ouverture...Cadenza, Allegro, Adagio, Allegro assai Adagio tranquillo, elegy senza misura, Moderato,...

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  • Ludwig van Beethoven (Bonn 1770 – Vienna 1827)La consacrazione della casa (Die Weihe desHauses) ouverture op. 124 WoO 98Maestoso e sostenuto, Allegro con brioDurata: 12

    Trasferitosi, all’inizio di settembre del 1822da Döbling a Baden per iniziare una nuovacura per i suoi problemi alle orecchie, Bee-thoven, impegnato già nella composizionedella Missa Solemnis, non resistette alla ten-tazione di accettare una nuova commissione.Carl Friedrich Hensler, nuovo direttore delJosephstadt, contattò Beethoven per com-missionargli la composizione delle musichedi scena della prima parte di un’allegoriadrammatica musicale, su testo di Karl Meisl,la cui seconda parte sarebbe stata curata dalKapellmeister Joseph Drechsler. Beethovendecise, allora, di riciclare una sua vecchiapartitura composta nel 1811 per l’inaugura-zione di un nuovo teatro a Pest. Per tale oc-casione egli, infatti, aveva fornito musiche discena per due lavori di August von Kotzenbue,Re Stefano e Le rovine di Atene, il cui testofu riscritto da Karl Meisl. Resosi conto chel’ouverture, scritta all’epoca per lo spettacolodi chiusura della serata, era troppo piccolase posta all’inizio, decise di scriverne unanuova che, con il titolo La consacrazione dellacasa, si è affermata come brano indipendentenel repertorio sinfonico. L’ouverture, eseguitaper la prima volta il 3 ottobre 1822 sotto lasua direzione, ebbe un immediato successoa differenza delle altre parti che dopo tre seratedi replica non furono più eseguite né pubbli-cate. Lo stesso Beethoven preferì l’ouverturealle altre parti, al punto che la fece inserirenel mese di maggio 1824 nel programma diun concerto a Vienna. Inoltre alla fine del1825 egli la fece stampare come op. 124 conla dedica al principe russo Nikolai Galitzin.

    L’ouverture, nella quale, come già sperimen-tato in quella definitiva del Fidelio, non sonoutilizzati i temi degli altri numeri, si apre conun’introduzione, Maestoso e sostenuto, svi-luppata sul modello haydniano e divisa in treparti, delle quali la prima è una solenne mar-cia di carattere processionale, mentre la se-conda, leggermente più mossa, vede comeprotagoniste le trombe che eseguono untema gaio. Nella parte finale dell’introduzioneintervengono gli archi che, con disegni insemicrome, rendono il discorso musicale piùaggressivo con echi della Quarta sinfonia edelle Ouvertures Leonora. Protagonista delsuccessivo crescendo è il tema händelianodell’Allegro, la cui arcaica struttura di fugatoa due soggetti dei quali il secondo è un temasincopato senza rilevanza melodica, è incor-niciata nella classica forma-sonata conun’esposizione monotematica, uno sviluppoe una ripresa accorciata a cui segue unabreve coda.

    Fazil Say(Ankara, 1970)Never give up, concerto per violoncello e or-chestra (prima esecuzione italiana)Cadenza, Allegro, Adagio, Allegro assaiAdagio tranquillo, elegysenza misura, Moderato, quasi improvvisa-zione, senza misuraDurata: 25'

    “Sentirsi irradiato da una carica di energiapositiva non è cosa che capiti sempre ad unconcerto. Eppure è quello che mi è successola sera del 3 aprile 2018 a Parigi appena uscitodal Théâtre des Champs-Elysées, dopo averascoltato in prima assoluta il concerto pervioloncello di Fazil Say interpretato da unastraordinaria artista quale Camille Thomas.Fra i vari pensieri che ebbi, ricordo, ce ne fuuno in particolare: “Never give up” era uno

    Note di Sala

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    di quei concerti che mi sarebbe piaciuto diri-gere! Una composizione dal titolo esplicito,militante, ma allo stesso tempo invocazionedi pace in un’epoca di terrorismo e guerre.Così, quando il Maestro Panni mi ha invitatoa dirigere, è stato naturale proporlo per laSinfonica siciliana e il suo pubblico in questaprima esecuzione italiana.” Con queste paroleil direttore Giuseppe Cataldo si è espresso sulConcerto per violoncello e orchestra di FazilSay, il cui titolo, Never give up, suggerito dal-l’Istituto culturale Bernard Magrez che ha com-missionato il lavoro, come spiegato dallo stes-so compositore turco nella nota di sala delprima esecuzione avvenuta presso il Théâtredes Champs Elysées il 3 aprile 2018, è un in-vito «agli uomini di buona volontà» affinché,in un mondo pieno di pericoli, di guerre e ter-rorismo nel quale diventa sempre più difficilela possibilità di comunicare tra le persone,non rinuncino mai alla pace e alla bellezza.Caratterizzato da una grande ricchezza di ideericonducibili, per la massima parte a temi estrumenti della musica popolare turca, il pri-mo movimento si apre con una cadenza, unamelodia senza fine, che appare come «unastruggente invocazione di libertà» (G. Cataldo)per dare gradualmente vita a una sorta didanza ritmica. Di carattere contrastante è ilsecondo movimento, un Adagio tranquillo,che, come dichiarato sempre da Say, è statocomposto pensando al terrorismo. In esso,infatti, è raffigurato un paesaggio di desola-zione e di disperazione in cui le percussionievocano la violenza brutale delle armi, mentreal solista è affidata una melodia lunga, seb-bene fragile in una tensione crescente allaquale contribuisce proprio l'arcata lunga delvioloncello. Caratterizzato da canti di uccellie suoni di acqua corrente, il terzo movimento,che rappresenta attraverso una danza frene-tica un vero e proprio risveglio della vita edella natura, si segnala per il virtuosismo delvioloncello che si misura con le strette scan-sioni orchestrali e l'euforia di ritmi e colori.Quest'ultimo movimento è un inno alla pace

    nel cui finale è ripreso l'inizio dell'opera.In questo lavoro non mancano né le influenzedella musica popolare turca, evidenti nonsolo nelle citazioni dirette di melodie, ma an-che nell'orchestrazione, con la valorizzazionedi percussioni che hanno colori particolari,né quelle della musica dei grandi classici delNovecento come Debussy, Ligeti, Bartók eStravinkij.

    Béla Bartók(Nagyszentmiklós, Transilvania, 1881 – NewYork 1945)Concerto per orchestra Sz 116Introduzione: Andante non troppo, AllegrovivaceGioco delle coppie: Allegretto scherzandoElegia: Andante non troppoIntermezzo interrotto: AllegrettoFinale: PesanteDurata: 38’

    Il 4 maggio 1943 Serge Koussevitzkij, diret-tore della Boston Symphony Orchestra, com-missionò a Bartók una composizione per laFondazione musicale Koussevitzkij. Bartókaccettò la commissione e completò la stesuradella partitura l’8 ottobre. Il 1° dicembre 1944Koussevitzkij diresse a Boston il Concertoper orchestra che il 10 gennaio 1945 fu ese-guito alla Carnegie Hall di New York con gran-de successo; in Europa il Concerto fu eseguitopostumo al Festival SIMC di Londra nel mesedi luglio 1946. Il Concerto fu spesso adattatoa balletto da vari coreografi tra cui Millossche ne fece una versione dal titolo La sogliadel tempo rappresentata all’Opera di Romanel febbraio 1951.Il primo movimento (Introduzione: Andantenon troppo, Allegro vivace), in forma-sonata,si apre con un lungo Andante non troppo di75 battute che funge da lento preludio, a cuisegue un crescendo ostinato che porta allavera e propria esposizione, Allegro vivace.Al primo tema, costituito da una rielabora-zione di una cellula tematica di tre battute, è

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    correlato il secondo, esposto dal tromboneche trae il suo materiale melodico dal primo.Di carattere contrastante è una terza idea te-matica affidata all’oboe che, accompagnatodagli archi, gioca su due note. Nello sviluppovengono rielaborati il primo e il secondo temasul quale si basa una fanfara in fugato. Nellaripresa i temi appaiono in un ordine diversorispetto all’esposizione con il terzo a cui se-guono il primo e il secondo. Il secondo mo-vimento (Gioco delle coppie: Allegretto scher-zando), in cui si esibiscono coppie di stru-menti a fiato, ebbe come titolo originario Gio-co della coppie, modificato poi in Presentandole coppie, titolo che consisteva nella tradu-zione letterale della denominazione ungheresePáros gemutato, in seguito abbandonato afavore di quello originario. Dopo un interventodel tamburo, la prima coppia protagonista èquella dei fagotti che eseguono un motivopopolaresco in seste parallele. A questa cop-pia segue quella degli oboi con il loro motivociarliero in terze parallele. Dopo un breve in-tervento dei contrabbassi interviene la coppiadei clarinetti che intonano un motivo lamen-toso in settime minori parallele e, dopo unaltro intervento dei contrabbassi, la coppiadei flauti esegue una melodia per quinte pa-rallele. Infine interviene la coppia di trombecon sordino che eseguono una frase ironicainvertita e frammentata. Dopo un Trio scrittonella forma della corale protestante ritornanole coppie nello stesso ordine che, per renderepiù divertente il gioco, o sono arricchite conl’aggiunta di qualche strumento o sono me-scolati ad altri. Ai fagotti, per esempio, se neaggiunge un terzo che li sostiene contrap-puntisticamente, mentre agli oboi fanno ecole terze in imitazione esposte dai clarinetti.La conclusione è una cadenza in cui tutti glistrumenti sono combinati dando vita ad ununico accordo costruito con i rapporti inter-vallari che hanno caratterizzato ciascuna cop-pia. Elementi del folklore magiaro, presentianche nel terzo movimento Elegia, sono evi-denti nei tre temi, dei quali il primo è esposto

    dai violini, mentre il secondo è un motivocontadino affidato inizialmente alle viole epoi ripreso dai legni. Il movimento si chiudequasi in modo mahleriano con una scritturache vede protagonisti i flauti in una forma didissolvenza. Nel quarto movimento (Inter-mezzo interrotto: Allegretto), Bartók attuòuna parodia della Sinfonia n. 7 di Šostakovičintroducendo un motivo sul tema del primomovimento della suddetta sinfonia. Il movi-mento è costituito da una successione di epi-sodi musicali e inizia con una melodia affidataalla viola, una serenata cantata da un giovaneidealista alla sua amata, ma la melodia è benpresto interrotta da una banda che rappre-senta il brutale attacco di alcuni ubriaconi aidanni del giovane idealista il quale cerca d’in-tonare ancora la sua serenata con lo stru-mento rovinato, per cui può solo accennarea degli spezzoni. Della sezione iniziale pro-tagonista è l’oboe che introduce e poi chiudeun fragile tema basato sul tritono e sviluppatodai fagotti. Segue un Trio costruito su unanostalgica melodia della viola ripetuta da vio-lini e corno inglese a cui segue la ripresa deltema della sezione iniziale da parte dell’oboe.Questo discorso musicale si interrompe grazieai contrabbassi che si producono in disegniche si trasformano metricamente e subitodopo il clarinetto esegue il tema di Šostakovič.Dopo volgarità e rumori, l’atmosfera inizialeviene ripristinata con la ripresa dei temi prin-cipali. Il Finale, Pesante, rappresenta perfet-tamente la volontà di Bartók di affermare ilcarattere energico del popolo ungherese gra-zie ad una straordinaria irruenza vitalistica.Nell’esposizione Bartók presenta tre temi deiquali il primo è esposto dai violini, il secondodagli archi e il terzo si produce in una trion-fante fanfara. La fuga, che corrisponde allasezione centrale di sviluppo, è costruita in-teramente su questo tema in una scritturaingegnosa, mentre nella ripresa i tre temi ri-tornano nello stesso ordine.

    Riccardo Viagrande

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    Giuseppe Cataldo, palermitano, inizia giova-nissimo la carriera artistica, prima come ese-cutore nei vari generi, lirico-sinfonico, came-ristico e jazzistico; poi si dedica prevalente-mente alla direzione d'orchestra.All’Estero, impegnato sia nel repertorio liricoche in quello sinfonico, ha diretto importantiorchestre: Berliner Symphoniker, Munchner-Symphoniker, Israel Symphony Orchestra,Praga Philharmonia Orchestra, SingaporeSymphony Orchestra, Honolulu SymphonyOrchestra, Bratislava Symphony Orchestra,Hamilton Philharmonic Orchestra, Slove-nianPhilharmonic Orchestra, Aachen Sym-phony orchestra, Orchestra Sinfonica delloStato del Messico, Izmir Symphony Orche-stra, Orchestra Sinfonica di Salonicco, BilkentSymphony Orchestra, Orchestra SinfonicaBellasArtes di Citta del Messico, HradexKra-lovPhilharmonic Orchestra, Orchestra Sinfo-nica di Puerto Rico, New EnglandSymphonicOrchestra of New York, City Chamber Orche-stra of Hong Kong, ecc..È stato direttore ospite dell’Opera House diWest Palm beach con "Madama Butterfly",della MidAmerica Productions of New York,

    dell'Opera di Stato di Praga con"Aida", del Teatro Massimo Bellinidi Catania, del Maggio MusicaleFiorentino, del Teatro dell’Operadi Cordoba con "La Traviata", delTeatro Nazionale Claudio Santorodi Brasilia con l’"Alzira" di Verdi,ecc… In Italia è stato inoltre Direttoreospite dell'Orchestra Sinfonica Si-ciliana, del Festival Pianistico In-ternazionale "Arturo Benedetti Mi-chelangeli" di Bergamo e Brescia,delle Orchestre Sinfoniche di San-remo e di Roma, dell'OrchestraSinfonica della Istituzione Europea,dell'Orchestra Sinfonica dell'Emilia

    Romagna Festival, dell'Orchestra GiovanileItaliana, e altre ancora. Già direttore artistico dell'Orchestra SinfonicaSiciliana (dal 1998 al 2001 e dal 2008 al2009), tra gli altri incarichi artistici ricopertivale la pena di ricordare quello di direttoreartistico della "Settimana di Musica Sacra" diMonreale per il triennio 2011-2013; di diret-tore artistico (per la musica e la danza) econsulente per tutte le attività culturali del-l'assessorato alla cultura del comune di Pa-lermo (2001).Dal 1977 al 1989 ha collaborato come tim-panista e percussionista con l’Orchestra Sin-fonica Siciliana e con quella del Teatro Mas-simo di Palermo e ha insegnato per circatrentasei anni nei conservatori italiani.Debitore, per quanto riguarda la tecnica dellaconcertazione, ad Angelo Faja, di cui è statoanche assistente in diverse occasioni. Ha stu-diato direzione d’orchestra con Donato Ren-zetti. La sua formazione musicale include glistudi di composizione, direzione d’orchestra,musica corale e direzione di coro, gli stru-menti a percussione e il pianoforte comple-mentare alla composizione.

    Giuseppe Cataldo direttore

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    "È stata scoperta una nuova stella del vio-loncello" Jens Rasmussen, DR Radio Den-mark 2014. Nominata come new entry del-l'anno 2014 dal francese "Les Victoires de laMusique" dei Grammy, la violoncellista fran-co-belga Camille Thomas è stata scelta daMusiq'3 - RTBF per rappresentare il Belgioall'European Broadcasting Union Competition,dove le è stato assegnato 1° prezzo e nomi-nato "New Talent of the Year 2014". Nel 2017le è stato assegnato un ECHO Klassik Preise ha firmato come artista esclusiva con Deut-sche Grammophon International, diventandola prima violoncellista firmata in 40 anni dallaprestigiosa etichetta gialla. Camille sta con-

    quistando il palcoscenicomondiale a un ritmo impres-sionante. Ha già lavoratocon direttori come PaavoJärvi, Mikko Franck, MarcSoustrot, Darrell Ang, KentNagano, Stéphane Denèvee con orchestre come laDeutsche Kammerphilhar-monie Bremen, l’AccademiaSanta Cecilia, la SinfoniaVarsovia, la StaatsorchesterHamburg, l’Elbphilharmonie,il Lucerne Festival Strings,l'Herkulessaal di Monaco,l'Orchestre National de Bor-deaux, la Filarmonica di Bru-xelles e così via. MikkoFranck l'ha recentemente in-vitata a intervenire per SolGabetta con l'Orchestre Phil-harmonique de Radio Franceper un concerto di grandesuccesso elogiato da tutti icritici di Hannover. Il com-positore e pianista turco Fa-zil Say ha scritto il suo con-

    certo per violoncello Never Give Up per Ca-mille. La prima mondiale è stata il 3 aprile2018 al Théâtre des Champs-Elysées conl'Orchestre de Chambre de Paris sotto la di-rezione di Douglas Boyd. Camille ha studiatonella classe di Frans Helmerson e Wolfgang-Emmanuel Schmidt alla Hochschule für MusikHanns Eisler di Berlino e Weimar, dopo averlavorato con Marcel Bardon e Philippe Mullera Parigi e Stephan Forck a Berlino. Camillesuona lo Stradivarius "Feuermann" (1730)grazie alla Nippon Music Foundation con unarco di Eugène Sartory gentilmente concessoin prestito dalla Fondazione Roi Baudoin -Fonds Bollandsee.

    Camille Thomas violoncello

  • DIRETTORE PRINCIPALE OSPITEEvgeny Bushkov

    FUNZIONARIODIREZIONE ARTISTICACarlo Lauro

    COORDINATORE DIREZIONE ARTISTICAFrancesco Di Mauro

    VIOLINO DI SPALLAMarco Rogliano *°

    VIOLINI PRIMIFabio Mirabella**Antonino AlfanoMaurizio BilleciSergio Di FrancoCristina EnnaGabriella FedericoDomenico MarcoGiulio Menichelli °Luciano SaladinoAgostino ScarpelloIvana Sparacio Salvatore Tuzzolino

    VIOLINI SECONDIPietro Cappello *Sergio Guadagno **°Donato CucinielloAngelo CumboFrancesco D'AguannoFrancesco GrazianoGabriella IusiSalvatore PetrottoGiuseppe PirroneSalvatore PizzurroFrancesca Richichi

    VIOLEVincenzo Schembri *Salvatore Giuliano **Renato AmbrosinoFrancesca AnfusoGiuseppe BrunettoGaetana BruschettaRoberto De LisiRoberto PrestiRoberto Tusa

    VIOLONCELLIEnrico Corli *°Domenico Guddo **Loris BalbiClaudia GamberiniSonia GiacaloneFrancesco GiulianoGiancarlo Tuzzolino °

    CONTRABBASSIDamiano D’Amico *Vincenzo Graffagnini **Michele Ciringione Giuseppe D’AmicoFrancesco Mannarino

    OTTAVINODebora Rosti

    FLAUTIFloriana Franchina *°Claudio Sardisco

    OBOIGabriele Palmeri*°Stefania Tedesco

    CORNO INGLESEM. Grazia D’Alessio

    CLARINETTIAlessandro Cirrito *°Gregorio BragioliInnocenzo Bivona

    FAGOTTILaura Costa *°Massimiliano Galasso

    CONTROFAGOTTORaimondo Inconis

    CORNIGiuseppe Alba *Antonino Bascì °Rino BaglioGioacchino La Barbera °

    TROMBESalvatore Magazzù *Antonino PeriFrancesco Paolo La Piana

    TROMBONIGiuseppe Bonanno *Andrea PollaciCalogero Ottaviano

    BASSO TUBASalvatore Bonanno

    TIMPANISauro Turchi *

    PERCUSSIONIMassimo GrilloGiuseppe Mazzamuto

    ARPEValentina Vatteroni *°Manuela Margherita Colella °

    ISPETTORI D'ORCHESTRADavide AlfanoDomenico Petruzziello

    L’Orchestra

    * Prime Parti / ** Concertini e Seconde Parti / ° Scritturati Aggiunti Stagione

  • VENERDì 13 DICEMBRE, ore 21,00 SABATO 14 DICEMBRE, ore 17,30Lior Shambadal direttoreIakov Zats violoncello

    Schumann Manfred, ouvertureBerlioz Harold en Italie op.16Šostakovič Sinfonia n 12 in re minore op 112 “L’anno 1917”

    DOMENICA 15 DICEMBRE, ore 18,00LUNEDì 16 e MARTEDì 17 DICEMBRE, ore 9.30 e ore 11,30 (SCUOLE)CONCERTO DI NATALE Il Presepe raccontato da Salvo PiparoSalvatore Percacciolo direttore / Salvo Piparo narratoreCoro di Voci bianche FOSS / Riccardo Scilipoti maestro del coro

    Musiche di Čajkovskij, de’Liguori, Adam, Gruber, Rutter, Pierponte tradizionali siciliane

    VENERDì 20 DICEMBRE, ore 21SABATO 21 DICEMBRE, ore 17,30Ignazio Maria Schifani direttore Coro e solisti del Conservatorio “Alessandro Scarlatti” Fabio Ciulla maestro del coro

    Mozart La Betulia liberata per soli, coro e orchestra

    Orchestra Sinfonica SicilianaFONDAZIONE ORCHESTRA SINFONICA SICILIANA

    Consiglio di AmministrazioneStefano Santoro PresidenteMarco Intravaia Vice PresidenteSonia GiacaloneGiulio Pirrotta

    SovrintendenteAntonino Marcellino

    Revisori dei ContiMario Sciumé PresidenteBernardo CampoLorenzo Mira

    INFO: Botteghino Politeama GaribaldiTel 091 6072532/533 • biglietteria@orchestrasinfonicasiciliana.itwww.orchestrasinfonicasiciliana

    Prossimi appuntamenti

    STAGIONE CONCERTISTICA2019/2020 Politeama Garibaldi