Pagina 1 di 104
Transcript of Pagina 1 di 104
Pagina 1 di 104
PIANO DI SICUREZZA E
COORDINAMENTO
Committente delle opere
Comune di Gaeta (LT)
Pagina 2 di 104
1 INFORMAZIONI GENERALI
1.1 SCOPO E MODALITÀ DI REDAZIONE DEL DOCUMENTO
Il presente "PIANO DI SICUREZZA E COORDINAMENTO", ha lo scopo di conseguire la sicurezza nei riguardi degli infortuni
sul lavoro, al fine di garantire l'incolumità fisica di tutti i lavoratori del cantiere compresi anche gli addetti delle eventuali imprese
subappaltatrici. I contenuti del presente elaborato con i suoi allegati costituiscono il Piano di Sicurezza e Coordinamento così
come previsto dall’ art. 100 del D.Lgs. 81/2008 e s.m.i..
Il piano contiene l’individuazione, le analisi e la valutazione dei rischi, e le conseguenti procedure , gli apprestamenti e le
attrezzature atti a garantire, per tutta la durata dei lavori, il rispetto delle norme per la prevenzione degli infortuni e la tutela della
salute dei lavoratori.
1.2 RIFERIMENTI NORMATIVI
Ciascuno degli argomenti viene trattato in riferimento ai più recenti orientamenti normativi oltre che agli indirizzi operativi
indicati dalle autorità competenti coinvolte per lo specifico cantiere.
L’obbligo della valutazione dei rischi presenti nei luoghi di lavoro è previsto e disciplinato dal D.Lgs. 81/2008 e s.m.i.. Di seguito
vengono riportati i principali riferimenti legislativi e normativi, da ritenersi comunque non esaustivi, su cui si è basata la
redazione del presente documento:
art. 64 DPR 303/1956
Norme generali per l'igiene del lavoro
DPR 1124/65
Testo Unico delle disposizioni per l'assicurazione obbligatoria contro gli infortuni sul lavoro e le malattie professionali
ISPELS Circolare 13/09/86 n. 62
Nota tecnica IL1 – Apparecchi di sollevamento materiale
D.M. 28/11/1987 n.588
Attuazione delle direttive CEE n. 79/113, n. 81/1051, n. 85/405, n. 84/533, n.85/406, n. 84/534, n. 84/535, n. 85/407, n.
84/536, n. 85/408, n. 84/537 e n. 85/409 relative al metodo di misura del rumore, nonché del livello sonoro o di potenza
acustica di motocompressori, gru a torre, gruppi elettrogeni di saldatura, gruppi elettrogeni e martelli demolitori azionati
a mano, utilizzati per compiere lavori nei cantieri edili e di ingegneria civile.
ISPELS Circolare 12/01/88 n. 26
Documentazione tecnica da allegare alle domande di omologazione di apparecchi di sollevamento materiali LEGGE
257/92
Norme relative alla cessazione dell’impiego dell’amianto.
D.LGS 475/1992
Attuazione della direttiva 89/686/CEE del Consiglio del 21 dicembre 1989 in materia di ravvicinamento delle legislazioni
degli Stati membri relative ai dispositivi di protezione individuale.
DPR 246/1993
Regolamento di attuazione delle direttive 89/106/CEE relativa ai prodotti da costruzione D.Lgs.
758/94
Modificazioni alla disciplina sanzionatoria in materia di lavoro
D.M. 16/01/1996
Ministero dei lavori pubblici - Norme tecniche relative ai "Criteri generali per la verifica di sicurezza delle costruzioni e
dei carichi e sovraccarichi".
D.P.C.M. 412/97
Regolamento recante l’individuazione delle attività lavorative comportanti rischi particolarmente elevati, per le quali
l’attività di vigilanza può essere esercitata dagli ispettorati del lavoro delle direzioni provinciali del lavoro
Pagina 3 di 104
D.LGS 10/1997
Attuazione delle direttive 93/68/CEE, 93/95/CEE e 96/58/CE relative ai dispositivi di protezione individuale D.Lgs.
52/97 e s.m.i.
Attuazione della direttiva 92/32CEE concernente classificazione, imballaggio ed etichettatura delle sostanze pericolose
D.Lgs. 285/98
Attuazione di direttive comunitarie in materia di classificazione, imballaggio ed etichettatura dei preparati pericolosi
D.Lgs. 65/03 Attuazione delle direttive 1999/45/CE e 2001/60/CE relative alla classificazione, all’imballaggio ed
all’etichettatura dei preparati pericolosi
D.M. 10/03/1998
Criteri generali di sicurezza antincendio e per la gestione dell'emergenza nei luoghi di lavoro D.LGS
359/1999
Attuazione delle direttive 95/63/CE che modifica la direttiva 89/655/CEE relativa ai requisiti minimi di sicurezza e salute
per l’uso di attrezzature di lavoro da parte dei lavoratori
D.M. Lav.19/05/99
Criteri per l’individuazione delle mansioni usuranti
D.Lgs 38/00
Disposizioni in materia di assicurazione contro gli infortuni sul lavoro e le malattie professionali, a norma dell'art.55,
comma 1, della L.144/99
D.P.R. 462/01
Denuncia delle installazioni e dispositivi di protezione contro le scariche atmosferiche, di dispositivi di messa a terra di
impianti elettrici e di impianti elettrici pericolosi
D.M. Lav. 02/05/01
Criteri per l'individuazione e l'uso dei dispositivi di protezione individuale (DPI) L.
36/01
Legge quadro sulla protezione da esposizioni a campi elettrici, magnetici ed elettromagnetici D.LGS
25/2002
Protezione da agenti chimici
D.LGS 262/2002
Attuazione delle direttive 2000/14/CE concernente l’emissione acustica ambientale delle macchine ed attrezzature
destinate a funzionare all’aperto
D.P.R. 222/2003
Regolamento sui contenuti minimi dei piani di sicurezza nei cantieri temporanei o mobili, in attuazione dell’art. 31,
comma 1, della legge 11 febbraio 1994, n. 109
D.LGS 235/2003
Attuazione della direttiva 2001/45/CE relativa ai requisiti minimi di sicurezza e di salute per l'uso delle attrezzature di
lavoro da parte dei lavoratori.
D.M. Sal. 388/03
Regolamento recante disposizioni sul pronto soccorso aziendale D.M.
248/2004
Regolamento relativo alla determinazione e disciplina delle attività di recupero dei prodotti e beni di amianto e contenenti
amianto.
Nuovo Codice Appalti
l’articolo riguardante i piani di sicurezza è art. 131 D.lgs 12 aprile 2006 n. 163 D.lgs.
257/2006
Attuazione della direttiva 2003/18/CE relativa alla protezione dei lavoratori dai rischi derivanti dall'esposizione
all'amianto durante il lavoro
Pagina 4 di 104
D.LGS 195/2006
Attuazione della direttiva 2003/10/CE relativa all’esposizione dei lavoratori ai rischi derivanti dagli agenti fisici
(rumore)
Provvedimento 16/03/06
Intesa in materia di individuazione delle attivita' lavorative che comportano un elevato rischio di infortuni sul lavoro
ovvero per la sicurezza, l'incolumita' o la salute dei terzi, ai fini del divieto di assunzione e di somministrazione di
bevande alcoliche e superalcoliche, ai sensi dell'articolo 15 della L. 125701, n. 125. Intesa ai sensi dell'articolo 8, comma
6, della L. 131/03. (Repertorio atti n. 2540).
D.M. 12/07/2007 n.155
Regolamento attuativo - Registri e cartelle sanitarie dei lavoratori esposti ad agenti cancerogeni. LEGGE
123/2007
Misure in tema di tutela della salute e della sicurezza sul lavoro e delega al Governo per il riassetto e la riforma della
normativa in materia (GU n.185 del 10/08/2007) (ad eccezione degli artt. 2,3,5,6,7 abrogati dal D.Lgs. 81/2008 e s.m.i.)
Decreto 14/01/08
Ministero del Lavoro e della Previdenza Sociale Elenco delle malattie per le quali e' obbligatoria la denuncia ai sensi e
per gli effetti dell'articolo 139 del testo unico approvato con decreto del Presidente della Repubblica 30 giugno 1965, n.
1124, e successive modificazioni e integrazioni.
Circolare 30/01/08 n.5
Decreto recante le modalità di rilascio ed i contenuti analitici del Documento Unico Regolarità Contributiva (DURC) di
cui all’Art.1 comma 1176 della Legge n. 296/2006.
D.M. 37/08
Norma per la sicurezza degli impianti
Circolare 05/02/2008 n.7
Documento Unico Regolarità Contributiva.
D.M. 24/10/2008
Documento unico di regolarità contributiva.
D.M. 5 maggio 2008
Modifiche al decreto 3 aprile 2007 di recepimento della direttiva 2006/8/CE, relativo alla classificazione, all'imballaggio
e all'etichettatura dei preparati pericolosi.
D.Lgs. 81/2008 e s.m.i.
Attuazione dell'articolo 1 della legge 3 agosto 2007, n. 123, in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi
di lavoro (TESTO UNICO SULLA SICUREZZA SUL LAVORO).
Circolare 12/05/2009 n.11
Obbligo di comunicazione dei dati concernenti gli infortuni sui luoghi di lavoro. Indicazione operativa. D.Lgs.
106/2009
Disposizioni integrative e correttive del decreto legislativo 9 aprile 2008, n.81, in materia di tutela della salute e della
sicurezza nei luoghi di lavoro.
D. Lgs. 17/2010
Recepimento della direttiva 2006/42/CE sui requisiti di fabbricazione, immissione sul mercato e messa in servizio dei
macchinari.
Legge 136/2010
Piano straordinario contro le mafie, nonche' delega al Governo in materia di normativa antimafia.
2.3 SOGGETTI COINVOLTI NEGLI ASPETTI DELLA SICUREZZA
(art.2, c.2, l.B, DPR 222/2003)
DATI COMMITTENTE:
Pagina 5 di 104
Ragione sociale: COMUNE DI GAETA
2.3.1 Soggetti espressi dalla committenza dell’opera
Responsabile Unico del Procedimento
Nome e Cognome Fulvia Marciano
Direttore dei lavori
Nome e Cognome ______
Progettista
Nome e Cognome Fulvia Marciano
Coordinatore della Sicurezza in fase di Progettazione
Nome e Cognome Fulvia Marciano Coordinatore della Sicurezza in fase di Esecuzione
____________________________
2.3.2 Soggetti esecutori dell’opera
2.3.2.1 Impresa Affidataria
Ragione sociale -
2 DOCUMENTAZIONE DI SICUREZZA
2.1 DOCUMENTI DA FORNIRE AL COORDINATORE E/O DA TENERE IN CANTIERE
Fermo restando l’obbligo delle imprese di tenere in cantiere tutta la documentazione prevista per legge per attestare la conformità
alle disposizioni del D.Lgs. 81/2008 e s.m.i., ciascuna impresa deve consegnare al coordinatore per l’esecuzione, per sé e per le
imprese sue subappaltatrici, il seguente elenco di adempimenti in materia di sicurezza (la documentazione richiesta per lo
specifico cantiere deve intendersi compresa in tale elenco il quale vuole volutamente avere valenza generale):
1. Certificato di iscrizione alla C.C.I.A.A sempre aggiornato.
2. Documento unico di regolarità contributiva (DURC) con validità non anteriore a 3 mesi.
3. Dichiarazione prevista dall’art. 90 comma 9 lettera b) del D. Lgs. 81/2008 e s.m.i. concernente l’organico medio annuo,
distinto per qualifica, gli estremi delle denunce all’INPS, all’INAIL e alle Casse Edili.
4. Dichiarazione relativa al contratto collettivo applicato ai lavoratori dipendenti.
5. Copia del Registro infortuni (per i cantieri attivi nella provincia di appartenenza dell’impresa).
6. Estratto del Libro matricola di cantiere (l’originale del Libro matricola potrà essere sostituito da fotocopia autenticata
mediante autocertificazione), con riferimento ai soli dipendenti occupati nei lavori del cantiere.
7. Giudizio di idoneità sanitaria dei lavoratori occupati nel cantiere.
8. Dichiarazione di non essere oggetto di provvedimenti di sospensione o di interdizione di cui all’art. 14 del D. Lgs. 81/08 e
s.m.i.
9. Contratto di appalto o di subappalto (con ciascuna impresa esecutrice e subappaltatrice) con evidenza dei relativi costi della
sicurezza.
10. Piano Operativo di Sicurezza (P.O.S.) che deve essere redatto da parte di ciascuna impresa sia affidataria che esecutrice.
11. Piano di coordinamento delle gru in caso di apparecchi interferenti.
12. Attestazione di trasmissione del Piano di Sicurezza e di Coordinamento (P.S.C.) e del P.O.S. da parte dei Datori di Lavoro ai
rappresentanti dei lavoratori per la Sicurezza;
Pagina 6 di 104
13. Accettazione del P.S.C. da parte del datore di lavoro corredato delle eventuali osservazioni e aggiornamenti;
14. Elenco dei Dispositivi di Protezione Individuale (DPI) consegnati ai lavoratori.
15. Ricevute attestanti la consegna e l’accettazione dei DPI da parte dei lavoratori riportanti la marca e la tipologia di ciascun
DPI.
16. Certificati di conformità dei DPI consegnati ai lavoratori (schede tecniche di ciascun DPI).
17. Copia della nomina degli incaricati per l’attuazione delle misure di prevenzione incendi e lotta antincendio e di evacuazione,
di primo soccorso e gestione dell’emergenze (presenti in cantiere).
18. Copia attestati di formazione degli incaricati alla gestione delle emergenze ed al primo soccorso.
19. Copia attestati di formazione degli incaricati per l’attuazione delle misure di prevenzione incendi e lotta antincendio e di
evacuazione.
20. Nominativo (i) del (i) Rappresentante (i) dei Lavoratori per la Sicurezza (RLS) (se eletto o nominato).
21. Copia del verbale di elezione del RLS.
22. Copia attestato di formazione del RLS.
23. Copia degli attestati di aggiornamento della formazione del RLS.
24. Verbali di avvenuta consultazione del RLS o del RLST (Responsabile dei Lavoratori per la Sicurezza Territoriale).
25. Copia della nomina e dell’accettazione dell’incarico da parte del Responsabile del Servizio Prevenzione e Protezione (RSPP)
datata e firmata dal designato.
26. Attestazione delle capacità e dei requisiti del RSPP secondo le previsioni del D.Lgs. 81/2008 e s.m.i. (titolo di studio e/o
esperienza maturata e attestato di formazione; attestato di formazione per il datore di lavoro-RSPP).
27. Copia della nomina (obbligatoria) e dell’accettazione dell’incarico da parte del Medico Competente.
28. Attestazione delle capacità e dei requisiti del Medico Competente secondo le previsioni del D.Lgs. 81/2008 e s.m.i.
29. Copia della nomina del direttore tecnico di cantiere.
30. Copia della nomina e dell’accettazione dell’incarico di preposto.
31. Copia dell’ attestato di formazione del preposto.
32. Verbale di avvenuta formazione, istruzioni e addestramento all’uso in sicurezza di attrezzature e D.P.I.
33. Verbali di avvenuta informazione, formazione specifica e addestramento dei lavoratori riguardante i rischi relativi alla
mansione svolta nel singolo cantiere e l’uso delle attrezzature.
34. Pi.M.U.S. (Piano di Montaggio, Uso e Smontaggio del ponteggio).
35. Formazione specifica per gli addetti al montaggio e smontaggio dei ponteggi.
36. Documentazione relativa alla installazione delle gru a torre fisse e su rotaie.
37. Procedura di gestione delle emergenze.
38. Tesserini di vaccinazione antitetanica o autocertificazione dei lavoratori.
39. Documentazione attestante la conformità di macchine, attrezzature e opere provvisionali (Libretti di uso e manutenzione delle
macchine e attrezzature e dichiarazione di conformità CE, nonché autorizzazione ministeriale all’uso del ponteggio ed
eventuale progetto di calcolo).
40. Libretto di autorizzazione ministeriale all’uso del ponteggio e copia del disegno esecutivo (anche per ponteggi che non
necessitano di progetto di calcolo).
41. Progetto di calcolo per ponteggi di altezza superiore a 20 metri o realizzati in difformità degli schemi autorizzati.
42. Certificati di conformità degli impianti elettrici e ricevuta della comunicazione all’ISPESL della installazione dell’impianto di
messa a terra e dell’impianto di protezione contro le scariche atmosferiche.
43. Verbali delle verifiche periodiche degli impianti elettrici e degli impianti di messa a terra.
44. Eventuale segnalazione all’Ente gestore per la protezione delle linee elettriche aeree.
45. Verifica annuale da parte di persona competente delle imbracature di sicurezza secondo le istruzioni del fabbricante.
46. Schede di manutenzione periodica delle macchine, attrezzature e opere provvisionali.
47. Schede di verifica trimestrale di funi e catene degli apparecchi di sollevamento.
Pagina 7 di 104
48. Valutazione del rischio Chimico (obbligo per ciascun cantiere) e redazione del relativo rapporto.
49. Valutazione del rischio Rumore e redazione del relativo rapporto (obbligo per ciascun cantiere) e indicazione dei livelli sonori
delle macchine ed attrezzature che verranno impiegate dedotti dall’applicazione del D.Lgs. 195/06.
50. Valutazione del rischio Vibrazioni e redazione del relativo rapporto (obbligo per ciascun cantiere).
51. Copia delle schede di sicurezza delle sostanze utilizzate.
A titolo informativo, si riportano di seguito ulteriori adempimenti a carico delle imprese appaltatrici, lavoratori autonomi e committenti.
2.2 ULTERIORI ADEMPIMENTI E DOCUMENTAZIONE A CARICO DEI DATORI DI LAVORO DELLE IMPRESE
APPALTATRICI
1. Documento di Valutazione dei Rischi (DVR) avente data certa e costantemente aggiornato.
2. Autocertificazione della valutazione del rischio: nelle aziende che occupano fino a 10 addetti.
3. DUVRI: Documento Unico di Valutazione dei Rischi da Interferenze (D. Lgs. 81/08 e s.m.i. articolo 26 comma 3): deve
essere redatto in caso di affidamento di lavori, a imprese appaltatrici o a lavoratori autonomi, all’interno della propria azienda.
4. Libro unico del lavoro (in sostituzione del libro paga e del libro matricola).
5. Cartelle sanitarie e di rischio personali ( il luogo di custodia è concordato tra datore di lavoro e medico competente al
momento della nomina di quest’ultimo; copia può essere consegnata al lavoratore su sua richiesta).
6. Certificati medici di idoneità alla mansione (rilasciati dal Medico Competente).
7. Documentazione con la quale l’azienda dimostri che ha informato i lavoratori del loro diritto ad eleggere il RLS.
8. Richiesta di nomina del RLST nel caso il RLS non sia stato eletto.
9. Documentazione relativa agli apparecchi di sollevamento con capacità superiore a Kg. 200.
10. Documentazione relativa alla attuazione degli obblighi di cui all’articolo 97 del D. Lgs. 81/08 e s.m.i. a carico dell’impresa
affidataria:
- verifica della idoneità tecnico professionale delle imprese esecutrici/subappaltatrici secondo l’allegato XVII del D. Lgs.
81/08 e s.m.i.;
- verifiche sulla sicurezza dei lavori affidati e sull’applicazione del PSC;
- coordinamento delle misure di cui agli articoli 95 e 96 del D. Lgs. 81/08 e s.m.i. a carico delle imprese esecutrici.
11. Documentazione relativa alla attuazione degli obblighi di cui all’articolo 97 del D. Lgs. 81/08 e s.m.i. a carico dell’impresa
affidataria relativamente alla verifica della idoneità tecnico professionale dei lavoratori autonomi secondo l’allegato XVII del
D. Lgs. 81/08 e s.m.i..
12. Piano per la gestione delle emergenze (deve essere redatto per ciascun luogo di lavoro dove sono presenti più di 10 addetti:
nei cantieri edili deve essere contenuto nel PSC).
13. Registro presenze per le imprese con meno di dieci dipendenti (obbligo connesso all’adozione del badge di riconoscimento).
14. Ricevuta della consegna del tesserino di riconoscimento dove si svolgono attività in regime di appalto e subappalto.
15. Verbale della Riunione Periodica (obbligatoria almeno una riunione annuale nelle aziende con più di 15 addetti).
16. Eventuali verbali di ispezione e prescrizione degli Organi di Vigilanza.
2.3 DOCUMENTAZIONE A CORREDO DELL’IDONEITA’ TECNICO PROFESSIONALE DELLE IMPRESE
1. Documentazione minima a cura delle imprese esecutrici che utilizzano proprio personale, macchine e attrezzature, da esibire
al committente o all’impresa affidataria in caso di subappalto.
2. Iscrizione alla Camera di Commercio.
3. Documento di Valutazione dei Rischi (DVR) o autocertificazione meno di 10 dipendenti.
4. DURC Documento Unico di Regolarità Contributiva.
5. Dichiarazione di non essere oggetto di provvedimenti di sospensione o interdittivi dell’attività.
2.4 DOCUMENTAZIONE A CORREDO DELL’IDONEITA’ TECNICO PROFESSIONALE DEI LAVORATORI AUTONOMI
Pagina 8 di 104
1. Documentazione minima che i lavoratori autonomi devono esibire al committente o all’impresa affidataria in caso di
subappalto.
2. Certificato di iscrizione alla Camera di Commercio.
3. Specifica documentazione attestante la conformità di macchine, attrezzature e opere provvisionali.
4. Elenco dei dispositivi di protezione individuale in dotazione.
5. Attestati inerenti la propria formazione e la relativa idoneità sanitaria.
6. DURC Documento Unico di Regolarità Contributiva.
2.5 DOCUMENTAZIONE E ADEMPIMENTI A CARICO DEL COMMITTENTE
1. Designazione del Coordinatore per la Sicurezza in fase di Progettazione (CSP) e del Coordinatore per la Sicurezza in fase di
Esecuzione (CSE).
2. Documentazione attestante il possesso dei requisiti da parte del Coordinatore per la Sicurezza in Progettazione e in
Esecuzione.
3. Notifica Preliminare (il Committente deve inviarla alla ASL e alla Direzione Provinciale del Lavoro - DPL prima dell’inizio
dei lavori e consegnarla all’impresa esecutrice che la deve affiggere in cantiere).
4. Piano di Sicurezza e Coordinamento.
5. Trasmissione del Piano di Sicurezza e Coordinamento per la Sicurezza alle imprese prima della presentazione delle offerte
(che rappresenta anche comunicazione alle imprese affidatarie/esecutrici del nominativo del Coordinatore per la Sicurezza in
Progettazione ed Esecuzione).
6. Verifica della idoneità tecnico professionale delle imprese affidatarie e dei lavoratori autonomi.
7. Richiesta alle imprese esecutrici di una dichiarazione dell’organico medio annuo, degli estremi delle denunce INPS, INAIL,
CASSA EDILE e del CCNL applicato.
8. Verifica della corretta attuazione degli adempimenti a carico dei Coordinatore per la Sicurezza in fase di Progettazione e in
fase di Esecuzione dell’opera.
3 ASSOGGETTAMENTO AGLI OBBLIGHI DI LEGGE
3.1 OBBLIGHI DERIVANTI DALL’ENTITÀ DEI LAVORI
Quanto determinato nei punti precedenti, stabilisce la completa applicazione delle disposizioni previste dal D.Lgs. 81/’08 e s.m.i.:
- redazione e trasmissione alle autorità competenti della notifica preliminare;
- designazione del CSP e del CSE;
- redazione del PSC.
4.1.1 Obbligo della notifica preliminare
Il committente o responsabile dei lavori trasmette la notifica preliminare agli organi di vigilanza territorialmente competenti
(Azienda unità sanitaria locale e Direzione provinciale del lavoro) nei casi previsti dall’art. 99 del D.Lgs. 81/’08 e s.m.i.:
4.1.1.1 Prima dell’inizio dei lavori
- Cantieri in cui è prevista la presenza contemporanea di più imprese esecutrici
- Cantieri in cui è prevista la presenza anche non contemporanea di più imprese esecutrici
- Cantieri in cui opera una unica impresa la cui entità presunta di lavoro non sia inferiore a 200 uu-gg
4.1.1.2 Dopo l’inizio dei lavori
Cantieri che, inizialmente non soggetti all'obbligo di notifica, ricadono nelle categorie di cui al punto precedente per effetto di
varianti sopravvenute in corso d'opera (es. dopo l’affidamento dei lavori ad un'unica impresa, l'esecuzione dei lavori o di parte di
essi è affidata a una o più imprese).
Pagina 9 di 104
La notifica preliminare deve essere elaborata conformemente all’allegato XII del D.Lgs. 81/’08 e s.m.i.
4.1.2 Obbligo della designazione del Coordinatore per la progettazione e l’esecuzione dei lavori
Nei cantieri in cui è prevista la presenza di più imprese esecutrici, anche non contemporanea, il committente o il responsabile dei
lavori, contestualmente all'affidamento dell'incarico di progettazione, designa il CSP e, prima dell'affidamento dei lavori, designa
il CSE (D.Lgs. 81/’08 e s.m.i. Art.90 - Obblighi del committente o del responsabile dei lavori).
4.1.3 Obblighi dei Coordinatori
Il CSP redige il PSC i cui contenuti sono specificati nell’Allegato XV e predispone un fascicolo adattato alle caratteristiche
dell’opera, i cui contenuti sono definiti all' Allegato XVI (D.Lgs. 81/’08 e s.m.i. Art.91 - Obblighi del coordinatore per la
progettazione).
Durante la realizzazione dell'opera, il CSE (D.Lgs. 81/’08 e s.m.i. Art.92 - Obblighi del coordinatore per l'esecuzione dei lavori):
- verifica l'applicazione, da parte delle imprese esecutrici e dei lavoratori autonomi, dei contenuti del PSC;
- verifica l'idoneità dei POS assicurandone la coerenza con il PSC;
- adegua il PSC ed il fascicolo in relazione all'evoluzione dei lavori;
- organizza tra i datori di lavoro ed i lavoratori autonomi, la cooperazione ed il coordinamento;
- realizza il coordinamento tra i RLS finalizzato al miglioramento della sicurezza in cantiere;
- segnala al committente e o al responsabile dei lavori, previa contestazione scritta ai soggetti interessati, le inosservanze alle
disposizioni di legge e alle prescrizioni del PSC;
- propone la sospensione dei lavori, l'allontanamento delle imprese o dei lavoratori autonomi dal cantiere, o la risoluzione del
contratto; se il committente o il responsabile dei lavori non adotta alcun provvedimento, senza idonea motivazione, dà
comunicazione dell'inadempienza alla ASL ed alla DPL territorialmente competenti;
- sospende, in caso di pericolo grave e imminente, direttamente riscontrato, le singole lavorazioni fino alla verifica degli
avvenuti adeguamenti effettuati dalle imprese interessate.
La trasmissione del PSC all’impresa aggiudicataria, vale come comunicazione dei nominativi del CSP e del CSE.
4 OBBLIGHI PARTICOLARI
4.1 CONSULTAZIONE E PARTECIPAZIONE DEI LAVORATORI
In accordo con quanto previsto dall’ Art. 102 del D.Lgs. 81/2008 e s.m.i. prima dell’accettazione del PSC di cui all’art. 100 e delle
modifiche significative apportate allo stesso, il datore di lavoro di ciascuna impresa esecutrice consulta il rappresentante dei
lavoratori per la sicurezza e gli fornisce eventuali chiarimenti sul contenuto del piano.
Il rappresentante dei lavoratori per la sicurezza ha facoltà di formulare proposte al riguardo.
4.2 MODALITÀ ATTUATIVE DI PARTICOLARI OBBLIGHI
- Nei cantieri la cui durata presunta dei lavori é inferiore ai duecento giorni lavorativi, l’adempimento di quanto previsto
dall’articolo 102 costituisce assolvimento dell’obbligo di riunione di cui all’articolo 35, salvo motivata richiesta del
rappresentante dei lavoratori per la sicurezza.
- Nei cantieri la cui durata presunta dei lavori é inferiore ai 200 giorni lavorativi, e ove sia prevista la sorveglianza sanitaria di
cui all’articolo 41, la visita del medico competente agli ambienti di lavoro in cantieri aventi caratteristiche analoghe a quelli
già visitati dallo stesso medico competente e gestiti dalle stesse imprese, é sostituita o integrata, a giudizio del medico
competente, con l’esame di piani di sicurezza relativi ai cantieri in cui svolgono la loro attività i lavoratori soggetti alla sua
sorveglianza. Il medico competente visita almeno una volta all’anno l’ambiente di lavoro in cui svolgono la loro attività i
lavoratori soggetti alla sua sorveglianza.
- Fermo restando quanto previsto dall’articolo 37, i criteri e i contenuti per la formazione dei lavoratori e dei loro rappresentanti
Pagina 10 di 104
possono essere definiti dalle parti sociali in sede di contrattazione nazionale di categoria.
- I datori di lavoro, quando é previsto nei contratti di affidamento dei lavori che il committente o il responsabile dei lavori
organizzi apposito servizio di pronto soccorso, antincendio ed evacuazione dei lavoratori, sono esonerati da quanto previsto
dall’articolo 18, comma 1, lettera b).
5 RELAZIONE TECNICA
5.1 IDENTIFICAZIONE E DESCRIZIONE SINTETICA DELLE OPERE
(art.2, c.2, l.A, DPR 222/2003)
6.1.1 Indirizzo del cantiere
(art.2, c.2, l.A, p.to1, DPR 222/2003)
Comune di Gaeta (LT)
Indirizzo piazza Traniello n. 19
5.2 DESCRIZIONE DEL CONTESTO
L’edificio oggetto di intervento si sviluppa su quattro livelli fuori terra, di cui allo stato attuale solo il piano terra risulta effettivamente utilizzato, marginalmente alcuni locali del piano primo sono impiegati come archivio.
Al piano terra sono ubicati, oltre all’atrio principale di ingresso, altri due locali con ingresso direttamente dall’esterno sulla facciata principale, oltre ad un locale tecnico attualmente inaccessibile che ospitava la centrale termica dell’intero edificio.
I quattro livelli sono collegati da due distinti vani scala; il primo, nell’atrio principale di ingresso al palazzo, collega il piano terra con il primo livello, mentre il secondo, in posizione decentrata rispetto al precedente, conduce fino al terzo livello.
Localizzazione dell’intervento.
Pagina 11 di 104
5.3 DESCRIZIONE SINTETICA DELL’OPERA CON PARTICOLARE RIFERIMENTO ALLE SCELTE PROGETTUALI,
ARCHITETTONICHE, STRUTTURALI E TECNOLOGICHE
(art.2, c.2, l.A, p.to3, DPR 222/2003)
Le opere che saranno realizzate si localizzeranno al piano terra e al piano primo dell’edificio identificabili nelle seguenti categorie principali
1. Demolizioni e rimozioni - Si prevede la demolizione di alcune tramezzature interne , dei pavimenti e dei massetti di tutti gli ambienti ad esclusione dei basoli in pietra originari.
2. Realizzazione di opere murarie - nuove tramezzature;
3. Tinteggiatura di tutte le pareti interne;
4. Rifacimento dell’intonaco nelle zone ammalorate;
5. Realizzazione/rifacimento di bagni;
6. Posa in opera di pavimenti e rivestimenti
7. Sostituzione di serramenti interni;
8. Realizzazione di impianto elettrico
Pertanto si considereranno i rischi tipici di opere edili di ristrutturazione.
5.4 IMPORTO COMPLESSIVO DELL’OPERA
Il costo stimato (al netto dell’IVA) per la realizzazione delle opere è pari a 95.000 €
Numero imprese in cantiere e di lavoratori autonomi (presunto): 1
Numero massimo di lavoratori (presunto): 6
Data presunta inizio lavori: __/___/___
Durata presunta lavori: novantasei (novantasei) giorni consecutivi dalla data di consegna lavori
5.5 DEFINIZIONE DELL'ENTITÀ DEI LAVORI ESPRESSA IN UOMINI-GIORNO
Tale valore rappresenta la somma delle giornate lavorative prestate dai lavoratori, anche autonomi, previste per la realizzazione
dell'opera e serve per stabilire l’entità presunta del cantiere. Dal numero di uomini-giorno consegue l’applicazione di specifici
obblighi quale la redazione della notifica preliminare, le procedure per la verifica dell'idoneità tecnico-professionale delle imprese
e dei lavoratori autonomi e l’elezione del RLS di sito produttivo.
Il calcolo adottato si basa su parametri di natura economica, per tale ipotesi vengono considerati i seguenti elementi:
- I = importo presunto della categoria di opera; 400000
- MO = incidenza percentuale della mano d'opera il cui valore dipende dalla tipologia di lavorazione;
- CMO = costo medio orario della manodopera della squadra tipo che si ottiene moltiplicando il costo orario degli operai per il
numero di ore lavorative quotidiane (assunte pari ad 8).
Il valore UG (entità dei lavori espressa in uomini-giorno) si ottiene applicando la formula:
UG = I x MO / CMO
Entità presunta del cantiere espressa in uomini-giorno: 216 uomini/giorno (complessivi)
6 SVILUPPO DELLE FASI LAVORATIVE
6.1 ELENCO DELLE LAVORAZIONI PREVISTE SUDDIVISE IN FASI E SOTTOFASI DI LAVORO E LORO DURATA
Pagina 12 di 104
(art.2, c.2, l.i, p.to3 e art.2, c.3, DPR 222/2003)
Più in dettaglio le fasi lavorative possono essere così riassunte:
7.1.1 FASE LAVORATIVA 1: OPERE EDILI
- Accantieramento;
- Demolizioni (pareti, bagni, pavimenti, rivestimenti);
- Apertura tracce;
- Ricostruzione pareti;
- Ripristino intonaci ammalorati;
- Realizzazioni bagni;
- Chiusura tracce;
- Realizzazione controsoffitti;
- Tinteggiature e decori;
- Pulizia finale e smobilitazione cantiere.
7.1.2 FASE LAVORATIVA 2 - OPERE IMPIANTISTICHE ED ELETTRICHE
- Realizzazione impianto idrico
- Realizzazione impianto elettrico;
6.2 RAPPRESENTAZIONE GRAFICA DEL CRONOPROGRAMMA DEI LAVORI
(art.1, c.1, l.g e art.2, c.2, l.i, DPR 222/2003)
6.3 PRESCRIZIONE OPERATIVA DA ADOTTARE IN RIFERIMENTO ALLE INTERFERENZE TRA LE LAVORAZIONI
In base al cronoprogramma allegato al presente PSC le lavorazioni possono presentare situazioni specifiche di interferenza poiché
non presentano una tempistica distinta, ovvero si susseguono in parte in serie. Si dovrà porre quindi particolare attenzione nel
procedere in aree di intervento diverse quando sarà tecnicamente ed operativamente possibile.
7 GESTIONE DELLE INTERFERENZE
Pagina 13 di 104
7.1 INTERFERENZE
Le lavorazioni di cui al presente PSC, avendo in alcuni casi contemporaneità temporale, presentano nella loro esecuzione
interferenze spaziali particolari. E’ necessario precisare che, durante lo svolgimento dei lavori, si dovranno concordare tra le
imprese esecutrici le modalità di accesso al cantiere, l’utilizzo dell’ area e la viabilità interna.
7.2 COORDINAMENTO DELLE LAVORAZIONI INTERFERENTI
8.2.1 Coordinamento delle Imprese presenti in cantiere
Il Coordinatore per l'esecuzione avrà tra i suoi compiti quello di organizzare tra i datori di lavoro, ivi compresi i lavoratori
autonomi, la cooperazione ed il coordinamento delle attività nonché la loro reciproca informazione. Il Coordinatore per
l'esecuzione durante lo svolgimento dei propri compiti si rapporterà prioritariamente con il responsabile del cantiere dell'impresa
appaltatrice od il suo sostituto. Nel caso in cui l'impresa appaltatrice faccia ricorso al lavoro di altre imprese o lavoratori autonomi,
dovrà provvedere al coordinamento delle stesse secondo quanto previsto dal presente PSC. L'impresa appaltatrice è, inoltre, tenuta
a verificare che i propri subappaltatori (imprese o lavoratori autonomi) preventivamente autorizzati dal Committente, adempiano
puntualmente agli obblighi, adempimenti, procedure previsti dal D.Lgs.81/2008 e s.m.i. ed alle indicazioni contenute nei piani di
sicurezza.
8.2.2 Lavorazioni interferenti
In caso di interferenze tra le lavorazioni, il PSC contiene le prescrizioni operative per lo sfasamento spaziale o temporale delle
lavorazioni interferenti e le modalità di verifica del rispetto di tali prescrizioni; nel caso in cui permangono rischi di interferenza,
indica le misure preventive e protettive ed i dispositivi di protezione individuale, atti a ridurre al minimo tali rischi. Le misure di
coordinamento relative all'uso comune di apprestamenti, attrezzature, infrastrutture, mezzi e servizi di protezione collettiva, sono
definite analizzando il loro uso da parte delle imprese e lavoratori autonomi.
Il CSP suddivide le singole lavorazioni in fasi di lavoro e, se necessario, in sottofasi di lavoro, ed effettua l'analisi dei rischi
presenti, con riferimento all’area e alla organizzazione del cantiere, alle lavorazioni e alle loro interferenze, ad esclusione dei
rischi specifici propri dell’attività dell’impresa. Per ciascun elemento dell'analisi suddetta, il PSC contiene le scelte progettuali ed
organizzative, le procedure, le misure preventive e protettive richieste per eliminare o ridurre al minimo i rischi di lavoro e le
misure di coordinamento atte a realizzare quanto esposto.
Il CSE integra il PSC con i riferimenti dei soggetti tenuti ad attivare quanto previsto al precedente capoverso e, previa
consultazione delle imprese esecutrici e dei lavoratori autonomi, indica la relativa cronologia di attuazione e le modalità di
verifica. Il CSE, inoltre, verifica periodicamente, previa consultazione della direzione dei lavori, delle imprese esecutrici e dei
lavoratori autonomi, la compatibilità del PSC con l'andamento dei lavori e, se necessario, ne aggiorna i contenuti con particolare
riferimento al cronoprogramma dei lavori redatto secondo quanto previsto dal D.Lgs. 81/’08 e s.m.i. nell’Allegato XV – Contenuti
minimi dei piani di sicurezza nei cantieri temporanei o mobili al punto 2.1.2 lettera i) ed in particolare al punto 2.3.1.
7.3 PROCEDURE DI COORDINAMENTO
Le imprese esecutrici ed i lavoratori autonomi devono:
- partecipare alle riunioni indette dal coordinatore per l’esecuzione dei lavori;
- assolvere ai compiti di gestione diretta delle procedure riportate nel presente PSC.
Le riunioni di coordinamento sono parte integrante del presente PSC e costituiscono obbligo per le imprese; la convocazione, la
gestione, la registrazione in apposito verbale e la presidenza delle riunioni è compito del CSE.
E’ facoltà del CSE convocare riunioni di coordinamento oltre alla prima (obbligatoria), ogni qualvolta ne ravvisi la necessità ed è
obbligo dei soggetti invitati parteciparvi.
8.3.1 Prima riunione di coordinamento – riunione preliminare
Preliminarmente all'inizio dei lavori sarà effettuata una riunione presieduta dal CSE a cui dovranno prendere parte
Pagina 14 di 104
obbligatoriamente i responsabili di cantiere delle ditte appaltatrici che potranno far intervenire anche i responsabili delle ditte
fornitrici o subappaltatrici già individuate. Alla riunione partecipano anche il Responsabile dei lavori ed il Direttore dei Lavori.
Durante la riunione preliminare il CSE illustrerà le caratteristiche principali del Piano di Sicurezza ed indicherà il calendario delle
eventuali riunioni successive e periodiche. All'interno della riunione potranno essere presentate proposte di modifica ed
integrazione al piano e/o le osservazioni a quanto esposto dal CSE. Al termine dell'incontro verrà redatto un verbale che dovrà
essere letto e sottoscritto da tutti i partecipanti.
8.3.2 Riunione di coordinamento ordinaria
Periodicamente durante l'esecuzione dei lavori saranno effettuate delle riunioni con modalità simili a quella preliminare. Durante
la riunione in relazione allo stato di avanzamento dei lavori si valuteranno i problemi inerenti la sicurezza ed il coordinamento
delle attività che si dovranno svolgere in cantiere e le interferenze tra le attività lavorative. Al termine dell'incontro sarà redatto un
verbale da sottoscrivere da parte di tutti i partecipanti.
È disposta, a discrezione del CSE, per definire le azioni da svolgere in relazione all’andamento dei lavori e in funzione delle
effettive esigenze del cantiere; la cadenza di questo tipo di riunioni non è fissa ed il CSE ha facoltà di variarne la frequenza.
8.3.3 Riunione di coordinamento straordinaria
È indetta in situazioni particolari, quali le interferenze lavorative o in occasione dell’ingresso di nuove imprese se non è possibile
riportare le informazioni a questi soggetti durante una riunione ordinaria.
7.4 PROCEDURA DI MODIFICA DEL PSC
Questa prima edizione è valida fino all’avvio dei lavori.
8.4.1 Prescrizioni operative
Per la gestione delle interferenze si dovranno applicare le seguenti misure preventive e protettive minime:
- i lavori che comportano rischi particolarmente elevati (es. interventi su parti in tensione) devono essere eseguiti in assenza di
altre lavorazioni concomitanti;
- l’impresa appaltatrice deve organizzare i lavori da svolgersi in una stessa area da parte di diverse imprese o lavoratori autonomi
in modo che un suo preposto sovrintenda e sorvegli sul loro corretto svolgimento;
- l’impresa appaltatrice deve organizzare eventuali lavori in quota, in modo che, durante le lavorazioni, non siano presenti
persone nelle zone sottostanti; qualora l’applicazione di tale misura non fosse possibile, devono essere
predisposte idonee protezioni atte ad impedire la caduta di attrezzature e/o materiali dall’alto. In mancanza di dette protezioni,
le lavorazioni devono essere immediatamente sospese;
- ciascuna impresa o lavoratore autonomo prima di abbandonare anche temporaneamente il luogo di lavoro, deve provvedere alla
messa in sicurezza della propria area operativa prestando particolare attenzione alla completezza delle opere provvisionali, alla
corretta collocazione della segnaletica di sicurezza, alla corretta sistemazione di materiali in modo da non costituire pericolo
crollo e/o franamento.
8.4.2 Sopralluoghi in cantiere
Il CSE eseguirà dei sopralluoghi in cantiere assieme al Responsabile dell'impresa appaltatrice o ad un suo referente (il cui
nominativo é stato comunicato all'atto della prima riunione) per verificare l'attuazione delle misure previste nel PSC ed il rispetto
della legislazione in materia di prevenzione, infortuni ed igiene del lavoro da parte delle imprese presenti in cantiere.
In caso di evidente non rispetto delle norme, il CSE farà presente la non conformità al Responsabile di cantiere dell'impresa
inadempiente e se l'infrazione non sarà grave rilascerà un verbale di non conformità sul quale annoterà l'infrazione ed il richiamo
al rispetto della norma. Il verbale sarà firmato per ricevuta dal Responsabile di cantiere che ne conserverà una copia e provvederà
a sanare la situazione.
Il CSE ha facoltà di annotare sul giornale di cantiere (quando presente), eventuali osservazioni in merito all'andamento dei lavori.
Pagina 15 di 104
Se il mancato rispetto ai documenti ed alle norme di sicurezza può causare un grave infortunio, il CSE richiederà la immediata
messa in sicurezza della situazione e se ciò non fosse possibile procederà all'immediata sospensione della lavorazione dandone
comunicazione al Committente. Qualora il caso lo richieda il CSE potrà concordare con il Responsabile dell'impresa delle ulteriori
istruzioni di sicurezza non previste dal PSC.
7.5 GESTIONE DEI SUBAPPALTI
Obblighi in capo alle imprese:
- l’impresa aggiudicataria dare immediata comunicazione al CSE dei nominativi delle imprese subappaltatrici;
- l’impresa aggiudicataria dovrà predisporre un cronoprogramma dei lavori, dove sono definiti tempi e modi di esecuzione in
base alle proprie prerogative aziendali; tale programma, completo di note esplicative, dovrà essere consegnato al CSE per il
confronto con il programma lavori contenuto nel PSC;
- le imprese subappaltatrici sono equiparate all’impresa principale e quindi devono assolvere tutti gli obblighi generali previsti e
quelli particolari definiti in questo PSC;
- le imprese subappaltatrici, in relazione al loro ruolo all’interno dell’opera in oggetto, devono ottemperare a quanto stabilito dal
PSC ed in particolare devono applicare le modalità di coordinamento in esso definite.
7.6 LOGISTICA DI CANTIERE – ALLEGATO XIII DEL D.LGS 81/2008 E S.M.I.
8.6.1 Prescrizioni di sicurezza e di salute per la logistica di cantiere
I luoghi di lavoro al servizio dei cantieri edili devono rispondere alle norme del D.Lgs. 81/2008 e s.m.i.
8.6.2 Prescrizioni per i servizi igienico - assistenziali a disposizione dei lavoratori nei cantieri
8.6.2.1 Spogliatoi e armadi per il vestiario
- I locali spogliatoi devono disporre di adeguata aerazione, essere illuminati, ben difesi dalle intemperie, riscaldati durante la
stagione fredda, muniti di sedili ed essere mantenuti in buone condizioni di pulizia.
- Gli spogliatoi devono essere dotati di attrezzature che consentano a ciascun lavoratore di chiudere a chiave i propri indumenti
durante il tempo di lavoro.
- La superficie dei locali deve essere tale da consentire una dislocazione delle attrezzature, degli arredi, dei passaggi e delle vie
di uscita rispondenti a criteri di funzionalità e di ergonomia per la tutela e l’igiene dei lavoratori e di chiunque acceda
legittimamente ai locali stessi.
Prescrizioni
Non applicabile in fase di previsione.
8.6.2.2 Docce
- Deve essere presente almeno una doccia ogni dieci lavoratori impegnati nel cantiere.
- I locali docce devono essere riscaldati nella stagione fredda, dotati di acqua calda e fredda e di mezzi detergenti e per asciugarsi
ed essere mantenuti in buone condizioni di pulizia.
Prescrizioni
Non applicabile in fase di previsione.
8.6.2.3 Gabinetti e lavabi
- Devono essere presenti almeno un lavabo ogni 5 lavoratori e 1 gabinetto ogni 10 lavoratori impegnati nel cantiere.
- I locali che ospitano i lavabi devono essere dotati di acqua corrente, se necessario calda, e di mezzi detergenti e per asciugarsi.
- I servizi igienici devono essere costruiti in modo da salvaguardare la decenza e mantenuti puliti.
- In caso di utilizzo di bagni mobili chimici, questi devono presentare caratteristiche tali da minimizzare il rischio sanitario per
Pagina 16 di 104
gli utenti.
- In caso di mancanza di spazi sufficienti per l’allestimento dei servizi di cantiere e in prossimità di strutture idonee aperte al
pubblico è consentito attivare delle convenzioni per supplire all’eventuale carenza di servizi in cantiere: copia delle
convenzioni deve essere tenuta in cantiere ed essere portata a conoscenza dei lavoratori.
Prescrizioni
Si prescrive l’utilizzo di almeno un wc chimico.
8.6.2.4 Locali di riposo, di refezione e dormitori
- I locali di riposo e di refezione devono essere forniti di sedili e di tavoli, ben illuminati, areati e riscaldati nella stagione fredda.
Il pavimento e le pareti devono essere mantenute in buone condizioni di pulizia.
- Nel caso i pasti vengano consumati in cantiere, i lavoratori devono disporre di attrezzature per scaldare e conservare le vivande
ed eventualmente di attrezzature per preparare i loro pasti in condizioni di soddisfacente igienicità.
- I lavoratori devono disporre sul cantiere di acqua potabile in quantità sufficiente nei locali occupati, nonché nelle vicinanze dei
posti di lavoro.
- Nei locali di riposo e di refezione così come nei locali chiusi di lavoro è vietato fumare.
- I locali forniti dal datore di lavoro ai lavoratori per uso di dormitorio stabile devono essere riscaldati nella stagione fredda,
essere forniti di luce artificiale in quantità sufficiente, essere dotati di servizi igienici, di acqua per bere e per lavarsi, nonché di
arredamento necessario.
Prescrizioni
Si prescrive l’uso di uno spazio interno alla scuola come locale refezione, indicato nel layout di cantiere.
8.6.2.5 Utilizzo di monoblocchi prefabbricati per i locali ad uso spogliatoi, locali di riposo e refezione
- Devono avere altezza netta interna maggiore o uguale a m 2.40, l'areazione e l'illuminazione devono essere sempre assicurate
da serramenti apribili; l'illuminazione naturale, quando necessario, sarà integrata dall'impianto di illuminazione artificiale.
Prescrizioni
Non applicabile in fase di previsione.
8.6.2.6 Viabilità nei cantieri
- Le rampe di accesso al fondo degli scavi di splateamento o di sbancamento devono avere una carreggiata solida, atta a resistere
al transito dei mezzi di trasporto di cui è previsto l'impiego ed una pendenza adeguata alla possibilità dei mezzi stessi.
L’accesso pedonale al fondo dello scavo deve essere reso indipendente dall’accesso carrabile; solo nel caso in cui non fosse
possibile realizzare tale accesso, la larghezza delle rampe deve essere tale da consentire un franco di almeno 70 centimetri,
oltre la sagoma di ingombro del veicolo. Qualora nei tratti lunghi il franco venga limitato ad un solo lato, devono essere
realizzate piazzuole o nicchie di rifugio ad intervalli non superiori a 20 metri lungo l'altro lato.
Prescrizioni
Non applicabile in fase di previsione.
- I viottoli e le scale con gradini ricavati nel terreno o nella roccia devono essere provvisti di parapetto nei tratti prospicienti il
vuoto quando il dislivello superi i 2 metri.
Prescrizioni
Non applicabile in fase di previsione.
- Le alzate dei gradini ricavati in terreno friabile devono essere sostenute, ove occorra, con tavole e paletti robusti o altri sistemi
che garantiscano idonea stabilità.
Prescrizioni
Pagina 17 di 104
Non applicabile in fase di previsione.
- Alle vie di accesso ed ai punti pericolosi non proteggibili devono essere apposte segnalazioni opportune e devono essere
adottate le disposizioni necessarie per evitare la caduta di gravi dal terreno a monte dei posti di lavoro.
Prescrizioni
Non applicabile in fase di previsione.
- I luoghi destinati al passaggio e al lavoro non devono presentare buche o sporgenze pericolose e devono essere in condizioni
tali da rendere sicuro il movimento ed il transito delle persone e dei mezzi di trasporto ed essere inoltre correttamente aerati ed
illuminati.
Prescrizioni
Eliminare eventuali buche e/o sporgenze presenti al fine di rendere sicuri il movimento ed il transito di persone e mezzi. Ove
necessario, durante le opere di ripristino, segnalare la presenza di ostacoli alla normale circolazione.
- Le vie ed uscite di emergenza devono restare sgombre e consentire di raggiungere il più rapidamente possibile un luogo sicuro.
- In caso di pericolo i posti di lavoro devono poter essere evacuati rapidamente e in condizioni di massima sicurezza da parte dei
lavoratori.
- Il numero, la distribuzione e le dimensioni delle vie e delle uscite di emergenza dipendono dall’impiego, dall’attrezzatura e
dalle dimensioni del cantiere e dei locali, nonché dal numero massimo di persone che possono esservi presenti.
Prescrizioni
In funzione della conformazione del cantiere, le vie di emergenza/esodo possono essere facilmente mantenute libere per
consentire il rapido abbandono dei luoghi di lavoro in caso di emergenza.
- Le vie e le uscite di emergenza che necessitano di illuminazione devono essere dotate di una illuminazione di emergenza di
intensità sufficiente in caso di guasto all’impianto.
Prescrizioni
Non applicabile in fase di previsione.
7.7 CONTENUTI MINIMI DEL PIANO DI SICUREZZA E COORDINAMENTO – ALLEGATO XV DEL D.LGS. 81/2008 E S.M.I.
8.7.1 Contenuti minimi del PSC in riferimento all'area di cantiere
8.7.1.1 Presenza di linee aeree
Non applicabile in fase di previsione.
8.7.1.2 Presenza di condutture sotterranee
- Non si evidenzia la presenza di condutture sotterranee.
8.7.1.3 Presenza di fattori esterni che comportano rischi per il cantiere
- Non si evidenzia la presenza di rischio di annegamento.
- Si evidenzia la presenza di ulteriori rischi connessi a fattori esterni, in particolare derivanti dal traffico esterno durante le
operazioni di approvvigionamento di materiali;
Prescrizioni
Al fine di ridurre i rischi connessi al traffico esterno, si prescrive la collocazione della segnaletica di cantiere in corrispondenza dei
varchi di entrata/uscita dal cantiere in modo da evidenziarne la presenza e di segnalare possibili manovre di mezzi di lavoro anche
pesanti. In situazioni complesse, si prescrive il ricorso ad un operatore a terra che coordini e coadiuvi le manovre del conduttore
Pagina 18 di 104
del mezzo; in tali fasi, l’operatore a terra dovrà indossare abbigliamento ad alta visibilità e dovrà tassativamente mantenersi
lungo il bordo interno della carreggiata in modo da risultare visibile ma non esposto al rischio di investimento. Solo dopo essersi
assicurato che non sono presenti altri mezzi in transito e/o che questi si siano ormai arrestati, potrà accedere all’interno della corsia
di marcia. Per meglio segnalare la presenza di mezzi in manovra, l’operatore a terra dovrà far uso di apposita segnaletica.
Inoltre per i lavori su strada si ricordano le prescrizioni relative al segnalamento temporaneo dei cantieri stradali come prescritto
dall’Art. 21 del Nuovo Codice della Strada (D.Lgs. 285 del 30.04.1992), che stabilisce le norme relative alle modalità e ai mezzi
per la delimitazione e la segnalazione dei cantieri, alla realizzazione della visibilità sia di giorno che di notte del personale addetto
ai lavori, agli accorgimenti necessari per la regolazione del traffico, nonché le modalità di svolgimento dei lavori nei cantieri
stradali.
Art. 21. Opere, depositi e cantieri stradali
- Senza preventiva autorizzazione o concessione della competente autorita' di cui all'articolo 26 e' vietato eseguire opere
o depositi e aprire cantieri stradali, anche temporanei, sulle strade e loro pertinenze, nonche' sulle relative fasce di
rispetto e sulle aree di visibilita'.
- Chiunque esegue lavori o deposita materiali sulle aree destinate alla circolazione o alla sosta di veicoli e di pedoni
deve adottare gli accorgimenti necessari per la sicurezza e la fluidita' della circolazione e mantenerli in perfetta
efficienza sia di giorno che di notte. Deve provvedere a rendere visibile, sia di giorno che di notte, il personale addetto
ai lavori esposto al traffico dei veicoli.
- Il regolamento stabilisce le norme relative alle modalita' ed ai mezzi per la delimitazione e la segnalazione dei cantieri,
alla realizzabilita' della visibilita' sia di giorno che di notte del personale addetto ai lavori, nonche' agli accorgimenti
necessari per la regolazione del traffico, nonche' le modalita' di svolgimento dei lavori nei cantieri stradali.
- Chiunque viola le disposizioni del presente articolo, quelle del regolamento ovvero le prescrizioni contenute nelle
autorizzazioni, e' soggetto alla sanzione amministrativa del pagamento di una somma da lire unmilione a lire quattro
milioni.
- La violazione delle suddette disposizioni importa la sanzione amministrativa accessoria dell'obbligo della rimozione
delle opere realizzate, a carico dell'autore delle stesse e a proprie spese, secondo le norme del capo I, sezione II, del
titolo VI.
Dall’Art. 30 all’Art. 43 del Regolamento di Esecuzione e di Attuazione del Nuovo Codice della Strada D.P.R. 495 del 16.12.1992.
Decreto Ministeriale 10.07.2002: disciplinare tecnico relativo agli schemi segnaletici, differenziati per categoria di strada, da
adottare per il segnalamento temporaneo.
Art. 30 (Art. 21 Codice della strada)
(Segnalamento temporaneo)
- I lavori ed i depositi su strada e i relativi cantieri devono essere dotati di sistemi di segnalamento temporaneo mediante
l'impiego di specifici segnali previsti dal presente regolamento ed autorizzati dall'ente proprietario, ai sensi
dell'articolo 5, comma 3, del Codice.
- I segnali di pericolo o di indicazione da utilizzare per il segnalamento temporaneo hanno colore di fondo giallo.
- Per i segnali temporanei possono essere utilizzati supporti e sostegni o basi mobili di tipo trasportabile e impiegabile
che devono assicurare la stabilita' del segnale in qualsiasi condizione della strada ed atmosferica. Per gli eventuali
zavorramenti dei sostegni e' vietato l'uso di materiali rigidi che possono costituire pericolo o intralcio per la
circolazione.
- I segnali devono essere scelti ed installati in maniera appropriata alle situazioni di fatto ed alle circostanze specifiche,
secondo quanto rappresentato negli schemi segnaletici differenziati per categoria di strada. Gli schemi segnaletici
sono fissati con disciplinare tecnico approvato con decreto del ministro dei Lavori pubblici, da pubblicare nella
Gazzetta Ufficiale della Repubblica.
Pagina 19 di 104
- Nei sistemi di segnalamento temporaneo ogni segnale deve essere coerente con la situazione in cui viene posto e, ad
uguale situazione, devono corrispondere stessi segnali e stessi criteri di posa. Non devono essere posti in opera segnali
temporanei e segnali permanenti in contrasto tra loro. A tal fine i segnali permanenti devono essere rimossi o oscurati
se in contrasto con quelli temporanei. Ultimati i lavori i segnali temporanei, sia verticali che orizzontali, devono essere
immediatamente rimossi e, se del caso, vanno ripristinati i segnali permanenti.
- In prossimita' della testata di ogni cantiere di durata superiore ai sette giorni lavorativi deve essere apposto apposito
pannello (fig. II.382) recante le seguenti indicazioni:
ente proprietario o concessionario della strada;
estremi dell'ordinanza di cui ai commi 1 e 7;
denominazione dell'impresa esecutrice dei lavori;
inizio e termine previsto dei lavori;
recapito e numero telefonico del responsabile del cantiere.
- Per far fronte a situazioni di emergenza o quando si tratti di esecuzione di lavori di particolare urgenza le misure per
la disciplina della circolazione sono adottate dal funzionario responsabile. L'adozione delle misure per i lavori che si
protraggono oltre le quarantotto ore, deve essere ratificata dall'autorita' competente; se il periodo coincide con due
giorni festivi consecutivi, tale termine e' di settantadue ore. In caso di interventi non programmabili o comunque di
modesta entita', cioe' in tutti quei casi che rientrano nella ordinaria attivita' di manutenzione, che comportano
limitazioni di traffico non rilevanti e di breve durata, ovvero in caso di incidente stradale o calamita' naturale, l'ente
proprietario o i soggetti da esso individuati possono predisporre gli schemi ed i dispositivi segnaletici previsti dalle
presenti norme senza adottare formale provvedimento. Al termine dei lavori e alla fine dell'emergenza deve essere
tempestivamente ripristinata la preesistente disciplina della circolazione, a cura dell'ente proprietario o
concessionario della strada.
- Nel caso di cantieri che interessino la sede di autostrade, di strade extraurbane principali o di strade urbane di
scorrimento o di quartiere, i lavori devono essere svolti in piu' turni, anche utilizzando l'intero arco della giornata, e
in via prioritaria, nei periodi giornalieri di minimo impegno della strada da parte dei flussi veicolari. I lavori di durata
prevedibilmente piu' ampia e che non rivestano carattere di urgenza devono essere realizzati nei periodi annuali di
minore traffico.
- Il ripristino delle condizioni di transitabilita' a seguito di un qualsiasi danneggiamento subito dalle sedi stradali
sopraindicate deve avere inizio immediatamente dopo la cessazione dell'evento che ha determinato il danneggiamento
stesso.
Art. 31 (Art. 21 Codice della strada)
(Segnalamento e delimitazione dei cantieri)
- Gli accorgimenti necessari alla sicurezza e alla fluidita' della circolazione nel tratto di strada che precede un cantiere
o una zona di lavoro o di deposito di materiali, consistono in un segnalamento adeguato alle velocita' consentite ai
veicoli, alle dimensioni della deviazione ed alle manovre da eseguire all'altezza del cantiere, al tipo di strada e alle
situazioni di traffico e locali.
- In prossimita' di cantieri fissi o mobili, anche se di manutenzione, deve essere installato il segnale LAVORI (fig.
II.383) corredato da pannello integrativo indicante l'estesa del cantiere quando il tratto di strada interessato sia piu'
lungo di 100 m. Il solo segnale LAVORI non puo' sostituire gli altri mezzi segnaletici previsti nel presente articolo e in
quelli successivi riguardanti la sicurezza della circolazione in presenza di cantieri stradali.
- Conformemente agli schemi segnaletici di cui all'articolo 30, comma 4, devono essere utilizzati, ove previsti, i seguenti
segnali:
divieto di sorpasso (figg. II.48 e II.52) e limite massimo di velocita' (fig. II.50);
b) segnali di obbligo:
Pagina 20 di 104
direzione obbligatoria (figg. II.80/a, II.80/b, II.80/c);
preavviso di direzione obbligatoria (figure II.80/d, II.80/e);
direzioni consentite (figg. II.81/a, II.81/b, II.81/c);
passaggio obbligatorio (figg. II.82/a, II.82/b);
passaggi consentiti (fig. II.83);
strettoia (figg. II.384, II.385, II.386) e doppio senso di circolazione (fig. II.387);
chiusura di una o piu' corsie (figg. II.411/a, II.411/b, II.411/c, II.411/d), carreggiata chiusa (figure
II.412/a, II.413/a, II.413/b) e rientro in carreggiata (figure II.412/b, II.413/c);
segnali di fine prescrizione (figg. II.70, II.71, II.72, II.73).
- Se ne ricorrono i motivi e le condizioni, devono essere utilizzati anche i seguenti segnali:
- altri segnali di divieto ritenuti necessari e relativi segnali di fine divieto in funzione delle necessita' derivanti dalle
condizioni locali del cantiere stradale;
mezzi di lavoro in azione (fig. II.388);
strada deformata (fig. II.389);
materiale instabile sulla strada (fig. II.390);
segnali orizzontali in rifacimento (fig. II.391);
altri segnali di pericolo ritenuti necessari sempre con colore di fondo giallo.
- I mezzi di delimitazione dei cantieri stradali o dei depositi sulle strade, secondo le necessita' e le condizioni locali,
sono i seguenti:
le barriere;
i delineatori speciali;
i coni e i delineatori flessibili;
i segnali orizzontali temporanei e dispositivi retroriflettenti integrativi;
- gli altri mezzi di segnalamento in aggiunta o in sostituzione di quelli previsti, purche' preventivamente autorizzati dal
ministero dei Lavori pubblici.
- Per ottenere la preventiva autorizzazione di cui al comma 5, lettera e), l'ente proprietario o concessionario deve
presentare tempestiva istanza all'Ispettorato generale per la circolazione e la sicurezza stradale del ministero dei
Lavori pubblici indicando la necessita' od opportunita' del segnalamento aggiunto o sostitutivo e le modalita' di tali
segnalamenti e della loro apposizione, con indicazione del periodo in cui il segnalamento medesimo deve essere
apposto. L'Ispettorato generale, se del caso, autorizza il segnalamento in tempo utile e con lo stesso provvedimento
autorizzatorio puo' apportare modifiche di carattere tecnico o temporale.
Art. 32 (Art. 21 Codice della strada)
(Barriere)
- Le barriere segnalano i limiti disposte parallelamente al piano stradale e sostenute da cavalletti o da altri sostegni
idonei. Sono obbligatorie sui lati frontali di delimitazione del cantiere o sulle testate di approccio. Possono essere
sostituite con elementi idonei di pari efficacia, purche' approvati dall'Ispettorato generale per la circolazione e la
sicurezza stradale del ministero dei Lavori pubblici e in conformita' alle direttive da esso impartite.
- Lungo i lati longitudinali le barriere sono obbligatorie nelle zone che presentano condizioni di pericolo per le persone
al lavoro o per i veicoli in transito. Possono essere sostituite da recinzioni colorate in rosso o arancione stabilmente
fissate, costituite da teli, reti o altri mezzi di delimitazione approvati dal ministero dei Lavori pubblici.
- Le barriere sono di due tipi: "normale" e "direzionale".
- La barriera "normale" (fig. II.392) e' colorata a strisce alternate oblique bianche e rosse. La larghezza delle strisce
rosse deve essere pari a 1,2 volte quella delle strisce bianche. Deve avere un'altezza non inferiore a 20 cm e deve
essere posta parallelamente al piano stradale con il bordo inferiore ad altezza non inferiore a 80 cm da terra in
Pagina 21 di 104
posizione tale da renderla visibile anche in presenza di altri mezzi segnaletici di pre-segnalamento.
- La barriera "direzionale" (fig. II.393/a) e' colorata sulla faccia utile con bande alternate bianche e rosse a punta di
freccia. Le punte delle frecce devono essere rivolte nella direzione della deviazione. Deve avere una dimensione
"normale" non inferiore a 60 x 240 cm e "grande" di 90 x 360 cm, oppure deve essere composta da almeno quattro
moduli di dimensione normale 60 x 60 cm o grande 90 x 90 cm, (fig. II.395) posti orizzontalmente con il bordo
inferiore ad altezza non inferiore a 80 cm da terra,
preceduti e seguiti da un segnale di passaggio obbligatorio (fig. II.393/b). La larghezza delle zone rosse deve essere
pari a 1,2 volte quella delle zone bianche. Per quelle in uso nei centri abitati le dimensioni possono essere ridotte alla
meta'.
Art. 33 (Art. 21 Codice della strada)
(Delineatori speciali)
- I delineatori speciali sono dei seguenti tipi:
- PALETTO DI DELIMITAZIONE (fig. II.394). Esso deve essere usato in serie per evidenziare i bordi longitudinali e
di approccio delle zone di lavoro. Deve essere installato sempre ortogonalmente all'asse della strada cui e' rivolto.
L'intervallo tra i paletti non deve essere superiore a 15 m. Il paletto e' colorato sulla faccla con bande alternate
bianche e rosse. Quelle rosse hanno una larghezza pari a 1,2 volte quelle bianche. Le dimensioni minime sono di 20 x
80 cm ed il sostegno deve assicurare un'altezza del bordo inferiore di almeno 30 cm da terra;
- DELINEATORE MODULARE DI CURVA PROVVISORIA (fig. II.395). Esso deve essere usato in piu' elementi per
evidenziare il lato esterno delle deviazioni con curve provvisorie di raggio inferiore o uguale a 200 m e deve essere
installato sempre ortogonalmente all'asse della strada. L'intervallo tra i delineatori temporanei deve essere contenuto
nei seguenti valori:
Raggio della curva(in metri) Spaziamento longitudinale(in metri)
fino a 30 5
da 30 a 50 10
da 50 a 100 15
da 100 a 200 20
- Il delineatore presenta sulla faccia un disegno a punta di freccia bianca su fondo rosso. La dimensione "normale" e'
60 x 60 cm, quella "grande" e' di 90 x 90 centimetri.
Art. 34 (Art. 21 Codice della strada)
(Coni e delineatori flessibili)
- Il CONO (fig. II.396) deve essere usato per delimitare ed evidenziare zone di lavoro o operazioni di manutenzione di
durata non superiore ai due giorni, per il tracciamento di segnaletica orizzontale, per indicare le aree interessate da
incidenti, gli incanalamenti temporanei per posti di blocco, la separazione provvisoria di opposti sensi di marcia e
delimitazione di ostacoli provvisori. Il cono deve essere costituito da materiali flessibili quali gomma o plastica. E' di
colore rosso con anelli di colore bianco retroriflettenti; le dimensioni, nelle tre versioni e in tutte le sue parti, sono
specificate nelle figure. Il cono deve avere una adeguata base di appoggio appesantita dall'interno o dall'esterno per
garantirne la stabilita' in ogni condizione. La frequenza di posa e' di 12 m in rettifilo e di 5 m in curva. Nei centri
abitati la spaziatura e' dimezzata, salvo diversa distanza necessaria per particolari situazioni della strada e del traffico.
- Il DELINEATORE FLESSIBILE (fig. II.397) deve essere usato per delimitare i sensi di marcia contigui, opposti o
paralleli, o per delimitare zone di lavoro di durata superiore ai due giorni. Il delineatore flessibile, lamellare o
cilindrico, deve essere costituito da materiali flessibili quali gomma o plastica; e' di colore rosso con inserti o anelli di
colore bianco retroriflettenti; ha dimensioni come specificato nelle figure. La base deve essere incollabile o
Pagina 22 di 104
altrimenti fissata alla pavimentazione. I delineatori
flessibili, se investiti dal traffico, devono piegarsi e riprendere la posizione verticale originale senza distaccarsi dalla
pavimentazione. La frequenza di posa e' la stessa dei coni.
- Le caratteristiche dei materiali da utilizzare per i coni e per i delineatori flessibili sono stabilite con apposito
disciplinare tecnico approvato con decreto del ministro dei Lavori pubblici da pubblicare nella Gazzetta Ufficiale della
Repubblica.
Art. 35 (Art. 21 Codice della strada)
(Segnali orizzontali temporanei e dispositivi retroriflettenti integrativi o sostitutivi)
- I segnali orizzontali a carattere temporaneo devono essere applicati in corrispondenza di cantieri, lavori o deviazioni
di durata superiore a sette giorni lavorativi salvo i casi in cui condizioni atmosferiche o del fondo stradale ne
impediscano la corretta apposizione. In tali casi si applicano i dispositivi di cui al comma 6. I segnali orizzontali
hanno lo scopo di guidare i conducenti e garantire la sicurezza del traffico in approccio ed in prossimita' di anomalie
planimetriche derivanti dall'esistenza di lavori stradali.
- I segnali orizzontali temporanei sono di colore giallo, devono essere antisdrucciolevoli e non devono sporgere piu' di 5
mm dal piano della pavimentazione. Nel caso di strisce longitudinali continue realizzate con materie plastiche, a
partire da spessori di strato di 1,5 mm, devono essere eseguite interruzioni che garantiscano il deflusso dell'acqua.
- Tali segnali devono poter essere rimossi integralmente e rapidamente al cessare delle cause che hanno determinato la
necessita' di apposizione, senza lasciare alcuna traccia sulla pavimentazione, arrecare danni alla stessa e determinare
disturbi o intralcio alla circolazione. L'obbligo non sussiste se e' previsto il rifacimento della pavimentazione.
- I segnali orizzontali da usare nell'ambito di cantieri e di lavori stradali sono le strisce longitudinali continue e
discontinue per indicare i margini, la separazione dei sensi di marcia e le corsie, le strisce trasversali per indicare il
punto di arresto nei sensi unici alternati regolati da semafori, le frecce direzionali o le iscrizioni con la grafica e le
dimensioni previste per la segnaletica orizzontale permanente.
- Le caratteristiche tecniche e di qualita' dei materiali costituenti la segnaletica orizzontale temporanea e dei dispositivi
retroriflettenti integrativi di cui al comma 6, nonche' i metodi di misura di dette caratteristiche, sono stabilite con
apposito disciplinare tecnico approvato con decreto del ministro dei Lavori pubblici da pubblicare nella Gazzetta
Ufficiale della Repubblica.
- I dispositivi retroriflettenti integrativi possono essere usati in corrispondenza di cantieri, lavori o deviazioni di durata
compresa tra due e sei giorni lavorativi. Possono essere usati per rafforzare i segnali orizzontali temporanei in
situazioni particolarmente pericolose. Essi devono riflettere luce di colore giallo e non devono avere un'altezza
superiore a 2,5 cm. Sono applicati con idoneo adesivo di sicurezza od altri sistemi di ancoraggio alla pavimentazione,
in modo da evitare distacchi, in conseguenza della sollecitazione del traffico. Devono poter essere facilmente rimossi
senza produrre danni al manto stradale conformemente a quanto disposto dall'articolo 30, comma 5. La frequenza di
posa massima di tali dispositivi e' di 12 m in rettilineo e di 3 m in curva. Altri mezzi di segnalamento temporaneo in
aggiunta o in sostituzione di quelli previsti possono essere impiegati previa approvazione del ministero dei Lavori
pubblici, in conformita' alle direttive da esso impartite. Al riguardo si applica la disposizione dell'articolo 31, comma
6.
Art. 36 (Art. 21 Codice della strada)
(Visibilita' notturna)
- La visibilita' notturna dei segnali verticali da utilizzare nei lavori stradali e' regolamentata nell'articolo 79.
- Per quanto concerne le barriere ed i delineatori speciali, la visibilita' notturna deve essere assicurata secondo quanto
stabilito dall'articolo 79, comma 8.
- Per quanto concerne i delineatori flessibili ed i coni, la visibilita' notturna deve essere assicurata dalla rifrangenza
almeno delle parti bianche, con materiali aventi valori del coefficiente areico di intensita' luminosa non inferiori a
Pagina 23 di 104
quelli delle pellicole di classe 2 di cui all'articolo 79, comma 10.
- I segnali orizzontali temporanei ed i dispositivi integrativi dei segnali orizzontali devono essere realizzati con materiali
tali da renderli visibili sia di giorno che di notte anche in presenza di pioggia o con fondo stradale bagnato.
- Le caratteristiche fotometriche e colorimetriche dei segnali orizzontali temporanei e dei dispositivi retroriflettenti
integrativi di detti segnali sono stabilite dal disciplinare tecnico di cui all'articolo 35, comma 5.
- Ad integrazione della visibilita' dei mezzi segnaletici rifrangenti o in loro sostituzione, possono essere impiegati
dispositivi luminosi a luce gialla. Durante le ore notturne ed in tutti i casi di scarsa visibilita', le barriere di testata
delle zone di lavoro devono essere munite di idonei apparati luminosi di colore rosso a luce fissa. Il segnale
"LAVORI" (fig. II.383) deve essere munito di analogo apparato luminoso di colore rosso a luce fissa.
- Lo sbarramento obliquo che precede eventualmente la zona di lavoro deve essere integrato da dispositivi a luce gialla
lampeggiante, in sincrono o in progressione (luci scorrevoli).
- I margini longitudinali della zona di lavoro possono essere integrati con analoghi dispositivi a luce gialla fissa. Sono
vietate le lanterne, od altre sorgenti luminose, a fiamma libera. E' consentito l'impiego di torce a venti da parte degli
organi di polizia stradale in situazioni di emergenza in condizioni di scarsa visibilita'.
- I dispositivi luminosi di cui ai commi 6, 7 e 8, sono soggetti ad approvazione da parte del ministero dei Lavori pubblici.
Art. 37 (Art. 21 Codice della strada)
(Persone al lavoro)
- Coloro che operano in prossimita' della delimitazione di un cantiere o che comunque sono esposti al traffico dei
veicoli nello svolgimento della loro attivita' lavorativa devono essere visibili sia di giorno che di notte mediante
indumenti di lavoro fluorescenti e rifrangenti.
- Tutti gli indumenti devono essere realizzati con tessuto di base fluorescente di colore arancio o giallo o rosso con
applicazione di fasce rifrangenti di colore bianco argento.
- In caso di interventi di breve durata puo' essere utilizzata una bretella realizzata con materiale sia fluorescente che
rifrangente di colore arancio.
- Le tipologie degli indumenti e le caratteristiche dei materiali fluorescenti, rifrangenti e fluororifrangenti sono stabilite
con apposito disciplinare tecnico approvato con decreto del ministro dei Lavori pubblici e da pubblicare nella Gazzetta
Ufficiale della Repubblica.
Art. 38 (Art. 21 Codice della strada)
(Veicoli operativi)
- I veicoli operativi, i macchinari e i mezzi d'opera impiegati per i lavori o per la manutenzione stradale, fermi od in
movimento se esposti al traffico, devono portare posteriormente un pannello a strisce bianche e rosse, integrato da un
segnale di PASSAGGIO OBBLIGATORIO con freccia orientata verso il lato dove il veicolo puo' essere superato (fig.
II.398). Il pannello e il segnale "PASSAGGIO OBBLIGATORIO" devono essere realizzati con pellicola
retroriflettente di classe 2 come previsto all'articolo 79, comma 10. Questo tipo di segnalazione deve essere usato
anche dai veicoli che per la natura del carico o la massa o l'ingombro devono procedere a velocita' particolarmente
ridotta. In questi casi, detti veicoli devono essere equipaggiati con una o piu' luci gialle lampeggianti.
- I veicoli operativi, anche se sono fermi per compiere lavori di manutenzione di brevissima durata quali la sostituzione
di lampadine della pubblica illuminazione o rappezzi al manto stradale, devono essere presegnalati con opportuno
anticipo:
sulle strade urbane con il preavviso LAVORI (fig. II.383) e, qualora opportuno, con i segnali di PASSAGGIO
OBBLIGATORIO preceduti dai segnali DIVIETO DI SORPASSO (fig. II.48), STRETTOIA (figg. II.384,
II.385 o II.386), SENSO UNICO ALTERNATO (figg. II.41 e II.45) e LIMITE MASSIMO DI VELOCITE'
(fig. II.50) se il limite e' inferiore a 50 km/h;
Pagina 24 di 104
sulle strade extra-urbane con i segnali di cui alla lettera a) con i segnali di LIMITE MASSIMO DI
VELOCITE' a scalare e i segnali di PASSAGGIO OBBLIGATORIO in numero sufficiente a delineare
l'eventuale incanalamento del traffico a monte.
Art. 39 (Art. 21 Codice della strada)
(Cantieri mobili)
- Un cantiere stradale si definisce "mobile" se e' caratterizzato da una velocita' media di avanzamento dei lavori, che
puo' variare da poche centinaia di m/giorno a qualche km/h.
- Il segnalamento di un cantiere mobile su strade di almeno due corsie per senso di marcia consiste in un:
- PRESEGNALAMENTO disposto sulla banchina e spostato in avanti in maniera coordinata all'avanzamento dei
lavori, ovvero anche su un primo veicolo a copertura e protezione anticipata e, comunque, ad una distanza che
consenta ai conducenti una normale manovra di decelerazione in rapporto alla velocita' che gli stessi possono
mantenere sia in via legale che in via di fatto sulla tratta stradale considerata. La segnaletica di preavviso posta sulla
banchina (nei due sensi se necessario) e' costituita generalmente di un cartello composito contenente il segnale
LAVORI, il segnale CORSIE DISPONIBILI, il pannello integrativo indicante la distanza del cantiere (figg. II.399/a e
II.399/b), ed eventuali luci gialle lampeggianti. La segnaletica di preavviso posta su un veicolo di protezione
anticipata puo' assumere la configurazione di SEGNALE MOBILE DI PREAVVISO (figg. II.400);
- SEGNALAMENTO DI LOCALIZZAZIONE posto a terra e spostato in maniera coordinata all'avanzamento dei
lavori. Il segnale assume la configurazione di SEGNALE MOBILE DI PROTEZIONE (fig. II.401), costituito da un
pannello a strisce bianche e rosse contenente un segnale di passaggio obbligatorio con freccia orientata verso il lato
dove puo' essere superata la zona del cantiere ed integrato da luci gialle lampeggianti alcune delle quali disposte a
forma di freccia orientata come il segnale di passaggio obbligatorio. La segnaletica "sul posto" comprende anche la
delimitazione della zona di lavoro con coni o paletti, questi ultimi eventualmente integrati da luci gialle lampeggianti.
Il SEGNALE MOBILE DI PROTEZIONE puo' essere sistemato su un veicolo di lavoro, oppure su un
carrello trainato dal veicolo stesso, ovvero posto su un secondo veicolo di accompagnamento. In tutte le fasi non
operative precedenti o successive al loro impiego, i lampeggiatori del SEGNALE MOBILE DI PROTEZIONE devono
essere disattivati e il segnale stesso deve essere posto in posizione ripiegata.
- Il segnale di LAVORI deve essere posto sulle strade intersecanti se il cantiere mobile puo' presentarsi all'improvviso ai
veicoli che svoltano. I segnali installati sui veicoli devono essere realizzati con pellicole retroriflettenti di classe 2, di
cui all'articolo 79, comma 10. In galleria non sono consentiti cantieri mobili, se essa rimane aperta al traffico, salvo
deroghe per situazioni specifiche autorizzate dall'Ispettorato generale per la circolazione e la sicurezza stradale.
- Sulle strade di tipo E e F, nei casi di cantiere mobile costituito dall'attivita' di un veicolo operativo, segnalato come
previsto all'articolo 38, comma 1, il segnale LAVORI, in deroga a quanto previsto all'articolo 31, comma 2, puo'
essere sostituito con un moviere, munito di bandiera, ai sensi dell'articolo 42, comma 3, lettera b).
Art. 40 (Art. 21 Codice della strada)
(Sicurezza dei pedoni nei cantieri stradali)
- La segnaletica di sicurezza dei lavori, dei depositi, degli scavi e dei cantieri stradali deve comprendere speciali
accorgimenti a difesa della incolumita' dei pedoni che transitano in prossimita' dei cantieri stessi.
- I cantieri edili, gli scavi, i mezzi e macchine operatrici, nonche' il loro raggio di azione, devono essere sempre
delimitati, soprattutto sul lato dove possono transitare pedoni, con barriere, parapetti, o altri tipi di recinzioni cosi'
come previsto dall'articolo 32, comma 2.
- Le recinzioni di cui al comma 2 devono essere segnalate con luci rosse fisse e dispositivi rifrangenti della superficie
minima di 50 cm quadrati, opportunamente intervallati lungo il perimetro interessato dalla circolazione.
- Se non esiste marciapiede, o questo e' stato occupato dal cantiere, occorre delimitare e proteggere un corridoio di
Pagina 25 di 104
transito pedonale, lungo il lato o i lati prospicienti il traffico veicolare, della larghezza di almeno 1 m. Detto corridoio
puo' consistere in un marciapiede temporaneo costruito sulla carreggiata, oppure in una striscia di carreggiata
protetta, sul lato del traffico, d di circostanza segnalati dalla parte della carreggiata, come precisato al comma 3.
- Tombini e ogni tipo di portello, aperti anche per un tempo brevissimo, situati sulla carreggiata o in banchine o su
marciapiedi, devono essere completamente recintati (fig. II.402).
Art. 41 (Art. 21 Codice della strada)
(Limitazioni di velocita' in prossimita' di lavori o di cantieri stradali)
- Le limitazioni di velocita' temporanee in prossimita' di lavori o di cantieri stradali, sono subordinate, salvo casi di
urgenza, al consenso ed alle direttive dell'ente proprietario della strada. Il LIMITE DI VELOCITA' deve essere posto
in opera di seguito al segnale LAVORI, ovvero abbinato con esso sullo stesso supporto. Il valore della limitazione,
sa1vo casi eccezionali, non deve essere inferiore a 30 km/h. Quando sia opportuno limitare la velocita' su strade di
rapido scorrimento occorre apporre limiti a scalare.
- Alla fine della zona lavori o del cantiere, se e' apposto il segnale VIA LIBERA, non occorre quello di FINE
LIMITAZIONE DI VELOCITA'. E' invece necessario il segnale FINE LIMITAZIONE DI VELOCITA' se
altri divieti restano in vigore. Se una limitazione di velocita' diversa permane anche dopo la fine della zona lavori, e'
sufficiente installare il segnale col nuovo limite senza porre quello di FINE LIMITE PRECEDENTE.
Art. 42 (Art. 21 Codice della strada)
(Strettoie e sensi unici alternati)
- Qualora la presenza dei lavori, dei depositi o dei cantieri stradali determini un restringimento della carreggiata e'
necessario apporre il segnale di pericolo temporaneo STRETTOIA in una delle tre versioni previste (figg. II.384,
II.385 e II.386). Se tale segnale viene posto vicino alla zona lavori o di cantiere, dopo gli altri eventuali presegnali
deve essere corredato da pannello integrativo indicante la distanza della strettoia.
- Se la larghezza della strettoia e' inferiore a 5,60 m occorre istituire il transito a senso unico alternato nel tempo,
regolato ai sensi del comma 3.
- Il regime di transito attraverso una strettoia di larghezza inferiore a 5,60 m puo' essere regolato in tre modi:
- TRANSITO ALTERNATO A VISTA. Deve essere installato il segnale negativo DARE PRECEDENZA NEL SENSO
UNICO ALTERNATO (fig. II.41) dalla parte in cui il traffico incontra l'ostacolo e deve deviare. Reciprocamente
l'altro segnale DIRITTO DI PRECEDENZA NEL SENSO UNICO ALTERNATO (fig. II.45) da' la priorita' a quel
senso di circolazione che e' meno intralciato dai lavori;
- TRANSITO ALTERNATO DA MOVIERI. Questo sistema richiede due movieri muniti di apposita paletta, posti a
ciascuna estremita' della strettoia, i quali presentano al traffico uno la faccia verde, l'altro la faccia rossa della
paletta. Il funzionamento di questo sistema e' legato al buon coordinamento dei movieri, che puo' essere stabilito a
vista o con apparecchi radio ricetrasmittenti o tramite un terzo moviere intermedio munito anch'esso di paletta. Le
palette sono circolari (fig. II.403) del diametro di 30 cm e munite di manico di 20 cm di lunghezza con rivestimento in
pellicola rifrangente verde da un lato e rosso dall'altro. I movieri possono anche fare uso di bandiere di colore
arancio fluorescente, delle dimensioni non inferiori a 80 x 60 cm, principalmente per indurre gli utenti della strada al
rallentamento e ad una maggiore prudenza. Il movimento delle bandiere puo' essere affidato anche a
dispositivi meccanici;
- TRANSITO ALTERNATO A MEZZO SEMAFORI. Quando non sia possibile ricorrere ai due sistemi precedenti per
la lunghezza della strettoia o a causa della non visibilita' reciproca tra le due estremita' della strettoia stessa, il senso
alternato deve essere regolato da due semafori comandati a mano o con funzionamento automatico. Nel caso di cicli a
tempo fisso, la fase di rosso non deve superare i 2', salvo casi eccezionali di strettoie di grande lunghezza. Fuori dei
centri abitati l'impianto semaforico deve essere preceduto dal segnale di pericolo temporaneo SEMAFORO (fig.
Pagina 26 di 104
II.404) con una luce gialla lampeggiante inserita al posto del disco giallo del simbolo. Il collegamento "semaforo-
centralino- semaforo" puo' avvenire via cavo o via radio o con altri sistemi che comunque garantiscono l'affidabilita'
del collegamento. Il semaforo va posto sul lato destro, all'altezza della striscia di arresto temporanea. Se il traffico in
approccio puo' disporsi su piu' file, il semaforo deve essere ripetuto a sinistra, sulla linea di separazione dei sensi di
marcia. La messa in funzione di un impianto semaforico per transito alternato deve essere autorizzata dall'ente
proprietario o concessionario della strada, che ha la facolta' di stabilire o modificare la durata delle fasi, in relazione
alle situazioni di traffico.
Art. 43 (Art. 21 Codice della strada)
(Deviazioni di itinerario)
- Si ha una deviazione di itinerario quando tutto il traffico o parte di esso viene trasferito su una sede diversa (itinerario
deviato) dall'itinerario normale. Le deviazioni possono essere obbligatorie (deviazione vera e propria) oppure
facoltative (itinerario raccomandato). Qualsiasi deviazione puo' essere decisa ed autorizzata dall'ente proprietario o
concessionario della strada interrotta. Qualora l'itinerario deviato coinvolga altri enti proprietari o concessionari
occorrono l'accordo e l'intesa preventivi di tutti gli enti interessati.
- La segnaletica di indicazione necessaria e' la seguente:
- PREAVVISO DI DEVIAZIONE (fig. II.405) da porre a 100 m sulla viabilita' ordinaria e da porre a 300 m ed a 150 m
sulle autostrade e sulle strade extraurbane principali (fig. II.406);
- SEGNALI DI DIREZIONE da porre in corrispondenza delle intersezioni (figg. II.407/a e II.407/b);
- in caso di limitazioni di sagoma o di massa sull'itinerario normale, devono essere installati, alla intersezione che
precede il cantiere, PREAVVISI DI DEVIAZIONE sui quali sono inseriti i simboli relativi alle limitazioni, per
segnalare l'itinerario deviato (fig. II.408);
- una deviazione obbligatoria solo per una o piu' particolari categorie di veicoli deve essere segnalata col segnale di
DIREZIONE OBBLIGATORIA integrato dal o dai simboli delle categorie veicolari escluse (figg. II.409/a, II.409/b);
- una deviazione facoltativa solo per una o piu' particolari categorie di veicoli deve essere segnalata col segnale di
DIREZIONE CONSIGLIATA integrato dal o dai simboli delle categorie veicolari escluse (figg. II.410/a, 11.410/b).
- Sulle strade a carreggiate separate con due o piu' corsie per senso di marcia vanno impiegati i seguenti segnali di
indicazione per la disponibilita' e l'uso delle corsie:
- il segnale CORSIA O CORSIE CHIUSE (figg. II.411/a, II.41l/b, II.411/c, II.41l/d) deve essere impiegato quando, su
una carreggiata a due o piu' corsie, si riduce il numero di quelle disponibili nel senso di marcia. La chiusura di due o
piu' corsie deve essere sfalsata nello spazio in modo da operare la chiusura di una corsia per volta. La
rappresentazione grafica del simbolo varia secondo la situazione stradale ed il numero di corsie interessate. Il segnale
puo' essere preceduto dal preavviso, costituito dallo stesso segnale corredato da un pannello integrativo indicante la
distanza dal punto in cui e' localizzata la chiusura;
- il segnale CARREGGIATA CHIUSA (figg. II.412/a, II.413/a, II.413/b) deve essere impiegato quando su una strada a
carreggiate separate, una di esse viene chiusa al traffico;
- il segnale RIENTRO IN CARREGGIATA (figg. II.412/b, II.413/c) deve essere impiegato per indicare il ripristino
delle condizioni viabili normali;
- il segnale USO CORSIE puo' essere impiegato per indicare l'utilizzo delle corsie disponibili per le diverse categorie di
veicoli (fig. II.414).
- La segnaletica di prescrizione necessaria e' la seguente:
- segnali DARE PRECEDENZA oppure FERMARSI E DARE PRECEDENZA (secondo le condizioni di visibilita') a
tutte le intersezioni del percorso deviato, qualora la strada interrotta goda del diritto di precedenza;
- segnali DIVIETO DI TRANSITO, DIREZIONE OBBLIGATORIA, barriere direzionali nel numero necessario;
- segnalamento del possibile accesso ai residenti lungo la strada interrotta, ma in modo da escludere dubbi od esitazioni
Pagina 27 di 104
per il traffico a transito vietato.
7.8 SEGNALAMENTO DEL CANTIERE
8.8.1 I segnali di pericolo
Quelli utilizzati per il segnalamento dei cantieri stradali devono avere tutti lo sfondo di colore giallo. Il primo segnale che deve
preavvisare ogni cantiere stradale è il segnale LAVORI che viene collocato in prossimità del punto in cui inizia il pericolo. Detto
segnale deve essere corredato da pannello integrativo se l’estensione del cantiere supera i 100 m; ogni pericolo diverso da quello
che può derivare dalla sola presenza del cantiere deve essere presegnalato con lo specifico cartello e se questo non è previsto per
mezzo del cartello ALTRI PERICOLI; nelle ore notturne ed in tutti i casi di scarsa visibilità deve essere munito di apparato
luminoso costituito da luce rossa fissa.
I segnali di pericolo più comunemente utilizzati per il segnalamento temporaneo sono:
8.8.2 I segnali di indicazione
Quelli utilizzati per il segnalamento dei cantieri stradali forniscono le informazioni necessarie per una corretta e sicura
circolazione e devono avere tutti lo sfondo di colore giallo. Nei cantieri di durata superiore a 7 giorni è obbligatoria la TABELLA
LAVORI in cui sono riportati i dati:
• dell’ente proprietario della strada o concessionario della strada;
• gli estremi dell’ordinanza ordinaria o ratificata;
• la denominazione dell’impresa esecutrice dei lavori;
• l’inizio ed il termine previsto dei lavori;
• il recapito telefonico del responsabile del cantiere.
8.8.3 I segnali complementari
Pagina 28 di 104
8.8.3.1 BARRIERE
• Normali: sono disposte parallelamente al piano stradale e sostenute da cavalletti o da altri sostegni idonei. Sono
obbligatorie sui lati frontali di delimitazione del cantiere o sulle testate di approccio. Lungo i lati longitudinali le barriere
sono obbligatorie nelle zone che presentano condizioni di pericolo per le persone al lavoro o per i veicoli in transito.
Possono essere sostituite da recinzioni colorate in rosso o arancione stabilmente fissate, costituite da teli, reti o altri mezzi
di delimitazione. Sono a strisce oblique bianche e rosse e sono poste parallelamente al piano stradale con il bordo
inferiore ad altezza di almeno 80 cm da terra in posizione tale da renderle visibili anche in presenza di altri mezzi
segnaletici di presegnalamento; di notte ed in ogni caso di scarsa visibilità devono essere integrate da lanterne a luci rosse
fisse.
• Direzionali: si utilizzano quando si devono segnalare deviazioni temporanee che comportano curve strette, cambi di
direzione, attraversamento o contornamento di cantieri ed ogni altra anomalia. Sono colorate sulla faccia utile con bande
alternate bianche e rosse a punta di freccia. Le punte delle frecce devono essere rivolte nella direzione della deviazione.
Sono poste con il bordo inferiore ad altezza di almeno 80 cm da terra, precedute e seguite da un segnale di passaggio
obbligatorio. Anch’esse di notte ed in ogni caso di scarsa visibilità devono essere integrate da lanterne a luci rosse fisse.
8.8.3.2 PALETTO DI DELIMITAZIONE
Viene usato in serie per evidenziare i bordi longitudinali e di approccio delle zone di lavoro; deve essere installato sempre
ortogonalmente all’asse della strada cui è rivolto. L’intervallo tra i paletti non deve essere superiore a 15 m. Il paletto è colorato
sulla faccia con bande alternate bianche e rosse. Il sostegno deve assicurare un’altezza del bordo inferiore di almeno 30 cm da
terra; la base deve essere infissa o appesantita per impedirne il rovesciamento.
8.8.3.3 DELINEATORE MODULARE DI CURVA PROVVISORIA
Posto ortogonalmente all’asse della strada, deve essere usato in più elementi per evidenziare il lato esterno delle deviazioni con
curve provvisorie di raggio inferiore o uguale a 200 m. Presenta sulla faccia un disegno a punta di freccia bianca su fondo rosso.
La dimensione “normale” è di 60x60 cm e quella “grande” di 90x90 cm;
Pagina 29 di 104
8.8.3.4 CONI E DELINEATORI FLESSIBILI
Il cono deve essere usato per delimitare ed evidenziare zone di lavoro o operazioni di manutenzione di durata non superiore ai due
giorni, per il tracciamento di segnaletica orizzontale, per indicare le aree interessate da incidenti, gli incanalamenti temporanei per
posti di blocco, la separazione provvisoria di opposti sensi di marcia e delimitazione di ostacoli provvisori. Il cono deve essere
costituito da materiali flessibili quali gomma o plastica. È di colore rosso con anelli di colore bianco retroriflettente, deve avere
una adeguata base di appoggio appesantita dall’interno o dall’esterno per garantirne la stabilità in ogni condizione. La frequenza di
posa è di 12 m in rettifilo e di 5 m in curva; nei centri abitati la frequenza è dimezzata salvo diversa distanza dettata dalla necessità
della situazione.
Il delineatore flessibile deve essere posto per delimitare zone di lavoro di media e lunga durata, per deviazioni ed incanalamenti o
per la separazione di opposti sensi di marcia. Il delineatore flessibile, lamellare o cilindrico, deve essere costituito da materiali
flessibili quali gomma o plastica; è di colore rosso con inserti o anelli di colore bianco retroriflettenti; la base deve essere
incollabile o altrimenti fissata alla pavimentazione. I delineatori flessibili, se investiti dal traffico, devono piegarsi e riprendere la
posizione verticale originale senza distaccarsi dalla pavimentazione. La frequenza di posa è la stessa dei coni. per entrambi (coni e
declinatori) deve essere assicurata la visibilità notturna. La rifrangenza delle parti bianche deve essere assicurata con l’uso di
materiali aventi valore del coefficiente areico di intensità luminosa non inferiore a quelli delle pellicole di classe 2.
8.8.3.5 BARRIERA DI RECINZIONE PER CHIUSINI
Tombini e ogni tipo di portello, aperti anche per un tempo brevissimo, situati sulla carreggiata o in banchine o su marciapiedi,
devono essere completamente recintati con un insieme di barriere o transenne unite a formare un quadrilatero;
Pagina 30 di 104
8.8.3.6 RECINZIONI DEI CANTIERI
Le recinzioni per cantieri edili, gli scavi, i mezzi e macchine operatrici, nonché il loro raggio di azione devono essere segnalate
con luci rosse fisse e dispositivi rifrangenti della superficie minima di 50 cmq, intervallati lungo il perimetro interessato dalla
circolazione in modo che almeno tre luci e tre dispositivi ricadano sempre nel cono visivo del conducente.
8.8.4 I segnali luminosi
8.8.4.1 LANTERNA SEMAFORICA NORMALE
Con la luce rossa i veicoli non devono superare la linea di arresto; con la luce verde possono procedere in tutte le direzioni
consentite dalla segnaletica verticale e orizzontale. Con la luce gialla i veicoli non possono oltrepassare la linea di arresto a meno
che non si trovino così “prossimi” al momento dell’accensione della luca gialla, che non possono arrestarsi in condizioni di
sicurezza. Le lanterne semaforiche utilizzate per il segnalamento temporaneo sono identiche a quelle permanenti.
DISPOSITIVI LUMINOSI A LUCE GIALLA
In ogni caso di scarsa visibilità lo sbarramento obliquo che precede la zona di lavoro deve essere integrato da dispositivi a luce
gialla lampeggiante in sincrono o in progressione (luci scorrevoli) ovvero con configurazione di freccia orientata per evidenziare
punti singolari; i margini longitudinali della zona di lavoro possono essere integrati con dispositivi a luce gialla fissa. Nel
segnale di pericolo temporaneo “semaforo” il disco giallo inserito nel simbolo
deve essere sostituito da una luce gialla lampeggiante di pari diametro. La luce gialla lampeggiante può essere installata anche al
di sopra del segnale.
DISPOSITIVI LUMINOSI A LUCE ROSSA
In ogni caso di scarsa visibilità le barriere di testata delle zone di lavoro devono essere munite di idonei apparati luminosi di
colore rosso a luce fissa (almeno una lampada ogni 1,5 m di barriera di testata). Il segnale “lavori” deve essere munito di analogo
apparato luminoso di colore rosso a luce fissa. Per la sicurezza dei pedoni le recinzioni dei cantieri edili, gli scavi, i mezzi e
macchine operatrici, nonché il loro raggio di azione devono essere segnalate con luci rosse fisse. Sono vietate le lanterne, le altre
sorgenti luminose a fiamma libera.
8.8.5 I segnali orizzontali
Per quanto concerne invece l’utilizzo dei segnali orizzontali essi sono obbligatori in corrispondenza dei cantieri, lavori o
deviazioni di durata superiore a sette giorni lavorativi, salvo i casi in cui le condizioni atmosferiche o del fondo stradale ne
impediscano la corretta applicazione; in tali casi si farà ricorso ai dispositivi retroriflettenti integrativi.
I segnali orizzontali temporanei sono di colore giallo e non devono sporgere più di 5 mm dal piano di pavimentazione. Nel caso di
strisce continue longitudinali realizzate con materiale plastico, dallo spessore di almeno 1,5 mm, devono essere eseguite
interruzioni che garantiscano il deflusso delle acque. Inoltre, devono essere facilmente ed integralmente rimossi dalla sede stradale
Pagina 31 di 104
senza arrecare danni alcuno. I segnali orizzontali da utilizzare per i cantieri e lavori stradali sono:
• strisce longitudinali continue e discontinue per indicare i margini, la separazione dei sensi di marcia e le corsie
• strisce trasversali per indicare il punto di arresto nei sensi unici alternati regolati dai semafori, le frecce direzionali o le
iscrizioni con la grafica e le dimensioni previste per la segnaletica permanente.
8.8.6 Sicurezza dei pedoni
Devono essere adeguatamente protetti anche i pedoni, per questo ogni cantiere, mezzi e macchine operatrici, devono essere
sempre delimitati con recinzioni, barriere, parapetti. Se non c’è marciapiede o questo è completamente occupato dal cantiere
occorre delimitare o proteggere un corridoio di transito pedonale, lungo il lato o i lati prospicienti il traffico veicolare, della
larghezza di almeno un metro. Detto corridoio può consistere in un marciapiede temporaneo costruito sulla carreggiata, oppure in
una striscia di carreggiata protetta, sul lato del traffico, da barriere o da un parapetto segnalati dalla parte della carreggiata.
8.8.7 Segnalamento dei veicoli
Anche i veicoli operativi, i macchinari ed i mezzi d’opera fermi o in movimento, ma se esposti al traffico, devono essere
riconoscibili e visibili, altrimenti la loro presenza potrebbe causare degli intralci e pericoli per tutti. I veicoli devono portare
posteriormente un pannello a strisce bianche e rosse, integrato da un segnale di PASSAGGIO OBBLIGATORIO PER VEICOLI
OPERATIVI con freccia orientata verso il lato dove il veicolo può essere superato. Stesso tipo di segnalazione deve essere usato
anche per i veicoli che per la natura del carico o della massa o l’ingombro devono procedere a velocità particolarmente moderata.
In questi casi, detti veicoli devono essere equipaggiati con una o più luci gialle lampeggianti.
8.8.8 Senso unico alternato
Qualora il cantiere comporti un restringimento della carreggiata a doppio senso di marcia e la larghezza della strettoia è inferiore a
m 5,60 occorre istituire il transito a senso unico alternato che può essere regolato in tre modi:
1. transito alternato a vista: sono posizionati i segnali di “dare precedenza nel senso unico alternato” dalla parte in cui il
Pagina 32 di 104
traffico incontra l’ostacolo e “diritto di precedenza nel senso unico alternato” dalla parte in cui la circolazione è meno
intralciata dai lavori. Tale tipo di segnalamento è da utilizzare solo nei cantieri i cui estremi non siano distanti più di 50 m
e dove il traffico è modesto;
2. transito alternato da movieri: richiede due movieri muniti di paletta, posti alle estremità della strettoia, i quali presentano
al traffico uno la faccia verde, l’altro la faccia rossa della paletta. Il funzionamento di questo sistema è legato al buon
coordinamento dei movieri, che può essere stabilito a vista o con apparecchi radio
ricetrasmittenti o tramite un terzo moviere intermedio munito anch’esso di paletta. Le palette sono circolari del diametro
di 30 cm e munite di manico di 20 cm di lunghezza con rivestimento in pellicola rifrangente verde da un lato e rosso
dall’altro. I movieri possono anche fare uso di bandiere di colore arancio fluorescente, delle dimensioni non inferiori a 80
x 60 cm, principalmente per indurre gli utenti della strada al rallentamento e ad una maggiore prudenza. Il movimento
delle bandiere può essere affidato anche a dispositivi meccanici;
3. transito alternato a mezzo semafori: se non è possibile ricorrere ai due sistemi precedenti a causa della lunghezza della
strettoia o a causa della scarsa visibilità il senso unico alternato viene regolarizzato tramite un impianto semaforico
comandato a mano o in automatico. La messa in funzione di un impianto semaforico per transito alternato deve essere
autorizzata dall’ente proprietario della strada o concessionario.
8.8.9 Limitazione di velocità
Non sempre è necessaria la segnalazione riguardante la velocità poiché già il segnale LAVORI o ALTRI PERICOLI dovrebbero
Pagina 33 di 104
imporre gli utenti a mantenere un comportamento prudente e ridurre la velocità. Là dove viene segnalata la riduzione della
velocità deve avvenire in modo uniforme e coerente per non creare confusione negli utenti della strada. Deve essere anche
credibile, quindi bisogna evitare dei limiti di velocità troppo bassi (es. 5 o 10 Km/h) se questi non sono effettivamente giustificati
dalla condizione della strada. L’esperienza insegna che i divieti che non sono supportati da giustificate motivazioni sono
puntualmente disattesi. Inoltre non bisogna dimenticare che tali limiti sono difficilmente controllabili dagli stessi utenti, poiché
mancano spesso nei veicoli i tachimetri che riportino tale velocità. L’utente della strada deve anche sapere perché ad un certo
punto deve ridurre la propria velocità, pertanto il prescritto segnale non deve essere mai posto per primo, ma sempre dopo un
cartello di pericolo. Le limitazioni di velocità temporanee in prossimità di lavori o di cantieri stradali, sono subordinate, salvo casi
di urgenza, al consenso ed alle direttive dell’ente proprietario della strada. Il valore della limitazione, salvo casi eccezionali, non
deve essere inferiore a 30 km/h. Quando sia opportuno limitare la velocità su strade di rapido scorrimento occorre apporre limiti a
scalare. Anche la segnaletica di fine prescrizione è obbligatoria; si attua con il segnale “fine limitazione di velocità” o “Via
libera”.
Pagina 34 di 104
Cantiere non visibile dietro una curva
Pagina 35 di 104
Lavori sulla carreggiata con transito a senso unico alternato regolato da impianto semaforico
Pagina 36 di 104
Lavori sulla carreggiata con transito a senso unico alternato regolato da movieri con palette
8.8.9.1 Presenza di eventuali rischi che le lavorazioni di cantiere possono comportare per l'area circostante.
- Non si rilevano rischi particolari.
8.8.9.2 Modalità da seguire per la recinzione del cantiere, gli accessi e le segnalazioni
8.8.9.2.1 RECINZIONE DI CANTIERE
- L'area dedicata all’impianto cantiere verrà opportunamente recintata e segnalata in modo da impedire l’accesso ai non addetti.
Pagina 37 di 104
- Qualora fosse necessario individuare delle aree interne a quella principale (recintata con recinzione continua alta circa 2 m e
saldamente ancorata al terreno) verranno utilizzati paletti di sostegno in ferro di altezza 1,20 mt. ogni due metri e stesura di un
doppio ordine di nastro in polietilene stampato bicolore (bianco e rosso).
Prescrizioni
Ogni area di lavorazione che presenti un dislivello superiore a 0.5 metri, deve esse adeguatamente recintata con parapetti solidi o
mezzi equivalenti. La presenza di scavi impone il posizionamento della recinzione ad una distanza tale dal bordo da non costituire
pericolo di caduta per mezzi o persone. Le condizioni di sicurezza di percorsi, barriere e delimitazioni devono essere controllate
frequentemente e se necessario provvedere alla loro manutenzione. Prima dell’inizio dei lavori dovranno essere organizzate le aree
operative, gli spazi liberi, gli ingombri la disposizione ordinata del materiale e delle attrezzature strettamente necessarie.
8.8.9.2.2 ACCESSI AL CANTIERE
- Gli accessi all’area di cantiere saranno collocati esclusivamente su via Faustina.
Prescrizioni
Il varco di accesso al cantiere deve essere segnalato. Eventuali manovre che potessero costituire un pericolo per il traffico
veicolare dovranno essere svolte con l’ausilio di un operatore a terra.
8.8.9.2.3 VIABILITÀ PRINCIPALE DI CANTIERE E MODALITÀ DI ACCESSO DEI MEZZI
I veicoli potranno circolare a velocità inferiori od uguali a 30 km/h
8.8.9.2.4 SERVIZI IGIENICO - ASSISTENZIALI
Come già prescritto sarà cura dell’impresa principale:
- assicurarsi che i luoghi di lavoro siano adeguatamente illuminati e sia presente un’illuminazione di sicurezza di sufficiente
intensità ove vi sia particolare rischio a seguito di guasto dell’illuminazione artificiale.
- difendere idoneamente i posti di lavoro e di passaggio contro la caduta o l’investimento di materiali.
- allestire le baracche ad uso spogliatoio, ufficio e WC (consentendo ai lavoratori di utilizzare strutture pubbliche della zona
come alternativa).
- mantenere puliti i locali adibiti a spogliatoio, ufficio e WC.
I servizi assistenziali - sanitari sono definiti dalle attrezzature necessarie all'attività di pronto soccorso in cantiere: cassette di
pronto soccorso.
Prescrizioni
Assicurarsi quotidianamente che i locali igienico - assistenziali vengano regolarmente puliti. Verificare che i presidi medici
contenuti nelle cassette di pronto soccorso non siano scaduti.
8.8.9.2.5 INSTALLAZIONI ED ALLACCIAMENTI ELETTRICI ED IDRICI
L'energia elettrica sarà fornita dall'Enel o da altro ente erogatore mediante allacciamento di cantiere, da richiedersi da parte
dell'Appaltatore. Il rilascio della dichiarazione di conformità da parte della ditta installatrice e dei suoi allegati (relazione con la
tipologia dei materiali utilizzati, lo schema elettrico dell’impianto, la planimetria del cantiere e la fotocopia del certificato di
riconoscimento dei requisiti tecnico professionali della ditta installatrice) e la denuncia dell’impianto di messa a terra sono a
carico della ditta appaltatrice.
- Non si prevede la realizzazione di impianto di erogazione dell'acqua sia per le lavorazioni che per l'uso potabile, l'Appaltatore
provvederà alla fornitura. Nel primo caso, l’acqua sarà fornita con accumulo in serbatoi di stoccaggio, mentre nel secondo sarà
prevista una scorta quotidiana.
8.8.9.2.6 MODALITÀ DI ACCESSO DEI MEZZI DI FORNITURA DEI MATERIALI
- I mezzi di fornitura dei materiali dovranno impiegare gli accessi, le aree di stoccaggio e la viabilità indicata nella planimetria
allegata.
Pagina 38 di 104
Prescrizioni
I veicoli potranno circolare a velocità inferiori od uguali a 30 km/h.
8.8.9.3 Dislocazione degli impianti tecnici di cantiere
Impianto elettrico
- A tal riguardo, l'impianto elettrico per l'alimentazione delle macchine e/o attrezzature presenti, dovrà essere eseguito secondo la
regola dell'arte e nel rispetto delle leggi vigenti. Lo stesso vale per l'impianto di messa a terra, l'impianto di protezione contro le
scariche atmosferiche (qualora vi siano strutture non auto protette).
Prescrizioni
Tutti i componenti dell'impianto elettrico del cantiere (macchinari, attrezzature, cavi, quadri elettrici, ecc.) dovranno essere stati
costruiti a regola d'arte e, pertanto, dovranno recare i marchi dei relativi Enti Certificatori. Inoltre l'assemblaggio di tali
componenti dovrà essere anch'esso realizzato secondo la corretta regola dell'arte: le installazioni e gli impianti elettrici ed
elettronici realizzati secondo le norme del Comitato Elettrotecnico Italiano si considerano costruiti a regola d'arte. In particolare, il
grado di protezione contro la penetrazione di corpi solidi e liquidi di tutte le apparecchiature e componenti elettrici presenti sul
cantiere, dovrà essere non inferiore a IP 44, se l'utilizzazione avviene in ambiente chiuso (CEI 70.1); non inferiore a IP 55, ogni
qual volta l'utilizzazione avviene all'aperto con la possibilità di investimenti da parte di getti d'acqua. Inoltre, tutte le prese a spina
presenti sul cantiere dovranno essere conformi alle specifiche CEE Euronorm (CEI 23-12), con il seguente grado di protezione
minimo: IP 44, contro la penetrazione di corpi solidi e liquidi; IP 67, quando vengono utilizzate all'esterno.
8.8.9.3.1 IMPIANTI DI MESSA A TERRA
- Ultimati i lavori di movimento terra, dovrà essere realizzato l'impianto di messa a terra che dovrà garantire la protezione contro
i contatti indiretti: a tale scopo si costruirà l'impianto coordinandolo con le protezioni attive presenti (interruttori e/o dispositivi
differenziali) realizzando, in questo modo, il sistema in grado di offrire il maggior grado di sicurezza possibile.
Prescrizioni
L'impianto di messa a terra, inoltre, dovrà essere realizzato in modo da conservare l'equipotenzialità delle masse, anche in caso di
taglio accidentale di un conduttore di terra.
8.8.9.3.2 IMPIANTI DI PROTEZIONE CONTRO LE SCARICHE ATMOSFERICHE
- Occorre stabilire le dimensioni limite delle strutture metalliche presenti in cantiere oltre le quali le stesse non risul- tano più
auto protette e si rende quindi necessaria la protezione contro le scariche atmosferiche e la denuncia all'ISPESL, con
riferimento a quanto prescritto nell'appendice A della norma CEI 81 - 1(1990)" Protezione di strutture contro i fulmini",
applicando le indicazioni fornite per le strutture di classe F "installazioni provvisorie".
Prescrizioni
L'impianto di messa a terra per la protezione contro le scariche atmosferiche deve essere interconnesso con l'impianto per i
collegamenti elettrici a terra e venire quindi a costituire un unico impianto di dispersione; la sezione minima dei conduttori di terra
non deve essere inferiore a 35 mm2. In presenza di temporali, quando siano da temere scariche atmosferiche che possono
interessare il cantiere, devono essere tempestivamente sospese le lavorazioni che espongono i lavoratori ai rischi conseguenti
(folgorazione, cadute, cadute dall'alto), in particolare: attività sui ponteggi metallici esterni o a contatto con grandi masse
metalliche, attività di manipolazione e di movimentazione di materiali facilmente infiammabili od esplodenti, attività di
caricamento e di brillamento elettrico delle mine. Qualora scariche atmosferiche interessino il cantiere è necessario attivare le
procedure di emergenza che comportano l'evacuazione dei lavoratori dai posti di lavoro sopraelevati, da quelli a contatto o in
prossimità di masse metalliche o da quelli in prossimità o all'interno dei depositi di materiale infiammabile o esplosivo e
disattivare le reti di alimentazione elettricità, gas e quant'altro nel cantiere possa costituire pericolo per esplosione o incendio.
Prima di riprendere il lavoro è necessario verificare la stabilità delle opere provvisionali e degli impianti interessati dall'evento. Gli
impianti di protezione contro le scariche atmosferiche possono risultare danneggiati e devono essere verificati in tutte le loro parti
affinché ne sia garantita l'integrità e l'efficienza.
Pagina 39 di 104
8.8.9.3.3 IMPIANTI DI ILLUMINAZIONE DA ALLESTIRE A CURA DELL’IMPRESA
- Considerando l’area interessata dai lavori sarà cura dell’impresa provvedere a realizzare un impianto di illuminazione nelle
zone interessate dai lavori, sia per rendere visibile tale area sia per facilitarne le attività al suo interno.
Prescrizioni
Tutti i componenti dell'impianto di illuminazione (corpi illuminanti, cavi, quadri elettrici, gruppi elettrogeni mobili ecc.) dovranno
essere stati costruiti a regola d'arte e, pertanto, dovranno recare i marchi dei relativi Enti Certificatori. Inoltre l'assemblaggio di tali
componenti dovrà essere anch'esso realizzato secondo la corretta regola dell'arte: le installazioni e gli impianti elettrici ed
elettronici realizzati secondo le norme del Comitato Elettrotecnico Italiano si considerano costruiti a regola d'arte.
8.8.9.4 Eventuale presenza di linee aeree e/o condutture sotterranee
- Sarà cura dell’impresa appaltatrice verificare la distribuzione delle linee aeree e delle condutture sotterranee in base alle
lavorazioni da eseguire.
Prescrizioni
In presenza di eventuali linee elettriche aeree dovranno evitarsi lavorazioni a distanza inferiore a m 6 e, qualora non evitabili, si
dovrà provvedere ad una adeguata protezione atta ad evitare accidentali contatti o pericolosi avvicinamenti ai conduttori delle
linee stesse, previa segnalazione all'esercente le linee elettriche.
8.8.9.5 ZONE DI CARICO E SCARICO
- Le zone di carico e scarico saranno posizionate in un’area interna all’impianto cantiere in prossimità dell'accesso carrabile.
Prescrizioni
I veicoli potranno circolare a velocità inferiori od ugual a 30 km/h.
8.8.9.5.1 ZONE DI DEPOSITO ATTREZZATURE E DI STOCCAGGIO MATERIALI
- Le zone di stoccaggio dei materiali, sono state individuate e dimensionate in funzione delle quantità da ricevere.
Tali quantità sono state calcolate tenendo conto delle lavorazioni contemporanee.
- Le cautele da adottare per lo stoccaggio di sostanze chimiche sono contenute nelle Schede di sicurezza di ciascun prodotto; ad
esse si farà tassativo riferimento per le modalità con cui i prodotti chimici verranno depositati ed utilizzati all'interno del
cantiere. Copia delle schede di sicurezza deve essere sempre presente in cantiere a disposizione dei lavoratori che ne faranno
uso.
- Copia delle schede di sicurezza dei prodotti utilizzati saranno allegate ai POS delle Imprese che ne faranno uso o fornite
all'Appaltatore principale nel caso di lavoratore autonomo. Copia di tutte le schede di sicurezza dovranno essere consegnate
dall'Appaltatore principale al CSE prima del loro effettivo utilizzo in cantiere.
Prescrizioni
Le superfici destinate allo stoccaggio di materiali sono state inoltre dimensionate considerando la tipologia dei materiali da
stoccare e con valutazione dell’eventuale rischio seppellimento per il ribaltamento dei materiali sovrapposti. Tali aree saranno ben
delimitate e segnalate. I materiali saranno stoccati in modo da risultare stabili e da consentire un'agevole movimentazione sia
manuale che attraverso macchine operatrici. I rifiuti e gli scarti dovranno essere depositati in modo ordinato e separati per
tipologia di materiale e allontanati al più presto dal cantiere, in modo da non costituire dei depositi temporanei.
8.8.9.5.2 MAGAZZINI E DEPOSITI DI CANTIERE
- Non sono presenti magazzini.
8.8.9.6 POSTAZIONI DI LAVORO FISSO
- All’interno dell’impianto cantiere, non si prevede che siano predisposte postazioni di lavoro fisse.
- Si ricorda, tuttavia, che per le postazioni di lavoro fisse devono essere dedicati spazi tali da permettere le specifiche
Pagina 40 di 104
lavorazioni senza provocare interferenze; tali aree dovranno essere realizzate in modo da fare risultare agevoli le attività di
sollevamento dei materiali con l'autogrù ed inoltre posizionata in modo da rendere agevole l'approvvigionamento dei materiali
limitando al minimo il ricorso a movimentazioni manuali.
Prescrizioni
E’ impedito l’accesso e l’utilizzo delle attrezzature al personale non addetto.
8.8.9.7 GESTIONE DEI RIFIUTI PRODOTTI IN CANTIERE
- L'Impresa appaltatrice sarà responsabile del corretto stoccaggio, nonché dell'evacuazione dei detriti, delle macerie e dei rifiuti
prodotti dal cantiere. Nella categoria dei rifiuti rientrano tutti i materiali di scarto la cui presenza si concretizza in cantiere dopo
l'inizio dell'attività lavorativa; tra questi si segnalano quelli conseguenti ai lavori in cantiere: imballaggi e contenitori, materiali
di risulta provenienti da demolizione, contenitori di sostanze impiegate nei lavori.
- Il Responsabile di cantiere dell'Impresa appaltatrice assicurerà il corretto deposito e allontanamento dei materiali di risulta, gli
spostamenti di uomini e materiali in condizione di ordine e salubrità.
- I rifiuti dovranno essere conferiti a soggetti specificatamente autorizzati allo smaltimento e il Responsabile di cantiere
dell'Impresa appaltatrice assicurerà che gli stessi vengano accompagnati dal Formulario di identificazione, provvedendo anche
alla tenuta del Registro di carico e scarico e/o analogo sistema di gestione.
8 ATTREZZATURE E MACCHINE
Di seguito vengono elencate le attrezzature e macchine necessarie a supporto del cantiere che verranno ubicate secondo una logica
di posizionamento da concordare preventivamente con l'Impresa esecutrice, tenendo conto degli ingombri dei manufatti da
realizzare, degli spazi di manovra dei mezzi, della viabilità veicolare e pedonale e di quant'altro necessario, sempre in funzione
della salvaguardia della sicurezza del lavoro. Tutte le macchine e le attrezzature impiegate devono rispettare le norme vigenti in
materia di igiene e sicurezza. Si riporta un elenco delle macchine e delle attrezzature che si ritiene siano utilizzate per lo
svolgimento delle attività previste nel cantiere oggetto del presente documento. L’elenco dovrà essere adeguato ed integrato nel
POS dove dovranno essere inserite le schede tecniche e le misure preventive e protettive specifiche:
- Attrezzature (es. scale, gruppo elettrogeno, ecc.);
- Macchine operatrici (es. autocarro, autogrù, pala meccanica, miniescavatore, terna, ecc.);
- Attrezzatura per saldature (es. impianto ossiacetilenico, saldatrice elettrica, ecc.);
- Opere provvisionali (es. andatoie e passerelle, ponti di lavoro su cavalletti, trabattelli, ecc.);
- Macchine da lavorazione (es. betoniera, compressore d’aria, sega circolare, trancia-piegaferro, ecc.);
- Utensili (es. utensili manuali semplici - cacciavite, pinze, martello, utensili manuali elettrici - avvitatore, trapano, flessibile o
smerigliatrice angolare, martello demolitore, ecc.).
Prescrizioni
Tutte le macchine e le attrezzature di lavoro devono essere marcati CE e, comunque, devono essere conformi ai requisiti di
sicurezza previsti dalle direttive europee ad essi applicabili. Tutte le macchine e gli attrezzi (ad esclusione degli utensili a mano)
utilizzati in cantiere dovranno essere muniti di libretto di uso e manutenzione rilasciato dalla Casa Costruttrice nel quale sono
riportate le istruzioni per le verifiche, i controlli e le manutenzioni di carattere ordinario e straordinario.
Le macchine e gli impianti per i quali sono previste prove di prima installazione e/o di omologazione, che prevedono il rilascio
della documentazione attestante la conformità rilasciato dall'Ente competente, devono essere dotati del documento in questione.
I comandi di messa in moto delle macchine devono essere collocati in modo da evitare avviamenti accidentali od essere provvisti
di dispositivi idonei a conseguire lo stesso scopo.
Sarà vietato compiere su organi in movimento qualsiasi operazione di riparazione o registrazione; qualora sia necessario eseguire
tali operazioni durante il moto si adotteranno adeguate cautele a difesa del lavoratore. Di tale divieto dovranno essere resi edotti i
lavoratori mediante avvisi chiaramente visibili. Le operazioni di manutenzione specifica, con particolare riguardo alle misure di
sicurezza saranno eseguite da personale tecnico specializzato. Tali interventi dovranno essere opportunamente documentati.
Pagina 41 di 104
Prima di consentire al lavoratore l'uso di una qualsiasi macchina di cantiere il preposto dovrà accertare che l'operatore incaricato,
in possesso di autorizzazione all’uso, di specifica formazione e di opportuni DP, conosca:
- le principali caratteristiche della macchina (dimensioni, peso a vuoto, capacità prestazionale, ecc.);
- le pendenze massime longitudinali e trasversali su cui la macchina può stazionare od operare senza pericolo;
- il posizionamento ed il funzionamento degli organi di comando;
- il significato dei dispositivi di segnalazione di sicurezza;
- la presenza di altri lavoratori che nelle immediate vicinanze attendono ad altre lavorazioni;
- la presenza di canalizzazioni, cavi sotterranei o aerei.
Misure di prevenzione ed istruzioni per gli addetti
Prima dell’uso
verificare periodicamente l’efficienza
verificare l’efficienza delle luci,
garantire la visibilità del posto
controllare che i percorsi siano
controllare le scadenze delle manutenzioni
Durante l’uso
rispettare il Codice Stradale risulta bagnato (casi in cui sononell’ipotesi di strada asciutta:
segnalare l’operatività del mezzo
adeguare la velocità ai limiti vigenti
richiedere l’aiuto di personale
non sovraccaricare il mezzo a tal
posizionare e fissare adeguatamente
durante i rifornimenti di carburante
Dopo l’uso lasciare sempre il mezzo in perfetta
segnalare ogni malfunzionamento
MACCHINE C
Descrizione
MEZZI STRADALI
Rischi Connessi Misure adottate
Incidenti in itinere Formazione, manutenzione mezzi
Investimento Formazione, uso dpi, manutenzione mezzi
l’efficienza dei dispositivi frenanti e di tutti i comandi in genere;
luci, dei dispositivi di segnalazione acustici e luminosi;
di guida;
siano adeguati per la stabilità del mezzo;
manutenzioni e, quando occorre, segnalare la necessità al responsabile del
Stradale con particolare attenzione alla distanza di sicurezza, specie se il mezzo sono necessari spazi di arresto più ampi). Variazione degli spazi di arresto
mezzo in cantiere col girofaro;
vigenti e transitare a passo d’uomo in prossimità dei posti di lavoro;
a terra per eseguire le manovre in spazi ristretti o quando la visibilità è ridotta;
tal punto da superare la portata massima;
fissare adeguatamente il carico in modo che risulti ben distribuito e che non possa subire spostamenti durante
carburante spegnere il motore e non fumare.
perfetta efficienza;
malfunzionamento o anomalia al responsabile del cantiere.
Pagina 42 di 104
MA
MAC. 00
DPI
Formazione, manutenzione mezzi /
Formazione, uso dpi, manutenzione mezzi Indumenti ad alta visibilità
cantiere.
mezzo è carico e/o il fondo stradale arresto in base alla velocità del veicolo
ridotta;
subire spostamenti durante il trasporto;
Misure di prevenzione ed istruzioni per gli addetti
Prima dell’uso
controllare i percorsi e le aree
verificare l’efficienza dei dispositivi
verificare che la macchina d’intervento;
verificare in cabina la presenza
verificare l’efficienza delle
verificare che sia garantita la
verificare che i percorsi in cantiere
verificare i meccanismi, le
Durante l’uso
segnalare l’operatività del mezzo
preavvisare l’inizio delle manovre
attenersi alle segnalazioni per
illuminare a sufficienza le
segnalare rapidamente eventuali malfunzionamenti
non compiere su organi in movimento
mantenere i comandi puliti
non trasportare persone all’interno
adeguare la velocità ai limiti
procedere a passo d’uomo
richiedere l’aiuto di personale
non azionare il ribaltabile con
non superare la portata massima;
non superare l’ingombro massimo;
posizionare il carico in modo
non caricare il materiale sfuso oltre
assicurarsi della corretta chiusura
Dopo l’uso eseguire le operazioni di revisione
nelle operazioni di manutenzione
MACCHINE C
Descrizione
AUTOCARRO
Rischi Connessi Misure adottate
Incidenti in itinere Formazione, manutenzione mezzi
Investimento Formazione, uso dpi, manutenzione mezzi
Contatti con linee elettriche aeree
Formazione, uso dpi, definizione percorsi e spazi di lavoro
Urti, colpi, impatti,
compressioni
Formazione, uso dpi, definizione percorsi e spazi di lavoro
Rumore Formazione, uso dpi, manutenzione, modalità e tempi
d’uso
Olii minerali e derivati
Formazione, uso dpi
Cesoiamento, stritolamento
Formazione, uso dpi
Calore e fiamme Formazione, uso dpi
aree di manovra, approntando gli eventuali rafforzamenti;
dispositivi frenanti e di tutti i comandi;
sia posizionata in modo da lasciare lo spazio sufficiente per il passaggio pedonale
presenza di un estintore;
luci, dei dispositivi di segnalazione acustici e luminosi.
la visibilità dal posto di guida;
cantiere siano adeguati per la stabilità del mezzo;
articolazioni ed i dispositivi di sicurezza.
mezzo col girofaro;
delle manovre con apposita segnalazione acustica;
per procedere con le manovre;
zone per il lavoro notturno con i dispositivi ottici;
segnalare rapidamente eventuali malfunzionamenti o situazioni pericolose;
movimento operazioni di manutenzione;
puliti da grasso, olio, ecc.;
all’interno del cassone;
limiti stabiliti nelle aree di cantiere;
in prossimità dei luoghi di lavoro;
personale a terra per eseguire le manovre in spazi ristretti;
con mezzo in posizione inclinata;
massima;
massimo;
modo che non subisca spostamenti durante il trasporto.
sfuso oltre l’altezza della sponda;
corretta chiusura delle sponde.
revisione e manutenzione necessarie al reimpiego della macchina a motori
manutenzione attenersi alle indicazioni del libretto della macchina.
Pagina 43 di 104
MA
MAC. 23
DPI
/
Indumenti ad alta visibilità
Guanti, calzature di sicurezza, indumenti protettivi
Guanti, calzature di sicurezza, indumenti protettivi
Otoprotettori
Guanti, occhiali, calzature di sicurezza, indumenti protettivi
Guanti, calzature di sicurezza, indumenti protettivi
Guanti, calzature di sicurezza, indumenti protettivi
passaggio pedonale o delimitare la zona
spenti;
Misure di prevenzione ed istruzioni per gli addetti
Prima dell’uso
verificare che nella zona di lavoro non vi siano linee elettriche aeree che possano interferire con
controllare i percorsi e le aree di manovra, approntando gli eventuali
verificare l’efficienza dei dispositivi frenanti e di tutti i
ampliare con apposite plance la superficie di appoggio degli
verificare che la macchina sia posizionata in modo da lasciare lo spazio sufficiente per il passaggio pedonale o delimitare la zonad’intervento;
verificare in cabina la presenza di un
verificare l’efficienza delle luci, dei dispositivi di segnalazione
verificare che sia garantita la visibilità dal posto di
verificare che i percorsi in cantiere siano adeguati per la stabilità del
verificare i meccanismi, le articolazioni ed i dispositivi di
Durante l’uso
segnalare l’operatività del mezzo col
preavvisare l’inizio delle manovre con apposita segnalazione
attenersi alle segnalazioni per procedere con le
evitare, nella movimentazione del carico, posti di lavoro e/o di
eseguire le operazioni di sollevamento e scarico con le funi in posizione
illuminare a sufficienza le zone per il lavoro notturno con i dispositivi
segnalare rapidamente eventuali malfunzionamenti o situazioni
non compiere su organi in movimento operazioni di
mantenere i comandi puliti da grasso, olio,
non trasportare persone all’interno del
adeguare la velocità ai limiti stabiliti nelle aree di
procedere a passo d’uomo in pros
richiedere l’aiuto di personale a terra per eseguire le manovre in spazi
non azionare il ribaltabile con mezzo in posizione
non superare la portata massima;
non superare l’ingombro massimo;
posizionare il carico in modo che non subisca spostamenti durante il
MACCHINE C
Descrizione
AUTOGRU’
Rischi Connessi Misure adottate
Incidenti in itinere Formazione, manutenzione mezzi Investimento Formazione, uso dpi, manutenzione
mezzi Contatti con linee elettriche aeree
Formazione, uso dpi, definizione percorsi e spazi di lavoro
Urti, colpi, impatti, compressioni
Formazione, uso dpi, definizione percorsi e spazi di lavoro
Rumore Formazione, uso dpi, manutenzione,modalità e tempi d’uso
Olii minerali e derivati
Formazione, uso dpi
Cesoiamento, stritolamento
Formazione, uso dpi
Calore e fiamme Formazione, uso dpi
verificare che nella zona di lavoro non vi siano linee elettriche aeree che possano interferire con
controllare i percorsi e le aree di manovra, approntando gli eventuali rafforzamenti;
verificare l’efficienza dei dispositivi frenanti e di tutti i comandi;
ampliare con apposite plance la superficie di appoggio degli stabilizzatori;
e che la macchina sia posizionata in modo da lasciare lo spazio sufficiente per il passaggio pedonale o delimitare la zona
verificare in cabina la presenza di un estintore;
verificare l’efficienza delle luci, dei dispositivi di segnalazione acustici e luminosi.
verificare che sia garantita la visibilità dal posto di guida;
verificare che i percorsi in cantiere siano adeguati per la stabilità del mezzo;
verificare i meccanismi, le articolazioni ed i dispositivi di sicurezza.
segnalare l’operatività del mezzo col girofaro;
preavvisare l’inizio delle manovre con apposita segnalazione acustica;
attenersi alle segnalazioni per procedere con le manovre;
evitare, nella movimentazione del carico, posti di lavoro e/o di passaggio;
eseguire le operazioni di sollevamento e scarico con le funi in posizione verticale;
illuminare a sufficienza le zone per il lavoro notturno con i dispositivi ottici;
segnalare rapidamente eventuali malfunzionamenti o situazioni pericolose;
compiere su organi in movimento operazioni di manutenzione;
mantenere i comandi puliti da grasso, olio, ecc.;
non trasportare persone all’interno del cassone;
adeguare la velocità ai limiti stabiliti nelle aree di cantiere;
procedere a passo d’uomo in prossimità dei luoghi di lavoro;
richiedere l’aiuto di personale a terra per eseguire le manovre in spazi ristretti;
non azionare il ribaltabile con mezzo in posizione inclinata;
massima;
massimo;
carico in modo che non subisca spostamenti durante il trasporto.
Pagina 44 di 104
MA
MAC. 24
DPI
/ Indumenti ad alta visibilità
Guanti, calzature di sicurezza, indumenti protettivi
Guanti, calzature di sicurezza, indumenti protettivi
Formazione, uso dpi, manutenzione, Otoprotettori
Guanti, occhiali, calzature di sicurezza, indumenti protettivi Guanti, calzature di sicurezza,
indumenti protettivi Guanti, calzature di sicurezza,
indumenti protettivi
verificare che nella zona di lavoro non vi siano linee elettriche aeree che possano interferire con le manovre;
e che la macchina sia posizionata in modo da lasciare lo spazio sufficiente per il passaggio pedonale o delimitare la zona
Pagina 60 di 104
non caricare il materiale sfuso oltre l’altezza della sponda;
assicurarsi della corretta chiusura delle sponde;
le gru possono essere utilizzate soltanto se sono in perfetto stato di funzionamento ed osservando le indicazioni del produttore;
prima di azionare gru in prossimità di cavi elettrici scoperti o di impianti ferroviari devono essere concordate misure di protezione supplementari con i proprietari delle condutture o con le società ferroviarie;
i lavori di sollevamento mediante gru possono essere eseguiti soltanto da persone le cui condizioni psicofisiche garantiscono un uso sicuro della gru, che sono in grado di farsi capire sul posto di lavoro e che sono state istruite sull’uso della gru che manovrano.
Dopo l’uso
non lasciare nessun carico sospeso;
posizionare correttamente la macchina raccogliendo il braccio telescopico ed azionando il freno di stazionamento;
eseguire le operazioni di revisione e manutenzione necessarie al reimpiego della macchina a motori spenti;
nelle operazioni di manutenzione attenersi alle indicazioni del libretto della macchina.
Indicazioni relative alle modalità di imbracatura e sollevamento dei carichi
Accessori di imbracatura
Indicazioni tratte da: Linee Guida ISPESL “Adeguamento al D.Lgs. 359/99 per il settore edilizio – movimentazione dei carichi e sollevamento persone”
Per lo svolgimento delle operazioni di movimentazione dei gravi per mezzo di autogru’, si devono utilizzare sistemi intermedi che consentono il collegamento del carico al gancio dell’apparecchio di sollevamento.
I mezzi intermedi sono costituiti dalle cosiddette “brache” che a seconda delle loro caratteristiche assumono composizione e nomenclatura differente.
Le forme fondamentali di detti mezzi sono:
- a tratto unico aperto (brache semplici o tiranti) (fig. 1a);
- a tratto unico chiuso su se stesso (brache ad anello) (fig. 1b);
- a più tratti concorrenti ad un estremo in un solo anello (brache multiple) (fig. 1c);
- a più tratti collegati ad un estremo ad una o più traverse (bilancieri) (fig. 1d);
I sollevamenti effettuati richiedono in generale attacchi di tipo flessibile che possono essere collegati al carico in vari modi:
- attaccati a legature passanti attorno al carico o preventivamente predisposte con l’impiego di corde, funi o catene tese a mano o mediante appositi dispositivi;
- passati sotto e attorno ai carichi, a forma di cappio o con sistema più complesso; in tal caso, essi svolgono anche funzione di legatura.
Pagina 61 di 104
L’imbracatura dei carichi viene effettuata usando mezzi idonei per evitare la caduta del carico o il suo spostamento dalla primitiva posizione di partenza e nel rispetto dei punti seguenti:
- portata delle brache (in base a caratteristiche costruttive e modi d’impiego);
- manutenzione e verifiche periodiche;
- fornitura agli addetti delle istruzioni per l’uso e loro scrupolosa osservanza;
- conoscenza da parte degli addetti delle prescrizioni per i segnali gestuali.
Accessori di imbracatura
Brache di fune d’acciaio
Le funi e le catene sono sottoposte a verifiche trimestrali (DPR 547/55 - art. 179).
La portata della braca deve essere verificata in funzione dell’efficienza del sistema di ancoraggio utilizzato.
Brache di catena
La portata (sforzo massimo sopportabile nei limiti di sicurezza, dato il coeff. di riduzione) non sempre coincide con il carico sollevato: la capacità di sollevamento è tanto minore quanto più la direzione della braca si scosta dalla verticale.
La portata dell’intera braca deve essere identificata con quella del componente che risulta più debole; inoltre, non bisognerà in alcun caso intraprendere il sollevamento essendo presenti carichi superiori alla effettiva capacità della braca stessa.
La catena, in presenza di calore, subisce una riduzione di portata che varia in base alla temperatura raggiunta.
Quando il carico da movimentare presenta spigoli, asperità, ecc., è opportuno interporre degli spessori in legno o gomma che fungono da protezioni per le catene in corrispondenza di spigoli del carico stesso.
Brache di fibre sintetiche e naturali
L’utilizzo di questo tipo di brache è preferibile nei casi in cui i carichi da sollevare presentano forme o superfici tali che non sopporterebbero, ad esempio, lo sfregamento di una catena, oppure quando la braca metallica può venire a contatto con sostanze che aggrediscono i materiali acciaiosi.
La braca in fibra, con la sua elasticità, riesce ad ammortizzare gli eventuali strappi che si possono presentare durante le manovre, consente il sollevamento di piccoli carichi per i quali le brache di catene o di funi sarebbero meno adatte per la loro rigidità ed aumenta la sicurezza del lavoratore non essendo conduttrice di elettricità.
Le brache sintetiche presentano dei vantaggi su quelle di fibre naturali consistenti nella superiore portata a parità di sezione e di peso, nella migliore resistenza all’aggressione da agenti chimici e dalla ridotta sensibilità all’acqua.
Le brache non devono mai essere messe a contatto con superfici calde e devono essere tenute lontane dalle fonti di calore intenso e dalle operazioni di taglio e saldatura che producono scintille.
Le brache di poliammide e di poliestere, a differenza di quelle in polipropilene, possono lavorare a temperature di 100 °C senza perdere duttilità e resistenza.
Le brache di fibra è preferibile usare quelle costituite da poliammide ancorché più costose, salvo evitare il loro uso in ambiente acido.
Quelle in poliestere hanno invece il vantaggio di poter essere usate anche in presenza di acidi e di avere un ridotto allungamento sotto l’azione dei carichi.
Le brache in polipropilene risultano essere le meno costose ma presentano minor durata e resistenza al calore.
Pagina 62 di 104
Procedura di imbracatura e consigli
generali
Effettuata l’imbracatura, controllare la sua corrispondenza al sistema voluto e la buona equilibratura del carico, facendolo innalzare lentamente e soltanto di poco.
Eseguita la revisione dell’imbracatura, può essere iniziato il sollevamento del carico avendo cura che esso avvenga verticalmente evitando le inclinazioni che possono dare luogo a cambiamenti di equilibrio con possibilità di sfilamento nonché ad aumenti di sollecitazioni nei mezzi di imbracatura.
Se gli imbracatori sono più di uno, soltanto uno può dare i segnali al manovratore.
La partenza, i successivi movimenti e gli arresti devono essere graduali e non bruschi.
Il carico sospeso non va guidato con le mani ma con funi o ganci; non va spinto ma solo tirato, evitando di sostarvi al di sotto.
Deposto il carico su adeguati appoggi, allentare il tiro per controllare che non vi siano cadute o spostamenti di parti del carico prima e a seguito della rimozione dei mezzi di imbracatura.
Se questi tornano al posto di partenza appesi al gancio di trasporto, occorre sistemarli in modo che non diano luogo a situazioni da cui possano scaturire inconvenienti o infortuni durante la corsa.
Imbracatore con guantoni, scarpe di sicurezza, casco, giubbotto di colore
vistoso e chiaro, uncino per afferrare catene, funi, corde
Gli addetti all’imbracatura devono effettuare l’agganciamento e lo sganciamento solo a gancio fermo usando apposite funi o attrezzi per la guida del carico.
Le brache devono essere bene ispezionate prima della loro messa in opera, per evitare che si possano verificare cedimenti in punti delicati, quali le cuciture, sui tratti normali della braca e sugli ancoraggi per il trattenimento del carico.
Durante l’uso delle brache bisogna evitare che si formino nodi, incroci, attorcigliamenti, abrasioni, inclusione di elementi, ecc. che possano danneggiarle e rendere pericolose le operazioni di movimentazione dei carichi.
I tiri obliqui devono essere evitati per non incorrere in sollecitazioni anomale e quindi non previste nel dimensionamento dell’accessorio (essendo la maggior parte degli accessori dimensionati per sopportare carichi e tensioni assiali).
La portata di una fune decresce rapidamente in condizioni di utilizzo atipico; in caso di piegatura su piccoli perni o ganci, le portate si riducono a valori pari a circa il 50% della portata nominale di funi che hanno, ad esempio, la piegatura su perni aventi un diametro doppio a quello della fune stessa.
Non bisogna usare le brache con carichi superiori alla portata accertata ed occorre escludere quelle aventi dubbia identificazione.
Per le brache a più bracci e per carichi la cui superficie induce ad angolare le stesse in modo accentuato, si deve tener presente che la portata varia notevolmente con il variare dell’angolo al vertice.
Per angoli al vertice superiori a 120°, la portata varia notevolmente per piccole variazioni dell’angolo e bisogna evitare tali configurazioni adottando ad esempio i bilanceri o bilancini.
Pagina 63 di 104
Procedura di imbracatura e consigli
generali
Angolo al vertice Fattore di aumento di carico Angolo al vertice Fattore di aumento di carico 0 1 90 1.414
10 1.004 100 1.556 20 1.015 110 1.743 30 1.035 120 2.000 40 1.064 130 2.366 50 1.103 140 2.924 60 1.155 150 3.864 70 1.221 160 5.759 80 1.305 170 11.474
Esempio:
Si abbia una braca a 2 bracci con portata in verticale di 10.000 kg e si voglia conoscere la portata con un angolo al vertice di 70° (l’angolo si può rilevare sulla tabella conoscendo il rapporto tra la lunghezza di ciascun braccio L e la distanza degli attacchi A).
Si divide la portata in verticale (10.000 kg) per il coefficiente letto sul diagramma in corrispondenza dell’angolo al vertice di 70° (C=1.221):
portata effettiva con angolo al vertice di 70° = 10.000/1.221= 8.190 kg
L’operatore deve esaminare lo stato generale della braca prima dell’uso.
Le brache che risultino in qualche modo danneggiate non devono essere in nessun modo utilizzate.
Per ridurre l’usura della braca, si può ricorrere all’incamiciamento, con tubolare di PVC, della fune, oppure all’apposizione intorno ad essa di una spirale di acciaio, nonché l’applicazione nei punti critici di contatto di paraspigoli che riducono lo sfregamento ed aumentano l’aderenza tra la fune e il carico.
E’ vietato piegare le brache in coincidenza con manicotti, capicorda ed impalmature.
E’ vietato l’accoppiamento improprio brache di funi costituite da elementi di tiro di tipo differente: bisogna porre la massima attenzione a non accoppiare funi aventi senso di avvolgimento opposto (destrorso o sinistrorso) e funi con numero di trefori molto dissimile.
Procedura di
imbracatura e consigli generali
Dopo l’uso, le brache devono essere conservate in condizioni pulite, asciutte e ben ventilate, a temperatura ambiente e su uno scaffale, al riparo da fonti di calore, contatto con sostanze chimiche, fumi, superfici corrosive, luce solare diretta o altre sorgenti di radiazioni ultraviolette.
A seconda del materiale della braca, in alcuni casi può essere necessario richiedere al fornitore raccomandazioni specifiche aggiuntive sul procedimento di pulizia da seguire dopo che essa è stata utilizzata in presenza di sostanze chimiche.
Le brache non devono essere abbandonate a terra dove (possono causare infortuni a chi vi inciampi) possono essere danneggiate dal transito di veicoli e persone oppure deteriorate dal contatto con acidi caustici, grassi, sabbia, polvere, ecc.
Le brache che si bagnano durante l’utilizzo, o in conseguenza della pulizia, devono essere appese e lasciate asciugare naturalmente.
Per proteggere le brache di catena alla fine del ciclo lavorativo giornaliero, esse devono essere immagazzinate e sistemate su rastrelliere previa lubrificazione, onde evitare fenomeni corrosivi. A tal fine è fatto divieto di usare solventi per la loro pulizia.
Non devono essere immagazzinate brache danneggiate.
L’uso delle forche non è ammesso per il sollevamento di materiali minuti, sciolti e comunque non contenuti da sistemi di imballaggio (art. 58 DPR 164/56).
SI O
SI O
Pagina 64 di 104
N
N
Pagina 65 di 104
Verifiche sugli
accessori
Il DPR 547/55 raccomanda che siano eseguite delle verifiche dell’efficienza e della buona manutenzione dei materiali almeno con cadenza trimestrale.
I controlli di ganci, morsetti, anelli, campanelle di sospensione, grilli, capicorda, devono comprendere il rilevamento di deformazioni, schiacciamenti, tagli ed allungamenti e, per gli elementi particolari quali i morsetti, la verifica del corretto serraggio al montaggio della fune con verifiche proporzionali al tempo d’impiego e devono avere cadenza trimestrale.
Rilevate diminuzioni di sezione degli elementi costitutivi degli accessori per valori superiori al 10%, lo stesso accessorio dovrà essere sostituito. Tale sostituzione dovrà essere effettuata anche in presenza di effetti sollecitativi, che abbiano fatto superare il limite elastico del materiale con effetto permanente.
I ganci devono essere sostituiti qualora l’imboccatura risulti deformata per un sovraccarico o un’errata posizione della linea di carico (n.b.: il gancio può cedere per un carico pari al 40% della sua portata nominale).
In base al posizionamento della linea di carico, si possono avere diversi valori riduttivi della capacità di carico.
Riduzione del 16% Riduzione del 20% Riduzione del 30% Riduzione del 60% circa circa circa circa
Verifiche e controlli periodici
Sono soggetti a verifica tutti gli apparecchi di sollevamento motorizzati, aventi portata superiore ai 200 kg, in possesso di libretto di immatricolazione. La verifica, svolta dall’ASL competente per territorio e successiva al collaudo da parte dell’ENPI/ISPESL o alla certificazione CE, è annuale e consiste nell’applicazione di una procedura tecnico/amministrativa mediante la quale si verifica il mantenimento dei requisiti di sicurezza.
I controlli periodici riguardano la verifica di funi e catene, le manutenzioni e le revisioni previste dal costruttore, gli interventi di pulizia e manutenzione dei meccanismi, delle articolazioni, dei dispositivi di sicurezza, ecc.
Misure di prevenzione ed istruzioni per gli addetti
Prima dell’uso
verificare l’efficienza delle luci, dei dispositivi di segnalazione acustici e
garantire la visibilità del posto di
verificare accuratamente l’efficienza dei dispositivi frenanti e di tutti i comandi di
verificare l’efficienza dei
controllare l’efficienza della protezione della catena di trasmissione e delle ruote
verificare l’efficienza delle protezioni degli organi in
verificare l’efficienza della scaletta e dell’eventuale dispositivo di bl
verificare l’integrità delle tubazioni dell’impianto oleodinamico (con benna di
controllare che i percorsi in cantiere siano adeguati per la stabilità del
Durante l’uso
segnalare l’operatività del mezzo col girofaro in area di
adeguare la velocità ai limiti stabiliti in cantiere e transitare a passo d’uomo in prossimità dei posti di
richiedere l’aiuto di personale a terra per eseguire le manovre in spazi
non transitare o stazionare in prossimità del bordo degli
durante gli spostamenti e lo scarico tenere fermo il
tenersi a distanza di sicurezza durante le manovre di avvicinamento ed allontanamento della
durante il trasporto bloccare il
durante i rifornimenti di carburante spegnere il motore e non
pulire accuratamente il tamburo, la tramoggia ed il
segnalare tempestivamente eventuali gravi
Dopo l’uso
eseguire le operazioni di revisione e manutenzione necessarie al reimpiego, con particolare riguardo ai pneumatici ed i freni, segnalando eventuali anomalie;
pulire convenientemente il mezzo curando gli organi di
MACCHINE C
Descrizione
AUTOBETONIERA
Rischi Connessi Misure adottate
Incidenti in itinere Formazione, manutenzione mezzi
Investimento Formazione, uso dpi, manutenzione mezzi
Allergeni Formazione, uso dpi
Scivolamenti, cadute a livello
Formazione, uso dpi
Urti, colpi, impatti,
compressioni
Formazione, uso dpi, definizione percorsi e spazi di lavoro
Cesoiamento, stritolamento
Formazione, uso dpi
Olii minerali e derivati
Formazione, uso dpi
Cadute dall’alto Formazione, metodi di lavoro
Getti, schizzi Formazione, uso dpi, manutenzione mezzi
incendio Formazione, uso dpi, verifica luoghi e percorsi, metodi di
lavoro, protezioni
verificare l’efficienza delle luci, dei dispositivi di segnalazione acustici e luminosi;
garantire la visibilità del posto di guida;
verificare accuratamente l’efficienza dei dispositivi frenanti e di tutti i comandi di guida;
verificare l’efficienza dei comandi del tamburo;
controllare l’efficienza della protezione della catena di trasmissione e delle ruote dentate;
verificare l’efficienza delle protezioni degli organi in movimento;
verificare l’efficienza della scaletta e dell’eventuale dispositivo di blocco in posizione di riposo;
verificare l’integrità delle tubazioni dell’impianto oleodinamico (con benna di scaricamento);
controllare che i percorsi in cantiere siano adeguati per la stabilità del mezzo.
segnalare l’operatività del mezzo col girofaro in area di cantiere;
adeguare la velocità ai limiti stabiliti in cantiere e transitare a passo d’uomo in prossimità dei posti di
richiedere l’aiuto di personale a terra per eseguire le manovre in spazi ristretti o con scarsa visibilità;
non transitare o stazionare in prossimità del bordo degli scavi;
durante gli spostamenti e lo scarico tenere fermo il canale;
tenersi a distanza di sicurezza durante le manovre di avvicinamento ed allontanamento della
durante il trasporto bloccare il canale;
durante i rifornimenti di carburante spegnere il motore e non fumare;
pulire accuratamente il tamburo, la tramoggia ed il canale;
segnalare tempestivamente eventuali gravi guasti.
operazioni di revisione e manutenzione necessarie al reimpiego, con particolare riguardo ai pneumatici ed i freni, anomalie;
pulire convenientemente il mezzo curando gli organi di comando.
Pagina 66 di 104
MA
MAC. 27
DPI
/
Indumenti ad alta visibilità
Guanti, indumenti protettivi
Calzature di sicurezza, indumenti protettivi
Guanti, calzature di sicurezza, indumenti protettivi
Guanti, calzature di sicurezza, indumenti protettivi
Guanti, occhiali, calzature di sicurezza, indumenti protettivi
Casco, indumenti protettivi, guanti, calzature di sicurezza,
cinture di sicurezza
Guanti, calzature di sicurezza, indumenti
protettivi
Estintore in uso al veicolo
riposo;
scaricamento);
adeguare la velocità ai limiti stabiliti in cantiere e transitare a passo d’uomo in prossimità dei posti di lavoro;
visibilità;
benna;
operazioni di revisione e manutenzione necessarie al reimpiego, con particolare riguardo ai pneumatici ed i freni,
Misure di prevenzione ed istruzioni per gli addetti
Prima dell’uso
verificare che nella zona di lavoro non vi siano linee elettriche interferenti con le
controllare i percorsi e le aree di lavoro approntando gli eventuali
controllare l’efficienza dei
verificare l’efficienza dei gruppi ottici per le lavorazioni in mancanza di
verificare che l’avvisatore acustico e il g
controllare la chiusura di tutti gli sportelli del vano
garantire la visibilità del posto di
verificare l’integrità dei tubi flessibili e dell’impianto oleodinamico in
Durante l’uso
segnalare l’operatività del mezzo col
chiudere gli sportelli della
usare gli stabilizzatori, ove
non ammettere a bordo della macchina altre
nelle fasi di inattività tenere a distanza di sicurezza il braccio dai
per le interruzioni di lavoro, prima di scendere dal mezzo, azionare il blocco dei
mantenere sgombra e pulita la
richiedere l’aiuto di personale a terra per eseguire le manovre in spazi ristretti o quando la visibilità è
durante i rifornimenti di carburante spegnere il motore e non
segnalare tempestivamente eventuali gravi
Dopo l’uso
pulire gli organi di comando da grasso, olio,
posizionare correttamente la macchina, abbassando la stazionamento;
eseguire revisioni e manutenzioni secondo le indicazioni del libretto e segnalare possibili
MACCHINE C
Descrizione
ESCAVATORE
Rischi Connessi Misure adottate
Investimento Formazione, uso dpi, manutenzione mezzi
Contatti con linee elettriche aeree
Formazione, uso dpi, definizione percorsi e spazi di lavoro
Urti, colpi, impatti, compressioni
Formazione, uso dpi, definizione percorsi e spazi di lavoro
Rumore Formazione, uso dpi, manutenzione, modalità e tempi d’uso
Olii minerali e derivati
Formazione, uso dpi
Calore e fiamme Formazione, uso dpi
Vibrazioni Formazione, uso dpi, rotazione addetti
Scivolamenti, cadute a livello
Formazione, uso dpi
Ribaltamento Formazione, uso dpi, conformità mezzi, manutenzione mezzi
verificare che nella zona di lavoro non vi siano linee elettriche interferenti con le manovre;
controllare i percorsi e le aree di lavoro approntando gli eventuali rafforzamenti;
controllare l’efficienza dei comandi;
verificare l’efficienza dei gruppi ottici per le lavorazioni in mancanza di illuminazione;
verificare che l’avvisatore acustico e il girofaro siano regolarmente funzionanti;
controllare la chiusura di tutti gli sportelli del vano motore;
garantire la visibilità del posto di manovra;
verificare l’integrità dei tubi flessibili e dell’impianto oleodinamico in genere.
segnalare l’operatività del mezzo col girofaro;
chiudere gli sportelli della cabina;
usare gli stabilizzatori, ove presenti;
non ammettere a bordo della macchina altre persone;
nelle fasi di inattività tenere a distanza di sicurezza il braccio dai lavoratori;
per le interruzioni di lavoro, prima di scendere dal mezzo, azionare il blocco dei comandi;
mantenere sgombra e pulita la cabina;
richiedere l’aiuto di personale a terra per eseguire le manovre in spazi ristretti o quando la visibilità è
durante i rifornimenti di carburante spegnere il motore e non fumare;
segnalare tempestivamente eventuali gravi anomalie.
pulire gli organi di comando da grasso, olio, ecc.;
posizionare correttamente la macchina, abbassando la benna a terra, inserendo il blocco comandi ed azionando il freno di
eseguire revisioni e manutenzioni secondo le indicazioni del libretto e segnalare possibili guasti.
Pagina 67 di 104
MA
MAC. 30
DPI
Indumenti ad alta visibilità
Guanti, calzature di sicurezza, indumenti protettivi
Guanti, calzature di sicurezza, indumenti protettivi, casco
Formazione, uso dpi, manutenzione, Otoprotettori
Guanti, occhiali, calzature di sicurezza, indumenti protettivi
Guanti, calzature di sicurezza, indumenti protettivi
Formazione, uso dpi, rotazione addetti Guanti, calzature di sicurezza, indumenti protettivi
Guanti, calzature di sicurezza, indumenti protettivi
Guanti, calzature di sicurezza, indumenti protettivi, casco
richiedere l’aiuto di personale a terra per eseguire le manovre in spazi ristretti o quando la visibilità è incompleta;
benna a terra, inserendo il blocco comandi ed azionando il freno di
guasti.
Misure di prevenzione ed istruzioni per gli addetti
Prima dell’uso
verificare accuratamente l’efficienza dei dispositivi frenanti e di tutti i comandi in
verificare l’efficienza delle luci, dei
garantire la visibilità del posto di
verificare l’efficienza della
verificare l’efficienza delle protezioni degli organi di
verificare l’assenza di linee elettriche aeree che possano interf
controllare che i percorsi in cantiere siano adeguati per la visibilità del
posizionare il mezzo utilizzando gli
Durante l’uso
segnalare l’operatività del mezzo col girofaro in area di
non rimuovere la griglia di protezione sulla
dirigere le manovre di avvicinamento dell’autobetoniera alla
segnalare eventuali gravi
Dopo l’uso
pulire convenientemente la vasca e la
eseguire le operazioni di manutenzione e
MACCHINE C
Descrizione
AUTOPOMPA CLS
Rischi Connessi Misure adottate
Incidenti in itinere Formazione, manutenzione mezzi
Investimento Formazione, uso dpi, manutenzione mezzi
Contatti con linee elettriche aeree
Formazione, uso dpi, definizione percorsi e spazi di lavoro
Urti, colpi, impatti,
compressioni
Formazione, uso dpi, definizione percorsi e spazi di lavoro
Rumore Formazione, uso dpi, manutenzione, modalità e tempi
d’uso
Olii minerali e derivati
Formazione, uso dpi
Cesoiamento, stritolamento
Formazione, uso dpi
Getti, schizzi Formazione, uso dpi, manutenzione mezzi
Allergeni Formazione, uso dpi
Scivolamenti, cadute a livello
Formazione, uso dpi
verificare accuratamente l’efficienza dei dispositivi frenanti e di tutti i comandi in genere;
verificare l’efficienza delle luci, dei dispositivi acustici e luminosi;
garantire la visibilità del posto di guida;
verificare l’efficienza della pulsantiera;
verificare l’efficienza delle protezioni degli organi di trasmissione;
verificare l’assenza di linee elettriche aeree che possano interferire con le manovre;
controllare che i percorsi in cantiere siano adeguati per la visibilità del mezzo;
posizionare il mezzo utilizzando gli stabilizzatori.
segnalare l’operatività del mezzo col girofaro in area di cantiere;
la griglia di protezione sulla vasca;
dirigere le manovre di avvicinamento dell’autobetoniera alla pompa;
segnalare eventuali gravi malfunzionamenti.
pulire convenientemente la vasca e la tubazione;
eseguire le operazioni di manutenzione e revisione necessarie al reimpiego, segnalando eventuali
Pagina 68 di 104
MA
MAC. 34
DPI
/
Indumenti ad alta visibilità
Guanti, calzature di sicurezza, indumenti protettivi
Guanti, calzature di sicurezza, indumenti protettivi
Otoprotettori
Guanti, occhiali, calzature di sicurezza, indumenti protettivi
Guanti, calzature di sicurezza, indumenti protettivi
Guanti, calzature di sicurezza, indumenti
protettivi
Guanti, indumenti protettivi
Calzature di sicurezza, indumenti protettivi
revisione necessarie al reimpiego, segnalando eventuali anomalie.
1
2
3
4
5
6
7
8
telaio portante
carter protezione
ruote
armadio metallico
interruttore/presa a spina
motore
puleggia
dispositivo di emergenza
Misure di prevenzione ed istruzioni per gli addetti
Prima dell’uso
verificare la presenza ed efficienza delle protezioni alla tazza, alla corona, agli organi di trasmissione, agli organi di ma
verificare l’efficienza dei dispositivi di arresto di
verificare l’integrità dei collegamenti elettrici e di messa a terra per la parte visibile ed il funzionamento di interruttori e dispositivi elettrici di alimentazione e
Durante l’uso
è vietato manomettere le
è vietato eseguire operazioni di lubrificazione,
nelle betoniere a caricamento automatico accertarsi del fermo macchina prima di eseguire interventi sui sistemi di caricamentnei loro pressi;
nelle betoniere a caricamento manuale le operazpesanti e/o in condizioni
Dopo l’uso
assicurarsi di aver tolto tensione ai singoli comandi ed all’interruttore generale di alimentazione al
lasciare sempre la macchina in perfetta efficienza, curandone la pulizia alla fine dell’uso e l’eventuale
ricontrollare la presenza e l’efficienza di tutti i dispositivi di protezione (alla ripresa del lavoro la macchina potrebbe eriutilizzata da altra persona).
MACCHINE
Descrizione
BETONIERA
Rischi Connessi Misure adottate
Polveri, fibre Formazione, uso dpi, modi di esecuzione
Elettrico Formazione, uso dpi
Rumore Formazione, uso dpi, rotazione addetti
Cesoiamento, stritolamento
Formazione, uso dpi
Allergeni Formazione, uso dpi
Getti, schizzi Formazione, uso dpi, modi di esecuzione
Movimentazione manuale carichi
Formazione, uso dpi, modi di esecuzione, rotazione addetti
Urti, colpi, impatti, compressioni
Formazione, uso dpi, modi di esecuzione
Tagli, abrasioni Formazione, uso dpi, modi di esecuzione
spina
dispositivo di emergenza
9
10
11
12
13
14
15
16
bicchiere miscelazione
corona
pale miscelazione
volante accecato
pignone
pedale di ribaltamento
barra di spostamento
piede di appoggio
verificare la presenza ed efficienza delle protezioni alla tazza, alla corona, agli organi di trasmissione, agli organi di ma
verificare l’efficienza dei dispositivi di arresto di emergenza;
collegamenti elettrici e di messa a terra per la parte visibile ed il funzionamento di interruttori e dispositivi elettrici di alimentazione e manovra.
protezioni;
è vietato eseguire operazioni di lubrificazione, pulizia, manutenzione o riparazione sugli organi in
nelle betoniere a caricamento automatico accertarsi del fermo macchina prima di eseguire interventi sui sistemi di caricament
nelle betoniere a caricamento manuale le operazioni di carico non devono comportare la movimentazione di carichi troppo disagiate.
assicurarsi di aver tolto tensione ai singoli comandi ed all’interruttore generale di alimentazione al
macchina in perfetta efficienza, curandone la pulizia alla fine dell’uso e l’eventuale
ricontrollare la presenza e l’efficienza di tutti i dispositivi di protezione (alla ripresa del lavoro la macchina potrebbe epersona).
Pagina 69 di 104
MAC
MAC. 41
DPI
Maschera, guanti, occhiali, indumenti protettivi, calzature di
sicurezza
Guanti, calzature di sicurezza
Formazione, uso dpi, rotazione addetti Otoprotettori
Guanti, indumenti protettivi, calzature di sicurezza
Guanti, indumenti protettivi, maschera, occhiali, calzature di
sicurezza
Guanti, indumenti protettivi, maschera, occhiali, calzature di
sicurezza
Guanti, indumenti protettivi, calzature di sicurezza
Guanti, casco, indumenti protettivi, calzature di sicurezza
Guanti, indumenti protettivi, calzature di sicurezza
bicchiere miscelazione
pale miscelazione
volante accecato
pedale di ribaltamento
barra di spostamento
piede di appoggio
verificare la presenza ed efficienza delle protezioni alla tazza, alla corona, agli organi di trasmissione, agli organi di manovra;
collegamenti elettrici e di messa a terra per la parte visibile ed il funzionamento di interruttori e
pulizia, manutenzione o riparazione sugli organi in movimento;
nelle betoniere a caricamento automatico accertarsi del fermo macchina prima di eseguire interventi sui sistemi di caricamento o
ioni di carico non devono comportare la movimentazione di carichi troppo
assicurarsi di aver tolto tensione ai singoli comandi ed all’interruttore generale di alimentazione al quadro;
macchina in perfetta efficienza, curandone la pulizia alla fine dell’uso e l’eventuale lubrificazione;
ricontrollare la presenza e l’efficienza di tutti i dispositivi di protezione (alla ripresa del lavoro la macchina potrebbe essere
Misure di prevenzione ed istruzioni per gli addetti
Prima dell’uso
posizionare la macchina in luogo
sistemare in posizione stabile il
allontanare dalla macchina materiali
verificare la funzionalità della
controllare l'integrità dell'isolamento
verificare le connessioni e
Durante l’uso
indossare i dispositivi di protezione individuale
aprire il rubinetto d'aria prima dell'accensione e mantenerlo aperto fino al raggiungimento dello stato di regime del motore;
tenere sotto controllo i manometri;
non apportare modifiche strutturali alla macchina non previste dal libretto
non fumare durante l’uso;
non dirigere il getto d’aria contro
non rimuovere gli sportelli del vano
effettuare i rifornimenti di carburante a
segnalare eventuali malfunzionamenti al
Dopo l’uso
spegnere il motore e scaricare il serbatoio
non utilizzare il getto d’aria per pulire i
eseguire le operazioni di revisione e manutenzione
nelle operazioni di manutenzione attenersi alle indicazioni del libretto della
MACCHINE C
Descrizione
COMPRESSORE D’ARIA
Rischi Connessi Misure adottate
Rumore Dpi, informazione e formazione, rotazione addetti
Olii e derivati Manutenzione, informazione e formazione
Proiezione materiale Dpi, informazione e formazione, modi di esecuzione
Elettrico Dpi, informazione, formazione
Incendio Manutenzione, formazione, dotazione estintore
posizionare la macchina in luogo sufficientemente aerato;
sistemare in posizione stabile il compressore;
allontanare dalla macchina materiali infiammabili;
verificare la funzionalità della strumentazione;
controllare l'integrità dell'isolamento acustico;
verificare le connessioni e l’integrità dei tubi.
indossare i dispositivi di protezione individuale previsti;
aprire il rubinetto d'aria prima dell'accensione e mantenerlo aperto fino al raggiungimento dello stato di regime del motore;
manometri;
non apportare modifiche strutturali alla macchina non previste dal libretto d’uso;
l’uso;
non dirigere il getto d’aria contro persone;
non rimuovere gli sportelli del vano motore;
effettuare i rifornimenti di carburante a motore spento e non fumare;
segnalare eventuali malfunzionamenti al responsabile.
spegnere il motore e scaricare il serbatoio d'aria;
non utilizzare il getto d’aria per pulire i vestiti;
eseguire le operazioni di revisione e manutenzione necessarie al reimpiego della macchina a motore
nelle operazioni di manutenzione attenersi alle indicazioni del libretto della macchina.
Pagina 70 di 104
MA
MAC. 45
DPI
Otoprotettori
Guanti, indumenti protettivi, calzature di sicurezza
Dpi, informazione e formazione, modi di Guanti, indumenti protettivi, occhiali, calzature di sicurezza
Guanti, indumenti protettivi, calzature di sicurezza
Manutenzione, formazione, dotazione Guanti, indumenti, casco, occhiali
aprire il rubinetto d'aria prima dell'accensione e mantenerlo aperto fino al raggiungimento dello stato di regime del motore;
necessarie al reimpiego della macchina a motore spento;
Misure di prevenzione ed istruzioni per gli addetti
Prima dell’uso
verificare la presenza ed efficienza della cuffia di protezione registrabile o a caduta libera sul banco di lavoro in modo tarisulti libera la sola parte attiva del disco necessaria per effettuare la
verificare la presenza del coltello divisore in acciaio dietro la lama e registrato a non più di 3 mm. dalla dentatura del dsuo scopo è quello di tenere aperto il taglio, quando si taglia legname per lungo, al fine di evitare il possibile rifiutol’eccessivo attrito delle parti tagliate contro le facciate del
verificare l’efficienza degli schermi ai lati del disco nella parte sottostante il banco di lavoro, in modo da evitare il conla lama per azioni accidentali (es.
verificare la presenza ed efficienza degli spingitoi di legno per aiutarsi nel taglio di piccoli pezzi (se ben conformati ed evitano di portare le mani troppo vicino al disco o comunque sulla
verificare la stabilità della macchina (le vibrazioni eccessive possono provocare lo sbandamento del pezzo in lavorazione o dmani che trattengono il pezzo);
verificare la pulizia dell’area circostante la macchina e quella corrispondenprovocare inciampi o scivolamenti);
verificare la pulizia della superficie del banco di lavoro (il materiale depositato può costituire intralcio durante l’uso e l’addetto dall’operazione di
verificare l’integrità dei collegamenti elettrici e di terra dei fusibili e delle coperture delle parti sotto tensione (scatomorsettiere - interruttori);
verificare il buon funzionamento dell’interruttore di
il cavo di alimentazione non il materiale lavorato o da
Durante l’uso
registrare la cuffia di protezione in modo che l’imbocco venga a sfiorare il pezzo in lavorazione o veralzarsi al passaggio del pezzo in lavorazione e di abbassarsi sul banco di lavoro, per quelle
per tagli di piccoli pezzi e per quei tagli in cui le mani si verrebbero a trovare in prossimità del disco o sulla sua indispensabile utilizzare
non distrarsi: il taglio di un pezzo dura pochi
la cuffia di protezione è anche un idoneo dispositivo atto a trattenere le
usare gli occhiali, se nella lavorazione specifica la cuffia di
Dopo l’uso
ricordate, che dopo di voi, la macchina potrebbe venire utilizzata da altra persona e che quindi deve essere lasciata in perfefficienza;
lasciare il banco di lavoro libero da
lasciare le zone di lavoro
verificare l’efficienza delle
segnalare le eventuali anomalie al responsabile del
MACCHINE C
Descrizione
SEGA CIRCOLARE
Rischi Connessi Misure adottate
Rumore Dpi, informazione e formazione, rotazione addetti
Punture, tagli, abrasioni
Formazione, uso dpi, uso degli spingitoi e delle protezioni della
macchina
Proiezione materiale Dpi, informazione e formazione, modi di esecuzione
Elettrico Dpi, informazione, formazione
verificare la presenza ed efficienza della cuffia di protezione registrabile o a caduta libera sul banco di lavoro in modo tarisulti libera la sola parte attiva del disco necessaria per effettuare la lavorazione;
verificare la presenza del coltello divisore in acciaio dietro la lama e registrato a non più di 3 mm. dalla dentatura del dsuo scopo è quello di tenere aperto il taglio, quando si taglia legname per lungo, al fine di evitare il possibile rifiutol’eccessivo attrito delle parti tagliate contro le facciate del disco);
verificare l’efficienza degli schermi ai lati del disco nella parte sottostante il banco di lavoro, in modo da evitare il conla lama per azioni accidentali (es. durante l’azionamento dell’interruttore di manovra);
verificare la presenza ed efficienza degli spingitoi di legno per aiutarsi nel taglio di piccoli pezzi (se ben conformati ed evitano di portare le mani troppo vicino al disco o comunque sulla sua traiettoria;
verificare la stabilità della macchina (le vibrazioni eccessive possono provocare lo sbandamento del pezzo in lavorazione o dpezzo);
verificare la pulizia dell’area circostante la macchina e quella corrispondente al posto di lavoro (il materiale depositato può scivolamenti);
verificare la pulizia della superficie del banco di lavoro (il materiale depositato può costituire intralcio durante l’uso e l’addetto dall’operazione di taglio);
verificare l’integrità dei collegamenti elettrici e di terra dei fusibili e delle coperture delle parti sotto tensione (scatointerruttori);
verificare il buon funzionamento dell’interruttore di manovra;
il cavo di alimentazione non deve intralciare le manovre ed i passaggi e non deve essere soggetto ad urti o danneggiamenti con il materiale lavorato o da lavorare.
registrare la cuffia di protezione in modo che l’imbocco venga a sfiorare il pezzo in lavorazione o veralzarsi al passaggio del pezzo in lavorazione e di abbassarsi sul banco di lavoro, per quelle basculanti;
per tagli di piccoli pezzi e per quei tagli in cui le mani si verrebbero a trovare in prossimità del disco o sulla sua spingitoi;
non distrarsi: il taglio di un pezzo dura pochi secondi;
la cuffia di protezione è anche un idoneo dispositivo atto a trattenere le schegge;
usare gli occhiali, se nella lavorazione specifica la cuffia di protezione risultasse insufficiente a trattenere le
ricordate, che dopo di voi, la macchina potrebbe venire utilizzata da altra persona e che quindi deve essere lasciata in perf
lasciare il banco di lavoro libero da materiali;
lasciare le zone di lavoro pulite;
verificare l’efficienza delle protezioni;
segnalare le eventuali anomalie al responsabile del cantiere.
MA
MAC. 55
DPI
Otoprotettori
Guanti, occhiali, indumenti protettivi
informazione e formazione, modi di Guanti, indumenti protettivi, occhiali, calzature di sicurezza
Guanti, indumenti protettivi, calzature di sicurezza
verificare la presenza ed efficienza della cuffia di protezione registrabile o a caduta libera sul banco di lavoro in modo tale che
verificare la presenza del coltello divisore in acciaio dietro la lama e registrato a non più di 3 mm. dalla dentatura del disco (il suo scopo è quello di tenere aperto il taglio, quando si taglia legname per lungo, al fine di evitare il possibile rifiuto del pezzo o
verificare l’efficienza degli schermi ai lati del disco nella parte sottostante il banco di lavoro, in modo da evitare il contatto con
verificare la presenza ed efficienza degli spingitoi di legno per aiutarsi nel taglio di piccoli pezzi (se ben conformati ed utilizzati
verificare la stabilità della macchina (le vibrazioni eccessive possono provocare lo sbandamento del pezzo in lavorazione o delle
te al posto di lavoro (il materiale depositato può
verificare la pulizia della superficie del banco di lavoro (il materiale depositato può costituire intralcio durante l’uso e distrarre
verificare l’integrità dei collegamenti elettrici e di terra dei fusibili e delle coperture delle parti sotto tensione (scatole
deve intralciare le manovre ed i passaggi e non deve essere soggetto ad urti o danneggiamenti con
registrare la cuffia di protezione in modo che l’imbocco venga a sfiorare il pezzo in lavorazione o verificare che sia libera di basculanti;
per tagli di piccoli pezzi e per quei tagli in cui le mani si verrebbero a trovare in prossimità del disco o sulla sua traiettoria, è
protezione risultasse insufficiente a trattenere le schegge.
ricordate, che dopo di voi, la macchina potrebbe venire utilizzata da altra persona e che quindi deve essere lasciata in perfetta
Misure di prevenzione ed istruzioni per gli addetti
Prima dell’uso
verificare che l’utensile sia a doppio
controllare che il disco sia idoneo al lavoro da
controllare il fissaggio del
verificare l’integrità delle protezioni del disco e del cavo di
verificare il funzionamento
Durante l’uso
impugnare saldamente l’utensile per le
eseguire il lavoro in posizione
non intralciare i passaggi con il cavo di
non manomettere la protezione del
interrompere l’alimentazione elettrica durante le pause di
verificare l’integrità del cavo e della spina di
Dopo l’uso
staccare il collegamento
controllare l’integrità del disco e del cavo di
pulire l’utensile;
segnalare eventuali malfunzionamenti.
UTENSILI E
Descrizione
SMERIGLIATRICE - FLESSIBILE
Rischi Connessi Misure adottate
Punture, tagli, abrasioni
Formazione, uso dpi, verifica integrità protezioni
Elettrico Formazione, uso dpi, manutenzione attrezzatura
Rumore Formazione, uso dpi, manutenzione attrezzatura, modi e tempi d’uso,
rotazione addetti
Polveri Formazione, uso dpi, manutenzione attrezzatura
Vibrazioni Formazione, uso dpi, modi e tempi d’uso, rotazione addetti
verificare che l’utensile sia a doppio isolamento;
controllare che il disco sia idoneo al lavoro da eseguire;
controllare il fissaggio del disco;
verificare l’integrità delle protezioni del disco e del cavo di alimentazione;
verificare il funzionamento dell’interruttore.
impugnare saldamente l’utensile per le maniglie;
eseguire il lavoro in posizione stabile;
passaggi con il cavo di alimentazione;
non manomettere la protezione del disco;
interrompere l’alimentazione elettrica durante le pause di lavoro;
verificare l’integrità del cavo e della spina di alimentazione.
elettrico dell’utensile;
controllare l’integrità del disco e del cavo di alimentazione;
malfunzionamenti.
UT
UTE 69
DPI
Guanti, occhiali, indumenti protettivi
Guanti, calzature di sicurezza
Formazione, uso dpi, manutenzione Otoprotettori
Maschera, indumenti protettivi
Guanti, indumenti protettivi
Misure di prevenzione ed istruzioni per gli addetti
Prima dell’uso verificare l’integrità dei cavi di alimentazione e della
posizionare il trasformatore in un luogo
Durante l’uso
proteggere il cavo d’alimentazione;
non mantenere a lungo fuori dal getto l’ago in
nelle pause di lavoro interrompere l’alimentazione
Dopo l’uso
scollegare elettricamente
pulire accuratamente l’utensile;
segnalare eventuali malfunzionamenti.
UTENSILI E
Descrizione
VIBRATORE PER CALCESTRUZZO
Rischi Connessi Misure adottate
Punture, tagli, abrasioni
Formazione, uso dpi, verifica integrità protezioni
Urti, colpi, impatti, compressioni
Formazione, uso dpi
Getti, schizzi Formazione, uso dpi
Elettrico Formazione, uso dpi, manutenzione attrezzatura
Rumore Formazione, uso dpi, manutenzione attrezzatura
Polveri Formazione, uso dpi,
Vibrazioni Formazione, uso dpi, modi e tempi d’uso, rotazione addetti
verificare l’integrità dei cavi di alimentazione e della spina;
posizionare il trasformatore in un luogo asciutto.
d’alimentazione;
non mantenere a lungo fuori dal getto l’ago in funzione;
interrompere l’alimentazione elettrica.
scollegare elettricamente l’utensile;
l’utensile;
malfunzionamenti.
UT
UTE 70
DPI
Guanti, occhiali, indumenti protettivi
Guanti, occhiali, indumenti protettivi, calzature di sicurezza
Guanti, occhiali, indumenti protettivi, calzature di sicurezza
Guanti, calzature di sicurezza
Otoprotettori
Maschera, guanti, indumenti protettivi
Guanti, indumenti protettivi
Misure di prevenzione ed istruzioni per gli addetti
Prima dell’uso
verificare che nella zona di
controllare i percorsi e le aree
controllare l’efficienza dei
verificare l’efficienza dei gruppi
verificare che l’avvisatore acustico
controllare la chiusura di tutti
garantire la visibilità del posto
verificare l’integrità dei tubi
Durante l’uso
segnalare l’operatività del mezzo
chiudere gli sportelli della cabina;
usare gli stabilizzatori, ove
non ammettere a bordo della
nelle fasi di inattività tenere
per le interruzioni di lavoro,
mantenere sgombra e pulita
richiedere l’aiuto di personale
durante i rifornimenti di carburante
segnalare tempestivamente eventuali
Dopo l’uso
pulire gli organi di comando
posizionare correttamente la
eseguire revisioni e manutenzioni
MACCHINE C
Descrizione
TERNA
Rischi Connessi Misure adottate
Investimento Formazione, uso dpi, manutenzione mezzi
Contatti con linee elettriche aeree
Formazione, uso dpi, definizione percorsi e spazi di lavoro
Urti, colpi, impatti, compressioni
Formazione, uso dpi, definizione percorsi e spazi di lavoro
Rumore Formazione, uso dpi, manutenzione, modalità e tempi d’uso
Olii minerali e derivati
Formazione, uso dpi
Calore e fiamme Formazione, uso dpi
Vibrazioni Formazione, uso dpi, rotazione addetti
Scivolamenti, cadute a livello
Formazione, uso dpi
Ribaltamento Formazione, uso dpi, conformità mezzi, manutenzione mezzi
di lavoro non vi siano linee elettriche interferenti con le manovre;
aree di lavoro approntando gli eventuali rafforzamenti;
comandi;
gruppi ottici per le lavorazioni in mancanza di illuminazione;
acustico e il girofaro siano regolarmente funzionanti;
tutti gli sportelli del vano motore;
posto di manovra;
tubi flessibili e dell’impianto oleodinamico in genere.
mezzo col girofaro;
cabina;
ove presenti;
bordo della macchina altre persone;
tenere a distanza di sicurezza il braccio dai lavoratori;
lavoro, prima di scendere dal mezzo, azionare il blocco dei comandi;
pulita la cabina;
personale a terra per eseguire le manovre in spazi ristretti o quando la visibilità
carburante spegnere il motore e non fumare;
segnalare tempestivamente eventuali gravi anomalie.
comando da grasso, olio, ecc.;
la macchina, abbassando la benna a terra, inserendo il blocco comandi ed
manutenzioni secondo le indicazioni del libretto e segnalare possibili guasti.
MA
MAC. 71
DPI
Indumenti ad alta visibilità
Guanti, calzature di sicurezza, indumenti protettivi
Guanti, calzature di sicurezza, indumenti protettivi, casco
Formazione, uso dpi, manutenzione, Otoprotettori
Guanti, occhiali, calzature di sicurezza, indumenti protettivi
Guanti, calzature di sicurezza, indumenti protettivi
Formazione, uso dpi, rotazione addetti Guanti, calzature di sicurezza, indumenti protettivi
Guanti, calzature di sicurezza, indumenti protettivi
Guanti, calzature di sicurezza, indumenti protettivi, casco
è incompleta;
ed azionando il freno di stazionamento;
Misure di prevenzione ed istruzioni per gli addetti
Prima dell’uso
non installare in ambienti chiusi e poco
distanziare il gruppo elettrogeno dai posti di
verificare il funzionamento dell’interruttore di comando e di
verificare l’efficienza della
Durante l’uso
non aprire o rimuovere gli
per i gruppi elettrogeni privi di interruttore
eseguire il rifornimento di carburante a motore spento e non
segnalare tempestivamente gravi
Dopo l’uso
staccare l’interruttore e spegnere il
eseguire le operazioni di manutenzione e revisione a motore spento, segnalando eventuali
per le operazioni di manutenzione attenersi alle indicazioni del
ATTREZZATURE
Descrizione
GENERATORE CORRENTE ELETTRICA
Rischi Connessi Misure adottate
Elettrico Formazione, dpi
Rumore Formazione, dpi
Gas e vapori Formazione, dpi
Olii minerali e derivati
Formazione, dpi
Incendio Formazione, dpi, dotazione estintore
non installare in ambienti chiusi e poco ventilati;
elettrogeno dai posti di lavoro;
verificare il funzionamento dell’interruttore di comando e di protezione;
verificare l’efficienza della strumentazione.
non aprire o rimuovere gli sportelli;
per i gruppi elettrogeni privi di interruttore di protezione, alimentare gli utilizzatori interponendo un quadro elettrico a
eseguire il rifornimento di carburante a motore spento e non fumare;
segnalare tempestivamente gravi anomalie.
staccare l’interruttore e spegnere il motore;
eseguire le operazioni di manutenzione e revisione a motore spento, segnalando eventuali anomalie;
per le operazioni di manutenzione attenersi alle indicazioni del libretto.
ATT
ATT. 80
DPI
Calzature, guanti, calzature
Otoprotettori
Maschera, indumenti protettivi, occhiali
Guanti, occhiali, indumenti protettivi, maschera
Formazione, dpi, dotazione estintore Guanti, occhiali, indumenti protettivi, calzature
di protezione, alimentare gli utilizzatori interponendo un quadro elettrico a norma;
anomalie;
Misure di prevenzione ed istruzioni per gli addetti
Prima dell’uso
verificare che nella zona di
controllare i percorsi e le aree
controllare l’efficienza dei
verificare l’efficienza dei gruppi
verificare che l’avvisatore acustico
controllare la chiusura di tutti
garantire la visibilità del posto
verificare l’integrità dei tubi
Durante l’uso
segnalare l’operatività del mezzo
chiudere gli sportelli della cabina;
usare gli stabilizzatori, ove
non ammettere a bordo della
nelle fasi di inattività tenere
per le interruzioni di lavoro,
mantenere sgombra e pulita
richiedere l’aiuto di personale
durante i rifornimenti di carburante
segnalare tempestivamente eventuali
Dopo l’uso
pulire gli organi di comando
posizionare correttamente la
eseguire revisioni e manutenzioni
MACCHINE C
Descrizione
MINIESCAVATORE
Rischi Connessi Misure adottate
Investimento Formazione, uso dpi, manutenzione mezzi
Urti, colpi, impatti, compressioni
Formazione, uso dpi, definizione percorsi e spazi di lavoro
Rumore Formazione, uso dpi, manutenzione, modalità e tempi d’uso
Olii minerali e derivati
Formazione, uso dpi
Vibrazioni Formazione, uso dpi, rotazione addetti
Scivolamenti, cadute a livello
Formazione, uso dpi
Ribaltamento Formazione, uso dpi, conformità mezzi, manutenzione mezzi
di lavoro non vi siano linee elettriche interferenti con le manovre;
aree di lavoro approntando gli eventuali rafforzamenti;
comandi;
gruppi ottici per le lavorazioni in mancanza di illuminazione;
acustico e il girofaro siano regolarmente funzionanti;
tutti gli sportelli del vano motore;
posto di manovra;
tubi flessibili e dell’impianto oleodinamico in genere.
mezzo col girofaro;
cabina;
ove presenti;
bordo della macchina altre persone;
tenere a distanza di sicurezza il braccio dai lavoratori;
lavoro, prima di scendere dal mezzo, azionare il blocco dei comandi;
pulita la cabina;
personale a terra per eseguire le manovre in spazi ristretti o quando la visibilità
carburante spegnere il motore e non fumare;
segnalare tempestivamente eventuali gravi anomalie.
comando da grasso, olio, ecc.;
la macchina, abbassando la benna a terra, inserendo il blocco comandi ed
manutenzioni secondo le indicazioni del libretto e segnalare possibili guasti.
MA
MAC. 86
DPI
Indumenti ad alta visibilità
Guanti, calzature di sicurezza, indumenti protettivi, casco
Formazione, uso dpi, manutenzione, Otoprotettori
Guanti, occhiali, calzature di sicurezza, indumenti protettivi
rotazione addetti Guanti, calzature di sicurezza, indumenti protettivi
Guanti, calzature di sicurezza, indumenti protettivi
Guanti, calzature di sicurezza, indumenti protettivi, casco
è incompleta;
ed azionando il freno di stazionamento;
Misure di prevenzione ed istruzioni per gli addetti
Prima dell’uso
utilizzare solo utensili a doppio isolamento (220V), o utensili alimentati a bassissima tensione di collegati elettricamente a
controllare l’integrità dei cavi e della spina
verificare la funzionalità
verificare che l’utensile sia di conformazione
Durante l’uso
non intralciare i passaggi con il cavo di
interrompere l’alimentazione elettrica nelle pause di
segnalare eventuali malfunzionamenti.
Dopo l’uso scollegare elettricamente
Misure di prevenzione ed istruzioni per gli addetti
Prima dell’uso
verificare l’integrità strutturale dell’attrezzatura, in particolare dei manici di
se necessario, compiere affilatura delle parti di taglio, in modo da rendere minore lo sforzo per l’esecuzione dei lavori;
acquisire una posizione stab
allontanare dalla zona dei lavori terze
Durante l’uso
indossare i dispositivi di protezione individuale previsti, di seguito
non compiere sforzi prolungati ma piuttosto alternarli a breviun’inerzia difficilmente controllabile;
non abbandonare l’utensile in corrispondenza delle vie di
non utilizzare in maniera impropria
Dopo l’uso
controllare lo stato d’uso
se il caso lo richiede, pulire accuratamente
riporre correttamente gli utensili all’interno della loro
segnalare al responsabile di reparto qualsiasi
UTENSILI
Descrizione
AVVITATORE ELETTRICO
Rischi Connessi Misure adottate
Punture, tagli, abrasioni
Formazione, uso dpi
Elettrico Formazione, uso dpi
Proiezioni di schegge Formazione, uso dpi
Rumore Formazione, uso dpi, manutenzione attrezzatura
utilizzare solo utensili a doppio isolamento (220V), o utensili alimentati a bassissima tensione di collegati elettricamente a terra.
controllare l’integrità dei cavi e della spina d’alimentazione.
dell’utensile.
verificare che l’utensile sia di conformazione adatta.
i passaggi con il cavo di alimentazione.
interrompere l’alimentazione elettrica nelle pause di lavoro.
malfunzionamenti.
scollegare elettricamente l’utensile
UTENSILI E
Descrizione
UTENSILI MANUALI SEMPLICI
Rischi Connessi Misure adottate
Punture, tagli, abrasioni
Formazione, uso dpi
Urti, colpi, impatti Formazione, uso dpi
Proiezioni di schegge Formazione, uso dpi
Cesoiamento, schiacciamento arti
Formazione, uso dpi
verificare l’integrità strutturale dell’attrezzatura, in particolare dei manici di impugnatura;
se necessario, compiere affilatura delle parti di taglio, in modo da rendere minore lo sforzo per l’esecuzione dei lavori;
acquisire una posizione stabile e idonea all’uso dello specifico attrezzo;
allontanare dalla zona dei lavori terze persone.
indossare i dispositivi di protezione individuale previsti, di seguito indicati;
non compiere sforzi prolungati ma piuttosto alternarli a brevi pause; non compiere bruschi sforzi: l’attrezzo potrebbe acquisire controllabile;
non abbandonare l’utensile in corrispondenza delle vie di transito;
non utilizzare in maniera impropria l’utensile.
stato d’uso dell’utensile;
se il caso lo richiede, pulire accuratamente l’utensile;
riporre correttamente gli utensili all’interno della loro custodia;
segnalare al responsabile di reparto qualsiasi anomalia.
UTE
UTE 87
DPI
Guanti, indumenti protettivi
Guanti, indumenti protettivi, calzature di sicurezza
Guanti, occhiali, indumenti protettivi
Otoprotettori
utilizzare solo utensili a doppio isolamento (220V), o utensili alimentati a bassissima tensione di sicurezza (50V), comunque non
UT
UTE 88
DPI
Guanti, indumenti protettivi, calzature di sicurezza
Guanti, indumenti protettivi, calzature di sicurezza
Guanti, occhiali, indumenti protettivi
Guanti, indumenti protettivi, calzature di sicurezza
se necessario, compiere affilatura delle parti di taglio, in modo da rendere minore lo sforzo per l’esecuzione dei lavori;
pause; non compiere bruschi sforzi: l’attrezzo potrebbe acquisire
Misure di prevenzione ed istruzioni per gli addetti
Prima dell’uso
verificare che nella zona di lavoro controllare i percorsi e le aree di
controllare l’efficienza dei comandi;
verificare che l’avvisatore acustico
verificare il corretto funzionamento
controllare la chiusura di tutti gli garantire la visibilità del posto
verificare l’integrità dei cingoli,
verificare che i dispositivi antivibranti verificare l’integrità dei tubi flessibili
Durante l’uso
rispettare le indicazioni contenute
considerare con attenzione la morfologia segnalare l’operatività del mezzo
chiudere gli sportelli della cabina;
usare gli stabilizzatori, ove presenti;
non ammettere a bordo della macchina
nelle fasi di inattività tenere a distanza per le interruzioni di lavoro, prima
mantenere sgombra e pulita la
richiedere l’aiuto di personale
durante i rifornimenti di carburante
interdire l’accesso all’area di lavoro
non superare i limiti di velocità
non sollevare e trasportare persone; segnalare tempestivamente eventuali
Dopo l’uso
pulire gli organi di comando da
posizionare correttamente la macchina,
non disperdere oli o altri liquidi eseguire revisioni e manutenzioni
MACCHINE C
Descrizione
BATTIPALO
Rischi Connessi Misure adottate
Incendio Verifica preventiva dell’assenza di servizi interrati interferenti, presenza di estintore in
prossimità della macchina
Elettrocuzione Verifica preventiva dell’assenza e/o del rispetto della distanza da linee elettriche
aeree
Investimento e schiacciamento delle persone
Formazione, uso dpi, manutenzione mezzi, verifica dei percorsi, ausilio personale a
terra, funzionalità avvisatore acustico e girofaro
Caduta materiale dall’alto–proiezione
materiale
Formazione, uso dpi, manutenzione mezzi
Urti, colpi, impatti, compressioni
Formazione, uso dpi, definizione percorsi e spazi di lavoro, protezione organi di
lavoro
Rumore Formazione, uso dpi, manutenzione, modalità e tempi d’uso
Olii minerali e derivati
Formazione, uso dpi
Polveri e schizzi Inumidimento del terreno, uso dei dpi
Vibrazioni Formazione, uso dpi, manutenzione, modalità e tempi d’uso
Scivolamenti, cadute a livello
Formazione, uso dpi
Rovesciamento e Ribaltamento
Formazione, uso dpi, conformità mezzi, manutenzione mezzi
lavoro non vi siano linee elettriche interferenti, servizi interrati (acqua, luce, gas) di lavoro approntando gli eventuali rafforzamenti;
comandi;
acustico e il girofaro siano regolarmente funzionanti;
funzionamento di tutti gli altri sistemi di segnalazione (indicatori di direzione, ecc.);
gli sportelli del vano motore; di manovra;
cingoli, il loro stato di conservazione e l’esatta tensione delle catenarie;
antivibranti siano integri ed efficienti; flessibili e dell’impianto oleodinamico in genere.
contenute nel libretto di uso e manutenzione;
morfologia del terreno; mezzo col girofaro;
cabina;
presenti;
macchina altre persone;
distanza di sicurezza il braccio dai lavoratori; prima di scendere dal mezzo, azionare il blocco dei comandi;
la cabina;
a terra per eseguire le manovre in spazi ristretti o quando la visibilità è incompleta;
carburante spegnere il motore e non fumare;
lavoro ad altri operatori;
velocità imposti e procedere a passo d’uomo;
persone; eventuali gravi anomalie.
da grasso, olio, ecc.;
macchina, inserendo il blocco comandi ed azionando il freno di stazionamento;
liquidi inquinanti in ambiente; manutenzioni secondo le indicazioni del libretto e segnalare possibili guasti.
MA
MAC. 91
DPI
Verifica preventiva dell’assenza di servizi interrati interferenti, presenza di estintore in
Guanti, calzature di sicurezza, indumenti protettivi
Verifica preventiva dell’assenza e/o del rispetto della distanza da linee elettriche
Guanti, casco, calzature di sicurezza, indumenti protettivi
Formazione, uso dpi, manutenzione mezzi, verifica dei percorsi, ausilio personale a
Indumenti ad alta visibilità
Casco, calzature di protezione
Formazione, uso dpi, definizione percorsi e spazi di lavoro, protezione organi di
Guanti, calzature di sicurezza, indumenti protettivi, casco
Otoprotettori
Guanti, occhiali, calzature di sicurezza, indumenti protettivi
Maschere, indumenti protettivi, guanti, calzature di sicurezza
Guanti, calzature di sicurezza, indumenti protettivi
Guanti, calzature di sicurezza, indumenti protettivi
Formazione, uso dpi, conformità mezzi, Guanti, calzature di sicurezza, indumenti protettivi, casco
con le manovre;
incompleta;
Misure di prevenzione ed istruzioni per gli addetti
Prima dell’uso
verificare che nella zona di lavoro non vi siano linee elettriche aeree che possano manovre;
controllare i percorsi e le aree di manovra, approntando gli eventuali
verificare l’efficienza dei dispositivi frenanti e di tutti i
ampliare con apposite plance la superficie di appoggio degli
verificare che la macchina sia posizionata in modo da lasciare lo spazio sufficiente per il passaggio pedonale o delimitare la zona
verificare in cabina la presenza di un
verificare l’efficienza delle luci, dei dispositivi di
verificare che sia garantita la visibilità dal posto di
verificare che i percorsi in cantiere siano adeguati per la stabilità del verificare i meccanismi, le articolazioni ed i dispositivi di
MACCHINE C
Descrizione
SOLLEVATORE TELESCOPICO
Rischi Connessi Misure adottate
Incidenti in itinere Formazione, manutenzione mezzi
Investimento Formazione, uso dpi, manutenzione
mezzi
Cadute dall’alto Formazione, uso dpi, manutenzione
mezzi
Contatti con linee
elettriche aeree
Formazione, uso dpi, definizione
percorsi e spazi di lavoro
Polveri Formazione, uso dpi, inumidimento
percorsi e spazi di lavoro
Urti, colpi,
impatti,
compressioni
Formazione, uso dpi, definizione
percorsi e spazi di lavoro
Rumore Formazione, uso dpi, manutenzione,
modalità e tempi d’uso
Olii minerali e
derivati
Formazione, uso dpi
Cesoiamento,
stritolamento
Formazione, uso dpi
Calore e fiamme Formazione, uso dpi
Ribaltamento Formazione, uso dpi, definizione
percorsi e spazi di lavoro,
sorveglianza uso cinture di sicurezza
Misure di prevenzione ed istruzioni per gli addetti
verificare che nella zona di lavoro non vi siano linee elettriche aeree che possano
controllare i percorsi e le aree di manovra, approntando gli eventuali rafforzamenti;
verificare l’efficienza dei dispositivi frenanti e di tutti i comandi;
ampliare con apposite plance la superficie di appoggio degli stabilizzatori;
verificare che la macchina sia posizionata in modo da lasciare lo spazio sufficiente per il passaggio pedonale o delimitare la zona d’intervento;
verificare in cabina la presenza di un estintore;
verificare l’efficienza delle luci, dei dispositivi di segnalazione acustici e luminosi.
verificare che sia garantita la visibilità dal posto di guida;
verificare che i percorsi in cantiere siano adeguati per la stabilità del mezzo;verificare i meccanismi, le articolazioni ed i dispositivi di sicurezza.
MA
MAC. 92
DPI
/
manutenzione Indumenti ad alta visibilità
Formazione, uso dpi, manutenzione Guanti, elmetto, calzature di
sicurezza, indumenti protettivi
Formazione, uso dpi, definizione Guanti, calzature di sicurezza,
indumenti protettivi
Formazione, uso dpi, inumidimento Maschere
Guanti, calzature di sicurezza,
indumenti protettivi
Formazione, uso dpi, manutenzione, Otoprotettori
Guanti, occhiali, calzature di
sicurezza, indumenti protettivi
Guanti, calzature di sicurezza,
indumenti protettivi
Guanti, calzature di sicurezza,
indumenti protettivi
Formazione, uso dpi, definizione
sorveglianza uso cinture di sicurezza
Guanti, calzature di sicurezza,
indumenti protettivi
verificare che nella zona di lavoro non vi siano linee elettriche aeree che possano interferire con le
rafforzamenti;
tori;
verificare che la macchina sia posizionata in modo da lasciare lo spazio sufficiente per il passaggio
luminosi.
mezzo;
MACCHINE C
Descrizione
SOLLEVATORE TELESCOPICO
Misure di prevenzione ed istruzioni per gli addetti
Durante l’uso
segnalare l’operatività del mezzo col
preavvisare l’inizio delle manovre con
attenersi alle segnalazioni per procedere con le
evitare, nella movimentazione del carico, posti di lavoro e/o di
illuminare a sufficienza le zone per il lavoro notturno con i dispositivi
segnalare rapidamente eventuali malfunzionamenti o situazioni
non compiere su organi in movimento operazioni di
mantenere i comandi puliti da grasso, olio,
non trasportare persone sulle forche ed in generale sugli accessori non sollevamento delle persone;
adeguare la velocità ai limiti stabiliti nelle aree di
procedere a passo d’uomo in prossimità dei luoghi di
richiedere l’aiuto di personale a terra per eseguire le manovre in
non superare la portata massima;
non superare l’ingombro
posizionare il carico in modo che non subisca spostamenti durante il
le gru possono essere utilizzate soltanto se sono in perfetto stato di funzionamento ed osserindicazioni del produttore;
prima di azionare gru in prossimità di cavi elettrici scoperti o di impianti ferroviari devono essere concordate misure di protezione supplementari con i proprietari delle condutture o con le societàferroviarie;
i lavori di sollevamentocondizioni psicofisiche garantiscono un uso sicuro del mezzo, che sono in grado di farsi capire sul posto di lavoro e che sono state istruite sull’uso della gru che
Dopo l’uso
non lasciare nessun carico
posizionare correttamente la macchina raccogliendo il braccio telescopico ed azionando il freno di stazionamento;
eseguire le operazioni di revisione e manutenzione necessarie al reimpiego della spenti;
nelle operazioni di manutenzione attenersi alle indicazioni del libretto della
Misure di prevenzione ed istruzioni per gli addetti
segnalare l’operatività del mezzo col girofaro;
preavvisare l’inizio delle manovre con apposita segnalazione acustica;
attenersi alle segnalazioni per procedere con le manovre;
evitare, nella movimentazione del carico, posti di lavoro e/o di passaggio;
illuminare a sufficienza le zone per il lavoro notturno con i dispositivi ottici;
e rapidamente eventuali malfunzionamenti o situazioni pericolose;
non compiere su organi in movimento operazioni di manutenzione;
mantenere i comandi puliti da grasso, olio, ecc.;
non trasportare persone sulle forche ed in generale sugli accessori non omologati per il trasporto ed il persone;
adeguare la velocità ai limiti stabiliti nelle aree di cantiere;
procedere a passo d’uomo in prossimità dei luoghi di lavoro;
richiedere l’aiuto di personale a terra per eseguire le manovre in spazi ristretti;
non superare la portata massima;
non superare l’ingombro massimo;
posizionare il carico in modo che non subisca spostamenti durante il trasporto.
le gru possono essere utilizzate soltanto se sono in perfetto stato di funzionamento ed osserproduttore;
prima di azionare gru in prossimità di cavi elettrici scoperti o di impianti ferroviari devono essere concordate misure di protezione supplementari con i proprietari delle condutture o con le società
sollevamento mediante gru possono essere eseguiti soltantocondizioni psicofisiche garantiscono un uso sicuro del mezzo, che sono in grado di farsi capire sul posto di lavoro e che sono state istruite sull’uso della gru che manovrano.
non lasciare nessun carico sospeso;
posizionare correttamente la macchina raccogliendo il braccio telescopico ed azionando il freno di
eseguire le operazioni di revisione e manutenzione necessarie al reimpiego della
nelle operazioni di manutenzione attenersi alle indicazioni del libretto della
MA
MAC. 92
ottici;
pericolose;
omologati per il trasporto ed il
ristretti;
trasporto.
le gru possono essere utilizzate soltanto se sono in perfetto stato di funzionamento ed osservando le
prima di azionare gru in prossimità di cavi elettrici scoperti o di impianti ferroviari devono essere concordate misure di protezione supplementari con i proprietari delle condutture o con le società
da persone le cui condizioni psicofisiche garantiscono un uso sicuro del mezzo, che sono in grado di farsi capire sul
posizionare correttamente la macchina raccogliendo il braccio telescopico ed azionando il freno di
eseguire le operazioni di revisione e manutenzione necessarie al reimpiego della macchina a motori
nelle operazioni di manutenzione attenersi alle indicazioni del libretto della macchina.
Pagina 80 di 104
9 PROCEDURE E MISURE DI PREVENZIONE E DI PROTEZIONE IN RIFERIMENTO
ALLE ATTIVITA’ LAVORATIVE
In funzione delle attività lavorative, viene eseguita una quantitativa dei rischi derivanti dall’esposizione a sorgenti di pericolo, che
coincide con il prodotto di più fattori secondo una relazione del tipo:
R = P x D
dove:
P (fattore probabilità) rappresenta la probabilità di accadimento di un evento dannoso durante l’attività lavorativa.
D (fattore gravità del danno) rappresenta gli effetti che l’evento può comportare sulla salute dell’operatore.
Il modello di valutazione del rischio proposto si basa su relazioni matematiche in base alle quali si assegna un valore numerico ai
parametri che intervengono nella determinazione del rischio. In base all’analisi svolta secondo i criteri illustrati, si definiscono le
procedure e le misure di protezione e prevenzione da adottare. In base al risultato finale, può essere ricavata la presenza o meno di
rischio di esposizione secondo lo schema seguente:
assenza di rischio di esposizione
rischio di esposizione basso
rischio di esposizione entro i limiti
rischio di esposizione elevato
Le azioni intraprese successivamente alla valutazione dei rischi, consentiranno di raggiungere condizioni lavorative caratterizzate
da una esposizione controllata, ovvero alla eliminazione del rischio di esposizione così come richiesto dalla disposizioni di legge.
9.1 RISCHIO DI SEPPELLIMENTO
assenza di rischio di esposizione
9.2 RISCHIO DI ANNEGAMENTO
assenza di rischio di esposizione
9.3 RISCHIO DI CADUTA DALL’ALTO
rischio di esposizione basso
9.4 PRESENZA DI POLVERI, FIBRE, VAPORI, GAS, ODORI O ALTRI INQUINANTI AERODISPERSI
rischio di esposizione basso
DESCRIZIONE DEL RISCHIO
Danni all'apparato respiratorio ed in generale alla salute del lavoratore, derivanti dall'esposizione a materiali in grana minuta o
rilascianti fibre minute o che possono dar luogo a sviluppo di polveri, gas, vapori, nebbie, aerosol. Intossicazione causata
dall'inalazione dei gas di scarico di motori a combustione o di fumi o di ossidi (ossidi di zinco,
Pagina 81 di 104
di carbonio, di azoto, di piombo, ecc.) tossici originati durante la combustione o la saldatura o il taglio termico di materiali di
varia natura.
MISURE PREVENTIVE e PROTETTIVE
- Nelle lavorazioni: Modifica del profilo del terreno; Scavi di sbancamento;Scavi a sezione ristretta;
Prescrizioni Esecutive
Qualora per difficoltà di ordine ambientale od altre cause tecnicamente giustificate sia ridotta l'efficacia dei mezzi generali di
prevenzione delle polveri, i lavoratori devono essere muniti e fare uso di idonee maschere antipolvere.
Quando non sono attuabili le misure tecniche di prevenzione e la natura del materiale polveroso lo consenta si deve provvedere
all'inumidimento del materiale stesso.
Prescrizioni Organizzative
I lavoratori esposti a specifici rischi di inalazioni pericolose di gas, polveri o fumi nocivi devono avere a disposizione maschere
respiratorie o altri dispositivi idonei, da conservarsi in luogo adatto facilmente accessibile e noto al personale.
- Nelle lavorazioni: Perforazioni;
Prescrizioni Organizzative
Sonda di perforazione: produzione di polveri.
Nel caso di perforazione in un terreno ad elevato contenuto di silice o che produca elevata polverosità, deve predisporsi un
adeguato sistema di abbattimento delle polveri originatesi dalla perforazione (schiuma, acqua, ecc.) o un sistema di captazione,
aspirazione ed abbattimento delle stesse.
Schede tossicologiche.
E' necessario il preventivo esame della scheda tossicologica delle sostanze utilizzate per l'adozione delle specifiche misure di
sicurezza.
Sostanze tossiche o nocive: recipienti.
Le materie prime non in corso di lavorazione, i prodotti ed i rifiuti, che abbiano proprietà tossiche o caustiche, specialmente se
sono allo stato liquido o se sono facilmente solubili o volatili, devono essere custoditi in recipienti a tenuta e muniti di buona
chiusura. Tali recipienti devono portare una scritta che ne indichi il contenuto ed avere le indicazioni e i contrassegni previsti dalla
vigente normativa. Le materie in corso di lavorazione che siano fermentescibili o possano essere nocive alla salute o svolgere
emanazioni sgradevoli, non devono essere accumulate nei locali di lavoro in quantità superiore a quella strettamente necessaria
per la lavorazione. Gli apparecchi e i recipienti che servono alla lavorazione oppure al trasporto dei materiali putrescibili o
suscettibili di dare emanazioni sgradevoli devono essere lavati frequentemente e, ove occorra, disinfettati.
Inalazioni di sostanze nocive:visite mediche.
I lavoratori esposti a specifici rischi di inalazioni pericolose di sostanze o agenti nocivi (gas, polveri o fumi) devono avere a
disposizione idonei mezzi di protezione personale (maschere respiratorie, ecc.) ed essere sottoposti a visita medica periodica.
Prescrizioni Esecutive
Inalazioni di sostanze nocive: visite mediche.
I lavoratori esposti a specifici rischi di inalazioni pericolose di sostanze o agenti nocivi (gas, polveri o fumi) devono utilizzare i
mezzi di protezione personale (maschere respiratorie, ecc.) messi a loro disposizione dal datore di lavoro e farsi sottoporre a visita
medica periodica.
Pagina 82 di 104
9.5 ESTESE DEMOLIZIONI O MANUTENZIONI
rischio di esposizione entro i limiti
9.6 RISCHIO DI INCENDIO E/O ESPLOSIONE
rischio di esposizione basso
DESCRIZIONE DEL RISCHIO
Lesioni provocate da incendi e/o esplosioni conseguenti allo schiacciamento di tubazioni del gas in esercizio, alla combustione di
recipienti o serbatoi contenenti carburanti o sostanze chimiche altamente deflagranti, al brillamento di esplosivo per demolizioni o
di ordigni bellici interrati, ecc.
MISURE PREVENTIVE e PROTETTIVE
- Nelle lavorazioni: Scavi di sbancamento; Scavi a sezione ristretta;
Prescrizioni Esecutive
Assicurarsi che nella zona di lavoro non vi siano cavi, tubazioni, ecc. interrate interessate dal passaggio di corrente elettrica, gas,
acqua, ecc.
Prescrizioni Organizzative
Quando si sia accertata la presenza di gas infiammabili o esplosivi deve provvedersi alla bonifica dell'ambiente mediante idonea
ventilazione; deve inoltre vietarsi, anche dopo la bonifica, se siano da temere emanazioni di gas pericolosi, l'uso di apparecchi a
fiamma, di corpi incandescenti e di apparecchi comunque suscettibili di provocare fiamme o surriscaldamenti atti ad incendiare il
gas.
9.7 RISCHIO DERIVANTE DALL’USO DI MATERIALI PERICOLOSI
rischio di esposizione entro i limiti
10.7.1 Ustioni
DESCRIZIONE DEL RISCHIO
Ustioni conseguenti al contatto con materiali ad elevata temperatura o organi lavoratori di macchine ed attrezzi (saldatrice,
cannello a gas, sega, flessibile, ecc.), o motori o sostanze chimiche aggressive.
MISURE PREVENTIVE e PROTETTIVE
- Nelle lavorazioni: Formazione di manto stradale;
Prescrizioni Esecutive
L'addetto a terra della finitrice dovrà tenersi a distanza di sicurezza dai bruciatori.
10.7.2 Getti o schizzi
DESCRIZIONE DEL
RISCHIO
Lesioni riguardanti qualsiasi parte del corpo durante i lavori, a freddo o a caldo, eseguiti a mano o con utensili, con materiali,
sostanze, prodotti, attrezzature che possono dare luogo a getti e/o schizzi pericolosi per la salute.
Lesioni riguardanti qualsiasi parte del corpo conseguenti alla proiezione di schegge durante lavorazioni eseguite direttamente o in
postazioni di lavoro limitrofe.
Pagina 83 di 104
MISURE PREVENTIVE e PROTETTIVE
- Nelle lavorazioni: Perforazioni
Prescrizioni Organizzative
In prossimità del foro di perforazione dovranno essere posizionati schermi protettivi dalle possibili proiezioni di residui di
perforazione (terriccio), per salvaguardare il personale addetto.
- Nelle lavorazioni: Formazione di manto stradale
Prescrizioni Esecutive
Qualora fosse necessario intervenire su parti dell'impianto oleodinamico della macchina bisognerà accertarsi preventivamente che
la pressione sia nulla. La ricerca di un eventuale foro su un flessibile della macchina dovrà eseguirsi sempre con molta cautela e
preventivamente muniti di occhiali di protezione.
9.8 RISCHIO RUMORE
rischio di esposizione entro i limiti
10.8.1 Rumore: dBA < 80 dBA
DESCRIZIONE DEL RISCHIO
Il lavoratore è addetto ad attività comportanti valore di esposizione quotidiana personale non superiore a 80 dBA: per tali
lavoratori, la normativa vigente non impone alcun obbligo.
MISURE PREVENTIVE e PROTETTIVE
Prescrizioni Organizzative
Obblighi del datore di lavoro: acquisto di nuove macchine.
Il datore di lavoro privilegia, all'atto dell'acquisto di nuovi utensili, macchine, apparecchiature, quelli che producono, nelle
normali condizioni di funzionamento, il più basso livello di rumore.
Il datore di lavoro riduce al minimo, in relazione alle conoscenze acquisite in base al progresso tecnico, i rischi derivanti
dall'esposizione al rumore mediante misure tecniche, organizzative e procedurali, concretamente attuabili, privilegiando gli
interventi alla fonte.
10.8.2 Rumore: dBA compreso tra 80 e 85 dBA
DESCRIZIONE DEL RISCHIO
Danni all'apparato uditivo.
MISURE PREVENTIVE e PROTETTIVE
Prescrizioni Organizzative
Controllo sanitario: esposizioni tra 80 e 85 dBA.
Il controllo sanitario è esteso ai lavoratori la cui esposizione quotidiana personale sia compresa tra 80 dBA e 85 dBA qualora i
lavoratori interessati ne facciano richiesta e il medico competente ne confermi l'opportunità, anche al fine di individuare eventuali
effetti extrauditivi. Il datore di lavoro, in conformità al parere del medico competente, adotta misure preventive e protettive per
singoli lavoratori, al fine di favorire il recupero audiologico. Tali misure possono comprendere la riduzione dell'esposizione
quotidiana personale del lavoratore conseguita mediante opportune misure organizzative privilegiando gli interventi alla fonte. Il
datore di lavoro privilegia, all'atto dell'acquisto di nuovi utensili, macchine, apparecchiature, quelli che producono, nelle normali
condizioni di funzionamento, il più basso livello di rumore.
Informazione e formazione: esposizione tra 80 e 85 dBA.
Pagina 84 di 104
Nelle attività che comportano un valore dell'esposizione quotidiana personale di un lavoratore al rumore superiore a 80 dBA, il
datore di lavoro provvede a che i lavoratori ovvero i loro rappresentanti vengano informati e formati in relazione ai rischi
provenienti dall’esposizione al rumore ed in particolare su:
a. i rischi derivanti all'udito dall'esposizione al rumore;
b. le misure adottate;
c. le misure di protezione cui i lavoratori debbono conformarsi;
d. la funzione dei mezzi individuali di protezione, le circostanze in cui ne è previsto l'uso e le modalità di uso;
e. il significato ed il ruolo del controllo sanitario per mezzo del medico competente;
f. i risultati ed il significato della valutazione del rumore durante il lavoro.
Prescrizioni Esecutive
Utilizzo dei mezzi di protezione individuali (DPI).
10.8.3 Rumore: dBA compreso tra 85 e 87 dBA
DESCRIZIONE DEL RISCHIO
Danni all'apparato uditivo causati da prolungata esposizione al rumore prodotto da lavorazioni o attrezzature.
MISURE PREVENTIVE e PROTETTIVE
Prescrizioni Organizzative
I lavoratori la cui esposizione quotidiana personale al rumore supera 85 dBA, indipendentemente dall'uso di mezzi individuali di
protezione, devono essere sottoposti a controllo sanitario. La frequenza delle visite successive è stabilita dal medico competente.
Gli intervalli non possono essere comunque superiori a un anno.
Il datore di lavoro fornisce i mezzi individuali di protezione adattati al singolo lavoratore ed alle sue condizioni di lavoro, tenendo
conto della sicurezza e della salute. I lavoratori ovvero i loro rappresentanti sono consultati per la scelta dei modelli dei mezzi di
protezione individuale dell'udito.
I lavoratori sono sottoposti a formazione per l’illustrazione delle modalità di utilizzo dei DPI.
Il datore di lavoro riduce al minimo, in relazione alle conoscenze acquisite in base al progresso tecnico, i rischi derivanti
dall'esposizione al rumore mediante misure tecniche, organizzative e procedurali, concretamente attuabili, privilegiando gli
interventi alla fonte.
Il datore di lavoro privilegia, all'atto dell'acquisto di nuovi utensili, macchine, apparecchiature, quelli che producono, nelle
normali condizioni di funzionamento, il più basso livello di rumore.
Prescrizioni Esecutive
I mezzi individuali di protezione dell'udito sono considerati adeguati se, correttamente usati, mantengono un livello di rischio
uguale od inferiore a quello derivante da un'esposizione quotidiana personale di 87 dBA.
RISCHIO VIBRAZIONI
rischio di esposizione entro i limiti
Il D.Lgs. 81/2008 e s.m.i. definisce gli obblighi riguardanti la valutazione del rischio da esposizione a vibrazioni meccaniche e la
riduzione dello stesso.
E’ obbligo da parte del società appaltatrice produrre documentazione sulla valutazione dei rischi (DVR) attinenti alle vibrazioni
prodotte dai macchinari meccanici impiegati per la realizzazione dell’opera in relazione ai valori limite di esposizione giornaliera
o al valore d’azione giornaliero. In base a tale valutazione si provvederà a definire le misure protettive, a formare ed informare i
lavoratori, attivando se necessario la sorveglianza sanitaria.
Pagina 85 di 104
9.9 RISCHIO DI CADUTA MATERIALI DALL’ALTO
rischio di esposizione entro i limiti
9.10 RISCHIO ELETTROCUZIONE
rischio di esposizione entro i limiti
DESCRIZIONE DEL RISCHIO
Elettrocuzione per contatto diretto o indiretto con parti dell'impianto elettrico in tensione.
Folgorazione dovuta a caduta di fulmini in prossimità del lavoratore.
MISURE PREVENTIVE e PROTETTIVE
- Nelle lavorazioni: Realizzazione della viabilità del cantiere; Realizzazione dell'impianto di messa a terra del cantiere;
Realizzazione dell'impianto di protezione da scariche atmosferiche del cantiere; Realizzazione dell'impianto elettrico del
cantiere; Realizzazione dell'impianto idrico del cantiere; Realizzazione dell'impianto igienico-sanitario del cantiere;
Installazione nel cantiere di presidi igienico-sanitari; Installazione e smontaggio ponteggio metallico fisso; Realizzazione
carpenteria per strutture in elevazione; Trasporto e stoccaggio elementi prefabbricati; Montaggio elementi prefabbricati del
traliccio; Installazione di cantiere temporaneo su strada; Smobilizzo del cantiere.
Prescrizioni Organizzative
Lavori in prossimità di linee elettriche.
Non possono essere eseguiti lavori in prossimità di linee elettriche aeree a distanza minore di m 5 a meno che, previa segnalazione
all'esercente le linee elettriche, non si provveda ad una adeguata protezione atta ad evitare accidentali contatti o pericolosi
avvicinamenti ai conduttori delle linee stesse.
Prescrizioni Esecutive
- Impianto elettrico
Particolare cura, volta a salvaguardarne lo stato manutentivo, deve essere tenuta da parte dei lavoratori nei confronti dell'impianto
elettrico di cantiere (in particolare nei confronti dei cavi, dei contatti, degli interruttori, delle prese di corrente, delle custodie di
tutti gli elementi in tensione), data la sua pericolosità e la rapida usura cui sono soggette tutte le attrezzature presenti sul cantiere.
Ciascun lavoratore è tenuto a segnalare immediatamente al proprio superiore la presenza di qualsiasi anomalia dell'impianto
elettrico, come ad esempio: apparecchiature elettriche aperte (batterie, interruttori, scatole, ecc.); materiali e apparecchiature con
involucri protettivi danneggiati o che presentino segni di bruciature; cavi elettrici nudi o con isolamento rotto.
E' assolutamente vietato toccare interruttori o pulsanti con le mani bagnate o stando sul bagnato, anche se il grado di protezione
delle apparecchiature lo consente.
I fili di apparecchi elettrici non devono mai essere toccati con oggetti metallici (tubi e profilati), getti d'acqua, getti di estintori
idrici o a schiuma: ove questo risultasse necessario occorre togliere preventivamente tensione al circuito.
Non spostare macchine o quadri elettrici inidonei se non dopo aver disinserito l'alimentazione.
E' tassativamente vietato utilizzare scale metalliche a contatto con apparecchiature e linee elettriche.
- Lavori in prossimità di linee elettriche.
Assicurarsi che nella zona di lavoro, le eventuali linee elettriche aeree, rimangano sempre ad una distanza non inferiore ai 7 metri.
Tutti quelli che operano in cantiere devono conoscere l'esatta posizione e le corrette modalità d'uso degli interruttori di emergenza
posizionati sui quadri elettrici presenti nel cantiere.
Pagina 86 di 104
- Lampade portatili.
L'eventuale sostituzione della lampadina di una lampada portatile dovrà essere eseguita solo dopo aver disinserito la spina dalla
presa. Usare solo lampade portatili a norma e mai di fattura artigianale. Le lampade portatili devono essere:
a. costruite con doppio isolamento;
b. alimentate con bassissima tensione di sicurezza (24 V forniti mediante trasformatore di sicurezza) ovvero mediante
separazione elettrica singola (220 V forniti mediante trasformatore di isolamento);
c. provviste di idoneo involucro di vetro ed avere il portalampada e l'impugnatura costituita di materiale isolante non
igroscopico;
d. protette contro i danni accidentali tramite una griglia di protezione; provviste di cavo di alimentazione di tipo H07RN-F
con una sezione minima dei conduttori di 1 mm2.
e. Le lampadine usate non dovranno essere di elevata potenza per evitare possibili incendi e cedimento dell'isolamento per il
calore prodotto.
- Cavi di alimentazione
Per portare l'alimentazione nei luoghi dove non è presente un quadro elettrico occorreranno prolunghe la cui sezione deve essere
adeguatamente dimensionata in funzione della potenza richiesta. E' vietato approntare artigianalmente le prolunghe: andranno
utilizzate, pertanto, solo quelle in commercio realizzate secondo le norme di sicurezza. Il cavo da utilizzare è quello per posa
mobile.
I cavi di alimentazione devono essere disposti in maniera tale da non intralciare i posti di lavoro o passaggi e non diventare
oggetto di danneggiamenti: a questo scopo è necessario che venga ridotto al minimo lo sviluppo libero del cavo mediante l'uso di
tenditori, tamburi avvolgicavo con prese incorporate o altri strumenti equivalenti; in nessun caso, comunque, è consentito
depositare bidoni, attrezzi o carichi in genere allo scopo di tenderne la parte in esubero. In particolare, per quanto possibile, i cavi
dovranno essere disposti parallelamente alle vie di transito. Inoltre, i cavi di alimentazione non devono essere sollecitati a
piegamenti di piccolo raggio né sottoposti a torsione, né agganciati su spigoli vivi o su materiali caldi o lasciati su pavimenti
sporchi di cemento, oli o grassi.
Prima di utilizzare un'apparecchiatura elettrica, bisognerà controllare che i cavi di alimentazione della stessa e quelli usati per
derivazioni provvisorie non presentino parti logore nell'isolamento. Qualora il cavo apparisse deteriorato, esso non deve essere
riparato con nastri isolanti adesivi, ma va subito sostituito con uno di caratteristiche identiche ad opera di personale specializzato.
L'uso dei cavi deteriorati è tassativamente vietato.
Il cavo elettrico, i suoi attacchi e l'interruttore devono essere protetti adeguatamente e si dovrà sempre evitare di toccarli con le
mani bagnate o stando con i piedi sul bagnato.
Dopo l'utilizzazione, i cavi di alimentazione (dell'apparecchiatura e/o quelli usati per le derivazioni provvisorie) devono essere
accuratamente ripuliti e riposti, in quanto gli isolamenti in plastica ed in gomma si deteriorano rapidamente a contatto con oli e
grassi.
I collegamenti volanti devono essere evitati, per quanto possibile. Ove indispensabili, i collegamenti a presa e spina dovranno
essere realizzati con prese e spine aventi almeno protezione IP 67 e dovranno essere posizionati fuori dai tratti interrati.
La temperatura sulla superficie esterna della guaina dei cavi non deve superare la temperatura di 50°C per cavi flessibili in posa
mobile e di 70 °C per quelli flessibili in posa fissa, né scendere al di sotto dei -25 °C.
Il pressacavo svolge la duplice funzione di protezione contro la penetrazione all'interno del corpo della spina e della presa (fissa o
mobile), di polvere e liquidi e contro la eventuale sconnessione tra i cavi ed i morsetti degli spinotti
Pagina 87 di 104
causata da una tensione eccessiva accidentalmente esercitata sul cavo. Deve, pertanto, essere prestata la massima attenzione allo
stato dei pressacavi presenti sia sulle spine che sulle prese.
Qualora un dispositivo di protezione (interruttore) sia intervenuto aprendo il circuito, prima di ridare tensione all'impianto
occorrerà individuare e riparare il guasto che lo ha provocato e mai dare di nuovo tensione escludendo dal circuito l'interruttore
che ne impedisce la chiusura.
E' assolutamente vietato mettere fuori uso i dispositivi di sicurezza, togliendo, bloccando, sostituendo valvole, interruttori
automatici, molle, ecc. con altri di diversa taratura o peggio ancora utilizzando sistemi di fortuna.
Gli spinotti delle spine, così come gli alveoli delle prese, vanno tenuti puliti e asciutti: prima di eseguire i controlli e la eventuale
manutenzione, provvedere a togliere la tensione all'impianto. Le prese e le spine che avessero subito forti urti, andranno
accuratamente controllate, anche se non presentano danni apparenti: tutte quelle che mostreranno segni anche lievi di bruciature o
danneggiamenti dovranno essere sostituite facendo ricorso a personale qualificato.
Non devono mai essere inserite o disinserite macchine o utensili su prese in tensione. In particolare, prima di effettuare un
allacciamento, si dovrà accertare che:
a. l'interruttore di avvio della macchina o utensile sia "aperto" (motore elettrico fermo);
b. l'interruttore posto a monte della presa sia "aperto" (assenza di tensione alla presa). Durante le
interruzioni di lavoro deve essere tolta l'alimentazione all'apparecchiatura elettrica.
- Come collegare e disinnestare una spina.
Per disconnettere una spina da una presa di corrente si deve sempre evitare di tendere il cavo; occorre, invece, disconnettere la
spina mediante l'impugnatura della spina stessa. Per eseguire una connessione, non si devono mai collegare direttamente i cavi
agli spinotti e dovranno usarsi, invece, sempre spine e prese normalizzate.
Evitare di by-passare i dispositivi di sicurezza se non espressamente autorizzati dal superiore preposto, esperto di sicurezza
elettrica.
Prima di mettere in funzione qualsiasi macchina o apparecchiatura elettrica, devono essere controllate tutte le parti elettriche
visibili, in particolare:
a. il punto dove il cavo di alimentazione si collega alla macchina (in quanto in questa zona il conduttore è soggetto ad usura
e a sollecitazioni meccaniche con possibilità di rottura dell'isolamento);
b. la perfetta connessione della macchina ai conduttori di protezione ed il collegamento di questo all'impianto di terra;
c. Verificare visivamente, inoltre, l'integrità dell'isolamento della carcassa.
Al termine della giornata di lavoro occorre disinserire tutti gli interruttori e chiudere i quadri elettrici a chiave.
- Ulteriori caratteristiche dell’impianto elettrico di cantiere
Le sezioni e le tipologie dei dispersori e dei conduttori di terra e di protezione sono specificati nella vigente norma CEI 64-8. Le
sezioni dei conduttori di fase delle condutture e le caratteristiche degli interruttori magneto-termici sono scelte in base
all’assorbimento degli utilizzatori elettrici alimentati.
I circuiti dell’impianto elettrico installato nei cantieri edili devono essere protetti contro i contatti indiretti mediante interruttori
differenziali possedenti caratteristica d’intervento I∆N ≤ 30 mA e la tensione di contatto che si può venire a creare sulle carcasse
metalliche degli utilizzatori elettrici in caso di difetto dell’isolamento o di dispersioni di corrente per quel ristretto periodo di
tempo necessario ai dispositivi di protezione per interrompere la corrente, senza rilevanti conseguenze per le persone o le cose,
non può essere maggiore di 25 V (vedi norma CEI 64-8). Per rispettare la sopraccitata norma tecnica, va verificato che la capacità
dispersiva dell’impianto di messa a terra non sia maggiore di 833 Ω. Al fine di non superare la sopraccitata tensione di contatto di
25 V, gli interruttori differenziali che possiedono
Pagina 88 di 104
corrente d’intervento I∆N ≤ 300 mA possono proteggere circuiti di un impianto elettrico installato in un cantiere edile a
condizione che:
- questi alimentino singoli utilizzatori elettrici fissi (ad esempio: la gru edile, l’impianto di betonaggio, ecc.), la cui corrente
nominale assorbita IN sia superiore a 32 A;
- la capacità di dispersione dell’impianto di messa a terra non sia maggiore di 83 Ω (vedi norma CEI 64-8).
La generalità dei componenti dell’impianto elettrico di cantiere deve possedere grado di protezione minimo IP 44. Nel caso
all’interno del cantiere si preveda che l’impianto elettrico sia soggetto a getti d’acqua, il sopraccitato grado di protezione va
adeguatamente aumentato almeno a IP 55.
La dichiarazione di conformità dei quadri elettrici con la specifica ASC va conservata sul posto di lavoro (internamente al quadro)
ed i dati caratteristici del quadro vanno menzionati nello schema unifilare dell’impianto elettrico da allegare alla dichiarazione di
conformità redatta dall’installatore dello stesso ai sensi del D.M. n. 37/2008.
I cavi utilizzati per la posa mobile vanno scelti fra quelli del tipo HO7 RN-F per l’alimentazione tri-fase ovvero del tipo HO5 RN-
F per l’alimentazione monofase o quelli con caratteristiche almeno equivalenti (es.FG70-K, A07 RN-F, H07 BQ-F, FROR
450/750 ovvero A05 RN-F, H05 VV-F, ecc.) come leggibili sul mantello isolante delle condutture.
Le attrezzature di lavoro che sono alimentate da circuiti monofase (conduttore di fase + neutro + terra - con tensione 220 V),
necessitano di condutture che dispongano di accoppiamenti prese/spine del tipo:
- CEE 17 (norma CEI 23-12);
- Schuko, realizzate in gomma (da preferire a quelle in PVC, in quanto presentano maggior resistenza meccanica). Per gli
utilizzatori elettrici alimentati con tensione 220 V e che possiedono la cosiddetta caratteristica del doppio isolamento
(contraddistinta dal simbolo del doppio quadrato apposto dal produttore sulla carcassa), vanno utilizzati cavi d'alimentazione
sprovvisti del conduttore di protezione e spine sprovviste del contatto di terra.
Nel caso le spine delle condutture non si alloggino nelle prese installate nel quadro elettrico o in quelle fissate alle estremità delle
condutture di prolunga (in quanto le caratteristiche dimensionali non coincidono), si consiglia di non sostituire la spina originale,
ma di utilizzare gli specifici adattatori spine/prese.
In caso di danneggiamento delle spine e dei cavi d'alimentazione delle attrezzature di lavoro o delle prolunghe:
- sospendere immediatamente le lavorazioni;
- non riparare la parte danneggiata per nessun motivo con ausili di fortuna (es. nastro isolante, ecc);
- rivolgersi esclusivamente a personale specializzato per le loro sostituzioni.
La carcassa metallica dei baraccamenti è da collegare elettricamente all’impianto di dispersione di terra ogni qualvolta
internamente o nelle immediate prossimità degli stessi sono installati impianti elettrici, ovvero quando è necessario realizzare
l’equipotenzialità fra le diverse masse metalliche oppure quando al di sopra od in prossimità della baracca metallica è presente una
linea elettrica, in special modo se non isolata.
Il collegamento diretto del morsetto di terra predisposto sulle carcasse degli utilizzatori elettrici (per esempio quelle dei quadri
elettrici) con i conduttori di terra permette la visibile connessione elettrica all’impianto di messa a terra; tale connessione è da
realizzare, comunque, ancor prima dell’allacciamento all’alimentazione elettrica.
Nel caso le strutture metalliche non siano da considerarsi auto protette ovvero siano utilizzate come captatori per l’impianto di
protezione contro le scariche atmosferiche, esse sono da collegare elettricamente all’impianto di messa a terra in modo da
realizzare anche l'equipotenzialità fra le varie masse metalliche. Esse sono da sottoporre, conseguentemente, a verifica nel rispetto
delle specifiche vigenti norme tecniche e di legge.
- Norme di riferimento per effettuare la verifica (iniziale o periodica) dell’impianto elettrico.
Per la verifica di un impianto elettrico installato di cantiere le norme di Legge di riferimento sono le seguenti:
- DPR 22. 10. 2001, n. 462, con la collegata direttiva del Ministero delle Attività Produttive del 11.03.2002;
Pagina 89 di 104
- le norme CEI o altre norme di buona tecnica;
- la norma UNI CEI EN ISO/IEC 17020 che ha sostituito la norma UNI CEI EN 45004, ecc.
Ai sensi degli artt.4 e 6 del DPR n. 462/2001 e dell’art. 86, c. 3 del DLgs 9 aprile 2008, n. 81, i documenti che attestano
l’esecuzione delle verifiche di sicurezza di un impianto elettrico vanno conservati sul posto di lavoro ed esibiti a richiesta del
personale ispettivo, ovvero vanno trasmessi agli Uffici preposti alla Vigilanza solo se richiesti espressamente. La misura della
resistenza di terra non rappresenta una verifica di sicurezza.
9.11 RISCHIO DI INVESTIMENTO DA VEICOLI CIRCOLANTI NELL’AREA DI CANTIERE E ZONE ADIACENTI
rischio di esposizione entro i limiti
10.11.1 Investimento
DESCRIZIONE DEL
RISCHIO
L'investimento é particolarmente frequente laddove non siano chiaramente organizzati la viabilità e le varie postazioni di lavoro.
MISURE PREVENTIVE e PROTETTIVE
Per l’accesso al cantiere degli addetti ai lavori e dei mezzi di lavoro devono essere predisposti percorsi sicuri. Deve essere
comunque sempre impedito l’accesso di estranei alle zone di lavoro. Per l’accesso degli addetti ai rispettivi luoghi di lavoro
devono essere approntati percorsi sicuri e, quando necessario, separati da quelli dei mezzi meccanici. All’interno del cantiere la
circolazione degli automezzi e delle macchine semoventi deve essere regolata con norme il più possibile simili a quelle della
circolazione sulle strade pubbliche e la velocità deve essere limitata a seconda delle caratteristiche e condizioni dei percorsi e dei
mezzi. Le vie d’accesso al cantiere e quelle corrispondenti ai percorsi interni devono essere illuminate secondo le necessità diurne
o notturne e mantenute costantemente in condizioni soddisfacenti.
Predisporre vie obbligate di transito per i mezzi di scavo e di trasporto.
Vietare l’avvicinamento alle macchine a tutti coloro che non siano direttamente addetti a tali lavori. Vietare
la presenza di persone nelle manovre di retromarcia.
Tenersi a distanza di sicurezza dai mezzi operativi in movimento.
Prestare attenzione alle segnalazioni acustiche o luminose ed alla segnaletica di sicurezza in genere. Fornire ed
indossare gli indumenti necessari (giubbotti fluorescenti).
10.11.2 Investimento e/o ribaltamento ad opera di macchine operatrici
DESCRIZIONE DEL RISCHIO
Lesioni (schiacciamenti, cesoiamenti, stritolamenti, impatti, tagli) causate dall'investimento ad opera di macchine operatrici o
conseguenti al ribaltamento delle stesse.
MISURE PREVENTIVE e PROTETTIVE
- Nelle lavorazioni: Installazione di cantiere temporaneo
Prescrizioni Organizzative
Coloro che sono esposti al traffico dei veicoli nello svolgimento della loro attività lavorativa devono essere visibili sia di giorno
che di notte mediante indumenti di lavoro fluorescenti e rifrangenti. Tutti gli indumenti devono essere realizzati con tessuto di
base fluorescente di colore arancio o giallo o rosso con applicazione di fasce rifrangenti di colore bianco argento. In caso di
interventi di breve durata può essere utilizzata una bretella realizzata con materiale sia fluorescente che rifrangente di colore
arancio.
Prescrizioni Esecutive
Addetti a terra dovranno segnalare l'area di lavoro della macchina e provvedere a deviare eventuale il traffico stradale.
Deve essere vietata la presenza degli operai nel campo di azione dei mezzi meccanici.
9.12 RISCHIO DERIVANTE DALL’USO DI SOSTANZE CHIMICHE
rischio di esposizione basso
L’impresa esecutrice fornirà, prima del loro impiego, l’elenco dei prodotti che intende utilizzare unitamente alle schede di
sicurezza fornite dal produttore. Tali schede andranno ad integrare il presente PSC e saranno oggetto di valutazione del
coordinatore. Il contenuto informativo minimo di tali schede é di seguito riportato:
1. Identificazione del prodotto e della società produttrice
2. Composizione e informazione sugli ingredienti
3. Identificazione dei pericoli
4. Misure di primo soccorso
5. Misure antincendio
6. Misure in caso di fuoriuscita accidentale
7. Manipolazione e stoccaggio
8. Controllo dell'esposizione/protezione individuale
9. Proprietà fisiche e chimiche
10. Stabilità e reattività
11. Informazioni tossicologiche
12. Informazioni ecologiche
13. Considerazioni sullo smaltimento
14. Informazioni sul trasporto
15. Informazioni sulla regolamentazione
16. Altre informazioni
9.13 RISCHIO DERIVANTE DALL’USO DI AGENTI CANCEROGENI
rischio di esposizione basso
Si intendono per agenti cancerogeni quelli caratterizzati dalle definizioni:
- Cancerogeno Sostanze note per effetti cancerogeni sull'uomo R45 Cat. 1
- Cancerogeno Sostanze che verosimilmente possono provocare effetti cancerogeni sull'uomo R45 Cat. 2
- Cancerogeno Sostanze sospettate di provocare effetti cancerogeni sull'uomo R45 Cat. 3
- Può provocare il cancro per inalazione R49.
La normativa prevede che il datore di lavoro eviti o riduca l’utilizzo di agenti cancerogeni sul luogo di lavoro. Quando non sia
possibile evitarne l'utilizzo questo deve avvenire in un sistema chiuso. Se il ricorso ad un sistema chiuso non è tecnicamente
possibile il datore di lavoro procede affinché il livello di esposizione dei lavoratori sia il più basso. Pertanto se è accertata la
presenza di agenti cancerogeni deve essere effettuata una attenta valutazione dei rischi e adozione delle misure preventive e
protettive di concerto con il medico competente.
Il coordinatore per l'esecuzione dei lavori dovrà richiedere la documentazione comprovante l'avvenuta definizione delle misure
preventive e protettive.
9.14 RISCHIO DERIVANTE DALL’USO DI AGENTI BIOLOGICI
rischio di esposizione basso
Definizioni:
a. agente biologico: microrganismo anche se geneticamente modificato, coltura cellulare ed endoparassita umano che
potrebbe provocare infezioni, allergie o intossicazioni;
b. microrganismo: entità microbiologica, cellulare o meno, in grado di riprodursi o trasferire materiale genetico;
c. coltura cellulare: il risultato della crescita in vitro di cellule derivate da organismi pluricellulari.
Qualora sia accertata la presenza di agenti biologici deve essere effettuata una attenta valutazione dei rischi e devono essere
adottate delle misure preventive e protettive di concerto con il medico competente. La valutazione del rischio deve mirare ad
evidenziare le situazioni di pericolo, tenendo conto che in edilizia si tratta, in genere, di esposizioni occasionali legate alla
tipologia del lavoro (lavori in galleria, in terreni utilizzati come discariche, in ambienti infestati da ratti o deiezioni di animali;
manutenzioni, ristrutturazioni di impianti fognari; ecc.).
Nella situazione specifica, il rischio potrebbe essere indotto anche dalla reazione anomala (ed in particolare dallo shock
anafilattico) dovuto alla puntura di api, vespe, calabroni, ecc. In caso di allergia al veleno inoculato dall’insetto, possono
manifestarsi, oltre alle normali reazioni cutanee locali:
reazioni in zone di pelle molto distanti dalla zona della puntura;
reazioni dell'apparato respiratorio (crisi d’asma);
reazioni dell'apparato cardiocircolatorio (grave calo della pressione) - shock anafilattico. Le
principali reazioni allergiche alla puntura degli insetti sono:
l'orticaria (eruzione cutanea con prurito);
l'angioedema (gonfiore sottocutaneo, spesso al volto e alle labbra);
l'edema della glottide (rigonfiamento del laringe all'altezza delle corde vocali che può impedire anche del tutto il
passaggio dell’aria);
l'asma (restringimento improvviso, anomalo e persistente dei bronchi dovuto a spasmo della parete bronchiale ed
abbondante secrezione dì muco).
In caso di puntura di insetto:
rimuovere immediatamente (entro 20 secondi) il pungiglione, se é visibile, con un movimento secco e rapido
(usando le unghie o pinzette), senza provocare la rottura della sacca ad esso collegata contenente il veleno;
applicare il freddo (es: ghiaccio o impacchi freddi) per provocare una vasocostrizione e rallentare la diffusione del
veleno all’interno del corpo;
identificare se possibile l'insetto responsabile;
rivolgersi tempestivamente al medico oppure al pronto soccorso.
Nei casi di sensibilità conclamata ed accertata, i soggetti a rischio di reazione anafilattica possono, su precisa istruzione del
medico specialista allergologo, dotarsi di adrenalina a pronto impiego da utilizzare in caso di puntura. La particolare sensibilità
alla puntura di insetti deve essere riferita al Datore di lavoro ed al Medico competente che, in determinate situazioni, possono
impedire l’accesso del soggetto in aree a rischio.
MISURE PREVENTIVE e PROTETTIVE
a) Predisporre un elenco di tutte le sostanze utilizzate;
b) Raccogliere tutte le schede di sicurezza;
c) Usare recipienti a tenuta;
d) Etichettare tutti i recipienti in modo leggibile ed inequivocabile;
e) Predisporre lo stoccaggio in un ambiente rispondente ai requisiti richiesti;
f) Predisporre un sistema di raccolta differenziata;
g) Verificare la corretta scelta ed utilizzo dei DPI.
In particolare contro le punture di insetti
h) evitare indumenti molto colorati e brillanti, indossare invece vestiti con maniche lunghe, pantaloni lunghi, calzini e
scarpe chiuse;
i) evitare profumi o lozioni forti ed utilizzare lozioni a base di sostanze ad azione repellente per gli insetti;
j) disporre di insetticidi di pronto e facile impiego;
k) non lasciare all'aperto cibi di scarto e non sostare in vicinanza di bevande o cibi molto dolci;
l) usare cautela in vicinanza di produttori di miele, in campagna nel periodo di maturazione della frutta e durante la
vendemmia;
m) far rimuovere nidi di api, vespe o calabroni in vicinanza della casa da personale esperto.
Simili raccomandazioni valgono riguardo il rischio relativo al morso di vipere e, comunque, di rettili potenzialmente pericolosi.
La misura indicata è quella relativa all’uso di adeguati indumenti ed al ricorso, nel più breve tempo possibile, alle cure dei sanitari.
A tal proposito, si ricorda che non sono più in vendita le confezioni di antidoto pronto per l’uso dato l’elevato rischio di shock
anafilattico connesso alla somministrazione del prodotto; non si può prescindere, dunque, dal ricorso presso il pronto soccorso più
vicino.
9.15 RISCHIO DERIVANTE DALL’USO DI MATERIALE A MATRICE AMIANTIFERA
assenza di rischio di esposizione
9.16 RISCHIO DERIVANTE DA CONDIZIONI ATMOSFERICHE AVVERSE E SBALZI ECCESSIVI DI TEMPERATURA
rischio di esposizione basso
Per il tipo di lavorazioni si procederà solo in condizioni atmosferiche che si possono ritenere sopportabili. In situazioni di
eccessiva calura, le lavorazioni saranno temporaneamente interrotte. E’ a discrezione delle imprese esecutrici, adottare anche un
differente orario di lavoro per ridurre le attività da svolgere nelle ore più calde della giornata.
9.17 RISCHIO DERIVANTE DA LAVORAZIONI ALL’INTERNO DI LOCALI
rischio di esposizione entro i limiti
9.18 RISCHIO DERIVANTE DALLA RIMOZIONE DI MATERIALI PERICOLOSI, DALL’EVACUAZIONE DEI DETRITI E
DELLE MACERIE
assenza di rischio di esposizione
9.19 RISCHIO DERIVANTE DAL RITROVAMENTO DI ORDIGNI BELLICI
assenza di rischio di esposizione
9.20 RISCHIO DERIVANTE DALLA MOVIMENTAZIONE DEI MATERIALI E DALLE FASI OPERATIVE
rischio di esposizione entro i limiti
10.20.1 Cesoiamenti, stritolamenti, impatti, lacerazioni
DESCRIZIONE DEL RISCHIO
Ferite e lesioni (cesoiamenti, stritolamenti, impatti, lacerazioni) causate da contatti accidentali con organi mobili di macchine o
mezzi o per collisioni con ostacoli o altri mezzi presenti nell'area del cantiere.
MISURE PREVENTIVE e PROTETTIVE
- Movimentazioni meccaniche
- Utilizzo di attrezzature con organi in movimento
Prescrizioni Esecutive
Utilizzo attrezzature
Le protezioni ed i dispositivi di sicurezza di attrezzature, macchinari e mezzi d'opera non devono essere rimossi se non nei casi di
assoluta necessità o per operazioni di manutenzione espressamente previste nelle istruzioni fornite dal produttore. Qualora debba
provvedersi alla loro rimozione (previo permesso preventivo del preposto o del datore di lavoro), dovranno adottarsi
contemporaneamente misure atte a mettere in evidenza e a ridurre al limite minimo possibile il pericolo che ne deriva. Il
ricollocamento nella sede originaria delle protezioni o dei dispositivi di sicurezza rimossi dovrà avvenire non appena siano cessate
le ragioni che ne hanno reso necessaria la loro temporanea rimozione.
Non è consentito pulire, oliare o ingrassare gli organi mobili, né eseguire qualsiasi operazione di registrazione o di riparazione di
attrezzature, macchinari o mezzi d'opera qualora siano in funzione, salvo non risulti espressamente indicato (con le relative
procedure esecutive) nelle istruzioni di manutenzione.
10.20.2 Movimentazione manuale dei carichi
DESCRIZIONE DEL RISCHIO
La movimentazione manuale dei carichi deve essere ridotta al minimo e razionalizzata al fine di non richiedere un eccessivo
impegno fisico del personale addetto. Sono in genere interessate tutte le attività che comportano operazioni di trasporto o di
sostegno di un carico ad opera di uno o più lavoratori, comprese le azioni del sollevare, deporre, spingere, tirare, portare o spostare
un carico che, per le loro caratteristiche o in conseguenza delle condizioni ergonomiche sfavorevoli, comportano tra l’altro rischi
di lesioni dorso lombari (per lesioni dorso lombari si intendono le lesioni a carico delle strutture osteomiotendinee e
nerveovascolari a livello dorso lombare). I carichi costituiscono un rischio nei casi in cui ricorrano una o più delle seguenti
condizioni (situazioni che spesso contraddistinguono il settore delle costruzioni edili):
caratteristiche del carico
- troppo pesanti (superiori a 25 Kg per gli uomini e 15 Kg per le donne.)
- ingombranti o difficili da afferrare
- in equilibrio instabile o con il contenuto che rischia di spostarsi
- collocati in posizione tale per cui devono essere tenuti e maneggiati ad una certa distanza dal tronco o con una torsione o
inclinazione del tronco
sforzo fisico richiesto
- eccessivo
- effettuato soltanto con un movimento di torsione del tronco
- comporta un movimento brusco del carico
- compiuto con il corpo in posizione instabile
caratteristiche dell’ambiente di lavoro
- spazio libero, in particolare verticale, insufficiente per lo svolgimento dell’attività
- pavimento ineguale con rischi di inciampo o scivolamento per le scarpe calzate dal lavoratore
- posto o ambiente di lavoro che non consentono al lavoratore la movimentazione manuale di carichi ad una altezza di
sicurezza o in buona posizione
- pavimento o piano di lavoro con dislivelli che implicano la movimentazione del carico a livelli diversi
- pavimento o punto d’appoggio instabili
- temperatura, umidità o circolazione dell’aria inadeguate
esigenze connesse all’attività
- sforzi fisici che sollecitano in particolare la colonna vertebrale, troppo frequenti o troppo prolungati
- periodo di riposo fisiologico o di recupero insufficiente
- distanze troppo grandi di sollevamento, di abbassamento o di trasporto
- ritmo imposto da un processo che il lavoratore non può modulare
fattori individuali di rischio
- inidoneità fisica al compito da svolgere
- indumenti, calzature o altri effetti personali inadeguati portati dal lavoratore
- insufficienza o inadeguatezza delle conoscenze o della formazione.
MISURE PREVENTIVE e PROTETTIVE
Le lavorazioni devono essere organizzate al fine di ridurre al minimo la movimentazione manuale dei carichi anche attraverso
l’impiego di idonee attrezzature meccaniche per il trasporto ed il sollevamento. Per i carichi che non possono essere movimentati
meccanicamente occorre utilizzare strumenti per la movimentazione ausiliata (carriole, carrelli) e ricorrere ad accorgimenti
organizzativi quali la riduzione del peso del carico e dei cicli di sollevamento e la ripartizione del carico tra più addetti.
Il carico da movimentare deve essere facilmente afferrabile e non deve presentare caratteristiche tali da provocare lesioni al corpo
dell’operatore, anche in funzione della tipologia della lavorazione.
In relazione alle caratteristiche ed entità dei carichi, l’attività di movimentazione manuale deve essere preceduta ed accompagnata
da una adeguata azione di informazione e formazione, previo accertamento, per attività non sporadiche, delle condizioni di salute
degli addetti. In particolare tutti gli addetti devono essere informati e formati su:
- il peso dei carichi;
- il centro di gravita o il lato più pesante;
- le modalità di lavoro corrette;
- i rischi in caso di inosservanza.
Per movimentare carichi ingombranti o pesanti far usare attrezzature meccaniche.
Nei casi di movimentazione manuale dei carichi, impartire agli addetti le istruzioni necessarie affinché assumano delle posizioni corrette.
Vigilare che le fornite istruzioni sulla movimentazione dei carichi siano rispettate.
Controllare la pressione dei pneumatici della carriola.
Rispettare le istruzioni ricevute per un’esatta e corretta posizione da assumere nella movimentazione dei carichi. Per carichi
pesanti e/o ingombranti la massa va movimentata con l’intervento di più persone al fine di ripartire e diminuire lo sforzo.
Fornire ed indossare D.P.I. (guanti, scarpe)
La sorveglianza sanitaria è obbligatoria per tutti gli addetti; la periodicità delle visite mediche è stabilita dal medico competente.
10.20.3 Errata postura
DESCRIZIONE DEL
RISCHIO
Una errata postura assunta dall'operatore durante la lavorazione può indurre un eccessivo affaticamento della colonna vertebrale.
MISURE PREVENTIVE e PROTETTIVE
Sarà cura dell'impresa istruire adeguatamente i propri dipendenti sulla corretta postura da assumere durante le lavorazioni,
soprattutto relativamente alle operazioni da svolgersi in posizione china. Particolare cura dovrà essere prestata anche a riguardo
della movimentazione manuale dei carichi, sia per quanto riguarda il valore massimo del carico che il singolo operatore può
movimentare, che per la posizione che quest'ultimo deve assumere in tale frangente. Gli operatori dovranno attenersi alla
istruzioni ricevute e, in particolare, non sollevare carichi di peso superiore a 25 kg.
10.20.4 Colpi, tagli, punture, abrasioni
DESCRIZIONE DEL RISCHIO
Colpi, tagli, punture, abrasioni alle mani, contusioni e traumi a tutto il corpo senza una localizzazione specifica per contatto con
l'attrezzo adoperato o conseguenti ad urti con oggetti di qualsiasi tipo presenti in cantiere.
Dolori muscolari relativi ad errate posizioni assunte durante l'uso dell'attrezzatura di lavoro.
MISURE PREVENTIVE e PROTETTIVE
Prescrizioni Organizzative
Nelle zone interessate alle operazioni di disarmo deve essere impedito l'accesso fin tanto che non saranno ultimate le operazioni di
pulizia e di riordino.
Prescrizioni Esecutive
L'area circostante il posto di lavoro dovrà essere sempre mantenuta in condizioni di ordine e pulizia ad evitare ogni rischio di
inciampi o cadute.
10.20.5 Scivolamenti e cadute
DESCRIZIONE DEL RISCHIO
Scivolamenti e cadute sul piano di lavoro, provocati da presenza di grasso o sporco sui punti di appiglio (nel caso di salita su
mezzi o macchine), o da cattive condizioni del posto di lavoro (come ad esempio disordine per presenza di residui sparsi delle
lavorazioni), o da cattive condizioni della viabilità pedonale.
MISURE PREVENTIVE e PROTETTIVE
- Nelle lavorazioni: Movimentazione di materiali in cantiere
Prescrizioni Esecutive
L'area circostante il posto di lavoro dovrà essere sempre mantenuta in condizioni di ordine e pulizia ad evitare ogni rischio di
inciampi o cadute.
9.21 RISCHIO DERIVANTE DA AMBIENTI INFLUENZATI DA CAMPI ELETTROMAGNETICI
assenza di rischio di esposizione
9.22 RISCHIO DERIVANTE DA INCIAMPO E/O CADUTE
rischio di esposizione entro i limiti
Lungo i percorsi individuati all’interno delle zone di lavoro fare attenzione alla presenza di fonti di inciampo (aperture a livello,
presenza di cavi, ostacoli non segnalati, gradini, dislivelli, particolari caratteristiche e condizioni delle superficie pedonali, ecc.).
Ogni fonte di inciampo, se non eliminabile, deve essere chiaramente segnalata.
Indossare calzature di sicurezza.
9.23 RISCHIO DERIVANTE DA PUNTURE, TAGLI ED ABRASIONI
rischio di esposizione entro i limiti
Evitare il contatto del corpo con elementi taglienti o pungenti o comunque capaci di procurare lesioni; mantenersi a distanza dagli
organi lavoratori delle apparecchiature (che devono essere protetti da carter per impedire i contatti accidentali). Dove non è
possibile eliminare completamente il rischio, impiegare i DPI (guanti, indumenti di protezione).
9.24 RISCHIO DERIVANTE DA CESOIE E STRITOLAMENTI
rischio di esposizione entro i limiti
Tenersi lontano dalle macchine operatrici; transitare lungo percorsi in cui non esistano interferenze con i mezzi operativi. Dove
non è possibile eliminare completamente il rischio, impiegare i DPI (guanti, indumenti di protezione).
9.25 RISCHIO DERIVANTE DA URTI, COLPI, IMPATTI E COMPRESSIONI
rischio di esposizione entro i limiti
Attenzione a corpi che ingombrino i luoghi di passaggio; verificare la stabilità di depositi di materiali in cataste e mucchi prima di
accedere all’interno delle loro aree di influenza.
Tenersi lontano dalle macchine operatrici; transitare lungo percorsi in cui non esistano interferenze con i mezzi operativi.
Mantenersi all’interno delle aree sicure e non entrare in quelle segregate per motivi di sicurezza.
Mantenersi a distanza dagli organi lavoratori delle macchine e delle apparecchiature.
Ove richiesto, impiegare i DPI per la protezione delle parti esposte (casco, cuffie, occhiali, ecc.).
10 PRESCRIZIONI OPERATIVE RELATIVE ALL’USO DEI D.P.I.
Tutti i DPI devono essere marcati CE ed essere conformi alle prescrizioni delle norme vigenti. Dovrà essere preventivamente
fornita informazione e formazione ai lavoratori sull’uso dei DPI (per i DPI di 3a cat. è obbligatorio anche l’addestramento).
Nella tabella seguente si danno delle indicazioni di massima per l’assegnazione dei DPI, ferme restando le necessità che possono
scaturire da lavorazioni particolari o dall’impiego di attrezzature specifiche. Proprio per operare correttamente in tali situazioni
particolari, i singoli DPI da utilizzare verranno specificati in seguito anche per ciascuna categoria di lavoratore.
11 SEGNALETICA DI SICUREZZA
La segnaletica adottata in cantiere viene riportata nei layout grafici in allegato al presente P.S.C.
Le imprese coinvolte nei lavori devono formare il proprio personale secondo quanto prescritto dalle leggi sulla tutela della
sicurezza in ambito lavorativo.
Di seguito viene elencata, sicuramente in modo non esaustivo, la segnaletica necessaria alla gestione della sicurezza in cantiere.
N.B.: Relativamente a tutte le attività con presenza di rischi non altrimenti eliminabili nonchè in prossimità delle macchine si
dovrà evidenziare la presenza ed il tipo di rischio con l'installazione di appositi cartelli di segnalazione che evidenzino al
lavoratore il tipo di rischio presente, gli accorgimenti da seguire ed i sistemi di protezione da utilizzare.
I segnali di divieto Vietano azioni pericolose
I segnali di prescrizione Obbligano ad usare un D.P.I. e ad adottare procedure di
sicurezza
I segnali di avvertimento Informano sul tipo di pericolo
I segnali di emergenza, salvataggio o soccorso Indicano
i comportamenti da assumere in caso di emergenza
Il Cartello di cantiere Esempio
12 GESTIONE DELLE EMERGENZE
Sarà cura dell’impresa appaltatrice principale organizzare il servizio di emergenza ed occuparsi della formazione del personale
addetto.
E’ compito dell’impresa principale elaborare un documento unitario di coordinamento tra le varie imprese ed i relativi addetti alle
emergenze ed al primo soccorso nel quale siano riportate le procedure e le modalità di intervento in caso di emergenza. Il
documento di coordinamento dovrà essere approvato da tutti i responsabili delle imprese interessate ai lavori.
L’impresa principale dovrà assicurarsi che tutti i lavoratori presenti in cantiere siano informati dei nominativi degli addetti e delle
procedure di emergenza; dovrà inoltre esporre in posizione visibile le procedure da adottarsi unitamente ai numeri telefonici dei
soccorsi esterni.
L'impresa appaltatrice/aggiudicataria ha l'obbligo di assicurare una gestione delle emergenze unitaria e integrata e costantemente
adeguata all’evoluzione della realtà di cantiere.
Dovrà promuovere e garantire il coordinamento e la cooperazione, anche in riferimento a quanto previsto, con le persone presenti
sui luoghi di lavoro (subappaltatori, lavoratori autonomi, lavoratori distaccati, fornitori, collaboratori a qualunque titolo, persone
comunque presenti nel cantiere).
L’impresa appaltatrice deve designare il Coordinatore delle Emergenze che sarà costantemente presente in cantiere. Il soggetto
designato dovrà assicurare per tutta la durata dei lavori, l'applicazione di quanto previsto nel documento di coordinamento e in
caso di pericolo, gestirà e coordinerà gli interventi necessari per affrontare la situazione di emergenza.
Ogni situazione di emergenza deve essere comunicata tempestivamente anche al CSE anche se l'emergenza è sotto controllo o si è
conclusa positivamente.
Tutte le imprese esecutrici adottano i contenuti del sistema di coordinamento dell’impresa appaltatrice definendo nel proprio
P.O.S. quanto di loro competenza.
Pertanto, il datore di lavoro di ciascuna impresa esecutrice adotta le misure necessarie per la sicurezza e la salute dei lavoratori, e
in particolare designa i lavoratori incaricati dell'attuazione delle misure di prevenzione incendi e lotta antincendio, di evacuazione
dei lavoratori in caso di pericolo grave e immediato, di salvataggio, di pronto soccorso e, comunque, di gestione dell'emergenza.
Il coordinamento delle emergenze organizzato dall’impresa appaltatrice deve indicare le misure da attuare in caso di pericoli gravi
ed imminenti, prevedendo almeno:
la definizione delle figure di riferimento: compiti e responsabilità dei diversi soggetti coinvolti; l’organigramma
generale completo di nominativi, da aggiornare in relazione all’evoluzione del cantiere;
l’individuazione, attraverso layout (da aggiornare in relazione all’evoluzione del cantiere) delle vie di accesso al cantiere per i
mezzi di soccorso;
l’individuazione di procedure operative che le squadre di emergenza dovranno attivare affinché i lavoratori possano, in caso di
pericolo grave ed immediato, cessare la loro attività e mettersi al sicuro, abbandonando il posto di lavoro;
la definizione del sistema di comunicazione (persone, mezzi);
l’informazione, formazione, addestramento dei soggetti addetti;
l'illustrazione ai lavoratori che possono essere esposti ad un pericolo grave ed immediato, delle caratteristiche del cantiere, le
situazioni di emergenza ipotizzate, le misure di prevenzione e protezione previste ed ogni altra informazione legata all'evento
potenzialmente pericoloso.
12.1 ORGANIZZAZIONE DEL SERVIZIO DI LOTTA ANTINCENDIO
Nei P.O.S. devono essere previste le procedure relative alla gestione delle emergenze, inoltre, devono essere allegati gli attestati
e/o le dichiarazioni di avvenuta formazione. Tutti gli incendi, indipendentemente dall’estensione o dal tipo, devono essere
immediatamente segnalati con il sistema più rapido.
Ai sensi del D.M. 10 marzo 1998 dovrà essere presente in cantiere un adeguato numero di persone incaricate dell’attuazione delle
misure di protezione incendi, lotta antincendio e gestione dell’evacuazione. La formazione e l’informazione del personale dovrà
essere adeguata al rischio di incendio previsto per l’ambiente in cui si andrà ad operare (che nei cantieri edili è ALMENO
MEDIO).
L’impresa appaltatrice comunicherà al C.S.E. l’aggiornamento dei nominativi degli addetti alla gestione dell’emergenza incendio
ed evacuazione dei lavoratori. L’impresa appaltatrice dovrà dotare il cantiere di efficaci mezzi di comunicazione (es. realizzazione
di un impianto telefonico destinato all’emergenza o sistema radiomobile, ecc.). L’impresa appaltatrice dovrà prevedere uno o più
luoghi di raccolta del personale, ubicati o nei piazzali o in aree aperte nei pressi dell’accesso o comunque un luogo sicuro
facilmente raggiungibile ed individuabile con appositi cartelli. In caso di emergenza il personale dovrà recarsi al punto di raccolta
più vicino dove il Coordinatore delle Emergenze, effettuerà l’appello.
L’impresa appaltatrice dovrà provvedere all’installazione di estintori in numero adeguato in relazione alle dimensioni del cantiere
ed al rischio di incendio valutato. La tipologia e la quantità del prodotto estinguente dovrà essere correlata al rischio rappresentato
dai prodotti combustibili, alla tipologia di lavorazioni da effettuarsi, ai materiali impiegati e all’ambiente di lavoro. Gli estintori
saranno ubicati in zone scelte, note ai lavoratori e segnalate in modo ben visibile da specifici cartelli. Durante i lavori in cui
occorra utilizzare fiamme libere, attrezzi che producono scintille o scorie incandescenti (es. saldatura, molatura, taglio, uso di
fiamme libere) è necessario applicare una procedura operativa al fine di prevedere e prevenire l’eventuale insorgere di situazioni
pericolose. Nelle occasioni sopraccitate verranno verificate, dall’impresa appaltatrice congiuntamente alle imprese esecutrici
interessate le condizioni di sicurezza per effettuare i lavori programmati e prevenire i rischi di incendio o esplosione conseguenti a
tali operazioni.
12.2 ORGANIZZAZIONE DEL SERVIZIO DI PRONTO SOCCORSO
Tutti i casi di infortunio, indipendentemente dalla tipologia o dalla patologia presentata, devono essere
immediatamente segnalati al fine di garantire un pronto e tempestivo intervento.
L’organizzazioni del Pronto Soccorso rientra negli obblighi dei datori di lavoro delle imprese esecutrici. Tenendo conto della
natura dell'attività e delle dimensioni del cantiere, sentito il medico competente, il datore di lavoro prende i provvedimenti
necessari in materia di pronto soccorso e di assistenza medica di emergenza, considerando le altre eventuali persone presenti sui
luoghi di lavoro (clienti, appaltatori, collaboratori a qualunque titolo). Nell’ambito del cantiere l’impresa appaltatrice dovrà
garantire, in accordo con l'Azienda Sanitaria Locale (A.S.L.) competente per territorio, l'integrazione tra il sistema di pronto
soccorso interno e il sistema di emergenza del Servizio Sanitario Nazionale, in accordo al D.M. 388/03. Da tale sistema si dovrà
individuare:
- il Coordinatore delle Emergenze, che avrà il compito di coordinare le squadre individuate dalle imprese esecutrici;
- le squadre di pronto soccorso definite dalle singole imprese esecutrici;
- le modalità di gestione delle squadre;
- le modalità di gestione delle attrezzature in dotazione secondo le disposizioni del D.M. 388/03;
- modalità di chiamata dei soccorsi esterni.
La/le squadre di emergenza individuate avranno il compito di intervenire nelle situazioni di pericolo e saranno addestrate allo
scopo.
L’appaltatore comunicherà al C.S.E. l’aggiornamento dei nominativi degli addetti al pronto soccorso, attraverso l’organigramma del
sistema di gestione delle emergenze.
Nell’area di lavoro o nell’area logistica del cantiere dovranno essere definiti i punti strategici per il coordinamento dell’emergenza
ovvero dove dovranno essere ubicati:
- mezzo di comunicazione (es. telefono di emergenza);
- una cassetta di pronto soccorso conforme alla normativa vigente;
- gli estintori a polvere e a CO2;
- l’elenco dei numeri telefonici di emergenza.
13.2.1 Modalità di chiamata dei soccorsi
L’impresa appaltatrice dovrà assicurare che nella chiamata dei soccorsi esterni vengano comunicati i seguenti dati:
- generalità della persona che sta chiamando e nome dell'impresa di appartenenza;
- ubicazione precisa del cantiere;
- tipologia dell'evento insorto (incendio, infortunio, ecc.);
- entità dell'evento:
in caso di incendio: focolaio, estensione dell'incendio, materiali presenti che potrebbero alimentare l'incendio (legno, carta, sostanze infiammabili, ecc.), presenza di fumo, eventuali persone coinvolte, ecc.;
in caso di infortunio: patologia presentata e stato della persona/e colpite (ustione, emorragia, frattura, arresto respiratorio, arresto cardiaco, shock, ecc.);
- indicazione del percorso e punti di riferimento per una rapida localizzazione del cantiere;
- numero di telefono dell’impresa a cui fare riferimento;
SUCCESSIVAMENTE POSIZIONARSI IN POSIZIONE VISIBILE PER ACCOGLIERE I SOCCORRITORI.
13.2.1.1 ELENCO NUMERI DI EMERGENZA
L’Appaltatore provvederà ad approntare ed affiggere un cartello, in luogo opportuno, ben leggibile, che dovrà se necessario essere
aggiornato o integrato, con i numeri telefonici di emergenza sotto indicati e una lista che riporti i nominativi dei lavoratori
incaricati dell’attività di prevenzione incendi e gestione dell’emergenza pronto soccorso.
Telefoni ed Indirizzi Utili
Carabinieri tel. 112
Polizia tel. 113
Vigili del fuoco tel. 115
Pronto soccorso tel. 118
ASL Gaeta tel.
Ispettorato Provinciale del Lavoro tel.
Polizia Municipale Gaeta tel.
12.3 SCHEMA DEL SISTEMA DI GESTIONE DELLE EMERGENZE
Si riporta l’organigramma generale “tipo” relativo all’organizzazione messa in atto in cantiere per far fronte all’insorgere di
eventuali situazioni di emergenza. Tale schema permette di indicare, dall’impresa appaltatrice, a tutte le imprese esecutrici, i flussi
di comunicazione e di intervento studiati per gestire al meglio le situazioni di emergenza.
pag.
13 STIMA DEI COSTI PER LA SICUREZZA
La valutazione dei costi della sicurezza è stata eseguita sulla base delle opere da realizzare e delle relative misure di prevenzione
descritte nel piano di sicurezza e di coordinamento. Il Legislatore non ha introdotto l’obbligo di valutare i costi della sicurezza con
la volontà di incrementare le spese di realizzazione delle opere, in quanto tali evidenze erano già incluse nei normali prezzari.
L’importo complessivo degli oneri per la sicurezza è pari a 3.000,00 €