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9 Capitolo 1 LE FASI DIDATTICHE: ASPETTI TEORICI O gni gestualità specifica verrà analiz- zata, prendendo in considerazione 3 distinte fasi didattiche: 1) propedeutica del movimento (prerequisiti coordinativi) 2) tecnica analitica (base) 3) tecnica in situazione Perché questa suddivisione in fasi? Perché in un processo didattico bisogna seguire un ben determinato “iter metodo- logico”: infatti non è sufficiente predispor- re i contenuti, ma bisogna porre grande attenzione alle opportune metodologie di insegnamento. 1) I PREREQUISITI COORDINATIVI Qualsiasi azione motoria, complessa e specifica, tra cui il gesto tecnico, risulta essere la combinazione di azioni più sem- plici ed aspecifiche che il giocatore utilizza attingendole dal proprio bagaglio di espe- rienze motorie. Nel processo didattico che porta all’amplia- mento-consolidamento delle abilità tecni- che, non si può prescindere dall’organi- zare lavori coordinativi generali e misti, volti a rinforzare, ampliare e qualificare i prerequisiti che supportano i gesti tecnici. Nell’analizzare quali sono i prerequisiti co- ordinativi che sottendono al gesto tecnico è bene fare un distinguo: si può parlare di schemi motori di base e di capacità coor- dinative generali e speciali. Per schemi motori di base s’intende l’insie- me delle attività motorie globali e sponta- nee che l’allievo utilizza ed esercita nella vita di relazione e nel gioco libero. Alcuni esempi ne sono: il camminare, il correre, il rotolarsi, il lanciare, l’afferrare, l’arrampicarsi… La caratteristica di queste attività è senz’al- tro la loro globalità, attraverso di esse il bambino ricerca una funzionalità gestua- le, indipendente dalla precisione dei ge- sti. Nel percorso attraverso cui gli allievi formano la loro gestualità tecnica, c’è alla base l’esperienza degli “schemi motori di base”, come momento fondamentale della presa di coscienza delle proprie funzioni. Ma ciò ovviamente non basta: l’allenatore ha il compito d’impostare un percorso di specifizzazione dell’attività, cioè deve pro- porre situazioni in cui l’allievo viva espe- rienze motorie via via sempre più vicine alle azioni richieste in gara. L’allenatore deve utilizzare le conoscenze motorie di base del bambino per introdurre progressivamente, attività che riguardino lo sviluppo delle capacità coordinative ge- nerali e speciali.

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Ernesto Marchi CALCIO TECNICA SPECIALISTICA IN BASE AL RUOLO: DIFENSORI CENTRALI

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Ernesto Marchi CALCIO TECNICA SPECIALISTICA IN BASE AL RUOLO: DIFENSORI CENTRALI

Capitolo 1 LE FASI dIdATTICHE: ASPETTI TEORICI

Ogni gestualità specifica verrà analiz-zata, prendendo in considerazione 3

distinte fasi didattiche:

1) propedeutica del movimento (prerequisiti coordinativi) 2) tecnica analitica (base) 3) tecnica in situazione

Perché questa suddivisione in fasi? Perché in un processo didattico bisogna seguire un ben determinato “iter metodo-logico”: infatti non è sufficiente predispor-re i contenuti, ma bisogna porre grande attenzione alle opportune metodologie di insegnamento.

1) I PREREQUISITI COORDINATIVI

Qualsiasi azione motoria, complessa e specifica, tra cui il gesto tecnico, risulta essere la combinazione di azioni più sem-plici ed aspecifiche che il giocatore utilizza attingendole dal proprio bagaglio di espe-rienze motorie.Nel processo didattico che porta all’amplia-mento-consolidamento delle abilità tecni-che, non si può prescindere dall’organi-zare lavori coordinativi generali e misti, volti a rinforzare, ampliare e qualificare i prerequisiti che supportano i gesti tecnici. Nell’analizzare quali sono i prerequisiti co-

ordinativi che sottendono al gesto tecnico è bene fare un distinguo: si può parlare di schemi motori di base e di capacità coor-dinative generali e speciali.

Per schemi motori di base s’intende l’insie-me delle attività motorie globali e sponta-nee che l’allievo utilizza ed esercita nella vita di relazione e nel gioco libero. Alcuni esempi ne sono: il camminare, il correre, il rotolarsi, il lanciare, l’afferrare, l’arrampicarsi…La caratteristica di queste attività è senz’al-tro la loro globalità, attraverso di esse il bambino ricerca una funzionalità gestua-le, indipendente dalla precisione dei ge-sti. Nel percorso attraverso cui gli allievi formano la loro gestualità tecnica, c’è alla base l’esperienza degli “schemi motori di base”, come momento fondamentale della presa di coscienza delle proprie funzioni.

Ma ciò ovviamente non basta: l’allenatore ha il compito d’impostare un percorso di specifizzazione dell’attività, cioè deve pro-porre situazioni in cui l’allievo viva espe-rienze motorie via via sempre più vicine alle azioni richieste in gara. L’allenatore deve utilizzare le conoscenze motorie di base del bambino per introdurre progressivamente, attività che riguardino lo sviluppo delle capacità coordinative ge-nerali e speciali.

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Introduzione al Capitolo 2

3 FASI DIDATTICHE da sviluppare (in 38 esercizi).La prima fase avrà l’obiettivo didattico di sviluppare i pre-requisiti coordinativi:

FASE 1) PROPEDEUTICA DEL MOVIMENTO MOVIMENTO IN AVANTI + CAPACITÀ DI SALTO (accoppiamento motorio o combinazione di movimenti)

Le ultime due fasi avranno l’obiettivo didattico di sviluppare il gesto tecnico:

FASE 2) TECNICA ANALITICA (analisi tecnica del colpo di testa in avanzamento)

FASE 3) TECNICA IN SITUAZIONE (contestualizzazione tattica del colpo di testa in avanzamento in base alle situazioni di gioco)

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Introduzione al Capitolo 3

4 FASI DIDATTICHE da sviluppare (in 41 esercizi).Le prime due fasi avranno l’obiettivo didattico di sviluppare i pre-requisiti coordinativi:

1) PROPEDEUTICA DEL MOVIMENTO 1.1) CORSA ALL’INDIETRO (controllo posturale - equilibrio)

1.2) PROPEDEUTICA DEL MOVIMENTO CORSA ALL’INDIETRO+CAPACITA’ DI SALTO (accoppiamento motorio o combinazione di movimenti)

Le ultime due fasi avranno l’obiettivo didattico di sviluppare il gesto tecnico:

2) TECNICA ANALITICA (analisi tecnica del colpo di testa in arretramento)

3) TECNICA IN SITUAZIONE (contestualizzazione tattica del colpo di testa in arretramento in base alle situazioni di gioco)3

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Introduzione al Capitolo 4

3 FASI DIDATTICHE da sviluppare.La prima fase avrà l’obiettivo didattico di sviluppare i pre-requisiti coordinativi:

1) PROPEDEUTICA DEL MOVIMENTOLETTURA DELLA SITUAZIONE - CAPACITA’ DI REAGIRE AD UNO STIMOLO(capacità di anticipazione motoria- capacità di reazione motoria complessa)

Le ultime due fasi avranno l’obiettivo didattico di sviluppare il gesto tecnico:

2) TECNICA ANALITICA (analisi tecnica dell’anticipo)

3) TECNICA IN SITUAZIONE (contestualizzazione tattica dell’anticipo in base alle situazioni di gioco)4

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Introduzione al Capitolo 5

3 FASI DIDATTICHE da sviluppare.La prima fase avrà l’obiettivo didattico di sviluppare i pre-requisiti motori e coordinativi:

1) PROPEDEUTICA DEL MOVIMENTO: FORZA /SINCRONIZZAZIONE (forza isometrica; organizzazione spazio-temporale)

Le ultime due fasi avranno l’obiettivo didattico di sviluppare il gesto tecnico:

2) TECNICA ANALITICA (analisi tecnica del contrasto)

3) TECNICA IN SITUAZIONE (contestualizzazione tattica del contrasto in base alle situazioni di gioco)5

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Introduzione al Capitolo 6

3 FASI DIDATTICHE da sviluppare:la prima fase avrà l’obiettivo didattico di sviluppare i pre-requisiti coordinativi

1) PROPEDEUTICA DEL MOVIMENTO:PRECISIONE + GIUSTE TENSIONI MUSCOLARI (coordinazione ideo-motoria; differenziazione)

Le ultime due fasi avranno l’obiettivo didattico di sviluppare il gesto tecnico

2) TECNICA ANALITICA (analisi tecnica del lancio lungo)

3) TECNICA IN SITUAZIONE (contestualizzazione tattica del lancio lungo in base alle situazioni di gioco)

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Introduzione al Capitolo 7

3 FASI DIDATTICHE da sviluppare.La prima fase avrà l’obiettivo didattico di sviluppare i pre-requisiti coordinativi:

1) PROPEDEUTICA DEL MOVIMENTO:COMBINAZIONE DI GESTI TECNICI (accoppiamento motorio o combinazione di movimenti; adattamento etrasformazione)

Le ultime due fasi avranno l’obiettivo didattico di sviluppare il gesto tecnico:

2) TECNICA ANALITICA (analisi tecnica del passaggio rasoterra, dopo controllo orientato)

3) TECNICA IN SITUAZIONE (contestualizzazione tattica del passaggio rasoterra nelle circolazioni della palla, in base alle situazioni di gioco)

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Introduzione al Capitolo 8

3 FASI DIDATTICHE da sviluppare.La prima fase avrà l’obiettivo didattico di sviluppare i pre-requisiti coordinativi:

1)PROPEDEUTICA DEL MOVIMENTO:CONTROLLO POSTURALE + RILASSAMENTO MUSCOLARE+VALUTAZIONE DELLE TRAIETTORIE (organizzazione spazio-temporale)(equilibrio; tonicità e rilasciamento muscolare; organizzazione spazio-tempora-le; capacità di anticipazione; capacità sensomotoria)

Le ultime due fasi avranno l’obiettivo didattico di sviluppare il gesto tecnico:

2) TECNICA ANALITICA (analisi tecnica degli arresti su palla alta)

3) TECNICA IN SITUAZIONE (contestualizzazione tattica degli arresti su palla alta, in base alle situazioni di gioco)8

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Introduzione al Capitolo 9

3 FASI DIDATTICHE da sviluppare.La prima fase avrà l’obiettivo didattico di sviluppare i pre-requisiti coordinativi:

1)PROPEDEUTICA DEL MOVIMENTO:CONTROLLO POSTURALE + SINCRONIZZAZIONE (organizzazione spazio-tempo; differenziazione; equilibrio; capacità di anticipazione)

Le ultime due fasi avranno l’obiettivo didattico di sviluppare il gesto tecnico:

2) TECNICA ANALITICA (analisi tecnica delle respinte al volo)

3) TECNICA IN SITUAZIONE (contestualizzazione tattica delle respinte al volo, in base alle situazioni di gioco) 9

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Introduzione al Capitolo 10

3 FASI DIDATTICHE da sviluppare.La prima fase avrà l’obiettivo didattico di sviluppare i pre-requisiti coordinativi: 1) PROPEDEUTICA DEL MOVIMENTO: SCIVOLAMENTI DIFENSIVI (rapidità dei piedi, lavori di “feetwork”)

Le ultime due fasi avranno l’obiettivo didattico di sviluppare il gesto tecnico:

2) TECNICA ANALITICA (analisi tecnica dell’1 contro 1 sia nella difesa sul portatore di palla che sul giocatore senza palla)

3) TECNICA IN SITUAZIONE (contestualizzazione tattica dell’1 contro 1 in base alle situazioni di gioco)10