OSSERVARE GLI INDICATORI DI DIFFICOLTA’

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OSSERVARE GLI INDICATORI DI DIFFICOLTA’ Dott.ssa Bellagamba Isabella Psicologa Psicoterapeuta dell’età evolutiva [email protected] www.psicoterapiainfanziaeadolescenza.it

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OSSERVARE GLI INDICATORI DI DIFFICOLTA’. Dott.ssa Bellagamba Isabella Psicologa Psicoterapeuta dell’età evolutiva [email protected] www.psicoterapiainfanziaeadolescenza.it. PERCHE’ OSSERVARE?. Per fare invii e segnalazione mirate - PowerPoint PPT Presentation

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OSSERVARE GLI INDICATORI DI DIFFICOLTA’

Dott.ssa Bellagamba Isabella

Psicologa Psicoterapeuta dell’età evolutivaisabellabellagamba@libero.itwww.psicoterapiainfanziaeadolescenza.it

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PERCHE’ OSSERVARE?

Per fare invii e segnalazione mirate Quindi, per favorire indagini diagnostiche

approfondite e ad hoc Per avere maggiore incisività con i genitori,

sollecitandoli a rivolgersi ai servizi Per implementare modalità didattiche e valutative

idonee, non necessariamente a seguito di una diagnosi

Per comprendere la natura delle difficoltà dell’alunno

Per poter affrontare la natura del problema con il ragazzo stesso e con il gruppo classe

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PERCHE’ LA VERIFICA NON BASTA? Il rendimento viene influenzato anche da

fattori emotivi e motivazionali La verifica è una prova di valutazione dello

studio Paradossalmente, l’esito delle verifiche può

condurci ad intuizioni opposte sugli alunni con e senza difficoltà!

La verifica si svolge in un tempo limitato, l’osservazione è longitudinale

Ma la verifica può entrare a far parte dell’osservazione

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IL PDP Solo dopo l’osservazione, è possibile pensare

a modalità didattiche e valutative personalizzate

PDP primaria PDP secondaria

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L’OSSERVAZIONE DELL’APPRENDIMENTO

Gli insegnanti hanno il privilegio di osservare le competenze anche da un punto di vista qualitativo, compito arduo per un professionista

Le abilità strumentali Lettura

Fluenza, correttezza, comprensione Scrittura

Orografia, grafia, produzione Calcolo e matematica

Mentale, scritto, scrittura, riconoscimento, procedure, problemi

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Le abilità trasversali: Attenzione

Prolungata, focalizzata, impulsività Memoria

MLT, MBT, verbale, visuo-spaziale Linguaggio orale

Lessico, influenze dialettali, alunno straniero, fonetica Motricità

Autonomie, impugnatura, coordinazione fisica Metacognizione

Consapevolezza, strategie, modalità di apprendimento, pianificazione, monitoraggio, auto-valutazione, auto-efficacia

Emotività e motivazione Comportamento

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CRITERI Valutazione rispetto alla media della classe

Pro e contro Valutazione rispetto all’atteggiamento nei

confronti di quella disciplina/attività Senso di competenza soggettivo rispetto

all’abilità in esame Efficacia dell’abilità rispetto a compiti

cognitivi complessi Resoconto dei genitori Pervasività della difficoltà riscontrata in più

ambiti di vita del bambino

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LA SPECIFICITA’ Nel DSA semplice la compromissione riguarda

un’unica abilità strumentale, che però porta con sé altre cadute nei compiti cognitivi più complessi e a sua volta deriva da criticità nelle abilità di base, o di pre-requisito.

Nel RM, tutte le competenze cognitive (di apprendimento o pre-requisito) sono deboli rispetto alla media dell’età cronologica. Le abilità strumentali possono invece anche raggiungere il livello atteso, se automatizzate, ma non danno seguito a buone competenze di elaborazione e manipolazione attiva del materiale

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Nei BES, QI limite? Negli alunni stranieri?

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IN GENERALE… Nei profili DSA (soprattutto di lettura e scrittura)

la difficoltà strumentale è accompagnata da più debolezze in competenze trasversali e a caratteristici punti di forza MBT verbale scarsa Sviluppo del linguaggio in epoca ritardata Buona coordinazione motoria Buone abilità visuo-spaziali Capacità di elaborazione e manipolazione fonologica

scarsa

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Profilo inverso nel disturbo di apprendimento non verbale, nel disturbo della coordinazione, nella disgrafia semplice

Il profilo ADHD può essere scambiato per un DSA misto…perché? Quali indicatori di caduta potremmo riscontrare?

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Discriminazione e memoria visiva

Memoria associativa

Controllo oculo motorio

Associazione grafema-fonema

Fusione fonemica

Associazione ortografico-morfologica

LA LETTURA

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PAROLA

Regole trasformazionegrafema-fonema

Fusione informazionifonologiche

Riconoscimentodiretto del lessico

ortografico

Recupero significato

Lessico fonologico in uscita

LETTURA A VOCEALTA

Analisi ortografica

Buffer fonemico dirisposta

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OSSERVAZIONE QUALITATIVA Nella lettura:

La difficoltà è sempre riscontrata o solo in certe occasioni? Quando?

Criticità nella correttezza, nella rapidità o in entrambi? Che importanza ha? Dalla III primaria si dovrebbe osservare maggiore rapidità e

correttezza (via lessicale) La correttezza è l’indice più critico tra i due…perché? Quale via preferenziale di decodifica utilizza? Questo utilizzo è generalizzato o si presenta solo in talune

circostanze? Quali? Che entità nella comprensione del testo? Quali errori sono più frequenti?

Nel DSA si osservano maggiori errori di inversione e di lettura di non parole (mancanza di comprensione del testo)

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Dal secondo ciclo di scuola primaria in avanti, il livello di correttezza può rimanere critico nei DSA, che sostituiscono i termini con altri di senso compiuto, non sempre idonei però alla semantica del testo

L’indice di rapidità potrebbe normalizzarsi più facilmente e non compromette necessariamente la comprensione

I ragazzi con dislessia, per compensare al loro disturbo, tendono a incrementare le potenzialità mnestiche se fortemente motivati, per ridurre lo sforzo Importanza del metodo di studio

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SCRITTURADiscriminazione

e memoria uditiva globale

Abilità grafo motorie

Discriminazione e memoria fonologica

Analisi fonemica

Associazione fonema-grafema

Memoria ortografica (difficoltà e irregolarità)

FASE LOGOGRAFICA

FASE ALFABETICA

FASE ORTOGRAFICA

FASE LESSICALE

Memoria ortografica globale

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Parola udita

Analisi fonologica

Buffer fonologico

Conversione

Buffer grafemico in uscita

PAROLA SCRITTA

Lessico fonologico in input

Sistema semantico

Rappresentazioni ortografiche

Pattern grafo-motori

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La scrittura: ortografia Errori fonologici, non fonologici, fonetici Dalla III primaria, i fonologici tendono a ridursi (revisione

autonoma). I fonetici resistono più a lungo Relazione con la lettura

Indice di DSA può essere una maggiore frequenza di fonologici (revisione inefficace o inefficace elaborazione e mantenimento in MBT dei suoni)

0

2

4

6

8

10

12

14

2a 3a 4a 5a

fonologici

nonfonologici

altri

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Nell’ortografia osservazione di: Tipologia di errore (pochi e costanti o plurimi?) Efficacia della revisione Pervasività della difficoltà in compiti diversi Visione dei compiti assegnati (correzioni…)

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Nella grafia, osservazione di: Impugnatura, aspetti posturali Motricità fine generalizzata Coordinamento oculo-manuale Rispetto del rigo Rispetto della spaziatura tra parole e lettere Rispetto dei margini Leggibilità Velocità Difficoltà dipendente dal compito? Orientamento lettere, numeri, incolonnamento Utilizzo di strumenti geometrici Autonomie personali

Velocità e correttezza, una relazione?

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Nel calcolo, osservazione di Tempo e accuratezza…indicatori di cosa? Strategicità

Principali indicatori di difficoltà Incolonnamento

Difficoltà visuo-spaziali? Apprendimento delle procedure

Metodo di studio? Motivazione?

Problem-solving Difficoltà di comprensione, pianificazione, rappresentazione,

svolgimento? Sintassi del numero Motivazione

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Visivo-verbale Si impara leggendo/scrivendo

Visivo-non verbale Materiale non verbale, visivo e spaziale

Uditivo Privilegia l’ascolto

Cinestesico Attività concrete

Li usiamo tutti, in base al compito, al contesto ed ad altre variabili ambientali o personali (attribuzioni)

Quali modalità facilitano ognuno di questi stili?

GLI STILI DI APPRENDIMENTO

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GLI STILI COGNITIVI Modalità di elaborazione dell’input

Globale/analitico Sistematico/intuitivo Verbale/visuale Impulsivo/riflessivo Dipendente/indipendente dal campo Convergente /divergente

Li usiamo tutti, in base al compito, al contesto ed ad altre variabili ambientali o personali (attribuzioni), più o meno consapevolmente

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A che serve la consapevolezza? Come può un insegnante facilitare l’utilizzo di

diversi stili cognitivi per non penalizzare nessuno?

Quale profilo di stile cognitivo possiamo tracciare per il DSA?

Quale profilo per un ADHD? Quale profilo per un BES con QI limite?

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PER I DSA Difficoltà nel canale visivo-verbale Usano uno stile cognitivo globale, visuale,

con pensiero divergente Scarse abilità metacognitive

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OSSERVAZIONE DELLA MOTIVAZIONE Puntualità nelle consegne Svolgimento dei compiti Atteggiamento nei confronti delle verifiche Locus of control

Esterno non modificabile Esterno modificabile Interno non modificabile Interno modificabile

Obiettivi di apprendimento Padronanza o prestazione?

Teorie ingenue sull’intelligenza Socializzazione Prospettive future Auto-valutazione

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La motivazione scarsa o il comportamento problematico improvviso possono rappresentare indici di difficoltà di apprendimento mis-conosciute

La motivazione, il comportamento o la presenza di vissuti ansiosi o psicopatologici sono indice di disturbo nella misura in cui compromettono significativamente l’adattamento dell’alunno alle richieste ambientali ed alle sfide della sua fase di vita

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OSSERVAZIONE DEL COMPORTAMENTO Osservazione sistematica

Perché? In che modo?

Esempio di checklist Quali domande ci poniamo?

Che scopo ha il comportamento A chi è diretto Come e quando viene messo in atto Quali strategie sono funzionali e quali meno Che ruolo ha la presenza dei compagni Sperimentazione di strategie