Oscurità

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Derek, un vampiro millenario, e Jason, un giovane che disprezza la propria esistenza, si trovano a condividere lo stesso tetto. Entrambi hanno un passato doloroso che sembra spingerli verso un triste epilogo: la conclusione del patto che hanno stretto. Ma il ritrovamento di un ritratto e l'incontro con Lea cambieranno ogni cosa... Una storia romantica e d'introspezione, narrata sullo sfondo della meravigliosa Scandinavia.

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Lilian M. Delacroix

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Questo libro è per te caro lettore che,

sfogliando queste pagine,

realizzi il mio sogno.

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Copyright © 2014 - Tutti i diritti sono riservati per tutti i PaesiCasa Editrice AntipodesVia Toscana, 290144 [email protected]

ISBN:978-88-96926-52-9

Lilian M. Delacroix, Oscurità, Antipodes, Palermo 2014

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Prologo

Annuso l’aria, ha un sapore dolce; è strano, non c’è il

solito odore di cemento, di spazzatura che aleggia abi-

tualmente in una grande città. I raggi della luna rischia-

rano il cielo nero. Ah la stupenda coltre, nel manto della mia vita.

Quell’odore...solletica di nuovo le mie narici sensibili,

freme in tutto il mio corpo, non posso più ignorarlo, mi sta

chiamando e presto sarà impossibile da ignorare.

Mi lancio giù dal mio nascondiglio, atterro con grazia su

due piedi.

Ancora mi sorprendo di come sia facile muovermi, saltare,

quasi come volare.

Continuo a distrarmi, devo seguire quell’odore, o quella

dolorosa arsura nella gola mi avrebbe distrutto, avrebbe

continuato a bruciare fino a farmi impazzire.

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E ancora una volta, mi dimentico di quel profumo, facen-

domi distrarre dal rumore degli umani chiusi nelle loro case

al caldo, protetti nei loro letti, ignari che fuori nelle ombre

esistevamo noi, i loro incubi peggiori.

L’alba sta per sorgere lo sento, guardo il cielo che da nero

plumbeo diventa di un azzurro chiaro, le prime luci del

giorno cercavano di farsi strada nelle nuvole nere.

Vorrei attardarmi ancora per un istante, almeno finchè il

cielo non si fosse illuminato, dal giallo paglierino del sole,

ma il mio spirito di conservazione prevale ancora una notte,

ancora una volta, e mi nascondo nel seminterrato della mia

vecchia casa.

Poco prima che lui si svegli…

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Capitolo1

Era l’alba, la sentivo entrare dalla finestra soc-chiusa, ma avrei continuato a dormire, mi sarei gi-rato verso di lei, che riposava placida tra le mie

braccia, ignara di ciò che nascondevo, un segreto che nonavrei mai potuto confidare a nessuno.

Mi voltai di nuovo verso di lei, i capelli biondi e lunghile coprivano il viso. Adoravo la sfumatura che prendevanoalle prime luci dell’alba, mentre durante la notte erano nericome il cielo fuori, poi, i primi raggi di sole l’avrebbero ac-carezzata lentamente trasformandola in oro, con lentezzacome la carezza di un innamorato.

Aveva una spalla scoperta, le ammirai la pelle, mi chinaiad assaporare il suo odore, sapeva di vaniglia.

Posai, un po’ tremando, la mano sulla sua spalla e la feciscivolare sotto le coperte; avrei voluto svegliarla, prenderla

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tra le braccia ed incominciare a baciare ed assaggiare quellelabbra morbide come ciliegie.

Mi riscossi dal mio sogno, non potevo svegliarla; perchéavrei dovuto?

Anche potendo, avrei aspettato: prima avevo altro di cuioccuparmi, stava nel mio seminterrato.

Mi alzai lentamente dal letto controvoglia, ma era un pic-colo prezzo da pagare ancora per poco, poi le cose sarebberocambiate.

Lui mi avrebbe cambiato.

Scesi senza fare rumore, socchiusi appena la porta dellacucina e rimasi in ascolto.

Dallo scantinato non proveniva alcun rumore.Il mio cuore era un suono fisso che mi martellava nelle

orecchie, ero spaventato e anche un po’ emozionato.I due sentimenti contrastavano sempre.Aprì la porta e lo vidi sdraiato sul lettino, sembrava dormire.

Era ancora vivido in me, il ricordo di quella notte lontanain cui lo incontrai per la prima volta;

passeggiavo per il parco, la notte era nel momento di mas-sima oscurità, quello che precede l’aurora e poi l’alba caldadel nuovo giorno.

Ero su una strada sterrata, poco illuminata e la parte co-sciente di me, mi diceva di andarmene da lì, ma quella inco-sciente, quella che prevaleva ogni momento della giornatami diceva di continuare, avrei trovato guai, li stavo cercandodisperatamente.

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