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42 pagina 5. In sette giorni Proposte per l’animazione a tema 1 . Patrimonio di umanita’ Il termine patrimonio deriva dall’unione di due parole la- tine che indicano gli strumenti del padre. Noi siamo il patrimonio del Pa- dre, ciò che ha di più caro, la sua eredità. Quindi dobbiamo comportarci in maniera de- gna di questa definizione. Per questo motivo il Signore ci ha donato dei talenti, come del- le monete d’oro preziosissime che dobbiamo assolutamente spendere per lui. All’inizio dell’anno chiediamo ad ogni ragazzo, ad ogni gio- vane e ad ogni adulto di scri- vere su un cartellone, ben vi- sibile in oratorio, tutti i talenti che pensa gli siano stati donati dal Signore. Per ogni talen- to scritto ad ognuno verranno consegnate dieci monetine. Queste dovranno essere ricon- segnate, una per una, in un apposita scatola-banca (meglio se trasparente) posta di fianco al cartellone ogni volta che si metterà a frutto uno di quei ta- lenti. Quando qualcuno esaurisce il suo patrimonio di monetine dovrà trovare un nuovo talento che non pensava di avere ma che ha scoperto con il tempo; a quel punto riceverà altre 10 monetine. Siamo patrimonio di umanità: spendiamoci nel mondo e ac- cresciamo il nostro valore. 2 . Mondialita’ Da molti anni nelle nostre par- rocchie e nei nostri oratori sono presenti persone provenien- ti da culture diverse. Ci siamo mai resi conto di quanti siano? I ragazzi delle medie e del- le scuole superiori potrebbero fare un “censimento” delle cul- ture che introduca ad una festa mondiale. Una festa in cui dovranno es- sere presenti tutti i popoli, tut- te le diverse lingue e tutte le culture (anche quella italiana) che abitano sul territorio. Che sia una festa aperta a tutti, con cibi, musiche, balli e vestiti tra- dizionali. Non dovrà essere una festa pri- va di significato, ma i ragazzi Il tema «Creando e Ricreando» prevede un cammino che i ragazzi possono realizzare anche attraverso attivita«simpatiche» che si possono svolgere durante lanno oratoriano «verso Milano 2012». Queste proposte prevedono una preparazione semplice e possono essere svolte in appuntamenti studiati ad hoc (ad esempio la domenica) oppure prima e dopo gli incontri di gruppo e catechesi durante la settimana (o in sostituzione di essi). in sette giorni Materiali di animazionme

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5. In sette giorni

Proposte per l’animazione a tema

1 . Patrimonio di umanita’Il termine patrimonio deriva dall’unione di due parole la-tine che indicano gli strumenti del padre. Noi siamo il patrimonio del Pa-dre, ciò che ha di più caro, la sua eredità. Quindi dobbiamo comportarci in maniera de-gna di questa definizione. Per questo motivo il Signore ci ha donato dei talenti, come del-le monete d’oro preziosissime che dobbiamo assolutamente spendere per lui.All’inizio dell’anno chiediamo ad ogni ragazzo, ad ogni gio-vane e ad ogni adulto di scri-vere su un cartellone, ben vi-sibile in oratorio, tutti i talenti che pensa gli siano stati donati dal Signore. Per ogni talen-to scritto ad ognuno verranno consegnate dieci monetine. Queste dovranno essere ricon-segnate, una per una, in un apposita scatola-banca (meglio se trasparente) posta di fianco al cartellone ogni volta che si metterà a frutto uno di quei ta-lenti. Quando qualcuno esaurisce

il suo patrimonio di monetine dovrà trovare un nuovo talento che non pensava di avere ma che ha scoperto con il tempo; a quel punto riceverà altre 10 monetine.

Siamo patrimonio di umanità: spendiamoci nel mondo e ac-cresciamo il nostro valore.

2 . Mondialita’Da molti anni nelle nostre par-rocchie e nei nostri oratori sono presenti persone provenien-ti da culture diverse. Ci siamo mai resi conto di quanti siano? I ragazzi delle medie e del-le scuole superiori potrebbero fare un “censimento” delle cul-ture che introduca ad una festa mondiale. Una festa in cui dovranno es-sere presenti tutti i popoli, tut-te le diverse lingue e tutte le culture (anche quella italiana) che abitano sul territorio. Che sia una festa aperta a tutti, con cibi, musiche, balli e vestiti tra-dizionali.Non dovrà essere una festa pri-va di significato, ma i ragazzi

Il tema «Creando e Ricreando» prevede un cammino che i ragazzi possono realizzare anche attraverso attivita’ «simpatiche» che si possono svolgere durante l’anno oratoriano «verso Milano 2012». Queste proposte prevedono una preparazione semplice e possono essere svolte in appuntamenti studiati ad hoc (ad esempio la domenica) oppure prima e dopo gli incontri di gruppo e catechesi durante la settimana (o in sostituzione di essi).

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43 paginadovranno arrivare al momento gioioso con un’adeguata pre-parazione ricevuta durante gli incontri di catechismo o i po-meriggi domenicali, scoprendo la realtà al di fuori del suolo nazionale.

Non siamo gli unici su questa terra e grazie al Padre siamo tutti fratelli: i familiari vanno conosciuti, riconosciuti e sco-perti.

3 . Descrivi la tua famigliaIn questo mondo sempre di fretta, in cui non c’è mai tem-po per parlare, per dialogare, per amare, bisogna ritrovare la dimensione propria della fami-glia. Ma cos’è la famiglia? Chiediamo ai ragazzi (ma an-che agli adulti) un compito dif-ficile: descrivi la tua famiglia in modo tale che una persona che non ha tempo possa com-prendere chi sei e cos’è la tua famiglia. Questo compito è arduo: spie-gare velocemente una realtà piena di sfumature e dal signi-ficato richiede tempo, molto tempo, e capacità di sintesi. Si possono utilizzare tutte le tecniche di comunicazione che si hanno a disposizione: inter-net, video, fotografie, cartello-ni, brevi frasi, canzoni.

4. Salvaguardia del creatoTutto quello che ci sta intorno, il creato, è opera del lavoro costante di Dio. Il creato è per noi, ma non ci appartiene. È come se ci fosse dato in presti-to, come se Dio lo avesse affi-dato a noi perché lo custodissi-mo e lo proteggessimo. Ogni gruppo dell’oratorio (sia sportivo che di catechismo, sia teatrale che manuale-creativo) dovrà adottare una piccola pianta e portarla, con tutto il vaso, nel luogo dove il grup-po ha il punto di incontro (aula di catechismo o spogliatoio). Per farla crescere e vivere ogni componente del gruppo dovrà prendersene cura dando ac-qua, nutrendola con i minerali, cambiando la terra del vaso.La pianta è un essere vivente e ha bisogno di essere accudita. Bisogna saper dosare la giusta quantità di cure: poca acqua la fa appassire ma troppa ac-qua potrebbe danneggiarla, lasciarla sempre all’ombra la farebbe deperire.Ricordiamo anche che per ogni luogo c’è la pianta giusta: una pianta grassa non potrebbe mai essere messa negli spogliatoi, il calore e l’umidità frequente nelle docce la ucciderebbero, meglio un luogo asciutto e cal-do.

5 . No all’isolamentoLa rete delle relazioni

Questo gioco-esercizio ha bi-sogno di una lunga prepa-razione. Su un muro, o su un grande pezzo di compensato si devono attaccare dei chiodi (uno per ogni persona presen-te in oratorio o in parrocchia). Sotto ad ogni chiodo ogni ra-gazzo dovrà scrivere il proprio nome e mettere una foto del proprio viso.A questo punto muniti di uno spago o di una matassa di lana ognuno dovrà collegarsi con tutte le persone amiche (non quelli che conosce indistinta-mente, ma solo i propri amici). Per rendere ancora più precisa l’attività si possono utilizzare due colori diversi, ad esempio il bianco per gli amici e il rosso per i familiari.Al termine della prima fase ci si chiederà: «Com’è venuto il quadro?». È tutto pieno di fili, non si capisce nulla? Benissi-mo, significa che le nostre re-lazioni sono molte e diverse, riescono a coprire tutto lo spa-zio disponibile. Significa che il

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nostro oratorio ha una rete ca-pace di accogliere tutti.Al contrario ha delle zone vuo-te? Ci sono gruppi ai loro in-terni fitti di legami, ma poco collegati tra di loro? Allora du-rante l’anno ci sarà chiesto di migliorare i nostri legami per coprire e unificare il più possi-bile la nostra comunità.

Ricordiamo poi che ciò che uni-sce una comunità cristiana non è la nostra buona volontà ma Gesù Cristo!

6 . Esercizi di carita’La parola carità è difficile da comprendere e ancor più diffi-cile da spiegare ai ragazzi, spe-cialmente ai più piccoli. Duran-te le domeniche proponiamo ai ragazzi di vivere una carità adatta alla loro età, dei gesti di amore verso il prossimo che possano comprendere e tocca-re con mano. Ad esempio se vicino alla pro-pria parrocchia è presente una mensa dei poveri, si potrebbe chiedere ai ragazzi delle scuole medie di portare di settimana in settimana dei pacchetti di pasta, scatolette di tonno o di sugo che saranno donati con cuore ai poveri. Se invece si è vicini ad un carcere si potreb-bero raccogliere oggetti ne-cessari ai residenti della casa circondariale come francobolli, penne e buste, oppure quader-ni, spazzolini da denti e il ma-teriale per potersi lavare.Ovviamente la raccolta dovrà essere pensata con intelligen-za: bisogna che le cose raccol-te siano veramente necessarie. Con gli adolescenti sarebbe quindi utile fare una visita pre-via a questi luoghi per poter entrare in quella realtà e chie-dere cosa è possibile donare per aiutare seriamente chi è in difficoltà.

La carità non è solamente met-tersi una mano in tasca per elargire denaro ai bisognosi, non è pura beneficenza; è mol-to di più!

7 . Non servito e riveritoDurante un’ora di catechismo facciamo costruire a tutti i ra-gazzi delle corone, le più bel-le che si possano immaginare. Diamo loro tutto il materiale necessario: colori, carta, perli-ne, stoffa. Bisogna mettersi di impegno: quella sarà la loro corona.Alla fine dell’ora di catechismo, o durante una messa domeni-cale, chiederemo loro di offrire tutte queste corone all’altare. L’altare e la croce sono simboli dell’unico Re che ha donato la sua vita per noi. Quell’unico Re che, pur potente, ha deciso di rendersi servitore nostro. A lui quindi offriamo la nostra rega-lità e lasciamo la nostra coro-na.

8 . Albero genealogico dei lavori e delle festeTutti i ragazzi conoscono il la-voro dei propri genitori, ma

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45 paginaquanti conoscono il lavoro dei propri nonni, dei bisnonni ecc.? Il giorno del matrimonio dei nostri genitori è un giorno di gioia, di festa. Senza quella data, la nostra famiglia non sa-rebbe nata, ma senza il giorno del matrimonio dei nonni, le famiglie dei nostri genitori non sarebbero nate, di conseguen-za neppure la nostra.

Ad ogni ragazzo facciamo co-struire il proprio albero genea-logico dei lavori e delle feste. Al posto dei nomi e dei cogno-mi, ogni ramo dell’albero avrà lo spazio per scrivere il lavoro, la data di nascita del familiare e la data di matrimonio.

Questo semplice gioco serve a far comprendere ai ragazzi che la loro famiglia ha avuto una storia segnata da date im-portanti (che dovranno essere ricordate con feste) e segnata dal lavoro dei più grandi.Bisogna ovviamente prestare molta attenzione ai ragazzi con cui si farà l’attività. Nel gruppo di catechismo e nel gruppo dei ragazzi delle domeniche pome-riggio potrebbero esserci bam-bini adottati oppure bambini con situazioni familiari com-plicate. Ricordiamo che que-sto gioco non dovrà farli sen-tire esclusi: sarebbe opportuno quindi trovare delle domande e delle ricorrenze adatte a loro. Ad esempio la data relativa al giorno di adozione: è da quel giorno che la nuova famiglia si è costituita.

A questo punto cerchiamo, at-traverso un test, di capire quale sia il livello della loro pigrizia

Quante ore al giorno passi tra divano, poltrona, letto, sedia?A. Da 0 a 2B. Da 2 a 5C. Da 5 a 10

Se sei sul divano con la tua fa-miglia e squilla il telefono chi si alza per primo solitamente?A. TuB. Tu solo se vedi che chi sta vicino a te è stancoC. Di sicuro qualcun altro

Tra 2 ore di lettura e 2 ore di computer cosa preferisci?A. 2 ore di letturaB. 1 ora e 1 oraC. 2 ore di computer

Tra un’ora in oratorio con gli amici e un’ora in chat con gli amici?A. In oratorio di sicuroB. In oratorio e se ho biso-gno in chatC. In chat

Risultati del test: totalizzare la maggioranza di lettere significa– A: per niente pigro: sei sem-pre molto disponibile, ti dedichi

9 . Che scansafaticheInvitiamo i ragazzi a costruire una tabella settimanale divisa in quattro aree che indicano il tempo diversamente vissuto in famiglia, a scuola, facendo festa, non facendo nulla. Ogni ragazzo indicherà quante ore dedica ad ogni momento. Lo scopo è visualizzare per quanto tempo i ragazzi sono disposti a fare fatica e ad im-pegnarsi.

Famiglia Scuola Festa Nulla

Lunedì

Martedì

Mercoledì

Giovedì

Venerdì

Sabato

Domenica

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a te stesso e agli altri.– B: tendente alla pigrizia: atten-to!! Ancora ti puoi salvare ma la pigrizia è in agguato.– C: pigrissimo: con te la pigri-zia è di casa, attenzione! non fa bene né a te né agli altri.

10. E’ tempo di famigliaPer fare comprendere ai ra-gazzi il valore della famiglia e in particolare della loro nella quotidianità proponiamogli di raccontare un momento signi-ficativo che hanno vissuto con la loro famiglia. Questo per-metterà di introdurre un dialo-go sul loro stile di vita, eviden-ziando che in una stessa realtà si vive secondo stili diversi, ma ugualmente validi.Per finire, ciascuno potrà rap-presentare con un disegno la propria famiglia, usando ma-teriali particolari, che possano evidenziare l’unicità di ogni nucleo (bottoni, fiori, cartonci-no, perline, ecc.).

Per iniziare la riflessione:– cosa fai quando i tuoi genitori o chi vive con te torna a casa dal lavoro?– Come rispondi e come agi-sci quando ti chiedono di fare qualcosa?– Cosa fate solitamente duran-te la domenica?– Che tipo di famiglia vorresti o come immagini quella che in futuro potrai vivere?

In alternativa i ragazzi potran-no presentare la loro famiglia attraverso un gioco:

CHE LAVORO FAI?Luogo: ovunqueMateriale occorrente: vestiti vari, divise Svolgimento: i ragazzi devono travestirsi cercando di rappresen-tare il lavoro di uno dei genitori o della persona con cui vivono. A turno si presentano davanti al gruppo che cercherà di indovi-nare quale lavoro sia. Per ogni lavoro indovinato sarà assegnato un punto.In una seconda fase ciascun ra-gazzo cercherà di descrivere la fatica fatta dal genitore per com-piere quel lavoro (se fisica, men-tale, ecc.). Per finire, tutto il gruppo cerche-rà alcune strategie che ciascuno può applicare per alleviare la fa-tica dei genitori (non fare i capric-ci la sera quando sono stanchi, rendersi autonomi nelle faccende personali, aiutare in casa, ecc.).

11. Banchetto mondiale Materiale occorrente: tavoli, tovaglie, tutto ciò che serve per

apparecchiare, foto che rap-presentino cibi etniciSquadre: 5, come i continentiScopo: introdurre i ragazzi alla diversità di condizioni di vita in dipendenza dalla zona del mondo dove si abita. Tali dif-ferenze sono evidenti a partire dalla disponibilità di cibo Svolgimento: dividere i ragaz-zi sui cinque tavoli sui quali ci sono i menù tipici del rispetti-vo continente. I ragazzi devo-no scegliere il piatto che inten-derebbero mangiare. A quel punto gli animatori nel ruolo di camerieri porteranno gli ingre-dienti per realizzare la pietanza in proporzione con le disponi-bilità del continente. Alcuni ta-voli avranno molto mentre altri neppure il necessario. Quando ciascun tavolo avrà ordinato si potrà chiedere ai ragazzi se trovano giusta la situazione rappresentata e quali soluzioni propongono (per esempio un baratto e un aiuto di chi ha di più verso i più indigenti).

12. Il registro del servizioIl registro del servizio è un re-gistro molto particolare: in esso vengono scritte tutte le azioni di servizio fatte in favore degli altri ogni giorno. Il suo funzio-namento è simile a quello dei registri contabili, dove vengono annotati il nome dell’esecutore, del titolare, il luogo e lo statuto dell’impresa.Allo stesso modo, per il servizio vengono scritti l’azione compiuta, il suo scopo, dove è avvenuta e chi ha compiuto il servizio.Potremo iniziare il registro scriven-

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47 paginado azioni note a tutti compiute da persone famose, ma all’interno di giorno in giorno ogni ragazzo potrà annotare la propria.Quando il registro sarà comple-tato potrà essere offerto alla co-munità durante un momento di preghiera.

13. Insieme e’ piu’ leggero!Squadre: 4Luogo: preferibilmente all’apertoMateriale occorrente: sacchi di sabbia abbastanza grandi per essere portati da 3/4 per-sone. Ostacoli vari che rappre-sentino le fatiche di ogni giorno (libri, medicine, ecc.)Scopo: arrivare per primi alla fine del percosoSenso del gioco: far capire ai ragazzi che le fatiche di una giornata possono diventare più leggere se affrontate con il sor-riso e l’aiuto degli altriSvolgimento: costruire un percorso ad ostacoli. I ragazzi dovranno sfidarsi in una staf-fetta lungo il percorso. Ogni squadra correrà in gruppi di 4 portando un sacco pesante, fa-cendo lo slalom tra gli ostacoli che rappresentano le difficoltà.

14. S.O.S. Pianeta TerraSquadre: 4Luogo: ovunqueMateriale: scope, palette, sac-chetti per la raccolta differen-ziata, vari tipi di rifiuti (carta, plastica, lattine..)

Scopo: ripulire il campo nel minor tempo possibileSenso del gioco: salvaguar-dare il creato è un nostro com-pito. Anche con semplici gesti quotidiani, come la raccolta differenziata dei rifiuti sia in casa che con gli amici, possia-mo rendere il nostro pianeta più vivibile e più sano.Svolgimento: realizzare su un lato corto del campo di gioco una zona delimitata per ogni squadra e collocarvi un nume-ro sufficiente di palette, scope e sacchi per la raccolta diffe-renziata. All’estremità opposta del campo creare altri settori dove spargere i rifiuti in modo casuale. I ragazzi, a coppie con i piedi legati, dovranno partire con un attrezzo per la pulizia, giungere a prendere un rifiu-to e tornare nella propria area per metterlo nel sacco. A quel punto potranno partire altri due concorrenti fino a che non sia ripulita tutta un’area.

15. Sai davvero divertirti?Per rispondere alla domanda ti proponiamo lo svolgimento del seguente test.Materiale: fotocopie del testScopo: far capire ai ragazzi la differenza tra divertimento fine a se stesso e divertimento come mezzo costruttivo del proprio tempo libero.

1. È una bella giornata di sole, cosa fai?a) stai comunque in casa a gio-care al computer;b) telefoni ai tuoi amici per an-dare a giocare tutti insieme.

2. Sei ad una festa di comple-anno coi tuoi amici:a) stai in disparte con i tuoi soli-ti amici e scherzi solo con loro;b) inviti tutti i presenti, anche se c’è qualcuno che non conosci, a fare un bel gioco.

3. È domenica e sei in orato-rio:a) stai con i tuoi amici a chiac-chierare;b) partecipi alle attività propo-ste.

4. Fai di tuttoa) per essere al centro dell’at-tenzione;b) per dare tutto te stesso.

5. Hai amicia) si divertono in modo irre-sponsabile;b) si divertono in maniera co-struttiva.

Soluzione del test:– maggioranza di risposte a): non sai divertirti veramente, per te il divertimento è evasio-ne ed è fine a se stesso– maggioranza di risposte b): sai divertirti veramente in modo costruttivo.

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