e dei deceduti che fecero loro scudo: D’Alessandro Felicia, De Bellis Teresa e Fargnoli Crescenzo. Castrichino Luigia invece ebbe salva la vita perché si nascose sotto un letto, rimanendo però gravemente ferita dalle pallottole.

Gli spari furono sentiti nel casolare di Davide Castrichino, distante circa 60 metri e posto ad una quota superiore di almeno 20 metri: ivi alloggiavano altri sfollati tra cui la famiglia del medico con-dotto del paese, dottor Domenico Fargnoli il quale, pur potendo, non aveva voluto abbandonare la zona per non lasciare i suoi pazienti privi di assistenza medica. Il dottore, benché esortato da tutti, anche in que-sta occasione non volle fuggire perché riferì di non temere per sé. In effetti fino a quel momento tutta la popolazione di Vallemaio aveva avuto tollerabili rapporti con le forze regolari dell’esercito tedesco che presidiava la zona (dichiarazioni di Mario Castrichino, figlio di Davide, del 3/11/2004 al procuratore della repubblica di Cassino, dott. Tavia-no). Intanto 3 nazisti, sganciatisi dal gruppo che stava perpetrando l’ingiustificato eccidio più in basso, raggiunsero sveltamente la masse-ria Castrichino e, con violenza, spintonando la moglie Iole Marchianò che teneva per mano i figli Beniamino di anni 6 e Giancarlo di anni 2 nonchè Messore Pasqualina, agguantarono il dottor Fargnoli costrin-gendolo a seguirlo fuori. Lo spinsero per un tratto di circa 50 metri, mentre l’inerme e coraggioso medico opponeva la resistenza che pote-va: dopo avergli sottratto l’orologio da taschino e il termometro medi-co, lo obbligarono a salire sul muretto di un pozzo e sparandogli senza rispondere alle domande della vittima sul perché di tale disu-mano e ingiustificato trattamento (dichiarazioni di Luigia Castri-chino alla procura della repubbli-ca di Cassino, di Messore Pa-squalina al suo bisnipote Rocco Di Mambro e di Beniamino Far-gnoli al sostituto procuratore militare della repubblica di Ro-ma, dott.ssa Masala).

Soddisfatti della be-stiale strage i militari lasciarono quelle balze ridiscendendo a valle a piedi, in direzione del fiume Garigliano. Solo allora i superstiti, usciti dai loro nascon-digli, recuperarono le salme dalla stanza, dal terreno e dal pozzo, dando precaria sepoltura.

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VITA AMMINISTRATIVA : Comune Provincia Regione

25/05/11 - Intitolata a Mario Di Carlo, que-sta mattina, una sala del Consiglio regionale del Lazio. La cerimonia è stata aperta dal presidente Mario Abbruzzese con un ricordo del consigliere regionale scomparso esattamente un mese fa. "La vita di Ma-rio Di Carlo - ha detto Abbruzzese - è stata una testi-monianza di bella politica". A chiudere la commemo-razione - nel corso della quale è stato proiettato un filmato sulla figura dell'uomo politico - è stata invece la presidente della Regione, Renata Polverini. "Lo conoscevo da quando eravamo ragazzi - ha detto la governatrice del Lazio - e non c'è nessuna parola che lo possa descrivere, era semplicemente: Mario Di Carlo".

SI CONCLUDE A ROMA IL TOUR "ESSERE ITALIANI" DELLA PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DELLA REGIONE LAZIO

26/05/11 - Roma Il tour 'Essere italiani', manifestazione aperta alle scuole delle cinque province laziali e organizzata dalla presidenza del Consiglio regionale del Lazio in occasione delle celebrazioni del 150° anniversario dell'Unità d'Italia, è giunta alla sua ultima tap-pa.

Scrivi a: Presidente del Consiglio regionale del Lazio Via della Pisana, 1301 – 00163 ROMA e-mail:[email protected] Per ulteriori informazioni rivolgersi a Bruno Fargnoli presso la sede dell’Associazione.

Ultime News Aggiornamento degli importi dei bonus energetici per il 2011 L'Autorità per l'ener-

AVVISO PUBBLICO PER LA PRESENTAZIONE DI DOMANDE DI PARTECIPAZIONE, DA PARTE DI LAVORATORI IN CASSA INTEGRAZIONE e in mobilità, ad attività integrative presso i Tribunali Ordinari di Frosinone e Cassino e le Procure della Repubblica presso i Tribunali di Frosinone e Cassino”

Dal giorno 20 maggio 2011 al giorno 6 giugno 2011 è pubblicata, presso i Centri per l’Impiego, all’Albo Pretorio provinciale ON LINE, sul sito web della Provincia di Frosinone www.provincia.fr.it e sul portale del settore Lavoro www.frosinonelavoro.info, la gradua-toria provinciale, distinta per genere, delle domande di partecipazione ad attività integrative presso i Tribunali e le Procure della Repubblica sopraindi-cati, così suddivisa: A) Graduatoria provinciale delle doman-de dei lavoratori, in cassa integrazione o in mobilità, ammessi a partecipare ad atti-vità integrative presso i Tribunali Ordinari di Frosinone e Cassino e le Procure della Repubblica presso i Tribunali di Frosinone e Cassino B) Graduatoria provinciale delle doman-de delle lavoratrici , in cassa integrazione o in mobilità, ammesse a partecipare ad attività integrative presso i Tribunali Ordi-nari di Frosinone e Cassino e le Procure della Repubblica presso i Tribunali di Frosi-none e Cassino C) Elenco degli esclusi per mancanza di requisiti. Per ulteriori informazioni rivolgersi a Bruno Fargnoli presso la sede dell’Associazione. Tel. 0776957122

gia elettrica e il gas ha recentemente pubbli-cato il valore in euro previsto per il Bonus Gas e per il Bonus Elettrico per l'anno 2011. Per quanto riguarda il Bonus Elettrico le cifre

Per informazioni in merito RIVOLGERSI AL VICE SINDACO D’ALESSANDRO ENZO

I CITTADINI POSSONO FARE RICHIESTA DI PRENOTAZIONE IN ATTE-SA DI COSTRUZIONE DI NUOVE CAPPELLE, PAGANDO UNA SOMMA DI EURO CINQUECENTO/00 (€ 500,00) ED IMPEGNANDOSI A VERSARE IL 50% DEL COSTO AD INIZIO LAVORI. Per la tipologia e relativo costo vedi indicazioni a lato.

IL TIPO A è costituito da otto loculi e otto ossari . COSTO € 20.750.000; IL TIPO B è costituito da quattro loculi e quattro ossari . COSTO € 11.800,00;

IL TIPO C è costituito da quattro loculi e quattro ossari . COSTO € 10.800,00. Le cifre indicate sono al netto dei diritti e tributi

IL COMUNE DI VALLEMAIO AVVISA CHE SONO IN VENDITA CAPPEL-LE FUNERARIE di nuova costruzione

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scrivete i vostri scrivete i vostri scrivete i vostri scrivete i vostri scrivete i vostri scrivete i vostri scrivete i vostri scrivete i vostri scrivete i vostri scrivete i vostri scrivete i vostri scrivete i vostri ricordi !ricordi !ricordi !ricordi !ricordi !ricordi !ricordi !ricordi !ricordi !ricordi !ricordi !ricordi !

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ANTONIO GAGLIARDI, alias “T13” Nato a S. Andrea il 23-02-1912 da Benedetto Gagliardi e Attilia Mignacca. Primo protagonista, come partigiano, del Cassina-te e dell’Italia centro-settentrionale fu un nostro cittadi-no che seppe, con sacrificio e coraggio, servire la Pa-

tria; dopo la Guerra, per molti anni, fu anche Sindaco di S.Andrea e Consigliere Provinciale. Ancora giovanissimo, diviene ufficiale coloniale in Africa orientale nel 1935; viene fatto prigioniero dagli Inglesi e, dopo essere stato libera-to, ritorna in Italia, nel proprio paese natio dove si rende attivo nel movi-mento della Resistenza. Si riporta, qui di seguito, il volantino fatto diffondere dai Tedeschi per chiedere collaborazione alla cattura di “T13” e dei suoi uomini: “Il generale Kelner ha stabilito un premio di Lire 300.000 per la cattura

del traditore antifascista e antipatriota ten. Gagliardi Antonio organizza-tore e capo delle bande dei ribelli armati dei monti Aurunci. Altri due premi di Lire 100.000 ciascuno sono stati stabiliti per la cattura dei due principali aiutanti del capo ribelle, sottotenente Favalli Giuseppe, sergen-te Silvano Gaetani. Inoltre, per ogni ribelle armato che verrà fatto cattu-rare verrà versato un premio di Lire 20.000. Cittadini italiani, se vi è caro l’onore della Patria, collaborate alla cattura di questi vili traditori dell’Italia nostra. Le vostre informazioni in merito potete darle a qualsiasi prossimo comando tedesco oppure ai rappresentanti fascisti che collaborano con la polizia germanica. Novembre 1943 XXII E.F.”

Pur tra mille difficoltà, il 28 settembre, le Autorità militari italiane di spirito antitedesco costituirono una piccola unità combattente al fine di rendere operativa la “cobelligeranza” promessa dagli Alleati per combat-tere, in sostanza, gli occupanti tedeschi e fascisti. Data la diffidenza degli anglo-americani, che non avevano ancora fiducia circa la lealtà degli italiani, l’unità venne impegnata in seguito alla costituzione di un centro di mobilitazione comandata dal generale Vincenzo D’Apino. Il raggruppamento, così costituito, venne impiegato dai generali inglesi e americani, il 3 dicembre, a Monte Lungo: fu un’impresa molto ardua, poiché bisognava incunearsi nel dispositivo tedesco. I fanti del 67° e gli

allievi ufficiali del 51° battaglione combatterono roccia per roccia per snidare i tedeschi; la vittoria costò un prezzo altissimo in vite umane. Il 20 dicembre il generale Clark inviò al generale D’Apino un messaggio di congratulazioni per il successo conseguito nell’attacco a Monte Lungo, nel quale, tra l’altro, si leggeva: “Tale azione mostra la determinazione dei soldati italiani di liberare il loro Paese dalla dominazione tedesca. La ferrea volontà del soldato italiano di liberare il suolo della patria dal gio-go nazista, fino alla vittoria finale, combattendo in un terreno duro e difficile, può essere presa ad esempio da tutti i popoli europei che stan-no combattendo contro l’oppressione tedesca”.

(continua sul prossimo numero)

A cura e su ricerca della dott.ssa Marialuisa Fargnoli, socio dell’As-sociazione Culturale “ Giudice Giovanni da Vallefredda” di Vallemaio. Consulta: - C. D. Pontecorvo, Figure della Resistenza nel Lazio meridionale, S.P.C., Cassino 1981, p. 19, nota 33. - C. Jadecola, Tra i ricordi della guerra, in Lazio sud, Ed. P. Ponto-ne, Anno II, n. 11, nov. 1983, p. 14: “Da tempo, però, egli ha superato il Garigliano e preso servizio nel Corpo Italiano di Liberazione al comando della 110à Compagnia del IX Reparto d’Assalto”. - A. D. De Magistris (a cura di), Vallemaio nella II Guerra Mondiale, Ed.Prospettiva Vallefreddana, Formia 2004.

- D. Tortolano, I cannoni di Cassino, Editrice Laziale Roma, Roma 1970, p. 39 e segg. - P. Secchia-F.Frassati, Storia della resistenza, Editori Riuniti, Roma 1987, p. 320 e segg. - Lilya A. Alecci (a cura di), Incontro a Montecassino, Albo Editrice, Roma 1970, p.203 e segg. - C.I.L., Gli Arditi del IX Reparto d’Assalto nella liberazione di Bologna, C.V.L., Bologna 1965, p. 19 e segg. In foto : Capitano ANTONIO GAGLIARDI, alias “T13” , nato a S. Andrea il 23-02-1912 da Benedetto Gagliardi e Attilia Mignacca.

archivio © Bruno Fargnoli da Vallemaio archivio © Bruno Fargnoli da Vallemaio

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LIBRI E TEMPO LIBERO

VALLEMAIO, Anno 1988, pagg. 88, illustr. b./n. , f.to 17 x 24- La pubblicazione effettuata dai soci dell’Associazione dà continuità all’attività di ricerca avviata nell’anno 1980 VALLEMAIO NELLA II GUERRA MONDIALE a cura di A. Dorina De Magistris Graficart, Formia (LT), 2004. Pagg. 96 illustr. col. e b/n, f.to cm 17x24

VALLEMAIO CAMPUS EUROPEO DI SCULTURA Marialuisa Fargnoli ( a cura Marialuisa Fargnoli ( a cura Marialuisa Fargnoli ( a cura Marialuisa Fargnoli ( a cura di ), Vallemaio Campus Euro-di ), Vallemaio Campus Euro-di ), Vallemaio Campus Euro-di ), Vallemaio Campus Euro-peo di Sculturapeo di Sculturapeo di Sculturapeo di Scultura.

Associazione Culturale “ Giudice Giovanni da Vallefredda”, Vallemaio (Frosinone), “Quaderni di storia e tradizioni locali” 4, Edizione Prospetti-va Vallefreddana, Comune di Vallemaio, Regio-ne Lazio, 2006; pagg. 64, illustr. b./n., f.to 17 x 24-

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VALLEMAIO (Vallefredda)

storia, tradizioni e geografia del territorio di Vallemaio. Anno 1981, pagg. 90, illustr. b./n. e col.,

IL MITO DELLA

NAZIONE PERSONAGGI E

STORIE DEL

RISORGIMENTO

Risorgeva l'Italia nel 1861 su sangue di eroi, su abili intrighi diplomatici, che insie-me congiunsero gli sforzi per realizzare un sogno che sembra-va non affrancarsi mai dall'utopia. Un processo lungo ed estenuante, ani-mato dal mito di una patria sola unita in

Roma, dalla passione, dal sacrificio. Eppure mai, a quell'unità geografica profondamente voluta corrispose un'autentica unità spirituale. Italia sembrò un termine che descriveva gli uni più degli altri, quasi non fosse stata il frutto di quel coeso movimento popolare ma della più semplice piemontesizzazione. Cosa è cambiato da allora? Si parte dalla Storia, maestra di vita, per capire il presente. Federalismo, clientele, criminalità organizzata e squilibri fra Nord e Sud del Paese, sono storie di oggi che cominciarono allora. "Il mito della nazione" ripercorre le tappe che portarono l'Italia a rifiorire dopo secoli di torpore: dal dibattito su Roma capitale, alla presunta conquista del Sud "carciofo" da parte dei Savoia; dall'infanzia dei Padri della Patria, all'iscrizione dei loro nomi nel marmo della leggenda o nel fango dell'esecrazione.

PANORAMA VALLEMAIO FOTO © Stefano FARGNOLI

SI SEGNALA: SANT ’ANDREA DEL SANT ’ANDREA DEL SANT ’ANDREA DEL SANT ’ANDREA DEL

GARIGLIANO GARIGLIANO GARIGLIANO GARIGLIANO

RICORDANZE DELLA GUERRA RICORDANZE DELLA GUERRA RICORDANZE DELLA GUERRA RICORDANZE DELLA GUERRA

di Ludovico Mazzarella di Ludovico Mazzarella di Ludovico Mazzarella di Ludovico Mazzarella La pubblicazione vede il comune di Sant’Andrea del Garigliano protagonista, insieme a Vallemaio ed altri co-muni, durante gli anni dell’ultimo conflitto mondiale. Il libro raccoglie testimonianze di molti concittadini che vis-sero in prima persona i tragici momenti della guerra, ri-porta un elenco di tutte le persone decedute per causa bellica e una appendice fotografica del paese; oltre a ri-cordare il Cap. Antonio Gagliardi e il Dott. Silvano Gaeta-ni: due protagonisti della resistenza partigiana nella valle del Garigliano e dei Monti Aurunci. Graficart, Formia (LT),

2007. Pagg. 126 illustr. b/n, f.to cm 15x21. Prezzo di coperti-na: € 10,00 comprese spese di spedizione. Per prenota-zioni contattare la redazione al seguente indirizzo: E-mail: [email protected]

PANORAMA VALLEMAIO FOTO © Stefano FARGNOLI

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INFO TURISTICHE… e idee di sviluppo

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ANZIANO E SOCIETA’

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Pareri Apprendistato Professionalizzante Si comunica che la Commissione Provinciale di Concertazione nella seduta del 25 maggio 2011 ha calendarizzato le riunioni per i mesi di giugno e luglio 2011 e pertanto per la presentazione delle richieste di rilascio di parere per il Contratto di Apprendistato Professionalizzan-

te, di cui all'art 2 regolamento regionale n° 7 del 21/06/2007 di attuazio-ne della L.R. 9/2006, dovranno essere presentate presso i Centri per l'Impiego competenti . Per info Numero Verde Specialistico 800745270 dei Centri per l'Im-

piego della Provincia di Frosinone

Oltre la metà dei pensionati

non arriva a 500 euro al mese Presentati i numeri dell'Inps, boom degli assegni di anzia-

nità: +73%. Il presidente Mastrapasqua: "Sistema solido e in equilibrio anche per i gio-vani, ma bisogna lavorare più a lungo".

- Oltre la metà delle pensioni erogate dall'Inps, precisamente il 50,8%, non arriva a 500 euro al

mese. E' quanto emerge dal Rapporto annuale dell'istituto.

La quota sale al 79% se si considera la soglia dei 1.000 euro lordi mensili. L'11,1% presenta importi compresi tra i 1.000 e i 1.500 euro mensili e il 9,9% superiori ai 1.500 euro. Per quanto riguarda le pensioni da 500 a 1.000 euro mensili, continuano a prevalere le pensioni femminili con il 30,5% rispetto al 24,9% delle pensioni maschili. La ten-denza si inverte nelle classi di importo più elevato, laddove le pensioni dei titolari maschi presentano pesi percentuali nettamente più significativi: il 18,9% tra i 1.000 e i 1.500 euro mensili (contro il 5,6% per le donne) e il 20,2% con importi superiori ai 1.500 euro mensili (a fronte di appena il 2,6% per le pensioni erogate alle donne). Per ogni tipo di assistenza potete recarvi presso gli uffici e i recapiti del CAF-UCI. A Vallemaio, presso lo studio tecni-co del geom Bruno Fargnoli, tel. 0776957122 . E-mail : [email protected] Fonte: a. e. ASSISTENZA E CHIARIMENTI C/O presso lo studio tecni-co del Geom Bruno Fargnoli, tel. 0776957122

L’ULTIMO ANZIANO?

Il mio ricordo corre agli anni ormai passati quando, in contrada Vado di Vaglia del comu-ne di Vallemaio prima Vallefredda, c’erano tanti anziani che adesso non ci sono più; ho un buon ricordo di tutti loro perché erano persone che vivevano nella pace, nell’amore, nel rispet-to del buon vicinato; per loro c’era una sola legge: il lavoro, tanta allegria e sempre un buon bicchiere di vino. Tra gli anziani che non ci sono più ricordo Ant... il falegname e sua moglie Let… : non c’era casa a Vallemaio che accanto al camino non avesse una cassapanca fabbricata a mano da quest’uomo. A pochi passi da loro vivevano Marianna e Modesto, detto “Santiglio”: nella loro casa non mancavano mai gli amici, tanto erano bravi, sempre pronti con il fiasco di vino, formaggio e salsiccia, tutto di loro produzione. Poi c’era Giov…., il fratello di Modesto, e Cristi .. : due squisite persone, genitori di Ben …… il mar-mista, che ora vive a San Giorgio. Di fronte a loro vivevano Carm ..., sua ma-dre Maria Giuse... e suo fratello Arcange .. che io ricordo con tanta nostalgia perché era un uomo dolce più dello zucchero. Andando poi sul lato opposto c’era Vince … , fratello di Leti … , e sua moglie Crist … ; Vince... era davvero un gran lavoratore, la sua casa era sempre aperta a tutti coloro che aveva-no bisogno di qualcosa. Ricordo un piccolo episodio su zio Mode-sto: una volta stava attraversando la strada con le sue capre ma non si era accorto che stava transitando per di là la Moto Guzzi dei Carabi-nieri che per poco non caddero; questi voleva-no multarlo e lui, col suo sguardo bonario di sempre, dice loro: “Comantà che sto cà d’ovè

la strada, prima era mio”. Nella direzione di Vince ... c’era il caro Folcar …. e la moglie Gem .., anche loro scomparsi a poco tempo di distanza l’un dall’-

altra lasciando veramente tanto vuoto. Poco distante c’era il caro e buon Alfre .. , fratello di Gem ..: quando ti incontrava, il suo sorriso e la sua stretta di mano erano sempre pronti. Sul lato opposto vivevano Giusep .. e sua moglie Brig...: Giusep.. aveva un cuore grande, era sempre pronto a correre quando qualcu-no non stava bene, era un bravo infermiere, proprio come suo figlio Ma... che sta seguendo le sue orme, ormai da anni, con tanta passione. Infine c’erano il caro Giacinto, mio compagno di lavoro per tanti anni, piccolo uomo ma grande lavoratore, e il fratello monaco che ha passato la vita nell’Abbazia di Montecassino. Con tanta simpatia ricordo l’ultimo anzia-no, ancora vivente: il caro Carmine, l’uomo che ha superato i suoi cento anni, un grand’uomo. Carmine ha vissuto gioie e dolori con tutte queste persone che ora non ci sono più. (n.d.r. Si rinvia al numero n. 8

e n. 9, anno 2010 di Prospettiva Vallefredda-

na).

Nel crepuscolo della sera resta sicuramente a meditare e, anche quando nelle ore della notte il sonno non viene, nella sua mente ricorda tutti i suoi cari compagni e vicini di avventura. Un velo di tristezza avvolge la sua mente nel ricordare anche la scomparsa di sua moglie Mariangela. Gli auguriamo, anche, di superare il lato triste di tutto questo e di restare tanto tempo ancora insieme a noi, e lo ringraziamo ancora per averci insegnato tante belle cose, soprattut-

to l’educazione. Suo padre Pasquale, scomparso tanti anni fa come molti prima di lui, era un uomo che nes-suno mai dimenticherà; forse aveva poca istru-zione ma era un maestro di rispetto e di amore verso gli altri. Antonio Messore e Frg Bng

Foto di O. De Magistris. Anno 1938, p.zza Umber-to I° olim “ la porta”- Da sx , in prima fila: Messore Tommaso padre del dott. Attilio, Far-gnoli Carmine fu Crescenzo, De Clemente Giu-seppe, Fargnoli dott. Beniamino, De Magistris Cesare, De Bellis Francesco con l’organo, Anto-nacci Carmine, De Magistris Alfredo il bambino, De Magistris Angelo. Poi si riconosce: Vita Maria, D’Alessandro Tommaso, Mattia Francesco, D’A-lessandro Basilio, De PetrilloStanislao,Fiorino Cesare, Fargnoli Crescenzo. Gli altri se riconosciuti possono essere segnala-ti dal lettore all’indirizzo sotto riportato e/o perso-nalmente a Bruno Fargnoli. SCRIVETECI: [email protected] oppure [email protected] - ASSOCIAZIONE CULTURALE - VIA ROMA N. 2 - 03040 VALLEMAIO

FOTO DI GRUPPO

‘NGOPPA LA PORTA ora p.zza Umberto I°

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L’ A N G O L O L’ A N G O L O L’ A N G O L O L’ A N G O L O

D E L L A P O E S I A D E L L A P O E S I A D E L L A P O E S I A D E L L A P O E S I A

di d’alessandro ilma

A cura di A. Romano e B. Fargnoli

La Poesia Non sono un poeta, scrivo solo i miei sogni… focati di passione, di sentimento sbocciati osservando il più grande dei maestri….la Natura! In queste righe non vi è finzione ne diplomazia il cuore parla senza timore la maschera di tutti i giorni rimane dietro il sipario. In queste righe sono io semplicemente nuda dove non occorre che chini la testa ai pregiudizi dove pochi,pur avendo tra la mani la palese opportunità di entrare nel mio mondo, sono in grado davvero di farlo. Nonostante questo sia un solo frammento del mio breve infinito. Di me lascio l’eternità. D’Alessandro Ilma Rosa

DAL LIBRO DI POESIE: “SVEGLIARSI AL TRAMONTO” DI DOMENICO RUSCETTA ( si ringrazia il Poeta per l’opportunità concessaci tramite l’amico Gianfry)

A MARIA Inno alla madonna Venisti al mondo per l’umanità, rendendo il figlio all’uomo. Maria fosti definita, ma ora che nuovo sol t’adora il viso, in uno specchio eterno tu rimani. Le anime umane ti fan corona e prostrate vengono ad implorar-ti. Quanto amore è in te anch’io voltai i miei sguardi ed il mio canto al tuo cospetto. Sempre più saggia sei ed ancor, per la vita, mi giova implorarti Con un profondo canto d’amore.

È LA VITA Tutto è necessario ed ha la sua importanza È bello pensare e agire, fare quello che si vuole, senza negazioni ad altri, sentire tutto il circondato. Vedere un bimbo crescere, un albero vivente abbattuto, un fumo uscire dal comignolo, un cane che corre e abbaia, un uccello svolazzando va e qualche goccia di pioggia alternarsi a raggi di sole. Tutto, ed altro, è vita ed ognuno si inserisce, in un tratto di tempo, in una fase e ne subisce i contenuti, con i propri apporti.

LA LUCE

Sono la luce che sorge al mattino e che tramonta alla sera. Sono la notte che sogna e riposa. Sono la via, sono l’amore, sono il fratello. Sono vivo ogni attimo, sono dolce, nel cammino dell’amore. BARCA DIO È, UNA UNICA BARCA SENZA NOME. LUNA Luna crescente che asciughi lacrime versate, luna piena che raccogli lacrime già cadute. Luna, tu dai la luce completa! È la tua luce parla, ma non ha nome. (poesie dedicate: con amore ed armonia) “albero” A. Q. (IN RICORDO DI UN UOMO … )

PIAZZA UMBERTO Piazza Umberto è di una bellezza antica ma è stata il frutto di tanta fatica; ora c’è in rifacimento il castello e Piazza Umberto è ancor più bella. È bello il suo arco, peccato che manchi un parco … Son belle le balconate e ancor più belle le arcate. E da lì dico in cuor mio “Vedo il Giardino di San Pio”. Ci sono i lampioni che fanno festa di colori. Piazza Umberto è tutta gioiosa e, nel suo insieme, è bella e armoniosa. Antonio Messore 24 aprile 2011

POI SARA’ TARDI Non correr sempre via, fermati, pensa e rifletti. Fermati a parlarle, siediti accanto a lei; falle un pò di compagnia,

lei vuole il tuo affetto, si sente tanto sola. Stringerle la mano, guardala negli occhi: tutto questo lo vorresti fare domani ma domani sarà troppo tardi, lei domani non ci sarà più, sarà su quella nuvola e tu non potrai vederla. Quando passi lei ti guarda, lei non vuole niente, non le serve niente. Non ricordi? Eri piccolo, si toglieva il pane dalla bocca per riempire la tua. Domani non ci sarà più tempo, ci saranno solo rimpianti per quello che non hai fatto; i tuoi occhi si riempiranno di lacrime ma il tempo è tiranno e non torna indietro. Antonio Messore- Vallemaio, 25 maggio 2011

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L’OZIO È IL PADRE DEI VIZI ? a cura di Antonio Catese

BANDIERA SU MONTE MAIO “ 14 MAGGIO 1944, PER NON DIMENTICARE ”.

Continua da pag. 4 Alle 11 e 45 si realizzò l’accerchiamento del Girofa-no da parte di alcuni ele-menti della 1ª D.M.I. ( Divi-sione di Marcia di Fanteria) che si introdussero sulle pendici est della costa 541; alle 12 e 45 il Reparto di Koeberle si inerpicò sulle pendici sud del Girofano, senza scatenare le reazio-ni nemiche. Alle 13 e 30 il Girofano venne interamente occupato dall’11ª Compagnia del 4° R.T.M., tranne la quota 541 che si trovava nelle mani della 1ª D.M.I. Dopo 48 ore di battaglia, la svolta avvenne: la vittoria, che sembrava lontana, non poté più sfuggire al Corpo di Spedizione Francese . L’avan-zata riprese verso le 13 e 45 con cautela perché numerosi campi di mine invadevano le posizioni tedesche. Tutte le alture vennero occupate. Alcuni gruppi di tedeschi si arresero, spesso feriti, a volte privi di capacità di reazione, alzando delle

bandiere bianche con sopra tracciata una croce rossa. Verso le 15,00 una notizia si diffuse e scatenò grande entusiasmo: il monte Maio era preso! Un’ enorme bandiera francese, della quale il generale Juin aveva detto che sarebbe dovuta essere stata visibile dagli Abruzzi al mare, sventolava su quella cima che aveva simboleggiato, per molti mesi, la potenza del dispositivo tedesco. Il Monte Maio, quota 940, venne raggiunto senza combattere; la linea “Gustav” era così sfondata, la strada verso Nord era libera. (consultare il libro: Vallemaio nella II guerra mondiale, A. D. De

Magistris, 2004, pagg. 96 illustr. b./n. f.to cm 17x24.)

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L’ECCIDIO NAZISTA DI “PASTINOVECCHIO”. 09 MAGGIO 1944. UNA TESTIMONIANZA DI VIRTÙ CIVICHE PER VALLEMAIO.

CONTINUA DA PAG. 5

Dinanzi ad un evento inutilmente feroce e incomprensibile per una normale mente umana, molteplici sono stati gli interrogativi tanto maggiori quanto poche o inesistenti erano le prove sulle origini e sulle esatte modalità del massacro. Si è spaziati da una vendetta politica o personale, fomentata da presunti ed ignoti informatori locali, ad un’azio-ne di sterminio programmato.

Ha tentato di dare una risposta di carattere generale il profes-sore Tommaso Baris che, decenni dopo la fine della guerra tra gli anni 1990 e 2000, ha condotto una lunga e meticolosa inchiesta nella zona del fronte, interpellano anche molti vallefreddani, tra cui l’ex sindaco Alessandro De Bellis, il sindacalista Giuseppe Fargnoli, il responsabile delle vittime civili di guerra Ernesto De Magistris. Alla fine nel suo apprezzato libro “Tra due fuochi”, ha sostenuto che le sanguinose stragi di quei giorni furono perpetrate dalle forze tedesche ormai in fuga:

a) per l’opposizione delle popolazioni che non volevano essere depredate dai militari tedeschi delle bestie e delle poche vettovaglie possedute; b) per la resistenza degli uomini che fuggendo si sottraevano al lavoro coatto al fronte a favore dell’esercito tedesco; c) per l’omesso rispetto dell’ordine perentorio impartito dalla Whermacht di abbandona-re le case, poste in zone di operazioni militari; d) per crudele ritorsione nei confronti delle autorità politiche italiane, le quali abbandonato l’alle-ato tedesco l’8 settembre 1943, gli avevano schiera-to contro le forze armate italiane appena ricostruite dal nuovo regime (battaglia di Mignano Montelun-go: ottobre 1943-maggio 1944); e) per la possibile e mai completamente dimostrata cooperazione in-formativa di soggetti locali con le forze degli Allea-ti, vicine a sfondare il fronte, inquadrati in un minu-scolo nucleo di resistenza capeggiato nel basso Lazio dall’ex tenente del regio esercito italiano, Antonio Gagliardi e nell’alto Lazio dall’ex combat-tente in Spagna, Enrico Giannetti.

La vendetta sulle inermi popolazioni loca-li fu eseguita “a tappeto” senza remore, per il ranco-re e la ferocia conseguente alla certa imminente sconfitta, dovuta alla rottura della linea difensiva fortificata Gustav, che correva proprio in quella zona del basso Lazio, con perno Montecassino. Qui il fronte sostò con una battaglia interminabile che produsse diecine di migliaia di morti e indicibili distruzioni, per 4 mesi: dal 20 gennaio al 12 maggio del 1944 (3 giorni dopo l’eccidio), quando le forze armate franco-marocchine giunsero a Vallemaio. Quindi a quell’esercito in fuga risul-tava facile “fare terra bruciata della popolazione civile, ormai vista come nemico”, secondo il bando del 7/4/1944 del supremo comando operativo tedesco (Tommaso Baris “Tra due fuochi”, pagina 33). Da ciò le numerose, sanguinose e spesso incomprensibili seguenti stragi di centinaia e centinaia di inermi civili eseguite in quei giorni in Ciociaria e zone viciniori: Caiazzo il 13/10/43 (è stato condannato l’ufficiale SS Emdem dalla corte di assise di Santa Maria Capua vetere nel 1995), Sant’Andrea del Garigliano il 6/2/44, Vallerotonda il 27/12/43, Arpino il 29/5/44, Pietransieri il 21/11/43, Ripi il 25/2/44, Castrocielo il 27/3/44, Piglio il 18/3/44.

Vi è motivo di ritenere che esse, in massima misura, furono eseguite dalla personale della divisione SS Goering, che formata da paracadutisti, in quei tempi combatteva appiedata nel frusinate e nella zona dei monti Aurunci (Alberto Custodero, quotidiano La repubblica dell’8/10/2004: Tommaso Baris “Tra due fuochi”, pag. 32), dopo lo sbarco del gennaio 1944 ad Anzio delle forze armate Usa al comando del generale Lucas, poi rimosso per incapacità. Infatti se quel contingen-te fosse stato ben comandato, avrebbe rapidamente raggiunto la Ciocia-ria e Cassino, evitando disastri e stragi. Alla divisione Goering e comun-que a reparti SS i quali, in rotta ordinata risalivano l’Italia, sono attribui-ti gli eccidi di migliaia di inermi cittadini eseguiti nei mesi successivi: in Toscana nel luglio 1944 (Monchio Susano, San Pancrazio, Civitella, Meleto, Vallucciole); in Liguria (Turchino e Portofino) e in Emilia (Marzabotto, San Anna di Stazzema) nell’autunno di quell’anno. Ovvia-

mente la citazione degli episodi è solo esemplificativa e non esaustiva. Col senno di poi e a distanza di oltre mezzo secolo da quei fatti, noi contemporanei, che abbiamo avuto la sventura di assistere negli ultimi decenni a ingiustificati massacri di inermi civili in ogni parte del mondo causati dal terrorismo di matrice ideologico/religiosa, possiamo meglio capire l’insensatezza di quegli stermini, comparando lo stragismo della fanatica setta nazista a quello attuale.

L’avvocato Giancarlo Fargnoli, figlio di Domenico, nel 2003 ha promosso un’indagine della giustizia italiana al fine di accertare la dinamica dell’episodio e risalire ad autori e mandanti. E’ stata attivata prima la procura della repubblica di Cassino (procuratore capo dott. Izzo), poi la procura militare della repubblica di La Spezia (procuratore capo dott. De Paolis) ed infine la procura militare della repubblica di Roma (fascicolo mod. 44 n. reg. 220/B/04 mas: procuratore capo dott. Intelisano).

Approfittando dell’archivio di quei tempi della questura di Frosinone, della stazione dell’Arma dei carabinieri di San Giorgio a Liri e del servizio segreto fascista Ovra (atti dell’inchiesta della procura militare della repubblica di Roma), nonchè delle dichiarazioni di molti testi oculari ancora viventi, è stato possibile dare una versione abbastan-za precisa sulle circostanze di luogo, tempo e modali. Invece nulla si è potuto sapere sugli autori a mandanti anche perché le procure della re-pubblica federale della Germania di Ludwigsburg sui crimini di guerra e di Dortmund sulle stragi naziste, interpellate sul caso, non hanno fornito

utili indicazioni rispettivamente il 25/2/05 e il 10/2/05. Per la verità si sono trovate tracce che attri-buiscono una collaborazione, mai bene specifica-ta, del dottor Fargnoli con il movimento di Resi-stenza e con gli Alleati, ma di ciò si parlerà in un prossimo articolo. Certo è che se anche tale aspet-to avesse un fondo di verità non si capisce perché prima del dottor Fargnoli e in un contesto con lui scollegato, siano stati trucidati 10 civili, in mag-gior misura donne, neonati, bambini ed adole-scenti. Sembra invece giusto attribuire la strage, come ha dimostrato l’identico “modus operandi” in infiniti casi simili, al radicarsi di uno spirito animale, rancoroso e vendicativo, nelle forze armate degli occupanti tedeschi: questi ormai sicuri della sconfitta ed in irreversibile ritirata, si sono vigliaccamente rivalsi sulla popolazione civile italiana già loro alleata ed ora nemica. Rimane infine da chiarire i motivi per i quali, il ricordo di tanti gravi eccidi di civili inermi sia

rimasto di fatto negletto per almeno un ventennio, dopo la fine della guerra. Il primo motivo di ordine nazionale è collegato alla non eccelsa figura che, tutto sommato, lo Stato italiano ha fatto durante il secondo conflitto mondiale. Da qui, con un previo e tacito accordo di tutta la collettività nazionale, fu posta una sordina a quegli eventi. Un secondo motivo di ordine internazionale è dovuto alla circostanza che la Germa-nia, da nemico ed occupante, dopo la fine della guerra era divenuto uno dei maggiori alleati, specie di natura economica, e quindi alcuni scomo-di argomenti dovevano rimanere dietro le quinte.

In questo clima si spiega perchè un grande armadio corazzato, passato alla storia come “l’armadio della vergogna”, nel quale erano custoditi migliaia di fascicoli sulle stragi perpretate dalle truppe tede-sche in fuga, fosse trovato nel marzo del 1996 chiuso a chiave e abban-donato negli scantinati della procura militare della repubblica di Roma, la quale invece di investigare aveva spicciamente archiviato in quel modo tutte le tragedie.

Ma vi è anche un motivo per così dire di carattere intimistico ed altamente umano, che riguarda le vedove e gli orfani di tanti innocen-ti caduti. Queste persone, trovatesi improvvisamente prive di ogni so-stentamento materiale e di qualsiasi affetto familiare per la morte dei propri cari, hanno dovuto coltivare in famiglia quel ricordo tentando, in un mondo pieno di macerie morali e materiali e di rimozione omertosa degli eventi, di ricostruire un avvenire decente per sé e i discendenti.

Napoli, 16/5/11 Giancarlo Fargnoli

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PROSPETTIVA PROSPETTIVA PROSPETTIVA PROSPETTIVA VALLEFREDDANA VALLEFREDDANA VALLEFREDDANA VALLEFREDDANA

numero unico, periodico di

comunicazione interna

DELL’ASSOCIAZIONEASSOCIAZIONEASSOCIAZIONEASSOCIAZIONE CULTURALECULTURALECULTURALECULTURALE “G i u d i c e

G I O V A N N I D A

VALLEFREDDA “ VIA ROMA N° 2

03040 VALLEMAIO (FR)

NUOVA EDIZIONENUOVA EDIZIONENUOVA EDIZIONENUOVA EDIZIONE ANNO I V N° X X X I I

MAGGIO MAGGIO MAGGIO MAGGIO 2011201120112011

IMPAGINAZIONE E GRAFICA

Attilio ROMANO Antonio CATESE Bruno FARGNOLI

DALLA VITA

DEL SERVO

DI DIO

DON CESARE

DE MAGISTRIS

( XII parte - A cura di © Bruno Fargnoli

e Anna D. De Magistris)

- tratto dal LIBRO SECONDO,

VITA DI DON CESARE

DE MAGISTRIS,

NEL QUALE SI RIPORTANO

LE AZIONI DI CESARE

NEL GOVERNO DEL

MONASTERO DI SANTA

PATRIZIA NELLA CITTA’

DI NAPOLI¹- LIBRO II – CAP. 2

Continua da precedente numero

… Cesare replicò ancora le sue i-stanze e ritornò ad esporre al cardi-nale tutte le sue ragioni che non gli permettevano di assumere una tale carica poiché si riteneva privo di esperienza per un impiego così deli-cato. Ma la tanta modestia ed effica-cia nell’esporre i suoi sentimenti convinsero ancora di più l’arcive-scovo che quell’uomo illuminato dallo Spirito Santo fosse la persona giusta per cui, invece di arrendersi alle suppliche di Cesare, gli chiese ubbidienza e lo obbligò ad accettare la carica e a portarsi quanto prima al monastero di Santa Patrizia per dare inizio al suo ministero.

Cesare, a questo punto, piegò subito il capo in nome dell’ubbi-dienza e, considerando che ciò do-veva essere la volontà del Signore, abbracciò l’incarico in nome di u-n’ulteriore prova della sua devozio-ne. Era solito ricordare ai suoi pe-nitenti che, ogni volta che si faceva un’opera buona, le cose sarebbero loro successe per la loro felicità: così augurò a se stesso un cammino di felicità perché questa era la vo-lontà del Cielo. .- (continua sul prossimo numero)

05050505-2011 E. P. V. E. P. V. E. P. V. E. P. V. Info e contatti: E Info e contatti: E Info e contatti: E Info e contatti: E----MAIL : MAIL : MAIL : MAIL : [email protected] [email protected] [email protected] [email protected] WEB: www.associazionevallemaio.it WEB: www.associazionevallemaio.it WEB: www.associazionevallemaio.it WEB: www.associazionevallemaio.it

C O N T A T T I : www.associazionevallemaio.it E-mail : [email protected] tel 0776-957129 E-mail : [email protected] cell. 328-6871012

HANNO COLLABORATO A QUESTO NUMERO:

- Anna De Magistris - Antonio Catese - Attilio Romano - Bruno Fargnoli - Domenico Ruscetta - Ludovico Mazzarella - Antonio Messore - Ilma D’Alessandro - Romina D’Aniello - Marialuisa Fargnoli - Rita Rizzo - Emilio Di Ionna - Giancarlo Fargnoli -

Articoli, foto ed altro materiale inviati in redazio-ne restano di proprietà dell’ Associazione e non verranno restituiti anche se non pubblicati su questo bollettino. E’ vietato ogni tipo di riprodu-zione, anche parziale, senza l’autorizzazione del responsabile dell’ Associazione Culturale. IL BOLLETTINO E’ DISPONIBILE ANCHE

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CAMPUS EUROPEO DI SCULTURA

VALLEMAIO: IDEAZIONE

DI UN’OPERA …

© Bruno

Fargn

oli

E-mail : [email protected] tel. e fax 0776-957122 tel. 0776957172 cell. 3497531378

E-mail : [email protected]

Il servo di Dio Don Cesare De Magistris

-¹ cfr. numeri precedenti di questo giornale; - cfr.: PROSPETTIVA VALLEFREDDA n. IX giugno 2009, Cesare nacque il 18 ottobre 1570 e morì a Napoli l’ 11 dicembre 1628;

- cfr.: pag. 47 “VALLEMAIO QUADERNI DI STORIA E TRADIZIONI LOCALI” n. 1, Cassino 1988 di F. Tudino e B. Fargnoli;

- cfr.: VITA DI D.CESARE DE MAGISTRIS, scritta da Settimo Bruni, voll. 5, anno 1737, Lucca.-

“ CON IL PATROCINIO ED IL CONTRI- BUTO DELLA PRESIDENZA DEL CON-SIGLIO REGIONALE DEL LAZIO”

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V I S I T A T E I L S I T OV I S I T A T E I L S I T OV I S I T A T E I L S I T OV I S I T A T E I L S I T O WWW.ASSOCIAZIONEVALLEMAIO.ITWWW.ASSOCIAZIONEVALLEMAIO.ITWWW.ASSOCIAZIONEVALLEMAIO.ITWWW.ASSOCIAZIONEVALLEMAIO.IT

Vallemaio - A pleasant village situated in the province of Frosinone

( Italy ). It’s laid down over a hill at the foot of Maio Mountain; its origins are very

ancient and until 1932 its name was Vallefredda.

Vallemaio is an ideal holiday resort thanks to the healthy climate, the

tranquillity and natural beauties of its mountain territory, which offers pleasent

tourist routes. In Vallemaio it’s possible to visit the

national Monument of the Church of SS. Annunziata which holds the shadows

Museum and the Monoliths Route leading to the Peace Stele.

Foto © Bruno Fargnoli - Vallemaio, anno -2010-

Vallemaio (vallemayo) un pueblo encantador de la provincia

de Frosinone (Italia). Esta ubicado en una colina a los pies del Monte

Maio. Su origen es muy antiguo y antes de 1932 se llamaba Vallefred-

da. Ideal para las vacaciones por-

que tiene un clima saludable, tran-quilo, maravillosos campos naturales

de la montaña donde se puede hacer agradables itinerarios.

Ademas de la iglesia SS. Annun-ziata, monumento nacional, se en-

cuentra el museo de Las Sombras y el camino que conduce a las Estrel-

las de la Paz. Les deseamos una agradable

visita en nuestra pagina web. Erika Pareja.

Vallemaio - Charmant village de la

province de Frosinone (Italie),

Vallemaio est situé sur une colline au

pied du mont Maio.

Son origine est très antique et, jusqu’-

en 1932, il s’appelait Vallefredda.

Son climat sain et sa tranquillité font

de Vallemaio un endroit idéal pour pas-

ser des vacances ; son merveilleux terri-

toire montagneux offre en effet des itiné-

raires agréables et faciles à parcourir.

Il abrite l’église de la SS. Annunziata,

monument national, ainsi que le Musée

des Ombres et donne à découvrir le

parcours des Monolithes, qui conduit à la

Stèle de la Paix.

Vallemaio, in provincia di Fro-Vallemaio, in provincia di Fro-Vallemaio, in provincia di Fro-Vallemaio, in provincia di Fro-sinone, ameno paese, adagiato su sinone, ameno paese, adagiato su sinone, ameno paese, adagiato su sinone, ameno paese, adagiato su una collina ai piedi del monte Maio. una collina ai piedi del monte Maio. una collina ai piedi del monte Maio. una collina ai piedi del monte Maio. Di origine antichissima, fino al 1932 Di origine antichissima, fino al 1932 Di origine antichissima, fino al 1932 Di origine antichissima, fino al 1932 si chiamava Vallefredda. Ideale per si chiamava Vallefredda. Ideale per si chiamava Vallefredda. Ideale per si chiamava Vallefredda. Ideale per la villeggiatura, per il clima salubre la villeggiatura, per il clima salubre la villeggiatura, per il clima salubre la villeggiatura, per il clima salubre e la tranquillità che offre, per le bel-e la tranquillità che offre, per le bel-e la tranquillità che offre, per le bel-e la tranquillità che offre, per le bel-lezze del suo territorio montano che lezze del suo territorio montano che lezze del suo territorio montano che lezze del suo territorio montano che sviluppa itinerari piacevoli e poco sviluppa itinerari piacevoli e poco sviluppa itinerari piacevoli e poco sviluppa itinerari piacevoli e poco faticosi. Oltre alla chiesa SS. An-faticosi. Oltre alla chiesa SS. An-faticosi. Oltre alla chiesa SS. An-faticosi. Oltre alla chiesa SS. An-nunziata, Monumento nazionale, nunziata, Monumento nazionale, nunziata, Monumento nazionale, nunziata, Monumento nazionale, ospita il Museo delle Ombre e il percor-ospita il Museo delle Ombre e il percor-ospita il Museo delle Ombre e il percor-ospita il Museo delle Ombre e il percor-so dei Monoliti che porta alla Stele so dei Monoliti che porta alla Stele so dei Monoliti che porta alla Stele so dei Monoliti che porta alla Stele della Pace. della Pace. della Pace. della Pace.

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