Osiamo per Matera nove linee guida

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Le nove linee guida per noi che “Osiamo” – Pagina 1 di 30 Le Nove Linee Guida per noi che “Osiamo” Questo documento rappresenta una “dichiarazione di intenti” del movimento “Osiamo per Matera”, che sostiene la candidatura di Angelo Tortorelli a Sindaco di Matera per le Elezioni Amministrative 2015. Esso anticipa sinteticamente i punti del programma elettorale della predetta organizzazione.

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Linee guida del programma presentato dal Candidato Sindaco Angelo Tortorelli della lista civica "Osiamo per Matera"

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Le nove linee guida per noi che “Osiamo” – Pagina 1 di 30

Le Nove Linee Guidaper noi che “Osiamo”

Questo documento rappresenta una “dichiarazione di intenti” del movimento “Osiamo per

Matera”, che sostiene la candidatura di Angelo Tortorelli a Sindaco di Matera per le Elezioni

Amministrative 2015. Esso anticipa sinteticamente i punti del programma elettorale della predetta

organizzazione.

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Premessa

Le seguenti linee guida che OSIAMO avanzare rappresentano la ricostruzione del patto di fiducia

tra i materani ed i suoi amministratori cittadini, basando l'amministrazione e lo sviluppo delle

risorse pubbliche su due valori: efficacia e trasparenza.

Abbiamo immaginato, per questo, di elaborare un documento programmatico che parta davvero

dal basso, raccogliendo le istanze delle gente attraverso il contributo spontaneo dei cittadini stessi

e immaginando il programma elettorale come un libro senza la parola “fine”.

Infatti, cosi come ben evidenziato nel presente documento, il valore guida che proponiamo di

recuperare è la fiducia che sta alla base del Capitale Sociale presente nei Sassi di Matera e nella

stessa memoria storica dell’insediamento umano, cioè quel “Rapporto natura-cultura” che la

rende unica, anche perché questo valore è presente nelle sue pratiche tradizionali. OSIAMO ritiene

che questo valore guida possa sostenere la trasformazione di questa antica città di transizione in

una smart city, senza disperderne l'identità.

Questa trasformazione va coordinata dall’amministrazione comunale, ma va coadiuvata da esperti

di varie provenienze, in modo da consentire una forte integrazione delle varie componenti

dell’organizzazione cittadina (a livello tecnologico, istituzionale e logistico) e la creazione di una

città efficiente (dal punto di vista energetico ma non solo) e interconnessa.

Matera Capitale Europea della cultura 2019 è una opportunità importante ed irripetibile chedeve, indiscutibilmente, essere al centro dell’azione dell’Amministrazione Comunale per i prossimi5 anni e, auspicabilmente, anche oltre.

Il dossier di candidatura è la pietra miliare da cui sarà necessario ripartire per fare in modo chequesto grande risultato si trasformi in una opportunità accessibile a tutti i cittadini di Matera.

E’ proprio dal concetto di cittadino, che supera quello di “abitante culturale”, arricchendolo, che ènecessario partire per sviluppare l’esperienza del dossier, attribuendo a ciascun materano il ruolodi protagonista che gli spetta.

Il ruolo che Matera avrà nel contesto europeo in virtù del proprio status di città capitale apreinteressantissime prospettive. 

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Una città "open", e per giunta capitale, è una città che facilita la contaminazione e lo sviluppo delpatrimonio, grazie all'applicazione di un’accelerazione esponenziale dei processi di comunicazione,di marketing e di sviluppo.

In questo contesto la Politica deve farsi garante dell’accessibilità di queste opportunità, facendo inmodo che i processi di crescita che derivano dallo stato di ECOC non interessino solo una ristrettaélite di partecipanti, ma siano, pur nel rispetto dei ruoli, strutturati in modo da coinvolgere l’interapopolazione.

Occorre inoltre impegnarsi per caratterizzare la produzione culturale che si svilupperà nei prossimianni ed in particolare nell'anno ECOC, in modo che sia rispettosa delle origini di ciascunattore/produttore coinvolto nei processi di produzione e, pur sviluppandosi in un contesto dicontaminazione virtuosa, non perda i legami con le radici storiche e culturali della nostratradizione, ma, al contrario, si impegni per valorizzarle.

Per questo riteniamo fortemente che l’azione politico-amministrativa che proporremo ai nostriconcittadini debba mettere alla base di ogni scelta la nostra idea di CULTURA, fondata sullaambizione concreta dell’inclusione e non della scelta elitaria di cultura per pochi.

L’appartenenza è una condizione necessaria per far nascere un senso di identità, che è lacondizione essenziale per la riappropriazione della propria storia e che nella nostra città, trova lasua speciale consacrazione come luogo vivo, dinamico, originalissimo in cui ciascuno può (e deve)apportare il suo proprio contributo personale, esperienziale e …culturale!

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Prima idea guida

UN AFFASCINATE CAMMINO VERSO IL FUTURO

La Transition Town poggia sulle antiche reti (il vicinato) che hanno avuto origine direttamente dai

cittadini e che, solo in un secondo momento, hanno coinvolto o influenzato la politica locale.

Al centro del progetto non vi è un sapere marcatamente tecnico, bensì la messa in atto di buone

pratiche quotidiane, l’adozione volontaria di stili di vita sostenibili e la cooperazione fra persone,

anche estranee fra loro, attraverso la creazione di reti di solidarietà che si attivano per il bene della

città. Il progetto di una città in transizione è meno coordinato e pianificato ma è più democratico e

partecipato.

Vogliamo recuperare, nel progetto e nelle buone pratiche le possibilità di integrazione tra la

dimensione di Transition Town e quella di Smart City e ridare ai Sassi un futuro sostenibile (1) di

città, estendendo, anzi, l’unicità dei Sassi all'intera città.

Questa è la scommessa che vogliamo vincere realizzando la Capitale Europea della Cultura. In

questo entusiasmante contesto, fortemente voluto e perseguito dall’intera città, riteniamo di

dover operare con la Regione e collaborare con tutti gli attori presenti sul territorio, senza

escludere nessuno, coinvolgendo le università, i centri di ricerca pubblici, il sistema delle imprese

artigianali, commerciali, agricole ed industriali, il mondo della cooperazione sociale ed associativo,

che dispone di un importante patrimonio di buone prassi e di risorse intellettuali di altissimo

livello. Lo vogliamo fare collaborando con l'Europa e all'interno della Macroregione Adriatico

Ionica di cui siamo parte.

In altri termini vogliamo attuare un approccio olistico alla governance e all’azionelocale e monitorarne scientificamente lo sviluppo della funzione

I=PxAxTche è propria dell’economia ambientale, perché essa assuma progressivamente valori

1 Pietro Laureano Redattore della proposta d’iscrizione dei Sassi nella Lista UNESCO –

Membro, Comitato scientifico Matera 2019 - Presidente I.T.K.I. - International Traditional

Knowledge Institute – UNESCO

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minimi e sia il più basso possibile l’impatto umano sull’ambiente (I).

L’impatto dell’uomo sull’ambiente è influenzato dalla numerosità della popolazione(P), dai livelli di consumo (A) e dalla efficienza teologica (T).

Abbiamo la fortuna di aver ereditato dai nostri progenitori natura e cultura riconosciuti

dall'UNESCO come patrimonio dell'Umanità. Abbiamo da valorizzare i Sassi e il Parco Archeologico

Storico Naturale delle Chiese Rupestri come spazio fisico legato a una cultura di perfetta

integrazione tra uomo e natura. Dobbiamo fare in modo che questo spazio, carico di storia, sia

nuovamente sede di relazioni sociali, per mezzo delle quali si sono originate forme di identità,

individuale e di gruppo, che, se non alimentate, rischiano nel tempo di disperdersi. E' il

patrimonio dell'umanità che dobbiamo custodire e far crescere con un efficace Piano di Gestione.

Questo piano ci riporta semplicemente ad operare per costruire una moderna e tecnologica città

di transizione2 che si alimenti in laboratori di rigenerazione urbana. La produzione del Dossier di

candidatura e la sua gestione rappresenta un punto di partenza del nuovo approccio collaborativo

per l'efficacia e per la trasparenza ed è al tempo stesso, strumento di partecipazione e di

soluzione dei problemi urbani e leva di trasformazione della città e dei comportamenti dei

cittadini.

Smartcitizenship: identità connesse in una città intelligente

L’applicazione del paradigma Smart City al contesto di Matera non è solo un’esigenza funzionale

che ha lo scopo di rendere più efficienti e sostenibili i diversi sottosistemi di cui si compone

l’infrastruttura della città, ma è un concetto di fondamentale importanza per riattivare le

connessioni tra i cittadini.

Il concetto di “cittadinanza”, infatti, supera quello di “utenza” che comunemente contraddistingue

i partecipanti ad una community, in quanto il cittadino è strutturalmente legato all’ambiente in cui

vive, non solo perché occupa spazi, utilizza servizi e sostiene la propria “community” (ad esempio,

banalmente, pagando le tasse), ma è caratterizzato dalla città ed egli stesso contribuisce a

2 E' una comunità che lavora tutta insieme guardando il Picco del Petrolio e il Cambiamento

Climatico dritti negli occhi cercando una risposta alla domanda: Come possiamo aumentare la

nostra resilienza.

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caratterizzarla, in un rapporto bidirezionale continuo che avviene durante l’intera esistenza

dell’individuo e, in molti casi, gli sopravvive.

Le tecnologie IT sono, potenzialmente, in grado di rafforzare enormemente questi legami,

evolvendo il cittadino ad uno stadio superiore e rendendo, di fatto, il cittadino uno smart citizen.

L’idea di riapplicare il concetto di SmartObject, superandolo, al cittadino piuttosto che alla città,

nasce dall’esigenza di riportare il cittadino al centro dell’attenzione della politica proprio dove, per

troppo tempo, sono state applicate politiche derivanti più dall’interesse di parte che dell’intera

comunità.

D’altro canto, l’applicazione di un metodo partecipativo per la definizione della pianificazione della

SmartCity è puntualmente descritto nei punti seguenti, tratti dal documento “Vademecum alla

città digitale” dell’ANCI:

1. Un processo partecipativo è un dialogo, l’oggetto deve essere significativo e controverso e ildibattimento deve avvenire in un contesto strutturato e professionalmente facilitato, deve esserefinalizzato alla presa di decisioni, possibilmente consensuali e condivise;

2. L’adozione da parte delle amministrazioni locali di metodi di consultazione o co-progettazione sonofunzionali a migliorare la “performance” democratica del governo locale e indubbiamente il livellodi consenso e di fiducia rispetto agli amministratori;

3. Se la partecipazione, tuttavia, non è reale e non produce un cambiamento determina un effettoelastico, quanto meno in termini di senso civico e responsabilità sociale, nonché uno scollamentosignificativo dall’operato del management pubblico;

4. Lavorando con i cittadini, le organizzazioni della società civile, le aziende e gli altri stakeholder èstato possibile migliorare le prestazioni e la qualità dei servizi pubblici e dei progetti di sviluppo;

5. L’avvio di un processo partecipativo deve necessariamente essere accompagnato dalla cessione diquote di potere decisionale da parte di chi ne è titolare ad altri soggetti (coloro che sono chiamatia partecipare);

6. Partecipare non vuol dire informare, può sembrare scontato ma è importante sottolinearlo: non sipossono chiamare eventi partecipativi le iniziative in cui a fronte di una problematicità o unprogetto si convocano i cittadini per informarli della situazione e di cosa s’intende fare. La possibilitàdi far delle domande alla fine di un convegno non è partecipazione;

7. Gli strumenti di progettazione partecipata richiedono un processo di apprendimento collettivo chedeve interessare le diverse componenti della società civile, della cittadinanza e del sistema politicoamministrativo locale;

8. La partecipazione alle decisioni e il coinvolgimento dei cittadini portano potenzialmente a deivantaggi significativi:

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Producono decisioni migliori perché il dialogo e il confronto portano ad integrare conoscenze,saperi, bisogni e interessi;

Legittimano le istituzioni politico-amministrative e la loro azione;

Promuovono lo sviluppo di cultura civica (cittadini attivi, responsabili, informati) e di capitalesociale;

Creano fiducia e rispetto reciproco fra membri della comunità e fra questi e chi governa;

Arricchiscono il circuito della sovranità, lo rendono più complesso, in qualche caso forse anchepiù confuso, ma certamente più ricco, articolato, capace di una maggiore rappresentatività;

Sviluppano e producono programmi e iniziative maggiormente efficaci e efficienti ecaratterizzate da un supporto più ampio;

Generano una maggiore comprensione di questioni pubbliche, preoccupazioni, priorità esoluzioni;

Aumentano l'apprendimento reciproco attraverso la condivisione di informazioni, dati edesperienze;

Garantiscono che le decisioni e le politiche includano conoscenze e competenze che altrimentipotrebbero essere trascurati/non considerati.

La visione del movimento Osiamo prevede l’applicazione del paradigma SmartCity nella città di

Matera, sviluppando il concetto di Smart Citizenship grazie ad un approccio programmatico di tipo

Buttom-Up. La tecnologia che deve essere implementata sarà quella che risponderà alle esigenze

delle persone e non alle tendenze o alla moda.

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Seconda idea guida

USCIRE DALL’EMERGENZA CREANDO LAVORO

Il Lavoro nasce dall'insieme del nostro programma, in tutti i passaggi previsti dallo sviluppo di un

piano strategico della città che valorizzi la doppia dimensione: quella legata alla Transition City e

quella relativa alla Smart city. Un Piano, quindi, che tenga conto che nei prossimi 5 anni vivremo in

un mondo ed in un quadro macro economico caratterizzato da due fenomeni dirompenti3:

1. Massima evoluzione ed innovazione tecnologica, in grado di modificare le abitudini deiconsumatori e offrire nuove opportunità di fare impresa, cambiando le regole di settoritradizionali e creandone di nuovi.

2. Crisi sociale ed occupazionale, con l’economia mondiale non ancora completamente ingrado di recuperare i posti di lavoro andati perduti con la crisi, ancora una volta concomportamenti disomogenei.

In questo quadro la visione di Matera come Transition Town dovrà ancorarci ai valori identitari,

mentre, la Smart City dovrà rendere tutti i cittadini in grado di utilizzare democraticamente

l’innovazione per migliorare la propria condizione e, quindi, per fini di sviluppo sociale ed

economico del territorio.

Dobbiamo usare bene l'Agenda Digitale, i finanziamenti che la sostengono, per volgere al positivo

l'attuale “iperbole innovativa” che affianca ad una evoluzione tecnologica massima una crisi sociale

ed occupazionale, soprattutto giovanile, senza precedenti. Sono emersi negli ultimi 10 anni nuovi

modelli di business (ad esempio la sharing economy: Airbnb4, Uber5 e TaskRabbit6) ed innovazioni

in grado di cambiare le nostre vite, non pensabili fino a tempo fa, come ad esempio: i veicoli

autonomi, quali la Google car, la prima auto senza necessita di pilota, la robotica, la telemedicina,

l'ingegneria genetica, le tecnologie mobili, l’e-commerce con l’utilizzo di nuove interfacce per

l’accesso a prodotti e servizi che stanno già cambiando il nostro modo di vivere. Pensiamo, ad

3 Rapporto Deloitte2014: “Strategy Council : Innovazione, imprenditorialità e occupazione”4 Portale online che mette in contatto persone in ricerca di un alloggio o di una camera per brevi periodi con persone che

dispongono uno spazio extra da affittare

5 Azienda che fornisce un servizio di trasporto automobilistico privato attraverso un'applicazione software mobile che mette in

collegamento diretto passeggeri e autisti

6 Piattaforma online e mobile che permette agli utenti di esternalizzare piccoli lavori e compiti a terzi, presenti nelle loro vicinanze.

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esempio, all'evoluzione del mercato dei pagamenti in remoto attraverso i dispositivi mobile (gli

Square o l’ultimo nato Apple Pay).

Non dimentichiamo l’importanza che il ruolo di città Capitale può fungere per l’intero territorio,

pensiamo ad esempio alla valorizzazione di eventi fieristici specializzati, che possano attraverso il

brand Matera, attirare imprese da tutto il mondo.

Economia intelligente (Smart Economy)

Il paradosso delle vite parallele

Nella città di Matera grandi artigiani ed innovatori vivono in dimensioni parallele apparentemente

inconciliabili, le quali fanno si che gli uni vivano una sorta di reticenza all'impiego delle nuove

tecnologie e che gli altri siano relegati in una sorta di ghetto generazionale che non consente ai

giovani di incidere in maniera decisiva sulla classe dirigente, relegando buona parte dei talenti in

una sorta di underground in cui le competenze e le idee sono destinate, troppo spesso, al solo

autoconsumo.

La macchina del tempo (Matera ART FabLab)

Un esempio pratico

La macchina del tempo è un’iniziativa che ha lo scopo di ricostruire le connessioni tra le

generazioni del nostro territorio. La macchina del tempo è un "moltiplicare di valore" perché

l'incontro tra il sapere della tradizione e il potenziale dell'innovazione può generare opportunità, la

cui entità risultante non è solo la somma dei singoli valori ma molto di più.

La proposta prevede la realizzazione di una officina “aperta” in cui far coesistere artigiani ed

innovatori stimolando, grazie anche all’intervento di uno o più mentori, la collaborazione tra

questi.

La struttura ideale di cui servirsi sarebbe un capannone inutilizzato fra quelli presenti nelle zone

industriali della città, appositamente infrastrutturato con gli strumenti indispensabili necessari al

lavoro degli occupanti (laboratorio digitale - laboratorio artigiano - connessione ad internet).

Un portale web supporterà l’iniziativa favorendo la costituzione di una community e l’interazione

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con i social media. Il portale della macchina del tempo si evolverà durante il corso dell’iniziativa,

sfruttando i contenuti provenienti dalla stessa Officina e presentando i risultati delle iniziative di

collaborazione.

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Terza idea guida

La Rigenerazione Urbana per una Rigenerazione Umana

Questa visione della città ci obbliga a mettere in valore ed in sicurezza gli edifici dei quartieri storici

legati allo sfollamento dei Sassi, ma anche quelli sorti successivamente. Questa edilizia “nuova”

richiede una vera e propria Rigenerazione Urbana, che è appunto tra le nostre priorità. Anzi, la

rigenerazione urbana diventa un nostro vero e proprio “modus operandi”. Uno stile

amministrativo nuovo proiettato al miglioramento della qualità della vita di tutti i cittadini.

Il crollo di Vico Piave e la previsione della ricostruzione della Scuola Bramante testimoniano la

notevole fragilità di una parte degli edifici pubblici e privati della nostra città. Se, da un lato, non si

devono creare inutili allarmismi, d’altro canto il problema non può essere ignorato.

Per quanto attiene agli edifici pubblici occorrerà prestare particolare attenzione alle scuole, di

ogni ordine e grado, compresi gli asili – dove i nostri figli passano buona parte della loro giornata –

senza però dimenticare anche la stessa casa comunale, l’ospedale, le caserme e tutte le strutture

pubbliche in cui si riscontrano affollamenti significativi.

In via preliminare si deve sottolineare che, negli ultimi anni, fondi regionali hanno finanziato i

cosiddetti studi di “vulnerabilità” degli edifici pubblici; l’esito di questi studi è stato in molti casi

tenuto nel “cassetto”, come – per esempio – quello della Scuola Bramante, ove un “occhio”

attento avrebbe immediatamente percepito la precarietà della struttura portante, prima di

destinarvi ingenti risorse per l’adeguamento degli impianti anche antincendio, che con la

demolizione e ricostruzione andranno perdute.

Per quanto invece attiene agli edifici privati si conosce molto poco, ma la tragica esperienza di

Vico Piave ci ha insegnato che la manutenzione strutturale degli edifici si rende quasi obbligatoria

per garantire la sicurezza dei cittadini che vi abitano.

Situazioni da rendere compatibili con le attività antropiche che, se dissennate, ne riducono

l’integrità, non solo alla base.

Ma, insieme agli edifici in muratura a più piani – senza assolutamente dimenticare le stratificazioni

dei nostri Sassi – occorre prestare attenzione anche agli edifici in cemento armato realizzati sino

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agli anni ’70, i cui i materiali (calcestruzzo ed acciaio), di durata assolutamente non infinita e di non

elevata qualità (rispetto a quelli che si usano oggi), hanno sicuramente visto diminuire le loro

capacità portanti per il naturale degrado connesso con il passare del tempo, per l’attacco chimico

anche degli agenti atmosferici, senza dimenticare le attività antropiche.

La risoluzione del problema non è facile, ma dovrà essere affrontato dalla prossima

amministrazione comunale in modo organico e scientifico, non certamente in maniera episodica e,

soprattutto, si dovrà dar conto ai cittadini.

L’idea è quella di creare un UFFICIO SICUREZZA, costituito da tecnici esperti nel settore strutturale,

aggiornati sia sulle Nuove norme tecniche sulle costruzioni del 2008 – non solo quelle sismiche

(non bisogna dimenticare che il Comune di Matera, dal 2003, è classificato sismico, sia pure di non

elevata sismicità) sia sulle moderne tecniche di intervento per il recupero ed il consolidamento

dell’esistente.

Questo ufficio dovrà svolgere i seguenti compiti:

1. essere a disposizione del cittadino, come un FRONT OFFICE, attento a tutte le segnalazioni chepossano far temere della pubblica e/o privata incolumità, con il compito di intervenire prontamentesul sito interessato e di diagnosticare, senza equivoci, la situazione strutturale, assumendosene laresponsabilità;

2. esaminare tutti i risultati degli studi di “vulnerabilità” degli edifici pubblici - non solo quelli comunali- acquisendo anche quelli della Provincia ( le scuole medie superiori), della Regione (le struttureanche sanitarie) e del Provveditorato opere pubbliche (le caserme) - eventualmente integrandoliove carenti, riassumendo in schede sintetiche gli indicatori di rischio, sia in caso di sisma ma,soprattutto, in condizioni di normale esercizio della struttura;

3. portare a conoscenza della situazione, per il tramite degli amministratori comunali designati, idirigenti delle varie strutture (per esempio i dirigenti scolastici), il personale ivi impiegato (peresempio il personale docente e non docente), ma – soprattutto – il pubblico che le frequenta (peresempio gli alunni ed i loro genitori), per il tramite di incontri specifici aperti alla collettività e nonlimitati alle “segrete” stanze;

4. definire un programma organico d’intervento, da finanziare con le risorse che saranno messe adisposizione del Governo “Renzi” e/o dalla Comunità europea (ricordiamo che la Basilicata èrientrata nei finanziamenti del cosiddetto “ex obiettivo 1” e da attivare non solo nell’ambito di“Matera 2019”;

5. redigere (o, preferibilmente, far redigere all’esterno) progetti esecutivi, eseguendo in tempi brevi irelativi interventi, privilegiando – ove economicamente conveniente – il recupero al rifacimento exnovo, cercando di utilizzare i tecnici e le imprese locali (ovviamente nel rispetto delle normevigenti);

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6. promuovere, soprattutto nel caso di interventi su edifici privati, il ricorso ad agevolazioni fiscali,eventualmente incentivando l’imprenditoria (soprattutto quella locale) al recupero di zone e/oquartieri degradati della città, concedendo loro una serie di premialità, preferibilmente non di tipovolumetrico (di cui la città è sovraccarica), ma che potrebbero invece indirizzarsi verso gestionidell’ambiente, del verde e dei servizi pubblici.

Non si tratta assolutamente di un’utopia o di un’alchimia politica, bensì di una esigenza

inderogabile di sicurezza, realizzabile mediante una oculata programmazione, utilizzando i tecnici

e l’imprenditoria locale che certo non ci mancano, le cui attività devono essere poste in essere

immediatamente, per noi stessi, per i nostri figli, per la collettività intera.

Proponiamo, quindi, di realizzare una Rigenerazione Urbana che vada oltre la stessa

riqualificazione e messa in sicurezza dell’edilizia esistente e che sia finalizzata a realizzare gli orti

urbani e rivivificare l'antico bosco urbano come mezzo di ricucitura delle periferie storiche di

pregio della nostra città che oggi, purtroppo, si presentano trascurate e a volte generalmente

degradate. Siamo convinti che a Matera farà certamente bene una rigenerante “colata di verde”.

Dare significato alle nuove regole e agli strumenti di pianificazione in redigendo. Finalizzarli in

modo evidente alla Rigenerazione Ambientale e ad una seria applicazione del Piano Ambientale

Energia Sostenibile – PAES a partire dai Borghi La Martella e Venusio.

Per ridurre l'Impatto antropico sull'ambiente e creare Lavoro bisogna dare operatività a “Nuovi

strumenti di tutela dell’ambiente e del territorio”, scongiurando la pratica dell’incenerimento e

l’uso di qualsiasi impianto che impatti sull’ambiente, al fine di coniugare in positivo il rapporto tra

l’attività dell’uomo e la natura, col solo fine di tutelare la salute pubblica. Realizzeremo un

progetto complessivo che giustifichi le scelte, che sappia sottoscrivere ed attuare protocolli

d’intesa, che realizzi monitoraggi efficaci e sistematici sulla qualità dell’aria, del suolo e dell’acqua.

L’ inerzia e la superficialità con cui sono state trattate tali problematiche, hanno generato una

clamorosa sfiducia nelle istituzioni.

La nostra Comunità affonda le radici nella civiltà rupestre, diffusa nella nostra Gravina, territorio di

struggente bellezza, meraviglioso e fragile ecosistema, martoriato dal diffuso inquinamento

ambientale. Il nostro progetto interverrà sui fattori di inquinamento ambientale proveniente

anche da altre regioni, definendo priorità, risorse, tempi e modalità d’intervento, coinvolgendo nei

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processi Enti ed Associazioni, e soprattutto la nostra comunità, che vuole e deve essere

protagonista del suo presente e del suo futuro, consapevole e custode del passato.

A Matera l’acqua tornerà ad essere acqua. Uno dei nostri impegni è far tornare la Gravina e lo

IURIO lo specchio d'acqua che abbiamo conosciuto da ragazzi, dove era possibile attingere acqua e

dove ci si poteva fare il bagno, naturalmente, dopo che gli animali si erano abbeverati.

Edifici intelligenti (Smart Building)

Grazie all’implementazione di sistemi domotici interconnessi ed interoperabili sarà possibile

monitorare e gestire il patrimonio immobiliare del Comune con un approccio olistico, ottenendo

un risparmio sui costi di gestione grazie all’efficientamento energetico, un maggiore confort per gli

utenti delle strutture ed una visione completa sullo stato del patrimonio immobiliare che conterrà

informazioni necessarie a gestirlo efficacemente.

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Quarta idea guida

RIFIUTI ZERO

Lavoreremo con la forza della progettualità e dell’organizzazione su un Piano di smaltimento dei

rifiuti efficace, che dia soluzione al problema del massiccio conferimento dei rifiuti in discarica.

Porteremo la raccolta dei rifiuti porta a porta al 60% già dal primo anno, perché il problema della

raccolta dei rifiuti non è tecnologico, ma organizzativo.

Entro il 2020, motivando e coinvolgendo la nostra comunità in un vero progetto di sostenibilità

ambientale, faremo della Capitale Europea della Cultura una città a Rifiuti Zero, riutilizzando e

trasformando i rifiuti in merce da vendere, senza ricorrere all’incenerimento, non essendo più una

zavorra per i bilanci comunali.

Una rete di isole ecologiche e di “cassonetti intelligenti” renderà efficiente e proficua per i cittadini

la raccolta differenziata, mentre l’amministrazione e gli altri soggetti coinvolti nella gestione del

ciclo dei rifiuti in città potranno monitorare costantemente l’organizzazione e l’efficacia delle

politiche adottate nella gestione dei rifiuti ed applicare azioni correttive nel caso in cui se ne ravvisi

la necessità.

Inoltre promuoveremo la produzione di imballi compostabili o biodegradabili. Il nostro obiettivo

sarà un piano che porti la città ad abbassare i costi del servizio di raccolta, introducendo sistemi di

tariffazione che facciano pagare le utenze sulla base della produzione effettiva di rifiuti non

riciclabili da raccogliere.

Aggiorneremo il piano contenuto nell’Accordo di Programma sottoscritto il 31 Marzo 2011

tra la Regione Basilicata, il Ministero dell’Ambiente ed il CONAI per favorire lo sviluppo di

una corretta gestione dei rifiuti, dei rifiuti di imballaggio e delle frazioni merceologiche

similari su tutto il territorio regionale, finalizzato al riuso nelle filiere produttive,

promuovendo buone pratiche di acquisto, produzione e consumo, in un percorso concreto

di sostenibilità ambientale.

Smart Environment

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L’impiego intensivo di oggetti connessi permetterà di monitorare efficientemente lo stato di salute

e della qualità dell’ambiente cittadino.

Una rete di sensori diffusa permetterà di rilevare in tempo reale i parametri ambientali utili a

gestire le problematiche legate alla mobilità urbana, pianificando correttamente il flusso del

traffico veicolare in ingresso/uscita dalla città e sulla percorrenza delle dorsali cittadine, anche in

base ai dati sull’inquinamento dell’aria.

La gestione efficiente delle infrastrutture tecnologiche della città, coniugata all’innovazione

tecnologica e ad un Piano per la pubblica illuminazione di sostituzione progressiva di sorgenti

luminose di vecchia generazione con quelle tipo a LED, permetterà di ottenere un risparmio

sostanziale della spesa energetica comunale e della manutenzione, che, unito ad altre azioni di

efficientamento energetico, derivante anche da un utilizzo più consapevole e cosciente, porterà a

rispettare i parametri fissati dal Piano 20 20 20

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Quinta idea guida

IL TERRITORIO E GLI STRUMENTI DI GESTIONE

La quinta idea su cui orientare il Piano strutturale ed il Piano di Gestione del patrimonio Unesco

vuole rilanciare la città di Matera al ruolo di capoluogo di area vasta. Ciò ha un significato rilevante

ai fini della riscossa per il territorio regionale, per l'intero Mezzogiorno e per la Macroregione

Adriatico-Ionica di cui siamo parte.

Matera è, infatti, un capoluogo che accoglie migliaia di persone che ogni giorno arrivano in città -

da centri delle regioni limitrofe - per motivi di studio, di lavoro o per accedere ai servizi. Ed è un

capoluogo che a sua volta non può prescindere dalle relazioni di area vasta, esaltando la sua

centralità territoriale: con la collina materana, con Potenza, con la regione urbana di Bari e con la

nuova città di Taranto, nella quale il Governo ha investito in azioni di risanamento e bonifica e per

il rilancio della nuova ILVA. E' inoltre previsto un incontro fra governo, terminal e Autorità portuale

per l’approvazione di un piano che faccia ripartire investimenti, traffici intercontinentali ed il

distretto del retro porto per la rottura del carico e l'assemblaggio dei macchinari.

Siamo e saremo sempre più collocati all’interno di questo ampio bacino di lavoro e di relazioni

economiche. Per Matera è vitale migliorare le connessioni di trasporto con l’area vasta per aprirsi

ancora di più all’Italia, all’Europa e al mondo; così come è cruciale una maggiore integrazione con

le città del territorio provinciale e regionale ed un convinto inserimento nel sistema di governance

dei territori più vicini. In questo modo Matera può interpretare uno dei ruoli chiave delle piccole e

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Le nove linee guida per noi che “Osiamo” – Pagina 18 di 30

medie città europee: fare da cerniera tra i poli principali della regione urbana e i centri più piccoli,

sparsi sul territorio, in cerca di migliori connessioni.

Un Ufficio Europa per il Comune di Matera

Lo sviluppo delle attività di progettazione comunitaria, attraverso la istituzione di unapposita unità organizzativa - Ufficio Europa - collocata all’interno della strutturaorganica del Comune ma dotata della necessaria autonomia funzionale e flessibilitàoperativa, propria dei team di progetto, con i compiti di individuare i bandi, progettaresecondo gli schemi comunitari e gestire i progetti sia dal punto di vista operativo chefinanziario.

Il risultato più rilevante è la disponibilità di risorse finanziarie aggiuntive per larealizzazione dei progetti, indipendenti ed autonome da quelle ordinariamentedisponibili per il bilancio comunale, di poter accedere a percorsi di scambio con realtàeuropee distanti dalla nostra, di avere al termine dei progetti un pacchetto di soluzioniai problemi della città, oltre alla opportunità di diffondere all’interno della strutturaorganizzativa comunale le esperienze necessarie alla gestione di questi progetti.

Complementare alla istituzione di questo Ufficio è la apertura di un SpazioInformagiovani, utile per le attività di orientamento e informazioni sulle iniziative eattività della UE e del Comune in questo ambito.

Oltre alle risorse rese disponibili dalla Unione Europea nella forma di Fondi Strutturali,che prevedono la attribuzione della responsabilità gestionale alle AmministrazioniRegionali o Centrali attraverso i diversi Programmi Operativi , c’è la possibilità diaccedere a numerose opportunità, attraverso la partecipazione a bandi per l’utilizzo difondi a Gestione Diretta.

In questo caso la responsabilità è degli Uffici delle DG Comunitarie di Bruxelles che,anche attraverso le proprie Agenzie Operative, emanano i bandi, procedono ai percorsidi selezione e valutazione ed infine alla gestione delle attività di rendicontazione dellespese nonché monitoraggio e verifica delle attività realizzate.

Questi strumenti, tra l’altro, hanno come carattere distintivo quello di richiedere lapartecipazione di partner di differenti paesi europei, in modo da consentire un utilescambio di esperienze tra di essi, oltre al fatto di poter essere attivati su iniziativesperimentali, casi pilota, da applicare a modelli di lavoro e soluzioni operative aiproblemi sulle quali della città vuole verificare soluzioni e policy alternative.

Interessanti sono inoltre gli ambiti interessati da questi strumenti, che, a titolo diesempio, possono riguardare i temi dello sviluppo culturale e turistico - ovviamente diinteresse prioritario per Matera – delle politiche giovanili, della tutela dell’ambiente,della mobilità sostenibile, dello sviluppo delle imprese, dei nuovi modelli di gestione del

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patrimonio cittadino, delle soluzioni di risparmio energetico per le abitazioni, dellesperimentazioni per le fasce più deboli della popolazione (anziani, disoccupati,migranti).

Si segnala infine, di rilievo prioritario, il livello di competenze professionali assegnate aquesto Ufficio, precisando che le risorse finanziarie per utilizzare personale espertosono garantite direttamente dai progetti cui il Comune partecipa, che in tal modopotrebbe garantirsi la presenza continuativa di esperti di elevata competenza,attraverso la continua reiterazione delle candidature ai progetti comunitari.

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Sesta idea guida

Un’amministrazione tarata sullo sviluppo

La sesta per Matera è il buon governo: “Potenziare e migliorare i servizi all'impresa e al cittadino”.

Il buon funzionamento dei servizi comunali per la manutenzione, la valorizzazione dell'arredo

urbano e per la gestione della viabilità sono essenziali.

L’accordo tra il MISE e la Regione Basilicata sulle royalty del petrolio prevede diverse linee di

intervento per lo sviluppo economico della regione, che includono:

- incentivi a favore del sistema produttivo lucano;- interventi nel settore del risparmio e dell’efficienza energetica;- misure di sostegno al reddito mediante strumenti di incentivazione per l’accesso ad

iniziative di inserimento occupazionale e sociale per i soggetti più deboli;- ampliamento dei servizi offerti dagli enti locali;- risorse per promuovere l’occupazione stabile e i progetti di utilità sociali.

La qualità dei servizi al cittadino e alle famiglie deve migliorare.

In una città con una forte vocazione turistica e culturale i servizi locali di base, infatti, producono

ricchezza se integrati in un tessuto economico dinamico in grado di rigenerarsi e sono di sostegno

all’economia se non dipendono solo dai trasferimenti regionali in costante diminuzione.

Un gioco determinante può essere svolto dal mondo dell’Università e della istituenda Scuola di

Restauro, convinti che la scuola di alta formazione, se integrata con il mondo dell’impresa, possa

fungere da volano di qualità per una nuova stagione di lavoro duraturo per i figli di questa terra.

Un sistema che cresce chiede una migliore dotazione di servizi; ma allo stesso tempo un’economia

decolla più facilmente se aiutata da servizi collettivi che funzionano. Ecco una delle sfide principali:

creare la partnership vincente tra pubblico e privato per produrre, in una situazione di risorse

scarse, alta qualità urbana in una città che vuole organizzarsi meglio nel segno della sostenibilità

ambientale e della rigenerazione urbana (foresta urbana e sistema del verde, al consumo zero di

suolo, dai trasporti e dalle infrastrutture, alla sanità e ai servizi all’impresa).

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Mobilità Urbana (Smart Mobiliy)

Il paradigma della IoT (Internet delle cose) potrà essere applicato ai parcheggi disponibili nelle

diverse aree della città ed alla segnaletica, in modo da fornire in tempo reale a cittadini e turisti la

situazione della disponibilità dei posti auto ed i tempi di percorrenza necessari per raggiungerli a

partire dalla propria posizione.

Una rete di mezzi interconnessi potrà garantire percorsi di mobilità alternativa compatibili anche

con il centro storico e le aree interessate da frequenti episodi di congestione del traffico

automobilistico. Alcuni esempi di queste tipologie di soluzione sono:

- Noleggio e/o sharing di auto elettriche- Noleggio e/o sharing di biciclette a pedelata assistita

Il sistema di gestione di questi mezzi sarà controllato da un servizio centralizzato e fruibile tramite

un APP per dispositivi mobile, che consentirà a cittadini e turisti di conoscere la disponibilità dei

mezzi nei diversi hub, di prenotare il proprio mezzo, di richiedere la consegna presso la propria

posizione di un mezzo e di richiedere assistenza in caso di problemi o esigenze.

Una particolare attenzione sarà applicata alla definizione di servizi dedicati a persone portatrici di

disabilità motorie e/o sensoriali.

L’informatizzazione del trasporto pubblico urbano renderà più efficiente e praticabile l’impiego dei

mezzi di trasporto pubblici come gli autobus e la metropolitana.

Inoltre, l’installazione di una postazione interattiva all’interno di ciascun autobus urbano connesso

con la sede comunale permetterà ai cittadini di interagire con l’amministrazione durante l’utilizzo

dei mezzi pubblici (es. per richiedere un certificato o fissare un appuntamento in un ufficio). Grazie

a questa tecnologia i mezzi di trasporto pubblico riguadagneranno quote di appeal e saranno

riqualificati da mezzi di trasporto “lento” a strumenti di problem solving veloci. Lo stesso

strumento potrà essere utilizzato dai turisti che volessero scegliere di visitare la città utilizzando la

rete del trasporto pubblico urbano.

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Settima idea guida

Una città a misura di bambino

Una città a misura d’uomo e di bambino, come previsto dalle leggi regionali poco utilizzate, deve

consentire l’accesso all’ offerta formativa ai cittadini sin dai primi anni di vita.

Oggi, in tutta l’Europa, si è ormai riconosciuta, a livello generale, la necessità di avereservizi dedicati alla prima infanzia e alle loro famiglie. Le organizzazioni internazionali,tra cui l’Unione Europea, i governi con diversi gradi di coinvolgimento, i partner sociali,le ONG e molti genitori richiedono a gran voce tali servizi. Ma quali servizi? Su cheprincipi e valori? Si tratta semplicemente di un problema che dovranno risolvere isingoli stati membri a livello nazionale o locale, oppure è necessaria un’azionecongiunta a livello UE? E se così fosse, che tipo di azione dovrebbe essere?

(…) Riteniamo che il bambino abbia un ruolo importante sia pubblico, nella società, siaprivato, in famiglia. La famiglia è essenziale per il benessere e lo sviluppo del bambino,per permettere al bambino di sentirsi amato, sostenuto e apprezzato e per lacostruzione della sua stessa identità, la sua cultura e i suoi valori. La famiglia è unluogo in cui la diversità deve essere rispettata e vista come elemento fondamentaledella società europea.

Ma come il bambino, la famiglia non esiste se isolata, è parte della società e delrapporto con la società. La famiglia ha un ruolo importante nella crescita, ma tale ruoloè mediato da forze decisamente superiori: il supporto e il rispetto che riceve dallasocietà; le richieste lavorative e un capitalismo sempre più competitivo; le influenze dimezzi e tecnologie della comunicazione sempre più potenti e altro ancora. La famiglia,in breve, potrebbe offrire un ambito privato per la fanciullezza, ma è pur sempreinserita in un ambito pubblico. Non è né il primo né l’ultimo educatore, ma ha un ruoloessenziale nella complessa rete di rapporti educativi in cui vive il bambino.

Il bambino chiede e merita un servizio con un approccio olistico, che presuppongal’inseparabilità tra cura e istruzione, ragione ed emozione, corpo e anima; che presentiil potenziale per un gamma infinita di possibilità: culturali, linguistiche, sociali,estetiche, etiche, politiche ed economiche e che rappresenti il punto di incontro perbambini e adulti nel significato fisico ma anche sociale, culturale e politico del termine.Si tratta di un servizio previsto come istituzione pubblica, un forum e uno spazio per ibambini, un sito di incontro e di interrelazione, in cui i bambini e gli adulti si incontranoe si impegnano in qualcosa, in cui possono dialogare, ascoltare e discutere. Uno spaziodi prassi etica e politica, uno spazio per la ricerca e la creatività, la coesistenza e ilpiacere, i pensieri critici e l’emancipazione. Si tratta di un luogo privilegiato per laformazione dell’individualità e l’autonomia ma anche per rafforzare l’interdipendenza ela solidarietà, senza le quali l’individualità e l’autonomia non sono possibili. Ultimo, manon per questo meno importante, è un diritto di tutti i cittadini, dalla nascita.

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Nel 2014 gli asili nido in Veneto coprivano il 31,8% dell’utenza potenziale, in generale al nord si

assesta al 20% con esclusione di Liguria e Friuli, che sono tra il 15% ed il 20% , mentre il dato del

centro-sud si aggira attorno al 10% con la Calabria e la Sicilia, che occupano le posizioni più basse

delle classifica. La Sardegna è addirittura al 31%. Il dato nazionale è fermo al 18,7%.

La Basilicata è la prima regione del Sud con il 12%. Tuttavia, l'Agenda di Lisbona fissava al 33%

l'obiettivo comune europeo di copertura territoriale di servizi per l'infanzia (da 0 a 3 anni) da

raggiungere entro il 2010.

I posti negli asili nido comunali di Matera sono 200 su una popolazione potenziale di circa 1.500

bambini tra 0 e 3 anni (siamo intorno al 15%). A questi, negli ultimi 3 anni, si sono aggiunti i circa

30 posti annui assicurati dalla sperimentazione del sistema del voucher presso strutture private

accreditate.

Nel 2014, forse a causa dell'alta quota di partecipazione delle famiglie, si è proceduto alla

riapertura della possibilità per le famiglie di fare domanda in corso d'anno perché alcuni dei 200

posti erano vacanti. Sulla base di questi dati di tendenza la nostra città non sarebbe in grado di

approcciare il raggiungimento degli obiettivi del 33% neanche nel 2020!

Ecco perché OSIAMO proporre di sviluppare l’economia sociale anche ottimizzando il grado di

copertura a carico delle famiglie, potenziando le politiche a favore delle associazioni e del

volontariato e costruendo un nuovo welfare locale che si pone come leva per affrontare le

questioni aperte della povertà, della marginalità, della disoccupazione giovanile, della bassa

partecipazione delle donne al mondo del lavoro.

A Matera la crisi viene gestita da una rete di solidarietà familiare che affonda le radici nella cultura

del vicinato e del rispetto reciproco. Si tratta di principi che possono aiutarci a costruire una città a

misura d’uomo e di bambino, ma che non possono essere, se non adeguatamente supportati, in

condizioni di resistere per sempre all’onda d’urto di una crisi sistemica e strutturale che non ha più

nessuna caratteristica congiunturale, anzi tende, inesorabilmente, a diventare endemica.

Se fossi

(liberamente tratto da Il Calamaio e l’Arcobaleno - Indirizzi e priorità per la nuovaprogrammazione della L.285/97)

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1. Provare a mettersi nei panni dei bambini: dal bambino immigrato al bambino e allabambina che vivono in zone differenti della città o nei centri storici, con genitori che fannolavori diversi.

2. Chiedersi se stiamo facilitando ai bambini la partecipazione alla vita della comunità doveabitano, l’uso del tempo e degli spazi urbani e non, oltre alla fruizione di servizi.

3. Partire dal singolo bambino per comprendere tutti i bambini.

Una città che lotta contro l’esclusione delle categorie più deboli è una città forte: assumere il

punto di vista dei più piccoli aiuta a capire come migliorare l’esperienza della città e consente di

estendere la propria visione al futuro, includendo in questo anche quello degli anziani e dei

diversamente abili.

Piramide di Maslow

La città di Matera deve re-imparare a prendersi cura dei propri cittadini perseguendo il loro

bisogno primario di migliorare sempre la propria condizione di vita ed assicurando il giusto diritto

di poter pianificare il futuro con ottimismo.

Il bisogno non deve più essere considerato dalla politica uno strumento di gestione del potere e

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di controllo del consenso. Al contrario, il bisogno deve essere il parametro da misurare per

progettare, pianificare e realizzare azioni necessarie a fare in modo che gli obiettivi da trattare

riguardino bisogni che sono sempre più in alto nella piramide di Maslow.

I servizi sanitari devono realmente essere garanti del diritto alla salute garantendo un accesso

semplice ed efficace alle cure. Il sistema della scuola e delle istituzioni locali che si occupano di

formazione ed istruzione a tutti i livelli deve essere sempre il protagonista della costruzione del

patrimonio di sapere ed abilità, che costituiscono il primo patrimonio irrinunciabile della nostra

città ed il biglietto di ingresso dei giovani nel mondo del lavoro.

Le associazioni, le parrocchie e il mondo dello sport possono essere quei luoghi dove, in modo

efficiente e personalizzato, viene sia affrontato con serietà e competenza il problema del disagio,

che curato lo sviluppo della personalità e del carattere dei giovani cittadini.

La progettazione partecipata

Uno dei principi caratterizzanti della legge 285/97 è l’idea di un vasto coinvolgimentodi attori nel processo di progettazione. Sollecitando il coinvolgimento di un numeroampio di soggetti che operano nelle comunità locali ente pubblico, Asl, scuola,tribunale, privato sociale, volontariato e così via di fatto invita a creare gruppi diprogettazione partecipata per la costruzione dei piani territoriali.

La progettazione partecipata è da considerare una specifica modalità tecnica per latrattazione di problemi e la costruzione di progetti adeguata alle finalità della legge. Sitratta, infatti, di uno stile di intervento capace di coinvolgere attivamente un vastonumero di attori che, integrandosi reciprocamente, possono fornire una maggiorericchezza e qualità alla progettazione.

La progettazione partecipata è inoltre un viaggio comune attraverso i diversi aspetti diuna situazione problematica di notevole complessità, fino alla convergenza suintendimenti e rappresentazioni condivise e vagliate attraverso i diversi apporti: altreesperienze, vissuto dei protagonisti, conoscenze tecnico-scientifiche (Balducci, 1995).

Vale la pena sottolineare che lo stile della progettazione partecipata segna oggi unasignificativa differenza rispetto alle esperienze pur importanti, ma datate di caratterepiù ideologico: l’argomento principale che porta ad adottare uno stile connotato dalcoinvolgimento nel processo di conoscenza e decisione di un ampio spettro di soggetticonsiste nella sua maggiore efficacia (intesa come migliore adeguatezza al sistemacomplessivo dei bisogni) rispetto al tradizionale atteggiamento top down.

Secondo la visione del movimento OSIAMO nessuno deve essere lasciato solo perché rimasto indietro!

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Ottava idea guida:

UN INESTIMABILE PATRIMONIO A DISPOSIZIONE DI TUTTI

L’ ottava idea riguarda la generazione di un repertorio di idee e progetti in questo territorio che,

adeguatamente supportati, potranno generare quel valore che è necessario per attivare i processi

che permettono di creare lavoro. Le nuove iniziative saranno sostenute da un incubatore e da un

centro assistenza alla progettazione europea creato d'intesa con le università, con le associazioni

imprenditoriali e con gli Enti regionali (es.: Basilicata innovazione, Sviluppo Basilicata).

I settori “incubabili” saranno quelli delle tecnologie ICT, dell'artigianato di pregio, del turismo,

dell’agricoltura e delle produzioni enogastronomiche d'eccellenza. Alcuni di questi settori sono già

sostenuti da una rete commerciale che, da tempo, si rivolge alle istituzioni, chiedendo il supporto

di una progettazione strutturata e specializzata.

Il potenziamento delle intese con le piattaforme tecnologiche e di marketing (da Google a Eataly)

può avere senso se attuato e sostenuto con il ruolo determinante della Regione. Un territorio che

innova poco genera poca ricchezza e risulta poco attraente per i potenziali investitori.

Matera non può limitarsi ad essere solo una destinazione turistica, benché sempre più importante

e riconosciuta. Matera deve essere, anche, un polo economico che non tralascia la sua vocazione

manifatturiera e ritorna ad essere capace di attrarre investimenti, capitalizzare know-how ed

applicare elementi di innovazioni a cicli produttivi, che affondano le proprie radici nelle tradizioni

degli antichi mestieri e nel sapere dei “maestri”.

Matera deve affrontare le nuove sfide del mondo del lavoro e dell’innovazione, combattendo

l’abusivismo, l’illecito, l’illegalità in ogni forma e ad ogni livello o settore economico, per garantire

un futuro come città della Pace e della legalità.

Lo Sportello Unico per le Attività Produttive del Comune avrà il compito di agevolare i processi di

creazione d'impresa fornendo assistenza tecnica di qualità.

Solo grazie a questo approccio sarà possibile così tramutare il talento, indiscutibilmente presente

ad altissimi livelli nel nostro territorio, in opportunità e le opportunità in risorse economiche.

Amministrazione intelligente (Smart Governance)

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L’applicazione delle politiche di opendata permetteranno di facilitare i processi di trasparenza e di

interazione con i cittadini, oltre che l’utilizzo collaborativo dei dati pubblicati da parte di altri enti o

di qualsiasi utente pubblico o privato interessato a sviluppare iniziativa a partire dai dati prodotti

dalla PA. Il Comune di Matera ha già compiuto enormi passi in questa direzione e il rilascio di un

gran numero di data set e di alcuni interessanti servizi è uno dei successi che va indiscutibilmente

riconosciuto all’amministrazione uscente.

L’applicazione delle tecnologie IT e dei processi di smaterializzazione saranno alla base

dell’efficienza della macchina burocratica, così come l’impiego delle tecnologie di comunicazione

basate sulle piattaforme di social networking e sulle community del miglioramento dei processi di

interazione con i cittadini.

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Nona idea guida

Sinergia, trasparenza ed onesta per realizzare azioni concrete

La nona idea d’azione consiste nella realizzazione di processi sinergici con le strutture regionali per

potenziare l’efficienza e l’efficacia delle politiche attive del lavoro comunale e quelle regionali, in

modo da permettere a queste di raggiungere quegli obiettivi necessari a segnare il punto di

discontinuità tra un presente fatto di rassegnazione ed assistenzialismo ed un futuro caratterizzato

dalla visione di un territorio in forte sviluppo, sia per ciò che riguarda l’economia che la qualità

della vita e del benessere in generale.

In questo contesto sarà necessario comprendere quali sviluppi avrà la definizione del ruolo della

Provincia e dei centri per l'impiego nel più prossimo futuro.

Questa idea/azione che OSIAMO proporre di realizzare estende la precedente, arricchendola con

un supporto progettuale che trova attuazione nel contesto europeo ed è basata sui quattro pilastri

su cui la Regione Basilicata ha dichiarato di voler costruire il proprio futuro:

- Competitività e sviluppo. Questo primo pilastro passa necessariamente da una costruzionea “lungo termine” nella direzione della mobilità fisica ed economica della comunità,garantendo il reale passaggio all’economia della conoscenza, capace di interpretare lespecializzazioni produttive, commerciali, agricole, industriali, culturali. In questo senso illancio e lo sviluppo di cluster-based (territoriali) richiede necessariamente un passaggioculturale ed organizzativo a più livelli, con un rafforzamento imprescindibile delle relazionitra Università ed imprese, tra pubbliche amministrazioni e organizzazioni.

- Sistema naturale e culturale. E’ questo il secondo pilastro su cui la Basilicata dovràinvestire in termini di valorizzazione economica e di creazione di nuove opportunità dilavoro. Un elemento che richiede lo sviluppo di un turismo multidimensionale,valorizzando un approccio integrato tra ambiente, agricoltura e beni culturali.

- Distretto energetico. Al di là della presenza di fonti fossili onshore, la Basilicata ècaratterizzata da una grande quantità di risorse naturali, soprattutto foreste. Essa godequindi di una condizione ottimale per aumentare la sua quota di produzione di energia dafonti rinnovabili. A fianco a tale produzione sostenibile il terzo pilastro si concentra sulrisparmio energetico quale elemento primario per lo sviluppo di comportamenti sostenibili,ma anche di sistemi energetici innovativi derivanti da una più stretta connessione tra

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università e centri di ricerca.- Politiche sociali ai cittadini. Il quarto pilastro mira a sviluppare una serie di obiettivi

strategici e di opzioni di politiche per migliorare l’offerta regionale dei servizi per ilwelfare personale e l’occupabilità, con un’attenzione particolare all’istruzione e allaformazione professionale, ai servizi sociali e alla mobilità al servizio dei bisogni delcittadino.

Tali pilastri saranno supportati dalle Risorse Europee destinate alla Regione Basilicata che

costituiscono un “portafoglio” che l'amministrazione e le associazioni datoriali devono considerare

con grande attenzione per rafforzare, assieme al capitale umano, una industria di alta qualità.

Per rendere credibile e periodicamente verificabile l’operato dell’amministrazione e permettere aicittadini di verificare la corretta applicazione delle scelte progettuali nei programmi e nelle azionidi governo della città, abbiamo ritenuto opportuno dotarci di un “Documento programmatico”completo e di una piattaforma elettorale di dettaglio strettamente collegata al Ciclo delleperformance che vorremmo che il Comune di Matera realizzasse a partire dal prossimo triennio.

Non intendiamo solo collegare retribuzione dei dirigenti al merito, ma anche permettere aicittadini di verificare la performance e la qualità organizzativa della macchina comunale.

Intendiamo utilizzare la stessa metodologia del sistema amministrativo regionale come previstodalla L. R. n. 31/2010 di adeguamento della normativa regionale al D. Lgs. 150/2009 che istituiscepresso la Presidenza della Giunta Regionale, l'Autorità Regionale per la Valutazione ed il Meritodella dirigenza del personale della Giunta regionale, che definisce obiettivi chiari, misurabili evalutabili nel tempo (cfr le schede della documento programmatico di OSIAMO collegate ad unaffidabile Piano Economico di Gestione (PEG).

L’approccio adottato per questo piano si propone di INTEGRARE LA NARRAZIONE CON UNAMETODOLOGIA CHE LE DIA SOSTANZA E RENDA MISURABILI GLI EVENTUALI RISULTATICONSEGUITI DALL'ENTE LOCALE E DAI SUOI DIRIGENTI.

Siamo perfettamente coscienti che occorre cambiare l’atteggiamento di autoreferenzialità e dipoca trasparenza cui si è gestito fino ad ora il Bilancio del Comune di Matera introducendo, apartire dal primo anno, la valutazione delle performance organizzativa ed individuale dei dirigentibasandola sui risultati conseguiti nei loro PEG. Si garantirà così, con l’utilizzo del BilancioPartecipato, un processo di miglioramento dei servizi pubblici e di valutazione della loro qualità apartire dalla soddisfazione del cittadino-cliente.