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29 LE SETTE SORELLE L ’area formazione-scuola dell’Avis provinciale ha avviato, a ottobre, il progetto “Avis Supporter”, invitando le Comunali a mantenere e potenziare le iniziative in atto nelle scuole del territorio. “Nell’ottica di valorizzare queste iniziative - ha detto il presidente Roberto Sartori presentando il progetto - si è proposto che in tutte le classi delle scuole dove verrà realizzato un intervento, indipendentemente dalla sua tipologia (Giocavis, testimonianze di donatori, spiega- zioni mediche, informazioni sulla donazione di sangue in generale…) venga promosso il concorso Avis Supporter”. “Avis Supporter - spiega Gianni Mamprin curatore del progetto - dà la possibilità a un giovane, non ancora in età di donazione, di ricoprire fin da subito un ruolo attivo che lo gratifichi: si chiede ai ragazzi e ragazze coinvolti, infatti, di sensibilizzare e promuovere la donazione fra i loro amici e parenti adulti, “accompagnandoli” in occasione della prima donazione”. I ragazzi divengono quindi sostenitori a pieno titolo di una cultura di solidarietà. Il concorso è rivolto ai ragazzi fra gli 11 ed i 17 anni delle scuo- le medie e superiori della provincia di Padova. L’Avis provinciale ha fornito tutto il materiale alle Avis comunali aderenti all’iniziativa, tra cui anche le copie delle cartoline di coloro che hanno partecipato. L’iniziativa prevede l’in- tervento in classe da parte delle Comunali e la distri- buzione di una cartolina per alunno. Al momento dell’accesso al Centro tra- sfusionale oppure alle Unità di raccolta Avis, l’aspi- rante donatore imbucherà la cartolina in una apposi- ta urna. Completa dei nomi del ragazzo “supporter” che ha svolto l’azione di sensibilizzazione e dell’aspi- rante donatore, nonché del nome della scuola e che gli consentirà di partecipare al concorso. Le cartoline dovranno essere compilate e firmate da un genitore e imbucate entro il 30 aprile 2011. Il ritiro mensile di queste ultime sarà a cura dell’Avis provinciale che, in accordo con l’Avis comunale di riferimento, provve- derà a inviare al ragazzo che ha presentato il nuovo donatore, un tesserino di riconoscimento “Avis Supporter” con lettera di ringraziamento. A maggio 2011 ci sarà il sorteggio delle cartoline vincenti e la premiazione. Il tutto sarà realizzato in sinergia con le Avis comunali del territorio, che potranno anche procedere a premiazioni parallele o valorizzare gli “Avis Supporter” e i nuovi donatori in occasione delle feste associative. Marco Menin I giovani “supporter” Avis Donare sangue, semplicemente importante PADOVA È lo slogan della campagna di sensibilizzazione che campeggia sui sacchetti del pane che l’Avis pro- vinciale, in collaborazione con gli esercizi commer- ciali aderenti all’Ascom di Padova, promuove sul ter- ritorio in prossimità del Natale. L’esperienza viene riproposta anche quest’anno, forti dei 450mila sac- chetti distribuiti nel 2009 e dei riscontri positivi avuti. Lo scopo è evidente: raggiungere la popolazio- ne per invitarla alla donazione del sangue. Il vettore utilizzato è semplice perchè la busta del pane entra ogni giorno nelle case e porta con sé il messaggio che il pane è elemento primario per la nutrizione, come il sangue è elemento per la vita. La scelta di questo “mezzo” è legata al fatto che il pane acquistato viene normalmente mantenuto nel proprio incarto, utiliz- zato più volte al giorno, rendendo visibile il messag- gio in più momenti. Quando il pane è finito, poi, l’involucro viene riutilizzato o gettato, ma di nuovo il pane viene acquistato e il ciclo si ripete. “Il nostro appoggio all’iniziativa è un piccolo contributo alla grande missione svolta dall’Avis: quella di diffondere il valore della donazione che diventa aiuto concreto alla vita - ha detto il presidente dell’Ascom Fernando Zilio - ringrazio il presidente dell’Avis, Roberto Sartori, per aver scelto l’Ascom come partner al fine di sottoli- neare, com’è scritto nei sacchetti, che “un piccolo gesto può fare grande una vita”. Un messaggio che Ascom sot- toscrive in pieno convinti - conclude Zilio - che essere associazione significa anche essere aperti al sociale e l’Avis, in questo senso, è sicuramente una delle organiz- zazioni più impegnate e meritevoli”. Federico Aghi 28 PADOVA Sede rinnovata con quattro lettini in più L ’ampliamento dei nuovi locali del Centro raccolta sangue di Padova era stato approvato dall’ultima assemblea provinciale, lo scorso marzo a Vescovana. In quell’occasione, il presidente Roberto Sartori, espo- nendo le linee programmatiche per il 2010, aveva defi- nito “necessario” l’aumento della capacità ricettiva della struttura di raccolta Avis di via Trasea. Ciò si è potuto realizzare grazie alla disponibilità di nuovi loca- li, a lato degli attuali, nei quali è stata dislocata la segre- teria provinciale. L’area lasciata libera dalla segreteria ha permesso di riorganizzare gli spazi interni del Centro di raccolta, raddoppiando la superficie della sala prelievi, aumentando la capienza della sala d’attesa con una nuova segreteria e posto ristoro. In questi mesi si è potuto constatare il gradimento dei donatori: l’au- mento della capienza della sala donazione, da quattro agli attuali otto lettini, consente di velocizzare le ope- razioni del personale, garantendo un miglior servizio al donatore e l’accoglienza dei donatori che non possono più recarsi nelle “Unità di raccolta” Avis in periferia, a seguito della dichiarazione della loro non idoneità (per mancanza dei requisiti, di cui all’art. 10 della L.R. n° 22/2002, il cui rapporto è stato redatto dall’Arss Veneto). Tra le importanti novità c’è la disponibilità per i donatori di un nuovo parcheggio aperto e custo- dito dalle ore 7.30 fino all’ultima donazione. L’iniziativa si è potuta attuare grazie alla disponibilità del parroco di Ognissanti, don Romeo Bettio e alla preziosa “mediazione” di Francesco Magarotto. Il parcheggio e locali più ampi e adeguati sono essen- ziali, infatti, per un Centro di raccolta sangue che sta incrementando, anno dopo anno, il numero di dona- tori. L’Esecutivo provinciale ha promosso anche un adeguamento del sistema informatico del Centro di raccolta e a breve sarà possibile sia prenotare on-line, attraverso il sito web, la donazione di sangue sia scari- care - accedendo ad un’area riservata del sito web, in modalità protetta - i propri esami clinici e la nota del medico. Per attuare tutto ciò Avis ha dismesso il “vec- chio armadio” archiviatore di pratiche ed ha adottato una nuova procedura informatica di acquisizione di dati e referti. Gianni Mamprin LE SETTE SORELLE Motiviamo i donatori con i corsi di formazione M otiviamo i donatori di sangue di domani. Promuoviamo la salute e la solidarietà utilizzan- do i processi del cambiamento. È il tema del corso di formazione organizzato dall’Avis provinciale di Padova, presso la sede di via Trasea, in collaborazione con l’as- sociazione “Bona Tempora”, e a cui partecipano trenta volontari delle Avis comunali. “Sin dall’inizio del man- dato - spiega il presidente provinciale, Roberto Sartori - l’attuale Consiglio direttivo ha chiesto alle Comunali quali fossero le esigenze prioritarie utili per essere mag- giormente efficaci nell’attività di promozione. La forma- zione è uno degli argomenti sui quali i volontari chiedo- no maggiore approfondimento e per questo, con l’area for- mazione della scuola della Provinciale, abbiamo organiz- zato un corso”. Si tratta di un’occasione importante, offerta ai volonta- ri Avis che desiderano migliorare le proprie conoscen- ze, approfondendo l’aspetto della sensibilizzazione del prossimo alla donazione del sangue, della solidarietà nelle scuole medie e superiori, del “come parlare” per motivare una persona alla donazione e per mantenere una persona motivata, nel tempo, alla donazione. “In quest’ottica - dice Federica Tognazzo, che con Giovanni Forza è relatrice ai corsi - motiviamo i donatori di domani”. I temi degli incontri sono: “A scuola di solida- rietà, Giocavis, un modello di sensibilizzazione alla donazione di sangue in ambito scolastico”; “Attiviamo la solidarietà, messaggi per la mente, messaggi per il cuore”; “Da che parte pendi? Perché lo fai? Per chi lo fai ?”; “L’ho già fatto, lo rifarò ancora, come promuovere una donazio- ne continuativa”. I seminari si concluderanno nel mese di dicembre e prevedono un apprendimento interatti- vo con i partecipanti, lavori e approfondimenti in pic- coli gruppi, simulazioni tramite role-playing. Come avvenuto in passato, ai partecipanti si formulerà un questionario di gradimento, che permetterà all’associa- zione di programmare, con maggiore precisione e pun- tualità, le iniziative future. Roberto Ferrari Giugno2010_28-37 copia 22-11-2010 16:47 Pagina 28

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L’area formazione-scuola dell’Avis provinciale haavviato, a ottobre, il progetto “Avis Supporter”,

invitando le Comunali a mantenere e potenziare leiniziative in atto nelle scuole del territorio.“Nell’ottica di valorizzare queste iniziative - ha detto ilpresidente Roberto Sartori presentando il progetto -si è proposto che in tutte le classi delle scuole dove verràrealizzato un intervento, indipendentemente dalla suatipologia (Giocavis, testimonianze di donatori, spiega-zioni mediche, informazioni sulla donazione di sanguein generale…) venga promosso il concorso AvisSupporter”. “Avis Supporter - spiega Gianni Mamprincuratore del progetto - dà la possibilità a un giovane,non ancora in età di donazione, di ricoprire fin dasubito un ruolo attivo che lo gratifichi: si chiede airagazzi e ragazze coinvolti, infatti, di sensibilizzare epromuovere la donazione fra i loro amici e parentiadulti, “accompagnandoli” in occasione della primadonazione”. I ragazzi divengono quindi sostenitori apieno titolo di una cultura di solidarietà. Il concorsoè rivolto ai ragazzi fra gli 11 ed i 17 anni delle scuo-le medie e superiori della provincia di Padova. L’Avisprovinciale ha fornito tutto il materiale alle Aviscomunali aderenti all’iniziativa, tra cui anche le copiedelle cartoline di coloro che hanno partecipato.

L’iniziativa prevede l’in-tervento in classe da partedelle Comunali e la distri-buzione di una cartolinaper alunno. Al momentodell’accesso al Centro tra-sfusionale oppure alle Unità di raccolta Avis, l’aspi-rante donatore imbucherà la cartolina in una apposi-ta urna. Completa dei nomi del ragazzo “supporter”che ha svolto l’azione di sensibilizzazione e dell’aspi-rante donatore, nonché del nome della scuola e chegli consentirà di partecipare al concorso. Le cartolinedovranno essere compilate e firmate da un genitore eimbucate entro il 30 aprile 2011. Il ritiro mensile diqueste ultime sarà a cura dell’Avis provinciale che, inaccordo con l’Avis comunale di riferimento, provve-derà a inviare al ragazzo che ha presentato il nuovodonatore, un tesserino di riconoscimento “AvisSupporter” con lettera di ringraziamento. A maggio2011 ci sarà il sorteggio delle cartoline vincenti e lapremiazione. Il tutto sarà realizzato in sinergia con leAvis comunali del territorio, che potranno ancheprocedere a premiazioni parallele o valorizzare gli“Avis Supporter” e i nuovi donatori in occasione dellefeste associative. Marco Menin

I giovani “supporter” Avis

Donare sangue, semplicemente importante

PADOVA

Èlo slogan della campagna di sensibilizzazione checampeggia sui sacchetti del pane che l’Avis pro-

vinciale, in collaborazione con gli esercizi commer-ciali aderenti all’Ascom di Padova, promuove sul ter-ritorio in prossimità del Natale. L’esperienza vieneriproposta anche quest’anno, forti dei 450mila sac-chetti distribuiti nel 2009 e dei riscontri positiviavuti. Lo scopo è evidente: raggiungere la popolazio-ne per invitarla alla donazione del sangue. Il vettoreutilizzato è semplice perchè la busta del pane entraogni giorno nelle case e porta con sé il messaggio cheil pane è elemento primario per la nutrizione, comeil sangue è elemento per la vita. La scelta di questo“mezzo” è legata al fatto che il pane acquistato vienenormalmente mantenuto nel proprio incarto, utiliz-zato più volte al giorno, rendendo visibile il messag-gio in più momenti. Quando il pane è finito, poi,l’involucro viene riutilizzato o gettato, ma di nuovo ilpane viene acquistato e il ciclo si ripete. “Il nostroappoggio all’iniziativa è un piccolo contributo allagrande missione svolta dall’Avis: quella di diffondere ilvalore della donazione che diventa aiuto concreto alla

vita - ha detto il presidente dell’Ascom FernandoZilio - ringrazio il presidente dell’Avis, Roberto Sartori,per aver scelto l’Ascom come partner al fine di sottoli-neare, com’è scritto nei sacchetti, che “un piccolo gestopuò fare grande una vita”. Un messaggio che Ascom sot-toscrive in pieno convinti - conclude Zilio - che essereassociazione significa anche essere aperti al sociale el’Avis, in questo senso, è sicuramente una delle organiz-zazioni più impegnate e meritevoli”. Federico Aghi

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Sede rinnovata con quattro lettini in piùL’ampliamento dei nuovi locali del Centro raccolta

sangue di Padova era stato approvato dall’ultimaassemblea provinciale, lo scorso marzo a Vescovana. Inquell’occasione, il presidente Roberto Sartori, espo-nendo le linee programmatiche per il 2010, aveva defi-nito “necessario” l’aumento della capacità ricettivadella struttura di raccolta Avis di via Trasea. Ciò si èpotuto realizzare grazie alla disponibilità di nuovi loca-li, a lato degli attuali, nei quali è stata dislocata la segre-teria provinciale. L’area lasciata libera dalla segreteriaha permesso di riorganizzare gli spazi interni delCentro di raccolta, raddoppiando la superficie dellasala prelievi, aumentando la capienza della sala d’attesacon una nuova segreteria e posto ristoro. In questi mesi

si è potuto constatare il gradimento dei donatori: l’au-mento della capienza della sala donazione, da quattroagli attuali otto lettini, consente di velocizzare le ope-razioni del personale, garantendo un miglior servizio aldonatore e l’accoglienza dei donatori che non possonopiù recarsi nelle “Unità di raccolta” Avis in periferia, aseguito della dichiarazione della loro non idoneità (permancanza dei requisiti, di cui all’art. 10 della L.R. n°22/2002, il cui rapporto è stato redatto dall’ArssVeneto). Tra le importanti novità c’è la disponibilitàper i donatori di un nuovo parcheggio aperto e custo-dito dalle ore 7.30 fino all’ultima donazione.L’iniziativa si è potuta attuare grazie alla disponibilitàdel parroco di Ognissanti, don Romeo Bettio e allapreziosa “mediazione” di Francesco Magarotto. Il parcheggio e locali più ampi e adeguati sono essen-ziali, infatti, per un Centro di raccolta sangue che staincrementando, anno dopo anno, il numero di dona-tori. L’Esecutivo provinciale ha promosso anche unadeguamento del sistema informatico del Centro diraccolta e a breve sarà possibile sia prenotare on-line,attraverso il sito web, la donazione di sangue sia scari-care - accedendo ad un’area riservata del sito web, inmodalità protetta - i propri esami clinici e la nota delmedico. Per attuare tutto ciò Avis ha dismesso il “vec-chio armadio” archiviatore di pratiche ed ha adottatouna nuova procedura informatica di acquisizione didati e referti. Gianni Mamprin

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Motiviamo i donatori con i corsi di formazioneMotiviamo i donatori di sangue di domani.

Promuoviamo la salute e la solidarietà utilizzan-do i processi del cambiamento. È il tema del corso diformazione organizzato dall’Avis provinciale di Padova,presso la sede di via Trasea, in collaborazione con l’as-sociazione “Bona Tempora”, e a cui partecipano trentavolontari delle Avis comunali. “Sin dall’inizio del man-dato - spiega il presidente provinciale, Roberto Sartori- l’attuale Consiglio direttivo ha chiesto alle Comunaliquali fossero le esigenze prioritarie utili per essere mag-giormente efficaci nell’attività di promozione. La forma-zione è uno degli argomenti sui quali i volontari chiedo-no maggiore approfondimento e per questo, con l’area for-mazione della scuola della Provinciale, abbiamo organiz-zato un corso”. Si tratta di un’occasione importante, offerta ai volonta-ri Avis che desiderano migliorare le proprie conoscen-ze, approfondendo l’aspetto della sensibilizzazione delprossimo alla donazione del sangue, della solidarietà

nelle scuole medie e superiori, del “come parlare” permotivare una persona alla donazione e per mantenereuna persona motivata, nel tempo, alla donazione. “Inquest’ottica - dice Federica Tognazzo, che con GiovanniForza è relatrice ai corsi - motiviamo i donatori didomani”. I temi degli incontri sono: “A scuola di solida-rietà, Giocavis, un modello di sensibilizzazione alladonazione di sangue in ambito scolastico”; “Attiviamo lasolidarietà, messaggi per la mente, messaggi per il cuore”;“Da che parte pendi? Perché lo fai? Per chi lo fai ?”; “L’hogià fatto, lo rifarò ancora, come promuovere una donazio-ne continuativa”. I seminari si concluderanno nel mesedi dicembre e prevedono un apprendimento interatti-vo con i partecipanti, lavori e approfondimenti in pic-coli gruppi, simulazioni tramite role-playing. Comeavvenuto in passato, ai partecipanti si formulerà unquestionario di gradimento, che permetterà all’associa-zione di programmare, con maggiore precisione e pun-tualità, le iniziative future. Roberto Ferrari

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Nelle quattro riunioni di zona tenutesi nellaprima quindicina di ottobre, uno degli obietti-

vi proposti è stato “sperimentare la prenotazioneanche per la donazione di sangue”. Buona e parteci-pata la rappresentanza delle 68 Avis comunali. Si èiniziato fotografando l’attuale realtà: serve una mag-gior disponibilità di sangue intero, ottenibile sia conl’aumento del numero dei donatori sia con una mag-gior continuità alla donazione. I dati relativi alledonazioni nei primi dieci mesi di quest’anno, compa-rati a quelli del 2009, indicano una raccolta comples-siva che segna una leggera diminuzione dello 0,17%.Un dato che segnala sì una tenuta complessiva, malontana dalla programmazione regionale, che preve-deva un +1,5%. Per assicurare un numero appropria-to di donazioni, soprattutto quando servono, non sipuò più improvvisare. A livello organizzativo le asso-ciazioni devono impegnarsi a ottimizzare l’avvio deidonatori ai Centri di raccolta, favorendo un diversoapproccio alla donazione. I nostri donatori, sempregenerosi e disponibili, già stanno rispondendo positi-vamente alle chiamate per donazione in casi di emer-genza. Certamente, sapranno capire anche i vantaggidelle nuove modalità organizzative: prenotando ladonazione di sangue diminuiranno le attese per tuttie sarà possibile una più puntuale gestione delle scor-te di sangue per gli ammalati. Il fabbisogno di sanguesegue, infatti, un andamento disomogeneo, conperiodiche situazioni di maggior domanda cherichiedono una raccolta straordinaria. In questi casi,la prenotazione e l’ufficio di chiamata garantisconorisposte tempestive e, grazie a un efficiente servizio dicoordinamento, una maggiore tutela dei donatori. Siinizierà con questi obiettivi per il 2011: almeno 15donazioni per ogni giornata nelle unità di raccolta

periferiche e sperimentare la prenotazione, anche perle donazioni di sangue, presso il Centro trasfusionaledi Legnago e nelle Unità di raccolta di CaprinoVeronese e Villafranca. In seguito, dopo attenta veri-fica, si valuterà l’opportunità di estenderla in altreUnità di raccolta. L’obiettivo successivo potrà esserequello di organizzare dei veri uffici, sia per la preno-tazione sia per la chiamata finalizzata a normalizzarel’afflusso di donatori. Servirà un gestionale adeguatoe degli operatori preparati allo scopo. Presuppostiindispensabili: la prenotazione volontaria e, comun-que, l’assoluto rispetto della volontarietà. Inoltre, lechiamate devono servire a intensificare le donazioni,non a frenarle. Il continuo e costante aumento dei consumi checaratterizza l’attività ospedaliera in questi ultimi annici chiama a risposte forti e impegnative. In ogni caso,è certo che non possiamo permettere che siano gliammalati a pagarne il prezzo. Per raggiungere questoobiettivo non basta la buona volontà dei volontaridell’Avis, è necessario anche l’impegno di tutti glialtri attori del sistema, dai sanitari che operano neiCentri trasfusionali ai dirigenti delle aziende sanita-rie. Per una serie di fattori sono le aziende a ridurregli investimenti nelle strutture trasfusionali, in parti-colare nel personale particolarmente addetto alla sele-zione dei donatori e alle donazioni. Quando l’amma-lato ha bisogno di sangue significa che è in pericolodi vita e non c’è alternativa a quello volontariamenteofferto dal donatore periodico. Anche se volontari,dobbiamo avvertire l’imperativo di continuare a faretutto il possibile per non trovarci con le emoteche incrisi nei momenti di maggior necessità. Con l’impe-gno di tutti, possiamo farcela!

Piergiorgio Lorenzini, presidente Avis provinciale Verona

Un incontro pubblico sul tema “Il Volontariato eruolo istituzionale” è stato organizzato l’8 otto-

bre dalla Comunale di Abano Terme. Invitati i dona-tori, le Avis comunali della provincia, le locali asso-ciazioni di volontariato e la cittadinanza. Si è trattatodi un approfondimento sul ruolo del volontariatoall’interno della Costituzione e la richiesta, ai cittadi-ni, nell’adempiere ai doveri di solidarietà, ma ancheil ruolo politico del volontariato. Si è parlato quindidi come il volontariato si confronti con la politica ele pratiche istituzionali. Ci si è chiesti se il volontaria-to sia interessato ad una riflessione sulle cause deidisagi e sulle possibili soluzioni e su come possa sti-molare le istituzioni, affinché le stesse diano degliefficienti servizi ai cittadini. Coordinatore dell’incon-tro, che ha introdotto i temi, è stato il presidentedell’Avis comunale di Abano Terme GianniMamprin. Fra i relatori Francesco Magarotto (vicepresidente regionale Avis) che ha approfondito ilruolo dell’associazionismo e dei donatori nel contestosociale e sanitario; la dott.ssa Francesca Schiano dellaFisp (Formazione dell’impegno sociale e politico

della Diocesi di Padova), Giovanni Ponchio dell’Aviscomunale di Abano Terme, che ha espresso la neces-sità che il volontario sia attore partecipe della vitapolitica locale. Il presidente dell’Avis provinciale,Roberto Sartori, ha invece sottolineato il ruolo di pri-maria importanza nel campo della solidarietà socialee civile degli avisini nel territorio. Ha inoltre eviden-ziato come l’impegno costante dei tanti dirigenti Avisnel sensibilizzare e promuovere il dono del sangueabbia come risultato un trend di crescita significativonella raccolta di sangue in provincia. “Il dato è anco-ra più evidente nel 2010 - ha spiegato - ma ricordia-moci sempre che l’impegno finora profuso non è suffi-ciente a colmare quel gap negativo di circa undicimilasacche di sangue mancanti, che non permette al nostrodipartimento di essere autosufficiente”.Al termine ampio spazio agli interventi dei parteci-panti, che hanno espresso diverse valutazioni sulruolo delle associazioni, sottolineando la necessitàche ad Abano, per esempio, ci sia la possibilità dioperare all’interno della Consulta al di là delle appar-tenenze. Gianfranco Boscaro

L’Avis provinciale ha promosso un intervento disensibilizzazione destinato agli studenti delle

Facoltà di psicologia, medicina e scienze infermieri-stiche. L’obiettivo è quello di sensibilizzare i giovanistudenti sulla necessità di dare il sangue e sull’attodella donazione. Si cercherà, inoltre, di fornire glistrumenti affinché gli studenti stessi diventino porta-voci e promotori del messaggio di solidarietà verso iloro coetanei e futuri pazienti. Il progetto è rivolto aprofessionisti in formazione - spiega Federica Tognazzodell’area formazione della Provinciale - con lo scopo dimetterli in grado di promuovere la donazione con azio-

ni di motivazione/attivazione in vari contesti, nello spe-cifico quello scolastico e sanitario. Il metodo sarà unaformazione attiva alle tecniche di base della motivazio-ne, applicata a due modelli specifici (“Giocavis plus” e“Io Dono sano”) che verranno sperimentati, anche conuno stage sul campo, negli Istituti superiori, con possi-bilità di ampliare la formazione con moduli successivi.Dal punto di vista dei destinatari di questa iniziativa,essi potranno applicare il modello motivazionale anchenel loro campo professionale specifico”. La conclusionedell’iniziativa è prevista per la prossima primavera.

Luca Marcon

La visita al Tempio del Donatore, organizzatadall’Avis provinciale, è stata un’iniziativa di suc-

cesso con un gran numero di adesioni. Circa 250 soci

Avis provenienti dalla nostra provincia, i quali hannopotuto apprezzare l’ambiente ospitale e lo spiritocoinvolgente della giornata. Non poteva essere altri-menti: il Tempio è situato in una splendida cornicepanoramica ed è luogo di ritrovo e simbolo per chidona. In mattinata si è svolta la S. Messa, nel gremi-tissimo Tempio. Siamo stati accolti dal rappresentan-te del Comitato del Tempio, che ci ha consegnatouna stampa. Ottima l’organizzazione dei nostrivolontari che si sono prodigati per preparare il pran-zo, al termine del quale alcuni avisini hanno visitatoi luoghi tipici della Marca trevigiana. Orietta Novello

Avis all’Università per far “studiare” anche solidarietà

Tanti donatori da tutta la provincia insieme al Tempio di Pianezze

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Incontro ad Abano sul volontariato Per meglio donare? Sarà utile prenotare

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Quando la passione e il sentimento nei confrontidella propria associazione è veramente sentita,

non esiste contesto che ne limiti la diffusione. Laprova sono i due avisini veronesi - Paolo Costadell’Avis di Palù e Giovanni Confente dell’Avis diSan Giovanni Ilarione-Vestenanova - componentidell’associazione Akakor, i quali non perdono occa-

sione per innalzare la bandiera bianco-azzurra ovun-que si trovino. Siano ghiacciai, laghi salati, grotte oalte vette il denominatore comune è Avis nel mondo,un senso di appartenenza che stupisce e sorprendeindipendentemente dalla location. La spedizioneappena terminata in Bolivia dall’associazione italianaAkakor Geographical Exploring ha visto impegnatoper tre settimane un team di professionisti (speleolo-gi, geologi, biologi, naturalisti, fotografi e documen-taristi) in un progetto di ricerca scientifico/speleolo-gico, attraverso i territori estremi del paese.Prerogativa di questo viaggio era il suo carattere mul-tidisciplinare; infatti tra gli obiettivi principali del-l’associazione vi era la scoperta del territorio nei suoidiversi aspetti, speleologico, scientifico e archeologi-co nell’ottica di intrecciare partnership con le molterealtà locali. Vi sono state anche più occasioni perinformare i residenti del progetto comune Avis-Bolivia, programma finalizzato ad aumentare la cul-tura e la sensibilità per un gesto tanto semplice quan-to fondamentale qual è il dono del sangue. Durante l’incontro con l’Ambasciatore in Bolivia, ildott. Silvio Mignano, è stata donata, a nome dell’Avisprovinciale di Verona, una bandiera e una bandanadell’associazione.

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L’amministrazione comunale di Nogara, sollecita-ta dall’Avis e dal volontariato, ha dedicato una

via, per meriti, a Renato Franzini. È una strada pedo-nale che parte proprio dal Municipio. Renato era

diventato per i nogaresi una provvida istituzione: ilsuo nome era sinonimo di Avis e di volontariato insenso lato. Ha sempre dato e mai chiesto e qui sta lasintesi di una vita piena al di la delle apparenze, di unrapporto concreto e fattivo. L’Avis lo ha avuto tra ipromotori. Da presidente ha dato slancio a un effica-ce sviluppo dell’Avis nella sua comunità e nei comu-ni limitrofi. Ha lasciato un’eredità d’immenso valore:il buon senso, la correttezza, la disponibilità a cono-scere l’evoluzione associativa sia a livello comunale,sia a livello provinciale. Ha vissuto e trasmesso unvolontariato come un modo di essere, che parte dalcuore, con una disposizione di gratitudine per la vita,che induce a contraccambiare e condividere con ilprossimo i beni ricevuti. Schivo ai riconoscimenti, hasaputo comunque creare un intenso rapporto contutti, generando la gratitudine in tutti i collaborato-ri. Siamo certi che i nogaresi di oggi e di domani chesi troveranno a passare per via Renato Franzini loricorderanno come una persona che ha contribuito acreare una nuova coscienza civile, pronta a donare edonarsi senza nulla ricevere.

VERONA

Esplorazioni in Bolivia, parlando d’Avis

Nogara dedica una via a un grande avisinoSant’Anna a San Pietro, salutata dal Papa

VERONA

Ancora solidarietà “in moto” con Dfx corse

Tre giorni a Roma per ricordare quarant’anni diattività dell’Avis di Sant’Anna d’Alfaedo. Erano

una cinquantina, tra donatori di sangue, familiari esimpatizzanti, coloro che in pullman hanno raggiun-to la capitale per una visita ai principali monumentidella città eterna. Il Tour è iniziato dai musei Vaticanialla Basilica di San Pietro con l'ascesa al Cupolone ealla Cappella Sistina; dal Vittoriano, o Altare dellaPatria, alla Fontana di Trevi; da Trinità dei Monti allePiazze Venezia e Navona; dal Campidoglio alla chie-sa di Santa Maria d'Aracoeli; dal Pantheon alleCatacombe di San Callisto e molto altro. Grandesoddisfazione dei partecipanti che, la prima sera inalbergo, hanno avuto ospiti la concittadinaMariangela Vallenari delle Focolarine e PadreClaudio Savio, che è stato parroco a Sant’Anna dal2000 al 2004, ora a Roma per Telepace. Ma ilmomento clou è stato la domenica in Piazza SanPietro quando, a mezzogiorno, il Papa si è affacciatoalla finestra per la recita dell’Angelus. L’entusiasmo èsalito alle stelle quando il Santo Padre ha detto:“Rivolgo, infine, un saluto cordiale ai pellegrini di lin-gua italiana e in particolare al gruppo Avis diSant’Anna d’Alfaedo nei pressi di Verona”. In seguito si

è saputo che il presidente dell’Avis di Sant’Anna,Fernando Marchesini, che con i suoi collaboratoriaveva organizzato la gita, si era rivolto per iscritto alPapa per segnalare la presenza in piazza dei suoidonatori, anche se l’esser salutati era solo una speran-za. Diventata una realtà. Lino Benedetti

Serata speciale per Palù e i suoicittadini. Grazie alla collabora-

zione della locale Pro-loco, l’Aviscomunale ha presentato la propriainiziativa promozionale, volta adaumentare il numero dei donatori edelle donazioni. Molte le autoritàdel mondo politico istituzionale eassociativo che sono intervenute allaparticolare serata che ha avuto come“ospite d’onore” la Ducati 1198 RSdella scuderia Dfx Corse, parteci-pante al mondiale Superbike. Ilteam Dfx Corse Ducati (www.dfx-corse.com) è considerato oggi unadelle migliori strutture del mondia-le Superbike, grazie ai risultati rag-giunti sulle piste. Un forte plauso vaal team manager Daniele Carli, alsuo pilota Lorenzo Lanzi e a tutto ilteam, che hanno offerto la loroimmagine vincente all’Avis, per sen-sibilizzare al dono e ai valori della

solidarietà i numerosissimi appas-sionati che seguono una così coin-volgente disciplina. Capacità pro-fessionale, preparazione, efficienza,classe ed entusiasmo sono doti chesi riscontrano nel team, nei donato-ri avisini e in generale in tutto ilmondo del volontariato.“Solidarietà, mettiamoci in moto!”è il nome dell’iniziativa fortementevoluta dagli associati e portata avan-ti grazie a un importante contributodel Centro Servizio per ilVolontariato della provincia diVerona, che ha creduto nelle poten-zialità del progetto. Programmadecisamente impegnativo ma stimo-lante per una realtà come Palù, per-ché abbraccia anche le problemati-che del mondo giovanile relative allasicurezza stradale (belle le frasi adeffetto stampate sugli oltre 500poster e 6mila locandine).

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TREVISO

Avis in Comune con... FabricaTREVISO

Sono più di 600 i donatori in uniforme Un giovane, un sorriso e un grande cerotto (vedi

seconda di copertina, ndr). È partita a ottobre, inprovincia di Treviso, la nuova campagna comunicativasociale a favore del dono del sangue. Per la prima voltariunisce, con un unico obiettivo, tre diverse realtà qualiil Comune di Treviso, l’Avis Provinciale e Fabrica (ilCentro di ricerca sulla comunicazione del Gruppo

Benetton). Il frutto è un manifesto realizzato dai creatividi Fabrica, che si sono messi a disposizione per Avis ehanno sviluppato una serie di idee gratuitamente, peruna campagna che si snoderà nel corso di tre anni. Aquesto manifesto hanno lavorato tre giovani stranieri,provenienti da Canada e Stati Uniti, coordinati dal

direttore creativo di Fabbrica, Omar Vulpinari. Ilmessaggio da trasmettere è tutto racchiusonell’immagine geniale che “obbliga” l’occhio di chiguarda a posarsi sia sul braccio avvolto dal cerottonesia sul viso solare e gioioso del ragazzo che ha appenadonato. A dire, da giovane a giovane, che il fastidio statutto lì, solo nel togliersi il cerotto. Lo slogan, infatti,è chiaro e diretto: della donazione di sangue “La partepiù dolorosa è togliersi il cerotto”. Un messaggio dagiovane a giovane, perché i primi destinatari dellacampagna dell’Avis sono proprio loro: i ragazzi.“Abbiamo cominciato con la distribuzione dei manifestinegli istituti superiori della città di Treviso per allargarcinei prossimi mesi a tutti gli altri della provincia - spiegail presidente dell’Avis provinciale, Gino Foffano -perché è dalla scuola che vogliamo parta la primasensibilizzazione”. A 18 anni un ragazzo può cominciarea donare il sangue e aiutare concretamente il prossimoche soffre: un malato, un coetaneo ferito sulla strada,un padre di famiglia ferito sul lavoro. “Il manifestopercorre, inoltre, anche le strade della Marca - continuaFoffano - ben visibile sui bus, in particolare su quelli checompiono tratte scolastiche, sia all’interno della città chein collegamento con i maggiori Comuni della provincia”.Per la realizzazione e distribuzione del manifesto l’Avisprovinciale ha stanziato 6mila euro, ai quali si aggiungeil contributo di 4mila euro da parte del Comune diTreviso. “Credo sia dovere delle Istituzioni partecipareattivamente a iniziative di questo tipo, dal forte valoresociale e a beneficio dei malati - sottolinea l’assessore allaFamiglia del Comune di Treviso, Mauro Michielon -oggi è sempre più difficile veicolare tra le nuove generazioni

il messaggio del dono e ognuno deve farela sua parte. Non possiamo lasciare soloal volontariato questo compito. Duranteuna festa dell’Avis, io e il presidenteFoffano ci siamo promessi di fare qualcosainsieme”. La disponibilità dell’equipe diFabrica e della famiglia Benetton hafatto il resto: “Abbiamo mantenuto lapromessa e tutti insieme, con questo primomanifesto, diamo il via ad una campagnache speriamo arrivi al cuore e al sensocivico dei nostri giovani”. La campagna, su licenza di Fabrica, puòessere messa a disposizione di altre Avisdel Veneto o del Paese, variando epersonalizzando le sole scritte “locali”.Basta chiedere informazioni allaprovinciale di Treviso.

Michela Rossato

Le divise fanno 600! Terza edizione di “Uniformi neldonare” con un traguardo importante, il 6 ottobre,

nella Marca trevigiana. Il dono del sangue di decine diagenti di Polizia di Stato, Penitenziaria, Provinciale eLocale, Carabinieri, Guardia di Finanza, CorpoForestale e Vigili del Fuoco ha portato infatti a oltre600 i donatori della Marca trevigiana appartenentialle Forze dell’Ordine, “volati” a quota 2% sul totaledei soci-donatori. AlCentro trasfusionale delCa’ Foncello di Treviso sisono presentati aspirantidonatori sottopostisi agliesami di idoneità, colleghigià idonei e pronti alla prima donazione nonché giàdivenuti donatori nelle precedenti edizioni dellacampagna o spontaneamente, e che hanno potutoeffettuare la loro periodica donazione di sangue. Sonostati accolti dal primario dott. Giovanni Battista Gajo,dal direttore dell’ospedale di Treviso dell’Ulss 9 dott.Michele Tessarin e dal presidente dell’Avis provincialeGino Foffano. Non sono mancate, anche stavolta, ledivise “in gonnella”. Dall’estate del 2007, in cui si ètenuta la prima edizione della campagna, si è registratoun aumento costante di una quarantina di nuovidonatori all’anno tra le forze dell’Ordine: sono stati 42nel 2007, 43 l’anno successivo e ben 47 nel 2009. Al31 agosto di quest’anno se ne sono già registrati altri20. Buono anche l’incremento delle nuove donatriciin divisa, che in tre anni sono state 8. Volendo dare unosguardo all’andamento negli ultimi tre anni del totaledei donatori della Marca appartenenti alle Forzedell’Ordine (tenendo conto anche dei sospesi permotivi di salute e di trasferimenti), erano 569 nell’anno2007 (500 nella categoria “militari” tra Carabinieri,Polizia, Forestale e Finanza, 38 vigili del fuoco e 31 vigiliurbani), 594 nel 2008 (517 militari, 45 vigili del fuocoe 32 vigili urbani) e 577 nel 2009 (510 militari, 38 vigili

del fuoco e 29 vigili urbani). Al 31 agosto di quest’anno,il numero totale è salito a 594 (con 526 “militari”, 39vigili del fuoco e 29 vigili urbani). Dati quanto maisignificativi che hanno incoraggiato Avis, Ulss 9 eForze dell’Ordine a continuare la collaborazione per faredella campagna “Uniformi nel donare” unappuntamento fisso. Con grande soddisfazione di tuttele parti: “Le Forze dell’Ordine della Marca continuano

a lanciare un segnale fortenon solo al loro interno, maanche e soprattutto allacittadinanza - ha dichiaratoFoffano - il loro esempio è uninvito ad un impegno civico

concreto, con il dono di una parte di sé agli altri. Il donodel sangue dimostra il profondo altruismo di chi vigila sullanostra sicurezza, che va al di là della pura professione”. LE

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Terza edizione di “Uniformi neldonare”: una crescita costante.

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Godega Sant’Urbano, Zero Branco, Pederobba,Quinto, Preganziol e Casale sul Sile sono tra le

nuove sedi Avis e Centri di raccolta inaugurati nelcorso di quest’anno. Da nord a sud, da est a ovestdella provincia, si sono aperti nuovi locali per ledonazioni dei donatori e gli incontri della dirigenza,alcuni all’interno dei distretti socio-sanitari. “È laparte esecutiva del programma di accreditamento dellesedi di raccolta previsto dalla legge regionale 22 del2002 - spiega il presidente provinciale, Gino Foffano

- dopo le verifiche da parte degli ispettori dell’Arss,16punti di raccolta sangue, sui 58 che l’Avis provincialeesercita sul territorio in collaborazione con le Aviscomunali e su delega delle Ulss di riferimento, nonhanno ottenuto l’autorizzazione a procedere nella loroattività”. Tutte le altre si sono dovute “rinnovare” e ilrisultato sono le nuove aperture di quest’ultimoperiodo. “Ci si arriva non senza difficoltà, e non senzadelusione per i punti di raccolta esclusi, pur consapevo-li che la sicurezza del sangue passa anche attraversolocali e strutture adeguati”.

TREVISO VICENZA

Ecco i “nuovi” centri di raccolta 2010 Fin che la barca va, lasciala andare...

A Castelfranco le penne nere si rimboccano le maniche

Una canzone di Orietta Berti, che i giovani forsehanno sentito cantare qualche volta, faceva così

“Fin che la barca va, lasciala andare”. Credo che tito-lo non sia più indicato in questo momento all’inter-no della nostra provincia in tema di raccolta sangue.Ma andiamo con ordine. Come avevo già scritto inprecedenza, non abbiamo avuto più notizie su comei direttori generali intendano far continuare il Dimt(Dipartimento interaziendale di Medicina trasfusio-nale). Ci avevano promesso una convocazione a breveper informare tutte le associazioni di cosa avevanodeciso, ma oltre la nomina e la conferma del dott.Maurizio Belloni a capo dipartimento, più nulla ètrapelato. Il 23 ottobre siamo stati convocati, assiemea tutte le altre associazioni del dipartimento diVicenza, presso il Centro sanitario di MontecchioPrecalcino (Ulss 4), dall’assessore alla sanità regiona-le, Luca Coletto. La riunione era presieduta dalnuovo Segretario regionale per la Sanità, DomenicoMantoan. Erano presenti tutti i direttori generalivicentini, il dott. Maurizio Belloni, capo dipartimen-to, la responsabile della segreteria della Sanità veneta,Stefania Villanova (moglie del sindaco di Verona,Flavio Tosi) e i presidenti regionali di Avis e Fidas.Nell’incontro è stata dibattuta la situazione del dipar-timento di Vicenza ed esposta la situazione dalle asso-ciazioni. Il dott. Mantoan ha spiegato la situazioneche si è creata a Vicenza prima della sua nomina asegretario regionale. La decisione dei direttori genera-li di rinominare capo dipartimento il dott. Bellonifacendo restare però di competenza di ogni Ulss lagestione del comparto e del sistema trasfusionale.Così si è tornati di fatto a un sistema funzionale inve-

ce e non più strutturale, come prevede il QuartoPiano sangue regionale. Belloni ha fatto notare che,pur capo dipartimento, non veniva informato dicome si muovevano le varie Ulss per la raccolta e lechiamate alla donazione. Impossibile quindi una seriaprogrammazione e avere il polso della situazione inmerito all’andamento della raccolta, tanto da non riu-scire nemmeno a fare una chiamata in emergenza. Siè venuti così a sapere che l’Ulss 3 Bassano, dal 1°ottobre ha deciso una raccolta di plasma in più adAsiago e a Marostica. A ciò si aggiunge anche l’Ulss 5che aprirà dal primo gennaio un sabato a Valdagno,uno a Montecchio Maggiore e uno a Lonigo. Le asso-ciazioni chiedono da chi dovrebbero ricevere questecomunicazioni, a chi ora devono chiedere o confron-tarsi, se singolarmente con le Ulss o con il capo dipar-timento, visto che quest’ultimo lamenta l’incomuni-cabilità all’interno del dipartimento stesso. Il dott.Mantoan ha puntualizzato che tale compito è delcapo dipartimento, cioè del dott. Belloni, e che senon gli vengono comunicate le variazioni all’internodelle rispettive Ulss, deve andare lui a chiedere a ognisingola Ulss quali sono le modifiche e come intendo-no gestire il sistema trasfusionale, in modo da poterrispondere agli interrogativi che gli vengono posti edassolvere così al proprio mandato. Non si può gestireun dipartimento seduti in poltrona, bisogna anchemuoversi e andare a verificare cosa succede fuori dallapropria Ulss. Dopo le parole del dott. Mantoan, ildott. Belloni ha annunciato che a fine anno lasceràl’incarico all’interno dell’Ulss 6 e andrà in pensione.Fin che la barca va, lasciala andare…

Enrico Iseppi, presidente Avis provinciale Vicenza

Ben riuscito il 1° incontro dei donatori Avis dellaprovincia, organizzato a Campolongo (Rotzo)

con la visita al forte della prima guerra mondiale,accompagnati dalle guardie forestali che hanno spie-gato la particolarità del bosco, i suoi problemi e cosafare per salvaguardare la montagna e il suo habitat. Alforte è stato interessante conoscere e capire il sistemadifensivo italiano e i motivi della collocazione dellevarie linee di difesa fortificate nella prima guerramondiale. Al ritorno a Campolongo, è stata celebratala Santa messa nella piccola chiesetta intitolata a SanFrancesco, seguita dal pranzo in rifugio, allietato dalla

presenza del presidente regionale dell’Avis, dott.Alberto Argentoni e dal responsabile trasfusionaledell’Ulss 5, dott. Massimo La Raya. Ci auguriamo diripetere l’incontro il prossimo anno con un coinvol-gimento ancora più numeroso di donatori. E.I.

Gli Alpini del Gruppo Avis-Ana di CastelfrancoVeneto hanno donato tutti insieme, domenica

17 ottobre, per lanciare un messaggio di solidarietàalle altre penne nere della Castellana, della Marcatrevigiana e alla popolazione. “Il dono del sangue è ungesto di altruismo e di generosità, valori che animanoda sempre lo spirito degli alpini - spiega PaoloTarghetta - con questa donazione collettiva vogliamorinnovare il nostro aiuto concreto ai malati, ma ancheinvitare tutti gli alpini che ancora non lo sono, adiventare donatori e a unirsi a noi”. Un esempio,quello che viene dagli Alpini, che può essere da

stimolo anche ai giovani e alla popolazione tutta.“Chi è in buona salute e ha più di 18 anni, prenda inconsiderazione l’idea di avvicinarsi al dono del sangue,di fare questo gesto per gli altri e per se stesso. Un invitoche rivolgiamo in particolare a tutti gli Alpini”. Nella Castellana donano oltre 3.600 persone, iscrittealle varie Avis comunali (1.600 gli iscritti all’Avis diCastelfranco), ma non bastano a far star tranquilli.Gli Alpini si facciano avanti!

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A Campolongo la prima festa provinciale dell’Avis

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Un percorso lastricato da goccioline rossecongiunte a forma di cuoricini. È lo scenario

suggestivo allestito sabato 25 settembre lungo icorridoi del Centro trasfusionale dell’ospedale diSchio, in occasione della prima “Festa Avis”,organizzata dall’Avis comunale Schio Alto Vicentino,con il patrocinio della Regione Veneto, della Provinciadi Vicenza, del Comune di Schio e della locale Ulss 4,con il contributo di Coop Adriatica e dellaConfartigianato della provincia vicentina. Nell’arcodell’intera giornata gruppi di persone di diversa etàhanno percorso quella “strada della vita, raccogliendole prime e indispensabili informazioni sulla donazionedel sangue e sulle tecniche di trasfusione. Molti, giàdonatori, si sono sottoposti a un nuovo prelievo. E, atarda serata, i dati registrati dalla segreteria del Centro

trasfusionale hanno attestato il successo dell’iniziativa:140 donazioni di sangue e 80 richieste di iscrizioni allediverse Associazioni e/o Gruppi di donatori dell’AltoVicentino, 40 delle quali indirizzate all’Avis comunaleSchio Alto Vicentino. Al di là dei numeri, comunque,il successo della manifestazione si è visto in tutti i suoimomenti. Si è cominciato con il convegno al mattino,nell’aula Magna dell’Itis De Pretto di Schio, tenutodalla dott.ssa Alberta Alghisi e dal dottor CorradoSardella sul tema “Il sangue e i suoi emoderivati”. Igiovani studenti che gremivano la sala hannomanifestato vivo interesse per i contenuti esposti,partecipando anche attivamente al successivo dibattitomoderato dal consigliere provinciale dell’Avis, MarcoGianesini. Oltre a rappresentanti del panoramaamministrativo, politico, sanitario e religioso dell’AltoVicentino, alla manifestazione erano presenti ilpresidente regionale dell’Avis, Alberto Argentoni, e ilpresidente provinciale, Enrico Iseppi. Soddisfattoanche il presidente dell’Avis di Schio, GianfrancoCarraro, che ha ringraziato il personale del CentroTrasfusionale e i colleghi consiglieri per l’efficientelavoro svolto. L’Avis altovicentina ha potuto inoltrecontare sulla collaborazione operativa dei localiGruppi Alpini di Torrebelvicino e di Enna, i qualihanno prestato il loro prezioso servizio mensaall’interno dello stand gastronomico allestito nelpiazzale antistante l’ospedale cittadino. La “Festa Avis”ha rappresentato anche una vetrina per lo sport locale,dal momento che nell’iniziativa sono stati inseritidiversi appuntamenti sportivi e agonistici, quali lacorsa ciclistica, l’esibizione di atleti di mountain-bike,le prove di arrampicata in palestra, le gare di pallavolo.E per i più piccoli, un piccolo parco divertimentiattrezzato con giochi gonfiabili.

VICENZA

Due comunali assieme per ricordare una grande amica

A Schio una festa Avis per ogni età

Una festa per ricordare Maria Rosa Cora, chegenerosamente ha servito l’Avis e silenziosa-

mente ci ha lasciato. L’iniziativa ha unito leComunali di Castelgomberto e Brogliano chehanno organizzato, nella giornata in suo onore,una gara di bocce e un torneo di beach volley. La manifestazione è stata all’insegna del diverti-mento e della voglia di relazionare in manierasemplice e genuina lo stile di vita che Maria Rosaha lasciato a tutti. Nella foto si vedono i partecipanti con il loroimpegno e con la gioia che traspare dai loro volti.

VICENZA

Donerò… anch’io! È il nome dell’iniziativa che havisto coinvolte, ad Asiago, le classi prime e secon-

de della scuola secondaria di primo grado, per un tota-le di quasi 300 alunni, con la collaborazione entusiastadella dirigenza scolastica e degli insegnanti. A differen-za degli anni scorsi, la proposta è stata allargata que-st’anno alle classi prime, raddoppiando l’impegno deivolontari e dei formatori, e modificando la propostaeducativa alla luce dell’età del nuovo target. Non erapossibile infatti, per i ragazzi appena usciti dalla scuo-la elementare, prevedere un’attività tale e quale a quel-la dei compagni più grandi. Si è privilegiato, quindi,l’intervento di gioco-azione formativa. La novità, inve-ce, per entrambe le classi di età, è consistita nell’utiliz-zo della registrazione video finalizzata alla creazione disemplici e spontanei “spot” in favore dei compagni piùgrandi per sponsorizzare la donazione come sceltavolontaria di far del bene al prossimo. Durante gliincontri con gli alunni sono stati presentati l’AvisAltopiano, il vice presidente, un volontario giovane,un docente-conduttore specializzato nell’attività didat-tica; è stato proiettato un filmato a cartoni animati epiù breve per le prime, documentaristico e leggermen-te più lungo per le seconde su come avviene la dona-zione di sangue e sulla cultura del volontariato. E’ statoorganizzato un quiz a squadre, proiettato un secondofilmato relativo a un’intervista effettuata a una giovaneavisina dell’Altopiano, creato un piccolo spot o scenet-ta di squadra, interamente inventato nei testi e nella

recitazione dai ragazzi con la successiva registrazione suvideo e la premiazione. “Il punto di forza di questa ini-ziativa - spiegano gli organizzatori - è anche il collega-mento spontaneo con la propria famiglia alla quale vieneraccontata l’esperienza vissuta in classe, trovando fre-quentemente riscontro presso i genitori o gli zii che sonogià donatori”. Alle scuole sono stati consegnati gadget,manifesti e volantini Avis, oltre che 5 quadri ricordoche riprendono i contenuti del progetto, il logo AvisAltopiano, il logo del Centro Servizi per ilVolontariato di Vicenza e il nome dell’Istituto. Visto il successo e il reale interesse degli studenti degliinsegnati e dei dirigenti scolastici, si auspica la prose-cuzione del progetto anche per l’anno prossimo e pergli anni successivi.

L’Avis di Lupia e Poianella continua a incrementare ilnumero di soci e donazioni. La nostra Comunale si

reca a donare in due centri: il gruppo maggiore continuaad andare a donare al Centro trasfusionale di Cittadella,l’altro (che sta aumentando di molto) si reca al trasfusio-nale di Vicenza e al Centro raccolta di Sandrigo, che abreve sarà dotato di nuovi spazi anche per le donazionidi plasma e piastrine. Una realtà attiva, la nostra, che il24 ottobre ha visto ripetersi la giornata dei prelievi per inuovi aspiranti donatori. Non ha sosta, infatti, la promo-zione al dono del sangue tra la popolazione e i giovani inparticolare, dalle feste di fine anno delle scuole materne aivari tornei sportivi. Come quello di calcio a Lupia, dovesiamo riusciti a vincere per la prima volta; ad Ancignano,Poianella e i due tornei a Vigardolo, con la squadra dellaPoybrex Avis; oltre al torneo di pallavolo di Bressanvido.A tutti i donatori della Comunale, quest’anno abbiamofornito una maglietta con il logo e lo slogan “dai il meglio

di te stesso” in modo da far vedere quanti e chi siamo.Alla ripresa delle scuole, sono ricominciati i nostri inter-venti alle elementari di Lupia, Poianella e Vigardolo cuiseguirà un volantinaggio casa per casa in occasione delladomenica dei prelievi. Siamo sicuri che il nostro impegnosu così diversi fronti sarà premiato, non certo per noi stes-si, ma per gli ammalati che contano su tutti i donatori disangue per guarire. Vittorino Bigarella

Altopiano e Csv entrano a scuola

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Lupia e Poianella: vittoriosi a scuola e nello sport

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Un incremento del 5,5% dei donatori attivi(4.776 al 30 settembre), a fronte però di una

riduzione dell’indice donazionale, sceso da 1,67 a1,22. Questi i dati principali relativi ai primi 9 mesidel 2010 presentati alla Festa del donatore dell’Avisdi Mestre-Marghera, svoltasi domenica 10 ottobre.“Evidentemente l’invito lanciato l’anno scorso “Vieniall’Avis una volta di più e porta con te un amico” hafunzionato solo a metà”, ha commentato il presidentedella Comunale Roberto Cerruti, invitando tutti adonare più spesso. Da parte sua, la Comunale si staimpegnando in diversi progetti di promozione, dagliinterventi nelle scuole, che hanno visto il coinvolgi-mento di 1.800 studenti, al Progetto NuoviCittadini, alle iniziative rivolte ai giovani. La volontàè anche quella di rinnovarsi, a partireproprio dalla Giornata del donatore,che quest’anno è stata per molti aspet-ti sperimentale: nuovo presentatore,Gaetano Ruocco Guadagno, nuovaformula per saluti e premiazioni, masoprattutto nuova sede. Per la primavolta, infatti, la manifestazione è stataorganizzata presso il Teatro Toniolo diMestre, in pieno centro. “Abbiamovoluto essere nel cuore della città peressere più vicini alla popolazione l’ini-ziativa - spiega Cerruti - grazie allacollaborazione dell’Amministrazionecomunale di Venezia, è stata inseritanell’Autunno Mestrino, permettendoci

di utilizzare gratuitamente questo prestigioso spazio”.Quest’anno, infine, è stato definitivamente introdot-to il nuovo sistema di premiazione per i donatori, sta-bilito a livello nazionale. “Il calcolo e le regole sono complessi e non d’immediatalettura - ha proseguito il presidente - questo potrebbeaver portato a qualche errore o omissione. Prego chiun-que li rilevasse di portare pazienza, di accettare le nostrescuse e di rivolgersi alla nostra sede per segnalazioni erichieste di chiarimenti”.DATE RACCOLTA DOMENICALE 2011Ospedale dell’Angelo: 27 febbraio; 29 maggio; 3luglio; 28 agosto; 27 novembre. Favaro: 20 marzo;19 giugno; 18 settembre; 18 dicembre. Marghera:20 febbraio; 22 maggio; 21 agosto; 20 novembre.

Sul sangue dei donatori verranno effettuati esclusi-vamente gli esami minimi previsti dalla legge

nazionale. Così ha stabilito la Direzione dell’Ulss 12per limitare il buco di bilancio. “Questadecisione limita la facoltà del medico di chie-dere altre analisi ritenute indispensabili pergarantire la salute sia del donatore sia delricevente”, sottolinea il presidente dell’Avisprovinciale di Venezia, Maurizio Borsetto,che ha già chiesto l'interessamento direttodell’Assessore regionale alla Sanità, LucaColetto. “Alcuni esami sono stati eliminatisenza alcun accordo e senza preavviso - spie-ga - solo dopo lunga discussione siamo riusci-

ti a reinserire il colesterolo Hdl almeno una volta all’an-no o a richiesta del medico trasfusionista. Ricordo peròche nel corso delle trattative per la stipula della nuovaconvenzione, esami su richiesta del medico erano staticoncordati proprio su proposta dell’Ulss, anche comecompensazione al minor rimborso per spese viaggio e perristoro post donazione spettante ai donatori”. Secondo ilpresidente, non è la soluzione migliore per contenerelo sforamento (circa 1,8 milioni di euro) del fondodestinato al Dimt di Venezia dal Frat. “Probabilmentequanto viene imputato dalle varie Ulss nel bilancio delDipartimento non è tutto di competenza dello stesso, maviene sfruttato per sopperire ad altre carenze. Inoltre è daverificare se l’attribuzione al Dipartimento di Veneziasia adeguata alla reale situazione”. Convinto di questo,Borsetto ha già chiesto a Coletto di poter visionarequanto viene addebitato al Dipartimento, come pre-vede la Convenzione regionale. E non è finita qui.“Programmare una limitazione delle raccolte festive disangue o confermarle ad anno abbondantemente inizia-

to causa confusione e mette a rischio l’autosufficienzaprovinciale. Le raccolte domenicali garantite dal perso-nale dipendente delle Ulss consentono la raccolta di circa1.500/1.600 sacche, un apporto indispensabile pergarantire l’autosufficienza. Rinunciarvi significa affron-tare un ulteriore esborso di circa 300mila euro, a caricodell’azienda sanitaria”. L’impressione è che laDirezione non capisca o non voglia riconoscere ilruolo indispensabile svolto dall’associazione dei dona-tori, che invece intende essere parte attiva nel contri-buire a una sanità di eccellenza. “Siamo sempre noicome associazione a chiedere che venga ottemperato aquanto previsto dalla legge - sottolinea Borsetto -garantendo da parte nostra il massimo impegno, malgra-do le difficoltà a relazionarsi con chi dovrebbe essere ilpromotore di incontri. Ad esempio i Comitati di parte-cipazione, da noi sollecitati, non vengono convocati, pernon parlare delle riunioni di Dipartimento a cui non sipresenta alcun Direttore sanitario”. L’impegno dell’as-sociazione è dimostrato innanzitutto dalla raccoltaassociativa: oltre 15mila sacche di sangue e plasma, dicui oltre 5.500 in occasione delle circa 150 aperturefestive del 2010, previste in sensibile aumento nel2011. “Quest’anno - conclude Borsetto - abbiamoinvestito una somma rilevante in inserzioni sui quoti-diani locali nei mesi di giugno, luglio e agosto, contri-buendo insieme alle iniziative delle comunali a garanti-re l’autosufficienza anche nel periodo estivo”. A fine set-tembre i dati relativi alla raccolta si attestavano suvalori simili allo scorso anno, con +500 donazioni.Dato forse non esaltante, ma conseguente anche allapiù volte mancata presenza del medico presso i centridi raccolta dell’Ulss 14, in cui i donatori non hannopotuto effettuare la donazione. Giorgia Chiaro

Quattro squadre si sono sfidate al Palasport diNoventa di Piave, in occasione del Primo torneo

di pallavolo organizzato dal Gruppo giovani dell’Aviscomunale, il 19 settembre scorso. Oltre a due squadrelocali, hanno partecipato alla competizione i team diMestre e di San Donà di Piave. Un pomeriggio di sportall’insegna della solidarietà, nonché un primo banco diprova per i giovani volontari che hanno organizzato l’e-vento, coordinati da Alberto Mutton. Vincitrice del tor-neo la squadra di San Donà di Piave, davanti a Mestree alla squadra battezzata “Esterna” (composta per lo piùda giocatori locali), ultima classificata Noventa di Piave.Tutti comunque applauditi dal pubblico di amici esostenitori che hanno assistito alle partite.

Mestre: più donatori, ma meno prelievi

Primo Gonfiavis, sabato 2 ottobre, organizzatodall’Avis San Michele al Tagliamento presso il

locale Parco del donatore. L’iniziativa, più volte pro-grammata e poi rinviata per maltempo, ha visto ilcoinvolgimento degli alunni delle scuole elementarie materne del capoluogo e delle frazioni vicine. Un pomeriggio dedicato al divertimento dei bambi-ni e alla sensibilizzazione del dono del sangue, cheha permesso alla comunale di raccogliere un buonnumero di promesse di donazione nonché la simpa-tia della popolazione, che ha accolto con gioia l’ini-ziativa organizzata al parco comunale.

Meno raccolte festive, rischio carenza

Il quadrangolare di volley fra le Avis a Noventa di Piave

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L’Avis si “gonfia” e dona sorrisi per tanti bimbi aSan Michele al Tagliamento

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Canale d’Agordo: Casparetha il 22 e 23 gennaio

Ad Arquà Polesine, l’Avis e l’Aido operano insieme e da tempo realizza-no incontri con le classi della scuola media del paese. A distanza di

qualche anno, i risultati si vedono: sono numerosi, infatti, i diciottenni chesi iscrivono contribuendo alla crescita di entrambe le associazioni. Durantelo scorso anno scolastico, grazie alla preziosa e generosa collaborazionedelle insegnanti, gli studenti della classe 3ª D hanno scritto riflessioni e composto poesie sul tema della donazione, tutte diverse e di profonda sensibilità: amore, vita, generosità e ancora speranza, sorriso, bellezza, gra-tuità sono le parole più ricorrenti, usate in modo mai banale e scontato. “Il nostro piccolo gesto - hanno scritto i ragazzi - è stato quello di donarvi le nostre poesie e riflessioni”. Un gesto che l’Avis e l’Aido di Arquà Polesinehanno voluto premiare, raccogliendo tutti gli elaborati in un volume colo-rato, ricco di immagini e di disegni collegati con i testi: la goccia di sangueche sorride, le mani che donano un cuore. Così il gesto gratuito di questiragazzi è diventato strumento per promuovere il tema della donazioneattraverso il linguaggio spontaneo e la sensibilità dei giovani. Già sullacopertina il messaggio è chiaro: “Ditelo oggi a chi vi sta intorno quanto li amate. Non rimandate nulla che possa portare sorrisi e allegria nella vostra enella loro vita... donare il sangue: un piccolo gesto per un grande sorriso!”. La preziosa raccolta è stata presentata dai volontari dell’Avis e dell’Aido ai ragazzi che hanno contribuito all’iniziativa.

Torna la Casparetha di Canale d’Agordo, nell’in-cantevole scenario della Valle di Gares. Con due

novità: il nuovo portale e la web-cam puntata su piaz-za Luciani. Per l’edizione 2011 della manifestazionepiù amata dagli appassionati di sci d’alpinismo e dellecaspe (racchette da neve), una partenza davvero allagrande! Ad iniziare dal sito www.casparetha.it, nuovonel design, con tutte le informazioni sul percorso, iprogrammi e le ultime notizie, passando per la web-cam che permetterà di verificare le condizio-ni del tempo nel corso di tutta la manifesta-zione e il marchio registrato. Anche quest’an-no in prima linea ci sono i donatori di sanguedell’Abvs, una delle più attive associazioni delterritorio. Il programma della Casparethaprevede quest’anno tre giornate di appunta-menti: venerdì 21 gennaio il concerto seralepresso la chiesa di Canale d’Agordo, con l’e-sibizione dei Cori Brenta e Val Biois, sabato22 l’apertura delle iscrizioni dalle ore 14 alle19 e alle 20 la partenza dei partecipanti allosci d’alpinismo e dieci minuti più tardi quel-la dei partecipanti con le caspe. Alle ore 23 lepremiazioni e l’estrazione di una crociera.Domenica 23 gennaio, invece, viene propo-sto un percorso naturalistico con le caspe o

gli sci d’alpinismo da Gares (a 1.350 metri) allaMalga Stia (1.785 metri), con apertura per l’occasio-ne dell’agriturismo per la degustazione di prodottitipici locali. La partenza è alle ore 10.30 dal piazzaledell’Hotel Nevada. Le iscrizioni alla Casparetha iniziano dal 4 dicembree terminano il giorno stesso della manifestazione.Tutte le informazioni in merito le trovate sul nuovosito www.casparetha.it

Un autunno ricco di appuntamenti quello che vedeimpegnati gli avisini mestrini all’interno di due

rassegne organizzate da due associazioni culturali “gio-vani” che hanno espresso il desiderio di collaborare conAvis. Si comincia con ScarponLive OnStage, una rasse-

gna ospitata dal locale mestrino ScarponLive, che pro-muove la musica di band emergenti del territorio.L’Avis Mestre-Marghera è stata invitata in qualità dipartner in questa kermesse di sei serate tra novembre edicembre, in cui musica, arte e cultura del dono si fon-dono in un mix ad alto voltaggio. Per tutti gli spetta-coli previsti, i volontari presenziano con uno standinformativo e possono salire sul palco per smuovere lecoscienze dei presenti sull’importanza del dono delsangue. Seconda serie di incontri è quella del cinefo-rum organizzato dall’associazione culturale conTatto(www.gruppocontatto.org). Quest’anno il 30 novembre, presso la sala culturale DeAndrè di Marcon, l’Avis è stata ospite dell’iniziativainsieme ad Ail e Admo per riflettere sul tema della leu-cemia e sugli spunti etici offerti dal film “La custode dimia sorella”, una trama forte che ha acceso un interes-sante dibattito. L’obiettivo di queste importanti collaborazioni è quel-lo di farsi conoscere maggiormente all’interno di ambi-ti in cui i giovani sono fondamentali e costituisconoquella linfa vitale che Avis cerca incessantemente percontinuare a crescere. Elisa Righetto

Arquà Polesine: Avis e Aido a scuola Giovani in... conTatto con ScarponLive

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L’Avis di Concordia Sagittaria si apre sempre piùalle altre associazioni e agli eventi del territorio,

nella convinzione che le sinergie che scaturisconodalle occasioni di incontro non fanno che rendere piùefficace il proprio messaggio. Per questo, la Festa deldonatore (che si svolgeva per tradizione la primadomenica di settembre) è stata anticipata di una set-timana e abbinata alla “Festa dei ragazzi”, una mani-

festazione di stile olimpico organizzata da più di 40anni dall’Oratorio, con il coinvolgimento di centi-naia di ragazzi in età scolare. Gli avisini hanno quin-di avuto l’opportunità di sfilare insieme ai giovanissi-mi per le vie del centro e di condividere con loro laSanta Messa. Questo non è ancora sufficiente agarantire la partecipazione dei giovani agli altrimomenti associativi, ma pensiamo sia anche così chesi comincia a seminare. La stessa sinergia si è sfruttata anche per la Lucciolataper la Via di Natale di Aviano, che è stata apertaall’Oratorio e a tutte le associazioni per sensibilizzarein modo trasversale i cittadini di Concordia verso itemi della solidarietà e dell’assistenza a chi è menofortunato. Anche per la pedalata, l’Avis di Concordiacerca la collaborazione di altre associazioni (gli orga-nizzatori della Festa del Loncon e il Gruppo diCavanella) per ottenere la massima visibilità pedalan-do per le vie cittadine. Tante sono le manifestazioni organizzate dall’Avis,uno solo il fine: promuovere il dono del sangue! Perquesto motivo tutti i momenti associativi diventanooccasioni di riflessione e di confronto per far crescerequesta nostra realtà associativa. Dario Piccolo

Concordia: la Giornata Avis nella “Festa dei ragazzi”

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