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R e g i o n e C a m p a n i a

A U T O R I T A ’ D I B A C I N O D E L S A R N O

P i a n o S t r a l c i o d i T u t e l a d e l l e A c q u e( art.17 L.183 / 89, L.R. 8 / 94 , D.L.vo 152 / 99 e ss.ii.mm..)

Da Pianta del corso del fiume Sarno e dei paesi limitrofi ( Contenzioso Amministrativo, Fascio 374, G. Corte dei Conti) – Archivio di Stato di Napoli

App. EData Febbraio 2004

Aggiorn.

Coordinamento scientifico:

prof. Pietro Bruno Celico

Responsabile del procedimento:Arch. Marina Scala

Direzione Tecnica:Geol. Federico Baistrocchi

Segretario GeneraleDr. Marcello Postiglione

Componenti del gruppo di lavoro:arch. Ornella Piscopo impatto antropico geom. Antonino Paroli cartografie - GISarch. Mauro Vincenti “ “ rag. Oreste Alfano digitalizzazionigeol. Paolo Mirra acque sotterranee sig.ra Anna Caiazzo inserimento datigeol. Ugo Ugati “ “ing. Massimino Cavallaro gare e appalti ing. Massimo Della Gatta acque superficiali Supporto amministrativo :ing. Domenico D’Alterio “ “ rag. Gaetano Froncillogeom. Luigi Beracci “ “dott. Alberto Albano elaborazione SIT

APPENDICE EMetodologia utilizzata per la realizzazione del programma gestionale e della banca dati relativa ai punti d’acqua e ai corpi idrici superficiali e

sotterranei

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R e g i o n e C a m p a n i a A u t o r i t à d i B a c i n o d e l S a r n o

Piano Stralcio di Tutela delle Acque

( art. 17 L.183/89 , L.R. 9/84, DL.vo 152/99 e ss.ii..mm)

APPENDICE E

METODOLOGIA UTILIZZATA PER LA REALIZZAZIONE DEL SOFTWARE GESTIONALE

E DELLA BANCA DATI RELATIVA AI PUNTI D’ACQUA E AI CORPI IDRICI SUPERFICIALI E SOTTERRANEI

Il responsabile del procedimento: Il coordinatore scientifico: arch. Marina Scala prof.Pietro Bruno Celico

La Direzione Tecnica: dott. Federico Baistrocchi

la realizzazione è stata in particolare curata da:

dr. Alberto Albano per gli aspetti di programmazione, realizzazione software e data base ed organizzazione generale settore informatico;

rag. Oreste Alfano per digitalizzazioni cartografiche ed inserimento dati; dr. geol. Federico Baistrocchi per lo sviluppo di algoritmi e sistemi matematici, definizione ed informatizzazione dati geologici e geodetici ed organizzazione settore geologico ed idrogeologico;

sig. Savino Cuomo per digitalizzazioni cartografiche ed inserimento dati censimento pozzi ; dr. geol. Paolo Mirra per l’informatizzazione dati geodetici, sistemi di georeferenziazione restituzione grafica ed organizzazione editing; geom. Antonino Paroli per l’ottimizzazione informatica del materiale cartografico e bibliografico, predisposizione architettura tabelle data-base, caratterizzazioni grafiche;

arch. Marina Scala per il coordinamento generale.

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METODOLOGIA UTILIZZATA PER LA REALIZZAZIONE DEL SOFTWARE GESTIONALE

E DELLA BANCA DATI RELATIVA AI PUNTI D’ACQUA E AI CORPI IDRICI SUPERFICIALI E SOTTERRANEI

• INTRODUZIONE

Le attività di programmazione per un utilizzo razionale delle risorse idriche vengono

attualmente disciplinate in base a due indirizzi normativi fondamentali ed apparentemente contrapposti: la legge 36/94 ed il decreto legislativo 152/99 con le rispettive modifiche ed integrazioni successivamente intervenute.

La legge 36/94 (nota come legge “Galli”) disciplina essenzialmente gli aspetti gestionali relativi all’uso della risorsa idrica, introducendo il concetto di un sistema di gestione integrata del servizio di acquedotto, scarico e depurazione, finalizzato ad un miglioramento qualitativo del servizio a fronte di adeguati corrispettivi economici.

Il decreto legislativo 152/99, in recepimento di alcune direttive CEE, disciplina gli aspetti ambientali nell’intento di salvaguardare e, ove possibile, ripristinare gli equilibri idrogeologici spesso compromessi da un uso improprio della risorsa idrica, introducendo il concetto di Piano di Tutela delle Acque, come stralcio della pianificazione di bacino ai sensi della legge 183/89.

Sotto l’aspetto della loro attuazione pratica, può sembrare che i due indirizzi normativi perseguano obiettivi contrapposti, in quanto il primo incentiva il prelievo di risorsa idrica quale fonte di utile economico ed il secondo tende a vincolarne l’uso alle sole quantità eccedenti i deflussi naturali.

Un equilibrio istituzionale tra i due filoni normativi viene dalla Direttiva 2000/60/CE del 23 ottobre 2000, non ancora recepita in Italia a livello di normativa nazionale, che introduce il concetto di “Distretto Idrografico”, costituito da uno o più bacini idrografici contigui e disciplinato da un “Piano di Gestione” redatto ed attuato da un’apposita “Autorità” che dovrebbe accorpare le funzioni delle Autorità d’Ambito (legge 36/94) e delle Autorità di Bacino (legge 183/89).

• FASE INIZIALE STRUTTURATIVA

Sulla scorta delle indicazioni normative specifiche, l’AdB ha intrapreso la redazione del

Piano di Tutela delle Acque per l’ambito territoriale di propria competenza esteso per circa 700Kmq. (Tav.A)

Il programma gestionale elaborato nell’ambito del Piano di Tutela delle Acque è impostato proprio nell’intento di correlare nel modo più completo possibile, sia numericamente che graficamente, i dati relativi agli aspetti naturali (portate sorgive, livelli piezometrici, concentrazione degli elementi disciolti, etc.) con quelli relativi agli aspetti antropici (prelievi, attingimenti, consumi, scarichi ed agenti inquinanti, etc.).

Si è scelto, nella determinazione degli strumenti informatici, di utilizzare il prodotto per la creazione di database relazionali più diffuso sul mercato: Microsoft Access, il linguaggio di programmazione orientato agli oggetti Microsoft Visual Basic e – per la gestione della cartografia correlata - il GIS MAPINFO della MapInfo Inc..L’applicazione consente di georiferire (posizionare sulle loro coordinate assolute) le cartografie e gestire, tramite appunto database relazionali, le informazioni alfanumeriche loro connesse. (Fig.1)

La duttilità e la potenza dei tre prodotti hanno consentito lo sviluppo di un’applicazione poliedrica, che integra funzionalità atte alla risoluzione totale delle complesse problematiche gestionali e cartografiche poste dalla normativa vigente in materia di acque.

L’integrazione dei tre prodotti è garantita dalla possibilità di condivisione dei dati grazie a drivers integrati che permettono di gestire cartografia e banca dati sottesa nella massima sicurezza.

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• ATTIVITA’ PROPEDEUTICHE Il primo passo per la realizzazione della banca dati da porre a base dell’intero sistema applicativo è stato rappresentato dalla accurata ricerca di tutti quei dati necessari ad un completo quadro informativo della situazione delle risorse idriche del territorio di competenza dell’AdB. Il novero di fonti è subito apparso estremamente ampio e distribuito in un lasso temporale molto lungo. Si è partiti, infatti, da una prima bibliografia costituita da “Libro delle Sorgenti” (anno 1942) per proseguire con gli Annali Idrologici editi prima dal Ministero LL.PP-Direzione Generale Acque ed Impianti Idroelettrici e, poi, dal Servizio Idrografico e Mareografico della Presidenza del Consiglio dei Ministri (annate dal 1921 al 1999); con il PRGA del 1969; con il Progetto Speciale n.29 ex Casmez e successive perizie studio correlate (anni dal 1972 a seguire); con i Progetti Speciali realizzati con la legge n.64/86 nn.4/13-4/14-4/15-4/16(anni dal 1986 al 1994) e con studi e progetti realizzati da vari enti territoriali. Inoltre l’AdB, al fine di incrementare il quadro conoscitivo della qualità e quantità della risorsa idrica esistente, ha predisposto una campagna di monitoraggio specifica con apposita procedura di affidamento, inserendo i dati ottenuti nel costruendo data-base.

Tale massiccia mole di materiale è stata oggetto di una laboriosa operazione di estrapolazione dei dati inerenti solo la parte di territorio interessata, con opportuna ottimizzazione e razionalizzazione degli stessi. Il tutto è stato possibile anche grazie a precedenti esperienze realizzative maturate dal gruppo di operatori preposti a tale parte dello sviluppo del Piano di Tutela delle Acque. • FASE REALIZZATIVA E SPECIFICHE ESECUTIVE

E’ stata preliminarmente studiata la struttura della banca dati che doveva garantire quella duttilità necessaria all’elaborazione dei dati stessi nella forma desiderata e quella flessibilità per la determinazione del bilancio idrico dei singoli corpi idrici e dell’intero Bacino del Sarno.

E’ stata studiata un’interfaccia grafica per rendere facile - anche ad un utente inesperto- l’accesso ai dati, alle interrogazioni ed alla ricerche predefinite che il programma mette a disposizione. Questa interfaccia nasconde un modulo di programmazione assai complesso, in grado di indirizzare l’utente nelle varie scelte per aiutarlo ad ottenere la maschera di inserimento dati, l’interrogazione o il diagramma desiderato. (Figg.1A - 2 – 2A)

Al fine della precisa disamina del quadro esistente, il territorio è stato diviso in “Corpi Idrici”, intesi secondo la definizione del D.Lgs.152/99, i quali rappresentano la “unità territoriale di base” per il raggruppamento dei dati idrologici ed idrogeologici gestiti dall’applicazione. Ciascun Corpo Idrico viene distinto da caratteristiche geografiche e litologiche diverse, ma comprensivi di acquiferi superficiali e sotterranei.

Per ogni Corpo Idrico è stato creato un “Pluviometro virtuale”, utilizzando una sorta di reticolo di Thiessen semplificato. Per “Pluviometro virtuale” si intende la media delle misure rilevate da vari pluviometri posizionati all’interno di un singolo corpo idrico. Tele scelta è stata ritenuta necessaria dopo un’attenta analisi dei dati provenienti dall’ “Ufficio Idrografico e Mareografico della Presidenza del Consiglio dei Ministri – Sezione di Napoli” perché garantiva una migliore accuratezza dei dati potendo, infatti, disporre per ogni Corpo Idrico della media di dati pluviometrici e termometrici prelevati da stazioni di rilevamento poste a quote diverse. Si è così deciso di registrare per ogni mese, a partire dal 1951 e fino ai giorni nostri, la media della somma mensile delle pluviometrie registrate e la media mensile delle medie giornaliere delle temperature minime e massime registrate.

Per ogni record, come puntatore identificativo, è stato scelto di utilizzare la combinazione dei campi [Id Corpo Idrico] - [Mese] - [Anno].

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Per la memorizzazione dei dati di portata dei punti d’acqua naturali si è scelto di indirizzare l’utente a determinare preventivamente un “Periodo di osservazione”. Questo meccanismo garantisce che i dati interni al periodo di osservazione siano omogenei e che le misure siano state prelevate a cadenze regolari. I dati di portata sorgiva vengono memorizzati nel programma in una tabella che contiene anche dati relativi alle caratteristiche chimico – fisiche di un campione d’acqua. Per determinare in modo univoco la relazione tra dato di portata e pluviometria e stato sviluppato un programma che estrae dalla data misura il mese e l’anno che, in aggiunta all’Identificativo Corpo Idrico, rendono certa l’identificazione del record. Ogni sorgente è stata preventivamente censita ed è stata individuata la sua posizione in stralci planimetrici, utilizzati anche in fase di stampa delle “Schede sorgenti” .

Per la memorizzazione dei dati dei punti d’acqua artificiali, si è proceduto alla realizzazione di una struttura che avesse lo scopo di agevolare e standardizzare il lavoro dell’utente finale tramite una selezione di livello provinciale. Sono stati realizzati, infatti, dei “Forms“ che consentono un inserimento dati agevolato per singola provincia, con automatismi che tendono ad impedire al massimo gli errori di digitazione. I dati previsti nei “Forms” sono stati distinti in “dati generali” e “dati chimico – fisici”. I “Dati generali” caratterizzano il punto d’acqua sotto il profilo della sua posizione geografica (Coordinate geografiche, Corpo Idrico in cui ricade, Corso d’acqua, Provincia, Comune, Foglio e Particella, riferimento IGM 1:25.000), dal punto di vista tecnico (Altezza boccapozzo, Profondità, Quota Piano Campagna) e dal punto di vista quantitativo (Portata l./sec , Portata mc./annui e superficie irrigua). I Dati Chimico – fisici previsti sono invece: Data, Misura, Livello Statico, Temperatura, Ph, Cl, So4, Hco3, Ca, Mg, Na, K, Durezza totale, Residuo Fisso, No3, No2, Nh4, O2, Co2, Sio2, Composti organo - alogenati, Fe, Mn, F, Conducibilità elettrica. E’ stata realizzata anche una sezione della maschera di inserimento dati “Cartografia” e una sezione “Stratigrafia”, grazie alle quali sono visualizzabili stralci planimetrici e stratigrafie della singola trivellazione. Gli stralci planimetrici vengono utilizzati anche in fase di stampa e sono parte sostanziale delle “Schede pozzo”. (Fig.3)

Per la realizzazione della cartografia con il posizionamento dei pozzi, è stato indispensabile realizzare un’applicazione per la conversione delle coordinate da un sistema di riferimento ad altro sistema. La necessità è nata in quanto la stragrande maggioranza dei dati disponibili individuano i punti d’acqua artificiali nel sistema UTM wgs84 – fuso 33 Emisfero nord con meridiano di riferimento Monte Mario o Greenwich in gradi. Questo perché i sistemi di rilevamento satellitari (GPS) utilizzano tale sistema di coordinate come quello standard per il rilevamento. Per contro, la cartografia in possesso dell’AdB del Sarno è stata invece realizzata nel sistema Gauss – Boaga coordinate ad est del meridiano di Monte Mario in metri. Ciò in funzione del fatto che la restituzione prodotta dal rilievo aereofotogrammetrico dalle ditte specializzate è sempre stata posizionata con tale sistema. L’algoritmo di calcolo per la conversione dal sistema UTM - wgs84 in gradi al sistema Gauss – Boaga in metri e al sistema UTM ED50 in metri è stata prelevata dal manuale di topografia: “Triangolazioni topografiche e del catasto” di Alfredo Pàroli(edizione Hoepli – 1948) ed opportunamente sviluppato per la informatizzazione. E’ stata anche prevista la possibilità di convertire dal sistema UTM - wgs 84 con meridiano di riferimento Greenwich, a quello Gauss – Boaga 84 con meridiano di riferimento. Ciò grazie alla disattivazione di una variabile che, in fase di calcolo, sottrae 12,452333333°, valore che rappresenta lo scarto differenziale di posizionamento fra i meridiani origine dei due sistemi.(Fig.4)

Per l’output dal programma sono stati studiati e predisposti una serie di stampe e diagrammi automatici. Tali procedure hanno richiesto lo sviluppo di specifici programmi per l’elaborazione e graficizzazione delle interrogazioni. Queste routines semplificano l’interpretazione dei dati e rendono possibile il confronto tra elementi diversi attraverso i relativi, specifici diagrammi, tra questi:

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• DIAGRAMMI DI INTERPRETAZIONE QUALITATIVA E DI CLASSIFICAZIONE DELLE ACQUE:

- Diagramma di Piper (Fig.5)

Il diagramma di Piper classifica un campione d’acqua sulla scorta della concentrazione di otto elementi. Una volta convertiti i dati presenti in banca dati in milliequivalenti, grazie ad un sistema tra le equazioni di due rette che rappresentano rispettivamente la concentrazione dei cationi e degli anioni, produce un diagramma che classifica il campione d’acqua selezionato nelle quattro seguenti categorie:

Acque solfato-alcalino-terrose; Acque alcaline; Acque bicarbonato-alcaline; Acque bicarbonato-alcalino- terrose.

- Diagramma di Stiff (Fig.6)

Il diagramma di Stiff classifica un campione d’acqua sulla scorta della concentrazione di sette elementi individuati dalla legge quali identificativi della qualità delle acque. Una volta convertiti i dati presenti in banca dati in milliequivalenti, grazie alle coordinate generate dalla concentrazione degli elementi stessi, produce una figura esagonale che tende ad allargarsi al centro a seconda della concentrazione dei sali presenti nel campione. Con tale diagramma è possibile avere una immediata visualizzazione del contenuto di sali bicarbonato-calcici rispetto agli altri sali disciolti. - Diagramma di Sholler ( Fig.7)

Il diagramma di Schoeller produce un istogramma che riporta graficamente la concentrazione di sette elementi sulla scala dei milliequivalenti. Tale diagramma consente un immediato raffronto tra le concentrazioni di diversi elementi disciolti. - Diagramma di classificazione chimica di cui al D.Lg.vo 258/2000 (Fig.8)

Il diagramma di classificazione chimica di cui al decreto Legislativo 258/2000 classifica un campione d’acqua prelevato da sorgente o da pozzo secondo le quattro classi stabilite dalla legge. Vengono presi in considerazione le concentrazioni soltanto di sette parametri denominati “macrodescrittori”: Ke, Cl, Mn, Fe, NO3, SO4, NH4. Le classi individuate dal Decreto Legislativo presentano ognuna una concentrazione minima ed una concentrazione massima dei parametri. La seconda classe coincide con la terza classe per tutti i parametri tranne che per NO3. Il diagramma è stato concepito per rendere possibile la mutazione del colore delle barre a seconda dell’appartenenza di quel determinato parametro ad una certa classe. Per la classe 1 è stato scelto il verde, per la classe 2 un giallo intenso, per la classe 3 un arancio e per la classe 4 è stato scelto il rosso. Questo semplifica la lettura del diagramma e rende immediata la resa della classificazione.

• DIAGRAMMI SORGIVI E DI CONFRONTO CON DATI PLUVIOMETRICI NEI RISPETTIVI BACINI DI

ALIMENTAZIONE: - Diagramma di portata (Fig.9)

I diagrammi sorgivi riportano la portata sorgiva in litri secondo in una scala temporale assegnata preventivamente. Come detto precedentemente, infatti, il programma obbliga l’utente ad assegnare un periodo di osservazione prefissato. Il diagramma mostra, per ogni sorgente censita, l’evoluzione della portata nel tempo, calcola la portata media, il coefficiente di esaurimento “ALFA”, l’indice di variabilità di “Meinzer” ed il coefficiente di immagazzinamento dell’acquifero “W”.

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- Diagramma di confronto tra pluviometria e portata sorgiva (Fig.10). Il diagramma di confronto tra pluviometria e portata sorgiva mostra l’evoluzione della

portata per medie mensili confrontata alla piovosità registrata nel corpo idrico di appartenenza della sorgente per il medesimo periodo di tempo.

• DIAGRAMMI PLUVIOMETRICI E DI CONFRONTO TRA LE VARIE STAZIONI PLUVIOMETRICHE:

- Diagramma che mostra la cumulata annuale di tutte le stazioni pluviometriche del

Bacino del Sarno; (Fig.11) - Diagramma che mostra la cumulata annuale per singola stazione pluviometrica; (Fig.12) - Diagramma che mostra la media mensile per singola stazione pluviometrica calcolata su

tutte le annate – dal 1951 ad oggi – presenti in banca dati; (Fig.13). - Diagramma che mostra la media stagionale per singola stazione pluviometrica calcolata

su tutte le annate – dal 1951 ad oggi – presenti in banca dati; (Fig.14) - Diagramma che mostra il confronto della cumulata stagionale per tutte le stazioni

pluviometriche; (Fig.15) - Diagramma che mostra la cumulata mensile per singola stazione con cadenza

quadriennale; (Fig.16) - Diagramma che mostra la cumulata mensile per tutte le stazioni con cadenza

quadriennale; (Fig.17) - Diagramma che mostra il confronto della cumulata mensile per tutte le stazioni

pluviometriche; (Fig.18)

• DIAGRAMMI TERMOMETRICI E DI CONFRONTO TRA LE VARIE STAZIONI TERMOMETRICHE: - Diagramma che mostra la media mensile delle temperature medie giornaliere registrate

nella singola stazione termometrica; (Fig.19) - Diagramma che mostra la media stagionale delle temperature medie giornaliere

registrate nella singola stazione termometrica. Per la memorizzazione dei dati dei corsi d’acqua superficiali, si è proceduto alla

realizzazione di una struttura che avesse lo scopo di agevolare il lavoro dell’utente finale tramite automatismi che tendono ad impedire al massimo gli errori di digitazione . I dati previsti nei “Forms” sono stati distinti in “Dati generali”, “Scarichi”, “Cartografia”, “Dati qualitativi” e “Derivazioni”.

I “Dati generali” caratterizzano il corso d’acqua dal punto di vista della sua posizione geografica e dal punto di vista tecnico .

La sezione “Scarichi” rende possibile l’immissione dati del censimento scarichi: gli scarichi civili e industriali e gli eventuali scarichi abusivi potranno essere individuati tramite le coordinate geografiche . Gli scarichi sono infatti georiferiti e la tabella che li contiene è condivisa con il sistema informativo territoriale che gestisce gli oggetti puntuali e rende possibile l’intersezione con altri tematismi. Dalla tabella “Scarichi” è possibile trarre informazioni esaustive sulla tipologia del singolo scarico, sul comune in cui avviene, sulla riva, sulla dimensione dello scatolare o della tubazione, sulla portata, sulla limpidezza o meno delle acque immesse. Tali dati sono tratti da una campagna di rilevamento predisposta dall’ARPAC per i corpi idrici superficiali più significativi. La sezione della maschera di inserimento dati “Cartografia” visualizza lo stralcio planimetrico del singolo corso d’acqua. Gli stralci planimetrici vengono utilizzati anche in fase di stampa e sono parte sostanziale delle “Schede Acque superficiali”. (Fig.20)

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• FASE FINALE DI VERIFICA E CONTROLLO FUNZIONALE

La fase finale è stata rappresentata dalla verifica a campione della banca dati e della cartografia correlata dell’intero sistema gestionale realizzato.

Si é pertanto effettuata una serie di test specifici sia per quanto attiene le singole procedure funzionali sottese alla produzione e stampa dei numerosi diagrammi e/o istogrammi statitistico-qualitativi predisposti, sia per quanto attiene il funzionamento delle interrogazioni relazionali implementate all’interno dell’applicazione e sia per quanto concerne l’affidabilità e corrispondenza dell’intera massa di dati inserita. Ciò è stato ottenuto con il confronto offerto da dati certi reperiti da materiale disponibile o acquisiti per tali operazioni, applicando un sistema di controlli incrociati e separati ed attuando la meticolosa “collazione” del cartaceo rispetto alle tabelle predisposte per ogni singola sezione.

Il sistema cartografico correlato, importato in gran parte da quello già realizzato con successo e disponibile per il SIT dell’AdB, è stato oggetto di analoga verifica a campione sia per gli aspetti generali di corrispondenza che per quelli più specifici riguardanti il posizionamento dei pozzi censiti ed inseriti con le relative coordinate geografiche.

Tali operazioni hanno reso possibile l’ apportazione delle necessarie correzioni dovute ad errori di programmazione delle complesse procedure di interrogazione e ricerca, nonché di tutto il sistema. Questa fase ha costituito una vero e proprio collaudo finale dell’applicazione gestionale.

• NOTE E CONCLUSIONI

Il risultato ultimo è costituito da un’applicazione gestionale di grande versatilità e di veloce interrogazione, grazie ad un’interfaccia semplice ed intuitiva, che consente una completa disamina dei più disparati aspetti statistici ed identificativi dell’intero panorama idrogeologico del territorio di competenza dell’AdB, anche sotto l’aspetto della correlazione cartografica. Sotto questo profilo il software realizzato è certamente classificabile come un vero e proprio SIT di gestione del Piano Acque e rappresenta un valido strumento di informazione ed indagine anche per utenti non specificamente edotti nella materia.

L’esperienza maturata può, pertanto, essere un punto di riferimento per la realizzazione di un sistema complesso di gestione dati e cartografia per la stesura dei Piani di Tutela delle Acque e/o di gestione per lo sviluppo di piani di lavoro specifici con i dovuti adattamenti in funzione del precipuo campo di applicazione.

Alla realizzazione del sistema gestionale per il Piano di Tutela delle Acque dell’Autorità di Bacino del Sarno hanno contribuito, ognuno per le specifiche competenze professionali: - Dr. Alberto ALBANO per gli aspetti di programmazione, realizzazione software e data base ed

organizzazione generale settore informatico. - Rag. Oreste ALFANO per digitalizzazioni cartografiche ed inserimento dati. - Dr. Geol. Federico BAISTROCCHI per lo sviluppo di algoritmi e sistemi matematici,

definizione ed informatizzazione dati geologici e geodetici ed organizzazione settore geologico ed idrogeologico.

- Sig. Savino CUOMO per digitalizzazioni cartografiche ed inserimento dati censimento pozzi e derivazioni..

- Dr. Geol. Paolo MIRRA per l’informatizzazione dati geodetici, sistemi di georeferenziazione restituzione grafica ed organizzazione editing.

- Geom. Antonino PAROLI per la ricerca, acquisizione, catalogazione ed ottimizzazione informatica del materiale cartografico e bibliografico; predisposizione architettura tabelle data-base; caratterizzazioni grafiche; plottaggi ed organizzazione generale.

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- Arch. Marina SCALA quale Responsabile del Procedimento per la stesura del Piano di Tutela delle Acque.

- Quale Consulente Esterno per la parte Idrogeologica-Acque sotterranee, ha prestato la sua opera il Prof.Dott.Geol.Pietro CELICO, docente di Idrogeologia presso l’Università di Napoli Federico Secondo – Dipartimento di Scienze della Terra.

Appare doveroso, infine, ricordare l’impegno di tutto il personale dell’AdB che, a vario

titolo e livello, ha prestato la propria collaborazione per sopperire alla enorme mole di lavoro affrontata e svolta, consentendo il conseguimento del buon risultato finale.

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Tav. A

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Fig. 1

Fig. 1A

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Fig. 2

Fig. 2A 11

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Fig. 9

Fig.10

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Fig. 11

Fig. 12

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Fig. 13

Fig. 14

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Fig. 15

Fig. 16

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